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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Marzo 2015 |
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PARLAMENTO EUROPEO, EBOLA: "DOBBIAMO IMPARARE DAI NOSTRI ERRORI" |
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Bruxelles, 9 marzo 2015 - L´epidemia di Ebola ha scatenato il caos in molti paesi dell´Africa occidentale. Il 2014 è stato l´anno più letale da quando la malattia è stata scoperta nel 1976. Il 4 marzo, la commissione per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche (Stoa) del Pe ha organizzato un´audizione di esperti nella lotta all´Ebola. Come sostenere la ricerca e come affrontare la situazione oggi? Durante l´incontro i deputati hanno criticato la mancanza di reattività rispetto al focolaio iniziale. Charles Goerens, deputato lussemburghese del gruppo Alde, ha dichiarato: "L´atteggiamento è comparabile a quello della comunità internazionale verso la crisi economica: troppo poco e troppo tardi. Abbiamo davvero bisogno di imparare dai nostri errori". Vicky Ford, deputata inglese del gruppo Ecr, ha aggiunto che l´Unione europea si è resa conto della gravità della situazione troppo tardi: "La crisi Ebola ci costringe a ripensare come dovremmo reagire a situazioni come questa". Tuttavia, Paul Rübig, deputato austriaco di centro destra, che ha presieduto la riunione, si è dimostrato più ottimista: "Abbiamo investito 1,2 miliardi di euro per rispondere a questa crisi. Ci auguriamo che con questo investimento saremo meglio preparati al futuro". Roberto Bertollini (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha detto che ci sono sufficienti risorse finanziarie disponibili per garantire il primo turno di vaccini, una volta che saranno disponibili. Altri esperti hanno sottolineato l´importanza di test per diagnosticare rapidamente Ebola e per capire il comportamento del virus Ebola sui parenti dei pazienti. Laurence Sailly (Medici Senza Frontiere) ha sottolineato che le famiglie delle vittime hanno spesso sofferto dell´ombra che circonda la malattia a causa del timore di contaminazione. |
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GIUSTIZIA EUROPEA: QUALORA UN DISPOSITIVO MEDICO PRESENTI UN POTENZIALE DIFETTO, TUTTI I PRODOTTI DELLO STESSO MODELLO POSSONO ESSERE QUALIFICATI COME DIFETTOSI IL FABBRICANTE DI UN SIFFATTO DISPOSITIVO DIFETTOSO DEVE RIMBORSARE I COSTI CONNESSI ALLA SUA SOSTITUZIONE, IN QUANTO TALE SOSTITUZIONE È NECESSARIA PER RIPRISTINARE IL LIVELLO DI SICUREZZA CHE CI SI PUÒ LEGITTIMAMENTE ATTENDERE |
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Lussemburgo, 9 marzo 2015 - La direttiva sui prodotti difettosi prevede la responsabilità del produttore per il danno causato da un difetto del suo prodotto. Un’impresa commercializza in Germania pacemaker e defibrillatori automatici impiantabili. Taluni controlli di qualità effettuati successivamente dall’impresa hanno evidenziato che tali prodotti potevano essere difettosi e costituire un rischio per la salute dei pazienti. Di fronte a tale situazione, il produttore ha raccomandato ai medici di sostituire i pacemaker impiantati nei pazienti con altri pacemaker messi a disposizione gratuitamente. In parallelo, il fabbricante ha raccomandato ai medici curanti di disattivare un interruttore nei defibrillatori. Gli enti assicurativi delle persone il cui pacemaker o defibrillatore è stato sostituito chiedono al fabbricante il rimborso dei costi connessi agli interventi. Investito della controversia tra gli enti assicurativi e l’impresa che commercializza tali dispositivi medici, il Bundesgerichtshof (Corte federale di Germania) chiede alla Corte di giustizia se i dispositivi sostituiti possano essere qualificati come difettosi, sebbene in essi non sia stato specificamente riscontrato alcun difetto, ma i controlli di qualità effettuati dal fabbricante su dispositivi del medesimo modello abbiano rivelato l’esistenza di un potenziale difetto. Il giudice tedesco desidera anche sapere se, in forza della direttiva, il costo della sostituzione di tali prodotti costituisca un danno che il produttore è tenuto a rimborsare. Nella sua sentenza odierna, la Corte constata che, in considerazione della loro funzione e della vulnerabilità dei pazienti che li utilizzano, i dispositivi sono soggetti a requisiti di sicurezza particolarmente rigorosi. La Corte sottolinea che il potenziale difetto di sicurezza, che fa sorgere la responsabilità del produttore, risiede nelle anomale potenzialità del danno che essi possono cagionare alla persona. Ciò premesso, la Corte rileva che l’accertamento di un potenziale difetto di un dispositivo medico consente di qualificare come difettosi tutti i prodotti dello stesso modello, senza che sia necessario dimostrare il difetto del prodotto in ogni singolo caso. Peraltro, la Corte dichiara che, per quanto riguarda la sostituzione dei pacemaker effettuata in seguito alle raccomandazioni stesse del produttore, i costi legati a tale sostituzione costituiscono un danno di cui, ai sensi della direttiva, è responsabile il produttore. Per quanto riguarda i defibrillatori automatici impiantabili in merito ai quali il produttore ha raccomandato unicamente la disattivazione di un interruttore, la Corte constata che spetta al giudice tedesco verificare se le disattivazione sia atta ad eliminare il difetto dei prodotti oppure se, a tal fine, sia necessaria la loro sostituzione. |
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LOMBARDIA: 3,6 MILIONI PER TUTELA SALUTE DEI VISITATORI A EXPO |
