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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 23 Marzo 2009 |
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PROGETTO FINANZIATO DALL´UE COLLEGA I RICERCATORI DELLA ZONA DEL MAR NERO ATTRAVERSO GÉANT |
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Bruxelles, 23 marzo 2009 - Il 17 marzo la Commissione europea ha lanciato il progetto Bsi (Black Sea Interconnection), una rete di ricerca e formazione che collega i paesi della zona del Caucaso meridionale con la rete a banda larga paneuropea Géant. Il progetto, della durata di due anni e coordinato dalla rete nazionale turca per la ricerca e l´istruzione (Tübitak-ulakbim), connette le reti della ricerca regionale in Georgia, Azerbaijan e Armenia ed è finanziato con 1,4 milioni di euro attraverso il Settimo programma quadro (7°Pq). Ci sono scienziati armeni e georgiani che collaborano a varie ricerche europee, tra cui le infrastrutture scientifiche di condivisione delle risorse (grid), il Large Hadron Collider (l´acceleratore di particelle più grande e più potente al mondo) e il monitoraggio ambientale del Mar Nero. Purtroppo, però, le attuali infrastrutture della zona sono incapaci di stare al passo con la richiesta crescente della comunità scientifica di connessioni e il bisogno di alta capacità. Occorrono banche dati di grandi dimensioni e un´enorme potenza di elaborazione per condurre le ricerche più avanzate, come quelle sulla previsione e gestione delle epidemie, la decodificazione di informazioni genetiche o la simulazione della richiesta energetica. Attraverso il suo collegamento alla rete Géant, ora Bsi riesce a fornire ai ricercatori del Caucaso meridionale accesso alle risorse scientifiche europee e l´enorme capacità di elaborazione di dati di cui hanno bisogno per svolgere le loro ricerche all´avanguardia. Géant2, la rete accademica ad elevata ampiezza di banda, connette circa 30 milioni di ricercatori in 34 paesi. Collega l´Europa con le reti in Asia centrale, nelle regioni asiatiche del Pacifico, in Sudamerica, Sudafrica, Usa e Canada. Géant permette anche un accesso a distanza alle risorse (come i telescopi) che sono a volte troppo costose per essere sviluppate da un solo paese. Bsi connette 377 università e istituti di ricerca in Armenia, Azerbaijan e Georgia alla rete Géant, con una velocità notevolmente maggiore (da un minimo di 34 a 100 megabit al secondo, Mbps). Ora saranno possibili servizi avanzati come il protocollo Internet 6 (una fonte potenzialmente illimitata di indirizzi Internet) e il multicast, che permette uno streaming migliore dei video. Secondo la Commissione, questo rappresenta un "grande passo in avanti in termini di performance e connettività internazionale messe a disposizione del settore della scienza e della ricerca del Caucaso meridionale". Afferma il primo ministro armeno Tigran Sargsyan: "In passato i nostri ricercatori e studenti si sono trovati ostacolati nei loro sforzi di collaborazione dalla mancanza di connessioni ad alta velocità all´interno della regione, e soprattutto con l´Europa. Lo sviluppo delle tecnologie informatiche è fondamentale per riuscire a raggiungere l´obiettivo principale del governo armeno di basare l´economia nazionale sulla scienza e la tecnologia moderna. Il progetto Bsi fornirà l´infrastruttura necessaria per condividere conoscenze con i nostri pari, per incrementare la collaborazione nella ricerca scientifica e introdurre nuove tecnologie e scienza in Armenia. " Bsi permette alle università di usare una comunicazione avanzata per migliorare la collaborazione in campo scientifico e metterà a disposizione nuovi strumenti di ricerca per gli scienziati della regione del Mar Nero. Cosa importante, le reti nazionali e le università locali partecipanti forniranno formazione e supporto alle scuole della regione, che in molti casi non dispongono delle basi necessarie per far funzionare una rete scolastica locale. George Baramidze, vice primo ministro georgiano, ha detto: "Bsi è il passo più importante compiuto negli ultimi anni per integrare la ricerca e l´istruzione georgiana con l´Europa. Permetterà agli scienziati georgiani di eseguire applicazioni complesse come le Grid informatiche e di accedere a esperimenti di livello mondiale come quello del Large Hadron Collider (Lhc) del Cern. " "Investendo 1,4 milioni di euro di finanziamenti in questo progetto, riusciremo a colmare un grande divario digitale collegando gli scienziati delle regioni del Mar Nero con il mondo della ricerca globale, fornendo connessioni Internet ad alta velocità alle università e ai centri di ricerca del Caucaso meridionale," ha detto Viviane Reding, commissario europeo per la Società dell´informazione e i media. "Auspico che la migliore collaborazione con le 4. 000 istituzioni di ricerca dell´Ue che fanno parte di Géant, condurrà ad una ricerca e risultati migliori all´interno dell´Europa e oltre. " Il ministro delle Telecomunicazioni e Ti dell´Azerbaijan, il professor Ali Abasov ha dichiarato: "Il progetto Bsi è di fondamentale importanza per la nostra comunità scientifica [. ] le cui necessità crescono rapidamente. Bsi rappresenta un fattore complementare essenziale per la strategia delle Tic del nostro paese, che prevede la realizzazione della visione del presidente Ilham Aliev di fare delle Tic il secondo campo più importante della nostra economia, dopo il petrolio. " Benita Ferrero-waldner, commissario europeo responsabile delle Relazioni esterne e della politica europea di vicinato, ha aggiunto che la Bsi dovrebbe anche rendere possibile una "infratruttura collaborativa che sostiene l´introduzione in futuro di servizi governativi, commerciali e sanitari online, nonché l´uso di tecnologie dell´informazione e della comunicazione nell´istruzione a beneficio dell´intera società. " Géant è un leader mondiale nelle reti della ricerca grazie alla sua tecnologia ultraveloce e all´uso delle "fibre scure" per i collegamenti individuali ad alta velocità con i settori della ricerca avanzata. Bsi nasce dal progetto "Porta Optica", finanziato dall´Ue, e sostituisce "Virtual Silk Highway", finanziato dalla Nato. Per ulteriori informazioni, visitare: Progetto Black Sea Interconnection: http://www. Blacksea-net. Org/ Géant http://www. Geant2. Net/ . |
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FIRMATO UN ACCORDO TRA BIC LAZIO ED ESA PER IL TRASFERIMENTO DELLE TECNOLOGIE SPAZIALI E L’ACCOMPAGNAMENTO IMPRENDITORIALE AL VIA EBI ITALY PER LO SVILUPPO DELLE PMI |
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Roma, 24 marzo 2009 – Bic Lazio ed Esa (Agenzia Spaziale Europea) hanno siglato un accordo per aiutare gli imprenditori ed i ricercatori con idee innovative che intendono applicare soluzioni tecnologiche sviluppate per lo spazio in settori non spaziali. L’iniziativa - che è stata presentata il 20 marzo nel corso del salone internazionale sullo spazio e le telecomunicazioni Sat Expo Europe - si chiama Ebi (Esa Business Incubation) Italy, un nuovo servizio di incubazione che nasce all’interno del Programma di Trasferimento Tecnologico (Ttp) dell’Agenzia Spaziale Europea, il cui compito è quello di trovare ed incoraggiare utilizzi commerciali innovativi per le esistenti tecnologie spaziali. Il Ttp, responsabile dell’approccio al trasferimento delle tecnologie spaziali, comprende l’incubazione ed il supporto finanziario delle start up. Bic Lazio, attraverso il proprio Incubatore Itech, collabora all’iniziativa Ebi fornendo il proprio know how nell’ambito della promozione imprenditoriale, offrendo un sistema articolato di servizi in grado di supportare la nascita e lo sviluppo di imprese innovative. Esa Business Incubation si rivolge a: imprenditori con una idea innovativa che vogliono realizzare un business plan sull’uso di tecnologia spaziale in ambiti differenti; imprese del settore spazio che intendono creare spin off innovativi; centri di ricerca e università, per incoraggiare ricercatori e studenti (giovani laureati, borsisti di ricerca, ricercatori, tecnici di laboratorio) a creare una propria impresa. “L’aspetto innovativo di questa iniziativa – sottolinea Enrico D’agostino, Presidente di Bic Lazio - è che le imprese ed i ricercatori possono avere non solo un supporto per lo sviluppo dell’idea imprenditoriale da parte di Bic Lazio (per lo sviluppo di un valido business plan, per le ricerche di mercato, l’individuazione dei partner e la promozione, come anche fornire know-how economico e finanziario, ecc. ) ma anche uno di tipo tecnico attraverso l’assistenza da parte di Esa”. “L’obiettivo – spiega Luigi Fusco, Responsabile Esa del Business Incubator Esrin di Frascati - è quello di aiutare gli imprenditori ed i ricercatori a colmare il gap esistente tra un’idea innovativa e la sua applicazione in business. Ebi Italy è una iniziativa che si rivolge a tutti coloro che fanno parte dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, individui ed aziende, ma con un requisito fondamentale per le Pmi: le imprese devono essere costituite da non più di 5 anni e devono iscriversi ad una delle Camere di Commercio del Lazio prima dell’avvio dei servizi di incubazione”. Coloro che sono interessati devono partecipare ad un apposito bando di gara che rimarrà sempre aperto, pubblicato sul sito www. Biclazio. It e www. Esa. It . |
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BOLZANO: DURNWALDER INCONTRA I VERTICI DI TELECOM ITALIA: RIDURRE I DISAGI AGLI UTENTI |
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Bolzano, 23 marzo 2009 - Per evitare il ripetersi dei gravi problemi alle linee telefoniche che hanno caratterizzato l´inverno in Alto Adige, anche a causa delle eccezionali precipitazioni, Telecom Itala Spa intende realizzare un piano specifico di interventi sul territorio altoatesino: è quanto hanno assicurato i vertici di Telecom Italia Spa al presidente della Provincia Luis Durnwalder, che nell´incontro del 19 marzo a Bolzano ha rappresentato i disagi sofferti da intere zone della provincia durante gli scorsi mesi. Al responsabile dei rapporti con le istituzioni locali di Telecom Italia Spa, Fabio Ruggeri, e ai vertici della società telefonica nel Nordest il presidente Durnwalder ha ricordato a Palazzo Widmann le pesanti lacune registrate nei collegamenti durante i mesi invernali, che hanno visto intere zone dell´Alto Adige senza servizi telefonici funzionanti. "Non vorremmo che il processo di liberalizzazione dei servizi portasse a una concentrazione nelle aree urbane con la penalizzazione del territorio periferico. Proprio il contrario della politica della Provincia che invece punta a difendere la qualità della vita sul territorio, una qualità che passa anche i servizi essenziali quali l´energia, la telefonia e la banda larga", ha detto Durnwalder. I vertici Telecom hanno assicurato il Presidente che i timori sono infondati e che la Spa si impegna a mantenere i servizi su tutto il territorio. Riguardo ai disagi patiti dai cittadini in inverno, dovuti soprattutto all´eccezionale ondata di maltempo, Telecom Italia ha segnalato che si sono verificati guasti sul 10% delle 167mila utenze e che l´87% dei problemi è stato risolto nel giro di due giorni, anche se in parte con misure provvisorie in attesa dello scioglimento delle grandi quantitá di neve. "Telecom ha comnque assicurato - riferisce Durnwalder - che nei prossimi mesi intende varare un piano specifico di interventi che possa garantire il servizio in Alto Adige in modo ottimale e secondo standard tecnologici adeguati. " In tal senso Durnwalder ha chiesto anche un analogo alto livello anche del servizio di call center nelle due lingue e interventi rapidi per eliminare i problemi segnalati in particolare da Comuni e imprese. "Telecom Italia ha annunciato che Bolzano si prospetta come sede del call center regionale e ha confermato che verrà intensificata anche la collaboraizone con Brennercom per i servizi di telefonia e la banda larga", conclude Durnwalder. . |
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INTERNET, PIÙ DELLA METÀ DEI TOSCANI ANCORA NON LO USA PRESENTATO IL RAPPORTO DELLA REGIONE SULLA DIFFUSIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE INVESTIRE ANCORA NELLA CRESCITA, DECISIVO L´IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI |
