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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 18 Maggio 2009 |
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FRANCIA: APPROVATA LEGGE ANTIPIRATERIA IN INTERNET |
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Lo scorso tredici maggio è stata definitivamente approvata dal Senato francese con una schiacciante maggioranza (189 a favore, 14 contrari) la Legge “Création at Internet”, voluta dal presidente Nicolas Sarkozy per combattere il P2p illegale. Il provvedimento prevede la disconnessione dal servizio internet per coloro che vengono scoperti a scaricare illegalmente opere tutelate dal diritto d´autore e senza autorizzazione. Un´agenzia di Stato, che si chiamerà Hadopi, provvederà a rintracciare i pirati, inviare un primo avvertimento tramite email, un secondo attraverso una lettera personale e, se tali avvisi si riveleranno vani, ordinare il taglio della connessione internet per almeno un anno. Secondo il Presidente della Società Italiana Autori Editori, Giorgio Assumma, la legge francese rappresenta "una vittoria storica di quanti credono e combattono per il giusto rispetto della proprietà intellettuale e del lavoro degli autori che deve essere incentivato attraverso la sua protezione per il progresso della cultura. Io spero che la nuova legge francese costituisca un forte stimolo per il parlamento italiano affinché si affretti ad adottare una adeguata normativa in proposito". Le maggiori associazioni degli editori librari, degli editori musicali, dei produttori audiovisivi e dei produttori discografici (Afi, Aie, Anem, Fem, Fimi, Fpm, Pmi, Unemia, Univideo, Sistema Cultura Italia) hanno inviato al Presidente Sarkozy e per conoscenza al Presidente del Consiglio Berlusconi in occasione dell´approvazione della nuova legge antipirateria in Francia, prima riposta normativa al dilagante fenomeno della pirateria digitale, una lettera per esprimere il loro plauso e rilevare che, al di là degli aspetti tecnici della nuova normativa, la nuova legge francese è di fondamentale importanza per la protezione del patrimonio culturale dell’Unione Europea. “La proprietà intellettuale è una risorsa della società moderna e deve essere rispettata dai navigatori di internet perché trattasi di un diritto fondamentale che ha consentito nei secoli lo sviluppo economico, sociale e culturale del mondo intero. Non si tratta quindi di limitare la “condivisione della conoscenza” o di comprimere libertà altrui, ma di bloccare e dissuadere comportamenti che frenano la diffusione dei contenuti digitali”. Gli autori della lettera si augurano che l’Italia, con il Comitato contro la Pirateria Multimediale e altre iniziative normative, dia seguito urgentemente all’attivazione di politiche pubbliche volte a tutelare il patrimonio artistico e culturale dell’Italia . . . |
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UNIONE EUROPEA: PREOCCUPAZIONE PER LE DECISIONI SUL "PACCHETTO TELECOM" |
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Gli autori italiano hanno espresso la loro preoccupazione per le decisioni assunte dal Parlamento europeo, che vanno contro una seria tutela del diritto d´autore (che, tra l´altro, in termini economici rappresenta circa il 5/6% del Pil europeo). L’emendamento votato lo scorso 6 maggio dal Parlamento europeo al cosiddetto "pacchetto Telecom", infatti, stabilisce che non è possibile disconnettere gli utenti internet che abbiano commesso violazioni al diritto d’autore senza il pronunciamento previo dell’autorità giudiziaria. Il presidente della S. I. A. E. , Giorgio Assumma, in una intervista all’agenzia Adnkronos, ha dichiarato di essere "seriamente preoccupato per il comportamento dell’Unione europea di fronte al problema di tutelare i diritti della proprietà letteraria e artistica che è e deve essere considerata di rango primario". "Il pericolo della decisione presa – secondo Giorgio Assumma – risiede nel fatto che la lungaggine dei provvedimenti può portare a una decisione repressiva dell’autorità giudiziaria con molto ritardo, non riuscendo così ad eliminare sufficientemente i danni prodotti dalla illecita messa in onda su Internet. Credo quindi che in una successiva fase il Consiglio europeo e il Parlamento dovranno studiare, se si terrà in piedi l’orientamento ora espresso dal Parlamento, misure giurisdizionali d’urgenza che precedano la decisione finale (. ). Il Consiglio d’Europa – prosegue Assumma – prima di portare il problema in Aula, aveva raggiunto un accordo con i due parlamentari relatori nel quale non si prevedeva la necessità dell’intervento dell’autorità giudiziaria. Quindi l’Aula ha smentito l’indirizzo assunto da due suoi rappresentanti" . |
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VIOLATO L’ACCOUNT E-MAIL DELL’ATTRICE SALMA HAYEK |
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Sophos, società leader a livello mondiale nel settore della sicurezza informatica e nella tecnologia di controllo dell´accesso alla rete (Nac), ricorda agli utenti l’importanza di proteggere adeguatamente le caselle di posta elettronica, evitando di scegliere domande segrete facili da indovinare. L’ennesimo monito di Sophos fa seguito alla notizia che la casella e-mail di Salma Hayek è stata violata da hacker, che hanno poi reso pubbliche alcune immagini delle sue comunicazioni private. Secondo quanto riportato dai media, l’account Mobileme dell’attrice, nominata all’Oscar per la sua interpretazione di Frida Kahlo, è stato violato da criminali informatici che sono riusciti a resettare la password dell’account inserendo la data di nascita dell’attrice e rispondendo correttamente alla sua domanda segreta (a quanto si dice, il nome del suo ruolo cinematografico più famoso). Di conseguenza, tutto il mondo conosce ora i dettagli delle applicazioni per iPhone scaricate da Salma Hayek dall’Apple iTunes Store, quando abbia preso appuntamento per il massaggio giapponese al viso e che il suo consorte, il miliardario francese François-henri Pinault, paga i suoi conti. “Gli hacker trovano sempre più divertente irrompere negli account delle celebrità e renderne pubbliche le conversazioni private, ma non dimentichiamo che Salma Hayek è stata vittima di un crimine”, ha dichiarato Walter Narisoni, Sales Engineer Manager di Sophos Italia. “Da questo episodio dobbiamo imparare che nessuno, sia che si tratti di una star hollywoodiana o di un comune mortale, può permettersi il lusso di non tutelare la propria casella di posta. Salma Hayek ha commesso l’errore di proteggere il proprio account Mobileme con misure di sicurezza eludibili da chiunque fosse in grado di scovare la risposta alla sua domanda segreta effettuando una ricerca su Wikipedia”. “Il pubblico dovrebbe considerare la disavventura della Hayek come un monito ad usare la massima prudenza quando si scelgono le risposte alle domande segrete che servono a resettare le password”, ha aggiunto Narisoni. “Troppe persone, quando viene chiesto loro “Qual è il nome da nubile di tua madre?” oppure “Qual è il nome del tuo animale domestico preferito?”, rispondono onestamente fornendo informazioni che sono spesso di pubblico dominio, o possono essere facilmente reperite visitando il loro profilo su Facebook o altri social network. A queste domande è consigliabile rispondere invece con qualcosa di facile da ricordare, ma tanto stravagante da non poter essere indovinato, ad es. Alice nel Paese delle Meraviglie” . |
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SPAM: IN DIMINUZIONE NEL NOSTRO PAESE |