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Milano. 9 marzo 2015 - Una serie d´interventi per un valore complessivo di 3 milioni 615 mila euro per garantire un´assistenza sanitaria diversificata e articolata, in grado di gestire un evento che porterà a Milano e nel suo hinterland una media di 160 mila visitatori al giorno, per una partecipazione di pubblico complessiva di almeno 20 milioni (di cui il 25% proveniente dall´estero). Sono questi gli obiettivi della delibera ´Programma straordinario salute Expo 2015´,approvata dalla Giunta, su proposta del vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani. Mix D´interventi Con 3 Milioni E 600 Mila Euro - "Con questa delibera - ha spiegato il vice presidente Mantovani - abbiamo approvato un mix di azioni che vanno dall´ambito della prevenzione, al potenziamento, con l´assunzione a tempo determinato di personale destinato alle Aziende dell´anello sanitario Expo, sino al potenziamento delle attività sanitarie del Poliambulatorio di via Rugabella costantemente a disposizione dei visitatori". Pronti All´appuntamento - "Quello di Expo - ha aggiunto l´assessore alla Salute - è un appuntamento che Regione Lombardia sta curando nei minimi dettagli. Questo provvedimento va esattamente in tale direzione così da poter gestire al meglio ogni tipo di situazione". Sorveglianza E Controllo - Nel dettaglio, la delibera prevede lo stanziamento sino a 510.000 euro ripartiti tra Asl Milano (360.000) e Asl Milano 1 (150.000 euro) per azioni destinate alla sorveglianza e controllo. In quest´ambito viene riservata un´attenzione particolare alla sicurezza alimentare, tema centrale dell´Esposizione universale. Il Centro Di Via Rugabella - "Al fine di assicurare - ha sottolineato Mantovani - una struttura di riferimento nel cuore di Milano, in materia di assistenza sanitaria polispecialistica, Regione Lombardia ha previsto uno stanziamento di risorse pari a 860.000 euro per l´inserimento delle figure professionali necessarie ai servizi di assistenza che saranno garantiti dal Centro di via Rugabella (poliambulatori specialistici dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 21,30, servizio di guardia medica telefonica per i bambini, emergenze pediatriche attivo tutti i giorni dalle 8 alle 24). Potenziamento Emergenza Urgenza E Pronto Soccorso Ao. - "Altri aspetti caratterizzanti del provvedimento - ha evidenziato il vice presidente - sono i 900.000 euro messi a disposizione per rinforzare la rete dei mezzi di soccorso sanitario di emergenza e urgenza nell´area metropolitana e regionale, a cui si aggiungono i 750.000 euro complessivi destinati potenziamento dell´accesso ai Pronto Soccorso delle Aziende Ospedaliere di riferimento per l´area Expo (Ao G.salvini -Po Garbagnate Milanese e Po di Rho, Ao L.sacco di Milano, Ao S.carlo Borromeo di Milano, Ao Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano, Fondazine Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Miano, Ao Istituto Ortopedico G. Pini di Milano e Ao Legnano)". Servizi Per Visitatori E Lavoratori - "Sono previsti, inoltre - ha aggiunto - servizi ad hoc per i visitatori e i lavoratori, tra cui quelli destinati all´ambulatorio del Villaggio Expo di Cascina Merlata per un finanziamento di 545.000 euro da parte della società di gestione Expo Milano anche prevedendo un servizio di mediazione linguistica per i turisti stranieri. Ci sarà, inoltre, una specifica assistenza per visitatori affetti da particolari patologie croniche (in trattamento dialitico, in ossigenoterapia, in trattamento anticoagulante e in trattamento oncologico) con uno stanziamento di 50.000 euro destinati all´Azienda Ospedaliera San Carlo Borromeo". Farmacia Punti D´informazione - "All´interno di questa delibera, infine, - ha concluso Mantovani - assumono un rilievo particolare i servizi che saranno garantiti dalle farmacie. Pensiamo, infatti, ad una serie di utility: dall´attivazione di un numero verde per le farmacie di turno, alla possibilità di garantire un servizio a domicilio a pagamento, sino alla disposizione di foglietti illustrativi dei medicinali in lingua. Tutto questo - ha detto l´assessore alla Salute - nella prospettiva di una farmacia concepita come primo punto d´informazione salute per il pubblico". |
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SANITÀ, MARONI: TEMPI RAPIDI PER RIFORMA SISTEMA |
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Milano, 8 marzo 2015 - "C´è un accordo forte di tutta la maggioranza per arrivare in tempi brevi a un trovare un´intesa in consiglio regionale che unifichi tutti i testi presentati. È un fatto politico rilevante, che conferma la compattezza e la capacità di governo del centrodestra in Lombardia". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al termine del vertice di maggioranza che si è tenuto a Palazzo Lombardia sulla proposta di evoluzione del sistema socio-sanitario regionale. I Tempi - Si tratta di una riforma complessa, ha osservato il Governatore, ma "il nostro impegno è di farla approvare al Consiglio regionale entro la pausa estiva, per arrivare alla sua attuazione entro la fine dell´anno". Coinvolgere Tutti - La maggioranza continuerà dunque a "lavorare in commissione per arrivare a un testo condiviso da tutto il centrodestra. Con l´ambizione però - ha sottolineato Maroni - di coinvolgere anche le opposizioni, perché vogliamo che l´evoluzione del nostro sistema socio-sanitario, avvenga con il coinvolgimento di tutti". I Principi - I principi guida della riforma, ha ribadito il presidente lombardo, "sono quelli affermati nel ´Libro bianco´: la libera scelta da parte dei cittadini e l´adeguamento del sistema all´evoluzione della società lombarda, che va verso un allungamento della vita media, con conseguente aumento della cronicità. Per questo vogliamo passare da: ´curare il malato´ a ´prendersi cura del malato´ anche fuori dall´ospedale. Noi non vogliamo ´chiuderci´, ma ´aprirci´ al contributo di tutti, partendo da un testo che sia sintesi delle proposte della maggioranza". Assessorato Unico - Circa l´ipotesi di unificare l´assessorato alla Sanità con quello delle Politiche sociali, il numero uno di Palazzo Lombardia, ha confermato di ritenerla "una proposta che da sostenere con forza, perché porterebbe a una migliore gestione e integrazione dei servizi socio-sanitari, nonché un risparmio notevole. Abbiamo calcolato - ha specificato - che si potrebbero risparmiare 70/80 milioni di euro. E in un momento in cui il Governo centrale ci sta tagliando molte risorse (solo quest´anno nella sanità quasi un miliardo), questi fondi recuperati sarebbero essenziali per continuare, come vogliamo, a migliorare il nostro sistema". |
