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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Novembre 2014 |
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LA SCORSA SETTIMANA LA SONDA "PHILAE" DELL´AGENZIA SPAZIALE EUROPEA (ESA) È ENTRATA NELLA STORIA ATTERRANDO SU UNA COMETA. IL LANDER È ORA "ADDORMENTATO" FINO A QUANDO NON SARÀ RAGGIUNTO DALLA LUCE SOLARE. |
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Bruxelles, 20 novembre 2014 - Lo scorso mercoledì, dopo una discesa durata sette ore, la missione Rosetta dell´Esa ha fatto atterrare morbidamente la sua sonda Philae sulla superficie della cometa 67P/churyumov–gerasimenko. L´esa afferma che l´atterraggio è stato un successo a dispetto delle previsioni: Philae è rimbalzata due volte dopo il suo primo atterraggio sulla cometa, fermandosi alla fine all´ombra di una scarpata nel tardo pomeriggio. Da quando è atterrata, Philae ha completato la sua missione principale inviando tutti i suoi dati di servizio, oltre ai dati scientifici provenienti da strumenti mirati tra cui Rolis, Cosac, Ptolemy, Sd2 e Consert. Inoltre, il corpo del lander è stato sollevato di circa 4 cm e ruotato di circa 35° in un tentativo di esporre una maggiore superficie dei pannelli alla luce solare. Ma mentre giungevano sulla Terra gli ultimi dati scientifici, l´energia di Philae si è esaurita rapidamente e Rosetta ha perso contatto con il lander sabato mattina presto. Il punto in cui è atterrata Philae si trova nell´ombra e questo significa che essa non può catturare l´energia solare per ricaricare la sua batteria. Da adesso in poi, non sarà possibile contattare Philae a meno che una quantità sufficiente di luce solare non colpisca i suoi pannelli solari per generare abbastanza energia da svegliarla. Tuttavia, prima di addormentarsi, il lander ha inviato delle immagini senza precedenti dell´ambiente circostante. L´esa sottolinea che: "Mentre le immagini della discesa mostrano che la superficie della cometa è coperta da polvere e detriti con dimensioni che vanno da millimetri a metri, le immagini panoramiche mostrano muri stratificati di materiale dall´aspetto più duro. I team scientifici stanno adesso studiando i loro dati per vedere se hanno campionato un po´ di questo materiale con il trapano di Philae." Anche se Philae è adesso in ibernazione, il team Esa si augura di ricevere molto altro ancora da questo lander pioniere. Stephan Ulamec, responsabile del lander all´Agenzia aerospaziale tedesca Dlr, afferma: "Noi ancora speriamo che in una fase successiva della missione, forse quando saremo più vicini al Sole, avremo una sufficiente illuminazione solare per svegliare il lander e ristabilire le comunicazioni." Rosetta è stata lanciata il 2 marzo 2004 e ha viaggiato per 6,4 miliardi di chilometri attraverso il Sistema Solare prima di arrivare alla cometa il 6 agosto 2014, rendendola il primo veicolo spaziale a incontrarsi con una cometa. Essa è adesso la prima a inviare una sonda sulla superficie della cometa. Alvaro Giménez, direttore Esa per la scienza e l´esplorazione robotica, afferma: "Decenni di preparazione hanno aperto la strada ai successi di oggi, garantendo che Rosetta continui a essere un elemento rivoluzionario nella scienza delle comete e nell´esplorazione spaziale." Anche se ci si aspetta che Philae rimanga addormentato per il futuro prossimo, il veicolo spaziale Rosetta sarà molto attivo. Nel corso dei prossimi mesi, Rosetta inizierà a volare in orbite "sciolte" più distanti, effettuando una serie di arditi passaggi radenti sulla cometa, alcuni a soli 8 km dal suo centro. L´esa afferma che i dati raccolti dalla navicella in orbita consentiranno agli scienziati di osservare i cambiamenti a breve e lungo termine che avvengono sulla cometa, aiutandoli a rispondere ad alcune delle più importanti e grandi domande che riguardano la storia del nostro Sistema Solare. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Esa.int/our_activities/space_science/rosetta |
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BRUXELLES, VENDOLA ACCLAMATO PRESIDENTE RETE NEREUS DALL´ASSEMBLEA GENERALE |
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Bruxelles, 20 novembre 2014 – Eletto per acclamazione Presidente di Nereus dall’Assemblea generale di ieri, il Presidente Nichi Vendola ha parlato di “un atto di fiducia” nei suoi confronti, ringraziando “coloro che hanno inventato una rete che non c’era e che hanno rinvigorito il fascino dello spazio quale luogo di conoscenza e fruibilità”. “Sono molto contento – ha detto Vendola - di poter svolgere un ruolo in interconnessione con un network europeo come Nereus. Occorre infatti scuotere il mondo perchè ci si accorga di quali sono le numerose prospettive legate alla conoscenza dello spazio. E’ una partita importante e, giocandola in tanti, come mi auguro, è come averla già vinta. E’ stata anche l’esperienza che, in prima persona, sto sperimentando in Puglia nel settore dell’aerospazio che mi ha spinto, nei mesi scorsi, ad accettare la proposta del Presidente Beneteau di assumere la presidenza della Rete”. Tra i punti più rilevanti e cruciali del programma di Nereus per il 2015 illustrato ieri mattina dal Presidente Vendola ci sono “la costruzione di un raccordo organico tra la Rete e le Istituzioni europee, dalla Commissione al Parlamento, incluso l’Intergruppo Sky and Space, sino al Comitato delle Regioni e il consolidamento delle relazioni con le diverse Agenzie Spaziali Nazionali e, attraverso queste, con l’Agenzia Spaziale Europea” “Stimolare l’interesse delle nuove generazioni – ha poi sottolineato Vendola - ad intraprendere studi in ambito scientifico e tecnologico e conquistare l’immaginario collettivo allo spazio è un punto che, con un autoemendamento intendo valorizzare nel mio programma”. Per Vendola occorre anche “costituire luoghi di confronto stabili tra Regioni, Commissione Europea, Esa, Piccole e medie imprese, utilizzatori finali ed altri stakeholder con il fine di portare, a nome del sistema regionale europeo, un contributo importante e ben riconoscibile nella definizione delle policy europee di settore e dei programmi di finanziamento ad esse collegati, in primis Orizzonte 2020”. Infine tra i punti più importanti nell’agenda di lavoro Nereus 2015, c’è la necessità di “aumentare la visibilità della Rete a livello europeo, nazionale e regionale con l’obiettivo soprattutto di attrarre nuovi membri”. Vendola ha poi annunciato all’assemblea la costruzione di una Roadmap di dettagli, finalizzata all’attuazione del programma di lavoro, da implementare naturalmente con tutti gli spunti di miglioramento del programma pervenuti fino ad ora. Il Presidente Vendola ha poi sottolineato ancora una volta come “lo spazio non sia più un settore di nicchia e come le applicazioni spaziali facciano ormai parte della vita quotidiana dei cittadini”. “Le applicazioni spaziali – ha concluso Vendola - sono utili ad affrontare alcune delle più importanti sfide sociali e possono essere utilizzate nei settori più diversi, dalla tutela e monitoraggio dell’ambiente, all’agricoltura, dalla protezione civile alla salute dell’uomo e in numerosi altri contesti. Se volessi riassumere, quindi, il messaggio in un’equazione potrei dire spazio = innovazione = maggiore competitività e crescita = occupazione qualificata. Ad esempio per il programma Copernicus possiamo dire che per ogni 1 euro investito abbiamo un ritorno di 10 euro in benefici per crescita economica, occupazione e miglioramento della nostra vita quotidiana”. Ad oggi la Rete Nereus conta 24 regioni e 40 associati membri.
Nell’ultimo anno, con la hanno aderito altre 3 regioni e circa 10 associati membri. Nel pomeriggio, il Presidente Vendola si è confrontato, insieme con i rappresentanti di Nereus, con i delegati dell’Agenzia Spaziale europea e della Commissione europea, sulle più importanti sfide dei prossimi anni nel settore spaziale e il ruolo delle regioni. Poi il Presidente Vendola concluderà la Conferenza internazionale su “Creatività e innovazione, motori di crescita economica” organizzata da otto regioni italiane, tra le quali la Puglia. |
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VENDOLA: "PORTIAMO IN EUROPA L´ESPERIENZA DELLA PUGLIA TRA SPAZIO E CULTURA" |
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Bruxelles, 20 novembre 2014 – “Credo che il Sud Italia abbia già esperienze importanti costruite sul tema della ricerca spaziale, e qui penso anche alla Basilicata. La mia regione si sta caratterizzando con la costruzione di un distretto dell’aerospazio. Ma qui siamo di fronte alla possibilità di uno sviluppo straordinario delle piccole e medie imprese e ad una economia indotta dalla ricerca spaziale che non è solo industria ma è anche molto economia dei servizi. È assolutamente promettente il risultato sapendo che la commissione europea sta investendo nel prossimo ciclo circa 12 miliardi di euro proprio sul tema cruciale dello spazio”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola impegnato ieri a Bruxelles in una doppia missione istituzionale per coniugare insieme lo spazio e la cultura e disegnare il ritratto di una Puglia sempre più attrattiva anche per le istituzioni europee. In particolare, gli eventi della giornata sono stati fondamentalmente due. L’assemblea generale della rete europea Nereus e la Conferenza internazionale sulla ripresa economica tra cultura e innovazione, organizzata da otto regioni italiane tra le quali la Puglia. “Noi siamo qui oggi - ha spiegato il Presidente Vendola parlando con i giornalisti a margine dei due eventi – per offrire l’esperienza di una regione come la Puglia che ospita un distretto industriale della creatività e che interloquisce con le istituzioni europee su quanto sia cruciale l’investimento in economia di beni immateriali, economia cioè della cultura e dell’innovazione. Questo è un passaggio straordinariamente importante e strategico tanto più in epoca di crisi economica perché ogni euro investito in implementazioni dei fattori culturali è un euro che costruisce un mattone che a sua volta costruisce il muro che difende la nostra economia dalla crisi”. “Contemporaneamente – ha continuato Vendola – sono qui anche come presidente della rete europea di Nereus. Abbiamo interloquito oggi non solo sul nostro lavoro e su quello che intendiamo fare, ma anche con le istituzioni europee, con la commissione europea e con l’Agenzia spaziale europea, l’Esa. Si tratta di un ruolo importante quello che le regioni possono svolgere per fare intendere che la ricerca spaziale ha a che fare con la vita quotidiana. Le tecnologie dello spazio hanno applicazioni che riguardano quasi tutti i settori della nostra vita e possono portare benefici dal punto di vista dell’osservazione della terra, del monitoraggio ambientale, della protezione civile, del miglioramento delle politiche agricole, ma anche dal punto di vista di una nuova idea della sanità attraverso la telemedicina”. Per Vendola “le prospettive sono molto promettenti a condizione che i territori sappiano far sentire la voce e le domande degli utilizzatori finali”. “Insomma quello che un tempo chiamavamo la conquista dello spazio e che oggi potremmo più laicamente chiamare la conoscenza dello spazio – ha sottolineato il Presidente - torna sulla terra in termini di implementazioni della qualità della vita e di strumenti migliori per vivere meglio.” Vendola infine ha voluto commentare “l’importanza dell’evoluzione positiva dell’avventura di Rosetta che ha raggiunto la cometa dopo un viaggio di 10 anni”. “La missione Rosetta – ha concluso Vendola - è molto importante perchè rappresenta la possibilità di avvicinarci alla conoscenza dei segreti sulla nascita della terra e della vita sulla terra. Penso che sia stato un momento in cui la parola Europa ha avuto un bel significato. Forse quando le comunità scientifiche concorrono al raggiungimento di un risultato che può cambiare la storia dell’universo e la storia delle nostre conoscenze, si può anche capire che può nascere un nuovo patriottismo continentale contro tutte le fughe centrifughe e scioviniste”. |
