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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 22 Novembre 2011 |
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OTTO GRANDI REGIONI EUROPEE CHIEDONO UN PAC PER LE PRODUZIONI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ |
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Bruxelles - Sul tema relativo alla Pac 2014-20, e su iniziativa di 9 grandi Regioni agricole europee (Bretagna, Pays de la Loire, Poitou Charentes, Andalusia, Baviera, Alta Austria, Matopolska, Toscana ed Emilia-romagna), si e´ tenuto il 21 novembre a Bruxelles un´incontro con il Commissario all´agricoltura Dacian Ciolos, con il relatore della riforma al Parlamento europeo Luis Copoulas Santos e con il rappresentante del Consiglio europeo, il polacco Andrej Babuchowski. Le Regioni hanno illustrato ai vertici europei le loro richieste di modifica della proposta di riforma agricola presentata il 12 ottobre scorso dal Commissario Ciolos ed attualmente all´esame del Parlamento e del Consiglio europeo per la codecisione finale. L´assessore dell´Emilia-romagna, Tiberio Rabboni, ha illustrato le proposte relative alle politiche per le produzioni di qualità rilevando che "la riforma Ciolos le ha purtroppo del tutto trascurate". "Eppure le 1000 Dop, Igp, Stg europee espressione di tradizione, biodiversita´ e vocazioni territoriali con le loro unicità tutelate rappresentano il biglietto da visita dell´agroalimentare europeo e contribuiscono alla creazione di una quota rilevante di valore economico e alla tenuta sociale delle aree rurali più periferiche". "Ai vertici agricoli europei – ha detto Rabboni – abbiamo chiesto quattro modifiche alla riforma Pac: un riparto dei fondi tra i paesi membri che tenga conto non solo delle superfici ma anche dell´occupazione e del valore della produzione; una percentuale dei pagamenti diretti riservata alle produzioni Dop, Igp, Sgt che attraverso i loro disciplinari garantiscono tradizione, biodiversita´, paesaggio e vocazioni locali, veri e propri "beni comuni"; una priorita´ nelle misure di investimento dello sviluppo rurale e, infine, una priorità nelle iniziative europee di promozione agroalimentare." "La proposta unitaria di queste nove regioni europee – ha concluso l’Assessore regionale dell’Emilia-romagna – così distanti tra loro e diverse per caratteristiche produttive ed ambientali, offre anche agli Stati membri e in particolare all´Italia, un modello di buone prassi da seguire ed imitare. La riforma va cambiata. Lo si puo´ fare lavorando con gli altri. Lo spazio c´e. Bisogna solo cercarlo e praticarlo." Ciolos ha replicato alle osservazioni dichiarandosi impegnato a sostenere le produzioni di qualita´ di cui riconosce l´elevato valore distintivo e i caratteri di bene comune europeo. Ha sostenuto di voler favorire il riconoscimento del loro valore da parte del consumatore, l´ammodernamento delle strutture produttive e il miglioramento della gestione del prodotto sul mercato attraverso il sostegno alle organizzazioni tra produttori. |
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POLITICA AGRICOLA UE: TOSCANA A BRUXELLES INCONTRA CIOLOS. POSIZIONE COMUNE DI 9 REGIONI |
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Firenze – Nove Regioni europee, una posizione comune per la nuova politica agricola comunitaria, la Pac. Gianni Salvadori, assessore all’agricoltura della Regione, ha siglato il 21 novembre a Bruxelles il documento che rappresenta al commissario Ue, Dacian Ciolos, la posizione della Toscana e delle altre 8 regioni europee per la futura Pac. Oltre alla Toscana il documento rispecchia le posizioni dell’ Emilia Romagna, di 3 regioni francesi: Loira, Bretagna, Poitou Charentes; 1 tedesca: Baviera; 1 spagnola: Andalusia; 1 austriaca: Alta Austria e 1 polacca: Malopolska. Nove i punti salienti del documento: la stabilità dei mercati; il rafforzamento delle filiere agroalimentari; il sostegno ai prodotti di qualità; una dimensione umana delle strutture di produzione agricola; il sostegno agli investimenti e all’innovazione nelle politiche di sviluppo rurale; la valorizzazione del potenziale energetico delle zone rurali; un maggiore sostegno alle zone svantaggiate; maggiore semplificazione; nuovo ruolo della Regioni nel governo della nuova Pac. Ciascuna delle Regioni partecipanti ha poi illustrato al commissario Ciolos la posizione comune su uno dei temi chiave del documento. L’assessore della Toscana, Salvadori, si è soffermato in particolare sul tema: “Rafforzare gli investimenti e l’innovazione nelle politiche di sviluppo rurale”. L’assessore Salvadori ha sottolineato l’importanza degli aiuti comunitari agli investimenti in agricoltura, ribadendo il loro ruolo di stimolo per il miglioramento e l’efficienza dei processi produttivi. “Ciò assume ancora maggiore rilevanza – ha sottolineato – nel caso si tratti di produzioni di qualità, o di introdurre processi più rispettosi per l’ambiente, la sicurezza sul lavoro, la lotta ai cambiamenti climatici.” L’assessore ha inoltre sottolineato l’importanza della semplificazione. “E’ importante, fin dalla fase dell’emanazione dei regolamenti – ha ribadito Salvadori – evitare sovrapposizioni, che ancora si registrano in diverse filiere, come quella vitivinicola, apistica e florovivaistica, che creano complicazioni nella fase attuativa.” L’assessore ha ribadito, assieme alla necessità di un effettivo riequilibrio nella distribuzione delle risorse finanziarie, l’importanza degli investimenti innovativi e della cooperazione, sottolineando anche la necessità di flessibilità e di partecipazione dei governi regionali. Ha infine ribadito che “solo nell’ambito di ogni contesto può essere valutata l’innovatività dell’eventuale investimento e la necessità di favorire aggregazioni per superare eventuali punti di debolezza”. |
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PESCA ILLEGALE: NECESSARIO IMPEGNO INTERNAZIONALE PER SALVARE GLI STOCK DI PESCE |
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È necessaria un´azione concertata a livello internazionale, che l´Ue deve promuovere, per preservare la biodiversità e proteggere gli interessi dei pescatori che rispettano le regole. Una risoluzione approvata giovedì dal Parlamento propone anche il rafforzamento delle ispezioni, la chiusura dei mercati al pescato fuorilegge e sanzioni per gli stati che non si conformano alle norme in vigore. Un´azione di livello internazionale è necessaria, sostengono gli eurodeputati, poiché due terzi delle acque mondiali sono fuori da qualsiasi giurisdizione e le flotte di pescherecci sono mobili e spesso non rispettano i regolamenti. I deputati sottolineano anche che l´Ue, in qualità di maggior potenza di pesca mondiale, dovrebbe assumersi la responsabilità di mobilitare la comunità internazionale a tal fine. È stimato che circa il 15% della pesca mondiale, fra gli 11 e i 26 milioni di tonnellate per anno, proviene da pesca illegale, pertanto, afferma la risoluzione, è impossibile difendere le risorse marine senza contrastare la pesca illegale. Cooperazione internazionale per fermare la pesca illegale - Il Parlamento esorta la Commissione e gli Stati membri a portare la questione nelle sedi internazionali e a consultare i maggiori attori nell´ambito del mercato, come Stati Uniti, Giappone e Cina, sviluppando strumenti giuridici internazionali, possibilmente sotto l´egida delle Nazioni Unite, per fermare, perseguire e punire il commercio illegale di pesce. Le nuove misure dovrebbero includere la registrazione obbligatoria dei pescherecci sopra le/i 10Gt, lo sviluppo di sistemi di recupero di documentazione, l´uso obbligatorio di sistemi elettronici di controllo dei pescherecci (Vms), lo scambio d´informazioni sulle attività delle navi, controlli all´importazione e un accordo sulla chiusura dei mercati di pesce catturato illegalmente. I deputati vorrebbero anche che l´Unione europea istituisse un registro dei pescherecci autorizzati a pescare e una lista nera di quelli che praticano la pesca illegale. Sanzioni contro gli stati negligenti - Secondo la risoluzione, gli Stati che non rispettino i loro obblighi internazionali, ad esempio non adoperandosi affinché le navi con la loro bandiera rispettino le regole, dovranno essere sottoposti a sanzioni. Il Parlamento chiede anche che nel sistema di preferenze generalizzate dell´Ue sia inserita una clausola di condizionalità sul rispetto, dei paesi candidati, delle regole Fao e delle Nazioni Unite contro la pesca illegale. |
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PESCA: DA FVG, EMILIA ROMAGNA, VENETO APPELLO PER DISTRETTO ALTO... |
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Marano Lagunare - Friuli Venezia Giuli, Veneto ed Emilia Romagna chiederanno un incontro al neo Ministro all´Agricoltura, Mario Catania, per "mettere a fuoco le richieste delle tre Regioni in merito alla funzionalità e ai compiti del Distretto Alto Adriatico, già istituito con Decreto Ministeriale, ma mai divenuto operativo". La decisione, su un argomento sul quale si sta discutendo da diversi mesi, è stata presa congiuntamente dagli assessori competenti Franco Manzato (Veneto) e Tiberio Rabboni (Emilia Romagna), al termine di una riunione convocata dall´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, e alla Pesca, Claudio Violino, nella sala consiliare del Comune di Marano Lagunare. Prima dell´incontro, Violino, assieme ai colleghi delle due Regioni, al sindaco di Marano, Mario Cepile, e alla giunta comunale, aveva ricevuto i rappresentanti delle principali organizzazioni cooperative della pesca e acquacoltura che operano nella zona: Fabrizio Regeni, presidente della San Vito (250 pescatori), Jean Marc Rossetto, presidente dell´Almar, che opera da 15 anni nell´acquacoltura nella Laguna di Marano, nel Golfo di Trieste e nelle acque romagnole, e Gino Marra, presidente della cooperativa Cogemo, che raggruppa 42 imprese di pesca in mare. Gli esponenti delle organizzazioni cooperative hanno sostanzialmente esposto ai rappresentanti delle tre Regioni la situazione del settore. In particolare è stato evidenziato che negli ultimi 5 anni gli introiti del mercato ittico locale sono calati del 50 per cento, e del 5 per cento rispetto allo scorso anno. Ciò evidenzia che, accanto ai problemi strutturali del comparto, dovuti, com´è stato spiegato, a norme e regolamenti comunitari che non tengono affatto conto delle specificità e delle diverse tipologie di pesca che caratterizzano l´intero bacino adriatico, alla diminuzione del pescato e a problemi alle attività di acquacoltura, vi sono difficoltà di commercializzazione del prodotto. Tutto questo in una realtà, che come aveva rappresentato il sindaco Cepile, è la principale per la pesca nel Friuli Venezia Giulia, e conta, oltre alla principale flotta peschereccia d´altura, su 9.000 ettari di laguna, 700 dei quali 700 destinati all´acquacoltura. Il Distretto dell´Alto Adriatico si pone dunque, com´è stato ribadito da Violino e dagli assessori Manzato e Rabboni, come punto di riferimento per le politiche della pesca nel comprensorio, ma mira anche a divenire lo strumento cardine per l´interlocuzione delle tre realtà e del Governo centrale, con le Regioni costiere adriatiche transfrontaliere. Per pervenire a questi risultati, gli assessori chiederanno al Ministro la modifica del Decreto istitutivo del Distretto, facendo in modo che il coordinamento dello stesso sia assegnato alle tre Regioni, con una presidenza che dovrà essere gestita a rotazione. Essi chiederanno inoltre la realizzazione di un tavolo tecnico a supporto dell´operatività del Distretto, per arrivare, come ha specificato l´assessore Violino, alla definizione di una politica comune di gestione delle acque di pesca dell´Alto Adriatico, a beneficio delle risorse marine e delle attività economiche di pesca e dell´intera filiera ittica. Infine, la produzione ittica dovrà essere valorizzata anche attraverso la certificazione, per rivolgere un messaggio preciso di qualità ai consumatori. |
