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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Gennaio 2012
APPLICAZIONE IN VALLE D’AOSTA DELLE ADDIZIONALI PROVINCIALI E COMUNALI ALL’ACCISA SULL’ENERGIA ELETTRICA E DELL’INCREMENTO DELL’ACCISA ERARIALE  
 
Aosta, 24 gennaio 2012 - La Regione rende noto che, per effetto dell’applicazione degli articoli 23 del decreto legislativo 23/2011 e 18 del decreto legislativo 68/2011, concernenti, rispettivamente, il federalismo municipale e il federalismo regionale, è stata disposta nei territori delle Regioni a statuto ordinario l’abolizione, a decorrere dal 1° gennaio 2012, delle addizionali comunali e provinciali all’accisa sull’energia elettrica, rimandando a decreti ministeriali la rideterminazione dell’importo delle accise sull’energia elettrica per assicurare l’equivalenza del gettito. Il Ministero dell’economia e delle finanze è intervenuto in tal senso con due decreti in data 30 dicembre 2011, pubblicati nella Gazzetta ufficiale n. 304 del 31 dicembre 2011. I decreti, in applicazione dei principi comunitari che dispongono per ogni prodotto sottoposto al regime armonizzato dell’accisa un’unica aliquota nazionale, hanno stabilito per l’intero territorio nazionale l’incremento dell’accisa erariale sull’energia elettrica che, per i consumi nelle abitazioni, è ora determinata in euro 0,0227 per ogni chilowattora di energia impiegata e, per i consumi in locali e luoghi diversi dalle abitazioni, in euro 0,0121 per ogni chilowattora di energia impiegata. Per la situazione così determinatasi, in Valle d’Aosta, ad oggi, restano dovute le addizionali comunali e provinciali sull’accisa per l’energia elettrica, in relazione al fatto che i decreti sul federalismo, che ne prevedono la soppressione, non trovano diretta applicazione nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province autonome, mentre l’accisa erariale è incrementata nelle stesse misure stabilite per il restante territorio nazionale dai citati decreti del Ministro dell’economia e delle finanze. Preso atto delle iniziative legislative assunte dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, finalizzate, in conseguenza dei citati decreti, ad azzerare nei rispettivi territori le addizionali comunali e provinciali all’accisa sull’energia elettrica, corre l’obbligo di precisare che analoghe soluzioni non sono prospettabili per la Valle d’Aosta, essendo la Regione priva della potestà legislativa attribuita in forza degli statuti speciali alle Province autonome di Trento e di Bolzano di manovrare, sino ad azzerarli, i tributi istituiti con legge dello Stato. Si sottolinea inoltre che, nella consapevolezza della disparità di trattamento che i citati decreti determinano con riguardo ai contribuenti valdostani rispetto ai contribuenti del restante territorio, la Regione ha sin da subito esposto la problematica nelle competenti sedi ministeriali per rinvenire una soluzione celere alla situazione creatasi e, al contempo, ha richiesto la riattivazione della Commissione paritetica, affinché possano riavviarsi i lavori di quest’ultima per l’elaborazione delle norme di attuazione di cui all’articolo 27 della legge 42/2009 per il completamento del processo di federalismo fiscale, comprese le norme concernenti la fiscalità municipale e regionale.  
   
   
COMUNI FVG CHIEDANO FONDI PER ECORISCALDAMENTO  
 
Trieste, 24 gennaio 2012 - Lo Stato mette a disposizione delle amministrazioni pubbliche italiane ulteriori 500mila euro per la realizzazione di impianti solari termici per la produzione di calore a bassa temperatura realizzati su edifici di proprietà degli enti. Oltre 500 Comuni italiani, riferisce la direzione regionale Ambiente, aggiungendo che in Friuli Venezia Giulia al momento solo il Comune di Tavagnacco ha già ottenuto 60 mila euro, hanno aderito al bando ottenendo risorse per convertire i propri impianti termici. "Ritengo - ha affermato il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani - che gli amministratori locali che operano in Friuli Venezia Giulia dovrebbero partecipare a simili bandi: si tratta di risorse importanti, così come è importante avviare la conversione degli impianti termici. Il pubblico deve dare l´esempio al privato, e se già vi sono azioni virtuose, molte delle quali finanziate dall´amministrazione regionale, è strategico agire subito e utilizzare i fondi statali a disposizione". "Spero quindi - ha concluso - che gli amministratori dei nostri Comuni approfittino di questi ulteriori fondi messi a disposizione dal Ministero e presentino le relative domande".  
   
