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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 03 Marzo 2011 |
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LUCIANO TRENTINI È IL NUOVO PRESIDENTE DEL GRUPPO CONSULTIVO PROMOZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA |
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Bruxelles - Un incarico di grande prestigio per l’Italia affidato a Luciano Trentini Direttore di Cso che nella riunione del 2 marzo a Bruxelles è stato eletto Presidente del Comitato Consultivo Promozione della Commissione Europea. Il Comitato Consultivo Promozione è l’organo di collegamento tra sistema produttivo e Commissione Europea con cui lavora a stretto contatto per mettere a punto i meccanismi e le procedure più opportune all’ottimizzazione delle attività di promozione dei prodotti europei. Al Comitato Consultivo Promozione oggi partecipano importanti organizzazioni tra cui Celcaa (European Liaison Committee for Agricultural e Agri- Food Trade), Ciaa, ( l’Associazione che rappresenta gli interessi in Europa dell’industria del Food and Drink) e Copa- Cogeca (in rappresentanza delle cooperative agricole europee) che hanno l’interesse comune di promuovere i prodotti agricoli primari e l’agroalimentare europeo nel suo insieme. L’esperienza maturata dal neo Presidente Luciano Trentini nel settore delle promozioni si è consolidata in Centro Servizi Ortofrutticoli, attraverso la realizzazione di importanti progetti comunitari, come Mr. Fruitness e Sapori d’Europa che dal 2006 al 2014 porteranno ai Soci del Cso, cofinanziatori insieme all’Unione Europea e allo stato italiano, oltre 16 milioni di euro. “Ritengo – dichiara Luciano Trentini – che la mia Presidenza avvenga in un momento cruciale per l’agricoltura europea con la revisione della Politica Agricola Comunitaria e delle politiche di promozione”. Luciano Trentini lavorerà a stretto contatto con i diversi settori che compongono il Comitato, dalla produzione, all’industria, al trade, per assicurare un efficace funzionamento della politica europea della promozione con l’obiettivo di rendere noto e percepibile il valore aggiunto dell’agroalimentare europeo sia ai consumatori del mercato interno sia a quelli dei Paesi Terzi. |
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IL DOLCE RICORDO DEL NETTARE, IL PROFUMO INEBRIANTE DEL SUCCESSO |
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Se ci si allena per diventare un´ape da miele di successo, è necessario imparare come fiutare un fiore promettente a distanza. Le api che scelgono questa carriera sono troppo impegnate per sprecare tempo prezioso in bidoni. In breve, il tempo è nettare - e fortunatamente le api sono ben equipaggiate per affrontare una ripida curva di apprendimento. Alcuni scienziati in Germania hanno analizzato come le api acquisiscono questa abilità e hanno localizzato la memoria dell´odore in una parte specifica del cervello. Hanno partecipato alla ricerca gli scienziati della Freie Universität (Fu) di Berlino e del Centro Bernstein di Neuroscienza computazionale, Berlino, sotto la guida del professor Randolf Menzel del Dipartimento di biologia, chimica e farmacologia della Fu di Berlino. Il team "ha studiato come e se le api siano in grado di riconoscere una relazione tra l´odore e il nettare di un particolare fiore e se tale associazione sia localizzata in una precisa area del cervello dell´ape", dice la Fu di Berlino presentando le scoperte del team. Per fare questo, i ricercatori hanno messo su una "scuola per api" nel loro laboratorio. Alle api domestiche sono state proposte cinque fragranze artificiali. A partire da quel momento la presentazione di uno di questi odori era sempre seguita dalla comparsa di una goccia di soluzione zuccherata, mentre alle altre fragranze non corrispondeva un premio. Il condizionamento ha funzionato. Quando le loro antenne venivano a contatto con il liquido dolce, le api imparavano a fare la connessione e in seguito cominciavano a estendere le loro proboscidi al primo soffio del promettente profumo. Tale risposta veniva mantenuta tre ore dopo averla imparata. Il dott. Martin Strube-bloss, che adesso si è trasferito dalla Fu di Berlino all´Istituto Max Planck di ecologia chimica, ha studiato la base neurale di questo processo della memoria. Ha misurato le reazioni elettriche dei neuroni output nei corpora pedunculata del cervello delle api, che erano già stati identificati come aventi un probabile ruolo. "I corpora pedunculata nel cervello dell´insetto sono strutture di ordine superiore coinvolte nell´integrazione di informazioni olfattive, visive e meccanosensoriali e nella formazione della memoria," spiegano i ricercatori. "I risultati sono stati sorprendenti," commenta la Fu di Berlino. "Durante la fase di apprendimento, le attività nei neuroni non cambiavano affatto. Ma tre ore dopo l´apprendimento si rilevava un cambiamento: più neuroni rispondevano allo stimolo premiato e le risposte allo stimolo premiato erano più forti. I ricercatori avevano quindi effettivamente trovato una traccia della memoria. A causa di questo ritardo, hanno potuto inoltre concludere che non era dovuta al processo di apprendimento in se stesso o alla memoria a breve termine, ma che avevano invece identificato il sito della memoria olfattiva a lungo termine." L´analisi matematica, effettuata dal dott. Martin Newrot presso la Fu di Berlino, ha dimostrato l´affidabilità della risposta. Osservando i neuroni output dei corpora pedunculata quando una delle cinque fragranze veniva presentata, i ricercatori sono stati in grado di capire se si trattava di un odore premiato. L´elaborazione neurale coinvolta nella decisione per stabilire se l´odore fosse promettente durava appena 150 millisecondi. Queste informazioni, recentemente pubblicate sul Journal of Neurosciences, stanno adesso confluendo nello sviluppo di un modello computerizzato del cervello dell´ape. Questo modello sarà progettato per associare gli odori virtuali con i premi e per prendere decisioni basate su tali associazioni - un nuovo passo avanti verso lo sviluppo di cervelli artificiali per robot biomimetici. Per maggiori informazioni, visitare: Freie Universität Berlin; Dipartimento di biologia, chimica e farmacia: http://www.Bcp.fu-berlin.de/en/index.html and http://www.Biologie.fu-berlin.de/neuroinformatik Bernstein Netzwerk Computational Neuroscience: http://www.Nncn.de/ Journal of Neurosciences: http://www.Jneurosci.org/ |
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CONCLUSI I LAVORI DEL PROGETTO INTERNAZIONALE “ROBINWOOD PLUS” SVOLTOSI A CAMIGLIATELLO |
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Catanzaro, 3 marzo 2011 - L’assessore alle politiche internazionali e alla cooperazione euro-mediterranee, Fabrizio Capua, è intervenuto nel corso della seconda giornata del progetto “Robinwood Plus – Silvicultura”, svoltosi a Camigliatello, località che ha accolto una numerosa delegazione di ospiti provenienti dall’Italia e da altri Paesi europei. Il progetto “Robinwood Plus”, la “Silvicultura” come risorsa chiave per lo sviluppo, la protezione ambientale ed il miglioramento della qualità della vita” è un miniprogramma comunitario di cooperazione interregionale (interreg Iv C), che ha avuto inizio a gennaio 2010 e si concluderà alla fine del mese di dicembre 2013. Il progetto ha una dotazione finanziaria di € 3.150.000,00 (tremilionicentocinquantamila/00) di cui € 600.000 (seicentomila/00) sono stati assegnati alla Regione Calabria. Coordinatore e capofila del progetto è la Regione Liguria, partecipano come partners la Regione Calabria, la Regione Limuosin (Francia), la Regione di Kanuu (Finlandia) e la Regione di Harghita (Romania). Il progetto mira a promuovere lo sviluppo socio-economico delle aree rurali, attraverso una programmazione partecipata e gestione del patrimonio forestale e ponendosi, come obiettivi principali: la programmazione partecipata e gestione del patrimonio forestale; l’economia dello sviluppo sostenibile delle zone rurali; la salvaguardia ambientale delle foreste; il turismo ecosostenibile. Nel corso dell’incontro con la stampa, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il Vicepresidente del Consiglio della Regione Limousine (Francia) Gerard Vandenbroucke, il Dg del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria Giuseppe Zimbalatti e Laura Muraglia per la Regione Liguria, l’Assessore