Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Maggio 2009
LAZIO: UNA REGIONE SEMPRE PIÙ "VERDE", IL PALAZZO SI RIVESTE DI FOTOVOLTAICO  
 
Roma, 18 maggio 2009 - Da palazzo del vetro a palazzo del sole. Nella sede della giunta regionale del Lazio inizieranno a breve i lavori per la riqualificazione e l´efficienza energetica. Il progetto, fortemente voluto dal presidente Piero Marrazzo, porterà la Regione Lazio risparmiare fino al 60% dell´attuale consumo energetico nel periodo estivo e fino al 35% nel periodo invernale. Al contempo l´impianto (da 149,52 kW) permetterà anche di produrre energia pari a 169. 648,73 kWh/anno ed eviterà 130ton/anno di Co2 e l´utilizzo di 40 tonnellate di petrolio. Il progetto, presentato dal presidente Marrazzo e dagli assessori al Patrimonio e all´Ambiente, rispettivamente Francesco Scalia e Filiberto Zaratti, prevede il rifacimento delle facciate delle palazzine, che costituiscono l´intera sede regionale, con un sistema di ventilazione, un impianto di condizionamento con motori a metano anziché elettrici e un impianto fotovoltaico da circa 150 kW. Dopo il recente acquisto della palazzina di via Cristoforo Colombo da parte della Regione, i nuovi lavori di riqualificazione energetica inizieranno a breve e dureranno complessivamente tre anni, per un costo complessivo di circa 23 milioni di euro. "Ormai la Regione Lazio si candida ad essere la regione che lavorerà perché nel nostro Paese si faccia una grande scelta: quella della ´green economy´- afferma il presidente Piero Marrazzo - volevamo un manifesto, una campagna promozionale perché pensavamo che bisogna essere credibili e allora il palazzo della Regione diventerà´ verde, alimentato con pannelli fotovoltaici, dove non c´e´ dispersione di calore". "A giugno chiederò un protocollo d´intesa con il Comune di Roma e i presidenti delle Province laziali - continua Marrazzo - percheé si lavori a tambur battente per rendere gli edifici pubblici più efficienti sotto il profilo energetico. Inoltre chiederò agli imprenditori di Roma e del Lazio di sottoscrivere un altro protocollo perché la nostra imprenditoria creda in questo progetto. Si può difendere l´ambiente e avere un grande sviluppo economico. E´ un modo per guardare il futuro oltre la crisi". . .  
   
   
POSSIBILE IMPIEGARE I BATTERI NELLE CELLE SOLARI?  
 
 Bruxelles, 18 maggio 2009 - Una nuova scoperta relativa alle proprietà dei batteri verdi potrebbe dimostrarsi utile per lo sviluppo di una nuova generazione di celle solari. In questo tipo di batteri i clorosomi - le antenne più grandi e con il più alto grado di efficienza nella raccolta della luce presenti in natura - arrivano a ospitare fino a 250. 000 molecole di clorofilla. Il team, composto da ricercatori provenienti da diversi paesi, ritiene che la struttura di queste molecole potrebbe essere sfruttata per creare nuovi metodi per generare energia, come viene riportato nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). I clorosomi sono composti da centinaia di migliaia di batterioclorofille auto-assemblate. Per decenni il dibattito si è concentrato sulla struttura dei clorosomi e non si è discusso di come sbloccare l´enorme potenziale di queste antenne a favore della produzione di energia. Sebbene si conosca il meccanismo che porta alla raccolta di luce da parte di queste antenne - in alcuni organismi capaci di convertire la luce solare in energia chimica (per esempio piante e alghe) - comprendere i clorosomi si è rivelata un´impresa piuttosto ardua. Essendo la composizione molecolare dei clorosomi eterogenea, essa non ha permesso l´impiego della cristallografia a raggi X per studiarne la struttura. Inoltre, le informazioni ottenute attraverso l´utilizzo di tecniche biochimiche e microscopiche hanno finora prodotto risultati discordanti. "Poiché sono [i clorosomi] composti da organelli di grandi dimensioni, eterogenei sotto il profilo della composizione, questi sono stati gli unici sistemi antenna fotosintetici per i quali non erano disponibili informazioni dettagliate relative alla loro struttura," si legge nello studio. "Il nostro approccio prevedeva l´identificazione e il successivo confronto della struttura di un membro della classe dei clorosomi con il wild-type (Wt), in modo da comprendere la funzione biologica di raccolta della luce del clorosoma". I ricercatori hanno impiegato tecniche genetiche unitamente a due sofisticate tecniche di bio-imaging, ovvero la microscopia a crio-elettroni e la risonanza magnetica nucleare (Nmr) allo stato solido. I ricercatori hanno scoperto che la struttura del cromosoma è composta da una combinazione di nanotubi concentrici in grado di creare un ambiente solido per le antenne preposte alla produzione della luce. Secondo lo studio, "la base per una raccolta della luce efficiente e ultraveloce è costituita da un percorso di delocalizzazione a eccitone elicale". In altri termini, la migrazione dell´energia a velocità estremamente elevate nelle proteine nella membrana cellulare avviene attraverso spirali create dalle molecole di clorofilla, che danno luogo alla conversione chimica. Il coordinatore della ricerca, il professor Huub de Groot dell´università di Leida (Paesi Bassi) suggerisce che questi nuovi risultati potrebbero essere impiegati per sviluppare strutture analoghe destinate a "foglie artificiali", vale a dire celle solari in grado di trasformare l´energia solare in energia elettrica. Per quanto concerne i dispositivi per la conversione dell´energia solare, i clorosomi costituiscono un modello interessante da seguire sia per la loro composizione semplice sia per la loro capacità di funzionare anche in condizioni caratterizzate da quantità di luce limitata (i batteri verdi vivono in ambienti con un´intensità luminosa estremamente contenuta). Proprio uno dei processi della natura - come è stato svelato dagli scienziati - potrebbe ora fornire lo spunto per avere un nuovo approccio nella trasformazione di materiali nanostrutturati per la conversione della luce solare in energia elettrica. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Leida: http://www. Leidenuniv. Nl/ Pnas: http://www. Pnas. Org/ .  
   
   
ENERGIA. OGGI PROTOCOLLO TRA REGIONE, COMUNE AUGUSTA E TERNA  
 
Palermo, 18 maggio 2009 - Si avvia a soluzione la questione legata all’elettrodotto 150 kV, nel territorio dei comuni di Augusta e Melilli. Oggi alle 12, presso la sede del consorzio Asi di Siracusa, infatti sarà firmato un protocollo d’intesa tra l’assessore regionale all’Industria, il Comune di Augusta e Terna. Grazie al documento sarà possibile realizzare una variante al progetto originario, con parziale interramento della linea, dal momento in cui entrerà in esercizio il nuovo elettrodotto a 380 kV “Paternò-pantano-priolo”. Questo impianto costituisce uno tra i principali interventi di sviluppo programmati da Terna per potenziare la rete elettrica dell’Isola. .  
   
   
ENERGIA, REGIONE BASILICATA CHIEDE CONVOCAZIONE COMMISSIONE AMBIENTE  
 
Potenza, 18 maggio 2009 - La convocazione urgente della Commissione nazionale Ambiente e Protezione civile è stata chiesta dal vice presidente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico, affinché le Regioni italiane assumano una posizione chiara e netta sui contenuti del disegno di legge “Sviluppo e internazionalizzazione delle imprese nonché in materia di energia”, il cui testo è stato approvato al Senato e che passerà ora all’approvazione definitiva della Camera. Il disegno di legge stabilisce i criteri per la localizzazione e la costruzione delle centrali nucleari e di stoccaggio e deposito delle scorie radioattive; lo stesso provvedimento cambia radicalmente la normativa in materia di idrocarburi: in entrambi i casi le Regioni non hanno più la possibilità di opporsi a scelte calate dall’alto o, quantomeno, di stabilire prescrizioni. Pertanto, il Dipartimento Ambiente e Sostenibilità della Regione Basilicata ha chiesto al coordinatore della Commissione nazionale, Silvestro Greco, una assunzione di responsabilità e impegno comune delle Regioni, come già avvenuto lo scorso mese di ottobre, quando fu sottoscritto, all’unanimità, un documento con il quale si contestava il metodo introdotto dal Governo. Bas 02 . .  
   
   
NUCLEARE: VIDEOCONFERENZA ASSESSORI REGIONALI ALL´AMBIENTE  
 
Bari, 18 maggio 2009 - Oggi Lunedì 18 maggio, dalle ore 11. 30, presso l´Assessorato all´Ecologia (V. Le Magnolie - Z. I. Bari Modugno) sarà possibile per la stampa assistere alla videoconferenza degli assessori regionali all´Ecologia in seno alla Conferenza delle Regioni. La videoconferenza avrà un unico argomento: la questione dell´energia nucleare dopo la delega al Governo. .  
   
   
PUGLIA, LOSAPPIO: SUL NUCLEARE SVELIAMO L’IMBROGLIO DI PALESE  
 
Bari, 18 maggio 2009 - Di seguito, una dichiarazione, rilasciata il 15 maggio, dell’assessore all’ecologia, Losappio: “In queste ore i più autorevoli esponenti pugliesi del centrodestra cercano di cloroformizzare l’indignazione dell’opinione pubblica su possibili centrali o di siti di stoccaggio per scorie nucleari nella nostra Regione con dichiarazioni tranquillizzanti dove si alterna il “nulla ancora è stato deciso” al “nulla si farà senza le Regioni”. “Sono due colossali bugie. 1 ) Il Senato, infatti, ha deciso di dare carta bianca al Governo che potrà varare dei decreti nei quali verranno indicati senza possibilità di confutazione e di contestazione i criteri per localizzare i siti per lo stoccaggio delle scorie e per le centrali. “E’ del tutto evidente che tali criteri determineranno di fatto la individuazione delle Regioni sul cui territorio cadrà la mannaia del boia e a quel punto la scelta della località sarà solo questione di tempo né ci sarà da rallegrarsi se al posto di Ostuni verrà indicata Nardò o Manduria o Mola di Bari. “2) Le Regioni non potranno intervenire con nessun potere di veto perché la Legge prevede solo un “parere” non vincolante della Conferenza Unificata, parere che consente al più di registrare il dissenso della malcapitata Regione. Il Governo potrà ignorarlo e continuare nelle procedure autorizzative dell’impianto. “Perfino i requisiti tecnici delle centrali non saranno sottoposti a confronto, giacchè la legge stabilisce che sono automaticamente valide in Italia le specifiche tecniche degli ultimi 10 anni di altri Paesi Europei come la Francia con cui Berlusconi ha siglato un accordo dedicato proprio al nucleare. “Non c’è dunque da rasserenarsi fino a quando il Governo o qualche suo Ministro non dichiarerà l’inesistenza per la Puglia di questa rischiosa eventualità. ” .  
   
