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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 03 Marzo 2011 |
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I RICERCATORI CHIAMANO IL CERVELLO "MACCHINA DEI COMPITI" |
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Bruxelles, 3 marzo 2011 - La porzione del cervello responsabile della lettura visiva non richiede affatto la visione, secondo una nuova ricerca. Presentato sulla rivista Current Biology, lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Seeing With Sounds ("Neural and behavioural correlates of seeing without visual input using auditory-to-visual sensory substitution in blind and sighted"), finanziato dall´Ue. Seeing With Sounds ha ricevuto un finanziamento Marie Curie Irg (International reinserimento sovvenzione) di 100.000 euro nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq). Gli scienziati sono giunti a questa conclusione dopo che studi di brain imaging dei non vedenti mentre leggono le parole in caratteri Braille, hanno rivelato attività cerebrale proprio nella stessa parte del cervello che si accende quando leggono le persone vedenti. Hanno detto che le loro scoperte contestano la nozione da manuale secondo la quale il cervello è diviso in regioni specializzate nel trattamento delle informazioni provenienti dai diversi sensi. "Il cervello non è una macchina sensoriale, anche se spesso sembra esserlo; è una ´macchina dei compiti´," afferma il dottor Amir Amedi, docente presso l´Università ebraica di Gerusalemme, che ha condotto lo studio. "Un´area del cervello può svolgere una funzione unica - in questo caso la lettura - indipendentemente dalla forma che assume l´input sensoriale." A differenza di altri compiti che il cervello esegue, la lettura è un´invenzione recente - di soli circa 5.400 anni - e il Braille è in uso da meno di 200 anni. "Questo tempo non è sufficiente affinché il cervello possa aver sviluppato un modulo dedicato alla lettura", spiega il dott. Amedi. Precedenti studi del co-autore Laurent Cohen dell´Università Pierre e Marie Curie in Francia avevano mostrato in lettori vedenti, che una parte specifica del cervello, nota come l´area visiva del modulo parola (visual word form area, Vwfa), è stata preposta a questo scopo. Ma nessuno sapeva che cosa avveniva nel cervello delle persone non vedenti che imparano a leggere senza alcuna esperienza visiva. L´équipe del dottor Amedi ha usato la risonanza magnetica funzionale (fMri) per misurare l´attività neurale in otto persone che erano cieche dalla nascita mentre leggono le parole Braille o Braille senza senso. Se il cervello fosse organizzato sull´elaborazione delle informazioni sensoriali, la lettura Braille probabilmente dipenderebbe dalle regioni dedicate al trattamento delle informazioni tattili, secondo il dott Amedi. Se invece il cervello fosse orientato ai compiti, il picco di attività dovrebbe trovarsi attraverso l´intero cervello in Vwfa, proprio dove si verifica nei lettori vedenti. Questo è esattamente ciò che i ricercatori hanno scoperto. Un ulteriore confronto dell´attività cerebrale nei lettori non vedenti e ipovedenti ha dimostrato che i modelli del Vwfa erano indistinguibili tra i due gruppi. "Le principali caratteristiche funzionali del Vwfa come individuate nei vedenti sono presenti anche nei ciechi, e sono quindi indipendenti dalla modalità sensoriale della lettura e - ancor più sorprendentemente - non richiedono alcuna esperienza visiva," hanno scritto i ricercatori. "A nostro giudizio, questo fornisce il più forte sostegno finora alla teoria metamodale [della funzione cerebrale]", che suggerisce che le regioni cerebrali sono definite dai compiti che svolgono. "Quindi, il Vwfa dovrebbe anche essere indicato come la zona della forma parola tattile, o più in generale come l´area forma parola (metamodal)." I ricercatori suggeriscono che il Vwfa è una zona di integrazione multi-sensoriale che lega le caratteristiche semplici in forme più elaborate, rendendola ideale per il compito relativamente nuovo della lettura. "La sua posizione anatomica specifica e la sua connettività forte alle aree linguistiche gli consentono di collegare la rappresentazione percettiva della parola ad alto livello con le componenti linguistiche della lettura," hanno scritto. "È perciò la regione più adatta ad essere occupata durante l´apprendimento della lettura, anche quando la lettura è appresa tramite il tatto, senza previa esperienza visiva." Il dott. Amedi ha detto che i ricercatori ora intendono esaminare per la prima volta l´attività cerebrale delle persone che imparano a leggere in Braille, per scoprire quanto rapidamente avviene l´apprendimento. "Come cambia il cervello per elaborare le informazioni in parole?", si chiede. "Avviene istantaneamente?" Per maggiori informazioni, visitare: Contributi internazionali Marie Curie per il reinserimento: http://cordis.Europa.eu/mariecurie-actions/irg/home.html Ricerca nel 7º Pq: http://ec.Europa.eu/research/fp7/index_en.cfm Current Biology: http://www.Cell.com/current-biology/ |
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TELECARDIOLOGIA: LA PUGLIA ALL´AVANGUARDIA PER LE EMERGENZE DEL CUORE. VENDOLA E FIORE A ROMA |