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SCIENZIATI IDENTIFICANO PROTEINA CHE STA DIETRO AL MECCANISMO DI RILEVAMENTO DELL´OSSIGENO DELLE PIANTE |
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Sia che voi siate un botanico o un semplice appassionato di giardinaggio, sapete bene che troppa acqua può uccidere le vostre piante. Allagare le piante con troppa acqua non permette loro di assorbire una quantità sufficiente dell´ossigeno necessario per garantire la loro respirazione cellulare e la produzione di energia. Allo scopo di affrontare questo stato di ipossia, le piante stimolano dei geni specifici. Ma, fino ad ora, il modo esatto in cui le piante avvertono la concentrazione di ossigeno era rimasto un mistero. Ricercatori in Europa hanno identificato una proteina in grado di legarsi a determinate regioni dell´acido deossiribonucleico (Dna), innescando così la trascrizione dei geni di risposta allo stress. I risultati, pubblicati nella rivista Nature, potrebbero portare al miglioramento della tolleranza dei raccolti alle inondazioni. Molti studi recenti hanno notato come una proteina che attiva i geni allo scopo di rispondere all´ipossia, un cosiddetto fattore di trascrizione, è rilasciata dalla membrana cellulare per accumularsi nel nucleo e provocare l´espressione dei geni di risposta allo stress. Scienziati provenienti da Germania, Italia e Paesi Bassi affermano di aver identificato un ramo del processo ubiquitina-dipendente con la regola dell´N-terminale per la degradazione proteica, che è attivo sia nei mammiferi che nelle piante, che funziona come meccanismo di rilevamento dell´ossigeno nella Arabidopsis thaliana, una piccola pianta da fiore comunemente utilizzata come organismo modello nella biologia delle piante. Le scoperte mostrano che le piante con una sovraespressione della proteina Rap2.12 hanno una tolleranza più alta all´immersione e sono in grado di recuperare meglio dopo delle inondazioni. "Quando la concentrazione di ossigeno è bassa, come durante un´inondazione, la Rap2.12 viene rilasciata dalla membrana plasmatica e si accumula nel nucleo per attivare l´espressione genetica per l´acclimatazione all´ipossia." scrivono gli autori nello studio. "La nostra scoperta di un meccanismo per il rilevamento dell´ossigeno apre nuove possibilità per migliorare la tolleranza agli allagamenti delle colture." Sotto i riflettori è adesso il ruolo dell´N-terminale della proteina (l´inizio della catena di amminoacidi). Una modifica di questa sequenza di amminoacidi, sia che si tratti dell´aggiunta che della sottrazione di amminoacidi, porta al peggioramento della risposta della pianta alla scarsa disponibilità di ossigeno. Le normali condizioni aerobiche facilitano il fissaggio della Rap2.12 alla membrana cellulare. Quando i livelli di ossigeno scendono, la proteina si stacca dalla membrana e si accumula nel nucleo dove può svolgere il suo ruolo di fattore di trascrizione e può stimolare geni specifici. Secondo i ricercatori, quando la disponibilità di ossigeno si riporta a livelli normali, la Rap2.12 viene rapidamente degradata per fermare la trascrizione dei geni di risposta allo stress. Essi mettono in evidenza che nelle piante in cui c´è l´espressione di una Rap2.12 con N-terminale modificato, la proteina si trova all´interno del nucleo anche prima che inizi lo stress legato all´ossigeno. La proteina modificata si accumula nel nucleo quando inizia l´ipossia, ma non viene degradata quando i livelli di ossigeno ritornano nuovamente a condizioni normali. Molto importante è anche la loro scoperta del ruolo della regola dell´N-terminale. "Secondo la regola dell´N-terminale, il primo amminoacido di una proteina determina la durata della sua vita," dice il coautore e capo del team Joost van Dongen dell´Istituto Max Planck di fisiologia molecolare delle piante in Germania. "Ci sono amminoacidi stabilizzatori e amminoacidi destabilizzatori. La scoperta della Rap2.12 come componente centrale del meccanismo di rilevamento dell´ossigeno nelle piante apre interessanti possibilità per accrescere la tolleranza delle colture alle inondazioni." Circa il 10% delle terre coltivabili del mondo è soggetto a inondazioni temporanee ogni anno. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck di fisiologia molecolare delle piante: http://www-en.Mpimp-golm.mpg.de/00-news/index.html |
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LOMBARDIA/ISRAELE.PRESTO ´SHOW ROOM´ SU TECNOLOGIE IDRICHE
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Tel Aviv - Un luogo permanente di incontro per le imprese italiane e israeliane, in cui siano favoriti lo scambio di tecnologie e le opportunità reciproche di investimento relative in particolare a quelle idriche, anche in vista dell´Expo del 2015. E´ l´idea condivisa tra Regione Lombardia e lo Stato di Israele, rilanciata il 17 novembre dall´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi nell´ambito della conferenza bilaterale italo-israeliana, che si è svolta all´interno di ´Watec 2011´, la più importante manifestazione del settore che sta riunendo a Tel Aviv gli esponenti delle pubbliche amministrazioni e delle imprese che, a diverso livello, si occupano dell´´oro blu´. ´Le relazioni economiche e politiche tra Lombardia e Israele stanno crescendo in maniera significativa - ha detto Raimondi - solo l´anno scorso hanno superato il miliardo di euro e per questo vogliamo facilitare il processo già in corso di intensificazione dei rapporti. Il settore dell´acqua, in particolare, risulta strategico per le opportunità di crescita e per i benefici che entrambi possiamo ottenere sia in termini ambientali che economici´. Lo show room annunciato dall´assessore Raimondi consisterà di fatto in una sorta di Tavolo permanente, che favorisca lo scambio di esperienze, informazioni, tecnologie e metodi di gestione. ´Siamo già al lavoro per poterlo aprire nella prossima primavera - ha aggiunto Raimondi -, così come ci siamo augurati ieri con il ministro del Commercio e Industria Shalom Shimon, in modo da ottenere il prima possibile i benefici derivanti dalle nuove tecnologie e dalle capacità imprenditoriali di primo livello, che intendiamo mettere a disposizione con questo nuovo strumento´. Alcune tecnologie israeliane di depurazione, bonifica e di monitoraggio per la manutenzione preventiva delle reti, infatti, sono particolarmente avanzate e ben si possono adattare al contesto lombardo e a una partnership con le nostre migliori aziende del settore, altrettanto avanzate, ad esempio, nella distribuzione, nel collettamento e negli usi industriali. |
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VENDERE VINO E BEVANDE ALCOLICHE IN ITALIA E ALL’ESTERO: ASPETTI LEGALI, FISCALI E DOGANALI |
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Nuovo ciclo di incontri dello Sportello Europ@ presso le Camere di commercio piemontesi Nei mesi di novembre e dicembre 2011 si svolgerà un nuovo ciclo di seminari su tematiche comunitarie d’interesse per le imprese organizzati dallo Sportello Europa (il servizio nato dalla collaborazione tra le Camere di commercio piemontesi con il supporto di Unioncamere Piemonte) e dal Settore Europa e Documenti estero della Camera di commercio di Torino nell´ambito della rete Enterprise Europe Network. Durante gli incontri verranno approfonditi i diversi aspetti che occorre tenere in considerazione per la vendita del vino e delle bevande alcoliche in Italia e all’estero, considerando sia la legislazione comunitaria sia gli accordi internazionali sulla circolazione delle merci, nonché le disposizioni nazionali. Verranno trattati, in particolare, i risvolti legali (compresa la normativa sull’etichettatura), documentali, fiscali e doganali con relative procedure da seguire. I seminari saranno anche l’occasione per presentare e distribuire gratuitamente la nuova guida della collana “Unione europea. Istruzioni per l’uso” pubblicata dallo Sportello Europa e dal Settore Europa e Documenti estero della Camera di commercio di Torino, dal titolo “Vendere vino e bevande alcoliche in Italia e all’estero. Aspetti legali, fiscali e doganali”. La guida è stata realizzata in collaborazione con il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio Torino e con il Centro Estero per l’Internazionalizzazione. Gli incontri si terranno presso le Camere di commercio del Piemonte, secondo il seguente calendario: Camera di commercio di Torino - Centro Congressi Torino Incontra, via Nino Costa 8 martedì 22 novembre, ore 14.30; Camera di commercio di Vercelli - piazza Risorgimento 12 mercoledì 23 novembre, ore 9.30; Camera di commercio di Cuneo - sede di Alba, piazza Prunotto 9/a venerdì 25 novembre, ore 9.30; Camera di commercio di Alessandria - via Vochieri 58 mercoledì 30 novembre, ore 14.30; Camera di commercio di Asti - piazza Medici 8 lunedì 5 dicembre, ore 14.30; Camera di commercio di Novara - via Avogadro 4 martedì 6 dicembre, ore 14.30. Lo Sportello Europa è un servizio che fornisce informazioni su politiche, finanziamenti, ricerca partner commerciali-produttivi e normative dell’Unione europea: le imprese possono porre i propri quesiti sulle tematiche comunitarie scrivendo all’indirizzo e-mail sportello.Europa@pie.camcom.it oppure telefonando al numero verde 848 800 229. |
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AGRICOLTURA IN SICILIA: NUOVA GOVERNANCE PER FILIERA LATTE |
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Catania - La riorganizzazione della filiera lattiero casearia in Sicilia, per rendere piu´ efficienti tutte le fasi, dalla produzione nelle stalle, alla trasformazione fino alla commercializzazione nei punti vendita della grande distribuzione organizzata, e´ stata al centro di una riunione tenuta a Catania, nella sede della Regione siciliana, dall´assessore alle Risorse agricole e alimentari, Elio D´antrassi, con Giovanni Campo, presidente del Cosilat, il consorzio siciliano del latte, con i rappresentanti delle aziende siciliane Prolat e Zappala´, con il direttore generale di Irfis, Roberto Cassata, con il direttore generale dell´Istituto zooprofilattico, Antonino Salina, e con il presidente del Parco scientifico e tecnologico di Sicilia, Marco Romano. "L´obiettivo che perseguiamo - ha detto D´antrassi - e´ di avviare una nuova governance della filiera lattiero casearia in Sicilia, come stiamo facendo anche per altre del settore agroalimentare, a partire dal quella del vino. Per rendere il sistema piu´ competitivo, e´ necessario individuare gli interventi che possano favorire la razionalizzazione delle attivita´ per incidere positivamente sui costi per i produttori e, di conseguenza, per i consumatori. Una riorganizzazione che passi dalla collaborazione tra tutti i soggetti interessati e con le istituzioni puo´ portare vantaggi a tutti, in termini di competitivita´, di reddito e di qualita´ del prodotto". La prossima settimana si terra´ una nuova riunione, sempre a Catania, nella sede del Parco scientifico e tecnologico di Sicilia, per mettere a punto un nuovo modello di governance, con l´obiettivo di formalizzare nuove collaborazioni che puntino, in una prima fase, alla promozione del latte siciliano nella grande distribuzione organizzata, per poi giungere alla riorganizzazione complessiva della filiera in modo da renderne possibile il rilancio, puntando sull´innovazione tecnologica, sulla qualita´ e sulla tutela della produzione siciliana. "Lo scopo - ha concluso l´assessore - resta, comunque, quello di sostenere il consumo di latte fresco siciliano, che e´ una risorsa del territorio ad alto valore aggiunto e che sostiene l´intera filiera agroindustriale, in una regione dove prevale il consumo di latte a lunga conservazione". |
