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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 04 Febbraio 2011
BOLZANO: PROPOSTA PER IL RILANCIO DEL TURISMO IN VAL VENOSTA  
 
Gli esiti dell’analisi della situazione e delle potenzialità del turismo in Val Venosta sono stati presentati venerdì 28 gennaio 2011, dall’assessore provinciale Hans Berger, assieme al presidente del gruppo di lavoro, Ulrich Veith, e al presidente del Consorzio turistico Val Venosta, Karl Pfitscher. Proposta l’istituzione di una s.R.l. Dopo sei mesi di attività il gruppo di lavoro "Consorzio turistico Val Venosta" ha provveduto ad analizzare la situazione del turismo ed i potenziali del suo sviluppo in Val Venosta valutando la formulazione di una nuova formula giuridica per il Consorzio al fine di poter sfruttare al meglio i potenziali emersi. Fra i dati rilevati, come ha sottolineato Ulrich Veith che presiede il gruppo di lavoro, si è preso atto che le aziende ricettive venostane nonostante le due stagioni turistiche riescono a totalizzare solo 104 giornate di pieno, rispetto alla media altoatesina di 128 giorni, applicando prezzi relativamente bassi. In una simile situazione manca la possibilità alle imprese, come è stato commentato, di fare investimenti e, di conseguenza, si regista un calo crescente della competitività. Sono però stati individuati due fattori di successo per la Val Venosta: il paesaggio e la cultura. La valle infatti è caratterizzata, da un lato, da forme uniche di paesaggio con collegamento diretto alla produzione agricola di qualità basilare per una gastronomia di livello, e dalla sua posizione strategica alla confluenza di tre Stati. Da queste considerazioni per sviluppare nuovi prodotti in grado di affrontare i mercati e quindi di propagandarli a livello turistico, il gruppo di lavoro suggerisce l´istituzione di una società consortile con lo status di società a responsabilità limitata che sostituisca l´attuale Consorzio turistico. Alla nuova società dovrebbero partecipare, in qualità di soci, tutte e sette le associazioni turistiche della valle e quindi nominare un consiglio di amministrazione formato da cinque membri coadiuvato da una commissione (senza diritto di voto) composta da cinque persone, un rappresentante ciascuno per la Comunità di valle, del Dipartimento turismo, dell´Unione commercio servizi Alto Adige hds, dell´associazione dei contadini "Bauernbund", e con la presenza altresì di un revisore dei conti. Importante sarà anche la collaborazione con le Regioni vicine, la società Alto Adige Marketing e l´Ufficio provinciale per il turismo. La proposta sarà ora sottoposta all´esame degli organismi del Consorzio turistico Val Venosta per una valutazione e per adottare una decisione al riguardo. Come ha sottolineato l´assessore provinciale Hans Berger, soddisfatto per gli esiti del lavoro impostato, la Val Venosta deve far tesoro dei suoi potenziali (paesaggio, clima, beni storico-culturali e varietà dei prodotti regionali) finora non adeguatamente sfruttati. Con il gruppo di laovoro sono stati compiuti i primi passi per giungere ad una presentazione unitaria al fine di incrementare il valore aggiunto del turismo nella regione; a tal fine dovranno essere utilizzate anche le sinergie con l´area turistica del Meranese.  
   
   
LA TASSA DI SOGGIORNO NON È OGGI APPLICABILE IN TRENTINO  
 
Lo scorso 28 gennaio in giunta, facendo riferimento ad alcune notizie apparse in questi giorni sui quotidiani locali, s´è parlato anche della cosiddetta "tassa di soggiorno", la cui istituzione è prevista dallo schema di decreto in materia di federalismo fiscale, attualmente in fase di definizione a Roma, come tributo locale che i comuni potranno applicare e disciplinare all´interno dei limiti previsti dal decreto medesimo. Premesso che la Provincia autonoma di Trento ha competenza sia in materia di turismo sia in merito all´istituzione di imposte e tasse sul turismo quali tributi provinciali, prima della firma dell´accordo di Milano del 2009, con le modifiche statutarie conseguentemente intervenute, la Provincia non ha mai avuto competenza in materia di tributi locali. Con tale presupposto, quindi, una norma come quella attualmente in discussione avrebbe trovato indiscutibilmente applicazione anche in Trentino. L´attuale formulazione dell´articolo 80 dello Statuto di autonomia, invece, prevede la competenza della Provincia ad istituire nuovi tributi locali. La portata di questa disposizione che dovrà essere chiarita nella norma di attuazione finanziaria di prossima discussione in sede di Commissione dei dodici, comporterà la non applicazione sul territorio provinciale del nuovo tributo. Infatti lo schema di norma di attuazione su cui si sta attualmente discutendo prevede espressamente che nelle materie di competenza provinciale non trovino applicazione in provincia i tributi locali istituiti dallo Stato e, quindi, neppure la cosiddetta tassa di soggiorno.  
   
