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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Ottobre 2011
PRODOTTI TESSILI: VESTITI DAL LATTE. MILK-FASHION, QUESTA L’ULTIMA TENDENZA CHE STA FACENDO IMPAZZIRE LE STAR DI MEZZO MONDO. LE FIBRE TESSILI POSSONO ESSERE PRODOTTE DALLA CASEINA, UNA PROTEINA PRESENTE NEL LATTE. I RESIDUI DI PRODUZIONE DEL LATTE, CHE NON POSSONO ESSERE UTILIZZATI PER LA PRODUZIONE ALIMENTARE, FORNISCONO LA MATERIA PRIMA PER UNA BIO-FIBRA CON CARATTERISTICHE SPECIALI.  
 
Lecce - Secondo Giovanni D’agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, questa scoperta potrebbe cambiare il futuro. A inventarla Anke Domaske, designer tedesca di 28 anni, che con Mademoiselle Chi Chi ha dato vita a Qmilch, la prima linea di abbigliamento fatta …di latte. Il tessuto, realizzato quasi interamente di caseina, è la prima fibra prodotta dall’uomo senza aggiunta di componenti chimici. L’idea, senz’altro rivoluzionaria della stilista, si concretizza in una produzione eco(tecno)-sostenibile: la stoffa, infatti è ricavata dal latte scaduto. Nel giro di un anno – spiega la Domaske, che all’università ha studiato microbiologia, – abbiamo messo a punto una fibra 100% naturale ad alta concentrazione di caseina e altri componenti, anche questi naturali”. La caseina usata per tessere Qmilch viene estratta dal latte in polvere ed è poi riscaldata insieme agli altri ingredienti in una macchina che assomiglia a un tritacarne. La fibra ottenuta si presenta in forma filamentosa viene poi lavorata da un filatoio meccanico. Sono sufficienti 6 litri di latte – racconta la Domaske – per ottenere la stoffa di un intero abito” con l’aggiunta di solo due litri di acqua per la produzione di un chilogrammo di fibre latteo organiche. Non sono necessari additivi chimici. In aggiunta, è una panacea per le persone che sono allergiche a certe fibre e prodotti chimici. I primi indumenti confezionati con il latte saranno sul mercato nel prossimo anno.  
   
   
MILANO: OGGI A PALAZZO REALE IL CONVEGNO "AGRICOLTURA E METROPOLI: IL FUTURO DELL’UMANITÀ" CON LE DELEGAZIONI BIE  
 
Oggi in Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale, all’interno dell’International Partecipants Meeting (Ipm) di Expo 2015, si aprirà alle ore 14.30 il convegno “Da Shanghai 2010 a Expo 2015. Agricoltura e Metropoli: il futuro dell’umanità”, al quale parteciperanno i delegati di tutti i 90 Paesi che hanno confermato la loro presenza al Bie (Bureau Internationale des Expositions). L’ evento, realizzato dall’Assessorato a Cultura, Expo, Moda e Design in collaborazione con Expo spa, affronterà il tema delle trasformazioni agricole e urbane di Milano in vista di Expo 2015 e di come l’agricoltura urbana e di prossimità possa contribuire in futuro a nutrire il pianeta, in coerenza con il tema di Expo 2015: “Feeding the planet, energy for life”. Interverranno l’ Assessore alla Cultura Expo Moda e Design Stefano Boeri, il Presidente Globus et Locus Piero Bassetti, la Delegata Politiche Pari Opportunità Francesca Zajczyk, il Presidente Comitato Cascine Expo 2015 Pietro Lembi. A partire dalle ore 12.45, prima di intervenire al convegno in Sala delle Cariatidi, i quattrocento delegati stranieri visiteranno il Museo del Novecento accompagnati dall’assessore alla Cultura Stefano Boeri.  
   
   
FEDERALIMENTARE INSIEME ALLA FAO PER PROMUOVERE LA SOSTENIBILITA’ ALIMENTARE E NUTRIZIONALE E TUTELARE LA BIODIVERSITA’  
 
 Roma – Sono quasi un miliardo le persone che, oggi, soffrono la fame e vivono in condizioni di povertà assoluta, senza un adeguato accesso all’acqua e al cibo e, parallelamente, sono un miliardo anche quelle che evidenziano condizioni di sovranutrizione. In questo contesto – come afferma il Presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani – “Federalimentare e le Federazioni dell’Industria alimentare dei principali Paesi del mondo, che da sempre manifestano un grande interesse per questi temi, hanno scelto di collaborare con la Fao per l’organizzazione della Conferenza Internazionale “The Sustainability of Food Systems and Diets for Stability”, svoltosi ieri a Roma, nel quadro della Settimana Mondiale dell’Alimentazione, dedicata al tema Prezzi degli alimenti - dalla crisi alla stabilità”. In apertura sarà presentata una proposta per implementare la “Carta di Milano sulla Sicurezza Alimentare”, che - coerentemente con l’Expo 2015 - testimonia l’impegno del settore privato in favore di una crescita sostenibile della produzione alimentare mondiale, per combattere e vincere i drammatici problemi della fame e della sovralimentazione, promuovendo la sicurezza alimentare. Nel corso della Conferenza, si sono confrontati prestigiosi relatori provenienti dalle Nazioni Unite e dal settore privato, rappresentato in quest’occasione da Confindustria, da Fooddrinkeurope (Confederazione delle Industrie Agro-alimentari dell’Unione europea), dalle Federazioni dell’Industria alimentare di Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Usa, Russia e India, nonché dalle imprese che hanno espresso alla Fao il loro interesse ad assumere responsabilità specifiche, a seguito della firma della precedente “Carta di Milano sulla Sicurezza Alimentare”, avvenuta nel 2009. “Il tema dell’Expo del 2015 ‘Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita’ – dichiara Diana Bracco, Presidente del Progetto Speciale ‘Ricerca e Innovazione’ ed ‘Expo 2015’ di Confindustria - è centrato proprio sul diritto ad un’alimentazione sana, di quantità e qualità sufficienti per l’intera umanità. L’assegnazione dell’Expo al nostro Paese è stato anche un riconoscimento dell’impegno dell’Italia in questo ambito, nonché dell’eccellenza della nostra tradizione ed innovazione nel settore agro-alimentare”. Silvio Ferrari, vicepresidente di Federalimentare con delega all’Expo 2015, alla Ricerca e alla Formazione precisa che “la Conferenza si inserisce proprio nella road map degli eventi di avvicinamento all’Expo 2015, previsti dal Gruppo di Lavoro ‘Expo 2015 Nutrizione’ di Confindustria coordinato da Federalimentare”. “La nostra proposta di implementazione della Carta di Milano sulla Sicurezza Alimentare – prosegue il Direttore Generale di Federalimentare, Daniele Rossi - mette in luce la necessità di azioni concrete, caratterizzate da un approccio integrato alla sicurezza alimentare, che comprenda il miglioramento dell’efficienza produttiva lungo tutta la filiera, la riduzione delle barriere di accesso al mercato e degli incentivi che provocano distorsioni, l’individuazione di priorità basate sulla comprensione delle tendenze e delle richieste di mercato e, non ultimo, la promozione di investimenti sistematici nella formazione imprenditoriale, nella ricerca e nell’innovazione tecnologica”. “In tale contesto, assume grande importanza il ruolo delle aziende familiari e delle piccole imprese agro-alimentari e il loro accesso alla terra e ai suoi prodotti in molte parti del mondo, nonché la necessità di politiche che possano coinvolgere quanto più la partecipazione delle donne e dei giovani agricoltori dello sviluppo rurale. La sicurezza alimentare richiede anche politiche mirate per garantire una gestione ed un uso sostenibile delle risorse naturali” - aggiunge il Presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani. “E’ necessario – secondo la Direttrice Generale di Fooddrinkeurope, Mella Frewen – migliorare, nei Paesi in via di sviluppo, l’efficienza nell’uso dell’acqua e le infrastrutture; promuovere l’adozione di ‘tecnologie appropriate’ e ‘pratiche di gestione delle risorse’, per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e favorire la riduzione degli sprechi nella catena, che porta dalla produzione al consumo di cibo”. “L’impegno dell’industria alimentare è testimoniato –- precisa Daniele Rossi - dai risultati conseguiti in Italia, negli ultimi 10 anni. Il settore alimentare ha contenuto le emissioni di Co2 di oltre il 30% e ha realizzato un risparmio energetico del 15-20%. Nello stesso arco di tempo, peso e volume degli imballaggi sono stati ridotti di oltre il 40%. Ma non solo. Dal 1990 ad oggi, case history di importanti aziende documentano un risparmio idrico del 60-70%: se ieri per produrre un litro di bevande servivano 6 o 7 litri d’acqua, oggi è possibile arrivare ad utilizzarne poco più di 2 litri. Senza dimenticare l’attenzione rivolta alla ricerca: solo l’industria alimentare italiana spende circa 3 miliardi di euro l’anno per l’innovazione di prodotto e di processo e le politiche di qualità”. “E’ necessario – dichiara il Vicepresidente di Federalimentare per le Politiche Agricole, Luigi Scordamaglia - superare la contrapposizione ideologica tra approccio industriale ed artigianale, tra grande e piccolo, componenti entrambe essenziali per un modello agroalimentare come quello italiano che, grazie all’Expo 2015, potrà essere presentato come modello ideale per rispondere alle esigenze mondiali di food security ed allo stesso tempo di sostenibilità. Ricerca ed innovazione in agricoltura sono altri strumenti essenziali per fornire risposte adeguate ad un mondo che ha necessita di aumentare la produttività agricola, garantendone nel contempo un ridotto impatto sull’ambiente. E’ necessario pertanto evitare qualsiasi divieto oscurantistico sulla ricerca, anche quando coinvolge Ogm o altre tecnologie. Il tutto senza dimenticare un adeguato coordinamento delle politiche internazionali evitando incongruenze quali quelle di numerosi Paesi europei che nel G20 condividono obiettivi di incremento nella produttività agricola e poi adottano riforme della politica agricola europea finalizzate invece a deprimere tale produttività”. “Il tema della sostenibilità dell’intera filiera alimentare non può prescindere – continua Scordamaglia - dalla diffusione di corretti modelli alimentari. E’ necessario procedere a un approfondimento sulla valutazione dell’impatto ambientale delle produzioni alimentari che superi le analisi basate esclusivamente sull’emissione di Co2 e consideri anche altri aspetti, quali l’apporto e la qualità nutrizionale degli alimenti, con particolare riguardo alle proteine animali, nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata, in relazione alle diverse esigenze e fasce d’età dei consumatori. Dobbiamo reagire alle semplificazioni atte a penalizzare tout-court alcune categorie di prodotti alimentari. Dobbiamo reagire alle discriminazioni tra alimenti ‘buoni’ e ‘cattivi’, anche dal punto di vista ambientale. Dobbiamo contemperare (adottando un approccio più scientifico) il dato ambientale con la biodiversità, le tradizioni gastronomiche locali e soprattutto il loro valore nutrizionale per unità di prodotto, quale parametro ineliminabile di corrette e moderne scelte alimentari”. Oggi, l’obiettivo di garantire il diritto al cibo “buono e sicuro” per tutti e di preservare l’esistenza di un maggior numero possibile di forme viventi geneticamente diverse, è parte essenziale delle politiche di sviluppo sostenibile. Per tutelare la biodiversità – che rappresenta una ricchezza da preservare anche a fini economici – l’industria alimentare svolge una costante attività di ricerca e innovazione, che contribuisce anche ad evitare l’estinzione di specie e razze. Ma le sfide globali non si possono vincere, se non c´è il coinvolgimento di tutti. “E’ per questo – conclude Daniele Rossi - che desideriamo collaborare con Fao, Ifad e Pam, con Expo Milano 2015, con il World Economic Forum e con la Commissione Europea per promuovere, coordinare e facilitare le azioni locali e globali che portino a una migliore security alimentare e nutrizionale”.  
   