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INNOVAZIONE. MILANO, TORINO E GENOVA PORTANO L´ITALIA SMART CITY NEL MONDO I TRE CAPOLUOGHI ALL´EXPO WORLD CONGRESS DI BARCELLONA. L´EX TRIANGOLO INDUSTRIALE È OGGI IL MOTORE DELL’INNOVAZIONE DEL PAESE |
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Milano, 20 novembre 2014 - Le esperienze, le iniziative e i progetti Smart City di Milano, Genova e Torino sono protagonisti allo Smart City Expo World Congress in svolgimento a Barcellona sino al 20 novembre. Le tre città si presentano alla community internazionale con uno spazio comune all’interno dello stand di Expo per illustrare a operatori, stakeholder e visitatori la trasformazione dei tre capoluoghi in moderni modelli metropolitani “intelligenti” e sostenibili, in vista di un appuntamento fondamentale per l’Italia come Expo 2015. “Ci presentiamo a importanti appuntamenti internazionali non come singole realtà urbane ma come un soggetto unitario capace di condividere e produrre progetti su temi quali il trasporto pubblico e logistico a basso impatto ambientale, oltre a sperimentare nuove metodologie di innovazione sociale, sino all’uso intelligente delle tecnologie in grado di trasformare l’antico triangolo industriale Milano, Genova e Torino in un moderno motore dell‘innovazione del Paese”, commenta l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Ricerca e Università Cristina Tajani, che prosegue: “Un’esperienza di collaborazione che da oggi in poi si svilupperà in chiave di città metropolitane, capaci di ispirare l’agire di altri Comuni italiani e di rafforzare l’immagine dell’intero sistema Paese in abito europeo su tematiche come l’innovazione e la sostenibilità”. Una presenza congiunta e una collaborazione che si concretizza nel mettere a sistema le singole esperienze a sostegno di un approccio condiviso alla gestione e alla crescita del territorio, mirato a migliorare la qualità della vita e a realizzare uno sviluppo economico sostenibile. I tre Comuni collaborano nella partecipazione a bandi europei e nazionali e nella promozione dei reciproci progetti. Una cooperazione che mira a favorire il dialogo tra le imprese, i centri di ricerca e gli attori sociali, nonché a mettere a disposizione di realtà territoriali minori attraverso l’Anci l’esperienza maturata in questi anni dai tre capoluoghi. |
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IL CLOUD PER LE AMMINISTRAZIONI PIEMONTESI |
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Torino, 20 novembre 2014 - Di cloud si parla da tempo, soprattutto nel settore privato, ma in Piemonte è ormai tutto pronto per l’avvio del cloud regionale, che modificherà radicalmente il modo di lavorare delle pubbliche amministrazioni, riducendo i costi delle infrastrutture tecnologiche a vantaggio di investimenti in servizi per la collettività. Sul cloud infatti punta la Regione Piemonte per realizzare, in collaborazione con il Csi, il piano di razionalizzazione dei Ced (Centro elaborazione dati) della Pa, secondo quanto previsto dall’Agenda Digitale Italiana. Questa operazione porterà la Regione a ottenere elevati risparmi nel settore Ict derivanti da minori spese di gestione e di investimento per i Ced distribuiti sul territorio. Utilizzando i data center del Csi localizzati a Torino e a Vercelli sarà possibile favorire la migrazione verso la nuova piattaforma di cloud computing, con l’obiettivo di realizzare infrastrutture condivise che facilitino la progettazione e la gestione dei sistemi informativi e dei servizi digitali. “Questa iniziativa è interessante – secondo l’assessore alle Attività produttive, Giuseppina De Santis – soprattutto sotto il profilo della semplificazione, che si traduce in maggiore competitività del territorio per i cittadini, le imprese e più efficienza nel funzionamento dei servizi pubblici. Nel campo delle tecnologie informatiche l’imperativo per la nostra Regione è accelerare nell’applicazione dell’agenda digitale, così come il Governo nazionale sta chiedendo a più riprese, non da ultimo con le recenti disposizioni del decreto sblocca- Italia”. In questo contesto nasce cloud.Csipiemonte.it, un sito dove è possibile consultare l’offerta di servizi cloud realizzati dal Csi su misura per la Pubblica Amministrazione. Tre sono i servizi per ora disponibili: Virtual Private Cloud, un data center virtuale dedicato, con risorse elaborative, di rete e storage nel quale ospitare applicazioni, servizi e dati del proprio sistema informativo; Cloud Backup, per gestire in completa autonomia il backup e il restore dei dati su server, desktop e portatili; Personal Share, uno spazio di archiviazione privato per condividere, anche in mobilità, file con utenti interni o esterni all´amministrazione. L’idea è quella di offrire agli enti una modalità di consultazione, acquisto e gestione self service, in base alle proprie esigenze: sul sito ogni prodotto ha una scheda descrittiva, completa di funzionalità e caratteristiche tecniche; è possibile stimare i costi attraverso un configuratore e generare un’offerta personalizzata. Dopo l’acquisto, l’utilizzo dei servizi e il monitoraggio dei consumi sono gestiti in autonomia dall’ente tramite il portale dedicato “my Csicloud” sviluppato interamente dal Csi-piemonte con tecnologie open source. Afferma Ferruccio Ferranti, Direttore Generale del Csi-piemonte “Il cloud offerto dal Csi è il risultato di un lavoro durato due anni che garantisce agli enti sicurezza, affidabilità e un’assistenza tecnica continua. Il tutto minimizzando i costi complessivi e rendendo disponibili agli enti un maggior numero di servizi, che avrebbero difficoltà a gestire individualmente. È stato progettato per consentire di demandare l’erogazione dei servizi di cloud computing, risorse elaborative, storage e networking al Csi, mantenendo la completa autonomia di gestione sulle proprie applicazioni. Accessibile sia dalla rete Rupar sia da Internet, permette agli enti di scegliere le politiche di sicurezza più adeguate, facilitando l’integrazione dei servizi in cloud con i sistemi on premise e con le banche dati regionali. Il modello di consumo, basato sul dimensionamento in tempo reale delle risorse necessarie, riduce gli sprechi e consente di utilizzare solo ciò che serve”. |
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LA PRIMA EDIZIONE DI SMAU CALABRIA RIUNISCE IL SISTEMA CALABRESE DELL’INNOVAZIONE: TUTTI I NUMERI DELL’INNOVAZIONE NELLA REGIONE LAMEZIA |
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Terme, 20 novembre 2014 - “Un evento pilota che consente però di inserire la Regione Calabria per i prossimi quattro anni nel circuito nazionale di Smau insieme a Regioni come la Lombardia, il Piemonte, la Toscana, la Campania e molte altre. Ancora una volta abbiamo lanciato un seme che, oltre a produrre i risultati ottenuti in questi due giorni di fiera - che hanno dato rilevanza nazionale alla nostra rete regionale dell’innovazione - consentirà di dare continuità ai processi di innovazione e di valorizzazione dei risultati della ricerca regionale. Non un semplice trailer, quindi, ma l’inizio di un film.” Con queste parole Mario Caligiuri, Assessore alla Cultura, Istruzione e Ricerca della Regione Calabria fornisce un primo bilancio della due giorni calabrese dedicata all’innovazione per le imprese che si è tenuta alla Fondazione Mediterranea Terina a Lamezia Terme. 7 eccellenze premiate e 15 finalisti sul palco nei 2 riconoscimenti in programma, 40 startup che si sono alternate in brevi presentazioni da 90 secondi, 6 workshop tematici e 2 eventi principali hanno accolto oltre 1.000 tra imprenditori, esperti e visitatori provenienti da tutta la Regione. A commento dell’evento interviene anche Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau che afferma: “ la prima edizione di Smau Calabria ha confermato la ricchezza di questo territorio in termini di innovazione: la Calabria è al primo posto come crescita di startup nell’ultimo anno e questo è un risultato ottenuto grazie all’attività di questa Regione e agli attori che in questa Regione stanno svolgendo un compito importantissimo di creazione e valorizzazione delle eccellenze innovative sul territorio. Questa prima edizione di Smau Calabria è stato un progetto pilota che, grazie agli ottimi risultati ottenuti, poteremo avanti fino a creare un nuovo appuntamento maturo su questo territorio che si svolgerà entro il primo semestre del 2015. Nei prossimi mesi, inoltre, l’attività di Smau volta a favorire l’incontro con l’offerta di innovazione di questa Regione proseguirà con le edizioni di Smau che si terranno in contemporanea ad Expo 2015, in cui faremo incontrare le startup calabresi con le delegazioni B2b di Expo e con la prima edizione di Smau Berlino”. Gipstech, Spitch e Altrama Italia saranno le startup che avranno l’occasione di presentare il proprio progetto di impresa a livello internazionale nell’edizione di Smau Berlino che si svolgerà in primavera. L’obiettivo sarà da un lato quello di favorire lo sviluppo della startup favorendo l’incontro con il mercato europeo, dall’altra quello di dare una rappresentazione della capacità di innovazione di questa Regione. Questi due giorni sono stati l’occasione, inoltre per accendere il dibattito su alcuni temi di rilevanza per le imprese come Expo 2015 e opportunità di business per le imprese sul territorio, internazionalizzazione, tra export e innovazione, webmarketing e social Media, internet degli oggetti e nuove frontiere della stampa 3D, e-Commerce, Big data e sicurezza delle informazioni. Ed è proprio dalle parole dei relatori dei workshop che emerge quanto tali tematiche siano rilevanti per le imprese e le pubbliche amministrazioni. Pierluigi Mazzuca, Direttore Customer & Partner Experience di Microsoft infatti afferma: “il tema dei big data è fondamentale, così come è altrettanto fondamentale il valore dei dati che vengono analizzati e delle informazioni che si riescono a processare, l’importante è che sia semplice riuscire ad analizzarli e visualizzarli con tecnologie familiari, così come deve essere semplice poterli utilizzare facendo leva ad esempio su tecnologie come il cloud computing che rendono più elastica sia la capacità di storage di questi dati sia la capacità di calcolo necessario per avere il livello di analisi sofisticato richiesto dai big data. In questo modo i Big Data possono essere di grande supporto a favore delle Pubbliche Amministrazioni e della gran parte delle Aziende.” Sul tema dei social media interviene Francesco Frinchillucci, Sales Manager Development & Territory di Sas “Social, Media, Analytics e Cloud - Smac sono le tecnologie che stanno condizionando e avendo un ruolo sempre più importante nella nostra vita quotidiana, in particolare i social, il web e il mobile producono una quantità di informazioni e di dati che tracciano il nostro comportamento e che consentono quindi alle aziende di interagire con i propri consumatori in modo evoluto. Queste informazioni, che chiamiamo Big Data rappresentano una sfida che le nostre aziende clienti devono affrontare. Oggi vi sono soluzioni di visual analytics che permettono anche alle piccole e medie imprese di accedere in modo facile e graduale, che permettono di democratizzare queste tecnologie e di renderle facilmente accessibili.” In tema Internazionalizzazione è intervenuto, tra gli altri Nicola Todisco, Responsabile sede Napoli e Responsabile del Centro Sud per il canale di Zucchetti il quale ha affermato che “l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo sono elementi fondamentali per supportare l’internazionalizzazione delle imprese. Le startup presenti oggi sono una grande risorsa per le imprese per anticipare il mercato e hanno grandi potenzialità per varcare i confini nazionali. In loro supporto hanno a disposizione tecnologie innovative che facilitano le possibilità che le loro idee si trasformino in business maturi. L’augurio è che possano intraprendere un percorso simile a quello della nostra azienda che da startup si è trasformata in multinazionale, presente in numerosi Paesi del mondo. Infine, in tema di e-Commerce Andrea Spedale, Presidente di Aicel, nel sottolineare come “In Italia l’e-commerce non è ancora ben sviluppato. Certamente questa arretratezza ha conseguenze di tipo economico sulla crescita dei business aziendali in termini di mancate possibilità di espansione e guadagno.Questo in parte è dovuto ad un alone di insicurezza che circonda le attività di vendita on-line. Alone dovuto fondamentalmente ad una scarsa conoscenza del settore e dei meccanismi che lo guidano. L’obiettivo di incontri come questo è proprio quello di evidenziare alle imprese i vantaggi dell’e-commerce per presentarsi al meglio sui mercati internazionali, anche in prospettiva di Expo 2015.” |
