|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Ottobre 2013 |
 |
|
 |
UN PASSAPORTO PER ALIMENTI PIÙ SICURI E UN´EUROPA PIÙ COMPETITIVA |
|
|
 |
|
|
Un
progetto finanziato dall´Ue si propone di assicurare che la carne di maiale che
finisce sulla nostra tavola sia completamente sicura e che i produttori europei
siano in grado di competere sul mercato globale - a prescindere dalle loro
dimensioni.
Gli
standard dell´Ue per la sicurezza alimentare sono tra i più severi al mondo, ma
ciononostante i patogeni veicolati dal cibo nella carne fresca e lavorata
continuano a rappresentare una seria minaccia per la salute del consumatore.
Data la natura globalizzata della catena di approvvigionamento odierna - nella
quale i prodotti venduti nell´Ue sono importati da tutto il mondo - riuscire a
individuare in modo rapido e preciso un patogeno è fondamentale per proteggere
la salute umana.
È
questo l´obiettivo principale del progetto Passpork, finanziato dall´Ue,
un´iniziativa biennale iniziata a settembre 2012. Il suo obiettivo è
sviluppare, convalidare e testare un rilevatore multi-patogeno non troppo
costoso, durevole e rapido, che possa essere usato da personale non tecnico
dell´industria del maiale.
La
soluzione proposta da Passpork consiste in un analizzatore che comprende una
serie di nuove tecnologie, tra cui uno scanner ottico. Questo permetterà la
rilevazione rapida e precisa di patogeni chiave, in appena sei minuti.
Attualmente, raccogliere campioni e inviarli a un laboratorio di analisi e poi
aspettare i risultati può richiedere più di un giorno (fino a sette giorni se
si usa la microbiologia classica).
Il fine
ultimo è permettere a tutte le sezioni della catena di approvvigionamento della
carne - come i mattatoi e gli stabilimenti per la lavorazione della carne - di
valutare i propri standard igienici e stare allerta per la possibile presenza
di patogeni. Si potrà quindi agire immediatamente, riducendo significativamente
il rischio di una contaminazione incrociata e la possibilità di dover ritirare
il prodotto dal mercato.
Come si
capisce dal nome, il progetto si è concentrato sulla carne di maiale. Le
ragioni principali sono due. Innanzitutto, questo settore è cruciale sia in
termini di consumo che in termini di importanza commerciale, con il 51 %, il
maiale è la carne più prodotta e consumata in Europa, nonché la più esportata.
In
secondo luogo, il maiale è anche responsabile di un numero più alto di casi di
avvelenamento da cibo certificati l´anno rispetto al manzo. Questi episodi sono
dovuti a diversi patogeni specifici, come salmonella, listeria e campylobacter.
Un recente studio dell´Efsa, esteso a tutta l´Ue, ha riscontrato che un maiale
su dieci macellati in Europa è contaminato dalla salmonella.
Mentre
le imprese più grandi possono permettersi costosi controlli, le Pmi - che
rappresentano il 94 % delle aziende del settore europeo della carne di maiale -
spesso non possono permettersi di svolgere tali controlli. È un fattore
negativo per l´economia europea, significa infatti che i loro animali sono più
predisposti alla malattia e che queste aziende sono incapaci di competere con
imprese più grandi sul mercato globale ed europeo. Di conseguenza le Pmi del
settore della carne di maiale stanno perdendo il loro vantaggio competitivo.
Il
rilevatore di Passpork si propone di cambiare le cose.
Passpork
riceverà un totale di 1 299 919 euro di finanziamenti dall´Ue. Il progetto
riunisce centri di ricerca applicata, università, laboratori di ingegneria
alimentare e impianti per la macellazione e la lavorazione della carne di
maiale.
Per
maggiori informazioni, visitare:
Passpork
http://www.passpork.eu/
Scheda
informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/104694_it.html
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VENETO ADERISCE A PROGRAMMA INBIOWOOD PER BIODIVERSITÀ ATTRAVERSO PRODUZIONE LEGNO |
|
|
 |
|
|
Venezia
- Il Veneto parteciperà al progetto comunitario Inbiowood (“Increase biodiversity through wood production
– accrescimento della biodiversità attraverso la produzione di legno”),
approvato dalla Commissione europea nell’ambito dello strumento finanziario
Life+. Lo ha deciso la Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore
all’agricoltura e parchi Franco Manzato
“Al
progetto in questione – ha spiegato Manzato – la Regione parteciperà in veste
di beneficiario associato assieme al Consorzio di Bonifica Veronese,
beneficiario incaricato del coordinamento, all’Associazione Arboricoltura da
Legno Sostenibile per l’Economia e l’Ambiente (Aalsea), alla Compagnia delle
Foreste s.R.l. E alla Cooperativa Gestione Verde a r.L. (Cogev). L’iniziativa
prevede la realizzazione di piantagioni legnose dimostrative, policicliche
permanenti (tipologia innovativa, che assomma i benefici ambientali, molto
simili a quelli di un bosco, ai vantaggi produttivi dell’arboricoltura da
legno), a pieno campo (su una superficie di 25 ha) e lineari, in fasce
ripariali (per una lunghezza di 45 km). Con Inbiowood vogliamo perseguire
obiettivi che sono specifici non solo al tema “Politica e governance
ambientali” del programma Life+, ma anche trasversali ai vari programma
comunitari, in particolare a quello sullo Sviluppo rurale”.
La
durata del progetto è di 58 mesi; il costo totale ammissibile è di circa un
milione 177 mila euro, dei quali oltre 588 mila, pari al 49,99% coperti da
finanziamento europeo. Il contributo finanziario di competenza della Regione è
costituito esclusivamente dal costo del personale dipendente a tempo
indeterminato che sarà impiegato per l’esecuzione del progetto, rappresentato
da un funzionario dell’Unità di Progetto Foreste e Parchi. L’adesione della
Regione sarà formalizzata tramite la sottoscrizione di una convenzione di
partnership con il Consorzio di Bonifica Veronese, beneficiario coordinatore.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
UMBRIA, PIANO DI SVILUPPO RURALE: FINANZIATI 80 PROGETTI DI PROMOZIONE |
|
|
 |
|
|
Perugia
- Con uno stanziamento aggiuntivo di oltre un milione e seicentomila euro, la
Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche agricole Fernanda
Cecchini, ha deciso di sostenere tutti gli 80 progetti umbri dedicati alla
promozione ed alle attività turistiche, legate all’agroalimentare, nella nostra
regione e giudicati ammissibili. “In origine, ha affermato l’assessore
Cecchini, avevamo assegnato un milione di euro del Piano di sviluppo rurale,
per sostenere le attività turistiche degli enti pubblici e dei soggetti
pubblico-privati. Il bando emanato nell’agosto dello scorso anno, all’interno
della misura 3.1.3, ha visto una partecipazione straordinaria di iniziative e
tra queste sono state ammesse in graduatoria 72 domande degli Enti pubblici e 6
del partenariato pubblico privati. Con il fondo previsto all’inizio ne avremmo
potuto sostenere soltanto 23 tra i pubblici e 6 tra i consorzi pubblico
privati. Abbiamo deciso di finanziare tutti i progetti ammessi, continua
l’assessore, perchè siamo convinti dell’importanza di queste attività e perchè
abbiamo ricevuto tantissime sollecitazioni dagli enti locali, in particolar
modo dai Comuni, che, con i propri
bilanci, non sarebbero riusciti a dar vita a tante interessanti iniziative. Dal
2010 ad oggi nella regione è più che raddoppiato il numero dei comuni che hanno
progettato e realizzato manifestazioni per incrementare i flussi turistici,
chiedendo un sostegno alla Regione, nel quadro della programmazione
comunitaria. D’altra parte le finalità del Piano di Sviluppo rurale sono
proprio quelle di integrare le azioni dedicate all’agricoltura con quelle più
generali dello sviluppo economico dei territori. Sono tutti progetti legati
alla valorizzazione del territorio attraverso l’esaltazione dei prodotti
agroalimentari ed enogastronomici di qualità, che, oltre a dare un segnale
forte della vitalità delle nostre città e delle nostre aziende, rappresentano
anche un sicuro sostegno all’economia turistica dell’Umbria. E dunque, ha
sottolineato l’assessore Cecchini, nell’attuale momento di recessione
economica, la misura, prevista nel Piano
di sviluppo rurale e che dunque attinge ai fondi comunitari per il settore
agricolo, gioca un ruolo importante per
lo sviluppo dei diversi territori in una regione come quella Umbra in cui il
turismo e l’indotto collegato rappresentano un settore strategico per il
rilancio dell’economia rurale e l’occupazione”.