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Sophos, società leader a livello mondiale nel settore della sicurezza informatica e nella tecnologia di controllo dell´accesso alla rete (Nac), ha pubblicato il nuovo rapporto sui dodici Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di mail spazzatura nel primo trimestre del 2009. Gli Stati Uniti confermano il loro predominio incontrastato, totalizzando oltre il 15% dei messaggi di spam in circolazione a livello mondiale. La Gran Bretagna, invece, esce dalla classifica per la prima volta in due anni, piazzandosi in 14ma posizione con il 2,1% dello spam inviato nel mondo. Il Brasile registra l’aumento più significativo, balzando dal quarto al secondo gradino rispetto allo scorso trimestre. Dal Brasile proviene attualmente oltre il 10% delle mail di spam contro il 4,3% dello stesso periodo dello scorso anno. Anche la Germania non figura più nella classifica, mentre la Polonia e la Colombia rientrano nei primi dodici posti per la prima volta rispettivamente dal secondo e terzo trimestre del 2008. I dodici Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di spam a livello mondiale tra gennaio e marzo 2009 sono i seguenti: 1. Stati Uniti 15,8%; 2. Brasile 10,2%; 3. Cina (inclusa Hong Kong) 7,7%; 4. India 5,1%; 5. Turchia 4,1%; 6. Corea del Sud e Russia 3,8%; 8. Spagna 3,0%; 9. Argentina 2,8%; 10. Polonia e Colombia 2,6%; 12. Italia 2,3%; Altri 36,2%. “Gli Stati Uniti hanno compiuto passi avanti verso la riduzione del volume di spam rispetto al precedente trimestre, in cui i Pc a stelle e strisce hanno inviato quasi un quinto di tutti i messaggi di spam in circolazione”, ha dichiarato Walter Narisoni, Sales Engineer Manager di Sophos Italia. “Il dato scoraggiante è rappresentato dalla scalata in classifica del Brasile. Non è un segreto che il Paese sia stato associato per lungo tempo al crimine informatico, in particolar modo alla diffusione dei Trojan bancari, ma una simile impennata potrebbe anche essere una conseguenza dello scivolone in classifica della Cina. In ogni caso, è certamente una tendenza da tenere sotto stretta sorveglianza”. Vero e proprio flagello della posta elettronica, lo spam rappresenta ben il 97% di tutte le mail che arrivano nei server di posta aziendali, consumando risorse e causando spreco di tempo e perdita di produttività. Metodo largamente utilizzato per vendere merci contraffatte o illegali, tutto lo spam esistente proviene praticamente da computer infettati da malware (chiamati bot o zombie) e controllati da criminali informatici chiamati “bot herder” (creatori della botnet o rete di computer zombie ). Senza volerlo, gli utenti possono far sì che i propri Pc entrino a far parte di una botnet in parecchi modi, ad esempio cliccando sui collegamenti malevoli contenuti spesso nei messaggi di spam distribuiti dalle botnet. L’unico modo per utenti e amministratori di ridurre il rischio di violazione è quello di utilizzare una protezione antispam e antivirus, e accertarsi che software e hardware siano aggiornati con le patch di sicurezza più recenti. “La vera causa del fenomeno dello spamming va ricercata nel comportamento degli utenti, che non sempre cancellano automaticamente queste mail a vista”, ha aggiunto Narisoni. “Dopo tutto non è possibile che le persone non acquistino prodotti pubblicizzati tramite messaggi di spam. Se così non fosse, in mancanza di profitti, i criminali che si nascondono dietro le botnet non tarderebbero a desistere. Ormai gli utenti dovrebbero sapere bene che acquistando prodotti dagli spammer contribuiscono ad alimentare il fenomeno. Per non parlare del fatto che consegnano i propri dati personali nelle mani di truffatori informatici. Ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a non comprare mai e poi mai dagli spammer». Sul fronte dei continenti l’Asia continua a dominare la classifica, totalizzando oltre un terzo delle mail spazzatura identificate a livello mondiale. Sebbene gli Stati Uniti detengano la maglia nera tra i Paesi produttori di spam, il Nord America nel suo complesso ha ridotto il volume di spam rispetto al trimestre precedente, scivolando dal secondo al terzo posto. La distribuzione geografica dello spam per continente da gennaio a marzo 2009 è la seguente: 1. Asia 34,8%; 2. Europa 23,6%; 3. Nord America 19,4%; 4. Sud America 19,0%; 5. Africa 2,0%; Altri 1,2% . . |
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AFFARI TUOI: DOPO L’ESPOSTO VINCITE DIMEZZATE |
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“Ci sono in ballo alcuni milioni di euro che potrebbero essere stati lucrati indebitamente a danno della Rai e, quindi, dei contribuenti”. E´ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell´Unione Nazionale Consumatori, dopo le voci circolate a proposito di un’indagine della magistratura sul gioco televisivo “Affari tuoi” scaturita dall´esposto presentato dalla stessa associazione alla Procura della Repubblica di Roma. “La nostra iniziativa -prosegue Dona- risale allo scorso mese di gennaio e riguarda alcune anomalie rilevate durante l’attuale edizione del programma: in particolare, poteva accadere che le procedure talvolta adottate per l’allestimento dello studio televisivo, prima delle registrazioni, potessero agevolare i concorrenti nell’individuare i pacchi vincenti”. “Il nostro esposto -spiega Dona- non si fonda su congetture o sospetti, bensì su fatti personalmente verificati; così come è un fatto che da quando abbiamo chiesto ed ottenuto di modificare le suddette procedure la vincita media ad ‘Affari Tuoi’ si sia pressoché dimezzata”. “Il riserbo sinora mantenuto sulla vicenda -conclude Dona- deriva dal rispetto del segreto investigativo, ma anche e soprattutto, dall’assoluta indisponibilità dell’Unione Nazionale Consumatori ad essere arruolata da chicchessia per combattere guerre di audience, che poco hanno a che fare con gli interessi dei consumatori” . |
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PRIVACY: DIRITTO D´ISPEZIONE AL LIBRO-SOCI |
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Gli azionisti di una società per azioni hanno diritto di conoscere l´indirizzo e i dati degli altri soci, al fine di contattarli e di poter tutelare i propri legittimi interessi. La legge sulla privacy non limita la conoscibilità da parte degli azionisti dei dati personali contenuti nel libro soci e non si pone in contrasto con la trasparenza dell´attività societaria. Lo ha chiarito il Garante intervenendo in seguito alla segnalazione di un cittadino cui non erano stati messi a disposizione i dati completi contenuti nel libro-soci dell´azienda di cui deteneva alcune azioni. La decisione dell´Autorità assume particolare rilevanza in particolare per i piccoli azionisti. L´interessato - in base al diritto d´ispezione garantito dal codice civile (art. 2422) - aveva chiesto di consultare e di ottenere copia integrale digitale del libro soci, senza che venissero oscurati gli indirizzi dei soci-azionisti. La richiesta era motivata anche dalla volontà di poter eventualmente convocare l´assemblea e di esercitare i diritti di denuncia previsti dalla legge. La società aveva invece consentito l´accesso solo ai nominativi contenuti nel libro-soci, ma senza i recapiti, sostenendo di non poter fornire tali informazioni perché esse erano tutelate, in quanto dati personali, dal Codice della privacy. L´azienda aveva peraltro aggiunto a sostegno della sua posizione l´impossibilità di richiedere il necessario esplicito consenso a tutti i quasi 700. 000 soci interessati. L´autorità ha precisato quanto stabilito in un provvedimento adottato nel 2000, affermando che la legge sulla privacy non impedisce affatto al socio, nell´esercizio del suo potere d´ispezione, di poter accedere ai dati personali e agli indirizzi degli altri azionisti e di ottenere estratti del libro soci "a proprie spese". L´accesso a tali informazioni, peraltro, essendo previsto da un preciso obbligo di legge, non richiede il consenso dei soci. È stata invece dichiarata inammissibile la richiesta avanzata dall´azionista di ordinare alla società di consentire l´ispezione al libro-soci, dal momento che tale potere non è rimesso al Garante della privacy. Per vedere tutelati tali diritti, l´interessato dovrà infatti rivolgersi all´autorità giudiziaria ordinaria. |
