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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Marzo 2010
ENERGIA: SUPERATO 1 GW FOTOVOLTAICO DI POTENZA INSTALLATA IN ITALIA, SECONDA IN EUROPA DOPO LA GERMANIA SCAJOLA: “UN CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO DELLE NUOVE ENERGIE CON BUONI RISULTATI PER L’INDUSTRIA ITALIANA”  
 
Roma, 2 marzo 2010 – C’è sempre più sole nell’energia elettrica italiana. Il settore fotovoltaico nel nostro Paese, infatti, ha raggiunto un nuovo record superando la soglia di un Gigawatt di potenza installata. I circa 70 mila impianti certificati in esercizio, con una produzione di energia pari a 1.300 Gwh su base annua, possono infatti fornire energia elettrica a quasi 500 mila famiglie (vale a dire un milione 200 mila persone, corrispondenti circa alla popolazione dell’intero Friuli-venezia Giulia), con un consumo annuo di 2.700 kWh. Con il primo “conto energia”, il sistema di incentivi per la diffusione degli impianti fotovoltaici, varato nel 2005 dal precedente Governo Berlusconi, sono stati promossi impianti per una potenza complessiva installata di 165 Mw. Poi dal 2007, con l’avvio del secondo “conto energia” sono stati incentivati altri 835 Megawatt. Considerando la potenza installata in un anno, pari a 574 Mw nel 2009, l’Italia raggiunge ora il secondo posto nella classifica dei Paesi europei, preceduta solo dalla Germania. “Dopo i risultati positivi del settore delle energie rinnovabili registrati nel 2009, questo nuovo traguardo è molto significativo per la nostra strategia energetica e, al tempo stesso, incoraggiante dal punto di vista economico ed industriale”, ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola. “In un anno difficile come quello appena concluso, il settore del solare ha infatti retto bene e, anzi, ha contribuito a sostenere la ripresa. Il Governo”, ha aggiunto Scajola, “ è impegnato a garantire continuità alla crescita efficiente del fotovoltaico, come dell’intero comparto delle fonti rinnovabili. Siamo fortemente convinti della necessità che il binomio energia-ambiente si possa completare con la crescita industriale e occupazionale e con l’innovazione tecnologica”. Ad oggi tra produttori, distributori e installatori di sistemi e componenti per l’industria fotovoltaica nazionale sono attive circa 1.000 imprese, molte delle quali di nuova creazione, con un fatturato complessivo che per il 2009 è stato stimato in almeno 2,5 miliardi di euro. Ormai sono più di 20 mila le persone occupate, direttamente o indirettamente, nel settore fotovoltaico. “L’attuazione della nuova politica energetica”, ha aggiunto il Ministro Scajola, “sta dando inoltre un considerevole contributo all’ambiente. I dati del Gse, la holding pubblica energetica che sostiene lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso l’erogazione di servizi ed incentivi per la produzione elettrica, fotografano un vero e proprio ‘boom’ del settore e rilevano che con il solo fotovoltaico si evita la produzione di 875 mila tonnellate di Co2 e si riduce il consumo di combustibili fossili di 0,23 milioni di tonn equivalente petrolio”. A sostegno di questo processo e dell’innovazione tecnologica del settore, oltre al Conto Energia, il Ministero dello Sviluppo Economico ha investito molto anche nella ricerca: nel triennio 2006-2008, attraverso gli accordi di programma con Enea, Cnr ed Erse, sono stati finanziati 15 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 4 milioni di euro nel 2009. Per il triennio 2009-2011 l’impegno economico prevede un finanziamento per altri 8 milioni di euro. A tali risorse si affianca il programma “Industria 2015” che pure ha visto l’approvazione di 5 progetti per il fotovoltaico, con uno stanziamento complessivo di 66,7 milioni di euro, dei quali 29,3 milioni erogati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Per altri due progetti, che riguardano il solare termodinamico, ossia la produzione di calore sfruttando la componente termica dell’energia solare, sono stati previsti complessivamente 25 milioni di euro, dei quali 9,5 stanziati dallo stesso Ministero.  
   
   
L´ITALIA POTREBBE ESSERE IL TRENTESIMO PRODUTTORE MONDIALE DI PETROLIO, E PURE “BIO” GRAZIE ALL´UTILIZZO DEL POTENZIALE ENERGETICO DELLE BIOMASSE  
 
