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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Febbraio 2011
PARLAMENTO EUROPEO: MEDICINALI CONTRAFFATTI: NUOVE NORME PER PROTEGGERE I PAZIENTI  
 
Strasburgo, 17 febbraio 2001 - I deputati hanno approvato il 16 febbraio una nuova legge per impedire l´ingresso di farmaci contraffatti nella filiera farmaceutica legale. La normativa copre anche le vendite via Internet e introduce nuovi dispositivi di sicurezza e misure di tracciabilità, nonché sanzioni per i contraffattori per impedire la vendita di farmaci contraffatti ai cittadini dell´Ue. Marisa Matias (Gue/ngl, Pt), relatrice per il provvedimento, ha commentato: "I medicinali falsificati sono "assassini silenziosi" in quanto privi di effetto o poiché contengono sostanze tossiche che possono danneggiare, o addirittura uccidere, coloro che li assumono. L´assenza di una legge quadro incoraggia la contraffazione, un crimine organizzato. Abbiamo assistito a una crescita smisurata di questa attività criminale, con un incremento, dal 2005, del 400% dei sequestri di farmaci contraffatti. Proteggere la sicurezza del paziente è l´obiettivo principale di questa direttiva". Il testo ha ricevuto 569 voti a favore, 12 contrari, on 7 astensioni. Si stima che l´1% dei medicinali attualmente in vendita al pubblico europeo attraverso la catena di approvvigionamento legale sia falsificata e che tale numero sia in aumento. In altre parti del mondo, oltre il 30% dei medicinali in vendita può essere stato falsificato. Inoltre, sempre più farmaci innovativi e salvavita sono contraffatti. Vendite via Internet - I deputati hanno ritenuto necessario regolamentare la vendita di farmaci via Internet, dal momento che Internet è una delle vie principali attraverso le quali i farmaci contraffatti sono immessi nel mercato dell´Ue. Negli Stati membri in cui sono consentite, le farmacie online dovranno, secondo i deputati, ottenere un´autorizzazione speciale a fornire medicinali al pubblico via Internet per poter operare. I siti dovranno dotarsi di un logo comune, riconoscibile in tutta l´Ue per aiutare il pubblico a individuare le farmacie autorizzate. Tutte le farmacie internet con autorizzazione saranno collegate a un sito centrale, a livello di Stato membro. I diversi siti web nazionali saranno a loro volta collegati a un sito web europeo. I cittadini dovranno inoltre essere informati dei rischi connessi all´acquisto di farmaci via Internet. Caratteristiche di sicurezza e tracciabilità - Il progetto di legge aggiorna le vigenti regole e introduce le cosiddette norme di sicurezza sulle confezioni dei farmaci, per garantire l´autenticità e l´identificazione delle singole confezioni, nonché per verificare se l´imballaggio esterno sia stato manomesso. Una caratteristica di sicurezza - che deve ancora essere sviluppata dalla Commissione europea - potrebbe essere, per esempio, un numero di serie che può essere "letto" dalle farmacia a garanzia dell´autenticità della confezione. Come regola generale, queste caratteristiche si applicano a tutti i medicinali soggetti a prescrizione, a meno che non sia chiaramente escluso ogni rischio. Solo in casi eccezionali, se vi è un rischio di falsificazione, tali regole sono applicabili ai medicinali non soggetti a prescrizione. Inoltre, gli Stati membri devono creare un sistema per impedire che medicinali pericolosi (falsificati e con difetti di qualità) raggiungano il paziente. In caso di sospetto che il medicinale presenti un rischio grave per la salute pubblica, tutti gli attori della catena di distribuzione e tutti gli altri Stati membri devono essere informati tempestivamente. Nel caso in cui i farmaci falsificati abbiano già raggiunto i pazienti, ciò deve avvenire entro 24 ore in modo che i farmaci possano essere ritirati dal mercato. Intermediazione, esportazione verso paesi terzi e sanzioni - Oggi la rete distributiva per i farmaci è sempre più complessa e coinvolge non solo i distributori, che sono già contemplati dalla normativa esistente, ma anche i mediatori dei medicinali. Su richiesta dei deputati, i mediatori in futuro dovranno essere registrati per poter commercializzare i medicinali e potranno essere esclusi da tale registro nel caso in cui non rispettino le nuove norme. I deputati chiedono che non solo l´importazione, ma anche l´esportazione di medicinali verso i paesi terzi, sia regolamentata meglio. Su loro richiesta, le pertinenti norme in materia di informazione si applicheranno anche alla fornitura di medicinali a paesi terzi. Infine, sono introdotte sanzioni per violazioni della direttiva, che non devono essere inferiori a quelle applicabili alle violazioni del diritto nazionale, equiparabili per natura e importanza. I prossimi passi - Il testo approvato dai deputati europei è il risultato di un accordo raggiunto con il Consiglio, che deve anche dare la sua approvazione formale. Una volta approvato, gli Stati membri hanno 24 mesi di tempo per apportare modifiche alla loro legislazione nazionale.  
   
