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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Aprile 2010
PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA PER IL GIARDINO: VENTUNESIMA EDIZIONE, 2010  
 
La Giuria del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino ha deciso all’unanimità di dedicare la xxi edizione (2010) a Dura Europos, Siria. Il Premio, forse l’unico al mondo a rivolgersi a un luogo, sceglie ogni anno un caso che contenga patrimoni di memoria e di natura di particolare densità e si presenti come significativo per la ricerca scientifica e per la sperimentazione di metodi e strumenti per la cono­scenza e per il buon governo dei beni culturali. Dura Europos appare insieme come un sorprendente balcone sull’Eufrate, come un deposito stratificato di segni e di simboli da continuare a interrogare, come un caso di “diaspora” di documenti sparsi nel mondo. Costituisce un nodo peculiare nella geografia e nella storia plurimillenaria della Siria, un limite e insieme un crocevia tra mondi diversi: ellenismo, oriente, romanità. Ha accumulato nel corso del tempo testimonianze alte e singolari di civiltà e religioni diverse, restituendo una gamma peculiare di edifici di culto, dai vari templi pagani ai due esempi cruciali della sinagoga affrescata e della chiesa domestica dei cristiani delle origini. Ha custodito queste testimonianze nel corso del tempo sotto le sue stesse rovine, riparandole dal grande fiume non sempre amico, dal vento e dal sole, dalle greggi, dalle caro­vane e da ignari eserciti di passaggio, fino alla loro riemersione. E ci interroga su tutte le questioni fondamentali, dal paesaggio alla museografia, che danno senso, norma e progetto al governo dei patrimoni culturali. Per Dura Europos, per la salvaguardia e lo studio di quel che ne resta in situ, per la cura di quel che se ne conserva nei diversi musei, la Giuria del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, mentre chiede l’attenzione del mondo scientifico e della comunità tutta, consegna alla Direzione Generale delle Antichità Siriane il sigillo del riconoscimento e dell’impegno. Il Premio consiste in una “campagna di attenzioni” che contribuisca a far conoscere la geografia e la storia del luogo prescelto, le sue condizioni attuali, le questioni relative alla sua salvaguardia. Questa campagna culturale è articolata attraverso diverse tappe, che comprendono: un viaggio di studio; la raccolta di adeguate documentazioni bibliografiche, cartografiche e fotografiche; una conferenza stampa che rende nota la scelta della giuria; l’edizione di un quaderno-dossier, in italiano e in inglese; una mostra documentaria che si aprirà a Treviso il 23 aprile 2010; un seminario pubblico, in programma sabato 8 maggio 2010; la cerimonia, sabato 8 maggio 2010, alla quale sono invitate le autorità civili e culturali della Siria affinché portino una testimonianza e ricevano il simbolo del Premio, un sigillo disegnato dal grande architetto italiano Carlo Scarpa  
   
   
PEGGY IN VENICE. PHOTOGRAPHED BY NINO MIGLIORI  
 
Nel 1958, Peggy Guggenheim si fa ritrarre dal celebre fotografo Nino Migliori (1929) tra le mura domestiche di Palazzo Venier dei Leoni, in quello che, subito dopo la sua scomparsa, sarebbe diventato la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, di cui quest’anno ricorre il trentennale dalla nascita. Inseguendo la sua vivace curiosità intellettuale, sul finire degli anni ’50 Nino Migliori sosta a lungo nell’ambiente veneziano, frequentando artisti come Emilio Vedova, Tancredi Parmeggiani, Giuseppe Santomaso, Virgilio Guidi e occasionalmente anche Peggy Guggenheim, punto di riferimento per i pittori astratti italiani del periodo post-bellico, come appunto Vedova e Tancredi. Migliori è tra i pochi che con le sue sperimentazioni off camera della fine degli anni ‘40 potrebbe appieno essere definito un fotografo “espressionista astratto”, capace di raggiungere, attraverso la specificità degli elementi fondanti e costitutivi della fotografia, un’astrazione davvero pura e dunque vicina alla sensibilità modernista che impregna la collezione del Guggenheim veneziano. Ciò nonostante, nel 1958, arriva di fronte a Peggy passando per la porta schiettamente fotografica della figurazione. “La casa era veramente diversa da tutte quelle che ero solito frequentare” ricorda Migliori, “[…] si adattava proprio come un abito a Peggy, dalla personalità determinata e mutevole, enigmatica e prevedibile allo stesso tempo. Le opere d’arte non erano appese ad un muro per decorare, ma facevano parte di un tutt’uno e si trasformavano in ambiente creando in me forti emozioni e suggestioni”. È così che nascono queste raffinate fotografie in bianco e nero che raffigurano la collezionista nella sua amata magione veneziana, tra le pareti intime di quegli ambienti a lei quotidiani, con alcuni dei suoi oggetti personali che si stagliano sullo sfondo come frammenti d’esistenza e testimonianza della sua lungimiranza nell’ambito della cultura artistica d’avanguardia. Eccola così presentarsi in queste immagini con degli incredibili “biglietti da visita” che incorniciano la sua figura: dalla testiera del letto, realizzata da Alexander Calder, ai primi dripping di Jackson Pollock – al tempo appena intravisti in Italia – fino ai vari Braque o Brancusi, esposti con invidiabile nonchalance. Questa presentazione propone un Nino Migliori inedito attraverso una serie di dodici fotografie di grande formato esposte al pubblico per la prima volta, frutto della generosa donazione da parte di Giovanni e Anna Rosa Cotroneo. All’evento seguirà inoltre un piccolo ma prezioso catalogo, a cura di Roberto Maggiori e pubblicato per l’occasione dall’Editrice Quinlan, Bologna. Info: Evento Peggy in Venice. Photographed by Nino Migliori - Sede Collezione Peggy Guggenheim, Dorsoduro, 704, 30123, Venezia - Terrazza del Museum Cafe, 7 aprile / 26 luglio, 2010 - Orario 10.00 / 18.00, chiuso il martedì - www.Guggenheim-venice.it  . Www.peggyg.mobi  - info@guggenheim-venice.It  – tel 041.2405.440/419 - Catalogo curato da Roberto Maggiori, bilingue italiano/inglese con un saggio di Roberto Maggiori e interventi di Nino Migliori e Philip Rylands. Editore Editrice Quinlan, www.Aroundphotography.it  
   
   
ASSOCIAZIONE CASTELLI E VILLE APERTI IN LOMBARDIA - APERTURA DI PRIMAVERA - DOMENICA 11 APRILE 2010  
 
Domenica 11 aprile 2010 le dimore storiche dell’Associazione Castelli e Ville aperti in Lombardia aprono i loro battenti al pubblico per salutare simbolicamente il ritorno della primavera. In questa giornata, come da tradizione, ogni visitatore potrà richiedere in omaggio, presso le biglietterie delle dimore dell’Associazione, la Castelli Pass, tessera triennale, normalmente in vendita, che garantisce al possessore la riduzione sul biglietto di ingresso a tutte le strutture associate. In più, visite guidate speciali e iniziative ideate per l’occasione arricchiranno il calendario di questo evento primaverile. Programma Castello Sforzesco (Milano) Programma della giornata: apertura del Castello e dei Musei (dalle ore 16.30 ingresso gratuito) Orari: apertura Castello ore 7.00–18.00; apertura Musei ore 9.00-17.30 (ultimo ingresso ore 17.00) Per informazioni: Infopoint Castello Sforzesco, tel. 02 88463700, www.Milanocastello.it Palazzo Isimbardi (Milano) Programma della giornata: ore 10.00–14.00 (orario di inizio ultima visita) visite guidate continuate e gratuite senza prenotazione (ingresso da Corso Monforte, 35). Non verranno distribuite le Castelli Pass. Per informazioni: tel. 02 77402895 Villa Borromeo Visconti Litta (Lainate, Mi) Programma della giornata: ore 15.00 - 18.00 visita guidata alle sale affrescate di Villa Borromeo Visconti Litta (biglietto unico € 3,00); ore 10.00 – 12.00 e 15.00 – 18.00 ingresso libero alla mostra "L´avventura della Conoscenza nella Pittura di Masaccio, Beato Angelico e Piero della Francesca" (mostra sui tre cicli di affreschi della Cappella Brancacci e del Convento di San Marco a Firenze e del Ciclo della Croce ad Arezzo). Per informazioni: Ufficio Cultura tel. 02 93598266-267, cultura@comune.Lainate.mi.it, www.Comune.lainate.mi.it; Associazione Amici di Villa Litta, tel. 339 3942466, amicivillalitta@newmarket.It, www.Amicivillalitta.it Castello Visconteo Di Trezzo Sull’adda (Trezzo Sull’adda, Mi) Programma della giornata: ore 14.30–17.00 (partenza ultimo gruppo) visite guidate. Biglietto € 5,00, ridotto € 4,00 (bambini dai 6 ai 12 anni € 3,00, under 6 gratuito). Per informazioni: Pro Loco tel. 02 9092569 Castello Di Vezio (Perledo, Lc) Programma della giornata: dalle ore 15.00 esibizione di falconeria; ingresso gratuito a tutti i possessori della Castelli Pass. Orari: apertura Castello ore 10.00 – 18.00. Per informazioni: tel. 348 8242504 Villa Biancardi (Casalpusterlengo, Lo) Programma della giornata: ore 10.00 -12.00 e 15.30 -18.30 visite guidate a ingresso gratuito. Per informazioni: tel. 0377 9233240 Castello Di Vigevano (Vigevano, Pv) Programma della giornata: accesso gratuito al Castello; ingresso ridotto alla Torre per possessori Castelli Pass (€1,20); ingresso a pagamento al Museo Internazionale della Calzatura e alla mostra "Il Laboratorio di Leonardo" (Seconda Scuderia); possibilità di visite guidate a pagamento. Orario: apertura Castello ore 10-12.30 e 14-17 Per informazioni: tel. 0381 691636, infopointcastello@comune.Vigevano.pv.it Castello Visconti Di San Vito (Somma Lombardo, Va) Programma della giornata: ore 10.00 – 11.30 e 14.30 - 18.30 visite guidate; biglietto unificato e ridotto € 5,00. Per informazioni: tel. 0331 256337 Castello Di Brescia (Brescia) Programma della giornata: ingresso gratuito al Museo del Risorgimento e al Museo delle Armi; mostra “Semi d’Artista. Graines d’Artistes du monde entier” (Grande e Piccolo Miglio); “Castellando. Un viaggio nel tempo passeggiando tra le mura del Castello di Brescia”, visite guidate gratuite tra le mura del Castello a cura dell’Associazione Speleologica Bresciana. Orari: apertura Castello e Musei, ore 9.30 -17. 00; partenza visite guidate gratuite tra le mura del Castello ore 9.30 - 10.30 - 11.30 – 14.30 – 15.30 – 16.30 (prenotazione obbligatoria). Per informazioni: Cup, tel. 030 2977834, santagiulia@bresciamusei.Com, www.Bresciamusei.com, www.Comune.brescia.it; Associazione Speleologica Bresciana, tel. 338 7766622, info@speleoasb.Com, www.Speleoasb.it Castello Bonoris Di Montichiari (Montichiari, Bs) Programma della giornata: ore 10.00 -12. 00 e 15.00 -18.30 visite guidate (ingresso ridotto € 5,00 per possessori Castelli Pass) Per informazioni: Montichiarimusei, tel. 030 9650455, info@montichiarimusei.It, www.Montichiarimusei.it. Il Vittoriale Degli Italiani (Gardone Riviera, Bs) Programma della giornata: visite guidate al Parco del Vittoriale (su prenotazione), alla Prioria e al Museo della Guerra. I visitatori potranno ammirare un’opera d’arte che verrà esposta sul palco del teatro. Orari: apertura Vittoriale, ore 8.30 – 20.00; apertura Prioria e Museo della Guerra, ore 9.30 – 19.00. Per informazioni: tel. 0365 296511- 0365 296523 Palazzo Torri (Nigoline Di Corte Franca, Bs) Programma della giornata: ore 15.00 - 18.00 visite guidate; biglietto intero € 6,00, ridotto € 5,00, gratuito bambini under 10. Per informazioni: tel. 335 5467191, palazzotorri@libero.It Castello Di Bornato E Villa Orlando (Bornato, Bs) Programma della giornata: ore 10.00 - 12.00 e 14.30 -18.00 visite guidate della Villa e del parco con degustazione dei vini di Franciacorta prodotti dall’ Azienda Agricola del Castello; mostra sulla Via Crucis di Armando Riva nella Cappella del Castello. Biglietto € 6,00, ridotto € 5,50. Per informazioni: tel. 030 725006, cell. 339 1667402. Castello Di Grumello Del Monte (Grumello Del Monte, Bg) Programma della giornata: ore 15.00 – 18.00 visite guidate al Castello e alle cantine con degustazione; alle ore 15.30 e alle ore 16.30 incontro con la scrittrice e giornalista milanese Giovanna Ferrante (Sala Biliardo), che illustrerà il suo ultimo libro “La Dama di Ferro. Il romanzo di Teodolinda regina dei Longobardi”. Biglietto € 10 a persona. E’ possibile visitare il Castello anche la mattina su prenotazione. Per informazioni: tel. 348 3036243, angela.Romano@castellodigrumello.it, info@castellodigrumello.It, www.Castellodigrumello.it Castello Dei Conti Calepio (Castelli Calepio, Bg) Programma della giornata: ore 15.00 – 18.00 visite guidate; biglietto €3,00 (ridotto €1,50). Per informazioni: tel. 333 7612555 - 339 5328147 Palazzo Gonzaga Guerrieri (Volta Mantovana, Mn) Programma della giornata: ore 15.00 – 19.00 visite guidate gratuite al centro storico con il palazzo e le torri (su prenotazione). Per informazioni: tel. 0376 839412, turismoecultura@comune.Volta.mn.it Palazzo Sassi Museo Di Storia Ed Arte Valtellinese (Sondrio) Programma della giornata: ore 15.00 -18.00 visite guidate su prenotazione. Biglietto € 5,00, ridotto e gruppi € 4,00, under 18 e over 65 gratuito. Per informazioni: tel. 0342 526553, 0342 526269, fax 0342 526270 Castelli Di Bellinzona (Bellinzona, Ch) Bellinzona, tre Castelli Patrimonio dell’Unesco Programma della giornata: Castello di Sasso Corbaro: Giornata delle porte aperte e visita alla mostra "Gianluca Grossi Guerre Dieci Anni D´immagini" (biglietto € 5.50); Castello di Montebello: Visita del Museo archeologico (biglietto € 3.50); Castelgrande: Visita della mostra "Il Viaggio di Emma Nodari, 25´000 km sotto il cielo d´Africa" e visita del Museo storico-artistico (biglietto € 7.00) Orari: apertura Castelli ore 10.00 – 18.00 Per informazioni e prenotazioni: Bellinzona Turismo, tel. 0041 91 8252131 - www.Bellinzoanturismo.ch - www.Bellinzonaunesco.ch - info@bellinzonaturismo.Ch . Per visite organizzate dall´Italia consultare il sito www.Ilgirasoleviaggi.it In questa giornata la Castelli Pass sarà distribuita gratuitamente anche presso Villa Carlotta (Tremezzo, Co) e il Castello di Masnago, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (Varese). Per maggiori informazioni: Associazione Castelli e Ville aperti in Lombardia, Ex Caselli Daziari di Porta Nuova, Piazza Principessa Clotilde, 12- 20121 Milano, Tel 02 65589231, 333 4321287, relazioni.Esterne@castellieville.it , www.Castellieville.it  
   