Milano, 2 marzo 2010 - Strano destino quello delle biomasse. Sono la fonte di energia sfruttata da più tempo, sono rinnovabili, sono di produzione interna, eppure l´opinione pubblica fa fatica a metterle a fuoco come una delle fonti necessarie ad un panorama energetico nazionale finalmente bilanciato e “pluricolturale”. Tecnicamente, poi, le biomasse hanno il vantaggio di coprire con un´efficienza accettabile tutti i possibili campi di utilizzo dell´energia, dalla generazione di calore a media e bassa temperatura alla produzione di elettricità e ai trasporti. Infine, si adattano bene all´utilizzo sia su grande che su piccola e piccolissima scala con un´efficienza sempre interessante: una stufa a legna domestica è un impianto a biomasse altrettanto conveniente di una centrale elettrica a ciclo combinato da qualche decina di Mw alimentata da biogas da discarica. Secondo le stime di Itabia, Aper e Fiper, le tre associazioni industriali italiane che hanno a cuore il settore, nel nostro Paese esiste un potenziale di biomasse utilizzabile a scopi energetici compreso tra i 24 e i 28 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) l´anno, circa la produzione di uno stato petrolifero come l´Ecuador. La grande maggioranza di questo potenziale risiede genericamente nei residui, di cui 5 Mtep potenziali da scarti dell´agricoltura e dell´agro-industria, 4,3 della silvicoltura e dell´industria del legno, 0,3 dalle discariche (il dato è annuale, ossia dei rifiuti scaricati ogni anno) e, non una novità ma sempre impressionante, ben 10-12 Mtep dai rifiuti della zootecnia. A questi si devono aggiungere un paio di Mtep dalla legna da ardere e da 3 a 5 Mtep da culture dedicate alle bioenergie (per produrre biofuel, biodiesel, oli combustibili ma anche legna). Di questo potenziale nel 2008 è stato sfruttato circa un quinto, 5,53 Mtep, per la produzione di energia elettrica, energia termica e biocarburanti. Secondo le previsioni presentate dal Governo nel 2007 nel quadro degli accordi europei del 20-20-20, l´Italia dovrebbe sostituire entro il 2020 il 7—8 per cento dell´energia primaria consumata con fonti di origine biologica. Fatti due conti, ciò significa che da 5,53 Mtep provenienti da biomasse bisognerebbe arrivare a 16-18 Mtep: ballano, quindi, 12 Mtep. Ce la si può fare ? Sembra di sì, essenzialmente perché le tecnologie, a differenza per esempio del fotovoltaico, sono già disponibili e mature, e oltretutto diversificate, per permettere di triplicare gli utilizzi in dieci anni a costi convenienti. Ci sono tecnologie per filiere corte e per filiere agro-industriali, un´ottima sinergia con i progressi fatti con la cogenerazione e la trigenerazione di piccola taglia, un esercito di impiantisti e installatori perfettamente formati. Il quadro degli incentivi è abbastanza chiaro se dalle biomasse si produce energia elettrica, anche se non particolarmente generoso. Niente conto energia ai massimi del mondo come nel fotovoltaico ma una più modesta tariffa onnicomprensiva (comprendente quindi sia acquisto dell´energia e incentivo) pari a 0,28 centesimi di euro a Kw/h per il biogas e le biomasse agricole, silvicole e zootecniche e 0,18 centesimi a Kwh. Se invece di energia elettrica si produce calore, si può puntare sugli incentivi delle amministrazioni locali, sulla detrazione del 55 per cento per la riqualificazione energetica degli edifici e sul fatto che certe biomasse, come il cippato di legno, sono comunque convenienti economicamente se la filiera di raccolta non è troppo lunga. Le associazioni di cui sopra vedono gli ostacoli soprattutto sul lato organizzativo e di comunità. Le biomasse, in particolare quelle da residui, vanno raccolte e, a parte il caso dell´autoconsumo, questo implica accordi di filiera. E si sa che nel nostro Paese far andare d´accordo categorie e territori diversi su un obiettivo che farebbe comunque guadagnare tutti è più complicato che organizzare la conquista di Marte. C´è poi da considerare l’effetto Nimby, che ora fa sorgere resistenze persino verso impianti di teleriscaldamento a cippato. Si parlerà molto di biomasse quest´anno alle Giornate della Microgenerazione, il 9 e 10 marzo a Milano, dove tutte le fonti della nuova energia verranno esaminate nella loro realtà tecnica ed economica, per i vantaggi che possono dare in casi reali, che non possono prescindere da tutti i fattori in gioco, come gli incentivi e le agevolazioni. In agenda infatti largo spazio viene dedicato proprio a queste componenti dell´equazione della convenienza energetica per l´utilizzatore finale. E´ un´impostazione che viene da quattro anni molto apprezzata dal pubblico e dalle aziende, che hanno anche quest´anno confermato il loro appoggio, come Astrim (Gold Sponsor), Ab Energy (Silver Sponsor), Edison e Turboden (Speech Sponsors). Www.microgenforum.it  
   
   
LA CONFERENZA UNIFICATA CHE NON C’E’: CONTO ENERGIA E LINEE GUIDA ANCORA BLOCCATI. RISCHIO PARALISI PER GLI INVENSTIMENTI NELLE FONTI RINNOVABILI  
 
