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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Luglio 2013
SOLUZIONI CRISTALLINE PER ENERGIA SOLARE CONVENIENTE ED EFFICIENTE  
 
Bruxelles, 10 luglio 2013 - Gli europei si sono proposti di sviluppare e usare fonti alternative di energia, come quella solare. I sistemi a energia solare però, nonostante siano puliti e facili da usare, possono essere costosi. Qui entra in gioco un team di ricercatori europei che è riuscito a incrementare l´efficienza del componente centrale del sistema e tagliare i costi di produzione di oltre la metà. Lo sviluppo da parte del progetto di una sofisticata tecnologia per la produzione di moduli fotovoltaici in silicio cristallino è stato strumentale per aiutare l´Europa a raggiungere i suoi obiettivi del 2010 per quanto riguarda i costi dell´energia fotovoltaica. Il progetto Crystal Clear ("Crystalline silicon photovoltaic: low-cost, highly efficient and reliable modules") si è occupato in particolare di moduli di silicio cristallino, che sono usati in circa 9 sistemi a energia solare su 10 in tutto il mondo. I partner del progetto si sono concentrati sullo sviluppo di tecnologie di produzione all´avanguardia che hanno ridotto i costi di produzione dei moduli solari fino a circa 1 euro per ogni watt prodotto. Questo risultato riduce effettivamente il costo dei sistemi solari. Il team ha anche ridotto la quantità di materiali necessaria per produrre ogni modulo, migliorando ulteriormente il loro profilo ambientale. Uno degli obiettivi che i ricercatori hanno delineato in questo progetto consisteva nell´assicurare i risultati del processo di produzione in moduli fatti su misura. Era importante per loro ottenere questo perché i moduli devono poter essere facilmente adattati all´uso in situazioni e luoghi molto diversi. Questa caratteristica permette ai produttori di soddisfare le singole esigenze del cliente e migliorare la durata e l´affidabilità del prodotto. Il progetto Crystal Clear è stato suddiviso in sette sotto-progetti: materie prime, wafer, metodi equivalenti al wafer, tecnologia delle cellule, moduli, sostenibilità ambientale e integrazione. "Materie prime" si riferisce al silicio di cui sono fatte le cellule solari, mentre la ricerca sui "wafer" si è occupata della produzione del silicio solare e la trasformazione in wafer dei materiali attraverso il taglio multi filo e a filo diamantato. Dopo aver valutato gli "approcci equivalenti al wafer", il team ha studiato e sviluppato cellule solari sottilissime di silicio cristallino. Le tecnologie che ne risultano si possono produrre a costi più bassi rispetto ai wafer tradizionali. I progressi della tecnologia delle cellule ha avuto come risultato progetti e processi di produzione delle cellule che tagliano i costi di lavorazione del 40 per cento. I ricercatori hanno quindi aggiornato la valutazione del ciclo vitale (Lca) delle attuali tecnologie di produzione di silicio cristallino e hanno ridotto il tempo di recupero dell´energia nei loro moduli di dimostrazione. (I ricercatori usano le Lca per valutare l´impatto ambientale legato a tutte le fasi della vita di un prodotto, dalla nascita alla morte, e per cercare di evitare una visione limitata delle sfide ambientali). Le riduzioni ammontavano al 18 per cento per i moduli di dimostrazione di silicio multi-cristallino e al 25 per cento per quelli di silicio mono-cristallino. Con 16 milioni di euro in finanziamenti nell´ambito dell´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamenti globali ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6° Pq), Crystal Clear è stato coordinato dall´Energieonderzoek Centrum Nederland (Ecn). Tra gli altri partner del progetto c´erano esperti di ricerca e industria provenienti da Belgio, Francia, Germania, Norvegia, Regno Unito e Spagna. Per maggiori informazioni, visitare: Ecn http://www.Ecn.nl/home/ Scheda informativa del progetto Crystal Clear http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/73971_it.html  
   
   
A LIVORNO ALL’INAUGURAZIONE DELLO STABILIMENTO MASOL BIOCARBURANTE DA OLIO DI PALMA.  
 
Firenze, 10 luglio 2013 – “L’inaugurazione di oggi rappresenta una buona notizia per i lavoratori, per Livorno e per la Toscana, che ha saputo fare squadra e vincere, in un momento di crisi come l’attuale, la difficile sfida di saper accogliere investimenti stranieri da parte di chi intende puntare sulla nostra regione per sviluppare un’attività innovativa nel campo dell’energia ecocompatibile. E’ un investitore importante, che proviene da uno dei paesi più dinamici nel mondo e opera in un settore sul quale la Toscana punta molto, anche con la creazione di distretto delle energie rinnovabili”. Così l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha salutato ieri a Livorno l’avvio della nuova attività da parte di Masol, la società che ha acquisito lo stabilimento ex Novaol per conto della multinazionale indonesiana Musin Mas, che a Livorno produrrà biocarburante da olio di palma. L’assessore Simoncini ha sottolineato come lo sbocco positivo della vicenda rafforzi la vocazione di Livorno come centro importante nella produzione di biocarburanti, salvaguardando al contempo l’occupazione. La Masol ha infatti riassunto i 30 lavoratori, oggi in cassa integrazione, di Novaol. L’assessore ha anche sottolineato le ulteriori ricadute che l’investimento potrà determinare su tutta l’area, a cominciare dall’attività del porto, nei servizi e nella logistica. “Voglio sottolineare – ha proseguito Simoncini – il proficuo lavoro delle istituzioni locali e dell’autorità portuale di Livorno che, a fianco della regione e dei sindacati, hanno creato le condizioni perché l’investimento si realizzasse, messo a disposizione gli strumenti necessari a raggiungere questo positivo risultato e che continueranno a sostenere il percorso per arrivare all’adeguamento dell’impianto”. Nell’incontro avvenuto ieri nella sede della Regione, l’assessore ha espresso un forte apprezzamento per la scelta della multinazionale di insediarsi a Livorno e per la sensibilità dimostrata nell’affrontare i problemi occupazionali. In particolare l’assessore ha ricordato l’impegno della Regione per il superamento dei vincoli connessi alla definizione dell’area come Sin (Sito d’interesse nazionale) annunciando che si sta avviando a conclusione l’iter per il passaggio delle competenze dallo Stato alla Regione che, entro le prossime settimane, dovrebbe vedere una formalizzazione definitiva.  
   
   
SI CHIUDE CON UN NO DELLA GIUNTA REGIONALE IL PROCEDIMENTO PER LA REALIZZAZIONE DELL’ELETTRODOTTO FANO-TERAMO  
 
Ancona, 10 luglio 2013 - Non sarà possibile concludere l’accordo di programma con il gruppo Terna s.P.a per la realizzazione delle infrastrutture per la nuova linea elettrica Fano-teramo da 380 Kv. La motivazione del diniego è stata ieri oggetto di una comunicazione del presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca che, sulla base del dissenso manifestato dagli enti locali interessati dall’ubicazione degli impianti nei loro territori, ha informato i colleghi di giunta della necessità di chiudere il procedimento avviato sei anni fa. Ora gli enti locali dovranno essere convocati per esprimere ufficialmente il loro dissenso per poi formalizzare gli atti di competenza della Regione. Il presidente Spacca ha ritenuto non più procrastinabile la conclusione del complesso iter procedurale iniziato nel 2005, anno in cui è stato sottoscritto tra la Regione Marche , Upi, Anci, Uncem e il Gestore nazionale ( a cui poi è subentrato Terna s.P.a ) un protocollo di intesa nel quale è stata prevista la collaborazione della Regione per l’individuazione di porzioni di territorio dove ubicare gli impianti. L’attività implicava una concertazione delle scelte con gli enti locali per la localizzazione e costruzione delle strutture, da tradurre in accordi di programma. La Regione ha dato seguito agli impegni, adottando la deliberazione della giunta regionale n.689 del 2007, contenente la declinazione della metodologia e dei criteri per la perimetrazione dei siti. Tali determinazioni sono state quindi oggetto di tavoli di coordinamento provinciale con gli enti locali per cercare soluzioni condivise con la comunità. Purtroppo dopo sei anni la concertazione non ha avuto esito positivo, anzi gli enti locali si sono dichiarati contrari. A questo punto la Regione non può che prendere atto dell’impossibilità sopravvenuta di procedere ad accordi che tenevano conto di uno scenario nazionale di deficit energetico e di consumi, pur con un impatto ambientale e paesaggistico rilevante.  
   
   
BEI SOSTIENE LA COSTRUZIONE DEL TERMINALE GNL IN LITUANIA  
 
Lussemburgo, 10 luglio 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha accordato un finanziamento di 87 milioni di euro per Klaipedos Nafta per la costruzione e gestione di un nuovo impianto di gas naturale liquefatto (Gnl) di importazione si trova nel porto di Klaipeda. Questo investimento è fondamentale per la Lituania di diversificare e assicurare il suo approvvigionamento energetico, oltre a fornire backup in caso di guasti di approvvigionamento di gas. Il terminale Gnl comprende un galleggiante di stoccaggio e rigassificazione nave (noleggiata da Klaipeda Nafta), un pontile in mare aperto tra cui impianti per la movimentazione del gas e di un collegamento 18 km gasdotto alla rete del gas lituano, che vengono finanziati con il prestito della Bei. Il progetto è previsto per essere completato entro la fine del 2014. "La Bei promuove fortemente la sicurezza e la diversificazione dell´approvvigionamento energetico. Siamo quindi particolarmente benvenuto a questo accordo con Klaipedos Nafta, come il progetto garantirà l´approvvigionamento sostenibile di una fonte di energia e aumenterà la concorrenza in Lituania. Vorremmo ovviamente piacerebbe vedere questo come il primo di una serie di progetti di energia che potremmo finanziare in Lituania ", ha dichiarato il Vicepresidente della Bei Pim van Ballekom alla cerimonia della firma. Lituano Ministro dell´energia Jaroslav NeveroviČ ha aggiunto: "Il Terminale Gnl di Klaipeda è una componente fondamentale della strategia energetica della Lituania in quanto è la soluzione alternativa per la diversificazione del gas nel breve termine. Questo prestito Bei è di vitale importanza per la tempestiva realizzazione delle infrastrutture necessarie già entro la fine del prossimo anno. Porterà concorrenza trasparente per il mercato del gas, con i consumatori nazionali ed eventualmente regionali fissati a beneficiare. " "Siamo lieti che Klaipedos Nafta hanno concluso questo accordo di prestito con la Bei oggi. Questo prestito a lungo termine sarà la spina dorsale della finanza di progetto del terminale Gnl e farà in modo che il progetto sarà completato in modo tempestivo. Questo è molto importante come il rigassificatore porterà concorrenza nel mercato del gas lituano per la prima volta ", ha osservato Rokas Masiulis, Ceo di Klaipedos Nafta.  
   
