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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 14 Marzo 2014
DAL 15 AL 22 MARZO, A PALAZZO MARGUTTA, UN’ANTOLOGICA RENDE OMAGGIO A DINO PIAZZA, ESPONENTE DI SPICCO DELLA “SCUOLA ROMANA”  
 
Roma - Dal 15 al 22 marzo, la Galleria “Il Mondo dell’Arte” ospita a Palazzo Margutta (Via Margutta, 55) una mostra antologica dal titolo “Disegni e pitture di Dino Piazza. 1940 – 1953” dedicata a Dino Piazza (1899-1953), personalità artistica tanto eccezionale quanto affascinante, dotata di una straordinaria capacità tecnica, ma soprattutto “narratore dal temperamento avventuroso, curioso e, allo stesso tempo, incontentabile”, come ricorda Ugo Moretti, che di lui dice “è il più stupefacente risultato di una serie di incroci, innesti e contaminazioni, il più curioso prodotto di una selezione eclettica che si possa trovare nei dintorni di Villa Strohl-fern”. Capace di avvicinarsi alle cose e alle persone con la partecipazione affettuosa della loro realtà e, allo stesso tempo, con la lucidità fatale di un clinico, Piazza è dotato di una curiosità intellettuale e di un’autentica vocazione pittorica sulla quale lasciano traccia l’arte di Matisse, Van Gogh ma anche Picasso, Morandi, Cacciagrossi e il Monachesi del periodo più fauve e che va oltre la tela, trovando sfogo nell’apertura verso linguaggi diversi: nelle tempere, che riverberano il mondo perduto di Cezanne e di Proust, come nell’acquarello; nel disegno a china come nella fotografia. Artista estremamente eclettico, questo pittore geniale e sensibile sembra trarre spunto da un´infinita varietà di tematiche per arrivare alla creazione di uno stile personale e originale che esce dagli schemi tradizionali. Capace di scandagliare senza remore né timori l’animo umano, che diventa protagonista assoluto del suo percorso, Dino Piazza realizza una pittura che è, allo stesso tempo, narrazione di un’indagine paziente ed elaborata e risultato di una ricerca artistica millimetrata e ricca di sperimentazioni che parte dallo schizzo e dal disegno per arrivare all’acquerello, al ritratto, al paesaggio, alle forme astratte. Ora decorativo, ora lirico, ora viaggiatore nel mondo delle sensazioni, ora ironico, egli anatomizza la realtà travalicandone i limiti oggettivi: non si limita, infatti, a fissare materialmente sulla tela l’attimo compositivo, ma lo fa diventare testimonianza di come la vita possa assumere significati essenziali se misurata e valutata nei suoi contenuti interiori. A curare l’esposizione, che ripercorre i tre periodi pittorici dell’artista, così come le tre fasi significative della sua vita e della sua opera, il Maestro Elvino Echeoni e Remo Panacchia, soci fondatori de “Il Mondo dell’Arte”, che da anni propone, nella sede espositiva di Via Margutta, Maestri che hanno portato l’arte italiana nel mondo. L’allestimento della mostra è stato, invece, curato dal gallerista Adriano Chiusuri. L’appuntamento per il vernissage è fissato per sabato 15 marzo 2014 dalle 18.30 alle 21.30. Nell’esposizione con la quale la famiglia ha scelto di rendergli omaggio un’ampia raccolta di opere pittoriche caratterizzate dal senso del colore, reso ancora più acuto dai toni discreti della sua tavolozza, da un’originale ed elegante immaginazione della forma, dal potere di evocare e aprire nel piano dello spazio trasparenze e profondità. Tutti elementi, questi, che contribuiscono a rendere oggi l’opera di Piazza ancora viva, fremente e capace di conservare il proprio slancio e la propria intenzione. Realizzati con tecniche diverse e spesso miste, compresi oli su tela, disegni a china, bozzetti e acquerelli che ritraggono composizioni figurative e floreali, ritratti o semplici figure isolate, che siano mendicanti, zingari, baiadere o arlecchini, questi lavori offrono al pubblico la possibilità di ammirare uno spaccato importante della vasta e ricca attività di quest’esponente di spicco della scuola romana generando un percorso che dagli esordi arriva fino alla piena maturità artistica e testimonia la crescita stilistica del pittore. Figlio di famiglia