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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Ottobre 2011
LA COMMISSIONE EUROPEA GETTA LE BASI PER OTTIMIZZARE L’IMPATTO DEGLI INVESTIMENTI DELLA POLITICA DI COESIONE DOPO IL 2013  
 
 Bruxelles, 10 ottobre 2011 – La politica di coesione dell’Ue ha costituito un motore per il cambiamento nell’ultimo decennio, apportando un reale valore aggiunto alla crescita e alla convergenza nell’Ue e creando direttamente più di un milione di posti di lavoro, investendo nella formazione al fine di migliorare l´occupabilità di oltre dieci milioni di persone, cofinanziando la costruzione di oltre 2 000 km di autostrade e 4 000 km di rete ferroviaria e la creazione di almeno 800 000 piccole e medie imprese (Pmi). Per portare avanti tali attività in futuro e focalizzare maggiormente l’attenzione sulle priorità economiche europee, la Commissione europea ha approvato il 6 ottobre un pacchetto legislativo relativo alla politica di coesione per il periodo 2014-2020. Tale pacchetto è volto a rilanciare la crescita e l´occupazione in Europa destinando gli investimenti dell´Ue all´agenda per la crescita e l´occupazione dell´Europa ("Europa 2020"). L’impegno a concentrarsi su un minor numero di priorità di investimento in linea con tali obiettivi sarà al centro dei nuovi contratti di partenariato, stipulati tra la Commissione europea e gli Stati membri. Questi ultimi fisseranno obiettivi chiari e costituiranno una riserva di efficacia ed efficienza finanziaria per premiare le regioni che ottengono i risultati migliori nel raggiungimento dei loro obiettivi. Per garantire che l’impatto sulla crescita e sull’occupazione degli investimenti dell´Ue non sia compromesso da politiche macroeconomiche precarie o da una scarsa capacità amministrativa, la Commissione può chiedere di riesaminare i programmi o sospendere il finanziamento in mancanza di misure correttive. La semplificazione e l’armonizzazione delle norme dei vari fondi, inclusi il fondo per lo sviluppo rurale e il fondo per gli affari marittimi e la pesca, continueranno ad aumentare l´efficacia di tali fondi. Un´unica serie di norme per cinque fondi diversi. Un approccio più integrato assicurerà inoltre che i vari fondi perseguano finalità coerenti e accrescano reciprocamente la propria efficacia. Le proposte odierne favoriranno in particolare l’investimento sociale, consentendo ai cittadini di affrontare le sfide future del mercato del lavoro; in questo quadro il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione e il nuovo Programma per il cambiamento sociale e l´innovazione integrano e potenziano il Fondo sociale europeo. Johannes Hahn, commissario per la Politica regionale, ha dichiarato: “La politica di coesione ha già contribuito notevolmente a sviluppare la prosperità dell´Ue. Tuttavia, data la crisi economica, deve ora diventare un volano per la crescita e la competitività. Le nostre proposte faranno sì che i fondi dell´Ue siano ancora più efficaci. Indirizzando gli investimenti verso i punti strategici per la crescita - piccole e medie imprese (Pmi), innovazione, efficienza energetica – otterremo un impatto maggiore. Stiamo inoltre modernizzando la politica introducendo condizioni che garantiscano prestazioni e risultati, incentivi per coloro che fanno fronte agli impegni in modo più efficace e procedure semplificate”. László Andor, commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l’integrazione ha aggiunto: “Questa proposta integrata rafforza la dimensione sociale della politica di coesione garantendo quote minime per il Fondo sociale europeo e consolidando il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Dare la priorità ai cittadini è una parte fondamentale del nostro sforzo per uscire dalla crisi. Questi fondi sono gli strumenti finanziari che traducono le nostre politiche in realtà sul campo per milioni di cittadini, aiutandoli a trovare uno sbocco professionale e contribuendo a una ripresa che crei numerosi posti di lavoro". Contesto Il pacchetto comprende: Una regolamentazione di portata globale che istituisce una serie di norme comuni per gestire il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), il Fondo sociale europeo (Fes), il Fondo di coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp). In questo modo sarà possibile ottenere la migliore combinazione di fondi per incrementare l’impatto dell’azione dell’Ue. Tre regolamenti specifici per il Fers, il Fse e il Fondo di coesione. Due regolamenti concernenti l’obiettivo cooperazione territoriale europea e il gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect). Due regolamenti sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) e sul Programma per il cambiamento sociale e l’innovazione. Una comunicazione sul Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue). Prossime tappe - Queste proposte saranno ora discusse dal Consiglio e dal Parlamento europeo, affinché possano essere adottate entro la fine del 2012, per permettere di avviare una nuova generazione di programmi nel 2014 nell’ambito della politica di coesione. Parallelamente proseguiranno i negoziati sul quadro finanziario pluriennale per l’intero bilancio dell’Unione. La Commissione ha già proposto di stanziare 336 milioni di euro per gli strumenti della politica di coesione nel periodo 2014-2020. (cfr. Ip/11/799). Gli stanziamenti definitivi da parte degli Stati membri e l’elenco delle regioni ammissibili per categoria saranno decisi solo dopo l’adozione definitiva del pacchetto in esame. Per un’analisi più dettagliata, si veda il Memo/11/663 - La European Week of Regions and Cities (“Open Days 2011”), che si svolgerà dal 10 al 13 ottobre, offrirà alle persone che si occupano della politica di coesione la possibilità di discutere le nuove proposte.  
   
   
CRISI DELL´EURO: ANGELA MERKEL INCONTRA I LEADER PARLAMENTARI "QUESTA CRISI CI DÀ LA POSSIBILITÀ DI MIGLIORARE QUELLO CHE NON VA NELL´UNIONE EUROPEA". CAMBIARE I TRATTATI DELL´UNIONE EUROPEA NON DOVREBBE ESSERE UN TABÙ.  
 
 Bruxelles, 10 ottobre 2011 - Dopo l´incontro con il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek e con i capigruppo politici, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che modificare i trattati per risolvere l´attuale situazione di crisi dell´euro non dovrebbero essere un taboo. La cancelliera Merkel è giunta a Bruxelles per incontrare i leader dell´Unione e per discutere della governance economica e del debito europeo. Il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek l´ha ringraziata per il lavoro svolto dalla Germania, paragonandolo ad "una roccia di stabilità nella tempesta della crisi finanziaria". Ha inoltre aggiunto che "l´approvazione del fondo europeo di stabilità finanziaria da parte del Bundestag (il Parlamento federale tedesco, ndr) è un segno di fiducia nella nostra leadership e nella capacità dell´Unione europea di gestire la crisi". Il presidente Buzek ha dichiarato che il Parlamento europeo era pronto a fare tutto il necessario per risolvere la crisi e ha introdotto l´idea di "legislazione veloce" per meglio affrontare la rapidità dei mercati finanziari. "Questa crisi ci dà la possibilità di migliorare quello che non va nell´Unione europea" ha sostenuto la cancelliera Merkel, aggiungendo che cambiare i trattati dell´Unione europea non dovrebbe essere un tabù. Interrogata sul ruolo del Parlamento europeo rispetto al nuovo sistema di governance economica, la cancelliera tedesca ha risposto che il Parlamento dovrà intervenire unicamente in materia di mercato unico. "Ci sono sempre state aree di responsabilità prettamente nazionale - come le tasse, i sistemi sociali, i salari - ed é qui dovremmo meglio coordinare. Non vogliamo escludere il Parlamento europeo, lo informeremo, ma la competenza rimane ai parlamenti nazionali". Una settimana fa il Parlamento europeo ha trovato un accordo sulle iniziative legislative del "six-pack" per migliorare la politica economica in Europa. Dopo lunghe negoziazioni, i parlamentari hanno convinto gli Stati membri ad accettare un ruolo più forte della Commissione. I membri dell´eurozona non potranno più ignorare gli avvertimenti della Commissione per correggere le loro politiche di bilancio.  
   
   
"ECONOMIC GOVERNANCE IN EUROPE AND THE WORLD: IMMEDIATE POLICY ISSUES"  
 
Bruxelles, 10 ottobre 2011 - L´11 ottobre avrà luogo a Bruxelles, in Belgio, un evento intitolato "Economic governance in Europe and the world: immediate policy issues" (Governance economica in Europa e nel mondo: questioni di politica immediata). L´evento sarà caratterizzato da una serie di questioni prescienti della governance economica a livello europeo e mondiale. Le parti interessate discuteranno su come l´Europa dovrebbe affrontare la crisi del debito sovrano, l´approfondimento dell´integrazione finanziaria europea, le soluzioni possibili per ridurre le tensioni generate dalla crisi, i possibili meccanismi di governance economica internazionale da promuovere da parte del G20 e il futuro del Doha Round dell´Organizzazione mondiale del commercio. La conferenza è organizzata dal progetto Pegged ("Politics, economics, and global governance: the European dimension"), finanziato dall´Ue, che sta studiando l´impatto dei cambiamenti nelle interdipendenze e nei rapporti di potere, e l´affermarsi di economie di mercato emergenti. Sta anche studiando nuovi modi per organizzare la cooperazione internazionale, l´interesse dei nuovi giocatori ad essere rappresentati e l´impatto economico dell´integrazione transfrontaliera in materia di autonomia politica nazionale. Per ulteriori informazioni, visitare: http://pegged.Cepr.org/index.php?q=node/382  Per saperne di più sul progetto, visitare il sito: http://pegged.Cepr.org/   
   
   
I SOLDI NON FANNO LA FELICITÀ, MA PORTERANNO AD UNA CRESCITA?  
 
 Bruxelles, 10 ottobre 2011 - L´austerità non deve mettere in crisi la strategia di crescita Ue2020, ha dichiarato la deputata socialista Francesca Balzani. Gli investimenti devono aiutare ad uscire dalla crisi. La parlamentare italiana sollecita un aumento di 30 milioni di euro per la strategia Ue2020 e una riduzione di 26 milioni di euro in costi amministrativi e spese relative alla politica estera. Partendo dalla proposta della Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell´Unione europea (che rappresentano gli Stati membri) cercano di imporre il proprio marchio al bilancio europeo per il 2012. Le questioni relative ai bilanci sono in effetti il frutto di una codecisione tra le due istituzioni. Gli Stati membri hanno richiesto un congelamento del bilancio in termini reali (cioè un aumento lordo del 2%). Ora il Parlamento prepara la sua risposta. Mercoledì 5 settembre la commissione parlamentare per i bilanci si è accordata sulle cifre da proporre, ad una settimana dal voto formale sul progetto di risoluzione. Rafforzare il bilancio - Oltre a sostenere la crescita, i deputati respingono i tagli di bilancio richiesti dagli Stati membri nella politica di coesione: sperano di tornare alla proposta originaria della Commissione, giudicata più pertinente. I deputati chiedono 250 milioni di euro supplementari per i produttori di frutta e verdura per evitare una crisi come quella avuta col batterio E. Coli. Infine, domandano altri 100 milioni di euro per sostenere la Palestina e 25 milioni di euro per Frontex, l´agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne dell´Unione. Un processo che conoscerà il suo epilogo alla fine del 2011 - La Commissione europea ha presentato il suo progetto di bilancio per il 2012 lo scorso aprile. Proponeva 147,4 miliardi di euro per i finanziamenti (132,7 miliardi di euro in pagamenti), con un aumento del 3,7% per i finanziamenti e 4,9% per i pagamenti. Questo rappresenta circa l´1% del Pil europeo. Di fronte al desiderio degli Stati membri di evitare un aumento del bilancio, i deputati europei avevano chiesto ai signoli stati di spiegare con chiarezza quali progetti intendevano abbandonare o rimandare. I negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione sono iniziati l´11 luglio. Il Parlamento europeo dovrebbe votare la sua posizione in seduta plenaria il 26 ottobre. A novembre inizierà una fase di cooperazione con il Consiglio per tre settimane. Se le due istituzioni arriveranno ad un accordo, il bilancio definitivo potrebbe essere adottato entro la fine di novembre.  
   
   
V CONFERENZA: "ITALIA-AMERICA LATINA: INSIEME VERSO IL FUTURO"  
 
Roma, 10 ottobre 2011 - "L’europa considera l’America Latina un partner strategico, non soltanto alla luce delle comuni radici storiche, linguistiche e culturali". Lo ha affermato il 6 ottobre il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, aprendo i lavori della giornata conclusiva della V Conferenza Italia-america Latina, a Roma alla Farnesina. "Si tratta di due grandi attori globali che, insieme, influenzano le sorti economiche e politiche del pianeta - ha sottolineato Tajani -. Basti pensare che nel periodo 2000-2009 l’interscambio commerciale tra Ue e America Latina è raddoppiato: le esportazioni latinoamericane verso l’Europa sono aumentate da 42 a 103 miliardi di euro; e le importazioni da circa 52 a 86 miliardi". "Queste cifre sono anche il risultato di un robusto percorso di dialogo e cooperazione avviato dalla fine degli anni ’90 - ha ricordato Tajani -. L’ultimo Summit Ue-america Latina, tenuto a Madrid nel maggio 2010, ha avuto inoltre il merito di rilanciare i negoziati con il Mercato comune del Sud (Mercosur, ndr)". "Sono evidenti i benefici di un forte partenariato tra l’Europa e i Paesi latino-americani. Le imprese europee e sudamericane, oggi, hanno opportunità senza precedenti per internazionalizzare le attività nei rispettivi mercati, avviando progetti innovativi, creando occupazione e benessere", ha agggiunto il Vicepresidente dell’esecutivo europeo e Commissario responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria, il quale ha annunciato che entro la fine del mese presenterà a Bruxelles un’apposita Comunicazione per l’Internazionalizzazione e l’accesso ai mercati delle Piccole e Medie Imprese. L’obiettivo è raddoppiare l’export delle Pmi europee entro cinque anni. "Ad oggi soltanto il 13% delle nostre aziende sviluppano attività nei Paesi extra-Ue", ha osservato il Vicepresidente della Commissione europea. A margine della conferenza, Tajani ha avuto colloqui definiti "molto costruttivi e positivi" con i Ministri degli Esteri di Cile (Alfredo Moreno) e Uruguay (Luis Almagro Lemes). Il Vicepresidente della Commissione europea ha illustrato agli interlocutori latino-americani iniziative e progetti congiunti in diverse aree di cooperazione: oltre alle Pmi, si è parlato dell’accesso strategico alle materie prime, ma anche di standardizzazione, turismo e politica spaziale.  
   