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Bari, 3 marzo 2011 - Una buona pratica che dopo sei anni di attività ininterrotta, dovrebbe diventare modello da esportare non solo a livello nazionale, ma anche europeo. Una buona pratica che in Puglia negli ultimi sei anni ha salvato la vita a circa 50mila persone colpite da infarto. Ambulanze attrezzate (169), punti di primo soccorso (36), terapie anti infarto più tempestive, ma soprattutto una centrale unica di Telecardiologia, aperta 24 ore su 24, presidiata da medici cardiologi in grado di intervenire in tempo reale, per 365 giorni all’anno, refertando l’elettrocardiogramma (effettuato dalle ambulanze del 118 Puglia) e una struttura che mette in rete tutti i centro cardiologici pugliesi. I dati, le cifre e il modello di governance presentato oggi a Roma in un’affollata conferenza stampa dal presidente della regione Puglia Nichi Vendola e dall’assessore alla salute Tommaso Fiore, parlano molto chiaro. “La nostra è una delle più avanzate esperienze a livello europeo – ha detto Vendola – abbiamo realizzato oltre 300mila interventi in sei anni, salvando la vita ad oltre 50 mila persone, un record per quanto riguarda le prestazioni in emergenza. La nuova frontiera è proprio la telemedicina, una traccia di lavoro straordinario perché il nostro compito, di decisori politici, è quello di agganciare, in questo caso alla salute, l’innovazione tecnologica quale strumento che porta più tempestivamente e più efficacemente una risposta alla domanda che viene dai cittadini. In tal modo liberiamo l’ospedale anche dall’idea di essere una specie di discarica dove si trasferisce qualsiasi domanda di salute a volte anche inappropriata”. Insomma per Vendola il mondo della sanità non è “soltanto un cumulo di criticità e opacità, ma ci sono anche buone pratiche che vanno esportate e che devono costituire un esempio, proprio perché possano rappresentare una Puglia non retorica”. Sul contesto all’interno del quale è nata la Telecardiologia in Puglia (“il servizio è nato nell’ottica dell’aumento delle potenzialità del servizio di emergenza del 118”) e sulla possibile estensione della telemedicina anche ad altre patologie si è soffermato l’assessore alla salute Tommaso Fiore. “E’ possibile ipotizzare – ha detto Fiore – un intervento della telemedicina nel campo delle patologie cerebro vascolari (ischemia cerebrale) perché possono essere ben affrontate in tempi rapidi”. Due i principi cardine della telemedicina ribaditi più volte nel corso della conferenza stampa anche dal direttore dell’Ares Puglia Franco Bux e dal direttore di Cardiologia del Policlinico di Bari Gianfranco Antonelli. Appropriatezza dei ricoveri (e quindi risparmio in termini economici perché decine e decine di migliaia di casi non hanno ricevuto il ricovero che sarebbe stato inappropriato) ed equità territoriale, raggiungere cioè in qualsiasi momento e ovunque qualsiasi ammalato. Alla conferenza stampa, moderata dalla giornalista Manuela Lucchini, ha partecipato anche Francesco Fedele, direttore di Cardiologia della Sapienza di Roma. Telecardiologia Puglia è un progetto della regione Puglia, assessorato alla salute e dell’Ares in collaborazione con il 118 Puglia e con Cardio on line. Dati Ben 45.148 sono stati i casi urgenti in cui la Telecardiologia si è dimostrata decisiva, su 306.829 interventi effettuati, dall’11 Ottobre 2004 al 31 dicembre 2010, dal 118 pugliese. Grazie a questo servizio, attivato per la prima volta in Italia su tutte le ambulanze di una intera regione, è stato possibile riconoscere sul luogo del soccorso i casi di infarto e di altre patologie gravi ed intervenire con terapie tempestive e appropriate: 20.799 infarti e patologie ischemiche, 24.349 aritmie importanti, i casi gravi rilevati. Non solo. E’ stato possibile evitare il ricovero improprio per 261.681 pazienti: sono stati, infatti 178.133 (58,06 %) gli elettrocardiogrammi (Ecg) risultati nella norma, e 83.548 (27,23 %) interventi hanno rilevato patologie cardiache di minore entità. La diagnosi tempestiva ha consentito di ridurre notevolmente lo stato d’ansia dei pazienti e la mancata ospedalizzazione in strutture specializzate ha fatto registrare considerevoli risparmi per il servizio sanitario pubblico. La Telecardiologia sul 118 si integra con la Rete Ima, il progetto dell’Ares Puglia che collega le 32 Unità di Cardiologia presenti sul territorio per indirizzare immediatamente alla più vicina unità coronarica il paziente acuto, allertando preventivamente il reparto e iniziando più tempestivamente la terapia. Secondo la stima dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale, il nuovo modello di intervento nelle emergenze cardiache è stato determinante per ottenere una riduzione della mortalità coronarica del 50 % (833 casi), pur in presenza di un sensibile incremento della patologia (dai 4.577 infarti acuti del 2004 ai 5.339 del 2009). |
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SAN CAMILLO, NAPOLITANO VISITA NUOVO REPARTO PER PAZIENTI IN STATO VEGETATIVO INAUGURATO DAL PRESIDENTE POLVERINI E DAL MINISTRO |
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Roma, 3 marzo 2011 - “Una esperienza che può davvero rappresentare uno stimolo per altre realtà della sanità laziale e italiana”. Con queste parole il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha commentato la nuova Unità di cure residenziali intensive (Ucri) realizzata dalla Giunta Polverini presso l´azienda ospedaliera San Camillo-forlanini di Roma, inaugurata ieri dal presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Ad accogliere il presidente Napolitano, anche il commissario straordinario del San Camillo, Aldo Morrone, ed i direttori sanitari dell’ospedale. Il Capo dello Stato ha visitato il nuovo reparto dedicato ai malati in stato vegetativo e minima coscienza, incontrando i pazienti e i loro familiari, e lo ha definito “una novità significativa”. “Soddisfatta e orgogliosa” si è detta la presidente Polverini sottolineando come ci sia già “una lista di attesa e