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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Ottobre 2013 |
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DICHIARAZIONE DELLA CE E DELLA BCE IN SEGUITO ALLA CONCLUSIONE DELLA QUARTA REVISIONE DEL PROGRAMMA DI ASSISTENZA FINANZIARIA PER LA SPAGNA |
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Bruxelles, 1 ottobre 2013 - Una delegazione della
Commissione europea, di concerto con la Banca centrale europea, ha effettuato
la quarta revisione del programma di assistenza del settore finanziario per la
Spagna dal 16 settembre al 27 Settembre 2013. Il Fondo Monetario Internazionale
ha inoltre partecipato alla rassegna, svolgere il proprio ruolo come un monitor
indipendente. Riunioni hanno partecipato anche dal Meccanismo europeo di
stabilità e l´Autorità bancaria europea. Sulla base di tale riesame, si può
concludere che il programma rimane sulla pista.
Mercati finanziari spagnoli hanno ulteriormente stabilizzato.
Dopo il calo dei rendimenti dei titoli di Stato, le condizioni di finanziamento
per i grandi settori dell´economia sono migliorate, in mezzo a una minore
volatilità. La situazione di liquidità e la struttura di finanziamento del
settore bancario spagnolo hanno ulteriormente migliorato i depositi bancari
sono aumentati e le banche spagnole stanno riguadagnando l´accesso ai mercati
del finanziamento. La posizione di solvibilità delle banche spagnole è rimasto
tranquillo dopo la ricapitalizzazione di parti del settore bancario, il
trasferimento di beni a Sareb (la società spagnola di gestione patrimoniale) e
complessive guadagni positivi risultati delle banche spagnole oltre 2013
finora.
Il processo di ristrutturazione delle banche con aiuti
di Stato ricevuti è ben avviato, guidato da piani di ristrutturazione, come
adottato dalla Commissione europea. Gli esercizi di ripartizione degli oneri
previsti con gli azionisti delle banche e obbligazionisti giovani sono
praticamente completati.
La conformità ai requisiti di politica orizzontale nel
memorandum d´intesa è quasi completa, e, in tal modo, il governo, il quadro
normativo e di vigilanza del settore bancario spagnolo è stato rafforzato, che
si traduce in una maggiore capacità di ripresa shock del settore bancario per
il futuro. Sforzi per adottare le misure concordate e la loro attuazione devono
continuare come previsto, in particolare nel settore della riforma della
governance delle casse di risparmio. Passi sono già stati compiuti al fine di migliorare
l´intermediazione finanziaria non bancaria.
Tuttavia, il contesto economico più ampio ha
continuato a pesare sul settore bancario. Prestiti all´economia continui a
contrarsi in modo sostanziale, in particolare nel contesto di debolezza della
domanda di nuovi prestiti e persistente frammentazione del mercato bancario
dell´Ue. Mentre ci sono i primi segnali di una stabilizzazione economica
generale, sia per il settore privato e pubblico devono ridurre le loro scorte
di debito andando avanti, e la regolazione del mercato immobiliare è ancora in
corso. Entrambi gli elementi ancora incidono sulle prospettive di redditività
delle banche, anche se la maggior parte degli effetti di beni immobili beni
deterioramento sulla redditività delle banche è già stato rappresentato
attraverso il provisioning speciali. Pertanto, i supervisori ei responsabili
politici devono continuare a seguire con decisione il processo di
stabilizzazione del settore bancario. Diagnosi corretta sostenuta del
resilienza scossa e la solvibilità del settore bancario spagnolo rimane vitale.
Gli sforzi per aumentare la trasparenza dei bilanci delle banche spagnole sono
importanti, e quindi le recenti iniziative per armonizzare il trattamento dei
prestiti rifinanziati e ristrutturati sono i benvenuti. Inoltre, l´attuale
sviluppo di un esercizio lungimirante del settore bancario da parte del Banco
de España appare come uno strumento di controllo utile.
L´economia sta mostrando segni di toccare il fondo,
sostenuti in particolare dalle esportazioni nette. Andando avanti, lo scenario
centrale rimane quello di una lieve ripresa dell´attività, come la correzione
in corso degli squilibri esterni e interni e alta disoccupazione mettere un
coperchio sulla crescita del prodotto. Progressi visibili nel programma di
riforme hanno contribuito alla ripresa della fiducia dell´economia spagnola
negli ultimi mesi. E ´fondamentale che l´impulso alle riforme positivo è mantenuto,
in modo da assicurare il rapido completamento dei processi legislativi e di
esecuzione in corso. Questi includono riforme per stabilizzare il sistema
pensionistico, unificare il mercato interno spagnolo, liberalizzare i servizi
professionali, consegnare efficace amministrazione più locale e pubblica e
rendere prodotti e dei servizi più dinamici. Queste riforme sosterranno il
processo di aggiustamento e la competitività e contribuire a sostenere il
risanamento durevole fiscale, che rimane essenziale per arginare e invertire
l´aumento del debito pubblico. Rispettando il percorso di riduzione del
disavanzo concordato è essenziale per invertire l´aumento del debito pubblico e
consolidare il miglioramento della fiducia del mercato.
La prossima revisione è prevista per il mese di
dicembre 2013.
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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, JOSÉ MANUEL BARROSO, DOPO L´INCONTRO CON IL PRESIDENTE DI CAPO VERDE, JORGE CARLOS FONSECA |
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Bruxelles, 1
ottobre 2013 – “
Buon pomeriggio, signore e signori,
E ´davvero con grande piacere che ricevo oggi qui
nella sede della Commissione europea, il Presidente della Repubblica di Capo
Verde, Jorge Carlos Fonseca, il mio caro amico, che questa è la sua visita
ufficiale a Bruxelles.
Come sapete ho visitato Capo Verde nel mese di ottobre
dello scorso anno, e continuo a ricordare che visita un hotel rilassante. Posso
davvero dire che da quando ho assunto la Presidenza della Commissione, circa 10
anni fa, abbiamo mantenuto, Capo Verde e la Commissione europea, una intensa
agenda bilaterale!
Durante i dieci anni sono stato anche testimone della
evoluzione dello sviluppo socio-economico del Capo Verde, per il quale tra
l´altro ha avuto l´occasione per congratularmi con il Presidente di Capo Verde.
Ma permettetemi anche estendere queste congratulazioni a tutti gli abitanti di
Capo Verde, che è stato il grande pioniere di questo progresso.
Capo Verde continua ad essere un punto di riferimento
e un modello per la regione il modo in cui si è sviluppato un paradigma di sviluppo
sostenibile che ha avuto più tempo per laurearsi al paese a medio reddito, che
è ancora più rilevante se si considera il fatto di Capo Verde hanno
praticamente senza risorse naturali e hanno una situazione geografica
difficile. In questo sviluppo non è ignaro, ne sono certo, il fatto che il Capo
Verde ha istituzioni democratiche stabili, consolidati, che avvenne nei 40 anni
della sua indipendenza. E ´davvero un modello per molti paesi in Africa e molti
paesi in via di sviluppo. La prova che la democrazia si possa passare da paesi
in via di sviluppo in un paese a reddito medio. Io credo che le istituzioni e
gli sforzi in buona governance sono un buon esempio.
Sono stato la scorsa settimana a New York, dove ha
partecipato a riunioni ad alto livello organizzati dal Segretario generale
delle Nazioni Unite Obiettivi del Millennio, e anche sullo sviluppo
sostenibile, che si è sviluppato proprio questi argomenti: come conciliare lo
sviluppo economico e la democrazia sociale politica e dei principi di buon governo.
E come possiamo contribuire attraverso questi principi per l´eliminazione della
povertà e lo sviluppo sostenibile. E l´esperienza di Capo Verde è ormai citata
come un buon esempio in questo campo.
E sono ueste sono le ragioni per cui abbiamo deciso di
istituire un partenariato speciale con Capo Verde e l´Unione europea per
mantenere un collegamento molto importante per il futuro del paese. Durante
l´incontro di oggi, ho avuto l´opportunità di esprimere al Presidente di Capo
Verde con precisione il nostro impegno, l´impegno dell´Unione europea di
continuare a sostenere Capo Verde, in particolare nelle varie sfide che deve
affrontare, la competitività, lo sviluppo umano, la coesione sociale e anche la
lotta contro la povertà.
Oggi abbiamo anche discutere l´attuazione della nostra
partnership, che ero orgoglioso di lanciare nel 2007, ed è un elemento chiave
del nostro rapporto bilaterale - e, aggiungo io, del resto, un caso unico nel
rapporto con i paesi Acp.
Questo particolare la nostra partnership ha consentito
notevoli progressi, l´ultimo esempio è l´entrata in vigore degli accordi di
facilitazione del visto e di riammissione, ancora una volta gli unici tali
accordi che abbiamo con un paese sub-sahariano. Tra l´altro era sulla mia
visita a Capo Verde hanno firmato il presente accordo.
Ma vogliamo approfondire ulteriormente questa
collaborazione in particolare nei settori della sicurezza, delle energie
rinnovabili o le informazioni e la tecnologia, per esempio.
A tal fine, nonostante la laurea di Capo Verde come un
paese a medio reddito, manterremo lo stesso livello di supporto nel 11 ° Fes,
che ha avuto fino ad ora (circa 55 milioni di Euro). Questa è stata la proposta
della Commissione europea di cui sono sicuro che i nostri membri saranno
Benvenuti Regno positivamente.
Abbiamo anche n quadro degli scambi bilaterali, ha
mantenuto un rapporto privilegiato con il più grande partner commerciale
dell´Ue e il maggiore investitore nel Paese. Vogliamo continuare ad
approfondire questo rapporto e per questo motivo la Commissione ha proposto di
recente Capo Verde come uno dei paesi che potranno beneficiare del cosiddetto
sistema di preferenze generalizzate (Spg +), che consentirà prodotti
capoverdiani continuare ad accedere al mercato europeo condizioni molto favorevoli.
Questo processo è ancora in corso in seno al Consiglio e al Parlamento europeo,
ma anche qui credono in un esito positivo per Capo Verde.
D iscutimos anche al nostro incontro la situazione
politica e della sicurezza in Africa occidentale, compresa la lotta contro la
criminalità organizzata, il traffico di droga e il terrorismo, tutti gli
aspetti che riguardano alcuni dei paesi della riunione, uno dei quali per
inciso Guinea Bissau. L´unione europea e Capo Verde hanno un rapporto molto
stretto per quanto riguarda la sicurezza e la stabilità regionale e di questa
zona, la stabilità della regione è anche un ambito in cui possiamo cooperare in
futuro in maniera più intima e più vantaggioso per entrambi.
Mi vuoi dire, signor Presidente, ho avuto il grande
piacere di darvi il benvenuto qui. Non ho potuto ricambiare appieno
l´ospitalità Capo Verde, ma ero grato di rivederlo. E so che è anche un
sostenitore di questo rapporto con l´Unione europea.
Nello scorso anno, quando ho visitato Capo Verde mie
prime parole sono state per gli squali azzurri, la squadra di calcio nazionale
di Capo Verde, che desiderano tutto il meglio in Africa Coppa delle Nazioni.
Quest´anno voglio troppo, la mia prima preoccupazione
quando ho visto il Presidente - si tratta di una ironia, naturalmente, non era
un grosso problema - ma è stato chiesto come stava la qualificazione per la
Coppa del Mondo 2014 in Brasile . E voglio congratularmi con i grandi squali
qualificazione blu e desiderare la nazionale di Capo Verde ogni successo. In
realtà voglio augurare a tutti gli abitanti di Capo Verde tutti i migliori in
quello che è un progetto di sviluppo importante per il paese che siamo così
connessi, ma anche quello che è un progetto che interessi entrambe le
democrazie e, inoltre, che le questioni troppo da Europa .
Grazie.”