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TICKET, MARONI: RIMANE IMPEGNO PER INTERVENTO |
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Milano, 9 marzo 2015 - "Il Governo centrale nel 2015 ha tolto 5252 milioni alle Regioni a Statuto ordinario, di questi 948 milioni sono stati sottratti alla Lombardia. Inoltre, non ci sono stati dati i 500 milioni che Palazzo Chigi ci aveva promesso. Dobbiamo fare i conti con questa situazione, ma, nonostante ciò, il nostro impegno rimane: vogliamo ridurre, o ancora meglio azzerare, i ticket sanitari. Ci stiamo lavorando e sono fiducioso sul fatto che potremo risolvere positivamente la situazione. È un impegno che non viene meno, vogliamo arrivare a questo obiettivo e vogliamo farlo senza ridurre i servizi socio-sanitari". Lo ha ribadito il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, a margine della conferenza stampa sulla riforma del sistema socio-sanitario regionale. |
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PAVIA, PER CNAO FONDI MINISTERIALI: TUTELATA ECCELLENZA INTERNAZIONALE |
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Pavia, 9 marzo 2015 - "Il Cnao rappresenta l´ennesima testimonianza dell´innovazione, dell´impegno e della concretezza lombarda. I fondi previsti nella Legge di stabilità dell´anno scorso dimostrano come, grazie anche all´impegno della nostra Regione, sia stato ottenuto un importante risultato per il riconoscimento di questa struttura, punto di riferimento a livello internazionale nella ricerca e nella cura dei tumori". E´ quanto ha affermato il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani che, insieme al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha visitato il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia, unico centro in Italia e quarto al mondo, in grado di curare tumori non operabili e resistenti alla radioterapia e alla chemioterapia. Mantovani ha colto l´occasione per esporre al responsabile nazionale della sanità le problematiche urgenti per la cui risoluzione il Cnao sta attendendo da tempo l´intervento delle istituzioni nazionali. "Capita che pazienti provenienti da altre regioni debbano ottenere ed attendere le necessarie autorizzazioni dalle Asl di provenienza. Attualmente invece - sottolinea Mantovani - solo Regione Lombardia e Regione Emilia-romagna autorizzano i pazienti al trattamento". Approvazione Dei Lea - Il ministro ha dato le necessarie rassicurazioni, sia in merito allo stanziamento dei fondi necessari alla prosecuzione dell´attività del Cnao, sia per quanto riguarda la specifica rivisitazione dei Lea (Livelli Essenziali d´Assistenza). L´assessore, con la condivisione del ministro Lorenzin, ha in particolare convenuto sulla possibilità di accelerare i tempi e di stabilire in via preliminare almeno un "accordo speciale" a livello di Conferenza Stato-regioni, in cui si autorizzano i trattamenti di adroterapia per tutti i pazienti italiani che ne hanno necessità. Il ministro e il vice presidente di Regione Lombardia, assieme all´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, all´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia e a numerose altre autorità presenti, hanno visitato anche l´area in cui è situato il sincrotrone, ovvero, la macchina acceleratrice che è stata inaugurata quest´anno e punta a raggiungere la cura di 3000 pazienti all´anno. A oggi i pazienti trattati sono stati 469. Garavaglia: Intervento Opportuno - L´assessore Garavaglia a margine della conferenza ha dichiarato ai giornalisti: "Ottimo il fatto che il Governo sia intervenuto direttamente sul Cnao partecipando finanziariamente. Come Regione avremmo anche potuto farlo noi, ma non sarebbe stato giusto. Il Cnao è un centro di ricerca nazionale e quindi ben venga questo intervento diretto del ministero della salute. Inoltre, questo consentirà di sviluppare anche in prospettiva il centro e noi come Regione Lombardia saremo al fianco della Istituzione nazionale per garantire, soprattutto, il necessario supporto dal punto di vista della ricerca scientifica". Melazzini: Riconosciuto Valore Centro - "La visita al Cnao del ministro della Salute Beatrice Lorenzin - ha aggiunto l´assessore Melazzini - rappresenta un riconoscimento del valore del Centro, che questo Governo intende concretamente valorizzare e sostenere, come eccellenza unica non solo a livello nazionale e tra le poche a livello mondiale, sia per quanto riguarda il trattamento di determinate forme oncologiche, sia per ciò che può rappresentare in ambito di ricerca e innovazione". "Ciò è testimoniato anche - ha proseguito Melazzini - dal recente investimento di 30 milioni di euro da parte del Ministero, importantissimo risultato per il nostro territorio, ottenuto grazie al forte impegno e alla tempestiva azione di Regione Lombardia. Il nostro impegno è quello di continuare a mettere in campo azioni concrete per valorizzare quel patrimonio inestimabile rappresentato dal capitale umano e dalle professionalità presenti all´interno del Cnao". |
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MORTI SENZA IDENTITÀ: REGIONE LOMBARDIA PER RIDURRE FENOMENO |