   
PUGLIA, RICERCHE PETROLIO IN MARE: "OGGI 7 NO DELLA GIUNTA"  
 
Bari, 10 luglio 2013 - “Quest´oggi, su mia proposta, la Giunta Regionale ha adottato una deliberazione che ribadisce la posizione contraria della Puglia nell´ambito dei procedimenti Ministeriali di Via che riguardano ben 11 permessi di ricerca di idrocarburi nel mare prospiciente il nostro territorio presentate da Northern Petroleum Ltd, Petroleum Geo Service e Spectrum Geo Ltd. Il provvedimento scaturisce da un approfondito lavoro di analisi del Comitato Via Regionale che ha inteso confermare il proprio parere negativo alle nuove richieste di espressione di parere provenienti dalla Direzione Generale per la Valutazione Ambientale del Ministero competente”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro riferisce del provvedimento al termine della seduta di ieri. “La Commissione nazionale Via ha evidenziato che le osservazioni riportate nei pareri della Regione Puglia – prosegue Nicastro – afferiscono in buona parte alla successiva eventuale fase di coltivazione degli idrocarburi. In realtà scindere le due fasi appare una maniera per minimizzare i rischi, così come tendono a fare le aziende proponenti nel materiale progettuale trasmesso. La prospettiva deve essere ampia e, trattandosi di interventi i cui effetti si perpetuano in archi temporali piuttosto lunghi, non si può non considerare quali conseguenze avrebbe, sull´ambiente marino, lo sfruttamento che si ha in mente di autorizzare, tenuto conto che gli interventi riguardano la costa adriatica su vasta scala e a pochi metri dalla costa in zone ad alto valore turistico. Va poi sottolineato – evidenzia l´assessore – il frazionamento dell´opera e delle aree geografiche interessate nonostante insistano su fasce costiere pressocché adiacenti. Non possiamo non considerare l´impatto cumulativo di questi interventi e, così come l´Ispra rimarca, non applicare il concetto di ´Programma unitario di lavoro´ per valutare in senso compiuto la compatibilità con l´ambiente”. “Il nostro mare non deve essere violentato e non possiamo permettere che, per effetto di una parcellizzazione degli interventi, passino sotto silenzio i rischi, pesantissimi, che il nostro territorio e l´economia della nostra regione per molti aspetti basata su turismo, prodotti enogastronomici e paesaggio. Non possiamo condividere ed avallare – conclude Nicastro – una tale aggressione al nostro mare e, con tutti gli strumenti in nostro possesso, proseguiremo nella difesa del nostro patrimonio naturale”.  
   
   
BONIFICA CENTRALE NUCLEARE GARIGLIANO, RIUNITO TAVOLO TRASPARENZA, COSTANTE ATTENZIONE ALLE ATTIVITÀ DI DISMISSIONE  
 
Napoli, 10 luglio 2013 - Si è riunito ieri a Napoli, alla presenza dell’assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, il Tavolo della Trasparenza sulle attività di bonifica della centrale nucleare del Garigliano. All´incontro erano presenti, tra gli altri, Lamberto Matteocci dell’Ispra, Marcello Saralli del Mise, l’assessore all’Ambiente della provincia di Latina Gerardo Stefanelli, il sindaco di Cellole Aldo Izzo, l’assessore all’Ambiente di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio, il direttore generale dell’Arpac Antonio Episcopo, i rappresentanti della Sogin e delle varie associazioni del territorio. Nel corso della riunione il management della Sogin, la società di Stato che si occupa della bonifica ambientale dei siti nucleari italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha illustrato il programma di avanzamento delle attività di smantellamento e bonifica del sito della centrale del Garigliano. Nel dicembre 2012, Sogin ha emesso i bandi di gara per lo smantellamento dell’isola nucleare della centrale. In particolare, sono stati avviati gli iter di gara per la riattivazione dei sistemi ausiliari degli edifici turbina e reattore, necessari per le operazioni di smantellamento e decontaminazione dell’isola nucleare, e quello per lo smantellamento dei componenti dell’edificio turbina, che verrà adeguato a deposito temporaneo. È in fase di conclusione l’iter di gara per l’affidamento dei lavori di caratterizzazione, decontaminazione e successiva demolizione del camino della centrale. Sogin ha terminato la costruzione di un deposito temporaneo per i rifiuti radioattivi e l’adeguamento a deposito temporaneo dell’edificio ex-diesel, per i quali la società è ora in attesa dell’autorizzazione all’esercizio. Entrambe le strutture, dove verranno custoditi in sicurezza i soli rifiuti radioattivi già presenti nel sito e quelli prodotti dalle operazioni di bonifica, saranno demolite al termine del trasferimento dei rifiuti al Deposito Nazionale. In vista delle prossime attività di smantellamento e bonifica del sito, sono in corso i lavori di realizzazione del nuovo impianto elettrico e di ripristino del rivestimento protettivo esterno dell’edificio reattore e di risanamento delle facciate dell’edificio turbina. È in corso, inoltre, la progettazione del sistema di trattamento degli effluenti liquidi radioattivi, denominato Radwaste. Tutte le operazioni che Sogin svolge all’interno della centrale del Garigliano sono autorizzate e vigilate dai diversi enti, nazionali e locali, tra i quali l’Ispra e l’Arpa Campania. Nel sito del Garigliano è attiva, sin dagli anni della sua costruzione, una rete di sorveglianza ambientale che monitora costantemente le matrici ambientali del territorio tra le quali l’aria, l’acqua superficiale e di falda e i principali prodotti agro-alimentari della zona. I risultati dei monitoraggi sono inviati annualmente all’Autorità di controllo Ispra e resi pubblici. Dai risultati delle analisi non è mai emerso alcun impatto ambientale. “L’assessorato – ha sottolineato Giovanni Romano - sta prestando costante e particolare attenzione alle attività di dismissione della Centrale del Garigliano mediante un puntuale processo di coinvolgimento delle comunità territoriali interessate, delle associazioni, delle istituzioni locali. “Riteniamo fondamentale altresì rispondere alle richieste di informazione dei cittadini residenti nella zona, anche attraverso il costante aggiornamento dello spazio web dedicato al Tavolo della Trasparenza”, ha concluso l’assessore.  
   
   
UE: LASCIA LA TUA OPINIONE SULLA RIDUZIONE DELL´IMPATTO AMBIENTALE DEGLI EDIFICI  
 
Bruxelles, 10 luglio 2013 - La Commissione europea sta raccogliendo pareri su come ridurre l´impatto ambientale degli edifici. Edifici utilizzano una grande quantità di risorse, quando sono progettati, utilizzati e demolito, e il loro impatto ambientale, il consumo di energia e il cambiamento climatico è significativo . Migliorare le tecniche di costruzione è quindi importante affinché l´Europa diventi un´economia più sostenibile. La consultazione chiede a cittadini, imprese, Ong e autorità pubbliche per le idee su come ridurre gli impatti del settore delle costruzioni, rendere gli edifici più sostenibili e verdi creano opportunità per le imprese . L´impatto ambientale degli edifici vanno oltre il consumo di energia per il riscaldamento, il raffreddamento e l´illuminazione. Nella Ue, gli edifici rappresentano: 42% del consumo finale di energia (durante la fase di utilizzo) 35% delle emissioni di gas a effetto serra (in fase di utilizzo) 50% di tutti i materiali estratti sono utilizzati in edilizia (costruzione e uso) 30% del consumo di acqua (durante la costruzione e l´uso) 30% del totale dei rifiuti (in fase di costruzione, demolizione e ristrutturazione). Questo mostra come le iniziative politiche Ue esistenti in materia di prestazioni ambientali degli edifici, quali principalmente l´efficienza energetica obiettivo, potrebbero essere integrati con le politiche per l´efficienza delle risorse che cercano in un più ampio range di utilizzo delle risorse e l´impatto ambientale, attraverso il ciclo di vita degli edifici. Attualmente non ci sono criteri comuni per misurare le prestazioni ambientali degli edifici. Questo rende difficile per le parti interessate nella costruzione di fattore di aspetti ambientali nelle loro decisioni di acquisto e di business. Collaboratori sono invitati per le loro opinioni sulle principali questioni ambientali per il settore delle costruzioni, la disponibilità di dati, sistemi per valutare e comunicare le prestazioni ambientali degli edifici, come stimolare la domanda, e di come i materiali da costruzione possono essere utilizzati in modo più efficiente. Passi successivi La consultazione è aperta fino al 1 ° ottobre 2013: http://ec.Europa.eu/environment/consultations/buildings_en.htm   La Commissione intende presentare le idee in una futura comunicazione sul Edifici sostenibili.  
   
   
TECNOBORSA: 2013 PANORAMA COMPRAVENDITE IMMOBILIARE MAGGIO/GIUGNO  
 
Roma, 10 luglio 2013 - Secondo quanto emerso dal Sondaggio Congiunturale Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate sul mercato delle abitazioni in Italia, nel I trimestre del 2013 il mercato immobiliare è rimasto debole. La maggior parte degli agenti segnala una flessione delle quotazioni all’inizio dell’anno, lo stock di incarichi a vendere è cresciuto e continua a diminuire la quota del valore dell’immobile finanziata tramite l’accensione di un mutuo. Invece, sul mercato delle locazioni prevalgono le indicazioni di un calo dei canoni. In prospettiva, le aspettative a breve degli operatori, pur se ancora orientate al pessimismo, hanno registrato un miglioramento rispetto all’inchiesta di gennaio, sia in relazione al proprio mercato di riferimento sia a quello nazionale. Infine, a medio termine, (due anni), prevalgono giudizi di miglioramento del mercato nazionale. In base a quanto reso noto dall’Istat nel Iv trimestre 2012 sono state 174.599 le convenzioni notarili per trasferimenti di proprietà di unità immobiliari (-25,7% rispetto allo stesso periodo del 2011). Sia le convenzioni notarili relative ai passaggi di proprietà di immobili ad uso abitazione ed accessori sia quelle che riguardano le unità immobiliari ad uso economico registrano variazioni tendenziali negative (rispettivamente -26,4% e -16,6%). Il 92,2% delle convenzioni rogate ha riguardato trasferimenti di proprietà di immobili per abitazione (161.007), il 6,9% unità immobiliari ad uso economico (12.073) e lo 0,9% (1.519) unità immobiliari ad uso speciale e multiproprietà. Le convenzioni per trasferimenti di proprietà immobiliari registrano flessioni tendenziali in tutte le ripartizioni geografiche con picchi sopra la media nel Centro (-27,5%) per le unità ad uso abitazione e accessori e nelle Isole (-34,5%) per le unità immobiliari ad uso economico. Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulate con banche o soggetti diversi dalle banche (69.369) confermano una variazione tendenziale negativa (-30,6%) in linea con i primi tre trimestri, chiudendo l´anno con una netta flessione sul 2011 del 37,4%. L´anno 2012 si è chiuso con un numero complessivo di convenzioni per trasferimenti di proprietà immobiliare pari a 632.117, in caduta del 22,6% rispetto alle convenzioni rogate nel 2011 e del 43,2% rispetto al 2006 (considerato l´anno spartiacque per la tenuta complessiva del mercato immobiliare rilevata dalle statistiche di fonte notarile). Le convenzioni di compravendita di unità immobiliari ad uso abitazione e accessori (587.330) sono diminuite del 22,8% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente e quelle di unità immobiliari ad uso economico (39.654) del 19,7%. Nel complesso, il 2012 ha registrato una flessione tendenziale in tutte le ripartizioni geografiche; le Isole, in particolare, mostrano sia per il settore dell´abitativo e accessori (-24,5%), che per quello economico (-30,6%), i decrementi più consistenti. Rispetto al 2006, le convenzioni notarili per i mutui con costituzione di ipoteca immobiliare sono diminuite del 54,7% e sono state in particolare le Isole (-46,9%) e il Sud (-40,5%) a registrare una maggiore contrazione dei finanziamenti.  
   