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APPUNTAMENTO SABATO 29 NOVEMBRE A BOLOGNA PER LA PRIMA CONFERENZA ITALIANA LIBREITALIA / LIBREOFFICE |
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Perugia, 20 novembre 2014 - L´associazione Libreitalia annuncia la prima Conferenza Italiana Libreitalia / Libreoffice, che si terrà sabato 29 novembre presso il Centro Congressi Cnr (Area della Ricerca) di Bologna, con inizio alle 10:30 e conclusione alle 16:30, per consentire un´ampia partecipazione a tutti i soci Libreitalia e anche ad alcuni ospiti. L´agenda prevede un´introduzione su The Document Foundation e sul progetto Libreoffice, del quale verrà ripercorsa la storia e verranno delineati i progetti per il futuro, seguita da una presentazione dell´Associazione Libreitalia e dei gruppi di progetto. Questi ultimi hanno l´obiettivo di coordinare i soci su attività focalizzate come le relazioni istituzionali, gli aspetti tecnico/legali a supporto dell´adozione di Libreoffice soprattutto nella Pubblica Amministrazione, Libreoffice nella scuola e tra i giovani, l´Ecdl "open", i formati standard, e così via. Dopo il pranzo, la conferenza proseguirà con una discussione sugli argomenti della mattinata, e verrà conclusa dal consiglio dell´Associazione Libreitalia con una serie di proposte operative, e una prima ipotesi di modus operandi tra i soci. Per maggiori informazioni, e per iscriversi alla conferenza (che ha un numero chiuso di 85 partecipanti): http://conferenzalibreitalia.Eventbrite.it/ |
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CNA MATERA: IL 25 NOVEMBRE CORSO FORMAZIONE PER UTILIZZO FACEBOOK |
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Matera, 20 novembre 2014 - Il 25 novembre, dalle 14.30 alle 18.30 nella sala convegni della Cna di Matera si terrà un incontro di formazione, tenuto da Stefania Milo, per “chiarire i numerosi aspetti legati al corretto uso di Facebook, che è diventato a tutti gli effetti un vero e proprio mezzo di comunicazione”. Si discuterà di come, perché ed in che modo un’azienda debba essere presente sul noto social network. “Abbiamo voluto analizzare Facebook - ha spiegato il presidente provinciale di Cna, Leonardo Montemurro - in quanto fenomeno collettivo, che può aprire nuove possibilità anche ai piccoli imprenditori e agli artigiani”. Le iscrizioni devono pervenire entro e non oltre lunedì 24 novembre rivolgendosi alla Cna: tel. 0835.387744 oppure inviando la propria adesione all’indirizzo di posta elettronica: segreteriamt@cna.It Il corso, che non è gratuito, è rivolto anche ai non associati. |
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ASSEGNI DI STUDIO IN PIEMONTE: ONLINE BANDO E MODULI PER ACCEDERE AI CONTRIBUTI |
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Torino, 20 novembre 2014 - A partire dal, 20 novembre, e fino al prossimo 31 dicembre 2014, le famiglie degli studenti iscritti a scuole statali o paritarie, residenti in Piemonte, potranno richiedere i contributi regionali per gli assegni di studio per il rimborso delle spese di iscrizione e frequenza e per libri di testo, trasporto e attività integrative relativi all’anno scolastico 2013/2014 e il contributo statale per i libri di testo relativo all’anno scolastico 2014/2015. Le domande potranno essere presentate esclusivamente online all’indirizzo www.Sistemapiemonte.it/assegnidistudio , secondo le diverse modalità elencate nel sito. Per accedere agli assegni di studio a.S. 2013/14 per iscrizione e frequenza e per libri di testo, trasporto e attività integrative è necessario che le famiglie abbiano un’attestazione Isee rilasciata nel 2014 relativa ai redditi 2013 non superiore a 26.000 euro, per quelli relativi ai contributi statali per libri di testo per l’a.S. 2014/15, è richiesto invece un Isee non superiore a 10.632,94 euro. Per informazioni e assistenza a disposizione delle famiglie il numero verde gratuito della Regione Piemonte 800 333444 (orario 9-18 dal lunedì al venerdì). |
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UNIVERSITÀ DI FIRENZE: CONTRO IL BULLISMO SPERIMENTA NELLE SCUOLE IL METODO KIVA PRIMI RISULTATI DELL’APPLICAZIONE DEL PROGRAMMA FINLANDESE DI PREVENZIONE, IL FENOMENO RIDOTTO DELLA METÀ NEGLI ISTITUTI CAMPIONE |
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Firenze, 20 novembre 2014 - Affrontare il fenomeno del bullismo scolastico adottando un modello di prevenzione e contrasto accreditato a livello internazionale. E’ la sfida intrapresa dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze, che nell’anno 2013-14 ha organizzato in dodici scuole toscane (primarie e secondarie inferiori) di Firenze, Lucca e Siena una sperimentazione del programma antibullismo Kiva, progetto finlandese già testato in Olanda, Galles, Usa, Lussemburgo, Estonia e Giappone. Se ne è parlato oggi all’Ateneo fiorentino in un convegno internazionale. Gli esiti dell’esperienza – che ha coinvolto 1.600 studenti e 100 insegnanti e che consiste in dieci lezioni annuali oltre ad interventi mirati nei casi più gravi - sono assai positivi: dalle rilevazioni della fine dell’anno scolastico il fenomeno del bullismo, nelle sue varie implicazioni e percezioni, risulta praticamente dimezzato nelle classi che hanno sperimentato il Modello Kiva (denominate “scuole sperimentali”), a differenza delle classi cosiddette “di controllo”, dove il programma non è stato applicato e i comportamenti offensivi registrano nel tempo notevole stabilità. Nelle scuole primarie sperimentali, ad inizio anno, nei questionari anonimi il 9,7% degli studenti si è dichiarato autore di prevaricazioni (il cosiddetto “bullismo agito”): a fine anno era il 3,6%, mentre nelle classi di controllo il dato ha registrato una lieve flessione dal 6,8% al 5,9%. Il fenomeno è stato analizzato anche dal punto di vista di chi subisce i comportamenti offensivi o violenti: all’apertura dell’anno scolastico il 24% degli studenti delle scuola primarie Kiva ha dichiarato di essere stato vittima di episodi di prepotenza da parte dei compagni (la cosiddetta “vittimizzazione”), mentre a fine anno la percentuale è scesa addirittura all’11%. Per le scuole di controllo la flessione è stata invece assai lieve, dal 21% al 19%. Nelle scuole secondarie inferiori soggette al modello Kiva, inoltre, il bullismo passa dal 4,7% al 2,2% e la vittimizzazione dal 7,5 al 6,1% (nelle classi di controllo, invece, il bullismo passa solo dal 3,7% al 3,1% e la percentuale di “vittime” di questi comportamenti addirittura aumenta dal 5,7% al 6,6%). “La sperimentazione del modello Kiva, programma elaborato dall’Università di Turku in Finlandia – spiega la coordinatrice della sperimentazione Ersilia Menesini, docente di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione all’Università di Firenze – mostra nelle scuole italiane una potenzialità del programma di pari livello o anche superiore a quanto rilevato nelle esperienze dei paesi del Nord Europa. Oltre alla forte riduzione dei comportamenti di bullismo, abbiamo registrato – prosegue Menesini - anche un cambiamento delle norme di gruppo, degli atteggiamenti a favore delle prepotenze o dell’empatia verso le vittime: il programma Kiva, quindi, evidenzia anche effetti secondari positivi sulla percezione del clima di classe e sul benessere a scuola”. La sperimentazione, che è stata realizzata grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, proseguirà anche nel presente anno 2014-2015, con ventidue scuole toscane che sperimenteranno il metodo, affiancate da una decina di scuole di controllo; all’indagine si aggiungerà anche una rete di scuole di Caltanissetta. Sempre sui temi dell’approccio sperimentale ai problemi e della valutazione di efficacia degli interventi nell’ambito della psicologia dello sviluppo (le cosiddette “pratiche evidence-based o certificate”) il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze tiene dal 20 al 22 novembre, insieme all’Associazione Italiana di Psicologia (Aip), una training school internazionale sugli interventi nei contesti familiari e scolastici. |
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ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA SOTTO LA MEDIA OCSE... , MA GLI STUDENTI PIEMONTESI HANNO PUNTEGGI SUPERIORI RISPETTO AL RESTO D´ITALIA |
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Torino, 20 novembre 2014 – Insegnanti e dirigenti scolastici riuniti per parlare di cittadinanza economica, legalità e sviluppo delle competenze economiche. La sfida dell’alfabetizzazione, che ha caratterizzato gli insegnamenti della scuola nel secolo scorso, non ha perso la sua attualità: se insegnare l’italiano e la matematica è ancora una priorità, oggi è indubbio che i ragazzi debbano affrontare nuovi contesti e imparare nuovi linguaggi. In un mondo dove parole come tasso, mutuo e spread sono di uso comune, diventa fondamentale familiarizzare il prima possibile con questi concetti attraverso l’uso dei molteplici strumenti didattici già disponibili nelle scuole italiane. Ieri presso la sede di Banca Regionale Europea di Via Santa Teresa 11, i principali enti impegnati nella diffusione dell’educazione finanziaria (Banca d’Italia, Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza), insieme con Giovanna Pentenero - Assessore Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro Regione Piemonte, Fabrizio Manca - Direttore Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e Riccardo Barbarini, Direttore Generale di Banca Regionale Europea presentano al corpo docente i propri programmi nell’ambito del workshop “La cittadinanza economica nella cornice della Buona Scuola”. Questa iniziativa vuole facilitare l’inserimento di progetti di educazione finanziaria da parte delle scuole, in particolare quelle secondarie di secondo grado, in un percorso educativo organico e sinergico in vista della prossima rilevazione Ocse Pisa sulla financial literacy già programmata per il 2015. L’iniziativa di Torino risponde alle linee guida contenute nel documento programmatico “La buona scuola” del Governo Renzi che, nel capitolo 4 “Ripensare ciò che si impara a scuola”, colloca l’educazione economica, insieme alle lingue straniere e al coding, tra le nuove competenze indispensabili ai giovani, ricordando come “l’economia dovrebbe essere una disciplina accessibile agli studenti di tutte le scuole di secondo grado”. Nel corso dell’incontro Carlo di Chiacchio, National Project Manager Ocse Pisa 2012 presenta i dati dell’indagine Ocse Pisa che nel 2012 ha coperto quasi 20 paesi e un campione di quasi trentamila quindicenni, da cui emerge come l’analfabetismo finanziario dei nostri ragazzi tocchi livelli preoccupanti, con oltre la metà degli studenti che si attestano su un livello di comprensione dei meccanismi economici e finanziari ben al di sotto della media dei paesi monitorati. La rilevazione dimostra come i giovani italiani abbiano scarsissime competenze e attitudini in questo ambito (l’Italia si colloca al 17° posto su 18 paesi partecipanti), ma come gli studenti piemontesi, con 481 punti rispetto alla media nazionale di 466, ottengano punteggi superiori a quelli degli altri studenti italiani. Per questa ragione Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio hanno sottoscritto un impegno comune per la diffusione dell’educazione finanziaria nelle scuole, ambito nel quale si colloca l’incontro dedicato ai dirigenti scolastici ed ai docenti, che possono conoscere da vicino i programmi di cittadinanza economica promossi in collaborazione con il Miur dalla Banca d’Italia, grazie all’intervento di Paolo Comune Compagnoni, dall’Agenzia dell’Entrate con l’intervento “Fisco & scuola” di Paola Scalet Bert e Educazione alla legalità economica della Guardia di Finanza con il Capitano Francesco Maria Mangano. Giovanna Boggio Robutti e Laura Ranca della Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio introducono poi i contenuti e le novità per i diversi gradi scolastici del programma didattico “Economi@scuola”, il cui obiettivo principale è dare ai ragazzi un approccio valoriale all’uso consapevole del denaro. |