regionale Fabrizio Capua, si è soffermato sull’importanza di tali evento, soprattutto per far aumentare la competitività delle imprese calabresi. “L’obiettivo di tale progetto – ha affermato l’assessore alle politiche internazionali Capua – è duplice, il primo legato a costruire legami sempre più forti con i partner con i quali avviare anche costruttivi confronti. Il secondo è riuscire ad entrare in progetti che sono a tutto vantaggio per la Calabria, al fine di sensibilizzare gli altri enti regionali, le associazioni di categoria e le imprese ad uscire da un certo tipo di isolamento. Sposando in pieno la linea programmatica del Presidente Scopelliti abbiamo sempre pensato che c’è la necessità di doversi confrontare sempre con altre realtà – ha proseguito l’Assessore Capua – per raggiungere una più adeguata competitività, necessaria per rendere più forte il nostro sistema produttivo ed occupazionale. Il progetto Robinwood Plus ha avuto un costo zero per la Regione, ma sicuramente assume un valore elevato per chi ha partecipato”. Il Vicepresidente del Consiglio della Regione Limousine Gerard Vandenbroucke, si è soffermato sull’importanza della valorizzazione e della tutela delle foreste e delle zone montale, un’esigenza comune anche per la Francia, utile per lo sviluppo di un’economica sostenibile per il turismo e per l’artigianato. Il progetto prevede, tra l’altro, scambi di esperienze tra i partners con lo scopo di individuare e capitalizzare sistemi produttivi di eccellenza, per una pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, al fine di incentivare e sostenere la ripresa economica e sociale delle aree rurali. Per raggiungere tali obiettivi, il progetto “Robinwood Plus” ha previsto un bando per la realizzazione di azioni pilota denominati “sottoprogetti”. Nella Ii fase del bando, la cui pubblicazione è prevista per il giorno 15 marzo p.V., gli enti/organismi pubblici partecipanti al “Meeting” e “Workshop” calabrese, realizzati i Partenariati interregionali, risponderanno al bando con un sottoprogetto, per competere ed ottenere il finanziamento da parte del Comitato di Pilotaggio. I beneficiari interregionali selezionati che accederanno alla Ii fase del bando sono 44 enti/organismi pubblici delle cinque Regioni Europee partners “principali” del Progetto. Complessivamente parteciperanno al meeting in Calabria circa 85 rappresentanti di 44 enti istituzionali. Nella seconda giornata si è svolta una riunione tra tutti i soggetti ammessi nella prima fase, per discutere delle idee progettuali, in base alle quali si dovranno costruire i progetti esecutivi e il partenariato transnazionale. La Regione Calabria, vista l’entità dell’evento e le richieste dei partners europei di conoscere le realtà imprenditoriali locali, ha deciso, inoltre, di affiancare gli incontri istituzionali con la promozione di eccellenze imprenditoriali dei seguenti settori: artigianato agroalimentare e tessile; legno; artigianato artistico; turismo sostenibile. Le aziende che presenteranno i proprio prodotti sono state selezionate in collaborazione con Unioncamere Calabria, Coser e Arssa. Nei giorni 3 e 4 marzo, infine, l’Assessorato, in collaborazione con l’Arssa, l’Afor e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha organizzato alcune visite a S. Giovanni in Fiore, a Serra S. Bruno e Mongiana, con i partners Finlandesi e Rumeni per lo scambio delle buone prassi tra i rispettivi territori. |
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VENERDÌ SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO SUL PROGRAMMA OPERATIVO INTERREG IVC A LAMEZIA TERME |
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Il prossimo venerdì, quattro marzo, dalle ore 9.30 alle 13.30, la Regione Calabria, presidente del Comitato Nazionale del Programma Operativo Interreg Ivc, in collaborazione con il Segretariato Tecnico e l’Information Point South di Valencia, organizzano, presso la Fondazione Mediterranea Terina Onlus - Centro Ricerca Agroalimentare della Calabria (Zona industriale), Area Ex Sir di Lamezia Terme (Cz) un seminario di approfondimento sul quarto e forse ultimo Bando del Programma. Durante l’evento verranno anche illustrati due progetti di successo, finanziati nelle precedenti chiamate a progetto, che hanno avuto come capofila la Regione Marche e l’Azienda per la Mobilità ed il trasporto pubblico locale del Comune di Bologna. L’info Day italiano costituisce un importante luogo di scambio e condivisione delle problematiche relative a quest’ultimo Bando del Programma che scadrà il prossimo 1° aprile, nonché un momento di stimolo alla partecipazione da parte dei potenziali partner, in particolare, incidenti sul territorio nazionale. Come noto, infatti, Interreg Ivc, nell’ambito della Programmazione comunitaria dell’obiettivo “Cooperazione Territoriale Europea”, coinvolge tutti gli stati membri dell’Unione ed è l’unico Programma dell’Obiettivo 3 che vede la partecipazione di tutte le Regioni/province Autonome italiane. Al fine di fornire, inoltre, una specifica assistenza alle proposte progettuali da presentare, giovedì 3 marzo, il Segretariato Tecnico Congiunto del Programma sarà a disposizione dei potenziali partners/lead partners attraverso specifiche consultazioni individuali, che potranno essere prenotate direttamente sul sito ufficiale del Programma (http://i4c.Eu/ ). |
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ABRUZZO IN EVIDENZA SU TEMATICHE LIBERO SCAMBIO IERI A TOKYO LA VISTA DELL´AMABASCIATORE ITALIANO PETRONE |
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Pescara - La fiera internazionale Foodex di Tokyo accende i riflettori sulle aziende abruzzesi e sulle specialità regionali. L´evento principale nella prima giornata è stata la visita, presso i 18 stands della collettiva abruzzese, dell´Ambasciatore italiano in Giappone, Vincenzo Petrone, del Presidente della Commissione Agricoltura della Camera, On. Paolo Russo e dell´On. Sandro Brandolini, componente della Commissione permanente Xiii Agricoltura accompagnati dall´assessore Mauro Febbo. Si è colta così l´occasione per affrontare un tema importante come la discussione del trattato per il libero scambio (Free Trade Agreement) che la Commissione Europea avvierà con il Governo Giapponese a maggio. Attualmente il Giappone attua una rigida politica restrittiva sull´importazione di beni provenienti dalla Comunità Europea, imponendo pesanti dazi doganali sui principali prodotti agroalimentari (ad esempio, dazio pari al 778% del valore sul riso e divieto assoluto di importazione di una vasta gamma di prodotti agricoli). Le informazioni raccolte oggi in fiera, vere e proprie testimonianze da parte di aziende abruzzesi che da decenni operano sul mercato giapponese, serviranno ad argomentare le proposte che verranno inoltrate in ambito comunitario. "L´eliminazione delle attuali barriere all´ingresso - sostiene l´assessore Febbo - offrirebbe alle aziende già presenti in Giappone la possibilità di incrementare il loro volume di affari e garantirebbe a nuove aziende la possibilità di proporsi in un mercato sempre più sensibile alla qualità dei nostri prodotti". |
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TRENTO: RIFORESTAZIONE E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: PRESENTATI OGGI CINQUE PROGETTI