questo significa che c’è esigenza da questo punto di vista. Siamo convinti che questo modello di struttura funzioni, sicuramente ne individueremo altre”. Il reparto è il primo nel suo genere in Italia interamente realizzato in una struttura sanitaria pubblica, inserito in un ospedale Dea di Ii livello. Conta ad oggi 10 posti letto, che a regime saranno 30, e ospita già i primi 8 pazienti. “Si tratta - ha aggiunto Polverini – di una struttura di eccellenza, che oggi riceve una spinta in più grazie alla presenza del ministro Fazio e del presidente Napolitano. Questo dimostra che, pur in un´azione forte di risanamento e di riconversione, siamo stati in grado di aggiungere un´altra eccellenza a quelle esistenti nella nostra regione e in un campo delicato che sta al confine della vita. Finora nel Lazio erano presenti solo strutture private, mentre ora interveniamo con una struttura pubblica”. Per il ministro Fazio il nuovo reparto “è la dimostrazione che il settore pubblico nel nostro Paese funziona e che il Lazio funziona e sta diventando sempre più virtuoso sotto la guida del presidente Polverini. È una grande soddisfazione, anche per il Governo, vedere che ci sono regioni che in poco tempo riescono a riprendersi in maniera importante. Questi reparti sono di estrema importanza. È dal 2009 che li finanziamo con fondi vincolati al Fondo sanitario nazionale. Questo in particolare – ha concluso il ministro - è un’eccellenza e un’assoluta novità”. In ogni stanza dell´Ucri ci sono telecamere a circuito chiuso controllate a distanza da una consolle centrale: questo sistema consente un monitoraggio h24 dei pazienti che non sono in grado di suonare campanelli in caso d’emergenza. Ogni posto letto è dotato di televisore Lcd con dispositivi multimediali, strumenti con cui i pazienti possono anche effettuare “videoterapia”, con proiezione di filmati ed immagini che rievocano momenti ed emozioni importanti della loro vita prima del coma. Massima cura anche per gli arredi e per i dettagli in modo da garantire elevati standard qualitativi e igienici. I bagni ad esempio sono dotati di fotocellule. All´interno dell´Ucri è presente anche una palestra per la riabilitazione neuromotoria e sono stati allestiti spazi dedicati ai familiari dei pazienti, per consentire loro di assistere i loro congiunti sia di notte che di giorno. |
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SANITA’: VENETO IN COMMISSIONE CAMERA SU DISAVANZI ED ERRORI. I MIGLIORI CONTI DEGLI ULTIMI ANNI SUGLI ERRORI LA LINEA E’ TRASPARENZA, FERMEZZA, GARANZIA D’EQUITA’, COLLABORAZIONE CON LA MAGISTRATURA”. |
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Venezia, 3 marzo 2011 - “Ringrazio il presidente Leoluca Orlando per le parole di apprezzamento sulla qualità della sanità veneta da lui espresse oggi in commissione alla Camera: un riconoscimento che ci sentiamo di meritare, ma che assume in questo caso un valore del tutto particolare, essendo espresso da chi è istituzionalmente deputato a verificare le situazioni regionali rispetto ai disavanzi sanitari ed ai casi di errori medici”. Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità del Veneto Luca Coletto, al termine dell’audizione tenutasi ieri nel pomeriggio alla Commissione Parlamentare sugli Errori in Campo Sanitario e sulle Cause dei Disavanzi Sanitari Regionali, a Montecitorio. “Ringrazio anche il vicepresidente della Commissione Massimo Polledri – ha aggiunto Coletto – il quale ci ha detto che il Veneto risulta un esempio in quanto a trasparenza dei conti e ad incisività delle azioni di rientro, attuate senza ridurre le prestazioni; e che ha giudicato una pietra tombale su un giallo mediatico le spiegazioni ricevute sulla questione degli ammortamenti”. Nel corso dei lavori, Coletto ha affrontato sia il tema dei conti sanitari, sia quello dell’approccio ai casi di eventuali errori medici verificatisi in Veneto. In tema di conti, Coletto ha sottolineato che “la previsione di disavanzo d’esercizio 2010 della sanità veneta è fissata in 72 milioni di euro, il miglior risultato da vari anni, con un risparmio di 38 milioni di euro rispetto all’anno precedente, senza un euro di Irpef ed erogando 103 milioni di euro di prestazioni extra Lea, cioè non dovute rispetto a quanto previsto dai livelli essenziali di assistenza nazionali”. “Un risultato eccezionale raggiunto grazie al lavoro di squadra della Giunta, dei tecnici regionali, dei direttori generali delle Ullss, del personale e dei sindacati – ha aggiunto Coletto. Vedremo ora come si chiuderanno i consuntivi a fine marzo. Sul deficit che rimarrà, e sul come eventualmente ripianarlo in presenza di un bilancio generale da lacrime e sangue – ha aggiunto Coletto – decideremo il da farsi nella maniera più collegiale, ragionando in Giunta e con il presidente Zaia. Anticipazioni, al momento, non è possibile farne”. Coletto ha fatto quindi riferimento ad alcuni dati significativi. Il risultato d’esercizio 2010 delle aziende sanitarie è stato fissato a meno 456 milioni 335 mila euro, dei quali 173 milioni 873 mila di ammortamenti non sterilizzati, e 11 milioni 536 mila di voci riconosciute a scomputo dal tavolo di Monitoraggio nazionale. Il rimanente, circa 270 milioni, è stato coperto con 198 milioni di risorse reperite all’interno del budget della sanità regionale. Per quanto riguarda la questione ammortamenti per investimenti, che nel corso degli anni hanno raggiunto quota 1 miliardo 400 milioni, Coletto ha esposto i risultati del Libro Bianco pubblicato alcune settimane fa: “Non si tratta di debiti – ha tenuto a sottolineare Coletto – ma di un metodo di autofinanziamento