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PRIVACY: E-MAIL E FAX INDESIDERATI |
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Anche se i dati sono estratti dalle Pagine Gialle o dai registri pubblici, quando si usano sistemi automatizzati è obbligatorio acquisire prima il consenso dei destinatari. Continua l´azione del Garante contro lo spamming e il marketing disinvolto. L´autorità ha vietato l´ulteriore trattamento illecito dei dati personali a cinque società che inviavano pubblicità tramite fax e posta elettronica senza il preventivo consenso degli interessati. Il Garante è intervenuto a seguito delle segnalazioni di alcuni utenti che continuavano a ricevere e-mail e fax indesiderati nonostante non avessero mai manifestato alcun consenso all´uso dei loro dati per questo scopo. Lo società coinvolte (due inviavano lo spam tramite posta elettronica [doc. Web nn. 1597151 e 1597146], tre tramite fax [doc. Web nn. 1597163, 1601506 e 1601475]) in alcuni casi fornivano l´informativa e la richiesta di consenso contestualmente all´invio del primo fax o della prima e-mail che avevano già un contenuto di carattere commerciale. L´autorità ha ribadito, invece, che l´uso di sistemi automatizzati per inviare messaggi promozionali, anche quando si tratti di dati estratti da elenchi categorici o da albi, impone la preventiva acquisizione del consenso da parte dei destinatari. Alle cinque società è stato dunque vietato l´ulteriore trattamento illecito dei dati degli utenti interessati, i quali non potranno dunque più essere disturbati. La mancata osservanza del divieto del Garante espone anche a sanzioni penali. |
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PRIVACY: COMUNI, AMMINISTRATORI DI CONDOMINIO E TASSA SUI RIFIUTI |
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L´amministratore non gli dà ascolto e al condomino arrivano due cartelle Tarsu. È accaduto ad un inquilino milanese che, ritenendo scorretto ed arbitrario l´utilizzo dei propri dati personali, è ricorso al Garante per la privacy. Oggetto della segnalazione il fatto che l´amministratore, trasmettendo agli uffici del Comune il modello contenente la denuncia di "occupazione e detenzione di locali e aree" ai fini del calcolo e del versamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (c. D. Tarsu) riferito alla sua posizione tributaria, non avrebbe tenuto in debito conto la sua intenzione – comunicata diversi mesi prima – di procedere direttamente a tale adempimento. L´amministratore, dal canto suo, ha rappresentato all´Autorità di aver svolto lecitamente il trattamento dei dati del condomino in questione, dando esecuzione agli obblighi derivanti dal regolamento comunale, in particolare la compilazione di una scheda riepilogativa recante i totali dei dati raccolti, relativamente alle unità immobiliari del complesso abitativo. Il Garante, pur riconoscendo l´effettiva liceità del trattamento posto in essere dall´amministratore, ne ha contestato il mancato rispetto del principio di correttezza. Se l´amministratore, infatti, avesse avuto cura di verificare che la dichiarazione del condomino era effettivamente già stata resa ai competenti uffici del Comune avrebbe evitato i disguidi poi effettivamente verificatisi. Il Garante ha dunque prescritto all´amministratore di porre in essere, prima di espletare le relative procedure di calcolo delle tasse, ogni scrupolosa verifica delle denunce già effettuate da parte degli occupanti dello stabile amministrato. |
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PRIVACY: LE AUTORITÀ EUROPEE PRONTE A FARE LA LORO PARTE |
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Alla recente conferenza europea delle Autorità di protezione dati di Edimburgo (23-24 aprile), i riflettori sono stati puntati sulla capacità del quadro attuale di norme e meccanismi di regolazione di fare fronte alle nuove "sfide" tecnologiche e globali. Significativi i risultati raggiunti. Nella Dichiarazione finale i Garanti hanno affermato con forza il patrimonio di esperienza e conoscenza che l´Europa può e deve apportare alla ricerca di soluzioni ed approcci sempre più condivisi per garantire la tutela dei dati personali a livello mondiale. La Dichiarazione sottolinea, in proposito, la necessità di guardare ai molti punti in comune che già contraddistinguono il quadro normativo europeo e internazionale. Ma soprattutto invita i soggetti coinvolti, pubblici privati e istituzionali, a lavorare per mettere a punto norme e standard che - a partire dai principi di protezione dati già affermati - siano in grado di garantire e promuovere i diritti e le libertà fondamentali; di sviluppare nelle tecnologie approcci che prevedano la privacy come elemento essenziale ("privacy by design"); di realizzare una efficace protezione dei dati personali guardando in particolare ai rischi per i singoli e per la società nel suo complesso. È stata adottata anche una Risoluzione sugli accordi bilaterali e multilaterali stipulati fra Paesi europei e non-europei per quanto riguarda la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale (il cosiddetto "Iii Pilastro"). Considerata l´esistenza di troppe difformità nelle garanzie fissate da tali accordi per quanto riguarda la protezione dei dati, i Garanti chiedono agli Stati di garantire livelli uniformi di tutela anche attraverso l´inserimento di clausole-standard concernenti la protezione dei dati personali. La Conferenza di Edimburgo ha anche confermato a capo del Gruppo di lavoro europeo in materia di cooperazione giudiziaria e di polizia (Wppj), per un successivo mandato di altri due anni, il presidente dell´Autorità italiana, Francesco Pizzetti. La Conferenza ha infine adottato il "manuale" elaborato dal Gruppo per definire alcuni criteri applicabili alle attività di ispezione e monitoraggio concernenti la materia del Iii Pilastro. |
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GIUSTIZIA ITALIANA: LA GIUSTIZIA CIVILE E AMMINISTRATIVA IN ALTO ADIGE |
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L’istituto provinciale di statistica (Astat) pubblica i dati relativi alla movimentazione dei procedimenti civili e amministrativi presso gli organi competenti sul territorio della provincia di Bolzano. Durante l’anno 2007 gli Uffici dei Giudici di pace hanno visto l’iscrizione di 8. 799 procedimenti, il 48,7% dei quali presso l’Ufficio del capoluogo. I procedimenti sopravvenuti innanzi al Tribunale e le relative sezioni distaccate ammontano invece a 11. 689 . |
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GIUSTIZIA EUROPEA: RENDITA INAIL E CONVIVENZA MORE UXORIO |