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Fare cooperazione allo sviluppo contribuendo al tempo stesso alla lotta ai cambiamenti climatici provocati dalle emissioni di gas serra nell´atmosfera: questo il senso di una proposta nata nel 2007 in seno al Consiglio provinciale e tradottasi poi in una decisione della Giunta attraverso la quale sono stati ora finanziati i primi cinque progetti di riforestazione, in Uganda, Somalia, Kenya, Tanzania, Amazonia. La presentazione stamani con l´assessore alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami, e il consigliere Roberto Bombarda, assieme ai responsabili delle associazioni coinvolte, Acav, Trentino Insieme, Fondazione Fontana, Assfron, Acqua per la vita. Riforestare aree disboscate dalla mano dell´uomo ha molte ricadute positive: ripristina un equilibrio che è andato distrutto, può generare fonti di redditi (o di cibo) per le popolazioni coinvolte, ma offre anche un contributo alla lotta ai cambiamenti climatici, perché gli alberi, come si sa, assorbono la Co2, principale responsabile dell´effetto serra. Ecco perché, come sottolineato dal consigliere Bombarda stamani nel corso della conferenza stampa tenutasi in Provincia, "questo genere di iniziative va a vantaggio di tutti: degli abitanti delle regioni dove vengono piantati gli alberi ma più in generale di tutti gli abitanti del pianeta, perché i cambiamenti climatici colpiscono tutti. Inoltre, i progetti portati avanti dalle nostre associazioni smentiscono il luogo comune per il quale prima viene l´economia e poi semmai, l´ecologia, quasi che la seconda sia un lusso. Al contrario, la tutela dell´ambiente produce anche più benessere materiale, mentre un ambiente degradato, specie in un contesto come quello dell´Africa, si traduce in maggiore povertà per i residenti." Gli ha fatto eco l´assessore Beltrami per la quale "dare il giusto rilievo alla questione ambientale significa anche elevare la qualità degli interventi; questi progetti sono tutti progetti integrati, che prevedono il coinvolgimento delle popolazioni locali, la formazione in loco, e tengono conto delle ricadute economiche delle attività di riforestazione. I progetti che sono stati sottoposti alla valutazione delle strutture provinciali interessate, il Dipartimento Risorse forestali e montane ed il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale, sono stati 17: cinque quelli che possiamo finanziare per un totale di circa 370.000 euro. L´obiettivo è quello di compensare, riforestando aree disboscate in alcuni paesi in via di sviluppo, circa il 10% del totale delle emissioni di gas serra prodotte dal Trentino." Il piano energetico provinciale fissa infatti a 300.000 tonnellate di Co2 le emissioni che il Trentino deve "tagliare" per dare il suo contributo al Protocollo di Kyoto. Il 10% di tale cifra può essere ottenuto, senza ovviamente ridurre gli impegni sul fronte della riduzione vera e propria di emissioni, con attività compensative. A livello internazionale esiste un vero e proprio mercato per l’acquisto di crediti di carbonio: in pratica i Paesi le cui foreste assorbono più di quanto il Paese emette "vendono" a Paesi con bilancio negativo, ovvero i più industrializzati, i propri crediti. Indicativamente il valore di 30.000 tonnellate di anidride carbonica - quello che il Trentino si propone di abbattere attraverso iniziative di compensazione - si aggira attorno ai 100.000,00 euro. La Provincia ha scelto però i non perseguire semplicemente la strada dell’acquisto dei crediti di carbonio, ma appunto di “compensare” una parte del proprio debito attraverso delle azioni positive, ovvero il finanziamento di progetti di forestazione e/o di lotta alla deforestazione, portati avanti da associazioni trentine già da tempo impegnate in Africa, Asia e America Latina con progetti di solidarietà internazionale. Scheda: i progetti di solidarietà internazionale nell´ambito del progetto "Verso una provincia a emissioni zero". Con una delibera novembre 2008, la Giunta provinciale ha approvato il Progetto Verso una Provincia a emissioni zero. Approvazione di un bando per la presentazione di Progetti compensativi, volontari ed aggiuntivi, attraverso interventi forestali nei Paesi in via di sviluppo, e incaricato i Dipartimenti Risorse forestali e montane e Istruzione, ciascuno per le parti di rispettiva competenza, per l’attuazione dello stesso. La delibera prevede l’attivazione di un bando ad hoc, rivolto agli organismi volontari di cooperazione allo sviluppo che rientrano nei criteri stabiliti dalla Delibera della Giunta provinciale n. 1760 del 1 settembre 2006, per progetti di forestazione e di lotta alla deforestazione. Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative volte a realizzare il Protocollo di Kyoto, che impegna i Paesi a ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica. Tale impegno compete agli Stati, per questo l’iniziativa provinciale è di tipo volontario. Il piano energetico provinciale stabilisce che le emissioni da ridurre a livello provinciale ammontano a 300.000 tonnellate di Co2. La delibera fissa nel 10% di tale cifra il valore ottimale da perseguire con azioni compensative (aggiuntive quindi agli impegni di riduzione locale). A livello internazionale esiste un vero e proprio mercato per l’acquisto di crediti di carbonio. In pratica Paesi con un bilancio positivo tra emissioni e assorbimento (le cui foreste assorbono più di quanto il Paese emette) vendono a Paesi con bilancio negativo i propri crediti. Indicativamente il valore di 30.000 tonnellate si aggira attorno ai 100.000,00 euro. La Provincia ha scelto di non perseguire la strada dell’acquisto dei crediti di carbonio, ma di “compensare” una parte del proprio debito, attraverso il finanziamento di progetti di forestazione e/o di lotta alla deforestazione. A tal fine il Dipartimento Risorse forestali e montane ed il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale hanno costituito un gruppo di lavoro informale a cui hanno partecipato anche alcuni rappresentanti di associazioni di volontariato e che ha elaborato il testo del “Bando pubblico per la presentazione di progetti compensativi, volontari e aggiuntivi attraverso interventi forestali e di lotta alla deforestazione nei Paesi in via di sviluppo” approvato con il 3 settembre 2010. A questo Bando hanno partecipato 17 associazioni i cui progetti sono stati valutati da un gruppo composto da funzionari del Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale e del Dipartimento Risorse Forestali e Montane. I 17 progetti sono risultati essere idonei ad essere finanziati. Con le risorse messe a disposizione per questo Bando si sono potuti finanziare i primi 5 progetti in graduatoria per un totale di 369.871,60 €. 1. Il “Progetto di forestazione a sostegno della salvaguardia del patrimonio forestale del Distretto di Koboko, West Nile, Uganda” presentato dall’Associazione Acav con una spesa ammessa di 66.192,00 Euro ed un contributo concesso pari a 52.953,60 Euro. Il progetto vuole realizzare 200 boschi che verranno piantati da 200 contadini della zona di Koboko in Uganda, per un totale di 160 ettari e 91.200 piante per due terzi piante forestali e per un terzo piante da frutto. Si realizzeranno inoltre 15 vivai gestiti da gruppi di contadini per la produzione di piante forestali e come laboratori di formazione per 150 contadini. Il progetto sarà preceduto ed accompagnato da un’intensa attività di formazione svolta da animatori di comunità. In trentino verranno coinvolti 15.000 studenti; ciascuno adotterà un’essenza piantata a Koboko e si impegnerà ad adottare comportamenti quotidiani sostenibili. 2. Il Progetto “Getting Reddy: compensazione delle emissioni tramite prevenzione della deforestazione in Tanzania e Amazzonia” presentato dall’Associazione Trentino Insieme con una spesa ammessa pari a 127.500,00 Euro ed un contributo ammesso pari a 99.300,00 Euro. Il progetto si propone di ridurre la deforestazione a cui sono soggette due aree; la prima sui Monti Rubeho in Tanzania e la seconda nell’Amazzonia brasiliana. La deforestazione sarà rallentata attraverso l’introduzione di politiche di gestione sostenibile di queste foreste e con la piantagione di piante ad uso delle popolazioni. Il progetto prevede inoltre lo scambio di esperienze e buone pratiche tra operatori forestali dell’Amazzonia e della Tanzania. I sistemi di gestione sostenibile dovranno prevedere piani di gestione e protezione del patrimonio forestale esistente, piantagioni per usi alternativi, pianificazione dell’uso del suolo, sviluppo di attività generatrici di reddito utilizzando risorse non legnose della foresta (apicoltura, agricoltura conservativa, etc.) e piani di sensibilizzazione ambientale e di formazione tecnico-gestionale del personale governativo locale. Sono previsti interventi di formazione e sensibilizzazione in alcune scuole trentine e presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali. 3. Il “Progetto compensativo di riforestazione in Kenya” presentato dalla Fondazione Fontana Onlus con una spesa ammessa pari a 127.500,00 Euro ed un contributo concesso pari a 100.000,00 Euro. Il progetto propone la riforestazione di Shamanek e Ndaragwa, due aree collocate all’interno della tutela dei territori centrali del Kenya e che da circa 20 anni sono soggette a deforestazione. Le principali cause della deforestazione sono da ricercare nello sfruttamento commerciale, nella riduzione del personale forestale e negli incendi boschivi. Si tratta di due aree attualmente cogestite dal governo Keniota e da associazioni delle comunità locali; la cogestione delle foreste è un sistema legalmente riconosciuto e molto radicato in Kenya. La riforestazione, che avverrà attraverso la piantagione di 290.000 giovani piante indigene, sarà funzionale ad un uso sostenibile di quest’area ed alla produzione di beni e servizi ambientali come ad esempio la creazione di crediti di carbonio. Le piantine utilizzate verranno prodotte da vivai locali che garantiranno le quantità richieste dal progetto. Questo progetto si caratterizza inoltre per il coinvolgimento di numerosi attori locali in Kenya a partire dal governo fino alle associazioni delle comunità locali che parteciperanno attivamente anche nella realizzazione di programmi di sensibilizzazione ambientale. 