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MERCOLEDì
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Febbraio 2004 |
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I TRE FUTURI DELLA CARDIOLOGIA STRUMENTI SEMPRE PIÙ SOFISTICATI, FARMACI SU MISURA, CUORI DI RICAMBIO E LA CAPACITÀ DI LEGGERE NELLA “CALLIGRAFIA DI DIO”. ECCO COSA PREVEDE UNO DEI MASSIMI SPECIALISTI ITALIANI
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Firenze, 11 febbraio 2004 – La cardiologia va dove la porta il cuore. Punta alla radice delle cardiopatie cercando di coglierne il segreto. Va dove la portano apparati diagnostici vieppiù sofisticati. E va dove suggerisce la ricerca, che si tratti di cuori artificiali o di farmaci a misura di paziente. Ecco il senso della lezione magistrale con cui il professor Mario Mariani ha chiuso domenica il congresso internazionale Florence Heart 2004 disegnando per la cardiologia un futuro di innovazioni e di speranze. Mariani, come noto, è uno dei massimi specialisti. Presiede il Collegio italiano dei professori di Cardiologia e dirige a Pisa il Dipartimento Attività Integrate Cardio-toracico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria che con la Facoltà di Medicina di Firenze organizza appunto Florence Heart. La cardiologia, ha spiegato, è scienza, organizzazione e schieramento territoriale. In Toscana si sta costruendo una rete per garantire immediatezza d’intervento e nell’Area Vasta di Pisa, in particolare, il Dipartimento Cardio-toracico è perno di una serie di Centri (a Livorno, presto a Lucca) specializzati in angioplastica, la tecnica che ormai salva la stragrande maggioranza degli infartuati. L’eccellenza e il know how della cardiologia pisana trovano peraltro conferma anche nell’accordo per realizzare un Centro analogo alla Spezia con il contributo della Fondazione della locale Cassa di Risparmio. L’hanno ratificato proprio in questi giorni il rettore Marco Pasquali, il presidente della Fondazione Matteo Melley e i direttori generali delle Asl di Pisa (Antonio Bizzarri), La Spezia (Giorgio Guadagni) e Massa (Franco Scarafuggi). Questi esempi organizzativi rappresentano lo sfondo su cui agirà la cardiologia dei prossimi decenni. Dal punto di vista scientifico, ha ricordato Mariani, si tratta comunque di capire le cause prime delle cardiopatie. Finora ci si è rifugiati nel generico concetto della familiarità, lasciando intendere che se un nonno è morto per infarto è probabile che la discendenza abbia problemi simili. La scoperta della mappa genetica lascia invece supporre che la colpa non sia tanto del nonno defunto, quanto di un gene un po’ particolare. Dunque si sta indagando in questa direzione. Anche l’aspetto diagnostico sta facendo passi da gigante. Radiografie al torace ed elettrocardiogramma in pochi anni hanno ceduto il posto a emodinamica, ecocardiografia e ora alla risonanza magnetica e alla Tac. Apparati straordinari, ma ingombranti e troppo costosi per essere diffusissimi davvero. In futuro saranno certo affinati e sostituiti da nuove generazioni di strumenti. Già oggi la Tac spirale consente scansioni del cuore con immagini chiarissime. Altri le forniscono perfino tridimensionali. E altri ancora riconoscono la composizione del tessuto cardiaco. Cose impensabili solo pochissimo tempo fa. Quanto alle terapie, ci possiamo senz’altro aspettare tecniche perfezionate di angioplastica per le sindromi coronariche acute. Ci saranno progressi nella cura dello scompenso (Florence Heart ha presentato elettrostimolatori capaci di risincronizzare il movimento dei ventricoli andati fuori fase) e ce ne saranno nella stessa cardiochirurgia con l’avvento di cuori meccanici destinati a sostituire i trapianti uomo-uomo. Già se ne vedono i prototipi (i Cardiowest) in attesa di disporre di cuori artificiali funzionali come un semplice pacemaker. Ma si potranno perfino sostituire i tessuti cardiaci danneggiati utilizzando culture di cellule staminali. Fantascienza? Sì, se non fosse che in molti Paesi tutto ciò è ormai realtà e che nella stessa Pisa è prevista da anni una sperimentazione per ora messa in parcheggio dal competente ministero. Infine la farmacogenomica, ovvero il farmaco giusto per il paziente giusto, possibilità di nuovo suggerita dalla decifrazione del genoma. Fin qui la cardiologia ha fornito diagnosi in base ai sintomi, presto potrà prevenirli intervenendo sui fattori di rischio, anche quelli oggi apparentemente inevitabili. Basterà appunto orientarsi bene nei non facili sentieri della genetica ovvero leggere come si deve quella che l’ex presidente Clinton chiamò “calligrafia di Dio”. |
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CACCIA AGLI OGM CON IL DNA CHIP DEL CNR UNA NUOVA TECNICA MESSA A PUNTO DALL’ISTITUTO DI TECNOLOGIE BIOMEDICHE DEL CNR, IN COLLABORAZIONE CON LE UNIVERSITÀ DI PARMA E MILANO |
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Roma, 11 febbraio 2004 - Non c’è più scampo per i cibi che contengono Ogm. Ad identificare i prodotti alimentari che presentano ingredienti geneticamente modificati ci pensa uno strumento analitico, che ricorre al metodo microarray o Dna chip, messo a punto dall’Itb, Istituto di tecnologie biomediche del Cnr di Milano, in collaborazione con le università di Parma e Milano. “La nuova tecnologia", spiega Gianluca De Bellis, ricercatore dell’Itb, “utilizza un Dna chip in grado di riconoscere nel Dna dell’alimento sottoposto ad analisi l'eventuale presenza di Ogm mediante l'uso di sonde di acidi nucleici specifiche per il Dna dell'organismo geneticamente modificato, combinate all'azione di enzimi (polimerasi e ligasi) che sono in grado di aumentare incredibilmente la sensibilità e la specificità del test. La positività dell'analisi”, prosegue De Bellis, “viene poi evidenziata per fluorescenza mediante una scansione laser del chip. Questa nuovissima metodologia consente, a differenza di quelle già esistenti, di svolgere contemporaneamente analisi multiple su più Ogm, velocizzando e semplificando così i processi di controllo sugli alimenti”. Si tratta di un dispositivo analitico importante poiché permette, sia agli organi di controllo che alle aziende del settore alimentare, di uniformarsi più facilmente alle direttive europee. Queste infatti consentono oggi l'utilizzo e la distribuzione nel mercato comunitario di cinque Ogm (quattro tipi di mais e uno di soia), ma prevedono che la sostanza transgenica sia denunciata in etichetta se la sua presenza è superiore al limite fissato dello 0,9%. Sul mercato mondiale, soprattutto negli Usa, in Canada, in Cina, ma anche nell'Est europeo, circolano molti altri Ogm e questo innovativo test analitico è potenzialmente in grado di rilevarli tutti contemporaneamente. La ricerca, pubblicata sul Journal of agricultural and food chemistry, è stata condotta nell'ambito del progetto Dna track finanziato dalla Comunità europea, e, in parte, dall’Agenzia 2000 del Cnr e dal ministero dell’Istruzione, università e ricerca attraverso il Progetto strategico agrobiotecnologie. Per informazioni: Gianluca De Bellis, tel. 02/26422764, cell. 335/1050043, gianluca.Debellis@itb.cnr.it |
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IV GIORNATA NAZIONALE DI RACCOLTA DEL FARMACO SABATO 14 FEBBRAIO DONA UN FARMACO A CHI NE HA BISOGNO |
