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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Giugno 2010
"A CLIMATE FOR CHANGE: OPPORTUNITIES FOR CARBON-EFFICIENT FARMING" COME TRASFORMARE LA MINACCIA DELL´EMISSIONI DEI GAS SERRA IN UN´OPPORTUNITÀ PER L´AGRICOLTURA  
 
Il 24 e 25 giugno 2010 si terrà a Dublino, in Irlanda, una conferenza intitolata "A climate for change: opportunities for carbon-efficient farming". La manifestazione riunirà scienziati, politici, agricoltori, studenti e soggetti interessati a discutere di prima mano come trasformare la minaccia dell´emissioni dei gas serra in un´opportunità per l´agricoltura. L´evento sarà anche un forum multi-disciplinare per contestualizzare la sfida Irish Agricultural Greenhouse Gas in un´impostazione scientifica e politica internazionale. Le domande che saranno affrontate durante la conferenza sono: "Il dibattito globale sul cambiamento climatico rappresenta una minaccia per l´agricoltura irlandese o possiamo trasformarlo in un´opportunità?" - -"Gli sforzi per ridurre le emissioni nazionali di gas serra equivale necessariamente a limitare la produttività agricola?" - "Può l´agricoltura ecologica offrire all´Irlanda un vantaggio competitivo sul mercato alimentare globale?" - "Quali misure aziendali sono pratiche e convenienti nel migliorare ulteriormente l´efficienza ecologica delle aziende di coltivazioni e di produzione di latte e di carni bovine?" - "Come si può sfruttare il potenziale per la silvicoltura, i biocarburanti e il cambiamento di uso del territorio per compensare le emissioni di gas serra?" - "Come si può ottenere il riconoscimento per i guadagni futuri incrementando l´efficienza produttiva, nel quadro rigido di Kyoto?". Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Teagasc.ie/aclimateforchange/    
   
   
REGIONE LOMBARDIA SOSTIENE CRESCITA AGRICOLA  
 
Milano - Massima attenzione al settore e pieno sostegno allo sviluppo dell´agricoltura e alla crescita imprenditoriale nel settore. Sono le promesse fatte dall´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, che è intervenuto il 28 maggio, a Milano, all´assemblea regionale della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori). Accanto a lui il presidente nazionale, Giuseppe Politi e il presidente regionale, Mario Lanzi. "L´assessore della Regione agricola più importante d´Italia - ha detto De Capitani - deve cercare di non ostacolare in alcun modo lo straordinario impulso d´impresa, che caratterizza il mondo agricolo lombardo, ma anzi deve cercare di favorirlo, ascoltare le esigenze e le richieste che le aziende, le loro associazioni, i diversi territori e le province lombarde rappresentano". "Ringrazio - ha proseguito - tutti gli imprenditori, in particolare gli imprenditori agricoli, che malgrado tutto, attraverso le proprie straordinarie capacità, riescono a trasferire alla collettività ricchezza e posti di lavoro. Lo fanno in un contesto lombardo che è favorito dalle irripetibili condizioni climatiche, ma è la qualità etica e morale prima e professionale poi di imprenditori agricoli che ora come cento anni fa sono capaci di insegnare al mondo intero come si fa agricoltura". "Per fare agricoltura - ha spiegato - servono i terreni ma ancora oggi non esiste una legge nazionale che compensi gli agricoltori che perdono le aree per la realizzazione di opere pubbliche. Regione Lombardia ha raggiunto accordi compensativi per realizzare Brebemi e Pedemontana, ma invito le associazioni di categoria a farsi portavoce della richiesta al Governo nazionale per arrivare a una norma chiara che tuteli il mondo del primario". "La sfida, soprattutto in questa congiuntura economica difficile - ha ricordato l´assessore - si gioca su più fronti, a cominciare da quello finanziario. La manovra correttiva, approvata con decreto legge solo poche ore fa, riduce infatti drasticamente i margini di manovra dei bilanci dei Ministeri e delle Regioni. Motivo che rende ancora più indispensabile spendere bene, con accortezza e con precisione, le risorse comunitarie, che sono pressoché le uniche che avremo a disposizione nei prossimi anni, certamente per il 2011 e nel 2012. Occorre che tutte le imprese, ovunque ubicate, vengano messe nelle medesima possibilità di usufruire dei fondi messi a disposizione dal Programma di sviluppo rurale (Psr) e di utilizzare le procedure, le circolari, le modalità amministrative che già hanno dimostrato di saper funzionare e di essere apprezzate dalle imprese". De Capitani ha ricordato che "il Ministero per le Politiche agricole e forestali si è già mosso avviando un iter legislativo che prevede la costituzione di un piano di sviluppo rurale nazionale. Risulta però indispensabile che il percorso veda la partecipazione attiva delle Regioni, almeno delle Regioni che hanno dimostrato in questi anni di saper far bene, anzi di saper fare molto bene. Non è sufficiente, per essere chiaro fino in fondo, un mai sopito neocentralismo ministeriale: bisogna rimboccarsi le maniche tutti insieme". "La Regione - ha concluso De Capitani - naturalmente non intende lesinare alcuno sforzo che le competa. Tra le misure varate già in questi primi giorni di avvio della nona legislatura regionale dall´assessorato voglio ricordare il decreto correttivo con il quale sono stati riaperti i termini per gli incentivi a favore del fotovoltaico, l´approvazione della delibera con la quale si è dato avvio alle misure per favorire la liquidità aziendale e l´anticipo della Pac, che verrà liquidato entro il mese di luglio. Tutte misure che dicono l´attenzione e la vicinanza della Regione al mondo del settore primario".  
   
   
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA: 35 MLN DA RIPARTO PSR  
 
Milano - Nuovo riparto di fondi del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013 a favore delle province. Si tratta di un riparto dell´importo di 35,26 milioni di euro che verrà pubblicato sul Burl dell´1 giugno. Il riparto è relativo alle misure 121 (Ammodernamento delle aziende agricole), 311 A (Diversificazione verso attività non agricole-Agritusimo), 311 B (Diversificazione verso attività non agricole-Energia), 311 C (Diversificazione verso attività non agricole-Altre attività), 323 B (Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale) e 331 (Formazione ed informazione rivolte a operatori dei settore che rientrano nell´Asse 3). Nel dettaglio, la misura 121 è al quarto riparto dall´avvio del Programma e finanzia 269 imprese con un contributo di 23,66 milioni di euro che movimentano investimenti per 61 milioni volti all´ammodernamento e all´aumento della competitività agricola. "Con questo riparto - sottolinea l´assessore di Regione Lombardia all´Agricoltura, Giulio De Capitani - il numero delle imprese finanziate toccherà quota 1381 con un contributo complessivo di 127,69 milioni di euro pari a 351,15 milioni di investimenti". Quarto riparto anche per la misura 311 A che interessa, in questa occasione, 29 aziende cui toccherà un contributo di 3,44 milioni di euro traducibili in 7,94 milioni di investimenti per diversificare le tradizionali attività agricole orientandosi all´agriturismo. La quota delle imprese finanziate tocca le 190 unità con 19,91 milioni di euro erogati (48,21 milioni gli investimenti resi possibili). "Segnalo - prosegue l´assessore De Capitani - i 6,96 milioni di euro, di cui 1,09 destinati alle aree svantaggiate, messi a disposizione per la misura 311 B, ovvero la diversificazione in campo energetico. In questo modo genereremo 28,94 milioni di investimenti con l´obiettivo di integrare altre forme di reddito a quello tradizionalmente agricolo. In questo ambito arriviamo a un totale di 45 aziende finanziate con 9,15 milioni di euro pari a 22,59 di investimenti". Sul versante della diversificazione anche il finanziamento di 2 imprese (con il totale che sale a 5) con la misura 311 C. Il contributo è di 280.000 euro pari a investimenti per 640.000 mentre i totali, dal 2007, toccano i 440.000 euro di erogati e 1 milione di investimenti. "Voglio quindi sottolineare il primo riparto del Psr per la misura 323 B - dice De Capitani - con il finanziamento di 2 progetti volti al recupero e alla valorizzazione del patrimonio agricolo e rurale con un contributo di 630.000 euro che corrisponde a 1,19 milioni di investimenti". Altri 290.000 euro, pari a un valore di 380.000 euro di iniziative divulgative e formative, saranno destinati al primo riparto della misura 331. I finanziamenti saranno suddivisi tra 21 iniziative che saranno realizzate nelle aree svantaggiate (C e D) del Psr. "Con questo riparto - conclude l´assessore De Capitani - Regione Lombardia dimostra la sua dinamicità e l´attenzione per il mondo dell´agricoltura favorendone la competitività e le iniziative per uscire dal periodo di crisi".  
   
   
VENETO: LA PESCA ENTRO LE TRE MIGLIA  
 
Venezia - “Rispetto alla scadenza comunitaria riguardante la pesca entro le tre miglia, che mette certamente in difficoltà le nostre aziende pescherecce, il comune obiettivo prioritario per tutti deve riguardare l’occupazione degli interessati e il reddito delle imprese”. Lo ha ribadito ieri l’assessore alla pesca del Veneto Franco Manzato, alla vigilia della preannunciata manifestazione dei pescatori e dell’incontro con il ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan. “E’ questo che domani chiederemo al ministro – ha detto l’assessore – con il quale affronteremo queste tematiche anche il prossimo 8 giugno”. “In questo momento cruciale sono poco importanti le accuse e le responsabilità circa il come siamo arrivati alla situazione odierna – ha aggiunto Manzato – rispetto ad una questione che avrebbe richiesto un intervento governativo nazionale addirittura prima dell’emanazione del regolamento comunitario del 2006 sullo sfruttamento sostenibile delle risorse di pesca nel Mediterraneo, che da domani vieta entro le tre miglia dalla costa l’uso di attrezzi trainati e di reti con maglie inferiori ai 12 o 40 mm, a seconda del tipo di pescato. Che ci sia qualcosa che non va tra gli obiettivi del regolamento e le modalità per raggiungerli lo dimostra la dizione aggiuntiva del divieto, che vale anche “all’interno dell’isobata di 50 metri”, una evenienza che sulle coste italiane dell’Alto Adriatico esiste, forse, solo in alcune zone del Golfo di Trieste. Ma il problema immediato oggi è creare una prospettiva reddituale per i nostri operatori, per i quali la pesca di talune specie entro le tre miglia è un fatto normale e di tradizione, al punto che i mezzi da pesca non sono neppure attrezzati per l’alto mare”.  
   