   
SPECIALE OPEN DAYS: REGIONI E CITTA´ A CONFRONTO CON L´EUROPA  
 
Bruxelles, 10 ottobre 2011 - Prende il via lunedi´ pomeriggio con la sessione inaugurale, a Bruxelles, la nona edizione degli Open Days, la kermesse organizzata dal Comitato delle Regioni per aprire un canale di collegamento diretto tra le amministrazioni locali e le istituzioni europee. Il programma prevede oltre cento seminari nel corso dei quali le amministrazioni di ogni angolo dell´Unione europea hanno l´opportunita´ di confrontarsi e dialogare direttamente con i responsabili delle politiche comunitarie. L´appuntamento di quest´anno cade in un momento particolare. La Commissione europea ha appena presentato la sua proposta di modifica dei regolamenti con cui vengono utilizzati i fondi strutturali. Ed e´ iniziato il percorso legislativo che definira´ le politiche di coesione: le regole cioe´ che determineranno tutti gli investimenti nel prossimo periodo di programmazione comunitaria, che va dal 2014 al 2020. Il tema scelto per il programma 2011 e´ ambizioso: "investire nel futuro dell´Europa, per garantire uno sviluppo intelligente, sostenibile e per tutti". Ci sono tutte le parole chiave del prossimo ciclo della politica europea, che prevede una attenta utilizzazione delle risorse finanziarie, uno sforzo decisivo a tutela dell´ambiente e un impegno concreto per riequilibrio delle condizioni socioeconomiche in tutta l´Unione. Non a caso sono tre le aree tematiche che saranno al centro del dibattito: gli obiettivi della strategia Europa 2020, una incisiva utilizzazione delle risorse, le grandi questioni geopolitiche. Nel corso della settimana, saranno presentati 65 esempi di partneship tra pubblico e privato sviluppati in 19 diversi stati dell´Unione, che vengono proposti come modello operativo. Per dare una idea della mobilitazione che accompagna la manifestazione, il sito ufficiale del Comitato delle Regioni ( www.Cor.europa.eu ), segnala che tra settembre e novembre, sono programmati 253 eventi locali, nei 27 stati europei, nell´ambito della manifestazione "L´europa nella mia regione". Il commissario alle politiche regionali, Johannes Hahn, ha definito gli Open Days "una preziosa opportunita´ per le regioni per impegnarsi nel dibattito sul futuro delle politiche di coesione, che sta per decollare. La Commissione ha appena presentato una profonda revisione delle politiche e ha gettato le basi per migliorare l´impatto degli investimenti europei. Noi contiamo sull´attivo sostegno delle regioni e delle citta´ per rendere concreti gli obiettivi comunitari per lo sviluppo e il lavoro, traducendoli in progetti ed investimenti intelligenti". Il dibattito degli Open Days, arriva al momento in cui si avvia il nuovo iter legislativo comunitario "ascendente". Per la prima volta le regioni avranno diritto di intervento e di voto nella determinazione delle politiche europee: una procedura che e´ diventata obbligatoria nella determinazione della posizione di ciascun governo nazionale. Proprio giorno 13, a Roma, l´assemblea dei Presidenti delle regioni italiane approvera´ le procedure con cui le regioni parteciperanno all´iter legislativo europeo: un percorso che prevede il pieno coinvolgimento del territorio, in un processo decisionale che parte da ciascuna giunta regionale, passa dallo snodo nazionale a Roma, per arrivare a Bruxelles. Speciale Open Days: Cos´e´ La Politica Di Coesione- La cosiddetta "politica di coesione" e´ stata la leva utilizzata dall´Unione Europea per favorire lo sviluppo economico nell´ultimo decennio. Una formula che ha apportando un reale valore aggiunto alla crescita e alla convergenza economica, creando direttamente piu´ di un milione di posti di lavoro, garantendo la formazione professionale di oltre dieci milioni di persone, cofinanziando la costruzione di oltre duemila chilometri di autostrade e quattromila di rete ferroviaria, oltre alla creazione di almeno ottocentomila piccole e medie imprese (Pmi). Per fissare le priorita´ economiche europee, la Commissione ha approvato il 6 ottobre un pacchetto legislativo che determina le nuove linee operative per il periodo 2014-2020. Si tratta di un complesso di regolamenti che mira a rilanciare la crescita e l´occupazione secondo una strategia che e´ stata denominata "Europa 2020". L´idea di fondo e´ quella di concentrare gli investimenti su un minor numero di priorita´. Per individuare i nuovi settori di intervento i regolamenti appena approvati individuano un nuovo strumento: i contratti di partenariato, stipulati tra la Commissione europea e gli Stati membri. Saranno i governi nazionale a fissare gli obiettivi da raggiungere. Mentre i regolamenti determineranno i criteri per premiare le regioni che otterranno i risultati migliori. In direzione del controllo dei risultati, va anche un´altra novita´ che fa parte del pacchetto legislativo: in caso di politiche macroeconomiche precarie o di scarsa capacita´ amministrativa, la Commissione potra´ chiedere di riesaminare i programmi. E in mancanza di misure correttive, si potra´ arrivare a sospendere i finanziamenti. E´ stata prevista — per aumentarne l´efficacia — l´armonizzazione delle norme di tutti i fondi, inclusi il fondo per lo sviluppo rurale e quello per gli affari marittimi e la pesca. Ed e´ stata predisposta un´unica serie di norme per cinque fondi diversi: in un approccio integrato che assicurera´ uno sviluppo armonico e coerente del territorio. Per consentire ai cittadini di affrontare le sfide future del mercato del lavoro, la proposta della Commissione ha previsto di integrare e potenziare il Fondo sociale europeo, con il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione e il nuovo Programma per il cambiamento sociale e l´innovazione . Il pacchetto varato dalla Commissione ha gia´ iniziato il suo percorso che prevede l´analisi del Consiglio e del Parlamento europeo, che esprimeranno il loro voto, dopo aver acquisito i pareri del Comitato delle Regioni e del Comitato economico e sociale. Le singole regioni saranno consultate ed esprimeranno le loro valutazioni all´interno del percorso "ascendente" che coinvolge ogni stato nazionale. Le decisioni finali dovrebbero essere adottate entro la fine del 2012, per permettere di avviare i nuovi programmi operativi che regoleranno la politica di coesione dal 2014 al 2020, a cui la Commissione — nell´ambito del prossimo bilancio settennale — ha previsto di destinare 336 milioni di euro. Speciale Open Days: L´europa E Le Sue Isole- Le isole chiedono pari opportunita´ e si confrontano per suggerire politiche europee utili a compensare gli svantaggi della loro condizione geopolitica. E gli open days, come ogni anno, dedicano una sessione di lavoro ai temi dell´insularita´, i cui risultati saranno affidati alla valutazione dei rappresentanti del parlamento e della commissione europea. La prima "batteria" di workshop in programma nella mattinata di martedi´ 11 ottobre, impegna i rappresentanti del sistema insulare europeo a offrire la loro visione degli argomenti che sono al centro dell´attenzione comunitaria: sviluppo, energia, tutela ambientale, trasporti. Al Residence Palace (rue de la Loi 155), prenderanno la parola Ioannis Firbas, responsabile dei programmi di sviluppo del Ministero dell´economia in Grecia; Adonis Constantinides, della direzione fondi strutturali della Repubblica di Cipro; Joan Gual de Torrella, presidente della Camera di Commercio di Maiorca, per le isole Baleari per la Spagna; Jean Michel Palazzi, dell´ufficio approvvigionamento idrico della Corsica per la Francia; Gabriella Massidda, direttore generale della Regione Sardegna e Maria Cristina Stimolo dell´ufficio di Bruxelles della Regione siciliana, per l´Italia. A prendere nota delle loro relazioni, saranno Alyn Smith, europarlamentare scozzese, vice presidente dell´intergruppo 174 che, al Parlamento Europeo, si occupa dei problemi legati all´insularita´. Per la Commissione uuropea ci sara´ invece Eveline Petrat-chatrlety, analista politico della Dg Regio. I temi delle relazioni offrono uno spaccato della preoccupazione che attraversa, trasversalmente, tutte le isole europee: gli schemi dei nuovi regolamenti che proprio in questi giorni sono stati presentati dalla Commissione, sembrano costruiti su parametri socioeconomici troppo generici, che rischiano di avere un impatto negativo sulle realta´ come quelle insulari, che convivono con svantaggi geopolitici strutturali. La distribuzione delle risorse e l´accesso ai finanziamenti non puo´ essere governato dai criteri di estensione territoriale o di densita´ demografica. Bisogna tener conto di indicatori addizionali come la disoccupazione, le diseguaglianze socio economiche e di accessibilita´ tra le diverse regioni: tutti fattori che determinano differenze sostanziali nel modo di governare le politiche dell´agricoltura, dei trasporti, dell´energia, dell´innovazione e dello sviluppo. Le isole chiedono che la condizione di insularita´ venga considerata sufficiente a garantire la continuita´ dei regimi di aiuto: nessun intervento strutturale puo´ azzerare definitivamente le difficolta´ che sono legate alla "separazione" del territorio delle isole da quello continentale. Basti pensare all´approvvigionamento di acqua ed energia, alle le enormi differenze nei consumi nelle diverse stagioni, ai picchi nei consumi estivi, che richiedono strutture di distribuzione non rapportabili ai dati della superficie o della popolazione residente. Le imprese delle isole non sono in grado di competere — in termini di costi — con chi opera sulla terraferma: le difficolta´ legate al trasporto di uomini e merci rappresenta una differenza che rischia di diventare incolmabile senza interventi nel settore fiscale, della tutela ambientale e nella creazione di uno spazio aereo europeo che tengano conto della condizione insulare. Per non dire poi delle "isole nelle isole" che sono rappresentate dalle aree interne e montagnose: un patrimonio culturale e naturale straordinario che senza adeguate politiche di sostegno, rischia di essere cancellato. Le comunita´ rurali di montagna insediate nelle isole — soprattutto mediterranee — assicurano la conservazione del paesaggio, garantiscono la produzione di alimenti di qualita´, concorrono alla conservazione dell´ambiente e svolgono una funzione di insediamento minimo che e´ una funzione di base per il turismo. Ma le differenze di produttivita´ tra i terreni di montagna e quelli di pianura, le rigidita´ del clima e le asperita´ del terreno, la tendenza all´emigrazione si sommano alla inadeguatezza delle reti di trasporto, energia e telecomunicazione. Solo un approccio politico integrato, una accorta gestione delle risorse umane e naturali potra´ garantire pari diritti e pari opportunita´ alle comunita´ montane delle isole. Serve una politica specifica a sostegno delle loro attivita´ economiche; servono aiuti reali alla agricoltura e alla selvicoltura di montagna; servono reti di servizi che garantiscano la qualita´ e la distribuzione dei prodotti, attraverso l´accesso alle nuove tecnologie e alle produzioni energetiche alternative. Serve, senza perifrasi, una nuova e piu´ moderna visione dello sviluppo integrato europeo, che valorizzi ogni singola specificita´ economica, sociale e culturale. Partendo dalle isole e dai cittadini europei che nelle isole vivono e lavorano. Speciale Open Days: Archimed E Il Nuovo Regolamento Dei Gect- Nel contesto degli Open Days, la Sicilia coordinera´ — nel pomeriggio di martedi´ 11 ottobre — anche una riunione operativa del Gruppo europeo di cooperazione territoriale Archimed: il primo Gect italiano, a cui aderiscono le isole del Mediterraneo e che sta gia´ lavorando alla elaborazione di progetti nel settore del turismo e dei trasporti, dell´energia e della ricerca scientifica, dell´agricoltura e della pesca. La Sicilia, le isole Baleari, la municipalita´ di Larnaka dell´isola di Cipro, fin dal 2010 hanno infatti dato vita al Gect Archimed, che ha sede a Taormina, a palazzo Ciampoli. Il Pacchetto normativo presentato dalla commissione prevede anche una revisione del regolamento Ce 1082/2006, con cui i Gect sono stati introdotti nella normativa comunitaria per favorire la nascita di forme stabili di cooperazione interregionale. Sono state semplificate le procedure, e´ stato riesaminato il ventaglio delle attivita´ che i Gect possono svolgere, chiarendo alcune norme operative, fra cui l´assunzione del personale, l´uso dei fondi e la protezione dei creditori. Ma soprattutto e´ stata prevista la possibilita´ che ai Gect partecipino regioni extraeuropee. Novita´ che fa diventare Archimed strategico nell´intera area del Mediterraneo. Queste innovazioni permetteranno una maggiore operativita´ ai Gect, che possono autonomamente accedere ai bandi delle istituzioni comunitarie e - grazie alla loro struttura agile e autonoma - diventare vere e proprie agenzie per lo sviluppo territoriale. Il Gect Archimed, che nasce da una idea condivisa dalle sette Regioni che fanno parte della rete delle isole del Mediterraneo, Eurimed: Sicilia, Sardegna, Baleari, Creta, Corsica, Gozo e Cipro. Presentato a Palermo il 14 maggio 2010, e´ diventato operativo il 10 marzo di quest´anno, quando e´ stato iscritto nel Registro tenuto dal Dipartimento affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le novita´ introdotte dal nuovo regolamento che semplificheranno il sistema e ne amplieranno la portata, saranno al centro di un incontro tra tutti i Gect europei, che il Dipartimento affari extraregionali sta preparando per la fine di ottobre a Taormina. La riunione di Bruxelles serve proprio a determinare gli ultimi dettagli operativi e a definire una piattaforma operativa condivisa dalle regioni fondatrici, proprio mentre arrivano le nuove richieste di adesione. Speciale Open Days: Le Regioni E La Riforma Dei Fondi Strutturali- Sara´ la Sicilia, attraverso Francesco Musotto — che la rappresenta — a illustrare alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni, nella mattinata di mercoledi´ 12 ottobre, il parere delle regioni sulle nuove politiche che governeranno l´utilizzazione dei fondi strutturali europei. L´onorevole Musotto e´ infatti il relatore del parere che sottolinea la complementarieta´ degli interventi europei e nazionali per la riduzione degli squilibri nello sviluppo economico e sociale. Una complementarieta´ — afferma il parere — che e´ condizione necessaria per ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle diverse regioni europee, recuperando il ritardo delle aree meno favorite. Le regioni piu´ settentrionali con bassissima densita´ demografica, le regioni di frontiera, quelle di montagna e quelle insulari, che hanno minori capacita´ di mettere in campo risorse proprie, possono restare agganciate allo sviluppo dell´Unione solo grazie a misure specifiche di adattamento delle cosiddette politiche di coesione. La nuova programmazione comunitaria dovra´ garantire quindi le risorse necessarie a queste politiche di riallineamento. Ma soprattutto, dovra´ tener conto di indicatori complementari della situazione economica regionale, diversi dal Pil pro capite. Il sistema di attuazione delle politiche europee dovra´ prevedere una maggiore cooperazione tra i vari livelli di governo. Le regioni chiedono, in questa direzione, che si prevedano procedure e strutture di coordinamento degli interventi e di monitoraggio del loro impatto territoriale. Le regioni condividono — afferma il documento del Comitato — l´esigenza di utilizzare i fondi disponibili con rigore, dando rilievo ai risultati ottenuti da ciascun territorio. Ma temono che queste nuove condizioni finiscano col bloccare gli stanziamenti nazionali complementari, che produrrebbe il blocco di ogni prospettiva di sviluppo. Dalle regioni arriva anche una bocciatura netta alla proposta di bloccare gli stanziamenti alle aree che non abbiano garantito il rispetto del patto di stabilita´: le regioni, in questo caso, finirebbero per essere penalizzate per il mancato rispetto di obblighi che ricadono nella responsabilita´ dei governi nazionali. I territori chiedono, con forza, una radicale semplificazione delle procedure. E rivendicano la piena partecipazione degli enti regionali e locali alla definizione dei contratti di partnership sullo sviluppo. Il Comitato delle Regioni propone infatti che i nuovi strumenti di intervento sul territorio si possano tradurre in nuovi patti territoriali, sviluppati in partenariato con le regioni e gli enti locali, definitivamente coinvolti nel confronto tra Commissione europea e governi nazionali. Speciale Open Days: Le Regioni E La Gestione Dei Fondi- - L´efficacia nella gestione dei fondi e´ uno dei nuovi parametri che la Commissione ha proposto di introdurre nei regolamenti. La spesa ´efficace´ sara´ considerata condizione per la riconferma annuale degli stanziamenti: una previsione che potrebbe avere effetti negativi per le Regioni che registrano ritardi nella tabella di marcia della spesa. Di questo si discutera´, nel pomeriggio del 12 ottobre, proprio nei locali della sede di Bruxelles della Regione Siciliana, ad iniziativa del Formez. I nuovi regolamenti per i fondi strutturali saranno illustrati da Aurelie Kisylyczko, funzionario della Direzione Generale affari regionali (Dg Regio) della Commissione europea. Lorenzo Improta, Raffaele Colaizzo, Tiziana Arista e Barbara Forcina, del Formez, relazioneranno sulle azioni e gli strumenti che sono stati a fondamento del programma operativo 2007-2013. I responsabili della gestione dei fondi europei delle regioni obiettivo convergenza - Sicilia, Puglia e Calabria - confronteranno le loro esperienze con rappresentanti del Dipartimento della Funzione pubblica e del Comitato delle Regioni.  
   
