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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Marzo 2011
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA AIUTI DI € 18.750.000 PER IL SOLAR FACTORY IL TERZO IMPIANTO SOLARE MODULI A FREIBERG, IN GERMANIA  
 
 Bruxelles, 24 marzo 2011 - La Commissione europea ha autorizzato ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato € 18,75 milioni di euro di aiuti regionali agli investimenti per l´azienda tedesca Solar Gmbh Factory, una controllata di Solarworld Ag, per la produzione di moduli solari a Freiberg (Sassonia), Germania. Il progetto prevede un investimento di € 75 milioni. La Commissione ha ritenuto la misura compatibile con le norme Ue e, in particolare con le esigenze della guida sugli aiuti a finalità regionale 2007-2013 (vedi Ip/05/1653 ), perché, a conti fatti, gli effetti positivi degli investimenti sullo sviluppo regionale superino potenziali distorsioni della concorrenza indotte dagli aiuti. Solar Factory, una società controllata al 100% di Solarworld Ag, produce moduli fotovoltaici sulla base di silicio cristallino. Il progetto di investimento si svolge a Freiberg (Chemnitz, in Sassonia), Germania, una zona ammissibile agli aiuti ai sensi dell´articolo 107 (3) (a), del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) come una regione con un tenore anormalmente basso di disoccupazione di vita e di elevata. Solar Factory gestisce già due impianti di produzione di moduli solari a Freiberg. Il nuovo investimento aumenta notevolmente la capacità di produzione esistente attraverso la costruzione di un impianto di terzi (Sf Iii) nella zona industriale Freiberg Sassonia. Opere su Sf Iii iniziata nei primi mesi del 2010, e sono progettate per essere completato nel 2011. Come tale, essa non avrebbe dovuto essere notificato alla Commissione come è dato nel quadro dei piani esistenti già approvati dalla Commissione e che l´importo non supera la soglia prevista. Tuttavia, non e da escluso che il nuovo progetto fa parte di un unico progetto d´investimento tra cui i precedenti investimenti effettuati dal Gruppo Solarworld a Freiberg per la produzione di wafer solari (vedi Ip/10/897 ) e in questo caso, l´importo complessivo degli aiuti concessi per superare insieme la soglia di notifica degli aiuti a finalità regionale per grandi progetti di investimento. Pertanto, la Commissione ha valutato il progetto come parte delle linee guida sugli aiuti regionali e, in particolare le disposizioni specifiche per i progetti di grandi capitali: questi progetti sono meno colpite da handicap regionale, le linee guida forniscono una intensità di con soglie di riduzione in termini di quota di mercato e capacità produttiva dei beneficiari. L´indagine della Commissione ha rilevato che anche se il progetto sono stati notificati a formare un unico progetto di investimento con i precedenti investimenti Solarworld, gli aiuti da concedere sarebbe entro i limiti della disciplina degli aiuti regionali. La Commissione ha inoltre calcolato che le quote di mercato Solar Factory sul mercato mondiale dei moduli solari sono ben al di sotto del 25% prima e dopo l´investimento. Poiché il mercato fotovoltaico ha un tasso di crescita a due cifre tra il 2004 e il 2009, che è ben al di sopra del tasso di crescita del See nel periodo stesso, la Commissione ha inoltre concluso che la capacità di produzione supplementari che il progetto non destano preoccupazioni. Dato che queste soglie non sono superate, la Commissione ha concluso che l´impatto positivo degli investimenti sullo sviluppo regionale superino le possibili distorsioni della concorrenza. La versione non riservata della decisione sarà consultabile con il numero N 365/2010 nel registro degli aiuti di Stato sul Dg Concorrenza sito web una volta eventuali questioni di riservatezza sono stati risolti. Le ultime decisioni sugli aiuti di Stato su Internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino elettronico State Aid Weekly e-News .  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN´INDAGINE SULLE SOVVENZIONI PER LE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE ALIMENTATE DA SCISTI PIANTE OLEAGINOSE IN ESTONIA  
 
Bruxelles, 24 marzo 2011- In base alle norme Ue sugli aiuti di Stato, la Commissione europea ha aperto un´inchiesta su un progetto estone di concedere agli operatori di due centrali elettriche 300 Mw di recente costruzione, un importo fino a 1,5 miliardi di euro ripartiti in 20 anni. L´aiuto sarà versato a condizione che siano principalmente alimentate con olio di scisto, un idrocarburo ampiamente disponibile in Estonia. L’ Estonia sostiene che l´aiuto è necessario per rafforzare la sicurezza dell´approvvigionamento energetico.  
   
   
SVILUPPO, ROMANI: “VIA LIBERA A DECRETO PER STOCCAGGIO GAS” NOSTRO PAESE ALL’AVANGUARDIA NELLA RIDUZIONE CO2  
 
 Roma, 24 marzo 2011 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri, in via preliminare, su proposta del Ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani un decreto che recepisce la direttiva europea sullo stoccaggio geologico dell’anidride carbonica da centrali termoelettriche e impianti industriali. In particolare il provvedimento, varato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, fornisce un sistema normativo che autorizza la scelta dei siti, l´esercizio, il trasporto e l´immagazzinamento nel suolo delle emissioni nocive. Il cosiddetto Carbon Capture and Storage è una tecnologia innovativa che consiste nel confinamento geologico dell´anidride carbonica prodotta dalle aziende di combustione, riducendo le emissioni di gas serra e l’effetto che queste hanno sul clima. Grazie al Css, l´anidride carbonica emessa dai processi di combustione viene catturata e iniettata in un sito geologico di confinamento per un periodo di circa cento anni. In pratica, si prende il gas per stoccarlo sotto terra, in siti appositi. “Siamo soddisfatti di questo provvedimento che servirà a ridurre l’emissione di Co2 nell’aria – ha spiegato il Ministro Paolo Romani – con una tecnologia all’avanguardia che già il nostro paese sta sperimentando grazie ad un recente accordo tra Eni ed Enel. Facciamo un ulteriore passo in avanti nella strategia energetica nazionale per raggiungere gli obiettivi di contenimento delle emissioni di gas serra previsti dal protocollo di Kyoto al 2020. L´emanazione del provvedimento permetterà la realizzazione di alcuni impianti da parte delle principali aziende del settore nell´ambito del programma comunitario di sostegno European Energy Programme for Recovery”. L’international Energy Agency prevede che circa il 90% del gas serra prodotto dalle centrali con Carbon Capture and Storage riuscirà ad essere immagazzinato sottoterra e che questa tecnologia riuscirà a ridurre del 26% le emissioni totali di Co2 entro il 2050.  
   
