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LUNEDì

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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Marzo 2004
Web e diritto per le nuove tecnologie
PRIVACY - TERMINE UNIFICATO PER L’AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA NEL 2004  
 
Il Garante della Privacy ha deciso che tutte le scadenze relative al documento programmatico per l'anno in corso, che racchiude le scelte e le misure adottate in materia di sicurezza dei dati quando procede al trattamento dei dati avvalendosi di strumenti elettronica, sono unificate all’unica data del 30 giugno 2004. Secondo il Garante, infatti, "è legittimamente sostenibile che il Dps da redigere quest'anno per la prima volta, o da aggiornare, possa essere predisposto al più tardi entro il 30 giugno 2004, anziché necessariamente entro il 31 marzo, data che è invece prevista a regime per i prossimi anni, a partire dal 2005". Pertanto non occorre più affrettarsi per rispettare la scadenza del 31 marzo: la scadenza unificata del 30 giugno 2004 trova applicazione per tutti i titolari, sia quelli già tenuti all'adozione del documento programmatico in base alle regole precedenti sia quelli che redigono il documento per la prima volta. Il Garante ha ribadito anche che la menzione dell'avvenuta adozione del documento programmatico nella relazione sulla gestione deve essere effettuata anche quest'anno facendo riferimento all'aggiornamento del documento nel corso del 2003. Tale obbligo sussiste solo per chi era già tenuto all'adozione del documento programmatico in base alle disposizioni contenute nel D.p.r. N. 318/99. Pertanto le scadenze in materia di sicurezza, in base alla disciplina transitoria contenuta nel codice, a seguito al chiarimento del Garante, per chi dispone di una strumentazione elettronica sono le seguenti: 30 giugno 2004: adozione/aggiornamento del documento programmatico sulla sicurezza, adozione delle misure minime di sicurezza "nuove" (le misure di sicurezza non previste dalla precedente disciplina) 31 marzo 2005: adozione/aggiornamento del documento programmatico sulla sicurezza 2005: obbligo di menzione nella relazione sulla gestione relativa al bilancio 2004. Mentre, le scadenze in materia di sicurezza, in base alla disciplina transitoria contenuta nel codice, a seguito al chiarimento del Garante, per chi non dispone di una strumentazione elettronica sono le seguenti: 30 giugno 2004: adozione/aggiornamento del documento programmatico sulla sicurezza, adozione delle nuove misure di sicurezza (tali da evitare un incremento dei rischi per i dati) consentite dagli strumenti elettronici posseduti, compilazione di un documento a data certa in cui si descrivono le ragioni tecniche che impediscono, in tutto o in parte, l'immediata attuazione delle misure minime previste dal Codice 1 gennaio 2005: adeguamento degli strumenti elettronici ed adozione delle misure minime di sicurezza "nuove" (le misure di sicurezza non previste dalla precedente disciplina) 31 marzo 2005: adozione/aggiornamento del documento programmatico sulla sicurezza 2005: obbligo di menzione nella relazione sulla gestione relativa al bilancio 2004. In questo caso il titolare dovrà descrivere in un documento a data certa le ragioni tecniche obiettive che non consentono l'immediato adeguamento alle nuove misure di sicurezza. Tale documento deve essere conservato presso la propria struttura ed esibito in caso di controlli e verifiche.  
   