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Firenze 23 marzo 2009 - In Toscana cresce l´uso del computer e di Internet, e tuttavia la strada versa una matura società dell´informazione, al livello dei migliori paesi europei, è ancora lunga e impegnativa: e se i successi sulla diffusione della banda larga sono stati cospicui è un dato di fatto che il 56,7% dei cittadini toscani non utilizza il pc e che il 60,7% non naviga in Internet. Una situazione fotografata dal rapporto “La società dell´informazione e della conoscenza in Toscana” che, prodotto dal settore statistica della Regione Toscana sulla base dei dati Istat e di altre ricerche, è stato presentato oggi dal vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli: «Una situazione in chiaroscuro – ha spiegato Gelli – che dimostra che, nonostante tutti i progressi, la strada da fare è ancora lunga e che comunque v a percorsa tutta, perché queste nuove tecnologie non sono solo interesse di addetti ai lavori, sono sempre più un diritto di cittadinanza, una sfida centrale per la competitività dei nostri territori, un banco di prova per il rinnovamento della pubblica amministrazione, una condizione essenziale per la qualità e le opportunità di vita di tutti. Sulla banda larga abbiamo dimostrato che molte cose possono essere fatte, ma l´impegno delle istituzioni pubbliche sia sul piano delle infrastrutture che della formazione è ancora essenziale. Con il mostro Programma regionale per la promozione e lo sviluppo dell’amministrazione elettronica e della società dell’informazione e della conoscenza abbiamo previsto risorse per oltre 200 milioni di euro. Ma anche in futuro investire su questo terreno dovrà essere una priorità». Questi alcuni dati contenuti nel rapporto, relativi a cittadini e famiglie La dotazione tecnologica delle famiglie toscane - Le famiglie toscane mostrano una propensione al possesso di beni tecnologici superiore alla media nazionale, dal digitale terreste al lettore Dvd, dal pc all´accesso a Internet. Particolarmente significativa è stata la recente diffusione della banda larga, anche grazie all´intervento promosso da Regione Toscana che azzererà il digital divide in Toscana entro il 2009 e che già ad oggi ha ridotto del 30% il numero delle persone che non dispongono di accesso in banda larga. I cittadini e le nuove tecnologie - I dati evidenziano una significativa crescita. Dal 2002 al 2007 la percentuale di cittadini che utilizzano il Pc sale dal 39,2 al 43,6%, mentre la quota di “internauti” passa dal 31,3 al 39,3%. Tra chi utilizza il computer l´84,1% lo fa a casa, il 53,2 sul luogo di lavoro, il 21,4 in casa di altri, il 20,1 sul luogo di studio. E chi lo utilizza in genera lo fa molto frequentemente: tutti i giorni o almeno due volte alla settimana. Solo il 5,5% lo fa in maniera saltuaria. Oltre un terzo degli “internauti” vorrebbe utilizzare le nuove tecnologie più spesso ma non lo fa per mancanza di tempo (il 64,6% degli insoddisfatti) ma anche per la connessione troppo lenta (27,9%) e per i costi troppo elevati della connessione (20,1%). Le capacità informatiche - I toscani se le costruiscono sostanzialmente da soli, il 61,9% si dichiara autodidatta e solo il 37,8% ha seguito corsi di formazione. In ogni caso si tratta di capacità generalmente limitate. , Se l´84,1% sa copiare un file e l´81,9 % sa usare il “copia incolla”, solo il 15% è in grado di scrivere un programma per computer. Il 96,4% sa usare i motori di ricerca, l´86,3 sa spedire email anche con allegati, ma solo il 20% è in grado di costruirsi una pagina web. Le attività svolte con Internet - I cittadini toscani utilizzano la rete soprattutto per scambiarsi email (79,4%) e per cercare informazioni su merci e servizi (65,7%). Rispetto al 2006 si è registrato un incremento diffuso nel ricorso a quasi tutte le attività che i toscani svolgono con Internet. Nel 2007il 47,4% degli “internauti” toscani si è connesso per usare servizi relativi a viaggi e soggiorni, il 46,1% per leggere o scaricare giornali, news e riviste, il 41% per scaricare giochi, immagini e musica. Proprio queste ultime due attività sono quelle che in relazione all´anno precedente hanno avuto gli incrementi più consistenti, rispettivamente di 14 e 11 punti percentuali. Il 36,8% dei navigatori toscani utilizzano Internet per cercare informazione sui siti web della pubblica amministrazione. Si tratta di una percentuale comunque inferiore alla media nazionale, che dimostra una propensione ancora bassa alle relazioni con gli uffici pubblici per via telematica. Anche altri dati lo confermano: il 23,8% ha scaricato modulistica on line (contro il 26,5% della media nazionale) e solo l´11% ha inviato per via telematica moduli compilati. Quanto al commercio elettronico è ancora abbastanza circoscritto rispetto alle effettive potenzialità. Comunque circa un quarto dei toscani di 14 anni e più acquistano beni e servizi on line. Per quanto riguarda la tipologia degli acquisti in cima alla graduatoria troviamo viaggi e vacanze (acquistati dal 36,7%), seguiti da libri, giornali e riviste (28,9%) e abiti e articoli sportivi (26%). Le tipologie che hanno minore appeal sono i prodotti azionari, finanziari e assicurativi (acquistati solo dal 5,5%) e i prodotti alimentari (3,9%). . |
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WI-MAX: DIGITAL DIVIDE MA NON SOLO. IL FUTURO NELLE APPLICAZIONI MACHINE TO MACHINE? |
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Milano, 23 marzo 2009 - A un anno dall’assegnazione delle licenze, si discute ancora del futuro del Wi-max. Wlan Business Forum e M2m Forum offrono un momento di approfondimento per analizzarne applicazioni e possibili sviluppi in nuove aree come il machine to machine. L’appuntamento con gli esperti del settore è il 7 aprile a Milano “Che futuro avrà il Wi-max?” Questo sarà il tema principe oggetto dei dibattiti, delle tavole rotonde e dei seminari che si terranno a Wlan Business Forum 2009 e a M2m Forum 2009, organizzati entrambi per martedì 7 aprile presso il Crowne Plaza Hotel di Milano. Un anno fa, una gara pubblica assegnava le licenze in ambito Wi-max. Oggi, dopo 12 mesi e nel pieno turbine della crisi economica mondiale, è opportuno capire le reali potenzialità e le possibili applicazioni della tecnologia Wi-max. Quali siano le integrazioni tra Wi-max e le altre tecnologie, quale il roll-out consigliato (Voice and data connectivity, video, data sharing…) e quali le killer application capaci di riportare le aziende a interessanti livelli produttivi e competitivi sono aspetti che si alterneranno in un vivace confronto fra gli operatori e i professionisti del settore. Si tratta di un dibattito che non solo troverà ampio spazio nella sua naturale sede, a Wlan Business Forum 2009, ma sarà ampiamente trattato anche da M2m Forum 2009. La tecnologia Wi-max si presenta, infatti, con un potenziale quasi inesplorato nel comparto strettamente produttivo del machine to machine. Negli ultimi anni, il mercato della applicazioni M2m ha registrato una forte crescita e mostrato enormi potenzialità con soluzioni che spaziano dalla gestione degli impianti industriali ai servizi per le utilities, dal monitoraggio e telecontrollo alla manutenzione. Potrebbe il Wi-max trovare uno sviluppo anche nel settore delle reti che gestiscono servizi di pubblica utilità? In ambito europeo gli esempi non mancano: servizi di videosorveglianza, controllo del territorio (inquinamento, traffico, ecc. ), gestioni delle utilities (luce, acqua, ecc. ). Le infrastrutture per i servizi pubblici necessitano, infatti, di reti territoriali sicure per il monitoraggio e il controllo di servizi indispensabili e ad alta criticità. In questi ambiti il Wi-max potrebbe risultare la soluzione indicata. In un momento di recessione economica come quello attuale, ogni investimento in nuove tecnologie è estremamente delicato, e spesso, si preferisce implementare le strutture esistenti invece di dare spazio all’innovazione. Wlan Business Forum 2009 e M2m Forum 2009 si preannunciano come un momento di grande attualità per delineare i possibili scenari di questo mercato, in grado di offrire ai presenti un panorama completo delle potenzialità della tecnologia Wi-max come strumento integrabile e multifunzionale, capace di ridurre i costi operativi e massimizzare l’investimento. Un recente survey condotta da Senza Fili Consulting, società di ricerca statunitense fondata da Monica Paolini, e intitolata “Expanding the Reach of Health Care in Developping Nations with Wimax”, mostra come le connessioni broadband real-time Wi-max consentano di raccogliere le informazioni sanitarie di un paziente, condividerle tra il personale medico e paramedico anche a grandi distanze, senza sprechi di tempo e costi. In un’area rurale in Nigeria, per esempio, è stata creata una rete tra i centri abitativi e l’ospedale centrale così da coordinare le chiamate delle ambulanze e migliorare l’assistenza in regime d’urgenza. In 7 anni il numero dei pazienti che hanno potuto usufruire di un pronto intervento è aumentato da 59 a 352. Inoltre, il numero di pazienti che hanno ricevuto un’assistenza diretta, senza la necessità di un ricovero è raddoppiata. In termini economici il risultato è altrettanto interessante: i costi di installazione e il 50% del capitale iniziale sono stati completamente recuperati in meno di sei anni. L’efficienza in termine di costi e sicurezza raggiungibile nel settore medico grazie alla tecnologia Wi-max, è un risultato concretamente raggiungibile in ogni comparto, sia esso pubblico o privato, di servizi o produttivo. Di questo, e non solo, si parlerà a Wlan Business Forum e M2m Forum, con approfondimento su temi di grande interesse e attualità. . |
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IL POLITECNICO DI MILANO RAFFORZA LA COLLABORAZIONE PER LA RICERCA NELLE TECNOLOGIE OTTICHE |
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Milano, 23 marzo 2009 – il Politecnico di Milano per rafforzare la partnership già esistente sulla ricerca, con un focus specifico sulle reti ottiche di nuova generazione con Alcatel-lucent firmando un accordo della durata di due anni. Il contratto riguarda attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di trasmissione a 100 Gbit/s, delle reti metropolitane in tecnologia Wdm per applicazioni metro-access, e dello sviluppo di reti multiservizio. L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta il 20 marzo presso il Politecnico di Milano e alla quale hanno partecipato Giovanni Azzone, prorettore vicario e Mario Martinelli, ordinario di comunicazioni ottiche del Politecnico di Milano e direttore del Policom, Stefano Lorenzi, amministratore delegato e Roberto Castelli, responsabile delle partnership con le università e gli istituti di ricerca per le attività di reti ottiche di Alcatel-lucent. L’obbiettivo dell’azienda tecnologica è di dare ulteriore impulso all’innovazione puntando sulle elevate competenze dei ricercatori del Politecnico e di ridurre il time to market per essere ancora più competitivi sul mercato. I ricercatori del Politecnico potranno avvalersi della riconosciuta esperienza dei team di ricerca e sviluppo , interagendo con i laboratori italiani situati a Vimercate, Genova e nel sud Italia e con i Bell Labs di Alcatel-lucent, che su questi temi hanno condotto un’importante attività, premiata con numerosi riconoscimenti. “Il rapporto con le grandi imprese innovative su progetti di ricerca strategici è essenziale per un Ateneo come il Politecnico di Milano, che vuole continuare ad essere tra le principali università europee anche in questo periodo in cui è minore il sostegno pubblico alla ricerca. ” ha dichiarato Giovanni Azzone, prorettore vicario del Politecnico di Milano “L’interesse delle imprese costituisce per noi una conferma del valore della nostra ricerca. La rinnovata decisione di Alcatel-lucent di investire su di noi, resa possibile dall’importante contributo della Fondazione Politecnico, ci rende fiduciosi per il futuro”. “Quello di oggi è un passo avanti nella nostra lunga relazione con il Politecnico di Milano, una partnership che si è dimostrata efficace negli anni,” ha commentato Stefano Lorenzi. “In un contesto economico così sfidante come quello attuale, è fondamentale innovare per ottenere reti e servizi sempre più differenziati ed efficienti. La collaborazione pubblico- privato è importante nel processo di innovazione e il rafforzamento della nostra partnership con il Politecnico contribuirà alla realizzazione delle reti ottiche di nuova generazione. ” . |