   
TORINO: IL SEPOLCRO VUOTO: UN PERCORSO D´ARTE CONTEMPORANEA INTORNO ALLA SINDONE. IN MOSTRA 55 OPERE DI 33 ARTISTI DI FAMA INTERNAZIONALE - DAL 10 APRILE AL 23 MAGGIO  
 
L´arte contemporanea può ancora esprimere il senso del mistero, raccontare la relazione profonda dell´uomo con l´idea di Assoluto, interpretare la tensione verso l´infinito che è parte della nostra stessa identità umana. Da questo concetto nasce l´idea della mostra "Il Sepolcro vuoto. Un percorso d´arte contemporanea intorno alla Sindone" che avrà luogo a Torino dal 10 aprile al 23 maggio 2010 in contemporanea con l´Ostensione della Sindone. Curata da Giovanni Cordero, ed ospitata nei saloni di Palazzo Barolo, la mostra nasce dal recente invito di collaborazione che Papa Benedetto Xvi ha voluto estendere agli artisti perché convinto che l´intesa con loro possa dare speranza ad un mondo in crisi. La mostra, promossa dal Movimento per la Vita Italiano e dal Centro Cattolico di Bioetica dell´Arcidiocesi di Torino, si colloca dunque nel programma spirituale del pellegrino che si reca alla contemplazione della Sindone proponendo un percorso d´arte contemporanea in cui le 55 opere di 33 autori di fama internazionale (Sergio Agosti, Michele Baretta, Ermanno Barovero, Anna Borgarelli, Sergio Capellini, Antonio Carena, Neri Ceccarelli, Enrico Colombotto Rosso, Willy Darko, Davide De Agostini, Roberto Di Pasquale, Carlo D´oria, Omar Galliani, Gabriele Garbolino Ru, Titti Garelli, Mario Giammarinaro, Piero Gilardi, Francesco Gonin, Alexander Kossuth, Pietro Lerda, Nene Martelli, Ottavio Mazzonis, Carlo Rivetti, Vito Russo, Mario Schifano, Federico Severino, Luigi Stoisa, Francesco Tabusso, Gianni Maria Tessari, Sergio Unia, Alessandro Verdi, Huang Yang, Maya Zignone) aiutano a rivivere episodi della vita, morte e risurrezione di Cristo. Il Sepolcro è vuoto, la Vita ha trionfato, Cristo è risorto. Il culmine della disperazione diventa una sconfinata speranza. La suggestione dell´arte che ha meditato sulla nascita, sulla sofferenza, sulla morte, sulla resurrezione di Cristo e sulla valenza che ci ha voluto donare, induce il visitatore a ripensare ai propri valori, ad analizzare la propria vita alla luce della vera Vita, ad approfondire la riflessione sulle domande sollevate dai risultati della ricerca nel campo delle scienze della vita; anche gli artisti con le loro opere sono chiamati a partecipare all´impresa di dare senso all´avventura umana. Nella mostra si è cercato di trovare il filo conduttore che lega l´intero senso del percorso artistico ma anche il momento, l´occasione per una riflessione sui valori fondamentali della esistenza. In particolar modo sono stati sviluppati tre nuclei tematici: -Il rispetto della vita che nasce (l´amore e la corporeità, la maternità, la natura) con le opere di Capellini, Severino, Stoisa, Unia, Darko, Di Pasquale, Galliani, Agosti, Borgarelli, Tabusso, Carena, Lerda, Giammarinaro, Gilardi, Schifano, Tessari; -Il sollievo delle sofferenze (la cura, l´accoglienza, la pace) con le opere di Baretta, Gonin, Colombotto Rosso, Garbolino Ru, Tabusso, De Pasquale, Garelli; -La morte, la nova Vita (la Crocifissione, la Deposizione e la Sindone, la Risurrezione) con le opere di Capellini, Ceccarelli, D´oria, Kossuth, Severino,verdi, Martelli, Barovero, De Agostini, Mazzonis, Rivetti, Russo, Zignone. "Il visitatore che vorrà addentrarsi - spiega Giovanni Cordero, curatore della mostra - nell´analisi delle opere troverà un numero inaspettato di richiami e di rimandi, un percorso visivo che non segna una strada unica di lettura ma ne potrà scoprire in continuazione di nuove ed inattese quanto più, con animo semplice e puro, si lascerà coinvolgere in questo percorso d´arte contemporanea intorno alla Sindone". "Sono ben lieto - dichiara il Cardinale Severino Poletto, Arcivescovo di Torino - che il Centro Cattolico di Bioetica dell´Arcidiocesi di Torino, in occasione dell´Ostensione della Sindone, sia, con il Movimento per la Vita Italiano, promotore della Mostra avente come tema "Il Sepolcro vuoto. Un percorso d´arte contemporanea intorno alla Sindone". Dolore, sofferenza e morte costituiscono una problematica mai completamente risolvibile nell´ottica umana e capace di essere illuminata solo dalla prospettiva che la Parola di Dio offre. Per il cristiano, infatti, la morte è l´inizio della vita nuova. La "Passio Christi" dà così valore e risposta di senso alla "passio hominis" e la risurrezione di Gesù, come ho scritto nel Messaggio per la Quaresima 2010, illumina l´abisso della nostra stessa sofferenza umana". "Non è un caso che sia stata scelta la cornice barocca di Palazzo Barolo - sottolinea Valter Boero presidente del Movimento per la Vita di Torino. Essa è stata la dimora dei marchesi Giulia e Tancredi di Barolo che circa 150 anni fa hanno saputo scorgere la luce della vita umana anche nelle vite più fragili e rifiutate con un grande impegno personale e con innovazioni educative in tempi non meno turbolenti degli attuali". "Sostenere l´esposizione Il Sepolcro vuoto è per noi motivo di grande orgoglio", dichiara Luigi Lana, direttore generale della Società Reale Mutua di Assicurazioni. "Da sempre, il mondo del sacro è fonte di ispirazione per l´arte, avendo guidato la creazione di opere dal valore eccezionale, che hanno portato l´Italia, e l´Europa, agli onori del mondo. Il nostro compito, nel campo artistico, è la tutela: saremo noi infatti a proteggere le interpretazioni contemporanee dell´arte sacra esposte a Palazzo Barolo. Inoltre, coglieremo l´occasione per far conoscere al pubblico un altro patrimonio importante, il Museo Storico di Reale Mutua, con un´apertura speciale dedicata proprio ai visitatori della mostra Il Sepolcro vuoto". Essi, infatti, riceveranno un coupon che permetterà loro di accedere al Museo, sito presso Palazzo Aldobrandini Biandrate di San Giorgio, in via delle Orfane 6, nelle immediate vicinanze di Palazzo Barolo e di proprietà della Compagnia torinese. Le visite si svolgeranno dal 17 aprile al 23 maggio, con visite guidate in orario 10-18. La mostra Il sepolcro vuoto, aperta dal 10 aprile al 23 maggio con orario 9.00/21.00, è ospitata all´interno di Palazzo Barolo (via delle Orfane 7 a Torino) e ha un biglietto di ingresso di 5,00 euro, che consente anche la visita gratuita a Palazzo Barolo. La mostra è organizzata con il patrocinio di Arcidiocesi di Torino, Comitato per la Sindone, Città di Torino, Provincia di Torino, Consiglio Regionale del Piemonte, Regione Piemonte e con il contributo di Movimento per la Vita Italiano, Movimento per la Vita di Torino, Centro Cattolico di Bioetica dell´Arcidiocesi di Torino, Società Reale Mutua di Assicurazioni, Serra International Distretto 69  
   