   
FORMIGONI: UE VALORIZZI LA NOSTRA AGRICOLTURA INTERVENTO AL FORUM DI CERNOBBIO GUARDANDO A EUROPA ED EXPO ´I NOSTRI PRODOTTI ENOGASTRONOMICI STUPIRANNO IL MONDO´  
 
 Cernobbio/co - ´Vogliamo stupire i cittadini del mondo che verranno all´Expo del 2015 anche con la bontà e il gusto sopraffino dei nostri cibi e delle nostre bevande, aiutandoli ad apprezzare il prodotto marchiato Italia e Lombardia´. Il presidente della Regione Roberto Formigoni ha introdotto il tema dell´Esposizione universale all´undicesima edizione del Forum internazionale dell´agricoltura e dell´alimentazione svoltasi il 21 e 22 ottobre a Cernobbio (Como). La seconda lingua dell´incontro organizzato da Coldiretti è, dopo l´italiano, l´inglese e proprio a una platea internazionale si è rivolto il presidente. All´expo Per Riflettere Su Agricoltura - Il futuro dell´alimentazione e dell´ambiente è strettamente correlato al mondo agricolo. Non a caso l´Expo 2015 sollecita una riflessione specifica sulle politiche agricole a livello globale. ´Proprio per questo - ha detto Formigoni accanto al ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Saverio Romano - stiamo lavorando moltissimo con l´obiettivo di proporre non solo iniziative progettuali mirate, ma anche un modello di agricoltura da esportare a livello globale. Un modello basato sulla relazione tra luoghi di produzione, modalità e tecniche di produzione, comportamenti umani e prodotti di qualità´. ´Questo - ha proseguito - è ciò che Milano e la Lombardia vogliono offrire a tutti i popoli. Intendiamo invitare il mondo a emozionarsi di fronte ai nostri piatti tipici, ai nostri ricordi e alle tracce della nostra storia millenaria´. I Tre Assi Dell´impegno Regionale - Proprio sulla promozione dei prodotti agroalimentari di qualità Regione Lombardia sta portando avanti tre assi di intervento: il primo riguarda gli strumenti e gli eventi di valorizzazione delle tipicità enogastronomiche, della filiera corta e della vendita diretta; il secondo è finalizzato alla promozione sul mercato nazionale ed estero; il terzo asse è relativo all´agricoltura biologica che da sempre riceve una particolare attenzione da parte della Regione. C´è anche l´impegno sul fronte della ricerca: dopo aver inaugurato il Centro vitivinicolo di Riccagioia, ´stiamo per aprire - ha annunciato Formigoni - il Polo regionale di Carpaneta a Mantova per la filiera zootecnica energetica ambientale´. Pac Non Penalizzi La Lombardia - Tra le priorità regionali c´è il sostegno della competitività delle imprese agricole. Vale, ad esempio, per il rinnovo a luglio - per il secondo anno - dell´erogazione dell´anticipo del 50 per cento dei contributi relativi al regime di pagamento 2011, pari a 200 milioni di euro. Su questa partita la Lombardia è vigile per fare in modo che ´la nuova Politica agricola comunitaria - ha concluso il presidente - non penalizzi il tipo di agricoltura intensiva e avanzata che noi pratichiamo. Abbiamo già presentato diversi memorandum: chiediamo al Governo di fare un´azione forte perché, essendo uno dei Paesi fondatori dell´Europa, l´Italia faccia ascoltare la propria voce in maniera decisa´.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: UE CONCEDERA´ DEROGA PER GIOVANI AQUILANI RIAMMESSI IN GRADUATORIA ANCHE AGRICOLTORI DEL "CRATERE"  
 
Pescara - La Commissione Ue concederà una deroga con la quale sarà possibile ammettere in graduatoria le domande dei giovani agricoltori aquilani e del "Cratere" esclusi dalla Misura 1.1.2 del Programma di sviluppo rurale per decorrenza dei termini. L´istanza avanzata dall´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, è giustificata dalle numerose difficoltà causate dal sisma che ha colpito la provincia dell´Aquila nel 2009. Molti giovani agricoltori insediatisi temporalmente nei 18 mesi che vanno da gennaio 2008 a giugno 2009 e localizzati nel cosiddetto "Cratere" e in tutta la provincia dell´Aquila, non hanno presentato la domanda di aiuto nei termini previsti dal primo bando utile per la Misura 1.1.2 (30 giugno 2009) o non hanno potuto completare la procedura prevista (mancata consegna del materiale cartaceo). L´assessore Mauro Febbo sottolinea l´importanza di questo risultato arrivato dopo mesi di confronto con la Commissione Ue. "Si tratta - rimarca Febbo - di un ulteriore riconoscimento all´operato del nostro Assessorato e della Regione Abruzzo. Questo è un ennesimo effetto del lavoro che stiamo svolgendo attraverso il quale, con una dimostrata capacità di usufruire degli strumenti e dei mezzi messi a disposizione, ci siamo liberati dell´etichetta di regione "canaglia". Avendo dimostrato competenza nell´esecuzione dei bandi e soprattutto di saper spendere ed erogare i fondi, abbiamo ottenuto la rimodulazione degli stanziamenti del Psr. Con l´accoglimento della nostra richiesta per la Misura 1.1.2 permetteremo a tanti giovani imprenditori di essere valutati ai fini dell´ammissibilità al premio per il primo insediamento. Si tratta di un´indispensabile misura del Psr - sottolinea Febbo - che ha come obiettivo principale quello di favorire il ricambio generazionale".  
   
   
DAL 24 AL 26 A CAGLIARI LA CONFERENZA SULLE POLITICHE DELLA PESCA E L´ACQUACOLTURA  
 
Cagliari - Dal 24 al 26 ottobre Cagliari ospiterà per la prima volta una conferenza sulle politiche della pesca e l’acquacoltura. Due settori che rivestono una grande importanza sotto l’aspetto socio-economico e culturale dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. La Regione Sardegna è impegnata da anni in un importante processo di revisione delle politiche regionali per lo sviluppo del comparto. L’assessorato dell’Agricoltura ha quindi promosso e organizzato una ‘tre giorni’ di confronto tra i protagonisti della politica della pesca e dell’acquacoltura in Italia e in Europa che si sono dati appuntamento all’Hotel Regina Margherita per esaminare lo stato del settore e verificare la necessità di eventuali modifiche degli obiettivi strategici nel quadro di riferimento internazionale, nazionale e locale, sulla base dell’esperienza maturata nei primi quattro anni di attuazione del Fondo europeo della Pesca (Fep). Saranno approfondite le cause che hanno determinato la profonda crisi del settore, e studiati i percorsi e gli strumenti più adeguati per invertire la rotta e garantire uno sviluppo sostenibile per il settore della pesca e dell’acquacoltura nei diversi ambiti territoriali definendo gli indirizzi politici adeguati e i contenuti dei conseguenti atti di programmazione per i prossimi anni. In apertura dei lavori la Commissione europea illustrerà i contenuti della proposta di Riforma della Politica Comune della Pesca. La partecipazione della Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo consentirà di inquadrare tale processo di riforma alla luce delle specificità del mare nostrum. L’incontro si concluderà il giorno 26 con un approfondimento sui temi della cooperazione transfrontaliera e territoriale alla presenza dei partner del progetto strategico Italia Francia Marittimo "Marte+ Mare, Ruralità e Terra - Potenziare l’unitarietà strategica".  
   
   
LA FACCIA GIOVANE DELL´AGRICOLTURA LOMBARDA  
 
Milano - L´agricoltura lombarda lavora al servizio del cittadino, vanta primati ed eccellenze, è di altissima qualità e gode di un apporto tecnologico all´avanguardia. Su questo tema si snoda la mostra ´La faccia giovane dell´agricoltura lombarda´, aperta il 20 ottobre al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e concepita anche con gli aiuti previsti dalle misure del Piano di Sviluppo Rurale (Psr). ´Oltre all´attività produttiva, gli agricoltori sono anche i primi tutori dell´ambiente lombardo´ ha detto Giulio De Capitani, assessore regionale all´Agricoltura aprendo la vernice dell´esposizione. Ma non solo. ´Sono anche tutori di un´identità territoriale e portano la nostra cultura tradizionale nel terzo Millennio: a fronte di questo vengono pagati o corrisposti per uno solo di questi grandi impegni e non sempre in maniera non adeguata. Un patrimonio umano e culturale che deve essere evidenziato e la mostra va in questa direzione´. Lo stesso De Capitani ha voluto sottolineare che la ´sensibilizzazione nei confronti del comparto è indispensabile per il nostro territorio. Abbiamo oltre 300 prodotti di eccellenza, coperti da disciplinari di produzione, che ne garantiscono la sicurezza alimentare e la qualità. Un patrimonio da valorizzare in prospettiva di Expo 2015, che avrà al centro proprio il tema dell´alimentazione´. ´Vogliamo continuare a sostenere - ha ribadito con forza l´assessore - chi si impegna in questo settore. L´agricoltura, oltre a una lunga storia alle spalle, ha un solido presente e può rappresentare il futuro per molti giovani´. Giovanni Crupi, direttore dello sviluppo del Museo Nazionale della Scienza, ha ringraziato Regione Lombardia per l´iniziativa, ricordando l´importanza della tecnologia all´interno di tutto il comparto agroalimentare. La mostra dunque racconta il mondo rurale evidenziandone l´aspetto colto, giovane e tecnologico, dando voce e immagine alle storie più interessanti mediante interviste, contributi audiovisivi realizzati in collaborazione con i protagonisti delle storie selezionate a rappresentare la diffusa eccellenza del mondo rurale lombardo. L´esposizione sarà ospitata da oggi e fino a metà gennaio 2012 negli spazi del Museo milanese, per poi essere riproposta, almeno in parte, cambiando cornice e scenario, in altre province lombarde, in occasione di fiere ed eventi istituzionali come la prossima Fiera Internazionale del Bovino da Latte, in programma per fine ottobre a Cremona.  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: PUBBLICATO DECRETO CHE APPROVA LA "G-CARD"  
 