   
RIGASSIFICATORE PORTO EMPEDOCLE  
 
Palermo, 18 maggio 2009 – L’assessore all´industria della Regione Siciliana, Pippo Gianni, ha consegnato all’amministratore delegato della Società “Nuove energie” del gruppo Enel le richieste di misure di compensazione correlate al disciplinare di autorizzazione per la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle. La società si è impegnata ad esaminarle nel minor tempo possibile per poter arrivare ad un accordo conclusivo dell´iter in modo celere. .  
   
   
RIGASSIFICATORE PRIOLO GARGALLO: VERIFICA CON SINDACI  
 
Palermo, 18 maggio 2009 – L´ assessore all´industria della Regione siciliana, Pippo Gianni, ha incontrato il 14 maggio una rappresentanza della provincia regionale di Siracusa e dei comuni interessati alla realizzazione del rigassificatore di Priolo Gargallo per concertare le eventuali misure compensative che la regione chiederà alla Erg, nel caso in cui lo studio finalizzato alla verifica di sicurezza dovesse dare esito positivo. L´assessore Gianni ha invitato i rappresentati istituzionali a produrre uno studio con le richieste che provengono dai territori direttamente interessati alla realizzazione. Le richieste saranno sottoposte alla società nel corso della conferenza dei servizi. .  
   
   
AUSTRIA, PARTNERSHIP PER NUOVA FABBRICA PELLET  
 
Vienna, 18 maggio 2009 - Il gruppo di imprese Eigl e l´impresa Gebruder Steiniger Gmbh hanno progettato insieme la costruzione di una fabbrica di pellet per il valore di 4 milioni di euro, a Rastenfeld nel Waldviertel: la nuova società, fondata l´anno scorso, si chiama Waldviertel Gmbh, e il 70 per cento del capitale sociale, pari a 900mila euro, è detenuto da Eigl, mentre il restante 30 per cento appartiene a Gebruder Steiniger. Tra agosto e settembre sono previsti i test di prova per gli impianti di produzione, rende noto l´Ice; lo stabilimento sarà reso operativo da ottobre. Lo scopo è di arrivare a coprire almeno in parte con la propria produzione le scorte necessarie per la stagione invernale 2009-2010, fino a produrre un quantitativo tra le 25mila e le 28mila tonnellate di pellet annue, che corrispondono al 2,5 per cento circa della domanda totale austriaca. Le materie prime giungono direttamente dalle segherie di Gebruder Steiniger. Eigl Gmbh gestirà il marketing e la distribuzione del pellet: l´impresa leader del mercato regionale di olio combustibile, con più di 7mila clienti finali, si occupa già da due anni della commercializzazione di pellet. .  
   
   
NUCLEARE, ZARATTI: "DATI BOCCIANO CENTRALI LAZIO"  
 
Roma, 18 maggio 2009 - "L´approvazione del Decreto Sviluppo che sblocca il nucleare in Italia e il rapporto delle associazioni ambientaliste circa la localizzazione dei siti per le centrali nucleari tracciano un quadro preoccupante per la nostra Regione". Lo afferma Filiberto Zaratti, Assessore all´Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio. "Dall´incrocio dei dati derivati dalla vecchia mappa dei siti del Cnen nel 1979, con quella dell´Enea sulla vulnerabilità delle aree costiere ai cambiamenti climatici, e con quelle relative al rischio sismico - prosegue Zaratti - appaiono a rischio di allagamento e sismico le zone attorno a Montalto di Castro sulle quali, però, sono da giorni concentrate le attenzioni dell´industria nucleare, come dimostra la recente visita del Presidente di Edf (Elecrticitè de France) all´interno della Centrale di Montalto". "I dati diffusi oggi dalle associazioni - continua Zaratti -che si sono limitate a incrociare mappe tematiche di enti sicuramente al di fuori del dibattito odierno sul nucleare, dimostrano che su Montalto ci sono problemi non indifferenti e che il sito non è idoneo a ospitare un impianto nucleare anche in ragione del fatto che sorge a 90 Km dal centro di Roma e si trova costantemente sottovento. Capisco l´interesse dell´industria nucleare per il sito di Montalto, dove sono presenti opere come le prese a mare per il raffreddamento dei reattori nucleari, la rete elettrica di distribuzione da 3. 300 Mwe e una grande via di comunicazione come l´Aurelia che potrebbe essere utilizzata, ogni due anni per 60 anni, per trasportare il carburante radioattivo dei due reattori Epr da 1. 650 Mwe, ma si tratta di ragioni squisitamente industriali che non possono essere la priorità, rispetto alla salute e alla sicurezza dei cittadini, specialmente quando si parla di impianti destinati a durare, nelle intenzioni delle aziende energetiche oltre un secolo". "Oltre a Montalto il rapporto giudica adatta alle centrali nucleari la zona interna in Provincia di Viterbo a sud del Tevere nell´affluenza tra Magliano Sabina e Orte, mentre mette l´Alto Lazio anche tra i candidati per il deposito nazionale definitivo delle scorie nucleari. Tutto ciò è un peso che il nord del Lazio, già provato dal polo energetico di Civitavecchia, non può sostenere. La Regione in materia di energia ha fatto scelte diverse. L´opzione nucleare - conclude Zaratti - infatti, non è prevista nel Piano energetico regionale che ha fatto propri gli obiettivi europei al 2020 e la strada tracciata per la nostra Regione è quella dell´efficienza energetica e delle rinnovabili". .  
   
   
MERCATO IMMOBILIARE TORINO IN DIMINUZIONE DEL 5.6% LE QUOTAZIONI DEGLI IMMOBILI A TORINO NEL CORSO DEL 2008, CON UN CALO PIÙ SENSIBILE NELLA SECONDA PARTE DELL’ANNO (-3.9%).  
 