   
UN´INTERAZIONE TRA GENI TIENE LO SVILUPPO E L´ATTIVITÀ DEL CERVELLO SOTTO CONTROLLO  
 
Bruxelles, 17 febbraio 2011 - Gli scienziati hanno fatto grandi passi avanti verso la soluzione del mistero di come un neurone sappia esattamente dove deve crescere e quando deve mettersi in contatto con un´altra cellula nervosa. Alcuni ricercatori dell´Istituto Max Planck di neurobiologia in Germania hanno scoperto che l´interazione di due geni aiuta i neuroni in fase di sviluppo a capire quando hanno raggiunto la zona cui sono destinati nel cervello del moscerino della frutta. Grazie a questa ricerca, presentata sulla rivista Nature Neuroscience, i ricercatori potrebbero determinare meccanismi simili in grado di influenzare lo sviluppo del cervello dei vertebrati, contribuendo in modo efficace ad accrescere le nostre conoscenze di certe malattie dello sviluppo. Il sistema nervoso è ben noto per la sua complessità. Circa 100 miliardi di cellule nervose compongono il cervello umano e sono responsabili della connessione ad altre cellule specifiche durante lo sviluppo del cervello. La mancanza di tali connessioni risulta in un organismo disfunzionale. Ogni cellula stabilisce connessioni con le cellule vicine e poi emette un lungo cavo di connessione, l´assone, verso una zona diversa del cervello. Una volta raggiunto il suo obiettivo, l´assone si lega con i neuroni locali. Si materializza una catena di elaborazione che ci permette di effettuare una serie di attività come vedere e riconoscere un bicchiere e stendere la mano per afferrarlo. Se non si fanno le connessioni giuste viene compromessa la capacità della persona di effettuare l´attività dall´inizio alla fine. In altre parole, i neuroni devono connettersi alle proprie cellule partner giuste per assicurare la riuscita. "La creazione di connessioni sinaptiche ben definite tra specifici neuroni è fondamentale per l´elaborazione delle informazioni nel cervello," scrivono gli autori. "Le sinapsi sono spesso ordinate in strutture che riflettono un´organizzazione funzionale di contatti sinaptici. Come fanno gli assoni a scegliere il loro specifico strato sinaptico durante lo sviluppo?" si chiedono. "I meccanismi che stanno alla base della formazione di strati sinaptici non sono ancora chiari, sebbene siano stati identificati importanti attori molecolari." Gli scienziati dell´istituto Max Planck, insieme ai colleghi dell´Università di Kyoto e dell´Agenzia giapponese di scienza e tecnologia, hanno studiato come un assone riesca a capire quando deve smettere di crescere e cominciare a legarsi alle cellule vicine. Hanno studiato la funzione dei geni che influenzano lo sviluppo del sistema visivo del moscerino della frutta. I ricercatori hanno scoperto che il sistema visivo del moscerino della frutta si può sviluppare solo quando due geni collaborano tra di loro: i geni che generano le proteine "Golden Goal" e "Flamingo". Situate sulla punta dell´assone che cresce, queste due proteine apparentemente accumulano informazioni sull´ambiente a partire dal tessuto che le circonda. I neuroni si basano su queste informazioni per orientarsi nel cervello e riconoscere la propria zona di appartenenza. In breve, la ricerca ha mostrato che quando uno dei geni è inattivo o se c´è una disparità nell´attività dei geni, come un assone che smette di crescere prima di arrivare nella zona target, ne consegue un disordine. "Crediamo che meccanismi molto simili abbiano un ruolo anche in altri organismi - come gli esseri umani - dice Takashi Suzuki dell´Istituto Max Planck di neurobiologia, autore anziano dello studio. "Adesso siamo sulla buona strada per capire come manipolare le cellule in modo che raggiungano sicuramente la loro zona target." I risultati potrebbero aiutare i ricercatori a sviluppare nuovi metodi per combattere le malattie dello sviluppo e per riportare le cellule nervose rigeneranti nei loro luoghi di connessione. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck di neurobiologia: http://www.Neuro.mpg.de/english/index2.html  Università di Kyoto: http://www.Kyoto-u.ac.jp/en  Japan Science and Technology Agency: http://www.Jst.go.jp/en/  Nature Neuroscience: http://www.Nature.com/neuro/index.html    
   