Palermo - L´assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari ha pubblicato il decreto che sancisce l´operativita´ delle attivita´ relative al rilascio della Lettera di Garanzia, cosiddetta "G - card". Il decreto e i relativi allegati, saranno notificati agli uffici interessati e pubblicati nel sito web dell´ assessorato. La "G - card" e´ stata ideata dall´assessorato regionale delle Risorse agricole e alimentari per facilitare i rapporti tra il settore bancario e le imprese agricole, riducendo le richieste di garanzie collaterali nell´accesso al credito. Piu´ in particolare, la "G - card" e´ il risultato di una convenzione con l´Ismea, l´ Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare, e facilita l´accesso al credito da parte degli agricoltori attraverso il rilascio di una garanzia assicurativa. Il tetto massimo e´ fissato a 250.000 euro, e le garanzie potranno essere concesse entro il limite massimo del 70% dell´importo dei finanziamenti bancari erogati alle imprese beneficiarie. Per i giovani agricoltori la percentuale sale all´80%. "Quello del credito e´ un problema urgente e che ha bisogno di soluzioni immediate - dice D´antrassi, secondo cui - la "G - card" rappresenta un provvedimento funzionale e di reddito per le aziende, che potranno surrogare le normali garanzie per accedere ai finanziamenti bancari. In questo modo, i nostri imprenditori avranno un accesso al credito piu´ agevole e a un tasso piu´ basso. L´imprenditore non dovra´ piu´ legare la richiesta di una garanzia a un finanziamento ma potra´ ottenere un´apertura di garanzia teorica prima di recarsi in banca´´.  
   
   
DEBITI AZIENDE AGRICOLE, RASSICURAZIONI CAPPELLACCI - CHERCHI  
 
Cagliari - "Quella della legge 44 è una brutta storia, i cui effetti sono stati scaricati sui soggetti più deboli. Proprio chi aveva bisogno di aiuto si trova oggi penalizzato da quello che sarebbe dovuto essere, almeno nelle intenzioni di chi a suo tempo lo aveva posto in essere, uno strumento di sostegno. La legge 44 è divenuta una "patata bollente", oggetto di un gioco di scarico delle responsabilità. La politica ha il dovere di intervenire per rimediare agli errori del passato. Noi assumiamo l´impegno di dare risposte che il sistema attende da vent’anni e lo facciamo insieme a chi rappresenta il settore, vive quotidianamente i problemi di cui si tratta e può dare una mano a individuare sia le soluzioni immediate che quelle di prospettiva. Molti calcoli relativi agli interessi erano viziati da errori: difformità le cui conseguenze non possono certo essere lasciate sulle spalle dei cittadini che hanno riposto il proprio affidamento nelle istituzioni. Noi stiamo individuando le soluzioni e nel frattempo abbiamo sospeso le procedure in corso". Così si è espresso il Presidente Cappellacci nel corso della conferenza stampa tenutasi a villa Devoto ieri mattina alla quale, oltre la stampa, hanno partecipato anche le organizzazioni professionali agricole. "4948 imprese vivono questo problema per un ammontare complessivo di 31 milioni - ha aggiunto l´assessore Oscar Cherchi - il 25% di queste per quote fino a 2000 euro. Il 44% dai 2000 ai 5000 euro. La legge 44 prevedeva un regime di aiuto per l´abbattimento degli interessi: con la delibera adottata dalla Giunta abbiamo sospeso il recupero di questa quota che dalla commissione europea era stata considerata aiuto di stato illegittimo. Non rientra, pertanto, in questo provvedimento, la quota di recupero in quota capitale dei mutui, legata alle banche. In questo caso non può essere un atto amministrativo, purtroppo, a bloccare le aste, che attengono al rapporto con gli Istituti di Credito. L’assessorato ha già avviato le interlocuzioni con Bruxelles per cercare di riaprire un discorso che si era interrotto da troppo tempo e che nelle nostre intenzioni dovrebbe andare incontro alle esigenze delle aziende che attualmente sono in crisi anche per questa annosa situazione". Gli importi da recuperare coinvolgono 4947 imprese, e di queste 1260 per importi fino a 2000 euro; 2183 con importi fra 2000 e 5000; 891 fra 5000 e 10000; 391 fra 10000 e 20000; 171 fra 20000 e 50000; 35 fra 50000 e 100000; 16 oltre 100000.  
   
   
AMMODERNAMENTO AZIENDE AGRICOLE DI MONTAGNA DEL VENETO: APERTO BANDO DA 8,1 MILIONI DI EURO  
 
Venezia - “Per sostenere le esigenze di ammodernamento delle aziende agricole della montagna veneta, la Giunta regionale ha deciso di aprire i termini per la presentazione di domande di premio riferite alla misura 121 del Programma di Sviluppo Rurale”. Lo ha annunciato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato: “con uno specifico provvedimento – ha aggiunto – abbiamo voluto riconoscere il ruolo di prioritaria importanza che tali aziende svolgono sul territorio, riservando loro gli 8 milioni 100 mila euro ancora disponibili per la misura in questione. Per le imprese di pianura provvederemo nelle prossime settimane, unitamente agli altri Bandi del Psr”. “Nelle aree svantaggiate di montagna – ha ribadito Manzato – dobbiamo creare migliori condizioni di competitività dei sistemi produttivi agricoli locali, soprattutto per evitare l’abbandono dell’attività e quindi il venir meno dell’attività di manutenzione del territorio. Questo fenomeno avrebbe conseguenze negative di carattere generale, con effetti anche sul paesaggio, sulla difesa idrogeologica e sul comparto turistico – ricreativo”. Sul provvedimento approvato dalla Giunta si era espressa positivamente la competente Commissione consiliare, proponendo alcune modifiche ai criteri di assegnazione. Il bando prevede, tra l’altro, di applicare una maggiorazione percentuale di 10 punti all’intensità di aiuto per tutti gli interventi di ristrutturazione del settore lattiero caseario, senza riguardo alla quota dell’azienda. La spesa massima ammissibile è di 600 mila euro per tutti i settori produttivi. Le richieste di contributo andranno presentate entro il 30 gennaio prossimo. Gli indirizzi procedurali saranno compitamente dettagliati da parte di Avepa con proprio specifico provvedimento.  
   
   
ALIMENTARE. MANZATO CHIEDE CHIARIMENTI SU ATTIVITÀ SIMEST: “LO STATO FINANZIA LA NOSTRA CONCORRENZA?”  
 
Venezia - “Voglio chiarimenti e certezze immediate. La denuncia del presidente di Coldiretti Sergio Marini non deve restare senza seguito, tenuto conto che non è la prima volta che alla Simest, di proprietà dello Stato italiano, è attribuita la responsabilità di finanziare iniziative che non solo fanno concorrenza ai produttori del nostro Paese, ma compromettono l’immagine del Made in Italy”. E’ la reazione dell’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato di fronte a quanto reso pubblico oggi a Cernobbio sulle attività della società statale per il sostegno delle imprese. “Chiedo al Governo al Ministro Saverio Romano e al Parlamento – ha aggiunto Manzato – di aprire un’inchiesta per chiarire tutti gli aspetti di una vicenda che vede come protagonista una società statale nel danneggiare la produzione nazionale. Nel frattempo vanno fermate tutte le azioni in essere da parte della Sismet che vanno contro gli interessi di quanti si spaccano la schiena lavorando nel nostro territorio per fare qualità riconosciuta e denominata”. Una prima segnalazione aveva già riguardato il sostegno alla produzione di pecorino in Paesi dell’Est attraverso Lactalis. Oggi la denuncia di Coldiretti ha riguardato la salumeria Rosi del Gruppo Parmacotto, dove Simest sarebbe entrata nel capitale sociale per rafforzare le catene di vendite all’estero, ma che a New York venderebbe anche finocchiella, salame toscano, culatello e addirittura salsiccia calabrese (Dop) prodotti negli Usa. “Ci troviamo di fronte ad una situazione assurda – ha concluso Manzato – dove lo Stato italiano finanzia la concorrenza ai prodotti realizzati in Italia con materia prima italiana. Di più: se risultasse confermata la vendita di un prodotto con lo stesso nome identificativo di una Dop italiana, ci troveremmo di fronte al paradosso di uno Stato che sostiene la registrazione della Dop e nello stesso tempo finanzia i falsi e attività che violano le stesse regole comunitarie”.  
   
   
AUSTRIA, AUMENTA COMMERCIO PRODOTTI ALIMENTARI  
 
Nel 2010 il commercio di articoli alimentari in Austria ha registrato un aumento dell´1,9 per cento, raggiungendo un controvalore di 17,3 miliardi di euro. Il discount ha registrato un tasso di crescita particolarmente basso (+0,9 per cento). Il settore è determinato da significativa concentrazione (tre gruppi controllano l´80 per cento del mercato) e dalla forte concorrenza, che sussiste in maniera consistente in questo ramo del mercato: ai dati attuali, vi sarebbero infatti circa 6.000 negozi di alimentari in tutto il Paese. Nell´ultimo anno in Austria la vendita di prodotti biologici ha fatto registrare un deciso aumento, pari al 20 per cento, raggiungendo un fatturato di 1,05 miliardi di euro.  
   