   
ALLE MARCHE IL COORDINAMENTO DELLA MISSIONE NAZIONALE BRASILE 2012. IL PRESIDENTE SPACCA ALLA V CONFERENZA ITALIA-AMERICA LATINA: ´UN NUOVO MODELLO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE: PROTAGONISTE LE MICRO E PICCOLE IMPRESE´ .  
 
Roma, 10 Ottobre 2011 ´La Regione Marche ha rafforzato l´impegno per lo sviluppo internazionale del proprio sistema imprenditoriale. E lo ha fatto coniugando una produzione manifatturiera di lunga tradizione e competenza con l´esigenza di innovazione tecnologica. La diversa concezione di promozione integrata delle risorse produttive, del territorio, della nostra cultura e del turismo si e` cosi` tradotta in un´unica identita`, un brand esportabile che offre un´immagine di solidita` e prospettiva al Sistema Marche´. Con queste parole il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha sintetizzato la strategia marchigiana per l´internazionalizzazione, nel corso della V Conferenza Italia´america Latina e Caraibi svoltasi il 6 ottobre al Ministero degli Affari Esteri alla presenza del ministro degli Esteri Franco Frattini e del sottosegretario Vincenzo Scotti e, tra gli altri, di Samuel Armando Reyes Rendon, Vice Presidente della Repubblica di Honduras, Luis Alberto Moreno, Presidente Banca Interamericana di Sviluppo (Bid), He`ctor Timerman, Ministro degli Affari Esteri dell´Argentina, Enrique V.iglesias, Segretario Generale della Segreteria Iberoamericana (Segib). Le Marche sono state chiamate a portare la propria testimonianza sul tema delle Buone pratiche per il sostegno alla cooperazione industriale e finanziaria e lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Particolarmente significativa e` stata infatti ritenuta l´esperienza delle Marche nell´ambito dei rapporti con l´America Latina, anche alla luce del fatto che sono state scelte quale regione di coordinamento nazionale della Missione di Sistema Governo-regioni-sistema camerale in Brasile nel marzo 2012. Missione organizzata dal Ministero Affari Esteri nell´ambito del Piano di attivita` Made in Italy che prevede iniziative collegate sia all´Anno dell´Italia in Brasile tra il 2011 e il 2012 sia allo svolgimento in questo Paese del campionato mondiale di calcio nel 2014 e delle Olimpiadi nel 2016. Alla V Conferenza Italia´america Latina e Caraibi Spacca ha illustrato la strategia delle Marche in materia di internazionalizzazione. Tra gli strumenti elaborati dalla Regione per assicurare una sempre piu` attiva presenza del mondo imprenditoriale sui nuovi mercati, l´esempio dell´attivita` dei Centri servizi tecnologici, titolari di progetti per lo sviluppo delle attivita` di micro e piccole imprese delle regioni Brasiliane di Para`, Amazonas e San Paolo. Tra i progetti piu` significativi, quello realizzato nel settore del legno-mobile dal centro servizi Cosmob, con la creazione di due centri di trasferimento tecnologico a Maus e Belem, interessando 250 imprese brasiliane, 21 istituzioni di formazione professionale (tra cui Universita`) brasiliane e 50 imprese marchigiane. Nel settore della meccanica ha poi operato il Centro servizi Meccano: il progetto ha visto la creazione di un centro di assistenza e trasferimento tecnologico (Cestec) che ha riguardato 300 imprese brasiliane, 16 istituzioni di formazione professionale brasiliane e 170 imprese marchigiane. Questa iniziativa ha inoltre fatto nascere 10 joint-venture tra imprese marchigiane e brasiliane (Dettagli Nella Scheda). Questi progetti sono divenuti modello originale di collaborazione economica e produttiva sostenuto dalla Banca Interamericana di Sviluppo (Bid) e dal Sebrae, l´agenzia brasiliana per la crescita della micro e piccola impresa. ´Forte del rinnovato sostegno della Bid e del Sebrae ´ ha sottolineato Spacca - ora la Regione Marche, come capofila delle Regioni italiane, intende rilanciare questo progetto aprendolo a tutte le micro e piccole imprese del nostro Paese´. Scheda: Le Marche E Il Brasile 1. Attivita` di partnership strategica stabilite dalla Regione Marche con il Brasile attraverso i progetti: - ´Reti di Servizi Tecnologici ´ Rst´, di cui si sta per attuare un ampliamento fino al 2013. Progetto finanziato da Regione Marche, Sebrae (Ente nazionale di promozione dello sviluppo delle piccole e micro imprese brasiliane) e Bid (Banca Interamericana di Sviluppo) e ha avuto il Cosmob (Centro di Innovazione Tecnologica e Ricerca della Regione per la filiera del legno´arredo), come soggetto attuatore per le Marche e il Sebrae per il Brasile, con il contributo del Cespi. La sperimentazione del progetto e` concentrata attualmente negli stati dell´Amazonas e del Para`, con il coinvolgimento di circa 250 piccole e micro imprese brasiliane del settore del mobile. - ´Partnership strategica - filiera della meccanica in Brasile: Cestec´ (Programma di servizi di Tecnologia e Identificazione di nuove Tendenze del Mercato), attuato tramite Meccano (Centro di Innovazione Tecnologica e Ricerca della Regione per la filiera della plastica e meccanica). Il progetto appena concluso in Abc (Stato di San Paolo), si e` avvalso della collaborazione congiunta della regione Marche con il Bid e l``Agenzia di Sviluppo in São Paulo offrendo servizi tecnologici alle imprese brasiliane nel settore automotive, realizzando una stazione pilota di centro tecnologico in collaborazione con il Sebrae e la locale Agencia de Desenvolvimiento do Grande Abc. Coinvolte 300 imprese brasiliane e 170 marchigiane. Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha incontrato il 6 ottobre , a margine della V Conferenza Italia-america Latina e Caraibi, il ministro degli Esteri del Nicaragua Samuel Santos Lo`pez. Al centro dell´incontro l´analisi delle possibili collaborazioni future tra la Regione Marche e il Paese latino americano, che rappresenta una straordinaria piattaforma produttiva per i mercati dell´intero continente. Spacca ha poi incontrato all´Ambasciata del Brasile il presidente del Sebrae (l´Agenzia di sviluppo nazionale), gia` ministro del Turismo del Governo brasiliano, Lui`s Barreto. Nel corso dell´incontro si e` fatto il punto sui progetti in corso nelle regioni brasiliane di Para`, Amazonas e San Paolo realizzati dai Centri servizi Cosmob e Meccano e da Sebrae per le micro e piccole imprese e soprattutto approfondito i temi della prossima missione del sistema Italia che si svolgera` nella prossima primavera e che coinvolgera` molte imprese della nostra regione. In questo senso Spacca e Barreto hanno condiviso la necessita` di estendere i progetti sostenuti dal Sebrae anche ad altre regioni brasiliane e ad altri settori produttivi.  
   
   
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER UN´ANALISI RIGUARDANTE I PROGRESSI DEGLI STATI MEMBRI PER QUANTO CONCERNE LA POLITICA RELATIVA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN SENO ALLA STRATEGIA EUROPA 2020  
 
Bruxelles, 10 ottobre 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per un´analisi riguardante i progressi degli Stati membri per quanto concerne la politica relativa ai cambiamenti climatici in seno alla strategia Europa 2020. La crescita sostenibile è una priorità della Strategia Europa 2020. Pertanto anche la politica relativa ai cambiamenti climatici è una parte importante di questa strategia. Raggiungere gli obiettivi del 2020 per il cambiamento climatico e l´energia prevede l´impegno di ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020. L´obiettivo di tale servizio richiesto è supportare la Dg Clima nella valutazione delle politiche nazionali relative ai cambiamenti climatici e proporre raccomandazioni specifiche per paese nell´ambito del semestre europeo. Il semestre europeo è un periodo di sei mesi ogni anno in cui vengono coordinate efficacemente le politiche di bilancio, macroeconomiche e strutturali degli Stati membri, in modo da consentire agli Stati membri di tenere conto delle considerazioni dell´Ue in una fase iniziale dei loro processi di bilancio nazionali e di altri aspetti della politica economica. Per leggere il bando ufficiale, consultare: Gu n. S 190 del 4 ottobre 2011 http://ted.Europa.eu/udl?uri=ted:notice:309246-2011:text:it:html&src=0    
   
   
EUREGIO TIROL-ALTO ADIGE-TRENTINO : IL 13 OTTOBRE PRIMA SEDUTA DEGLI ORGANI GECT  
 
 Bolzano, 10 ottobre 2011 - Da giugno l´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino può contare su uno strumento istituzionale e operativo nella forma di un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect). Gli organi del Gect - direttivo e assemblea - si riuniscono per la prima volta il 13 ottobre a Castel Tirolo guidati dai governatori Luis Durnwalder, Lorenzo Dellai e Günther Platter. Conferenza stampa finale alle 11.30. Dal 13 settembre il Gect "Euregio Tirol-alto Adige-trentino" è iscritto ufficialmente nello specifico registro e figura come 21mo Gruppo europeo di cooperazione territoriale nell´Ue. Sulla base di questo quadro giuridico si può quindi avviare il concreto lavoro di collaborazione tra i tre territori alpini. Nella prima seduta, il Gect con le Province di Bolzano e Trento e il Land Tirol è chiamato a decidere sul programma di attività per il 2012 e per il biennio successivo. Sono già stati individuati quasi 80 progetti di cooperazione transfrontaliera nei diversi settori: cultura, sanità, mobilità, energia, istruzione, immigrazione. La seduta costitutiva vedrà al lavoro gli organi del Gect dell´Euregio: il direttivo composto dai tre Governatori e l´assemblea allargata ai Presidenti dei Consigli provinciali, a tre assessori e a tre consiglieri. L´appuntamento è fissato per giovedì 13 ottobre, alle ore 10.30, a Castel Tirolo considerato che in base al principio di rotazione la prima fase della presidenza spetta all´Alto Adige.  
   