   
TASSA DI SOGGIORNO, REGIONE SARDEGNA RIBADISCE CON FERMEZZA IL SUO NO  
 
Cagliari, - "No secco alla tassa di soggiorno! E´ un’idea sciagurata e illogica. Da due anni il comparto turistico è fiaccato dalla grave situazione economica, gli operatori alberghieri sono stremati dai graffi della violenta crisi e ora li si vorrebbe martellare con ulteriori deleteri provvedimenti". Con fermezza e perentorietà l’assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi ha ribadito il "no" della Regione Sardegna alla possibile reintroduzione della tassa di soggiorno a carico dei turisti che frequenteranno le strutture ricettive italiane. "La Regione ha già abolito ogni inutile tassa sul turismo, da quella di soggiorno a quella cosiddetta sul lusso sul turismo nautico, che ancora produce riflessi negativi sul comparto. Respingiamo con forza ogni nuova proposta di un balzello, la cui applicazione sarebbe un’idea sbagliata, realizzata nel momento sbagliato, perché provocherebbe un grave danno alla competitività del nostro sistema e lancerebbe un messaggio negativo, che striderebbe fortemente con le politiche promozionali regionali e nazionali". Secondo l’esponente dell’esecutivo, sono altre le azioni a cui pensare per il settore turistico: "Puntiamo sul binomio promozione - qualità. La Giunta Cappellacci - ricorda Crisponi - ha già avviato una serie di iniziative per l’allungamento della stagione turistica, per la formazione degli operatori del settore e per il miglioramento della strutture ricettive". "Questa - ha concluso - è la strada da intraprendere, non iniziative che rappresenterebbero un salto nel passato e che incoraggerebbero fenomeni di abusivismo".  
   
   
MATERA, INCONTRO CON TOUR OPERATOR UNGHERESI  
 
Il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, ha accolto, nei giorni scorsi, una delegazione di tour operator ungheresi, ospiti dell’associazione Legomania promotrice del progetto “Basilicata da vivere”. Presenti all’incontro, oltre al presidente dell’Ente di via Ridola: il vice presidente Giovanni Bonelli, l’assessore al ramo Angelo Garbellano, l’assessore Giovanni Rondinone, il consigliere Antonio Santochirico, il dirigente Franco Menzella, il presidente dell’associazione Legomania Pasquale Autiero, la referente ungherese Noemi Kurusa, alcuni tour operator, diversi rappresentanti della stampa ungherese di settore e generalista. “L’associazione Legomania intende sviluppare e promuovere l’intero territorio – ha sottolineato il presidente Pasquale Autiero – puntando sul mercato ungherese che sta mostrando grande interesse nei confronti del nostro territorio. Credo che questa opportunità vada approfondita con la collaborazione di tutti gli attori, istituzionali e privati”. “La Provincia di Matera – ha dichiarato l’assessore Garbellano – sta lavorando alla promozione del territorio al fine di accrescere una visibilità che paghi in termini produttivi. Una azione concreta che si deve articolare attraverso proposte dedicate e commisurate alla tipologia dei diversi mercati, tra questi quello ungherese rappresenta una destinazione che non possiamo trascurare". “L’ipotesi di avere uno sportello informativo che valorizzi l’intero territorio provinciale, dalle eccellenze culturali a quelle enogastronomiche, – ha concluso il presidente Stella – è sicuramente una possibilità che vorremmo potere concretizzare. Nei prossimi giorni valuteremo le modalità della presenza della Provincia alla Bit ungherese e pianificheremo azioni più specifiche a sostegno del progetto Basilicata da vivere, una iniziativa imprenditoriale che dimostra come sia possibile, anche grazie a un tipo di sostegno istituzionale non strettamente economico, come l’impresa turistica sia possibile".  
   
