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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 10 Luglio 2013 |
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SOLUZIONI CRISTALLINE PER ENERGIA SOLARE CONVENIENTE ED EFFICIENTE |
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Bruxelles, 10 luglio 2013 - Gli europei si sono
proposti di sviluppare e usare fonti alternative di energia, come quella
solare. I sistemi a energia solare però, nonostante siano puliti e facili da
usare, possono essere costosi. Qui entra in gioco un team di ricercatori
europei che è riuscito a incrementare l´efficienza del componente centrale del
sistema e tagliare i costi di produzione di oltre la metà.
Lo sviluppo da parte del progetto di una sofisticata
tecnologia per la produzione di moduli fotovoltaici in silicio cristallino è
stato strumentale per aiutare l´Europa a raggiungere i suoi obiettivi del 2010
per quanto riguarda i costi dell´energia fotovoltaica.
Il progetto Crystal Clear ("Crystalline silicon
photovoltaic: low-cost, highly efficient and reliable modules") si è
occupato in particolare di moduli di silicio cristallino, che sono usati in
circa 9 sistemi a energia solare su 10 in tutto il mondo. I partner del
progetto si sono concentrati sullo sviluppo di tecnologie di produzione
all´avanguardia che hanno ridotto i costi di produzione dei moduli solari fino
a circa 1 euro per ogni watt prodotto. Questo risultato riduce effettivamente
il costo dei sistemi solari. Il team ha anche ridotto la quantità di materiali
necessaria per produrre ogni modulo, migliorando ulteriormente il loro profilo
ambientale.
Uno degli obiettivi che i ricercatori hanno delineato
in questo progetto consisteva nell´assicurare i risultati del processo di
produzione in moduli fatti su misura. Era importante per loro ottenere questo
perché i moduli devono poter essere facilmente adattati all´uso in situazioni e
luoghi molto diversi. Questa caratteristica permette ai produttori di
soddisfare le singole esigenze del cliente e migliorare la durata e
l´affidabilità del prodotto.
Il progetto Crystal Clear è stato suddiviso in sette
sotto-progetti: materie prime, wafer, metodi equivalenti al wafer, tecnologia
delle cellule, moduli, sostenibilità ambientale e integrazione. "Materie
prime" si riferisce al silicio di cui sono fatte le cellule solari, mentre
la ricerca sui "wafer" si è occupata della produzione del silicio
solare e la trasformazione in wafer dei materiali attraverso il taglio multi
filo e a filo diamantato.
Dopo aver valutato gli "approcci equivalenti al
wafer", il team ha studiato e sviluppato cellule solari sottilissime di
silicio cristallino. Le tecnologie che ne risultano si possono produrre a costi
più bassi rispetto ai wafer tradizionali.
I progressi della tecnologia delle cellule ha avuto
come risultato progetti e processi di produzione delle cellule che tagliano i
costi di lavorazione del 40 per cento.
I ricercatori hanno quindi aggiornato la valutazione
del ciclo vitale (Lca) delle attuali tecnologie di produzione di silicio
cristallino e hanno ridotto il tempo di recupero dell´energia nei loro moduli
di dimostrazione. (I ricercatori usano le Lca per valutare l´impatto ambientale
legato a tutte le fasi della vita di un prodotto, dalla nascita alla morte, e
per cercare di evitare una visione limitata delle sfide ambientali). Le
riduzioni ammontavano al 18 per cento per i moduli di dimostrazione di silicio
multi-cristallino e al 25 per cento per quelli di silicio mono-cristallino.
Con 16 milioni di euro in finanziamenti nell´ambito
dell´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamenti globali ed ecosistemi"
del Sesto programma quadro (6° Pq), Crystal Clear è stato coordinato
dall´Energieonderzoek Centrum Nederland (Ecn). Tra gli altri partner del
progetto c´erano esperti di ricerca e industria provenienti da Belgio, Francia,
Germania, Norvegia, Regno Unito e Spagna.
Per maggiori informazioni, visitare:
Ecn
http://www.Ecn.nl/home/
Scheda informativa del progetto Crystal Clear
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/73971_it.html
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A LIVORNO ALL’INAUGURAZIONE DELLO STABILIMENTO MASOL BIOCARBURANTE DA OLIO DI PALMA. |
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Firenze, 10 luglio 2013 – “L’inaugurazione di oggi
rappresenta una buona notizia per i lavoratori, per Livorno e per la Toscana,
che ha saputo fare squadra e vincere, in un momento di crisi come l’attuale, la
difficile sfida di saper accogliere investimenti stranieri da parte di chi
intende puntare sulla nostra regione per sviluppare un’attività innovativa nel
campo dell’energia ecocompatibile. E’ un investitore importante, che proviene
da uno dei paesi più dinamici nel mondo e opera in un settore sul quale la
Toscana punta molto, anche con la creazione di distretto delle energie
rinnovabili”.
Così l’assessore alle attività produttive Gianfranco
Simoncini ha salutato ieri a Livorno
l’avvio della nuova attività da parte di Masol, la società che ha acquisito lo
stabilimento ex Novaol per conto della multinazionale indonesiana Musin Mas,
che a Livorno produrrà biocarburante da olio di palma.
L’assessore Simoncini ha sottolineato come lo sbocco
positivo della vicenda rafforzi la vocazione di Livorno come centro importante
nella produzione di biocarburanti, salvaguardando al contempo l’occupazione. La
Masol ha infatti riassunto i 30 lavoratori, oggi in cassa integrazione, di
Novaol. L’assessore ha anche sottolineato le ulteriori ricadute che
l’investimento potrà determinare su tutta l’area, a cominciare dall’attività
del porto, nei servizi e nella logistica.
“Voglio sottolineare – ha proseguito Simoncini – il
proficuo lavoro delle istituzioni locali e dell’autorità portuale di Livorno
che, a fianco della regione e dei sindacati, hanno creato le condizioni perché
l’investimento si realizzasse, messo a disposizione gli strumenti necessari a
raggiungere questo positivo risultato e che continueranno a sostenere il
percorso per arrivare all’adeguamento dell’impianto”.
Nell’incontro avvenuto ieri nella sede della Regione,
l’assessore ha espresso un forte apprezzamento per la scelta della
multinazionale di insediarsi a Livorno e per la sensibilità dimostrata
nell’affrontare i problemi occupazionali.
In particolare l’assessore ha ricordato l’impegno
della Regione per il superamento dei vincoli connessi alla definizione
dell’area come Sin (Sito d’interesse nazionale) annunciando che si sta avviando
a conclusione l’iter per il passaggio delle competenze dallo Stato alla Regione
che, entro le prossime settimane, dovrebbe vedere una formalizzazione
definitiva.
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SI CHIUDE CON UN NO DELLA GIUNTA REGIONALE IL PROCEDIMENTO PER LA REALIZZAZIONE DELL’ELETTRODOTTO FANO-TERAMO |
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Ancona, 10 luglio 2013 - Non sarà possibile concludere
l’accordo di programma con il gruppo Terna s.P.a per la realizzazione delle
infrastrutture per la nuova linea elettrica Fano-teramo da 380 Kv. La motivazione
del diniego è stata ieri oggetto di una
comunicazione del presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca che,
sulla base del dissenso manifestato dagli enti locali interessati
dall’ubicazione degli impianti nei loro territori, ha informato i colleghi di
giunta della necessità di chiudere il procedimento avviato sei anni fa. Ora gli
enti locali dovranno essere convocati per esprimere ufficialmente il loro
dissenso per poi formalizzare gli atti di competenza della Regione. Il
presidente Spacca ha ritenuto non più procrastinabile la conclusione del
complesso iter procedurale iniziato nel 2005, anno in cui è stato sottoscritto
tra la Regione Marche , Upi, Anci, Uncem e il Gestore nazionale ( a cui poi è
subentrato Terna s.P.a ) un protocollo di intesa nel quale è stata prevista la
collaborazione della Regione per l’individuazione di porzioni di territorio
dove ubicare gli impianti. L’attività implicava una concertazione delle scelte
con gli enti locali per la localizzazione e costruzione delle strutture, da
tradurre in accordi di programma. La Regione ha dato seguito agli impegni,
adottando la deliberazione della giunta regionale n.689 del 2007, contenente la
declinazione della metodologia e dei criteri per la perimetrazione dei siti.
Tali determinazioni sono state quindi oggetto di tavoli di coordinamento
provinciale con gli enti locali per cercare soluzioni condivise con la
comunità. Purtroppo dopo sei anni la concertazione non ha avuto esito positivo,
anzi gli enti locali si sono dichiarati contrari. A questo punto la Regione non
può che prendere atto dell’impossibilità sopravvenuta di procedere ad accordi
che tenevano conto di uno scenario nazionale di deficit energetico e di
consumi, pur con un impatto ambientale e paesaggistico rilevante.
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BEI SOSTIENE LA COSTRUZIONE DEL TERMINALE GNL IN LITUANIA |
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Lussemburgo, 10 luglio 2013 - La Banca europea per gli
investimenti (Bei) ha accordato un finanziamento di 87 milioni di euro per
Klaipedos Nafta per la costruzione e gestione di un nuovo impianto di gas
naturale liquefatto (Gnl) di importazione si trova nel porto di Klaipeda.
Questo investimento è fondamentale per la Lituania di diversificare e
assicurare il suo approvvigionamento energetico, oltre a fornire backup in caso
di guasti di approvvigionamento di gas.
Il terminale Gnl comprende un galleggiante di
stoccaggio e rigassificazione nave (noleggiata da Klaipeda Nafta), un pontile
in mare aperto tra cui impianti per la movimentazione del gas e di un
collegamento 18 km gasdotto alla rete del gas lituano, che vengono finanziati
con il prestito della Bei. Il progetto è previsto per essere completato entro
la fine del 2014.
"La Bei promuove fortemente la sicurezza e la
diversificazione dell´approvvigionamento energetico. Siamo quindi
particolarmente benvenuto a questo accordo con Klaipedos Nafta, come il
progetto garantirà l´approvvigionamento sostenibile di una fonte di energia e
aumenterà la concorrenza in Lituania. Vorremmo ovviamente piacerebbe vedere
questo come il primo di una serie di progetti di energia che potremmo
finanziare in Lituania ", ha dichiarato il Vicepresidente della Bei Pim
van Ballekom alla cerimonia della firma.
Lituano Ministro dell´energia Jaroslav NeveroviČ ha
aggiunto: "Il Terminale Gnl di Klaipeda è una componente fondamentale
della strategia energetica della Lituania in quanto è la soluzione alternativa
per la diversificazione del gas nel breve termine. Questo prestito Bei è di
vitale importanza per la tempestiva realizzazione delle infrastrutture
necessarie già entro la fine del prossimo anno. Porterà concorrenza trasparente
per il mercato del gas, con i consumatori nazionali ed eventualmente regionali
fissati a beneficiare. "
"Siamo lieti che Klaipedos Nafta hanno concluso
questo accordo di prestito con la Bei oggi. Questo prestito a lungo termine
sarà la spina dorsale della finanza di progetto del terminale Gnl e farà in
modo che il progetto sarà completato in modo tempestivo. Questo è molto
importante come il rigassificatore porterà concorrenza nel mercato del gas
lituano per la prima volta ", ha osservato Rokas Masiulis, Ceo di
Klaipedos Nafta.
