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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Luglio 2012
SCIENZIATI TROVANO LA PROTEINA CHIAVE NELLO SVILUPPO CARDIACO DELL´EMBRIONE  
 
Bruxelles, 19 luglio 2012 - Due problemi principali influenzano lo sviluppo del cuore dell´embrione: non è un processo semplice ed è facile che si verifichino errori. Alcuni scienziati in Germania potrebbero essere riusciti a risolvere il mistero del perché i bambini possono nascere con difetti cardiaci congeniti. I ricercatori dell´istituto Max Planck di ricerca cardio-polmonare hanno scoperto una molecola che aiuta a regolare la funzione delle cellule staminali del cuore. Le loro scoperte potrebbero aiutare i ricercatori a contenere il numero di difetti cardiaci in futuro ma potrebbero anche portare a nuovi metodi per stimolare la rigenerazione dei cuori danneggiati negli adulti. Il processo per andare dal punto A al punto Z nello sviluppo di un cuore è lungo. Le cellule si dividono e si trasformano in una raccolta di appena un paio di cellule staminali cardiache e poi in una struttura più grande dalla quale si sviluppa il cuore e che comprende gli atri, i ventricoli, le valvole e i vasi coronarici. Praticamente le cellule staminali e i precursori passano attraverso un processo complesso che comprende una divisione cellulare regolata, la migrazione, la differenziazione e la specializzazione delle cellule. Le cellule staminali si disattivano quando lo sviluppo del cuore è completo. Nel loro studio, i ricercatori dell´Istituto Max Planck hanno identificato come sono regolate le fasi fondamentali di questo sviluppo. Prima hanno si sono occupati di trovare i partner di legame per il fattore di trascrizione Isl1, che è caratteristico di un gruppo specifico di cellule staminali cardiache chiamate cellule Isl1+. Nel loro studio, il team ha trovato la Ajuba, un fattore di trascrizione del gruppo delle proteine Lim. "Quindi abbiamo osservato meglio l´interazione tra queste due molecole e siamo arrivati alla conclusione che la proteina Ajuba deve essere un interruttore importante," ha detto Gergana Dobreva, coordinatrice del gruppo di ricerca "Origine dei pedigree delle cellule cardiache" presso l´Istituto Max Planck di ricerca cardio-polmonare. Il team ha valutato gli effetti di un interruttore difettoso sullo sviluppo cardiaco del danio rerio e ha generato un pesce geneticamente modificato privo di una proteina Ajuba funzionante. Secondo i ricercatori, lo sviluppo del cuore del danio rerio era disturbata. Hanno anche osservato una differenza delle dimensioni del cuore. "In quasi tutti i pesci studiati abbiamo osservato un drammatico ingrandimento del cuore," ha detto la dott.Ssa Dobreva. "Se la Ajuba è assente, chiaramente non ci sono altri interruttori che fermano la parte dello sviluppo cardiaco controllata dalla Isl1." Inoltre, hanno scoperto che il cuore è più grande perché ci sono più cellule muscolari cardiache. Il team suggerisce che la Ajuba ha un ruolo fondamentale nella regolazione dell´attività cellulare, si lega alle molecule Isl1 e blocca il loro effetto stimolante. "Una volta capito come viene regolato lo sviluppo cardiaco, conosceremo meglio anche le cause dei difetti cardiaci congeniti e di conseguenza saremo in grado di valutare approcci terapeutici," ha commentato la dott.Ssa Dobreva. "Una possibilità sarebbe ottimizzare la produzione di cellule sostitutive a partire da cellule staminali embrioniche o prodotte artificialmente in laboratorio. Bloccare la Ajuba in queste cellule potrebbe aumentare il loro sviluppo in cellule muscolari cardiache funzionali. Cellule sostitutive sufficienti per curare i pazienti potrebbero essere prodotte in coltura in questo modo." Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck di ricerca cardio-polmonare: http://www.Mpg.de/en    
   
   
USARE LA RICERCA PER DAR FORMA ALLA PRATICA MEDICA  
 
Nicosia, 19 luglio 2012 - Un evento intitolato "Usare la ricerca per dar forma alla pratica medica" ("Using research to inform medical practice") si terrà dal 5 al 7 settembre 2012 a Nicosia, Cipro. La conservazione di dati riguardanti la salute pubblica ha gli stessi problemi di gestione degli altri settori. A causa della complessità e della variabilità dei dati di salute pubblica, costruire modelli è particolarmente difficile. Il workshop presenterà ai partecipanti alcuni principi di biostatistica e di progettazione di ricerca sanitaria. Il termine "biostatistica" comprende in realtà due campi di studio. La parte "bio" si riferisce alla biologia, lo studio delle cose viventi, mentre la parte "statistica" comporta l´accumulo, il monitoraggio, l´analisi e l´applicazione dei dati. La biostatistica è l´uso di procedure statistiche e di analisi nello studio e nella pratica della biologia. Come tale ha molte applicazioni reali e scientifiche. L´evento riunirà amministratori, rappresentanti del mondo accademico e organizzazioni pubbliche coinvolte nella progettazione, l´attuazione, la direzione, il monitoraggio e la valutazione della ricerca sanitaria a Cipro e nei paesi vicini. Per maggiori informazioni, visitare: http://honet.Uncc.edu/index.htm    
   
   
SANITÀ, FORMIGONI: NON ABBIAMO TICKET PIÙ ALTI  
 
Milano, 19 luglio 2012 - "Non è vero, come continua a sostenere qualcuno, che in Lombardia si pagano i ticket sanitari più alti d´Italia. Al contrario, grazie al nostro metodo di calcolo, ci sono risparmi per i cittadini su tutte le ricette fino a 36 euro di valore, che costituiscono il 63 per cento delle prestazioni totali. Ciò significa che due prestazioni su tre costano meno". E´ quanto ha chiarito il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, rispondendo ad alcune domande a margine della conferenza stampa dopo Giunta. "Grazie al nostro metodo - ha proseguito Formigoni - c´è stato anche un miglioramento nell´appropriatezza delle prestazioni più complesse, a volte erogate in maniera impropria". Ricette Sotto 5 Euro - Su tutte le ricette inferiori o uguali a 5 euro di valore non viene infatti richiesto nessun incremento, a differenza della normativa nazionale che applica in maniera indiscriminata la maggiorazione di 10 euro. Per le prestazioni ad alto costo, come ad esempio Tac e Risonanze magnetiche, l´aumento del ticket regionale è comunque fino a un massimo di 30 euro. Farmaceutica - Per quanto riguarda invece la farmaceutica, nel 2011 in Lombardia il ticket complessivo è cresciuto del 18,7 per cento rispetto al 2010, mentre a livello nazionale si è registrato un incremento medio del 24,6 per cento e in alcune regioni, come l´Emilia Romagna, addirittura del 70 per cento. Questo incremento è stato dovuto anche al provvedimento di Aifa di aprile 2011, che ha ridotto i prezzi rimborsati dal Servizio sanitario nazionale dei farmaci cosiddetti ´equivalenti´, ovvero quelli a brevetto scaduto. Molte aziende di fatto non si erano allineate a questa riduzione, facendo ricadere la differenza di spesa sul cittadino. Regione Lombardia è dunque intervenuta a favore degli assistiti con due provvedimenti specifici, a maggio e a luglio del 2011, mettendo a carico del Sistema sanitario regionale la quota che sarebbe ricaduta sui cittadini, cosa che altre Regioni non hanno fatto. Esenzioni - Regione Lombardia ha introdotto da diversi anni fasce di esenzione ulteriori rispetto a quelle previste dalla normativa nazionale, grazie alle quali circa la metà della popolazione lombarda è totalmente esente (circa 5 milioni di cittadini), sia sul fronte delle prestazioni ambulatoriali sia sulla farmaceutica.  
   