   
FORMIGONI DA SCOLA: POLITICA RISCOPRA BENE COMUNE  
 
Milano, 10 ottobre 2011 - "L´integrazione fra la cultura, la formazione e l´impresa deve tornare a essere stretta come lo è stata già in passato". È stato Roberto Formigoni ad aprire il 6 ottobre l´incontro dei rappresentanti delle istituzioni politiche con il nuovo arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, organizzato al teatro Angelicum di Milano. Integrazione è la parola chiave per il presidente della Regione Lombardia: vale, appunto, per la cultura e vale anche - ha sottolineato Formigoni in piazza sant´Angelo dove ha sede una storica mensa per i più bisognosi - per l´accoglienza dei non milanesi. In un luogo storico della promozione della grande musica qual è l´Angelicum, dove i milanesi hanno ascoltato e apprezzato la musica dei classici, Formigoni ha voluto sottolineare come il capoluogo lombardo abbia saputo dare vita a "un connubio felice di gusto per il bello, la competenza e l´eccellenza produttiva". "Milano - ha detto il presidente rivolgendosi al cardinale - è anche cultura, una cultura che ha saputo integrarsi con l´impresa". Tutto questo fa parte di quel "patrimonio di ingegno dei nostri cittadini. La nostra forza è la forza dei nostri cittadini". In quest´ottica, dunque, il compito della politica è quello di "mettere al centro la persona", rispettando e favorendo "in un´ottica sussidiaria tutti coloro che sono impegnati nella promozione del bene comune". Occorre, per Formigoni, "uno scatto di responsabilità da parte di tutti. Occorre riscoprire quell´impegno gratuito per il bene comune", facendo leva "su quelle forze e quelle caratteristiche che hanno reso grande Milano". I segnali che vengono dalla società sono positivi: "Trovo un rinnovato desiderio da parte della gente, dei singoli gruppi, di tornare a essere protagonisti del proprio destino, artefici del proprio futuro". Tra i protagonisti della vita civile c´è anche - ha sottolineato Formigoni - "una moltitudine di forze esterne". Milano è stata capace di "accogliere, nel corso della sua storia, rendendo interne le forze esterne per fare di ogni ospite un protagonista". In questa apertura si collocano due grandi eventi che il presidente della Lombardia ha ricordato pubblicamente: il settimo incontro mondale delle famiglie con Benedetto Xvi in programma nel 2012 e l´Expo 2015. "Questi eventi - ha concluso Formigoni - chiederanno a Milano di aprirsi al mondo e la politica di Regione Lombardia continuerà a fare la sua parte".  
   
   
IL SINDACO DI MILANO INCONTRA L’AMBASCIATORE DI FRANCIA JEAN-MARC DE LA SABLIÈRE  
 
Milano, 10 ottobre 2011 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha incontrato il 6 ottobre a Palazzo Marino l’Ambasciatore di Francia in Italia Jean-marc de La Sablière, accompagnato dal Console generale Joël Meyer. L’incontro è stato l’occasione per ribadire gli ottimi rapporti esistenti tra la città e il paese d’Oltralpe in campo economico e culturale. Tra i temi affrontati le possibili collaborazioni in vista di Expo 2015 grazie anche alla presenza a Milano del Centre Culturel Français, il secondo più importante centro dopo quello di Roma, e tradizionale punto di riferimento per i milanesi che vogliono avvicinarsi al mondo della cultura francese. “La macchina di Expo è partita e la collaborazione con un importante partner europeo, quale è la Francia, sono certo darà un grande contributo sulla strada della realizzazione di un evento che costituirà un´opportunità di sviluppo strategica per Milano, la Lombardia e l’Italia tutta”, ha dichiarato il Sindaco Pisapia.  
   
   
MANTENERE LA VOCAZIONE INDUSTRIALE DEL PIEMONTE  
 
 Torino, 10 ottobre 2011 - Un appello affinché contribuisca per quanto in suo potere al mantenimento della vocazione industriale del Piemonte è stato rivolto dal presidente della Regione, Roberto Cota, al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la visita compiuta il 6 ottobre a Biella. Nell’incontro svoltosi nel Teatro sociale, Cota ha analizzato i temi dell’economia, dell’occupazione e delle infrastrutture. Sottolineando in particolare come Biella abbia sofferto la crisi del manifatturiero in Italia, ha sostenuto che “la globalizzazione selvaggia ha danneggiato le nostre aziende con la concorrenza sleale proveniente dall’estero. Per anni si è confusa l’internazionalizzazione con la delocalizzazione e purtroppo ci si è accorti con ritardo della necessità di difendere con forza le nostre aziende. Il territorio biellese ha pagato un prezzo più alto anche a causa di un deficit infrastrutturale: Biella infatti è tagliata fuori dai principali collegamenti autostradali e ferroviari. Ma le infrastrutture, e penso in particolare alla Tav, servono per dare lavoro e opportunità alle nostre aziende”. “Il Piemonte - ha affermato Cota - ha un futuro industriale, produttivo, manifatturiero, e non deve rassegnarsi a diventare qualcos’altro. L’arte e il turismo vanno benissimo, ma noi siamo e intendiamo rimanere una regione produttiva. La ricetta che dobbiamo mettere in campo è quella di rendere il nostro territorio più attrattivo per le aziende. Ci vogliono misure, incentivi e una semplificazione normativa. La Regione ha già varato tre piani per favorire gli insediamenti produttivi: la strada che dobbiamo percorrere è quella di produrre qui per vendere poi i nostri prodotti sui grandi mercati esteri”. Napolitano ha risposto che si tratta di un appello “che va raccolto con grande attenzione e serietà, non solo per garantire il consolidamento di ciò che esiste, ma anche per aprire nuove possibilità di crescita economica. Darò per quanto possibile il mio contributo in questo senso”. Il capo dello Stato ha poi detto che “venire a Biella significa avvicinarsi al cuore eccellente dell’industria manifatturiera tessile italiana. Quando a Pechino e a Tokyo mi capita di leggere i nomi delle nostre aziende di eccellenza in questo campo ne sono gratificato e ricavo fiducia nella nostra forza produttiva. Il peso dell’industria manifatturiera in Italia è irrinunciabile”.  
   
   
FEDERALISMO IN SICILIA: PRIORITA´ ATTUAZIONE NORME FINANZIARIE STATUTO  
 
Palermo, 10 ottobre 2011 - "Nonostante sia passato un anno dalle precise proposte formulate dalla Sicilia per il riconoscimento dell´autonomia finanziaria attribuita dallo Statuto e mai integralmente attuata e della legge sul federalismo fiscale, solo adesso riceviamo una laconica risposta dal Governo nazionale. E questo mentre per le Regioni ´speciali´ del nord si sono riconosciute tutte le prerogative e per la Sardegna le norme sono quasi del tutto definite". Lo ha detto l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, a conclusione della riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle province autonome svoltasi il 6 ottobre a Roma e convocata per esprimere valutazioni e osservazioni sul disegno di legge delega per la riforma fiscale e assistenziale. "Da quanto la Lega detta la linea politica sulle autonomie - ha continuato Armao - la Sicilia si cita solo per cercare di dimostrare che questa e´ la patria di tutte le disfunzioni. Non e´ piu´ ammesso far melina con gli interessi dei siciliani. Molte delle difficolta´ finanziarie che gravano sulla Regione ed incidono sui servizi ai siciliani, infatti, potrebbero essere superate se solo si riconoscesse quel che alla Sicilia e´ dovuto in attuazione degli art. 36 e 37 dello Statuto, con il trasferimento delle accise sui prodotti petroliferi". "Abbiamo espresso un giudizio fortemente critico con le altre Regioni sul disegno di legge delega per la riforma fiscale e assistenziale e abbiamo richiesto il pieno coinvolgimento delle Regioni e degli organi di rappresentanza appositamente individuati dalla recente riforma sul federalismo fiscale" per realizzare una reale semplificazione e chiarezza per gli adempimenti a carico dei contribuenti e la lotta all´evasione fiscale e giungere ad una piena conoscenza degli effetti finanziari sui sistemi economici delle regioni". "Per quanto attiene agli aspetti fiscali - spiega l´assessore Armao - questo disegno di legge ripropone i contenuti gia´ inseriti dal Ministro Tremonti nella legge di uguale contenuto del 2003, ma largamente disattesa. Inoltre, non tiene conto dei cambiamenti intervenuti nel sistema fiscale sia dello Stato che delle Regioni e dei Comuni e non fa cenno ad un principio basilare, quello della progressivita´ dell´imposta ne´ fa cenno allo statuto dei contribuenti" L´assessore evidenzia inoltre come il testo "opera una lacunosa commistione tra la riforma fiscale, che per sua natura deve avere una portata e un respiro molto ampi, e la riforma assistenziale, che e´ una disciplina di carattere settoriale". "Questo testo - conclude Armao - non determina alcuna certezza sotto il profilo degli esiti distributivi e del gettito e cio´ ci preoccupa viste le difficolta´ in cui operano in questo momento Regioni e Comuni".  
   
   
SARDEGNA, CAPPELLACCI: "DA SVILUPPO RURALE BENESSERE PER TUTTI"  
 
 Cagliari, 10 Ottobre 2010 - "La Sardegna ha bisogno di uno sviluppo che non sia solo crescita economica, ma anche benessere sociale, miglioramento della qualità della vita, salvaguardia del nostro immenso patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e identitario. Tutti questi elementi caratterizzano un settore fondamentale per l’economia dell’Isola: l’Agricoltura. Questa è la visione d’insieme che caratterizzerà anche il magazine dedicato al Programma di Sviluppo Rurale: il principale strumento di programmazione ed attuazione della strategia regionale in materia di agricoltura e sviluppo rurale. Alla pubblicazione sul sito istituzionale della Regione seguirà presto la diffusione del tradizionale formato cartaceo. Questa iniziativa si colloca in un programma più ampio di informazione, di trasparenze e di piena partecipazione dei cittadini. Particolare attenzione sarà dedicata agli operatori del settore, alle organizzazioni di categoria e a quelli che sono i potenziali beneficiari delle misure previste nel Psr. A breve il Magazine Psr sarà disponibile anche nella tradizionale versione cartacea. Vogliamo così promuovere una politica efficiente sui contributi comunitari che sia anche stimolo alla necessaria aggregazione fra produttori per la realizzazione di economie di scala, che sono essenziali per la crescita razionale del settore".  
   
   
PRESENTATO CON ANCI E UPI PATTO DI STABILITÀ REGIONE PUGLIA  
 
Bari, 10 ottobre 2011 - Ci sarà una “compensazione” per attutire gli effetti del Patto di stabilità sui conti dei Comuni e della Province pugliesi. Lo strumento è quello di una delibera presentata il 6 ottobre alla stampa dall’assessore al Bilancio Michele Pelillo e dal presidente dell´Anci Puglia, Luigi Perrone, e dal direttore generale della Provincia di Bari, Onofrio Padovano, in rappresentanza dell´Upi. “Si tratta di uno strumento – ha detto Pelillo pensato come una camera di compensazione orizzontale, tra i diversi enti locali, e verticale, tra questi e la Regione. I tempi sono stretti, perché entro fine ottobre dobbiamo comunicare al ministero le soluzioni adottante in virtù del patto di stabilità regionale. Abbiamo stabilito che le risorse messe a disposizione saranno ripartite per il 60 per cento ai Comuni e per il 40 alle Province, salvo un accordo diverso tra queste due parti. Tutti gli Enti stanno facendo domanda e quando avremo il totale potremo determinare quanto si possa mettere a disposizione: siamo nell´ordine di decine di milioni ma la cifra esatta ancora non la si possiamo stabilire. Visto se la somma a disposizione sia “capiente” o meno, si andrà alla compensazione totale o a quella in proporzione (con una decurtazione percentuale di tutte le richieste)”. L’assessore ha precisato che “gli spazi finanziari resi disponibili dalla Regione sono indirizzati al riparto, fino ad esaurimento, per l´80 per cento ad interventi legati agli investimenti in conto capitale per cantieri aperti con i vecchi fondi Fas e per il 20 per cento allo smaltimento di residui passivi in conto capitale. Per l’assessore “questo patto regionale, è pensato per attenuare tutti i vincoli e le difficoltà legate a quello nazionale. Attraverso questa iniziativa si cerca di ottimizzare gli spazi finanziari a disposizione della Regione spalmandoli a seconda delle esigenze in favore degli enti, senza sprecarne nulla. Non c´è trasferimento di denaro ma soltanto delle quote, tra gli Enti, permettendo così di rispettare vincoli del patto”. Secondo Pelillo “la legge di stabilità del dicembre 2010 ha modificato la situazione in modo significativo, permettendo di dotarsi di questo strumento. Il maggior cambiamento è rappresentato dalla possibilità della compensazione verticale: mentre nel vecchio schema era cassa su cassa, nel nuovo le Regioni possono cedere quote di competenza per favorire la spesa degli enti locali. La Puglia ha una cassa molto risicata, insufficiente anche per le sue esigenze, ed una competenza più elastica. Questa delibera riguarda la compensazione verticale, quella più attesa dagli Enti locali:la Regione metterà a disposizione le quote di competenza che in piccola misura possono eccedere il suo fabbisogno e gli enti locali potranno utilizzarle per spese in conto capitale e così superare il vecchio vincolo di cassa per sbloccare le loro risorse. La compensazione orizzontale non possiamo invece ancora attivarla, pur essendo pronti, perché manca un decreto attuativo da parte del Ministero. Con questo sistema dobbiamo mettere in linea i 172 comuni pugliesi sotto patto e le 6 province; con le quote in più di qualche ente locale si compensa, a parità di saldi, la situazione generale”. I comuni potranno così “evitare di chiudere i cantieri avviati, o perlomeno evitare di chiuderli tutti”.  
   
