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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Ottobre 2013 |
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PARLAMENTO EUROPEO, RIUNIONI DEI GRUPPI POLITICI, FRA I TEMI DEL 14-20 OTTOBRE 2013: LE DONNE NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE, BANCHE IN DIFFICOLTÀ, NSA |
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Bruxelles,
14 ottobre 2013 - Le donne nei consigli di amministrazione. Commissioni per i
diritti della donna e l´uguaglianza di genere e giuridica voteranno per decidere
se richiedere alle società dell´Ue quotate al fine di garantire, entro il 2020,
che almeno il 40% dei loro consiglieri non esecutivi sono donne. Nel 2012 solo
il 15% dei membri del consiglio non esecutivi presso grandi aziende dell´Ue
erano donne. (Lunedi)
Sicurezza
del prodotto. Il Comitato mercato interno voterà su due progetti di legge, per
rendere più facile da individuare i prodotti non sicuri e migliorare la
tracciabilità dei prodotti dal paese revisione delle norme d´origine. (Giovedi)
Sistema
europeo di banche in difficoltà. La Commissione affari economici e monetari
presenterà prevede di modificare la proposta di meccanismo di risoluzione del
singolo (Srm), che preveda un unico ente e fondo per la risoluzione delle
banche in fallimento. La presente proposta fa parte del pacchetto Union
Banking. (Lunedi)
Nsa di
sorveglianza. La commissione per le libertà civili terrà le sue udienze settimo
e ottavo sulla sorveglianza degli Stati Uniti in Europa. I deputati prima
discutere se le attività di sorveglianza hanno violato il diritto comunitario e
internazionale e il suo impatto sui diritti fondamentali. Saranno quindi
prendere in considerazione indagini nazionali in corso in Germania e Paesi
Bassi. (Lunedi e Giovedi)
Plenarie
preparazione. Gruppi politici si prepareranno per la sessione plenaria 21-24
ottobre a Strasburgo, che sarà caratterizzato da votazioni sul bilancio
dell´Unione europea per il periodo 2014-2020, il bilancio dell´Ue per il 2014,
i Orizzonte 2020 e comunicanti programmi di agevolazione Europa, la sicurezza
del medico dispositivi, i flussi migratori nel Mediterraneo, e la possibile
sospensione dell´accordo Swift in risposta alle Nsa di sorveglianza. In questa
sessione, Aung San Suu Kyi deve essere presentato con il premio Sakharov,
assegnato a lei nel 1990.
Diario
di presidente. Martedì scorso, il
presidente Schulz incontrerà il presidente del Montenegro Filip Vujanovic,
(seguito da stampa point) e il primo ministro della Grecia, Antonis Samaras.
Mercoledì scorso presso il Parlamento europeo a Bruxelles il signor Schulz
presenterà Premi del 2013 del cittadino europeo per il lavoro di promozione di
una più stretta integrazione tra i cittadini dell´Unione europea.
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EUROSUR: LA COMMISSARIA CECILIA MALMSTRöM SI COMPIACE PER IL SÌ DEL PARLAMENTO EUROPEO |
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Bruxelles,
14 ottobre 2013 – Lo scorso 10 ottobre il Parlamento europeo ha adottato la
proposta di regolamento che istituisce il sistema europeo di sorveglianza delle
frontiere (Eurosur) presentata dalla Commissione:
“Mi
congratulo per il voto espresso oggi dal Parlamento europeo, grazie al quale
Eurosur sarà operativo entro la fine dell’anno.
Tutti
noi abbiamo dinanzi agli occhi le terribili immagini della recente tragedia di
Lampedusa. Non dimenticherò mai quei 280 feretri che ho visto ieri sull´isola.
È tremendo assistere alla perdita di tante vite umane in circostanze così
tragiche. Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie (Memo/13/849) e
ammiro profondamente i soccorritori che hanno fatto del loro meglio in una
situazione tanto drammatica.
L’ue
deve intensificare gli sforzi per prevenire tragedie del genere e insieme agli
Stati membri prendere importanti decisioni e mostrarsi solidale con i migranti
e con i paesi più esposti ai flussi migratori.
Eurosur
rappresenta un passo decisivo in questo senso perché permetterà di proteggere
le nostre frontiere esterne e aiutare quanti rischiano la vita pur di
raggiungere le nostre coste. Questo nuovo strumento rafforzerà lo scambio di
informazioni e la cooperazione a diversi livelli: nazionale, tra gli Stati membri,
e tra questi e l’Agenzia per le frontiere dell’Unione Frontex. I nuovi centri
nazionali di coordinamento e Frontex si scambieranno immediatamente
informazioni su incidenti e pattugliamento. Così facendo avremo non solo più
possibilità di prevenire reati transfrontalieri quali il traffico di droga e la
tratta di esseri umani, ma sarà anche più facile individuare le piccole
imbarcazioni di migranti in pericolo e fornire loro assistenza.
Tengo a
sottolineare che tutte le azioni e le operazioni che gli Stati membri e Frontex
svolgono, in ambito Eurosur e non, sono improntate al pieno rispetto dei
diritti fondamentali e del principio di non respingimento oltre che alla
stretta osservanza delle disposizioni nazionali e dell’Ue in materia di
protezione dei dati. Le stesse rigorose garanzie si applicano anche alla
cooperazione con paesi terzi nel quadro di Eurosur.”
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PARLAMENTO EUROPEO, DIRITTI UMANI: LA PERSECUZIONE IN SIRIA, PAKISTAN E IRAN, CENSURA IN SUDAN E IN IRAQ |
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Strasburgo,
14 ottobre 2013 - Il Parlamento ha approvato tre risoluzioni distinte Giovedi
scorso. Egli ha condannato la violenza e la persecuzione contro i cristiani in
Siria, Pakistan e Iran. Ha chiesto per la protezione dei giornalisti e
l´accesso gratuito ad Internet per i cittadini del Sudan. Infine, ha condannato
gli atti di terrorismo e di violenza settaria in Iraq.
La
violenza e la persecuzione contro i cristiani -
I
membri hanno espresso preoccupazione per i cristiani in Siria, condanna gli
atti di militanti contro di loro in Maaloula e la regione. Hanno chiesto che i
monasteri di questa regione sono protetti e che le suore e gli orfani
imprigionati nel monastero di Santa Tecla ricevere assistenza immediata e di
assistenza umanitaria.
Inoltre,
i deputati hanno condannato l´attacco contro la Chiesa di Tutti i Santi a
Peshawar, Pakistan. Pensano profondamente preoccupato per la situazione
generale in cui le minoranze religiose che vivono in Pakistan, nelle chiese
soprattutto cristiane. Invitano le autorità pakistane a condurre un esame
approfondito delle leggi sulla blasfemia e l´applicazione che viene fatto
attualmente, in quanto possono essere oggetto di abuso contro le persone di
tutte le fedi nel paese.
In
aggiunta, il destino del parroco in Iran Saeed Abedini molto preoccupato
parlamentari. Essi hanno chiesto al governo di esonerare e liberarlo senza
indugio.
Sudan
scontri e la censura dei media -
Parlamentari
hanno chiesto di ripristinare i diritti umani e le libertà fondamentali a seguito
delle recenti proteste e manifestazioni in Sudan. Hanno esortato il governo
sudanese "di cessare tutte le forme di repressione contro le persone che
esercitano il loro diritto alla libertà di espressione, sia online che offline,
e per proteggere i giornalisti". I cittadini del paese dovrebbero essere
autorizzati ad avere libero accesso in ogni momento a Internet, aggiunge la
risoluzione.
I
parlamentari hanno invitato le autorità sudanesi a rivedere la legge che
consente di detenere sospetti fino a quattro mesi senza alcuna forma di
controllo giurisdizionale. Hanno chiesto alla Commissione "di limite
legale esportazioni Ue di tecnologie di sorveglianza di massa verso i paesi in
cui il materiale è suscettibile di essere utilizzato per violare le libertà e
di vari diritti digitali".
Iraq -
I
deputati hanno condannato i recenti atti di terrorismo e di violenza settaria
in Iraq. Hanno esortato le autorità a "facilitare un´inchiesta
internazionale indipendente, approfondita e veloce" e cooperare
pienamente. Tutti gli attori politici e sociali devono "lavorare insieme
per fermare lo spargimento di sangue e per convincere tutti i cittadini
dell´Iraq saranno protetti", afferma la risoluzione.
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POTENZIARE LA COOPERAZIONE INDUSTRIALE DELL´UE CON IL BRASILE A VANTAGGIO DELLE IMPRESE DI ENTRAMBE LE PARTI |
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Bruxelles,
14 ottobre 2013 - Il Brasile è un mercato
fondamentale per le imprese europee e il principale partner commerciale dell´Ue
in America latina: nel 2011 gli scambi commerciali Ue-brasile rappresentavano
il 37% del totale degli scambi dell´Unione europea con la regione, e il Brasile
riceve il 43% degli investimenti dell´Ue in America latina.
Ma le
enormi opportunità che offre questa economia vivace e in crescita non possono
essere sfruttate appieno per una serie di problemi cui devono far fronte sia le
imprese dell´Ue che quelle brasiliane. Il Vicepresidente della Commissione
Antonio Tajani si recherà a Brasilia oggi, 10 ottobre, per discutere delle
opportunità di cooperazione industriale tra l´Ue e il Brasile. L´incontro del
gruppo di lavoro ad hoc Ue-brasile, istituito per valutare in modo pragmatico
come dare un supporto ancor più deciso agli importanti legami economici tra il
Brasile e l´Unione europea, offrirà l´opportunità per consolidare ulteriormente
gli scambi commerciali con il Brasile. Il gruppo, presieduto dal Vicepresidente
Antonio Tajani, responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, opera in
stretta collaborazione con il Commissario europeo per il Commerci, Karel De
Gucht, e la Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza
Máire Geoghegan-quinn.
Durante
i due giorni della visita, 10 e 11 ottobre, sono in programma riunioni con
alcuni membri del governo brasiliano, tra cui Fernando Pimentel, Ministro per
lo Sviluppo, l´industria e il commercio internazionale; Aloizio Mercadante,
Ministro dell´Istruzione; Luiz Alberto Figueiredo, Ministro degli Affari
esteri; e i Ministri ad interim per le Piccole e le micro imprese e per la
Scienza, la tecnologia e l´innovazione.
I temi
strategici che il gruppo di lavoro intende affrontare comprendono:
il
rafforzamento dei contatti tra le comunità imprenditoriali, per promuovere un
contesto imprenditoriale migliore e maggiori investimenti;
il
ruolo della cooperazione industriale come motore della crescita, in particolare
nei settori innovativi e ad alta tecnologia, e il potenziamento degli scambi
nell´innovazione, e rafforzare la cooperazione nella ricerca e nello sviluppo
industriali;
la semplificazione
del contesto amministrativo per agevolare le attività imprenditoriali;
il
sostegno alle piccole e medie imprese e alle microimprese.
Da
parte sua, il Brasile propone di esplorare una serie di settori concreti nei
quali una cooperazione più intensa potrebbe andare a vantaggio di entrambe le
parti, tra cui:
le
specifiche tecniche e normative, in particolare per quanto riguarda la
normazione e la certificazione, per facilitare gli scambi commerciali tra l´Ue
e il Brasile;
la
ricerca e gli investimenti, compresa la creazione di un programma di scambi
professionali;
la
cooperazione in materia di ricerca, innovazione e cluster tecnologici per
condividere informazioni, strumenti ed esperienze al fine di promuovere la
cooperazione in settori chiave come il petrolio e il gas, le infrastrutture e
le energie rinnovabili;
il
rilancio del supporto all´internazionalizzazione delle Pmi in settori
specifici;
la
partecipazione delle società dell´Ue in fase di avviamento a un programma
brasiliano per le start-up.
