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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Gennaio 2015
SARDEGNA: IL FUTURO È LA CHIMICA VERDE. A ENI CHIESTO IL RISPETTO DEGLI IMPEGNI SU BONIFICHE E INVESTIMENTI  
 
Cagliari, 13 Gennaio 2015 - "Crediamo nell´industria, settore strategico e trainante per l´economia della Sardegna, e crediamo nella chimica verde e nello sviluppo delle aziende chiamate a completare la filiera dei bio-materiali". Lo ha detto l´assessore dell´industria Maria Grazia Piras intervenendo a Cagliari agli stati generali di Cgil, Cisl e Uil del settore chimico. L´esponente della giunta Pigliaru ha inoltre ricordato l´importanza dell´incontro di domani tra il presidente della Regione e l´Amministratore delegato dell´Eni, Claudio Descalzi, nel corso del quale sarà sollecitato il rispetto degli impegni assunti nell’intesa siglata nel 2011 e che prevede investimenti pari a 1 miliardo e 260 milioni. "Se sono da rivedere le scelte tecnologiche se ne può parlare, ma le risorse non si toccano", ha detto l´assessore Piras. I temi al centro dell’incontro sono le bonifiche, su cui è necessaria una rapida ricognizione sui tempi e sull’entità degli interventi, e la conferma dei nuovi investimenti nella chimica verde e nelle produzioni strategiche. "Porto Torres può diventare un polo centrale della chimica verde in Europa - ha detto l´assessore Piras - chiederemo anche la dismissione delle aree disponibili per essere messe a disposizione delle aziende che completino la filiera bio avviata con Matrica". L´assessore dell’industria ha quindi risposto alle sollecitazioni dei sindacati sulla questione energetica. "La Sardegna avrà il metano. In questi mesi abbiamo lavorato per aggiornare il piano energetico - ha sottolineato l´assessore Piras - ora è arrivato il momento delle scelte. Prima di scegliere, tuttavia, occorre definire e quantificare la domanda energetica della Sardegna. I risultati di questa analisi arriveranno nei prossimi giorni". Intanto prosegue la battaglia per il mantenimento del regime di essenzialità delle centrali elettriche sarde, in scadenza ad aprile. "L´essenzialità è una perequazione che chiediamo allo Stato, in attesa dell’arrivo del metano", ha detto l´assessore dell´industria. Infine, un commento sulla vendita della centrale E.on di Fiumesanto al gruppo ceco Eph. "Incontreremo appena possibile i vertici dell´azienda" - ha sottolineato l’assessore Piras – ci attendiamo il completamento degli interventi previsti nella Centrale e il rispetto degli accordi già presi".  
   
   
TRIVELLAZIONI IN ADRIATICO. LA REGIONE MARCHE RICORRE CONTRO LO SBLOCCA ITALIA.  
 
Ancona, 13 gennaio 2015 - Trivellazioni in Adriatico: la Regione Marche ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro gli articoli 37 e 38 del Dl 133/2014 (il cosiddetto Sblocca Italia) che riguardano misure urgenti per l’approvvigionamento e il trasporto del gas naturale e quelle per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali. La necessità di impugnare tali provvedimenti era stata decisa dalla Giunta regionale che aveva dato seguito ad una mozione approvata dall’Assemblea legislativa. “Lo avevamo annunciato e abbiamo mantenuto l’impegno – sottolinea il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca – La parte dello Sblocca Italia relativa alle misure per l’approvvigionamento del gas naturale contrasta con il titolo V della Costituzione. Di nuovo, dunque, un tentativo di ricentralizzare competenze delle Regioni, in un settore, per di più, di particolare importanza e delicatezza per le comunità locali. Per quel che riguarda l’Adriatico stiamo parlando di un mare semichiuso e con un lento ricambio delle acque; un’area dall’ecosistema molto sensibile e che sta puntando con grande determinazione, rafforzata dalla nascita della Macroregione adriatico ionica, sulla crescita turistica legata all’ambiente e al paesaggio. Impensabile che su tematiche come la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia il parere e l’intesa delle Regioni, previsti dalla nostra Costituzione, non vengano tenuti nella debita considerazione”. Con gli articoli 37 e 38 dello Sblocca Italia, infatti, si attribuisce tra l’altro al Ministero dello Sviluppo economico il compito di predisporre un piano delle aree in cui sono consentite le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale senza prevedere la necessaria acquisizione dell’intesa con la Regione interessata. E’ inoltre previsto che venga richiesta alla Regione la necessaria intesa al rilascio del titolo concessorio unico per le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi solo se tali attività si svolgono sulla terraferma e non anche in mare. In questo modo si ledono le competenze legislative regionali previste dall’articolo 117 della Costituzione in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia, oltre che quelle di governo del territorio, nonché le competenze amministrative delle Regioni in base al principio di sussidiarietà stabilito nell’articolo 118 della Costituzione.  
   