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ARTIGIANATO, PREMIATE DIECI IMPRESE CHAMPION ALL´AVANGUARDIA NELL´APPLICAZIONE DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE ZAMBETTI: INNOVAZIONE FATTORE STRATEGICO PER LA COMPETITIVITA´ |
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Milano, 23 marzo 2009 - Premiate il 19 marzo dall´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, le dieci imprese "champion" che hanno partecipato al progetto di Regione Lombardia e Cestec (finanziato con 1,7 milioni di euro) "Dinameeting" (Divulgare Innovazione Aziendale nel Mercato delle Tecnologie dell´Informazione Globlale). Con Dinameeting sono state selezionate questi dieci casi di eccellenza di piccole e medie imprese che hanno adottato con successo le più innovative tecnologie informatiche nel loro processo produttivo, mettendo poi a disposizione l´esperienza acquisita ad altre 90 imprese, le quali a loro volta, attraverso l´aiuto di 48 Temporary Manager, potranno così riorganizzare e migliorare la loro attività. "In un contesto economico sempre più globalizzato - ha commentato l´assessore Zambetti - innovare è diventata la parola d´ordine per tutte le imprese che vogliono essere realmente competitive e Dinameeting ne rappresenta un più che valido strumento". "La Lombardia - ha proseguito Zambetti - gioca un ruolo di primo piano in ambito nazionale, basta pensare che un quinto del totale delle imprese innovative ad alto contenuto tecnologico (oltre 27. 000) si trova proprio nella nostra Regione. Il nostro obiettivo è, quindi, quello di dare vita ad una cultura d´impresa in cui le conoscenze e le competenze rappresentino i fattori distintivi su cui puntare per competere". Queste le dieci imprese lombarde "champion" del progetto Dinameeeting: Comarp scarl di Milano (Settore meccanico) - Dme srl, di Milano (Ict, Information Communication Technology) - Fratelli Berto snc di Milano (settore legno-arredo) - Ristopiù Lombardia spa di Milano (settore servizi) - Seeweb srl di Milano (settore servizi) - Icam spa di Lecco (settore alimentare) - Trafilerie Brambilla di Lecco (settore meccanico) - Gamma & Bross spa di Mantova (settore legno - arredo) - Stamperia Olona sas di Varese (settore tessile) - Vis srl di Sondrio (settore alimentare). . |
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BASILICATA INNOVAZIONE: L´API MATERA INCONTRA AREA SCIENCE PARK DI TRIESTE |
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Matera, 23 marzo 2009 - “Esiste in Basilicata una domanda potenziale di innovazione, da parte delle imprese, che stenta a manifestarsi. Le aziende lucane fanno poca ricerca perché non sono sufficientemente strutturate per farlo”. E’ quanto si legge in una nota dell’Api di Matera. “Il Dipartimento Attività Produttive della Regione Basilicata – afferma L’api - mira a recuperare il ritardo nella spesa del Programma Operativo Fesr 2007-2013 puntando sulla ricerca e innovazione e incrociando la domanda e l’offerta, cioè aiutando le imprese ad individuare qual è l’idea progettuale industrialmente valida e che potrebbe usufruire di un trasferimento tecnologico. Presso la sede dell’Api di Matera – fa sapere L’api - una delegazione di imprenditori, guidata dal presidente Olivieri e dal direttore Stella, ha incontrato il dirigente regionale dell’Ufficio Ricerca e Innovazione Tecnologica, Luigi Gianfranceschi, e i responsabili di Area Science Park, uno dei principali Parchi scientifici e tecnologici a livello internazionale, riconosciuto dal Miur come Ente di Ricerca di I livello, che si pone come punto di riferimento nazionale per il trasferimento tecnologico. Gianfranceschi e Cattapan, direttore del Servizio Trasferimento Tecnologico del Parco tecnologico friulano, hanno illustrato ad una platea di imprenditori e dirigenti dell’associazione, l’iniziativa “Basilicata Innovazione”, un accordo di collaborazione in via di definizione tra la Regione ed Area che si propone di far emergere la domanda di ricerca e innovazione delle imprese lucane, in aderenza alle linee strategiche di R & I che la Regione si accinge a varare. Area Science Park agirà – dice l’Api - come soggetto facilitatore, una sorta di intermediario o auditor tecnologico per aiutare le imprese ad individuare la domanda di innovazione e orientarla verso l’offerta. La Regione, dal canto suo, metterà a disposizione le cospicue risorse del Por e quelle stralciate dall’Accordo di Programma Quadro sulla Ricerca e Innovazione. Noi – conclude la nota Api - ha dato la massima disponibilità a supportare l’iniziativa, coinvolgendo un tessuto produttivo dinamico che sul territorio è pronto a cogliere l’opportunità offerta da uno sviluppo economico basato sull’innovazione. Un’unica raccomandazione alla Regione: accelerare i tempi”. . |
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PUBBLICATI INVITI A PRESENTARE PROPOSTE "PERSONE" |
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Bruxelles, 23 marzo 2009 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea ha pubblicato tre inviti a presentare proposte nell´ambito del programma di lavoro "Persone" del Settimo programma quadro (7°Pq). Volti a fornire sostegno per la formazione e lo sviluppo della carriera dei ricercatori, gli inviti riguardano: Borse di studio intraeuropee (Ief); Borse di studio internazionali per ricercatori che si recano all´estero (Iof); Borse di studio internazionali per ricercatori provenienti dall´estero (Iif). Il programma delle borse di studio intraeuropee si rivolge ai ricercatori con esperienza che intendono migliorare le loro competenze individuali e acquisire nuove capacità a un livello interdisciplinare. Le borse di studio internazionali per ricercatori che si recano all´estero intendono rafforzare il livello internazionale dei ricercatori europei offrendo loro l´opportunità di lavorare nell´ambito di organizzazioni di ricerca di alto livello ubicate in paesi terzi. Infine, le borse di studio internazionali per ricercatori provenienti dall´estero sono rivolte a ricercatori di alto livello impegnati in paesi terzi, che intendono collaborare a progetti di ricerca e condividere le loro conoscenze con i colleghi in Europa. Lo scopo finale è quello di sviluppare una cooperazione di ricerca reciprocamente positiva tra l´Europa e paesi terzi. Per i dettagli completi del bando, consultare il seguente indirizzo internet: http://cordis. Europa. Eu/fp7/calls/ . |
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23 -29 MARZO 2009: AL VIA LA XIX SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA I CENTRI DI RICERCA ENEA APRONO LE PORTE A VISITATORI E SCUOLE |
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Roma, 23 marzo 2009 - L’enea partecipa alla Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che quest’anno si svolge dal 23 al 29 marzo. Comunicare le scoperte scientifiche, dibattere e riflettere sul rapporto sempre più stretto che lega la tecnologia alla società: da queste necessità nasce la Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica. L’obiettivo dell’evento è quello di stimolare l’apertura di efficaci canali di comunicazione e di scambio tra l’universo scolastico e il sistema della ricerca. Per questo importante appuntamento l’Enea apre al pubblico le porte dei propri Centri di Ricerca situati nelle diverse regioni italiane. Un’occasione soprattutto per i giovani che potranno visitare laboratori e impianti e incontrare i ricercatori. Alcuni dei temi di attualità scientifica che i ricercatori Enea tratterranno per i visitatori: l’idrogeno come una possibile soluzione del problema energetico-ambientale delle nostre città; la gestione sostenibile dei rifiuti, le prospettive delle fonti rinnovabili di energia, l’attività di ricerca in Antartide. I programmi delle iniziative dei singoli Centri di Ricerca e i riferimenti necessari per la prenotazione delle visite sono reperibili all’indirizzo: http://www. Enea. It/eventi/eventi2009/xixsettimanaculturascientifica/settimanaculturascientifica. Html Link diretti ai programmi dei singoli Centri di Ricerca Enea: Santa Teresa (Località Pozzuolo di Lerici, La Spezia); Brasimone (Camugnano, Bologna); Bologna “Ezio Clementel”; Casaccia (S. Maria di Galeria, Roma); Frascati (Frascati, Roma); Portici (Località Granatello, Portici, Napoli); Trisaia (Rotondella, Matera) ; Brindisi. . |
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I GIOVANI FACCIANO POLITICA |
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Trieste, - "Iniziative come quella del Parlamento europeo dei giovani non sono solo lodevoli, ma necessarie". Lo ha affermato l´assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Università e Ricerca Alessia Rosolen partecipando il 20 marzo alla presentazione della Xxii selezione nazionale del Parlamento europeo dei giovani, che ha avuto luogo a palazzo Gopcevich a Trieste. "In un´epoca in cui si lamenta la distanza dei giovani dalla politica - ha continuato l´assessore - é di assoluta importanza che occasioni come questa diventino non soltanto un momento di aggregazione, ma la sede per far comprendere a ragazze e ragazzi che dalla politica e dalle istituzioni devono passare le scelte che incideranno sulla vita di ciascuno". Per questo l´assessore ha lodato il fatto che "una volta tanto ai giovani si proponga un modello di impegno politico che si contrappone al messaggio di disimpegno, troppo facile e qualunquista, lanciato ormai da anni alla gioventù italiana ed europea". "Fin dall´adolescenza è importante dunque acquisire non soltanto un senso di appartenenza alla vita pubblica del proprio Paese - ha spiegato l´assessore - ma è soprattutto necessario comprendere che non c´è possibilità di incidere sul proprio futuro, su quello dell´Italia e, in questo caso, dell´Europa, se non si sceglie di partecipare ai processi decisionali della politica". "Prima ancora però - ha concluso Rosolen - è essenziale che i giovani partecipano alla formazione delle idee, troppo spesso latitanti nel discorso pubblico, di cui invece devono tornare a essere parte integrante, in modo che alle nuove generazioni venga restituito il gusto di fare politica non soltanto in rare anche se importanti occasioni, ma nel corso della loro crescita personale e sociale". . |
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BOLZANO: 180 SCOLARI HANNO PARTECIPATO AL CONCORSO "FORMAZIONE POLITICA 2008" |
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Bolzano, 23 marzo 2009 - Si è svolta mercoledì 18 marzo a Bolzano la fase provinciale del concorso “Formazione politica – Europaquiz 2009”, al quale hanno preso parte oltre 180 studenti di 40 scuole medie, professionali e superiori di lingua tedesca, italiana e ladina. I cinque vincitori parteciperanno ad Innsbruck al concorso pantirolese. I temi al centro del concorso "Formazione politica", composto da 40 quiz, hanno spaziato dalla crisi economica all´Unione Europea, dalle organizzazioni internazionali alla storia del Tirolo del Nord, dell´Alto Adige e dell´Italia. I 180 partecipanti alla fase provinciale sono stati selezionati nel corso della precedente fase svoltasi a livello inter-scolastico alla quale hanno complessivamente preso parte 2. 900 studenti altoatesini di lingua tedesca, italiana e ladina. I vincitori del concorso 2009, che parteciperanno ad Innsbruck, il prossimo 2 aprile, alla finale pantirolese, sono cinque: Julian Ansaloni della scuola media "Francescani" di Bolzano, Clemens Pichler del liceo scientifico di Bolzano, Kurt Aichorner dell´Istituto tecnico commerciale di Bolzano, Jakob Stanzel della scuola professionale provinciale "Savoy" di Merano e Matteo Sartori della scuola media "Marcelline" di Bolzano. . |
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BANDO DELLA REGIONE LAZIO FINANZIA IL PRIMO CORSO PER CIRCENSI CHE PROPONE: ACROBATICA AEREA, TRAPEZIO, TESSUTI, CERCHIO, CORDA, ACROBATICA DA TERRA, GIOCOLERIA, TRAMPOLI, MONOCICLO, |
