Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 19 Ottobre 2010
GIORNATA DELL´ENERGIA RISø 2010: TECNOLOGIE PER L´ENERGIA NON-FOSSILE NEL 2050 E OLTRE, ROSKILDE, DANIMARCA  
 
Bruxelles, 19 ottobre 2010 - La giornata dell´energia Risø 2010 si terrà il 10 novembre 2010 a Roskilde, in Danimarca. Esaminare possibili scenari energetici futuri è un compito che richiede pazienza, lungimiranza e competenza. Questo evento avrà tutti e tre questi requisiti. Riunirà esperti del campo dell´energia per discutere il futuro delle tecnologie dell´energia non-fossile. Quali tecnologie per l´energia non-fossile potrebbero soddisfare le esigenze energetiche entro il 2050, comprese le tecnologie emergenti? Quali sono le implicazioni per il sistema energetico? Quanto si saranno evolute le odierne tecnologie per l´energia non-fossile nel 2050? L´evento presenterà anche esempi di scenari energetici globali e danesi nel 2050. Gli studenti dottorandi che parteciperanno presenteranno i loro progetti sulle future tecnologie per l´energia sostenibile. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Risoe.dtu.dk/news_archives/news/2010/1008_energy_day.aspx?sc_lang=en    
   
   
FILIERA CRISALIDE: UN INCONTRO PER FARE IL PUNTO SUL PROGETTO CALDAIE RESIDENZIALI INTEGRATE CON CELLE A COMBUSTIBILE IN GRADO DI PRODURRE CALORE, MA ANCHE ENERGIA ELETTRICA  
 
 Trento, 19 ottobre 2010 - Diversi soggetti ed enti che operano nel mondo energetico e della ricerca si sono uniti dallo scorso anno nel Progetto "Crisalide" per accelerare lo sviluppo della tecnologia delle caldaie residenziali integrate con celle a combustibile in grado di produrre calore, ma anche energia elettrica da usare per i fabbisogni domestici oppure da “riversare” in rete. Nei giorni scorsi si è svolto un incontro presso la sede della Provincia per fare il punto sull’iniziativa, che è promossa con il contributo del Distretto Tecnologico Trentino ed è coordinata dall´Agenzia Provinciale per l´Energia. L´incontro è stato coordinato da Roberto Bertoldi, dirigente generale dell´Agenzia Provinciale per l´Energia. È toccato a lui inquadrare il tema e ripercorrere le tappe che hanno portato all´aggregazione di più soggetti, presentando progetti in filiera a partire dal Settembre 2009. «Conoscere bene i progetti presentati è importante – ha detto lo stesso Bertoldi, – affinché si possano perseguire le linee guida provinciali ed avere un quadro preciso delle potenzialità che esprime la nostra Provincia». Poi Bertoldi ha proseguito: «Questi progetti particolari, che sono più ampi e trasversali, dovrebbero essere presentati alla Giunta provinciale per consentire una concentrazione degli sforzi e per riuscire a raggiungere più velocemente i risultati previsti dai rispettivi piani e crono-programmi. Il documento che riassume i progetti di questi settori, in funzione di una strategia a lungo termine, in Europa esiste già e si chiama Strategic Energy Technology Plan (Set Plan)». Per parte Giacomo Carlino, dirigente del Servizio provinciale pianificazione energetica ed incentivi, ha aggiunto che «il Piano Energetico Ambientale del 2003 e l’aggiornamento appena approvato tengono conto delle tecnologie attualmente in uso, ma riservano una grande attenzione anche sulla ricerca e dimostrazione di nuove tecnologie. Non appena le tecnologie emergenti diverranno mature, anche il Piano Energetico Ambientale ne prenderà atto». Nell´ottica di condividere un percorso unitario, Luciano Zeni, Amministratore Delegato di Acsm Spa, ha affermato che «la progettualità si realizza solo con il “fare”; in ogni modo, avere un contenitore comune che la Provincia segue, è un´idea da perseguire in settori tecnologici non ancora maturi ma con grandi prospettive di crescita, siano essi sistemi alimentati a fonti tradizionali, miste oppure oil free. La ricerca e lo sviluppo sperimentale che ne stanno alla base, servono però per poter creare le vere innovazioni nel settore dell´energia». Era presente alla riunione anche Marco Merler, Amministratore Delegato di Dolomiti Energia, che ha sottolineato come «la nostra visione, in questa fase, è quella di approfondire la valutazione economica di un impianto distribuito in regime di cogenerazione (c.D. Virtual power plant), esso rappresenta oggi una sfida tecnica ma anche di sostenibilità. Con Crisalide e gli altri progetti green sostenuti dal nostro Gruppo, siamo convinti di poter aprire la strada verso nuovi modelli ed affrontare anche una crescita interna. Non dimenticherei, quando si parla di cornici unitarie, del ruolo di Habitech e del Distretto Tecnologico Trentino, che ha senz´altro aiutato nei diversi tavoli di lavoro». Michele Gubert, project manager di Crisalide, ha invece illustrato i passaggi più importanti relativi all´anno in corso: «Dal 2009, anno di partenza, siamo riusciti, collaborando tra i partner, a far decollare diversi progetti. Tra questi il progetto di una micro-rete a cogenerazione presso il Comune di Roncegno, da avviare entro l´anno. La sfida per tutti è quella di arrivare nel 2013 a lanciare il prodotto sul mercato, partendo proprio dal Trentino. In questa direzione, abbiamo già concordato con il Comitato Organizzatore dei Mondiali di Sci in Val di Fiemme una strategia di comunicazione bi-laterale, per presentare assieme ai partner il sistema a celle a combustibile». Secondo Paolo Groff, Direttore Commerciale e Marketing di Sit La Precisa, partner nella filiera, «queste iniziative sono molto importanti e richiedono il giusto dosaggio tra proposte di progetto e tempi di lancio commerciale. Sit ha recentemente sviluppato un nuovo tipo di contatore elettronico del gas per la tele lettura e la tele gestione. Questo prodotto potrebbe affiancarsi molto bene alle diverse sperimentazioni in applicazioni di virtual power plant e all’interno di progetti di home management. L´occasione del Mondiali potrebbe essere un buon trampolino anche per noi così da mostrare l´efficacia ed il suo funzionamento a tutta Europa». Un ultimo approfondimento tecnico è stato proposto da Gian Mario Maggio, referente per l’area tematica Smart Energy Systems all´interno del neonato Trento Rise, nel contesto Europeo dell’iniziativa Eit-ict Labs, e direttore delle aree di ricerca applicata in Create-net. «In Europa si sta riflettendo molto sul rapporto tra Ict ed Energia, in particolare – ha spiegato Maggio. – I punti fondamentali sono tre: migliorare l’efficienza energetica delle attuali infrastrutture Ict (e.G. Data centres); traslare i paradigmi delle telecomunicazioni alle infrastrutture energetiche rendendole ‘intelligenti’; influenzare la domanda di energia da parte degli utenti finali, incoraggiando il risparmio energetico. Come Trentino, pensiamo di avere buone possibilità di incrociare le competenze tecnico-scientifiche dei centri di ricerca con la grande tradizione di produttori di energia rinnovabile, ed anche l´Europa lo ha riconosciuto». All´incontro della Filiera Crisalide erano presenti anche la Fondazione Edmund Mach, il Centro ricerche Create-net, Sofcpower e la rete d´impresa Chp-net, il Comune di Isera. I soggetti della Filiera hanno confermato la necessità di incontrarsi almeno una volta ogni quadrimestre per un aggiornamento costante. Nei primi mesi del 2011 sarà in programma anche con un convegno sul tema della certificazione delle competenze per gli installatori, e della riformulazione dei programmi di formazione nei corsi di tecnico superiore e nelle scuole professionali.  
   
   
IL SINDACO DI ROMA GIOVANNI ALEMANNO IN VISITA ALLA MICROTURBINA TURBEC ALL’EXPO DI SHANGHAI  
 
 Roma, 19 Ottobre 2010, Shanghai - All’expo Universale di Shanghai 2010, lo scorso 18 ottobre è giunto a rappresentare l’Italia il sindaco di Roma, Giovanni Alemanno. Dopo il taglio del nastro per alcune esposizioni dedicate a Roma Capitale all’interno del Padiglione Italiano, il primo cittadino ha visitato l’installazione della microturbina T100 della Turbec Spa di Cento (Ferrara), ospitata presso l’Energy Building dell’area C06. La microturbina soddisfa i fabbisogni energetici del Padiglione Italiano, tramite un sistema tri-generativo alimentato a gas naturale, con produzione di elettricità, calore e freddo, insieme con gli assorbitori di Broad Air Conditioning Co. Ltd. Il sindaco Alemanno è stato accompagnato dal prof. Livio de Santoli dell’ Università “La Sapienza” di Roma, che è partner del programma di cooperazione in Cina del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Nel progetto iniziato nel 2005 con la Tongji University di Shanghai per la realizzazione di impianti trigenerativi ad alta efficienza energetica, Santoli curò l’installazione dello stesso tipo di microturbina presso l’ateneo della capitale. Alemanno ha espresso il suo apprezzamento per il successo di questa una tecnologia italiana ad alta efficienza energetica, mentre Massimo Onofri, Asia Area Manager di Turbec Spa, ha illustrato al primo cittadino di Roma come questa tecnologia si sposi perfettamente con il titolo dell’Expo, “Better city, Better Life”, testimoniando con altrettanta efficacia il claim che accompagna Turbec nella sua promozione di installazioni in Cina: “Use better the energy that nature gives you: Cchp (Combined Cooling Heating Power)”  
   