   
DOLORE CRONICO: IL 18 FEBBRAIO, A ROMA, MEDICI SPECIALISTI A SCUOLA PER IMPARARE A GESTIRLO IL LAZIO TRA LE REGIONI CON LA PIÙ ALTA INCIDENZA DEL PROBLEMA: SOLO I PAZIENTI ONCOLOGICI CHE NE SOFFRONO SONO 100.000  
 
 Roma, 17 febbraio 2011 - Il dolore cronico, di natura oncologica e non, è una sofferenza che perdura nel tempo, compromettendo il benessere psico-fisico della persona. Ne sono colpiti anche numerosi cittadini laziali, basti pensare che solo i pazienti con dolore da cancro sono 100.000. La Legge 38 del 2010 ha finalmente sancito per tutti gli italiani il diritto a non soffrire: ora è necessario promuovere un cambiamento culturale anche all’interno della classe medica, in modo da garantire piena attuazione alla nuova normativa. Per formare gli specialisti del Lazio a un adeguato trattamento del problema, Roma ospiterà venerdì 18 febbraio, presso l’Hotel Crowne Plaza in Via Aurelia Antica 415, il corso formativo Map “Managing Pain, Orientarsi nella Terapia del Dolore”, organizzato nell’ambito di Change Pain, importante programma internazionale di educazione e sensibilizzazione co-promosso da Efic (Federazione europea della associazioni scientifiche che si occupano di cura del dolore) e da Grünenthal. La tappa di Roma si inserisce in un più ampio programma di incontri formativi multidisciplinari, distribuiti in tutta la Penisola. Caratterizzati dall’alternarsi di lezioni frontali e workshop interattivi, in un’ottica di integrazione delle competenze, i corsi Map si rivolgono a professionisti di diverse discipline: medici oncologi, anestesisti, reumatologi, geriatri, neurologi, ortopedici. Tra i relatori dell’incontro romano saranno presenti esperti operanti presso strutture sanitarie di riferimento per il territorio: Maurizio Evangelista, Direttore Uo Terapia del Dolore Ucsc/cic, componente della Commissione Nazionale "Cure palliative e terapia del dolore" del Ministero della salute, esperto dell´Istituto Superiore di Sanità per la Terapia del Dolore; Antonio Astone, Ricercatore Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Agostino Gemelli - U.o.c. Oncologia Medica; Giorgio Cannelli, Servizio di Terapia del Dolore, Unità Operativa Anestesiologia e Rianimazione Policlinico Agostino Gemelli; Giovanni Gambassi, Responsabile Unità Operativa Geriatria Policlinico Agostino Gemelli. “Questo è uno dei primi corsi organizzati all’indomani dell’approvazione della Legge 38”, afferma Maurizio Evangelista, che porterà l’esperienza ventennale dell’U.o. Di Terapia del Dolore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore / Cic, la prima costituitasi nel Lazio. “Risponde quindi a un’esigenza di formazione che è la base con cui poter garantire non solo un accesso omogeneo alla terapia del dolore e alle cure palliative su tutto il territorio nazionale, ma anche l´erogazione di prestazioni secondo canoni di qualità ed eccellenza. Non ci si muove più, quindi, su