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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Maggio 2009
IL CORECOM SICILIA HA DISPOSTO LA DISCIPLINA PER LE ELEZIONI 2009  
 
 Palermo, 4 maggio 2009 – Il Comitato regionale per le Comunicazioni, della Presidenza della Regione, ha comunicato alle Amministrazioni pubbliche che “ai sensi dell´art. 9 della legge 28/2000 dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto é fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l´efficace assolvimento delle proprie funzioni”. Con il Dpr 1 aprile 2009 sono stati indetti i comizi elettorali per l´elezione dei membri del parlamento europeo. Per quanto riguarda invece i media, “Si avverte che le emittenti radiotelevisive pubbliche e private e i fornitori di contenuti in ambito nazionale sono richiamati a rispettare nelle trasmissioni di informazione, in particolare nei telegiornali, i principi di completezza e correttezza dell´informazione, obiettività, equità, lealtà, imparzialità, pluralità dei punti di vista e parità di trattamento. Si rammenta che, in caso di inosservanza, l´autorità, che verifica l´osservanza del presente richiamo, adotta i conseguenti provvedimenti previsti dalla legge”. Il vademecum per l´Election Day del 6 e 7 aprile è on line sul sito: www. Presidenzaregione. It/documenti/sgarea1corecom/corecom_vademecumelezioni2009. Pdf .  
   
   
LA VALLE DEI FUMETTI  
 
Aosta, 4 maggio 2009 - L’assessorato dell’istruzione e cultura informa che venerdì 8 maggio al castello di Ussel (Châtillon), alle 18, avrà luogo l’inaugurazione della mostra La Valle dei fumetti, curata da Dino Aloi, con la collaborazione Claudio Mellana, Milko Dalla Battista, Claudio Puglia e Pierluigi Sangalli. La mostra resterà aperta al pubblico dal 9 maggio al 4 ottobre, tutti i giorni dalle 9 alle 19 (Ingresso: intero Euro 3,00, ridotto Euro 2,00). Il progetto della mostra nasce dall’idea di celebrare alcuni tra i migliori autori di fumetti italiani che, a partire dagli anni Cinquanta, hanno realizzato migliaia di storie a fumetti edite in albi usciti in edicola, in particolare per l’editore Bianconi. I cinque autori, Sangalli, Colantuoni, Dossi, Motta e Del Principe, hanno saputo dare l’impronta determinante per trovare il consenso dei bambini che si sono affezionati ai loro personaggi, alcuni realizzati appositamente, altri no, come il celebre Braccio di Ferro ideato dall’americano Segar, ma realizzati su concessione e licenza. La stagione d’oro del fumetto italiano è quindi anche merito di questi disegnatori che hanno saputo svolgere con onestà e coerenza il loro lavoro, talvolta sottoposti a ritmi forsennati per poter andare in stampa in modo puntuale e mantenere vivo e diretto il contatto con i lettori. Ora i bambini dell’epoca sono diventati adulti, ma certamente non hanno dimenticato i personaggi che hanno stimolato per anni la loro fantasia e li hanno accompagnati nella crescita. Il materiale utilizzato è scelto con criteri di unicità (esposto per la prima volta) puntando quindi anche su inediti. .  
   
   
JOSEPH RATZINGER PAPA BENEDETTO XVI FEDE, RAGIONE, VERITÀ E AMORE LA TEOLOGIA DI JOSEPH RATZINGER  
 
Torino, 4 maggio 2009 - Per la prima volta in italiano un lettore potrà disporre in un unico libro (realizzato in accordo con la Libreria Editrice Vaticana) il meglio del pensiero di Joseph Ratzinger-benedetto Xvi L´opera Verra´ Presentata A Roma E A Torino Roma - giovedì 7 maggio 2009 - ore 17,30 Centro Internazionale di Comunione e Liberazione via Malpighi 2 – Roma, interverranno: Card. Camillo Ruini, presidente Comitato Progetto Culturale della Cei; Giuliano Ferrara, direttore de «Il Foglio»; Sandro Magister, vaticanista di www. Chiesa. Espressoline. It modera Roberto Fontolan, direttore Centro Internazionale sarà presente il curatore- Torino - giovedì 14 maggio 2009 - ore 15,30 Fiera Internazionale del Libro di Torino Sala Gialla, Lingotto Fiere - via Nizza 264 – Torino, interverranno Vittorio Messori, giornalista e scrittore, Renzo Savarino, direttore emerito della Facoltà Teologica di Torino, modera don Ermis Segatti, docente di Storia del cristianesimo sarà presente il curatore. Joseph Ratzinger non è solo un teologo raffinato ma un intellettuale moderno che ama confrontarsi sulle grandi questioni etiche e culturali del nostro tempo anche con coloro che hanno posizioni molto lontane dalla Chiesa. Sono molto numerosi – e di varia natura – i libri, gli interventi, le omelie nei quali Joseph Ratzinger ha espresso, con la consueta lucidità, prima da teologo, quindi da cardinale e poi da pontefice, il suo pensiero sui temi più delicati e controversi del nostro tempo così come sulle questioni dottrinarie e teologiche. Questa antologia, la prima in Italia, curata da don Umberto Casale, riunisce in un singolo volume molti dei suoi scritti più significativi, presentati e inquadrati con encomiabile chiarezza. L’opera, curata da Umberto Casale, è articolata in due parti. La prima ospita cinque sezioni dedicate ai principali soggetti della vasta produzione ratzingeriana: la teologia fondamentale, la teologia dogmatica (cristologia e pneumatologia, ecclesiologia, escatologia), la liturgia, la teologia morale, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. La seconda parte presenta invece una scelta dei testi composti dopo l’elezione al soglio pontificio e nel corso del suo magistero papale. Come scrive Umberto Casale nell’introduzione, «Ratzinger ha proposto un illuminismo sinonimo di intelligenza e di ricerca della verità, espressione dell’uomo che, grazie alla conoscenza della verità di cui è capace, acquisisce sia la propria dignità “trascendente”, sia il proprio potere critico e demistificatore, entrambi sinonimi di libertà» Rivolta non solo ai cattolici ma a un pubblico laico colto, quest’opera permette di apprezzare la ricchezza e la coerenza di una ricerca che copre l’intero arco di una vita e che interroga profondamente la cultura contemporanea. Umberto Casale è docente di teologia fondamentale presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Facoltà di Teologia di Torino. Oltre a interventi in opere collettive e in riviste («Archivio Teologico Torinese», «Theotokos») ha pubblicato: La grazia dell’inizio; L’altro Consolatore; Il mistero della Chiesa. Saggio di ecclesiologia; Il Dio comunicatore e l’avventura della fede. Saggio di teologia fondamentale; Dio è uno ma non è solo. La prima questione teologica; Il Concilio Vaticano Ii. Evento e profezia; Qual è il tuo Nome? Il mistero trinitario di Dio. Edizioni Lindau pag. 832 euro 29 .  
   
   
GOOGLE BOOK SEARCH: POSPOSTI I TERMINI PER ADERIRE ALL’ACCORDO. ENTRO IL 4 SETTEMBRE – E NON PIÙ ENTRO IL 5 MAGGIO - ANCHE GLI EDITORI ITALIANI DOVRANNO DECIDERE. NEL FRATTEMPO EDITORI ITALIANI ED EUROPEI ENTRANO NEGLI ASPETTI TECNICI.  
 
