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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Aprile 2012
PARERE DELLA CORTE SULLE PROPOSTE LEGISLATIVE DELLA COMMISSIONE PER LA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE A PARTIRE DAL 2014  
 
Nell’ottobre 2011, la Commissione ha presentato al Parlamento europeo e al Consiglio proposte legislative per la riforma della politica agricola comune (Pac) a partire dal 2014. La Corte dei conti europea ha esaminato i quattro progetti di regolamento principali presentati dalla Commissione e pubblica oggi il proprio parere riguardo a tali testi (Parere n. 1/2012). La Corte riconosce gli sforzi compiuti dalla Commissione per semplificare le disposizioni della Pac e rispondere a una serie di osservazioni formulate dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Corte. Ritiene tuttavia che il quadro normativo relativo a tale politica permanga troppo complesso. Esistono, ad esempio, sei diversi livelli di norme che disciplinano la spesa nel settore dello sviluppo rurale. Relativamente alla condizionalità, la Corte ritiene che, nonostante la riorganizzazione proposta, la complessità di questa politica faccia sì che essa resti difficile da amministrare per organismi pagatori e beneficiari. Nonostante la dichiarata volontà di focalizzarsi sui risultati, tale politica continua ad essere fondamentalmente concentrata sulla spesa e sul controllo della spesa e, di conseguenza, più orientata alla conformità alla normativa piuttosto che alla performance. In particolare, l’articolato del regolamento “pagamenti diretti” non indica quali siano gli obiettivi specifici dei pagamenti diretti agli agricoltori, né i risultati attesi da tali disposizioni o gli indicatori da utilizzare per misurare tali risultati. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la Corte ha sottolineato l’importanza di definire gli obiettivi concreti specifici perseguiti dalle misure proposte e di far sì che il sostegno sia mirato alle zone rurali che più ne necessitano. Parimenti, non sono adeguatamente indicati gli obiettivi e i risultati qualitativi e quantitativi attesi dall’attuazione degli obblighi in materia di condizionalità né quelli della componente “di inverdimento” dei pagamenti diretti. L’indicazione di questi obiettivi contribuirebbe a focalizzare la politica sul conseguimento dei risultati auspicati. La Corte ha preso atto dell’intento della Commissione di destinare i pagamenti a titolo della Pac agli “agricoltori in attività”, nonché di attuare una ripartizione più equilibrata dei pagamenti diretti fra i beneficiari. Ritiene tuttavia che permanga il rischio che, in futuro, i pagamenti possano ancora essere eseguiti anche a favore di beneficiari che non esercitano alcuna attività agricola. La Corte constata inoltre che l’effetto redistributivo della riduzione degli importi dell’aiuto al di là di determinati livelli (“livellamento”) sarà limitato. La Corte nutre inoltre dubbi circa la possibilità di attuare efficacemente alcune delle misure proposte senza far gravare un onere amministrativo eccessivo sulle autorità di gestione nazionali e sugli agricoltori. Per ovviare a tale difficoltà, la Corte suggerisce di adottare una definizione generale e al contempo semplice di ciò che si intende per “agricoltore in attività” e di affidare alla Commissione il compito di gestire l’attuazione della normativa risultante al fine di conseguire gli obiettivi di alto livello stabiliti dal trattato. Tali obiettivi riguardano l’aumento della produttività agricola, nonché l’incremento del reddito individuale di coloro che lavorano nell´agricoltura. La Corte rileva che, in base alle stime della Commissione, la riforma proposta potrebbe comportare un incremento globale del 15 % dei costi di gestione dei regimi di pagamento diretto che verranno sostenuti dagli Stati membri. La Corte constata l’assenza di informazioni che indichino in che misura questi maggiori costi potrebbero essere compensati da una accresciuta efficienza nella gestione o nell’attuazione della politica in questione. La Corte è del parere che la Commissione, cui incombe la responsabilità finale in materia di esecuzione del bilancio, dovrebbe, all’inizio del nuovo periodo finanziario, esaminare il funzionamento dei sistemi di gestione e controllo degli Stati membri. Questa supervisione ridurrebbe il rischio che eventuali carenze siano rilevate soltanto in occasione di controlli successivi (il che può comportare rettifiche finanziarie). Il progetto di regolamento dispone che nel 2014 siano disponibili diritti all’aiuto per i nuovi agricoltori (in particolare ai giovani agricoltori che iniziano a esercitare l´attività agricola). La Corte teme però che tale disponibilità non venga più garantita negli anni successivi. La Corte constata inoltre che il requisito di aver attivato diritti di pagamento nel 2011 (o di aver chiesto un sostegno a titolo dell’Rpus) per poter richiedere i diritti nel 2014 potrebbe creare nuove barriere all’ingresso per i nuovi agricoltori. La Corte ritiene che dovrebbero essere adottate misure di protezione adeguate per evitare il sorgere di tali barriere. La Corte è del parere che le disposizioni dei progetti di regolamento in materia di “revoca”, “riduzione” ed “esclusione” relativamente ai pagamenti negli Stati membri siano confuse sia nella formulazione che nella portata. La Corte ha concluso che queste disposizioni dovrebbero essere semplificate, garantendo un uso coerente di una terminologia ben definita, e un’attuazione rigorosa del principio in base al quale le irregolarità dovrebbero comportare una riduzione dell’aiuto e figurare nelle relative informazioni statistiche trasmesse dagli Stati membri e dalla Commissione. Infine, la Corte desidera sottolineare che l’efficacia della riforma dipenderà anche dalla chiarezza delle “modalità di esecuzione” che la Commissione dovrà elaborare. Dipenderà inoltre dalla rapidità con cui gli organismi pagatori adegueranno le procedure e i sistemi, un processo che potrebbe richiedere dai 12 ai 24 mesi dall’adozione delle disposizioni di attuazione da parte della Commissione. Michel Cretin, Membro della Corte dei conti europea, presenterà il parere della Corte sulle proposte legislative della Commissione sulla riforma della politica agricola comune (Pac) al Parlamento europeo alla fine di aprile.  
   
   
UNO STUDIO RIVELA: IL SALMONE FA BENE ALLA MAMMA E AL BAMBINO  
 
Secondo un nuovo studio condotto in Spagna, le donne in dolce attesa possono consumare due porzioni a settimana di salmone di allevamento (arricchito di acidi grassi omega-3), poiché ha effetti benefici sia per la madre sia per il nascituro. Presentato dall´American Journal of Clinical Nutrition, lo studio è stato parzialmente finanziato dal progetto Sips ("Salmon in Pregnancy Study") nell´ambito del Settimo programma quadro dell´Ue (7°Pq). I ricercatori dell´università di Granada hanno osservato che il consumo di salmone aumenta i livelli di acidi grassi omega-3 sia nella madre sia nel bambino e ne stimola le difese antiossidanti, grazie alle concentrazioni di selenio e retinolo contenute in questa specie. È stato inoltre evidenziato come il salmone non alteri i livelli di stress ossidativo, la risposta infiammatoria e l´omeostasi vascolare. I ricercatori hanno diviso le donne gravide in due gruppi: il gruppo sperimentale ha consumato 2 porzioni di salmone "arricchito" dalla ventesima settimana di gestazione fino al parto, mentre il gruppo di controllo ha mantenuto la normale alimentazione. Al gruppo sperimentale è stato somministrato salmone di allevamento alimentato in base a una dieta controllata consistente di ingredienti speciali come oli vegetali, alghe e zooplancton. Grazie a questa alimentazione, il salmone conteneva livelli superiori di acidi grassi omega-3 e concentrazioni più elevate di vitamine antiossidanti (come le vitamine A ed E) e selenio. Secondo i ricercatori, il pesce conteneva anche livelli estremamente ridotti di contaminanti. I ricercatori hanno prelevato campioni di sangue e urine da entrambi i gruppi. Alla ventesima e alla trentaquattresima settimana di gestazione, tutti i soggetti hanno completato un questionario sulle abitudini alimentari finalizzato alla raccolta di informazioni sui cibi assunti nelle 12 settimane precedenti. Inoltre, sono stati nuovamente prelevati campioni di sangue e urine alla trentottesima settimana di gestazione e al momento del travaglio. Dopo il parto, sono stati prelevati anche campioni di sangue del cordone ombelicale. I risultati mostrano un aumento delle concentrazioni di acidi grassi omega-3 nelle donne gravide che hanno consumato due porzioni di salmone a settimana, diversamente dalle loro abitudini. Risultati simili sono stati riscontrati nei neonati. L´équipe ha dunque concluso che due porzioni di salmone a settimana assicurano a mamma e bambino la razione giornaliera raccomandata di acidi grassi omega-3. I ricercatori hanno inoltre osservato che i marcatori biologici per l´ossidazione lipidica e il danno ossidativo all´acido desossiribonucleico (Dna) rimanevano inalterati dopo il consumo del salmone. In altre parole, l´assunzione di due porzioni di salmone a settimana durante la gravidanza non aumenta i livelli di stress ossidativo. Sono inoltre aumentate le concentrazioni plasmatiche di selenio e retinolo nelle gestanti e di selenio nei neonati. Per maggiori informazioni: Università di Granada: http://www.Ugr.es/en/  
American Journal of Clinical Nutrition: http://www.Ajcn.org/  
 