Milano, 2 marzo 2010 - Aper riscontra con grande rammarico la mancata convocazione della Conferenza Unificata che, a ridosso delle elezioni regionali, avrebbe dovuto esaminare i provvedimenti su Linee Guida nazionali sull´autorizzazione unica e il nuovo “Conto Energia” relativo al sistema di incentivazione per gli impianti fotovoltaici. Le aspettative del settore delle rinnovabili contavano infatti sulla presentazione dei provvedimenti in sospeso alla Conferenza Unificata entro la data del 25 febbraio. In particolar modo, il decreto sull’incentivazione in Conto Energia non avrebbe dovuto slittare a dopo le elezioni regionali, per non rischiare di mettere in seria difficoltà il mercato fotovoltaico. “Aper - dichiara Roberto Longo, presidente di Aper - non può che esprimere una forte preoccupazione per il fatto che ad oggi non si abbia ancora alcuna certezza sulla pubblicazione del nuovo Conto Energia, soprattutto in considerazione del fatto che gli attuali incentivi saranno in vigore solo fino al 31/12/2010. Imprese ed investitori sono così lasciati nell´incertezza senza alcuna possibilità di pianificare attività di medio termine con evidenti ripercussioni anche in termini di filiera industriale”. “Non si commetta l’errore – aggiunge Pietro Pacchione, membro del Consiglio di Aper con delega al Fv - di non vedere che i costi degli strumenti di sostegno sul sistema Paese, oggetto di preoccupazione crescente, risultano appesantiti da questa evidente incapacità delle Istituzioni a far funzionare efficaci meccanismi decisori. Come già da tempo evidenziato da Aper, le inefficienze e i ritardi delle Istituzioni preposte a regolare e amministrare il settore (a qualunque livello) sono una delle principali cause che giustificano incentivi più alti rispetto ad altri mercati. Davanti a queste palesi manifestazioni di irresponsabilità istituzionale, i produttori di energia da fonti rinnovabili non possono più accettare di essere additati come la sola minaccia incombente sulle bollette degli italiani”. Il recepimento della nuova direttiva comunitaria 2009/28/Ce può dunque rappresentare l’occasione per rivedere i meccanismi di formazione delle decisioni in materia di politica energetica: nel concreto si auspica un coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder ed il rispetto delle tempistiche, nell’ottica di un approccio teso a cogliere da subito le opportunità ed i benefici sociali, economici ed ambientali offerti dall’industria rinnovabile e non più vissuto in difesa, nel mero tentativo di contenere un onere a torto ritenuto insopportabile per il nostro Paese.  
   
   
AUTOCOSTRUZIONE, IL PRIMO PROGETTO A SENIGALLIA  
 
Ancona, 2 marzo 2010 - Scade il 12 marzo la domanda di ammissione alla selezione del primo progetto regionale " Le mani, per vivere insieme " promosso dalla Provincia di Ancona nell´ambito del Piano regionale di edilizia residenziale a cui ha aderito il Comune di Senigallia. Il progetto, il primo della regione, prevede la realizzazione di 20 alloggi ad alta efficienza energetica a Cesano di Senigallia, attraverso il metodo dell´autocostruzione, di cui il 50% riservato a cittadini extracomunitari e il 50% a cittadini italiani a basso reddito , sulla base di quanto disposto con decreto del Ministero della Solidarietà Sociale del 27/12/2007. Per autocostruzione si intende quel processo edilizio attraverso il quale ci si costruisce parte della casa con le proprie mani risparmiando su gran parte dei costi di manodopera e sul profitto dell´imprenditore, riducendo pertanto il costo complessivo di costruzione degli alloggi. Ogni autocostruttore s´impegna a dedicare, nell´arco della durata del progetto, parte del proprio tempo libero o di quello dei propri familiari a lavorare in cantiere, secondo le vigenti norme edili di sicurezza e sotto la guida di professionisti ed esperti del settore. La Provincia di Ancona ha individuato, mediante procedura di evidenza pubblica, il Consorzio Abn a&b Network Sociale Perugia ed il Consorzio Solidarietà, Cooperativa Sociale Onlus di Senigallia quali soggetti esperti e coordinatori del programma di autocostruzione, i quali assumono il ruolo tecnico ed organizzativo nella individuazione degli autocostruttori, nella progettazione e nella direzione dei lavori necessari alla realizzazione delle suddette unità immobiliari in autocostruzione Per fare domanda: http://www.Provincia.ancona.it/engine
/raservepg.php/p/469110030300/m/480910030300
 
 
   
   
CASA, PUBBLICATO IL NUOVO BANDO REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA PER IL CONTRIBUTO ALL´ACQUISTO RIVOLTO DI GIOVANI COPPIE E ALTRI NUCLEI FAMILIARI. ENTRO IL 29 MARZO L´OFFERTA DEGLI OPERATORI, MENTRE GLI INTERESSATI ALL´ALLOGGIO AVRANNO TEMPO FINO AL 15 GIUGNO PER SCEGLIERE LA CASA E ACCEDERE AL CONTRIBUTO.  
 