“Per
tutti questi motivi, ha aggiunto l’assessore, che ci consentono anche di
utilizzare rapidamente i fondi comunitari a disposizione dell’Umbria
nell’attuale fase conclusiva della programmazione 2007-2013, abbiamo deciso di
assegnare (in aggiunta agli 800mila euro già previsti) 1.490.549 euro per il
completo finanziamento delle domande di aiuto utilmente inserite nella
graduatoria relativa agli “Enti Pubblici” e, rispetto ai duecentomila già
previsti, altri 119.009 euro per le domande di aiuto relative ai “Partenariati
Pubblico-privati. Un totale dunque di oltre due milioni e seicentomila euro.
Per le stesse motivazioni, ha concluso la Cecchini, abbiamo anche deciso di
tenere aperta la misura e dunque gli incentivi per le iniziative che saranno
organizzate fino al 31 maggio 2015. Per queste, pubblicheremo un nuovo bando
dedicato alle nuove domande di aiuto”.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VENETO: INTERVENTI DI FORMAZIONE IN AGRICOLTURA. LE NOVITá IN MATERIA DI RIDUZIONI ED ESCLUSIONI |
|
|
 |
|
|
Venezia
- L’autorità di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto ha
approvato le modifiche agli impegni che, con i nuovi bandi, i beneficiari
dovranno osservare nel corso dell’esecuzione degli intervent. Per gli
interventi formativi e informativi in agricoltura.
“Le
misure coinvolte – ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Franco
Manzato – sono due: la 111 “Formazione e informazione rivolta agli addetti del
settore agricolo, alimentare e forestale” (Azione 1, interventi di formazione e
informazione a carattere collettivo) e la 331 “Formazione e informazione per
gli operatori economici delle aree rurali” (Azione 1, Interventi a carattere
collettivo di formazione/informazione, educazione ambientale e sul
territorio)”.
L’introduzione
delle modifiche agli impegni ha lo scopo di completare le procedure di calcolo
delle riduzioni ed evitare possibili ritardi nella presentazione delle domande
di pagamento. Per quanto riguarda la misura 111, le modifiche si applicano
anche alle operazioni approvate successivamente al decreto n. 51 del 16
novembre 2012.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CARNI SUINE, LOMBARDIA: NO A RIFORMA UE |
|
|
 |
|
|
Torrazza
Coste/pv - "Ringraziamo una
schizofrenica Unione europea, che, da un lato, raccomanda maggiore sicurezza
alimentare, mentre, dall´altro, al Parlamento di Strasburgo, approva una
riforma dei controlli sanitari sulla carne suina, che va nella direzione
opposta. Temo purtroppo che con questa soluzione legislativa finirà nel solito
modo, che potremmo definire ´all´europea´: minori certezze per i consumatori e,
in caso di scandali, tutta la colpa addossata ai suinicoltori".
L´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, protesta - a margine
della seduta di Giunta regionale tenuta al Centro Ersaf di Riccagioia, in
provincia di Pavia - nei confronti del Parlamento europeo, che, nei giorni
scorsi, ha approvato la riforma dei controlli sanitari sulla carne suina.
Verifiche
Troppo Blande - La linea adottata, secondo quanto riportato dagli organi
comunitari, "permetterà di dichiarare idonea al consumo umano la carne
suina dopo un controllo visivo da parte del veterinario ufficiale, senza
necessità sistematica di palpazione o incisione". I veterinari ufficiali,
responsabili per la certificazione della carne col bollo sanitario, saranno
"autorizzati a ricorrere alle procedure di incisione e palpazione solo se
i dati di provenienza dell´animale, delle ispezioni precedenti o dei controlli
visivi, hanno indicato possibili rischi per la salute pubblica o per il
benessere degli animali".
Vince
Il Pressapochismo - L´assessore lombardo Fava non ci sta: "Hanno vinto il
pressapochismo e le logiche che sanciscono l´irresponsabilità e la
superficialità - dichiara -, perché non credo basti il controllo visivo dei
sanitari, i macelli non possono essere assimilati alla catena di montaggio dei
tondini. A pagare, purtroppo, saranno gli anelli deboli della filiera:
allevatori e consumatori".
Consulenze,
Iter Piu´ Semplice - Semplificazione burocratica e amministrativa e pagamento
diretto in sostituzione dell´agricoltore. La Regione Lombardia, con una
delibera dalla Giunta regionale, migliora la Misura 114 del Piano di sviluppo
rurale (Psr) 2007-2013, in merito al ´Ricorso a servizi di consulenza da parte
degli imprenditori agricoli e forestali´.
Procedure
Più Snelle - Il contributo regionale rimane invariato, fino a un massimo di
1.500 euro per consulenza, pari al 70 per cento dei costi ammissibili. I
servizi personalizzati possono essere erogati dai soggetti riconosciuti da
Regione Lombardia. La ratio della Misura 114 è quella di consentire agli
imprenditori agricoli e forestali di migliorare la produttività aziendale,
ottemperare ai criteri di gestione obbligatori, alle disposizioni sulle buone
condizioni agronomiche e ambientali e al rispetto dei requisiti in materia di
sicurezza sul lavoro prescritti dalla normativa comunitaria e nazionale.
"Motivi che ci hanno spinto a rendere più snelle le procedure della misura
114 del Psr - spiega l´assessore Fava -, apportando correttivi anche sulla base
dell´esperienza positiva registrata in Lombardia con i voucher". Nella
fattispecie, sono stati semplificati alcuni passaggi formali e amministrativi
rispetto all´erogazione del servizio di consulenza ed è stata garantita
maggiore flessibilità nell´articolazione dei contenuti del servizio di
consulenza (pur permanendo l´obbligatorietà di verificare e agire rispetto agli
ambiti considerati obbligatori dal Regolamento 1698/2005).
Cosa
Cambia - Nella formulazione attuale, tramite l´adozione dello strumento del voucher,
l´agricoltore paga al soggetto che ha svolto la consulenza un importo pari al
30 per cento del valore del servizio, mentre il restante 70 per cento viene
pagato direttamente dalla Regione (per conto dell´agricoltore). In precedenza,
al contrario, l´imprenditore agricolo-forestale era chiamato ad anticipare per
intero il pagamento dell´intero importo relativo al servizio di consulenza,
ottenendo solo in un secondo momento il contributo da Regione Lombardia.
Inoltre, sono state precisate meglio le caratteristiche che i consulenti devono
possedere.
Albo
Agromeccanici Al Via In Regione
Approvata inoltre dalla Giunta, su proposta dell´assessore Gianni Fava,
l´istituzione dell´Albo delle imprese agromeccaniche, come previsto
dall´articolo 13 bis della legge regionale 31/2008. "L´obiettivo - spiega
l´assessore Fava - è di promuovere la professionalità delle imprese di
meccanizzazione agricola e di ottenere un visione complessiva del fenomeno
contoterzismo". "Il ruolo delle imprese agromeccaniche - aggiunge
Fava - riveste una notevole importanza nelle attività di raccolta e in altri
servizi che prevedono l´utilizzo di mezzi di elevata potenza e attrezzature
particolarmente sofisticate".
Richiesto
Dagli Operatori - L´istituzione dell´Albo delle imprese agromeccaniche risponde
inoltre a una esplicita richiesta degli operatori e permetterà di circoscrivere
con precisione il contoterzismo, "portando alla luce - conclude
l´assessore - tutte le sue numerose componenti, comprese quelle che, operando
in regime di connessione con l´attività agricola, sono sostanzialmente
sconosciute".
Integrato
Elenco Prodotti Assicurabili: con una delle delibere approvate dalla Giunta, la
Regione integra l´elenco dei prodotti agricoli assicurabili e ne aggiorna le
rese massime assicurabili per ettaro, accogliendo le richieste
dell´Associazione dei consorzi di difesa lombardi e le esigenze del mondo
agricolo.
A
Favore Dei Redditi Agricoli - "Il provvedimento - commenta l´assessore
regionale all´Agricoltura Gianni Fava - permette di tutelare i redditi delle
imprese agricole, sulla base delle reali capacità produttive del territorio.
