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LUNEDì
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Maggio 2004 |
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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PRODI IN OCCASIONE DELL'ALLARGAMENTO DELL’ UNIONE EUROPEA |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Il 1° maggio è una data storica per l'Europa. Quest'oggi accogliamo nella famiglia dell'Unione europea 10 nuovi paesi membri e 75 milioni di nuovi cittadini. Mezzo secolo dopo l'avvio del grande progetto dell'integrazione europea, le divisioni della guerra fredda si sono dissolte per sempre, e viviamo ormai in un'Europa unica. Ci sono voluti coraggio, determinazione e notevoli sforzi della popolazione e delle forze politiche nei nuovi Stati membri per raggiungere questo traguardo. I popoli e i responsabili politici dei paesi che già formavano l'Unione hanno a loro volta dato prova di capacità di visione e generosità. Questa settimana avrò l'immenso piacere di dare il benvenuto a 10 nuovi colleghi nella Commissione europea. Essi e i loro concittadini porteranno nell'Unione le culture e la diversità di 10 paesi radicati in una storia plurisecolare. Ora che l'allargamento diventa realtà, i popoli dell'Europa organizzano una serie di celebrazioni, dalla costa occidentale dell'Irlanda alla frontiera orientale della Polonia, da Valletta a sud fino all'estrema punta settentrionale della Finlandia. In questo giorno, gli europei festeggiano la fine di una separazione basata su frontiere ideologiche artificiali. In qualità di presidente della Commissione europea, desidero sottolineare che la ragion d'essere della Commissione è operare per il bene dei cittadini d'Europa. Il nostro compito consiste nel mettere l'Unione europea al servizio dei cittadini, garantendo prospettive occupazionali maggiori e migliori, un contesto economico competitivo, un ambiente più pulito, persino una migliore qualità alimentare, nonché un'area di libertà e di giustizia al riparo dalle minacce congiunte della criminalità e del terrorismo. L'allargamento rappresenta però molto più di questo. Come ha dichiarato il primo ministro irlandese e attuale presidente del Consiglio, Bertie Ahern, in una recente visita a Praga: "L'allargamento deve favorire l'apertura delle mentalità oltre che delle frontiere". Nel rallegrarmi e inorgoglirmi dello straordinario risultato di aver riunito un continente un tempo diviso, mi rendo conto che questo è solo l'inizio. Ognuno di noi, nella nuova Unione europea con una popolazione di 455 milioni di cittadini, deve ora dare il proprio contributo per continuare a costruire sulle fondazioni che abbiamo aiutato a creare. Nulla va dato per scontato. Quello che siamo riusciti a realizzare non è irreversibile. La nostra cooperazione dovrà far fronte in continuazione a nuovi ostacoli e sfide. Uniti nella diversità saremo però più forti e meglio attrezzati per trovare soluzioni ai nostri problemi comuni. Uniti nella diversità, possiamo lavorare più fattivamente per la sicurezza e la prosperità di tutti. Esorto tutti gli europei ad associarsi alle celebrazioni di questo nostro prodigioso successo. Benvenuti nella nuova Europa. |
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I MEMBRI DELLA COMMISSIONE SOTTOLINEANO L'IMPORTANZA DELLE REGIONI INNOVATIVE |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Il contributo importante delle regioni europee nel costruire un'Unione europea più innovativa e maggiormente basata sulla conoscenza è stato sottolineato il 27 aprile dai membri della Commissione Busquin (ricerca) e Liikanen (società d'impresa e dell'informazione). Erkki Liikanen, rivolgendosi alla Conferenza sullo sviluppo di Shannon, in Irlanda, ha evidenziato l'importanza di assicurare la diffusione della conoscenza a livello regionale, mentre Philippe Busquin ha approvato 14 nuovi progetti pilota che mirano ad accrescere la dimensione regionale dell'economia della conoscenza. Il membro della Commissione Liikanen ha affermato: "La conoscenza è l'ingrediente chiave per un'attività innovativa, nonché la possibile base di partenza per lo sviluppo di industrie a valore aggiunto. Le regioni di successo devono sviluppare centri universitari forti ed efficaci, nonché centri di ricerca strettamente collegati alle realtà industriali locali, anche tradizionali". I consigli su come promuovere l'innovazione saranno inclusi nel prossimo piano d'azione sull'innovazione, ha dichiarato il Sig. Liikanen. La documentazione comprenderà gli obiettivi per incoraggiare il campo d'azione e la qualità dell'innovazione, che andranno ben oltre l'innovazione nei settori della ricerca e della nuova tecnologia. Le proposte comprenderanno altresì la presentazione di alcune iniziative atte ad incrementare l'investimento pubblico e privato nell'innovazione, ad ampliare la base di competenze per quanto riguarda l'innovazione e il trasferimento delle conoscenze e ad ottimizzare la gestione delle attività inerenti all'innovazione negli Stati membri. "Le iniziative finalizzate alle realtà locali e regionali saranno fondamentali al fine di garantire uno sviluppo dinamico delle regioni, in modo che riescano a competere in maniera efficace su scala globale", ha riepilogato il Sig. Liikanen. Un punto di vista simile è stato espresso da un altro membro della Commissione e collega del Sig. Liikanen, il Sig. Philippe Busquin. I nuovi progetti pilota rappresentano, secondo il Sig. Busquin "un'ulteriore opportunità per accentuare l'importanza delle regioni nello sforzo collettivo europeo di colmare il divario con i nostri concorrenti nell'investimento in attività di ricerca e nell'utilizzo delle conoscenze". I 14 progetti selezionati riceveranno un finanziamento complessivo di 2,5 milioni di Euro nell'ambito dell'iniziativa "Regioni della conoscenza". L'iniziativa è stata promossa dal Parlamento europeo al fine d'incoraggiare gli esponenti locali a progettare e creare una serie di modelli di sviluppo della conoscenza a livello regionale. I progetti selezionati trattano le problematiche seguenti: stabilire strategie regionali di ricerca e d'innovazione, realizzare modelli operativi per società pubbliche e private e creare collegamenti fra i vari protagonisti lungo il processo che conduce all'innovazione. Sono inoltre trattate tematiche quali i lavoro in rete con parti interessate di altre regioni e lo sviluppo di modelli regionali di gestione della conoscenza. |
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QUALI SARANNO GLI EFFETTI DELL'AMPLIAMENTO SUL COMMERCIO? |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Il 1° maggio 2004 10 nuovi paesi aderiranno all'Unione europea. Questa storica integrazione rappresenta la riunificazione dell'Europa occidentale e orientale e l'estensione dell'Ue verso l'Europa meridionale. A parte i progressi simbolici, tuttavia, è legittimo chiedersi quali vantaggi comporterà l'ampliamento per quanto riguarda gli scambi commerciali. Siete invitati ad esprimere il vostro parere, a fare domande ai commissari Pascal Lamy e Danuta Hübner nonché a scambiare opinioni attraverso il nostro forum online. Con l'adesione, il 1° maggio 2004, di 10 nuovi paesi (Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia), l'Unione europea (Ue) diventerà la prima entità commerciale del mondo, con quasi 500 milioni di cittadini e un quinto del reddito commerciale mondiale. Dal 1° maggio l'Ue sarà il più grande mercato senza ostacoli del mondo, le cui dimensioni supereranno quelle di Stati Uniti, Canada e Messico messi insieme. Si tratterà di un mercato aperto al resto del mondo: l'adesione dei 10 paesi all'unione doganale dell'Ue comporterà una riduzione globale della protezione delle frontiere dal 9 al 4%. Quali sono le implicazioni per i cittadini dei 15 "vecchi" Stati membri, dei 10 "nuovi" Stati membri e dei paesi terzi? Ci si può aspettare una delocalizzazione delle imprese nei nuovi Stati membri? Gli scambi attuali dell'Ue con i paesi terzi saranno dirottati a favore dei nuovi membri? Quale sarà la nuova politica dell'Ue nei confronti dei suoi "nuovi" vicini? Cambieranno le posizioni dell'Ue nei negoziati commerciali internazionali? Vi invitiamo ad esprimere il vostro parere, a scambiare opinioni o a rivolgere domande a Danuta Hübner e Pascal Lamy mediante il nostro forum online: Quando: dal 29 aprile al 28 maggio 2004 Dove: http://trade-info.Cec.eu.int/forum_enlarg/index.htm Per ulteriori informazioni su commercio e ampliamento: http://europa.Eu.int/comm/trade/issues/ampliamento_en.htm Implicazioni commerciali dell'ampliamento dell'Ue: http://europa.Eu.int/comm/trade/issues/bilateral/regions/candidates/ff040204_en.htm Panoramica settoriale: http://europa.Eu.int/comm/trade/issues/bilateral/regions/candidates/sect_ovw_it.htm |