   
MILANO: GIUNTA APPROVA PGT. MENO CEMENTO, PIÙ VERDE, PIÙ EDILIZIA SOCIALE, PIÙ SERVIZI, MAGGIORE EFFICIENZA ENERGETICA  
 
 Milano, 24 gennaio 2012 - La Giunta ha approvato ieri il Piano di Governo del Territorio modificato sulla base delle osservazioni. “Questo Piano nasce dall’ascolto della città: abbiamo definito il disegno urbanistico della Milano dei prossimi anni a partire dalla considerazione delle 4.765 osservazioni presentate da cittadini, associazioni, operatori, enti”. Lo ha dichiarato l´assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. I punti più rilevanti contenuti nel Pgt, qui sotto sintetizzati sono: la città come bene comune, riduzione delle possibilità di edificazione, 20mila alloggi di edilizia sociale, più servizi accreditati e convenzionati, maggiore tutela per le aree verdi, maggiore efficienza energetica degli edifici, nessuna possibilità di costruire nel Parco Agricolo Sud Milano, le cascine Campazzo e Basmetto inserite nel patrimonio storico-rurale, riduzione del traffico su quattro ruote, rilancio della mobilità ciclabile, rafforzamento della rete del trasporto pubblico. La città come bene comune - La “città come bene comune” è l’orizzonte politico e culturale adottato dal Comune di Milano per riformare il governo della città e rilanciarne lo sviluppo civile, economico, sociale e ambientale. Il lavoro compiuto sul Pgt si ispira a questo profilo, tiene conto della difficile condizione economica, cerca di porre rimedio a numerose ferite da tempo aperte nel corpo della città e avvia una concreta risposta ai referendum locali dello scorso giugno. In questa prospettiva, la trasformazione e lo sviluppo urbano sono espressione di una concezione alta della regia pubblica: non ideologica, ma realistica e perciò sobria, ispirata unicamente al conseguimento dell’interesse generale della comunità. Una regia capace di generare e di condividere una visione moderna e aperta della città, e nel contempo di confrontarsi con i mutamenti già in corso e con le istanze più urgenti, sia di piccola che di grande scala. Il lavoro è stato sostenuto da una fase di ascolto che si è articolata in una fitta serie di incontri pubblici, rivolti a istituzioni (Comuni confinanti, Consigli di Zona), operatori e associazioni (ambientaliste, sindacali, professionali, culturali). Questi incontri hanno costituito un´importante occasione per individuare la praticabilità delle soluzioni e delle scelte che emergevano dalla lettura delle osservazioni. Potenzialità edificatoria - Il Piano riduce la potenzialità edificatoria di circa il 60%, attenuando le potenzialità di densificazione urbana attraverso l’introduzione di un indice massimo di utilizzazione territoriale. Tutto ciò fatta salva la conservazione delle Slp (superficie lorda di pavimento) esistenti e attraverso una migliore regolamentazione del cambio di destinazioni d’uso da produttivo ad abitativo. Queste misure consentono di non ‘appiattire’ il progetto della città esistente e di quella futura, valorizzandone, al contempo, le valenze qualitative e di orientare le quote aggiuntive, rese sostenibili, verso un progetto di qualità morfologica e ambientale del tessuto urbano più denso della regione milanese. Con queste quantità sarà più semplice promuovere strategie e politiche che abbraccino l’intera area urbana milanese, attraverso un progetto territoriale capace di declinare a quella scala il tema della densificazione e dei limiti dello sviluppo, delle grandi attrezzature e dei servizi territoriali, della rete ecologica e dei sistemi della mobilità. Un progetto alternativo teso a contrastare una generica e solo quantitativa tendenza accentratrice del capoluogo milanese. L’edilizia residenziale sociale - L’attuale Pgt opera una riduzione delle potenzialità edificatorie, ma al contempo, introduce una più marcata presenza dell’Edilizia residenziale sociale (Ers), che passa - negli Atu - dal 10% delle potenzialità edificatorie ammesse (Pgt adottato) a circa il 35% (Pgt modificato). Sono più di 20mila gli alloggi di Ers prodotti dall’attuale Pgt, che, in valore assoluto, determinano un aumento delle quote di Ers del 25%, nonostante il taglio deciso alle potenzialità edificatorie complessivamente previste. A questi nuovi 20.000 alloggi vanno aggiunti altri 4.025 previsti da piani in corso di attuazione. Il Pgt adottato narrava di una “quantità” di edilizia residenziale sociale che di fatto era solo teorica, poiché non si curava in alcun modo di costruire strumenti idonei ad assicurarne l’effettiva realizzazione. La politica sociale della casa dell’attuale Piano si fonda invece sul requisito di fattibilità, e dunque su un insieme di azioni volte al completamento delle iniziative in corso, alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, all’utilizzo delle risorse non ancora impiegate, oltre che alla realizzazione di una nuova offerta di edilizia residenziale sociale, soggetta alla regia pubblica, anche con la partecipazione di attori privati e con soggetti competenti. Ogni trasformazione rilevante verrà effettuata cerando di evitare una segmentazione fisica e sociale dei quartieri di edilizia sociale. Per questo, il Pgt modificato dispone che nelle trasformazioni urbanistiche della città consolidata, ogni intervento che abbia rilevanza territoriale debba prevedere una quota significativa di edilizia residenziale sociale, pari ad almeno il 35% del potenziale edificatorio, mentre negli ambiti di trasformazione con vocazione abitativa questa quota sarà elevata al 50% del potenziale stesso. La residenza sociale, inoltre, si attuerà su aree individuate appositamente come dotazioni di interesse pubblico e generale, e dunque oggetto di cessione: le aree così acquisite dal Comune costituiscono la prima, irrinunciabile risorsa per l’attuazione di una politica della casa. Servizi e città pubblica - L’attento esame delle osservazioni ha permesso di apportare significativi miglioramenti al piano dei servizi recuperando la “struttura” della città pubblica. Nel Pgt adottato la dotazione dei servizi fondamentali della città era sostanzialmente smantellata, poiché tutti i servizi - ad esclusione di quelli di proprietà del Comune di Milano, delle aree verdi e stradali e delle attrezzature tecnologiche - venivano omologati al Tuc (Tessuto Urbano Consolidato) e trattati come servizi privati. L’accoglimento, anche parziale, di molte osservazioni ha permesso di riportare tutti i servizi esistenti accreditati e convenzionati entro il quadro dei servizi indispensabili. Si è, cioè, costruita una nuova mappa della città pubblica, con valore reale, nella quale sono presenti le pertinenze delle nuove strade, gli spazi verdi e le principali funzioni di servizio urbano. Nel Pgt adottato tutti i servizi interni al Tuc, non accreditati e convenzionati, potevano trasformarsi in funzioni diverse senza che venisse identificata con precisione la destinazione d’uso per servizi, peraltro trattata con scarsa chiarezza normativa. A fronte di questa possibilità, il mantenimento, l’accreditamento e il convenzionamento del servizio o la costruzione di nuovi servizi dava diritto ad un credito di diritti edificatori liberamente commerciabile. La grandissima offerta che questo meccanismo avrebbe generato con l’ingente quantità di servizi inseriti nel Tuc rendeva alquanto incerti gli esiti di questa disciplina e limitava le possibilità di governo dei servizi da parte dell’Amministrazione. Con l’accoglimento di osservazioni specifiche è stato possibile ridurre l’indice unico di perequazione, portandolo da 0,50 a 0,35 mq/mq, nonché, limitare ai servizi privati non accreditati e convenzionati la possibilità di utilizzare i diritti connessi alla realizzazione di nuovi servizi. Pur conservando il principio che il disegno dei servizi non deve essere inteso come prefigurazione rigida, né solo come standard quantitativo, l’accoglimento di molte osservazioni ha consentito di far emergere in modo più puntale i bisogni dei cittadini nelle diverse parti delle città, aprendo, così, un nuovo confronto con i Consigli di Zona, che si strutturerà ulteriormente nell’attuazione del Piano. Il disegno ecologico e ambientale della città - Il Piano modificato ha sviluppato un progetto organico ed effettivo per le reti ecologiche, aprendole verso i parchi sovra comunali, compresi quelli in formazione del Lambro e dei Cinque Comuni, nonché verso il Parco Sud, oggetto di una rinnovata tutela. Tale progetto costituisce una straordinaria occasione per la messa a sistema e la valorizzazione degli spazi verdi, agricoli e naturali della città, aperto alla scala metropolitana. Per far questo, il Pgt introduce una norma secondo la quale le aree verdi esistenti o di progetto che incrociano la rete ecologica comunale, provinciale e regionale siano destinate solo a interventi naturalistici, alla tutela del paesaggio, alla produzione agricola. Efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente - La scelta operata è quella di promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, a partire da una maggiore efficienza energetica. Si tratta di un’importante occasione per ripensare a interi quartieri, per ridurre le emissioni inquinanti, per migliorare la qualità degli edifici a vantaggio dei residenti e per stimolare lo sviluppo di una filiera produttiva locale. Per questo, il Piano attuale moltiplica gli incentivi per gli interventi di efficienza energetica sugli edifici esistenti, spingendosi fino al limite massimo consentito dalla legge regionale, e riservando anche una particolare attenzione agli interventi di riqualificazione degli immobili di interesse storico-artistico, in ragione dei vincoli tecnici ed economici che tali interventi devono affrontare. Spazi agricoli del Parco Sud - Il Pgt adottato proponeva di conservare l’agricoltura di prossimità mediante il ricorso alla perequazione, ovvero attraverso l’acquisizione pubblica delle aree liberate dai diritti edificatori perequati. Tale impostazione - che peraltro non si curava in alcun modo degli esiti urbanistici dovuti alla “ricaduta”, sulla città consolidata, dei volumi generati dalla perequazione (circa 2,8 milioni di mq) - era però un mero esercizio retorico per due ordini di ragioni. La prima di tipo normativo: la prevalenza delle norme del Parco. La seconda di tipo oggettivo: l’assenza di ogni disegno, programma o modello gestionale per le aree agricole che si fossero eventualmente liberate grazie al trasferimento dei diritti perequati. Per queste ragioni, il Piano modificato ristabilisce una condizione di diritto, accogliendo i pareri del Parco e della Regione, quindi definisce puntualmente gli obiettivi strategici per le aree agricole del Sud Milano che guideranno l’attività dell’Amministrazione in sede di accordo di programma per formare gli Adp dei diversi Pcu (Piani di Cintura Urbana). Da subito, grazie al riesame delle osservazioni, avvia a soluzione alcune situazioni che si trascinavano da anni, quali: la cascina Campazzo e la cascina Basmetto, ora inserite nella carta del patrimonio storico-rurale, il Parco Agricolo del Ticinello, attraverso un meccanismo di cessione delle aree, l’individuazione delle aree per la realizzazione del Plis (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) della media valle del Lambro, che permette anche la connessione tra il Plis dell’alta valle del Lambro con il Pasm (Parco Agricolo Sud Milano), il consolidamento del profilo naturalistico per l’area Ovest. Mobilità sostenibile e infrastrutture - Il Pgt riduce il traffico veicolare indotto dalle nuove trasformazioni urbanistiche, rilancia la mobilità ciclabile, rafforza la rete del trasporto pubblico. Limita il traffico veicolare indotto dalle nuove trasformazioni urbanistiche riducendone le volumetrie e limitando la realizzazione di nuovi parcheggi pubblici e privati in aree accessibili e centrali, in coerenza con l’istituzione dell’Area C. La localizzazione di nuove volumetrie all´interno degli Ambiti di trasformazione è condizionata alla presenza di elevati livelli di accessibilità alla rete di forza del trasporto pubblico su ferro. Integra al suo interno un nuovo piano per la mobilità ciclabile che diventa l’asse portante per garantire accessibilità a tutto il territorio comunale, superando la logica radiocentrica dei raggi verdi e raccordandosi alla rete provinciale. Ripensa il corridoio infrastrutturale della Strada Interquartiere Nord per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità lenta. Rimuove la previsione del tunnel Expo-forlanini, in quanto progetto insostenibile dal punto di vista economico, tecnico, e ambientale. Dà concretezza alle previsioni infrastrutturali, rilanciando la realizzazione della nuova metrotranvia Gobba-certosa, e avviando col Pum (Piano Urbano della Mobilità) la progettazione delle linee di forza. Promuove, a partire dagli ambiti di trasformazione, la realizzazione di un sistema integrato per una logistica urbana sostenibile. I 10 Esperti Che Hanno Lavorato Al Pgt Con Gli Uffici Del Comune Ecco i dieci componenti della Consulta tecnico scientifica (Cts) nominata dal Centro studi Pim che, insieme agli uffici del Comune, hanno lavorato al Pgt. Arch. Andrea Arcidiacono: urbanista, Ricercatore in Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Pianificazione - Diap del Politecnico di Milano; Arch. Maria Berrini: architetto, esperta ambientale, Amministratore Unico dell’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio-amat srl; prof. Matteo Bolocan Goldstein: geografo, Professore associato in Geografia economico-politica presso il Dipartimento di Architettura e Pianificazione-diap del Politecnico di Milano; arch. Giovanni Dapri: urbanista, libero professionista, Professore a contratto presso il Laboratorio di Progettazione Urbanistica della Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano; arch. Paolo Galuzzi: urbanista, Ricercatore in Progettazione Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Pianificazione - Diap del Politecnico di Milano; arch. Antonio Longo: urbanista, Ricercatore in Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Pianificazione - Diap del Politecnico di Milano; prof. Stefano Pareglio: economista, Professore associato in Economia dell’ambiente e dell´energia, presso il Dipartimento di Matematica e di fisica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; arch. Laura Pogliani: urbanista, Ricercatore in Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Pianificazione - Diap del Politecnico di Milano; dott. Franco Sacchi: economista regionale, Direttore del Centro Studi Pim; arch. Piergiorgio Vitillo: urbanista, Ricercatore in Progettazione Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Pianificazione - Diap del Politecnico di Milano.  
   