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Roma, 23 marzo 2009 - La Regione Lazio finanzia gli acrobati. Grazie a un bando regionale, infatti, a Civita Castellana prende il via il primo corso per circensi organizzato dall’’Officina Culturale Quarta Parete’ di Sandro Nardi che si trova a Civita Castellana (Viterbo). Il corso ‘Sul filo di vibrazioni creative’, che sta per partire in questi giorni, propone infatti acrobatica aerea, trapezio, tessuti, cerchio, corda, acrobatica da terra, giocoleria, trampoli, monociclo, ma soprattutto insegna a volare con la fantasia. Il corso, riservato a un massimo di 60 allievi, 20 per l’acrobatica d’aria e di terra, 20 per i trampoli e 20 per la giocoleria, è stato appunto selezionato tra i vincitori del bando ‘Officine Culturali 2008-2009’ indetto dell’assessorato alla Cultura della regione Lazio. Le lezioni, tenute da 3 professionisti circensi, si concluderanno a fine maggio. Qualora le richieste di partecipazione lo consentissero, è prevista una seconda sezione tra settembre e dicembre prossimi. Così in un spazio sportivo di Civita Castellana il laboratorio circense è aperto per giovani dai 14 ai 25 anni che vogliono crescere artisticamente in un’atmosfera insolita e spettacolare, diventando protagonisti di una curiosa avventura e contribuendo alla crescita di una nuova compagnia teatrale, dove si dà largo spazio all’individualità di ognuno per scoprire e scoprirsi, per trovare una dimensione collettiva dinamica e per superare le aspettative del possibile e scoprire le proprie capacità creative. “Questo progetto - spiega il direttore artistico dell’’Officina Culturale Quarta Parete’ Sandro Nardi - è una proposta di formazione per creare nuove figure artistiche. Con Opificio intendiamo agire nel campo della formazione, e creare nel tempo sul territorio un centro proprio di formazione e di ricerca sull’arte circense e l’arte del teatro di strada. In questo momento - osserva - non c’è offerta per chi volesse intraprendere proprio il lavoro di animatore di strada, o clown di corsia, animatore per centri diurni, estivi e giovanili, comunità”. “In un mondo che apre al sociale - rimarca Nardi - queste figure professionali sono essenziali per l´interazione con i cittadini destinatari dei servizi. Anche nel settore della produzione ci interessa pensare alla creazione di una compagnia teatrale stabile ed alla circuitazione di spettacoli di Circo Teatro Danza con la contaminazione delle arti (video, pittura e fotografia), fino alla creazione di spettacoli di ‘circo teatro oggetto’ sulla linea delle nuove proposte del ‘Cirque Nouveau francese’. Inoltre non trascureremo la diffusione della cultura attraverso performances in luoghi open space per valorizzare il territorio ed il patrimonio artistico e naturalistico della Tuscia e del Lazio e prevediamo di partecipare ad importanti festival europei sulle arti circensi e di strada”. Ma fino a dicembre 2009 ‘Officina Culturale’ organizzerà anche stage residenziale di formazione teatrale nello storico scenario di Caprarola, performance itinerante teatrale-musicale nei borghi antichi dei paesi, festival internazionale di circoteatro e teatro di burattini. E poi magia, esperienza sensoriale e mentale, condivisione e cooperazione artistica e umana. Una grande fabbrica d’arte, dunque, patrocinata dal ministero per i Beni e le Attività culturali, dall’Ente Teatrale Italiano, dalla provincia di Viterbo, dai comuni di Fabrica di Roma, Vallerano e Civita Castellana. . |
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LAUREATI E MONDO DEL LAVORO: I SEGRETI DEL SUCCESSO UNIVERSITARI E MONDO DEL LAVORO, PRESENTATI PRESSO L’UNIVERSITÀ DI MILANO–BICOCCA, I RISULTATI DELL’INDAGINE SULL’OCCUPAZIONE DEI LAUREATI NEL 2007 E DEL PROGETTO FIXO SULL’ATTIVAZIONE DEI TIROCINI. SI CONFERMA IL TREND POSITIVO PER I NEOLAUREATI DI MILANO-BICOCCA. |
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Milano, 23 marzo 2009 - Quali sono i criteri di selezione delle aziende? Quali caratteristiche deve avere il laureato per entrare con successo nel mondo del lavoro? Quante aziende offrono un contratto di lavoro dopo il periodo di stage? Nel corso del convegno “Neolaureati e il mondo del lavoro: l’esperienza stage nel Programma Fixo”, organizzato dall’Ufficio Job Palacement dell’Università degli Studi di Milano-bicocca, sono stati presentati sia i risultati del Progetto ministeriale Fixo (Formazione e Innovazione per l´Occupazione), un’iniziativa che punta a potenziare le azioni di job placement degli Atenei coinvolti, sia i dati dell’indagine occupazionale Stella-cilea sui laureati nel 2007. L’identikit del laureato vincente, l’indagine Stella-cilea. Dall’indagine occupazionale Stella, che “fotografa” la situazione dei laureati a circa 18 mesi dal conseguimento del titolo di studio, emerge che i laureati triennali dell’anno solare 2007 - a livello di Ateneo - che hanno trovato lavoro dopo il conseguimento del titolo di studio sono il 49,7 per cento, mentre il 43,7 per cento continua a studiare e il 4,5 è in cerca di lavoro. Il gruppo disciplinare che registra la maggior percentuale di ingressi nel mondo del lavoro, è quello medico: il 96 per cento dei laureati ha trovato un’occupazione dopo la laurea, lo 0,8 continua a studiare e solo l’1,4 per cento è in cerca di lavoro. Questo dato molto positivo è dovuto in larga parte alla natura professionalizzante dei corsi di studio erogati dalla facoltà di Medicina. Per quanto riguarda la laurea specialistica, il 74,1 per cento dei laureati Bicocca del 2007, ad un anno dalla laurea, ha trovato lavoro, il 13 per cento ha proseguito gli studi e il 7,3 è in cerca di lavoro. Il Progetto Fixo - Nel corso del convegno sono stati presentati i dati del Progetto Fixo (Formazione e Innovazione per l´Occupazione) del Ministero del Lavoro, per sostenere i giovani laureati nel passaggio dall’Università al mondo del lavoro, attraverso l’attivazione di tirocini formativi finalizzati all’occupazione. Su un totale di 334 neolaureati che hanno svolto un tirocinio di durata da tre a sei mesi, il 21,5 per cento è riuscito ad ottenere un contratto al termine dello stage. Se si guarda al dettaglio per facoltà, il peso percentuale dei contratti offerti dalle aziende agli studenti è il seguente: Economia 38%; Scienze Matematiche Fisiche e Naturali 24%; Sociologia 17%; Psicologia 10%; Scienze della Formazione 3%; Scienze statistiche 1%. Il settore che ha offerto il maggior numero di contratti è quello dei servizi, con il 33 per cento, segue il settore del credito, finanza e assicurazioni con il 14 per cento e il settore manifatturiero (chimica, farmaceutica, materie plastiche) con il 14 per cento. Le attività dell’Ufficio Job Placement - L’ufficio Job Placement di Ateneo offre una serie di servizi per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro ai laureati e laureandi dell’Università di Milano-bicocca. A disposizione dei laureati, in particolare, c’è la banca dati Vulcano, acronimo che sta per Vetrina Universitaria Laureati con Curricula per le Aziende Navigabile On-line. Si tratta di un efficace supporto progettato dal Cilea (Consorzio Interuniversitario Lombardo per L’elaborazione Automatica) che offrei ai laureati la possibilità di far conoscere alle aziende il proprio curriculum vitae attraverso una banca dati online accessibile alle imprese. L’ufficio Job Palcement comunica costantemente con gli studenti per informarli, in tempo reale, delle opportunità di lavoro offerte dal mercato mantenendo, allo stesso tempo, stretti rapporti con moltissime aziende ed enti. . |
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FORMAZIONE IN SICILIA, VIA LIBERA AL PIANO DEL 2009 |
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Palermo, 23 marzo 2009 – Via libera al Piano regionale dell´offerta formativa (Prof) del 2009. L´assessore al Lavoro e alla Formazione professionale, Carmelo Incardona, ha firmato il decreto che approva e rende esecutivo l´elenco con i progetti ammissibili a finanziamento, già esitato favorevolmente dalla Commissione regionale per l´Impiego, il 9 marzo scorso. “Per finanziare il Piano - spiega Incardona - il limite massimo di spesa è rappresentato dalle somme iscritte in Bilancio, che ammontano a 194. 918 milioni di euro. Potranno essere finanziate le attività, secondo l´ordine di scorrimento della graduatoria, in dodicesimi, fino a quando non sarà approvato il Bilancio della Regione. Nella quota finanziata con questo decreto - specifica l´assessore - non ci sono enti nuovi, rispetto a quelli già finanziati nel 2008”. Il decreto, con la graduatoria dei progetti ammissibili a finanziamento, sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione. . |
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PAVIA: XIX SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA IN UNIVERSITÀ (23 – 29 MARZO 2009) |
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Pavia, 23 marzo 2009 - Saperne di più sul fotovoltaico e sulle tecnologie per la produzione solare di elettricità, entrare nel “Gabinetto di Alessandro Volta” dove fu scoperta la pila, visitare l’Orto botanico e le collezioni zoologiche: questi gli appuntamenti organizzati dall’Università di Pavia, in occasione della Xix settimana della Cultura scientifica promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e in programma dal 23 al 29 marzo 2009. L’intento del Sistema Museale dell’Università di Pavia, promotore delle iniziative, è quello di far conoscere a un vasto pubblico il complesso universo della ricerca scientifica attraverso il ricco patrimonio museale dell’ateneo, capace di testimoniare fondamentali scoperte avvenute secoli fa proprio a Pavia, come pure le applicazioni più recenti e innovative. I Musei dell’Università di Pavia costituiscono infatti la memoria storica dell’evoluzione di tante discipline scientifiche che a Pavia hanno raggiunto i massimi livelli di espressione grazie a figure quali Spallanzani, Scopoli, Volta e Camillo Golgi, Premio Nobel per la Medicina. Attraversare le sale del Museo per la Storia, perdersi tra i vialetti dell’Orto Botanico, ammirare gli esemplari di animali provenienti da paesi lontani e i minerali più rari, ripercorrere la storia dell’energia elettrica dalla scoperta della pila ai pannelli solari e da ultimo rivivere le emozioni di una scoperta archeologica. Questo e molto altro ancora è ciò che verrà offerto a tutti coloro che per curiosità o vocazione accoglieranno l’invito di avvicinarsi alla scienza. Tutte le attività promosse dal Sistema Museale di Ateneo nell’ambito della manifestazione sono gratuite. Attività proposte: Museo Per La Storia Dell’università - C. So Strada Nuova, 65 - Pavia Il Museo per la Storia dell’Università amplia il proprio orario di apertura, offrendo al pubblico l’opportunità di visitare la prestigiosa sezione di Medicina e il famoso “Gabinetto di Alessandro Volta”con visite guidate tutti i giorni della settimana con i seguenti orari: lunedì, martedì, giovedì dalle 9 alle 12, mercoledì e venerdì dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 17,00. (Per prenotazioni, telefonare ai numeri 0382 984709/0382 984707). Museo Di Storia Naturale - Via Guffanti - Pavia Lunedì 23, mercoledì 25 e venerdì 27 marzo il Museo di Storia Naturale organizza visite guidate alle collezioni zoologiche conservate presso il deposito di Via Guffanti. Le visite possono essere prenotate telefonicamente al numero 0382 986308 o attraverso e-mail all’indirizzo: centro. Museo@unipv. It Orto Botanico - Via Sant’epifanio, 14 - Pavia L’orto Botanico organizza una serie di seminari dal titolo: “Il suolo. Le sue origini, gli orizzonti, la sua struttura e il suo respiro”. I seminari si terranno nei giorni di martedì 24, mercoledì 25 e giovedì 26 nei seguenti orari: 9,00 – 10,15; 10,30 -11,45; 14,30 -15,45. La partecipazione ai seminari prevede la prenotazione: tel. 0382984848 - e-mail orto. Botanico@unipv. It Museo Di Mineralogia - Via Ferrata, 1 –Pavia Apre al pubblico per visite guidate la collezione di Mineralogia dell’Ateneo: da lunedì a giovedì dalle 14,30 alle 17 e venerdì dalle 9,00 alle 12,00 è possibile prenotare allo 0382 985873. Tutte le attività promosse dal Sistema Museale di Ateneo nell’ambito della manifestazione sono gratuite. Museo Della Tecnica Elettrica - Via Ferrata, 3 –Pavia Il Museo della Tecnica Elettrica partecipa alla Xix Settimana Nazionale della Cultura scientifica e Tecnologica indetta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ospitando una conferenza, promossa dalla Sezione di Milano di Aeit, la Federazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni. Giovedì 26 marzo alle ore 16 presso il Museo(via Ferrata,3) l’ing. Fabrizio Paletta di Cesi Ricerca, Milano terrà una Conferenza su “Stato dell’arte della Tecnologia Fotovoltaica, capacità produttive e analisi del mercato fotovoltaico mondiale”. La conferenza prenderà le mosse da una analisi delle tecnologie vecchie e nuove riguardanti i principali componenti, le celle e i moduli. Seguirà una presentazione dei dati, aggiornati al 2007-2008, relativi alla penetrazione del fotovoltaico in Italia e nel mondo. Infine sarà fatta una valutazione del mercato fotovoltaico mondiale di celle e moduli nel 2007, con riferimento ai dieci principali produttori mondiali e del mercato, tenendo conto dell’impatto generato dalla forte crescita di produttori localizzati in Asia. Per l’occasione la Sezione milanese di Aeit ha organizzato la partecipazione dei soci milanesi i quali, insieme a tutti gli interessati, al termine della conferenza potranno visitare il Museo e sostare, in particolare, davanti alle sue nuove acquisizioni. |