   
CON DIVINNOSIOLA TREKKING NEL CUORE ENOLOGICO DEL TRENTINO  
 
In occasione delle kermesse dedicata al famoso vino sabato 10, 17 e 24 aprile 2010 tre speciali escursioni dedicate alle meraviglie artistico-naturali della Valle dei Laghi tra narrazioni in musica, rappresentazioni sacre e degustazioni enogastronomiche. Tre giornate di trekking per scoprire cultura, tradizioni e luoghi da cui nasce una delle eccellenze enologiche più famose e apprezzate di tutto il Trentino: il Nosiola Trentino Doc. È questo l’appuntamento con gli esclusivi itinerari escursionistici di Divinnosiola, la kermesse dedicata al famoso vino che sabato 10, 17 e 24 aprile accompagnerà gli appassionati in un originale viaggio tra le località della Valle di Laghi, culla produttiva dell’etichetta. I percorsi sveleranno il patrimonio del territorio attraverso una serie di momenti ad hoc: dalle narrazioni in musica per raccontarne cultura e storia, alle rappresentazioni sacre all’interno di piccole chiesette per scoprirne la tradizione religiosa, fino alle passeggiate con guide del luogo tra sentieri storici e tesori naturalistici per immergersi nella bellezza intatta dei suoi paesaggi. A chiudere gli appuntamenti prelibate degustazioni di Vino Nosiola e prodotti tipici in aziende agricole della zona curate dalle Strade del Vino e dei sapori dal Garda alle Dolomiti, Trento e Valsugana e produttori di Vino Nosiola della Valle dei Laghi. Gli itinerari di trekking sono organizzati dall’Apt di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in collaborazione con il Comitato Valle dei Laghi e fanno parte del ricco programma di eventi con cui Divinnosiola celebrerà fino a domenica 25 aprile il re dei vini trentini. Calendario Trekking Divinnosiola * Sabato 10 Aprile Terlago – ritrovo Centro Sportivo Trilacum - ore 15.00 Trekking per tutti con Accompagnatore di territorio alla scoperta delle antiche “lore” del lago di Terlago con spiegazione storico – naturalistica del suggestivo ambiente circostante fino alla chiesa di San Pantaleone gentilmente concessa. A cura dell’Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Terlago – Chiesa San Pantaleone - ore 16.30 “Il medico pietoso verso tutti”, narrazione musicata dedicata a San Pantaleone – Lettura ad opera di Lorenzo Bassotto – con Norberto Martinelli (oboe), Peter Lanziner (contrabbasso), Francesca Righi (fisarmonica), Nicola Bighetti (flauto). Drammaturgia di Antonia Dal Piaz, consulenza culturale di Mons. Giuseppe Grosselli. A cura della Fondazione Aida di Verona, in collaborazione con la Scuola di Musica “I Minipolifonici”. Santa Massenza - ore 17.30 Azienda Agricola e Distilleria Giulio e Mauro Poli: degustazione vino Nosiola e prodotti tipici a cura delle Strade del Vino e dei sapori dal Garda alle Dolomiti, Trento e Valsugana e dei produttori di vino Nosiola della Valle dei Laghi. Prenotazione obbligatoria. * Sabato 17 Aprile 2010 Vezzano – ritrovo Bar Al Bersaglio - ore 15.00 Trekking per tutti con Accompagnatore di territorio in visita al sentiero geologico Stoppani, importante museo all’aperto che offre all’escursionista tutto il suo fascino delle testimonianze dell’era glaciale. Arrivo alla chiesa di San Valentino gentilmente concessa. A cura dell’Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Vezzano – Chiesa San Valentino - ore 16.30 “Il coraggio giovane, l’amore di tutti”, narrazione musicata dedicata a San Valentino – Lettura ad opera di Marco Zoppello – con Norberto Martinelli (oboe), Peter Lanziner (contrabbasso), Francesca Righi (fisarmonica), Elisa Romeo (flauto). Drammaturgia di Antonia Dal Piaz, consulenza culturale di Mons. Giuseppe Grosselli. A cura della Fondazione Aida di Verona, in collaborazione con la Scuola di Musica “I Minipolifonici”. Santa Massenza - ore 17.30 Azienda Agricola e Distilleria Francesco Poli: degustazione vino Nosiola e prodotti tipici a cura delle Strade del Vino e dei sapori dal Garda alle Dolomiti, Trento e Valsugana e dei produttori di vino Nosiola della Valle dei Laghi. Prenotazione obbligatoria. * Sabato 24 Aprile 2010 Cavedine – ritrovo Capitello San Lorenzo - ore 15.00 Trekking per tutti con Accompagnatore del territorio in visita alla strada romana, ricalcando l’antico collegamento tra Trento e il Garda, ricco di testimonianze degli effetti glaciali sulle rocce, con particolare attenzione alle incisioni rupestri lungo il percorso. Arrivo alla chiesa di San Siro di Pavia a Lasino gentilmente concessa. A cura dell’Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Lasino – Chiesa di San Siro di Pavia - ore 16.30 “I tempi della malaria in Val Cavedine”, narrazione musicata dedicata a San Siro – Lettura ad opera di Flora Sarrubbo – con Lorena Coser (arpa), Isabella Pisoni (cantante). Drammaturgia di Antonia Dal Piaz, consulenza culturale di Mons. Giuseppe Grosselli. A cura della Fondazione Aida di Verona, in collaborazione con la Scuola di Musica “I Minipolifonici”. Lago di Cavedine - ore 17.30 Azienda Agricola Gino Pedrotti: degustazione vino Nosiola e prodotti tipici a cura delle Strade del Vino e dei sapori dal Garda alle Dolomiti, Trento e Valsugana e dei produttori di vino Nosiola della Valle dei Laghi. Prenotazione obbligatoria Per prenotazioni e informazioni: Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Via Manci 2, 38100, Trento, Tel. 0461 216000, www.Apt.trento.it , informazioni@apt.Trento.it ; Comitato per la promozione Culturale, sociale ed economica della Valle dei Laghi, Tel. 0461 864400, info@valledeilaghiturismo.It , www.Valledeilaghiturismo.it  
   
   
MILANO: SERGIO BONELLI - L´AVVENTURA DEL FUMETTO  
 
Martedì 13 aprile, ore 21, presso lo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, Milano: proiezione in anteprima del video “Sergio Bonelli – L’avventura del fumetto” (Milano 2009, durata 35’), prodotto dalla Provincia di Milano con la collaborazione artistica di Andrea Bosco, nell’ambito della collana “Gente di Milano. Storie, volti e figure della cultura milanese contemporanea”, curata da Massimo Cecconi e distribuita da Medialogo/servizio audiovisivi della Provincia di Milano. Insieme a Sergio Bonelli e Andrea Bosco, saranno presenti Giulio Giorello, docente di Filosofia della scienza e grande appassionato di Tex e di Dylan Dog, e diversi sceneggiatori e disegnatori della Sergio Bonelli Editore. Introdurrà la serata Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano. E’ prevista una seconda proiezione alle ore 22.15. Ingresso libero sino ad esaurimento posti. Nell’occasione, il foyer di Spazio Oberdan ospita da giovedì 8 a mercoledì 14 aprile una piccola mostra dedicata a Tex e agli altri personaggi della casa editrice. Orari: 10-22. Ingresso gratuito. Lo spirito con cui la Provincia di Milano ha voluto documentare la vicenda umana e professionale di Sergio Bonelli per la collana "Gente di Milano" è più che un riconoscimento. Nel video, Bonelli parla dei suoi genitori, degli inizi artigianali di una vicenda editoriale che sarebbe diventata storia; parla dei suoi personaggi, dei suoi collaboratori; parla di una Milano che non c´e´ più´ e di un futuro del fumetto che si annuncia incerto: “Solo la qualità - dice Bonelli - potrà far sopravvivere il fumetto. Una qualità che necessariamente risulterà costosa". “Gente di Milano” è una collana dedicata a personalità del mondo della cultura, dell´arte e dello spettacolo, nate a Milano o che hanno eletto il capoluogo lombardo a sede della loro attività. Una serie di documentari che risponde all´esigenza di conservare memoria di idee, parole, gesti, sguardi di figure che hanno espresso, con la loro opera, significative testimonianze di legame con la cultura e il territorio. Il documentario “Sergio Bonelli – L’avventura del fumetto” sarà in seguito disponibile presso il Medialogo/servizio Audiovisivi della Provincia di Milano, Via Guicciardini 6, per scuole, biblioteche, enti e associazioni. “La fama di Tex Willer ha varcato da decenni i confini nazionali, sino a diventare il fumetto italiano di gran lunga più famoso e venduto nel mondo, - sottolinea Novo Umberto Maerna - un personaggio che ancora oggi rifulge per la sua collocazione al di fuori di vetusti schemi ideologici: nella filosofia di Tex chi ha torto ha torto, anche se è il burbero colonnello del forte, smanioso di far carriera a costo della pelle dei suoi soldati o di quei poveri diavoli di indiani. La grandezza di Tex è tutta racchiusa in un’etica e in un’estetica della vita molto particolari, che danno primaria importanza al coraggio, ai Valori e alle Idee, al senso dell‘Onore ed al rispetto della parola data: Tex combatte gli uomini malvagi (di qualunque colore) e difende i deboli, sempre. E se il merito artistico della creazione del personaggio è ascrivibile al padre Gianluigi Bonelli, scomparso anni fa, è il figlio Sergio che, sviluppando negli anni la casa editrice, ha permesso a Tex di essere in edicola ancora oggi e di essere conosciuto anche all’estero”. Sergio Bonelli (Milano, 2 dicembre 1932) conosciuto anche come Guido Nolitta (suo pseudonimo da sceneggiatore di fumetti), è autore di fumetti ed editore. Figlio di Gian Luigi Bonelli (creatore di Tex e fondatore della casa editrice Audace), e di Tea Bonelli, che dal 1946 ha preso le redini della casa editrice dell´ex marito, entra giovanissimo nel mondo del fumetto e dell´editoria facendo il tuttofare nell´impresa di famiglia: da fattorino a magazziniere, fino a rispondere alle lettere dei lettori. Nel 1957 prende in mano la casa editrice Cepim, la futura Sergio Bonelli Editore, una delle case editrici di fumetti più importanti nel panorama italiano, subentrando nella direzione alla madre Tea. Intraprende anche la strada della sceneggiatura con lo pseudonimo di Guido Nolitta. In tale veste la sua prima fatica è la serie Un Ragazzo nel Far West pubblicato a partire dal 1958 e realizzato graficamente da Franco Bignotti. Due anni dopo scrive Il Giudice Bean che verrà realizzato da Sergio Tarquinio e pubblicato solo nel 1963 nella collana Gli Albi Del Cow Boy. Nel 1961 crea una dei più grandi successi della casa editrice: Zagor, personaggio "ibrido" tra Tarzan e il western, con forti incursioni nel fantastico, grazie al quale Bonelli può dar sfogo a tutta la sua passione per il genere avventuroso in tutti i suoi aspetti. Quattordici anni dopo, nel 1975, darà vita a quello che considererà sempre il suo figlio prediletto: Mister No uno scanzonato ex soldato statunitense che vive in Amazzonia, nella Manaus degli anni ‘50. È anche il primo sceneggiatore a sostituire suo padre sulla pagine di Tex dove esordisce con la storia dal titolo Caccia all´uomo disegnata da Fernando Fusco e pubblicata sul numero 183 della serie datato gennaio 1976. Per i disegni di Aurelio Galleppini realizza poi L´uomo del Texas volume della collana Un uomo un´avventura. I crescenti impegni in veste di editore lo costringono tuttavia a ridurre drasticamente la sua attività di autore, interrompendo la scrittura delle sceneggiature di Zagor nel 1982 e riservandosi di scrivere ancora le storie di Mister No fino al 1995 (pur affiancato da uno staff di altri autori). Dopo vari anni di inattività come scrittore, è tornato alla macchina da scrivere in occasione dell´ultima avventura di Mister No: è stato infatti lui a dare l´addio al personaggio che più ha amato. La lunga storia è cominciata nell´albo di settembre 2005 ed è terminata alla fine del 2006. Le avventure di Mister No sono poi continuate negli albi speciali con periodicità semestrale fino al 2009. A gennaio 2007 ha preso il posto di Decio Canzio alla direzione generale della Sergio Bonelli Editore. A Bonelli è stato consegnato, nel 2008, l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano. Andrea Bosco (nato a Venezia nel 1945), laureato in Storia del Risorgimento e giornalista professionista, dal Gazzettino di Venezia è passato al Guerin Sportivo poi alla Gazzetta dello Sport e al Corriere di Informazione. In seguito, ha lavorato alla divisione libri della Rizzoli, poi a Il Giornale (allora diretto da Indro Montanelli) e in Rai dal 1990: dove ha condotto per 15 anni l’edizione serale del Tgr Lombardia E’ caporedattore del settore cultura e spettacoli, e ideatore - curatore della rubrica di informazioni librarie “Prova d’autore”, che va in onda con successo da vent’anni. Ha scritto una decina di libri. Grande appassionato ed esperto di cinema western e fumetti, per la Provincia di Milano ha curato la mostra “Kit Carson e dintorni”. Ha curato anche la mostra “Buena vista – Mezzo secolo di grafica cubana”. Vive a Milano dal 1972. Informazioni al pubblico: Provincia di Milano/settore cultura, tel. 02.7740.6383/6302/6329, www.Provincia.milano.it .  
   