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L'UNIONE EUROPEA DEVE OPERARE CON UN'OTTICA AZIENDALE, SI EVINCE DAL CONVEGNO INFORMALE DEL CONSIGLIO COMPETITIVITÀ |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - In occasione di un convegno informale del Consiglio Competitività svoltosi il 26 aprile a Dromoland Castle, Irlanda, i membri della Commissione, i ministri di 31 paesi e i rappresentanti delle maggiori aziende d'oltreoceano si sono incontrati al fine di discutere le sfide competitive delle industrie europee e dell'Europa stessa. L'attuale presidentessa del Consiglio Competitività, il Ministro irlandese dell'Industria, del Commercio e del Lavoro Mary Harney, ha descritto l'incontro come un'opportunità per scambiarsi idee fra le comunità aziendali e i politici Comunitari ed ha affermato che le conclusioni del convegno potrebbero rivelarsi utili ai fini dell'informazione e dell'assegnazione delle priorità per il lavoro futuro del Consiglio a Bruxelles. Al termine del convegno, la Sig.ra Harney ha affermato che il settore privato ha rivolto un messaggio chiaro ai politici. "[Noi] siamo stati incitati, questa mattina, a fare luce sulle normative e sulle attività di sostegno per l'innovazione", ha dichiarato. "Dobbiamo concentrarci sulla crescita della produttività e procedere diversamente in ambito commerciale". "Le nostre decisioni dovranno essere più rapide, considerato il mercato altamente competitivo in cui operiamo", ha aggiunto la Sig.ra Harney. "Siamo stati [inoltre] incitati ad adottare velocemente le conclusioni della conferenza intergovernativa [Cig] e ad operare più efficacemente in materia commerciale, in particolare nel contesto attuale di un'Unione europea allargata che comprende 25 paesi". Precedentemente, tale messaggio era stato lanciato da vari esponenti commerciali di primaria importanza, tra i quali Carly Fiorina, presidentessa e Direttore Generale di Hewlett-packard. La Sig.ra Fiorina ha affermato che le società e i paesi devono operare in maniera simili, considerando le esigenze di competitività, prendendo decisioni rapide e operando in modo flessibile. "L'unione europea deve adottare quella flessibilità e velocità tipiche delle imprese", ha specificato la Sig.ra Harney. Nel suo discorso, la Sig.ra Fiorina ha chiarito la sua opinione in merito al successo futuro, che dipenderebbe su due fattori: innovazione mirata da parte dell'industria e investimenti mirati da parte del governo. "Penso che abbiamo ormai capito che le nazioni più competitive nell'economia mondiale sono quelle che investono su tre fattori", ha affermato. "Innanzitutto, investono nell'istruzione e nella formazione dei loro abitanti. Poi, investono nelle attività di ricerca e sviluppo, in modo da incentivare la crescita della prossima generazione promuovendo nuove idee, ma investono anche nella new technology, in modo da portare i frutti di tale idee sul mercato. Infine, lavorano al fine di creare società basate sulla prevedibilità, concentrate sulla lealtà e sulla trasparenza, sulla responsabilità, sulla fiducia e sulle norme di legge [...]", ha dichiarato. Un altro esponente industriale di primaria importanza, presidente e direttore generale di Glaxosmithkline Biologicals, il Sig. Jean Stephenne, ha lanciato un messaggio preoccupante ai politici europei. Egli ha affermato che, da un punto di vista commerciale, l'Unione europea è considerata un "ambiente ostile e turbolento". Il Sig. Stephenne ha evidenziato lo scarso riconoscimento per l'innovazione, la mancanza di collaborazione diffusa sulle attività di ricerca e sviluppo (R&s) e le scarse possibilità d'investire capitali. L'ottimizzazione dell'ambiente per il settore R&d richiederebbe un nuovo approccio ai sistemi di ricerca europei, nonché partnership più forti fra il settore pubblico e quello privato, ha affermato il Sig. Stephenne. Sono inoltre necessari maggiori investimenti nella ricerca da parte del settore privato; la politica pubblica deve giocare un ruolo ben preciso, concedendo sovvenzioni mirate e incentivi fiscali, ha aggiunto al termine del suo discorso. Anche numerosi esponenti commerciali intervenuti all'assemblea hanno espresso il loro parere in merito alla localizzazione, considerata un fattore decisivo per promuovere le attività di ricerca e innovazione. Persino le grandi società sono impegnate nel promuovere le "comunità di conoscenza", coinvolgendo istituzioni accademiche e società innovative. Esse sostengono che l'Europa deve creare tali comunità, in modo da trattenere i propri ricercatori e innovatori. Riassumendo, il Consiglio Competitività ha identificato due problemi principali per l'Europa: normative eccessive e conseguente mancanza di competizione, a cui si aggiunge lo scarso impegno nella ricerca rispetto agli Stati Uniti e ad altri paesi nel mondo. Nell'affrontare tali problematiche, la Presidenza irlandese ha identificato una serie di priorità future, da affrontare in stretta collaborazione con le prossime tre Presidenze (Paesi Bassi, Lussemburgo e Regno Unito) al fine di sviluppare un ambiente economico più invitante. Per quanto riguarda l'ottimizzazione delle normative, tra le priorità presentate citiamo: trovare una soluzione all'attuale legislazione eccessiva e superflua, creare mercati competitivi e luoghi d'incontro leali per le aziende e fornire valutazioni d'impatto ottimizzate prima d'intraprendere nuove misure. Per stimolare la ricerca di qualità, la Presidenza irlandese continuerà ad impegnarsi e a sostenere le seguenti tematiche: aumentare gli investimenti pubblici e privati nelle attività di R&s, allineare le priorità di ricerca dell'Unione europea con le esigenze dell'industria, adottare il Brevetto Comunitario al più presto e semplificare le procedure di accesso al finanziamento dell'Unione europea per la ricerca, in particolare per le piccole e medie imprese (Pmi), in previsione del Settimo Programma Quadro (Vii Pq). La Sig.ra Harney ha concluso il convegno definendolo "uno scambio di opinioni e un'interazione estremamente utile e proficua fra la comunità commerciale e i politici Comunitari". Infolink: http://www.Eu2004.ie/templates/news.asp?snavlocator=66&language_id=1&list_id=618 |
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"TALVOLTA MI SENTO COME SE STESSI PER ABBANDONARE", AFFERMA BUSQUIN A PROPOSITO DEL LIMITATO BILANCIO DELL'UE A FAVORE DELLA RICERCA |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Il 26 aprile il Commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha espresso la sua frustrazione per la mancanza di finanziamenti disponibili dell'Ue per i progetti di ricerca, e ha accennato che un sistema potrebbe consistere nel trovare progetti di supporto che non rientrino in futuro nell'elenco dei candidati del Programma Quadro. Il Sesto Programma Quadro (6Pq) ha avuto molto successo, ha affermato il Sig. Busquin. Forse anche troppo, poiché la percentuale di successo non riflette le tante eccellenti proposte di progetto ricevute dalla Commissione. "Talvolta mi sento come se stessi per abbandonare perché non siamo stati in grado di finanziare progetti di così grande valore", ha dichiarato il Commissario. "Penso che nel 7Pq dovremo indossare i nostri cappelli per pensare e lavorare per finanziare gli altri progetti, anche se è difficile auspicare a un finanziamento del 100 per cento", ha aggiunto. Il Commissario, tuttavia, si augura che nell'ambito del 7Pq il finanziamento non sarà così limitato. Le prospettive finanziarie della Commissione dal 2007 al 2013 indicano che la percentuale del bilancio dell'Ue convogliata nella ricerca è passata dal 7 al 16 per cento. Il Sig. Busquin ha annunciato inoltre che la Commissione renderà note le proposte per le priorità del 7Pq il 7 o il 14 maggio. |