aziendale che, alla luce della nuova situazione economica anche nazionale, va completamente rivisto. Bisognerà quindi individuare nuove e diverse forme di finanziamento degli investimenti e di ricapitalizzazione delle aziende più esposte. In questo senso – ha aggiunto Coletto – ci preoccupa il venir meno a livello nazionale dei fondi ex articolo 20 dedicati proprio agli investimenti in sanità. Il Veneto – ha tenuto a sottolineare Coletto – è la prima Regione italiana che ha inteso, con la massima trasparenza, affrontare anche questo aspetto portandolo alla luce e iniziando un ragionamento sulle soluzioni da adottare”. L’assessore veneto ha anche fornito alla commissione ragguagli su alcuni casi di presunta “malasanità” verificatisi negli ultimi anni. “La Commissione – ha detto l’assessore – ha apprezzato la nostra solerzia nel rispondere alle richieste d’informazioni inviateci, e questo è un fatto molto positivo. La nostra linea – ha precisato – è quella della trasparenza, della fermezza e dell’equità, sia nei confronti dei cittadini che possono avere subìto un danno anche grave e che devono avere giustizia, sia verso gli operatori sanitari, che erogano non meno di 60 milioni di prestazioni l’anno e che, come tutti gli esseri umani, non possono essere infallibili. Anche una sola vita umana persa o rovinata per un errore – ha detto Coletto – è una tragedia, e come tale va trattata per dare al cittadino il senso della protezione e della giustizia. Lo abbiamo fatto e lo faremo in ognuno di questi casi, collaborando con le indagini della magistratura e lavorando con nostre commissioni d’inchiesta interne. In nessuno di questi casi dovrà infatti rimanere una sola ombra e se qualcuno ha davvero sbagliato, al termine dell’iter giudiziario, pagherà. E’ peraltro anche giusto evidenziare che gli errori, veri o presunti, di cui si parla si sono verificati in un monte enorme di prestazioni erogate, con una percentuale quindi pari allo zero virgola molti zeri. Con questo non voglio assolutamente dire che non si possa migliorare – ha aggiunto Coletto – anzi dobbiamo farlo e stiamo mettendo in atto una serie di azioni per raggiungere l’obiettivo”. |
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SANITA´: CASA BREDA DI PADOVA. ZAIA: GARANZIE DA REGIONE |
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Venezia, 3 marzo 2011 - “Il vostro problema è un mio problema. A tutti deve essere garantito che i livelli assistenziali non saranno comunque toccati” E’ quanto risponde il presidente della Regione Luca Zaia all’appello lanciato dai malati di sclerosi multipla e Sla ospiti di Casa Breda, a Padova, che paventano la chiusura della struttura per mancanza di fondi. “In merito alle vostre giuste preoccupazioni – prosegue Zaia – ho sentito gli assessori regionali alle politiche sociali Remo Sernagiotto e alla sanità Luca Coletto che mi hanno assicurato pieno sostegno per addivenire ad una soluzione immediata di questa situazione e che nessun tipo di assistenza verrà tolto a questi malati, le cui problematiche sono da tempo tra le priorità dei due assessorati”. “Pur in un momento di oggettiva difficoltà per la finanza pubblica – conclude Zaia - la Regione del Veneto è fortemente impegnata – anche sui tavoli di trattativa con il governo nazionale e le altre Regioni - a mantenere inalterata l’offerta e la qualità dei servizi socio-sanitari erogati sul territorio, soprattutto nei confronti delle fasce della popolazione più bisognose di assistenza, a cui va tutta la nostra attenzione”. |
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CONVEGNO " DISLESSIA: ISTRUZIONI PER L’USO DALLA DIAGNOSI ALL’AUTONOMIA.” |
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Matera, 3 marzo 2011 - La sezione di Matera dell’Associazione Italiana Dislessia (Aid) promuove un secondo convegno, dopo quello dello scorso Gennaio, che e’ parte del programma 2011 di informazione e sensibilizzazione sul tema dei Dsa. I temi del convegno riguarderanno i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dsa) ed abbracceranno tutto l’iter che il soggetto dislessico compie nel suo viaggio verso l’autonomia: la prevenzione nella scuola dell’infanzia, la diagnosi, il supporto psicologico, la riabilitazione logopedica e la compensazione. Interverrà, inoltre, Giacomo Cutrera, un giovane scrittore che darà testimonianza della propria esperienza di dislessico riconosciuto solo in età adulta. Dopo i saluti istituzionali da parte di Salvatore Adduce, Sindaco del Comune di Matera, aprirà i lavori il Direttore Sanitario Asm di Matera Vito Gaudiano. Moderatore del convegno sarà Mariangela Bruno, socia fondatrice della sezione Aid di Matera e coordinatrice del Centro Logopedico e per la Dislessia di Imparola. Matera - Mediateca Provinciale di Matera, Piazza Vittorio Veneto, 1 – Matera, 5 Marzo 2011 a partire dalle ore 15.30. Interverranno: Carlo Calzone, direttore dell’Unita’ Operativa Complessa di Neuropsichiatria Asm di Matera che riferirà sulla diagnosi dei Dsa. Piera Passarelli, psicologa Asm di Matera che riferirà riguardo la Dislessia e lo sviluppo psicologico. Anna Giulia De Cagno, logopedista e vicepresidente della Federazione Italiana Logopedisti (Li) che riferirà del ruolo della logopedia nell’abilitazione/riabilitazione dei Dsa. Luca Grandi, responsabile dei progetti di ricerca e formazione su software didattici per la dislessia, riporterà gli ultimi aggiornamenti riguardo gli strumenti compensativi. Giacomo Cutrera, membro del comitato Giovani Aid ed autore del libro “Demone Bianco” riporterà sulla propria esperienza di dislessico adulto. La chiusura del convegno sarà affidata a Mariangela Bruno con un breve intervento riguardante l’importanza del ruolo dell’ insegnante sin dalla scuola dell’infanzia. Il programma completo del convegno si trova in allegato. L´associazione Italiana Dislessia opera per sensibilizzare il mondo professionale, scolastico e la pubblica opinione sul problema della dislessia evolutiva e per tutelare le persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, cooperando con le istituzioni e con i servizi che si occupano dello sviluppo e dell´educazione dei bambini e dei ragazzi. Per Info: Sezione Aid Matera Segreteria organizzativa c/o informagiovani, via Ridola, 22 Matera Tel. 3296417687 Email: matera@dislessia.It |