   
CONNESSIONI E NUOVO TICA: APER ORGANIZZA UN WORKSHOP DI APPROFONDIMENTO IN PROGRAMMA PER IL PROSSIMO 10 NOVEMBRE IL WORKSHOP CHE PREVEDE UN’OPEN DISCUSSION CON L’AUTORITÀ PER L´ENERGIA ELETTRICA E IL GAS  
 
 Milano, 19 ottobre 2010 – A seguito delle recenti integrazioni e modifiche del Tica, Aper organizza per il prossimo 10 novembre presso la Sala Paganini dell’Andreola Central Hotel a Milano un workshop dedicato all’evoluzione della normativa in materia di connessione alla rete elettrica degli impianti Fer. Il programma, oltre all’illustrazione degli elementi base della normativa di riferimento a cura dell’Ing. Marco Pezzaglia, direttore scientifico del Centro Studi Aper, prevede l’approfondimento delle novità introdotte con la deliberazione dell´Autorità per l´Energia Elettrica e il Gas Arg/elt 125/10 che modifica e integra il Tica. Non mancheranno specifici focus che riguarderanno gli aspetti pratici dell’applicazione delle norme al settore fotovoltaico per la bassa e media tensione e al settore eolico per l’alta e altissima tensione attraverso la presentazione di case history. I partecipanti avranno inoltre la possibilità di discutere le criticità legate alla connessione alla rete con l’Ing. Andrea Galliani, responsabile Unità Fonti Rinnovabili Produzione di Energia e Impatto Ambientale dell´Autorità per l´Energia Elettrica e il Gas, che parteciperà all’open discussion prevista per il pomeriggio, che vuole rappresentare un importante momento di confronto diretto tra gli operatori partecipanti e l’Aeeg.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: ENERGIA & RISPARMI, L´ASSESSORE REGIONALE COMMENTA RAPPORTO SOLE 24 ORE/LEGAMBIENTE  
 
 Bologna, 19 ottobre 2010 - «Tante città emiliano-romagnole che scalano posti nelle classifiche della qualità dell´ecosistema urbano, ed in particolare sei città della nostra Regione nei primi dieci posti per quanto riguarda le politiche relative a risparmio energetico e fonti rinnovabili, sono una conferma delle politiche avviate ed un incentivo a proseguire con rinnovata convinzione lungo la strada della sostenibilità». Lo ha sottolineato l´assessore regionale alle Attività produttive e Piano energetico, Gian Carlo Muzzarelli, commentando il 17/o rapporto di Legambiente-sole24ore. «A livello nazionale, per quanto riguarda il dato relativo alla ‘Politiche Energetiche’, la prima posizione di Rimini, la quarta di Modena, e la decima a pari merito di Bologna, Reggio, Parma e Piacenza, rappresentano il segnale che stanno arrivando i risultati attesi. Ora – ha aggiunto Muzzarelli - proseguiremo a lavorare per dare vita al nuovo Piano Attuativo del Piano Energetico per il triennio 2011-2013, e al quale dedicheremo due mesi di seminari, incontri ed approfondimenti tematici».  
   
   
URBANISTICA:CHIODI, PIANO PAESISTICO AD INIZIO ANNO ABRUZZO PIU´ MODERNO E SALVAGUARDATO  
 
Pescara, 19 ottobre 2010 - Una occasione "per modernizzare l´Abruzzo che dopo vent´anni si dota di aggiornati strumenti normativi di riferimento, non solo per valorizzare il territorio regionale ma anche per governarlo, secondo i principi della sussidiarietà e della qualità delle scelte". Il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, ha presentato ieri mattina a Pescara, affiancato dai Presidenti delle quattro province abruzzesi, "i passaggi preliminari di studio del nuovo Piano paesistico regionale e di confronto già avviato con il Ministero dei Beni ambientali e con gli Enti locali. Al massimo entro marzo - ha anticipato Chiodi - l´Abruzzo avrà la bozza definitiva del nuovo Piano. E´ forse un gettare il cuore oltre la siepe ma per noi si tratta di un punto programmatico cruciale". Le novità del redigendo piano, rispetto alla impostazione del vigente che risale al 1990, sono l´interesse per l´intero territorio non suddiviso più per ambiti, su una visione non dirigistica, sull´inserimento di ulteriori parametri di valutazione come i caratteri geomorfologici, i fattori antropici, storico-culturali delle manifatture, così come previsto dalla convenzione europea sul paesaggio. "L´abruzzo - ha commentato il Presidente - ha saputo vendere bene l´immagine di una protezione ambientale che, a ben guardare, appare solo superficiale. Noi oggi, con il nuovo Piano paesistico - ha osservato Chiodi - perseguiamo con forza parametri che sapranno farci raggiungere obiettivi di qualità nella tutela, senza escludere pezzi di territorio. Questa determinazione - ha rilevato il Presidente - è leggibile anche attraverso gli atti prodotti: il varo del Piano energetico e del testo sull´edilizia e la legge Urbanistica che sta per essere approvata dal Consiglio regionale. In ordine alle procedure di confronto Chiodi è stato categorico: "Sussidiarietà sì co-governo no", riferendosi al ruolo delle associazioni ambientaliste che sono "fonti di proposte e di valutazioni anche critiche, ma noi come Governo di questa regione - ha sottolineato - garantiamo il confronto ma assumendoci la piena responsabilità delle decisioni". Entrando nel merito dei contenuti della bozza di Piano, il direttore degli Affari della Presidenza, Antonio Sorgi, ha spiegato che "non sarà riaperta la discussione sui vincoli ma saranno aggiornate le motivazioni di vincolo, in ragione dei singoli contesti, rispetto ai mutamenti avvenuti da circa cinquant´anni ad oggi". Quindi Sorgi ha insistito sugli elementi qualificanti il nuovo strumento di programmazione del territorio, a partire dal "Sistema delle conoscenze", 91 tematismi di riferimento, "lo zoccolo duro per i comuni, la piattaforma - come è stata definita - idonea ad avviare il confronto con tappe garantite dalla massima trasparenza, grazie alla scelta di pubblicare tutti gli atti su internet". Inoltre, saranno redatti gli "Atlanti di paesaggio" agganciati ai contesti collinare, fluviale, montano e costiero. Indicazioni ritenute fondamentali dallo stesso Presidente "nell´ottica della individuazioni di quei sei o sette progetti strategici, capaci di connotare l´identità dell´Abruzzo, tra i quali rientra quello della costa teatina". Infine sarà introdotto il meccanismo delle "buone pratiche", comportamenti da adottare per il governo del territorio, soprattutto nella gestione di problematiche legare alle grandi opere infrastrutturali. I presidenti delle Province hanno "riconosciuto alla Giunta regionale una intelligente capacità progettuale e una sincera volontà di rendere gli enti locali veramente protagonisti del loro futuro".  
   
   
ANFOV PUBBLICA UNO STUDIO SULLE OPZIONI TECNOLOGICHE PER ABBATTERE I COSTI DI REALIZZAZIONE DELLE NEXT GENERATION NETWORKS (NGN). SUL TEMA FONDAMENTALE DELLA CONDIVISIONE DELLE OPERE CIVILI, ANFOV HA MESSO A PUNTO UN MODELLO DI CATASTO DELLE INFRASTRUTTURE.  
 