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PUGLIA, RICERCHE PETROLIO IN MARE: "OGGI 7 NO DELLA GIUNTA" |
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Bari, 10 luglio 2013 - “Quest´oggi, su mia proposta,
la Giunta Regionale ha adottato una deliberazione che ribadisce la posizione
contraria della Puglia nell´ambito dei procedimenti Ministeriali di Via che
riguardano ben 11 permessi di ricerca di idrocarburi nel mare prospiciente il
nostro territorio presentate da Northern Petroleum Ltd, Petroleum Geo Service e
Spectrum Geo Ltd.
Il provvedimento scaturisce da un approfondito lavoro
di analisi del Comitato Via Regionale che ha inteso confermare il proprio
parere negativo alle nuove richieste di espressione di parere provenienti dalla
Direzione Generale per la Valutazione Ambientale del Ministero competente”.
Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente della Regione Puglia Lorenzo
Nicastro riferisce del provvedimento al termine della seduta di ieri.
“La Commissione nazionale Via ha evidenziato che le
osservazioni riportate nei pareri della Regione Puglia – prosegue Nicastro –
afferiscono in buona parte alla successiva eventuale fase di coltivazione degli
idrocarburi. In realtà scindere le due fasi appare una maniera per minimizzare
i rischi, così come tendono a fare le aziende proponenti nel materiale
progettuale trasmesso. La prospettiva deve essere ampia e, trattandosi di
interventi i cui effetti si perpetuano in archi temporali piuttosto lunghi, non
si può non considerare quali conseguenze avrebbe, sull´ambiente marino, lo
sfruttamento che si ha in mente di autorizzare, tenuto conto che gli interventi
riguardano la costa adriatica su vasta scala e a pochi metri dalla costa in
zone ad alto valore turistico.
Va poi sottolineato – evidenzia l´assessore – il
frazionamento dell´opera e delle aree geografiche interessate nonostante
insistano su fasce costiere pressocché adiacenti. Non possiamo non considerare
l´impatto cumulativo di questi interventi e, così come l´Ispra rimarca, non
applicare il concetto di ´Programma unitario di lavoro´ per valutare in senso
compiuto la compatibilità con l´ambiente”.
“Il nostro mare non deve essere violentato e non
possiamo permettere che, per effetto di una parcellizzazione degli interventi,
passino sotto silenzio i rischi, pesantissimi, che il nostro territorio e
l´economia della nostra regione per molti aspetti basata su turismo, prodotti
enogastronomici e paesaggio. Non possiamo condividere ed avallare – conclude Nicastro
– una tale aggressione al nostro mare e, con tutti gli strumenti in nostro
possesso, proseguiremo nella difesa del nostro patrimonio naturale”.
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BONIFICA CENTRALE NUCLEARE GARIGLIANO, RIUNITO TAVOLO TRASPARENZA, COSTANTE ATTENZIONE ALLE ATTIVITÀ DI DISMISSIONE |
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Napoli, 10 luglio 2013 - Si è riunito ieri a Napoli,
alla presenza dell’assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni
Romano, il Tavolo della Trasparenza sulle attività di bonifica della centrale
nucleare del Garigliano.
All´incontro erano presenti, tra gli altri, Lamberto
Matteocci dell’Ispra, Marcello Saralli del Mise, l’assessore all’Ambiente della provincia di
Latina Gerardo Stefanelli, il sindaco di Cellole Aldo Izzo, l’assessore
all’Ambiente di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio, il direttore generale
dell’Arpac Antonio Episcopo, i rappresentanti della Sogin e delle varie
associazioni del territorio.
Nel corso della riunione il management della Sogin, la
società di Stato che si occupa della bonifica ambientale dei siti nucleari
italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha illustrato il
programma di avanzamento delle attività di smantellamento e bonifica del sito
della centrale del Garigliano.
Nel dicembre 2012, Sogin ha emesso i bandi di gara per
lo smantellamento dell’isola nucleare della centrale. In particolare, sono
stati avviati gli iter di gara per la riattivazione dei sistemi ausiliari degli
edifici turbina e reattore, necessari per le operazioni di smantellamento e
decontaminazione dell’isola nucleare, e quello per lo smantellamento dei
componenti dell’edificio turbina, che verrà adeguato a deposito temporaneo.
È in fase di conclusione l’iter di gara per
l’affidamento dei lavori di caratterizzazione, decontaminazione e successiva
demolizione del camino della centrale.
Sogin ha terminato la costruzione di un deposito
temporaneo per i rifiuti radioattivi e l’adeguamento a deposito temporaneo
dell’edificio ex-diesel, per i quali la società è ora in attesa
dell’autorizzazione all’esercizio. Entrambe le strutture, dove verranno
custoditi in sicurezza i soli rifiuti radioattivi già presenti nel sito e
quelli prodotti dalle operazioni di bonifica, saranno demolite al termine del
trasferimento dei rifiuti al Deposito Nazionale.
In vista delle prossime attività di smantellamento e
bonifica del sito, sono in corso i lavori di realizzazione del nuovo impianto
elettrico e di ripristino del rivestimento protettivo esterno dell’edificio
reattore e di risanamento delle facciate dell’edificio turbina. È in corso,
inoltre, la progettazione del sistema di trattamento degli effluenti liquidi
radioattivi, denominato Radwaste.
Tutte le operazioni che Sogin svolge all’interno della
centrale del Garigliano sono autorizzate e vigilate dai diversi enti, nazionali
e locali, tra i quali l’Ispra e l’Arpa Campania. Nel sito del Garigliano è
attiva, sin dagli anni della sua costruzione, una rete di sorveglianza ambientale
che monitora costantemente le matrici ambientali del territorio tra le quali
l’aria, l’acqua superficiale e di falda e i principali prodotti agro-alimentari
della zona. I risultati dei monitoraggi sono inviati annualmente all’Autorità
di controllo Ispra e resi pubblici. Dai risultati delle analisi non è mai
emerso alcun impatto ambientale.
“L’assessorato – ha sottolineato Giovanni Romano - sta
prestando costante e particolare attenzione alle attività di dismissione della
Centrale del Garigliano mediante un puntuale processo di coinvolgimento delle
comunità territoriali interessate, delle associazioni, delle istituzioni
locali.
“Riteniamo fondamentale altresì rispondere alle
richieste di informazione dei cittadini residenti nella zona, anche attraverso
il costante aggiornamento dello spazio web dedicato al Tavolo della
Trasparenza”, ha concluso l’assessore.
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UE: LASCIA LA TUA OPINIONE SULLA RIDUZIONE DELL´IMPATTO AMBIENTALE DEGLI EDIFICI |
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Bruxelles, 10 luglio 2013 - La Commissione europea sta raccogliendo
pareri su come ridurre l´impatto ambientale degli edifici. Edifici utilizzano
una grande quantità di risorse, quando sono progettati, utilizzati e demolito,
e il loro impatto ambientale, il consumo di energia e il cambiamento climatico
è significativo . Migliorare le tecniche di costruzione è quindi importante affinché
l´Europa diventi un´economia più sostenibile.
La consultazione chiede a cittadini, imprese, Ong e
autorità pubbliche per le idee su come ridurre gli impatti del settore delle
costruzioni, rendere gli edifici più sostenibili e verdi creano opportunità per
le imprese .
L´impatto ambientale degli edifici vanno oltre il
consumo di energia per il riscaldamento, il raffreddamento e l´illuminazione.
Nella Ue, gli edifici rappresentano:
42% del consumo finale di energia (durante la fase di
utilizzo)
35% delle emissioni di gas a effetto serra (in fase di
utilizzo)
50% di tutti i materiali estratti sono utilizzati in
edilizia (costruzione e uso)
30% del consumo di acqua (durante la costruzione e
l´uso)
30% del totale dei rifiuti (in fase di costruzione, demolizione
e ristrutturazione).
Questo mostra come le iniziative politiche Ue
esistenti in materia di prestazioni ambientali degli edifici, quali
principalmente l´efficienza energetica obiettivo, potrebbero essere integrati
con le politiche per l´efficienza delle risorse che cercano in un più ampio
range di utilizzo delle risorse e l´impatto ambientale, attraverso il ciclo di
vita degli edifici.
Attualmente non ci sono criteri comuni per misurare le
prestazioni ambientali degli edifici. Questo rende difficile per le parti
interessate nella costruzione di fattore di aspetti ambientali nelle loro
decisioni di acquisto e di business.
Collaboratori sono invitati per le loro opinioni sulle
principali questioni ambientali per il settore delle costruzioni, la disponibilità
di dati, sistemi per valutare e comunicare le prestazioni ambientali degli
edifici, come stimolare la domanda, e di come i materiali da costruzione
possono essere utilizzati in modo più efficiente.
Passi successivi
La consultazione è aperta fino al 1 ° ottobre 2013:
http://ec.Europa.eu/environment/consultations/buildings_en.htm
La Commissione intende presentare le idee in una
futura comunicazione sul Edifici sostenibili.
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TECNOBORSA: 2013 PANORAMA COMPRAVENDITE IMMOBILIARE MAGGIO/GIUGNO |
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Roma, 10 luglio 2013 - Secondo quanto emerso dal
Sondaggio Congiunturale Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia
delle Entrate sul mercato delle abitazioni in Italia,
nel I trimestre del 2013 il mercato immobiliare è
rimasto debole. La maggior parte degli agenti segnala
una flessione delle quotazioni all’inizio
dell’anno, lo stock di incarichi a vendere è cresciuto
e continua a diminuire la quota del valore
dell’immobile finanziata tramite l’accensione di un
mutuo. Invece, sul mercato delle locazioni
prevalgono le indicazioni di un calo dei canoni. In
prospettiva, le aspettative a breve degli
operatori, pur se ancora orientate al pessimismo,
hanno registrato un miglioramento rispetto
all’inchiesta di gennaio, sia in relazione al proprio
mercato di riferimento sia a quello nazionale.
Infine, a medio termine, (due anni), prevalgono
giudizi di miglioramento del mercato nazionale.