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LA UE RESTA INDIETRO RISPETTO AGLI USA A CAUSA DI UNA MANCANZA DI CONOSCENZA DELLE TIC, SECONDO LE CONCLUSIONI DI UNA RELAZIONE |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Una relazione pubblicata dall'Economist Intelligence Unit (Eiu) ha avvertito che le economie europee restano significativamente indietro rispetto agli Usa perché non riescono a sviluppare competenze di Ti, innovazione e ricerca e sviluppo (R&s). L'indagine, intitolata "Cogliere i vantaggi delle Tic [Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni]: la sfida europea della produttività" lancia un appello ai paesi europei perché sfruttino meglio i propri investimenti nella tecnologia, se vogliono restare competitivi con gli Usa. Nonostante un investimento a livello Ue nelle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (Tic) di circa 1,9 trilioni di euro tra il 1995 e il 2001, non è stato conseguito un miglioramento né in termini di produttività né di crescita economica, afferma la relazione. "Chi vuole vedere l'Unione Europea rispettare l'agenda di Lisbona, per mettersi in pari con gli Usa entro un decennio, resterà deluso perché questo non sta avvenendo", ha affermato Laza Kekic, direttore delle previsioni nazionali all'Eiu. Tra il 1995 e il 2002, la crescita annuale media statunitense del prodotto interno lordo (Pil) pro capite è stata di 0,52 punti percentuali superiore a quella di Francia, Germania e Italia. Secondo l'Eiu, l'uso efficace delle Tic da parte degli Stati Uniti è responsabile di 0,4 punti percentuali di tale differenza. Inoltre, la relazione prevede che il divario persisterà nel corso dei prossimi anni. Il problema non è una mancanza di investimenti nelle Tic da parte delle aziende e dei governi europei", ha affermato Daniel Franklin, direttore editoriale all'Eiu, in una dichiarazione. "Lo studio suggerisce che sono le deficienze nelle politiche e nelle prassi commerciali europee a impedire all'Europa di conseguire le prestazioni di produttività degli Usa." Gli Usa superano tutti i paesi in termini di qualità della propria infrastruttura Tic. Sono seguiti però a ruota da Svezia, Danimarca e Finlandia, oltre che dal Regno Unito, dalla Norvegia e dall'Olanda. Germania, Francia e Italia, invece, sono molto più indietro. Infatti, su 26 paesi esaminati, si sono classificate rispettivamente al 18°, al 17° e al 22° posto. Secondo l'indagine, la più grande barriera alla massimizzazione dei vantaggi delle Tic è una mancanza di comprensione di tale tecnologie da parte degli alti dirigenti. L'indagine sostiene inoltre che senza un cambiamento di politiche e di cultura, molti paesi europei non saranno in grado di trarre profitto dai propri investimenti nelle Tic. Infolink: http://graphics.Eiu.com/files/ad_pdfs/microsoft_final.pdf |
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CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE TIC NELL'ISTRUZIONE, GRECIA |
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Samo, 3 maggio 2004 - La quinta conferenza internazionale sull'uso delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (Tic) nell'istruzione si svolgerà dall'1 al 3 luglio nell'isola di Samo, in Grecia. Attraverso una serie di discorsi introduttivi, sedute plenarie, workshop e forum, la conferenza cercherà di affrontare le molte sfide e le nuove opportunità presentate dalle innovazioni tecnologiche nei contesti dell'istruzione. I temi della conferenza comprenderanno: risposte istituzionali e nazionali al cambiamento tecnologico; l'architettura dell'apprendimento; accessibilità; l'evoluzione dell'aula; proprietà intellettuale; considerazioni etiche sull'uso della tecnologia dell'informazione nell'insegnamento e nell'apprendimento. Infolink: http://www.Ineag.gr/icicte/ |
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TRE CORSI DI FORMAZIONE PER DIRETTORI DELLA RICERCA, BRUXELLES |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Earto, l'associazione europea delle organizzazioni di ricerca e tecnologia, unitamente alla società di consulenza Hyperion, organizza una serie di tre corsi di formazione per direttori della ricerca, che avranno luogo l'1, 2 e 3 giugno a Bruxelles, Belgio. Il corso del 1° giugno spiegherà come redigere una proposta competitiva per il Sesto Programma Quadro (6Pq), fornendo consigli su come raccogliere informazioni, scegliere partner strategici ed evitare duplicazioni nella stesura delle proposte. Il corso successivo, il 2 giugno, delineerà come negoziare, gestire e amministrare un contratto di ricerca Ue, nel contesto del 5Pq e 6Pq, e si baserà sulle esperienze dell'oratore in oltre 50 progetti di ricerca comunitari. L'ultimo corso di formazione, il 3 giugno, descriverà come redigere piani di attuazione della tecnologia (5Pq) e piani per lo sfruttamento e l'utilizzo (6Pq), noti anche come eTip. Questo corso descrive le informazioni di fondo e la configurazione dell'eTip e fornisce consigli pratici sulle fonti di informazioni e il metodo di stesura. Tutti i tre corsi sono rivolti a direttori della ricerca e a consulenti responsabili della preparazione delle proposte per il 6Pq. Infolink: http://www.Hyperion.ie/nextcourses.htm |
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SETTIMANA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO 2004 LA PIÙ VASTA CAMPAGNA DELL’UE PER FAR FRONTE AI NOTEVOLI COSTI UMANI E FINANZIARI DEGLI SCARSI STANDARD DI SICUREZZA NELL’INDUSTRIA EDILE EUROPEA |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - In occasione del lancio della sua più grande campagna, l’Agenzia per la sicurezza e la salute sul lavoro afferma che l’industria edile europea potrebbe salvare 1 300 vite ogni anno ed evitare 850 000 gravi lesioni adottando degli standard di sicurezza e salute più elevati. L’agenzia ribadisce che un taglio all’elevata incidenza di infortuni e di malattie connesse al lavoro nel settore potrebbe inoltre far risparmiare all’Ue oltre 75 miliardi di euro all’anno. La campagna “Costruire in sicurezza”, che culminerà con l’annuale Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (18-22 ottobre 2004), evidenzierà i rischi per la salute e la sicurezza nell’industria edile europea nonché le rispettive soluzioni in oltre 30 paesi del continente, facendone la più vasta campagna di questo genere mai avviata. Intervenendo al suo varo a Dublino, Pat Cox, Presidente del Parlamento europeo ha affermato: “L’edilizia è una delle più importanti industrie dell’Ue, con oltre 12 milioni di dipendenti ed un volume d’affari di oltre 900 miliardi di euro all’anno. Per altro verso essa è anche il settore che registra i peggiori record in termini di sicurezza e salute: ad esempio, il suo tasso di infortuni è due volte più elevato rispetto alla media dell’industria europea. L’incidenza delle dorsalgie e dei problemi muscoloscheletrici, l’esposizione alle sostanze pericolose e molti altri rischi sono significativamente al di sopra della media. Tali problemi devono essere affrontati con urgenza, non solo per alleviare una reale sofferenza umana, ma anche per ridurre l’onere finanziario delle aziende e della società”Bertie Ahern, primo ministro della Repubblica d’Irlanda, attualmente a capo della Presidenza dell’Ue, ha aggiunto: “Far fronte a tale problema non è solo responsabilità delle ditte edili, è il dovere di quanti sono coinvolti nel settore, compresi architetti, pianificatori, ingegneri e altri. Numerosi infortuni nei cantieri edili sono dovuti a decisioni prese prima dell’avvio dei lavori di costruzione. Pertanto, l’unica via di uscita, anche per quanto concerne numerosi altri problemi di salute e sicurezza, è rappresentata dal partenariato. È necessario agire insieme e la campagna dell’Agenzia “Costruire in sicurezza” incarna tale approccio, con il totale impegno della Presidenza dell’Ue, del Parlamento, della Commissione e delle parti sociali europee.”La campagna, che sarà accompagnata da tutta una serie di informazioni stampate e on-line comprendenti esempi di buona prassi, sarà sostenuta da migliaia di manifestazioni in 31 paesi dell’Europa, compresi gli Stati membri nonché i paesi aderenti, i paesi candidati all’adesione e dell’Efta. Le manifestazioni, coordinate dalla rete dell’Agenzia di punti focali nazionali, varieranno dalle iniziative di formazione e le campagne promozionali ai seminari e workshop. Inoltre, le aziende e le organizzazioni che collaborano con l’industria edile saranno invitate a firmare una carta on-line relativa alla campagna a dimostrazione del loro impegno per ottenere degli standard di Ssl nell’industria più elevati. Ulteriori informazioni sono reperibili sullo speciale sito web dell’Agenzia per la Settimana europea 2004 (http://ew2004.Osha.eu.int).“il nostro obiettivo non è solo di stimolare la sensibilizzazione sui rischi, in particolare tra le medie e piccole imprese (Pmi), che vantano oltre l’80% dei lavoratori nel settore edile, ma di fornire anche gli strumenti per il miglioramento degli standard,” ha affermato Hans Horst Konkolewsky, il direttore dell’Agenzia. “Ciò comprende delle guide e delle liste di controllo per la valutazione del rischio nonché soluzioni di esempi di buona prassi, tutti disponibili gratuitamente sul nostro sito web. La situazione non muterà in un batter d’occhio, ma sono fiducioso nel fatto che possiamo esercitare un forte impatto, purché godiamo dell’impegno di ognuno. La firma della nostra carta on-line relativa alla campagna è il primo passo di tale impegno.”Anche David Byrne, commissario europeo per la salute e la tutela dei consumatori, era presente al lancio, mentre l’industria edile era rappresentata dalle Parti sociali europee, da Ulrich Paetzhold, direttore della Federazione europea dell’industria edile e da Harrie Bijen, Segretario generale della Federazione europea dei lavoratori edili e del legno. |