   
FVG: APPROVATO PROGRAMMA TRIENNALE APISTICO  
 
Trieste - E´ stato approvato ieri dalla Giunta regionale il programma triennale per l´apicoltura 2011-2013. Proposto dall´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, è stato predisposto dalla direzione centrale, e consente di delegare alle Province gli interventi nel settore dell´allevamento delle api, assegnando i relativi indirizzi. Gli interventi previsti dal programma per il comparto apistico si rivelano importanti a livello strutturale, commenta l´assessore Violino, "in quanto agiscono anche a favore dei piccoli produttori, cioè di coloro che possiedono pochi alveari, con l´obiettivo di riconsolidare un settore fondamentale per la salute dell´intero ecosistema, non soltanto di quello rurale". Il programma prevede infatti incentivi per l´acquisto di arnie, ma anche per attività di formazione degli operatori del comparto, nonché per iniziative di divulgazione. Esso contempla il trasferimento alle Province di oltre 62 mila euro per gli aiuti agli investimenti nelle aziende da assegnare per l´anno in corso. E di altri 50 mila euro per i finanziamenti per lo sviluppo dell´agricoltura. Nel 2009, nel Friuli Venezia Giulia hanno operato 1.239 apicoltori, con un patrimonio complessivo di 25.069 alveari dislocati in 1.959 apiari. Sono dati che evidenziano un incremento del settore: gli apicoltori nel 2008 erano 1.200, e gli alveari 24.080. "Questi dati - aggiunge l´assessore Violino - mettono in risalto l´efficacia del provvedimento adottato dalla Regione per la sospensione delle autorizzazioni all´impiego di sementi conciate con prodotti fitosanitari contenenti nicotinoidi; prodotti che nel Friuli Venezia Giulia venivano usati nelle aree coltivate della pianura, e in prevalenza per la maidicoltura". Nel settore apistico regionale la produzione annua di miele oscilla tra le 470 e le 1.100 tonnellate l´anno. Ciò in conseguenza dell´andamento climatico stagionale e delle malattie delle api.  
   
   
API E CONCIA SEMENTI MAIS: PER ASSOSEMENTI NUOVA DELUSIONE, MA ANCHE PERPLESSITA’ RICERCA APENET  
 
"Non possiamo non dirci delusi dall’annuncio di questa nuova proroga della sospensione per le sementi di mais. Come aziende sementiere abbiamo dimostrato i risultati positivi sul fronte della sicurezza che possono essere raggiunti – afferma Giuseppe Carli, presidente della Sezione colture industriali di Assosementi – ricorrendo alle nuove tecnologie di concia e ci dispiace che questo non sia emerso in pieno dopo tre anni di sperimentazione del programma di ricerca Apenet”. “Difficile ora spingersi in ulteriori commenti senza conoscere la relazione 2011 del progetto Apenet, tuttavia – continua Carli – appare sempre più singolare la posizione dell’Italia che conferma un atteggiamento estremamente cautelativo mentre altri paesi, a seguito di specifiche sperimentazioni, consentono alle aziende sementiere ed agli agricoltori di impiegare i prodotti concianti sospesi sul mais”. “Ribadiamo di nuovo la nostra disponibilità a collaborare con tutte le istituzioni per consentire ai produttori agricoli, le uniche figure che si trovano ad essere danneggiate da questa situazione, di potere presto tornare ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili per coltivare mais nel rispetto di criteri di sicurezza ambientale e di economicità – sottolinea Assosementi – e quindi apprezziamo la volontà delle nostre autorità di meglio coinvolgere la Comunità europea, l’Agenzia per la sicurezza alimentare e le stesse regioni per trovare una soluzione che non può non essere condivisa”.  
   
   
PSR, ATTIVO IL FONDO DI GARANZIA ISMEA PER LE IMPRESE AGRICOLE DELLA BASILICATA  
 
Un aiuto agli imprenditori agricoli in procinto di affrontare importanti investimenti per ammodernare le aziende, accrescere il valore aggiunto dei propri prodotti, agricoli e forestali, e diversificare le attività del fondo con la produzione di agro-energie. Il supporto è dato dal Fondo di garanzia in agricoltura, uno strumento voluto dalla Regione e gestito dall’ Ismea (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che è disponibile e operativo. L’obiettivo: facilitare l’accesso al credito e incrementare la capacità di investimento delle imprese. In queste settimane molte imprese agricole si trovano ad effettuare consistenti investimenti incentivati dalle Misure 121, 123 e 311 del Piano di sviluppo rurale (Psr), per le quali è definitivamente conclusa la fase istruttoria. L’accordo con l’Ismea prevede che la Regione Basilicata per la concessione delle garanzie possa avvalersi del Fondo nazionale dell’Istituto, destinando a garanzia le risorse finanziarie individuate nell’ambito del Psr e finalizzate agli investimenti. Il fondo è di tipo rotativo, cioè Ismea, per le tre misure, accantona come garanzia, cogaranzia e controgaranzia per l’istituto di credito una quota pari all’8 per cento dell’investimento ammesso a contributo. Il fondo di garanzia ha una dotazione di 8 milioni e 860 mila euro ed è così ripartito: 3 milioni di euro per la Misura 121, 3 milioni e 270 mila euro per la Misura 123 e 2 milioni e 590 mila euro per la Misura 311. Per favorire l’accesso al credito degli imprenditori del settore agricolo e del settore della pesca e acquacoltura ed agevolare la realizzazione degli interventi previsti dal Psr e Fondo europeo per la pesca (Fep), inoltre, Regione e Abi hanno sottoscritto un protocollo d’intesa e si è in procinto di sottoscrivere le convenzioni con le banche, per dare piena attuazione agli strumenti agevolativi messi in campo.  
   
   
AGRICOLTURA. UN PSR PIÙ DINAMICO E FLESSIBILE: VENETO PRIMO NELL’ATTIVARE PROCESSI DI SEMPLIFICAZIONE  
 
Padova - “Il Programma di Sviluppo Rurale ha svolto e svolge nel Veneto un ruolo fondamentale, contribuendo in maniera significativa al progresso del settore primario, supportando sviluppo e innovazione del comparto, dal 2007 al 2013, con oltre un miliardo di euro. Abbiamo però bisogno di un Psr dinamico, flessibile ed efficiente, per ottimizzarne gli effetti”. Lo ha affermato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, intervenutoil 21 ottobre a Padova al convegno organizzato dalla Cia regionale alla luce delle proposte di riforma dell’agricoltura annunciate dalla Commissione Europea. “Il Veneto ha già dato corso – ha aggiunto l’assessore – a bandi per ben 600 milioni di euro. A questi si aggiungono altri 75 milioni in fase di assegnazione. Le domande finanziate sono in complesso circa 32 mila, cui si aggiungono circa 650 richieste di finanziamento nell’ambito dei Gal. La macchina finanziaria ha funzionato bene e sta dando risultati positivi, ma è necessario continuare ad assicurare i finanziamenti, rispetto ad un bilancio regionale sempre più ristretto, che non sarebbe in grado di assicurare budget di questa entità. Come Regione, ci impegniamo a garantire la quota di cofinanziamento che attiva l’intera spesa pubblica, della quale la parte regionale rappresenta il 17 per cento”. “Questi fondi devono in ogni caso essere gestiti e distribuiti secondo regole condivise; indirizzandoli là dove fungono da moltiplicatore di reddito, creando lavoro, ricchezza, vantaggi agli agricoltori ed ai cittadini. Sono inoltre fondamentali la trasparenza dei criteri di assegnazione, la puntualità dei controlli, il rispetto delle procedure e dei tempi. Di sicuro, tuttavia, per rendere il Psr dinamico, flessibile ed efficiente – ha affermato Manzato – dobbiamo andare avanti nel percorso avviato dal 2009 con la semplificazione nei processi burocratici”. “A tale processo – ha puntualizzato l’assessore – deve seguire anche una programmazione più aderente alle necessità esistenti, con una revisione profonda delle misure agroambientali dell’asse 2, dove l’adesione degli agricoltori è stata insoddisfacente e lontana dagli obiettivi che ci eravamo fissati. Questo perché, come abbiamo dimostrato alla Commissione Europea ottenendo un innalzamento del 20%, i pagamenti erano percentualmente troppo bassi e non sufficienti a compensare gli impegni. Entro l’anno, inoltre, apriremo i bandi su una nuova azione agro ambientale, rivolta alle grandi colture (mais soia, frumento, girasole, tabacco) centrata sulla riduzione della concimazione e dei consumi irrigui”. “Stiamo anche approntando una modifica finanziaria che ci consentirà di spostare risorse importanti del Psr dall’asse agro ambientale a quello della competitività: – ha continuato Manzato – non perché non crediamo nell’ambiente, ma perché pensiamo di poter usare meglio le risorse, anche con finalità ambientali, operando su entrambi i fronti”. Entro l’anno corrente infine, saranno aperti alcuni bandi importanti: il pacchetto giovani che prevede oltre 40 milioni euro destinati a finanziare circa 400 nuove imprese agricole; la misura di investimento nelle aziende agricole con un totale di 30 milioni di euro; investimenti sulla qualità e promozione nei mercati nazionali ed europei per oltre 10 milioni di euro ed altri 10 milioni euro per agriturismi, fattorie didattiche, investimenti per la produzione e la vendita di energia. “Per il futuro – ha concluso Manzato – stiamo attivando una consultazione generale per capire come il mondo agricolo del Veneto vede la nuova Pac, quali ne possono essere gli effetti sul nostro territorio alla luce delle proposte della Commissione e per ricevere idee e proposte utili a migliorare i nuovi regolamenti che governeranno l’agricoltura europea fino al 2020”.  
   
   
OLIO “DOP UMBRIA”: DA NOVEMBRE POSSIBILE OLEIFICAZIONE NELL’INTERA AREA DI PRODUZIONE  
 
“Il Ministero delle Politiche agricole ha trasmesso a Bruxelles la proposta di modifica del disciplinare di produzione dell’olio ‘Dop Umbria’ e sta per emanare il decreto di approvazione della ‘protezione transitoria’ che permetterà di produrre la ‘Dop’ secondo le nuove regole già da questa stagione olearia”. Lo ha reso noto l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, intervenendo stamani alla conferenza-stampa di presentazione della quattordicesima edizione di “Frantoi aperti”. “Un risultato importante e particolarmente atteso dai produttori olivicoli umbri – ha detto l’assessore regionale – che, in attesa dell’approvazione da parte della Commissione europea, potranno praticare fin da subito l’oleificazione delle olive prodotte non solo nei frantoi delle singole sottozone di coltivazione, come stabilisce l’attuale disciplinare, ma in quelli dell’intero areale di produzione dell’extravergine ‘Dop Umbria’. L’emanazione del decreto che permetterà di usufruire della ‘protezione transitoria’, come previsto dalla normativa nazionale, è infatti prevista per i primi di novembre”. “La Regione – ha ricordato – ha espresso il suo parere positivo sulla richiesta di adeguamento del disciplinare, in modo da superare le problematiche derivanti dalla sua applicazione e renderlo più rispondente alle esigenze di sviluppo delle imprese agricole e dell’intera filiera, e sostiene con forza gli investimenti del settore per innovarsi e competere. Il nuovo disciplinare – ha aggiunto – rappresenta un’opportunità in più che auspichiamo sia colta dai produttori per incrementare i quantitativi di olio extravergine a denominazione di origine protetta, una delle eccellenze dell’Umbria”. “L’olio – ha concluso – è uno dei prodotti che meglio esprimono e comunicano l’identità dell’Umbria e una manifestazione come ‘Frantoi aperti’ rappresenta, pertanto, una occasione fondamentale per far conoscere e valorizzare questo nostro immenso patrimonio non solo tra i turisti che richiama ogni anno, ma anche tra gli stessi umbri”.  
   
