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VENERDì
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 05 Marzo 2004 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UN PIANO D'AZIONE PER INCREMENTARE L'IMPRENDITORIALITÀ |
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Bruxelles, 5 marzo 2004 - Il 3 marzo la Commissione europea ha adottato un nuovo Piano di azione per accrescere l'imprenditorialità. Il piano delinea cinque aree prioritarie: favorire tra i giovani la mentalità imprenditoriale, ridurre il biasimo del fallimento, offrire sostegno alle donne ed alle minoranze etniche, snellire la complessità degli obblighi dell'apparato fiscale e agevolare il trasferimento delle attività ai nuovi proprietari. Il piano di azione era stato redatto dopo l'ampia consultazione relativa al libro verde L'imprenditorialità in Europa, pubblicato nel 2003. Il piano intende 'liberare il potenziale d'imprenditorialità in Europa'. La Commissione ritiene che gli europei che creano la loro propria attività non sono abbastanza, e che le piccole imprese che in Europa conoscono una crescita sostanziale sono troppo poche. Quasi metà degli europei dichiara che preferirebbe essere il padrone di se stesso, e circa un terzo delle Pmi europee (piccole e medie imprese) menziona la crescita come principale ambizione. Venire a capo di questo paradosso è lo scopo chiave del piano di azione, afferma la Commissione. 'L'europa ha bisogno di un maggior numero di imprenditori per dare un'accelerata ai nostri mediocri risultati nel campo della competitività', ha dichiarato il Commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen. 'Per rafforzare l'innovazione, la competitività e la crescita, occorre che un maggior numero di europei avviino o rilevino aziende e, una volta avviata, un'azienda ha bisogno di certe condizioni per crescere. Il piano d'azione identifica una serie mirata di misure in aree in cui l'Europa può e deve fare la differenza'. Liikanen ha aggiunto che il successo del piano d'azione poggia sull'impegno degli Stati membri dell'Ue: 'l'Unione europea non può lavorare da sola. Il successo dipende in modo decisivo dall'impegno dei governi degli Stati membri, degli enti locali e regionali e dagli organismi per l'industria'. In Europa il ritmo di crescita delle aziende dopo il loro avvio è assai lento se paragonato a quello delle loro omologhe negli Stati Uniti. L'impresa media in Europa dà lavoro a sei persone, tre volte meno che negli Stati Uniti. Le imprese a rapida crescita, dette anche gazzelle, che sono quelle che più contribuiscono alla crescita ed alla creazione di posti di lavoro, sono ancora una rarità nella maggior parte dei paesi dell'Ue. L'invecchiamento della popolazione aggraverà probabilmente il divario nell'imprenditorialità. La popolazione d'età più attiva oggi nel creare imprese (tra i 25 e i 34 anni) andrà calando nei prossimi decenni. Inoltre ben un terzo di tutti gli imprenditori attivi nell'Unione, principalmente quelli alla testa d'imprese familiari, dovrebbero ritirarsi nei prossimi dieci anni. Poiché in seno alle famiglie avverranno meno trasferimenti, un numero sempre crescente di imprese familiari dovranno essere cedute ai dipendenti o a terzi. Ma poiché molti potenziali imprenditori preferiscono lanciare una ditta piuttosto che rilevarne una, trovare un successore diventerà sempre più difficile. Per consultare il piano di azione: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/entrepreneurship/action_plan.htm |
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GLI INDUSTRIALI EUROPEI CHIEDONO UN'AZIONE URGENTE SULL'INNOVAZIONE |
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Bruxelles, 5 marzo 2004 - In occasione della conferenza stampa per la presentazione del terzo European Business Summit (Ebs), che si svolgerà dall'11 al 12 marzo a Bruxelles, gli industriali hanno rivolto un appello ai decisori politici affinché siano urgentemente intraprese azioni che consentano alle aziende di innovare. Se le attuali tendenze restano invariate, la futura ricerca avverrà al di fuori dei confini dell'Unione, avverte un'indagine presentata alla conferenza. L'indagine era stata condotta dalla società Arthur D Little per la terza Ebs, che si concentrerà su 'Ricerca e innovazione: una strategia europea per una maggiore crescita e posti di lavoro'. Essa dipinge un quadro deprimente del futuro della ricerca europea, se non si intraprendono azioni a livello nazionale. In Belgio, Austria e Germania, una percentuale significativa di dirigenti d'azienda intervistati nel corso dell'indagine hanno dichiarato che per loro l'innovazione è una massima priorità, ma prevedono di espandere le loro strutture di ricerca e sviluppo (R&s) al di fuori del loro paese, anzi, più probabilmente fuori dai confini dell'Europa, se i rispettivi governi non si decidono a fornire condizioni limite di sostegno nei prossimi anni. Per condizioni limite, si intendono imposte, incentivi finanziari, mercato del lavoro, istruzione, regolamentazioni ambientali, permessi e trasferimento di tecnologia dalla ricerca universitaria. I rappresentanti dell'industria intervistati hanno anche insistito sulla continuità politica come elemento vitale. Senza condizioni limite stabili ed affidabili, per loro è difficile pianificare una strategia d'innovazione che si estenda per un certo numero di anni. L'indagine ha pertanto chiesto ai responsabili delle politiche dei governi di migliorare la fiscalità della R&s e gli incentivi fiscali per la sua conduzione; di perfezionare il sostegno alla R&s già esistente e semplificarne la burocrazia associata; di ridurre gli ostacoli di regolamentazione come l'ottenimento di permessi e l'acquisizione di brevetti; di stimolare una maggiore applicazione e l'orientamento all'industria della ricerca pubblica nelle università. Se non si intraprendono le azioni indicate dall'indagine, potrebbero esservi tre conseguenze. Le aziende che possono permetterselo sposteranno fuori Europa le loro strutture di R&s; le aziende che non possono permetterselo, come le Pmi (piccole e medie imprese), correranno il rischio di innovare meno, perdendo così il loro profilo competitivo. Ma, cosa ancor più importante, molte nuove aziende innovative non saranno create affatto. Philippe de Buck van Overstraeten, segretario generale dell'Unice, l'unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori di lavoro, si è detto d'accordo con le conclusioni dello studio, affermando che, per garantire una produzione soddisfacente, alla spesa da parte del governo va abbinato un appropriato quadro regolamentare. Avverte tuttavia che 'in Europa la produzione non è allo stesso livello che altrove'. Parlando del ruolo delle università, de Buck van Overstraeten ha sottolineato il bisogno di una migliore politica universitaria europea. 'Attualmente, ha detto, sebbene le università europee siano generalmente migliori di quelle americane, abbiamo una carenza di atenei di massimo livello'. Kurt Vandenberghe, del gabinetto del Commissario per la Ricerca Philippe Busquin, ha dichiarato che la conferenza universitaria internazionale che si svolgerà a Liegi dal 26 al 28 aprile è precisamente destinata a cambiare questo stato di cose. 