   
LE MARCHE ALL´AVANGUARDIA NAZIONALE SULLA CERTIFICAZIONE ENERGETICO-AMBIENTALE DEGLI EDIFICI.  
 
Ancona, 24 Gennaio 2012 - Con 259 tecnici iscritti nell´elenco regionale dei certificatori, 13 edifici che a breve saranno certificati Itacamarche e un testo organico sulla disciplina delle procedure, la Regione Marche si pone all´avanguardia a livello nazionale in tema di edilizia sostenibile. E` di pochi giorni fa infatti la pubblicazione del primo elenco di tecnici, esterni rispetto al soggetto che realizza la costruzione, che possono certificare le performance in termini di consumi energetici e di impatto e sostenibilita` ambientale degli edifici. L´elenco dei certificatori e` aperto e per accedervi sono previste due finestre ogni anno per poter iscriversi: entro il 30 giugno ed entro il 31 dicembre. Nel sito internet dedicato a Itacamarche e` possibile anche visualizzarli sulla mappa delle Marche. E` stata inoltre approvata la graduatoria di concessione contributi per le spese tecniche di certificazione di edifici sostenibili secondo i criteri del protocollo Itacamarche, nonche` per le spese di monitoraggio e di diffusione dei risultati. I contributi ammontano a 325mila euro e sono destinati ad interventi di costruzione o ristrutturazione di edifici residenziali certificati Itacamarche realizzato da imprese di costruzione, cooperative edilizie, societa` immobiliari, operative e privati. E` stato infine completato il quadro normativo unitario che disciplina: il sistema di certificazione Itacamarche, le procedure per la formazione e l´accreditamento dei certificatori e le modalita` per l´erogazione dei contributi regionali e per l´adozione di incentivi da parte dei Comuni. ´Grazie a questi importanti risultati nel campo dell´edilizia sostenibile - afferma l´assessore regionale all´Ambiente e Energia Sandro Donati - la Regione Marche e` capofila delle Regioni che partecipano al gruppo di lavoro Itaca per l´edilizia sostenibile. Questi risultati rappresentano un punto di partenza importante per un percorso ancora lungo, ma che rafforza in misura fondamentale il settore dell´edilizia, dove sostenibilita` ed efficientamento energetico sono componenti fondamentali´. La Regione Marche e` tra le prime in Italia a dotarsi di una normativa sull´edilizia sostenibile e Itacamarche e` il sistema di valutazione e di certificazione dell´´impronta ambientale´ di un edificio in vigore nella Regione Marche. Rispetto alla piu` conosciuta certificazione energetica, Itaca ne rappresenta un naturale completamento per fornire un giudizio complessivo sulla qualita` ambientale dell´edificio che dovra` dunque essere progettato non solo per ridurre il fabbisogno energetico delle utenze, ma anche per diminuire l´impatto sulle risorse ambientali (materie prime, sito, acqua, qualita` dell´aria, ecc.) e per garantire il benessere delle persone che vi abiteranno. Tutte le informazioni sono disponibili nel sito www.Ambiente.regione.marche.it, sezione Itacamarche.  
   