In base a quanto reso noto dall’Istat nel Iv trimestre
2012 sono state 174.599 le convenzioni
notarili per trasferimenti di proprietà di unità
immobiliari (-25,7% rispetto allo stesso periodo del
2011). Sia le convenzioni notarili relative ai
passaggi di proprietà di immobili ad uso abitazione ed
accessori sia quelle che riguardano le unità
immobiliari ad uso economico registrano variazioni
tendenziali negative (rispettivamente -26,4% e
-16,6%). Il 92,2% delle convenzioni rogate ha
riguardato trasferimenti di proprietà di immobili per
abitazione (161.007), il 6,9% unità immobiliari
ad uso economico (12.073) e lo 0,9% (1.519) unità
immobiliari ad uso speciale e multiproprietà. Le
convenzioni per trasferimenti di proprietà immobiliari
registrano flessioni tendenziali in tutte le
ripartizioni geografiche con picchi sopra la media nel
Centro (-27,5%) per le unità ad uso
abitazione e accessori e nelle Isole (-34,5%) per le
unità immobiliari ad uso economico. Le
convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre
obbligazioni con costituzione di ipoteca
immobiliare stipulate con banche o soggetti diversi
dalle banche (69.369) confermano una
variazione tendenziale negativa (-30,6%) in linea con
i primi tre trimestri, chiudendo l´anno con una
netta flessione sul 2011 del 37,4%. L´anno 2012 si è
chiuso con un numero complessivo di
convenzioni per trasferimenti di proprietà immobiliare
pari a 632.117, in caduta del 22,6% rispetto
alle convenzioni rogate nel 2011 e del 43,2% rispetto
al 2006 (considerato l´anno spartiacque per
la tenuta complessiva del mercato immobiliare rilevata
dalle statistiche di fonte notarile). Le
convenzioni di compravendita di unità immobiliari ad
uso abitazione e accessori (587.330) sono
diminuite del 22,8% rispetto allo stesso periodo
dell´anno precedente e quelle di unità immobiliari
ad uso economico (39.654) del 19,7%. Nel complesso, il
2012 ha registrato una flessione
tendenziale in tutte le ripartizioni geografiche; le
Isole, in particolare, mostrano sia per il settore
dell´abitativo e accessori (-24,5%), che per quello
economico (-30,6%), i decrementi più
consistenti. Rispetto al 2006, le convenzioni notarili
per i mutui con costituzione di ipoteca
immobiliare sono diminuite del 54,7% e sono state in
particolare le Isole (-46,9%) e il Sud (-40,5%)
a registrare una maggiore contrazione dei
finanziamenti.
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BOLZANO: OK DELLA GIUNTA, PIÙ SEMPLICE COSTRUIRE VERANDE |
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Bolzano, 10 luglio 2013 - La costruzione di verande su
edifici esistenti viene semplificata: la Giunta provinciale ha approvato la
proposta dell´assessore Elmar Pichler Rolle che cambia il requisito per
costruire la veranda: deve avere un´esposizione solare verso sud e viene
ammessa una tolleranza di scostamento di 60 gradi.
La semplificazione nella realizzaizone di verande su
edifici esistenti segue una serie di provvedimenti analoghi adottati di recente
dall´assessore provincale Pichler Rolle per snellire le procedure: ad esempio
nella costruzione di piccole legnaie o l´installazione di serbatoi per gas.
"Dobbiamo agevolare sul piano burocratico l´attuazione di quelle misure
che si confermano efficaci e questa correzione sulle verande, concordata con il
Consiglio dei Comuni, è un esempio in tal senso", afferma Pichler Rolle.
La misura che semplifica la costruzione di verande e
ne rivede le caratteristiche tecniche entra in vigore a breve con decreto del
Presidente della Provincia: la veranda potrà essere costruita nei casi in cui,
per lo sfruttamento passivo dell´energia solare, abbia un´esposizione verso sud
con una tolleranza di scostamento ammissibile di 60 gradi. Il precedente
regolamento ammetteva la costruzione di verande solo se il richiedente era in
grado di comprovare un´esposizione al sole di almeno 3 ore nella giornata del
23 dicembre.
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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LA MODIFICA DEL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DELLA BANCA D´IRLANDA |
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Bruxelles, 10 luglio 2013 - La Commissione europea ha autorizzato
modifiche alla Banca del secondo piano di ristrutturazione dell´Irlanda,
approvato nel dicembre 2011 (cfr. Ip/11/1572 ), in quanto considera le
modifiche compatibili con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato. Alla luce
dei vari cambiamenti nelle condizioni di mercato, poiché la decisione 2011 Boi
è, in particolare, non è più richiesto di cedere la Nuova Irlanda Assurance
Company (Cani). Tale cessione inciderebbe negativamente capitale e la capacità
di tornare alla redditività del Boi e rallenterebbe il progresso verso la
redditività a lungo termine. Per sostituire tale cessione, l´Irlanda ha proposto
impegni equivalenti, per garantire che le distorsioni di concorrenza sono
limitate.
La recente vendita della più grande compagnia di
assicurazione sulla vita in Irlanda ha colpito il numero di potenziali
acquirenti per Cani, aumentando la probabilità di venderlo con perdite.
Inoltre, Cani ha dato un contributo fondamentale alla Banca del 2012 utile
operativo Irlanda. Nel giugno 2013, l´Irlanda quindi chiesto ufficialmente di
modificare il piano.
Secondo le modifiche, Boi non sarà più tenuto a cedere
Cani. La cessione è stata una delle misure volte a compensare le distorsioni
della concorrenza determinate dagli aiuti di Stato. Invece, si dovrà:
(A) uscita dalla Gran Bretagna Business Banking e Gran
Bretagna Corporate Banking
(B) l´uscita dal mercato dei mutui l´intermediario in
Irlanda, anche attraverso la vendita della piattaforma di distribuzione Ics
Building Society o di parti di esso, insieme con, a scelta dell´acquirente,
fino a € 1 000 milioni di asset e depositi ipotecari e
(C) prolungare una serie di misure di apertura del
mercato da un anno, fino a dicembre 2016.
Queste misure di sostituzione mirare a limitare le
distorsioni della concorrenza nel Regno Unito e in Irlanda, che sono i mercati
principali di Boi.
Inoltre, le autorità irlandesi impegnati a garantire
che Boi estenderà limitazioni alla distribuzione di dividendi oltre il dicembre
2015 o fino a quando non ha rimborsato allo Stato irlandese per le azioni
privilegiate.
La Commissione ha constatato che la sostituzione
dell´impegno di cedere Cani era giustificata e che la sostituzione misure
proposte dalle autorità irlandesi per limitare le distorsioni della concorrenza
erano adeguate e equivalente alla vendita di Cani, senza danneggiare la
redditività a lungo termine della banca. Essi sono quindi in linea con le norme
sugli aiuti di Stato Ue sulla ristrutturazione bancaria durante la crisi (cfr.
Ip/09/1180 , Ip/10/1636 e Ip/11/1488 ).
Infine, la Commissione ha constatato che la misura
limita la capacità della banca di distribuire dividendi al di là dicembre 2015
contribuirebbe a garantire migliori sforzi della banca di riscattare le azioni
privilegiate detenute dallo Stato irlandese.
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ASSEMBLEA ANNUALE FEDERMACCHINE: 2012 FIACCO PER L’INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE DI BENI STRUMENTALI CRESCE SOLO L’EXPORT (+2,2), STABILE LA PRODUZIONE (-0,8%) IN CALO LA DOMANDA (-8,1%) |
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Cinisello Balsamo, 10 luglio 2013 - Dopo un biennio di
ripresa, che aveva permesso il parziale recupero del terreno perso con la
crisi, nel 2012, l’industria italiana costruttrice di beni strumentali è
rimasta ferma al palo, riverberando la difficile situazione che grava
sull’intera Eurozona. Questo è quanto emerge dai dati di consuntivo presentati
ieri in occasione dell’annuale assemblea Federmacchine, la federazione delle
aziende del comparto, che ha ospitato l’incontro con il presidente della
piccola industria (e vicepresidente) di Confindustria, Vincenzo Boccia,
incentrato sul tema “Pmi agire per lo sviluppo”.
Secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche
Federmacchine, nel 2012, la produzione è rimasta sostanzialmente stabile,
scendendo, dello 0,8%, sotto i 29
miliardi di euro. Metà delle associazioni che fanno capo a Federmacchine hanno
registrato un calo del fatturato.
Le esportazioni hanno raggiunto il valore di 21,8
miliardi, +2,2%, realizzando un nuovo record.
Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di
settore sono risultati: Cina, (2 miliardi di euro -11%), Germania (1,9 miliardi
di euro, +6,5%), Stati Uniti (1,9 miliardi di euro, +17,2%), Francia (1,4
miliardi di euro +1%).
Le consegne dei costruttori sul mercato interno, già
poco brillanti nel 2011, sono diminuite dell’8,9%, a meno di 7,2 miliardi di
euro. La debolezza del mercato italiano, che nel 2012 valeva 11,4 miliardi
(-8,1%), ha penalizzato anche l’import, -6,8%.
Consapevoli del ridimensionamento del mercato interno,
i costruttori italiani hanno orientato la propria attività all’estero. A
conferma di ciò è il dato di evoluzione della quota di export su produzione,
cresciuta, in dieci anni, di dieci punti percentuali fino a toccare, nel 2012,
il 75%.
“Alla luce di
questi dati - ha affermato Giancarlo Losma, presidente Federmacchine - appare
evidente che l’industria italiana del comparto ha saputo rispondere ai venti di
crisi, affiancata, in questo, dalla federazione che opera per supportare le
imprese nel processo di sviluppo e per rappresentare le istanze delle aziende
del settore”.
“In particolare, esprimiamo soddisfazione per
l’introduzione nel Decreto del Fare della misura per l’agevolazione degli
investimenti in beni strumentali sul modello della legge Sabatini (1329/1965)
che permette all’acquirente di dilazionare il pagamento del bene fino a 5 anni
a tasso agevolato, e che molto ha contribuito allo sviluppo del paese dal 1965
a oggi”.
“L’inserimento di questo provvedimento nel decreto è
un ottimo successo per gli organi di rappresentanza come la nostra federazione
- ha affermato Giancarlo Losma - ma lo sforzo fin qui fatto sarà vanificato se
gli organi di governo non accelereranno la fase di finalizzazione della stessa
in modo che le imprese possano effettivamente richiedere i contributi a partire
dall’inizio del 2014. L’incertezza sulla disponibilità di risorse e sul momento
in cui queste saranno distribuite causa infatti un pericoloso blocco degli
investimenti già programmati nell’attesa che esso divenga operativo”.
“L’altro provvedimento per il quale esprimiamo grande
favore è quello dei minibond, vere e proprie obbligazioni emesse dalle Pmi e
sottoscritte da investitori istituzionali. I minibond permettono infatti il
rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, favorendo
l’accesso al credito particolarmente difficoltoso. E’ però necessario che a
fronte di un provvedimento realmente innovativo, Confindustria sproni ancora di
più gli investitori istituzionali a rendere disponibili i fondi utili per la
sottoscrizione delle obbligazioni”.
“D’altro canto Federmacchine prosegue nella sua
attività e sottolinea alle autorità di governo la necessità di introdurre
provvedimenti atti a favorire la ripresa del consumo domestico di beni
strumentali. La debolezza del mercato italiano necessita, a nostro avviso, di
un programma strutturato di interventi che permettano il riavvio del consumo. A
partire dalla liberalizzazione delle quote di ammortamento”.
