Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Marzo 2013
RIDURRE I COSTI DI INSTALLAZIONE DELLA BANDA LARGA: LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE UE  
 
Bruxelles, 27 marzo 2013 - La Commissione europea ha proposto ieri nuove disposizioni che permetteranno di ridurre del 30% i costi di diffusione di internet ad alta velocità. Le opere di ingegneria civile, ad esempio gli scavi stradali per la posa delle fibre, rappresentano fino all’80% del costo di installazione delle reti ad alta velocità. La proposta odierna può far risparmiare alle imprese 40-60 miliardi di euro. La banda larga ad alta velocità è la spina dorsale delle telecomunicazioni e del più ampio mercato unico del digitale che la Commissione sta cercando di costruire. Ad oggi, la sua diffusione è rallentata da una panoplia di norme e pratiche amministrative a livello nazionale e locale. “Nella maggior parte dei casi, le regole attuali ostacolano la competitività dell’Europa”, ha affermato Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea. Il progetto di regolamento presentato si basa sulle migliori pratiche attuate in Germania, Spagna, Francia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Svezia e Regno Unito, pur lasciando gran parte degli aspetti organizzativi alla discrezionalità degli Stati membri. Neelie Kroes ha dichiarato: “Tutti hanno diritto alla banda larga veloce. È mia intenzione eliminare la burocrazia che ci impedisce di raggiungere questo obiettivo. La Commissione europea vuole rendere più rapido e meno costoso l’accesso alla banda larga”. Una volta approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, il regolamento sarà direttamente applicabile in tutta l’Ue. La Commissione intende affrontare quattro problemi principali: garantire che gli immobili nuovi o ristrutturati siano predisposti per la banda larga ad alta velocità; aprire l’accesso all’infrastruttura (compresi cavidotti, tubature, pozzetti, centraline, pali, piloni, installazioni di antenne, tralicci e altre strutture di supporto) a condizioni eque e ragionevoli anche per quanto riguarda il prezzo; consentire a qualsiasi gestore di rete di negoziare accordi con altri fornitori di infrastrutture per porre fine all’insufficiente coordinamento delle opere di ingegneria civile; semplificare le procedure autorizzative - ora lente e complesse - soprattutto per quanto riguarda pali e antenne, sostituendole con un sistema automatico di concessione o rifiuto entro sei mesi e attivando uno sportello unico per la presentazione delle domande. Attualmente c’è poca trasparenza sulle infrastrutture fisiche esistenti idonee alla posa della banda larga né esistono adeguate norme comuni per la sua diffusione nel territorio dell’Ue. Al momento non esiste un mercato delle infrastrutture fisiche né viene sfruttato il potenziale derivante dall’utilizzo di infrastrutture appartenenti ad altri servizi pubblici. Le normative vigenti in alcuni Stati membri scoraggiano addirittura le imprese di servizi fisici dal collaborare con gli operatori di telecomunicazioni. Http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/proposal-regulation-european-parliament-and-council-measures-reduce-cost-deploying-high-speed  
   
   
FONDAZIONE EIT: GIOVANI LEADER PRESENTANO SOLUZIONI INNOVATIVE PER IL FUTURO DELL´EUROPA  
 
Bruxelles, 27 marzo 2013 - Ieri a Bruxelles trenta giovani leader del mondo dell´economia, dell´università e della ricerca hanno condiviso con responsabili politici e dirigenti di imprese le loro idee ispiratrici in occasione del forum annuale per l´innovazione della Fondazione dell´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit). I giovani professionisti, gli imprenditori e gli studenti hanno presentato alcune idee di opportunità commerciali in settori che vanno dall´assistenza sanitaria alla produzione energetica e alle informazioni di mercato. Il programma dei giovani leader della Fondazione Eit mira a scoprire una nuova generazione di imprenditori di talento in grado di stimolare lo sviluppo di innovazioni sostenibili nell´Ue. Il forum annuale per l´innovazione è stato aperto da Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, nonché responsabile dell´Eit. La commissaria ha dichiarato: "Per troppo tempo le politiche si sono basate sull´idea che gli investimenti nella ricerca avrebbero portato all´innovazione. Questo può essere un prerequisito, ma non è sufficiente. Un´educazione di alta qualità è la chiave per lasciar dispiegare talenti, il vero fulcro dell´innovazione. Mi congratulo con questi giovani leader: sono la prova che l´Europa possiede talento in grande quantità, nell´ambiente accademico, istituzionale, di ricerca e nei settori economici; nel campo delle scienze sociali, del diritto, dell´ingegneria, della chimica, della fisica e delle tecnologie dell´informazione. Insieme possiamo e dobbiamo promuovere l´innovazione attraverso il sostegno alla formazione imprenditoriale, collaborativa e multidisciplinare". Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea responsabile per l´agenda digitale, presente alla manifestazione, ha aggiunto: "Dobbiamo ascoltare i nostri giovani. Hanno la volontà e il talento per trasformare l´Europa e offrire un futuro migliore. Sono davvero lieta che la Fondazione Eit fornisca piattaforme a queste persone di eccellenza e alle loro idee". Il forum annuale per l´innovazione esamina la maniera in cui l´"innovazione fondata sui dati" può arrecare beneficio alla società e all´economia. In sintesi, oggi la quantità di dati generati è senza precedenti, ma l´Europa ha bisogno di sfruttare al massimo le potenzialità di queste informazioni per affrontare i problemi economici, ambientali e sociali del nostro tempo. Da una migliore erogazione dei servizi pubblici ad un uso più efficiente dell´energia, l´innovazione fondata sui dati è considerata fondamentale per la crescita economica. Il gruppo di giovani leader, scelti dalla Fondazione Eit, sta seguendo un programma di formazione imprenditoriale e di innovazione che ha incluso seminari nel Regno Unito e in Belgio, nonché sessioni in linea, con contenuti accademici forniti dall´Imperial College di Londra. Nel corso dell´anno la Fondazione lancerà inoltre un programma di tirocini nell´ambito delle sue organizzazioni fondatrici per contribuire a sviluppare le capacità imprenditoriali e di innovazione dei giovani.  
   