   
SALUTE: CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE RICORSO FVG-VENETO SU TICKET  
 
 Trieste, 19 luglio 2012 - La direzione regionale della Salute richiama oggi la sentenza della Corte costituzionale 187/2012 in merito al ticket aggiuntivo sulle prestazioni sanitarie reintrodotto dal decreto legge 98/2011. Le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto hanno impugnato tali disposizioni, contenute nell´articolo 17 del decreto-legge n.98 del 2011, "Razionalizzazione della spesa sanitaria", che dettano misure in materia di compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie (il cosiddetto ticket). La Regione Friuli Venezia Giulia ha impugnato, in particolare, l´art.17, comma 1, lettera d) e comma 6 del decreto legge 98/2011. L´art.17, comma 1, lettera d) prevede che, nel caso in cui non sia stata raggiunta un´intesa tra lo Stato e le Regioni entro il 30 aprile 2012, a decorrere dall´anno 2014 siano introdotte, con regolamento statale, misure di compartecipazione sull´assistenza farmaceutica e sulle altre prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale. Tali misure di compartecipazione sono aggiuntive rispetto a quelle eventualmente già disposte. La Corte costituzionale ha accolto l´eccezione della Regione Friuli Venezia Giulia. La Consulta ha sancito infatti il principio secondo cui le misure di compartecipazione non possono essere unilateralmente introdotte con regolamento statale ma solo previo confronto con le Regioni. La Regione Friuli Venezia Giulia ha altresì impugnato l´art.17, comma 6 laddove introduce il ticket di 10 euro per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale per gli assistiti non esentati e il ticket di 25 euro per le prestazioni erogate in regime di pronto soccorso ospedaliero non seguite da ricovero. La Corte costituzionale ha respinto tale eccezione in quanto le misure statali in materia di ticket, essendo volte sia a coordinare la finanza pubblica sia a garantire prestazioni essenziali per assicurare il diritto alla salute, trovano applicazione anche nei confronti delle Regioni a Statuto speciale che sostengono autonomamente il costo del proprio sistema sanitario. Alla luce di ciò, si è rivelata corretta la scelta, già assunta nel luglio 2011, osserva la direzione regionale Salute del Friuli Venezia Giulia, di applicare da subito, in via cautelativa, i ticket aggiuntivi, a differenza di altre Regioni che non hanno applicato da subito le nuove disposizioni. Un tanto senza tuttavia tralasciare la possibilità di rivolgersi alla Corte costituzionale per tentare una revisione della norma in senso più favorevole per i cittadini. Salute: Fvg E Veneto Impugnano Decreto Governo Su Costo Ticket Trieste, 19 luglio 2012 - La direzione regionale della Salute richiama oggi la sentenza della Corte costituzionale 187/2012 in merito al ticket aggiuntivo sulle prestazioni sanitarie reintrodotto dal decreto legge 98/2011. Le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto hanno impugnato tali disposizioni, contenute nell´articolo 17 del decreto-legge n.98 del 2011, "Razionalizzazione della spesa sanitaria", che dettano misure in materia di compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie (il cosiddetto ticket). La Regione Friuli Venezia Giulia ha impugnato, in particolare, l´art.17, comma 1, lettera d) e comma 6 del decreto legge 98/2011. L´art.17, comma 1, lettera d) prevede che, nel caso in cui non sia stata raggiunta un´intesa tra lo Stato e le Regioni entro il 30 aprile 2012, a decorrere dall´anno 2014 siano introdotte, con regolamento statale, misure di compartecipazione sull´assistenza farmaceutica e sulle altre prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale. Tali misure di compartecipazione sono aggiuntive rispetto a quelle eventualmente già disposte. La Corte costituzionale ha accolto l´eccezione della Regione Friuli Venezia Giulia. La Consulta ha sancito infatti il principio secondo cui le misure di compartecipazione non possono essere unilateralmente introdotte con regolamento statale ma solo previo confronto con le Regioni. La Regione Friuli Venezia Giulia ha altresì impugnato l´art.17, comma 6 laddove introduce il ticket di 10 euro per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale per gli assistiti non esentati e il ticket di 25 euro per le prestazioni erogate in regime di pronto soccorso ospedaliero non seguite da ricovero. La Corte costituzionale ha respinto tale eccezione in quanto le misure statali in materia di ticket, essendo volte sia a coordinare la finanza pubblica sia a garantire prestazioni essenziali per assicurare il diritto alla salute, trovano applicazione anche nei confronti delle Regioni a Statuto speciale che sostengono autonomamente il costo del proprio sistema sanitario. Alla luce di ciò, si è rivelata corretta la scelta, già assunta nel luglio 2011, osserva la direzione regionale Salute del Friuli Venezia Giulia, di applicare da subito, in via cautelativa, i ticket aggiuntivi, a differenza di altre Regioni che non hanno applicato da subito le nuove disposizioni. Un tanto senza tuttavia tralasciare la possibilità di rivolgersi alla Corte costituzionale per tentare una revisione della norma in senso più favorevole per i cittadini.  
   