   
PROVINCE: CHIODI E GIULIANTE, NASCE STRUTTURA RACCORDO DECISA PROROGA LEGGE 28 SU GENIO CIVILE  
 
L´aquila, 24 gennaio 2012 - Nasce una struttura di raccordo permanente tra Regione e Province per elaborare un´ipotesi di lavoro e dare attuazione alla Legge regionale n.28 del 2011 che attribuisce nuovi compiti agli uffici provinciali del Genio Civile in materia di autorizzazione dei progetti per opere edili che ricadono nelle aree sismiche. Prevista anche una proroga dei tempi di attuazione della legge vista l´incertezza normativa sul futuro delle Province dettata dal Decreto legge del 4 dicembre 2011 che dispone la riduzione delle funzioni delle Province. A queste conclusioni si è arrivati oggi nel corso dell´incontro che il Presidente della Regione Gianni Chiodi e l´assessore Gianfranco Giuliante hanno tenuto con i Presidenti delle quattro province abruzzesi. Chiodi si è impegnato ad intervenire presso la Conferenza Stato-regioni per riportare indicazioni e perplessità delle Province che chiedono di evitare soluzioni drastiche che potrebbero avere come unica conseguenza quella di generare confusione e gettare nel caos le amministrazioni territoriali. Per quanto riguarda le nuove competenze affidate al Genio Civile gli Uffici provinciali potrebbero risultare inadeguati ad affrontare oggi un carico di lavoro che si annuncia enorme a causa dei nuovi adempimenti imposti dalla Legge 28/2011 dopo l´emanazione del Decreto legge del 4 dicembre 2011 che dispone la riduzione delle funzioni delle Province. "La legge 28 va rivista - ha commentato l´assessore Giuliante - pur essendo tutti consapevoli del fatto che sia necessaria e debba concretizzarsi nel più breve tempo possibile. Ma è antecedente ai nuovi interventi normativi del governo Monti. Per il momento occorre una proroga di cui dovrà farsi carico il consiglio regionale in attesa di sciogliere il nodo legislativo e capire quale sarà il futuro delle province e quali saranno le loro funzioni".  
   
   
ATELIER ALPHOUSE RIPENSARE L’ARCHITETTURA ALPINA TRADIZIONALE. IDEE E PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA  
 
Aosta, 24 gennaio 2012 - L’assessorato delle attività produttive informa che il 9 febbraio 2012, alle ore 17.30 nella sala espositiva Finaosta Iniziative, in via Festaz 22 ad Aosta, sarà inaugurato dal Presidente della Regione, Augusto Rollandin e dall’Assessore alle attività produttive, Ennio Pastoret, l’Atelier Alphouse Ripensare l’architettura alpina tradizionale. Idee e progetti di riqualificazione energetica. Ridare vita all’architettura alpina tradizionale e ai villaggi che caratterizzano il territorio valdostano. E’ questo l’obiettivo dell’evento espositivo che, fino al 29 febbraio 2012, permetterà al pubblico di conoscere ad approfondire i primi risultati del progetto europeo Alphouse. L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato in collaborazione con il Coa energia, propone un itinerario declinato su due installazioni. Nella prima parte sono evidenziati i primi risultati raggiunti attraverso l’Alphouse Fair Stand, uno stand itinerante che presenta l’approccio del progetto europeo volto al ri-uso contemporaneo del patrimonio edilizio nel contesto alpino, attraverso l’identificazione e la condivisione di soluzioni costruttive che permettano di riqualificare energeticamente l’architettura tradizionale alpina, nel rispetto della cultura del costruire. Una stele, dieci tavoli tematici, pubblicazioni, materiale fotografico e documenti di ricerca mostrano una panoramica di livello transnazionale per poi passare alla dimensione regionale, focalizzando l’attenzione sui comuni e sugli edifici pilota individuati in Valle d’Aosta. La seconda parte dell’esposizione presenta i risultati del Workshop Architettura Alpina Contemporanea tenutosi nell’ambito dell’evento Wave 2011 І Urban Regeneration organizzato presso la facoltà di architettura dell’Università Iuav di Venezia nell’estate del 2011. In questo contesto è stato portato avanti uno studio su una serie di proposte per la riqualificazione di un borgo montano nel Comune di Vodo di Cadore, attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione di alcune sue architetture. Il lavoro, che ha coinvolto 69 studenti, ha dato vita a diverse soluzioni che, dal Veneto, sono state portate nella nostra regione a rappresentare come, attraverso sforzi progettuali e nuove proposte innovative, si possa dare una spinta positiva a quei luoghi in cui l’azione del tempo e dei nuovi modi di vivere porterebbero all’abbandono. L’esposizione Ripensare l’architettura alpina tradizionale. Idee e progetti di riqualificazione energetica s’inserisce nel percorso formativo Atelier Alphouse che vede coinvolti i professionisti interessati ai temi del ri-uso e della riqualificazione energetica degli edifici tradizionali. I risultati del percorso formativo e delle proposte progettuali in esso elaborate saranno presentati al convegno di chiusura che si terrà il 24 febbraio 2012 presso la Cittadella dei Giovani ad Aosta dalle ore 10 alle ore 17. L’esposizione sarà aperta dalle ore 14,30 alle 18,30, tutti i giorni tranne la domenica. Visite guidate su prenotazione, mattino e pomeriggio. Info e prenotazioni: Info Energia Chez Nous - Numero Verde: 800 604 110  
   
   
ACCORDO SU CREDITO E CONFIDI, TOSCANA INCONTRA LE CATEGORIE  
 
Firenze, 24 gennaio 2012 – La Regione affronta di petto la questione dell’accesso al credito delle imprese toscane con due provvedimenti che avranno effetto immediato. Il 25 gennaio verrà pubblicato il bando per il sostegno ai Confidi, gli strumenti che le associazioni di categoria hanno costituito per fornire le garanzie alle imprese che richiedono finanziamenti alle banche. E’ stato inoltre raggiunto un nuovo accordo con gli istituti di credito della regione per le condizioni del Fondo Emergenza economia. “Quello del credito è attualmente il principale problema che le nostre imprese devono affrontare - commenta l’assessore Simoncini – oggi ci sono aziende sane, con fatturati in crescita, che non possono onorare gli impegni perchè non dispongono di risorse per fare investimenti e fronteggiare la necessità di liquidità. Per questo era urgente trovare un confronto con il sistema bancario, facilitando con gli strumenti in nostro possesso un incontro fra due mondi, quello creditizio e quello produttivo, che negli ultimi tempi , troppo spesso, si sono allontanati, bloccando così ogni possibilità di crescita economica”. Grazie a circa 5,5 milioni di euro messi a disposizione dal Por Creo 2007-2013, vengono fornite alle piccole e medie imprese toscane risorse per la concessione di garanzie per finanziamenti richiesti dalle imprese per investimenti effettuati in Toscana. In particolare, potranno essere finanziati interventi di pmi dei settori industria, commercio, turismo, servizi e artigianato. La garanzia sarà concessa a titolo gratuito fino ad un 80% dell’investimento a fronte di un finanziamento massimo di 800 mila euro per ciascuna impresa. Ma non è tutto. La Regione e i principali istituti di credito toscani hanno chiuso nei giorni scorsi un accordo per la ridefinizione delle condizioni massime di tasso previste dal protocollo Emergenza economia. Le nuove condizioni di tasso, variate al rialzo, saranno valide fino al 31 marzo 2012 e si sono rese necesarie a causa delle pesanti criticità dei mercati di approvvigionamento bancario e, contemporaneamente, della necessità di rispondere comunque alla domanda di credito delle imprese toscane. Nonostante l’innalzamento dei tassi (che comunque sono massimi e quindi, sul sito www.Fiditoscana.it), ogni banca pubblicherà le condizioni migliorative che sarà in grado di fare), grazie alla garanzia di Fidi Toscana avremo condizioni mediamente inferiori di 1 punto, 1 punto e mezzo, rispetto a quelle ordinariamente praticate dalle banche. Nei giorni scorsi la giunta aveva anche rimodulato il Protocollo emergenza economia per alimentare di nuovo il fondo di garanzia per gli investimenti, gestito da Fidi Toscana dal 2009, che aveva esaurito le risorse. La giunta ha deciso di consentire a questo scopo l’utilizzo dell’altro fondo, in origine istituito per la liquidità. Il nuovo accordo sui tassi ed il bando per il sostegno ai Confidi saranno gli argomenti al centro dell’incontro che l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha convocato per martedì 24 gennaio, alle 14.30, nella sala dei Gigli in Consiglio Regionale, via Cavour 2 Firenze. L’assessore ha invitato all’incontro i rappresentanti di tutte le associazioni regionali di categoria per fare il punto e spiegare le modalità e gli obiettivi dei nuovi provvedimenti.  
   