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Milano, 11 febbraio 2004 - 52 le province, oltre 550 i comuni e più di 1.400 le farmacie che parteciperanno alla Iv edizione della Giornata nazionale di raccolta benefica di farmaci, organizzata da Banco Farmaceutico. Sabato 14 febbraio, nelle farmacie che esporranno la locandina della raccolta, oltre 5.500 volontari della Compagnia delle Opere spiegheranno l’iniziativa ai cittadini. Gli stessi farmacisti consiglieranno il tipo di farmaco da banco di cui è maggiormente avvertito il bisogno. A beneficiare dell’iniziativa saranno le oltre 230.000 persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, assistite dai 400 enti assistenziali convenzionati con il Banco Farmaceutico in tutta Italia. Grazie al gesto concreto di migliaia di donatori, Banco Farmaceutico ha potuto raccogliere dal 2001 ad oggi, oltre 176.000 medicinali. A questi si aggiungono i 77.000 donati dalle case farmaceutiche, che anche quest’anno parteciperanno all’iniziativa tramite Anifa, l’associazione nazionale dell’industria del farmaco da automedicazione, che incrementerà con una importante donazione il numero di farmaci che verranno raccolti. I farmacisti contribuiscono al successo dell’iniziativa con una significativa donazione. Le 52 province nelle quali il prossimo 14 febbraio si terrà la terza edizione della raccolta benefica sono: Milano, Lodi, Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Pavia, Como, Varese, Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania, Vercelli, Udine, Trento, Belluno, Rovigo, Verona, Vicenza, Genova, Imperia, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Cesena/forli, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Cagliari, Nuoro, Sassari, Oristano, Firenze, Livorno, Frosinone, Napoli, Salerno, Potenza, Bari, Foggia, Lecce, Taranto, Catanzaro e Siracusa. L’elenco completo delle farmacie aderenti all’iniziativa è disponibile da fine Gennaio sul sito del Banco: www.Bancofarmaceutico.org |
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VINITALY BRINDA IN RUSSIA, STATI UNITI E CINA |
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Verona, 11 febbraio 2004 - Veronafiere promuove la prestigiosa manifestazione a Mosca nella tarda primavera, il 26 e 28 ottobre a Miami e dal 24 al 26 novembre a Shanghai. Una vetrina per i produttori italiani di vino, che avranno la possibilità di incontrare importatori ed esperti del settore. I dati sull’interscambio con questi Paesi. Vinitaly brinda all’estero. La rassegna di Veronafiere rafforza la propria offerta organizzativa, grazie anche all’avvio del Piano industriale che prevede 85 milioni di euro di investimenti fino al 2008, e lancia il calendario delle iniziative internazionali con le date ed il programma di Vinitaly Us Tour, Vinitaly China e Vinitaly Moscow. L’obiettivo è di promuovere il marchio della manifestazione in questi Paesi, nei quali il vino italiano viene molto apprezzato. Se gli Stati Uniti rappresentano ormai la principale piazza di riferimento per l’export nazionale, che ha superato quello francese, la Cina e la Russia costituiscono due interessanti mercati in forte sviluppo, il cui consumo è destinato a crescere nei prossimi anni. Essere presenti in tali nazioni significa gettare le basi per una penetrazione capillare futura, sull’esempio di quanto è già accaduto in Giappone, dove il vino, da curiosità per pochi, ha conquistato via via nuove fasce di popolazione. In Russia e Cina, secondo gli analisti, accadrà la stessa cosa, anche perché esistono rispettivamente un 20% ed un 5-7% di consumatori che hanno un reddito paragonabile a quello degli occidentali e che considera l’acquisto di una bottiglia di vino un segno di distinzione. In Russia, l’Italia occupa il quarto posto tra i fornitori di vino, dietro a Moldavia, Francia e Georgia. Nel 2003 ha esportato vini e spumanti per 280 milioni di euro, con un incremento di circa il 25% sul 2002 (dati Federazione russa). Le previsioni indicano forti margini di aumento per l’attuale quota di mercato, inferiore al 5% (contro il 50% della Moldavia ed il 17% della Francia), perché ai russi il prodotto italiano piace, ma non è ancora abbastanza conosciuto. In particolare i giovani e le classi medie delle principali città (Mosca, San Pietroburgo, ecc.) sembrano avvicinarsi con più attenzione, rispetto al passato, al mondo del vino, la cui cultura si sta ampliando sempre di più. Educare alla qualità è dunque la scommessa dei produttori italiani, che grazie a Veronafiere avranno l’opportunità di partecipare ad una serie una serie di seminari, degustazioni ed incontri nei quali verranno illustrate ad importatori, buyers, ristoratori, esperti ed operatori del settore le caratteristiche dei vini e le possibilità di business nel Paese. Vinitaly China, invece, è in calendario dal 24 al 26 novembre a Shanghai, uno dei centri a maggiore tasso di sviluppo del mondo, dove l’Ente ritorna dopo le edizioni del ’98 e del 2002, mentre le altre si erano svolte nel ’99, 2000 e 2001 a Pechino. La rassegna, che non si è svolta lo scorso anno, sarà un grande evento, all’interno del quale verranno proposti wine tasting, workshop per operatori e veri e propri laboratori in grado di suggerire ai consumatori cinesi gli abbinamenti più appropriati tra i loro piatti tipici ed il vino italiano. Un popolo abituato a bere i distillati dei cereali si sta innamorando dei rossi e dei bianchi, acquistati nelle città costiere, quelle a maggiore tasso di crescita. Per quanto riguarda l’interscambio di vino Italia/cina i dati (fonte Ice, Istituto nazionale per il commercio estero) evidenziano un andamento altalenante negli ultimi anni, con un’oscillazione compresa tra i 300 ed i 400mila ettolitri importati, il cui valore è stimato tra i 23 ed i 30 milioni di dollari. Si tratta di risultati apparentemente limitati, ma che segnalano una tendenza significativa, destinata a svilupparsi enormemente in futuro. Dieci anni fa gli ettolitri acquistati erano circa 3.500, un decimo dell’attuale: si calcola che entro la fine di questo decennio l’incremento sarà di almeno altre dieci volte. L’aumento del tenore di vita del cinese medio, insomma, porterà ad una struttura di consumo più simile a quella occidentale, oggi appannaggio di una percentuale minima della popolazione (circa 100milioni su 1.3 miliardi di abitanti) secondo gli standard cinesi, ma sicuramente già significativa per quelli occidentali. Ad ottobre, ripetendo l’esperienza dello scorso anno, è in programma Vinitaly Us Tour, un altro appuntamento di grande richiamo per gli operatori del comparto. Il 26 ottobre a Miami ed il 28 ottobre a San Francisco verrà presentato il meglio della produzione vinicola italiana, con degustazioni ed iniziative di alto livello che coinvolgeranno i principali importatori, distributori, catene alberghiere, ristoratori, ecc. Degli Usa. Il mercato degli Stati Uniti è quello di riferimento per il vino italiano: nel periodo gennaio-ottobre 2003 le importazioni hanno registrato un incremento, rispetto allo stesso periodo del 2002, del 6% in quantità e del 18% in valore, vale a dire 1.284.530 ettolitri e 536.9 milioni di dollari. L’italia detiene la maggiore quota di mercato (35.5% in quantità e 30.8% in valore) seguita dall’Australia (27.6% e 23.5%) e dalla Francia (14.9% e 28.9%). Per quanto riguarda i principali centri di consumo negli Usa, un’indagine dell’Ac/nielesen Winery Exchange evidenzia come al primo posto si posizioni Los Angeles (4.23 milioni di cartoni da 9 litri), al secondo San Francisco (3.25 milioni) e al terzo Miami (2.94 milioni). In merito ai vini importati, Miami, con oltre 972mila cartoni, fa la parte del leone, precedendo Tampa (più di 532mila cartoni) e Chicago (479mila cartoni). «La scelta di queste due città», osserva il presidente di Veronafiere Luigi Castelletti, «così come la promozione di Vinitaly in Russia e Cina, ci permettono di offrire, grazie alla consolidata conoscenza del marchio Vinitaly nel mondo, ai nostri espositori e ai grandi produttori italiani delle nuove occasioni di contatto e di sviluppo commerciale». |
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NOVITA’ NEL FUTURO DI ENOLITECH LA RASSEGNA DALL’1 AL 5 APRILE A VERONAFIERE, IN CONCOMITANZA CON VINITALY |
