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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 01 Dicembre 2010 |
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GIORNATA MONDIALE CONTRO L´AIDS 2010: LA COMMISSIONE EUROPEA SOLLECITA CHE SI INTENSIFICHINO LA PREVENZIONE E I TEST E INVESTE BEN 1,3 MILIARDI DI EURO NELLA LOTTA CONTRO L´AIDS NEL MONDO |
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Bruxelles, 1 dicembre 2010 - Per celebrare la Giornata mondiale contro l´Aids, il commissario Ue responsabile per la Salute, John Dalli, pronuncerà un intervento ad un seminario sui test dell´Hiv che si terrà presso il Parlamento europeo. Il depistaggio precoce è essenziale per un trattamento tempestivo e per allungare la speranza di vita poiché, come emerge dalle stime, circa un terzo delle persone infettate dall´Hiv in Europa non sono consapevoli della loro condizione. Per lottare contro l´Aids su scala globale Andris Piebalgs, commissario Ue responsabile per lo Sviluppo, ha annunciato di recente un aumento del 10% per quanto concerne i contributi al Fondo globale per la lotta contro l´Aids, la tubercolosi e la malaria (Gfatm), di cui l´Ue è già il maggiore donatore, poiché eroga il 52% delle risorse. Questo aumento consentirebbe alla Commissione di arrecare un contributo di 1,3 miliardi di euro nel periodo 2002-2013. Alla vigilia della ricorrenza annuale della Giornata mondiale contro l´Aids, John Dalli, commissario responsabile per la Salute e i consumatori, ha affermato: "Da più di un quarto di secolo l´Hiv e l´Aids causano gravi sofferenze alle persone e alle collettività in tutto il mondo. I test sono un importante primo passo nella lotta contro il virus. È giunto il momento di intensificare gli sforzi e di rafforzare il nostro impegno a combattere questa terribile malattia". Andris Piebalgs, commissario responsabile per lo Sviluppo, ha aggiunto: "Se la popolazione non è sana è impossibile realizzare una crescita inclusiva e sostenibile nei paesi in via di sviluppo in modo da raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio. L´aids rimane una delle malattie più mortali e noi dobbiamo intensificare gli sforzi per prevenirne la diffusione." Nonostante il calo generalizzato del numero di nuove infezioni, il numero complessivo di persone che convivono con l´Hiv nel mondo continua a crescere e si situa ora a 33,4 milioni. L´africa sub-sahariana rimane la regione maggiormente colpita: nel 2008 era all´origine del 71% di tutte le nuove infezioni da Hiv. Nella sua qualità di principale erogatore mondiale di aiuti allo sviluppo, la Commissione europea rimane impegnata a lottare contro l´Aids in cooperazione con i paesi partner in tutto il mondo. Contesto della partecipazione dell´Ue alla lotta contro l´Aids - Tra il 2002 e il 2010 gli Stati membri dell´Ue e la Commissione europea hanno erogato più di 10 miliardi di dollari al Gfatm, il che corrisponde al 52% delle risorse del Gfatm. Nel giugno di quest´anno il Gfatm ha riferito che 2,8 milioni di persone hanno ricevuto un trattamento antiretrovirale salvavita (Arv) grazie al suo intervento. Inoltre, con il suo contributo la Commissione ha reso disponibili a 7,7 milioni di persone zanzariere trattate con insetticida e ha fornito terapie combinate antiretrovirali a 750 000 persone con infezione da Hiv in fase avanzata. La Commissione è un membro fondatore del Fondo globale, cui reca un forte sostegno politico e finanziario a partire dal 2002. La proposta di aumento del 10% è subordinata all´approvazione delle autorità di bilancio dell´Ue e degli Stati dell´Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Acp). L´ue aiuta inoltre i suoi paesi partner in tutto il mondo a sviluppare e attuare le loro politiche sanitarie nazionali. Grazie a questo strumento l´Ue può contribuire con finanziamenti a lungo termine e più coerenti per combattere questo terribile morbo. |
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"LE SFIDE DELLA BIOETICA NELL´ERA DEL PROGRESSO TECNOLOGICO" |
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Cagliari, 1 dicembre 2010 - Il 14 e il 15 dicembre 2010 si terrà a Cagliari, Italia, una conferenza dal titolo "Le sfide della bioetica nell´era del progresso tecnologico". L´evento è organizzato dalla Regione autonoma della Sardegna e da Sardegna Ricerca, in collaborazione con l´Università degli Studi di Cagliari, e si occuperà di questioni della pratica medica nell´era del progresso tecnologico. Esaminerà inoltre le attività di ricerca, sviluppo e sperimentazione clinica che si stanno conducendo in Sardegna. La bioetica è lo studio filosofico delle controversie etiche provocate dai progressi della biologia e della medicina. Gli esperti di bioetica provengono da un´ampia gamma di background e hanno competenze in varie discipline. Il campo si occupa principalmente di questioni etiche sollevate dal rapporto tra le scienze della vita, la biotecnologia, la medicina, la politica, la legge e la filosofia. Per ulteriori informazioni, fare clic: qui Osservazioni: La conferenza prevede la traduzione simultanea dal e verso l´inglese, e potrà essere seguita in streaming attraverso: http://www.Sardegnaricerche.altervista.org/ |
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INAUGURATO A VERONA IL PIU’ GRANDE POLO CHIRUGICO D’ITALIA. 33 SALE OPERATORIE; 450 POSTI LETTO E 94 DI TERAPIA INTENSIVA. PUO’ ESEGUIRE 120 INTERVENTI AL GIORNO. AL METRO QUADRO COSTA COME UN APPARTAMENTO DI PERIFERIA |
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Verona, 1 dicembre 2010 - Entra in attività in Veneto il più grande Polo Chirurgico d’Italia, realizzato all’Ospedale Borgo Trento dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona con un investimento di 212,5 milioni di euro e inaugurato ieri pomeriggio dal presidente della Regione Luca Zaia, alla presenza si numerose autorità, tra le quali il sottosegretario alla salute Francesca Martini, l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, il sindaco di Verona Flavio Tosi, il Rettore dell’Università di Verona Alessandro Mazzucco, il direttore generale dell’Azienda Sandro Caffi, il vicepresidente della Fondazione Cariverona (che ha cofinanziato l’opera con 103 milioni di euro) Giovanni Sala. Il polo è stato intitolato al Professor Pietro Confortini, indimenticato chirurgo dell’Azienda Ospedaliera, che eseguì il primo trapianto di rene nel Veneto, secondo in Italia, il 29 novembre 1968. Zaia ha sottolineato particolarmente il costo per metro quadro che, con 2.350 euro, è sinonimo di qualità ed efficienza coniugate. “A livello nazionale – ha aggiunto - è un corso un confronto, anche duro, sulle risorse da assegnare alla sanità e con questa realizzazione ribadiamo la richiesta che il modello veneto diventi il modello nazionale. Non possiamo più accettare di pagare gli sprechi altrui, di pagare ospedali con 25 posti letto e 200 dipendenti. Oggi mostriamo come si può e si deve fare”. Il presidente ha ringraziato la Fondazione Cariverona per il grande apporto economico dato all’iniziativa e per aver così dimostrato il senso migliore dell’esistenza delle fondazioni. Zaia ha annunciato che è in arrivo la bozza di nuovo piano sanitario regionale: “è il nostro progetto di sanità – ha detto – che non rinnega quanto fatto fino ad oggi, ma guarda all’attuale situazione finanziaria nazionale e punta a coniugare razionalizzazione, efficienza e servizi di qualità ai cittadini”. L’imponente struttura è dotata di 33 sale operatorie per chirurgia generale, chirurgia specialistica e trapianti, day surgery, terapie intensive e reparti di degenza: costituisce un’opera pressoché unica nel suo genere, che accorpa in un solo monoblocco ben 24 diverse specialità di area chirurgica, compresi i trapianti, con tecnologie di assoluta avanguardia tra le quali 4 Tac e 4 risonanze magnetiche e con una potenzialità operativa di circa 120 interventi chirurgici al giorno. I nuovi posti letto sono 450, cui se ne aggiungono 94 di terapia intensiva. Vi lavoreranno 300 medici, 1000 professionisti del comparto, circa 100 amministrativi. Il nuovo Polo di Verona costituisce un’eccellenza che si rivolge non solo ai pazienti veronesi e veneti, ma di tutta Italia, stante che già ora circa il 20% degli assistiti proviene da altre Regioni. In Europa solo un paio di altre strutture sanitarie presentano caratteristiche assimilabili a queste. Eccezionale il livello di costi che si è riusciti a mantenere: l’intera struttura, compresi tutti i modernissimi macchinari, è costata infatti circa 2.350 euro al metro quadro, quanto un “banale” appartamento di periferia. Il tutto ricorrendo a circa 76 milioni di fondi nazionali Cipe ex articolo 20 (edilizia sanitaria); a circa 35 milioni di risorse regionali e dell’Azienda, ad oltre 103 milioni di contributo della Fondazione Cariverona. |