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Milano, 9 marzo 2015 - "Abbiamo molto apprezzato l´invito del Prefetto a prendere parte a questa importante iniziativa. Regione Lombardia collaborerà alla sperimentazione di un modello operativo per far fronte al fenomeno doloroso di persone morte senza identità, da poi estendersi su tutto il territorio nazionale". Lo ha detto il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani intervenendo, in Prefettura a Milano, su delega del presidente Roberto Maroni, alla firma di un Protocollo operativo che definisce le linee generali da adottare nei casi di decesso in ospedale di persone senza identità o di ritrovamento di corpi non identificati. Collaborazione Tra Istituzioni - L´iniziativa proposta dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse e dal Prefetto di Milano a Regione Lombardia prevede la partecipazione ad un progetto di sperimentazione finalizzato a superare l´attuale condizione di carenza di un adeguato circuito informativo, comune a tutti i soggetti istituzionali competenti in materia, che consenta il confronto e l´incrocio tra i dati relativi alle persone scomparse e quelli relativi ai cadaveri/resti umani non identificati. Fenomeno In Aumento - Il fenomeno dei corpi senza identità sta assumendo dimensioni sempre più rilevanti. Al 31 dicembre del 2013, sono stati registrati in Italia 1.263 cadaveri non identificati. "Si tratta - ha detto Mantovani- di un problema anche per la nostra regione. Infatti, al 31 dicembre del 2013, solo in Lombardia le persone morte senza identità erano 99. Oltre che un dovere morale nei confronti delle famiglie di queste persone, prendere parte a questa iniziativa è per noi, dunque, anche un dovere sociale". Ruolo Regione - Regione Lombardia ha confermato la disponibilità alla creazione di tale piattaforma, rendendo presenti al tavolo per l´area ´sanità regionale´: il dirigente della Uo Governo della prevenzione e tutela sanitaria, in rappresentanza della Dg Salute; i direttori generali delle Asl Milano, Milano 1 e Milano 2, affiancati per l´istruttoria tecnica dai responsabili dei servizi di Medicina legale. La sperimentazione pertanto coinvolgerà l´intero territorio della ex Provincia di Milano, ora Città metropolitana, con il coinvolgimento delle direzioni sanitarie delle Aziende ospedaliere e dei servizi di Medicina legale delle Asl, del dipartimento di Scienze biomediche per la salute, Sezione di Medicina Legale ´Labanof´ dell´Università degli Studi di Milano e delle Procure della Repubblica competenti. Procedure - Saranno sperimentati per i casi specificatamente individuati (decessi in ospedale e ritrovamenti di corpi umani non identificati e verosimilmente non riconducibili a fattispecie di reato) sia i flussi informativi sia le modalità operative di raccolta dei dati e il loro trasferimento al dipartimento di Scienze biomediche per la salute, sezione di Medicina legale ´Labanof´, che provvederà agli adempimenti necessari (prelievo di campioni biologici a scopo identificativo, diagnosi di causa ed epoca di morte, custodia dei predetti campioni biologici presso gli appositi siti), finalizzati alla compilazione dell´apposita scheda post-mortem necessaria per consentire il confronto con i dati essenziali riguardanti le persone scomparse. |
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DONAZIONI E TRAPIANTI, SARDEGNA SOPRA LA MEDIA NAZIONALE E REGIONE LEADER NEL CENTRO-SUD ITALIA. QUASI AUTOSUFFICIENTI, GRAZIE ALLE FAMIGLIE |
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Cagliari, 9 Marzo 2015 - La Sardegna si conferma regione leader nel centro-sud Italia in materia di donazione di organi, resta ancora leggermente al di sopra della media nazionale (23,1 per milione di popolazione) ma in lieve ritardo nei confronti del nord. Al 31 dicembre 2014, rispetto all´anno precedente, l’Isola ha registrato un incremento del 3% passando dal 24,4 al 27,4 per milione di popolazione (Pmp). I dati forniti dai Centri regionali di trapianto offrono un quadro molto chiaro sulla situazione nel nostro Paese, e parlano di una Sardegna che ormai ha raggiunto un soddisfacente livello di sensibilizzazione nei confronti dei suoi cittadini: lo confermano il Coordinatore regionale per i trapianti, Carlo Carcassi e l´assessore della Sanità Luigi Arru. "Siamo di fatto indipendenti, vale a dire che possiamo fronteggiare da soli le richieste di trapianto", sottolinea l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. All´8 febbraio 2015, le Asl della Sardegna hanno rilevato il 96,9% di consensi tra i cittadini per quanto riguarda le dichiarazioni di volontà sottoscritte nelle Aziende sanitarie (contro una media nazionale del 90%: quarta regione dopo Abruzzo, Campania e Basilicata). È invece più bassa la percentuale dell’espressione di volontà a donare gli organi espressa al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità nel Comune di appartenenza (secondo quanto stabilito dal Decreto Mille-proroghe): in questo caso, in Sardegna i consensi scendono all’89,1% contro il 93,5% del resto d’Italia. Il dato, sicuramente, risente del maggiore livello di sensibilizzazione garantito nelle strutture sanitarie rispetto agli uffici degli enti locali. Al momento sono soltanto tre i Comuni che hanno avviato il servizio di registrazione della dichiarazione di volontà: Cagliari, Oristano e Osilo. In tutta l´Italia sono 45. Nel 2014, dai 14 reparti di rianimazione regionali censiti per l’attività di donazione d´organi, sono state effettuate 65 segnalazioni di potenziali donatori al Centro regionale trapianti presso l´ospedale Binaghi di Cagliari; 47 donatori sono arrivati alla valutazione finale, 42 al prelievo degli organi e alla fine 35 donazioni sono state utilizzate, ovvero almeno un organo è stato trapiantato. Le donazioni utilizzate sono risultate 5 in più rispetto al 2013 (30 donazioni). "Sulle 65 segnalazioni di potenziali donatori, ben 50 famiglie hanno acconsentito alla proposta di donazione - sottolinea l´assessore Arru - e questo è un dato importantissimo: le opposizioni sono state soltanto 15 (pari al 23,1%, a fronte della media nazionale del 31%), a conferma della sensibilità e solidarietà sociale della popolazione sarda. L’ottima performance della nostra regione si colloca nella stessa fascia di regioni come Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna per numero di donatori segnalati che abbiano concluso il percorso, rapportati alla popolazione residente". I Centri di trapianto dell’Azienda Ospedaliera Brotzu hanno trapiantato 80 organi in totale (4 in più rispetto al 2013). I trapianti di cuore sono stati 6 (furono 5 nel 2013) e quelli di fegato 29 (20 nel 2013). Sono stati trapiantati 38 reni, con 34 interventi di trapianto di rene singolo (di cui 9 con metodica interamente robotica) 4 trapianti combinati di rene-pancreas e 3 trapianti