   
PORTARE LA VOCE DELLA PUGLIA AI TAVOLI DEL GOVERNO CENTRALE  
 
 Bari, 10 ottobre 2011 - “E´ importante, in questo momento di forte crisi del sistema paese, riuscire a portare la voce della Puglia nei tavoli in cui Governo centrale, Regioni ed Enti locali decideranno le prossime mosse da prendere per ridisegnare l´architettura istituzionale della Repubblica, così da stimolare la crescita e lo sviluppo economico”. Queste le dichiarazioni dell´Assessore al Sud e Federalismo, Marida Dentamaro il 6 ottobre al termine nella Conferenza delle Regioni durante la quale sono stati designati i componenti del livello regionale nella Commissione paritetica mista Governo – Regioni - Enti locali per il rinnovamento delle Istituzioni della Repubblica e per il sostegno allo sviluppo ed alla crescita economica. “E´ dovere della politica - prosegue Dentamaro – impegnarsi fino in fondo per snellire gli apparati pubblici e ridurne drasticamente i costi, nonché garantire un equo sviluppo di tutto il paese, senza lasciarsi tentare da derive di stampo nordista, riconoscendo al sud ed alla sua classe dirigente gli spazi che merita e che si conquista con la buona amministrazione ed il duro lavoro di ogni giorno”. La Commissione sarà presieduta dal Ministro Fitto, su delega del Presidente del Consiglio dei Ministri, e vedrà la partecipazione dei Ministri per le riforme e per il federalismo, per la semplificazione normativa, per la Pubblica amministrazione e per l´innovazione, dell´economia e delle finanze e dell´interno, nonché dei Presidenti di Anci ed Upi e di altri quattro Presidenti di Regione o Assessori, tre Sindaci ed un Presidente di Provincia.  
   
   
RIFORME: GARLATTI (FVG) IN COMMISSIONE PER IL RINNOVAMENTO DELLE ISTITUZIONI  
 
Trieste, 10 ottobre 2011 - Andrea Garlatti, assessore regionale alla funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme del Friuli Venezia Giulia, è stato designato dalla Conferenza delle Regioni componente della "Commissione paritetica mista Governo, Regioni, Enti locali per il rinnovamento delle istituzioni della Repubblica e per il sostegno allo sviluppo ed alla crescita economica". Ne dà notizia il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, intervenuto il 6 ottobre alla seduta della Conferenza delle Regioni, sottolineando "l´importante riconoscimento politico conseguito con questa nomina dal Friuli Venezia Giulia, che - unica fra le Regioni a statuto speciale - potrà contare sul proprio rappresentante nel nuovo importante organismo". La neo costituita Commissione, ricorda Ciriani, "avrà il compito di elaborare, nei prossimi tre mesi, la proposta di riordino istituzionale dell´assetto ordinamentale e amministrativo di Regioni, Province e Comuni, ma anche di analizzare i costi di tutte le istituzioni e gli organi della Repubblica per perseguire la riduzione della spesa pubblica e di rivedere le regole del patto di stabilità interno". La Commissione, presieduta dal Ministro per i rapporti con le Regioni Raffele Fitto, è composta dal Ministro delle riforme per il federalismo Umberto Bossi, dal Ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli, dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, dal Ministro per l´Economia e le Finanze Giulio Tremonti, dal Ministro dell´Interno Roberto Maroni, dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, dal Presidente dell´Anci, dal Presidente dell´Unione delle Province, nonché, in rappresentanza delle Regioni, da Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata, Ida Maria Dentamaro, assessore della Puglia, Stefano Cetica, assessore del Lazio, Romano Colozzi, assessore della Lombardia.  
   
   
DE FILIPPO IN COMMISSIONE GOVERNO-REGIONI-ENTI LOCALI NOMINATO IN RAPPRESENTANZA DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI NELL’ORGANISMO CHE DEVE RIDISEGNARE L’ORGANIZZAZIONE DELLO STATO, TAGLIARE I COSTI E RIDEFINIRE IL “PATTO DI STABILITÀ”  
 
Potenza, 10 ottobre 2011 - Il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo prenderà parte alla Commissione Speciale Paritetica mista Governo, Regioni, Enti Locali rappresentativa di tutti i livelli di governo dello Stato, che dovrà formulare la proposta di riordino istituzionale in senso federale, secondo principi di riduzione degli organi e dei costi, di soppressione delle duplicazioni e di semplificazione dei processi decisionali. La commissione sarà composta dal Ministro per i Rapporti con le Regioni, che la presiede su delega del Consiglio dei Ministri, dal Ministri per le riforme e il federalismo, per la semplificazione normativa, per la Pubblica Amministrazione e innovazione, dell’economia e delle Finanze, e dell’Interno, dal presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, dai presidenti di 5 regioni ossia De Filippo, Roberto Formigoni (Lombardia), Renata Polverini (Lazio), Nichi Vendola (Puglia) e Renzo Tondo (Friuli Venezia Giulia) tre sindaci e un presidente di Provincia che saranno nominati da Anci e Upi. La commissione avrà novanta giorni di tempo dal suo insediamento per formulare la proposta di riforma, effettuare un’analisi dei costi di tutte le Istituzioni, organi e apparati della Repubblica per perseguire l’obiettivo della riduzione della spesa e per formulare anche una proposta di revisione delle regole del “Patto di stabilità interno”. La designazione di De Filippo è avvenuta questa mattina nel corso della riunione della Conferenza delle Regioni, per altro presieduta dallo stesso De Filippo. “Le Regioni – ha commentato De Filippo a margine dei lavori - sono pronte a mettere in campo il loro senso di responsabilità e la loro capacità di misurarsi con problemi pratici per ridisegnare uno Stato più efficiente. Certo, l’esperienza di chi ha la responsabilità di offrire servizi essenziali ai cittadini, che vanno dalla sanità, all’istruzione ai trasporti locali, non potrà che invertire la rotta dei tagli ragionieristici, con cui si affonda la lama fino a ottenere le cifre volute. Dobbiamo disegnare uno stato che sia innanzitutto efficiente per famiglie e tessuto produttivo, e al tempo stesso riesca a gestire in modo sapiente le risorse”.  
   
   
FVG, ADDIZIONALE IRPEF ED IRAP: GIUNTA APPROVA LE LINEE DI INDIRIZZO  
 
Trieste, 10 ottobre 2011 - Sono state approvate il 10 ottobre dalla Giunta regionale le linee di indirizzo cui deve ispirarsi l´Agenzia delle Entrate nella gestione dell´Irap e dell´addizionale regionale all´Irpef nell´ambito delle funzioni attribuite con convenzione alla stessa Agenzia delle Entrate in conformità di quanto previsto dalla L.r. 4/2000. La delibera giuntale definisce dunque le strategie generali per la gestione delle attività di assistenza ai contribuenti, riscossione, controllo e contenzioso in materia di Irap e di addizionale regionale all´Irpef, tenendo conto, soprattutto, della centralità del rapporto con il contribuente, senza trascurare l´alto livello qualitativo da raggiungere nei servizi erogati. L´attività dell´Agenzia delle Entrate dovrà improntarsi ad alcuni principi cardine quali la semplificazione degli adempimenti posti a carico del contribuente, il monitoraggio qualitativo dei servizi erogati all´utenza e l´assistenza on-line attraverso l´utilizzo sempre più intenso delle tecnologie telematiche. "Con questo atto ci poniamo in linea con tendenze che caratterizzano le moderne amministrazioni pubbliche", ha dichiarato l´assessore alle Finanze Sandra Savino. "La sottoscrizione della convenzione con l´Agenzia delle Entrate, inoltre, costituisce un passo deciso verso un maggior dialogo tra cittadino ed istituzioni, in un´ottica di semplificazione amministrativa, a beneficio di tutti, specialmente dei cittadini della nostra regione. C´è da auspicare nel tempo una tendenziale riduzione del contenzioso fiscale da perseguire proprio in virtù della maggiore cooperazione tra cittadino e fisco", ha concluso Savino.  
   
   
MARCHE, POLITICHE GIOVANILI: LA PROPOSTA DI LEGGE E IL PROGETTO ´I GIOVANI C´ENTRANO´.  
 
Ancona, 10 Ottobre 2011 - La proposta di legge sulle Politiche giovanili, appena licenziata dalla prima Commissione assembleare, ´e` il frutto di una concertazione e condivisione non solo con gli enti locali ma anche con le associazioni giovanili del nostro territorio´. Con queste parole l´assessore regionale alle Politiche giovanili, Serenella Moroder, esprime soddisfazione per il documento ed evidenzia come il dibattito in Commissione per giungere alla proposta di legge ´sia stato proficuo e fondamentale: con la Commissione sono stati concertati emendamenti che vanno verso una progettualita` finalizzata al sostegno all´occupazione giovanile e alla creazione di un nuovo sistema teso ad avvicinare i giovani alle Istituzioni, prevedendo per la prima volta una Consulta giovanile che potra` esprimere pareri e proporre iniziative alla Giunta regionale´. Un provvedimento ´ aggiunge l´assessore alle Politiche giovanili - perfettamente in linea con l´Intesa che la Regione Marche, una delle prime regioni italiane, ha sottoscritto proprio questa settimana a Roma con il Dipartimento delle Politiche Giovanili. Il progetto, denominato ´I giovani C´entrano´, ha l´obiettivo specifico di investire sui giovani, favorirne gli studi e le esperienze lavorative. La copertura finanziaria supera i 3 milioni e 500 mila euro, compreso di cofinanziamento regionale. ´´I giovani c´entrano´ e` un intervento ´ rileva Serenella Moroder ´ che intende valorizzare la creativita` dei ragazzi e promuovere l´animazione dei territori attraverso la loro partecipazione attiva mediante forme di sostegno all´occupazione´. ´Perche` i giovani ´ aggiunge l´assessore - sono protagonisti della politica regionale: offrire loro la possibilita` di studiare, conoscere, fare esperienze formative e realizzare il progetto di vita e` indispensabile per una comunita` che vuole crescere e guardare al futuro con fiducia, specie in questa fase di drammatica crisi economica´. Nel nome stesso del progetto, la finalita`: i giovani sostenuti ed incentivati per partecipare attivamente alla costruzione della societa` ed entrare a pieno titolo nel mondo occupazionale . Le aree del progetto prevedono la realizzazione di un sistema informativo integrato per i giovani; la valorizzazione della creativita` e dei talenti giovanili soprattutto attraverso la promozione di idee imprenditoriali; il potenziamento delle strutture destinate all´accoglienza dei giovani; la promozione della cultura della legalita` tra le nuove generazioni. Sette gli interventi definiti dalla Regione dopo aver consultato anche Anci e Upi Marche: `Giovaninformati´, `Officine della creativita`´, `Prestito d´onore giovani´, `I luoghi dell´animazione´, `Lab accoglienza´, `A scuola di convivenza´ e `Regole ad arte´. Verranno attuati mediante bandi o con il trasferimento delle risorse agli Enti Locali.  
   