   
DOLORE DA CANCRO: ONCOLOGI E PAZIENTI CHIEDONO L’USO DI FARMACI PIU’ APPROPRIATI E CON MENO EFFETTI COLLATERALI  
 
Milano, 19 Luglio 2012 – Da un lato, il desiderio dei pazienti di ricevere cure più efficaci e una maggiore attenzione da parte di medici e Istituzioni; dall’altro, la necessità espressa dagli oncologi di terapie con minori effetti collaterali e di farmaci oppioidi a dosaggi più elevati, per rispondere in maniera più adeguata alle esigenze antalgiche dei propri assistiti. E ancora: per 6 pazienti su 10 il dolore, specie moderato-severo, incide sulla qualità della vita, limitandone le attività, mentre un terzo degli intervistati lamenta disturbi derivanti dalla terapia in atto. Secondo 6 specialisti su 10, inoltre, oggi si ricorre ancora troppo poco ai medicinali oppiacei, rispetto a quanto accade con i Fans. Questo, in sintesi, il quadro che emerge da un’indagine svolta a livello nazionale, nel periodo Maggio–giugno 2012, dall’Istituto di ricerca Demoskopea per conto del Centro Studi Mundipharma, su un campione di 200 oncologi e 200 pazienti oncologici (60% donne, età media 44 anni). Scopo della survey: verificare la prevalenza e le modalità di gestione del dolore da cancro, ma anche le problematiche e i bisogni evidenziati dagli specialisti e dai pazienti. Il dolore cronico costituisce una presenza importante nella vita di coloro che soffrono di una patologia neoplastica: secondo quanto affermano gli specialisti, oltre la metà dei pazienti (54%) convive con la sofferenza fisica, nel 68% dei casi di intensità moderata-severa. Cancro al colon-retto, al seno e al polmone le tipologie di tumore più diffuse. Tra gli oncologi, 8 su 10 dichiarano di misurare sempre la sintomatologia dolorosa, utilizzando come primo strumento la scala numerica da 0 a 10. Il dato èin parziale contrasto con quanto emerso dalle interviste ai pazienti, un terzo dei quali lamenta il fatto che il proprio medico generalmente non misuri l’intensità del dolore. Inoltre, quasi 1 malato su 3 con dolore severo rivela di non ricevere alcun trattamento antalgico. E per quanto riguarda i farmaci?Per il controllo del dolore cronico moderato, gli oppioidi vengono impiegati in monoterapia dal 26% degli oncologi, mentre il 54% li somministra in associazione a farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans). Il quadro prescrittivo cambia, quando il clinico deve trattare un dolore severo: in questo caso, in accordo con le Linee Guida internazionali, nell’83% dei casi la terapia di prima linea è costituita quasi esclusivamente da oppioidi forti, mentre è marginale (11%) la loro associazione con Fans. Le risposte dei pazienti rileverebbero inveceun elevato ricorso agli antinfiammatori (45%, da soli o in associazione a oppiacei), prescritti soprattutto dal medico di famiglia, contro il 34% di oppioidi (da soli o in associazione a Fans), il cui impiego è diffuso in particolare tra coloro che affrontano il problema con lo specialista. Nel trattamento del dolore cronico, sia moderato che severo, gli oncologi dichiarano un buon livello di soddisfazione circa l’efficacia degli oppioidi, in particolare di quelli forti, mentre il giudizio sui Fans è più contenuto. Un’ulteriore riprova arriva dall’atteggiamento adottato dai clinici in caso di effetto analgesico non ottimale: fino al 63% di chi prescrive oppioidi forti, infatti, tende ad aumentarne il dosaggio piuttosto che passare ad un’altra classe farmacologica; al contrario, nel caso dei Fans si registra uno switch terapeutico che raggiunge il 63% dei casi. Insoddisfatto degli antinfiammatori ancheil 39% dei pazienti, mentre un complessivo 85% conferma l’efficacia degli oppiacei. La presenza di effetti collaterali derivanti dai trattamenti terapeutici in atto viene evidenziata da entrambi i campioni, benché il loro impatto sulla qualità di vita sia sottostimato dai medici, rispetto a quanto segnalato dai malati. In particolare, questi ultimi lamentano la comparsa di disturbi gastrici, costipazione e sonnolenza. Nel complesso, l’esigenza più avvertita dagli oncologi per un miglior controllo del doloreè di poter contare sumedicinali meno “invasivi” (54%) e, nel caso degli oppioidi, potersi avvaleredi farmaci con dosaggi superiori rispetto a quelli oggi disponibili (48%). Cure con minori effetti collaterali sono anche tra i desiderata dei pazienti, insieme alla richiesta di terapie più efficaci e di un maggiore supporto da parte dei clinici e delle Autorità sanitarie. “Abbiamo ritenuto importante promuovere questa indagine – spiega Marco Filippini, Direttore del Centro Studi Mundipharma - per contribuire a fare luce su un aspetto rilevante legato alle diverse forme di neoplasia, il dolore. Se l´esperienza di un tumore è di per sé devastante, diventa un dovere morale di tutti gli addetti ai lavori fare il possibile per alleviare ai malati oncologici l’incubo della sofferenza fisica, inutile e crudele. La ricerca ha evidenziato che occorre ancora insistere sulla formazione dei clinici e sulla comunicazione ai cittadini, sia per promuovere la conoscenza della Legge 38, sia per favorire un approccio terapeutico più appropriato al dolore neoplastico, in grado di garantire a questi pazienti l’assistenza e l’attenzione cui hanno diritto”. Ma quali sono i dati emersi sul livello diinformazione circa gli oppioidi e la Legge 38? Il 64% degli oncologi ritiene che in Italia manchi un’adeguata conoscenza di questi farmaci, il 62% giudica il loro impiego sottodimensionato a favore dei Fans e un complessivo 87% segnala di aver incontrato resistenze (spesso 33%, qualche volta 54%) presso i medici di medicina generale nel prescriverli. Uno scenario confermato anche dalle risposte dei pazienti: quasi la metà, infatti, ignora che cosa siano gli oppioidi e il 46% conferma la scarsa propensione di certi medici a consigliarli nel trattamento del dolore. Per quanto concerne la Legge 38, solo il 57% degli oncologi e il 14% dei pazienti dichiarano di conoscerla bene: tra i principali vantaggi apportati dalla normativa, il 49% degli specialisti e il 35% degli assistiti indicano la maggiore facilità di prescrizione dei medicinali a base oppiacea. In conclusione, la fotografia che si evince da questa indagine sul trattamento del dolore da cancro mostra una situazione in parte controversa. Se, da un lato, gli specialisti dichiarano una forte attenzione al malato e un comportamento che nel complesso segue le Linee Guida, i pazienti rivelano un quadro più eterogeneo e meno idilliaco, soprattutto per quanto riguarda la misurazione costante del dolore, i farmaci prescritti e l’impatto reale che la sofferenza fisica ha sulla qualità di vita. Su un aspetto, però, entrambi i campioni concordano: la reticenza dei medici, e in particolare dei generalisti, a fornire un’adeguata informazione sugli oppioidi e a prescriverli.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI ALL´INAUGURAZIONE DEI NUOVI REPARTI AL "PUGLIESE" DI CATANZARO  
 
Catanzaro, 19 luglio 2012 - Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti è intervenuto, ieri mattina, all´Ospedale "Pugliese" di Catanzaro all´inaugurazione dei reparti di pediatria e chirurgia pediatrica, sede del Centro di chrirurgie pediatriche, nell´ambito del programma "Bambino Gesù Calabria" . Scopelliti, nel corso del suo intervento h, tra l´altro, evidenziato che ´´In Calabria qualcosa sta cambiando se si pensa che a meno di quattro mesi dall´accordo presentato con il Bambino Gesù, arriviamo al risultato di oggi. L´inaugurazione di oggi è l´esempio di una classe politica capace di mettere in campo esperienze costruttive. Il nostro intento è quello di aggredire l´emigrazione sanitaria ma anche di creare delle eccellenze per il bene di tutti i calabresi e le cifre portate qui dal Presidente del "Bambino Gesù" Giuseppe Profiti sono una chiara prova. Noi vogliamo continuare in questa direzione continuando ad avere come primario obiettivo la salvaguardia del bene collettivo ed il diritto alla salute di tutti. La politica si è sempre dimenticata di chi non vota ed i bambini non votano. Oggi abbiamo dimostrato, invece, che la politica, quando vuole, sa anche essere attenta e rispondente alle esigenze che provengono dalla gente".  
   