   
UE, NUCLEARE: CONSIGLIO STRAORDINARIO MINISTRI ENERGIA  
 
Bruxelles, 24 marzo 2011- Al Consiglio straordinario dei Ministri dell´energia di lunedì 21 marzo è emerso un vasto consenso sul fatto che la Commissione europea deve preparare degli stress test sulle centrali nucleari, in collaborazione con gli Stati membri e i regolatori nazionali. Si tratterebbe di test volontari basati su standard comuni. Alcuni Ministri hanno sottolineato la necessità di trasparenza, suggerendo che i risultati dei test dovrebbero essere resi pubblici. Largo consenso ha trovato anche l´idea di proporre ai Paesi al di fuori dell´Ue, in particolare quelli vicini, di effettuare questi stress test. L´idea di lanciare gli stress test per tutte le centrali nucleari è del Commissario europeo all´energia Günther Oettinger. Martedì 15 Oettinger aveva invitato i Ministri responsabili per l´energia dei 27 Paesi Ue, tutte le autorità nazionali per la sicurezza nucleare, gli operatori delle centrali nucleari e i venditori di centrali nucleari dell´Ue (circa 30) a valutare la situazione in Giappone e identificare degli eventuali insegnamenti da trarre a livello europeo. In questo contesto, Oettinger aveva lanciato l´idea degli stress test e ottenuto l´appoggio dei ministri e degli stakeholders presenti. Anche se non è stata presa alcuna decisione formale dal Consiglio di ieri, i risultati della discussione sono stati trasmessi al Consiglio europeo che riunirà i Capi di Stato e di Governo giovedì 24 e venerdì 25. La Presidenza ungherese invia una lettera al Presidente del Consiglio Herman Van Rompuy con questi risultati e il consenso raggiunto sugli stress test. La competenza di agire nei confronti delle centrali che non supereranno gli stress test spetta agli Stati membri. Quest´azione, a seconda dei risultati dei test, potrebbe non essere necessariamente la chiusura della centrale, ma la necessità di elevare il livello della tecnologia della centrale stessa. I criteri degli stress test verranno definiti dalla Commissione europea e dagli Stati membri, e l´industria del settore sarà consultata. Indicativamente, questi criteri dovrebbero rientrare in due categorie, una delle quali applicabile a tutte le centrali, e un´altra legata a situazioni specifiche come il rischio di terremoti o inondazioni. Questi criteri vanno dai due rischi citati, alle specifiche tecniche dei sistemi di raffreddamento, all´età della centrale, al tipo di reattore, agli attacchi informatici o terroristici, fino agli incidenti aerei. Il Commissario Oettinger ha anche annunciato che la revisione della direttiva del 2009 sull´energia, attualmente in vigore, si effettuerà nel 2012, invece del 2014 come programmato in precedenza. Nuove misure saranno inserite in questo processo di revisione. La prima direttiva europea sulla sicurezza nucleare risale al 2003 (Com 2003/32) ed è stata successivamente rivista fino al testo attualmente in vigore del 2009 (Council Directive 2009/71/Euratom). Attualmente viene prodotto dal nucleare il 27,78% dell´energia dell´Ue. Sono 14 gli Stati dell´Unione europea che hanno scelto l´opzione nucleare. In tutto ci sono 143 centrali in funzione nell´Ue: Belgio (7 centrali), Bulgaria (2), Repubblica Ceca (6), Finlandia (4), Francia (58), Germania (17), Ungheria (4), Olanda (1), Romania (2), Slovacchia (4), Slovenia (1), Spagna (8), Svezia (10) e Regno Unito (19). Italia e Polonia hanno in programma di costruire centrali nucleari. La Francia produce il 76,29% della sua energia dal nucleare; la Lituania il 71,12%; la Slovacchia il 57,67%; la Germania il 23,3%, il Regno Unito il 13,48%, la Spagna il 18,8%. Non hanno il nucleare, oltre all´Italia, Austria, Cipro, Danimarca, Estonia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia e Portogallo. Secondo le informazioni di cui la Commissione europea dispone, ci sono 4 unità/reattori in costruzione e 24 unità/reattori previsti o proposti. Queste informazioni risalgono a gennaio 2011, prima cioè degli avvenimenti in Giappone. Gli Stati sono responsabili per la sicurezza delle centrali nucleari in Europa. La direttiva sulla sicurezza nucleare stabilisce il quadro legale in questo settore, rendendo vincolanti gli standard dell´Agenzia Internazionale per l´Energia Atomica (Iaea). L´ue è anche responsabile per la protezione radioattiva e le misure di salvaguardia. I livelli di radioattività attualmente registrati nell´Ue sono nella norma. Il budget europeo a disposizione della sicurezza nucleare per il 2011 è di 900 milioni di euro, e comprende il decommissionamento di alcune centrali (in Lituania, Slovacchia e Bulgaria). Il budget totale per il periodo 2007-2013 è di 4 miliardi e 61 milioni di euro.  
   
   
UNA RUGGINE VERDE MANTIENE AL LORO POSTO LE SCORIE RADIOATTIVE  
 
Bruxelles, 23 marzo 2011- Una nuova ricerca mostra come una sostanza appiccicosa naturale chiamata ruggine verde eccelle nel trattenere le scorie radioattive e nel prevenire che queste fuoriescano nell´ambiente. Le scoperte, pubblicate nella rivista Geochimica et Cosmochimica Acta, potrebbero fornire informazioni utili alla progettazione di sistemi di stoccaggio delle scorie radioattive, che devono rimanere integri per centinaia di migliaia di anni. Lo studio è stato in parte finanziato mediante i progetti Actinet-6 ("Network for actinides sciences") e Funmig ("Fundamental processes of radionuclide migration"), che hanno ricevuto rispettivamente 6,4 e 8 milioni di euro nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq) Euratom. Il combustibile nucleare esausto contiene una serie di sostanze radioattive, molte delle quali rimangono pericolose per millenni. Attualmente, queste scorie vengono smaltite mediante sotterramento in profondità. In Scandinavia, ad esempio, le scorie radioattive vengono chiuse in fusti di ghisa rivestiti di rame e collocate 500 metri sotto la superficie. Le scorie possono essere ulteriormente protette dall´ambiente circondandole con bentonite, un tipo di argilla che si gonfia quando entra in contatto con una falda acquifera. Una sostanza particolarmente preoccupante per coloro che progettano questi depositi per le scorie è il nettunio; sebbene costituisca solo lo 0,05% del combustibile nucleare esausto, la sua emivita molto lunga significa che esso rimane pericoloso per un periodo di tempo estremamente lungo e potrebbe costituire una minaccia per la salute umana se si diffondesse nell´ambiente persino 5 milioni di anni dopo il suo smaltimento. In questo studio, i ricercatori hanno esaminato la capacità della ruggine verde di tenere a bada il nettunio. La ruggine verde, un tipo di argilla, è composta da ferro che si è arrugginito solo parzialmente; poiché non è completamente arrugginito, esso ha una carenza di elettroni e quindi reagisce molto prontamente con altre sostanze inquinanti. Questo "tipo di sostanza gelatinosa verde" (come i ricercatori descrivono la ruggine verde) compare in modo naturale in acque povere di ossigeno. Poiché è così reattiva, essa rapidamente diventa comune ruggine rossa quando entra in contatto con l´ossigeno. Tuttavia, la ruggine verde è molto semplice da fare, visto che si forma quando si aggiungono all´acqua solfato ferroso e soda caustica. Secondo i ricercatori, i loro test hanno mostrato che la ruggine verde è in grado di incapsulare e trattenere rapidamente il nettunio. Il team spera che queste scoperte verranno applicate nella progettazione dei futuri sistemi di stoccaggio per le scorie radioattive. "Il nostro studio mostra che persino l´incapsulamento più sicuro di scorie radioattive potrebbe essere reso più sicuro se i fusti con le scorie venissero sotterrati in un posto in cui si formerà della ruggine verde," ha commentato il dott. Bo Christiansen. Guardando al futuro, i ricercatori fanno notare che: "L´esatto processo della reazione di incorporazione e il comportamento a lungo termine del [nettunio] immobilizzato sono, tuttavia, ancora non chiari e dovrebbero essere ulteriormente esaminati in dettaglio." Per molti anni la ruggine verde è stata vista come un problema e i ricercatori hanno dedicato molte energie alla ricerca di un modo per bloccare la sua formazione nel cemento armato. Tuttavia, studi recenti hanno mostrato che la sua natura reattiva lo rende uno strumento potente per ripulire molte forme di inquinamento. "Il nettunio è un problema relativamente raro. Non sono molte infatti le persone che hanno bisogno di salvaguardare un deposito di scorie radioattive. Ma la ruggine verde sembra essere efficace contro quasi ogni tipo di inquinamento," dice il dott. Christiansen. "Molto tempo fa abbiamo mostrato come la ruggine verde può reagire con il cromo carcinogeno (6) e trasformarlo in cromo (3). Oltre a non essere tossico, il cromo (3) è uno degli elementi essenziali di cui ha bisogno il corpo umano." Tuttavia, il dott. Christiansen avverte che la ruggine verde non rappresenta una "soluzione rapida" per l´inquinamento. "La ruggine verde non è una soluzione rapida per ripulire dopo che si è improvvisamente scoperto dell´inquinamento," ha affermato. "Ma i nostri esperimenti hanno mostrato come sorprendentemente la natura può aiutare a ripulirsi da sola. Anche quando l´inquinamento è causato da una sostanza pericolosa come il nettunio." Per maggiori informazioni, visitare: Università di Copenaghen: http://www.Ku.dk/  Geochimica et Cosmochimica Acta: http://www.Elsevier.com/locate/gca  Progetto Actinet: http://www.Actinet-i3.eu/  Progetto Funmig: http://www.Funmig.com/    
   
   
NUCLEARE: DA CDM APPROVATA MORATORIA DI 12 MESI ROMANI: “PARTE PAUSA DI RIFLESSIONE, ORA STAGIONE DELLA SICUREZZA”  
 
 Roma 24 marzo 2011- Il consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, ha approvato ieri un decreto legge che dispone la sospensione, per un periodo di 12 mesi, delle procedure riguardanti la localizzazione e la realizzazione di centrali e impianti nucleari sul territorio italiano. Per effetto immediato della moratoria, il ministero dello Sviluppo economico e il ministero dell’Ambiente non procederanno all’adozione degli atti necessari alla realizzazione degli impianti nucleari, a cominciare dalla predisposizione del documento programmatico sulla strategia nucleare. Così come disposto dall’Ue, restano confermati il deposito nazionale per lo stoccaggio e il ruolo dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare, quale organo competente per lo studio e la programmazione delle politiche riguardanti la sicurezza nucleare. Per il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani “il governo oggi ha fatto una scelta responsabile e nell’interesse dei cittadini. L’italia – ha proseguito Romani - si muove dunque in piena sintonia con gli altri Paesi dell’Ue che, dopo il dramma di Fukushima, stanno definendo nuovi e più condivisi criteri di sicurezza riguardanti l’energia nucleare. Questo fronte resta per noi prioritario, e nei prossimi mesi faremo la nostra parte per far sì che l’Europa intera possa adottare standard di sicurezza nucleare concertati e massimamente affidabili”. Per Romani “adesso bisogna guardare avanti, per far sì che il nostro Paese, al di là dell’atomo, sia all’avanguardia nell’adozione delle nuove tecnologie energetiche, necessarie per ottenere un mix energetico più equilibrato e meno dipendente dalle fonti fossili. Penso per esempio alle fonti rinnovabili, che stiamo rendendo sostenibili economicamente per il sistema Paese, così da assicurare prospettive di pianificazione di lungo periodo alla filiera produttiva” ha concluso Romani.  
   