   
PISAPIA: “CON LA COREA DEL SUD EXPO MILANO CONQUISTA UN PARTNER PRIORITARIO”  
 
Milano, 24 gennaio 2012 - “Saluto con particolare piacere l’adesione a Expo Milano 2015 della Corea del Sud, il paese che ospiterà quest’anno a Yeosu l’Esposizione Internazionale. Un appuntamento cui la nostra città guarderà con attenzione per quanto riguarderà la preparazione dell’evento 2015, alla luce anche del fatto che il paese asiatico è uno dei protagonisti della nuova scena mondiale sul fronte delle tecnologie avanzate, della green economy e della formazione. Oggi la Corea del Sud si propone come un ponte tra il mondo industrialmente avanzato e i paesi in via di sviluppo. Ciò fa sì che il suo contributo sarà certamente prezioso per creare il più ampio dibattito e lo scambio delle esperienze migliori sui temi strategici di Expo 2015: dalla sicurezza alimentare allo sviluppo sostenibile, alla lotta alla fame nel mondo condotta con l’aiuto delle tecnologie più innovative. Un dibattito che vogliamo si svolga finalmente su base paritaria, all’insegna di un nuovo modello di cooperazione internazionale tra Nord e Sud del mondo. Per il progresso e il benessere di tutti”. Così Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano e Commissario straordinario del Governo per Expo Milano 2015, ha commentato ieri l’annuncio della settantesima adesione all’Esposizione Universale milanese.  
   
   
ABRUZZO: SU CONFIDI ANTICIPATO MONTI A PROPOSITO DELL´ACCESSO AL CREDITO DEI PROFESSIONISTI  
 
Pescara, 24 gennaio 2012 - Il decreto legge "Cresci Italia", tra le varie norme messe in campo dal Governo Monti, prevede la possibilità per i professionisti di partecipare al capitale dei confidi. Ciò consentirà anche agli studi professionali di avere una facilitazione importante nell´accesso al credito per i finanziamenti necessari allo sviluppo delle attività relative. "L´importanza e la necessità di un tale provvedimento si era già ravvisata nel momento in cui l´attuale Governo regionale ha impostato la nuova legge di riforma del sistema dei Confidi", ha spiegato ieri l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. "In tale legge regionale, la n.37 del 2010, è previsto infatti all´art.2 che i confidi debbano prestare garanzie anche in favore dei liberi professionisti, anticipando di fatto quanto previsto a livello nazionale dal Governo Monti. Tale situazione ? afferma Castiglione ? è l´ennesima riprova della bontà delle norme presenti nella legge regionale in questione e dimostra anche il senso di innovatività che la pervade. Tutto ciò mi rende consapevole che le scelte a suo tempo effettuate vanno nella giusta direzione e cioè verso un sistema con consorzi fidi più patrimonializzati e con la necessità di servire tutte le attività produttive presenti in Regione, nessuna esclusa". Sempre secondo l´Assessore "a riprova della necessità di avere consorzi fidi patrimonializzati adeguatamente, vi è un dato che sintetizza tale aspetto e che, riportato nel "Sole 24 ore" di domenica 22 gennaio, riguarda le strutture di garanzia di Confindustria a livello nazionale, e la dimensione degli stessi. Infatti, mentre per il nord Italia la media degli associati è pari a 4.442, per il sud tale media si attesta a 996. Questo per dire che dobbiamo necessariamente mettere nelle condizioni il nostro sistema produttivo, di avere confidi forti ed in grado di ottenere tassi vantaggiosi per le imprese e per i professionisti, ed un nuovo rapporto con l? attuale sistema bancario. E questo obiettivo si ottiene solo con situazioni di aggregazione, situazioni che mi sono impegnato a promuovere fin dal primo giorno del mio mandato di Assessore allo Sviluppo Economico. A chi critica il lavoro da me svolto finora, dico che il sottoscritto si sente di aver operato con il massimo senso di responsabilità, improntando la propria attività al rispetto degli interessi generali delle imprese e delle banche e non tutelando altri interessi, argomenta Castiglione."ricordo che la legge, non osservata dal Governo, è legge regionale dal 2010 ed è un provvedimento che va a tutelare gli interessi delle Pmi e non dei confidi, i quali devono fare il massimo per poter concedere le garanzie necessarie. Così stanno facendo tutte le Regioni d´Italia e le Associazioni di categoria che, in maniera convinta, ambiscono ad un sistema delle garanzie più confacente ai reali bisogni delle imprese. Bisogna dire che quello abruzzese è un sistema particolare, il cui funzionamento è polarizzato intorno alle banche. Il processo di ristrutturazione da esse intrapreso negli ultimi anni, non solo ha poco giovato alla costruzione di un moderno sistema finanziario, ma neppure sembra avere innovato il modello di rapporto creditizio con le imprese, soprattutto le Pmi. Chi, parlando a nome del proprio confidi, ignora gli interessi delle Pmi, non si rende conto che i rapporti tra banche e imprese devono essere improntati sulla fiducia reciproca che si ottiene solo avendo interlocutori capaci, professionali e stabili. E´ una trasformazione necessaria verso procedure e metodi avanzati, sia per le banche sia per le imprese. La L.r. N. 37/2010 sui Confidi punta, in maniera innovativa, a migliorare le condizioni di reciprocità e trasparenza e rappresentano il presupposto necessario affinché le relazioni banca-impresa evolvano secondo tale modello, andando a rompere l´impianto del passato. A fare la differenza ormai è il peso delle garanzie che potranno essere date da quei consorzi fidi forti patrimonialmente, intersettoriali, e di respiro regionale, capaci di offrire al mondo bancario e al mondo che produce la fiducia reciproca e la trasparenza che connotano il modo di fare credito in una economia moderna. La ratio della nuova legge, infatti, non risiede nel tutelare lo status quo degli attuali confidi, ma nel sostenere le Pmi e nel riconsegnare ai confidi il giusto ruolo e la giusta dignità di operatore finanziario quale cerniera tra il mondo che produce e il sistema bancario, apportando i giusti criteri di innovatività ad un sistema ormai non più rispondente alle reali necessità.  
   