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DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO JOHANNES HAHN IN OCCASIONE DEL CONSIGLIO AFFARI GENERALI: GLI STATI MEMBRI DEVONO URGENTEMENTE TROVARE ACCORDO CON IL PARLAMENTO EUROPEO SULLA RIFORMA DELLA POLITICA DI COESIONE |
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Bruxelles, 1 ottobre 2013 -
Nel corso di un incontro di ieri con ministri Esteri Ue e l´Europa al Consiglio Affari generali a Bruxelles, il
commissario per la Politica regionale Johannes Hahn, ha detto che gli Stati
membri e il Parlamento europeo devono colmare le loro divergenze sulla riforma
della politica di coesione in vista dei colloqui critici entro questa
settimana.
L’accordo sui piani per riformare la politica e per
creare una serie di norme comuni per i fondi comunitari è necessario anche per
l´approvazione definitiva del bilancio dell´Unione europea 2014-2020.
Il Commissario Hahn ha detto, "Non vi è una vera
e propria urgenza ora di trovare un accordo e di trovare un compromesso
ragionevole Ogni istituzione -. Stati membri, il Parlamento e noi della
Commissione ha il dovere di muoversi per raggiungere un accordo."
"Più ritardiamo, più ci mettiamo in discussione
l´impatto di più di 400 miliardi di euro di investimenti in Europa e la
possibilità di recupero e di crescita."
"Siamo vicini a un accordo su pochi punti rimasti
-. Condizionalità macroeconomica, riserva di efficacia, di co-finanziamento e di
finanziamento pre - Esorto gli Stati membri e il Parlamento ad esplorare un
terreno comune, ponte le loro differenze e sigillare l´affare quando si
incontrano per la fondamentale ´trilogo´ parla il Mercoledì ".
"La politica di coesione dell´Ue e dei suoi fondi
sono oggi le principali fonti di investimenti pubblici in molti Stati membri -
sono anche il principale strumento dell´Unione europea per realizzare le sue
priorità chiave per la crescita e l´occupazione: per sostenere l´economia a
basse emissioni di carbonio, le Pmi, il digitale ordine del giorno,
l´innovazione e la ricerca. "
"Le riforme ora sul tavolo creeranno il quadro
perché questo avvenga. Chiedono una nuova attenzione, strategia e una nuova
disciplina nel modo in cui gli investimenti sono utilizzati così il loro
impatto sia massimo."
Il Parlamento europeo auspica un pieno voto in
plenaria degli eurodeputati sul pacchetto di riforme alla seconda sessione di
ottobre a Strasburgo per confermare un accordo che sarebbe poi aprire la strada
ad un accordo finale sul bilancio dell´Unione europea e la finalizzazione dei
programmi finanziati dall´Ue per il 2014 - il 2020.
La riforma della politica di coesione si allineerà i
fondi strutturali molto più strettamente con le priorità del programma di crescita
dell´Ue per il 2020. Esso pone inoltre maggiore enfasi sui risultati e la
disciplina di bilancio attraverso i concetti di condizionalità macroeconomica e
riserva di efficacia. Un quadro comune - anche parte del pacchetto - stabilirà
le stesse regole per tutti i fondi che li rende più chiaro e semplice da usare.
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DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE: CIRCA IL 35% DEI POSTI DI LAVORO NELL’UE È COLLEGATO A INDUSTRIE AMPIAMENTE BASATE SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE |
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Bruxelles, 1 ottobre 2013 - La Commissione europea ha
espresso ieri la sua soddisfazione per la pubblicazione di uno studio sui
diritti di proprietà intellettuale condotto congiuntamente dall’Ufficio europeo
dei brevetti e dall’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno. Lo studio,
intitolato "Intellectual Property Rights intensive industries:
contribution to economic performance and employment in Europe" (settembre
2013), misura l´importanza dei diritti di proprietà intellettuale per
l´economia europea. I suoi principali risultati indicano che circa il 39%
dell´attività economica complessiva dell’Unione europea (pari indicativamente a
4 700 miliardi di euro all’anno) ruota attorno a industrie ampiamente basate
sui diritti di proprietà intellettuale, le quali generano direttamente circa il
26% di tutti i posti di lavoro nell’Ue (56 milioni) a cui si somma un altro 9%
derivante dall´indotto.
Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i
servizi, ha dichiarato: "Sono convinto che i diritti di proprietà
intellettuale siano estremamente importanti per stimolare l’innovazione e la
creatività, e mi congratulo per la pubblicazione dello studio, che conferma che
la promozione dei diritti di proprietà intellettuale è una questione che
riguarda la crescita e l´occupazione. Lo studio ci aiuterà ad elaborare
politiche fondate su elementi concreti. Esso rivela che nel campo dell´economia
l´uso dei diritti di proprietà intellettuale è diffuso ovunque: dal settore
dell´alta tecnologia a quello della fabbricazione di articoli sportivi, giocattoli
o giochi elettronici, tutte le industrie interessate ricorrono largamente ai
diritti di proprietà intellettuale, spesso peraltro non a uno solo, ma a vari
tipi di diritti di proprietà intellettuale".
Benoît Battistelli, Presidente dell’Ufficio europeo
dei brevetti, ha affermato: "Questo studio dimostra che l´utilità dei
brevetti e di altri diritti di proprietà intellettuale non è solo teoria
economica. I beni immateriali sono diventati estremamente importanti per le
imprese innovative. I brevetti, infatti, spesso aprono la porta a capitali e
partner commerciali, soprattutto per le Pmi - ma anche per i centri di ricerca
e le università. Se vuole rimanere competitiva in un’economia globale, l’Europa
deve incoraggiare ancora di più lo sviluppo e l’uso delle nuove tecnologie e
innovazioni".
António Campinos, Presidente dell’Ufficio per
l’armonizzazione nel mercato interno, ha dichiarato: "Questo studio è il
risultato di una collaborazione specifica tra esperti di varie agenzie e paesi,
ed è stato realizzato secondo un metodo trasparente e ripetibile. Esso affronta
la questione fondamentale di misurare l´importanza delle industrie collegate ai
diritti di proprietà intellettuale per l´occupazione, il Pil e il commercio
nell´Unione europea. Adesso abbiamo una risposta chiara: sono importanti, molto
importanti".
Lo studio si concentra sull’economia dell’Ue e
considera "industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà
intellettuale" le industrie che registrano un numero di diritti di
proprietà intellettuale per dipendente maggiore rispetto alle altre e quelle in
cui l’uso dei diritti di proprietà intellettuale è una caratteristica
intrinseca della loro attività. Tali industrie sono selezionate a livello
europeo, ossia utilizzando misure dell´intensità del ricorso ai diritti di
proprietà intellettuale armonizzate a livello dell’Ue.
Lo studio giunge inoltre alle seguenti conclusioni:
la retribuzione media nelle industrie in questione è
superiore di oltre il 40% rispetto a quella in altri settori;
esempi di industrie ampiamente basate sui diritti di
proprietà intellettuale sono:
l´industria della fabbricazione di utensili portatili
a motore (brevetti);
l´industria della fabbricazione di prodotti
farmaceutici di base (marchi);
l´industria della fabbricazione di orologi (disegni);
l´industria dell’editoria libraria (diritti d’autore);
l´industria lattiero-casearia (indicazioni
geografiche);
centinaia di industrie, tanto diverse tra loro quali
le attività relative ai servizi finanziari e alle assicurazioni, le agenzie
pubblicitarie, la fabbricazione di gelati, la fabbricazione di carta da parati,
la produzione vinicola, l’illuminazione elettrica e gli elettrodomestici, le
telecomunicazioni satellitari e l’estrazione del petrolio e del gas, sono
anch´esse tutte industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà
intellettuale, e molte di loro ricorrono simultaneamente a più di un diritto di
proprietà intellettuale.
Nell´allegato della relazione figura un elenco di
tutte le industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà intellettuale.
Lo studio si ispira a un esercizio molto simile
condotto nel 2012 dall´Ufficio dei marchi e dei brevetti statunitense
congiuntamente con l´Economics and Statistics Administration che, in relazione
all´economia statunitense, giunge a conclusioni comparabili a quelle del citato
studio per l’economia dell’Ue.
Lo studio è consultabile sui seguenti siti:
Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno:
http://oami.europa.eu/
Ufficio europeo dei brevetti:
http://www.Epo.org/
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LA TRATTA DI ESSERI UMANI E GENERE - LA PROSPETTIVA UE |
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Bruxelles, 1 ottobre 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di
Cecilia Malmström Commissario Ue per gli Affari interni alla Conferenza
interministeriale: "La Convenzione di New York 65 anni dopo: osservazioni
e nuove prospettive" : “
Vostra Maestà, Eccellenze, e ospiti illustri,
Mentre parliamo qui oggi, migliaia di donne e ragazze
in tutto il mondo e all´interno dell´Unione europea perdono la vita o diventano
sempre spaventato per mano dei trafficanti.
Ho visto con i miei occhi le conseguenze
raccapriccianti di traffico di esseri umani. Non dimenticherò mai le ragazze
che ho incontrato in un centro di Pristina, Kosovo. Essi mi raccontavano le
loro storie, di come erano stati portati in diversi paesi d´Europa, sotto false
premesse e ha scoperto che non avevano finiscono per lavorare come cameriera o
modello. Invece hanno dovuto vendere i loro corpi, e più volte al giorno negli
appartamenti shabby. Sono stati minacciati e picchiati, e alcuni di loro erano
anche stati "venduti" dai membri della famiglia.
Quindi, mi permetta di essere chiaro fin dall´inizio.
Per l´Ue, traffico di esseri umani è inaccettabile in ogni senso della parola.
Si tratta di una grave violazione dei diritti umani. Si tratta di una forma
estremamente grave di reato. Danneggia le sue vittime, spesso i più vulnerabili
nelle nostre società, che meritano la nostra protezione più, profondamente e
per la vita.
Fortunatamente, questo è ormai ampiamente
riconosciuto, e - a differenza di quindici anni fa, quando ho iniziato a
lavorare su questioni di traffico me stesso come un giovane politico - non è
più un tabù politico o un problema affrontato tranquillamente nei forum
specializzati. Ma molto resta ancora da fare.
Permettetemi anche di essere molto chiaro su un punto,
di particolare importanza nel forum di oggi: sesso e la tratta sono
interconnessi a molti livelli.
Secondo i nostri dati pubblicati da Eurostat di
recente, e che molti di voi avranno visto, lo sfruttamento sessuale è la forma
più diffusa (62%) del traffico di esseri umani nell´Unione europea, e le donne e
le ragazze costituiscono la stragrande maggioranza di tutte le vittime di 96%.
Naturalmente, gli uomini ei ragazzi diventano anche vittime di sfruttamento
sessuale. Ma le cifre indicano tendenze molto chiare, e di squilibri di potere
sottostanti, strutture sociali, che dobbiamo riconoscere e affrontare.
Ma dietro tutte queste figure sono le storie e destini
di donne in cerca di una vita migliore. Questi dati ci dimostrano una cosa: le
donne ed i bambini finiscono nel mercato della prostituzione. Sia in Windows o
in saloni di massaggio, in strip club o nei bordelli, sono sfruttati in un
certo senso che nessuno avrebbe mai voluto immaginare. I legami tra il mercato
della prostituzione e lo sfruttamento sono lì. I legami tra le organizzazioni
criminali sono sempre più evidenti. Non hanno mansionari.
Vorrei anche essere chiaro che il traffico di donne e
ragazze è una forma di violenza contro le donne, radicata nella disparità di
genere e nella discriminazione sessuale. Questo è ciò che l´Ue, sotto la mia
iniziativa, ha chiaramente trasmesso alla Commissione 57 ª sulla condizione
della donna di quest´anno a New York.
La risposta dell´Ue alla tratta di esseri umani -
compreso il lavoro delle autorità di contrasto - deve tener conto di questa
natura di genere del problema. E credo che il quadro giuridico e politico
dell´Ue per affrontare la tratta di esseri umani, non di fatto prendere
pienamente in considerazione.
Non devo ricordare a nessuno qui che l´Ue ha adottato
sia molto ambizioso direttiva sulla tratta di esseri umani e di una strategia
dell´Ue per integrare la direttiva nel corso degli ultimi anni. Sia la
direttiva e la strategia di riconoscere e affrontare la dimensione di genere
della tratta di esseri umani in vari modi, vorrei ricordare tre punti chiave.