   
BOLZANO: OK DELLA GIUNTA, PIÙ SEMPLICE COSTRUIRE VERANDE  
 
Bolzano, 10 luglio 2013 - La costruzione di verande su edifici esistenti viene semplificata: la Giunta provinciale ha approvato la proposta dell´assessore Elmar Pichler Rolle che cambia il requisito per costruire la veranda: deve avere un´esposizione solare verso sud e viene ammessa una tolleranza di scostamento di 60 gradi. La semplificazione nella realizzaizone di verande su edifici esistenti segue una serie di provvedimenti analoghi adottati di recente dall´assessore provincale Pichler Rolle per snellire le procedure: ad esempio nella costruzione di piccole legnaie o l´installazione di serbatoi per gas. "Dobbiamo agevolare sul piano burocratico l´attuazione di quelle misure che si confermano efficaci e questa correzione sulle verande, concordata con il Consiglio dei Comuni, è un esempio in tal senso", afferma Pichler Rolle. La misura che semplifica la costruzione di verande e ne rivede le caratteristiche tecniche entra in vigore a breve con decreto del Presidente della Provincia: la veranda potrà essere costruita nei casi in cui, per lo sfruttamento passivo dell´energia solare, abbia un´esposizione verso sud con una tolleranza di scostamento ammissibile di 60 gradi. Il precedente regolamento ammetteva la costruzione di verande solo se il richiedente era in grado di comprovare un´esposizione al sole di almeno 3 ore nella giornata del 23 dicembre.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LA MODIFICA DEL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DELLA BANCA D´IRLANDA  
 
Bruxelles, 10 luglio 2013 - La Commissione europea ha autorizzato modifiche alla Banca del secondo piano di ristrutturazione dell´Irlanda, approvato nel dicembre 2011 (cfr. Ip/11/1572 ), in quanto considera le modifiche compatibili con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato. Alla luce dei vari cambiamenti nelle condizioni di mercato, poiché la decisione 2011 Boi è, in particolare, non è più richiesto di cedere la Nuova Irlanda Assurance Company (Cani). Tale cessione inciderebbe negativamente capitale e la capacità di tornare alla redditività del Boi e rallenterebbe il progresso verso la redditività a lungo termine. Per sostituire tale cessione, l´Irlanda ha proposto impegni equivalenti, per garantire che le distorsioni di concorrenza sono limitate. La recente vendita della più grande compagnia di assicurazione sulla vita in Irlanda ha colpito il numero di potenziali acquirenti per Cani, aumentando la probabilità di venderlo con perdite. Inoltre, Cani ha dato un contributo fondamentale alla Banca del 2012 utile operativo Irlanda. Nel giugno 2013, l´Irlanda quindi chiesto ufficialmente di modificare il piano. Secondo le modifiche, Boi non sarà più tenuto a cedere Cani. La cessione è stata una delle misure volte a compensare le distorsioni della concorrenza determinate dagli aiuti di Stato. Invece, si dovrà: (A) uscita dalla Gran Bretagna Business Banking e Gran Bretagna Corporate Banking (B) l´uscita dal mercato dei mutui l´intermediario in Irlanda, anche attraverso la vendita della piattaforma di distribuzione Ics Building Society o di parti di esso, insieme con, a scelta dell´acquirente, fino a € 1 000 milioni di asset e depositi ipotecari e (C) prolungare una serie di misure di apertura del mercato da un anno, fino a dicembre 2016. Queste misure di sostituzione mirare a limitare le distorsioni della concorrenza nel Regno Unito e in Irlanda, che sono i mercati principali di Boi. Inoltre, le autorità irlandesi impegnati a garantire che Boi estenderà limitazioni alla distribuzione di dividendi oltre il dicembre 2015 o fino a quando non ha rimborsato allo Stato irlandese per le azioni privilegiate. La Commissione ha constatato che la sostituzione dell´impegno di cedere Cani era giustificata e che la sostituzione misure proposte dalle autorità irlandesi per limitare le distorsioni della concorrenza erano adeguate e equivalente alla vendita di Cani, senza danneggiare la redditività a lungo termine della banca. Essi sono quindi in linea con le norme sugli aiuti di Stato Ue sulla ristrutturazione bancaria durante la crisi (cfr. Ip/09/1180 , Ip/10/1636 e Ip/11/1488 ). Infine, la Commissione ha constatato che la misura limita la capacità della banca di distribuire dividendi al di là dicembre 2015 contribuirebbe a garantire migliori sforzi della banca di riscattare le azioni privilegiate detenute dallo Stato irlandese.  
   
   
ASSEMBLEA ANNUALE FEDERMACCHINE: 2012 FIACCO PER L’INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE DI BENI STRUMENTALI CRESCE SOLO L’EXPORT (+2,2), STABILE LA PRODUZIONE (-0,8%) IN CALO LA DOMANDA (-8,1%)  
 
Cinisello Balsamo, 10 luglio 2013 - Dopo un biennio di ripresa, che aveva permesso il parziale recupero del terreno perso con la crisi, nel 2012, l’industria italiana costruttrice di beni strumentali è rimasta ferma al palo, riverberando la difficile situazione che grava sull’intera Eurozona. Questo è quanto emerge dai dati di consuntivo presentati ieri in occasione dell’annuale assemblea Federmacchine, la federazione delle aziende del comparto, che ha ospitato l’incontro con il presidente della piccola industria (e vicepresidente) di Confindustria, Vincenzo Boccia, incentrato sul tema “Pmi agire per lo sviluppo”. Secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, nel 2012, la produzione è rimasta sostanzialmente stabile, scendendo, dello 0,8%, sotto i 29 miliardi di euro. Metà delle associazioni che fanno capo a Federmacchine hanno registrato un calo del fatturato. Le esportazioni hanno raggiunto il valore di 21,8 miliardi, +2,2%, realizzando un nuovo record. Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Cina, (2 miliardi di euro -11%), Germania (1,9 miliardi di euro, +6,5%), Stati Uniti (1,9 miliardi di euro, +17,2%), Francia (1,4 miliardi di euro +1%). Le consegne dei costruttori sul mercato interno, già poco brillanti nel 2011, sono diminuite dell’8,9%, a meno di 7,2 miliardi di euro. La debolezza del mercato italiano, che nel 2012 valeva 11,4 miliardi (-8,1%), ha penalizzato anche l’import, -6,8%. Consapevoli del ridimensionamento del mercato interno, i costruttori italiani hanno orientato la propria attività all’estero. A conferma di ciò è il dato di evoluzione della quota di export su produzione, cresciuta, in dieci anni, di dieci punti percentuali fino a toccare, nel 2012, il 75%. “Alla luce di questi dati - ha affermato Giancarlo Losma, presidente Federmacchine - appare evidente che l’industria italiana del comparto ha saputo rispondere ai venti di crisi, affiancata, in questo, dalla federazione che opera per supportare le imprese nel processo di sviluppo e per rappresentare le istanze delle aziende del settore”. “In particolare, esprimiamo soddisfazione per l’introduzione nel Decreto del Fare della misura per l’agevolazione degli investimenti in beni strumentali sul modello della legge Sabatini (1329/1965) che permette all’acquirente di dilazionare il pagamento del bene fino a 5 anni a tasso agevolato, e che molto ha contribuito allo sviluppo del paese dal 1965 a oggi”. “L’inserimento di questo provvedimento nel decreto è un ottimo successo per gli organi di rappresentanza come la nostra federazione - ha affermato Giancarlo Losma - ma lo sforzo fin qui fatto sarà vanificato se gli organi di governo non accelereranno la fase di finalizzazione della stessa in modo che le imprese possano effettivamente richiedere i contributi a partire dall’inizio del 2014. L’incertezza sulla disponibilità di risorse e sul momento in cui queste saranno distribuite causa infatti un pericoloso blocco degli investimenti già programmati nell’attesa che esso divenga operativo”. “L’altro provvedimento per il quale esprimiamo grande favore è quello dei minibond, vere e proprie obbligazioni emesse dalle Pmi e sottoscritte da investitori istituzionali. I minibond permettono infatti il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, favorendo l’accesso al credito particolarmente difficoltoso. E’ però necessario che a fronte di un provvedimento realmente innovativo, Confindustria sproni ancora di più gli investitori istituzionali a rendere disponibili i fondi utili per la sottoscrizione delle obbligazioni”. “D’altro canto Federmacchine prosegue nella sua attività e sottolinea alle autorità di governo la necessità di introdurre provvedimenti atti a favorire la ripresa del consumo domestico di beni strumentali. La debolezza del mercato italiano necessita, a nostro avviso, di un programma strutturato di interventi che permettano il riavvio del consumo. A partire dalla liberalizzazione delle quote di ammortamento”. “Il rilancio del consumo di beni strumentali troverebbe un utile strumento nella liberalizzazione delle quote di ammortamento degli investimenti in mezzi di produzione. Nella nostra proposta - ha affermato Losma - gli investimenti in beni strumentali sono deducibili, ai fini delle imposte sui redditi, con quote decise liberamente dall’impresa. Tale provvedimento non incide, nel medio termine, sulle casse dello Stato, poiché implica soltanto la traslazione degli incassi per l’erario. Un provvedimento minimo da adottare, nel più breve tempo possibile, è quello di revisione dei coefficienti tabellari, in modo da adeguare le aliquote di ammortamento all’effettiva durata utile del bene strumentale, cosicché gli investimenti delle imprese non siano più penalizzati”. “Consapevoli delle difficoltà indotte dal contesto, i costruttori richiedono comunque un sistema strutturale di agevolazioni fiscali che permetta di incentivare l’attività di innovazione svolta dalle imprese in autonomia o con il supporto di enti e università, poiché è sull’innovazione che si vince la sfida della competitività”. “Infine la forte pressione fiscale rende tutto molto complesso. Comprendendo la necessità di mantenere questa linea per garantire ordine nei conti pubblici, i costruttori di machinery chiedono l’abbattimento dell’Irap sul personale per una quota pari al rapporto export/fatturato dell’impresa, con l’obiettivo di premiare le imprese più virtuose e di stimolare il processo di internazionalizzazione di quelle che ancora sono fortemente orientate a operare sul mercato nazionale”. “D’altra parte - ha concluso Giancarlo Losma - il valore di questi interventi è da ricercare nel fatto che gli effetti derivanti dalla loro introduzione non sarebbero poi circoscritti al solo settore del bene strumentale. Al contrario, essi porterebbero benefici a cascata a tutti i livelli della filiera produttiva, con vantaggio per il sistema manifatturiero nel complesso”. L’industria Italiana Costruttrice Di Beni Strumentali
2010 2011 2012 11/10 12/11
Produzione 25.833 29.184 28.960 +13,0% -0,8%
Export 17.994 21.293 21.771 +18,3% +2,2%
Consegne interne 7.839 7.891 7.189 +0,7% -8,9%
Import 4.114 4.490 4.186 +9,1% -6,8%
Consumo 11.953 12.381 11.375 +3,6% -8,1%
(milioni di euro) Fonte: Gruppo Statistiche Federmacchine
 