   
BIOLOGICO, EMILIA-ROMAGNA PRIMA REGIONE IN ITALIA PER NUMERO DI OPERATORI. OCCORRE COLLEGARE DI PIÙ PRODUZIONE E MERCATO  
 
Bologna - “Proporremo ai grandi operatori del biologico regionali e nazionali l’adesione a contratti quadro con produttori e allevatori per programmare meglio le produzioni e le loro caratteristiche, anche ampliando la possibilità di usufruire dei contributi già previsti al riguardo dal Psr”. Lo ha annunciato ieri a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni , in occasione del convegno “Il futuro del biologico in Emilia-romagna tra orientamento al mercato e nuova Pac”. “I dati confermano che l’Emilia-romagna è prima in Italia per numero di operatori biologici e prima nel nord del Paese per superfici coltivate – ha detto Rabboni – tuttavia assistiamo a un paradosso: di fronte a una domanda di prodotti biologici in forte crescita, con un +12% in Italia, anche nella nostra regione le superfici coltivate rimangono sostanzialmente stabili. Da qui l’esigenza di lavorare per collegare sempre più produzioni e domanda”. Tre le proposte avanzate da Rabboni. Accordi di filiera dunque, ma anche necessità di differenziare gli aiuti del Piano regionale di sviluppo rurale in relazione alle diverse tipologie di produzione biologica, “per sostenere maggiormente quelle che promuovono a loro volta produzioni bio a monte e a valle” e - infine - una banca dati centralizzata realizzata d’intesa con il Ministero e con le altre Regioni per prevenire l’agropirateria , perché “la penetrazione di falsi prodotti bio produrrebbe un danno gravissimo alla reputazione dell’intero sistema”. I dati del biologico in Emilia-romagna - Con i suoi 3585 operatori, in crescita del 2,3 % rispetto al 2009, l’Emilia-romagna si conferma, anche nel 2009 la prima regione “bio” in Italia. Secondo i dati diffusi oggi a Bologna dall’assessorato regionale all’agricoltura, le aziende agricole emiliano-romagnole che hanno bandito l’uso della chimica sono 2725 (erano 2699 nel 2009), mentre le imprese di trasformazione 860 (805 nel 2009). In crescita in particolare gli allevamenti bio (passati da 580 a 625, +7,76%) e le aziende agricole in conversione ( da 301 a 441, pari a un + 46,51%). Considerando l’articolazione sul territorio, la provincia in testa alla classifica per numero di aziende agricole biologiche è quella di Forlì-cesena con 549, seguita da quella di Parma con 434 e da quella di Bologna con 359. La superficie bio in regione è complessivamente pari a 76.781 ettari (in calo dell’1,28% rispetto all’anno precedente), circa il 7% della superficie agricola totale: un dato questo che pone l’Emilia-romagna al primo posto tra le Regioni del nord Italia. Dal 2007 a oggi il biologico pur contando meno del 3% del totale delle aziende agricole regionali ha ricevuto finanziamenti dal Piano regionale di sviluppo rurale per un totale di 181 milioni di euro pari al 34% dei contributi complessivi. Si tratta in prevalenza di contributi volti a compensare i maggiori costi derivanti dall’applicazione dell’agricoltura biologica a fronte del riconoscimento del beneficio ambientale che questo tipo di agricoltura rende alla collettività.  
   
   
NOMINATI NUOVO PRESIDENTE ENTE FORESTE E DG ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SARDEGNA  
 
Cagliari - L’avvocato Giorgio Murino è il nuovo presidente dell’Ente Foreste della Sardegna. La nomina è stata fatta dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Giorgio Oppi, di concerto col presidente Ugo Cappellacci. Nella stessa seduta, l´esecutivo ha nominato Antonello Usai direttore generale dell´Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna.  
   
   
VINO, REGIONE UMBRIA COSTITUISCE GRUPPO LAVORO PER PROGETTO PROMOZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE  
 
Un gruppo di lavoro, che si avvarrà di esperti esterni, per la valorizzazione del vino umbro. “Oggi più che mai, in una fase di crisi globale, siamo chiamati a condividere strategie e azioni per competere sui mercati nazionali e internazionali”, ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, intervenendo il 20 ottobre a Palazzo Donini alla presentazione della Conferenza internazionale Turismo del Vino e Workshop 2012, evento mondiale dedicato al settore del vino e dei viaggi che - per la prima volta in Italia – si svolgerà in Umbria dal 30 gennaio al 2 febbraio 2012. “In Umbria – ha sottolineato l’assessore – ci sono i numeri e la qualità del prodotto, ma occorre ripensare tutta l’offerta regionale, individuando gli obiettivi e gli strumenti di un marketing che punti anche sulle peculiarità del territorio e le esperienze che vi si possono vivere. A questo scopo, con i Consorzi dei produttori di vino e le organizzazioni agricole riuniti nel ‘Tavolo verde’, la Regione ha deciso di dar vita a un gruppo di lavoro che dovrà elaborare un piano organico di interventi finalizzati ad irrobustire le azioni a sostegno del settore sia per la sua qualità e innovazione, ma soprattutto per la promozione e commercializzazione del vino”. Del gruppo faranno parte “soggetti istituzionali e del mondo vitivinicolo – ha aggiunto – chiamati a concertare strategie e politiche per la crescita del settore a partire da una solida base conoscitiva, con l’apporto significativo di esperti del settore, in uno scenario sempre più competitivo”.  
   
   
COPAIM PREMIATA ALLA BIENNALE DI ANUGA VIVIUM: MIGLIORE INNOVAZIONE DI PRODOTTO  
 
Colonia: Alla biennale Anuga, che si è svolta a Colonia dall’8 al 12 ottobre, Copaim S.p.a. Si è aggiudicata il premio Italian Anuga Awards come “Migliore Innovazione di Prodotto” con “Vivium”, la prima linea gastronomica probiotica, unica alternativa vegetale, nell’ambito degli alimenti funzionali con componente probiotica, ai prodotti caseari risultando adatta, dunque, anche alle persone intolleranti ai latticini. “La Linea probiotica Vivium è il frutto di una quadriennale attività di ricerca e portata avanti da Copaim in collaborazione con l’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari Cnr-ispa di Bari Sviluppo – dichiara Daniele Lombardelli, Presidente di Copaim -. Si tratta di una innovazione unica, che ben sintetizza l’incontro tra il gusto della tradizione mediterranea e un’alimentazione finalizzata al benessere fisico. L’italian Anuga Awards è per noi motivo di orgoglio e attesta a livello internazionale il nostro impegno per l’innovazione e la qualità”. L’italian Anuga Awards è un concorso riservato agli espositori italiani e assegna 10 premi alle produzioni che si distinguono per innovazione di prodotto e di packaging. La biennale di Anuga è una delle più importanti fiere per il settore agroalimentare, con oltre 6.500 espositori e più di 149.000 visitatori provenienti da tutto il mondo. A Colonia si danno appuntamento i produttori internazionali più innovativi e originali pronti a presentare le proprie novità, spesso capaci di dettare le moderne tendenze del settore agroalimentare e delle bevande. Per ulteriori informazioni: www.Copaim.it Copaim, azienda leader nella produzione e prima azienda esportatrice di prodotti di gastronomia fresca, è presente sul mercato con una gamma di prodotti unica per qualità e varietà grazie a un sistema che basa il suo successo sull’integrazione fra produzione, selezione, garanzia e distribuzione. Le referenze di Copaim per il banco assistito e per il take away coprono tutte le fasi del pasto e del menu tradizionale italiano e comprendono antipasti e contorni, primi piatti, secondi, sughi, salse e snack preparati a base di pesce, verdure e paste fresche. Completa l’offerta Vivium, la prima linea gastronomica probiotica lanciata sul mercato  
   
   
LA CULTURA DEL MANGIAR SANO ENTRA IN CLASSE “BEST FOOD GENERATION, LA TRIBU’ DELL’EXPO” EXPO2015 E RIO MARE INSIEME IN UN CAMMINO LUNGO 4 ANNI PER EDUCARE I BAMBINI DI OGGI, LA GENERAZIONE DEL FUTURO, ALLA NUTRIZIONE RESPONSABILE  
 