una base puramente volontaristica, ma per rispondere a una precisa esigenza postulata da una legge. Il dolore, poiché inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza, vede riconosciuta la sua importanza allo stesso modo di altre patologie croniche, quali il diabete o l’ipertensione: ciò significa che sarà necessario formare, in maniera analoga a quanto avviene nelle altre discipline, degli Specialisti provvisti di un curriculum dottrinario ‘ad hoc’”. Il corso Map di Roma si colloca a sostegno della diffusione di una nuova “cultura del diritto a non soffrire”, affrontando con gli specialisti i due aspetti necessari per assicurare un’ottimale terapia del dolore: la comunicazione medico-paziente e il percorso diagnostico-terapeutico. L’alleanza tra medico e paziente è vitale perché il dolore è esso stesso malattia e, come tale, porta con sé un pesante carico di timori e preoccupazioni. Come sottolinea l’oncologo Antonio Astone, che stima intorno ai 100.000 i pazienti oncologici del Lazio affetti da dolore, “la sofferenza non è un fenomeno facilmente misurabile. La capacità del medico di ricevere la richiesta di aiuto trasmessa dal paziente, spesso in un linguaggio “cifrato”, è fondamentale per proporre la soluzione, non solo farmacologica, più appropriata. È opportuno riflettere sul fatto che è impossibile ‘curare’ il dolore senza una valutazione globale, spesso multidisciplinare, della persona”. Sull’importanza di un maggiore sforzo di comprensione della situazione del paziente da parte del medico insiste anche Giovanni Gambassi, che illustra il caso particolare della misurazione del dolore nei pazienti anziani affetti da demenza. “Una persona anziana demente – spiega – che ha perso la capacità di farsi intendere o la capacità di verbalizzare il proprio dolore, non è una persona che non ha dolore, ma un paziente il cui dolore è ancora più difficile da far emergere. Presso l’Unità Operativa di Geriatria del Gemelli stiamo lavorando a delle scale di valutazione psicometriche, che possano aiutare il personale medico a fare delle diagnosi di dolore in pazienti non in grado di rispondere alle scale già esistenti”. Ai partecipanti al corso pertanto saranno fornite le basi per poter costruire una relazione empatica con il paziente ma anche per potersi orientare correttamente tra le diverse opzioni terapeutiche oggi disponibili, passando attraverso un impiego più appropriato di farmaci oppioidi, in Italia ancora sottoutilizzati. “Culturalmente in Italia il dolore è sempre stato considerato un momento ineluttabile della malattia”, afferma Giorgio Cannelli; “oggi ormai abbiamo gli strumenti medici e farmacologici adeguati per far fronte a quella che è la sofferenza inutile, ovvero il dolore che compromette la qualità di vita senza avere più la funzione di campanello d’allarme. A tal proposito, gli oppioidi sono sicuramente uno degli strumenti principali”.  
   