L´ue è
il partner commerciale più importante del Brasile.
L´ue è
il partner più importante per l´import-export brasiliano. Oltre il 18 % delle
esportazioni del Brasile sono dirette nell´Ue e il 20% delle sue importazioni
provengono dall´Ue.
I dati
relativi ai flussi commerciali bilaterali complessivi Brasile-ue indicano una
leggera crescita: da 75 miliardi di Eur nel 2011 a 76,7 nel 2012. Nel 2012
inoltre l´Ue ha registrato per la prima volta un attivo complessivo della
bilancia commerciale (merci) con il Brasile di 2,2 miliardi di Eur. Nel 2011 il
deficit era di 3 miliardi di Eur. Le imprese dell´Ue hanno esportato in Brasile
merci per 40 miliardi di Eur, un aumento del 10% rispetto all´anno precedente.
Tuttavia, a causa della crisi economica nell´Ue, le esportazioni dal Brasile
sono diminuite del 4,7% nel 2012, passando da 39 miliardi di Eur nel 2011 a 37
miliardi di Eur nel 2012.
Quali
merci vengono scambiate?
Circa
il 90% delle esportazioni Ue in Brasile nel 2012 riguardavano prodotti finiti,
in particolare del settore automobilistico, aeronautico e chimico, e altri
macchinari. I macchinari e le attrezzature per il trasporto rappresentavano il
49% delle esportazioni, i prodotti chimici il 21%.
I
prodotti primari come alimenti, bevande e materie prime, quali soia, panelli di
semi oleosi, minerale di ferro, caffè e greggio, rappresentavano più del 70%
delle importazioni dell´Ue dal Brasile. Per quanto riguarda le esportazioni dal
Brasile nell´Ue le materie gregge sono la categoria più importante (35%). Il
Brasile resta per l´Ue il maggior fornitore di prodotti agricoli. I prodotti
alimentari sono la seconda categoria di esportazioni per importanza (28%).
Scambi
di servizi e investimenti -
L´ue ha
un attivo di 5,7 miliardi di Eur negli scambi di servizi con il Brasile, con le
esportazioni che ammontano a 12,7 miliardi di Eur e le importazioni a 7
miliardi di Eur.
Il
Brasile attrae il 40% dei flussi di investimenti esteri diretti (Ied) dell´Ue
in America Latina. Nel 2011 gli Ied dell´Ue in Brasile sono stati pari a 28
miliardi di Eur, in calo rispetto ai 43,9 miliardi di Eur del 2010.
L´ue è
inoltre il maggior investitore estero in Brasile con più del 40% dello stock
totale di Ied nel paese nel 2011: 238,9 miliardi di Eur, più del doppio degli
stock di Ied dell´Ue in Cina.
L´ue è
il più importante destinatario degli Ied brasiliani. Il flusso di investimenti
diretti brasiliani nell´Ue è diminuito da 10,2 miliardi di Eur nel 2010 a 3 nel
2011.
L´ue ha
superato gli Usa come maggior investitore in Brasile negli ultimi anni, ma
anche la Cina sta crescendo in linea con la tendenza generale in America
latina.
Altri
dati sul commercio Ue-brasile -
Ostacoli
agli scambi -
Il
mercato brasiliano è piuttosto chiuso, con una tariffa doganale media del 12%.
Tali ostacoli sono in aumento: secondo una recente relazione - il 10th Eu
Report on Potentially Trade-restrictive Measures (decima relazione Ue sulle
misure potenzialmente restrittive degli scambi)- dal maggio 2012 si è
registrato un forte aumento nell´uso delle misure restrittive degli scambi
adottate dal Brasile, in particolare incentivi fiscali condizionati al
contenuto locale e aumenti tariffari. Più di un terzo delle restrizioni
inerenti agli appalti pubblici in tutti i paesi analizzati dalla relazione sono
state adottate dal Brasile. Tali restrizioni possono costringere all´uso dei
prodotti nazionali e al trasferimento delle imprese. Il Brasile continua
inoltre a proteggere fortemente alcune delle sue industrie nazionali dalla
concorrenza estera, a svantaggio dei consumatori e degli altri settori
industriali.
Pertanto,
l´Ue incoraggia costantemente il Brasile a ridurre le barriere tariffarie e non
tariffarie e a mantenere un contesto normativo stabile per gli investitori e
gli operatori commerciali europei.
Contesto
-
A
seguito del sesto vertice politico Ue-brasile nel gennaio 2013, il presidente
della Commissione europea José Manuel Barroso ha deciso di rafforzare la
cooperazione tra il Brasile e l´Unione europea istituendo formalmente un
dialogo di alto livello sotto forma di gruppo di lavoro. Il gruppo intende
analizzare più sistematicamente le questioni economiche bilaterali, tra cui la
competitività e gli investimenti, e i risultati di tale lavoro costituiranno la
base per la preparazione del settimo vertice Ue-brasile che si terrà nel 2014.
L´obiettivo
del gruppo è analizzare le opportunità di cooperazione industriale tra l´Ue e
il Brasile, in particolare concentrandosi sui settori e la tecnologia
innovativi, e migliorare il contesto per le imprese e gli investimenti. Il
gruppo mira altresì a rafforzare gli scambi nel campo dell´innovazione
industriale, della ricerca e dello sviluppo, e a sostenere le piccole imprese.
Durante
la stessa riunione Businesseurope, Cni e Eurochambres hanno deciso di avviare
in parallelo un gruppo di lavoro congiunto incaricato di esaminare le opzioni
per far progredire l´agenda bilaterale. Entrambi i gruppi collaborano
strettamente per sviluppare sinergie e complementarità.
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EUREGIO: BILANCIO, PROGRAMMA 2014 E CAMBIO ALLA PRESIDENZA |
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Bolzano,
14 ottobre 2013 - A due anni dalla
costituzione ufficiale del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect)
dell´Euregio, i vertici di Alto Adige, Tirolo e Trentino si sono riuniti il 10 ottobre nell´abbazia di Novacella per
delineare il programma 20014. Importanti progetti in arrivo, dal recupero abitativo
al fondo per la ricerca. La presidenza di turno del Gect, a cadenza biennale, è
passata da Luis Durnwalder a Günther Platter, che hanno firmato anche un
accordo politico per garantire collegamenti ferroviari diretti e con biglietto
unico.
Nell´ottobre
2011 il Gect "Euregio Tirolo-alto Adige-trentino" aveva iniziato il
suo cammino a Castel Tirolo, oggi a Novacella gli organi del Gect hanno
tracciato un bilancio del biennio nella sesta riunione del Direttivo e nella
quarta dell´Assemblea allargata e hanno delineato il programma per il 2014.
Contemporaneamente la presidenza di turno è passata dalla Provincia di Bolzano
al Land Tirolo e Günther Platter ha ringraziato il predecessore Luis Durnwalder
per il prezioso lavoro svolto nella fase di costruzione del Gect. Tra i temi
centrali da affrontare nel 2014 il presidente Platter ha confermato "la
collaborazione tra i due versanti del Brennero nei vari ambiti di interesse
comune, dalla cultura alla ricerca fino al traffico locale." In tal senso
Alto Adige e Tirolo hanno siglato oggi un impegno politico volto a garantire i
collegamenti ferroviari diretti tra Bolzano e Innsbruck, senza cambio al
Brennero, e da fine 2014 un cadenzamento ogni 2 ore delle corse tra Lienz e
Fortezza attraverso la Pusteria. L´intesa politica prevede inoltre l´obiettivo
di offrire tariffe convenienti e un biglietto unico per l´intera tratta.
Nel
vertice il presidente uscente Luis Durnwalder ha tracciato un bilancio del
primo biennio del Gect ricordando i numerosi progetti avviati a favore delle
popolazioni dei tre territori: "Ora si tratta di proseguire su questa
strada per radicare l´Euroregione anche nella testa e nel cuore di altoatesini,
trentini e tirolesi." Nel primo anno operativo del Gect, il 2012, sono
stati realizzati complessivamente 16 progetti, tra i quali una adeguata
presenza in Internet (su http://www.Europaregion.info/ ), la partecipazione al
Forum europeo di Alpbach con una Giornata dedicata, il film "Ski: Fun
& Safe" per promuovere la
sicurezza sulle piste da sci. Nel 2013 l´attività di cooperazione
transfrontaliera si è concentrata su 13 progetti specifici dell´Euregio, a cui
si è aggiunto il coordinamento di 19 progetti promossi dalle 3 Amministrazioni
provinciali. L´ufficio Euregio ha inoltre partecipato come partner a 6 progetti
europei. "Siamo diventati un punto di riferimento per allacciare contatti
a diversi livelli e mettere in rete partner impegnati in molte iniziative
innovative. Con Platter, un conviento europeista, la continuità è
garantita", ha ricordato Durnwalder.
Alcune
iniziative esemplari del primo biennio riguardano la carta geografica comune
del´Euregio, il libro di storia comune che ripercorre le vicende di Alto Adige,
Trentino e Tirolo, il volume fotografico "Terra in montanis". Nel
settore dell´energia l´Euregio ha raggiunto un risultato eccezionale: assieme
ad altri partner ha dato vita al progetto Ue "Sinfonia" e nei
prossimi 5 anni potrà contare su contributi milionari da Bruxelles per
accelerare i lavori di risanamento e recupero di vecchi edifici a Bolzano e
Innsbruck. Nel campo della sanità è stata avviata con successo una
collaborazione nella prevenzione e nella terapia degli ictus, mentre è in fase
approfondita la discussione sulla mobilità transfrontaliera del paziente, in
attuazione dell´imminente direttiva Ue. Uno dei punti centrali della
cooperazione economica è stata la valorizzazione dei prodotti regionali di
qualità per potenziare la promozione a livello transfrontaliero. Proseguirà
anche nel 2014. Grande risposta hanno registrato le iniziative pensate per
bambini e ragazzi: il concorso musicale dell´Euregio Upload,
l´Euregio-summercamp, il Festival giovanile Euregio, il concorso scolastico
Educacoop nel settore cooperativo e Diversity4kids, progetti per maggiore
tolleranza e convivenza interculturale rivolto agli studenti.. Il Presidente ha
illustrato all´Assemblea del Gect anche i mezzi su cui potrà contare nel 2014:
il budget annuale complessivo dell´Euregio si aggira sui 450mila euro per
progetti diretti, mentre il finanziamento di progetti europei e dell´attività
di coordinamento viene garantita dalle singole ripartizioni di ciascuna
Provincia e da fondi Ue.
Uno dei
temi cruciali dei prossimi decenni sarà quello dell´assistenza alla popolazione
anziana: nel 2014 l´Euregio si concentra sull´elaborazione di uno studio
comparativo su modelli di buone pratiche nella cura della terza età. Proseguirà
poi il progetto delle terme dell´Euregio, con la creazione di una piattaforma
di comunicazione congiunta. Sará intensificata la politica comune del traffico
attraverso la rete Monitraf, strumento per valutare le misure da adottare e i
loro effetti sull´ambiente e sulla popolazione. È in cantiere anche una
"Borsa dei transiti nelle Alpi". Il successo sperimentato con
l´Euregio-summercamp porterà nel 2014 ad organizzare un evento parallelo, il
primo Euregio-sportcamp che punta ad avviare la collaborazione nel settore
sportivo. Tra le manifestazioni previste si segnala anche un convegno
specialistico dedicato alle forme di democrazia alternativa e alla
partecipazione dei cittadini. Il simposio si rivolgerà principalmente ai
sindaci e sarà focalizzato sulla partecipazione civica a livello di Comune.