   
FCG: NUOVO RUOLO ENTE TUTELA PESCA  
 
Udine - "L´ente Tutela pesca non sarà soppresso, ma solo razionalizzato". Così Claudio Violino, assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali, smentisce le insistenti voci sulla eventuale soppressione dell´Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia. "Per togliere ogni dubbio in merito - dichiara Violino - voglio rispondere subito alle insistenti voci che prospettavano la soppressione dell´Ente Tutela Pesca, e dire che non c´è assolutamente l´intenzione, né da parte della Giunta, né tantomeno da parte mia, di eliminare un organismo che ricopre un ruolo importante nella gestione dell´ambiente regionale". L´assessore spiega, poi, che in un momento difficile come quello attuale, soprattutto con i tagli che anche la direzione centrale delle Risorse agricole, naturali e forestali ha dovuto subire, le istituzioni e gli organismi regionali hanno la necessità di essere riorganizzati razionalmente, rispettando i principi di efficienza, efficacia ed economicità. Anche l´Ente tutela Pesca si inserisce in questa manovra e l´assessore ha affidato ai suoi uffici la stesura di una bozza di disegno di legge per la riorganizzazione dell´Ente. "Voglio ribadire che quella che si sta scrivendo è soltanto una bozza di riforma" - spiega l´assessore. "Una volta che questo documento verrà alla luce - aggiunge Violino - sarà attivata un´ampia concertazione per arrivare ad un testo definitivo che sia il più possibile condiviso". "Fondamentalmente - rileva Violino - questa bozza segue due direttive: innanzitutto eliminare sprechi e ridondanze, come per esempio la presenza di tanti consiglieri nel consiglio di amministrazione; e io spero che in questo senso i pescatori facciano uno sforzo di coesione, condividendo in modo ampio questa posizione". Dall´altro lato, secondo l´assessore, si sta valutando se c´è la possibilità di assegnare all´Ente anche competenze di assistenza tecnica nel settore ittico produttivo (come per esempio gli allevamenti di trote, settore senza dubbio di rilievo), da affiancare alle competenze di controllo di qualità delle acque già in essere. "Chi opera in settori come quello dell´allevamento ittico - conclude Violino - non può prescindere dalla tutela delle acque; dunque, anche su questo ci sarà da confrontarsi e non appena la bozza sarà pronta apriremo un sereno confronto tra tutte le parti interessate".  
   
   
ESEMPLARE DI SQUALO ELEFANTE – UNA SPECIE A RISCHIO DI ESTINZIONE – PESCATO IN ITALIA  
 
Shark Alliance esprime rammarico per la notizia relativa alla cattura di un esemplare di cetorino (Cetorhinus maximus), comunemente conosciuto con il nome di squalo elefante, finito oggi accidentalmente nellle maglie di un peschereccio italiano nella zona di Ospedaletti (Im). L’esemplare, una femmina giovane e immatura della grandezza di oltre 4 metri di lunghezza e 4 quintali di peso - è un’enorme ed innocuo filtratore di plancton - un tempo comune e diffuso nel Mediterraneo e oggi una delle specie di squali maggiormente a rischio di estinzione, classificato nella Lista Rossa dell’Iucn (l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) come Vulnerabile all’estinzione nel Mediterraneo. Dal 2006 ai pescherecci europei è vietata la pesca, la ritenzione a bordo e le sbarco di qualsiasi esemplare di questa specie. “Nel Mediterraneo ci sono pochissime misure di protezione per gli squali. E’ fondamentale che tutte le regole esistenti, in particolare per queste specie minacciate di estinzione, vengano rafforzate e rispettate scrupolosamente” – dichiara Serena Maso, Coordinatore nazionale di Shark Alliance in Italia. “E’ necessario informare e sensibilizzare adeguatamente i pescatori, evitare la cattura degli squali elefante e rafforzare le norme che vietano la vendita della carne delle specie a rischio, tutte misure fondamentali per garantire il recupero delle popolazioni di squali.” Il fegato degli squali elefante è particolarmente ricercato per l’olio che viene diffusamente usato nell’industria farmaceutica e cosmetica (squalene). Una singola enorme pinna di squalo elefante – la seconda specie di pesce più grande al mondo – può valere decine di migliaia di euro per la preparazione della famosa zuppa di pinne di squalo, una specialità cinese tipica della cucina orientale. Nel febbraio del 2009 la Commissione europea ha approvato il Piano d’Azione comunitario per la conservazione degli squali. Tra le altre misure inserite, il Piano prevede l’impegno di educare l’opinione pubblica e gli stessi pescatori sui programmi di conservazione degli squali e sui limiti e le restrizioni alla pesca degli squali. Nonostante ciò gli squali elefante continuano ad essere sbarcati illegalmente nei Paesi europei ed in particolare in Spagna. Shark Alliance sta facendo pressione per dare massima priorità e un immediato rafforzamento delle misure di protezione dello squalo elefante e di tutte le misure previste dal Piano d’Azione. Nonostante le imponenti misure dell’esemplare catturato accidentalmente oggi in Liguria, si tratta di una femmina giovane che non aveva ancora raggiunto la maturità sessuale. Generalmente infatti le femmine di cetorino sono in grado di riprodursi raggiunti gli I 6-9 metri e la loro gestazione è estremamente lunga: caratteristiche queste che rendono il cetorino – così come tutti gli squali – particolarmente vulnerabili alla pesca eccessiva e indiscriminata. “Questi dati allarmanti confermano la necessità di intervenire tempestivamente, adottando misure di gestione delle specie, non solo a livello europeo e internazionale ma anche a livello nazionale – continua Serena Maso – Gli Stati membri e dunque anche l’Italia, dovranno recepire a livello nazionale le misure inserite nel Piano: ci auguriamo che l’Italia si attivi subito e senza ulteriori ritardi.” Lo squalo elefante è inserito nella Convenzione di Barcellona per la Protezione del Mar Mediterraneo, la Convezione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites) e in numerose altre convenzioni per la conservazione delle specie.  
   
   
NUOVE REGOLE DELL’UNIONE EUROPEA PER LA PESCA ALLARME TRA LE MARINERIE DELL’ADRIATICO STEFÀNO CHIEDE INCONTRO URGENTE AL MINISTRO GALAN  
 
“Il diffuso allarme tra le marinerie dell’Adriatico per l’entrata in vigore del Regolamento dell’Ue che introduce nuove regole per la pesca nel Mediterraneo rende urgente l’incontro con il Ministro per le Politiche Agricole alimentari e Forestali”: l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno scrive nuovamente al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Giancarlo Galan. Un incontro che il coordinatore della Commissione Politiche Agricole nazionale Stefàno, insieme con gli assessori competenti delle Regioni Molise, Marche e Abruzzo, ha già rivolto il 21 maggio scorso “allo scopo – spiega l’Assessore Stefàno – di condividere una strategia comune, tenendo contro della situazione critica in cui versano le nostre marinerie”.  
   
   
SBUROCRATIZZAZIONE E LAVORO DI SQUADRA PER AGRICOLTURA VENETA  
 
“L’agricoltura veneta, come quella nazionale, vive un momento di difficoltà legato alla crisi più generale che sta colpendo le economie internazionali e a un aumento dei costi cui non corrisponde un adeguato valore dei prodotti sul mercato. Per rilanciarla, occorre intervenire quindi in modo incisivo su più fronti, dalla sburocratizzazione alla semplificazione, per ridurre i legacci che gravano sul sistema agricolo, a specifiche misure di intervento per il settore. E bisogna farlo in squadra, rafforzando le sinergie tra i diversi protagonisti dell’agricoltura veneta, dal mondo produttivo alle associazioni di categoria, alle istituzioni, ai vari organismi interessati, coinvolgendo anche tutti gli assessorati – oltre a quello dell’agricoltura – che incrociano gli interessi del sistema agricolo.” Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a margine dell’incontro avuto il 31 maggio con il presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) del Veneto Daniele Toniolo presso l’Istituto Cerletti di Conegliano (Tv), in cui è stata tracciata una panoramica sull’agricoltura veneta. “Il Veneto è una delle regioni italiane con un’agricoltura più forte, ed essa rappresenta un settore strategico del sistema produttivo del nostro territorio. Occorre quindi mettere in campo tutte le energie necessarie per aiutare i nostri agricoltori a superare la bufera e per rilanciare un settore, fatto di eccellenza e di produzioni identitarie, che è cruciale per la sopravvivenza della nostra economia, e non solo”.  
   