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
+6. 8% +6. 4% +9. 7% +8. 3% +7. 9% +14. 5% +5. 3% +7. 4% +2. 7% -5. 6%
Torino, 18 maggio 2009 - Negli ultimi sei mesi del 2008 i quartieri del centro della città hanno segnalato una diminuzione delle quotazioni del 3. 3%. Si registra una situazione d’attesa da parte dei potenziali acquirenti che, se non hanno l’urgenza di cercare l’abitazione, preferiscono aspettare prima di comprare fino a quando non raggiungono rapporto prezzo-qualità desiderato. In questo periodo sono stati realizzati soprattutto acquisti per investimento, orientati su piccoli tagli, monolocali e bilocali da affittare, ma anche su tagli più grandi acquistati nell’ottica di salvaguardare il capitale. Chi ha comprato l’abitazione per uso diretto lo ha fatto perché si è trasferito a Torino per lavoro o perché spinto dalla necessità di ampliare l’appartamento. Hanno tenuto le quotazioni degli immobili di prestigio, sebbene anche su questo segmento di mercato gli operatori segnalano una minore propensione da parte degli acquirenti a spendere le cifre del passato. Infatti al momento non si sono registrate compravendite per valori superiori a 5000 € al mq anche se le richieste da parte dei proprietari toccano punte di 6000-7000 € al mq. Le quotazioni si sono abbassate soprattutto sulle abitazioni di medio livello ricostruite nel dopoguerra, spesso in mediocre stato di conservazione e che, nel passato, erano acquistate soprattutto da persone con una bassa disponibilità di spesa e che facevano ricorso al mutuo. Restano stabili le locazioni per le quali si registra una buona domanda da parte di studenti e trasfertisti. Un lieve rialzo dei prezzi invece ha interessatola zona intorno a via Milano, via Garibaldi, Piazza Iv Marzo. La motivazione è da ricercarsi nel fatto che, nella seconda parte dell’anno, si sono fatte compravendite soprattutto su immobili di qualità, con caratteristiche apprezzate dai potenziali acquirenti come la luminosità e il contesto condominiale in cui è inserita l’abitazione. Tutto questo ha determinato la chiusura delle compravendite a prezzi leggermente più alti (+4. 2%) rispetto al semestre precedente. Si registra comunque un calo della domanda di abitazioni e gli acquirenti hanno cercato casa per migliorare la loro situazione abitativa, orientandosi soprattutto su tagli più grandi (quattro locali) oppure per realizzare un investimento (in questo caso si sono preferiti i bilocali). La maggioranza degli immobili, sorta tra la fine del 1600 ed il 1800, è stata sottoposta ad interventi di riqualificazione che hanno rispettato le caratteristiche originali dell’immobile. Al momento questi lavori sono ancora in corso e sono molto apprezzate le abitazioni situate su corso Garibaldi, zona pedonale. Le tipologie prestigiose possono arrivare a costare fino a 4500-5000 € al mq, ben al di sopra dei valori medi di mercato. In calo le quotazioni immobiliari nella zona di San Salvario, nel cuore della città, dove nella seconda metà del 2008 si sono riscontrate difficoltà soprattutto nella vendita di abitazioni di qualità medio-bassa (primi piani, piani alti privi di ascensore o abitazioni su strade trafficate). Anche le tipologie da ristrutturare incontrano poco il favore degli acquirenti che temono le spese di ristrutturazione. La domanda è eterogenea e vede protagoniste famiglie, genitori di studenti ed investitori essendo questa una zona universitaria con una buona richiesta da parte di studenti italiani ed esteri. Chi acquista per fare l’investimento cerca monolocali e bilocali per i quali spendere cifre medie di 100-120 mila €. In diminuzione gli acquirenti stranieri e cercano prevalentemente immobili in affitto (400-450 € al mese l’affitto di un bilocale). Molto apprezzati gli stabili a ridosso del Parco del Valentino, in particolare il tratto da via Madama Cristina verso corso Massimo D’azeglio dove una soluzione medio usata può arrivare a 2400 € al mq. Il quartiere, in generale, presenta palazzi costruiti tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900 nella zona più centrale e degli anni ‘50, ‘60, e ‘70 in quella verso Corso Raffaello e Corso Dante. Al momento il quartiere è interessato da una serie di cantieri: il recupero di grossi complessi immobiliari appartenuti al gruppo Fiat nella zona di Corso Marconi (circa 40. 000 mq con ampi parcheggi interrati) da destinare parte a residenza e parte ad uffici (venduti da 3600 a 5000 € al mq), in corso Dante si sta procedendo al recupero dell’area Fiat Isvor dove sorgeranno nuove residenze ma anche attività commerciali e di servizio alle persone e alle attività economiche. Il progetto prevede inoltre la dismissione di un edificio di 2. 300 mq destinato a servizi pubblici e alla realizzazione di una piazza pubblica, corti e giardini privati. Il recupero dell’ex sede Utet situata in corso Raffaello da cui si ricaveranno abitazioni di prestigio e loft immessi sul mercato a circa 5000 € al mq, la continuazione dei lavori della linea 1 della metropolitana per il tratto da Porta Nuova a Lingotto e la riqualificazione di via Nizza con un progetto di viale alberato e pista ciclabile. La macroarea della città sabauda che ha segnalato la contrazione dei prezzi più sensibile è stata quella di Santa Rita-mirafiori Nord con 5. 2%, trascinata soprattutto dall’andamento dei prezzi nel quartiere di Mirafiori Nord-omero dove molti proprietari hanno rivisto verso il basso i prezzi di vendita dal momento che in zona si è registrato un calo della domanda. Acquistano soprattutto famiglie, mentre è bassa la domanda da parte di investitori. I trilocali sono la tipologia maggiormente richiesta e gli investitori invece preferiscono acquistare tagli più piccoli per una spesa media di 120 mila €. Da segnalare, inoltre, un aumento del numero di acquirenti che comprano pagando in contante. L’area di Mirafiori Nord-omero, sorta negli anni ’70, piace perché servita, ben collegata con il Centro della città e comoda per l’ingresso in tangenziale. Un appartamento ristrutturato su corso Orbassano o su corso Siracusa, vie principali del quartiere, costa circa 2800-2900 € al mq, per una tipologia da ristrutturare il prezzo scende a 2000-2200 € al mq. Si segnalano sporadici interventi edilizi che prevedono l’abbattimento di case costruite negli anni ’40 e ’50 e la costruzione di nuove palazzine. A cercare casa in affitto sono single, giovani coppie ed anziani ma si registra un aumento delle richieste da parte di quelle famiglie che preferiscono attendere prima di acquistare. Il canone di un bilocale è di 450 € al mese e quello di un trilocale è di 550-600 € al mese. In diminuzione i prezzi anche nella zona di S. Rita, in particolare nell’area a ridosso di piazza Tripoli a causa di una cospicua offerta di immobili sul mercato che lasciano molta possibilità di scelta tra i potenziali acquirenti. Si sono acquistati soprattutto appartamenti di 50-60 mq, per i quali si è fatto un basso ricorso al finanziamento. Tra gli aspetti maggiormente considerati da parte dei potenziali acquirenti si segnalano l’esposizione, la luminosità e le condizioni dello stabile, che nella zona oscillano dai primi anni del 1900 fino alla fine dell’anno scorso. Le soluzioni più costose e di prestigio si concentrano in Piazza Montanari e corso Agnelli dove ci sono palazzi signorili degli anni ’70 che, in buone condizioni, costano mediamente 2000 € al mq. Chi acquista in queste zone sceglie tagli molto grandi e mette in conto una spesa che parte da 300 mila €. Le difficoltà maggiori si riscontrano sulla fascia di spesa inferiore a 300 mila €. A seguire tra le macroaree che hanno messo a segno il ribasso più sensibile delle quotazioni c’è Francia-san Paolo (-4. 5%) in particolare nei quartieri di Parella - Tesoriera e Cenisia - Adriano. Nel primo quartiere il calo maggiore si è registrato sulle tipologie di qualità medio-bassa che interessano in particolare acquirenti che fanno ricorso al mutuo e che hanno dovuto contare su importi inferiori di finanziamento. In passato, tra gli acquirenti della zona, c’erano numerosi stranieri ora in difficoltà ed orientati soprattutto verso l’affitto dell’immobile. Il calo più sensibile c’è stato per gli immobili rientranti nella fascia di spesa compresa tra 200 e 300 mila € che erano acquistati da famiglie che effettuavano una permuta da integrare col mutuo. Nella seconda parte dell’anno hanno acquistato coloro che avevano un capitale da parte e che hanno stipulato mutui di importi più contenuti. La zona si presenta abbastanza eterogenea con abitazioni più popolari degli anni ’40-‘50 che arrivano fino a 2300-2400 € al mq, ma anche soluzioni più residenziali degli anni ’60-’70 concentrate in corso Telesio e valutate da 2500 a 3000 € al mq. Presenti anche delle soluzioni di nuova costruzione degli anni 2000 in cui si riscontrano difficoltà nella vendita perché acquistate a prezzi più elevati di quelli attuali. Da segnalare un intervento per la costruzione di nuovi box sotterranei in piazza Chironi. Nel quartiere di Cenisia-adriano si è registrato un calo dei prezzi degli immobili, in particolare sulle tipologie popolari senza ascensore e sugli stabili di ringhiera, che in passato erano acquistati soprattutto da cittadini stranieri, ora sono in sensibile diminuzione. La conseguenza è che questi immobili sono venduti con difficoltà dal momento che gli acquirenti di adesso si stanno rivelando più attenti alla qualità dell’immobile. Si registra inoltre una certa riflessione in chi deve vendere avendo comprato pochi anni addietro. La vendita si realizza più facilmente se era stato acquistato prima dell’entrata in vigore dell’euro. Si registra inoltre una tenuta del mercato per gli immobili degli anni ’60-’70, con ascensore, concentrati soprattutto in via Ferrucci e corso Peschiera dove per un buon usato si possono spendere cifre medie di 2000-2200 € al mq. Nella seconda parte del 2008 hanno comprato prevalentemente investitori e genitori di studenti universitari dal momento che nel quartiere c’è la sede del Politecnico. A seguire persone che si sono lasciate alle spalle una situazione di affitto e hanno approfittato del ribasso dei prezzi. A seguire la macroarea di Collina che ha subito un calo del 4. 3% nella seconda parte dell’anno, con stabilità nelle zone di Cavoretto e Crimea ed una diminuzione per le abitazioni situate su corso Moncalieri e in particolare sui piccoli tagli che, negli anni scorsi, erano acquistati soprattutto per investimento o dalle giovani coppie. Queste ultime sono ora in una fase di riflessione e pur visionando più volte l’immobile, tendono ad allontanare la data dell’acquisto, con la conseguenza che le tempistiche di vendita sono aumentate notevolmente. La maggioranza degli immobili della zona sono sorti negli anni ’50, di tipologia popolare e con ballatoi e per cui le quotazioni non superano i 2000 € al mq. Mercato più prestigioso e con protagonisti completamente diversi quello di Crimea e Cavoretto dove si segnala comunque un aumento delle tempistiche di vendita dal momento che i venditori sono poco propensi a ridurre i prezzi richiesti inizialmente. Nella zona precollinare non c’è molta offerta sul mercato, soprattutto a Crimea e quando c’è in vendita una soluzione indipendente o un appartamento in stile liberty di particolare prestigio si acquista anche a prezzi più elevati della media. Questo accade raramente. Infatti è più facile che in vendita ci siano appartamenti in villa oppure soluzioni indipendente degli anni ’60-’70 per i quali invece i potenziali acquirenti non sono più disposti a pagare le cifre che si pagavano anche solo un anno fa. D’altra parte i proprietari sono poco propensi a rivedere i prezzi verso il basso con la conseguenza che gli immobili per mesi restano invenduti sul mercato. Diversamente si registra un aumento della richiesta di abitazioni in affitto da parte delle giovani coppie a cui si aggiungono i professionisti che lavorano presso il vicino Ospedale delle Molinette. Anche la macroarea di Nizza – Lingotto – Mirafiori Sud ha registrato una contrazione dei prezzi del 3. 5% in particolare nella zona di Mirafiori – Plava dove il mercato immobiliare risente in parte della vicinanza dello stabilimento della Fiat. Infatti molti acquirenti della zona sono operai che in questo momento di difficoltà devono rinunciare all’acquisto e in alcuni casi, seppur sporadici,vendere la casa perché impossibilitati a pagare il mutuo. Nella seconda metà del 2008 hanno acquistato prevalentemente stranieri e giovani coppie che si sono indirizzate verso le zone più economiche come ad esempio via Plava, via Quarello, via Roveda, via Negarville dove i prezzi si aggirano intorno a 1300 € al mq. Esiste poi una zona più residenziale caratterizzata da abitazioni indipendenti e semindipendenti dell’epoca fascista con una bassissima offerta di immobili. Infine ci sono stabili degli anni ’70 di edilizia civile valutati intorno a 1500 – 1600 € al mq in buono stato di conservazione. Infine ci sono delle costruzioni dei primi anni ’90. Della zona si apprezza soprattutto la presenza di verde e la tranquillità. Buono il mercato delle locazioni alimentato anche da coloro che non riescono ad acquistare. Non si prevedono interventi di riqualificazione a parte una fermata della metropolitana nella zona di Nizza – Lingotto. Infine la macroarea di Borgo Vittoria – Barriera di Milano che ha messo a segno una variazione delle quotazioni al ribasso del 3. 4% con una performance al ribasso per i quartieri di Barriera di Milano – Piazza Respighi e Borgo Vittoria – Venezia. A Barriera di Milano – piazza Respighi, nella seconda parte dell’anno, si è registrato un calo delle domanda e chi ha acquistato aveva già una disponibilità di spesa da parte frutto di risparmio o di aiuti da parte delle famiglie. I potenziali acquirenti sono sempre più attenti al rapporto prezzo/qualità degli immobili mentre tra i venditori sembra esserci la coscienza che il mercato immobiliare è cambiato e per questo sono più propensi a trattare il prezzo, soprattutto se devono acquistare un’altra casa a prezzo più basso. Più difficile che questo avvenga con coloro che sono in difficoltà nel pagamento del mutuo. La zona si presenta molto eterogenea e si caratterizza per le costruzioni sorte dagli anni ’30 agli anni ’70. Molto apprezzate le abitazioni con due camere da letto e cucina, di 70 mq circa. Non si sono avute preferenze relativamente allo stato di conservazione dell’immobile. Negli ultimi due anni si sono registrate richieste di acquisto anche da parte di persone residenti nei quartieri limitrofi e che hanno scelto di acquistare casa in questa zona perché meno costosa. Le soluzioni in migliore stato di conservazione e particolarmente apprezzate dalla clientela si concentrano in via Paisiello, piazza Respighi e via Cimarosa dove, per un buon usato, si spendono mediamente 2000 € al mq. A Borgo Vittoria-venezia, il calo più importante delle quotazioni si è verificato in particolare nelle aree più popolari dove in passato acquistavano soprattutto stranieri, al momento in difficoltà nell’acquisto delle abitazioni. Parliamo delle abitazioni di ringhiera dei primi anni del 1900, spesso in cattive condizioni di manutenzione. Nella seconda parte del 2008 hanno acquistato prevalentemente italiani che si sono rivolti alle abitazioni degli anni ’70 o alle abitazioni di nuova costruzione sorte a ridosso del progetto di riqualificazione della Spina 3 all’interno di un’area industriale dismessa. Sono state costruite abitazioni in edilizia cooperativa, convenzionata e civile. Il nuovo si vende a prezzi medi di 2000 € al mq. Sono in corso numerosi interventi di riqualificazione nella zona tra cui quello relativo all’interramento del Passante Ferroviario con la costruzione poi di una carreggiata a doppio senso e di un’ area pedonale. Sono previsti anche lavori di riqualificazione degli immobili che si affacciano su via Giachino. Tra gli interventi in corso sul territorio di Torino si segnalano il Grattacielo della Regione Piemonte nell´area ex-Avio nel quartiere di Nizza - Millefonti. Continuano i lavori per la Spina Centrale, il progetto che copre diversi quartieri della città riqualificati con edifici di pregio. Tra i progetti più significativi il triangolo compreso tra Corso Mediterraneo, Corso Rosselli e Corso Lione, un tempo occupato dagli stabilimenti industriali della Materferro, che è stato convertito in zona residenziale. Tale progetto sarà completato dalla costruzione di due edifici, uno a destinazione terziario e l´altro residenziale. Nel quartiere di Cit Turin, tra corso Inghilterra, corso Vittorio Emanuele Ii, via Cavalli e via Falcone sorgerà il grattacielo di Intesa San Paolo che dovrebbe fare coppia con il previsto grattacielo del complesso della Stazione di Torino Porta Susa. Quest’ultima è ad oggi soggetta a lavori per permettere l´avanzamento dei cantieri del passante ferroviario di Torino. La stazione attuale verrà poi dismessa. Anche in questo caso si realizzerà una galleria superficiale in vetro ed acciaio, lunga 300 metri e alta 19, destinata a divenire il nodo principale del traffico ferroviario torinese (urbano, regionale e internazionale). Si parla poi di un Business District a Porta Susa nell’area dove sorgerà la nuova stazione ferroviaria dell’Alta Velocità; sono previsti circa 100 mila mq per centri direzionali ed alberghi in due nuovi grattacieli e si un complesso edilizio di 34. 500 mq per attività ricettive, terziarie e commerciali. In corso i lavori per il completamento della linea metropolitana, è stato ultimato il tratto tra Porta Susa e Porta Nuova ed è attualmente in corso il tratto da Porta Nuova e Lingotto. Tra gli altri progetti il recupero del complesso della Cavallerizza Reale che si estende su di un’area di circa 22 mila mq che saranno destinati ad un complesso museale ed espositivo, attività di commercio ed artigianato, nuovi uffici, studi professionali e nuove residenze. A Mirafiori sorgeranno il Centro del Design del Politecnico, “La cittadella Politecnica” con 170 mila mq da destinare alla formazione e alla ricerca e il Mobility Village, un distretto di attività innovative di ricerca, formazione e produzione. Altri lavori interesseranno l’area dell’ex Fiat Grandi Motori, intorno a via Cuneo dove sorgeranno residenze, attività artigianali, commerciali e di servizio. Alla periferia Nord della città, su una superficie di oltre 300 mila mq al confine con Venaria Reale, si realizzeranno un parco acquatico, campi da tennis e calcio ed un’arena all’aperto. Effetti positivi sono attesi anche dal completamento della linea ferroviaria veloce che collegherà Torino a Milano. Nell’hinterland di Torino a Settimo Torinese nell’area industriale si prevede un intervento di edilizia residenziale e terziaria. L´area sarà rinominata Laguna Verde e prevede la costruzione di 600. 000 metri quadri di edifici sopraelevati su un parco di 810. 000 metri quadri. Ci saranno 320 mila mq di verde pubblico, 5 mila posti auto, un’isola per la ricerca, un palazzetto dello sport, una piscina, una scuola ed un museo.
Domanda Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘09 3. 1% 32. 4% 32. 8% 23. 4% 8. 3%
Luglio ‘08 4. 2% 31. 0% 33. 4% 22. 7% 8. 7%
Da Luglio a Gennaio si registra un aumento della concentrazione delle richieste sui due locali e sui quattro locali. A Gennaio poi si vede che la concentrazione tra bilocali e trilocali è molto vicina. A seguire il quattro locali con una concentrazione pari a 23. 4%.
Offerta Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘09 4. 2% 34. 5% 34. 3% 19. 9% 7. 1%
Luglio ‘08 3. 9% 33. 0% 35. 8% 20. 3% 7%
Dal lato dell’offerta si registra un aumento della concentrazione dell’offerta sui monolocali e sui bilocali da luglio a Gennaio. In diminuzione la concentrazione di trilocali e quattro locali. Stabili i cinque locali. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa . .
 