Nel corso di una tavola rotonda alla presenza di opinion leader quali Michele Carruba - professore all’Università degli Studi di Milano e Direttore del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità, Luigi Ballerini – medico psicanalista e scrittore per bambini, Fausto Tinti – professore associato di zoologia dell’Università di Bologna, Susanna Messaggio – conduttrice televisiva - e Lucia D’adda food redattrice di Blogmamma.it e blogger, è stata presentata la partnership tra Expo2015 e Rio Mare, che vede le due aziende concretamente impegnate per promuovere una corretta alimentazione tra i bambini delle scuole elementari. La partnership, la prima che Expo2015 sigla con un’azienda, si concretizza nella realizzazione di un progetto didattico quadriennale, “Best Food Generation, la tribù dell’Expo”, dedicato alle scuole elementari primarie. L’obiettivo del progetto è quello di stimolare a scuola l’insegnamento della nutrizione responsabile e la formazione delle nuove generazioni, contribuendo così concretamente ed efficacemente a promuovere stili di vita corretti e sostenibili. Un cammino lungo 4 anni, nel corso dei quali i bambini, sotto la guida degli insegnanti e con l’aiuto dei kit didattici sviluppati volta per volta, potranno affrontare in classe il tema dell’alimentazione sotto diversi punti di vista dalla varietà, alla qualità/quantità fino alla scelta di prodotti che rispettino l’ambiente. “Siamo contenti che un marchio attento non solo agli aspetti nutrizionali, ma anche impegnato concretamente nella ricerca di soluzioni che contribuiscano a salvaguardare l’ambiente, come Rio Mare, abbia dato sin da subito piena adesione al progetto culturale di Expo 2015” – dichiara Giuseppe Sala, Amministratore delegato di Expo2015 S.p.a. – “Questa partnership rappresenta per noi un importante passo verso il raggiungimento di uno degli obiettivi dell’Esposizione Universale: educare a una corretta alimentazione per favorire nuovi stili di vita, a cominciare dai bambini”. “Siamo davvero molto orgogliosi di aver iniziato questo cammino insieme ad Expo2015 – ha dichiarato Ernesto Trovamala, Amministratore delegato di Bolton Alimentari che commercializza il marchio Rio Mare – Da anni ci impegniamo per diffondere la cultura del mangiar sano e questo progetto scuola è uno degli esempi concreti dell’impegno della nostra azienda a 360° per offrire prodotti sani e di qualità che rispettino l’ambiente e le persone. Per questo abbiamo abbracciato con entusiasmo l’iniziativa di Expo2015”. Dai dati dell’ultimo rapporto dell’Ocse sull’obesità risulta che in Italia ad otto anni, un bambino su tre è in sovrappeso o obeso: un dato che ci fa guadagnare il primo posto in Europa per obesità infantile. Come possiamo, dunque, aiutare i bambini a mangiar sano? Per insegnare a seguire un corretto stile di vita e un’alimentazione equilibrata, la scuola ha un ruolo di primo piano a diretto supporto del lavoro quotidiano dei genitori. Ancora oggi, invece, secondo recenti ricerche risulta che, su tutto il territorio nazionale, solo il 33% delle scuole ha avviato iniziative a favore di una sana alimentazione e dell’attività motoria. Sviluppato e realizzato in collaborazione con il Prof. Michele Carruba, uno dei massimi esperti di nutrizione in Italia, e con il Dott. Luigi Ballerini, il progetto didattico declinerà il tema centrale della nutrizione responsabile nelle 4 aree tematiche, una per ogni anno scolastico, chiamando le classi a realizzare dei lavori creativi relativi al tema in corso. I lavori saranno poi giudicati da una commissione che eleggerà, ogni anno, la classe vincitrice, permettendo così alla scuola di appartenenza di vincere un premio. “Oggi sappiamo con certezza che mangiar bene significa vivere di più e vivere meglio, perché grazie ad una corretta alimentazione, si previene l’obesità diminuendo di conseguenza il rischio di malattie morali (come quelle cardiovascolari, tumorali ecc), di cui l’obesità è una delle cause. – ha affermato Michele Carruba durante la tavola rotonda –È molto importante, quindi, che la gente sia informata sui benefici di una dieta bilanciata. Noi, infatti, mangiamo mediamente 4 volte al giorno ma non sempre lo facciamo consapevolmente, come dimostrano i dati più recenti: in Italia oggi abbiamo il 12% di bambini obesi ed il 24% in sovrappeso. E questo è un dato preoccupante perché siamo i primi in Europa. Se, quindi, ancora non esiste una diffusa cultura della corretta alimentazione nella popolazione occorre impegnarsi per promuoverla a tutti i livelli, adulti e bambini. Soprattutto nei bambini, che non sanno cosa è giusto e cosa è sbagliato mangiare, se nessuno glielo insegna. Il più delle volte scorrette abitudini alimentari seguite dai genitori si trasferiscono ai bambini. Per questo la scuola assume un ruolo significativo: iniziando il prima possibile ad educare bene i bambini, favoriamo la costruzione di uno stile di vita alimentare corretto che si porteranno dietro per tutta la vita – conclude Carruba. Nella vita di tutti i giorni, chi decide però veramente cosa si mangia a pranzo e a cena? "Cosa realmente ci sia nel piatto, dipende dall’età dei membri della famiglia. – racconta Susanna Messaggio – “Al piccolo cucino io (6 anni) e in genere mangia tutto, tranne le verdure con le quali devo ingegnosamente lavorare come un’acrobata per fargliele ingerire. La grande (16 anni ), dipende molto dagli stati d’animo, io cucino, ma lei è capace di cambiare completamente quello che ha nel piatto, a seconda di come “ girano i suoi ormoni”. Se si sente gonfia predilige pesce. Altrimenti mangia tutto. In questo caso, come dice la nonna, meglio regalarle un vestito che invitarla a cena!” Come possiamo, dunque, portare i bambini a sperimentare piatti nuovi, che magari non sono sempre in linea coi loro desideri? “Mai forzare i bambini a mangiare contro la loro volontà – ha spiegato Luigi Ballerini – “dobbiamo piuttosto aiutarli stimolando l’imitazione dei comportamenti dei più grandi. Se i bambini vedono che gli adulti mangiano di gusto sono portati a partecipare alla stessa esperienza. Per loro sarà aderire a una soddisfazione che vedono già in atto. È, inoltre, molto importante - continua Ballerini - presentare la varietà come un valore: trasmettere nella quotidianità il piacere di assaggiare, senza forzare e rispettando i tempi del bambino”. Un suggerimento preso alla lettera da Lucia D’adda. “I miei figli hanno una dieta varia e sana perché li ho da sempre abituati a mangiare di tutto, coinvolgendoli in cucina nella preparazione dei piatti e nella spesa quotidiana. – conferma Lucia – “Da quando ho intrapreso l’avventura del blog, inoltre, mi seguono e mi suggeriscono le ricette da preparare e da pubblicare. Proprio per questo da mamma e anche da blogger foodie, non posso che apprezzare l’idea di un progetto che educhi i ragazzi a mangiare sano, che li incuriosisca davanti a un alimento nuovo e che li sproni a variare il più possibile il loro menù quotidiano. E’ una sfida per loro, ma anche per noi mamme!” Perfettamente inserito nel cuore di un evento, qual è l’Esposizione Universale che vuole essere un momento di dibattito e confronto, dando visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione al fine di raggiungere un’alimentazione sana e sostenibile, il progetto scuola “Best Food Generation, la tribù dell’Expo” culminerà proprio nel 2015 con una serie di iniziative aperte ai bambini e alle loro famiglie di educazione alimentare, che promuovano contemporaneamente la cura e la protezione dell’ambiente, attraverso la scelta di quei prodotti eco-friendly, garantendo alle future generazioni un "pianeta sostenibile". “Per nutrire il pianeta e il mare innanzitutto è fondamentale conoscerli, conoscere bene come sono fatti, chi ci vive (animali, piante, alghe e batteri) e come funzionano (gli ecosistemi, le reti alimentari) – ha ricordato oggi Fausto Tinti, Professore Associato di Zoologia, Dipartimento di Biologia Evoluzionistica, Facoltà di Scienze, Università di Bologna - Dalla conoscenza derivano rispetto - attenzione, cura e conservazione - e la capacità di usare in modo sostenibile le risorse (alimentari) del mare. Due passi fondamentali in cui soprattutto chi è chiamato a gestire (enti pubblici) e utilizzare (aziende private) le risorse naturali hanno un ruolo di grande responsabilità verso il futuro” – conclude Tinti – “Rio Mare sta facendo la sua parte. Con scelte alimentari consapevoli e responsabili e con la propria intelligenza nell’uso delle risorse alimentari, ogni persona, ogni famiglia, ogni società umana può davvero nutrire il mare”. Nutrizione e sostenibilità ambientale, sono temi, infatti, particolarmente cari a Rio Mare, che da sempre lavora per portare dal mare alla tavola degli italiani prodotti genuini e ricchi di gusto che sposano il piacere della buona cucina con un’alimentazione sana e di qualità nel rispetto dell’ambiente, come testimoniato dal primo Report di Sostenibilità “Qualità Responsabile” presentato quest’anno. Il progetto scuola “Best Food Generation – la tribù dell’Expo” rappresenta un’importante occasione in cui pubblico e privato, scuola e aziende, uniscono le proprie forze con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura della corretta alimentazione, a partire sin dai primi anni di vita  
   
   
A NOVEMBRE PARTE A PAESTUM IL SESTO “SALONE DELLA MOZZARELLA”  
 
Dal 25 al 27 novembre parte all’Ariston di Pestum la sesta edizione del “Salone Internazionale della Mozzarella di Bufala Campana e dell´Alimentazione Mediterranea” L’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Salerno, guidato da Mario Miano e Unimpresa Giovani Imprenditori, rappresentata dal Presidente nazionale Donato Ciociola, stanno lavorando in questi giorni alla organizzazione del “Salone della Mozzarella”, l’evento enogastronomico che, grazie al successo delle sue precedenti edizioni e all’eco avuta attraverso i media, è una realtà riconosciuta in ambito nazionale ed internazionale. Questa edizione dell’evento più imporante dell’oro bianco si terrà nel prestigioso Ariston di Paestum, situato a poca distanza dai maestosi Templi Dorici. Nello spazio espositivo della struttura recentemente ampliata e rinnovata, accanto alla mozzarella sarà possibile degustare numerosi prodotti tipici tra cui il carciofo di Paestum Igp, l’olio extravergine Dop Colline Salernitane e Cilento, i marroni di Roccadaspide, i rinomati formaggi vaccini e caprini del Cilento e del Vallo di Diano ed altre eccellenze della Dieta Mediterranea. Negli stessi giorni all’Ariston si terrà Cinecibo, il festival del cinema a tema gastronomico presieduto da Michele Placido e diretto dallo stesso Donato Ciociola, con un testimonial d’eccezione: l’attore Nicola Acunzo. “ La contemporaneità di svolgimento dei due eventi – ha dichiarato Donato Ciociola, significherà una interazione per offrire una offerta accattivante agli amanti del cinema e del cibo di qualità” I visitatori avranno la possibilità di percorre un itinerario attraverso Paestum e l’intero Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, a contatto con la Storia, l´archeologia, la natura sontuosa ed una fitta rete di aziende agricole e vinicole che offrono eccezionali prodotti enogastronomici. Il turismo è una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico e occupazionale del Cilento e della Piana del Sele, che non può rimanere confinato allo sfruttamento esclusivo, salvo rare eccezioni, del turismo balneare – prosegue Donato Ciociola -. La presenza turistica è fortemente concentrata nella stagione estiva ed è quasi del tutto assente nei restanti mesi dell´anno. Per questo si presenta indispensabile una politica di destagionalizzazione dei flussi turistici. Destagionalizzare significa sfruttare le potenzialità di un territorio che ha la capacità di proporsi anche in altri periodo dell’anno con mete diverse, innanzitutto arte ed enogastronomia. Pertanto un evento importante come il “Salone della Mozzarella” a novembre rientra tra quelle iniziative concrete di cui la nostra economia ha bisogno, quelle i grado di espandere il turismo culturale, enogastronomico, congressuale, sportivo, religioso e termale” Per favorire l’afflusso di turisti è stato stipulato un accordo con Cilento Incoming, un operatore turistico che rappresenta oltre 150 imprenditori di Pastum e di altre aree interne e costiere del Parco Nazionale del Cilento, per formulare una offerta speciale di soggiorno, con costi di vitto e alloggio a partire da trenta euro al giorno. Oltre tremila posti letto, decine di ristoranti selezionati, aziende produttrici di prodotti tipici guide esperte del territorio sono a disposizione dei turisti che vorranno visitare questo territorio nei giorni dell’evento, dal 25 al 27 novembre. “L’altro importante motivo che ci ha spinti a spostare il periodo di svolgimento dell’evento dalla primavera all’autunno – sottolinea Ciociola - è legato al consumo del prodotto Mozzarella di Bufala Campana D.o.p., ancora troppo stagionale, in particolare estivo. Realizzare il “salone” in autunno e non a ridosso dei mesi estivi in cui il consumo è già alto, servirà a promuovere il prodotto in periodi dell’anno in cui il suo consumo è basso. Nel programma tecnico infatti si terranno una serie di degustazioni in cui la mozzarella sarà abbinata a prodotti consumati nei periodi freddi dell’anno”. L’evento di questo anno prevede molte altre attività come preparazioni culinarie curate da noti chef e sommeliers, laboratori di cucina e di educazione alimentare per ragazzi e convegni tematici. Non mancherà il Campionato del Mondo dei Mangiatori di Mozzarella, la simpatica competizione in cui si sfideranno i più golosi estimatori dell’oro bianco. Una sezione importante dell’evento è orientata anche ad aprire canali commerciali agli imprenditori con la presenza buyers di tutto il mondo per attivare nuove collaborazioni. Partecipando ai workshop con le aziende, gli operatori economici del settore ed i buyers nazionali ed internazionali avranno la possibilità di conoscere le peculiarità ed i sapori dell´enogastronomia salernitana ed italiana, scegliendo tra le migliori tipicità nostrane  
   