In primo luogo, il quadro politico Ue sostiene
fermamente la ratifica della Convenzione sull´eliminazione di ogni forma di
violenza contro le donne (Cedaw) di tutti gli Stati, e in particolare art.6.
In secondo luogo, ho visto una preoccupante tendenza a
concentrarsi meno sulla tratta a scopo di sfruttamento sessuale in questi
ultimi anni. Dobbiamo essere attenti a tutte le forme di tratta, e la
Commissione continuerà certamente a lavorare sodo sul traffico sessuale. In
effetti, le figure tristi ho citato prima mostra che non abbiamo ancora fatto
il nostro lavoro, lontano da esso, e che le vittime di sfruttamento sessuale
hanno bisogno del nostro sostegno, ed i trafficanti la pressione delle forze
dell´ordine, più che mai.
In terzo luogo, la politica dell´Ue, che abbiamo messo
in atto riconosce la necessità di ridurre la domanda di sfruttamento sessuale.
Lo sfruttamento sessuale è presente solo perché non c´è domanda. Per un po
´ragazza di 10 anni da sfruttare nel mercato della prostituzione o per la produzione
di pornografia, ci deve essere un cliente e ci deve essere un utente, ci deve
essere una domanda per tali azioni. E ´indispensabile questo indirizzo con
urgenza - e per questo motivo accolgo con grande favore il tema degli eventi di
oggi.
La direttiva antitratta dell´Unione europea è chiara
su questo punto: gli Stati membri hanno l´obbligo giuridico per scoraggiare e
ridurre la domanda. La direttiva chiede inoltre agli Stati membri di, per lo
meno, considerare la possibilità di un crimine di utilizzare i servizi delle
vittime della tratta, con la consapevolezza che la persona è una vittima. Per
questo motivo, dobbiamo cominciare a considerare domande difficili - c´è un
altro settore della criminalità in cui l´utente viene coinvolto consapevolmente
e non viene criminalizzato? I miei servizi si impegnano a tale scopo ponendo al
centro degli sforzi delle vittime.
Allo stesso tempo, come ci rivolgiamo agli aspetti di
genere specifici del problema traffico di esseri umani, dobbiamo fare in modo
che gli autori traggono profitto sfruttamento umano finiscono dietro le sbarre.
Sono i trafficanti che meritano la punizione, non le vittime che sono,
purtroppo, troppo spesso trattate come piccoli criminali. Le vittime devono
essere visti come titolari dei diritti e le persone che hanno bisogno di
assistenza a reintegrarsi nella società, non come piccoli criminali.
Su questo punto, l´Ue ha ancora una lunga strada da
percorrere. In realtà, le tendenze sono allarmanti: il numero delle vittime di
tratta umana identificati e presunti aumentato del 18% tra il 2008 e il 2010,
ma il numero complessivo di condanne sono diminuite del 17%. Questo
semplicemente non è abbastanza buono. Spero vivamente che la decisione di tutti
gli Stati membri di recente a fare traffico di esseri umani una delle nove
priorità per le forze di polizia dell´Unione europea [nel cosiddetto ciclo programmatico
forme gravi di criminalità organizzata e] pagherà.
Maestà, Eccellenze, distinti ospiti. Vorrei concludere
due punti.
A questo importante evento di oggi, il mio messaggio
chiave è che solo affrontando la domanda di tutte le forme di sfruttamento in
grado di poter iniziare la tratta indirizzo di esseri umani. Tratta di esseri
umani a scopo di sfruttamento sessuale ha un genere e dobbiamo affrontare la
dimensione di genere di questa richiesta: non siamo in grado di affrontare lo
sfruttamento sessuale delle vittime (la stragrande maggioranza di essere
ragazze) senza affrontare gli utenti. E non possiamo permetterci di aspettare.
Le vite umane sono in gioco e siamo già in ritardo.
E ´quindi importante, per non dire fondamentale, che
tutti gli Stati membri dell´Ue recepire la direttiva tratta di esseri umani
nell´Ue, e assicurarsi che le sue disposizioni siano pienamente attuate. Solo
18 di loro hanno fatto fino ad oggi. E ´tempo di agire.”
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EMILY O´REILLY PRENDE FUNZIONE COME MEDIATRICE EUROPEA |
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Bruxelles, 1 ottobre 2013 - A seguito della sua elezione ad opera
del Parlamento europeo in luglio, Emily O´reilly si é dimessa da Mediatrice
irlandese e ha preso funzione come Mediatrice europea il primo ottobre 2013.
O´reilly succede a P. Nikiforos Diamandouros che si é ritirato a vita privata
dopo aver servito come Mediatore europeo per oltre dieci anni.
Commentando sul suo nuovo ruolo, O´reilly ha
dichiarato: «L´europa sta affrontando non solo una crisi economica ma anche una
crisi di legittimità politica. Pessimismo e divisioni aumentano in tutta
Europa, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee é in declino, e
molti considerano che la loro voce semplicemente non conta. Ciò rende il 2014
un anno cruciale per l´Europa ed il futuro dell´Unione europea. Uno dei miei
ruoli "proattivi" come Mediatrice é quello di dare voce alle
preoccupazioni dei cittadini e contribuire a ridurre la distanza tra di loro e
le istituzioni dell´Unione.
Venti anni dopo che il Trattato di Maastricht ha
istituito l´Ufficio del Mediatore europeo, é arrivato il momento di ripensare
al focus della sua attività, con l´obiettivo in particolare di incrementarne
l´impatto e la visibilità. Tutti i cittadini e residenti dell´Unione europea
devono poter trarre beneficio da una amministrazione efficiente, completamente
orientata a rispondere ai loro bisogni. Mi baserò sui solidi risultati ottenuti
dal mio predecessore nel rendere l´amministrazione della Ue più trasparente ed
efficiente e lavorerò con l´eccellente e motivato personale del Mediatore
europeo per apportare rinnovata energia e efficacia all´Ufficio.
E´ inoltre mia intenzione cooperare con il Parlamento
europeo ed impegnarmi proattivamente in un dialogo con la Commissione e le
altre istituzioni della Ue in nome dei diritti e degli interessi dei
cittadini.»
Il lavoro del Mediatore europeo
Ogni anno, il Mediatore europeo riceve circa 2 500
denunce da cittadini, imprese, Ngos, università, enti pubblici locali e altre
entità. Ogni anno, l´istituzione apre più di 450 indagini. Molte di queste sono
basate su denunce relative alla mancanza di trasparenza nelle istituzioni della
Ue, incluso il rifiuto di accesso a documenti o informazioni. Altri casi
riguardano problemi con programmi o progetti dell´Unione o conflitti di interessi
della amministrazione Ue. Maggiori informazioni sulla nuova Mediatrice europea
sono disponibili all´indirizzo
http://www.Ombudsman.europa.eu/resources/otherdocument. faces/it/50735/html.bookmark
Il Mediatore europeo conduce indagini su denunce relative
a casi cattiva amministrazione nell´azione di istituzioni e organi della Ue.
Qualsiasi cittadino, residente, o un impresa o associazione in uno Stato membro
può presentare una denuncia al Mediatore. Il Mediatore offre un mezzo rapido,
flessibile e gratuito per risolvere problemi con l´amministrazione dell´Unione.
Per ulteriori informazioni http://www.ombudsman.europa.eu/
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PIEMONTE, PRESIDENTE COTA: “LA MACROREGIONE REALTÀ CONCRETA CHE SI DECLINA OGNI GIORNO” |
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Torino, 1 ottobre 2013 - “La Macroregione non è un
concetto astratto, ma una realtà concreta che si declina ogni giorno, anche
attraverso ad esempio la creazione di un sistema integrato di infrastrutture e
di servizi per i nostri cittadini. I territori del Nord sono un’unica grande
area urbana ed industrializzata tra le più importanti d’Europa e compito di chi
le governa è guardare più in là rispetto all’ordinaria amministrazione,
superando anche quelle che possono essere le diverse appartenenze politiche.
Possiamo, e dunque dobbiamo, costruire un futuro solido per le nuove
generazioni: abbiamo tutti i numeri per farlo”.
Lo ha dichiarato il governatore del Piemonte, Roberto
Cota, al termine dell’incontro in Regione Piemonte col governatore lombardo
Roberto Maroni e il sindaco di Torino Piero Fassino . Tema centrale
dell’incontro la collaborazione interregionale tra Piemonte e Lombardia su
trasporti e multiutility.
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LA DIRETTA STREAMING DELLA GIUNTA TOSCANA DEL 30 SETTEMBRE |
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Firenze, 1 ottobre 2013 - Si è tenuta
ieri pomeriggio nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze,
la seduta di Giunta regionale, trasmessa in diretta streaming sul sito di
Toscana Notizie.
Tra i provvedimenti approvati oggi segnaliamo:
la delibera
presentata dal presidente Enrico Rossi (dal minuto 00.00 al minuto 00.18)
relativa al documento preliminare unitario al Documento di programmazione
economica e finanziaria (Dpef) 2014, legge di bilancio di previsione 2014 e
pluriennale 2014-2016, legge finanziaria 2014 e leggi collegate.
- La delibera presentata dall´assessore
all´urbanistica e alla pianificazione del territorio, Anna Marson, (dal minuto
02.38 al minuto 17.32) che riguarda la proposta di legge "Norme per il
governo del territorio".
- Le due delibere presentate dall´assessore ai
trasporti, Vincenzo Ceccarelli, che riguardano la prima (dal minuto 33.56 al
minuto 38.59) la rimodulazione dei servizi per l´anno 2014 secondo ciò che
prevede il contratto di servizio tra Regione Toscana e Trenitalia spa, e la
seconda (dal minuto 39.00 al minuto 41.40) gli interventi per il rinnovo del
parco bus.
Si ricorda che gli atti approvati sono disponibili
all´indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew dopo la loro verbalizzazione
da parte degli uffici regionali.
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PIEMONTE, FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE: PROGRAMMI TERRITORIALI INTEGRATI, EDILIZIA SANITARIA, ENTI LOCALI, FORMAZIONE PROFESSIONALE E SCUOLE DI MONTAGNA |
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Torino, 1 ottobre 2013 -
Ieri mattina la
riunione della Giunta regionale è stata coordinata dal presidente Roberto Cota.
Programmi territoriali integrati. Come proposto
dall’assessore Gliberto Pichetto, nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione
viene dato avvio alla linea d’azione sui programmi territoriali integrati, che
stanzia complessivamente 54,5 milioni di euro per contribuire alla
progettazione e realizzazione di infrastrutture che saranno regolate da accordi
di programma stipulati con gli enti proponenti. La ripartizione dei
finanziamenti è la seguente: 2.300.000 ciascuno ai Comuni di Biella, Pinerolo,
Ivrea e Verbania e alla Comunità montana Tra Langa e Monferrato; 1.920.000
ciascuno al Comuni di Settimo Torinese, Casale Monferrato, Asti, Rivoli,
Vercelli, Villafranca Piemonte, Torino (progetto Sostenibilità energetica),
Alba, Chieri, Alessandria, Saluzzo e Novara e alle Comunità montane Alta Val
Lemme-alto Ovadese, Valli Monregalesi e Valli di Lanzo; 1.423.600 euro ciascuno
ai Comuni di Borgomanero, Moncalieri, Cuneo, Torino (progetto Infrastrutture e
qualità della vita), Carmagnola e Venaria Reale, all’Unione di Comuni fossanese
e alle Comunità montane Valli Gesso-vermenagna e Langa Astigiana-val Bormida.
Edilizia sanitaria. Sempre nell’ambito del Fondo di
sviluppo e coesione viene dato avvio, su proposta degli assessori Ugo Cavallera
e Gilberto Pichetto, alla linea d’azione sull’ammodernamento e messa in
sicurezza dei presidi ospedalieri, che intende finanziare con 60 milioni di
euro interventi riguardanti la normativa antincendio, le condizioni di
sicurezza strutturali ed operative, la conservazione degli edifici. Inizia così
con i Ministeri competenti la fase di concertazione per la definizione del
necessario accordo di programma quadro.