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Verona, 11 febbraio 2004 - Il 7° Salone Internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole e olearie, registra il tutto esaurito dal punto di vista espositivo e promette ci crescere nel 2005, quando potrà avere più spazio a disposizione. A conferma della validità del «tandem» con Vinitaly, la settima edizione di Enolitech, il Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole e olearie www.Enolitech.it registra il tutto esaurito dal punto di vista espositivo. La rassegna è in programma a Veronafiere dall’1 al 5 aprile 2004 in concomitanza con il 38° Vinitaly ed il 10° Sol. Nell’edizione del 2003 gli espositori sono stati 208 da 11 Paesi. Quasi 28mila i visitatori, dei quali circa 3mila esteri da 48 Paesi (dati certificati Fkm). La manifestazione mantiene nel 2004 gli stessi spazi del 2003: poco più di cinquemila metri quadrati di superficie netta disponibile nel nuovo padiglione E, che verranno sicuramente ampliati il prossimo anno per accogliere tutte le richieste degli espositori, offrendo al pubblico una vetrina ancora più completa da punto di vista quantitativo. Visitatori ed operatori di Enolitech potranno prendere visione delle tecnologie più avanzate in campo enologico ed oleario, pronte per essere utilizzate in ogni ambito applicativo: la piccola attrezzatura per cantina e frantoio, gli accessori (bicchieri, cavatappi, decanter, bottiglie, ecc.) per la degustazione e prodotti dalle griffe più note, i più innovativi macchinari per la vinificazione e la produzione dell’olio, gli impianti ed i materiali per la coltivazione, le macchine da usare nei vigneti e negli uliveti per la raccolta, la lavorazione, l’imbottigliamento, l’imballaggio ed il trasporto di vino ed olio, il vivaismo viticolo ed olivicolo. L’ampia scelta merceologica comprende anche le pigiatrici, le etichette per le bottiglie, i tappi di sughero o in materiale sintetico, i pali da frutteto, i cavatappi professionali, le cassette e gli articoli collegati per le confezioni regalo o promozionali, le macchine defoliatrici, le botti in rovere per la conservazione dei vini, i calici in cristallo per sommelier, i distillatori, i refrigeratori per il controllo della fermentazione dei vini, i programmi software per la vitivinicoltura e molto altro ancora. Un importante settore, inoltre, è quello dedicato ai bicchieri. Per essere degustato ed apprezzato al meglio, infatti, ogni tipo di vino richiede il bicchiere adatto ad esaltarne le caratteristiche: il profumo, il colore, il sapore, ecc. Un bicchiere sbagliato può falsare le sensazioni durante la degustazione. La forma del calice dipende dal tipo di vino, che deve riempirne non più di due terzi. Se il 38° Vinitaly lancia la nona edizione dell’International Packaging Competition, concorso riservato alla veste «estetica» dei vini (aperto per la prima volta dal 2002 anche ai distillati), che si svolge il 15 marzo 2004, Enolitech espone invece le etichette graficamente più appetibili, il primo biglietto da visita delle bottiglie. Enolitech è dunque il momento di incontro privilegiato per conoscere le più importanti innovazioni tecnologiche, per capire l’evoluzione delle diverse applicazioni e per conoscere il generale livello qualitativo di ciò che ruota intorno al mondo del vino e dell’olio, due dei grandi ambasciatori dell’agroalimentare italiano nel mondo. La rassegna sarà quest’anno particolarmente importante per i settori delle olive e dell’olio. Infatti, elevare il tasso di meccanizzazione delle aziende, mediante l'acquisto di macchine per la potatura e la raccolta risulta essere il principale investimento previsto dalle realtà olivicole italiane nell'arco dei prossimi tre anni. Lo rileva un'indagine condotta da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), in collaborazione con le Unioni dei produttori e l'Organizzazione nazionale interprofessionale dell'olio d'oliva. |
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DAL 24 AL 28 MARZO IL 12° CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE QUASI 3.500 VINI PROVENIENTI DA 31 PAESI IN RAPPRESENTANZA DEI CINQUE CONTINENTI
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Verona, 11 febbraio 2004 - Nel quadro del 38° Vinitaly, in programma a Verona dall’1 al 5 aprile 2004, si svolgerà il 12° Concorso Enologico Internazionale. La competizione, confermatasi come la più partecipata e selettiva al mondo, è indetta ed organizzata da Veronafiere con lo scopo di evidenziare la migliore produzione enologica, nonché premiare e stimolare lo sforzo delle aziende vinicole al continuo miglioramento qualitativo dei loro prodotti. L’importanza dell’iniziativa è anche sottolineata dagli enti patrocinanti, tra cui spiccano l’Office International de la Vigne et du Vin, l’Union Internationale des Œnologues ed il Ministero delle politiche agricole e forestali. L’adesione alla manifestazione nell’edizione 2003 ha superato ogni previsione: sono stati infatti iscritti quasi 3.500 campioni provenienti da 31 Paesi in rappresentanza dei cinque Continenti. Il “Concorso Enologico Internazionale” di Vinitaly è anche la competizione più selettiva del mondo, poiché assegna 88 medaglie, vale a dire solo il 3% dei vini che vengono presentati, a differenza di altre manifestazioni similari che arrivano a concedere premi a più del 50% dei vini iscritti. I vini presentati al 12° Concorso Enologico Internazionale, saranno suddivisi in due grandi categorie e più precisamente: a) vini a denominazione di origine; b) altri vini designati con indicazione geografica. Ognuna di dette categorie è a sua volta ripartita in diversi gruppi. Per garantire la massima serietà di ogni operazione ed il più assoluto anonimato ogni campione viene sottoposto a due anonimizzazioni sotto la responsabilità di un legale. Le selezioni dei vini in concorso avverranno a Veronafiere dal 24 al 28 marzo attraverso 18 commissioni di valutazione ognuna composta da enologi e giornalisti di fama internazionale, per la maggioranza provenienti da Pesi stranieri in rappresentanza dei diversi Continenti. I primi 12 vini di ogni categoria e gruppo previsti dal regolamento che avranno conseguito il miglior punteggio, cioè raggiunto il minimo di 80 centesimi, saranno rivalutati da tre commissioni diverse al fine di assegnare la Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro, Medaglia d’Argento e Medaglia di Bronzo. Tutti i vini che raggiungeranno il punteggio di 80 centesimi saranno riconosciuti con il diploma di Gran Menzione, mentre all’Azienda che avrà ottenuto il miglior risultato calcolato dalla somma dei punteggi più elevati riferiti a due vini che hanno ottenuto una medaglia, sarà assegnato il massimo riconoscimento e cioè il premio speciale “Gran Vinitaly 2004”. Ulteriore prestigioso riconoscimento è rappresentato dal Premio Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara, che assegnerà un premio alla migliore azienda veneta (riferita alla somma dei punteggi ottenuti nelle diverse categorie nelle quali è suddiviso il Concorso). Le operazioni di selezione sono state affidate, per serietà e competenza, alla responsabilità dell’Assoenologi. La proclamazione dei vini vincitori avverrà nell’ambito della serata di gala del 31 marzo (Teatro Filarmonico) che la Fiera di Verona organizzerà in occasione dell’apertura del 38° Vinitaly. Anche quest’anno ci sarà la degustazione, presso il Palazzo della Gran Guardia, nel cuore di Verona, dei vini insigniti di medaglie e di quelli che hanno ottenuto i premi speciali previsti dal regolamento. |
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SEATEC: 19 – 21 FEBBRAIO 2004-E UNO YACHT O UN CACCIA STEALTH? SCAFO IN CARBONIO, LINEE SPIGOLOSE, 9 COMODI POSTI LETTI E MOTORI D’AEREO. FA 130 ALL’ORA ED È TUTTA ITALIANA LA BARCA AVVENIRISTICA PREMIATA CON IL PRIMO MILLENIUM DESIGN AWARD |