4. Il Progetto “Dalla Karamoja un aiuto per salvaguardare l’ambiente tramite la forestazione con acacie in Uganda” presentato dall’Associazione Assfron- Associazione Scuola Senza Frontiere con una spesa ammessa pari a 47.460,00 Euro ed un contributo concesso pari a 37.968,00 Euro. Il progetto prevede la realizzazione di alcuni boschi di acacia nei pressi di scuole e parrocchie nella regione Karamoja in Uganda. In questa zona la deforestazione è causata soprattutto dal taglio della legna da ardere e dalla produzione di carbone. In totale saranno afforestati 30 ettari per un totale di 20.000 piante. Si prevede inoltre la realizzazione di 4 vivai quali futuri rifornimenti di nuove piantine. Le piante resteranno a dimora per 50 anni con un sistema di sostituzione in caso di piante perdute e serviranno anche per la raccolta di gomma arabica, creando attività generatrici di reddito per le popolazioni locali. Accanto all’attività di piantagione si svolgeranno programmi di formazione e sensibilizzazione nelle scuole della Karamoja. 5. Il “Progetto di riforestazione in Somalia su terreni salati” presentato dall’Associazione Acqua per la Vita – Water for Life con una spesa ammessa di 99.650,00 Euro ed un contributo concesso pari a 79.650,00 Euro. 20 anni di anarchia in Somalia hanno ridotto drasticamente la vegetazione arborea a causa dell’abbattimento incontrollato per le necessità energetiche e alimentari; in particolare questo progetto si concentra nell’area del Basso Shabeelle dove il fiume Shabeelle esonda periodicamente allagando vaste aree. Le piene dello Shabeelle sono altamente salate in quanto il fiume nel suo corso attraversa enormi depositi lagunari salini. Sui terreni salati non è più possibile coltivare alcun prodotto alimentare tradizionale. Dal 2000 l’associazione Water for Life – Acqua per la vita, anche grazie al contributo della Pat, ha istituito una scuola agraria la quale, in collaborazione con Fao, ha svolto delle ricerche sui terreni salati. Da tali studi emerge la possibilità di sfruttare queste aree improduttive attraverso una mirata riforestazione, che oltre ad aumentare il verde può produrre cibo per la popolazione, foraggio per gli animali domestici e legname da costruzione. Il progetto prevede inoltre la produzione di un vivaio in tutte le scuole dell’area coinvolta in cui si pianteranno alcune specie di cui già si conosce l’adattabilità ai terreni salati e la possibilità di consociazione. Con le suddette specie verranno piantati 25 ettari con piantine fornite da una Ong locale. Si prevede infine il trapianto con “feste degli alberi” delle piantine prodotte nelle scuole, dove si svolgeranno anche percorsi di sensibilizzazione ambientale. |
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LIGURIA, INCONTRO RAMBAUDI-SABRY AZAR SU AIUTI A CONTADINI BRASILIANI DEL MARANHAO
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Genova. L’assessore alla Cooperazione allo Sviluppo della Regione Liguria, Lorena Rambaudi, ha incontrato l’ 1 marzo a Genova Zaira Sabry Azar, membro del coordinamento nazionale Movimento Sem Terra- Mst Maranhao (Brasile), in questi giorni in visita in Italia e ospite di Arci Liguria. Un incontro nell’ambito della cooperazione internazionale che dal 2008 Arci Liguria, Arci Spezia, insieme a Arcs, Regione Liguria, Comune e Provincia della Spezia e Comune di Lerici hanno iniziato con il Movimento del Maranhao per favorire lo sviluppo di un´agricoltura sostenibile in un villaggio rurale della regione. Un’area devastata da anni di allevamento intensivo di bestiame, e per la diffusione delle conoscenze di tali tecniche in tutto il Brasile. “Perché, come sostiene J.p Stedile, dirigente del Mst e di Via Campesina- sottolineano i membri dell’organizaazione - “se si dà ad un contadino solo la terra continuerà ad essere ignorante e manipolabile. Garantire ai poveri soltanto la possibilità di lavorare per se stessi, non risolve né il problema della povertà né quello della disuguaglianza”. È per questo che il Mst sostiene che i contadini devono avere diritto alla terra ed accesso all’istruzione. È questo che li libera, che offre loro la conoscenza e li fa diventare cittadini”. “Si tratta – afferma la Rambaudi – di un progetto molto interessante perché coniuga la necessità di sviluppo dell’agricoltura, basata su criteri eco-compatibili, con la creazione di comunità sociali dove si trova riscontro ai bisogni primari della popolazione di quel territorio”. |
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AGRICOLTURA IN SICILIA: FIRMATO PROTOCOLLO AUTORIZZAZIONI PAESAGGISTICHE |
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Palermo - Il dipartimento regionale interventi strutturali dell´assessorato delle risorse agricole ed alimentari e il dipartimento regionale dei beni culturali e dell´Identita´ Siciliana hanno stipulato un Protocollo d´intesa per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche. Il protocollo mira a rimuovere ogni ostacolo amministrativo e procedurale utilizzando tutti gli strumenti di semplificazione e di snellimento dell´attivita´ amministrativa. L´iniziativa asseconda la necessita´ di accelerare i tempi di attuazione degli interventi finanziari a carico delle misure del Programma di Sviluppo Rurale 2007 - 2013. L´accordo include nell´allegato A del Protocollo, la lista degli interventi, finanziabili dall´assessorato delle risorse agricole, che non necessitano di autorizzazione paesaggistica preventiva, purche´ siano compiuti secondo le modalita´ esecutive imposte per ogni tipologia di intervento. Per gli altri interventi, invece, il Dipartimento dei Beni Culturali e all´Identita´ Siciliana si impegna ad emanare un´apposita direttiva ai propri Uffici affinche´ a tali istanze, in considerazione della ristrettezza dei tempi di esecuzione, sia data priorita´ assoluta. |
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ANTI-OGM: PRESTO LA NUOVA LEGGE. LA TOSCANA PORTERÀ ANCHE LA UE SU QUESTA STRADA |
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Firenze – «Presto la Toscana avrà la nuova legge “anti-Ogm” e si porrà alla testa di un nuovo movimento per portare l’Unione Europea al bando degli organismi geneticamente modificati. Intendiamo “snidare” il Governo dalla posizione attendista che ha assunto su questa materia e lavorare con quanti vorranno seguire questa linea perché Bruxelles imbocchi con decisione questa strada.» Lo ha detto l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, durante la conferenza stampa tenuta ieri insieme a Slow Food per la presentazione dell’edizione 2011 del “Diario Slow Food.” L’assessore ha precisato che il 9 marzo prossimo la bozza della nuova legge sarà portata al tavolo di concertazione. Poi, una volta approvata, ha detto: “Non ce la terremo per noi ma la notificheremo a Bruxelles.” «La Toscana – ha argomentato Salvadori – non può in alcun modo essere una terra dove si produce o dove si fa ricerca in materia di Ogm. Non ce lo possiamo permettere. Se si spargesse la voce che in Toscana ci potesse essere anche il minimo rischio di contaminazione da Ogm – ha soggiunto – ci sarebbe un’incalcolabile perdita di competitività da parte del nostro settore agroalimentare, tutto vocato alla qualità. E poiché il Governo sembra andare in direzione opposta, – ha concluso Salvadori – noi ci metteremo alla testa di un nuovo movimento anti-Ogm.» Per quanto riguarda la legge sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari Salvadori ha invitato le aziende del comparto agroalimentare, in attesa che venga completato l’iter per la sua piena operatività, ad aderire in maniera volontaria. “Credo – ha concluso – che le etichette debbano essere il più chiare possibile circa la tracciabilità dei prodotti. Questo è garanzia per i consumatori.» |