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Il 4 maggio 2009 è stata pubblicata l’ordinanza nella causa C-217/08, Rita Mariano / Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). La domanda è stata presentata nell’ambito di una controversia tra la sig. Ra Mariano, che agisce in proprio nome e in quanto titolare della potestà genitoriale sul figlio minore (J. P. Quartirolo) e l’Inail, che le ha negato l’attribuzione di una rendita in seguito al decesso del suo convivente, il sig. E. Quartirolo, vittima di un infortunio sul lavoro. La sig. Ra Mariano, cittadina italiana, ha vissuto, per oltre una decina di anni, more uxorio con il sig. E. Quartirolo, anch’egli cittadino italiano. Dalla loro relazione è nato un figlio, il sig. J. P. Quartirolo, ancora minore all’epoca dei fatti di cui alla causa principale. Il sig. E. Quartirolo è deceduto in Italia in seguito ad un infortunio sul lavoro e la sig. Ra Mariano ha chiesto, a motivo di tale decesso, all’Inail l’attribuzione di una rendita a suo favore ed a favore del figlio sulla base dell’art. 85 del decreto. L’inail ha concesso a favore del figlio una rendita pari al 20% della retribuzione percepita dal sig. E. Quartirolo prima della morte, ma ha negato la concessione di una rendita alla sig. Ra Mariano. L’art. 85 del D. P. R. N. 1124/1965 prevede quanto segue: «Se l’infortunio ha per conseguenza la morte, spetta a favore dei superstiti una rendita ragguagliata al cento per cento della retribuzione: 1) il cinquanta per cento al coniuge superstite; 2) il venti per cento a ciascun figlio legittimo, naturale, riconosciuto o riconoscibile, e adottivo (……) Il Tribunale ordinario di Milano ha sottoposto alla Corte di giustizia delle Comunità europee la seguente questione pregiudiziale: «Se gli artt. 12 e 13 del Trattato Ce ostino all’applicazione dell’art. 85 del [decreto] laddove dispone che in caso di decesso conseguente ad infortunio la rendita dell’Inail, nella misura del 50%, spetti solo al coniuge ed al figlio minore solo la rendita del 20%». Ai sensi dell’art. 104, n. 3, primo comma, del regolamento di procedura, qualora la soluzione di una questione pregiudiziale sia identica ad una questione sulla quale la Corte ha già statuito, o qualora la soluzione di tale questione possa essere chiaramente desunta dalla giurisprudenza. La Corte ha reiteratamente dichiarato che, per valutare la sfera d’applicazione del Trattato ai sensi di detto articolo, occorre interpretare quest’ultimo in combinato disposto con il Trattato sulla cittadinanza dell’Unione. Infatti, lo status di cittadino dell’Unione europea è destinato ad essere lo status fondamentale dei cittadini degli Stati membri. Risulta dalla giurisprudenza che la cittadinanza dell’Unione di cui all’art. 17 Ce non ha lo scopo di estendere la sfera di applicazione ratione materiae del Trattato a situazioni nazionali che non abbiano alcun collegamento con il diritto comunitario. Orbene, questo si verifica nella causa principale, che riguarda una situazione puramente interna (principio di uguaglianza). Per quanto concerne l’art. 13 Ce, tale norma attribuisce al Consiglio dell’Unione europea il potere di prendere provvedimenti per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali sulla base di tale articolo, è stata adottata la direttiva 2000/78 al fine di stabilire, conformemente ai suoi artt. 1 e 2, un quadro generale per la lotta alle discriminazioni dirette o indirette fondate sulla religione o sulle convinzioni personali, sugli handicap, sull’età o sulle tendenze sessuali. Tuttavia, secondo la giurisprudenza della Corte, l’art. 13 Ce non è di per sé idoneo a collocare nell’ambito di applicazione del diritto comunitario, allo scopo di vietare qualsiasi discriminazione fondata sull’età, situazioni che non rientrano nell’ambito delle misure adottate sulla base di detto articolo e, in particolare, della direttiva 2000/78 che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. Orbene, una situazione quale quella della causa principale non rientra nell’ambito dei provvedimenti adottati sulla base dell’art. 13 Ce e, in particolare, della direttiva 2000/78. Il procedimento si differenzia da quello definito con la citata sentenza Maruko (Il contesto di fatto di tale sentenza Maruko è del tutto differente da quello del presente procedimento, in quanto una persona residente in Germania aveva costituito, in forza della legge tedesca, un’unione solidale con una persona dello stesso sesso e non aveva potuto ottenere, dopo il decesso di detta persona, una prestazione per i superstiti equivalente a quella concessa ad un coniuge superstite). Per questi motivi, la Corte (Settima Sezione) dichiara: Il diritto comunitario non contiene un divieto di qualsiasi discriminazione di cui i giudici degli Stati membri devono garantire l’applicazione allorché il comportamento eventualmente discriminatorio non presenta alcun nesso con il diritto comunitario. In circostanze come quelle della causa principale, gli artt. 12 Ce e 13 Ce non creano di per sé un tale nesso. Tali articoli non ostano, in dette circostanze, ad una normativa nazionale in forza della quale, in caso di decesso di una persona a seguito di un infortunio, spetti unicamente al coniuge superstite una rendita nella misura del 50% della retribuzione percepita da tale persona prima del suo decesso, mentre il figlio minore della persona deceduta percepisce solo una rendita pari al 20% di detta retribuzione. |
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GIUSTIZIA EUROPEA: INTESA SUL MERCATO DEI TUBI IN RAME |
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Il 6 maggio 2009 con sentenza nelle cause riunite T‑116/04, T‑122/04 e T‑127/04, Wieland‑werke Ag, Outokumpu Oy, Luvata Oy, Kme Germany Ag, Kme France Sas e Kme Italy Spa / Commissione, il Tribunale di primo grado conferma la decisione della commissione relativa ad un’intesa sul mercato dei tubi industriali in rame. Con decisione 16 dicembre 2003, la Commissione ha irrogato ammende per un importo complessivo di 78,73 milioni di euro all’impresa finlandese Outokumpu (18,13 milioni di euro), al gruppo Kme (39,81 milioni di euro) e alla società tedesca Wieland-werke (20,79 milioni di euro) per la loro partecipazione ad un’intesa, tra maggio 1988 e marzo 2001, sul mercato dei tubi industriali in rame. Tali tubi sono destinati principalmente ai settori del condizionamento d’aria e della refrigerazione. L’intesa consisteva essenzialmente nella fissazione dei prezzi, nel coordinamento degli aumenti di prezzo e nella ripartizione dei mercati, in particolare mediante la ripartizione della clientela, delle quote di mercato e lo scambio di informazioni riservate. Tutte le imprese coinvolte hanno presentato ricorso dinanzi al Tribunale per ottenere l’annullamento o la riduzione delle rispettive ammende. Nelle odierne sentenze il Tribunale respinge i ricorsi delle imprese e conferma la decisione della Commissione. Il Tribunale dichiara che, in sede di valutazione delle dimensioni del mercato, la Commissione non era tenuta a detrarre i costi di produzione. Esso constata peraltro che la Commissione ha applicato correttamente le sue regole aumentando le ammende della Wieland-werke e del gruppo Kme in virtù della durata dell’infrazione e non ha commesso un errore manifesto nella valutazione della cooperazione di queste due imprese. Inoltre, per quanto concerne la maggiorazione dell’ammenda inflitta alla Outokumpu per recidiva, il Tribunale ritiene che, sebbene l’intesa anteriore non avesse formato oggetto di ammenda per circostanze speciali, ciò non vieta alla Commissione di accogliere la recidiva nei confronti di tale società. La mera circostanza che, nonostante il precedente accertamento di un’infrazione quasi identica delle regole di concorrenza, l’Outokumpu abbia deciso di continuare la sua partecipazione all’intesa sul mercato dei tubi industriali, giustifica una maggiorazione del ammenda. |
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TRIP IT EASY: UN MINI PORTALE, PRIMA DI PARTIRE |