Tra le
iniziative con maggiore potenziale strategico del 2014 i responsabili
dell´Euregio sottolineano l´istituzione di un fondo Euregio dedicato alla
ricerca, per dare nuovo impulso all´economia e ai giovani ricercatori, nonché
la costruzione di un´alleanza tra Alto Adige, Trentino e Tirolo nel settore
dell´energia a cominciare dalle linee elettriche di interconnessione al
Brennero.
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ITALIA-FRAFRANCIA: NEGOZIARE CON LO STATO PER ESSERE SPECIALI VERI |
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Trieste, 14 ottobre 2013 - "Il cuore del rilancio e
dell´attualizzazione della specialità passa soprattutto attraverso un nuovo
patto con lo Stato frutto di un´attività fondamentale come la
negoziazione". Il concetto operativo, che rispecchia l´attuale linea
politico-funzionale del governo regionale guidato da Debora Serracchiani, è
stato espresso l’ 11 ottobre a Cogne, in occasione del Forum italofrancese
"Dalle riforme alla rinascita", dall´assessore a Funzione pubblica e
Riforme del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin. "Noi abbiamo usato bene
la specialità - ha spiegato Panontin, citando la ricostruzione post-terremoto
del 1976, ma pure la sanità autogestita - eppure oggi non basta essere bravi a
casa nostra, bisogna portare all´esterno le buone pratiche e soprattutto far
riconoscere le azioni virtuose e le potenzialità future che il buon uso della
specialità può portare anche allo Stato". "Bisogna negoziare - ha
quindi affermato - ma con spirito costruttivo, con rispetto e con equità e
collaborazione per continuare ad andare avanti e non commettere l´errore più
grande, quello di stare fermi". Dopo avere ricordato che il Friuli Venezia
Giulia è la più giovane (31 gennaio 1963) e particolare tra le Regioni italiane
autonome, condizione che ha svolto una funzione determinante per lo sviluppo
del territorio, passato da realtà arretrata a povera a regione ponte tra Est ed
Ovest ed ora a cuore della Nuova Europa, Panontin ha insistito su una
specialità "che ha per noi un valore inestimabile e risulta ancora vivissima".
"Stiamo vivendo un periodo di grande trasformazione - ha evidenziato
l´assessore - che ci dà l´opportunità di rilanciare una specialità delle
politiche più che delle competenze. Una specialità - ha aggiunto - che passa
necessariamente attraverso una forte azione riformatrice e un nuovo patto con
lo Stato". "Noi - ha infine illustrato Panontin - stiamo facendo la
nostra parte attraverso un pacchetto organico di riforme interne alla Regione
che toccano i rapporti con le Autonomie locali come, ad esempio, il superamento
delle Province, l´aggregazione dei Comuni, la legge elettorale comunale e
provinciale, la semplificazione, l´efficientamento della Pubblica
Amministrazione (Pa) ed il sistema della fiscalità".
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EUROPA: PATTO SINDACI TRA 100 MIGLIORI BEST PRACTICE DELLA UE |
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L´aquila,
14 ottobre 2013 - Il Patto dei sindaci
della Regione Abruzzo tra le migliori 100 best practice dell´Unione europea. E´
con questo titolo che la Regione Abruzzo è stata invitata a Bruxelles, nel
corso degli Open days che ogni anno vengono organizzati nella città belga, ad
illustrare le azioni connesse al Patto dei sindaci ai partner europei che
aderiscono al progetto. A Bruxelles quindi la Regione ha riportato le attività
svolte e gli obiettivi raggiunti con i Comuni. L´esperienza del Patto condotta in
Abruzzo (unica regione che ha sottoscritto il Patto con la Commissione europea
insieme alle quattro Province e a supporto dei 305 Comuni che si sono impegnati
a raggiungere l´obiettivo del 20-20-20) è stata indicata quale esperienza
significativa e importante da approfondire e monitorare per sviluppare nuove
azioni europee in vista della nuova politica di coesione 2014-2020. In questo
senso l´Abruzzo ha illustrato le eccellenze e le criticità del Patto dei
sindaci: dalla capacità di creare un sistema multilivello istituzionale in
grado di far interagire fra loro gli enti locali fino alle criticità legate
alla mancanza di programmi finanziari durevoli che attivano le imprese.
Apprezzata la capacità di governo del territorio che parte dal basso ossia
dalla pianificazione comunale denominata "bottom up strategy", che
nell´esperienza del Patto ha dato ottimi risultati e che la Commissione europea
intende portare avanti come strategia principale nella gestione dei programmi e
progetti comunitari. La seconda parte degli Open days si è consumata nella sede
di rappresentanza della Regione a Bruxelles, che ha ospitato una seguitissima
riunione nel corso della quale sono stati illustrati i progetti comunitari in
corso, alla presenza di diversi collaboratori della Commissione europea, del
rappresentante di Fedarene (la federazione europea delle agenzie che si
occupano di energie rinnovabili), dei rappresentanti di Climate Alliance e di
numerose regioni europee.
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REGIONI, FONDI UE 2007-2013 LIGURIA VIRTUOSA, VERSO NUOVO SUPERAMENTO OBIETTIVO DI SPESA, OVERBOOKING DI RICHIESTE, OLTRE RISORSE DISPONIBILI (525 MLN) |
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Genova,
14 Ottobre 2013 - La Regione Liguria, dopo aver raggiunto, il 31 maggio scorso,
gli obbiettivi di spesa previsti per il Fondo Regionale di Sviluppo Europeo, si
appresta a certificare a Governo e Unione Europea, incaricati delle verifiche
periodiche, anche il superamento degli obbiettivi del 31 ottobre 2013. Lo ha
reso noto l´assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria Renzo
Guccinelli come ha sottolineato come la Liguria "abbia sempre rispettato i
tempi di spesa e superato gli obiettivi imposti dal Ministero e dall´Unione
Europea".
"A
maggio, a fronte di un target da raggiungere di circa 254 milioni di euro di
spesa certificata la Regione Liguria ha superato l´obbiettivo con una spesa di
circa 258 milioni di euro. Al 31 ottobre l´obbiettivo da centrare è di 293
milioni di spesa, ma sono fiducioso e penso che andremo anche questa volta
oltre la spesa prevista. Attualmente è stato superato il 50% nello stato di
avanzamento spesa rispetto all´intero programma del Fesr che prevede 525
milioni da utlizzare entro il giugno 2015", spiega Guccinelli.
L´assessore
allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli esprime: "Soddisfazione per il
traguardo raggiunto. La nostra Regione ha mostrato un grande senso di
responsabilità in un momento di crisi così delicato per il paese e per la
Comunità Europea; a fronte di risorse limitate in molte altre Regioni italiane
si assiste troppo spesso a situazioni in cui non si riesce a raggiungere la
spesa
Continueremo
l´impegno anche nei prossimi mesi, richiamando alla massima attenzione gli enti
locali beneficiari ".
Guccinelli
ha affermato che la Liguria, per quanto riguarda i fondi europei "sta
registrando una situazione di overbooking, richieste di finanziamenti ben
superiori alle risorse a disposizione, per questo penso che il risultato finale
mostrerà una Liguria che ha saputo utilizzare tutte le risorse
disponibili".
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FONDI UE 2007-2013, IN LIGURIA PIENO UTILIZZO DEL FONDO SOCIALE EUROPEO |
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Genova,
14 Ottobre 2013. "Confermo che il fondo sociale europeo assegnato alla
Regione Liguria è tutto impegnato, il Governo fa finta di non sapere che molte
regioni del Nord non hanno più risorse del Fse 2007-2013, perché dai dati dei
bilanci 2012 le poste, anche se non risultano tutte impegnate, sono
completamente assegnate a progetti che stanno andando avanti. È pertanto
inaccettabile che il Governo dia una cattiva informazione. Se ci sono regioni
al sud che non hanno speso il Fse dicano quali sono e che ci sia una
valutazione della qualità del nostro lavoro e il rispetto di chi ha speso e il
coinvolgimento di chi non ha speso". L´assessore al bilancio della Regione
Liguria, Pippo Rossetti va giù duro contro i dati diffusi recentemente dal
Governo sull´utilizzo dei fondi europei da parte delle Regioni che metterebbe
in discussione il loro pieno uso in Liguria, nel corso della presentazione del
progetto, elaborato dalla Cisl Liguria, sull´inserimento al lavoro che
interesserà 39 comuni dell´area metropolitana. "Deve essere chiaro –
ribadisce Rossetti - che tutto ciò è strumentale alla volontà del Governo di
ridurre le risorse per i fondi Ue 2014- 2020 proprio a quelle regioni, come la
Liguria, che invece li hanno utilizzati. Entriamo semmai nel merito di come li
abbiamo spesi e dei progetti fatti, ma non si metta in discussione il loro utilizzo".
"La Liguria – continua Rossetti – ha già pianificato tutte le risorse che
saranno spese fino al 2015, come è sempre successo, e non si può dire pertanto
che non li abbiamo spesi e nemmeno che, non avendoli spesi, nei prossimi sette
anni ci tolgono i soldi perché si tratta di un´operazione mistificatoria".
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OPEN DAYS 2013: L’AGENZIA ALTOATESINA PER I CONTRATTI PUBBLICI PRESENTATA COME “BEST PRACTICE” |
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Bolzano,
14 ottobre 2013 - Al termine degli Open
Days 2013 a Bruxelles è stato organizzato un seminario sulla modernizzazione
del diritto europeo sugli appalti pubblici. Il presidente dell‘Agenzia per
contratti pubblici (Acp), Thomas Mathà, è stato invitato dalla Direzione
generale Mercato interno e Servizi (Dg Markt) della Commissione europea come
relatore per tal evento.
Nell´ambito
del workshop, che si occupava delle principali novità degli appalti pubblici a
livello europeo, Thomas Mathà ha presentato a rappresentanti della Commissione
europea e di enti pubblici di tutt´Europa l´Agenzia altoatesina per i contratti
pubblici (Acp) come "best practice" del settore pubblico degli
appalti.
Nel suo
discorso Mathà ha illustrato la struttura e i compiti di quest´agenzia
unificata per i contratti pubblici che comprende anche una piattaforma per
l´e-procurement. In particolare ha sottolineato il notevole valore aggiunto,
che questa struttura rappresenta per la Provincia di Bolzano, ed i risparmi che
possono essere ottenuti per l´amministrazione pubblica.
Sulla
base di quest´esempio è stata quindi delineata la strada innovativa che la
Giunta provinciale altoatesina dal 2009 ha percorso in questo ambito e con la
quale sta adempiendo già oggi le future prescrizioni dell´Unione europea.
Il
rappresentante della Commissione europea per l´e-procurement nel corso del
seminario ha constatato, che tale pratica amministrativa supera gli standard
europei e rappresenta quindi per altre Regioni un esempio da seguire.
L´alto
Adige è stato anche invitato a partecipare, nell´ambito delle nuove direttive
Ue, ad un gruppo di lavoro a livello europeo, dove contribuirà in particolare
con il suo know-how nell´ambito del bilinguismo e degli appalti pubblici
transnazionali.
