Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 20 Dicembre 2011
MILANO (TEATRO CABOTO): CAPODANNO 2011 - SAN SILVESTRO WITH HUMOUR E CABARET  
 
Il programma: ore 21,30 Il Metodo Korbel da Georges Feydeau e Arnold Bennet Commedia comica; ore 22.45 cabaret con Boris Macaresco e Dado Tedeschi; ore 24.00 Brindisi al nuovo anno con musica,spumante e panettone; Ore 00.30 Lotteria con premi a sorpresa presentata da Mauro di Maggio. Info: Biglietto euro 30,00 - Prenotazione obbligatoria - mail@teatrocaboto.Com o tel 333.90.64.637 Il posto è libero. Il biglietto si acquista e ritira il 31 dicembre dalle ore 21.00 direttamente in teatro. Il Metodo Korbel da Georges Feydeau e Arnold Bennet Regia Gianluca Frigerio con (in ordine d’apparizione) Boris Makaresko Denise Brambillasca Daniela Galvani Anna Battaglia Dado Tedeschi Ciro Cipriano Korbel, uno psicanalista magliaro cui, più che la salute mentale dei pazienti, interessa il loro portafogli, ha inventato un trattamento particolare, il metodo Korbel appunto, con cui convince persone normali a curare disturbi dei quali non soffrono per niente L’umorista inglese Arnold Bennett, cercò di rielaborare e concludere la commedia incompiuta “On va faire cocotte” di Georges Feydeau. Arnold Bennett, (1867-1931) romanziere, novelliere e commediografo, visse per un periodo a Parigi e frequentò i maestri del vaudeville, ma subì in seguito anche gli influssi dei satirici russi. Interessato alla nuova scienza inventata da Freud, la citò anche in alcuni suoi racconti. Della sua vasta produzione ricordiamo “The Love Match”, “Body and Soul”, “The old Wives’ Tale” e la commedia “The Title”. Le sue migliori novelle sono raccolte nel volume “Tales of the Five Towns”. Georges Feydeau (1862-1921) è senza dubbio il maestro indiscusso del vaudeville. Prese le mosse da Labiche, ma sviluppò al meglio il meccanismo dei tempi comici, degli equivoci e delle situazioni paradossali. Di lui abbiamo già messo in scena nelle passate stagioni: “Sarto per signora”, “Il tacchino”, “Il signore va a caccia” “L’assassino”, “A me gli occhi”; commedie che, come altre della sua produzione, continuano ad essere rappresentate tutt’ora dalle principali compagnie in Italia ed in tutto il mondo. Boris Makaresko ricorda che quando nacque era molto piccolo. La famiglia era così povera che la mamma lo diede alla luce all’oscuro. La sua istruzione fu da autodidatta e la sua educazione sessuale, più che da manuale… manuale. Fin da piccolo voleva darsi allo spettacolo. All’inizio cominciò con le imitazioni. L’unica imitazione che gli riusciva era quella del nonno, ma non faceva ridere quelli che non lo conoscevano. In effetti, non faceva ridere nemmeno quelli che lo conoscevano. L’unica volta che riuscì ad imitarlo bene fu al suo funerale. La nonna, credendo di sentire la voce del marito ebbe un infarto. Le pompe funebri in seguito, invitarono spesso Boris ai funerali. Inizia a lavorare in teatro con la compagnia di Paolo Poli, prima e con la compagnia del Teatro Uomo, poi. Per molti anni si dedicherà al cabaret entrando a far parte della stabile del Derby Club di Milano ed avrà modo di lavorare insieme a personaggi, come Cochi e Renato, Paolo Villaggio, Teo Teocoli e Massimo Boldi.. Boris si presenta al pubblico del cabaret come “parolista” autodefinizione per spiegare che è un uomo di tante parole, anziché di poche, però ben costruite, cesellate, studiate, frazionate ecc. « Pensate ad un orologiaio che ha una figlia sveglia che fa la squillo in un albergo ad ore » dice a chi gli chiede spiegazioni. Nel 1978 partecipa al mitico programma di Enzo Trapani Non Stop, insieme ad Enrico Beruschi, Massimo Troisi e I Gatti di Vicolo Miracoli. Apparirà in seguito anche in altri programmi televisivi: Playboy Di Mezzanotte, Risatissima, e il Maurizio Costanzo Show. Ha scritto testi per vari comici, ma sono anche tanti quelli che hanno usato le sue battute, magari senza saperlo. Fa attualmente parte della compagnia stabile del teatro Caboto e arricchisce di gag e battute il repertorio di teatro comico rappresentato, oltre a recitare in prima persona. Il pubblico del Caboto lo ha visto protagonista de Il Pasticcio Delle Pellicce di Hennequin; interpretare due personaggi, un uomo e una donna da trasformista, in Il Signore Va A Caccia di Feydeau, il suocero sfortunato in Le Sorprese Del Divorzio di Bisson e il cameriere pazzo in Il Sosia di Labiche. In Il Metodo Korbel interpreta la parte del professor Korbel, uno psicanalista magliaro che inventa nevrosi ai suoi pazienti per spillare loro i soldi di strani trattamenti psicoterapeutici. Dado Tedeschi è nato nel 1967, quindi ha fatto il 68, il casino era andare in manifestazione col girello.A nove anni scrive il suo primo romanzo su un rotolo di carta igienica. Purtroppo poi il bisogno finisce e la carta torna utile in modo diverso, facendogli dare il momentaneo addio alla carriera di scrittore.La prima volta davanti al pubblico ha un solo spettatore, che oltre a tutto lo imita in tutto e per tutto. D’altronde qual è l’artista che non ha iniziato davanti allo specchio?Il suo debutto ufficiale avviene alla Corte dei Miracoli nel 1990, filosofia del locale è non pagarti all’inizio per forgiarti il carattere. Nel 2009 Tedeschi torna alla corte dei miracoli a lavorare e si permette di fare presente che forse il suo carattere ora è forgiato…Comincia a girare tutti i locali di Milano, quando gli chiedono di cantare qualcosa di milanese lui intona “Vitti na crozza”… al primo fischio dice al pubblico “provate a venire nel mio palazzo a Milano”.il suo primo tour è tutto esaurito, efficace la scelta di esibirsi nelle cabine telefoniche…Viene scoperto dalla Rai. A quel punto si vede costretto a pagare il canone.Partecipa a Colorado Cafè, a quasi tutti i “Mai dire…” della Gialappa, e all’”almanacco del Gene Gnocco”. Tutte esperienze che fanno dire al pubblico “ehi, ti ho visto a Zelig” (il pubblico televisivo non è dei più attenti).Annullato il suo secondo tour, motivazione, con l’arrivo dei cellulari le cabine non esistono più… (va peggio a Clark Kent costretto alla pensione perché non sa più dove cambiarsi per diventare superman.Spesso viene confuso, con Dado che si tira su le maniche e fa le canzoncine. Perché si chiama Dado anche lui… e in quei momenti si chiede se alla gente capita di confondere Vasco Rossi con Vasco Pratolini…ha pubblicato alcuni libri di grande successo (nel senso che è successo che i libri sono usciti veramente)Oggi ha capito che ci sono cose più importanti del lavoro… per pura coincidenza un sacco di addetti ai lavori hanno capito che ci sono cose molto più importanti del lavoro di Dado Tedeschi.in questo momento è arrivato a pagina 1000 della sua autobiografia, descrivendo la nascita del suo primo dentino. L’editore vorrebbe chiedergli di essere un po’ più sintetico, ma lui ha staccato il telefono per dare il via a un suo grande progetto. I viaggi nel tempo. E la cosa sta funzionando! Voi state leggendo nel futuro quello che lui sta scrivendo adesso. Info: Teatro Caboto - Via Caboto, 2 angolo Piazza Po, Milano - Tel. 0270605035 - http://www.teatrocaboto.com/  
   