Milano, 4 maggio e 2009 - Cambiano i tempi per aderire o meno al Settlement che chiude la class action legata a Google Book Search. La corte federale di New York ha infatti deciso che entro il 4 settembre – e non più entro il 5 maggio - gli editori e autori (anche italiani) dovranno decidere se entrare a far parte o meno dell’accordo che chiude la class action in corso in America tra autori ed editori americani e la stessa Google per il servizio Book Search in relazione alla massiccia attività di digitalizzazione di opere letterarie (oltre 7milioni di volumi) realizzata da Google in collaborazione con una serie di biblioteche americane. Tra i libri già digitalizzati da Google perché disponibili nelle biblioteche americane ve ne sono infatti moltissimi italiani. Da prime stime siamo nell’ordine di centinaia di migliaia. “Agli editori italiani ed europei è stata lasciata libertà di adesione o meno all’accordo – ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Federico Motta – Ruolo di Aie e Federazione degli Editori Europei (Fep) è ora quello di fornire più informazioni possibili su cosa comporterà questo e sui possibili rischi di mercato che ne possono derivare. I termini vengono dilatati. La data del 5 maggio rimane invece fissa come limite temporale per i programmi di digitalizzazione di Google non autorizzati dagli aventi diritto”. L’accordo (il Settlement) – siglato a conclusione della vertenza giudiziaria nata nel 2004 - è stato presentato alla Corte del Distretto di New York (la prima udienza sarà in programma non più l’11 giugno ma il 7 ottobre) e consente la digitalizzazione delle opere e il loro utilizzo per determinati servizi sviluppati da Google: fra questi, la concessione di accessi all’intero data base delle opere da parte di biblioteche e centri di ricerca, messa a disposizione delle singole opere agli utenti, realizzazione di course-pack da parte di scuole e università e pubblicazioni on-line di “snippets” (frammenti) delle opere. “I servizi sono limitati ad utilizzi nell’ambito del territorio statunitense, ma interessano anche gli editori stranieri, compresi quelli italiani, le cui opere siano state comunque digitalizzate da Google – ha spiegato Piero Attanasio dell’Associazione Italiana Editori (Aie), nominato coordinatore del gruppo di lavoro tecnico nei rapporti tra Google, il Book Right Registry e gli editori europei – Aie ha prodotto una serie di studi tecnici e documenti assunti dalla Federazione degli Editori Europei come posizione comune, che rilevano i problemi presenti nel database del Settlement e le possibili soluzioni. Poiché il trattamento dei diritti è diverso tra i libri in commercio e fuori commercio, è fondamentale gestire correttamente questa informazione e va fatto su milioni di libri, e con aggiornamenti continui. I nostri studi hanno evidenziato come una singola azienda, per quanto grande e avanzata, non possa da sola gestire una tal mole di dati in modo efficace. Il gruppo di lavoro che ho l’onore di coordinare è stato creato per questa ragione: l’esperienza specifica nel trattamento dei dati bibliografici è essenziale, diffusa in Europa, e Google ha mostrato di rendersene perfettamente conto. ” Il gruppo di lavoro si è riunito ieri a Milano per la prima volta, con la presenza dei responsabili tecnici delle banche dati bibliografiche di Google e del Book Right Registry oltre che rappresentanti delle editorie francese, spagnola e tedesca. “Si è creato un buon clima di collaborazione - ha continuato Pero Attanasio - che speriamo porti i suoi frutti. Le sfide sono stimolanti, ma certamente difficili. È utile che anche da parte loro ci si renda conto che non tutti i problemi si risolvono facendo girare un algoritmo. I problemi tecnici che Google sta affrontando sono gli stessi del progetto Arrow (www. Arrow-net. Eu), coordinato da Aie, nato per servire i programmi di digitalizzazione europee. Anche in questo caso l’Europa era partita prima”. .  
   
   
SLAVOJ ŽIžEK IN DIFESA DELLE CAUSE PERSE  
 
Torino, 4 maggio 2009 - La rivoluzione globale è una causa persa? I valori universali sono reliquie di un’età perduta o di un’epoca superata? Per paura dell’orrore totalitario che abbiamo alle spalle, siamo costretti a rassegnarci a una misera terza via fatta di liberismo in economia e di pura amministrazione dell’esistente in politica? Nella sua opera maggiore degli ultimi anni, che ha acceso feroci controversie nel mondo inglese e ne ha consacrato il successo presso un vasto pubblico, il cecchino filosofico Slavoj Žižek mira all’ideologia regnante, sostenendo che dobbiamo invece riappropriarci di numerose "cause perse" e cercare un nocciolo di verità nelle politiche totalitarie della modernità. Perché se è vero che i Terrori di Robespierre, di Mao e dei bolscevichi si sono rivelati catastrofici fallimenti, questo giudizio non racconta tuttavia l’intera storia: in ciascuno di essi è presente un’aspirazione di "redenzione", che va del tutto persa nelle società liberaldemocratiche, con il loro (proclamato) rifiuto dell’autoritarismo e la loro (ipocrita) esaltazione di una politica soft, consensuale e decentralizzata. Le ricette? Žižek non lesina massimalismi e ripropone in declinazioni contemporanee ma senza attenuazioni le categorie di giustizia rivoluzionaria e uguaglianza universale. Il risultato è una salutare staffilata d’utopia, un balsamo di rara forza per i nostri giorni angusti e le nostre menti rese asfittiche dal pensiero unico, un libro capace di guardare con occhi nuovi ai più vari fenomeni culturali e politici del mondo d’oggi e di farci "pensare l’impensabile" con strumenti impensati. Un libro che rischia molto, certo, e che sfida la possibilità della disfatta, in nome di quanto scriveva Samuel Beckett in Worstward Ho: "Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio". L’autore - Slavoj Žižek è oggi fra i più noti e discussi filosofi al mondo. Insegna all’università di Lubiana e in molti atenei americani ed europei. Tra le sue opere recentemente pubblicate in Italia: Benvenuti nel deserto del reale (2002), Tredici volte Lenin (2003), Il soggetto scabroso (2003), L’epidemia dell’immaginario (2004), Credere (2006), Il cuore perverso del cristianesimo (2006), Contro i diritti umani (2006), La violenza invisibile (2007), La fragilità dell’assoluto (2007). Ponte alle Grazie pp. 640 - euro 26. 00. Mercoledì 6 maggio – alle ore 21. 00 - presso il Circolo dei Lettori - Via Bogino 9 – Torino - nell’ambito della manifestazione Lingua Madre Slavoj Žižek incontra Gianni Vattimo Ingresso libero. Per informazioni www. Circololettori. It .  
   
   
LA GATTA TURCHINA E IL GATTO VAGABONDO DI PAOLO LINGUA  
 
 Genova, 4 maggio 2009 - Sarà presentato giovedì 7 maggio, alle ore 17,30, alla Camera di Commercio di Genova (via Garibaldi, 4) il romanzo “La Gatta Turchina e il Gatto Vagabondo”, (De Ferrari Editore, €13) di Paolo Lingua. Interverrà Franco Cardini. Modererà Mario Paternostro. Sarà presente l’Autore. Una metafora minima di una città, dei suoi abitanti, colti nei tic e nelle contraddizioni della vita sociale e dei difetti individuali, è il soggetto sul quale Paolo Lingua dipana un fabliau medievale, recuperando un racconto lungo, scritto nel 1980 e dimenticato in una consunta cartella di testi inediti. Il testo, lo rivela lo stesso Lingua nella postfazione, era stato concepito per essere illustrato da Raymond Peynet, sulla base d’un progetto editoriale sfumato all’ultimo momento. Lingua si inventa una popolazione autoctona di gatti anarchici - allegri, bizzarri, burloni, ma anche un po’ briganti e attenti a difendere libertà e identità in un mondo sempre più teso all’omologazione che appiattisce - che vivono sui tetti d’ardesia del rione della Marina, guidati dal loro capo carismatico, il Gatto Vagabondo, detto anche il Principe Senza Regno, ladro di pesci pregiati al mercato all’ingrosso e di altre derrate prelibate nelle botteghe fascinose dei quartieri medievali, cavaliere dell’anarchia e appassionato della poesia che gli legge un professore amico dei gatti che vive nella mansarda d’un palazzo dei Rolli. In quello stesso edificio storico, tutto marmi, arenaria e ardesia, vive la più bella micia del rione, la misteriosa e affascinante Gatta Turchina dagli occhi incantevoli, dai mille riflessi e dal manto dello stesso colore dell’ardesia. Poesia, avventura, ironia, antipatie, gelosie, persino congiure, paradossi dell’esistenza privata e della vita politica (ma anche una adombrata love story, tenera e paradossale, tra i due gatti protagonisti) fanno da cornice alla favola moderna che segna, con un testo di singolare scrittura tersa e levigata, - dopo venticinque anni dedicati esclusivamente alla storia e alla saggistica - il ritorno di Paolo Lingua alla narrativa di pura fantasia, il genere letterario dove appena trentenne aveva colto i suoi primi successi. Paolo Lingua (Genova, 1943), giornalista, è da cinque anni il direttore dell’emittente regionale ligure “Telenord”, dopo aver trascorso quasi quarant’anni nella carta stampata (Il Secolo Xix e La Stampa). Ha esordito come narratore con “Assessore di Denari” (Rusconi, 1976), Palma d’Oro per la Letteratura al Salone Internazionale di Bordighera; sono seguiti altri quattro romanzi: “Piove, governo ladro” (con Ada Lorini, Mondadori, 1978), “Il Vaso dell’Orzo” (Mondadori, 1980), “La bussola amorosa” (Bompiani, 1981) e “La via dell’ambra” (Bompiani, 1982). Successivamente s’è dedicato alla saggistica storica: “Andrea Doria” (De Agostini, 1984), “I Grimaldi di Monaco” (De Agostini, 1986), “Caterina degli Ospedali” (Camunia, 1987), “Mazzini il riformista” (Ecig, 1992), “Enrico il Navigatore” (Camunia, 1994), “La storia del Brasile” (Ecig, 2000), “Breve storia dei Genovesi” (Laterza, 2001). Altre pubblicazioni sono state dedicate ad aspetti peculiari dell’imprenditoria e dell’armamento in Liguria e alla storia dell’alimentazione e del costume a tavola. La Gatta Turchina e il Gatto Vagabondo, De Ferrari, Genova. Pgg. 64 €13 .  
   