   
RINNOVABILI: ROMANI E PRESTIGIACOMO INCONTRANO SINDACATI  
 
 Roma, 24 marzo 2011. Il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, insieme al ministro dell´Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha incontrato presso il dicastero di via Veneto i rappresentanti dei sindacati nazionali per un confronto sul decreto rinnovabili. Gli esponenti del governo hanno illustrato alle parti sociali le ragioni della nuova programmazione degli incentivi alle fonti verdi che l´esecutivo sta definendo, in particolar modo la necessita´ di impiegare in modo piu´ efficace le risorse disponibili per favorire una crescita reale e di lungo periodo del tessuto produttivo di questo settore. Dalle parti sociali e´ stata sottolineata la necessita´ di una rapida riprogrammazione del sistema degli incentivi, che fornisca al comparto obbiettivi duraturi e condivisi.  
   
   
ZAIA: “SERVE IMMEDIATO RIPENSAMENTO SU INCENTIVI AL FOTOVOLTAICO, UN VERO MOTORE PER UN VENETO RINNOVATO”  
 
Venezia, 24 marzo 2011 - “E’ necessario che il Governo ripristini celermente gli incentivi per il fotovoltaico e le energie rinnovabili perché, a maggior ragione in questa fase storica, non si può fermare il treno della ricerca e dello sviluppo che passa per questo settore e per una Regione leader in questo campo come il Veneto”. Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. “Lo chiedo - aggiunge Zaia – non solo perché si tratta di una questione economica che investe moltissime nostre imprese piccole e medie, non solo per una questione di equità e giustizia nei confronti dei tanti che sinora hanno investito in questo settore, non solo per un fatto di tipo culturale, ma perché questi incentivi vanno considerati come un vero e proprio motore di un Veneto rinnovato e proiettato al futuro”. “Come sostiene l’economista ed esperto di questioni energetiche Jeremy Rifkin – aggiunge Zaia - le grandi rivoluzioni economiche accadono quando l’umanità cambia il modo di produrre l’energia e quando cambia il modo di comunicare per organizzare questa rivoluzione energetica. E non dobbiamo dimenticare – prosegue – che anche l’Unione Europea ha posto come primo pilastro della terza rivoluzione industriale proprio le energie rinnovabili e distribuite. In futuro – conclude Zaia – non saremo competitivi se resteremo ancorati esclusivamente alle vecchie energie, e proprio per questo incentivare la ricerca e l’applicazione concreta di quelle rinnovabili e del fotovoltaico è un imperativo categorico”.  
   
   
IL PROGETTO ELIOS METTE IN RETE LE IMPRESE DI ENERGY CLUSTER  
 
Castellanza, 24 marzo 2011 - Energy Cluster è la più grande rete di imprese, ufficialmente riconosciuta da Regione Lombardia, che forniscono prodotti e servizi per la generazione e la distribuzione di energia elettrica, da fonti tradizionali e rinnovabili. In Lombardia il settore energia elettrica può contare su 500 imprese, 23mila addetti e ricavi medi annui pari a 9 miliardi di euro. Numeri che fanno del cluster lombardo una delle più importanti realtà del settore in Europa, secondo solo a quello della Germania. Grazie al progetto Elios (Energy cLuster Inter-organizational information System) l’Energy Cluster sta rispondendo all’esigenza di definire e realizzare strumenti comuni per sostenere l’aggregazione delle imprese, supportandole nella gestione dei processi, delle tecnologie e dell´innovazione. Nel progetto, coordinato da Euroimpresa Legnano, l’Agenzia di sviluppo dell’Alto Milanese, e sostenuto dal bando Driade della Regione Lombardia, sono coinvolti due centri di ricerca della Facoltà di Ingegneria dell’Università Carlo Cattaneo – Liuc: Lab#id, laboratorio per il trasferimento tecnologico sui sistemi Rfid e Cetic (Centro di ricerca per l’Economia e le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione). Euroimpresa Legnano, è il soggetto operativo di Energy Cluster, con il compito di garantire il controllo e la collaborazione fra tutti i partecipanti, oltre che di assicurare il conseguimento degli obiettivi di progetto. E’ inoltre responsabile delle attività di monitoraggio e di valutazione e della gestione progettuale (tecnica, operativa e amministrativa). Lab#id ha preso in carico le attività relative all’introduzione dei sistemi Rfid per identificare in modo univoco e tracciare i componenti lungo il canale logistico/produttivo di Energy Cluster, monitorarne lo stato di avanzamento e registrare le lavorazioni eseguite dai vari attori. Il Cetic ha lavorato allo sviluppo della piattaforma web che consente alle imprese di interfacciarsi tra loro, mettendo a sistema conoscenze e competenze e gestendo le informazioni in modo condiviso e, inoltre, di accedere a diversi servizi, a partire dalla tracciabilità di filiera. Il progetto consente alle imprese di creare una rete d’imprese interconnesse e intelligenti, che possono seguire in tempo reale l’evoluzione delle commesse e l’avanzamento della produzione, e offre la possibilità al cliente finale di sapere come, quando, dove e da quale impresa sono state realizzate le lavorazioni necessarie alla fabbricazione del prodotto finito. A tutela del cliente, del produttore, e del Made in. Il prossimo mercoledì 30 marzo 2011, alle ore 9.30, presso la sede di Euroimpresa Legnano (Via 20 Settembre 34, Legnano - Mi) si terrà un incontro di presentazione del progetto Elios alle imprese dell’Energy Cluster nel corso del quale i ricercatori del Lab#id e del Cetic illustreranno le attività realizzate, e le imprese utenti finali, che ad oggi hanno beneficiato dei risultati, porteranno le loro testimonianze dirette. La partecipazione all’evento è gratuita, previa registrazione: info@energycluster.It    
   
   
MOLISE: PROGETTI EFFICIENZA ENERGETICA, APPROVATA LA GRADUATORIA DEI BANDI  
 
Campobasso, 24 marzo 2011- La Giunta regionale, su proposta del Presidente, Michele Iorio, e dell´Assessore alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, ha approvato la graduatoria dei bandi dei progetti finalizzati a sostenere e promuovere "l´efficienza energetica, la diffusione di processi a minore domanda energetica e la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili a finalità esclusivamente di autoconsumo". Oltre 10 milioni di euro sono le risorse del Por Molise 2007/2013 che la Giunta regionale ha destinato a 119 micro, piccole e medie imprese, sia in forma singola che associata o strutturate in filiera. «I finanziamenti - ha evidenziato il Presidente Iorio- consentiranno alle imprese un miglioramento significativo dell´efficienza energetica delle unità operative interessate, attraverso l´acquisto e l´installazione di macchinari ad alta efficienza energetica e la realizzazione di interventi di sistemi architettonici caratterizzati da impatti rilevanti in termini di contenimento dei consumi». «Complessivamente l´iniziativa - ha concluso il Presidente - oltre ad avere una significativa ricaduta sull´abbattimento dell´inquinamento atmosferico e sul miglioramento della qualità dell´aria, rappresenta un riferimento culturale innovativo e di traino per successivi interventi che consentiranno di coniugare la capacità di essere più competitivi con il valore aggiunto di una accresciuta sostenibilità ambientale e coscienza ecologica». «Si tratta di un bando - ha spiegato l´Assessore Vitagliano - che è riuscito a accogliere le esigenze delle piccolissime realtà artigianali e ad intervenire in modo significativo sul sistema di rete e di filiera (Filiera del Bello e del Legno). Sistemi sui quali il Governo regionale sta da tempo puntando per ottenere una strategia di competitività elevata».  
   