   
URBANISTICA: PRESENTATO IL NUOVO TESTO UNICO. PRESIDENTE UMBRIA MARINI "UNO DEGLI ATTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA LEGISLATURA"  
 
Perugia, 13 gennaio 2015 - "E´ sicuramente uno degli atti più rilevanti della nostra legislatura anche perchè va ad incidere profondamente su un settore fondamentale per lo sviluppo e l´economia della Regione": la presidente Catiuscia Marini definisce così il nuovo "Testo unico del Governo del territorio e materie correlate", approvato dall´Assemblea legislativa la scorsa settimana ed illustrato, lunedì 12 gennaio, insieme all´assessore regionale all´urbanistica Fabio Paparelli, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella Sala Giunta di Palazzo Donini a Perugia. "Con questo provvedimento - ha affermato la presidente - vengono abrogate circa 20 leggi regionali esistenti e si passa da oltre 600 articoli a 273, con un processo di delegificazione e di semplificazione che sicuramente porterà benefici a tutti gli operatori, garantendo allo stesso tempo maggiore trasparenza e certezze di responsabilità nei processi amministrativi che di solito regolano l´urbanistica e l´edilizia. A quanto si conosce,- ha sottolineato la presidente, è l´unico realizzato in Italia insieme a quello della Toscana e diventa centrale per la vita economica della nostra regione rendendo più facile la vita per le imprese, per i professionisti, per gli enti pubblici e ovviamente per i cittadini che operano nel settore edilizio. Tra gli obiettivi ed i risultati attesi dal nuovo Testo unico c´è anche una puntuale distinzione dei ruoli e delle competenze tra i vari Enti. "Abbiamo voluto evitare la riproposizione della logica dei piani a cascata, ha proseguito la presidente Marini. Da oggi in poi la Regione si occuperà del Programma Strategico Territoriale con funzioni programmatiche e senza alcun intendimento prescrittivo e del Piano Paesaggistico Regionale, quale strumento unico di tutela, valorizzazione e corretto inserimento paesaggistico sul territorio delle opere dell´uomo. Le Province si occuperanno del Piano territoriale di coordinamento con funzioni di coordinamento della pianificazione locale; i Comuni del Piano Regolatore Generale, quale strumento che prenderà atto delle invarianze stabilite dai piani sovraordinati e dei piani di settore, con ampi poteri di disegnare, realizzare e riqualificare la città esistente e quella futura. Accanto a ciò riteniamo che l´assetto ottimale del territorio si debba raggiungere attraverso il contenimento del consumo di suolo; il riuso del patrimonio edilizio esistente e di rigenerazione urbana e la valorizzazione del paesaggio, dei centri storici e dei beni culturali"."Tutto ciò è stato possibile – ha sottolineato la presidente Marini - grazie al grande lavoro compiuto dalla struttura regionale, dai contributi apportati nella discussione in Consiglio regionale e da tutti i soggetti interessati che hanno partecipato con grande attenzione alle fasi di redazione del Testo unico". "E´ stato un anno di lavoro intenso, complesso e molto partecipato – ha aggiunto l´assessore regionale all´urbanistica Fabio Paparelli – che ha coinvolto gli Enti pubblici, le categorie professionali e le Associazioni del settore. L´umbria adesso si ritrova con una unica legge ed un unico regolamento che consentono processi autorizzativi trasparenti, più semplici e chiari, con tempi e costi molto ridotti rispetto al passato. Occorre sempre ricordare che Testo Unico, come è noto, non può apportare modifiche di carattere sostanziale e pertanto non tutti i problemi possono trovare soluzione nell´ambito di tale provvedimento. Però sicuramente nel nuovo Testo si è proceduto alla riduzione degli oneri amministrativi delle imprese e alla riduzione degli adempimenti degli enti locali, con la diminuzione di procedimenti amministrativi sostituiti dalle certificazioni e con l´assegnazione di tempi certi all´azione amministrativa. Questo provvedimento inoltre disciplina, in modo razionale e urbanisticamente meno impattante alcune delle innovazioni introdotte dal cosiddetto "Sblocca Italia" quali i mutamenti di destinazione d´uso, le agevolazioni sugli oneri concessori per la riqualificazione urbana, il regolamento edilizio regionale, ecc. (innovazioni peraltro già presenti nell´ordinamento regionale ben prima della norma nazionale), mentre ripropone e conferma alcune norme edilizie premiali introdotte a suo tempo in applicazione del cosiddetto "Piano Casa". Da sottolineare, ad esempio, come con questo Testo Unico siano superate alcune incongruenze normative rispetto ai Piani di Bacino del Trasimeno e del Tevere ed inoltre - ha concluso Paparelli - l´introduzione del principio giuridico secondo cui, in caso di interpretazioni discordanti delle norme, si applica quella più vantaggiosa per il cittadino".  
   