   
LAVORO FVG: RILANCIO OCCUPAZIONE CON FORMAZIONE E APPRENDISTATO  
 
Udine, 10 ottobre 2011 - "Nel corso di questo triennio di crisi la Regione Friuli Venezia Giulia ha messo in campo tutta una serie di strumenti destinati al sostegno al reddito ed all´attuazione di politiche attive del lavoro. Strumenti che abbiamo intenzione di riproporre, perché hanno garantito coesione sociale, ma abbiamo anche deciso di puntare sul rilancio dell´occupazione attraverso tre direttrici: più formazione, valorizzazione dell´apprendistato ed integrazione tra servizi pubblici e privati per l´avviamento al lavoro". Sono questi gli obbiettivi illustrati il 6 ottobre dall´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, nel corso della presentazione a Udine del Rapporto 2011 sul mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia ad un folto pubblico di operatori tecnici e rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani, ed il prefetto di Udine, Ivo Salemme. Affermando che "la persona è al centro di tutto e, al di là del genere e dell´età, deve avere la possibilità di entrare o rientrare nel mondo del lavoro attraverso processi di crescita professionale", l´assessore ha espresso la convinzione che sia "giusto investire in conoscenza e competenze", ma ha anche ricordato che "non esistono istituti scolastici di serie A e serie B ed i mestieri intellettuali e manuali hanno pari dignità". Un preciso invito a "cambiare mentalità a partire dalle famiglie" perché, ha spiegato l´assessore Brandi, "attualmente in Italia vi sono oltre 100 mila posti di lavoro non coperti dato che mancano le professionalità richieste dalle aziende". Se rilancio dell´occupazione e inserimento lavorativo sono i primi obiettivi dell´assessore per il 2012, permane, ha assicurato Brandi, l´impegno primario della protezione del reddito attraverso misure già avviate, come i lavori socialmente utili, i contratti di solidarietà difensivi, i lavori di pubblica utilità e gli ammortizzatori in deroga in un quadro che vede il Friuli Venezia Giulia in timida ripresa rispetto al 2010. Secondo quanto illustrato oggi ed in base ai dati forniti dall´Istat, nel primo semestre del 2011 gli occupati raggiungono le 519mila unità, ben 5mila in più dell´anno precedente. Una tendenza confermata anche dai numeri sulla disoccupazione: 27mila disoccupati ed un calo di 3 mila unità rispetto al 2010. Nei primi sette mesi anche gli avviamenti al lavoro segnano un andamento positivo, con un aumento del 4,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010, ed è altrettanto positivo il saldo dei movimenti di assunzione e cessazione con 8.278 unità, di cui 5.451 uomini e 2.873 donne. Sempre in questa prima metà dell´anno, crescono del 15,8 per cento i contratti a tempo determinato, aumentano del 6,1 per cento il lavoro somministrato e del 2,1 per cento l´apprendistato, mentre il lavoro a tempo determinato è ancora di segno negativo (-26,6 per cento). Anche la mobilità è in flessione di 160 unità (-3,2 per cento) rispetto all´anno precedente e, nei primi otto mesi del 2011, sono stati registrati poco più di 4.900 ingressi. Interessanti, a tale proposito, le differenza registrate a livello provinciale, con una flessione significativa per Udine e Pordenone (rispettivamente del 17,3 per cento e dell´1,3 per cento) mentre Trieste, con l´1,1 per cento, e Gorizia, 35,4 per cento evidenziano una tendenza opposta. "La crisi è stata dura e non è finita - conferma Angela Brandi - ed anche se in regione il recupero del Pil è superiore alla media nazionale la ripresa è altalenante". In pratica, come ha confermato il direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro Domenico Tranquilli, tutto lascia presagire che quello che stiamo vivendo sia in realtà "un periodo di riaggiustamento destinato probabilmente a protrarsi anche nel 2012 e nel 2013". "Nel triennio abbiamo perso 14 mila posti di lavoro - ha detto Tranquilli - con una concentrazione di caduta occupazionale nel terziario, che di suo ha perso 13 mila addetti (-3,9 per cento) e nel lavoro indipendente, passato dalla 120 mila unità del 2008 alle 106 mila unità nel 2010 mentre è rimasto sostanzialmente stabile il lavoro dipendente, con 402 mila unità". Di straordinario c´è, ha rilevato Tranquilli che, almeno in regione, per la prima volta la crisi se l´è presa più con gli uomini che con le donne, dal momento che nel contesto dei 14 mila posti di lavoro persi solo 1000 (-0,3 per cento) riguardavano quello femminile. Alle donne, ed in particolare alle operaie morte per il crollo di una palazzina a Barletta mentre lavoravano a poco più di 3 euro l´ora e senza tutele, è andato in conclusione il pensiero di Angela Brandi. "La Regione si mette a disposizione e farà tutto il necessario affinché situazioni come queste scompaiano dal nostro sistema civile e tutto ciò che si muove oltre il confine della legalità nel mondo del lavoro venga eliminato a salvaguardia della tutela dei lavoratori" ha detto, assicurando, anche in futuro, dialogo e confronto costruttivo con le istituzioni e le parti sociali per "ascoltare, valutare ed eventualmente recepire indicazioni ed istanze". "Appare evidente che ci troviamo in un momento storico che non consente un atteggiamento poco vigile nei confronti dei continui mutamenti a cui anche il mondo del lavoro è soggetto - ha notato l´assessore - e se da un lato appare comprensibile la necessità delle parti datoriali di elasticizzare e rendere meno rigidi i rapporti di lavoro, d´altra parte occorre mantenere alta la soglia di attenzione su un utilizzo talvolta troppo disinvolto della flessibilità, nonché su tutte le forme di sommerso"  
   
   
LAVORO, SIGLATA INTESA REGIONE LAZIO–CASSAZIONE PER ´TIROCINANTI DELLA GIUSTIZIA´  
 
Roma, 10 ottobre 2011 - E´ stato siglato il 5 ottobre il Protocollo d´intesa tra la Regione Lazio, con l´Assessorato al Lavoro e Formazione, il Ministero di Giustizia, la Corte di Cassazione e la Procura generale della Corte di Cassazione per attivare 50 tirocini formativi presso tali uffici giudiziari. “Siamo molto soddisfatti di questo accordo – dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - che amplia il progetto dei ‘tirocinanti della Giustizia’, che vede già impegnati 300 lavoratori in cassa integrazione o in mobilità negli uffici del distretto della Corte d´Appello di Roma. Si tratta di un progetto pilota che il Ministero della Giustizia ha già fatto sapere di voler estendere a tutta Italia e che, dopo questo ampliamento agli uffici della Corte di Cassazione e della Procura Generale della Cassazione, a breve potrebbe essere esteso anche alle Prefetture”. "Con questa intesa - aggiunge l´assessore al Lavoro e Formazione Mariella Zezza - i tirocinanti diventeranno 350, a dimostrazione di come questa collaborazione, nata per coniugare sempre più le parole Lavoro e Giustizia, stia già producendo ottimi risultati. Ancora una volta abbiamo affermato il modello Lazio, attivando il ‘Distretto delle istituzioni’ per dare risposte rapide ed efficienti per chi vive e lavora nella nostra Regione". Soddisfazione è stata espressa anche dal primo presidente della Corte di Cassazione, Ernesto Lupo e dal procuratore generale della Corte di Cassazione, Vitaliano Esposito. “La presenza di questi lavoratori – affermano Lupo ed Esposito – rappresenterà certamente un valido aiuto agli uffici della Corte e della Procura. I tirocinanti potranno ampliare le proprie competenze e saranno formati rispetto alle attività amministrative da svolgere, integrandosi con il personale di ruolo. Questa intesa è un’occasione importante di sinergia istituzionale tra il mondo della Giustizia e la Regione Lazio che, siamo certi, vedrà ulteriori iniziative di fattiva collaborazione nei prossimi mesi”.  
   
   
FORMAZIONE. LA REGIONE EMILIA ROMAGNA APPROVA 25 PERCORSI IFTS PER FORMARE TECNICI SPECIALIZZATI. FINANZIATI CON CIRCA 3 MILIONI DI EURO, SARANNO AVVIATI ENTRO IL 30 NOVEMBRE.  
 
Bologna, 10 ottobre 2011 – La Regione Emilia-romagna ha approvato e finanziato 25 percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (Ifts) per formare tecnici specializzati in grado di gestire i processi organizzativi e produttivi nelle imprese, anche in settori di innovazione tecnologica. I corsi sono progettati e svolti congiuntamente da enti di formazione professionali accreditati per la formazione superiore, da istituti secondari superiori, anche in rete fra loro, dalle università e da una o più imprese. Le attività dovranno essere avviate entro il 30 di novembre. “Le trasformazioni in atto nel sistema economico-produttivo, dall’’innovazione tecnologica alla globalizzazione dei mercati – spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi – richiedono di investire nella formazione di professionalità specializzate a diversi livelli, in grado di inserirsi in un mercato del lavoro dinamico e di mantenerlo tale grazie alla capacità di continuare ad apprendere. Il sistema industriale oggi chiede sempre più competenze tecniche per la progettazione, la produzione e l’internazionalizzazione. Per rispondere a questa esigenza, la Regione Emilia-romagna, con risorse del Fse per il triennio 2011-2013 pari a 18 milioni di euro, ha rafforzato e ampliato l’offerta di formazione superiore raccordandola nella nuova Rete Politecnica regionale, di cui gli Ifts sono un segmento decisivo”. Obiettivo della Rete Politecnica è offrire proposte formative fondate sulla valorizzazione della cultura professionale, tecnica, tecnologica e scientifica. Caratteristica dei percorsi che la costituiscono (Ifts, Its e Formazione Superiore) è l’integrazione tra i diversi soggetti formativi e le imprese, impegnati a collaborare sulla base delle proprie esperienze, competenze ed eccellenze alla progettazione e alla realizzazione delle attività. I 25 corsi Ifts – finanziati attraverso risorse 3 milioni di euro del Programma Operativo Fse (Asse Capitale Umano) - sono rivolti a giovani e adulti, non occupati o occupati in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. L´accesso è consentito anche a chi è in possesso dell’ammissione al quinto anno dei percorsi liceali, e a chi non possiede il diploma di istruzione secondaria superiore ma che può accreditare le proprie competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, formazione e lavoro. A parità di punteggio tra i candidati, verrà data priorità in fase di selezione ai giovani disoccupati o inoccupati. I percorsi – a cui potranno accedere complessivamente circa 500 persone - hanno una durata complessiva di 800 ore e sono articolati in due semestri. Al termine, viene rilasciato il Certificato di specializzazione tecnica superiore di Tecnico Superiore. L’offerta copre tutto il territorio regionale con percorsi che vanno dal Tecnico superiore per l’industrializzazione del prodotto e del processo in area meccanica, al Tecnico superiore di prodotto e di processo per la filiera agro industriale, e ancora dal Tecnico per il monitoraggio e la gestione del territorio e dell’ambiente, al Tecnico per la progettazione di edifici energeticamente efficienti o al Tecnico esperto nella valorizzazione di vini e prodotti tipici per una ristorazione di qualità. In corso di approvazione da parte della Giunta regionale è anche l’offerta di formazione superiore che percorsi tra le 300/500 ore rappresentano un’opportunità di formazione specifica e mirata per giovani e adulti, occupati e non, che intendono inserirsi nel mercato del lavoro o qualificarsi per svolgere efficacemente ruoli professionali di tecnici e responsabili di funzione nelle aree della produzione e della gestione d’impresa.  
   
   
SICILIA, CREDITO IMPOSTA: INPS AIUTI IMPRESE CON CELERE RILASCIO DURC  
 
 Palermo, 10 ottobre 2011 - "Ho chiesto al direttore regionale dell´Inps, Maria Sandra Petrotta, di attivare ogni iniziativa utile per abbreviare i tempi di consegna del Durc, il documento unico di regolarita´ contributiva indispensabile alle imprese per accedere al credito d´imposta" Lo ha detto il 6 ottobre l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, nel corso del convegno "Credito d´imposta per i nuovi investimenti" svoltosi nella sede dall´Agenzia delle Entrate della Sicilia e organizzato dall´ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili della Sicilia. La legge impone che l´impresa ne abbia la disponibilita´ prima della presentazione dell´istanza e vi sono difficolta´ ad averlo per tempo. Occorre che la richiesta sia fatta per tempo dalle Imprese, ma anche che ci sia la massima collaborazione da parte dell´Inps. "Altro invito - ha aggiunto Armao - rivolgo a tutti gli organi professionali perche´ si rendano attivi diffusori delle misure previste dalla legge sul medesimo credito d´imposta". "Abbiamo affidato alle universita´ siciliane e all´istituto Prometeia - ha continuato - l´analisi degli effetti che possono scaturire dal credito d´imposta. Secondo le stime ottenute i 120 milioni di euro che abbiamo deciso di investire con le disponibilita´ del bilancio regionale, possano produrre circa 330 milioni di euro, pari ad un aumento del Pil dello 0,4%. Cio´ significa muovere la nostra economia, che, anche a causa dei tagli decisi dal Governo nazionale, rischia di essere spinta in una spirale recessiva". "Vi sono - ha spiegato l´assessore - due aspetti che qualificano questa misura di sostegno all´impresa: le procedure che saranno a ´burocrazia zero´, evitando al richiedente ogni tipo di rapporto con gli uffici, la documentazione cartacea e ogni tipo di procedura che richiedono notevole impiego di tempo; e il ruolo attivo chiesto all´imprenditore per gli impegni che deve assumere in tema di lotta al racket".  
   
   
MILANO: RACCOLTA FIRME PER IL DIRITTO DI CITTADINANZA E DI VOTO PER LE PERSONE DI ORIGINE STRANIERA: APERTI GLI SPORTELLI DEL COMUNE  
 
 Milano, 10 ottobre 2011 - Sono aperti presso gli uffici del Comune gli sportelli per la raccolta firme promossa dal comitato “L’italia sono anche io”. Si tratta di due proposte di legge di iniziativa popolare che chiedono di modificare l´attuale normativa sulla cittadinanza e sul diritto di voto. In particolare, si chiede: riconoscimento della cittadinanza italiana dopo 5 anni di consecutiva residenza, diritto di cittadinanza a tutti i nuovi nati in Italia, diritto di voto alle elezioni amministrative per le persone di origine straniera. Si può firmare presso gli sportelli della sede centrale, in via Larga 12, dalle 8.30 alle 15, orario continuato. Presso le sedi decentrate di zona, dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 15.30. Indirizzi dei Settori Zona: Zona 1 - Via Marconi 2; Zona 2 - Viale Zara 100; Zona 3 - Via Sansovino 9; Zona 4 - Via Oglio 18; Zona 5 - Viale Tibaldi 41; Zona 6 - Viale Legioni Romane 54; Zona 7 - Piazza Stovani 3; Zona 8 - Via Quarenghi 21; Zona 9 - Via Guerzoni 38. Si preme rammentare che per le suddette proposte di legge di iniziativa popolare possono firmare solamente i cittadini italiani.  
   