   
SARDEGNA: FONDAMENTALE LA CENTRALIZZAZIONE DELLE CHIAMATE ALLE GUARDIE MEDICHE  
 
Cagliari, 17 febbraio 2001 - "Nell´ambito del riordino della rete dell’emergenza-urgenza sarà fondamentale la centralizzazione delle chiamate alle Guardie mediche”. Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, in occasione del terzo incontro a Torino con gli esperti dell’Agenas (Agenzia nazionale della sanità), che da alcuni mesi collaborano con l’Assessorato per la stesura del Piano dell’offerta sanitaria regionale, da sottoporre successivamente all’attenzione ed alla valutazione del Consiglio regionale. "Si dovrà procedere - ha aggiunto l’assessore Liori - come già avvenuto per il servizio del 118, con un unico numero regionale, così da rendere efficace e sostenibile il processo di riorganizzazione. Serve ottimizzare gli interventi, ridurre i tempi di attesa delle visite e monitorare l’attività, realizzando un percepibile miglioramento della qualità del servizio da parte dei cittadini. Sarà anche un’occasione per sfruttare appieno le potenzialità, attualmente colpevolmente sottoutilizzate, del personale medico e sanitario che ha sviluppato e consolidato negli anni un importante patrimonio di esperienza". "Il riordino della rete dell’emergenza-urgenza - ha concluso l’assessore Liori - deve necessariamente prevedere anche la riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale. Perciò il numero delle postazioni nel territorio regionale andrà rivisto gradualmente, in più fasi, attraverso l’accorpamento secondo i parametri del numero e della tipologia delle prestazioni, della popolazione assistita, considerando i possibili incrementi stagionali, e delle distanze tra i diversi Comuni, oltre alla nuova configurazione della rete ospedaliera e di quella territoriale prevista dal Piano regionale. L’obiettivo è riorganizzare e razionalizzare l’intero sistema sanitario regionale, che funzionerà integrando le azioni della rete dell’emergenza-urgenza con le altre due reti, ospedaliera e territoriale, al fine di incrementare sia l’efficacia che l’efficienza, con un occhio di riguardo alla spesa"  
   
   
SANITA’: A VITTORIO VENETO PREOCCUPAZIONI INFONDATE. IL NUOVO PIANO SOCIOSANITARIO ANCORA NON C’E’  
 
Venezia, 17 febbraio 2011 - “Le preoccupazioni che ho letto oggi rispetto al futuro dell’ospedale di Vittorio Veneto non hanno motivo di essere, semplicemente perché il Piano Socio sanitario 2011 non esiste, essendo ancora in corso tutti i confronti e gli approfondimenti necessari alla definizione di una prima bozza sulla quale avviare il cammino istituzionale che, dopo l’approvazione della proposta della Giunta, prevede un ampissimo dibattito in Consiglio regionale, nel quale tutti potranno dire ulteriormente la loro, avanzare proposte, migliorie, modifiche”. Lo ha precisato ieri l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto. “Non è la prima volta – aggiunge Coletto – che su questo tema circolano indiscrezioni e chiacchiere, ma solo di queste si tratta, perché non esiste alcun documento ufficiale sulla questione, ma semplici carte di lavoro in progress. Basti pensare che sono ancora al lavoro i due tavoli ufficiali che abbiamo istituito in Regione: quello con le Università e quello con tutti gli altri portatori d’interesse”. “Deve essere chiaro a tutti – aggiunge l’assessore – che nessuna determinazione è presa, tanto meno sulla nuova organizzazione della rete ospedaliera, che è solo uno degli aspetti del Piano complessivo, e che ogni decisione non verrà calata dall’alto ma sarà frutto di un confronto con i territori. Questo vale per l’ospedale di Vittorio Veneto come per tutti gli altri nosocomi veneti. Per questo – conclude Coletto – rivolgo a tutti i portatori di legittimi interessi un appello a mantenere serenità ed obiettività, perché solo da un confronto sereno, obiettivo ed estremamente approfondito potrà uscire una riforma della sanità veneta condivisa quanto più possibile, e quanto più possibile aderente alle necessità di salute dei cittadini e dei territori”.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA INCONTRATO I RAPPRESENTANTI DELL’AVIS REGIONALE DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 17 febbraio 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha incontrato nei giorni scorsi a palazzo Alemanni, il Presidente dell’Avis calabrese Paolo Marcianò accompagnato dal segretario regionale Mimmo Nisticò, dal dirigente dell’associazione Gaetana Franco e dal Presidente dei trasfusionisti calabresi Sebastiano Sofi. Dal Presidente Scopelliti c’è stata ampia rassicurazione di attenzione e volontà concreta di intervento per superare il gap esistente e mettersi in linea con le altre regioni d’Italia in tema di raccolta sangue e dotazione normativa e strutturale. “La Calabria dal 1993 non ha un piano sangue regionale – hanno sottolineato i rappresentanti dell’Avis - siamo particolarmente soddisfatti della grande attenzione del Presidente Scopelliti verso queste delicate problematiche, avuta anche da Sindaco di Reggio Calabria. Il nuovo piano regionale del sangue, la creazione del centro regionale sangue previsto dalla legge 219/2005 e soprattutto l’aumento della raccolta in Calabria, ancora al di sotto della media nazionale. Sono queste le nostre priorità che, siamo convinti, saranno attenzionate dal Presidente Scopelliti verso cui nutriamo stima e fiducia”.  
   