   
ENNIO LUCARELLI ELETTO ALL´UNANIMITA´ PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI  
 
 Roma, 24 gennaio 2012 - Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici ha rilanciato la sua azione eleggendo all’unanimità il Presidente, Ing. Ennio Lucarelli, che succede all’Ing. Stefano Pileri. L’assemblea ha approvato il programma della Federazione incentrato su alcuni temi considerati particolarmente importanti per la ripresa italiana: Liberalizzazioni, Concorrenza, Internazionalizzazione ed Innovazione dei Servizi. A questi temi si aggiunge l’obiettivo di realizzare un profondo ammodernamento e snellimento della struttura associativa della Federazione concorrendo alla semplificazione del Sistema della rappresentanza associativa e dell’importante mondo dei Servizi professionali. La Federazione ha inoltre confermato i Vice Presidenti Ing. Franco Cavallaro (Oice) e dr. Roberto Magliulo (Confindustria Salerno), anche Presidente del Comitato di Coordinamento Nazionale Territoriale della Federazione. Questa fase rappresenta il compimento di un processo durato molti mesi dedicati alla ristrutturazione della nuova Federazione ed alla messa a punto di numerose iniziative, quali le Alleanze Tecnologiche Italiane per l’innovazione in collaborazione con il Ministero dell’Università e la Ricerca, il Protocollo con il Ministero dell’Ambiente sul tema della digitalizzazione della gestione ed il controllo dei rifiuti speciali (Sistri), la Semplificazione della P.a. E la riduzione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione, l’Innovazione, la limitazione agli affidamenti “in house” e della maggiore apertura del Paese alla concorrenza fra imprese di servizi private e pubbliche.  
   
   
FVG: UN NUOVO REGOLAMENTO E 8 MLN. EURO PER ARTIGIANATO  
 
 Amaro, 24 gennaio 2012 - Il nuovo regolamento per la concessione di contributi alle aziende artigiane è stato approvato ieri dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Federica Seganti. "Il Testo unico delle disposizioni in materia di incentivi e finanziamenti a favore del settore artigiano ha la funzione di regolamentare il passaggio di gestione di alcuni procedimenti contributivi dalle Camere di commercio al Cata (Centro di assistenza tecnica) e attuare i contenuti del quadro legislativo delineato dalle legge regionale 7/2011 e 18/2011", conferma Federica Seganti, rilevando che il nuovo regolamento disciplina tanto i procedimenti contributivi (12 in tutto) che i finanziamenti ai Cata, per l´attuazione del programma di settore, ed all´Ebiart (Ente bilaterale Artigianato). In particolare al Cata è stata delegata la gestione dei procedimenti contributivi relativi alle imprese di nuova costituzione, l´adeguamento di strutture ed impianti, le consulenze per l´analisi di fattibilità, la partecipazione a mostre e fiere, la diffusione del commercio elettronico. Il Centro è inoltre responsabile dell´attuazione del Programma di settore, che viene approvato ogni anno dalla Giunta regionale e contiene progetti di animazione economica e di incubatore d´impresa, oltre che mirati alla commercializzazione ed alla valorizzazione dei prodotti dell´artigianato regionale ed alla realizzazione di studi, indagini e ricerche. Per quest´anno le imprese artigiane potranno presentare le domande di contributo al Cata a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bur del Regolamento approvato oggi mentre il Cata attiverà un apposito ufficio per la gestione dei procedimenti contributivi. Sempre a partire dal 9 febbraio, le imprese artigiane potranno presentare anche le domande di contributo alle Camere di commercio per i canali contributivi delegati dalla legge regionale 4/2005. Quest´ultimi prevedono fondi per l´artigianato artistico, tradizionale e dell´abbigliamento su misura, per l´acquisizione di consulenze finalizzate all´innovazione, la qualità, la certificazione dei prodotti, per l´organizzazione aziendale ed il miglioramento ambientale e delle condizioni dei luoghi di lavoro, per l´acquisizione della qualificazione degli esecutori di lavori pubblici, per la successione d´impresa e l´avvio di nuove imprese artigiane. "Una volta a regime i termini per presentare le domande andranno dall´1 febbraio al 30 settembre", ricorda l´assessore, annunciando che per il supporto alle imprese artigiane la Regione metterà a disposizione in tutto circa 8,5 milioni di euro. Infine, e con l´obiettivo di favorire chi decide di mettersi in proprio, sono tre gli interventi previsti dal nuovo regolamento. Il primo prevede il finanziamento delle spese legali, per le opere edili e per altri investimenti (acquisto macchinari, attrezzature, arredi, programmi informatici) sostenute dall´impresa nei 6 mesi antecedenti l´iscrizione all´Aia (Albo delle imprese artigiane), mentre il secondo serve ad incentivare le spese sostenute nei 24 mesi successivi all´iscrizione all´albo ed in particolare quelle destinate all´assunzione di personale dipendente (250 euro mensili per ciascun dipendente assunto a tempo pieno e 150 euro mensili per ciascun dipendente assunto a tempo parziale). "Il terzo provvedimento - spiega l´assessore Seganti - è stato voluto per ridurre la mortalità delle nuove imprese artigiane mediante interventi di sostegno nel primo periodo d´attività e riguarda il finanziamento dei progetti di incubatore d´impresa (attività di orientamento, di tutoraggio, redazione di business plan etc.) realizzati dal Cata e destinati alle imprese iscritte all´albo da non più di 24 mesi. Per quanto riguarda le percentuali di contributo, Federica Seganti conferma che di base esso sarà pari al 40 per cento della spesa ammissibile e verrà elevato al 50 per cento in caso di imprenditoria femminile e giovanile o di imprese localizzate in montagna. I contributi per le aziende di nuova costituzione e per la successione d´impresa partono invece da una base del 50 per cento, incrementata al 60 per cento in caso di imprenditoria femminile, giovanile o da sviluppare in area montana. Per i distretti artigianali il contributo è stato fissato al 50 per cento della spesa ammissibile.  
   
   
IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMMA MARCEGAGLIA IN VALLE D’AOSTA  
 