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PESTE SUINA, MINISTERO CHIARISCE: BLOCCO EXPORT NON SI APPLICA AD AZIENDE SARDE CHE LAVORANO CARNI IMPORTATE |
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Cagliari - Dopo le richieste della Regione arriva il primo risultato, a favore delle aziende suinicole sarde che lavorano carne di importazione, che rende meno restrittiva la decisione del ministero della Salute di bloccare le esportazioni fuori dal territorio regionale. Il 17 novembre il dicastero della Salute ha rettificato la precedente nota del 14 novembre e comunica che la sospensione dei decreti di autorizzazione all’export non si applica a quegli stabilimenti che importano le carni suine e le trasformano in prodotti lavorati. "Dopo le nostre sollecitazioni, avanzate anche ieri a Roma, per rendere meno penalizzante possibile la decisione di Bruxelles e in attesa di un prossimo incontro con il nuovo ministro Balduzzi, – spiegano il presidente della Regione Ugo Cappellacci e gli assessori della Sanità Simona De Francisci e dell’Agricoltura Oscar Cherchi – quanto comunica oggi il ministero è un primo passo comunque importante che interessa diverse aziende suinicole sarde. Continuiamo ora in questo difficile lavoro, con Roma e Bruxelles, per permettere che le nostre aziende virtuose e certificate e che soprattutto lavorano anche carne sarda di poter esportare, in modo da valorizzare al meglio le produzioni isolane. Contestualmente, andiamo avanti con le misure di lotta per debellare la peste suina africana, condizione essenziale per convincere l’Europa a rimuovere in tempi brevi il blocco". |
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AGRICOLTURA IN SARDEGNA, LA UE APPROVA MODIFICHE PSR, ENTRO L´ANNO VERRANNO PAGATI ANTICIPI FINO AL 75% PER IL BENESSERE ANIMALE 2011 |
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Cagliari - E’ in dirittura d’arrivo l’approvazione da parte della Commissione Europea della modifica del Psr, con la rimodulazione finanziaria e l’introduzione della misura 215, sui pagamenti per il benessere degli animali, proposta nel corso del Comitato di Sorveglianza del Psr del luglio scorso. Lo rende noto l’assessore dell’Agricoltura Oscar Cherchi. "E’ una buona notizia che aspettavamo da un momento all’altro e che quindi accogliamo con soddisfazione. Con questa comunicazione, che sarà ratificata a breve, la Commissione ha confermato la portata finanziaria della nuova misura 215, che dispone di un budget pari a 90.735.795 euro di spesa pubblica, dal 2011 al 2013. La sua approvazione, prevista per i primi di dicembre, consentirà di procedere, entro l’anno, ai pagamenti degli anticipi 2011 nella misura del 75% dell’importo totale ammissibile per le domande ammesse all’aiuto per l’annualità in corso". Non appena perverrà l’approvazione formale della Ue, l’Assessorato dell’Agricoltura adeguerà alla stessa le disposizioni previste nel bando del giugno 2011. L’obbiettivo è quello di migliorare le condizioni di gestione dell’allevamento ovino-caprino in Sardegna. Il beneficiario ha l’obbligo di rispettare gli impegni di benessere animale in ogni reparto dell’azienda e per tutti i capi, per l’intero periodo d’impegno pari a 5 anni come previsto dalle disposizioni del bando stesso. Fra gli obblighi richiesti all’allevatore per poter accedere ai premi comunitari, ci sarà quello del controllo periodico degli impianti di mungitura due volte l’anno che dovrà essere effettuato da tecnici specializzati i quali dovranno redigere un dettagliato rapporto le cui prescrizioni dovranno obbligatoriamente essere applicate dall’allevatore; il rinnovo completo della lettiera che si andrà ad aggiungere a quello normalmente svolto nel corso dell’anno provvedendo anche alla disinfezione e disinfestazione dei locali. E poi ancora l’individuazione e controllo delle mastiti, la prevenzione delle affezioni podali e altre disposizioni descritte nel bando. "Tutta una serie di indicazioni - conclude l’assessore - che serviranno ad accrescere il livello di qualità delle produzioni ovicaprine della Sardegna e che daranno all’allevatore accorto i giusti stimoli, sotto forma di incentivi economici, per raggiungere livelli di eccellenza in questo settore, indispensabili per restare al passo con le richieste di un mercato sempre più esigente". |
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OGM, PUGLIA: NON C È PIACIUTO ESORDIO NUOVO MINISTRO AMBIENTE |
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“L’esordio del nuovo ministro all’Ambiente Corrado Clini non ci è piaciuto. Ci saremmo aspettati più cautela e attenzione verso percorsi già strutturati e che investono determinazioni di altri livelli istituzionali che pure sui temi delle coltivazione transgeniche hanno competenza”. Così l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, coordinatore della Commissione Politiche agricole nazionale Dario Stefàno commenta le prime dichiarazioni rilasciate il 17 novembre dal neoministro a proposito di Ogm. “Pur augurandomi – prosegue Stefàno - che possano essere state frutto della "emozione da primo giorno", ho tuttavia il dovere di evidenziare subito al ministro Clini che le Regioni italiane - all’unanimità - si sono già espresse, e più volte, contro gli Ogm e hanno chiesto al Governo l’esercizio della clausola di salvaguardia, così come hanno pure fatto altri Stati membri dell’Unione Europea”. “Né ci può soddisfare – conclude il coordinatore - la distinzione che ha fatto il Ministro fra alimenti e colture arboree, perché per noi il tema è quello di una scelta strategica del Paese. Peraltro, non riteniamo che si possa pensare di risolvere il problema del dissesto idrogeologico nel nostro Paese facendo ricorso alle colture transgeniche. Tema, piuttosto, al quale va indirizzata ben altra attenzione valorizzando, a nostro avviso, ancora di piu e meglio, il ruolo che l’agricoltura tradizionale ha storicamente svolto per la tenuta idrogeologica del territorio”. |
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PESCA, UNA TANTUM DELLA REGIONE LIGURIA AI PESCATORI IN CRISI |
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Per il fermo alla pesca del rossetto, sbloccata dalla deroga Ue in questi giorni. Uffici al lavoro per liberalizzare anche quella al cicciarello. Imperia. Una tantum della Regione Liguria a una novantina di imprese ittiche della piccola pesca colpita dalla crisi. Per venire incontro alla congiuntura dopo il lungo blocco della pesca al rossetto, ripartita con una deroga europea solo in queste settimane dopo un anno di fermo. Una pesca fondamentale per il reddito dei pescatori nei mesi invernali. La giunta Burlando ha stanziato il 18 novembre un finanziamento straordinario di 130 mila euro. Misure straordinarie di sostegno alla pesca “nel rispetto dei regolamenti Ue che, insieme agli aiuti statali , costituiscono una boccata d’ossigeno per il settore”, ha spiegato l’assessore all’Agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo, a margine del Forum sulla Dieta Mediterranea e degli appuntamenti della rassegna Olioliva 2011 di Imperia. “Un piatto,quello dei rossetti, fra l’altro, molto in armonia con l’olio extravergine della Riviera Ligure”, commenta Barabagallo. Il provvedimento regionale-un disegno di legge di sette articoli che sarà esaminato e votato rapidamente dal Consiglio Regionale- assegna mediamente a ogni impresa un contributo di milletrecento euro e interessa anche la pesca ai cicciarelli, simbolo della marineria di Noli, novellame per il quale, però, al momento, non sono previste deroghe. Gli studi presentati non sono stati considerati sufficienti, la Regione Liguria li sta integrando per dimostrare che la pesca al ricciarello non mette in discussione il ripopolamento ittico e gli equilibri del nostro mare. Si spera che grazie al confronto con Ministero e Unione Europea, si possa ripetere il positivo risultato ottenuto per il rossetto,al centro, nel maggio scorso, a Slow Fish, di un incontro dello stesso presidente Claudio Burlando con la Commissaria Europea alla Pesca Damanaki. Il contributo una tantum della Regione Liguria ai pescatori si aggiungerà agli aiuti statali previsti per il comparto in crisi che prevedono anch’essi un contributo analogo, milletrecento euro. |
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LOMBARDIA. 7 MILIONI PER TUTELARE PAESAGGIO E BIODIVERSITÀ OTTIMO INTERESSE DEGLI AGRICOLTORI PER AMBIENTE |
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Milano - Sono 7.672.545 euro i fondi che Regione Lombardia, attraverso l´Assessorato all´Agricoltura retto da Giulio De Capitani, erogherà alle Province lombarde per supportare gli investimenti aziendali non remunerativi necessari a perseguire gli obiettivi delle misure agro-ambientali, nonché per valorizzare le Aree natura 2000. Si tratta in prevalenza di lavori per il recupero dei fontanili: si favorirà il consolidamento delle sponde e la rinaturalizzazione dei corsi d´acqua. Tra i molti progetti presentati e finanziati alcuni riguardano anche la realizzazione di nuove siepi, di filari e di fasce tampone boscate, elementi del paesaggio agrario che costituiscono corridoi ecologici di primaria importanza. Verranno inoltre finanziati interventi di realizzazione di zone umide di notevole interesse sia per la vegetazione che per la fauna. Il finanziamento rientra nella misura 216 del Programma di Sviluppo Rurale. ´La buona risposta al bando - ha commentato l´assessore De Capitani - ci conferma l´interesse dei nostri agricoltori nei confronti di interventi che vanno a tutelare l´agricoltura, l´ambiente, il paesaggio e la biodiversità. Dalle montagne alla pianura irrigua, passando per le colline, il paesaggio rurale lombardo, vanto della nostra regione, è a tutti gli effetti il frutto dell´equilibrio e dell´interazione tra il lavoro dell´uomo e la natura´. Di seguito i dati dei finanziamenti per Provincia: Provincia di Bergamo: 937.879,58; Provincia di Brescia: 2.186.114,59; Provincia di Como: 243.313,93; Provincia di Cremona: 446.734,42; Provincia di Lodi: 326.566,71; Provincia di Mantova: 71.875,70; Provincia di Milano: 1.195.713,62; Provincia di Monza e Brianza: 146.197,92; Provincia di Pavia: 1.827.705,03; Provincia di Varese: 290.443,67. |
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AGRICOLTURA:CHIODI, ANCHE CENSIMENTO CONFERMA TENUTA AZIENDE DATI INTERPRETATI CRESA. REGIONE COL MINOR CALO ATTIVITA´ |