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PESCA: VERSO NUOVO CCNL PERSONALE NON IMBARCATO SIGLATO ACCORDO PONTE PER RINNOVO PARTE ECONOMICA
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Raggiunto l’ 1 marzo a Roma, presso il Palazzo della Cooperazione, un accordo ponte, relativo alla sola parte economica, che porterà verso il nuovo Ccnl per il personale non imbarcato. Lo rendono noto l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative e la Lega Pesca, che hanno raggiunto l’intesa insieme a Fai-cisl, Flai-cgil, Uila-pesca. Per le tre associazioni di categoria “l’accordo raggiunto, seppure sofferto, è un tassello importante per la definizione del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro che, nel quadro dei nuovi assetti contrattuali stabiliti oltre due anni fa, con durata triennale dei contratti, avrà una veste completamente rinnovata per rispondere alle esigenze di modernità e di sviluppo delle nostre cooperative”. Il rinnovo prevede un incremento di 75 euro, erogati in due tranche: 37,50 a decorrere dal 1° marzo; 37,50 a partire dal 1 ottobre 2011. E’ prevista inoltre la erogazione di una “una tantum” pari a 150 euro, che sarà liquidata in busta paga con decorrenza 1 marzo 2011. Il Ccnl interessa direttamente tutti i lavoratori della filiera non imbarcati, impiegati in strutture cooperative, che rappresentano l’80% dei lavoratori del settore. |
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SVILUPPO RURALE: UN BANDO PER LE AZIENDE AGRICOLE DEL PARMENSE OLTRE 84MILA EURO PER FAVORIRE L’ADESIONE AI SISTEMI DI QUALITÀ ALIMENTARE. |
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Domande entro il 31 marzo Parma – 84.500 euro per favorire l’adesione delle aziende agricole ai sistemi di qualità alimentare. Sono le risorse messe a disposizione dalla Provincia con un bando appena approvato dalla giunta di piazzale della Pace nell’ambito del Prip (Programma rurale integrato provinciale), il documento di programmazione che delinea le politiche di sviluppo rurale e i fondamentali indirizzi di spesa per i prossimi anni. Il bando, elaborato insieme alle Comunità montane, mette a disposizione delle aziende agricole 84.500 euro per l’anno 2011: importo che potrebbe essere integrato nei prossimi mesi fino a 118mila euro grazie a nuove assegnazioni della Regione Emilia Romagna. I contributi sono concessi agli imprenditori agricoli, a parziale rimborso delle spese sostenute per la partecipazione ai sistemi di qualità. Il contributo quest’anno è pari al 90% dei costi sostenuti (mentre l’anno scorso era del 70%). Ogni impresa potrà comunque beneficiare al massimo di 3mila euro per anno. In particolare, sono ammissibili al finanziamento i prodotti, destinati esclusivamente al consumo umano, ottenuti con metodi di produzione biologica, i prodotti Dop e Igp, i vini Doc e Docg e le produzioni a marchio Qualità Controllata (Qc). Le domande di contributo possono essere presentate fino al 31 marzo 2011, utilizzando il sistema operativo pratiche (Sop) e l’apposita modulistica dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Agrea), scaricabile da www.Agrea.regione.emilia-romagna.it/ Il bando può essere scaricato direttamente da www.Provincia.parma.it/ Per eventuali chiarimenti si può contattare direttamente il Servizio Agricoltura e Risorse naturali della Provincia (0521 931804, a.Cantarelli@provincia.parma.it ). |
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ZUCCHERO: STRATEGIA COMUNE SUL FUTURO A PARMA IN PROVINCIA L’INCONTRO DEL TAVOLO DI COORDINAMENTO NAZIONALE DELLA FILIERA |
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Continua il percorso unitario della filiera dello zucchero e se l’obiettivo primario è quello di ottenere le risorse promesse da due anni dal Governo e “imprigionate” nelle maglie di iter burocratici che sembrano senza fine, all’orizzonte c’è un’altra partita da giocare: quella del futuro del comparto. Il 28 febbraio a Parma, al tavolo di coordinamento nazionale del settore bieticolo saccarifero, si sono ritrovati tutti d’accordo sulla posta in palio. Istituzioni, associazioni di categoria e dei produttori, sindacati e aziende: tutti consapevoli che se da un lato non bisogna mollare fino a che non saranno resi disponibili i finanziamenti, dall’altro occorre veder riconosciuto il valore strategico di questa produzione di qualità e dunque salvaguardarla, proteggendola. Ma di fronte alla preoccupazione per il futuro, come dice Pier Luigi Ferrari, vicepresidente della Provincia di Parma che coordina il Tavolo, “l’essere riusciti a fare squadra è già un grande risultato, così come l’aver condiviso gli obiettivi immediati e di prospettiva su cui si continuerà a lavorare”. A chiarire il quadro sugli aiuti attesi è stato Giovanni Tamburini. “Mi permetto di essere ottimista e tranquillo, sono risorse che ci sono e che arriveranno” ha detto il presidente di Uniozucchero spiegando che i 64 ml di euro deliberati dal Cipe a novembre “non sono stati messi in discussione”. E’ in corso un iter “contorto ma normale” che dopo verifiche e variazioni di bilancio, passaggi alla Corte dei Conti, porterà alla firma del Ministro Tremonti cosa che renderà le risorse finalmente disponibili. Per quanto riguarda invece i 21 ml di euro fermi ad Agea (l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura), la situazione è bloccata. Sfumato il “veicolo” del Milleproroghe, occorre risolvere il problema con un accordo fra Ministero e Agea, stabilendo se serve un atto amministrativo o legislativo per trasferire le risorse al bieticolo saccarifero. Oltre al tema delle risorse, dietro l’angolo per i soggetti del comparto da affrontare c’è la questione dell’art 68 del regolamento comunitario che determina la modalità di erogazione dei fondi per Paesi, l’unico intervento statale a favore del settore bieticolo saccarifero che al momento prevede 19,7 ml di euro, una cifra non sufficiente come sottolineano diversi interventi. Intanto, mentre il prezzo dello zucchero estero è cresciuto fino a superare quello europeo, in Italia sta procedendo la campagna contratti, una campagna difficile con risultati inferiori alle aspettative. Anche se ci sono notizie favorevoli, come quella che il gruppo Eridania Saddam ha anticipato nelle scorse settimane le risorse ai bieticoltori dello stabilimento di Trecasali (Pr), e si firmano accordi interprofessionali positivi per l’intera filiera, è indubbio che l’incertezza legata sia alle risorse che non arrivano, sia al futuro del comparto, pesa non poco sulla fase attuale. La strategia disegnata dal tavolo di coordinamento è stanzialmente unitaria. L’on Fabio Rainieri si fa portatore di un contatto diretto con Agea per risolvere alla svelta la questione dei 21 ml di euro bloccati. La sen Albertina Soliani mette l’accento sul fatto che la Ue vuole aumentare la quantità di zucchero, 500mila tonnellate in più oltre la quota di produzione. L’on Carmen Motta, stigmatizza i ritardi e preme perché l’azione del tavolo continui con la richiesta di atti finalizzati all’ottenimento delle risorse e per il riconoscimento che lo zucchero resti un bene primario del Paese. Ettore Ronconi della Flai Cgil nazionale segnala fra l’altro la necessità di presidiare le decisioni che saranno assunte a livello europeo sul comparto, per evitare che queste siano a discapito del mercato italiano. Alessandro Mincone presidente dell’associazione Cnb, ricorda le ultime azioni promosse dai vari soggetti del settore, testimonianza della volontà dell’intera filiera di tenere in piedi il settore, obiettivo raggiungibile solo se si continua a produrre. Claudio Gallerani presidente del Grippo Co.pro.b evidenzia il bisogno di azioni mirate a mantenere la filiera, che può recuperare se arrivano segnali incoraggianti, e che ha necessità di investimenti in ricerca. E’ d’accordo Michele Di Stefano, direttore generale di Anb, per il quale occorre recuperare la sfiducia dovuta al ritardo nell’arrivo delle risorse, unica strada per cominciare a costruire il futuro. Disponibili a continuare a fare la propria parte le istituzioni presenti nei territori in cui hanno sede gli stabilimenti: le assessore provinciali all’Agricoltura Annamaria Macchiarola di Campobasso e Gabriella Montera di Bologna, i sindaci Lorenzo Minganti di Minerbio e Nicola Bernardi di Trecasali. “Se oggi guardiamo alle dichiarazioni di volontà e alle disponibilità manifestate è chiaro il messaggio di proseguire il nostro lavoro – ha detto in conclusione dell’incontro Ferrari - faremo un ulteriore passo perché si concluda alla svelta la vicenda degli aiuti e vengano rese disponibili le risorse. Soprattutto diciamo insieme che si deve guardare a questo comparto, con quello sguardo di strategia indispensabile e di prospettiva in grado di dare maggiore certezza a tutta la filiera”. |