   
   
LAZIO: 1,4 MILIONI A 44 COMUNI PER STRUMENTI URBANISTICI  
 
Roma, 18 maggio 2009 - La Giunta della Regione Lazio ha approvato la delibera che prevede finanziamenti ai Comuni per la formazione degli strumenti urbanistici. 44 i Comuni finanziati, per un totale complessivo di 1. 400. 000 euro. Il provvedimento, predisposto in base alla legge 55/76 "Nuove disposizioni per agevolare la formazione degli strumenti urbanistici comunali" definisce la graduatoria degli enti locali che beneficeranno degli stanziamenti, in base alle domande pervenute all´Assessorato all´Urbanistica entro il 30 giugno del 2008 . Priorità della legge è la redazione dei Piani Regolatori, delle Varianti generali, dei Piani Particolareggiati per i centri storici e per i Piani di Zona 167 per i Comuni sotto i 30. 000 residenti". "Obiettivo di questo provvedimento è aiutare i Comuni del Lazio, in particolare quelli di medie e piccole dimensioni, a pianificare il proprio territorio - spiega Esterino Montino, Assessore all´Urbanistica e Vicepresidente della Giunta regionale del Lazio - La precedenza è stata data alle amministrazioni senza Prg o che necessitano di aggiornamento attraverso la variante generale. Grande attenzione c´è stata anche per i Piani particolareggiati per la ristrutturazione dei centri storici e per i Piani di edilizia economica e popolare. Le domande arrivate, molto numerose, sono state 126. Abbiamo respinto quelle in ritardo, quelle mancanti della completa documentazione e quelle dei Comuni che in precedenza avevano già ottenuto finanziamenti per lo stesso oggetto. In questo modo siamo arrivati a stilare la graduatoria dei Comuni aventi diritto. Successivamente abbiamo inoltre verificato la possibilità di integrare la somma rimasta includendo altri 3 piccoli Comuni ancora sprovvisti di Prg o Variante, che se pur assegnatari di precedente finanziamento da parte della Regione, hanno già predisposto parzialmente lo strumento urbanistico generale. In questo modo siamo arrivati alla graduatoria finale di 44. I Comuni dovranno presentare lo strumento urbanistico anche su supporto informatico in coerenza con il Sitr, Sistema Informativo Territoriale Regionale". Il contributo previsto è stabilito in base al numero di abitanti, con un finanziamento minimo di 16. 784. 85 euro per i Comuni fino a 1. 000 residenti per arrivare a 78. 759,67 euro per i Comuni fino a 30. 000. Questi i comuni beneficiari del finanziamento: Rocca Canterano; Morlupo; Montasola; Cervara; Casaprota; Bagnoregio; Arpino; Villa Santa Lucia; Vignanello; S. Donato Val Comino; Ponzano Romano; Poggio Catino; Pescorocchiano; Paganico Sabino; Lenola; Latera; Ischia Di Castro; Monte San Giovanni In Sabina; Frasso Sabino; Cerveteri; Castelnuovo Di Farfa; Castel Sant´ Elia; Borgorose; Affile; Scandriglia; Mentana; Marano Equo; Lanuvio; Castro Dei Volsci; Vitorchiano; Toffia; Sutri; Soriano Nel Cimino; Prossedi; Pozzaglia Sabina; Montelibretti; Montecompatri; Labro; Campagnano Di Roma; Atina; Agosta; oncerviano; Pozzaglia Sabina; Grotte Di Castro. .  
   
   
FORUM PA: MILANO ALL’AVANGUARDIA. COMPLETATO IL PRIMO FONDO DI VALORIZZAZIONE IMMOBILIARE  
 
Milano, 18 maggio 2009 - L’assessore alla Casa Gianni Verga è intervenuto il 15 maggio a Roma, al Forum Pa 2009, illustrando l’attività svolta dall’Amministrazione milanese per la valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune. “L’ottimo risultato del primo Fondo Immobiliare di Milano – ha detto - è confermato dall’interesse dimostrato da altre città italiane che hanno manifestato la volontà di seguire il nostro esempio. Nell’esperienza milanese si è passati dalla prassi consolidata presso tutti gli enti pubblici di considerare i beni immobiliari come una sine cura, al concetto di beni come risorsa primaria da valorizzare in modo imprenditoriale a favore dei bisogni della città”. “Un anno e mezzo fa – ha aggiunto l’assessore -, il Comune di Milano ha avviato un pionieristico Piano di Valorizzazione per garantire la migliore gestione di un patrimonio vasto e complesso e trasformarlo in una risorsa economica. Il buon andamento del Fondo Milano 1 conferma la bontà della scelta adottata dal Comune. Si apre ora la seconda fase della valorizzazione. Al bilancio preventivo del Comune è allegato un elenco di beni redatto sulla base della legge 133/08, la cosiddetta ‘Finanziaria d’estate’, che consente di avviare nuovi piani di valorizzazione. Stiamo lavorando in particolare su edifici e aree che l’Amministrazione possiede al di fuori del territorio comunale: non essendo strategici per il Comune, saranno i primi a essere alienati”. “Il 50% dei proventi della valorizzazione – ha precisato Verga – verrà investito per riqualificare aree a indirizzo sociale e non per finanziare la spesa corrente”. “Non solo il patrimonio immobiliare dei Comuni – ha concluso - ma anche quello degli altri enti pubblici può diventare una risorsa per il risanamento dei quartieri in cui il degrado incrementa il disagio sociale”. .  
   