   
MARONI: COSTITUITO FONDO PER ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE  
 
Milano, 13 gennaio 2015 - "Abbiamo costituito un fondo per l´abbattimento delle barriere architettoniche che ostacolano le persone con disabilità o gli anziani, un fondo che viene distribuito agli Enti locali, che possono intervenire sul loro territorio, per esempio per eliminare i gradini e fare gli scivoli sui marciapiedi, oppure anche sui mezzi di trasporto, dotandoli, appunto, di scivoli". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di Telelombardia ´Orario continuato´.  
   
   
TITO, COMUNE: È DIGITALE LO SPORTELLO UNICO EDILIZIA  
 
Potenza, 13 gennaio 2015 - "Chi voglia avviare le pratiche relative all´edilizia al Comune di Tito, dal 1° gennaio di quest´anno può farlo esclusivamente in modalità digitale. Sul sito ufficiale del Comune, fa sapere l’ente in una nota, raggiungibile all´indirizzo www.Comune.tito.pz.it, è infatti attiva l´estensione telematica dello Sportello Unico Edilizia che, dopo una fase iniziale in cui era comunque possibile presentare le istanze in maniera tradizionale, oggi sostituisce completamente la modalità cartacea. Saranno dunque più rapide e snelle le procedure relative ai permessi per costruire, dia, scia, pas, cia e cia asseverata, integrazioni, deposito frazionamenti, autorizzazioni diverse quali quelle paesaggistiche e idrogeologiche, etc". Inoltre, "collegandosi al Sued dopo apposita registrazione, infatti, il cittadino e/o il professionista potranno inoltrare comodamente da casa, evitando code e perdite di tempo, le varie istanze mediante la compilazione di appositi campi inseriti nelle varie maschere ed attendere l’invio del provvedimento finale rilasciato esclusivamente in modalità digitale. L´attività rientra nel percorso di digitalizzazione voluto dall´amministrazione comunale di Tito, che punta sempre più alla semplificazione delle procedure burocratiche e a rendere più immediati i rapporti tra imprese, professionisti, cittadini e uffici comunali, in un´ottica di razionalizzazione dei costi e di innalzamento della qualità dei servizi".  
   
   
TRENTO, ROSSI: “IL 2015 ANNO DELLA RIPARTENZA”  
 