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CONVEGNO SUL PUNTERUOLO ROSSO A SAN BENEDETTO, IL PRESIDENTE GIAN MARIO SPACCA: ´IMPEGNO FORTE DELLA REGIONE PER UN TERRITORIO STRATEGICO PER IL TURISMO´. |
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´Il problema del punteruolo rosso e` fortemente sentito dalla Regione. Del resto stiamo portando avanti un´intensa azione di promozione turistica e uno degli asset di questa azione e` l´offerta di turismo balneare in cui San Benedetto con la sua Riviera delle palme ricopre un ruolo peculiare´. Cosi` il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, nel suo intervento il 28 Febbraio, a San Benedetto del Tronto al convegno ´Il punteruolo rosso e gli altri fitofagi delle palme dell´Adriatico: quali soluzioni?´ organizzato dall´Accademia dei Georgofili. ´Gia` negli anni ´90 ´ ha detto Spacca ´ la Regione ha adottato un forte programma finanziario per il ripopolamento delle palme nella linea costiera tra San Benedetto e Grottammare. Oggi stiamo impegnando 310mila euro di risorse per difendere le palme dal punteruolo rosso. Proprio in considerazione del valore paesaggistico, ambientale e turistico della Riviera, il governo regionale e` intervenuto sin dal primo manifestarsi del fenomeno, nel 2007: con decreto della Giunta regionale ha avviato una forte azione che e` stata anticipatrice di provvedimenti adottati a livello nazionale´. L´azione della Regione si e` concentrata su monitoraggio, informazione, massima riduzione della contaminazione. ´Fondamentale, ora ´ ha aggiunto Spacca ´ e` la ricerca di nuove possibilita` di cura. In questo senso abbiamo coinvolto anche l´Assam presso cui e` stato istituito un centro che, operando in rete con l´Universita` e altre realta` di carattere nazionale, sta affrontando il problema´. All´assam 21 ispettori fitosanitari e 7 tecnici sono impegnati nella prevenzione, monitoraggio e ricerca sul fenomeno del punteruolo rosso e degli altri fitofagi. ´Un forte impegno ´ ha concluso Spacca ´ che nasce anche dalla considerazione del valore economico delle palme per questo territorio. I risultati sono soddisfacenti: l´area colpita e` infatti rimasta contenuta (sono 15 i Comuni interessati, ndr) e, soprattutto, la dinamica di espansione del fenomeno e` lenta al confronto delle altre regioni, con 899 piante colpite al 31 dicembre scorso. Ora vogliamo passare alla fase successiva, quella della ricerca, che dovra` coinvolgere gli ambienti scientifici. In questo senso convegni come quello di oggi sono molto importanti. Da parte sua la Regione non fara` mai mancare il suo supporto, intervenendo anche, se necessario, con una nuova azione di ripopolamento per supportare l´immagine della Riviera delle palme´.. |
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LEBBRA DELL’OLIVO |
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Nella nota che segue, l’assessore alle politiche alimentari, Dario Stefàno, aggiunge alcune considerazioni alla delibera portata l’ 1 marzo all’attenzione della Giunta e con la quale l’Esecutivo ha chiesto al Miniestero delle Politiche Agricole interventi urgenti per contrastare i danni causati dalla lebbra dell’olivo. Ecco cosa dice l’assessore: “I cambiamenti climatici cui stiamo assistendo, come l’aumento delle temperature e delle piogge autunnali, ma anche gli eventi calamitosi sempre più frequenti, hanno consentito la diffusione anomala e invasiva della lebbra dell’olivo. “Gli olii ottenuti dalla lavorazione di partite di olive infette – sottolinea Stefàno - hanno raggiunto livelli di elevata acidità, anche fino a 12 – 13 gradi e, nei casi di attacco massiccio della “lebbra” addirittura superiori. La scarsa qualità del prodotto e il conseguente deprezzamento dell’olio, hanno determinato un cospicuo danno economico stimato in oltre 53 milioni di Euro, che in termini relativi ha rappresentato una diminuzione di entrate per le imprese agricole pari al 37,72% rispetto alle medie del triennio precedente”. “Si è reso, quindi, necessario e urgente – conclude Stefàno – adottare questo provvedimento di richiesta di aiuti straordinari al Ministero delle Politiche Agricole per attenuare lo stato di prostrazione delle aziende agricole, peraltro già provate dagli effetti della perdurante crisi economica, che nei territori di Brindisi e Lecce operano nel comparto oleario e che sono state pesantemente penalizzate dagli attacchi della “lebbra dell’olivo”. |
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ATTIVITA’ FISICA SOTTO LO ZERO: I CONSIGLI DEGLI ESPERTI E GLI ATTEGGIAMENTI CORRETTI IN ALTA QUOTA PER UNA OTTIMA ALIMENTAZIONE
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È arrivata l’ora di portare i bambini per la prima volta sulla neve! Ma sarà il momento giusto o è ancora troppo presto? Ci sono accorgimenti da tener presente? Quando e come deve mangiare durante la settimana bianca un bambino tra i 5 e i 10 anni? È vero che bisogna incrementare l’assunzione calorica quotidiana di circa 300 Kcal? E come dovrà essere vestito? Lo sci e gli altri sport sulla neve sono perfetti per divertirsi e fare movimento all’aria aperta, ma per godere appieno dei benefici che una settimana bianca può convenire seguire alcuni consigli. Ecco quelli degli esperti del sito www.Merendineitaliane.it: Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello Sport, e Amleto D’amicis, nutrizionista epidemiologo Marzo tempo di sci e di settimane bianche cioè movimento all’aria aperta e a contatto con la natura: ecco perché la vacanza sulla neve è perfetta a qualsiasi età, ma soprattutto per i giovanissimi. E se nel 2010 è stato riscontrato un aumento delle presenze sulle piste delle famiglie italiane, le previsioni per il 2011 sono altrettanto rosee. Lo sci è uno sport fantastico che permette di muoversi e divertirsi passando molte ore all’aria aperta e avvicinandosi alla natura. La settimana sulla neve può inoltre diventare anche un’occasione ideale per educare al movimento quei bambini che tendono purtroppo nella loro vita quotidiana ad essere pigri e sedentari e per questa ragione sono spesso in sovrappeso, se non addirittura obesi. Naturalmente i bambini vanno iniziati alla pratica sciistica solo dopo averli muniti di casco protettivo e di una adeguata attrezzatura di sicurezza, ma, soprattutto, immettendoli in un percorso sportivo adatto alle loro potenzialità e correttamente guidato da un adulto esperto. Come consiglia anche l’Ospedale Bambin Gesù di Roma, molta attenzione deve essere messa anche a come si vestono i bambini: tute impermeabili o idrorepellenti viste le probabili frequenti cadute sulla neve dovute all’imperizia, ma anche abiti di tessuti traspiranti e disposti “a strati” in modo da poterli alleggerire o appesantire a seconda delle condizioni ambientali. Mani e piedi devono, inoltre, essere tenuti sempre caldi proteggendoli con guanti e calze adatte. Per poter godere in pieno e a tutti gli effetti dei benefici di una settimana sugli sci non si può trascurare l’alimentazione che deve essere adeguata sia in quantità sia in qualità alla nuova condizione psicofisica in cui ci si viene a trovare. Stavolta i consigli giusti arrivano dagli esperti consulenti scientifici del sito www.Merendineitaliane.it. D’amicis: “la colazione e la cena diventano i pasti più importanti della giornata. E i carboidrati devono costituire almeno il 60% del totale dell’energia introdotta” “Se fare 5 pasti al giorno è importante durante tutto l’anno – esordisce Amleto D’amicis, nutrizionista epidemiologo dalle pagine del sito www.Merendineitaliane.it – sulla neve diventa una regola fondamentale. Poiché solitamente lo sport si fa la mattina, è bene cominciare la giornata con una colazione particolarmente sostanziosa. Se, infatti, la colazione dovrebbe coprire il 20% delle Kcal giornaliere, per prepararsi ad una bella mattinata sulla neve è bene incrementarle almeno fino al 25%. Bisognerebbe, poi, interrompere la mattinata sui campi da sci con uno spuntino, fare un