   
LOMBARDIA: MONTAGNA SETTORE DA VALORIZZARE OBIETTIVI: RECUPERO IDENTITA´ LOCALI E CONSERVAZIONE LUOGHI  
 
La montagna lombarda e le sue possibilità di sviluppo sono stati gli argomenti al centro dell´incontro che si è svolto alla Sede territoriale di Pavia, alla presenza dell´assessore regionale alla Casa e co-presidente del tavolo territoriale pavese Domenico Zambetti. "La montagna di Lombardia - ha detto Zambetti - costituisce un sistema territoriale articolato con altitudini, condizioni e caratteristiche climatiche e ambientali, economiche e socio-culturali molto differenziate tra loro. Tutti questi fattori sono stati tenuti in considerazione dalla Regione Lombardia nella predisposizione del Programma Regionale di Sviluppo della Ix legislatura e nel Piano territoriale regionale, che, fra i suoi obiettivi, ha la valorizzazione del territorio, la difesa del suolo, la prevenzione dei rischi idrogeologici". Il Programma, privilegia tre settori chiave di sviluppo: agricoltura, turismo ed energia. "In particolare - ha aggiunto Zambetti - per quanto riguarda la provincia di Pavia, l´area montana presenta un certo rallentamento dei processi di sviluppo, causato da una frantumazione della rete dei servizi alle imprese e alle famiglie. La criticità del sistema dei servizi è dovuta, tra l´altro, alla precarietà del sistema della mobilità, sia pubblica che privata, che non consente di incrociare rapidamente stili di vita urbani e opportunità di lavoro. È evidente che diventa necessario dare a queste aree l´opportunità di crescita, e quindi migliorare la qualità della vita, rendendo il territorio ospitale e fruibile per lavorare, spostarsi, comunicare. Credo - ha precisato Zambetti - sia un´operazione complessa, ma non impossibile". L´obiettivo è quello di valorizzare la storia e il patrimonio paesaggistico, naturale e artistico. "L´azione di recupero dell´identità delle comunità locali - ha detto ancora Zambetti - va realizzata di pari passo con la meticolosa acquisizione di conoscenze, con la valorizzazione delle risorse locali, con l´elaborazione e la conservazione delle storie umane che hanno segnato la vita e i luoghi della comunità montana". Lo sviluppo del territorio pavese passa anche attraverso una serie di progetti contenuti nell´Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale di Pavia. "La realizzazione dell´autostrada regionale Broni-pavia-mortara, - ha sottolineato Zambetti - contribuirà a superare le storiche divisioni tra le tre aree del territorio provinciale (Pavese, Lomellina ed Oltrepo) e il completamento del programma degli interventi prioritari sulla rete viaria di interesse regionale risolveranno le criticità locali". In programma, il potenziamento della rete escursionistica e viabilistica con il progetto Greenway Milano-pavia-varzi, il bando per la ´mobilità ciclistica´, (già approvato il finanziamento del primo stralcio del tratto Voghera-codevilla presentato dalla Provincia di Pavia), il rilancio dell´Oltrepo Pavese, con il progetto di fattibilità del Biodistretto energetico, presentato dalla Comunità Montana Oltrepo inserito nell´Aqst e la realizzazione dell´Enoteca regionale di Broni che, insieme al Polo vitivinicolo di Riccagioia, costituisce un intervento di grande rilievo per lo sviluppo agricolo e turistico della zona. "Regione Lombardia - ha concluso Zambetti - ha posto la sua attenzione anche nelle politiche della casa. Recentemente sono stati finanziati circa 14 milioni di euro per il patrimonio abitativo pubblico e il prossimo impegno è quello di operare sul fronte dell´offerta abitativa temporanea, che qui a Pavia ha certamente un rilievo prioritario".  
   
   
TURISMO IN SARDEGNA: STAGIONE ESTIVA 2010 IN CALO, MA IL SETTORE ALBERGHIERO TIENE NONOSTANTE LA CRISI INTERNAZIONALE (+1,2% LE PRESENZE FRA GIUGNO E SETTEMBRE)  
 
Cagliari - Negli ultimi mesi si è assistito ad una rincorsa dei dati sul turismo in Sardegna, provenienti da fonti diverse e spesso parziali, con risultati quasi sempre poco chiari. Qual è dunque la situazione? I turisti sono aumentati o diminuiti nel 2010? L’agenzia governativa Osservatorio economico rende noti i dati del movimento turistico in Sardegna nel periodo da gennaio a settembre 2010. Sono i dati riguardanti la totalità delle strutture ricettive regionali frutto dell’indagine condotta annualmente dall’Istat sul “Movimento del clienti negli esercizi ricettivi” che l’Osservatorio economico coordina a livello regionale sulla base delle informazioni raccolte da ciascuna Amministrazione provinciale. I dati elaborati dall’Osservatorio economico ci dicono che nel periodo analizzato il movimento turistico è calato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: gli arrivi hanno avuto una variazione del -3,5 per cento e le presenze del -1,7 per cento. In termini assoluti sono stati registrati 2.153.088 arrivi e 11.509.081 presenze, per un totale di circa 79.000 arrivi e 205.000 presenze in meno rispetto al 2009. La variazione negativa ha riguardato, anche se con intensità differenti, sia le strutture ricettive alberghiere che le extra-alberghiere, sia il turismo nazionale che estero. Negli alberghi gli arrivi sono diminuiti del -2,5 per cento e le presenze sono rimaste stabili (+0,1 per cento), mentre nel settore extra-alberghiero la contrazione è stata più pesante. La riduzione è stata più contenuta per gli Italiani rispetto agli stranieri, sia in termini di arrivi (-2,0 per cento gli Italiani, -6,2 per cento gli stranieri), che in termini di presenze (-1,6 per cento gli Italiani, -2,1 per cento gli stranieri). Anche la stagione estiva non ha avuto, nel complesso, un andamento positivo: nei quattro mesi tra giugno e settembre gli arrivi totali sono diminuiti del -2,3 per cento, le presenze del -1,3 per cento. Tuttavia la componente alberghiera ha saputo fronteggiare la crisi e ha fatto registrare un aumento delle presenze (+1,2 per cento) a fronte di una sostanziale stabilità degli arrivi (-0,3 per cento). Per fronteggiare la minore disponibilità di risorse, i turisti hanno preferito spostare le vacanze nei mesi di flusso relativamente meno intenso (giugno, luglio e settembre, piuttosto che agosto) che di norma offrono soggiorni a prezzi più contenuti. Questo comportamento è stato più accentuato per la componente straniera, che ha inoltre allungato la durata media della vacanza, mentre per la componente italiana la permanenza media è stabile.  
   