“Il rilancio del consumo di beni strumentali
troverebbe un utile strumento nella liberalizzazione delle quote di
ammortamento degli investimenti in mezzi di produzione. Nella nostra proposta -
ha affermato Losma - gli investimenti in
beni strumentali sono deducibili, ai fini delle imposte sui redditi, con quote decise
liberamente dall’impresa. Tale provvedimento non incide, nel medio termine,
sulle casse dello Stato, poiché implica soltanto la traslazione degli incassi
per l’erario. Un provvedimento minimo da adottare, nel più breve tempo
possibile, è quello di revisione dei coefficienti tabellari, in modo da
adeguare le aliquote di ammortamento all’effettiva durata utile del bene
strumentale, cosicché gli investimenti delle imprese non siano più
penalizzati”.
“Consapevoli delle difficoltà indotte dal contesto, i
costruttori richiedono comunque un sistema strutturale di agevolazioni fiscali
che permetta di incentivare l’attività di innovazione svolta dalle imprese in
autonomia o con il supporto di enti e università, poiché è sull’innovazione che
si vince la sfida della competitività”.
“Infine la forte pressione fiscale rende tutto molto
complesso. Comprendendo la necessità di mantenere questa linea per garantire
ordine nei conti pubblici, i costruttori di machinery chiedono l’abbattimento
dell’Irap sul personale per una quota pari al rapporto export/fatturato
dell’impresa, con l’obiettivo di premiare le imprese più virtuose e di
stimolare il processo di internazionalizzazione di quelle che ancora sono
fortemente orientate a operare sul mercato nazionale”.
“D’altra parte
- ha concluso Giancarlo Losma - il valore di questi interventi è da ricercare
nel fatto che gli effetti derivanti dalla loro introduzione non sarebbero poi
circoscritti al solo settore del bene strumentale. Al contrario, essi
porterebbero benefici a cascata a tutti i livelli della filiera produttiva, con
vantaggio per il sistema manifatturiero nel complesso”.
L’industria Italiana Costruttrice Di
Beni Strumentali
|
2010
|
2011
|
2012
|
11/10
|
12/11
|
Produzione
|
25.833
|
29.184
|
28.960
|
+13,0%
|
-0,8%
|
Export
|
17.994
|
21.293
|
21.771
|
+18,3%
|
+2,2%
|
Consegne interne
|
7.839
|
7.891
|
7.189
|
+0,7%
|
-8,9%
|
Import
|
4.114
|
4.490
|
4.186
|
+9,1%
|
-6,8%
|
Consumo
|
11.953
|
12.381
|
11.375
|
+3,6%
|
-8,1%
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(milioni di euro)
Fonte: Gruppo Statistiche Federmacchine
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LORO PIANA, CALENDA: SPIACE MA INVESTIMENTI STRANIERI NON SONO NEGATIVI |
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Roma, 10 luglio 2013 - “Il fatto che aziende straniere
investano in Italia, potenziando le nostre filiere e i nostri marchi non può
essere considerato negativamente, se la testa e la produzione rimangono da noi.
E nella stragrande maggioranza dei casi è così, quando si tratta di aziende del
Made in Italy”. Così il Viceministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda
commenta l’acquisizione dell’80% di Loro Piana da parte del polo francese Lvmh.
“Ovviamente
spiace- aggiunge Calenda- che un marchio simbolo del Made in Italy come Loro
Piana non abbia trovato un percorso di crescita tutto italiano. Ma il lavoro
del Governo deve essere quello di creare le condizioni di contesto per far
crescere il nostro straordinario patrimonio manifatturiero e artigianale, non
quello di mettere barriere agli investimenti esteri, che in Italia sono già
peraltro ridotti al lumicino”.
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MILANO - DIRITTO SOCIETARIO: COME CAMBIANO LE SOCIETÀ CON LA CRISI |
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Milano, 10 luglio 2013 - Oltre 160mila le società
milanesi, un’economia dove prevalgono le 977mila di capitali sulle 877mila di persone.
A Milano si concentra una società su 12 in Italia (8,5%), dato che sale per
quelle di capitali (11%) e in particolare per le Spa (19%). Ma l’economia
milanese (e italiana) si trasforma con la crisi, cambiando pelle per cercare di
rendersi meno vulnerabile. Soffre il tipo d’impresa più strutturato che
richiede più capitali: nell’ultimo anno le società per azioni attive (quotate e
non quotate in Borsa) a Milano sono diminuite del 5,3% (-5,2% in Italia). Anche
il trend delle società di persone nell’ultimo anno registra un segno negativo:
-1,2% a Milano, -1,4% in Italia, anche se, almeno nel corso dell’ultimo anno,
le società semplici vanno in contro-tendenza: +2,7% a Milano e +1,5% in Italia.
Stabili invece le società a responsabilità limitata (Srl), che registrano sì
nell’ultimo anno a Milano una lieve contrazione (-0,69%, rispetto al +1,6%
italiano), ma rispetto al 2007 le Srl crescono del 7,1% (+37,4% in Italia),
premiate in questo da chi cerca la tutela dei beni privati che non è assicurata
nelle società personali. Segnali contrastanti per le cooperative: a Milano
diminuiscono dell’1,6%, cui fa da contraltare il dato italiano: +0,7%.
Decisamente meglio la situazione del settore non-profit milanese: in un anno
cresce del 3,8% (più del dato italiano: +2,6%), un dato che si impenna al +8,7%
dal 2007 ad oggi (+21,1% in Italia). Una crescita quella milanese che è legata
soprattutto al mondo delle associazioni (+8,7% in un anno e +23,4% dal 2007) e
delle fondazioni (+2,3% dal 2012; +23,9% dal 2007). Sono questi alcuni dati che
emergono da una analisi della Camera di Commercio di Milano su dati del
registro imprese e dalla ricerca “Una analisi empirica del sistema societario
italiano” realizzata dall´Osservatorio del Diritto Societario della Camera di
Commercio di Milano in collaborazione con l´Università Cattolica.
Oggi il Convegno dell´Osservatorio sul Diritto
Societario. Come cambiano le società con la crisi e come sono recepiti dalle
società i nuovi istituti avviati con la riforma del diritto societario sono i
temi analizzati in una ricerca dell´Osservatorio del Diritto Societario della
Camera di Commercio di Milano realizzata in collaborazione con l´Università
Cattolica. Se ne è parlato oggi nel convegno in Camera di commercio “Oltre le
parole i numeri: il diritto societario a dieci anni dalla riforma”.
Il database dei dati relativi alle società italiane a
dieci anni dalla riforma del diritto societario. Nel corso del convegno è stato
presentato il database dei dati relativi alle società italiane elaborato
dall’Osservatorio su dati Infocamere, con la collaborazione di Gaetano Presti,
Mario Notari, Carlo Bellavite Pellegrini ed il coordinamento scientifico di
Paolo Montalenti. Secondo la ricerca, a dieci anni dalla riforma del diritto
societario, in Italia si conferma una forma di proprietà molto concentrata: in
più del 50% di società per azioni o Srl, il primo azionista controlla almeno il
51% delle quote societarie. Se consideriamo i primi tre azionisti, il dato sale
al 90%. Per quanto riguarda poi la numerosità dei soci, le società di capitali
in Italia che possiamo considerare presentare una struttura di governance
complessa (con almeno 6 soci) sono il 6,8% del totale, un dato che però sale al
7,4% tra le società milanesi, che presentano anche la più alta incidenza per
quanto riguarda le società con più di dieci soci: 1.757 società di capitali
attive, pari all’11,1% del totale italiano. E con la crisi crescono le fusioni:
nel corso del 2012 circa il 15% delle società per azioni e il 17,5% delle Srl è
stata coinvolta in qualche operazione di fusione. E aumenta anche il numero di
entità legali che svolge funzioni di controllo all’interno delle imprese in
Italia (+69,5% dal 2005 ad oggi).
"L´obiettivo del nostro Osservatorio, che
riunisce gli esponenti del mondo economico, sociale, istituzionale ed
accademico - ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente dell´Osservatorio sul
Diritto Societario della Camera di Commercio di Milano - è quello di supportare
il legislatore nella formulazione delle leggi che regolano il nostro sistema
economico, nell´interesse generale delle imprese. Negli anni successivi alla
promulgazione delle leggi, così come è avvenuto per la Riforma Vietti,
l´Osservatorio e la Camera di Commercio ne monitorano l´applicazione, con
l´obiettivo di formulare pareri e proposte al Governo e alle Amministrazioni
dello Stato".
Impegno che l’Osservatorio manterrà anche dopo
l’odierno convegno, aggiornando con costanza sulla propria pagina web
(http://www.Mi.camcom.it/osservatorio-per-la-semplificazione-amministrativa) i
dati estratti dal Registro Impresa e pubblicando ogni nuova attività che
l’Osservatorio stesso promuoverà per monitorare e rendere più efficiente il
rapporto tra le piccole medio imprese, da un lato e il legislatore, dall’altro.
I risultati delle estrazioni saranno così messi a disposizione di chiunque vi
fosse interessato che potrà avere accesso a dati completi (sia a livello locale
che nazionale), facilmente accessibili, semplicemente cliccando sul link di
riferimento.
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EX ISI, ROSSI: “DALLA REGIONE IMPEGNO PIENO PER LA REINDUSTRIALIZZAZIONE” |
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Firenze, 10 luglio 2013 – “L’impegno della Regione per
reindustrializzazione della ex Electrolux di Scandicci è stato pieno e
costante, in sintonia con le istituzioni e i sindacati. Credo si debba però
parlare chiaro: non è stata la Regione a individuare l’imprenditore che ha dato
vita a Isi e che poi ha portato la società al fallimento. Quella scelta era
stata frutto di un accordo, siglato al Ministero, fra Electrolux e organizzazioni
sindacali. Un accordo nel quale la Regione era assente. Ciò non toglie che, una
volta fallito quel progetto, ci siamo impegnati nella ricerca di nuovi
investitori. Una volta che questi si sono fatti avanti, abbiamo messo in campo
tutti gli strumenti possibili, dalla formazione agli incentivi agli
investimenti, per sostenerne il percorso e favorire la ripresa produttiva. In
altre parole per dare all’azienda e ai lavoratori una nuova chance. Purtroppo
anche questo percorso si è interrotto nel momento in cui il governo ha ridotto
le agevolazioni per le energie rinnovabili. A questo sono poi seguiti altri
bandi che sono andati deserti”.
Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
ricostruisce le tappe del lavoro della Regione a favore della ripresa di
un’attività industriale, dopo la chiusura dell’Electrolux di Scandicci.
“Capisco l’esasperazione dei lavoratori dopo anni di
incertezze, aggravate oggi dall’insufficiente finanziamento degli
ammortizzatori sociali da parte del governo – prosegue Rossi – io stesso, fino
a che la situazione non sarà sbloccata, mi sono imposto in segno di protesta di
non ritirare il mio stipendio. D’altra parte se gli imprenditori non si fanno
avanti e se da parte del governo non viene finanziata la Cassa integrazione, queste
situazioni sono destinate a ripetersi”.