   
PRESENTATO L’ IMID BIENNAL DI LECCE  
 
Bari, 17 febbraio 2011 - Arriva alla settima edizione l’Imid Biennial, che quest’anno si terrà nella suggestiva cornice del Castello Carlo V di Lecce, dall’8 al 12 marzo 2011. Il consueto appuntamento con il convegno scientifico dedicato alle malattie immunomediate ha come tema “Dalle Ige alla Multiple Chemical Sensitivity: i percorsi evolutivi dei disordini infiammatori immunomediati e ambiente-correlati” e sarà, quindi, un’analisi che si avvarrà di numerosi contributi di studiosi di caratura internazionale e che approfondirà l’evoluzione storica e clinica delle malattie immunomediate partendo da quando 40 anni fa furono scoperte le Ige, quinta classe di immunoglobuline anticorporali. Inoltre, nel 2011, la Regione Puglia ha varato il Piano di Riordino ospedaliero, premiando il Centro Imid di Campi Salentina e conferendo all’ospedale “San Pio” la vocazione esclusiva alla gestione delle cronicità, con particolare riferimento a quelle immuno-mediate e ambiente-correlate. Il presidio sarà, quindi, un centro di eccellenza, unico nella sua espressione istituzionale rispetto all’intero territorio nazionale, capace di convogliare a sé attività cliniche e di ricerca fortemente innovative (attraverso protocolli già avviati con più Università e Istituti di livello nazionale e internazionale), di fornire prestazioni terapeutiche di avanguardia, nonché di attrarre investimenti e fondi anch’essi provenienti da protocolli e progetti co-finanziati a livello nazionale e internazionale. La conferenza stampa di presentazione dell’Imid Biennial, che sarà, quindi, anche l’occasione per parlare di tempi e modi di trasformazione dell’Ospedale “San Pio”, si terrà giovedì 17 febbraio, alle ore 10.30, presso la sala riunioni del 4° piano dell’Assessorato alle Politiche Regionali per la Salute (via Caduti di Tutte le Guerre – Bari Japigia). Interverranno: il prof. Tommaso Fiore, assessore regionale alla Sanità, il Prof. Mauro Minelli, direttore della U.o. “Centro Imid”, presso il Presidio “San Pio da Pietrelcina” di Campi Salentina – Asl Lecce, il prof. Felice Ungaro, Responsabile dell’Organismo Regionale per la Formazione Sanitaria della Regione Puglia, il prof. Carlo Storelli, delegato del Rettore dell’Università del Salento, patrocinante l’iniziativa scientifica, il dott. Ettore Attolini, Dirigente dell’Ares incaricato della Progettazione Sanitaria nell’ambito del Riordino Ospedaliero. Modererà Esther Paola Tattoli, presidente nazionale Imid Association.  
   