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UE: SERRACCHIANI, FVG AL CENTRO NUOVE MACROREGIONI DELL´EUROPA |
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Trieste,
14 ottobre 2013 - "Il Friuli Venezia Giulia, per la sua
localizzazione
baricentrica non può non essere protagonista negli
scacchieri
geopolitici fondamentali per questa parte d´Europa,
come
l´Iniziativa adriatico-ionica o la Regione alpina,
auspicando
la possibilità anche di un inserimento anche nella
Strategia
danubiana".
Lo ha
dichiarato l’ 11 ottobre a Trieste la presidente della Regione
Debora
Serracchiani aprendo, assieme al sindaco di Trieste
Roberto
Cosolini ("Trieste è la più europea delle città
italiane",
ha osservato)ed al segretario generale dell´Iniziativa
Centro
Europea Giovanni Caracciolo di Vietri, i lavori del
Simposio
dell´Ince su Macroregioni e rafforzamento della
cooperazione
istituzionale ed economica.
"Sbaglierebbe
infatti il Friuli Venezia Giulia, sfruttando questa
sua
posizione - ha indicato la Serracchiani al ministro per la
Coesione
territoriale Carlo Trigilia ed al viceministro agli
Affari
esteri Marta Dassù - a non perseguire questa strada di
fattivo
inserimento nelle grandi Macroregioni europee, a non
impegnarsi
a costruire una seria politica di relazioni
internazionali,
nell´interesse più generale del Paese e del
Nord-est
italiano".
Sono
staie dunque avviati nel tempo "rapporti di sistema" con il
Veneto
e la Carinzia, ha ricordato la presidente, con i quali è
stato
condiviso il "contenitore giuridico" dell´Euroregione Senza
Confini,
"a cui ora vorremmo dare contenuti pregnanti e concreti
in più
settori d´intervento, quali le infrastrutture, il turismo,
la
possibilità di mettere a rete alcuni strumenti Ue con vere
ricadute
sul territorio".
Ma
Serracchiani ha voluto anche mettere in luce l´attuale
criticità
di queste Macroregioni, "anche perché - ha annotato -
se
l´Europa dialoga con le sue realtà regionali non è sempre vero
l´inverso:
come Regioni non riusciamo infatti a fare sentire la
nostra
voce nel momento in cui a Bruxelles sono in fase di
elaborazione
le programmazioni future".
Allorché
giunge il momento di parlare di contenuti, di
individuare
i canali finanziari prossimi, di rendere concerete
queste
Macroregioni "le Regioni non dialogano più con l´Europa e
l´interlocutore
diventa il Governo nazionale".
La
presidente ha comunque rilevato l´importanza di tali
Macroregioni,
"che possono talvolta arrivare dove non arrivano
gli
Stati", che sono in grado di far dialogare "nuovi pezzi
d´Europa",
anche non comunitaria, coinvolgendo anche ulteriori
istituzioni
del territorio e nuovi ´stakeholder´, nuovi detentori
di
interessi sociali ed economici.
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UE: SERRACCHIANI, GECT PER FARE MASSA CRITICA ANCHE CONTRO LA CRISI |
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Trieste,
14 ottobre 2013 - La crisi che sta attraversando l´intera Europa dimostra che è
necessario fare massa critica su temi comuni quali, in particolare,
infrastrutture, mercato del lavoro, politiche sociali, turismo. Occorre quindi
mettere insieme le forze anche attraverso una collaborazione interregionale e
transfrontaliera che può ben concretizzarsi attraverso i Gect-gruppi Europei di
Cooperazione Territoriale. Lo ha affermato il 10 ottobre a Bruxelles la
presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ad un seminario che ha
messo a confronto opportunità e criticità derivanti dall´utilizzo dei Gect.
L´evento è stato promosso dalla Regione Veneto nell´ambito dei tradizionali
´´Open Days´´, forum europeo annuale sulle politiche di coesione, ed è servito
ad illustrare anche l´esperienza del ´´Gect-go´´, costituito tra i Comuni di
Gorizia, Nova Gorica, Sempeter-vrtojba. Per Serracchiani, dunque, i Gect possono
rappresentare uno strumento importante. E in questo senso ha parlato dell´
´´Euregio senza confini´´, costituita da Friuli Venezia Giulia, Veneto e
Carinzia, con l´auspicio di estenderla, per renderla più efficace, alla
Slovenia, dove però ancora manca un processo di regionalizzazione. Proprio per
questa ragione anche il nostro Paese dovrebbe rivolgere maggiore attenzione
alle strategie macroregionali della Ue, da cui possono derivare anche
importanti finanziamenti europei. Tuttavia la presidente del Friuli Venezia
Giulia ha anche messo in evidenza come ´´gli strumenti oggi a disposizione
della cooperazione territoriale arrivano spesso impreparati alla crisi, perché
le procedure sono ancora poco snelle, non in grado di fornire le risposte
immediate che la crisi richiede´´. ´´Spesso vengono costruiti i contenitori, ma
poi risulta difficile riempirli di contenuti concreti´´, ha spiegato. Da qui la
necessità di ´´una forte volontà politica´´ in quanto ´´laddove un tempo
c´erano dei confini oggi vi sono grandi opportunità di collaborazione´´. Ma
anche ´´rischi che strumenti diversi si sovrappongano anziché integrarsi´´, ha
indicato, riferendosi al fatto che il Friuli Venezia Giulia si trova al
crocevia di grandi strategie, quali, oltre l´Euroregione, anche la macroregione
Adriatico-ionica, il programma danubiano e la futura strategia alpina. I Gect
in sostanza potranno operare con efficienza solo se, come peraltro ha affermato
anche Herwing Seiser, rappresentante della Carinzia, saranno impiegati come strumento
per evitare duplicazioni e velocizzare le procedure. Nel suo intervento la
presidente Serracchiani ha anche auspicato un maggiore coinvolgimento delle
Regioni nel processo decisionale europeo. Una dinamica che potrebbe svilupparsi
positivamente partendo da un più stretto rapporto tra le stesse Regioni e le
rappresentanze permanenti dei singoli Stati presso l´Unione europea. In
particolare nel percorso di revisione delle linee guida degli Aiuti di Stato
per cultura e porti, dove secondo Serracchiani le Regioni devono essere
ascoltate di più sia dal Governo italiano che dalla Ue.
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"EUREGIO, UN TERRITORIO DOVE È PIÙ FACILE FARE RICERCA, VIVERE E STUDIARE" |
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Trento,
14 ottobre 2013- Primo bilancio, nuova presidenza e programma 2014 per il Gect
"Euregio Tirolo-alto Adige-trentino", i cui vertici si sono riuniti
il 10 ottobre nell´abbazia di Novacella. Alberto Pacher, presidente della
Provincia autonoma di Trento, ha ringraziato Luis Durnwalder, presidente
uscente del Gruppo europeo di cooperazione territoriale dell´Euregio, e rivolto
gli auguri al neo presidente Günther Platter. "L´obiettivo per il prossimo
biennio - ha affermato Pacher - è quello di far capire alla gente che c´è una
differenza tra prima e dopo la costituzione del Gect e che l´Euregio non è la
somma di tre territori bensì una realtà unica nella quale è e sarà più facile
fare ricerca, studiare, vivere".
Tra i
temi centrali da affrontare nel 2014 il presidente Platter ha confermato
"la collaborazione tra i due versanti del Brennero nei vari ambiti di
interesse comune, dalla cultura alla ricerca fino al traffico locale." In
tal senso Alto Adige e Tirolo hanno siglato oggi un impegno politico volto a
garantire i collegamenti ferroviari diretti tra Bolzano e Innsbruck.
Uno dei
temi cruciali dei prossimi decenni sarà quello dell´assistenza alla popolazione
anziana: nel 2014 l´Euregio si concentra sull´elaborazione di uno studio
comparativo su modelli di buone pratiche nella cura della terza età. Proseguirà
poi il progetto delle terme dell´Euregio, con la creazione di una piattaforma
di comunicazione congiunta. Sará intensificata la politica comune del traffico
attraverso la rete Monitraf, strumento per valutare le misure da adottare e i
loro effetti sull´ambiente e sulla popolazione.
È in
cantiere anche una "Borsa dei transiti nelle Alpi". Il successo
sperimentato con l´Euregio-summercamp porterà nel 2014 ad organizzare un evento
parallelo, il primo Euregio-sportcamp che punta ad avviare la collaborazione
nel settore sportivo.
Tra le
manifestazioni previste si segnala anche un convegno specialistico dedicato
alle forme di democrazia alternativa e alla partecipazione dei cittadini. Il
simposio si rivolgerà principalmente ai sindaci e sarà focalizzato sulla
partecipazione civica a livello di Comune.
Tra le
iniziative con maggiore potenziale strategico del 2014 i responsabili
dell´Euregio sottolineano l´istituzione di un fondo Euregio dedicato alla
ricerca, per dare nuovo impulso all´economia e ai giovani ricercatori, nonché
la costruzione di un´alleanza tra Alto Adige, Trentino e Tirolo nel settore
dell´energia a cominciare dalle linee elettriche di interconnessione al
Brennero.
Platter
ha illustrato all´Assemblea del Gect anche i mezzi su cui potrà contare nel
2014: il budget annuale complessivo dell´Euregio si aggira sui 450mila euro per
progetti diretti, mentre il finanziamento di progetti europei e dell´attività
di coordinamento viene garantita dalle singole ripartizioni di ciascuna
Provincia e da fondi Ue.
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UE: SERRACCHIANI, CHI FA ECONOMIA VIVE L´ALLARGAMENTO NEL QUOTIDIANO |
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Trieste,
14 ottobre 2013 - ´´La risposta giusta alla necessità di questa Regione di
collocarsi in modo efficace tra le Amministrazioni che investono nella propria
capacità di fare relazioni internazionali´´. Così, l’ 11 ottobre e ringraziando
i protagonisti del simposio dell´Ince (Iniziativa Centro Europea) su
Macroregioni e rafforzamento della cooperazione istituzionale ed economica,
incontrando i giornalisti la presidente della Regione Debora Serracchiani ha
espresso il suo compiacimento per i risultati di un evento ´´da cui è emersa
l´importanza di questo territorio che interessa e attrae l´Europa. Abbiamo
l´esigenza di lavorare ad un allargamento che gli attori economici stanno già
vivendo quotidianamente nei fatti´´. Alla realtà economica e finanziaria
evidenziata dagli esponenti di Ferrovie dello Stato, Generali, Telit,
Fincantieri, Unicredit nel corso del convegno, secondo Serracchiani ´´devono
far seguito la politica e le strategie macroregionali, in un´ottica in cui le
Regioni diventano centrali´´. Il viceministro agli Esteri Marta Dassù ha
osservato che ´´strategia macroregionale non significa solo nuove risorse, ma
piani d´azione che vanno approvati dal Consiglio europeo e si basano sulla
capacità di utilizzare i fondi strutturali, di coesione e regionali finalizzati
alla raggiungimento di obiettivi ed all´attuazione di progetti che nessuno
potrebbe portare avanti da solo´´. Un principio sottolineato anche dal ministro
per la Coesione territoriale Carlo Trigilia, il quale ha osservato come un buon
progetto serva a far collaborare le entità necessarie alla soluzione di un
problema e ha citato ad esempio l´inquinamento nell´Adriatico. Una realtà ´´che
Trieste, il Friuli Venezia Giulia o le regioni sull´altra sponda non possono
risolvere da soli ed una situazione in cui la cooperazione va a vantaggio di
tutti e può comportare sviluppo, green economy, turismo di qualità´´. Per il
ministro Trigilia, cooperazione significa portare avanti ´´strategie sui beni
complessivi, su nodi che quando vengono sciolti possono costituire un vantaggio
per tutti gli attori´´. ´´La vera coesione, la vera integrazione hanno bisogno
di un ancoraggio territoriale´´ ha detto ancora Dassù, sottolineando ´´la
fortuna di Trieste e del Friuli Venezia Giulia di trovarsi alla confluenza di
direttrici importanti, come l´Adriatico-ionica, ´´che attraverso i Balcani
guarda a mondi che in realtà costituiscono lo spazio comune tra Italia e
Russia´´. Osservando come non sia un caso che il vertice italo-russo si tenga a
Trieste il prossimo 26 novembre, Dassù ha concluso dichiarando che la città
´´ha una posizione molto favorita, ma è importante ricordarlo sempre e, oltre
alla storia, riscoprire la geografia e rilanciarne insieme tutte le
potenzialità´´.