   
RESPONSABILITA’ SOCIALE D’MPRESA - INIZIATIVA DI BNL PER TELETHON: INVESTIRE NELLA RICERCA SCIENTIFICA  
 
La Banca Nazionale del Lavoro e il Comitato Telethon Fondazione Onlus hanno organizzato in dieci città italiane (Asti, Napoli, Firenze, Vicenza, Bologna, Pescara, Taormina, Olbia, Roma, Bari) una serie di tavole rotonde sul tema "Responsabilità sociale d’impresa (Rsi) e sviluppo della ricerca scientifica" che si svolgeranno da marzo a settembre 2004. L’iniziativa si inserisce nel progetto di Bnl, già avviato lo scorso anno, che ha il duplice obiettivo di sensibilizzare un numero sempre maggiore di enti e imprese, clienti e non, verso un sostegno attivo alla ricerca scientifica e, contemporaneamente, di far crescere e diffondere la cultura della solidarietà in campo imprenditoriale: un nuovo impegno di Bnl a favore di Telethon e, più in generale, nell’ambito della Rsi, nella convinzione che operare in modo socialmente responsabile per una grande azienda non rappresenta unicamente un obbligo etico ma anche un obiettivo consapevole di sviluppo aziendale e di progresso sempre più sostenibile della nostra società. Agli incontri interverranno, oltre a rappresentanti di Bnl e di Telethon, ricercatori, istituzioni locali e aziende presenti sul territorio. Nell’occasione saranno premiate le imprese e gli enti che, insieme alla Banca, si sono distinte nella raccolta record dell’ultima edizione di Telethon, nella quale sono stati raccolti complessivamente oltre 25 milioni di euro, di cui più di 14 milioni grazie al contributo della squadra Bnl. Proprio il caso di Bnl, da dodici anni primo partner di Telethon con una raccolta di oltre 112 milioni di euro (pari a circa il 50% della raccolta totale destinata a finanziare la ricerca genetica italiana), esempio da primato in Europa, sarà valorizzato come modello di investimento nella responsabilità sociale d’impresa per le aziende che vogliono concretamente avviare politiche di Rsi. Oggi sono oltre 20 mila le imprese italiane che ogni anno aderiscono all’invito di Bnl a sostenere la ricerca scientifica finanziata da Telethon. Nel 2003 le donazioni della clientela corporate (imprese ed enti) hanno rappresentato il 59% del totale (contro il 53% del 2002), con un versamento medio pari a circa 373 euro. All’impegno ultradecennale a favore del fund-raising che caratterizza la partnership con Telethon, coinvolgendo i propri dipendenti e clienti, si è aggiunto di recente un nuovo importante progetto: il finanziamento dell’attività di ricerca di giovani scienziati italiani grazie alle risorse raccolte da alcuni clienti corporate. I nuovi fondi serviranno, infatti, a sostenere l’Istituto Telethon Dulbecco (Dti), creato per offrire l’opportunità a giovani ricercatori di talento, spesso emigrati all’estero, di tornare ad operare in Italia, dando vita a un proprio gruppo di ricerca in istituti e università delle varie regioni, con la garanzia di una carriera professionale adeguata ed autonoma.  
   
   
BILANCIO SOCIALE - GRUPPO BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA: APPROVATO IL PRIMO BILANCIO SOCIALE A LIVELLO DI GRUPPO  
 

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la Relazione sulla Gestione del Gruppo e il relativo Bilancio Consolidato per l’esercizio 2003, il secondo dalla data di costituzione del Banco Popolare di Verona e Novara (BPVN) I risultati sono positivi e la crescita del Conto Economico in linea con gli obiettivi del Piano Triennale malgrado un andamento dello scenario poco favorevole.  Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il Bilancio della Capogruppo con un utile netto è pari a 203 milioni dopo i 102 milioni di rettifica di valore della partecipazione nel Credito Bergamasco, l’addebito integrale degli oneri straordinari connessi al ricorso al Fondo di Solidarietà del Settore ammontanti a 23 milioni ed aver utilizzato il Fondo Rischi Bancari Generali per 27 milioni. E’ stato poi approvato il 1° Bilancio Sociale a livello di Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea dei Soci in prima convocazione, per il 30 aprile e, in seconda convocazione, il 1° maggio prossimo e conseguentemente ha deliberato di proporre un dividendo di 0,40 euro per azione, con stacco cedola n. 2 il 24 maggio e data di pagamento il 27 maggio 2004.

 
   
   
RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA - ELENCO NUMERICO DELLE IMPRESE  
 


Secondo la Camera di Commercio di Milano, attraverso lo studio effettuato dal Lab Mim (dati 2003), la spesa annuale delle imprese per la responsabilità sociale sarebbe, ogni anno, di circa 20 miliardi di euro, così suddivisa per provincia:

Investimento Responsabilità sociale delle imprese per provincia

AGRIGENTO

160.607.000

ALESSANDRIA

171.963.250

ANCONA

161.377.250

AOSTA

50.204.500

AREZZO

132.467.200

ASCOLI PICENO

159.892.050

ASTI

99.058.100

AVELLINO

150.787.300

BARI

527.542.250

BELLUNO

61.667.400

BENEVENTO

124.219.600

BERGAMO

315.676.100

BIELLA

70.159.900

BOLOGNA

340.952.150

BOLZANO

206.561.300

BRESCIA

401.869.050

BRINDISI

133.671.950

CAGLIARI

238.536.550

CALTANISSETTA

89.755.850

CAMPOBASSO

100.890.900

CASERTA

262.505.150

CATANIA

332.100.200

CATANZARO

105.571.650

CHIETI

170.442.500

COMO

165.935.550

COSENZA

216.096.600

CREMONA

106.926.500

CROTONE

56.125.550

CUNEO

283.661.350

ENNA

53.443.500

FERRARA

137.392.850

FIRENZE

349.665.850

FOGGIA

262.840.900

FORLI'/CESENA

159.117.850

FROSINONE

146.552.900

GENOVA

267.513.750

GORIZIA

41.072.100

GROSSETO

106.156.250

IMPERIA

94.946.150

ISERNIA

30.197.750

L'AQUILA

100.002.150

LA SPEZIA

66.577.250

LATINA

179.330.000

LECCE

246.452.350

LECCO

90.095.550

LIVORNO

109.896.900

LODI

57.709.500

LUCCA

145.071.650

MACERATA

144.088.100

MANTOVA

152.343.600

MASSA CARRARA

68.323.150

MATERA

78.411.450

MESSINA

181.265.500

MILANO

1.289.426.150

MODENA

259.274.050

NAPOLI

835.239.350

NOVARA

107.850.800

NUORO

102.419.550

ORISTANO

57.843.800

PADOVA

367.689.700

PALERMO

296.878.050

PARMA

161.768.300

PAVIA

167.768.350

PERUGIA

243.059.300

PESARO E URBINO

148.705.650

PESCARA

113.910.100

PIACENZA

108.613.150

PISA

135.504.750

PISTOIA

112.910.750

PORDENONE

106.278.700

POTENZA

142.887.300

PRATO

105.054.200

RAGUSA

112.602.650

RAVENNA

148.172.400

REGGIO DI CALABRIA

163.743.300

REGGIO EMILIA

199.403.900

RIETI

49.742.350

RIMINI

125.546.800

ROMA

873.463.500

ROVIGO

104.280.000

SALERNO

369.336.850

SASSARI

166.314.750

SAVONA

109.991.700

SIENA

102.147.000

SIRACUSA

113.673.100

SONDRIO

61.580.500

TARANTO

162.230.450

TERAMO

119.764.000

TERNI

74.224.450

TORINO

750.057.600

TRAPANI

174.961.300

TRENTO

185.898.850

TREVISO

327.921.100

TRIESTE

61.027.500

UDINE

193.933.150

VARESE

239.283.100

VENEZIA

276.847.600

VERBANO CUSIO OSSOLA

50.366.450

VERCELLI

61.849.100

VERONA

340.454.450

VIBO VALENTIA

49.592.250

VICENZA

298.371.150

VITERBO

137.610.100

TOTALE

19.733.165.100

 
   
   
BILANCIO SOCIALE - I MODELLI UTILIZZABILI PER LA REDAZIONE  
 

Riprendiamo il tema del bilancio sociale, per rispondere ad un’azienda, interessata all’argomento, che ci ha chiesto se esistono dei modelli di elaborazione. Nel 1997 dalla Coalition for Environmentally Responsible Economies (CERES), in collaborazione con il United Nations Environment Programme (UNEP), è stato sviluppato il modello generalista internazionale GRI 2002. Attualmente è utilizzata la versione che è stata presentata al Summit di Johannesburg nell’estate del 2002. Il Gruppo di studio per la statuizione dei principi di redazione del bilancio sociale, invece, ha studiato il modello generalista italiano Gbs 200. L’Associazione Bancaria Italiana in collaborazione con l’Istituto europeo per il Bilancio Sociale (IBS) hanno adottato, per il settore del credito, il modello ABI- IBS, che adotta una struttura elaborata secondo lo schema a Valore Aggiunto Globale Lordo (VAGL). L’Istituto Europeo per il Bilancio Sociale è un istituto sperimentale di ricerca scientifica e applicata in materia di bilancio sociale, che tra i suoi scopi annovera la ricerca scientifica in relazione alle tematiche del bilancio sociale, l’istituzione dei principi in tema di relazioni di bilanci sociali, lo studio e lo sviluppo della cultura dei valori fondata sulla centralità della persona. L’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, invece, ha realizzato il cosiddetto modello Federcasse, adottato dalle banche appartenenti al sistema di cooperazione bancaria. Infine, segnaliamo l’AccountAbility 1000 (AA1000), introdotto, a partire dal 1999, dall’Institute of Social and Ethical Accountability, che è uno standard di processo per l’attività di Social and Ethical Accounting, Auditing and Reporting. Tale istituto, costituito nel 1996, è impegnato nella diffusione della responsabilità sociale e del comportamento etico nel mondo degli affari.

