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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 01 Marzo 2012 |
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BOLLETTA ENERGIA: RISPARMIO FINO A 180€ PER BRIANZOLI INFORMATI |
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Milano, 1 marzo 2012 - Complessivamente un single “tipo” a Monza e Brianza spende per l’elettricità in un anno 196 Euro, per una coppia di anziani la spesa sale a 282 Euro, mentre una coppia con un figlio si ritrova in bolletta 472 Euro e una famiglia numerosa arriva a 1485 Euro. Salvaguardare l’ambiente non fa risparmiare molto: un consumatore accorto, contenendo i costi attraverso il risparmio energetico (che può significare ad esempio spostare il 10% di consumi elettrici in fasce “convenienti” facendo la lavatrice la sera e nel fine settimana), risparmia 1 Euro se single, 2 euro se si tratta di una coppia di anziani, 3 euro per una coppia con figlio e 7 euro per una famiglia numerosa. Solo se si è accorti e al tempo stesso informati, contenendo i costi attraverso una maggiore attenzione per la selezione del fornitore, il risparmio può essere più consistente: per un single può oscillare da 34 Euro a 37 Euro; per una coppia anziana si arriva a 53 Euro, per una coppia con figlio da 9 a 84 Euro e per una famiglia numerosa fino a 176 Euro. Grazie al mercato libero, il risparmio sulla spesa complessiva in bolletta può essere dunque consistente, arrivando a rappresentare il 18% della spesa annua. Le forniture con prezzo fisso sono più convenienti solo nel caso dei single. È quanto emerge dalla indagine “Il mercato libero dell’energia elettrica per le famiglie monzesi. Profili di consumo e costo della fornitura”, condotta dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref – Ricerche su dati “Trova Offerte”. Il “Trova Offerte” è uno strumento telematico accessibile attraverso il sito internet dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (www.Autorita.energia.it/it/trovaofferte.htm) che consente di trovare e confrontare le offerte del mercato libero per la fornitura di energia elettrica e gas naturale rivolte alle famiglie. Come si può acquistare l’energia elettrica? Con il Mercato Libero (tutti i clienti, famiglie e imprese, che contrattano il prezzo tra le parti) o con il Mercato maggior tutela (famiglie e pmi allacciate in Bt con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo inferiore ai 10 milioni di euro) dove il prezzo è definito dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (Aeeg). Per sapere il proprio regime di mercato, basta guardare nel frontespizio della bolletta dove il regime è riportato insieme alla ragione sociale del fornitore. |
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ENERGIA: DA ACCORDO TRA REGIONE SICILIA ED ENI INVESTIMENTI IN SICILIA PER 1,2 MLD |
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Palermo, 1 marzo 2012 - Investimenti per circa 1,2 miliardi di euro in 4 anni, dal 2012 al 2015, da parte di Eni in Sicilia, con la prospettiva, secondo la stessa azienda, di versare nelle casse della Regione 400 milioni di euro di tasse in 10 anni e circa 20 milioni di euro all´anno di royalties in piu´, rispetto a quanto paga oggi. Sono alcuni degli effetti dell´addendum al protocollo d´intesa del 3 febbraio del 2011, firmato stamattina a palazzo dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e da Ezio Sormani, responsabile delle Attivita´ Italia di Eni. Erano presenti gli assessori all´Energia, Giosue´ Marino, all´Economia, Gaetano Armao, alle Attivita´ produttive, Marco Venturi. "Questo protocollo aggiuntivo - ha detto Lombardo - consente a Eni di potenziare i suoi investimenti in Sicilia, in un´ottica di collaborazione con la Regione per ottimizzare le risorse, riducendo i tempi autorizzativi, in modo da assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali, lo sviluppo economico e garantire una migliore sostenibilita´ ambientale". L´addendum prevede lo sviluppo dei giacimenti di gas metano Argo e Cassiopea nel canale di Sicilia, l´ottimizzazione della produzione nel campo di Gela e la realizzazione del pozzo esplorativo Vela 1, per la ricerca di metano nel canale di Sicilia. Aspetto particolare dell´accordo e´ il progetto Giaurone: per la prima volta in Italia, la Co2, l´anidride carbonica, recuperata dall´impianto di ossidazione del metano nella raffineria di Gela, sara´ iniettata sottoterra, nel giacimento di Giaurone, con la prospettiva di un abbattimento delle emissioni del gas inquinante di 70 mila tonnellate all´anno. Inoltre, Eni cedera´ a Enimed, che ha sede in Sicilia, la totalita´ delle propria quota, che e´ pari al 60%, della titolarita´ della concessione per i giacimenti Argo e Cassiopea. La sinergia tra Regione e Eni ha gia´ portato importanti risultati, come gli investimenti dell´azienda per migliorare la produttivita´ e la logistica dello stabilimento di Gela, compresi gli interventi di recupero della diga foranea, mentre la Regione ha gia´ pubblicato in Gazzetta la nuova concessione ventennale e si attende, adesso, soltanto l´atto formale da parte dell´assessorato. |