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MARONI: REGIONE LOMBARDIA BALUARDO DELLE AUTONOMIE LOCALI |
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Milano,
14 ottobre 2013 - "Considero il mondo delle autonomie la base fondamentale
del nostro sistema democratico". Lo ha detto il 10 ottobre il presidente
della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo nell´Aula del Consiglio
regionale, durante l´insediamento del Consiglio delle autonomie locali della
Lombardia (Cal). "Consideratemi, insieme alla mia Giunta, a vostra
disposizione per ogni richiesta, necessità, questione, che ritenete opportuno
avanzare", ha detto all´assemblea, ricordando che il suo compito "è
quello di affrontare i problemi e di risolverli con concretezza, ma anche di
fare sul tavolo di Roma, Governo e Parlamento, le battaglie che servono".
"E in questo - ha precisato - so di poter contare sulla solidarietà e
sull´azione comune delle rappresentanze degli Enti locali".
Interventi
Concreti - L´impegno della Giunta regionale nei confronti degli Enti locali,
fin dal suo insediamento, si è subito tradotto in atti concreti. Il governatore
ne ha ricordati alcuni, fra i quali: la legge "proposta da Palazzo
Lombardia e approvata a tempo di record dal Consiglio regionale", che
consente ai Comuni che non l´hanno ancora fatto di poter approvare i Pgt fino
al 30 giugno del 2014; il recente accordo stipulato con le Province, "che
stanzia 10 milioni di euro per l´accompagnamento a scuola dei ragazzi
disabili"; ´Credito in cassa´, "un miliardo di euro, per i Comuni,
che, così, possono pagare i debiti nei confronti delle imprese senza avere
ripercussioni sul Patto di stabilità".
Livelli
Intermedi Senza Imposizioni Di Roma - All´orizzonte, ha sottolineato Maroni,
"ci sono molte nuove sfide, che intendiamo affrontare". A partire, ha
detto, "dalla riforma delle Province nel sistema delle autonomie".
"Il Governo - ha ricordato il presidente lombardo - ha avanzato una
proposta di legge che è stata respinta dalle Regioni". "C´è necessità
di rivedere i livelli intermedi fra Regioni e Comuni - ha precisato - ma
vogliamo che siano le Regioni, in accordo con il mondo delle autonomie, a
decidere come organizzarli, senza un´imposizione da parte dell´Esecutivo
centrale".
Province,
Prevalga La Ragionevolezza - Ricordando che proprio dal Consiglio regionale
della Lombardia è partito l´invito a dire ´no´ al progetto del Governo e che,
proprio grazie al suo impegno diretto, anche le altre Regioni hanno sposato la
stessa linea, Maroni ha auspicato che sul futuro delle Province "prevalga
la ragionevolezza", ossia "fare sì la riforma, ma senza considerare
le Province degli Enti inutili, perché non lo sono, soprattutto in una regione
come la nostra, dove è impossibile pensare che gli oltre 1500 sindaci di
piccoli Comuni possano lavorare bene, senza poter contare su un livello
intermedio fra il loro Municipio e la Regione".
Necessaria
La Revisione Del Patto Di Stabilità - Altra criticità sulla quale non si
intende demordere, è la revisione del Patto di stabilità, che, ha evidenziato
Maroni, "in Lombardia tiene vincolati 6,5 miliardi di euro, soldi nostri
nelle casse dei Comuni, che non possono essere spesi". La Regione, per
dare una boccata d´ossigeno alle Amministrazioni locali, ha ricordato il
presidente, "lo scorso 10 giugno ha stanziato 210 milioni di euro per
rifinanziare il Patto di stabilità territoriale". "Oggi la
Commissione Bilancio del Consiglio regionale - ha fatto sapere - ha approvato i
criteri per un nuovo stanziamento presentati dall´assessore Garavaglia, così
domani, in Giunta, potremo approvare una nuova delibera, che mette a
disposizione ulteriori 37 milioni di euro per il Patto di stabilità
territoriale".
Brutte
Notizie Dal Cdm - Infine il presidente ha voluto mettere a parte l´assemblea di
alcune "brutte notizie arrivate dal Consiglio dei ministri di ieri".
"Si tratta - ha detto - di cose che non hanno trovato molta eco sui
giornali, ma nel provvedimento approvato da Palazzo Chigi, oltre al rinvio
sulla decisione per i 330 milioni di euro da destinare al rifinanziamento della
Cassa integrazione in deroga, c´è anche una norma che prevede una riduzione di
500 milioni di euro sul fondo di premialità per i Comuni in base ai criteri di
virtuosità". "In sostanza - ha spiegato Maroni - i Comuni virtuosi
perderanno 500 milioni, che saranno destinati ad altro". "Questa - ha
sottolineato - è una brutta notizia, che rende ancora più difficile il lavoro
dei sindaci che hanno operato bene, mantenendo il ordine i loro conti".
Assunzione
Giovani, A Breve Vertice Ministro "Ho già sentito Giovannini, ho condiviso
con lui il successo dell´iniziativa, ma anche la preoccupazione per
l´esaurimento del plafond dei contributi per le assunzioni dei giovani
destinati alla Lombardia. Il ministro del Lavoro mi ha assicurato che la
settimana prossima farà una riunione con tutti gli assessori delle Regioni per
trovare una soluzione" ha infine aggiunto il presidente Maroni. Era stato
lo stesso governatore, conversando con i giornalisti prima di partecipare
all´assemblea di Confindustria Como, a sottolineare la necessità di "una
rimodulazione del plafond per le agevolazioni alle imprese che assumono
giovani", quelle del cosiddetto ´Click day´, già esaurito solo per la
Regione Lombardia "per un errore di calcolo compiuto dal Governo".
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ELEZIONI REGIONALI, TAR RESPINGE I RICORSI IN BASILICATA SI VOTA IL 17 E 18 NOVEMBRE |
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Potenza,
14 ottobre 2013 - Il 17 e 18 novembre prossimi si voterà regolarmente per le
elezioni regionali. A stabilirlo il Tar di Basilicata che ha respinto il
ricorso presentato da due cittadini a cui si sono accodati 8 consiglieri
regionali (Francesco Mollica, Alfonso Ernesto Navazio, Antonio Autilio,
Alessandro Singetta, Agatino Mancusi, Franco Mattia, Nicola Pagliuca, Rocco
Vita, Vito Gaudiano e Paolo Castelluccio).
I
ricorrenti chiedevano l’annullamento del Decreto con il quale il Prefetto di
Potenza ha convocato per il 17 e 18.11.2013 i comizi per l’elezione del
Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Basilicata e
del Decreto con il quale è stato determinato in 16, anziché 17, il numero dei
Consiglieri, da eleggere con il sistema proporzionale, assegnando 10, anziché
11, seggi alla circoscrizione provinciale di Potenza e 6 seggi alla
circoscrizione provinciale di Matera.
I due
motivi alla base del ricorso il mancato impulso del Ministero dell’Interno
sull’individuazione della data delle consultazioni e una erronea
interpretazione rispetto al numero dei consiglieri da eleggere.
I due
ricorsi sono risultati infondati, in quanto “l’ordinamento giuridico per quanto
riguarda la data delle elezioni non stabilisce nessun atto formale del
Ministero dell’Interno e, in riferimento al numero dei consiglieri, dopo
l’introduzione da parte dell’art. 2 L. Cost. N. 1/1999 dell’elezione diretta
del Presidente della Giunta Regionale quest’ultimo, anche se fa parte del
Consiglio regionale, non riveste nemmeno per un secondo la carica di
Consigliere regionale, perché viene eletto direttamente dal popolo alla carica
di Presidente della Regione”.
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LA REGIONE LAZIO DALLA PARTE DEI CONSUMATORI SETTE PROGETTI PER INFORMARE, AIUTARE, ASSISTERE E DIFENDERE I CITTADINI |
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Roma,
14 ottobre 2013 - Obiettivo è informare, aiutare, assistere e difendere i cittadini mettendoli in guardia da pericoli come le ludopatie, le
pubblicità ingannevoli e il sovraindebitamento dovuto alla scarsa conoscenza
dei meccanismi del credito.
Il
programma che sarà finanziato con 880.000 euro prevede 7 interventi
mirati all’informazione e all’assistenza dei consumatori e degli utenti nei seguenti
campi:
gioco
d’azzardo e ludopatie;
educazione
e cittadinanza economica;
qualità
dei servizi turistici, con particolare riferimento al turismo ecosostenibile;
qualità
dei servizi di trasporto;
carta
dei servizi;
semplificazione
e Digitalizzazione della Regione Lazio;
qualità
dei servizi sanitari.
Per
ognuno di questi interventi dovranno essere realizzate specifici interventi:
attività di raccolta dati, redazione di specifici materiali divulgativi,
attività di informazione diffusa e di assistenza e consulenza qualificate,
rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti coinvolti
dall’intervento, attività di promozione della partecipazione attiva dei
cittadini.
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AREE DI CONFINE IN LOMBARDIA, MARONI: OK A ZONA FRANCA |
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Cernobbio/Co),
14 ottobre 2013 - "Quella della zona franca contro la burocrazia per la
zone di confine è un´iniziativa che stiamo sostenendo. E, nella riunione della
Giunta regionale che faremo a Riccagioia (Pavia), l´assessore alle Attività
Produttive Mario Melazzini presenterà una delibera che darà attuazione al
principio della zona franca a zero burocrazia, avendo come obiettivo l´idea di
rendere la vita più facile a chi fa impresa". Lo ha dichiarato il 10 ottobre il
presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dell´assemblea di
Confindustria Como a Villa Erba, a Cernobbio. "Vediamo che molte nostre
imprese - ha proseguito il presidente -, soprattutto piccole e medie, emigrano
in Cantone Ticino, dove trovano condizioni nettamente più favorevoli da un
punto di vista fiscale e anche burocratico. Noi vogliamo colmare questo gap e
trovare soluzioni, per trattenere qui le nostre imprese. Per questo è
fondamentale creare una zona franca a burocrazia zero, per poter reggere la
concorrenza che arriva dal Canton Ticino e attira i nostri imprenditori,
esattamente come abbiamo fatto per i nostri benzinai con la Carta sconto,
equiparando il costo della benzina dei nostri distributori di confine con
quelli svizzeri. Una misura che sta funzionando. Ed è quello che vogliamo fare
anche per le imprese, creare una zona franca a burocrazia zero".