   
UE: LA GRANDE RIVOLUZIONE DEI DATI  
 
Bruxelles, 27 marzo 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale al Forum annuale sull´Innovazione della Fondazione Eit: “ Non c´è dubbio che siamo entrati nell´era dei Big Data. Alcuni ritengono che, attualmente, ogni due giorni, creiamo le informazioni per quanto è stato creato dagli albori della civiltà al 2003. Ogni due giorni! Ed è in crescita del 40% all´anno. Non possiamo perdere questo tipo di opportunità di crescita. E questa è l´occasione. In termini di valore economico da solo, questo è un valore di decine di mercato, se non centinaia di miliardi di euro l´anno. In un momento in cui l´Europa ha disperatamente bisogno di crescita, questo è esattamente dove dovremmo essere in cerca di creare posti di lavoro e nuove opportunità. È per questo che ho chiamato i dati l´olio nuovo. Perché è un carburante per l´innovazione, l´alimentazione ed energizzante la nostra economia. Al contrario del petrolio, naturalmente, questo pozzo non si esaurirà: abbiamo appena iniziato toccandola. E ´Ict che consente di questa rivoluzione. Ict che ci dà, per la prima volta in assoluto, gli strumenti per condividere, modificare e utilizzare i dati, su una scala che un tempo potevamo solo sognato. Ma questo non è solo per il settore delle Tic, per il settore delle Tic, né solo per grandi organizzazioni globali. Perché quando è possibile modellare milioni di osservazioni, non teorizzare più, si vede attraverso. Questa è un´opportunità per le organizzazioni di ogni dimensione e di ogni settore. Un´opportunità che possono beneficiare tutti: persone così nel mondo degli affari, agricoltura, politiche, l´istruzione, la medicina - è il nome - può iniziare a fare le loro decisioni basate non sulla intuizione, ma le informazioni. Già oggi, gli scienziati stanno imparando i vantaggi della collaborazione su larga scala, in tutto il mondo, con enormi quantità di dati e risorse di calcolo enormi. Già oggi, i governi - e il pubblico che servono - stanno imparando che aprono i dati pubblici può aumentare la trasparenza, migliorare i servizi pubblici e l´innovazione del combustibile. Già oggi, i cittadini utilizzano nuove applicazioni e servizi per le attività quotidiane più veloce e più conveniente, e aprire nuove possibilità anche. Apps che, sia che lo sappiano o no, si affidano alla potenza dei Big Data. Perché il fatto è che, qualsiasi cosa tu stia cercando di fare in questi giorni, la risposta potrebbe trovarsi nei dati. Se si desidera sbloccare il genoma umano - o aprire governo. Sia che tu stia cercando di prevedere il futuro economico o decifrare un sito straniero. Sia che si sta cercando di individuare un ingorgo o un bosone di Higgs: grandi strumenti di dati vi saranno d´aiuto. Ma questa rivoluzione dei dati, di passare a un data-driven economia, non accadrà da solo. Ha bisogno di una mano, e il quadro a destra. Dati deve essere liberamente disponibile per l´uso e il riutilizzo. Ha bisogno di essere facile da trasportare e inter-operare - senza regole diverse e standard per ogni paese e set di dati. E ha bisogno il quadro che tuteli la privacy e la fiducia build. Qui ci sono tre modi la Commissione europea sostiene che. In primo luogo, si stanno aprendo nuove cuciture di dati all´interno di un vivace mercato unico. Molti di questi dati è già qui con noi: ma in possesso nostre amministrazioni pubbliche, chiuso a chiave o inutilizzabile. Si tratta di dati che è ricco, completo, e che i contribuenti hanno già pagato. Abbiamo bisogno di aprirlo. I vantaggi potrebbero essere decine di miliardi di euro l´anno. È per questo che abbiamo proposto una legge per sbloccare questa miniera d´oro. Tale normativa è a buon punto: ieri il dialogo a tre sembrava conclusiva. Spero che ora può essere concordato entro i prossimi mesi - e rendere più facile per le persone a utilizzare e riutilizzare i dati pubblici, generando valore nuovo e di nuovo a basso costo, in tutto il mercato unico. Siamo in pratica ciò che predichiamo in seno alla Commissione, anche: il nostro portale aperto di dati, anche se ancora in "beta", sta già ottenendo centinaia di visite al giorno. E nei prossimi mesi, lavoreremo intensamente verso un pan-europeo di dati portale, un one-stop shop per i dati aperti pubblici europei, per ogni paese e ogni livello di governo. Inoltre c´è una serie di informazioni scientifiche possiamo aprire troppo. E noi siamo. Tutti finanziati dall´Ue risultati della ricerca saranno disponibili in accesso aperto. E ´di decine di miliardi di euro di valore di ricerca che può essere utilizzato da altri scienziati, imprenditori o in altri i contribuenti che hanno pagato per questo: stimolare ulteriormente la ricerca, l´innovazione e la creatività. Inoltre, abbiamo progressivamente aprire l´accesso ai dati sottostanti scientifici - l´alimentazione di interi nuovi campi di ricerca. E stiamo incoraggiando gli Stati membri a fare altrettanto per i loro programmi di finanziamento. In secondo luogo, abbiamo bisogno di costruire la fiducia. La gente ha comprensibile preoccupazione-piace di come i dati sanitari potrebbero essere utilizzati. Non possiamo fare tutte queste cose meravigliose fino a costruire la comprensione del pubblico e la fiducia. Perché senza quel livello di fiducia, i dati non sarà distribuito in primo luogo. A, suono modernizzato la protezione dei dati quadro può dissipare tali preoccupazioni, sbloccare tali dati, e abilitare questa rivoluzione. Ed è quello che abbiamo proposto. Tutti insieme la nostra riforma potrebbe valere più di 2 miliardi di euro l´anno per l´economia. E in terzo luogo, l´Europa ha bisogno della capacità industriale a prendere l´iniziativa globale dei dati. Stiamo aiutando che dall´Ue. Continueremo a finanziare l´innovazione nel settore dei prodotti e servizi dati: dalla business intelligence e di supporto alle decisioni per servizi a valore aggiunto. Perché voglio sostenere una forte industria europea dei dati: le aziende che possono produrre e commercializzare tutta questa innovazione. Alcune aziende europee come Sap, Atos e Telefonica sono già stabiliti, noto, e di successo, ma mi piacerebbe vedere di più, così l´Europa può diventare un giocatore decisivo globale. Ci si concentrerà su settori ad alta intensità di dati: come trasporti, sanità, finanza, vendita al dettaglio e il settore pubblico. Si tratta di aree che i dati aperti può davvero aumentare. Ma ci si impegnerà anche le piccole imprese e start-up. Perché questo è un ottimo posto per loro di essere. Le barriere all´entrata sono basse, la capacità di innovazione e la creatività quasi illimitata. So che abbiamo qui oggi alcuni "giovani leader", i giovani imprenditori e studenti, che lavorano in questo campo. La gente come te mi riempiono con un sacco di speranza: si è dimostrato il potenziale innovativo e il valore dei dati, e ben fatto a tutti voi. Inoltre, rimanere competitivi in ​​questo settore ha bisogno del capitale diritto umano. Come tutte le competenze digitali, la domanda per gli esperti di dati è in pieno boom: è cresciuta di dodici volte più di venti anni. Offerte di lavoro come "scienziato dati" - un concetto che non esisteva a pochi anni fa - sono ora in forte domanda. Facciamo in modo che la nostra risposta. Facciamo garantire la nostra istruzione e di formazione, e la nostra industria, stanno preparando il terreno per il mercato del lavoro digitale di domani. Questo è esattamente quello che stiamo facendo con il nostro grande coalizione per i lavori digitali. Nel complesso, i dati aperti è una grande opportunità per l´Europa. Un´occasione per i cittadini di beneficiare di incredibili nuovi prodotti e servizi. Un´occasione per promuovere molti settori della nostra società - dalla sanità alla democrazia stessa. E la possibilità di stimolare la nostra economia, alimentato da una forte industria europea dei dati. Questa è una rivoluzione: e voglio l´Unione europea sia a destra alla fronte. Grazie.”  
   
   
INNOVAZIONE, PROVINCIA DI FIRENZE ALL´AVANGUARDIA. NEL 2012 OLTRE 147 MILA EURO RISPARMIATI CON DEMATERIALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI E SOFTWARE LIBERO  
 
Firenze, 27 marzo 2013 - Posta elettronica certificata (Pec), documenti digitalizzati, risparmi energetici e software liberi. Con l’adozione di queste misure la Provincia di Firenze arriva a risparmiare nel 2012 oltre 147mila euro, triplicando i 46mila euro risparmiati nel 2011 e con una progressione che nel 2015 arriverà a superare i 543mila euro, come stimato dalla Direzione provinciale Sit e Reti Informative. "Grazie a queste azioni - sottolinea l’Assessore provinciale al Sit e alle Reti Informative Renzo Crescioli - il nostro Ente si pone all´avanguardia sull´innovazione e riesce ad ottenere insieme una serie di obiettivi quantomai rilevanti al giorno d´oggi: semplificazione ed efficienza per i dipendenti ed i cittadini, risparmi finanziari, risparmi di risorse ambientali (carta ed energia), incentivazione del software libero ed open source. Si tratta non solo di un segnale importante che va in controtendenza rispetto a luoghi comuni e generalizzazioni che dipingono tutti gli Enti come luoghi dello spreco e della scarsa propensione all´innovazione, ma anche un passo concreto verso i necessari risparmi finanziari che l´attuale situazione richiede". Pec. Tra i vari procedimenti, l’utilizzo della Posta Elettronica Certificata ha consentito di archiviare, nel solo 2012, oltre 186.000 pagine di documenti cartacei in 50mila file Pdf, risparmiando 72mila euro, 370 risme di carta e 49 metri lineari di scaffalatura. Attraverso la Pec, inoltre, la corrispondenza con altri Enti ed imprese è aumentata, dal 2011 al 2012, del 238% per la posta in arrivo e del 318% per quella in partenza. Faxserver. La mancata stampa degli oltre 16mila fax in partenza e quasi 50mila in arrivo – perché spediti in forma digitale – porta altri 7mila euro di risparmi per la Provincia, oltre al mancato utilizzo di 280 risme di carta. Trasmissione dati. Il maggiore risparmio è nella trasmissione dati tra i vari uffici provinciali. Nel 2012 il risparmio è stato di circa 26mila euro, ma con l’entrata a regime del della nuova architettura di rete i risparmi passeranno a 99mila euro nel 2013 fino ai quasi 400mila euro del 2015. Energia elettrica. Una significativa razionalizzazione delle spese è anche quella ascrivibile al passaggio ad una soluzione di private cloud. Con la sostituzione dei macchinari obsoleti e l’adozione della tecnologia di virtualizzazione, il risparmio di energia elettrica per la funzione di macchinari è stata nel 2012 di 16.516 euro ed è stimata per il 2013 in 28mila euro; cifre che permetteranno di recuperare nel biennio 2012-2013 i costi d’investimento. Software liberi. Altra voce di spesa che permette una riduzione di 17mila euro (costante dal 2010 al 2015) è l’adozione di software liberi ed open source al posto di programmi posti sotto licenza, come indicato dalla delibera della Giunta Provinciale n.148 del 2010 . Tale provvedimento permetterà l´abbattimento dei costi per gli aggiornamenti dei prodotti sotto licenza di 330 postazioni di lavoro.  
   