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MILANO, AARON YOUNG 7 APRILE – 22 LUGLIO 2011 |
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Milano, 3 marzo 2011 - Dal 7 aprile al 22 luglio 2011, lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano ospiterà una mostra dedicata all’artista californiano Aaron Young (1972). Dopo numerose mostre internazionali in alcuni degli spazi espositivi più prestigiosi al mondo, tra cui il P.s. 1 di Long Island City (Ny), il Kunst-werke di Berlino e la Serpentine Gallery di Londra, e dopo la recente partecipazione alla Brucennial curata da Vito Schnabel a Soho (Ny) e la mostra personale al Macro di Roma, l’artista di San Francisco, che vive e lavora a New York e vanta collaborazioni con Gagosian, Stefania Bortolami, Saatchi Gallery e Almine Rech Gallery torna ad esporre in Italia. Per l’appuntamento milanese, saranno esposte 7 opere di grandi dimensioni, realizzate su alluminio e legno e due sculture, cancelli di ferro e oro 24kt, tutte realizzate tra il 2007 e il 2009. Il lavoro di Young è il risultato di performances piene di energia che coinvolgono motociclisti, skateboarders e tatuatori (stereotipi di un tessuto urbano ribelle), che diretti dall’artista e in sella ad una motocicletta, attraverso acrobazie talvolta pericolose, lasciano segni di sgommate e frenate su lastre di alluminio o legno appositamente preparate con diversi strati di colore. Il risultato delle “azioni” estreme di Aaron Young sono grandi cerchi concentrici di gomma bruciata, olio e acrilici su pannelli singoli, dittici e trittici, che dimostrano il forte ascendente sull’artista di una cultura americana alternativa e ai margini, e la sua volontà di creare un linguaggio nuovo e personale. Gli “scarabocchi” riprodotti sulle tavole di Young richiamano i lavori astratti di Pollock, ma anche le opere di Basquiat e Rauschemberg e aprono una finestra sulla comunità di giovani artisti newyorkesi - tra cui Dan Colen e Dash Snow - legata allo “skateboarding”, alla velocità delle corse clandestine e ai graffiti, che costituisce la nuova scena pop d’oltreoceano. Aaron Young è nato a San Francisco, vive e lavora a New York. Si è diplomato all’Istituto d’Arte di San Francisco nel 2001 e si è specializzato in Belle Arti all’Università di Yale nel 2004. Ha partecipato a importanti mostre e Biennali d’Arte tra cui: "Greater New York" al P.s. 1 Contemporary Art Center di Long Island City, New York (2005); "Uncertain States of America," al Museo d’Arte Astrup Fearnley di Oslo (2005) e alla Serpentine Gallery di Londra; "Whitney Biennial: Day for Night," al Whitney Museum of American Art di New York (2006); The Second Moscow Biennale (2007); alla mostra "Political Minimalism," al Kunstwerke di Berlino (2008). Nel 2009 ha partecipato alle collettive “100 Years (Version #2 Ps1) Julia Stoschek Foundation, Ps1 di New York (2009) e “Abstract America: New Painting and Sculpture, alla Saatchi Gallery di Londra, alla personale al Macro di Roma (2010) e alla Brucennial di New York (2010) |
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BOLZANO, MOSTRA "IL CAPOLAVORO NON ESISTE" |
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Bolzano, 3 marzo 2011 - In vista della grande mostra "Il capolavoro non esiste - 60 opere tra scultura e pittura scelte e raccontate da Federico Zeri", nei giorni scorsi a Bressanone il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini ha avuto un incontro con il sindaco ed il vicesindaco, Albert Pürgstaller e Gianlorenzo Pedron, e rappresentanti di vari enti ed associazioni per definire le possibili iniziative di contorno. Con la mostra, come spiega il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, si intende trasmettere il piacere e l’amore per la cultura italiana a tutti i cittadini di tutti i gruppi linguistici. Funzionari del Dipartimento alla Cultura italiana guidati dal vicepresidente della Provincia Tommasini, dopo un primo incontro a fine gennaio, nei giorni scorsi hanno incontrato gli amministratori di Bressanone e le associazioni locali per presentare la grande mostra “Il capolavoro non esiste - 60 opere tra scultura e pittura scelte e raccontate da Federico Zeri” che si terrà nella cittadina della Val d´Isarco nel maggio 2011. In questa occasione è stata richiesta una qualsiasi colloborazione alle associazioni per quanto riguarda la distribuzione di materiale informativo-pubblicitario o iniziative di contorno alla mostra. Il coinvolgimento delle realtà territoriali, dagli enti, alle associazioni economiche, culturali e giovanili, all´università, in quest´operazione riveste, infatti, un ruolo importante per la costruzione di sinergie con ricadute positive. Il Museo Diocesano Palazzo Vescovile, in piazza Palazzo Vescovile 2, a Bressanone dal 14 maggio – 28 agosto 2011 (inaugurazione il 13 maggio) ospiterà l’esposizione “Il capolavoro non esiste - 60 opere tra scultura e pittura scelte e raccontate da