   
TERREMOTO/EMILIA DA OTTOBRE ESENZIONE DAL TICKET SOLO AI CITTADINI CON UN DANNO CERTIFICATO.  
 
 Bologna, 19 luglio 2012 – L’esenzione dal ticket per tutti i cittadini residenti nei Comuni terremotati è stata una scelta dettata dall’emergenza e dalla necessità di non aggiungere disagi e ulteriori adempimenti burocratici alle persone colpite dal sisma. Alla fine di settembre sarà completato il sistema di certificazione dei danni e da ottobre sarà possibile utilizzare questi dati per limitare l’esenzione solo a chi ha avuto un danno puntuale, cioè a chi è ancora senza casa e a chi ha perso il lavoro a causa del sisma. Lo ha spiegato il 17 luglio l’assessore regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti, intervenendo nella Commissione Sanità dell’Assemblea legislativa. “La sanità regionale ha dato una risposta assolutamente straordinaria per fare fronte alle emergenze causate dal terremoto, un lavoro corale che ha coinvolto gli stessi operatori dei territori colpiti, che ricordiamo erano a loro volta terremotati, e tutto il sistema sanitario regionale – ha detto l’assessore Lusenti – L’esenzione per i cittadini che vivono nei territori terremotati ci costa 2,2 milioni di euro al mese, ma da ottobre questo beneficio rimarrà solo per chi risulta effettivamente danneggiato”. Non è l’unico costo che la sanità regionale dovrà sopportare a causa del sisma. “Nelle prossime settimane - ha continuato Lusenti – dovremo affrontare il problema delle strutture ospedaliere, degli ambulatori e delle residenze sanitarie che non solo hanno avuto danni e che devono essere consolidate, ma che devono essere ripristinate e certificate secondo le norme sismiche più recenti: circa 650 posti letto sono andati persi dal giorno del terremoto”. Per quanto riguarda la spesa corrente altro tema importante riguarda le persone non autosufficienti. “Sono circa 450 gli anziani che erano già prima del sisma ospiti di strutture protette che sono state evacuate e che sono stati ricollocati in altre strutture della regione – ha detto l’assessore – ma dal 20 di maggio dobbiamo provvedere anche a circa 1500 anziani fragili, che prima del terremoto abitavano a casa propria, seguiti in parte dalle famiglie e in parte dall’assistenza domiciliare, che di colpo si sono dovuti istituzionalizzare in una residenza sanitaria. Anche questo ha un costo per la Regione, di circa 150 mila euro al giorno. Le aziende territoriali rendicontano puntualmente questi costi aggiuntivi, coinvolgendo anche il Dicomac della Protezione civile – ha concluso Lusenti - ma non è ancora chiaro quanto di questi costi graverà sul Sistema sanitario regionale e quanto sul fondo del terremoto”.  
   
   
SANITÀ, I SINDACI DELLA SDS NORD-OVEST ALLA REGIONE TOSCANA “CHIAREZZA SUL FUTURO O SI CHIUDE". “SOLO L’INTEGRAZIONE PUÒ GARANTIRE UN FUTURO AI SERVIZI SOCIOSANITARI TERRITORIALI”  
 
Firenze, 19 luglio 2012 - Se dalla Regione non arriveranno risposte certe e atti concreti sull’attuazione delle leggi che regolano le politiche per la salute, i sindaci della Società della Salute Nord Ovest sono pronti a concludere definitivamente un’esperienza che ha consentito di ridurre le spese in anni di crisi e di rivelarsi uno dei più solidi e avanzati esempi d’integrazione socio-sanitaria della Toscana. È quanto afferma il documento inviato alla Regione dall’assemblea dei sindaci degli otto comuni della Sds Zona Fiorentina Nord Ovest, che denuncia uno “smarcamento della Regione dalla sua creatura, lasciata a sé stessa, politicamente orfana e senza sostegno”, che va ad aggiungersi alle difficoltà economiche strutturali causate dall’azzeramento dei fondi nazionali. “Solo l’integrazione può far sopravvivere i servizi sociosanitari territoriali in tempi di crisi, invece vediamo che i processi di riorganizzazione hanno visto un crescente accentramento delle funzioni”, sostengono i sindaci di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Lastra a Signa, Scandicci, Signa e Vaglia. Per poter proseguire l’esperienza della Società della Salute - prosegue il documento - è indispensabile attuare almeno una parte delle disposizioni previste dalle leggi regionali 40/2005 e 66/2008 in termini trasferimento alla Sds delle risorse sulla disabilità e la non autosufficienza. “La nostra volontà non era certo quella di utilizzare risorse della sanità per farne chissà che cosa, ma di mettere a disposizione la nostra maggior conoscenza del territorio e dei bisogni dei cittadini per una migliore e più efficiente organizzazione dei servizi, a fronte della riduzione delle risorse e comunque nell’ottica dell’appropriatezza, dell’efficacia e della equità”. “Proseguiremo il nostro lavoro fino alla redazione del Piano integrato di salute prevista entro il novembre prossimo - concludono i sindaci nel documento - in assenza di novità entro quel termine, il Piano sarà anche il testamento politico del consorzio”  
   
   
SICILIA: CAMPAGNA DI INFORMAZIONE CONTRO ABUSO DI ALCOOL E TABACCO  
 
Palermo,19 luglio 2120 - La Commissione tecnica sulla tossicodipendenza ha predisposto, su disposizione assessoriale, un nuovo bando per la presentazione di progetti indirizzati ai ragazzi che frequentano la scuola dell´obbligo, volti alla prevenzione dell´uso di alcool, tabacco e delle nuove dipendenze patologiche. "E´ importante - sottolinea l´assessore regionale per le Politiche sociali, Giuseppe Spampinato - che i nostri ragazzi siano informati sull´alto rischio dovuto al consumo di alcool, tabacco e che l´abuso dei cosiddetti energy drink generano un mix di sostanze psicoattive di primo accesso al consumo di droghe". Per la campagna di informazione nelle scuole saranno impiegati circa due milioni e mezzo di euro derivanti da economie che si sono verificate nel corso degli anni su progetti inerenti la tossicodipendenza. L´avviso prevede che siano le scuole pubbliche statali di istruzione secondaria di I° grado, sia singolarmente che in forma di partenariati, a presentare i progetti con l´indicazione specifica delle azioni di prevenzione da perseguire e di educazione alla tutela della salute nelle scuole e di contrasto alla diffusione di nuove dipendenze patologiche. La formazione sara´ attuata dalle Universita´ siciliane a seguito di un protocollo stipulato tra l´assessorato e l´ateneo di Palermo che e´ stato individuato quale soggetto capofila e sede amministrativa. Le domande di finanziamento, con allegato il progetto corredato da una dettagliata articolazione dei costi, devono pervenire, entro le ore 12, del primo ottobre al Servizio 5 dell´assessorato regionale della Famiglia (via Trinacria a Palermo). L´avviso completo sara´ pubblicato nel portale della Regione siciliana (link dipartimento famiglia e politiche sociali).  
   