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L´aquila - "Arriva dal Cresa l´ennesima conferma della solidità del sistema produttivo abruzzese. Stavolta, il Centro regionale di studi e ricerche economiche e sociali delle Camere di commercio abruzzesi, rende noti i risultati del sesto censimento generale dell´agricoltura, al 24 ottobre 2010, che parla dell´Abruzzo come della regione col calo più limitato del numero di aziende in Italia, tra le uniche quattro ad aver registrato un aumento della Sau (Superficie agricola utilizzata). Risultati che non possono che confortarci e rassicurare tutto il mondo agricolo, che continua a rimanere la punta di diamante della nostra economia e del nostro export". Così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. "Anche nel campo delle produzioni agricole, delle coltivazioni di seminativi, della zootecnia - sottolinea il Presidente - siamo riusciti ad imporre la nostra linea a sostegno dell´innovazione e della crescita, dimensionale ed occupazionale, della progettualità e dell´intraprendenza". Un plauso il Governatore lo rivolge ai titolari delle quasi 67 mila aziende, per lo più a conduzione familiare ma in costante espansione, attive, sempre secondo il censimento, in Abruzzo: "Stanno mostrando una vivacità ed un dinamismo notevoli e questo ci permette di essere propositivi a livello comunitario". "Grazie anche all´attivismo dell´assessore Mauro Febbo e di tutto l´Esecutivo regionale - riconosce il Governatore - siamo riusciti a captare dall´Europa risorse ingenti che hanno finanziato sia progetti di ammodernamento delle attività esistenti sia ´idee´ giovani sottoforma di primi insediamenti". "E´ la conferma - conclude Chiodi - che anche un settore tradizionale, come quello agricolo, può avanzare in tecnologia e qualità e rispondere con forza e decisione alle sfide dell´internazionalizzazione. Ed in questo dobbiamo essere grati ai nostri corregionali all´estero che contribuiscono a far apprezzare e commercializzare le eccellenze della nostra terra". |
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APRE ´BOTTEGA CAMPAGNA AMICA´ L´INAUGURAZIONE A MONZA, 200 METRI DI MADE IN ITALY |
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A Monza l´assessore Giulio De Capitani ha dato il 18 novembre il via alla prima Bottega di Campagna Amica: un´iniziativa questa voluta fortemente dalla Coldiretti per ridurre i passaggi tra produttore e consumatore. Duecento metri a pochi passi dalla stazione del capoluogo brianzolo che già ospitano mille prodotti che arrivano dai consumatori. Un tema, quest´ultimo, che è tornato nelle parole del responsabile lombardo dell´agricoltura. "Iniziative come queste - ha detto De Capitani - servono proprio per accorciare la filiera dal campo al banco della vendita. Come sappiamo uno dei problemi che evidenziano di più i nostri produttori di tutte le filiere agricole, è il fatto che rispetto al prezzo che paga il consumatore, al produttore rimane più o meno il 17 o il 20%. Riducendo i passaggi il collegamento è quasi diretto e questo migliora il reddito degli agricoltori". Questa prima bottega della Lombardia nasce però dalla volontà di due fratelli di Matera Nunzio e Angelo Andrisiani che hanno deciso di fare questo importante investimento. Nel punto vendita saranno offerti solo prodotti nazionali ottenuti dalle aziende agricole e dalle loro cooperative. E anche su questo capitolo della rintracciabilità De Capitani ha voluto sottolineare la bontà dell´operazione: "In questo negozio c´è anche un´identificazione a livello di territorio dei prodotti. La provenienza è riconoscibile attraverso l´etichettatura e la riconoscibilità è una delle azioni che stiamo facendo nel corso di questa legislatura in regione". "Bottega di campagna amica - spiega una nota della Coldiretti - si affianca alla Grande distribuzione e ai negozi di prossimità e va ad integrare la rete già attiva di quasi diecimila frantoi, cantine, malghe, cascine e aziende agricole trasformate in punti vendita e i quasi mille mercati degli agricoltori di Campagna Amica già presenti su tutto il territorio nazionale. "Questa operazione - ha concluso De Capitani - dà più dignità a quegli operatori dell´agricoltura il cui lavoro, troppo volte, viene sfruttato da parte di altri che si inseriscono all´interno della filiera alimentare". |
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TERZA EDIZIONE OSSERVATORIO ADI - NESTLÉ SUGLI STILI DI VITA
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Dieta mediterranea non ti conosco: quasi la metà degli italiani non ne rispetta le raccomandazioni. Pochi legumi, frutta e verdura. Largo ai cibi veloci, davanti alla tv e fuori casa In occasione del Xiv Corso Nazionale Adi - Associazione di Dietetica e Nutrizione clinica in corso a Roma dal 9 al 12 novembre, sono stati presentati i dati della terza edizione dell’Osservatorio Adi – Nestlé. Lo studio che rappresenta una delle più complete indagini mai effettuate nel nostro Paese sullo stato di forma fisica e sulle abitudini alimentari della popolazione, si è focalizzato quest’anno sul rapporto tra gli italiani e la dieta mediterranea. Le abitudini a tavola del Bel Paese rappresentano, infatti, uno dei pilastri dello “Stile di vita mediterraneo” che il prossimo 17 novembre compirà un anno dalla dichiarazione di Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco. I risultati dell’Osservatorio Adi-nestlé mostrano come in un’Italia dove un abitante su due è obeso (15%) o in sovrappeso (29%), i princìpi alla base della tradizione alimentare nostrana vengano rispettati solo dal 56% delle persone, a fronte del 93% degli intervistati che riconoscono l’importanza di una dieta sana e equilibrata. Largo utilizzo di cereali, legumi, ortaggi e frutta: questo è uno dei dettami della dieta mediterranea, tuttavia l’Osservatorio Adi-nestlé segnala che il consumo di questi alimenti non è equilibrato in larga parte della popolazione con il 71% delle persone che non consuma legumi da 2 a 4 volte la settimana, e frutta (41%) e verdura (54%) tutti i giorni. Description: Description: Fonte: Osservatorio Adi-nestlé 2011“Tra le buone abitudini che sembrano essersi perse - commenta il presidente della Fondazione Adi e coordinatore scientifico dell´Osservatorio Adi-nestlé, Giuseppe Fatati - il consumo di 5 pasti quotidiani (in particolare spuntino mattutino e merenda) appannaggio solo del 16% della popolazione e il rispetto dei tempi a tavola: un italiano su dieci consuma pasti veloci tutti i giorni e il 49% delle persone lo fa almeno due volte la settimana. Complici i ritmi della società contemporanea, sempre più spesso sacrifichiamo i pasti. Per coprire il nostro fabbisogno energetico non è solo necessario assumere la quantità di calorie opportuna per il nostro fisico, ma farlo in maniera efficace dedicando il tempo necessario e evitando buchi di molte ore.” Erroneamente chi non rispetta le giuste frequenze della dieta mediterranea saltando spuntino e merenda crede che saltare i pasti sia un buon modo per perdere peso. “In realtà - continua Fatati - proprio la corretta frequenza nei pasti permettere di metabolizzare ciò che ingeriamo”. La componente conviviale dei pasti, alla base della cultura culinaria nazionale, si scontra con l’amore degli italiani per la televisione: sei persone su dieci dichiarano infatti di consumare il proprio pasto davanti allo schermo almeno 2 volte la settimana, addirittura il 30% delle persone siede a tavola davanti alla tv tutti i giorni. Il tradizionale pasto consumato in cucina o in salotto cede il passo anche a causa dell’abitudine sempre più diffusa di mangiare fuori casa: a farlo tutti i giorni è un italiano su 10, mentre il 42% delle persone pranza fuori almeno 2 volte la settimana. Il pasto più comunemente consumato al ristorante, al bar o in ufficio è il pranzo (40%) seguito dalla cena (34%). L’osservatorio Adi-nestlé evidenzia anche un rapporto diretto tra una maggior sedentarietà e le abitudini alimentari scorrette: la metà di chi non rispetta la dieta mediterranea dichiara anche di fare poco moto. Lo studio ha individuato infine anche differenti approcci all’alimentazione che coinvolgono la sfera del piacere, del benessere e della funzionalità. Se per la maggioranza delle persone (41%) l’alimentazione è sentirsi sani e in forma, un altro il 23% ricerca nel cibo appagamento e piacere. Nel paese della buona cucina sono però in molti a riconoscere nel cibo una ragione principalmente funzionale con il 25% delle persone che mangia per nutrirsi e l’7% per acquisire energia. “La dieta mediterranea - conclude Fatati - fa parte di un patrimonio culturale che è importante non perdere: non sono solo regole, ma si tratta di uno stile di vita, una filosofia. Nella dieta mediterranea non esistono alimenti da escludere, ma scelte alimentari all’insegna dell’equilibrio. Fondamentale infine percepire il gusto di ciò che assumiamo, mangiando con calma e dedicando tempo al pasto e a chi lo assapora con noi.” La Metodologia La terza edizione dell’Osservatorio Adi-nestlé ha visto coinvolto un campione rappresentativo della popolazione italiana per sesso, età, area geografica e ampiezza del centro della popolazione di 1.000 individui intervistati telefonicamente. Il questionario inoltre è stato compilato online da oltre 5.500 persone che hanno offerto una fotografia esatta dello stato di salute del paese. Quale parametro alla base dell’indagine per individuare eventuali scostamenti alla dieta mediterranea, sono state utilizzate le “Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana” diffuse dall’ Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione Inran |
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"WINE DAY" A MILANO
ALLA SCOPERTA DEI VINI LOMBARDI
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Si tratta di un´iniziativa realizzata in collaborazione con Ascovilo, l´Associazione consorzi vini lombardi. L´evento, in programma sabato 26 e domenica 27 novembre a Palazzo Lombardia a Milano, offrirà al pubblico la possibilità di conoscere e assaggiare le produzioni vinicole lombarde «“Vini di Lombardia” è una di quelle manifestazioni in linea con quanto fa la Regione per far conoscere i prodotti della nostra terra e di tutta la filiera vitivinicola. E lo è ancor di più visto che la vitivinicoltura lombarda è tra le prime nel Paese per la sua diffusa vocazione all´alta qualià». Lo ha detto Giulio De Capitani (nella foto a destra), assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, nel corso della conferenza stampa della 12ª edizione della giornata dedicata ai vini di Lombardia: il “Wine Day”. Sono intervenuti inoltre: Carlo Alberto Panont (ex direttore del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, ora passato all´Ersaf), Matteo Scibillia (presidente del Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia), Giuseppe Vaccarini (presidente dell´Aspi) e il professor Giorgio Calabrese (presidente dell´Onav). Si tratta di un´iniziativa realizzata dalla Regione in collaborazione con Ascovilo, l´Associazione consorzi dei vini lombardi, e con il Consorzio Cuochi di Lombardia. L´evento è in programma sabato 26 e domenica 27 novembre e offre al pubblico la possibilità di conoscere e assaggiare le produzioni vinicole lombarde. In piazza Città di Lombardia saranno allestiti dei banchi di degustazione dei vini delle aziende delle diverse zone della regione. I visitatori potranno acquistare il bicchiere munito di tasca e una tessera che d diritto all´assaggio di un massimo di dieci vini. Un altro aspetto interessante dell´iniziativa, in relazione al tema del bere responsabile, è che in tutti i ristoranti aderenti al Consorzio Cuochi di Lombardia sarà distribuito gratuitamente un alcol-test a tutti i clienti che ordineranno un vino lombardo (clicca qui per l´elenco dei ristoranti associati). Oggi è importante «fare rete - ha sottolineato Matteo Scibilia (nella foto a sinistra), presidente del Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia - collegarsi sempre più al territorio, tornare a una stagionalità degli ingredienti, soprattutto creare un percorso che rafforzi l’incontro e il dialogo con l’agricoltura e gli artigiani regionali, unica reale possibilità per ridare slancio alla ristorazione di qualità, chiedersi cosa un turista straniero gradirebbe mangiare in Lombardia, quale emozione potrebbe