   
MILANO (TEATRO NUOVO): “INTERNATIONALLY ACCLAIMED DANCE SENSATION” MAS MUSIC ARTS & SHOW PORTA IN ITALIA I TAP DOGS IN TOURNÈE DAL 10 GENNAIO 2012 IN UN NUOVO SPETTACOLARE SHOW  
 
Dopo l’incredibile successo riscosso nei più importanti teatri del mondo, i Tap Dogs - la sensazionale Compagnia australiana vincitrice di oltre 11 Premi Internazionali , scelta per aprire la cerimonia dei Giochi Olimpici di Sydney nel 2000 - tornano sulle scene con un look totalmente nuovo e reinventato, pronti a travolgere gli spettatori con 80 minuti di pura adrenalina! Debutta a Milano al Teatro Nuovo, dopo ben 14 anni di assenza, la tournèe italiana dei Tap Dogs, il nuovo straordinario spettacolo che reinventa il Tap per il nuovo millennio combinando la precisione e il ritmo contagioso del Tip Tap con la forza e la potenza muscolare dei ballerini che si ispirano agli operai delle fabbriche di Sydney. Lo show è stato ideato nel 2010 dal talento di Dein Perry – ideatore e coreografo dei Tap Dogs - per celebrare il 15° anniversario della nascita della Compagnia e come tributo al successo e alla grande popolarità che la danza ha raggiunto nel mondo. I Tap Dogs Nel 1995 il debutto dei Tap Dogs al Sydney Festival fu un trionfo assoluto, e lo stesso sensazionale successo arrivò anche l’anno successivo al Festival di Edimburgo. Dai loro esordi i Tap Dogs non si sono mai fermati, conquistando e elettrizzando le platee di tutto il mondo grazie all’energia, la passione e all’inventiva di artisti sensazionali. I Tap Dogs hanno conquistato il mondo con uno spettacolo davvero senza precedenti, che combina la precisione e il ritmo contagioso del Tip Tap con la forza e la sensualità degli atletici corpi dei ballerini. Gli elementi di questo successo si ritrovano in sei irresistibili artisti di Newcastle, città mineraria a nord di Sidney, ballerini forti e muscolosi diretti dal coreografo Dein Perry, affiancato dal regista Nigel Triffitt e al compositore Andrew Wilkie. Insieme creano I Tap Dogs, uno spettacolo che reinventa il Tip Tap in uno show di pura, febbrile energia. Negli anni, la tournée hanno toccato 330 città, 37 nazioni e sono stati applauditi da 11 milioni di spettatori. Dein Perry - ideatore e coreografo dei Tap Dogs- ha fatto molta strada dai suoi esordi, quando si cimentava nei primi passi di Tip Tap in un garage nel Newcastle insieme ai “Dogs”. Successivamente si trasferisce a Sydney e, dopo alcuni lavori (tra cui la collaborazione per il musical 42nd Street), decide di dar vita ad uno show ispirato alla sua esperienza nelle fabbriche di Newcastle insieme ai suoi compagni di Tap e grazie ad un piccolo contributo governativo fonda i “Tap Brothers”. Successivamente gli viene offerta la possibilità di curare le coreografie del Musical Hot Shoe Shuffle nel West End di Londra, per le quali vince il suo primo Olivier Award nel 1995. E’ grazie a questo riconoscimento che inizia a collaborare con la Sydney Theatre Company. Qui conosce lo scenografo e regista Nigel Triffitt: il loro incontro dà vita ai Tap Dogs. Dal 1998 i Tap Dogs sono in tournée nel mondo, anche con 4 Compagnie contemporaneamente, esibendosi di fronte a spettatori di ogni angolo del pianeta: Europa, Asia, America, Africa e Australia. Nel 2000 la Compagnia termina la tournée e torna in Australia per partecipare alla Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi facendo esibire contemporaneamente oltre 1000 Tap Dogs (reclutati da tutte le Compagnie del mondo) davanti ad un pubblico di 3.5 miliardi di spettatori tv. Nel 2000 esce nei cinema “Bootmen” film diretto da Dein Perry e ispirato alla sua esperienza nei Tap Dogs. E nel 2010 I Tap Dogs tornano sulle scene pronti a travolgere con la loro energia gli spettatori di tutto il mondo con un nuovo straordinario spettacolo  
   
   
MILANO (TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI): LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO  
 