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E’ nato Trip it easy, il mini portale informativo di Hotelplan Italia, voluto per mettere a disposizione dei viaggiatori svariate informazioni e strumenti utili, soprattutto prima della partenza. In particolare, ad esempio, si potranno scaricare in tutta comodità i formulari per l’ottenimento dei visti relativi ad una serie di destinazioni – anche particolari e al di fuori dei circuiti turistici più classici - , piuttosto che i moduli dell’assicurazione, completi di condizioni contrattuali. E ancora, Trip it easy prevede, tra le altre, la sezione “terminologia di viaggio”, un glossario a beneficio dei viaggiatori, dove viene data spiegazione a vocaboli tecnici, spesso in inglese, non sempre conosciuti dai più: code sharing e drop off, piuttosto che stand by o pick up, etc. I “link utili”, invece, rimandano a siti di interesse generale quali la carta dei diritti del passeggero, viaggiare sicuri, dove siamo nel mondo, ente nazionale per l’aviazione civile, l’agenzia delle dogane, mentre le “informazioni utili” riguardano, tra le altre, le procedure d’ingresso e transito negli Stati Uniti, o come prepararsi a una spedizione nell’Artico. Infine, non potevano mancare il “meteo”, per verificare in tempo reale il tempo sia in Italia che in Europa che nel resto del mondo, e la sezione “cataloghi” per scaricare direttamente tutta la programmazione dei quattro brand di Hotelplan Italia Spa. “Questa nostra scelta – afferma Arnaldo Triggiani, new business & special projects manager – vuole essere un’ulteriore dimostrazione, una prova concreta di come stiamo lavorando in un’ottica di servizio al cliente. Quindi, in aggiunta alla creazione di pacchetti sempre più personalizzati, ad una programmazione sempre più varia, ad un’attenzione per il cliente sempre più in linea con le esigenze e le sollecitazioni che il mercato ci suggerisce, l’ampliamento delle informazioni di viaggio rappresenta – insieme con i documenti di viaggio stessi – un passo importante” . |
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SACBO: BILANCIO DI ESERCIZIO 2008 |
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L’assemblea degli azionisti della Sacbo, riunita in prima convocazione presso l’Aeroporto di Orio al Serio, alla presenza di tutti i soci, ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2008 varato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta svoltasi il 25 marzo scorso. L’attività svolta da Sacbo ha generato ricavi per 84,226 milioni, in crescita di 5,747 milioni rispetto all’esercizio precedente (+7,3%) chiuso con ricavi per 78,479 milioni. A tale incremento hanno contribuito sia i risultati della gestione tipicamente aeronautica (+ 11% rispetto al 2007), sia quelli relativi alle attività commerciali (+ 11,5 %). Il margine operativo lordo è risultato pari a 23,836 contro i 22,774 milioni del 2007, corrispondente al 28,3 % rispetto al fatturato complessivo. In leggero calo, rispetto all’esercizio precedente, gli ammortamenti, che tornano sui livelli dell’esercizio 2006 attestandosi a 7,278 milioni (nell’esercizio precedente erano 7,684 milioni), pari all’ 8,6% dei ricavi, mentre gli accantonamenti corrispondono a 1,899 milioni (erano 1,581 milioni nell’esercizio 2007) e rappresentano il 2,3 % del totale dei ricavi. A fronte di un risultato operativo di 14,659 milioni, pari al 17,4 % dei ricavi, e di imposte per 5,420 milioni, nel 2008 Sacbo ha conseguito un risultato utile di esercizio di 10,256 milioni (in aumento rispetto ai 9,932 milioni dell’esercizio precedente), che l’assemblea dei soci ha deciso di destinare nella misura di 512. 833,70 , pari al 5%, a riserva legale, e i restanti 9. 743. 840,30 a riserva straordinaria, in considerazione dei rilevanti investimenti previsti per il 2009 e anni successivi. L’assemblea degli azionisti ha provveduto, inoltre, alla nomina di Gianpietro Borghini a componente il consiglio di amministrazione che resterà in carica fino alla data di svolgimento dell’assemblea per l’approvazione del bilancio di esercizio 2010. Borghini era stato cooptato nel Cda di Sacbo nell’estate 2008, in sostituzione dello scomparso Alfio Lamanna, assumendo successivamente la carica di vicepresidente e componente il comitato esecutivo. Nella relazione al bilancio di esercizio 2008, il presidente di Sacbo, Mario Ratti, ha riassunto le strategie degli investimenti in corso d’opera, finalizzati ad adeguare l’aerostazione ai flussi di passeggeri e consegnare entro fine 2009 un’area partenze triplicata in termini di superficie utile rispetto a quella attuale, garantendo maggiori comfort e spazi per gli esercizi commerciali. Ratti ha confermato, altresì, il rispetto del budget di previsione 2009, tenuto conto dell’andamento confortante del movimento passeggeri e delle indicazioni di ripresa del traffico courier, in un quadro di perdurante flessione generale del trasporto aereo civile. Dopo aver ribadito la volontà di puntare a migliorare ulteriormente i servizi, in una logica di sviluppo ragionato dell’attività operativa, Ratti ha illustrato gli interventi successivi previsti dal piano di adeguamento dell’aerostazione, secondo criteri modulari da sottoporre ad Enac, e che prevedono in primo luogo la risistemazione dell’area arrivi e la volontà di riaggreggare gli uffici Sacbo accorpandoli in corrispondenza dell’area partenze. Il presidente ha rivolto poi un ringraziamento a tutti gli enti aeroportuali e al personale di Sacbo per la collaborazione fornita in termini di professionalità che concorre al buon funzionamento dello scalo e determina livelli elevati di efficienza e soddisfazione unanimemente riconosciuti dai rilevatori di qualità. Il consigliere delegato di Sacbo, Renato Ravasio, ha rimarcato i risultati confortanti del bilancio 2008, nonostante le difficoltà manifestate dal settore del trasporto aereo nell’ultima parte dello scorso anno, e la conferma nel 2009 del trend positivo movimento passeggeri che si avvia ad un significativo consolidamento nel mese di aprile. Oltre alla conferma dei programmi della compagnia aerea Ryanair, che prevede il posizionamento della nona macchina con base permanente sullo scalo a partire dagli inizi di luglio, Ravasio ha annunciato nuovi accordi per il settore charter e una serie di manifestazioni di interesse da parte di vettori aerei dichiaratisi disponibili ad operare sull’Aeroporto di Orio al Serio. Relativamente alle azioni condotte nel 2009, ha sottolineato il conseguimento di risultati positivi sul fronte dei costi di gestione, continuando a garantire la piena efficienza dei servizi, la razionalizzazione dei parcheggi e l’aumento di capacità dei controlli di sicurezza. Nel corso dei lavori di assemblea, il presidente Ratti ha ricordato il consigliere Alfio Lamanna, scomparso il 17 giugno 2008, sottolineandone l’impegno profuso per l’Aeroporto di Orio al Serio, con la passione e la competenza che lo contraddistinguevano. Nel corso dei lavori dell’assemblea hanno preso la parola: Mario Ratti (presidente Sacbo), Renato Ravasio (consigliere delegato Sacbo), Valerio Bettoni (presidente Provincia di Bergamo), Salvatore Costa (Sea), Dario Guerini (Comune di Bergamo), Alessandro Guerini (Credito Bergamasco), Giovanni Capelli (Camera di Commercio Bergamo), Alberto Barcella (Confindustria Bergamo), Paolo Nava (Ubi Banca), Maria Grazia Mulè (Italcementi), Lucio Bozzetto (Aeroclub Taramelli) . |
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INDESIT COMPANY: I DATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2009 |