   
IN OCCASIONE DELLA XII SETTIMANA DELLA CULTURA PROMOSSA DAL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI, CASA ZEGNA E OASI ZEGNA OFFRONO UNO SPECIALE ITINERARIO TRA ARTE, STORIA, NATURA, TRADIZIONE LOCALE, ADOTTANDO LA CULTURA COME CHIAVE DI LETTURA PER VIVERE IL PATRIMONIO STORICO-PAESAGGISTICO DI QUESTO SUGGESTIVO TERRITORIO  
 
Queste le iniziative in programma, concentrate domenica 25 aprile: Casa Zegna, archivio storico e polo di aggregazione culturale. Apertura Straordinaria E Visite Guidate Casa Zegna è una viva testimonianza di cent’anni di storia imprenditoriale e sociale. Una palazzina anni ’30 all’interno del perimetro del Lanificio Zegna, a Trivero, in provincia di Biella, ristrutturata nelle volumetrie interne per un nuovo concept “archivistico” museale, che comprende al piano terra habituszegna, escursus tra storia imprenditoriale, mecenatismo ambientale e sociale realizzato da Cittadellarte-fondazione Pistoletto. Gli altri spazi ospitano l´archivio storico Zegna, polo archivistico omnicomprensivo con origine dalle realtà triveresi ma con sviluppo internazionale, che accoglie documenti, fotografie, disegni tecnici, campionari e oggetti generati in cento anni di attività industriale e sociale. Il 25 aprile, durante l’apertura straordinaria in occasione della Xii Settimana della Cultura, oltre alle visite guidate all’archivio, sarà possibile visitare la piccola ma ben documentata mostra Il Lanificio ”Antico” Di Ermenegildo Zegna, che propone fotografie storiche, riviste dell’epoca e un breve filmato dell’Istituto Luce. Sempre il 25 aprile sarà possibile visitare, sulle adiacenti terrazze del Lanificio Zegna, Le banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero, installazione di arte contemporanea realizzata da Daniel Buren e, nelle frazioni di Trivero, le panchine-scultura realizzate da Alberto Garutti dal titolo Il cane qui ritratto appartiene a una delle famiglie di Trivero. Quest’opera è dedicata a loro e alle persone che sedendosi qui ne parleranno Info: www.Fondazionezegna.org/allaperto - http://www.casazegna.org/.  
   
   
LA CERVARA: INEDITA APERTURA STRAORDINARIA ALLA VISITA DEGLI SPAZI DI RECENTE RESTAURO  
 
In occasione della Xii Settimana della Cultura dal 16 al 25 aprile 2010, La Cervara, Abbazia di San Girolamo al Monte di Portofino, in collaborazione con Associazione Levante Ligure Cultura Sviluppo, apre le porte dei suoi spazi inediti e di recente restauro: la sala degli Affreschi, il giardino dei Semplici, l’Agrumeto e il Salone storico. Luogo di enorme fascino e di grande importanza storica e ambientale, La Cervara, nel segno della Settimana della Cultura, apre al pubblico i propri luoghi più “segreti”, normalmente non accessibili durante le visite istituzionali e teatro di nuovi e impegnativi restauri. La Cervara sarà aperta al pubblico nei fine settimana del 17 e del 24 aprile 2010, con visite guidate a partire dalla mattina (ore 10, 11 e 12) e per tutto il pomeriggio (ore 15, 16 e 17). In occasione della Settimana della Cultura, l’acquisto di un biglietto intero a € 10,00 sarà valido per due persone. Dal 19 al 23 aprile 2010 l’ingresso sarà gratuito e riservato alle scuole (con gruppi di massimo 35 alunni). La Cervara, Abbazia di San Girolamo al Monte di Portofino, nasce come abbazia benedettina nel 1361. In accordo con il Ministero dei Beni Culturali, viene dichiarata Monumento Nazionale nel 1912. A partire dal 1990, anno in cui perviene all’attuale proprietà, il complesso è stato oggetto di importanti lavori di recupero e restauro condotti con la supervisione della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici della Liguria, su progetto dell’architetto Mide Osculati e con l’intervento, per il restauro pittorico, di Pinin Brambilla Barcilon, la celebre restauratrice del Cenacolo vinciano. Il complesso ha riaperto al pubblico nel 1999. La Cervara è da sempre avvolta da un alone di fascino misterioso: in quasi settecento anni di storia, momenti di splendore si sono alternati a periodi di decadenza, e le notizie tramandatesi nei secoli mescolano realtà e fantasia, storia e leggenda. Il primo nucleo di abitanti fu un piccolo gruppo di monaci benedettini che nel 1361 vi fondarono un monastero, dedicandolo a San Girolamo. Il monastero divenne in breve sempre più grande e sempre più potente, sottomettendo a sé anche altri cenobi. Il prestigio di San Girolamo della Cervara e la sua splendida posizione lo resero una meta privilegiata al passaggio di personaggi illustri: dal poeta Francesco Petrarca a santa Caterina da Siena, da papa Gregorio Xi a Giovanni d’Austria. Nel Cinquecento il monastero, a capo di una congregazione che annoverava più di dieci monasteri benedettini, raggiunse il suo massimo splendore. Nei secoli successivi il complesso della Cervara subì numerose trasformazioni e molti adeguamenti architettonici, e a partire dalla fine del Settecento – con la soppressione degli ordini monastici voluta dalla Rivoluzione Francese – si susseguirono diversi passaggi di proprietà. I beni mobili della Cervara furono così in gran parte dispersi. Nel 1868 il complesso venne acquisito dal marchese Giacomo Durazzo, che ne eseguì importanti lavori di recupero e decise poi di venderlo ai padri somaschi, affinché la presenza dei religiosi potesse riportare il monastero a rivivere gli splendori del passato. Successivamente, i padri somaschi vendettero la Cervara a un gruppo di Certosini provenienti dalla Francia: i nuovi monaci ebbero gran cura dell’abbazia e anche del suo giardino, ma furono costretti a vendere nel 1937, anno in cui la Cervara fu definitivamente destinata a dimora privata. La Cervara fa parte dei Grandi Giardini Italiani e dell’Adsi (Associazione Dimore Storiche Italiane). Parallelamente alla sua attività come centro di organizzazione di eventi privati, si apre e si propone anche come centro di attività culturali, con il supporto e la collaborazione di organismi nazionali e internazionali. Da marzo a ottobre è possibile visitare l’Abbazia la prima e la terza domenica di ogni mese. Con un minimo di 30 persone e su prenotazione obbligatoria, è inoltre possibile visitare l’Abbazia ogni giorno dell’anno accompagnati da guide accreditate anche in lingua inglese, tedesca, spagnola e francese. L’associazione Levante Ligure Cultura Sviluppo nasce nel 2009 con lo scopo di tutelare e sostenere le risorse storico-culturali e turistico-ambientali del Levante Ligure attraverso la promozione e l’organizzazione di attività culturali ed editoriali. La Cervara – Abbazia di San Girolamo al Monte di Portofino Lungomare Rossetti – via Cervara, 10 16038 Santa Margherita Ligure (Genova) tel +39 0185 293 139 | fax +39 0185 291 270 per info e prenotazioni 800.65.21.10 | visite@cervara.It -  www.Cervara.it.    
   
   
BOLZANO: ALLA SCOPERTA DELLA FAUNA ORNITOLOGICA DEL LAGO DI CALDARO - 10 APRILE  
 
Birdwatching con il Museo di Scienze Naturali al Lago di Caldaro, sabato 10 aprile 2010, ore 7,45 – 13,00. Gli esperti di “Dolomiti Birdwatching” in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige guideranno i partecipanti sabato 10 aprile, dalle ore 7,45 alle 13,00, alla scoperta del biotopo del Lago di Caldaro, importante zona umida e luogo di sosta e nidificazione di numerose specie di uccelli, tra i quali l´airone cinerino, lo svasso maggiore, la folaga, la gallinella d’acqua e vari passeriformi. Le uscite sono gratuite e verranno effettuate con qualsiasi tempo. Si rivolgono a tutti gli interessati. Prenotazioni presso il Museo di Scienze Naturali, tel. 0471 412964 (mar-ven, ore 10-18); oppure al 333 3579900 (Maurizio Azzolini)  
   
   
“CAMILLO BENSO DI CAVOUR E IL SUO TEMPO” LA FIGURA E L’OPERA DEL TESSITORE AL CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR  
 
Il castello di Grinzane Cavour ospita la mostra itinerante “Camillo Benso di Cavour e il suo tempo”. Da sabato 17 aprile a domenica 2 maggio 2010 il Museo delle Langhe s’arricchisce di un nuovo allestimento che ripercorre la storia dell’uomo-simbolo dell’Unità nazionale e profeta di un Piemonte e di un’Italia che si aprivano all’Europa. L’inaugurazione si svolge sabato 17 aprile 2010 alle ore 17,30 al castello di Grinzane. La mostra “Cavour e il suo tempo”, inaugurata ufficialmente a Roma il 18 gennaio scorso dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, viene allestita grazie alla collaborazione dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour di Santena e della Fondazione Cavour e fa parte del Programma 2009-2010-2011 che l’Associazione Amici della Fondazione Cavour cura ed organizza con la Regione Piemonte, la Fondazione Cavour, la Città di Torino, la Città di Santena, la Provincia di Torino e il Comitato “Italiacentocinquanta”. Gli anni in cui Cavour visse a Grinzane furono i meno noti alla grande storia. Fu «sindaco operoso e benefico dal maggio 1832 al febbraio 1849», come recita la stele muraria affissa nel 1896 sul lato sud-ovest del castello. Proprio da qui svolgeva le sue mansioni amministrative, qui riuniva le sedute del consiglio comunale, qui abitava nei periodi in cui il suo apprendistato politico torinese glielo permetteva. Venne a contatto con la quotidianità dei problemi di un piccolo Comune. Di quest’esperienza fece tesoro negli anni a venire, restituendoci un’immagine molto diversa da quella ufficiale di primo ministro e diplomatico di levatura internazionale. Si scopre un Cavour esperto di agronomia che tenta l´innesto di nuovi vitigni e crea le basi per dare origine al Barolo, il re dei vini rossi italiani. «Nell’anno in cui si celebrano i duecento anni dalla nascita di uno dei più grandi statisti che il nostro Paese abbia avuto - afferma il Sen. Tomaso Zanoletti, presidente dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour - rinnoviamo la memoria del maggior artefice del nostro Risorgimento. Non dobbiamo dimenticare, poi, i meriti che egli ebbe per lo sviluppo della nostra viticoltura. Con quest’allestimento, che ospitiamo con piacere ed interesse grazie alla collaborazione della Fondazione Cavour e dell’Associazione Amici della Fondazione che ringrazio, torniamo a riappropriarci della nostra storia e di uno dei suoi più grandi protagonisti». Senza l’esperienza di Cavour a Grinzane, lo sviluppo enologico sarebbe stato molto lento e difficile e il Piemonte forse non avrebbe rappresentato il modello di riferimento che avrebbe seguito altre importanti regioni italiane. Oggi il Castello di Grinzane è un’importante meta turistica e ospita la sede dell’Enoteca Regionale, la prima fondata in Piemonte, la seconda in Italia. «Grinzane per Camillo Cavour rappresentò l’ancora di salvezza - dichiara Gino Anchisi vicepresidente dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour -. Da qui comincia il suo personale ‘risorgimento’: la carriera militare non gli piace, in famiglia sta male e la posizione di cadetto gli crea frustrazione. Per fortuna la cappa della Restaurazione si sta rompendo. Il 27 aprile 1831 sale al trono Carlo Alberto. Le dimissioni dall’esercito sono accettate. Il padre finalmente decide di inviarlo ad amministrare i beni di Grinzane. La nomina a sindaco del piccolo Comune lo mette a contatto con una realtà sociale ed amministrativa stimolante. Da Grinzane inizia la formazione di imprenditore e di politico, base da cui ripartire per i viaggi a Ginevra, Parigi, Londra, Bruxelles, Trieste alla scoperta di nuovi contesti in cui inserire l’Italia che deve recuperare la sua collocazione in Europa». La mostra “Camillo Benso di Cavour e il suo tempo” La mostra illustra gli ambienti e i contesti in cui si formò ed agì Camillo Benso di Cavour evidenziando lo spirito, il metodo e gli ingranaggi caratteristici dell’originalità della sua azione politica. La figura e l’opera del Tessitore sono il filo conduttore per ripercorrere pagine significative del Risorgimento inserite nel contesto italiano, europeo e mondiale. I processi di cambiamento scientifici, tecnologici, sociali, istituzionali, economici, produttivi, commerciali, trasportistici e culturali sono posti in rilievo per illustrare le complessità del quadro internazionale ed interno di metà Ottocento. La dimensione spazio-temporale della mostra crea l’opportunità di conoscere, riflettere e approfondire la storia Unitaria. L’epopea della nascita del nuovo Stato nel cuore dell’Europa e del Mediterraneo è ripercorsa mettendo in luce i problemi e le difficoltà che il Paese dovette affrontare prima e dopo l’Unificazione. Prodotta dall’Associazione Amici, con il contributo della Regione Piemonte, in collaborazione con la Fondazione Cavour e con la supervisione di storici del Risorgimento, rientra tra le attività già realizzate in preparazione delle celebrazioni del 2010, Bicentenario della nascita di Camillo Cavour e del 2011, centocinquantesimo dell’Unità D’italia. Presentata a Plombières les Bains nel luglio 2008, ricorrenza del 150° anniversario dell’Incontro segreto tra Napoleone Iii e Cavour, ha riscosso notevole interesse di pubblico e l’apprezzamento di storici italiani e francesi. Il carattere divulgativo-didattico, il supporto storico e tecnico garantiscono la fruibilità di un vasto pubblico di studenti, di insegnanti, di curiosi della storia patria, di estimatori di Camillo Cavour. Gli allestimenti permanenti del Museo delle Langhe sono un affascinante percorso alla scoperta della storia di questo territorio. La visita inizia dalla Sala del Territorio con la proiezione del filmato “Il Conte di Cavour”. Dai locali un tempo adibiti a ricovero per i cavalli, si passa al piano superiore, alla Sala delle Maschere, il cui soffitto risalente al 1547 è dipinto a trabeazioni ed impreziosito da 156 “maschere” che raffigurano volti, stemmi araldici e allegorie. Proprio in questa Sala ogni anno all’inizio di novembre si tiene l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba. Il passo successivo lungo il percorso museale conduce alla Sala del Premio letterario, le cui volte a crociera sono ornate da splendidi affreschi risalenti al 1600 e 1700. Riprendendo le scale, si arriva alla Sala del tartufo, il fungo ipogeo che ha creato leggende e miti legati alla sua raccolta e ai suoi cercatori, i “trifulao”. Anche i vini hanno una singolare esposizione: un grande vano a forma di bottiglia dove si può entrare e ammirare le numerosissime etichette di rossi e bianchi esposti. Il Museo etnografico, invece, espone arredi e oggetti d’uso comune in ambientazioni di fine ‘600 e fine ‘800, fotografie e ricordi del passato. La visita prosegue nella camera privata di Cavour, per poi continuare al piano superiore dove si trova il Museo della Civiltà contadina, dove sono state ricreate la bottega del maniscalco, un’aia e la cantina. Nelle silenti cantine del maniero ha sede l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, la prima nata in Piemonte, la seconda fondata in Italia, che espone, in degustazione e vendita, le migliori etichette del territorio e produzioni alimentari tipiche. Le etichette presenti sono oltre 400 e rappresentano circa 170 case vinicole e distillerie, mentre le tipicità gastronomiche sono prodotte da 12 aziende del territorio. Il 24 e 25 aprile 2010, l’Enoteca proporrà degustazioni gratuite di Barolo e Barbaresco della selezione 2009 dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d’Alba. Tra le mura del castello si trova il Ristorante al Castello, luogo ideale dove assaporare i piatti preparati da Alessandro Boglione. Giovane e geniale chef, ha collezionato esperienze con grandi nomi dell’alta ristorazione e ha conseguito lusinghieri riconoscimenti in concorsi nazionali. All’interno del maniero trova spazio anche un’accogliente Caffetteria, che offre la possibilità a tutti i visitatori di concedersi una piacevole sosta golosa  
   