accompagnarlo nel viaggio di ritorno a casa». «Iniziative come “Sorsi e bocconi di Lombardia nei Ristoranti Lombardi” e “Carta dei Vini di Lombardia” - ha aggiunto Scibilia - sono l’esempio reale di un percorso che può dare respiro costruttivo a tutto il comparto, aiutare il contatto tra le imprese in maniera forte e concreta. Enfatizzare sinergicamente il valore del vino e del cibo con i Ristoratori Milanesi e Lombardi in vista dell’Expo, è la prima reale iniziativa che dà visibilità alla gastronomia della Regione. Iniziativa che vede in questa prima fase ristoranti e cuochi di qualità e della tradizione Lombarda. Per noi la qualità è l’insieme dell’ospitalità che, unita al buon vino ed al buon cibo, fanno della regione Lombardia la prima regione Italiana per la qualità dell’offerta agricola e gastronomica». «In regione abbiamo 300 prodotti di qualità - ha spiegato l´assessore De Capitani - 43 solo nella filiera vitivinicola. Siamo convinti che, per le sue ricadute economiche e turistiche, sia importante investire sulla naturale affinità tra territorio, vino, prodotti tipici e piatti della cucina lombarda». «Mi fa molto piacere - ha detto ancora De Capitani - che venga utilizzata la piazza del nuovo Palazzo Lombardia. Piazza Città di Lombardia è un luogo dove tenere unito il comparto agricolo con l´istituzione». De Capitani ha voluto sottolineare come il settore sia infatti fondamentale per l´economia della regione. «Le 57mila aziende attive in Lombardia dimostrano che in questa regione si investe in agricoltura e queste manifestazioni sono accolte con grande favore dalla Regione». Insieme a “Wine Day” sono state presentate altre iniziative. “Sorsi e Bocconi” nei ristoranti lombardi che, dal 18 dicembre, coinvolgerà i ristoranti che proporranno menu legati ai prodotti del territorio. Di seguito l´Onav tour: dieci incontri in dieci capoluoghi della Lombardia, rivolti al pubblico, dove verranno presentati i vini lombardi attraverso degustazioni guidate dagli assaggiatori Onav. Non mancherà anche la “Carta dei vini di Lombardia”. I ristoranti aderenti proporranno alla clientela la panoramica della produzione vitivinicola lombarda. La Carta presenterà in lingua italiana e in inglese un´ampia gamma di tipologie dei vini dei territori lombardi, che saranno disponibili per un anno. Ristoranti aderenti al Consorzio Cuochi di Lombardia: •Osteria della Buona Condotta di Ornago (Mi) •Ristorante del Borgo di Concorrezzo (Mi) •Osteria Nonna Mercede di Brescia •Oil restaurant Frantoi Celletti di Milano •La Fata Verde di Agrate Brianza (Mi) •La Caprese di Mozzo (Bg) •Antica Stazione di Posta di Corsico (Mi) •I Valtellina di Milano •Nesis di Cesano Maderno (Mi) •La Tavernetta da Elio di Milano •La Sprelunga di Seveso (Mi) •Solci’s di Stradella (Pv) La Carta dei vini di Lombardia 2011-2012 La Carta dei vini di Lombardia è l’iniziativa per la quale i ristoranti aderenti propongono alla clientela la panoramica della produzione vinicola lombarda. I ristoranti aderenti si impegneranno a creare per un anno una “Carta dei vini lombardi”, che proporrà ai clienti del ristorante stesso i vini dei produttori di ciascuna zona di produzione della Lombardia. Ai ristoranti verrà fornito in 15 copie (10 copie in Italiano + 5 in inglese) un contenitore appositamente progettato e prodotto nel quale potranno inserire i loro stampati con i vini scelti. Nei ristoranti aderenti, la Carta dei vini di Lombardia dovrà contenere un assortimento così strutturato: •Valtellina: 4 Vini •Valcalepio: 2 Vini •Moscato Di Scanzo: 1 Vino •Franciacorta: 1 Vino •Botticino: 1 Vino •Capriano Del Colle: 1 Vino •San Martino Della Battaglia: 1 Vino •Garda Classico: 3 Vini •Lugana: 3 Vini •Colli Mantovani: 2 Vini •Lambrusco: 2 Vini •San Colombano: 2 Vini •Oltrepo’ Pavese: 5 Vini •Totale vini in carta: 28 vini Ai ristoranti aderenti sarà inoltre distribuita, a carico di Ascovilo, una campionatura dei vini lombardi delle zone non ancora presenti in ciascuno dei ristoranti (6 bottiglie per tipo di ciascuna zona). Verrà inoltre realizzata una Guida dei ristoranti aderenti alla Carta: un libretto di 24 pagine contenente l’elenco dei ristoranti che partecipano con le indicazioni dell’ubicazione e una piccola descrizione del locale. Sarà distribuita gratuitamente insieme alla mappa della Rassegna Sorsi e Bocconi e successivamente nei luoghi della comunicazione istituzionale, oltre che nei ristoranti aderenti. Di seguito l´elenco dei ristoranti aderenti all’iniziativa Carta dei vini di Lombardia: Provincia Di Milano (15 ristoranti) Milano Antica Trattoria Morivione - Via dei Fontanili, 2 Bellariva - Alzaia Naviglio Grande 36 Dogana - Via Dogana 3 Il Salotto - Galleria Vittorio Emanuele Ii 80 I Valtellina - Via Taverna 34 Locanda Del Gatto Rosso - Via Foscolo 3 Papa´ Francesco - Via Marino 7 Piero E Pia - Piazza Aspari 2 Tano Passami L´olio - Via Villoresi 16 Tavernetta Da Elio - Via Fatebenefratelli 30 Gaggiano Osteria Magenes - Via Cavour 7 Osteria L´e´ Maistess - Via Marchesa Medici 14 Nerviano La Guardia - Via Xx Settembre 73 Rho Al Rhotaia - Via Magenta 42 Sesto San Giovanni Vico Della Torretta - Via Milanese 3 Provincia Di Lodi (2 ristoranti) Casalpusterlengo Risotteria Alla Torre - Piazza della Repubblica Cavenago D’adda L´arsenale - Via Geppino Conti 8 Provincia Di Monza E Brianza (12 ristoranti) Agrate Brianza La Fata Verde - Via San Paolo 4 Carate Brianza La Piana - Via Zappelli, 15 Cavenago Brianza Cantina Del Rubello - Piazza Libertà 8 Cesano Maderno Nesis - Via Milano 68 Concorezzo Via Del Borgo - Via Libertà 136 Monza Enoteca Good Morning - Via Garibaldi, 42 Saint George Premier - Via Vedano 7 Osteria La Lira - Via Amati, 52 Muggiò La Villetta - Viale Cesare Battisti Ornago Osteria Della Buona Condotta - Via per Cavenago 2 Seregno Pertegà - Via Vignoli 8 Seveso La Sprelunga - Via Sprelunga 55 Provincia Di Pavia Vigevano I Castagni - Via Ottobiano 8/20 Provincia Di Varese Busto Arsizio I 5 Campanili - Via Maino 18 Wine Day - 12ª Giornata dei vini di Lombardia Piazza Città di Lombardia 26 -27 novembre 2011 |
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LA PIRAMIDE ALIMENTARE VALDOSTANA, UN ATOUT PER LA NOSTRA SALUTE |
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Châtillon - Mangiare bene gioca un ruolo determinante per la salute. Per promuovere uno stile di vita più sano e al contempo incoraggiare il consumo di prodotti del territorio l’Amministrazione regionale ha presentato, nella sede dell’istituto alberghiero di Châtillon, la piramide alimentare valdostana. Si tratta di un progetto culturale che, attraverso una sintesi grafica particolarmente efficace, fornisce indicazioni su cosa si intende per alimentazione sana, equilibrata e corretta. Augusto Rollandin – Presidente della Regione Valle d’Aosta - Già il simbolo di questa piramide è per noi una figura nota, richiamando quelle montagne che conosciamo bene e che, come le piramidi, guardano verso l’alto. Questo è un modo di guardare verso l’alto partendo da una base certa, data dal sistema di vita che proponiamo, cioè quello di un’alimentazione corretta che, se seguita attentamente fin dalla nascita, può dare dei risultati preventivi importanti evitando malattie e può permettere a tutti di mangiare bene, sano, con prodotti tracciabili, di cui sappiamo l’origine, la provenienza, a garanzia di un valido stile di vita. La Pav, piramide alimentare valdostana, è stata realizzata dall’Amministrazione regionale con la collaborazione dell’Agenzia Regionale di Sanità toscana, pioniera di questo tipo di comunicazione. La piramide è costituita da sei livelli, che indicano la frequenza con cui è indicato consumare un certo tipo di alimento. Ad esempio, al primo livello troviamo frutta e verdura, da utilizzare in grande quantità e più volte al giorno, e all’ultimo, il sesto, le carni rosse, i salumi e i dolci, da consumare saltuariamente e con moderazione. Questo tipo di dieta, niente affatto punitiva, affiancata a una regolare attività fisica, riduce fortemente l’insorgenza di varie patologie ed aiuta a mantenersi sani a lungo. E’ per questo motivo che l’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali ha sostenuto con convinzione il progetto. Albert Lanièce – Assessore regionale alla Sanità, salute e politiche sociali. Sappiamo che la maggior parte delle malattie che incidono sulla salute della popolazione sono le malattie cardiovascolari e, alla base di molti problemi, ad esempio a livello metabolico, c’è proprio un’alimentazione non corretta. Sottolineare i corretti approcci verso un’alimentazione sana rappresenta quindi una parte già di per sé importante della prevenzione. Questa piramide, che è un modo per spiegare in modo efficace che ci sono cibi che possono essere assunti tutti i giorni, come la frutta la verdura, altri meno, e lo stesso vale per i vini, verrà presentata in tutti i contesti dove è possibile far passare il messaggio alla popolazione, quindi non solo nelle strutture alberghiere della nostra regione, ma anche nelle scuole. Un aspetto su cui l’Amministrazione ha deciso di puntare riguarda l’origine e la qualità dei prodotti. Il territorio valdostano non ha conosciuto il fenomeno dell’agricoltura intensiva, e si caratterizza per la genuinità delle produzioni. Inoltre consumare alimenti valdostani aiuta l’economia locale, l’agricoltura e il territorio, e preserva l’ambiente dai gas di scarico degli automezzi pesanti che servirebbero altrimenti per il trasporto delle merci. E’ la filosofia del commercio a chilometri zero, ovvero della vendita di prossimità. Giuseppe Isabellon – Assessore regionale all’Agricoltura e risorse naturali. I nostri prodotti sono presenti, a buon diritto, a tutti i livelli della piramide. Vi è quindi la possibilità, anche per le nostre aziende agricole, di collocare la propria produzione, che è sicuramente di qualità, a qualsiasi stadio della piramide, trasmettendo, fatto importante per la nostra agricoltura, un messaggio di consumo corretto, con un occhio di riguardo alla tutela della salute attraverso una dieta sana. Châtillon, mercoledì 16 novembre 2011 www.Regione.vda.it |
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100% SUINO ITALIANO, TRASPARENZA,
PRODUZIONE LIMITATA, ELEGANZA E ARTIGIANALITÀ: LE PAROLE CHIAVE
DI SALUMIFICIO PEDRAZZOLI
