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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Aprile 2011 |
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Politica |
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DEFICIT DI GOVERNO DELLA ZONA EURO E UE27, RISPETTIVAMENTE 6,0% E 6,4% DEL PIL DEBITO PUBBLICO AL 85,1% E 80,0% |
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Bruxelles, 27 aprile 2011 - Il disavanzo pubblico uno è stato ridotto nel 2010 rispetto al 2009 nella zona euro 2 (Ze17) rispetto al 27 , mentre il debito pubblico uno e il Pil sono aumentati. Il rapporto fra disavanzo pubblico e Pil è sceso nella zona euro dal 6,3% nel 2009, al 6,0% nel 2010, e nel Ue27 , dal 6,8% al 6,4% . Il rapporto tra debito pubblico / Pil è aumentato in zona euro , il 79,3% alla fine del 2009 al 85,1% alla fine del 2010, e nel Ue27 , dal 74,4% al 80,0%.
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2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
Area dell´euro (Ze17) |
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Pil a prezzi di mercato (pm) |
(Milioni di Euro) |
9 035 939 |
9 264 270 |
8 970 953 |
9 204 316 |
Disavanzo (-) / avanzo (+) |
(Milioni di Euro) |
082 -60 |
988 -188 |
680 -566 |
481 -550 |
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(% Del Pil) |
-0,7 |
-2,0 |
-6,3 |
-6,0 |
Spesa pubblica |
(% Del Pil) |
45,9 |
46,9 |
50,8 |
50,4 |
Pubblica i ricavi |
(% Del Pil) |
45,2 |
44,8 |
44,5 |
44,4 |
Debito pubblico |
(Milioni di Euro) |
5 984 848 |
6 472 881 |
7 116 276 |
7 837 207 |
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(% Del Pil) |
66,2 |
69,9 |
79,3 |
85,1 |
Eu27 |
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Pil pm |
(Milioni di Euro) |
12 398 526 |
12 494 352 |
11 788 046 |
12 280 644 |
Disavanzo (-) / avanzo (+) |
(Milioni di Euro) |
011 -108 |
010 -296 |
807 -803 |
107 -784 |
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(% Del Pil) |
-0,9 |
-2,4 |
-6,8 |
-6,4 |
Spesa pubblica |
(% Del Pil) |
45,6 |
46,9 |
50,8 |
50,3 |
Pubblica i ricavi |
(% Del Pil) |
44,8 |
44,6 |
44,0 |
44,0 |
Debito pubblico |
(Milioni di Euro) |
7 310 759 |
7 782 775 |
8 768 748 |
9 828 232 |
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(% Del Pil) |
59,0 |
62,3 |
74,4 |
80,0 | Nel 2010, i deficit di governo più alti, in rapporto al Pil sono stati osservati in Irlanda (-32,4%) in Grecia (-10,5%), Il Regno Unito (-10,4%) in Spagna (-9,2%) in Portogallo (-9,1%) in Polonia (-7,9%) in Slovacchia (-7,9%) in Lettonia (-7,7%) in Lituania (-7,1%) eFrancia (-7,0%). I disavanzi più bassi sono stati registrati in Lussemburgo (-1,7%) in Finlandia (-2,5%) e Danimarca (-2,7%). L´ Estonia (0,1%) ha registrato un leggero avanzo nel 2010, mentre la Svezia (0,0%) è stata in equilibrio. In totale, 21 Stati membri hanno registrato un governo migliore equilibrio in percentuale del Pil nel 2010 rispetto al 2009 e sei peggiorata. Alla fine del 2010, i più bassi livelli del debito pubblico in rapporto al Pil sono stati registrati in Estonia (6,6%), in Bulgaria (16,2%), in Lussemburgo (18,4%) in Romania ( 30,8%), in Slovenia (38,0%) in Lituania (38,2%), la Repubblica ceca (38,5%) e Svezia (39,8%). Quattordici Stati membri hanno registrato un debito pubblico che supera il 60% del Pil nel 2010: Grecia (142,8%), l´ Italia (119,0%), il Belgio (96,8%), l´ irlandese (96,2%), il Portogallo (93,0%), il tedesco (83,2%), la Francia (81,7%), l´ ungherese (80,2%), il Regno Unito (80 , 0%), l´ Austria (72,3%), Malta (68,0%), i Paesi Bassi (62,7%), Cipro (60,8%) e Spagna (60,1% ). Nel 2010, la spesa pubblica 4 nella zona euro rappresentavano il 50,4% del Pil e delle entrate pubbliche 4 44,4%. Nel 27 , erano rispettivamente 50,3% e 44,0%. Tra il 2009 e il 2010, il rapporto tra spesa pubblica è diminuita in entrambi i settori, mentre le entrate del governo è rimasto pressoché stabile. Riserve su riportato dati - 5 Romania : Eurostat ha espresso riserve circa la qualità dei dati comunicati dalla Romania, a causa delle incertezze circa l´impatto di alcune imprese pubbliche sul deficit pubblico, relativo alla registrazione delle Sec95 categoria "altri conti attivi e passivi" sulla natura e l´impatto di alcune operazioni finanziarie ed il consolidamento dei flussi interni al governo. Regno Unito : Eurostat ha espresso riserve circa la qualità dei dati trasmessi dal Regno Unito a causa di incertezze circa i tempi di registrazione delle spese militari. Il Regno Unito non registra spese militari, al momento della consegna, come richiesto dalla decisione di Eurostat del 9 marzo 2006. Emendamento presentato da Eurostat per i dati riportati 6 Regno Unito : Eurostat ha modificato i dati sul disavanzo notificati dal Regno Unito per gli anni dal 2007 al 2010 per la coerenza con le entrate record sulle licenze Umts nel 2000. Questo porta ad un aumento dei disavanzi per gli anni 2007 e 2008 (e per gli esercizi 2007/2008 e 2008/2009 ) da Gbp 1 044 milioni di euro (0,1% del Pil) e per gli anni 2009 e 2010 (esercizi 2009/2010 e 2010/2011) di 1 045 milioni di Gbp (0,1% del Pil). I dati relativi al debito sono immutati. Eurostat ha modificato i dati sul disavanzo e sul debito segnalato dal Regno Unito per gli anni dal 2008 al 2010 (e per gli esercizi dal 2008/2009 al 2010/2011) per garantire la conformità con le linee guida di Eurostat, il 16 marzo 2011 le strutture finanziarie dismissione 7 , che riguardano Bradford & Bingley (B & B) e Northern Rock Asset Management (Nram). Questo ha portato ad aumentare il deficit di 360 milioni di sterline (0,03% del Pil) nel 2008 (e per l´anno fiscale 2008/2009), da 571 milioni di sterline (0,04% del Pil) 2009 (e per l´anno fiscale 2009/2010) e di Gbp 1 023 milioni di euro (0,07% del Pil) nel 2010 (e per l´anno fiscale 2010/2011). I dati riportati debito è stato aumentato da 32 Gbp 374 milioni (2,24% del Pil) nel 2008 (e per l´anno fiscale 2008/2009), 19 Gbp 969 milioni (1,43% del Pil) nel 2009 (e per l´anno fiscale 2009/2010) e 56 Gbp 821 milioni (3,89% del Pil) nel 2010 (e per l´anno fiscale 2010/2011). |
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UNO STUDIO RADIO "EUROPEO" A DISPOSIZIONE DI TUTTI GLI OPERATORI RADIOFONICI ITALIANI |
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Roma, 27 aprile 2011- Sentire più vicina l´Europa. In tutti i sensi. Questo è l´obiettivo del nuovo studio radio che viene inaugurato mercoledì 27 aprile 2011, presso lo Spazio Europa di Roma, alla presenza del Vice Presidente della Commissione europea Antonio Tajani, dei Vice Presidenti del Parlamento europeo Roberta Angelilli e Gianni Pittella, del Presidente della Rai Paolo Garimberti e del consigliere d´amministrazione Angelo Maria Petroni. Alla cerimonia d´inaugurazione dello studio radio parteciperanno anche Clara Albani, Direttrice dell´Ufficio per l´Italia del Parlamento europeo, Lucio Battistotti direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Preziosi, direttore di Radio Rai Uno e Giornale Radio, Bruno Socillo, Direttore di Radio Rai. Lo studio, realizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, viene inaugurato con la collaborazione di Rai Gr Parlamento (Roma: Fm 99,30), che ritrasmetterà in diretta una conferenza stampa e due dibattiti radiofonici. I dibattiti, animati da Tiziana Di Simone, affronteranno i problemi della comunicazione sull´Europa in Italia e della "notiziabilità" delle attività comunicate dalle