   
FOTOVOLTAICO IN AGRICOLTURA, VERTICE REGIONE SARDEGNA E ASSOCIAZIONI CATEGORIA-OPERATORI  
 
Sassari - Il fotovoltaico in agricoltura rappresenta un elemento decisivo per le aziende rurali della Sardegna. Un assunto condiviso da Regione, imprenditori agricoli e associazioni di categoria che nei giorni scorsi a Sassari si sono seduti allo stesso tavolo per discutere le aspettative verso le norme attuative sul rilascio delle concessioni. L’incontro, presieduto dall’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato e al quale hanno partecipato anche i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura e Cia, è servito per ribadire come la multifunzionalità energetica per le aziende agricole sarà sempre più uno dei veicoli di integrazione del reddito degli operatori. "Il legame tra produzione agricola, come prerequisito essenziale, e produzione energetica - ha dichiarato l’assessore Prato - è uno dei punti chiave della proposta in discussione e già nelle prossime settimane contiamo di adottare nuovi provvedimenti a favore del fotovoltaico in agricoltura, sul quale tutti gli attori concordano essere un fattore strategico per il futuro delle nostre imprese".  
   
   
CIA BASILICATA: RILANCIO “PROGETTO GIOVANI” PER FAVORIRE RICAMBIO  
 
Se in Italia il ricambio generazionale in agricoltura permane sempre ai livelli più bassi d’Europa, in Basilicata le aziende agricole con giovani al di sotto dei 29 anni (secondo dati aggiornati di Infoimprese-unioncamere) al 2008 sono 903 di cui 522 in provincia di Potenza e 381 nel Materano, che rappresentano una quota superiore al 25% del complesso di imprese giovanili. L’agia (Associazione giovani imprenditori agricoli) della Cia-confederazione italiana agricoltori della Basilicata rilancia dunque il “Progetto Giovani” che prevede, in sintresi, il trasferimento di proprietà (affitto, integrità aziendale, riordino fondiario, ecc,) finalizzato all’incremento delle dimensioni aziendali; la costituzione di un´Agenzia per il riordino fondiario per facilitare l´accesso alla proprietà della terra; la costituzione di società miste giovani e anziani, società in cui il l’anziano proprietario, titolare dell’azienda, entra in società con il giovane; misure per facilitare nuove imprese agricole attraverso l’accesso al credito e al mercato, la semplificazione normativa, la fiscalità agevolata, il supporto alla gestione. In Basilicata – lamentano i giovani imprenditori agricoli della Cia - sussistono molte difficoltà legate all’insediamento giovanile. Tra queste, ci sono la scarsa mobilità fondiaria e l’accesso al bene terra, gli alti costi di avviamento, l’incertezza delle prospettive economiche, la scarsità di formazione e servizi di consulenza adeguati. Ostacoli ai quali si aggiungono gli oneri amministrativi connessi all’esercizio dell’attività agricola, gli elevati prezzi di affitto e di acquisto dei terreni, gli alti costi dei macchinari, ed in generale, degli investimenti. Non solo. Barriere fiscali e legali e in alcuni casi il forte rischio di “marginalità” delle aree rurali, la carenza di infrastrutture, di logistica, di mobilità, dei servizi civili e socio-sanitari, che condizionano la qualità della vita, completano il quadro dei problemi dei giovani che intendono intraprendere l’attività agricola.  
   
   
IL MONTASIO SFONDA QUOTA UN MILIONE DI FORME APPROVATO IL BILANCIO 2009 DEL CONSORZIO DI TUTELA E LE LINEE OPERATIVE PER IL PROSSIMO ANNO.  
 
 Il formaggio Montasio torna a superare il milione di forme prodotte attestandosi al 7° posto a livello nazionale tra i formaggi di latte vaccino e al 10° nella produzione casearia complessiva. Questi i principali dati emersi dal bilancio 2009 approvato all’unanimità all’ultima assemblea dei soci del Consorzio di Tutela tenutasi oggi, venerdì 28 maggio, a Codroipo, dove, accanto al Presidente Franco Panciera e al Direttore Loris Pevere, è intervenuto il Senatore Flavio Pertoldi. Sono esattamente 1.048.658 le forme Dop prodotte nel 2009 dai 60 soci aderenti, per un incremento percentuale del 5,7 e un peso complessivo che si avvicina agli 80 mila quintali. Sensibile anche l’aumento delle vendite, che sfiora il 3%, e dell’export verso gli Usa, area che assorbe oggi il 25% del mercato estero. Per ottenere questi dati, il Consorzio ha avviato un’attenta attività di promozione del marchio che, pur a fronte di una leggera flessione negli investimenti – si passa dai 299 mila euro del 2008 ai 280 mila del 2009 – vede però un potenziamento e una maggiore diversificazione delle operazioni: una capillare campagna di cartellonistica stradale, la realizzazione di un nuovo film promozionale da utilizzare in Italia e all’estero (tradotto, tra gli altri, anche in russo), il rafforzamento dell’ufficio stampa, una rinnovata confezione omaggio e il ricettario si sono affiancati alle tradizionali presenze nelle fiere e negli incontri più importanti del settore, all’organizzazione delle Mostre Concorso, alle sponsorizzazioni tecniche in occasione di rilevanti manifestazioni sportive come i Mondiali di Nuoto di Roma o il Giro d’Italia. È del 2009 inoltre l’avvio delle convenzioni con Vie dei Sapori e Slow Food e il prosieguo delle collaborazioni con Buonitalia, Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazione Geografica), Afidop (Associazione Italiana Formaggi Dop) e il Parco Agroalimentare di San Daniele. L’assemblea è stata l’occasione per presentare anche i nuovi progetti promozionali in via di definizione che vedranno nel 2010 l’avvio di più massicci e aggressivi interventi promozionali soprattutto ai mercati tedesco e statunitense. “In una congiuntura economica come quella che stiamo vivendo – ha concluso il Presidente del Consorzio Franco Panciera – risulta fondamentale credere e investire in un prodotto Dop come il Montasio, in grado di contribuire, a livello nazionale e internazionale, all’affermazione economica e culturale delle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia.”  
   
   
AGRICOLTURA IN LIGURIA, VIA ALLA SEMPLIFICAZIONE PER I CONTRIBUTI PIANO SVILUPPO RURALE (PSR)  
 
La Regione Liguria ha avviato una nuova regolamentazione per l’ammissibilità ai contributi delle spese sostenute dalle imprese nell’ambito del programma regionale di Sviluppo Rurale (2007-2013), un documento fondamentale per lo sviluppo dell´agricoltura, della selvicoltura, dell´ambiente naturale e dell´economia e la qualità della vita nelle zone rurali. Il piano finanziario del Psr ligure prevede la realizzazione di investimenti e altre attività, nel periodo 2007-2013, per un volume complessivo di investimenti pari a 441 milioni di euro. Il contributo pubblico totale ammonta a 276 milioni, di cui 106 a carico dell´Unione Europea, 120 del Governo nazionale e 50 della Regione Liguria. Per semplificare le procedure burocratiche, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e l’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo hanno reso noto un provvedimento della giunta che, su proposta dello stesso assessore Barbagallo, introduce l’utilizzo di assegni circolari non trasferibili nelle operazioni di acquisto di immobili da parte delle aziende agricole liguri. “Il provvedimento- è stato sottolineato da Burlando e Barbagallo- è da subito in vigore e sostituisce bonifici bancari e altre lungaggini burocratiche e notarili finora a carico degli interessati.  
   
   
FVG: RILANCIO PEZZATA ROSSA FRIULANA  
 
Udine - La Pezzata Rossa, fino a pochi anni fa chiamata Pezzata Rossa Friulana, è una varietà bovina autoctona del Friuli Venezia Giulia di cui la Regione intende rilanciare le qualità e le potenzialità, per farne un biglietto da visita del gusto, e non solo, del nostro territorio. Questo concetto, ribadito a Udine dall´assessore regionale alle Risorse agricole, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, rappresenta l´elemento fondante della partecipazione della Regione alla "Fiestediprimevere" (Festa di primavera) a Monte di Buja, dell´1 e 2 giugno, che per l´occasione diverrà anche la Festa della Pezzata Rossa Italiana nell´ambito della quale si terrà un convegno, organizzato dall´Ersa assieme all´Anapri (l´Associazione nazionale degli allevatori di tale varietà), dal titolo "La Pezzata Rossa: una risorsa per il territorio". La presentazione del convegno ha fornito l´occasione a Violino per ricordare che la razza Pezzata Rossa Italiana è nata in Friuli, nel 1860, quando alcuni tecnici del posto selezionarono una varietà resistente, e remunerativa, da specie bovine preesistenti. Il risultato fu così efficace che ancor oggi, come ha specificato Fabrizio Nonis, giornalista televisivo, già macellaio, la Pezzata Rossa viene utilizzata per tamponare le carenze di disponibilità di carni di altre varietà più famose. I motivi dell´impegno della Regione nei confronti della Pezzata Rossa sono poi stati ricordati da Violino, e dal direttore generale dell´Ersa, Mirko Bellini. Per Violino, la Pezzata Rossa è una razza rustica, nel senso che si adatta facilmente a ogni tipologia di ambiente del nostro territorio, resistente, prolifica, produce molto latte e di elevata qualità. Così come le sue carni possiedono caratteristiche organolettiche e nutrizionali di pregio. Inoltre, al pascolo, per la sua rusticità svolge un´importante azione di manutenzione dell´ambiente naturale. Per tutti questi motivi, secondo Violino, la Regione ha voluto individuare una delle feste più tradizionali della nostra terra, quella del Monte di Buja che si tiene dal 1965, come luogo e momento di promozione della Pezzata Rossa. Anche perché, secondo una tradizione che risale al 1550, a Buja, per festeggiare la liberazione dall´invasione turca di allora, annualmente viene ancora cotto e offerto alla popolazione, in località Monte di Buja, un toro allo spiedo. L´animale utilizzato è sempre stato di tale varietà. L´evento di Buja evento si inserisce nell´azione dell´Amministrazione regionale per la valorizzazione della razza, nell´ambito della quale, Ersagricola, nell´azienda di Marianis (Ud), sta provvedendo ad allevare 700 capi bovini nella prospettiva di recuperare la diffusione della Pezzata Rossa sul territorio del Friuli Venezia Giulia. Perché è stata scelta una festa tradizionale, una tipica sagra friulana, per rilanciare la promozione della Pezzata? Proprio perché, secondo Violino, le feste di paese, oltre a essere espressione della tradizione e degli usi della gente del posto, sono i momenti ludici più radicati nella nostra comunità. Violino ha concluso ricordando che il convegno dell´1 giugno, al quale parteciperà assieme ai vertici dell´Anapri, il presidente nazionale, Franco Moras, e il direttore, Tullio Luttmann, e al presidente dei Giovani ristoratori d´Europa, Emanuele Scarello, si inserisce nelle manifestazioni che culmineranno, nel 2011, con il Congresso europeo della Razza Pezzata Rossa, che si terrà a Marianis. Nel corso della presentazione odierna sono intervenuti il sindaco di Buja, Luca Marcuzzo, per affermare che l´agricoltura è uno strumento efficace per promuovere le peculiarità e le tipicità del territorio, ed il presidente della Pro Buja, Raffaele Venturini.  
   