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LA COMMISSIONE EUROPEA E IL GOVERNO SVIZZERO LANCIANO UN PROGETTO DI RICERCA DI E-GOVERNMENT DA 12 MILIONI DI EUROBT, SIEMENS E VISA GUIDANO UN CONSORZIO DI 23 ORGANIZZAZIONI
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Un consorzio di aziende e istituzioni accademiche leader in Europa ha annunciato oggi di aver firmato un contratto con la Commissione Europea per condurre una ricerca sullo sviluppo di un’architettura di identificazione e autenticazione elettronica semplice, coerente e interoperativa per sostenere le applicazioni elettroniche dell’e-government all’interno dell’Unione Europea e oltre. L’obiettivo è quello di accrescere l’utilizzo dell’e-government in tutta l’ Europa fornendo una struttura che comprovi elettronicamente l’identità tra le amministrazioni di governi, aziende e cittadini che sia facilmente implementabile da parte degli stati membri e comodo da usare per i cittadini. Il Guide Consortium (Government User Identity for Europe) (Consorzio Guida – Identità per l’Utente Governo in Europa) raggruppa 23 organizzazioni di 13 Paesi. E’ stato fondato sul desiderio comune di rendere l’Europa il leader globale dei servizi e-government attraverso la creazione di un’architettura aperta per l’autenticazione dell’identità e l’appropriata gestione identificativa.Sostenuta dai rappresentanti governativi di 12 stati membri, il progetto Guide è multidisciplinare e abbraccerà una varietà di tecnologie consolidate. Il progetto terrà inoltre in considerazione le questioni di politica sociale, economica ed etica per l’intera Europa. E’ uno dei maggiori progetti finanziati dalla European Commission Information Society Directorate-general. Nel novembre 2003, le Conclusioni del Consiglio Europeo sull’e-government richiesero un progetto come Guide che potesse “valutare le necessità, gli ostacoli e le soluzioni per esplorare possibili soluzioni europee interoperative per l’autenticazione dei cittadini e delle aziende per l’e-government nel Mercato Interno, in modo da facilitare la mobilità in Europa e fornire servizi internazionali online”. Il Consiglio ha anche richiesto che fossero individuate le “restanti barriere legali e regolatrici per l’e-government”. L’approccio multiforme di Guide si occuperà di questi elementi sfruttando tecnologia, modelli comprovati e strutture commerciali consolidate.Sono stati fatti molti tentativi per portare avanti i servizi e-government in Europa e per affrontare il problema dell’autenticazione online di cittadini e aziende. Sono state sviluppate varie soluzioni, ma fino ad oggi il loro successo è stato limitato, intralciando così lo sviluppo e l’adozione dei servizi e-government. Lia Borthwick, Direttore di Progetto del consorzio Guide, ha detto: “Un struttura multidisciplinare e multiculturale come la nostra è ideale per raggiungere il nostro fine di sviluppare un’architettura aperta centrata sul cittadino, azionata dall’utente e predisposta alla tecnologia che meglio si addica alle esigenze di amministrazioni, aziende e cittadini. I nostri membri stanno lavorando sodo con i governi e i cittadini per produrre prodotti dimostrativi su vasta scala.” L’adozione dei servizi e-government si trova attualmente ad affrontare una certa resistenza da parte di amministrazioni, aziende e cittadini, a causa della mancanza di fiducia nella sicurezza del sistema e alla potenziale minaccia del furto d’identità. Questi problemi devono essere affrontati se gli stati membri dello Ue adotteranno sistemi in grado di migliorare in modo significativo l’efficienza della comunicazione inter-amministrativa e sfruttare tutto il potenziale creato dall’integrazione pan-Europea. Infolink: www.Guide-project.org |
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BCE:TASSI DI INTERESSE A LUNGO TERMINE PER LA VALUTAZIONE DELLA CONVERGENZA DEI PAESI ADERENTI |
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Francoforte, 29 aprile 2004 - La Banca centrale europea (Bce) e la Commissione europea (Eurostat) pubblicano il 29 aprile le prime statistiche sui tassi di interesse a lungo termine per i dieci paesi aderenti che entreranno a far parte dell’Unione europea (Ue) il 1° maggio 2004. Attualmente sono disponibili tassi di interesse a lungo termine armonizzati per nove dei dieci paesi aderenti. Essi saranno utilizzati per determinare il grado di convergenza raggiunto da tali paesi, ai sensi dell’articolo 121 del Trattato che istituisce la Comunità europea (Trattato). Nel contempo, viene diffuso per l’Estonia un distinto indicatore dei tassi di interesse, che sarà tenuto sotto attenta osservazione e sostituito quanto prima con un indicatore di migliore qualità. I tassi di interesse sono stati definiti congiuntamente dalla Bce, dalle banche centrali nazionali dei paesi aderenti e dalla Commissione europea (Eurostat). Quest’oggi vengono presentate le serie mensili per il periodo febbraio 2003 - febbraio 2004, mentre i dati mensili aggiornati saranno reperibili sul sito Internet della Bce e su quello della Commissione (Eurostat). In conformità dell’articolo 121 del Trattato, la convergenza dei tassi di interesse a lungo termine costituisce uno dei criteri adottati al fine di valutare il raggiungimento di un elevato grado di convergenza sostenibile per la realizzazione dell’Unione economica e monetaria (Uem). L’articolo 4 del Protocollo sui criteri di convergenza allegato al Trattato prevede che i tassi di interesse siano misurati sulla base delle obbligazioni a lungo termine emesse dallo Stato o di titoli analoghi. Il quadro di riferimento statistico per i paesi aderenti segue gli stessi principi applicati agli attuali Stati membri dell’Ue nel periodo precedente alla Terza fase dell’Uem. |
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CIPE: APPROVATO PROGETTO PER ELETTRODOTTO ITALIA - SVIZZERA |
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Roma, 3 maggio 2004 - Il Mef comunica che il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), si è riunito il 29 maggio a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Ministro Giulio Tremonti. Su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Cipe ha approvato il progetto per la realizzazione ed esercizio della tratta in territorio italiano dell’elettrodotto "S. Fiorano (I) – Robbia (Ch)", di interconnessione tra l’Italia e la Svizzera. L ’opera verrà realizzata da Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (Grtn) S.p.a. Senza oneri a carico dello Stato e potenzierà i collegamenti fra la rete elettrica italiana e quella svizzera, consentendo un incremento della capacità di importazione di circa 1.300 megawatt. |
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L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI BORSA ITALIANA SPA APPROVA IL BILANCIO CIVILISTICO E CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 2003 E ALCUNE MODIFICHE AL REGOLAMENTO DEI MERCATI |