istituzioni europee di Bruxelles e di Strasburgo. Alle 12.00 sarà ritrasmessa la conferenza stampa di presentazione della prima edizione del festival d´Europa di Firenze (6-10 maggio 2011) con Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione europea; Carlo Casini, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo; Matteo Renzi, Sindaco di Firenze; Josep Borrell, Presidente Istituto Universitario Europeo e Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Alle 16.30 avrà inizio il primo dibattito in studio tra il Vice Presidente della Commissione europea Antonio Tajani e il Presidente della Rai Paolo Garimberti. Alle 18.00 saranno i Vice Presidenti del Parlamento europeo Roberta Angelilli e Gianni Pittella a confrontarsi con il consigliere d´amministrazione Rai Angelo Maria Petroni. Seguirà, alle ore 19.00 circa, la presentazione alla stampa. Un nuovo servizio gratuito per i giornalisti radio - L´obiettivo dell´iniziativa è di contribuire a colmare il deficit di comunicazione sull´Europa nei media radiofonici italiani, con un servizio gratuito semplice, in totale libertà editoriale. Il nuovo studio radio europeo permetterà a tutte le emittenti radiofoniche che lo richiederanno di registrare, montare e trasmettere, in diretta o in differita, programmi e speciali che hanno come filo conduttore l´Unione europea, le sue politiche, programmi, finanziamenti e servizi per i suoi cittadini, nonché dibattiti, interviste di personalità ed esperti europei. Questa iniziativa intende anche stimolare concretamente la creazione di un vero e proprio Spazio pubblico europeo - di cui è un embrione Spazio Europa, lo spazio che Parlamento europeo e Commissione dedicano ai giovani nel cuore di Roma – che possa rendere i giornalisti radiofonici più sensibili ai temi europei e, infine, aumentare la consapevolezza tra gli ascoltatori. |
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LABEL EUROPEO DELLE LINGUE 2011: DIALOGARE PREMIA.PUBBLICATI I BANDI PER LA SELEZIONE DEI PROGETTI INNOVATIVI NEL CAMPO DELL’INSEGNAMENTO E DELL’APPRENDIMENTO DELLE LINGUE |
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Bruxelles, 27 aprile 2011 - Una delle iniziative della Commissione europea per valorizzare l´insegnamento delle lingue è il Label europeo delle lingue, un riconoscimento europeo che premia i progetti didattici nel campo della formazione linguistica che si sono distinti per il loro carattere innovativo, per la loro dimensione europea e per la loro capacità di trasferibilità. L’obiettivo del Label Linguistico Europeo è quello di attribuire un riconoscimento comunitario ai progetti linguistici, realizzati a livello nazionale, che hanno dato impulso all’insegnamento e all’apprendimento delle lingue mediante innovazioni e pratiche didattiche e formative efficaci, favorendo la sensibilizzazione al patrimonio linguistico europeo e motivando i cittadini al plurilinguismo per tutto l’arco della vita. Gli obiettivi specifici dell´iniziativa sono incoraggiare iniziative nuove nel campo dell’insegnamento e dell’apprendimento delle lingue; premiare nuove tecniche di insegnamento delle lingue; diffondere la conoscenza sull’esistenza di progetti innovativi presenti in Europa; valorizzare le nuove pratiche; aumentare gli standard per l’apprendimento delle lingue in Europa. Il concorso - Il Label è coordinato dalla Commissione europea, ma gestito in modo decentrato dagli Stati membri dell´Unione europea. Giurie nazionali decideranno a quali progetti assegnare il Label sulla base di diversi criteri, alcuni dei quali sono stati stabiliti a livello europeo e saranno in vigore in tutti i Paesi partecipanti. In Italia, la selezione dei progetti avviene distintamente per l´area della formazione e per l´area dell´istruzione. I coordinatori nazionali dell’iniziativa sono il Ministero del lavoro e il Ministero dell’istruzione. Dal punto di vista operativo sono attuatori dell’iniziativa le due agenzie nazionali del programma Lifelong learning: l’Agenzia nazionale Llp- Leonardo da Vinci (Isfol) che si occupa delle esperienze legate al contesto della formazione e in particolare dell’insegnamento e dell’apprendimento della lingua professionalizzante e l’Agenzia nazionale Llp – Erasmus, Socrates e Grundtvig (Ansas) che si occupa delle esperienze linguistiche legate al settore dell’istruzione scolastica. Le priorità nazionali per l´edizione 2011 - In coerenza con le strategie e le politiche condivise a livello dell´Unione europea e nazionale nell’ambito dei sistemi di Istruzione e Formazione si riserverà particolare attenzione ai progetti che rispondono ad una delle seguenti priorità nazionali: favorire l’apprendimento delle lingue per l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e per la mobilità transnazionale; favorire l’apprendimento delle lingue per il mantenimento e la progressione nel posto di lavoro di adulti ed occupati; favorire lo sviluppo di competenze chiave, quali quelle linguistiche, per fronteggiare la crisi economica e lavorativa in atto. Scadenza: 30 maggio 2011 Il bando e modulo di partecipazione per l´area Formazione http://www.Labeleuropeo.it/it_index.asp |
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UE SEMINARIO "COTER": "OLTRE IL PIL. I NUOVI INDICATORI PER MISURARE I PROGRESSI DELLA POLITICA DI COESIONE". |
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Perugia, 27 aprile 2011 - "Il seminario di Perugia rappresenterà un´occasione molto importante per affrontare le questioni chiave legate al ruolo dei nuovi indicatori nella futura politica di coesione". E´ quanto afferma Michel Delebarre, Presidente della Commissione "Coter" del Comitato delle Regioni d´Europa che, assieme alla Regione Umbria, organizza il seminario di venerdì 29 aprile, a Perugia, sul tema "Oltre il Pil. I nuovi indicatori per misurare i progressi della politica di coesione". "In questo periodo di crisi economica e di restrizioni dei bilanci - afferma Delebarre - è fondamentale ricordare il nostro profondo legame alla politica di coesione che ha la capacità di attenuare le disparità di sviluppo tra e all´interno delle regioni e di migliorare la qualità di vita dei cittadini. Al fine di riempire di significato tali obbiettivi, la riflessione sull´utilizzo di indicatori più dettagliati che il solo Prodotto interno lordo è dunque necessaria. Desideriamo che siano fatti passi avanti nella determinazione e utilizzo di nuovi indicatori, non soltanto per elaborare delle diagnosi più precise riguardo lo sviluppo di una regione, prendendo in considerazione altri fattori oltre la mera produzione di ricchezza, ma anche per mettere in pratica e valutare i programmi operativi e per rispecchiare al meglio i problemi specifici di coesione territoriale presenti nei territori. Sono convinto - ha concluso Delebarre - che questi indicatori permetteranno ai decisori politici, siano essi europei, nazionali, regionali o locali, di elaborare strategie sempre più conformi ai bisogni dei loro territori e dei loro cittadini e di misurane il progresso". La presidente della Regione Umbria si è detta onorata di ospitare un seminario così importante, nel corso del quale si discuterà su un tema di grande attualità quale quello della strumentazione per analizzare e monitorare i fenomeni rilevanti dei sistemi socio-economici e misurare i progressi che si ottengono in particolare con l´attuazione delle politiche europee per la coesione. Il