   
SALUTE, RSA E HOSPICE SARZANA, ASSESSORE MONTALDO: ”NESSUNA PERDITA DI FINANZIAMENTI, STIAMO LAVORANDO PER SBLOCCARE I FONDI CASSA DEPOSITI E PRESTITI”  
 
Genova, 17 Febbraio 2011 - “I finanziamenti per la realizzazione della residenza sanitaria assistita e dell’hospice di Sarzana non sono perduti, da tempo stiamo lavorando sul Ministero del Tesoro e della Salute per ottenere lo sblocco di una quota dei finanziamenti complessivi, pari a 2,3 milioni di euro della Cassa Depositi e Prestiti e per dare il via ai lavori”. Lo dice a chiare lettere l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo rispondendo all’allarme lanciato dall’associazione “Città dei diritti e dei doveri” sulla perdita dei finanziamenti per la realizzazione dell’Rsa e dell’hospice di Sarzana. “L’allarme – dice Montaldo – è totalmente infondato ed è un’invenzione che le risorse siano state dirottate da Sarzana alla Spezia. Per dare il via ai lavori delle due strutture serve però il finanziamento globale che ammonta a 7,9 milioni di euro di cui 5,6 milioni provenienti dai fondi ex art. 20 per l’edilizia sanitaria e 2,3 milioni di euro dalla Cassa Depositi e Prestiti”. E sono proprio questi ultimi ad essere bloccati a livello ministeriale. “E’ falso comunque – conclude Montaldo – che si debba ripartire da capo, non appena riceveremo il via libera dai Ministeri del Tesoro e della Salute, potremo partire”.  
   
   
POLVERINI: REGIONE LAZIO SALVA DA CHIUSURA150 CASE DI RIPOSO  
 
Roma, 17 febbraio 2011 - Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha partecipato ieri, insieme all’assessore regionale alle Politiche sociali Aldo Forte, al convegno organizzato dal Cnec sulla delibera di Giunta che salva dalla chiusura 150 case di riposo del territorio regionale. Il provvedimento integra in deroga una legge regionale del 2003 che stabiliva determinati requisiti ai quali gli istituti avrebbero dovuto adeguarsi, pena la chiusura. “La Regione Lazio prosegue nel percorso di umanizzazione della sanità che passa attraverso l’integrazione con il sociale – ha dichiarato Polverini – La delibera precedente creava le condizioni per la chiusura di molti istituti di ricovero. Noi abbiamo dato la possibilità a migliaia di anziani di rimanere nelle loro strutture”. Potranno quindi continuare la loro attività le case di riposo impossibilitate, spesso per la loro collocazione, ad effettuare le modifiche strutturali richieste dalla legge del 2003. “Questi operatori svolgono un mestiere che è una missione – ha aggiunto Polverini – si tratta di un settore da sostenere, rivalutare e sponsorizzare. Siamo all’inizio di un percorso per continuare la riforma dei servizi socio-assistenziali che dovrà vedere al centro la persona”.  
   
   
CICLISMO, SABATO IL 48° TROFEO LAIGUEGLIA  
 
Genova, 17 Febbraio 2011 - Pronto al via il 48° Trofeo Laigueglia, in programma sabato 19 febbraio, di fatto la corsa che apre il calendario ciclistico italiano per professionisti. Tra le prime importanti sfide della stagione, il Trofeo Laigueglia, presentato nei giorni scorsi in Regione Liguria, è in assoluto una delle corse professionistiche italiane più affascinanti e rappresenta un importante test per la Milano-sanremo che si correrà un mese dopo. Nell’albo d’oro della corsa figurano nomi come Merckx, Baronchelli, Saronni, Pozzato, Armstrong e molti altri. Venti le squadre ai nastri di partenza, presentate dal patron della corsa Franco Costantino, insieme con il sindaco di Laigueglia Franco Maglione e l’assessore allo Sport della Regione Liguria Gabriele Cascino. I 160 concorrenti, se la dovranno vedere su un percorso di 184 chilometri che spazia da Albenga all’Imperiese e che comprende quattro Gran Premi della Montagna: il passo Balestrino (650 metri), il passo del Ginestro (682 metri ), San Daminao (454) e la Cima Paravenna (442 metri). Tra le venti squadre iscritte alla corsa Ivan Basso, Damiano Cunego, Giovanni Visconti, Alessandro Ballan, Francesco Ginanni, Daniele Ulissi. La partenza è prevista alle 11, con ritorno a Laigueglia alle 14,30. Anche quest’anno come da tradizione, la corsa registra una partecipazione di alto livello con Ivan Basso – l’ultimo vincitore del Giro d’Italia – che dopo il debutto a gennaio sulle strade argentine del Tour de San Luis, ha scelto Laigueglia per il suo esordio stagionale in Italia. Il team Liquigas-cannodale, oltre al campione varesino si presenta anche con Peter Sagan, l’asso emergente del ciclismo mondiale. A fronte di un leader indiscusso Damiano Cunego, da segnalare la presenza di Gavazzi e Pietropolli, rispettivamente secondo e terzo nell’edizione 2010 Bertagnolli, Niemec e Ulissi saranno le altre figure di spicco della squadra di Saronni. Fra i nomi della la sfida di sabato anche il vincitore dell’edizione 2007 Mikhail Ignatyev e il rientrante Danilo Di Luca del team Katusha. Una valutazione a sè la merita il team Androni Giocattoli che avrà in Francesco Ginanni l’uomo di punta, intenzionato a raccogliere uno storico e inedito tris consecutivo nella classica ligure.  
   