   
SIRACUSA: LOMBARDO, "MAI ESPRESSA CONTRARIETA´ AL PORTO TURISTICO  
 
Palermo - Con riferimento all´articolo pubblicato a pagina 22, in cronaca di Siracusa nel Giornale di Sicilia dell´1 febbraio, il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, precisa che: "all´onorevole Bufardeci sono state riferite informazioni distorte in ordine a quanto argomentato da me e dal Dirigente generale del Dipartimento regionale dei beni culturali e dell´identita´ siciliana relativamente al porto turistico in corso di realizzazione all´interno del porto Grande di Siracusa in occasione del convegno su Beni paesistici e parco degli Iblei, svoltosi a Siracusa domenica 30 gennaio". "Nessuno, infatti - spiega Lombardo - ha sostenuto, in quella occasione, l´illegittimita´ del porto turistico "Marina di Archimede", ma unicamente della connessa edificazione di un albergo entro la fascia di 150 m. Dalla battigia, incompatibile con il disposto dell´art.15, comma 1 lett. A), della legge regionale 12 giugno 1976, n. 78, che prescrive che in tutte le zone omogenee [degli strumenti urbanistici generali comunali] ad eccezione delle zone A e B, […] le costruzioni debbono arretrarsi di metri 150 dalla battigia; entro detta fascia sono consentite opere ed impianti destinati alla diretta fruizione del mare, nonche´ la ristrutturazione degli edifici esistenti senza alterazione dei volumi gia´ realizzati". "L´albergo e´ previsto in un´area di ripascimento o al suo immediato ridosso che non ricade in zona A o B del vigente strumento urbanistico - ricorda Lombardo - e la procedura approvativa adottata per il porto turistico, prevista dalla legge 23 dicembre 1996, n. 647, non consente alcuna deroga a normativa primaria vigente nel territorio della Regione Siciliana, quale quella sopra riportata". Inoltre, per il presidente, "La deroga a una norma regionale puo´, infatti, discendere esclusivamente da altra norma regionale, nel caso contemplata nell´art. 89, comma 11, della legge 3 maggio 2001, n. 6: Con l´osservanza delle procedure previste dall´articolo 16 della legge regionale 12 giugno 1976, n. 78, possono essere concesse deroghe a quanto previsto dalla lettera a) del primo comma dell´articolo 15 della medesima legge limitatamente a: a) opere pubbliche o dichiarate di preminente interesse pubblico; b) opere di urbanizzazione primaria e secondaria connesse ad impianti turistico-ricettivi esistenti, nonche´ ad ammodernamenti strettamente necessari alla funzionalita´ degli stessi complessi. Il comma successivo disapplica la norma per l´esecuzione delle opere da eseguirsi all´interno dei porti, fattispecie che implica rapporto di funzionalita´ tra l´opera e il porto non ricorrente nel caso di un albergo. Naturalmente la questione rileva ogni altra analoga previsione a Siracusa come in qualunque altra parte dell´isola".  
   
   
TURISMO IN UMBRIA: IMMAGINE INTEGRATA DI AMBIENTE, ARTE, CULTURA, ENOGASTRONOMIA, TRADIZIONI  
 
Perugia - "La nostra è una piccola regione, in cui tutto è collegato con tutto, a maggior ragione quando si tratta di un´offerta turistica, che si presenta attraverso una immagine integrata di ambiente, arte, cultura, enogastronomia, tradizioni, e salda quindi l´unità con la diversità e la peculiarità dei territori". Lo afferma l´assessore al turismo della Regione Umbria Fabrizio Bracco, aggiungendo che "prendersela dunque, come fa la portavoce dell´opposizione in consiglio regionale, con supposti ´finanziamenti a pioggia´ alle piccole iniziative, non tiene conto di questo dato fondamentale: che l´Umbria è una regione che vive sì delle grandi manifestazioni, ma anche e soprattutto del tessuto diffuso dei tanti piccoli eventi locali, che la rendono vivace ed attraente tutto l´anno, e compongono tutti insieme un´immagine ed una offerta unitaria, che consente la formazione di itinerari personalizzati a visitatori e ´tribù´ turistiche. L´umbria (e un´occasione importante sarà costituita dalla prossima Borsa del Turismo) è fortemente impegnata a rafforzare e diffondere la sua immagine turistica, all´insegna degli slogan ´Cuore Verde d´Italia´ e ´Scopri l´arte di vivere´, costruita su prodotti nuovi e differenziati, su un´offerta integrata veicolata dal nuovo Portale della Regione interamente dedicato al turismo, e su una nuova ´economia della cultura´, in cui beni ed eventi culturali sono proposti nella loro capacità di trasformarsi, oltre che in attrattori turistici, in fattori economici e formativi". Bracco spiega che su un fondo di 441 mila euro, stanziati dalla giunta regionale nella delibera richiamata dalla portavoce dell´opposizione, circa la metà è destinata a manifestazioni storiche, la cui celebrazione - sottolinea - "rappresenta non soltanto un recupero, una tutela ed una esaltazione identitaria del nostro passato, ma un potente attrattore turistico. Il resto - spiega l´assessore - è destinato sì ad iniziative che possono sembrare piccole, frammentate e disperse, ma unicamente a chi abbia dell´Umbria una visione assai miope, che guarda i singoli alberi e non riesce a vedere il bosco. L´umbria turistica e i suoi territori vivono proprio grazie alla diffusione spaziale e temporale dei piccoli eventi nei suoi piccoli centri, che siano culturali, teatrali, enogastronomici, folklorici, sportivi. Non si tratta di finanziamenti ´a pioggia´, ma, per mantenere la metafora, di un´irrigazione sensata. Non si vive soltanto di ´grandi eventi´, se non sono accompagnati dal fermento di tante iniziative sviluppate nei territori. Per dirla con la battuta di un film famoso - ha concluso Fabrizio Bracco -, è l´Umbria, bellezza".  
   