di pancreas isolato. È proseguita anche l’attività di donazione e trapianto di rene da vivente, effettuata già dall´anno scorso utilizzando la tecnologia robotica, con un trapianto portato a compimento nel 2014. Risultati raggiunti grazie all´impegno di tutta le Rete regionale trapianti, ma soprattutto per la responsabilità etica e solidale dei familiari dei donatori. L´attività di donazione di cellule staminali ematopoietiche si è concretizzata in 6 donazioni. Dal 1992 hanno già donato il midollo osseo 176 volontari sardi, a favore di pazienti sardi (79) e di pazienti ricoverati in strutture della penisola (57) o estere: 32 in Europa e 8 negli Stati Uniti, Canada e Australia. Dal 2011 si è notato un notevole incremento delle donazioni. Il Registro regionale sardo continua a essere il primo a livello nazionale per numero di donatori rapportato alla popolazione residente (con un indice del 23,25 per mille residenti). Nel 2014 sono stati iscritti 422 nuovi donatori. Questo risultato è stato possibile grazie alla costante ed efficace attività dell´Admo, l´Associazione Donatori Midollo Osseo regionale. |
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AOSTA, ATTIVO IL SERVIZIO DI SMS PER LA CHIAMATA DI EMERGENZA RISERVATO AGLI UTENTI CON DIFFICOLTÀ DI PAROLA E UDITO |
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Aosta, 9 marzo 2015 - La Presidenza della Regione informa che la Cus - Centrale Unica del Soccorso della Valle d’Aosta ha attivato un servizio di Sms per permettere agli utenti con difficoltà di parola e/o di udito di chiamare i numeri dell’emergenza. Attraverso l’invio di un Sms da telefono cellulare, l’utente potrà contattare direttamente gli operatori della Centrale unica (Protezione civile, Soccorso sanitario 118, Soccorso Alpino, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco). L’operatore che riceve il messaggio, sarà quindi in grado di avviare un dialogo via Sms con la persona che richiede il soccorso. L’operatore della Centrale unica risponderà facendo alcune domande utili ad organizzare la risposta all’emergenza in maniera adeguata e appropriata. È fondamentale mantenere la calma e rispondere con estrema precisione e in maniera concisa a queste domande. Attraverso la collaborazione dell’Ens - Ente Nazionale Sordi, il programma gestionale della Centrale Unica contiene i dati anagrafici di buona parte degli utenti audiolesi residenti in Valle d’Aosta. Ciò permette agli operatori di identificare più facilmente l’utente che sta inviando la richiesta di soccorso e di conoscerne l’indirizzo. I numeri per l’invio dell’Sms, tramite telefono cellulare o altri telefoni con possibilità di digitare caratteri alfabetici, sono: Soccorso Sanitario 118: 3399909018. Vigili del Fuoco 115: 3399909023. Protezione Civile: 3399909021. Corpo Forestale della Valle d’Aosta: 3399909019. Soccorso Alpino Valdostano: 3399909022. Il servizio è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni. I messaggi sono registrati. |
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BOLZANO: OK A COLLABORAZIONE TRANSFRONTALIERA PER FORMAZIONE DI MEDICI SPECIALISTI |
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Bolzano, 9 marzo 2015 - Numerosi i temi al centro degli incontri avuti dall’assessora provinciale Martha Stocker a Roma con i dirigenti del Ministero della salute e dell’istruzione. Tra questi, in particolare, la collaborazione transfrontaliera tra l’Alto Adige e l’Austria in materia di formazione medica specialistica, il finanziamento di nuovi farmaci e la collaborazione della Scuola “Claudiana” con varie università. Il primo risultato positivo raggiunto dall´assessora Stocker nel corso dei suoi incontri a Roma con i dirigenti del Ministero della saluta riguarda l´approvazione da parte del Ministero stesso della convenzione riguardante la collaborazione transfrontaliera tra Italia ed Austria in materia di formazione medica specialistica. "La convenzione prevede, tra l´altro, la possibilità di svolgere la futura formazione medico specialistica sia in strutture in Italia che in Austria, garantendo in questo modo la sicurezza del riconoscimento di questa formazione" ha sottolineato l´assessora Stocker al termine dell´incontro con, Rossana Ugenti, direttrice generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Ministero della salute. L´approvazione della convenzione è venuta anche da Marco Mancini, capo dipartimento presso il Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca. Gli ultimi dettagli della convenzione saranno definiti nelle prossime settimane dal Dipartimento provinciale alla sanità con i Ministeri competenti e con l´Ordine dei medici austriaci. Secondo l´assessora Stocker si tratta di una vera e propria pietra miliare nel campo della formazione bilingue dei medici specialistici altoatesini ed in questo senso viene ulteriormente rivalutato il ruolo degli ospedali provinciali per quanto riguarda questo tipo di formazione transfrontaliera. L´assessora Stocker ha inoltre ricevuto assicurazioni positive in merito al cofinanziamento da parte dello Stato per quanto riguarda i farmaci innovativi che sono stati recentemente indicati dall´Agenzia del Farmaco Aifa per il trattamento dell´epatite C, per malattie del metabolismo e per le cure oncologiche. L´utilizzo di questi nuovi farmaci comporta un notevole esborso da parte del sistema sanitario provinciale e, secondo l´assessora Stocker, è fondamentale che anche le Regioni e le Province autonome possano avere accesso al fondo statale per poter usufruire di un rimborso almeno parziale. Sinora, infatti, lo Stato prevede un cofinanziamento di questi farmaci innovativi solamente a sostegno delle Regioni a statuto normale e non per quelle a Statuto speciale come l´Alto Adige. In merito alla collaborazione della Scuola Provinciale Superiore di Sanità Claudiana con le strutture universitarie il capo dipartimento presso il Ministero dell´Istruzione, Marco Mancini, ha assicurato che alla Scuola "Claudiana" sarà assicurata una regolamentazione speciale che le consentirà di proseguire anche in futuro le collaborazion,i già avviate da anni con successo, con le sedi universitarie di riferimento. |