   
   
LORO PIANA, CALENDA: SPIACE MA INVESTIMENTI STRANIERI NON SONO NEGATIVI  
 
Roma, 10 luglio 2013 - “Il fatto che aziende straniere investano in Italia, potenziando le nostre filiere e i nostri marchi non può essere considerato negativamente, se la testa e la produzione rimangono da noi. E nella stragrande maggioranza dei casi è così, quando si tratta di aziende del Made in Italy”. Così il Viceministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda commenta l’acquisizione dell’80% di Loro Piana da parte del polo francese Lvmh. “Ovviamente spiace- aggiunge Calenda- che un marchio simbolo del Made in Italy come Loro Piana non abbia trovato un percorso di crescita tutto italiano. Ma il lavoro del Governo deve essere quello di creare le condizioni di contesto per far crescere il nostro straordinario patrimonio manifatturiero e artigianale, non quello di mettere barriere agli investimenti esteri, che in Italia sono già peraltro ridotti al lumicino”.  
   
   
MILANO - DIRITTO SOCIETARIO: COME CAMBIANO LE SOCIETÀ CON LA CRISI  
 
Milano, 10 luglio 2013 - Oltre 160mila le società milanesi, un’economia dove prevalgono le 977mila di capitali sulle 877mila di persone. A Milano si concentra una società su 12 in Italia (8,5%), dato che sale per quelle di capitali (11%) e in particolare per le Spa (19%). Ma l’economia milanese (e italiana) si trasforma con la crisi, cambiando pelle per cercare di rendersi meno vulnerabile. Soffre il tipo d’impresa più strutturato che richiede più capitali: nell’ultimo anno le società per azioni attive (quotate e non quotate in Borsa) a Milano sono diminuite del 5,3% (-5,2% in Italia). Anche il trend delle società di persone nell’ultimo anno registra un segno negativo: -1,2% a Milano, -1,4% in Italia, anche se, almeno nel corso dell’ultimo anno, le società semplici vanno in contro-tendenza: +2,7% a Milano e +1,5% in Italia. Stabili invece le società a responsabilità limitata (Srl), che registrano sì nell’ultimo anno a Milano una lieve contrazione (-0,69%, rispetto al +1,6% italiano), ma rispetto al 2007 le Srl crescono del 7,1% (+37,4% in Italia), premiate in questo da chi cerca la tutela dei beni privati che non è assicurata nelle società personali. Segnali contrastanti per le cooperative: a Milano diminuiscono dell’1,6%, cui fa da contraltare il dato italiano: +0,7%. Decisamente meglio la situazione del settore non-profit milanese: in un anno cresce del 3,8% (più del dato italiano: +2,6%), un dato che si impenna al +8,7% dal 2007 ad oggi (+21,1% in Italia). Una crescita quella milanese che è legata soprattutto al mondo delle associazioni (+8,7% in un anno e +23,4% dal 2007) e delle fondazioni (+2,3% dal 2012; +23,9% dal 2007). Sono questi alcuni dati che emergono da una analisi della Camera di Commercio di Milano su dati del registro imprese e dalla ricerca “Una analisi empirica del sistema societario italiano” realizzata dall´Osservatorio del Diritto Societario della Camera di Commercio di Milano in collaborazione con l´Università Cattolica. Oggi il Convegno dell´Osservatorio sul Diritto Societario. Come cambiano le società con la crisi e come sono recepiti dalle società i nuovi istituti avviati con la riforma del diritto societario sono i temi analizzati in una ricerca dell´Osservatorio del Diritto Societario della Camera di Commercio di Milano realizzata in collaborazione con l´Università Cattolica. Se ne è parlato oggi nel convegno in Camera di commercio “Oltre le parole i numeri: il diritto societario a dieci anni dalla riforma”. Il database dei dati relativi alle società italiane a dieci anni dalla riforma del diritto societario. Nel corso del convegno è stato presentato il database dei dati relativi alle società italiane elaborato dall’Osservatorio su dati Infocamere, con la collaborazione di Gaetano Presti, Mario Notari, Carlo Bellavite Pellegrini ed il coordinamento scientifico di Paolo Montalenti. Secondo la ricerca, a dieci anni dalla riforma del diritto societario, in Italia si conferma una forma di proprietà molto concentrata: in più del 50% di società per azioni o Srl, il primo azionista controlla almeno il 51% delle quote societarie. Se consideriamo i primi tre azionisti, il dato sale al 90%. Per quanto riguarda poi la numerosità dei soci, le società di capitali in Italia che possiamo considerare presentare una struttura di governance complessa (con almeno 6 soci) sono il 6,8% del totale, un dato che però sale al 7,4% tra le società milanesi, che presentano anche la più alta incidenza per quanto riguarda le società con più di dieci soci: 1.757 società di capitali attive, pari all’11,1% del totale italiano. E con la crisi crescono le fusioni: nel corso del 2012 circa il 15% delle società per azioni e il 17,5% delle Srl è stata coinvolta in qualche operazione di fusione. E aumenta anche il numero di entità legali che svolge funzioni di controllo all’interno delle imprese in Italia (+69,5% dal 2005 ad oggi). "L´obiettivo del nostro Osservatorio, che riunisce gli esponenti del mondo economico, sociale, istituzionale ed accademico - ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente dell´Osservatorio sul Diritto Societario della Camera di Commercio di Milano - è quello di supportare il legislatore nella formulazione delle leggi che regolano il nostro sistema economico, nell´interesse generale delle imprese. Negli anni successivi alla promulgazione delle leggi, così come è avvenuto per la Riforma Vietti, l´Osservatorio e la Camera di Commercio ne monitorano l´applicazione, con l´obiettivo di formulare pareri e proposte al Governo e alle Amministrazioni dello Stato". Impegno che l’Osservatorio manterrà anche dopo l’odierno convegno, aggiornando con costanza sulla propria pagina web (http://www.Mi.camcom.it/osservatorio-per-la-semplificazione-amministrativa) i dati estratti dal Registro Impresa e pubblicando ogni nuova attività che l’Osservatorio stesso promuoverà per monitorare e rendere più efficiente il rapporto tra le piccole medio imprese, da un lato e il legislatore, dall’altro. I risultati delle estrazioni saranno così messi a disposizione di chiunque vi fosse interessato che potrà avere accesso a dati completi (sia a livello locale che nazionale), facilmente accessibili, semplicemente cliccando sul link di riferimento.  
   
   
EX ISI, ROSSI: “DALLA REGIONE IMPEGNO PIENO PER LA REINDUSTRIALIZZAZIONE”  
 
Firenze, 10 luglio 2013 – “L’impegno della Regione per reindustrializzazione della ex Electrolux di Scandicci è stato pieno e costante, in sintonia con le istituzioni e i sindacati. Credo si debba però parlare chiaro: non è stata la Regione a individuare l’imprenditore che ha dato vita a Isi e che poi ha portato la società al fallimento. Quella scelta era stata frutto di un accordo, siglato al Ministero, fra Electrolux e organizzazioni sindacali. Un accordo nel quale la Regione era assente. Ciò non toglie che, una volta fallito quel progetto, ci siamo impegnati nella ricerca di nuovi investitori. Una volta che questi si sono fatti avanti, abbiamo messo in campo tutti gli strumenti possibili, dalla formazione agli incentivi agli investimenti, per sostenerne il percorso e favorire la ripresa produttiva. In altre parole per dare all’azienda e ai lavoratori una nuova chance. Purtroppo anche questo percorso si è interrotto nel momento in cui il governo ha ridotto le agevolazioni per le energie rinnovabili. A questo sono poi seguiti altri bandi che sono andati deserti”. Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ricostruisce le tappe del lavoro della Regione a favore della ripresa di un’attività industriale, dopo la chiusura dell’Electrolux di Scandicci. “Capisco l’esasperazione dei lavoratori dopo anni di incertezze, aggravate oggi dall’insufficiente finanziamento degli ammortizzatori sociali da parte del governo – prosegue Rossi – io stesso, fino a che la situazione non sarà sbloccata, mi sono imposto in segno di protesta di non ritirare il mio stipendio. D’altra parte se gli imprenditori non si fanno avanti e se da parte del governo non viene finanziata la Cassa integrazione, queste situazioni sono destinate a ripetersi”.  
   