   
MOLISE: VILLAGGI PROVVISORI POST-SISMA, CONTRIBUTO REGIONALE PER LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA  
 
Campobasso, 24 marzo 2011- La Giunta regionale, su proposta dell´Assessore alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, e dell´Assessore alla Protezione Civile, Filoteo Di Sandro, in attuazione alla Legge Finanziaria, ha approvato le modalità per l´erogazione dei contributi a favore dei residenti allocati nei villaggi provvisori a seguito del sisma del 2002. Si tratta di un sostegno economico, previsto nella Legge Regionale n.19 del 23.11.2010, che fissa il contributo riconosciuto per la fornitura di energia elettrica a servizio delle strutture abitative dei villaggi provvisori nel limite massimo del 50% dell´ammontare complessivo delle spese sostenute  
   
   
RIQUALIFICAZIONE URBANA E NUOVI ALLOGGI: 22 MILIONI DI EURO A CINQUE COMUNI VENETI. FIRMATI ACCORDI DI PROGRAMMA CON IL MINISTERO  
 
Venezia, 24 marzo 2011- La Regione del Veneto ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno sottoscritto oggi a Roma l’Accordo per l’attuazione del “Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile”, una iniziativa Stato-regione che interviene nel settore dell’edilizia residenziale pubblica, favorendo la riqualificazione urbana ed il recupero degli immobili dismessi nei Comuni caratterizzati da degrado urbanistico ed ambientale. La disponibilità finanziaria complessiva del Programma ammonta a 21 milioni e 921 mila euro, di cui 16,8 milioni stanziati dallo Stato ed oltre 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione; a questi si aggiungono le risorse messe a disposizione dai Comuni finanziati, che partecipano con almeno il 14 per cento del finanziamento complessivo ricevuto. Questi i cinque Comuni veneti, selezionati con apposito bando di concorso, che beneficeranno dei finanziamenti: Verona, euro 10.000.000,00; Venezia, euro 7.537.081,00; Marcon (Ve), euro 1.737.270,00; Casale sul Sile (Tv), euro 1.397.250,00; San Michele al T. (Ve), euro 1.250.000,00. “Con questa iniziativa – spiega l’assessore regionale all’edilizia residenziale pubblica, Massimo Giorgetti, che ha sottoscritto l’Accordo – sarà possibile incrementare il patrimonio abitativo - immobiliare dei Comuni finanziati mediante la realizzazione di 195 nuovi alloggi, che saranno assegnati, a canoni moderati, alle famiglie economicamente svantaggiate. Questo grazie alla attivazione di interventi volti a riqualificare alcune aree comunali degradate, con la previsione anche di una completa riorganizzazione delle infrastrutture e dei servizi necessari per la funzionalità dei quartieri e il buon vivere dei cittadini”. In questo Programma il Comune di Verona ha fatto la parte del leone, ottenendo il finanziamento più consistente per la riqualificazione della Caserma “Passalacqua”: si tratta, sostanzialmente, della realizzazione di circa 200 unità abitative, di cui la metà da destinarsi alle fasce sociali più deboli. “Grazie ad una strategia mirata al contenimento dei consumi – continua l’assessore Giorgetti –, nella scelta degli interventi abbiamo dato priorità alle proposte che tengono conto di tipologie e tecniche rivolte al contenimento del risparmio energetico, mediante l’utilizzo di impianti solari per la produzione di energia elettrica e di acqua calda ad uso sanitario. Questa iniziativa, che ha incontrato notevole successo soprattutto nei Comuni capoluogo, concorrerà all’abbattimento dei costi e quindi alla diminuzione del prelievo di denaro dalle tasche delle famiglie assegnatarie”. “A breve – conclude l’assessore – contatteremo le Amministrazioni comunali interessate per sottoscrivere tempestivamente con le stesse e gli altri operatori di settore coinvolti apposite Convenzioni attuative. L’obiettivo è quello di avviare concretamente i lavori entro l’estate del corrente anno e consentire la completa realizzazione dei programmi in tempi certi e brevi, in un’ottica da me sostenuta e a cui va il massimo impegno: la casa, insieme alla famiglia, rimane un obiettivo primario nella nostra dimensione affettiva e culturale”.  
   
   
SI È CONCLUSO A CROTONE IL PRIMO CICLO DI SEMINARI SULLA LEGGE URBANISTICA REGIONALE  
 
Catanzaro, 24 marzo 2011- Si è concluso a Crotone, nella sede della Lega Navale, il primo ciclo dei seminari, organizzati dal Dipartimento regionale all’Urbanistica, per approfondire e condividere con i Comuni calabresi le problematiche connesse all’attuazione della legge urbanistica regionale n. 19/02. I lavori sono stati introdotti dal funzionario regionale Antonio Dattilo, in rappresentanza del dirigente generale del dipartimento Urbanistica Saverio Putortì. Durante l’incontro, al quale hanno partecipato, tra gli altri, tecnici dell’amministrazione comunale e provinciale e responsabili degli ordini professionali, particolare attenzione è stata dedicata alla necessità di ottenere un maggiore livello di definizione in materia di regolamento edilizio, dal momento che né la legge, né le linee guida entrano nel dettaglio della definizione del livello normativo dei Piani. Antonino Caracciolo del Sistema Informativo Territoriale (Sito), ha relazionato sulle risorse cartografiche e informative messe a disposizione dall’Osservatorio, evidenziando l’importanza dell’utilizzo dei dati informativi in materia di valutazione dei rischi idrogeologici e, quindi, in materia di prevenzione dei rischi medesimi. Caracciolo ha, poi, annunciato l’iniziativa assunta dal dirigente Putortì di realizzare e mettere a disposizione dei Comuni la cartografia in scala 1:2000 delle aree urbanizzate, che sarà disponibile già dal prossimo mese di aprile. La dirigente del settore Urbanistica del Comune di Crotone Elisabetta Dominijanni, dopo aver sottolineato l’importanza della concertazione e della collaborazione tra i vari livelli di competenza politica e amministrativa in materia, allo scopo di assicurare una permanente coerenza e compatibilità dei piani Psc, Ptcp e Qtr, ha illustrato le azioni strategiche principali attivate dall’amministrazione comunale per dare il segno di una idea di crescita complessiva della città che sottolinei l’abbandono del concetto secondo cui la pianificazione territoriale si identifica con gli insediamenti edilizi. Inoltre, alcuni interventi hanno posto l’accento sulla necessità che la nuova stagione urbanistica apertasi in Calabria sia occasione per riqualificare davvero il territorio regionale, guardando con particolare attenzione alla applicazione del principio della perequazione come principale strumento di equità e di democrazia territoriale.  
   
   
BOLZANO: IN INTERNET L´ELENCO PREZZI 2011 PER L´EDILIZIA  
 
 Bolzano, 24 marzo 2011 - L´elenco prezzi 2011 per l´edilizia, approvato di recente dalla Giunta provinciale, è ora disponibile online sulla Rete Civica. Nel nuovo elenco sono stati prese in considerazione le variazioni di costo di alcuni materiali edili. All´indirizzo www.Provincia.bz.it/edilizia/elenco_prezzi  è possibile consultare sul web della Rete civica dell´Alto Adige, e quindi scaricarlo, l´elenco prezzi 2011 per il settore dell´edilizia, un documento fondamentale per progettisti e costruttori perché riporta i prezzi indicativi riferiti a vari tipologie di interventi edilizi e all´impiego di materiali, utili per partecipare a gare pubbliche. I nuovi prezzi unitari, come spiega l´assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, sono stati calcolati sulla base di analisi di mercato dettagliate, in stretta collaborazione con il Collegio dei costruttori edili e dell´Associazione degli artigiani e piccoli imprenditori. In questo modo vogliamo cercare di riportrare i prezzi a un livello corrispondente alla realtà. Inoltre, come prosegue l´assessore, anche i testi per gli appalti sono stati adeguati alle normative vigenti.  
   