mista, padre ebreo e madre cattolica, David Italo Piazza nasce a Roma nel 1899. Le possibilità economiche dei genitori gli consentono di studiare e di laurearsi, dopo la conclusione degli eventi bellici, in ingegneria edile. Nella guerra del 1915-1918 milita nell’arma degli Alpini: dell’esperienza riporterà toccante testimonianza in un esteso diario di guerra, sua unica opera letteraria, che ne preannuncia la personalità pittorica. Dopo la laurea e il matrimonio con Natalina Luzi, da cui nasce la figlia Elena, si trasferisce a Milano e lì esercita fino al 1924 la professione di ingegnere edile. Rientra nella Roma neorealista dell’immediato dopoguerra e la sua casa diventa meta di molti artisti e intellettuali: i pittori Savelli, Avenali, Minei e Guttuso, gli scultori Daini, Petrone, Peikof, i letterati Moravia, Flaiano, Moretti, Silvana Giorgetti, il poeta Lorenzo Ercole Lanza di Trabia, la critica d’arte Lorenza Trucchi, i giornalisti Jolena Baldini (Berenice), Antonio Bonavita, i cineasti Roberto Rossellini, l’attrice Ione Salinas e il marito Antonio Musu, produttore. Intanto, a partire dagli anni ’30, si dedica alla fotografia, che gli permette una ricerca appassionata e indagatrice della realtà. Questi scatti, quadri già di per sé, colpiranno l’amico pittore Marino Mazzacurati, che, intuendone le grandi capacità e la sottile sensibilità, incoraggerà Piazza, assieme ad altri artisti amici, tra cui lo scultore ungherese Amerigo Tot, a dedicarsi alla pittura. Pur sopperendo al padre nell´attività di famiglia, Piazza inizia a dipingere assiduamente e segue con attenzione la pittura italiana e straniera contemporanea, lasciandosi ispirare, fra gli altri, da Van Gogh, di cui lo attrae la forza del colore, Matisse, che influenza soprattutto i suoi ritratti a olio, Gauguin, Cézanne, Modigliani, Klee, Kandisky e Marc. A segnare simbolicamente il debutto pittorico sarà un suo autoritratto del 1939 a cui seguiranno altri ritratti: in questi l’espressione interna della personalità viene delineata attraverso varie sperimentazioni stilistiche e tecniche ed è forte l’influsso e la fascinazione di grandi maestri del passato. Nel 1941 Dino Piazza partecipa a una collettiva a Viareggio. In questa fase la ricerca è indirizzata alla rappresentazione di figure, spesso donne, o interni in cui spicca l’influenza cezanniana. Immediatamente dopo iniziano lo studio e la rappresentazione del nudo femminile. Emerge così la figura della “donna-fiore” o della “baiadera” a cui darà evoluzione nel corso della sua pittura, mentre oggetti e forme perdono peso rimanendo sospesi in uno spazio etereo. La svolta astratta, verso il 1948, l’artista la compie come necessità di proseguimento e continuazione rispetto al suo cammino stilistico. L’uso dei toni freddi, dei colori “lunari” accentuano il carattere metafisico, irreale dei soggetti presenti nelle sue tele, e la narrazione prosegue su un terreno che reinventa la realtà ma che non ne è via di fuga. Tra il 1948 e il 1953, anno della sua morte, Piazza partecipa a poche esposizioni pubbliche (la personale alla galleria La Margherita del 1948 e due quadriennali, quella del 1948 e quella del 1951), ma lavora intensamente e verifica i sistemi espressivi tradizionali e d’avanguardia saggiati in funzione del rapporto con la cruda realtà con cui aveva dovuto confrontarsi all’indomani del secondo conflitto mondiale. Incoraggiate dai giudizi espressi a seguito di una personale postuma, moglie e figlia decidono di far conoscere meglio la sua arte. Nel 1969 la giuria della Quinta Biennale dell´Umorismo nell´Arte, al termine di una mostra rievocativa, assegna all’artista un diploma d´onore e una medaglia d´oro alla memoria evidenziando, come aveva già notato anche Mario Rivosecchi, la presenza nella sua pittura di una forte vena umoristica che gli consentiva di relazionarsi con gli altri e con le vicende che lo circondavano e lo rendeva libero di esprimere quello che sentiva o ironizzare su sistemi borghesi troppo rigidi. Dell’artista rimangono fra le 250 e le 300 opere, alcune delle quali conservate in collezioni pubbliche.  
   