   
SMAU E I GIOVANI IMPRENDITORI DEL VENETO INSIEME PER TRASFORMARE LE MIGLIORI IDEE DI BUSINESS IN IMPRESE DI SUCCESSO  
 
Milano, 27 marzo 2013 - La sesta edizione di Smau Padova aprirà le porte del padiglione 11 di Padova Fiere mercoledì 17 e giovedì 18 aprile ad oltre 3.500 imprenditori e manager veneti presentandosi quest’anno con una duplice veste: oltre alle 100 novità tecnologiche per il mondo delle imprese e delle pubbliche amministrazioni proposte dalle più importanti aziende fornitrici di tecnologie informatiche, tra cui Apc, Dell, Fujitsu, Hp, Intel, Infor, Lenovo, Microsoft, Sap, Vodafone e Xerox, i visitatori troveranno una nuova area, Innoveneto Expo, la nuova dimensione espositiva realizzata in collaborazione con Aster - la Società consortile dell’Emilia-romagna per lo sviluppo e la promozione dell’’innovazione e del trasferimento tecnologico - dedicata agli imprenditori e manager che desiderano avvicinarsi alla frontiera dell´innovazione. L’area ospiterà i centri di ricerca, le start up e gli spin off più innovativi del Veneto, i principali attori che possono affiancare le imprese sui temi dell´alta formazione e dei nuovi brevetti> e presenterà tutte le agevolazioni e gli strumenti finanziari offerti dalla Regione per favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese. Tra le iniziative in programma all’interno di Innoveneto Expo, il Gruppo Giovani Imprenditori del Veneto organizzerà nell’ambito dell’iniziativa “Venture Community Veneto”, il Business Speed Date, evento volto a favorire l’incontro tra le startup della Regione e il pubblico di oltre 3.500 imprenditori e manager in visita. Obiettivo dell’evento, è quello di permettere alle startup presenti di realizzare nuove partnership affinché le idee più promettenti si trasformino in imprese di successo. Altresì per gli imprenditori e manager del Nord Est, Smau Padova sarà è l’occasione per attingere nuove idee e innovazioni dai giovani talenti italiani e accrescere quindi la competitività della propria impresa. Accanto al Business Speed Date, Innoveneto Expo ospiterà nei due giorni anche due nuove iniziative dedicate al mondo delle startup: il Premio Lamarck, in programma nella mattinata di mercoledì il riconoscimento, che prende il nome dal nome del naturalista Jan Baptiste Lamarck, rivolto alle migliori start up del territorio volto a valorizzare le loro idee e i loro progetti innovativi e lo Speed Pitching, evento, realizzato in collaborazione con il portale Startupbusiness di Emil Abirascid, in cui le startup e gli acceleratori d’innovazione presenti effettueranno una breve presentazione della propria idea, del proprio progetto di business o della propria offerta di ricerca industriale affinché imprenditori e manager presenti possano scegliere la migliore innovazione a disposizione per far crescere la competitività della propria impresa. A commento dell’iniziativa, Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau afferma: “ Sono convinto che sia oggi più che mai necessario aiutare imprese ed imprenditori a compiere quel salto culturale che consenta loro di rinnovarsi e competere sui mercati. L’incontro tra la creatività e l’intraprendenza, delle startup con l’esperienza degli oltre 3.500 imprenditori e manager che visitano la nostra fiera non potrà che generare valore per entrambi: da una parte la Pmi Venete hanno l’occasione di cogliere l’opportunità offerte dalle startup, trasformandole nel proprio laboratorio di ricerca e sviluppo per evolversi nella nuova dimensione globale dei mercati; e dall’altra parte per aiutare le startup ad interpretare meglio il mercato cogliendo l’opportunità di aggregazione con un soggetto industriale (e non con un investitore finanziario) che li aiuti in modo sinergico a crescere con una struttura più solida in tempi più veloci." In risposta Roberta Virago, Vice Presidente Gi Veneto con delega all’ Innovazione e nuove imprese afferma: “Siamo convinti che sostenere i giovani che hanno delle buone idee sia l´unico modo per dare una speranza di sviluppo industriale e sociale al Paese. Per far nascere nuove imprese servono capitali, competenze manageriali e relazioni che sono presenti sul territorio seppur con la difficoltà di essere tutti in rete. Venture Community Veneto è un progetto nato dai Giovani di Confindustria con l´obiettivo di coinvolgere fattivamente tutti i soggetti che in Veneto fanno parte dell’ecosistema innovazione. Siamo sicuri che una partnership strutturata che coinvolga anche il mondo dell´imprenditoria porterà ad esprimere un grandissimo potenziale di idee che diventeranno imprese e stimoleranno il rinnovamento di quelle esistenti." Accanto alle iniziative volte a presentare il mondo della ricerca industriale, il calendario di Smau Padova prosegue nei due giorni con il Premio Innovazione Ict Veneto in programma mercoledì alle ore 12.00, con lo Smau Mob App Award, dedicato agli sviluppatori di app per dispositivi mobile e con la seconda edizione veneta del Premio Smart City, dedicato alle realtà che hanno realizzato progetti di sviluppo delle città intelligenti,in programma giovedì alle ore 12. Inon programma nei due giorni anche numerosi workshop a cura delle principali scuole di formazione manageriale e società di consulenza, come School of Management del Politecnico di Milano, Sda Bocconi School of Management e Gartner. Il programma degli appuntamenti di Smau Padova è on line su http://www.smau.it/  
   
   
PRIMA GIORNATA ITALIANA DEDICATA ALL’ INTERNET DELLE COSE: CREATE-NET LANCIA LA SFIDA  
 
Trento, 27 marzo 2013 - Il prossimo 9 aprile 2013, in occasione della giornata internazionale dedicata all’Internet delle Cose “Iot Day 2013” (dall’inglese Internet of Things – Iot), Create-net organizza a Trento un evento di informazione e disseminazione su un argomento attualmente al centro dell´attenzione mediatica un po’ su tutti i siti internazionali dedicati alle tecnologie emergenti del futuro. L´evento ha in programma interventi vari sull´Internet delle Cose, che spaziano dal fornire informazioni basilari su cos´e´ questa tecnologia, su cosa permette di fare, su come la si puo´ sfruttare (Openpicus, Arduino, prodotti come Goodnightlamp) fino a fornire un panorama piu´ ad ampio raggio, con presentazioni da due dei piu´ importanti progetti di collaborazione Europea sull´Iot nei quali Create-net ha un ruolo primario (iCore e Compose). Esperti e "Iot makers" si ritroveranno a Trento per condividere esperienze e far toccare con mano, anche tramite implementazioni pratiche e dimostratori realizzati con componentistica semplice e connessa ad Internet, le potenzialità creative che vengono messe a disposizione a chi volesse cimentarsi con il fai-da-te e sperimentare l´Internet delle Cose. La sfida consiste dunque nel sollecitare l’interesse ed il coinvolgimento di sviluppatori e ricercatori italiani nel promuovere l’Iot come fucina di innovazione e portare l’Italia al passo con Stati Uniti ed altri stati Europei (come per esempio il Regno Unito) che hanno gia’ dato un’impronta di attivita’ ben marcata in tal contesto. In occasione dell´evento verra´ anche discussa la proposta di lanciare, in collaborazione con Whymca, una hackathon aperta alle varie comunita´ di sviluppatori software ed ai cosidetti "makers" e dedicata all´Internet delle Cose. La prima giornata italiana dedicate all’Iot si concludera’ con un’occasione per vedere dimostrazioni e poter e chiaccherare con gli esperti di fronte ad un aperitivo. Per ulteriori informazioni riguardo all’Iot Day 2013 e’ possibile visitare il sito dedicato http://iotevents.Org/details/2013-internet-of-things-day , mentre per informazioni aggiornate su struttura ed interventi dell’evento italiano (incluse le modalita’ di partecipazione) si prega di visitare il sito dedicato https://www.Create-net.org/event/first-italian-internet-things-day  
   
   
PRATO, SOTTOSCRITTO IL PRIMO CONTRATTO D´APPALTO IN MODALITÀ ELETTRONICA  
 
Prato, 27 marzo 2013 - Il Comune di Prato è stato precursore nel 2010 della trasmissione telematica per gli atti immobiliari. Risultato di un riuscito lavoro di squadra raggiunto grazie al forte impulso dato dal Segretario Comunale di fresco insediamento, dott.Ssa Maria de Filippo Il 25 marzo il Comune di Prato ha inaugurato la sottoscrizione, ai rogiti del Segretario Generale, di un contratto di appalto di lavori in modalità elettronica. Contestuale la trasmissione telematica all´Agenzia delle Entrate. Si respira aria di grande soddisfazione in Palazzo comunale per la modalità di sottoscrizione elettronica, conquista di un´amministrazione sempre più digitale, vicina al cittadino esigente di innovazione. La trasmissione telematica, di cui il Comune è stato precursore nel 2010 per gli atti immobiliari, garantisce alle imprese appaltatrici grande risparmio di imposte, particolare estremamente apprezzabile per chi, seppur vinta una commessa, deve fare i conti con la stretta economica del momento. E´ il risultato di un riuscito lavoro di squadra raggiunto grazie al forte impulso dato dal Segretario Comunale di fresco insediamento, dott.Ssa Maria de Filippo.  
   