   
MOLISE: DANNI IMMOBILI, PIANO STRAORDINARIO PER LA DELOCALIZZAZIONE O RICOSTRUZIONE  
 
Campobasso, 24 marzo 2011 - La Giunta Regionale, su proposta dell´Assessore alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, e dell´Assessore alla Protezione Civile, Filoteo Di Sandro, ha approvato le modalità per l´erogazione dei contributi a favore dei soggetti che hanno la necessità di delocalizzare le proprie unità abitative o ricostruire le stesse in altri siti o con l´acquisto dei nuovi immobili a seguito degli eventi meteorologici del 23, 24 e 25 gennaio 2003 nei territori di Agnone, Bagnoli del Trigno, Fossalto, Lupara, Mafalda, Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni, Santa Croce di Magliano, Tavenna, Toro e Trivento (il cosiddetto "Piano per la definizione dei contributi da erogare a favore dei proprietari di immobili distrutti a seguito degli eventi metereologici del gennaio 2003 e non ripristinabili in loco"). «Abbiamo finanziato - ha detto il Presidente della Regine Michele Iorio - un Piano straordinario approvato dalla Protezione Civile Nazionale, per ridare una casa a quei molisani che tra il 23 e 25 gennaio del 2003 hanno subito danni irreparabili, fino all´inagibilità totale nell´abitazione di proprietà. A questi nostri cittadini, privati dalla calamità di un bene primario, abbiamo garantito risorse per oltre 6 milioni e 100 mila euro, per riavere quello che non avevano più». «Così come avevamo promesso - ha detto ancora l´Assessore Gianfranco Vitagliano-, e senza fare differenze di tipo territoriale o settoriale, il Governo regionale ha voluto anticipare queste risorse. Ovviamente sarà compito mio e del Presidente Iorio riottenere dallo Stato centrale, come ci è stato garantito dal Ministro Fitto nella recente visita a Campobasso, il rimborso delle risorse da noi anticipate». «A valle di questa forte risposta della politica - ha concluso Vitagliano -, sarà nostro compito vigilare perché segua una rapida attuazione delle decisioni assunte da parte delle strutture regionali, a partire dalla Protezione Civile e dei Comuni interessati. Questo nella convinzione che tutti insieme si possa restituire a nostri concittadini un diritto fondamentale».  
   
   
BOLZANO, ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE: ANCORA 61 I COMUNI SENZA PIANO DI ADATTAMENTO  
 
Bolzano, 24 marzo 2011 - Finora sono solo 55 i Comuni che hanno presentato piani di adattamento per l´eliminazione delle barriere architettoniche riferiti agli edifici pubblici entro i termini indicati dal Decreto del Presidente della Provincia n. 54 del 9 novembre 2009. Il decreto prevede l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche con l´obiettivo di trasformare in spazi privi di barriere, accessibili e fruibili a chiunque, tutti gli spazi ed edifici pubblici, gli edifici privati aperti al pubblico, i bar e ristoranti, gli alberghi e le altre strutture ricettive, gli impianti collettivi, le strutture sanitarie e gli ambulatori dei liberi professionisti del settore sanitario, gli edifici residenziali e i complessi dell’edilizia residenziale popolare, le autorimesse e i parcheggi. Fra i Comuni virtuosi vi sono Bolzano, Appiano, Caldaro, Laives, Bronzolo, Egna, Merano, Bressanone, Chiusa, Brunico. Come ha specificato l´assessore Theiner, alcuni sono in fase di predisposizione, mentre i rimanenti devono ancor essere stesi. Gli spazi e ambienti in cui si svolge la vita degli individui richiedono infatti l’eliminazione delle barriere architettoniche in quanto questo intervento è presupposto stesso dell’integrazione e partecipazione delle persone alla vita sociale, è imprescindibile ai fini di un’esistenza autonoma, facilita la comunicazione interpersonale portando ad una maggiore solidarietà , è un passo decisivo verso le pari opportunità, significa il miglioramento della mobilità individuale di tutte le persone (persone con bambini piccoli e passeggini, donne in gravidanza, persone che trasportano pesi, maggioranza delle persone anziane, bambini piccoli, persone con mobilità momentaneamente ridotta…) comportando per tutti il miglioramento della qualità di vita. Come hanno ricordato gli assessori del Comune di Bolzano, Mauro Randi e Luigi Gallo, l´eliminazione delle barriere architettoniche costituisce parte integrante dell´agenda politica. La sfida per il futuro, come ha ribadito l´assessore Theiner, consiste nell’attuare misure concrete e accrescere la qualità di vita di tutti i cittadini. Per informazioni e consulenze in materia di opere senza barriere enti pubblici, progettisti, tecnici e proprietari di edifici privati aperti al pubblico possono rivolgersi al nuovo Servizio consulenza della Fondazione Vital, in via Galilei 4/A a Bolzano, come ha ricordato il presidente della fondazione, Florian Zerzer. Orari: martedì e giovedì dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00, mercoledì dalle ore 9.00 alle 13.00. Informazioni tel. 0471 194044, per e-mail info@barrierefrei.It  e www.Stiftungvital.it/  Inoltre, sono a disposizione l´Associazione Kvw-arche per la consulenza abitativa alle persone anziane, la Federazione per il Sociale e la Sanità per tutte le questioni giuridiche e l´Ufficio provinciale soggetti portatori di handicap (24.3) per deroghe e violazioni.  
   
   
UMBRIA, PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE: OCCORRE UN’ACCELERAZIONE VERSO L’APPROVAZIONE  
 
 Perugia, 24 marzo 2011- “L’esigenza di governare in modo adeguato le principali trasformazioni territoriali che incidono in maniera determinante e rilevante sul paesaggio regionale richiedono un’accelerazione delle attività di formazione del Piano paesaggistico dell’Umbria preadottato nell’ottobre 2009”. L’introduzione dell’Assessore regionale all’ambiente Silvano Rometti nella giornata di confronto e di approfondimento che si è svolta a Spello, mercoledì 23 marzo, è anche l’occasione per fare il punto della situazione sull’iter di uno dei più importanti strumenti di programmazione della Regione Umbria. “Dal giorno della sua preadozione, ha dichiarato Rometti, sono andate avanti molte attività come la ricognizione e perimetrazione informatizzata dei beni paesaggistici sottoposti a tutela, la revisione della proposta di Piano stesso riguardo agli obiettivi di qualità dei paesaggi regionali e delle strutture identitarie ed infine l’attività di sperimentazione nel comune di Spello finalizzata a provare la validità metodologica per definire le prescrizioni d’uso dei beni paesaggistici”. Un passaggio importante dal punto di vista istituzionale è stata la sottoscrizione, concretizzatasi il 17 dicembre 2010, del Protocollo di Intesa con il Ministero Beni e Attività Culturali e il Ministero dell’Ambiente, e del relativo Disciplinare Tecnico di Attuazione siglato dai rispettivi Direttori, ai fini dell’elaborazione congiunta del Piano Paesaggistico Regionale tra le istituzioni interessate. “Tale accordo, ha continuato Rometti, costituisce un passaggio essenziale intanto perché, tra i pochi in Italia, è stato sottoscritto anche dal Ministero dell’Ambiente, nella consapevolezza che per essere completo, il Piano Paesaggistico debba considerare anche gli aspetti ecologici e ambientali sottesi alla qualità del paesaggio. In base all’Accordo sottoscritto, il Piano riserva una particolare attenzione ai beni paesaggistici”. Rispetto a questi beni, il Piano Paesaggistico Regionale oltre ad offrire le conoscenze (desumibili dal Quadro conoscitivo), gli obiettivi di qualità paesaggistica (desumibili dal Quadro di Assetto), gli indirizzi e prescrizioni (desumibili dalle Disposizioni di Attuazione del Piano stesso), fornirà una metodologia che i Comuni dovranno applicare, con il supporto della Regione e della Soprintendenza, per formulare la proposta di prescrizioni d’uso dei beni paesaggistici. Proposta che sarà oggetto di valutazione da parte del Comitato Tecnico. “ Parlare di paesaggio, secondo Rometti, cercando di darne una definizione unica e circoscritta ad ambiti specifici è ancora oggi difficile. Il tema è letterario, legislativo, disciplinare, progettuale. La nozione di paesaggio che si assume è quella della Convenzione europea del paesaggio:“Paesaggio designa una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. Partendo da queste considerazioni il Piano Paesaggistico della Regione Umbria ha avuto inizio dalla definizione dei contenuti conoscitivi da assumere alla base delle valutazioni e delle proposizioni del Piano stesso. Il “Repertorio delle conoscenze” ha inteso acquisire, riordinare, sistematizzare le numerose elaborazioni presenti nelle materie rilevanti rispetto al paesaggio (geologia, ecologia, centri storici, infrastrutture, territorio agricolo, ecc…). “Questo approccio, ha concluso Rometti, ha consentito di delineare la dimensione strategica del Piano a partire da una visione unitaria del paesaggio umbro, declinato in Paesaggi regionali e Strutture identitarie e tenendo conto delle trasformazioni, connesse anche alla realizzazione di impianti per l’uso dell’energia da fonti rinnovabili ed in particolar modo da energia solare fotovoltaica”. La scelta di Spello quale sede della giornata dedicata alla discussione del Piano Paesaggistico è stata sottolineata anche dal Sindaco Sandro Vitali che ha ringraziato la Regione dell’Umbria. “Spello è la realtà Umbra che meglio riassume la complessità dei vari caratteri identitari del Paesaggio Naturale attraverso un percorso che accompagna l’elaborazione progettuale ad una verifica d’impatto delle scelte del Piano sul territorio. Il Comune di Spello, ha dichiarato Vitali, ha partecipato alle fasi elaborative di una sperimentazione utile a verificare “Ex – ante” la scelta di criteri tecnici che possono garantire una efficace ed efficiente tutela e valorizzazione dei caratteri paesaggistici, storici, culturali e naturalistico-ambientali dell’Umbria. La difesa delle caratteristiche storico – architettoniche, ha concluso il Sindaco, caratterizzate dalle murature in pietra rosa del Subasio, il mantenimento del contesto paesaggistico ambientale caratterizzato a nord-ovest dalle distese olivate e filari di querce secolari, sono i segni distintivi ai quali la nostra comunità non vuole rinunciare ritenendo la difesa e la salvaguardia del patrimonio olivato bene pubblico”.  
   