Rimodulare
Fondo Per Assunzioni Giovani. "Chiederò al ministro del Lavoro Enrico
Giovannini di intervenire per una rimodulazione del plafond per le agevolazioni
alle imprese che assumono giovani, che si è esaurito solo per la Regione
Lombardia per un errore di calcolo compiuto dal Governo. Abbiamo saputo - ha
proseguito il presidente Maroni - che è stato già esaurito il plafond a
disposizione della Regione Lombardia per le agevolazioni alle imprese che
assumono giovani, un plafond che si è esaurito solo per la Lombardia per un
errore di calcolo fatto a Roma, mentre le Regioni del Sud non hanno sforato
nemmeno il 10 per cento della disponibilità. Per cui, esauriti questi fondi,
tutte le nuove domande presentate dalle imprese lombarde saranno respinte. Per
questo chiederò subito al ministro Giovannini una rimodulazione del plafond,
perché qui la richiesta c´è e non è giusto che non sia soddisfatta solo perché
hanno fatto male i conti nel riparto dei 160 milioni per finanziare le nuove
assunzioni". "Non possiamo accettare - ha concluso il presidente
Maroni - che le tante domande che stanno arrivando dalle nostre imprese per
assumere i giovani non possano essere accettate non perché i fondi sono finiti,
ma perché hanno calcolato male i soldi da assegnare alla Lombardia".
La
Nostra Regione Un Modello Virtuoso - "La Lombardia ha un sistema così
efficiente che potrebbe essere applicato in tutte le altre Regioni e avremmo
risolto il grosso dei problemi di questo Paese. Abbiamo calcolato - ha spiegato
il presidente - che, se tutte le Regioni italiane attuassero i criteri che
abbiamo in Lombardia, - nel rapporto tra spesa pubblica ed efficienza dei
servizi e nel rapporto tra dipendenti pubblici e numero di abitanti - si
risparmierebbero 30 miliardi di euro. Non occorre inventare nulla, ma solo fare
quello che facciamo qui in Lombardia, basterebbe solo applicare il modello
lombardo a tutte le altre Regioni italiane".
Necessaria
Una Semplificazione Istituzionale - "La semplificazione dei livelli
istituzionali - ha poi sottolineato Maroni - deve essere parallela a quella
della burocrazia, perché sono due facce della stessa medaglia. In Italia
abbiamo un sistema di organizzazione istituzionale troppo complesso, che genera
resistenza e tempi lunghi. La Regione e i Comuni sono i due Enti principali per
regolare le attività e le iniziative a livello regionale, ma, in mezzo, ci sono
tropi Enti, gli Ato, i Bim, i Consorzi, i Parchi eccetera, che rendono tutto
più complicato. Semplificare non vuol dire solo eliminare alcune procedure, ma
anche questi Enti intermedi". "A Roma - ha concluso il presidente
della Lombardia - stanno discutendo di questa riforma, ma, secondo me, nel modo
sbagliato, perché vanno mantenuti Comuni e Regioni, eliminando tutto quello che
è in mezzo, salvo lasciare alla singola Regione la decisione di come
organizzare un livello intermedio, che serve per le migliaia di piccoli Comuni
che, altrimenti - penso a una Regione come la nostra, di 10 milioni di abitanti
- avrebbero difficoltà ad avere un rapporto diretto con la Regione senza un
Ente intermedio".
Su
Legge Elettorale Giudizio Stravagante "Non ho ancora letto le motivazioni
del Tar, ma francamente mi pare sia una cosa stravagante, perché il premio di
maggioranza è previsto addirittura nella legge nazionale e in altre leggi
regionali". Ha spiegato il presidente Maroni a proposito del ricorso sulla
legge regionale emanata nel 2012 e della decisione del Tar Lombardia di
rinviare la questione alla Corte Costituzionale. "Non si capisce perché -
ha poi fatto notare il presidente Maroni - sarebbe incostituzionale per la
Lombardia e costituzionale per il Parlamento italiano. Comunque mi pare che non
possa avere alcuna influenza significativa sui numeri in Consiglio
regionale".
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SARDEGNA, ZONA FRANCA, PRESIDENTE CAPPELLACCI: "BENE PASSAGGIO EMENDAMENTO IN COMMISSIONE" |
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Cagliari,
14 ottobre 2013 - "Il passaggio in commissione di un emendamento che
unifica la proposta della Giunta con un´altra dello stesso tenore e´ un passo
in avanti importante e positivo verso quello che non può non essere un
obiettivo comune". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo
Cappellacci, commentando l´esito della votazione avvenuta il 10 ottobre in
Commissione.
"L´auspicio
- prosegue Cappellacci - è anche che il voto odierno possa essere il principio
di un´azione coesa per una battaglia che non appartiene a uno schieramento
politico o a un altro, ma a tutto il popolo sardo. Considerato che l´Europa non
porrà alcun ostacolo, occorre la forza di tutti e di ciascuno - evidenzia il
presidente - per convincere lo Stato ad "accendere la luce verde" per
la zona franca integrale della Sardegna, pronunciandosi in senso positivo sulla
nostra richiesta".
"In
questo momento - ha aggiunto Cappellacci - occorre altresì sottolineare il
ruolo di costante sollecitazione svolto dai movimenti e dai loro
rappresentanti, Scifo, Impera e Randaccio".
"In
un momento difficile per l´economia internazionale - osserva il Presidente - la
Sardegna intraprende con coraggio e determinazione un cammino ambizioso. E´ una
vera e propria battaglia di popolo per rendere effettiva una libertà di impresa
che non è tale se non vengono compensati gli svantaggi derivanti
dall´insularità. E´ una battaglia anche per quel lavoro che non nasce da azioni
assistenziali, ma dalla possibilità per la Sardegna e per ciascun sardo di
poter sviluppare le proprie potenzialità."
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PUGLIA, ZONE FRANCHE URBANE: EMANATA LA CIRCOLARE SU AGEVOLAZIONI NAZIONALI |
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Bari,
14 ottobre 2013 - Il ministero dello Sviluppo economico ha emanato la circolare
sulle agevolazioni nazionali per le Zone Franche Urbane. Ne dà notizia
l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che spiega: “Il Ministero
dello Sviluppo economico ha accolto la richiesta della Regione Puglia. Adesso
attendiamo la modifica del decreto che permetterà anche alle nostre undici Zone
Franche di essere ammesse allo strumento agevolativo nazionale”. È quanto
affermato nella stessa circolare (è la n.32024 del 30 settembre 2013) in cui è
scritto: “Stante la proposta della Regione di utilizzare per l’attuazione degli
interventi lo strumento agevolativo nazionale, il Ministero procederà alla
modifica del Decreto, al fine di consentirne l’applicazione anche alle Zfu
pugliesi”. “Le risorse per finanziare questo programma di defiscalizzazione –
precisa Loredana Capone – non sono statali ma regionali. La dotazione
finanziaria destinata dalla Regione Puglia alle Zone franche urbane ammonta a
complessivi 60 milioni di euro a valere sugli Apq (Accordi di programma quadro)
‘Sviluppo locale’ e ‘Aree urbane - città’ del Fondo di Sviluppo e Coesione
2007-2013”. Le Zone Franche pugliesi destinatarie delle agevolazioni sono
quelle individuate nei comuni di Andria, Lecce, Taranto, Santeramo in Colle,
Barletta, Molfetta, Foggia, Manfredonia, San Severo, Lucera e Manduria.
Potranno
beneficiare delle agevolazioni le micro e piccole imprese già costituite e gli
studi professionali, purché entrambi siano regolarmente iscritti nel Registro
delle imprese alla data di presentazione della domanda.
La
circolare estende alle zone franche della Puglia l´applicazione delle
agevolazioni previste dal decreto di aprile 2013.
La circolare, in corso di pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale, fornisce chiarimenti in merito alla tipologia, alle
condizioni, ai limiti, alla durata e alle modalità di fruizione delle
agevolazioni fiscali e contributive previste dal suddetto decreto, al fine di
portare a conoscenza di tutti i soggetti interessati, anteriormente
all’adozione dei bandi per la presentazione delle domande, le modalità di
funzionamento dell’intervento.
Ciascuna
azienda (o studio professionale) potrà avvalersi degli aiuti previsti dal
Decreto fino al limite massimo di 200mila euro.
Nel
caso di imprese attive nel settore del trasporto su strada l’agevolazione non
potrà superare i 100mila euro. Le imprese potranno beneficiare di esenzione
delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e
dell’imposta municipale propria; potranno inoltre essere esonerate dal
versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro indipendente.
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CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, TOSCANA: GRAVE LA DECISIONE DEL GOVERNO DI NON RIFINANZIARLA |
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Firenze
14 ottobre 2013 - "La decisione del Consiglio dei Ministri di non
finanziare la Cassa integrazione in deroga, diversamente a quanto preannunciato
e atteso, è preoccupante e grave. Siamo in una situazione di fortissima
sofferenza per migliaia di lavoratori e lavoratrici e di estrema difficoltà per
il sistema di imprese".
Così
l´assessore al lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini commenta la
decisione presa il 9 ottobre dal Governo. In Toscana, ad esempio, ricorda
l´assessore, con le risorse che sono state stanziate con le ultime manovre,
peraltro non ancora arrivate, si copriranno le richieste fino a metà giugno. La
quota che spetterà alla Toscana è pari a poco più di 33 milioni. Una volta arrivati, consentiranno la trasmissione
di ulteriori 3.400 richieste, pervenute entro la metà di giugno, tra Cig e
mobilità ,che coinvolgono circa 13 mila lavoratori. Tutta la seconda parte
dell´anno è scoperta.
"I
330 milioni a livello nazionale, preannunciati e poi cancellati dalla decisione
di ieri – spiega Simoncini – sarebbero stati ancora insufficienti ma avrebbero
comunque rappresentato un sollievo per la condizione di vita dei lavoratori
coinvolti".
"È
indispensabile – avverte Simoncini - che Parlamento e Governo recuperino
rapidamente questa situazione, garantendo un´adeguata dotazione di risorse per
coprire tutto il 2013".
L´assessore
Simoncini ricorda che, come più volte ha avuto modo di sottolineare, "il
sistema degli ammortizzatori sociali così come organizzato oggi non regge. C´è
bisogno di passare ad un regime universalistico, che non faccia differenza tra
lavoratori nelle aziende sotto i 15 dipendenti e gli altri. Tutta la gestione
dovrebbe autofinanziarsi, senza gravare sul bilancio statale, che dovrebbe
essere utilizzato al massimo per rilanciare lo sviluppo e promuovere
l´occupazione".
Fino a
quando questo nuovo regime non sarà realizzato, èdoveroso, secondo Simoncini,
tutelare i redditi e le condizioni di vita dei lavoratori più deboli.
"Far passare mesi – conclude l´assessore
- senza che i lavoratori ricevano alcuna indennità equivale, sostanzialmente, a
favorire i licenziamenti da parte delle piccole aziende che, magari non
volendo, si trovano costrette a farli a causa dell´incertezza sulla possibilità
di disporre della cassa in deroga. Come Regione Toscana continueremo ad
adoperarci perché si possa dare una risposta positiva ai diritti di questi
lavoratori e lavoratrici".