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RETI D´IMPRESA, CAMPANIA OTTAVA IN ITALIA E PUNTA SULLE AZIONI DI SISTEMA, A SETTEMBRE BANDI A SOSTEGNO TESSUTO PRODUTTIVO |
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Napoli, 10 luglio 2013 - Si è svolto ieri a Napoli,
presso il Pico, l’incontro “La Campania e le Reti di Imprese. Strategie,
Opportunità, Casi di successo”. L’iniziativa è stata organizzata da
Technologybiz, in collaborazione con Campania Innovazione, l’Agenzia della
Regione Campania per la promozione della Ricerca e dell´Innovazione.
L´incontro è stato l’occasione per illustrare le
azioni messe in atto dalla Regione Campania, in attuazione della legge
finanziaria regionale 2013, a sostegno del piano di sviluppo e consolidamento
delle reti d´impresa.
L´azione messa in campo dalla Regione Campania mira a
facilitare la spinta all’aggregazione in rete di micro, piccole e medie imprese
per il processo di rafforzamento del sistema produttivo campano e per la
competizione su mercati territoriali, nazionali ed internazionali, attraverso
audit aziendali, identificazione di opportunità estere, partecipazione a fiere
e missioni, certificazione di prodotti e creazione di marchi collettivi.
I più recenti dati di distribuzione territoriale delle
reti d´impresa, risalenti allo scorso aprile 2013, posizionano la Campania, con
42 contratti di rete stipulati, all’ottavo posto nella classifica nazionale,
seconda tra le regioni del Sud, dopo la Puglia.
La Regione Campania, attraverso Campania Innovazione,
supporta lo sviluppo delle reti d´impresa con un piano integrato di azioni
basato sui seguenti punti:
• Analisi e monitoraggio dei contratti di rete già
stipulati;
• Sportello informativo per fornire approfondimenti e
informazioni specifiche su aspetti legali, fiscali, finanziari, agevolativi;
• Servizio di accompagnamento alle imprese che
vogliono aggregarsi in rete;
• Coaching personalizzato e tutoraggio sulle azioni di
internazionalizzazione.
Nel corso dei lavori, sono state presentate le
caratteristiche costitutive di alcuni contratti di rete campani, tra i quali
quello della filiera calzaturiera “Napoli Shoes”, la “Rete Almax” della filiera
Gucci e la Rete Packaging ecosostenibile, di recente costituzione.
“Per fare innovazione – ha detto Guido Trombetti,
vicepresidente della Regione Campania con delega alla Ricerca Scientifica - c´è
bisogno di essere sempre informati ed aggiornati sulle nuove opportunità ed
iniziative che consentono alle imprese di crescere. La nostra strategia
regionale valorizza e punta fortemente sulle azioni di sistema, ed appuntamenti
come questo sono in linea con le opportunità che derivano dal crescere
attraverso l´utilizzo delle reti.
“L´incrocio e lo scambio tra competenze diverse genera
valore nuovo”, ha concluso Trombetti.
“Oggi – ha sottolineato Fulvio Martusciello, assessore
alle Attività produttive della Regione Campania - accendiamo l´attenzione su un
fenomeno di cui non dobbiamo sottovalutare le dimensioni: anche in Campania
finalmente cominciamo a cogliere l´opportunità delle reti d´impresa. Il tutto
in sinergia con quanto la Giunta regionale sta mettendo in campo in tema di
politica industriale: linee guida per l´internazionalizzazione delle Pmi,
costituzione della rete regionale degli incubatori, rilancio dei distretti
merceologici.
“Per settembre ipotizziamo il lancio di bandi,
finanziati da fondi riprogrammati, a sostegno del tessuto produttivo:
trasferimento tecnologico, voucher per le imprese, incentivi alle imprese
sociali, efficientamento energetico degli edifici pubblici”, ha concluso
Martusciello.
Alle reti d´impresa saranno dedicati due interventi
specifici: uno per il sostegno alla loro internazionalizzazione, l´altro per
l´avvio e lo sviluppo delle stesse.
“Un sistema frazionato – ha evidenziato Domenico
Palmieri, presidente Associazione Italiana Politiche Industriali – non è
vincente: si sopravvive se si fanno alleanze di grandi dimensioni, tra piccoli,
per ottimizzare i costi e favorire sinergie tra i ricavi”.
"Con la collaborazione di Campania Innovazione –
ha infine aggiunto Bruno Uccello, amministratore delegato di Technologybiz -
lanceremo ai primi di agosto una nuova piattaforma web dove l´ecosistema
campano impresa-ricerca potrà incontrarsi ed interagire. Ancora, avremo una
specifica area per le reti di impresa ed una vetrina per incubatori e start
up.”
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FERRARA - 800MILA EURO ALLE IMPRESE PER RIPARTIRE DOPO IL TERREMOTO |
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Ferrara, 10 luglio 2013 -La Giunta camerale ha votato
all´unanimità, il 2 luglio scorso, il rifinanziamento, pari a 800mila euro, del
bando per il riavvio e la continuità delle attività economiche. Sono in tutto
427 le imprese ferraresi finanziate, appartenenti a tutti i settori economici.
Questa, nello specifico, la ripartizione del contributo: Argenta 2%, Bondeno
4,1%, Cento 35,8%, Ferrara 48,6%, Mirabello 2%, Poggio Renatico 1,4%,
Sant´agostino 4,5%, Vigarano Mainarda 1,6%. Entro breve tempo questi comuni
riceveranno dalla Cdc contributi a fondo perduto per il riavvio o la continuità
delle attività economiche duramente colpite dal terribile terremoto del mese di
maggio 2012. Una risposta, quella data dalla Camera di Commercio attraverso il
bando straordinario “Voglia di ricominciare”, alle numerose domande pervenute -
sin dal primo giorno di apertura del bando - da parte di tante piccole e medie
imprese ferraresi, appartenenti a tutti i settori economici, pronte a ripartire
pur tra mille difficoltà. Il bando – lo ricordiamo – riguardava, in
particolare, le spese per la redazione della perizia relativa
all’individuazione degli interventi da realizzare, le spese relative al
rilascio della certificazione di agibilità sismica, la riparazione e l’acquisto
di beni mobili strumentali all’attività, la ricostituzione delle scorte
distrutte o danneggiate, i canoni di affitto dei locali sede dell’attività.
Carlo Alberto Roncarati, presidente della Cdc, non nasconde la sua
soddisfazione: “Le numerose domande pervenute sono un’occasione preziosa per
capire come questo territorio intenda reagire alle difficoltà durissime di
questo momento e tornare a guardare al futuro con maggiore fiducia. A partire
da chi fa impresa. Oggi viviamo uno dei passaggi più complessi della nostra
storia ma abbiamo le energie e le intelligenze sufficienti per superare gli
ostacoli. Come dimostrano gli imprenditori ferraresi che, anche in questa crisi
durissima, si confermano un punto di tenuta fondamentale della provincia”.
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LOMBARDIA. MERCK PAVIA, ASSESSORE OGGI TORNA AL MISE |
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Milano, 10 luglio 2013 - L´assessore alle Attività produttive,
Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia Mario
Melazzini, mercoledì 10 luglio, a Roma per partecipare al tavolo
convocato alle 11 dal ministero dello Sviluppo
Economico sulla
crisi dello stabilimento pavese della Merck.
Impegno Mantenuto - ´Nell´ultimo incontro a Roma lo
scorso 21
giugno - spiega Melazzini - ci eravamo lasciati con
l´impegno di
tentare di contattare i vertici aziendali di Merck e
di
riconvocare un tavolo a luglio. Mi sembra che gli
impegni siano
stati mantenuti a testimonianza di come la questione
della Merck
non sia vista come una vicenda che coinvolge solo il
territorio
pavese ma abbia una valenza nazionale´.
Tenere In Vita Lo Stabilimento - L´assessore
Melazzini, che
venerdì scorso ha incontrato i vertici di Msd Italia,
intende
approfondire domani gli sviluppi della crisi
aziendale. ´Il
nostro obiettivo - ribadisce Melazzini - rimane quello
di
mantenere attivo il sito produttivo. La chiusura
dell´azienda
avrebbe un impatto molto significativo sull´economia
del
territorio e sull´occupazione´. ´Regione Lombardia -
conclude
Melazzini - metterà in campo tutti gli strumenti che
ha a
disposizione per salvaguardare i lavoratori e
l´azienda,
partendo dal presupposto che l´azienda non è una
realtà in
crisi´. |
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ACCIAIERIE DI BORGO: PRESENTATO LO STUDIO DELL´UNIVERSITA´ DI TRENTO |
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Trento, 10 luglio 2013 - Presentato l’ 8 luglio a Borgo Valsugana lo
studio realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale
dell’Università degli Studi di Trento, su incarico dell’Agenzia provinciale per
le protezione dell’Ambiente, sull´incidenza ambientale delle attività
dell´acciaieria. Gli approfondimenti, che seguono alle ricerche già effettuate
da Appa e Apss dopo l´esplodere del "caso" acciaierie, nel dicembre
2009, hanno riguardato i cosiddetti Inquinanti Atmosferici Tossici e Persistenti
(diossine, furani, metalli pesanti e quant´altro). Sono stati oggetto degli
approfondimenti l´aria, le deposizioni in diversi siti strategici, fra cui le
scuole elementari di Borgo e Roncegno, i depositi sul fondo di uno stagno,
quelli su intonaci di edifici e monumenti, ed ancora, fra le altre cose, gli
aghi di pino e i fanghi dei depuratori (altrettanti terminali del ciclo
alimentare), Un approccio multiplo,
insomma, che ha interessato anche le fonti delle polveri, ovvero le
emissioni controllate, quelle provenienti
dai camini dell´acciaierie, e le emissioni
diffuse, ovvero provenienti dai depositi di materiale o come risultato
dei lavori di movimentazione all´interno dell´azienda. Le misurazioni hanno evidenziato la limitata incidenza
dell’acciaieria sull´ambiente e la sua compatibilità con l’uso del suolo nel
territorio circostante al complesso industriale. I livelli di contaminazione
emersi sono giudicati relativamente contenuti e tipici di suoli idonei per uso
agricolo o residenziale. Gli approfondimenti, in altre parole, hanno
evidenziato sì la presenza dell´acciaieria e il suo contributo alla produzione
generale di polveri; ma essa non ha un impatto determinante sulla qualità
ambientale delle aree circostanti il sito industriale, e comunque non tale da generare
allarme. I picchi registrati in alcuni casi sarebbero riconducibili semmai alle
combustioni domestiche. L´aspetto più critico rimangono comunque le emissioni
diffuse. La nuova Aia, in fase di elaborazione, ne terrà conto, al fine di
limitarne ulteriormente la produzione. Per il presidente della Provincia
autonoma Alberto Pacher, che ha introdotto la presentazione, "con questo
rapporto si chiude la fase di approfondimenti e accertamenti iniziata alcuni anni fa. Abbiamo accresciuto la nostra
conoscenza del territorio e dell´impatto che in esso hanno avuto le acciaierie,
e sono molto contento che siamo riusciti a chiudere il cerchio prima della fine
della legislatura. Presto verrà organizzato
anche un incontro pubblico che suggellerà questa lunga fase di
approfondimento. Il materiale emerso sarà reso accessibile a tutti anche in
internet, oltre che attraverso le pubblicazioni scientifiche che ospiteranno i
diversi contributi".