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A SAN PAOLO D´ARGON (BG) UN POLO FORMATIVO NAUTICO |
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Milano, 23 marzo 2009 - L´abbazia di San Paolo d´Argon (Bg) ospiterà un centro studi e formazione sulla nautica da diporto. E´ la principale decisione assunta dal Collegio di Vigilanza dell´Accordo di programma per il restauro e la valorizzazione di questo complesso, presieduto dall´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, nella riunione di ieri. I sottoscrittori dell´Accordo, componenti del Collegio di Vigilanza (Provincia di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, Comune di San Paolo d´Argon, Parrocchia di San Paolo Apostolo e Diocesi di Bergamo, insieme con Regione Lombardia), hanno infatti condiviso , nella riunione di ieri, l´opportunità di affiancare al Centro Studi e Documentazione sulle Migrazioni, al Museo dell´Emigrazione e alle altre funzioni spirituali e culturali già previste, una funzione formativa appunto legata alla nautica da diporto con l´obiettivo di rivitalizzare l´Abbazia come centro di promozione culturale e attore dello sviluppo economico del territorio. Ed ecco il comunicato congiunto emesso al termine dei lavori. "In considerazione dei recenti e apprezzabili sviluppi in ambito economico produttivo propri del territorio bergamasco, che ha espresso nei settori manifatturiero e di progettazione, una assoluta vivacità e una eccellente risposta dai mercati interni ed Europei, si è ritenuto opportuno formulare un´estensione della missione di rivitalizzazione dell´Abbazia di San Paolo d´Argon che comprendesse un´ulteriore connotazione economica, formativa ed educativa. In particolar modo si è inteso rinforzare l´azione complessiva sull´Abbazia affiancando al ruolo spirituale e culturale delle azioni già previste nelle premesse dell´accordo di programma, un centro studi e formazione legato al settore della nautica da diporto che, con la dignità di Polo formativo, contribuisca alla crescita e allo sviluppo del capitale umano nelle aree più emergenti dell´economia di sistema Regionale e Provinciale. Rinforzare e consolidare la dimensione propria del Monastero come sostegno al rilancio dell´economia insieme alla cultura e alla tradizione, costituirà fonte di un´integrante valorizzazione dello stabile, favorendo nel contempo lo sviluppo e il consolidamento di una tematica innovativa, ma bene radicata nell´economia lombarda, qual è quella nautica. La Lombardia infatti, oltre ad una lunga tradizione nel settore della diportistica e una predisposizione geografica alla navigazione lacustre e fluviale, può vantare più di un quarto delle aziende e dei lavoratori impegnati in Italia nel settore della nautica da diporto e un elevatissimo numero di aziende che contribuiscono a vario titolo alla filiera. Solo nella provincia di Bergamo sono più di 65 le imprese che si occupano di costruzione e riparazione di imbarcazioni, senza contare il notevole indotto e l´accessoristica che vi si affiancano. Investire nell´alta formazione diventerà un modo per trasformare in strutturale eccellenza un settore che negli ultimi cinque anni ha visto raddoppiare il proprio giro d´affari e che rappresenta da tempo un´avanguardia del Made in Italy, nonostante l´attuale flessione. Sarà inoltre una risposta reale, nelle mareggiate dell´economia attuale, ai fabbisogni di specializzazione ed innovazione del settore (si parla di una richiesta di circa 20. 000 unità lavorative altamente specializzate nel giro dei prossimi dieci anni) per il rilancio dello sviluppo produttivo e del capitale immateriale". . |
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TRENTO: I PRIMI DUE DIPLOMATI DELL’ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE |
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Trento, 23 marzo 2009 - Momento conclusivo del primo percorso di Alta Formazione Professionale del Trentino, oggi presso la Sala Stampa della Provincia di Trento con i primi esami del percorso di Alta Formazione Professionale del Trentino. Sono Cristina Simonini (con 100/100) e Valter Caliari (85/100) i due primi giovani diplomati in Tecnico Superiore nelle Arti Grafiche nell’Alta Formazione Professionale del Trentino, presso l’Istituto pavoniano Artigianelli di Trento. Un traguardo importante, al termine di un biennio impegnativo che ha visto partecipare 22 allievi nella innovativa modalità formativa di alternanza scuola/azienda; in particolare si sono svolte attività didattiche in aula, tenute da docenti ed esperti di settore provenienti da realtà del Nord Italia, ed esperienze di praticantato in azienda sia in Italia che all’estero. Presidente della commissione d’esame, il prof Michele Pellerey, che ha contribuito all’avvio e allo sviluppo di questa importante sperimentazione, coadiuvato da Marco Franceschini, coordinatore del percorso di Alta Formazione Professionale nei processi grafici, Enrico Coser, esperto esterno in rappresentanza del mondo del lavoro, Ester Crisanti e Dario Carloni (relatori dei lavori presentati dai “diplomandi”), Laura Urbani correlatore. Il percorso di Alta Formazione Professionale che hanno appena concluso fa parte del nuovo sistema di formazione terziaria non accademica, che la Provincia autonoma di Trento sta sperimentando sulla scorta dei modelli di formazione superiore presenti a livello europeo e rappresenta un unicum a livello nazionale. Il titolo conseguito a livello provinciale ha valore sull’intero territorio nazionale, a seguito della sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa tra la Provincia autonoma di Trento ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il 31 marzo 2006, che ne ha riconosciuto la valenza nazionale e si colloca al V livello del framework europeo delle qualificazioni professionali (Eqf). Brevi riflessioni sono state fatte dall’assessore all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, che ha elogiato la passione e la competenza di chi ha ideato e seguito l’esperienza, da Michele Pellerey, Daniela Carlini, che ha ripercorso le varie tappe e gli sviluppi futuri ed Eric Gadotti, direttore degliArtigianelli. . |
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ALTA FORMAZIONE NELLA PROVINCIA DI TRENTO: DA CRISALIDE A FARFALLA. I PRIMI DIPLOMATI DEL PERCORSO SETTORE GRAFICO. |
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Trento, 23 marzo 2009 - Agli inizi di dicembre di due anni fa è stato inaugurato a Trento, presso l’Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche, il nuovo percorso di Alta Formazione, che voleva essere un’opportunità nuova per il settore grafico trentino, un primo passo che avrebbe condotto al completamento della filiera della formazione grafica. L’istituto, infatti, propone già un percorso triennale di formazione di base nelle Arti Grafiche con particolare attenzione alla prestampa, alla stampa offset e alla serigrafia; a conclusione del triennio che porta alla qualifica professionale di operatore grafico si aggiungono poi un quarto e un quinto anno che portano al diploma di perito in arti grafiche, gestito in partenariato con l’Istituto Sacro Cuore di Trento. Oltre a questo biennio l’Istituto offre un quarto anno di formazione e specializzazione tecnica in alternanza scuola-azienda rivolto a quegli alunni che desiderano immettersi nel mercato del lavoro abbastanza presto. Il quarto anno tecnico è un progetto che prevede il forte coinvolgimento degli allievi nella realtà produttiva delle aziende, che di anno in anno aderiscono all’iniziativa, e che vede gli allievi spostarsi sia sul territorio italiano che all’estero (in aziende del nord d’Italia e presso la Print Media Academy di Heidelberg in Germania) per esperienze formative molto significative in termini di acquisizione di conoscenze e competenze. L’intento che ha portato alla creazione di un percorso di Alta Formazione Professionale grafica è stato ed è quello di creare un forte polo grafico nel Trentino, non solo per gli studenti, ma soprattutto per le aziende che necessitano di formazione continua per rimanere al passo con le nuove tecnologie. Si è cercato infatti anche il supporto di partner di progetto quali Taga Italia, Istituto Sacro Cuore, Legoprint e Mondadori Printing. La figura in uscita è Tecnico Superiore nelle Arti Grafiche. I 22 allievi che per primi hanno aderito a questa interessante proposta hanno preso parte ad un innovativo percorso tutto giocato sulla modalità formativa di alternanza scuola-azienda; in particolare si sono svolte attività didattiche in aula, tenute da docenti ed esperti di settore provenienti da realtà del Nord Italia, ed esperienze di praticantato in azienda sia in Italia che all’estero (nello specifico Heidelberg in Germania e Swansea in Galles). Il corso di Alta Formazione è a carattere biennale e ogni anno è suddiviso in due semestri durante i quali si affrontano diversi moduli formativi, sia a carattere strettamente tecnico, sia orientati a sviluppare competenze molto avanzate in ambiti trasversali, come per esempio economia e organizzazione aziendale, comunicazione, gestione delle risorse umane, in modo da poter puntare a ricoprire in azienda anche ruoli di gestione e coordinamento; ogni modulo è poi valutato da un’apposita commissione. Giovedì 19 marzo 2009 a partire dalle ore 14. 30, presso la Sala Stampa della Provincia di Trento - Piazza Dante, 15 si è svolta la discussione dei primi due elaborati finali, momento conclusivo del primo percorso di Alta Formazione Professionale nel campo grafico. I primi due allievi che si diplomeranno provengono entrambi dai percorsi di base dell’Istituto Pavoniano Artigianelli ed hanno completato i loro studi grafici con il biennio presso l’Istituto S. Cuore che ha permesso loro di guadagnare un diploma di perito in arti grafiche; porteranno davanti alla Commissione d’esame le loro dissertazioni, frutto di riflessioni d’aula e di ricerche sviluppate in azienda e completeranno così i loro studi grafici ottenendo un diploma di alto livello. Nello specifico Cristina Simonini ha presentato un elaborato tecnico dal titolo “La gestione digitale del colore nella moderna azienda grafica. Analisi delle esigenze e delle procedure produttive adottate”, elaborata sotto la guida del relatore Ester Crisanti e del correlatore Laura Urbani; Walter Caliari affronterà invece una tematica di carattere trasversale trattando la tesi dal titolo “Organizzazione aziendale: dalla struttura alle persone”, relatore Dario Carloni, correlatore Laura Urbani. In commissione d’esame Michele Pellerey con funzione di Presidente, Marco Franceschini responsabile del percorso di Alta Formazione Professionale Arti Grafiche, Enrico Coser in qualità di esperto esterno in rappresentanza del mondo del lavoro. È un traguardo importante per l’Istituto Pavoniano Artigianelli, che giunge al termine di un biennio impegnativo in cui si è dato vita a qualcosa di nuovo, che prima non esisteva né in Trentino né in Italia, ma che rappresenta un importante primo passo verso l’obiettivo di attivare anche nel nostro Paese opportunità di qualificazione professionale di livello superiore, aperta anche alle persone che già lavorano nella prospettiva dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, tanto auspicate dall’Unione Europea. . |
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UMBRIA: ASSESSORE PRODI INTERVIENE SU RIFORMA SCUOLE SUPERIORI |