Bologna, 2 marzo 2010 - Fino al 22 marzo le imprese e le cooperative possono mettere a disposizione gli alloggi di loro proprietà per il bando "Una casa alle giovani coppie e ad altri nuclei familiari". Con questo programma la Regione Emilia-romagna si propone di aiutare le famiglie ad acquistare la proprietà della prima casa con patto di futura vendita, dopo un periodo di locazione o assegnazione in godimento di massimo 4 anni. I dettagli del bando sono pubblicati all’indirizzo www.Intercent.it/  su internet. La Regione mette a disposizione un contributo di 10 mila euro per alloggio, che aumenta a 13 mila euro per gli alloggi realizzati con tecniche costruttive che garantiscano l´applicazione integrale dei requisiti di prestazione energetica degli edifici e degli impianti energetici, previsti dalla delibera dell´Assemblea Legislativa n. 156/2008. Inoltre il contributo può essere incrementato di un importo aggiuntivo di 2 mila euro per i nuclei nei quali sia presente almeno un figlio. Il prezzo degli alloggi, che sono messi a disposizione da cooperative e imprese, deve essere oggetto di convenzione tra il Comune e l´operatore, non può superare il prezzo a metro quadrato di superficie complessiva indicato al momento della collocazione della offerta. L´offerta di alloggi deve essere sottoscritta dal legale rappresentante dell´operatore economico con firma digitale rilasciata da un certificatore accreditato. Potranno fruire del bando: le giovani coppie, i nuclei monoparentali, i nuclei numerosi i nuclei sottoposti a procedure di sfratto per ragioni diverse dalla morosità nonché i nuclei assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica per i quali sia stata dichiarata la decadenza per superamento dei limiti di reddito. Il 29 marzo, alle ore 12, su www.Intercent.it/  sarà pubblicato l´elenco degli alloggi che i nuclei interessati possono acquistare. Gli interessati avranno tempo fino al 15 giugno per individuare un alloggio e sottoscrivere un pre-contratto con l´operatore proprietario dell´alloggio prescelto. Dalle ore 9 alle 17 del 16 giugno i nuclei interessati che hanno sottoscritto un pre-contratto possono presentare la domanda di contributo compilando on-line la modulistica che sarà resa disponibile. Il 23 giugno sarà pubblicata la graduatoria dei nuclei familiari ammessi al contributo.  
   
   
IL SUCCESSO DELLE PMI NEI PROGETTI DI RICERCA DELL´UE  
 
Bruxelles, 2 marzo 2010 - Quali sono i fattori di rendimento che rafforzano la partecipazione delle piccole e medie imprese (Pmi) nei settori della sanità e della biotecnologia? Sta cercando di scoprirli il progetto Kappa-health ("Key performance factor assessment and valorisation for successful Eu-fp project participation of innovation Smes in the area of health"). Kappa-health ha ricevuto un finanziamento di 750.000 euro attraverso il tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Unione europea. I ricercatori hanno compiuto grandi progressi nei campi delle biotecnologie, le tecnologie mediche e la bioingegneria, che a loro volta hanno contribuito a rafforzare il settore della ricerca medica. Tuttavia, ci sono una serie di ostacoli da superare quando si tenta di immettere nel mercato prodotti e servizi sanitari. Gli imprenditori possono anche essere favorevolmente disposti a commercializzare le loro invenzioni, ma un unico fattore cruciale ne determinerà il successo commerciale: il finanziamento. Le biotecnologie sanitarie sono il più delle volte determinate dal caso, perché lo sviluppo dei prodotti in realtà può durare oltre un decennio prima che essi facciano la loro comparsa sugli scaffali. Le imprese hanno bisogno di finanziamenti esterni per lunghi periodi per poter garantire la loro attività di ricerca e sviluppo di alta qualità. Il sesto e settimo programma quadro(rispettivamente 6° Pq e 7° Pq) dell´Unione europea sono validi strumenti per fornire il necessario supporto finanziario a tali imprese. Se si chiede alle Pmi se ritengono che la loro partecipazione ai progetti finanziati dall´Ue sia stato un successo, il 90% darà una risposta positiva. La metà di queste piccole e medie imprese hanno già ottenuto un ritorno commerciale. Nella prima fase del progetto, i partner di Kappa-health hanno valutato circa 200 piccole e medie imprese per individuare i fattori di rendimento alla base del loro successo. I risultati delle analisi andrebbero a beneficio delle imprese interessate a partecipare ai progetti finanziati dall´Ue. Nella seconda fase del progetto, i partner stanno conducendo interviste e analisi approfondite su altre 40 imprese. Il 50% delle Pmi intervistate dal team Kappa-health ha affermato che la sua partecipazione ad un progetto finanziato dall´Ue è stato un successo. Fino all´80% delle Pmi intervistate ha dichiarato che il risultato maggiore della partecipazione a questi progetti è stato quello di aumentare la conoscenza. Hanno inoltre sottolineato il fatto che i progetti Ue li ha aiutati a espandere la propria rete, costruire una base di clienti più solida, accedere a competenze complementari e guadagnare punti d´appoggio più forti sul mercato globale. Va notato che la pubblicazione di risultati utilizzabili commercialmente non è stato citato come obiettivo, in quanto i criteri per la partecipazione ai progetti sono basati sullo sviluppo della ricerca scientifica pre-competitiva, dicono i partner. Più di tre quarti delle imprese che hanno partecipato ai progetti dichiarano che la ricerca svolta è attinente alla propria attività principale. I partner Kappa-health hanno anche scoperto che circa l´80% delle piccole e medie imprese di successo hanno partecipato a più di un progetto, mentre l´83% dei progetti ha creato nuovi contatti di ricerca e il 50% contatti d´affari. Le Pmi preferiscono partecipare a progetti di piccole o medie dimensioni, perché sono più facili da gestire, secondo i ricercatori. Finora Kappa-health ha individuato una serie di fattori di successo che danno slancio alle imprese che partecipano ai progetti finanziati dall´Ue e confermano che le nuove tecnologie possono essere commercializzate: l´attività principale delle piccole e medie imprese dovrebbe corrispondere al progetto di ricerca, i partecipanti dovrebbero avere già partecipato ad altri progetti dei programmi quadro, il supporto di servizi di esperti o specializzati può aiutare a individuare il ruolo di ciascun partner e i risultati attesi, le Pmi potrebbero trarre vantaggio dalla collaborazione con partner di reti esistenti, i progetti di piccole dimensioni sono fondamentali e le Pmi dovrebbero trarre vantaggio dal loro forte legame con il mondo della ricerca accademica. Un altro fattore importante è che il 90% delle Pmi che hanno partecipato ai progetti del 6° Pq hanno co-finanziato il progetto con successo, secondo il team di Kappa-health. Coordinato dal gruppo belga Eurotop, il progetto Kappa-health riunisce ricercatori e industrie di Francia, Germania, Grecia, Israele e Svizzera. Per maggiori informazioni, visitare: Kappa-health: http://www.Kappa-health.org    
   