   
A MONDOVICINO OUTLET VILLAGE L’UNIVERSO DELLA TRADIZIONE CULINARIA LIGURE  
 
Il 29 e 30 ottobre il secondo appuntamento della rassegna “L’universo Dei Sapori: i 4 elementi per i piaceri del palato”, protagonisti i prodotti tradizionali liguri. A Mondovicino Outlet Village prosegue la rassegna “L’universo Dei Sapori: i 4 elementi per i piaceri del palato”. Il 29 e 30 ottobre la rassegna prevede una manifestazione interamente dedicata ai prodotti tradizionali liguri, quali il pesto, i limoni, le acciughe e i testaroli o panigacci tipici della Lunigiana e della Riviera ligure di levante. All’insegna dell’elemento naturale del fuoco, che trasforma ogni materia, l’appuntamento prevede una mostra-mercato con vendita e somministrazione di prodotti tipici liguri e tre eventi collaterali gratuiti dedicati ad adulti e bambini per avvicinarsi alla cucina ligure apprendendone ricette e segreti. Si inizierà sabato 29 ottobre alle ore 16 con Percorsi Di Gusto, l’imperdibile appuntamento per piccoli chef curiosi. Accompagnati dall’esperta gastronoma Maria Sole Borneto, scopriranno gli ingredienti semplici ed indispensabili per la cucina ligure e parteciperanno ad un mini corso di pesto al mortaio. Domenica 30 ottobre alle ore 16 sarà la volta dell’Officina Dei Sapori. Alessandro Dentone, chef della Compagnia dei Sapori, intratterrà il pubblico con la dimostrazione a vista della preparazione del pesto al mortaio e presenterà alcune punte di diamante della gastronomia ligure, con spiegazioni ed aneddoti sulle ricette tradizionali e degustazioni guidate. Seguirà Che Spettacolo Di Cucina (domenica 30 ottobre ore 17,30), momento finale della manifestazione che incanterà il pubblico. In una cucina completamente allestita, lo chef Alessandro Dentone della Compagnia dei Sapori introdurrà i presenti all’arte culinaria ligure e alla cucina d’autore realizzando tre ricette d’autore dal profumo e dal gusto specificatamente ligure. La preparazione seguirà un frizzante andamento da talk show televisivo e verrà impreziosita da commenti gastronomici e aneddoti di vita in cucina. Non mancherà la possibilità di degustare queste leccornie e di usufruire di apposite schede informative, per riprodurre le ricette ai fornelli di casa propria. Il primo appuntamento della rassegna “L’ Universo dei sapori” (22-23 ottobre), dal tema Aria ha avuto come protagonista assoluta la birra. Gli ultimi due appuntamenti della rassegna, incentrati sugli elementi Acqua e Terra, avranno luogo gli ultimi due weekend di novembre. Mondovicino Outlet Village è un mondo dentro un mondo, un villaggio con più di 85 negozi in un Parco Commerciale tra i più grandi in ltalia. E’ nato per soddisfare i desideri di tutta la famiglia, dall´ abbigliamento ai complementi per la casa, in un contesto architettonico che ricorda le antiche cascine piemontesi. Www.mondovicino.it/outlet  
   
   
ATMOSFERE D’ALTRI TEMPI ALL’INAUGURAZIONE DELL’ACCADEMIA DEGLI ANTICHI SAPORI MANFREDI  
 
Si è tenuta nella campagna di Sabbioneta , la conferenza stampa in perfetto stile bucolico dell’Accademia degli Antichi Sapori Manfredi, la nuova avventura imprenditoriale di Massimo Manfredi, erede di una tradizione famigliare nel settore agroalimentare e della ristorazione. Nella sede dell’Accademia - un complesso di cascine settecentesche sapientemente ristrutturate - e in un contesto emozionante di animazione in costume, con giullari, trampolieri e musici, gli invitati hanno vissuto, come proiettati in un viaggio a ritroso nel tempo, emozioni e sensazioni di un banchetto popolare della tradizione. All’arrivo scene di vita rurale delle corti di fine ottocento: un ragazzo a torso nuda spacca della legna, alcune signore stendono dei panni, altre finiscono di apparecchiare una tavola lunghissima sistemata all’aperto sotto un portico, mentre in lontananza si odono le suadenti note di un organo di Barberia. Atmosfere da cinema italiano in bianco e nero degli anni cinquanta. Prima di sedersi a tavola, il “padrone di casa” ha voluto introdurre gli invitati nel laboratorio alchemico dell’Accademia, per capire come nascono i tortelli, i tortellini e gli altri tipi di pasta della tradizione che l’Accademia, da poco più di un mese, sta iniziando a proporre al mercato della ristorazione e della gastronomia di alta qualità. “Quelli che voglio proporre” - ha raccontato Manfredi - “sono quei piatti della tradizione che mi cucinava mia nonna quando ero bambino e dei quali ho ancora viva la memoria sensoriale. Per ricreare fedelmente quei sapori e quelle fragranze, è necessario che vengano rispettate delle regole che inevitabilmente mi impongono una produzione limitata, nella quale sia ancora predominante la parte manuale della lavorazione”. Il manifesto dell’Accademia è un chiaro messaggio di riscoperta dei valori del passato: ingredienti genuini, provenienti solo da selezionati agricoltori locali, nessun conservante o additivo chimico e mani sapienti che sappiano lavorare la pasta come nessuna macchina potrà mai fare. Poche parole scolpite come su pietra, che fanno capire quanto siano definiti i confini che delimiteranno l’attività di questo nuovo laboratorio del gusto. E dopo la teoria, visto che nel frattempo si è fatta l’una abbondante, si è finalmente passati alla pratica, degustando prima, con un evocativo sottofondo di organo e fisarmonica, alcune primizie locali e un fresco aperitivo servito da un buffo cameriere sui trampoli, e poi in rapida successione: tortelli ai carciofi, tortelli di zucca, pasta trafilata alle spezie condita con ricotta affumicata e un favoloso timballo d´agnoli in crosta dolce servito con fonduta di parmigiano reggiano. Sapori di altri tempi in un’atmosfera tanto magica da sembrare surreale. Scenette improvvisate, canti al suon di fisarmonica e una sensazione indefinibile, come di “essere tornati a casa”. Salutando e ringraziando gli invitati Massimo Manfredi, ha preannunciato l’organizzazione di una serie di altre giornate di questo genere, perché la degustazione dei suoi piatti possa anche diventare un veicolo di aggregazione e uno stimolo concreto per riscoprire quei valori semplici e genuini che sono stati alla base del divertimento e della socializzazione dei nostri nonni. “Mi è sembrato di essere stato catapultato in una scena di Riso Amaro”- dice un giornalista prima di andarsene - forse il commento che meglio sintetizza l’atmosfera respirata in questa onirica e inusuale inaugurazione .  
   
   
FRANTOI APERTI: DALLA BRUSCHETTA ALLO SMARTPHONE  
 
L’edizione 2011 presenta importanti novità che permettono di comunicare e avvicinare il pubblico – anche quello più giovane – ai frantoi e all’olio extravergine di Oliva Dop Umbria Quando la tradizione sposa la tecnologia. Quest’anno “Frantoi Aperti”, dal 29 ottobre all’11 dicembre 2011 in frantoi e borghi medievali umbri, invita a votare sui social network l’Olio Extravergine di Oliva Dop Umbria. Il premio? Un fine settimana per assaggiare l’olio nuovo e conoscere le altre eccellenze della regione. Il concorso, organizzato dalla Strada Olio Dop Umbria e dalla comunità montana dei Monti Martani, Serano e Subasio, vuole coinvolgere i principali foodblogger italiani. In che modo? Dopo aver inviato loro un assaggio dell’eccezionale olio umbro dovranno cimentarsi nella creazione di una ricetta che verrà pubblicata sia sul proprio blog che sul blog della Strada Olio Dop Umbria, dove avverranno le votazioni. Inoltre chi otterrà il numero maggiore di voti totali (ottenuti sommando i “like” di Facebook ai “tweet” di Twitter) vincerà un weekend in Umbria, in una delle strutture appartenenti a Le Dimore dell’Umbria Dop (appartenenti all’Associazione Strada Olio Dop Umbria). E’ previsto anche un premio speciale, ovvero 5 litri di olio extravergine di oliva Dop Umbria, per chi otterrà il maggior numero di voti da Twitter. L’iniziativa si inserisce in una serie di attività attuate dall’Associazione volte a creare un rapporto più diretto con il proprio pubblico, ad ascoltarlo e a stimolare la conversazione attraverso l’utilizzo dei social media. Un vero e proprio sistema in cui territorio ed enti sono uniti per creare un ambiente dove i turisti enogastronomici siano in grado, non solo di reperire facilmente le informazioni alle quali sono interessati, ma che permetta loro anche di condividere le proprie esperienze. Un modo per avvicinare il mondo dell’olio, con le sue tradizioni, al mondo virtuale dei social network fatti di discussioni e condivisioni in un linguaggio più immediato e al passo con i tempi ma sempre popolato e vissuto dalle persone, con le loro passioni, le loro debolezze, l’apprezzamento per le cose buone della vita reale. Anche per permettere ai più giovani, che hanno grande dimestichezza con questi mezzi, di avvicinarsi a un mondo ricco di valori. E non è finita qui… dal 29 ottobre, giorno d’inizio della manifestazione, su Apple Store sarà disponibile anche l’applicazione di Frantoi Aperti in Umbria per iPhone e iPad che guida direttamente ai frantoi, incentivando così la filiera corta. La tecnologia al servizio dell’uomo, senza snaturare e invadere il mondo dell’olivicoltura e dell’Umbria, per semplificare la ricerca di un bel posto dove dormire al solo suono del silenzio, mangiare prelibatezze locali condite con l’Olio Extravergine di Oliva Dop Umbria e dove ritrovare l’energia positiva per ritemprarsi. A disposizione una mappa dettagliata delle località da visitare e dei frantoi sparsi nelle colline: una guida per trovare la strada giusta, quella della tradizione e del calore della famiglia, per riappropriarsi del proprio tempo. La soluzione migliore per trovare quei magici luoghi di produzione dell’olio che si accendono e si popolano in queste 7 settimane di Frantoi Aperti. Quei luoghi di socializzazione dove è possibile assaggiare, chiacchierare con gli anziani del posto, i coltivatori, i raccoglitori, i piccoli produttori, ma anche con turisti e curiosi. E’ in questo modo che si tramanda la più importante tradizione dell’Umbria, quella dell’olivicoltura. I frantoi saranno raggiungibili di giorno e di notte, nel mezzo delle campagne, delle colline… ma anche con la nuova applicazione, a disposizione gratuita e a portata di click. Dal 29 ottobre scarica la App e fatti guidare in Umbria nei frantoi aperti! . Per maggiori informazioni: www.Frantoiaperti.net  
   