Comitato delle Regioni - sostiene la presidente - rappresenta la principale sede a livello europeo per far sentire la voce delle comunità regionali e locali e rappresentare i loro interessi e aspettative presso gli organismi comunitari. "Oltre il Pil", il titolo del Seminario della "Coter" esprime pienamente la tematica della quale discuteranno autorevoli studiosi, esperti e amministratori di vari Paesi europei, portando ciascuno la propria esperienza di ricerca, analisi e governo, in quella che si annuncia come una giornata ricca di stimoli, approfondimenti e soprattutto proposte. Dal seminario ci attendiamo soprattutto un concreto contributo - prosegue la presidente - per ulteriormente affinare gli strumenti che già la Regione Umbria elabora e utilizza, quali il Ruics e l´Indicatore multidimensionale, che sempre più rappresentano un prezioso supporto per la comprensione dei fenomeni e delle dinamiche che interessano l´Umbria, sia dal punto di vista sociale che economico, ambientale e territoriale. Dinamiche che, appunto, richiedono valutazioni che vadano oltre quella pur importantissima dimensione rappresentata dalla misurazione della ricchezza prodotta in un dato territorio, verso una comprensione ampia dei fenomeni, che rappresenta un presupposto imprescindibile per la messa a punto e l´attuazione delle politiche pubbliche tese a migliorare la qualità della vita e la coesione sociale, come pure - conclude la presidente - la competitività delle imprese e dei territori. |
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FVG: STRATEGIE COOPERAZIONE DECENTRATA MERCOSUR/MERCOSUL |
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Trieste, 27 aprile 2011 - Si svolgerà giovedì 28 maggio a Roma, nella sede di rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia (Piazza Colonna 355), con inizio alle ore 14.30, l´incontro su "Internazionalizzazione dei territori: strategie di cooperazione decentrata: Mercosur/mercosul". L´open Workshop desidera richiamare l´attenzione su un´area del Mondo, il Mercosur/mercosul, in costante crescita sul palcoscenico internazionale e le tematiche proposte intendono approfondire lo stato dell´arte a livello statale e subnazionale su tematiche di ampio respiro, tenendo presenti gli esiti di un precedente convegno realizzato all´Ambasciata del Brasile nel 2007 per continuare a lavorare sulle linee guida emerse allora e considerate strategiche, coinvolgendo sia le istituzioni di livello nazionale sia le Regioni. L´evento s´inserisce nel Progetto Samba, "Formazione e Pmi Manifatturiere per lo Sviluppo dell´Area Metropolitana di Buenos Aires", finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano, d´intesa con il Ministero degli Affari Esteri, e patrocinato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, presente da anni, anche attraverso i progetti a regia, nella fascia territoriale compresa tra São Paulo e Buenos Aires. L´esperienza maturata nel campo dell´economia locale, dei corregionali all´estero, della cooperazione allo sviluppo, ha portato l´Amministrazione a sostenere questi interventi attraverso apposite leggi. L´open Workshop diventa un´importante occasione per condividere delle precise linee d´indirizzo e verificare l´opportunità di consolidare un coordinamento quanto mai necessario per affrontare al meglio l´interesse italiano per quella parte di Mondo, dove è riassunta la forza propulsiva dell´industria latino americana e il potere strategico del continente. Oggi esiste, infatti, una geografia specifica: la geografia dei Territori Strategici. Il modo in cui un territorio opera per creare ricchezza, attrarre investimenti e generare progresso è il discriminante per questa nuova mappa geografica. Il potere di un sistema territoriale, cioè il potere derivato allo "Spazio Territoriale" su cui insiste, è dovuto solo alla sua prestazione superiore rispetto ad altri sistemi nei quattro ambiti nei quali può essere ridotto il Territorio: sociale, culturale, economico e istituzionale. Il Progetto Samba ha come proponenti il Centro Formazione Pordenone-fondazione Osf, il Consorzio Universitario di Pordenone e l´Efasce (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti). Gli altri partner italiani sono: Area di Ricerca Science Park di Trieste, Scuola Centrale Formazione di Bologna, Associazione Veneziani nel Mondo, Alef (Associazione Lavoratori Emigrati del Friuli Venezia Giulia) e l´Eraple (Ente Regionale Acli per i Problemi dei Lavoratori Emigrati) di Udine. Mentre i partner argentini sono: Fundación Banco Credicoop e Unsam (Universidad Nacional de San Martín). |
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P.A.: SICILIA, DA IERI IN VIGORE LEGGE SULLA SEMPLIFICAZIONE |
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Palermo, 27 apr 2011 - E’ entrata in vigore, martedi´ 26 aprile, la legge regionale 5/2011 sulla semplificazione e trasparenza amministrativa, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana l´11 aprile scorso. La legge, venticinque articoli, suddivisi in 3 titoli e altrettanti capi, introduce un piu´ moderno sistema di regole concernenti il procedimento amministrativo che, ponendo il cittadino al centro dell´azione pubblica, allo stesso tempo, consente alla Regione di promuovere nuove e piu´ ricche opportunita´ di crescita civile, economica e culturale della societa´ siciliana. L´obiettivo e´ lo snellimento e la modernizzazione dell´apparato burocratico regionale, per accrescere efficienza e competitivita´. La maggior parte delle disposizioni contenute e´ immediatamente operativa. Alcune norme, invece, richiedono l´adozione di provvedimenti amministrativi per la loro attuazione nell´ordinamento regionale. Le disposizioni che necessitano di attuazione - valutazione dei dirigenti regionali, trasparenza e innovazione, semplificazione normativa e procedimentale e uso del logo - sono di competenza dell´assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica. La fase attuativa prevede il coinvolgimento anche degli assessorati dell´Economia per cio´ che concerne la digitalizzazione dell´amministrazione regionale e delle Attivita´ produttive per lo Sportello unico. La legge, fortemente voluta dal governo presieduto da Raffaele Lombardo e approvata all´unanimita´ dall´Assemblea regionale siciliana lo scorso 23 marzo, rappresenta una delle riforme chiave inserite nel programma di governo. "E´ un legge che snellisce la pubblica amministrazione - sostiene il governatore Lombardo - avvicinandola ai cittadini e segna un momento importante nella semplificazione delle procedure per chi voglia investire nella nostra terra, cosi´ da incentivarne lo sviluppo e l´economia". "Sono certa - afferma l´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici - che i colleghi di giunta, coinvolti nel processo di attuazione della legge saranno celeri nel definire gli atti di loro competenza, in modo tale che tutta la normativa possa essere operativa in maniera completa nel piu´ breve tempo possibile". Ma quali soni i cardini principali della legge? Per quanto riguarda la conclusione dei procedimenti amministrativi (art.2), le singole amministrazioni regionali e locali dovranno, entro 6 mesi dall´entrata in vigore della legge, procedere a un riesame dei procedimenti amministrativi di rispettiva competenza per individuare i tempi di conclusione degli stessi, che non potranno superare i 60 giorni o, solo per procedimenti di