'Prima nel suo genere, la conferenza opererà per la creazione di una strategia europea di ricerca e innovazione basate sulle università'. Vandenberghe ha poi commentato che l'azione al livello europeo è una cosa, ma tocca adesso agli Stati membri fare il resto. 'Abbiamo motivi per essere pessimisti se l'Europa e gli Stati membri non si sbloccano sull'agenda di Lisbona', ha detto. 'Abbiamo bisogno di dinamiche positive'. Un primo passo sarebbe che Francia, Germania e Regno Unito, le forze trainanti dell'economia europea, seguissero l'esempio di Finlandia e Svezia, che spendono rispettivamente per la ricerca il 4,3 e il 3,8% del Pil. 'Svezia e Finlandia sono la prova che quel che serve non è la deregolamentazione totale, ma la deregolamentazione intelligente', ha dichiarato Vandenberghe, che ha concluso dicendo che la Commissione incoraggia gli industriali ad usare l'Ebs come piattaforma per inviare un forte segnale ai decisori delle politiche, in tempo per il Consiglio di primavera. Per maggiori informazioni sull'European Business Summit: http://www.Ebsummit.org/ Per leggere l'indagine 'How to make Belgium and Europe a hotspot for Innovation': http://www.Vbo-feb.be/vbosite/home.asp Per maggiori informazioni sull'innovazione: http://www.Cordis.lu/innovation-smes/ Per maggiori informazioni sulla conferenza di Liegi: http://europa.Eu.int/comm/research/conferences/2004/univ/index_en.html |
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TRA TUTTE LE ALTRE PRIORITÀ DI SPESA, SCEGLIEREMO LA SCIENZA, DICHIARA IL CANCELLIERE DELLO SCACCHIERE INGLESE |
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Londra, 5 marzo 2004 - Il 2 marzo il Cancelliere dello Scacchiere inglese (ministro delle Finanze) Gordon Brown si è incontrato con alcuni tra i più importanti scienziati del paese e ha annunciato un piano decennale d'investimenti per la scienza, il settore tecnico e l'innovazione. I maggiori investimenti e il riesame dei bisogni di finanziamento delle priorità politiche dovrebbero rendere il Regno Unito uno dei paesi più interessanti al mondo per la R&s (ricerca e sviluppo) e per l'innovazione. Nell'annunciare il piano, Brown ha riconosciuto che non vi saranno rimedi rapidi, ma che solo una grande lungimiranza potrà dare buoni risultati. 'Sarebbe più facile imboccare la strada del breve termine ed evitare di fare i necessari investimenti per il futuro, ma noi proponiamo invece di imboccare la strada del lungo termine e di mettere la scienza al primo posto tra le tante altre priorità', ha dichiarato Brown. Il Regno Unito ha bisogno di aumentare considerevolmente gli investimenti per la ricerca se vuole raggiungere l'obiettivo dell'Ue di portare la spesa per la ricerca al 3% del Pil entro il 2010. Nel 2000 la percentuale del Regno Unito è stata dell'1,84%. Patricia Hewitt, il segretario di Stato britannico per l'industria, ha indicato le aree che richiedono un più grande sforzo per arrivare a migliori risultati. 'Il Regno Unito conta alcuni dei migliori scienziati e delle migliori università al mondo [...]. Ma l'anno scorso la nostra relazione sull'innovazione ha chiaramente indicato che dobbiamo ancora portare la scienza fuori dai laboratori, nelle aziende e nei bilanci. Le nostre attività industriali devono e possono trarre beneficio da questo riesame dei bisogni nel settore scientifico'. Lord May, presidente della Royal Society (l'accademia delle scienze britannica), ha ribadito il punto. 'Il Cancelliere riconosce che il paese gode di una reputazione mondiale per la capacità di preparare esperti scienziati e ingegneri e di condurre ricerca di base, ma che dobbiamo ancora migliorare la nostra capacità di trasferire le nuove idee nel mercato sotto forma di prodotti e servizi'. Lord May ha aggiunto che, nel farlo, è importante non trascurare la ricerca di base portata avanti dalle università inglesi, che ha definito 'lo zoccolo duro della nostra economia [...], all'origine di molti miglioramenti della nostra prosperità e del nostro tenore di vita'. Brown ha tenuto a sottolineare che alla riunione erano rappresentati tutti i settori della ricerca. Oltre a Patricia Hewitt, che si occupava dell'industria, era presente anche il Segretario di Stato per la pubblica istruzione, Charles Clarke, che ha insistito sull'importanza di un insegnamento scientifico di alto livello, del programma di studi scientifici nelle scuole e delle agevolazioni per la ricerca universitaria. A luglio verranno forniti ulteriori dettagli sul piano decennale d'investimenti, nel quadro del riesame di spesa di Brown. È opinione generale che il riesame sarà il più severo mai fatto da Brown, e ciò significa che il settore scientifico sarà uno dei pochi a trarne beneficio. Secondo l'istituto di indagini demoscopiche Demos, i piani saranno accolti favorevolmente dal grosso pubblico, quanto meno se prevederanno maggiori investimenti nella ricerca spaziale. Un'indagine ha rilevato un aumentato interesse del pubblico, in particolare tra i 16 e i 34 anni, per lo spazio. Il gruppo è stato etichettato da Demos come 'la generazione Beagle', con chiaro riferimento alla missione spaziale di alto profilo Beagle2. |
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FINE DEL MONOPOLIO NELLA DETENZIONE DELLA BANCA DATI BILANCI NUMERICI DELLE IMPRESE ITALIANE HONYVEM SEGNA L’APERTURA DEL CONTESTO COMPETITIVO NEL MERCATO E APRE LA STRADA AL RIDEFINIRSI DELLE DINAMICHE DI PREZZO. |
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Milano, 5 marzo 2004 – Honyvem, società di informazioni economico-finanziarie, annuncia la fine del monopolio nel mercato dei bilanci numerici. Tramite Honyvem infatti è possibile disporre, in tempo reale, dei bilanci in formato numerico di tutte le aziende italiane (750.000 circa) e conoscerne la solvibilità. L’investimento affrontato da Honyvem su questo fronte ha determinato una profonda trasformazione nel settore che, lasciatosi alle spalle logiche di tipo monopolista, vede il riadattarsi di strategie e modelli di business al nuovo scenario competitivo. Il prezzo diventa quindi una variabile importante e da questo lato Honyvem informa che è pronta a muoversi sul mercato tramite una politica aggressiva che andrà, in primis, a vantaggio del fruitore finale. Honyvem si prepara alla ridefinizione delle nuove dinamiche di mercato, al disegno dei nuovi modelli di business e al lancio di nuove soluzioni. “La scelta di Honyvem - sottolinea Tradati, Amministratore Delegato Honyvem - è scaturita dalla nostra conoscenza del mercato in quanto fruitori del prodotto: da tempo si era evidenziata l’esigenza di non sottostare più alle leggi del monopolio, ma di operare in una situazione di pluralità di offerta. Questo progetto ha rappresentato per noi un forte impegno non solo dal punto di vista economico; è nato dall’esperienza e dal know how di Honyvem nel trattamento e nella valutazione dei