   
NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE REGISTRATE PRESSO LE CAMERE DI COMMERCIO DELLA TOSCANA IL TESSUTO IMPRENDITORIALE CRESCE DEL +1,2% NEL 2010. DALLE SOCIETÀ DI CAPITALE E DAL TERZIARIO IL TRAINO MAGGIORE  
 
Firenze, 24 marzo 2011 - Con un tasso di crescita pari al +1,2% è positivo il saldo fra iscrizioni e cessazioni al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio toscane nel corso del 2010. Dopo il progressivo rallentamento osservato a partire dal 2007 torna infatti a crescere a ritmo sostenuto il tessuto imprenditoriale toscano nel corso del 2010. Il numero di imprese registrate si è attestato a quota 417.021 unità al 31 dicembre 2010, (30.289 iscrizioni, 25.358 cessazioni, al netto delle cancellazioni d’ufficio), con un saldo imprenditoriale in positivo di 4.931 unità. Da segnalare che il dato del +1,2% registrato nel 2010 segna una decisa ripresa rispetto ad un 2009 che aveva fatto registrare un forte rallentamento del tasso di crescita regionale (+0,4%), riportando la dinamica imprenditoriale regionale sui livelli pre-crisi. In merito alle tipologie imprenditoriali, anche nel 2010 la crescita del tessuto imprenditoriale toscano è trainata dall’andamento delle società di capitali che crescono del +3,3%, con un sensibile recupero rispetto a quanto osservato nel 2009 (+2,5%) ma su livelli ancora inferiori agli anni precedenti. Anche le “altre forme giuridiche” crescono del 3,3% nel 2010 (340 unità aggiuntive): al loro interno, in particolare, le società cooperative registrano un tasso di crescita del +2,7% (188 unità in più) che rappresenta una decisa ripresa rispetto a un 2009 che si era chiuso con un +2,0%. Dopo un 2009 in calo, tornano in positivo anche le società di persone (+0,1% e +132 unità) e le ditte individuali (+0,7% e +1.579 imprese). Mostra invece una nuova riduzione il numero delle imprese artigiane (-0,4% per -522 imprese). A livello settoriale si confermano gli andamenti rilevati in Toscana nel corso degli ultimi anni. In particolare, è ancora una volta in espansione il terziario, con un incremento del numero di imprese registrate pari a 4.220 unità (+1,9%) nel 2010. Solo il settore trasporti e magazzinaggio (-1,3% e -143 unità) mostra un andamento negativo, mentre il commercio (+1,2% e +1.186) prosegue sul sentiero di crescita dopo quattro anni in terreno negativo. Trend positivo confermato per alberghi e ristoranti (+3,5% e +1.050 imprese), attività professionali, scientifiche e tecniche (+4,5% e +497), noleggio e servizi di supporto alle imprese (+3,3% e +297), attività immobiliari (+2,0% e +497) e altri servizi pubblici, sociali e personali (+3,1% e +609 unità). In ripresa anche le costruzioni, con un saldo positivo di +458 imprese registrate (+0,7%). Il settore manifatturiero mostra invece un rallentamento del ritmo di caduta, con le imprese registrate che scendono a quota 57.677 unità, per una diminuzione di 38 imprese (-0,1%) rispetto a fine 2009. Lancia segnali di recupero il sistema moda nel suo complesso (+0,7% e +150 imprese) con il solo tessile-maglieria in diminuzione (-2,9%), mentre confermano un andamento positivo le confezioni-abbigliamento (+2,8% e +253 imprese) e torna a crescere il concia-pelletterie-calzature (+0,7%). Lieve crescita per la meccanica allargata, ma al suo interno incrementano solamente le imprese di elettronica e meccanica di precisione (+1,5% e +27) e, soprattutto, delle riparazioni. Da segnalare che si riduce (-1,4%) il tessuto imprenditoriale per agricoltura, silvicoltura e pesca (-638 imprese nel corso del 2010) per un totale di 43.500 unità a fine periodo.  
   
   
RIFORMA DELLO SPORTELLO UNICO ATTIVITA´ PRODUTTIVE ´ VENERDI´ SEMINARIO IN REGIONE MARCHE  
 
Ancona, 24 Marzo 2011 - Venerdi` 25 marzo 2011, presso la Sala Li Madou ´ 5 piano Palazzo Li Madou della Regione Marche - Via Gentile da Fabriano 2/4 Ancona ´ si terra` un seminario inerente la riforma dello Sportello unico per le attivita` produttive (Suap). Parteciperanno esponenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dello Sviluppo Economico, dell´Anci nazionale e dell´Unioncamere nazionale. Un ´evento organizzato per poter condividere il percorso che, in materia di Suap, la Regione Marche sta conducendo con gli Enti locali´, sottolinea Sara Giannini, assessore alle Attivita` produttive. Il seminario prendera` il via alle dieci, con il saluto dell´assessore Giannini e del presidente Anci Marche, Mario Andrenacci. Introdurra` i lavori il Dott. Fabrizio Costa ´ Dirigente del Servizio Industria, artigianato, istruzione, formazione e lavoro della Regione Marche. Interverranno poi Daniela Paradisi, dirigente div. Iv Promozione della concorrenza del Ministero dello Sviluppo economico, Gabriele Da Rin, Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unita` per la semplificazione e la qualita` della regolazione, Stefano Campioni, responsabile Dipartimento Attivita` produttive Anci nazionale, Marco Conte, vice segretario generale Unioncamere nazionale, Carla Stramignoni, dirigente P.f. Regolamentazione, semplificazione e liberalizzazione relative alle attivita` industriali ed artigianali della Regione Marche.  
   