particolare delicatezza o maggiore complessita´, i 150 giorni. Dopo sei mesi dall´entrata in vigore della legge, i procedimenti per i quali non siano stati individuati i termini massimi dovranno concludersi in 30 giorni. La legge (art. 2 e 5) introduce anche forme di responsabilita´ disciplinare, amministrativa e dirigenziale nei confronti dei funzionari che ritardano od omettano di adottare il provvedimento conclusivo del procedimento. Previsto, inoltre, l´obbligo del risarcimento del danno ingiusto da parte della pubblica amministrazione nelle ipotesi di inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento. La normativa (art. 3) richiama le pubbliche amministrazioni all´osservanza del Codice dell´Amministrazione Digitale. Le principali novita´ riguardano l´introduzione di forme di pagamento informatico, lo scambio telematico di dati tra imprese e pubblica amministrazione, l´uso della posta elettronica certificata, l´accesso ai servizi in rete, l´utilizzo della firma digitale e l´arricchimento dei siti istituzionali. L´assessore regionale per l´Economia dovra´, entro 90 giorni dall´entrata in vigore della legge, predisporre il Pitre, il "Piano per l´innovazione tecnologica della Regione". Il Piano, che contiene fasi e tempi per la realizzazione degli interventi necessari alla digitalizzazione dell´amministrazione regionale, dovra´ essere approvato dalla giunta, previo parere della Commissione Bilancio dell´Assemblea regionale siciliana. Introdotto (art.6) il meccanismo della Scia, la Segnalazione certificata di inizio attivita´, che prende il posto della Dia, la Dichiarazione di inizio attivita´. E´ una procedura semplificata che consente per gli atti di autorizzazione, licenza, permesso e, comunque, a contenuto non discrezionale l´avvio dell´attivita´ dalla data di presentazione dell´istanza. I controlli saranno svolti nei 60 giorni successivi. L´avvio immediato dell´attivita´ non e´ consentito qualora sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali. In tema di Suap, lo Sportello unico per le attivita´ produttive, la legge (art. 10) provvede a innovare la disciplina, adeguando la normativa regionale a quella statale. Tra le principali novita´ l´individuazione dello Sportello quale unico soggetto pubblico responsabile per tutti i procedimenti che abbiano a oggetto l´esercizio di attivita´ produttive. Il Suap dialoghera´ in maniera telematica. Per le procedure due gli iter previsti: uno semplificato tramite la Scia; un altro, ordinario, che si conclude o nel termine di 30 giorni o mediante convocazione di conferenza di servizi. Spettera´ all´assessore per le Attivita´ produttive adottare con proprio decreto il disciplinare tecnico con il quale sono definite la modulistica unificata e la standardizzazione degli allegati per tutte le amministrazioni interessate. La legge (art.11) procede al recepimento dei criteri e principi introdotti dal decreto Brunetta allo scopo di perseguire il miglioramento degli standard qualitativi ed economici dei servizi offerti, nonche´ la crescita professionale del personale attraverso l´utilizzo di strumenti di valorizzazione del merito e di metodi di incentivazione della produttivita´. L´applicazione dei nuovi criteri di valutazione e misurazione della performance sara´ operativa dal primo gennaio 2012. Il regolamento attuativo dovra´ essere adottato dal presidente della Regione, previa delibera di giunta su proposta dell´assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, entro 180 giorni dall´entrata in vigore della legge (ovvero entro il 23 ottobre 2011). Il regolamento dovra´ contenere le modalita´ di nomina, composizione e funzionamento dei soggetti preposti al processo di misurazione e valutazione della performance. Prevista (art. 12) piu´ trasparenza nella pubblica amministrazione con l´utilizzo dei siti web per la diffusione dei dati relativi ai bilanci, alla spesa per il personale, ai curricula dei soggetti esterni. Sempre sui siti dovranno essere diffusi i moduli e i formulari per la presentazione di istanze da parte del cittadino. Si prevede la pubblicazione degli atti amministrativi sui siti internet e la diffusione delle buone pratiche amministrative. La norma e´ immediatamente operativa, ma entro un anno dall´entrata in vigore della legge l´assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica dovra´ proporre al presidente della Regione lo schema di decreto con il quale sono stabilite le modalita´ di pubblicazione degli atti, nonche´ la data a partire dalla quale per tali atti la pubblicazione effettuata in forma cartacea non ha piu´ effetto di pubblicita´ legale. Per la prima volta viene prevista (art. 14), con l´obiettivo di assicurare un´immagine coordinata, univoca e trasparente, all´interno e all´esterno dell´amministrazione, l´adozione, entro sei mesi dall´entrata in vigore della legge, di un manuale recante le norme e i criteri fondamentali per il corretto e uniforme utilizzo dello stemma della Regione. Di grande rilievo e´ il recepimento (art. 15) del "Codice Antimafia ed Anticorruzione" noto come "Codice Vigna", adottato dalla Giunta regionale con delibera n. 514/2009, il cui scopo e´ quello di contrastare il rischio di diffusione della corruzione e infiltrazioni di tipo mafioso all´interno delle pubbliche amministrazioni. In tema di riordino normativo e semplificazione dei procedimenti amministrativi (art.16), la legge persegue l´obiettivo della certezza del diritto attraverso l´impegno della giunta regionale a effettuare un riordino normativo e un´attivita´ di coordinamento tra le leggi regionali attraverso una legge annuale sulla semplificazione. Introdotta anche la delegificazione dei procedimenti amministrativi cui si potra´ pervenire tramite regolamenti da adottarsi con decreto presidenziale entro sei mesi dall´emanazione dell´apposita legge delega. Allo scopo, infine, di favorire lo snellimento e l´accelerazione del procedimento amministrativo, la legge (art.19) ha soppresso la commissione edilizia e ha abbreviato i termini dell´iter preordinato al rilascio della concessione edilizia. |
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LA REGIONE IMPUGNA LA “TASSA SULLE DISGRAZIE" “VIOLATI QUATTRO ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE”. DE FILIPPO” NON POSSIAMO ACCETTARE CHE LA BASILICATA, PER L’ALLUVIONE DELLO SCORSO MARZO, SCONTI LA SPERIMENTAZIONE DI UNA NORMA INGIUSTA PER UNA POSIZIONE IDEOLOGICA” |