   
ANFOV: "IL NUOVO GOVERNO LANCI UN PIANO STRATEGICO PER IL DIGITALE ED ABBIA L´OBIETTIVO DI ANDARE OLTRE IL DIGITAL DIVIDE". MANCANO I PIANI DI FINANZIAMENTO PER BANDA LARGA E ULTRALARGA.  
 
Milano, 27 Marzo 2013 - Se è difficile capire come evolverà la situazione politica, molto più facile è comprendere l’esigenza di un governo vero e stabile. Un passo necessario anche secondo Anfov, l’Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione, “think tank” del mondo legato alle nuove tecnologie che intende rappresentare le aziende associate, con particolare attenzione a quelle innovative, continuare nell’opera di analisi delle tendenze delle tlc e Ict e vigilare sull’attuazione dell’Agenda digitale tramite i suoi osservatori. Perché di vigilanza ce n’è bisogno visto che tra le tante sfide a cui sarà chiamato il prossimo esecutivo c’è l’esecuzione delle riforme varate da Monti. Questo significa il varo di una serie di decreti attuativi, 462 provvedimenti dei quali il 38,5% è già andato a buon fine, fra i quali troviamo anche quelli relativi all’agenda digitale. L’importanza del tema è stata sottolineata recentemente anche da Confindustria che, tramite il direttore generale Marcella Panucci, ha osservato che l’attuazione dell’agenda può avere un impatto paragonabile a una vera manovra di politica economica ma ha bisogno di una rapida approvazione dei decreti attuativi e soprattutto di un forte commitment politico. A questo scopo, la proposta è accentrare “sulla presidenza del Consiglio, con l´Agenzia per l´Italia digitale come agente tecnico, la responsabilità per l´attuazione dell´agenda. È necessario per superare le resistenze degli apparati pubblici che si oppongono all´innovazione”. Molto bisognerà fare anche in sede europea, “negoziando una golden rule per svincolare dal fiscal compact gli investimenti in innovazione”. I decreti in attesa sono circa una ventina e vanno da quello che riguardano la possibilità di digitalizzare certificati di nascita e morte, all’anagrafe unica, domicilio digitale, le facilitazioni per i nuovi scavi per la fibra, gli incentivi fiscali alle start up, fino all’obbligo per la Pa di accettare i pagamenti elettronici e gli open data, un tema che trova particolarmente sensibile Anfov che al nuovo governo chiede di dare a tutti la possibilità di accedere ai dati pubblici. La chiusura anticipata della legislatura è piombata come un macigno sui programmi per la corsa verso il digitale. E se l’eliminazione del digital divide avanza, bisogna rilevare che lo fa a velocità non sostenuta. Secondo il Piano nazionale banda larga la definitiva scomparsa delle zone con almeno un collegamento a 2 Mbps doveva arrivare entro il 2013. Come ricorda Anfov, però, solo da pochi giorni il Piemonte ha ricevuto novanta milioni “per azzerare il digital divide e per realizzare le infrastrutture di banda larga nelle zone attualmente scoperte dal servizio di connettività a Internet veloce (almeno 2 mbps)”. L’intervento porterà subito sul territorio 45 milioni di euro stanziati dal ministero dello Sviluppo economico e altri 45 che saranno reperiti dalla Regione nell’ambito della nuova programmazione 2014-2020 dei fondi europei. In Veneto la banda larga “quasi” per tutti dovrebbe arrivare nel 2014 e anche l’Emilia Romagna ha siglato in questi giorni un accordo con il ministero dello Sviluppo economico per chiudere il divario digitale, si spera, entro la fine di quest’anno. Per quanto riguarda il Sud altri bandi per circa novecento milioni di euro riguardano lo sviluppo del broadband in Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Sicilia. Come ricorda Anfov, stiamo sempre parlando di interventi di primo livello quando si avverte l’assenza di piani di finanziamento per la banda larga e ultralarga. E mentre l’Italia vanta ancora un deficit infrastrutturale in oltre seimila località del Paese, secondo il rapporto di Akamai in Europa siamo all’ultimo e al penultimo posto per numero di connessioni broadband e high broadband. Il lancio di un piano strategico, ribadisce l’Associazione per la convergenza, è una delle misure più urgenti che dovranno essere adottate dal prossimo governo, mentre altri provvedimenti serviranno per colmare le lacune in tema di incentivi al commercio elettronico, strategie e obiettivi per le comunità intelligenti, e per la regolamentazione del mercato delle telecomunicazioni. Il dubbio però è che il prossimo esecutivo non abbia la forza e il tempo per mettere mano alle questioni che riguardano il digitale. Il tempo passa e l’It ha chiuso il 2012 con una diminuzione del 4%, mentre le tlc scendono del 3,5%.  
   
   
L’ICT NEI PAESI EMERGENTI: STRUMENTO PER CRESCERE MA ANCHE PER SOCIETá PIú PARTECIPATIVE  
 
Trento, 27 marzo 2013 - La tavola rotonda “Il ruolo dell´Ict nei Paesi emergenti: Brasile e Sudafrica” si è svolta oò 23 marzo nell’aula Bruno Kessler del Dipartimento di Sociologia nell’ambito degli Ict Days – Orizzonti 2015. Moderata da Sandro Battisti di Trento Rise, ha visto la partecipazione di Eduardo Giugliani, professore presso la Pontifícia Universidade Católica do Rio Grande do Sul del Brasile; Marlien Herselman, del Council for Scientific and Industrial Research del Sudafrica e, dalla stessa organizzazione, Adele Botha, ricercatrice specializzata in mobile user experience. Il Xxi secolo sarà l’era dei Brics. Un acronimo di cinque lettere che indica cinque grandi Paesi emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Che insieme fanno 15 trilioni di dollari di Pil, e quasi 3 miliardi di persone. Insomma, una forza economica e demografica con la quale fare i conti. E anche imparare. Ecco perché gli Ict Days – Orizzonti 2015, la quattro giorni di innovazione e Ict organizzata da Trento Rise, Fbk e l’Università degli Studi di Trento, hanno previsto un incontro proprio su questo tema. Si tratta della tavola rotonda “Il ruolo dell´Ict nei Paesi emergenti: Brasile e Sudafrica”, tenutasi oggi nell’Aula Bruno Kessler del Dipartimento di Sociologia. Infatti le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Ict) svolgono un ruolo sempre più importante nel campo dell´innovazione sociale, in particolare per quanto attiene allo sviluppo economico dei Paesi emergenti, tra cui il Brasile e il Sudafrica. «Negli ultimi anni il Brasile ha puntato moltissimo sull’utilizzo dell’Ict per risolvere i grandi problemi sociali, come l’invecchiamento della popolazione o il cambiamento climatico. – spiega Sandro Battisti di Trento Rise, moderatore della tavola rotonda - L’ict può essere lo strumento per eccellenza nella risoluzione di questi problemi, ma solo se modellato sulla base delle comunità sociali che devono usarlo. Da qui l’importanza dell’innovazione sociale.» L´ict è centrale nello sviluppo economico e sociale delle economie emergenti, che si distinguono per marcati divari sociali e finanziari tali da limitare l´accesso ai servizi e alle opportunità economiche di gran parte della popolazione. I cosiddetti Brics stanno affrontando le questioni sociali ed economiche derivanti dall´ineguaglianza, incluso il divario digitale (digital gap), per avvicinarsi agli standard delle comunità più industrializzate. E questo vale, ad esempio, non solo per il Sudafrica ma per tutto un continente in piena espansione economica come l’Africa. «In Africa vogliamo partecipare all’era dell’informazione e la tecnologia è fondamentale per riuscirci – spiega la sudafricana Adele Botha, ricercatrice del Council for Scientific and Industrial Research del Sudafrica specializzata in mobile user experience – Dobbiamo essere competenti nel settore tecnologico in modo da non essere solo utenti ma anche attori della knowledge society.» Ancora, «il Sudafrica, dove grandi fasce della popolazione sono a forte rischio di esclusione sociale, ha bisogno dell’Ict in modo particolare: la tecnologia è un catalizzatore non solo per la crescita del Paese, ma anche per la partecipazione delle persone.»  
   