   
LA RAGAZZA DELLE MURA DI FERI LAINščEK  
 
Trieste, 4 maggio 2009 - Giovedì 14 maggio alla Libreria Tržaška Knjigarna di Via San Francesco, 20 alle 18. 00 Beit casa editrice presenterà l´ultimo titolo della collana Beit narrativa La ragazza della Mura di Feri Lainšček. L´incontro sarà introdotto dal prof. Miran Košuta, mentre Nikla Panizon, attrice del Teatro Stabile Sloveno eseguirà lettura, in sloveno e in italiano, di brani del romanzo. L´autore, tra i più stimati e letti in patria, Nel 1995 ha vinto il prestigioso premio Prešeren con il romanzo Ki jo je megla prinesla. Da un altro romanzo Petelinji zajtrk (“La colazione del gallo”) è stato tratto l´omonimo film di Marko Naberšnik (2007) che ha avuto grande successo in Slovenia e all´estero. Lainšček, nato nel 1959 a Dolenci (Goricko) in Slovenia, ha al suo attivo numerosi romanzi, racconti, prose brevi, poesie, radiodrammi e libri per ragazzi. Nel 2003 ha pubblicato Locil bom peno od valov, il primo romanzo della “Trilogia della Mura”, in cui La ragazza della Mura occupa la posizione centrale. La storia: Slovenia, Murska Sobota, 1941: alla vigilia dell´invasione tedesca, un giovane ingegnere sloveno rimasto senza i genitori in circostanze tragiche, incontra Zinaida, una ragazza ungherese che vive al di là della Mura, il fiume che ha segnato tutta la sua vita. I due progettano di scappare insieme, ma una rivelazione inattesa scombinerà i loro piani profilando un´inconsapevole colpa e consegnandoli in balìa del destino della guerra. .  
   
   
SUGGESTIONI, STORIE E CASTELLANI DELLA PIETRA  
 
Genova, 4 maggio 2009 - Sarà presentato giovedì 7 maggio 2009 alle ore 18 alla Libreria del Porto Antico, nell’ambito dell’iniziativa “Maggio nei Parchi” il quaderno n. 5 – della Comunità Montana Alta Valle Scrivia dal titolo Suggestioni, Storie E Castellani Della Pietra (De Ferrari Editore, €10). Interverranno Franco Parodi, presidente della Comunità Montana Valli Genovesi), Roberto Costa, presidente del Parco Antola, Sergio Pedemonte, Alessio Schiavi, l’Associazione Liguri nel Mondo, la Cooperativa Castello della Pietra. Il volume, (edito dall’Ente valligiano e da De Ferrari Editore) ricchissimo di immagini, offre al lettore alcune chiavi di lettura del castello della Pietra, il famoso e suggestivo edificio che della Val Vobbia rappresenta la perla culturale e paesaggistica, attraverso una iconografia inedita, suggestioni e storie, ma anche mediante importanti notizie storiche e di vita quotidiana del ‘500 e del ‘700, racconti sull’alpinismo e resoconti dei restauri, nonché sulle prospettive future di questo scrigno del passato ed ormai simbolo di un territorio. .  
   