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Carrara, 11 febbraio 2004 - – Carena nera e linee spigolose ricordano lo Stealth, il caccia invisibile dell’aviazione Usa. In realtà è un avveniristico yacht di 36 metri, di progettazione tutta italiana, che dal mondo degli aerei ha ereditato le tre turbine a gas capaci di farlo volare sull’acqua a velocità da motoscafo da corsa: 65 nodi, pari a 130 chilometri orari. E’ Wally Power, l’ultimo nato dei cantieri monegaschi Wally Yacht di Luca Bassani Antivari, il primo vincitore del Millennium Yacht Design Award (Myda), il premio per la creatività e l’innovazione tecnologica nella nautica assegnato da Seatec 2004, seconda edizione del Salone della tecnologia nautica e navale (Carrara, 19 - 21 febbraio). Lo ha deciso ieri una giuria composta dagli architetti Vittorio Garroni Carbonara, docente esimio all’Università di Genova, e Andrea Ratti, condirettore del Master in Yacht Design al Politecnico di Milano, e dagli ingegneri Aldo Gatti, ex presidente dell’As.pro.na.di. (Associazione progettisti nautica da diporto), Giovanni Bianchi Anderloni, direttore tecnico dei Cantieri di Pisa, e Luigi Danesi, presidente di Carrarafiere organizzatrice di Seatec. Per la categoria “progetti non realizzati” è stato invece premiato il veliero di due neolaureati in Yacht Design, Alessandro Muccio (Cervia) e Manuela Santarcangelo (Roma). Si tratta di un 15 metri da crociera, ispirato alle barche da regata in solitario (come il Fila di Giovanni Soldini), ma addomesticato per un uso più tranquillamente diportistico. Identica la logica con cui sono stati attribuiti i riconoscimenti. “Molto attenta alle tendenze nel design e nella tecnologia”, spiega Danesi, “la giuria del Myda ha colto nei due progetti particolari elementi di originalità e fin dall’esordio del premio ha deciso di sottolineare gli indirizzi che Seatec intende esaltare: l’invenzione e la ricerca per lo sviluppo della nautica da diporto”. Wally Power www.Wally.com segna il debutto della Wally Yachts nelle barche a motore ed è destinato a consolidare la fama della nautica italiana, una delle più importanti al mondo, prima assoluta nella produzione dei superyacht. Lo scafo, con molte parti in carbonio, è stato realizzato alla Spezia nei cantieri Intermarine specializzati in costruzioni militari in vetroresina. Lazzarini & Pickering, gli architetti delle sorelle Fendi, firmano il progetto degli interni: vi trovano posto un vasto salone, tre camere da letto doppie, tre letti singoli e quattro bagni. Costo ipotizzato chiavi in mano: 22 milioni di euro. Luca Bassani Antivari, milanese, figlio del fondatore della B Ticino, ha dato vita alla Wally Yachts circa 10 anni fa. Hanno acquistato le sue barche a vela, tra gli altri, Marco Tronchetti Provera e Domenico De Sole, amministratore delegato della Gucci. La consegna del Millenium Yacht Design Award è in programma la mattina di sabato 21 febbraio a Carrara, nel quadro di Seatec. I vincitori illustreranno i due progetti con il supporto di audiovisivi. Seatec ospiterà inoltre una mostra con foto e immagini di tutti i progetti più significativi che hanno partecipato al concorso.Infolink: www.Sea-tec.it |
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PUNTO ITALIA E CATALOGOTECA ALLA FIERA INTERNAZIONALE DI NICOSIA •-- 14-23/0512004 CIPRO |
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Roma, 11 febbraio 2004 - L' Ice intende organizzare un Punto Italia con catalogoteca alla fiera internazionale che si terrà a Nicosia dal 14 al 23 maggio 2004. La prevista prossima adesione alla Comunità Europea sta dando un forte impulso all'economia Cipriota, lo confermano i dati statistici del mese di dicembre 2003. La fiera internazionale di Nicosia, con cadenza annuale, è una delle più importanti manifestazioni fieristiche nel mediterraneo Orientale ed è dedicata essenzialmente ai beni di consumo e materiali, attrezzature e tecniche della costruzione, del condizionamento, della comunicazione, impianti, materiali per l'industria elettronica, per l'energia, ecologia, trasporti, accessori di ricambi auto, telecomunicazioni, attrezzature per officine meccaniche e garage. La presenza Istituzionale consisterà in un Punto Italia, organizzato con un centro informazioni sull'industria italiana con Catalogoteca, Videoteca dei prodotti delle ditte ammesse a partecipare, suddivise per comparti merceologici. La presenza di personale italiano in fiera, coadiuvato da un Trade Analyst del mercato locale, fornirà le informazioni agli operatori locali interessati sia alla commercializzazione dei prodotti che ai rapporti di collaborazione industriale. L'utilizzo dei Centro informazioni verrà fornito al costo di E 150,00 Le Aziende, Associazioni di categoria, Enti territoriali, Camere di Commercio interessati usufruiranno, quindi di un servizio di distribuzione mirato, del proprio materiale informativo quali : cataloghi, repertori, brochure, materiale audiovisivo ( Vhs ) e Cd -Rom in lingua inglese, e possibilmente in grego f turco esplicativo della loro produzione e attività. |
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BOOM DI SEATEC, OLTRE 300 GLI ESPOSITORI |
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Carrara 11 febbraio 2004 – Da 100 a 300 espositori in un solo anno, per di più con una folta rappresentativa di 50 aziende in arrivo dai più importanti paesi della cantieristica, Stati Uniti, Inghilterra, Olanda, Francia, Giappone. Si presenta all’insegna dei grandi numeri, delle novità e di una crescita per molti aspetti clamorosa la seconda edizione di Seatec, la Rassegna delle Tecnologie e della Subfornitura per la Cantieristica Navale e da Diporto in programma dal 19 al 21 febbraio a Marina di Carrara. Tra le attrazioni anche un prototipo di motoscafo con il nuovo motore a nitrogeno, ovvero ad azoto liquido, che azzera del tutto l’inquinamento. Promossa dalla Regione Toscana, Seatec (www.Sea-tec.it) è organizzata da Carrarafiere con il sostegno di Toscana Promozione e il patrocinio delle Province e delle Camere di Commercio di Massa Carrara e Lucca, del Comune di Carrara, di Cna, Confartigianato e Api Toscana, di Assonautica e del Gruppo Registro Italiano Navale (Rina), della Cassa di Risparmio di Carrara e dell’Istituto per il Commercio Estero (Ice). Unica fiera italiana specializzata, Seatec offre visibilità a un settore strategico per l’economia nazionale. Secondo l’Ucina (l’associazione dei costruttori della nautica da diporto) la nostra cantieristica, seconda al mondo dopo gli Stati Uniti e prima assoluta nella gamma superyacht, naviga ancora con il vento in poppa. Il trend espansivo dell’ultimo decennio si conferma infatti anche nell’anno nautico 2002 – 2003 con un livello di crescita pari al 12,5 per cento e un giro d’affari, tra produzione e indotto, di € 1.560 milioni. Qualità del design, della progettazione e dei materiali, prestazioni top, sicurezza, varietà degli allestimenti, assistenza efficiente. Sono i punti di forza della cantieristica italiana che conta 10 mila addetti diretti e 80 mila nell’indotto. Nella sola Toscana (terza tra le regioni dopo Lombardia e Liguria) operano circa 1.300 aziende, mille delle quali hanno come unica o prevalente attività la costruzione di imbarcazioni, la fornitura di componenti speciali, l’allestimento o la riparazione di natanti di ogni genere. Molti anche gli studi di design e progettazione. Viareggio, come noto, è la capitale mondiale dei megayacht. Si tratta del retroterra produttivo che ha lanciato la prima edizione di Seatec (visitata da oltre 4000 operatori, in gran parte cantieri navali, progettisti, architetti, designer, artigiani), un successo consolidato quest’anno da un crescendo di adesioni. Per insistere sulla qualità Seatec 2004 ha istituito due premi. Qualitec per prodotti e servizi di particolare valore tecnologico, funzionale ed estetico. Millennium Yacht Design Award, per i migliori progetti di interior design, assegnato all’avveniristico motor yacht Wally Power e a un veliero di due neolaureati in Yacht Design. Nella sezione convegni Seatec ospiterà una convention dell’As.pro.na.di., l’associazione dei progettisti della nautica da diporto, sui temi dell’oleodinamica. Cna, Confederazione dell’artigianato, e Carrafiere organizzeranno invece convegni, rispettivamente, sull’innovazione tecnologica, e sugli aspetti finanziari legati alla nautica e alla cantieristica. Tra i protagonisti Paolo Vitelli, presidente di Ucina (associazione dei costruttori della nautica da diporto). |
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SSA GLOBAL AL MANUFACTURING IT 2004 CON IL PIÙ ESTESO PORTAFOGLIO DI SOLUZIONI VERTICALI PER IL MONDO PRODUTTIVO |