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AL VIA LA PRIMA CERTIFICAZIONE DI EDIFICI IN LEGNO CON MARCHIO ARCA |
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Rovereto, 1 marzo 2012 - È più verde che mai la prima certificazione di un edificio Arca (Architettura Comfort Ambiente), nuovo marchio italiano ideato in modo specifico per l’edilizia in legno, promosso da Trentino Sviluppo e gestito da Odatech, l’Organismo di abilitazione e certificazione di Habitech – Distretto Tecnologico Trentino. Ad essere certificato sarà il padiglione polifunzionale che rappresenterà l’Italia presso Floriade 2012, l’esposizione internazionale dedicata a floricoltura, orticoltura e sostenibilità ambientale che si terrà in Olanda, a Venlo, da aprile ad ottobre 2012. Icmq, organismo di certificazione leader nelle costruzioni, avrà il compito di verificare che l’edificio in legno costruito per l’occasione rispetti tutti i requisiti acustici, di permeabilità all’aria, di resistenza al fuoco e al sisma, di qualità costruttiva (progettazione, tecnologia, materiali, competenza), di sostenibilità ambientale, efficienza energetica previsti dal nuovo schema di certificazione. La partecipazione alla manifestazione è promossa dal ministero degli Affari Esteri e viene sostenuta dalla Provincia Autonoma di Trento attraverso la società Trentino Sviluppo, che ha commissionato l’opera. A realizzarla sarà invece Ille Prefabbricati Spa, partner fondatore di Arca. I lavori partiranno all’inizio di febbraio e termineranno alla fine di marzo. L’edificio, di circa 315 mq, si svilupperà su due piani con copertura a falda unica; sarà realizzato con la tecnica della prefabbricazione a pannello massiccio in legno a fibre incrociate tipo X-lam e avrà un rivestimento esterno ventilato a doghe orizzontali in legno di larice naturale su strato isolante di fibra minerale. Al piano terra verrà realizzato un ingresso a doppia altezza con funzione di hall e di collegamento tra lo spazio espositivo, la sala congressi interna e la terrazza esterna. Dall’atrio si potrà accedere alla sala destinata ai convegni (con 70 posti a sedere), all’area riservata alle esposizioni a tema e allo spazio adibito alla promozione e vendita di prodotti nazionali. All´edificio principale si affiancheranno altri due volumi più bassi destinati a funzioni accessorie (area espositiva e blocco servizi igienici). Soddisfatto il Responsabile della Certificazione Arca Nicola Carlin: “Diamo inizio al primo iter certificativo dopo un periodo in cui abbiamo sperimentato il regolamento tecnico su molteplici edifici, proponendo così al mercato un sistema già collaudato. Le richieste sono in continua crescita e a breve partiranno altri iter certificativi”. Gli fa eco il Direttore di Icmq, Lorenzo Orsenigo: “Questa è la prima certificazione di uno schema attuale, lungimirante e in grado di contraddistinguere e premiare l’eccellenza di un edificio nel mercato delle costruzioni in legno. Icmq ha riconosciuto fin dalle fasi embrionali l’originalità del progetto Arca, perfettamente allineato alla propria missione aziendale di elevare la qualità edilizia nel nostro paese. Questa prima richiesta di certificazione di un edificio realizzato in un contesto europeo può avvalorare ulteriormente la visibilità di uno schema di certificazione solido che si avvale di operatori qualificati, competenti e indipendenti.” La certificazione Arca Arca - acronimo di Architettura Comfort Ambiente - è il primo esempio in Italia di certificazione ideata appositamente per l´edilizia in legno. Un modello di certificazione trasparente, efficiente ed efficace, in grado di garantire la qualità dell’edificio a partire dalle prestazioni in termini di affidabilità, durata ed efficienza energetica. Trentino Sviluppo, in qualità di proprietario del know how e del marchio Arca, ha affidato ad Habitech l’incarico di gestire il processo di certificazione, accreditamento e formazione di aziende e progettisti che aderiscono al sistema Arca. Odatech, l’Organismo di abilitazione e certificazione di Habitech che si occupa di gestire il processo, ha sottoscritto un accordo con Icmq, Bureau Veritas e Tüv Italia che in qualità di enti terzi effettuano la certificazione delle fasi di progettazione e realizzazione sulla base del Regolamento tecnico di Arca. Maggiori informazioni: www.Arcacert.com www.Odatech.it www.Icmq.it |
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FIRENZE, AREA EX-FIAT VIALE BELFIORE: SOLO PROCURA PUÒ SOLLEVARE QUESTIONI DI ILLEGITTIMITÀ |
