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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 03 Ottobre 2012 |
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TRIBUNALE UE- AIUTI DI STATO AI PRODUTTORI ORTOFRUTTICOLI FRANCESI (330 MILIONI DI EURO) PER REGOLARE IL MERCATO SONO ILLEGITTIMI E DEVONO ESSERE RESTITUITI (T-139/09 E A.)
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Dal 1992 al 2002 alcune organizzazioni francesi di produttori ortofrutticoli hanno ricevuto aiuti versati da un fondo operativo, per un importo stimato dalla Commissione di oltre 330 milioni di euro. I «piani di campagna» in questione miravano ad attenuare gli effetti delle eccedenze temporanee dell´offerta di prodotti ortofrutticoli, a regolare il corso dei mercati mediante un approccio collettivo coordinato e a finanziare azioni strutturali destinate a consentire l´adeguamento di tale settore al mercato. Il fondo era gestito da comitati economici agricoli registrati, che riunivano le organizzazioni dei produttori agricoli a livello regionale. Esso era alimentato per il 30‑50 % mediante contribuzioni volontarie dei produttori. Coloro che non avevano versato tali contributi non potevano beneficiare degli aiuti. Per il resto, il fondo era alimentato dall’Office national interprofessionnel des fruits, des légumes et de l’horticulture (Oniflhor), ente pubblico a carattere industriale e commerciale posto sotto la tutela della Stato francese. Con decisione del 28 gennaio 2009 [1], la Commissione ha ritenuto che gli aiuti costituissero aiuti di Stato illegittimi – non essendole stati notificati – e incompatibili con il mercato comune. Ha dunque ordinato alla Repubblica francese di procedere al loro recupero, con gli interessi, presso i relativi beneficiari. Per la prima volta, la Commissione è stata chiamata ad esaminare se misure finanziate contemporaneamente mediante contributi dello Stato e contributi volontari di operatori di un determinato settore potessero costituire aiuti di Stato, questione alla quale detta istituzione ha risposto in senso affermativo. Tanto la Repubblica francese quanto la Fédération de l´organisation économique fruits et légumes (Fedecom) nonché i Producteurs de légumes de France hanno proposto ricorsi di annullamento contro tale decisione dinanzi al Tribunale. Con le sue sentenze odierne, il Tribunale respinge i ricorsi. Per quanto riguarda la questione se gli aiuti controversi potessero essere considerati risorse statali ed essere così qualificati come aiuti di Stato, malgrado che essi fossero in parte finanziati mediante contributi volontari dei beneficiari, il Tribunale rileva che il criterio pertinente non è l´origine iniziale delle risorse, bensì il livello di intervento dell´autorità pubblica nella definizione delle misure controverse e delle loro modalità di finanziamento. A questo proposito, il Tribunale constata che era l’Oniflhor, ente pubblico posto sotto la tutela dello Stato, il soggetto che decideva in modo unilaterale in merito alle misure finanziate mediante i piani di campagna, alle modalità della loro attuazione e del loro finanziamento. I comitati economici agricoli registrati, pur essendo incaricati di gestire il fondo operativo destinato al finanziamento di tali misure, non disponevano di alcun margine di manovra nella loro applicazione. Il Tribunale sottolinea in particolare il ruolo preponderante svolto in tali comitati dallo Stato, che in essi era rappresentato dal prefetto della regione. Inoltre, il Tribunale rileva che i beneficiari delle misure disponevano soltanto del potere di partecipare o no al sistema così definito dall’Oniflhor, accettando o rifiutando di versare le quote degli operatori fissate da tale ente. La Commissione ha dunque giustamente ritenuto che le misure controverse configurassero aiuti di Stato. Inoltre, il Tribunale respinge gli argomenti dei ricorrenti secondo cui la Commissione non avrebbe sufficientemente motivato la propria decisione ed avrebbe violato il principio del legittimo affidamento dei beneficiari degli aiuti, in quanto costoro li ritenevano compatibili con il diritto dell´Unione. Il Tribunale ricorda che l´affidamento non può essere considerato legittimo quando, come nel caso di specie, l´aiuto è stato messo in esecuzione senza previa notifica alla Commissione. Oltre a ciò, il Tribunale constata che non sussistevano circostanze eccezionali che, anche in assenza di tale notifica, avrebbero potuto giustificare il legittimo affidamento dei beneficiari nel carattere regolare degli aiuti. |
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VINI: OBBLIGO INDICAZIONE ALLERGENI IN ETICHETTA A PARTIRE DALLA CAMPAGNA VITIVINICOLA 2012/2013 L´UE IMPONE DI SEGNALARE L´USO DI ALBUMINA E CASEINA NEL PROCESSO DI VINIFICAZIONE |
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Obbligo di indicare in etichetta se nel processo di vinificazione vengono utilizzati l´albumina dell´uovo o la caseina del latte. E’ quanto prevede, a partire dalla campagna vitivinicola 2012-13 appena iniziata, il regolamento comunitario 579 del 29 giugno 2012. La novità, a tutela del consumatore, contribuisce a portare alla luce i cosiddetti "allergeni nascosti", ovvero sostanze che possono entrare nelle produzioni alimentari o accidentalmente o perché usate come additivi. Nel caso del vino, per esempio, non tutti in effetti sanno che spesso nel processo di vinificazione vengono utilizzati l´albumina dell´uovo o la caseina del latte. Normalmente non se ne trova più traccia al momento dell´imbottigliamento, ma non sempre si può escludere con certezza che non rimangano residui, che potrebbero risultare pericolosi per quanti ne fossero allergici. Le sostanze potenzialmente pericolose e/o allergizzanti che entrano nel ciclo dell’alimentazione umana devono essere rilevabili in laboratorio anche a concentrazioni molto basse e i metodi diagnostici devono essere facilmente utilizzabili sia dagli enti preposti al controllo che dalle aziende alimentari stesse per autocontrollo. Le tecnologie per la diagnostica alimentare sono tra quelle oggetto di potenziali collaborazioni tecnico-scientifiche o imprenditoriali sulle quali si confronteranno i partecipanti al Technology dating di Area Science Park, l’evento di brockeraggio dedicato al settore Food&nutrition che si terrà il 28 settembre 2012 all´Hotel Savoia Excelsior nell’ambito di Trieste Next. All’evento sono previsti circa 350 incontri che impegneranno 120 imprese, centri di ricerca e dipartimenti universitari provenienti da Austria, Croazia, Italia, Serbia, Slovenia e Turchia. Il Technology dating si svolge con la collaborazione di Camera di Commercio di Udine, Enea, Veneto Innovazione e di partner nazionali ed esteri della rete Enterprise Europe Network e il supporto di Trieste Coffee Cluster, Dr. Schär e illycaffe. |
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GRAVE CALO DELL´IMPOLLINAZIONE AVRÀ UN IMPATTO SUI CONSUMATORI: STUDIO |