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Milano, 3 maggio 2004 - L'assemblea degli Azionisti di Borsa Italiana Spa, riunitasi il 29 aprile, ha approvato il bilancio civilistico 2003 della società che si è chiuso con un utile netto di 23.4 milioni di euro e con ricavi per 123.8 milioni di euro. L'assemblea ha altresì approvato il bilancio consolidato 2003 che si è chiuso con un utile netto di 19.6 milioni di euro e con ricavi per 180.2 milioni di euro. L'assemblea degli Azionisti ha inoltre approvato alcune modifiche al Regolamento dei mercati che verranno ora sottoposte all'approvazione della Consob. Le principali modifiche riguardano: Mercato Mot Introduzione del sistema di garanzia a controparte centrale per il mercato Mot Per garantire il buon fine delle operazioni concluse sul mercato Mot viene esteso anche a questo mercato il sistema di garanzia a controparte centrale volto a tutelare gli operatori dall'ipotesi di insolvenza della controparte contrattuale. Per consentirne l'introduzione graduale si prevede che la garanzia del buon fine dei contratti di compravendita possa essere limitata a singoli segmenti del mercato individuati nelle Istruzioni. La data di entrata in vigore di questa modifica verrà comunicata mediante Avviso di Borsa una volta completata la migrazione delle negoziazioni del Mot sulla "piattaforma Affari". A partire da tale data e per i segmenti indicati le negoziazioni sul Mot avverranno in forma anonima, ovvero senza evidenziazione delle controparti. Specialista sul mercato Mot Per garantire una maggiore liquidità degli strumenti quotati sul mercato Mot viene previsto che le negoziazioni di obbligazioni appartenenti ai segmenti individuati da Borsa Italiana nelle Istruzioni possano avvenire con l'intervento di operatori specialisti. L'attività di supporto alla liquidità potrà essere svolta dall'emittente, su incarico dell'emittente o su iniziativa di un operatore ammesso e potrà avere ad oggetto sia strumenti finanziari di nuova ammissione sia strumenti finanziari già quotati. L'entrata in vigore della disciplina di riferimento, contenuta nelle Istruzioni, è subordinata all'esplicito assenso della Consob. La nuova disciplina entrerà in vigore una volta completata la migrazione delle negoziazioni del Mot sulla "piattaforma Affari". Possibilita' Di Negoziare Titoli Sospesi A Tempo Indeterminato L'attuale Regolamento dei mercati di Borsa Italiana prevede il divieto - solo per gli intermediari ammessi alle negoziazioni sui mercati gestititi da Borsa Italiana (1) - di negoziare o far negoziare fuori mercato strumenti finanziari nei confronti dei quali Borsa Italiana abbia adottato provvedimenti di sospensione dalle negoziazioni. La modifica introdotta opera una distinzione tra sospensione a tempo determinato e sospensione a tempo indeterminato, prevedendo il divieto alla negoziazione solo in riferimento alle sospensioni a tempo determinato e lasciando conseguentemente libertà negoziale per gli strumenti finanziari oggetto di sospensione a tempo indeterminato. La sospensione a tempo determinato è finalizzata ad escludere l'attività di negoziazione in presenza di asimmetrie informative che potrebbero favorire condotte di insider trading. Il ripristino della parità informativa, conseguente alla pubblicazione di un comunicato dell'emittente (o dell'offerente nel caso di Opa), determina infatti la riattivazione delle negoziazioni sul titolo. Tale sospensione ha generalmente durata limitata nel tempo (poche ore o al massimo qualche giorno) e viene meno con il comunicato. La sospensione a tempo indeterminato è volta ad escludere l'attività di negoziazione su titoli emessi da società in dissesto economico-finanziario, è in genere di lunga durata e si caratterizza per la generale carenza di informazioni sull'evoluzione economico-finanziaria e sui futuri piani industriali dell'emittente. Il divieto di negoziazione di titoli sospesi è volto a tutelare l'integrità del mercato solo nell'ipotesi di sospensione a tempo determinato posto che l'esistenza di asimmetrie informative potrebbe favorire attività lesive del bene che la disciplina regolamentare deve salvaguardare. Nell'ipotesi di sospensione a tempo indeterminato non si ravvisano rischi di abuso di informazioni privilegiate e non si rende quindi necessario impedire la libera attività negoziale degli operatori.. La modifica si estende anche al Nuovo Mercato. |
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MARK MOBIUS A MILANO AL CONVEGNO ASSIOM |
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Milano, 3 maggio 2004 - In un momento di estrema incertezza per i mercati finanziari il 29 Aprile si e’ tenuto a Milano un Convegno organizzato da Assiom e sponsorizzato da Fmr e List Group sul tema Mercati Emergenti dal titolo “Europa dei 25 e Mercati Emergenti: Prospettive di sviluppo Economico e Finanziario”. Importante il sostegno di Ubm sul fronte organizzativo e che ha visto Claudia Segre come Moderatore dell’intera giornata. Il Convegno si e’ svolto lungo un percorso di tematiche di crescente interesse cha al mattino affrontavano “Integrazione, Investimenti tra G7 e G22: il ruolo delle istituzioni alla ricerca dello sviluppo sostenibile” ed e’ toccato al Presidente del Cespi Jose’ Luis Rhi-sausi rompere gli indugi affrontando lo stato dei rapporti tra Mercosur ed Europa, che grazie al sostegno spagnolo permetterebbero di aumentare i flussi verso i Paesi Latam del 20%. Si e’ poi approfondito il ruolo dell’Asia che nel 2003 ha permesso ai paesi latino americani di incrementare i tassi di crescita economica come non mai nonostante negli anni passati la concorrenza cinese avesse provocato danni pesanti al comparto manifatturiero messicano. Sulla Cina Marcello Benedetti di Hsbc Group ha delineato lo scenario di politica monetaria che si prefigura all’indomani delle dichiarazioni del Governo sulla necessita’ di raffreddare l’economia e che potrebbe portare ad un allargamento della banda di oscillazione della divisa cinese con un possibile apprezzamento tra il 10 ed il 20% atteso per quest’anno. Quindi non solo un rialzo dei tassi di interesse Usa ma anche quelli cinesi pesano sul futuro dei Paesi Emergenti dopo lo straordinario rally del 28% sui titoli di debito del 2003. Nella seconda parte della mattinata il Vice Governatore della Banca Centrale rumena Christian Popa e Jan Vanous il Direttore dell’Osservatorio Euroecon basato a Praga si sono confrontati sull’allargamento all’Europa dei nuovi candidati dal punto di vista politico economico di un Paese della cosiddetta Seconda ondata, come la Romania, rispetto ad un Paese della New Europe come la repubblica Ceca. Inevitabile il riferimento all’opportunita’ offerta da questi Paesi e dei loro mercati finanziari , sia dal punto di vista azionario che obbligazionario, in un contesto di relativa stabilita’ del merito di credito. Nella seconda parte il Convegno si e’ concentrato su “Prospettive per il mercato finanziario europeo che apre ai Paesi Emergenti: Bilanci e Previsioni 2004” lasciando la parola ai gestori delle piu’ importanti societa’ di fondi comuni di investimento di importanza mondiale. Quindi dopo una prefazione quantitativo settoriale del Direttore Investimenti di Mc Gestioni Sgr Raimondo Marcialis si sono avvicendati: Mark Mobius, il “guru dei mercati emergenti” in anteprima mondiale, Direttore dei Fondi Emergenti di Templeton Asset Management, Jules Mort per i Fondi Latino America di American Express Bank e Kerrie Mcewen per i Fondi dell’Europa Emergente di Jp Morgan Fleming. I gestori hanno sottolineato la priorità dell’investimento azionario e la preferenza per alcuni dei Paesi del mondo emergente quali: Polonia, Russia, Turchia, ed il settore Telcom e Consumi. Tutti hanno sottolineato come l’impeto alla diversificazione vede nell’allocazione dei fondi realizzarsi la migliore protezione all’inevitabile volatilita’ di questi mercati ottenendo quella performance straordinaria che da 10 anni caratterizza l’asset class emergente come migliore sulle altre asset class. Sul sito www.Assiom.it sotto la parte Atti Convegni si trovano tutte le Relazioni del Convegno. |
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RISPARMIO GESTITO: SUPERATA LA SOGLIA DEGLI 880 MILIARDI DI EURO, IL PATRIMONIO DELL’INDUSTRIA DELLA GESTIONE CONTINUA LA CRESCITA ANCHE A MARZO |