   
CRISI, IL MINISTRO SCAJOLA RISPONDE ALL’OPPOSIZIONE “GIÀ RISOLTE 50 CRISI AZIENDALI CON 40 MILA OCCUPATI”  
 
Roma, 2 marzo 2010 - “Gli esponenti dell’opposizione, a cominciare dal segretario del Pd Bersani, camminano con la testa rivolta all’indietro e vedono solo il passato” con queste parole il Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola risponde alle critiche della minoranza che sottolinea il calo del Pil 2009 del 5% reso noto oggi dall’Istat. “Tutti sappiamo da tempo – prosegue Scajola – che il 2009 è stato un anno terribile per l’economia, che il Pil e la produzione industriale sono crollati come in altri Paesi, dalla Germania al Giappone alla Gran Bretagna. Ma sappiamo anche che la ripresa, sia pure lenta e timida, è iniziata. Sappiamo che il 2010 registrerà una crescita del Pil dell’1-1,2% e che l’attività industriale sta ricominciando a crescere, anche grazie alla riduzione del valore dell’euro sul dollaro, che sta ridando fiato alle nostre esportazioni, aumentate in gennaio del 4,7%. Venerdì scorso il Centro studi di Confindustria ha indicato che in febbraio c’è stato un aumento della produzione industriale dello 0,8% rispetto a gennaio, che aveva già registrato un analogo aumento su dicembre. Dai minimi del marzo 2009, che aveva segnato una riduzione del 20,9% rispetto al picco di aprile 2008, il recupero della produzione industriale è stato secondo Confindustria del 6,1%. Non è vero che gli oltre 150 tavoli di crisi aperti al Ministero siano inutili: abbiamo già dato risposta ad almeno 50 crisi aziendali, salvaguardando oltre 40 mila posti di lavoro. Solo negli ultimi giorni abbiamo raggiunto intese positive per Alcoa, Vinyls, Omsa, Antonio Merloni e stiamo lavorando per garantire un futuro di sviluppo a Termini Imerese. Dall’opposizione – conclude il Ministro Scajola – mi aspetterei un contributo più costruttivo in questa fase difficile, nell’interesse del sistema produttivo e dei lavoratori”.  
   
   
LEGALITA´: BENE PROTOCOLLO CAMERE COMMERCIO NORD E SUD  
 
Palermo, 2 marzo 2010 - "La mafia non deve essere affrontata come un´emergenza, perche´ e´ un dato strutturale, non soltanto della Sicilia, ma dell´intero Paese: e´ una componente di un blocco di potere che controlla alcune zone in modo capillare, si espande ed investe, con la complicita´ di soggetti insospettabili. Per questo serve un nuovo sistema degli appalti che metta nelle condizioni l´impresa di verificare i requisiti progettuali e di gareggiare con cognizione di causa". Lo ha detto ieri l´assessore alle Attivita´ produttive della Regione siciliana, Marco Venturi, intervenendo alla firma del protocollo di intesa che dà il via al I progetto nazionale denominato "Le camere di commercio per le vie della legalita´ e dello sviluppo". Firmatarie dell´accordo di legalità sono le camere di commercio di Caltanissetta (capofila), Reggio Emilia, Modena e Crotone. La cerimonia si e´ svolta stamattina nella sede della camera di commercio di Reggio Emilia. Erano presenti, tra gli altri, anche l´assessore allo Sviluppo economico della Regione Emilia Romagna, Duccio Campagnoli, e il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Quello di oggi - ha detto Venturi - e´ un momento importante perchè si innesta in un percorso avviato da tempo, quello della legalita´ e del no incondizionato ad ogni tipo di sopruso mafioso, partito dal coraggio degli imprenditori nisseni, fatto proprio da Confindustria Sicilia e poi anche da Confindustria nazionale. Il protocollo tra le quattro camere di commercio individua un iter comune per l´affermazione di una cultura della legalità e definisce azioni congiunte contro la criminalità”.  
   