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ROMA APPROVA LE DUE DELIBERE DI REVISIONE RETE OSPEDALIERA, SBLOCCA 900 MILIONI EURO PER PAGARE I FORNITORI E DA´ L´OK ALLE ASSUNZIONI IN PIEMONTE |
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Torino, 9 marzo 2015 - “Oggi è una giornata importante per la sanità piemontese: il direttore Fulvio Moirano torna da Roma con i tre sì del Tavolo ex Massicci che aspettavamo e per i quali abbiamo duramente lavorato in questi mesi. Il Ministero, infatti, ha approvato le due delibere sulla revisione della rete ospedaliera, lo sblocco immediato dei 900 milioni indispensabili per pagare i fornitori della sanità, il via libera alle prime assunzioni di personale medico ed infermieristico nei nostri ospedali”. L’assessore regionale alla sanità, Antonio Saitta, può finalmente annunciare le risposte tutte positive che in Piemonte si attendevano: “Il presidente Chiamparino – dice Saitta – ha ottenuto l’anticipazione del Tavolo al quale il 5 marzo Moirano con i suoi più stretti collaboratori ha portato gli ultimi atti della Regione, tra cui l’approvazione dei bilanci 2013 di tutte le aziende sanitarie e Roma ha apprezzato lo sforzo di trasparenza sui conti che mancava da anni “. I 900 milioni, come conferma il direttore regionale della Ragioneria, Giovanni Lepri, arriveranno entro due settimane nelle casse di piazza Castello: “Una boccata d’ossigeno per le imprese creditrici” commenta Saitta. Per quanto riguarda lo sblocco del turn over, in attesa di ricevere il verbale del tavolo di verifica e controllo con le quantificazioni puntuali e i tetti di spesa del personale per singola azienda, l’assessorato definirà con una delibera i criteri per individuare il riparto delle assunzioni “che non arriveranno a pioggia, ma dovranno essere prioritariamente destinate- spiega Saitta- ad aumentare la produttività nei reparti ospedalieri per ridurre le liste d’attesa. Ogni Azienda però dovrà anche dimostrare di aver fatto quanto è nelle sue possibilità per utilizzare il personale con profili sanitari che oggi è destinato invece a compiti amministrativi”. |
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BOLZANO: IMPORTANTE TIROCINIO IN TIROLO PER GLI OSS DELLA SCUOLA “LEVINAS” |
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Bolzano, 9 marzo 2015 - La quarta classe degli Operatori socio sanitari della Scuola per le professioni sociali “Levinas” di Bolzano è appena tornata da un’interessante esperienza di tirocinio in varie case di riposo del Tirolo del Nord durata cinque settimane (185 ore). L’esperienza all’estero è stata preceduta, durante lo scorso anno scolastico, da un tirocinio di cinque settimane in alcune case di riposo altoatesine. "Quella che è stata fatta dai nostri studenti" sottolinea Giorgio Bissolo, direttore della Scuola provinciale per le professioni sociali in lingua italiana "Levinas di Bolzano "è stata la prima esperienza di questo tipo con strutture residenziali per anziani del Tirolo del Nord. Il progetto ha richiesto un´accurata preparazione ed una serie di incontri con i responsabili austriaci con la stipula di un vero e proprio accordo. Da parte dei colleghi austriaci vi è stata la massima disponibilità e si sono attivati anche per trovare l´alloggio per i nostri allievi. I giovani sono stati inseriti in case di riposo ed ospedali operanti in vari centri del Tirolo ad Innsbruck, Kitzbühel, Hall, Kematen, Grins. Zirl e sono stati inseriti a pieno titolo nell´attività assistenziale dei team locali". "Si è trattato" sottolineano i coordinatori dell´iniziativa Armin Monsorno e Roswitha Moret, docenti presso la Levinas "di un´esperienza molto forte, una sfida importante per i giovani studenti sia sotto il profilo linguistico che professionale. Di un confronto con modalità operative, sotto certi punti di vista, diverse da quelle apprese a scuola o riscontrate in strutture altoatesine, ma proprio da questo confronto può nascere una crescita ed una maturazione importante per i nostri studenti". Va sottolineato che l´anno scorso, quindi nel terzo anno di formazione, la classe ha trascorso cinque settimane di tirocinio presso strutture ospedaliere o case di riposo altoatesine, quindi operando quotidianamente con i pazienti ed i team di assistenti delle singole strutture provinciali. Tra queste ad esempio le case di riposo di Meltina, Silandro, Caldaro, Brunico, Bressanone, Vipiteno. Quest´anno gli studenti otterranno la loro qualifica professionale di Operatore socio assistenziale ed eventualmente, dal prossimo settembre, potranno iniziare il quinto anno per raggiungere il nuovo traguardo della maturità professionale. Positive anche le impressioni espresse dagli studenti che hanno preso parte al tirocinio in Tirolo. Sara Zanettini l´anno scorso ha fatto un tirocinio a Villa Melitta a Bolzano e quindi presso la casa di riposo di Meltina. Quest´anno ha fatto il tirocinio di cinque settimane presso la casa di riposo di Grins dove ha lavorato con il team locale. "È stato interessante fare un confronto con le diverse metodologie di lavoro. Ho travato un team molto professionale e mi ha colpito soprattutto il fatto che i pazienti affetti da demenza fossero sereni, mentre in altre realtà li ho sempre trovati piuttosto aggressivi". Alice Zuffo l´anno scorso ha svolto il suo tirocinio presso la clinica Bonvicini di Bolzano e nella casa di riposo di S. Paolo Appiano. Ha appena terminato la sua esperienza di cinque settimane a Zirl in Tirolo e si dichiara soddisfatta di aver avuto la possibilità di operare in tre strutture così diverse tra loro. "È stato importante anche per superare una sorta di barriera linguistica ed ora mi sento più sicura anche da quel punto di vista". Mattia Firini ha svolto il suo tirocinio alla casa di riposo di Chiusa ed all´ospedale di Merano, infine alla casa di riposo di Kitzbühel. "A Kitzbühel mi è piaciuto molto il lavoro in team, il rapporto professionale ma allo stesso tempo la sensazione di una grande famiglia. Queste esperienze mi hanno molto arricchito sia sotto il profilo professionale che umano". |