   
PROTOCOLLO VEA PER EDILIZIA SOSTENIBILE FVG  
 
Trieste, 18 maggio 2009 - La Giunta regionale ha adottato, 14 maggio, in via preliminare, in attesa del parere della Iv Commissione consiliare permanente, il Protocollo regionale Vea per la valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici. Si tratta, quindi, di uno strumento attuativo che, nell´ambito delle disposizioni in materia di edilizia sostenibile, disciplina la valutazione del livello di sostenibilità degli interventi edilizi e gradua i relativi contributi previsti. In particolare, il sistema di valutazione Vea - elaborato rispettando i criteri di semplicità, ripetibilità, trasparenza, flessibilità, versatilità e usabilità - prevede la compilazione di 22 schede tematiche suddivise per 6 diverse aree: valutazione energetica, impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, materiali da costruzione, risparmio idrico e permeabilità dei suoli e, infine, una doppia qualità esterna ed interna. Il protocollo Vea, comunque, è già stato testato in via sperimentale su alcuni casi reali in modo da simulare l´applicabilità e la qualità del sistema. .  
   
   
MILANO: DALLA GIUNTA VIA LIBERA A OPERE ACCESSORIE STRADA INTERQUARTIERE  
 
Milano, 18 maggio 2009 - La Giunta comunale ha dato il via libera al completamento dei lavori per il miglioramento dei servizi e la bonifica dell’area che si affaccia sulla via De Pisis, tra le vie Eritrea e Nuova Bovisasca. La decisione è stata presa dopo che il Consiglio di Stato aveva imposto al Comune il blocco dei lavori per la strada interquartiere in attesa della valutazione d’impatto ambientale. Nello specifico sono previsti: il completamento della bonifica ambientale, in corso dal 2006, che consentirà di realizzare un nuovo parco e di migliorare le condizioni dell’area; l’ultimazione delle opere di urbanizzazione che prevedono la realizzazione di nuovi condotti fognari, di quelli per l’acqua potabile e per il teleriscaldamento. I lavori sono in fase avanzata e serviranno a rendere più efficienti i sottoservizi del quartiere; la dismissione dell’attuale via Castellamare e il suo ripristino nell’area adiacente. La nuova strada sarà dotata di un nuovo impianto di illuminazione pubblica. La realizzazione di via Porretta e l’adeguamento di via Chiasserini che permetteranno un miglioramento complessivo della viabilità dell’area; il completamento di parchi e parterre alberati con percorsi ciclabili e pedonali nel tratto tra via Eritrea e via Castellamare. In precedenza la Giunta aveva stabilito che l’arteria sarebbe diventata strada di collegamento “Zara – Expo” per favorire il raggiungimento della sede che ospiterà l’Esposizione universale del 2015. Attualmente sono in corso gli studi per la valutazione d’impatto ambientale. “Con la decisione presa oggi – ha detto l’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci - la Giunta conferma la volontà di realizzare opere che rispettano e tutelano l’ambiente. E’ già in corso la Via della nuova strada Zara – Expo. Gli interventi che verranno completati rispondono alle richieste dei cittadini e offriranno una migliore viabilità e vivibilità dell’area”. “Con questa delibera – ha aggiunto l’assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture Bruno Simini - tutti i lavori che riguardano la realizzazione della strada interquartiere vengono sospesi in attesa della nuova valutazione d’impatto ambientale. Completeremo, invece, tutti gli interventi accessori che nulla hanno a che fare con la strada interquartiere e che gli abitanti del quartiere attendono, come la via Cammarata e l’ammodernamento dei sottoservizi”. .  
   
   
ANCHE ITEA S.P.A. PER L’ABRUZZO: PRIMI SOPRALLUOGHI, CONTROLLI DI AGIBILITÀ E LE NUOVE CASE IN LEGNO TRASFERTE IN PROGRAMMA PER I PROSSIMI MESI ESTIVI  
 
Trento, 18 maggio 2009 - Il 3 maggio la partenza del primo gruppo formato dai tecnici Itea e dal personale extra/provinciale. Paganica e Navelli le prime tappe di destinazione dei volontari. Focus dei prossimi interventi sarà l’attività progettuale sulle aree destinate alla costruzione delle case in legno. Sono trascorsi solo pochi giorni dalla prima trasferta dei tecnici Itea in Abruzzo, che hanno dimostrato fin dall’inizio una immediata integrazione nella macchina operativa della Protezione Civile trentina, proseguendo il lavoro già avviato dalla struttura nell’attività di controllo statico e di sopralluogo nelle aree interessate dal sisma. Paganica e Navelli i paesi di destinazione dei 24 volontari, composti da architetti e ingegneri dei vari enti pubblici e privati trentini, tra cui Itea S. P. A. , Provincia autonoma di Trento, Università, Apss e liberi professionisti locali. In questa settimana di permanenza in Abruzzo – la prima per i tecnici Itea – si è dato priorità alla prosecuzione della campagna di verifica dell’agibilità degli edifici di questi due piccoli centri (Paganica conta 7. 000 abitanti e Navelli 700) poco distanti da L’aquila, rispettivamente 7 km e 34 km. In particolare, si è proseguito nelle operazioni di rilievo a Paganica e si è iniziata ex novo l’attività nel comune di Navelli. Tutte le attività sono state precedute da un corso di formazione sulla metodologia standard da seguire nella compilazione delle schede relative ai controlli di agibilità, in modo da assicurare un’omogeneità di trattamento dati da parte di tutti i tecnici. La seconda missione, attualmente in corso, vede invece l’affiancamento delle sopraccitate tipologie di intervento con attività progettuali sulle aree destinate alla costruzione delle prime case in legno messe a disposizione dalla Provincia autonoma di Trento. Coordinate dalla Protezione Civile trentina, in raccordo con i centri operativi misti dislocati sul territorio, le nove squadre hanno svolto i controlli ispettivi nelle sedi di destinazione compiendo circa un sopralluogo all’ora. Qualche squadra è stata impiegata anche come supporto tecnico ai vigili per le valutazioni di interventi di messa in sicurezza. Le informazioni sono state, inoltre, trasferite e raccolte anche dai geologi provinciali per le rilevazioni delle faglie formatisi nelle aree dei comuni e nelle località adiacenti. Nei numerosi casi visionati, soprattutto di edifici recenti, si è riscontrato spesso che l’inagibilità dell’edificio non è legata a fattori strutturali, ma al venir meno di elementi secondari, quali tamponamenti e tramezze. Tale aspetto pone evidentemente l’attenzione su un modo di costruire che in questo caso esplicita drammaticamente la sua fragilità. Ottimo il rapporto con il team organizzativo, laddove i vigili volontari – coordinati dal corpo permanente dei Vvf - sanno dare risposta con prontezza ed efficacia alle richieste della popolazione e dei tecnici, per quanto riguarda la messa in sicurezza di strade ed edifici, evidenziando ancora una volta l’elevato livello e la grande capacità operativa e professionale dell’”intera-macchina”. I prossimi passi dovranno puntare ad un’ottimizzazione della programmazione: proseguirà il coordinamento tra i volontari - tecnici e non - presenti nella regione e l’elaborazione di piani sistematici di intervento secondo le diverse priorità e urgenze rilevate sul territorio abruzzese. .  
   
   
CASA, CERSOSIMO: “VOGLIAMO GLI SGRAVI PER L’ADEGUAMENTO ANTISISMICO E NUOVE ASSUNZIONI”  
 
Reggio Calabria, 18 maggio 2009 - “La Regione Calabria non darà mai l’intesa a questa proposta del Governo sulla semplificazione delle procedure edilizie, perché essa non guarda ai bisogni reali delle famiglie, alle quali serve lo sgravio fiscale del 55% per mettersi in regola con le norme antisismiche”. Così il vicepresidente Domenico Cersosimo il 14 maggio sera ha bocciato l’ipotesi di accordo in Conferenza unificata Stato-regioni-autonomie Locali su un testo che non garantisce la sicurezza, i controlli, il rispetto della valutazione di impatto ambientale e neppure incentiva la messa a norma antisismica proprio in quelle regioni che sono a rischio terremoto e che dopo la tragedia dell’Abruzzo devono obbligatoriamente rispettare tutti i nuovi parametri strutturali per costruire e ristrutturare abitazioni ed edifici pubblici. “Insomma - ha detto Cersosimo - questo è un provvedimento solo ragionieristico e propagandistico, che non raccoglie la sensibilità e la disponibilità emersa con forza nel paese dopo il terremoto in Abruzzo: qualificare e rendere sicure case, scuole, ospedali, uffici, fabbriche. Anzi si continua a confondere l’opinione pubblica, quando il presidente del Consiglio annuncia per l’ennesima volta l’approvazione di una legge che permetterà l’aumento delle cubature del 20%. Infatti, il testo governativo è solo sulla sburocratizzazione delle pratiche edilizie ed ambientali, mentre per l’ampliamento delle volumetrie delle case la competenza è esclusivamente regionale e saremo noi a fare l’apposita legge”. “Sottolineo che in Conferenza Unificata - ha aggiunto il vicepresidente Cersosimo - il no al Governo all’intesa sulla bozza di decreto legge è stato totalmente unitario. Un no duro di tutte le Regione anche per la cancellazione nei fatti della valutazione ambientale strategica delle opere. Non si può accettare che i conti e le responsabilità dello Stato siano scaricate sulle Regioni e sui cittadini. Serve una norma fatta bene, attenta a coniugare la sicurezza con gli incentivi anche per la ripresa economica. Per l’adeguamento antisismico servono sia gli sgravi fiscali alle famiglie, sia i contributi aggiuntivi agli Enti territoriali per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, che le assunzioni di personale tecnico in grado di fare le istruttorie ed i controlli proprio per evitare che la semplificazione si tramuti in un’elusione della norma”. Su questo ultimo punto il vicepresidente della Regione è stato inflessibile: “tutti i Comuni della Calabria sono a rischio sismico e con l’entrata in vigore della nuova legge hanno bisogno di assumere diverse centinaia di tecnici specializzati per il controllo preventivo e successivo di tutte le domande per le licenze edilizie, altrimenti c’è il rischio che nel progetto si scrive una cosa e poi in cantiere se ne faccia un’altra, magari costruendo con materiali scadenti al posto di quelli che garantiscono la sicurezza e la vita dei cittadini”. .  
   