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Perugia, 23 marzo 2009 – In merito alla ritardata attuazione della riforma delle scuole superiori annunciata dal Governo a dicembre, l’assessore regionale alla formazione, Maria Prodi, dichiara quanto segue: “La riforma, più volte annunciata, delle scuole superiori a dicembre rimandata per tempo scaduto, sembra sparita dalla scena. Data per pronta a metà dicembre, non è stata ancora ufficialmente presentata al Paese, mentre si accorciano di nuovo i tempi per costruire attorno alla proposta governativa un percorso di discussione e partecipazione ampio e, speriamo, bipartisan. Ma, l’intesa sottoscritta il 17 marzo tra il ministro Gelmini e la Regione Lombardia apre di fatto la strada per il passaggio dell’istruzione professionale alla Regione e si propone una generalizzazione del modello a tutte le Regioni. Questo fatto spiega anche come mai la riforma dei tecnici e dei professionali, approntata tecnicamente dalla commissione De Toni, istituita da Fioroni e reinvestita del suo compito dalla Gelmini, sia rimasta ferma per mesi: evidentemente, c’erano due diverse opzioni rispetto al destino degli istituti professionali e ha prevalso la pressione del modello lombardo che prevede la loro regionalizzazione. Il progetto della commissione De Toni prevedeva una forte assimilazione degli istituti tecnici e professionali, con la discutibile conseguenza di una semplificazione degli indirizzi simili, a spese dei professionali. Ho più volte espresso, negli incontri con il Governo e con lo stesso ministro Gelmini, la preoccupazione per la scomparsa di molti indirizzi degli attuali professionali, a favore degli istituti tecnici, perchè ritengo che né sul fronte dell’utenza, né dei profili professionali in uscita, e quindi della domanda da parte delle imprese, i due percorsi siano sovrapponibili. Ma, la strada che adesso il Governo intraprende presuppone la progressiva identificazione della formazione professionale regionale, con gli istituiti professionali, fino a oggi parte integrante della scuola statale. Quindi, invece di un coerente e unitario impegno delle regioni sugli aspetti organizzativi e territoriali di tutte le scuole, come prevede la Costituzione, si avrebbe un distacco della sola istruzione professionale dal sistema scolastico nazionale verso quello regionale. Ma con che risorse? Con che garanzie di continuità? Con che tipo di consenso e partecipazione da parte delle scuole, degli insegnanti, delle famiglie? Ricordiamoci che i percorsi professionali triennali regionali per la prima qualifica, appena resi ordinamentali e atti ad adempiere l’obbligo scolastico, sono stati privati dei finanziamenti, che il Governo metteva tutti gli anni a disposizione. Nonostante le richieste più volte reiterate, a tutt’oggi nessuna risorsa è prevista per far partire a settembre prossimo i corsi. La Regione dell’Umbria farà il possibile per sopperire alla mancanza del Governo, ma cosa succederebbe se gli istituti professionali, che assorbono una buona percentuale degli studenti, venissero abbandonati senza risorse e senza la certezza che lo sbocco verso i segmenti post-secondari sia realisticamente perseguibile, e non solo enunciato? Proprio in vista di tali rischi, in fase di dimensionamento, la Regione dell’Umbria ha accolto le proposte di costituire, ove era necessario intervenire, Poli che unissero istituti tecnici e professionali. Purtroppo chi doveva comprendere e spiegare che il nostro compito è traghettare la scuola verso il futuro e non cercare solo di immobilizzare l’esistente, comprese le rendite di posizione di qualche dirigente, ha perso un’occasione per esprimere l’autorevolezza e il senso di responsabilità che sarebbero connessi al proprio ruolo. Con tanti altri dirigenti invece da tempo è aperto un confronto: le decisioni del Governo ci troveranno concordi nella prospettiva di salvare comunque il diritto di tanti ragazzi ad un percorso che sia realmente disponibile, adatto alle loro aspettative, e al loro inserimento in un mondo del lavoro che chiede oggi più competenze. . |
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AGROALIMENTARE: RITORNA LA SETTIMANA DELL’ALIMENTAZIONE |
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Palermo, 23 marzo 2009 - Ritorna la settimana dell’alimentazione: cinque incontri, rivolti agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, organizzati dall’assessorato regionale all’Agricoltura. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto di “Educazione agrolimentare” e vuole affrontare il cibo sotto tutti gli aspetti, come strumento del vivere sano, espressione di socialità, storia, tradizione, cultura, conoscenza del prodotto tipico, dieta corretta e gioiosa. “Il tema dell’alimentazione - spiega l’assessore Giovanni La Via - ha una sua centralità e una rilevante importanza per promuovere un’effettiva e diffusa tutela della popolazione ed è uno dei temi fondamentali su cui bisogna impegnarsi quotidianamente per costruire un reale e sostanziale miglioramento della qualità della vita. Per questo motivo, riteniamo fondamentali, con particolare riferimento ai giovanissimi e ai giovani, gli interventi nella scuola, in particolare con i docenti, per condividere un progetto interistituzionale in cui l’alimentazione è trattata a tutto campo dal punto di vista produttivo, economico, sociale, psicologico, antropologico, nutrizionale e culturale in senso lato”. I temi dei cinque incontri sono: “Alimentazione è tradizione, cultura, incontro tra i popoli, economia del territorio”; “Alimentazione è educazione al gusto”; “Alimentazione è agricoltura, rispetto dell’ambiente, conoscenza della filiera, prodotto tipico”; “Alimentazione è dieta corretta”; “Alimentazione è comunicazione, relazione, linguaggio, emozione”. Queste le date dei corsi: Marsala, presso Ente mostra nazionale di pittura contemporanea (nei giorni 25, 26, 31 marzo e 1 aprile); Sciacca, presso Istituto agrario e alberghiero (23, 27, 30 marzo e 2, 3 aprile). Per eventuali informazioni ci si può rivolgere all’unità operativa dell’assessorato “Educazione alimentare ed informazione ai consumatori”, al numero 091/7070916 o alla segreteria organizzativa Soat Marsala tel 0923/745174 o Soat Menfi tel 0925/71395. . |
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TRENTO: FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI INGEGNERI |
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Trento, 23 marzo 2009 - Nell´ambito del territorio della provincia di Trento la nuova fondazione vuole valorizzazare, tutelare e sostenere la figura professionale dell´ingegnere e della sua attività nel campo dell´ingegneria civile e ambientale, dell´ingegneria industriale e dell´ingegneria dell´informazione con particolare attenzione ai giovani professionisti. Vuole inoltre favorire il costante aggiornamento tecnico, scientifico e culturale della categoria attraverso iniziative di formazione, certificazione delle competenze acquisite, perfezionamento, riqualificazione ed orientamento professionale. Tra i suoi campi di azione vi saranno anche le attività culturali in senso lato e l´organizzazione di manifestazioni, convegni e seminari di studio nazionali e internazionali nei campi tecnici, economici, giuridici e tributari. Tra i partner scientifici avrà anche la facoltà di Ingegneria dell´Università di Trento. "Sono particolarmente soddisfatto - ha detto l´ingegner Alberto Salizzoni, che fa parte del consiglio di amministrazione della fondazione insieme a Antonio Armani, Dimitri Dori, Mario Marangoni e Marco Tubino - del fatto che la fondazione sia intitolata ad uno dei più grandi ingegneri europei a 150 anni dalla sua morte". "Negrelli - gli ha fatto eco il professor Marco Tubino, preside della facoltà di Ingegneria dell´Università di Trento - fu un costruttore di ponti veri, ma soprattutto di ponti culturali e questo deve ricordarci che la professione dell´ingegnere ha una funzione rilevante nella società e quindi è importante valorizzare questa figura e invogliare i giovani a impegnarsi in questo percorso professionale". La fondazione ha sede presso l´Ordine degli Ingegneri. . |
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UNIVERSITÀ: FONDAZIONE PER AUMENTO COMPETITIVITÀ |
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Trieste, 23 marzo 2009 - E´ un sostegno concreto ed espresso anche in termini finanziari alle idee la chiave di volta per recuperare i costi pagati dal sistema economico al ritardo della loro realizzazione. Lo ha dichiarato il 20 marzo l´assessore regionale del Friuli Venezia Giulia Alessia Rosolen nel suo intervento al convegno "La finanza per lo start up ed il futuro delle imprese che gemmano dal Pni: modelli di intervento e ruolo del venture capital", che ha avuto luogo all´Università di Trieste. Nel tempo la capacità innovativa dei giovani si è paradossalmente abbassata - ha notato Rosolen, citando la ricerca effettuata dall´americano Benjamin Jones sui vincitori dei premi Nobel e sugli autori di scoperte innovative nel Xx secolo - e questo non perché effettivamente tale capacità sia diminuita ma perché l´allungarsi del tempo di applicazione delle loro idee ha fatto perdere a quest´ultime capacità innovativa". Se da un lato dunque la risposta deriva da un rapido utilizzo delle idee che sono alla base dell´innovazione, dall´altro occorre perfezionare il sistema che le produce aumentandone la potenzialità. Perciò, anche in questa sede, l´assessore ha auspicato che "nell´assoluto rispetto dell´autonomia dei singoli atenei coinvolti e delle prerogative istituzionali della Regione in materia universitaria, si avvii, all´interno dell´organismo di sostegno alla missione di creazione e diffusione della conoscenza per lo sviluppo socio-economico del territorio delle Università regionali che è stato definito Fondazione, il luogo in cui attivare forme di collaborazione per lo sviluppo di attività strumentali e di supporto alla didattica e alla ricerca che consenta agli atenei di essere più competitivi a livello nazionale e internazionale" Forme di collaborazione che sono state auspicate di recente dal Rettore Compagno proprio nell´ambito di Start Cup, ha notato Rosolen, confermando di sostenerle "per la necessità di concentrare sforzi e risorse su tutto ciò che producono le tante eccellenze che il nostro sistema universitario regionale è in grado di offrire". . |
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50.000 FAMIGLIE VENETE CHIEDONO IL TEMPO LUNGO TERMINATE LE ISCRIZIONI PER L´ANNO SCOLASTICO 2009/2010: ORA OGNI DECISIONE SPETTA ALLA CONFERENZA STATO-REGIONI; IL TEMPO LUNGO È ANCORA A FORTE RISCHIO |
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Rubano, (Pd), 23 marzo 2009 - 50. 000 famiglie venete hanno richiesto il tempo lungo per l´anno scolastico 2009/2010. Il dato viene stimato dalla Consulta dell´Istruzione di Anciveneto, fortemente preoccupata per l´eventuale cancellazione della forma di orario in uso nella Regione da vent´anni, prevista dalla riforma Gelmini. Se il tempo lungo venisse effettivamente “tagliato” (come presume il “Coordinamento dei genitori ed insegnanti delle scuole del Veneto”), gli alunni delle elementari che attualmente frequentano la scuola con orario 8. 15-15. 45 – cinque giorni su sette - sarebbero obbligati a tornare al vecchio orario, 8. 15-13. 15, sei giorni su sette. Questa la presa di posizione della Consulta dell´Istruzione: “La legge di riforma dell´Istituzione scolastica - con la previsione del maestro unico, la riduzione dell’orario scolastico e la contemporanea drastica riduzione del tempo pieno e del tempo lungo, così come oggi praticato - può determinare una gravissima perdita qualitativa ed un arretramento quantitativo del sistema scolastico italiano ed in particolare di quello veneto. Inoltre, moltissimi Comuni del Veneto hanno investito cospicue risorse per costruire o adeguare spazi per le mense: ora rischiano di restare inutilizzati. Per quanto riguarda gli insegnati, un´ulteriore riduzione del personale docente nella nostra Regione andrebbe a penalizzare ancora una volta il territorio e a ridurre di conseguenza la qualità dei servizi per i nostri concittadini”. Infine la richiesta: “Il Governo assicuri alla Regione Veneto un numero adeguato di docenti in maniera tale da attivare il tempo pieno nei plessi organizzati attualmente a tempo lungo o, in subordine, che venga garantito un numero di insegnanti sufficiente per l’assistenza alle mense scolastiche per cinque giorni la settimana”. La decisione finale spetterà alla prossima Conferenza Stato-regioni (ancora non si conosce la data di convocazione) che dovrà tener conto delle 50. 000 domande per il tempo prolungato. Intanto lunedì 30 marzo alle 10 – centro culturale San Gaetano di Padova – si terrà si terrà il convegno “Scuole dell´infanzia paritarie: dalla legge sulla parità alle risorse per la disponibilità”. Interverranno Paolo Bogoni, presidente Consulta Istruzione di Anciveneto, Claudio Piron, assessore alle Politiche Scolastiche del Comune di Padova e mons. Cesare Nosiglia, Vescovo di Vicenza e incaricato Cei per la scuola. . |