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Salumificio Pedrazzoli a Natale sceglie Q+ per accontentare con un Regalo Gourmet anche i palati più esigenti. 100 % suino italiano, trasparenza, produzione limitata, eleganza e artigianalità, sono queste le parole chiave del Natale 2011 dell’azienda mantovana. Q+ è la linea di salumi di qualità extra e di produzione limitata del Salumificio Pedrazzoli. Nati come veri e propri “gioielli enogastronomici”, i prodotti della linea Q+ sono caratterizzati dall’utilizzo di materie prime d’eccellenza, dalla lavorazione tradizionale, dal costante controllo quotidiano di tutta la filiera, ma soprattutto dal forte legame con il territorio. Un legame che si esprime nei nomi dei prodotti, ma soprattutto nei sapori, che racchiudono tutta l’esperienza della tradizione norcina di un tempo. I prodotti Q+ sono tutti di suino 100% italiano, garanzia di qualità ed affidabilità e in produzione limitata. Sono prodotti che riprendono le ricette della tradizione coniugandole con l’innovazione e la modernità delle strutture di oggi. Presentandosi con un aspetto che rispecchia l’artigianalità con cui vengono prodotti, arrivano al consumatore con packaging elegante e raffinato, solitamente abbinato a prodotti fashion o di design, un’immagine provocatoria che li definisce immediatamente come luxury food. Infine i prodotti Q+ sono trasparenti, nell’aspetto ma soprattutto nella sostanza, che per l’azienda significa trasparenza verso il consumatore e trasparenza della tracciabilità delle materie prime. Come nel Cantone della linea Q+, realizzato secondo la ricetta tradizionale modenese e cotto in acqua al naturale senza involucro, cottura che permette di mantenere il suo aroma tipico impreziosito da una delicata nota dolce. In questo modo il cliente paga solo il prodotto che compra (non anche l’acqua di cottura!). In più il Cantone viene cotto e successivamente confezionato, questo garantisce un prodotto più pulito, con meno grassi, quindi un prodotto di maggiore qualità! La linea Q+ si compone di un vasto assortimento di salumi: coppa, lardo, crudo con e senza osso, guanciale stagionato, coppa arrosto, culatello, salame, salame extra, fino al più ricercato Salame di Maiale Nero. Tutti proposti in eleganti confezioni “minimal chic”, con etichette nero lucido, dalla forma allungata, uniche nel panorama delle aziende produttrici di salumi, come si conviene a questa linea di prodotti “luxury food”. L’attenta ricerca e la cura dei dettagli che caratterizza tutti prodotti della linea Q+ si ritrova anche nell’esclusiva gamma di confezioni regalo, che quest’anno si rinnovano completamente per un dono gourmet Black & White! Per il 2011 Salumificio Pedrazzoli propone infatti Il Padus, il salame numerato realizzato con tutte le parti nobili del maiale, e Il Pampano, un classico delle tavole italiane. Tutti i prodotti della linea Q+ sono poveri di sali, di grassi e di conservanti e sono idonei alle persone allergiche alle farine di latte e al glutine. Confezioni Natale 2011 – Salumificio Pedrazzoli Il Padus – Il Salame Numerato Padus webLa confezione Padus è composta dallo stesso prodotto, il salame Padus (1,2 kg) – dall’antico sostantivo latino per indicare il fiume Po – disponibile in due divertenti ed eleganti versioni Black & White. Realizzato con tutte le parti nobili del suino pesante allevato per oltre 13 mesi, il salame Padus è condito secondo la ricetta della tradizione norcina: insaccato, in budello naturale, è lasciato asciugare e stagionare per almeno 5 mesi nella penombra di una cantina umida. Confezione Padus tubo nero2 - Copia L’aroma leggermente agliato e la grana grossa di cui è costituito evocano i prodotti artigianali dell’antica tradizione della salumeria italiana, sia per la lavorazione sia per il gusto inconfondibile. Il salame Padus diventa numerato per dare la massima visibilità e trasparenza al consumatore della filiera di produzione, controllata dal capo allevato fino al prodotto. Dal sapore gradevolmente speziato, Padus è disponibile nella classica versione di maiale “bianco” e quella più ricercata di maiale “nero”. A contrasto anche le confezioni, in un gioco di positivo-negativo, per soddisfare tutti i gusti: confezione nera per il Padus di maiale bianco, e bianca per quello di maiale nero. Un prodotto gourmet in edizione limitata che ricorda dal primo sguardo l’importanza dell’origine delle materie prime. Sulla confezione, infatti, troneggia l’indicazione 100% Suino italiano. Il Pampano pampanowebSalumificio Pedrazzoli, per il Natale 2011 suggerisce anche un classico delle tavole natalizie, che diventa un’idea regalo perfetta e di gran gusto grazie all’elegante confezione de Il Pampano, lo Stinco di maiale della linea Q+. Realizzato secondo la ricetta tradizionale modenese, è cotto a vapore nel forno al naturale senza involucro mantenendo il suo aroma tipico impreziosito da note di rosmarino e alloro. Questo dettaglio rappresenta perfettamente l’idea del concetto di trasparenza di Salumificio Pedrazzoli. Con questa cottura il cliente paga solo il prodotto che compra (non anche l’acqua di cottura!). In più il Pampano viene cotto e successivamente confezionato, questo garantisce un prodotto più pulito, con meno grassi, quindi un prodotto di maggiore qualità! Altra caratteristica distintiva è la non sterilizzazione dello Stinco senza l’aggiunta di conservanti. Un prodotto che arriva quindi al consumatore proprio come se lo cuocesse direttamente a casa propria. Questa pratica legata alla tradizione e alla grande esperienza di Pedrazzoli rende il gusto del Pampano più ricco. Per questo è necessario conservare il prodotto a una temperatura tra zero e quattro gradi, con chiaramente una perdita dal punto di vista della lunghezza di conservazione, ma un significativo aumento della qualità: molto più gusto grazie alla possibilità di mantenere le caratteristiche del prodotto fresco pur essendo precotto! www.Salumificiopedrazzoli.it |
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AL 20° NATIONAL COCKAIL TROPHY NINO CEDRINI VINCE LA FRESCHEZZA
GRAZIE AL REGOLAMENTO CHE PREVEDEVA L’UTILIZZO DI ALMENO 2 CL DI FRUTTA
O VERDURA FRESCA, LE RICETTE SONO STATE UN VERO TRIPUDIO DI AROMI E PROFUMI
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La ventesima edizione del Trofeo Nino Cedrini è stato caratterizzato da ricette all’insegna della freschezza. Il regolamento prevedeva infatti l’utilizzo di almeno due cl di frutta o verdura, che i barman hanno proposto centrifugate, frullate, spremute, in purea. Questa particolarità ha conferito ai drink profumi, aromi e anche colori decisamente interessanti. I concorrenti – sotto il coordinamento del gruppo di lavoro della sezione Aibes Lombardia - si sono sfidati in preparazioni diverse a seconda della categoria: un Absolut Martini Cocktail per le scuole alberghiere, un Long Drink Style Cocktail per Emergenti e Amici dell’Aibes e un Contemporary Martini Style Cocktail per Aspiranti, Barman e Capi Barman Aibes. E sul Martini è intervenuto anche Dom Costa, uno dei bartender di maggiore prestigio a livello internazionale, che ha tracciato la storia del drink più famoso al mondo con approfondimenti sull’evoluzione delle modalità di preparazione di un cocktail in continua trasformazione. Il cocktail vincitore del concorso “Olandese Volante” di Laura Ceccacci è un emblema della freschezza. “Dovendo usare un prodotto fresco – spiega la bar lady – ho preferito evitare la frutta che è una scelta abbastanza scontata e ho puntato sul sedano. Poi però mi sono posta il problema di non coprirne il sapore e il profumo con altri aromi, per cui ho utilizzato solo Absolut Pears senza aggiungere altri alcolici. Questo mi ha permesso anche di mantenere una gradazione bassa del drink, in linea con le tendenze attuali del bere miscelato”. Il risultato è un drink molto fresco, profumato, gradevole, dal gusto originale che è stato molto apprezzato dalla giuria decretando, insieme a una preparazione tecnicamente impeccabile, la vittoria di Laura Ceccacci. “Olandese Volante”: - 4 cl di Absolut Pears - 2 cl di centrifugato di sedano - 2 cl di spremuta di lime - 2 cl di sciroppo di zucchero |
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APRE ILLYSHOP A MILANO
UNA TEMPORARY BOUTIQUE PER SCOPRIRE TUTTO IL MONDO ILLY
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Nasce nel cuore di Milano illyshop, il primo temporary store che racchiude tutto il mondo illy. Resterà aperto al pubblico in Galleria San Carlo fino al 29 febbraio 2012. All’interno di questa boutique gli appassionati possono esplorare ogni aspetto del mondo illy: dalla preparazione, con le macchine da caffè Iperespresso per la casa tra le quali spicca in vetrina il nuovo modello Y1.1 Touch, a quello dell’arte rappresentata dalle ultime illy Art Collection, come la serie di tazzine firmata da Francesco Clemente e il barattolo dipinto dall’artista camerunense Alioum Moussa. Protagonista resta sempre l’inconfondibile blend illy 100% arabica - sapiente combinazione delle migliori qualità provenienti da Sud America, America Centrale, India e Africa – affiancata per l’occasione da tre dei solisti che lo compongono, le varietà di Monoarabica Brasile, Guatemala ed Etiopia, una linea che si propone di valorizzare i singoli profili per farne conoscere le sfumature di gusto, diffondendo così la cultura del caffè. La stessa cultura che si può ritrovare nelle pagine delle diverse pubblicazioni disponibili nello store, tra cui il volume “L’aroma del Mondo” di Elisabetta Illy recentemente pubblicato da Hoepli editore. Un viaggio nel tempo, alla ricerca delle origini del chicco, ma anche un percorso nello spazio, per seguire il caffè dai Paesi d’origine fino alla tazzina. Per i clienti 2.0 appassionati di arte, sarà disponibile una nuova applicazione illy Art Collection per iPhone e iPad, scaricabile gratuitamente da iTunes. Una guida per scoprire tutte le collezioni di tazzine e conoscere gli artisti che le hanno firmate, con la possibilità di ricevere aggiornamenti sulle loro mostre ed esibizioni in corso, grazie alla speciale funzione “Live”. Con la App. Sarà inoltre possibile accedere all’eShop illy e con un semplice click, acquistare le collezioni disponibili. Il progetto illyshop di Galleria San Carlo è stato ideato dall’architetto Caterina Tiezzoldi, partendo dalle declinazioni di un unico elemento, un “cubetto”, a cui è stato applicato un procedimento di modellazione di tipo parametrico per variarne lo spessore, la profondità, l’opacità, la lunghezza e le aperture. Un metodo combinatorio, ispirato al processo degli algoritmi genetici, che ha permesso di creare più di tremila varianti dello stesso elemento. Il negozio e’ stato realizzato con duecento cubetti pensati per rispondere alle diverse esigenze funzionali per il temporary illyshop. Dalla vetrina campeggia l’insegna Live Happilly, nuovo posizionamento della marca che racconta quanto i piccoli gesti quotidiani possano trasformarsi in istanti di pura rivelazione, dove tutto ciò che accade intorno all’improvviso appare straordinario, dando vita a momenti di felicità. Come degustare una tazzina di buon caffè e lasciarsi andare al piacere dei sensi che si fonde con quello intellettuale ed estetico: il piacere di illy. Illyshop Galleria S. Carlo, Milano (Mm S. Babila) Doppio appuntamento con la illy shopping experience a Milano. Un corner illy all’interno del negozio Coin di Corso Vercelli con concept sviluppato internamente e ispirato alla recente installazione di Galleria illy hosted by Flos/moroso a Londra. Illyshop c/o Coin Corso Vercelli, 30-32, Milano |
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TAPPA CINESE PER IL VINO MADE IN PUGLIA: IN 3 ANNI EXPORT CRESCIUTO 1000% |