   
RETI D´IMPRESA, CAMPANIA OTTAVA IN ITALIA E PUNTA SULLE AZIONI DI SISTEMA, A SETTEMBRE BANDI A SOSTEGNO TESSUTO PRODUTTIVO  
 
Napoli, 10 luglio 2013 - Si è svolto ieri a Napoli, presso il Pico, l’incontro “La Campania e le Reti di Imprese. Strategie, Opportunità, Casi di successo”. L’iniziativa è stata organizzata da Technologybiz, in collaborazione con Campania Innovazione, l’Agenzia della Regione Campania per la promozione della Ricerca e dell´Innovazione. L´incontro è stato l’occasione per illustrare le azioni messe in atto dalla Regione Campania, in attuazione della legge finanziaria regionale 2013, a sostegno del piano di sviluppo e consolidamento delle reti d´impresa. L´azione messa in campo dalla Regione Campania mira a facilitare la spinta all’aggregazione in rete di micro, piccole e medie imprese per il processo di rafforzamento del sistema produttivo campano e per la competizione su mercati territoriali, nazionali ed internazionali, attraverso audit aziendali, identificazione di opportunità estere, partecipazione a fiere e missioni, certificazione di prodotti e creazione di marchi collettivi. I più recenti dati di distribuzione territoriale delle reti d´impresa, risalenti allo scorso aprile 2013, posizionano la Campania, con 42 contratti di rete stipulati, all’ottavo posto nella classifica nazionale, seconda tra le regioni del Sud, dopo la Puglia. La Regione Campania, attraverso Campania Innovazione, supporta lo sviluppo delle reti d´impresa con un piano integrato di azioni basato sui seguenti punti: • Analisi e monitoraggio dei contratti di rete già stipulati; • Sportello informativo per fornire approfondimenti e informazioni specifiche su aspetti legali, fiscali, finanziari, agevolativi; • Servizio di accompagnamento alle imprese che vogliono aggregarsi in rete; • Coaching personalizzato e tutoraggio sulle azioni di internazionalizzazione. Nel corso dei lavori, sono state presentate le caratteristiche costitutive di alcuni contratti di rete campani, tra i quali quello della filiera calzaturiera “Napoli Shoes”, la “Rete Almax” della filiera Gucci e la Rete Packaging ecosostenibile, di recente costituzione. “Per fare innovazione – ha detto Guido Trombetti, vicepresidente della Regione Campania con delega alla Ricerca Scientifica - c´è bisogno di essere sempre informati ed aggiornati sulle nuove opportunità ed iniziative che consentono alle imprese di crescere. La nostra strategia regionale valorizza e punta fortemente sulle azioni di sistema, ed appuntamenti come questo sono in linea con le opportunità che derivano dal crescere attraverso l´utilizzo delle reti. “L´incrocio e lo scambio tra competenze diverse genera valore nuovo”, ha concluso Trombetti. “Oggi – ha sottolineato Fulvio Martusciello, assessore alle Attività produttive della Regione Campania - accendiamo l´attenzione su un fenomeno di cui non dobbiamo sottovalutare le dimensioni: anche in Campania finalmente cominciamo a cogliere l´opportunità delle reti d´impresa. Il tutto in sinergia con quanto la Giunta regionale sta mettendo in campo in tema di politica industriale: linee guida per l´internazionalizzazione delle Pmi, costituzione della rete regionale degli incubatori, rilancio dei distretti merceologici. “Per settembre ipotizziamo il lancio di bandi, finanziati da fondi riprogrammati, a sostegno del tessuto produttivo: trasferimento tecnologico, voucher per le imprese, incentivi alle imprese sociali, efficientamento energetico degli edifici pubblici”, ha concluso Martusciello. Alle reti d´impresa saranno dedicati due interventi specifici: uno per il sostegno alla loro internazionalizzazione, l´altro per l´avvio e lo sviluppo delle stesse. “Un sistema frazionato – ha evidenziato Domenico Palmieri, presidente Associazione Italiana Politiche Industriali – non è vincente: si sopravvive se si fanno alleanze di grandi dimensioni, tra piccoli, per ottimizzare i costi e favorire sinergie tra i ricavi”. "Con la collaborazione di Campania Innovazione – ha infine aggiunto Bruno Uccello, amministratore delegato di Technologybiz - lanceremo ai primi di agosto una nuova piattaforma web dove l´ecosistema campano impresa-ricerca potrà incontrarsi ed interagire. Ancora, avremo una specifica area per le reti di impresa ed una vetrina per incubatori e start up.”  
   
   
FERRARA - 800MILA EURO ALLE IMPRESE PER RIPARTIRE DOPO IL TERREMOTO  
 
Ferrara, 10 luglio 2013 -La Giunta camerale ha votato all´unanimità, il 2 luglio scorso, il rifinanziamento, pari a 800mila euro, del bando per il riavvio e la continuità delle attività economiche. Sono in tutto 427 le imprese ferraresi finanziate, appartenenti a tutti i settori economici. Questa, nello specifico, la ripartizione del contributo: Argenta 2%, Bondeno 4,1%, Cento 35,8%, Ferrara 48,6%, Mirabello 2%, Poggio Renatico 1,4%, Sant´agostino 4,5%, Vigarano Mainarda 1,6%. Entro breve tempo questi comuni riceveranno dalla Cdc contributi a fondo perduto per il riavvio o la continuità delle attività economiche duramente colpite dal terribile terremoto del mese di maggio 2012. Una risposta, quella data dalla Camera di Commercio attraverso il bando straordinario “Voglia di ricominciare”, alle numerose domande pervenute - sin dal primo giorno di apertura del bando - da parte di tante piccole e medie imprese ferraresi, appartenenti a tutti i settori economici, pronte a ripartire pur tra mille difficoltà. Il bando – lo ricordiamo – riguardava, in particolare, le spese per la redazione della perizia relativa all’individuazione degli interventi da realizzare, le spese relative al rilascio della certificazione di agibilità sismica, la riparazione e l’acquisto di beni mobili strumentali all’attività, la ricostituzione delle scorte distrutte o danneggiate, i canoni di affitto dei locali sede dell’attività. Carlo Alberto Roncarati, presidente della Cdc, non nasconde la sua soddisfazione: “Le numerose domande pervenute sono un’occasione preziosa per capire come questo territorio intenda reagire alle difficoltà durissime di questo momento e tornare a guardare al futuro con maggiore fiducia. A partire da chi fa impresa. Oggi viviamo uno dei passaggi più complessi della nostra storia ma abbiamo le energie e le intelligenze sufficienti per superare gli ostacoli. Come dimostrano gli imprenditori ferraresi che, anche in questa crisi durissima, si confermano un punto di tenuta fondamentale della provincia”.  
   
   
LOMBARDIA. MERCK PAVIA, ASSESSORE OGGI TORNA AL MISE  
 
Milano, 10 luglio 2013 - L´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia Mario Melazzini, mercoledì 10 luglio, a Roma per partecipare al tavolo convocato alle 11 dal ministero dello Sviluppo Economico sulla crisi dello stabilimento pavese della Merck. Impegno Mantenuto - ´Nell´ultimo incontro a Roma lo scorso 21 giugno - spiega Melazzini - ci eravamo lasciati con l´impegno di tentare di contattare i vertici aziendali di Merck e di riconvocare un tavolo a luglio. Mi sembra che gli impegni siano stati mantenuti a testimonianza di come la questione della Merck non sia vista come una vicenda che coinvolge solo il territorio pavese ma abbia una valenza nazionale´. Tenere In Vita Lo Stabilimento - L´assessore Melazzini, che venerdì scorso ha incontrato i vertici di Msd Italia, intende approfondire domani gli sviluppi della crisi aziendale. ´Il nostro obiettivo - ribadisce Melazzini - rimane quello di mantenere attivo il sito produttivo. La chiusura dell´azienda avrebbe un impatto molto significativo sull´economia del territorio e sull´occupazione´. ´Regione Lombardia - conclude Melazzini - metterà in campo tutti gli strumenti che ha a disposizione per salvaguardare i lavoratori e l´azienda, partendo dal presupposto che l´azienda non è una realtà in crisi´.  
   