   
UN PROTOCOLLO CONTRO LA CRIMINALITÀ, PER LA LEGALITÀ  
 
Reggio Emilia, 2 marzo 2010 - “Questa iniziativa è di grande valore perché da l’opportunità al nostro sistema di contribuire a mantenere sani i sistemi produttivi locali. Per questa ragione proporrò di allargare questo protocollo a tutte le Camere di Commercio d’Italia”. Con queste parole il presidente nazionale di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, ha concluso la cerimonia di firma del protocollo “Le Camere di commercio contro la criminalità per la legalità”, espressione di un "patto" tra le Camere di Commercio di Reggio Emilia, Caltanissetta, Crotone e Modena per la lotta contro ogni forma di criminalità. Ieri, un’ora prima che prendesse il via la manifestazione nazionale “Da Sud a Nord: un’Alleanza per la Democrazia”, espressione dell’Alleanza con la Locride e la Calabria, contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e il bene comune, nell’Aula Magna di Palazzo Scaruffi, sede dell’Ente camerale reggiano, si sono ritrovati i presidenti delle quattro Camere di Commercio promotrici per dare vita a questo importante atto. Alla cerimonia hanno preso parte i rappresentanti di tutte le istituzioni reggiane e gli assessori regionali alle attività produttive delle Regioni Emilia Romagna e Sicilia, Duccio Campagnoli e Marco Venturi, quest’ultimo tra i promotori del protocollo quando, lo scorso anno, era presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta. Il protocollo “contro la criminalità e per la legalità” è un testo che fissa un percorso comune per l´affermazione di una cultura della legalità e definisce azioni congiunte contro la criminalità: i sottoscrittori s’impegnano “a monitorare e sviluppare le azioni strategiche del sistema camerale, anche riferite al contrasto di azioni criminali per la legalità ed aiutare le imprese iscritte nei rispettivi Registri camerali ad attivare azioni di interscambio delle attività produttive, economiche ed anche sociali (se attinenti alla “mission” delle Camere) con l’obiettivo di accrescere le potenzialità delle singole imprese”. Per far questo, è stato istituito un gruppo di lavoro con unità operative nelle quattro Camere di Commercio promotrici. Tra gli obiettivi concreti previsti dal protocollo anche la sinergia con tutte le istituzioni preposte all’ordine pubblico e la sicurezza, le Prefetture in primis, e l’obiettivo dichiarato dai presidenti, anche attraverso l’impegno con Unioncamere nazionale, di costituire uno specifico fondo di primo intervento nei confronti delle imprese colpite dal fenomeno estorsivo, a patto che queste denuncino gli autori.  
   
   
BOLZANO: REDDITOMETRO, INCONTRO PROVINCIA-SINDACATI  
 
Bolzano, 2 marzo 2010 - Il sistema unificato di rilevamento di reddito e patrimonio, meglio noto come redditometro, è stato al centro di un incontro avvenuto oggi (26 febbraio) tra funzionari dell´Assessorato alla famiglia, sanità e politiche sociali e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Per quanto riguarda le prestazioni erogate, è emerso che la stragrande maggioranza dei beneficiari sono lavoratori dipendenti. Nel ambito del progetto con il quale la Provincia intende unificare i criteri di rilevamento e valutazione della situazione economica dei cittadini che richiedono prestazioni o agevolazioni economiche nei diversi settori d´intervento, si è tenuto un incontro tra i funzionari dell´Assessorato alla famiglia, sanità e politiche sociali e i vertici sindacali. Nel corso della riunione, organizzata su richiesta dei sindacati, sono stati presentati e discussi i dati relativi agli attuali beneficiari delle agevolazioni provinciali, con riferimento al tipo di attività lavorativa svolta. Dai dati presentati è emerso con forza che in tutti i settori d´intervento pubblico il peso dei lavoratori dipendenti è preponderante rispetto a quello di tutte le altre categorie, e maggiore della loro presenza nella popolazione lavorativa, dove rappresentano il 72% del totale. "Citando solo alcune prestazioni - spiega Luca Critelli, direttore dell´Ufficio anziani e distretti sociali - i lavoratori dipendenti rappresentano il 90% dei beneficiari nel settore dell´edilizia abitativa agevolata, il 93% nell´assistenza economica sociale ed il 79% nell´assegno al nucleo familiare". Percentuali simili si hanno anche per altre prestazioni provinciali e per quanto riguarda le agevolazioni tariffarie per l´accesso ai servizi sociali. "La Provincia - prosegue Critelli - pur adottando ancora criteri di valutazione in parte differenti a seconda del settore d´intervento, ha già raggiunto esiti distributivi più che soddisfacenti, ed è pertanto infondata qualsiasi ipotesi di accesso indiscriminato alle prestazioni o di un vantaggio dei lavoratori autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti". "L´entrata in vigore del redditometro prevista per il 2011 - sottolinea l´assessore Richard Theiner - permetterà di confermare e migliorare tale intervento di distribuzione, oltre a permettere notevoli progressi in termini di semplificazione amministrativa per i cittadini e abbattimento della burocrazia". Il confronto con le organizzazioni sindacali e le categorie economiche proseguirà nelle prossime settimane.  
   
   
APPROVATO IN VENETO LO SCHEMA TIPO DI REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ DI BARBIERE, ACCONCIATORE, ESTETISTA, TATUAGGIO E PIERCING.  
 