 Milano, 19 ottobre 2010 - Il 21 ottobre, Anfov presenterà ad Agcom e al Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico lo studio "Reti di accesso di nuova generazione (Ngan). Interventi per uno sviluppo sostenibile: Catasto delle infrastrutture e criteri tecnologici realizzativi” sulle opzioni tecnologiche per contenere i costi di sviluppo delle reti Ngn. Destinato soprattutto ad operatori e pubbliche amministrazioni, lo studio delinea un modello per costruire un catasto delle infrastrutture esistenti potenzialmente riutilizzabili per la posa delle Ngn, definisce gli standard tecnici per realizzare gli impianti e indica gli interventi normativi necessari. Lo studio sarà presentato in Smau, il 21 ottobre alle ore 13 (Arena 2 Padiglione 3). Le amministrazioni locali e le aziende di servizi di gas, luce, acqua possiedono e gestiscono infrastrutture, come tubazioni e fibre, che rappresentano delle dorsali cittadine ed in alcuni casi raggiungono edifici residenziali. I costi per la realizzazione delle reti Ngn possono essere significativamente abbattuti, nella fase di scavo attraverso un utilizzo razionale ed efficiente di queste infrastrutture già esistenti e nella fase di cablaggio attraverso la standardizzazione tecnica. Partendo da questa premessa tecnico-economica Anfov (associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione, www.Anfov.it) ha istituito un gruppo di lavoro. 33 esperti rappresentanti di aziende associate, (tra cui Telecom, Fastweb, Italtel, Valtellina, Sirti), in collaborazione anche con Cittalia – Anci Ricerche, hanno lavorato alla definizione di un documento tecnico che dovrebbe consentire agli operatori e alle pubbliche amministrazioni di abbattere significativamente i costi di progettazione e realizzazione delle Ngn. Tre sono i temi affrontati dallo studio: 1) Il catasto delle infrastrutture di reti; 2) Il cablaggio ottico di edifico; 3) Le tipologie di fibra da utilizzare nei diversi contesti. Il Catasto delle infrastrutture di reti - Dal momento che i costi di scavo e posa delle Ngn rappresentano dal 60% al 90% per cento del totale, è opinione di tutti gli stakeholder del settore che la condivisione delle infrastrutture civili esistenti sia la via più realisticamente praticabile per realizzare le Ngn. Fonti Anfov stimano che utilizzando le infrastrutture già disponibili, sia possibile abbattere i costi per lo sviluppo delle Ngn da 35B€ a 10B€ circa. Sul piano operativo, però, questo richiede prima di tutto un’informazione accurata e aggiornata sulle infrastrutture di posa potenzialmente riutilizzabili per la realizzazione delle reti. Il modello per la realizzazione e la gestione di un “Catasto delle infrastrutture di reti” presentato da Anfov risponde a questa esigenza. Il catasto, una volta realizzato, metterà a disposizione dei soggetti interessati i dati tecnici relativi alle opere civili disponibili nelle aree di interesse degli operatori: quali sono le caratteristiche della tratta da coprire, da quali punti si può accedere, chi sono i titolari dei diritti e chi può concedere le autorizzazioni per l’utilizzo. Il catasto sarà un sistema informativo semplice ma completo per supportare gli operatori nella fase di “planning” con conseguente risparmio di costo nella fase di costruzione. Sono chiare le difficoltà di realizzazione di tale iniziativa, dovute alla molteplicità degli interlocutori, alla numerosità, varietà e disparità delle informazioni che devono essere raccolte. Per questo, dal lavoro di Anfov è emersa la necessità di avere un garante per queste informazioni, idealmente Agcom, che ha interesse a coinvolgere e stimolare tutti gli attori interessati, garantendo imparzialità. E’ ancora molto difficile, al momento, una stima sull’investimento necessario per realizzare il catasto (architettura e dimensionamenti sono ancora da definire), però le linee guida prevedono l’utilizzo di piattaforme open source con un contenimento significativo dei costi. Le modalità di finanziamento potranno essere o totalmente di tipo pubblico, ipotizzando anche un sistema di canone o tariffazione per gli utilizzatori, o misto pubblico-privato. La realizzazione pratica del catasto comincerà con un progetto pilota, presso alcuni comuni individuati insieme a Cittalia, la fondazione di ricerca dell’associazione nazionale comuni italiani (Anci), che ha affiancato Anfov in questa iniziativa. Già nel 2011, dovrebbero essere disponibili i primi esempi di realizzazione pratica del catasto. Cablaggio ottico di edificio - La seconda parte del documento Anfov fornisce le linee guida su come realizzare il cablaggio, sia per il singolo utente sia per gli edifici multi-utente. Il documento analizza il portafoglio delle tecnologie disponibili, fornisce una rassegna critica riguardo ai cavi, alla fibra e ai connettori. Identifica anche le specifiche di impianto, i parametri e gli standard di prestazione. Viene analizzata la normativa esistente e sono formulate proposte per regolamentare le diverse tipologie di impianti. Molto interessante la rassegna esperienze internazionali di riferimento. Tipologie di fibre utilizzabili nei vari contesti Nella terza parte del documento gli operatori interessati potranno trovare dai principi trasmissivi e parametri fondamentali fino ad una rassegna completa delle varie tipologie di fibra ottica esistenti, con indicazione di quale sia l’uso ottimale nei diversi contesti, Scopo del documento è dare conoscenza distribuita sul mondo delle fibre ottiche, estremamente tecnico e complesso, per definire i criteri di scelta. Utilizzando al meglio tutte le competenze settoriali, il documento rende questa informazione fruibile a tutti gli attori perché ciascuno possa utilizzarla al meglio. Dal 21 ottobre, il documento sarà disponibile al seguente indirizzo del sito Anfov: http://www.Anfov.it/s_lenostreattivita/progetti.html    
   
   
MONTAGNA LOMBARDA:COINVOLGERE TERRITORI INCONTRO CON I PRESIDENTI DELLE PROVINCE DI BRESCIA E SONDRIO, STOP A SECONDE CASE  
 
Milano, 19 ottobre 2010 - "Bene la manifestazione di interesse espressa dalle Province di Brescia e Sondrio al fine di verificare un percorso di sinergie territoriali comuni per lo sviluppo della montagna lombarda". Il vice presidente di Regione Lombardia Andrea Gibelli, assessore all´Artigianato e Industria, invitato al tavolo di confronto promosso ieri in Regione dall´assessore allo Sport e Giovani Monica Rizzi, con i presidenti delle Province di Sondrio, Massimo Sertori, e di Brescia, Daniele Molgora, ha confermato che "qualunque iniziativa possa rappresentare un momento di sviluppo è una buona cosa". All´incontro erano presenti anche Davide Caparini, presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, e gli assessori regionali Luciano Bresciani (Sanità), Giulio De Capitani (Agricoltura) e Daniele Belotti (Territorio e Urbanistica). "Coerentemente con il Piano regionale di sviluppo - ha aggiunto Gibelli -, che vede nell´area alpina un interesse straordinario, mi farò carico di investire direttamente il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni, al fine di coinvolgere tutti gli assessorati per consentire la piena riuscita di questa importante iniziativa". L´assessore Belotti ha sottolineato "la necessità di coordinare la pianificazione territoriale frenando la proliferazione delle seconde case, fenomeno che non ha contribuito alla crescita economica del territori montani, puntando invece ad aumentare l´offerta alberghiera". L´assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani ha evidenziato "il ruolo del produttore agricolo come tutore dell´identità dei luoghi in cui opera" e "la capacità del settore di essere trasversale, cioè di far valere le sue peculiarità identitarie anche nell´offerta turistica, ad esempio attraverso le produzioni tipiche locali". "La montagna lombarda costituisce un immenso patrimonio e una risorsa che necessita di particolare attenzione - ha detto l´assessore Rizzi -, di strumenti specifici e di progetti mirati e condivisi per poter finalmente decollare come merita, anche in vista di Expo 2015. L´obiettivo è quello di dare attuazione alle linee programmatiche definite nel Prs per i territori montani, individuando progetti prioritari sui quali aggregare le risorse attraverso un nuovo modello di governance sempre più coordinato tra territorio e Regione. In quest´ottica Valtellina, Valchiavenna e Valcamonica rappresentano un´area pilota per il territorio regionale: quello di oggi è stato un incontro preparatorio, promosso su richiesta dei Presidenti delle due Province di Brescia e Sondrio. Un utile momento di confronto e incontro che ha posto le basi per la sottoscrizione di una lettera di intenti volta a istituire un Tavolo di lavoro che coinvolga questi tre territori".  
   
   
BULGARIA, COSTRUZIONI IN CALO AD AGOSTO (-11,6%)  
 
Sofia, 19 ottobre 2010 - L´indice che misura l´andamento del settore delle costruzioni edili in Bulgaria ha subito un calo piuttosto intenso durante il mese di agosto. Nel periodo in questione, sostiene l´Istituto nazionale di statistica, la produzione del settore avrebbe infatti registrato una flessione su base annua di 11,6 punti percentuali, mantenendo invece una crescita dell´1,6 per cento su base mensile. La produzione industriale, nello stesso mese, ha infine subito un incremento dell´1,1 per cento rispetto al mese di luglio, con uno sviluppo del 3,7 per cento su base annua.  
   
   
“PROSPETTIVE DI MERCATO DELL’EDILIZIA IN LEGNO. IL CASO DEL QUEBEC”  
 
Rovereto, 19 ottobre 2010 - Dopo la Finlandia (Woodworks, aprile 2010, Gallerie di Piedicastello) ecco il Quebec-canada. Il sistema trentino del legno si apre al confronto internazionale nell’ambito del percorso di valorizzazione della Filiera foresta legno energia. Analizzando, attraverso la testimonianza diretta di qualificati relatori, le strategie, i modelli organizzativi e le opere (edifici in legno) più innovative della provincia canadese del Quebec, tra i sistemi territoriali più avanzati al mondo nel campo della promozione del legno e dei suoi prodotti. Provincia autonoma di Trento, Trentino Sviluppo ed Habitech organizzano il convegno: “Prospettive di mercato dell’edilizia in legno. Esperienze a confronto: il caso del Quebec”. Martedì 19 ottobre 2010, al Polo tecnologico di Rovereto, via Zeni, 8. Ecco il programma. 16.30 Apertura lavori Raffaele Farella, Dirigente con incarico speciale per l’internazionalizzazione e la promozione estera, Provincia autonoma di Trento; 16.35 Green economy e filiera legno. Il ruolo dell’edilizia sostenibile Patrizia Ballardini, Consigliere Delegato, Trentino Sviluppo; 16.45 Prospettive internazionali e di mercato dell’edilizia in legno Sylvain Labbè, Presidente Quebec Wood Export (Associazione delle imprese esportatrici di legno del Quebec) e Componente del Comitato Internazionale Legno, Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece), Ginevra; 17.05 Filiera legno in Quebec: policy e strategie organizzative Francois Tanguay, Direttore, Coalition Bois, Fondazione per la valorizzazione del legno in edilizia, Quebec City, Canada; 17.25 L’edilizia sostenibile nelle politiche pubbliche della Provincia di Trento Diego Loner, Dirigente generale Progetto per la promozione dei distretti tecnologici e per il programma di legislatura, Provincia autonoma di Trento; 17.40 Filiera legno ed edilizia sostenibile in Trentino: strategie a confronto Romano Masè, Dirigente generale Dipartimento Risorse forestali e montane, Provincia autonoma di Trento; 17.55 Il progetto “Case Legno Trentino” Gianni Lazzari, Amministratore Delegato Habitech, Distretto Trentino Energia e Ambiente; 18.10 Conclusioni Alessandro Olivi, Assessore all’Industria, Artigianato e Commercio, Provincia autonoma di Trento.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI E L’ASSESSORE GENTILE PARLANO DELLA REVOCA DEL BANDO DI EDILIZIA SOCIALE  
 