   
FRUTTA DELLA MAREMMA AGLI OSPEDALI DI PISA E LUCCA E ALLE RSA DI LIVORNO.  
 
 Firenze, 19 luglio 2012 – Meloni, susine, pesche gialle e pesche noci, pere dell’Etruria: è partita con una trentina di quintali a settimana la sperimentazione della fornitura di frutta e verdura toscana nelle mense di ospedali e residenze per anziani della regione. Prevista da un protocollo d’intesa firmato il 2 luglio scorso alla presenza dell’assessore all’agricoltura della Regione, Gianni Salvadori, l’iniziativa coinvolge le organizzazioni professionali agricole, le centrali cooperative, alcune cooperative e imprese della ristorazione attive nel settore delle mense ospedaliere e scolastiche, come Alisea Ristorazione e Cir Food Divisione Eudania. “Abbiamo cominciato – spiega l’amministratore delegato di Alisea Ristorazione, Sandro Bellini – con gli ospedali Cisanello (Pisa), Campo di Marte (Lucca) e le Rsa di Livorno. Nei prossimi giorni contiamo di allargare la distribuzione anche ad Empoli, a Volterra e nelle Rsa e Case di cura e riposo di Firenze. La frutta che abbiamo distribuito finora viene dalla Maremma e, oltre a meloni, susine e pesche, c’è anche una varietà di pere che sono tipiche della zona. Nei prossimi giorni – conclude Bellini – aggiungeremo alla frutta anche i pomodori, le zucchine ed eventualmente altre verdure di stagione.” Soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori. “Sono contento – afferma- che le buone pratiche che abbiamo voluto incentivare con il protocollo firmato il 2 luglio abbiano preso il via e che le persone ricoverate negli ospedali e nelle Rsa abbiano potuto gustare frutta fresca e saporita della nostra regione. Contiamo di allargare il più possibile l’operatività in modo da fornire le strutture di tutta la regione e anche di ampliare le zone di provenienza, sempre toscane, della frutta e della verdura”.  
   
   
REMBRANDT INCIDERE LA LUCE I CAPOLAVORI DELLA GRAFICA  
 
Trieste, 19 luglio 2012 - Dopo il grande successo di pubblico e critica riscosso alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia la mostra Rembrandt. Incidere la luce. I capolavori della grafica sarà ospitata negli splendidi spazi delle Scuderie del Castello di Miramare a Trieste, dal 7 luglio al 7 ottobre 2012. L’iniziativa, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività culturali - Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici e Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia - in collaborazione con i Musei Civici di Pavia, è curata da Laura Aldovini e prodotta e organizzata da Alef-cultural project management. L’esposizione presenta la produzione grafica del grande artista olandese, Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Leida, 1606 - Amsterdam, 1669), celebre pittore, ma anche e soprattutto geniale incisore che, attraverso una grande varietà di soggetti, una straordinaria perizia tecnica e un inconsueto uso della luce, ha realizzato circa trecento stampe di forte impatto emotivo. In mostra quaranta incisioni - tra autografe dell’artista e alcuni fogli di bottega - tutte provenienti dalla Collezione Malaspina, una delle raccolte di maggiore valore di tutto il territorio nazionale che conta oltre 5000 fogli di grande prestigio e che costituisce il nucleo fondante dei Musei Civici di Pavia. Il percorso espositivo presenta anche tre opere di Albrecht Dürer (1471-1528), al fine di mostrare l’influenza del celebre maestro tedesco su Rembrandt e affiancare due artisti che, seppure distanti cronologicamente e tecnicamente, sono da considerarsi i più grandi incisori di tutti i tempi. Il visitatore potrà ammirare alcuni dei capolavori di Rembrandt tra cui una serie dei suoi famosi ritratti e autoritratti come il Ritratto di Jan Six (1647), l’Autoritratto con la sciarpa al collo (1633) o l’Autoritratto alla finestra (1648), prova di una forte capacità di introspezione psicologica, nonché le celeberrime scene sacre come La morte della Vergine (1639) o La stampa dei cento fiorini (1649 ca.) e anche esempi di opere rimaste ancora oggi enigmatiche nel loro significato, come quella conosciuta con il titolo Il Faust (1652 ca.). Dopo la mostra “Cranach, Tintoretto, Bernini” che nella scorsa stagione artistica ha presentato le opere della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste al pubblico delle Scuderie del Castello Visconteo, prosegue quindi la collaborazione culturale tra i Musei Civici di Pavia e il Museo Storico del Castello di Miramare a Trieste che, in questa occasione, accoglierà le opere del Maestro olandese provenienti dalla collezione pavese. Un evento importante che contribuirà ad arricchire l´offerta culturale del Castello di Miramare e consentirà al pubblico di ammirare gli affascinanti spazi delle Scuderie progettate da Carl Junker, su incarico di Massimiliano d’Asburgo, e costruite tra il 1856 e il 1860. Il Castello di Miramare e il suo Parco sorgono per volontà dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo che decide, attorno al 1855, di farsi costruire alla periferia di Trieste una residenza consona al proprio rango, affacciata sul mare e cinta da un esteso giardino. Affascinato dall’impervia bellezza del promontorio di Grignano, uno sperone carsico a dirupo sul mare, quasi privo di vegetazione, Massimiliano ne acquista vari lotti di terreno verso la fine del 1855. La posa della prima pietra del Castello avviene il 1° marzo 1856. Alla Vigilia del Natale del 1860 Massimiliano e la consorte, Carlotta del Belgio, prendono alloggio al pianoterra dell’edificio, che a quella data presenta gli esterni del tutto completati, mentre gli interni lo sono solo parzialmente, in quanto il primo piano è ancora in fase di allestimento. L’edificio, progettato dall’ingegnere austriaco Carl Junker, si presenta in stile eclettico come professato dalla moda architettonica dell’epoca: elementi tratti dai periodi gotico, medievale e rinascimentale, si combinano in una sorprendente fusione, trovando diversi riscontri nelle dimore che all’epoca i nobili si facevano costruire in paesaggi alpestri sulle rive di laghi e fiumi. Nel Castello di Miramare Massimiliano attua una sintesi perfetta tra natura e arte, profumi mediterranei e austere forme europee, ricreando uno scenario assolutamente unico grazie alla presenza del mare, che detta il colore azzurro delle tappezzerie del pianoterra del Castello, e ispira nomi e arredi di diversi ambienti. La realizzazione degli interni reca la firma degli artigiani Franz e Julius Hofmann: il pianoterra, destinato agli appartamenti privati di Massimiliano e Carlotta, ha un carattere intimo e familiare, il primo piano è invece quello di rappresentanza, riservato agli ospiti che non potevano non restare abbagliati dai sontuosi ornati istoriati di stemmi e dalle rosse tappezzerie con il simboli imperiali. Www.rembrandtmiramare.com    
   