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IL COMUNE DI AREZZO TAGLIA LE SCUOLE CONTRO LO STATO E CONTRO I BAMBINI |
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Arezzo, 23 marzo 2009 - L’associazione Genitori A. Ge. Toscana e la Consulta provinciale dei genitori di Arezzo denunciano: “Mentre le Regioni fanno di tutto per tutelare le scuole, anche se piccole, il Comune di Arezzo va in piena controtendenza e delibera di accorpare le 9 scuole dell’obbligo esistenti in 6 istituti comprensivi dalle dimensioni già in partenza mostruose”. Appare del tutto insensato istituire sei nuove scuole rispettivamente di 1. 327, 1. 259, 1. 082, 1. 355, 1. 220 e 1. 143 alunni, quando la normativa sull’autonomia scolastica prevede scuole comprese fra 500 e 900 alunni e il Ministero dell’Istruzione penalizza gli istituti che superano i 1. 200 alunni, assegnando il personale di custodia e di segreteria in misura meno che proporzionale. La scelta del Comune di Arezzo penalizza gravemente i bambini e il loro diritto all’istruzione e va contro la normativa dello Stato e le indicazioni della Regione Toscana. “Occorre garantire ai nostri figli un’organizzazione dell’offerta formativa adeguata e idonea a stimolare le capacità di apprendimento e socializzazione e il diritto costituzionalmente sancito all’istruzione” dichiara Giuseppe Argirò, presidente della Consulta provinciale dei genitori di Arezzo. “L’esperienza degli istituti comprensivi va avanti ormai da una dozzina di anni ed è dimostrato che si tratta di una forma organizzativa poco gradita agli insegnanti e che ha dato solo episodicamente risultati di pregio -afferma Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A. Ge. Toscana – È vero che gli istituti comprensivi hanno una loro funzionalità nelle zone a scarsa densità abitativa, ma non funzionano quando superano i 1. 000 alunni”. A. Ge. Toscana e Consulta dei genitori di Arezzo hanno chiesto udienza al Sindaco, al Prefetto e al Vescovo di Arezzo e intendono avviare tutte le iniziative di contrasto per ottenere un differimento del provvedimento all’anno scolastico 2010/2011 e poter così informare tutti i genitori interessati e coinvolgerli nel progetto di quella che sarà la scuola aretina, cosa che il Comune di Arezzo ha trascurato di fare. La vicenda è solo apparentemente locale, perché un simile precedente può innescare un devastante effetto a catena in tutti i comuni toscani e italiani, ed è per questo che l’ A. Ge. Toscana ha deciso di raccogliere l’appello della Consulta dei genitori di Arezzo e insieme hanno dato avvio a un´animata protesta. . |
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ASSEGNI E BORSE DI STUDIO IN PIEMONTE: DUE FORME DI SOSTEGNO DIFFERENTI. OCCORRE CHIAREZZA SULLA PROVENIENZA DEI FONDI |
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Torino, 23 marzo 2009 - Negli ultimi giorni diverse sono state le segnalazioni da parte delle famiglie piemontesi che lamentano un ingiustificato ritardo nel pagamento degli assegni di studio dell’anno scolastico 2007-2008. L’assessore all’istruzione e formazione professionale Gianna Pentenero precisa: “Non bisogna fare confusione tra gli Assegni di studio previsti dalla legge regionale 28 del 2007 sul “Diritto allo studio e libera scelta educativa”, direttamente erogati alle famiglie dalla Regione Piemonte (operazione ultimata nei giorni scorsi) e le Borse di studio previste dalla legge nazionale 62 del 2000 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all´istruzione”. In quest’ultimo caso le borse sono frutto di risorse che il Ministero delle finanze e il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, sulla base delle richieste ricevute, trasferiscono alle Regioni, che a loro volta provvedono a ripartire tra i Comuni. Dal momento che la Regione ha già provveduto nei giorni scorsi a liquidare le somme presso i Comuni, il lieve ritardo è da attribuire a questi ultimi che stanno probabilmente ultimando le procedure di assegnazione dei contributi alle famiglie beneficiarie. Nulla è quindi cambiato rispetto alle procedure degli scorsi anni. L’assessorato è comunque a disposizione per fornire alle famiglie ulteriori chiarimenti”. . |
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BOLZANO: 180 SCOLARI HANNO PARTECIPATO AL CONCORSO "FORMAZIONE POLITICA 2008" |
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Bolzano, 23 marzo 2009 - Si è svolta mercoledì 18 marzo a Bolzano la fase provinciale del concorso “Formazione politica – Europaquiz 2009”, al quale hanno preso parte oltre 180 studenti di 40 scuole medie, professionali e superiori di lingua tedesca, italiana e ladina. I cinque vincitori parteciperanno ad Innsbruck al concorso pantirolese. I temi al centro del concorso "Formazione politica", composto da 40 quiz, hanno spaziato dalla crisi economica all´Unione Europea, dalle organizzazioni internazionali alla storia del Tirolo del Nord, dell´Alto Adige e dell´Italia. I 180 partecipanti alla fase provinciale sono stati selezionati nel corso della precedente fase svoltasi a livello inter-scolastico alla quale hanno complessivamente preso parte 2. 900 studenti altoatesini di lingua tedesca, italiana e ladina. I vincitori del concorso 2009, che parteciperanno ad Innsbruck, il prossimo 2 aprile, alla finale pantirolese, sono cinque: Julian Ansaloni della scuola media "Francescani" di Bolzano, Clemens Pichler del liceo scientifico di Bolzano, Kurt Aichorner dell´Istituto tecnico commerciale di Bolzano, Jakob Stanzel della scuola professionale provinciale "Savoy" di Merano e Matteo Sartori della scuola media "Marcelline" di Bolzano. . |
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PROGETTO DELL´UNIONE EUROPEA OTTIMIZZA LA BANCA DATI DEDICATA ALLA RICERCA SULLE INONDAZIONI |
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Bruxelles, 23 marzo 2009 - Grazie a un finanziamento dell´Unione europea alcuni ricercatori hanno potenziato la banca dati paneuropea dedicata alla ricerca sulle inondazioni. Questa piattaforma online è la prima piattaforma completa che consente lo scambio dei dati ottenuti dalle ricerche svolte nell´ambito della gestione dei rischi di inondazione tra i vari paesi europei. Oltre a fornire informazioni a attori politici, ricercatori, enti di finanziamento e operatori del settore, la banca dati è progettata per aiutare gli Stati membri ad implementare la direttiva europea sulle inondazioni. La banca dati è stata sviluppata dagli scienziati del progetto Crue ("Coordination of research financed in the European Union on flood risk management"), finanziato in riferimento all´area tematica dedicata al coordinamento delle attività di ricerca del Sesto programma quadro (6°Pq). L´obiettivo di quest´ultimo progetto è coordinare i singoli programmi europei di ricerca dedicati alle inondazioni. La banca dati, denominata Cruise ("Crue Information System Europe"), costituisce una piattaforma online consultabile da tutti coloro che sono interessati alle ricerche sulle inondazioni svolte in Europa. L´accesso alla banca dati è, infatti, gratuito e non richiede alcuna registrazione. Questo ultimo potenziamento consente l´accesso da parte degli utenti a più di 500 progetti di ricerca svolti in questo ambito, alle iniziative per lo stanziamento di fondi e ad altre attività svolte dai paesi partner di Crue nel corso degli ultimi 10 anni. Gli utenti hanno la possibilità di cercare le informazioni desiderate in base al programma o al progetto di ricerca, all´ente che ha fornito il finanziamento o in base all´unità di ricerca. Gli utenti saranno in grado di raccogliere informazioni essenziali e di rendersi conto delle lacune e delle necessità del settore. Infine, la banca dati contiene i contatti dei ricercatori e i collegamenti ai siti web delle principali organizzazioni. "La nuova versione di Cruise migliora l´utilizzabilità e i contenuti della nostra banca dati condivisa relativa alla ricerca portata avanti in Europa sulle inondazioni," ha commentato John Goudie, coordinatore del progetto Crue, che lavora presso il Dipartimento britannico per ambiente, alimenti e affari rurali (Defra). "Questa versione è stata sviluppata e promossa dai partner Crue in risposta alle necessità degli Stati membri per l´implementazione della direttiva europea sulle inondazioni. Semplificare l´accesso alle informazioni di ricerca è uno degli obiettivi più importanti per gli enti che erogano finanziamenti, questo perché si possa tradurre in realtà lo Spazio europeo della ricerca (Ser). " Il problema delle inondazioni coinvolge l´intera Europa: solo tra il 1998 e il 2002 l´Europa è stata colpita da più di 100 grandi alluvioni, tra cui quella che ha coinvolto il Danubio e l´Elba nel 2002. Dal 1998 le inondazioni hanno mietuto 700 vittime, lasciato senza abitazioni mezzo milione di persone e causato perdite economiche per almeno 25 milioni di euro. Sono milioni le famiglie europee che vivono nei pressi di fiumi o su tratti di costa a rischio inondazione. Inoltre, considerato che si prevede che i cambiamenti climatici determineranno un aumento delle precipitazioni e un innalzamento dei livelli del mare, è altamente probabile che la portata e la frequenza di queste inondazioni nel corso degli anni aumenteranno. La direttiva sulle inondazioni, adottata nel 2007, comprende ogni tipo di inondazione: inondazioni che interessano fiumi o laghi, inondazioni improvvise, inondazioni che colpiscono aree urbane e costiere, causate dalle onde durante una tempesta o da uno tsunami. Secondo quanto previsto dalla direttiva, gli Stati membri hanno tempo fino al 2011 per effettuare una valutazione dei bacini fluviali e delle aree costiere sul proprio territorio in modo da identificare le zone esposte al rischio di inondazioni. Avranno poi tempo fino al 2013 per stendere mappe che mettano in evidenza le aree a pericolo di inondazione e le aree a rischio di inondazione per le regioni che presentano rischi elevati. Queste mappe dovrebbero mettere in evidenza le aree a rischio inondazione e riportare il numero degli abitanti, l´attività economica svolta nella regione e i potenziali danni ambientali. Infine, entro i due anni successivi, i singoli Stati saranno chiamati a sviluppare piani appositamente ideati per queste zone per la gestione dell´emergenza inondazioni. I piani dovrebbero includere misure volte a ridurre il rischio di inondazioni e le relative conseguenze. In quanto tali, ci si aspetta che pongano particolare attenzione sulla prevenzione, evitando ad esempio la costruzione di edifici privati e a fini commerciali nelle aree più esposte alle inondazioni. Tra le azioni possibili per ridurre il rischio inondazioni, sotto il profilo della protezione, figurano il ripristino di alvei di piena e terreni paludosi. Per quanto concerne le cosiddette "misure di reazione" si potrebbe invece istruire l´opinione pubblica sul comportamento da tenere in caso di inondazione. Per ulteriori informazioni, visitare: Crue Era-net: http://www. Crue-eranet. Net/ Banca dati Cruise: http://www. Crue-eranet. Net/cruise. Asp Sito Internet dell´Ue dedicato alla direttiva sulle inondazioni: http://ec. Europa. Eu/environment/water/flood_risk/index. Htm . |
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POLITICA DEL PAESAGGIO: CONCLUSO CONVEGNO INTERNAZIONALE AD ORVIETO |