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A fronte del perdurare del rallentamento della domanda, cresce di un punto la quota di mercato che raggiunge la percentuale record del 15% nella “Grande Europa” Migliorano ulteriormente prezzo medio e qualità dei prodotti Lanciati sul mercato 50 nuovi prodotti, che arriveranno a 240 entro l’anno Ricavi a 590,7 milioni di euro, in calo del 21,9% a cambi correnti. A cambi costanti, la diminuzione è del 14,6% Ebit a 1,2 milioni di euro contro i 46,2 dello scorso anno (-97,4% a cambi correnti, -50,9% a cambi costanti). Il Consiglio di Amministrazione di Indesit Company ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2009. I ricavi del Gruppo nel primo trimestre 2009 sono stati pari a 590,7 milioni di Euro (756,2 milioni di Euro) in diminuzione del 21,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A cambi costanti il fatturato è pari a 645,9 milioni di Euro, in calo del 14,6%. Il margine operativo (Ebit) nel primo trimestre 2009 è stato pari a 1,2 milioni di Euro (46,2 milioni di Euro, -97,4%); la percentuale sul fatturato è stata pari allo 0,2% (6,1%). A cambi costanti l’Ebit è pari a 22,7 milioni di Euro (-50,9%). Il periodo registra un calo del fatturato dovuto in particolare alla debolezza della domanda in tutti i principali mercati in cui il Gruppo opera, soprattutto se confrontata con i primi tre mesi dell’esercizio precedente, e all’impatto sfavorevole dei cambi, principalmente con il rublo e la sterlina. Nel quadro del generale rallentamento della domanda, il Gruppo registra comunque una forte crescita della quota di mercato in tutti i principali mercati di riferimento, in particolare Italia, Inghilterra e Russia. L’incremento registrato nel bimestre gennaio-febbraio, quasi un punto percentuale (+0,8%), consente al Gruppo Indesit di superare quota 15% a volumi, raggiungendo così una percentuale record nella “Grande Europa”. Toccato nel periodo anche il picco massimo di quota di mercato a valore. “Preparandoci ad affrontare un difficile 2009 – ha dichiarato Marco Milani, Amministratore Delegato del Gruppo – ci eravamo proposti due obiettivi fondamentali: preservare la solidità finanziaria e consolidare le posizioni di leadership nei mercati della Grande Europa. Con riferimento agli obiettivi finanziari, il trimestre, leggermente migliore delle aspettative, ci conferma l’adeguatezza delle azioni intraprese. Inoltre, nonostante le attuali condizioni di mercato, che registrano il maggior calo della domanda proprio nei Paesi dove il Gruppo è più forte, e l’andamento sfavorevole dei cambi, siamo comunque riusciti a migliorare ulteriormente il prezzo medio dei prodotti venduti e la nostra quota di mercato: un segnale che conferma la capacità di Indesit di fronteggiare con eccellenza il difficile periodo economico e di guardare al futuro con grande fiducia”. Nel periodo sono stati lanciati sul mercato 50 nuovi prodotti, con prestazioni innovative e con una qualità su valori di eccellenza in linea con la migliore concorrenza. Entro la fine dell’anno saranno lanciati altri 190 nuovi prodotti, a partire dalla gamma Prime di Indesit per la libera installazione, la nuova Aqualtis di Hotpoint-ariston e la nuova linea per la cottura S3del marchio alto di gamma Scholtès. I ricavi del Gruppo nel primo trimestre 2009 sono stati pari a 590,7 milioni di Euro (756,2 milioni di Euro) registrando una diminuzione del 21,9%. A cambi costanti il fatturato del primo trimestre 2009 sarebbe stato pari a 645,9 milioni di Euro, in calo del 14,6 %. La riduzione dei ricavi ha riguardato principalmente i ricavi di vendita di prodotti finiti, mentre i ricavi delle attività di servizi hanno subito solo una lieve contrazione. La variazione negativa dei ricavi di vendita di prodotti finiti è riconducibile principalmente alla riduzione dei volumi di vendita per circa il 19,4%, a seguito del marcato calo della domanda in particolar modo in alcuni mercati quali Uk e Russia, nei quali il Gruppo detiene posizioni di leadership, e all’effetto negativo dell’andamento dei cambi per circa il 7% a seguito del rafforzamento dell’Euro nei confronti delle principali valute. Tali effetti negativi sono stati parzialmente compensati da effetti positivi per quanto riguarda l’andamento dei ricavi unitari medi (price/mix) aumentati di un significativo 3,2%. Il margine operativo lordo (Ebitda) nel primo trimestre 2009 è stato pari a 33,7 milioni di Euro (77,3 milioni di Euro); la percentuale sul fatturato è stata pari al 5,7% (10,2%). Il margine operativo (Ebit) nel primo trimestre 2009 è stato pari a 1,2 milioni di Euro (46,2 milioni di Euro, 97,4%); la percentuale sul fatturato è stata pari allo 0,2% (6,1%). A cambi costanti l’Ebit del primo trimestre 2009 sarebbe stato pari a 22,7 milioni di Euro (-50,9%). Al lordo degli oneri e proventi non ricorrenti il margine operativo (Ebit) è stato pari a 17,9 milioni di Euro (45,1 milioni di Euro); la percentuale sul fatturato è stata pari al 3,0% (6,0%). La riduzione dei volumi, l’andamento dei cambi, il minor assorbimento dei costi fissi industriali a seguito della forte contrazione della produzione e maggiori oneri non ricorrenti hanno avuto effetti negativi sulla redditività che tuttavia ha beneficiato della riduzione dei costi per acquisti, pubblicità e promozione e di un ulteriore miglioramento del Price/mix e della qualità dei prodotti. Gli oneri finanziari netti sono stati pari a 17,7 milioni di Euro (10,4 milioni di Euro); l’incremento è riconducibile alla rilevazione di maggiori differenze cambio. Il risultato netto del Gruppo del primo trimestre 2009 è pari a una perdita di 14,6 milioni di Euro (utile di 21,6 milioni di Euro) ed è influenzato, come ricordato, dallo stanziamento di rilevanti oneri di ristrutturazione pari a 16,7 milioni di Euro. Tutti i principali mercati in cui il Gruppo opera hanno registrato nel primo trimestre 2009 un generalizzato decremento della domanda. La perfomance dell’Area Italia è stata negativamente influenzata principalmente dalla perdita di volumi nelle vendite di elettrodomestici da incasso (built in). I ricavi derivanti dalla vendita di prodotti da libera installazione (free standing) hanno in parte bilanciato la riduzione di volumi, più contenuta rispetto al built in, con un miglioramento del mix dei prodotti venduti. Il risultato dell’Italia è stato anche gravato da una maggiore incidenza rispetto al primo trimestre 2008 degli accantonamenti al fondo svalutazione crediti. I risultati dell’Area Uk e Irlanda hanno scontato ovviamente il pesantissimo effetto della svalutazione della sterlina inglese. L’organizzazione inglese ha tuttavia sostanzialmente controbilanciato l’effetto della valuta con un miglioramento del price/mix di vendita e con una significativa riduzione dei costi della non qualità. L’area Russia ha ridotto nel 2009 il risultato del primo trimestre di 17,0 milioni di euro. Tale perdita è imputabile alla svalutazione del Rublo e alla perdita di volumi provocata dal forte calo della domanda di mercato. Il miglioramento del price/mix e le azioni poste in essere per il contenimento dei costi di struttura si prevede mitigheranno in parte la tendenza in corso. Il recupero della redditività per quest’Area è tuttavia fortemente subordinato alla ripresa della domanda di mercato. L’europa Occidentale nel suo complesso si è contraddistinta nel primo trimestre per il calo più contenuto fra tutte le Aree del Gruppo in termini di fatturato (-8,7%). In termini assoluti la perdita si è concentrata sostanzialmente in Francia dove nei primi tre mesi del 2009 il settore degli elettrodomestici è stato colpito dalla crisi internazionale che nel 2008 non aveva ancora manifestato pienamente i suoi effetti. Il margine operativo della Francia ha subito una riduzione di 1,7 milioni di euro rispetto all’anno precedente (la variazione dell’’intera Area è stato pari a 1,9 milioni) per buona parte attribuibile alla perdita di volumi e al peggioramento del price/mix delle vendite di prodotti built in. L’europa Orientale in termini di margine operativo ha contribuito nel primo trimestre in maniera pesantemente negativa al risultato del Gruppo (-5,6 milioni di Euro il margine operativo). Le motivazioni di questa performance vanno ricercate in due distinti ordini di