   
   
QUANTA CO2 EMETTE UN PRODOTTO? LEGGI L´ETICHETTA  
 
Milano - Un´etichetta per spiegare in modo sintetico, ma scientifico, quanta Co2 emette un prodotto durante il suo ciclo di vita. E´ questo l´obiettivo del progetto ´Per il clima´, di cui, dopo un anno di sperimentazione, si sono tirate le fila. Ne hanno parlato il 16 aprile in una conferenza stampa l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi, il vicedirettore di Legambiente Andrea Poggio e alcuni rappresentanti di Ambiente Italia e delle aziende che hanno partecipato alla sperimentazione. Le Etichette - Sulle confezioni di alcuni prodotti della Pomì (Consorzio casalasco del pomodoro), Sma-auchan, Palm, Npt, Agricola Perini, Agricola il Campagnino sono state apposte le etichette che riportano la quantità di anidride carbonica emessa durante il ciclo di produzione, distribuzione e commercializzazione, uso e smaltimento. In pratica viene monitorata tutta la "vita" del prodotto: dalla coltivazione o estrazione delle materie prime, al trasporto e al costo in termini ambientali del rifiuto finale. Attraverso il monitoraggio di Ambienteitalia il consumatore scopre così che un chilo di passata di pomodoro Pomì produce nel suo ciclo di vita 650 grammi di Co2; una latta di 16 kg di colla ecologica per parquet Npt 49,1 kg; un green pallet di legno di abete di 16,35 kg 5,56; 560 gr di cracker non salato ne immettono 106 gr. E ancora il ciclo di vita di un melone da 1 kg produce 206 gr; la stampa di una pagina con stampante inkjet 0,13 gr, con una laser 1 grammo e 69. E anche a tavola le scoperte non mancano: il menù vegetariano per una persona produce 1 chilo circa di C02 e quello di carne supera gli 8 chili di emissioni nel suo ciclo di vita. Sostenibilità È Responsabilità - "Il consumatore in questo modo - ha detto Raimondi - ha un´informazione chiara, ma scientificamente corretta, riguardo agli impatti ambientali di un prodotto, e può liberamente orientare le proprie scelte verso quelli a minor consumo di energia e quindi con più ridotti effetti sul cambiamento climatico. Lo scopo è perciò quello di agire non solo sul lato del miglioramento dei modelli di produzione ma anche su quello del consumo informato e consapevole: in altre parole aiutare il consumatore a scegliere meglio". "Il circolo è a somma positiva ed è virtuoso - ha continuato l´assessore - l´azienda è stimolata a una produzione sostenibile, il consumatore la premia con l´acquisto consapevole, e ne guadagniamo tutti con un ambiente più sano". Ecco dunque perché sostenibilità è sinonimo di responsabilità. Marchio Nazionale Di Prodotto Ambientale - Regione Lombardia non si ferma qui. Raimondi ha infatti annunciato l´adesione al Protocollo di Intesa con il Ministero dell´Ambiente e con quello dello Sviluppo Economico per applicare un marchio nazionale di prodotto ambientale a intere filiere e distretti produttivi, così significativi per la nostra economia. Si tratta di un´iniziativa ideata e promossa dalle regioni aderenti alla Rete Cartesio, per certificare a livello "ambientale" i prodotti tipici di Distretti, quali ad esempio quello del mobile o del tessile, o anche una filiera agroalimentare. "Sarebbe un risultato significativo - ha spiegato - per valorizzare l´eccellenza ambientale dei prodotti che caratterizzarono i sistemi produttivi locali e che ci porta al livello delle altre nazioni europee che già possiedono un marchio nazionale di prodotto ambientale. È un´altra azione anti-smog della Regione, in questo caso insieme ad aziende e a Legambiente. Anche da questi piccoli segnali capiamo che un cambio di mentalità è possibile: noi faremo la nostra parte".  
   
   
LECCE - STRADE GOLOSE, PROGETTO TRANSNAZIONALE INTERREG GRECIA- ITALIA  
 
Giovedì 19 aprile prossimo, alle ore 11,30 presso la Sala Consiglio della Camera di Commercio di Lecce, si terrà una conferenza stampa di presentazione del progetto transnazionale Interreg Grecia-italia denominato Tempting Streets, già noto in Italia come Strade Golose. Il progetto, che già negli anni passati ha rappresentato un eccellente e seguitissimo evento di valorizzazione delle risorse e delle produzioni territoriali, da quest’anno, coinvolge l’Italia e la Grecia - in particolare la Puglia e l’Epiro - in un programma di cooperazione volto alla promozione, anche oltre i confini nazionali, delle piccole e medie aziende locali, allo sviluppo del turismo enogastronomico, alla formazione e alla qualifica di aziende ed operatori verso produzioni d’eccellenza che salvaguardino l’autenticità e la tipicità dei prodotti anche attraverso il riconoscimento della certificazione di Denominazione Comunale (De.co.). L’interscambio tra i paesi cooperanti, volto a stabilire un proficuo e permanente incontro tra il territorio pugliese e le realtà del bacino Euro-mediterraneo, si avvia ufficialmente il 19 aprile con lo Start Meeting fissato alle ore 9,30 presso la Camera di Commercio di Lecce alla presenza di tutti i partner nazionali ed esteri: Camera di Commercio di Lecce – capofila del progetto, Cibusalento – Associazione dei ristoratori salentini, il Comune di Gallipoli, Innova. Menti, Università di Foggia, Lum, il Comune di Metsovo, la Regione dell’Epiro con l’Unione Regionale di Thesprotia. La visita dei partner greci, giunti a Lecce per la partecipazione al meeting, proseguirà nel pomeriggio con un educational tour presso alcune delle più prestigiose aziende dell’enogastronomia locale e con una visita alla Città di Gallipoli che ospiterà la tappa italiana dell’evento dal 28 al 30 luglio prossimi.  
   