Riteniamo inoltre che, a fronte di un taglio delle risorse comunitarie
destinate all´Italia nella prossima Pac per oltre 1,4 miliardi di euro, lo strumento
delle assicurazioni costituisca una soluzione valida, anche se non esclusiva,
per proteggere le aziende del comparto primario".
Le
Nuove Categorie - Queste le nuove categorie vegetali da annoverare nell´ambito
dei prodotti assicurabili e l´adeguamento delle rese massime per alcune specie
vegetali, che erano già presenti negli allegati A e B della D.g.r. 68/2013:
-
ciliegie impianto superspindel - provincia di Bergamo - resa q.Li/ha 150;
-
pesche impianto palmetta libera a singolo filare - provincia di Bergamo - resa
q.Li/ha 330;
- pera
mantovana - provincia di Mantova - resa q.Li/ha 450;
- mele
- provincia di Mantova - resa q.Li/ha 550;
-
cocomeri serra e pieno campo - provincia di Mantova - resa q.Li/ha 700;
-
ciliegie - provincia di Mantova - resa q.Li/ha 234;
- uva
per vino da tavola Mantova - provincia di Mantova - resa q.Li/ha 500;
-
lavanda specie Angustifoglia - provincia di Lodi - resa q.Li/ha 10,00 prodotto
secco sgranato (q.Li 700/ha prodotto fresco);
-
nocciole - provincia di Bergamo - resa q.Li/ha 9,00;
- mais
nostrano di Storo - provincia di Brescia - resa q.Li/ha 55,00;
-
arundo da biomassa - tutta la regione - resa q.Li/ha 725;
-
colture foraggere - tutta la regione - resa unitaria espressa per il fieno;
-
loietto da seme - tutta la regione - resa q.Li/ha 8,00.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LOMBARDIA: TARTUFO ELEMENTO AGGREGANTE DEL TERRITORIO |
|
|
 |
|
|
Borgofranco
sul Po/mn - "Il tartufo è
l´elemento aggregante attorno al quale far crescere un progetto di territorio.
Come assessore regionale all´Agricoltura mi impegnerò affinché sia implementata
la tendenza a gestire nel migliore dei modi le tartufaie. E grazie a
manifestazioni nuove come Tuber Food possiamo rilanciare l´economia locale
attorno ad un elemento simbolico, che ha una forte valenza identitaria".
Lo ha dichiarato l´assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava,
intervenendo al convegno su ´Tartuficoltura e sua aggregazione del territorio´
a Borgofranco sul Po (Mantova).
L´agricoltura,
per l´assessore Fava, "è un veicolo di promozione del territorio e,
soprattutto in vista dell´Expo, dovrà essere un traino delle tipicità lombarde
e del sistema lombardo".
Il
Valore Di Explora - La recente costituzione di Explora, società di scopo
costituita anche da Regione Lombardia, per sostenere una politica di sviluppo
dei territori lombardi in previsione dell´Expo, arriverà anche in questi
territori, per raccogliere i bisogni e potenziare le caratteristiche peculiari
di ciascuna area. Comprese, assicura Fava, "le oasi del tartufo
mantovano".
Una
delle ipotesi di potenziamento della strada del tartufo mantovano lanciata nel
corso della mattinata è quella di estendere il percorso fino al delta del Po.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BIRRA, LOMBARDIA: NO A AUMENTO ACCISA, PENALIZZA IL SETTORE |
|
|
 |
|
|
Milano
- L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava sostiene la
campagna di Assobirra contro l´aumento dell´accisa appena entrata in vigore.
"Firmerò la petizione online - afferma Fava -, perché trovo ingiusto che
il Governo metta le mani nelle tasche degli Italiani, applicando un´ulteriore
vessazione contro un prodotto di così largo consumo".
Colpirà
Anche Agrobirrifici - Per l´assessore lombardo l´incremento dell´accisa, che
negli ultimi nove anni è aumentata del 114 per cento, per non parlare del +70
per cento di pressione fiscale sul settore birrario, "non solo rischia di
penalizzare un comparto al quale anche gli imprenditori agricoli si sono
affacciati con creatività, impegno e soddisfazione, ma influirà negativamente
anche sul piano della convivialità e su quel rito sociale della "birra in
compagnia", che è sostanzialmente positivo, pur tenendo presente che con
gli alcolici non si deve eccedere".
Entrate
Saranno Inferiori A Stime - Come per l´aumento dell´Iva e delle accise sul
carburante, l´assessore Fava ritiene che "le entrate effettive dello Stato
saranno inferiori a quelle stimate, con l´unica certezza di andare a deprimere
ulteriormente i consumi in generale". "Oggi, grazie al Governo Letta,
- conclude Fava - un sorso di birra su tre alimenterà lo Stato e fra pochi mesi
si arriverà al 50 per cento".
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RICONVERSIONE VIGNETI. ALLE IMPRESE VENETE ALTRI 13 MILIONI. SODDISFATTE TUTTE LE RICHIESTE |
|
|
 |
|
|
Venezia
- Al Veneto sono state assegnate nuove risorse per circa 13 milioni di euro per
il settore vitivinicolo. L’ulteriore disponibilità deriva dai mancati
investimenti da parte di altre Regioni italiane e si aggiunge ai 15.349.145,64
euro già erogati entro settembre a 1131 ditte che risultavano finanziabili con
l’iniziale stanziamento destinato al Veneto, e ai circa 7 milioni e mezzo per
la misura investimenti. Per il settore, dunque, il veneto ha potuto disporre
per l’anno corrente di 36.089.112,15 euro complessivi.
“Le
nuove risorse hanno permesso di soddisfare tutte le 1796 domande finanziabili,
comprese le 171 posizioni riguardanti la superficie eccedente i tre ettari – ha
sottolineato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – che riceveranno
l’aiuto entro la scadenza comunitaria del 15 ottobre 2013. Si tratta di un
risultato molto importante, che deriva dalla capacità del Veneto di investire
le risorse comunitarie e dalla efficienza di Avepa che permette di procedere in
tempi rapidissimi ai pagamenti quando si rendono disponibili ulteriori
stanziamenti”.
Lo
scorrimento della graduatoria ha permesso insomma ad Avepa di erogare l’aiuto
alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti per tutte le domande ritenute
ammissibili al finanziamento, così come era successo nella campagna precedente.
Per quanto riguarda la misura investimenti, al 2 ottobre risultavano già pagate
tutte le 142 domande di saldo presentate, per un importo complessivo di
7.520.436,72 euro.
“Le
ultime assegnazioni hanno consentito di non intaccare le risorse già stanziate
per il 2014 – ha concluso Manzato – che potranno quindi essere totalmente
utilizzate per l’apertura di un nuovi bandi sia per la ristrutturazione dei
vigneti sia per la misura Investimenti”.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LOMBARDIA. AGRIENERGIA: ECCO COME VALORIZZARE EFFLUENTI |
|
|
 |
|
|
Pegognaga/mn,
- "L´impianto che oggi viene
presentato è un esempio concreto di sinergia fra gli allevatori e di come una
soluzione consortile può valorizzare gli effluenti di allevamento per la
produzione di energia". Si è espresso così, il 12 ottobre a Pegognaga (Mantova), l´assessore
all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, nel corso della visita
all´impianto di biogas appartenente alla società Agrienergia, che conta 15
soci. La capacità di produzione di energia è pari a 1 megawatt/ora, grazie
all´utilizzo dei reflui delle stalle ad indirizzo lattiero del territorio
comunale.
Importante
Non Utilizzare Matrici Vegetali - "Ritengo estremamente positivo il fatto
che 15 aziende zootecniche, che in precedenza avevano il problema di eccesso di
nitrati sui terreni - afferma l´assessore Fava - siano riuscite a rientrare nei
limiti imposti dalla direttiva nitrati, normativa che pure dovrebbe essere rivista
dall´Unione europea con parametri meno vessatori nei confronti del mondo
allevatoriale".
Per
l´assessore lombardo, inoltre, "va nella direzione giusta la sostituzione
della matrice vegetale, come i trinciati, con le deiezioni delle vacche da
latte. Saranno queste le linee che la Regione Lombardia adotterà nella
valutazione dei prossimi impianti a biogas ammissibili ai finanziamenti. Quando
parliamo di spreco alimentare non dobbiamo limitarci a contrastare il fenomeno
del cibo gettato nella spazzatura, ma dobbiamo esse consapevoli che anche
quando gli agricoltori distolgono il mais dalla sua destinazione naturale, cioè
l´alimentazione umana o zootecnica, si sconfina nello spreco alimentare".