   
CASE POPOLARI, LAVORI PER 180 MILIONI AVVIATI IN TOSCANA GRAN PARTE DELLE SOMME RECUPERATE CON ATTENTO MONITORAGGIO DEL SISTEMA ERP  
 
Firenze, 18 maggio 2009 - Ammontano a oltre 180 milioni di euro gli interventi sull´edilizia residenziale pubblica che è stato possibile rilanciare e programmare in Toscana negli ultimi 18 mesi grazie alla ricognizione a tappeto promossa dall´assessore regionale alla casa e che ha coinvolto tutte le Lode e le società di gestione del territorio. Di questi la maggior parte sono stati individuati grazie anche alla rendicontazione avviata dopo la sospensione delle vendite delle case popolari, avvenuta con delibera del consiglio regionale il 27 maggio 2008. E´ questa la risposta dell´assessore regionale alla casa a quanti, in queste settimane, da fronti diversi, hanno posto l´attenzione sull´edilizia sociale in Toscana. L´assessore ricorda, a quanti (gli ultimi in ordine di tempo i sindacati degli inquilini di Grosseto) sollecitano l´approvazione urgente di un piano casa e lo snellimento delle procedure, l´imminente esame da parte della giunta di un pacchetto straordinario di misure per altri 130 milioni, oltre alla proposta complessiva di riforma del settore, che la giunta ha già approvato e inviato all´approvazione del Consiglio regionale. Proposta che prevede, oltre al riassetto dell´intero sistema in termini di efficienza, efficacia ed equità, un forte snellimento delle procedure, una diversa modalità di assegnazione delle risorse, la riduzione dei gestori da 11 a 3 e una nuova disciplina per le alienazioni. Ma oltre a questo, a far data dal febbraio 2007, l´assessore ricorda come sono stati approvati dalla giunta regionale interventi di riprogrammazione di fondi, derivanti dalle vendite, da risorse recuperate da revoche in seguito a inadempienze e ritardi su vecchi piani mai decollati, da vecchi residui di canoni, per un totale complessivo di oltre 180 milioni, risorse localizzate in tutte e 11 le Lode della Toscana. L´assessore regionale ci tiene a sottolineare come questo lavoro è stato possibile proprio in virtù del provvedimento di sospensione delle vendite degli alloggi popolari e della successiva azione di monitoraggio e di rendicontazione complessiva del sistema attraverso incontri diretti con ogni singolo gestore finalizzati a risolvere ogni criticità riscontrata. Negli ultimi 18 mesi sono stati localizzati e attivati già tanti cantieri e molti altri ne partiranno nelle prossime settimane. Complessivamente i lavori già avviati ed attualmente in corso riguardano: Lode Lucca - € 5. 674. 777; Lode Grosseto – € 13. 744. 855; Lode Empoli – P. O. R. Risorse 2003 - €. 1. 105. 296,00; Lode Arezzo – € 5. 062. 358 ; Lode Firenze – € 12. 881. 841,00 . In fase di avvio ci sono invece interventi per € 5. 445. 493 che riguardano la Lode Livorno. Gli interventi deliberati fra il 2008 e il 2009, a seguito della rendicontazione conseguente alla sospensione delle vendite degli alloggi sono: Lode Grosseto – € 17. 795. 486,44; Lode Siena - 18. 869. 876,60; Lode Firenze - due delibere per € 3. 247. 625,00 e ;€ 14. 400. 000; Lode Arezzo € 7. 271. 981,69; Lode Pisa € 7. 387. 598. Altre risorse in via di riassegnazione riguardano: Lode Pistoia per € 16. 033. 189 e Lode Massa per € 18. 596. 306. Infine la Lode di Prato, per la quale si attende a breve il completamento della rendicontazione. L´assessore ricorda inoltre che, sempre grazie alla risorse recuperate, è stato possibile finanziare altri interventi minori e anticipare la copertura finanziaria completa del piano straordinario da 31 milioni di euro, già stanziato dal Governo Prodi e successivamente ridotto dall´attuale Governo. .  
   
   
LAVORI PUBBLICI FVG: FONDI PER RIQUALIFICAZIONE CENTRI MINORI  
 
Pordenone, 18 maggio 2009 - Con una spesa superiore ai 24 milioni di euro in vent´anni, la Giunta regionale ha approvato - su proposta dell´assessore ai Lavori pubblici e ambiente - il riparto dei fondi destinati ai Comuni del Friuli Venezia Giulia volti a favorire un processo di riqualificazione dei centri minori, dei borghi rurali e delle piazze, in un´ottica di sviluppo dei valori ambientali, culturali e turistici secondo il piano organico degli interventi. Della somma complessiva, 5 milioni sono destinati a interventi in conto capitale, il resto va a sostenere con un limite d´impegno del 7,35 per cento annuo per 20 anni la spesa riconosciuta ammissibile. .  
   
   
LOMBARDIA: UN MARCHIO "DOC" DELL´ARTIGIANATO SEMPLIFICAZIONE E QUALITA´ NEL PDL APPROVATO DALLA GIUNTA  
 
Milano, 18 maggio 2009 - E´ stato approvato dalla Giunta regionale il progetto di legge "Disciplina e promozione dell´Artigianato in Lombardia", che nei prossimi mesi sarà esaminato e votato dal Consiglio regionale. Il nuovo provvedimento, approvato su proposta del presidente Roberto Formigoni di concerto con l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, innova, regolamenta e semplifica le norme in materia di promozione e sostegno del settore dell´artigianato in Lombardia. "L´obiettivo - spiega Zambetti - è proprio quello di snellire e ridefinire in termini di maggiore organicità le disposizioni a volte frammentarie contenute nelle diverse leggi di settore". Grazie a questo provvedimento le procedure di programmazione regionale e le diverse forme di intervento saranno previste da un apposito programma annuale predisposto dalla Giunta regionale, coordinato con le norme generali di programmazione della legge regionale n. 1 del 2007, la legge a sostegno della competitività delle imprese. Le risorse disponibili per i diversi ambiti di intervento saranno quindi distribuite in base a questo programma annuale della Giunta. Tra le principali novità vi sono anche: la semplificazione delle procedure di iscrizione all´Albo delle imprese artigiane, mediante il raccordo con la "Comunicazione Unica" per l´avvio delle imprese, e la possibilità di istituire specifici percorsi per ottenere il riconoscimento del titolo di "Lombardia Impresa Artigiana": un titolo di "eccellenza", acquisibile su base volontaria, che qualifica le imprese artigiane sulla base di alcuni disciplinari inerenti la qualità e la specificità della lavorazione e codici di comportamento nell´esercizio dell´attività artigiana, una garanzia per i consumatori con la supervisione della Regione. "Questo progetto di Legge - aggiunge l´assessore Zambetti - potrà finalmente dare al comparto strumenti innovativi e al tempo stesso di facile utilizzo per un sostegno a 360 gradi nell´attività imprenditoriale". "Il testo presentato in Giunta - conclude Zambetti - è frutto di un lungo e continuo confronto con le associazioni di categoria e con gli addetti ai lavori e viene presentato in un momento quantomeno simbolico per l´economia regionale e nazionale. L´augurio è che si possa così aprire anche un nuovo capitolo per l´eccellenza lombarda che la crisi economica ha messo a dura prova". .  
   
   
LA TRACCIABILITA’ DEL MADE IN ITALY E’ UNO STRUMENTO STRATEGICO PER VINCERE LA CRISI CHE COLPISCE ANCHE IL VENETO. UNA SFIDA PER 7400 IMPRESE CON 30500 ADDETTI  
 
Vicenza 15 maggio 2009 - La Confartigianato veneta è impegnata in prima linea insieme alle Camere di commercio della nostra regione per la tracciabilità del Made in Italy. Uno strumento prezioso e necessario sia per garantire la qualità del prodotto sia per assicurare la tutela della salute come credono le 7400 imprese del tessile e dell’abbigliamento delle sette province venete. Del sistema moda si è discusso stamattina nell’Associazione artigiani di Vicenza in occasione di un incontro promosso insieme alle istituzioni per valutare le misure necessarie per sostenere e supportare il comparto. I lavori della giornata sono stati introdotti dall’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, che ha illustrato l’impegno della Giunta regionale per le aziende che intendono adottare il marchio di certificazione. “La mia attenzione – ha detto l’assessore – per tutte le imprese artigiane è forte. Credo si debba lavorare oggi più che in passato per fare rete e per fare sinergia. Serve cioè un’azione coordinata e unitaria per affrontare le sfide di un mercato ormai globalizzato: operare in ordine sparso non può più garantire i successi che sono stati raggiunti negli ultimi dieci anni. ” Per l’assessore le istituzioni sono chiamate insieme alle associazioni di categoria a progettare e pianificare le attività e soprattutto devono cercare di fare pressioni al Parlamento europeo per salvaguardare le specificità e potenzialità del Made in Italy. Il sistema moda regionale impiega 30500 lavoratori con una percentuale elevatissima (80%) di personale femminile. L’assessore si è detto disponibile a attivare un tavolo regionale della filiera della moda, si è dichiarato pronto a mettere mano alla legge regionale che regola e disciplina l’iscrizione delle imprese artigiane agli albi di settore, ha confermato la disponibilità a depositare e a promuovere un marchio regionale della moda come sinonimo di eccellenza e con adesione volontaria. “Nonostante la difficile congiuntura economica – ha ribadito l’assessore – il modello veneto resiste perché ha puntato sul manifatturiero e non ha ascoltato le sirene della finanza creativa. Dobbiamo però essere vigili e continuare a investire su ricerca e innovazione: si deve inoltre puntare di più sull’internazionalizzazione. Occorre poi ritrovare un po’ di ottimismo perché alla fine del tunnel il sistema socioeconomico veneto sia più forte di prima. ” Infine, l’assessore Sartor ha ipotizzato l’utilizzo dei fondi di rotazione regionali anche per la liquidità di cassa e non soltanto per gli investimenti. .  
   