   
PAC: EMENDAMENTI DELLA REGIONE LOMBARDIA  
 
Lodi - "A Roma abbiamo presentato al Comitato delle Regioni una proposta articolata in dieci emendamenti prioritari sui capitoli, quali il mantenimento del budget per l´Italia, i criteri di redistribuzione e convergenza degli aiuti e il ´greening´. Il 3 e 4 maggio il Comitato europeo delle Regioni voterà infatti il parere consultivo obbligatorio sul pacchetto legislativo della nuova Pac". Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia Giulio De Capitani nel corso del suo intervento al convegno ´Politica Agricola Comunitaria 2014-2020. Il percorso di negoziazione della Pac´, in corso di svolgimento al Parco Tecnologico di Lodi. Gli Effetti Negativi Della Nuova Pac - De Capitani è tornato a ribadire gli effetti che la riforma comporterà. "Ci sarà - ha detto l´assessore - una forte redistribuzione degli aiuti diretti, equa negli obiettivi ma non nelle modalità applicative. Il ´greening´ non sarà inclusivo di tutti i beni pubblici prodotti dai diversi sistemi agricoli e non equilibrato ai costi diretti e indiretti sostenuti dalle aziende. Salirà il livello di complessità delle pratiche e ci saranno costi burocratici difficilmente sostenibili sia per gli agricoltori che per gli Stati membri". Riforma Non Positiva Anche Per L´ambiente - "La riforma - ha sottolineato ancora l´assessore - rischia quindi di avere effetti negativi proprio sui sistemi agricoli europei più produttivi, basati su produzioni di qualità e ad elevato impiego di capitali e di innovazione". "La nuova Pac - ha aggiunto De Capitani - non sarà positiva neppure sui territori rurali europei più complessi e che presentano forti pressioni ambientali e sui quali i sistemi agricoli esercitano un ruolo insostituibile di attenuazione dei fenomeni di squilibrio territoriale, climatico, energetico e idrogeologico". Significativa Riduzione Dei Finanziamenti - Nel corso dell´incontro è intervenuto anche Roberto Pretolani, professore del Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale dell´Università degli Studi di Milano, che ha illustrato, quale possibile effetto della riforma, la riduzione significativa dei finanziamenti: quella ipotizzata a livello comunitario è del 12,6 per cento, tra il budget 2013 di 57 miliardi di euro, di cui 43,5 per le politiche di sostegno ai redditi, e quello del 2020 di 50 miliardi a valori costanti, cioè a potere d´acquisto attuali, di cui 38 per il sostegno ai redditi".  
   
   
ACCORDO REGIONE VENETO – ISMEA PER FAVORIRE L’INSEDIAMENTO DEI GIOVANI IN AGRICOLTURA  
 
Venezia - La Giunta veneta ha approvato ieri lo schema di accordo quadro di programma tra la Regione e l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) finalizzato alla realizzazione di servizi in comune a sostegno del comparto agricolo e agroalimentare. “E’ l’inizio di un percorso – spiega l’assessore regionale all’agricoltura – che porterà allo stanziamento di 6 milioni di euro, equamente divisi tra Regione e Ismea, a favore dell’imprenditoria agricola giovanile e per l’estensione della rete di monitoraggio delle principali filiere agricole regionali. Tale cifra va ad aggiungersi ai 288 milioni del Programma di Sviluppo Rurale, inseriti nel maxi pacchetto di bandi del settore primario reso disponibile da gennaio 2012, dei quali ben 45 milioni sono stati destinati agli under 40. Metteremo, così, a punto uno strumento integrato che denomineremo Progetto Giovani Veneto – Ismea”. L’ismea è un ente pubblico economico vigilato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che opera per lo sviluppo della capacità competitiva delle imprese e dei loro bisogni, realizzando servizi integrati di assistenza alla Pubblica Amministrazione, informativi e di mercato, finanziari, assicurativi, di riordino fondiario e di ricambio generazionale in agricoltura. “Nel corso degli ultimi anni – spiega l’assessore veneto all’agricoltura – la nostra Regione ha attivato varie forme di collaborazione con l’Istituto e lo scorso 6 marzo il Consiglio Regionale ha approvato una deliberazione, conseguente a una mozione, con cui si impegna la Giunta ad attivare un bando di concorso congiunto Regione-ismea per il subentro e l’insediamento dei giovani in agricoltura, accompagnandoli nella crescita imprenditoriale e consentendo loro di affrontare subito i problemi di ristrutturazione e ammodernamento delle aziende, prevedendo, inoltre, la possibilità di accedere agli aiuti mediante la presentazione di un’unica domanda”. “Nel pieno rispetto delle volontà espresse dal Consiglio e con sollecitudine – prosegue l’assessore – abbiamo predisposto l’accordo quadro approvato oggi che definisce gli ambiti di collaborazione tra Regione e Ismea e le seguenti prioritarie attività da sviluppare: iniziative a sostegno dell’insediamento dei giovani in agricoltura; assistenza tecnica nella programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020; estensione della rete di monitoraggio delle principali filiere agricole regionali; sviluppo e valorizzazione dello strumento del Business Plan On Line (Bpol), semplificando le procedure nel settore primario; definizione ipotesi di partecipazione a nuovi strumenti in fase di sperimentazione, come ad esempio il sostegno allo sviluppo di reti di imprese”. “Puntiamo – ha concluso l’assessore, delegato dal presidente della Regione alla firma della convenzione – a nuove forme di gestione delle misure incentivanti con l’obiettivo di semplificare e rendere più efficiente l’accesso alle agevolazioni da parte dei giovani: una scelta che premia le nuove generazioni, un progetto che favorisce l’ingresso di braccia e menti giovani in un settore strategico”.  
   
   
L’ORTOFRUTTA ITALIANA STA CAMBIANDO RAPIDAMENTE E SI DISCUTE SUGLI STRUMENTI PER LA STABILITÀ  
 
Bologna - L’ortofrutta italiana sta vivendo in questi ultimi anni momenti di forte cambiamento; la produzione di ortofrutta (escluso pomodoro da industria, olive e vite da vino) ha superato nel 2011 i 20 milioni di tonnellate in Italia con una sostanziale stabilità o lieve incremento negli ultimi 10 anni. La Plv ha raggiunto nel 2010 (ultimo dato disponibile) 13,8 miliardi di euro, pari al 34% della Plv agricola, contro gli 11 miliardi di euro del 2000 e un peso sul comparto agricolo del 28%. Gli acquisti totali di ortofrutta sono invece in costante decremento negli ultimi dieci anni. Dal 2000 ad oggi gli acquisti di ortofrutta sono scesi da 9,5 milioni a 8,3 milioni di tonnellate, quelli di frutta da 5 milioni a 4,5 milioni di tonnellate e quelli di verdura da quasi 4,5 milioni a 3,8 milioni di tonnellate. L’export è positivo ma al pari cresce l’import e così si sta riducendo la forbice positiva della bilancia commerciale. Il saldo commerciale dieci anni fa era 1,6 milioni di tonnellate mentre oggi e´ pari ad 1 milione di tonnellate. Una situazione in grande evoluzione, in cui è sempre più difficile fare reddito. "E’ molto importante che come Cso promuoviamo un nuovo approccio ai problemi e soprattutto più rapidità nella messa in atto di nuove idee e strategie." E’ questo il messaggio che emerge dall’intervento di Mario Tamanti, in qualità di Consigliere Delegato di Cso. “Ho voluto analizzare i problemi del nostro settore con un approccio metodologico legato a fatti ed esempi concreti. Dobbiamo cercare di semplificare le complessità, individuando percorsi condivisi su alcuni temi cruciali del settore. Programmare le produzioni è un imperativo categorico e il Cso, con la sua esperienza potrebbe lavorare per la costituzione del catasto per le principali specie a livello nazionale e soprattutto sviluppare una rete a livello europeo per pesche e nettarine. Abbiamo sempre più bisogno - continua Tamanti - di promuovere i prodotti, comunicando insieme ai consumatori i requisiti plus dell’ortofrutta italiana, come già stiamo iniziando a fare con il progetto “Ortofrutta d’Italia. Sul comparto pera, infine, c´è l’esigenza di sviluppare nuovi modelli per governare l’offerta e per recuperare margini e competitività al fine di garantire un futuro ai produttori. A questo scopo stiamo lavorando con tutti gli operatori e le rappresentanze agricole per costruire un organismo interprofessionale ovvero l’organizzazione di un sistema “pera” in grado di darsi delle regole produttive e commerciali. Infine siamo anche al lavoro per la messa a punto di modelli assicurativi innovativi basati sulla costituzione di fondi mutualistici operanti per tutelare il reddito dei produttori dalle crisi di mercato. Sono alcuni esempi concreti che testimoniano la nostra volontà di lavorare in squadra con le imprese associate per fornire servizi qualificati per una maggiore conoscenza della produzione e dei mercati e soprattutto trovare soluzioni innovative indispensabili per salvaguardare e qualificare l’ortofrutta un settore strategico dell’economia italiana  
   