   
GLI ECOMUSEI: PER CONOSCERE IL TRENTINO CON OCCHI DIVERSI  
 
Trento, 4 maggio 2009 - Nella Sala degli Affreschi della biblioteca comunale di Trento, la presentazione del volume "Ecomusei del Trentino, 30 itinerari escursionistci e di visita per conoscere il Trentino con occhi diversi". 174 pagine riccamente illustrate, coordinamento editoriale di Stefano Fontana, Tarcisio Deflorian e Paolo Serafini. Ha portato il suo saluto e il suo apprezzamento per l´iniziativa del Servizio attività culturali della Provincia - il volume sarà in vendita negli ecomusei a dieci euro e ha trovato anche il sostegno della Fabi, federazione autonoma bancari italiani - l´assessore provinciale alla cultura. Che ha sottolineato come l´Ecomuseo sia strumento di sviluppo locale, capace di creare positive integrazioni fra cultura, ambiente, artigianato ed agricoltura, valorizzando anche in chiave turistica il patrimonio etnografico della gente che lì risiede. Il volume ricorda come gli ecomusei operino con progetti che si pongono la finalità di valorizzare l’identità e la memoria collettiva delle comunità locali, recuperare siti e manufatti di pregio, organizzare sul proprio territorio percorsi tematici, progettare iniziative a favore dello sviluppo locale, realizzare attività di ricerca scientifica e didattico-educativa con il coinvolgimento diretto della popolazione, delle associazioni e delle istituzioni culturali. Tutti gli ecomusei riconosciuti elaborano progetti integrati di valorizzazione territoriale riuscendo a creare una rete di collaborazione con diversi soggetti pubblici e privati. Va evidenziato che in molti casi favoriscono lo sviluppo di iniziative innovative e attività specifiche per la fascia giovanile. Le tematiche dei progetti sono molto varie e strettamente legate alle realtà specifiche in cui operano con un pieno coinvolgimento delle associazioni culturali e ricreative del territorio. Molti i progetti con gli istituti scolastici e con l’università della terza età. Ogni ecomuseo mantiene contatti con le altre realtà affini del Trentino, di altre regioni italiane ed europee, e periodicamente organizzano visite, scambi e gruppi di lavoro a tema. Alcuni referenti partecipano a titolo di esperti a convegni, laboratori e workshop che hanno come scopo la costituzione di reti collaborative. Ecomuseo Del Vanoi - E’ collocato all’estremità sud-orientale della Provincia, confinante su due lati con la Regione Veneto. Di particolare interesse è il Sentiero etnografico del Vanoi che costituisce un percorso sull’agricoltura di sussistenza e la selvicoltura tradizionale, si snoda per 25 chilometri attraverso prati, boschi, centri storici, masi, tabiadi, stalle, malghe, mulini, fucine, segherie. A Zortea è stata allestita la stanza del sacro con preziosi oggetti recuperati nelle chiese e nelle case del Vanoi. Durante l’estate sono organizzate visite guidate con bus navetta e spuntino con prodotti tipici locali. L’ecomuseo del Vanoi è formato da una rete culturale locale tra i seguenti soggetti: Associazione Verso l’Ecomuseo del Vanoi, Comune di Canal San Bovo, Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, Associazione nazionale Alpini - Gruppo di Caoria, Consorzio Turistico Valle del Vanoi e Pro Loco di Ronco, che fanno parte del Comitato di indirizzo. Ecomuseo Della Val Di Pejo “Piccolo Mondo Alpino” - Si trova nell’estremo angolo nord-occidentale del Trentino racchiuso dai monti del Gruppo Ortles-cevedale, a confine con la Lombardia e l’Alto Adige, con buona parte del territorio nel Parco Nazionale dello Stelvio. Di particolare interesse il percorso lungo l’itinerario che unisce Strombiano a Celentino, fra boschi e praterie, piccole strutture di valore storico: chiesette, capitelli votivi, il masso preistorico a coppelle, il Molin dei Fèrle, i masi rurali e Casa Grazioli che testimonia l’evoluzione dell’abitare contadino degli ultimi secoli. La frazione di Comasine è stata fulcro, nei secoli passati, dell’attività mineraria di cui si propone la valorizzazione turistico – culturale. Di recente è stato dato nuovo impulso all’allevamento delle capre con produzioni casearie di pregio, nell’ultimo Caseificio Ternario del Trentino. L’ecomuseo di Peio è formato da una rete culturale locale di soggetti con i quali vengono organizzate le iniziative: associazione L. I. N. U. M. , biblioteca comunale, Centro Studi per la Val di Sole, Museo della Guerra, distretto forestale, Promotur, associazione allevatori, Bim, le A. S. Uc, Sat, Ana ed associazioni di volontariato della valle. Ecomuseo Della Valle Del Chiese “Porta Del Trentino” - Si estende fra la Sella di Bondo ed il Lago d´Idro a metà strada tra Trento e Brescia. Il percorso consente di visitare chiesette affrescate, castelli e residenze Lodroniane, fortificazioni e trincee della Grande Guerra. Piacevole è la passeggiata lungo il Sentiero Etnografico del Rio Caino che si presenta come un museo all’aperto con l’attraversata sul fiume Chiese, i manufatti legati ai vecchi mestieri, l’antica, il vecchio mulino, l’angolo del boscaiolo e del carbonaio, la fornace per la calce, il roccolo. La visita prevede numerose soste presso i singoli punti del percorso per animazione didattica. L’ecomuseo della Valle del Chiese coinvolge numerose realtà territoriali locali: il Consorzio dei Comuni del Bim del Chiese, tutti i Comuni della Valle del Chiese, il Consorzio turistico della Valle del Chiese, il Centro Studi Judicaria, il Consorzio cooperativo Iniziative & Sviluppo (a cui è principalmente delegata la fase operativa), il Parco Naturale Adamello Brenta, numerose Associazioni culturali volontaristiche locali. Ecomuseo Della Judicaria “Dalle Dolomiti Al Garda” - Si estende dalle Dolomiti di Brenta, nel Parco Naturale Adamello Brenta, fino alla Cascata del Varone, a due passi dal Lago di Garda. Una terra che è culla di storia, cultura e tradizioni inalterate, un luogo dove presente e passato si incontrano e convivono armoniosamente nei numerosi antichi borghi contadini. Un territorio che tramite la presenza della “Strada del Vino e dei Sapori dal Garda alle Dolomiti”, non dimentica le Emozioni del Gusto, proponendo un ampio paniere di prodotti che va dalla carne salada di Tenno alla ciuìga del Banale (presidi Slow Food), dall’olio d’oliva del tennese alle patate del Lomaso, dalle noci del Bleggio ai maroni di Pranzo. L’ecomuseo della Judicaria è un servizio gestito in forma associata dagli 8 comuni che lo compongono. Inoltre ha in essere delle convenzioni per collaborazioni e progetti in comune con l’Azienda per il Turismo Terme di Comano Dolomiti di Brenta e l’Associazione Proecomuseo. Inoltre è capofila del progetto “Rete del territorio” che vede coinvolte tutte le realtà associative ed istituzionali che hanno a che fare con il mondo del volontariato in Giudicarle Esteriori e Tennnese. Ecomuseo Dell’argentario - Si estende a Nord Est della città di Trento, compreso tra il corso del Fiume Adige ad Ovest, del Fiume Avisio a Nord, del Torrente Fersina a Sud. La valle percorsa dal Rio Silla con i laghi di Lases e Valle separa ad Est l´altipiano dell´Argentario dal Gruppo del Lagorai. L´ecomuseo nasce a tutela e valorizzazione di un´area, quella dell´altipiano chiamato Argentario, di grande valore storico e antropico, oltre che naturalistico. Già il nome, "Argentario", trova la sua origine nell´epopea mineraria che coinvolse il Calisio attorno al 1200 d. C. L’ecomuseo Argentario collabora regolarmente con: Associazione Ecomuseo Argentario, Azienda di Promozione Turistica Pinè e Valle di Cembra, Azienda di promozione Turistica Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi, Comitato Attività Culturali di Martignano, Sezione Sat di Civezzano, Sezione Sat di Cognola, Ass. Naz. Alpini sezione di Civezzano e sez. Villamontagna, Azienda Forestale di Trento e Sopramonte, Azienda Agricola Maso Martis, Az. Agricola Maso Cantanghel, Espo (ente sviluppo porfido), Comune di Civezzano, Comune di Fornace, Comune di Albiano, Comune di Trento. I rappresentanti dei soggetti elencati sono anche membri dei Comitati di Indirizzo e Gestione dell’Ecomuseo e partecipano dunque alle scelte operative e di indirizzo dell’Ecomuseo Argentario. Ecomuseo Del Lagorai - Posizionato sul versante meridionale della catena del Lagorai, tra i corsi dei torrenti Ceggio e Maso, nella media Valsugana, copre il territorio dei comuni di Carzano, Telve, Telve di Sopra e Torcegno, accomunati dall’appartenenza all’antica Giurisdizione di Castellalto. L’ecomuseo nasce per valorizzare il territorio e la sua storia, ponendo l’accento sul paesaggio, che va dal fondovalle con colture pregiate ai castagneti di mezza montagna fino alle numerose malghe delle alte quote, oltre che all’Oasi Wwf di Valtrigona e tenendo in grande considerazione la storia e le tradizioni della popolazione, dall’epoca medioevale agli anni della prima Guerra mondiale, fino agli ultimi decenni. L’ecomuseo del Lagorai è stato promosso dall’Associazione verso l’ecomuseo del Lagorai e istituito dalle quattro amministrazioni comunali di Telve (capofila), Carzano, Telve di Sopra e Torcegno, numerose associazioni locali di volontariato quali i gruppi A. N. A di Telve e Telve di Sopra, l’Associazione Oratorio di Telve, il gruppo Fanti di Telve di Sopra, le Pro Loco di Telve di Sopra e Torcegno, il Gruppo Donne di Carzano, il Wwf-oasi di Valtrigona, l’Associaizone storico culturale Valsugana orientale e Tesino, il Sistema culturale Valsugana orientale. .  
   
   
GIORNALISMO PARTECIPATIVO: LIBERO PENSIERO E LIBERI PENSATORI DI DAMIANO MAZZOTTI  
 
Faenza, 4 maggio 2009 – Si tratta della sudatissima opera riguardante il giornalismo partecipativo e le ultime attualità del mondo della cultura nazionale e internazionale. Nel libro vengono trattati temi riguardanti il giornalismo, i libri, la scienza, il web, l´economia, ecc. Damiano Mazzotti è nato a Faenza (Ravenna) nel 1970. Laureato in Psicologia Clinica e di Comunità a Padova (nel 1995), attualmente svolge l’attività di Promotore Culturale, di Allenatore della Mente e di Reporter per Agoravox Italia e Report on line. Per Ibiskos Editrice Risolo ha pubblicato nel 2008 il diario romanzato Uomini e Amori Gioie e Dolori. Per comunicare con l’autore: d. Mazzotti@racine. Ra. It Ibiskos Editrice Risolo .  
   
   
DA NONNA A NIPOTE LEZIONE DI CUCINA E DI VITA LE RICETTE DI NONNA GRAZIA AD ALICE DI MARIA GRAZIA DANIELE  
 
 Genova, 4 maggio 2009 - Sarà presentato venerdì 8 maggio, alle ore 18, presso la Libreria Il Libraccio di Chiavari, (corso Giannelli 4), “Da Nonna a Nipote, lezione di cucina e vita” (De Ferrari Editore, €14), il libro della senatrice Maria Grazia Daniele. Interverrà il professor Silvio Ferrari. Il libro, nato dal desiderio dell’autrice di raccontare alle nuove generazioni, qui impersonate dalla nipote Alice, il percorso storico e politico di chi, nato durante la guerra, ha vissuto i tempi difficili ed esaltanti dal dopoguerra a oggi, si nutre dell’amore per il cibo come esperienza civile: a ogni ricetta fa da contrappunto un episodio, e l’insieme va a comporre la testimonianza di un percorso di vita scandito da mille incontri umani e in migliaia di giorni vissuti, a cominciare dall’infanzia e fino a oggi. Così la ricetta del georgiano “Shaslyk” è l’occasione per rievocare anche un ricordo istituzionale, l’assemblea dell’Associazione Interparlamentare a Mosca nel 1999, con il ricevimento offerto dalla moglie del Presidente Eltsin; i “taglierini al sugo del nonno Luigi” riportano all’epoca delle balie di paese assunte dai ricchi signori, come fece il Console italiano dell’Uruguaj con la nonna dell’autrice, Teresa; il “coniglio con funghi e seppie di Mauro” racconta le atmosfere e lo spirito della “sua” giunta provinciale, molto attiva e coesa anche sul piano umano, le cui riunioni si protraevano fino a notte fonda… Una vera e propria “autobiografia civile” come la definisce nella prefazione Silvio Ferrari, che così continua: “Questo libro scorre, come una multicolore sequenza fotografica, fra opere e giorni cioè, rovesciando i termini, fra affetti, ricordi, dolori, drammi da un lato e, dall’altro, dosi, misure, carni, pesci, verdure, dolci, frutti e ogni altro ingrediente della cultura materiale da trasformare in tavole imbandite: fra i quartieri di Genova e quelli di Mosca, fra uomini e donne della Resistenza, del vecchio Pci e parenti e amici giunti alla piena maturità degli anni. ” Maria Grazia Daniele nata a Genova, nel 1965 ha intrapreso l’attività sindacale. Eletta alla Provincia di Genova e successivamente alla Regione Liguria, è stata, tra il 1992 e il 2001, Senatrice della Repubblica Italiana. Da Nonna a nipote, De Ferrari Editore, Genova. Pgg. 120; € 14,00 .  
   