   
POTENZA: 18 NUOVI ACCOMPAGNATORI TURISTICI ABILITATI  
 
Il 21 gennaio 2011 si è tenuta la sessione d’esami per l’abilitazione all’esercizio di “Accompagnatore Turistico” ai sensi della Legge 40/2007 che ha visto la commissione esaminatrice, composta da docenti esperti in materie turistiche, abilitare 18 nuovi accompagnatori. Ai partecipanti, provenienti anche da regioni del nord Italia, che hanno dimostrato ottima preparazione sugli argomenti oggetto dell’esame e superato tutti la prova a pieni voti, va il plauso della commissione. Si sottolinea, inoltre, che l’amministrazione provinciale di Potenza è stata tra le prime ad applicare la normativa nazionale che semplifica le procedure di abilitazione per i candidati laureati in determinate discipline. Il 25 gennaio scorso e nella giornata odierna presso la biblioteca provinciale, sita in Potenza alla Via Maestri del Lavoro, si sono tenute, e si terranno anche il prossimo 7 e 10 febbraio, le sessioni di esame per Guida Turistica che vedranno la partecipazione di 51 candidati provenienti da varie parti della Basilicata e dalle regioni limitrofe. «Ancora una volta stiamo assolvendo ad un compito istituzionale importante – ha commentato l’assessore al Turismo, Nicola Figliuolo – che permetterà di elevare il livello qualitativo del servizio che rendiamo ai turisti, garantendo il massimo della professionalità». «La partecipazione alle prove di abilitazione per Accompagnatori Turistici di candidati provenienti da tutto il territorio nazionale – continua l’Assessore Figliuolo – è testimonianza della lungimiranza dimostrata dall’Amministrazione Lacorazza, nell’apertura verso l’esterno del territorio provinciale in un’ottica di promozione e valorizzazione delle risorse turistiche provinciali e di sviluppo dell’economia turistica». «Nel corso del 2011 – conclude l’Assessore Figliuolo – sono previste ulteriori sessioni di esame per l’abilitazione ai sensi della Legge Regionale 35/1998 di Guida Turistica, di Guida Escursionistica e Ambientale, di Accompagnatore Turistico, di Interprete Turistico e di Animatore Turistico». Agli uffici del settore Turismo e alla commissione esaminatrice va il ringraziamento dell’assessore Figliuolo per la preziosa collaborazione e la professionalità dimostrata sia nelle fasi preliminari di pubblicazione del bando e di accoglimento delle istanze di partecipazione, che nella attuale conduzione degli esami di abilitazione.  
   
   
PUGLIA: GUIDA TURISMO CONGRESSUALE  
 
La regione Puglia è seduta su una miniera d’oro. Con questa metafora l’assessore al turismo Silvia Godelli ha concluso in mattinata la presentazione della prima guida del turismo congressuale pugliese, frutto del progetto interregionale (finanziato con la legge 135 del 2001) che raccoglie i risultati dell’indagine conoscitiva e di mappatura svolta dalla Regione Puglia in collaborazione con le cinque Apt (Lecce soggetto attuatore), Università del Salento, Confesercenti e Assoturismo Puglia. Un censimento parziale delle strutture operanti sul territorio, un primo step che si concluderà nei prossimi anni con l’aggiornamento e il completamento della mappatura regionale. “Oggi presentiamo un pezzetto di prodotto che cambia radicalmente la prospettiva – ha detto la Godelli – perché promuovere nuove mete e nuovi servizi di qualità, inseriti in proposte che possano sostenere gli organizzatori di convegni e congressi, costituisce parte integrante della strategia promozionale della regione Puglia”. Un punto di partenza dunque la guida, per avviare e costruire le basi per un vero e proprio turismo congressuale pugliese, tenendo conto che “una buona integrazione tra qualità dei servizi offerti e attrattività dei territori è fondamentale perché la Puglia possa competere veramente nel mondo del turismo congressuale”. Laddove il prodotto non solo è la guida presentata questa mattina, ma anche il turismo congressuale vero e proprio, che per la Godelli deve essere “un prodotto buono, ben presentato, conosciuto e raggiungibile”. I criteri attraverso i quali la pubblicazione ha selezionato le strutture a vocazione congressuale presenti sul territorio pugliese (su 243 questionari inviati, solamente 63 strutture sono state ritenute idonee) sono riferiti ai rigidi parametri utilizzati anche dall’Osservatorio turistico regionale. “I criteri utilizzati – ha sottolineato ancora l’assessore – sono diventati ormai standard qualitativi di riferimento imprescindibile per la costruzione di un Sistema turistico congressuale pugliese”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Francesco Giaccari (docente Università del Salento), Massimo Rota (presidente regionale Assoturismo/confesercenti), Stefania Mandurino (commissaria Azienda di promozione turistica di Lecce) e Marco Biamonti (editore di Ediman, tra le più autorevoli fonti di informazione nella meeting industry italiana)  
   