 
   
   
NORMATIVA SU BREVETTI ITALIANI ED EUROPEI – AGGIORNAMENTI E MODULISTICA  
 
Un lettore ci ha chiesto se sono state diramate informazioni sul Decreto ministeriale 9 maggio 2003, n. 171  Possiamo precisare che il 22 dicembre 2003 il Ministro delle Attività produttive ha emanato una circolare con la quale sono state chiarite le modalità di applicazione del citato Decreto ministeriale 9 maggio 2003, n. 171  entrato in vigore il primo febbraio 2004, contenente la nuova modulistica per la presentazione e la verbalizzazione delle domande di brevetto per invenzioni industriali, modelli di utilità, disegni e modelli e marchi nazionali. Successivamente, il 16 febbraio 2004 è stata emanata una nota di aggiornamento per la presentazione dei ricorsi  contro i provvedimenti dell'Ufficio Brevetti. Sul sito del Ministero delle Attività produttive è on line la banca dati dei brevetti italiani ed internazionali che contiene circa 30 milioni di documenti.  
   
   
LA FATTURA ELETTRONICA  
 

Sul supplemento ordinario n. 30 della Gazzetta ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2004 è stato pubblicato il Decreto legislativo 20 febbraio 2004 n. 52, che è entrato in vigore lo scorso 29 febbraio 2004 (giorno successivo alla sua pubblicazione). Il provvedimento da attuazione della Direttiva 2001/115/CE, che semplifica ed armonizza le modalità di fatturazione in materia di IVA, modificando e sostituendo l'art. 21 del Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, meglio conosciuto come decreto sull'Iva. La nuova formulazione dell'art. 21 sancisce che è possibile emettere ed archiviare le fatture in forma elettronica.Per ciascuna operazione imponibile il soggetto, che effettua la cessione del bene o la prestazione del servizio, emette fattura, anche sotto forma di nota, conto, parcella e simili, o, ferma restando la sua responsabilità, assicura che la stessa sia emessa dal cessionario o dal committente, ovvero, per suo conto, da un terzo. La fattura è datata e numerata in ordine progressivo per anno solare e deve sempre contenere il numero di partita Iva del cessionario del bene o del committente del servizio qualora lo stesso sia debitore d'imposta in luogo del cedente o del prestatore, con indicazione della relativa norma. L'emissione della fattura, cartacea o elettronica, da parte del cliente o del terzo residente in un Paese con il quale non esiste alcun strumento giuridico che disciplini la reciproca assistenza è consentita a condizione che ne sia data preventiva comunicazione all'amministrazione finanziaria e perché il soggetto passivo nazionale abbia iniziato l'attività da almeno cinque anni e nei suoi confronti non siano stati notificati, nei cinque anni precedenti, atti impositivi o di contestazione di violazioni sostanziali in materia di imposta sul valore aggiunto. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo in esame il direttore dell'Agenzia delle Entrate, con proprio provvedimento, determina le modalità, i contenuti e le procedure telematiche della comunicazione. Precisiamo, infine, che la fattura si ha per emessa all'atto della sua consegna o spedizione all'altra parte ovvero all'atto della sua trasmissione per via elettronica.

 
   