   
IVA PER CASSA, MODALITÀ OPERATIVE  
 
Roma, 18 maggio 2009 - Piena operatività per il regime dell´Iva alla cassa. Dal 28 aprile, le imprese con volume d´affari non superiore a 200mila euro possono avvalersi della facoltà di non anticipare all´erario il versamento dell´imposta sul valore aggiunto ma posticiparlo al momento dell’effettivo incasso, con conseguenti vantaggi sotto il profilo finanziario. La disciplina non interessa i consumatori privati. Così come sono esclusi i soggetti che si avvalgono di regimi speciali di applicazione dell’imposta sul valore aggiunto e le operazioni poste in essere nei confronti di cessionari o committenti che assolvono l’Iva mediante il meccanismo dell’inversione contabile (c. D. Reverse charge). L’iva alla cassa è una misura introdotta dal decreto "anticrisi". Le disposizioni dell’articolo 7 del decreto-legge n. 185 del 2008 sono state adottate nell’attuale momento di crisi economica globale per far fronte agli effetti negativi che si riversano soprattutto sulle piccole e medie imprese, più vulnerabili sul piano finanziario. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 27 aprile scorso del decreto ministeriale 26 marzo 2009 recante le disposizioni attuative, l’Agenzia delle Entrate - con la circolare n. 20/E del 30 aprile scorso, ha dato utili chiarimenti sulle modalità applicative della norma. Rientrano nella disciplina dell’Iva alla cassa le operazioni effettuate a decorrere dal 28 aprile 2009 (entrata in vigore del decreto ministeriale) individuate secondo i criteri generali previsti dall´articolo 6 del Dpr 633/1972. Il pagamento differito dell’Iva viene calcolato su ogni singola operazione e deve essere esplicitato nella fattura. Sulla fattura deve essere riportata la dicitura “operazione con imposta ad esigibilità differita”, in caso contrario, l’operazione sarà assoggettata all’imposta con esigibilità immediata. Il differimento dell’esigibilità dell’Iva era già previsto nel nostro ordinamento (art. 6, quinto comma, D. P. R. 26 ottobre 1972, n. 633), ma riguardava solo le operazioni effettuate nei confronti di alcune specifiche tipologie di soggetti, aventi in genere natura pubblica, tra i quali lo Stato, gli enti pubblici territoriali, le unità sanitarie locali, le camere di commercio, etc. Il Decreto ministeriale del 26 marzo 2009 ha previsto che possono emettere fatture con Iva differita i soggetti che nell´anno solare precedente hanno realizzato o, in caso di inizio di attività, prevedono di realizzare nell´anno in corso un volume d´affari non superiore a 200mila euro. L´applicazione del regime differito cessa dunque dal momento in cui la soglia di 200mila euro viene superata. Il differimento del pagamento dell’Iva è limitato nel tempo: l’imposta diviene, comunque, esigibile dopo il decorso di un anno dal momento di effettuazione dell’operazione, a meno che, prima del decorso di tale termine, il cessionario o committente sia stato assoggettato a procedure concorsuali o esecutive. L’efficacia della disciplina in esame è stata subordinata alla preventiva autorizzazione comunitaria prevista dalla Direttiva 2006/112/Ce del Consiglio del 28 novembre 2006. Tuttavia, a tale riguardo, la Commissione europea ha chiarito che è già consentito agli Stati membri di stabilire, per talune categorie di soggetti o di operazioni, che l’imposta diventi esigibile non oltre il momento dell’incasso del prezzo. .  
   
   
AZIENDA ITALIA: NEL PRIMO TRIMESTRE 2009, LA DIFFERENZA TRA NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE REGISTRA UN SALDO NEGATIVO DI 30.706 UNITÀ, IL PIÙ PESANTE DEGLI ULTIMI DIECI ANNI  
 
Milano, 18 maggio 2009 - Lince, uno dei principali provider italiani di rating e informazioni economiche per le imprese, ha presentato il 13 maggio, durante il convegno ”Verità e Bugie”, i risultati della ricerca sullo stato di salute della Pmi italiana. La ricerca espone l’esito delle elaborazioni dei dati ufficiali 2008 e quelli del primo trimestre 2009 integrati con i dati del proprio database. L’obiettivo dell’indagine è quello di prendere in esame l´emergenza economica in atto, da un´altra prospettiva: alla luce di dati ufficiali e di rating, desumere quanto una crisi di origine oltre oceano abbia realmente colpito l’economia italiana e in quale misura. “I risultati della ricerca vogliono dare un quadro della reale situazione che le Pmi italiane stanno vivendo in questi mesi, considerando non solo i dati ufficiali, ma tenendo presente altri indicatori tra cui il rating. Per comprendere a fondo l’impatto della crisi sull’economia italiana bisogna però, interpretare questi dati declinandoli nella specificità di ciascun soggetto imprenditoriale”, commenta Francesca Negri, responsabile ufficio studi di Lince. L’indagine Lince ha preso in considerazione una pluralità di dati per poter permettere un report dettagliato e al tempo stesso esaustivo. Nello specifico, essa ha elaborato i dati ufficiali 2008 e primo trimestre 2009 inerenti al fenomeno della natalità e mortalità delle imprese; protesti e rating suddivisi per settore e macroaree geografiche. Natalità e mortalità - Secondo i dati ufficiali di Movimprese elaborati da Lince, nel 2008 il saldo delle natalità e mortalità delle imprese italiane ha registrato il minimo storico degli ultimi 8 anni. Infatti, il saldo è pari a 36. 404 con un tasso di crescita dello 0,59 %. Il risultato di fine anno è frutto della differenza tra le 410. 666 iscrizioni (la performance meno brillante degli ultimi cinque anni) e le 374. 262 cessazioni (il secondo peggior risultato dal 2003 dopo il record del 2007 quando, a chiudere i battenti, furono 390. 000 imprese). Sul saldo hanno influito le cessazioni delle microimprese, prevalentemente del settore al dettaglio. Oltre al settore agricolo, in linea con l’andamento degli anni passati, il settore che registra una maggiore sofferenza è quello manifatturiero con un saldo 2008 di -2. 243 unità, dovuto alle difficoltà del comparto artigiano. I settori delle costruzioni e dei servizi alle imprese presentano invece un buon saldo positivo, rispettivamente con 19. 591 e 21. 184 unità. Da un punto di vista geografico, notiamo a sorpresa, che il Nord-est registra un tasso di crescita di 0,06%, ossia più basso rispetto alle altre macro-aree. L’area del Centro e le Isole invece hanno registrato rispettivamente un tasso di crescita pari a 1,18% e 0,32%. Nel Centro, tre delle quattro regioni (Lazio, Toscana e Marche, rispettivamente con l’1,69%, lo 0,89% e lo 0,69%) si sono collocate al di sopra del valore medio nazionale. Nel Nord-ovest, solo la Lombardia (1,27%) risulta sopra la media nazionale (0,59%). Tra gennaio e marzo 2009, la differenza tra natalità e mortalità delle imprese ha registrato un saldo negativo di 30. 706 unità, il più pesante degli ultimi dieci anni e un tasso di crescita negativo pari a -0,50%. In particolare nel primo trimestre del 2009, rispetto allo stesso periodo del 2008, le chiusure hanno subito una lieve frenata (-2,2%), mentre le aperture di nuove attività hanno subito un crollo del 9,4%. Si desume che chi opera sul mercato con una attività sta facendo di tutto per resistere e superare le difficoltà, mentre la crisi scoraggia chi vuole dare vita a una nuova impresa. Analisi dei Protesti - L’analisi del fenomeno dei protesti offre validi indicatori per misurare le difficoltà della Pmi italiana. Nel 2008, in controtendenza rispetto agli anni precedenti, è cresciuto l’ammontare dei protesti. Si registra infatti un +19,1% nel valore di cambiali e assegni non onorati e un numero in calo del 2,0% rispetto al 2007. Da un punto di vista geografico, la maglia nera va alle aziende collocate nel Sud. Le peggiori regioni sono la Campania, la Puglia e la Sicilia. Queste regioni insieme a Lazio e Lombardia rappresentano il 58% di tutti i protesti a livello nazionale. Analizzando il fenomeno dei protesti per persona fisica e giuridica, emerge che nel 2008 il 70,5% delle insolvenze è a carico di persone fisiche mentre il restante 29,5% riguarda le società. Nel primo trimestre 2009 si sono verificati 309. 709 protesti, il 5% in più rispetto allo stesso periodo 2008. Oltre un quarto dei mancati pagamenti si sono concentrati tra ottobre e dicembre 2008 in concomitanza della crisi. Il Rating Lince - Il metodo di calcolo di questo indice tiene in considerazione non solo i dati di bilancio, ma una serie di altri indicatori e valutazioni che - messe a confronto attraverso dei calcoli statistici- traducono in un indice la probabilità di insolvenza del soggetto valutato. L’analisi dei dati sul rating offre, quindi per sua natura un quadro molto più immediato e reale e per questo motivo può essere considerato il vero specchio della realtà. Dall’analisi di 140. 000 aziende rated all’interno del database Lince, nel 2008 emerge un peggioramento a livello nazionale, con una Pdi media (probabilità di insolvenza) pari a 1,94% che corrisponde alla classe di rating B15. Sono soprattutto le ditte individuali a registrare un peggioramento significativo della propria classe di rating passando da un B16 del 2007 a un C17 nel 2008. Per quanto riguarda invece il primo trimestre 2009 il rating è peggiorato ulteriormente sia a livello nazionale (B16) con una probabilità di insolvenza del 2,10, sia livello di macro-aree geografiche. Sono soprattutto le microimprese a soffrire, con una probabilità di insolvenza di 3,15 che corrisponde alla classe di rating C17. Questo significa che le aziende presentano un rischio elevato, in condizioni di sostanziale insolvenza. Nel primo trimestre 2009, le aziende del Sud sono passate da B16 a C17, registrando un tasso d’insolvenza pari a 2,48. Tra i settori, le criticità sono individuate soprattutto nel commercio al dettaglio come, per esempio, nelle filiere dell´abbigliamento e dell´industria alimentare entrambe con una Pdi media di 2,10. . .  
   
   
CONVEGNO SU SOSTENIBILITÀ ELECTROLUX  
 
Pordenone, 18 maggio 2009 - È proprio in un momento come questo che occorre compiere scelte coraggiose, investire nel futuro, e non solo da parte delle imprese del Friuli Venezia Giulia ma anche della Pubblica amministrazione. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Renzo Tondo che, il 14 maggio nello stabilimento Electrolux Professional di Pordenone, ha concluso la tavola rotonda sul tema "Ripartire dalla sostenibilità" organizzato dal Gruppo Electrolux Zanussi all´insegna del "green spirit", presente l´assessore alle Attività produttive Luca Ciriani. Ospite d´onore della giornata è stato Amartya Sen, l´economista indiano premio Nobel nel 1998, un autore che il presidente della Regione ha definito un maestro del nostro tempo, un punto di riferimento per i suoi studi in cui ha messo in luce gli elementi non solo quantitativi ma anche qualitativi, in termini di qualità della vita, della crescita e dello sviluppo economico. Sen, nella sua prolusione introduttiva, ha indicato come proprio gli investimenti ambientali possano costituire in questa fase di crisi uno dei motori dello ripresa. L´iniziativa dell´azienda, che punta a investire ulteriori risorse nella sostenibilità ambientale dei suoi prodotti, va dunque visto come un segnale importante di una comunità intera, quella del Friuli Venezia Giulia, che sa reagire alle difficoltà. La necessità di compiere scelte coraggiose, in particolare nella direzione dell´ambiente, rappresenta una sfida che deve essere raccolta da tutti, dalle imprese così come dalla Pubblica amministrazione, all´insegna del valore della "sobrietà". "Sobrietà" significa consumare meno territorio, consumare meno energia e porre attenzione alla riduzione dell´inquinamento ma significa anche, per la Pubblica amministrazione, tagliare la spesa improduttiva e rendere più snella la macchina burocratica, che deve diventare una forza amica e non più un ostacolo alla crescita. La Zanussi Electrolux dimostra che ambiente e industria, che ricchezza e qualità della vita non sono aspetti antagonisti, ma possono marciare sulla stessa lunghezza d´onda. E l´azienda, con questa iniziativa, conferma di essere un Gruppo industriale attento allo sviluppo dell´intera comunità regionale, capace di entrare in sintonia con essa, e dunque un patrimonio prezioso e un valore per il Friuli Venezia Giulia. Il settore manifatturiero ha tuttora un peso decisivo nell´economia regionale, e deve essere sostenuto a maggior ragione adesso nei suoi processi di innovazione. A partire dalla prima legge regionale in materia del 1993, è questo per la Regione un aspetto strategico, che ha sempre trovato un sostegno politico condiviso tra maggioranza e opposizione, pur nel cambio delle Amministrazioni in questi ultimi anni. Insomma, una sfida da raccogliere tutti assieme. .  
   