   
TURISMO: LA SICILIA AVRA´ LA SUA BORSA INTERNAZIONALE  
 
Palermo - La Sicilia avra´ la sua borsa del turismo, aperta all´intero bacino euromediterraneo. "Si svolgera´ a Palermo, all´Albergo delle Povere, dal 19 al 22 maggio prossimi - annuncia l´assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida - e mira a diventare un importante punto di incontro tra domanda e offerta turistica nell´intera area euromediterranea. Fara´ incontrare gli operatori siciliani del settore con i buyer internazionali e sara´ una vetrina per le eccellenze culturali, ambientali e agricole della Sicilia, ma ci sara´ spazio anche per i paesi europei e mediterranei. Non si intende realizzare un classico evento fieristico. Sara´ una manifestazione aperta alle nuove forme di turismo, per uscire da una impostazione tradizionale". Si e´ gia´ insediato, nella sede dell´assessorato al Turismo, il gruppo di lavoro che si occupera´ dell´organizzazione. Ne fanno parte, al momento, i rappresentanti degli assessorati al Turismo, ai Beni culturali, alle Risorse agricole e al Territorio, della Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo, Stefano Biondo, direttore del Servizio museografico, responsabile dell´Albergo delle Povere, Cleo Li Calzi, capo della segreteria tecnica della Presidenza della Regione e Maurizio Ninfa, presidente dello Sportello regionale per l´Internazionalizzazione (Sprint). E´ previsto il coinvolgimento dell´Arpa, dell´Istituto della vite e del vino e del Cnr. L´appuntamento e´ previsto nelle forme di un meeting del turismo euromediterraneo. "E´ un evento - dice Tranchida - fortemente voluto dal presidente della Regione, Lombardo, nel quale concentreremo gli sforzi che fino all´anno scorso sono stati profusi per partecipare ad altre rassegne che, pur assorbendo grandi risorse, hanno dato un ritorno minimo alle imprese del settore. A partire dalla Bit, alla quale, quest´anno, la Sicilia non partecipera´. Abbiamo detto basta alle borse generaliste: nel Piano per il 2011, abbiamo previsto la presenza della Sicilia soltanto alle fiere e alle borse specialistiche che si svolgono in Italia e all´estero". Il Meeting palermitano di maggio, prevede, accanto ai workshop per gli incontri con i buyer internazionali, l´organizzazione di eventi collaterali, di mostre, di convegni. All´albergo delle Povere di Palermo, sara´ disponibile una superficie di 2.400 metri quadrati, su due piani, con un´area destinata a parcheggio, in via Cappuccini, alle spalle dell´edificio, di oltre 2.000 metri quadrati. E´ prevista la partecipazione di circa 200 espositori siciliani, tra albergatori, tour operator, agenzie di viaggio, operatori della convegnistica, del turismo scolastico e religioso, aziende di agriturismo. Saranno ospitate numerose delegazioni di paesi stranieri. E´ prevista la presenza di operatori siriani, che nei giorni scorsi sono stati in Sicilia per incontrare il presidente della Regione. Saranno allestiti stand per promuovere le eccellenze di quelle province siciliane che intenderanno partecipare.  
   