pranzo leggero e digeribile, chiudere il pomeriggio sciistico con uno spuntino e infine consumare una cena completa capace di riequilibrare le scelte alimentari necessariamente non complete fatte durante la giornata all’aperto” “I carboidrati, devono costituire sempre ma in modo particolare in montagna il 55/60% del totale dell’energia introdotta – aggiunge D’amicis - Il glucosio è infatti il principale combustibile utilizzato dai muscoli, soprattutto nelle prime fasi dello sforzo. Per ricaricare le riserve di glucosio di muscoli e fegato e mantenere costante il suo livello nel sangue durante lo sforzo fisico prolungato in modo da averne sempre prontamente a disposizione, vanno bene gli alimenti che contengono sia carboidrati a rapido assorbimento (zuccheri) sia a lento assorbimento (amidi). Molto importante è bere liquidi (acqua, te, orzo, succhi di frutta diluiti, latte) per reintegrare le perdite di acqua e sali persi attraverso lo sforzo muscolare e a causa dell’altitudine. Una piccola quantità di sostanze nervine stimolanti come quelle contenute nella cioccolata possono aiutare a resistere meglio alla fatica.” Giampietro: “Durante la settimana bianca, all’alimentazione del bambino normopeso, bisogna aggiungere almeno 300 Kcal in più rispetto al suo fabbisogno quoitidiano e ricordarsi che gli sport ad alta quota devono soprattutto divertire i nostri figli. “Come in tutti gli sport, prima si inizia a praticarli, meglio è – dichiara Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport, anche lui consulente scientifico del sito www.Merendineitaliane.it - È importante, però, che il bambino abbia perfetta cognizione dei propri movimenti e dell’equilibrio. Un’età giusta per iniziare a sciare potrebbe essere intorno ai 4/5 anni. Ovviamente se non lo si vede ancora pronto, meglio optare per altri giochi come una passeggiata sulle ciaspole, lo slittino o una bella battaglia a palle di neve! Bisogna assecondare le predisposizioni dei giovanissimi, fargli fare quello che piace loro. Tenendo però ben presente che il senso del rischio di un bambino è ancora poco sviluppato e, quindi, non bisogna che si cimentino con cose troppo pericolose o discipline troppo impegnative.” “Per quanto riguarda l’alimentazione, partiamo dal presupposto che il fabbisogno quotidiano di un bambino normopeso, di questa età e che fa una moderata attività fisica è di 1300/1400 kcalorie. Mediamente, un’ora di sci di fondo comporta un dispendio energetico di circa 300/400 calorie, a seconda ovviamente anche del modo di sciare e del percorso. Quindi, se non si è in sovrappeso, bisogna rimanere all’interno di questo range (fabbisogno energetico quotidiano + 300) per non vanificare il dispendio energetico dello sport. Il discorso cambia per i bambini in sovrappeso, che non devono invece modificare il proprio fabbisogno calorico per approfittare della settimana bianca per perdere peso, divertendosi”. “La mia dieta perfetta in alta quota? – conclude Michelangelo Giampietro su www.Merendineitaliane.it – Bisogna fare il pieno di carboidrati semplici e complessi già a colazione, scegliendo biscotti secchi, pane, fette biscottate con marmellata, alternandoli con dolci da forno a base pandispagna, pasta frolla, brioche o con cereali. Latte o yogurt e frutta naturalmente non possono mancare. Se si prevede di fare un pranzo frugale, è bene aggiungere anche un po’ di speck o del prosciutto e del formaggio, accompagnato dal pane. Mentre si è sulle piste non bisogna mai dimenticare di sorseggiare di tanto in tanto dell’acqua o del succo di frutta diluito, ma soprattutto le mamme devono sempre mettere nello zainetto dei propri figli il necessario per uno spuntino, come una confezione di biscotti o una merendina: un dolce da forno confezionato rappresenta, infatti, la soluzione più pratica e igienica, nonché la più veloce, visto che può essere consumata facilmente anche mentre si è in fila per risalire in vetta. Per quanto riguarda il pranzo, se si scia solo la mattina, si può fare un pasto normale. Se, invece, si continua a fare sport anche il pomeriggio, conviene fare un pasto leggero senza eccedere troppo nei grassi e nelle proteine, che sono più difficili da digerire. Il pranzo ideale? Un piatto di pasta o di riso conditi semplicemente con il pomodoro fresco. Dopo le discese pomeridiane, invece, arriva il momento tanto atteso dai bambini: la cioccolata calda in baita. Un momento importante, che deve esser vissuto anche come occasione di gratificazione per il bambino dopo una giornata impegnativa e come preparazione alla cena, che diventa così il pasto principale della giornata.” |
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DON ALFONSO 1890 ANNOVERATO DAL NEW YORK TIMES TRA I 10 RISTORANTI
NEL MONDO PER CUI VALGA LA PENA SCENDERE DALLA NAVE
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Il Don Alfonso 1890 a Sant’ Agata sui due Golfi nella Penisola Sorrentina conquista ancora una volta le luci dei riflettori apparendo nella lista 2011 del New York Times tra i 10 ristoranti per cui valga la pena scendere da una nave da crociera. Sottolineando come le crociere raramente consentano di assaporare le prelibatezze dei Paesi dove fanno tappa, il New York Times pubblica una classifica dei ristoranti nelle principali città portuali da cui il viaggiatore dovrebbe lasciarsi sedurre oltre il comfort della nave. Unico italiano, il Don Alfonso a Sant’agata sui due Golfi si fa così emblema dell’eccellenza culinaria del Mediterraneo, dove gli ingredienti fondamentali, prodotti nell’azienda agricola Le Peracciole, sono magistralmente orchestrati da Alfonso ed Ernesto, padre e figlio, in un tutt’uno armonioso miscelato con l’amore e la passione per la propria terra. Già celebrato da guru della gastronomia come il noto critico del New York Times, R.w. Apple Jr, che lo aveva incluso nel proprio testamento spirituale, pubblicato postumo nel 2006, tra i ristoranti che preferiva e per cui valesse la pena acquistare un biglietto aereo, il Don Alfonso 1890 vanta nella sua proprietà anche un relais del 1800 composto da 8 suite arredate secondo lo stile dell’antica dimora. Www.donalfonso.com |
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BIRRA ARTIGIANALE E ALTA CUCINA
FABIO CIERVO, EXECUTIVE CHEF A LA TERRAZZA DELL’EDEN DI ROMA, SORPRENDERA’ I PALATI PIU’ SOPRAFFINI CON ACCOSTAMENTI DECISAMENTE INSOLITI E STREPITOSI PER TUTTO IL MESE DI APRILE
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Visto il grande e crescente interesse per il fenomeno birra artigianale in Italia, Fabio Ciervo realizzerà un menu a base di cinque portate sapientemente abbinate a cinque birre artigianali italiane, tra le migliori in Italia. Birra Artigianale e Alta Cucina, la golosa e paradisiaca iniziativa che andrà in scena per tutto il mese di aprile 2011 al ristorante La Terrazza dell’Hotel Eden ha l’obiettivo di promuovere la cultura della birra artigianale italiana di qualità nonché la scoperta degli abbinamenti culinari più sofisticati e azzeccati. La manifestazione vedrà la partecipazione di cinque birrifici artigianali, tra i più rappresentativi d’Italia, e delle loro birre premiate con il massimo punteggio dalla Guida alle birre d´Italia 2011, edita da Slow Food Editore, e che sono: l’Admiral del Birrificio 32 via dei birrai (Veneto), Porpora del Birrificio Lambrate (Lombardia), Re Hop del birrificio Toccalmatto (Emilia Romagna), Contessa di Birra Amiata (Toscana), Noscia di Maltovivo (Campania). La clientela potrà approfittare di questa fantastica iniziativa per assaporare con tutta calma un menu esclusivo e originale di cinque portate abbinate alle birre, a 140 euro a persona, in una cornice di grande fascino, con musica dal vivo di sottofondo. Il tutto condito da una superba vista sui tetti di Roma che non ha paragoni in città. Continuano dunque al prestigioso hotel Eden appuntamenti davvero speciali e interessanti con lo scopo di far conoscere al grande pubblico di estimatori e appassionati uno dei tanti volti di un albergo che offre da sempre ospitalità raffinata, cultura enogastronomica di altissimo livello e servizi di qualità. Www.edenroma.com |
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ENOLIA 2011: ENOGASTRONOMIA, NATURA, ARTE E MUSICA ALL´INSEGNA DELL´OLIO D´OLIVA E DEI PRODOTTI TIPICI DELLA VERSILIA
LA DODICESIMA EDIZIONE DI QUESTA ATTESA RASSEGNA SI SVOLGERÀ IL 16 E 17 APRILE NELL’AREA MEDICEA DI SERAVEZZA