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SANITÀ IN ABRUZZO: D´ALFONSO CHIEDE CHIARIMENTI SU BANDO DIRIGENTE ASL1 |
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Pescara, 9 marzo 2015 - L´invito a "fornire chiarimenti" è stato rivolto dal commissario della Sanità, Luciano D´alfonso, al direttore generale della Asl Avezzano-sulmona-l´aquila, Giancarlo Silveri, in merito deliberazione del direttore generale stesso di indizione di un avviso pubblico di selezione per il conferimento di incarico di dirigente del Servizio aziendale delle professioni sanitarie. L´intervento del Commissario trova origine, come spiega lo stesso D´alfonso nella nota inviata a Silveri, da una richiesta scritta del segretario provinciale del Nursind dell´Aquila, Antonio Santilli. Nella nota inviata al Commissario D´alfonso, il sindacato chiede "la rimozione della deliberazione del direttore generale", perché essa "si appalesa illegittima per violazione di legge e delle vigenti linee di politica sanitaria". In sostanza, lamenta il sindacato, il direttore generale della Asl "intende ricoprire un posto vacante della pianta organica facendo ricorso ad un incarico esterno". Il segretario provinciale del Nursind comunica infine a D´alfonso l´intenzione di impugnare l´atto di affidamento dell´incarico. |
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TICKET, MARONI: RIMANE IMPEGNO PER INTERVENTO |
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Milano, 9 marzo 2015 - "Il Governo centrale nel 2015 ha tolto 5252 milioni alle Regioni a Statuto ordinario, di questi 948 milioni sono stati sottratti alla Lombardia. Inoltre, non ci sono stati dati i 500 milioni che Palazzo Chigi ci aveva promesso. Dobbiamo fare i conti con questa situazione, ma, nonostante ciò, il nostro impegno rimane: vogliamo ridurre, o ancora meglio azzerare, i ticket sanitari. Ci stiamo lavorando e sono fiducioso sul fatto che potremo risolvere positivamente la situazione. È un impegno che non viene meno, vogliamo arrivare a questo obiettivo e vogliamo farlo senza ridurre i servizi socio-sanitari". Lo ha ribadito il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, a margine della conferenza stampa sulla riforma del sistema socio-sanitario regionale. |
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PIEMONTE, UN DISEGNO DI LEGGE PER IL CONTRASTO AL GIOCO D´AZZARDO PATOLOGICO AIUTARE I MALATI E LE LORO FAMIGLIE E DARE SOSTEGNO LEGALE AI COMUNI - NEL 2013 IN PIEMONTE I SERD HANNO ASSISTITO 2512 PERSONE - UN PAZIENTE PRESO IN CARICO DAI SERD COSTA IN MEDIA 2000 EURO L´ANNO |
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Torino, 9 marzo 2015 - Un disegno di legge per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Lo hanno annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, e l’assessore all’Istruzione, Gianna Pentenero, nel corso del convegno “Ragazzi, non giochiamoci! Minori e gioco d’azzardo” che si svolto a Palazzo Lascaris, organizzato dall’Osservatorio regionale sull’usura. Il disegno di legge sarà presentato nei prossimi giorni. In Italia il fenomeno del gioco d’azzardo è in continua crescita, come si desume dalle statistiche dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ex Aams) relative alla quantità di denaro giocato. Il fatturato del gioco in Italia nell’anno 2011 è stato di 79,9 miliardi e di 86 miliardi nel 2012. La spesa degli italiani negli ultimi anni si attesta a poco meno di 90 miliardi: in pratica è come se ogni italiano spendesse 1400 euro all’anno per tentare la fortuna. “In Piemonte- sottolinea l’assessore Antonio Saitta- la spesa per il gioco d’azzardo è stimata in circa 5 miliardi di euro. A questi costi vanno associati i costi sociali legati all’impatto sulle famiglie, gli interessi economici da parte delle criminalità (usura, riciclaggio di denaro, irretimento dei giocatori, gestione del gioco illegale); i costi derivanti dall’impatto negativo sull’economia e sul mondo del lavoro, ma anche i costi sanitari della presa in carico per la cura dei giocatori: un paziente preso in carico dai Serd costa mediamente 2000 euro l’anno. L’azzardo costa: costa a chi gioca perché spende, costa alle famiglie che si rovinano, costa alla sanità pubblica che deve seguire chi è malato” Il fenomeno del gioco d’azzardo interessa il mondo giovanile, nonostante sia espressamente vietato ai minori di anni 18: la prevalenza del gioco d’azzardo patologico è stata stimata in circa l’8% nella popolazione tra i 15 e i 19 anni. Se in Italia la stima dei giocatori d’azzardo patologici varia dallo 0,5% al 2,2% (dati Ministero della Salute), in Piemonte nel 2013 sono stati trattati, presso i Servizi per la cura delle Dipendenze (Serd), 1256 soggetti per gioco d’azzardo, 10 per gambling problematico e 1246 per gambling patologico. Le donne sono 268, i maschi 988, 3,7 volte più numerosi delle donne. I nuovi utenti sono stati 578, gli utenti rientrati o già in carico 655. L’età media è di 47,9 anni: 51,9 nelle donne e 46,7 negli uomini, 46,8 nei nuovi utenti 48,8 tra gli utenti rientrati o già in carico. L’assessore all’Istruzione Pentenero ha ricordato “l’importanza del coinvolgimento delle scuole per sensibilizzare i ragazzi e le ragazze piemontesi sull’esigenza di contrastare un fenomeno purtroppo assai diffuso. È importante creare una rete sul territorio che possa sia diffondere la conoscenza del problema che prevenirlo e per far questo bisogna iniziare dai ragazzi, fornire loro strumenti, competenze e conoscenze per aiutarli a comprendere che il gioco d’azzardo può diventare patologico e quindi un vortice incontenibile.” Il ministero della Sanità ha annunciato, di recente, l’inserimento nei livelli essenziali di assistenza della cura delle nuove forme di dipendenza come la ludopatia: a corollario di questo provvedimento legislativo nazionale, il disegno di legge della Regione si pone l’obiettivo principale di prevenire e contrastare sul nostro territorio