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SCUOLE PER L’INFANZIA E ASILI NIDO NEL VENETO. REGIONE STANZIA 42 MLN EURO PER 2014; DIMOSTRATA MASSIMA RESPONSABILITA’ VERSO FAMIGLIE A FRONTE DI UN GOVERNO IRRESPONSABILE |
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Venezia, 20 novembre 2014 - “Sono stato di parola. Mi ero impegnato a trovare le risorse necessarie per le scuole per l’infanzia e per gli asili nido e così è stato: la Giunta regionale su mia proposta ha stanziato ben 42 milioni di euro per assicurare la quotidiana erogazione di servizi essenziali, irrinunciabili per i nostri bambini tra gli zero e i sei anni, servizi centrali per le loro famiglie e priorità certa per le politiche della Regione”. Così Davide Bendinelli, Assessore regionale ai servizi sociali illustrando stamani alla stampa, il provvedimento con cui il governo veneto ha stanziato 42 milioni di euro per il 2014 da assegnare alle scuole dell’infanzia non statali e ai servizi per la prima infanzia (asili nido) riconosciuti dalla Regione Veneto. Assieme all’Assessore anche il Presidente della Fism del Veneto Stefano Cecchin. Dello stanziamento complessivo per il 2014 21 milioni di euro sono per gli asili nido e servizi innovativi per la prima infanzia (legge regionale n. 32 del 1990) e 21 milioni di euro per le scuole per l’infanzia non statali (legge regionale n.23 del 1980). “Anche questa volta – ha aggiunto Bendinelli – la Regione, facendo uno sforzo immane è riuscita a dare la copertura richiesta ai fondi regionali dei servizi per la prima infanzia, un modello che il resto d’Italia ci invidia, e con cui lo Stato risparmia nel solo Veneto 500 milioni di euro perché gli costa un terzo di un servizio per la prima infanzia gestito dal pubblico. La Regione Veneto si dimostra più che responsabile e dimostra concretamente ciò in cui crede; il Governo invece continua a dare prova di una irresponsabilità e di una latitanza totale su questo fronte”. L’assessore veneto non ha nascosto le forti preoccupazioni della Regione per il futuro, con gli annunciati 400 milioni in meno di trasferimenti statali per il Veneto nel 2015. “La questione delle risorse per le scuole paritarie - ha ribadito – va affrontata nella sede giusta e cioè a livello nazionale per dare certezze agli enti gestori e alle tantissime famiglie, e smetterla con una disparità di trattamento che è illegittima e che la Regione Veneto ha denunciato da anni”. La Fism nei giorni scorsi aveva ventilato una serrata delle strutture per l’impossibilità di proseguire l’attività per le insuperabili difficoltà di carattere finanziario derivate dal mancato trasferimento delle risorse da parte dello Stato e in parte anche dalla Regione. Anche Stefano Cecchin, presidente regionale della Fism ha dichiarato: “E’ una giornata importante – ha detto – perché la Regione ha risposto positivamente al nostro appello: continuiamo nel ‘patto virtuoso’ iniziato tanti anni fa tra ente Regione e famiglie ma soprattutto con le decine di migliaia di i bambini veneti 0-6 anni che frequentano le nostre strutture. Domani è la giornata mondiale per l’infanzia e nel Veneto non c’era modo migliore di festeggiarla. Il provvedimento regionale dà un segnale di forte sostegno alle 93 mila famiglie che ogni giorno mandano nelle strutture paritarie i loro bambini. Resta aperta la questione dei contributi statali nei confronti delle scuole paritarie. Il Governo ci deve delle risposte perché le strutture paritarie fanno parte a pieno titolo del sistema educativo pubblico. Domani saremo in Prefettura a Venezia per farlo presente ancora una volta”. Si ricorda che i bambini delle scuole per l’infanzia nel Veneto frequentano per il 68% - cioè in 94.500 bambini tra i tre e i sei anni - le paritarie e 45 mila le statali; paritarie che sono 1.183 su 1.717 scuole per l’infanzia in totale. I bambini che frequentano le scuole paritarie, fatta 3.200 euro la media annua nazionale per bambino, costano allo Stato 1.900 euro. Nel Veneto 268 Comuni su 581 non hanno scuole per l’infanzia statali. Per quanto riguarda i servizi educativi sono 793 attivi nel Veneto (di cui 241 asili nido, 56 centri infanzia, 164 micronidi, 21 nidi aziendali pubblici, 311 nidi integrati) frequentati da 24.500 bambini tra gli zero e i tre anni. |
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INAUGURATA LA BIBLIOTECA SCOLASTICA DI SAN LUCA: “SIMBOLO DI ALTO VALORE” |
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Catanzaro, 20 novembre 2014 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri è intervenuto ieri mattina alla manifestazione “2011-2014: La luce di San Luca”, nel corso della quale è stata inaugurata la biblioteca scolastica intitolata allo scrittore Corrado Alvaro. “L’inaugurazione della biblioteca scolastica di San Luca – ha affermato Caligiuri - è un simbolo di alto significato attraverso il quale si possono evidenziare i passi avanti compiuti in questi anni dalla scuola calabrese. In questi luoghi sono soffiati venti di cambiamento dei quali si è accorta l’Italia, con Papa Francesco che ha ricevuto i bambini di San Luca, con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che li ha invitati per tre anni all´inaugurazione dell´anno scolastico al Quirinale, con il Comandante Generale dell´Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli che ha indicato la scuola di San Luca come l´emblema della Calabria che vuole cambiare”. Dopo l’intervento della Dirigente Scolastica Mimma Cacciatore e quello del Vescovo della Diocesi di Locri-gerace Francesco Oliva, Caligiuri ha ripercorso i risultati ottenuti in questi anni negli ambiti scolastici e culturali, ricordando anche due momenti significativi vissuti a San Luca: le conclusioni del progetto del tempo pieno nelle scuole dei comuni ad alta densità criminale, ispirato dal giudice Nicola Gratteri, con i bambini delle scuole medie a fare la fila per dare la mano al comandante provinciale dei Carabinieri Lorenzo Falferi, e l’esposizione in un immobile confiscato alla ’ndrangheta del quadro di Mattia Preti “San Luca che dipinge la madonna e il bambino”, uno dei pochi dipinti che il Cavalier Calabrese ha datato e firmato nella sua lunga vita. “La malapianta – ha detto ancora l’Assessore Caligiuri - si combatte con la scuola e con la cultura, con l’arte e la bellezza. Sarebbe già significativo se le attività svolte in questi anni in Calabria con la scuola e la cultura avessero contribuito a invertire il destino anche di una sola persona, perchè, come c’è scritto nel Talmud, libro sacro degli ebrei: “Chi salva una vita, salva il mondo intero”. |
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LA REGIONE PUGLIA A "JOB&ORIENTA" |
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Verona, 20 novembre 2014 - La Regione Puglia partecipa alla 24ª edizione di “Job&orienta”, la mostra convegno nazionale dedicata ai temi dell’orientamento, della scuola, della formazione, del lavoro. L’iniziativa si terrà a Verona dal 20 al 22 novembre. Il raccordo tra istruzione, formazione e lavoro: è questo il tema dello stand della Regione Puglia. Gli appuntamenti si susseguiranno nell’arco delle tre giornate e i protagonisti saranno gli studenti, i professori, gli operatori della formazione e dell’orientamento insieme alle scuole, gli Its, i Poli tecnico-professionali e le Università. “Per il terzo anno di fila abbiamo deciso di partecipare al Job&orienta di Verona perché, attraverso questo importante appuntamento, la Regione Puglia ha la possibilità di condividere le proprie positive e significative esperienze con tutto il mondo della formazione e dell’orientamento – ha detto Alba Sasso, assessore al Diritto allo Studio e Formazione – La Puglia del futuro, la Smart Puglia 2020, non può prescindere dal tema della formazione, perché è attraverso innovative politiche formative che si confrontino con le necessità del sistema produttivo che si può ricostruire quel necessario raccordo fra domanda e offerta nel mondo del lavoro. Cambiano le professioni e cambiano le esigenze delle imprese, è necessario formare ed orientare i nostri giovani tenendo conto del fabbisogno delle aziende in armonia con le aspirazioni personali e i singoli percorsi formativi. Per la prima volta a Verona presenteremo l’intera offerta formativa regionale post-diploma: lo stand di Regione Puglia al Job&orienta 2014 – ha concluso Sasso – sarà la vetrina della nostra progettualità, dai percorsi di alternanza scuola-lavoro, allo sviluppo delle professioni future, dalle innovative metodologie didattiche agli Istituti Tecnici Superiori, ai Poli tecnico-professionali e alle Università pugliesi”. In occasione del Job&orienta 2014 la Regione Puglia ha avviato due selezioni per attivare la partecipazione delle scuole secondarie di secondo grado e i vincitori illustreranno i propri progetti durante la kermesse di Verona. Il bando “alternAttiva” ha riguardato la selezione di cinque progetti scolastici sull´Alternanza Scuola-lavoro già realizzati dalle scuole e coerenti con le cinque sfide sociali individuate da Smartpuglia 2020. La seconda call, diretta agli studenti, riguarda la prima "tappa" dell´azione sperimentale del progetto "Cambiamenti". Trattasi di una selezione delle migliori 4 idee creative e innovative sul tema delle professioni future. I progetti di questa call saranno selezionati da una giuria che, a seguito delle brevi presentazioni a Verona da parte degli studenti, individuerà i vincitori per i quali è previsto "un premio" consistente in servizi formativi specifici utili alla realizzazione dell´idea proposta dagli studenti vincitori e coerente con i fabbisogni da loro indicati. La Regione Puglia a Verona presenterà anche iniziative realizzate dalle scuole pugliesi in ambienti di apprendimento innovativi, nell’ambito del progetto “La scuola che cambia in Pratica”, a cura sempre dell’Assessorato. Sullo stesso tema anche gli incontri di “Edoc@work3.0”, il progetto nato con l’obiettivo di creare azioni innovative di sostegno al sistema scolastico nazionale, per migliorare la qualità e l’efficienza della formazione grazie a nuovi modelli di apprendimento e alle nuove tecnologie digitali. Numerosi altri workshop saranno proposti allo stand: dalla presentazione dei risultati occupazionali degli Its regionali (Aerospazio, Agroalimentare e Meccatronica), alle riflessioni sul primo Polo tecnico professionale pugliese per il turismo. Si parlerà anche di formazione professionale, con particolare attenzione per i corsi dedicati alle professionalità del mondo dello spettacolo. Spazio, infine, a “Showcookinpuglia”: la competizione culinaria tra studenti che metterà in mostra l’ampia offerta d’istruzione e formazione regionale nel settore enogastronomico. Tra le performance culinarie, l’eccellenza di un mastro casaro che - dal vivo – si applicherà alla produzione di latticini e mozzarelle, praticando pubblicamente l’antica arte imparata attraverso i corsi della formazione professionale regionale promossi dagli enti di formazione del territorio. |
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GIUSTIZIA EUROPEA: LA CORTE CHIARISCE GLI OBBLIGHI DEGLI STATI MEMBRI IN MERITO AL IL RISPETTO DEI VALORI LIMITE PER IL BIOSSIDO DI AZOTO |