Federico Zeri” curata da Maria Cristina Rodeschini, direttrice Accademia Carrara, e Johann Kronbichler, direttore Museo Diocesano Palazzo Vescovile, e da Paola Tognon per quanto attiene la sezione contemporanea. Promotori sono il Dipartimento cultura italiana della Provincia, Accademia Carrara di Bergamo, una tra le più significative istituzioni museali ed espositve in Italia, e il Museo Diocesano Palazzo Vescovile di Bressanone. La mostra “Il Capolavoro non esiste” si inserisce nella strategia di accesso alle eccellenze culturali da parte di sempre più larghe fasce di popolazione che l’assessore alla cultura italiana, Christian Tommasini, sta portando avanti ormai da due anni. L’obiettivo perseguito è quello di avvicinare costantemente la cittadinanza all’arte e alla cultura: “Vogliamo fornire a tutti gli strumenti per essere protagonisti dello sviluppo della nostra società. Attraverso l’arte vogliamo trasmettere il piacere e l’amore per la cultura italiana a tutti i cittadini di tutti i gruppi linguistici. Sono orgoglioso di poter portare questa mostra a Bressanone e tener fede all’impegno di valorizzare tutti i nostri territori" come prosegue l´assessore. La mostra raccoglie il nucleo plastico donato da Federico Zeri (1921 – 1998) all’Accademia Carrara – più di cinquanta sculture di autori italiani e stranieri dal Quattrocento all’Ottocento –; alcuni capolavori pittorici appartenenti alle collezioni di Accademia, correlati a Zeri per ragioni attributive e di studi; alcune opere di arte contemporanea scelte con lo sguardo del grande studioso o riconducibili al suo universo intellettuale. La mostra è integrata da un montaggio cinematografico che riunisce in forma sistematica le apparizioni di Zeri in televisione. Federico Zeri (1921-1998) è riconosciuto come uno dei maggiori storici dell´arte e conoscitori d’arte italiani. Grande attributore di dipinti sconosciuti e scopritore di opere disperse, ha raccolto molteplici opere scultoree dal Quattrocento all’Ottocento. Come indicato nel progetto scientifico per la mostra, il profilo propedeutico sarà costruito attraverso un percorso sia storico che storico artistico che consentirà al visitatore di confrontarsi con contenuti accessibili e chiaramente esposti. L’asse educativo sarà rinforzato anche da incontri di approfondimento organizzati a Bressanone e al Centro Trevi a Bolzano. |
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ANCONA: LORENZO LOTTO, LA VISITA ALLA MOSTRA DEL PRESIDENTE NAPOLITANO INSIEME ALL´ASSESSORE AL TURISMO, SERENELLA MORODER
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Ancona, 3 marzo 2011 - Taglio del nastro, 28 Febbraio , della mostra dedicata a Lorenzo Lotto, alle Scuderie del Quirinale, e visita privata del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affiancato dall´assessore regionale al Turismo, Serenella Moroder. ´Un evento di immenso rilievo culturale ed artistico oltre che strategico per la promozione della Regione Marche, partner istituzionale della mostra e dell´annesso progetto di valorizzazione territoriale `Terre di Lotto´ - ha detto Serenella Moroder - Richiamando attenzione a livello nazionale ed internazionale, l´esposizione accende i riflettori sulla nostra Regione che ospita molti capolavori del genio rinascimentale che scelse di vivere nelle Marche. Questa prestigiosa mostra rappresenta una importantissima occasione per invitare i visitatori a scoprire la nostra regione, e in particolare l´itinerario delle citta` lottesche Ancona, Recanati, Loreto, Jesi, Mogliano, Monte San Giusto, Cingoli. Un percorso attraverso borghi e cittadine ricche di peculiarita` artistiche, storiche, tradizionali, paesaggistiche, eno-gastronomiche´. Perche`, aggiunge l´assessore, ´l´arte e la cultura possono richiamare attenzione dei turisti sempre piu` alla ricerca del bello. E la nostra regione ne e` ricca: dall´arte a paesaggi incantevoli, dal mare alla montagna, dalle tradizioni alla qualita` della vita, fino all´accoglienza e all´ospitalita` che caratterizzano la comunita` marchigiana´. La valorizzazione delle opere di Lotto e` passata attraverso nuove analisi scientifiche e un´accurata campagna di restauro in collaborazione con le Sovrintendenze, che ha comportato l´intervento su tutti i lavori che lo necessitassero - anche se non destinati ad essere esposti in mostra - e che e` andata a sanare situazioni di degrado a volte drammatiche. Le opere conservate nelle chiese e basiliche potranno essere fruite al meglio grazie all´impianto di nuove fonti luminose a led realizzate con tecnologie all´avanguardia e a grande risparmio energetico prodotte appositamente in occasione del progetto territoriale. Verranno attivati inoltre percorsi didattici rivolti alle scuole e alle famiglie, per promuovere una fruizione dell´esperienza cognitiva adatta a tutte le eta`, sia al pubblico scolastico sia a quello libero. Sono in via di pubblicazione tutta una serie di supporti didattici, tra cui una mappa-gioco per le famiglie, uno strumento pensato per la fruizione libera e diretta delle opere nei rispettivi luoghi, dalle Marche alla Lombardia al Veneto. Il progetto Lorenzo Lotto nella sua globalita` rappresenta quindi per l``assessore regionale ´una preziosa occasione di promozione che va oltre i confini regionali e una sfida per valorizzare e rilanciare il territorio e i percorsi del Lotto´. L´esposizione e` dedicata al compianto Pietro Zampetti grande storico dell´arte marchigiano, da poco scomparso, uno dei principali fautori della riscoperta del Lotto. In occasione della visita privata l´Assessore Moroder ha rinnovato al Presidente Napolitano l´invito a tornare nelle Marche. |