Dispositivi medici. Su proposta dell’assessore Ugo
Cavallera viene disposta la costituzione di un nucleo regionale per la valutazione
dei contenuti tecnologici dei dispositivi medici consumabili e/o monouso, con
funzioni di verifica dell’effettiva sussistenza di esclusività per le nuove
forniture, dell’appropriatezza di impiego e dell’opportunità di avviare
trattative centralizzate per ricercare economie di scala.
Enti locali. Come proposto dall’assessore Riccardo
Molinari, sono state individuate in 20 milioni di euro le risorse relative al
2013 da destinare agli enti locali piemontesi per l’esercizio delle funzioni
conferite. La ripartizione assegna 18 milioni alle Province, 400.000 euro alle
Comunità montane, 310.000 euro ai Comuni, 1.120.000 euro per i piani di
interventi in agricoltura, 125.700 euro per i corsi di formazione per il
prelievo dei carburanti agricoli, 17.800 euro per la tartuficoltura.
Formazione professionale. Il piano pluriennale
2013-2015 di istruzione e formazione tecnica superiore proposto dall’assessore
Claudia Porchietto concentra l’offerta di corsi nei settori della meccanica,
dell’Ict, del tessile, abbigliamento e moda, dell’agroalimentare, dell’energia
ed edilizia sostenibile, delle biotecnologie, dei beni culturali e turismo,
assicura continuità ai percorsi già istituiti e ne prevede l’attivazione di
nuovi.
Inoltre, è stata incrementata di 10 milioni di euro la
dotazione finanziaria della direttiva sulle azioni di formazione continua ad
iniziativa individuale dei lavoratori, alla luce dell’elevato numero di domande
di qualificazione ed aggiornamento presentate alle Province.
Incidenti sul lavoro. Come proposto dall’assessore
Claudia Porchietto, l’Agenzia Piemonte Lavoro riceverà 983.600 euro per
l’erogazione di contributi a favore dei familiari delle vittime di incidenti
sul lavoro.
Scuole di montagna. Fissati, su proposta degli
assessori Alberto Cirio e Gian Luca Vignale, i criteri e le modalità per
l’assegnazione di 900mila euro per mantenere i servizi scolastici e
salvaguardare l’attività delle scuole dell’infanzia nei Comuni montani
finanziando interventi di manutenzione dei plessi e di razionalizzazione delle
situazioni di pluriclasse e garantendo sostegni per la gestione del personale
docente. Le risorse saranno assegnate tenendo conto dell’altitudine, della
distanza tra i plessi scolastici e dei tempi di percorrenza.
Sono stati inoltre approvati:
- su proposta degli assessori Barbara Bonino e
Gilberto Pichetto, l’integrazione allo schema di accordo di programma tra
Regione e Provincia di Biella per gli interventi sulla viabilità per la
valorizzazione della Valle dell’Oro;
- su proposta dell’assessore Alberto Cirio, la
proposta al Consiglio regionale dei criteri per la definizione del piano di
dimensionamento delle autonomie scolastiche e la programmazione dell’offerta
formativa per l’a.S. 2014-2015;
- su proposta dell’assessore Agostino Ghiglia, l’adesione
della Regione all’accordo sottoscritto da Abi e associazioni imprenditoriali
per la sospensione e l’allungamento dei pagamenti delle piccole e medie imprese
nei confronti del sistema bancario, in modo da promuovere la ripresa e lo
sviluppo delle attività;
- su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, le
linee guida per il monitoraggio, la mitigazione dell’impatto e il controllo
delle specie problematiche ed alloctone.
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DICIANNOVE COMUNI TOSCANI SCELGONO SE FONDERSI: I REFERENDUM DEL 6 E 7 OTTOBRE |
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Firenze, 1 ottobre 2013 - Diciannove Comuni al voto per decidere se
fondersi o no a gruppi di due o tre. Accadrà il 6 e 7 ottobre in Toscana,
antica terra dei campanili che conta comunque meno Comuni di molti altri
territori (sono 287) e dove nell´ultimo
anno diverse diverse sono state le richieste di fusione avanzate da comunità ed
enti locali. La legge dice che spetta alla Regione pronunciarsi, sentiti i
Comuni. In Toscana è stata scelta la via del referendum consultivo.
Il 6 e 7 ottobre saranno dunque chiamati alle urne, a
dire la loro, i cittadini di Aulla e Podenzana,
di Borgo a Mozzano e Pescaglia, di Pratovecchio e Stia, di Capannoli,
Palaia e Peccioli, di Crespina e Lorenzana, di Villafranca in Lunigiana e
Bagnone, di Casciana Terme e Lari, di Campiglia Marittima e Suvereto, di San
Piero a Sieve e Scarperia.
A Fabbriche di Vallico e Vergemoli, a Figline Valdarno
e Incisa Valdarno, a Castelfranco di Sopra e Pian di Scò e a Castel San Niccolò
e Montemignaio la decisione l´hanno invece già presa: quattro comuni al posto
di otto, dal prossimo anno. In
Casentino e all´Isola d´Elba nelle urne hanno al contrario prevalso i no al
progetto di un comune unico.
Tutti i referendum sono stati organizzati dagli uffici
della Regione.
Ogni Comune che si fonde può contare oggi in Toscana
su 250 mila euro l´anno per cinque anni di maggiori contributi regionali, fino
ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i
finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20
per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni
potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3
anni dal rispetto del tetto del patto di stabilità e in questo modo possono far
ripartire gli investimenti da troppo tempo fermi.
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ZONA FRANCA - CAPPELLACCI, GIUNTA SARDA LAVORA PER ZONA FRANCA INTEGRALE. |
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Cagliari, 1 ottobre 2013 - Pronti a mettere in mora il
Governo "La Giunta trasmetterà al Governo una delibera che, sulla base
della volontà espressa da 340 Comuni, delle successive integrazioni e delle
istanze di migliaia di cittadini, e, partendo dai punti franchi doganali,
chiede l´istituzione della zona franca integrale della Sardegna". Lo ha
dichiarato il presidente Ugo Cappellacci, dopo il confronto nel pomeriggio di
ieri con i rappresentanti dei comitati.
"Per noi, pur avendo dato seguito agli impegni
sulla delimitazione dei punti franchi, non esistono - ha aggiunto il presidente
- obiettivi intermedi né trattative al ribasso e l´unico traguardo é quello
della zona franca della Sardegna e delle sue isole. E’ un percorso che, come
confermato anche dal vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani,
non solo é legittimo, ma é idoneo a produrre risultati. Ora manca il
pronunciamento dello Stato. In caso di inerzia del Governo, lo diffideremo e lo
metteremo in mora - ha sottolineato -. Non stiamo chiedendo una misura
assistenzialistica, ma un riconoscimento che ci consentirebbe di camminare con
le nostre gambe e con le nostre forze".
"La zona franca integrale é una giusta
compensazione - ha ribadito - degli svantaggi derivanti dall´insularità, che
consentirebbe alle imprese e ai lavoratori di essere competitivi con altri
territori. Sono i principi cardine sanciti in sede europea dall´art. 174 del
Trattato di Lisbona, volto alla riduzione dei divari tra i territori ed al
rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale. Per ottenere il
rispetto di questo principio e dei diritti che da esso discendono per la
Sardegna - ha concluso il Presidente - siamo pronti anche rivolgerci alla Corte
di Giustizia dell´Unione Europea".
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FVG, RIFORME: GIUNTA APPROVA DDL PER ELEZIONI COMUNALI |
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Tolmezzo, 1
ottobre 2013 - Su proposta dell´assessore alle Autonomie
locali Paolo Panontin, la Giunta regionale, riunita il
27 settembre a
Tolmezzo, ha approvato un disegno di legge di riforma
in materia
di elezioni degli organi delle Amministrazioni
comunali.
Il documento, in linea con gli obiettivi programmatici
indicati
dalla presidente Debora Serracchiani, è stato redatto
tenendo
conto delle linee guida di riordino del settore, che
l´esecutivo
aveva indicato nella riunione del sei settembre
scorso.
Il ddl, ricorda Panontin, prevede la reintroduzione in
tutti i
Comuni del limite di due mandati consecutivi per la
carica di
sindaco, definisce le quote di genere e la doppia
preferenza di
genere, stabilisce che le votazioni si tengano in
un´unica
giornata, la domenica.
La proposta di legge risponde alla volontà di
razionalizzare e
semplificare la disciplina vigente, raccogliendo in un
unico
"corpus" normativo tutte le disposizioni in
materia, attualmente
contenute in diverse fonti regionali e statali.
Insomma, una disciplina compiuta e organica, che
indica anche le
modalità di elezione e la trasformazione dei voti in
seggi, e
contiene le disposizioni sul procedimento elettorale,
sulla
propaganda elettorale e sul regime delle spese.
Un testo
normativo chiaro, semplice e pratico, predisposto anche
in vista dell´appuntamento elettorale della prossima
primavera,
che vedrà coinvolti 129 Comuni.
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POR CALABRIA, RAGGIUNTO IL 53% DI SPESA CERTIFICATA. SUPERATO IL TARGET NAZIONALE |
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Catanzaro, 1 ottobre 2013 - Il Por Calabria Fse 2007/2013 ha raggiunto
l’importo cumulato di spesa certificata pari a 425 milioni di euro, che
costituisce il 53% del programmato, superando per oltre 1,7 milioni di euro il
target nazionale in scadenza il prossimo 30 ottobre. Ne dà notizia il
Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Si tratta di un risultato importante
conseguito grazie all’intenso lavoro portato avanti in questi mesi
dall’Autorità di gestione del Programma Bruno Calvetta e dall’assessore
Nazzareno Salerno attraverso una metodologia di lavoro che ha consentito alla
Regione Calabria, per il Fse, di rispettare appieno le indicazioni nazionali
del Ministero dell’Economia e delle Finanze pervenute lo scorso agosto con cui
si chiedeva di anticipare, di un mese, il termine previsto per il
raggiungimento degli indicati obiettivi finanziari di spesa. Un risultato che
non produrrà un calo nella soglia di attenzione da parte del personale, al
quale l´Autoritá di Gestione rivolge un sentito ringraziamento per la
scrupolosa attività svolta anche in vista dell’obiettivo prefissato per fine
anno dalla Commissione Europea. Si è già all’opera, infatti, per assicurare la
continuità della progettazione ed il rafforzamento delle procedure di controllo
e monitoraggio, mediante la verifica costante del raggiungimento degli
obiettivi programmati. “Un riconoscimento concreto, quindi, del modo di operare
della Regione Calabria – sottolinea l’Autorità di gestione del Por Bruno
Calvetta - che si colloca tra le prime in Italia ad aver centrato l’obiettivo
in anticipo”.
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RIFORMA DELLE AUTONOMIE LOCALI. ASSESSORE PIAMONTE ESPRIME PARERE CONTRARIO AL PROGETTO PROPOSTO DAL GOVERNO |
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Torino, 1 ottobre 2013 - Si è riunita il 24 settembre a Roma la
Commissione Affari Istituzionali e Generali della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome, per l’esame del punto all’ordine del giorno: Riforme
Istituzionali – “Schema del disegno di legge recante disposizioni sulle Città
metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e Fusioni di Comuni”.
L´assessore regionale agli Enti Locali, Riccardo
Molinari, partecipando in video conferenza, nell´esprimere forti perplessità in
ordine ai profili costituzionali della proposta, ha assunto una chiara
posizione critica nei confronti della proposta stessa, in particolare mettendo
in evidenza tre punti fondamentali del progetto di riforma delle autonomie
locali per i quali le espressioni di contrarietà sono state nette ed
inequivocabili:
1) Il previsto “declassamento” ad enti di secondo
livello delle province priva tali enti della prerogativa di essere
l´espressione diretta del corpo elettorale del territorio, creando una
eliminazione della rappresentanza politica sempre ritenuta essenziale per la
gestione delle funzioni e dei servizi di area vasta che non possono, per loro
natura, essere gestiti da piccole entità locali.