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Lussemburgo, 20 novembre 2014 - Quando uno Stato membro rileva che i valori limite non possono essere rispettati entro il termine stabilito dalla direttiva sulla qualità dell’aria e intende poter prorogare tale termine di cinque anni al massimo, deve chiedere la proroga presentando un piano per la qualità dell’aria che dimostri come i valori limite saranno conseguiti entro il nuovo termine. La direttiva sulla qualità dell’aria ambiente stabilisce i valori limite per taluni inquinanti nell’aria ambiente. Per quanto riguarda il biossido di azoto i valori limite non devono essere superati dopo il 1° gennaio 2010. Tuttavia, la direttiva prevede che, se in una determinata zona o agglomerato, nel quale le condizioni sono particolarmente difficili, non è possibile raggiungere i valori limite fissati entro tale data nonostante l’attuazione di adeguate misure, uno Stato membro può prorogare il termine fino al 1° gennaio 2015, al massimo. Tale possibilità è sottoposta alla condizione che lo Stato membro predisponga, conformemente ai requisiti previsti dalla direttiva, un piano per la qualità dell’aria che dimostri come i valori limite saranno conseguiti entro il nuovo termine. Nel Regno Unito, in 40 delle 43 zone stabilite ai fini della direttiva, i valori limite per il biossido di azoto sono stati superati nel 2010. Nel settembre 2011, il Regno Unito ha presentato alla Commissione taluni piani corredati da domande di proroga del termine per 24 delle 40 zone per le quali lo Stato riteneva che i valori limite dovessero essere rispettati entro il 1° gennaio 2015. Per le 16 zone o agglomerati (compresa la «Greater London») i cui piani per la qualità dell’aria prevedevano il rispetto dei valori limite tra il 2015 e il 2025, il Regno Unito non ha presentato alcuna domanda. Clientearth, un’organizzazione non governativa di tutela dell’ambiente, ha chiesto ai giudici nazionali di ingiungere al governo britannico di rettificare tali piani al fine di indicarvi le condizioni in presenza delle quali i valori limite stabiliti per il biossido d’azoto avrebbero potuto essere rispettati il più presto possibile e, al più tardi, entro il 1° gennaio 2015. Investita della causa in ultimo grado, la Supreme Court of the United Kingdom (Corte suprema del Regno Unito) chiede alla Corte di giustizia se, qualora i valori limite non siano stati rispettati entro il 1° gennaio 2010, uno Stato membro debba presentare una domanda di proroga. Chiede anche se la predisposizione di un piano per la qualità dell’aria sia rilevante al fine di stabilire se uno Stato membro abbia ottemperato o no alla direttiva e, in caso di non conformità, quale misura debba prendere il giudice nazionale. A tale proposito, la Corte evidenzia che, per il biossido di azoto, la direttiva prevede che i valori limite «non possono essere superati», il che corrisponde ad un obbligo di risultato. La proroga del termine inizialmente stabilito è possibile unicamente qualora persistano problemi acuti di conformità nonostante l’attuazione di adeguate misure di lotta contro l’inquinamento. Pertanto, per poter prorogare di cinque anni al massimo il termine stabilito dalla direttiva, uno Stato membro deve presentare la domanda quando emerge in modo oggettivo - tenuto conto dei dati esistenti, e nonostante l’attuazione da parte di tale Stato di adeguate misure di lotta contro l’inquinamento - che tali valori non potranno essere rispettati in una zona o in un agglomerato determinato entro il termine indicato. La direttiva non consente alcuna deroga a tale obbligo. Inoltre, la Corte rammenta che, qualora il superamento dei valori limite di biossido di azoto abbia luogo dopo il termine previsto e una domanda di proroga non sia stata precedentemente presentata, lo Stato membro è parimenti tenuto a predisporre un piano per la qualità dell’aria che preveda misure adeguate affinché il periodo di non conformità sia il più breve possibile. Il semplice fatto di aver predisposto tale piano non consente di considerare che lo Stato di cui trattasi abbia pienamente adempiuto gli obblighi ad esso incombenti in forza della direttiva. Qualora uno Stato membro non abbia rispettato i valori limite e non abbia richiesto la proroga del termine nelle condizioni previste, spetta al giudice nazionale competente, eventualmente adito, adottare nei confronti dell’autorità nazionale ogni misura necessaria, come un’ingiunzione, affinché tale autorità predisponga il piano richiesto dalla direttiva nelle condizioni previste da quest’ultima, di modo che, in particolare, il periodo di superamento dei valori limite sia il più breve possibile. |
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LA TOSCANA ADERISCE ALLA CARTA NAZIONALE DEI CONTRATTI DI FIUME |
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Firenze, 20 novembre 2014 - La Toscana aderisce alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume promossa dal Tavolo nazionale dei Contratti di fiume insieme all´Autorità di Bacino del Po, alla Regione Piemonte e alla Regione Lombradia. Con questa adesione, che non comporta alcun impegno di spesa a carico del bilancio regionale, la Toscana riconosce il Contratto di fiume, strumento di programmazione negoziata e partecipata, quale strumento innovativo per la riqualificazione e la valorizzazione del bene fluviale. "I Contratti di fiume - spiega l´assessore regionale all´urbanistica e alla pianificazione del territorio Anna Marson - si propongono si promuovere processi di governo partecipato dal basso di natura volontaria e integrata che possono contribuire in modo efficace a una più consapevole e responsabile gestione dei corsi d´acqua e delle loro dinamiche". "Con i Contratti di fiume - ha aggiunto l´assessore regionale all´ambiente e all´energia Anna Rita Bramerini - la Regione Toscana vuole continuare nella contaminazione del tessuto sociale ed economco consapevole dell´importanza della tutela dei corsi d´acqua e dai corsi d´acqua. Questo, in sinergia con quanto prevedono le disposizioni contenute nelle direttive europee: la Direttiva Quadro sulle Acque e la Direttiva relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi alluvioni". Ll Contratto di fiume si esplica attraverso il coinvolgimento attivo, propositivo e cooperativo di tutti gli attori sociali, in modo tale da stimolare una progettualità territoriale dal basso, così da promuovere soluzioni collettive e prevenire l´insorgere di conflitti. In questo modo contribuisce al consolidamento di un sistema di governance a livello di bacino o sottobacino idrografico, in cui le azioni per la mitigazione del rischio e per la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche si integrano con la tutela e la valorizzazione ecologica, paesaggistica e di fruizione del sistema fluviale. Come spiega bene il Documento del Secondo Forum Mondiale sull´Acqua (2000), i contratti di fiume rappresentano forme di accordo volontario che permettono di "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale, intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale. In sintesi, laa protezione del sistema fluviale rappresenta un bene comune primario, la cui cura riguarda tutti coloro che vivono e operano in questo ambito: agricoltori, cittadini, imprese, operatori turistici e associazioni rivierasche. |
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FRANE IN COMELICO. REGIONE AVVIA STUDIO SU INTERVENTI DA INTRAPRENDERE |
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Venezia, 20 novembre 2014 - Sono state avviate le procedure per definire le attività da intraprendere sui fenomeni franosi che gravitano nell’area d’interesse del fiume Piave in Comune di Santo Stefano di Cadore (Belluno), al fine di individuare gli scenari evolutivi e le possibili azioni di mitigazione. Lo ha disposto la giunta regionale, su relazione dell’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, affidando l’incarico alla Sezione Bacino Idrografico Piave Livenza di Belluno, in collaborazione con gli uffici regionali della Sezione Difesa del Suolo. “Il 9 agosto scorso – fa presente Conte - il territorio del Comelico e del Cadore è stato interessato da eccezionali eventi atmosferici che hanno creato numerosi disagi alla popolazione e che hanno portato alla dichiarazione dello stato di crisi. La Regione ha immediatamente adottato le misure urgenti necessarie a fronteggiare l’emergenza e utili ad individuare i primi interventi da realizzare in somma urgenza. Ma la fragilità del territorio è stata evidenziata anche dagli eventi meteorici successivi, come quelli di queste settimane, mettendo in particolare risalto la pericolosità di alcuni fenomeni franosi di grandi dimensioni ed evidenziando lo stato di preoccupazione della comunità locale in merito alla loro evoluzione”. Proprio con riferimento alle attività da porre in essere sulla tematica della franosità, i tecnici della Regione hanno fatto rilevare l’opportunità di avviare uno specifico studio dei dissesti rilevati, finalizzato alla definizione degli scenari di possibile evoluzione e alla determinazione degli interventi con cui mitigare tali fenomeni. La giunta regionale ha quindi adottato il provvedimento che, assegnando un finanziamento di 50.700 euro, autorizza l’avvio delle procedure necessarie a realizzare le attività di studio. |
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ABRUZZO, RISCHIO IDRO: D´ALFONSO, "SUBITO I PRIMI INTERVENTI" |
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L´aquila, 20 novembre 2015 - Nei prossimi 7 anni lo Stato metterà a disposizione delle regioni e provincie autonome italiane la somma di 7 miliardi di euro da destinare ad interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. A questi saranno da aggiungere i 2 miliardi di provenienza regionale che portano il budget complessivo spendibile per la messa in sicurezza del territorio italiano a circa 9 miliardi di euro. Entro 15 giorni le regioni dovranno indicare al Governo centrale quali sono le loro priorità in termini di realizzazione di interventi strutturali da realizzare con la massima urgenza. Su questo importantissimo argomento, portato all´attualità dai tragici avvenimenti dei giorni scorsi che hanno causato morte e devastazione soprattutto nel nord del Paese, il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D´alfonso, ha presieduto questa mattina una riunione a Palazzo Silone, alla quale ha partecipato l´assessore alla Protezione Civile Mario Mazzocca. Erano presenti i responsabili dei geni civili di Chieti-pescara e di L´aquila-teramo, della Protezione Civile regionale, del servizio regionale tutela del suolo e della Struttura regionale per l´attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. D´alfonso ha chiesto di disegnare una mappa dei primi urgenti interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, alla luce delle competenza che sono state assegnate in materia dal Governo, che ha nominato i presidenti di regione Commissari straordinari per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Nel corso della riunione è emerso che sono 236 su 305 i comuni abruzzesi che presentano situazioni di rischio da dissesto idrogeologico; novero destinato a crescere in relazione alle nuove richieste dei comuni di fronte al verificarsi di nuovi fenomeni determinati anche dai combiamenti climatici. D´alfonso ha anche annunciato che il prossimo 1 dicembre il Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, sarà in Abruzzo per effettuare un sopralluogo sui siti caratterizzati da un elevato rischio idrogeologico. Tra questi, il numero uno della protezione civile nazionale visiterà i siti di Mosciano, Valle Castellana, Valle Roveto, Caramanico, Fosso Grande, Letto Manoppello, Chieti, Vasto. |
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MALTEMPO, MARONI: INVIATA A GOVERNO RICHIESTA STATO EMERGENZA |
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Milano, 20 novembre 2014 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri ´Richiesta di deliberazione dello stato di emergenza´ a seguito del maltempo che, dall´11 al 17 novembre, ha colpito la Lombardia. In particolare, le zone interessate sono la città di Milano e una serie di Comuni delle province di Milano, Varese, Lecco, Como, Monza, Brianza, situati sull´asta dei fiumi Seveso, Lambro, Olona, già duramente colpiti dalle alluvioni della scorsa estate, e altri Comuni delle province di Lodi, Cremona, Pavia, Mantova, Bergamo, Brescia e Sondrio. Nella lettera, indirizzata al capo del Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, il presidente Maroni spiega che "una prima sommaria valutazione da parte degli Enti locali, con verifica effettuata da Regione Lombardia sulla base di dati ancora parziali, stima al momento la presenza di danni per un valore di alcune decine di milioni di euro". Il presidente della Lombardia si dice certo "di un positivo riscontro, stante la gravità e l´estensione degli eventi calamitosi in questione, che aggiungono incertezza e preoccupazione nelle popolazioni già duramente colpite dalle calamità dell´estate scorsa". |