   
PORTARE ALLA LUCE LE OPERE D´ARTE  
 
 Bruxelles, 19 luglio 2012 - La storia d´Europa non è contenuta solo sui libri di storia ma anche nelle grandi opere d´arte. Le persone di tutto il mondo viaggiano in diverse città europee per ammirare questi capolavori, creati da artisti come Hogarth, Brandl o El Greco. Anche se gli esperti fanno del loro meglio per proteggerli, il tempo non è clemente e quindi è soessi necessario restaurare le opere d´arte. Durante questa procedura, si usano spesso laser per sbriciare passivamente sotto la polvere e la sporcizia accumulatasi nei secoli. Si sono usati anche scanner digitali e gli scienziati sono riusciti persino a vedere le sopracciglia della Mona Lisa, dipinta da Leonardo da Vinci. Adesso un team di ricercatori italiani ha sviluppato un nuovo strumento di imaging in grado di catturare caratteristiche altrimenti non rilevabili a occhio nudo o con le attuali tecniche di imaging, migliorando ulteriormente il procediemento di restauro. "Si tratta, a quanto ci risulta, della prima volta che questa tecnica viene applicata alle opere d´arte," ha detto Dario Ambrosini dell´Università dell´Aquila in Italia, uno degli autori dell´articolo. "Questo nuovo metodo rappresenta uno strumento potente ma sicuro per la diagnostica delle opere d´arte." La tecnica si basa sul fatto che tutti gli oggetti emettono una certa radiazione infrarossa. A seconda della temperatura, alcuni materiali brillano di più in una lunghezza d´onda rispetto a un´altra. A normale temperatura ambiente, i dipinti di solito emettono più energia alle lunghezze d´onda infrarosse più lunghe (42%) rispetto agli infrarossi medi (1,1%). Il sistema laser è conosciuto come semi-riflettografia termica (Tqr) ed è in grado di creare immagini rivelatorie usando la luce riflessa della parte degli infrarossi medi dello spettro (da tre a cinque micrometri di lunghezza d´onda). Questo permette loro di studiare dettagli complessi, analizzare pigmenti e cercare piccoli difetti non visibili a occhio nudo. I ricercatori dell´Università dell´Aquila, dell´Università di Verona e dell´Istituto nazionale di ottica di Firenze sono riusciti a dimostrare il sistema Tqr su due famose opere d´arte: gli affreschi degli Zavattari nella Cappella di Teodolinda e "La Ressurezione" dell´artista italiano del Rinascimento, Piero della Francesca. I ricercatori hanno descritto il loro lavoro in un articolo recentemente pubblicato sulla rivista liberamente accessibile Optics Express della Optical Society (Osa). L´imaging tradizionale a infrarossi, come la termografia, rileva piccole differenze di temperatura dovute alla pigmentazione sulla superficie dei dipinti. Queste mappe termiche si possono usare durante un restauro per rilevare difetti interni che non sono evidenti alla luce visibile. Il sistema di imaging Tqr, però, usa una tattica molto diversa e non rileva per niente il calore emesso dai dipinti, in effetti cerca di minimizzarlo. Il sistema Tqr funziona un po´ come un radar, ma con la luce. Proietta una debole luce a infrarossi medi sulla superficie del dipinto e registra la luce riflessa verso una macchina fotografica. Nel primo test su una piccola sezione degli affreschi degli Zavattari nella Cappella di Teodolinda, il sistema Tqr ha mostrato dettagli che i precedenti studi ottici e infrarossi vicini non avevano visto. "Il nostro sistema identifica facilmente vecchi restauri nei quali decorazioni dorate che non erano state viste sono state semplicemente ridipinte," ha detto l´autrice principale Claudia Daffara dell´Università di Verona. "Il sistema Tqr si è rivelato molto migliore per visualizzare le armature su alcuni dei soggetti dell´affresco." Per studiare meglio le potenzialità del sistema Tqr i ricercatori hanno studiato anche un dipinto conosciuto come "La Resurrezione" di Piero della Francesca. Il sistema Tqr ha identificato caratteristiche interessanti, come ritocchi molto riflettenti di precedenti restauri, tutto ciò durante il suo funzionamento nelle normali ore di apertura del museo senza interruzioni. La caratteristica più sorprendente è stata una zona intorno alla spada del soldato che è stata dipinta usando due diverse tecniche per l´affresco. Questa sottile distinzione non è stata rilevata dalla fotografia Nir. "Per i dipinti murali l´uso delle regioni degli infrarossi medi rivela dettagli fondamentali," ha detto la dott.Ssa Daffara. "Questo rende la Tqr uno strumento promettente per lo studio di queste opere d´arte." I ricercatori stanno attualmente facendo dei test per determinare se il sistema Tqr può anche fornire spettri infrarossi della superficie dei dipinti, che potrebbero essere in grado di identificare i pigmenti usati. "Determinare la composizione chimica dei pigmenti è importante per determinare il modo migliore di proteggere e restaurare l´opera d´arte," ha detto la dott.Ssa Ambrosini. Secondo i ricercatori, la Tqr potrebbe avere applicazioni al di là della conservazione dell´arte. "In linea di principio, dovrebbe funzionare ogni volta che desideriamo differenziare i materiali di superficie," ha detto Ambrosini. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Verona: http://www.Univr.it/jsp/default.jsp  Optics Express: http://www.Opticsinfobase.org/oe/home.cfm    
   