dati che accompagnano la vita di un’azienda e dalla competenza tecnologica che ne permette una corretta classificazione ed interpretazione.” Sempre di pìù il ruolo principale sarà giocato dalla velocità di erogazione dell’informazione, dalla qualità e affidabilità del dato e da un prezzo competitivo. Sono questi gli elementi portanti presenti nel nuovo pacchetto di servizi offerti da Honyvem ai sui clienti. Per la società, già da anni presente sul mercato e consolidata come leader nella qualità dell’informazione erogata, poter offrire servizi real-time significa andare incontro al mercato delle banche e delle grandi imprese, che più di altri, richiedono rapidità di reperimento del dato e affidabilità della fonte per la gestione dei processi di valutazione del credito. La rapidità è garantita dall’ottimizzazione dei tempi di reperimento delle informazioni grazie ad un unico canale di accesso, erogando tutti i dati depositati presso le Camere di Commercio, le Conservatorie dei Registri Immobiliari, gli Uffici Tavolari e gli Uffici Tecnici Erariali. Infolink: www.Honyvem.it |
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ASSOGESTIONI: DATI DEFINITIVI PER IL MESE DI FEBBRAIO 2004 PATRIMONIO +1% DA INIZIO ANNO, RAGGIUNTI I 514 MILIARDI DI EURO. EXPLOIT PER I FLESSIBILI, BENE GLI AZIONARI. SEGNO MENO, MA IN RECUPERO, PER OBBLIGAZIONARI E BILANCIATI. LIQUIDITÀ IN ROSSO. |
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Milano, 5 marzo 2004 - Raccolta netta in forte recupero rispetto a gennaio per i fondi comuni d’investimento, che chiudono febbraio a –513,4 milioni di euro. Molto importante anche il dato patrimoniale che, nei soli due mesi iniziali del 2004, ha registrato una crescita pari all’ 1% e a febbraio ha raggiunto la soglia dei 514.231,5 milioni di euro. Segno questo che prova il buon andamento dei rendimenti dei fondi. Analizzando i singoli comparti, il mese di febbraio è stato dominato dai risultati dei fondi flessibili che hanno registrato un vero e proprio exploit chiudendo con una raccolta di +788,5 milioni di euro. In questa categoria hanno avuto un ruolo di primo piano i prodotti speculativi (fondi di fondi). Anche i fondi azionari hanno mantenuto il segno più e hanno chiuso in attivo a +133 milioni di euro, in questo comparto il miglior saldo di raccolta è stato quello realizzato dai fondi lussemburghesi storici. Sebbene si sia chiuso in rosso, il febbraio dei fondi obbligazionari (-562,5 milioni di euro) e di quelli bilanciati (-215,7 milioni di euro) è stato comunque un mese “positivo” perché ha registrato un recupero rispetto ai dati del mese precedente. Segno meno anche per i fondi di liquidità che hanno registrato una raccolta di –656,6 milioni di euro. Molto positivi i dati relativi ai fondi di fondi (non inclusi nei totali per evitare duplicazioni) che a febbraio hanno raccolto +909,5 milioni di euro. Il patrimonio di questa categoria di fondi si è attestato a 9.415,3 milioni di euro. |
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BIT MONTHLY FLASH FEBBRAIO 2004 |
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Milano, 5 marzo 2004 - Prosegue la fase positiva del mercato avviata a gennaio (Mib +1,0% nel mese, + 4,0% su fine 2003), con performance di mid-small caps e azioni del Nuovo Mercato superiore a quella delle blue chips . L'indice Mib ha raggiunto il massimo del mese venerdì 27, a quota 20.255, a pochi punti dai massimi di gennaio di quest'anno (20.337, il livello più elevato dal giugno 2002). Ulteriore calo della volatilità, scesa ai minimi storici per la Borsa (6,5%) e molto contenuta anche sul Nuovo Mercato (15,4%). Crescita della capitalizzazione, salita a 508 miliardi di euro, il valore più elevato dal giugno 2002. Nel dettaglio, la Borsa è cresciuta da 490,1 a 495,1 Md euro, il Nuovo Mercato da 7,6 a 8,3 Md euro, mentre Mercato Expandi è rimasto stabile a 4,6 Md euro. L'incidenza sul Pil è salita dal 38,1% di gennaio al 38,5%. Scambi di azioni stabili per controvalore (media giornaliera di 2,87 Md euro). Il confronto con il febbraio 2003 evidenzia in generale una crescita del controvalore (+11,7%) e una stabilità dei contratti (+1,1%). In crescita dai 18.600 euro di gennaio a 21.700 euro la dimensione media dei contratti diurni delle azioni della Borsa, stabile sui 5.900 euro quella del Nuovo Mercato. Gli scambi di Etfs si sono attestati su una media giornaliera di 10,4 Ml euro (-9,0% su gennaio 2004, +260,8% su febbraio 2003). Stabili gli scambi di covered warrant e certificates, con una media di 78,7 Ml euro (-1,4% su gennaio, +164,3% su febbraio 2003) che mantiene Mcw sui livelli più elevati dal luglio 2002. Scambi dell'After Hours pari a 33,7 Ml euro (-18,7% su gennaio, +32,7% su febbraio 2003). Sul Mot gli scambi di titoli di Stato hanno registrato una media giornaliera di 683,8 Ml euro (-4,9% su gennaio, +32,9% su febbraio 2003), le obbligazioni si sono mantenute stabili (media g. 31,2 Ml euro, -1,8% su gennaio). Sull'euromot obbligazioni attestate a una media di 19,2 Ml euro al giorno (-36,9% su gennaio ma terzo mese di sempre e +31,4% su febbraio 2003). Gli scambi di derivati azionari hanno registrato una media giornaliera di 61.700 contratti standard. Da segnalare la crescita dell'opzione su Mib30 (media g. Di 9.000 contratti standard, +16,7% su gennaio 2004). 11.500 i contratti standard al giorno realizzati sul futures su Mib30 (-11,3% su gennaio 2004) e 5.800 quelli sul miniFib (-14,4% su gennaio 2004) . Futures su azioni stabili a 1.100 contratti standard al giorno (+95,1% su febbraio 2003), opzioni su azioni in leggera flessione (34.300 contratti standard al giorno, -8,1% su gennaio 2004). |
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PRICEWATERHOUSECOOPERS: LA MAGGIOR PARTE DEI DIRIGENTI AMERICANI ED EUROPEI SONO OTTIMISTI SULL'ECONOMIA PIÙ DEL 50% RITIENE CHE SARANNO LE ACQUISIZIONI E LE FUSIONI AD ALIMENTARE LA CRESCITA. |
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New York, 5 marzo 2004 - Stando ai risultati del barometro del Management Pricewaterhousecoopers, la maggior parte dei dirigenti delle multinazionali europee ed americane hanno corretto positivamente le previsioni per i prossimi dodici mesi dei rispettivi mercati. Tuttavia, malgrado il crescente ottimismo dei dirigenti, i piani di assunzione e di investimento per i prossimi dodici mesi, nella migliore delle ipotesi rimangono inalterati. In base al sondaggio condotto nel corso del quarto trimestre del 2003, quasi l’80% dei dirigenti americani, con una crescita del 19% rispetto al trimestre precedente, è convinto che l‘economia americana abbia ripreso a crescere; il 90%, con un aumento del 7%, prevede una crescita dei ricavi nel corso dei prossimi dodici mesi. Venendo all’Europa, il 51%, con un incremento del 15%, ritiene che l’economia sia in crescita, mentre l'80%, con un balzo in avanti del 7%, prevede un incremento dei ricavi. Il 49% dei dirigenti americani afferma di avere in progetto nuove assunzione nel corso dei prossimi dodici mesi, anche se in misura molto contenuta. In