All´incontro di ieri, rivolto ai sindaci e agli
amministratori della valle, hanno preso parte, oltre che il presidente Pacher,
il professor Marco Ragazzi dell´Università di Trento-dipartimento di Ingegneria
Civile, Ambientale e meccanica Dicam, assieme a Marcotubino, Maurizio Tava
dell´Appa, e i partners dell´Università in questa nuova serie di ricerche, a
partire dall´Istituto di ricerca farmacologica Mario Negri, con Marco Lodi, e
dal Cisma, con Gianluca Antoniacci. Contributi alla ricerca sono giunti anche
dall´Università di Padova e dall´Università Cà Foscari di Venezia.
In apertura Pacher ha ripercorso le vicende che hanno
portato alla realizzazione di questa nuova serie di approfondimenti, che fanno
oggi delle acciaierie di Borgo Valsugana uno dei siti industriali più
monitorati in assoluto. "La vicenda - ha ricordato - è iniziata a dicembre
2009, quindi dopo Monte Zaccon. Entrambi i casi hanno creato,
comprensibilmente, grande allarme sociale e preoccupazione. A distanza di
qualche anno possiamo dire che a Monte Zaccon stiamo passando alla fase della
bonifica, mentre riguardo alle acciaierie, per le quali è in corso proprio in
questi giorni la fase di cambio della proprietà, possiamo considerare conclusa
la fase conoscitiva, che riguarda non solo lo stato attuale ma anche il
passato, ovvero l´impatto che storicamente il sito industriale ha prodotto sul
territorio. Alla nuova gestione abbiamo nel frattempo reso note le dinamiche
emerse negli ultimi anni, compreso il sistema di monitoraggio che abbiamo
avviato".
Vediamo ora più da vicino lo studio svolto dal
Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale-dica dell’Università degli
Studi di Trento, su incarico dell´Appa, in base alla convenzione stipulata nel
settembre 2010.
Con esso è stata effettuata un’ampia caratterizzazione
ambientale multianalitica del territorio circostante lo stabilimento
dell’acciaieria Valsugana, attraverso l’impiego di metodologie di indagine e
tecniche analitiche classiche e strumenti di ricerca innovativi, allo scopo di
indagare il ruolo del complesso industriale nell’esposizione attuale e passata
dei residenti ai cosiddetti Inquinanti Atmosferici Tossici e Persistenti
(Iatp), costituiti da microinquinanti quali Pcdd/f (diossine e furani), Pcb
(policlorobifenili) , Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) e metalli
pesanti.
Le indagini hanno riguardato la caratterizzazione
delle sorgenti emissive, la ricostruzione modellistica della dispersione
atmosferica, la ricerca degli inquinanti nelle diverse matrici ambientali (aria
e deposizioni atmosferiche, acque, suoli, ma anche fanghi di depurazione,
sedimenti di uno stagno, aghi di conifere, incrostazioni di monumenti ed
edifici), nonché la valutazione dell’impatto sanitario sui residenti mediante
l’analisi di tutti i possibili percorsi di esposizione diretti ed indiretti.
I principali risultati dello studio possono così
sintetizzarsi:
- le
misurazioni effettuate sulle polveri, la caratterizzazione delle polveri
ultrafini, la determinazione delle deposizioni e gli esiti della modellazione
dispersiva hanno evidenziato la limitata incidenza dell’acciaieria e la sua
compatibilità con l’uso del suolo del territorio circostante;
- le analisi
dei terreni hanno rilevato livelli di contaminazione relativamente contenuti e
tipici di suoli idonei per uso agricolo o residenziale;
- l’analisi
della dieta ha confermato come il percorso più significativo per l’assunzione
dei microinquinanti in esame sia legato al consumo di prodotti caseari, mentre
l’analisi comparativa dei fanghi dei depuratori ha mostrato l’assenza di una
situazione anomala nel territorio interessato dall’impianto;
- le indagini
sui sedimenti di uno stagno e sugli aghi di abete hanno evidenziato una
diminuzione delle emissioni nell’arco degli ultimi anni, in connessione con i
miglioramenti apportati all’impianto (adozione Bat- best available techniques
-).
Questi risultati hanno consentito di proporre, in sede
di rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale-Aia dell’Acciaieria
Valsugana, l’adozione di misure volte al contenimento delle emissioni diffuse
ed alla fissazione di limiti specifici più restrittivi dei limiti statali per i
Pcb e per i metalli pesanti più rappresentativi e significativi sotto il
profilo sanitario.
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IMPRESE: SCAMBIO DI IDEE CON GIOVANI DEL SUDAFRICA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA VITO DE FILIPPO HA INCONTRATO LA DELEGAZIONE DI IMPRENDITORI OSPITI IN BASILICATA NELL’AMBITO DI UN PROGETTO ATTIVATO DA SVILUPPO BASILICATA |
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Potenza, 10 luglio 2013 - Il presidente della Regione
Basilicata Vito De Filippo ha incontrato ieri a Potenza una delegazioni di
giovani del Sudafrica giunti in Basilicata nell’ambito di un progetto di
scambio di esperienze internazionali rivolto agli imprenditori lucani, promosso
da Sviluppo Basilicata. De Filippo ha accolto, per un rapido saluto, sei
giovani imprenditori del Paese africano che per quattro settimane hanno vissuto
un’esperienza basata su uno scambio di idee e di progetti con cinque imprese
lucane con sedi tra Matera e Potenza, che a loro volta raggiungeranno a ottobre
il Sudafrica.
I giovani ospiti hanno commentato positivamente
l’accoglienza che hanno ricevuto in Basilicata e, alcuni di loro, hanno
confermato la volontà di tornarci per raccogliere le opportunità che potrebbero
nascere in seguito a tale esperienza.
De Filippo, nel ricordare le azioni messe in essere
dal governo regionale con i programmi a sostegno dell’internazionalizzazione
delle imprese della Basilicata anche grazie alla società in “house” Sviluppo
Basilicata, ha detto che c’è tutto il nostro interesse a stare nella piazza del
mondo, ivi compresa quella del Sudafrica con cui le nostre aziende possono
attivare scambi e partnership interessanti.
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CALABRIA: CONCLUSO IL PRIMO CICLO DI SEMINARI REGIONALI SULLE OPPORTUNITÀ DI SOSTEGNO PER LE IMPRESE |
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Cagliari, 10
luglio 2013 - L’assessore regionale all’Internazionalizzazione Luigi Fedele,
commentando la chiusura del primo ciclo di seminari su “Strumenti finanziari
per l’Internazionalizzazione delle Imprese”, ha detto: “Il ciclo di seminari
che stiamo organizzando vogliono rappresentare una risposta all’esigenza del
bisogno di informazione specialistica avvertito dalle aziende calabresi.
Finalmente la Regione, attraverso i diversi strumenti messi in campo, può
garantire valido supporto ed assistenza specialistica alle imprese per
affrontare una materia complessa come quella dell’internazionalizzazione. Sono
infatti già numerose le imprese che hanno potuto usufruire dei servizi offerti
dai nostri esperti e per le quali abbiamo in cantiere diverse iniziative”.
Questo ciclo di seminari rivolto alle aziende calabresi, svoltosi nella sede
della Fondazione Mediterranea “Terina” di Lamezia Terme, organizzato dall’
Assessorato all’Internazionalizzazione, in collaborazione con “Simest” (Società
Italiana per le Imprese all’Estero) ha
avuto lo scopo di far conoscere le opportunità di sostegno pubblico per le
imprese interessate ai processi di internazionalizzazione. Durante la sessione
plenaria, dopo l’intervento introduttivo di Alessandro Dattilo, coordinatore
dello “Sprint Calabria”, volto ad illustrare gli strumenti attivati
dall’Assessorato a sostegno dei processi di internazionalizzazione del sistema
produttivo regionale, è intervenuto Paolo Di Marco, esperto “Simest”, che ha
illustrato i diversi strumenti di finanziamento per le imprese che intendano
sviluppare la propria attività sui mercati esteri, tra i quali: la
partecipazione al capitale sociale di imprese create all’estero;
l’individuazione di partner strategici sui mercati esteri, gli strumenti di
patrimonializzazione, attività di assistenza economico-finanziaria. Al termine
della sessione plenaria si sono svolti incontri al fine di erogare il supporto
e l’orientamento necessario in funzione delle diverse esigenze aziendali.
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MARCHE, IL PRESIDENTE SPACCA OGGI IN CONSIGLIO: “MAI SOSTENUTO PROCESSI DI DELOCALIZZAZIONE”. |
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Ancona, 10 luglio 2013 - “La Regione Marche non hai
mai sostenuto processi di delocalizzazione che, al contrario, ha sempre
contrastato. La Regione non ha stanziato un euro per processi di
delocalizzazione, né a favore di grandi imprese su cui peraltro non avrebbe
potuto non avendo competenze, né a favore di piccole e medie. Al contrario, ha
sostenuto processi di internazionalizzazione, con un’azione che consentisse anche
alle micro e piccole imprese di arrivare sui mercati Bric (Brasile, Russia,
India e Cina) affinché si potessero acquisire quote di mercato da reinvestire
qui nelle Marche. E la bontà di questa azione è testimoniata dai bilanci
positivi delle aziende che hanno realizzato questa azione di
internazionalizzazione. Infatti, prevalentemente queste imprese stanno
sopravvivendo alla crisi, mentre quelle che hanno delocalizzato - rincorrendo i
costi di produzione – hanno maggiori difficoltà. Delocalizzare significa
infatti rimanere sullo stesso mercato, italiano o europeo, andando a rincorrere
costi di produzione sempre più bassi, spostando le fabbriche.
Internazionalizzare significa invece acquisire quote di mercato in aree
geografiche in forte crescita (Bric) in grado di generare flussi di cassa da
reinvestire a sostegno degli investimenti aziendali e quindi a favore del
reddito e dell’occupazione nelle Marche”. Lo ha detto ieri il presidente della
Regione Marche, Gian Mario Spacca, durante la seduta dell’Assemblea legislativa
sulle crisi aziendali. Quanto alle risorse erogate per la Indesit, Spacca ha
ulteriormente precisato che “si tratta di 317mila euro di trasferimenti, avuti
dallo Stato, per sostenere corsi di formazione statali e per il rimborso di
attività di volontariato fatte da lavoratori Indesit, in situazioni di calamità
naturali in base a ordinanze della Protezione civile nazionale”.
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START CUP PUGLIA 2013: PARTECIPAZIONE IN CRESCITA LA GARA REGISTRA UN ULTERIORE INCREMENTO DI PARTECIPAZIONE RISPETTO ALLE EDIZIONI PRECEDENTI: 176 BUSINESS IDEA PRESENTATE E BEN 76 PROPOSTE DI BUSINESS PLAN, IL DOPPIO RISPETTO AL 2011 |
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Valenzano, 10 luglio 2013 - Cresce l’attesa per la
fase finale dell’annuale Start Cup Puglia, la competizione tra piani di impresa
innovativa che mette alla prova del mercato i giovani inventori e ricercatori
pugliesi, che gareggiano per vincere i premi in palio e cercare investitori
disposti a trasformare i loro progetti in iniziative imprenditoriali.