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ALLUVIONE GENOVA, LA GIUNTA REGIONALE PROROGA AL 26 NOVEMBRE I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DENUNCIA DEI DANNI E DELLE DOMANDE DI RIMBORSO |
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Genova, 20 Novembre 2014 - La Giunta regionale su proposta dell´assessore allo sviluppo economico Renzo Guccinelli ha deciso di prorogare i termini per la presentazione delle domande di rimborso danni a seguito dell´alluvione del 9 ottobre scorso. La decisione è stata assunta dopo aver esaminato la documentazione raccolta dalla Camera di Commercio di Genova, per andare incontro alle esigenze delle aziende alluvionate. La nuova data individuata rappresenta il termine ultimo per la presentazione contestuale, presso gli uffici camerali di Genova, sia del modello E, sulla segnalazione dei danni, sia della domanda vera e propria per accedere ai rimborsi previsti nel bando per danni fino a 40.000 euro. Ad oggi ammontano a 2200 i modelli E presentati dalle aziende che hanno denunciato danni sia sotto che sopra i 40.000 euro, per un ammontare complessivo di 120 milioni di euro. Sul totale dei modelli E presentati l´85% (1.800) hanno denunciato danni inferiori ai 40.000 euro e 1.300 sono le domande per accedere ai rimborsi per danni sotto i 40.000 euro. "Anche a seguito degli eventi alluvionali degli scorsi giorni – ha spiegato l´assessore Guccinelli – la Giunta regionale ha deciso di prorogare i termini per accedere ai rimborsi e andare così incontro ai tanti problemi delle aziende alluvionate di Genova che sollecitiamo nuovamente a presentare sia il modello E, se non l´avessero già fatto, sia la domanda presso gli uffici della Camera di Commercio". |
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CONTRATTI DI FIUME: PATTO STRATEGICO PER PREVENIRE RISCHIO IDROGEOLOGICO E FAVORIRE SVILUPPO LOCALE, IN UMBRIA MASSIMO IMPEGNO |
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Perugia, 20 novembre 2014 – "In Umbria, in coerenza con le politiche regionali di governo del territorio, abbiamo intrapreso con determinazione la strada dei contratti di fiume per la gestione ottimale degli ambiti fluviali in modo da prevenirne i rischi e allo stesso tempo incidere positivamente sullo sviluppo locale". L´assessore all´Ambiente della Regione Umbria, Silvano Rometti, intervenendo oggi al Ix Tavolo nazionale dei contratti di fiume, riunito a Venezia, ha illustrato le iniziative attivate in Umbria nell´ambito della programmazione regionale, in attuazione delle direttive comunitarie sulla tutela delle acque e la valutazione e gestione del rischio da alluvioni. "Abbiamo individuato due distretti idrografici in aree particolarmente rilevanti e sensibili – ha detto – quali quello del Clitunno, Marroggia e Topino e quello del Paglia e del Chiani per sperimentare lo strumento del Contratto di fiume che coinvolge istituzioni pubbliche, privati, organizzazioni di categoria, associazioni locali, scuole, cittadini in un patto per il territorio in cui si affrontino non solo gli interventi di messa in sicurezza legati agli eventi alluvionali, ma si condivida anche una pianificazione e riqualificazione territoriale volta alla crescita economica locale". "La drammatica situazione che si è verificata anche negli ultimi giorni nel Nord Italia, con paesi e città devastate da allagamenti e frane, vittime e danni economici – ha aggiunto – ci conferma ancora una volta come sia d´obbligo superare del tutto la logica dell´emergenza. Ecco che il ‘contratto di fiume´ fornisce il suo importantissimo supporto in questa direzione, agendo sulla prevenzione: una risposta dal basso all´aggravarsi dei dissesti idrogeologici e alle difficoltà di attuare interventi costanti di manutenzione derivanti dalle esigue risorse finanziarie. E mentre l´emergenza alluvioni comporta costi elevati, come è accaduto due anni fa nell´Orvietano, ogni euro di investimento pubblico nel ‘contratto di fiume´ ne sviluppa fino a 6, se si considerano gli eventuali danni evitati a cose e persone". "L´impegno della Regione per l´attivazione dei contratti di fiume – ha detto ancora Rometti – in grado di attivare politiche e strategie condivise dal quale partire per ridefinire percorsi di sviluppo locale più sostenibili ha incontrato la forte consapevolezza e volontà di condivisione da parte delle comunità locali, enti territoriali, associazioni di categoria e tutti gli altri soggetti presenti sul territorio". "Altro elemento importante per l´attuazione di questo strumento partecipativo – ha proseguito - è il suo riconoscimento sia a livello nazionale, con l´inserimento dei contratti di fiume nel collegato ambientale alla Legge di stabilità, nel settembre scorso, sia regionale con l´adesione di 8 Regioni alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume". "L´umbria, che ha ospitato nel 2008 la prima riunione del Tavolo nazionale sui contratti di fiume – ha ricordato Rometti - ha formalizzato la propria adesione nel mese di febbraio di quest´anno, ritenendo i principi ispiratori e gli obiettivi della Carta Nazionale pienamente coerenti con le politiche regionali di governo del territorio, incentrate sul tema del paesaggio, della sua tutela e valorizzazione ed impegnandosi a diffonderne i principi in ambito regionale anche attraverso una mirata attività di sensibilizzazione e promozione". Al nono Tavolo nazionale, aperto ieri nel capoluogo veneto, la Regione Umbria ha presentato oggi anche le iniziative di comunicazione e informazione realizzate nell´ambito dell´iter di attivazione dei Contratti di fiume. L´assessorato regionale, che è coordinatore di uno dei quattro gruppi di lavoro tematici del Tavolo, dedicato all´informazione, promozione e disseminazione dei Contratti di fiume, insieme al Coordinamento A21italy, ha illustrato l´attività svolta dal gruppo negli incontri preparatori del Tavolo nazionale, con l´intervento di Ambra Ciarapica e Paolo Camerieri. Focus specifici sono stati dedicati ai temi della comunicazione digitale, con la presentazione di "Comunicare un Contratto di Fiume e di Paesaggio attraverso uno strumento web-gis" (a cura di Ambra Ciarapica e Lucia Pannuti). |
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METEO. ANCORA STATO DI ALLARME PER IL PO |
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Venezia, 20 novembre 2014 - In riferimento alla situazione meteorologica attesa sul territorio regionale, come da Avviso di criticità emesso ieri alle ore 14 dal Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto, al fine di garantire un monitoraggio costante della situazione e la massima prontezza operativa del Sistema Regionale di Protezione Civile, il Centro stesso ha dichiarato fino alle ore 14:00 di giovedì 20 novembre 2014, i seguenti livelli di allerta: per rischio idraulico sulla rete Principale lo Stato Di Allarme su Vene-d (Po, Fissero-tartaro-canalbianco e Basso Adige); lo Stato Di Attenzione su Vene-b (Alto Brenta-bacchiglione-alpone) e Vene-g (Livenza, Lemene e Tagliamento); per rischio idrogeologico componente Geologica lo Stato Di Attenzione su Vene-b (Alto Brenta-bacchiglione-alpone) e Vene-e (Basso Brenta-bacchiglione e Fratta Gorzone), eventualmente da riconfigurare a livello locale in stato di preallarme o allarme. Nel tratto Veneto dell’asta del fiume Po, con il passaggio della piena, potranno essere interessate le strutture e le attività poste nelle aree golenali. Il Centro raccomanda agli Enti competenti di interdire l’accesso nelle golene, compreso l’utilizzo delle piste ciclabili e di mantenere la massima attenzione lungo il corso d´acqua. Per motivi di sicurezza, consiglia altresì di vietare la navigazione da diporto fino al rientro sotto le soglie di criticità. Ai comuni interessati ed agli enti gestori si raccomanda inoltre di provvedere alla interdizione al transito di mezzi e persone attraverso i ponti di barche presenti sui rami di Po, nonché di provvedere alla loro apertura per il libero deflusso della piena e del materiale flottante trasportato. Gli Enti e le amministrazioni locali dovranno prestare la massima attenzione per la sorveglianza dei fenomeni previsti e porre in atto le necessarie azioni di vigilanza e prevenzione, oltre alle procedure di allertamento dovute a conclamate criticità o particolari sofferenze geologiche e idrauliche presenti nel territorio di competenza. In particolare i Comuni caratterizzati dalla presenza di fenomeni di colate rapide dovranno attivare idonee azioni di controllo del territorio in quanto tali fenomeni di dissesto sono particolarmente sensibili alle precipitazioni temporalesche intense. Gli Enti Territoriali competenti sono invitati a seguire costantemente l’evoluzione dei fenomeni localizzati, anche avvalendosi dell’assistenza del Cfd, nonché a monitorare direttamente la situazione sul proprio territorio assumendo gli opportuni provvedimenti di Protezione Civile. E’ attivo il numero del servizio di reperibilità al Numero Verde 800 990 009 per la segnalazione di ogni eventuale situazione di emergenza. |
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PROGETTO “PAN LIFE” FINANZIATO NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA “LIFE AZIONE RETE NATURA 2000” DI CUI LA REGIONE CALABRIA È ENTE CAPOFILA |
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Catanzaro, 20 novembre 2014 Si è svolto nella sede della Presidenza regionale a Palazzo Alemanni, il primo meeting del Progetto “Pan Life”, finanziato nell’ambito del Programma “Life Azione Rete Natura 2000” di cui la Regione Calabria è Ente Capofila, attraverso l’Assessorato all’Internazionalizzazione e Cooperazione e il Settore di Cooperazione Internazionale del dipartimento Presidenza. “Il progetto – ha spiegato L’assessore Fedele - ha come obiettivo specifico di conseguire una gestione integrata ed efficiente della rete regionale Natura 2000, nella quale rientrano i Siti d’Interesse Comunitario (Sic), attraverso la predisposizione di un unico strumento gestionale, accrescendo la pubblica consapevolezza dei vantaggi che “Natura 2000” avrà sul territorio regionale” , così l’Assessore Luigi Fedele, con delega all’Internazionalizzazione e ai Trasporti e Programmi speciali Ue. In Calabria sono presenti ben 185 Siti Natura2000, 179 Siti di Interesse Comunitario e 6 Zone di Protezione Speciale ( pari al 19% del territorio regionale), con 69 Habitat di interesse comunitario, di cui 18 considerati prioritari dalla Comunità europea. Questa ricchezza costituisce un’opportunità per la Regione Calabria che, attraverso il supporto di un partenariato tecnico di alto spessore (Comunità Ambiente, Chlora sas, Centro Turistico Studentesco e giovanile, Dipartimento Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria, Green Factor, Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra Best dell’Università della Calabria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria) potrà valorizzare il suo patrimonio naturale contribuendo efficacemente al conseguimento degli obiettivi strategici della Ue in materia di biodiversità, anche con il coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder maggiormente significativi del settore (associazioni agricole, forestali, turistiche, di pesca, ambientali e comunità scientifiche, ecc.). All’interno del progetto, inoltre, il Dipartimento Presidenza individuerà due progetti pilota integrati, concernenti l’implementazione della strategia regionale per la gestione della rete Natura 2000 in Calabria per il futuro programma Life+ 2014-2020. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.Cooperare.calabria.it |
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ALLUVIONE SARDEGNA, PRONTO IL BANDO PER L´ASSEGNAZIONE DEI FONDI RACCOLTI DALLA CROCE ROSSA ITALIANA LO SCORSO ANNO |