   
APRE IL PRIMO NEGOZIO TRADIZIONALE A KM ZERO – E’ IN VENETO A SAN DONÀ DI PIAVE “NON VENDIAMO BANANE NÉ ANANAS, MA SOLO QUELLO CHE ADESSO LA CAMPAGNA PRODUCE”.  
 
San Donà di Piave - Si chiama “Fatto in Basso Piave”, si trova a San Donà in provincia di Venezia, in Viale Primavera 23, ed è il primo negozio “tradizionale” che in Italia ha voluto vendere solo prodotti del territorio, ovvero a km 0. Non a caso al suo interno campeggia un cartello scritto a mano: “non vendiamo banane né ananas, ma solo quello che adesso la campagna produce”. Questa bottega, che nella sua assoluta novità recupera il modo di vendere di una volta, è stata inaugurata oggi dallo stesso assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, affiancato dal vicesindaco Alberto Gobbo e dal presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza, che il 29 maggio hanno consegnato ai giovani titolari, Barbara e Ludovico Boaretto, la targa che li riconosce e li ammette nella ormai grande famiglia del km zero, cioè di quanti privilegiano i prodotti di prossimità e di stagione. “Non si tratta di una moda o di uno slogan – ha sottolineato Manzato – ma di una scelta, che è politica ed economica e i cui contorni sono fissati dalla Legge veneta n.3 del 2010, che ha appunto ufficializzato il “chilometro zero. In un Veneto dove l’agricoltura può fare conto su circa 400 tra prodotti tipici, Dop, Igp - ha aggiunto Manzato – la tipicità diventa un fattore di ricchezza e il nostro obiettivo è e rimane la redditività delle imprese, quelle agricole ma anche quelle di distribuzione, che guardano alla tipicità con sempre maggiore attenzione”. Sulla stessa linea l’intervento del presidente di Coldiretti Giorgio Piazza, il quale ha sottolineato la necessità di non illudere i produttori con le favole ogm, che ci toglierebbero la ricchezza della qualità che viene dal territorio e dalla singolarità delle sue produzioni per buttare l’agricoltura nel calderone dell’agricoltura mondializzata tutta eguale dove prevale chi lavora a costi bassissimi rispetto ai nostri”. Felice per questa nuova proposta commerciale il vicesindaco Gobbo, che ha portato il saluto del primo cittadino Francesca Zaccariotto, presidente della Provincia di Venezia, mentre la titolare Barbara Boaretto ha spiegato le ragioni di aprire un negozio del genere, dove si vende di tutto: frutta, verdura, farina, birra e vino, infusi e liquori, noci, frutti di bosco, miele e marmellate, provenienti da aziende della quali la più vicina sta a 2 km e la più distante a 80, nel bellunese. “Questa iniziativa, assieme alle tante “a km zero” che si stanno diffondendo nel territorio – ha ribadito Manzato – dimostrano che per il Veneto l’agricoltura è un fatto di qualità ed è settore identitario, dai contorni culturali, prima ancora che semplicemente produttivo, al quale però dobbiamo assicurare reddito perché continuino su questa strada” E l’affollamento di clienti già nel primo giorno di apertura, compresi alcuni extracomunitari, la dice lunga sulle reale preferenze dei consumatori.  
   
   
LIGURIA: VIA ALLA SEMPLIFICAZIONE PER I CONTRIBUTI PIANO SVILUPPO RURALE (PSR)  
 
La Regione Liguria ha avviato una nuova regolamentazione per l’ammissibilità ai contributi delle spese sostenute dalle imprese nell’ambito del programma regionale di Sviluppo Rurale (2007-2013), un documento fondamentale per lo sviluppo dell´agricoltura, della selvicoltura, dell´ambiente naturale e dell´economia e la qualità della vita nelle zone rurali. Il piano finanziario del Psr ligure prevede la realizzazione di investimenti e altre attività, nel periodo 2007-2013, per un volume complessivo di investimenti pari a 441 milioni di euro. Il contributo pubblico totale ammonta a 276 milioni, di cui 106 a carico dell´Unione Europea, 120 del Governo nazionale e 50 della Regione Liguria. Per semplificare le procedure burocratiche, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e l’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo hanno reso noto un provvedimento della giunta che, su proposta dello stesso assessore Barbagallo, introduce l’utilizzo di assegni circolari non trasferibili nelle operazioni di acquisto di immobili da parte delle aziende agricole liguri. “Il provvedimento- è stato sottolineato da Burlando e Barbagallo- è da subito in vigore e sostituisce bonifici bancari e altre lungaggini burocratiche e notarili finora a carico degli interessati.  
   
   
INTERPERA 2010 – 27-28 MAGGIO, FERRARA UN FUTURO DI STABILITA’ PRODUTTIVA PER LE PERE EUROPEE MA LA PAROLA D’ORDINE PER GARANTIRE LA COMPETITIVITA’ E’ LA CONQUISTA DI NUOVI MERCATI E IL PRESSING COMUNE SU BRUXELLES  
 
Si conclude con un successo il terzo Convegno mondiale sulla pera di Ferrara organizzato da Areflh , l’Associazione delle Regioni Ortofrutticole Europee e da Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli). Il grande interesse globale per questa coltura è attestato dai 180 delegati presenti al Congresso, provenienti da numerosi paesi del mondo, dall’Argentina, al Sud Africa, all’Olanda, al Belgio, alla Francia e alla Russia e Svizzera. Interpera 2010 ha messo in evidenza l’importanza, per questa coltura, dell’innovazione più che sul versante varietale, su quello logistico organizzativo e su quello dei processi di produzione, una produzione che, secondo le anticipazioni di Catalonia Qualitat ( Spagna) , per le pere estive, dovrebbe attestarsi su un calo abbastanza consistente di offerta. Per quanto riguarda le produzioni invernali nei dati presentati da Cso relativi all’evoluzione delle superfici investite a pera nei prossimi anni si prevede una stabilità complessiva che lascia desumere una potenzialità produttiva abbastanza stabile nei prossimi anni . “ E’ evidente – dichiara Paolo Bruni a conclusione del Congresso - che sarà necessaria una sempre più attenta e attiva azione di incentivazione dell’export verso i mercati tradizionali ma anche verso i nuovi mercati. La competitività globale e il calo dei consumi ci impongono – continua Bruni – efficaci azioni coordinate per abbattere le barriere fitosanitarie oggi ancora in essere per molti importanti paesi “. Ma oggi emerge la necessità di concertare iniziative strategiche per l’ortofrutta a livello europeo e non più solo territoriale. Lo conferma Tiberio Rabboni Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna che, lancia una importante iniziativa in tal senso promossa dalla Regione stessa: “occorre più che mai oggi – dichiara Rabboni - discutere della governance europea del sistema ortofrutta alla luce delle future modifiche e dell’aggiornamento delle politiche agricole comuni ; voglio perciò discutere – continua Rabboni - con gli assessori di tutte le regioni ortofrutticole più importanti d’ Europa per mettere a fuoco gli obiettivi prioritari comuni da sostenere a Bruxelles. Stiamo già ora lavorando – dichiara l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna - per realizzare a Cesena , il 6 Ottobre prossimo il primo G20 delle regioni ortofrutticole d’Europa.”  
   
   
FVG: MONITORARE PRESENZA GAMBERO ROSSO IN ACQUE DOLCI  
 
Udine - Non sono soltanto le nutrie a minare la stabilità degli argini che proteggono le zone di bonifica della pianura friulana, ma anche la diffusione del Gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), noto anche come "Gambero killer", che rappresenta una minaccia per le biodiversità e il sistema idraulico dei nostri fiumi. Se ne è parlato oggi a Udine, nell´Auditorium della Regione, nel corso di un convegno organizzato dall´Ente Tutela Pesca, presente l´assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali, Claudio Violino, nel corso del quale si è affermato che questo animale di origine alloctona, dunque non tipico delle acque del Friuli Venezia Giulia, rappresenta anche un elemento di pericolo per la catena alimentare e per l´alimentazione umana in quanto parrebbe accumulare nel suo organismo sostanze tossiche. Inoltre, il Gambero rosso si ciba di varietà autoctone e rischia di divenire specie dominante in talune aree per il suo indistinto stile di alimentazione che spazia dalle sostanze vegetali a quelle animali (crostacei, pesci, ecc.). Ma il problema principale legato alla grande diffusione di questa varietà di crostaceo, la presenza del quale nelle nostre acque dolci è stata riscontrata appena lo scorso anno, è costituito dalle tane (profonde da 2 a 5 metri) che scava negli argini dei corsi d´acqua mettendone a rischio la tenuta e l´impermeabilità. Al momento attuale, secondo gli esperti il Gambero rosso della Louisiana è infatti ritenuto la specie aliena più dannosa e diffusa in Italia ed è l´invertebrato di grossa taglia più comune nelle acque dolci del Nord Italia. "Per questi motivi l´Etp - ha detto Violino - è stato incaricato di avviare un attento monitoraggio di carattere ambientale e sanitario, sulla diffusione del ´Gambero killer´ e sulla tossicità delle sue carni", che a loro volta rappresentano fonte di alimentazione per cormorani, corvi, falchi, gufi ma anche per lontre, visoni, procioni, rettili e tartarughe. In occasione del convegno, l´assessore Violino ha anche parlato del ruolo e della riforma dell´Etp. Secondo l´assessore l´Ente non verrà soppresso ma sarà valorizzato attraverso la revisione del suo ruolo e la razionalizzazione del suo consiglio di amministrazione con l´obiettivo di conferire all´Etp ulteriori compiti, nell´ottica di una maggiore efficienza ed economicità.  
   