2) L´istituzione delle città metropolitane così come
previste dal progetto , non e´ coerente con le caratteristiche territoriali
delle diverse regioni interessate, comportando in particolare nella realtà
piemontese, una troppo estesa area metropolitana comprendente enti montani o
collinari di minima dimensione ai quali assolutamente non possono adattarsi le
specificità delle funzioni e dei servizi di competenza della metropoli.
3) L’obbligatorietà per i comuni della forma
aggregativa della unione per lo svolgimento delle funzioni statali fondamentali
risulta in aperto contrasto con la previsione della Legge 11\2012 recentemente
approvata dalla Regione Piemonte, la quale, al contrario, ha inteso lasciare
alla libera ed autonoma determinazione degli enti locali la scelta di optare
per la formula dell´unione o della convenzione.
Per queste ragioni l’assessore, in sintonia con le
dichiarazioni dei rappresentanti della Regione Lombardia, e preso atto con
l’intera Commissione delle criticità evidenziate nel documento di parte
generale, dove si esprime un giudizio negativo sull’impianto proposto dal
Governo per i numerosi aspetti di incostituzionalità rilevati, nonché per la
riduzione del ruolo regolativo delle Regioni nel riassetto del sistema locale,
ha espresso parere nettamente contrario.
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RIFORME: SERRACCHIANI-SAITTA (UPI), RIORDINO COMPLESSIVO COMPETENZE |
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Udine, 1
ottobre 2013 - Una riflessione aperta, coraggiosa e
costruttiva che porti al riordino complessivo delle
competenze,
attribuite oggi alle Regioni e agli Enti locali.
Questo è quanto auspicano la presidente della Regione
Debora
Serracchiani e il presidente dell´Unione delle
Province d´Italia
(Upi) Antonio Saitta, che si sono incontrati il 27
settembre nella sede
della Regione a Udine.
Nel corso dell´incontro, che si è svolto in un clima
cordiale,
sono stati valutati i limiti del "sistema"
delle Province ed è
stata evidenziata la necessità dell´aggregazione tra i
Comuni.
Ricordando le sue posizioni in merito, la presidente
del Friuli
Venezia Giulia ha osservato che "i cittadini
chiedono riforme che
semplifichino e che eliminino le
sovrapposizioni".
Sottolineando la specialità del Friuli Venezia Giulia,
la
presidente Serracchiani ha evidenziato la necessità di
attribuire
alle Regioni "almeno" le funzioni
dell´economia generale e
dell´urbanistica e "le mere gestioni
funzionali" ai Comuni.
"Bisogna però uscire dalla logica
dell´esasperazione dei
localismi così diffusa in Italia, altrimenti - ha
concluso la
presidente della Giunta regionale - non andiamo da
nessuna parte".
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LE PROVINCE IN EUROPA E LA CARTA DELLE AUTONOMIE LOCALI IL 3 OTTOBRE SEMINARIO INTERNAZIONALE A ROMA |
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Roma, 1 ottobre 2013 - Il 3 ottobre a Roma i
Presidenti delle Province tedesche, francesi e spagnole si incontrano per
spiegare all´Italia le riforme vere che il resto dell´Europa sta mettendo in
campo per rinforzare queste istituzioni.
"Le Province non esistono nel resto
d´Europa": questo uno degli assunti che si sente più spesso pronunciare da
chi porta avanti come un mantra l´abolizione delle Province in Italia. Una
informazione falsa, che nasce dalla diffusa scarsissima conoscenza dei
principali opinionisti dell´assetto delle istituzioni nei Paesi partners Ue.
Perchè invece in Europa le Province esistono eccome, e laddove se ne sta
immaginando una riforma, come in Germania e Francia, è completamente opposta a
quella che gli ultimi tre Governi italiani hanno definito per il nostro Paese.
In Germania, Francia, Spagna, le Province sono infatti
una realtà presente e vitale: in tutti gli stati partner dell’Italia in Europa
il sistema istituzionale è costruito su tre livelli di governo, Regioni
Province e Comuni, e le Province sono riconosciute dalle Carte Costituzionali.
Per fare luce su questa mancanza di informazione ,
l´Unione Province d´Italia ha organizzato per il 3 ottobre prossimo a Roma un
seminario politico, al quale interverranno a raccontare la loro esperienza
diretta i Presidenti di Province europee a partire dal Landrat Thomas Karmasin,
- Head of County Authority (Landrat) of Fürstenfeldbruck and President of the
Constitutional and European Affairs Committee of the German County Association
(Dlt), Joan Giraut i Cot - President de la Diputació de Girona, Hervé Baro -
Vice Président du Conseil Général de l’Aude, Présidence de l´Arc Latin.
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AUTONOMIE LOCALI FVG: SU RIFORMA APPROFONDIMENTO E DIALOGO |
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Trieste, 1 ottobre 2013 - - "L´incontro formale con l´associazione
si
terrà nei prossimi giorni, ma prima della pausa estiva
avevo
contattato i vertici dell´Upi informando che subito dopo
l´estate avrei incontrato i quattro presidenti delle
Province.
Oggi ho chiarito che ho preferito ritardare l´incontro
per
terminare il lavoro di approfondimento che riguarda il
riordino
istituzionale degli Enti locali. Entro il prossimo
mese di
ottobre conto di licenziare le linee guida della
riforma e da
subito, sulla base di elementi sostanziali, avviare il
confronto
con tutti i portatori di interesse".
Lo afferma l´assessore alle Autonomie Locali Paolo
Panontin, che
ha partecipato il 17 settembre all´assemblea regionale dell´Unione delle
Province a Pordenone.
"È mia precisa intenzione, come ribadito oggi, di
procedere
speditamente verso la riforma complessiva delle
Autonomie locali
- precisa Panontin - ma intendo percorrere il tragitto
che mi
separa dalla conclusione di questo imponente progetto
intessendo
costanti relazioni e confronti con tutti gli enti e le
categorie
interessate. Avremo modo da qui alla fine del 2014,
data entro la
quale vorrei portare a compimento l´impresa, di
discutere e
confrontarci in modo approfondito e, spero,
costruttivo".
"In ogni caso - conclude Panontin - non ho in
animo di venir meno
al mandato ricevuto dalla presidente Serracchiani, che
nell´ambito della riforma prevede il superamento delle
Province
per come oggi le conosciamo".
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COMUNE DI FIRENZE: SALE ANCORA L´INFLAZIONE A FIRENZE NEL MESE DI SETTEMBRE AUMENTANO I PREZZI DI PRODOTTI ALIMENTARI ED ALBERGHI |
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Firenze, 1 ottobre 2013 - Sale l’inflazione a Firenze nel mese di
settembre: la variazione mensile è +0,3% (ad agosto era +0,1%), mentre la
variazione annuale è +1,2% (invariata rispetto ad agosto). Le rilevazioni
mensili effettuate dall’Ufficio Statistica del Comune rivelano che acontribuire
a questo dato sono state, rispetto al mese precedente, soprattutto i prezzi
nella divisione Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,3%), Servizi
ricettivi e di ristorazione (+3,5%), Abitazione, acqua, energia elettrica, gas
e altri combustibili (+0,4%) e Trasporti (-2,0%).
Nella divisione Prodotti alimentari e bevande
analcoliche, la variazione di +2,5% su base mensile è causata principalmente
dagli aumenti di pane e cereali (+0,4%), dei vegetali (+2,5%) e delle carni
(+0,4%). La variazione annuale del mese in corso (+2,5%) è in diminuzione
rispetto a quella fatta registrare nel mese precedente (+3,0%).
Nella divisione Servizi ricettivi e di ristorazione
(+3,5% rispetto ad agosto 2013) sono in aumento i servizi di alloggio (+13,4%
rispetto ad agosto, +15,5% rispetto a settembre 2012).
Nella divisione Abitazione, acqua, energia elettrica,
gas e altri combustibili (+0,4% rispetto al mese precedente) l’aumento di +0,4%
su base mensile è principalmente dovuto all’aumento dei prezzi dei servizi per
la riparazione e manutenzione della casa (+0,3%) e di altri servizi per
l’abitazione (+4,3%).
Nella divisione dei Trasporti sono in aumento i
carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati (+1,1% rispetto ad
agosto 2013 e -4,9% rispetto a settembre 2012). In diminuzione il trasporto
aereo passeggeri ( 28,1% rispetto ad agosto 2013) e il trasporto marittimo e
per via d’acqua interne (-39,0% su base mensile).
Per quanto riguarda il “Carrello della spesa”, i
prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono
aumentati di +0,3% rispetto al mese precedente e sono in aumento di +0,8%
rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I prodotti a media frequenza di
acquisto sono aumentati di +0,4% rispetto ad agosto 2013; quelli a bassa
frequenza sono invariati rispetto al mese precedente.
I beni, che pesano nel paniere per circa il 56%, hanno
fatto registrare a settembre 2013 una variazione di +0,1% rispetto allo stesso
mese dell’anno precedente. I servizi, che pesano per il restante 44%, hanno
fatto registrare una variazione annuale pari a +2,6%.
Scomponendo la macrocategoria dei beni, si trova che i
beni alimentari registrano una variazione annuale pari a +2,6%. I beni
energetici sono in diminuzione di -2,4% rispetto a settembre 2012. I tabacchi
fanno registrare una variazione di +0,3% rispetto allo stesso mese dell’anno
precedente.
La componente di fondo (core inflation) che misura
l’aumento medio senza tener conto di alimentari freschi e beni energetici è
+1,6%. L’indice generale esclusi energetici è +1,6%.
La rilevazione si è svolta dal 1° al 21 del mese di
settembre su oltre 900 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale)
appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale,
per complessivi 11.000 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere.
Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e
direttamente dall´Istituto Nazionale di Statistica. I pesi dei singoli prodotti
sono stabiliti dall´Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle
famiglie e dai dati di contabilità nazionale.
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LIGURIA, AMMORTIZZATORI IN DEROGA: LA CRISI NON PUÒ DANNEGGIARE AZIENDE E LAVORATORI. SERVE APPROVAZIONE DECRETO PER STANZIAMENTO NUOVE RISORSE |
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Genova, 1 ottobre 2013 - "Il Ministero del lavoro
non può lasciare le regioni in balia di interpretazioni e decisioni che possono
nuocere alle sorti di aziende e lavoratori, dica chiaramente come dobbiamo
comportarci sul fronte degli ammortizzatori in deroga". Lo ha chiesto
l´assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco, a margine del
consiglio regionale in vista della scadenza di lunedì 30 settembre di gran
parte delle procedure che riguardano la mobilità e la cassa integrazione in
deroga in Liguria. "A queste aziende e lavoratori noi dobbiamo dire
qualcosa – ha detto Vesco – a prescindere dalla crisi di Governo, tenendo conto
dell´avvio del confronto tra regioni ed esecutivo per lo stanziamento di
ulteriori risorse necessarie a far fronte agli impegni assunti e arrivare a
saldare fino alla fine dell´anno". Vesco ha ricordato infatti che
"l´ultimo stanziamento deciso dal Governo ci consente di arrivare a
saldare, per quanto riguarda la Liguria, forse fino al mese di giugno, altre
regioni invece sono molto più indietro di noi". L´assessore al lavoro
della Liguria ha sottolineato che "tutte le regioni aspettavano un nuovo
decreto per lo stanziamento di risorse aggiuntive del valore di 1, o 1,5
miliardi di euro, che avrebbe consentito di arrivare fino a fine anno, ma per
la crisi in atto non è ancora passato al vaglio del Governo e questo è
inammissibile, perché fino ad oggi non si è compreso il dramma sociale che
questi lavoratori stanno vivendo e la crisi in corso non fa che complicare le
cose e dilatare le operazioni". In ultima istanza Vesco fa un appello
anche al Parlamento per l´approvazione del decreto sullo stanziamento di
ulteriori risorse per gli ammortizzatori in deroga "in quanto più volte ha
espresso una volontà positiva su tutta la vicenda".