   
BOLZANO, INNOVAZIONE: 26 MILIONI PER IL PROGRAMMA 2011 E NUOVA LEGGE PROVINCIALE  
 
Bolzano, 24 marzo 2011 - Ammonta a 26,3 milioni di euro, con una crescita sostanziosa per quanto riguarda il sostegno diretto ai progetti delle singole imprese, il budget del programma provinciale 2011 sull´innovazione. Lo ha annunciato il 22 marzo l´assessore provinciale Roberto Bizzo, il quale si è anche soffermato sulla recente approvazione, da parte della Giunta provinciale, del nuovo disegno di legge in tema di innovazione. "Il programma 2011 va a braccetto con il nuovo disegno di legge sull´innovazione - ha sottolineato l´assessore Roberto Bizzo - il cui testo è stato predisposto rispettando la tempistica che ci eravamo prefissati grazie anche alla forte e positiva collaborazione con tutte le categorie economiche. L´innovazione è il futuro che bussa alle nostre porte, e noi dobbiamo essere in grado non solo di aprire queste porte, ma anche rafforzare e dare basi sempre più solide a un settore chiave per la competitività e il benessere del sistema-Alto Adige". I passaggi più importanti del ddl approvato di recente dalla Giunta provinciale sono stati illustrati dal direttore di Dipartimento Andrea Zeppa, il quale ha posto l´accento sulla "unificazione in una sola legge degli strumenti di sostegno all´innovazione", e sulla "introduzione del comitato per il Parco tecnologico, formato da rappresentanti di tutte le categorie economiche, che avrà il compito da un lato di monitorare l´attività del Parco e le sue effettive ricadute sul territorio, e dall´altro di esprimere pareri per l´insediamento di imprese ed enti di ricerca all´interno della struttura". Il direttore della Ripartizione innovazione, Maurizio Bergamini, ha sottolineato la forte crescita del sostegno diretto ai progetti delle imprese, che passa da 17 a 19 milioni di euro: a questi vanno poi aggiunti i contributi "indiretti" come i fondi assegnati a Tis, Fraunhofer, Iit e associazioni di categoria, per raggiungere un totale di 26,3 milioni di euro. "Il rapporto tra spesa in ricerca e sviluppo e Pil - ha spiegato Bergamini - continua ad essere inferiore alla media europea, ma il trend è positivo: dal 2006 al 2008 il rapporto è passato dallo 0,43% allo 0,57%, e le previsioni per il 2011 parlano di un valore compreso tra lo 0,67% e l´1%". In tre anni gli addetti alla ricerca e sviluppo in Alto Adige sono quasi raddoppiati, passando dai 742 del 2005 ai 1.345 del 2008 (ultimo dato disponibile), e il confronto con la vicina Provincia di Trento mette in luce un maggiore apporto da parte delle imprese private che, in Alto Adige, coprono il 70% delle attività di ricerca e sviluppo sul territorio. I dati ufficiali sulla spesa totale per innovazione, in Provincia di Bolzano, risalgono al 2008 e parlano di una cifra vicina ai 100 milioni di euro; le previsioni per il 2011 si attestano sui 120 milioni di euro, dunque con una crescita piuttosto marcata. Per quanto riguarda le novità contenute nel programma 2011 spiccano i "voucher" di innovazione, ovvero dei buoni riservati alle imprese per acquisire servizi di consulenza tramite procedure estremamente snelle, il bando per l´assunzione di ricercatori universitari (finanziamento provinciale sino al 50%) da parte delle piccole imprese locali, i contratti di innovazione per incentivare imprese ad alto contenuto tecnologico a realizzare programmi di ricerca e sviluppo sul territorio altoatesino, e i bandi Pcp (pre-commercial-procurement). "Si tratta di una novità a livello europeo - ha sottolineato Bizzo - per la prima volta una pubblica amministrazione è disposta a scommettere su progetti non ancora concreti ma in grado di spronare in maniera decisiva l´attività di ricerca e sviluppo".  
   
   
2011 IN LENTA RIPRESA PER LA SIDERURGIA ITALIANA PASINI (FEDERACCIAI): «SIAMO ANCORA LONTANI DAI NUMERI DEL 2008, MA STIAMO RECUPERANDO»  
 
 Brescia, 24 marzo 2011 - Per la siderurgia italiana un 2011 in leggera ripresa pur restando ancora lontana dai risultati produttivi ed economici del 2008. Se ne è parlato ieri durante Made in Steel, l´evento dedicato al mondo dell´acciaio che si terrà a Brescia fino al 25 marzo. «Seppur lentamente – ha detto Giuseppe Pasini, presidente di Federacciai – aprendo la quarta rassegna di Made in Steel - la ripresa sembra avviata anche se con ritmi meno spediti di quanto ci si auspicava. Nel 2010 la produzione italiana ha recuperato un 30% rispetto al 2009 anche se resta di un 16% ancora inferiore ai livelli precedenti alla crisi. Si sono però evidenziate differenze tra prodotti e prodotti. Ad esempio il recupero corre di più per acciai speciali inox impegnati nella meccanica e anche per il piani. Stentano ancora i lunghi ma sui cui sono fiducioso che se anche le istituzioni riusciranno a muoversi a partire dalle piccole cose come lo sblocco di risorse per andare incontro alle esigenze ad esempio di comuni e provincie credo che già nella seconda parte dell’anno di questo 2011 potremmo agganciare il 2008». «Lo scenario globale – ha ricordato – ci pone di fronte a temi importanti quali l´innovazione tecnologica, l´ammodernamento delle politiche energetiche, l´adeguamento alle direttive di Kyoto che riguardano il presente ed il futuro della nostra filiera dell´acciaio, ma evidentemente anche tutto il sistema economico-industriale italiano ed europeo e che, quindi, vanno affrontati con forza e lungimiranza». Ed in termini di scenario internazionale post-crisi è intervenuto Salvatore Rossi, direttore della ricerca economica e delle relazioni internazionali della Banca d´Italia. «Il mondo sta uscendo dalla crisi globale – ha spiegato - ma con incertezze, fragilità e rischi. Nei prossimi anni il Pil tornerà a salire, seppur su livelli inferiori al periodo pre-crisi. Per quanto concerne la crisi, l’Italia ne è stata solo sfiorata dal punto di vista finanziario mentre l’ha subita in pieno dal punto di vista produttivo». «L’italia, infatti, arrivava alla crisi con un sistema finanziario solido – ha precisato - ma con una struttura economica più debole rispetto ad altri Paesi. In particolare, il nostro Paese era intrappolato da anni in una situazione di stagnazione, con produttività statica e deficit nel commercio estero in crescita, tanto che qualcuno iniziava a chiedersi se l’Italia non fosse entrata in un periodo di declino storico». Tuttavia, «l’Italia ha una enorme tradizione di filiera e nella subfornitura. Ci sono moltissime imprese intermedie valide e che stanno cambiando: si punta ad ampliare il numero dei propri clienti e si tende più ad essere committenti di lavorazioni particolari per non trovarsi all’ultimo livello della filiera». E cosa dovrà fare l’Italia per crescere e prosperare nell’economia globale? Secondo Dipak Pant, docente di antropologia e economia all’università Liuc – Carlo Cattaneo, ci sono due differenti livelli di competizione. La prima – la competizione “verso l´alto” - è quella tra chi offre competenza, istruzione, luoghi piacevoli e poca criminalità. La seconda, “dal basso”, vede invece una corsa nel permettere più inquinamento, meno controlli sulla sicurezza del lavoro, meno costi. In questo panorama «l’Italia – ha esortato Pant - deve fare una scelta strategica sul dove posizionarsi, scelta che ad oggi non è ancora stata compiuta. A ciò si aggiunge una peculiarità italiana ed in generale dei Paesi sviluppati dove la popolazione invecchia con richieste che cambiano: la gente non vuole solo ricchezza, ma anche benessere». «Bisogna dunque puntare sui vantaggi competitivi, di lungo termine, sposando l’hi-tech e l’hitouch, aspetto quest´ultimo in cui gli italiani sono da sempre maestri. In siderurgia credo sia necessario adottare un cambiamento in tre dimensioni, puntando sempre più sull’innovazione e sulla micro-innovazione, coltivando un sano rapporto con il territorio e puntando sui valori piuttosto che sui volumi perché bisogna rendersi conto che non si può crescere per sempre indefinitamente».  
   
   
OK ACQUISIZIONE SVILUPPO ITALIA ABRUZZO  
 
Pescara, 24 marzo 2011 - "Con l´approvazione di un emendamento fortemente voluto dal sottoscritto ma appoggiato, con un grande senso di responsabilità, sia dai consiglieri di maggioranza che di opposizione, il Consiglio regionale, nella seduta del 22 marzo, ha autorizzato Abruzzo Sviluppo a chiudere la trattativa per l´acquisizione di Sviluppo Italia Abruzzo S.p.a.". A darne notizia è il vice presidente della Regione ed assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione. "In tal modo - ha proseguito Castiglione - vengono salvaguardate importanti professionalità per la nostra regione ed al tempo stesso vengono acquisite delle infrastrutture che saranno messe a disposizione dell´intero sistema economico regionale, in linea con la politica industriale che questa Giunta sta perseguendo fin dall´inizio del suo mandato. Non è un caso, infatti, - ha sottolineato - che l´assessorato allo Sviluppo Economico stia puntando molto sulla formazione dei poli di innovazione e delle reti di impresa". Secondo il vice presidente della Regione, "al fine di attrarre nuove imprese e di favorire l´innovazione, potrà essere così implementata l´attività di promozione, di informazione e di animazione sul territorio regionale utilizzando la rete infrastrutturale di Sviluppo Italia Abruzzo Spa. Restiamo ora in attesa - ha concluso - degli atti conseguenti che Invitalia dovrà porre in essere per definire l´intera procedura di acquisto".  
   
   
SLOVENIA, RECUPERO DELLA HOLDING ISTRABENZ  
 
Lubiana, 24 marzo 2011 - Proseguono con successo gli sforzi di risanamento della holding capodistriana Istrabenz. Le ultime operazioni finanziarie condotte dalla società permettono di far fronte agevolmente al concordato preventivo, superando anche la tabella di marcia stabilita con i creditori per saldare le pendenze. In particolare la cessione completa dell´industria alimentare Droga-kolinska, con i suoi marchi storici, ha portato nelle casse societarie oltre 243 milioni di euro. In gran parte sono stati impiegati per far fronte agli obblighi stabiliti. Si calcola che invece di saldare poco più del 18 per cento delle pendenze, abbia già raggiunto quota 50 per cento.  
   