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Il 66 % delle coltivazioni nel mondo usate per la produzione umana è aiutato dall´impollinazione da parte di insetti come api e sirfidi. Essa inoltre aiuta anche la maggior parte delle specie vegetali selvatiche. Un team internazionale di ricercatori, considerato il perdurare di varie pressioni, ritiene che il futuro non sia roseo per questo ecosistema. Un esempio di questo è il metodo usato dagli agricoltori del Sichuan in Cina per l´impollinazione dei fiori di melo, ottenuta mediante bastoncini impollinatori fatti con piume di pollo e filtri di sigaretta. Questo avviene dopo 3000 anni di agricoltura sostenibile nella zona. Ma la Cina non è sola; varie regioni in tutto il mondo, Europa compresa, stanno vedendo un ecosistema sempre più minacciato. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Step ("Status and trends of European pollinators"), che ha ricevuto quasi 3,5 milioni di euro nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Ue. Dei ricercatori hanno osservato che il numero degli impollinatori e la fornitura di servizi di impollinazione in grandi agroecosistemi temperati e tropicali, che subiscono processi di gestione, sono in grave declino. Questo cambiamento riguarda gli europei in modo significativo poiché, dei 153 miliardi di euro della produzione globale di colture, 22 miliardi sono generate in Europa, e dipendono tutte dall´impollinazione degli insetti. Il risultato finale, essi temono, sono ripercussioni dirette sulla stabilità della produzione alimentare e sui prezzi al consumo. Alla fine, a essere colpita potrebbe essere anche la salute degli europei. I ricercatori hanno segnalato che una minore disponibilità di frutta e verdura per i consumatori potrebbe causare problemi di salute in molte aree in tutto il mondo. L´organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda un consumo minimo di 400 grammi procapite al giorno di frutta e verdura. Studi hanno mostrato che oltre il 50 % delle famiglie europee si attestano al di sotto di questa raccomandazione. Se il problema con gli impollinatori non verrà risolto, indubbiamente questo numero crescerà. "Infine, gli impollinatori selvatici forniscono un contributo inestimabile al mantenimento della diversità delle piante selvatiche," ha detto il professor Ingolf Steffan-dewenter della Università di Würzburg, in Germania. "E, cosa più importante, per garantire l´impollinazione è necessaria un´ampia gamma di impollinatori con diverse preferenze per quanto riguarda i fiori e diversa attività giornaliera e stagionale. Affidarsi soltanto alle api domestiche gestite, che sono anch´esse in declino, è una strategia molto rischiosa. Perciò il mantenimento degli habitat degli impollinatori e l´implementazione di pratiche agro-ambientali per migliorare le risorse delle piante selvatiche e i siti di nidificazione per le api nei paesaggi agricoli è estremamente importante!" Per maggiori informazioni, visitare: Università di Würzburg http://www.Uni-wuerzburg.de/en/home/ Step http://www.Step-project.net/ |
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APERTA LA CASA DEI FORMAGGI DOP DELLA LOMBARDIA |
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Treviglio/bg - Taleggio, Provolone Valpadana, Salva Cremasco e Quartirolo Lombardo: quattro importantissimi prodotti Dop hanno una casa. Uno spazio aperto a Treviglio, in provincia di Bergamo, voluto fortemente dall´Associazione Alti Formaggi, che comprende al suo interno i Consorzi di Tutela. Oltre cento metri quadrati riservati a scuola di cucina, istituzioni, addetti ai lavori, giornalisti e propri veri workshop dedicati a questi quattro prodotti. Con il sogno di fare qui a Treviglio una sorta di banca del formaggio delle Dop. All´apertura è intervenuto Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia. Prodotto Lombardo Significa Elevata Qualita´ - "La qualità è di casa in Lombardia e da oggi trova all´indirizzo di Alti Formaggi un luogo in più dove incontrare l´eccellenza delle sue Dop - ha dichiarato Giulio De Capitani -. Rigidi disciplinari di produzione garantiscono al ricco patrimonio enogastronomico lombardo elevati livelli di qualità e di sicurezza alimentare. Ma c´è ancora molto da fare sul fronte della qualità percepita, della conoscenza vera dei prodotti alimentari, della loro origine e delle loro caratteristiche organolettiche". Casa Formaggi Segue Politiche Della Regione - "L´iniziativa di Alti Formaggi - ha proseguito il responsabile dell´Agricoltura di Regione Lombardia - trova quindi piena corrispondenza con gli obiettivi delle politiche agricole regionali sul fronte della promozione della tipicità e va nella direzione tracciata dal recente provvedimento approvato dal Parlamento europeo, il pacchetto Qualità, che introduce nuove opportunità per il settore delle Dop, rafforzando il ruolo dei consorzi di tutela e introducendo la protezione obbligatoria dei marchi". Sostenere Eccellenze Produttive - "La Casa di Alti Formaggi -ha dichiarato Gianluigi Bonaventi, presidente di Alti Formaggi - è una nuova importantissima iniziativa dell´Associazione, portata avanti con determinazione ed entusiasmo e destinata a favorire la promozione delle eccellenze Dop che rappresentiamo e, più in generale, dell´intero territorio". "La Casa di Alti Formaggi - ha aggiunto - sarà infatti un punto di incontro dove confrontarsi, condividere opinioni e idee con l´obiettivo di sostenere nel modo migliore queste eccellenze produttive, un patrimonio che va innanzitutto tutelato e poi promosso nel modo più corretto e stimolante". Nell´associazione Oltre Duemila Aziende - L´associazione Alti Formaggi è nata nel 2009 e, attraverso i quattro Consorzi, rappresenta attualmente 72 caseifici, 83 stagionatori, 1.255 confezionatori e 2.764 aziende agricole e, dopo i primi sette mesi del 2012, dichiara oltre 11 mila tonnellate di formaggi prodotti pari a quasi 4 milioni di forme e 98 mila tonnellate di latte trasformato. |
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A TAVOLA NEL LODIGIANO: IN ROSA E IN TRENO CONVIENE |
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Milano - Dal menù a base di zucca e castagne al tradizionale bollito padano. Dalla trippa alla al riso passando per i sapori forti intensi dei vini di Lombardia. Con l´autunno arriva puntuale in tutto il Lodigiano la Rassegna Gastronomica Lodigiana (dal 6 ottobre al 2 dicembre) che quest´anno taglia il traguardo della 24esima edizione e riserva un trattamento del tutto speciale al ´gentil sesso´ appassionato di buon cibo. Venticinque ristoranti di tutte le categorie metteranno in tavolo tutto quello che l´arte culinaria di Lodi ha creato nei secoli. Un´iniziativa che complessivamente ha portato sul territorio 30.000 clienti nei suoi 24 anni di vita e che quest´anno offre menù dai 20 ai 40 euro tutto compreso tranne il vino che invece si potrà scegliere su una vera prima carta lombarda. In Regione presentazione ufficiale della Rassegna, alla presenza di Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigiano, Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura e Pietro Foroni, presidente della Provincia di Lodi. Gibelli: Occasione Per Rilanciare Territorio - "La Rassegna - ha detto Andrea Gibelli - oltre all´aspetto culinario e gastronomico evidenzia sempre maggiormente il sistema del Lodigiano, soprattutto in vista del prossimo appuntamento con Expo 2015. Un´operazione questa che vuol mettere in mostra anche le bellezze storico-artistiche e ambientali di tutto il nostro territorio lodigiano". De Capitani: Sul Web Iniziativa Virtuosa Tra Territorio E Impresa - Giulio De Capitani ha voluto sottolineare invece l´aspetto tecnologico e comunicativo di questa 24esima edizione. Per la prima volta verranno resi operativi Twitter e la Web Radio, strumenti assolutamente inediti se associati all´agricoltura. "Vogliamo ampliare ancora di più il pubblico coinvolto dalla campagna - ha spiegato l´assessore - rivolgendoci in particolare a un target giovane e ai numerosi utenti di tablet e smartphone. Un´opportunità in più per conoscere quanto l´agricoltura lombarda ha da offrire ai cittadini e per scoprire il Programma di Sviluppo Rurale, ma soprattutto per essere sempre aggiornati sui numerosi eventi che celebrano le eccellenze del settore primario, a partire dalla Rassegna gastronomica del Lodigiano". "Un´iniziativa, questa - ha concluso De Capitani - che, sotto la regia della Provincia di Lodi e attraverso i prodotti tipici, ha creato una collaborazione virtuosa tra le imprese del territorio: ristoranti, agriturismi e aziende agricole". Rassegna: Non Solo Cucina - "Il 2012 - ha detto invece Pietro Foroni - sarà un banco di prova importante per tutto il sistema turistico lodigiano perché da tempo oramai, la Rassegna non è più solo ristorazione, ma un evento a cui sono collegate tante iniziative turistiche. Lo scorso anno chiuse con oltre un milione di fatturato raggiungendo i due milioni di indotto: e tutto va visto in funzione di Expo 2015". Sconti Per Donne E Per Chi Utilizza Trenord - Due sono poi le novità per questa edizione. Durante quattro serate infrasettimanali (mercoledì 10 e 24 ottobre, mercoledì 7 e 21 novembre), i ristoranti aderenti applicheranno uno sconto del 20% ai tavoli di sole donne. Alle clienti verrà poi regalato un cofanetto dell´Erbolario di Lodi contenente due prodotti da negozio di profumeria e personal care. Chi poi arriverà nel Lodigiano con Trenord potrà godere di un biglietto a prezzo unico. Non solo, utilizzando l´agenzia Freetime, avrà a disposizione anche un taxi a prezzo calmierato, che lo condurrà nel lodigiano e lo riporterà alla stazione. Saranno possibili acquisti di prodotti agroalimentari e cosmetici mostrando il biglietto Trenord griffato Rassegna che avranno acquistato in una qualsiasi stazione ferroviaria. Tutte le informazioni si potranno ottenere consultando il sito www.Rassegnagastronomica.it |