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CALABRIA: APPROVATO L’ELENCO DEI BENEFICIARI PER L’UTILIZZO DI SOGGETTI DISOCCUPATI PERCETTORI DI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA. SARANNO 3189 I LAVORATORI COINVOLTI |
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Catanzaro, 1 ottobre 2013 - Il Presidente Giuseppe Scopelliti e
l’assessore al lavoro Nazzareno Salerno esprimono soddisfazione per
l’approvazione dell’elenco dei beneficiari relativamente alla “Presentazione di
candidature da parte degli enti pubblici e privati interessati
all’utilizzazione di soggetti disoccupati percettori di ammortizzatori sociali
in deroga in condizioni di svantaggio e di marginalità sociale per attività
socialmente utili e di pubblica utilità”. Tale manifestazione d’interesse è
stata infatti posta in essere dall’assessorato regionale al lavoro con
l’obiettivo di costituire uno strumento di contrasto alla crisi economica anche
per mezzo dell’adozione di soluzioni per i lavoratori espulsi dai processi
produttivi percettori di ammortizzatori sociali in deroga e misure di protezione
sociale. Questo strumento – per il quale sono state ammesse a finanziamento 268
istanze per un impegno di 4.205.173,63 euro con il coinvolgimento di 3.189
lavoratori – consente l’utilizzo degli stessi presso gli enti pubblici e
privati per far fronte alle carenze di personale e, nello stesso tempo, dà
l’opportunità ai percettori interessati di svolgere un’attività di indubbia
valenza sociale. Va poi specificato che gli enti utilizzatori selezionati sono
obbligati, oltre che al cofinanziamento previsto per la partecipazione alla
manifestazione d’interesse, a garantire che gli interventi formativi/lavoratori
seguano un programma organico e personalizzato che si articoli in una fase di
formazione e in percorsi di sostegno all’inserimento lavorativo centrati su
azioni volte ad aumentare la professionalità dei partecipanti alle attività.
“Si tratta dell’ennesima prova – hanno spiegato il Presidente Scopelliti e
l’assessore Salerno – della vicinanza della Regione verso le categorie più
esposte ai rischi prodotti dalla crisi. Riteniamo di vitale importanza mettere
in campo valide azioni a favore di coloro i quali, per effetto della negativa
congiuntura economica, si trovano ad essere estromessi dai processi produttivi
e quindi nella sostanziale impossibilità di assicurare la necessaria serenità
familiare. Questo strumento operativo, che attenua il peso della crisi
occupazionale, permette di coniugare gli interventi di sostegno al reddito con
le azioni di politica attiva. Confermiamo pertanto la volontà della Regione,
esplicitata attraverso questi fatti concreti, di essere accanto ai lavoratori
calabresi, che con le loro competenze ed il loro impegno rappresentano
un’indispensabile risorsa per raggiungere la crescita economica e sociale”.
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PRESIDENTE UMBRIA MARINI A TAVOLA ROTONDA “DIAMO CREDITO ALLA RIPRESA”: INDISPENSABILE STABILITÀ ECONOMICA E ISTITUZIONALE |
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Umbertide, 1 ottobre 2013 - "Il tema della
stabilità politica, ma anche istituzionale è un tema che impone a tutti una
assunzione di responsabilità nei confronti del nostro Paese. Con troppa
facilità si discute di elezioni. Voglio ribadire, quindi, ciò che ha detto il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che sembra un signore
controcorrente, ma che nella sua saggezza coglie quanto questo Paese stia
rischiando". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria,
Catiuscia Marini, intervenuta ieri
mattina ad Umbertide, ai lavori della tavola rotonda organizzata dalla
Confesercenti dell´Umbria sul tema "Diamo credito alla ripresa",
presente anche l´assessore regionale al Commercio, Fabio Paparelli.
"L´italia - ha proseguito la presidente - non è
la Spagna, ne la Grecia. E sarebbe difficile fare ciò che si è fatto lì, perché
l´Italia è un Paese molto più grande, soprattutto perché una parte del mercato
europeo dipende anche dal mercato italiano. Ecco perché c´è grande attenzione
in Europa e soprattutto in Germania".
Per la presidente, dunque, la stabilità economica ed
istituzionale dell´Italia è un tema centrale: "al nostro Paese serve un
governo che abbia stabilità affinché possa fare quelle azioni necessarie a
mettere in sicurezza i conti pubblici e
che sia in grado di scongiurare il rischio che la stessa legge di stabilità,
che dovrà essere necessariamente rigorosa, la faccia la ´troika´ composta da
Banca Centrale Europea, Fondo Monetario internazionale e Unione Europea".
Quanto alla situazione economica regionale, la
presidente Marini ha sottolineato come "la crisi che ha colpito l´Italia
ha colpito soprattutto il Centro-nord del Paese che è il motore economico e
produttivo dell´Italia. La parte della nazione dove è concentrata la maggior
parte della rete delle piccole e medie imprese e gran parte della grande
industria. Quindi gli effetti sono ancora più pesanti. Non a caso è la prima
volta, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, che in Italia si restringe
la base produttiva".
"Abbiamo quindi la necessità di porci con forza
il tema della ripartenza dell´economia - ha proseguito - per la quale non
bastano strumenti ordinari. E dico ciò proprio in un convegno dedicato al ruolo
del credito e del sistema bancario. Si devono ripensare le politiche del
credito affinché siano effettivamente al servizio delle imprese e delle famiglie,
per sostenerle in questa difficilissima fase di recessione economica e anche
per accompagnarle verso la ripresa economica".
È stato poi l´assessore regionale Paparelli, nel corso
del suo intervento, a sottolineare come "una piccola regione come l´Umbria
non potrà certo da sola invertire l´andamento dell´economia generale, ma al
tempo stesso la Regione sta mettendo in atto diverse politiche di contrasto
alla crisi e di sostegno al sistema delle imprese per aiutarle ad investire,
soprattutto in settori come l´innovazione tecnologica e di prodotto".
"Molte le misure - ha aggiunto Paparelli -
adottate in questo ultimo periodo dalla Giunta regionale, anche per i settori
del commercio e del turismo che rappresentano per l´Umbria due comparti
importantissimi per l´economia regionale. Tutte azioni tese a determinare meno
burocrazia e snellimento delle procedure per andare incontro alle esigenze
degli operatori, nonché l´introduzione di alcune novità riguardo l´e-commerce,
i centri commerciali naturali, che sono i centri storici dove dobbiamo favorire
il ritorno delle attività commerciali. Sono questi - ha detto - alcuni
degli obiettivi contenuti peraltro nello
stesso disegno di legge della Giunta regionale per l´adozione di un ´testo
unico´ per il settore del commercio con l´obiettivo primario di alleggerire gli
operatori del settore da una burocrazia spesso ridondante attraverso un
progetto di riordino normativo volto allo snellimento delle procedure
amministrative, alla riduzione del numero delle norme esistenti e la
conseguente soppressione degli oneri
amministrativi ´inutili´ che gravano su cittadini e imprese".
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UMBRIA:DA PROGRAMMAZIONE ANNUALE UN FORTE IMPULSO PER IL RILANCIO DEL SISTEMA PRODUTTIVO E PER L´OCCUPAZIONE |
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Perugia, 1 ottobre 2013 - Due provvedimenti distinti,
ma interconnessi tra di loro,
finalizzati alla crescita, l´innovazione e la competitività del sistema
produttivo umbro e agli interventi a sostegno del lavoro e dell´occupazione,
con l´aggiunta di una novità importante,
ovvero l´istituzione di un Fondo di rotazione di 12 milioni di euro per
contrastare le difficoltà di acceso al credito delle imprese: così l´assessore
regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, ha riassunto il senso dei
due Programmi annuali per il sistema produttivo regionale e il sostegno alle
imprese, per i quali nel pomeriggio di oggi è stata avviata la fase di
concertazione, prevista nell´ambito del Tavolo dell´Alleanza per lo sviluppo
dell´Umbria. Erano presenti tutti i rappresentanti delle parti sociali, il
direttore regionale, Lucio Caporizzi, il coordinatore dell´area impresa e
lavoro, Luigi Rossetti.
"I due
provvedimenti possono contare su una dotazione finanziaria complessiva di
oltre 72 milioni di euro di risorse
pubbliche, una cifra che attiverà interventi per circa il doppio, grazie ai
confinanziamenti - ha spiegato l´assessore hanno tra gli obiettivi fondamentali
Riommi - E´ previsto l´avvio di interventi nuovi senza, ovviamente, trascurare
di dare continuità a quelli già strutturati. Il tutto nell´ottica della
´velocizzazione´ dei tempi che è un altro obiettivo essenziale da
raggiungere, affinché gli strumenti
predisposti possano garantire in tempi brevi la loro efficacia. Per tale
ragione si prevede l´emanazione di bandi a sportello e verifiche a tre mesi.
L´auspicio - ha concluso l´assessore - è quello di poter rendere disponibili le
risorse a breve per contribuire così a superare le criticità e a rilanciare
l´intero sistema economico regionale, investendo su aspetti ritenuti
strategici, tra cui ricerca, innovazione, sviluppo e l´internazionalizzazione,
e puntando su un migliore utilizzo delle risorse finanziarie".
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LOMBARDIA: DOTE UNICA LAVORO, 48 MILIONI PER L´OCCUPAZIONE |
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Milano, 1 ottobre 2013 - Finanziata da Regione
Lombardia con 48 milioni di euro, ´Dote Unica Lavoro´ è operativa per rispondere in modo nuovo,
organico e concreto alle esigenze dei cittadini lombardi per tutto il corso
della loro vita. L´iniziativa è stata presentata a Palazzo Lombardia
dall´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea a
tutti gli operatori al lavoro, alle parti sociali, agli enti accreditati alla
formazione.
Dal Sistema Dote Alla Dote Di Sistema - "´Dote
Unica´ - ha spiegato Aprea - è lo strumento universale di promozione al lavoro
di tutte le persone, nel corso della vita attiva. Rilanciamo il sistema
lombardo della ´Dote´ di erogazione delle risorse per i servizi al lavoro,
accentuando i principi di centralità della persona, libertà di scelta e
semplificazione". Tra le novità introdotte con ´Dote Unica´, anche il
superamento della frammentazione degli interventi con uno strumento unitario e
sempre attivo. Un ulteriore passo verso la semplificazione: non più, quindi,
strumenti separati di finanziamento per percorsi formativi riservati a
specifiche tipologie di beneficiari, ma un sistema unico di accesso alla
´Dote´.
Operatori Misurati In Base Ai Risultati Raggiunti -
Alla ´Dote´, "Si accede attraverso i 170 operatori accreditati di Regione
Lombardia - ha continuato l´assessore Aprea - per la fruizione di servizi, il
cui obiettivo finale è l´occupazione". Ai soggetti accreditati saranno
assegnati fondi iniziali ripartiti equamente e incrementati in percentuale solo
per coloro che in precedenza hanno dimostrato di aver ottenuto successi
occupazionali. Gli operatori saranno valutati sulla base dei risultati
ottenuti: in funzione del successo raggiunto - un apprendistato, un tirocinio o
un vero e proprio contratto di lavoro - potranno prendere in carico ulteriori
persone e ricevere nuovi fondi. Al contrario, saranno congelati e poi revocati
i contributi a chi non ha raggiunto i risultati attesi.
I Servizi Finanziabili Con La Dote - I servizi che
rientrano tra quelli finanziabili con la ´Dote´ sono: accoglienza,
orientamento, consolidamento delle competenze, accompagnamento a esperienze
professionalizzanti in ambienti lavorativi, avvio al lavoro. Ad ogni persona la
´Dote´ offre potenziale accesso diretto a servizi qualificati di formazione e
lavoro, in qualunque momento della sua vita attiva e, per le imprese che
assumeranno i beneficiari di questo strumento, sono previsti incentivi.