   
ILLUSTRATA LA DELIBERA CHE RIORGANIZZA I CONFIDI OPERANTI SUL TERRITORIO REGIONALE DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 24 marzo 2011 - L’assessore Regionale alle Attività Produttive rileva la valenza della delibera adottata nell’ultima seduta dalla Giunta, presieduta da Giuseppe Scopelliti, che ha approvato le direttive per il sostegno ai processi di razionalizzazione, riorganizzazione e aggregazione dei confidi operanti sul territorio regionale. “Si tratta – afferma l’Assessore Caridi - di un atto di rilevante importanza nel quadro delle strategie di intervento volte a favorire l’accesso al sistema del credito da parte delle imprese regionali. L’obiettivo è quello di rafforzarne il sistema e i meccanismi di erogazione, di garanzie alle imprese e di favorirne la crescita dimensionale, attribuendo una maggiore solidità patrimoniale”. “La Regione Calabria – aggiunge Caridi - persegue questi obiettivi attraverso la fissazione di criteri, modalità e termini per la concessione di contributi ai Confidi, aventi i requisiti di Pmi, operanti in Calabria, mediante il cofinanziamento con fondi del Programma Operativo Fesr 2007-2013. Possono accedere alle agevolazioni i Confidi operanti sul territorio calabrese, che intendono avviare processi di crescita dimensionale, riorganizzazione e/o aggregazione, anche attraverso operazioni, fra gli organismi interessati, di fusione per la costituzione di un nuovo soggetto giuridico o incorporazione per il rafforzamento di soggetti esistenti”. Nella stessa seduta, l’Assessore Caridi ha proposto l’approvazione della delibera inerente l’espletamento delle attività ricognitive propedeutiche alla revisione del “Piano Regionale per le Infrastrutture Produttive – Parchi di Impresa Regionali”. Gli obiettivi che si intendono perseguire sono: rafforzare la capacità attrattiva e insediativa delle aree regionali, attraverso l’individuazione di interventi di completamento e potenziamento delle stesse; individuare modalità di gestione delle aree industriali innovative e centrate sulla partecipazione diretta delle imprese nella gestione delle infrastrutture e dei servizi; dare maggiore rilievo agli interventi di riqualificazione che vedono il coinvolgimento anche finanziario dei soggetti privati; adottare percorsi e modalità differenziati nella selezione e realizzazione degli interventi. Le attività ricognitive potranno essere espletate attraverso un’azione di rinegoziazione con i Consorzi di Sviluppo Industriale provinciali delle operazioni da finanziare e la pubblicazione di una manifestazione di interesse rivolta agli Enti Locali della Regione Calabria per la presentazione di Piani di Sviluppo finalizzati alla individuazione e valorizzazione delle aree produttive al fine di addivenire alla revisione complessiva dei contenuti del Piano Regionale per le Infrastrutture Produttive, in base alle reali necessità finanziarie riscontrate a seguito della manifestazione stessa. Inoltre, l’Assessore Caridi ha proposto l’adozione di una delibera che prevede due diverse azioni: “Supporto alla creazione e alla valorizzazione delle reti e dei cluster di imprese nei settori della nautica e della bioedilizia” e “Azioni integrate per il rilancio e la valorizzazione delle produzioni artigianali di eccellenza”. La prima azione è finalizzata a promuovere nuovi modelli di integrazione di filiera nei settori della nautica e della bioedilizia attraverso l’individuazione e l’implementazione di forme di collaborazione interaziendale, anche extraregionali, e lo sviluppo del modello “rete di imprese”. L’intervento è finalizzato a valorizzare, promuovere e sostenere le produzioni artigianali di eccellenza presenti nel territorio regionale, che costituiscono un’opportunità di crescita concreta e perseguibile, su cui puntare. I laboratori artigiani, in tale logica, diventano “incubatori diffusi”, luoghi in cui i Maestri Artigiani trasmettono i loro saperi e la loro arte ai giovani che vedono nell’artigianato non solo l’opportunità di esprimere la propria creatività ma anche uno sbocco lavorativo. Pertanto, divengono destinatari di azioni e incentivi volti a creare e/o potenziare forme associative già esistenti, nonché ad avviare processi di innovazione necessari per aumentarne la presenza e la competitività sul mercato. Si prevede di erogare, ad ogni Maestro Artigiano, un contributo massimo di € 50.000,00 per la realizzazione degli investimenti materiali ed immateriali. Tre atti deliberativi che descrivono compiutamente il percorso disegnato dalla Giunta Scopelliti ed indirizzato alla ripresa ed allo sviluppo dell’intero circuito economico calabrese.  
   
   
DISCO VERDE A TRASFERIMENTO LAMES A CICAGNA  
 
 Genova, 24 Marzo 2011 - Disco verde dalla Regione Liguria al trasferimento della Lames da Chiavari a Cicagna, in Val Fontanbuona. È arrivato al termine di un incontro fra l´assessore regionale allo Sviluppo Economico, i rappresentanti dell’azienda metalmeccanica chiavarese, Confindustria e Filse Spa, gli assessori provinciali Paolo Perfigli e Agostino Barisione. "Sicuramente il nuovo sito, più grande e più funzionale - afferma Guccinelli- aiuterà Lames a consolidare la sua presenza nel Tigullio e a farla crescere sui mercati nazionali e dell´export. D´accordo con il comune di Cicagna si stanno individuando le procedure più veloci possibili per favorire il trasferimento e con percorsi paralleli, ma contestuali stiamo lavorando con il comune di Chiavari per chiudere in tempi rapidi anche l´operazione di cessione dell´’attuale sede di Lames". Con la vendita dell´area l´azienda finanzierà il trasferimento a Cicagna. Sulla questione Lames, nei prossimi giorni l´assessore Guccinelli incontrerà il sindaco di Chiavari Vittorio Agostino.  
   
   
GAMBRO DASCO, INCONTRO IERI A ROMA AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO. L´IMPRESA HA CONFERMATO LA DISPONIBILITÀ A REALIZZARE UN PIANO DI REINDUSTRIALIZZAZIONE: A FINE MESE UN ULTERIORE INCONTRO.  
 
 Bologna, 24 marzo 2011 - Si è svolto ieri a Roma un incontro sulla vicenda Gambro Dasco tra la proprietà, la Regione Emilia-romagna, la Provincia di Modena, le amministrazioni locali dell’area nord del territorio modenese, le organizzazioni sindacali ed il responsabile del Ministero per lo sviluppo economico dell’unità per la gestione delle vertenze delle imprese in crisi, dott. Giampietro Castano. All’incontro, l’impresa ha confermato la disponibilità a realizzare un piano di reindustrializzazione, definendo per fine mese una riunione tra proprietà e sindacati per approfondire gli aspetti occupazionali del prospettato piano industriale, basato su nuova tecnologia tesa a garantire per la dialisi offerte di alta qualità e personalizzazione per il mercato mondiale, ma avendo come riferimento privilegiato quello italiano. “Insieme al dott Castano - ha evidenziato l´assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - seguiremo con attenzione ogni passo di questa delicata vicenda. Entro Pasqua faremo un nuovo incontro a Roma per verificare gli esiti degli incontri tra impresa e sindacato, e capire se realmente le disponibilità manifestate dall´azienda avranno portato ad un piano industriale per il rilancio del sito produttivo”. L’incontro di oggi ha rappresentato, quindi, un ulteriore passaggio interlocutorio di ascolto delle parti in merito alla traccia di lavoro presentata dall’impresa: una sorta di embrione di piano industriale. "La Regione - ha concluso l’assessore Muzzarelli - condivide l’importanza di assicurare qualità e prospettive degli investimenti garantendo un piano complessivo, collegato tra nuova ricerca per nuove idee e produzione della macchina per dialisi fino al ´ciclo completo delle cassette´. L’innovazione dei prodotti e processi, il rafforzamento degli innesti tecnologici debbono assicurare la continuità nel tempo del piano. Ora bisogna far rendere il tempo programmato e passare dai contenuti generici ad un completo piano di reindustrializzazione. Tutti gli attori interessati devono scommettere sulle competenze esistenti per assicurare nuovi investimenti sulla ricerca e per rafforzare l’automazione dell’azienda e sviluppare anche nuovi prodotti. L´impresa e´ importante per il distretto del biomedicale e l´azione di rilancio e´ fondamentale".