Aumentare
Utilizzo Deiezioni Da Allevamento - In Lombardia oggi viene destinato alla
valorizzazione energetica il 60% degli effluenti da allevamento. "È un
risultato soddisfacente – valuta Fava - ma nei prossimi cinque anni darò
mandato allo staff dell´assessorato affinché questa percentuale venga
ulteriormente implementata".
Il
progetto della società agricola Agrienergia srl ha visto come capofila il
Distretto Agroalimentare di qualità ´Po di Lombardia´ ed è stato finanziato con
la misura 124 del Psr 2007- 2013.
Come
detto, l ´impianto di digestione anaerobica conta su una potenza elettrica
installata di 999 Kw, è costituito da 2 digestori primari del volume netto di
2100 metri quadrati cadauno e da un post fermentatore del volume netto di 2600
metri quadrati. L´impianto è alimentato con liquami bovini tramite rete sotterranea.
La realizzazione dell´impianto è stata supportata nell´ambito del Accordo
Quadro di Sviluppo Territoriale "Fo.r.agri" - Fonti rinnovabili in
Agricoltura. Tra Regione Lombardia (Dg Ambiente) e provincia di Mantova
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SICUREZZA ALIMENTARE PER RISCHIO ANISAKIS: OBBLIGO IN PESCHERIA ESPORRE IL CARTELLO CHE SUGGERISCE DI CONGELARE IL PESCE PRIMA DI MANGIARLO CRUDO
|
|
|
 |
|
|
Con disposizione del Ministero della Salute con il decreto 17 luglio 2013 sui banchi delle pescherie deve essere esposto un nuovo cartello che invita a congelare il pesce e i molluschi prima di consumarli crudi. La finalità è di limitare ulteriormente il rischio di anisakidosi. Questa patologia può colpire chi consuma prodotti ittici crudi o poco cotti, contaminati da larve di Anisakis,. L’anisakidosi, o malattia del “verme delle aringhe”, è un disturbo causato dall’anisakis, ossia nematodi (vermi) parassiti che si annidano nelle pareti dello stomaco un parassita sempre più diffuso nel Mediterraneo. Il modo migliore per prevenirlo è cercare di non mangiare pesce crudo o poco cotto. L’anisakidosi è diffusa soprattutto nelle zone dove si mangia abitualmente il pesce crudo, ad esempio in Giappone, tuttavia, da quando mangiare il sushi è diventato una moda, sono stati riferiti casi negli Stati Uniti, in Europa, nel Sud-america e in altre zone. Chiunque mangi pesce o calamari crudi o poco cotti è in realtà a rischio rammenta Giovanni D´agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”. Le preparazioni culinarie a base di pesce crudo non sono solo le ricette “etniche” come il sushi, ma anche quelle italiane tradizionali diffuse in tutte le regioni. Un classico esempio è il pesce conservato sotto sale oppure marinato che, come già avviene per legge nei ristoranti, anche a casa dovrebbe essere congelato prima di venire portato a tavola. Il nuovo cartello deve essere posizionato in un luogo ben visibile e avere caratteri tipografici adeguati. L’avviso è destinato invita chi intende consumare un prodotto ittico crudo, a congelarlo prima per almeno 96 ore, in modo di avere la certezza di aver neutralizzato il parassita. Secondo il legislatore la congelazione va fatta in un freezer a tre o più stelle. La disposizione è pensata per il consumo di pesce crudo in casa dove abitualmente non si utilizzano abbattitori di temperatura, presenti invece nelle cucine dei ristoranti che permettono di ridurre il tempo di congelazione. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NEVICATA IN VALLE DI NON, CEDONO GLI IMPIANTI DEI FRUTTETI |
|
|
 |
|
|
Trento:
La neve, arrivata in anticipo, sorprende gli agricoltori della valle di Non,
dove si registrano ingenti danni nell’area che da Tres, attraverso la Predaia,
porta verso Vasio (Fondo), e la Terza Sponda, in particolare a Tuenno. Secondo
le prime stime sarebbero una cinquantina gli ettari, dove la nevicata - seguita
dalla pioggia - ha provocato il cedimento degli impianti antigrandine che hanno
finito per travolgere i meleti, carichi di frutti pronti per la raccolta.
L´assessore provinciale all´agricoltura questa mattina ha affiancato i tecnici
di Codipra ed i responsabili di Melinda per una prima constatazione delle
conseguenze dell´evento: “L’annata 2013 si rivela particolarmente negativa.
Dopo le piogge della primavera e quelle autunnali, che avevano già rischiato di
compromettere il raccolto, la neve ha definitivamente cancellato un anno di
fatiche e impegno da parte di molti agricoltori. A loro va la solidarietà di
tutto il Trentino e l’impegno da parte della Provincia autonoma di Trento ad
affrontare al loro fianco questa emergenza”. Una ipotetica stima dei danni,
ancorché provvisoria, arriva dal presidente di Codipra, Giorgio Gaiardelli, al
termine del sopralluogo. “Calcolando la produzione di quest’anno, il
rifacimento degli impianti e i mancati raccolti dei prossimi anni, possiamo
calcolare un danno tra i 7 e i 10 milioni di euro”. L´assessore all´agricoltura
ha anticipato che la Provincia autonoma di Trento interpellerà la Comunità
europea per gli interventi straordinari a sostegno degli agricoltori colpiti
dal maltempo.
La neve
ha incominciato a scendere nel cuore della notte in val di Non, coprendo paesi
e coltivazioni di meleti con un manto spesso 15 centimetri. Gli impianti
agricoli, coperti da reti antigrandine, hanno retto in un primo momento il
peso, per poi cedere quando, dopo le 6 del mattino, ha incominciato a piovere.
La neve, appesantita dall’acqua, ha portato al collasso le palificazioni
antigrandine montate su una superficie stimata di 50 ettari nella fascia che da
Tres porta verso Vasio, paese dell’Alta Valle di Non nei pressi di Fondo, la
zona della Predaia e la Terza Sponda (Tuenno).
“Solo a
Tres - racconta Giorgio Gaiarderlli, presidente di Codipra - registriamo danni
per 10 ettari di coltivazioni con impianti antigrandine che, cedendo, hanno
travolto le piante di mele, cariche di frutta, proprio a pochi giorni dal
raccolto annuale”.
Assieme
al presidente di Codipra, ad effettuare il sopralluogo c´era anche l’assessore
all’agricoltura nonché i responsabili di Melinda. “La nevicata - sottolinea
l’assessore - è arrivata inattesa nel cuore della raccolta delle mele ed ha
compromesso la produzione annuale. Assieme a Codipra quantificheremo i danni e
valuteremo l’aiuto”.
L’altra
zona colpita dai danni della nevicata è Vasio, dove si registrano interi
terreni “completamente rasi al suolo dal crollo degli impianti antigrandine”. I
tecnici sono ora al lavoro per una prima mappatura delle aree interessate dai
cedimenti delle strutture antigrandine, mentre lunedì inizierà il lavoro di
monitoraggio per il censimento dei danni.
Un
calcolo sommario intanto viene ipotizzato dal presidente di Codipra:
“Complessivamente sono una cinquantina gli ettari di melati compromessi, di cui
una decina nella zona di Tres. La neve è caduta a pochi giorni dalla raccolta
delle mele e questo pregiudica il lavoro di un intero anno per decine di
agricoltori”.
Secondo
Gaiardelli, il valore del raccolto compromesso dalla nevicata supera il milione
e mezzo di euro, buona parte del quale sarà risarcito dalle assicurazioni: “A
questo però dobbiamo aggiungere circa 2,5 milioni e mezzo di euro per il
rifacimento degli impianti che si estendevano su una superficie complessiva di
50 di ettari e il mancato raccolto dei prossimi tre anni”.
L’allarme
è scattato verso l’una della scorsa notte, quando sulla valle di Non era
iniziata una copiosa nevicata. Fino alle cinque del mattino e nonostante la
neve caduta per una quindicina di centimetri, gli impianti avevano retto e non
si registravano cedimenti o danni. La situazione è precipitata nella prima
mattina, a partire dalle ore 6, quando alla neve è seguita la pioggia. Le
palificazioni e le reti antigrandine non hanno retto all’ulteriore carico ed
hanno ceduto, sradicando meli con il relativo raccolto.