"La ´Dote´ - ha spiegato l´assessore Aprea - è rivolta ai giovani che
devono entrare nel mondo del lavoro, ai disoccupati che cercano un nuovo posto,
a chi - in attività - vuole aumentare il livello complessivo di competenze, ai
lavoratori sospesi per crisi aziendali. La persona insieme all´operatore avrà
l´opportunità di scegliere da un paniere di servizi tutti quelli necessari e
funzionali a raggiungere i propri obiettivi occupazionali fino ad un valore
finanziario massimo, proporzionato alle sue difficoltà di inserimento nel mondo
del lavoro".
Strumenti Su Misura - ´Dote Unica Lavoro´ individua
distinte fasce d´intensità di aiuto, in base alle difficoltà occupazionali
delle persone: si rivolge ai giovani, per aiutarli a qualificarsi e a cercare
un lavoro, agli occupati (per riqualificazione), a disoccupati e cassintegrati
(con servizi di base, di inserimento lavorativo, di formazione e
specializzazione), ai disabili.
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UMBRIA, SCHEDA PROGRAMMA ANNUALE CRESCITA SISTEMA PRODUTTIVO 2013 |
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Perugia, 1 ottobre 2013 - Si è tenuta nel pomeriggio
di ieri, nella sede dell´assessorato regionale per Sviluppo economico la
riunione per l´avvio della fase di concertazione, prevista nell´ambito del
Tavolo dell´Alleanza per lo sviluppo dell´Umbria, relativa ai due Programmi
annuali finalizzati alla crescita, l´innovazione e la competitività del sistema
produttivo umbro e agli interventi a sostegno del lavoro e dell´occupazione.
Di seguito le schede dei due provvedimenti:
Rilancio del sistema manifatturiero e produttivo,
aumento dell´occupazione e della competitività dell´economia del territorio,
riduzione dell´impatto ambientale: sono queste le priorità su cui la Regione
Umbria, costretta a fare i conti con forti limitazioni a livello finanziario,
in un contesto generale di bassa crescita e stagnazione, concentra le misure e
gli strumenti del Programma annuale per la crescita, l´innovazione e la
competitività del sistema produttivo regionale per il 2013. Sette gli assi in
cui si articola: pacchetto verde; ricerca, sviluppo e innovazione;
consolidamento e qualificazione produttiva, tecnologica e riduzione del
"digital divide" delle piccole e medie imprese; creazione d´impresa;
rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese; diffusione,
trasferimento e sostegno all´innovazione e azioni per lo sviluppo e
internazionalizzazione; testo unico dell´artigianato.
Per
l´attuazione sono state individuate risorse per 35 milioni e 100mila euro; un
terzo di queste (12 milioni di euro)
serviranno a istituire un Fondo di rotazione con cui contrastare le
difficoltà di accesso al credito delle imprese. Il Fondo interverrà con
finanziamenti agevolati per significativi programmi di sviluppo realizzati
nell´ambito di settori e filiere chiave dell´economia regionale, a sostegno di
start-up d´impresa caratterizzate da impatti positivi sulla base produttiva e
in termini occupazionali, e per le imprese interessate alla ripresa di attività
produttive oggetto di chiusura, liquidazione o procedure concorsuali.
Sul versante dell´accesso al credito, in continuità
con le misure messe in campo negli anni passati, anche nel 2013, si continuerà
ad agire con specifici interventi, nella consapevolezza che questo tema
rappresenta una delle chiavi di volta per la tenuta dell´apparato produttivo
regionale, stretto tra il deteriorarsi del quadro economico e l´inasprirsi
delle difficoltà delle banche.
Anche nel
Programma 2013, come nel precedente, viene riservata una forte attenzione agli
investimenti per il contenimento dei consumi energetici, il miglioramento
dell´efficienza energetica delle produzioni, la produzione di energia da fonti
rinnovabili (con risorse per 2 milioni di euro).
Vengono
potenziati gli strumenti di incentivazione delle attività di ricerca e sviluppo
e dell´innovazione, che negli ultimi anni hanno registrato un crescente
interesse da parte delle imprese. Per dare una risposta alle esigenze di
numerose reti e da singole imprese, è stata incrementata la dotazione
finanziaria (3 milioni e 500mila euro, cui potranno aggiungersi anche eventuali
economie determinatesi su bandi precedenti).
Una specifica misura riguarda le imprese extra
agricole che hanno subìto danni a causa degli eventi alluvionali che, nel
novembre 2012, hanno determinato situazioni di grave emergenza su una parte
significativa del territorio regionale: per consentire la loro ripresa e la
piena operatività è stato attivato un bando che può contare su risorse per 8
milioni e 700mila euro.
Il tema
dell´internazionalizzazione, come quello dello sviluppo dei Poli di innovazione
(materiali speciali, energie rinnovabili, scienze della vita, meccatronica e
meccanica avanzata), costituiscono un altro importante riferimento. A questo
asse sono destinati 2 milioni e 950mila euro con varie misure accomunate da un
approccio integrato per cogliere con maggior tempestività le opportunità che
dai mercati esteri possono venire per l´intero sistema economico regionale. Gli
interventi sono rivolti in particolare alle imprese di piccola e piccolissima
dimensione, nonché alle imprese dell´artigianato, al fine di favorire percorsi
di aggregazione funzionale, di innovazione del prodotto nell´ambito di
un´adeguata strategia di marketing. A questo scopo, vengono implementati
finanziamenti specifici per l´internazionalizzazione di reti e
"cluster" di impresa nell´ambito del programma di utilizzo del Fondo
per lo Sviluppo e Coesione.
Rilevanza
strategica viene riservata alla creazione d´impresa, con risorse pari a 3
milioni e 300mila euro: accanto ad
interventi già operativi, come nel caso della legge 12/95 così come modificata
dalla legge regionale 8/2013, viene previsto il rifinanziamento degli strumenti
del microcredito e uno strumento a favore dei programmi di investimento di
start-up tecnologiche derivanti da spin-off da ricerca ed industriali.
A sostegno
dell´introduzione e dell´utilizzazione delle tecnologie dell´informazione e
della comunicazione quale elemento della
strategia di sviluppo e competitività delle imprese sono previsti due bandi
(Tic Cinema 2013/2014, con una copertura finanziaria di 100mila euro, e Tic
Basic 2013 con un ulteriore stanziamento di 550mila euro).
Per le imprese
dell´artigianato sono previste quattro tipologie di intervento (servizi reali
per l´innovazione, sostegno all´innovazione, accesso al credito, promozione
delle produzioni artigianali e dell´artigianato artistico) con risorse
complessive pari a un milione di euro.
Il Programma annuale regionale per gli interventi a
sostegno del lavoro 2013, che prevede risorse complessive per 37 milioni e
325mila euro, si articola in "azioni di sistema", volte ad aumentare
la qualità e il numero dei servizi per lavoratori e persone in cerca di lavoro,
e in misure specifiche rivolte ai target che incontrano le maggiori difficoltà
nel trovare e nel mantenere una occupazione, ma anche atte ad accrescere il
"capitale umano", per formare quelle competenze richieste dai settori
chiave per la ripresa e lo sviluppo dell´Umbria. A queste misure si affiancano
gli interventi di competenza delle Amministrazioni Provinciali, le agevolazioni
per le assunzioni dei disabili e la formazione professionale degli apprendisti
(circa 3,4 milioni di euro per il biennio 2013-2014), le nuove misure formative
dedicate ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga.
Risorse
consistenti, per 4 milioni di euro, sono destinate a favorire l´assunzione di
lavoratori e lavoratrici con oltre 29 anni, espulsi o a rischio di espulsione
dall´occupazione, attraverso contributi per l´assunzione a tempo indeterminato,
con priorità a chi assume donne. Si prosegue a finanziare le "work
experience", esperienze lavorative per laureati/e disoccupati/e e
inoccupati/e al fine di accrescere le loro possibilità di inserimento nel mondo
del lavoro (con 2 milioni e 60mila euro in aggiunta a un milione e 200mila euro
precedentemente stanziati), con incentivi (300mila euro) per chi assume chi ha
beneficiato della work experience, anche nel caso in cui non sia stata la
struttura ospitante. È prevista una riserva di risorse pari al 50 per cento a
favore delle donne. Viene riproposta anche
una seconda edizione di questa tipologia di intervento, con una dotazione
complessiva di 1 milione e 100mila euro. Per il rafforzamento delle competenze
nei settori strategici dell´economia regionale, sono previsti interventi
formativi integrati rivolti a disoccupati e inoccupati (2 milioni e 100mila
euro), con incentivi (200mila euro) per il loro inserimento lavorativo. Particolare rilievo rivestono le azioni di
orientamento con cui sia ampliare le possibilità per i giovani di esplorare per
tempo il mondo delle professioni così da riceverne nuovi e concreti stimoli e
criteri-guida per finalizzare e diversificare i propri percorsi di istruzione e
formazione, anche mediante l´uso guidato di strumenti quali il software
"S.or.prendo", sia a dare supporto, in particolari momenti di crisi o
disagio sociale (soggetti a rischio dispersione scolastica, adulti a rischio
disoccupazione), alla rimotivazione delle persone e alla riprogettazione dei
percorsi di studio, formazione o lavoro. Sono previste risorse per 750mila
euro, in aggiunta ai 300mila euro stanziati inizialmente.
Altre misure riguardano la "scheda
Università", con il sostegno a moduli professionalizzanti, borse di
ricerca, master e dottorati (160mila euro); progetti formativi di breve durata
sulle tematiche dei principali festival umbri (90mila euro); esperienze
lavorative di cassintegrati e soggetti in mobilità negli uffici giudiziari
umbri (il bando, alla terza edizione, è finanziato con 55mila euro).
Nel 2013, inoltre, proseguono le azioni di sistema già
avviate nel biennio precedente, con l´obiettivo di favorire l´occupabilità
lungo tutto l´arco della vita. Continua, in stretto collegamento con il
percorso normativo nazionale in materia di mercato del lavoro e spesa della
pubblica amministrazione, l´implementazione del sistema regionale degli
standard professionali, formativi, di attestazione e di certificazione, visto
come risorsa generale di programmazione.
Inoltre, il 10 settembre è stata approvata la legge sui tirocini
formativi, con particolare riguardo a quelli extra curriculari, e in materia di
apprendistato, e a breve verrà avviata
la concertazione operativa sulle linee guida regionali.
Il catalogo regionale dell´offerta formativa verrà
arricchito da una sezione dedicata alla formazione in apprendistato e da una
sezione dedicata ai percorsi formativi integrati. Prosegue da parte
dell´Agenzia Umbria Ricerche l´indagine quali-quantitativa sulla formazione
degli apprendisti e sul ricorso a questa tipologia di contratto da parte del
sistema produttivo regionale, con la progettazione di uno "schema
regionale per lo sviluppo della mobilità europea degli apprendisti" e di
una sperimentazione di una prima esperienza di mobilità.
Si continua a rafforzare il collegamento dei Sistemi
informativi del lavoro e della formazione, avvalendosi della borsa lavoro
"Cliclavoro" che costituisce una parte del portale regionale per
l´offerta di servizi on line rivolti ad imprese e lavoratori, "Lavoro per
te", collegato con i sistemi informativi provinciali dei Centri per
l´impiego. Per il nuovo masterplan dei servizi per l´impiego, sarà necessaria
la definizione complessiva dei provvedimenti connessi alla riforma del mercato
del lavoro e della "spending review".
Prosegue la rilevazione dei fabbisogni formativi e
professionali, con specifici studi dell´Agenzia Umbria Ricerche, nell´ambito
dell´Osservatorio sulla formazione, e dell´Università di Perugia; prosegue
anche lo studio, analisi e monitoraggio del mercato del lavoro per identificare
possibili scenari evolutivi dell´occupazione e dell´occupazione. Altra azione
di sistema riguarda le politiche per l´emersione, con la lotta al sommerso che
ha tra le sue finalità anche quella di verificare il corretto utilizzo della
cassa integrazione in deroga che in Umbria registra un marcato trend di
crescita.