   
BOLZANO: PUBBLICATE LE NUOVE NORME PER LA LAVORAZIONE E LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI  
 
 Sono state pubblicate martedì 17 aprile sul Bollettino ufficiale della Regione nr.16 le norme riguardanti la produzione, la lavorazione e la vendita al pubblico di prodotti agricoli. Le norme entreranno in vigore tra 15 giorni. La nuova regolamentazione riguardante la “Produzione, lavorazione e vendita al pubblico di prodotti agricoli” è stata approvata con il decreto nr. 10 del presidente della Provincia del 2 aprile 2012 e pubblicata oggi, martedì 17 aprile, nel Bollettino ufficiale della Regione nr.16. “Con questo decreto” rileva il medico provinciale, Paolo Zambotto “abbiamo regolamentato il settore in maniera chiara, compatta, comprensibile e conforme alle norme previste dall’Unione Europea”. Il nuovo decreto è composto di soli 11 articoli ed è quindi più conciso rispetto alla normativa precedente composta da ben 24 articoli. La nuova normativa prevede tra l’altro che i “prodotti agricoli primari di propria produzione sono i prodotti primari ottenuti esclusivamente su fondi utilizzati per la coltura o per l´allevamento dall’imprenditore agricolo che ne ha la proprietà o la disponibilità ad altro titolo, e situati in Alto Adige o nelle province confinanti con l’Alto Adige”. Non sono previste variazioni rispetto alla normativa precedente per quanto riguarda ambiti particolarmente sensibili sotto il profilo sanitario e dell’igiene pubblica come, ad esempio, per la commercializzazione delle uova, del latte fresco e della carne.  
   
   
SARDEGNA: FIRMA DECRETO, IN ARRIVO 5,6 MLN DI PAGAMENTI SILVOAMBIENTALI DEL PSR  
 
Cagliari - E´ stato firmato ieri dall’Assessore regionale dell´Agricoltura, Oscar Cherchi, il decreto per l’attuazione della misura 225 del Psr in materia di "pagamenti silvoambientali". Il decreto - che prevede l’erogazione di "aiuti" per un totale di 5.600.000 di euro - sarà da suddividersi equamente nel biennio 2012 e 2013 e sarà diretto al miglioramento della biodiversità, al contenimento dei cambiamenti climatici, alla conservazione degli ecosistemi forestali di grande pregio, al consolidamento della funzione protettiva e produttiva delle foreste in relazione all´erosione del suolo, all´assetto idrologico, alla qualità delle acque e alle calamità naturali. La compilazione delle domande per il 2012 potrà essere effettuata dagli aventi diritto, che dovranno costituire o aggiornare il proprio fascicolo aziendale, presso lo sportello informatico Sian messo a disposizione da Agea entro il prossimo 15 maggio. Della ricezione, gestione, istruttoria, selezione e controllo delle domande di aiuto si occuperà Argea Sardegna che agirà sotto diretto controllo dell’Autorità di Gestione e dell’Assessorato. "L´intervento - sottolinea Oscar Cherchi - intende compensare le perdite di reddito o i costi aggiuntivi sostenuti da coloro che assumono volontariamente impegni silvoambientali più onerosi rispetto a quanto stabilito dall’attuale normativa forestale e finalizzati all´esecuzione di operazioni colturali straordinarie". "Un obiettivo importante - conclude l’assessore - ai fini del completamento dell’impegno di quei fondi europei messi in salvo a dicembre dalla Giunta Regionale".  
   
   
BASILICATA: APPROVATO BANDO AIUTI PER GLI AGRICOLTORI DELLE ZONE MONTANE  
 
Mantenimento delle aziende agricole, con particolare riguardo per quelle orientate alla zootecnia, nelle aree montane. E’ questo l’obiettivo di un Bando approvato dalla Giunta regionale che prevede, ai sensi della misura 211 del Psr Basilicata 2007-2013, l’erogazione di indennità compensative per gli agricoltori delle zone montane soggetti a svantaggi naturali. La disponibilità finanziaria del bando è di sette milioni di euro e sarà possibile ottenere premi annuali per ettaro di superficie agricola utilizzata che variano tra i 200 e i 50 euro ad ettaro in funzione della dimensione aziendale. “Le attività agricole e zootecnche delle aree montane – spiega l’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone - sono soggette ad un costante fenomeno di erosione demografica conseguente all’abbandono di attività economiche. Ciò causa un indebolimento dei sistemi socio economici e rappresenta un fattore di rischio per il mantenimento di delicati equilibri ambientali da sempre regolati dalla presenza antropica e favoriti da una gestione sostenibile delle risorse naturali per fini produttivi. Gli obiettivi della misura – aggiunge Mastrosimone – mirano alla tutela del territorio grazie alla permanenza di presidi agricoli in ambito montano. Per questo motivo si prevede un’azione di compensazione degli svantaggi naturali presenti attraverso la tutela della biodiversità e dei sistemi agro forestali ad alto valore naturalistico. La presenza della componente agricola degli ecosistemi montani – prosegue l’esponente della Giunta Regionale – favorisce la complessità biologica e paesaggistica attraverso il mantenimento di una gestione attiva delle superfici agricole”. Gli imprenditori agricoli che intendono presentare domanda di aiuto hanno l’obbligo di costituire il "Fascicolo aziendale" previsto dal dpr 503 del 1999. Il beneficiario deve presentare la domanda in forma telematica utilizzando le funzionalità on-line messe a disposizione dall’Agea sul portale Sian avvalendosi del supporto di un Centro Assistenza Agricola accreditato Agea. Per l’annualità 2012, il termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto/pagamento (rilascio sul portale Sian) è fissato al 15 maggio 2012.  
   
   
BOLZANO, RABBIA SILVESTRE: RIPRENDONO I LANCI DELLE ESCHE VACCINALI  
 
Oltre alle province di Trento e di Bolzano sono coinvolti nella campagna vaccinale i territori del Friuli Venezia Giulia e la parte collinare e montagnosa del Veneto. Il Servizio veterinario provinciale informa che è ripresa da lunedì 16 aprile la campagna vaccinale, che si conclude a metà maggio. I lanci delle esche sono effettuati con l’utilizzo di elicotteri e di apparecchiature automatizzate che garantiscono una densità al suolo di 25–30 esche per chilometro quadrato. Nelle zone vicine ai centri abitati le esche sono distribuite manualmente. L’esca vaccinale è di colore scuro, ha la forma di un parallelepipedo e nell’aspetto può ricordare una piccola saponetta. È composta da grasso animale, farina di pesce e contiene il vaccino ben racchiuso in una capsula. Quando viene distribuita è congelata e presenta sulla superficie il simbolo di divieto con la scritta «non toccare vaccino antirabbico» in lingua italiana e inglese. Se si trovano delle esche vaccinali si raccomanda di non spostarle, lasciandole nel luogo dove sono state posizionate. Nel caso di rinvenimento di esche nelle vicinanze di abitazioni si può provvedere, qualora vi sia la necessità, alla loro rimozione utilizzando guanti di plastica. Se per errore si tocca l’esca o la capsula integra contenuta all’interno è sufficiente lavarsi le mani. Solo se la capsula viene inavvertitamente rotta e il vaccino viene a contatto diretto con le mucose (cavità orale, naso, congiuntiva) o con la cute, è necessario lavare abbondantemente la parte esposta con acqua e sapone ed eventualmente, a titolo precauzionale, consultare il medico per valutare l’opportunità di procedere con la vaccinazione post-esposizione. Benché l’ingestione accidentale di un’esca vaccinale da parte di un cane o di altro animale domestico non comporti problemi per l’animale, è necessario, nel periodo della campagna vaccinale, tenere custoditi i cani per evitare che assumano le esche al posto delle volpi. È inoltre sconsigliato cercare di togliere dalla bocca esche vaccinali eventualmente addentate dal proprio animale, per evitare di procurarsi lesioni cutanee e di venire a contatto con il liquido vaccinale. La vaccinazione orale delle volpi è una misura prevista dalla normativa comunitaria che ha lo scopo di creare nelle volpi, principale serbatoio del virus, un livello di immunità tale da contrastare la diffusione della malattia. Un’altra importante misura per fermare la diffusione della rabbia è rappresentata dalla vaccinazione di tutti i cani di proprietà. Oltre alle province di Trento e di Bolzano sono coinvolti nella campagna vaccinale i territori del Friuli Venezia Giulia e la parte collinare e montagnosa del Veneto. Nel 2010 in provincia di Trento sono state rinvenute otto volpi positive per rabbia (a Mazzin, Campitello di Fassa, Transacqua, Mezzano e Canazei), cinque in provincia di Bolzano, 182 in Veneto e 14 in Friuli Venezia Giulia e nel 2011 si è registrato un solo caso nel bellunese.  
   