Trento, 13 gennaio 2015 - “Il 2015 è l’anno della fiducia, l´anno della ripartenza”. Conclude così Ugo Rossi il “match” con Roberto De Laurentis. Non un combattimento tra opposte visioni (come uscire dalla crisi, le riforme da fare, il ruolo della politica, lo spazio per le imprese) come poteva suggerire il ring, con tanto di guantoni appesi alle corde, allestito nel Palarotari per ospitare il confronto tra il presidente della Provincia e quello dell’Associazione Artigiani e Piccole imprese del Trentino, momento conclusivo dell’assemblea annuale dell’associazione. Un confronto in cinque “riprese”, che ha toccato i temi della politica, del ruolo dell’artigianato, dello stato dell’Autonomia e delle risorse, delle riforme e delle necessità delle piccole imprese. Il pubblico, artigiani trentini ma anche delegazioni dell’Alto Adige e di altre categorie, ha “capito” lo spirito dell’incontro, ne ha colto i passaggi più significativi, mostrando di condividere una identica visione, quella di un Trentino che può farcela solo se politica e sistema economico avranno coraggio e fiducia. Prima ripresa: il Trentino dopo le elezioni Per Rossi il Trentino ha “una grande possibilità: qui si puo´ dare la colpa a qualcuno in modo specifico se qualcosa non funziona. Un imprenditore veneto non può dire la stessa cosa, non sa con chi deve prendersela se non gli fanno una strada. Noi invece abbiamo l’opportunitá di poter gestire tante competenze, in questi termini penso che la gente trentina sia ancora vicina alla politica.” A De Laurentis che chiede alla politica di “accelerare”, Rossi risponde che “i cambiamenti veri una terra come la nostra li ha saputi fare, con il passo del montanaro, costante e non a strappi Seconda ripresa: il ruolo dell’artigianato La slide dice tutto: le piccole imprese del Trentino sono 13.248 per complessivi 35 mila addetti; 9940 sono le imprese artigiane aderenti all’Associazione (76 %) con 28 mila addetti; il Pil dell’artigianato vale 2,670 miliardi di euro, il 16 % dell’intero Pil provinciale (16,750 miliardi di euro). “Abbiamo necessità di confrontarci con la politica” spiega Roberto De Laurentis. “Numeri che rappresentano non solo un importante valore economico - risponde Rossi - ma che valgono soprattutto per ciò che rappresentano da un punto di vista di identità e capacità del Trentino di fare le cose bene, è il nostro fattore di competitività più forte. Una cultura del fare le cose bene in cui gli artigiani hanno una parte importante.” Un problema, in particolare, sta a cuore degli artigiani: l’accesso al credito. “Se le banche non ci fanno credito - ha sintetizzato De Laurentis - non possiamo fare gli investimenti, ma così andrà a rotoli tutto il sistema, banche comprese”). “Stiamo lavorando assieme al credito cooperativo per dare un luogo di maggiore propulsività alle imprese" - ha risposto Rossi citando l´operazione Mediocredito, il Fondo strategico e gli enti di garanzia Confidi. "Il credito cooperativo qui sta facendo una scommessa molto forte: crediamo che ci manchi una banca di dimensioni adatte a sostenere con maggiore incisività il sistema economico locale”. Terza ripresa: cosa si è fatto Sono trascorsi tredici mesi di legislatura, cosa ha fatto fino ad ora la Giunta provinciale? “Siamo coerenti con quanto annunciato in campagna elettorale” dice il presidente della Provincia sul ring del Palarotari di Mezzocorona, ricordando la riforma delle comunità di valle (“la legge è stata fatta e oggi abbiamo un sistema molto più semplice di prima”), la semplificazione urbanistica (“siamo partiti dai piani regolatori: i prossimi consigli comunali impiegheranno al massimo un anno per approvarli”), l’investimento sul capitale umano con la modifica delle norme sull´apprendistato, l’approvazione del piano trilingue. “Abbiamo iniziato un percorso per cui le politiche economiche si orientino progressivamente dalla logica del contributo alla creazione di politiche di contesto. Se utilizzassimo la leva fiscale al massimo livello - ha aggiunto Rossi - incasseremo come gettito 339 milioni in più di quanti non ne incassiamo oggi. Oggi il sistema trentino ha tutti gli anni uno sconto fiscale di 340 milioni di euro, la metà del gettito possibile che potremmo realizzare con le leve fiscali di cui disponiamo. Un dato superiore a quello di Bolzano”. Quarta ripresa: l’Autonomia "Avevamo detto fin dall´inizio che sarebbero arrivati tempi duri. Le ripetute violazioni dell´Accordo di Milano hanno originato molti nostri ricorsi ma anche la consapevolezza che era più importante stabilizzare i conti. Abbiamo lavorato per molti mesi in un ambiente difficilissimo ed abbiamo portato a casa un patto di garanzia con Roma che prevede di liberarci dal vincolo del patto di stabilità a partire dal 2016 e che il governo non possa chiederci risorse aggiuntive oltre il 10 per cento. Abbiamo cercato insomma di blindare più possibile i conti ottenendo maggiore libertà di azione ad esempio sul fronte fiscale”. Quinta ripresa: le riforme Condividendo la sottolineatura del presidente degli artigiani sulla necessità di sburocratizzare la macchina pubblica, Rossi ha riaffermato l’intento di por mano al riordino della dirigenza (“serve un nuovo approccio culturale, nelle prossime settimane depositeremo in Consiglio provinciale un disegno di legge”), ha ricordato i provvedimenti in materia di riduzione del personale attraverso blocco del turn over e piano di prepensionamenti (“risparmieremo 12 milioni di euro in due o tre anni”).  
   