   
MOSTRA A MILANO PAPUASIA’S SHADOW: A MILANO PRESSO GLI SPAZI DELLA BIBLIOTECA DELLA MODA  
 
E’ lo sguardo su una terra dalla natura estrema, la Papua Nuova Guinea. Le Ombre della Papuasia, da cui prende il titolo il progetto, infatti rappresentano lo spirito e l’essenza di una forte emozione impressa istintivamente sul disegno e riflessa sulle interpretazioni delle foto realizzate da G. Agusta. Nell’immaginario suggestivo e nelle visoni le 18 opere si sono lentamente delineate, dando forma a quella che è la passione primaria dell’Artista per la ricerca di moda, fino a concretizzarsi in un intervento di fusione tra fotografia e rappresentazione grafica, estrapolando quindi un’essenza pura dai valori di questa terra. La duplice struttura in plexiglass trasparente superiore (disegno stampato) e opaco inferiore (fotografia), vuole dare una visione introspettiva, da cui nascono ombre ben delineate che rimandano alle atmosfere ed ai sapori della Papuasia. Oltre ai disegni anche l’abito realizzato insegue linee semplici, morbide, ricchi di significati nascosti e di contenuto, ritrovati nella semplicità dell’affascinante popolazione della Papua Nuova Guinea  
   
   
TRIESTE (SALA FITTKE): MOSTRA PERSONALE DEL PITTORE FRANCESCO LEONE  
 
S’inaugura sabato 10 aprile alle ore 17.30 a Trieste, nella Sala comunale “Arturo Fittke” di piazza Piccola 3, la mostra antologica intitolata “Figurazione oggi. Opere scelte di Francesco Leone”, con intervento critico di Marianna Accerboni. La rassegna, visitabile fino al 29 aprile, propone una serie di dipinti e disegni realizzati dagli anni ’70 a oggi. Il chiaroscuro è il sommo dell’arte ed è dato a pochissimi scriveva Ugo Foscolo ai primi del Xix secolo, in epoca neoclassica. E forse - sottolinea Accerboni - proprio per il fatto che è dato a pochi, oggi non molti ne fanno uso, preferendo saltare a piè pari la copia dal vero e il periglioso figurativo, per passare subito alla più rassicurante astrazione o a installazioni le più permissive. A differenza di quanto fece Picasso, che a soli 16 anni dipingeva in modo eccellente con taglio squisitamente figurativo e del quale proprio per questo è lecito pensare che, quando iniziò a scomporre i volumi, lo fece perché sinceramente interessato dalla sperimentazione. Senza negare valore e molto rispetto ad alcune ricerche e correnti d’avanguardia dell’arte contemporanea, va però notato che, fino a qualche anno fa, nell’arte dei nostri giorni la figurazione era spesso considerata espressione provinciale e déjà vu. Rara avis può quindi essere considerato oggi chi, come Francesco Leone, dipinge ciò che vede e ammanta le proprie rappresentazioni di poetica verità, cimentandosi nella fatica di ritrarre e interpretare la realtà con aderenza e fedeltà a ciò che è visibile, studiando figura e anatomia; confortato forse anche dal fatto che, da qualche decennio a questa parte, ha preso piede in Italia e all’estero una corrente neo-figurativa, che ripropone una narrazione comprensibile, anche se interpretativa, del vero. Formatosi nell’atelier del noto acquerellista triestino Lido Dambrosi e alla Scuola di Figura tenuta al Museo Revoltella da Nino Perizi, Leone, che ha iniziato a esporre nel 1981 presentato dal critico Giulio Montenero, ha affinato con tali frequentazioni il naturale talento a esprimere e rielaborare armonicamente le forme della realtà, cimentandosi con sicurezza assoluta nella difficile arte del nudo e del ritratto, delle quali ci consegna prove sincere ed eleganti, realizzate a matita, carbone, pastello, sanguigna, olio, acrilico e china. A tali tematiche - conclude Accerboni - ha poi aggiunto con agilità la rappresentazione del paesaggio, resa rapidamente, quasi in forma di appunto, secondo il ritmo della pittura postimpressionista, e, su suggerimento del pittore Ottavio Bomben, la raffigurazione del cavallo, spesso lanciato al galoppo, riuscendo a conferire a tutte le sue immagini un sentimento di poetica bellezza e levità, spesso esaltate da un inedito e raffinato supporto in velluto. Dove: Sala comunale A. Fittke – Piazza Piccola, 3 - Trieste Quando: 10 - 29 aprile 2010 Orario: tutti i giorni 10.00 - 13.00 / 17.00 – 20.00 A Cura Di: Marianna Accerboni Catalogo: no Info: 3356750946  
   
   
BALLARINI PROFESSIONALE INCONTRA DONDOLANDOARTE: PROGETTO D’ARTE TOTALE  
 
Dondolandoarte è il nome scelto dalla fotografa Antonella Pizzamiglio e Barbara Sereni per l’Atelier che si inaugurerà il 10 aprile a Martignana Po e attorno al quale si sviluppa un ambizioso progetto: creare un luogo d’arte. Citando Augè “il luogo è quella dimensione di appropriazione affettiva in cui il passato personale entra in risonanza con il passato storico” e dove solo è possibile un autentico dialogo con il presente, una definizione che bene si adatta anche al processo di creazione artistica che nasce dal vissuto individuale per trasformarsi in discorso sull’uomo. Non è un caso perciò che l’idea di Dondolandoarte si sia fatta strada durante i lavori di ristrutturazione di un’antica stalla, luogo per antonomasia in grado, pur mantenendo la sua identità, di accogliere senza fratture anche l’alterità delle antiche porte indonesiane sotto il portico che, con la loro massiccia struttura in legno, parlano lo stesso linguaggio del “fare” delle robuste travi del sottotetto. Chi entra qui vive un’esperienza completa perché ogni esposizione prevede per tutta la sua durata rappresentazioni teatrali, performance musicali e degustazioni di prodotti tipici organizzate in percorsi tematici. In un luogo infatti si vive e la dimensione conviviale è indispensabile per predisporre alla condivisione, inoltre la cucina con i suoi prodotti e i suoi gesti ripetuti, tramandati e perfezionati di generazione in generazione è forse il modo più piacevole per apprezzare il valore della tradizione. Proprio per questo Ballarini, sempre attento a coniugare la necessità dell’innovazione con il rispetto della tradizione e convinto dell’equazione cucina-cultura, ha deciso di sposare il progetto di Antonella e Barbara fornendo all’Atelier di Martignana gli strumenti del progetto Ballarini Professionale, i più adatti per confezionare vere opere d’arte culinaria. Un primo “assaggio” del fitto programma di dondolandoArte lo si avrà proprio il 10 aprile quando gli executive chef di Molteni accompagneranno con le loro fantasie di sapore l’apertura della mostra Percorsi di Luce, una sintesi dell’esperienza professionale e artistica di Antonella Pizzamiglio che spazia dal cinema al teatro, alla moda per arrivare all’impegno sociale con la toccante sezione intitolata Leros, anche il nulla ha un nome, incentrata sulle drammatiche condizioni dei degenti del manicomio dell’isola greca e recentemente esposta con successo di critica a Trieste in occasione del Convegno Internazionale di Psichiatria. Per affiancare Percorsi di luce sono previste anche due interessanti serate dedicate al teatro e alla musica: il 17/04 l’alternativo spettacolo allestito dall’Accademia della follia cui seguirà una degustazione di prodotti tipici parmigiani reinterpretati dal poliedrico chef Massimo Spigaroli dell’Antica Corte Pallavicina, recentemente fattosi notare anche per la consulenza data al Principe Carlo d’Inghilterra in qualità di gastronomo e norcino; il 24/04 sarà invece il turno della Cena d’arte, un’occasione per unire il piacere di una gustosa cena a quello più squisitamente estetico avvolti dalle calde sonorità della voce di Laura Trent, talentuosa cantautrice italo-americana. Www.dondolandoarte.com.  
   
   
REGGIO EMILIA (PALAZZO MAGNANI): MOSTRA DI MICHAEL KENNA - IMMAGINI DEL SETTIMO GIORNO A CURA DI SANDRO PARMIGGIANI - 8 MAGGIO / 18 LUGLIO 2010  
 