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Milano, 3 maggio 2004 - Primo trimestre positivo per l’Industria del Risparmio Gestito che ha chiuso il mese di marzo con un patrimonio lordo di 883,4 miliardi di euro, dopo aver concluso gennaio a quota 863 miliardi di euro e febbraio a 875,5 miliardi di euro. Il patrimonio al netto della duplicazione degli Oicr di gruppo si è invece attestato a quota 749,1 miliardi di euro. Con un patrimonio lordo di 520,1 miliardi di euro gli Oicr hanno mantenuto il primo posto nella classifica per tipologia di prodotto. Alle spalle degli Oicr le Gestioni di Prodotti Assicurativi che occupano il secondo posto della classifica dei prodotti con un patrimonio lordo di 144,8 miliardi di euro (109,8 miliardi di euro il netto). In terza posizione le Gpf Retail con 94,2 miliardi di euro di lordo (14,1 miliardi di euro il netto) a seguire la categoria residuale delle Altre Gestioni con 62,8 miliardi di euro di lordo (60,4 miliardi di euro il netto). In coda alla classifica le Gpm Retail con un patrimonio lordo di 50,1 miliardi di euro (40,3 miliardi di euro il netto) e le Gestioni di Patrimoni Previdenziali con 11,3 miliardi di euro di patrimonio lordo e 10,1 miliardi di euro di patrimonio netto.Il comparto che, nel mese di marzo, ha chiuso con il patrimonio maggiore è stato quello obbligazionario: 307,7 miliardi di euro il lordo; 279,8 miliardi di euro il netto. Al secondo posto i prodotti bilanciati con 185 miliardi di euro di patrimonio lordo (141,3 miliardi di euro il netto). Al terzo posto i prodotti azionari con 133,1 miliardi di euro di lordo e 119,5 miliardi di euro il netto. A seguire, nella classifica, i prodotti monetari con un patrimonio lordo di 112,4 miliardi di euro, netto di 110,3 miliardi di euro. Chiudono l’elenco dei comparti: la categoria residuale dei prodotti non classificati (111,7 miliardi di euro il lordo, 73,7 miliardi di euro il netto) e i prodotti flessibili (33,4 miliardi di euro di patrimonio lordo e 24,6 miliardi di euro di netto). La Mappa del Risparmio Gestito offre, mensilmente, una visione d’insieme di tutte le componenti dell’Industria: Oicr, Gpf, Gpm, gestioni di patrimoni previdenziali, prodotti assicurativi, altre gestioni. La mappa si basa non su stime ma su dati effettivi per società e per gruppi e fornisce un’analisi disaggregata della composizione delle gestioni. |
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MILANO IN CERCA DI CREDITO ARRIVANO FINANZIAMENTI E CONTRIBUTI PER IL SISTEMA IMPRENDITORIALE: MARTEDÌ UNO SPORTELLO INFORMATIVO |
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Milano, 3 maggio 2004 - Come accedere più agevolmente ai finanziamenti per le imprese? Che cosa cambia nel clima di instabilità causato dai recenti dissesti finanziari? Le nuove regole imposte da Basilea 2, quanti sono i rischi di “stretta creditizia”, soprattutto per la realtà delle piccole e medie imprese? Se ne parlerà al convegno “Finanziare lo sviluppo delle piccole e medie imprese: i nuovi scenari del credito e le azioni della Camera di commercio di Milano”. Verranno presentate anche le nuove iniziative e i bandi di contributo della Camera di commercio a favore delle imprese milanesi sulla strada dell’innovazione e del miglioramento della struttura finanziaria. Sarà attivo uno sportello informativo su come partecipare al bando. L’incontro si terrà: martedì 4 maggio 2004 palazzo Turati - sala Conferenze via Meravigli, 9/b - Milano Parteciperanno: Carlo Sangalli, presidente, Camera di commercio di Milano; Michele Perini, presidente Assolombarda; Danilo Broggi, presidente Confapi; Massimo Ferlini, presidente della Compagnia delle Opere di Milano e provincia; Mario Zanone Poma, presidente Intesa Mediocredito; Dario Visconti, presidente Associazione Provinciale Artigianato Milano; Renato Borghi vice presidente Unione Commercio Turismo Servizi Provincia di Milano (C.s.t.p.); Giangiacomo Nardozzi, ordinario economia politica, Politecnico Milano, Osservatorio sul Credito della Camera di commercio di Milano; Pier Andrea Chevallard, segretario generale, Camera di commercio di Milano; Maurizio Masetti, direttore generale San Paolo Imi – Private Equity. Modera Franco Vergnano. Per partecipare: Camera di commercio di Milano - segreteria organizzativa, tel. 02/8515.4933/4521 – email contributialleimprese@mi.Camcom.it |
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SELLA, D’ACCORDO CON MONTEZEMOLO SU COLLABORAZIONE BANCHE-IMPRESE |
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Roma, 3 maggio 2004 - “E’ importante e positivo che il Presidente designato di Confindustria abbia sottolineato che la collaborazione e la chiarezza nel rapporto tra banche e imprese sia una delle chiavi dello sviluppo”. Il Presidente dell’Abi Maurizio Sella accoglie con soddisfazione le parole di Montezemolo sul rapporto tra il mondo del credito e quello delle imprese e condivide “la necessità di rafforzare questa alleanza”. “Siamo pienamente d’accordo – aggiunge Sella – che banche e imprese hanno bisogno di procedere fianco a fianco e che i rapporti tra loro siano incentrati sulla massima trasparenza reciproca. Oggi, dopo le grandi trasformazioni degli ultimi anni, le banche italiane sono a tutti gli effetti imprese tra le imprese che possono fornire, ancor di più, il loro contributo allo sviluppo e alla crescita del Paese”. |
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SANPAOLO IMI S.P.A: AGLI AZIONISTI UN DIVIDENDO DI € 0,39 |
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Torino, 3 maggio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Sanpaolo Imi S.p.a., riunitasi Il 29 aprile nella sede di Piazza San Carlo, ha assunto le seguenti deliberazioni riguardo agli argomenti all’ordine del giorno: 1. Approvazione del bilancio 2003 e destinazione dell’utile d’esercizio: l’Assemblea ha approvato il bilancio d’impresa e ha esaminato il bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2003. A valere sull’utile d’esercizio di € 824.309.839 è stato riconosciuto agli azionisti un dividendo di € 0,39 per ciascuna delle n° 1.448.831.982 azioni ordinarie e n° 388.334.018 azioni privilegiate che compongono il capitale sociale: la cedola verrà staccata il 24 maggio prossimo e posta in pagamento il 27 maggio. L’utile netto consolidato di Gruppo a fine 2003 si è attestato su € 972 milioni, con un incremento del 7,9% rispetto al 2002 e con un Roe del 9%; 2. Nomina, previa determinazione del numero, dei componenti il Consiglio di Amministrazione e del Presidente per gli esercizi 2004/2005/2006: nell’ambito della previsione statutaria che fissa il numero complessivo fra 7 e 20, l’Assemblea ha nominato 17 componenti il Consiglio di Amministrazione. Sono pertanto stati eletti: Enrico Salza, Presidente; Maurizio Barracco; Pio Bussolotto; Giuseppe Fontana; Ettore Gotti Tedeschi; Alfonso Iozzo; Virgilio Marrone; Iti Mihalich; Anthony Orsatelli; Emilio Ottolenghi; Orazio Rossi; Gianguido Sacchi Morsiani; Alfredo Saenz; Mario Sarcinelli; Leone Sibani; Alberto Mazzetti. Manuel Varela.3. Conferimento dell’incarico di revisione del bilancio, della relazione semestrale e dell’Annual Report on Form 20-F per gli esercizi 2004/2005/2006: valutata l’idoneità tecnica della società di revisione e tenuto conto della specifica competenza maturata dalla società medesima in relazione alle procedure contabili, organizzative e di controllo della Banca e del Gruppo, è stato rinnovato l’incarico alla Pricewaterhousecoopers S.p.a.; 4. Autorizzazione all’acquisto e all’alienazione di azioni proprie: l’Assemblea ha deliberato l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie ordinarie del valore nominale di € 2,80, nel rispetto delle norme vigenti, per la durata di 18 mesi e sino ad un massimo di ulteriori n° 180 milioni di azioni. E’ stato inoltre confermato l’ammontare della Riserva per Acquisto azioni proprie in 1.000 milioni di euro, corrispondenti all’entità della Riserva per Acquisto azioni proprie già costituita. Le azioni proprie potranno anche essere utilizzate, nell’ambito di piani di incentivazione rivolti a dipendenti della Società o di controllate approvati dal Consiglio di Amministrazione, per assegnazioni gratuite o per cessioni a pagamento; 5. Nomina di un sindaco supplente, ai sensi dell’art. 2401 c.C: in sostituzione del dimissionario Prof. Antonio Ottavi, si è deliberato il conferimento dell’incarico a Gianluca Galletti. L’organo deliberante ha attribuito ad Orazio Rossi la carica di Vice Presidente e ad Alfonso Iozzo quella di Amministratore Delegato. Il Consiglio ha individuato nel proprio ambito i componenti del Comitato Esecutivo, che risulta pertanto composto da: Enrico Salza (Presidente); Orazio Rossi (Vice Presidente); Alfonso Iozzo (Amministratore Delegato); Pio Bussolotto; Ettore Gotti Tedeschi; Emilio Ottolenghi; Gianguido Sacchi Morsiani. Manuel Varela. Il Consiglio ha, inoltre, deliberato - alla luce dell’esperienza intercorsa e coerentemente all’adesione al Codice di Autodisciplina delle Società Quotate – l’attivazione per gli esercizi 2004/2005/2006 dei seguenti speciali Comitati: Comitato Tecnico Audit, con il compito di analizzare le problematiche e le pratiche rilevanti aventi a riferimento la valutazione del sistema di controllo interno. Sono stati nominati membri del Comitato: Giuseppe Fontana, Presidente; Virgilio Marrone; Mario Sarcinelli con la partecipazione ai lavori dell’Amministratore Delegato e del Presidente del Collegio Sindacale. Comitato Tecnico per la Remunerazione, con il compito di valutare la remunerazione degli Amministratori investiti di particolari cariche e di esaminare la complessiva struttura remunerativa degli Amministratori. Sono stati nominati membri del Comitato: Iti Mihalich, Presidente; Alfredo Saenz; Alberto Mazzetti; con l’intervento dell’Amministratore Delegato limitatamente alle tematiche inerenti la definizione degli indirizzi generali per le politiche retributive e gestionali per il top management a livello di Azienda e di Gruppo; Comitato Etico, con il compito di approfondire e valutare i principi da proporre al Consiglio di Amministrazione per l’identificazione di una corporate policy di carattere etico ambientale. Sono stati nominati membri del Comitato: Anthony Orsatelli, Presidente; Maurizio Barracco; Leone Sibani. Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha, infine, effettuato la valutazione del requisito dell’indipendenza degli Amministratori della Società, alla luce delle norme contenute nel Codice di Autodisciplina delle Società Quotate. Sono stati valutati “indipendenti”: Maurizio Barracco; Giuseppe Fontana; Emilio Ottolenghi; Orazio Rossi; Gianguido Sacchi Morsiani; Enrico Salza; Mario Sarcinelli; Alberto Tazzetti. Il Consiglio di Amministrazione, seguendo peraltro l’impostazione già intrapresa, ha provveduto a definire la nuova struttura organizzativa del Gruppo che persegue l’obiettivo di: unificare il governo della Rete; rafforzare ulteriormente il presidio specialistico dei segmenti di clientela; semplificare la struttura, con particolare riferimento al corporate centre..Tale struttura prevede l’articolazione nelle seguenti Direzioni: Direzione Imprese, affidata a Roberto Firpo; Direzione Private e Retail, affidata a Marina Tabacco; Direzione Coordinamento Nord Est, affidata ad Alfredo Checchetto; Direzione Finanza e Amministrazione, affidata a Bruno Picca; Direzione Moi, affidata a Pier Luigi Curcuruto; Direzione Audit, affidata ad Aldo Gallo; Direzione Personale e Organizzazione, affidata a Maurizio Montagnese; Direzione Affari Generali e Legale, affidata a Piero Luongo; Direzione Partecipazioni, affidata a Bruno Mazzola. Completano la struttura: Sviluppo Enti Locali, affidata a Carla Ferrari; Controllo di Gestione di Gruppo, affidata a Lucia Ariano; Segreteria Comitato Crediti di Gruppo, affidata a Giancarlo Sivilotti. Le Aree della Capogruppo e le Banche nelle quali è articolata la Rete fanno riferimento all’Amministratore Delegato, ferma restando la corresponsabilità delle Direzioni Imprese, Private e Retail sui risultati specifici e complessivi della Rete medesima. Sono confermate le attuali responsabilità di vertice operativo delle Società Controllate. Massimo Mattera è stato designato alla Vice Presidenza di Banca Imi. |
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GRUPPO BNL APPROVATO IL BILANCIO 2003: I RISULTATI REALIZZATI NEL 2003 TESTIMONIANO L’EFFICACIA DEL PIANO OPERATIVO VOLTO A CREARE LE CONDIZIONI PER LA STABILITÀ E LO SVILUPPO
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Roma, 3 maggio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Bnl svoltasi il 30 aprile a Roma, con la partecipazione di oltre il 50% del capitale ordinario, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2003 che si è chiuso con un utile netto consolidato di 141 milioni di euro (+55% rispetto ai 91 di fine 2002). L’utile della Capogruppo è stato pari a 116 milioni di euro (+111%). Il Piano Operativo, avviato nel corso del 2003, ha permesso di intraprendere azioni di recupero di efficienza operativa ed economica che hanno reso possibile il raggiungimento di importanti obiettivi già nella seconda parte dell’anno, quali un Tier1 superiore al 6%, la razionalizzazione del perimetro di Gruppo, l’ottimizzazione della struttura aziendale. I positivi risultati conseguiti nel 20031 evidenziano un rafforzamento della solidità patrimoniale e un significativo miglioramento del risultato operativo, dovuto a una sostanziale tenuta del margine d’intermediazione e alla forte riduzione dei costi in tutte le loro componenti. Il Tier1 si attesta al 6,21% dal 5,02% del 2002. Questo risultato è stato ottenuto, in anticipo rispetto agli obiettivi, per l’effetto congiunto della riduzione degli attivi ponderati e per l’aumento del patrimonio in seguito alla rivalutazione del patrimonio immobiliare. Principali Dati Di Conto Economico: Margine d’intermediazione 3.070 milioni per il Gruppo (+0,4%) e 2.659 milioni per la Banca (+1,9%); Costi operativi 1.923 milioni di euro per il Gruppo (-4,7%) e 1.714 milioni per la Banca (-2,9%); Risultato operativo 1.147 milioni a livello di Gruppo (+10,4%) e 945 milioni per la Banca (+12%); Utile netto 141 milioni di euro per il Gruppo (+55%) e 116 milioni per la Banca (+111%); L’assemblea degli Azionisti ha inoltre approvato l’assegnazione di 114,6 milioni di euro a riserve e di 963 mila euro a dividendi da attribuire per il 2003 alle sole azioni di risparmio (0,0415 euro, pari all’8,30% del valore nominale), in pagamento a partire dal 27 maggio 2004 (stacco cedola il 24 maggio). L’assemblea ha poi deliberato la distribuzione gratuita di azioni proprie in portafoglio - a valere sulla riserva impegnata - ai soci ordinari e di risparmio in ragione di una azione ordinaria ogni 64 possedute. Gli azionisti di Bnl, nel corso dell’Assemblea Ordinaria, hanno confermato l’ingresso nel Cda di Diego Della Valle, già cooptato in Consiglio il 16 giugno scorso. L’assemblea Ordinaria ha infine stabilito il rinnovo per ulteriori 18 mesi del fondo acquisto azioni proprie a 100 milioni di euro, nonché le relative modalità di compravendita. Nella parte Straordinaria dell’Assemblea gli azionisti hanno approvato: la fusione per incorporazione di Coopercredito Spa; un aumento di capitale a titolo gratuito pari a 486.733.759,38 euro (da 1.106.213.089,50 euro a 1.592.946.848,88 euro) mediante parziale utilizzo della riserva di rivalutazione ex lege 350/2003 con aumento del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio da 0,50 a 0,72 euro; le modifiche ad alcuni articoli dello Statuto per recepire le norme del nuovo diritto societario e introdurre maggiori flessibilità alla corporate governance: art. 3 (Durata delle Società); art. 7 (Consiglio di Amministrazione: rinnovo della delega per aumenti di capitale e per l’emissione di obbligazioni convertibili e/o cum warrant); artt. 9 e 14 (Progetto di bilancio); artt. 15, 16, 17 e 18 (Assemblea: convocazioni, intervento dei soci, segretario); art. 19 (Amministratori: presentazione liste); artt. 20, 21, 22 e 27 (Consiglio di Amministrazione: componenti nominati dall’assemblea, facoltà di nomina di un Amministratore Delegato e di un Direttore Generale, poteri e incarichi); art. 26 (Compensi); art. 31 (Attribuzioni del Presidente); artt. 33 e 34 (Collegio sindacale: presentazione liste, riunioni con mezzi di telecomunicazione); artt. 37, 38, 39 e 40 (Ruolo del/i Vice Direttore/i Generale/i, Vice Direttore Generale Vicario); art. 42 (Organi Statutari: requisiti); deliberazioni inerenti e conseguenti. |
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BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA S.C.A.R.L. : BILANCIO DELL’ESERCIZIO 2003: PROPOSTA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI 0,40 EURO PER AZIONE |