   
MAGGIO ARTE AOSTA. INCONTRI – DIBATTITO  
 
Aosta, 4 maggio 2009 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, in collaborazione con l’Associazione Artisti Valdostani presenta la nona edizione di Maggio Arte Aosta, ciclo di incontri-dibattito sull’arte, ad ingresso gratuito, in programma alla Biblioteca Regionale di Aosta, alle ore 21. Mercoledì 13 maggio - “L’arte Barocca tra emozione ed illusione” – prima parte Prof. Alberto Cottino. Storico dell’Arte - Università di Ravenna. Il barocco è stato un movimento culturale fondamentale per la storia dell’Italia e dell’Europa, non solo per quanto riguarda l’arte figurativa e l’architettura, ma anche per quanto riguarda i costumi, la musica, la letteratura e il teatro. Nasce a Roma ai primi del ‘600 e rapidamente si diffonde su tutto il continente. Nascita e sviluppo del movimento: Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. Mercoledì 20 maggio - “E i Fiamminghi scesero in Italia” - percorsi figurativi nelle Corti e nelle Signorie del Quattrocento italiano sulle “tracce” dei maestri del Nord. Dott. Leonardo Acerbi Giornalista, laureato in Storia dell’Arte presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, ha incentrato il suo corso di studi sulla cultura artistica figurativa in Fiandra e nei Paesi Bassi dal Xv° al Xvi° secolo. Dal 1999 tiene corsi di Storia dell’Arte presso l’Università della Terza Età di Aosta. L’italia del Xv secolo è stata fertile terreno di confronto fra due grandi culture figurative, quella fiamminga del Nord Europa, propria di Jan Van Eyck e di Roger Van der Weyden, e quella mediterranea, che ha visto i grandi di quel tempo (da Antonello da Messina a Piero della Francesca, da Giovanni Bellini al “Borgognone”), attingere, seppur in diverso modo, alla “maniera” fiamminga, traendone spunti e ispirazione attraverso una fitta rete di scambi, viaggi e relazioni. Mercoledì 27 maggio “Come si legge un quadro” - seconda parte Prof. Gianni Bertolotto. Storico dell’Arte, insegnante di ruolo e titolare della cattedra di Storia dell’Arte e del Territorio presso la sezione sperimentale E. R. I. C. A. Dell’istituto R. Luxemburg di Torino. Tutte le immagini realizzate dall’uomo possono essere lette utilizzando uno schema di decodificazione. Le opere d’arte costituiscono i testi visivi più complessi da decifrare, sia per le loro qualità formali sia per i significati, gli aspetti sociali, storici, religiosi e filosofici a esse collegate. Nella fase iniziale di lettura dell’opera – ottobre 2008 – era indispensabile definire con precisione le caratteristiche di base dell’oggetto analizzato, raccogliendo una serie di dati identificativi per poi procedere all’analisi dei caratteri formali e compositivi. In questa occasione saranno affrontati gli altri livelli dell’indagine: con l’analisi iconografica, l’individuazione dell’ambito storico-culturale, la ricerca artistica dell’autore, l’eventuale committenza, l’individuazione della funzione comunicativa dell’opera, per terminare con un tentativo di valutazione critica dell’opera d’arte. . .  
   
   
IN MOSTRA PRESSO IL RIDOTTO DEL TEATRO FILODRAMMATICI “CARLO PREVITALI: VIZI CAPITALI” A CURA DI DOMENICO MONTALTO  
 
Milano, 4 maggio 2009 - Il Teatro Filodrammatici di Milano presenta, il prossimo 11 maggio alle ore 18. 30, la mostra di sculture inedite dell’artista Carlo Previtali, ispirate al tema dei sette vizi capitali, che da sempre esercita una profonda seduzione sulle arti figurative e letterarie; l’evento si inserisce all’interno del Progetto Atelier inaugurato lo scorso dicembre con la mostra “Fellini e la sua musa. Disegni inediti della collezione Liliana Betti”. La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico dal 12 al 31 maggio 2009. In linea con lo spirito del progetto, nato con l’intento di aprire la storica sala del Teatro Filodrammatici ad arti differenti da quella teatrale, nel tentativo di far confluire il pubblico di un’arte in quello delle altre arti, “l’opera del noto scultore bergamasco si offre come un’occasione particolarmente fortunata rispetto alla continuità tra l’evento sul palco e quello fuori dal palco”, evidenzia Fabrizio Visconti, responsabile del Progetto Atelier. Domenica 31 maggio, infatti, le tre settimane dedicate alla mostra si concluderanno con uno spettacolo di teatro e musica a completamento di un ciclo sui sette vizi capitali sviluppato da Radio Lifegate in collaborazione con il Teatro. Carlo Previtali ha lavorato a lungo e in modo pressoché esclusivo a questo nuovo e inedito ciclo di opere ceramiche avente a tema i sette vizi capitali. Un quadriennio operoso nel quale l’artista ha messo mano a studi grafici, bozzetti, elaborazioni plastiche che alcune volte sono riuscite di getto, baciate dalla freschezza della prima intenzione, altre volte hanno richiesto varie versioni del medesimo soggetto, in un lavorìo di rifacimenti fino alla soluzione ritenuta più valida. Superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia e, infine, la Vanitas: un piccolo corpus di rara forza espressiva, corredato dai relativi disegni, in cui l’artista rappresenta le maschere di una commedia umana in cui la deformazione fisica si fa specchio della deformazione morale, grazie all’accentuazione grottesca ed espressionistica della figura, tipica del linguaggio scultoreo dell’artista. “[…] Non si è trattato di un progetto a freddo, di un omaggio tematico elaborato a tavolino, freddamente citazionistico, quanto di un “clima” innescato – com’è peculiare del modus operandi di Previtali – da un’iniziale suggestione fantastica e spirituale, suggerita anche da letture e conversazioni, oltre che dal confronto con l’arte del passato”. “[…] Colori, tagli prospettici, scelte dei materiali e delle soluzioni (che vanno dal raku alla ceramica patinata a freddo, dalla ceramica monocroma al “terzo fuoco”) traducono qui, caso per caso, precise ragioni poetiche e addirittura didascaliche, che vengono illustrate, in catalogo […]” L’ultima di queste opere è la Vanitas: “dove il Re e la Regina, seppur splendenti di platino, sono due scheletri, che guardano sprezzanti le cose di questo mondo. Sapendo già come va a finire”. (Brani tratti dal testo di Domenico Montalto in catalogo). Oltre alle otto sculture, saranno presentati alcuni disegni preparatori che alzano il sipario sul “dietro le quinte” dell’operare artistico dello scultore. Una serie di fotografie illustreranno, infine, l’affascinante rituale della tecnica Raku. .  
   