Lago dei Cigni Atto Ii - Patterns in Space - Grand Pas de Quatre - Paquita. Classici del repertorio en travesti. Uno spettacolo esilarante, divertente, irriverente e dissacratorio: un atto d´amore per la danza dichiarato dalla tecnica impeccabile e dalla qualità indiscussa. Una compagnia di danza che fa commedia. Uno spettacolo che divertirà tutta la famiglia. 26 Dicembre 2011 Ore 16:00 - 27 Dicembre 2011 Ore 21:00. 26-27.12.2011:Trockadero 17-18.02.2012:Angelin Preljocaj 09-10.05.2012:Eifman Ballet Theatre Per informazioni e prenotazioni: gruppi@ipomeriggi.It 02/641142213 Fondati nel 1974 da un gruppo di appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena in modo scherzoso il balletto classico tradizionale presentandolo in parodia e en travesti, Les Ballets Trockadero De Monte Carlo presentano i loro primi spettacoli Off-off-broadway a tarda sera. Ben presto, i Trocks, come vengono affettuosamente chiamati, si sono guadagnati un’ottima recensione di Arlene Croce sul New Yorker; questa, insieme alle successive entusiastiche critiche sul New York Times e sul The Village Voice, permise loro di conquistare il consenso del pubblico e della critica. A metà del 1975, il loro amore nei confronti della danza, il loro approccio comico e la scoperta che gli uomini riescono a danzare sulle punte senza cadere rovinosamente a terra, viene notato non solo a New York ma ben oltre. Articoli ed interviste pubblicati su Variety, Oui, The London Daily Telegraph e le foto di Richard Avedon su Vogue, rendono la Compagnia famosa a livello nazionale ed internazionale. La stagione 1975-76 è caratterizzata da una piena crescita professionale. La Compagnia viene inserita nel National Endowment for the Arts Touring Program e assume a tempo pieno un maestro di ballo per le classi e le prove quotidiane. Sempre in questa stagione intraprendono i loro primi tour negli Stati Uniti e in Canada. Da allora fare e disfare valigieimpacchettando grossi tutù e scarpette da punta giganti, correndo tra un aereo e l´altro e tra un pullman e l´altro, è la routine quotidiana della Compagnia. Fin dagli inizi i Trocks si affermano come un nuovo fenomeno nella danza e partecipano a numerosi festival di danza in tutto il mondo. Partecipano anche a vari programmi televisivi quali: il “Shirley Maclaine Special”; il "Dick Cavett Show”; "What´s My Line?"; "Real People"; "On-stage America" e "Muppet Babies” con Kermit e Miss Piggy; uno speciale Bbc Omnibus di Jennifer Saunders sul mondo del balletto, si sono esibiti sui network nazionali giapponesi e tedeschi, e in uno speciale di Julia Migenes per la televisione francese. Un documentario del “South Bank Show” sulla Compagnia è stato girato e trasmesso a livello internazionale; inoltre la Compagnia ha fatto la sua apparizione in un programma della Pbs intitolato “The Egg” dedicato alle arti in America, ricevendo un Emmy award; e in un frammento di Nightline nel 2008. I premi vinti dai Trocks negli anni per il miglior repertorio classico vanno dal prestigioso Critic’s Circe National Dance Awards nel 2007 (Regno Unito), al Theatrical Managers Awards nel 2006 (Regno Unito) e nel 2007 il Premio Positano (Italia) per l’eccellenza nella danza. La Compagnia si è esibita in oltre 30 Paesi e in 500 città in tutto il mondo a partire dalla sua fondazione nel 1974. La Compagnia presenta stagioni sempre più lunghe, che vedono una prolungata presenza a: Amburgo, Amsterdam, Atene, Auckland, Barcellona, Berlino, Brisbane, Buenos Aires, Caracas, Colonia, Edimburgo, Glasgow, Hong Kong, Johannesburg, Lisbona, Londra, Lione, Madrid, Melbourne, Mosca (al famoso Teatro Bol’šoj), Parigi (al Teatro Châtelet), Pechino, Perth, Roma, Singapore, Sydney, Vienna e Wellington. In tutti questi anni lo scopo originario de Les Ballets Trockadero De Monte Carlo non è cambiato. La Compagnia è sempre e comunque formata da ballerini (uomini) professionisti che si esibiscono nel vasto repertorio di balletto e di danza moderna, nel pieno rispetto delle regole canoniche del balletto classico tradizionale. L´aspetto comico nei loro spettacoli viene raggiunto esagerando le manie, gli incidenti ed esasperando le caratteristiche tipiche della danza rigorosa. Vedere degli uomini danzare in tutti i ruoli possibili - con i loro corpi pesanti che delicatamente si bilanciano sulle punte come cigni, silfidi, spiritelli acquatici, romantiche principesse, angosciate donne vittoriane, valorizza lo spirito della danza come forma d´arte, deliziando e divertendo sia il pubblico più esperto che meno preparato. Lago dei Cigni Atto Ii Musica Pëtr Il´ič Čajkovskij - Adattamento della coreografia originale: Truitti Gasparinetti - Coreografia originale: Lev Ivanovich Ivanov - Costumi: Mike Gonzales - Luci: Kip Marsh Attingendo dal magico regno dei cigni (e degli uccelli), questa fantasmagoria elegiaca di variazioni e di insiemi di linee e di musica è il lavoro “griffe” de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo. La storia di Odette, la bellissima principessa trasformata in cigno dallo stregone malvagio e salvata dall’amore del Principe Sigfrido, non era un tema così inusuale quando Čajkovskij scrisse il balletto per la prima volta nel 1877. La metamorfosi di mortali in uccelli e viceversa è un tema frequente del folklore russo. Il Lago dei Cigni originale che debuttò al Teatro Bol’shoj di Mosca non ebbe successo; fu solamente un anno dopo la morte di Čajkovskij – avvenuta nel 1893 - che il Balletto del Teatro Mariinskij produsse la versione a noi pervenuta. Forse il balletto più famoso del mondo, il suo fascino sublime sembra attingere dalle qualità misteriose e patetiche dell’eroina giustapposte al fascino canonizzato della Russia del diciannovesimo secolo. Patterns in Space Musiche registrate Franck Andrew - Musica dal vivo: John Cage - Coreografia originale: Merce Cunningham - Costumi d: Ken Busbin - Luci: Tricia Toliver La danza contemporanea secondo i Trocks: uno spettacolo tutto da gustare. Grand Pas de Quatre Coreografia: Anton Dolin da Jules Perrot - Musica: Cesare Pugni - Costumi: Mike Gonzales - Scene e luci: Kip Marsh Fu di Benjamin Lumley, amministratore del Teatro di Sua Maestà, l’idea di allestire un Gran Divertissement mettendo insieme le quattro più grandi ballerine dell’Età Romantica. Grazie ad una sottilissima diplomazia, riuscì a chiamare le dive a Londra non senza però, alcuni “malintesi artistici”. Uno di questi era su chi far cadere la scelta per l’ultima variazione perché con questa ognuna di loro voleva affermare la propria supremazia. Col dovuto tatto, Lumley lo offrì alla maggiore d’età. Si dice che la Taglioni fosse ancora in piedi quando le ragazze più giovani stavano umilmente muovendo i passi per uscire di scena. Finalmente il Gala Divertissement ebbe luogo: era il 26 giugno 1845. La coreografia fu forgiata da Jules Perrot che cercò di sfruttare le qualità di ciascuna ballerina: della Grahn la vivacità, della Grisi l’espressività, della Cerrito la civetteria e della Taglioni il mistero etereo. Un burlone inglese paragonò il compito del coreografo a quello di un domatore di leoni e di tigri che doveva insegnare loro a ballare il walzer in una gabbia. Il Pas de Quatre originale venne danzato solamente quattro volte (la Regina Vittoria e il Principe Alberto assistettero alla terza replica), ma servì da modello per quelle celebrazioni rituali di danza accademica che oggi definiamo “balletto astratto”. Sopravvive oggi come una delle evocazioni più affascinanti (e sprovvedute) del balletto romantico del 1840. Paquita Musiche: Ludwig Minkus - adattamento della coreografia di Petipa: Elena Kunikova - costumi: Mike Gonzales - luci: Kip Marsh Paquita è un esempio superbo dello stile francese così come è stato esportato a San Pietroburgo alla fine del Xix secolo. Paquita era originariamente un balletto-pantomima in 2 atti, con la coreografia di Joseph Mazillier e la musica di Ernest Deldevez. La storia aveva un tema spagnolo con Carlotta Grisi, una ragazza rapita dagli zingari, che salva un giovane e affascinante ufficiale da morte certa. Dopo aver debuttato all’Opéra de Paris nel 1846, il balletto è stato prodotto un anno dopo da Marius Petipa in Russia. Petipa ha commissionato a Ludwig Minkus, il compositore di due dei suoi più recenti successi (Don Chisciotte e La Bayadere), la composizione di altre parti musicali in modo da poter aggiungere un brillante "divertissement" alla Paquita di Mazillier. Petipa ha quindi creato la coreografia di un Pas de Trois e di un Grand Pas de Deux col suo stile unico. Questi sono ben presto diventati un banco di prova per i ballerini, tanto da essere ancora oggi le sole parti preservate. I ballerini danno vita a una serie di fuochi d’artificio coreografici che sfruttano le possibilità virtuosistiche della danza classica accademica arricchita da un’inaspettata combinazione di passi. Info: www.Teatroarcimboldi.it    
   