Europa il 16% ha in progetto nuove assunzioni, benché si aspettino complessivamente un saldo negativo di assunzioni nette. Il 51% di dirigenti negli Stati Uniti e il 45% in Europa ha anticipato nuovi e significativi investimenti. Tuttavia la media del livello di nuovi investimenti è rimasta sostanzialmente modesta negli Stati Uniti e ha fatto registrare un certo calo in Europa. Più della metà dei dirigenti intervistati, e specificatamente il 53% negli Stati Uniti e il 59% in Europa, ha dichiarato che le rispettive società stanno valutando per i prossimi dodici mesi attività di fusione e acquisizione, comprese le acquisizioni o le dismissioni di attività operative, al pari delle iniziative di spin-off. Il sondaggio ha altresì rilevato come stiano cambiando le preoccupazioni all'interno delle impresa. Oggi la preoccupazione primaria è la competizione che proviene dai mercati esteri, voce citata dal 38% degli intervistati negli Stati Uniti e dal 36% in Europa. Stanno calando drasticamente i timori a lungo termine sulla debolezza della domanda, che oggi sono menzionati rispettivamente dal 34% negli Stati Uniti e dal 26% in Europa. “La fiducia nell’economia è forte negli Stati Uniti e si sta consolidando in Europa. I vertici aziendali stanno volgendo la propria attenzione verso la crescita e la competizione, abbandonando le preoccupazione su come sopravvivere in uno stato di economia debole", ha dichiarato Frank Brown, leader globale delle politiche di consulenza di Pricewaterhousecoopers. “La nuova sfida per le imprese è tradurre la loro prevista crescita in livelli sostenibili di redditività”. “La crescita dell'interesse per nuove transazioni è un riflesso dell'aumento della fiducia", ha detto Brown. "Alcune imprese possono interpretare le fusioni e le acquisizioni quali alternative a nuovi investimenti e assunzioni”, ha commentato Brown. |
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PARMALAT FINANZIARIA SPA: STIPULATO UN CONTRATTO DI FINANZIAMENTO PER COMPLESSIVI EURO 105,8 MILIONI |
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Milano, 5 marzo 2004 - Parmalat Finanziaria S.p.a., in Amministrazione Straordinaria, comunica che ieri a Milano è stato stipulato il contratto di finanziamento per complessivi Euro 105,8 milioni a favore di Parmalat S.p.a. In Amministrazione Straordinaria. Il finanziamento, di durata massima di 12 mesi, è suddiviso in due tranche: la prima di Euro 52,4 milioni sarà erogata sotto forma di scoperto di conto corrente, mentre la seconda di Euro 53,4 milioni sotto forma di anticipi su fatture. Al finanziamento partecipano le seguenti banche: - Banca di Roma S.p.a; - Banca Intesa S.p.a.; - Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.a.; Sanpaolo Imi S.p.a.; Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a.; Unicredit Banca d'Impresa S.p.a.; Banca Popolare di Lodi S.c.r.l.; Banca Nazionale del Lavoro S.p.a.; Banca Popolare dell'Emilia Romagna S.p.a.; Banca Popolare di Bergamo S.p.a.; Deutsche Bank S.p.a.; Banco di Brescia San Paolo Cab S.p.a.; Banca Popolare di Milano S.c.r.l.; Banca Antoniana Popolare Veneta S.p.a.; Banca delle Marche S.p.a.; Banca Carige S.p.a. - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia; Banca Popolare Etruria e Lazio S.c.r.l.; Banca Monte Parma S.p.a.; Banca Cr Firenze S.p.a.; Bipop Carire S.p.a. Unicredit Banca d’Impresa S.p.a. Svolge il ruolo di Banca Agente. Il finanziamento di cui sopra si aggiunge ai finanziamenti per complessivi Euro 8 milioni recentemente stipulati da Lactis S.p.a. In Amministrazione Straordinaria con le seguenti banche: Banco di Brescia San Paolo Cab S.p.a.; Banco Popolare di Verona e Novara S.c.r.l.; Banca Popolare di Bergamo S.p.a.; Banca di Bergamo S.p.a. |
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PARMALAT: ALTROCONSUMO E DEMINOR INSIEME NELLA CLASS ACTION USA E NELLA CAUSA RISARCIMENTO DANNI IN ITALIA |
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Milano, 5 Marzo 2004 - Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori e Deminor, società indipendente di consulenza agli investitori in materia di corporate governance di respiro internazionale, parteciperanno insieme alla class action negli Usa e intenteranno in Italia una causa di risarcimento danni verso i soggetti responsabili del crac Parmalat, a tutela dei risparmiatori che rappresentano. A oggi Altroconsumo ha raccolto oltre 6000 richieste di consulenza e assistenza da risparmiatori coinvolti nel dissesto Parmalat. L’investimento medio è di circa 15mila euro per risparmiatore e il 90% afferma di aver acquistato titoli Parmalat dietro consiglio della propria banca, e non per volontà propria. Oggi (5 marzo) verranno presentate le richieste per essere nominati Lead Plaintiff (cioè coordinatore della class action). Nei successivi trenta giorni verranno depositate le citazioni e i documenti su cui si basa la richiesta di risarcimento danni. Come è noto, la causa legale negli Stati Uniti è finalizzata all’ottenimento del risarcimento dei danni nei confronti di tutti i soggetti coinvolti (le società del gruppo Parmalat, le società di revisione e le banche americane). Tutti i risparmiatori nelle medesime condizioni beneficeranno dell’esito della causa. Deminor e Altroconsumo avranno cura di comunicare tempestivamente ai risparmiatori tutti gli sviluppi della causa e gli adempimenti necessari per beneficiare di qualunque risarcimento. Azioni di questo tipo negli Usa durano in media un paio d’anni. Gli accordi tra Altroconsumo e Deminor prevedono che chi è iscritto all’associazione non paghi nessuna spesa iniziale. Parallelamente Altroconsumo continuerà l’azione di rappresentanza degli interessi dei risparmiatori nelle commissioni di conciliazione previste dai protocolli siglati con alcuni soggetti bancari in Italia. Per contattare l’associazione: numero verde tel. 800.194.491. E-mail: parmalat@altroconsumo.It . Sono necessari i riferimenti degli investimenti contenuti negli estratti conto titoli e nei fissati bollati. |
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FITCH PREMIA BANCA POPOLARE DI SONDRIO |
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Sondrio, 5 marzo 2004 - L'agenzia Fitch Ratings migliora il rating assegnato alla Banca Popolare di Sondrio, prima banca italiana considerata relativamente alle risultanze 2003. La valutazione individuale, che esprime un giudizio complessivo sull'andamento della banca, passa da C a B/c. Restano invariati i buoni meriti attribuiti al debito a lungo e a breve termine, rispettivamente classificati A- e F2. |
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MASSE AMMINISTRATE DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM A FINE GENNAIO: € 58,6 MILIARDI RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO A FEBBRAIO: € 163 MILIONI |
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Roma, 5 marzo 2004 – La raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Banca Fideuram1 (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato in febbraio un saldo positivo pari a € 163 milioni, ancora una volta in controtendenza rispetto al risultato negativo del sistema (dati Assogestioni). Nella tabella che segue è evidenziato il confronto con la raccolta netta gestita del corrispondente periodo del 2003:
(€ milioni) | Gen-feb 2004 | Gen-feb 2003 | Var. Assoluta | Totale Fondi e Gestioni | 108 | 316 | -208 | Assicurazioni Vita | 165 | 191 | -26 | - di cui Unit Linked Bf | 184 | 221 | -37 | Tot. Raccolta Netta Gestita | 273 | 507 | -234 | A febbraio, il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato negativo per € 104 milioni. La raccolta netta totale (saldo tra risparmio gestito e non gestito) è stata dunque positiva per € 59 milioni. All’interno del risparmio gestito le gestioni patrimoniali e le assicurazioni vita hanno registrato una raccolta positiva pari rispettivamente a € 82 e € 96 milioni, mentre i fondi comuni hanno registrato una raccolta negativa pari a € 15 milioni. Le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 152 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 108 milioni, interamente costituita da polizze unit linked di Banca Fideuram. Per quanto riguarda le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) consolidate del gruppo Banca Fideuram, a fine gennaio 2004 erano € 45 miliardi, mentre il totale delle masse amministrate era di € 58,6 miliardi. Per quanto riguarda Banca Fideuram stand alone, a fine febbraio 2004 il totale delle masse amministrate era pari a € 50,5 miliardi. 1 Il risultato del mese di gennaio consolida (come di consueto) i risultati operativi delle reti dei private banker di Banca Fideuram e Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda gli asset under management, il risultato consolidato (riferito al “gruppo Banca Fideuram” nel presente comunicato e nella tabella allegata) è relativo a gennaio 2004, mentre per il mese di febbraio è disponibile solo il dato relativo a Banca Fideuram ex Sanpaolo Invest (“stand alone” nel presente comunicato e nella tabella allegata). Al 29 febbraio i private banker2 del gruppo Banca Fideuram erano 4.445 a cui vanno aggiunti 72 produttori assicurativi per un totale di 4.517 professionisti. |
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DIGITAL BROS REVOCA L’INCARICO PER LA REVISIONE CONTABILE ALLA SOCIETÀ ITALAUDIT SPA, GIÀ GRANT THORNTHON |
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Milano, 5 marzo 2004 - L’assemblea dei Soci di Digital Bros, gruppo operante nel digital entertainment quotato al Nuovo Mercato della Borsa Italiana, ha revocato l’incarico per la revisione contabile alla società Italaudit Spa, già Grant Thornthon. L’assemblea dei Soci ha quindi conferito l’incarico per la revisione contabile del bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato alla società Reconta Ernst & Young Spa per gli esercizi 2004, 2005, 2006. L’assemblea dei Soci ha confermato nella carica di sindaco effettivo Giovanni Giovannini, subentrato a norma di legge e di statuto a sindaco effettivo, ed ha nominato sindaci supplenti Marcello Priori e Alessandro Carducci Artenisio. |
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ACE GROUP: RISULTATI RECORD PER IL 2003 RACCOLTA PREMI A 14.637 MILIONI DI DOLLARI (+ 14%) E UTILE NETTO A 1.400 MILIONI DI DOLLARI (+ 1.820%). LA COMBINED RATIO SI ATTESTA AL 91,5%, CON UN MIGLIORAMENTO DI OLTRE 10 PUNTI PERCENTUALI |
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Milano, 5 marzo 2004 - Ace Group, multinazionale di assicurazioni e riassicurazioni quotata al Nyse , ha chiuso l’esercizio 2003 con una raccolta premi (Gpw) di 14.637 milioni di dollari, il 14% in più rispetto al 2002, e un utile netto di 1.400 milioni di dollari, equivalente a 4,93 dollari per azione, rispetto ai 77 milioni di dollari dell’esercizio precedente (+ 1.820%). La loss ratio si è assestata al 65%, la expense ratio al 26,5% e la combined ratio al 91,5%: quest’ultima ha registrato un miglioramento molto sensibile, stimabile in oltre 10 punti percentuali rispetto al 2002. Questi risultati hanno consentito al Gruppo di guadagnare la conferma del rating A+ (Financial Strenght) da parte degli analisti di Standard & Poor’s. A tale risultato ha contribuito in modo significativo Ace Europe, compagnia del network per il mercato europeo, con oltre il 25% della raccolta premi consolidata. La raccolta premi continentale, a fine 2003, è stata pari a 2.414 milioni di euro, con un incremento del 24,8% rispetto all’esercizio precedente e con una combined ratio di circa il 92 %. Più che positivo anche il risultato della Rappresentanza italiana Ace, guidata da Jeff Moghrabi, che ha fatto registrare lo scorso anno una raccolta premi superiore ai 145 milioni di euro (+ 12,4% rispetto al 2002). Il dato acquisisce ulteriore significato se si considera che in Italia Ace opera nel solo comparto dei rischi industriali. “Siamo davvero molto soddisfatti dei risultati record raggiunti nel 2003, che confermano la validità della nostra filosofia focalizzata sulla specializzazione” ha dichiarato Gérard Fournier, presidente di Ace Continental Europe. “La scelta di rivolgerci esclusivamente al comparto aziende è diventata il nostro vero punto di forza, nonostante le incertezze del mercato. Guardiamo al 2004 con ottimismo e prevediamo per il nostro Gruppo un’ulteriore crescita” |
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EDISON: CHIUSA CESSIONE ACQUA IN POLONIA (IWH) L’AUTORITÀ ANTITRUST POLACCA CONCEDE L’AUTORIZZAZIONE ALLA QUALE ERA SUBORDINATA LA VENDITA DELLA PARTECIPAZIONE |
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Milano, 5 marzo 2004 – International Water Poland Bv, società del gruppo International Water Holding (Iwh) Bv (joint venture controllata da Edison Spa e Bechtel Enterprises) ha oggi finalizzato la cessione della partecipazione in International Water Uu Holdings Bv a una joint venture formata da United Utilities e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers). Il trasferimento della quota di partecipazione fa seguito alle autorizzazioni antitrust e degli enti locali competenti alle quali era subordinata l’esecuzione del contratto di cessione sottoscritto il 20 dicembre 2003. International Water Uu Holdings svolge attività di produzione e commercializzazione di acqua civile servendo la città di Bielsko Biala, in Polonia. Il prezzo della vendita ammonta a circa 2,7 milioni di dollari Usa; l’importo è stato incassato in contante, in un'unica soluzione. La cessione non determina effetti economici significativi sul bilancio di Edison. Con questa operazione si completa la cessione delle attività di Iwh nell’Europa dell’est. |
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STATUTO AEM. IL PARERE AUTOREVOLE DELL'AVVOCATO SANTA MARIA: "NESSUN CONTRASTO CON IL DIRITTO COMUNITARIO" |