   
SARDEGNA, "SMART CITY": LA GRADUATORIA DEI PIANI DI AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE  
 
Cagliari, 27 marzo 2013 - La Presidenza ha pubblicato la graduatoria di merito dei Piani di azione per l’energia sostenibile (Paes), presentati dalle Comunità pioniere, per l’accesso alle risorse destinate alla realizzazione del progetto “Smart City – Comuni in classe A”. Gli interventi inseriti nei Paes delle “Comunità pioniere” potranno trovare sostegno negli strumenti agevolativi specificamente dedicati agli interventi in materia energetico-ambientale a valere sul Fondo di sviluppo urbano che alimenta i prestiti a favore degli enti locali, nonché partenariati pubblico-privati e partenariati di progetto. I comuni in graduatoria possono fin da ora presentare i progetti inseriti nei Paes riguardanti gli interventi diretti all’efficientamento energetico e alle energie rinnovabili al Servizio per il coordinamento delle politiche in materia di riduzione di Co2 – Green economy e al Fondo di sviluppo urbano energia. Http://www.regione.sardegna.it/j/v/48?s=1&v=9&c=64&c1=1208&idscheda=289054  
   
   
SOCIAL CASE HISTORY FORUM LANCIA UN´EDIZIONE SPECIALE. FACEBOOK CASE HISTORY FORUM: FACEBOOK THROUGHOUT THE MARKETING FUNNEL.  
 
Milano, 26 marzo 2013 - “Una delle esigenze che si rilevano quotidianamente lavorando con aziende e agenzie è relativa alla carenza di best practice inerenti il mondo social e Facebook in generale. E ancora di più si percepisce una carenza sulla diffusione di case study italiani” Partendo da questo presupposto Lorena Di Stasi ha ideato Social Case History Forum che, con le 3 edizioni del 2012 ha iniziato a colmare questo vuoto presentando oltre 70 case history ad un pubblico di oltre 1000 persone fra responsabili marketing e comunicazione, esperti di social media ed influencer della rete. In attesa della Iv^edizione dell´evento, che si svolgerà il 30 maggio 2013, Social Case History Forum ha strutturato un´edizione speciale in collaborazione con Facebook Italia e con la School of Management del Politecnico di Milano: “Facebook Case History Forum” si concentrerà questa volta sul social media più famoso al mondo. L´evento avrà luogo il 16 aprile 2013 presso la Sala Rogers del Campus Leonardo di via Ampère 2 a Milano a partire dalle ore 9. L´agenda della mattinata, dopo un veloce benvenuto, sarà aperta dalla School of Management del Politecnico di Milano con una panoramica, e relative dimensioni del mercato Italia, sull´ecosistema digital con particolare focalizzazione sul social media. “I Social Network stanno cambiando profondamente lo scenario di Internet e il mondo della pubblicità digitale. In un mercato dei media che - nel suo complesso - ha subito nel 2012 una contrazione del 5%, i ricavi generati dai Social Network sono aumentati del 60%” ha dichiarato Andrea Rangone, Responsabile Scientifico Osservatorio New Media & New Internet School of Management del Politecnico di Milano. Successivamente sarà fornito un aggiornamento su dati e trend in ambito consumer. “Il numero di persone che accoglie i grandi brand nella stretta cerchia delle loro amicizie sui social network è in costante crescita. Nascono così nuove relazioni di prossimità con i prodotti e le aziende, che prevedono l’ascolto, la collaborazione, il gioco, ma anche la loro promozione nella rete da parte dei consumatori stessi” ha anticipato Andrea Giovenali Ceo&founder di Nextplora Spa che presenterà la ricerca. Seguirà una tavola rotonda formata dai Ceo di alcuni dei principali centri media presenti in Italia che commenteranno, dal loro strategico punto di osservazione, i risultati presentati. Dopo una pausa, verranno quindi presentate le case history delle aziende italiane. L´ingresso al pubblico è gratuito su registrazione. Social Case History Forum, Solo case history. Niente #fuffa. Edizione speciale: Facebook Case History Forum 16 aprile 2013 ore 9-13 Sala Rogers Campus Leonardo - Via Ampère, 2 - Milano Contatti: info@socialcasehistoryforum.Com http://www.facebookcasehistoryforum.it/  
   
   
BOLZANO: GESTIONE E SVILUPPO DELLA RETE TELEMATICA PROVINCIALE  
 
Bolzano, 27 marzo 2013 - Sarà la società in-house Informatica Alto Adige (partecipata di Provincia e Consorzio dei Comuni) a coordinare la gestione e la manutenzione della rete telematica provinciale, mentre il centro di coordinamento per lo sviluppo di tutta la rete sarà affidato al Dipartimento lavori pubblici. Lo ha deciso il 25 marzo la Giunta provinciale. Portare la fibra ottica in tutti i comuni e le frazioni dell´Alto Adige entro la fine del 2013. Questo l´ambizioso obiettivo della Giunta provinciale per garantire a famiglie e imprese la possibilità di accedere a collegamenti web ad alta velocità, e mettere dunque il territorio nelle migliori condizioni di competività. "Non dobbiamo limitarci a realizzare la rete - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - occorre anche gestirla in maniera efficiente e coordinare tutti gli interventi di manutenzione. Per questo motivo abbiamo deciso di affidare a Informatica Alto Adige l´incarico di gestire tutto il traffico dati sulla rete telematica provinciale, compresi gli interventi di manutenzione". Informatica Alto Adige, dunque, fungerà da collettore per le richieste provenienti da Consorzio dei Comuni (rete d´accesso in fibra ottica), Ras (Pop della rete provinciale), Ripartizione informatica (connessioni delle strutture dell´amministrazione provinciale) e operatori telefonici (utilizzo fibre ottiche). Il centro di coordinamento per lo sviluppo della rete, che avrà come compito quello di ottimizzare tutti gli interventi nei vari settori, sarà invece assegnato al Dipartimento lavori pubblici.  
   
   
SI RINNOVA IL SITO “VERDE ON WEB” DEL COMUNE, TUTTI I GIARDINI DI FIRENZE A PORTATA DI CLICK  
 
Firenze, 27 marzo 2013 - Si rinnova il sito internet “Verde on Web” del Comune di Firenze: da oggi collegandosi al link  http://verdeonweb.comune.fi.it/ è possibile accedere in pochi istanti a tutte le informazioni su giardini, piazze, parchi che compongono l’offerta di verde pubblico della Città di Firenze. “Con l’avvento della bella stagione, che speriamo non si faccia attendere ancora troppo – afferma l’assessore all’Ambiente Caterina Biti - avere a disposizione uno strumento come Verde on Web offrirà ai cittadini e turisti una opportunità in più per poter conoscere i tanti giardini e angoli di verde della città, tutti luoghi bellissimi da riscoprire e vivere”. Utilizzando il nuovo sito, è possibile localizzare ogni area su mappa, vederne le immagini in anteprima e ricercare in base alle proprie necessità: ad esempio i giardini con altalene, quelli con un campo di calcio, quelli con un fontanello, aree cani ecc.. Sul sito inoltre è possibile reperire informazioni sulla composizione e manutenzione del Patrimonio arboreo e tutto ciò che può interessare il cittadino in relazione al verde pubblico. Si può così scoprire che gli alberi più diffusi sul territorio comunale ( in totale oltre 80.000 esemplari) sono i Tigli (oltre 8.000) seguiti dai Cipressi (oltre 7.000) e dai Bagolari (oltre 6.000) oppure sapere che a Firenze sono presenti oltre 120 aree gioco e circa 40 aree per cani. Inoltre, nella sezione News sono disponibili notizie aggiornate su inaugurazione di nuovi giardini, risistemazione delle aree verdi, eventi speciali legati al verde di Firenze. Verde on Web è gestito direttamente dalla Direzione Ambiente in collaborazione con l’ufficio Comunicazione. Al sito si può accedere anche scegliendo Verde Urbano nella Home Page del Comune di Firenze.  
   