   
MILANO: MACEF - SALONE INTERNAZIONALE DELLA CASA – 26/29 GENNAIO  
 
Macef riparte dal successo dell’ultima edizione per consolidare il ruolo di primo piano per il mondo dell’home design e conferma la tradizionale formula non senza però nuove importanti iniziative. Gennaio segna anche il rientro di importanti marchi italiani ed internazionali. Fervono i preparativi per il 92° Macef, Salone Internazionale della Casa. A fare da caposaldo per la nuova edizione, i numeri di settembre che, nonostante la congiuntura economica e il perpetrarsi delle difficoltà economiche su scala internazionale, ben fotografano il gradimento del pubblico di operatori e visitatori che ritengono Macef momento imprescindibile per la definizione delle proprie strategie commerciali e per un concreto e proficuo momento di business. Una piattaforma integrata di servizi, dove protagoniste sono le idee, quelle vincenti e in grado di attirare l’interesse di buyer, trend setter, giornalisti e visitatori in genere. Prova ne è il ritorno di importanti marchi che hanno fatto la storia dell’home design come Guzzini, Richard Ginori, Tvs,wmf e poi ancora, Gio Style, Abert-broggi 1818, Koziol e Lagostina che si affiancano a molti altri brand del comparto, altrettanto prestigiosi. Rientri e conferme altro non sono che una chiara manifestazione dell’attenzione rivolta da sempre agli espositori. Attenzione che sul fronte dei buyer internazionali, Macef ha manifestato in particolare, con una serie di azioni di invito mirate , in quei mercati ritenuti strategici dagli espositori stessi. Un canale di interscambio informativo in grado di avviare sinergie utili alla messa in opera di una mostra “su misura”. Altrettanta attenzione verso il pubblico dei visitatori, sempre più coinvolti in dinamiche interattive coi percorsi di mostra. Ne sono un esempio anzitutto, le novità sul fronte tecnologico e dei nuovi media .Sul sito www.Macef.it , recentemente rivisitato nei contenuti e nella forma, Macef è in grado di fornire in tempo reale tutte le informazioni sulla mostra e sul fronte della comunicazione con il cliente va segnalata la nuova iniziativa che ha portato Macef sui principali social media come Facebook, Twitter, Tumbl, Flickr, e Youtube. Http://www.macef.it/che-cos%c3%a8-socialike. Non si tratta solo di una moda comunicativa, ma di un vero e proprio percorso di integrazione e interazione. Nuove tecnologie ma non solo. Sempre al fine di avvicinare Macef ai visitatori infatti, dalla prossima edizione si potranno sperimentare percorsi di mostra immediatamente evidenziabili da un layout facilmente distinguibile e di sicuro impatto. Nuove ambientazioni studiate ad hoc, un contesto scenografico, che accompagnerà il visitatore alla scoperta di nuove emozioni, creando un ambiente piacevole e che sia utile per capire le tendenze del mercato e per fare affari. Il layout viene articolato come un principio ordinatore tra i settori espositivi, una spina dorsale che suggerisce , un percorso di fruizione. Il progetto inizia a gennaio e coinvolge solo i padiglioni 9/11, che si presenteranno nell’insieme come un corpo unico, ma con un percorso-guida alla lettura , che creerà un ambiente raffinato e piacevole da visitare. Sul fronte più tradizionale dell’offerta espositiva, Macef conferma la suddivisione merceologica in macro settori : Arredo e Decorazione; Tavola, & Cucina; Argenti ;Oggetti da regalo, Trade & Big Volume; Bijoux, Oro, Moda & Accessori. I 4 tradizionali settori diventano 5 perché l’Argento, in passato legato al settore Tavola, ritrova una sua connotazione specifica all’interno del padiglione 11 . Qui , in un’ area ben identificata e di forte appeal , si troverà la grande produzione dell’argento per la casa, ma non solo. Infatti in questo salone ci sarà anche un’area riservata alla persona con aziende produttrici di Gioielli in oro e argento, pietre e semilavorati, unitamente ad uno spazio riservato giovani designer internazionali del gioiello (Designer Club) che verranno a Macef per proporre idee, prodotti e progetti “di tendenza”. Un padiglione interamente dedicato al Prezioso, dunque , che aggrega merceologie “preziose” per la casa e per la persona che hanno grande sinergia tra di loro . Un posizionamento che consente di ampliare e perfezionare tutte le attività promozionali studiate per coinvolgere i protagonisti di questo comparto. Al Padiglione 9 invece , “Tradizione Italia” offrirà il meglio dell’oggettistica Made in Italy dedicata ad alcune eccellenze produttive del territorio italiano ed che ospiterà anche la presenza di alcune importanti rappresentanze regionali particolarmente sensibili a dar visibilità alle eccellenze produttive del proprio territorio. E poi l’area tematica di Creativity - all’interno dei padiglioni 14-18 dedicati al Regalo, al Cart ed al Big Volume - il progetto dedicato all’hobbistica creativa e alle arti manuali (prodotti per hobby e decorazione, belle arti, tessuto, filato, carta creativa) che a partire da settembre 2011 ha dato un’identità ed una visibilità specifica per tutti gli operatori del settore Naturalmente confermate , anche con risultati sempre in crescita, le iniziative dedicate ai designer. Parliamo di Creazioni e Creazioni Designer, due importanti momenti espositivi dedicati all’innovazione e all’artigianato di qualità che puntano a dare visibilità a quei contesti che operano tra arte e artigianato e che producono pezzi unici o piccole serie. Prodotti selezionati caratterizzati da singolarità di forme, colori e materiali frutto dei più effervescenti trends del momento. E per tutti i giovani creativi, artigiani e artisti under 35 che realizzano produzioni con forti componenti di innovazione e di espressione artistica personale, Macef organizza il concorso Creazioni Giovani con l’obiettivo di promuovere le produzioni di ricerca. Grazie a questo concorso 4 giovani talenti, selezionati da una commissione di esperti del settore, potranno esporre gratuitamente nei padiglioni di Macef, beneficiando di un’importante visibilità a livello internazionale. Il concorso , così come l’area Creazioni e Creazioni Designer è promosso da Macef in collaborazione con Artex, Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana e con il patrocinio di Cna e Confartigianato Imprese. Importanti come sempre anche gli spazi dell’area Bijoux di Macef - con i padiglioni dedicati a Bijoux, Oro, Moda & Accessori- nell’ambito dei quali è già stata il concorso The Best of Bijoux , pensato per valorizzare l’esperienza delle aziende più creative e poi Bijoux Trend Gallery un’area dedicata alle tendenze fashion. E poi una grande novità, “That’s fashion!” evento organizzato in collaborazione con la rivista Preziosa magazine. Grazie a uno spettacolo/installazione al padiglione 11, i visitatori assisteranno a momenti di sfilate di gioielli, bijoux e accessori moda presenti in fiera: un’ occasione di visibilità, ma anche di business per le aziende. Infine segnaliamo un importante accordo appena siglato con Alitalia che permette - durante il periodo di Macef , di volare a Milano da tutte le città italiane ed internazionali, con sconti ed agevolazioni.  
   