   
UN INCONTRO SU ‘NDRANGHETA: DALLE RADICI AD OGGI ALLA CITTADELLA DEI GIOVANI  
 
Aosta, 10 ottobre 2011 - L’assessorato dell’istruzione e cultura informa che il comando di Aosta dell´Arma dei Carabinieri e Libera Valle d´Aosta organizzano un incontro dal titolo La mafia liquida. ´Ndrangheta: dalle radici ad oggi, con i patrocini dell´assessorato, d’intesa con la Presidenza della Regione, e del Comune di Aosta. L´incontro si terrà alla Cittadella dei Giovani di Aosta, venerdì 14 ottobre alle ore 21.30. Relatori della serata saranno il Tenente Colonnello dei Carabinieri Guido Di Vita, il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Mario Andrigo e il giornalista Lele Rozza; modera Marika Demaria, referente regionale di Libera Valle d´Aosta.  
   
   
UNA FIRMA PER LA CULTURA DELLA LEGALITÀ CONTRO LA CRIMINALITÀ ECONOMICA FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA LIBERA E UNIONCAMERE PIEMONTE, PRIMA ESPERIENZA A LIVELLO REGIONALE  
 
Torino, 10 ottobre 2011 - Una firma per la cultura della legalità contro le infiltrazioni mafiose: è stato firmato, venerdì 7 ottobre, presso la sede del Gruppo Abele di Torino, il protocollo d´intesa tra Libera e Unioncamere Piemonte, prima esperienza a livello regionale della collaborazione nazionale tra Unioncamere e Libera per supportare le Camere di commercio già impegnate o che hanno in animo di operare sul tema della legalità e contro la criminalità economica. Erano presenti alla firma Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere nazionale e di Unioncamere Piemonte, Paolo Bertolino, Segretario Generale di Unioncamere Piemonte, Valerio Zappalà, Direttore generale di Infocamere, Luigi Ciotti, Presidente di Libera, e Gian Carlo Caselli, Procuratore della Repubblica di Torino. Obiettivo primario del protocollo è quello di promuovere iniziative utili a contrastare fenomeni di infiltrazione criminale anche nel tessuto economico ed imprenditoriale e ad accrescere la sensibilità comune nei confronti di tali fenomeni, impegnandosi in particolare sui temi dell’usura, del riciclaggio di proventi illeciti, dell’inquinamento dell’economia legale. In particolare, si prevede di realizzare, in collaborazione con l´Agenzia nazionale per la destinazione e l´amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e le Prefetture territorialmente competenti, la mappatura dei beni confiscati alle mafie sul territorio piemontese, con riferimento alla gestione dei beni produttivi ed aziendali. Saranno inoltre messe a disposizione le informazioni e gli studi di natura economico-statistica per lo svolgimento di iniziative dell’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata di Libera Piemonte. "Siamo molto orgogliosi, come sistema delle Camere di commercio piemontesi, dell´accordo siglato oggi, nato dalla consapevolezza che la tutela della legalità costituisce un pilastro imprescindibile per lo sviluppo economico, a protezione della libertà degli operatori economici e di un regolare svolgimento delle dinamiche imprenditoriali. La lotta a fenomeni come l’usura e il riciclaggio di proventi illeciti è quanto mai importante in un momento di crisi come quello attuale, nel quale è necessario uno sforzo comune delle istituzioni per tutelare e sostenere in particolar modo tutte quelle aziende e quegli imprenditori che svolgono il proprio lavoro onestamente ed entro i confini della legalità, dando un prezioso contributo alla crescita della nostra economia e della nostra società" ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere nazionale e di Unioncamere Piemonte. Il percorso vedrà la sua prima attuazione nel Piemonte con la redazione del progetto di fattibilità Cascina Saetta a Bosco Marengo, in stretto raccordo con la Camera di commercio di Alessandria, che prevede il riutilizzo della cascina confiscata e dedicata al giudice Antonino Saetta ucciso dalla mafia insieme al figlio, e del progetto di fattibilità Cascina Graziella a Moncalvo d´Asti, in collaborazione con la Camera di commercio di Asti, dedicata alla giovane testimone di giustizia Graziella Campagna.  
   
   
INCONTRO 2012 FAMIGLIE-PAPA. FORMIGONI: MASSIMO IMPEGNO DALLA REGIONE LOMBARDI A2 MILIONI E IL 27° PIANO DEL PALAZZO PIRELLI PREDISPORRE AREA DEL PARCO NORD, ATTESE 1 MILIONE DI PERSONE  
 
 Milano, 10 ottobre 2011 - "Da questo momento parte un lungo e impegnativo lavoro non solo di predisposizione dell´area, ma anche d´immaginazione e progettazione di tutto lo svolgimento dell´evento. Quando parliamo di un´affluenza prevista di oltre un milione di persone, parliamo di un evento realmente straordinario. Regione Lombardia collaborerà in pieno con tutti a partire dalla Fondazione e dal commissario governativo". Il presidente Roberto Formigoni ha voluto con queste parole sottolineare il fatto che la Regione Lombardia intende continuare a impegnarsi affinché il settimo Incontro mondiale delle famiglie, in programma a Milano nel 2012, si svolga nel migliore dei modi. Nel corso della conferenza stampa, organizzata il 7 ottobre presso la curia arcivescovile, è stato annunciato che la manifestazione si svolgerà nell´area del parco Nord - aeroporto di Bresso: "Ci stiamo preparando al meglio - ha aggiunto Formigoni -. Abbiamo individuato insieme l´area del parco Nord come il luogo più idoneo per l´incontro con Papa Benedetto Xvi". Con la definizione della sede dell´incontro non si esaurisce il programma di avvicinamento all´evento: "Parte adesso il lavoro di organizzazione - ha sottolineato Formigoni -. Prevedere l´affluenza di oltre un milione di persone significa pensare ai trasporti, al pernottamento e alla presenza sul territorio. La speranza è anche che il bel tempo ci accompagni, ma dobbiamo progettare un evento che sia vivibile da tutti i cittadini che accorreranno in qualunque condizione meteorologica". Regione Lombardia è al fianco dell´evento: "Abbiamo stanziato, da tempo, 2 milioni di euro, mettendoli a disposizione della Fondazione che sta organizzando il settimo incontro mondiale delle famiglie. Abbiamo anche offerto il ventisettesimo piano di palazzo Pirelli, nel quale si è insediata la segreteria della Fondazione: è un modo molto concreto con cui Regione Lombardia, a nome di tutti i cittadini, esprime la propria gioia affinché la venuta del Papa possa essere un´occasione di ascolto per tutti".  
   
   
A PAVIA CIRCA 100.000 EURO PER LA CONCILIAZIONE FIRMATO ACCORDO PER CREAZIONE RETE TERRITORIALE PER LE FAMIGLIE VOUCHER PER ACQUISTARE VARI SERVIZI  
 
Pavia, 10 ottobre 2011 - Circa 100.000 euro per facilitare la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, attraverso voucher o buoni da spendere per "acquistare" servizi. Sono questi i fondi che famiglie e imprese di Pavia avranno a disposizione per raggiungere questo ambizioso obiettivo. Il progetto è stato illustrato il 6 ottobre dall´assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti, in qualità di presidente del Tavolo territoriale, che ha sottoscritto un accordo con l´Asl, la Provincia, la Camera di Commercio, il Comune di Pavia, gli ambiti territoriali di Pavia, Certosa, Corteolona, Voghera, Casteggio, Broni, Vigevano, Mortara, Garlasco e Oltrepo Pavese e la Consigliera provinciale di Parità, Nadia Zambelini. "Pavia - ha ricordato Zambetti - è una provincia in cui l´occupazione femminile raggiunge il 58,3%, tuttavia la percentuale delle donne (51%) che ricerca un lavoro è più alta di quella degli uomini (49%)". "Purtroppo però nel nostro Paese - ha proseguito l´assessore - per le donne la maternità continua a rappresentare motivo di abbandono del posto di lavoro, poiché sono scarsamente diffusi e utilizzati i servizi per la prima infanzia, così come non sono sufficientemente attuate politiche e misure volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro". Regione Lombardia ha dunque deciso di dare linfa al progetto portato avanti con il Ministero delle Pari opportunità. Per questo si stanno avviando politiche per facilitare il rientro al lavoro di chi ha usufruito di congedo parentale, per incentivare l´acquisto di servizi di cura in forma di voucher/buono sociale per servizi offerti da strutture specializzate o in forma di ´buono lavoro´. Sono in via di definizione anche altri interventi innovativi e sperimentali. Al Centro Non Solo Le Madri - Al centro dell´attenzione, dunque, la donna con figli, ma non solo. I sottoscrittori dell´accordo hanno preso l´impegno, nell´ambito dell´accordo biennale, di valutare anche situazioni familiari che coinvolgono anziani e disabili. "In provincia di Pavia - ha rimarcato l´assessore - negli ultimi anni si sono compiuti importanti passi sul tema della conciliazione famiglia-lavoro in un´ottica di promozione delle pari opportunità". Una Rete Per La Conciliazione - L´accordo sottoscritto consentirà al territorio e ai soggetti locali di poter dare nel miglior modo possibile risposte alle esigenze del territorio e di fare ciò attraverso un metodo partecipativo, finalizzato a condividere obiettivi strategici e a costituire una rete di soggetti impegnati a promuovere concretamente politiche, misure e interventi sul tema, rivolti alle imprese, alle lavoratrici/lavoratori e alle famiglie. "Siamo consapevoli - ha concluso Zambetti - che non si può costruire un welfare moderno senza affrontare queste tematiche che toccano nel vivo i problemi quotidiani dei nostri concittadini. Se vogliamo che la famiglia tradizionale continui a conoscere sviluppo dobbiamo creare azioni e strumenti di facilitazione, servizi adeguati ed efficienti".  
   
   
LOMBARDIA A CISL:PIÙ ASSISTENZA A CASA? GIÀ FATTO  
 
Milano, 10 ottobre 2011 - "La Cisl ha la memoria corta? Regione Lombardia con uno stanziamento straordinario di 40 milioni di euro sta già potenziando l´assistenza domiciliare". Con queste parole il 7 ottobre l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli commenta le dichiarazioni del segretario generale dei Pensionati Cisl della Lombardia, Attilio Raimoldi, pronunciate durante un incontro sul welfare lombardo. "La Cisl - prosegue Boscagli - dovrebbe ricordarsi più spesso l´impegno e il lavoro che Regione Lombardia sta portando avanti con un dialogo continuo e proficuo con tutte le forze sindacali. Nel Piano Socio Sanitario, approvato a novembre, abbiamo affermato che l´ospedalizzazione non è sempre la risposta più adeguata e non deve essere scelta per mancanza di alternative. Per questo, nonostante i tagli, la Giunta ha deciso di investire 40 milioni di euro aggiuntivi sulla domiciliarietà e potenziare gli interventi per le persone in stato vegetativo con 10 milioni". "Un investimento - spiega Boscagli - che sta garantendo la sperimentazione in sei Asl di equipe multidisciplinari che valutino in modo univoco i bisogni e indirizzino l´accesso ai servizi di assistenza, un nuovo ruolo di informazione e supporto per l´attivazione dell´assistenza domiciliare garantito anche dalle farmacie e la formazione di personale sempre più specializzato". "L´obiettivo che abbiamo - conclude Boscagli - è chiaro: favorire l´evoluzione di un modello di welfare che sia non solo economicamente sostenibile ma anche più aperto, partecipato, plurale, capace di rispondere alle esigenze espresse dalle persone e dalle famiglie attraverso una presa in carico complessiva dei bisogni".  
   