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Milano, 11 febbraio 2004 - Ssa Global, uno dei principali fornitori di soluzioni Erp estese e relativi servizi, partecipa alla prossima edizione di Manufacturing It, in programma a Bologna dal 18 al 20 febbraio, non solo in qualità di espositore ma anche di membro del comitato organizzativo. Presso l’ampio stand, saranno presenti anche alcuni partner della società, tra i quali Ibm, Pansoft (partner Prms e Wboss), Innovation Blue (partner Bpcs e Wboss), I&c (partner Wboss), Gp Consulting (partner Baan), Cdm (partner Baan) e Unicomp (partner Max +). Al di là della presentazione del proprio portafoglio prodotti, specifici per i vari settori produttivi, Ssa Global partecipa attivamente ai Focus Meeting, vale a dire gli spazi dedicati agli espositori per la presentazione di case history relativi ad applicazioni implementate presso i clienti. I casi di successo presentati da Ssa Global sono quelli di Panini nel settore orizzontale Erp (mercoledì 18 Febbraio dalle 11.15 alle 11.40), di Aceto Ponti nel settore verticale Food & Beverage (mercoledì 18 Febbraio dalle 15.00 alle 15.30) e di Euphon per il settore orizzontale Crm (venerdì 20 Febbraio dalle 11.00 alle 11.20). L’impegno di Ssa Global presso la fiera di Bologna include inoltre la partecipazione, in qualità di relatore, presso il convegno dedicato ai nuovi processi logistici a supporto della delocalizzazione, organizzato in collaborazione con Zerouno, che si terrà giovedì 19 febbraio. Ancora una volta, Ssa Global sceglie di far parlare i fatti, illustrando il caso utente Gate, società che ha realizzato con successo un’implementazione di Supply Chain. “Manufacturing It 2004 è di fatto la manifestazione più completa e vasta nel campo delle tecnologie It, caratterizzandosi come un punto di riferimento irrinunciabile per i manager alla ricerca di soluzioni adeguate al conseguimento della mission aziendale. – ha osservato Emilio Magni, Direttore Marketing di Ssa Global per L’europa Sud ed Est. - Ssa Global è un’azienda market-driven. La nostra strategia di prodotto è una risposta diretta alle esplicite richieste dei clienti, che vogliono subito un valore maggiore e, per il futuro, la protezione dei loro investimenti. Questa Fiera ci offre la possibilità di sottoporre ai top buyer progetti specifici o soluzioni particolarmente innovative e, cosa altrettanto importante, collaudate e verificate con successo sul campo.” Al Manufacturing It 2004, Ssa Global propone soluzioni specifiche, industry-focused, che comprendono prodotti, servizi, supporto e che coprono le seguenti aree funzionali: Ssa Corporate Performance Management (Cpm), per pianificare, monitorare e analizzare sia gli aspetti finanziari sia quelli operativi tramite viste personalizzate. Ssa Customer Relationship Management (Crm) per automatizzare e ottimizzare le attività di marketing, vendita, servizio clienti e partner, quality assurance e help desk su canali multipli e in svariate lingue. Ssa Financial Management, per fornire una solida base a supporto della competitività. Queste soluzioni combinano i controlli interni con la flessibilità e la capacità di cui le aziende hanno bisogno per la crescita futura. Ssa Product Lifecycle Management (Plm), per tenere traccia, gestire, monitorare e analizzare i prodotti nel loro intero ciclo di vita. Il personale tecnico e non, a tutti i livelli dell’organizzazione, può fornire il proprio input in qualsiasi fase della progettazione. Ssa Supply Chain Management (Scm), per aumentare la visibilità della supply chain, assicurare maggiore flessibilità per rispondere alle mutevoli condizioni di mercato, ridurre in modo significativo i costi e semplificare l’intero processo, dalla pianificazione all’esecuzione. Ssa Supplier Relationship Management (Srm), per dare ai fornitori accesso via web ai principali processi di acquisto e magazzino, consentendo ai clienti di ridurre i costi relativi ad approvvigionamenti e manutenzione. “Siamo andati direttamente dai nostri clienti, con lo spirito di capire ed approfondire i loro specifici bisogni relativi alle industrie che gestiscono” – conclude Magni.- “Dopo aver attentamente ascoltato le loro richieste, abbiamo messo a punto un’offerta che abbatte i costi in termini di esercizio e manutenzione, e rende più semplice l’integrazione e la migrazione. Ssa Global utilizza strumenti standard di mercato che proteggono gli investimenti dei clienti e accelerano il Roi, avvalendosi di tecnologie avanzate quali Ibm Websphere, Java e Xml. Le nostre soluzioni possono di fatto ottimizzare tutti i processi di business dei nostri clienti, mantenerli competitivi con un conseguente ritorno sugli investimenti più rapido e tangibile.” Padiglione 20 - Stand B30 C17 |
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TEAMSYSTEM A MANUFACTURING IT 2004 ALLA FIERA BOLOGNESE SARÀ PRESENTE SOLUZIONI PER LE ESIGENZE DI OGNI IMPRESA, DALLA GESTIONE AMMINISTRATIVA AL CONTROLLO DELLA FABBRICA |
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Milano, 11 febbraio 2004 - Teamsystem Spa - leader nel mercato italiano del software gestionale per aziende e professionisti - sarà presente con un proprio stand di 144 mq (Padiglione 20 Stand C58 - D73) a Manufacturing It 2004, la Mostra Convegno Internazionale sui Sistemi Integrati per la Gestione ed il Controllo delle Imprese Industriali, che si terrà a Bologna dal 18 al 20 febbraio. Manufacturing It rappresenterà l’occasione per le aziende e gli operatori del settore manifatturiero di approfondire l’offerta di Teamsystem, che si presenta all’evento bolognese con una gamma di prodotti sviluppati con le più avanzate tecnologie ed un’ampia offerta di servizi innovativi. Prodotto di punta dell’offerta aziendale è Gamma Enterprise Erp, il software gestionale specifico per le aziende del settore manifatturiero. Con un’interfaccia semplice ed intuitiva, Gamma Enterprise è una soluzione parametrica in gradi di adattarsi a qualsiasi realtà e di rispondere alle esigenze di ogni impresa, garantendo la gestione e il controllo di tutte le risorse aziendali coinvolte nel processo di creazione del valore: Business Intelligence (Alta Gamma), contabilità industriale, schedulazione avanzata, raccolta dati di produzione, produzione su progetto, pianificazione risorse, gestione forza vendita, pianificazione formazione. Gamma Enterprise si interfaccia in maniera nativa con Alta Gamma, la soluzione di Business Intelligence sviluppata su tecnologia Cognos ed appositamente studiata per le esigenze delle Pmi italiane. Grazie ad Alta Gamma Impromptu è possibile creare report in maniera facile ed intuitiva, utilizzando la terminologia abitualmente usata in azienda; il modulo Powerplay è la soluzione di punta per l’analisi interattiva dei dati, che sono pubblicabili sotto forma di pagine Html ed accessibili da più utenti. Con Alta Gamma Visualizer dati e report aziendali possono essere rappresentati graficamente per una più facile ed immediata lettura. Ad ulteriore conferma della competenza maturata nel settore, a Manufacturing It 2004 Teamsystem presenterà alcuni dei casi di successo ottenuti con le soluzioni verticali di Gamma Enterprise pensate in modo specifico per il mercato italiano dell’abbigliamento, delle calzature, della meccanica di precisione, dello stampaggio di materie plastiche, dello stampaggio di metalli, teamstore - negozio virtuale. |
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EXPO ELETTRONICA, EDIZIONE DI PRIMAVERA: NUOVE E VECCHIE TECNOLOGIE IN MOSTRA IL 6 E 7 MARZO A FAENZA FIERE. |