   
“IL PRINCIPE DELLA GIOVENTÙ” :UN’OPERAMUSICAL DI RIZ ORTOLANI AL TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI  
 
Milano, 4 maggio 2009 - Dopo l’anteprima, svoltasi al Teatro La Fenice di Venezia a settembre 2007, volutamente in concomitanza con la Mostra Internazionale del Cinema, il Maestro Riz Ortolani e il team degli autori che lo accompagnano in questa straordinaria avventura, stanno curando gli ultimi dettagli per il debutto mondiale de Il principe della Gioventù, che avverrà a Milano, il 6 maggio 2009, al Teatro degli Arcimboldi. L’idea di realizzare un grande evento musicale di respiro internazionale, il progetto di un’Operamusical -così l’ha definita il Maestro, con una felice intuizione capace di coniugare magicamente la sacralità dell’Opera con la modernità del Musical - nasce da una riflessione di Riz Ortolani sulla grandiosità e bellezza di un periodo storico fondamentale per lo sviluppo di tutte le arti: il Rinascimento italiano. Partendo da un fatto storico realmente accaduto, la famosa Congiura dei Pazzi, nella Firenze medicea del 1478, si vuole raccontare e far vivere sul palcoscenico una storia mai allestita prima d’ora, che celebra il genio italiano mettendo in scena le forze contrastanti di un periodo irripetibile per le arti, la cultura e la politica. La partitura, i temi e le arie del Maestro, Riz Ortolani; autore anche del libretto, in collaborazione con Ugo Chiti, autore solido e coinvolgente; le liriche di Lorenzo Raggi e Kroville; la regia, le scene e i costumi di uno straordinario maestro di teatro, Pier Luigi Pizzi, svelano, insieme, amori e drammi, sviscerano passioni e intrighi di una città al culmine del suo splendore artistico, che esorcizza la paura della morte celebrando la bellezza del presente. Un’opera sulla giovinezza, sull’ideale della bellezza in tutte le sue forme, sull’amore e la lotta per il potere; un omaggio all’unicità italiana e al suo genio creativo; un unicum musicale che il Maestro Ortolani così racconta: Questo lavoro mi ha impegnato soprattutto per la ricerca di uno stile con il quale costruire tutta la struttura dell’opera, avendo ben presente nella partitura anche le esigenze della drammaturgia e del potenziale teatrale della storia. Il primo brano strumentale, per esempio, almeno nell’intenzione, inizia come se provenisse dalle viscere della terra, con una sonorità vibrante di un leggero terremoto; s’innalza, con sonorità dissonanti, che continuano nella loro progressione musicale; al massimo del crescendo interviene una seconda sezione tonale che sfida la precedente dissonanza. Fra i temi e le arie di tutti i protagonisti che mi hanno molto sedotto Amante mia dichiarazione d’amore di Lorenzo alla sua città; Amo il mio odio fortemente drammatico per il tormentato e violento Franceschino Pazzi; Io la Notte tu la Luna duetto d’amore di Giuliano e Fioretta; il concertato finale per gli otto protagonisti con coro e orchestra sono forse le pagine più intense anche per l’atmosfera dell’opera. Una storia appassionata mai portata prima d´oggi sulla scena musicale “Il Principe della Gioventù” è un progetto originale di Riz Ortolani, liberamente tratto dal famoso fatto storico “La Congiura dei Pazzi” mai prima d’ora portato sulla scena musicale. La storia si svolge a Firenze, nel breve arco di quattro mesi (dal gennaio al 26 aprile dell’anno 1478) nel momento più alto dello splendore rinascimentale, un anno denso e ricco di eventi significativi e decisivi per i due fratelli Medici, Lorenzo (Graziano Galatone) e Giuliano (Edoardo Luttazzi). Il fatto in se stesso è un dramma universale che si ripete nei secoli. Lorenzo di appena ventotto anni è, già da dieci, Capo supremo dello Stato di Firenze, poeta e grande mecenate delle arti; il giovane fratello, ventiquattrenne, Giuliano è “il Principe della Gioventù” (così lo chiamava il poeta Poliziano) con il suo grande e difficile amore per la giovane Fioretta Gorini (Valentina Spalletta), figlia di un umile mercante di stoffe, complice la nutrice Cencia (partecipazione straordinaria di Donatella Pandimiglio). In contrasto con lo splendore Rinascimentale, l’amore, la vivacità della gioventù fiorentina, il gioco del calcio, gli intrighi, serpeggia la cupa oscurità della famosa “Congiura dei Pazzi” organizzata da Franceschino de’ Pazzi (Sandro Querci) divorato dall’insano odio e gelosia per i due fratelli Medici, così amati dal popolo, nonché per il loro potere bancario. La congiura culmina con l’assassinio del giovane Giuliano nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore: diciannove pugnalate durante la Santa Messa dell’Ascensione officiata dal Cardinale Riario, giovane nipote di Papa Sisto Iv, alleato della famiglia Pazzi nel complotto. Giuliano morirà tra le braccia della sua amata Fioretta, in attesa del loro figlio, futuro Papa Clemente Vii. La congiura però non riesce nell’intento perchè Lorenzo, miracolosamente salvato, rafforza il suo potere e ne esce trionfante: il popolo fiorentino lo vendica e lo acclama e nei secoli a venire sarà sempre “Lorenzo il Magnifico”. La forza espressiva delle musiche sostenute dalle potenti orchestrazioni dell’autore fanno vivere tutta l’intensità delle emozioni. .  
   
   
UN’ALTRA GRANDE PRODUZIONE DEL PICCOLO TEATRO ALLO STREHLER: LA CIMICE DI MAJAKOVSKIJ  
 
Milano, 4 maggio 2009 - Maggio si apre con una nuova importante produzione del Piccolo Teatro di Milano, “La cimice” di Vladimir Majakovskij, con la regia di Serena Sinigaglia, la traduzione e l’adattamento di Fausto Malcovati e della stessa Sinigaglia. Un testo importante e con molti spunti di attualità, poco presente sulle scene italiane. “La cimice”, scrisse Majakovskij, “è la variante teatrale di quell’argomento fondamentale al quale ho dedicato versi e poemi: la lotta contro il piccolo-borghese”. La regia e gli attori - Nei panni di Prisypkin, Paolo Rossi, reduce dallo straordinario successo del suo one man show, “Sulla strada ancora”, affiancato da Massimo De Francovich in quelli di Oleg Bajan. Li accompagna la collaudata compagnia (in ordine di locandina: Bruna Rossi, Francesca Ciocchetti, Melania Giglio, Giovanni Crippa, Sergio Leone, Gianluigi Fogacci, Francesco Colella, Pierluigi Corallo, Marco Grossi, Clio Cipolletta, Silvia Pernarella, Andrea Germani, Gabriele Falsetta, Andrea Luini) - già protagonista, in questa stagione, dei due spettacoli di Jean-luc Lagarce - che, dopo Luca Ronconi e Carmelo Rifici, si affida questa volta alla direzione di Serena Sinigaglia, impegnata nella sua seconda regia firmata Piccolo Teatro, dopo “Donne in Parlamento”. Da Rifici a Sinigaglia, entrambi classe 1973, si conferma con questo nuovo spettacolo la particolare attenzione del Piccolo ai giovani registi. La Trama - L’operaio Prisypkin, preso dall’ambizione di avere “una vita migliore”, lascia l’operaia Zoja, che lo ama e che per lui tenta il suicidio, e si fidanza con Elzevira, di professione cassiera, figlia di piccolo-borghesi. Si sposano e durante il banchetto nuziale, che finisce in una sbornia collettiva, scoppia un incendio. Vi perdono la vita tutti, tranne Prisypkin, che rimane ibernato dall’acqua gelida degli idranti. Dopo cinquant’anni – la commedia venne rappresentata per la prima volta nel 1929 – nella nuova società comunista che si è nel frattempo realizzata, certi comportamenti individuali, egoistici, propri di un mondo diviso in classi e dominato da interessi privati sono ormai superati e vengono considerati come antiche malattie. Prisypkin viene rinvenuto nel suo blocco di ghiaccio e fatto scongelare per essere esaminato: gli si trova addosso una cimice che viene catturata e isolata nello zoo. Nonostante il controllo degli scienziati, ben presto i germi della malattia nota come borghesia ancora attivi nel corpo di Prisypkin si diffondono provocando inaudite manifestazioni. Alla fine i due parassiti, il “borghesius vulgaris” Prisypkin e il “cimex normalis” vengono rinchiusi nello zoo per essere mostrati alla folla attonita…Majakovskij e la rivoluzione - “La cimice” si inserisce nella intensa riflessione di Majakovskij sul processo rivoluzionario seguita alla morte di Lenin nel 1924. L’evoluzione del regime sovietico procede a partire da quell’anno verso una burocratizzazione e un irrigidimento dogmatico che turbano il poeta, accusato sempre più spesso di distaccarsi dai bisogni proletari della nazione. Majakovskij reagisce alla involuzione burocratica, contraria agli ideali della Rivoluzione, con la satira, scrivendo due opere teatrali, “La cimice” appunto e “Il bagno”, rappresentate nel 1929 e nel 1930 ed entrambe accolte freddamente dalla critica di partito. Perché questo testo e’ attuale - Ma perché la scelta di questo autore e in particolare di questo testo così poco conosciuto? “Penso che Majakovskij non sia stato solo un uomo di teatro ma uno di quegli artisti completi di cui oggi, soprattutto in Italia, sentiamo molto la mancanza”, spiega Serena Sinigaglia. “Chi fa teatro non fa cinema, chi lavora nel cinema non dipinge… Majakovskij aveva talento per tutto: faceva cinema, era attore, scriveva per il teatro, disegnava manifesti, costumi e scenografie. Soprattutto, come molti altri della sua generazione, era un poeta. Un poeta nel senso pasoliniano del termine, quella figura che, in una forma di religiosità laica, è il vero profeta di una società. Ma siccome l’essere umano spesso non è all’altezza del proprio compito”, aggiunge la regista, “chi sa guardare avanti - il poeta - e vorrebbe volare in alto, finisce sempre per schiantarsi tragicamente…”. .  
   