   
ICEA - CERTIFICAZIONE BIO: APPROVATO A FIRENZE IL BILANCIO CONSUNTIVO IL FATTURATO AGGREGATO È DI OLTRE 7 MILIONI DI EURO, CON UTILI PER 21MILA EURO CIRCA 13MILA AZIENDE CONTROLLATE  
 
Un fatturato aggregato di oltre 7 milioni di euro, un utile di quasi 21mila euro destinato a riserva e attività sociali, ma soprattutto il consolidamento della posizione di leader nel settore della certificazione biologica con circa 13mila aziende controllate tra food e non food, corrispondenti al 25% degli operatori biologici italiani certificati, e situazioni di assoluta preminenza in tutti i settori volontari e non food della certificazione bio. Sonno i dati emersi nell’ultima assemblea dei soci Icea, tenutasi il 28 maggio a Firenze in occasione di Terra Futura, che ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2009. “Una crescita costante – sottolinea il presidente Nino Paparella – dovuta anche a una serie di azioni messe in campo nel 2009: si pensi all’arrivo dei primi risultati di Cert Cost per il miglioramento dei sistemi europei di certificazione del biologico, al successo di iniziative come il Biolfish, destinato a diventare l’evento istituzionale pubblico più rilevante del settore della pesca e dell’acquacoltura, alla nuova iniziativa Biolmiel, al consolidarsi del Premio Biol con la rete mediterranea Biolmed, all’avvio del progetto Landemed sul verde bio, all’accordo per il nuovo schema di certificazione europeo Cosmos per i cosmetici e i detergenti naturali e biologici, all’insediamento del Tavolo Europeo su Agricoltura biologica e cambiamenti climatici, al rafforzarsi del lavoro del Tavolo Bio & Equo, alla realizzazione con la Cia della Giornata Nazionale del Biologico. A cui si aggiungono il potenziamento delle azioni promozionali per il settore, culminate nella realizzazione della giornata nazionale Icea-ikea”. Il tutto rafforzando l’ottica sempre più internazionale dell’Istituto, consolidatasi con l’apertura di nuove iniziative e progetti all’estero: dalla Moldavia al Messico, dall’Ecuador alla Tunisia, per un’azione operativa condotta ad oggi in 24 Paesi. Un lavoro a tutto campo, insomma, che nell’ottica dei valori della crescita sostenibile conta su 17 sedi territoriali, 300 tecnici ispettori e copre agricoltura biologica (con oltre 12mila aziende food certificate), prodotto tipico e qualità agroalimentare, controllo estero, cooperazione internazionale, ricerca e sviluppo, bioedilizia, tessile, cosmetica e detergenza, responsabilità sociale, formazione e aggiornamento del personale.  
   
   
INDENNIZZI SCOPAZZI: ISTRUTTORIE AL CAA COOPTRENTO LO SCORSO ANNO LIQUIDATI OLTRE 4,6 MILIONI DI EURO, 2010 ULTIMO ANNO DI AIUTI  
 
Anche per il 2010 sarà il Centro di assistenza agricola Cooptrento ad effettuare l´istruttoria delle domande di indennizzo per i danni arrecati alle produzioni melicole dalla malattia degli "scopazzi". Lo prevede la delibera con la quale, su proposta dell´assessore all´agricoltura, la Giunta provinciale ha approvato lo schema di convenzione con il Caa Cooptrento Srl. Va ricordato che con il 31 dicembre 2010 si conclude il regime di aiuti approvato dalla comunità europea. Nel 2009 sono stati liquidati indennizzi per un totale di 4.607.734 euro, comprendenti il saldo delle domande 2006-2007 (per 545.680 euro) e le domande 2008 (per 4.462.054 euro). Le liquidazioni 2009 hanno riguardato le 27 cooperative presenti sul territorio che presentano domanda per i loro soci, più 150 agricoltori non soci di cooperative. Entro la fine dello scorso novembre 2009 sono state presentate 27 domande da parte delle cooperative, più 135 domande da parte di singoli. Per le domande presentate dalle cooperative - oggetto della convenzione con il Caa Cooptrento - entro il 30 novembre 2009 si prevede una spesa di circa 3.320.000 euro a fronte di circa 470 ettari di estirpo.  
   
   
FILIERE LOCALI E LAST MINUTE MARKET: LA SIMEVEP CON LA COLLABORAZIONE DI FEDERCONSUMATORI E SLOW FOOD E UNIVERSITA´ DI BOLOGNA METTERA´ A PUNTO LINEE GUIDA PER I VETERINARI E GLI IGIENISTI. TUTELARE LA SICUREZZA ALIMENTARE CON APPROPRIATEZZA  
 
Filiera breve e progetto last minute market sono fenomeni che pongono i servizi veterinari davanti alla necessità di attualizzare la loro funzione per tutelare i consumatori e sostenere le microimprese, ridurre gli sprechi di prodotti alimentari sani ma non più validi per la Grande Distribuzione Organizzata e favorire le persone colpite dalla crisi e da fragilità sociali. Questi i temi al centro della tavola rotonda organizzata il 28 maggio, dalla Società italiana di medicina preventiva che si è tenuta ieri mattina al salone Sanità animale di Exposanità, nel quartiere fieristico di Bologna. Un confronto tra consumatori, produttori, autorità locali, università e sanità pubblica con lo scopo di salvaguardare gli interessi dei consumatori e, contemporaneamente, facilitare l’utilizzo “all’ultimo minuto” di beni alimentari prossimi alla scadenza o in via di dismissione che hanno ancora, però, tutti i requisiti di sicurezza igienicosanitaria. «La Simevep - ha annunciato il presidente Aldo Grasselli - ha promosso la predisposizione di linee guida per i veterinari al fine di favorire un approccio di assoluto rigore nei controlli che, nello stesso tempo sappia agevolare la ridistribuzione dei prodotti che, pur sicuri, diversamente, andrebbero distrutti. La sensibilità dei veterinari pubblici verso i problemi sociali si esprime operando con rigore scientifico ma superando atteggiamenti difensivi e burocratici nell’applicazione della normativa». Questioni non di poco conto, come ha sottolineato in apertura il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, che ha ricordato come in un momento di crisi economica le famiglie più deboli debbono essere ancora più tutelate dal cibo a rischio, anche se il cibo e´ donato. Non e´ mai lecito derogare al fondamentale prerequisito della sicurezza alimentare e´ il convincimento unanime dei relatori. A questo proposito Trefiletti ha sottolineato il ruolo fondamentale degli operatori del Ssn che effettuano una sistematica azione di controllo sulle filiere degli alimenti. La tavola rotonda ha dimostrato come un ruolo decisivo dei veterinari si esprime anche nell’affiancamento degli operatori economici, come ha sottolineato Paolo Boni, dell’Izs di Lombardia e Emilia Romagna, che sono chiamati proprio ora ad aumentare il livello della loro professionalità per meglio affrontare le attuali contingenze. La filiera breve,ad esempio, non necessariamente vuole dire “prodotto sicuro”: per quanto “diretta”, infatti, può nascondere egualmente rischi alimentari. Di particolare interesse l’intervento di Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, che ha riferito degli sviluppi (attualmente 42 progetti operativi) del Last minute market, progetto umanitario iniziato proprio da Segrè a Bologna che attualmente è uno “spin off” dell’Ateneo bolognese, e che tanta importanza può rivestire nella gestione dei prodotti invenduti estendendone la distribuzione e impiegandoli anche a scopi solidaristici “all’ultimo minuto”. Esperienze che vanno accompagnate, come ha sostenuto Grasselli, con corrette facilitazioni di tipo amministrativo. Quanto allo scenario dalle cosiddette filiere “fragili” il presidente Simevep ha riferito dell’avvio di un corso di formazione rivolto ai veterinari pubblici, con lo scopo di riservare una particolare attenzione ai prodotti locali e di nicchia, favorendo il rispetto della normativa comunitaria e riducendo l’impatto regolamentare. «Anche quest’anno – ha annunciato il Vice presidente di Slow Food Silvio Barbero – la Simevep, continuerà la collaborazione con Slow Food e sarà presente al Salone del gusto di Torino organizzato. In quella sede verrà organizzato un convegno proprio per favorire un confronto e una sinergia tra i servizi veterinari e le microimprese delle filiere fragili». Cosi ha chiuso i lavori il presidente di Simevep Grasselli. Intervenire con le nostre competenze e professionalità specialistiche a vantaggio del sistema paese si può fare solo creando un sistema veterinario, una rete di operatori sensibili e motivati che la nostra Società sta raccogliendo in questo progetto per farne i referenti territoriali delle filiere locali.  
   