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Faenza, 11 febbraio 2004 - Si svolgerà nel week end del 6 e 7 marzo il tradizionale appuntamento con Expo Elettronica, la mostra mercato dedicata gli appassionati di elettronica e tecnologie, nuove e retrò. Organizzata da Blu Nautilus, in collaborazione l’Ari (Ass. Radioamatori Italiana), e con il patrocinio del Comune di Faenza, la manifestazione si pone l’ambizioso obiettivo di ripetere il successo ottenuto a ottobre 2003, quando oltre 11 mila visitatori, principalmente provenienti da Emilia Romagna e Toscana, varcarono la soglia di Faenza Fiere in occasione dell’evento. Nata come mercatino radioamatoriale, nel corso degli anni Expo Elettronica a Faenza si è aperto anche ad altri settori ed applicazioni, andando di pari passo con il dilagare dell’elettronica negli oggetti di uso professionale o quotidiano e radunando più di 150 espositori provenienti da tutt’Italia. L’informatica gioca un ruolo di primo piano: dai vecchi Olivetti, Ibm o Commodore, oggetti di culto per gli appassionati di “retrocomputing”, ai pc, monitor, laptop, wireless, lettori e masterizzatori cd e dvd, periferiche nuove o usate, software per tutti i gusti, necessità, possibilità di spesa e capacità di assemblaggio. Grande interesse per il mondo della comunicazione: dalle strumentazioni per marconista alla telefonia fissa e mobile, che riscuotono sempre grande successo fra i visitatori. La scelta di componenti elettronici e digitali è vastissima: microchip, smart card, circuiti e kit per costruire di tutto, dai sistemi per l’automazione domestica fino a veri e propri robot. I riparatori troveranno schemi, componenti e pezzi di ricambio indispensabili per riparare l’hi-fi piuttosto che la tv di qualche anno fa, difficilmente reperibili attraverso i normali canali distributivi. Spazio infine a tutto ciò che è intrattenimento: parabole, home theater, proiettori, lettori vhs, cd, dvd, mp3, impianti per la ricezione satellitare, digitale e terrestre, consolle, videogiochi per tutti i gusti. Dedicato alla fotografia è invece Photo Cine Video, una “fiera nella fiera” dove poter acquistare e permutare macchine e attrezzature nuove, usate, da collezione e cimentarsi nella sala pose, all’interno della quale bellissime modelle poseranno per la gioia di tutti i fotografi che potranno “rubare” ritratti e foto artistiche. I migliori affari per i collezionisti probabilmente si celano tra gli articoli usati e i surplus del mercatino di Radio Expò, ospitato sotto la tettoia del cortile interno della Fiera di Faenza, e che si svolgerà nella sola giornata di sabato 6 marzo. Ma anche fra i prodotti nuovi ci sono buone e ottime occasioni, sia fra gli articoli più “professionali” sia tra la miriade di tecnostravaganze, utili o futili che siano. A Expo Elettronica saranno presenti i volontari del Coordinamento Provinciale Associazione Volontariato Protezione Civile Ravenna con un’esposizione mezzi e attrezzature impiegati nelle operazioni di salvataggio mentre la sezione faentina dell’A.r.i. Testerà le condizioni delle apparecchiature radioamatoriali proprie o acquistate in fiera. Le frequenze di avvicinamento per i radioamatori saranno le seguenti: diretta 145,300; 145.712,5 4A; Røa; ponte 430.075 + 1600; diretta 145.375 Sponsor dell’evento è Scuola Radio Elettra che dal 1951 è stata l'antesignana dell'alfabetizzazione italiana per il settore elettrico ed elettronico. Oggi Scuola Radio Elettra & Marcon S.p.a. Si presenta al mercato con programmi di formazione aggiornati, continuando a proporre e realizzare per migliaia di utenti una preparazione completa altamente qualificata: scolastica, professionale, aziendale, artigianale e artistica. Inoltre grazie al "Progetto Terzo Millennio", diffonde l'informatica e la lingua inglese in tutti i Comuni d'Italia. L’appuntamento per radioappassionati, esperti di elettronica o neofiti è sabato 6 e domenica 7 marzo a Faenza Fiere (Centro Fieristico Provinciale), in Via Risorgimento 1, dalle ore 9 alle ore 18. Il biglietto d’ingresso è di € 7,00. Sul sito www.Blunautilus.it è possibile scaricare il biglietto per l’ingresso ridotto ed altre notizie. Per chi predilige i mezzi pubblici, oltre alla linea A sarà in funzione un bus navetta dalla stazione ferroviaria alla fiera. |
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A SAN SEVERINO, LA MOSTRA FOTOGRAFICA "UN VISTO PER LA VITA" |
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San Severino, 11 febbraio 2004 - "Un visto per la vita" - 8 ai 14 marzo la Sala Stemmi della città marchigiana sarà sede di un'importante mostra di fotografie dedicate alla shoah. L'inaugurazione sarà aperta dall'intervento del Dr. Franco Perlasca, figlio di Giorgio Perlasca, eroe italiano che nell'inverno del l944 a Budapest riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di innocenti, grazie alla sua opera di finto diplomatico spagnolo. San Severino Marche ospiterà presso i! Piano Nobile del Palazzo Comunale la mostra fotografica "Un visto per la vita". Con questa iniziativa l'Amministrazione Comunale ha voluto ricordare la tragedia della shoah, che ha segnato indelebilmente il corso del novecento. L'esposizione è stata coordinata dall'Assessore alla Cultura Gabriela Lampo. Orari di apertura della mostra: dalle 9,00 alle i 2,00 e dalla 6,00 alle 19,00, Ingresso gratuito. San Severino, città d'arte. Continuatrice nei tempo e nelle tradizioni dell'antica Septempeda e della civiltà medioevale. |
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A BERGAMO INCONTRO CON LUCIANO FABRO E SANDRO CHIA |
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Bergamo, 11 febbraio 2004 - Giovedì 12 febbraio, alle ore 21, alla Gamec – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo – Sala Parolaimmagine, si terrà un incontro con gli artisti Luciano Fabro e Sandro Chia. E’ questo il primo appuntamento di un ciclo di doppie conferenze che propone un confronto tra artisti e posizioni artistiche radicalmente differenti. Protagonisti della prima serata saranno due importanti esponenti dell’Arte Povera e della Transavanguardia, movimenti che hanno segnato la storia dell’arte italiana di fine Novecento. Ingresso Libero Luciano Fabro Artista, esponente dell’Arte Povera, Fabro è sempre attento alla sperimentazione di nuove iconografie e materiali per stimolare nel pubblico nuovi coinvolgimenti percettivi. Partecipa più volte alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1980, 1986) e a Documenta 5 e Documenta 7 a Kassel. Fondatore della Cassa degli Artisti a Milano, negli anni Ottanta insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera. Sandro Chia Artista che, a partire dalla fine degli anni Settanta è stato uno dei protagonisti sulla scena internazionale del ritorno della pittura e della figurazione. Durante gli anni Ottanta è stato uno dei protagonisti della Transavanguardia. Ha esposto alla Biennale di Venezia (1984, 1989), al Guggenheim di New York (1983) e al Metropolitan Museum of Art of New York (1984) Infolink: www.Gamec.it |
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A GAVIRATE (VARESE) DAL 7 MARZO AL 12 APRILE LA MOSTRA MARC CHAGALL LA BIBBIA |
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Gavirate (Varese), 11 febbraio 2004 - Le sale di Villa Ponce de Leon, a Gavirate (Varese), appena restaurate, accoglieranno le tavole di uno dei maestri dell’incisione moderna. Dal 7 marzo al 12 aprile, infatti, si terrà la mostra dedicata alla Bibbia di Marc Chagall. Organizzata dal Comune di Gavirate in collaborazione con Opera d’Arte Milano e Galleria Bellinzona, e col sostegno del Gruppo Ferrovie Nord Milano e del Centro Commerciale Campo dei Fiori di Gavirate, l’esposizione presenta tutte le 105 incisioni originali, ad acquaforte su lastra di rame, realizzate dal maestro russo tra il 1931 e il 1956. La genesi di queste opere ha, infatti, seguito due tempistiche differenti: una prima, dal 1931 al 1939; e una seconda, più breve, dal 1952 al 1956. La cartella venne commissionata all’artista dal gallerista parigino Ambroise Vollard nel 1930, per il quale aveva già realizzato “Le anime morte” di Gogol e “Le Favole” di La Fontaine. La proposta di illustrare la Bibbia provocò in Chagall una sorta di impegno morale nei confronti delle proprie radici. Chagall, primogenito di una famiglia di stretta osservanza ebraica, visse il mondo della Bibbia come parte integrante della propria vita quotidiana, e i personaggi biblici costituirono per l’artista presenze vive, appartenenti a un mondo dove immaginazione e realtà si fondono. La morte di Vollard, nel 1939, e la fuga negli Stati Uniti per scampare all’orrore bellico, ritardano la conclusione del lavoro, che riprende solo nel 1952 per essere completato nel 1956 e quindi pubblicato, in tiratura limitata (295 esemplari autografati), da Tériade per le Edizioni Verve di Parigi. La lettura chagalliana della Bibbia si incentra sulle figure dei Patriarchi e dei Profeti, ritratti come potenti condottieri del “popolo eletto”. Anche gli animali recitano un ruolo importante in questo gruppo di incisioni, visti non