   
LA BELLEZZA E L’ELEGANZA DEL MADE IN ITALY SONO LA CHIAVE DEL SUCCESSO DI VICENZA ORO CHARME. SIGLATO UN ACCORDO TRA VENETO, PIEMONTE, LOMBARDIA E TOSCANA  
 
 Vicenza 16 maggio 2009 “Per vincere la concorrenza dei mercati mondiali il Veneto deve puntare sullo stile, sull’originalità, sulla bellezza. Servono poi innovazione e ricerca. Infine, occorre fare promozione in maniera sinergica e unitaria. ” Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha tagliato il nastro, il 16 maggio, del tradizionale appuntamento con la manifestazione Oro Charme in fiera a Vicenza. Un evento che raggruppa, come in una grande e immensa vetrina, il meglio della tradizione orafa del mondo. Gli stand accolgono 130 aziende, l’80% sono italiane. L’ingresso è riservato agli addetti ai lavori con l’eccezione di ieri pomeriggio quando è stata allestita per il pubblico un’asta benefica per raccogliere fondi a sostegno della popolazione abruzzese. Per l’assessore, in un periodo di crisi economica e finanziaria come l’attuale, è bene avere il coraggio di guardare a nuovi mercati esteri e soprattutto è utile conquistare una nuova clientela facendo sistema con il comparto della moda. “Solamente producendo gioielli di ottima qualità – ha detto l’assessore – si potrà sconfiggere la concorrenza dei Paesi emergenti. La forza del Veneto, anche nei gioielli e nella moda, sta tutta nella capacità di rinnovarsi restando fedeli alla tradizione. Fondamentale è mettere sempre al primo posto la bellezza. ” Per l’assessore Sartor la Regione del Veneto ha fatto la sua parte: il ruolo delle istituzioni è coordinare le azioni delle imprese venete, sostenerle nei percorsi di internazionalizzazione, finanziare i processi che permettono di sperimentare idee d’avanguardia. “Il futuro – ha concluso Vendemiano Sartor – si gioca sulla capacità delle aziende dei distretti dell’oro e della moda di fare sistema: ecco perché stamattina ho siglato un accordo con le regioni Piemonte, Lombardia e Toscana per creare un marchio unitario dello charme per raggiungere i mercati globali. ” .  
   
   
TRENTO: CONSORZIO LAVORO AMBIENTE IN ASSEMBLEA TIENE IL FATTURATO DELLE COOPERATIVE DI LAVORO  
 
Trento, 18 maggio 2009 - La regolamentazione degli appalti è stato il tema centrale su cui si sono confrontate le 53 cooperative di produzione, lavoro e servizi, socie di Consorzio Lavoro Ambiente (Cla) riunite il 15 maggio in assemblea. Positivo il bilancio di un settore che resiste bene di fronte alla crisi. Una realtà che da’ lavoro a tremila persone (di cui mille soci lavoratori) per un giro di affari di 240 milioni di euro Come garantire qualità e tutela dei lavoratori e, allo stesso tempo, essere in grado di presentare l’offerta migliore in sede di appalto? Se lo chiedono le 53 cooperative di lavoro e servizi socie di Cla, riunite stamani in assemblea nella sede in Lungadige S. Nicolò, che si trovano a doversi confrontare in sede di appalto con criteri che finiscono sempre più spesso col privilegiare forme di offerta al massimo ribasso. E per un’impresa che offre servizi quasi mai questo è sinonimo di qualità. C’è chi auspica maggiori controlli e chi chiede che venga privilegiata la territorialità delle imprese. A raccogliere i diversi suggerimenti l’assessore provinciale alla cooperazione che ha esortato le cooperative a elaborare delle proposte concrete da presentare al Tavolo unico dell’economia. Nonostante tutto, però, il settore riesce a tenere testa alla crisi al punto che il direttore di Cla Melchiorre Lino Orler ha definito il risultato 2008 presentato ai soci come uno dei migliori mai raggiunti. Le cooperative che aderiscono al consorzio sviluppano un giro di affari di 240 milioni di euro l’anno e danno lavoro a tremila persone, di cui mille soci lavoratori. Il Consorzio Lavoro Ambiente fornisce loro servizi di qualità ed è impegnato in numerosi progetti di sistema. Il valore della produzione ha raggiunto i 45 milioni 466 mila euro. I collaboratori sono 177, di cui 16 a tempo determinato. Le ore di formazione riservate al personale sono state 2024. L’utile è stato di 855 mila euro. Il patrimonio sfiora i 13 milioni di euro. La congiuntura economica negativa fa emergere una delle caratteristiche della cooperazione di produzione e lavoro, che, come ha ricordato il presidente Renzo Cescato, “è quella di metter in campo tutti gli strumenti per garantire il posto di lavoro dei lavoratori, soci e non, e, nel caso fosse in gioco la sopravvivenza dell’impresa, avere la condivisione dei soci in merito alle misure di ricollocazione dei lavoratori”. La crisi non ha colpito forte, ma non va comunque sottovalutata. Deve anzi diventare un’occasione di riflessione secondo il direttore della Federazione Trentina della Cooperazione Carlo Dellasega. “Tra le cause della crisi c’è il passaggio dal libero mercato al mercato dell’avidità – ha detto – dobbiamo quindi ricordarci che la vera ricchezza è il lavoro”. Molte le novità che hanno coinvolto Cla nel 2008 e che hanno avuto eco anche a livello nazionale. Come la casa in legno antisismica, realizzata dalla Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con il Cnr, di cui si è parlato molto nei giorni scorsi, complice il terribile sisma che ha colpito l’Abruzzo. Per promuoverla e commercializzarne il brevetto e le tecnologie Cla ha fondato, con altre aziende artigiane ed industriali del Trentino, Sofieveritas. Soddisfazione anche per l’esito dell’assistenza alle persone anziane per il passaggio al digitale terrestre fornito dalle cooperative di Cla. “Si tratta di un’esperienza qualificante – ha detto il direttore Orler – che è monitorata con attenzione anche a livello nazionale”. Sempre dallo scorso anno Cla è socio fondatore di Cooperjob, società impegnata nell’affidamento di lavoro interinale al mondo della Cooperazione Trentina e non solo. E’ il risultato della partnership promossa da soggetti cooperativi della Valle d’Aosta, del Friuli, e delle province di Bolzano e Trento. “Dei servizi proposti con le nostre cooperative viene apprezzata soprattutto la qualità e l’organizzazione – ha spiegato il presidente Cescato – Come nel caso dello studentato di San Bartolameo a Trento: dopo il primo anno di gestione da parte di Consorzio Formazione Cultura Servizi (Fcs), l’Opera Universitaria ha ritenuto di coinvolgerci anche nella gestione della parte di struttura di sua proprietà. Un notevole lavoro – ha aggiunto - è stato compiuto con il Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale e con le cooperative socie per adeguare l’organizzazione del Progettone alle mutate caratteristiche del personale affidato e alle diverse opportunità di impiego”. .  
   
   
VENETO: LE IMPRESE COOPERATIVE IMPARINO A LAVORARE IN RETE. PUNTINO SULL’ALTA PROFESSIONALITA’ E SULLA FORMAZIONE D’ECCELLENZA. TESTIMONINO IL VALORE DELLA SUSSIDIARIETA  
 
Treviso 18 maggio 2009 - “Le imprese cooperative della nostra regione sono una straordinaria ricchezza. Soprattutto quelle che operano nel sociale raccontano la cultura della solidarietà e della sussidiarietà che tanto sono radicate nella nostra terra. Sono la testimonianza concreta di come il pubblico e il privato possano interagire in maniera sinergica portando ricchezza anche all’indotto”. Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha inaugurato il 15 maggio a Villa Emo di Vedelago, Treviso, l’annuale meeting della cooperazione trevigiana. Un’occasione importante per ricordare che la Regione del Veneto ha una legge all’avanguardia per la promozione della cooperazione, ha un osservatorio permanente per il monitoraggio e per la programmazione delle aziende cooperative, ha uno specifico capitolo di bilancio per sostenere e supportare il mondo cooperativo. “ La cooperazione – ha detto Vendemiano Sartor- è fondamentale per il modello sociale ed economico veneto. E’ un’eccellenza del nostro territorio. Tuttavia per il futuro deve puntare di più sull’alta formazione e sull’elevata professionalità per essere con successo e con un ruolo di primo piano all’interno del mercato globale. ” Per l’assessore è essenziale mettere in rete le microimprese perché altrimenti rischiano di non superare la difficile congiuntura finanziaria che sta attanagliando il Veneto e il Paese. Si deve rafforzare insomma la capacità competitiva del mondo cooperativo con attenzione particolare a chi opera nel sociale e nei servizi alla persona. “ L’augurio – ha concluso l’assessore- è che le imprese cooperative continuino ad essere testimonianza efficace delle specificità della terra veneta ed esempio valido ed esportabile della sussidiarietà. ” .  
   
   
MONTENEGRO: CRESCIUTO NEL 2008 IL MERCATO LOCALE DEL LEASING  
 
Podgorica, 18 maggio 2009 - Il mercato del leasing del Montenegro ha continuato il suo rapido sviluppo anche lo scorso anno: secondo i dati diffusi dal Ministero delle finanze, nel 2008 le aziende del settore hanno esteso prestiti per un valore complessivo di 164,4 mln di euro, pari al +42,2% a/a. Il settore incide per circa il 4,9% del prodotto interno lordo del 2008, in aumento rispetto al 4,1% dell’anno precedente. Nel mercato locale operano 4 società di leasing ed altre due banche commerciali (Opportunity e Prva Banka Crne Gore) offrono servizi di leasing. La legge sul leasing finanziario è stata adottata dal parlamento montenegrino alla fine del 2005 ed ha reso possibile il veloce sviluppo del settore. La maggior parte dei contratti stipulati riguarda l’acquisto di proprietà immobiliari e di veicoli. .