 Aosta, 24 gennaio 2012 - La crisi economica in Europa, gli interventi per lo sviluppo dell’economia e le riforme sono stati i temi al centro del convegno annuale di Confindustria Valle d’Aosta che, il 19 gennaio scorso al teatro Giacosa di Aosta, ha ospitato anche il presidente nazionale Emma Marcegaglia: “Abbiamo davanti un anno difficile, ma non dobbiamo rassegnarci. Anzi dobbiamo capire come fare per venirne fuori” ha detto durante il convegno. L’italia sta subendo un attacco molto forte da parte della speculazione finanziaria che ha preso di mira il debito pubblico. Una situazione che porta conseguenze pesanti sul tessuto produttivo e sui lavoratori e che rischia di far avvitare su se stessa l’economia italiana, per usare un’espressione della Marcegaglia. Ora il tema caldo è quello delle riforme con le liberalizzazioni e con il ripensamento necessario per il mercato del lavoro. Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria - Noi possiamo essere disponibili a ragionare su alcuni abusi che ci sono sulla flessibilità in entrata, alcune false partite Iva, alcune situazioni che condannano a rimanere con un contratto in qualche modo non sicuro, soprattutto i giovani, su questo siamo disponibili a ragionare. Dall’altra parte certamente bisogna anche ragionare per avere maggiore mobilità, quindi anche su alcuni punti della flessibilità in uscita. Se ci sono dei posti di lavoro che purtroppo non si possono più mantenere bisogna ovviamente aiutare le persone, tutelarne il reddito, ma c’è anche bisogno di riforme per aiutarle a cercare un nuovo posto di lavoro. Su questo noi lavoreremo senza ideologie, con molto senso di responsabilità, avendo ben presente che siamo in un momento molto difficile per il paese, che non dobbiamo aumentare l’ansia e l’incertezza della gente. Però dobbiamo lavorare per tornare a crescere. La Valle d’Aosta non è immune da questa situazione e i principali indicatori economici restano negativi nella regione, anche se in misura decisamente meno preoccupante rispetto alle medie nazionali. Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria - Questa è una importante regione di confine quindi, come ho detto, molto dello sforzo per la crescita delle imprese dovrà venire dall’internazionalizzazione e dall’esportazione. Diciamo che questa regione ha tanti atout per poter essere protagonista in questo senso. Il tema delle misure anti crisi per consentire alle imprese di superare la fase recessiva è stato al centro dell’intervento del Presidente della Regione, Augusto Rollandin che ha sottolineato come l’impegno dell’amministrazione regionale abbia evitato o attenuato gli effetti più devastanti della congiuntura economica: dal taglio dell’Irap di un punto percentuale, al congelamento delle rate dei mutui, dal sostegno ai consorzi di garanzia fidi, agli investimenti nelle opere pubbliche. Uno sforzo a sostegno dell’industria e delle attività produttive che ha trovato riscontro anche nell’ultimo bilancio regionale. Ennio Pastoret, Assessore alle Attività produttive - Effettivamente, per quanto ci riguarda, dobbiamo puntare su quelli che sono gli autout che possiamo mettere in campo, li abbiamo già ricordati altre volte. Credo che la presidente Marcegaglia potrà vedere che in questa regione si fanno cose importanti a partire dal sostegno all’innovazione e alla ricerca sostenuta economicamente e anche legislativamente. Per quanto poi concerne i sostegni alle imprese, le nostre leggi continuano a funzionare. Vi è un buon ricorso e una buona soddisfazione da parte degli operatori che le utilizzano. Ultimamente, proprio in occasione di questi venti di crisi, noi abbiamo messo in campo due provvedimenti che riteniamo significativi rispetto ai quali ci aspettiamo risultati confortanti. Uno riguarda il sostegno all’imprenditoria giovanile che sta dando dei discreti risultati. L’altro riguarda il sostegno alle nuove imprese innovative, che è un recente provvedimento sul quale ci attendiamo di vedere un’adesione di richieste abbastanza significativa.  
   
   
FVG: TONDO CHIEDE A PASSERA TAVOLO NAZIONALE PER FERRIERA  
 
Trieste, 24 gennaio 2012 - Un tavolo nazionale sulla Ferriera di Servola (Trieste), analogo a quello già costituito per l´altro stabilimento siderurgico del Gruppo Lucchini di Piombino. Lo chiede il presidente della Regione, Renzo Tondo, in una lettera inviata al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Nella lettera, il presidente della Regione richiama l´attenzione sui problemi emersi in questi ultimi giorni, "i due nodi che ostacolerebbero il reperimento dei fondi necessari a proseguire la produzione": la scarsità di risorse a disposizione della Lucchini per ottemperare al piano di asseveramento del debito omologato dal Tribunale di Milano; la causa in corso tra l´azienda e la proprietà di Elettra, centrale di cogenerazione di energia che da 10 mesi non paga la fornitura di gas della Ferriera, per un importo di 46 milioni di euro. Il rischio, sottolinea Tondo nella lettera al ministro, è che la produzione venga fermata dal primo di febbraio. "Stando la gravità della situazione - scrive Tondo - e il pericolo per quasi mille persone di perdere il proprio lavoro, Le chiedo con la massima urgenza di costituire un tavolo nazionale sul problema, analogo a quello già costituito per lo stabilimento di Piombino".  
   
   
COMMERCIO: IL VENETO DIFENDERA’ LA SUA LEGGE  
 
Venezia, 24 gennaio 2012 - “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio, qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l´iter di "inaudita altera parte" che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Regione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Non ha dubbi l’assessore regionale al commercio e all’economia Isi Coppola, all’indomani del positivo incontro a Palazzo Balbi con i rappresentanti di Federdistribuzione, durante il quale si è parlato soprattutto delle aperture domenicali che la recente legge regionale ha fissato in 16 (più quelle di dicembre). “Al di là dei ricorsi presentanti dalla grande distribuzione, di cui prendo atto – ha detto l’assessore - l´incontro era già in agenda, proprio per condividere con tutti gli attori del settore la programmazione commerciale, anche e soprattutto alla luce della prossima normativa quadro regionale. Ridurre il confronto su una materia così importante per la futura programmazione dello sviluppo della nostra regione, solo al mero numero delle apertura domenicali, vuol dire non aver compreso quali sono le vere sfide dei prossimi mesi”. “C’è da dire fra l’altro – aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. L’assessore Coppola ha ribadito quindi la ferma volontà della Regione di difendere in tutte le sedi giurisdizionali la propria legge, invitando i comuni a farla rispettare: “La legge Monti è stata promulgata il 22 dicembre ed è entrata in vigore il 28 e quindi è senza dubbio anteriore a quella regionale promulgata il 27 entrata in vigore il 31 e quindi vale il principio per cui si applica la legge posteriore. E poi non finirò mai di ribadire che le aperture selvagge non sono di certo a favore dei consumatori, né tanto meno dell´economia. In un momento come questo, di grande difficoltà per le famiglie, non è certo attraverso l´apertura indiscriminata che si stimolano i consumi, con il rischio, viceversa, per le piccole e medie imprese del settore, di un aumento dei costi non bilanciato da adeguati ricavi. L´esatta ricetta? Non è facile da trovare, certo il buon senso e il rispetto delle regole sono sempre la risposta migliore, specie in tempi difficili”.  
   
   
BANCHE, UN INCONTRO IN REGIONE: GLI ISTITUTI DI CREDITO EMILIANO ROMAGNOLI PRONTI A METTERE A DISPOSIZIONE ANCHE NEL 2012 CIRCA 700 MILIONI DI RISORSE PER IL CREDITO PER LE IMPRESE.  
 
Bologna, 24 gennaio 2012 - Un impegno delle banche a mettere a disposizione un plafond di risorse a favore dei finanziamenti alle imprese regionali di importo almeno equivalente a quello erogato nel 2011 che è stato di circa 700 milioni di euro. Questo è emerso durante l’incontro di ieri in viale Aldo Moro tra la Regione Emilia-romgna e gli istituti di credito emiliano romagnoli. «Un confronto serio e serrato su quello che – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - le imprese considerano il punto forse più delicato per uscire dalla crisi: l´accesso al credito. Per questo è convenuto di dare continuità e piena operatività, anche nel 2012, al Fondo di co-garanzia istituito dalla Regione due anni fa per sostenere i consorzi fidi e rafforzare un’azione unitaria per reale credito alle imprese». Inoltre, è stato raggiunto un accordo con le banche che consentirà una modalità più snella e flessibile per definire le condizioni di accesso al credito. E’ un impegno che contribuisce a combattere i fenomeni di usura (in crescita quando le condizioni economiche rendono più difficile l’accesso al credito) e il rilancio delle opere pubbliche, fondamentali per rilanciare l’economia.  
   