   
FIRENZE NEL MEDIOEVO SABATO 15 MARZO 2014 MILANO  
 
Continua la 12° edizione di “Medioevo In Libreria”, rassegna organizzata dall’ Associazione Culturale Italia Medievale (Acim) con il patrocinio della Provincia di Milano e dedicata a “Le città italiane nel Medioevo”: la formula propone la visita guidata al mattino, al pomeriggio proiezione e conferenza. Il sesto appuntamento è “Firenze nel Medioevo”: ad accompagnare il pubblico a scoprire storie, personaggi e curiosità della più famosa città d’arte italiana medievale sarà Vieri Mazzoni (Università degli Studi di Firenze), nella giornata di Sabato 15 marzo alle ore 15.30, presso la Libreria Feltrinelli di Via Manzoni 12. L’incontro sarà introdotto da “Medioevo Movie. In Viaggio nel Medioevo”, con la proiezione del video “Valle d’Aosta terra di castelli”. Per i più appassionati, alle ore 11.00, l’imperdibile anteprima mattutina con il ciclo “Il Medioevo della Santità”: la visita guidata a Santa Maria presso San Celso. (€ 5.00, ritrovo all’ingresso Corso Italia 37, Milano).  
   
   
TROFEO TOPOLINO SCI ALPINO 2014 SI PARTE CON IL PREMIO DI PITTURA A TRENTO IL CONTO ALLA ROVESCIA È TERMINATO.  
 

Il 53° Trofeo Topolino Sci Alpino è praticamente pronto al cancelletto di partenza, per lanciarsi sulle piste di Folgaria (Tn) i prossimi 14 e 15 marzo. In verità però, la kermesse sciistica di casa Disney dura un’intera settimana e si parte sabato 8 marzo con il Premio di Pittura, il concorso aperto agli studenti delle scuole elementari che si sfideranno a suon di matite, pennarelli e fantasia elaborando disegni sul tema “Topolino con i suoi amici”. Piazza Duomo a Trento si trasformerà quindi in un laboratorio a cielo aperto (o in caso di maltempo i Portici del Palazzo della Regione) dove, dalle 14.30 alle 17.00, si potranno ammirare i giovani artisti in azione. I migliori dieci lavori saranno premiati sabato 15 marzo insieme agli atleti in occasione della cerimonia di chiusura del Trofeo Topolino Sci Alpino 2014 e tutti i disegni verranno pubblicati sul sito www.Trofeotopolino.net. Lunedì e martedì prossimi (dalle 8,30 in poi), l’area di Fondo Grande a Folgaria accoglierà le Selezioni Italiane per il Trofeo Topolino Sci (Memorial Giovanni Tononi) per formare la “Nazionale” che se la vedrà poi con il resto del mondo nel successivo fine settimana. Le nazioni presenti al Trofeo Topolino 2014, Italia compresa, saranno 49, dall’Armenia all’India, dall’Australia alla Colombia, dalla Spagna al Brasile, passando per Austria, Slovenia o Svezia per citarne alcune. Ad inizio settimana gli atleti provenienti dai vari sci club sparsi sul suolo italiano ce la metteranno tutta per guadagnarsi un posto da titolare nelle due squadre A e B, per un totale di 20 elementi. Due le categorie in gara, under 14 e under 16. Dal punto di vista tecnico, sono confermati l’unico pendio con le due piste e l’unico parterre. Le gare si disputeranno in contemporanea sulle piste Agonistica per il gigante, e Martinella Nord teatro dello speciale. Tutte le nazionali con le loro colorate bandiere sfileranno giovedì 13 marzo a Folgaria durante la cerimonia di apertura ufficiale del Trofeo 2014, quando verrà acceso il tripode e ci saranno i fuochi d’artificio, a poche ore a quel punto dalla discesa in pista dei giovani campioni di domani. Info: www.Trofeotopolino.net

 

 
   
   
EVENTI AD ACQUI TERME  
 

Domenica 16 marzo, alle ore 18, presso Movicentro, sarà l’occasione per ascoltare il Concerto dell’accademia internazionale di mandolino Ensamble, formato da 25 musicisti con repertorio contemporaneo per orchestra di strumenti a pizzico. Ingresso libero. Ufficio Turismo tel. 0144.770298 Giovedì 20 marzo, alle ore 18, presso la Biblioteca Civica, presentazione del volume Non è sufficiente, di Maria Grazia Breda e Andrea Ciattaglia (Milano, Altreconomia, 2013). Il volume illustra i casi in cui è stato possibile ottenere per persone non autosufficienti, anziani e disabili gravi, le cure previste dalla legge e, talvolta, arbitrariamente negate. Incontro organizzato dal Gruppo Volontariato Assistenza Handicappati Gva, Cittadinanzattiva Acqui Terme, Associazione Pensa in collaborazione con la Fondazione Promozione Sociale di Torino. Interviene uno degli autori, Andrea Ciattaglia, insieme a Giuseppe D´angelo. Http://www.comuneacqui.com/manifestazioni/