 Reggio Calabria, 19 ottobre 2010 - La Regione Calabria ha avviato le procedure finalizzate a revocare il bando relativo agli interventi di edilizia sociale scaturito dalla legge 36 del 2008. I particolari sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa dal Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e dall´assessore ai lavori pubblici Giuseppe Gentile, i quali hanno evidenziato, alla presenza del Dirigente Generale del Dipartimento Lavori pubblici Gianni Laganà, le motivazioni tecniche che hanno indotto la Regione ad avviare le procedura di annullamento del bando. "In tempi brevi - ha sottolineato il Presidente Scopelliti saremo in grado di predisporre il nuovo Bando ed avviare gli interventi sui territori. Non ci sembrava, infatti, opportuno che si avesse un solo giorno di tempo, così come previsto dal vecchio bando, per presentare la domanda a sportello, in evidente contraddizione, tra l´altro, con il previsto meccanismo delle premialità. A tutto ciò si aggiungono i trenta ricorsi presentati, tra cui quattro accolti, irregolarità nella formazione delle graduatorie, anomalie nei titoli di proprietà esibiti e mancata ripartizione dei finanziamenti su base provinciale." "Un pool di esperti ci ha supportato nella scelta - ha dichiarato l´assessore Gentile, poiché, per una serie di motivazioni, era opportuno annullare il bando. In ogni caso - ha aggiunto - i comuni in graduatoria, nonostante ancora non sia stato fatto il decreto, nè ufficializzata alcuna scelta, avranno tutelati i propri interessi per cui non perderanno i finanziamenti previsti". Il Dirigente generale Giovanni Laganà ha, quindi, aggiunto che "L’art. 21 nonies della legge 241 prevede la facoltà, per le pubbliche amministrazioni, di procedere all’annullamento di un provvedimento amministrativo, qualora sussistano evidenti ragioni di pubblico interesse e quando queste siano prevalenti rispetto a quelle dei destinatari e dei controinteressati. Il Bando di concorso per la realizzazione degli alloggi di edilizia sociale, ai sensi della legge 36/ 2008, appare fortemente viziato, sia nella sua formulazione, che nella conseguente gestione, avendo fatto venir meno i presupposti fondamentali della legge di riferimento. La formulazione del Bando e la conseguente gestione, sia della Commissione che delle strutture tecniche preposte, non hanno consentito di conseguire, per effetto delle evidenti sperequazioni, territoriali e di attribuzione ai beneficiari, gli obiettivi fondamentali che consistono nel soddisfare la domanda di edilizia sociale, avendo, invece, concentrato nelle mani di pochissimi operatori, ingenti risorse finanziarie".  
   
   
CRISI INDUSTRIA,GIBELLI INCONTRA MINISTRO ROMANI  
 
Milano, 19 ottobre 2010 - "Chiederò, con una lettera, un incontro al Ministro dello sviluppo economico Paolo Romani per descrivergli la gravissima situazione della Lombardia, che, essendo una Regione a Statuto ordinario, non è dotata di quegli strumenti che hanno le Regioni del sud e quelle a Statuto autonomo". Lo ha detto ieri il vice presidente della Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigianato Andrea Gibelli, parlando con i lavoratori della Donati (Varese) davanti alla sede regionale. "La Lombardia è la Regione che tiene in piedi il Paese e quindi la richiesta è per confrontarci e chiedere strumenti di natura straordinaria per una Regione a Statuto ordinario proprio perché, se in questo territorio si va sotto una determinata soglia, non c´è più neanche il resto del Paese. Come assessore alle Attività produttive della Lombardia è mio dovere porre questa questione al Governo centrale: o si salva l´apparato produttivo lombardo o non c´è Italia e nemmeno le celebrazioni per il 150esimo dell´Unità d´Italia, perché se non lo si fa sul lavoro non si fa festa".  
   
   
COMMERCIO ESTERO, ASSOCAMERESTERO: AD AGOSTO IL MADE IN ITALY ALL’ESTERO SEGNA +31,5%  
 
Roma, 19 ottobre 2010 – Le esportazioni italiane chiudono l’estate con un significativo incremento delle vendite su base annua sui mercati esteri (31,5%): l’Italia ottiene la migliore performance tra i competitor europei e distanzia la Germania, secondo esportatore mondiale, di ben otto punti percentuali (23,6%). A questo risultato è determinante il contributo dell’Unione Europea: verso i Paesi dell’Ue a 27 l’export italiano registra l’aumento più consistente (30,6%), mentre i partner europei si attestano su tassi che variano dal 14,3% della Francia al 20% circa del Regno Unito. Guardando agli ultimi otto mesi dell’anno, l’Italia si classifica al secondo posto per ritmo di crescita, con un +12,8%, alle spalle del Regno Unito (19,2%). Anche il dato congiunturale (agosto 2010 rispetto a luglio 2010), che generalmente risente di un rallentamento delle vendite dovuto al periodo estivo, mostra un lieve incremento (1,6%), a differenza di quanto avviene, ad esempio, per la Germania (-9,7%) e comunque superiore a quello di Francia (0,7%) e Regno Unito (1,3%). “Nonostante l’andamento altalenante dell’economia mondiale, le nostre imprese stanno mostrando una forte capacità di presidio e di riposizionamento all’estero, soprattutto nei mercati in forte espansione, come Cina e India, dove ad agosto registriamo aumenti importanti del 60,9% e del 19,4%. – commenta Augusto Strianese, Presidente di Assocamerestero – Per radicarsi sui mercati internazionali è fondamentale il supporto di soggetti di prossimità alle imprese e di presidio dei territori esteri come le Camere di Commercio Italiane all’Estero, che possono offrire un contributo strategico al processo di internazionalizzazione delle aziende. La Convention di Parma sarà un’importante occasione per condividere questo bagaglio di conoscenze ed esperienze con le imprese locali, aiutandole ad individuare le concrete opportunità di crescita che offrono i Paesi in cui operano le Ccie”. Il settore dell’agroalimentare italiano sarà al centro della Xix Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, che si svolgerà a Parma dal 23 al 27 ottobre. Il comparto, tradizionale fiore all’occhiello del Made in Italy, é il più dinamico sui mercati esteri, con una crescita media negli ultimi cinque anni del 5,0% nel mondo e del 5,3% in Europa. I Paesi che risultano maggiormente strategici per le vendite del comparto sono Germania, Regno Unito e Stati Uniti, mentre quelli verso cui si registra l’incremento medio annuo più elevato nell’ultimo quinquennio sono Cina (42,3%) e Brasile (13,9%). “L’export italiano è oggi a tutti gli effetti la chiave della ripresa del nostro paese. – ha commentato Andrea Zanlari, Presidente di Unioncamere Emilia Romagna e della Camera di Commercio di Parma – Il comparto agroalimentare, soprattutto in Emilia Romagna e nel distretto di Parma, sta registrando di mese in mese aumenti record che testimoniano quanto i nostri prodotti siano ricercati e apprezzati nei mercati esteri. La Convention che riunirà a Parma le Camere di Commercio Italiane all’estero costituisce una opportunità imperdibile per tutto il tessuto economico locale. La possibilità di incontrare personalmente i colleghi che operano nei paesi esteri sarà un’occasione di confronto utile a mettere a punto le strategie necessarie per esportare non solo i nostri prodotti, ma anche la nostra cultura e le tradizioni che negli anni li hanno resi simbolo di eccellenza e di qualità.”  
   
   
BENE LA LIBERALIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI: ORA STESSI PRINCIPI DI TRASPARENZA E CONCORRENZA PER IL MERCATO DEI SERVIZI INNOVATIVI, PENALIZZATO DA IN HOUSE E AFFIDI SENZA GARA.  
 
Roma, 19 ottobre 2010 - “Un passo sostanziale nel processo di liberalizzazione e modernizzazione del settore dei servizi in Italia – è il commento di Ennio Lucarelli vicepresidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici in merito alla recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Regolamento attuativo della Riforma dei servizi pubblici locali. “La nuova norma – sottolinea Lucarelli - introduce nella prassi dei servizi pubblici principi importanti di trasparenza e concorrenza, che ci aspettiamo possano costituire la base per un’azione istituzionale altrettanto efficace verso il mercato dei servizi innovativi. In Italia lo sviluppo delle attività di Ict, ingegneria, marketing, consulenza , facility management, servizi culturali continua, infatti, a essere penalizzato da un’ importante presenza imprenditoriale dello Stato, soprattutto a livello locale, che interviene con società a capitale pubblico, arrivate a circa 7000 secondo la banca dati della Funzione Pubblica. Società pubbliche dove le norme sulla separazione tra politica e amministrazione vengono spesso aggirate, con assunzioni discrezionali di personale senza alcun concorso pubblico, con il dilagare degli affidamenti “in house” omettendo di confrontarsi con la concorrenza dell’offerta di mercato. Su questo fenomeno è intervenuto recentemente il Consiglio di Stato che, con due sentenze, ha chiarito come le attribuzioni dirette producano effetti distorsivi della concorrenza e debbano quindi essere strettamente limitate a casi di provata eccezionalità”. “In un momento come questo di difficoltà di ripresa economica e, allo stesso tempo, di forti esigenze di modernizzazione e crescita della competitività del Paese– conclude Ennio Lucarelli - è essenziale che la domanda pubblica torni a svolgere il ruolo di stimolo dell’innovazione. Oggi il valore della spesa pubblica italiana per l’acquisto di beni e servizi ammonta al 14,08% del Pil, a fronte di una media dell’Europa a 27 che è del 17,23% (ma la quota dell’Olanda è del 25,51% del Pil e della Gran Bretagna del 18,83%). In diversi paesi europei già si stanno introducendo gli appalti pubblici nelle rispettive strategie per l’innovazione, mentre la stessa Ue si prepara a riconoscere la centralità degli appalti pubblici nella strategia di Europa 2020. Proprio la necessità di rigore sui conti pubblici che impedisce all’Italia di varare politiche attive di incentivi, oggi impone di inquadrare la domanda pubblica in una strategia di sostegno all’innovazione, tesa a perseguire il miglioramento della qualità di prodotti e servizi. Ma è una strategia che può funzionare solo se l’ amministrazione pubblica si concentra sui compiti istituzionali, per diventare un acquirente intelligente, trasparente, capace di valutare i risultati”.  
   