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Milano, 5 marzo 2004 - Sulla base del nuovo Statuto di Aem Spa., nonché del parere rilasciato dal prof. Avv. Guido Rossi, il prof. Avv. Alberto Santa Maria, uno dei massimi esperti di diritto comunitario in Italia, ha rilasciato un parere in merito alla compatibilità con il diritto comunitario delle proposte di variazione allo Statuto di Aem Spa effettuate dal Comune di Milano. Il parere si conclude confermando la piena compatibilità con il diritto comunitario delle soluzioni statutarie proposte. Nello specifico “il nuovo Statuto di Aem Spa non contrasta con i principi dettati dalla corte in materia di golden share e, in particolare, la futura partecipazione azionaria detenuta dal Comune di Milano in Aem Spa, anche quando ridotta al 33,4%, giustifica le nuove disposizioni dello Statuto di Aem in materia di nomina degli amministratori.” Nel parere vengono sottolineati in particolare due aspetti: · il contrasto non può desumersi da alcuna decisione della Corte di Giustizia in tema di golden share. Le pronunce della Corte di Giustizia si riferivano infatti a situazioni nelle quali il socio pubblico aveva dismesso la propria partecipazione strategica nel capitale sociale (perdendo dunque il potere di influire in modo decisivo nella formazione della volontà degli organi sociali): netta è dunque la differenza tra i casi esaminati dalla Corte e la modifica proposta dal Comune di Milano; · va infine escluso che la combinazione dei due strumenti della nomina diretta ai sensi dell’art. 2449 del Codice Civile e del voto di lista, secondo la proposta di modifica formulata dal Comune di Milano, possa ritenersi in contrasto con gli orientamenti degli organi comunitari o con la disciplina comunitaria in materia di armonizzazione del diritto societario. |
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ACEGAS – APS.: COSTITUITA ACEGAS-APS HOLDING S.R.L., SOCIETÀ DI PARTECIPAZIONI CUI FA CAPO IL 68% DELLA MULTIUTILITY QUOTATA ACEGAS-APS. È PARTECIPATA AL 50,1% DAL COMUNE DI TRIESTE E AL 49,9% DAL COMUNE DI PADOVA. |
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Padova, 5 marzo 2004 - È stata costituita ieri a Padova Acegas-aps Holding S.r.l., società con oggetto l’esercizio dell’attività di acquisizione, detenzione e gestione di partecipazioni, in particolare, Acegas-aps. Si conclude così con successo l’operazione che ha visto la scissione da parte di Aps, società di servizi di pubblica utilità del comune di Padova, degli asset operativi in Acegas, la multiutility di Trieste, con la nascita della società Acegas–aps, quotata al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana. Acegas-aps Holding S.r.l., con sede a Padova, ha un Capitale Sociale di Euro 191.998.574,16, sottoscritto per il 50,1% dal Comune di Trieste e per il 49,9% dal Comune di Padova. I 2 Azionisti sono rappresentati in maniera paritetica nel Consiglio di Amministrazione della nuova Holding, così composto: Massimo Paniccia, Presidente; Francesco Giacomin; Manlio Romanelli; Renzo Codarin; Massimo Greco; Pierpaolo Safret; Luigi Bernardi; Aldo Bottin; Andrea Drago; Carlo Violin. Il Collegio Sindacale è composto da: Paolo Venuti (Presidente, sindaco effettivo), Stefano Gropaiz (sindaco effettivo), Michele Nasti, (sindaco effettivo), Manuela Carneri e Patrizia Santonocito (sindaci supplenti). I Comuni di Padova e Trieste hanno, al contempo, conferito ad Acegas-aps Holding S.r.l. Le proprie partecipazioni nella società quotata Acegas-aps, controllata ad oggi per il 68% dalla nuova holding e per il restante 32% dal mercato. Forte di 240 mila clienti nel settore gas, 214 mila nel settore idrico, 140 mila nell’energia elettrica e di un bilanciato portafoglio di attività, Acegas-aps è la sesta società in termini dimensionali tra le multi utilities quotate in Borsa e si propone come polo catalizzatore nel Nord-est all’interno del processo di concentrazione del settore. |
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CONFERENZA SUL PROGETTO TOP-FIT PER L'INDUSTRIA EUROPEA DEI FABBRICANTI DI MACCHINE UTENSILI |
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Bruxelles, 5 marzo 2004 - Il 30 marzo la Vdma (associazione dei costruttori tedeschi di macchinari e stabilimenti) organizza a Francoforte una conferenza per presentare il progetto Top-fit (Total optimisation process based on field data transfer for European machine builders), finanziato dall'Unione europea. La conferenza si propone d'illustrare i risultati finali del progetto triennale ed effettuare una dimostrazione pratica del software sviluppato. Top-fit intende aiutare l'industria europea dei fabbricanti di macchine utensili a sviluppare metodi e tecniche per migliorare i prodotti attuali e quelli futuri.. Il progetto ha permesso di sviluppare un procedimento che usa una base di dati per ottimizzare progettazione, produzione, servizio e uso, e un software di supporto ai metodi di ottimizzazione. Infolink: http://www.Eu-topfit.de/files/flyer.pdf |
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CONFERENZA ENVIROTECH NEL REGNO UNITO |
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Londra, 5 marzo 2004 - Il 21 aprile si svolgerà a Londra la conferenza Envirotech. Nel corso della manifestazione, organizzata da Newzeye in collaborazione con l'unità innovazione dell'Imperial College, esponenti dei settori finanziario, industriale, accademico e delle organizzazioni ambientali esamineranno come le Pmi (piccole e medie imprese) possono creare prodotti di successo e dar vita a partenariati con le grandi aziende proficui e commercialmente validi per entrambe le parti. I temi in discussione includono la raccolta di fondi, politica e contributi statali, analisi di casi di aziende dei settori energetico e del riciclaggio, metodi per superare i problemi tecnici e finanziari, e cosa cercano le grandi aziende nelle Pmi che operano nel settore tecnologico-ambientale. In parallelo alla conferenza sarà aperta una mostra sulle tecnologie ambientali. Infolink: http://www.Envirotechbriefing.com |
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CONCLUSO IL MASTER OPERATIVO PER CONSULENTI DI INVESTIMENTO XXIX EDIZIONE |
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Milano, 5 marzo 2004 - Si è conclusa con successo la Xxix del Master Breve per Consulenti di Investimento Assoconsulenza realizzato tramite l’Istituto Superiore di Finanza e Organizzazione Aziendale e in collaborazione con Iwbank. Assoconsulenza dal 1997 a oggi ha diplomato con profitto 407 partecipanti. Gli argomenti trattati sono stati: Il Ruolo e la Figura Professionale del Consulente di Investimento, Teoria e Pratica dell’Analisi Tecnica, Teoria e Pratica della Gestione de portafoglio, Teoria e Pratica dell’analisi Fondamentale. Il successo ottenuto è dovuto soprattutto all’ottima competenza dei docente e alle infrastrutture tecnologiche utilizzate. Si ringraziano i docenti: Sergio Ciriaco, Massimo Intropido, Andrea Agazzi, Alessandro Pedone, Massimiliano Romano, Antonio Stimoli, Stefano M. Masullo. Il master ha dimostrato anche di essere un efficace strumento di scambio, di conoscenze e proficua occasione di profittevoli relazioni personali e professionali. Si ringraziano i partecipanti che si sono diplomanti con profitto ottenendo la certificazione ufficiale di Consulente di Investimento Assoconsulenza: Elenco Certificati Anno Ultime Quattro Edizioni: Marco Maffezzoni ,Corrado Bravato, Filippo Guidantoni, Stefano Bullera ,Fabio Cavalleri , Massimo Prudente, Luca Foglia, Felice De Sario, Donato Luigi Mele, Giuseppe Brusadelli, Mauro Ravini , Donatella Frangia, Marco Riva, Antonio Casalino, Roberto D’ambrosio, Irene Silvestri, Federico Cipollini, Piero Carlotti, Graziano Enrico, Gianluca Ferrari, Davide Bungaro, Marco Nati, Angelo Sacco, Antonio Avalle, Federico Simonetta, Paolo Lo Grillo, Alessandro Allaria, Fabio Luca Mazzali, Luca Petrucci, Francesco Settanni, Efrem Mascaro, Marco Davanzo, Francesco Carella, Pasquale Munafò, Claudio Cafarelli , Maria Radogna, Marco Degiorgis, Sabrina Curi, Pietro Di Lorenzo, Stefania Rizza, Fabio Rossi, Milena Pellone. |