 

 
   
   
A CHIASSO IL LEGGENDARIO HAMBURG BALLET  
 
 Sarà una vera celebrazione dell’arte della danza quella che andrà in scena sabato 22 marzo alle 20.30 al Cinema Teatro di Chiasso, con l’Hamburg Ballet e la sua étoile Silvia Azzoni. Prima ballerina dell’Hamburg Ballett-john Neumeier, Silvia Azzoni è tra le più emozionanti e sensibili ballerine del panorama internazionale. Considerata da molti la vera erede di Alessandra Ferri per intensità interpretativa e vincitrice del prestigioso Prix Benois (l’Oscar del balletto mondiale) per la sua Sirenetta, Silvia Azzoni guiderà un prestigioso gruppo di stelle e solisti in una serata che metterà in luce la versatilità, le qualità tecniche e soprattutto le personalità uniche che rendono speciale e leggendario questo Balletto. Accanto a lei alcuni fuoriclasse di fama mondiale, come Alexandre Riabko, Leslie Heylmann, Alexandr Trusch, Carolina Agüero, Dario Franconi, per un programma che affianca alcuni gioielli della produzione di John Neumeier a coreografie di giovani autori come Jiri Bubenicek e Sasha Riva. La serata si aprirà sulle note dei Notturni di Frédéric Chopin (coreografia di John Neumeier) e del Concerto N. 2, Op. 18 – Adagio Sostenuto di Sergej Rachmaninov (coreografia di Jiri Bubenicek) e proseguirà con le coreografie “Fragile Vessels” di Jiri Bubenicek (Finalista al Choreographic Competition "Prix Dom Pérignon 2001"), “Sylvia” di John Neumeier e il passo a due del balletto “Coppelia”. Chiuderanno lo spettacolo il famoso passo a due di John Neumeier “What Love Tells Me” tratto dalla terza sinfonia di Gustav Mahler e il gran finale con la coreografia di Sasha Riva su “Fancy Free” di Leonard Bernstein. Realizzato con il sostegno di Migros Percento culturale. Hamburg Ballet - John Neumeier L’hamburg Ballet nasce nel 1678. Conosce momenti di gloria nell’800 ospitando anche le guest star dell’epoca, come Maria Taglioni, Lucille Grahn, Fanny Cerrito e Fanny Elssler, mentre nel Xix secolo vengono messe in scena solo rappresentazioni occasionali. Nel 1959 Rolf Liebermann e Peter Van Dyk portano la compagnia a ottimi livelli rappresentando, per la prima volta in Europa, il repertorio di Balanchine. Con l’arrivo di John Neumeier alla direzione del balletto, nel 1973, la compagnia subisce una profonda modifica acquisendo un ampio e variegato repertorio di opere classiche e contemporanee, triplicando il numero dei suoi spettacoli, realizzando numerose tournée all’estero, ma soprattutto acquisendo un suo proprio carattere che l’ha resa diversa da tutte le altre grandi compagnie europee. Memorabili restano alcuni spettacoli tra i quali le stravolgenti letture de “Il Lago dei Cigni”, “Lo Schiaccianoci” e “La Bella Addormentata”. Il repertorio dell’Hamburg Ballet comprende anche alcuni balletti di Jonh Cranko, George Balanchine, Mats Ek. L’organico della compagnia è formato da 59 eccezionali étoiles e solisti provenienti da tutto il mondo. Silvia Azzoni Nata a Torino, frequenta la scuola dell’Hamburg Ballet, entra a far parte del corpo di ballo nel 1993, diventa solista nel 1996 e prima ballerina nel 2001. È tra le più sensibili ballerine del panorama internazionale, per la sua intensità interpretativa viene considerata l’erede di Alessandra Ferri. Importante interprete del repertorio di John Neumeier, che crea per lei anche appositi ruoli nei balletti Images from Bartok, Messiah, Winterreise, Préludes Cv, Morte a Venezia e Songs of the Night, è protagonista della produzione coreografica tradizionale come Giselle, Sylvia, Romeo e Giulietta. Per lei hanno creato balletti anche i più noti coreografi contemporanei quali Stephen Toss, Mats Ek, Christopher Wheeldon e Jiri Bubenícek. Come étoile ospite è invitata nei più importanti Gala internazionali: alla Scala di Milano, al World Ballet Festival di Tokyo, a New York nel Gala Stelle del Xxi Secolo, al Festival Internazionale di Danza di San Pietroburgo. In Italia partecipa a diversi Gala con Alessandra Ferri e Roberto Bolle. Nel 2004 è premiata come Miglior Ballerina Italiana all’Estero dalla rivista Danza&danza. Nel 2008 vince il Premio Benois de la Danse e successivamente il Premio Étoiles dalla rivista specializzata Balletto2000.  
   