   
RAGAZZE, LAUREATEVI IN ICT! L’INNOVAZIONE SOCIALE AL FEMMINILE  
 
Trento, 26 marzo 2013 - Si è tenuta il 23 marzo nell’Aula Bruno Kessler del Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Trento la tavola rotonda “Ict e donne. L’innovazione sociale al femminile”. L’incontro è stato moderato dalla telegiornalista di Rai2 Maria Concetta Mattei e ha visto la partecipazione di Roberta Cocco, Direttore Corporate Social Responsibility e National Development di Microsoft Italia, nonché fondatrice di Futuro@lfemminile, progetto di Microsoft promosso dal Ministero delle Pari Opportunità; Antonietta Tomasulo, consigliere di Trentino Sviluppo con delega su Sviluppo e Innovazione; Anna Perini, ricercatrice del progetto europeo Female Empowerment in Science and Technology Academia di Fbk; e Renata Diazzi, direttore del Centro Europeo di Impresa e di Innovazione del Trentino. Migliorare la società. Attraverso l’Ict. È questo il concetto centrale di Ict Days - Orizzonti 2015, la grande kermesse dell’innovazione organizzata da Trento Rise, Fbk e Università degli Studi di Trento. In poche parole, l’obbiettivo è generare prodotti e servizi appositamente finalizzati a migliorare la società nel suo complesso. E l’Ict è uno dei principali fattori abilitanti di ciò. Ecco perché non solo le donne possono trarre grandi benefici dall’Ict, ma devono vivere questo cambiamento come parte integrante, attiva e consapevole per non restarne escluse e, soprattutto, per guidarlo tenendo conto della prospettiva di genere. «Questo momento ci offre l’opportunità di cambiare, di porre la persona al centro del nostro lavoro, della nostra vita e del sistema in generale. Se non mettiamo in rete le competenze e le capacità delle donne, che sanno anche essere più vicine a chi è a rischio di esclusione, perdiamo l´occasione di avanzare verso una realtà più positiva e socialmente più ricca – ha dichiarato Maria Concetta Mattei, moderatrice dell´incontro. – In questo momento le donne sono prevalentemente escluse dai gangli del potere, dalla realtà economica che decide in base alle cifre, non delle esigenze delle persone.» «In questo campo essere donna aiuta, le donne sono più portate al dialogo per risolvere i problemi. E l´innovazione consiste proprio trovare soluzione ai problemi, ma per farlo bisogna porsi le domande giuste – ha affermato da parte sua Antonietta Tomasulo, consigliere di Trentino Sviluppo con delega su Sviluppo e Innovazione –. Naturalmente l’innovazione consiste anche nell’usare la tecnologia per dare risposta ai problemi della società. Il cambiamento di cultura è necessario. Secondo me le donne sono decisamente più favorite per le nuove professioni, devono solo avere più fiducia in se stesse». E una delle missioni di Roberta Cocco, fondatrice di Futuro@lfemminile, è proprio quella di sviluppare non solo le potenzialità delle donne attraverso la tecnologia, ma anche favorire uno sviluppo più partecipativo della società. Da un anno Roberta Cocco si occupa del National Plan di Microsoft, in collaborazione con le Nazioni Unite, l´Unesco, il Dipartimento dell’Istruzione americano e altri organismi, nazionali e internazionali. «Ci rivolgiamo alle ragazze per spingerle a seguire percorsi tecnico-scientifici. In generale comunichiamo l’importanza del completare la propria formazione con competenze in innovazione e tecnologia.» Nel mondo sono 2 miliardi e 400 milioni le persone che usano internet ma di queste solo 600 milioni sono donne. Eppure proprio le tecnologie e internet offrono grandi opportunità di studio e lavoro. Ma per coglierle al meglio, le capacità informatiche sono indispensabili. Sta infatti nascendo un nuovo mondo di profili professionali ibridi: il marketing, per esempio, è ormai digital marketing. In questo senso sono incoraggianti i dati che mostrano come le donne, pur essendo in numero inferiore rispetto agli uomini nei settori tecnologici, costituiscono la maggior parte degli utenti dei social media. «Fondazione Adecco recentemente mi ha detto che anche tra le fasce più giovani è difficile trovare profili adatti a quello che il mercato sta cercando, come ad esempio il web community manager o lo sviluppatore di siti web integrati con i social media, necessari a vendere un prodotto. Competenza, quest’ultima, particolarmente interessante per le piccole e medie imprese.» – ha continuato Roberta Cocco. L’ict, insomma, è un settore che offre grandissimi opportunità professionali ai giovani. «In Italia la disoccupazione colpisce soprattutto i giovani e le donne. Noi aziende dell’Ict – ha spiegato Cocco –assistiamo a una dicotomia difficile: cerchiamo figure femminili con delle competenze in ambito It e, semplicemente, non le troviamo. Quindi da una parte abbiamo i giovani in grande difficoltà e dall’altra le aziende sono alla ricerca di figure professionali che, apparentemente, non sono coperte.» «C´è bisogno del contributo delle donne nel settore scientifico e tecnologico, nella costruzione dell´innovazione. – ha sottolineato Anna Perini – Nell’ambito del progetto Female Empowerment in Science and Technology Academia, ci chiediamo quindi come migliorare le condizioni di lavoro in modo da aumentare la partecipazione femminile nel settore.» Da parte sua Renata Diazzi ha spiegato come l’Ict sia un elemento fondamentale per aggiornare e sostenere il rinnovamento di imprese che vivono situazioni difficili, ma che grazie alla tecnologia possono trovare nuova linfa vitale. E magari anche un equilibrio tra carriera e famiglia. «Cosa, se non l’Ict, può aiutare le imprese e in generale i luoghi di lavoro a permettere ai dipendenti di conciliare la vita professionale e quella personale, ad esempio attraverso il telelavoro e a una gestione del tempo più flessibile?» L’ict non rappresenta solo un alleato per facilitare la conciliazione della vita professionale con quella personale insomma, ma soprattutto una grande opportunità di occupazione, nella quale le donne possono esprimersi al meglio. Le stime economiche, d’altra parte, parlano chiaro: nel 2020 mancherà un milione di professionisti del settore It solo negli Stati Uniti; per l’Europa nel 2015 ne mancheranno quasi altrettanti. Ovvio, non tutti vogliono o devono necessariamente diventare programmatori. Ma è evidente che il bisogno di competenze tecniche di base e di una profonda alfabetizzazione digitale investe in pieno l’intero mercato del lavoro.  
   
   
AL LAVORO PER CREARE IL PROPRIO LAVORO UNA NUOVA INIZIATIVA DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE PER I GIOVANI LAUREATI. SI CHIAMA JOB-IN-LAB, PUNTA SULL’INNOVAZIONE  
 
Firenze, 27 marzo 2013 - Laureati e lavoro, l’impegno dell’Ateneo. Si stanno moltiplicando le iniziative dell’Università di Firenze per i propri studenti e laureati. L’ultima in ordine di tempo è Job-in-lab, che punta sull’attivazione di laboratori di lavoro e innovazione di impresa. Il progetto, promosso dalla Fondazione per la ricerca e l’Innovazione (dell’Università di Firenze con la Provincia di Firenze) e finanziato dalla Camera di Commercio di Firenze, dà la possibilità a giovani laureati di sperimentare le conoscenze acquisite durante il percorso di studi partecipando a laboratori su progetti innovativi, insieme ad aziende e associazioni. I laureati saranno inseriti in azienda con tirocini di qualità, contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca o incarichi di collaborazione; ma sarà anche promossa l’attivazione di start-up innovative su progetti di iniziativa dei giovani laureati o delle imprese partecipanti. Job-in-lab si rivolge ai giovani che abbiamo conseguito la laurea, con una votazione non inferiore a 100/110, da non più di 11 mesi e di età non superiore a 26 anni (per la laurea triennale) o 28 anni (per la laurea magistrale o specialistica). Sono 16 le aziende e associazioni che hanno già aderito al programma, dai settori dell’ingegneria, dell’architettura, dell’informatica, del manifatturiero, dell’alto artigianato e del commercio. Sono 4 le differenti tipologie di laboratori su innovazione tecnologica e organizzativa, internazionalizzazione, sviluppo di un progetto in rete. I laureati interessati possono aderire al programma inviando entro il 2 aprile la propria candidatura secondo le indicazioni dell’avviso pubblicato online ( http://www.Unifi.it/upload/sub/studenti/ojp/2013/job-in-lab_020413.pdf ). Possono fare domanda anche i partecipanti a master di I e Ii livello e i dottorandi dell’Università di Firenze. I laboratori avranno durata semestrale, da aprile a ottobre 2013. “L’iniziativa – ha spiegato Marco Bellandi, presidente della Fondazione per la ricerca e prorettore per il trasferimento tecnologico – si colloca come un ponte fra l’avviamento al lavoro e il contributo della ricerca pubblica all’innovazione nei sistemi produttivi e territoriali di insediamento; infatti, con la collaborazione dell’Ufficio di Orientamento al lavoro e Job Placement (Ojp) del Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca e la gestione dell´Incubatore Universitario (Csavri), la Fondazione collegherà esperienze di avviamento al lavoro con progetti di rinnovamento aziendale sostenuti dalla ricerca dell’università”. “Questa iniziativa - ha commentato Anna Nozzoli, prorettore alla didattica e ai servizi agli studenti - attesta ancora una volta l’impegno profuso dall’Università di Firenze verso i propri studenti e la forte attenzione per i temi del lavoro. L’attività di placement è il coronamento di un’azione articolata di orientamento che affianca lo studente fin dal momento della scelta degli studi”. “Job-in-lab – ha sottolineato Paola Lucarelli delegata del Rettore all’orientamento in uscita e responsabile scientifico di Job-in-lab presso la Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione - chiede di credere e investire sul capitale umano giovane, qualificato e portatore di creatività e innovazione. Job-in-lab è parte del progetto “Promozione di nuova imprenditorialità, Innovazione di impresa, Avviamento e Formazione al lavoro” attivato dalla Fondazione col supporto della Camera di Commercio di Firenze e la collaborazione di Ojp, nella prospettiva del rafforzamento della collaborazione tra l’Università e i sistemi produttivi e territoriali. Peraltro alcuni dati su questi fronti sono già incoraggianti: lo scorso anno oltre 160 aziende hanno fatto richiesta di 3.200 curriculum dei laureat dell’Università di Firenze, attraverso il servizio predisposto dall’Ateneo tramite Ojp; oltre 1.000 studenti hanno partecipato ai seminari di orientamento al lavoro e al Career Day, occasioni privilegiate per entrare in contatto con il mondo delle imprese, più di 100 offerte di lavoro sono state proposte online sul sito di Ateneo”. L’impegno dell’Ateneo, attraverso il Servizio di orientamento al lavoro e job placement (Ojp) di Csavri, con la consulenza scientifica di Annamaria di Fabio e dei membri della commissione Ojp, referenti dei singoli progetti che saranno attuati nel corso del 2013, è così articolato: Career Counseling e Life Designing, accompagnamento individuale o di gruppo a sostegno dell´inserimento nel mondo del lavoro Bilancio di competenze, cioè incontri mirati a prendere consapevolezza delle proprie competenze personali e professionali nel passaggio dall’università al mondo del lavoro. Seminari di orientamento al lavoro Career Day o Giornata delle Professioni, cioè un’occasione per incontrare i responsabili delle risorse umane di imprese e i rappresentanti di studi, ordini professionali, enti e associazioni, e condurre colloqui individuali. Incontri settimanali con imprese che presentano le loro attività e le opportunità di lavoro Richiesta dei Curriculum Vitae: l’Ateneo mette a disposizione gratuitamente alle aziende che ne fanno richiesta e che si accreditano, i curriculum dei propri laureati Vetrina delle offerte di lavoro che vengono presentate direttamente all’Università da imprese, studi, ordini professionali, associazioni ed enti Palestra di intraprendenza, percorso di formazione e addestramento per sviluppare la propria capacità di essere imprenditori in proprio o lavorare nelle imprese.  
   