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LO SLOGAN: “E’ COSA BUONA E GIUSTA …E SANA” PRESTO ON-LINE UN PORTALE DEDICATO ALLA DIETA MEDITERRANEA E A CHI LA PROMUOVE IN ITALIA PROTAGONISTI, SCOPERTE, CENTRI DI RICERCA, AVVENIMENTI, INIZIATIVE E NEWS TUTTA L’ATTIVITÀ NAZIONALE NEL PROGETTO “DIETA MED-ITALIANA” |
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Il termine “Dieta Med-italiana” è stato coniato un anno fa dai referenti di un progetto dell’Istituto Costa (oggi “Galilei Costa”) di Lecce con l’intenzione di creare una forma semplificata e contratta di “Dieta Mediterranea Italiana”, ossia la versione squisitamente nostrana dello stile di vita e del regime alimentare più sano e famoso che ci sia. Tutto è iniziato dalla ferma convinzione che una delle leve più importanti su cui bisogna agire per uscire dalla crisi è proprio quella legata alla valorizzazione della “tripla A” di agricoltura, alimentazione e ambiente, ossia si potrà risollevare l’economica locale e nazionale, secondo i promotori, lavorando non più sull’alta finanza e sulle speculazioni in borsa ma, al contrario, sui mercati reali e concreti di alcuni dei nostri beni più conosciuti ed apprezzati al mondo: i prodotti agro-eno-gastronomici, in pieno regime di ecosostenibilità. Durante questo primo anno di attività, impegnati nel dare il proprio contributo alla diffusione oltre confine delle particolarità e delle qualità della Dieta Mediterranea e nell’organizzazione dell’edizione zero del “Festival della Dieta Med-italiana”, i responsabili salentini si sono resi conto della mancanza in Italia di un unico centro di informazione in grado di fornire notizie e dati relativi alla ricca e diversificata attività svolta su tutto il territorio nazionale da parte di istituzioni, organizzazioni, centri di ricerca, singoli espertii, etc., a favore della valorizzazione e della diffusione dello stile di vita e nutrizionale mediterraneo, Da qui l’idea di realizzare sia un portale web ex novo che un nuovo service con due obiettivi primari: raccogliere e pubblicare ogni genere di informazione relativa alla Dieta Mediterranea in Italia rendendola fruibile a tutti; fornire agli enti, alle organizzazioni, ai ricercatori e ai media impegnati su questo fronte un nuovo e potente strumento di comunicazione in grado di amplificare su tutto il territorio nazionale e, soprattutto, all’estero le iniziative intraprese ed i traguardi raggiunti. Il nuovo portale, che avrà come slogan “E’ cosa buona e giusta …e sana”, risiederà all’indirizzo www.Dietameditaliana.it (mentre la versione internazionale, in lingua inglese, sarà su www.Meditaliandiet.it con lo slogan “Italians do Eat better”) e, oltre alla pubblicazione delle caratteristiche fondamentali degli alimenti e dei comportamenti legati allo stile mediterraneo, offrirà informazioni dettagliate su: enti, organizzazione e centri di ricerca italiani che hanno fra i propri obiettivi la valorizzazione e la diffusione della dieta mediterranea; responsabili e ricercatori italiani particolarmente impegnati in questa attività; iniziative ed eventi (convegni, studi, seminari, esposizioni, …) organizzati su tutto il territorio nazionale e persino le partecipazioni delle strutture italiane agli eventi internazionali; news in tempo reale relative a scoperte scientifiche, avvenimenti, pubblicazioni, iniziative, etc.; attività e pubblicazioni a cura dei media (stampa, radio, tv, web, …) sempre a favore della conoscenza e della promozione della dieta mediterranea. Mentre sul fronte dei servizi da offrire agli utenti, sono previsti: una capillare e attenta attività di social media marketing; la diffusione di una newsletter in lingua italiana ed inglese; l’attività di mail marketing sul territorio nazionale e all’estero; l’invio di comunicati stampa ai media italiani ed internazionali. I realizzatori del progetto sono già al lavoro e stanno testando la versione beta (sperimentale) della loro nuova “creatura”. Spazio ai giovani, quindi, alle loro idee, alla loro intraprendenza e al loro sapiente e mirato utilizzo delle più innovative tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict). Alcuni riferimenti utili: Versione italiana di Dieta Med-italiana (in lavorazione): www.Dietameditaliana.it Versione internazionale (in lavorazione): www.Meditaliandiet.it |
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VALORIZZARE LA TROTA FRIULANA |
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Sacile - "Questa manifestazione dà valore aggiunto a un prodotto di punta del ´Tipicamente Friulano´, ovvero la trota, la cui qualità si deve alle acque della nostra terra e agli allevamenti all´avanguardia. Il 40 per cento delle trote italiane viene prodotto in Friuli Venezia Giulia e per la massima parte viene esportato specie in Austria e Germania. Forse è ancora poco conosciuto e apprezzato proprio nella terra d´origine". Lo ha sostenuto l´assessore regionale alle Risorse agricole, Claudio Violino, intervenuto ieri pomeriggio a Sacile alla presentazione di "La trota ... E il vino di Vistorta", una manifestazione del "Tipicamente Friulano" che si svolgerà nel Borgo di Vistorta (frazione di Sacile) il 6 e il 7 ottobre prossimi. Un´iniziativa che vede l´impegno congiunto di Comune, Regione, Ersa, Associazione Piscicoltori, e Azienda agricola Conti Brandolini d´Adda, con la collaborazione dell´associazione di volontariato "Verde Contrada" e di numerosi partner privati "per far sì - ha affermato il sindaco di Sacile, Roberto Ceraolo - che il Tipicamente Friulano approdi in riva alla Livenza, anzi del Meschio svolgendosi la due giorni a Vistorta, borgo che i Brandolini hanno tenacemente voluto conservare con le sue caratteristiche agricole, paesaggistiche e ambientali". "Una realtà agricola - ha sottolineato Brandino Brandolini d´Adda - nata nel Settecento, che ha sviluppato da fine Ottocento un´importante produzione vitivinicola, e che oggi è un´azienda all´avanguardia: la vecchia cantina del 1876, il parco, le altre pertinenze della villa saranno aperte al pubblico in questi due giorni del 6 e 7 ottobre". Il valore del volontariato per la manifestazione nonché quello economico della piscicoltura in Friuli Venezia Giulia sono quindi stati sottolineati rispettivamente da Vannia Gava, assessore alle politiche agricole di Sacile, e da Pier Salvador, presidente associazione Piscicoltori Fvg. Per l´assessore Violino, quindi, la due giorni di Vistorta "è l´occasione per far meglio conoscere la trota tipica friulana e con essa gli altri prodotti tipici del territorio, compresi quelli dell´artigianato. Spero che questa manifestazione conservi il carattere di ´sagra´, nel senso di espressione corale di tutta una comunità. Attraverso il ´Tipicamente Friulano´ promuoviamo il territorio in Italia e all´estero ed entriamo nel globale con la nostra identità, che va salvaguardata". |
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IL VENETO RURALE CONFERMA IL SOSTEGNO ALLE ZONE TERREMOTATE DI EMILIA ROMAGNA E ABRUZZO |