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CALABRIA: RECEPITO IL PARERE DELLA COMPETENTE COMMISSIONE DEL CONSIGLIO SUI BANDI PER I FINANZIAMENTI DELLE IMPRESE AGGREGATE AI POLI DI INNOVAZIONE |
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Catanzaro, 1 ottobre 2013 - La giunta regionale, riunitasi nella seduta
di ieri , ha recepito inoltre, su proposta dell’Assessore Regionale alla
Cultura Mario Caligiuri, il parere della competente Commissione del Consiglio
Regionale, dando il via ai bandi per i finanziamenti delle imprese aggregate ai
Poli di Innovazione Regionale. Si tratta di un provvedimento per agevolazioni
alle imprese finalizzate ad accrescere la competitività nei settori strategici
regionali attraverso il finanziamento di progetti di ricerca industriale e
sviluppo sperimentale. Le imprese potranno introdurre innovazioni di processo e
di prodotto. Il bando, che verrà pubblicato nelle prossime settimane, è pari a
circa ventitremilioni di euro rivolto alle trecentocinquanta aziende che afferiscono
ai Poli di innovazione.
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UNA RETE DI SERVIZI PER CONTRASTARE L’ESCALATION DELLA VIOLENZA DI GENERE |
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Firenze, 1 ottobre 2013 – Oggi presso l’auditorium
della Cassa di risparmio di Firenze, si svolgerà il convegno finale del
progetto "La rete dei servizi territoriali come risorsa nel contrasto alla
violenza di genere. Costruzione ed implementazione di modelli integrati di
intervento nei casi di violenza intra ed extrafamiliare a donne e
bambini/e". L’evento, che avrà inizio alle 8,30, è promosso dalla Società
della salute della zona Sud Est con il centro anti-violenza, l´Associazione
Artemisia in collaborazione l’Azienda sanitaria di Firenze e la Regione
Toscana.
Il convegno sarà l’occasione per presentare,
condividere e approfondire il lavoro effettuato fra aprile 2012 e luglio 2013
sulle prassi e sui criteri di rilevazione per la protezione delle donne e dei
minori in situazioni di violenza. Il progetto ha dato frutti grazie all’impegno
di tutte le istituzioni coinvolte nel progetto, sanitari, sociali, educatori,
forze dell’ordine – atta a contrastare la violenza di genere in ogni sua forma
insieme all’impegno ed al lavoro dei servizi territoriali, istituzioni e centri
antiviolenza.
Il frutto è stato quello di aver prodotto risultati
positivi nello sviluppare e potenziare una rete territoriale che lavora in modo
integrato ed omogeneo nelle situazioni delicate e difficili di violenza di
genere con l’obiettivo di aver costruito i presupposti per garantire una rete
informativa e di supporto, attraverso la formazione e la sensibilizzazione di
tutti gli operatori che possano essere coinvolti dal problema. Ed è proprio la
rete ad essere il riferimento per l’accoglienza e per la presa in carico dei
singoli casi.
Una prima fase è stata quella di costruire un
linguaggio e un approccio comune agli operatori che provengono da ambienti
diversi e che per professionalità hanno modalità di lavoro diversi, per
individuare insieme le varie situazioni e costruire risposte adeguate volte soprattutto
a rompere il silenzio, il senso di solitudine e di impotenza delle vittime.
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CRISI, MILANO: APERTO IL PRIMO “SOCIAL MARKET” PER FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ SARÀ USATO DA PERSONE INDIGENTI INVIATE DA SERVIZI SOCIALI, ENTI, ASSOCIAZIONI E CENTRI DI ASCOLTO PARROCCHIALI |
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Milano, 1 ottobre 2013 - Pasta, passata di pomodoro e olio. Latte,
biscotti e zucchero, omogeneizzati e pannolini. Saponi e detersivi per la casa.
Frutta e verdura. Tutto a prezzi scontati del 25 per cento o completamente
gratuiti per chi ha reddito basso o nullo ed è in carico ai Servizi sociali del
Comune. Beni di primissima necessità che da oggi si potranno comperare nel
negozio solidale in via Leoncavallo 12, aperto con l’associazione Terza
Settimana, in un bene confiscato alla mafia. Dove meno di dieci anni fa si
organizzava il traffico di droga tra Palermo e Milano da oggi ci saranno
solidarietà e “allegria”: insieme a Terza Settimana e Comune partecipa
all’iniziativa anche la Fondazione Mike Bongiorno che ha donato un furgone per
la consegna gratuita della spesa a persone anziane e con disabilità. Il negozio
di alimentari è realizzato senza costi aggiuntivi per il Comune grazie alla
partecipazione di numerosi sponsor: Milanoristorazione che ha messo a
disposizione in via Sammartini una cella frigorifera per frutta e verdura; la
falegnameria Esse 81 che ha donato un bancone su misura; Iper La Grande i che
ha concesso di acquistare i beni a prezzo di costo alla stessa piattaforma dove
si rifornisce e il grossista di Torino Ortobra che regalerà frutta e verdura. Insieme
a loro anche numerosi cittadini che grazie a un tam tam sui social network
hanno donato l’equivalente di 400 spese da 20 euro ciascuna.
Presenti oggi all’inaugurazione l’assessore alle
Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, il presidente di Terza Settimana,
Bruno Ferragatta con i volontari dell’associazione e Nicolò Bongiorno.
“Milano si riprende quello che le mafie le avevano
sottratto e lo mette a disposizione di chi ha più bisogno”, dichiara
l’assessore Majorino. “Questo negozio di alimentari solidale è l’esempio di
come grazie alla sinergia tra Comune e privati si possano realizzare progetti
che altrimenti rimarrebbero solo sulla carta. Noi siamo sempre più convinti che
questa sia la strada da seguire e che le Politiche sociali, messe così a dura
prova da tagli e riduzioni di risorse possano trovare in questa cooperazione
nuove soluzioni per far fronte alla drammatica richiesta di aiuto di un numero
sempre più crescente di persone in difficoltà. Per questo dico grazie a tutti
coloro che hanno dato una mano a realizzare questo progetto e ai volontari che
lavoreranno nel negozio, certo che non rimarrà l’unico esempio”.
“L’associazione Terza Settimana con il progetto del
Social Market - spiega il Presidente Ferragatta - intende sviluppare concretamente
il concetto di ´big society´ affrontando in modo innovativo i bisogni dell´area
del disagio relativo. Oggi c´è il rischio per molti di sentirsi privare di
identità sociale a causa della crisi in atto e della conseguente perdita di
reddito. La possibilità di mantenere intatto il contatto con il mercato di
consumo aiuta a preservare il senso di cittadinanza e di dignità sociale di
quelle famiglie in gravi difficoltà economica. Mettiamo a ´valore´ tutti i
soggetti pubblici e privati affinché nessuno si senta solo”.
Nel negozio lavoreranno una trentina di volontari
dell’associazione Terza Settimana e con loro anche i dipendenti e gli avvocati
dello studio legale internazionale Clifford Chance con sede a Milano che si è
impegnato a coprire i turni di due lunedì al mese.
La ricerca di volontari è sempre aperta, chi vuole
dare una mano può segnalare la sua candidatura a info@terzasettimana.Org.
Potranno fare la spesa nel negozio di via Leoncavallo
12 adulti o famiglie con basso reddito o reddito zero segnalati dai Servizi
sociali del Comune di Milano o da enti privati, associazioni e centri di
ascolto di parrocchie che sceglieranno di usufruire del servizio. La
partecipazione del beneficiario su una spesa di 20 euro potrà essere intera, di
10, 5 o zero euro a seconda dei casi. I versamenti effettuati all’atto del
prelievo della merce saranno destinati a sostenere altri acquisti solidali.
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MODENA: EVENTO SPECIALE PER LE IMPRENDITRICI DELLE AREE TERREMOTATE |
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Modena, 1 ottobre 2013 - Oggi alle ore 11.00, presso la sede della Camera di Commercio, in via Ganaceto 134 a Modena, si terrà una conferenza stampa per la presentazione dell’iniziativa "La forza della terra, la forza delle donne!": un evento speciale dedicato a tutte le imprenditrici delle aree terremotate modenesi, che si svolgerà a Mirandola il 4 ottobre prossimo. Una serata nella quale si alterneranno testimonianze, musica e progetti per il futuro. Illustreranno la manifestazione: la Presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile di Modena Catia Allegretti, il Vicepresidente della Camera di Commercio Giorgio Vecchi, l’Assessore alle Politiche per l’Economia locale, Innovazione, Semplificazione Amministrativa, Risorse Umane e Cultura della Provincia di Modena, Daniela Sirotti Mattioli. |
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LA REGIONE MARCHE INCREMENTA I FONDI DESTINATI AI CENTRI ANTIVIOLENZA. |
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Ancona, 1 ottobre 2013 - Incrementati del 23 per cento
i fondi destinati ai cinque Centri antiviolenza (Cav) e alla Casa di accoglienza,
attivi nelle Marche, quale azione di sostegno alle donne vittime di violenza.
“Abbiamo reintegrato il taglio del riparto precedentemente previsto per l’anno
in corso, perché riteniamo prioritaria la funzionalità dei Cav per dare una
risposta concreta alle donne vittima di violenza – afferma l’assessore alle
Pari Opportunità, Paola Giorgi - Le risorse sono state recuperate da fondi
propri dell’assessorato, precedentemente diversamente destinate”. Questo
perché, “nonostante le leggi e i diritti acquisiti – continua l’assessore - il
fenomeno della violenza di genere e, in particolare, sulle donne, rimane ancora
un problema irrisolto. Negli anni le richieste di aiuto delle donne sono
aumentate; di contro, però, c’è stata una graduale diminuzione delle risorse
economiche, determinata, tra l’altro, dalla crisi economica. Noi intendiamo
mettere in campo azioni concrete che riescano soprattutto a incidere dal punto
di vista culturale. A oggi, nel nostro Paese, la violenza di genere è
affrontata come patologia, evidenziando l’impatto degli strumenti repressivi. È
un giusto intervento, ma non è sufficiente: occorre un piano serio che preveda,
innanzitutto, un investimento sull’incremento e la funzionalità dei Centri
antiviolenza. La nostra Regione, con risorse proprie e una specifica legge
dedicata, è in prima linea nell’azione di sostegno alle donne vittime di
violenza. Siamo attivi anche nel cercare di reperire risorse esterne, ma sono
troppo poche quelle a disposizione. Insieme al Forum permanente contro le
molestie e le violenze di genere, organo di confronto prezioso, stiamo
lavorando per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e incrementare il dibattito
culturale sul tema” . Sono cinque i Centri antiviolenza, uno per provincia,
istituiti dalla Regione per garantire ospitalità, protezione, solidarietà, e
soccorso alle vittime di abusi, indipendentemente dalla loro cittadinanza e
attraverso la specifica formazione di operatori. Sono a disposizione, a titolo
gratuito, di tutte le donne: italiane, straniere o apolidi, vittime di violenza
e maltrattamenti fisici e psicologici, stupri e abusi sessuali. Gli esperti
offrono servizi di supporto psicologico, consulenza legale, attivazione di
interventi di rete e interventi nell’emergenza. I Centri antiviolenza
costituiscono, inoltre, un riferimento essenziale per promuovere l’emersione
del fenomeno della violenza anche attraverso la pubblicazione dei dati raccolti
dall’Osservatorio delle politiche sociali. Attività che contribuisce a
migliorare la qualità dell’accoglienza e la risposta dei servizi territoriali
per le vittime di violenza, oltre a favorire azioni più incisive di
prevenzione. È quindi in via di definizione una scheda unica di rilevamento dei
dati di af-flusso e di utenza, da parte delle donne marchigiane, nei Centri
antiviolenza. “Un dato molto importante – sottolinea l’assessore Giorgi – che
ci permette di monitorare, in modo omogeneo e condiviso con gli altri attori
del territorio, il reale utilizzo dei Cav e di avere così un quadro chiaro
dell’emergenza vio-lenza di genere nella nostra regione”.
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