   
AUTO, DAL 4/3 A BRESCIA RIPARTE COPPA DELLE ALPI  
 
 Milano, 17 febbraio 2011 - A quasi un secolo di distanza dalla prima edizione, era il 1921, torna sulle montagne lombarde la Coppa delle Alpi: mitica competizione automobilistica. Il quattro e il cinque marzo prossimi 121 autovetture storiche, costruite fino al 1971, si sfideranno su un percorso lungo 570 chilometri. La gara partirà da Darfo Boario Terme (Bs) e attraverserà passi e valichi alpini lombardi. La manifestazione è stata presentata ieri , a Milano, dall´assessore regionale allo Sport e Giovani Monica Rizzi, dal presidente dell´Automobile Club di Brescia Aldo Bonomi, dall´assessore alla Sicurezza della Provincia di Brescia, Mario Maisetti e dal presidente del comitato organizzatore Giampiero Belussi. "Una gara importantissima nata addirittura prima della Mille Miglia - ha ricordato l´assessore Rizzi - un appuntamento che riconferma Brescia capitale dell´automobilismo; una vetrina per mostrare al mondo le bellezze della nostra regione anche in vista di Expo 2015". Il tracciato della gara prevede un percorso che va da Darfo Boario Terme (Bs) a Como (250 km) per poi tornare a Darfo Boario Terme (350 km), attraversando il confine di Stato con la Svizzera. In particolare, venerdì 4 marzo, alla partenza, le vetture attraverseranno il Passo della Presolana, Selvino, San Pellegrino Terme, la Val Taleggio e Lecco, fino all´arrivo a Como. Sabato 5 marzo, per la seconda tappa, il tratto iniziale del percorso costeggerà l´intera sponda occidentale del Lago di Como, fino alla Val Chiavenna. Passando per il Passo della Maloja, la gara proseguirà in Svizzera dove i concorrenti raggiungeranno St. Moritz, per poi tornare, percorrendo la Val Engadina fino a Zernez, in Italia, a Livigno. La gara attraverserà le province di Bergamo, Como e Sondrio, toccando le principali stazioni termali lombarde e i due siti archeologici Unesco: il Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Capo di Ponte e la linea ferroviaria del Bernina. "Questa competizione - ha ricordato Monica Rizzi - oltre al settore turistico, coinvolge anche quello agricolo: nei punti di ristoro infatti saranno distribuiti prodotti tipici locali, una vetrina di promozione del territorio che passa attraverso lo sport". L´assessore Rizzi ha in particolare sottolineato l´importanza della montagna e delle terme, i cui sostegno e crescita sono contenuti anche nelle linee guida del Piano di Sviluppo Regionale. "Il nostro obiettivo - ha concluso l´assessore - è quello di sostenere questi territori anche attraverso l´incentivazione del turismo sportivo e termale; il tracciato di questa storica prova contribuirà al suo raggiungimento".