La grande fotografia torna protagonista a Palazzo Magnani, il bellissimo spazio espositivo di Reggio Emilia che ha già ospitato nei suo 13 anni di attività, i più importanti fotografi e fotoreporter del mondo, da André Kertész a Eugene Smith, da Luigi Ghirri a Arnold Newman, da Edward Curtis a James Nachtwey, da Werner Bischof a Edward Steichen. Dall’8 maggio al 18 luglio 2010, saranno le immagini di Michael Kenna, uno dei maestri internazionali della fotografia di paesaggio, ad arricchire le stanze dello storico palazzo reggiano con la mostra Immagini del settimo giorno. In occasione della quinta edizione di Fotografia Europea, l’esposizione, promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, con il contributo di Fondazione Manodori, Ccpl, Bfmr Dottori Commercialisti, Studio Legale Sutich-barbieri-sutich di Reggio Emilia, Montana, Assicurazioni Generali, curata da Sandro Parmiggiani, presenta 290 fotografie in bianco e nero del maestro inglese, ma americano d’adozione, in grado di ripercorrere tutto il suo iter creativo. Tra queste, 200 costituiscono il vero e proprio percorso antologico, 35 documentano lo sguardo sul territorio reggiano, frutto di ricognizioni sul campo compiute negli ultimi tre anni, 35 si misurano con il perenne fascino di Venezia e 20 ripropongono uno dei cicli storici di Kenna, quello sui campi di concentramento e di sterminio nazisti. Come sottolinea Sandro Parmiggiani: “da quando conosco il lavoro di Michael, vi ho sempre immediatamente colto, e amato, una sorta di respiro lento e profondo del mondo, come se il silenzio fosse finalmente sceso sulla terra - da qui il titolo della mostra Immagini del settimo giorno: come ci dice il libro della Genesi, Dio, completata la creazione del mondo, si riposa - , e ciò che noi sbrigativamente e con scarsa consapevolezza chiamiamo paesaggio a noi si offrisse nel suo incanto segreto, e nella sua essenza più vera. Non ci sono persone, nelle fotografie di Kenna, né tantomeno volti e corpi che sviino la nostra attenzione dalle pure linee, dalle nitide geometrie, dai contrasti, alternativamente duri o soffusi, tra luce e ombra, tra il biancore assoluto di una neve che tutto ammanta e la drammatica cupezza di rocce, di isole, di spiagge, di livide distese d’acqua”. La mostra prende il via dalle immagini scattate da Michael Kenna nella natia Inghilterra negli anni Settanta e Ottanta, nelle quali si sofferma sui paesaggi urbani e su quelli di campagna, che posseggono già alcuni caratteri che impregneranno il suo successivo modo di fotografare: un’atmosfera di nebbie e di fumi, catturati in quell’indefinibile momento del crepuscolo o dell’alba. La linea dell’orizzonte è sempre lontana, con la terra disseminata di segni (alberi, pali, lampioni, giunchi che emergono da uno stagno, un’altalena solitaria, delle sedie ripiegate) che si protendono come simboli, e che misurano la profondità del campo visivo. Nei paesaggi urbani sono le strade lastricate, il nero profilo degli edifici sullo sfondo o quello bianco di un corrimano lungo un’erta salita, a guidare con forza magnetica l’occhio che s’inoltra nelle profondità dello spazio. Le cupe silhouette di un impianto industriale nel Michigan e le inquietanti forme conico-trapezoidali della centrale elettrica di Ratcliffe nel Nottinghamshire, che Michael affronta negli anni Novanta, sono i prodromi delle sue indagini sulle metropoli (New York, Shanghai, Hong Kong, Dubai, Rio de Janeiro) o sui ponti che a Parigi, a Praga, a New York uniscono le due rive dei fiumi che le attraversano. Altre volte, è quel che resta di perdute civiltà lontane, o di creazioni a noi più vicine nel tempo, ad affascinarlo – le piramidi egizie e maya, le statue dell’Isola di Pasqua, i mulini a vento contro cui combatté Don Chisciotte nella sua Mancia, il profilo del monastero di Mont-saint-michel, le statue abbandonate a se stesse nei giardini di Francia, il carro di Apollo a Versailles, colto mentre sembra uscire dalle acque, le sinistre rovine del Désert de Retz, le costruzioni solitarie di San Pietroburgo –, a evocare brandelli di memorie lontane. A questo proposito, non è si può dimenticare il ciclo de L’impossibile oblio – alcune di queste immagini vengono ora riproposte nella mostra –, che Kenna ha sentito il dovere di realizzare, recandosi nel corso degli anni Novanta sui luoghi dei campi di concentramento e di sterminio nazisti: personale testimonianza, memento di un uomo che sa quanto preziosa e necessaria sia la trasmissione della memoria. Questa sorta di respiro cosmico che fa vivere il mondo, che caratterizza tutte le immagini di Kenna, può essere soprattutto colto nelle fotografie scattate negli spazi aperti: sovente un mare di pece e un cielo di tempesta si contendono la scena, con la linea dell’orizzonte che a malapena riesce a dividere e distinguere le due insondabili profondità. Oppure, Kenna scruta la terra – le pianure, le colline, le montagne, i laghi, gli stagni, i fiumi e i canali – e si sofferma su isolate macchie di arbusti o di alberi, sugli steccati o sulle dune desertiche all’orizzonte, sui pali che emergono dall’acqua, sui riflessi che duplicano e capovolgono il reale, dentro un alone luminoso, che il lavoro in camera oscura accentua e esalta, che ci ricorda tanta grande pittura misuratasi con l’incanto della luce. Dal 2006 – anno in cui è nato il progetto di questa mostra – ad oggi, Michael Kenna è venuto tre volte a Reggio Emilia per scattare immagini del territorio; nell’occasione di questi soggiorni, si è sempre recato a Venezia. Gli esiti di queste ricognizioni approdano ora a Palazzo Magnani, in due sezioni speciali della mostra che arricchiscono la vera e propria esposizione antologica. Accompagna la mostra un catalogo Skira, bilingue (italiano/inglese), con testi di Pierre Bonhomme, Ferdinando Scianna, Sandro Parmiggiani. Michael Kenna nasce a Widnes, Lancashire (Inghilterra) nel 1953. Dopo avere a lungo sognato di dedicarsi alla pittura, studia fotografia al London College of Printing. Nel 1975 la mostra “The Land”, a cura di Bill Brandt, al Victoria and Albert Museum di Londra gli rivela le straordinarie possibilità della fotografia artistica; oltre a Brandt, Kenna riconosce di avere guardato con interesse a Atget, Emerson, Sudek, Bernhard, Callahan, Sheeler, Stieglitz. Alla fine degli anni Settanta, Michael si trasferisce negli Stati Uniti, e va a vivere a San Francisco – in seguito, abiterà prima a Portland e poi a Seattle, dove attualmente risiede. A San Francisco incontra Ruth Bernhard (1905-2006), sensibile fotografa di nudi e di nature morte, della quale diventa assistente, aiutandola nella stampa delle sue immagini e maturando una grande esperienza in camera oscura, che nitidamente si rivelerà nel tempo in tutto il lavoro di Kenna. Pressoché dagli esordi, Michael sceglie il paesaggio come tema elettivo delle sue fotografie, avviando una infaticabile ricognizione sugli infiniti volti segreti del pianeta, e arrivandone a toccare tutti i continenti; gli esiti di questi viaggi e soggiorni, determinati da commissioni o da scelte personali, vengono documentati in alcune monografie specifiche e nei cataloghi delle mostre a lui dedicate. Tra le tante esposizioni che si sono tenute in spazi pubblici e in gallerie private, ricordiamo quelle in vari musei francesi, statunitensi, giapponesi – ultima quella alla Bibliothèque Nationale de France di Parigi nel 2009. Tra i suoi cicli ci piace ricordare “L’impossibile oblio”, sui campi di concentramento e di sterminio nazisti, esposto anche a Palazzo Magnani nel 2002, come sezione della mostra “Memoria dei campi”. Info: Michael Kenna. Immagini del settimo giorno - Reggio Emilia, Palazzo Magnani (Corso Garibaldi 29) - 8 maggio / 18 luglio 2010 - Catalogo: Skira  
   
   
LIVORNO: NUOVO PORTO TURISTICO DI SAN VINCENZO - INAUGURAZIONE“IL MARINAIO” DI GIAMPAOLO TALANI - 13 GIUGNO 2010  
 
Il 13 Giugno 2010 sarà inaugurato il nuovo porto turistico di San Vincenzo, in provincia di Livorno. La neonata struttura portuale si colloca al centro della Val di Cornia, circondata da luoghi quali Bolgheri, Castagneto Carducci e l’etrusca Populonia che ne fanno un luogo turistico, enogastronomico d’eccellenza. Sette metri di altezza e venti quintali di peso, è “Il Marinaio”, l’imponente opera bronzea realizzata dal maestro Giampaolo Talani per il nuovissimo porto turistico di San Vincenzo. L’opera, destinata a diventare il simbolo del mare e della vita che lega al mare non solo la cittadina di San Vincenzo e la Toscana, ma l’intero territorio nazionale, verrà inaugurata con un evento ufficiale aperto alla partecipazione popolare. La realizzazione del porto si snoda attraverso l’esecuzione di una molteplicità di progetti: dalla diga foranea, fino all’impianto d’illuminazione. La diga foranea è l’opera di difesa più importante del nuovo porto, col suo “piede sommerso esterno” che garantisce di smorzare la forza delle onde prima di arrivare alla scogliera vera e propria. Inoltre il porto si compone di darsene, tra le quali una coperta, banchine, frangiflutti, uffici, negozi per ricambi nautici, servizi di assistenza nautica, capannone coperto per rimessaggio, lavori di manutenzione e riparazione. L’ultimo atto di grande lungimiranza di tutte le forze coinvolte nel progetto è stato commissionare per l’ingresso a mare del nuovo porto un’opera d’arte che potesse conferire una straordinaria ed immediata identità alla Marina ed alla cittadina di San Vincenzo; per questa impresa è stato scelto il maestro toscano Giampaolo Talani che in questo paese è nato e che ben sa interpretare gli umori e l’aria salmastra del mare Tirreno. Talani nasce a San Vincenzo nel 1955. La sua ricerca pittorica prosegue, sviluppando nel tempo una tecnica ed uno stile assolutamente originali. Se la pittura degli anni giovanili appare più dura e inquietante, in una fase più matura la sua visione poetica si addolcisce e con questa anche l’espressione pittorica. Il viaggio artistico si dipana tra le tematiche delle “storie del Marinaio”, “Imagerie del marinaio”, “Storie nuove”, “Un forte vento di mare”, “Cercatori di pesci”, quindi “Storie salate” e “Finesterre – Partenze”, il grande affresco collocato nella stazione fiorentina di S. Maria Novella che ha contribuito negli ultimi anni a ridare smalto ed attualità alla grande “arte pubblica” con la creazione di opere che, proiettate al di là dell’aspetto monumentale e celebrativo, sono state in grado di entrare nel cuore delle persone e di essere condivise in maniera eccezionale.  
   
   
COLORI E PROFUMI DI PRIMAVERA A CASTELLO QUISTINI  
 
Domenica 25 Aprile apre la stagione di Castello Quistini, un’oasi verde tra Rose, Storia e Leggenda, Una collezione con oltre 1500 varietà di rose, angoli verdi segreti, un giardino bioenergetico, il brolo dove trovare le più strane e antiche varietà di piante da frutto e un piccolo orto dei semplici. Questo e tanto altro è ciò che potrete ammirare in oltre 10.000 metri quadrati di giardino botanico a Castello Quistini, antica dimora del 1500 unica nel suo genere, situata tra le splendide colline della Franciacorta, a due passi dal centro storico di Rovato. Dal 25 Aprile fino al 1 Agosto dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00, tutte le Domeniche e festivi aprono al pubblico i giardini del castello e alcune tra le sue meravigliose sale antiche. Un’oasi verde per tutti gli appassionati di botanica o per chi semplicemente desidera passare una Domenica all’aria aperta assaporando i profumi della meravigliosa collezione di rose antiche, moderne e inglesi con le più particolari e strane varietà. Le Domeniche di Maggio, il mese delle rose, potrete ammirare le regine dei fiori tra cui l’occasione per l’unica fioritura dell’anno delle bellissime rose cinesi; Durante i mesi di Giugno e Luglio potrete invece godere della fioritura delle molte varietà di ortensie, delle rose inglesi e delle antiche. Tutte le rose e ortensie presenti a Castello Quistini sono destinate alla vendita e sarete seguiti nell’acquisto da esperti del settore. A conclusione della visita, potrete concedervi un momento di relax all’interno di uno dei primi giardini bioenergetici mai realizzati in Italia, alla ricerca di un benessere psico-fisico a cui troppo spesso rinunciamo a causa della frenesia moderna. Questa tecnica di realizzazione di parchi e giardini rappresenta il concreto risultato di specifiche ed approfondite ricerche sull´interazione energetica esistente tra gli esseri viventi e l´ambiente. Novità di quest’anno è la presenza di nuovi percorsi e giardini accompagnati dalla fioritura di oltre 3000 bulbi di tulipani e da una collezione di carex, splendidi cespugli verdi o variegati molto utilizzati nella realizzazione dei giardini all’estero. Tra i giardini potrete inoltre trovare simpatiche sculture d’arredo di animali che vi accompagneranno nel percorso. Il biglietto di ingresso è di 8,00 € e comprende una mappa dei giardini in cui sono indicate tutte le varietà di piante presenti. Alle 16,30 visita guidata botanica e storica della durata di circa un’ora tenuta dal proprietario del palazzo e progettista dei giardini. Per informazioni potete visitare il sito internet di Castello Quistini all’indirizzo www.Castelloquistini.com o visitare parte della collezione di rose all’interno del portale www.Rosae.org. Il vivaio di rose e ortensie è aperto tutti i giorni previa telefonata al numero 3208519177. Info: Castello Quistini, www.Castelloquistini.com, info@castelloquistini.Com, Tel 339 1351913  
   