   
GIANNI BERSEZIO - LE VITE SOGNATE  
 
Aosta, 19 luglio 2012 - L’assessore all’istruzione e cultura, Laurent Viérin, inaugurerà, venerdì 27 luglio 2012, alle ore 18, nella sala espositiva Hôtel des États di Aosta, la mostra dedicata alle opere di Gianni Bersezio, dal titolo Le vite sognate. L’esposizione propone al pubblico sedici tavole polimateriche di grandi dimensioni, che sembrano richiamare la grande stagione delle sperimentazioni artistiche del Novecento, dal Dada alla Pop Art statunitense, da Robert Rauschenberg a Edward Hopper. Le opere sono realizzate a tecnica mista, utilizzando carta di giornale, fili metallici e altri materiali, accostati e inseriti nelle campiture di colore con risultati di grande forza espressiva. Gli ambiti in cui si è cimentato nel corso degli anni Gianni Bersezio, pittura, scultura e grafica pubblicitaria, confluiscono in questa nuova interessante fase creativa dell’autore. «È per noi un vero piacere - dichiara l’Assessore Laurent Viérin - presentare al pubblico la mostra di Gianni Bersezio, cuneese di nascita ma valdostano d’adozione, che documenta la vivacità artistica e il desiderio dell’autore di percorrere sempre nuove strade nell’ambito dell’arte, con uno stile personale che potrà sicuramente interessare il visitatore. Anche questa iniziativa rientra nel diversificato calendario di eventi culturali proposto dall’Assessorato che, assieme al patrimonio culturale, materiale e immateriale, fa della Valle d’Aosta una meta di sicuro interesse per il turismo culturale e che invitiamo anche i residenti a scoprire e riscoprire.» Nato a Saluzzo nel 1943, Gianni Bersezio compie gli studi presso il Liceo artistico dell’Accademia Albertina di Torino e nel 1967 ottiene il diploma di abilitazione all’insegnamento del disegno. Nel 1986 si trasferisce in Valle d’Aosta dove continua a dedicarsi all’attività artistica. Socio della Promotrice delle Belle Arti di Torino, nella sua carriera ha realizzato numerose mostre di pittura e oltre trenta manifesti pubblicitari. Artista poliedrico, pittore, scultore e grafico pubblicitario, Gianni Bersezio ha collaborato con importanti case editrici francesi realizzando progetti grafici di rilievo. La mostra, che sarà visitabile fino al 4 novembre 2012, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Duc, che contiene la riproduzione di tutte le opere in mostra e i testi critici di Daria Jorioz e Valentina Loiero, in vendita al prezzo di 15,00 euro. L’ingresso alla mostra è libero.  
   
   
SPORT: INTERNAZIONALI TENNIS CORDENONS MANIFESTAZIONE TOP  
 
 Trieste, 19 luglio 2012 - "Nel tempo gli internazionali di tennis del Friuli Venezia Giulia, che si disputano sui campi in terra rossa di Cordenons, sono diventati un punto di riferimento a livello internazionale. Ed è proprio per questo motivo e per la serietà organizzativa della manifestazione che abbiamo ritenuto di mettere in sicurezza l´evento, garantendo quindi una progettualità pluriennale del torneo". Non ha dubbi l´assessore regionale allo Sport, Elio De Anna, sulla validità e ritorno di immagine per il Friuli Venezia Giulia dell´Atp Challenger Friuladria - Credit Agricole tennis cup che si svolgerà a Cordenons dall´11 al 19 agosto. Il torneo, con i suoi 85 mila dollari di montepremi, è il terzo in Italia per prestigio e valore della posta in palio per i giocatori. I dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa svoltasi al circolo dell´Eurosporting, la società organizzatrice del torneo, del presidente Edi Raffin. Come ricordato da Raffin, ci sono già top players del circuito internazionale che hanno confermato la loro presenza. Tra questi gli italiani Polito Starace (27 al mondo nel 2007) e Simone Bonelli (già 34. Al mondo) ma la stella sarà l´argentino Juan Ignacio Chela, giunto ai quarti di finale al Roland Garros dello scorso anno e numero 15 al mondo. Tra le wild card anche quella del cileno Nicholas Massu, che nel 2004 raggiunse la sua migliore prestazione posizionandosi al 9 posto nella classifica Atp. Lo scorso anno il torneo di Cordenons ha avuto nell´arco del periodo di svolgimento, ben 1 milione di contatti nel sito mentre gli spettatori che hanno seguito dal vivo l´evento sono stati oltre 20 mila. Numeri, questi, che posizionano gli Internazionali del Friuli Venezia Giulia ai vertici della manifestazioni top alle quali la Regione garantisce il proprio sostegno. "Grazie anche al supporto dell´assessore Ciriani - ha detto De Anna nel corso della conferenza stampa - abbiamo portato l´evento in tabella garantendo così agli organizzatori una progettualità pluriennale. Ciò che ruota attorno alla manifestazione produce due ritorni immediati: il primo è a favore del tennis perché su questi campi in terra rossa, visto il calibro dei giocatori, lo spettacolo è assicurato. Il secondo è economico, perché così tanta gente presente consente di dare respiro al commercio locale. Per cui questa è una manifestazione sportiva il cui valore e importanza nessuno metterà mai in discussione". Infine un messaggio rivolto al Coni e alle federazioni sportive. "Queste due realtà - ha detto De Anna - non possono chiedere contributi economici alla Regione per svolgere attività poiché lo devono fare con i soldi che il Coni nazionale trasferisce loro. Spetta quindi alle società sportive attingere ai fondi regionali, anche se a volte è forse meglio spendere un po´ meno per le medaglie e un po´ di più per l´allestimento della manifestazione. Non è infatti la medaglia o l´agonismo che premia l´atleta quanto invece la pratica di una disciplina e il suo valore formativo".  
   
   
OLGA TOBRELUTS – NUOVE MITOLOGIE ANTICO OSPEDALE DEI BATTUTI, SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PN) 19 LUGLIO – 30 SETTEMBRE 2012 A CURA DI ARKADYI IPPOLITOV  
 