L’edizione 2013, infatti, evidenzia una crescita
rilevante delle iscrizioni rispetto all’anno precedente. Alla data del 3
luglio, termine per l’invio delle domande, delle 176 business idea iscritte sul
sito della competizione ben 76 sono evolute in business plan completi che
parteciperanno alla fase finale della competizione. Un incremento del 23%
rispetto alle 62 compagini in gara nel 2012 (già in crescita rispetto alla
precedente edizione) ed un raddoppio rispetto ai 38 business plan presentati
nel 2011.
Quella in corso è la sesta edizione della Start Cup
Puglia che, come le precedenti, è organizzata dall’Arti - Agenzia Regionale per
la Tecnologia e l’Innovazione su incarico dell’Assessorato allo Sviluppo
Economico - Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro, l´Innovazione
della Regione Puglia, nell’ambito del Progetto “Creare impresa e diffondere
tecnologia a partire dalla ricerca - Programma Operativo per la fase 2 del
Progetto Ilo2”. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Università e
il Politecnico di Bari, l’Università di Foggia, l’Università del Salento, la
Lum Jean Monnet, il Cnr e l’Enea e, come per l’edizione precedente, con il
programma regionale Bollenti Spiriti e il Pni – Premio Nazionale per
l’Innovazione.
“La crescita della partecipazione è il segnale di un
rinnovato interesse per l’imprenditorialità da parte dei giovani pugliesi e il
risultato delle molteplici azioni condotte in questa direzione negli ultimi
anni”, dichiara la Presidente dell’Arti, Eva Milella, che prosegue “Un clima
particolarmente favorevole alle tematiche dell’innovazione e
dell’autoimprenditorialità nella nostra regione è stato anche favorito dalla
recente conclusione del Festival dell’Innovazione, tenutosi dal 22 al 24 maggio
a Bari, e dallo svolgimento proprio a Bari della decima edizione del Premio
Nazionale per l’Innovazione, la gara tra i 64 vincitori delle 16 business plan
competition organizzate localmente nelle diverse Regioni d’Italia, organizzato
dall’Arti e dalla Regione Puglia il 29 e 30 novembre scorsi”.
Ci sono altri due importanti dati da rilevare. Il
primo riguarda l’aumento del 50% dei team proponenti (oltre 60, in tutto) che
hanno partecipato alle azioni di accompagnamento previste dall’iniziativa e
articolate nel corso di cinque incontri: in tali occasioni sono state svolte
attività di training, presentazioni di case study e testimonianze, attraverso
le quali i partecipanti hanno potuto apprendere o rifinire “sul campo” le
modalità vincenti per redigere un business plan.
Il secondo dato riguarda la conferma di una più
spiccata tendenza a fare impresa nel settore dell’Ict-social Innovation: ben 49
piani d’impresa su 76 sono stati presentati nella categoria per il
miglioramento delle condizioni di vita in termini di conoscenze, informazione,
svago e delle connessioni sociali.
Anche quest’anno infatti il regolamento della Start
Cup Puglia prevede che i business plan partecipanti concorrano all’interno
delle quattro categorie adottate dal Premio Nazionale per l’Innovazione. Questa,
dunque, la suddivisione tematica degli iscritti alla gara: 49 per Ict-social
Innovation; 10 per la categoria Agrifood-cleantech, che riguarda prodotti e/o
servizi per il miglioramento della produzione agricola e per la salvaguardia
dell´ambiente; 8 per Industrial, che si riferisce a prodotti e/o servizi
innovativi per la produzione industriale; 5 per Life Science, che comprende prodotti e/o servizi per la
salute delle persone.
Tra i 76 partecipanti, una Giuria di esperti
individuerà i 12 migliori piani d’impresa, che saranno invitati a partecipare
all’evento finale della Start Cup Puglia 2013, previsto per il mese di
settembre; in quell’occasione, la Giuria determinerà i quattro vincitori del
concorso, integrando la valutazione del business plan con la valutazione
dell’efficacia dell’esposizione del progetto da parte dei finalisti. Al primo
classificato di ciascuna categoria sarà assegnato un premio in denaro di 10.000
euro; tra i quattro premiati, la Giuria selezionerà il vincitore assoluto della
Gara, al quale sarà assegnato un ulteriore premio in denaro di 5.000 euro. Ai
quattro vincitori, inoltre, è garantita la partecipazione di diritto al Premio
Nazionale per l’Innovazione, in programma alla fine del mese di ottobre 2013 a
Genova.
Dettagli e aggiornamenti sulla Start Cup Puglia 2013
sono disponibili sul sito ufficiale della competizione http://www.startcup.puglia.it/
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AREE DI CRISI. SEMINARI INFORMATIVI A PORTO TORRES, ALGHERO, SANLURI E NURACHI |
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Cagliari, 9 luglio 2013 - Settimana fitta di incontri
per i seminari relativi alla fase di animazione delle manifestazioni di
interesse per l´attuazione dei Progetti di Filiera e Sviluppo Locale Pfsl per
il rilancio delle aree di crisi della Sardegna.
Martedì 9 i funzionari del Centro Regionale di Programmazione
e del Bic sono stati in mattinata a Porto Torres, alle 10.30, Sala Filippo Canu
(Corso Vittorio Emanuele, 95), mentre nel pomeriggio a La Maddalena, alle 16.30
nei locali ex Magazzini Ilva di Cala Gavetta.
Mercoledì 10 ad Alghero alle 16.00, Sala della
Fondazione Meta (Piazza Porta Terra 9), giovedì 11 a Sanluri alle 17.00 Sala ex
Montegranatico (piazza Castello) e venerdì 12 a Nurachi alle 17.00 al Centro
sociale (prolungamento via Santa Lucia, dietro campo sportivo).
Il ciclo di seminari è finalizzato a illustrare a
tutti i soggetti interessati, i contenuti del bando per le imprese e la procedura
per l’ottenimento degli incentivi.
E’ possibile consultare il bando all’indirizzo:
www.Regione.sardegna.it sezione bandi e gare d’appalto.
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RIMOR DI POGGIBONSI, LA REGIONE CONVOCHERÀ L’AZIENDA |
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Firenze, 10 luglio 2013 – La Regione chiederà quanto
prima un incontro con la proprietà della Rimor, l’azienda di Poggibonsi leader
nazionale nella produzione di camper e roulotte. E’ questa la decisione presa
nel corso dell’incontro convocato ieri
pomeriggio dall’assessore alle attività produttive lavoro e formazione
Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato il sindaco di Poggibonsi
Lucia Coccheri, l’assessore al lavoro della Provincia di Siena Simonetta
Pellegrini, il vice sindaco del Comune di San Gimignano Simone Burgassi, i
tecnici di Regione ed enti locali, le organizzazioni sindacali aziendali e di
categoria.
“L’incontro con l’azienda servirà per fare il punto –
ha detto l’assessore Simoncini – sul piano industriale collegato al concordato
preventivo che è stato recentemente accordato all’azienda. Come Regione
puntiamo a ribadire l’interesse alla salvaguardia dei livelli occupazionali e
della capacità produttiva di una realtà importante, per il territorio e per
l’intera Toscana, una delle poche rimaste a livello nazionale nel settore della
camperistica”.
L’assessore ha anche ricordato come la Regione sia
disponibile, ove necessario, ad attivare tutti gli strumenti per favorire un
percorso per il rilancio dell’attività.
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IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SPACCA SULL’ELEZIONE DI MASERA ALLA PRESIDENZA DI BDM. |
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Ancona, 10 luglio 2013 - “La nomina di Rainer Masera alla presidenza
di Banca delle Marche offre una prospettiva di fiducia al presente e al futuro
dell’istituto di credito. L’elevata esperienza e l’indiscussa professionalità
di Masera, unite all’unanimità delle Fondazioni nell’indicazione della sua
figura, rendono questa scelta la più idonea per Banca delle Marche verso il
delicato processo di ricapitalizzazione. Una scelta che è condivisa anche dal
territorio, il che fa ben sperare nella massima partecipazione di tutta la
comunità regionale a tale processo e, quindi, nella tutela dell’autonomia
dell’istituto e del mantenimento della sua governance nelle Marche. Ci
auguriamo, così come auspicato sabato nel corso dell’incontro in Regione con
gli imprenditori marchigiani, che con il presidente Masera si possa proseguire
nell’approfondimento del piano industriale che intende rilanciare l’istituto di
credito dopo la forte ricapitalizzazione richiesta da Banca d’Italia. Al
presidente Masera rivolgo le congratulazioni del governo regionale per il delicato
incarico e gli auguri di buon lavoro”. Così il presidente della Regione Marche,
Gian Mario Spacca, commenta l’elezione di Rainer Masera alla presidenza di
Banca delle Marche.
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ABBANOA, INCONTRO REGIONE-SINDACATI, INTERVENTI URGENTI PER STIPENDI |
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Cagliari, 10
luglio 2013 - Si è tenuto l’ 8 luglio,
nella sala Giunta della Presidenza, un incontro tra gli assessori del Bilancio
e dei Lavori pubblici, Alessandra Zedda e Angela Nonnis e le rappresentanze
sindacali dei lavoratori di Abbanoa e delle ditte appaltatrici, sulle
problematiche di capitalizzazione della società e sul pagamento degli stipendi
del personale interno ed esterno.
Gli esponenti dell´esecutivo regionale hanno fatto
sapere che, in attesa del via libera della Commissione Europea al Piano di
capitalizzazione atteso per settembre, è in corso un confronto tra Abbanoa,
Commissario dell´ex Autorità d´Ambito e uffici regionali per affrontare e
risolvere l´emergenza stipendi e la situazione creditizia della società. A tal
fine si sta valutando l’ammontare dei crediti vantati da Abbanoa per gli oneri
di servizio sugli interventi del Piano d’Ambito, stimati in circa 8 milioni di
euro, per poi attivare il loro trasferimento immediato.
Analoghe iniziative sono state intraprese dalla
Regione sempre riguardo ai crediti della società vantati verso le Asl.
L’amministrazione regionale sta assumendo anche l’impegno di avviare tavoli
tecnici e verifiche con tutti gli enti pubblici creditori nei confronti di
Abbanoa, tra i quali l’Enas, per evitare che in questo frangente possano essere
portate avanti azioni in danno verso la società. “Dopo l’incontro tra il
presidente Cappellacci e il Commissario europeo alla Concorrenza, Almunia – ha
detto Nonnis – i tempi per il via libera dell’Europa al Piano di
capitalizzazione, sono molto più vicini”. Riguardo alle risorse stanziate dalla
Regione per Abbanoa - complessivamente 184 milioni di euro, comprensivi del
fondo di garanzia, ai quali si aggiungeranno ulteriori 45 milioni da parte dei
soci - l’assessore Zedda ha ricordato che “i fondi sono già impegnati nel
Bilancio regionale e costituiscono spesa prioritaria ai sensi del Patto di
stabilità”.