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Potenza, 27 aprile 2011- La Regione Basilicata ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la così detta “tassa sulle disgrazie”, ossia quella norma introdotta dal Governo col decreto legge 225 del 29 ottobre 2010 (il così detto “mille proroghe”) poi convertito nella legge 10 del 26 febbraio scorso, che prevede che in caso di calamità naturali, prima di poter accedere al fondo nazionale di protezione civile, la Regione che ne è vittima debba far fronte ai relativi costi provvedendo a disporre “aumenti, sino al limite massimo consentito dalla vigente legislazione, dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero le maggiorazioni di aliquote attribuite alla regione, nonché ad elevare ulteriormente la misura dell’imposta regionale di cui all’art.17, comma 1 del decreto legislativo 21 dicembre 1990, n.398 (ossia quello sulle accise per i carburanti), fino ad un massimo di cinque centesimi per litro, ulteriori rispetto alla misura massima consentita”. La Regione Basilicata, con l’alluvione dello scorso 1 marzo che ha creato forti danni in particolare nel Metapontino, sarebbe stata la prima regione a dover applicare tale norma, con la conseguenza paradossale non solo di tassare ulteriormente chi aveva subito danni, ma anche che di far pagare i carburanti più che nel resto d’Italia al territorio che maggiormente contribuisce all’approvvigionamento energetico del Paese. Così la Giunta regionale, nel corso della seduta dello scorso 18 aprile, ha deciso di costituirsi in giudizio innanzi alla Corte Costituzionale per impugnare il provvedimento. Ad avviso dell’esecutivo lucano, la norma del “mille proroghe” sarebbe in contrasto con ben 4 articoli della Costituzione e precisamente gli articoli 1, 3, 118 e 199. Il ricorso alla Costituzione, firmato da due avvocati della stessa Regione, il dirigente dell’Ufficio Legale, l’avvocato Antonio Pasquale Golia, e l’avvocato Maurizio Roberto Brancati, evidenziano, tra l’altro, come la norma impugnata prevede che l’accesso al Fondo nazionale possa avvenire o quando i mezzi della Regione siano insufficienti o quando ci si trovi di fronte a eventi straordinari di “rilevanza nazionale”, ma osserva come questa seconda ipotesi venga lasciata a un “apprezzamento politico che faccia ritenere l’evento d’importanza tale da meritare un intervento di solidarietà dell’intera comunità nazionale” creando una disparità tra questi eventi, che, con decisione del Governo, sarebbero posti a carico dell’intera collettività nazionale, e quelli che sarebbero lasciati al solo finanziamento delle Regioni. La norma, sostengono inoltre i due legali, vedrebbe “l’autonomia finanziaria delle Regioni lesa dalla costrizione a promuovere l’aumento del gettito tributario pena l’impossibilità di poter avanzare richiesta di accesso al fondo nazionale” e non rispetterebbe il dettato costituzionale con “una disciplina che scarica solo su di una parte istituzionale il peso economico di azioni volte a fronteggiare emergenze naturali assolutamente di forza maggiore e acclarati quali eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari”. “Quello che abbiamo messo in campo – ha spiegato il presidente della Regione Vito De Filippo – è un atto volto alla tutela della legge e dell’Unità nazionale che non può essere in alcun modo essere letto come atto ostile a qualcosa o a qualcuno e significativo in tal senso è il fatto che procediamo parallelamente sulla stessa strada del ricorso alla Corte Costituzionale con altre Regioni di orientamento politico tra loro differente, come l’Abruzzo e le Marche. Ciò che ci ha spinto a questa decisione – ha aggiunto De Filippo – è per un verso il voler tutelare anche in questo caso un principio di eguaglianza tra i territori e di unitarietà del Paese, e per l’altro la necessità di risarcire i danni che il territorio, gli agricoltori, gli operatori economici e i cittadini della Basilicata hanno subito a seguito dell’alluvione dello scorso marzo. Lo straordinario impegno messo in campo a livello lucano, per il quale ringrazio l’intera giunta a partire dagli assessori alla Protezione Civile Rosa Gentile e all’Agricoltura, Vilma Mazzocco, le ingenti risorse messe subito a disposizione pur nelle ristrettezze del bilancio regionale, l’impegno indistinto dei parlamentari lucani, di tutti gli schieramenti, da soli non bastano a risollevare famiglie e aziende messe letteralmente in ginocchio da quell’evento calamitoso. E non possiamo accettare il rischio che si paghi una posizione ideologica di chi vuole sperimentare la ‘tassa sulle disgrazie’ sulla pelle dei lucani, contro ogni logica e contro anche la ragionevolezza con cui la stessa Regione Basilicata si è proposta di coprire, con fondi propri, la somma che sarebbe possibile recuperare con la maggiore tassazione su quella che è la regione a minor gettito imponibile d’Italia. Il ricorso alla Corte Costituzionale per far valere le proprie Ragioni contro un’altra istituzione dello Stato non è mai una cosa semplice o un motivo di soddisfazione, ma, con senso di responsabilità, abbiamo intrapreso questa strada a tutela degli interessi dei lucani, oggi, e dell’Intero Paese in generale perché non ce ne erano più altre”. |
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STIVAL: “E’ STATA LA CONSULTA A CHIEDERE UN SEGGIO PER I VENETI NEL MONDO. SE SARA’ COSI’, EVITIAMO GLI ERRORI COMMESSI CON L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE ELETTORALE NAZIONALE” |
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Venezia, 27 aprile 2011 - “Come può confermare il vicepresidente della Commissione Statuto del Consiglio Regionale, Giovanni Furlanetto, alla fine dello scorso mese di novembre, in un incontro tenutosi nell’ambito dei lavori della Consulta dei Veneti nel Mondo a Rovigo, venne per la prima volta presentata dai componenti di questo organismo composto dai nostri corregionali all’estero, una proposta che prevede l’attribuzione di un seggio nell’assemblea di Ferro Fini a un rappresentante eletto dagli emigrati veneti”. L’annotazione è dell’assessore regionale ai flussi migratori, Daniele Stival, che, in merito alla proposta del capogruppo del Pdl, Dario Bond, di inserire nella nuova legge elettorale di cui il Veneto dovrà dotarsi, l’elezione di un consigliere dei Veneti nel Mondo, precisa che “tale istanza viene innanzi tutto dal mondo dell’emigrazione ed è stata avanzata in primis dalla Consulta, a cui è attribuito principalmente il compito di programmare le iniziative che riguardano gli oltre 4 milioni e mezzo di emigrati veneti nel mondo e i loro discendenti”. “Constato con piacere – continua Stival – che il collega Bond riprende e rilancia tale proposta: significa che presta la doverosa attenzione alle istanze della Consulta. Per quanto mi riguarda, auspico che tutto il Consiglio tenga in giusta considerazione questa ipotesi, valutando con buonsenso e attenzione le sue eventuali modalità attuative. Non è, infatti, in discussione l’utilità che deriverebbe dal poter ascoltare in Consiglio Regionale la voce di chi rappresenta quella vasta e virtuosa comunità di nostri corregionali sparsi nei diversi angoli del pianeta e il cui contributo in termini di conoscenza, esperienza e capacità di relazione sarebbe preziosissima. Ma non possiamo dimenticare la confusione che ha generato a livello nazionale il voto agli italiani all’estero, trasformando una buona intenzione in un pasticcio”. “Se il Consiglio Regionale deciderà di riservare al proprio interno una rappresentanza al mondo migratorio – ha concluso Stival – lo faccia ponderando bene norme e regolamenti, evitando situazioni di impasse alle nostre Istituzioni che arrecherebbero un grave danno a tutti e getterebbero ingiustamente una cattiva luce su questa iniziativa e su chi l’ha proposta”. |
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ROMA: REDDITO MINIMO GARANTITO: NOTA ESPLICATIVA - GRADUATORIE DEL 21 APRILE 2011 |