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Firenze, 1 marzo 2012 - “La destinazione urbanistica dell’area di Viale Belfiore è stata stabilita dal Comune di Firenze con apposita variante, e solo il Comune di Firenze, nell’esercizio del suo autonomo potere di pianificazione, può modificare la suddetta destinazione nel rispetto delle norme nazionali e regionali vigenti”. Lo ha affermato oggi l’assessore al governo del territorio Anna Marson rispondendo a una interrogazione del consigliere Udc Marco Carraresi. A suo tempo la Regione, come ha ricordato l’assessore, aveva presentato un’osservazione alla variante con contestuale piano di recupero evidenziando una serie di rilievi. In particolare, veniva rilevato che il Piano regolatore generale non conteneva la disciplina sul patrimonio edilizio esistente, e pertanto non risultava adeguatamente valutato l’aspetto documentario degli edifici esistenti; ciò avrebbe dovuto comportare l’applicazione dell’art.39 della legge regionale 5/1995, limitando gli interventi ammessi alla sola ristrutturazione edilizia. Si trattava peraltro di una variante non certo di “minima entità” (come veniva definita dal Comune) vista l’ampiezza dei perimetri interessati. Inoltre l’introduzione di una consistente previsione di carattere ricettivo (242 camere), un centro congressi, una galleria commerciale e altro, in un’area che presentava forti elementi di criticità per gli aspetti infrastrutturali, avrebbe dovuto essere adeguatamente supportata da uno studio sulla mobilità. Quanto alla deroga per consentire la realizzazione dell’albergo con un’altezza di quasi 20 metri, la Regione aveva rilevato che sia sul fronte del Viale Belfiore che su quello di Via Benedetto Marcello le altezze degli edifici esistenti risultavano molto inferiori. Veniva inoltre valutato che la prevista realizzazione di un fronte continuo edificato avrebbe generato un considerevole impatto rispetto alla situazione in atto. “Risulta evidente – dice Marson – che il Comune non ha tenuto conto di quanto osservato dalla Regione. Peraltro rilevare profili di illegittimità degli strumenti urbanistici non è compito della Regione. Solo la Procura della Repubblica può eccepire profili di illegittimità dei permessi a costruire rilasciati dal Comune (come è avvenuto in questo caso)”. L’assessore Marson ha fatto presente che pertanto, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, gli uffici della Giunta regionale hanno attivato (art. 39 del D.p.r. 380/20001) la procedura di contestazione del permesso a costruire con delibera della Giunta regionale del dicembre scorso. Conseguentemente gli Uffici regionali hanno inviato ai soggetti interessati (progettista, proprietario e titolare del permesso di costruire e Comune) la contestazione, dando loro 45 giorni a partire dal ricevimento, per presentare memorie o controdeduzioni. Ad oggi è pervenuta solo la memoria del progettista, oltre alla richiesta di proroga dei suddetti termini da parte del proprietario e titolare del permesso a costruire, permesso nel frattempo decaduto. Il tempo massimo per completare l’istruttoria regionale è fissato in 18 mesi. “Daremo comunque una risposta – assicura Marson – in tempi assai più rapidi”. |
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MILANO - 1° MARZO, “PROFESSIONAL DAY” |
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Milano, 1 marzo 2012 - Medici, dentisti, architetti, ingegneri, commercialisti e avvocati: in Lombardia le attività degli studi professionali occupano circa 130 mila lavoratori indipendenti e oltre 30 mila alle dipendenze. Altre circa 25 mila persone lavorano come indipendenti e dipendenti in studi professionali associati. Ciò significa che quasi 200.000 occupati (poco meno del 5% complessivo della Lombardia) ricavano il loro reddito da attività di libera professione. La Lombardia, con circa 300 mila iscritti, è la regione con la maggiore presenza di professionisti. Milano è la città italiana con la più alta incidenza di lavoro qualificato; il 40% circa delle assunzioni degli imprenditori riguardano dirigenti, professionisti, tecnici. A Milano ha sede gran parte delle associazioni nel campo del design, della comunicazione pubblicitaria, del marketing e più in generale delle professioni dei servizi creativi alle imprese. Significativa la presenza di servizi finanziari e immobiliari (promotori finanziari, agenti immobiliari, assicurativi, di borsa ecc.) e nel settore del welfare. Emerge da Milano Produttiva 2011, rapporto dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Milano. Professionisti, il 43% ha reagito alla crisi cercando nuovi clienti e mercati. Per il post crisi possibili soluzioni vengono offerte da networking - grazie al nuovo protagonismo dei social network usati per lo scambio professionale - e dai nuovi orizzonti dell’internazionalizzazione: ben un professionista su quattro si è internazionalizzato (24%) mentre il 37% serve la città e meno del 20% si spinge in Lombardia. Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano condotta dal Consorzio Aaster del ociologo Aldo Bonomi su oltre mille professionisti milanesi nel 2011. |