Considerata
l’eccezionalità dell’evento e la profondità del danno - gli impianti dovranno
essere completamente ricostruiti - l´assessore provinciale all´agricoltura ha
anticipato che la Provincia autonoma di Trento è orientata a rivolgersi alla
Comunità europea per la concessione di aiuti straordinari.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ESORDIO DI RICOLA A PERUGIA IN OCCASIONE
DEL 20°ANNIVERSARIO DI EUROCHOCOLATE
|
|
|
 |
|
|
Ricola partecipa per la prima volta ad Eurochocolate, la dolce kermesse dedicata al mondo dei dolci e del cioccolato a Perugia da Venerdì 18 a Domenica 27 ottobre. Eurochocolate celebra i primi venti anni di attività in chiave green dedicando l’edizione 2013 al tema della sostenibilità ed all’ambiente, temi cari anche a Ricola. Il titolo della manifestazione è un chiaro rimando all’impegno preso e alla vera e propria mission di questa edizione: Evergreen – la sostenibile dolcezza dell’essere. Protagonista indiscusso della fiera sarà il magico Chocolate Show, il grande emporio dedicato al mondo del cioccolato proposto in ogni declinazione, con la presenza di oltre 6000 referenze diverse e circa 130 aziende, tra piccoli artigiani, medie e grandi imprese dolciarie di stampo internazionale. Ma Eurochocolate non è solo cioccolato e Ricola è una new entry di grande importanza tra le aziende protagoniste della manifestazione! Ricola infatti avrà un suo proprio stand in Piazza Italia. Lo spazio sarà caratterizzato da un autentico giardino di erbe aromatiche, ingredienti alla base di tutti i prodotti Ricola. Sarà possibile degustare ed acquistare le famose caramelle e tisane svizzere e, chi è dotato di spirito ludico, potrà partecipare alle animazioni a tema. Anticipiamo di cosa si tratta: verranno organizzati, con l’aiuto di una lavagna magnetica, dei giochi di memoria in pieno stile Ricola con protagoniste le 13 erbe svizzere di montagna. Durante la manifestazione non mancherà Mr. Ricola, la simpatica mascotte a forma di astuccio di caramelle, che farà delle apparizioni nel centro storico di Perugia e sarà a disposizione per tutti i suoi fan per farsi fotografare con loro. Ad accompagnarlo per il centro saranno le hostess Ricola pronte ad offrire e far assaggiare tutta la bontà dei tradizionali prodotti svizzeri. Ricola presenzierà con un suo corner anche alla Chocofarm, l’esclusiva area benessere della kermesse situata presso il moderno ed elegante Centro Estetico Cacao, dedicata a regalare momenti di puro relax e trattamenti di bellezza a base cioccolato. Grazie alla Tisaniera Gialla tutti potranno degustare anche qui le buonissime tisane Ricola. Ma c’è di più: Ricola omaggerà con due bustine di caramelle tutti i possessori della Chococard, la carta servizi di Eurochocolate che dà la possibilità di partecipare al grande concorso Chococard 2013 e l’accesso a una serie di agevolazioni e sconti sull’acquisto di prodotti tra i tanti stand della manifestazione e negli esercizi pubblici delle città aderenti all’iniziativa. Il ritiro dei golosi omaggi può essere effettuato presso i tre Chococard Point a disposizione dei numerosi visitatori: in Piazza della Repubblica, Piazza Italia e Piazza Matteotti. Seguite tutte le informazione sulle numerose attività Ricola all’interno della manifestazione Eurochocolate sulla pagina facebook https://www.Facebook.com/ricola oppure nel sito di Eurochocolate http://www.Eurochocolate.com/perugia2013/ Ricola è un’azienda familiare che vanta una lunga tradizione: fondata a Laufen, in Svizzera, da Emil Richterich nel 1930 è giunta alla terza generazioni. Da più di 80 anni Ricola è sinonimo di qualità nella produzione di specialità a base di erbe officinali naturali in più di 40 paesi al mondo. La notorietà del marchio si fonda su elementi semplici ma basilari che, tramite la tradizione nella produzione delle caramelle e delle specialità alle erbe, si coniuga con i valori distintivi del territorio. Amore per l’ambiente, rigoroso controllo della qualità e solo ingredienti naturali: questa è in sintesi la ricetta delle specialità Ricola. L’originalità del prodotto è determinata dalla miscela di 13 erbe (Pimpinella, Veronica, Malva, Menta, Millefoglio, Salvia, Altea, Marrubio, Alchemilla, Piantaggine, Sambuco, Primula, Timo) messa a punto e perfezionata nel lontano 1940, tradizionalmente utilizzata ancora oggi per tutti i prodotti Ricola. Il prodotto Ricola si colloca quindi nella centralità dei valori ambientali, culturali ed etici fortemente voluti dall’azienda, che ha sempre posto particolare attenzione e rigore nella scelta delle materie prime. Tutte le erbe impiegate vengono coltivate in territorio alpino elvetico per conto di Ricola e provengono da metodi di agricoltura biologica, vale a dire senza l’apporto di fitofarmaci e con l’ausilio di lavoro principalmente manuale. Oltre un centinaio delle aziende che coltivano per Ricola operano in regime di coltivazione biologica e vantano il marchio protetto “Gemma”, il riconoscimento concesso da Bio Suisse (l’Associazione Svizzera delle organizzazioni per l’agricoltura biologica) ottenuto in applicazione di criteri più restrittivi rispetto alle direttive europee. Ampia la gamma di gusti e di formati: i classici cristalli di zucchero con la loro tipica forma a dado, disponibili in busta e in lattina, e un assortimento di prodotti senza zucchero, in astuccio da 50 gr., costituito da dieci gusti; vanno segnalate, oltre alle classiche erbe alle 13 Erbe balsamiche, i freschi gusti Fiori di sambuco, Arancia-menta, Ribes nero, Mentolo, Melissa-limoncella, Olivello spinoso, Erbe Alpine, Eucaliptolo e, ultimo nato, Liquirizia. L’assortimento Ricola viene completato dalle benefiche tisane alle erbe svizzere. Tisane istantanee che, grazie ad un procedimento che garantisce la conservazione dell’alto contenuto di principi attivi e aromi, si preparano velocemente e semplicemente; tisane fresche e dissetanti, confezionate in barattolo da 200 grammi, e disponibili in quattro varietà: “Alle Erbe”, “Distensive-relax”, “Camomilla” e “Melissa Limoncella” da bersi calde o fredde. Www.ricola.it |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AL PROSECCO BUBBLING STYLE ON SHOW CONVEGNO: “LE CERTIFICAZIONI DI QUALITÀ PER LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI PRODOTTI DEL MADE IN ITALY” |
|
|
 |
|
|
Il tema
“Le certificazioni di qualità per la tutela internazionale dei prodotti del
Made in Italy”, affrontato nel convegno organizzato l’ 11 ottobre da Aries,
Azienda Speciale della Camera di Commercio di Trieste in collaborazione con il
Comando regionale del Friuli Venezia Giulia della Guardia di Finanza, in
partenariato con il Segretariato Generale Oicp-interpol di Lione-gruppo
permanente Anticontraffazione e con il sostegno della Provincia di Trieste
nell´ambito di Prosecco bubbling style on show, risulta di particolare
attualità in questo periodo. In un momento economico così difficile proprio il
valore aggiunto fornito dai prodotti di qualità italiani può fare la differenza
in una concorrenza sul mercato mondiale sempre più agguerrita. Solo
nell´agroalimentare si calcola che il “supermarket del tarocco” - tra
Italiansounding, agropirateria e imitazioni - si traduca in una perdita
d´affari di 60 miliardi di euro l´anno, ovvero 7 milioni di euro l´ora. Un
valore che, in assenza di ulteriori e più efficaci deterrenti, è destinato a
crescere. Basti pensare che nel nostro Paese si realizza più del 21% dei
prodotti a denominazione d´origine registrati a livello comunitario. Con 252
prodotti registrati tra Dop, Igp e Stg, 521 tra vini a denominazione di origine
controllata e garantita o a indicazione geografica tipica e 4.671 specialità
tradizionali regionali, vantiamo il primato di prodotti registrati e siamo il
primo paese dell’Ue per numero di operatori biologici (oltre 48 mila). E nel
settore agroalimentare, comparto in cui la vocazione alla qualità è
evidentissima, il nostro Paese ha una capacità di creare valore aggiunto pari a
quasi 2.000 euro per ettaro: il doppio di quando mediamente registrato in
Francia, Germania e Spagna, addirittura il triplo se confrontato con la Gran
Bretagna.