   
ROMA (CASA DELL’ARCHITETTURA): MIMAR SINAN L’ARCHITETTO  
 
Le opere del “Michelangelo Ottomano” in una mostra fotografica Lunedì 12 aprile 2010 alle ore 18.00, nello spazio espositivo della Casa dell’Architettura di Roma in Piazza Manfredo Fanti, si inaugurerà la mostra fotografica “Mimar Sinan. L’architetto”, realizzata dalla società Doku Film di Istanbul in collaborazione con l’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia in Italia e con la Casa dell’Architettura di Roma. Alla cerimonia di apertura interverranno: il Segretario Generale della Presidenza della Turchia Mr. Mustafa Isen, il Consigliere Culturale Mrs Aygun Atalay, il Direttore della Doku Film Mr. Mustafa Aksay, il Presidente Arch. Amedeo Schiattarella e il Prof. Giuseppe Strappa della Casa dell’Architettura. Mimar Sinan è conosciuto in Occidente come il “Michelangelo Ottomano”. Egli vide realizzati gran parte dei suoi innumerevoli progetti nel corso della seconda metà del Xvi secolo, in quello che potrebbe essere definito come il secolo d’oro dell’Impero Ottomano. Nessuno prima di lui - e forse neanche dopo - ebbe una tale notorietà in vita sia come abile costruttore sia come sapiente architetto. La sua fama è legata indissolubilmente alla sua attività lavorativa, ai suoi capolavori, che nacquero e presero forma nell’arco di soli cinquant’anni, sparsi ovunque in quell’enorme impero. Mimar Sinan, contemporaneo di Michelangelo e Palladio, fu responsabile per la costruzione o la supervisione di tutti gli edifici più importanti dell´Impero Ottomano. Membro della corte imperiale dal 1536, fu nominato architetto capo dell’impero nel 1539 dal sultano Solimano il Magnifico. Sinan conserverà la carica anche sotto i due successori Selim Ii e Murad Iii. A Sinan sono attribuiti più di 300 edifici: moschee (spesso con il relativo complesso di edifici annessi), palazzi, bagni pubblici (hamam), caravanserragli, mausolei, a cui vanno aggiunte altre opere di pubbliche utilità come ponti ed acquedotti. Di alcune costruzioni, in particolare quelle lontane dalla regione della capitale, ha probabilmente fornito l’impostazione generale, lasciando l’esecuzione a suoi assistenti, come Davut Aða, che alla sua morte gli succedette come architetto capo. A ripercorrere la storia artistica di Sinan 50 fotografie di grande formato, accompagnate da 10 miniature cinquecentesche e da un modellino del Complesso di Suleymaniye. In occasione dell’inaugurazione sarà anche proiettato un documentario sulla vita del grande architetto - prodotto dalla Doku Film - e si potrà assistere dal vivo ad un concerto al pianoforte di Fahir Atakoglu, il musicista turco che ha composto la colonna sonora del documentario. Questa mostra, che nasce nell’ambito degli eventi di commemorazione dell’architetto turco Mimar Sinan (1489-1588), ha aperto per la prima volta i battenti il 9 giugno 2009 presso il Palazzo Presidenziale di Ankara alla presenza del Presidente della Repubblica di Turchia Abdullah Gül. In occasione della nomina di Istanbul a Capitale Europea della Cultura 2010, il Ministero della Cultura e del Turismo ha deciso di far girare la mostra in diverse capitali : Sarajevo in Bosnia-erzegovina (ottobre 2009), Damasco in Siria (dicembre 2009), Aleppo in Siria (febbraio 2010), Sofia in Bulgaria (marzo 2010), Roma in Italia (aprile 2010), Ryad in Arabia Saudita (aprile 2010), Berlino in Germania (maggio 2010), Rio de Janeiro (maggio 2010), Londra in Gran Bretagna (giugno 2010) per poi, dopo aver toccato gli Stati Uniti e la Francia, concludersi ad Istanbul il prossimo ottobre.  
   
   
PARMA (PALAZZO BOSSI BOCCHI, STRADA AL PONTE CAPRAZUCCA 4): FUOCHI DI GIOIA E LACRIME D´ARGENTO- APPARATI EFFIMERI E MEMORIE A STAMPA IN ONORE DI LUISA ELISABETTA DI BORBONE  
 
Nel 250° anniversario delle commemorazioni solenni tributate da Parma alla Duchessa "Babet", che portò la Francia a Parma. Esattamente 250 anni fa Parma, Piacenza e Guastalla commemoravano la loro duchessa Luisa Elisabetta di Borbone, scomparsa prematuramente a Versailles il 6 dicembre 1759. I sudditi la chiamavano "Babet", il nomignolo usato affettuosamente da suo padre, Luigi Xv di Francia, che per lei nutriva una vera predilezione. Una vita breve la sua, ma singolare anche in un secolo straordinario per l´emancipazione femminile come il Settecento: fu infatti una donna volitiva, indipendente e brillante, ma anche una moglie affezionata (tenerissime le lettere al marito don Filippo, il suo "cher Pippo") e una madre scrupolosa (si deve a lei la scelta di Condillac, famoso ?losofo sensista, quale istitutore del ?glio don Ferdinando). Sposata appena dodicenne a don Flippo di Borbone, futuro duca di Parma, fu un´abile diplomatica (progettò le nozze della primogenita Isabella con Giuseppe d´Asburgo, futuro imperatore d´Austria) e fu sensibile all´arte, quale corollario della regalità, chiamando dalla Francia architetti, artisti e intellettuali per dare nuovo volto alle regge di Parma, Colorno e Sala Baganza, con l´obiettivo di replicare i fasti della Versailles che aveva conosciuto nella sua infanzia dorata. La Fondazione Cariparma e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambiente, Territorio e Architettura dell´Università di Parma hanno deciso di ricordare questo personaggio, ancora poco approfondito dalla storiogra?a europea, oltre che dei Ducati, e il primo decennio borbonico a Parma con una serie di quattro manifestazioni. La prima ha coinciso con la presentazione pubblica della terza versione nota di un ritratto postumo di Luisa Elisabetta, dipinto da Jean Marc Nattier e conservato in collezione privata, esposto a Palazzo Bossi Bocchi accanto a quello ormai conosciutissimo di proprietà della Fondazione, opera di Louis Michel Van Loo, e ad alcuni pezzi scelti fra i disegni e le incisioni appartenenti alle collezioni della Fondazione. Il secondo appuntamento inaugurerà l´11 aprile prossimo: una mostra dal titolo "Fuochi di gioia e lacrime d´argento. Apparati ef?meri e memorie a stampa in onore di Luisa Elisabetta di Borbone". S´indaga sugli allestimenti e sull´editoria d´occasione che hanno scandito la breve esistenza di Babet: le feste nuziali a Parigi, le tappe durante i numerosi viaggi uf?ciali, il battesimo del ?glio Ferdinando (i fuochi di gioia) e in?ne le esequie solenni a Parigi, Piacenza, Guastalla e Parma (le lacrime d´argento), quest´ultime volute dalla Corte nella chiesa dell´Annunziata e af?date all´architetto Ennemond Alexandre Petitot. La mostra intende indagare un episodio emblematico della straordinaria stagione settecentesca di eventi spettacolari e di editoria d´occasione, riproponendone gli apparati attraverso riproduzioni in due e tre dimensioni, oltre naturalmente a pezzi originali, scelti fra i disegni e i dipinti appartenenti alle collezioni della Fondazione Cariparma, a raccolte private e a collezioni pubbliche, tra le quali spicca quella della Biblioteca Palatina, cui appartengono rarissime e preziose edizioni commemorative delle feste dinastiche parigine ed emiliane. Durante il periodo di apertura, a Palazzo Bossi Bocchi saranno organizzate conferenze e visite guidate (il 15 aprile Alessandro Malinverni parlerà dell´Ef?mero eternato nel caso delle feste parigine del 1739; il 23 aprile sarà la volta di Carlo Mambriani e Davide Gasparotto, che presenteranno la mostra al pubblico della "Settimana della Cultura"). Tra il 16 e il 20 giugno 2010 è prevista la visita alle Collezioni d´arte della Fondazione Cariparma da parte dell´Associazione Culturale Ghamu (Groupe Histoire Architecture Mentalités Urbaines), composta da specialisti del Settecento europeo legati all´Università della Sorbona; nell´occasione saranno mostrati i disegni di Petitot appartenenti alle collezioni d´arte della Fondazione Cariparma, in particolare quelli legati alla committenza della Duchessa e alla trasformazione di Parma in occasione delle nozze di Isabella con il futuro imperatore, nonché i numerosi ritratti dei personaggi della corte borbonica esposti a Palazzo Bossi Bocchi. In?ne, dal 16 al 18 settembre 2010 Parma ospiterà un convegno internazionale di studi dedicato alla ?gura di Luisa Elisabetta e al primo decennio di dominio borbonico a Parma 1749-1759, organizzato dai professori Carlo Mambriani (Università di Parma) e Gianfranco Fiaccadori (Università di Milano), con l´aiuto di enti locali (come la Provincia, i comuni di Sala Baganza e Colorno, l´Arma dei Carabinieri, la Biblioteca Palatina) e ?nalizzato a una migliore comprensione dei profondi legami storici, artistici e culturali tra Parma e la Francia. Hanno già aderito importanti studiosi francesi, italiani e spagnoli, esperti di varie discipline storiche e artistiche, al ?ne di offrire una panoramica esaustiva - dalla storia alla ?loso?a e alla letteratura, dall´arte alla musica e al costume - di un periodo ?nora poco indagato negli studi, che pure ha segnato la prima apertura dei Ducati a una dimensione veramente internazionale e cosmopolita, costituendo l´indispensabile premessa all´età aurea e più nota di Parma quale «Atene d´Italia»  
   