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IL MADE IN ITALY SI PROTEGGE CONTRO I FALSI E TUTELA IL CONSUMATORE |
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Milano, 5 marzo 2004 - La Rivoluzione nella difesa del Made in Italy: arriva uno strumento che valorizza e protegge realmente i Prodotti Italiani contro ogni contraffazione! Sintesi - Viene presentato il rivoluzionario Servizio True Italy, che permette la concreta tutela e la valorizzazione del “Made in Italy” e dei prodotti italiani . Come conseguenza crea un vero e proprio “ spartiacque ” nei confronti dell'enorme numero di clonazioni e contraffazioni presenti sul mercato. Una difesa reale e preventiva, in grado di fornire una garanzia, verificabile in qualsiasi momento, a difesa del Consumatore e capace di rendere ogni prodotto italiano assolutamente unico e identificabile. Una rivoluzione che sta partendo dai settori del sistema moda , tra i piu' colpiti dalla concorrenza sleale e dalla illegalita' , per estendersi a tutti gli altri settori del “Made in Italy”, agroalimentare in testa. Le ricadute per le aziende italiane sono enormi, capaci di far recuperare quote di mercato oggi perse e di fornire l'appropriata qualificazione della loro offerta. Una rivoluzione per i consumatori , per la prima volta parte attiva e tutelata. Fa seguito ai recenti interventi del nostro Presidente della Repubblica , concretizzando uno degli strumenti auspicati per la tutela del lavoro italiano . Quando la situazione tende a farsi grave, la creatività e l'ingegno italiani aiutano a trovare soluzioni brillanti ai problemi piu' seri. E' il caso della difesa del fondamentale patrimonio nazionale conosciuto in tutto il mondo come “Made in Italy”. La tutela e la valorizzazione dei prodotti italiani rappresentano argomenti a cui gli ambienti politici ed imprenditoriali stanno prestando attenzione per contrastare forme di concorrenza illegali o al limite della legalità, e per qualificare ulteriormente un prodotto unico come quello creato e realizzato nel nostro paese. Le iniziative ipotizzate si rivolgono fondamentalmente alla obbligatorietà della dicitura di provenienza ed alla repressione di eventuali usi illeciti e contraffazioni, peraltro estremamente semplici da realizzare quando si tratta di una normale etichetta o marchio di certificazione. In questo scenario si presenta una nuovissima iniziativa destinata a modificare completamente il concetto di tutela dei prodotti italiani , passando dalla difesa passiva ad una attiva, capace di portare concreti vantaggi anche nella promozione e nella valorizzazione delle nostre merci. E' stato infatti presentato True Italy , il rivoluzionario Servizio capace di fornire, a rivenditori e consumatori finali, la garanzia di verifica diretta della provenienza italiana di qualsiasi prodotto tutelato dal Servizio stesso. True Italy, inoltre, e' un Marchio fortemente evocativo e semplice da ricordare. “Il sistema su cui si basa il Servizio True Italy è stato attentamente studiato.”, dichiara Maurizio Verga, Amministratore Delegato della società Italianmoda.com di Como. “Ogni prodotto viene reso univocamente identificabile e tracciabile in modo da ridurre drasticamente ogni possibilità di contraffazione e clonazione. Il consumatore finale che spende di piu' per acquistare un prodotto italiano ha la possibilità di verificare personalmente la sua autenticita' ”. “In questo modo”, continua Verga, “la presenza del Marchio True Italy non è solo garanzia intrinseca della provenienza del prodotto, ma anche strumento di controllo nella mani di chi acquista, che diviene cosi' parte attiva e realmente tutelata, capace di avere una conferma diretta e personale, e di contestare l'acquisto in caso di anomalie”. Una vera rivoluzione nella salvaguardia del “Made in Italy” e dei prodotti italiani, finalmente capace di contrastare efficacemente sia clonazioni che contraffazioni, come pure l'uso di nomi e colori italiani associati a prodotti che di italiano non hanno nulla. Un mercato dell'inganno che sottrae considerevoli quote di mercato a tante aziende oneste: ricchezza e posti di lavoro che si perdono, danneggiando irreparabilmente l'economia nazionale. True Italy ha gia' riscosso apprezzamenti entusiasti da parte di una serie di imprenditori italiani nei settori dell'abbigliamento e della pelletteria-calzatura, che sono stati coinvolti in una fase di test e hanno visto in questa iniziativa indipendente lo strumento indispensabile per fornire una credibile e verificabile garanzia dei propri prodotti, nonche' aumentare la loro visibilita' sul mercato. Il funzionamento è molto semplice. “Ogni prodotto tutelato da True Italy”, spiega ancora Verga, “viene associato ad un Cartellino su cui è riportato uno specifico Codice di Autenticità, che rende il prodotto stesso assolutamente unico . Il Consumatore puo', in qualsiasi momento e tramite una comune connessione Internet, verificare questo Codice per avere la conferma che il suo acquisto corrisponde effettivamente a quanto realizzato dal produttore. Chiunque compri un prodotto italiano tutelato da questo rivoluzionario Servizio ha ora la possibilità di avere una conferma concreta ed un controllo diretto a difesa dei soldi che spende per quello che ritiene essere un prodotto di livello superiore”. Per la prima volta le nostre aziende hanno la concreta possibilità di difendersi dalla concorrenza sleale e contrattaccare sul piano commerciale. Il Servizio True Italy è stato concepito per la tutela di qualsiasi prodotto italiano , dall'arredamento agli accessori, dall'agroalimentare alla gioielleria, dalla ceramica alla meccanica, fino alla moda in tutte le sue espressioni. Infolink: www.Trueitaly.com |
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I MATERIALI EDILI “INTELLIGENTI” SVILUPPATI NELL'UE ASSORBONO ED ELIMINANO L'INQUINAMENTO |