Grande
interesse per il convegno da parte delle autorità regionali, provinciali e
comunali, che hanno espresso anche il proprio apprezzamento per il Prosecco
bubbling style on show.
<Un
comparto produttivo come quello agroalimentare e vitivinicolo senza la qualità
non riesce a stare sul mercato – ha ribadito il vice presidente della Regione,
Sergio Bolzonello -. Per avere qualità bisogna però accettare che la
certificazione ed i controlli diventino parte del sistema e non controparte.
Avere un prodotto di qualità è fondamentale per innestare politiche economiche
virtuose. L’agroalimentare è la grande scommessa di questa regione, perché pur
essendo già un pilastro del sistema economico esistono ancora grandi
potenzialità non esplorate. Dobbiamo pensare in maniera nuova il modo di
equilibrare quantità, qualità e promozione>.
<Bisogna
razionalizzare le competenze per evitare sovrapposizioni – ha commentato il
vice presidente della Provincia di Trieste, Igor Dolenc -. Per dare opportunità
agli imprenditori è necessario sviluppare strumenti di sostegno alle imprese,
anche a quelle del settore agroalimentare, che premino le produzioni di
qualità. Servono inoltre strumenti che diano certezze e garanzie di ottenere i
contributi in tempi brevi per venire incontro alle necessità degli imprenditori
e del territorio>.
<Credo
che realizzare prodotti di qualità rientri nello spirito di noi italiani e
ritengo che puntare sull’eccellenza piuttosto che sulla quantità, soprattutto
per il nostro territorio, sia la via giusta per la valorizzazione dei prodotti
locali - ha spiegato il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini -. In quest’ottica
reputo quindi valida l’organizzazione di un evento come Prosecco bubbling style
on show>.
Protocollo
D’intesa Tra Unioncamere E Ministero Dello Sviluppo Economico
Nel
2009 è stato siglato uno specifico protocollo d’intesa fra Unioncamere e
Ministero dello Sviluppo Economico diretto a potenziare l’attività di vigilanza
delle Camere di Commercio, accrescere la vigilanza e la qualità delle attività
di verifica e controllo su prodotti non alimentari in collaborazione con le
diverse autorità, a cominciare dalla Guardia di Finanza. Inoltre, accanto a
queste azioni di tutela, le Camere di Commercio sono particolarmente attive nel
rafforzare l’internazionalizzazione delle nostre imprese, nella convinzione che
questa rappresenti per il nostro sistema produttivo un elemento imprescindibile
di sviluppo.
Ospitalità
Italiana Nel Mondo
Da
diversi anni Unioncamere, in collaborazione con Isnart, porta avanti il
progetto "Ospitalità Italiana, Ristoranti Italiani nel Mondo".
Obiettivo del progetto selezionare e promuovere quei Ristoranti italiani
all´estero che garantiscono il rispetto degli standard di qualità
dell´ospitalità italiana attraverso un marchio che, dal 1997, é garanzia di
qualità dei servizi e prodotti offerti. Per ottenere la certificazione di
qualità, i ristoranti italiani all´estero dovranno rispondere ad una serie di
requisiti stabiliti da Unioncamere: dalla presenza di almeno una persona che
sappia parlare italiano e soprattutto di un cuoco che sappia cucinare i piatti
della nostra tradizione, al menú tradotto correttamente in lingua nostrana e
composto per almeno il 50% da piatti tricolore. Anche la carta dei vini deve
essere Made in Italy almeno per il 20% e in sala non può mancare una bottiglia di
olio extravergine di oliva prodotto in Italia. Fondamentale l´uso dei prodotti
enogastronomici italiani Dop e Igp che devono essere valorizzati attraverso un
apposito elenco.
<La
tutela e la valorizzazione del made in Italy - ha commentato Antonio Paoletti,
presidente della Camera di Commercio di Trieste - passa anche attraverso
l’organizzazione di iniziative specifiche, quali gli eventi fieristici
specializzati. Prosecco bubbling style on show è la terza fiera specializzata
organizzata dall’azienda speciale Aries della Camera di Commercio di Trieste,
assieme a Olio
Capitale
e Trieste espresso expo. Il Prosecco Doc e l’Olio extravergine di oliva Dop
prendono in considerazione prodotti che le denominazioni di origine controllata
rendono unici nella loro qualità produttiva. La nostra azione intende, anche
attraverso queste fiere specializzate, promuovere e certificare ulteriormente i
marchi di denominazione di origine quali strumenti di promozione in ambito
internazionale della bontà e unicità dell’agroalimentare italiano, elemento di
fondamentale importanza all’interno del nostro Made in Italy>.
Simile
l´opinione di Stefano Zanette presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco
Doc, che ha rimarcato l´importanza della Denominazione di Origine Controllata per
la tutela di un prodotto tipicamente italiano come il Prosecco di alta qualità
e la necessità di creare nuove sinergie. <La denominazione Prosecco,
attualmente è riconosciuta a livello europeo (Dm 17 luglio 2009) tale
protezione è stata estesa anche in altri Paesi grazie al riconoscimento della
Do Prosecco all’interno dell’accordo di Lisbona sulla protezione delle
denominazioni di origine - ha detto Zanette -, tali Stati sono: Algeria,
Bulgaria, Burkina Faso, Congo, Costa Rica, Cuba, Macedonia, Francia,gabon,
Georgia, Haiti, Ungheria, Iran, Israele, Messico, Montenegro, Nicaragua, Perù,
Portogallo, Moldavia, Korea del Nord, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia,
Togo, Tunisia. Nel 2011 inoltre, la Do Prosecco è stata inserita nell’elenco
delle denominazioni europee contenuto nell’accordo bilaterale in essere fra Ue
e Usa sul commercio del vino ottenendo protezione anche in tale Paese>.
Ed il
tema delle contraffazioni, non solo alimentari, è stato trattato da Roberto
Mariquez del Segretariato Generale Interpol, Operations Coordinator del
Traffickingin Illicit Goods and Counterfeiting Programme. <Negli ultimi anni
le risorse investigative destinate alla lotta alla contraffazione sono
costantemente aumentate – ha spiegato Manriquez - perchè le contraffazioni non
causano solo perdite economiche, ma spesso mettono anche a rischio la vita
delle persone. Nel caso dei giocattoli per esempio l’uso di materiali non
conformi alle normative può essere pericoloso per la salute dei bambini, mentre
i prodotti elettronici non a norma in alcuni casi hanno addirittura causato la
morte degli utilizzatori. Nel campo alimentare la lotta alla contraffazione è
quindi ancora più importante, basti pensare allo questione del vino al
metanolo, che anche in Italia ha mietuto delle vittime>.
Un
focus chiaro sulla normativa è arrivato dal Generale di Brigata Pier Luigi
Mancuso, Comandante Provinciale Trieste della Guardia di Finanza. <Il quadro
normativo internazionale, comunitario e nazionale e la capillare sistemica e sistematicità dei
controlli - con il ruolo di diretta propulsione nella cooperazione anti
contraffazione in senso lato affidata alla Guardia di Finanza dal legislatore
comunitario e da quello nazionale - presuppone l’applicazione anche di regole
“non scritte”, soprattutto dettate dall’esperienza mercantile e commerciale e
dalla nota “diligenza del buon padre di famiglia” che permea tanti principi
normativi concernenti la disciplina civilistica a tutti noi nota, tra cui il
commercio - ha ribadito Mancuso -. Consentitemi ora tre considerazioni
necessarie a tutela dei prodotti. La prima è quella della necessità di una
costante e concreta sinergia tra tutti gli attori coinvolti nel sistema
produttivo e di commercializzazione delle derrate alimentari e di tutti i loro
derivati. La seconda è la totale ed incondizionata consapevolezza della
paritetica
importanza
che una adeguata tutela “a tutto tondo” del marchio certificato assume, specie
in un commercio globalizzato a carattere planetario. In sostanza, mi permetto
di notare come, da oltre un lustro, l’atteggiamento che il Corpo si sta
sforzando di assumere, è quello di essere inteso come partner degli
imprenditori/produttori/commercianti e non come “storico nemico” operante solo
per il recupero di risorse tributarie, più o meno volontariamente sottratte
alla misura di tassazione stabilita per quel periodo d’imposta. La terza e
ultima notazione è la circostanza che il fenomeno della contraffazione, ivi
ricomprendendo anche quella dei marchi Doc, Dop
e Igp - al di là delle campanilistiche e, perdonatemi, semplicistiche
stereotipizzazioni a livello più o meno locale -, è un fenomeno endemico
globalizzato, la cui portata è a carattere mondiale, con la conseguenza che le
strategie di lotta, affinché siano efficaci, devono necessariamente essere
calibrate all’estensione della “battaglia legale” che si sta combattendo: da
ciò discende l’esigenza di adottare molteplici ed ancor più adeguate misure di
natura “transnazionale” e/o “internazionale”>.