   
INAUGURAZIONE "PROSCIUTTO LEARNING"  
 
 Il presidente della Regione Renzo Tondo ha inaugurato il 28 maggio a San Daniele del Friuli (Udine), nel cuore del distretto agroalimentare, l´innovativo "Prosciutto learning center" dell´azienda Dok Dall´ava, un unico complesso che racchiude, accanto al prosciuttificio, una "prosciutteria" (ristorante e vendita), un museo e un centro di formazione. Una delle funzioni del complesso - che si presenta dal punto di vista architettonico come un mezzo prosciutto rovesciato rivestito in legno - è proprio la formazione dei prosciuttai di tutto il mondo, per insegnare loro come si taglia, si conserva, si disossa, si annusa e infine si serve questo prodotto di eccellenza del Friuli Venezia Giulia. Alla cerimonia di inaugurazione, accanto a Tondo, erano presenti il sindaco di San Daniele del Friuli Emilio Iob, l´assessore regionale Roberto Molinaro, numerosi consiglieri regionali. A fare gli onori di casa sono stati gli imprenditori, Natalino e Carlo Dall´ava, padre e figlio. "La regione - ha detto Tondo - deve essere grata alla famiglia Dall´ava, perché questa iniziativa consente al Friuli Venezia Giulia di disporre di una struttura di grande spessore, in termini di qualità e innovazione". "Vedere che degli imprenditori - ha aggiunto il presidente - investono risorse, energie e creatività, ci consente di guardare con fiducia al futuro. È un segno che il Friuli, oggi come dopo il terremoto del 1976, sa reagire nei momenti difficili". Nata nel 1982 per iniziativa di una famiglia che da generazioni già operava nel settore, la Dok Dall´ava produce oggi 30 mila prosciutti all´anno di alta qualità, esportati per il 22 per cento in molti Paesi europei e, in prospettiva, verso nuovi mercati come America e Giappone. Accanto all´attività di produzione, a partire dal 1988 l´azienda ha gradualmente affiancato una rete di punti di degustazione e vendita, le "prosciutterie", oggi arrivati a 11 in Italia ma anche in Austria e Francia. "Vendiamo il nostro prodotto a una clientela internazionale molto selezionata - ha detto il titolare dell´azienda Carlo Dall´ava - che ci chiede di formare i loro addetti. Occorre puntare sulla qualità e sull´educazione del consumatore. La nostra ambizione è di aver creato una cosa unica al mondo, una nuova sfida nel solco della tradizione imprenditoriale di famiglia".  
   
   
LOMBARDIA : PRONTI FONDI PER I PESCATORI  
 
Milano - Regione Lombardia è pronta a erogare nuovi contributi per il settore della pesca professionale. A inizio anno, la Regione aveva infatti approvato, in collaborazione con l´Ersaf (Ente regionale per i servizi all´agricoltura e alle foreste), il Programma della pesca professionale e dell´acquacoltura valido fino al 2011. "Un Programma - ricorda l´assessore regionale al´Agricoltura, Giulio De Capitani - con cui veniva esplicitato il sostegno al settore della pesca professionale che annovera 202 imbarcazioni attive nei laghi di Como, Maggiore, Iseo e Garda nonché sul fiume Po. Giova ricordare che la pesca, storicamente, insieme alla pratica dell´acquacoltura, ha sempre rivestito un ruolo importante nel sistema economico regionale". Nei prossimi giorni, con apposito decreto, la direzione generale Agricoltura, liquiderà i contributi alla pesca professionale per un importo complessivo di 100.000 euro. "Sono fondi - conclude De Capitani - che vanno a sostenere l´attività di un settore importante per la Regione". Ecco nel dettaglio le province interessate e la cifra che verrà erogata. Provincia Contributo; Bergamo 1.148,88; Brescia 72.546,34; Como 20.091,99; Milano 433,07; Varese 5.813,72; Totale 100.000  
   
   
AGRICOLTURA: VIA LIBERA IN SARDEGNA A INDENNIZZI DI 800 MILA EURO PER CAPI COLPITI DA "SCRAPIE  
 
Cagliari - Via libera agli indennizzi per i mancati redditi delle imprese ovine causati dall´abbattimento degli animali colpiti da "scrapie" tra il 2008 e il 2009. Argea Sardegna il 26 maggio ha disposto i pagamenti che riguardano 81 aziende per un importo complessivo di oltre 800mila euro. «Un’altra boccata d´ossigeno - commenta l’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato - per queste imprese che hanno subito gravi danni a causa dell´epidemia di “scrapie” dello scorso anno e un´ulteriore manifestazione concreta della volontà di sostenere e sviluppare il comparto da parte della Giunta regionale". Già due mesi fa la Giunta aveva deliberato 1 milione di euro per gli allevatori di ovini per l´acquisto di capi riproduttori (genotipo Arr/arr), iscritti al Libro genealogico degli ovini di razza sarda, per aumentarne la resistenza alla “scrapie”.  
   
   
VALVASONE: LOTTA A TERMITI MONITORATA E CONTINUA  
 
 Udine - L´assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, si è incontrato ieri con il sindaco di Valvasone, Markus Maurmair, per fare il punto sulla disinfestazione delle termiti che l´Amministrazione regionale sta conducendo sui territori dei Comuni di Valvasone, Casarsa della Delizia e Manzano dall´ottobre scorso. Allo stato attuale la ditta incaricata dalla Protezione civile di effettuare la lotta guidata tramite posizionamento di esche contenenti un ormone inibitore dello sviluppo delle colonie di insetti ha confermato che la strategia adottata - supervisionata dal Servizio fitosanitario regionale - sta proseguendo. Il sindaco ha informato che, su indicazione dell´entomologo consulente dell´Ersa, sono stati collocati dei paletti di legno lungo il perimetro della zona in cui si è riscontrata la presenza degli insetti, per verificare in modo oggettivo il reale contenimento dell´espansione delle colonie. La Protezione civile continuerà a fornire un costante aggiornamento sui risultati della lotta guidata che durerà ancora diversi anni. In particolare, nel corso dell´incontro è stata concordata la stesura di un report semestrale da rendere noto alla popolazione. Per quanto riguarda, infine, i due container collocati in via Trento per raccogliere il materiale legnoso di risulta contaminato, a breve verranno condotti presso una struttura autorizzata per la termovalorizzazione.  
   
   
RIUNITO IN PROVINCIA PARMA, IL TAVOLO ISTITUZIONALE SUL SALUMIFICIO DI CORNIGLIO. C’È UN COMPRATORE INTERESSATO. FONDAMENTALE MANTENERE L’OCCUPAZIONE  
 
“È fondamentale mantenere l’occupazione, anche perché 10 posti a Corniglio sono come 100 in città”. Così il vice presidente della Provincia di Parma Pier Luigi Ferrari questa mattina al termine del tavolo istituzionale sul salumificio “Cavalli & Graiani” di Corniglio, che sta vivendo un periodo di crisi: i lavoratori sono in cassa integrazione e la proprietà ha chiesto il concordato preventivo. All’incontro del 31 maggio, coordinato da Ferrari, hanno partecipato anche il sindaco di Corniglio Massimo De Matteis, i rappresentanti aziendali, il commissario giudiziale Vincenzo Simonazzi e i rappresentanti sindacali. “Il tavolo, che abbiamo convocato su richiesta del sindacato, ha preso atto della situazione. Ci siamo dati una tempistica abbastanza stretta: nel giro di un paio di settimane ci rivedremo, alla luce dell’evolversi del quadro. C’è all’orizzonte un compratore interessato, e noi ovviamente speriamo che tutto questo possa andare avanti. L’obiettivo è la continuità produttiva e il mantenimento del dato occupazionale”, ha detto Pier Luigi Ferrari, che ha ribadito l’attenzione alla montagna e ha poi aggiunto: “Mi piace sottolineare che a breve nella zona sarà inaugurato un ponte importante: aiuterà ad avere una migliore viabilità e servirà al meglio il prosciuttificio. Anche questo è un segnale da rimarcare”.  
   
   
MILANO, IDENTITÀ. PANETTONE, UN DOLCE DA GUSTARE TUTTO L’ANNO  
 
Perché gustare il panettone solo nei giorni delle festività natalizie e non tutto l’anno? é nata così “Primizie appena sfornate – Il primo panettone”, manifestazione ideata dall’associazione Amici del Panettone (presidente Stanislao Porzio; presidente onorario Achille Zoia) cui hanno aderito le migliori pasticcerie di Milano e di altre città italiane. Martedì 1° giugno, alle 21.00, avrà luogo una degustazione di panettoni presso il Foyer del Teatro Franco Parenti, con la collaborazione di Slow Foodmilano. Dal 2 al 6 giugno le 33 pasticcerie aderenti all’iniziativa saranno aperte per un assaggio gratuito e per l’acquisto di freschissimi panettoni artigianali. La manifestazione è patrocinata dall’Assessorato al Turismo, Marketing territoriale e Identità del Comune. “Un nuovo goloso appuntamento, che rappresenta un inedito omaggio al dolce simbolo delle nostra città e della nostra identità gastronomica – commenta l’assessore Massimiliano Orsatti -. Sono felice di contribuire attraverso il mio Assessorato alla realizzazione di una manifestazione che permette di conoscere e scoprire i tanti segreti che rendono unico e inimitabile il panettone. Una delle ricette della tradizione milanese a essere insignita della Denominazione d’Origine Comunale a tutela della sua produzione e della sua identità”. In mostra i panettoni dei più prestigiosi produttori artigianali, come la pasticceria Martesana di Milano (premio Golosaria 2009), Achille Zoia di Concorezzo, Iginio Massari di Brescia, Giovanni Pina di Trescore Balneario (Bg), Alfonso Pepe di S.egidio Monte Albino (Sa), Morandin di Saint-vincent (Ao) o Emanuele Lenti da Grottaglie (Ta). Il pubblico presente, oltre a degustare i prodotti, potrà anche scoprire direttamente dai maestri pasticceri i segreti del panettone. Pochi sanno, infatti, che la sua preparazione comporta un alternarsi di lievitazioni e impasti molto complesso, da richiedere spesso oltre trenta ore di lavorazione. La manifestazione ha un presupposto storico: nel periodo pre-industriale il panettone aveva il suo consumo di punta a Natale, ma era disponibile e apprezzato anche durante il resto dell´anno. In proposito esistono parecchie testimonianze storiche: lettere della seconda moglie di Alessandro Manzoni, scritti di Carlo Dossi e Anna Radius Zuccari, in arte Neera, ma soprattutto uno scritto sulla Milano dell’Expo 1881, dal quale risulta che all’epoca, in città, si vendevano 200.000 kg di panettone a Natale, ma se ne consumavano altrettanti durante l’anno (Mario Melloni, “Le industrie milanesi all’aprirsi dell’Esposizione nazionale del 1881”, in Almanacco della famiglia meneghina, 1977, pag. 115).  
   