 San Vito al Tagliamento (Pn), 19 luglio 2012 - Il Comune di San Vito al Tagliamento propone per l’estate 2012 la grande mostra dell’artista di San Pietroburgo Olga Tobreluts. La mostra sarà curata da Arkadyi Ippolitov che fa parte dello staff dell’Ermitage di San Pietroburgo. Olga Tobreluts nasce nel 1970 a San Pietroburgo. Studia computer grafica nella città natale e nel 1989, all’Insitute Art+com di Berlino; organizza un laboratorio di decorazione nel 1992 a San Pietroburgo, dove apre nel 1998 il Photoartcenter. Un cordone ombelicale lega Olga Tobreluts a San Pietroburgo e alla Novia Akademia, sorta nel 1991come movimento delle teorie hippie del suo guru Timur Novikov. In questa Russia post-sovietica si sono svolte alcune delle indagini più approfondite sull’idea di classicismo nell’arte. Con il ritorno al nome tradizionale della città, gli artisti che ci abitano si sentono sempre più affascinati dall’appartenenza al classicismo, un atteggiamento rafforzato dal patrimonio architettonico che li circonda. Olga Tobreluts ha esposto in Russia, Belgio, Danimarca, Germania, Inghilterra, Francia, Italia, Norvegia, Olanda, Finlandia, Slovacchia in numerose mostre collettive e personali. Nel 1998 ha vinto il secondo premio nella competizione Griffelkunst “Best European Computer graphics” ad Amburgo. L’artista russa, sovvertendo i capolavori del passato con la giustapposizione di celebri sembianze contemporanee, intende sottolineare come il bello, espulso dal mondo dell’arte “alta”, abbia trovato rifugio nello spettacolo popolare e anche nella pubblicità per i beni di lusso. Affascinata dalla tecnologia e dall’elaborazione digitale costruisce le sue immagini impiegando un processo strettamente simile all’uso del campionamento nella musica pop contemporanea. Nel 1999 crea la serie delle Sacre Figure, otto immagini di celebrità contemporanee “progettate” all’interno di lavori di vecchi artisti, come Leonardo di Caprio che diventa il San Sebastiano di Antonello da Messina, Kate Moss e Michael Jackson. Tali giustapposizioni di due diversi tipi di ritratto non solo permettono allo spettatore di contemplare un’immagine ideale ma lo sottopone all’effetto potente dell’arte classica attraverso la creazione di un’illusione. L’arte classica ha implicato sempre l’idealizzazione delle qualità spirituali che sono state riflesse nei ritratti, mentre l’arte del ventesimo secolo se ne è sbarazzata con la materia. La materia è diventata più interessante ed immediata. Ha prodotto una nuova forma di eroismo – sacrificio di se stessi per amore di una vetrina perfetta. Una nuova religione è stata formata in cui possesso/consumo di un prodotto è l’iniziazione, mentre idolo è uno showman/woman abile. Integrare un ideale appartenete alla cultura di massa con l’ideale eterno incarnato in un capolavoro classico enfatizza il legame con l’eternità dell’arte classica ed attiva il senso della bellezza (spesso latente) in una mente contemporanea. Integra il simbolismo, la mitologia greca ed i tabelloni della pubblicità. La sostituzione di un’immagine conosciuta (Leonardo di Caprio) per quella del santo sposta gli accenti semantici dell’illustrazione: la nostra attenzione è disegnata via dal contesto religioso, invece si avvicina alla tragedia di un uomo-idolo per mezzo di mass-media. Ciò è un’immagine del ventesimo secolo con i relativi ideali artificiali ed aspirazioni false. Arkadij Viktorovič Ippolitov, curatore delle opere italiane ad incisione all’Ermitage e uno dei principali curatori della Russia di mostre sia di arte antica che contemporanea, quali ad esempio “Gesù bambino” (esposta all’Ermitage e in Finlandia), “Il Parmigianino nei secoli e nelle arti” (Ermitage e Museo di Belle Arti A.s. Puškin), “Robert Mapplethorpe e la tradizione classicista” (Ermitage, Berlino, Casa della Fotografia di Mosca, Museo Guggenheim di New York), “Lo spazio di Timur” (Ermitage), “Boris Smelov. Retrospettiva” (Ermitage), “Hockney, Hogarth e Stravinskij” (Ermitage), “La Nuova Accademia. San Pietroburgo” (Mosca, Museo della Fondazione culturale Ekaterina”), “Palazzi, rovine e prigioni. Giovanni Battista Piranesi e le fantasie architettoniche italiane del Xviii secolo” e molte altre. Autore di più di ottocento articoli in pubblicazioni periodiche nazionali ed estere, libri e cataloghi. Apertura mostra: Giovedì 19 luglio , Ore 18.00 inaugurazione, Ore 19.00 incontro con Olga Tobreluts e Arkadij Ippolitov. Orari di apertura: giovedì e venerdì 16.00-19.30, sabato e domenica 10.30 – 12.30/16.00 – 19.30, ingressi intero 3 euro, ridotto 2 euro, Visita in altri giorni su prenotazione anticipata: tel. 0434 833295 ufficio beni e attività culturali, tel. 0434 80251 punto di informazioni e accoglienza turistica,  
   
   
VALLE D’AOSTA – JUVENTUS: STORIA DI UN GRANDE AMORE DAI CAMPIONI BIANCONERI AI FENOMENI CELESTI  
 
Aosta, 19 luglio 2012 - Che siano dei fenomeni non vi è dubbio. Che per le loro evoluzioni siano considerati quasi degli alieni è praticamente naturale. Che le loro traiettorie facciano impazzire chi le deve prevedere è pressoché certo. Che ci sia poi qualcuno disposto a studiarli per capirli e capirsi è quasi ovvio. Ma che gli oggetti di queste considerazioni non siano i calciatori della Juve in ritiro a Châtillon non è davvero scontato. Eppure, gli studiosi dell’Osservatorio Astronomico di Saint-barthélemy sono riusciti a sorprenderci anche quest’anno, inventandosi delle visite guidate notturne per scoprire la ‘costellazione dello Scudetto’, visibile alle nostre latitudini unicamente in questo periodo dell’anno. “Ripercorrendo la storia della Juve - spiega Andrea Bernagozzi, coordinatore per le attività di didattica e divulgazione del centro di ricerca – è facile comprendere quanto sia ricca di stelle, di campioni famosi che hanno contribuito a far entrare nella leggenda il nome della società calcistica italiana più conosciuta al mondo. E cinquanta di questi sono ricordati allo Juventus Stadium proprio con una stella celebrativa. Sulla scia di queste osservazioni abbiamo cercato di dare il nostro benvenuto alla Juventus, proponendo ai suoi tifosi la possibilità di osservare una porzione di cielo che accoglie lo Scudo, ossia una costellazione estiva che, per le sue piccole dimensioni, si potrebbe ribattezzare Scudetto”. “I colleghi astronomi non si preoccupino, - prosegue Bernagozzi - non vogliamo rivoluzionare la nomenclatura scientifica: si tratta di un modo scherzoso con cui invitiamo sportivi e tifosi a approfittare della loro permanenza in Valle d’Aosta per avvicinarsi all’astronomia. Infatti le notti buie e terse di questa regione permettono ancora di vedere quelle bellezze del cielo, come gli ammassi stellari dello Scudo, che purtroppo sono impossibili da scorgere in città per colpa dell’inquinamento luminoso”. Le affinità tra l’astronomia e il calcio vanno oltre la ‘costellazione dello Scudetto’, come ricorda il prof. Enzo Bertolini, direttore di Osservatorio Astronomico e Planetario a Saint-barthélemy, tifoso juventino doc: “In cielo ci sono costellazioni e stelle che possiamo associare ad alcune tra le squadre più popolari: l’Aquila per la Lazio e il Lupo per la Roma, il Serpente per l’Inter e Algol, la ‘stella del diavolo’, per il Milan, ovviamente il Toro per il Torino”. Manca la costellazione della Zebra per la Juventus. “Però la costellazione dello Scudo – continua Enzo Bertolini – è ricca di bianchi ammassi di stelle affiancati da nubi di nere polveri cosmiche: sembra quasi che sia scritto in cielo che lo Scudetto non può che essere... Bianconero!”. Durante le visite guidate gli esperti dell’Osservatorio Astronomico, tra cui i ricercatori impegnati in progetti di ricerca nazionali e internazionali, mostreranno come riconoscere a occhio nudo la ‘costellazione dello Scudetto’ e altre costellazioni, puntando i telescopi verso gli oggetti più interessanti come stelle brillanti, stelle doppie, ammassi di stelle e nebulose. Per informazioni e prenotazioni si può visitare il sito www.Oavda.it  e telefonare al numero 0165-770050.