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SKYRUNNING,RIZZI:UNO SPORT PER SUPERARE LE SFIDE AD ALMENNO SAN SALVATORE/BG, 5° EDIZIONE VALETUDO SKYRUNNING PRIMA TAPPA INSERITA NELLA MOUNTAIN RUNNING INTERNATIONAL CUP |
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Milano, 3 marzo 2011 - Un percorso con più di 23 km ed un dislivello di oltre 3 nel cuore della Valle Imagna nelle Orobie. E´ la nuova edizione della Valetudo Skyrunning, la corsa in montagna giunta alla quinta edizione. La prova, che si svolgerà ad Almenno San Salvatore (Bg) il 3 aprile prossimo, è stata presentata ieri dall´assessore regionale allo Sport e Giovani Monica Rizzi. ´Parlando di skyrunning - ha detto Monica Rizzi - si pensa inevitabilmente al suo significato letterale, ´corsa del cielo´; credo che questo sia il termine più appropriato e che renda bene il significato di questa disciplina. La corsa in montagna è infatti uno degli sport tra i più affascinanti e duri e che, come molte discipline, dà più soddisfazioni agli atleti che sul campo dimostrano di saper soffrire. Alla naturale fatica della corsa si sommano infatti le difficoltà determinate dal dislivello della montagna e dagli imprevisti causati dalle condizioni climatiche e dai sentieri impervi´. Quest´anno la Valetudo Skyrunning sarà inserita nel Mountain Running International Cup - Grand Prix of the Nations 2011. Il circuito internazionale, giunto alla seconda edizione, comprende 7 tappe che saranno disputate in diversi territori (Italia, Paesi Baschi, Grecia, Catalogna, Francia e Marocco), dal 3 aprile fino al 1 ottobre. Alle gare partecipano atleti di tutto il mondo, anche di nazioni non riconosciute, che si identificano nel territorio di appartenenza ma sono uniti dall´amore verso lo sport. Nell´edizione dell´anno passato sono intervenuti 1335 atleti di 36 nazioni diverse. ´La pratica di questa disciplina - ha ricordato l´assessore Rizzi - oltre ad aumentare la concentrazione degli atleti sul rapporto con il proprio corpo, permette anche di amare la montagna e decidere di viverla in maniera nuova e inaspettata. Negli ultimi anni a queste sfide si avvicinano sempre più giovani animati non solo dallo spirito agonistico ma da una passione per le camminate lungo i sentieri montani che spingono a sfidare i propri limiti e la propria resistenza fisica. Il mio auspicio è che sempre più persone scelgano, almeno una volta nella vita, di provare ad essere ´corridori del cielo´, investendo fatiche ed energie che saranno sicuramente ripagate dalle emozioni che prove di questo genere fanno assaporare´. |
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PUGLIA, CONSULTA REGIONALE DELLO SPORT |
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Bari, 3 marzo 2011 - Si è tenuta ieri la riunione della Consulta regionale dello sport, presieduta dall’assessore Maria Campese. “Si tratta – ha detto la Campese – della prima riunione dopo l’approvazione del bilancio 2011 – ed è servita a fare un primo punto sul percorso partecipato della programmazione annuale e triennale dopo lo stanziamento dei nuovi fondi. Abbiamo parlato sia di impiantistica che di attività sportive”. “Non ci saranno più – ha proseguito – contributi a pioggia, ma tutto sarà destinato a progetti specifici, in particolar modo legati alle aree del disagio e della disabilità. Emerge poi la necessità di riprogrammare la spesa dei fondi comunitari, per il 73% degli impianti sportivi da recuperare perché in disuso o fatiscenti. Punteremo sulle ristrutturazioni che minimizzino il consumo energetico, idrico e i costi complessivi di gestione. Proprio sulla gestione degli impianti, finora una nota dolente, si è deciso di dar vita a un gruppo di lavoro per mettere a punto nuove politiche gestionali. Un altro gruppo di lavoro punterà al via libera per il libretto sanitario degli sportivi, chiesto a viva voce da società e atleti. Inoltre ci sarà un bando regionale per i “buoni sport”, destinato ai comuni che vogliano avviare alla pratica sportiva le fasce deboli della cittadinanza. Con il settore Turismo ci sarà invece un’intesa sulle grandi manifestazioni sportive di interesse nazionale, in modo da avere un cartellone unico anche per questo tipo di turismo”. “Infine – ha dichiarato la Campese – avvieremo il Fondo per lo sport di cittadinanza, in integrazione con i settori della Sanità e del Welfare, in modo da legare le necessità di educazione fisica, salute e socialità. Ad esempio, potremo inserire gli ausili per sport dei disabili (come le carrozzine sportive) tra le protesi rimborsabili dal sistema sanitario, cosa finora impossibile”. |
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LA MONTAGNA È PER TUTTI, PRESENTATA UN´INIZIATIVA SOSTENUTA DALLA PROVINCIA |
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Trento, 3 marzo 2011 - Si chiama "Montagna Accessibile" il progetto realizzato dall´associazione Sportabili Onlus di Predazzo, con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, che è stato presentato l’1 marzo presso la sede di piazza Dante. Ha prodotto la raccolta e catalogazione di quattordici percorsi tra malghe e rifugi delle Dolomiti con difficoltà superabili da una persona in carrozzina, anche elettrica, meglio se accompagnata. La cartografia degli itinerari è diventata una cartina ed è disponibile anche on-line. Alla presentazione hanno partecipato l´assessore provinciale all´istruzione e sport Marta Dalmaso, la presidente dell´associazione Sportabili Onlus Iva Berasi ed inoltre gli atleti Gianluigi Rosa di Lavis e Gianluca Cavalieri di Vigolo Vattaro che recentemente, con la squadra di