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PICCOLE E MEDIE IMPRESE: DALLA REGIONE CONTRIBUTI PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE |
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Cagliari, 1 marzo 2012 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore dell´Industria, Alessandra Zedda, ha approvato le direttive di attuazione che disciplinano le azioni per favorire percorsi di internazionalizzazione e la capacità di penetrazione delle imprese sarde nei mercati internazionali. "Il provvedimento - spiega l’esponente dell’esecutivo - regola un sistema di aiuti snello e funzionale alle esigenze delle piccole e medie imprese, interessate ad aumentare la propria competitività, attraverso l’espansione della rete commerciale oltre i confini nazionali". L´intervento si articola in tre tipi di misure: Azioni di supporto all’export, rivolte sia alle Pmi che hanno già instaurato relazioni commerciali con l’estero, che a quelle che intendono raggiungere tale obiettivo. Il contributo massimo è pari al 75% dei costi ammissibili. Progetti di internazionalizzazione tra più imprese aggregate, che consentano un approccio integrato ai mercati esteri di riferimento. Anche in questo caso l´agevolazione massima è del 75% delle spese ammissibili. Voucher per la promozione dell’internazionalizzazione d’impresa, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto per la partecipazione a fiere e/o missioni all’estero, e per l’acquisizione di servizi di consulenza. Ciascun voucher ha un importo compreso tra i 1.000 e 3.000 euro, e ogni impresa può ricevere più voucher, sino a un limite di 10.000 euro. L’attuazione degli interventi sarà affidata alla Sfirs. Possono accedere agli aiuti le piccole e medie imprese, aventi sede operativa in Sardegna, la cui attività rientra nel settore manifatturiero, estrattivo, costruzioni, servizi logistici relativi alla distribuzione delle merci, produzione di software e consulenza informatica, ricerca scientifica e sviluppo sperimentale. Le attività principali ammesse al contributo sono: i servizi di consulenza per l’export (compreso il temporary management), la partecipazione a fiere internazionali e missioni all’estero, iniziative promozionali e campagne pubblicitarie. A breve saranno pubblicati gli avvisi relativi alla selezione delle imprese beneficiarie degli aiuti e alla loro erogazione. |
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INDUSTRIA MANIFATTURIERA MODENESE: LA CRESCITA RALLENTA |
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Modena, 1 marzo 2012 - L’indagine congiunturale della Camera di Commercio evidenzia un progressivo peggioramento della dinamica per produzione e fatturato. Gli ordini, in frenata, raffreddano le attese delle imprese. E’ questo, in estrema sintesi, il quadro emerso nel quarto trimestre del 2011 dalle elaborazioni dei dati dell’indagine congiunturale svolta dalla Camera di Commercio di Modena, con la collaborazione di Cna e Confindustria, che rileva lo stato di salute di un campione statisticamente rappresentativo della popolazione delle imprese manifatturiere con 6 e più addetti. Ancora fino a pochi mesi fa questo rallentamento, per quanto atteso, non forniva eccessivi elementi di preoccupazione. Oggi, però, deve fare i conti con una dinamica degli ordini in netto peggioramento non solo sul fronte interno, ma anche su quello internazionale. A consuntivo il bilancio 2011 dell’industria manifatturiera modenese si è chiuso positivamente. Rispetto al 2010, la produzione ha registrato volumi in aumento del +7,2%, mentre il fatturato si è movimentato di un +8,6%. I dati medi registrati sull’intero anno, però, al loro interno nascondono un quadro evolutivo in sensibile rallentamento che, per quanto non ancora entrato in una fase recessiva, consegna al 2012 un’eredità tutt’altro che rassicurante. La produzione, dopo una variazione tendenziale del +5,1% nel terzo trimestre, è rallentata al +2,3% nel quarto. Anche il fatturato ha mostrato un +7,2% nel terzo trimestre e un +3,6% nel quarto. Inoltre, il rallentamento mostrato dagli indici anticipatori del ciclo sembra suggerire che l’attuale fase di difficoltà non sia destinata a concludersi: gli ordini, infatti, hanno arrestato la loro corsa posizionandosi su aumenti che si sono rivelati molto più modesti rispetto al passato, e che, soprattutto, hanno iniziato a flettere nella loro evoluzione congiunturale. Il risultato netto di queste tendenze è che per quasi un terzo delle imprese intervistate i prossimi mesi saranno contrassegnati da una diminuzione dei quantitativi prodotti, mentre solo il 14,5% si