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Roma, 27 aprile 2011- Legge Regionale 20 marzo 2009, n. 4 - “Istituzione del Reddito Minimo Garantito sostegno al reddito in favore dei disoccupati, inoccupati o precariamente occupati”. La Provincia di Roma, al fine di utilizzare le risorse economiche ancora disponibili, ha continuato a scorrere la graduatoria dei cittadini ammissibili al contributo e ne ha convocati n. 2.845 tra ottobre e dicembre 2010. Dal 10 gennaio al 28 febbraio 2011 sono proseguite le convocazioni fino allo scorrimento della graduatoria alla posizione n. 4.345 dei richiedenti ammissibili. In data 5 gennaio 2011 la Provincia di Roma ha pubblicato le graduatorie Definitive (ammessi, ammissibili, esclusi) dei primi 1.891 cittadini convocati tra ottobre e dicembre 2010. In data 21 aprile sono state pubblicate le graduatorie Provvisorie (ammessi, ammissibili, esclusi) dei rimanenti cittadini convocati tra ottobre e dicembre 2010 e dei cittadini convocati tra gennaio e febbraio 2011, per un totale di 2.507 utenti. I punteggi assegnati in base ai quali sono state formulate le graduatorie sono indicati nella tabella della Dgr 426 del 29 maggio 2009 – Allegato A articolo 2 comma2 della Legge Regionale n. 4 del 20 marzo 2009. Il beneficio è stato calcolato con riferimento ai redditi percepiti nell’anno 2008 e alla situazione occupazionale del periodo che va dal 1 ottobre 2009 al 30 settembre 2010 (dell’art. 3 Legge 4 del 2009 ed all’art. 7 del Regolamento regionale attuativo) Gli eventuali ricorsi relativi alle graduatorie provvisorie pubblicate il 21 aprile 2011, dovranno essere redatti in carta semplice e riportare la motivazione per cui si inoltra il ricorso. Dovranno essere spediti tramite Raccomandata A/r, entro e non oltre il 2 maggio 2011, alla c. A. Della dott.Ssa Paola Bottaro, Dipartimento Iii°, via Raimondo Scintu, 106, 00173, Roma. A seguito della pubblicazione delle graduatorie definitive relative ai 2.507 richiedenti, la Provincia di Roma provvederà ad inviare alla Regione Lazio i nominativi degli ammessi al beneficio con tutta la documentazione necessaria per l’erogazione del contributo. Ricordiamo che finora la Provincia di Roma ha trasmesso alla Regione Lazio l’elenco di n. 5.262 beneficiari che dal mese di febbraio 2011 hanno avuto la possibilità di recarsi presso gli uffici postali per ritirare la quota bimestrale del proprio beneficio. A seguito delle indicazioni del garante della privacy le graduatorie sono consultabili attraverso il numero del codice a barre identificativo del richiedente presente sul modulo di domanda presentato ai comuni e ai municipi a settembre 2009. Per maggiori informazioni consultare l’home page del sito www.Provincialavoro.roma.it |
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SARDEGNA, PROGRAMMAZIONE: DELIBERE SU PARTENARIATO, AGENZIA ENTRATE E PROGRAMMA SPAZIO DI CONVERGENZA CULTURALE |
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Cagliari, 27 Aprile 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, ha approvato ieri la delibera che dà il via libera allo schema di accordo di programma da stipularsi con la Provincia di Cagliari e il Comune di Pula che prevede i "Lavori di Completamento dello Spazio di Convergenza Culturale di Viale Nora, Pula" per un importo pari a 1.980.000,00 euro a valere sul fondo ex art. 5 della L.r. 5/2009. L’intervento è stato programmato con la Deliberazione n. 47/57 del 30 dicembre 2010. In esecuzione di questa deliberazione, il Centro Regionale di Programmazione ha attivato il tavolo di partenariato istituzionale inerente il progetto citato, e nella riunione dello scorso 18 aprile sono stati condivisi gli elementi costitutivi del progetto, le modalità di attuazione e l’impostazione metodologica e lo schema di Accordo di Programma Quadro, da sottoporre all’approvazione della Giunta regionale. La Giunta, nell’ambito del "Quadro Strategico Nazionale 2007/2013: Documento Unitario di Programmazione", ha inoltre approvato l’attuazione del Protocollo di Intesa per la regolamentazione del Parternariato economico e sociale sulla Programmazione regionale 2007-2013. Sempre su proposta dell’assessore della Programmazione è stata anche approvata la delibera con la quale la Regione Sardegna stipula la convenzione di un anno con l’Agenzia delle Entrate per la gestione dell’Irap e dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Nel corso della seduta odierna, sempre su proposta dell’assessore della Programmazione, su richiesta dell’assessore della Sanità è stato approvato il trasferimento della somma di euro 68.218,60 per provvedere al pagamento del contributo relativo al comparto sanità dovuto all’Aran per il 2011. |
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PROVINCIA DI ANCONA, IL BILANCIO 2010 SUPERA LA PROVA DELLA CRISI |
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Ancona, 27 aprile 2011 - Il consiglio provinciale di Ancona ha approvato il rendiconto di gestione dell´esercizio finanziario 2010. Nonostante il morso della crisi e i tagli del governo, il bilancio della Provincia di Ancona conferma le buone performance già registrate in passato, con il mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi di servizi fondamentali in settori chiave come scuola, infrastrutture e demanio idrico. Centrati anche gli obiettivi del patto di stabilità interno e del controllo del livello di indebitamento, fermo all´81% contro il 114% della media nazionale. Un risultato ottenuto grazie all´ottimizzazione della spesa che ha ridotto la spesa per il personale e per la struttura dell´ente. Il dato più importante arriva dall´espansione degli investimenti previsti dal Piano delle Opere pubbliche che raggiungono la cifra di 18 milioni di euro, di cui 8 per la viabilità, 4 per l´edilizia scolastica, 1,5 per la manutenzione dei fiumi e 2 per la bonifica della sede di corso Stamira. Una cifra di tutto rispetto che porta a 100 milioni di euro la cifra degli investimenti dall´inizio del mandato. "Siamo riusciti a gestire un anno particolarmente duro - afferma l´assessore al Bilancio Eliana Maiolini- in cui la finanza provinciale ha risentito fortemente degli effetti della congiuntura economica negativa che hanno prodotto un calo delle entrate correnti da un lato e l´emergere di maggiori esigenze per il territorio dall´altro. Importante è stato anche saper superare le insidie dei vincoli del patto di stabilità non compromettendo i pagamenti in conto capitale e quindi concretizzando la realizzazione delle opere pubbliche con una attenta programmazione della spesa. Un risultato reso possibile da un alto senso di gestione della cosa pubblica con cui sono stati affrontati i nodi posti da una situazione difficile e in costante evoluzione". |
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NELL’AREA ROMANA ATTIVITÀ PRODUTTIVA SU LIVELLI CONTENUTI: A MAGGIO UN VIAGGIO TRA LE IMPRESE DEL TERRITORIO |