Venezia, 2 Marzo 2010 - La Giunta regionale ha approvato lo schema tipo di regolamento comunale per la disciplina delle attività di barbiere, acconciatore, estetista, tatuaggio e piercing. Il nuovo schema di regolamento, che rappresenta la cornice entro la quale i comuni dovranno predisporre i propri regolamenti, trova il proprio fondamento nella recente legge regionale n. 28/09, che ha disciplinato la figura professionale dell’acconciatore e nella legge regionale n. 29/91 di disciplina dell’attività di estetista. Prevista anche una specifica disciplina dell’esercizio dell’attività di tatuaggio e piercing, che dovrà rispettare, comunque, i requisiti di idoneità soggettiva ed oggettiva dettati dalla circolare del Presidente della Regione Veneto n. 9 del 2001. Lo schema di regolamento è il frutto di un intenso ed approfondito lavoro svolto dalle strutture regionali unitamente ad esperti in materia di igiene e dermatologia delle Ulss, ai rappresentanti dell’Anci e alle Associazioni di categoria. Nello specifico il regolamento contiene norme di semplificazione dell’esercizio dell’attività di barbiere, acconciatore, estetista, tatuaggio e piercing in linea con la direttiva servizi, prevedendo per il loro avvio la previa presentazione di una dichiarazione di inizio di attività con efficacia immediata, cui devono essere allegati unicamente il certificato di idoneità igienico – sanitaria dei locali rilasciato dall’Ulss territorialmente competente e l’abilitazione professionale e, per il trasferimento della titolarità o della gestione dell’attività, una semplice comunicazione al comune in cui ha sede l’esercizio. A garanzia della salute del cittadino, il regolamento disciplina in modo completo e dettagliato i requisiti igienico – sanitari dei locali e le norme igienico - sanitarie che gli esercenti devono rispettare nello svolgimento dell’attività. Si tratta di requisiti igienico – sanitari che il regolamento qualifica come “minimi” considerata la loro inderogabilità in senso limitativo ad opera dei futuri regolamenti comunali. In tale contesto è stato previsto che l’attività debba essere svolta in locali appositi ed esclusivi; sono state introdotte superfici minime per le zone di lavoro; sono state previste disposizioni precise in ordine ai requisiti igienico – sanitari delle attrezzature e delle dotazioni tecniche, nonché specifiche norme tecniche per la conduzione dell’attività. “Si tratta – sottolinea l’Assessore alle Politiche dell’Economia della Regione del Veneto - di un provvedimento particolarmente atteso sia dalle categorie, sia dalle amministrazioni comunali, dal momento che la precedente regolamentazione, risalente al novembre del 1991, è stata ormai superata dall’evoluzione di un comparto, quello dei servizi alla persona, che nonostante la crisi tiene e continua ad espandersi e che ha subito profonde trasformazioni indotte dal cambiamento degli stili di vita e dal progresso tecnologico delle apparecchiature e delle attrezzature in uso”. E’ utile ricordare che, proprio per illustrare le novità contenute nello schema di regolamento, gli uffici della Direzione Artigianato stanno organizzando degli incontri formativi con i responsabili degli uffici comunali che si occupano della materia. Ciò in linea anche con quello che sarà il futuro Sportello unico alle attività produttive cui competeranno sempre più compiti informativi e di assistenza nei confronti dei cittadini che desiderano avviare un’attività economica.  
   
   
ACCORDO A. MERLONI ´: ANNUNCIATA LA CONCLUSIONE DEI NEGOZIATI E LA GIUNTA MARCHIGIANA AUTORIZZA LA FIRMA  
 
Ancona, 2 Marzo 2010 - Si sono conclusi i negoziati per la definizione dell´Accordo di programma che dovra` essere sottoscritto dalle tre regioni interessate dalla crisi A.merloni (Marche, Umbria ed Emilia Romagna). Lo ha annunciato ieri mattina il presidente della Regione Gian Mario Spacca alla giunta che di conseguenza ha provveduto ad autorizzare la firma al Ministero dello Sviluppo Economico. La sottoscrizione dell´accordo e` particolarmente urgente e necessaria in quanto sta per terminare la procedura di amministrazione straordinaria prevista dalla legge Marzano e quindi per i lavoratori del gruppo si aprirebbero le procedure di mobilita`. Inoltre, la posizione finanziaria della A. Merloni e` talmente difficile che potrebbero essere avviate a breve procedure fallimentari con gravi conseguenze non solo sui lavoratori diretti ma anche su quelli del vastissimo indotto composto in maggioranza da piccole e piccolissime imprese.  
   
   
IL PRESIDENTE DEL MACHI GROUP SCRIVE AL PRESIDENTE SPACCA: ´ARRIVEREMO AL PIU´ PRESTO. LA A.MERLONI CI INTERESSA MOLTO´.  
 