attende un aumento. A livello settoriale, il ruolo esercitato dal commercio estero, in questa particolare fase del ciclo economico, si è riflesso in una crescita concentrata prevalentemente tra i settori maggiormente export-led. Tra questi, hanno ritrovato un ruolo guida molti comparti dell’industria meccanica che rappresentano un fiore all’occhiello dell’economia locale. Poco sostenuta, invece, si è mostrata l’attività dei settori più legati alla domanda interna, come l’alimentare e il tessile abbigliamento, mentre ancor più complessa è apparsa la situazione del settore ceramico, penalizzato non solo dalla perdurante stagnazione dei consumi di piastrelle in Italia, ma anche dal rallentamento della domanda estera. Nel complesso questi dati, per quanto poco incoraggianti, presentano un quadro ancora di relativa tenuta dell’economia provinciale, almeno rispetto alle attese, che erano invece orientate verso l’avvio di una fase recessiva già a partire dal quarto trimestre. A trainare la crescita sono state soprattutto le esportazioni. I buoni dati registrati fino a settembre dello scorso anno non permettono però di sentirsi al sicuro in quanto il rallentamento congiunturale che si registra nel commercio internazionale inizia a ripercuotersi anche sulle esportazioni dell’industria locale. Fin qui c’è ne abbastanza per ricavare un giudizio positivo su come si sta muovendo l’economia modenese. Ma il quadro tracciato non deve trarre in inganno. Modena è pur sempre una provincia italiana e la performance della sua economia permane comunque assoggettata a quegli stessi vincoli rappresentati dal contesto economico nazionale e dalle restrizioni al credito operate dal sistema finanziario, i quali, congiuntamente, stanno imbrigliando il potenziale di crescita dell’intera industria italiana. Inoltre, avanzano anche in provincia gli effetti della globalizzazione, la rete della subfornitura si estende all’estero mentre i conto terzisti semplici fanno sempre più fatica a restare competitivi. |
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FONTI SANTA RITA: VERSO IL RILANCIO
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Genova, 1 marzo 2012 - Verrà bandita nei prossimi dieci giorni la gara per individuare il nuovo gestore delle acque minerali di Né che si conoscerà a maggio. Lo comunica l’assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco, dopo l’approvazione del capitolato di gara. La procedura si è resa necessaria a seguito della revoca della concessione da parte della Giunta regionale e del conseguente fallimento del precedente gestore, la Minerali Investimenti, dichiarato decaduto per il mancato completamento del piano di bonifica delle sorgenti Santa Rita 2 e 3. “Finalmente – spiega l’assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco – le fonti di Né potranno tornare ad essere utilizzate, dopo la spiacevole vicenda della precedente gestione delle acque che aveva portato alla sospensione dell’attività produttiva per l’inadempienza del concessionario e la violazione degli accordi sindacali”. La concessione per il sito sarà trentennale e contestualmente verrà rilasciata anche l’autorizzazione all’apertura dello stabilimento di imbottigliamento e vendita delle acque minerali. “A questo punto – conclude l’assessore al lavoro – sono convinto che ci siano tutte le condizioni per consentire, finalmente, la ripresa produttiva e occupazionale del sito”. L’attività industriale di sfruttamento delle tre fonti Santa Rita che hanno una portata di 2,1 milioni di metri cubi l’anno, è iniziata negli anni ’60 e ha sempre rappresentato una risorsa economica e lavorativa fondamentale per il territorio. |
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IMPRESE E INNOVAZIONE, VENERDÌ 2 MARZO SEMINARIO “AUR” SU PROGETTO “FARE RETE CON L’EUROPA” |
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Perugia, 1 marzo 2012 - Condividere i risultati degli interventi adottati in Umbria con il primo bando del progetto pilota "Fare Rete con l´Europa", che ha consentito di conoscere e studiare i meccanismi di alcune "reti di eccellenza" europee, e presentare le azioni del nuovo bando predisposto dall´Agenzia Umbria Ricerche ("Aur"). È l´obiettivo del seminario "Ricerca - Imprese - Istituzioni. Quali aree di intervento pubblico?" che, organizzato dall´"Aur", si terrà venerdì 2 marzo a Perugia, nella Sala Biblioteca dell´Aur (via Mario Angeloni 80/A) dalle ore 9. "Le lezioni apprese in Europa - spiegano gli organizzatori - potranno costituire un modello di intervento pubblico per stimolare una migliore interazione tra imprese, Università, centri di ricerca ed istituzioni e per favorire la mobilità internazionale delle reti umbre. Verrà fatto inoltre il punto sulle reti di imprese attive in Umbria, nate anche grazie anche agli incentivi previsti dal bando, e sulle azioni innovative