   
BAULI: ALLA RICERCA DELL´ECCELLENZA  
 
Rispetto della tradizione e costante innovazione: sono questi i valori che hanno sempre guidato Bauli nella sua crescita, dal 1922 ad oggi e che le hanno consentito di essere una delle aziende più rappresentative del settore dolciario italiano. Per percorrere questa strada Ruggero Bauli prima, e dopo di lui i suoi figli, hanno sempre considerato la qualità il cardine della loro attività in ogni aspetto: dalla cura nella selezione degli ingredienti alla ricerca di nuove ricette, dallo sviluppo di tecnologie sempre più innovative e moderne alla sensibilità verso le esigenze del consumatore. Tutto questo nel pieno rispetto delle tradizioni: a Natale Pandoro e il Panettone, a Pasqua la Colomba e le Uova di Cioccolato. Il marchio Bauli è leader nei dolci da ricorrenza lievitati: un´area di prodotto nella quale Bauli esprime da sempre la propria fantasia pasticcera, fatta di forme e gusti nuovi nel rispetto della tradizione ma anche con un´innovazione di prodotto costantemente in linea con le esigenze del consumatore moderno. In Italia, la leadership di Bauli nel mercato dei prodotti dolciari da ricorrenza si è sempre più consolidata nel tempo e oggi la marca Bauli gode di una quota a valore del 27,1% a Natale e del 24,6% a Pasqua (per i prodotti da forno) e il 10,3% per le uova di cioccolato. Bauli è inoltre considerata dai responsabili d´acquisto la marca che dà maggior fiducia ed è la prima marca del settore per notorietà. Ma Bauli è anche dolcezza per tutti i giorni: così l´azienda è riuscita ormai da anni a diversificare la sua produzione affermandosi anche al di fuori della ricorrenza. Bauli accompagna per tutto l´anno i momenti dolci del consumatore con i suoi prodotti a pasta sfogliata per la colazione di tutta la famiglia, tra i quali si distingue la linea dei croissant: una gamma che si è ampliata sempre più nel tempo, affiancando ai tradizionali croissant classici o farciti, prodotti innovativi, come la linea di croissant ai 5 cereali. Questo continuo sviluppo ha permesso a Bauli di diventare la marca leader nel segmento "Croissant", con una quota di mercato a valore pari al 23%. Nell´ultimo periodo l´azienda ha intrapreso un ulteriore processo di innovazione nei prodotti per il consumo quotidiano. Sono nati così i Morbidi Amici, soffici merendine dedicate ai più piccoli. Grazie ad una tecnologia esclusiva, questi prodotti sono stati pensati per trasformare la merenda dei bambini in un vero e proprio gioco goloso: le merendine infatti hanno la forma di 4 simpatici animaletti con cui i più piccoli possono divertirsi, e una ricca farcitura al cioccolato o all´albicocca (www.Morbidiamici.it). Per un target più adulto sono nate invece Le Nuvelle, le prime merendine preparate con olio extra vergine di oliva 100% italiano: morbide e leggere perché a ridotto contenuto di grassi saturi grazie alla presenza dell´olio, ma anche ricche di gusto perché pensate in tre originali mix di ingredienti: Succo d´arancia e carota, Yogurt magro e Mirtilli rossi e Cioccolato e Farina di riso (www.Lenuvelle.it). E ancora, sono recentissimi i lanci sul mercato di due nuovi prodotti: le Ricoccole e le Piroette. Le prime sono merende innovative nella ricetta, dedicate a tutta la famiglia per le occasioni fuori pasto e per colazione. Le Ricoccole si caratterizzano per l´impasto preparato con la ricotta – una grande novità che dona originalità, delicatezza e sofficità al prodotto - e per il morbido ripieno di farciture alla frutta. Farciture che sono state pensate per incontrare al massimo i gusti emergenti dei consumatori, anche quelli più particolari; le Ricoccole sono infatti proposte in due varianti – Albicocca&pesca e Mirtilli neri. Le Piroette sono nate per soddisfare gli attimi di golosità di tutta la famiglia; due infatti le varianti di gusto: farcite con cioccolato al latte per incontrare i gusti dei più piccoli oppure al cioccolato fondente per il piacere dei più grandi. Ii goloso cioccolato e la distintiva forma arrotolata fanno delle Piroette un prodotto ricco, dalla bontà avvolgente. La ricetta è semplice e originale allo stesso tempo: doppia pasta sfogliata arrotolata, con un cuore ricco di morbida crema al cioccolato.  
   
   
CON I CAFFÈ D’ITALIA BIALETTI LA COLAZIONE È SPECIALE… DA NORD A SUD DELLO STIVALE  
 
“Da nord a sud la colazione è Made in Bialetti “. Il concept del nuovo appuntamento Bialetti è pensato per offrire una degustazione davvero speciale: l’arte del caffè secondo Bialetti per “raccontare” le caratteristiche de Bialetti I Caffè d’Italia e rivivere l’atmosfera degli storici caffè italiani di un tempo alla cui tradizione si sono ispirate le esclusive miscele. Attraverso un’approfondita ricerca sui diversi modi di intendere il buon caffè e di prepararlo, Bialetti ha dato vita al progetto con l’obiettivo di “restituire” al consumatore italiano ed estero la tradizione, il sapore e la comprensione dei differenti stili di degustare il caffè, profondamente legati ad aspetti storici e culturali differenti nel nostro Paese. Lo sviluppo del progetto ha reso pertanto necessario portare alla luce e codificare con chiarezza e scientificità lo stile del caffè maggiormente apprezzato nelle aree geografiche prossime ad ognuno dei quattro capoluoghi, nonché le ragioni della presenza di specifici gusti locali. Infatti, se è vero che in Italia il caffè è portatore di significati culturali e sociali è quindi altrettanto vero che una ricerca sui gusti non poteva prescindere da un’indagine sugli usi, i costumi e i rituali tipici di ciascuna città completata poi dalla ricerca sui profili sensoriali di ogni miscela con il supporto scientifico del Centro Studi Assaggiatori. E´ nata così la prima linea di caffè in capsule firmata dall’Omino coi Baffi composta da cinque miscele originali studiate per ritrovare anche a casa il gusto del vero espresso all’italiana: Venezia - Il gusto veneziano per il caffè richiede un espresso rotondo, dolce e delicato. Una tradizione che affonda le sue radici nella Venezia dei mercanti e rimanda ai raffinati prodotti del vicino Oriente. Una lunga storia che ha portato i veneziani ad apprezzare il caffè crudo e le miscele di Arabica a tostatura chiara che sviluppa naturalmente una gradevole nota vanigliata. Milano - Il gusto milanese per il caffè si esprime in un espresso mai amaro, dal corpo leggero e dal profumo delicato. Una tendenza verso l’armonia e l’equilibrio che bilancia perfettamente lo stile di vita effervescente e dinamico di una città senza orari, dove gli incontri di lavoro si alternano alla vita mondana in un susseguirsi frenetico in cui anche la pausa caffè ha le sue regole. Roma - Il gusto romano per il caffè è tutto per un espresso dal sapore deciso e dall’aroma forte e persistente. Da sempre nei caratteristici locali all’aperto della capitale, a Trastevere come al Parioli si serve un caffè dal sapore genuino, ottimo come dopo pasto, nel quale spiccano eleganti note di frutta secca. Una tradizione autentica che interpreta benissimo la moderna vita di relazioni della città eterna. Napoli - Il gusto napoletano per il caffè racconta di un espresso intenso, scuro, corposo e persistente al palato. Per i napoletani il rito della tazzina è un vero e proprio cerimoniale: il caffè deve essere forte e concentrato con quel gusto deciso conferito da miscele di origine africana sapientemente tostate fino al grado scuro. Una macinatura particolarmente fine e la proverbiale abilità dei baristi napoletani hanno contribuito a creare il mito di un caffè rinomato in tutto il mondo. Decaffeinato - Un decaffeinato che non toglie nulla al piacere del vero espresso grazie ad una miscela perfettamente bilanciata di varietà Arabica e Robusta. La sua struttura vellutata e avvolgente unita alle delicate note aromatiche di cereali e pane tostato ne fanno una scelta naturale per una gradevole pausa in ogni momento della giornata. Inoltre, le nuove capsule di caffè Bialetti sono uniche ed inimitabili poiché contenenti una dose di caffè pari a 7 grammi, quantità perfetta per un autentico “espresso italiano” oltre ad essere realizzate con un corpo in alluminio - ideale per conservare l’aroma del caffè – e composte da elementi separabili e 100% riciclabili. Le cinque miscele proposte garantiscono una combinazione perfetta con la tecnologia Bialetti per un’esperienza gustativa straordinaria: una coffee experience 100% Made in Bialetti. Bialetti I Caffè d’Italia completa, infatti, la sua proposta creando un connubio unico con due esclusivi modelli di macchine a sistema chiuso – Mini Express e Mokona One - espressione di una sofisticata tecnologia e design all’italiana. Regalarsi una colazione diversa ogni giorno consentirà di eleggere la varietà di “caffè Made In Bialetti” più vicina ai propri gusti: il modo più semplice e piacevole per scoprire qualcosa in più sulla propria personalità