Ancona, 2 Marzo 2010 - Il presidente del Consiglio d´amministrazione del Machi Group, Xie Bingzhen, ha scritto al presidente della Regione Gian Mario Spacca assicurando che, nonostante un contrattempo, la sua visita in Italia programmata per questa settimana, si svolgera` al piu` presto. Nel frattempo continuano gli incontri della delegazione tecnica del Machi Group con i commissari straordinari della A. Merloni per dare modo alle parti di approfondire i dati relativi alla posizione finanziaria dell´azienda fabrianese e al progetto industriale realizzato dai cinesi per una eventuale acquisizione. Di seguito il testo integrale della lettera: ´Spett. Dott. Gian Mario Spacca, le scrivo per ringraziarla del suo invito a visitare la Regione Marche che da` seguito alla fattiva collaborazione iniziata con la sua recente visita a Pechino. Le confermo il nostro interesse a consolidare i rapporti di interscambio iniziati ed in particolare a trattare la possibilita` di acquisire la Antonio Merloni Spa, che per noi rappresenta un punto di sicuro interesse sul quale poniamo grande attenzione. Come a lei noto, infatti, la visita in Italia e` stata organizzata proprio per favorire la soluzione del progetto. Sono sinceramente rammaricato pertanto di doverle comunicare che proprio quando eravamo pronti a partire, un imprevisto dell´ultimo momento ci costringe a rimandare la partenza. Scusandomi ancora per tale imprevisto contrattempo, Le confermo che prima possibile riprenderemo la vista. Nei prossimi giorni le daro` conferma della nuova data´.  
   
   
BERGAMO: LE AGEVOLAZIONI REGIONALI PER INVESTIRE ALL´ESTERO  
 
Bergamo, 2 marzo 2010 - La Regione Lombardia - Direzione Generale Industria, Pmi e Cooperazione e la Sede Territoriale di Bergamo, in collaborazione con la Camera di Commercio di Bergamo, organizzano un incontro di presentazione delle seguenti misure a supporto dell´internazionalizzazione delle Pmi lombarde: "Fondo voucher per l´accompagnamento delle Pmi all´estero (area Extra-ue)"; "Fondo di rotazione per l´internazionalizzazione". Le misure sono rivolte alle Pmi non artigiane del settore manifatturiero e finanziano: l´acquisizione di servizi di consulenza finalizzati alla valutazione di opportunità di sviluppo internazionali attraverso la realizzazione di insediamenti produttivi permanenti all´estero (area Extra-ue); programmi di sviluppo aziendale all´estero attraverso la realizzazione di insediamenti produttivi, centri di assistenza tecnica post-vendita, strutture logistiche permanenti di transito e distribuzione internazionale di prodotti all´estero. L´incontro si terrà martedì 16 marzo 2010 alle ore 15.00 presso la sede territoriale della Regione Lombardia, via Xx Settembre 18/a - Bergamo. Gli interessati possono iscriversi inviando il modulo direttamente alla Sede Territoriale della Regione.  
   
   
UNIONCAMERE BASILICATA: MODERATA L´INFLAZIONE NEL 2009  
 
Potenza, 2 marzo 2010 - Moderata l’inflazione al consumo in Basilicata nella seconda metà del 2009, facendo registrare un incremento tendenziale dei prezzi di appena lo 0,7%, a fronte del 3,3% registrato nella media del 2008. E’ quanto emerge da un Rapporto realizzato dal Centro Studi Unioncamere Basilicata, che evidenzia come le attese di inflazione per il 2010 rimangano abbastanza contenute. Sul fronte dell’andamento dei prezzi al consumo, la regione risulta abbastanza allineata alla media nazionale: a dicembre la variazione tendenziale dell’indice generale ha raggiunto il +1,0%, mentre nell’intero anno la crescita è stata soltanto dello 0,7%. Qualche leggera tensione sui prezzi si è manifestata anche nel comparto degli alberghi e dei pubblici esercizi, mentre è proseguita la fase discendente dell’inflazione alimentare che, nello scorso mese di dicembre, si è pressoché fermata (+0,4%). Sempre ferme le tariffe locali relativamente ad alcuni servizi di pubblica utilità come acqua potabile e rifiuti solidi urbani; in calo, invece, le bollette energetiche. Con riferimento ai due comuni capoluogo lucani, la risalita dell’inflazione - nella seconda metà dell’anno - è stata più marcata a Potenza, dove la variazione tendenziale dei prezzi è passata dal -0,1% di luglio al +1,1% di dicembre. Nel comune di Matera, invece, la crescita dell’inflazione è rimasta attestata sui valori raggiunti all’inizio dell’estate (intorno al +0,6%); il trend quindi si è stabilizzato, dopo aver mostrato tuttavia una minore decelerazione nei primi 6 mesi del 2009. Il Rapporto del Centro Studi può essere scaricato dal sito www.Bas.camcom.it/    
   
   
NUOVI REGOLAMENTI PER IL CREDITO E IL LEASING AGEVOLATI AGLI ARTIGIANI E ALLA MICROIMPRESE: SEMINARIO IN REGIONE MARCHE  
 
Ancona, 2 Marzo 2010 - Flessibilita` e innovazione nelle procedure di accesso al credito agevolato riservato agli artigiani e alle microimprese. La Regione Marche ha varato i nuovi regolamenti per i contributi in conto interessi (legge 949/52) e in conto canoni (legge 240/81). I contenuti vengono illustrati oggi, nel corso si un seminario che si svolge presso la sede della Giunta regionale (quinto piano di Palazzo Li Madou ´ Ancona). L´iniziativa e` promossa dalla Regione e da Artigiancassa. E` rivolta alle categorie produttive, agli istituti di credito, ai Consorzi fidi. I nuovi regolamenti vengono incontro alle richieste e alle esigenze manifestate dal comparto artigiano. Le disposizioni introdotte mirano a sostenere gli investimenti e a favorire la nuova occupazione.