   
NUOVE RISORSE PER ENOTECHE REGIONALI E BOTTEGHE DEL VINO DEL PIEMONTE  
 
Il sistema piemontese delle enoteche regionali e delle botteghe del vino ha ricevuto dalla Giunta 300.000 euro per le spese di attività e di funzionamento relative al 2011. Nella gravità della situazione finanziaria, si tratta di uno sforzo straordinario ed eccezionale, che consentirà a tali strutture di colmare il deficit di bilancio dello scorso anno e di affrontare con maggiore serenità il futuro adottando nuove strategie capaci di rilanciarne il ruolo, come la razionalizzazione delle spese e delle attività, l’aumento delle capacità di autofinanziamento e un maggiore coinvolgimento del mondo produttivo agricolo e vitivinicolo, in particolare dei Consorzi di tutela dei vini. Un percorso al quale non mancherà l’ausilio e il sostegno della Regione, per fare in modo che esse gravino sempre meno sul finanziamento pubblico e sviluppino sempre più il loro compito di promozione del vino e di funzioni di servizio al mondo produttivo piemontese. In quest’ottica la Regione ha aperto i termini di presentazione delle domande relative alla misura 133 del Piano si sviluppo rurale “Attività di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare”, che stanzia 9 milioni di euro per finanziare anche i progetti di promozione delle produzioni di qualità certificate doc/docg dei consorzi di tutela in collaborazione con le enoteche regionali. Attualmente il sistema è costituito da 14 enoteche e 34 botteghe del vino. Distribuite sui territori di Langhe, Roero, Monferrato e dell’Alto Piemonte, svolgono da anni una importante attività di promozione dei vini e delle zone di riferimento, senza tralasciare la preziosa funzione di accoglienza e informazione dei turisti. Una realtà di cui fanno parte 4.300 produttori, che coinvolge 200 Comuni e che accoglie annualmente circa un milione di visitatori, metà dei quali sono stranieri.  
   
   
PROCEDE L´ITER PER MARCHIO IGP DELLA CAROTA DEL FUCINO  
 
Pescara - "Nell´attesa dell´approvazione da parte degli uffici competenti della Comunità Europea, gli agricoltori della Marsica potranno già utilizzare le nuove regole del Disciplinare "Protezione transitoria" della Igp Carota dell´Altopiano del Fucino". Lo ha annunciato l´assessore alle Politiche Agricole. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 del 01 marzo 2012, si è conclusa la parte inerente le modifiche apportate al Disciplinare Igp carota del Fucino dopo la pubblica audizione del giorno 18 gennaio scorso avvenuta con i tecnici del Ministero delle Politiche agricole ad Avezzano. Adesso il Disciplinare è in fase di trasmissione a Bruxelles per la definitiva autorizzazione e di conseguenza gli agricoltori potranno utilizzare le modifiche e quindi certificare la "Carota del Fucino?. "Questo ulteriore passaggio - rimarca l´assessore - testimonia il lavoro proficuo che la Direzione regionale sta svolgendo per portare a termine, nel più breve tempo possibile, un riconoscimento importante sia per gli agricoltori sia per il territorio della Marsica che dell?Abruzzo intero. Da gennaio a marzo abbiamo monitorato i lavori del Ministero sull´Igp della Carota affinché tutto andasse per il verso giusto. Adesso dobbiamo aspettare l´ultimo passaggio in sede europea dove continueremo a lavorare per chiudere tutto l´iter entro l´estate. La Regione Abruzzo conosce bene i preziosi prodotti della Marsica e per la carota si apre un capitolo nuovo poiché con il Disciplinare modificato potrà rafforzare il suo ruolo di coltivazione trainante di tutto il comparto orticolo dell´altopiano del Fucino".  
   
   
STAR: GRAN RAGÙ STAR PREMIA IL TALENTO, LA LIBERTÀ CREATIVA E L’UMORISMO. 19 FINALISTI, TRE VINCITORI E UNO SPECIAL GUEST: STEFANO GIOVANNONI.  
 
La giuria del concorso Gran Ragù Star Design Award, guidata dal designer Stefano Giovannoni e composta da Raffaella Berardo, Alessandro Borghese, Paolo Dematteis e Alberto Zavatta, ha selezionato i 19 progetti finalisti e premiato i 3 vincitori, tra decine di progetti provenienti dello Ied iscritti al secondo anno del Corso di Graphic Design e i giovani studenti della Scuola Politecnica di design iscritti al Master Course in Visual Design. Stefano Giovannoni descrive i progetti in concorso "Dalle partecipazioni al concorso Gran Ragù emerge uno scenario di linguaggi veramente variegato ed eterogeneo che riesce a reinterpretare un prodotto da tutti conosciuto con grande libertà espressiva. I riferimenti spaziano nelle direzioni più disparate giocando con immagini che vanno dall´eleganza gourmet al pop anni ´60, dall´ironia iconica al tecno, dall´eco-bio al Rocky horror picture show, riflettendo la pluralità e la libertà di linguaggi che caratterizzano l´eclettismo e la trasversalità di questo particolare momento storico”. Primo classificato: “Love Pasta!” di Josè Chamorro Salas, Spd Un’etichetta “cool”, fresca ed energizzante che richiama l’advertising degli anni 50 americani. La raffigurazione del prodotto o delle materie prime è sostituita da parole “in lattina”, con fonts originali e colori sgargianti in forte contrasto con lo sfondo rosso intenso. Colori e parole che sprigionano freschezza, energia e comunicano una contagiosa gioia di vivere. Secondo classificato: “Benvenuto in Cucina” di Giulia Poletti, Ied Un’etichetta bianco e nero epurata, raffinata e carica di messaggi. La pentola dal coperchio sollevato da uno sbuffo di vapore a forma di scritta Gran Ragù ci accoglie in cucina e diffonde un delizioso profumo di cucina tradizionale italiana. I contorni delle immagini sono tratteggiati per invitare i consumatori a completare, cucinando l’opera firmata da Star. Terzo classificato: “Feel like home”, Aurora Mariasole Modugno, Spd Sembra una ricetta scritta a mano sul quaderno di ricette della nonna, con la carta grezza un po’ macchiata. Il piatto di pasta al ragù fumante e fragrante, carote, pomodori e carne sono disegnati e dipinti all’acquarello mentre il testo è scritto a penna. Un etichetta che evoca i valori e sapori d’altri tempi in chiave attuale e simpatica, capace di trasmettere fiducia e allegria. I Premi: 1° classificato: borsa di studio del valore di 2.500 euro 2° classificato: borsa di studio del valore di 1.500 euro 3° classificato: borsa di studio del valore di 1.000 euro Le tre grafiche vincitrici saranno disponibili a scaffale in versione limited edition a partire da Luglio 2012. “Il progetto, inedito per Star, - osserva Raffaella Berardo, Direttore Marketing di Star - ci ha coinvolto tutti fin dall’inizio con moltissimo entusiasmo e passione. La stessa passione che abbiamo ritrovato in tutti i progetti ricevuti, che ci hanno emozionato e stupito confermando ancora una volta quanto potenziale creativo ci sia nel nostro prodotto. Siamo per questo molto felici di poter mettere in commercio in versione limited edition le grafiche delle tre opere vincitrici”. Stefano Giovannoni descrive i giovani designer “Le nuove generazioni di designer e di grafici sono affrancate dai dettami rigorosi del movimento moderno e del minimalismo a favore di una nuova cultura multietnica mediatica e globalizzata, coscienti di recuperare una propria identità generazionale giocando con i segni e le icone del proprio tempo. Consiglio di lavorare in questa direzione, seguendo con calma e fermezza una linea di ricerca sul proprio linguaggio piuttosto che puntare a risultati immediati, cercando di sviluppare la propria identità espressiva e la propria individualità”. Star, fondata nel 1948, è una delle storiche realtà nel settore alimentare italiano. Con un fatturato 2010 di 350 milioni di Euro e un totale di circa 470 dipendenti, Star è oggi un’azienda manageriale che, nel 2006, si è fusa con Gallina Blanca dando vita al gruppo italo - spagnolo Gallina Blanca Star. L’azienda, che ha come realtà produttiva lo stabilimento di Agrate Brianza (Mi), comprende cinque categorie strategiche (insaporitori, brodo pronto, sughi, piatti pronti e infusioni) corrispondenti a 20 marchi e un centinaio di referenze, distribuiti nella Gdo, nel canale tradizionale retail e nel food service  
   