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Il mercato cinese, con un Pil in crescita del 10%, continua ad essere al centro degli interessi della Puglia. La Regione, infatti, grazie al supporto operativo dello Sprint Puglia, lo Sportello regionale per l’Internazionalizzazione delle imprese, coordinato dal Servizio Internazionalizzazione, è a Canton, in Cina, dal 19 al 22 novembre per World Wine Meetings Asia. Si tratta della prima edizione asiatica di un’iniziativa dedicata al settore vitivinicolo, ormai consolidata sui mercati internazionali, che oggi viene portata in Asia per il grande potenziale rappresentato dall’espansione di questo mercato. Non è un caso infatti se ad aver colto l’opportunità offerta dalla Regione Puglia siano state 16 imprese del territorio. Tra l’altro sarà proprio la Regione Puglia ad inaugurare la Convention, domenica mattina, con un evento dedicato alla presentazione dei vitigni autoctoni pugliesi. Il World Wine Meetings Asia è una borsa d’affari organizzata dalla Adhesion Asia (società specializzata nell’organizzazione di borse d’affari internazionali) che ospiterà 80 produttori di vino provenienti da tutta Europa ed oltre 100 importatori che vengono dalla provincia del Guangdong, da Hong Kong, da Singapore, dalla Cina centrale e dal Sud Est Asiatico. Un’occasione unica, dunque, per incontrare importatori selezionati e di rilevanza internazionale e per partecipare alle attività promozionali organizzate dallo Sprint Puglia per dare massima visibilità alla delegazione pugliese. Il senso della partecipazione della Regione Puglia è proprio quello di accompagnare gli operatori di settore pugliesi offrendo loro assistenza tecnica per lo sviluppo di contatti e di opportunità di collaborazione con i buyer esteri e di diffondere la conoscenza della Puglia e delle sue eccellenze produttive. Un obiettivo, questo, che sarà perseguito attraverso attività formative, commerciali, promozionali e di scouting. Per le 16 imprese pugliesi si tratta di un’opportunità di grande rilievo fortemente sostenuta dalla vicepresidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. “In Cina – ha sottolineato – nel contesto di un’economia in forte espansione e con un aumento del Pil del 10,3% nel 2010, si nota oggi una preferenza dei consumatori nei confronti di sapori nuovi che provengono dalla cucina internazionale, una tendenza evidente anche con le bevande e in particolare quelle provenienti dalla Puglia. L’incremento della domanda cinese nei confronti di vino e bevande pugliesi ha registrato infatti una crescita nel 2010 del 319,5% (in Italia del 22,2%) e negli ultimi tre anni persino del 1000%. Hanno fatto bene le nostre imprese ad approfittare di un contesto così favorevole”. La scelta della Cina si sviluppa in continuità con le azioni sviluppate fino ad oggi, ultima delle quali la missione del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola organizzata dal neanche dieci giorni fa nell’ambito del progetto Renewal che ha interessato le imprese dell’economia verde. Il contesto politico e istituzionale è poi particolarmente favorevole per le relazioni tra la Regione Puglia e la Provincia del Guangdong, la più importante della Repubblica Popolare Cinese, con la quale la Puglia, prima Regione in Italia, ha sottoscritto lo scorso giugno 2011 un accordo autorizzato dal Ministero per gli Affari Esteri e dal Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Intenso il programma di attività per le 16 imprese della delegazione pugliese che partecipano al World Wine Meetings Asia. Domani sera incontreranno i rappresentanti dell’Accademia Italiana della Cucina a Canton e della China Sommelier Association, per la presentazione degli strumenti di penetrazione sul mercato vinicolo cinese. Domenica mattina, dalle 10,00 alle 12,00, nel A Marriott Hotel, la convention sarà inaugurata proprio con la presentazione dei vitigni autoctoni pugliesi delle aziende presenti alla manifestazione, con una degustazione tecnica per gli operatori economici del settore. Il pomeriggio invece sarà dedicato agli incontri d’affari, così come la giornata di lunedì 21 novembre (mattina e pomeriggio) e la mattinata del giorno successivo. Nel pomeriggio di martedì 22 novembre invece gli operatori pugliesi visiteranno i negozi specializzati nella vendita di prodotti occidentali di qualità. Saranno in Cina con la Regione Puglia le aziende Terrulenta S.a.c. (Schola Sarmenti) di Nardò (Lecce), Azienda Agricola Petrera Pasquale di Gioia del Colle (Bari), Conti Zecca di Leverano (Lecce), Tenuta Viglione di Santeramo in Colle (Bari), Colli della Murgia Sas di Gravina di Puglia (Bari), Torrevento Srl di Corato (Bari), Vigne e Vini di Leporano (Taranto), Cignomoro Srl di Taranto, Cantina La Marchesa di Lucera (Foggia), Castel di Salve di Tricase (Lecce), Teanum di San Paolo di Civitate (Foggia), L’astore Masseria di Stefano Benegiamo di Cutrofiano (Lecce), Valentina Passalacqua di Apricena (Foggia), Azienda Agricola Alberto Longo di Lucera (Foggia), Tormaresca di Minervino Murge (Bari), Colle Petrito di Minervino Murge (Bari). |
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A MONDOVICINO OUTLET VILLAGE VIRTÚ E SEGRETI DELL’OLIO
ULTIMO APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA
“L’UNIVERSO DEI SAPORI: I 4 ELEMENTI PER I PIACERI DEL PALATO”
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Volge al termine la rassegna autunnale “L’universo Dei Sapori: i 4 elementi per i piaceri del palato”, ideata e organizzata da La Compagnia dei Sapori, che ha animato Mondovicino Outlet Village nel mese di ottobre e di novembre. Il quarto e ultimo appuntamento sarà sabato 26 e domenica 27 novembre e sarà incentrato sull’elemento della terra, rappresentato dalle olive e dai prodotti da esse derivati, frutto pregiato della terra e del grande impegno dell’uomo. Prodotto originario della tradizione agroalimentare del Mediterraneo, l´olio d´oliva è uno dei simboli della Liguria, ma anche una delle maggiori ricchezze del patrimonio culinario e gastronomico italiano. Alcuni fra i migliori produttori artigianali d’Italia esporranno, faranno degustare e venderanno i loro prodotti in una mostra mercato dedicata. Nel corso della manifestazione saranno proposti tre eventi collaterali per conoscere le proprietà dei vari tipi di olio e confrontarne le provenienze ed i sapori. Si inizierà sabato 26 novembre alle ore 16.30 con “Percorsi Di Gusto”, un appuntamento dedicato ai bambini e alle loro famiglie. L’esperta gastronoma Maria Sole Borneto accompagnerà piccoli frantoiani in erba alla scoperta dei miti che accompagnano il mondo dell’olio, al riconoscimento della natura delle olive e all’individuazione dei diversi profumi dell’olio. Sarà inoltre possibile partecipare ad una degustazione con le mele. I bambini avranno a disposizione schede didattiche da colorare e completare. Domenica 27 novembre alle ore 16 sarà la volta de “L’officina Dei Sapori”, laboratorio di degustazione e riconoscimento delle varie tipologie di olio, con particolare attenzione alla sua presenza nella storia e nella mitologia, ai processi di raccolta e produzione. I partecipanti verranno coinvolti in un’analisi organolettica di tre tipi di olio. Saranno previste apposite schede informative. Concluderà la manifestazione “Che Spettacolo Di Cucina”, domenica 27 novembre alle ore 17.30. Lo Showcooking avrà come protagonista assoluto l’olio nelle sue varie declinazioni culinarie. L’esperta gastronoma Maria Sole Borneto esporrà virtù e segreti della scelta di un buon olio per rendere ancora più succulente le ricette. In una cucina completamente allestita, realizzerà tre ricette d’autore: tartare all’olio d’oliva, risotto mantecato all’olio, gelato con topping (decorazione) all’olio d’oliva. Il tutto sarà impreziosito da commenti puntuali di gastronomia e aneddoti di vita in cucina, seguirà un frizzante andamento da talk show televisivo, e non mancherà la possibilità di degustare queste leccornie al termine dello show. Mondovicino Outlet Village è un mondo dentro un mondo, un villaggio con più di 85 negozi in un Parco Commerciale tra i più grandi in Italia. E’ nato per soddisfare i desideri di tutta la famiglia, dall´abbigliamento ai complementi per la casa, in un contesto architettonico che ricorda le antiche cascine piemontesi. Www.mondovicino.it/outlet |
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DEGUSTAZIONE DEI VINI ODDERO
SECONDO LO CHEF AVELLA
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Giovedì 24 novembre, da Evo una serata speciale dedicata a palati raffinati, novelli sommelier e amanti dell’eccellenza vinicola italiana. In collaborazione con i Poderi e Cantine Oddero (www.Oddero.it), marchio storico tra i produttori del Barolo, noto anche per molti altri vini di pregio e finezza tipici piemontesi, lo chef Marco Avella ha realizzato piatti perfetti per apprezzare al meglio la selezione di etichette proposta. Nel corso della degustazione l’enologo di casa Oddero spiegherà le caratteristiche e le peculiarità dei vini in abbinamento. Il menu a 46€ comprende: Dolcetto d´alba 2010 con il Lombo affumicato con gelato al Castelmagno Barbera d’Asti 2008 con il Riso Carnaroli mantecato al Barbera 2008 Barolo classico 2007 per lo stracotto di vitello con purè di patate e zucca Moscato d’Asti 2010 per il Bonnet classico Il tutto, come sempre, impreziosito dall´impiego esclusivo dei migliori oli extravergine d´oliva italiani complici della qualità e dell´eccellenza di tutti i nostri piatti. Per informazioni e prenotazioni Evo via Friuli, 77 all´angolo con via Perugino Tel 02. 54.10.26.92 info@evomilano.It www.Evomilano.it |
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LA REGIONE CALABRIA PARTECIPA ALLA “FOOD AND HOTELS CHINA” |
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L’assessorato regionale all’Agricoltura partecipa, per il secondo anno consecutivo, alla piattaforma mondiale dedicata all’agroalimentare “Food and Hotels China” (Fhc), in corso di svolgimento a Shanghai. “L’iniziativa - dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra - ha l’obiettivo di promuovere i prodotti agricoli calabresi, per una loro commercializzazione in un mondo ormai proiettato costantemente verso il futuro che non è mai sazio dei propri traguardi. Con il suo miliardo e mezzo di persone la Cina ospita oltre un terzo della popolazione mondiale. Ed è proprio Shanghai il principale punto d´ingresso delle produzioni italiane con il 38% dell’interscambio Italia-cina. Da questi pochi numeri – aggiunge Trematerra - si evince subito l’importanza che ha la presenza delle aziende calabresi a questo evento fieristico. Dodici sono le aziende presenti, che hanno portato all’attenzione dei visitatori della fiera i loro prodotti. Vino, olio extra vergine, conserve e tante altre eccellenze agroalimentari fanno parte di questo pregiato paniere”. Sono stati ospiti presso lo stand della Regione Calabria il Console generale d’Italia in Shanghai, Francesco Varriale, il direttore della Camera di Commercio italiana in Cina, Angelo Morano, e numerosi operatori economici orientali appartenenti a importanti catene alberghiere, ristorative e della grande distribuzione (Gdo) presenti in Cina, che con l’assessore Trematerra e la delegazione calabrese stanno vagliando la possibilità di inserimento dei nostri prodotti nell´enorme mercato cinese. |
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“IL CIBO E LE PAROLE”
DAL 19 AL 22 FEBBRAIO 2012 PRENDERÀ FORMA A ERBA (CO) UNA NUOVA EDIZIONE DI RISTOREXPO
STAGE, WORKSHOP E SEMINARI DI APPROFONDIMENTO SULLA CUCINA DEL PERÙ
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Ristorexpo, il salone dedicato ai professionisti della ristorazione torna a Lariofiere dal 19 al 22 febbraio 2012. La manifestazione, che negli anni ha saputo guadagnare un posto privilegiato fra gli eventi di settore e oggi vanta un pubblico specializzato di oltre 20.000 operatori, deve il proprio successo alla capacità di rinnovarsi ed anticipare le tendenze del mercato, pur non trascurando mai la qualità e la ricerca del "valore aggiunto" per tutti gli operatori della filiera. → Ristorexpo oggi è… • l’evento Btob dove protagonisti sono gli operatori: oltre 200 aziende che presentano le novità e le tendenze per il fuori casa e 20.000 professionisti del settore Ho.re.ca in visita ogni anno • l’occasione per incontrare e confrontarsi con i più grandi maestri della cucina italiana: da Gualtiero Marchesi a Massimo Bottura, tutti gli chef più famosi hanno calcato le scene di Ristorexpo, dando prova del loro talento • una delle più qualificate “occasioni di formazione” per professionisti ma anche per i più giovani, con un programma eventi che prevede tra l’altro stage di cucina, workshop e seminari di approfondimento → Il tema dell’edizione 2012: “Il cibo e le parole” Negli ultimi anni il cibo e la cucina sono diventati un tema di grande interesse: media, opinion leader, rappresentanti del sistema istituzionali, ma anche del mondo scientifico ne parlano quotidianamente e attraverso le forme e i linguaggi più diversificati. Da argomento per addetti ai lavori il cibo è diventato un tema di prim’ordine e la sua influenza sulla qualità della vita ma anche sullo stile di vita, è universalmente riconosciuto come dominante. Per approfondire e dibattere il tema, per cercare di interrogarsi sul significato del “raccontare il cibo”, Ristorexpo si avvarrà del prezioso contributo di autori, giornalisti ed esperti gastronomici. → Un nuovo modello di “fare cucina”: focus sul Perù Sarà la cucina peruviana ad animare gli spazi di Ristorexpo 2012 con uno speciale approfondimento sulla cultura e le tradizioni enogastronomiche di uno dei paesi più affascinanti dell’America Latina. L’idea del Perù deriva dalla volontà di proporre un modello di cucina nuovo e fino ad ora inesplorato che presenti carattere di qualità, innovazione ed eccellenza. Ristorexpo 2012 | Lario Fiere Viale Resegone, 22036 Erba (Co) | Tel. ++39 031 6371 | Fax +39 031 637403 | info@lariofiere.Com |