   
MEDIAZIONE FAMILIARE: IL PUNTO INFORMATIVO DI ROVERETO SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO DI INTESA FRA L´ASSESSORE PROVINCIALE UGO ROSSI E IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE CORRADO PASCUCCI  
 
Trento, 10 ottobre 2011 – Dal 6 ottobre per i genitori in fase di separazione o divorzio, residenti a Rovereto, trovare accordi concreti e soddisfacenti a favore dei figli sarà più facile. Infatti, presso la sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio in piazza Rosmini a Rovereto, si è tenuta la cerimonia di presentazione del secondo punto informativo di mediazione familiare in Trentino, promosso dalla Provincia autonoma di Trento attraverso il Servizio politiche sociali e abitative. A firmare il protocollo di intesa Corrado Pascucci, presidente del Tribunale ordinario di Rovereto - che ospita la sede dello sportello - e Ugo Rossi, assessore provinciale alla salute e politiche sociali. Il Punto sarà attivo a partire dalla settimana prossima, mentre quello di Trento è operativo già da alcuni giorni. "Il Punto informativo - secondo le parole dell´assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi - va ad implementare le politiche sociali e familiari promosse in provincia di Trento. Attraverso questo percorso intendiamo occuparci di famiglia proprio nel momento in cui questo istituto si disgrega, è un modo per aiutare e sostenere i cittadini in un passaggio di particolare difficoltà della loro vita. Ritengo - sono state le conclusioni dell´assessore - che aprire uno sportello proprio all´interno del Tribunale di Rovereto, dopo quello già inaugurato a Trento, rappresenti un risultato davvero importante, che ci colloca ancora una volta all´avanguardia nel panorama nazionale. Per questo vanno ringraziate le istituzioni, il Tribunale in primo luogo che ha dato la propria disponibilità e ha condiviso questo percorso". Parole riecheggiate dal presidente del Tribunale, Corrado Pascucci, che ha tracciato la cornice dell´istituto di mediazione familiare: "La mediazione viene indicata solo in un articolo del codice civile, il n. 155, che fa presente la possibilità, per il giudice di rinviare l´adozione dei provvedimenti che riguardano i minori per consentire ai coniugi di raggiungere una mediazione - ha commentato Pascucci -. Purtroppo le separazioni sono in continuo aumento, in Tribunale a Rovereto vi sono una decina di provvedimenti alla settimana e le separazioni sono tanto più conflittuali quanto più ci sono i figli in gioco. E´ dunque fondamentale che vi sia una persona terza, preparata, che segua i coniugi in questo passaggio difficile e doloroso e che li aiuti in un percorso il più possibile condiviso". Alla cerimonia era presente un fitto pubblico di operatori e di amministratori della zona, fra cui gli assessori della Comunità della Vallagarina, Paola Dorigotti e Roberto Bettinazzi, nonché il presidente dell´Ordine degli Avvocati di Rovereto, Claudio Malfer, e il dirigente del Servizio politiche sociali e abitative, Luca Comper. Da Claudio Malfer è arrivato un impegno deciso, a nome degli avvocati roveretani, a collaborare con questa realtà: "Colgo il progetto di questo Punto informativo come un invito rivolto all´avvocatura perché sappia costruire e partecipare a una rete di rete di operatori sia pubblici e privati, che possa offrire in modo coordinato un servizio di mediazione familiare sul territorio. Tanto più che nel 2006 è stato introdotto nell´ordinamento legislativo italiano l´istituto dell´affido condiviso dei figli minori, come modalità ordinaria, istituendo il principio di bigenitorialità, perché entrambi i genitori si devono occupare dei figli. L´apertura poi del Punto informativo presso il Tribunale dà un altro segnale importante, che è quello di avvicinare di più la giustizia al cittadino". Al dirigente Luca Comper il compito di entrare nel dettaglio del servizio e di presentare le ultime statistiche: "In base ai dati Istat, il numero delle separazioni dal 2007 al 2009 è passato da un totale di 81.359 a 85.945, mentre il numero dei divorzi per lo stesso periodo è cresciuto da 50.669 a 54.456". In provincia di Trento nel 2008 sono stati in totale 1778 i matrimoni civili e religiosi celebrati, contro i 1894 dell´anno precedente, ma i dati dei procedimenti di separazione e divorzi sono in costante aumento al punto che dal 1980 al 2008 il totale di tutti i procedimenti è stato di 1406 (in allegato una tabella esplicativa). "Questo intervento di mediazione familiare - ha poi concluso Luca Comper - si affianca ad altri interventi che la Provincia autonoma di Trento ha messo in campo in favore delle famiglie e dei minori, come l´anticipazione dell´assegno di mantenimento, l´educativa domiciliare, lo spazio neutro, i centri aperti più mediazione, istituti confermati anche in questa fase di recessione, a testimonianza che il Trentino è davvero un esempio forse unico a livello nazionale". Infine, prima della sottoscrizione del protocollo, gli interventi dei mediatori familiari, Sandra Dorigotti di Alfid - l´Associazione laica famiglie in difficoltà che affianca la Provincia nel percorso di mediazione, e della mediatrice pubblica Angela Bonora. Il Punto informativo sulla mediazione familiare sarà attivo già a partire dalla prossima settimana presso il Tribunale di Rovereto. Si tratta di un servizio importante, già sperimentato con successo a Trento quest´estate, che aiuta i genitori in fase di separazione e/o divorzio ad individuare assieme accordi per la cura dei figli. L´iniziativa su Rovereto è stata pensata proprio allo scopo di valorizzare e ottimizzare l’offerta del Servizio di mediazione familiare pubblico sul territorio provinciale, promuovendo la collaborazione di tutti gli attori a vario titolo coinvolti nei processi che interessano la famiglia in stato di bisogno. Il punto informativo nasce con l´obiettivo di promuovere e sensibilizzare alla cultura della mediazione familiare, già diffusa da alcuni anni sul territorio provinciale e concretizzatasi nel 2009 con l’approvazione di una deliberazione che comprende la mediazione familiare quale servizio pubblico gratuito afferente le politiche di welfare e destinato ai residenti in provincia di Trento. L’attività del punto informativo di mediazione familiare verrà svolta con personale qualificato del Servizio politiche sociali e abitative della Provincia in collaborazione con quello degli enti locali, ovvero del Comune e della Comunità della Vallagarina, e del privato sociale convenzionato, l´Alfid. La Provincia autonoma di Trento, attraverso il Servizio politiche sociali e abitative, eserciterà un ruolo di regia, facendosi garante rispetto agli obiettivi individuati, e organizzerà l’attività del punto informativo. Il protocollo ha una validità annuale e alla scadenza sarà automaticamente rinnovato salvo espressa volontà contraria delle parti promotrici. Www.trentinosociale.it/  tel. 0461 493800  
   
   
SETTIMANA DELL´ALLATTAMENTO MATERNO: L´IMPEGNO DELLA REGIONE MARCHE.  
 
Ancona, 10 Ottobre 2011 – La scorsa Settimana è stata dedicata dell´allattamento materno, voluta dall´Organizzazione Mondiale della Sanita` per promuovere l´allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita, in quanto determinante di salute universalmente riconosciuto e, quindi, obiettivo prioritario di salute pubblica. La promozione, protezione e il sostegno dell´allattamento al seno sono pertanto riconosciuti quali obiettivi prioritari, oltre che dalla programmazione nazionale anche da quella regionale, in particolare dal Piano Regionale della Prevenzione (Prp) 2010-2012. In Italia oltre il 90% delle mamme sceglie l´allattamento al seno ma gia` alla dimissione dopo il parto meno del 40% lo fa in maniera esclusiva e solo il 5% allatta ancora in maniera esclusiva a sei mesi. ´Nelle Marche ´ spiega l´assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani - solo il 66% delle madri allatta in modo esclusivo alla dimissione dopo il parto e troppe poche mamme allattano a sei mesi dal parto con solo latte materno. Per allattare con successo una donna deve aver fiducia nelle sue possibilita` e per questo puo` e deve essere aiutata´. Lo strumento operativo di comprovata efficacia sia per l´avvio che per la durata dell´allattamento al seno e` il programma internazionale Oms/unicef Ospedali Amici dei Bambini ´Baby Friendly Hospital Initiative´ (Bfhi). Attualmente nelle Marche ci sono 3 ospedali gia` riconosciuti come ´Ospedali Amici dei Bambini´: Osimo nel 2007, Recanati e Civitanova nel 2010, e altri 3 (Macerata, Fabriano e Salesi di Ancona) che hanno iniziato tale percorso di riconoscimento. Agli Ospedali Amici dei Bambini si affianca il programma nazionale per una ´Comunita` Amica dei Bambini per l´allattamento materno´, in cui i Servizi Territoriali, prioritariamente i consultori familiari, cercano di garantire un´adeguata preparazione delle gestanti e un adeguato sostegno delle puerpere dopo la nascita. Questo percorso e` stato avviato nella Area Vasta 2 (Ancona ´ Fabriano) e nell´´Area Vasta 3 (Macerata). ´Risulta dunque comprensibile ´ conclude Mezzolani - la scelta di promuovere l´allattamento al seno attraverso la divulgazione nelle strutture ospedaliere della Regione del percorso Oms/unicef Ospedale amico del bambino, la partecipazione ai corsi di accompagnamento alla nascita, la divulgazione nelle Zone Territoriali del percorso Comunita` amica dei Bambini, volto alla promozione e soprattutto al sostegno delle donne che allattano dopo la dimissione dall´ospedale´.  
   
   
BUSY NESS WOMEN, AL VIA LA QUINTA EDIZIONE A FIRENZE E PISA  
 
 Firenze, 10 ottobre 2011 – Partiranno nei prossimi giorni le selezioni per l´individuazione dei partecipanti alle quinta edizione di ´Busy Ness Women - Madre&figlia´, il percorso formativo imprenditoriale organizzato da Regione e Unioncamere Toscana rivolto ad aspiranti imprenditrici. Stamattina l´Assessore al welfare con delega alle pari opportunità Salvatore Allocca ed il Presidente di Unioncamere Pierfrancesco Pacini hanno siglato l´accordo sul progetto. La quinta edizione prenderà avvio a metà novembre a Firenze (macroarea n. 1 Arezzo, Firenze, Prato, Pistoia) e Pisa (macroarea n. 2 Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa). Per ciascuna sede del corso saranno selezionate 36 nuove partecipanti, di cui max 12 mentor e max 24 mentees. L´accordo prevede un´ulteriore edizione, da realizzare entro il 2012 a Grosseto per la macroarea Grosseto – Siena. “Il progetto – ha commentato l´Assessore Allocca – rientra tra gli obiettivi della legge 16 del 2009 che ha come obiettivo lo sviluppo della qualità della vita e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne. La Regione, per questa edizione del percorso formativo in continuità con le precedenti, mette a disposizione 30 mila euro”. Sempre in tema di promozione dell´imprenditoria femminile, il programma di azioni 2011-2012 prevede la promozione della piattaforma Be-win ´Business Entrapreneurship Women In Network´, per la creazione di un network interregionale di donne imprenditrici, l’aggiornamento del portale www.Nuovaimpresatoscana.it, per fornire informazione ed orientamento per l’avvio di nuove imprese nei vari settori produttivi toscani ed il potenziamento delle attività dell’Osservatorio Regionale per l’Imprenditoria femminile attraverso l’elaborazione di note di sintesi trimestrali. “L´accordo 2011 con Unioncamere - conclude Allocca - intende valorizzare il talento imprenditoriale femminile e sviluppare una Rete fra donne che hanno maturato lunghe e significative esperienze nel campo manageriale ed imprenditoriale e neo imprenditrici o aspiranti tali”. Secondo il Presidente Pierfrancesco Pacini, “il successo riscontrato negli anni precedenti e le performance realizzate delle imprese rosa evidenziano una certa vitalità di fronte alla crisi, specialmente nella nostra regione: il 23,9% del totale delle imprese regionali, pari a 416.622 unità, sono femminili, rispetto ad una media nazionale ferma al 23,4%. Questi confortanti risultati ci incoraggiano a promuovere l’imprenditoria femminile attraverso iniziative di formazione specifiche che non siano soltanto azioni di pari opportunità, ma piuttosto occasioni di crescita per l’intero sistema economico regionale”. Tutte le informazioni per partecipare alle selezioni su www.Regione.toscana.it, www.Tos.camcom.it, e sui siti delle Aziende Speciali delle Camere di Commercio coinvolte operativamente nelle attività (www.Coap.info; www.Assefi.it; www.Metropoliaziendaspeciale.it)  
   
   
ASSEGNATO A TRE DONNE AFRICANE, ANTESIGNANE NELLA LOTTA PER I DIRITTI DELLE DONNE, IL PREMIO NOBEL PER LA PACE 2011.  
 
Trento, 10 dicembre 2011 - La Presidente della Liberia, signora Ellen Johnson-sirleaf (72), e le due attiviste per i diritti civili, la signora Leymah Gbowee (39), pure liberiana, e la signora Tawakkul Karman dello Yemen hanno ricevuto tale riconoscimento per il loro impegno a favore della democrazia, dei diritti delle donne e dei diritti civili. L’assessora regionale Martha Stocker si compiace che quest’anno il Premio Nobel per la pace sia stato conferito a queste tre coraggiose donne africane che nei loro Paesi sono considerate antesignane nella lotta per i diritti delle donne. Tale prestigioso premio, dice la Stocker, è il chiaro riconoscimento per l’impegno da loro profuso per rafforzare il ruolo della donna in un difficile contesto politico, sociale ed economico. L’assessora nutre inoltre soddisfazione poiché oltre alle tre donne premiate erano candidate al riconoscimento anche altre donne, fra le quali le attiviste della cosiddetta “Primavera araba”, impegnate in primo piano per gli ideali di democrazia. Quando si è trattato di lottare per la giustizia e la democrazia, ha aggiunto Martha Stocker, le donne sono sempre state protagoniste. Ora cresce sempre più la loro visibilità e anche l’opinione pubblica si sta accorgendo della loro importanza, conclude l’Assessora.  
   
   
POLITICHE PER IL BENESSERE FAMILIARE: SE NE PARLA LUNEDÌ A TESERO  
 
 Trento, 10 ottobre 2011 - A pochi mesi dall´approvazione della nuova legge provinciale sul benessere familiare e lo sviluppo della natalità, la Comunità della Valle di Fiemme, la Provincia autonoma di Trento e il Forum delle Associazioni per la famiglia del Trentino propongono a tutti gli attori della comunità un momento formativo ed informativo sugli strumenti (erogazioni economiche, servizi socio-educativi, servizi informativi, promozione della sussidiarietà, strumenti gestionali…) che la nuova legge mette in campo per sostenere i progetti di vita delle famiglie e qualificare il Trentino come territorio “amico della famiglia”. L´incontro avverrà lunedì 10 ottobre 2011 alle ore 20.30 a Tesero presso la Sala Canal della Cassa Rurale di Fiemme in piazza Battisti 4. Interverranno l´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, il presidente della Comunità della Valle di Fiemme Raffaele Zancanella, il dirigente dell´Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili Luciano Malfer, la presidente del Forum delle Associazioni familiari del Trentino Silvia Peraro.