   
EASY GREEN, ANCORA POCHI GIORNI PER DARE IL VIA AL PROGETTO “KILOMETRO VERDE”  
 
Firenze, 24 gennaio 2012 – Easy Green, mancano pochi giorni per dare il via al progetto “Kilometro verde”. E’ quanto emerso dall’incontro che si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri tra l’assessore a attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, l’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni, l’assessore alle attività produttive e lavoro del Comune di Scandicci Andrea Giorgi, la società Easy Green (erano presenti Sebastiano Gattorno e Leonardo Bassilichi), Fidi Toscana, le organizzazioni sindacali provinciali e di categoria e le rappresentanze aziendali. “Nell’incontro convocato su richiesta dei sindacati – questo il bilancio dell’assessore Simoncini – la società Easy Green ci ha informato che sta concludendo le procedure per ottemperare agli impegni con il curatore fallimentare della Isi, che ha aumentato il capitale sociale, e che il progetto di investimenti è già oggi sostenuto da un pool di nove banche. Subito dopo il 7 febbraio, data stabilita per la chiusura del rapporto di curatela, la Easy Green ha confermato la propria disponibilità ad aprire immediatamente un tavolo sindacale per dare seguito agli impegni sottoscritti con le parti sociali relativamente al nuovo piano industriale”. “Da parte della Regione – ha detto ancora Simoncini – la situazione continua ad essere seguita con attenzione. Abbiamo anche preso atto che la decisione di Eneco di localizzarsi in un altro sito garantisce positivamente il mantenimento degli impegni occupazionali assunti, e non inficia la completezza del progetto del “Kilometro verde”.  
   
   
“IL VENETO DEVE FARE SQUADRA PER USCIRE DALLA CRISI”  
 
Venezia, 24 gennaio 2012 - L’assessore regionale alla formazione e al lavoro, Elena Donazzan, ha visitato ieri due aziende nel vicentino, la Ve.ca S.p.a. Ad Albettone e la Multiproget s.R.l. A Friola di Pozzoleone. Nel corso del primo dei due incontri, Donazzan ha consegnato insieme al sindaco di Albettone, Joe Formaggio, il premio ´´benemerito del lavoro´´ a un gruppo di imprenditori che ha operato per la crescita e lo sviluppo del territorio garantendo il lavoro a chi vive in queste zone. ´´La crisi – ha detto l’esponente del governo regionale - attanaglia la nostra economia e attraversiamo una fase difficile, ma dobbiamo salire “Tutti a bordo!” - per usare uno slogan sentito recentemente in riferimento alle ultime notizie di attualità - perché siamo chiamati tutti, amministratori, imprenditori, politici, lavoratori e altri attori di questa regione ad adempiere fino in fondo alle nostre responsabilità:dobbiamo fare squadra per traghettare il Veneto fuori dalla crisi e agganciare la ripresa´´. L’assessore riferendosi al ruolo degli imprenditori ha detto che ´´svolgono un’importante funzione sociale e rappresentano una forma di cittadinanza fondata sul lavoro. Gli imprenditori premiati oggi, insieme ai tanti altri che ci sono nel Veneto, sono una risorsa vera, un patrimonio imperdibile perché danno lavoro ai nostri cittadini e sono distanti da quella finanza virtuale che tanti danni ha causato al sistema economico´´. Secondo Donazzan, “il Veneto ha tutte le carte in regola per uscire dalla crisi. Il Veneto rappresenta il terzo p.I.l. Del Paese ed è una delle realtà più competitive a livello europeo per la capacita´ di produrre idee nuove e di siglare contratti aziendali innovativi che fanno del Veneto un modello nazionale´´. Per quanto riguarda poi l´operato del governo regionale ´´ ha dimostrato - ha concluso - di saper usare in modo responsabile ed intelligente gli ammortizzatori sociali, garanzia fondamentale per i lavoratori e per gli imprenditori. Con l´approvazione del nuovo regolamento in consiglio regionale, questo esecutivo potrà decidere in tempi brevi le priorità d’intervento a partire dalle politiche per il lavoro. Inoltre si sta lavorando a un documento per semplificare le procedure nei diversi settori”.  
   
   
INCUBATORE DI NUOVE IMPRESE AD IVREA  
 
Ivrea, 24 gennaio  2012 - La Città di Ivrea, in collaborazione con l´Associazione per gli Insediamenti Universitari, ha bandito un nuovo avviso per quanti vogliano insediarsi all´interno dei locali dell´Incubatore Nuove Imprese situati presso il Meeting Point Adriano Olivetti. Il bando è rivolto a persone fisiche con un´idea innovativa di prodotto o servizio, che intendano costituire una nuova im presa; spin-off universitari e aziendali; imprese già costituite da non più di tre anni alla data di presentazione della domanda; persone che intendano avviare un´attività di lavoro autonomo. Il contributo richiesto è di 5 euro al metro quadro più Iva. Le domande devono essere presentate entro le ore 12 del 27 gennaio 2012. Www.comune.ivrea.to.it    
   
   
ALCOA E PIANO SULCIS, DOMANI CONFRONTO REGIONE SARDEGNA, SINDACATI, TERRITORIO  
 
Cagliari, 24 Gennaio 2012 - "Per affrontare la vertenza Alcoa e avviare le azioni per il Piano Sulcis occorrono coesione, condivisione e l´impegno responsabile di tutti gli attori del territorio." Così il presidente Cappellacci ha sintetizzato lo spirito dell´incontro con il presidente del Consiglio Regionale, il presidente della Provincia Carbonia-iglesias, i Sindaci del territorio ed rappresentanti sindacali, convocato per domani alle 19.30 in viale Trento. Durante il confronto saranno approfonditi i temi legati alla vertenza Alcoa e al piano strategico per il Sulcis proposto dalla Regione. "Un piano - evidenzia il Presidente - che deve partire dalla salvaguardia dell´apparato industriale esistente, proseguire con le azioni per contrastare la crisi e nel contempo aprire nuove prospettive di crescita e sviluppo con adeguati interventi infrastrutturali immediatamente cantierabili che consentano di valorizzare i molti punti di forza, le vere vocazioni del territorio e tutte le sue potenzialità finora inespresse come quelle legate al patrimonio ambientale e forestale, alle aree minerarie, alla portualità turistica, alle produzioni agro-alimentari. Il superamento della crisi può avvenire solo con un grande impegno e partecipazione delle istituzioni e delle componenti della comunità locale che sono chiamate tutte insieme a fornire i migliori contributi di idee e di progetti che potranno trovare attuazione grazie al piano per il sulcis lanciato dalla Regione. E´ fondamentale consolidare e potenziare l´alleanza sociale di tutti i protagonisti del territorio - ha sottolineato l´Assessore all´Industria, Alessandra Zedda: "Il piano Sulcis - ha evidenziato - è la via maestra per uscire a testa alta dalla difficile situazione socio-economica che colpisce duramente tutto il territorio e nel contempo lo strumento che la Regione mette a disposizione del territorio per aprire nuove prospettive di sviluppo e di occupazione".