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Venezia - Il Comitato di sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto ha approvato la modifica finanziaria che mette a disposizione 3 milioni 800mila euro di fondi Feasr come contributo di solidarietà per l’agricoltura di Emilia Romagna e Abruzzo danneggiata da terremoto. “I rappresentanti del partenariato agricolo – ha sottolineato l’assessore Franco Manzato – hanno confermato senza tentennamenti l’aiuto finanziario concordato in sede di Conferenza Stato-regioni per favorire la ripresa delle attività aziendali nelle zone disastrate”. Il contributo ammonta al 4% della dotazione Feasr per il 2012. Le risorse sono state ricavate dalla riduzione del budget di misure quali l’assistenza tecnica al programma (Misura 511), il benessere animale (Misura 215) e i pagamenti agroambientali e silvoambientali (Misure 214 e 225). Per attenuare gli effetti della riduzione sui pagamenti agroambientali l’Autorità di Gestione ha predisposto un rimodulazione all’interno dell’Asse 2 “Miglioramento ambientale”, attraverso lo spostamento sulla misura 214 delle risorse non utilizzate dalla Misura 222 (Primo impianto di sistemi agroforestali) e dalla Misura 221 (Primo imboschimento di terreni agricoli), per le quali non saranno previsti nuovi bandi fino al termine della programmazione. Sono state inoltre presentate tre proposte di modifica del Psr, due riguardanti l’Asse-1 “Competitività” e una l’Asse-2 “Miglioramento ambientale”. Per evitare sovrapposizioni rispetto ai fondi comunitari destinati all’Ocm vino, è stata proposta l’eliminazione di alcune tipologie di investimenti contenuti nelle misure 121 (Ammodernamento) e 123 (Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti), con l’eccezione dell’acquisto di vasi vinari (come ad esempio i serbatoi di stoccaggio). E’ stata presentata anche una proposta semplificativa che, recependo una recente notifica ministeriale, permetterà di eliminare il regime de minimis sugli aiuti di Stato applicato finora alla Misura 111 “Formazione professionale e informazione” per gli interventi nel settore forestale. Su richiesta della Commissione, l’Autorità di gestione ha infine proposto di modificare le misure agroambientali 214-a “Corridoi ecologici, fasce tampone, siepi e boschetti” e 216 “Investimenti non produttivi”. I recenti cambiamenti in materia di condizionalità hanno infatti esteso l’obbligo della presenza di fasce vegetali lungo alcuni corsi d’acqua. Occorrerà verificare con la Commissione Europea quale sia la definizione effettiva di “corsi d’acqua” (se riguardano tutte le aste fluviali o solo quelle principali) e come riconoscere il mancato reddito e le spese straordinarie dovuti all’impianto delle fasce erbacee, siepi e filari arborei. |
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NUOVE OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO DAL MONDO RURALE –OGGI INCONTRO A MACERATA . |
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Zootecnia, agriturismo, piante medicinali, vitivinicolo. Sono alcuni dei settori che hanno dato vita a storie imprenditoriali di successo, avviate da giovani grazie al Programma di sviluppo rurale delle Marche e che saranno presentate durante l’incontro di domani con il vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Paolo Petrini. L’evento si svolgerà a Macerata - Aula magna, I.i.s. G. Garibaldi - Istituto agrario - contrada Lornano, 6. L’avvio dei lavori è previsto per le 9.30, con il saluto del sindaco di Macerata, Romano Carancini. Interverrà il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, che parlerà dell’importanza del rurale nel maceratese. Parteciperanno esperti e tecnici del settore, mentre il vicepresidente Petrini relazionerà sul sostegno all’ingresso dei giovani in agricoltura. Poi, a partire dalla 11.30, le storie di successo dei giovani agricoltori marchigiani, realizzate grazie al Programma di sviluppo rurale 2007 – 2013. |
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UNO STUDIO AMERICANO LANCIA L´ALLARME. RISCHIO PER LA SALUTE DI MILIONI DI CONSUMATORI. LE PATATE SURGELATE PRECOTTE SERVITE NEI RISTORANTI E CATENE DI FAST-FOOD POTREBBERO PROVOCARE IL CANCRO
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Uno dei cibi più mangiati nel mondo, le patatine fritte surgelate, messo sotto accusa da uno studio apparso su un´importante rivista scientifica statunitense Journal of Agricultural and Food Chemistry. Le troviamo ormai dappertutto, nei fast food, nei pub e nei ristoranti e pur avendo raggiunto una consapevolezza pressoché generalizzata che non sono un toccasana per la salute e per la dieta sono entrate prepotentemente nelle abitudini alimentari di tanti di noi, grandi e soprattutto piccini. Ma le patatine precotte congelate potrebbero essere causa, almeno a lungo andare e secondo questo recentissima ricerca, addirittura del cancro. Gli scienziati avrebbero scoperto che questo tipo di patatine parzialmente preparate avrebbero una maggiore probabilità di contenere livelli elevati di sostanze chimiche cancerogene. Il metodo di preparazione secondo cui prima vengono tagliate a fette, poi essiccate ed infine fritte attraverso un processo che le cuoce parzialmente, le lascia croccanti all´esterno, ma crude all´interno. Ciò per la necessità di farle mantenere gustose e croccanti nonostante i brevissimi tempi di cottura per essere servite più rapidamente al consumatore finale. Ma questi processi di preparazione industriale possono influenzare la quantità di acrilammide, considerato come ´probabile cancerogeno per l´uomo´. Alla luce di tanto, gli esperti dell´associazione americana della chimica hanno chiesto ai produttori di utilizzare più efficienti modi per preparare le patate al fine di limitare la quantità di acrilammide presente. L´acrilammide è una sostanza naturale trovata in molti diversi tipi di alimenti, tra cui proprio le patate. Ma i procedimenti maggiormente utilizzati per preparare le patate surgelate per la grande distribuzione non riducono i suoi livelli. Per Giovanni D’agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, al di là della necessità di migliorare i processi produttivi per evitare che permangano elevati livelli della sostanza "incriminata", è evidente che il modo migliore per non accumulare sostanze tossiche o addirittura cancerogene con i cibi di cui quotidianamente ci nutriamo, sta nella nostra alimentazione e nell´educazione alimentare che si da ai nostri figli. Il ritorno ad una dieta più equilibrata e sana che passa dall´iniziare a limitare il consumo di prodotti da fast food per nutrirsi di cibi più naturali, magari quelli a chilometri "zero" a partire dall´infanzia, costituisce la migliore soluzione per una vita migliore almeno dal punto di vista della propria salute. |
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REGIONE PUGLIA REPLICA AD AGRONOMI CAPITANATA |
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Una nota dell’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno in risposta al presidente dei dottori agronomi della provincia di Foggia Luigi Miele. “La evidente aggressione mediatica che il dr. Miele sta operando nei confronti dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, mi costringe ad intervenire nuovamente sulla lamentata disattenzione della Amministrazione regionale nei confronti della Capitanata. Per farlo, debbo nuovamente correggere le inesattezze che abbondano nelle sue parole, anche in maniera lesiva della dignità dei funzionari e dei dirigenti della Regione. Ma questo lo accerterà l’Avvocatura regionale, alla quale è stato affidato il compito di verificare il profilo delle affermazioni. Non v´è dubbio, infatti, che la scelta della esposizione mediatica, preferita dal presidente Miele ad un approfondimento di merito, al quale ci eravamo dichiarati assolutamente disponibili, chiama ciascuno alla responsabilità di rispondere delle proprie dichiarazioni.