con cui prosegue l´impegno dell´Agenzia Umbria Ricerche in questa direzione". Il seminario sarà aperto dal presidente dell´Aur, Claudio Carnieri. Seguiranno gli interventi di Anna Ascani, direttore "Aur", su risultati e azioni future di "Fare Rete con l´Europa", e di Stefano Fanini, ricercatore Aur, sul nuovo avviso pubblico del progetto. Rita Porru, della Tecnostruttura delle Regioni per il "Fse" (Fondo sociale europeo) parlerà degli interventi attivati nelle regioni italiane con il "Fse" a sostegno della ricerca e dell´innovazione; Sabrina Paolini illustrerà gli interventi della Regione Umbria a favore di reti di imprese. Le attività a favore di reti messe in campo dalle Camere di Commercio e da Unioncamere saranno al centro dell´intervento di Giorgio Mencaroni, presidente Unioncamere Umbria, mentre il preside della Facoltà di Ingegneria Gianni Bidini parlerà del ruolo dell´Università nelle interazioni a rete. Andrea di Anselmo, di Meta Group srl, metterà a confronto le esperienze internazionali analizzate nell´ambito del progetto. Dopo il dibattito, è in programma l´intervento conclusivo di Lucio Caporizzi, direttore regionale Programmazione, innovazione e competitività della Regione Umbria. |
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QUANTO GUADAGNANO I MANAGER SECONDO GIUSEPPE CRISTOFERI, MANAGING PARTNER DI ELAN INTERNATIONAL, SOCIETA’ DI HEAD HUNTING |
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Milano, 1 marzo 2012 - Che i lavoratori italiani siano tra quelli pagati meno in Europa c’è ampio consenso: basta intenderci su cosa è l’Europa. Anche raccogliendo le ultime osservazioni Istat, che contestano con molti argomenti la validità dei dati riportati sulla stampa, l’Italia risulta comunque al limite della media delle retribuzioni lorde dell’Europa, fungendo da spartiacque fra l’Europa più matura (con retribuzioni superiori) e l’Europa meno ricca, incluse Spagna, Grecia e tutta l’Europa dell’Est, dove le retribuzioni sono inferiori ma il costo della vita è inferiore. Il costo del lavoro è grosso modo proporzionale al lordo, più alto quindi nei Paesi nordici, Benelux, Uk, Germania, Francia e Austria. Discorso diverso va fatto per i manager, per vari motivi: 1) Il primo riguarda i manager delle multinazionali. Come ci si può aspettare, la compensation dei manager (nell’ordinamento italiano di solito un dirigente, a partire dai 90/100 K di Ral) è funzione di criteri internazionali, e quindi analoga in tutta Europa (o in tutto il mondo). Sono fatte salve alcune indennità di Paese, ma è chiaro che la retribuzione principale di manager ad elevata mobilità geografica è ancorata sostanzialmente a valori incentrati al peso della posizione e al merito. Nessuna differenziazione quindi rispetto alla nazionalità, all’interno di una azienda multinazionale. 2) Il mercato dei manager è relativo ad una popolazione più ristretta rispetto a quello dei lavoratori tout court, ma più aperta alla concorrenza internazionale. Tale fenomeno tenderebbe a smussare le differenze retributive. Ciononostante insorgono spesso difficoltà ad importare manager stranieri da parte di aziende italiane proprio a causa di una differenza retributiva marcata. Anche qui, il mercato è più frammentato di quanto possa far intuire la media. Ad esempio, è difficile ora “importare” manager dalla Svizzera, a causa del valore attualmente elevato del Franco Svizzero. Analoghe, seppur minor, difficoltà si rilevano nell’assumere in Italia personale direttivo proveniente dalle aree più forti d’Europa. E’ sicuramente vero che nel frastagliato mondo delle Pmi italiane si nota una tendenza recente a contenere le retribuzioni dei manager. Questo fenomeno, insieme con una pratica più diffusa che altrove ad utilizzare contratti atipici, ad attribuire ad esempio ruoli da Ad (con minor contributi) a figure da Dg, aumenta il differenziale con la compensation totale di un manager straniero. In definitiva; nessuna differenza sostanziale fra manager italiani e stranieri all’interno delle multinazionali. La differenza invece si va accentuando per i manager impiegati nelle Pmi italiane rispetto al contesto europeo più avanzato. Le figure posizionate meglio. Oggi c’è un gran bisogno di Innovation Manager, in tutti i settori. E’ richiesta tale figura nella meccanica, nell’elettrodomestico, nel chimico, nella farmaceutica, nel largo consumo. In alcune aziende si parla addirittura di Chief Innovation Officer. Si tratta di studiare e industrializzare il prodotto, fino al time to market. Queste figure sono presenti negli Head Quarter, dovunque siano gli Head Quarter (in Italia e all’Estero) e di qualunque nazionalità siano gli attori. Questi preziosi manager sono valutati secondo uno standard europeo. Per queste limitate figure (e poche altre) di nuovo non c’è sostanziale differenza fra manager italiani e stranieri.