fattori: il tracollo del mercato di elettrodomestici in paesi come l’Ucraina e la Romania dove in entrambi i casi nel trimestre il calo del settore è stato intorno al 69%; la svalutazione dello Zloty in Polonia che se da una parte a livello di Gruppo ha avuto un impatto molto positivo sui costi industriali (ricordiamo che in Polonia risiedono 4 siti produttivi), dall’altra ha penalizzato fortemente la performance del mercato locale. A livello totale la risultante di questi due fattori è stata positiva per il margine operativo di Gruppo in misura pari a 7,8 milioni di euro. L’internazionale rappresenta un’Area residuale che contiene mercati assai distanti fra loro e molto diversi. I cali principali in termini sia di ricavi che di redditività si sono registrati negli Stati Uniti, nel Medio Oriente e nell’Estremo Oriente. La Turchia, che rappresenta il principale mercato di quest’Area, seppure ha consuntivato nel primo trimestre una riduzione delle vendite in misura proporzionale al calo del mercato (-24,9 % la domanda del mercato nel trimestre) ha invece consolidato il risultato in termini di margine operativo grazie ad un significativo miglioramento del price/mix. Questo risultato è stato raggiunto nonostante l’impatto negativo sulla perfomance del mercato provocato dalla svalutazione della lira turca. Tal effetto a livello di Gruppo è stato totalmente neutralizzato dal corrispondente beneficio sui costi industriali. Il flusso di cassa da attività operative nel primo trimestre 2009 è stato negativo per 174,0 milioni di Euro (negativo per 150,5 milioni di Euro). Il maggiore assorbimento di cassa rispetto al primo trimestre 2008 è riconducibile principalmente alla riduzione del margine operativo (Ebitda), la cui minore generazione di cassa è solo parzialmente compensato dall’effetto positivo di altre poste non monetarie (principalmente imposte, differenze cambio e movimentazione della riserva di cash flow hedge) mentre i flussi di cassa assorbiti nel primo trimestre 2009 dalla gestione del capitale circolante netto sono sostanzialmente in linea con il primo trimestre 2008. Gli esborsi per investimenti al netto degli incassi per disinvestimenti sono diminuiti, coerentemente con la politica annunciata dal Gruppo, e sono stati pari a 10,6 milioni di Euro (15,8 milioni di Euro). Il Free Cash Flow del primo trimestre 2009 è stato quindi negativo per 184,7 milioni di Euro (negativo per 166,4 milioni di Euro), determinando un incremento dell’indebitamento finanziario netto di pari importo rispetto al 31 dicembre 2008. L’aumento del Capitale circolante netto (dal 5,6% sul fatturato rolling del marzo 2008 all’8,7% del marzo 2009) si era già per la maggior parte realizzato nel corso degli ultimi mesi del 2008. L’incremento ulteriore registratosi nel primo trimestre 2009 è frutto della consueta stagionalità che vede il Capitale circolante netto crescere nella prima metà dell’esercizio per poi ridursi nella seconda metà dell’anno. La significativa riduzione dei debiti commerciali è dovuta, oltre che all’effetto dei cambi, alla contrazione dei volumi di produzione – e quindi degli acquisti di materie prime e componenti – effettuata per fronteggiare il calo della domanda e per perseguire l’obiettivo di riduzione delle rimanenze di magazzino. La riduzione del Patrimonio netto rispetto al 31 dicembre 2008 è principalmente riconducibile agli effetti sulla riserva di conversione della rivalutazione dell’Euro nei confronti dello Zloty Polacco e del Rublo, per un importo complessivo pari a 31,1 milioni di Euro oltre che al risultato netto negativo del trimestre per 14,6 milioni di Euro. L’indebitamento finanziario netto è pari a 658,5 milioni di Euro (497,6 milioni di Euro). L’indebitamento finanziario lordo è pari a 829,3 milioni di Euro (707,6 milioni di Euro), di cui il 65% a medio e lungo termine e il 35% a breve termine. Il Gruppo al 31 marzo 2009 dispone di linee di credito committed e non utilizzate per 190,0 milioni di Euro. Nel mese di febbraio Indesit Company ha comunicato alle parti coinvolte l’intenzione di procedere alla chiusura dello stabilimento di Kinmel Park, in Uk. Le consultazioni con le Union si avviano alla conclusione. In relazione alla chiusura dello stabilimento sono stati rilevati oneri non ricorrenti per complessivi 14,9 milioni di Euro. Con riferimento allo stabilimento di None in Italia, è in fase di analisi e di discussione con i sindacati un’operazione di ristrutturazione dell’attività dello stesso. Nel primo trimestre non sono stati rilevati oneri non ricorrenti. All’inizio dell’anno Indesit Company ha ottenuto alcuni importanti riconoscimenti a livello internazionale per l’impegno sul fronte dell’innovazione e del design. Quadrio, il nuovo frigorifero 4 porte di Hotpoint-ariston, è stato eletto Prodotto dell’Anno 2009 in Italia nell’ambito del Gran Premio Marketing e Innovazione, e in Uk da Get Connected,il magazine specializzato in elettronica di consumo, per le sue caratteristiche di flessibilità ed ecoefficienza. Multiplo, l’innovativa vasca di cottura Scholtès, è stato scelto a gennaio tra i vincitori nella categoria “Cucina” del Good Design Award 2008, assegnato dal Chicago Athenaeum-museum di Architettura e Design. Nel mese di febbraio, infine, Hotpoint è stato eletto per la nona volta consecutiva “Most Trusted Domestic Appliance Brand” attraverso una ricerca condotta da Reader’s Digest nel Regno Unito, e ha anche ricevuto il premio Superbrand Awards a testimonianza che il marchio è percepito come uno dei più forti nel Paese. Il resoconto trimestrale di gestione è pubblicato sul sito internet della Società, www. Indesitcompany. Com . |
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BILANCIO 2008 BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE: UNA PARTE DEGLI UTILI DESTINATA A SOSTENERE IL TERRITORIO IN DIFFICOLTÀ |
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La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate si conferma una banca solida e chiude il bilancio 2008 con un utile di 5,151 milioni di euro. Il bilancio del 2008 ha infatti consolidato il trend di crescita che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha avviato già quattro anni fa. Sono cresciuti i volumi, sia come raccolta (953,613 milioni di euro + 6,34), che impieghi (580 milioni di euro + 19,85) ed è cresciuta la redditività derivante dai flussi (margine di interesse +11,2%). La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate viene ormai riconosciuta come banca locale di riferimento per l´Altomilanese e il Varesotto. Oltre alle confermate performance patrimoniali e di conto economico, che pongono la Banca ben oltre la media delle Bcc nazionali, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate nel 2008 ha messo in atto una importante strategia anticrisi, a sostegno sia delle persone che delle aziende in difficoltà. Nonostante la forte riduzione dell´Euribor, parametro di riferimento degli impieghi, la banca non ha attivato manovre di aumento dei tassi per il tutto il 2008. Durante l´anno è partito il progetto di anticipo della cassa integrazione per i dipendenti residenti nel territorio dove opera l´istituto di credito, per cui è stato messo a disposizione un plafond importante. Una scelta solidale per sostenere le persone in difficoltà ma anche per far ripartire le aziende. "Abbiamo aumentato i finanziamenti a breve termine per sopperire alla mancanza di liquidità. - commenta Luca Barni, direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate - Il nostro ancoraggio all´economia reale ha svolto un´importante funzione anticiclica in questo periodo di crisi. Noi, infatti, a differenza di altre realtà creditizie, il rischio lo generiamo e lo gestiamo fino