   
PROCESSO TELEMATICO - COMPLETATA LA PRIMA FASE DI SVILUPPO CON IL VIA LIBERA ALLA SPERIMENTAZIONE SU 7 SITI PILOTA  
 

Datamat uno dei principali gruppi italiani nel settore Software & It Services, fondata a Roma nel 1971, è alla guida del raggruppamento temporaneo di imprese che realizza il Processo Telematico della giustizia civile, ha annunciato di aver ottenuto il collaudo positivo della prima versione del sistema. L’obiettivo del Processo Telematico è di eseguire, in via telematica, tutte le operazioni di interscambio tra Avvocati e Uffici Giudiziari (dalla formazione, comunicazione e notificazione degli atti fino alla costituzione di un vero fascicolo "virtuale"), portando in questo modo a significativi risparmi di tempo. Lucio Magliozzi, Direttore della Divisione Governo e Istituzioni, ha dichiarato che "da tempo, Datamat offre le proprie competenze e soluzioni tecnologiche per supportare la modernizzazione del sistema giudiziario e migliorare il servizio reso ai cittadini, in particolare nel campo della giustizia civile. Questo primo traguardo conferma la validità di tutta l’architettura (organizzativa, logica e fisica) del Processo Telematico, che rappresenta un elemento chiave del programma di legislatura per la Giustizia ed uno dei più significativi progetti di e-Government a livello europeo." Alla prima fase di sviluppo segue, adesso, una fase di sperimentazione su 7 siti pilota: le sedi coinvolte, scelte per fornire un campione rappresentativo di tribunali di diverse dimensioni, sono quelle di Bari, Bergamo, Bologna, Catania, Genova, Lamezia Terme e Padova. La prima versione del sistema comprende già un insieme significativo di funzionalità: per gli Avvocati è stato approntato un sistema di ausilio alla redazione degli atti, nonché le funzioni di deposito degli atti e di consultazione dei fascicoli; agli Uffici di Cancelleria sono invece destinate le funzioni per la ricezione e l’accettazione degli atti e per l’invio di comunicazioni agli Avvocati; infine, la versione comprende un repository documentale degli atti e tutte le necessarie integrazioni con i sistemi pre-esistenti (in particolare il sistema informativo del contenzioso civile, che tratta i procedimenti del contenzioso ordinario). Le funzioni fanno uso dei più avanzati meccanismi di sicurezza previsti dalle norme vigenti: tutte le informazioni scambiate sono firmate digitalmente e gli atti sono criptati; l’apposizione delle firme e l’autenticazione dei soggetti avviene per mezzo di smart-card, e gli scambi tra il "dominio giustizia" e l’esterno avvengono con meccanismi di posta elettronica certificata. In parallelo alla sperimentazione, prosegue lo sviluppo del sistema, che sarà dotato di nuove funzionalità; di particolare rilevanza saranno le funzioni destinate all’utilizzo diretto da parte dei Magistrati, che comprendono un sistema di ausilio alla redazione degli atti di loro competenza (ad esempio le sentenze) nonché un ambiente di lavoro appositamente creato per loro ("Console del Magistrato").

 
   
   
RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA - APERTO A MILANO IL PRIMO SPORTELLO  
 
Il Ministro Maroni ha inaugurato, in Camera di Commercio  a Milano (Via Camperio, 3 20123 Milano, Tel. 02/8515.5049, Fax 02/8515.5773), primo sportello italiano sulla responsabilità sociale. Il progetto nasce dalla firma di un accordo, tra Unioncamere e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del novembre 2003, che ha come quadro di riferimento il  Libro Verde della Commissione Europea che promuove le buone pratiche tra le imprese dell’Unione. "Sensibilizzare le imprese sul tema della responsabilità etica e sociale significa promuovere un mercato più equo, efficiente e competitivo. – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano – In questo senso, la Camera di Commercio di Milano è da tempo attiva e attenta nell'incoraggiare e offrire assistenza alle aziende che vogliono migliorare la loro gestione con prassi sempre più responsabili dal punto di vista sociale e ambientale. E bisogna lavorare affinché tutte le imprese, specie le piccole e medie, abbiano la possibilità concreta di scegliere se adottare misure che, al di là dei costi iniziali, portano un vantaggio in termini di competizione, immagine e affidabilità. Con il primo sportello in Italia proprio a Milano, nel quadro di un accordo tra Unioncamere e il Ministero, cerchiamo di portare questo modello di sviluppo pienamente europeo a partire dalla punta più avanzata del Paese a livello imprenditoriale". Tra le attività svolte dallo sportello, segnaliamo in particolare i servizi di informazione sugli ambiti della responsabilità sociale (ambiente; risorse umane - sicurezza, pari opportunità, inserimento disabili, emersione lavoro nero, motivazione e miglioramento del clima in azienda - rapporti con i fornitori - trasparenza, controllo della catena-; rapporti coi clienti - trasparenza e sicurezza dei prodotti; sponsorizzazioni), i servizi per aiutare l’impresa a far propria la responsabilità sociale (assistenza per l’autovalutazione, compilazione del Social Statement), informazioni su iniziative collettive che il Ministero avvierà e raccolta delle domande presentate. Sarà anche possibile trovarvi informazioni sugli strumenti di comunicazione della responsabilità sociale (Sa8000, bilancio sociale, codice etico, certificazioni ambientali), informazioni su agevolazioni, iniziative, finanziamenti, servizi di orientamento e formazione. Attualmente circa il 40% di piccole e medie imprese sono attive nella responsabilità sociale: investono sul personale (salute, sicurezza, formazione, maternità, disabilità, musicoterapia), sullo sviluppo del territorio (ospedale, museo virtuale), sull’ambiente (rifiuti, rimboschimento), su etica con clienti e fornitori (niente tangenti e trasparenza). Nella rubrica di lunedì prossimo forniremo un primo elenco esemplificativo di come investono alcune delle azienda italiane attive nella responsabilità sociale.