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La Figura Meglio Posizionata |
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Innovation manager |
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E’ richiesta tale figura nella meccanica, nell’elettrodomestico, nel chimico, nella farmaceutica, nel largo consumo |
In alcune aziende si chiama Chief Innovation Officer. Si tratta di una figura che si occupa di studiare e industrializzare il prodotto, fino al time to market |
Queste figure sono presenti negli Head Quarter (in Italia e all’Estero) e di qualunque nazionalità siano gli attori |
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SARDEGNA: "IMPARI´S": AL VIA GLI INTERVENTI FORMATIVI PER GLI OPERATORI ECONOMICI |
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Cagliari, 1 marzo 2012 - Cominceranno a breve gli interventi formativi del progetto "Impari´s" destinati ai 480 operatori economici dei territori dei 13 gruppi di azione locale (Gal) della Sardegna. Lo rende noto l´Assessorato dell´Agricoltura, promotore del progetto realizzato dal Formez Pa e finanziato con i fondi del Por Fse 2007/2013. Obiettivo dell´iniziativa è rafforzare la capacità progettuale e imprenditoriale degli operatori economici dei territori leader, attraverso modalità di formazione flessibili e innovative, centrate su temi e problematiche concrete. Conclusa la fase di lancio, articolata nei 4 incontri territoriali realizzati nel corso di questo mese, comincia una nuova fase, che si concluderà nel giugno 2013 e che prevede percorsi formativi sulle seguenti macro-tematiche: l´approccio Leader e l´agricoltura sociale; l´approccio Leader e le produzioni dei territori rurali (agroalimentari, artigianali, ecc…); l´approccio Leader e la qualità e multifunzionalità dell´azienda agricola; l´approccio Leader nell´organizzazione e attrattività rurale; Leader… per fare rete. I corsi avranno sede nelle 4 province storiche e avranno ognuno una durata di 52 ore, di cui 22 in aula e 30 a distanza, distribuite nell’arco di circa 3 mesi. Sono, inoltre, previsti viaggi formativi, a cui accederà almeno il 50% dei partecipanti ai corsi. Potrà beneficiare degli interventi formativi il titolare dell´attività economica o un´altra persona in sua sostituzione (familiare, dipendente o socio). La domanda di partecipazione dovrà essere presentata al Gal di riferimento, in seguito alla pubblicazione, prevista per il mese di marzo, del relativo avviso su questo sito oltre che nei siti internet dei Gal e del Formez Pa. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Gal del proprio territorio o ai seguenti referenti: a) per il Formez Pa: la dott. Ssa Rita Loi, telefono 070 67956 221, e-mail rloi.Guest@formez.it la dott. Ssa Inge Keymeulen, telefono 070 67956 259, e-mail ikeymeulen.Guest@formez.it b) per il Servizio sviluppo locale dell´Assessorato dell´Agricoltura: la dott.Ssa Chiara Scotto, telefono 070 606 6322, e-mail cscotto@regione.Sardegna.it la segreteria del Servizio sviluppo locale, telefono 070 606 6232, e-mail agr.Sviluppolocale@regione.sardegna.it |
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CONSUMATORI, LIGURIA: SODDISFAZIONE PER APPROVAZIONE DDL A GARANZIA DI CONSUMATORI E UTENTI |
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Genova, 1 marzo 2012 - Soddisfazione per l´approvazione del disegno di legge avvenuta ieri in consiglio regionale sulla tutela dei consumatori. È stata espressa dall´assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli, a margine dell’approvazione. "Il disegno di legge proposto- ha spiegato Guccinelli – conferma la volontà della Regione Liguria nella tutela dei cittadini - consumatori e degli utenti, creando un nuovo albo di associazioni con requisiti più ristretti. Al testo approvato oggi in consiglio si è arrivati attraverso un confronto con le associazioni dei consumatori che vengono riconosciute come soggetti negoziali dei diritti dei cittadini in quanto consumatori utenti". Oltre all´elenco regionale delle associazioni dei consumatori il disegno di legge prevede l´istituzione della Consulta regionale per la tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti e ne definisce la composizione e il procedimento di formazione, prevedendo al suo interno un comitato di più agile convocazione. Il ddl prevede inoltre la possibilità che la Regione Liguria effettui controlli riguardanti i requisiti delle associazioni per l´iscrizione all´elenco regionale, l´utilizzo dei fondi stanziati e la realizzazione delle iniziative. |
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COME FUNZIONA IL "FONDO PARTECIPATIVO"? |
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Trento, 1 marzo 2012 - Con il "Fondo partecipativo" le società cooperative trentine possono fare ricorso, dallo scorso anno, ad uno strumento finanziario innovativo rispetto alle tradizionali forme contributive di sostegno messe in campo dalla Provincia per finanziare i propri progetti di crescita e sviluppo. Già sul finire del 2011, dopo la definizione da parte della Giunta provinciale dei criteri per dare piena attuazione a tale nuovo strumento finanziario, si sono realizzati i primi interventi operativi sul territorio a favore di società cooperative del settore agricolo e del consumo. Per conoscere ed approfondire le opportunità rappresentate dal Fondo partecipativo, l´assessorato alla Cooperazione ha promosso, attraverso il Servizio Commercio e cooperazione, un incontro pubblico giovedì 1 marzo 2012 alle ore 10 presso la Sala Don Guetti di Cassa Centrale Banca, in via Vannetti 8 a Trento. L´incontro, destinato alle imprese cooperative e finalizzato a comunicare i dettagli tecnici di funzionamento del Fondo, vedrà gli interventi, in apertura, dell´assessore provinciale alla cooperazione, rapporti europei e cultura Franco Panizza; del presidente di Promocoop Trentina Spa (l´ente gestore che amministra il fondo) Sandro Pancher; del direttore dell´Ufficio Vigilanza per gli enti cooperativi della Provincia autonoma di Trento Paolo Ferrari . |