   
ACCIAIERIE DI BORGO: PRESENTATO LO STUDIO DELL´UNIVERSITA´ DI TRENTO  
 
Trento, 10 luglio 2013 - Presentato l’ 8 luglio a Borgo Valsugana lo studio realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Trento, su incarico dell’Agenzia provinciale per le protezione dell’Ambiente, sull´incidenza ambientale delle attività dell´acciaieria. Gli approfondimenti, che seguono alle ricerche già effettuate da Appa e Apss dopo l´esplodere del "caso" acciaierie, nel dicembre 2009, hanno riguardato i cosiddetti Inquinanti Atmosferici Tossici e Persistenti (diossine, furani, metalli pesanti e quant´altro). Sono stati oggetto degli approfondimenti l´aria, le deposizioni in diversi siti strategici, fra cui le scuole elementari di Borgo e Roncegno, i depositi sul fondo di uno stagno, quelli su intonaci di edifici e monumenti, ed ancora, fra le altre cose, gli aghi di pino e i fanghi dei depuratori (altrettanti terminali del ciclo alimentare), Un approccio multiplo, insomma, che ha interessato anche le fonti delle polveri, ovvero le emissioni controllate, quelle provenienti dai camini dell´acciaierie, e le emissioni diffuse, ovvero provenienti dai depositi di materiale o come risultato dei lavori di movimentazione all´interno dell´azienda. Le misurazioni hanno evidenziato la limitata incidenza dell’acciaieria sull´ambiente e la sua compatibilità con l’uso del suolo nel territorio circostante al complesso industriale. I livelli di contaminazione emersi sono giudicati relativamente contenuti e tipici di suoli idonei per uso agricolo o residenziale. Gli approfondimenti, in altre parole, hanno evidenziato sì la presenza dell´acciaieria e il suo contributo alla produzione generale di polveri; ma essa non ha un impatto determinante sulla qualità ambientale delle aree circostanti il sito industriale, e comunque non tale da generare allarme. I picchi registrati in alcuni casi sarebbero riconducibili semmai alle combustioni domestiche. L´aspetto più critico rimangono comunque le emissioni diffuse. La nuova Aia, in fase di elaborazione, ne terrà conto, al fine di limitarne ulteriormente la produzione. Per il presidente della Provincia autonoma Alberto Pacher, che ha introdotto la presentazione, "con questo rapporto si chiude la fase di approfondimenti e accertamenti iniziata alcuni anni fa. Abbiamo accresciuto la nostra conoscenza del territorio e dell´impatto che in esso hanno avuto le acciaierie, e sono molto contento che siamo riusciti a chiudere il cerchio prima della fine della legislatura. Presto verrà organizzato anche un incontro pubblico che suggellerà questa lunga fase di approfondimento. Il materiale emerso sarà reso accessibile a tutti anche in internet, oltre che attraverso le pubblicazioni scientifiche che ospiteranno i diversi contributi". All´incontro di ieri, rivolto ai sindaci e agli amministratori della valle, hanno preso parte, oltre che il presidente Pacher, il professor Marco Ragazzi dell´Università di Trento-dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e meccanica Dicam, assieme a Marcotubino, Maurizio Tava dell´Appa, e i partners dell´Università in questa nuova serie di ricerche, a partire dall´Istituto di ricerca farmacologica Mario Negri, con Marco Lodi, e dal Cisma, con Gianluca Antoniacci. Contributi alla ricerca sono giunti anche dall´Università di Padova e dall´Università Cà Foscari di Venezia. In apertura Pacher ha ripercorso le vicende che hanno portato alla realizzazione di questa nuova serie di approfondimenti, che fanno oggi delle acciaierie di Borgo Valsugana uno dei siti industriali più monitorati in assoluto. "La vicenda - ha ricordato - è iniziata a dicembre 2009, quindi dopo Monte Zaccon. Entrambi i casi hanno creato, comprensibilmente, grande allarme sociale e preoccupazione. A distanza di qualche anno possiamo dire che a Monte Zaccon stiamo passando alla fase della bonifica, mentre riguardo alle acciaierie, per le quali è in corso proprio in questi giorni la fase di cambio della proprietà, possiamo considerare conclusa la fase conoscitiva, che riguarda non solo lo stato attuale ma anche il passato, ovvero l´impatto che storicamente il sito industriale ha prodotto sul territorio. Alla nuova gestione abbiamo nel frattempo reso note le dinamiche emerse negli ultimi anni, compreso il sistema di monitoraggio che abbiamo avviato". Vediamo ora più da vicino lo studio svolto dal Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale-dica dell’Università degli Studi di Trento, su incarico dell´Appa, in base alla convenzione stipulata nel settembre 2010. Con esso è stata effettuata un’ampia caratterizzazione ambientale multianalitica del territorio circostante lo stabilimento dell’acciaieria Valsugana, attraverso l’impiego di metodologie di indagine e tecniche analitiche classiche e strumenti di ricerca innovativi, allo scopo di indagare il ruolo del complesso industriale nell’esposizione attuale e passata dei residenti ai cosiddetti Inquinanti Atmosferici Tossici e Persistenti (Iatp), costituiti da microinquinanti quali Pcdd/f (diossine e furani), Pcb (policlorobifenili) , Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) e metalli pesanti. Le indagini hanno riguardato la caratterizzazione delle sorgenti emissive, la ricostruzione modellistica della dispersione atmosferica, la ricerca degli inquinanti nelle diverse matrici ambientali (aria e deposizioni atmosferiche, acque, suoli, ma anche fanghi di depurazione, sedimenti di uno stagno, aghi di conifere, incrostazioni di monumenti ed edifici), nonché la valutazione dell’impatto sanitario sui residenti mediante l’analisi di tutti i possibili percorsi di esposizione diretti ed indiretti. I principali risultati dello studio possono così sintetizzarsi: - le misurazioni effettuate sulle polveri, la caratterizzazione delle polveri ultrafini, la determinazione delle deposizioni e gli esiti della modellazione dispersiva hanno evidenziato la limitata incidenza dell’acciaieria e la sua compatibilità con l’uso del suolo del territorio circostante; - le analisi dei terreni hanno rilevato livelli di contaminazione relativamente contenuti e tipici di suoli idonei per uso agricolo o residenziale; - l’analisi della dieta ha confermato come il percorso più significativo per l’assunzione dei microinquinanti in esame sia legato al consumo di prodotti caseari, mentre l’analisi comparativa dei fanghi dei depuratori ha mostrato l’assenza di una situazione anomala nel territorio interessato dall’impianto; - le indagini sui sedimenti di uno stagno e sugli aghi di abete hanno evidenziato una diminuzione delle emissioni nell’arco degli ultimi anni, in connessione con i miglioramenti apportati all’impianto (adozione Bat- best available techniques -). Questi risultati hanno consentito di proporre, in sede di rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale-Aia dell’Acciaieria Valsugana, l’adozione di misure volte al contenimento delle emissioni diffuse ed alla fissazione di limiti specifici più restrittivi dei limiti statali per i Pcb e per i metalli pesanti più rappresentativi e significativi sotto il profilo sanitario.  
   
   
IMPRESE: SCAMBIO DI IDEE CON GIOVANI DEL SUDAFRICA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA VITO DE FILIPPO HA INCONTRATO LA DELEGAZIONE DI IMPRENDITORI OSPITI IN BASILICATA NELL’AMBITO DI UN PROGETTO ATTIVATO DA SVILUPPO BASILICATA  
 
Potenza, 10 luglio 2013 - Il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha incontrato ieri a Potenza una delegazioni di giovani del Sudafrica giunti in Basilicata nell’ambito di un progetto di scambio di esperienze internazionali rivolto agli imprenditori lucani, promosso da Sviluppo Basilicata. De Filippo ha accolto, per un rapido saluto, sei giovani imprenditori del Paese africano che per quattro settimane hanno vissuto un’esperienza basata su uno scambio di idee e di progetti con cinque imprese lucane con sedi tra Matera e Potenza, che a loro volta raggiungeranno a ottobre il Sudafrica. I giovani ospiti hanno commentato positivamente l’accoglienza che hanno ricevuto in Basilicata e, alcuni di loro, hanno confermato la volontà di tornarci per raccogliere le opportunità che potrebbero nascere in seguito a tale esperienza. De Filippo, nel ricordare le azioni messe in essere dal governo regionale con i programmi a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese della Basilicata anche grazie alla società in “house” Sviluppo Basilicata, ha detto che c’è tutto il nostro interesse a stare nella piazza del mondo, ivi compresa quella del Sudafrica con cui le nostre aziende possono attivare scambi e partnership interessanti.  
   
   
CALABRIA: CONCLUSO IL PRIMO CICLO DI SEMINARI REGIONALI SULLE OPPORTUNITÀ DI SOSTEGNO PER LE IMPRESE  
 
Cagliari, 10 luglio 2013 - L’assessore regionale all’Internazionalizzazione Luigi Fedele, commentando la chiusura del primo ciclo di seminari su “Strumenti finanziari per l’Internazionalizzazione delle Imprese”, ha detto: “Il ciclo di seminari che stiamo organizzando vogliono rappresentare una risposta all’esigenza del bisogno di informazione specialistica avvertito dalle aziende calabresi. Finalmente la Regione, attraverso i diversi strumenti messi in campo, può garantire valido supporto ed assistenza specialistica alle imprese per affrontare una materia complessa come quella dell’internazionalizzazione. Sono infatti già numerose le imprese che hanno potuto usufruire dei servizi offerti dai nostri esperti e per le quali abbiamo in cantiere diverse iniziative”. Questo ciclo di seminari rivolto alle aziende calabresi, svoltosi nella sede della Fondazione Mediterranea “Terina” di Lamezia Terme, organizzato dall’ Assessorato all’Internazionalizzazione, in collaborazione con “Simest” (Società Italiana per le Imprese all’Estero) ha avuto lo scopo di far conoscere le opportunità di sostegno pubblico per le imprese interessate ai processi di internazionalizzazione. Durante la sessione plenaria, dopo l’intervento introduttivo di Alessandro Dattilo, coordinatore dello “Sprint Calabria”, volto ad illustrare gli strumenti attivati dall’Assessorato a sostegno dei processi di internazionalizzazione del sistema produttivo regionale, è intervenuto Paolo Di Marco, esperto “Simest”, che ha illustrato i diversi strumenti di finanziamento per le imprese che intendano sviluppare la propria attività sui mercati esteri, tra i quali: la partecipazione al capitale sociale di imprese create all’estero; l’individuazione di partner strategici sui mercati esteri, gli strumenti di patrimonializzazione, attività di assistenza economico-finanziaria. Al termine della sessione plenaria si sono svolti incontri al fine di erogare il supporto e l’orientamento necessario in funzione delle diverse esigenze aziendali.  
   
   
MARCHE, IL PRESIDENTE SPACCA OGGI IN CONSIGLIO: “MAI SOSTENUTO PROCESSI DI DELOCALIZZAZIONE”.  
 
Ancona, 10 luglio 2013 - “La Regione Marche non hai mai sostenuto processi di delocalizzazione che, al contrario, ha sempre contrastato. La Regione non ha stanziato un euro per processi di delocalizzazione, né a favore di grandi imprese su cui peraltro non avrebbe potuto non avendo competenze, né a favore di piccole e medie. Al contrario, ha sostenuto processi di internazionalizzazione, con un’azione che consentisse anche alle micro e piccole imprese di arrivare sui mercati Bric (Brasile, Russia, India e Cina) affinché si potessero acquisire quote di mercato da reinvestire qui nelle Marche. E la bontà di questa azione è testimoniata dai bilanci positivi delle aziende che hanno realizzato questa azione di internazionalizzazione. Infatti, prevalentemente queste imprese stanno sopravvivendo alla crisi, mentre quelle che hanno delocalizzato - rincorrendo i costi di produzione – hanno maggiori difficoltà. Delocalizzare significa infatti rimanere sullo stesso mercato, italiano o europeo, andando a rincorrere costi di produzione sempre più bassi, spostando le fabbriche. Internazionalizzare significa invece acquisire quote di mercato in aree geografiche in forte crescita (Bric) in grado di generare flussi di cassa da reinvestire a sostegno degli investimenti aziendali e quindi a favore del reddito e dell’occupazione nelle Marche”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, durante la seduta dell’Assemblea legislativa sulle crisi aziendali. Quanto alle risorse erogate per la Indesit, Spacca ha ulteriormente precisato che “si tratta di 317mila euro di trasferimenti, avuti dallo Stato, per sostenere corsi di formazione statali e per il rimborso di attività di volontariato fatte da lavoratori Indesit, in situazioni di calamità naturali in base a ordinanze della Protezione civile nazionale”.  
   