   
ULTIMA TAPPA DELLA STAGIONE “TRADIZIONE E TRADIMENTI” DEL TEATRO FILODRAMMATICI, CAMUS - IL PRIMO UOMO DI CORRADO ACCORDINO  
 
Milano, 4 maggio 2009 - Lo spettacolo, libera elaborazione drammaturgica da Albert Camus di Corrado Accodino e Paolo Bignamini, è una riscrittura inedita, il “nostro” manoscritto intorno a Camus, quello del sedile posteriore, che sceglie di tenere lo scrittore francese come punto di riferimento ideale e filosofico, raccontando una vicenda (o non-vicenda) originale, una specie di universo della possibilità che non si è verificato, ispirata sia all’opera teatrale Il Malinteso sia all’autobiografia incompiuta Il Primo Uomo. Un “doppio”, o meglio “multiplo” dramma, nel quale vengono portate sulla scena storie speculari, sinistramente simili e ciclicamente analoghe. Sul palco un uomo e una donna in automobile viaggiano da un tempo indeterminato e senza apparente destinazione. Un viaggio che è un ritorno alle radici e all’origine della vita, oppure un anticipo della morte. Un tracciato di casualità, di destini incrociati, di percorsi possibili, allo stesso tempo concreti e assurdi. Un tentativo di riappropriarsi del senso possibile della vita che l’assurdo e il tragico dell’esistenza negano quotidianamente. Uno spettacolo per certi versi sfuggente e spiazzante, come possono esserlo i film di David Lynch, perché ha come fondante punto di riferimento il principio assoluto di indeterminazione della realtà, sintetizzato da Camus in una riflessione che ha accompagnato ogni fase della costruzione di questo lavoro: “Non si pensa nello stesso modo la mattina e la sera su una stessa cosa. Ma dov’è il vero? Nel pensiero della notte o nello spirito del mezzogiorno? Due pensieri, due razze di uomini. ” Nella scelta di una drammaturgia inedita c’è inoltre tutta l’esigenza di contemporaneità del progetto: scegliere di parlare del nostro tempo, del nostro “taglio temporale” attraverso la lucidità camusiana è il punto di partenza per capire meglio la nostra esistenza, qui e ora. .  
   
   
DITEGLI SEMPRE DI SI’ DI EDUARDO DE FILIPPO DIRETTO E INTERPRETATO DA GEPPY GLEIJESES AL TEATRO FRANCO PARENTI  
 
Milano, 4 maggio 2009 - Esilarante spettacolo che ha per protagonista un pazzo vero. Si ride e si piange. Come sempre nel teatro di Eduardo. L´unicità assoluta che troviamo in questo piccolo capolavoro è che Michele Murri, il protagonista, è un pazzo vero… La circostanza è dolorosa, fertile, straniante, esilarante e pericolosa. Eduardo lo sapeva bene: affrontare la malattia mettendoci le mani dentro come autore e come attore era una grande occasione e una scommessa. Agli occhi di Michele il mondo è tutto “a capa sotto”, fuori dalle quattro mura che lo proteggono. Dopo una ora e mezza di risate a volte amare e di segnali inquietanti, il testo vira e trascolora nella tragedia. La novità di questa messinscena consiste nell’evidenziare il dramma dei “diversi” al tempo del fascismo per mettere in rilievo il malessere di chi è escluso dalla società in quanto ritenuto folle. Il grande teatro napoletano del secolo scorso, da Eduardo a Viviani e poi da Ruccello a Moscato, funziona così. Si ride e si piange, passando da una scena alla seguente, a volte da una frase all’altra nella stessa battuta. .  
   
   
“OGGI E’GIA’ DOMANI” DI WILLY RUSSELL AL TEATRO SAN BABILA  
 
Milano, 4 maggio 2009 - Commedia in due atti scritta nel 1986 da Willy Russell, uno dei più apprezzati commediografi inglesi contemporanei e trasportata sul grande schermo nel 1989 da L. Gilbert, ricevendo tre nomination all’oscar. Nella versione italiana di Jaja Fiastri, la protagonista è Dora, una casalinga con un marito quasi sempre assente e due figli che si ricordano di lei solo quando hanno bisogno di aiuto. La sua esistenza sembrerebbe trascorrere grigia, ma così non è, perché Dora è una donna dotata di eccezionali risorse, che riesce a combattere la solitudine confidando i suoi pensieri ad un amico eccezionale e fidato: il muro della sua cucina. Al muro confida ricordi, sogni, speranze e anche le sue avventure quotidiane, riuscendo in tal modo ad evadere dalla sua prigione domestica. Quando troverà il coraggio di piantare la famiglia ingrata e partire per una vacanza con l’amica Pia, che si rivelerà egoista lasciandola sola per vivere un’avventura amorosa, troverà un nuovo confidente: uno scoglio, a cui parlerà come al muro della sua cucina, senza mai perdere fiducia nella gente e nella vita. Nei panni di Dora troviamo l’irresistibile ed ironica Paola Quattrini, attrice poliedrica di cinema e teatro, che è stata diretta da: Vittorio Gassmann, Luciano Salce, Pupi Avanti e altri grandi registi del nostro tempo. .  
   
   
DAL 1° AL 17 MAGGIO APERTURE STRAORDINARIE NEI MUSEI SE IL MUSEO È UN “AMICO” VISITIAMOLO IN PRIMAVERA PER I VISITATORI UNA POSSIBILITÀ IN PIÙ: DIVENTARE “REPORTER” E SCRIVERE  
 