   
MADAGASCAR- CORSO REPORTAGE FOTOGRAFICO DI ANGELO TONDINI – 20/28 GENNAIO 2012  
 
Ad ogni partecipante in regalo una foto 20x30 con dedica autografa del maestro Un viaggio particolare in Madagascar, l’isola che è come un continente a sé, essendosi staccata dall’Africa milioni di anni fa. Per questo ha conservato migliaia di specie animali ormai estinte e una vegetazione particolare, con decine di migliaia di baobab. E’ la Natura che fa da protagonista in questo viaggio indietro nel tempo : lemuri, camaleonti, farfalle, conchiglie rare, l’albero-bottiglia, i cactus giganti, le tartarughe, i Parchi di Ranomafana e dell’Isalo, la spiaggia bianca di Ifaty, vallate immense, rocce singolari. Poi ci sono gli uomini, etnìe interessanti, paesini sperduti con i loro grandi mercati pieni di colore, le grandi tombe dipinte Mahafaly,la città coloniale di Tulear, la capitale Antananarivo e i suoi famosi mercati di spezie e artigianato. Il programma dettagliato delle lezioni teoriche e pratiche e la scheda di iscrizione si trovano accedendo ai siti www.Angelotondini.com oppure www.Corsifotomilanoinviaggio.com Per iscriversi basta compilate la scheda di iscrizione ed inviarla a mezzo mail o fax con in allegato la ricevuta di versamento dell´anticipo di 1.500 euro. Minimo 7 partecipanti.. Quota base da 2.200 euro. Scadenza iscrizioni : 20 dicembre 2011. Angelo Tondini è un noto reporter internazionale: 169 Paesi visitati nel corso di circa 300 viaggi in tutti i continenti, 1 milione d’immagini in archivio. Primo uomo occidentale alle sorgenti del Fiume Giallo in Cina nel 1988, premiato in Costarica nel 1993 come reporter dell’anno e in Italia nel 2002 dall’Adutei (Associazione degli Enti del Turismo). Ha pubblicato articoli in tutto il mondo e dieci libri in Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia. Info: www.Angelotondini.com  - www.Corsifotomilanoinviaggio.com  
   
   
GORIZIA: ÈSTORIA 2012 - VIII EDIZIONE DI ÈSTORIA, DEDICATA A “PROFETI”: SIAMO ANCORA IN GRADO DI GENERARLI, E SOPRATTUTTO DI RICONOSCERLI, "PROFETI" - DAL 18 AL 20 MAGGIO - AL VIA PREMIO SEMA CON SEZIONE LAUREATI, PRESIEDUTA DA LUCIO CARACCIOLO  
 
Viviamo giorni di profonda inquietudine, più che mai privi di certezze sul futuro: siamo ancora in grado di generare profeti e soprattutto di riconoscerli? Il rapporto fra l’individuo e il nuovo, la possibilità di immaginare e progettare il futuro, la capacità di guardare all’orizzonte e interpretare l’onda che avanza, la saggezza che dirime le visioni pionieristiche e prefiguratrici dall’utopia, dall’ideologia o peggio dalla megalomania: in una parola, è dedicata ai “Profeti” d’ogni scansione storica, così come del nostro tempo – uomini in grado di immaginare un avvenire non previsto e di annunciarlo alla loro epoca – l’Viii edizione di èStoria, Festival internazionale della storia di Gorizia, in programma da venerdì 18 a domenica 20 maggio 2012, come sempre nel cuore di Gorizia, in un week end che si dipanerà fra incontri, lezioni magistrali, spettacoli, colazioni con la storia ed escursioni a bordo di èStoriabus. Temi portanti come Imperi, Rivoluzioni, Eroi, Patrie, Orienti e Guerre hanno caratterizzato le passate edizioni del festival: l’edizione 2012 cercherà di focalizzare, descrivere ma anche circoscrivere i “profeti” d’ogni tempo, personalità fortemente carismatiche, dotate di straordinaria capacità di analisi ed elaborazione prospettica degli eventi. Uomini di cui, sin dall’antichità classica, hanno avuto bisogno gli altri uomini: tanto da proiettare l’essenza profetica su figure guida, Pizie, Sibille, indovini, oracoli ineludibili, spesso oscuri e talvolta crudeli, in ogni caso specchio fedele del rapporto tra uomo e destino, e soprattutto tra uomo e futuro. Come per le precedenti edizioni, èStoria riparte da una delle iniziative cardine del Festival, il Premio Antonio Sema – Concorso Banca Popolare Friuladria-crédit Agricole per la scuola, ideato e promosso dall’associazione culturale èStoria, rivolto alle scuole secondarie italiane di primo e secondo grado. Il Premio, ideato per coniugare gli elementi fondamentali del lavoro di ricerca e della didattica, è intitolato ad Antonio Sema (Pirano 1949 – Gemona 2007), rigorosa figura di storico e insegnante che ha lasciato contributi decisivi tanto nel campo della ricerca storica che del rinnovamento didattico disciplinare. Finalità dell’iniziativa è l’incentivazione di laboratori storici nelle scuole, o il loro potenziamento laddove già esistenti: uno strumento, dunque, che permetta al mondo della scuola e a quello della ricerca storica di entrare in contatto e di arricchire in sinergia entrambe le realtà. La partecipazione al concorso, vinto lo scorso anno dall’Istituto Bonaldo Stringher di Udine, è gratuita, e aperta agli insegnanti di storia della scuola secondaria di primo e secondo grado, statale e paritaria della Repubblica italiana, della Repubblica di San Marino e alle istituzioni scolastiche italiane riconosciute all’estero. Gli elaborati dovranno giungere alla commissione giudicatrice entro sabato 7 aprile 2012 in sei copie su supporto digitale e, ove necessario, in versione cartacea, all’indirizzo postale Associazione culturale èStoria, corso Giuseppe Verdi 69 - 34170 Gorizia, Italia. E dall’edizione 2012, una grande novità caratterizza il Premio Sema: si tratta della nuova sezione per giovani laureati, promossa da èStoria con la rivista di geopolitica Limes e l’associazione Historia di Pordenone. Presidente della Commissione giudicatrice è il direttore di Limes, Lucio Caracciolo. Il Premio Antonio Sema – Concorso Banca Popolare Friuladria-crédit Agricole di storia militare e di analisi geopolitica per giovani laureati - nati dal 1° gennaio 1975 - prevede la selezione, entro la fine del mese di febbraio, di un’opera di storia o di geopolitica da presentare e diffondere gratuitamente in 650 copie nell’ambito di èStoria 2012. Il Premio, di cui è partner anche per questa sezione la Banca Popolare Friuladria-crédit Agricole, verrà assegnato, nei settori della storia militare e dell’analisi geopolitica, all’opera che presenti caratteri di rigore e originalità e affinità con lo spirito anticonformista e la sensibilità dello studioso Antonio Sema. Per essere ammessi alla selezione occorre inviare il file del proprio saggio, in formato word, entro il 28 febbraio a eventi@leg.It . Info sulla documentazione necessaria sui siti web degli organizzatori: www.Estoria.it ; www.Eurohistoria.eu  
   