   
BELTRAME, ASSESSORE TOSCANA: "BENE LA RIPRESA DELLE ATTIVITÀ"  
 
Firenze, 13 gennaio 2015 – Soddisfazione per la ripresa dell´attività produttiva all´azienda siderurgica Beltrame, di San Giovanni Valdarno, dove da oggi si è riacceso l´altoforno consentendo a 61 lavoratori di rientrare al lavoro. A esprimerla è l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini che ha seguito la lunga vertenza a fianco delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni locali. "Siamo stati fin all´inizio consapevoli dell´importanza strategica di quest´azienda per il territorio e per l´intera Toscana – commenta l´assessore – ed è per questo che abbiamo insistito, anche al tavolo nazionale e nonostante le innegabili difficoltà di mercato, per il mantenimento delle produzioni in Toscana e sulla difesa dei posti di lavoro". L´assessore ha ricordato l´impegno della Regione e anche, in prima persona, del presidente Enrico Rossi, con l´attività di mediazione e anche in relazione all´utilizzo degli ammortizzatori sociali che in questi anni hanno consentito la difesa del reddito dei lavoratori. Un impegno che non verrà meno anche nelle fasi successive del rilancio industriale dell´azienda. "Mi auguro – ha concluso - che questo atteso rientro al lavoro rappresenti l´inizio di una nuova fase di consolidamento e rilancio, in attuazione di un serio piano industriale. Insieme alle istituzioni siamo disponibili ad accompagnare questa nuova fase, mettendo a disposizione, oltre agli ammortizzatori sociali che ancora si rivelassero necessari, tutte le opportunità e gli strumenti attivabili lungo il percorso, come ad esempio gli incentivi previsti dalla normativa regionale per le riassunzioni e a sostegno delle imprese".  
   
   
RILANCIMPRESA: PARTI SOCIALI APPREZZANO IMPIANTO NORMATIVO  
 
Udine, 13 gennaio 2014 - Sostanziale apprezzamento al disegno di legge "Rilancimpresa" è stato espresso ieri da tutti gli intervenuti al tavolo di concertazione tra parti sociali e Amministrazione regionale. Aprendo i lavori, il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello ha illustrato i quattro obiettivi della riforma. "Il primo pilastro - ha ricordato - mira a attrarre nuovi investimenti in Friuli Venezia Giulia; il secondo allo sviluppo del sistema produttivo, anche attraverso incentivi semplici e accessibili che favoriscano gli investimenti e la ricerca e prevedano l´abbattimento di una quota Irap per le aziende innovative; il terzo pilastro riguarda la semplificazione burocratica, che dovrà rendere i vincoli coerenti anche con la normale evoluzione dell´attività d´impresa; infine, il quarto - ha richiamato il vicepresidente - prevede misure per i sistemi produttivi locali, che mirano ad aggiornare le discipline dei distretti industriali, finanziano le aggregazioni di imprese nell´ambito delle filiere produttive, riordinano il sistema dei consorzi di sviluppo industriale mediante la loro aggregazione e trasformazione nei consorzi di sviluppo economico, aggiornano la disciplina dell´Ezit coerentemente con quanto previsto per i consorzi di sviluppo locale". Nel ribadire l´adesione all´impianto normativo generale, gli intervenuti hanno comunque inteso fornire puntuali indicazioni per approfondire alcuni aspetti: sono stati proposti maggiori spazi di interlocuzione con il sistema economico regionale nel settore dell´internazionalizzazione (Matteo Tonon, Confindustria); è stata richiesta un´ulteriore semplificazione amministrativa (Giuseppe Graffi Brunoro, Abi- Associazione Bancaria Italiana Fvg) e un inasprimento dei vincoli alle imprese che intendono delocalizzare (Franco Belci, Cgil); è stata segnalata la necessità di una gestione coordinata delle aree industriali e artigianali extra consorzi (Graziano Tilatti, Confartigianato). A più voci è stata sollecitata l´adozione del Piano energetico regionale ed è stata ribadita la necessità di una incisiva politica delle infrastrutture. "Tutti elementi che, assieme alla leva fiscale, risultano indispensabili per il rilancio del sistema economico regionale", ha convenuto Bolzonello. Il vicepresidente ha assicurato che alcune delle osservazioni presentate troveranno sicuramente spazio nel disegno di legge e ha apprezzato lo spirito collaborativo del tavolo, sottolineando altresì che "i tempi previsti per alcune azioni, in primis la fusione dei consorzi, dovranno essere rispettati, altrimenti l´Amministrazione regionale sarà costretta a ricorrere al potere sostitutivo affidatole dalle norme dello stesso ddl". In merito al tema della leva fiscale, Bolzonello ha confermato che esso è all´attenzione dell´esecutivo e che "qualora venissero individuate adeguate risorse finanziarie, si procederà ad inserire nel "Rilancimpresa" i dispositivi che, di fatto, sono già stati stilati". A conclusione dei lavori è intervenuta anche l´assessora regionale al Lavoro Loredana Panariti per illustrare le iniziative in corso, anche a livello ministeriale, per razionalizzare e per dare maggiore incisività ai centri di ricerca presenti in regione.