   
DALL’OLANDA A TREVISO, PER CERCARE LA CULLA DEL TIRAMISÙ, IL DOLCE A CUCCHIAIO PIÙ FAMOSO DEL MONDO  
 
Ci sono tre parole conosciute in tutto il mondo che contraddistinguono la gastronomia italiana: “Pizza”, “Spaghetti” e “Tiramisù”, il dolce a cucchiaio più famoso del pianeta, che ha conquistato ogni palato in nemmeno mezzo secolo, partendo dal centro di Treviso, in Veneto. Perché la vera storia di questo dolce, tanto buono quanto semplice e facile da preparare, nasce nel capoluogo della Marca, all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso, in un ristorante famoso (Alle Beccherie), dalle mani sapienti della proprietaria, Ada Campeol, coadiuvata dall’allora giovanissimo cuoco Paolo “Loli” Linguanotto. La notizia è certa, documentata, testimoniata dagli autori e dalla letteratura locale, certificata successivamente con atto notarile. All’epoca della sua creazione, tuttavia, quando ancora il nuovo dolce si chiamava alla veneta “Tiramesù”, nessuno aveva pensato a depositare il nuovo marchio: non si usava. E siccome le grandi vittorie hanno cento padri, sono stati moltissimi quelli che, talora sul filo della leggenda o in nome dell’improbabilità, hanno attribuito ad altri tempi, luoghi e persone questa invenzione. Che poi non è altro che un perfetto ed equilibrato assemblaggio di pietanze che si usavano per corroborare gli affaticati o i malati: l’uovo sbattuto, il savoiardo con il caffè, il mascarpone e così via. La signora Ada, che allora stava giusto allattando il figlio, compose il tutto in un “unicum” con il quale ha letteralmente conquistato il mondo e del quale non c’è traccia, non a caso, nei ricettari di cucina antecedenti alla preparazione dello squisito dolce che divenne l’emblema del locale. “E’ bene invece che tutti sappiano che il Tiramisù è nato a Treviso, Regione del Veneto, Italia – sottolinea l’assessore regionale al turismo – anzitutto per riaffermare una verità storica e direi culturale, ma anche per ricordare che è grazie alle tante invenzioni più sagge che segrete, dove il primo ingrediente è la passione e il secondo è il buon gusto, che l’enogastronomia veneta si è fatta strada tra le migliori dei cinque continenti e collabora al successo turistico del Veneto, dove si sono registrati lo scorso anno quasi 63 milioni e mezzo di pernottamenti.” A contribuire alla riaffermazione del primato trevigiano del “Tiramisù” ha contribuito un giovane giornalista free lance olandese, Daan Vermeer, tra l’altro scrittore anche di cucina italiana, che ha voluto ripercorrere a ritroso la storia del dolce fino ad arrivarne alla culla natale, coadiuvato in questo dalla stessa Regione e dal Consorzio Marca Treviso. Stamani, appunto alle Beccherie, la conclusione di un viaggio iniziato con la prima mail dal Borneo: nel locale trevigiano è stata data una inequivoca lezione di “Tiramisù” originale e sono state esposte le tante testimonianze storiche che attestano l’origine e, per certi aspetti, persino la casualità di un grande successo, del quale si può solo dire: fatelo, che ci mettete pochissimo, e gustatevelo come volete, sapendo di aver preparato anche voi un pezzetto di Veneto.  
   
   
IL LUOGO DI AIMO E NADIA: UNA CUCINA “ITALIANA” VIVA, NON “DI TRADIZIONE” NÉ “DI INNOVAZIONE”, IN CUI COESISTONO UNA SPECIALE ATTENZIONE ALLA STORIA CHE IL PRODOTTO PORTA CON SÉ, INSIEME AD UN ACCURATO LAVORO DI RICERCA SUL PRODOTTO: PER IL SALONE DEL MOBILE 2012 FARMER’S STREET FOOD – 21 APRILE 2012  
 
Fabio Pisani e Alessandro Negrini, entrambi classe 1978 con alle spalle esperienze in Italia e all´estero, sono i giovani cuochi che hanno raccolto il testimone di Aimo e Nadia nella storica insegna milanese. Insieme a Stefania, figlia di Aimo e Nadia, sono oggi gli eredi di quello stile unico capace di raccogliere in un gesto contemporaneo l’eredità della ricca storia gastronomica nazionale, arricchendola e stratificandola con nuovi significati e segni. In questi 50 anni di attività con grande entusiasmo e passione Aimo e Nadia prima, Fabio e Alessandro oggi, sono l´anima della cucina del Luogo: una cucina “italiana” viva, non “di tradizione” né “di innovazione”, in cui far coesistere una speciale attenzione alla storia che il prodotto porta con sé, insieme ad un accurato lavoro di ricerca sul prodotto e sulle tecniche di lavorazione, una grande cura affinché nel piatto finito possano ritrovarsi quelle qualità che caratterizzano le migliori materie prime della nostra penisola. Sono loro che parteciperanno al progetto organizzato nell’ambito di Tortona Design Week, e di cui una delle novità sarà il progetto di accoglienza il Farmer’s Street Food organizzato da Tortona Area Lab e Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), in collaborazione con Fai (Fondo Ambiente Italiano) e Comieco. Il concept prevede l’allestimento di una serie di punti di ristoro lungo via Tortona, dotati di aree relax e libere connessioni wi-fi, per rendere la visita di Tortona Design Week più piacevole e rilassante. In diversi punti del quartiere si potranno gustare piatti preparati con i prodotti delle migliori cascine lombarde. Un’iniziativa di qualità, garantita anche dalla presenza di un team di notissimi chef, coordinati da Cesare Battisti del ristorante Ratanà, che con la loro creatività sapranno reinventare di volta in volta le ottime materie prime provenienti dalle cascine. Il progetto intende anche suggerire delle riflessioni su consumi consapevoli, responsabilità ambientale, conoscenza e valorizzazione delle risorse del territorio. I prodotti alimentari utilizzati saranno a Km zero, mettendo così in pratica una filosofia di consumo ecosostenibile; la coerenza rispetto al contesto di design è garantita, naturalmente, nell’allestimento e nella immagine coordinata di tutte le aree di ristoro. Calendario Chef Martedì 17 aprile 2012 – Cesare Battisti – Ristorante Ratanà Mercoledì 18 aprile 2012 – Viviana Varese – Ristorante Alice Giovedì 19 aprile 2012 – Enrico e Roberto Cerea – Ristorante Da Vittorio Venerdì 20 aprile 2012 – Matias Perdomo – Ristorante Pont de Ferr Sabato 21 aprile 2012 – Fabio Pisani e Alessandro Negrini – Ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia Domenica 22 aprile 2012 – Alice Delcourt – Ristorante Erba Brusca Ogni chef proporrà le sue ricette realizzate con le materie prime delle cascine partecipanti al progetto durante tutto il giorno a bordo sull’Arca Inox Più. Segno Italiano – 18 aprile 2012 – via Solferino 10 Per Segno italiano i cuochi Fabio Pisani e Alessandro Negrini del ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia realizzeranno uno show cooking di 2 h (il giorno 18 aprile dalle 17 alle 19) sull’utilizzo del rame in cucina. Per occasione verrà realizzato un video ad hoc. Segno italiano è una rete composta da artigiani, progettisti, promotori ed appassionati aventi il comune obiettivo di valorizzare il prodotto artigianale italiano. La sua attività è il censimento accurato di oggetti artigianali storicamente e qualitativamente significativi. La selezione dei prodotti avviene attraverso l’analisi delle specificità delle singole regioni d’Italia, direttamente sul campo e attraverso lavoro in archivio. Ricercando i valori artigianali radicati capillarmente nel territorio, Segno Italiano rilancia oggetti che già compongono l’immaginario manifatturiero italiano e soprattutto ripropone modelli dimenticati e fuori produzione. Attraverso l’organizzazione di eventi creati ad hoc, l’istituzione di un blog di discussione e la realizzazione di video documentari, Segno Italiano desidera trasmettere in maniera efficace e coinvolgente il processo di sviluppo del manufatto, dalla materia prima alla finitura, dando particolare attenzione alla figura dell’artigiano. [A Casa] – 17-22 aprile 2012 – via Benedetto Marcello, 2 - Milano A sorpresa, i cuochi Fabio Pisani e Alessandro Negrini de Il Luogo di Aimo&nadia, faranno un’incursione durante i lunch organizzati per [a casa] durante la settimana del Salone. Il Luogo di Aimo e Nadia In 50 anni di attività questo ristorante divenuto Luogo (luogo come “contrada” con un ambizioso progetto che intreccia arte in-Assenza, con un progetto site-specific di Paolo Ferrari Installation-district (Gegend), architettura e gastronomia) ha continuato a proporre una sua cucina “italiana” viva, non “di tradizione” né “di innovazione”, in cui coesistono una speciale attenzione alla storia che il prodotto porta con sé, insieme ad un accurato lavoro di ricerca sul prodotto e sulle tecniche di lavorazione, una grande cura affinché nel piatto finito possano ritrovarsi quelle qualità che caratterizzano le migliori materie prime della nostra penisola  
   