Firenze, 4 maggio 2009 - All´archeologico di Orbetello i bambini dai 6 ai 12 anni potranno imparare l´arte di realizzare un gioiello etrusco mentre al Leonardiano di Vinci anche gli adulti potranno cimentarsi con la tecnica dello “sfumato leonardesco” esplorando i paesaggi di alcuni tra i più famosi dipinti di Leonardo; l´emozione di una “Gerusalemme in Valdelsa” è assicurata a San Vivaldo di Montaione con visite guidate all´omonimo complesso mentre all´ecomuseo di Stia (Arezzo) si potrà mettersi alla prova con l´arte del rammendo, magari riparando il classico calzino bucato; a Coreglia (Lucca) un laboratorio (“Il gatto di gesso”) insegnerà l´antica arte delle figurine; in piazza Duomo si scoprirà come vivevano i pistoiesi al tempo dei Longobardi mentre al Santa Maria della Scala (Siena) sarà possibile, con i ferri degli antichi anatomisti, nientemeno che aprire un corpo: ma ci si limiterà all´anatomia di una una macchina. A Pisa, in omaggio a Darwin, si studierà lo scheletro degli esseri umani e degli animali domestici. A castagneto Carducci si visiteranno arredi sacri e costumi religiosi. Sono alcuni fra i tanti eventi (248 in totale) di “Amico Museo 2009”: le “visite di primavera” ai musei toscani coordinate dalla Regione Toscana all´interno della sua campagna di comunicazione “Voglio vivere così”. Il programma completo (scaricabile su www. Regione. Toscana. It/amicomuseo) è stato presentato questa mattina a Firenze e consiste in aperture straordinarie dei musei e in incontri speciali, dal primo al 17 maggio, con una attenzione particolare per i visitatori più piccoli. Come già nella precedenti occasioni, l´ obiettivo è quello di “rendere simpatici” gli spazi museali, in particolare delle strutture più piccole, in modo che la fruizione dell´offerta culturale possa proseguire anche negli altri momenti dell´anno. Molti fra gli appuntamenti dell´edizione 2009 partecipano all´iniziativa (giunta quest´anno alla quarta edizione) “La notte dei musei”: aperture straordinarie notturne in modo da avvicinare un nuovo pubblico. Quest´anno la data per questa “notte” particolare è il 16 maggio. Si potranno, ad esempio, osservare di notte la Villa Medicea di Poggio a Caiano, le Statue Lunigianesi a Pontremoli, il Museo della Paglia a Signa, quello dei Bozzetti a Pietrasanta, le icone russe a Peccioli. Fra le aree provinciali toscane, Firenze (con 65 eventi) si colloca in testa alla graduatoria numerica. Seguono Arezzo (39) e Siena (38); Pisa (22) e Pistoia (20). E poi, in ordine decrescente, Livorno (17), Grosseto (14), Lucca (12), Prato (12), Massa Carrara (8). Alcuni fra gli eventi coinvolgono botteghe storiche aperte sul territorio toscano. “Il museo – sostengono all´assessorato alla cultura della Regione Toscana che ha curato il coordinamento delle iniziative e una specifica brochure informativa – è un amico che non tradisce mai e che garantisce sempre una scoperta e un´emozione nuova”. La novità di quest´anno si chiama Reporter di Amico Museo: chi, fra i visitatori, avrà voglia di raccontare le scoperte fatte, i personaggi visti, i tesori osservati potrà farlo inviando una mail (massimo 2 mila battute) alla Regione Toscana (toscanamusei@regione. Toscana. It) . Con gli interventi giudicati migliori sarà poi realizzato, nel sito web della Regione, un grande “album virtuale” con foto e commenti. Per chi si sarà fatto coinvolgere ci saranno premi: oggetti dai migliori bookspop presenti nei musei toscani. In Toscana i musei sono 553, il 13% dell´intero Paese. Quasi la metà appartengono agli enti locali. .  
   
   
A PARMA IL CREPUSCOLO DEGLI DEI CON ZUBIN MEHTA E IL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO ULTIMO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE CONCERTISTICA CON UN OMAGGIO A WAGNER E BRAHMS AFFIDATO ALLA BACCHETTA DEL LEGGENDARIO MAESTRO INDIANO  
 
Parma, 4 aprile 2009 - Gran finale per la Stagione Concertistica del Teatro Regio di Parma con il ritorno di Zubin Mehta sul podio dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Il leggendario direttore indiano torna a Parma martedì 5 maggio 2009, alle ore 20. 00 a capo della prestigiosa compagine sinfonica per un attesissimo concerto dedicato a due giganti della musica tedesca più che mai congeniali al temperamento di Mehta: Richard Wagner e Johannes Brahms. Nella prima parte della serata saranno eseguiti quattro frammenti orchestrali - Viaggio di Siegfried sul Reno, Morte di Siegfried, Marcia Funebre e Olocausto di Brünnhilde – dal Götterdämmerung, (Il crepuscolo degli dei) terza giornata dell’Anello del Nibelungo wagneriano, mentre la seconda parte sarà consacrata alla Sinfonia in re maggiore n. 2 op. 73 di Johannes Brahms. Nato nel 1936 a Bombay, Zubin Mehta ha ricevuto la prima educazione musicale dal padre Mehli Mehta, fondatore della Bombay Symphony Orchestra. Dopo aver iniziato gli studi di medicina nella sua città natale, nel 1954 si trasferisce a Vienna per seguire i corsi di direzione d’orchestra di Hans Swarowsky all’Akademie für Musik. Nel 1958 vince il Concorso Internazionale di Liverpool e quello dell’Accademia di Tanglewood e a soli venticinque anni inizia la sua intensa collaborazione con i Wiener e i Berliner Philharmoniker e con la Israel Philharmonic Orchestra, complessi con i quali mantiene tutt’ora uno stretto rapporto. Nel 1969 diviene Music Adviser della Israel Philharmonic, di cui è nominato Direttore musicale nel 1977 e Direttore musicale a vita nel 1981: con questa straordinaria orchestra ha tenuto più di 2000 concerti e guidato tournée in cinque continenti, con una tappa eccezionale a Parma in occasione della passata stagione concertistica del Teatro Regio. Dal 1978, e per tredici anni, la durata più lunga nella storia dell’orchestra, Mehta è stato Direttore musicale della New York Philharmonic. Dal 1985 è Direttore principale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, e nel 2006, in occasione del settantesimo compleanno, ha ricevuto la nomina di Direttore onorario a vita di questo prestigioso complesso. Innumerevoli i progetti che hanno coinvolto Mehta e i complessi del Maggio in tutti questi anni, tra cui il più recente è stata proprio il compimento di una nuova edizione del Ring wagneriano. .  
   
   
MOSTRA ITINERANTE “LINEA 13: DA VENTOTENE ALL’EUROPA”  
 
Salerno, 4 maggio 2009 - Il Comune di Salerno ed il Centro Europe Direct Salerno del Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania hanno organizzato la tappa di Salerno della mostra fotografica itinerante sulla storia dell’integrazione europea dal titolo Linea 13: Da Ventotene All’europa. L’esposizione è stata allestita nei Portici del Comune di Salerno è stata inaugurata giovedì 30 aprile con la partecipazione del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, dell’Amministratore Delegato del Parco Scientifico e Tecnologico Remo Russo, di Mirella Santoriello responsabile Europe Direct Salerno. La Mostra è curata dal Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la collaborazione dell’agenzia Ansa. Si compone di 20 pannelli con storiche fotografie su mezzo secolo d’integrazione europea ed è corredata dal documentario Cinquantenario Trattato di Roma realizzato da Raiteche. Le foto e le didascalie consentono di svolgere un percorso completo per comprendere gli aspetti storici, politici, economici ed istituzionali del processo d’integrazione europea a partire dal Manifesto di Ventotene di Altieri Spinelli, Rossi e Colorni. Una preziosa occasione per capire la storia e rendere i cittadini protagonisti delle nuove tappe del processo unitario. La visita alla mostra è libera e gratuita. L’esposizione resterà aperta dal 30 aprile al 17 maggio, tutti i giorni dalle ore 10. 00 alle ore 13. 00 e dalle ore 16. 00 alle ore 20. 30. Le scolaresche interessate a prenotare una visita guidata possono contattare Europe Direct Salerno al numero 089/256631 oppure scrivere a: europedirectsalerno@pstsa. It. .  
   
   
DA OGGI 300 MINERALI IN MOSTRA A BOLZANO  
 
Bolzano, 4 maggio 2009 - Musei - Oltre 300 tra i più bei minerali ritrovati nelle montagne altoatesine, pezzi splendidi o rari provenienti da diverse collezioni, sono esposti nella mostra temporanea “Tesori dalla roccia”, che viene inaugurata lunedì 4 maggio alle 18 al Museo di scienze naturali a Bolzano. Per i mass media è prevista un´anteprima dalle 10 alle 13. Quello dei minerali è un regno ricchissimo di varietà di forme e colori. L’alto Adige può vantarne una elevata concentrazione, in nessun altro luogo al mondo ve ne sono tanti in un territorio così limitato. La mostra temporanea “Tesori dalla roccia” al Museo di scienze naturali espone oltre 300 tra i più bei minerali ritrovati nelle montagne altoatesine, pezzi splendidi o rari provenienti da diverse collezioni. Ma dietro ogni ritrovamento si cela anche una storia: “Tesori dalla roccia” offre un percorso per scoprire come avvengono l’estrazione, la pulizia e la preparazione dei minerali e per conoscere la lunga tradizione della raccolta mineralogica altoatesina. Una sezione della mostra è dedicata ad illustrare la bellezza racchiusa nel microcosmo dei minerali. L’inaugurazione ufficiale della mostra “Tesori dalla roccia” è in programma lunedì 4 maggio alle ore 18, alla presenza del presidente della Provincia Luis Durnwalder e del presidente dell’Ente Musei provinciali altoatesini Bruno Hosp. .