E
sull’argomento contraffazioni è ritornato Stefano Zanette, in qualità di vice
presidente di Federdoc. <L’impatto delle contraffazioni e utilizzo
ingannevole delle Ig sulla nostra economia legale è devastante - ha commentato
-. Le indicazioni geografiche rappresentano un’economia forte legata a gran
parte dei paesi europei, il valore complessivo delle Dop e Igp europee, infatti
ammonta a 54 milioni di euro mentre in Italia ha un valore complessivo di 12
milioni di Euro con 753 Denominazioni di cui 524 Dop/igp>.
Simile
il tenore dell’intervento di Adolfo Faidiga, Comandante Provinciale di Venezia
del Corpo Forestale dello Stato.<nelle regioni a statuto speciale c’è una
sinergia assoluta tra il il Corpo forestale statale e quello regionale. Ora
siamo molto impegnati proprio sulla tutela dei consumatori da possibili
comportamenti fraudolenti attraverso la verifica della tracciabilità dei
prodotti. Risalendo la filiera produttiva riusciamo infatti a verificare se
tutti gli ingredienti utilizzati sono d’origine italiana e quindi a tutelare i
consumatori>.
A
chiudere il convegno Simone Frusca, Consigliere Federdop Olio Nazionale. <Ci
sono forti cali secondo Coldiretti nel paniere primario, ma ha retto l’alta
qualità. Se da un lato ciò dispiace dall’altro possiamo dire che l’alta qualità
ancora ci salva. Le Dop tutelano i consumatori perché definire un olio extra
vergine è molto facile, ma per ottenere la Dop i parametri sono molto più
stringenti. Promuovere le Dop significa quindi anche tutelare la biodiversità,
i produttori e il territorio>.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BIRRE CORSE: BRASSERIE PIETRA
|
|
|
 |
|
|
La birra, la bevanda alcolica più antica della storia dell’uomo, è nata nel bacino del Mediterraneo a partire da una ricetta semplice a base di cereali, luppolo, lievito e molta acqua. Tracce della sua produzione risalenti a 6.000 anni fa sono state rinvenute in Mesopotamia (l’attuale Iraq) e in Egitto. A quell’epoca, la birra veniva chiamata « pane liquido » e la Corsica «Kallisté», ovvero «la più bella». Situata poco lontano dall’Italia, prima di esser francese la Corsica fu, a turno, greca, romana e inne genovese. Ecco spiegata l’affinità con il latino, la lingua madre. Da allora, l’epiteto non l’ha mai abbandonata e ancora oggi è chiamata «Isola della Bellezza». È in questo ambiente unico e incontaminato che, su iniziativa di Dominique e Armelle Sialelli, la Brasserie Pietra apre le sue porte nel 1996. Innamorati della loro isola e amanti della birra, Dominique e Armelle rimpiangevano la mancanza di una birra corsa e decisero, così, di inventarla. Il loro desiderio era quello di creare una birra che traesse origine dalla loro terra. Svilupparono allora una ricetta unica al mondo, una birra alla castagna, frutto noto una volta come pane d’albero, riuscendo in questo modo a fondere patrimonio corso e storia della birra: dal pane d’albero al pane liquido. La Brasserie Pietra, azienda familiare e indipendente, è il primo birrificio nella storia della Corsica. Idealmente situata sopra la nappa freatica dell’acqua di sorgente Acqua Blanca a Furiani (Alta Corsica), la Brasserie Pietra lavora nel rispetto dei metodi tradizionali e artigianali dell’ammostatura per produrre birre di altissima qualità ispirate alla loro terra. Pietra, il primo prodotto della Brasserie, è la prima birra al mondo prodotta con un mix di malto e farina di castagna corsa. Nel 1998 è l’ora di Colomba, birra bianca aromatizzata alle erbe della macchia. Dopo pochi anni di esistenza, queste birre sono diventate parte integrante del patrimonio gastronomico dell’isola. Poi sono arrivate Pietra Bionda, una bionda premium alla farina di castagna, e Pietra Rossa, ai frutti rossi. La Brasserie Pietra e la birra Pietra, il primo prodotto del birrificio, furono così chiamate in omaggio al paese nativo di Dominique: Pietra Serena. Situata poco lontano dall’Italia, prima di esser francese la Corsica fu, a turno, greca, romana e inne genovese. Ecco spiegata l’affinità con il latino, la lingua madre. Birra Corsa Di Carattere. Pietra Vins et Gastronomie Les Bières du monde, Gilbert Delos. Pietra è una birra speciale. A bassa fermentazione, è prodotta a partire da malti selezionati e farina di castagne corsa. Le castagne contenute nella sua ricetta provengono da un castagneto situato in Castagniccia, a più di 1.000 metri di altitudine. Qui i frutti sono raccolti a mano, trasportati a dorso d’asino e selezionati uno a uno. È così garantita una farina di altissima qualità, proveniente da un ambiente naturale al 100%. Altamente fermentabile, la farina di castagne contribuisce in modo decisivo alla tenuta della schiuma e regala un bel colore alla birra. Miscelata al malto durante l’ammostamento, è utilizzata come materia prima e non come semplice aroma. Questa ricetta unica al mondo conferisce a Pietra un sapore pieno di contrasti, sublimato e prolungato da una leggera nota amarognola. Forte e delicata allo stesso tempo, strutturata e morbida, Pietra possiede un titolo alcolometrico del 6%. Ha un bell’aspetto ambrato e una schiuma intensa che profuma di castagna, dalla consistenza densa e cremosa. «Col suo colore oro antico e la schiuma persistente, questa birra prodotta sull’Isola della Bellezza si distingue per originalità. Una birra superba e intensa prima al naso, grazie al sentore di castagna e sottobosco, e poi, ancor di più, al palato: glia della sua terra, Pietra si presenta morbida, rotonda, molto armoniosa e quasi cremosa con le sue note di castagna intrise di miele, molto pronunciate anche in nale. » «Il risultato nale è del tutto sorprendente: un attacco amaro molto originale e un alto potere dissetante. Una vera e propria innovazione tra le birre speciali» Pietra è disponibile in bottiglie e fusti. Www.pietraitalia.it www.Brasseriepietra.com |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
È MATTEO ZAPPILE IL SOMMELIER PIU’ ATTENTO AL MONDO DELLA BIRRA 2014
IL PREMIO ASSEGNATO DA BIRRA MORETTI
NELLA GUIDA RISTORANTI D’ITALIA DEL GAMBERO ROSSO
|
|
|
 |
|
|
Birra Moretti partner del Gambero Rosso, assegna per il terzo anno consecutivo il Premio al ristorante con Sommelier attento al mondo della birra. Ad aggiudicarselo all’interno della Guida Ristoranti d’Italia 2014 è Matteo Zappile sommelier del ristorante Il Pagliaccio di Roma, due forchette Gambero Rosso, dello chef Anthony Genovese. Zappile, 28 anni, Sommelier Professionista Master class e degustatore ufficiale italiano, si è dimostrato particolarmente sensibile e attento nel consigliare ai clienti i migliori abbinamenti tra la birra e le proposte del menu. “È per me un grande onore vincere questo Premio, un riconoscimento che ha l´intento di sottolineare come il profilo professionale del sommelier non sia legato solo alla cultura del vino, ma a tutto il mondo beverage. La mia grande passione per la birra inoltre mi rende doppiamente orgoglioso nel riceverlo” – ha rivelato il giovane vincitore. “Con il conferimento di questo Premio, Birra Moretti vuole sottolineare l’importanza del ruolo dei sommelier nella diffusione di una corretta cultura birraria in Italia, di cui lo storico marchio, grazie alle sue sei referenze che racchiudono i più importanti stili birrari, è il principale protagonista dal 2007” - dichiara Alfredo Pratolongo, Direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di Heineken Italia. Una