   
DAL 1948 AL 2012… BRITISH AIRWAYS CELEBRA LA CUCINA BRITANNICA A BORDO  
 
Bistecca e funghi in casseruola, brasato di manzo alla cacciatora con carote novelle e patate château… Questi sono solo alcuni dei piatti che nel lontano 1948 British Airways (allora Boac) proponeva a bordo dei propri aerei in occasione degli ultimi Giochi Olimpici ospitati da Londra. A distanza di ben 64 anni e per festeggiare l’estate densa di avvenimenti che la capitale britannica si accinge ad affrontare, a partire dal mese di luglio British Airways proporrà ai propri passeggeri quattro nuovi menu di bordo, ispirati a quelli del 1948. I nuovi gourmet, creati dalla stella nascente dei fornelli made in Uk Simon Hulstone, potranno infatti essere gustati sui voli di lungo raggio fino a settembre e saranno disponibili in tutte le classi di viaggio. I quattro menu, risultato della rivisitazione in chiave moderna delle ricette dell’epoca, si caratterizzano per piatti ricchi in umami, utile a contrastare in modo naturale la diminuzione di gusto e olfatto causata dall’altitudine, e a base di prodotti locali, proprio come nel lontano dopoguerra. Si arriva così a poter gustare a oltre 10.000 metri d’altezza una cena di massima prelibatezza, per esempio, così composta: Rilette di sgombro su carpaccio di cetrioli sott’aceto e crostini; Fish Pie con ciuffetti di purea di patate e parmigiano e salsa tartara tiepida; Tortino al cioccolato fondente con cuore di caramello e letto di nocciole. La creatività culinaria degli esclusivi menu British Airways si deve a Simon Hulstone, tra i giovani chef londinesi segnalati da Michelin: Simon Hulstone si è infatti aggiudicato il premio della categoria “Food” di “Great Britons”, il programma lanciato lo scorso anno da British Airways per promuovere e premiare i giovani talenti britannici nel campo dell’arte, del cinema e della cucina. Per celebrare i vincitori del programma, la compagnia ha da poco inaugurato in Shoreditch High Street, Londra, una ‘pop-up venue’, una location temporanea chiamata Flightba2012 che, riproducendo in tutto e per tutto l’interno della classe First di British Airways, ospita al suo interno una galleria d’arte, un cinema e, naturalmente, una dining lounge. Inaugurata mercoledì 4 aprile, l’innovativa location resterà aperta fino al 17 aprile e soltanto in giorni selezionati. Qui i fortunati ospiti che sono riusciti ad aggiudicarsi uno degli ingressi avranno la fortuna di: • gustare in anteprima i menu di ispirazione olimpionica ideati da Simon Hulstone; • ammirare le installazioni artistiche realizzate dal vincitore della categoria “Arte” Pascal Anson, autore del concept Dove (colomba), nuova veste ufficiale di alcuni aerei British Airways; • guardare il cortometraggio vincitore della categoria “Film”, intitolato “Boy” e realizzato da Prasanna Purwanarajah. Per maggiori informazioni: www.Ba.com www.Facebook.com/britishairways  
   
   
DAL 19 AL 21 MAGGIO AL CASTELLO DI SAN SALVATORE A SUSEGANA CARPENE´ MALVOLTI, “BOLLICINE SENZA FRONTIERE” PER VINO IN VILLA 2012 L´AZIENDA SPUMANTISTICA DI CONEGLIANO SARÀ PRESENTE ALL´APPUNTAMENTO PIÙ ATTESO PER IL CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DOCG  
 
Saranno “Bollicine senza frontiere” quelle che Carpenè Malvolti metterà in degustazione dal 19 al 21 maggio al Castello di San Salvatore a Susegana in occasione di Vino in Villa 2012, il Festival Internazionale del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore organizzato dal Consorzio di Tutela, durante il quale si presentano al pubblico i vini delle ultime vendemmie di circa cento produttori dell´area della Docg con degustazioni ma anche seminari, incontri con esperti e riscoperta dell´ambiente naturale circostante che rappresenta un tutt´uno con la Denominazione da cui prende anche il nome. L´edizione 2012 di Vino in Villa sarà dedicata proprio alla fama internazionale delle bollicine prodotte con le uve coltivate su quasi 6mila ettari di vigneto - concentrati in 15 comuni tra Conegliano e Valdobbiadene - che danno origine a quasi 69 milioni di bottiglie per un totale in volume di oltre 515mila ettolitri e in valore di 420 milioni di euro. Del totale, circa il 40% viene esportato in tutti e cinque i continenti, con la Germania, Stati Uniti e Canada in testa. Carpenè Malvolti, leader nella Docg e uno dei maggiori esportatori di Prosecco nel mondo con il 55% della produzione totale, tra i suoi mercati “storici” annovera anche il Giappone dove è stato pioniere riuscendo a trovare una collocazione ottimale sul mercato locale già vent´anni fa. Assume pertanto un significato particolare per la casa spumantistica di Conegliano il leit motiv della manifestazione, ovvero la “fusione” delle tradizionali bollicine con la cucina internazionale giapponese e russa: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg si sposerà con sushi, sashimi, salmone affumicato e caviale rosso, ma anche con i piatti preparati dallo chef danese Klaus Styrbæk del ristorante Kvægtorvet di Odense, in rappresentanza della cucina danese ospite d´onore di Vino in Villa 2012. I vini in degustazione per Carpenè Malvolti saranno la Cuvée Brut, la Cuvée Storica e il Superiore di Cartizze. La presenza delle cucine del mondo – da abbinare con gli oltre 300 vini in degustazione - sarà coordinata dal giornalista gastronomade Vittorio Castellani, in arte Chef Kumalè e massimo esperto di world food in Italia, ma non sarà l´unico fattore di richiamo della manifestazione: sabato 19 maggio alle 9.30 preso Villa dei Cedri a Valdobbiadene si terrà infatti il convegno “Autoctono Cosmopolita” dove interverrano per delineare un quadro approfondito del mercato globale il giornalista inglese Richard Baudains della rivista Decanter, il presidente di Astraricerche Enrico Finzi e il coordinatore del centro Studi di Distretto Vasco Boatto  
   