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Perugia, 23 marzo 2009 - Lo “stato dell’arte” e le idee che stanno accompagnando il lavoro di predisposizione del Piano paesaggistico dell’Umbria, le esperienze di regioni di confine come Marche e Toscana, le proposte per un nuovo sistema di “governance” del paesaggio: sono stati questi gli argomenti della giornata conclusiva di “Verso una politica del paesaggio - Temi e buone pratiche a confronto”, il convegno internazionale promosso ad Orvieto dalla Regione Umbria per mettere a confronto le comunità scientifiche, il mondo delle istituzioni e i diversi attori coinvolti nella promozione di una cultura del paesaggio. Particolare risalto è stato dato alla elaborazione del Piano paesaggistico, che dovrà essere presentato entro il prossimo dicembre e al quale sta lavorando da qualche tempo un gruppo di lavoro di esperti. “Sarà un Piano di progetto e non solo di normative - ha sottolineato il direttore regionale Ambiente, Territorio ed infrastrutture della Regione Umbria Luciano Tortoioli, che ha introdotto la sessione di lavoro -. Nelle intenzioni del governo regionale, il Piano dovrà svolgere un ruolo fondamentale per la tutela e la valorizzazione di una delle risorse più importanti della regione”. “Difendendo e valorizzando il paesaggio - ha detto il vicepresidente della Regione Umbria Carlo Liviantoni, che con una tavola rotonda su ‘un nuovo sistema di governance del paesaggio’ ha concluso il convegno - difendiamo il patrimonio storico e naturalistico della nostra comunità. La salvaguardia del paesaggio - ha aggiunto - richiede una armonizzazione di diversi strumenti di settore e diverse politiche e ed è per questo che il Piano dovrà essere molto partecipato, tanto più in un territorio che, per caratteristiche e dimensioni, consente una visione comune”. Durante la giornata, nella Sala Etrusca di Palazzo del Popolo, è stato proiettato il documentario “L’italia vista dal cielo - Umbria 1976”, realizzato da Folco Quilici con la sceneggiatura dello storico e critico d’arte Cesare Brandi. . |
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BONIFICHE NEL GROSSETANO, AL VIA IL RECUPERO DI 35 SITI FIRMATI DA MARTINI GLI ACCORDI PER MERSE, COLLINE METALLIFERE E SCARLINO BRAMERINI: «INTERVENTI PER OLTRE 150 MILIONI E STUDI SULLE ACQUE DI MINIERA» |
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Firenze, 23 marzo 2009 - Due Accordi che porteranno alla bonifica di 35 siti inquinati, alla messa in sicurezza mineraria delle concessioni ancora attive nell´area delle Colline metallifere, alla bonifica dei siti industriali della Piana di Scarlino ed alla conclusione della lunga vicenda dell´inquinamento del Fiume Merse. A firmarli oggi, a Grosseto, sono stati la Regione Toscana, le Province di Siena e Grosseto, i Comuni di Gavorrano, Manciano, Massa Marittima, Montieri, Scarlino e Chiusdino, l´Arpat e l´azienda Syndial (Eni), che detiene le concessioni minerarie. «Siamo davanti ad un passaggio che possiamo definire ´storico´ per questo territorio - ha detto il presidente della Regione Claudio Martini - un atto che chiude una pagina aspra e complessa e ne avvia una nuova, ricca di potenzialità dal punto di vista istituzionale, ambientale, sociale ed economico. Dopo questa firma potranno iniziare le opere di risaname nto ambientale necessarie per restituire alle istituzioni ed ai cittadini di questo territorio risorse fino ad oggi precluse». La firma dei due Accordi procedimentali sancisce la collaborazione tra le istituzioni che rappresentano il territorio e la società. Con questo atto, infatti, l´azienda si è impegnata a farsi carico dei costi bonifica anche per quei siti per i quali in passato ha presentato ricorso contro il Piano provinciale delle bonifiche stilato dalla Provincia di Grosseto. «Il cambio di atteggiamento da parte di Syndial – spiega l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini – è da apprezzare. Grazie al lavoro delle istituzioni locali ed alla disponibilità mostrata nell´ultimo periodo dall´azienda, molte situazioni pendenti potranno essere risolte. Siamo davanti ad un caso raro nel panorama italiano: per capire l´importanza del risultato raggiunto basta pensare alla situazione di stallo in cui si trova no da tempo le aree Sin (siti da bonificare di interesse nazionale)». «Si tratta di un passaggio particolarmente importante per la qualità ambientale del nostro territorio – spiega il presidente della Provincia Lio Scheggi – con questi Accordi, infatti, si apre una nuova fase nei rapporti tra Istituzioni e Syndial e si creano le condizioni per portare a soluzione il problema delle bonifiche dei siti ex-minerari. Ringrazio la Regione per il contributo decisivo che ha dato e sottolineo l´impegno della stessa Provincia di Grosseto, che ha perseguito con determinazione questo importante obiettivo». Soddisfazione è stata espressa anche dall´assessore provinciale Giancarlo Farnetani. «L’accordo – ha detto l’assessore – è il frutto di un lungo lavoro che ha visto impegnati Regione, Province e Comuni nella soluzione di una controversia che va avanti ormai da oltre 8 anni. Siamo certi che la s trada intrapresa è quella giusta per porre fine a questa vicenda. Doveroso un ringraziamento al gruppo tecnico della Provincia e delle altre Istituzioni coinvolte». «Grosseto - ha detto infine il presidente Martini - è forse la Provincia toscana dove può manifestarsi in maniera più evidente la volontà di guardare al futuro nel segno della sostenibilità e del dinamismo. Trovare una sintesi positiva tra sviluppo economico e tutela del territorio è possibile, perché la Toscana non è solo una terra a vocazione turistica e rurale, ma anche industriale e artigianale». Con questo Accordo Syndial si impegna non soltanto a farsi carico di tutte le bonifiche che le competono, ma anche a restituire i soldi spesi da chi nel frattempo ha gestito la situazione ed attuato interventi di emergenza. Sulla base di una stima del tutto preliminare fatta da Syndial, ad oggi la cifra che la società si impegna a spendere è stimabile intorno a 150 milioni di euro. Gli importi esatti saranno calcolati dopo la stesura dei progetti definitivi. Una novità importante contenuta nei due Accordi è la ricerca di una soluzione al problema delle acque di scolo delle miniere, acque inquinate che fuoriescono (come nel caso del Fiume Merse) e finiscono per contaminare i corsi d´acqua circostanti. Si propone dunque un quadro completo, certo e condiviso degli interventi necessari a completare la dismissione in sicurezza delle miniere e la bonifica dei siti contaminati all´interno delle aree minerarie. Saranno inoltre fissati tempi certi entro i quali presentare ed approvare i progetti. A seguito di questi interventi, previa certificazione di avvenuta bonifica, la Regione accetterà la rinuncia di Syndial alla concessione mineraria. Nel caso in cui gli Accordi non venissero rispettati le parti avranno la possibilità di riattivare il contenzioso oggi in atto. . |
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CODICE ROSSO: PROTEZIONE CIVILE, MODELLO ORGANIZZATIVO PER TUTTA LA COMUNITA. |
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Ancona, 23 Marzo 2009 - ´La protezione civile rappresenta un punto di riferimento organizzativo per tutte le istituzioni e un efficiente modello operativo per dare risposte alla comunita`´. Lo ha affermato il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, a conclusione della quinta edizione di Codice Rosso, la manifestazione nazionale della protezione civile ospitata nei padiglioni della Fiera di Ancona. Spacca ha partecipato alla sessione dedicata ai ´Modelli organizzativi nelle prospettive delle riforme federaliste´. Ha sottolineato il ruolo fondamentale delle amministrazioni comunali e del volontariato che rappresentano anelli importanti nel sistema della protezione civile nazionale e regionale. ´Nelle Marche si e` registrata una crescita esponenziale nel volontariato di protezione civile ´ ha detto Spacca ´ grazie anche alla collaborazione tra le istituzioni locali´. Un fenomeno che va governato, perche`, insieme all´entusiasmo, deve crescere anche la capacita` professionale di dare risposte nelle varie articolazioni della vita sociale: dalla sanita`, alla gestione delle emergenze, dalla salvaguardia del territorio, alla tutela dei beni ambientali e culturali. E` necessario, secondo il presidente, perseguire la strada delle aggregazioni ´ tra amministrazioni locali e volontariato ´ perche` ´occorre raggiungere una capacita` d´intervento dimensionata all´entita` dei problemi´. Nelle Marche, ha spiegato Spacca, ´stiamo creando una rete infrastrutturale che prevede investimenti anche nella logistica e nelle reti immateriali, settori utili all´operativita` della protezione civile. Stiamo investendo 80 miliardi nella diffusione della banda larga, per una connessione completa della nostra regione´. Insieme a questi interventi, secondo il presidente, occorre pero` investire nella formazione del personale e nella promozione della sensibilita` civica, perche` ´tutta la comunita` marchigiana e` chiamata a prender coscienza del problema della sicurezza´, che non puo` ricadere solo sulle spalle del volontariato, ma deve vedere protagonisti tutti i cittadini e tutte le istituzioni. . |
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EBOLI, CONTAINER E ROULOTTE DALLA PROTEZIONE CIVILE PER MILLE IMMIGRATI MAROCCHINI. |
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Napoli, 23 marzo 2009 - L´assessorato all´Ambiente della Regione Campania, attraverso la Protezione Civile, ha disposto l´invio ad Eboli, in località Cioffi, di 50 roulotte e 20 container, attrezzati come mini appartamenti, per dare immediata soluzione al problema dell´accampamento di oltre 1000 immigrati provenienti dal Marocco. Entro la fine della prossima settimana, saranno installati altri 60 container. Lo rende noto l´assessore all´Ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini: "Abbiamo accolto immediatamente l´appello che ci veniva dall´assessore regionale alle Politiche sociali, Alfonsina De Felice, riuscendo in tempi strettissimi a risolvere una situazione disumana. "Gli immigrati – ha detto ancora Ganapini – erano accampati in condizioni pietose, nell´area dell´ex mercato ortofrutticolo che, peraltro, è di proprietà regionale e dormivano in capanne fatte di materassi. Siamo soddisfatti per il reperimento delle roulotte e dei container, avvenuto in tempi rapidissimi". . |
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TRENTO: BIODIGESTORE ANAEROBICO, L´ASSESSORE ALL´AMBIENTE INCONTRA I SINDACI LA LOCALIZZAZIONE SARÀ DECISA DOPO LA VISITA AD UN IMPIANTO IN ESERCIZIO |
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Trento, 23 marzo 2009 - L’assessore provinciale all’ambiente si è incontrato oggi pomeriggio con i sindaci e gli amministratori dei Comuni della Valle dei Laghi per affrontare il nodo della localizzazione del previsto biodigestore anaerobico per il trattamento dei rifiuti organici, proposto dal Comune di Lasino sul proprio territorio. All’incontro - al quale sono intervenuti i sindaci di Lasino, Terlago, Cavedine, Padergnone e Calavino ed il vice sindaco di Vezzano – si è fatto il punto sulla vicenda, anche alla luce delle recenti prese di posizione contrarie alla realizzazione dell’impianto. Da parte dei sindaci della Valle dei Laghi si è manifestata una convergenza sull’opportunità di completare il sistema provinciale di smaltimento dei rifiuti, e quindi la condivisione sulla necessità che i previsti impianti siano realizzati. Condivisione c’è stata, in particolare, sull’opportunità di acquisire ulteriori elementi di conoscenza su come funzionano i biodigestori anaerobici e su quali impatti la loro attività comporti, posto che i timori e le contrarietà che si sono manifestate nei mesi scorsi derivano in gran parte dalla non conoscenza diretta di questo tipo di strutture. Si è dunque concordato di effettuare una visita ad un impianto in esercizio (il sito sarà individuato nei prossimi giorni) in modo da trasmettere alle comunità tutti gli elementi utili per addivenire ad una decisione consapevole relativamente alla localizzazione dell’impianto. Sarà cura dell’Assessorato all’ambiente organizzare una visita (si è parlato di Monaco, Amburgo o altra sede) verso la metà del prossimo mese di aprile, in modo da acquisire consapevolezza di cosa si parla, degli eventuali impatti sul territorio in termini di odori derivanti dall’attività di trasformazione dei rifiuti organici. Tutto ciò nella convinzione, espressa dalla Provincia autonoma e dallo stesso Comune di Lasino, che diverso è ragionare su dove l’impianto va collocato se unanime è la convinzione che l’impatto è nullo – come affermato più volte dall’Assessorato all’ambiente e dallo stesso Comune di Lasino - o se, al contrario, si possono invece determinare effetti ed impatti sgradevoli per le comunità interessate. . |
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