   
MILANO: OLIO OFFICINA FOOD FESTIVAL - 28 E 29 GENNAIO  
 
Nei giorni 28 e 29 gennaio 2012, con una inaugurazione il 27 gennaio alla presenza del maestro Gualtiero Marchesi, Milano ospita la prima edizione di Olio Officina Food Festival, manifestazione ideata e diretta dall’oleologo Luigi Caricato, autorevole figura di spicco del settore. Il Palazzo Giureconsulti, a pochi metri dal Duomo, si trasformerà per l’occasione in un luogo di pensiero e formazione, ma anche di intrattenimento. Un luogo in cui gli extra vergini saranno esaminati con grande attenzione e studiati in stretta relazione alle diverse materie prime alimentari. Su ciò che concerne l’olio e il cibo, tutto è infatti ancora da interpretare. Occorre capire in particolare le evoluzioni dell’olio in cucina. A crudo come in cottura, non è mai lo stesso grasso. Quando incontra altre materie prime, l’olio extra vergine di oliva si trasforma e cambia identità. Occorre di conseguenza ripensare i consumi e i criteri di selezione e acquisto dei condimenti. Non si può più pensare di consumare l’olio come è accaduto finora. Tutto deve essere riletto alla luce delle nuove interpretazioni e dei nuovi studi. Iniziare gli appassionati e i cultori del buon cibo al consumo degli oli di eccellenza, è uno dei primi propositi del festival, ma non certo l’unico. La vera grande sfida consiste nella chiara volontà di far cambiare linguaggio e approccio a quel complesso e ancora sconosciuto mondo dei condimenti, spesso ingiustamente sottovalutati e mai tenuti in debita considerazione. L’oleologo Luigi Caricato – autore di oltre venti volumi sugli oli – ha pensato bene di partire in questa edizione dall’olio extra vergine di oliva, perché considerato da tutti il “re” dei grassi, ma nelle successive edizioni del festival andrà inevitabilmente oltre lo stesso extra vergine, sia approfondendo e rivalutando gli altri condimenti, sia studiando un prodotto che a partire dall’extra vergine giunga infine a un ulteriore prodotto, da battezzare con una nuova denominazione merceologica e nuovi profili, senza mai fermarsi alle apparenze. “L’olio ricavato dall’oliva – afferma Caricato – non è soltanto una sostanza grassa tra le tante, manifesta invece una forte anima identitaria capace di esprimere un’ampia gamma di connotazioni altamente simboliche che andrebbero oggi rilette alla luce della modernità e con un approccio scientifico e insieme olistico”. Il festival è un percorso a puntate che abbraccia più linguaggi. Parte dalla cucina ma va subito oltre, scendendo in dettagli sempre nuovi, già ampiamente esplorati nel corso dei secoli, ma reinterpretati e riattualizzati alla luce delle nuove evidenze scientifiche. Le diverse sezioni di Olio Officina Food Festival fanno perno sull’area cooking, con approfondimenti più concettuali che pratici, muovendosi attraverso spazi di riflessione in cui gli chef si misureranno di volta in volta con l’olio e con le sue molteplici implicazioni gastronomiche. Il concetto di fondo è che pur passando i millenni, ogni volta si ha sempre qualcosa di nuovo da sperimentare e ci si trova dinanzi a qualcosa di inedito che non si conosce. Tutto cambia, e nemmeno l’olio è più lo stesso rispetto a quel che si produceva più di vent’anni fa. Figurarsi le implicanze dell’olio in cucina, nelle varie formulazioni alimentari. La genialità degli uomini non si ferma al passato, restando immobile, ma si stratifica nella tradizione che si innova, reinterpretando il passato e andando oltre. C’è dunque ancora spazio per la sperimentazioni, per nuove formule espressive e nuove modalità di impiego dei condimenti in cucina. “La multidirezionalità dell´olio extra vergine di oliva – spiega lo chef Giuseppe Capano – è un concetto basilare che può aiutare molto nel lavoro di cucina. Pensare che partendo dalle potenzialità del condimento si possono costruire modelli di alimentazione e cucina innovativi può far intravedere nuovi orizzonti sia al comune consumatore, sia al cuoco professionista”. L’obiettivo che si propone Olio Officina Food Festival, di conseguenza, è di inventare nuove creazioni in cucina, con filo conduttore sempre l’olio extra vergine di oliva, materia grassa nobile eletta non a caso al rango di functional food e che può fare la differenza in ogni ricetta Non solo chef, in ogni caso. A Olio Officina Food Festival c’è spazio anche per le riflessioni di nutrizionisti, chimici dell’olio, dietologi, pediatri, biochimici, oltre, ovviamente, che per oleologi, assaggiatori d’olio professionisti o amatoriali, analisti sensoriali e, più in generale, per gli interpreti di bisogni collettivi. Ci sarà il mondo dei consumatori,a lfestival; ci saranno i professionisti del food, i quali seguiranno un percorso formativo a loro appositamente dedicato, ma non necessariamente tecnico, impegnati nel ragionare intorno alla cucina di ricerca. Ci saranno inoltre gli studiosi, che potranno seguire gli approfondimenti scientifici inerenti le correlazioni tra condimenti e alimenti, in una apposita sessione a loro dedicata; e ci saranno pure spazi di qualificato intrattenimento per i semplici curiosi dalla provata fede gastronomica, frequentatori di scuole di cucina e aspiranti chef per diletto. Per loro, oltre alle attenzioni verso una nuova concezione di cucina domestica, ci sarà la possibilità di approfondire, attraverso la frequentazione di brevi corsi di degustazione, le complessità aromatiche e gustative, oltre che tattili, dei vari oli extra vergini di oliva. C’è, insomma, tutto un mondo in fermento, a Olio Officina Food Festival, con proposte che riguardano perfino i bambini, attraverso l’ideazione del “gioco dell’olio” pensato sulla base della collaudata formula del “gioco dell’oca”, realizzato in questo caso su un tappeto grande quanto l’intera sala che lo accoglie, sul quale bambini impareranno a conoscere e amare l’olio e la cucina giocando; ma avranno anche la possibilità di asisstere a brevi e ludiche lezioni di assaggio (“il naso dei bimbi per l’olio”) con la consegna di un diplomino finale da esibire orgogliosamente sulle pareti della cameretta in casa; e finanche lezioni di alimentazione, a opera di un pediatra, il professor Giuseppe Caramia, ormai nonno dedito alle giovani creature alla stregua di un nuovo don Giovanni Bosco. E ci sarà inoltre tanto, e tanto altro ancora, con momenti che conducono a una visione olistica dell’olio e una interpretazione cromoterapica sia dell’olio, sia del cibo, passando per la cosmesi e la ricerca del benessere fisico e spirituale. Non solo olio e non solo cibo. Come ogni festival che si rispetti, la sera, vi è il momento dedicato al salotto culturale e allo spettacolo. Incontri con scrittori, antropologi, filosofi, economisti, ma anche musica, con i Rhapsodija Trio e il duo di chitarra classica Lorenzo Micheli e Matteo Mela, oltre a uno spettacolo in arabo, “Heina e il Ghul”, di e con Abderrahim El Hadiri, con la regia di Mario Gumina, per la cura della Cooperativa Teatro Laboratorio Brescia. L’illustrazione simbolo della prima edizione del festival, dal titolo “La leggerezza dell’olio”, è di Angelo Ruta, quasi una sorta di danza in cui tutti gli elementi ruotano intorno alla goccia d’olio che è poi anche il segno distintivo di Olio Officina Food Festival, il cui logo è stato invece realizzato dal designer Alberto Martelli. “Ho pensato all’olio come alla pura espressione di un territorio”, ha affermato Angelo Ruta. “Un concentrato di profumi, sapori e anche del lavoro dell’uomo, della storia tramandata di padre in figlio per secoli. Questo concentrato – conclude Ruta – è ciò che accompagna ogni giorno, nella nostra cucina, i più svariati piatti dando ad essi un tocco cui non sappiamo e possiamo rinunciare”. Molte le professionalità coinvolte, il programma nel dettaglio si potrà consultare direttamente sul sito internet del festival www.Olioofficina.com , dove sarà possibile iscriversi, prenotando e acquistando i biglietti d’ingresso, ed effettuare l’accredito per la stampa. Come partecipare: pre-iscrizioni via internet sul sito www.Olioofficina.com , a partire dal 19 dicembre 2011 ed entro il 20 gennaio 2012. Biglietto giornaliero: euro 100 Biglietto per i due giorni: euro 160 Biglietto per spettacoli e corsi di degustazione: euro 15 Biglietto per area bambini 7-11 anni: ingresso libero su prenotazione, accompagnati da genitore/i Congressista La quota di iscrizione a Olio Food Festival in qualità di Congressista comprende: Tutti gli incontri tenuti dai relatori nella giornata/e prescelte. Rinfresco: ” Una pausa a tutt’olio”. Il Salotto. Tutti gli incontri letterari, con presenza degli autori e dibattiti. Tutti i seminari scientifici. L’esperienza del percorso Olistico Area laboratori. Corsi di Assaggio “Impariamo a gustare l’olio” Area laboratori. Corsi di assaggio “Impariamo a degustare gli oli del territorio” Cocktail serale Concerto della giornata/e prescelte. Accesso all’area “L’olio: gioco e imparo” riservata a bambini accompagnati da uno/due genitori. Ad ogni Congressista verrà dato in omaggio il libro di Luigi Caricato Olio. Puro succo d’oliva, Edizioni Tecniche Nuove L’iscrizione non fornisce un posto assegnato numerato nelle sale dove si svolge il Festival. 1 Giornata: 100 euro 2 Giornate: 160 euro Le Vie Dell´olio La quota di iscrizione a Olio Food Festival per le Vie dell’Olio comprende l’accesso a: Tutti gli incontri letterari, con presenza degli autori e dibattiti. Tutti i seminari scientifici. L’esperienza del percorso Olistico Area laboratori. Corsi di Assaggio “Impariamo a gustare l’olio” Area laboratori. Corsi di assaggio “Impariamo a degustare gli oli del territorio” Accesso all’area “L’olio: gioco e imparo” riservata a bambini accompagnati da uno/due genitori. L’iscrizione non fornisce un posto assegnato numerato nelle sale dove si svolge il Festival. 1 Giornata: 15 euro Bambini Gratis Info: Olio Officina Food Festival è un progetto di Olio Officina - Via Francesco Brioschi, 86 – 20141 Milano – tel. 0289516688 – fax 0289517576 - www.Olioofficina.com  – posta@olioofficina.Com  - www.Facebook.com/olioofficina  - www.Twitter.com/olioofficina    
   
   
FIRENZE: IMMAGINE ITALIA & CO. 2012 - DAL 3 AL 5 FEBBRAIO 2012  
 
Il trascorrere del tempo modifica persone, oggetti, ricordi. E’ questo a renderli preziosi. Il tempo passa…non le sue essenze. Il tempo segna…il tempo lascia. Il tempo scandisce il nostro divenire, lo condiziona, lo plasma. La danza frenetica della vita di oggi ci impone di dare al nostro tempo il giusto valore. Sempre più impegni, sempre più ruoli: famiglia, casa, lavoro. Il tempo libero viene diluito con un contagocce sempre più avaro. L’unica possibilità per essere felici è dare il giusto valore alla preziosità del nostro tempo. Ciò significa: apprendere dal tempo che scorre, ottimizzarne i suoi effetti ed accorciare le distanze. Le imprese leader di settore hanno scelto un modo per accorciare le distanze fra quello che è il mondo produttivo e quello del consumo: lo strumento “fiera” ed in particolare Immagine Italia & Co. Che rappresenta il progetto fieristico di settore per eccellenza. Immagine Italia &Co. È l’epicentro del business di settore dove, in un armonioso concentrato di tempi e spazi, nascono e si consolidano preziosi rapporti commerciali e si vanno, così, a delineare nuove sintonie fra presente e futuro. Immagine Italia & Co. Per tutto questo e molto altro… Preziosa  
   