Nonnis ha aggiunto che chiederà all’Anci di
intervenire sui Comuni soci per ridurre i tempi di sottoscrizione delle quote
della capitalizzazione prima dei 30 giorni previsti dall’assemblea.
Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato
l’esigenza di adottare delle misure urgenti per far fronte alla condizione di
difficoltà finanziaria dell’azienda che si ripercuotono sui lavoratori diretti
e sugli appalti soprattutto con il ritardo nelle retribuzioni. Inoltre hanno
rimarcato l’opportunità di accelerare e completare il prima possibile il Piano
di riorganizzazione della società assicurando ad essa delle prospettive certe
di prosecuzione dell’attività. È stato chiesto inoltre di accelerare il
processo di approvazione del Disegno di legge di riforma del Servizio idrico
integrato, attualmente all’attenzione della Iv Commissione Consiliare.
La procedura in corso con la Commissione Europea è in
fase conclusiva dopo la presentazione degli ultimi documenti inoltrati
recentemente dalla Presidenza. L’obiettivo - concludono Regione e
rappresentanze sindacali - è che la decisione della Commissione sia adottata
entro il mese di settembre in modo da poter procedere al trasferimento delle
risorse entro poche settimane.
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COMMERCIO: UMBRIA ILLUSTRA TESTO UNICO |
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Perugia, 10
luglio 2013 - Meno burocrazia e snellimento delle procedure per andare incontro
alle esigenze degli operatori, nonché l´introduzione di alcune novità riguardo
l´e-commerce, i centri commerciali naturali, la liberalizzazione indiretta dei
saldi e l´istituzione di un fondo per il risarcimento dei danni subiti per
l´esecuzione di opere pubbliche: c´è tutto questo nel riordino normativo in
materia di commercio avviato dalla
Giunta regionale dell´Umbria e che si è formalizzato nella preadozione di un
testo unico i cui contenuti sono stati illustrati stamani nel corso di una
conferenza stampa, dall´assessore regionale al commercio, Fabio Paparelli.
"La
Giunta regionale - ha spiegato l´assessore -
ha preadottato il testo Unico del Commercio con l´obiettivo primario di
alleggerire gli operatori del settore da una burocrazia spesso ridondante
attraverso un progetto di riordino normativo volto allo snellimento delle
procedure amministrative, alla riduzione del numero delle norme esistenti
- si è passati da cinque ad una sola
legge e da 158 articoli a 98 - e alla conseguente soppressione degli oneri amministrativi ´inutili´ che gravano su cittadini e
imprese".
L´assessore, dopo aver ricordato che il provvedimento
diventerà esecutivo una volta acquisito il parere vincolante della commissione
consiliare, già peraltro calendarizzato per la prossima settimana, per poi essere
entro 60 giorni adottato dalla Giunta e poi approvato dal Consiglio Regionale,
ha precisato che "il testo unico, oltre alle modifiche relative alla
semplificazione, unifica le disposizioni normative regionali che disciplinano
la materia del commercio recentemente modificate con la legge regionale
´10/2013´ che rappresenta un necessario, corposo e profondo adeguamento alle
novità normative introdotte dal pacchetto dei decreti ´Salva Italia´,
´liberalizzazioni´ e ´semplificazione´ e dal complesso delle leggi
regionali".
"In
questo clima di generale ´sofferenza´ - ha proseguito l´assessore Paparelli -
che coinvolge in modo pesante anche il settore del commercio, abbiamo voluto
che il testo unico contenesse anche delle novità normative che sono state
preventivamente condivise con le associazioni di categoria e dei consumatori.
Si tratta di provvedimenti che
rappresentano un primo passo in direzione di quella ´ripresa´
che tutti auspichiamo".
"Nello specifico gli strumenti individuati dovranno, da subito, essere utili ad un
maggiore livello di coordinamento tra gli enti interessati e, a tal fine - ha
precisato - la realizzazione di un
Osservatorio, inteso come ´banca dati delle attività commerciali di interesse
regionale´, che sarà inserita nell´ambito Sportello per le attività produttive
e per l´edilizia (Suape), rappresenta il punto di partenza, da cui far derivare
ulteriori semplificazioni in tema di autorizzazioni e abilitazioni e che
permetterà di assumere facilmente dati sulla regolarità contributiva delle
imprese, oltre che informazioni sui vari settori merceologici e sulle diverse tendenze e prospettive del
settore".
L´assessore ha quindi illustrato in modo dettagliato
le novità principali introdotte dal testo unico precisando che "il primo
gruppo di nuove norme attiene alla necessità di adeguare il testo della legge
´10/2013´ alle rilevazioni sollevate dall´impugnativa del Governo del 19 giugno
scorso relative alla definizione di polo commerciale, escludendo da tale
definizione la tipologia di ´esercizio di vicinato´ e facendo afferire al Polo
Commerciale solo le strutture di medie e grandi dimensioni, per evitare che gli
esercizi di vicinato siano sottoposti a regime autorizzatorio, seppur
indirettamente. L´altra obiezione - ha precisato - riguardava invece la disciplina dei nuovi
impianti di carburante per la quale la legge 10/2013 aveva inserito, al fine di
favorire l´impiego di carburanti ´verdi´
l´obbligo per i nuovi impianti di dotarsi di almeno un prodotto a scelta
tra alimentazione elettrica, metano, Gpl, biodiesel per autotrazione, idrogeno
o relative miscele. Accogliendo l´osservazione del Governo, per il quale tale
misura rappresentava una limitazione alla libertà economica, tale obbligo è
stato rimosso. Sempre nello stesso ambito di disciplina è stata eliminata la
tipologia di impianto di ´pubblica utilità´ che prevedeva l´adeguata
sorveglianza fisica degli impianti di rifornimento ed è stato modificato
conseguentemente l´articolo che disciplina gli impianti senza gestore. Tuttavia
è stata inserita la previsione in base alla quale la Regione promuove intese
volte a favorire un´articolazione funzionale della apertura degli impianti di
rifornimento con la presenza del gestore, al fine di facilitare la fruizione
del servizio da parte di soggetti diversamente abili".
Di seguito
l´assessore ha illustrato le principali novità previste nel testo unico.
Informatizzazione, riorganizzazione ed e-commerce: nell´ambito del commercio in rete
fissa la Giunta regionale si pone come "guida" per il sistema delle
amministrazioni comunali e per le imprese investendo nelle nuove tecnologie. La
legge, infatti, prevede non solo la presentazione delle pratiche on-line, ma
anche la gestione dei procedimenti on-line, con conseguenti forti spinte di innovazione
e semplificazione per favorire gli insediamenti
commerciali specie nei centri storici. In particolare viene previsto
anche un unico organismo laddove esistano sia il Centro di Assistenza Tecnica
che l´Agenzia per le Imprese, con quest´ultima che ingloberà il Centro,
entrambi sono organismi privati, promossi in genere dalle associazioni
imprenditoriali, che possono svolgere
direttamente attività amministrative, facendo le veci delle diverse
amministrazioni coinvolte. Inoltre, viene inserita ex novo la definizione di e-commerce, sia riferito ai
rapporti tra imprese che ai rapporti tra imprese e consumatori, con la
puntualizzazione del relativo sostegno in sede di programmazione regionale.
L´e-commerce diventa cosí strumento di sostegno e promozione delle imprese
aggregate, delle reti di imprese e dei centri commerciali naturali.
Disciplina sui Centri Commerciali Naturali e Centri
storici: la nuova disciplina rimanda ad un atto di Giunta la puntuale
definizione del concetto giuridico di
Centro Commerciale Naturale quale strumento strategico di rilancio dei centri
storici, che si intende sostenere con
premialità a favore delle forme aggregate di reti d´impresa, nel contesto dei
Qsv. La Giunta, inoltre, si impegna a dettare nuovi criteri a cui i Comuni possono
attenersi per attivare sperimentazioni di semplificazione amministrativa atte a
facilitare l´insediamento di imprese commerciali nei centri storici. Dedicato al tema della
valorizzazione dei cosidetti "negozi storici" è l´art. 22 del testo, per quelle attività
commerciali che costituiscono testimonianza storica, artistica e culturale del
nostro territorio.
Ingrosso e dettaglio:nel nuovo testo unico si precisa
che sarà possibile esercitare nella stessa sede sia la tipologia di commercio
al dettaglio che quello all´ingrosso e, nel caso di concomitanza, la disciplina
autorizzatoria applicata sarà quella riferita al settore del dettaglio.
Liberalizzazione indiretta dei saldi e misure a tutela
del consumatore: la disciplina delle vendite di liquidazione, promozionali e di
fine stagione (saldi) semplificando le relative procedure ed eliminando i
limiti temporali entro cui effettuare tali vendite straordinarie favorirà un
migliore servizio ai consumatori. Introdotta l´obbligatorietà dell´esposizione
degli orari e dei prezzi con il dettaglio del prezzo iniziale, finale e dello
sconto, inoltre vengono definite le sanzioni per i commercianti che
trasgrediscono a tale obbligo.
Commercio su aree pubbliche: in materia di commercio
su aree pubbliche e di verifica della regolarità contributiva delle imprese che
esercitano tale attività, è stato semplificato il relativo procedimento
attraverso la previsione della comunicazione da parte del Comune
all´interessato circa la possibilità di regolarizzare la propria posizione entro tre mesi pena la decadenza del titolo e
quindi senza più la sospensione immediata dell´ autorizzazione. Ciò sarà
possibile attraverso la condivisione di dati tra gli stessi Comuni, l´Inps e
l´Inail attraverso l´uso della banca dati Suape. Inoltre la comunicazione da
parte degli enti preposti dei Durc relativi ai soggetti ambulanti sarà
effettuata per i soli casi irregolari permettendo ai Comuni un servizio più
efficiente ed economico.
Fiere e Mercati: due le modifiche rilevanti in questo
settore. La manifestazione viene inserita nel calendario regionale con il
principio del silenzio assenso e, in particolare, se non abbia ricevuto diverso
comunicazione nei 30 giorni successivi alla richiesta di domanda. Nello stesso
calendario regionale verranno poi inserite, con procedura informatica, anche le
manifestazioni locali di competenza dei Comuni. Sempre in questo ambito sono
state semplificate le disposizioni relative al riconoscimento degli enti
fieristici e quelle relative alla procedura di presentazione delle domande da
parte degli organizzatori.
Contributi: previsto lo snellimento delle procedure,
la Giunta regionale individuerà, con proprio atto, le specifiche misure di
intervento, con l´indicazione delle relative risorse e adotterà i criteri e le
modalità per la concessione dei singoli contributi attraverso iniziative proprie
od anche avvalendosi dei comuni, singoli o associati tra loro, dei Cat e dei
Consorzi fidi.
Previsione di risorse per danni subiti per opere
pubbliche: sarà istituito un fondo
rivolto alle attività commerciali a risarcimento di danni subiti a causa
dell´esecuzione di opere e lavori pubblici, a cui possono accedere i Comuni che
prevedano analoghe forme di sostegno in compartecipazione finalizzate alla
copertura di almeno il trenta per cento delle somme richieste dalle imprese
interessate.
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