   
PARMA: IL COMMERCIO AIUTA IL CENTRO IN PROVINCIA UN CONVEGNO SUL RUOLO DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI NELLA VALORIZZAZIONE DEI CENTRI STORICI. FERRARI: “IL CENTRO COMMERCIALE NATURALE PUÒ ESSERE UNA SOLUZIONE”  
 
Parma, 19 ottobre 2010 – Nel complesso 826 esercizi commerciali in più negli ultimi 8 anni, con un aumento del 72,7% di quelli di grandi dimensioni e del 12,2% di quelli di vicinato. Sono solo due dei dati emersi il 14 ottobre in Provincia dal convegno “Il ruolo del commercio nella valorizzazione dei centri storici”, organizzato dalla Provincia in collaborazione con Ascom e Confesercenti Parma e con la Regione Emilia Romagna. Un appuntamento che voleva riflettere sulla situazione territoriale a cinque anni dall’entrata in vigore della normativa regionale sui programmi di intervento locali per la promozione dei “centri commerciali naturali”, ma anche essere l’occasione per ribadire l’importanza di salvaguardare e potenziare i piccoli esercizi commerciali dei centri storici: veri e propri “presidi” anche in un’ottica di riqualificazione urbana e di miglioramento della qualità della vita della popolazione residente. I dati sull’evoluzione delle attività commerciali in provincia di Parma negli ultimi dieci anni (elaborati dall’Ufficio Statistica della Provincia) sono stati presentati da Nicola Fusco, dirigente della Provincia. Dal 2002 al 2010 nel nostro territorio gli esercizi commerciali sono aumentati del 12,1%: quelli di vicinato dal 12,2%, i medio-piccoli del 6,7%, i medio-grandi del 36% e i grandi del 72,7%. Negli ultimi 5 anni quella di Parma è la seconda provincia emiliano-romagnola per crescita percentuale di esercizi (6,9% in più, a fronte di una media regionale del 5,3%), e anche in questo caso ad essere aumentati in maniera molto rilevante sono soprattutto gli esercizi medio-grandi (+41,7%) e grandi (+72,7%): esercizi che in genere sono collocati fuori dai centri storici e monumentali. Nel corso dell’incontro (coordinato da Sergio Peri, dirigente dell’Area Pianificazione territoriale, sviluppo economico e servizi alla comunità della Provincia) si è a lungo focalizzato sui centri commerciali naturali, con la presentazione della situazione nel panorama regionale (con l’intervento di Marco Borioni del Servizio Programmazione della distribuzione commerciale della Regione) e locale (Stefano Urbini, assessore al Commercio di Salsomaggiore Terme, ha presentato il Liberty Center di Salsomaggiore), ma anche con puntate oltreconfine (se n’è occupata Beatrice Luceri, docente di Marketing alla facoltà di Economia di Parma). Cosa fare dunque per favorire il commercio nei centri storici? “I provvedimenti sono molteplici – ha spiegato il direttore di Ascom Parma Enzo Malanca - non c’è una medicina sola. Certamente tra questi ci sono i centri commerciali naturali, uno strumento che può servire per focalizzare il massimo di energie pubbliche e private sulle promozioni da fare per il centro storico. Ma prima bisogna cercare di mantenere una programmazione commerciale equidistante tra la grande distribuzione e la distribuzione tradizionale. Se non pensiamo a una programmazione bilanciata, equilibrata, anche delle grandi strutture, io credo che qualunque sforzo si possa tentare di fare in centro storico sarebbe vanificato: sarebbe una gara perdente”. “Il piccolo commercio finora ha retto bene – ha aggiunto il direttore di Confesercenti Parma Luca Vedrini - ma è chiaro che l’introduzione della grande distribuzione ha creato notevole difficoltà e ne creerà molte di più in futuro: c’è un eccesso di offerta di grande distribuzione, e questo determinerà in particolare sui centri storici una distrazione di attrazione. Il ruolo che il centro storico ha sempre avuto, quello di centro dello shopping e delle attività commerciali ma anche sociali, oggi con un’introduzione di grande distribuzione esagerata rispetto al potenziale di consumo rischia di perdersi. In questo modo si sta dando vita a ulteriori centri di attrazione all’esterno della città, e questo creerà sicuramente difficoltà”. Soddisfazione per gli esiti del convegno è stata espressa dal vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, assessore alle Attività produttive. “Giudico molto utile questa riflessione fatta con i Comuni, le associazioni di categoria e diverse altre realtà”, ha detto Ferrari a margine dell’incontro, soffermandosi in particolare sui centri commerciali naturali: “Credo che possano essere davvero una soluzione, una soluzione che coglie più obiettivi: commerciale, urbanistico, turistico, sociale. Questo modello può essere una risposta, tenendo però anche conto di una misura di equilibrio che deve riguardare le mega strutture, che sono sì importanti ma rischiano di annullare gli sforzi delle realtà piccole. In particolare mi piace sottolineare il ruolo degli esercizi di vicinato, che giudico fondamentali”.  
   
   
EATON, MSE: AZIENDA NON ACCOGLIE LE PROPOSTE DI MEDIAZIONE  
 
Roma, 19 ottobre 2010 - La Eaton di Massa (Massa Carrara), appartenente ad una multinazionale americana, dove è stata attivata la procedura di mobilità per tutti gli oltre 300 dipendenti, non ha accolto le proposte di mediazione formulate dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Toscana, finalizzate ad un utilizzo sostitutivo della Cig in deroga. È quanto è emerso ieri al dicastero dove si sono incontrate tutte le parti interessate alla crisi dell’azienda, specializzata nella componentistica per autoveicoli. In tal modo, hanno rilevato i tecnici ministeriali che hanno partecipato al ‘tavolo’, la multinazionale americana ha reso ancora più difficile il complesso processo di reindustrializzazione che lo stesso Ministero e la Regione stanno seguendo con forte impegno anche sostituendosi al ruolo che l’accordo del dicembre 2008 assegnava all’azienda; accordo che a tutt’oggi non risulta attuato in parti non secondarie. La scelta aziendale, si sostiene, risulta ancora più incomprensibile alla luce del modesto impegno economico che la proposta mediatrice avrebbe comportato. Da parte sua il Ministro Paolo Romani, tenuto costantemente informato della situazione, ha detto che “il Governo è impegnato a favorire la positiva soluzione della vertenza Eaton e per questo opererà con i mezzi disponibili per arrivare il più in fretta possibile alla reindustrializzazione dell’area”. Per tanto il Ministero convocherà nei prossimi giorni il ‘tavolo tecnico’ per continuare l’esame del progetto presentato.  
   