(...) “Venendo alle argomentazioni: la suddivisione della Puglia in tipologie di aree rurali è stata prevista nel Psr Puglia 2007 - 2013 in conformità a quanto fatto nel documento programmatico di indirizzo e di riferimento, il Piano Strategico Nazionale, approvato a livello nazionale dal partenariato socio-economico, rappresentativo di tutti gli operatori e le categorie operative in agricoltura e nello sviluppo rurale. “Come hanno proceduto la Regione Puglia e il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, che ricordo è composto dai rappresentanti delle Organizzazioni Professionali degli agricoltori, delle Organizzazioni Sindacali, dei Tecnici Agricoli, delle Province, dei Comuni, delle Associazioni ambientaliste? Hanno identificato, nello stesso Psr, le priorità per ogni tipologia di area - anche in funzione dei comparti produttivi - e delle risposte ai relativi differenti bisogni. Non più, dunque, a differenza del precedente Programma Operativo Plurifondo 1994-1999, la scelta di ripartire risorse tra province, e ciò rende inopportuna qualsiasi equiparazione tra Cuneo e Foggia. Come pure il riferimento alla esperienza dell’Emilia Romagna è assolutamente inadeguato, considerato che in quella regione si è operato attraverso Programmi di Sviluppo Rurale Provinciale, in virtù di una scelta che, al contrario, il partenariato pugliese non ha fatto. Ancora: i criteri di selezione dei progetti, finalizzati a scegliere i migliori, sono stati approvati (nel 2009), dal citato Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, così come avvenuto per le domande relative ai muretti a secco e la biodiversità. Risulta perciò improbabile - direi impossibile - che in un contesto così articolato, rappresentativo anche dei territori regionali, possa essersi verificata la discriminazione lamentata. Tanto più perchè i criteri adottati in Puglia sono esclusivamente quantitativi, calcolati in automatico e senza alcun margine di discrezionalità da parte dei funzionari e dirigenti regionali che, con onestà e trasparenza, sono impegnati ad “attuare” – e non decidere – le politiche che la comunità pugliese ha condiviso. “Non è comprensibile, inoltre, la ulteriore lamentazione sulle misure relative a biodiversità e muretti a secco, peraltro tardiva, lanciata nella mischia dell’accusa senza alcun elemento circostanziale. Già detto che i criteri sono stati definiti in maniera collegiale, alla intera provincia di Foggia è stata data piena risposta alle domande di finanziamento per la tutela della biodiversità, mentre gli investimenti dei muretti a secco si sono ovviamente concentrati nelle aree in cui sono maggiormente diffusi in linea con quanto indicato dalla normativa comunitaria. “In ultimo, ad ulteriore riprova della infondatezza delle argomentazioni del presidente Miele, gli Uffici ultimeranno a giorni un lavoro di monitoraggio sulla distribuzione sui singoli territori provinciali delle risorse, in ordine alle varie misure del Psr già implementate. Da cui, sono certo, verrà fuori una immagine veritiera, diversa da quella che ha voluto rendere a tutti i costi il dr Miele e che dimostrerà, ancora una volta, la linearità e trasparenza dell´operato dell´intera struttura regionale nella quale ripongo fiducia e stima. “ |
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OSCAR GREEN NAZIONALE COLDIRETTI A IMPRENDITRICE VENETA E COMUNE BARDOLINO. MANZATO |
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Venezia - “Complimenti di cuore a Giulia Lovato: ha vinto L´oscar Green di Coldiretti per la sezione ´non solo agricoltura´, ma la sua idea d´impresa è d’esempio per tutti: cittadini, imprenditori non solo agricoli, economisti da manuale, e anche per gli architetti...”. Franco Manzato, assessore all´agricoltura del Veneto, esprime con queste parole la propria soddisfazione per i risultati ottenuti quest’anno dalle imprese agricole della regione, ma anche dal Comune di Bardolino, al concorso di Coldiretti Giovani Impresa riservato alle migliori intuizioni imprenditoriali dei giovani titolari d’azienda. “Giulia ha saputo conciliare impresa agricola, passione, coraggio, mettendo i valori della persona al primo posto anche rispetto ai puri calcoli economici e a quelle che vengono considerate convenienze – ha fatto presente Manzato – e i risultati le hanno dato su tutto: sulla realizzazione delle proprie idee e anche sul versante del reddito”. Giulia Lovato ha 24 anni, è laureata in architettura e gestisce l’Agriturismo e Fattoria Didattica Sociale La Vecchia Fattoria di Bonavicina di San Pietro di Morubio, in provincia di Verona. Nonostante il nome molto classico, l’azienda rappresenta un’autentica novità, perché svolge una attività che si potrebbe definire di “agroterapia integrale”, realizzando terapia equestre e doposcuola con bambini diversamente abili, con attività di teatro, musica e burattini. Da marzo a giugno ha registrato circa 16 mila presenze di alunni provenienti da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Per i bambini disabili questa Vecchia Fattoria non è solo un paradiso, ma ha dimostrato anche di poter dare risposte positive a molti casi difficili: bimbi autistici che non parlavano hanno cominciato a conversare. In più, per questa attività Giulia recupera per i piccoli ospiti anche animali altrimenti destinati al macello e scartati dagli ippodromi: una vera e propria fattoria dei miracoli. Il Comune di Bardolino, dal canto suo, è risultato primo nella sezione "Paese Amico", in quanto amministrazione pubblica che ha incoraggiato maggiormente le iniziative promosse dai coltivatori a sostegno di un modello di sviluppo ecosostenibile. Il Comune veronese, affacciato sul Garda e che dà nome ad una storica Doc dell’enologia nazionale, è stato riconosciuto amministrazione virtuosa a servizio dei cittadini, per i quali ha attivato un servizio di trasporto pubblico per quanti vogliono recarsi al locale mercato dei produttori ed è promotore dei mercatini dell’area del Garda. |
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“PATATA E COSTI DI PRODUZIONE: VERSO UNA MIGLIORE ORGANIZZAZIONE DI FILIERA E DI DISTRIBUZIONE DEL VALORE” E’ IL TITOLO DELLA TAVOLA ROTONDA PROMOSSA DALLA CIA |
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Bologna, “Patata e costi di produzione: verso una migliore organizzazione di filiera e di distribuzione del valore” è il titolo della tavola rotonda promossa dalla Cia che si terrà a Bologna mercoledì 3 ottobre, alle ore 19,30, presso Savoia Hotel Regency, via del Pilastro, 2 (uscita tangenziale N° 9). Dopo l’ aperitivo di benvenuto interverranno Antonio Dosi (presidente Cia Emilia Romagna), Tiberio Rabboni (assessore regionale Agricoltura), Massimo Pirazzoli, (presidente nazionale Italpatate), Sante Cervellati (presidente Unapa), Raffaella Zanni (presidente provinciale Cia Bologna), Cinzia Pagni, vice presidente nazionale Cia. Modera l’iniziativa Lisa Bellocchi di Rai 3 Emilia Romagna. |
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PARMA: SETTORE ALIMENTARE: NOVITÀ DAL PRIMO OTTOBRE TUTTE LE PRATICHE PER APRIRE O MODIFICARE UN’ATTIVITÀ PASSANO DALLO SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE |
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Nuove regole in arrivo per gli Operatori del Settore Alimentare (Osa). Dal primo ottobre, lo Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap) presente nei Comuni diventa il riferimento territoriale unico per tutti i procedimenti relativi all´esercizio di attività produttive. A partire da lunedì, in caso di nuova apertura o modificazione di un’attività del settore alimentare, gli Osa devono inoltrare le pratiche per la registrazione, il riconoscimento e gli aggiornamenti allo Suap del Comune dove ha sede operativa l’attività (per le attività svolte in sede fissa) o dove ha la residenza il titolare della ditta individuale o ha sede legale la società per le altre attività (esempio, sede non fissa come ambulanti, distributori automatici, mezzi di trasporto, ecc). Passeranno esclusivamente attraverso lo Suap anche tutte le successive eventuali integrazioni e comunicazioni fatte dagli uffici del Dipartimento di Sanità Pubblica dell´Ausl agli Operatori del Settore Alimentare. Le nuove regole sono introdotte a Parma e provincia, in attuazione della normativa nazionale e regionale in materia. |
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COME MIGLIORARE LA SICUREZZA DEL NOSTRO CIBO? COME GARANTIRE NUTRIMENTO PER TUTTI? PRESSO L’UMANITARIA, IL 16 E IL 17 OTTOBRE, IL 1° SALONE DELLA RICERCA, INNOVAZIONE E SICUREZZA ALIMENTARE: CONVEGNI, WORKSHOP, LABORATORI, INCONTRI R2B |