   
PIEDICAVALLO. APRE LA RASSEGNA CINEMA DI MONTAGNA  
 

Sabato 15 marzo torna a Piedicavallo la rassegna di cinema di montagna giunta ormai alla 7° edizione e nata dalla collaborazione tra il Trento Film Festival, la Pro Loco di Piedicavallo e il Cai di Biella. Si inizia sabato alle ore 21 al Teatro Regina Margherita con la proiezione dei filmati che hanno ottenuto il plauso del pubblico durante l’ultima edizione del Trento Film Festival: Bisces chir famëi – Pecore cercano pastore, di Paolo Vinati (Italia, 2012), 26´; The hunter, di Marieka Walsh (Australia, 2013), 7´; La tela del ragno – Cesare Maestri si racconta, di Leandro Sabin Paz (Italia, 2013), 29´; La dura dura, di Josh Lowell (Usa, 2012), 28´. L’evento proseguirà il 22 e 29 marzo, e il 5 aprile. Www.piedicavallo.com/sito%20pro%20loco/news.asp

 

 
   
   
DELFINO ESPONE IN PROVINCIA  
 

Vita, colori, emozioni è il titolo della mostra ospitata nella Sala Mostre della Provincia a Cuneo con le opere di Luciano Delfino, artista buschese che dipinge paesaggi, nature morte, fiori con una rielaborazione delle immagini e dei colori della natura. Le sue opere, i poggi, i filari delle vigne, le case, i fiori, le processioni, rilevano il suo legame profondo con la campagna e la collina. I dipinti di Delfino denotano un attento studio del colore e della composizione e raccontano delle sue speranze e delle sue emozioni, del suo mondo interiore. Visitabile da lunedì a domenica ore 16-19. Www.provincia.cuneo.it

 

 
   
   
GUIDO RIMONDA PROTAGONISTA AL VIOTTI FESTIVAL  
 

Sabato 15 marzo, alle ore 21, al Teatro Civico di Vercelli, in via Monte di Pietà 15, per il Viotti Festival sarà protagonista Guido Rimonda accompagnato dalla Camerata Ducale. Il violinista eseguirà il concerto “Le violon noir” dedicato al compositore e violinista francese Jean-marie Leclair. La serata vercellese prenderà vita con la Danza degli spiriti beati di Gluck. Seguirà la Sonata in sol minore di Tartini, nota anche con il diabolico nome “Il trillo del diavolo”. Spezzerà il programma noir il celebre Tema e variazioni in do maggiore per violino e orchestra di Giovan Battista Viotti. Si proseguirà con Le streghe per violino e orchestra di Paganini. La seconda parte del concerto sarà incentrata su quattro pagine dalle sonorità struggenti: Theme from Schindler’s List, scritta da John Williams per l’omonimo film di Steven Spielberg, e l’altrettanto toccante Pavane pour une infant défunte di Ravel. L’intenso programma terminerà con la Légende in sol minore per violino e orchestra e la Morte di Faust dell’autore polacco Wieniawski. Www.viottifestival.it/_dynapage/index.asp?pageid=79

 

 
   
   
VERCELLI. MOVE-UP INCONTRO CON I GENITORI  
 

Martedì 18 marzo, dalle ore 17:30 alle ore 19:30, a Vercelli presso l’Istituto Giulio Cesare Faccio in piazza C.battisti 9, si terrà un incontro riservato ai genitori per essere consapevoli delle problematiche della diversità e della violenza tra pari, delle degenerazioni nel bullismo e dei pericoli della navigazione in rete. Due ore per confrontarsi con esperienze concrete e consigli degli operatori ed affrontare con maggiore serenità il dialogo con i propri figli che crescono. L’evento si inserisce nel progetto Move-up della Regione Piemonte. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti. E’ gradita la prenotazione. Ulteriori approfondimenti sono disponibili sul sito istituzionale della Regione Piemonte: www.Regione.piemonte.it/moveup