   
AL VIA LA SETTIMANA DELLA CONCILIAZIONE NUMEROSI EVENTI E INIZIATIVE PRESSO TUTTE LE CAMERE DI COMMERCIO DEL PIEMONTE  
 
Torino, 19 ottobre 2010 - Si svolgerà in tutta Italia, dal 18 al 24 ottobre prossimi, la Settimana nazionale dei servizi di conciliazione delle Camere di commercio, giunta quest’anno alla sua settima edizione. Obiettivo dell’iniziativa, promuovere la conciliazione come strumento alternativo alla giustizia ordinaria per risolvere le controversie commerciali in tempi brevi e a costi contenuti. La conciliazione è una procedura volontaria che si basa sulla collaborazione delle parti in lite: l’esito della procedura, se positivo, è un accordo avente valore di contratto fra le parti, mentre se negativo non preclude alle stesse alcuna altra via, giudiziaria o arbitrale, per risolvere il loro problema. "In seguito alla recente legge sulla mediazione civile e commerciale, le Camere di commercio piemontesi sono pronte a raccogliere la nuova sfida che le attende: candidarsi alla gestione di tutte le pratiche di mediazione che interessano le imprese. E questo con il solo obiettivo di continuare ad offrire ai cittadini delle nostre province strutture qualificate e serie, in grado di dare risposte e soluzioni rapide ed efficienti alle istanze del nostro territorio - dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. La settimana della conciliazione che oggi è ai nastri di partenza è l´occasione giusta per approfondire la costante opera di diffusione degli strumenti di giustizia alternativa portata avanti dal sistema camerale piemontese, che ha avuto come risultato un buon incremento delle procedure di conciliazione B2b gestite tra il 2001 e il 2009 dalla Camera Arbitrale del Piemonte”. “Con la riforma della mediazione civile e commerciale, introdotta dal d.Lgs. 28/2010, le Camere di commercio saranno in prima fila nel servizio di una forma di giustizia alternativa, rapida e alla portata di tutti, cittadini e imprese - ha commentato Giuseppe Pichetto, Presidente della Camera Arbitrale del Piemonte -. Nella nostra regione, già oggi la Camera Arbitrale del Piemonte, che opera per conto di e presso tutte le Camere di commercio piemontesi, è accreditata presso il Ministero della Giustizia, sia per l´amministrazione delle procedure di conciliazione, sia per la formazione dei futuri mediatori/conciliatori. Oltre alla conciliazione, la Camera Arbitrale amministra procedimenti di arbitrato, sia di tipo tradizionale che nella modalità dell´arbitrato rapido, tipicamente adatta alle piccole e medie imprese grazie alla flessibilità e ai costi e tempi assai contenuti”. Fino ad oggi la conciliazione era stata introdotta nel sistema giuridico italiano tramite leggi settoriali (in particolare, nelle materie che riguardano il consumatore e, in seguito, per le liti societarie); la recente legge sulla mediazione civile e commerciale (D.lgs. 28/2010, in attuazione della delega contenuta nella L. 69/09) ha previsto per la prima volta una disciplina generale dell’istituto, d’ora in poi denominato “mediazione finalizzata alla conciliazione”. Tra le novità principali, viene stabilito che la mediazione, che in diverse materie diventa un passaggio indispensabile senza il quale non si potrà ricorrere al Tribunale, dovrà essere gestita da appositi organismi, riconosciuti dal Ministero della Giustizia, che potranno essere istituiti da Ordini professionali, dalle Camere di commercio e anche da privati, purché diano garanzie di serietà ed efficienza. In Piemonte, le conciliazioni tra imprese e consumatori a livello provinciale sono gestite autonomamente dalle singole Camere di commercio, mentre le procedure di conciliazione tra imprese sono affidate alla Camera Arbitrale – che dal 2008 è un Organismo di conciliazione riconosciuto dal Ministero della Giustizia per la gestione delle conciliazioni in materia societaria e, oggi, per le mediazioni in materia civile e commerciale ai sensi del D.lgs. 28/2010 - presente presso tutti gli sportelli camerali della regione.  
   
   
BOLOGNA, DA MARTEDÌ 19 A VENERDÌ 22 OTTOBRE QUATTRO GIORNI DI INCONTRI SOTTO LE DUE TORRI PER PROMUOVERE IL SETTORE MODA MADE IN EMILIA-ROMAGNA NEL MONDO.  
 
 Bologna, 19 ottobre 2010 - Quattro giorni di incontri a Bologna per promuovere il settore moda made in Emilia-romagna nel mondo. ‘Bologna, incoming buyers settore moda’, nasce nell’ambito della convenzione tra Ice (l’istituto nazionale per il commercio etsero), la Regione Emilia-romagna ed il Ministero dello Sviluppo economico. Dal 19 al 22 ottobre 2010 si svolgerà una missione di buyers del settore moda – in particolare abbigliamento uomo-donna-bambino, lingerie, moda mare, accessori e calzature - provenienti dalla Serbia, dalla Russia, dal Canada, dagli Stati Uniti e dalla Turchia. L’iniziativa è rivolta esclusivamente alle imprese del settore e punta a sostenere le aziende regionali nella ricerca di nuove opportunità commerciali e/o industriali verso i mercati dei paesi target, allo scopo di facilitare i contatti tra operatori emiliano-romagnoli e potenziali partner stranieri. L’appuntamento - organizzato dallo Sportello per l’internazionalizzazione delle imprese della Regione Emilia-romagna e dall´Ice con la collaborazione del sistema camerale regionale e Cna Federmoda - prevede anche l’organizzazione di una giornata dedicata agli incontri bilaterali ed una visita organizzata presso il Centergross di Funo di Argelato, noto distretto europeo per il commercio a livello internazionale dei prodotti Made in Italy. La giornata di incontri bilaterali tra buyers stranieri (selezionati dagli uffici Ice di Belgrado, Mosca, New York, Montreal, Istanbul) ed aziende emiliano-romagnole del settore si terrà mercoledì 20 ottobre, dalle ore 9 alle ore 18, presso Hotel Royal Carlton (via Montebello, 8 a Bologna). Saranno presenti inoltre i trade analyst degli uffici Ice di Belgrado, Mosca e Montreal a disposizione per eventuali approfondimenti relativi ai settori e paesi di pertinenza. Giovedì 21 ottobre è prevista invece una visita guidata al Centergross.  
   
   
PELLI E CALZATURE, MENO CASSA INTEGRAZIONE A SETTEMBRE (-31,7% IL NUMERO DI ORE AUTORIZZATE)  
 
 Roma, 18 ottobre 2010 - Primo stop a settembre per la cassa integrazione guadagni nel settore pelli e calzature. I dati Inps segnalano, su base tendenziale, vale a dire rispetto a settembre 2009, una flessione delle ore di Cig complessivamente autorizzate del 31,7%. Si tratta - spiega Trend Calzaturiero - della prima contrazione rilevata da oltre due anni (l’ultima variazione negativa risale all’agosto del 2008). Un risultato che incorpora riduzioni tendenziali del 65% sia per la sezione ordinaria che straordinaria della Cig, parzialmente controbilanciate da un numero più che doppio delle ore di cassa in deroga, lo strumento che dalla primavera del 2009 ha allargato la platea dei beneficiari, estendendo il bacino di protezione a lavoratori e piccole aziende anche del comparto artigianale. Il confronto congiunturale, con il mese di agosto, non appare statisticamente significativo. L’aumento mensile, del 53,3%, risulta comunque largamente inferiore a quello registrato nel settembre del 2009, quando il numero di ore era aumentato in un mese di quasi quattro volte. I valori cumulati riferiti al periodo gennaio-settembre 2010 rivelano, sempre per le imprese del settore pelli e calzature, una crescita delle ore autorizzate del 41,1% rispetto ai primo nove mesi del 2009. Una dinamica, anche questa, in forte attenuazione rispetto a quella di un anno fa. Su base distrettuale, da un’analisi di Trend Calzaturiero emerge, nel cumulato di tre trimestri, una flessione delle ore di Cig solo nei poli produttivi di Vigevano e di Casarano- Lecce. Nel Nord Barese l’aumento si è limitato a un frazionale +0,8%, mentre è quasi triplicata la cassa integrazione nei comprensori di San Mauro in Pascoli e Fusignano, con una crescita a tripla cifra rilevata anche nei distretti calzaturieri del Brenta, di Fermo e della Bassa Bresciana.  
   
   
GLI ACCESSORI PER LE PORTE TAGLIAFUOCO NON SONO DETTAGLI LE LINEE GUIDA ASSOFERMA PER UNA CORRETTA SCELTA, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE A COMPENDIO DELLA DIRETTIVA PRODOTTI DA COSTRUZIONE  
 
 Milano, 19 ottobre 2010 – La Direttiva Prodotti da Costruzione fa riferimento agli accessori per serramenti ai quali si applica una norma armonizzata che stabilisce lo stato dell’arte per la progettazione, la fabbricazione, il controllo e le prestazioni del prodotto. Le norme armonizzate non specificano però i criteri da seguire per la migliore scelta, installazione e manutenzione, aspetti che rappresentano i fattori determinanti per un corretto funzionamento degli accessori per serramenti. Per questo motivo Assoferma, Associazione nazionale fabbricanti serrature ferramenta e maniglie, aderente alla Federazione Anima/confindustria, ha dedicato, proprio per chiarire questi aspetti, uno specifico aggiornamento delle Linee guida relative ai prodotti installati sulle porte tagliafuoco. Le guide sono state aggiornate con l’ultima versione delle norme europee e disposizioni nazionali favorendo una più semplice consultazione del documento. “Per il grave momento congiunturale che stiamo vivendo, non possiamo permetterci di trascurare dubbi o domande relativi alla porte tagliafuoco e alle porte sulle vie di fuga determinanti per la sicurezza degli edifici. Il diavolo è nei dettagli – afferma Sergio Mottura, Presidente Assoferma – come recita il proverbio inglese. Per noi significa che i dettagli delle disposizioni e delle norme si prestano ad interpretazioni diverse o non sono di chiara interpretazione.” - Poiché Assoferma segue la compilazione di molte delle disposizioni e delle norme che si applicano alle porte pedonali e ai relativi accessori, “le linee guida Assoferma – prosegue Mottura - sono in grado di chiarire perplessità e dubbi che già le aziende associate si sono trovate ad affrontare nell’analisi e nel commento della Direttiva a suo tempo.” Questi aspetti e la presentazione delle linee guida saranno oggetto, tra gli altri, di specifici incontri all’interno del più ampio panorama dei corsi di formazione dedicati ai manutentori ed installatori di porte tagliafuoco e sulle vie di esodo di cui è possibile avere date e maggiori informazioni collegandosi al sito www.Assoferma.it. Contenuti della Guida: • dispositivi per le uscite di emergenza, conformi alla Uni En 179, e dei dispositivi per le uscite antipanico conformi alla Uni En 1125 • cerniere ad asse singolo conformi alla Uni En 1935 • chiudiporta conformi alla Uni En 1154 • dispositivi elettromagnetici fermoporta conformi alla Uni En 1155 • dispositivi per il coordinamento della sequenza di chiusura delle porte conformi alla Uni En 1158 • serrature meccaniche conformi alla Uni En 12209.  
   