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Sesto San Giovanni – Milano si appresta a celebrare la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2012 con un appuntamento inedito e di grande spessore tecnico-scientifico. Al via il 16 ottobre il 1° Salone della Ricerca, Innovazione e Sicurezza Alimentare che si terrà per due giorni presso l’Umanitaria a Milano, via S. Barnaba 48. Il Salone nasce per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più attento al tema dell’alimentazione: le aziende, le istituzioni cercano occasioni per far conoscere il proprio impegno; i cittadini-consumatori chiedono nuove modalità per essere sempre più informati sulla sicurezza dei cibi che arrivano in tavola. Attraverso convegni, workshop, incontri tra imprese e centri di ricerca si condivideranno esperienze, si promuoverà la cultura della sicurezza alimentare, si avvieranno nuove partnership. L´iniziativa è stata fortemente voluta da istituti di ricerca, università e associazioni di categoria che hanno lavorato insieme, sulla base di un’idea organizzativa di Bic La Fucina, Agenzia di Sviluppo Milano Metropoli e Società Umanitaria. L’iniziativa si fregia del patrocinio di Expo 2015 S.p.a, della Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia, del Comune di Milano, della Provincia di Milano, di Unioncamere Lombardia, della Rappresentanza di Milano della Commissione Europea e del supporto del progetto europeo Clusters Cord. La compagine dei promotori è estremamente vasta e annovera importanti attori del panorama scientifico come il Parco Tecnologico Padano, l’Università degli Studi di Milano Dipartimenti di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l´Ambiente e di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica, l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Sperimentale Italiano Lazzaro Spallanzani, il Consiglio dell´Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari, l´Ordine dei Tecnologi Alimentari Regione Lombardia e Liguria, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell´Emilia Romagna “Bruno Ubertini”. Molti di questi enti scientifici saranno a disposizione delle aziende direttamente o indirettamente coinvolte nel settore agroalimentare per realizzare su prenotazione incontri Research To Business (R2b - riferimento marketing@biclafucina.It ). Il Salone é possibile anche grazie all’importante contributo del mondo dell’impresa. Nel network dei promotori vanno segnalati Confcommercio, Federchimica, Confagricoltura, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Fondazione Agraria Felice Ferri. Il programma degli eventi organizzati dai vari promotori è disponibile al sito www.Ilsalonedellasicurezzaalimentare.it La partecipazione al Salone è libera e gratuita. |
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ALBICOCCO: FRUTTICOLTURA DEL FUTURO MA ATTENZIONE A NON FARE GLI ERRORI DEL PASSATO |
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Uno studio dell´Universita di Bologna realizzato con la collaborazione del Cso e il cofinanziamento della Regione Emilia Romagna, mette a confronto la competitività economica dell´albicocco in diverse Regioni italiane, francesi, spagnole e greche. I risultati mostrano buone performance della produzione italiana ma occorre prudenza negli impianti per non eccedere nella offerta . "Il settore dell’albicocco in Europa - dichiara Carlo Pirazzoli - sta attraversando una fase positiva, certamente confermata, oltre che dagli interessanti risultati emersi dalle elaborazioni, anche dall’entusiasmo che accompagna questa specie fra gli operatori del comparto frutticolo nazionale ed estero. La conseguenza di tale entusiasmo è, anche alla luce della crisi che coinvolge le altre principali specie frutticole europee, l’espansione della coltura, peraltro agevolata dal calendario di raccolta non particolarmente esteso e, quindi, suscettibile di ampliamento." Proprio i consumi rappresentano una delle principali leve su cui agire, al fine di consentire al mercato di recepire l’atteso aumento di offerta senza incorrere in pericolose crisi ed inevitabili conseguenti cali dei prezzi. La produzione oggi in Europa raggiunge le. E l´Italia e´ il primo produttore. Sul fronte consumi i dati dell’ultimo decennio (fonte Gfk Italia) evidenziano una modesta tendenza alla crescita, non superiore all’1,5% su base media annua e, inoltre, con frequenti oscillazioni. Positivo è invece l’aumento che si riscontra nei consumi dei mesi di fine estate, prerogativa all’espansione delle cultivar a maturazione tardiva. Un altro canale di sbocco dell´offerta è naturalmente rappresentato dall’esportazione verso mercati esteri, anche se occorre confrontarsi con un’accesa concorrenza proveniente dai vicini paesi competitori. I dati del biennio 2010/2011 (fonte Eurostat) sono certamente incoraggianti in questo senso, poiché l’export italiano è quasi raddoppiato rispetto ai volumi commercializzati nel periodo che va dall’inizio del millennio al 2009, senza contemporanee flessioni in termini di prezzo. Resta tuttavia forte la pressione competitiva di Francia, Spagna e Grecia: in particolare, la Francia detiene ancora una quota superiore ad 1/3 dei volumi complessivamente esportati dall’Ue, per un valore superiore al 40%. Al contempo, l’export complessivo dei paesi comunitari evidenzia una crescita piuttosto limitata in volume (+3,5% su base media annua nel decennio 2002/2011) ed ancora minore in valore (+0,8% nel medesimo periodo), segno di una tendenza all’impoverimento dei mercati di destinazione. È importante considerare che l’aspetto qualitativo dell’albicocca presenta vari attributi, ciascuno con proprie peculiarità e tendenze di mercato: ad esempio, in termini organolettici, particolare attenzione va posta al rapporto dolcezza/acidità, più apprezzata la prima in Italia e la seconda nel Nord Europa, mentre in termini estetico/visivi, più di altri frutti, nell’albicocca è apprezzata la colorazione più del calibro e della forma. A tale proposito, i gusti dei consumatori hanno evidenziato un’evidente tendenza a privilegiare cultivar a sfondo aranciato con sfaccettature di colore rosso vivo. Infine, un aspetto qualitativo determinante per l’albicocco è quello tecnologico, connesso alla lavorabilità delle cultivar, al fine di garantire che sulla tavola dei consumatori arrivi un prodotto integro e non danneggiato. A margine delle considerazioni di mercato, non si può tuttavia dimenticare come, dal punto di vista agronomico, la resa produttiva sia certamente un aspetto determinante per la sostenibilità economica, poiché rese troppo basse non permettono adeguati livelli di redditività, soprattutto per le varietà che spuntano i prezzi più bassi, ma anche per le produzioni di più elevata qualità e quotazione nelle campagne negative. L’albicocco è, difatti, una specie dai costi di produzione decisamente alti, soprattutto se comparati con altre specie frutticole: in presenza di bassi quantitativi raccolti, che peraltro hanno anche l’effetto di rallentare la già contenuta resa dei cantieri di raccolta, l’onere da sostenere cresce rapidamente a livelli superiori a 0,80 Euro/kg, ad eccezione di quelle aree dove si registrano i minori costi per i fattori della produzione. In conclusione, come sintesi di quanto esposto, per il futuro dell’albicocco appare determinante la creazione di un sistema Paese coordinato, con la definizione di un’articolata logistica, dal confezionamento, al trasporto e fino alla distribuzione, che permetta di offrire una gamma produttiva rispondente alle esigenze dei moderni consumatori. Per l’albicocco, come per altre specie frutticole del nostro paese, il tessuto produttivo estremamente frammentato impone uno stabile coordinamento tra i diversi attori della filiera, privati e pubblici (istituzioni preposte alla ricerca e all’assistenza tecnica). Senza coordinamento e cooperazione è arduo realizzare quelle economie di scala e quelle azioni di valorizzazione che rappresentano la forza di una moderna e competitiva frutticoltura. |
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NUOVA IMMAGINE SUL WEB PER I SALUMI ITALIANI
UN’INTERA PIATTAFORMA DEDICATA ALLA SALUTE E AL BENESSERE, UNA WEBTV, LA STORIA E LA TRADIZIONE, MA ANCHE TANTE RICETTE.