   
SIENA: CIRCOMONDO - FESTIVAL DEL CIRCO SOCIALE - 5/8 GENNAIO  
 
Quattro giorni di seminari, proiezioni, mostre, spettacoli e laboratori ludici per coinvolgere adulti e bambini Circomondo: dal 5 all’8 gennaio a Siena il Festival internazionale del circo sociale Circhi sociali da Italia, Argentina, Brasile e Palestina, per coinvolgere il pubblico, divertendolo, sui diritti dell’infanzia Un Festival internazionale del circo sociale, con seminari, cineforum, mostre fotografiche, spettacoli e laboratori ludici che punteranno a sensibilizzare l’opinione pubblica, dagli adulti ai bambini, sull’importanza di tutelare i diritti dell’infanzia e ridurre il fenomeno del disagio giovanile e dei “bambini di strada”. L’appuntamento, che prende il nome di Circomondo, è in programma per la prima volta a Siena, negli spazi della Fortezza medicea, da giovedì 5 a domenica 8 gennaio e vedrà protagonisti scuole e progetti di circo sociale attivi in Italia e in altri Paesi dell’Europa e del mondo, tra cui Argentina, Brasile e Medio Oriente (Palestina). L’iniziativa - organizzata dall’Associazione Carretera Central e dal Comitato provinciale dell’Arci di Siena - proporrà un ricco programma pronto a coinvolgere il pubblico, dagli adulti ai bambini, in quattro giorni di divertimento e riflessione sulle tematiche sociali legate al mondo dell’infanzia. I protagonisti. Circomondo offrirà l’occasione per far conoscere scuole e progetti di circo sociale che arriveranno da Napoli, con la “Scuola di Circo Corsaro” e “Il tappeto di Iqbal”; dall’Argentina, con il “Circo social del sur”; dal Brasile, con “Crescer e viver” e dal Medio Oriente, con la “Scuola di circo palestinese”. I ragazzi durante i quattro giorni del Festival, daranno vita a spettacoli circensi interculturali portando in scena la voglia di divertirsi e di riscattarsi dall’emarginazione sociale in cui troppo spesso sono costretti a vivere, a causa delle condizioni socio-economiche delle loro realtà quotidiane. Altre iniziative. Il pubblico non potrà fare a meno di sentirsi coinvolto dall’allegria dei ragazzi dei circhi sociali, anche se non mancheranno momenti di riflessione sul tema del disagio giovanile e della violazione dei diritti dell’infanzia. Il programma, infatti, prevede t! re appun tamenti con la proiezione di film-documentari che saranno seguiti da dibattiti con i registi e alcuni protagonisti: “Voci dal buio”, del giornalista Rai Giuseppe Carrisi, che racconta, incrociandole nel montaggio, le storie dei ragazzi a servizio della camorra e dei bambini congolesi che vivono tra la guerra e la violenza; “All the invisible children”, dedicato all´infanzia rubata vista, attraverso sette prospettive diverse in altrettanti Paesi, da sette registi (Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Kátia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso e John Woo) che hanno prestato la loro voce a un progetto, All the Invisibile Children, i cui proventi sono stati devoluti al World Food Programme e all’Unicef; “Clown in Kabul”, di Enzo Balestrieri e Stefano Moser, che racconta la missione di un gruppo di medici clown, guidati da Patch Adams, che è andata in Afghanistan nel marzo del 2002 per visitare ospedali, scuole, campi profughi e lebbrosari e stare vicini, soprattutto, ai bambini. Degni di nota, all´interno del ricco programma, la conferenza in programma giovedì 5 gennaio sul tema “La condizione dell´infanzia nel Sud del mondo e il circo sociale come metodologia pedagogica di integrazione sociale; workshop per mettere a confronto le diverse esperienze di circo sociale; laboratori ludici rivolti ai bambini e seminari. Circomondo dedicherà attenzione anche alla creatività dei bambini e dei ragazzi delle scuole della provincia di Siena, da quelle dell’infanzia a quelle secondarie di primo grado. Nel giorno dell’Epifania, infatti, è prevista la premiazione del premio artistico “Circomondo 2012”, che ha portato alla presentazione di elaborati artistici realizzati da bambini e ragazzi senesi sui diritti dell’infanzia e sulla condizione dei loro coetanei i cui diritti vengono violati. Per tutta la durata del Festival, inoltre, il Bastione San Filippo della Fortezza medicea ospiterà la mostra di arte conte! mporanea “Circo(l)azioni”, curata da Antonio Locafaro, sotto la direzione artistica di Giovanni Mezzedimi. L’iniziativa. Circomondo offrirà l’occasione per dare visibilità al circo sociale come metodologia pedagogica di integrazione sociale, con momenti di approfondimento e di confronto e spettacoli interculturali che vedranno protagonisti bambine e bambini di strada di diversi Paesi. Il primo circo sociale fu fondato negli anni ’20 da padre Flanagan in Nebrasca (Stati Uniti) per dare la possibilità ai ragazzi di strada di conoscere la loro creatività e di esprimerla attraverso l’arte circense, contribuendo alla loro crescita sociale e culturale. Da allora, il circo sociale si è affermato come metodologia per lavorare con i giovani socialmente emarginati o in condizioni di rischio, al fine di favorirne l´educazione e l´inclusione sociale. La manifestazione che animerà Siena, in particolare, nasce dall´esperienza che l´associazione Carretera Central - braccio della cooperazione internazionale dell’Arci provinciale di Siena - ha maturato con il circo sociale in Brasile, collaborando nelle azioni volte a ridurre il disagio giovanile, lo sfruttamento del lavoro minorile, la violenza sessuale, l’esclusione sociale e la violazione dei diritti dell’infanzia dei “bambini di strada”. Promotori e sostenitori. Il Festival è organizzato dall’Associazione Carretera Central e dall’Arci Provinciale di Siena, con il patrocinio di Provincia di Siena, Regione Toscana e Iniziativa Art, del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp). Circomondo conta anche sulla collaborazione di Comune di Siena, Enoteca Italiana, Fondazione Monastero, Ufficio scolastico provinciale, Fondazione Siena Jazz e il Comitato provinciale Uisp. L´iniziativa è finanziata dal Cesvot e dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Il sito. Per saperne di più su protagonisti, programma e obiettivi di Circomondo è possibile consultare il sito www.Circomondofestival.it, che contiene sezioni di approfondimento sul Festival internazionale del circo sociale che animerà Siena dal 5 all´8 gennaio. Circomondo è anche su Facebook, Twitter e Flickr e nel corso della manifestazione saranno realizzati video che saranno caricati anche su You Tube  
   
   
L’ARTE CIRCENSE È SERVITA CON IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CIRCO DI MONTE-CARLO  
 
Appuntamento imperdibile per adulti e piccini, la 36^ edizione del festival è in programma a Monte-carlo dal 19 al 29 gennaio 2012, tra spettacoli, artisti di fama internazionale, musiche e coreografie mozzafiato, da vivere in un’atmosfera gioiosa di suspense