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Cagliari, 20 novembre 2014 - È aperto ufficialmente fino al 31 dicembre 2014, il bando per l’assegnazione dei fondi raccolti lo scorso anno dopo l’emergenza alluvione, pari a oltre 5 milioni di euro, frutto della raccolta solidale avvenuta tramite Sms. La Croce Rossa Italiana e la Regione Sardegna, in base a un protocollo d´intesa siglato di recente, nel quale vengono definite le procedure per l’erogazione dei fondi, hanno pubblicato sui propri siti web il bando, che in particolare individua tre categorie per l’assegnazione delle donazioni: i familiari o conviventi delle vittime dell´alluvione, residenti in Sardegna; le famiglie la cui abitazione principale sia stata colpita dall´alluvione e soggetta a sgombero; i beni mobili registrati ad uso privato danneggiati dall´alluvione. Alla chiusura del bando, la Protezione Civile della Regione Sardegna si occuperà della gestione informatica delle domande pervenute e della compilazione dell’elenco degli aventi diritto, nonché dei rapporti con gli enti locali di riferimento. La graduatoria finale di assegnazione e la determinazione del relativo contributo agli aventi diritto saranno definiti dalla Croce Rossa secondo i tempi previsti dal bando stesso. |
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BOLZANO, 26 NOVEMBRE: CONVEGNO DEDICATO AL FIUME ADIGE |
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Bolzano, 20 novembre 2014 - Il fiume Adige analizzato a fondo in tutti i suoi aspetti e nelle sue funzioni: questo il tema di un´intera giornata di convegno che la Ripartizione provinciale Opere idrauliche organizza in collaborazione con la Libera Università di Bolzano il 26 novembre nella sede della Lub. Al fiume Adige è dedicato un convegno che la Ripartizione provinciale Opere idrauliche organizza mercoledì 26 novembre a Bolzano in collaborazione con la Libera Università. Tra i temi approfonditi, la gestione moderna del corridoio fluviale secondo le direttive europee e nazionali, la pianificazione del pericolo sull´Adige, esperienze e prospettive riferite al trasporto solido e morfologia del fiume, interventi geotecnici e misure antipiena. Di management del fiume Adige parlerà Roberto Casarin, segretario generale dell‘Autorità di bacino dell´Adige, per quanto attiene il contesto nazionale, mentre in riferimento a quello regionale, interverrà Rudolf Pollinger, direttore della Ripartizione provinciale Opere idrauliche. Nel pomeriggio si parlerà anche della valle dell´Adige quale fattore economico, della funzione ricreativa e del tempo libero, dell´ambiente ittico e degli interventi ecologici sull´Adige. Il fiume Adige, infatti, determina e caratterizza dal punto di vista ambientale, economico e sociale la più grande area del fondovalle altoatesino: le valli dell´Adige e la Bassa Atesina. Accanto alle sue molteplici funzioni, però, l´Adige può provocare gravi danni come testimoniano le esondazioni del passato. Il convegno dedicato al fiume Adige viene inaugurato dall´assessore provinciale Arnold Schuler mercoledì 26 novembre alle ore 9 nell´Aula Magna della Libera Università di Bolzano in piazza Università 1 a Bolzano. |
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MALTEMPO IN LOMBARDIA: LA SITUAZIONE IN REGIONE |
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Milano, 20 novembre 2014 - Questa la situazione in Regione Lombardia alle ore 17 di ieri 19 novembre. Fiume Po - I livelli dei corsi d´acqua in tutto il territorio regionale risultano in discesa, con graduale rientro nel loro ambito naturale. Il colmo di piena del Po è attualmente attorno alla sezione di Sermide (Mn), nel tratto terminale del territorio mantovano e si appresta a uscire dal territorio regionale. I livelli del Po, pur in diminuzione, rimarranno comunque elevati per circa 48 ore. I Laghi - Per quanto riguarda i laghi, prosegue la decrescita dei livelli che rimangono comunque alti, soprattutto per quanto riguarda il lago di Como, il lago Maggiore, il lago di Pusiano e il lago di Varese. Il Meteo - Per oggi, mercoledì 19 novembre, sono previste correnti da nord a ovest in quota, associate al ramo discendente di un campo di alta pressione, che garantiscono tempo stabile su tutta la regione, almeno fino alla giornata di venerdì 21 novembre. Nei prossimi giorni quest´alta pressione andrà, gradualmente, ad espandersi sull´Europa centro-occidentale, garantendo tempo stabile e asciutto fino a domenica. In montagna si verificherà un marcato rialzo termico, con una forte inversione termica nelle valli e un´alta probabilità di nebbie in pianura. Su Alpi e Prealpi il cielo sarà sereno o poco nuvoloso, parzialmente nuvoloso in serata per un transito di sottili nubi alte. Su pianura e Appennino si verificherà un dissolvimento delle nubi basse e delle nebbie, con un passaggio a un cielo sereno o poco nuvoloso per velature, prima sui settori occidentali, in serata anche su quelli orientali. Assenti le precipitazioni. Attivita´ In Corso - Prosegue l´attività di monitoraggio e di flusso informativo con i Presidi territoriali, così come il costante contatto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile. La Sala Operativa mantiene costantemente i contatti con il territorio e provvede a ridistribuire le richieste di intervento a livello locale. Proseguono, a livello territoriale, le attività di monitoraggio dei corsi d´acqua e dei laghi, con presidio delle zone più critiche. Situazione Sul Territorio Ancora 650 Le Persone Evacuate - In totale, ad oggi, risultano ancora evacuate circa 650 persone, il grosso (circa 620) compreso tra le province di Cremona e di Mantova. Le restanti persone, invece, nei territori bergamasco, comasco e varesino. Provincia Di Cremona - Si confermano gli evacuati dei giorni scorsi, circa 300, oltre allo sgombero di alcuni allevamenti della zona Pizzighettone: concluso il monitoraggio tratto a valle Casalmaggiore: il monitoraggio dei fontanazzi è proseguito anche per la mattinata di oggi, ma le criticità stanno gradualmente rientrando. La situazione della chiavica sul Riglio è sotto controllo, l´attività di presidio si è conclusa. Chiusura della Sala Operativa Provinciale. Prosegue il monitoraggio sull´asta del fiume Po, che vede coinvolti anche i volontari. In corso di valutazione la revoca delle ordinanze i divieto di accesso alle golene Provincia Di Mantova - I Comuni interessati dall´onda di piena del fiume Po hanno attivato i rispettivi Centri Operativi Comunali, e hanno mobilitato personale e volontari per gestire l´emergenza sul proprio territorio. Sono state disposte dai Sindaci dei Comuni interessati le ordinanze di evacuazione di tutte le golene aperte e chiuse, con conseguente sospensione delle attività lì svolte. In corso allagamenti di golene chiuse ubicate lungo il Po. La Provincia e la Prefettura di Mantova hanno istituito il Centro Coordinamento Soccorsi/unità di Crisi Provinciale che, attraverso la Sala Operativa Unificata, sta coordinando l´emergenza a livello provinciale. Sono segnalati 320 evacuati e lo sgombero di 400 capi di bestiame Permangono le chiusure di: Ponte di Viadana Boretto (Sp358) o Ponte di Bagnolo San Vito-san Benedetto Po (Spexss413"romana"). Marcaria, è stato attivato il monitoraggio sugli argini del fiume Oglio, con ordinanza di interdizione al transito sulle sommità arginali. Provincia Di Bergamo - Endine: permane l´evacuazione di nove persone per il movimento franoso che interessa la zona e che sta proseguendo. Disposto pronto intervento. Prosegue il monitoraggio della criticità. Provincia Di Brescia - Tremosine sul Garda, frazione Campione: una frana ha coinvolto un parcheggio e 15 auto. Non si registrano feriti. La viabilità per Campione, che si dirama dalla 45 bis è interrotta. La frazione isolata, raggiungibile dal lago. Previsto sopralluogo, da parte della Sede Territoriale. Provincia Di Como - E´ stato disattivato il Centro Coordinamento Soccorsi. La situazione, sul territorio provinciale, sta tornando alla normalità. Sono comunque confermate le criticità a Como, in piazza Cavour. Provincia di Milano - Riapertura delle stazioni della linea metropolitana M2 comprese tra Centrale e Porta Garibaldi San Donato: il sindaco ha chiesto un intervento urgente per liberare l´alveo del Lambro da un´ostruzione. L´intervento sarà effettuato da Aipo nei prossimi giorni. Segnalati, in diversi punti del territorio, allagamenti di scantinati dovuti al rialzo della falda acquifera. Provincia Di Monza E Brianza - Lentate sul Seveso, frazione Mocchirolo: 5 delle 10 persone evacuate sono rientrate nelle proprie abitazioni. Si attende sopralluogo del geologo per sapere se anche le altre 5 potranno rientrare. Cesano Maderno: gli evacuati a causa del cedimento dell´argine del Seveso sono rientrati nelle proprie abitazioni. E´ stata chiusa l´Unità di Crisi Locale. Provincia Di Varese: Golasecca: frana, al confine con Sesto Calende, con coinvolgimento di un metanodotto. E´ già stato contattato l´Ente gestore per le necessarie verifiche. Chiusura exSs233 a Caronno Pertusella, fino al confine con il Comune di Origgio. Laveno Mombello: permangono i 18 evacuati in seguito all´evento franoso dello scorso fine settimana Grandi frane monitorate: permane la situazione degli ultimi giorni. Situazione Viabilita´- Non risultano particolari criticità, dovute al maltempo dei giorni scorsi, sulle reti autostradali e ferroviarie. Sulla tangenziale Est, permangono le chiusure degli ingressi da Lambrate e Linate. Alla data odierna, risultano chiuse le seguenti strade: Ss233 a Caronno Pertusella Ss 45 bis per Campione, frazione di Tremosine sul Garda Sp358: ponte di Viadana-boretto Spexss413"romana": ponte di San Benedetto Po Sp64 Prealpino-orobica a Moggio Sp6 a Besana Brianza Sp115 Lodi Vecchio-salerano Sp14 Cornovecchio-corno Giovine Per tutte le informazioni si può consultare il sito www.Protezionecivile.regione.lombardia.it |
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BICOCCA FA LA DIFFERENZA: PRESENTAZIONE DEL NUOVO SISTEMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI DELL’ATENEO |
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Milano, 20 novembre 2014 - L’università presenta il nuovo sistema di gestione dei rifiuti per ottimizzare la raccolta differenziata attraverso l’installazione di specifiche isole per la raccolta e il monitoraggio dei rifiuti attraverso l’utilizzo di Polapp, App ideata dal centro Polaris e dal Geomatic Laboratory dell’Ateneo. “Bicocca fa la differenza” è il progetto dell’Ateneo sviluppato in collaborazione con il Centro di Ricerca Polaris del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra dell’Università di Milano-bicocca, partito in fase sperimentale negli edifici U1-u2 del Campus. In occasione della presentazione del progetto verrà ricostruito in Galleria della scienza un ufficio dell’Ateneo, per spiegare come funziona il nuovo sistema di gestione dei rifiuti e quali sono le novità per gli studenti e i dipendenti dell’Ateneo. Non solo isole ecologiche. “Bicocca fa la differenza” prevede l’installazione di sei distributori dell’acqua per limitare il consumo della plastica. Durante la tavola rotonda, organizzata in occasione della “Settimana europea dei rifiuti”, verranno premiati anche i vincitori del contest fotografico dedicato al tema dei rifiuti e lanciato dall’Ateneo lo scorso 28 ottobre. Il progetto del nuovo sistema di gestione dei rifiuti è stato tra i finalisti del premio Smart Communities dell’ultimo Smau, categoria “Energia e ambiente”. Tavola rotonda: Buone pratiche per la gestione dei rifiuti Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano Bicocca; Candeloro Bellantoni, direttore generale dell’Università di Milano Bicocca; Marina Camatini, presidente del Centro di Ricerca Polaris; Pierfrancesco Maran, assessore all’Ambiente del Comune di Milano; Paola Petrone, direttore Generale di Amsa; Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco; modera Edoardo Croci, Iefe, Università Bocconi. Ore 15.30-16.30 La gestione dei rifiuti in Ateneo: Marco Cavallotti, vicedirettore generale Università di Milano-bicocca. Presentazione del progetto Bicocca fa la differenza: Giacomo Magatti - Massimiliano Rossetti - Centro di Ricerca Polaris. Rapporto Annuale sui Rifiuti Urbani: Matteo Lombardi, Osservatorio rifiuti Arpa Lombardia. La partecipazione come veicolo per buone pratiche ambientali: Andrea Poggio, Legambiente. Il ruolo dei consorzi nella filiera di riciclo dei materiali: Giuseppina Carnimeo, Cial. Non solo raccolta differenziata: riduzione dei rifiuti e riuso: Roberto Cavallo, Aica. Premiazione del Concorso fotografico “Bicocca fa la differenza”. Proiezione del film documentario «Meno 100 kg». Università di Milano-bicocca Mercoledì 26 novembre 2014 ore 14 Edificio U4, Aula 8, Piazza della Scienza 1, Milano. |