   
AREE PROTETTE: IL PARCO DEL TICINO APRE IL CONFRONTO SULLA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE  
 
Magenta – Un coordinamento che riunisca tutti i soggetti che hanno contribuito a scrivere 37 anni di storia del Parco del Ticino. Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente ha approvato una delibera con l’obiettivo di istituire il coordinamento che avrà il compito di predisporre un documento comune da sottoporre a Regione Lombardia in occasione della revisione della legge istitutiva della aree protette (86/83) finalizzato a valorizzare e tutelare il Parco del Ticino coerentemente con la volontà popolare che ne ha disposto la sua istituzione. Sul sito del Parco verrà inoltre attivata una “finestra informativa” aggiornata in tempo reale sia sulle attività del coordinamento che del percorso di legge in Regione Lombardia. Il Coordinamento Sarà composto da : • 3 Sindaci in rappresentanza di ogni singola provincia •1 Presidente o Assessore/consigliere delegato in rappresentanza di ogni provincia del Parco • 1 rappresentante per ogni associazione ambientalista riconosciuta a livello regionale • 1 rappresentante per ciascuno dei seguenti enti: Fai, Tci e Italia Nostra • 1 rappresentate per ogni associazione agricola provinciale • il Presidente o suo delegato del Consorzio Produttori a Marchio Parco Ticino •1rappresentante per ogni associazione pescatori e cacciatori provinciale •1rappresentante per ogni Associazione produttiva (artigiani, commercianti, industriali) provinciale •3 rappresentanti del mondo della ristorazione per ogni provincia che raffiguri le diverse realtà (trattorie, ristoranti, alta cucina) •1 rappresentante per ogni ordine professionale (ingegneri, architetti, geometri, periti agrari, agronomi, forestali) provinciale •1 rappresentante per ogni agenzia di educazione ambientale, 1 rappresentante per le associazioni sportive praticate nel Parco coerenti con la missione dell’Ente (Fiab, Cai, ect.). Oltre questi soggetti potranno chiedere di far parte del Comitato anche a quanti che, facendo istanza debitamente motivata al Presidente del Parco, possano dimostrare di avere un interesse diretto nel coinvolgimento della presente iniziativa Intervento della Presidente del Parco del Ticino, Milena Bertani - <Il Parco del Ticino è nato per volontà popolare con lo scopo di preservare questo immenso patrimonio. La battaglia sostenuta alla fine degli anni sessanta dalla Sezione pavese di Italia Nostra per la difesa del Ticino, denunciando i dissennati disboscamenti e i continui assalti della speculazione edilizia alle aree paesaggistiche del fiume azzurro, fu determinante per favorire la presa di coscienza del valore del territorio tra le popolazioni rivierasche del fiume. A far precipitare la situazione fu la notizia del progetto di realizzazione dello scolmatore di nord-ovest, atto a raccogliere le acque di piena di torrenti e colatori del nord milanese tra cui l’inquinatissimo Olona. Problemi che sono ancora, purtroppo, di stretta attualità e che preoccupano, oggi come allora, le popolazioni rivierasche, i politici, gli amministratori pubblici, le associazioni ambientaliste, gli agricoltori, i pescatori e i cacciatori. La nuova proposta di Legge Regionale segna una svolta epocale per i Parchi e gli Enti locali, perché il nuovo Ente giuridico individuato per rispondere ad alcune difficoltà insorte con la manovra finanziaria estiva, in realtà sposta il baricentro delle decisioni verso la Regione e non più verso gli Enti locali. Per questo abbiamo ritenuto di dover coinvolgere il più ampio numero di soggetti al fine di poter proporre alla Regione Lombardia un documento comune che raccolga le proposte, i suggerimenti e gli indirizzi per la valorizzazione e la tutela del Parco del Ticino, così come è accaduto per altre aree protette escluse dal provvedimento della Giunta Regionale. Questo lavoro collegiale sarà molto importante anche per la definizione del nuovo Statuto, perché la legge si prefigge di far scrivere una nuova Carta Costituiva dell’Ente che recepisca le indicazioni in essa contenute. Il nostro obiettivo è anche quello di fissare nuovi punti qualificanti per il governo futuro del Parco del Ticino, considerato che la nostra area protetta è l’unica che ha ottenuto il riconoscimento dell’Unesco non solo in Lombardia ma anche nel Nord Italia>. La proposta di Legge Regionale - Il sistema lombardo vede la presenza di 24 parchi regionali, distinti tra fluviali, montani, di cintura metropolitana, agricoli e forestali; 87 parchi di interesse sovra-locale; 63 riserve naturali; 30 monumenti naturali, ai quali si sono aggiunti 193 Siti di Interesse Comunitario (Sic) e 66 Zone di Protezione Speciale (Zps), che costituiscono la rete Natura 2000, istituita da Regione Lombardia in collaborazione con l’Unione europea e che tutte queste aree rappresentato oggi circa il 30% del territorio regionale tutelato. Con la Ix legislatura, Regione Lombardia ha voluto creare un nuovo assessorato interamente dedicato alle tematiche dei parchi, delle aree protette, dei sistemi verdi, delle foreste e del paesaggio – si legge nella relazione al progetto di legge regionale - con l’obiettivo di favorire l’integrazione delle azioni specifiche e ampliarne gli effetti complessivi nella valorizzazione di un importante patrimonio lombardo. La Lombardia è la Regione con la più lunga tradizione di pianificazione e gestione delle aree protette. Questa esperienza è stata determinata dalla legge 86/83 capace di coniugare gli aspetti di gestione con quelli di programmazione e di tutela del territorio. Una legge che è stata anticipatrice delle successiva legge quadro nazionale. La nuova proposta di progetto di legge individua tre ambiti essenziali di intervento mediante i quali si modifica la norma esistente e precisamente: la governance mediante la trasformazione degli attuali enti gestori in enti pubblici, con la partecipazione obbligatoria, anche in termini contributivi, degli enti locali territorialmente interessati (Comuni, Province, Comunità Montane), nonché di quelli volontariamente aderenti; l’efficienza gestionale e la riduzione della spesa - anche a seguito della manovra di luglio del Governo (legge 122/2010) - mediante l’esercizio in forma associata o convenzionata, da parte di più parchi, di una serie di funzioni, comprendendo tra queste anche accorpamenti tra Enti su base volontaria. La semplificazione mediante nuove procedure per l’individuazione dei parchi naturali, per le rettifiche ai confini dei parchi e per l’approvazione del piano del parco naturale (che sarà approvato dalla Giunta regionale e costituirà un titolo specifico del Ptc di parco regionale), nonché una migliore definizione dei poteri sostitutivi regionali, degli interventi in deroga. <Un provvedimento di pochi articoli che, però, modifica integralmente e sostanzialmente le parti essenziali della l.R. 86/1983, sopprime interamente la l.R. 26/1996 e introduce norme semplificate per le modifiche al Testo Unico l.R. 16/2007, con qualche aspetto giuridico non propriamente coerente con altre leggi e disposizioni in materia – conclude il Presidente del Parco del Ticino, Milena Bertani - e con la volontà del Consiglio Regionale espressa con due ordini del giorno approvati a luglio e a settembre dello scorso anno atti a “riaffermare la centralità dei Comuni nella gestione dei Parchi nell’ottica di favorire un federalismo sostanziale che prevalga sul rischio di un neo centralismo regionale>.  
   