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Il sito web dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (Ivsi) www.Salumi-italiani.it si rinnova nella grafica e nei contenuti. La nota piattaforma, punto di riferimento online per utenti, operatori ed esperti di alimentazione, per conoscere tutto sui salumi italiani, è stata completamente aggiornata. Tante novità nel sito, a partire dalle nuove sezioni: spazio alle ricette, alla salute (in un’area dedicata dove sono stati pubblicati articoli di nutrizionisti ed esperti) e all’informazione, con la webtv Salumiamotv, che raccoglie una libreria unica di video sui salumi italiani. L’area ‘Salute e Benessere’ Dal sito principale è possibile raggiungere l’area ‘Salute e Benessere’, un minisito interamente dedicato al rapporto fra salumi e nutrizione, sviluppato in collaborazione con esperti di nutrizione e professionisti della salute. Oltre alla pubblicazione dei valori nutrizionali dei salumi italiani aggiornati al 2011 (fonte Inran – Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, ora Cra e Ssica – Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari di Parma), sono presenti infatti articoli di carattere scientifico e consigli pratici su come seguire una dieta corretta ed equilibrata. Un’area dedicata a sgombrare il campo da falsi miti e pregiudizi su alcune abitudini alimentari, una fonte autorevole su tutto quello che c’è da sapere. Fra le pagine dell’area ‘Salute e Benessere’, anche una che propone abbinamenti di salumi con frutta, pane e verdura, senza la paura di perdere la linea. La sezione ‘Ricette’ Parlando di salumi, non poteva mancare una sezione dedicata al loro utilizzo in cucina: in questa sezione vengono proposte ricette tradizionali, rivisitazioni moderne dei grandi chef e alcune ricette proposte dagli utenti. Il sito infatti, dà la possibilità a chiunque di inviare le proprie creazioni culinarie a base di salumi, che verranno poi raccolte e pubblicate in una sezione dedicata. La sezione Ricette ospita già quelle firmate da Cristian Broglia, chef docente di Alma - Scuola Internazionale di Cucina, disponibili anche in video in alta definizione. Salumiamotv e la pagina Facebook I video della webtv Salumiamotv, su Youtube da oltre un anno, sono visitabili in diverse lingue direttamente dal nuovo sito. Fra i video, le fasi di produzione di ogni salume, le interviste ai protagonisti del mondo della salumeria, i reportage di eventi organizzati da Ivsi e una selezione di servizi giornalistici sui salumi. Fra le novità del sito anche il collegamento alla pagina fan su Facebook, denominata Salumiamo (come i noti aperitivi organizzati da Ivsi), nella quale gli utenti possono tenersi aggiornati sugli eventi, scambiarsi ricette e scoprire tante novità e curiosità sui salumi italiani. Il sito dell’Istituto è diventato quindi una vera e propria finestra sul mondo della salumeria italiana, un contenitore completo di informazioni utili per chi vuole saperne di più sui prodotti della tradizione. Fra le altre sezioni disponibili anche un’ampia raccolta di schede dettagliate dal nome ‘Conoscere i salumi’, quelle dedicate alle iniziative dell’Istituto per la valorizzazione dei salumi in Italia e all’estero, il premio giornalistico Reporter del Gusto, le news e i comunicati stampa. *** Ivsi - Istituto Valorizzazione Salumi Italiani L’istituto Valorizzazione Salumi Italiani opera dal 1985 con lo scopo di favorire la conoscenza dei salumi tipici e di diffondere una corretta informazione sui valori nutrizionali e sugli aspetti culturali, produttivi e gastronomici di questi prodotti. Sul territorio nazionale l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani ha promosso pubblicazioni editoriali, ricerche di mercato, indagini scientifiche ed altre iniziative ed eventi rivolti ai mass media, opinion leader, comunità scientifica e al vasto pubblico dei consumatori. All’estero sono stati realizzati programmi di promozione dei salumi in Francia, Germania, Belgio, Svezia, Finlandia, Russia, Brasile, Canada, Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone |
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L’ESORDIO DI INTERNATIONAL BEST CHEF
CHEF “STELLARI” AL CASINÒ CAMPIONE D’ITALIA
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Un weekend – 25-27 ottobre – con le stelle della ristorazione. Tre serate e ogni volta uno chef che si fregia delle tre stelle Michelin: l’iniziativa ha un nome, “International Best Chef” e per la prima edizione una sede del prestigio del Casinò Campione d’Italia. La casa da gioco campionese mette a disposizione le proprie infrastrutture – dal suggestivo Salone delle Feste, al nono piano dell’edificio progettato da Mario Botta, al moderno impianto di cucina – che per tre sere, una dopo l’altra, saranno al servizio della più rinomata tavola. L’obiettivo di “International Best Chef” è quello di portare i ristoranti “stellari”, uno per sera, in giro per il mondo. Partendo da Campione d’Italia, dove il Casinò condivide l’offerta di un‘esperienza internazionale di enogastronomia ai massimi livelli senza bisogno di troppi spostamenti. Ciascuno chef, infatti, porterà il cuore del proprio ristorante in riva al Ceresio: l’opportunità evidentemente è straordinaria, con un numero relativamente limitato di posti, ma si propone di riservare soddisfazioni consone alla rinomanza degli chef in un ambiente che riprodurrà quello di ristoranti dove spesso occorre prenotare con anticipo di settimane. La manifestazione si inaugurerà con Enrico e Roberto Cerea del ristorante da Vittorio di Brusaporto (Bergamo), con Massimiliano Alajmo delle Calandre di Sarmerola di Rubano (Padova) e con un terzo “tre stelle” che sarà reso noto a giorni. Informazioni sono disponibili su Internet (www.Internationalbestchef.ch), oltre che rivolgendosi al Casinò Campione d’Italia. Www.internationalbestchef.ch – info@internationalbestchef.Ch – T.+41 (0)91 290 00 29 International Best Chef è un viaggio del gusto, un´esperienza, un´occasione unica per prendere parte a delle serate indimenticabili, un viaggio percorribile in pochi giorni rimanendo in un unico luogo. Un´idea semplice Ai giorni nostri risulta sempre più difficile coltivare le proprie passioni, la cucina d´eccellenza assoluta, non è moda ma un modo di vivere e gustare la vita. Poter partecipare ad un Week end in un luogo gradevole con la possibilità di vivere un´ esperienza con i migliori chef del mondo non ha prezzo. International Best Chef è un progetto che intende coinvolgere un pool di numeri uno della cucina mondiale, solo grandi chef, i quali proporranno al pubblico le loro filosofie e la loro maestria; gli ospiti potranno in questo modo in pochi giorni assaporare piatti che altrimenti costerebbero solo.....Un giro del mondo tra i migliori ristoranti del globo, dopo settimane di attesa per avere un posto disponibile. Proprio per questo International Best Chef si presenta come evento-spettacolo durante il quale alcuni chef di riconosciuta fama internazionale si riuniranno per deliziare professionisti ed appassionati del mondo enogastronomico, giornalisti e personalità di rilievo. Un’esperienza unica che, con un numero relativamente limitato di posti, 200 per serata, rende privilegiato chi ha la possibilità di parteciparvi. Come si svolge International Best Chef propone per ogni location, 3 serate in cui 3 grandi chef, rigorosamente premiati con le tre stelle dalla Guida Michelin, daranno la possibilità agli ospiti di poter partecipare ad un intero weekend di esperienze enogastronomiche, ospiti che potranno giungere da ogni parte del globo. Come un circuito International Best Chef si propone di portare e mettere a disposizione questa opportunità, poter incontrare, 3 (o piu´) grandi chef in un week end "stando fermi", in diverse città nel mondo, e ripetere con cadenza annuale. Abbiamo nel mirino New York, Mosca, Dubai, Zurigo o Andernatt e siamo già stati chiamati da alcune città d´Italia.... La prima Serata La prima location ad ospitare gli eventi di International Best Chef sarà il Casinò di Campione d’Italia, dal 25 26 e 27 ottobre. È la location ideale per vivere, oltre il brivido del gioco, momenti piacevoli all’insegna dell’alta ristorazione con spettacoli e concerti. Le proposte di qualità e l’eccellenza dei servizi non si rivolgono solamente ai giocatori , ma anche alle aziende, agli operatori culturali e dello spettacolo. La vocazione all’intrattenimento e lo spirito di accoglienza rendono il Casinò Campione d’Italia un luogo speciale, da vivere e rivivere. Www.internationalbestchef.ch – info@internationalbestchef.Ch – T.+41 (0)91 290 00 29 Per informazioni e/o prenotazioni Tel. 004191 640 11 11 Numero Verde 00800 800 77700 |