   
CONFARTIGIANATO LIGURIA, SÌ A SETTIMANA DI EVENTI TRA MODA, BELLEZZA, BENESSERE E IL NODO MANOVRA  
 
Genova, 19 ottobre 2010 - “Il rischio è che tra qualche settimana, quando avremo il quadro preciso dei tagli post-manovra governativa alle dotazioni di bilancio, ci potremmo trovare a mettere in contrapposizione trasporto locale, sociale, sostegni alle imprese e artigianato”. “Lo ha affermato l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria Renzo Guccinelli intervenendo, con Felice Negri, presidente dell’Associazione Artigiani Genova di Confartigianato e Luca Costi segretario Confartigianato Liguria alla presentazione della Settimana della Moda, Bellezza e Benessere organizzato da Stile artigiano in programma mercoledì 20 e giovedì 21 al palazzo della borsa in via Xx Settembre e a Palazzo Imperiale, in piazza Campetto. “Mi auguro che tutto questo non avvenga, ci auguriamo di non essere costretti a operare tagli del genere a un comparto come il vostro che in Liguria ha 47 mila aziende, una realtà che rappresenta oltre il 12% del Pil regionale e che con questa settimana di eventi che la Regione Liguria ha sostenuto, mette insieme moda, bellezza e benessere dimostrando di saper venire incontro con grande serietà e professionalità alle richieste di nuovi servizi da parte dei cittadini”. Guccinelli, anche a nome del collega assessore al lavoro Enrico Vesco, ha confermato la partecipazione alla sfilata benefica con i bastoni da passeggio frutto di materiali e lavorazioni artigianali in favore del Fondo tumori e leucemie del bambino, in programma giovedì 21 ottobre alle 18,30, al Palazzo della Borsa.  
   
   
CRISI DONATI,GIBELLI:VEDRO´ SUBITO LA PROPRIETA´  
 
 Milano, 19 ottobre 2010 - "Il 2 novembre ho convocato un tavolo per confrontarmi con la proprietà, per capire cosa intenda per ´piano industriale´, perché so dalle rappresentanze sindacali il grido d´allarme sulle vostre questioni occupazionali". Lo ha detto il vice presidente di Regione Lombardia, Andrea Gibelli, assessore all´Industria e Artigianato, incontrando i lavoratori della Donati di Daverio, l´azienda varesina di sollevamenti che ha previsto il licenziamento di 38 lavoratori e l´abbandono del sito produttivo di Daverio, nonché il trasferimento ad Agrate dei restanti lavoratori e il rifiuto di ricorrere ad altri ammortizzatori sociali. "Come metodo di lavoro - ha detto Gibelli - chiedo alle imprese di darmi tutti gli elementi per come vengono fatte alcune scelte. Sarà mia cura, in quell´incontro, chiedere a una vostra delegazione - ha continuato l´assessore - di fare un confronto, in maniera tale che si possa anche sulle vostre richieste compiere un percorso diverso rispetto a come mi è stato prospettato. Sono qui con voi per dare una mano ai lavoratori della provincia di Varese che non si meritano comunque di non avere un futuro chiaro. Vi assicuro che Regione Lombardia è con voi". Gibelli ha poi aggiunto: "la nostra Regione non viene trattata come sarebbe giusto. Se calano la produzione e l´occupazione in Regione Lombardia, tutto il Paese ne soffre. Bisogna cominciare a pensare anche a strumenti straordinari. Se si perde qui, tutto il resto del Paese non esiste più".  
   
   
NEL 2010 BURGO VIRTUOSA NONOSTANTE CRISI  
 
Tolmezzo (Ud), 19 ottobre 2010 - "La visita alla Burgo si inserisce nell´attività di contatto col territorio che sto portando avanti regolarmente al fine di mantenere alto il livello di attenzione nei confronti delle attività produttive, siano piccole realtà siano gruppi più strutturati come la storica cartiera tolmezzina". Lo ha detto ieri il presidente della Regione, Renzo Tondo, in visita a Tolmezzo alla cartiera Burgo, accompagnato dal senatore Vanni Lenna, dal consigliere regionale Luigi Cacitti, dal direttore del Cosint, Giovanni Battista Somma, dal direttore della direzione centrale Ambiente, Giovanni Petris, dal sindaco di Tolmezzo, Dario Zearo. Ad accompagnarlo i vertici della Burgo Group, il direttore generale Alberto De Mattheis, il direttore industriale Roberto Giatti, il direttore dello stabilimento tolmezzino, Arno Alzetta, unitamente al comitato di direzione dello stabilimento e alcuni rappresentanti dei dipendenti. "Guardiamo con attenzione a questa realtà industriale, non solo perché è parte integrante della storia recente di Tolmezzo e della Carnia, ma anche perchè in un momento certamente non facile sia per il mercato specifico della produzione della carta sia per la situazione generale dell´economia mondiale, nel 2010 non ha dovuto applicare nemmeno un´ora di cassa integrazione", ha commentato con soddisfazione il presidente Tondo, che si è complimentato con l´azienda. Lo stabilimento tolmezzino ha 300 dipendenti e si presta ad affrontare il 2011 con una previsione di un ampliamento di organico che, a pieno regime, permetterà di raggiungere il considerevole obiettivo di 345 giorni annui di apertura dello stabilimento, con 2 linee di produzione attive a ciclo continuo. La visita all´impianto produttivo è stata preceduta da una riunione in cui sono stati esposti i principali temi legati all´attività dello stabilimento. "Il gruppo si pone al quarto posto sul mercato europeo ed al sesto su scala mondiale. Attualmente si trova ad affrontare la sfida coi produttori cinesi che si presentano come i nuovi concorrenti", ha sottolineato il direttore De Mattheis. Per fronteggiare la concorrenza, Burgo Group si è riorganizzata puntando con convinzione sull´innovazione e sviluppando anche la produzione da materia prima riciclata. "La Burgo rappresenta uno dei simboli di Tolmezzo, la cui comunità ha sempre considerato questa azienda un´opportunità positiva per la nostra gente", ha rimarcato Tondo. "E proprio tenendo ben presenti i risvolti occupazionali non dobbiamo perdere di vista sia le problematiche energetiche sia le problematiche ambientali che sono strettamente legate all´attività dello stabilimento. Ci faremo carico di un´azione di mediazione tra tutti i soggetti interessati: non solo i vertici aziendali, ma anche le rappresentanze sindacali e gli enti locali al fine di giungere a scelte e soluzioni quanto più condivise".  
   
   
BOLOGNA, INCOMING BUYERS SETTORE MODA: DAL 19 AL 22 OTTOBRE 2010 MISSIONE DI BUYERS INTERNAZIONALI IN EMILIA-ROMAGNA  
 
 Bologna, 19 ottobre 2010 - Quattro giorni di incontri a Bologna per promuovere il settore moda made in Emilia-romagna nel mondo. ‘Bologna, incoming buyers settore moda’, nasce nell’ambito della convenzione tra Ice (l’istituto nazionale per il commercio etsero), la Regione Emilia-romagna ed il Ministero dello Sviluppo economico. Dal 19 al 22 ottobre 2010 si svolgerà una missione di buyers del settore moda – in particolare abbigliamento uomo-donna-bambino, lingerie, moda mare, accessori e calzature - provenienti dalla Serbia, dalla Russia, dal Canada, dagli Stati Uniti e dalla Turchia. L’iniziativa è rivolta esclusivamente alle imprese del settore e punta a sostenere le aziende regionali nella ricerca di nuove opportunità commerciali e/o industriali verso i mercati dei paesi target, allo scopo di facilitare i contatti tra operatori emiliano-romagnoli e potenziali partner stranieri. L’appuntamento - organizzato dallo Sportello per l’internazionalizzazione delle imprese della Regione Emilia-romagna e dall´Ice con la collaborazione del sistema camerale regionale e Cna Federmoda - prevede anche l’organizzazione di una giornata dedicata agli incontri bilaterali ed una visita organizzata presso il Centergross di Funo di Argelato, noto distretto europeo per il commercio a livello internazionale dei prodotti Made in Italy. La giornata di incontri bilaterali tra buyers stranieri (selezionati dagli uffici Ice di Belgrado, Mosca, New York, Montreal, Istanbul) ed aziende emiliano-romagnole del settore si terrà mercoledì 20 ottobre, dalle ore 9 alle ore 18, presso Hotel Royal Carlton (via Montebello, 8 a Bologna). Saranno presenti inoltre i trade analyst degli uffici Ice di Belgrado, Mosca e Montreal a disposizione per eventuali approfondimenti relativi ai settori e paesi di pertinenza. Giovedì 21 ottobre è prevista invece una visita guidata al Centergross.  
   