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PIANO SANITARIO REGIONALE IN SARDEGNA: ULTIMI PASSI PER LA STESURA DEL NUOVO PIANO DELLA RETE OSPEDALIERA REGIONALE |
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Torino, 1 dicembre 2010 - "Sono gli ultimi passi prima della stesura definitiva del nuovo ´Piano della rete ospedaliera regionale´, che sarà pronto entro pochi mesi e sarà presentato, nelle sue linee direttrici, in occasione del convegno sulla sanità isolana, in programma lunedì 6 dicembre alla Fiera di Cagliari, alla presenza del ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Quindi, una volta terminato, il Piano comincerà il suo iter legislativo in Consiglio regionale, prima in Commissione sanità e poi in aula". Lo ha detto il 30 Novembre l’assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, in occasione dell’incontro, in corso a Torino, con gli esperti dell’Agenas (Agenzia nazionale della sanità), che collaborano con l’Assessorato da alcuni mesi. "La nuova concezione dell’ospedale - ha sottolineato l’assessore Liori - non è più quella del monolito solitario nel deserto, ma deve essere un organismo integrato in un contesto organizzato. Perciò, nel Piano la rete ospedaliera sarà realizzata e gestita integrando le azioni con le altre due reti del sistema sanitario regionale, la territoriale e l’emergenza/urgenza, e prevedendo un piano di investimento in tecnologie adatto al nuovo modello di rete ospedaliera". "Un modello che ovviamente nasce dalle strutture ospedaliere esistenti - ha proseguito l’assessore Liori - Quindi, dall’analisi del fabbisogno di prestazioni per specialità e per area geografica, dal corrispondente numero di posti letto e di strutture organizzative, che consentirà di disegnare progressivamente l’organizzazione dei singoli presidi sanitari sulla base di parametri condivisi, previsti anche nel ‘Patto per la salute’. Perciò, non solo eventuali nuovi progetti di edilizia sanitaria, ma anche cambiamenti delle funzioni esistenti, modifiche dell’organizzazione che eroga la prestazione e razionalizzazione del sistema che incrementi sia l’efficacia che l’efficienza". |
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TELEMONITORAGGIO DEI DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI: MINOR CONSUMO DI RISORSE E MIGLIORE GESTIONE CLINICA |
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Roma, 1 dicembre 2010 - Gli enormi progressi compiuti nel trattamento delle malattie cardiovascolari, che hanno dimostrato avere un ruolo fondamentale nell´assicurare una maggiore attesa e una migliore qualità di vita, riguardano, tra gli altri, l’innovazione tecnologica, in particolar modo la continua evoluzione dei dispositivi biomedicali, la sempre minor invasività delle tecniche chirurgiche e, grazie allo sviluppo nell´ambito delle telecomunicazioni, la telemedicina. Negli ultimi anni, infatti, grazie ai progressi congiunti della telecardiologia e della tecnologia dei dispositivi cardiaci impiantabili (pacemaker, defibrillatori, resincronizzatori, ecc.), ampiamente utilizzati nel trattamento di patologie del ritmo quali bradicardia e tachicardia, dello scompenso cardiaco e come prevenzione della morte improvvisa causata da gravi aritmie, il controllo remoto dei pazienti è entrato rapidamente nella pratica clinica facendo prevedere che entro cinque anni esso rappresenterà lo standard per il monitoraggio dei device impiantati. Permangono, tuttavia, importanti nodi relativi alla rimborsabilità di questi sistemi per le aziende ospedaliere. Questi in estrema sintesi i temi dell´incontro stampa svoltosi oggi a Roma dedicato allo stato dell´arte della telemedicina in Italia, nell´ambito del Congresso “Progress in Clinical Pacing" in corso a Roma presso l´Hotel Cavalieri Hilton, presieduto dal Professor Massimo Santini, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma. La conferenza, organizzata con la collaborazione di Medtronic Italia, ha visto la partecipazione, tra gli altri, oltre che dello stesso Professor Santini, del senatore Antonio Tomassini, Presidente della Xii Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato. In Italia nel 2009 sono stati impiantati circa 20.000 defibrillatori e oltre 60.000 pacemaker. L´innalzamento dell´età media e l’ampliarsi delle indicazioni all’impianto di dispositivi cardiaci (recenti evidenze scientifiche hanno evidenziato l´utilità dell´impianto di resincronizzatori anche nello scompenso cardiaco di grado lieve) fanno prevedere per i prossimi anni una crescita dell’utilizzo degli stessi, se si pensa che nel periodo 2003 - 2009 in Europa il numero di impianti ha avuto un incremento del 6% circa l´anno. Tuttavia l´utilizzo di un dispositivo cardiaco impiantabile richiede un notevole impegno per i pazienti e per il personale medico-sanitario a causa dei continui controlli richiesti (circa 180.000 nell´ultimo anno) come parte integrante della terapia (in media ogni 3-6 mesi), che rischiano di mettere a dura prova il già affollato sistema di follow up ospedaliero. Controlli che la telemedicina, ormai applicabile ad ogni tipologia di dispositivo cardiaco impiantabile, può rendere meno onerosi, utilizzando il monitoraggio remoto del device e dei segni vitali del paziente, tramite la trasmissione automatica dei dati allo specialista. "Questa tecnologia - dichiara il Professor Massimo Santini, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma si inserisce in un’ottica di miglioramento e di maggior efficienza di cura del paziente, con benefici sia per il soggetto stesso che per la struttura ospedaliera che se ne occupa. Benefici - continua Santini - che si possono riassumere in una riduzione del numero di visite ambulatoriali, dei ricoveri ospedalieri, del tempo del personale medico-infermieristico dedicato al follow up, con la liberazione di risorse che possono essere destinate ai nuovi pazienti arruolati, un miglioramento della gestione clinica delle aritmie e degli episodi di scompenso, grazie alla rilevazione immediata di possibili eventi avversi con la conseguente introduzione di interventi tempestivi mirati. Non possiamo, poi, dimenticare l´ottimizzazione del consumo di risorse con un utilizzo più razionale del personale e una migliore organizzazione del lavoro". "Nel 2009 abbiamo compiuto presso il nostro centro di elettrostimolazione cardiaca - aggiunge il Professor Santini - un´indagine per verificare l’impatto dell’introduzione del monitoraggio remoto dei pazienti con dispositivi impiantabili sull’organizzazione di un centro ad alta tecnologia e ad alto volume di prestazioni (6.923 pazienti ambulatoriali per controlli di pacemaker e defibrillatori), valutando i benefici sul consumo di risorse, sulla gestione clinica e sul gradimento del paziente". "Complessivamente - prosegue Santini - i 653 pazienti seguiti mediante monitoraggio remoto hanno beneficiato di un numero ridotto di accessi in ospedale per controlli programmati in quanto hanno visto raddoppiare l’intervallo di tempo fra le visite programmate (una visita ogni 12 mesi anziché ogni 6 per i pacemaker e 1 visita ogni 6 mesi anziché ogni 3 per i defibrillatori). L’aver, poi, assegnato al controllo remoto circa il 10% dell’intera popolazione di pazienti in follow-up ha consentito di introdurre circa 600 nuovi pazienti, con un aumento delle visite tradizionali nel corso dell’anno solo del 2% invece che del previsto 28%". "Aver potuto effettuare una diagnosi tempestiva e un intervento precoce in caso di eventi clinici importanti (aritmie, scompenso cardiaco, malfunzionamenti del dispositivo) ha avuto un impatto favorevole sulla prognosi dei pazienti - aggiunge Santini - In particolare