   
START CUP PUGLIA 2013: PARTECIPAZIONE IN CRESCITA LA GARA REGISTRA UN ULTERIORE INCREMENTO DI PARTECIPAZIONE RISPETTO ALLE EDIZIONI PRECEDENTI: 176 BUSINESS IDEA PRESENTATE E BEN 76 PROPOSTE DI BUSINESS PLAN, IL DOPPIO RISPETTO AL 2011  
 
Valenzano, 10 luglio 2013 - Cresce l’attesa per la fase finale dell’annuale Start Cup Puglia, la competizione tra piani di impresa innovativa che mette alla prova del mercato i giovani inventori e ricercatori pugliesi, che gareggiano per vincere i premi in palio e cercare investitori disposti a trasformare i loro progetti in iniziative imprenditoriali. L’edizione 2013, infatti, evidenzia una crescita rilevante delle iscrizioni rispetto all’anno precedente. Alla data del 3 luglio, termine per l’invio delle domande, delle 176 business idea iscritte sul sito della competizione ben 76 sono evolute in business plan completi che parteciperanno alla fase finale della competizione. Un incremento del 23% rispetto alle 62 compagini in gara nel 2012 (già in crescita rispetto alla precedente edizione) ed un raddoppio rispetto ai 38 business plan presentati nel 2011. Quella in corso è la sesta edizione della Start Cup Puglia che, come le precedenti, è organizzata dall’Arti - Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione su incarico dell’Assessorato allo Sviluppo Economico - Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro, l´Innovazione della Regione Puglia, nell’ambito del Progetto “Creare impresa e diffondere tecnologia a partire dalla ricerca - Programma Operativo per la fase 2 del Progetto Ilo2”. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Università e il Politecnico di Bari, l’Università di Foggia, l’Università del Salento, la Lum Jean Monnet, il Cnr e l’Enea e, come per l’edizione precedente, con il programma regionale Bollenti Spiriti e il Pni – Premio Nazionale per l’Innovazione. “La crescita della partecipazione è il segnale di un rinnovato interesse per l’imprenditorialità da parte dei giovani pugliesi e il risultato delle molteplici azioni condotte in questa direzione negli ultimi anni”, dichiara la Presidente dell’Arti, Eva Milella, che prosegue “Un clima particolarmente favorevole alle tematiche dell’innovazione e dell’autoimprenditorialità nella nostra regione è stato anche favorito dalla recente conclusione del Festival dell’Innovazione, tenutosi dal 22 al 24 maggio a Bari, e dallo svolgimento proprio a Bari della decima edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione, la gara tra i 64 vincitori delle 16 business plan competition organizzate localmente nelle diverse Regioni d’Italia, organizzato dall’Arti e dalla Regione Puglia il 29 e 30 novembre scorsi”. Ci sono altri due importanti dati da rilevare. Il primo riguarda l’aumento del 50% dei team proponenti (oltre 60, in tutto) che hanno partecipato alle azioni di accompagnamento previste dall’iniziativa e articolate nel corso di cinque incontri: in tali occasioni sono state svolte attività di training, presentazioni di case study e testimonianze, attraverso le quali i partecipanti hanno potuto apprendere o rifinire “sul campo” le modalità vincenti per redigere un business plan. Il secondo dato riguarda la conferma di una più spiccata tendenza a fare impresa nel settore dell’Ict-social Innovation: ben 49 piani d’impresa su 76 sono stati presentati nella categoria per il miglioramento delle condizioni di vita in termini di conoscenze, informazione, svago e delle connessioni sociali. Anche quest’anno infatti il regolamento della Start Cup Puglia prevede che i business plan partecipanti concorrano all’interno delle quattro categorie adottate dal Premio Nazionale per l’Innovazione. Questa, dunque, la suddivisione tematica degli iscritti alla gara: 49 per Ict-social Innovation; 10 per la categoria Agrifood-cleantech, che riguarda prodotti e/o servizi per il miglioramento della produzione agricola e per la salvaguardia dell´ambiente; 8 per Industrial, che si riferisce a prodotti e/o servizi innovativi per la produzione industriale; 5 per Life Science, che comprende prodotti e/o servizi per la salute delle persone. Tra i 76 partecipanti, una Giuria di esperti individuerà i 12 migliori piani d’impresa, che saranno invitati a partecipare all’evento finale della Start Cup Puglia 2013, previsto per il mese di settembre; in quell’occasione, la Giuria determinerà i quattro vincitori del concorso, integrando la valutazione del business plan con la valutazione dell’efficacia dell’esposizione del progetto da parte dei finalisti. Al primo classificato di ciascuna categoria sarà assegnato un premio in denaro di 10.000 euro; tra i quattro premiati, la Giuria selezionerà il vincitore assoluto della Gara, al quale sarà assegnato un ulteriore premio in denaro di 5.000 euro. Ai quattro vincitori, inoltre, è garantita la partecipazione di diritto al Premio Nazionale per l’Innovazione, in programma alla fine del mese di ottobre 2013 a Genova. Dettagli e aggiornamenti sulla Start Cup Puglia 2013 sono disponibili sul sito ufficiale della competizione http://www.startcup.puglia.it/  
   
   
AREE DI CRISI. SEMINARI INFORMATIVI A PORTO TORRES, ALGHERO, SANLURI E NURACHI  
 
Cagliari, 9 luglio 2013 - Settimana fitta di incontri per i seminari relativi alla fase di animazione delle manifestazioni di interesse per l´attuazione dei Progetti di Filiera e Sviluppo Locale Pfsl per il rilancio delle aree di crisi della Sardegna. Martedì 9 i funzionari del Centro Regionale di Programmazione e del Bic sono stati in mattinata a Porto Torres, alle 10.30, Sala Filippo Canu (Corso Vittorio Emanuele, 95), mentre nel pomeriggio a La Maddalena, alle 16.30 nei locali ex Magazzini Ilva di Cala Gavetta. Mercoledì 10 ad Alghero alle 16.00, Sala della Fondazione Meta (Piazza Porta Terra 9), giovedì 11 a Sanluri alle 17.00 Sala ex Montegranatico (piazza Castello) e venerdì 12 a Nurachi alle 17.00 al Centro sociale (prolungamento via Santa Lucia, dietro campo sportivo). Il ciclo di seminari è finalizzato a illustrare a tutti i soggetti interessati, i contenuti del bando per le imprese e la procedura per l’ottenimento degli incentivi. E’ possibile consultare il bando all’indirizzo: www.Regione.sardegna.it sezione bandi e gare d’appalto.  
   
   
RIMOR DI POGGIBONSI, LA REGIONE CONVOCHERÀ L’AZIENDA  
 
Firenze, 10 luglio 2013 – La Regione chiederà quanto prima un incontro con la proprietà della Rimor, l’azienda di Poggibonsi leader nazionale nella produzione di camper e roulotte. E’ questa la decisione presa nel corso dell’incontro convocato ieri pomeriggio dall’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato il sindaco di Poggibonsi Lucia Coccheri, l’assessore al lavoro della Provincia di Siena Simonetta Pellegrini, il vice sindaco del Comune di San Gimignano Simone Burgassi, i tecnici di Regione ed enti locali, le organizzazioni sindacali aziendali e di categoria. “L’incontro con l’azienda servirà per fare il punto – ha detto l’assessore Simoncini – sul piano industriale collegato al concordato preventivo che è stato recentemente accordato all’azienda. Come Regione puntiamo a ribadire l’interesse alla salvaguardia dei livelli occupazionali e della capacità produttiva di una realtà importante, per il territorio e per l’intera Toscana, una delle poche rimaste a livello nazionale nel settore della camperistica”. L’assessore ha anche ricordato come la Regione sia disponibile, ove necessario, ad attivare tutti gli strumenti per favorire un percorso per il rilancio dell’attività.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SPACCA SULL’ELEZIONE DI MASERA ALLA PRESIDENZA DI BDM.  
 
Ancona, 10 luglio 2013 - “La nomina di Rainer Masera alla presidenza di Banca delle Marche offre una prospettiva di fiducia al presente e al futuro dell’istituto di credito. L’elevata esperienza e l’indiscussa professionalità di Masera, unite all’unanimità delle Fondazioni nell’indicazione della sua figura, rendono questa scelta la più idonea per Banca delle Marche verso il delicato processo di ricapitalizzazione. Una scelta che è condivisa anche dal territorio, il che fa ben sperare nella massima partecipazione di tutta la comunità regionale a tale processo e, quindi, nella tutela dell’autonomia dell’istituto e del mantenimento della sua governance nelle Marche. Ci auguriamo, così come auspicato sabato nel corso dell’incontro in Regione con gli imprenditori marchigiani, che con il presidente Masera si possa proseguire nell’approfondimento del piano industriale che intende rilanciare l’istituto di credito dopo la forte ricapitalizzazione richiesta da Banca d’Italia. Al presidente Masera rivolgo le congratulazioni del governo regionale per il delicato incarico e gli auguri di buon lavoro”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, commenta l’elezione di Rainer Masera alla presidenza di Banca delle Marche.  
   
   
ABBANOA, INCONTRO REGIONE-SINDACATI, INTERVENTI URGENTI PER STIPENDI  
 
Cagliari, 10 luglio 2013 - Si è tenuto l’ 8 luglio, nella sala Giunta della Presidenza, un incontro tra gli assessori del Bilancio e dei Lavori pubblici, Alessandra Zedda e Angela Nonnis e le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Abbanoa e delle ditte appaltatrici, sulle problematiche di capitalizzazione della società e sul pagamento degli stipendi del personale interno ed esterno. Gli esponenti dell´esecutivo regionale hanno fatto sapere che, in attesa del via libera della Commissione Europea al Piano di capitalizzazione atteso per settembre, è in corso un confronto tra Abbanoa, Commissario dell´ex Autorità d´Ambito e uffici regionali per affrontare e risolvere l´emergenza stipendi e la situazione creditizia della società. A tal fine si sta valutando l’ammontare dei crediti vantati da Abbanoa per gli oneri di servizio sugli interventi del Piano d’Ambito, stimati in circa 8 milioni di euro, per poi attivare il loro trasferimento immediato. Analoghe iniziative sono state intraprese dalla Regione sempre riguardo ai crediti della società vantati verso le Asl. L’amministrazione regionale sta assumendo anche l’impegno di avviare tavoli tecnici e verifiche con tutti gli enti pubblici creditori nei confronti di Abbanoa, tra i quali l’Enas, per evitare che in questo frangente possano essere portate avanti azioni in danno verso la società. “Dopo l’incontro tra il presidente Cappellacci e il Commissario europeo alla Concorrenza, Almunia – ha detto Nonnis – i tempi per il via libera dell’Europa al Piano di capitalizzazione, sono molto più vicini”. Riguardo alle risorse stanziate dalla Regione per Abbanoa - complessivamente 184 milioni di euro, comprensivi del fondo di garanzia, ai quali si aggiungeranno ulteriori 45 milioni da parte dei soci - l’assessore Zedda ha ricordato che “i fondi sono già impegnati nel Bilancio regionale e costituiscono spesa prioritaria ai sensi del Patto di stabilità”. Nonnis ha aggiunto che chiederà all’Anci di intervenire sui Comuni soci per ridurre i tempi di sottoscrizione delle quote della capitalizzazione prima dei 30 giorni previsti dall’assemblea. Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato l’esigenza di adottare delle misure urgenti per far fronte alla condizione di difficoltà finanziaria dell’azienda che si ripercuotono sui lavoratori diretti e sugli appalti soprattutto con il ritardo nelle retribuzioni. Inoltre hanno rimarcato l’opportunità di accelerare e completare il prima possibile il Piano di riorganizzazione della società assicurando ad essa delle prospettive certe di prosecuzione dell’attività. È stato chiesto inoltre di accelerare il processo di approvazione del Disegno di legge di riforma del Servizio idrico integrato, attualmente all’attenzione della Iv Commissione Consiliare. La procedura in corso con la Commissione Europea è in fase conclusiva dopo la presentazione degli ultimi documenti inoltrati recentemente dalla Presidenza. L’obiettivo - concludono Regione e rappresentanze sindacali - è che la decisione della Commissione sia adottata entro il mese di settembre in modo da poter procedere al trasferimento delle risorse entro poche settimane.  
   