   
SCIALPINISMO, TREKKING, TORRENTISMO E SEMPLICI PASSEGGIATE  
 
Dall´8 all´11 aprile - forre e cascate al Parco Fluviale del Tevere (Umbria) Corso Di Avvicinamento Al Torrentismo Discesa delle Forre di Prodo e di Riancoli. Successivamente attività torrentistica a Parrano, Rocca Gelli, Il Casco, Cascate di Ortanza. Per i dettagli consultare il sito web. Info e prenotazioni: Associazione Sportiva Scolastica "E. Majorana" Orvieto - www.Sport.majoranaorvieto.org  - A.e.n. Fie- 339/3022881 - Tel. 393/1992277. Altre info sul Parco del Tevere http://www.Parks.it/parco.fluviale.tevere . Il 9 aprile - natura e storia al Parco Regionale La Mandria (Piemonte) Regalmente, Slow Visit In Carrozza La grande e lunga storia della Mandria, quella del Risorgimento e di Vittorio Emanuele Ii, ma anche quella più antica del Medioevo e dei Visconti di Baratonia o quella più recente dei Marchesi Medici del Vascello, vi sarà raccontata durante un lento e lungo percorso in carrozza. La carrozza si fermerà a Borgo Castello per visitare gli Appartamenti Reali e al ricetto medievale della Rubbianetta per visitare la chiesa di San Giuliano. Al termine, degustazione di cibi antichi presso il Ristorante didattico Cascina Prato Pascolo. Durata: 4 ore. Partenza alle ore 14.30 da Ponte Verde. Quota di partecipazione: 25 Euro a partecipante. Minimo 8, massimo 14 partecipanti. Per ulteriori informazioni, contattare il Punto Informativo Ponte Verde: Tel. 011/4993381 - E-mail: info@parcomandria.It . Altre info sul Parco La Mandria http://www.Parks.it/parco.mandria . Il 10 aprile - natura e archeologia al Parco Naturale Regionale Valle del Treja (Lazio) Le Isole Sacre Passeggiata all´insegna dell´archeologia in Terra Falisca: "Narce" Calcata, il Tempio Falisco (la divinazione), Pizzopiede. Appuntamento alle ore 9.30 presso il Centro visite del Parco (Calcata borgo - Palazzo baronale). Arrivo in piazza Roma alle ore 14.00. Grado di difficoltà del percorso: medio/alto. Percorso: 7 km. Accessibilità ad adulti e ragazzi. Passeggini: no. Quota di partecipazione: Euro 10.00 a persona. Proposta di pranzo al sacco: Euro 12 a persona. Per ulteriori informazioni: Cooperativa Arcobaleno - Teresa Di Cosimo - Tel. 0761/588885 o 338/5064584. Altre info sul Parco Valle del Treja http://www.Parks.it/parco.valle.treja . Il 10 aprile - escursione guidata al Parco Regionale Veneto del Delta del Po (Veneto) Serate Naturalistiche Nel Parco Escursione guidata gratuita "Gli anfibi", con ritrovo presso il Giardino Botanico di Porto Caleri, Rosolina Mare, alle ore 18.00. Un appuntamento interamente dedicato agli anfibi, specie elusive e interessanti sotto l´aspetto scientifico, ma sconosciute. Breve introduzione e a seguire escursione notturna. Alle ore 21.00 cena alla Pensione Pineta di Rosolina Mare (a carico dei partecipanti). Per ulteriori informazioni, contattare l´Ente Parco: Tel. 0426662304 - Email: info@parcodeltapo.Org . Altre info sul Parco Delta del Po Veneto http://www.Parks.it/parco.delta.po.ve . L´11 aprile - trekking per famiglie al Parco Naturale della Collina Torinese (Piemonte) Trekking In Collina... Per Tutti Tra Bosco del Vaj e Bosc Grand. Trekking per famiglie nei boschi della Collina Torinese, lungo diversi percorsi, adatto anche a chi vuole gradualmente avvicinarsi all´esperienza escursionistica. Sosta per pranzo al sacco e tanta avventura alla scoperta delle meraviglie della Collina Torinese, del Bosc Grand e del Bosco del Vaj. Rivolto ad adulti e famiglie. Dalle ore 9.30. Quota: gratuita. Handicap fisico: non adatta; psichico: non adatta; relazionale: adatta. Per informazioni e prenotazioni: Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese - Tel./fax: 011/8903667 - E-mail: cvparcosuperga@artefatto.Com . Altre info sul Parco della Collina Torinese http://www.Parks.it/parco.collina.torinese . L´11 aprile - le tradizioni della Riserva Naturale Monte Rufeno (Lazio) Antica Fiera "Delle Campanelle" Fiera di merci e prodotti d´artigianato locale. Di origine molto antiche (1150), nacque per permettere ai pellegrini che tornavano dalla Terra Santa e facevano sosta ad Acquapendente di vendere gli oggetti e le merci che avevano portato dall´Oriente. Le campanelle venivano appese al collo degli animali per attirare l´attenzione dei passanti, possibili acquirenti delle merci. Per l´occasione è aperto al pubblico il laboratorio di decorazione delle campanelle dove tutti possono cimentarsi nell´antica arte. Info: Ufficio Promozione Turistica - Tel. 0763/7309206 - turismo@comuneacquapendente.It - www.Comuneacquapendente.it . Altre info sulla Riserva Monte Rufeno http://www.Parks.it/riserva.monte.rufeno. L´11 aprile - alla scoperta di borghi e mulattiere al Parco Nazionale del Gran Paradiso (Valle d´Aosta, Piemonte) Il Vallone Di Verdassa, Verde Di Primavera Partendo da Freilino, si attraversa il Soana e ci si inerpica su una bella mulattiera lungo il Vallone di Verdassa, ora disabitato. Con percorso ad anello, si toccano le principali borgate: Bettassa, Salsa, Monbianco, Viretto nonchè il Santuario di Santa Liberata. La primavera, le sue erbe, i suoi fiori e i suoi profumi ci accompagnano tra un occhieggiare timido di caprioli e cervi. Incontro a Pont Canavese (To), in Piazza Craveri davanti all´Ufficio Turistico alle ore 9.00. Informazioni e prenotazioni: casamatta@libero.It. Altre info sul Parco Nazionale del Gran Paradiso http://www.Parks.it/parco.nazionale.gran.paradiso. L´11 aprile - antichi sentieri al Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili (Lazio) Da Marcellina A Prato Favale Da decenni ormai, per accedere alle vallate che portano ai grandi piani carsici del massiccio del Gennaro si arriva nella zona di Favale con le due strade provinciali da Marcellina o da San Polo dei Cavalieri. Con questa escursione ripercorreremo invece l´antico sentiero che utilizzavano gli allevatori per arrivare a Prato Favale, tappa intermedia per il Pratone e Capitello. Ritrovo alle ore 9.00 davanti al ristorane "Pierino" a Marcellina. Dislivello: 400 metri circa. Abbigliamento/attrezzatura: abbigliamento adeguato alla stagione, scarponcini da trekking, almeno 1,5 litri di acqua, pranzo al sacco, macchina fotografica. Accessibilità: bambini da 12 anni in su. Quota di partecipazione se prevista: 8 Euro a persona. Rientro previsto per le ore 17.00. Per informazioni contattare il 328.8140784 - e-mail: escursioni@naturalucretile.It. Altre info sul Parco dei Monti Lucretili http://www.Parks.it/parco.monti.lucretili. L´11 aprile - delicati equilibri al Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone (Lombardia) Fontanili E Risorgive: Un Viaggio Tra Storia E Natura I fontanili e le risorgive sono ambienti in delicato equilibrio tra attività umana e naturalità. Per secoli sono stati mantenuti e conservati, poi... Un viaggio alla scoperta di un mondo complesso e articolato, tra nobili famiglie, miti e leggende. Ritrovo a Lomagna (Lc), Parch. Parco c/o ditta Lusochimica, alle ore 9.00. Per informazioni è possibile telefonare il venerdì sera dalle ore 21.00 alle ore 22.30 presso il Centro Parco Ca´ Soldato allo 039/5311275 o scrivere un´e-mail all´indirizzo gev.Curone@libero.it. Altre info sul Parco di Montevecchia http://www.Parks.it/parco.montevecchia. L´11 aprile - suggestiva gita al Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie (Friuli Venezia Giulia) Scialpinismo Sul Monte Guarda Suggestiva gita scialpinistica senza particolari difficoltà tecniche nel cuore del Parco (livello Bs). Ritrovo e ora: comunicati al momento dell´iscrizione. Durata: 8 ore. Quota individuale di partecipazione: Euro 30,00. Prenotazione: entro le ore 17.00 di venerdì 9 aprile. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 0433/53534. Altre info sul Parco delle Prealpi Giulie http://www.Parks.it/parco.prealpi.giulie  
   
   
LUGANO (GALLERIA PHOTOGRAPHICA FINEART): NATURAE MORTAE – MAESTRI FOTOGRAFI DEL ‘900 - 6 MAGGIO / 24 LUGLIO 2010  
 
Giovedì 6 maggio si inaugura a Lugano Photographica Fineart, una galleria destinata, come indicato dalla denominazione, alla presentazione della fotografia nella sua connotazione di espressione d’arte. E l’inizio avviene con una scelta di immagini dedicate alla natura morta. Photographica Fineart nasce dall’aspirazione di Marco Antonetto a mostrare in maniera semplice ed esauriente la fotografia a quelle persone che sentono il desiderio di approfondirne la conoscenza e trovano nelle opere fotografiche un piacevole “oggetto del desiderio” da ammirare e collezionare. Tra le quasi infinite possibilità della fotografia vi è anche quella di riesaminare temi classici percorsi ed amati da sempre dalla pittura, quali l’architettura o la natura morta. Ed è proprio dedicata alle Naturae mortae - com’erano definite nel Rinascimento - la prima esposizione di Photographica Fineart. Protagonista della mostra è quindi l’interpretazione in chiave fotografica ed attuale di ciò che proviene dalla natura tutta - sia essa virtuale o reale - e che ne è stato separato al fine di comporre un’immagine destinata a comunicare una sensazione o una riflessione. A volte è il bianconero della stampa ai sali d’argento a trasmettere la purezza di un vegetale o l’evanescenza di un fiore o la tensione di qualche sigaretta spenta; a volte invece è il colore - ora nelle tinte pastello ora in tutta la sua forza - a esprimere il fascino di una composizione che richiama i grandi artisti del passato, da Caravaggio a Willem Claesz, da Giovanna Garzoni a Jan Brueghel fino a Paul Cézanne e oltre, e che raduna e rappresenta oggetti, frutta, fiori, animali e altro ancora. Protagonisti della mostra sono quindi le idee fatte immagini di fotografi più o meno noti tra cui Edward Weston, Mario Giacomelli, Luigi Ghirri, Paulette Tavormina, Tillman Crane, Man Ray, Irving Penn e molti altri. Tutti, comunque, da scoprire visitando le sale dell’esposizione. Tra i grandi maestri della prima metà del Novecento spicca l’americano Edward Weston, di cui sono esposte due opere Cabbage e Pepper #30 stampate dal figlio Cole con incredibile bravura. Dello stesso periodo è una rara solarizzazione di Man Ray che racchiude le stesse noci impiegate assieme al suo Dunhill per un’altra sua famosa composizione. Dai grafismi del Bauhaus di Dessau prendono vita tre piccoli ma deliziosi studi di uova di Irene e Herbert Bayer. Molto più romantico uno still-life con acqua di Herbert List (Ascona del 1936). Infine un vaso di fiori illuminato surrealmente esprime la visione sentimentale dell’ungherese Emery Revers-biro. Unico italiano in mostra a rappresentare il primo Novecento é Italo Bertoglio, maestro del modernismo fotografico, con una stampa al bromuro d’argento con forte effetto flou. La seconda parte del Novecento inizia con alcuni artisti italiani: in ordine cronologico partiamo da Mario Giacomelli con quattro opere assolutamente da vedere, di cui una “vera” natura morta realizzata negli anni Settanta su carta a colori. A seguire ecco Luigi Ghirri con due splendide composizioni “vintage” firmate e datate (Psiche e Capri), mentre di Mario Cresci, fotografo che ha sempre saputo trasmettere fotograficamente il pensiero concettuale, è presentata una famosa natura morta con finestra (Matera, 1974). Mario Carrieri, divenuto famoso per il libro “Milano, Italia” del 1959, ha poi proseguito la carriera eseguendo con grande maestria opere più classiche, dalle quali proviene la foto di una bella maschera africana eseguita per il libro “La mia Africa” di Karen Blixen pubblicato da Olivetti. Tra gli italiani, ancora Giorgio Lotti con un lavoro sull’ambiente, svolto negli anni Settanta e composto con transfert sulla gelatina. Ultimo non per merito, ma per periodo, è il famoso Einstein o cipollino di Mauro Cinquetti, primo progetto grafico per la campagna della Esselunga. Tra le opere degli artisti stranieri del secondo Novecento spicca Cigarettes 123 di Irving Penn, opera di grande formato al platino-palladio e montata su alluminio. Sempre stampate al platino- palladio sono le immagini a metà tra la “natura morta” e lo still-life di Tillman Crane, artista americano di grandissima bravura tecnica e compositiva, allievo di Minor White. Le sue opere in mostra sono tutte pubblicate su “Structure”, il suo libro di maggior successo. E, ancora, una pregevole stampa al platino dell’americana Jan Groover, i cui lavori sono spesso presenti nelle gallerie di arte contemporanea. Le opere in bianco e nero vedono poi un vintage di Ansel Adams Leaf e due fotografie della bravissima Flor Garduño, la famosa Los limones ed una inedita con il simulacro di un Orchetto Marino. Particolarmente significativo è inoltre l’omaggio, con una quindicina di opere a colori, ad una particolare artista americana di origine italiana, che vive e lavora a New York, Paulette Tavormina, che ha alle spalle molti anni di fotografia commerciale ed è considerata un maestro assoluto nello still-life. Estremamente colta, ha studiato con passione la pittura rinascimentale, manierista e barocca ed ha improntato il suo lavoro sulla rivisitazione fotografica delle famose Naturae mortae del Cinque, Sei e Settecento coniugando magistralmente tecnica e creatività con risultati sorprendenti. Per finire ricordiamo altre opere a colori: un lavoro quasi surreale di Martin Parr, un Anthurium del 1985 di Sheila Metzgen, stampa Fresson a colori, e due grandi stampe degli anni 90 su C-print della californiana Jo Ann Callis. Tutte le opere sono corredate da schede tecnico-descrittive. La fotografia è entrata ufficialmente a far parte delle arti visive inizialmente negli Stati Uniti all’inizio del 900 e quindi in Europa dove la sua accettazione è stata più lenta, ma inevitabile. Dotata di immense potenzialità creative, l’opera fotografica nasce nella mente dell’artista e, grazie alle sue capacità tecniche ed espressive, si traduce in immagine per mezzo dell’apparecchio fotografico (strumento dell’arte) sulla pellicola e quindi sulla carta. Processo intellettivo e tecnico, quindi: é brevissimo il tempo per sensibilizzarlo quanto é lungo e complesso il processo per materializzarlo. Per ulteriori informazioni o chiarimenti: Irene Antonetto, responsabile eventi - Via Cantonale 9 Lugano - Tel +41.(0)91 9239657 - Fax +41(0)91 9210807 - mail@photographicafineart.Com