il riconoscimento precoce di eventi asintomatici ma a rischio (come episodi di fibrillazione atriale) che con il sistema tradizionale sarebbero stati riconosciuti con 3-6 mesi di ritardo ha permesso di modificare rapidamente il trattamento farmacologico o la programmazione del dispositivo, evitando il verificarsi di situazioni critiche, diminuendo così gli accessi in pronto soccorso e le ospedalizzazioni". Un´altra dimostrazione del ruolo del monitoraggio remoto nel migliorare l´esito clinico del paziente risiede nella sua potenziale capacità di ridurre il verificarsi gli eventi sintomatici in seguito a rottura degli elettrocateteri, prevenendo nel caso dei defibrillatori, l´erogazione di shock inappropriati. Infine, dal questionario somministrato ai pazienti seguiti con un sistema di telemedicina è emerso che più del 90% si è dichiarato ´molto soddisfatto´ relativamente all´uso di tale tecnologia in tutte le cinque aree esplorate (rapporti con lo staff ospedaliero, facilità d’uso del sistema, aspetti psicologici, impatto del controllo remoto sulla salute, grado di soddisfacimento in generale). "I dati dimostrano - commenta Santini - che la stragrande maggioranza dei pazienti mostra un alto grado di gradimento nei confronti del controllo remoto e non trova difficoltà nella applicazione dello stesso, indipendentemente dall’età. Anzi, i pazienti più anziani, con patologie più severe, che ricevono dispositivi più sofisticati quali defibrillatori biventricolari (Crt), sembrano poter trarre il maggior beneficio dall’utilizzo di questa nuova tecnologia". Anche se il controllo remoto dei dispositivi cardiaci impiantabili sta entrando in modo costante a far parte della pratica clinica di molte realtà cardiologiche italiane, rimangono, tuttavia, alcuni punti aperti da definire per una attuazione uniforme della tecnologia. Innanzi tutto nel nostro Paese il sistema di monitoraggio remoto non viene equiparato, da un punto di vista amministrativo, ad una visita ambulatoriale. La situazione attuale vede, quindi, le strutture ospedaliere senza riconoscimento e remunerazione del lavoro di follow-up da remoto, nonostante garantiscano attualmente a circa 10.000 pazienti la possibilità di essere seguiti, sostituendo buona parte dei controlli ambulatoriali con quelli di telemonitoraggio. "Il recepimento sorprendentemente rapido a livello italiano di questa tecnologia – commenta il senatore Antonio Tomassini Presidente della Xii Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato - è avvenuto, quindi, in totale assenza di un quadro amministrativo definito, a differenza di altri Paesi europei, come Germania, Uk, Spagna, Finlandia e Svezia". “Il paziente deve essere messo sempre al centro di ogni decisione clinica e politica – conclude Tomassini - Parlare di innovazione vuol dire cercare ambiti migliorativi, traducendoli in scelte innovative per favorire politiche di prevenzione e di cura in linea con i concetti cardine di appropriatezza e accesso. In questo contesto sinergico rientrano anche le istituzioni politiche, che lavorano di concerto con la comunità medico-scientifico per cercare consulenza tecnica e fornire strumenti normativi migliori. Nel caso specifico, la naturale e attesa attuazione di una tariffa specifica parificata, almeno a quella che attualmente viene applicata al controllo ambulatoriale dei dispositivi cardiaci impiantabili, permetterebbe da un punto di vista amministrativo, di riconoscere il telemonitoraggio con un normale follow-up e ne coadiuverebbe la diffusione nelle strutture ospedaliere, aumentando l’efficienza delle stesse, a beneficio della qualità di vita del paziente". |
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GRAZIE AL 5 PER MILLE, AL VIA CINQUE NUOVI PROGETTI A COMPLETAMENTO DEL PROGRAMMA DI ONCOLOGIA CLINICA MOLECOLARE UN PROGRAMMA IMPONENTE E UNICO IN ITALIA, CHE COINVOLGE 48 ISTITUZIONI, 105 UNITÀ OPERATIVE E 910 RICERCATORI PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA PARTECIPA IL LABORATORIO NAZIONALE CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO BIOTECNOLOGIE – LNCIB DI TRIESTE CON IL GRUPPO DI RICERCA GUIDATO DAL PROF. GIANNINO DEL SAL |
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Trieste, 1 dicembre 2010 - Il 5 per mille è uno strumento rivoluzionario che permette ai cittadini italiani di scegliere in maniera diretta le proprie priorità di finanziamento nei confronti del terzo settore. Una migliore cura del cancro è l’obiettivo maggioritario che i contribuenti hanno indicato, nell’ambito della ricerca scientifica, con la loro firma su centinaia di migliaia di dichiarazioni dei redditi. A questa scelta è seguito uno slancio senza pari nel mondo della ricerca oncologica, chiamato insieme ad Airc all’immensa responsabilità di rispondere in tempi brevi al compito che gli è stato affidato. Per rispondere alle attese delle oltre 1.200.000 persone che con la loro scelta chiedono ad Airc cure più efficaci contro i tumori, l’Associazione ha ideato, a fine 2009, un grande programma scientifico con obiettivi clinici di cruciale interesse, da raggiungere entro cinque anni dall’inizio degli studi. I revisori, esclusivamente stranieri, che hanno valutato i progetti hanno stabilito che dieci meritavano di essere finanziati: cinque hanno potuto partire già dal mese di aprile - perché vi era la copertura finanziaria - mentre gli altri cinque sarebbero stati avviati non appena si fossero resi disponibili i fondi già annunciati dai Ministeri competenti, sulla base della scelta dei cittadini italiani. Oggi quei fondi sono arrivati, permettendo ad Airc di completare il finanziamento dei programmi selezionati nell´ambito del primo bando, targato 5 per mille 2010. I responsabili di questi straordinari programmi di ricerca sono la migliore testimonianza di ciò che il 5 per mille ha permesso e permetterà di costruire. Si è così sviluppato in pochi mesi un Programma che in Italia non ha precedenti: coinvolge quasi 1000 medici e ricercatori e 48 istituzioni su tutto il territorio nazionale e prevede un investimento complessivo di 120 milioni di euro. Ne deriveranno non soltanto risultati clinici che potranno fare la differenza per i pazienti, ma anche una nuova generazione di oncologi clinici molecolari: medici che sapranno offrire ai malati di tumore le cure più avanzate grazie alla partecipazione diretta alla migliore ricerca di laboratorio. Ciascuno dei cinque nuovi progetti porta una chiave innovativa diversa: Il progetto di Giannino Del Sal del Lncib di Trieste si concentra sui carcinomi alla mammella e in particolare su un tipo di tumore al seno, detto “triplo negativo”, tra i più aggressivi e metastatizzanti e quindi associato a recidive. Il team di ricercatori coordinati da Del Sal si impegnerà a tradurre in termini applicativi i progressi che recentemente ha prodotto nel comprendere la biologia di questi tumori. La squadra che Del Sal mette in campo copre l’intera filiera dalla ricerca di base alla sperimentazione clinica, coinvolgendo biologi, bioinformatici, farmacologi, oncologi medici e patologi, per trasformare le conoscenze acquisite in applicazioni utili a curare il cancro. Il progetto di Del Sal coinvolge 10 unità operative e 88 ricercatori (Vedere Scheda Allegata). Per Ruggero De Maria dell’Istituto Superiore di Sanità (Roma), la possibilità di sfruttare l’esperienza sulle cellule staminali dei tumori del polmone e del colon per riprodurre in laboratorio i tumori dei pazienti permetterà di valutare le potenzialità terapeutiche dei nuovi farmaci e di identificare in anticipo i pazienti che beneficeranno di ciascuna terapia. Con le 10 unità di ricerca - 125 persone – De Maria ha cercato di raccogliere le expertise più sinergiche per il progetto tenendo anche in considerazione l’aspetto geografico, in modo che fosse più facile interagire e formare un centro oncologico virtuale, con database comuni e un laboratorio centralizzato per le analisi molecolari più sofisticate. Le 11 unità di ricerca (83 persone) che fanno capo al progetto di Pier Paolo Di Fiore dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano sfruttano un metodo già acquisito che permette di isolare le cellule staminali del tumore della mammella, quindi ora è possibile avviare