   
UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA, INDETTE LE ELEZIONI DEL RETTORE IL 16 MAGGIO SI ELEGGERÀ IL NUOVO RETTORE CHE RESTERÀ IN CARICA FINO AL 2019. LE CANDIDATURE ENTRO IL 6 MAGGIO.  
 
Milano, 27 marzo 2013 – Sono state indette ieri le elezioni del rettore dell’Università di Milano-bicocca per il mandato 2013-2019. La prima votazione si svolgerà il prossimo 16 maggio. Nel caso in cui nessun candidato riuscisse a ottenere la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, così come previsto dallo Statuto dell’Università, sono previste tre ulteriori tornate. La data per la presentazione delle candidature è il 6 maggio prossimo. In particolare, per quanto riguarda le maggioranze necessarie per l’elezione, lo Statuto dell’Università prevede fino a quattro turni elettorali: al primo e al secondo turno è eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto. Nella terza votazione il rettore è eletto a maggioranza assoluta dei votanti, mente nella quarta è previsto il ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze alla terza sessione, purché vi abbia preso parte almeno un terzo degli aventi diritto. Il calendario delle elezioni fissa le eventuali tre votazioni successive alla prima il 23, il 29 maggio e il 4 giugno. L’elettorato attivo spetta a tutti i professori di ruolo, ai ricercatori a tempo indeterminato, e a tempo determinato e agli assistenti ordinari del ruolo ad esaurimento, a tutto il personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato con voto ponderato del 10 per cento e ai rappresentanti degli studenti eletti in Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Nucleo di Valutazione e Consiglio degli Studenti. L’elenco degli aventi diritto al voto sarà reso pubblico entro il 30 aprile e sarà consultabile sul sito web di ateneo. Per lo svolgimento delle operazioni di voto saranno allestiti due seggi, uno presso il Campus milanese e uno presso il Polo di Monza, presso il quale potrà votare tutto il personale che opera nelle le sedi distaccate. Alla carica di rettore possono candidarsi tutti i professori di prima fascia delle Università italiane. Nata nel 1998, l’Università di Milano-bicocca è un ateneo multidisciplinare con un’offerta didattica articolata in 66 corsi di studio, tra corsi triennali e magistrali, distribuiti in sette diverse aree disciplinari: economico-statistica, giuridica, medica, psicologica, sociologica, scientifica e della formazione. Gli studenti iscritti sono oltre 32 mila, il cinque per cento dei quali sono stranieri.  
   
   
UE: AZIONE PER IL CLIMA: DEFINIRE L’ARCHITETTURA DELL’ACCORDO DEL 2015 SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI A LIVELLO MONDIALE  
 
Bruxelles, 27 marzo 2013 - La Commissione europea ha adottato ieri un documento consultivo che segna l’avvio di un dibattito pubblico sull’architettura ottimale di un nuovo accordo internazionale in materia di lotta ai cambiamenti climatici. La comunicazione consultiva solleva questioni fondamentali e sollecita i pareri delle parti interessate sul nuovo accordo che deve essere concluso entro la fine del 2015 e la cui applicazione è prevista a partire dal 2020. Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per il portafoglio Azione per il clima, ha dichiarato: “A Copenhagen i leader mondiali hanno deciso di mantenere il riscaldamento globale sotto 2 °C per evitare gli impatti più gravi dei cambiamenti climatici. Si tratta di un’ottima decisione. Ma visto che, giorno dopo giorno ci stiamo allontanando da questo obiettivo, è chiaro che occorre fare di più. Tutti noi dobbiamo fare di più. Un accordo internazionale ambizioso nell’ambito del quale le principali economie si impegnino ad agire in funzione delle loro capacità attuali e future è indispensabile per vincere questa battaglia. Questo documento costituisce un invito a contribuire a definire la posizione dell’Ue e a ottenere il miglior accordo possibile nel 2015.” La comunicazione consultiva sollecita il contributo delle parti interessate, degli Stati membri e delle istituzioni su come strutturare al meglio l’accordo del 2015 che istituirà un sistema internazionale per lottare contro i cambiamenti climatici dopo il 2020. La consultazione pubblica online è aperta fino al 26 giugno. Una conferenza delle parti interessate sarà organizzata a Bruxelles il 17 aprile. Mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C - Le parti dell’Onu hanno avviato i negoziati sul nuovo accordo climatico alle fine del 2011 a Durban. Questa consultazione pubblica coincide con l’intensificazione dei negoziati prevista nel corso di quest’anno. L’accordo 2015 dovrà raggruppare in un sistema unico l’attuale mosaico di disposizioni vincolanti e non vincolanti della convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e del Protocollo di Kyoto. L’ue, alcuni altri paesi europei e l’Australia hanno aderito ad un secondo periodo di impegni vincolanti nell’ambito del protocollo di Kyoto, mentre altri 60 paesi hanno aderito ad altri tipi di impegni non vincolanti per ridurre o limitare l’aumento delle emissioni di gas serra. È indispensabile rafforzare le aspettative pre-2020 - Parallelamente ai negoziati internazionali in vista dell’accordo del 2015, nell’ambito della piattaforma Durban sono stati avviati negoziati al fine di individuare le soluzioni che consentano di rafforzare le riduzioni delle emissioni mondiali di gas serra prima che l’accordo internazionale entri in vigore nel 2020. Ciò nasce dalla consapevolezza che esiste un considerevole divario tra gli attuali impegni dei paesi in materia di emissioni in vista del 2020 e quello che occorrerebbe fare per conseguire l’obiettivo dei 2 °C. La comunicazione consultiva si incentra sull’accordo del 2015, ma sottolinea chiaramente che gli interventi realizzati a livello mondiale prima del 2020 saranno fondamentali per orientare le politiche affinché l’accordo sia un vero successo. Prossime tappe - La Commissione analizzerà le risposte pervenute che contribuiranno a determinare la posizione dell’Ue sull’accordo del 2015.  
   
   
"CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL CLIMA REGIONALE (CORDEX 2013)"  
 
Bruxelles, 27 marzo 2013 - Dal 4 al 7 novembre 2013 si terrà a Bruxelles, in Belgio, la "Conferenza internazionale sul clima regionale (Cordex 2013)". Capire i cambiamenti climatici e la loro variabilità permette di affrontarne la prevedibilità. Usare queste conoscenze per sviluppare strategie per adattare e mitigare i cambiamenti nei prossimi decenni è essenziale in vista delle conseguenze dei cambiamenti climatici sulla nostra società. La conferenza Cordex (Coordinated Regional Climate Downscaling Experiment) si occuperà di come le informazioni sul clima regionale basate sulla scienza possano essere di aiuto ai responsabili delle decisioni regionali. Riunirà la comunità internazionale degli scienziati che si occupano del clima regionale per presentare e discutere i risultati degli studi del "Programma mondiale di ricerca sul clima", con particolare attenzione all´iniziativa Cordex. Per ulteriori informazioni, visitare: http://cordex2013.Wcrp-climate.org/  
   