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Roma, 27 aprile 2011- Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e Aurelio Regina, presidente di Unindustria, hanno presentato a Palazzo Valentini i risultati del Rapporto “Il quadro congiunturale dell’economia romana” relativi al Iv trimestre 2010 e le previsioni per i successivi 3-4 mesi del 2011. Prosegue così, con il sostegno della Provincia di Roma, il percorso di indagini trimestrali che Unindustria (in partnership con l’Isae – Istituto di Studi e Analisi Economica) realizza per analizzare la congiuntura economica della Capitale e dell’hinterland. Nell´ultimo trimestre del 2010 l´attività produttiva di industria, servizi, costruzioni e commercio del territorio è stata ancora valutata su livelli contenuti. Nei quattro grandi settori economici presi in esame nell´indagine ci sono aspettative favorevoli per i successivi 3-4 mesi nell´industria e nei servizi (considerando il fatturato) e prospettive di diminuzione nel commercio (volume degli ordini ai fornitori) e nelle costruzioni (con riferimento agli ordini e/o piani di costruzione attesi). L´andamento della fiducia delle imprese romane, dopo la risalita del periodo precedente, evidenzia una discesa dell´ indicatore nel quarto trimestre 2010 che passa da 84 a 81,3 rimanendo, comunque, al di sopra dei livelli del secondo trimestre dello stesso anno. Il calo riguarda, con intensità differenti, tutti i settori analizzati, con la sola eccezione di quello dei servizi: nella manifattura l´ indice passa da 94,9 a 88,7, nelle costruzioni da 71,2 a 66,2 e nel commercio da 91,1 a 83,7 mentre nei servizi si registra un leggero aumento, da 80,2 a 81. Male anche la fiducia dei consumatori romani, che registra un calo attestandosi nel quarto trimestre a 78,9 da 81,5 del terzo trimestre. Cifre preoccupanti quelle della disoccupazione: alla fine del 2010 le persone senza lavoro erano 232.000, mentre il tasso di disoccupazione cresceva del 9,3% rispetto al 2009. Il tutto con un record assoluto nella disoccupazione giovanile, giunta ormai al 31,1 %. “Gli attuali livelli di disoccupazione – ha affermato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti – portano a condizioni drammatiche che rischiano di logorare anche lo spirito civico della società. Nel 2007 il tasso di disoccupazione era al 5,8%, oggi siamo oltre il 9%. A ciò si aggiunge la cassa integrazione che già nel primo trimestre di quest’anno è superiore del 50% rispetto allo stesso periodo del 2010”. “Come Provincia di Roma – ha aggiunto il presidente Zingaretti – abbiamo intenzione di reagire mettendo in campo progetti concreti per aiutare le imprese ad investire sul nostro territorio e ad innovarsi. Il problema resta sempre il patto di stabilità che vincola molto le capacità di spesa del 2011. Proprio pochi giorni fa l’agenzia Standard & Poor´s ha dato un giudizio molto positivo sul bilancio e sulla solidità finanziaria della nostra Amministrazione, ma non abbiamo la possibilità di spendere i soldi che abbiamo nelle banche perché il patto di stabilità ce lo vieta. Si tratta di una situazione paradossale che non ci stancheremo di denunciare”. Zingaretti, infine, ha annunciato: “Dal 15 al 30 maggio farò un viaggio nelle imprese dell’area metropolitana di Roma per ascoltare le aspettative e le esigenze degli attori economici e aggredire i nodi strutturali che minano lo sviluppo del territorio” |
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FIRENZE: PROVINCIA, SINDACATI E AGENZIE INTERINALI INSIEME PER CREARE NUOVE OPPORTUNITA´ OCCUPAZIONALI A POCHI GIORNI DALLA FESTA DEI LAVORATORI, PALAZZO MEDICI METTE IN CAMPO UN NUOVO INTERVENTO CONTRO LA CRISI DEL MERCATO DEL LAVORO |
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Firenze, 27 aprile 2011 - L´assessorato a Lavoro e Formazione della Provincia di Firenze, insieme a sindacati territoriali Cgil, Cisl e Uil e l’agenzia per il lavoro interinale Assolavoro, firmeranno il 27 aprile un protocollo d´intesa per dare il via ad un percorso sperimentale di potenziamento dell´incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Giovani inoccupati di età compresa tra i 25 e i 29 anni, disoccupati con più di cinquant’anni, uomini e donne che non lavorano da 12 mesi o più, sono alcune delle categorie più svantaggiate che potranno beneficiare delle misure previste dal protocollo. Tutti i dettagli dell´accordo saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma per mercoledì 27 aprile alle ore 11 nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi. Oltre ai rappresentanti dell’Assessorato provinciale al Lavoro, parteciperanno all’incontro con i giornalisti Cgil, Cisl, Uil provinciali e Il dott. Agostino Di Maio, Direttore di Assolavoro. |
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IL COMUNE DI MONZA È ROSA: IL 70% DEI DIPENDENTI DELL’ENTE È DI SESSO FEMMINILE |
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Monza, 27 aprile 2011 - Il Comune di Monza è rosa. Dai dati forniti dall’Ufficio Personale si rileva che il 70% dei 1061 dipendenti sono donne e che i posti di responsabilità all’interno dell’ente sono occupati principalmente da persone di sesso femminile. “I numeri parlano chiaro – afferma l’Assessore al Personale Alfonso Di Lio - il Comune di Monza è rosa sia in termini di assunzioni sia in termini di alte cariche professionali. La metà dei dirigenti comunali è di sesso femminile, su 37 posizioni organizzative 22 sono occupate da donne. Su 8 alte professionalità, 6 sono al femminile. Ci sono 55 capoufficio donne contro 31 uomini. Possiamo dire quindi che il Comune di Monza va controcorrente rispetto al mondo lavorativo che ci circonda dove essere donna rappresenta un ostacolo alla carriera e dove la maternità si paventa come un momento di scelta tra vita privata e vita lavorativa. I numeri evidenziati dalla statistica sono numeri importanti, frutto dell’attuazione di politiche aziendali mirate alla valorizzazione delle professionalità interne con un grande rispetto delle pari opportunità”. Tra le iniziative del Comune prese per favorire la conciliazione dei tempi privati con quelli lavorativi: “Una Vacanza un po’ speciale!”, finalizzato ad agevolare la cura dei figli durante le vacanze scolastiche attraverso l’erogazione di voucher di conciliazione agli operatori specializzati che organizzano un servizio ricreativo in tali periodi, usufruito dal dipendente e “Al lavoro tranquilla!”, iniziativa finalizzata a sostenere le spese di frequenza ai servizi per l’infanzia fino all’anno del bambino della dipendente, al fine di facilitare il rientro al lavoro da parte delle neo mamme. Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. La scorsa settimana la Giunta comunale ha istituito, inoltre, il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. Si tratta di un organismo interno di tutela dei lavoratori, con compiti propositivi, consultivi e di verifica nell’ambito della tutela delle condizioni lavorative dei dipendenti. Il Comitato sostituisce, unificandone le competenze in un solo organismo, il Comitato per le pari opportunità e quello paritetico sul fenomeno del mobbing, già previsti dalla contrattazione collettiva, allo scopo di razionalizzare gli organismi di supporto e controllo delle amministrazioni pubbliche, preservando le buone prassi applicative acquisite nel tempo. “Si tratta solo dell’ultima delle azioni intraprese dal Comune di Monza per mantenere un ambiente di lavoro sereno e giusto dove donne e uomini sono allo stesso livello e dove la tutela della persona è al primo posto. Con questo nuovo sportello, il Comune – conclude l’Assessore al Personale Alfonso Di Lio - sarà dotato di uno strumento di controllo in più per garantire il rispetto delle patri opportunità sul luogo di lavoro”. Questa novità si inserisce nell’ambito dei recenti interventi in materia di razionalizzazione dell’amministrazione pubblica che stabilisce che le Pubbliche Amministrazioni devono garantire parità e pari opportunità tra uomini e donne e l´assenza di ogni forma di discriminazione, diretta e indiretta, relativa al genere, all´età, all´orientamento sessuale, alla razza, all´origine etnica, alla disabilità, alla religione o alla lingua, nell´accesso al lavoro, nel trattamento e nelle condizioni di lavoro, nella formazione professionale, nelle promozioni e nella sicurezza sul lavoro.