un programma di studi che utilizzi le cellule staminali nella diagnosi e terapia dei tumori. Le unità coinvolte hanno competenze di oncologia molecolare di base, oncologia clinica e chirurgica, epidemiologia, anatomia patologica, genomica, progettazione di studi clinici e farmacologia. Alberto Mantovani della Fondazione Humanitas per la Ricerca di Rozzano (Milano) si propone di utilizzare la comprensione dei meccanismi molecolari e cellulari del sistema immunitario contro il cancro per mettere a punto metodi diagnostici e terapie migliori per i tumori. In particolare di quelli ematologici, leucemie e linfomi: storicamente, i maggiori progressi nella lotta al cancro sono stati ottenuti prima in queste malattie, che costituiscono una sorta di ‘apri-pista’ per i tumori solidi. Questa scelta parte dalla convinzione che leucemie e linfomi siano un ottimo punto di partenza per la messa a punto di nuovi metodi diagnostici e terapeutici, estendibili successivamente anche agli altri tipi di tumori. Al progetto collaborano 7 unità operative, con 83 ricercatori. Il progetto di Pierfrancesco Tassone dell’Università Magna Graecia (Catanzaro) coinvolge 7 unità di ricerca con 78 persone e ha un obiettivo molto ambizioso: sviluppare terapie innovative per due importanti neoplasie ematologiche, il mieloma multiplo e la leucemia linfatica cronica, attraverso l´interferenza con uno dei meccanismi più importanti di regolazione della proliferazione e della sopravvivenza cellulare, i microRna. Il progetto si avvale delle più avanzate strategie nanotecnologiche per la veicolazione dei farmaci molecolari sviluppati dal gruppo. L´obiettivo finale è il trasferimento dei prodotti della ricerca in studi clinici in pazienti affetti da queste importanti malattie oncoematologiche. «Il treno che abbiamo fatto partire – commenta il presidente di Airc Piero Sierra - è un treno che corre ad alta velocità. In questo caso la velocità è commisurata alla qualità della ricerca e del metodo che è stato richiesto: l’interdisciplinarietà, un requisito che dovrà generare, entro la durata del progetto, nuove conoscenze molecolari in oncologia e dovrà trasferirle alla clinica, nelle aree della diagnosi, della prognosi, della terapia e anche della prevenzione dei tumori». Continuando sulla metafora del treno, Sierra sottolinea che la distanza da percorrere è lunga e quindi occorrono altri “treni” che possano raggiungere obiettivi più lontani sfruttando la velocità della ricerca. Nelle intenzioni di Airc vi è quella di far partire, nel gennaio del 2011, un altro bando, tanto più che è possibile contare su di un meraviglioso capitale umano. C’è grande urgenza di accorciare il divario esistente tra la nostra attuale possibilità di curare – che negli ultimi 30 anni si è quasi raddoppiata - e l’incidenza dei nuovi casi di cancro che, anche per effetto della tempestività dei nuovi metodi diagnostici, risulta essere in crescita. Oggi i nostri ricercatori hanno dimostrato concretamente quanto vale l’apporto del 5 per mille, ma sappiamo che solo pochi giorni fa questo programma è stato drasticamente ridimensionato in Parlamento. Il presidente Sierra conclude sottolineando che Airc e la comunità della ricerca sul cancro si augurano che il 5 per mille sia immediatamente riconfermato nella stessa entità degli anni passati. |
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SANITA’. ADDIO VECCHI CERTIFICATI E PROCEDURE BUROCRATICHE INUTILI: LA REGIONE VENETO PUNTA ALLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE |
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Venezia, 1 dicembre 2010 - Semplificare gli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute e dismettere le certificazioni ed attività igienico-sanitarie obsolete nonché costituire un gruppo di lavoro che completi la cancellazione delle certificazioni inutili. E’ questo lo scopo della deliberazione approvata ieri dalla Giunta Regionale del Veneto su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto. “Per elaborare un disegno di legge complessivo di semplificazione e dismissione sarà istituita una commissione interna, quindi a costo zero – spiega l’assessore Coletto – che effettuerà una ricognizione delle disposizioni in materia, facendo ‘i raggi x’ a tutti i provvedimenti collegati a certificazioni, accreditamenti e altre procedure burocratiche che negli anni si sono stratificate nell’ambito della sanità. Il provvedimento ha una doppia valenza: sburocratizzare ed eliminare norme e regolamenti tecnicamente superati e riassegnare a nuove mansioni il personale sino ad oggi impiegato per attività che non hanno più motivo di esistere, migliorando così l’efficienza delle risorse umane disponibili”. Nella Regione Veneto da tempo si è sentita la necessità di proporre misure finalizzate a garantire la funzionalità del Servizio Sanitario Regionale, riducendo in modo significativo e concreto le procedure ormai superate che incidono sui costi sostenuti dalle stesse amministrazioni coinvolte e sugli obblighi ed adempimenti a carico degli operatori sanitari e dei cittadini. “E’ un atto doveroso proprio nei confronti di questi ultimi e delle aziende che operano nel territorio – ha sottolineato Coletto – visto che i loro bilanci sono sempre più sofferenti. Agevolare il compito della piccola imprenditoria, che è la spina dorsale dell’economica veneta, semplificando e sveltendo le procedure amministrative, contribuisce di fatto a rendere le nostre aziende più competitive sui mercati”. In estrema sintesi, le norme che saranno oggetto di semplificazione riguardano la prevenzione, la sanità, i servizi sociali e la sicurezza pubblica: adempimenti igienico- sanitari per il personale addetto alla produzione e vendita delle sostanze alimentari, obblighi in materia di vaccinazioni obbligatorie dei nuovi nati, certificazioni medico-legali (idoneità fisiche e sportive, adozioni, ecc.). |
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TEST GRATUITI NELLA GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA ALL´AIDS A MILANO DUE NUOVI CASI AL GIORNO" |
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Milano, 1 dicembre 2010 - "Non abbassare la guardia, preserva la tua salute”. E´ questo l’invito che l’assessore alla Salute del Comune di Milano Giampaolo Landi di Chiavenna lancia alla vigilia della Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids. Un invito che a Milano, dove ogni giorno vengono infettate dal virus 2 persone su un totale di 11 italiani, si traduce nell’opportunità di sottoporsi gratuitamente al test ultrarapido dell’Hiv a bordo del truck di Piazze della Salute presente , mercoledì 1° dicembre, in piazza Risorgimento dalle ore 12.00 alle 20.00. Nel completo anonimato, personale tecnico messo a disposizione dal dipartimento Malattie Infettive dell’Irccs San Raffaele e dall’Azienda Ospedaliera Polo Universitario Luigi Sacco effettuerà il test, non invasivo e tantomeno doloroso, su un semplice prelievo di saliva tramite tampone. Si tratta di una metodica che in pochi minuti permette di ricevere il risultato dell’analisi. Nei casi dubbi o positivi sarà effettuato un ulteriore test ematico rapido di controllo. Qualora anche quest’esame desse risultato positivo, la persona verrà indirizzata alle strutture competenti. L’iniziativa sarà ripetuta il 10 dicembre in via Maira. L’easy test, questo il nome dell’esame ultrarapido, è un mezzo sicuro che può essere davvero d’aiuto ai milanesi, se si pensa che la nostra città detiene il record dei contagi. “In Italia, ogni 5 contagi, uno avviene a Milano - spiega l’assessore Landi di Chiavenna - una situazione che è identica a quella di New York. Il primato milanese è condiviso con la regione Lombardia, dove ogni anno si contano sei nuovi casi ogni 100mila abitanti, ma questo è un numero impreciso per difetto perché stimiamo che 18mila persone ogni anno non facciano ricorso alle cure. A Milano, quindi, non si deve parlare di 9mila casi ma di almeno 15mila e l’area d’infezione prevalente non è più quella dell’omosessualità, bensì quella dell’eterosessualità. E’ per questo motivo che per combattere il fenomeno l’Assessorato alla Salute del Comune adotta iniziative d’informazione e di formazione rivolte a tutta la cittadinanza. Proprio come quella dell’Easy test gratuito a bordo del truck di Piazze della Salute" . |