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LOMBARDIA, TIROCINI, DALLA COMMISSIONE SÌ UNANIME AL REGOLAMENTO |
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Milano,
14 ottobre 2013 - La Iv Commissione del Consiglio regionale (Attività
produttive e Occupazione) ha approvato all´unanimità il regolamento regionale
sui tirocini, varato dalla Giunta lo scorso 6 settembre, su proposta
dell´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea.
Strumento
Per Il Lavoro - "Il fatto che gli indirizzi sui tirocini approvati dalla
Giunta siano stati accolti oggi all´unanimità - spiega l´assessore Aprea, che
il 10 ottobre ha partecipato ai lavori della Commissione - è molto
significativo e testimonia la bontà del lavoro che abbiamo svolto per dare ai
nostri giovani uno strumento di qualità in più per entrare nel mondo del lavoro".
Già oggi in Lombardia si contano 35.000 tirocini all´anno; le ultime
rilevazioni mostrano che al termine dell´esperienza il 41% dei tirocinanti
inizia un rapporto di lavoro (il 68% di questi nella stessa azienda in cui ha
svolto il tirocinio).
Le Novità
Del Provvedimento - Diverse le novità introdotte dal provvedimento, che
recepisce e attua le linee guida nazionali: un´indennità al tirocinante, in
capo all´azienda ospitante, di almeno 400 euro mensili; limitazione della
durata a 6 mesi per tirocini di orientamento e a 12 mesi per tirocini
finalizzati all´inserimento lavorativo; il divieto di reiterare i tirocini da
parte della medesima impresa; il divieto a utilizzare il tirocinante in
sostituzione di lavoratori né per professionalità elementari e compiti
ripetitivi; limite al numero di tirocinanti per azienda (10% del personale e
collaboratori); l´introduzione di un monitoraggio sistematico dei tirocini e
delle trasformazioni in contratti di lavoro, con la pubblicazione di un
rapporto annuale.
Strumento
Equilibrato - "Il regolamento - aggiunge l´assessore che ha ringraziato i
membri della Commissione per il lavoro svolto e per le osservazioni che hanno
elaborato - è il frutto di un percorso di condivisione con le parti sociali. Il
nostro obiettivo è stato quello di definire uno strumento ´equilibrato´, con la
necessaria dose di flessibilità da un parte e allo stesso tempo con le dovute
tutele per il tirocinante per prevenire comportamenti opportunistici".
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LOMBARDIA, MARONI: RIMODULARE IL FONDO PER L´ASSUNZIONE DEI GIOVANI |
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Milano,
14 ottobre 2013 - "Chiederò al ministro del Lavoro Enrico Giovannini di
intervenire per una rimodulazione del plafond per le agevolazioni alle imprese
che assumono giovani, che si è esaurito solo per la Regione Lombardia per un
errore di calcolo compiuto dal Governo". Lo ha dichiarato il presidente
della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dell´assemblea di
Confindustria Como a Villa Erba a Cernobbio. "Abbiamo saputo - ha
proseguito il presidente Maroni - che è stato già esaurito il plafond a
disposizione della Regione Lombardia per le agevolazioni alle imprese che
assumono giovani, un plafond che si è esaurito solo per la Lombardia per un
errore di calcolo fatto a Roma, mentre le Regioni del Sud non hanno sforato
nemmeno il 10 per cento della disponibilità. Per cui, esauriti questi fondi,
tutte le nuove domande presentate dalle imprese lombarde saranno respinte. Per
questo chiederò subito al ministro Giovannini una rimodulazione del plafond,
perché qui la richiesta c´è e non è giusto che non sia soddisfatta solo perché
hanno fatto male i conti nel riparto dei 160 milioni per finanziare le nuove
assunzioni". "Non possiamo accettare - ha concluso il presidente
Maroni - che le tante domande che stanno arrivando dalle nostre imprese per
assumere i giovani non possano essere accettate non perché i fondi sono finiti,
ma perché hanno calcolato male i soldi da assegnare alla Lombardia".
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RETE QUI DONNA. IN PROGRAMMA NUOVE ATTIVITA’. UN NETWORK DI INFORMAZIONE E DI COMPETENZE |
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Padova,
14 ottobre 2013 - Prosegue il programma di attività della rete Qui Donna Quid,
promossa e sostenuta dalla Regione con il supporto tecnico e operativo del Cpv
Centro Produttività Veneto – Fondazione Giacomo Rumor, realizzata insieme ai
comuni veneti per tutelare i diritti e per dare risposte concrete sui temi
delle pari opportunità e delle politiche di genere. Fra le iniziative, un nuovo
sito ( http://www.quidonna.veneto.it/ ) sui servizi offerti all’utenza e il “lancio” di
Quidonna Week, una settimana (da 24 al 31 ottobre) di eventi sul territorio,
durante la quale gli sportelli, con modalità diverse, daranno vita a iniziative
sulle pari opportunità e di promozione del servizio.
Il
programma delle attività è stato illustrato l’ 11 ottobre a Padova, nella Sala
Giunta a Palazzo Moroni, dall’assessore regionale alle politiche di genere, Isi
Coppola insieme alla consigliera con delega alle pari opportunità del Comune di
Padova, Anna Milvia Boselli e al direttore del Cpv, Antonio Girardi. E’ intervenuta
anche la presidente della Commissione regionale pari opportunità Simonetta
Tregnago. “E’ un bilancio assolutamente positivo” ha detto l’assessore Coppola
ripercorrendo le tappe attraverso cui la Regione ha promosso e sostenuto la
costruzione negli anni di questa rete di informazione, che è diventata anche un
“network di competenze” acquisite con l’attività di formazione delle operatrici
e degli operatori curata dal Cpv. “C’è stata quindi un’evoluzione di queste
sportelli e un ampliamento sul territorio – ha aggiunto – arrivando a dare
risposte omogenee alle problematiche delle donne. Grazie al lavoro svolto
abbiamo raggiunto questo traguardo che è però anche un nuovo punto di partenza
guardando al futuro”. La Regione ha depositato anche il marchio “Quid Qui Donna
– Diritti e Risposte” che identifica i servizi.
Il
nuovo sito presenterà sul web gli sportelli operativi sul territorio e le loro
specificità con orari e altri riferimenti utili. Ai centri si possono chiedere
informazioni sui servizi alle donne, sulla conciliazione dei tempi di lavoro e
della famiglia, sull’inserimento lavorativo e sull’imprenditorialità, sul
sostegno in momenti di difficoltà e altro ancora. “Questi sportelli – ha
sottolineato l’assessore – non si occupano delle problematiche legate alla
violenza sulle donne, che sono prese in carico da un’altra rete di centri”. A
sostegno della rete, è in programma a fine ottobre anche l’iniziativa Qui Donna
Week, una settimana durante la quale ogni sportello realizzerà eventi, momenti dedicati
all’informazione e incontri diffusi sul territorio.
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ROSSI ALLE DONNE: DALLA REGIONE TOSCANA PIÙ SOSTEGNO AI CENTRI ANTIVIOLENZA |
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Firenze,
13 ottobre 2013 - "E´ un grande fatto di civiltà democratica che la
Toscana sia impegnata nella lotta contro il femminicidio e la violenza contro
le donne. E lo faccia ascoltando le donne, cercando di capire quali sono i loro
bisogni e le risposte da dare. Si ha davvero la senzazione che quanto più
cresce il processo di autonomia e consapevolezza delle donne , tanto più si
registrino fenomeni di violenza e sopraffazione nei loro confronti dal parte
degli uomini". Lo ha detto l’ 11 ottobre il presidente della Regione
Toscana, Enrico Rossi, incontrando le donne dei centri antiviolenza toscani
insieme all´assessore al welfare, Salvatore Allocca, e alla consigliera
regionale Daniela Lastri, "un giorno positivo in cui Parlamento ha
approvato la legge contro il femminoicidio, un messaggio importante lanciato a
tutto il paese".
"Su
questi temi – ha detto Rossi - la Toscana si colloca in modo netto: abbiamo
costruito dei presidi come i centri antiviolenza, abbiamo inventato anche il
Codice rosa nei Pronto soccorso delle Asl. I dati sono però impressionanti.
Sono circa 5.700 le donne che dal 2009 al 2012 si sono rivolte ai nostri
centri, oltre mille quelle che nel 2012 sono andate a denunciare e a farsi
curare per le violenze subite. Nel 2011-12 1455 i casi di maltrattamenti e
abusi su donne adulte e minori".
Dati
che fanno impressione e a fare ancora più impressione è il fatto che si tratti
per lo più di persone note, conosciute, le persone non note nei numeri relativi
allo scorso anno sono solo l´1,5%. "Il violento è in casa, è nella stretta
cerchia degli affetti e delle relazioni più intime. Quello che si scrive o si
denuncia sulla paura di uscire o sul tema degli extracomunitari non è
confermato dai dati".
"Per
combattere definitivamente questo fenomeno in Toscana abbiamo il Codice rosa,
un percorso che consente alla donne di venirsi a curare e di avere un supporto
psicologico e legale. Partito in 5 Asl, dal gennaio 2013 si è esteso ad altre
quattro e al Meyer e nell´arco della primavera estate del 2014 sarà in funzione
in tutto il territorio regionale. Di grande importanza poi i centri
antiviolenza perché una volta fatta la denuncia bisogna trovare delle soluzioni
alternative per essere protette e non ricadere nel gorgo della violenza".
"Stiamo
lavorando - ha detto poi l´assessore Salvatore Allocca - a una misura perché
sia possibile individuare una riserva di alloggi Erp che possano essere messi a
disposizione dai Comuni per questa casistica. Mentre certo la Regione è
chiamata - ha concluso - a utilizzare presto e bene i fondi che verranno messi
a disposizione dal decreto nazionale appena approvato".
Numerosi
gli interventi delle donne dei centri, che hanno sollevato diverse
problematiche: quella dei finanziamenti che, hanno detto, dovranno essere certi
e continui, la necessità della difinizione del ruolo dei centri e di un
progetto specifico e multidisciplinare
regionale che riguardi la prevenzione, la gestione dei momenti di crisi,
la protezione e il resinserimento abitativo e lavorativo delle donne vittime di
violenza.
La situazione
in Toscana
La
legge regionale 59/2007. Nel 2007 la Regione ha approvato la lr. 59 "Norme
contro la violenza di genere", in cui sono formulati gran parte dei
principi espressi anche nella Convenzione di Istanbul del maggio 2011,
recentemente ratificata dal Parlamento: dal richiamo alla violenza quale grave
violazione dei diritti umani delle donne, al tema della prevenzione, della
protezione e sostegno delle vittime di violenza indipendentemente dal loro
stato civile o dalla loro cittadinanza, ai temi della formazione congiunta
degli operatori, della sensibilizzazione e informazione e dell´educazione al
rispetto nella relazione tra i sessi.
Nella
legge regionale 59 si riconosce ai Centri Antiviolenza una funzione
determinante nel complesso delle attività che si realizzano sul nostro
territorio. In questi anni, infatti, il lavoro dei Centri Antiviolenza e dei
Centri di Ascolto ha consentito di contrastare un fenomeno che ad oggi continua
ad essere ancora in crescita.
Codice
Rosa. Il Codice Rosa è un percorso di accoglienza al Pronto soccorso dedicato a
chi subisce violenza. Il suo punto di forza è la costituzione di Gruppi
operativi costituiti da rappresentanti delle strutture ospedaliere e
territoriali della Asl (infermieri, ostetriche, medici, assistenti sociali,
psicologi), da Procura e Forze dell´Ordine.