Di seguito i dati relativi al personale dipendente del Comune di Monza aggiornati al 31 marzo 2011: |
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Personale distinto tra uomini e donne e per tipologia di contratto (indeterminato e determinato) |
Donne |
Uomini |
Totale complessivo |
Personale con contratto a tempo Indeterminato |
681 |
313 |
994 |
Personale con contratto a tempo Determinato |
51 |
16 |
67 |
Totale complessivo |
732 |
329 |
1061 |
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N. Dipendenti Donne per fasce d´età e per tipologia di contratto |
<35 anni |
>35 anni |
Totale complessivo |
N. Dipendenti con contratto a tempo Indeterminato |
75 |
606 |
681 |
N. Dipendenti con contratto a tempo Determinato |
39 |
12 |
51 |
Totale complessivo |
114 |
618 |
732 |
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N. Dipendenti con posizioni di responsabilità nell´Ente, distinti tra uomini e donne |
Donne |
Uomini |
Totale complessivo |
Direttore Generale |
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1 |
1 |
Dirigente |
5 |
10 |
15 |
Posizione Organizzativa |
22 |
15 |
37 |
Alta Professionalità |
6 |
2 |
8 |
Responsabile Ufficio |
55 |
31 |
86 |
Totale complessivo |
88 |
59 |
147 | |
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"PROTAGONISTE DIMENTICATE. LE DONNE NEL RISORGIMENTO PIEMONTESE" DAL 2 APRILE AL CASTELLO DI MIRADOLO |
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Torino, 27 aprile 2011 - In occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell´Unità d´Italia, la Fondazione Cosso propone al pubblico una mostra dedicata alle donne che hanno fatto la storia del Risorgimento piemontese. Il nuovo percorso espositivo della Fondazione Cosso, al Castello di Miradolo - a San Secondo di Pinerolo (To), apre al pubblico sabato 2 aprile alle 15, e vuole, attraverso oggetti e documenti originali, fotografie e ritratti, fare luce su quelle "eroine invisibili" che, a pari diritto di personaggi maschili ben in evidenza, sono state protagoniste della storia risorgimentale del nostro paese. La mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 26 giugno 2011. I visitatori potranno, tra le varie sale del Castello, ripercorrere il ruolo privato e pubblico delle donne nell´Ottocento, dagli interni domestici alla vita di relazione pubblica; "accomodarsi" nei salotti patriottici, che fiorirono a Torino a partire dalle riforme carloalbertine dell´autunno del 1847 e nel clima di maggiore libertà garantito dallo Statuto; scoprire il ruolo delle donne nelle guerre d´indipendenza così come nella filantropia, nell´assistenza, nella sanità. Entrare in contatto con le figure femminili nell´educazione, nel suo evolversi dal mutuo insegnamento all´istruzione obbligatoria, e terminare il percorso con il lavoro per le donne come emancipazione e autonomia, dall´agricoltura alla fabbrica, il loro ruolo culturale e nelle libere professioni. La mostra pone un´attenzione specifica al peso e all´influenza derivati da alcune figure femminili nei momenti cruciali della realizzazione dello Stato unitario. Storie di protagoniste come la poetessa ed educatrice Giulia Molino Colombini, torinese di nascita ma vissuta a Miradolo. Celebre il suo impegno civile con i suoi scritti patriottici e il suo saggio "Sull´educazione della donna", del 1851. Colombini fondò nel 1865 l´Istituto per le figlie dei militari a Villa della Regina, a Torino, e nel 1871 inaugurò la sezione femminile del Circolo Filologico di Torino, promuovendo così l´apertura alle donne dello studio delle lingue straniere. L´attrice Adelaide Ristori, friulana ma che visse e lavorò a Torino per la compagnia teatrale del Regno di Sardegna e portò le opere di Pellico e di Alfieri in giro per il mondo. Recitò in 334 città, 33 stati, 5 continenti senza mai smettere di perorare la causa italiana. Tra il 1874 il 1875 compì quello che venne definito "il giro del mondo" in venti mesi e dodici giorni, dando 312 rappresentazioni e percorrendo complessivamente 69.947 chilometri. La giurista Lidia Poët, di Traverse, in val S. Martino (attuale val Germanasca), che nel 1881 si laureò in legge all´Università degli Studi di Torino, prima donna in Italia, ma le fu precluso l´accesso alla professione di avvocato. Il suo impegno civile e sociale, in difesa non solo dei diritti delle donne, ma anche degli emarginati, dei minori, dei carcerati, la rese celebre in tutta Europa. La garibaldina Rosalie Montmasson, seconda moglie di Francesco Crispi e sua fedele e devota compagna fino al 1875 e unica donna nella spedizione dei Mille di Garibaldi. Queste sono solo quattro delle tante "Protagoniste dimenticate", che vengono riscoperte al Castello di Miradolo assieme a Olimpia Rossi Savio, Costanza d´Azeglio, Giulia Colbert Falletti di Barolo e tante altre. La mostra della Fondazione Cosso, è curata da Silvia Cavicchioli e Daniela Magnetti, il catalogo è a cura di Daniela Piazza Editore. Maurizio Fedele e Roberto Galimberti curano l´allestimento multimediale che accompagna il visitatore nelle diverse sale e che intende cogliere le passioni, i dubbi, il coraggio e le speranze di una tra le tante donne protagoniste della mostra, le cui vicende sembrano essersi smarrite tra le pieghe della storia. Per informazioni: Castello di Miradolo, tel. 0121 502761 |
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