solo come protagonisti dei racconti biblici, ma altresì come ideale legame con la sua infanzia. I temi affrontati da Chagall nella Bibbia rimandano a un universo culturale di cui l’artista si è nutrito fin dai primi anni di vita, e a un linguaggio che risente delle esperienze figurative legate alle avanguardie del Xx secolo, delle quali Chagall è stato un protagonista assoluto. Cenni biografici Marc Chagall nasce a Vitebsk (Bielorussia) il 7 luglio 1887. Nel 1910 si trasferisce a Parigi e lì rimane fino al 1914. In questo periodo, domicilia in un atelier del Passaggio Danzica, dove vivono anche Soutine e Modigliani. Partecipa a numerose esposizioni, come il Salon des Indepéndents e il Salon d’Automne. E’ questa la stagione in cui dipinge alcune delle sue oper più famose, come A la Rusie, a les ânes, at aux autres, Le peintre et sa fiancée, Le Violiniste. Dopo la sua prima personale a Berlino, nel 1914, ritorna a Vitebsk dove sposa Bella, conosciuta nel 1909. Apprezzato dalla nuova nomenclatura russa, Chagall diviene direttore della nuova Accademia di Vitebsk e gli viene dedicata una sala all’Hermitage di San Pietroburgo. Nel maggio del 1920, si trasferisce a Mosca, dove rimane fino al 1922, anno in cui si trasferisce a Berlino. L’anno seguente, eccolo di nuovo a Parigi. Qui si incontra con Ambroise Vollard e per lui esegue le incisioni per le Anime morte di Gogol, e per le Favole di La Fontaine. Durante la seconda guerra mondiale, Chagall emigra negli Stati Uniti per problemi razziali, dal 1941 al 1948. Tornato in Francia, partecipa alla Xxv Biennale, dove riceve il premio per l’incisione, con alcune tavole della Bibbia – non ancora edita – e si trasferisce nel 1950 a Vence. Nel 1955, inizia in forma organica il ciclo di opere pittoriche di una certa misura, in un certo modo inaugurato da La Bibbia incisa e dai bozzetti preparatori, sul Messaggio biblico, che confluisce nel Museo Nazionale Messaggio Biblico, a lui dedicato, di Nizza. Marc Chagall muore il 28 marzo 1985, a Saint Paul de Vence. Www.operadartemilano.it |
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UKIYOE IL MONDO FLUTTUANTE MILANO, PALAZZO REALE 7 FEBBRAIO - 30 MAGGIO 2004 |
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Milano, 11 febbraio 2004 - “…[prestare] piena attenzione ai piaceri della luna, della neve, dei fiori di ciliegio e delle foglie di acero, cantare canzoni, bere vino e provare piacer soltanto nel fluttuare, fluttuare senza curarsi minimamente della povertà che grida in faccia… fluttuare lungo la corrente del fiume come un secco guscio di zucca…” Asai Ryōi nel suo Racconti del mondo fluttuante descriveva così il significato della parola ukiyo. Si inaugura oggi, a Palazzo Reale, una affascinante mostra che racconta, attraverso le immagini dei più grandi artisti giapponesi, Ukiyoe il Mondo fluttuante. La più vasta rassegna di questo genere mai realizzata in Occidente. Dopo il grande successo nel 1999 della mostra dedicata a Hokusai, un nuovo importante evento espositivo. Curata anch’essa da Gian Carlo Calza con l’apporto di un comitato scientifico che comprende i maggiori conoscitori ed esperti d’arte giapponese, la mostra illustra in sei diverse sezioni tematiche, il mondo fluttuante, ukiyo, attraverso le immagini e le sue rappresentazioni. Più di 500 opere, esposte in due tempi a causa della delicatezza e della fragilità dei materiali e dei supporti, tra dipinti, libri illustrati, stampe provenienti dalle principali collezioni pubbliche europee e mondiali, che ci raccontano la trasformazione, tra il Xvii e la metà del Xix secolo, della società e della cultura giapponese che si formò intorno alla città di Edo, divenuta poi Tokyo. Promossa dal Comune di Milano in collaborazione con la Regione Lombardia e la Provincia di Milano, prodotta da Arthemisia con il coordinamento scientifico dell’International Hokusai Research Centre e accompagnata da catalogo Electa, la mostra Ukiyoe Il mondo fluttuante non descrive solo uno stile artistico o un periodo storico ma racconta, attraverso le sue immagini, quella profonda trasformazione culturale che la società giapponese interpretò dalla crisi dell’aristocrazia feudale e i nuovi stimoli portati dalle nuove classi borghesi. Di derivazione buddhista, il termine ukiyo indicava un senso di fugacità provocato dall’attaccamento ai beni terreni e quotidiani a cui il saggio doveva e voleva rifuggire, un significato completamente trasformato poi nel Seicento per valorizzare e desiderare proprio quei piaceri effimeri e fuggevoli, in poche parole “fluttuanti”, in cui la nuova società amava perdersi e rinnovarsi. Le feste, la moda, il mondo dello spettacolo, dell’amore mercenario, la passione clandestina si sviluppavano ruotando intorno al teatro popolare kabuki e alle “città senza notte”. Sono i quartieri di piacere come il famoso Yoshiwara, dove le grandi cortigiane creavano nuovi gesti e comportamenti e un’eleganza vistosa e opulenta, basata sull’intrattenimento, sull’essere alla moda, sull’attrarre e respingere al tempo stesso. Queste case di piacere oltre ad essere ritrovo di gaudenti in cerca di divertimenti e amori fugaci, erano veri e propri salotti dove si incontravano ricchi mercanti, attori, letterati, artisti, editori e aristocratici che in segreto cercavano di liberarsi da quel rigore formale che l’esistenza quotidiana imponeva loro. Fluttuare, fluttuare e perdersi nel piacere, allontanare la malinconia della realtà e del dolore. Un credo testimoniato dalla ricchezza di immagini (ukiyoe, immagini del mondo fluttuante) realizzate dai tanti artisti, grandi pittori, grafici e incisori che hanno descritto e raccontato con le loro opere questa nuova visione estetica sopravvissuta per oltre due secoli. E ancora oggi l’arte di importanti artisti come Moronobu, Harunobu, Utamaro, Hokusai, Hiroshige, Kuniyoshi e molti altri, coinvolgeranno il visitatore in quel mondo di piacere e beltà e lo accompagneranno attraverso i diversi temi, il teatro, la tradizione, la natura, il paesaggio, i piaceri della vita di città, le beltà femminili, in un unico e trascinante mondo fluttuante che questa mostra vuole far rivivere. Apre l’esposizione un doppio paravento a otto ante, proveniente dalla Honolulu Academy of Arts, per la prima volta esposto in Europa, in cui sono descritti quasi tutti i più importanti temi della cultura dell’ukiyo. La prima sezione è dedicata al Teatro, proprio per l’importanza che ebbe nell’opera di diffusione della cultura del mondo fluttuante. Tanti dipinti e stampe erano dedicate al nuovo e popolare teatro kabuki, un genere più vicino ai nuovi ceti sociali, coinvolgente perché rifletteva i sentimenti e le passioni del nuovo pubblico. Fiorirono stampe e dipinti che raccontavano le scene teatrali, il mondo che vi ruotava intorno ma soprattutto riscuotevano grande successo le rappresentazioni grafiche dedicate agli attori più famosi, che dalla metà del Seicento divennero delle vere e proprie star riconosciute e ricercate. L’arte più diffusa era quella della cartellonistica, delle stampe singole, degli album e dei libri illustrati che raccontavano le gesta dei nuovi eroi. La scuola degli artisti Torii acquisì proprio da questo genere, dalla produzione dei manifesti e dei cartelloni per passare poi alle immagini descrittive, il proprio potere e un successo indiscusso. Il Giappone e i suoi abitanti non abbandonavano e convivevano comunque con la propria Tradizione e gli antichi miti, gelosamente conservati, venivano reinterpretati e adattati alle nuove esigenze culturali. Questa sezione raccoglie i melodrammi, i romanzi, le stampe e dipinti in cui eroi della letteratura, della religione, personaggi leggendari, poeti della tradizione classica, mostri e spiriti dei fiumi e delle montagne, divengono i protagonisti del mondo fluttuante. La terza sezione ha per tema il rapporto con la Natura, da sempre elemento fondamentale nella cultura giapponese. Fiori e animali, rocce e fiumi, così come le baie e le isole posseggono un’anima e una natura divina. Gli artisti dell’ukiyo li raffiguravano come fossero esseri viventi, soggetti degni di veri e propri ritratti e non