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LA LINEA FLAMINIO DELLA SOCIETÀ AGRICOLA TREVI “IL FRANTOIO” PRESENTA OLIO FLAMINIO D.O.P. UMBRIA
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Linea Flaminio della Società Agricola Trevi “Il Frantoio” “La più bella pianura tra i monti che sia da vedere”. Così Trevi, piccola cittadina in provincia di Perugia, appariva all’animo sensibile di un viaggiatore di eccezione, il filosofo francese Michel de Montaigne, nel Xvi secolo. Stesse sensazioni di meraviglia accompagnano, anche oggi, chiunque abbia la fortuna di poter ammirare questo borgo e i suoi dintorni. Il colpo d’occhio è reso suggestivo dalla policromia di un paesaggio che combina i colori caldi di antichi palazzi e della loro storia con la tonalità verde-argentea dei campi circostanti, dove dominano le grandi e rigogliose distese di uliveti. L’olivo non solo è l’elemento visivo di spicco a livello geografico ma si erge a protagonista della storia e dell’economia di queste zone fino a condizionare, anche ai nostri giorni, l’esistenza stessa dei suoi abitanti che proseguono la tradizione antica dell’olivicoltura. Una storia antica, quella dell’olio, ma ancora attuale: simbolo di tale longevità è l’ulivo di Sant’emiliano, pianta maestosa di Trevi che regala, da oltre 17 secoli e in ogni stagione, i suoi frutti. Proprio in questa terra, votata storicamente alla coltivazione degli olivi, nasce negli anni ’60 la Società Agricola Trevi “Il Frantoio” che riunisce 59 soci olivicoltori. Si distingue, sin dall’inizio, per il suo impegno e la sua serietà nel campo dell’agroalimentare tradizionale, come frantoio produttore di olio extravergine di oliva di altissima qualità e come azienda specializzata nella continua ricerca dei prodotti tipici umbri più pregiati. Gli oliveti dei soci si estendono nei comuni di Trevi, Foligno e Campello sul Clitunno, nel cuore dell’Umbria, per una superficie di circa 250 ettari. Le piante nascono in un terreno di origine calcareo, molto roccioso e povero di humus, ad una altitudine compresa tra i 300 e i 600 metri sul livello del mare, dal clima freddo che non permette la riproduzione della “mosca olearea”. Le cultivar di questi uliveti sono Moraiolo (80%), Frantoio (15%) e Leccino (5%). Nel 1985 l’azienda di Trevi si sviluppa ulteriormente e nel 1992 crea la linea Flaminio, un’accurata selezione dei più apprezzati prodotti agroalimentari tipici dell’Umbria e dell’Italia riservata alle migliori enoteche, wine bar, gastronomie e all’alta ristorazione. Il nome è un omaggio alla via Flaminia, la via consolare risalente all’Antica Roma, grazie alla quale fin dal 1300 d.C. L’olio di Trevi veniva esportato in grandi quantità alla corte papale. Composta dai quattro ingredienti principali della tavola italiana – l’olio, in primis, ma anche la pasta, i legumi e l’aceto – la linea Flaminio è prodotta secondo rigidi standard qualitativi e si distingue per il gusto e i suoi profumi, per la ricercatezza del packaging come per la passione con cui viene realizzata. Qualità, trasparenza e serietà sono i valori che la ispirano. Unendo innovazione e antichi sapori, Flaminio incarna pienamente lo stile di vita di chi pone la sana alimentazione ai vertici della propria scala di valori. Una vocazione alla qualità, quella di questa azienda, dimostrata e certificata. Nel 1994 la Società Agricola Trevi “Il Frantoio” è il primo frantoio al mondo a ricevere la Certificazione di Qualità Uni En Iso 9002, rinnovata ed adeguata fino all´attuale Uni En Iso 9001:2008; nella stagione olearia 1998-1999 è la prima in Umbria a ottenere il Certificato di Conformità della D.o.p. Umbria Colli Assisi Spoleto. Dalla stagione 2006-2007 ha aderito al sistema di rintracciabilità di filiera dell’Unaprol (Unione Nazionale Produttori Olivicoli), ottenendo la Certificazione di Rintracciabilità Uni En Iso 22005:08. Oggi è la prima, per quantità, a produrre olio extravergine di oliva con Sistema di Rintracciabilità. Nel 2007 ha anche ottenuto la Certificazione di Processo Produttivo Brc, il rigido standard di qualità inglese richiestissimo in tutto il mondo. La Società Agricola, posta tra i colli di Assisi e Spoleto, si caratterizza anche per la sua estrema attenzione alla natura e all’ambiente. Infatti nel 2009 si è dotata del primo impianto fotovoltaico in Umbria e il più grande in Italia per la produzione di olio extravergine di oliva: 90 kw di pannelli al silicio policristallino in grado di provvedere totalmente all’intero fabbisogno elettrico del ciclo di produzione. A ottobre 2011 è entrato in funzione il nuovo frantoio, il primo e più complesso sistema in Italia di gestione automatizzata dell’intero processo produttivo con un sistema di monitoraggio 24 ore su 24. Queste le caratteristiche: frantumatore a taglio che evita il riscaldamento delle paste lavorate, vasche di gramolazione a temperatura controllata ed interamente chiuse che impediscono gli scambi con l’ossigeno dell’ambiente, decanter di ultima generazione per ridurre al minimo il fenomeno di washing out e la conseguente perdita degli antiossidanti naturali, separatori centrifughi dotati di dispositivo con funzione di scambio termico per impedire il riscaldamento dell’olio, monitoraggio in tempo reale di tutte le fasi tramite termo-sonde che garantiscono continuamente l’estrazione a freddo fissata a 21°. La produzione dell’olio extravergine di oliva La filosofia produttiva della Società Agricola Trevi “Il Frantoio” è volta ad ottenere un olio extravergine di oliva, quello della linea Flaminio, di qualità superiore rispetto al panorama degli oli italiani. Per questo la produzione, oltre ad essere costantemente controllata da rigide procedure certificate secondo le norme di qualità Iso, è sottoposta alla valutazione di parametri analitici e gustativi più restrittivi di quelli richiesti dalla legge, documentati da un regolamento interno. La raccolta delle olive, che inizia i primi di Ottobre, avviene interamente per “brucatura” a mano, evitando ai frutti i traumi derivanti dalla caduta sul terreno. Le olive, poste in casse di plastica dotate di apposite fessure, al fine di consentire la necessaria areazione del frutto, vengono consegnate il giorno stesso della raccolta al frantoio, in modo da poter essere trasformate in meno di 12 ore. Il processo per l’ottenimento dell’olio ha inizio con l’eliminazione delle foglie dalle olive: le foglie, se non espulse, darebbero all’olio un sapore sgradevole. Quindi le olive vengono lavate con acqua corrente, in modo da eliminare qualsiasi eventuale impurità. L’estrazione avviene rigorosamente a freddo, con sistema a ciclo continuo a due fasi e mezzo, a temperatura controllata e fissata a 21°. L’olio prodotto viene conservato sotto azoto inerte in botti di acciaio inossidabile poste in un magazzino sotterraneo, al buio e ad una temperatura costante di 15°, per una migliore conservazione. Laboratori esterni certificati Sinal analizzano dal punto di vista chimico le caratteristiche dell’olio, mentre la delicata fase dell’assaggio è affidata ai Mastri Assaggiatori i quali, oltre ad avere superato le selezioni ufficiali per la verifica dei requisiti fisiologici degli assaggiatori di olio d’oliva, sono dotati di una trentennale esperienza che consente loro di cogliere anche le minime sfaccettature gustative e di destinare con certezza l’olio alle tre diverse selezioni: D.o.p. Umbria, fiore all’occhiello della linea, Fruttato e Delicato. Solo quelle quantità di olio che superano o al minimo eguagliano il punteggio di 7 su 9 (che corrisponde nella scala di giudizio degli assaggiatori professionisti alla totale mancanza di difetti) vengono immesse nell’azienda. Nello stesso locale avviene la filtrazione, per eliminare dall’olio i residui di acqua e sansa, con semplice carta filtro, senza aggiunta di sostanze chimiche. Una tecnologia avanzata presiede alla fase dell’imbottigliamento che prevede, prima del riempimento, la soffiatura di aria microfiltrata all’interno di bottiglie già sterilizzate. La fase successiva consente di eliminare l’ossigeno contenuto nella bottiglia, così da rallentare la naturale ossidazione del prodotto che determinerebbe una perdita di fragranza e profumi. L’olio viene immesso nelle bottiglie preventivamente riempite di gas inerte per alimenti: questo gas, essendo più leggero dell’olio e più pesante dell’aria, si frappone fra l’olio e l’aria formando un cuscinetto che impedisce all’olio di venire a contatto con l’ossigeno, responsabile dell’ossidazione. Il confezionamento avviene in base alle richieste pervenute così da fornire un prodotto sempre fresco |
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PIENO SOSTEGNO LIGURIA A IGP FOCACCIA RECCO |
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Genova. Nessun interesse particolare potrà prevalere a quelli generali della Regione Liguria. Lo afferma la giunta Burlando che il 18 novembre, con una delibera presentata dall’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo, ha condiviso il proprio sostegno all’istanza di riconoscimento della Igp (Indicazione geografica protetta) per la Focaccia di Recco con il Formaggio. Nel provvedimento, l’assessore Giovanni Barbagallo, è incaricato di rappresentare la Regione Liguria nelle sedi e negli atti legati all’atteso riconoscimento, depositato al Ministero delle Politiche Agricole, e ancora bloccato da istanze di opposizione verso il “disciplinare di produzione”. La giunta regionale valuta “non ammissibile, oltre che sotto il profilo tecnico, soprattutto sotto quello economico e politico, che interessi particolari possano prevalere rispetto agli interessi più generale dell’economia regionale”. La Regione Liguria conferma il sostegno all’iniziativa di riconoscimento Igp, ritenendola un obiettivo strategico alla politica di valorizzazione territoriale e produttiva della Liguria, in quanto, la filiera economica di riferimento, oltre che ad interessare tutti i possibili panificatori-ristoratori dei territori interessati produttori di focaccia, coinvolge e sostiene anche i trasformatori ed i produttori di latte ligure. Già nelle settimane scorse, il Consiglio Regionale aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno per chiedere alla giunta regionale di farsi interprete presso il Ministero delle Politiche Agricole di un sostegno incondizionato alla riconoscimento Igp per la Focaccia di Recco con il formaggio e al disciplinare ad esso collegato. |
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