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DISABILI A TREVISO. OGGI IN PROVINCIA A CONVEGNO SU ‘DOPODINOI’ PER RAFFORZARE SERVIZI ACCOGLIENZA DISABILI SENZA FAMIGLIA |
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Venezia, 1 dicembre 2010 - “Dopodinoi” questo il titolo del convegno che si tiene oggi 1 dicembre nell’Auditorium della Provincia di Treviso (via Cal di Breda, n.116) promosso dall’amministrazione provinciale e al quale interverrà l’Assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto. L’inizio dei lavori è previsto per le ore 9.15. Sarà presentato un progetto sperimentale per l’ampliamento e il rafforzamento di una rete diffusa di strutture e di servizi socio assistenziali di accoglienza per persone in situazione di handicap grave prive di adeguata assistenza familiare. |
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POTENZA: S. CARLO, IMPIANTI DI VALVOLA AORTICHE PER VIA TRANSFEMORALE |
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Potenza, 1 dicembre 2010 - Dopo i primi importanti risultati ottenuti con l’impianto di valvole aortiche per via transfemorale, l´equipe multidisciplinare dell´Azienda sanitaria regionale “San Carlo" di Potenza ha eseguito giovedì scorso due interventi di impianto di valvola aortica per via transapicale su un paziente di 70 anni, residente nel Foggiano, e una paziente di 81 anni. Lo rende noto l´ufficio stampa del S. Carlo, specificando che "la nuova tecnica, effettuata in pochi centri in Italia, viene garantita presso l´azienda ospedaliera già da alcuni mesi e impiegata nel trattamento di quei pazienti che presentano gravi controindicazioni (età avanzata con severe comorbilità) che ne impediscono l’utilizzo con la tecnica chirurgica tradizionale in circolazione extracorporea". "Tali tipologie di intervento consentono un importante miglioramento dei risultati ottenuti nel trattamento della valvulopatia aortica grave, considerato che - si legge nel comunicato stampa - circa un terzo dei pazienti con patologia valvolare aortica non viene operato a causa dell´età proibitiva o di patologie concomitanti. Atteso che la popolazione interessata è destinata a crescere negli anni per l´aumento dell´età media delle popolazioni, con queste nuove metodiche si potrà garantire un significativo miglioramento in termini di aspettativa e di qualità della vita, con riduzione delle recidive di scompenso e delle conseguenti ospedalizzazioni, nonché miglioramento dei tempi di riabilitazione rispetto alla cardiochirurgia tradizionale". |
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FACEBOOK, MYSPACE E GLI ALTRI SOCIAL NETWORK PER IL RECLUTAMENTO NEGLI STUDI CLINICI? PERCHÉ NO? CONDOTTA IN PUGLIA LA PRIMA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA IN ITALIA UTILIZZANDO TALE SISTEMA. |
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Lecce, 1 dicembre 2010 - Pare che non sia una novità nei Paesi anglosassoni quella di reclutare pazienti per gli studi clinici tramite Facebook, Myspace e gli altri social network. E’ nota, infatti, la difficoltà sino a qualche tempo or sono per il mondo della ricerca, di rivolgersi a una platea il più ampia possibile al fine di selezionare nel minor tempo utile e con costi ridotti i potenziali soggetti da sottoporre a ricerche scientifiche di vario tipo. Un articolo pubblicato nell’autunno di un anno fa su Newsweek dal titolo “Pharma´s Facebook”, segnava di fatto la svolta in materia da parte della comunità scientifica che faceva il punto su un nuovo sistema di reclutamento basato sui mezzi di comunicazione di massa ed in particolare sui social network a maggiore diffusione Secondo Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori nonché fondatore dello “Sportello dei Diritti”, l’importanza di avere una sempre maggiore platea di potenziali pazienti per favorire la ricerca scientifica anche nel Nostro Paese, impone una svolta in tal senso anche in Italia. Infatti, riteniamo che sia giunto il tempo che la nuova “tendenza” scientifica si diffonda anche nella Nostra comunità scientifica anche se pare stia iniziando ad attecchire, se risulta che in Puglia sia stata già effettuata nel maggio 2009 la prima indagine epidemiologica su base volontaria, studiando un campione di cittadini per stimare la frequenza di portatori sani di Neisseria meningitidis tra gli studenti iscritti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari di età compresa tra i 20 e i 24 anni.Accanto alle tradizionali modalità di arruolamento (lezione frontale, il passaparola, l’ambulatorio dedicato, l’evento Ade – Attività Didattica Elettiva) – per quanto viene riferito dallo studio in questione -, è stato introdotto l’utilizzo del social network Facebook. Dalla ricerca risulta infatti rilevabile come l’uso del web ed in particolare del noto social network abbia permesso di raggiungere la popolazione “bersaglio” con una rapidità certamente superiore ai tradizionali metodi di reclutamento con ciò comportando anche un risparmio in termini di costi anche se quello selezionato – sempre secondo quanto riscontrabile dall’indagine - è soltanto un campione di convenienza, certamente non rappresentativo della popolazione generale. Concordiamo con la circostanza che ancora oggi nel Nostro Paese la maggioranza di coloro che si iscrivono ad un social network possano avere caratteristiche diverse dalla popolazione generale (ad esempio, un livello d´istruzione e un reddito più elevati). E questo è particolarmente vero in Italia, dove Internet, e di conseguenza i social network, vengono utilizzati più frequentemente da particolari categorie di persone. |
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"E´ MEETING", DA OGGI LA TRE GIORNI DELLA REGIONE CAMPANIA SULLE TOSSICODIPENDENZE |
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Napoli, 1 dicembre 2010 - Si apre mercoledì 1 dicembre, con inizio alle 9,30 alle Terme di Agnano la tre giorni "è meeting" organizzata dalla Regione per contrastare la piaga della tossicodipendenza. L´iniziativa, con cui si dà il via ad un percorso formativo - a durata triennale - riservato a tutti gli operatori impegnati nella lotta alle dipendenze in Campania, è una occasione di incontro e di confronto fra tutti gli attori chiamati a recitare un ruolo non marginale nel contrasto al fenomeno del comportamento d´abuso. Nella giornata di apertura, sono previsti gli interventi del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, del sottosegretario di Stato con delega alla Famiglia, alla Droga e al Servizio Civile Carlo Giovanardi e del prefetto di Napoli Andrea De Martino. Nella sessione di giovedì 2 dicembre, interverrà il subcommissario alla Sanità Giuseppe Zuccatelli, mentre alla sessione riservata ai giovani parteciperà padre Alex Zanotelli. Le conclusioni sono in programma venerdì 3 dicembre, con gli interventi del consigliere del presidente alla Sanità Raffaele Calabrò, del presidente della Commissione Sanità Michele Schiano, e dell’assessore alle Politiche sociali della Regione Campania Ermanno Russo. |
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SIGLATO UN ACCORDO PER L´ACCOGLIENZA IN FAMIGLIA COINVOLGE LA PROVINCIA DI TRENTO, LA COOPERATIVA "IL SORRISO", ACFA E FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI |
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Trento, 1 dicembre 2010 - Ha l´obiettivo di promuovere la cultura dell´accoglienza in famiglia, attraverso azioni di promozione e sensibilizzazione, l´accordo sottoscritto questo pomeriggio dall´assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi e che impegna, oltre alla Provincia autonoma di Trento, la Cooperativa sociale onlus Tagesmutter del Trentino "Il sorriso", l´Associazione Comunità Famiglie Accoglienti e il Forum Trentino delle Associazioni per la Famiglia. In sintesi si vuole promuovere la cultura del buon vicinato per cui, a fronte di un piccolo bisogno, come per esempio la necessità di far accudire un bambino per un breve tempo per un´urgenza improvvisa, la prima risposta potrebbe essere data da una rete locale di solidarietà tra famiglie. Per accoglienza in famiglia si intende quindi la capacità di dare risposte "non specializzate" ai bisogni espressi da altre famiglie, per trovare soluzioni dal basso valorizzando le risorse della comunità e rafforzando la coesione sociale. In Trentino abbiamo 100 Tagesmutter e 60 di queste si sono offerte di formarsi su queste tematiche e essere quindi un punto di riferimento del territorio per questi bisogni. L´attività di promozione e di sensibilizzazione prevista dall´accordo sottoscritto il 30 novembre , sarà operata sui territori in cui sono presenti le realtà di servizio della cooperativa "Il sorriso" e prevede il diretto coinvolgimento dei soci della cooperativa e delle famiglie che usufruiscono dei suoi servizi. La Provincia, attraverso il Progetto Speciale "Coordinamento politiche familiari e sostegno della natalità", si impegna a coordinare le azioni necessarie e a mettere a disposizione le risorse organizzative, amministrative e strumentali e in particolare le competenze dello "Sportello famiglia". La cooperativa "Il Sorriso" promuoverà e diffonderà l´iniziativa attraverso incontri informativi. L´associazione Comunità Famiglie Accoglienti parteciperà alla progettazione e al coordinamento mentre il Forum Trentino delle Associazioni Familiari pubblicizzerà attraverso i propri canali le attività che saranno organizzate. Il protocollo d´intesa firmato oggi prevede la messa a punto di un progetto operativo per la realizzazione di interventi informativi e formativi in merito alle tematiche dell´accoglienza in famiglia. E´ interesse della Provincia, si legge nel documento, promuovere azioni di sensibilizzazione all´accoglienza familiare, utilizzando strumenti che mettano in rete le realtà interessate alla tematica e favorendo il protagonismo delle famiglie, e anche favorire azioni che contribuiscano alla condivisione delle conoscenze in questo ambito e generare processi di collaborazione fra istituzioni e mondo del volontariato. E´ convinzione dei firmatari che la promozione della cultura dell´accoglienza all´interno della comunità trentina rappresenti una opportunità per rafforzare reti di solidarietà tra famiglie, amministrazioni pubbliche, terzo settore e altre organizzazioni e per avere un territorio socialmente responsabile e capace di generare capitale sociale e relazionale per i cittadini e per le famiglie. Lo schema di accordo era stato approvato dalla Giunta provinciale il 29 ottobre scorso. |
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EDUCAZIONE SESSUALE: IN FAMIGLIA MOLTI TABÙ E CONFUSIONE AL VIA IL PRIMO PROGETTO NAZIONALE PER FORMARE I GENITORI |
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Milano, 1 dicembre 2010 – In Italia genitori e figli non parlano di sessualità: in una famiglia su 3 non si è mai affrontato l’argomento. E spesso mamma e papà non si dimostrano all’altezza di rispondere alle domande degli adolescenti: solo il 12% degli adulti sa che la pillola è sicura praticamente al 100%, il 46% crede che vada prescritta solo alle ragazze maggiorenni, uno su 4 confida nei metodi naturali come opzione valida per i giovanissimi, il 22% non ritiene che il preservativo sia una protezione efficace contro le malattie sessualmente trasmissibili. “Dobbiamo correre ai ripari, è evidente che i genitori hanno bisogno di una formazione specifica su come iniziare un dialogo ma soprattutto su cosa dire – afferma la prof.Ssa Alessandra Graziottin, Direttore del centro di Ginecologia e Sessuologia medica del S. Raffaele Resnati di Milano –. È questo il risultato di un nostro sondaggio su un campione di 600 madri e padri: emerge che loro stessi non hanno ricevuto un´educazione sessuale strutturata. I ragazzi hanno bisogno di trovare in casa interlocutori competenti con cui confrontarsi: per questo presentiamo oggi il primo progetto della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) pensato espressamente per i genitori”. Sul sito internet www.Sceglitu.it è attiva un’area dedicata con un gruppo di esperti a disposizione per rispondere alle domande. Lo stesso portale offre informazioni approfondite sulla fisiologia, la contraccezione, le malattie sessualmente trasmissibili. Temi riassunti in maniera efficace anche nella guida “Educazione sessuale: tutto quello che dovete sapere se avete un figlio adolescente” (Giunti editore, euro 8.50), con il bollino Sigo ed in vendita da oggi nelle librerie italiane. Qual è l’età giusta per iniziare a parlare di contraccezione con i propri figli?, È vero che la masturbazione è dannosa per lo sviluppo?, Ho trovato dei preservativi nello zaino di mio figlio…Come mi devo comportare?: “Sono solo alcune delle questioni che angosciano ragazzi e genitori – spiega il prof. Emilio Arisi, membro del Direttivo Sigo -. Il libro, assolutamente innovativo, offre risposte semplici ma fondamentali per tranquillizzare e aiutare il dialogo. Per catturare l’interesse degli adolescenti è opportuno stimolare la curiosità sui temi che più stanno loro a cuore. Cosa vogliono sapere? I dubbi più frequenti riguardano le mestruazioni (regolarità, dolori, possibilità di rimanere incinta, ecc.), la dimensione e la funzionalità degli organi sessuali, la prima volta, l’eccitazione (orgasmo, eiaculazione precoce, ecc.) e le istruzioni tecniche su come utilizzare correttamente i contraccettivi”. Il sondaggio, condotto nei mesi di luglio e agosto dalla Sigo, ha dimostrato che il 92% dei genitori gradirebbe ricevere più informazioni su questi temi e ben il 95% ritiene opportuno che un progetto di educazione sessuale preveda un loro coinvolgimento diretto. L’attenzione a mamme e papà rappresenta la più recente evoluzione del progetto Sigo “Scegli Tu”, nato nel 2005 con l’obiettivo di migliorare le competenze dei giovanissimi in tema di sessualità e contraccezione e che ha già previsto attività mirate ad adolescenti, popolazione straniera, operatori sanitari e scuole. “Non è possibile escludere la famiglia, una realtà che in Italia più che altrove mantiene il proprio ruolo - afferma la Graziottin –. Il nostro obiettivo è porci al servizio dei genitori, così come degli insegnanti, per sviluppare una ginecologia dell’adolescenza e prevenire rischi e vulnerabilità. I metodi contraccettivi si sono evoluti e presentano caratteristiche innovative di sicurezza ed efficacia ancora poco conosciute dagli adulti. La diffusione contemporanea delle malattie sessualmente trasmissibili, ma anche di alcol, fumo e droghe, era impensabile fino a pochi anni fa. La frattura tra conoscenze reali e bisogni educativi è profonda e necessita di un intervento che le ri-armonizzi. Dobbiamo creare una squadra educativa sinergica che condivida conoscenze, strumenti educazionali ed obiettivi, tra cui ridurre il prezzo in salute degli amori adolescenti”. In Italia, il 37% dei ragazzi si presenta alla “prima volta” senza protezioni e le infezioni sono in continuo aumento: il 68% dei casi di Clamidia ed il 48% di quelli di Gonorrea si verificano nei giovani sotto i 25 anni. “Il servizio nel sito, attivo da oggi – spiega Emilio Arisi -, vede un gruppo di esperti al massimo livello per offrire risposte personalizzate ma anche approfondimenti e web survey, in modo da capire in tempo reale dove è necessario intervenire. I nostri sondaggi rappresentano infatti un osservatorio estremamente utile ed interessante. Uno strumento che oggi possiamo affiancare alla “cartella consultori adolescenti”. Si tratta di un nuovo progetto, con il patrocinio della Sigo, per realizzare una vera e propria cartella clinica, personalizzata con domande mirate e differenziate per offrire a questa vasta fascia di utenza un’accoglienza più completa e per avere una ricaduta positiva sulla salute dei giovani alla media e lunga distanza. Il nostro impegno continua quindi in parallelo su tutti i fronti e gli attori interessati: ora tocca ai genitori”. I dati italiani raccolti dal sondaggio Scegli Tu sono coerenti con analoghe esperienze internazionali: “Solo il 5% dei genitori pensa che le loro ragazze sotto i 15 anni possano già avere rapporti sessuali, contro il 38% delle giovani che invece ammette di averli già avuti – conclude la Graziottin -. Questo significa che anche chi apre un dialogo, spesso lo fa troppo tardi, quando il rischio è già concreto. La guida che abbiamo elaborato è un ottimo strumento per capire come iniziare il discorso e soprattutto come rispondere correttamente ai dubbi degli adolescenti. È indubbio infatti che vi siano evidenti lacune. Il tema della contraccezione di emergenza, ad esempio, fino a pochi anni fa non si poneva nemmeno. Le stesse pillole contraccettive si sono molto evolute e perfezionate, tanto che oggi disponiamo di formulazioni leggere, senza effetti indesiderati e capaci di offrire importanti benefici extracontraccettivi. Il nostro percorso inizia da qui, ma vogliamo ampliarlo su tutto il territorio e coinvolgere in maniera sempre più significativa i genitori”. |