   
SCIARE CON GUSTO - ATTIVITÀ FISICA E GOURMET SULLE DOLOMITI FINO AL 31 MARZO L’ALTA BADIA “SI GUSTA”  
 
Fino al 31 marzo 2011 si possono gustare, sulle piste dell’Alta Badia, i piatti ideati da Chef dell’Alto Adige e stellati Michelin. Dolomiti.it segnala agli amanti della montagna la seconda edizione di Sciare con Gusto, rassegna enogastronomica in cui la montagna “si gusta”e vede coinvolte differenti realtà del territorio come ristoranti, rifugi alpini e masi. L’evento si articola in diversi momenti e propone anche colazioni tra le vette, il piatto del fondista e il De dl’vin, giornata sugli sci dedicata ai vini altoatesini. Ai 2.000 metri del Col Alto, storica montagna sciistica di Corvara in cui nel 1947 fu costruita la prima seggiovia d’Italia, ogni martedì e giovedì mattina la giornata comincia con la preparazione di un’energetica colazione a base di prodotti altoatesini come i latticini, formaggi e marmellate dei masi locali, miele, pane, speck e uova sorseggiando i tipici succhi di mele. Alle prime ore del mattino è possibile godere del panorama e del silenzio delle cime delle Dolomiti circostanti per poi raggiungere in pista il fondovalle prima dell’apertura degli impianti di risalita. Per gli appassionati dello sci di fondo l’ex campionessa di sci di fondo Maria Canins consiglia il piatto del fondista, ossia una lasagna a base dei migliori prodotti di Giovanni Rana che garantisce il corretto e regolare apporto energetico per gli sportivi del fondo. Il piatto è presente in tutti i ristoranti situati lungo gli anelli del Centro Fondo Alta Badia. Il 20 marzo è il “dè dl’vin”, giornata della degustazione dei migliori vini dell’Alta Badia insieme a speck, formaggi e pane Südtirol. Quattro le baite a 2.000 metri di altitudine dove soddisfare i piaceri del palato. Www.dolomiti.it/    
   
   
LA LIGURIA NEL CUORE DI ROMA CON LE FESTE MEDIOEVALI  
 
C’è una bandiera genovese nel cuore del popolare quartiere di Trastevere, a Roma. Sventola sulla Confraternita di San Giovanni Battista de’ Genovesi, al di là della riva destra del fiume, nella zona di Ripa Grande dove già dal 1400 la colonia genovese possedeva fondachi e magazzini. Qui, grazie a un lascito di Medialuce Cicala, imprenditore, ambasciatore di Genova alla Corte Pontificia Medialuce Cicala, di nobile famiglia originaria di Lerici, per volontà di Papa Sisto Iv, originario di Celle Ligure, nel 1482 fu deciso di costruire un ospedale per la cura dei marinai a bordo di imbarcazioni battenti bandiera genovese. Nobile istituzione del laicato cattolico, istituita con bolla papale di Giulio Iii° nel 1553, la Confraternita di San Giovanni Battista de’ Genovesi, fin dal Xvi Secolo godeva di grandi privilegi, tra cui il diritto di Consolato concesso dal Senato della Repubblica di Genova e quello di liberare un condannato a morte genovese il giorno del santo patrono. Lo statuto della Fondazione Medialuce Cicala prevede che possano far parte della confraternita i genovesi residenti in Roma o discendenti fino alla terza generazione inclusa. Fra i cento confratelli ,anche i cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco e gli altri arcivescovi di Genova. In questi giorni, la Confraternita dei Genovesi è stata visitata dall’assessore al Turismo della Regione Liguria Angelo Berlangieri. Ricevuto dal governatore secolare Alberto Urbinati e dal segretario Mauro Nasti, Berlangieri ha annunciato che proporrà alle varie associazioni del territorio (Ventimiglia, Finale Ligure, Noli, Savona, Genova, Lavagna, Cogorno, La Spezia, Sarzana e altre località) di promuovere qui, nei prossimi mesi, la presentazione delle feste medioevali in costume e le rievocazioni storiche in programma nel corso dell’estate nei vari centri turistici della Liguria. Il complesso di San Giovanni Battista de’ Genovesi, ricco di un grande patrimonio artistico, ospita un chiostro del 1481 dove Pietro Antonio Lanza, un ecologista ante litteram originario di savona, nel 1558 vi trapiantò una palma di dieci anni. “La prima portata a Roma”, ricorda il giornalista Mario Macciò in uno studio del 1996 sulla Confraternita pubblicato sulla “Casana” per il 450 ° anniversario del complesso. Il chiostr , nei mesi scorsi, ha fatto anche da set a diverse scene della nuova serie Tv- un mix di giallo e commedia- “Che Dio ci aiuti”, con Elena Sofia Ricci nel ruolo di una suora- detective. L’oratorio e la Cappella di Santa Caterina sono decorati con un ciclo di affreschi del Xvii raffiguranti episodi di vita della Madonna e di Cristo attribuiti a Guido Signorini e Gerolamo Mariotti. La chiesa ospita la tomba di Medialuce Cicala, una grande tela con l’Apparizione della Madonna della Misericordia di Savona, di Giovanni Odazzi, altre opere del Gaulli, detto il Baciccio”.