   
PULIZIE INDUSTRIALI INNOVATIVE  
 
Bruxelles, 27 marzo 2013 - Tutti noi affrontiamo la stessa battaglia quotidiana contro l´accumulo dello sporco. Ma mentre aspirapolvere, lavastoviglie e lavatrice sono in grado di rimettere in ordine velocemente le nostre case, tenere puliti gli impianti e le attrezzature industriali è una sfida completamente diversa. Negli ultimi decenni sono stati compiuti notevoli progressi in praticamente tutti i settori industriali in termini di efficienza ecologica dei processi produttivi. Rimane però ancora molto da fare prima di raggiungere una piena sostenibilità. Dobbiamo ridurre le emissioni atmosferiche - in particolare quelle che contribuiscono al cambiamento climatico - nonché l´inquinamento delle acque, il consumo energetico, l´uso di sostanze tossiche e la quantità di rifiuti non riciclabili. Uno dei metodi chiave per affrontare queste sfide è mediante lo sviluppo tecnologico. Questo implica il miglioramento della capacità di innovare delle industrie. L´istituto tedesco Fraunhofer per l´ingegneria delle superfici e dei film sottili Ist ha studiato attentamente questo problema e ha trovato una soluzione per affrontare la pulizia degli impianti industriali, in cui la sfida spesso si nasconde nei dettagli, come ad esempio nel caso dei processi di pastorizzazione del latte. Le proteine del latte disciolte tendono ad accumularsi in tubature, caldaie e scambiatori di calore delle attrezzature utilizzate. Dopo un turno di lavoro, queste possono essere talmente sporche da richiedere la chiusura dell´intero impianto per procedere alla pulizia. Ciò si traduce in enormi costi per i produttori. Tali depositi sono chiamati dagli esperti "fouling" e possono interferire in modo grave con i processi di produzione, tanto da costare, nella sola Germania, tra 5 e 7 miliardi di euro all´anno. Per prevenire il fouling negli impianti sono necessari speciali rivestimenti che impediscono ai depositi di proteine, cristalli di sale e carbonato di calcio di aderire alle superfici degli impianti o ai componenti del sistema. Risulta difficile ottenere questo poiché i tipi di depositi variano a seconda dei materiali e dei liquidi usati. Gli scienziati hanno tuttavia trovato un modo per adattare i rivestimenti a un´ampia varietà di applicazioni industriali e carichi diversi; ci sono riusciti mediante una "messa a punto personalizzata" delle strutture e dell´energia superficiale delle superfici dei rivestimenti. Una variabile importante in questa soluzione innovativa è l´energia superficiale del rivestimento, che determina fino a che punto i depositi sono in grado di formare incrostazioni. "La gamma delle proprietà riferite a questi strati spazia da un´elevata protezione contro l´usura a un estremo effetto anti-fouling. Con l´aiuto della tecnologia dei processi speciali, siamo ora in grado di creare praticamente qualsiasi proprietà desiderata", spiega il dott. Martin Keunecke, direttore del dipartimento per i nuovi rivestimenti tribologici all´Ist. I rivestimenti sono fatti di carbonio e di altri elementi che hanno uno spessore di solo pochi micrometri, ovvero sono circa 50 volte più sottili di un capello umano. Gli strati di carbonio, che sono sia estremamente duri che durevoli, sono caratterizzati da eccellenti proprietà anti corrosione e anti usura. La loro energia superficiale, e di conseguenza le loro proprietà coesive, possono essere ulteriormente ridotte integrando elementi non metallici come il fluoro e il silicio. Questo porta a un ulteriore effetto anti-fouling. "A seconda del tipo e della quantità degli elementi usati, noi siamo in grado di controllare le proprietà dei rivestimenti in modo mirato", spiega il dott. Peter-jochen Brand, direttore del dipartimento per il Centro di trasferimento tribologia all´Ist. "Questo è necessario perché gli impianti industriali sono sottoposti a un´ampia gamma di stress diversi prodotti da sostanze liquide. Si consideri solamente la lavorazione del latte o la produzione di succo di frutta nell´industria alimentare, la produzione di vernice nel settore chimico, la produzione di farmaci nell´industria farmaceutica o il trasporto di petrolio". Attualmente l´industria usa rivestimenti a base di carbonio soprattutto allo scopo di ridurre l´attrito e l´usura. La domanda per le applicazioni anti-fouling è già molto alta, benché esse siano ancora in una fase iniziale. Per questa ragione, Keunecke e Brand si aspettano un nuovo slancio sui mercati come risultato della loro innovazione. Gli scienziati dimostreranno la versatilità dei nuovi rivestimenti anti-fouling alla fiera di Hannover mediante la ricreazion di una fontana, in cui l´acqua scorrerà sulle superfici preparate in modo diverso andando a formare, a seconda del grado dell´effetto anti adesivo, diversi disegni con le goccioline. "Ora che comprendiamo in che modo configurare separatamente gli strati, la prossima fase implica affrontare la questione di come produrre nel modo più efficiente le attrezzature rivestite. L´anti-fouling già funziona molto bene per le superfici esterne, tuttavia il rivestimento interno, ad esempio per le tubature, non è per nulla semplice. Per questo motivo, stiamo ora collaborando con partner industriali e di ricerca per creare nuovi processi di produzione", conclude Keunecke. Il mese prossimo l´Istituto Fraunhofer per l´ingegneria delle superfici e dei film sottili Ist esporrà l´applicazione anti-fouling alla Surface Trade Fair ad Hannover, in Germania. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Fraunhofer per l´ingegneria delle superfici e dei film sottili Ist http://www.Fraunhofer.de/en/press/research-news/2013/march/tuned-coatings-ensure-cleanliness.html  
   
   
OTTAVO CO2GEONET OPEN FORUM  
 
Venezia, 27 marzo 2013 - Dal 9 all´11 aprile 2013 si svolgerà a Venezia, in Italia, l´ottavo Co2geonet Open Forum. La cattura e lo stoccaggio geologico della Co2 offrono una serie di nuove opzioni per ridurre le emissioni di gas serra che possono affiancare le strategie per promuovere l´efficienza energetica e l´uso di fonti energetiche rinnovabili. In effetti, alcuni ricercatori ritengono che il sequestro geologico della Co2 sarà probabilmente il modo più efficiente per riuscire a fare davvero la differenza nel breve periodo. Anche se l´Unione europea ha già compiuto significativi progressi nel promuovere la cattura e lo stoccaggio della Co2 (Ccs) come tecnologia chiave per combattere il cambiamento climatico, la situazione globale richiede ora un´accelerazione. La conferenza di quest´anno si concentrerà sullo stoccaggio di Co2 in scala pilota come strada da percorrere per la cattura di carbonio (Ccs) in Europa. Progetti dimostrativi volti a testare la fattibilità di una catena integrata Ccs su larga scala, e pianificati per il 2015, stanno affrontando seri problemi che potrebbero portare a gravi ritardi o persino a cancellazioni. Per garantire che la ricerca sullo stoccaggio di Co2 continui a progredire, dei progetti pilota su piccola scala potrebbero fornire una soluzione alternativa e/o complementare. Questi sarebbero meno costosi, più veloci da implementare e si concentrerebbero su argomenti specifici. Il forum ruoterà attorno a queste iniziative e al loro valore aggiunto. Le parti interessate si troveranno a discutere questioni fondamentali e se sia possibile risolverle in tempo. Nei dibattiti verrà presentato un gran numero di siti potenziali e tutti i partecipanti avranno la possibilità di esprimere la propria opinione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Co2geonet.com/newsdata.aspx?idnews=77&viewtype=actual&idtype=18  
   
   
INAUGURATO IL NUOVO POLO DI PROTEZIONE CIVILE A RIVAROLO CENTRO OPERATIVO PER TUTTO IL CANAVESE  
 
Torino, 27 marzo 2013 - Comincia la sua attività operativa il polo della protezione civile di Rivarolo, inaugurato questa mattina nell’ambito dei festeggiamenti dedicati al 150° anniversario del riconoscimento del titolo di città, conferito a Rivarolo dal re Vittorio Emanuele Ii. La nascita della struttura è legata alla disastrosa alluvione del 2000, che aveva colpito in modo particolare il Canavese sia nelle valli Orco e Soana sia in pianura lungo la Dora Baltea, al cuore di Ivrea: si maturò allora la consapevolezza che era necessario un polo di protezione civile tecnologicamente strutturato e collocato in una posizione strategica. Il nuovo polo di protezione civile è costituito da locali per il ricovero degli automezzi, magazzini, servizi logistici, centrali operative, locali per attività addestrative, sale riunioni, parcheggi ed una elisuperficie: la superficie coperta è di 1.420 m², con un volume di oltre 7.000 m³. La sede ospita la Polizia locale del Comune di Rivarolo e alcune associazioni di volontariato, l? Associazione l´Equilatero e l’Associazione Radioamatori Italiani. ‘Il nuovo polo di protezione civile è situato in una posizione strategica per vigilare sulla sicurezza di un bacino che conta circa mezzo milione di abitanti: il territorio dell?ambito di Rivarolo Canavese, la cui superficie raggiunge quasi 3.000 Km², è costituito, per oltre il 50%, da area montana e i Comuni che fanno parte di quest?area sono ben 163? ha commentato l´assessore provinciale Marco Balagna che ha partecipato questa mattina all´inaugurazione.