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BOLZANO: UN OPUSCOLO SUL TEMA “IL DIABETE MELLITO NELL’ETÀ PEDIATRICA” |
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Bolzano, 1 dicembre 20101 - L’assessore provinciale alla sanità Richard Theiner, Bruno Pasquino, medico esperto del Servizio diabetologico pediatrico dell’Ospedale di Bolzano e Ulrich Seitz dell’Ufficio Ospedali questa mattina, 26 novembre 2010, presso l´Ospedale di Bolzano hanno presentato i contenuti del nuovo opuscolo informativo “Il diabete mellito nell’età pediatrica”. Ll diabete non è più solamente una malattia che riguarda persone anziane. Di fatto sempre più spesso, questo disturbo metabolico colpisce anche adolescenti, bambini ed addirittura nascituri. Il cosiddetto tipo 1 del diabete rappresenta per i genitori uno shock non indifferente e comporta un cambiamento drastico di tutte le abitudini di vita del paziente e della sua famiglia. La malattia cronica richiede ad esempio un continuo controllo dei valori glicemici, però esistono notevoli possibilità di condurre una vita normale per il giovane paziente. A tale scopo è stato deciso in stretta collaborazione con gli esperti medici del servizio diabetologico pediatrico dell’Ospedale di Bolzano e i competenti rappresentanti dell’Associazione Giovani Diabetici di predisporre informazioni in forma compatta per dare tutte le indicazioni utili per i genitori e per dare risposta alle tante domande che quest’ultimi si pongono a questa tematica. L´opuscolo“il diabete mellito nell’età pediatrica” sarà distribuito in tutti gli ospedali, dai medici di medicina generale. In più è accessibile online sul sito internet www.Provincia.bz.it/sanita. |
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1° DICEMBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO L´HIV/AIDS: IN TUTTA L´EMILIA-ROMAGNA OPUSCOLI E LOCANDINE DELLA CAMPAGNA INFORMATIVA CONDIVISA DALLA REGIONE CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO IMPEGNATE NELLA LOTTA ALL´AIDS |
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Bologna, 1 dicembre 2010 – “In una storia d’amore la tua storia ti accompagna sempre. Tieni fuori l’Aids”, “Usa il preservativo”, “Se hai avuto rapporti non protetti fai il test Hiv”, “Il test Hiv è gratuito”. Questi i messaggi della campagna informativa “Aids, rafforziamo le difese”, che la Regione Emilia-romagna, con la condivisione delle associazioni di volontariato, promuove in occasione della Giornata mondiale contro l’Hiv/aids. Le locandine saranno affisse nelle sedi dei servizi (ospedali, poliambulatori, Uffici relazioni con il pubblico, consultori…) e nelle farmacie del territorio regionale. L’opuscolo, che richiama in copertina le immagini e i messaggi della locandina offre un quadro approfondito su Hiv/aids ma anche sulle altre malattie a trasmissione sessuale, informando sui comportamenti a rischio, sulle precauzioni da adottare, sulla rete dei servizi attivi in tutta l’Emilia-romagna. E´ diffuso nelle sedi del Servizio sanitario regionale e a disposizione anche delle Unità di strada, impegnate in attività di informazione sui rischi connessi all´uso di droghe nei luoghi di divertimento frequentati dai giovani e in attività di "riduzione del danno" con distribuzione di preservativi e siringhe monouso a persone con tossicodipendenza. Sia la locandina che l’opuscolo segnalano due strumenti del Servizio sanitario regionale, attivi da anni per facilitare la conoscenza e l’accesso ai servizi, prima di tutto ai servizi di prevenzione e ai centri prelievo per il test Hiv gratuito: - il telefono verde Aids 800 856080, gestito dall’Azienda Usl di Bologna (dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18; il lunedì anche dalle 9 alle 12); - il sito internet "Helpaids" ( www.Helpaids.it/ ), gestito dalle Aziende sanitarie di Modena, che offre anche consulenze in anonimato. La campagna informativa è realizzata in collaborazione con la Commissione regionale Aids e si raccorda con il patrimonio di esperienze già effettuate a livello locale dalle Aziende sanitarie e dalle associazioni di volontariato, entrate in questi giorni a pieno titolo nella Commissione regionale Aids (delibera di Giunta 1778/2010). Per informazioni, consultare il portale del Servizio sanitario regionale ( www.Saluter.it/ ). |
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EMILIA ROMAGNA - FONDO NON AUTOSUFFICIENZA, INVESTIMENTI IN EDILIZIA SANITARIA E SOCIO-SANITARIA, INTERVENTI PER IL WELFARE NELLA FINANZIARIA REGIONALE IN COMMISSIONE ASSEMBLEARE. |
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Bologna, 1 dicembre 2010 - “Le risorse assegnate al Fondo regionale per la non autosufficienza per il 2010 sono pari al totale delle risorse che il Governo, con il Fondo nazionale, mette a disposizione di tutte le Regioni per lo stesso anno. Nel 2011, da parte del Governo, l’impegno per la non autosufficienza, come si evince dalla finanziaria, viene totalmente azzerato. Noi ci faremo carico di questa mancanza di finanziamento e i circa 30 milioni che dovevano arrivare dal Governo li stanzieremo con il nostro bilancio. Credo che questa sia la dimostrazione concreta del valore che l’Emilia-romagna dà ai bisogni delle persone non autosufficienti, sia anziani che con disabilità.” Lo ha detto Carlo Lusenti, assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna, in Commissione assembleare politiche per la salute politiche sociali, riunita per la discussione e la formulazione del parere riguardo alla delibera di Giunta relativa al programma 2010 in favore delle persone non autosufficienti. Le risorse previste dalla delibera, destinate a servizi per anziani e disabili non autosufficienti e ripartite dalle Conferenze territoriali sociali e sanitarie ai 38 Distretti delle Aziende Usl, sono pari a 487 milioni in totale, di cui 425 dalla Regione (305 da Fondo sanitario regionale e 120 da bilancio regionale) e 62 milioni da due annualità 2009 e 2010 del Fondo nazionale non autosufficienza. La delibera, che ha avuto il parere positivo della Commissione, sarà ora all’attenzione della Giunta regionale per l’approvazione definitiva. Nella stessa seduta di Commissione, l’assessore Lusenti, assieme ai tecnici dell’Assessorato, ha anche illustrato le linee generali per il welfare contenute nella finanziaria e nel bilancio preventivo della Regione per il 2011 e la delibera proposta all’Assemblea legislativa relativa al 7° aggiornamento del piano di investimenti in edilizia sanitaria e socio-sanitaria (ex articolo 20 legge 67/88). “La nostra priorità è quella dei servizi alla persona che si declina nei servizi e negli investimenti per ammodernare strutture e tecnologie del Servizio sanitario regionale come negli interventi previsti dal Fondo regionale per la non autosufficienza”, ha detto Lusenti. “Il Fondo sanitario nazionale non è stato ancora ripartito tra le Regioni, ma sappiamo, dalla finanziaria del Governo, che non ci sarà la crescita del 2,5% come previsto dal Patto per la salute siglato da Governo e Regioni; l’incremento sarà solo dello 0,7%. Di fronte al più che dimezzato incremento previsto del Fondo sanitario nazionale, di fronte all’azzeramento del Fondo nazionale per l’autosufficienza, - ha continuato l’assessore - pur in una situazione di grande difficoltà, e in assoluta controtendenza rispetto alle politiche nazionali, noi investiremo risorse dal bilancio regionale, per un totale di 303 milioni di euro, perché vogliamo continuare a promuovere e a migliorare la nostra rete di servizi per garantire ai cittadini i servizi di un welfare universalistico e solidale.” |