   
ZOOTECNIA GIORNATA AGRICOLTURA A CHILIVANI, ALLA RIBALTA MONDO DEL CAVALLO  
 
Ozieri ( Sardegna) - Il cavallo in tutte le sue specialità (sport e turismo tra tutte) può contribuire a ridare dignità a un settore dell’agricoltura troppo spesso dimenticato e a rilanciare le zone interne e a vocazione rurale dell’Isola. La seconda edizione della Giornata dell’Agricoltura e la corsa piana"Gran Premio del Presidente della Regione" (unica data aggiuntiva in Italia del calendario dell’Unire, Unione nazionale incremento razze equine), organizzati ieri all’ippodromo di Chilivani (Ozieri) dalla Fiera internazionale della Sardegna nell’ambito di Equimediterranea e dalla Regione, sono stati un’occasione per riportare al centro dell’attenzione l’agricoltura e il settore equino della Sardegna. La manifestazione ha avuto il patrocinio delle agenzie Laore, Agris e Argea e di Coldiretti, Confagricoltura e Cia e ha potuto contare sulla collaborazione del Comune di Ozieri e della società di gestione dell’ippodromo di Chilivani. "La Giunta Cappellacci - ha detto l’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato - sta investendo e investirà risorse importanti per ridare un futuro ad agricoltura e mondo del cavallo, che crediamo strettamente legati tra loro e strategici per la nostra economia. Le attività sportive e il turismo equestre sono fattori di valorizzazione eccezionali ancora poco sfruttati e possono rappresentare un veicolo importante per attirare l’attenzione sulle zone rurali e attrarre nuovi flussi di vacanzieri". A questo proposito sono stati ricordati i diversi progetti in campo, tra cui quello delle ippovie e ciclovie che, una volta completato, interesserà circa 1.700 chilometri in tutta l’Isola. Dopo l’apertura di diversi stand per l’esposizione e la degustazione dei prodotti agro-alimentari locali, la giornata è proseguita con il Gran Premio, sette corse che hanno visto sfidarsi 205 cavalli e 200 scuderie, a maggioranza sarde, con un montepremi di 50mila euro. Al termine, si sono esibite le Pariglias di Fonni, Pattada, Oristano e Norbello. A chiudere la seconda edizione della Giornata dell’Agricoltura il concerto degli Istentales.  
   
   
AGRICOLTURA IN SARDEGNA, PRATO A COLDIRETTI: PIENA CONDIVISIONE, AVVIATE AZIONI PER TUTELARE AGRO-ALIMENTARE  
 
Cagliari - "Non solo condividiamo in pieno la necessità di intensificare i controlli per salvaguardare il nostro agro-alimentare, ma stiamo lavorando per migliorare la qualità delle verifiche anche grazie al sostegno delle agenzie in agricoltura e degli organismi del ministero delle Politiche agricole". Lo dichiara l´assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato, rispondendo all’appello di Coldiretti Sardegna in merito a maggiori controlli sul settore lattiero-caseario isolano. "Riteniamo strategica la tutela del comparto, specie di quello primario, anche grazie al rigoroso rispetto delle normative – spiega l’assessore – Per questo abbiamo già avviato diverse iniziative che vanno in questa direzione. Alcune settimane fa abbiamo messo a punto un protocollo d’intesa con l’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari che prevede una sinergia di azioni, oltre a scambi di informazioni e il supporto tecnico e territoriale di Laore con l’obiettivo di tutelare con più forza l’agro-alimentare e i nostri produttori”. Sempre Laore svolgerà il controllo sulla filiera lattiero-casearia, in particolare sui formaggi Dop, e sull’agnello di Sardegna Igp, fungendo da organismo terzo e sostituendosi così ai controlli di enti privati. Altri tasselli fondamentali saranno il ruolo del Consorzio latte e l’avvio della "stanza di compensazione" per il settore ovino: proprio giovedì è prevista la riunione del consiglio di amministrazione dell’organismo consortile che tra l’altro sarà un’occasione per far incontrare le esigenze di istituzione, produttori e trasformatori e definire così insieme le strategie di difesa del comparto ovino anche in materia di controlli.  
   
   
DOPO “FRUTTA NELLE SCUOLE”, APOFRUIT ITALIA LANCIA IL PROGETTO “FRUTTA IN SPIAGGIA”: DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI BIOLOGICI FRESCHI PRONTI AL CONSUMO A MARCHIO ALMAVERDE BIO E DELLE NETTARINE DI ROMAGNA IGP  
 
La frutta tagliata e di qualità è la grande novità 2010 della Riviera Romagnola. Apofruit Italia, la grande cooperativa ortofrutticola italiana che ha a Cesena il proprio quartier generale, dopo essersi aggiudicata due dei cinque lotti del progetto di educazione alimentare “Frutta nelle scuole” (promosso dalla Comunità Europea e dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestale) che la vede impegnata nella distribuzione di frutta a 325 mila alunni di 1.700 scuole primarie distribuite in 10 regioni italiane, lancia il Progetto “Frutta in spiaggia”. Un’ideale prosecuzione di progetti nell’ottica del consumo facile e immediato di frutta fresca, biologica e a Indicazione Geografica Protetta (Igp) L’iniziativa prevede la distribuzione e la vendita di frutta fresca nelle strutture commerciali attive sulle spiagge romagnole e negli alberghi dai Lidi di Comacchio a Cattolica: bar, stabilimenti balneari, ristobar. «Siamo convinti che la spiaggia sia il luogo ideale per consumare frutta fresca. Il sole dell’estate e il caldo delle spiagge sono elementi determinanti per far apprezzare snack rinfrescanti, nutrienti e salutistici come la frutta che, invece, in questo contesto non si trova così facilmente disponibile -afferma Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit- Per comporre un’offerta diversificata e stimolante abbiamo scelto di proporre due prodotti ad alto valore aggiunto: la frutta biologica fresca già sbucciata e pronta al consumo, a marchio Almaverde Bio, il marchio del biologico più noto ai consumatori italiani, e le Nettarine di Romagna Igp, tipico prodotto dell’ortofrutticoltura romagnola che può fregiarsi del marchio d’origine grazie alle sue caratteristiche di qualità. Sono oltre 750 i bar e i ristobar presenti sulla Riviera e quest’anno puntiamo a coinvolgerne almeno 250». La gestione del progetto, dal ricevimento degli ordini alla consegna attraverso mezzi refrigerati, sarà affidata a Canova srl, la società commerciale specializzata nel biologico e controllata da Apofruit. «Il progetto è già partito –spiega Ernesto Fornari, Direttore di Canova– Da un mese tre nostri operatori stanno raccogliendo le adesioni dai lidi ravennati alle spiagge del riminese, e alcuni fra i più importanti operatori della Riviera hanno confermato la loro partecipazione. Il nostro riconoscimento come fornitori ufficiali è stato già siglato dalla Cooperativa bagnini di Cesenatico e da quella di Cervia e Milano Marittima, nonché da due Consorzi di bar e ristoranti operanti in spiaggia: uno di Bellaria e l’altro di Riccione. La frutta biologica fresca e pronta al consumo sarà disponibile in comode vaschette da 150 grammi, mentre le Nettarine di Romagna Igp, prodotte dai soci di Apofruit, saranno in una confezione da tre frutti interi. Per quanto riguarda la frutta fresca pronta abbiamo predisposto anche una fantasia di frutti, sempre biologici, in una confezione catering da 2 chilogrammi, particolarmente indicata per gli alberghi». «Mi preme sottolineare -aggiunge Paolo Pari, Direttore di Almaverde Bio e Presidente del Consorzio della Pesca e Nettarina di Romagna Igp- il valore comunicazionale del progetto di Apofruit, che non è solo veicolo di stile di vita più sano. ‘Frutta in spiaggia’ non è una semplice offerta di frutta ma vuole stimolare un consumo consapevole che porti ad apprezzare sia le caratteristiche della frutta biologica a marchio Almaverde Bio, che quelle dei prodotti della nostra terra come le Pesche e Nettarine di Romagna Igp, già da alcuni anni protagoniste in Riviera grazie alle attività promozionali del relativo Consorzio e dei progetti di valorizzazione promossi dalla Regione Emilia-romagna». Tiberio Rabboni, Assessore regionale all’agricoltura, intervenendo alla presentazione, ha sottolineato il plauso e l’incoraggiamento per quella che ha definito una iniziativa privata e commerciale che però sposa gli obiettivi della Regione. Ad esempio, ha sostenuto il neo Assessore, l’iniziativa sposa il turismo estivo con prodotti di eccellenza del territorio, ha un messaggio educativo (il consumo di frutta come elemento di benessere e salubrità) e rappresenta una azione anticrisi. «Ho inviato una lettera al neo Ministro Galan –ha concluso Rabboni- per ricordare anche a lui come in Francia si sia raggiunto un accordo, patrocinato dal Presidente Sarkozy, fra Gdo e agricoltori per la frutta estiva: se il costo pagato ai produttori cala, il margine di profitto della grande distribuzione rimane sui livelli degli ultimi tre anni».  
   