alla scadenza, ponendo quindi molta attenzione alla capacità di sostenere il finanziamento nel tempo. In altre parole: le Bcc creano, e oggi lo sostengono tutti, valore per il territorio e non per l´azionista. Le nostre decisioni, perciò, hanno come riferimento un orizzonte temporale medio-lungo". I numeri sono tutti dalla parte della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Il bilancio 2008 si è chiuso consegnando al territorio una banca forte. Il posizionamento nel mondo del credito locale è stato confermato dagli ottimi trend di crescita espressi, sia in termini di impieghi sia, soprattutto, di raccolta. "Anche per quanto concerne la redditività, - continua Barni - la nostra Bcc ha avuto una buona performance ma, secondo il principio di sana e prudente gestione, nonché in base alle previsioni congiunturali per il 2009, tale redditività è stata in parte utilizzata per una profonda operazione di analisi del credito con la relativa creazione dei necessari presidi". Il patrimonio della banca è salito a 106,197 milioni di euro. La situazione congiunturale di crisi e l´abbassarsi dei tassi di interesse hanno comunque pesato sul bilancio 2008 della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. "Un fattore esterno che ha portato ad un generale deterioramento del portafoglio crediti", ricorda Barni. "Si tratta di un fattore fisiologico, ma che ha inciso sui conti del bilancio. Con lo sviluppo che abbiamo avuto, ai primi segni di cedimento del sistema economico, sono arrivati gli effetti negativi con un peggioramento della qualità del credito stesso". Non certo ultima, la precisa scelta che il consiglio di amministrazione e la direzione hanno fatto a tutela dei propri correntisti. "Nel corso di tutto il 2008, Soci e clienti non si sono visti ritoccare verso l´alto i tassi di interesse", continua il direttore generale. "Mentre gli altri istituti di credito non hanno esitato a innalzare lo spread per mantenere la loro redditività, la Bcc ha voluto preservare i propri clienti senza modificare nulla. In un momento di particolare difficoltà, è stata una scelta in favore di chi ha creduto e crede nella Bcc". Tutto questo ha portato ad un calo dell´utile netto del 22% rispetto all´anno precedente. "Siamo però in linea con la situazione delle Bcc lombarde -rimarca Barni - e abbiamo comunque ottenuto una performance migliore rispetto alla media dell´intero sistema bancario che ha fatto segnare una diminuzione degli utili di circa il 30 per cento". Ora occorre guardare al futuro. Un atteggiamento che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha già avviato l´anno scorso quando, seguendo il "criterio dell´oculatezza", come la definisce Barni, ha avviato un´operazione di ristrutturazione interna. Un atteggiamento volto a ridefinire i costi e a rinvigorire quei comparti più esposti per poter affrontare il 2009 con maggior forza. "Abbiamo però fatto un´analisi del credito approfondita puntando sulla qualità". E sulla qualità la Bcc lancia la sua scommessa. Conclude il direttore generale: "Qualità dei numeri e qualità del credito: il nostro è un ragionamento di prospettiva che, ponendosi sul medio termine, guarda oltre la crisi". I numeri del Bilancio- Raccolta diretta: 586,921 milioni di euro (+22,34%) - Impieghi: 580 milioni di euro (+ 19,85) - Patrimonio: 106,197 milioni di euro - Coefficiente di solvibilità: 15,96% - Margine d´interesse: +11,2% - Margine di intermediazione: +6,74% - I numeri della Banca: Sportelli: 18 - Dipendenti: 153 - Soci: 2. 726 - Clienti: 27mila . |
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GOOGLE BOOK SEARCH: GLI EDITORI ITALIANI DOVRANNO DECIDERE DOVRANNO DECIDERE ENTRO IL 4 SETTEMBRE |
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Sono cambiati i tempi per aderire o meno al Settlement che chiude la class action legata a Google Book Search. La corte federale di New York ha infatti deciso che entro il 4 settembre – e non più entro il 5 maggio - gli editori e autori (anche italiani) dovranno decidere se entrare a far parte o meno dell’accordo che chiude la class action in corso in America tra autori ed editori americani e la stessa Google per il servizio Book Search in relazione alla massiccia attività di digitalizzazione di opere letterarie (oltre 7milioni di volumi) realizzata da Google in collaborazione con una serie di biblioteche americane. Tra i libri già digitalizzati da Google perché disponibili nelle biblioteche americane ve ne sono infatti moltissimi italiani. Da prime stime siamo nell’ordine di centinaia di migliaia. “Agli editori italiani ed europei è stata lasciata libertà di adesione o meno all’accordo – ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Federico Motta – Ruolo di Aie e Federazione degli Editori Europei (Fep) è ora quello di fornire più informazioni possibili su cosa comporterà questo e sui possibili rischi di mercato che ne possono derivare. I termini vengono dilatati. La data del 5 maggio rimane invece fissa come limite temporale per i programmi di digitalizzazione di Google non autorizzati dagli aventi diritto”. L’accordo (il Settlement) – siglato a conclusione della vertenza giudiziaria nata nel 2004 - è stato presentato alla Corte del Distretto di New York (la prima udienza sarà in programma non più l’11 giugno ma il 7 ottobre) e consente la digitalizzazione delle opere e il loro utilizzo per determinati servizi sviluppati da Google: fra questi, la concessione di accessi all’intero data base delle opere da parte di biblioteche e centri di ricerca, messa a disposizione delle singole opere agli utenti, realizzazione di course-pack da parte di scuole e università e pubblicazioni on-line di “snippets” (frammenti) delle opere. “I servizi sono limitati ad utilizzi nell’ambito del territorio statunitense, ma interessano anche gli editori stranieri, compresi quelli italiani, le cui opere siano state comunque digitalizzate da Google – ha spiegato Piero Attanasio dell’Associazione Italiana Editori (Aie), nominato coordinatore del gruppo di lavoro tecnico nei rapporti tra Google, il Book Right Registry e gli editori europei – Aie ha prodotto una serie di studi tecnici e documenti assunti dalla Federazione degli Editori Europei come posizione comune, che rilevano i problemi presenti nel database del Settlement e le possibili soluzioni. Poiché il trattamento dei diritti è diverso tra i libri in commercio e fuori commercio, è fondamentale gestire correttamente questa informazione e va fatto su milioni di libri, e con aggiornamenti continui. I nostri studi hanno evidenziato come una singola azienda, per quanto grande e avanzata, non possa da sola gestire una tal mole di dati in modo efficace. Il gruppo di lavoro che ho l’onore di coordinare è stato creato per questa ragione: l’esperienza specifica nel trattamento dei dati bibliografici è essenziale, diffusa in Europa, e Google ha mostrato di rendersene perfettamente conto. ” Il gruppo di lavoro si è riunito ieri a Milano per la prima volta, con la presenza dei responsabili tecnici delle banche dati bibliografiche di Google e del Book Right Registry oltre che rappresentanti delle editorie francese, spagnola e tedesca. “Si è creato un buon clima di collaborazione - ha continuato Pero Attanasio - che speriamo porti i suoi frutti. Le sfide sono stimolanti, ma certamente difficili. È utile che anche da parte loro ci si renda conto che non tutti i problemi si risolvono facendo girare un algoritmo. I problemi tecnici che Google sta affrontando sono gli stessi del progetto Arrow (www. Arrow-net. Eu), coordinato da Aie, nato per servire i programmi di digitalizzazione europee. Anche in questo caso l’Europa era partita prima” . |
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