Sledge Hockey, hanno conquistato la medaglia d´oro al campionato europeo svoltosi in Svezia. I due sportivi hanno ricevuto dall´assessore un riconoscimento per il loro successo. L´obbiettivo di "Montagna Accessibile" è avvicinare a tutti la montagna, a prescindere dalle personali abilità fisiche, intellettive e sensoriali. Il progetto ha prodotto una cartografia dedicata che comprende quattordici percorsi, di fondovalle e di montagna, catalogati e descritti in una cartina e disponibili anche sul web all´indirizzo www.Sportabili.org. I percorsi coprono un arco territoriale che, interessando praticamente tutta la Val di Fiemme, va dalle zone attorno ad Anterivo e Trodena per arrivare fino a Paneveggio e Passo Rolle. Per ognuno sono indicate le caratteristiche, i dislivelli, le possibili difficoltà, l´accessibilità a malghe e rifugi. L´associazione Sportabili, con l’aiuto di rappresentanti delle Guide Alpine e degli Accompagnatori di territorio e la collaborazione della Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo, di consulenti informatici e di esperti di cartografia, ha curato la stesura della mappa dei percorsi rendendola disponibile anche on-line secondo criteri di accessibilità. "Ho sostenuto questa iniziativa - ha detto l´assessore Dalmaso - con convinzione. La montagna è un patrimonio prezioso ed è nobile l´impegno a renderlo fruibile a tutti. Questo progetto, che nasce all´interno di una sensibilità collaudata nel tempo, può diventare uno strumento da applicare in tutto il territorio provinciale. E´ bello pensare a tutte le persone che potranno vedere in sicurezza alcuni dei luoghi più suggestivi delle nostre montagne". Come detto, i percorsi mappati sono 14 e possono essere transitati da persone disabili in carrozzina, meglio se accompagnate. Intereressano la zona della Valle di Fiemme ma si allungano sul Primiero e sulla Valle di Fassa. Un altro risultato di questo lavoro di mappatura è stato anche quello di aver ottenuto l’impegno di alcuni gestori di rifugi a sbarrierare il proprio esercizio. Della cartina sono state stampate 3000 copie ma gli itinerari sono scaricabili dal sito dell´associazione Sportabili. Il portale web di Sportabili è dotato di una tecnologia che consente di visualizzare online, attraverso webGis Microland, la nuova cartografia e i percorsi selezionati. Si possono consultare online le schede informative di dettaglio di tutti i percorsi, con la possibilità di scaricarle sul proprio computer e stamparle. Secondo gli esperti praticare discipline sportive è per il diversamente abile un fondamentale fattore di recupero fisico, funzionale e sociale, un elemento di inclusione e di partecipazione alla vita comunitaria. L’attività sportiva permette inoltre al disabile di riaffermare la “propria piena autonomia”. "Sono circa 4,5 milioni - ha precisato la presidente di Sportabili Iva Berasi - le persone diversamente abili in Italia. Di queste circa 3 milioni sono affette da disabilità fisica mentre 1,5 milioni da disabilità mentale o psichica. Riferendo il dato alla sola disabilità fisica, in quasi il 75% dei casi si tratta di persone normodotate diventate diversamente abili a causa di incidenti. Molte facevano sport prima e continuano a farlo dopo." |
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´MARCHE MARATHON, L´ITALIA IN UNA REGIONE´, LA COMPETIZIONE CICLISTICA CHE ATTRAVERSA IL TERRITORIO. |
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Ancona, 3 Marzo 2011 - Prende il via domenica 6 marzo da Villa Musone di Loreto la manifestazione ciclistica di fondo e gran fondo `Marche Marathon, l´Italia in una regione´, la competizione amatoriale che in molteplici tappe percorre il territorio marchigiano fino alla fine dell´estate. Le valli dell´Esino, i colli ascolani, le colline leopardiane, le terre dei Varano, i paesaggi di Rossini, i Colli Piceni, i Sibillini, il Montefeltro fino al lungomare di Porto Recanati, dove si chiude il 9 ottobre. ´Ogni tappa un´occasione per scoprire e apprezzare la nostra regione ´ commenta l´assessore al Turismo e allo Sport, Serenella Moroder ´ grazie al felice binomio sport e paesaggio, questa manifestazione di rilievo nazionale, regala un´occasione unica per coniugare la passione per la bicicletta con l´amore per la propria terra, le sue valli, il suo incantevole paesaggio, l´ospitalita` della sua gente, la degustazione dei prodotti tipici. E´ un ottimo esempio di come lo sport rappresenti, oltre che un momento ludico e di sana competizione, un fattore di crescita e di promozione del territorio´. Una forma di turismo sostenibile per le Marche dove sono ben 680 i chilometri di piste ciclabili, ha rilevato l´assessore. Il Marche Marathon, nato nel 2006, ´intende far conoscere questa regione stretta tra l´Adriatico e gli Appennini - dichiarano i promotori dell´iniziativa aderenti all``Ente di Promozione Ciclistica Udace/csain (Unione degli Amatori Ciclismo Europeo / Centri Sportivi Aziendali Industriali) - terra di grande tradizione ciclistica, costellata di bellezze naturali, paesi, castelli e borghi antichi e ricca di prelibatezze enogastronomiche. Lo slogan del circuito sta a significare che per le sue caratteristiche territoriali le Marche sintetizzano un po´ la morfologia di tutta l´Italia. Proprio per questo il Marche Marathon offre percorsi vari, mossi, spettacolari e suggestivi´. ´Per il successo che ha ottenuto nei suoi primi cinque anni di vita - ha sottolineato il delegato nazionale Giovanni Mascambruni - il Marche Marathon puo` essere paragonato a un ciclista in fuga verso la maglia di leader´. |
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