   
GLI ARTISTI DEL GELATO LANCIANO I GUSTI DEL TERRITORIO. IL 21 GIUGNO I PROFESSIONISTI DEL GELATO DANNO IL BENVENUTO ALL’ESTATE CON INEDITE RICETTE AI SAPORI REGIONALI  
 
Valorizzare gli ingredienti del territorio, è questo il leit motiv che caratterizza l’estate 2010 degli Artisti del Gelato e, in particolare, la settimana dal 21 al 27 giugno in cui gli oltre 60 gelatieri presenti su tutto il territorio nazionale faranno assaggiare in anteprima ai loro clienti inediti gusti. Noti per la loro produzione artigianale, eseguita esclusivamente con ingredienti naturali e le migliori tecniche di preparazione, quest’anno gli Artisti del Gelato sono invitati da Agrimontana, l’azienda che li ha scelti a rappresentare le eccellenze del settore, a elaborare una ricetta legata alla terra e alle tradizioni gastronomiche locali. Il risultato è un viaggio attraverso i gusti del territorio declinati nel gelato. Un’anticipazione del progetto è avvenuta alla recente edizione di Squisito, la manifestazione enogastronomica tenutasi nella Comunità di San Patrignano dal 30 aprile al 3 maggio. Una kermesse di 10 gelatieri ha presentato le prime creazioni tra cui “squaquerone e pere caramellate”, “fragolina del Brognolo e Franciacorta millesimato 2004”, “cioccolato Domori con elixir di Bourducan”, “crema al Casanese di Affile e amarene candite Agrimontana”, “gelato alle erbe alpine” e “crema valenzana con amaretti margherita decorata con polvere d´oro”. Per conoscere l’Artista del Gelato più vicino a casa è possibile consultare il sito web www.Artistidelgelato.it Artisti del Gelato è una rete di professionisti selezionati direttamente dall’azienda Agrimontana che, aderendo ad un rigoroso disciplinare produttivo, senza rinunciare alla possibilità di aggiungere un tocco creativo alla ricetta, rappresentano i punti di eccellenza del gelato italiano. Agrimontana, nata nel 1972 a Borgo San Dalmazzo nel cuneese, è leader di qualità nella trasformazione della frutta e nella produzione di confetture, canditi e marroni. Agrimontana opera e produce nel rispetto della materia prima, assecondandone la natura per offrire prodotti di qualità, ricchi di sapore, che conservano intatte tutte le proprietà nutritive. Dal 2006 l’azienda è partecipata al 40% del Gruppo illy. A Borgo San Dalmazzo operano circa 50 dipendenti. Nel 2008 Agrimontana ha realizzato un fatturato di oltre 11 milioni di euro.  
   
   
PASTA, PANE, RISETTE: PRODOTTI ATTIVI CON I BETAGLUCANI DELL’ORZO DA RISO SCOTTI UN AIUTO A CONTROLLARE IL COLESTEROLO  
 
 E’ il punto d’arrivo di un processo di ricerca industriale, che ha portato Riso Scotti al controllo della filiera, per produrre qualcosa di innovativo. Impiegando specialisti ed istituti di ricerca per studiare le farine e le loro trasformazioni, Riso Scotti è arrivata a produrre una gamma differenziata di pasta di riso e di prodotti da forno per un consumatore attento al proprio benessere, consapevole della propria salute. Il fiore all’occhiello è Pastariso Attiva, la prima pasta di riso con i betaglucani dell’orzo che aiutano a controllare il colesterolo. Nei formati Linguine, Conchiglie, Penne rigate, è una pasta particolarmente indicata per chi ha problemi di colesterolo e per chi vuole sentirsi in forma. Il suo consumo è consigliato nell’ambito di un corretto regime alimentare e di un sano stile di vita. Pastariso può vantare anche la preziosa gemma di riso, quella parte del chicco che durante la lavorazione tradizionale viene persa insieme alla ricchezza delle sue sostanze nutritive e che, invece, Riso Scotti recupera e stabilizza con una nuova tecnologia brevettata. Il risultato finale è più sapore, più benessere e più tenuta in cottura. Pensando alle abitudini alimentari degli italiani e al gusto mediterraneo della nostra cucina, Riso Scotti ha rivisitato il concetto di pane con Panriso Attivo. Morbide fette, arricchite con semi di lino e gemma di riso che conferiscono un gradevole sapore. Nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano, 4 fette di Panriso fonte di fibra attiva apportano circa 1/3 (1 g) della quantità giornaliera di betaglucani consigliata per controllare il colesterolo. La risposta a chi preferisce sostituire il pane con le gallette, è Risette Attive: anch’esse con i betaglucani della fibra d’orzo. Una porzione di 6-7 Risette Attive, nell’ambito di un’alimentazione bilanciata e a basso contenuto di grassi saturi, apporta il 25% (0,75 g) della quantità giornaliera di betaglucani consigliata per controllare il colesterolo. Le Risette Attive, povere di sodio e fonte di fibra, utilizzano come ingrediente la gemma di riso che, oltre a conferire al prodotto un caratteristico sapore naturale, le rende più croccanti e più appetitose. Il Mulino Riso Scotti Riso e fibra d’orzo, attivi contro il colesterolo: lo dimostra uno studio clinico I betaglucani sono fibre solubili contenute naturalmente in alcuni cereali, tra i quali l’orzo. Gli studi scientifici condotti sulle attività biologiche svolte dai betaglucani sono numerosissimi ed hanno portato ad identificare diversi e significativi effetti positivi di queste sostanze sulla salute. Riso Scotti, in collaborazione con l’Università degli Studi di Pavia e l’Azienda di Servizi alla Persona di Pavia, ha condotto uno studio clinico per valutare l’efficacia della sua linea Attiva con betaglucani d’orzo sulla riduzione del colesterolo ematico. Per 3 mesi, un campione significativo di soggetti adulti con moderata ipercolesterolemia, ha seguito una dieta alimentare ricca in fibra, assumendo, per un determinato periodo, i prodotti della linea Attiva Riso Scotti, che contengono una fibra d’orzo ricca in betaglucani. Lo studio ha dimostrato quanto già emerge ampiamente dalla letteratura scientifica, ovvero che una dieta ricca in fibra determina un miglioramento dell’assetto metabolico. Ma il dato che sicuramente desta maggior attenzione è il significativo miglioramento della riduzione del colesterolo constatato durante la fase di alimentazione con i betaglucani dell’orzo: durante il periodo in cui i volontari hanno assunto i prodotti della linea Attiva ricchi in betaglucani dell’orzo, si riscontra infatti una diminuzione statisticamente significativa del valore del colesterolo totale e del colesterolo Ldl. Il riso, con tutte le sue note proprietà di benessere, e i betaglucani dell’orzo sono quindi un binomio vincente e un valido aiuto per controllare il colesterolo... Piacevolmente! www.Risoscotti.it  
   
   
GRANDE IMPEGNO PER PROMOZIONE FRIULANO  
 
Prepotto (Ud) - Nel panorama vitivinicolo italiano il Friuli Venezia Giulia ha saputo conquistarsi un posto di nicchia per la grande qualità dei suoi vini, pur a fronte di piccole quantità in quanto nelle diverse Doc e Docg della regione si produce appena il due per cento circa della produzione nazionale. La sfida oggi è quella non solo di mantenere ed anzi migliorare il già elevato livello qualitativo raggiunto, ma anche di saper creare un legame tra il vino e il territorio. Cantine aperte ha il merito di contribuire a sviluppare questa relazione, perché permette ai consumatori di vedere dove viene prodotto il vino, come e da chi viene trattato, quali sono le caratteristiche dei terreni e dell´ambiente in genere, e quanto esse siano determinanti ai fini della qualità, pur nelle loro diversità che non possono che costituire una ricchezza. Lo ha sottolineato l´assessore regionale alle Risorse agricole Claudio Violino, il quale, in occasione della diciottesima edizione della manifestazione ´´Cantine aperte´´, promossa dal Movimento Turismo del Vino Fvg, ha visitato alcune delle 115 aziende associate, intrattenendosi con produttori e visitatori e assaggiando alcuni tra i migliori vini in degustazione. L´assessore ha avuto una particolare attenzione per il Friulano, ovvero l´ex Tocai, ovunque oggetto di speciali degustazioni a tema e momenti esclusivi, volti a celebrarne l´eccellenza. L´amministrazione regionale - ha ricordato Violino - è da sempre a fianco dei produttori, sostenendoli in ogni momento della filiera. Ma oggi lo sforzo maggiore, anche grazie alle risorse messe a disposizione dal ministero dell´Agricoltura, è legato proprio alla promozione del marchio ´´Friulano´´, per rilanciare con la nuova denominazione l´ex Tocai che tanto si è fatto conoscere ed apprezzare in Italia e nel mondo. ´´Friulano´´ che ad ogni modo - ha ancora evidenziato l´assessore Violino - va inteso anche come sinonimo di qualità per tutte le tipologie di vini delle nostre terre, bianchi e rossi, passiti e spumanti, nonché più in generale, per i molteplici prodotti dell´enogastronomia regionale´´.