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SALMONE SCOZZESE KV NORDIC: PER UNA RAFFINATA TAVOLA DELLE FESTE
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Eurofood, il più importante food broker italiano che da tanti anni importa e distribuisce solo le più prestigiose specialità alimentari da tutto il mondo, propone per il Natale 2012 il raffinato e molto apprezzato salmone scozzese Kv Nordic. Il salmone scozzese Kv Nordic, appartenente alla specie Salmo Salar, cresce nelle acque delle isole scozzesi Highlands e Shetland e viene sottoposto a una affumicatura dosata attraverso una miscela di trucioli di quercia. La tradizione prevede che il salmone scozzese affumicato venga affettato con il metodo del taglio orizzontale che dà origine a fette lunghe quanto l´intera baffa. Dall´aroma particolare e inimitabile, presenta caratteristiche di dolcezza e delicatezza davvero eccezionali. Le carni tenere, compatte, saporite e ricche di preziosi principi nutritivi come proteine e acidi grassi Omega3, permettono di preparare stuzzicanti antipasti, gustosi primi piatti, raffinati secondi in grado di stupire i nostri commensali. Basta poco per creare la giusta atmosfera del Natale in tavola, secondo la più genuina tradizione. Il marchio Kv Nordic, inoltre, garantisce un prodotto di eccezionale qualità, suggellata dall´importante certificazione di tracciabilità di filiera che permette di ricostruire la storia del salmone dalla pesca alla nostra tavola attraverso identificazioni documentate. Il salmone Kv Nordic resta sempre un classico regalo natalizio, di eccezionale qualità. Confezione regalo salmone scozzese Kv Nordic astuccio 300 g € 17,87 Confezione regalo salmone scozzese Kv Nordic astuccio 500 g € 32,78 Salmone Scozzese Fetta lunga Kv Nordic Busta+astuccio 100 g € 6,35 |
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PIÙ BELLO CHE MAI JUMBY BAY RESORT – ANTIGUA DÀ IL BENVENUTO A GIOVANNI D’ALITTA
IL NUOVO CHEF ITALIANO DEL BELLISSIMO RISTORANTE THE VERANDAH!
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Originario del sud Italia ed esperto di cucina Mediterranea, Gianni porta al Jumby Bay un’esperienza decennale consolidata lavorando presso numerosi Ristoranti di alto livello in varie località italiane, tra cui La Sioriona *Michelin nelle Dolomiti, l’Hotel Restaurant Bertelli****s di Trento e il Boscolo Hotel**** a Roma. Jumby Bay ha sempre avuto un occhio di riguardo per la sua clientela italiana, che dimostra a sua volta di amare particolarmente questa spettacolare gemma dei Caraibi. E non è un caso che abbia scelto proprio un cuoco italiano come Chef di uno dei suoi apprezzati ristoranti, The Verandah Restaurant! Ecco qualche succulenta proposta di Gianni per il menu del Verandah… Si può iniziare con un originale antipasto di filetto di manzo e carpaccio di aragosta, seguito da un gustoso piatto di linguine alla puttanesca. Per secondo potete scegliere del leggero tonno giallo con contorno o un polletto tenero cotto alla griglia e insaporito con aromi e limone. Non può certamente mancare il dessert: tiramisù o Espresso & Praline Doughnuts? Oppure potete iniziare con pesce spada affumicato, seguito da fettuccine con gamberetti e filetto di cernia alla griglia con olive Kalamata, basilico e aceto balsamico. Per dolce una prelibata cheese cake alla banana caramellata con gelato al rum e uvette. Il menu offre anche degli Speciali della settimana, con zuppa di aragosta o insalata a base di pesce fresco tra gli antipasti, pappardelle e risotto ai frutti di mare tra i primi e Mahi-mahi e scaloppine di vitello tra i secondi piatti. Per finire un buon gelato o una fresca crème brulée con pistacchi e biscotti al cioccolato. E se proprio non potete rinunciare alla pizza, c’è anche quella! www.Jumbybayresort.com |
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VENDEMMIA: TEMPO DI BILANCI PER IL CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE
LA QUALITÀ È BUONA ANCHE GRAZIE ALL’ESPERIENZA DEI VITICOLTORI CHE HA FATTO LA DIFFERENZA. E LA VENDEMMIA DIVENTA ANCORA PIÙ GREEN CON LA TRASFORMAZIONE DELLE VINACCE IN COMPOST
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La vendemmia sta volgendo ormai a conclusione e per i produttori del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore il cielo si presenta sereno. La quantità sarà in linea con la media della denominazione, la qualità si presenta buona e i prezzi saranno stabili. In un anno pieno di contraddizioni dal punto di vista meteorologico, caratterizzato da un inverno asciutto, una primavera umida e un’estate molto siccitosa, a fare la differenza nella qualità delle produzioni è stato il sapere dei viticoltori dell’area storica del Prosecco. Grazie alla loro esperienza, questi hanno saputo attendere il momento migliore per la raccolta e l’aver temporeggiato per 10 giorni rispetto ai colleghi di altre aree d’Italia ha dato loro ragione. Le piogge, infatti, hanno permesso alla pianta di riprendere il perfetto funzionamento e raccogliere uve sane e mature non solo per l’equilibrio tra acidi e zuccheri, ma anche per il contenuto di sostanze aromatiche. Merito anche del Consorzio di Tutela che ha monitorato costantemente la stagione e orientato i produttori nelle scelte attraverso periodici bollettini e le riunioni di prevendemmia. Questo è avvenuto attraverso cinque settimanali campionamenti nei 20 vigneti test presenti in tutta la denominazione, dove è stato controllato l’andamento della maturazione attraverso l’analisi delle uve nei diversi momenti che precedono la raccolta per definire l’equilibrio tra acidi e zuccheri. A fare la differenza non è stata però solo l’analisi chimica dei parametri di zucchero e acidi ma anche l’esperienza dell’uomo attraverso l’analisi sensoriale delle uve. Questa tecnica, introdotta dal Consorzio di Tutela tre anni fa, prevede la degustazione degli acini per determinare il grado di maturazione ottimale per le sostanze aromatiche e polifenoliche presenti nell’uva. Per il primo anno questa analisi si è arricchita di una novità: l’avvio di uno studio volto alla realizzazione di un profilo sensoriale per le uve di Glera, il vitigno base del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. Si vuole completare così l’ “identikit del Superiore”. Dopo averla descritta dal punto di vista botanico ed enologico, ora con la prossima definizione del suo profilo sensoriale, questa varietà viene individuata in modo univoco. La vendemmia 2012 ha introdotto un’altra importante novità che va nella direzione di una viticoltura più “green”. Proseguirà infatti la sperimentazione avviata nel 2011, per l’utilizzo delle vinacce al fine della produzione di compost per fertilizzare i vigneti. Alcuni campioni di questo sottoprodotto saranno portati in un sito sperimentale dove andranno ad unirsi alla massa in maturazione composta dai sarmenti di potatura già raccolti nei mesi scorsi. Entrambi i materiali sono destinati a divenire concime naturale per i vigneti che sarà distribuito durante l’inverno conseguendo così un duplice obiettivo: da un lato ridurre i rifiuti da lavorazione dei vigneti, dall’altro produrre concime integralmente naturale. Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Tel. +39 0438 83028 - www.Prosecco.it - info@prosecco.It |
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