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LOMBARDIA: 26 MILIONI PER OPERE COLLETTAMENTO E DEPURAZIONE ACQUE |
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Milano, 20 novembre 2014 - "Sono soddisfatta. L´approvazione della legge, arrivata dopo un lungo e proficuo confronto politico e istituzionale, aggiorna la normativa regionale vigente, conformandola a quella statale". Così l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, che ringrazia "per il prezioso supporto degli uffici della Direzione generale dell´Assessorato competenti". I Punti Cardine - "Fra gli elementi cardine - annota l´assessore Terzi - c´è sicuramente la durata dell´affidamento della gestione dei servizi, che passa da 20 a 30 anni, in modo da facilitare l´accesso al credito da parte dei gestori, sostenendo di fatto gli investimenti di miglioramento infrastrutturale e ipotizzando anche possibile risparmio sulla tariffa dell´acqua e, di conseguenza, sulla bolletta". Nessun Onere Per Enti E Cittadini - "Tutte le modifiche apportate - continua Terzi - non danno origine a nuove organizzazioni amministrative e, di conseguenza, non implicano alcun nuovo onere a carico della finanza pubblica tantomeno dei cittadini". E proprio in riferimento alla realizzazione di opere di collettamento e impianti di depurazione delle acque reflue in quei territori che ne sono ancora sprovvisti, al fine di accelerare i processi in atto, l´Assessorato all´Ambiente regionale ha stanziato per il triennio 2014-2017 (Psa-piano Straordinario Acque) poco più di 26 milioni di euro. Risorse Importantissime - "Sono risorse importantissime - chiosa Terzi -, che ci permettono di risolvere le sanzioni sugli agglomerati provinciali condannati dall´Ue (Orzinuovi, Calco e Valle san martino, Melegnano, Olona Nord, Olona Sud, Robecco sul naviglio e Trezzano), oggetto della sentenza di condanna Ue del 10 aprile 2014 per il mancato rispetto delle disposizioni della direttiva 91/271/Ce del 1991". L´accordo - L´accordo sottoscritto da Regione Lombardia l´ottobre scorso con il Dipartimento per lo Sviluppo e Coesione economica e il Ministero dell´Ambiente porterà nelle casse degli enti "ulteriori 13.464.000 euro, che diventano dunque ad oggi 26.473.000 euro". Di fatto "oltre ai 13.464.000 euro si sommano i 4.127.000 euro di compartecipazione degli Enti locali, più 8.882.000 euro delle risorse inserite nell´accordo quadro del 2002 e autorizzate dal Ministero" conclude Terzi. L´intero importo sarà utilizzato nel triennio 2014-2017 dagli uffici di Ambito territoriale su un totale di 31 interventi nelle province di Lecco (6), Milano (16), Brescia (2) e Monza e Brianza (7). E´ possibile scaricare l´elenco completo degli interventi e relativi importi all´indirizzo: http://www.Reti.regione.lombardia.it |
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RIFIUTI: PASSA A MAGGIORANZA IL NUOVO PIANO REGIONALE DELLA TOSCANA |
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Firenze, 20 novembre 2014 - Passa a maggioranza il piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati. Il Consiglio regionale approva con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza, il voto contrario di Fratelli d’Italia, della consigliera Monica Sgherri (capogruppo Rc-ci) e del consigliere Gabriele Chiurli (gruppo misto); si sono astenuti Forza Italia e Ncd. Accolti all’unanimità due emendamenti di Forza Italia: uno sul monitoraggio dell’efficacia delle politiche regionali, che dovrà tenere conto dell’immissione al consumo di imballaggi; uno che introduce un indirizzo per l’Autorità di ambito per una tariffa commisurata al servizio realmente reso. Un terzo emendamento, del Pd, sempre all’unanimità, prevede di utilizzare per i monitoraggi non solo Arpat e Agenzia regionale di recupero risorse, ma anche gli osservatori provinciali dei rifiuti senza oneri aggiuntivi. La consigliera Monica Sgherri (Rc-ci) ha parlato di “livello di delusione consistente e di confronto interrotto con i territori”, che ha portato ad un Piano dei Rifiuti “non ambizioso”, che anche nel 2020 vedrà la nostra Regione “fanalino di coda” nella raccolta differenziata. Risultato: “la produzione dei rifiuti non è dimunuita e il sovradimensionamento della produzione ha finito per essere funzionale alle scelte di incenerimento”. Di diverso avviso Marta Gazzarri (Tcr), che ha parlato di “piano che non è perfetto ma ha obiettivi ambiziosi e capaci di affrontare il problema dei rifiuti in un ottica complessiva, di governo globale”. In tale contesto i produttori sono al centro, secondo il principio “più produci più paghi”; seguiti dai consumatori e quindi da una raccolta differenziata come primo passo verso “il riciclaggio dei rifiuti, che è il vero punto nodale”. “E’ un piano di discontinuità che voteremo convintamente”, ha concluso la consigliera. Nicola Nascosti (Forza Italia) si è soffermato su alcuni elementi di criticità, a partire dalla “debolezza sul gestore unico e dalla visione ideologica del raggiungimento del 70 per cento di raccolta differenziata”. Il consigliere ha sottolineato inoltre l’importanza di chiedere alle industrie di produrre meno imballaggi e di poter inserire all’interno del piano un emendamento per prevedere di far pagare chi inquina. Infine: richiesta di “tariffa puntuale”, con sistema svincolato da asset patrimoniale. Anche Andrea Agresti (Ncd), pur parlando di “legge importante e modestamente migliorata” ha espresso perplessità sull’obiettivo del 70 per cento. Il consigliere si è inoltre soffermato sulla necessità di far risparmiare i cittadini, tenendo conto che una cosa è raccogliere i rifiuti a Firenze o a Prato, altra in province più estese e in territori più disagiati. “Riconfermiamo il nostro voto di astensione – ha concluso – anche se non abbiamo ancora chiaro come raggiungere certi obiettivi”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giuseppe Del Carlo (Udc), che ha affrontato il tema del 70 per cento ma anche quello dell’impiantistica: “come si fa a sperare che le previsioni si avverino?”. Da qui la necessità di fare monitoraggi in maniera più seria, invitando la Giunta regionale “ad esercitare il proprio ruolo con maggiore autorevolezza, se non vogliamo che questi piani restino teorici, senza applicazione sui territori”. Alcune considerazioni politiche sono state espresse da Lucia De Robertis (Pd) che ha parlato di un piano caratterizzato da un ampio dibattito e costruttivo confronto: “secondo me è un piano sfidante nell’attuale contesto socio-economico, per una gestione strategica chiamata a portare sviluppo”, con un sistema di obiettivi e azioni per una nuova “economia circolare, che punti all’uso efficiente delle risorse naturali, alla riduzione della generazione di scarti e che punti al reimpiego di tutti i rifiuti prodotti in nuovi usi ed attività, attraverso il riutilizzo, il riciclo industriale e agronomico e il recupero energetico”. Di diversi passi avanti ha parlato Mauro Romanelli (Gruppo misto), soffermandosi in primo luogo sulla “via maestra della raccolta porta a porta, vista anche come creazione di posti di lavoro”. Ma per il consigliere ci sono due questioni sulle quali non si può far finta di niente: “il mancato coraggio sulla disassimilazione e la situazione critica della Piana fiorentina”. Due elementi che hanno portato al voto negativo sul Piano. Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana) ha puntato il dito sui termovalorizzatori non fatti, sulla raccolta differenziata che finisce per gravare sulle tasche dei cittadini e sugli obiettivi del 2020. “Il mio voto sul piano è legato all’accoglimento degli emendamenti”, ha concluso. Di “buon piano” che ha tenuto davvero conto del processo partecipativo ha parlato l’assessore Anna Rita Bramerini che, dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno lavorato a questo importante atto, ha concluso con una nota di amarezza: “nessuno si è soffermato sull’obiettivo di dipendere solo del 10 per cento dalle discariche”. |
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IN ARRIVO LA SETTIMANA EUROPEA DELLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI 2014 |
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Trento, 20 novembre 2014 - 5.643: tante sono le azioni che verranno realizzate in tutta Italia durante la Settimana Europea Riduzione Rifiuti (Serr) 2014. L´annuale appuntamento, il più importante a livello europeo sulla tematica, è in programma dal 22 al 30 novembre. Il Trentino è rappresentato da due progetti promossi dalla Provincia autonoma di Trento, Ecoristorazione Trentino ed Ecoacquisti Trentino. Nei giorni della Serr, i numerosi ristoranti e supermercati aderenti sensibilizzeranno la clientela alla lotta contro lo spreco di cibo, che quest´anno, anticipando l´Expo 2015, è il tema centrale dell´evento. In un contesto di crisi economica, si continua a buttare via ogni giorno una quantità inaccettabile di cibo ancora buono. Si parla, a livello mondiale, di 1,3 miliardi di tonnellate l’anno, ovvero circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano. Noi abitanti dell’Unione Europea, in media, buttiamo nella spazzatura 179 chili di cibo a testa ogni anno, per un totale annuo di 89 milioni di tonnellate. Le Azioni Del Progetto Ecoacquisti Trentino - Circa il 5% degli sprechi alimentari, nel contesto europeo, avviene nel settore della distribuzione, soprattutto perché i prodotti prossimi alla scadenza vengono lasciati sullo scaffale dal consumatore. Il progetto Ecoacquisti Trentino combatte questo tipo di spreco alimentare con due diverse azioni. Da un lato, chiedendo ai punti vendita in possesso del marchio Ecoacquisti Trentino di evidenziare con apposita scontistica i prodotti prossimi alla scadenza. Dall´altro, di cedere gratuitamente alle associazioni onlus i prodotti prossimi alla scadenza che il consumatore, nonostante lo sconto, decide di non acquistare. Con questo tipo di azione, nel 2013 i punti vendita Ecoacquisti hanno evitato che finissero nel cassonetto circa 107 tonnellate di cibo ancora buono. Dal 22 al 30 novembre 2014, i punti vendita del circuito Ecoacquisti Trentino, ovvero quelli di Naturasì/l´origine, Poli, Coop Superstore, consorzio Sait e numerose cooperative ad esso associate, metteranno in evidenza queste azioni con un´apposita locandina, cercando di sensibilizzare ulteriormente la clientela al tema dello spreco alimentare. Non va dimenticato, infatti, che il 42% degli sprechi di cibo avviene all´interno delle mura domestiche. Le Azioni Del Progetto Ecoristorazione Trentino - Una parte degli sprechi alimentari avviene anche nel settore della ristorazione, soprattutto perché i clienti lasciano nel piatto avanzi che poi il ristoratore è tenuto a buttare. Il progetto Ecoristorazione Trentino combatte questo tipo di spreco alimentare promuovendo l’asporto di cibo non consumato: il cliente è inviatato a portare a casa i propri avanzi dallo slogan “Ri-gustami a casa – Col tuo cibo riempi il frigo, non il cestino“. Con questo tipo di azione, gli eco-ristoratori trentini evitano ogni anno che finiscano nel cassonetto circa 8 tonnellate di cibo ancora buono. Durante la Serr 2014, dieci ristoratori del circuito Ecoristorazione Trentino informeranno la clientela della possibilità di portare a casa il cibo non consumato con un’evidenza maggiore rispetto all’ordinario: •Agritur La Stropaia – Baselga di Pinè •Agritur Martinelli – Centa San Nicolò •Hotel America – Trento •Rifugio Maranza – Trento •Ristorante Corte dei Toldi – Terzolas •Ristorante Da Pino – San Michele all’Adige •Ristorante La Stua – Levico Terme •Ristorante Miola – Predazzo •Ristorante-pizzeria Antiche Contrade – Pergine Valsugana •Ristorante-pizzeria Le Giare – Pozza di Fassa Maggiori informazioni sul sito web: www.Ecoristorazionetrentino.it Maggiori informazioni sul sito web: www.Ecoacquistitrentino.it |
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