solo descritti come puro elemento decorativo. La natura diventa poesia ed è raccontata con tutta la sua grazia negli album naturalistici e nei libri illustrati di Utamaro, mentre con Hokusai i singoli elementi, dalle rocce ai fiori così come gli animali, prendono vita rispecchiando i sentimenti e le passioni dell’uomo. Parte della natura ma con una sua propria vita è anche il Paesaggio. In questa sezione si trovano, non solo stampe sciolte e libri che descrivono gli ambienti naturali che circondano una cascata o un bosco con i suoi alberi pieni di vita e di storia, ma sono numerosissime le rappresentazioni che raffigurano i percorsi attraverso le bellezze del paesaggio, frequentati dai giapponesi, viaggiatori instancabili. Presenti in mostra le tante produzioni artistiche che riguardavano i luoghi e gli scorci più affascinanti del Giappone, come ad esempio quelli lungo le due arterie principali che attraversavano il Paese (Tōkaidō e Kisokaidō) dove si potevano apprezzare anche mondanità locali. La città e la vita quotidiana dei suoi abitanti sono invece inserite nella sezione Vita di città. Qui si possono ammirare i dipinti e le stampe che raccontano le tante attività dei cittadini di Edo: mercanti, artigiani, venditori ambulanti che rappresentano il simbolo della società in evoluzione. Uno dei temi che maggiormente cattura l’attenzione degli artisti dell’ukiyoe è la vita dei quartieri di piacere come Yoshiwara, epicentro del divertimento e dello svago. Tutti i luoghi più frequentati della città sono al centro dell’interesse degli illustratori: dalle barche di piacere sul fiume Sumida ai ristoranti alla moda come lo Shikian; ma anche le folle che si radunano per ammirare i fuochi di artificio sul ponte Ryōgoku, le cortigiane in parata per la festività di capodanno o le geisha di ritorno dal bagno pubblico. E poi ancora giochi di carte, gare di ikebana e incontri di poesia notturni. Le scene di vita del mondo fluttuante appartengono al puro godimento che si manifesta anche nella contemplazione dei ciliegi in fiore in primavera o delle foglie d’acero in autunno ed è proprio in questo ambito che si diffondono le famosissime, benché vietate, immagini di tema erotico, le “immagini della primavera” come la celebre “Poesia del guanciale” di Utamaro. L’ultima sezione testimonia il grande interesse che gli artisti dedicarono alla Beltà femminile e come si è modificata e trasformata la sua rappresentazione estetica. Trascurata per secoli, dal Seicento all’Ottocento l’arte figurativa giapponese interpreta attraverso i diversi artisti la bellezza femminile, l’eleganza e la raffinatezza espressa dalle cortigiane quali simbolo supremo del piacere. Dalla donna carnale e fortemente sensuale descritta verso la fine del Seicento da Moronobu, alle beltà monumentali delle scuole Kaigetsudō prima e Torii dei primi del Settecento. Dalle donne seducenti e flessuose di Masanobu alle dee terrene ritratte da Harunobu, dall’aria dolce e incantata. Verso la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento un nuovo canone estetico si afferma nelle opere di Kiyonaga e soprattutto nei dipinti di Utamaro, uno tra i più grandi se non il più grande artista dell’Asia della bellezza femminile, a cui la mostra dedica una sezione a parte. La figura femminile riacquista con questi artisti una sua presenza materiale e fisica che si evidenzia con la riscoperta del corpo e una più attenta partecipazione alla vita terrena. Non più una dea eterea ma una bellezza reale, superiore e spiritualizzante. Con i suoi grandi busti e le figure slanciate e seducenti, la pittura e la grafica di Utamaro si distingue per la straordinaria qualità e raffinatezza grafica e pittorica nonché per una costante profonda ricerca sulla psicologia femminile e sui misteriosi piaceri che soggiogavano e trascinavano l’uomo nuovo di Edo, precursore del giapponese di oggi. Infolink: www.Ukiyoe.it |
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PRONOSTICI DIFFICILI IN VAL CASIES UNA SCHIERA DI CAMPIONI PUNTA AL PODIO |
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Trento, 11 febbraio 2004 - La Gran Fondo Val Casies si appresta a festeggiare, questo week end, la 21.Ma edizione. All’orizzonte si annuncia un nuovo e probante successo soprattutto per quanto riguarda la partecipazione, come al solito massiccia, ma anche per la qualificata presenza di atleti molto quotati: domenica 15 febbraio sono attesi oltre 2400 fondisti! Il presidente del comitato organizzatore Walter Felderer ha comunicato proprio oggi la rosa degli atleti di punta, che quest’anno rendono davvero difficile ogni pronostico. Ovvio però che la Gran Fondo Val Casies rimane sempre una “popular race” e sono i numeri a confermarlo: già da tempo infatti è stata sorpassata la soglia delle 2000 presenze. Le iscrizioni chiuderanno sabato e solo allora si conoscerà il numero definitivo degli atleti iscritti. La possibilità di scegliere fra un percorso breve e non molto impegnativo di 28 chilometri, e quello decisamente più “duro” di 42 Km, ha accresciuto notevolmente l’appeal di una gara che ha la fortuna di svolgersi in un contesto affascinante, grazie ad un tracciato curato nei minimi dettagli e alla stesura di un manto di neve “programmata” sopra quella naturale. E dunque, accanto al gran numero di appassionati, quest’anno ci saranno nomi di prestigio. Il vincitore della scorsa edizione, lo spagnolo Juan Jesus Gutierrez, è stato fra i primi a confermare la sua presenza al via dell’edizione 2004. Lo specialista delle gran fondo punta al bis. Ma i conti li dovrà fare con l’estone Raul Olle, già vincitore di una Fis Marathon Cup, con il suo compagno di squadra Diego Ruiz, terzo lo scorso anno, ma soprattutto con gli azzurri delle squadre A, di Torino 2006 e delle lunghe distanze. Parte tra i favoriti dunque anche Silvio Fauner che ha già firmato l’albo d’oro della Val Casies nel 2000 e nel ’96, e che sembra avere un’alternanza col successo ogni quattro anni. Uno degli atleti più attesi è anche Pierluigi Costantin, atleta di squadra A, già delle lunghe distanze, desideroso di salire sul podio visto che in Coppa del Mondo non è così facile. Ci riprova anche Roberto De Zolt, vincitore quest’anno della Sgambeda, gara di Fis Marathon Cup, e vincitore in Val Casies nel ’97; scalpita pure Gianantonio Zanetel, splendido quinto alla Marcialonga. Che dire poi dei giovani emergenti in azzurro, come Bruno Debertolis, Biagio di Santo, Valerio Theodule e Fabio Pasini, a caccia di risultati per conquistare un posto alle Olimpiadi di Torino? Nel gruppo dei favoriti vanno inoltre inseriti i vari Kostner, Cattaneo, Bordiga, Margaroli, Longo, Schwienbacher e Pider. Tra le donne Lara Peyrot, detentrice della Fis Marathon Cup 2003, sarà “osservata speciale”: domenica, assente la sua più vivace rivale e compagna di squadra Crisina Paluselli, potrà ambire al gradino più alto del podio; confermata al via anche la vincitrice della scorsa edizione (28 Km), Carla Jellici, tra il resto anche apprezzata sci-alpinista, ma si attende ancora l’iscrizione di Eugenia Bitchougova, ben cinque volte al vertice. La Gran Fondo Val Casies prenderà il via domenica 15 alle ore 9.30 da San Martino, mentre l’arrivo dei primi della gara breve, quella di 28 km, è previsto verso le 10.30, mezz’ora più tardi quello della gara più impegnativa, la vera “maratona” di 42 chilometri. Il programma della Val Casies si arricchisce venerdì sera con una sprint in notturna a Monguelfo, per la quale sono attesi tutti i big già citati: scorrendo i nomi c’è da attendersi una competizione decisamente avvincente. Lo start è previsto alle ore 19.30, con un susseguirsi di batterie eliminatorie per arrivare alla finalissima, a cui prenderanno parte i migliori quattro rimasti in gara. Sabato invece toccherà ai più giovani sfidarsi con gli sci di fondo, nella Mini Valcasies col via alle ore 14.30. Le iscrizioni per la gara clou si chiuderanno in loco sabato sera, fino a venerdì è possibile però iscriversi on-line sul sito www.Valcasies.com dove si possono trovare tutte le informazioni sull’evento. |
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