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LUCCHINI, OK AL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO
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Firenze, 1 marzo 2012 - “È un fatto molto positivo che sia arrivata l’omologa del piano di ristrutturazione del debito della Lucchini. Ora si tratta di portare avanti il processo di risanamento dell’azienda e di ricerca di un nuovo investitore che sia in grado di salvaguardare il patrimonio produttivo ed occupazionale dello stabilimento di Piombino”. Lo ha detto l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini commentando una notizia di fondamentale importanza anche per le aziende e i lavoratori dell’indotto che potranno a breve vedersi pagati una parte importante dei crediti che vantavano nei confronti della Lucchini. |
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TORINO: TIGRI ASIATICHE IN VISITA |
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Torino, 1 marzo 2012 - Si tiene oggi a Torino Incontra “Corea del Sud”, seminario organizzato da Camera di Commercio di Torino e Ceipiemonte con focus sulle opportunità che questo Paese offre nei settori Ict, ambiente ed energia, automotive ed edilizia. Al seminario parteciperà una delegazione istituzionale coreana, accompagnata dal Console Generale Young Han Jae e guidata dalla Camera di commercio di Seoul e dalla Camera di commercio Italiana in Corea. Nella giornata le aziende piemontesi potranno approfondire strategie e politiche economiche del Paese e conoscere strumenti e opportunità concrete per sviluppare cooperazione e partnership. Non a caso, la Camera di Commercio di Torino ha da poco aperto a Seoul - presso la Camera di commercio Italiana - un proprio ufficio. Il desk aiuterà gli imprenditori piemontesi nelle attività locali, fornendo contatti, informazioni utili e una struttura di supporto. “Con questa nuova apertura – sottolinea Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino–arrivano a 17 i desk della nostra Camera di commercio nel mondo. Seguendo le evoluzioni del mercato, con i desk presidiamo le aree che si confermano unosbocco commercialecon piùampi margini di crescita e con proficue prospettive dibusinessper le nostre imprese. La Corea del Sud rientra, ad esempio, tra i Paesi della cosiddetta area “N11”: un’area che monitoriamo costantemente e con un potenziale di sviluppo e crescita davveronotevoli”. La Corea del Sud è una delle maggiori potenze economiche dell’Asia – dopo Cina, Giappone e India. Nel 2010 è diventata il sesto produttore mondiale superando l’Italia. Patriadei colossi delle telecomunicazioni e dell’elettronica, è il primo Paese al mondo per connessioni internet a banda larga nelle abitazioni (il 96% delle utenze) e il secondo produttore di telefoni cellulari, oltre a essere uno dei più efficienti in materia di pagamento e trasferimento di valuta per via elettronica. Nel 2010 ha registrato una crescita del Pil del 6% e tra luglio e settembre 2011 del 3%. Mira ad obiettivi ambiziosi per quanto riguarda l’interscambio commerciale: superare nel 2011 il tetto dei 1.000 miliardi di dollari Usa. Dal 1° luglio 2011 è entrato in vigore l’accordo di libero scambio tra Corea e Unione Europea che determinerà entro tre anni l’eliminazione di circa il96% dei dazi sull’export dei Paesi Ue. |
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IMPRESE:AVVIO DOMANI ALLA GELCO DI "REGIONE IN AZIENDA" FUORI DAL PALAZZO PER CAPIRE LE AZIENDE |
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Pescara, 1 marzo 2012 - "La Regione in Azienda", è una iniziativa che vede coinvolto il vicepresidente della Giunta regionale con delega allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, in un tour che lo vede a contatto, ogni settimana, con il mondo dell´industria e dell´artigianato. Una serie di visite a industrie e artigiani che ha l´obiettivo , come ha spiegato Castiglione "di far uscire l´Assessorato dal palazzo, dalla sua forma prettamente istituzionale, e avvicinarlo il più possibile al territorio e alla realtà imprenditoriale. In questo modo, riteniamo utile anche un´azione di ascolto che vada oltre i tavoli istituzionali e gli incontri con i rappresentanti dei settori". Nel corso delle tappe, il Vicepresidente, coinvolgendo anche le associazioni di categoria dell´industria e dell´artigianato, incontrerà sia le grandi sia le piccole imprese, e le testimonianze raccolte serviranno per cogliere le aspettative degli imprenditori e capire come gli strumenti che la Regione mette a disposizione siano recepiti e utilizzati. Si vuole individuare tutto ciò che ha impatto maggiore sulle imprese che rappresentano un punto alto del lavoro abruzzese e concentrarsi su questi aspetti e sulle risorse che si andranno a mettere in campo, cercando nello stesso tempo di superare la distinzione tra industria e artigianato. Domani, sarà visitata La Gelco. La società nasce nel 1980 ed è oggi una delle aziende leader nel settore dolciario. L´azienda, unica in Italia nel genere, è attrezzata sia per la produzione di caramelle gommose, che della liquirizia estrusa. Il 1987 segna una tappa importante rilevata dalla Perfetti, azienda dolciaria leader nel mercato italiano. Con il nuovo assetto viene avviato un programma di ammodernamento degli impianti di potenziamento dell´organizzazione commerciale di lancio di nuovi prodotti. Il successo arriva con il lancio di Goleador, doppia caramella gommosa alla liquirizia, che nel corso degli anni amplierà i suoi gusti diventando il punto di riferimento sul mercato. Nel 2005 Gelco festeggia il 25° Anniversario con il "Family Day". Oggi, Gelco fa parte del Gruppo Pvm e rappresenta un importante polo produttivo per le caramelle gommose e gli estrusi alla liquirizia, venduti in Italia e all´estero. |
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