   
LA PROFESSIONE DEL GRAFOLOGO RICONOSCIUTA UFFICIALMENTE A FIRMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ALFANO CONCLUSA VITTORIOSAMENTE UNA LUNGA BATTAGLIA DEL COLAP  
 
Milano, 19 ottobre 2010 - Il 4 ottobre 2010 per 6 Associazioni del Colap (Coordinamento Libere Associazioni Professionali), tra cui le Associazioni Agp (Associazione Grafologi Professionisti) e Agi (Associazione Grafologica Italiana) è stato firmato dal Ministro della Giustizia Alfano, di concerto con il Ministro delle Politiche Comunitarie Ronchi, il decreto di annotazione nell’elenco delle Associazioni di professionisti senza albo ai sensi del dlg 206/2007. Per la prima volta nella storia delle professioni italiane, le Associazioni professionali non regolamentate trovano una forte legittimazione all’interno di una legge dello Stato con l’iscrizione in un registro ministeriale e conseguente accreditamento per la partecipazione alle piattaforme europee. “E’ un successo senza precedenti che rappresenta un atto di grande portata innovativa”, afferma Giuseppe Lupoi, Presidente Colap. Questo straordinario traguardo mette la professione del grafologo in un quadro socio-politico diverso da quello precedente: se fino a poco tempo fa la mancata regolamentazione per la professione permetteva praticamente a chiunque di essere grafologo, anche con risultati platealmente dubbi e umilianti per chi da sempre ha dimostrato competenza e serietà, con questo decreto la professione del grafologo entra a far parte di un sistema dualistico tra Associazioni di Categoria e Albi Professionali, inserendosi a testa alta tra le professioni emergenti nella Comunità europea ed aderendo, quindi, ad un corpus di norme comuni su istruzione, standard professionali, codici di etica professionale e formazione obbligatoria continua. “Per noi, dice la dottoressa Elena Manetti, Presidente Arigrafmilano, comincia la sfida più difficile ed esaltante: i nostri istituti di formazione, riconosciuti dalle due Associazioni di categoria Agp e Agi si devono assumere la responsabilità di formare i futuri professionisti in modo sempre più profondo e aggiornato, adeguare i programmi ai cambiamenti socio-culturali e all’evoluzione delle necessità imposte dall’Unione Europea”. Il prossimo 22 ottobre il Colap promuove il grande evento mediatico Compete.r.e. – Competenze Riconosciute nell’Economia – che si terrà a Roma nella prestigiosa Villa Miani, via A. Cadlolo 121, dalle ore 9.00 alle ore 18.00 Una giornata di incontro, di scambio, di confronto e di condivisione tra i liberi professionisti, il mondo politico, istituzionale, sindacale e la società civile.  
   
   
LA GORIZIANA MIKO ESEMPIO DI ECCELLENZA  
 
Gorizia, 19 ottobre 2010 - La goriziana Miko srl, partner del colosso industriale giapponese Asahi Kasei Group (10 miliardi di euro di fatturato annuo) è a tutti gli effetti un´azienda di famiglia. Il presidente è Leopoldo Terraneo, personaggio isontino molto noto ai media, e in consiglio d´amministrazione siedono i suoi due figli, Benedetta e Lorenzo, quest´ultimo amministratore delegato di una realtà d´eccellenza che Eurispes pone tra le maggiori aziende italiane. L´assessore regionale ad Attività produttive e Sicurezza, Federica Seganti, ha voluto iniziare il suo nuovo mandato con un visita alla Miko ieri pomeriggio, prima di una riunione nella sede dell´Assindustria di Gorizia. "Un po´ per fortuna e molto per capacità d´innovazione e marketing internazionale, ci sono in regione imprese che non risentono o quasi della crisi che oggi attanaglia il nostro tessuto produttivo", ha affermato l´assessore, sottolineando l´importanza per le aziende di trovare sempre nuove fasce di mercato per i loro prodotti e di non trascurare turn over ed innovazione. "Partiamo da qui per andare alla scoperta delle piccole e medie aziende che stanno avendo la forza di traguardare la crisi", ha aggiunto Seganti, osservando che, nello specifico, la Miko dimostra come l´innovazione sia la chiave di volta per posizionarsi sul mercato, vincendo le sfide attraverso un prodotto di eccellenza. Per Seganti, "la Regione può intervenire positivamente anche attraverso la conoscenza di tali posizioni ed il primo obiettivo è arrivare ad una razionalizzazione e semplificazione dell´accesso al credito, ma - ha sottolineato - altrettanto importante è il sostegno ai giovani che vogliono fare impresa ed emergere". "La Miko conferma che innovare serve davvero", ha ribadito l´assessore, commentando favorevolmente la qualità del prodotto "resistente, ecologico e certificato Oeko Tex 100, ovvero che non crea problemi a diretto contatto con la pelle. Gianfranco Di Bert, presidente dell´Unione degli industriali goriziani, è anche uno dei consiglieri della Miko e ha evidenziato l´unicità del prodotto sullo scacchiere produttivo internazionale. Il risultato è un mercato in espansione, dove la scarsa vivacità del settore automobilistico non incide sulla consistenza dell´azienda e, inoltre, i tessuti tecnici dell´impresa goriziana trovano impiego in comparti che vanno dall´arredamento all´aerospaziale, dal medicale all´abbigliamento. Attiva dal 1997 nel campo delle fibre tessili sintetiche, la Miko produce infatti tessuti tecnici che hanno un indice di gradimento confermato dalla consistenza del fatturato che, nel 2009, ammontava a 8,5 milioni di euro. Il 14 per cento delle azioni dell´azienda sono dell´ Asahi Kasei, il resto è saldamente nelle mani della famiglia Terraneo che ha portato all´eccellenza la ditta puntando sulla fibra di poliestere Dinamica, ottenuta da materiale riciclato senza l´impiego di sostanze nocive. Tutte le fasi di produzione sono goriziane e Miko ha clienti sparsi in tutto il mondo (Stati Uniti, Scandinavia, Germania, Francia, ecc) che, nonostante la crisi, sono in costante aumento e rappresentano, ad esempio, il meglio della produzione automobilistica (General Motors, Citroen. Mercedes, Land Rover, Volksvagen, ecc). I suoi 40 dipendenti producono 600mila metri lineari di microfibra all´anno ma la famiglia Terraneo sa bene che non è saggio riposare sugli allori. Per questo, il 5 per cento del fatturato viene investito annualmente in ricerca nel laboratorio interno, considerato il cuore dell´innovazione, e di cui lo scorso anno è stata raddoppiata la capacità. Ultimo gradino dello sviluppo la mappatura del prodotto per ottenere la certificazione Life Cycle Assessment, primi al mondo, di Dinamica dalla culla alla tomba.  
   
   
A MILANO NEL SECONDO TRIMESTRE UN BALZO PER LE ASSUNZIONI SPECIALIZZATE BANCHE E ASSICURAZIONI TRAINANO LA RIPRESA, SEGNALI CONFORTANTI DA COMMERCIO E TLC I CONTRATTI SONO AUMENTATI DEL 259% RISPETTO AL 2009. FORTE CRESCITA DELLE ASSUNZIONI PER LE DONNE I LAVORATORI ITALIANI IN NETTA MAGGIORANZA. NEL PRIMO SEMESTRE UN TREND POSITIVO PER TUTTO IL GRUPPO  
 
 Verona, 19 ottobre 2010 - In Job: Tra indici positivi e improvvise frenate, la ripresa dell’economia appare tutt’altro che solida, però vi sono segnali di recupero anche sul fronte occupazionale. In provincia di Milano il secondo trimestre del 2010 ha portato infatti una ventata di ottimismo nel settore delle assunzioni somministrate (in forte sviluppo rispetto all’anno scorso), grazie al recupero di comparti trainanti come la finanza e il commercio e un rinnovato interesse per tipologie di impiegati altamente specializzati. Secondo le rilevazioni dell’agenzia per il lavoro In Job, infatti, il mercato torna a chiedere personale qualificato da destinare alla riorganizzazione delle attività aziendali, favorendo le soluzioni flessibili senza trascurare obiettivi di sviluppo stabile. A confronto con lo stesso periodo del 2009, le analisi statistiche tra aprile e giugno evidenziano la crescita del 259% dei contratti. Tra i nuovi collocati gli operai sono in netta preponderanza (79%), mentre l’incidenza degli stranieri è ai minimi termini. Le donne si rafforzano ulteriormente e con un +32% superano i quattro quindi degli assunti. Tra i settori che assumono di più nell’area di Milano, In Job segnala appunto il buon recupero delle banche-assicurazioni, comparto che si fa notare con il 62% dei nuovi lavoratori collocati; al secondo posto, con il 15% delle richieste, si trova il commercio davanti alle telecomunicazioni con il 10%. Tra i principali motivi di ricorso al lavoro somministrato gli aspetti organizzativi (start-up, riorganizzazioni, turni) con il 96% precedono gli aspetti produttivi (progetti e nuove commesse), contenuti al 3%. “Quest’anno, come mostrano i risultati del periodo, l’attività nell´area di Milano si è arricchita grazie alle interessanti opportunità che sono state colte in maniera costruttiva, tanto da poter prevedere che l’intero periodo si svilupperà in misura positiva, tornando a mostrare un trend di sicura crescita – precisa Giada Rampini, responsabile di In Job per l’area del capoluogo lombardo –. Inoltre per effetto del nostro posizionamento abbiamo potuto scegliere con quali aziende e in quali settori operare, e questo grazie a servizi di qualità costruiti nel tempo. Infatti nostri partner ci considerano affidabili in particolare quando le attività si concentrano sull’aspetto organizzativo, oggi tra i più importanti”. “Per quanto i comparti di attività, nel secondo trimestre ci siamo concentrati prevalentemente verso il settore bancario e assicurativo, che si conferma il nostro maggior bacino di business, e il commercio. Abbiamo inoltre riaperto le porte al settore delle telecomunicazioni, in particolar modo dei contact center, che sempre più spesso stanno proponendo contratti di maggior stabilità. Ed è proprio questa modalità – conclude Giada Rampini – che sta facendo riscoprire il mondo dei call center a tutta quella porzione di mercato che oramai non sembrava apprezzarne più il servizio e l’operatività offerta”. “Il nostro gruppo, grazie alla fidelizzazione della clientela, alla diversificazione dei servizi e al forte orientamento alla qualità, è riuscito a riprendere i trend del 2008 - spiega Carlo De Paoli, presidente di In Job -. Questo ci permette di guardare al futuro con più ottimismo, pur nella consapevolezza che il nostro ruolo dovrà qualificarsi sempre più sul piano delle competenze e della qualificazione del personale, oltre che nella gestione di una sana flessibilità, volano per un’occupazione stabile”.