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Bruxelles, 5 marzo 2004. Un consorzio europeo di imprese private, istituti di ricerca, e il Centro comune di ricerca della Commissione europea sta conducendo un programma di prova sui materiali edili innovativi studiato per contribuire alla lotta contro l'inquinamento atmosferico. I materiali edili (intonaco, malta, cemento per architettura) e i rivestimenti "intelligenti" sono sviluppati nel quadro del progetto Picada (Photo-catalytic Innovative Coverings Applications for De-pollution Assessment, Applicazioni con rivestimenti fotocatalitici innovativi per la valutazione della riduzione dell'inquinamento). I materiali edili e i rivestimenti speciali contenenti biossido di titanio (Tio2) possono "catturare" e "fagocitare" gli inquinanti atmosferici organici e inorganici previa esposizione ai raggi ultravioletti e/o a quelli solari. Le sostanze inquinanti "degradate" possono quindi essere eliminate dall'acqua piovana. I nuovi materiali edili dovrebbero contribuire a ridurre i livelli di ossidi di azoto (gas Nox) che provocano problemi respiratori e innescano la produzione dello smog e di altre sostanze tossiche quale il benzene. L'intero progetto costerà 3,4 milioni di euro, con un massimo di 1,9 milioni di euro finanziati dalla Commissione europea. "I rivestimenti "intelligenti" possono provocare una rivoluzione, non solo nella gestione dell'inquinamento atmosferico, ma anche nel modo in cui architetti e urbanisti affrontano il problema persistente dello smog urbano", afferma il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin. "Lo stesso progetto Picada è strettamente collegato al mandato del nostro programma per la crescita competitiva e sostenibile e promuove una salda collaborazione con diverse aziende europee operanti in differenti settori". Il contributo della Commissione europea Numerosi tipi di materiali edili "intelligenti" sono stati testati in condizioni sperimentali di umidità, temperatura e radiazioni ultraviolette (Uv) presso l'impianto Indoortron del Centro comune di ricerca della Commissione a Ispra, nei pressi di Varese, per simulare condizioni reali. I gas Nox e i composti organici filtrano attraverso la superficie porosa e si legano alle nanoparticelle di biossido di titanio dei materiali edili e dei rivestimenti. L'assorbimento della luce Uv da parte del Tio2 incorporato comporta la sua "fotoattivazione" e la conseguente degradazione degli inquinanti assorbiti nelle particelle. I prodotti acidi creati da questo processo sono eliminati dalla pioggia e/o neutralizzati dal carbonato di calcio alcalino contenuto nei materiali. Cementare il potenziale futuro I materiali innovativi sviluppati dal consorzio non sono ancora stati applicati al di fuori delle condizioni sperimentali di laboratorio. Test preliminari condotti con materiali fotocatalitici analoghi utilizzati sul campo mostrano, tuttavia, che è possibile migliorare la qualità dell'aria in modo significativo. Nel 2002, dopo che 7000 metri quadrati di superficie stradale a Milano erano stati coperti con un materiale fotocatalitico simile al cemento, si è registrata una riduzione fino al 60% nella concentrazione di ossidi di azoto a livello della strada. Anche misurazioni effettuate in Giappone con l'uso di cementi e lastre per pavimentazione fotocatalitici hanno mostrato una riduzione significativa dell'inquinamento atmosferico. I materiali di rivestimento progettati sulla base del biossido di titanio sono migliori in quanto sono in grado di coprire superfici molto più vaste rispetto al cemento, dato che è possibile utilizzare tali materiali per ricoprire o verniciare edifici e arredi stradali. Riuscire dove altri rivestimenti hanno fallito Le proprietà antinquinanti di questi materiali si basano sul biossido di titanio (Tio2) un semiconduttore fotocatalitico. I rivestimenti contenenti Tio2 sono efficaci in quanto la turbolenza dell'aria trasporta in continuazione Nox e altri composti volatili e semivolatili sulla superficie degli edifici; le molecole aderiscono alla superficie abbastanza a lungo da essere scomposte dal processo di ossidazione. Il progetto Picada al lavoro Il progetto Picada (Photo-catalytic Innovative Coverings Applications for De-pollution Assessment) è stato avviato il 1° gennaio 2002 e si concluderà nel 2005. Gli obiettivi principali del progetto sono: - una migliore comprensione dei processi e dei meccanismi chimici - la valutazione del costo e delle prestazioni, in termini di durata, dei rivestimenti - lo sviluppo e la commercializzazione del prodotto Al momento, presso l'impianto Indoortron sono studiati numerosi processi fotocatalitici che utilizzano nuovi materiali e rivestimenti. Presso tale impianto gli scienziati dell'Ue misurano l'efficacia dei rivestimenti nello scomporre miscele di inquinanti (Nox e composti aromatici) che contribuiscono significativamente alla formazione dello smog. Obiettivo: Nox e inquinanti atmosferici interni Questi nuovi materiali edili e rivestimenti apporteranno un contributo decisivo al conseguimento dell'obiettivo dell'Ue di ridurre i livelli di Nox a meno di 21 parti per miliardo all'anno entro il 2010. Fino ad ora i ricercatori dell'Ue si sono concentrati sullo sviluppo di materiali innovativi per applicazioni all'aperto. In futuro si studierà attentamente se tali prodotti possano essere utilizzati come materiali edili e rivestimenti atti a ridurre l'inquinamento anche negli ambienti interni degli edifici. Per ulteriori informazioni si invita a visitare la pagina Internet del progetto Picada: http://www.Picada-project.com/domino/sitepicada/picada.nsf? opendatabase Allegato Partner e contatti |
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APRE L’ASILO NIDO AMBIENTALE UNA NOVITÀ DEGLI AMICI DELLA TERRA PER I PIÙ PICCOLI |
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Milano, 5 marzo 2004. Aprirà i primi di aprile, a Cassina de’ Pecchi, l’asilo nido ambientale ideato, realizzato e direttamente gestito da Amici della Terra Lombardia. Obiettivo del progetto è stato quello di costruire un posto sicuro, affidabile e piacevole in cui lasciare i bambini di età compresa fra i sei mesi e i tre anni. Abbiamo voluto creare un ambiente protetto e stimolante, dove il bambino sarà accudito ed educato con progetti studiati apposta per lui e avrà la possibilità di giocare e familiarizzare con la natura. Cosa intendiamo fare? In primo luogo rispondere ad un’esigenza sociale, che sta diventando un’emergenza per moltissime famiglie di lavoratrici e lavoratori che non hanno un luogo protetto dove lasciare il proprio figlio. In secondo luogo vogliamo promuovere, fin dall’età più piccola, un programma di educazione e di attenzione agli aspetti ambientali. Da un lato, curando l’ambiente in cui starà il bambino, assicurando l’impiego di materiali ecologici per l’arredo e i giochi, e di prodotti biologici per l’alimentazione. Dall’altro, attraverso personale esperto e competente, basando l’educazione e l’apprendimento sulla stimolazione e l’uso dei cinque sensi, che in quell’età conoscono uno sviluppo molto rapido. Il 13 marzo, alle ore 10.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Cassina de’ Pecchi, si terrà un’assemblea pubblica di presentazione del nido, aperta a chiunque desideri prendervi parte. Per informazioni Amici della Terra Lombardia 3397829143, 0227201315 |
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