   
COMMERCIO: UMBRIA ILLUSTRA TESTO UNICO  
 
Perugia, 10 luglio 2013 - Meno burocrazia e snellimento delle procedure per andare incontro alle esigenze degli operatori, nonché l´introduzione di alcune novità riguardo l´e-commerce, i centri commerciali naturali, la liberalizzazione indiretta dei saldi e l´istituzione di un fondo per il risarcimento dei danni subiti per l´esecuzione di opere pubbliche: c´è tutto questo nel riordino normativo in materia di commercio avviato dalla Giunta regionale dell´Umbria e che si è formalizzato nella preadozione di un testo unico i cui contenuti sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa, dall´assessore regionale al commercio, Fabio Paparelli. "La Giunta regionale - ha spiegato l´assessore - ha preadottato il testo Unico del Commercio con l´obiettivo primario di alleggerire gli operatori del settore da una burocrazia spesso ridondante attraverso un progetto di riordino normativo volto allo snellimento delle procedure amministrative, alla riduzione del numero delle norme esistenti - si è passati da cinque ad una sola legge e da 158 articoli a 98 - e alla conseguente soppressione degli oneri amministrativi ´inutili´ che gravano su cittadini e imprese". L´assessore, dopo aver ricordato che il provvedimento diventerà esecutivo una volta acquisito il parere vincolante della commissione consiliare, già peraltro calendarizzato per la prossima settimana, per poi essere entro 60 giorni adottato dalla Giunta e poi approvato dal Consiglio Regionale, ha precisato che "il testo unico, oltre alle modifiche relative alla semplificazione, unifica le disposizioni normative regionali che disciplinano la materia del commercio recentemente modificate con la legge regionale ´10/2013´ che rappresenta un necessario, corposo e profondo adeguamento alle novità normative introdotte dal pacchetto dei decreti ´Salva Italia´, ´liberalizzazioni´ e ´semplificazione´ e dal complesso delle leggi regionali". "In questo clima di generale ´sofferenza´ - ha proseguito l´assessore Paparelli - che coinvolge in modo pesante anche il settore del commercio, abbiamo voluto che il testo unico contenesse anche delle novità normative che sono state preventivamente condivise con le associazioni di categoria e dei consumatori. Si tratta di provvedimenti che rappresentano un primo passo in direzione di quella ´ripresa´ che tutti auspichiamo". "Nello specifico gli strumenti individuati dovranno, da subito, essere utili ad un maggiore livello di coordinamento tra gli enti interessati e, a tal fine - ha precisato - la realizzazione di un Osservatorio, inteso come ´banca dati delle attività commerciali di interesse regionale´, che sarà inserita nell´ambito Sportello per le attività produttive e per l´edilizia (Suape), rappresenta il punto di partenza, da cui far derivare ulteriori semplificazioni in tema di autorizzazioni e abilitazioni e che permetterà di assumere facilmente dati sulla regolarità contributiva delle imprese, oltre che informazioni sui vari settori merceologici e sulle diverse tendenze e prospettive del settore". L´assessore ha quindi illustrato in modo dettagliato le novità principali introdotte dal testo unico precisando che "il primo gruppo di nuove norme attiene alla necessità di adeguare il testo della legge ´10/2013´ alle rilevazioni sollevate dall´impugnativa del Governo del 19 giugno scorso relative alla definizione di polo commerciale, escludendo da tale definizione la tipologia di ´esercizio di vicinato´ e facendo afferire al Polo Commerciale solo le strutture di medie e grandi dimensioni, per evitare che gli esercizi di vicinato siano sottoposti a regime autorizzatorio, seppur indirettamente. L´altra obiezione - ha precisato - riguardava invece la disciplina dei nuovi impianti di carburante per la quale la legge 10/2013 aveva inserito, al fine di favorire l´impiego di carburanti ´verdi´ l´obbligo per i nuovi impianti di dotarsi di almeno un prodotto a scelta tra alimentazione elettrica, metano, Gpl, biodiesel per autotrazione, idrogeno o relative miscele. Accogliendo l´osservazione del Governo, per il quale tale misura rappresentava una limitazione alla libertà economica, tale obbligo è stato rimosso. Sempre nello stesso ambito di disciplina è stata eliminata la tipologia di impianto di ´pubblica utilità´ che prevedeva l´adeguata sorveglianza fisica degli impianti di rifornimento ed è stato modificato conseguentemente l´articolo che disciplina gli impianti senza gestore. Tuttavia è stata inserita la previsione in base alla quale la Regione promuove intese volte a favorire un´articolazione funzionale della apertura degli impianti di rifornimento con la presenza del gestore, al fine di facilitare la fruizione del servizio da parte di soggetti diversamente abili". Di seguito l´assessore ha illustrato le principali novità previste nel testo unico. Informatizzazione, riorganizzazione ed e-commerce: nell´ambito del commercio in rete fissa la Giunta regionale si pone come "guida" per il sistema delle amministrazioni comunali e per le imprese investendo nelle nuove tecnologie. La legge, infatti, prevede non solo la presentazione delle pratiche on-line, ma anche la gestione dei procedimenti on-line, con conseguenti forti spinte di innovazione e semplificazione per favorire gli insediamenti commerciali specie nei centri storici. In particolare viene previsto anche un unico organismo laddove esistano sia il Centro di Assistenza Tecnica che l´Agenzia per le Imprese, con quest´ultima che ingloberà il Centro, entrambi sono organismi privati, promossi in genere dalle associazioni imprenditoriali, che possono svolgere direttamente attività amministrative, facendo le veci delle diverse amministrazioni coinvolte. Inoltre, viene inserita ex novo la definizione di e-commerce, sia riferito ai rapporti tra imprese che ai rapporti tra imprese e consumatori, con la puntualizzazione del relativo sostegno in sede di programmazione regionale. L´e-commerce diventa cosí strumento di sostegno e promozione delle imprese aggregate, delle reti di imprese e dei centri commerciali naturali. Disciplina sui Centri Commerciali Naturali e Centri storici: la nuova disciplina rimanda ad un atto di Giunta la puntuale definizione del concetto giuridico di Centro Commerciale Naturale quale strumento strategico di rilancio dei centri storici, che si intende sostenere con premialità a favore delle forme aggregate di reti d´impresa, nel contesto dei Qsv. La Giunta, inoltre, si impegna a dettare nuovi criteri a cui i Comuni possono attenersi per attivare sperimentazioni di semplificazione amministrativa atte a facilitare l´insediamento di imprese commerciali nei centri storici. Dedicato al tema della valorizzazione dei cosidetti "negozi storici" è l´art. 22 del testo, per quelle attività commerciali che costituiscono testimonianza storica, artistica e culturale del nostro territorio. Ingrosso e dettaglio:nel nuovo testo unico si precisa che sarà possibile esercitare nella stessa sede sia la tipologia di commercio al dettaglio che quello all´ingrosso e, nel caso di concomitanza, la disciplina autorizzatoria applicata sarà quella riferita al settore del dettaglio. Liberalizzazione indiretta dei saldi e misure a tutela del consumatore: la disciplina delle vendite di liquidazione, promozionali e di fine stagione (saldi) semplificando le relative procedure ed eliminando i limiti temporali entro cui effettuare tali vendite straordinarie favorirà un migliore servizio ai consumatori. Introdotta l´obbligatorietà dell´esposizione degli orari e dei prezzi con il dettaglio del prezzo iniziale, finale e dello sconto, inoltre vengono definite le sanzioni per i commercianti che trasgrediscono a tale obbligo. Commercio su aree pubbliche: in materia di commercio su aree pubbliche e di verifica della regolarità contributiva delle imprese che esercitano tale attività, è stato semplificato il relativo procedimento attraverso la previsione della comunicazione da parte del Comune all´interessato circa la possibilità di regolarizzare la propria posizione entro tre mesi pena la decadenza del titolo e quindi senza più la sospensione immediata dell´ autorizzazione. Ciò sarà possibile attraverso la condivisione di dati tra gli stessi Comuni, l´Inps e l´Inail attraverso l´uso della banca dati Suape. Inoltre la comunicazione da parte degli enti preposti dei Durc relativi ai soggetti ambulanti sarà effettuata per i soli casi irregolari permettendo ai Comuni un servizio più efficiente ed economico. Fiere e Mercati: due le modifiche rilevanti in questo settore. La manifestazione viene inserita nel calendario regionale con il principio del silenzio assenso e, in particolare, se non abbia ricevuto diverso comunicazione nei 30 giorni successivi alla richiesta di domanda. Nello stesso calendario regionale verranno poi inserite, con procedura informatica, anche le manifestazioni locali di competenza dei Comuni. Sempre in questo ambito sono state semplificate le disposizioni relative al riconoscimento degli enti fieristici e quelle relative alla procedura di presentazione delle domande da parte degli organizzatori. Contributi: previsto lo snellimento delle procedure, la Giunta regionale individuerà, con proprio atto, le specifiche misure di intervento, con l´indicazione delle relative risorse e adotterà i criteri e le modalità per la concessione dei singoli contributi attraverso iniziative proprie od anche avvalendosi dei comuni, singoli o associati tra loro, dei Cat e dei Consorzi fidi. Previsione di risorse per danni subiti per opere pubbliche: sarà istituito un fondo rivolto alle attività commerciali a risarcimento di danni subiti a causa dell´esecuzione di opere e lavori pubblici, a cui possono accedere i Comuni che prevedano analoghe forme di sostegno in compartecipazione finalizzate alla copertura di almeno il trenta per cento delle somme richieste dalle imprese interessate.