   
ZUEGG SKIPPER VITALITAS ACCOMPAGNA KARTELL AL SALONE DEL MOBILE 2012  
 
- Anche quest’anno Zuegg sarà partner di Kartell, azienda milanese del design innovativo conosciuta in tutto il mondo, durante la Settimana del Mobile di Milano, dal 17 al 22 aprile. L’impegno delle due aziende è comune: divulgare nel mondo l’innovazione e la qualità italiane. Zuegg metterà a disposizione nello stand Kartell (Hall 20, Booth A15/b14) i succhi Zuegg Skipper Vitalitas disponibili nei gusti Melograno e Uva, Frutti di bosco, Pompelmo rosa e Mirtillo rosso, rinfrescando gli ospiti italiani ed internazionali dell’area lounge. Per Skipper Vitalitas, Zuegg ha selezionato solo la frutta più ricca di elementi funzionali, quali polifenoli, antociani e vitamina C, per una naturale azione antiossidante, che soddisfa tutti coloro che stanno attenti alla propria salute senza però rinunciare a un gusto unico e dissentante!  
   
   
WILDBACHER CONTE COLLALTO, UN SORSO DI STORIA. CARATTERIZZATO DA UN LUMINOSO COLOR RUBINO, IL WILDBACHER COLLI TREVIGIANI IGT CONTE COLLALTO È FRUTTO DI UN VITIGNO IMPORTATO PROPRIO DAI COLLALTO NEL ‘700 E CHE HA TROVATO IN QUESTE COLLINE L’UNICA ZONA ITALIANA DOVE AMBIENTARSI ALLA PERFEZIONE.  
 
Il suo nome è dato dal distretto della Stiria (Austria) dove era inizialmente coltivato, cioè “Wildbach”, che significa letteralmente “torrente selvaggio, non imbrigliato”. Quasi una profezia per questo vitigno inquieto, oggi vitigno autoctono trevigiano ma molto diffuso un tempo nelle campagne di Deutch-lendberg, in una regione denominata “Schilchergegend” ovvero “zona del vino brillante” per la particolare luminosità dei suoi vini rossi. Caratterizzato infatti da un luminoso color rubino, il Wildbacher Colli Trevigiani Igt Conte Collalto è frutto di un vitigno importato proprio dai Collalto nel ‘700 e che ha trovato in queste colline l’unica zona italiana dove ambientarsi alla perfezione. Tra le due sole cantine al mondo a produrre ancora questo vino c’è Conte Collalto, cantina millenaria con sede a Susegana (Treviso), guidata dall’attuale proprietaria la Principessa Isabella Collalto de Croÿ. L’azienda è oggi la più antica e più ampia proprietà vitivinicola della provincia di Treviso e comprende oltre 150 ettari di vigneto: un autentico giardino vitato allevato con estrema cura e rispetto delle esigenze colturali di ogni singola tipologia di uva e dell’intero ecosistema. Accanto al Prosecco (oggi glera), punta di diamante della cantina, Conte Collalto cura con orgoglio e dedizione la coltivazione di alcuni vitigni autoctoni del territorio trevigiano, delle autentiche rarità enologiche. Tra queste compare anche il Wildbacher, la cui vinificazione in purezza pare inizi negli anni ’50. <Il Wildbacher dei Colli Trevigiani – spiega Isabella Collalto – avrebbe rischiato di scomparire se non fosse stato impiantato dai miei antenati nella loro proprietà. Oggi fa parte del patrimonio viticolo italiano ed è considerato “autoctono” trevigiano. Ne vado molto fiera perché per me non rappresenta solo un vino ma è un pezzo della storia della mia famiglia>. Le colline di Collalto offrono un habitat che sposa perfettamente la natura del vitigno, squisitamente mitteleuropea e quindi caratterizzata da territori di alta collina composti in giusta percentuale da argille calcaree, con un clima mediterraneo che incontra quello alpino favorendo la creazione di particolari microclimi con forti escursioni termiche notturne, specie durante la fase di maturazione delle uve. Il Wildbacher Colli Trevigiani Igt Conte Collalto colpisce per la sua particolare finezza di profumi che ricordano i piccoli frutti di bosco e le erbe fini. Sapido ed equilibrato, è riconoscibile per il suo retrogusto di mandorla amara che sposa una cucina prevalentemente di carne. E’ perfetto con le carni di maiale, alla brace o stufate e con tutte le preparazioni a base di cacciagione (salumi, primi e secondi piatti), nonché con piatti della tradizione come “radici e fasioi”. Delizioso se abbinato a formaggi stagionati e saporiti, è adatto anche a un moderato affinamento in bottiglia. Il Wildbacher Colli Trevigiani Igt è di vendemmia tardiva (solitamente a fine ottobre), il grappolo è piccolino, ricco di vinaccioli più che di polpa e gli acini presentano una buccia scura e spessa. <Ha una bassissima resa per ettaro – spiega la Principessa – il che significa che non si tratta di una produzione a fini commerciali ma che vogliamo continuare a portare avanti una tradizione per pura passione. Con il Wildbacher non si fa il bilancio dell’azienda, ma si fa la storia enologica di un territorio>. Quella dei vini Conte Collalto è una storia d’amore con il territorio che ha inizio nel lontano 958 d.C. La millenaria presenza della famiglia Collalto nel trevigiano si è manifestata nel corso dei secoli con una spiccata attenzione per la tutela e la valorizzazione del territorio e dei suoi frutti, che oggi si coniuga in una forte sensibilità per l’ecosostenibilità  
   
   
INTERESSANTI NOVITÀ SANTA MARGHERITA A VINITALY  
 
Santa Margherita sta vivendo un periodo particolarmente dinamico in virtù della propria capacità di rinnovarsi, nel rispetto della tradizione. Capacità che si esprime a Vinitaly 2012 con due nuovi vini, che interpretano al meglio la sua sapienza enologica, e due vitigni unici per modalità espressive e potenzialità organolettiche. Partendo dal medesimo obiettivo, ossia l’esaltazione del binomio vitigno-territorio, le due nuove proposte enoiche di Santa Margherita non potrebbero essere così diverse per profilo sensoriale né più simili per personalità e carattere. Da una parte, infatti, il Gewürztraminer Trentino, vino ottenuto da uve aromatiche coltivate nelle fresche colline ai piedi delle Dolomiti, dal profilo organolettico caratterizzato da profumi di fiori, di frutta fresca e spezie, leggiadro nel corpo e dalla persistente trama odorosa, dall’altra il Malbech, vitigno a bacca rossa, di origine francese, che Santa Margherita ha saputo esaltare nei terreni di origine lagunare del Veneto Orientale, vibrante nei sentori di frutta rossa selvatica ed erbe aromatiche, tanto croccante in bocca nell’espressione tannica quanto energico nella dinamica gustativa. Due profili tanto diversi nella manifestazione sensoriale, quanto simili nella personalità tutta tesa, in entrambi, ad esprimere con eleganza e ricchezza il carattere peculiare delle varietà e delle aree di coltivazione e, di conseguenza, la filosofia dei vini Santa Margherita, dove aspetti di finezza e bevibilità, rispetto di vitigno e territorio di provenienza, duttilità di abbinamento e attenzione alle preferenze del consumatore sono il costante riferimento. Ancora una volta Santa Margherita esprime la convinzione che vitigno e terroir di produzione siano indissolubilmente legati. E che ci dev’essere sempre una perfetta rispondenza fra prodotto, tipicità varietale e territorio di provenienza. E´ la prima garanzia data al consumatore. Marzo 2012 www.Santamargherita.com www.Facebook.com/pages/vinisantamargherita twitter.Com/vinismargherita