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Nei giorni sabato 16 e domenica 17 Aprile il Palazzo Mediceo di Seravezza (Lu) ospiterà la dodicesima edizione della rassegna enogastronomia “Enolia”, organizzata dalla Fondazione Terre Medicee e dal Comune di Seravezza per la valorizzazione l´olio d’oliva di qualità e dei prodotti tipici del territorio della Versilia. In un territorio identificato prevalentemente come terra di mare, l’entroterra propone una due giorni con un nutrito programma di eventi e degustazioni dislocate tra l’area Medicea e il centro storico di Seravezza. Protagonista l’olio extra vergine d’oliva che è possibile degustare e confrontare presso gli stand provenienti da diverse località e regioni italiane insieme all’opportunità di approfondirne la conoscenza seguendo dei mini corsi tenuti da esperti agronomi. Si possono poi assaggiare tantissimi prodotti provenienti da tutta Italia e come ogni anno verranno presentati alcuni prodotti eno-gastronomici da scoprire o ri-scoprire nel complesso dell’Area Medicea, vero fulcro della manifestazione. Nel corso delle ultime edizioni infatti, sono stati presentati alcuni prodotti alimentari tipici locali come il prosciutto “Penitente” e il lardo rosa all´olio extra vergine d´oliva, a conferma del fatto che Enolia, nel corso degli anni, è divenuta un’importante vetrina per il settore agro-alimentare locale e non solo. Il successo di Enolia è dovuto, in parte, anche al suo essere “contenitore” di una serie di eventi collaterali importanti tra cui ricordiamo “Pedalando tra gli ulivi”, la passeggiata a cavallo lungo le rive del fiume; musica jazz & blues; la sezione Enoliart, che quest’anno ritorna con esposizioni e installazioni. In questa occasione il centro storico di Seravezza sarà la cornice del mercatino dell’artigianato. Un´altra novità introdotta nel corso dell’ultima edizione riguarda i ristoranti presenti sul territorio comunale che, in occasione della rassegna e per tutta la settimana successiva, propongono un menù speciale “Enolia”. Da quest’anno sarà anche assegnato un premio ad un personaggio noto che per motivi vari si dedichi alla terra e ai suoi prodotti. Un servizio bus navetta gratuito collegherà Enolia con le aree parcheggio di Querceta. Www.terremedicee.it |
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DELIZIE DI CIOCCOLATO IN ALTA QUOTA
PER TUTTI COLORO CHE AMANO IL CIOCCOLATO PARTE LA PRIMA EDIZIONE DI “CIOCCOLATO IN QUOTA”
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Per tutti gli amanti del cioccolato, sabato 5 e domenica 6 marzo 2011 sarà inaugurata la prima edizione di “Cioccolato in quota”, il nuovo evento delle Valli Olimpiche che si terrà a Sauze d’Oulx. Lo Chalet Hotel Il Capricorno, parteciperà all’iniziativa, affidando al proprio chef Nicola Scarsini la preparazione di una vasta scelta di deliziosa pralineria che potrà essere degustata durante la presentazione del libro Cioccolatorino, di Clara e Gigi Padovani, la «coppia fondente» del food writing italiano. Durante questo appuntamento, sabato 5 marzo alle 21, il cibo degli dei verrà trasformato dalle mani del sapiente chef Nicola Scarsini in piccoli e squisiti Capricorni ripieni di cremoso alla nocciola, in cioccolatini al fondente 70%, in cremini al cioccolato fondente, in mou al gianduia e bianco. Oltre alla degustazione prevista durante la presentazione del libro, il Ristorante Naskira dell’Hotel Chalet Il Capricorno, propone a tutti coloro che osano sperimentare, un menù di eccezione a base di cioccolato. Sia il sabato che la domenica, sarà possibile provare il Cacao Menù: per l’occasione verranno proposti fagottini di pasta brick ripieni di toma con scaglie di cioccolato fondente, ravioli di cacao ripieni di coniglio, brasato al cioccolato con polenta morbida e bavarese ai tre cioccolati. Lo Chalet Hotel Il Capricorno è da sempre sinonimo di buona tavola: l´area della ristorazione è uno dei suoi punti di forza. La gestione del Ristorante Naskira è affidata alla fantasia e al talento dello chef Nicola Scarsini, che vanta un´eccellente esperienza nella preparazione di primi e secondi piatti, pasticceria al cucchiaio e torte. Per chi volesse concedersi un week end esclusivo, godendo del cibo degli Dei e di un panorama mozzafiato, ricordiamo che la struttura è dotata di nove camere, ciascuna contraddistinta da un segno zodiacale, arredate in modo originale e personalizzato, con mobili rigorosamente scolpiti a mano, che rendono l’atmosfera calda, piacevole e accogliente |
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NON CHIAMATELA PASTA! IL RISTORANTE VIVENDO DEL ST. REGIS DI ROMA PRESENTA GLI “SPINOSINI”
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Vincenzo Spinosi, l’artigiano della pasta all’uovo per eccellenza, approda a Roma presentando gli “Spinosini” martedì 8 marzo in collaborazione con il Ristorante Vivendo dello storico albergo St. Regis di Roma. Con una raffinata degustazione e show cooking la serata avrà inizio alle ore 19.30, tutta dedicata alla pasta all’uovo e agli Spinosini, conosciuti in tutto il mondo e fatti, seguendo un’antica ricetta di famiglia. Sarà proprio Vincenzo Spinosi infatti, ad occuparsi della preparazione dal vivo degli Spinosini al prosciutto e limone, sua ricetta preferita, per deliziare i palati più esigenti di ospiti e commensali. Per tutto il mese di marzo poi, gli Spinosini saranno protagonisti del menu del Ristorante Vivendo inseriti all’interno della carta delle paste Spinosi assieme agli Spinobelli, Bentagliati e Spinosini al nero di seppia, preparati secondo le ricette dell’Executive Chef Francesco Donatelli. Marchigiano di origine, vulcanico e creativo, così da molti definito, Vincenzo Spinosi è conosciuto in tutto il mondo e vanta partecipazioni ad eventi esclusivi, dove i veri protagonisti, gli Spinosini, hanno ricevuto plausi e riconoscimenti in Oman, New York, Londra, Tapei, Manila, Shanghai e Hong Kong, solo per citarne alcuni. E dopo Venezia e Firenze, ora è la volta di Roma dove il Ristorante Vivendo del St. Regis Roma dedicherà una serata con il menu della pasta disponibile per tutto il mese di marzo. Nominato come miglior ristorante dalle guide più importanti nel panorama internazionale, il Ristorante Vivendo dall’ambiente informale ma ricercato, è un punto d’incontro esclusivo nella capitale. Tutto l’anno poi presenta eventi gastronomici e degustazioni di vini accompagnati da piatti sapientemente preparati dall’estro dello Chef Francesco Donatelli.vivendo.restaurant@stregis.com stregis.Com/vivendo |
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CARPENE´ AL 300X100 CON AIS VENETO LA STORICA CASA SPUMANTISTICA DI CONEGLIANO SARÀ PRESENTE CON LE TRE CUVÉE DEL PROSECCO
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La manifestazione organizzata dall´Associazione Sommelier del Veneto si terrà nella splendida cornice del Castello di San Salvatore a Susegana e offrirà in degustazione al pubblico i tre vini migliori di ogni cantina veneta selezionata. Il Prosecco Carpenè Malvolti al 300X100 con Ais Veneto. Saranno la Cuvée Storica, la Cuvée Oro e la Cuvée Brut del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg i tre ambasciatori della storica azienda spumantistica di Conegliano alla manifestazione che sabato 12 marzo si terrà negli splendidi locali del Castello di San Salvatore a Susegana, nel cuore della terra del Prosecco. Un evento che, insieme alle degustazioni aperte al pubblico dalle 11 alle 20, metterà insieme anche momenti divulgativi come il convegno "L´ambiente nel bicchiere", improntato sul tema della sostenibilità ambientale e il concorso per decretare il Miglior Sommelier del Veneto, in collaborazione con Uvive - Unione Consorzi vini veneti Doc e Amorim Cork Italia per valorizzare la professionalità dei giovani talenti del Veneto. Il Veneto al 300X100 non è solo occasione di assaggio di vini e spumanti del Veneto ma anche delle più rappresentative tipicità gastronomiche della regione, a partire da una selezione di formaggi e salumi, prodotti da forno e di pasticceria e gli immancabili fasolari di Chioggia. Il costo dell´ingresso alla manifestazione comprensivo di degustazione e omaggio del bicchiere Luigi Bormioli è di 20€ a persona. Nello stesso giorno, alle 15.30 presso il Centro Congressi di Carpené Malvolti è in programma l´Assemblea nazionale ordinaria annuale di Asa – Associazione Stampa Agroalimentare |
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