cultura basata su un consumo di qualità, consapevole e responsabile, i cui punti fermi sono stati riassunti nella Carta dei Valori della Birra: un decalogo di dieci ‘regole d’oro’ stilato da Birra Moretti con l’avvallo di Aspi (Associazione della Sommellerie Professionale Italiana), importante associazione di settore con la quale la famiglia di birre più premiata d’Italia ha stretto recentemente una partnership. Facendo un passo indietro, lo scorso anno Birra Moretti ha assegnato l’ambito Premio a Matteo Duri, allora sommelier del Ristorante Sadler di Milano, mentre il Premio della Guida Ristoranti d’Italia 2012 è andato a Giuseppe Palmieri, sommelier del ristorante Osteria Francescana di Modena. La partnership con il Gambero Rosso non è che uno dei passi compiuti da Birra Moretti all´interno del percorso culturale intrapreso 7 anni fa. Fra gli altri che hanno contribuito ad arricchirlo, il Premio Birra Moretti Grand Cru, che, giunto alla sua terza edizione eleggerà a novembre a Roma il miglior chef o sous-chef under 35 “con la passione della birra in cucina”. Non è mancata inoltre l´attenzione alla ricerca sociale: con le quattro indagini promosse dall’Osservatorio Birra Moretti sono state messe sotto la lente di ingrandimento le grandi passioni che animano gli italiani, dal calcio al cibo. Birra Moretti nasce nel 1859 a Udine nella “Fabbrica di Birra e Ghiaccio” fondata da Luigi Moretti. Apprezzata da subito in tutto il Friuli, diventa in pochi decenni una birra nazionale. Esportata in oltre 40 Paesi nel mondo - fra cui gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Canada e il Giappone – Birra Moretti continua a essere universalmente riconosciuta anche in contesti internazionali da esperti del settore provenienti da tutto il mondo. I più recenti riconoscimenti le specialità della famiglia Birra Moretti li hanno conquistati ad agosto 2013 all’International Beer Challenge e a maggio 2013 al Superior Taste Award. Nel 2012 avevano trionfato al World Beer Championships e alla World Beer Cup. Birra Moretti è disponibile sul canale Modern Trade e Ho.re.ca. Nelle versioni Birra Moretti, Birra Moretti Baffo d’Oro, Birra Moretti La Rossa, Birra Moretti Doppio Malto, Birra Moretti Zero e Birra Moretti Grand Cru. Per informazioni: Heineken Italia |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL CABERNET SAUVIGNON LAFÒA DI COLTERENZIO CONQUISTA I 3 BICCHIERI DEL
GAMBERO ROSSO
|
|
|
 |
|
|
Il vino Cabernet Sauvignon Lafòa della Cantina Colterenzio è stato premiato con il prestigioso riconoscimento “3 bicchieri” dalla Guida Vini d’Italia 2014 di Gambero Rosso, la guida più autorevole e influente del mondo del vino italiano che ogni anno analizza e recensisce oltre 20.000 vini. Cabernet Sauvignon Lafòa di Colterenzio è un vino rosso intenso, strutturato e ricco di riflessi rosso scuro che si accompagnano ad un bouquet con toni di ribes nero, cioccolata amara, marzapane e vaniglia. Un vino dallo stile inconfondibile che deve la sua unicità alla sapiente lavorazione, affinamento e al proprio territorio di appartenenza: il paesaggio collinare della zona di Cornaiano (Bz) in cui è sito il vitigno della Cantina Colterenzio, in particolare la tenuta Lafòa. E’ un vino ottimo servito in abbinamento a carni rosse, grigliate o arrosto, ma soprattutto a selvaggina e a formaggio piccante. Un riconoscimento che riconferma la qualità dei prodotti Colterenzio e la dedizione della Cantina al proprio territorio di appartenenza, Per maggiori informazioni: www.Colterenzio.it |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BIBENDA ASSEGNA 5 GRAPPOLI A FRATELLI BERLUCCHI
IL RICONOSCIMENTO AL FRANCIACORTA CASA DELLE COLONNE BRUT 2006
|
|
|
 |
|
|
Duemilavini 2013 Bibenda assegna al Franciacorta Brut Casa delle Colonne 2006 di Fratelli Berlucchi il massimo del punteggio, i 5 Grappoli. “Casa delle Colonne” è la gamma d’élite di Fratelli Berlucchi che prende il nome dall’antica villa della famiglia Berlucchi in Franciacorta. Millesimati preziosi che utilizzano le uve mature di Chardonnay e Pinot Nero delle tenute di Borgonato (Bs). Bibenda, giunta alla 15esima edizione, è la guida professionale edita dall’Associazione Italiana Sommelier ove i vini sono valutati in Grappoli, corrispondenti fasce di punteggio da 2 a 5. Nel 2014 ha recensito 1.700 aziende di vino per un totale di 20.000 vini descritti di cui solo 520 premiati con i 5 Grappoli, per i quali è prevista anche la pubblicazione dell’etichetta. Fratelli Berlucchi Con 400.000 bottiglie prodotte all’anno, l’Azienda Agricola Fratelli Berlucchi, di proprietà dei cinque fratelli Berlucchi - Francesco, Marcello, Roberto, Gabriella e Pia Donata - è guidata da Pia Donata, amministratore delegato, insieme alla figlia, Tilli Rizzo, responsabile della Comunicazione e dell’export. 70 ettari di vigneti coltivati a guyot e cordone permanente speronato, con un occhio di riguardo alla cultura eco-ambientale, 5.000 ceppi per ettaro, vendemmia fatta rigorosamente a mano e vinificazione tanto in centenarie botti di rovere quanto in modernissimi tini d’acciaio. Un metodo che coniuga gesti antichi con le nuove tecnologie agrarie. Www.fratelliberlucchi.it |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IN ARRIVO DA HAVANA CLUB, CHIVAS E BALLANTINE’S TANTE PROPOSTE GOLOSE ED ESCLUSIVE PER RISCALDARE LA STAGIONE INVERNALE: LA CONFEZIONE HAVANA CLUB AÑEJO 7 AÑOS & CIOCCOLATO LINDT EXCELLENCE 85%, L’ELEGANTE COFFRET CHIVAS REGAL 12 LIMITED EDITION PATRICK GRANT ED IL NUOVISSIMO BALLANTINE’S CHEVRON CARTON BOX.
|
|
|
 |
|
|
Havana Club Añejo 7 Años & Cioccolato Lindt Excellence 85% Quest’anno Havana Club propone un abbinamento studiato e pensato per tutti coloro che desiderano abbandonarsi ai profumi, ai sapori e al piacere offerti da due vere e proprie delizie per il palato: il rum e il cioccolato. E per un rum di qualità come Havana Club, frutto delle capacità e conoscenze dei Maestros Roneros, la scelta non poteva che ricadere su un partner prestigioso come Lindt ed il suo pregiato cioccolato. Il pack Havana Club Añejo 7 Años & Cioccolato Lindt Excellence 85% offre, infatti, un momento di degustazione raffinata a tutti gli amanti del genere, dando vita ad un connubio perfetto: Havana Club 7 Años - simbolo del rum cubano e riconosciuto in tutto il mondo come uno dei migliori rum invecchiati con le sue note di cacao, vaniglia, canna da zucchero, castagna, frutta tropicale caramellata, a cui si aggiungono cenni di quercia e spezie - si unisce a Lindt excellence 85%, il cioccolato extra fondente che, con i suoi aromi secondari di cuoio tostato e liquirizia ed il suo carattere deciso, regala una piacevole persistenza al palato. Degustati insieme, secondo un rituale che da sempre vede questi due elementi legarsi in maniera perfetta, regalano un’esperienza completa e appagante. La parte più alcolica e zuccherata che caratterizza il rum Havana Club 7 Anni , e tipica dei rum invecchiati in botte, si fonde e si neutralizza, infatti, con il corpo cremoso di Lindt Excellence 85% regalando una piacevole ed intensa armonia a chiunque si immergerà in questo piacere. A chi regalarlo: al fidanzato, fratello o amico che si concede uno sfizio a fine cena, degustandolo con un film d’azione in sottofondo. Disponibile da ottobre 2013 nei migliori punti vendita della Gdo Prezzo consigliato € 19,50 |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|