le dipendenze da gioco patologico attraverso il trattamento terapeutico ed il recupero dei soggetti che ne sono affetti ed il supporto delle loro famiglie, nell’ambito delle competenze regionali in materia socio-sanitaria, partendo da azioni di comunicazione strutturate sull’intero territorio piemontese. Conclude l’assessore Saitta: “Nel disegno di legge è previsto anche un sostegno legale ai Comuni, perché le amministrazioni locali non possono essere lasciate solo nella loro battaglia contro l’azzardo, devono essere aiutate e sostenute. In troppi casi abbiamo visto Comuni introdurre limitazioni per le sale gioco (orari, distanze da luoghi sensibili) ed essere poi costretti a resistere davanti al Tar e ad affrontare onerose richieste di risarcimento danni avanzate dai gestori. Abbiamo il dovere morale di contrastare un fenomeno che vede alcuni soggetti privatizzare i profitti scaricando sulla comunità e sul pubblico i costi. Siamo consapevoli dei limiti di un intervento legislativo regionale e per questo chiediamo al Governo Renzi di prendere coscienza dell’impatto del gioco d’azzardo patologico sulla popolazione, in particolare quella giovanile e di dare un segnale forte ed univoco per affrontare e risolvere il problema, soprattutto per quanto riguarda l’azzardo on line. E sarebbe molto importante che partisse una grande iniziativa di mobilitazione nei confronti del Governo, a cominciare dalle scuole” |
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TUTELARE I DIRITTI DI FRAGILITÀ |
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Milano, 9 marzo 2015 - "È necessario tutelare non solo i diritti di salute, ma anche i diritti di fragilità. Attraverso un sistema di valutazione capace in maniera oggettiva e misurabile di avere contezza di chi fa meglio, si strutturerà un percorso utile a consentire un forte potenziamento dei servizi in ragione della domanda che emerge". È quanto ha detto Maria Cristina Cantù, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari opportunità, intervenendo, insieme al presidente Roberto Maroni, al vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani ai capigruppo della maggioranza, alla conferenza stampa sulla riforma del sistema socio sanitario. "Una sana e vera competizione tra pubblico e privato - ha proseguito l´assessore - consentirà di salvaguardare, sviluppare e valorizzare gli interventi sanitari e socio sanitari, in una logica autenticamente universalistica, superando le rendite di posizione". |
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TERAPIASICURA VOLA IN EUROPA. PRESTO ARRIVERÀ NELLE FARMACIE DI TRENTO |
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Trento, 9 marzo 2015 - Terapiasicura, “l’ambulatorio virtuale” per la verifica dei farmaci messo a punto dalla startup Medistart grazie al sostegno del fondo Seed Money-fesr, è stato invitato a Bruxelles il 9 e 10 marzo prossimi per partecipare ad un’importante iniziativa della Commissione Europea dove si presentano i migliori progetti e le best practices dedicate all’Active Ageing, ovvero tutto ciò che può essere di supporto ad un invecchiamento attivo, dinamico e consapevole. L’interessante ed innovativo sistema arriverà presto anche in Trentino grazie ad un accordo siglato da Medistart con Farmacie Comunali di Trento. Il sistema messo a punto da due giovani ricercatori friulani - Silvia Ussai, farmacista di Gorizia, e Riccardo Petellin, ingegnere di Trieste - è approdato nel Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo dopo aver vinto il bando Seed Money-fesr nella categoria “Innovazione sociale”. Terapiasicura è un “super-ambulatorio virtuale” in grado di controllare l’efficacia dei medicinali alla luce di eventuali effetti tossici dati dall’uso contemporaneo con altri. «Molti farmaci che vengono somministrati hanno degli effetti non sempre prevedibili, soprattutto in termini di interazione con altri principi attivi», spiega Silvia Ussai che si è occupata della parte scientifica del progetto. «Nonostante gli sviluppi della medicina – continua Ussai - le reazioni avverse e la tossicità da farmaci costituiscono oggi la quarta causa di morte nei Paesi occidentali». Sfruttando le potenzialità di un sistema informatico avanzato i medicinali vengono catalogati in una grande banca dati e tutte le informazioni elaborate in funzione delle caratteristiche del paziente. Il progetto arriverà presto anche in Trentino grazie all’interessamento delle Farmacie Comunali di Trento. L’unione vincente della tecnologia fornita da Terapiasicura e la supervisione del farmacista, attore chiave del sistema salute, permetteranno un monitoraggio attivo dei possibili contrasti tra le terapie già in essere e le nuove assunzioni di medicinali per i clienti che si abboneranno al servizio. Ne traggono beneficio in particolare gli anziani che sono soggetti a più cure, ma anche le donne in gravidanza o gli sportivi che utilizzano integratori o chi fa uso prolungato di rimedi fitoterapici, omeopatici o infusi d’erbe, senza verificarne il dosaggio e le possibili interazioni. La sperimentazione partirà a brevissimo. Nel frattempo Terapiasicura sarà presentato all’European Summit on Innovation for Active and Healthy Ageing, in programma il 9 e 10 marzo a Bruxelles, organizzato dalla Commissione Europea e dedicato all’active ageing, inerente a tutto quello che può offrire un supporto attivo e consapevole all’invecchiamento. Una “vetrina” prestigiosa e qualificata che riunirà rappresentanti europei delle istituzioni, imprenditori, autorità nazionali e regionali, innovatori provenienti da tutto il mondo ed esponenti dei media. «Sarà l’occasione di presentare il nostro prodotto – spiegano Ussai e Petellin - conoscere altre aziende del settore, potenziali finanziatori ed anche nuove forme di collaborazione e sinergia. Come già abbiamo iniziato a fare con due aziende trentine Trilogis e Social-it, con le quali coordiniamo il progetto Prometeo, un registro digitale europeo per il management del dolore cronico». |
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