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LA QUARTA DIMENSIONE NELLA PITTURA DI OSVALDO LICINI E MARIO VESPASIANI GALLERIA CIVICA D´ARTE CONTEMPORANEA 27 NOVEMBRE 2010 - 16 GENNAIO 2011 |
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Ascoli Piceno Ascoli Piceno, 1 dicembre 2010 - Dopo la mostra del 2008 intitolata La quarta dimensione nella pittura di Mario Schifano e Mario Vespasiani, che segnava la prima tappa di un progetto articolato, l´esposizione odierna è la seconda proposta di dialogo tra due autori, in questo caso attivi in diversi periodi negli stessi luoghi, nell´intento di mostrare come entrambi, immersi nella ricerca di leggerezza e di spazi sospesi dal carattere fortemente evocativo, affrontino la stessa tensione al sopra-naturale, con una pittura dal gesto nervoso, quasi incompleta nel tratto. Attraverso i lavori selezionati, si vuole accertare come l´alchimia della pratica pittorica unita al mistero profondo dello spazio creato nella superficie quadro, possano ribadire la volontà di non svelare i segreti del mondo, quanto indicarne nuove soluzioni per decifrarli. Licini e Vespasiani hanno percepito e si sono resi conto degli enigmi che circondano il loro spazio vitale mettendo in scena con coraggio un nuovo metodo per affrontarli, cogliendo quel flusso invisibile di una risoluzione che sconfina oltre il perimetro della tela. La grande originalità di questi due autori sta nel fatto che essi ci presentano nelle loro opere dei metodi di "cifratura" e "decifrazione" del mondo e mai delle risposte certe rispetto al dato reale, che tuttavia sarebbero sempre limitate dalla logica umana. Il tempo che solito risulta difficilmente quantificabile proprio perché osservato non nella sua unità bensì in ogni singolo frammento, in queste opere ci appare come un eterno presente, dove i ricordi e le visioni assumono la veste di simboli e la percezione di essi non è più psicologica sensoriale. La pittura dei due autori si muove proprio in quel suo spazio "quadrimensionale" dove viene superata la suddivisione e lo scorrere del tempo, dove in atmosfere perennemente in bilico tra cielo e terra si scambiano le cause con gli effetti e dove nel ristretto perimetro della tela si ha l´impressione di assistere al paradosso di un "tempo-capovolto". La mostra è quindi una riflessione sul quotidiano inafferrabile, attraverso il quale con semplicità ed immediatezza gli autori indagano in chiave mitico-mistica la successione del tempo nel suo sviluppo, chiamando a loro volta lo spettatore a vivere pienamente l´evento, a “fare esperienza”. |
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NOEMIE GOUDAL LES AMANTS MILANO, 3 DICEMBRE 2010 - 28 GENNAIO 2011 |
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Milano, 1 dicembre 2010 - La forza del lavoro di Noemie Goudal (Parigi, 1984) risiede nella sua capacità nel ricreare spazi narrativi in cui è possibile il dispiegarsi di infiniti racconti, tutti egualmente plausibili. Le sue fotografie, infatti, condensano la narrativa temporale, tipica del racconto, in rappresentazioni visive stratificate costruite su più livelli, temporali e spaziali. Prima personale italiana, "Les Amants" allude alle tracce lasciate sul territorio dal passaggio di forze travolgenti, passionali, talvolta distruttive. Così le immagini presentano, o meglio, ricostruiscono, "il dopo", le rovine, i resti di quel poco che è rimasto. L´impressione è quella della sala vuota e dimessa dopo il banchetto a danze terminate o delle spiagge deserte, disordinate, d´autunno. Ma vi è anche l´impressione di presenze nascoste, di umanità malcelate che vivono tra le pieghe dell´immagine. Perché sono proprio gli oggetti, "soggetti in posa", ad essersi caricati di ulteriori significati e di corporeità a noi familiari: la cascata che sgorga dai rami degli alberi è insieme una sposa, un lenzuolo dopo la passione, un telone di plastica da riciclare. Da questo slittamento tra realtà e finzione tipico dei lavori della Goudal germinarno le infinite possibilità immaginative delle sue opere che suggeriscono altrettanti racconti. Mettendo in scena gli artifici stessi della rappresentazione l´artista crea uno iato che rivela un "interregno" sospeso in cui elementi naturalitistici e poetici coesistono e i molteplici livelli temporali sono compressi nel solo spazio di un´immagine immobile. Sarà presente l´artista. Nata a Parigi nel 1984, Noemie Goudal vive e lavora a Londra dal 2003. Dopo aver studiato alla St. Martins, frequenta il Royal College dove si diploma nel Master di Fotografia. Ha vinto numerosi premi tra cui il noto New Sensations della Saatchi Gallery, il celebre Premio Pezza presso la Triennale di Milano; è inoltre stata segnalata dalla Hoopers Gallery e dalla Metro Imagining ed ha vinto una borsa di studio presso il Rca. Le sue opere sono state acquisite della David Roberts Collection, dalla Conran Foudation e da Artwise. I suoi lavori sono stati pubblicati sulla Art catlin Guide, sul British Journal of Photography, su Creative, Hot Shoe Magazine e Vogue. Opening giovedì 2 dicembre, ore 19 c/o galleria Uno+uno Milano. |
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CULTURA. MIART 2011, FIERA D’ECCELLENZA DELLE GALLERIE ITALIANE È TERRENO DI CONFRONTO TRA IL MERCATO DELL’ARTE CONTEMPORANEA E LE POLITICHE CULTURALI DI MILANO |
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Milano, 1 dicembre 2010 - È stata presentata ieri a Palazzo Reale la terza edizione di Miart, la Fiera Internazionale dell’arte moderna e contemporanea in programma dall’8 all’11 aprile 2011 a Fieramilanocity. La Fiera verrà concentrata in un unico padiglione (il numero 3), con le gallerie collocate per analogia delle proposte secondo gli ambiti storico, contemporaneo e giovani. “Il futuro di Miart – ha detto l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory – è iscritto in un nuovo e diverso rapporto tra l’in e l’out, tra ciò che succede in fiera e il coinvolgimento totale, coerente e creativo con le gallerie, le case editrici, i critici e gli artisti dell’arte contemporanea milanese. Miart dev’essere il terreno di confronto tra il mercato dell’arte contemporanea e le politiche culturali di questa città, che a mio avviso hanno come obiettivo la nascita di un museo pubblico specializzato nell’arte contemporanea”. La mostra ospiterà il meglio della produzione italiana e internazionale dall’inizio del Novecento ad oggi. L’edizione 2011 di Miart sarà innanzitutto un’iniziativa di alto valore culturale, che coinvolge artisti, galleristi, collezionisti, curatori, critici, direttori di museo, enti istituzionali, testate di settore, librerie specializzate. La manifestazione rappresenta anche una risposta al mercato ancora in difficoltà. L’obiettivo è fornire una serie di spunti e riflessioni sui futuri orientamenti dell’arte, partendo dalle eccellenze che il mercato attualmente offre. Miart prevede inoltre una serie d’iniziative fuori fiera, realizzate con enti pubblici o privati di promozione dell’arte contemporanea. |
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WINTER WONDER ART ALLA GALLERIA AMMANN DI LOCARNO
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Locarno (Svizzera), 1 dicembre 2010 – La Galleria Ammann presenta la sua mostra invernale Winter Wonder Art, una grande collettiva con artisti internazionali. L’esposizione si tiene dal 2 dicembre 2010 al 20 febbraio 2011 alla Galleria Ammann in Piazza Grande 12 a Locarno con vernissage giovedì 2 dicembre alle ore 17.00. Espongono artisti internazionali della scena europea contemporanea come Hellmut Bruch, Austria, Ursula Götz, Svizzera, Emil Müller, Svizzera, Harald Schmitz-schmelzer, Germania, Nicole Schmölzer, Svizzera, e lo special guest Giovanni Vetere, Italia. La galleria Ammann, una delle più dinamiche nel panorama artistico ticinese, si trova al secondo piano di una caratteristica casa della Piazza Grande e a soli tre minuti dall´autosilo Largo Zorzi. I locali luminosi con vista sulla Piazza donano alla galleria un ambiente unico. Espone regolarmente opere recenti di artisti ticinesi conosciuti con un’ampia selezione delle loro opere oltre a personali di noti artisti svizzeri e internazionali e giovani artisti di talento. |
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