Si
tratta di un percorso riservato alle vittime di violenze, non solo donne, ma
anche bambini, anziani, immigrati, omosessuali, che permette di intercettare i
segnali non sempre evidenti di una violenza commessa e prevede l´avvio di un
intervento congiunto delle strutture sanitarie con le Procure della Repubblica
tramite gli uffici di polizia giudiziaria, in grado di assicurare i necessari
interventi sanitari ed al tempo stesso garantire la massima tutela della
privacy.
Il
progetto, avviato con successo dall´Asl di Grosseto nel 2010, è diventato
progetto regionale nel 2011 con il coinvolgimento delle Aziende Usl 2 Lucca, 12
Viareggio, 4 Prato, 8 Arezzo e 9 Grosseto. Da gennaio 2013 si è sviluppato anche
nelle Asl di Pisa, Livorno, Empoli, Careggi e Meyer, e si prevede la sua
estensione per il 2014 a tutto il territorio regionale
I dati
diffusi nel corso dei primi anni di sperimentazione del Codice Rosa fanno
emergere una situazione inquietante: nel 2012, nelle 5 aziende in cui il Codice
Rosa era in funzione, sono stati trattati 1.455 casi di maltrattamenti e abusi
su adulti e minori, di cui 250 a Lucca, 338 a Prato, 241 ad Arezzo, 466 a
Grosseto e 160 a Viareggio. Sul totale dei dati riferito agli adulti 1.248 sono
casi di maltrattamento, 44 di abuso sessuale e 22 di stalking.
Altra
fascia debole, i bambini: per loro 113 casi di maltrattamento e 28 casi di
abuso sessuale. Per non parlare dell´altrettanto odioso fenomeno di
maltrattamento degli anziani.
Dati /
Rapporto 2012 sulla violenza di genere. In base ai dati raccolti con la
collaborazione di 19 centri antiviolenza e 6 centri di ascolto delle 10
Province Toscane, dal 2009 al 2012, ben 5.723 donne si sono rivolte ai Centri
antiviolenza. Con un trend in aumento: dai 1.761 casi del 2009-2010 ai 1.929
del 2010-2011 ai 2.033 del 2011-2012.
2033 è
il numero di donne che nel 2011-2012 si sono infatti rivolte ai centri
antiviolenza toscani (di esse, 1.314 sono italiane e 670 straniere), e
generalmente sono state vittima di più di un tipo di violenza (fisica,
psicologica, ecnomica, stalkin, violenza sessuale, molestie sessuali, mobbing).
Nel
solo 2012, delle 2.033 donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza, solo
30 – pari all´1,5% - hanno subito soprusi da una persona sconosciuta. Dal 2010
al 2012, sono ben 2.321 donne su 3.756 che hanno subito violenza dal partner.
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SEMINARIO: “FEMMINICIDI IN ITALIA: DIMENSIONI, CARATTERISTICHE E PROFILI DI RISCHIO” |
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Milano,
14 ottobre 2013 - I dati sui femminicidi
parlano chiaro: secondo l’Istat sono 100 le vittime nel 2012, una ogni due
giorni, mentre l´ultimo rapporto Eures-ansa sull´omicidio volontario parla di
81 donne uccise nei primi sei mesi del 2013, di cui il 75% nel contesto
familiare o affettivo.
Per
raccogliere e analizzare la portata di questo fenomeno si possono utilizzare
anche altre fonti, che vanno a integrare quelle ufficiali, e che ad esempio,
esaminano l’enorme mole di dati che provengono dal web. In particolare, in
relazione ai femminicidi avvenuti in Italia nell’ultimo decennio, sarà
presentata una nuova metodologia di web-mining (ovvero la raccolta e l’analisi
di dati provenienti dalla rete).
Il
seminario, organizzato da Abcd-il centro interdipartimentale per lo studio dei
problemi di genere del Dipartimento di Psicologia, propone anche una
riflessione più ampia sui dati, sulle fonti e sulle metodologie adottate a
livello mondiale per raccogliere informazioni sulla violenza contro le donne.
Programma
Introduzione:
Franca
Crippa, docente di Statistica Sociale, Università di Milano –Bicocca.
Presentazione
della nuova metodologia di web-mining:
Domenica
Fioredistella Iezzi, docente di Statistica Sociale, Università di Roma “Tor
Vergata” .
Discussione
con:
Patrizia
Farina, docente di Demografia, Università di Milano –Bicocca.
Chiara
Volpato, docente di Psicologia Sociale, Università di Milano –Bicocca.
Con il
coordinamento di Carmen Leccardi, docente di Sociologia dei Processi Culturali
e Comunicativi e direttore scientifico del centro Abcd, Università di
Milano-bicocca.
L’evento
è aperto al pubblico e ad accesso libero fino a esaurimento dei posti
disponibili.
Università
degli Studi di Milano Bicocca
Martedì 15 ottobre ore 14.30
Edificio
U6 I piano, aula 24, piazza dell’Ateneo Nuovo, 1, Milano.
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FERRARA - CICLO DI INCONTRI SULL´IMPRENDITORIA FEMMINILE |
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Ferrara,
14 ottobre 2013 - Prende il via un nuovo ciclo di tre seminari tecnici gratuiti
a sostegno dell´imprenditoria femminile, organizzati dal Comitato Imprenditoria
Femminile della Cdc di Ferrara. L´edizione 2013 dell´iniziativa rientra nel
programma previsto dal Piano di Attività 2013 del Comitato Imprenditoria
Femminile ed è svolta in collaborazione con l´ente di formazione Ifoa.
I
seminari permetteranno di offrire alle partecipanti l’opportunità di valutare
le proprie competenze e reali motivazioni rispetto al processo di avvio d’impresa
e al proprio ruolo di imprenditrici, oltre a consolidare nelle partecipanti
alcune competenze trasversali estremamente importanti per gestire e sviluppare
il loro business. Si punta anche a fornire alle imprenditrici strumenti utili
per analizzare l’ambiente socio-economico-istituzionale al fine di valorizzare
le opportunità e valutare gli eventuali vincoli per lo sviluppo della propria
impresa; offrire alle partecipanti strumenti di intercettazione di bisogni di
mercato e idee per nuove opportunità di business, nonché tecniche avanzate di
gestione d’impresa; capire e utilizzare,
ai fini del Business, il mondo complesso dei Social Media e degli strumenti di
web communication.
I
seminari sono destinati a: imprenditrici consolidate, neo-imprenditrici, aspiranti
imprenditrici, donne impegnate nella fase di start-up o comunque interessate
alle tematiche proposte. Il calendario prevede per giovedì 14 novembre
l´incontro intitolato "Shakespeare in ... Business - I testi di
Shakespeare come modelli comunicativi". Giovedì 5 dicembre si parlerà di
"Funzione Acquisti in azienda: come renderla un reale centro di
profitto", mentre giovedì 12 dicembre il tema è il "Passaggio
generazionale e diritto successorio".
Ciascun
incontro si terrà presso la Sala Conferenze della Cdc di Ferrara (Largo
Castello, 10 - 2° piano) dalle ore 14.30 alle ore 19.30. Sarà, tra l’altro,
rilasciato, in caso di partecipazione ad almeno due dei seminari, apposito
attestato di partecipazione.
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FIRENZE: CRESCONO LE DIMISSIONI DELLE LAVORATRICI IN MATERNITÀ E LE MOLESTIE AL RIENTRO |
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Firenze,
14 ottobre 2013 - Le dimissioni delle mamme lavoratrici nella provincia di
Firenze crescono. Sono state 397 nei primi otto mesi del 2013, in aumento
rispetto alle 393 dell´intero 2009 e 361 del 2010. Un dato che rispecchia
l´andamento nazionale (19.187 nel 2012 in Italia, in crescita (+9%) rispetto alle
17.681 del 2011) e allarma.
Proprio
per questo Manageritalia Firenze ha lanciato in città, con la collaborazione entusiasta
della Consigliera di Parità della Provincia di Firenze, il progetto "Un
Fiocco in Azienda". L´iniziativa, partita in Lombardia a fine 2010, grazie
al Gruppo Donne Manager di Manageritalia, ha già avuto a Milano l´adesione di
oltre 50 aziende e coinvolto più di 200 mamme. Il progetto, completamente
gratuito e da oggi a disposizione di tutte le aziende e le mamme del territorio
fiorentino, aiuta genitori e aziende ad affrontare serenamente la maternità,
supporta le mamme in questo felice momento, valorizza la genitorialità e crea
l´ambiente migliore per il reinserimento, evitando situazioni di conflitto tra
dipendente e azienda.
"Ho
accolto con entusiasmo Un Fiocco in Azienda - ha detto Mariagrazia Maestrelli,
Consigliera di Parità della Provincia Firenze - perché è un progetto semplice e
efficace, indispensabile per cambiare mentalità e comportamenti. Oggi, infatti,
il 90% dei problemi delle donne sul lavoro sono legati alla maternità e, oltre
alle dimissioni in questo frangente, crescono le molestie di varia natura al
rientro, per spingere le donne ad abbandonare il lavoro. È qui che dobbiamo
lavorare per cambiare e migliorare". Nel corso della presentazione
altrettanto entusiasta si è detto Marco Santini, Referente Centro di
accompagnamento alla nascita Margherita (Aouc) Careggi, l´importante struttura
cittadina che è partner in alcuni servizi previsti dal progetto.
"Vogliamo
che Un Fiocco in Azienda - ha detto Massimo Menichini, presidente di
Manageritalia Firenze - porti un tangibile miglioramento della gestione di
questo importante momento per le mamme, le famiglie, ma anche per le aziende e
la comunità del territorio. Il progetto deve ora decollare prima in termini di
visibilità e poi di adesione. Anche questo è il ruolo che i manager vogliono
giocare al servizio del territorio per migliorare il lavoro e la vita di
tutti".
Secondo
Veronica Poggi, project leader Un Fiocco in Azienda di Manageritalia Firenze:
"Il successo di "Un Fiocco in Azienda" non era affatto scontato,
ma ormai è nei fatti e deve esserlo anche in Toscana e a Firenze. Con la bassa
occupazione femminile e l´abbandono di troppe donne madri il mondo del lavoro
perde professionalità e competenze e il calo demografico, già ai minimi nel
nostro Paese, rischia di diventare preoccupante e di farci perdere ancora più
competitività. Insomma, siamo sicuri che saremo sommersi dalle richieste di
adesione delle aziende fiorentine".
Il
progetto "Un Fiocco in Azienda" a Firenze prevede alcuni servizi
offerti in partnership con organizzazioni locali: un contatto privilegiato con
il Centro di accompagnamento alla nascita Margherita (Dipartimento Materno
Infantile dell´Aouc Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi); la possibilità
di partecipare a prezzi convenzionati al Programma "Mammafood",
tenuto a Firenze presso la sede di Manageritalia da Silvia Ciani (Biologo
nutrizionista, specialista in scienza dell´alimentazione), per l´educazione
alimentare in gravidanza.
Per le
aziende i vantaggi sono indubbi: notevole miglioramento del clima aziendale;
maggiore produttività delle dipendenti future e neomamme; fidelizzazione delle
proprie dipendenti; migliore immagine dell´azienda verso l´esterno. Indubbi i
vantaggi anche per il territorio: riduzione del tasso di abbandono del lavoro
dopo la maternità; evitare che il tasso di occupazione femminile in Italia si
riduca a causa della maternità; incrementare il tasso di natalità.
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