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Verona, 3 maggio 2004 - L’assemblea Ordinaria dei Soci del Banco Popolare di Verona e Novara (Bpvn) ha approvato a larghissima maggioranza il Bilancio Individuale dell’esercizio 2003 ed ha preso atto con soddisfazione dei positivi risultati conseguiti anche a livello di Bilancio Consolidato di Gruppo. E’ stato poi presentato il I° Bilancio Sociale a livello di Gruppo. Parte Ordinaria I dati patrimoniali ed economici riferiti all’esercizio 2003 non sono confrontabili con quelli dell’anno precedente a causa della serie di operazioni aventi carattere straordinario perfezionate nell’arco temporale rappresentato dai due esercizi. Tra le operazioni di maggior rilievo completate nel 2003 spiccano, in particolare, la riarticolazione della rete degli sportelli del Gruppo, che ha visto, in data 1 novembre 2003, l’acquisizione di un ramo d’azienda scisso dalla controllata Banca Popolare di Novara S.p.a. Costituito da n. 84 filiali e l’acquisto dal controllato Credito Bergamasco di un altro ramo d’azienda costituito da n. 36 filiali. La raccolta diretta ha raggiunto la consistenza di 19.005 milioni di euro, mentre quella indiretta si colloca a 23.196 milioni di euro. I crediti nei confronti della clientela (lordi) sono risultati pari a 18.261 milioni di euro. Il rapporto sofferenze nette/crediti verso la clientela netti si è attestato al 4,21%. Il margine di interesse ha raggiunto la consistenza di 452,0 milioni di euro. Il margine di intermediazione ha fatto registrare l’ammontare di 1.054,7 milioni di euro. Il risultato della gestione si è attestato a 582,7 milioni di euro. L’utile delle attività ordinarie è stato pari a 315,2 milioni di euro. Infine, l’utile di esercizio ha raggiunto i 202,8 milioni di euro. L’assemblea ha dato delega agli Organi Amministrativi del Banco per giungere alla definizione transattiva del contenzioso in essere nei confronti dell’ex Amministratore Delegato della Banca Popolare di Novara s.C.a r.L. Rag. Alberto Costantini a seguito dell’azione di responsabilità avviata dalla stessa Banca Popolare di Novara s.C.a r.L. In relazione ad un complesso di operazioni finanziarie perfezionate anteriormente alla redazione della semestrale del 1999. L’assemblea ha inoltre approvato la proposta di nominare per il triennio 2004/2006 sei Consiglieri nelle persone dei sigg. Ri Pietro Buzzi, Sergio Loro Piana, Claudio Rangoni Machiavelli, Giuseppe Fedrigoni, Giuseppe Nicolò e Luigi Righetti e di un Consigliere per il biennio 2004/2005 nella persona del signor Valentino Campagnolo. Il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare di Verona e Novara viene pertanto confermato in 20 consiglieri. La raccolta diretta consolidata ha raggiunto i 37.588 milioni con un aumento del 6,7% rispetto ai 35.228 milioni risultanti a fine 2002. Al 31/12/2003 la raccolta indiretta a livello di Gruppo ha raggiunto la consistenza di 58.352 milioni con un incremento del 9,1% rispetto all’analogo dato dell’anno precedente pari a 53.468 milioni. Gli impieghi lordi a fine 2003 ammontavano a 32.876 milioni, in linea con i 32.866 milioni dell’esercizio precedente. Al netto delle operazioni pronti contro termine l’aggregato ha raggiunto i 32.790 milioni, in crescita dell’1,3%. Il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è sceso al 3% rispetto al 3,1% del 2002 a conferma del progressivo miglioramento della qualità dei nostri crediti, dato quest’ultimo tanto più apprezzabile in un anno che ha visto il repentino manifestarsi di crisi, di natura non solo industriale, da parte di grandi gruppi manifatturieri e che, sia pur in misura assai ridotta, hanno marginalmente interessato anche il nostro Gruppo. A tale riguardo va rilevato come l’esposizione nei confronti delle società soggette a procedure concorsuali o classificate prudenzialmente a sofferenza del Gruppo Parmalat e Parmatour, pari a circa 32 milioni, rappresenti nel suo complesso lo 0,1% degli impieghi lordi e il relativo rischio risulti già coperto per oltre l’81% da rettifiche di valore già addebitate al conto economico dell’esercizio 2003. Il margine di interesse consolidato di Gruppo si è attestato a 1.195,1 milioni rispetto ai 1.261,5 milioni dell'esercizio precedente con una flessione del 5,3% che riflette la riduzione dei tassi intervenuta nel periodo. Le commissioni nette, pari a 695,5 milioni sono risultate sostanzialmente in linea rispetto ai 699,1 milioni di fine 2002. I profitti da operazioni finanziarie sono quasi raddoppiati arrivando alla consistenza di 128,6 milioni rispetto ai 67,1 milioni del 2002. L’incremento del 91,5% è stato reso possibile dal forte sviluppo dell’attività di vendita alle imprese clienti di strumenti idonei per la gestione dei propri rischi finanziari. Il margine dei servizi ha raggiunto i 995,3 milioni ponendo in luce una crescita dell’8,5% rispetto ai 917,1 milioni dell’anno precedente ed ha quindi più che compensato la riduzione del margine di interesse. Il margine di intermediazione è salito a 2.233,2 milioni rispetto ai 2.214,1 milioni del 2002 con una crescita di circa l’1%. Il risultato della gestione ha raggiunto la consistenza di 894,6 milioni ponendo in luce una crescita del 5,5% rispetto agli 848,1 milioni del 2002. Il totale complessivo delle rettifiche di valore su avviamenti, degli accantonamenti per rischi ed oneri, delle rettifiche nette di valore su crediti e delle rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie è ammontato a 245,9 milioni rispetto ai 276,7 milioni dell’anno precedente. L’utile delle attività ordinarie è risultato quindi pari a 648,7 milioni con un aumento del 13,5% rispetto ai 571,4 milioni di fine 2002. Non può invece essere confrontato l’utile lordo dell’esercizio 2003, pari a 568,7 milioni, con l’esercizio precedente (760,2 milioni) a causa del diverso apporto delle componenti straordinarie. L’esercizio 2002 ha beneficiato infatti della plusvalenza di 175,6 milioni rilevata per effetto della vendita dell’Impresol S.p.a. Mentre l’esercizio 2003 risulta penalizzato dalla integrale rilevazione degli oneri connessi al ricorso al Fondo di Solidarietà del Settore per la realizzazione dell’accordo di accompagnamento alla pensione del personale più anziano, ammontanti a 67,7 milioni. Il tax rate è del 40,2% grazie principalmente alla rettifica di valore di 101,6 milioni della partecipazione detenuta nel Credito Bergamasco, effettuata nel bilancio individuale del Banco esclusivamente a fini fiscali. Per le ragioni sopra esposte l’utile netto consolidato del 2003 ammontante a 323,2 milioni non è confrontabile con i 429,2 milioni registrati nel 2002. Escludendo le componenti straordinarie e il beneficio fiscale derivante dalla svalutazione della partecipazione nel Credito Bergamasco dai risultati dei due esercizi, l’utile netto consolidato, su basi omogenee, risulta pari a 335,8 milioni, in crescita del 13,4% rispetto ai 296 milioni dell’esercizio precedente. Alla fine dell’esercizio il numero delle Filiali del Gruppo ha raggiunto la consistenza di 1.162 unità rispetto alle 1.150 dell’anno precedente. L’organico del Gruppo è sceso al 31 dicembre 2003 a 12.534 persone, contro le 13.013 dell’anno precedente. Di esse, oltre l’82% opera fra Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, a conferma della forte caratterizzazione territoriale del Gruppo. |
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BANCA CARIGE: APPROVATO IL BILANCIO 2003 CON L’UTILE NETTO A 106,2 MILIONI ED IL DIVIDENDO ALLINEATO AL 2002
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Genova, 3 maggio 2004 - Gli Azionisti della Banca Carige Spa – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia sono intervenuti il 28 aprile all’Assemblea dei Soci, convocata presso la Sala Riunioni della Sede Centrale di Genova, per deliberare sull’ordine del giorno che ha riguardato: Bilancio al 31 dicembre 2003. L’esercizio si è concluso con il raggiungimento di un utile netto della Banca Carige pari a 106,2 milioni, evidenziando un incremento dell’1,3% rispetto al 2002, con un rendimento del patrimonio medio investito (Roae) del 7,6%. Nonostante l’aumento del numero delle azioni in circolazione, conseguente all’aumento di capitale di fine 2003, il risultato raggiunto consente la distribuzione di un dividendo per azione di 0,0723 euro per le azioni ordinarie, valore allineato a quello distribuito per l’anno 2002, e di 0,0923 euro per le azioni di risparmio. Il monte dividendi del 2003 è quindi pari a 83,6 milioni, in crescita dell’11,1% rispetto all’anno precedente. Il dividendo, approvato dall’Assemblea, verrà messo in pagamento il 6 maggio 2004, mentre le azioni saranno negoziate ex dividendo a partire dal 3 maggio 2004. In un contesto economico generale caratterizzato da difficoltà e crescente complessità, la Carige ha affrontato una nuova fase nel processo di rafforzamento del Gruppo coerente con l’obiettivo prioritario del mantenimento, nell’ambito del sistema bancario italiano, di una posizione autonoma di rilievo. Il processo di crescita per via esterna si è consolidato nel corso dell’anno, attraverso la sottoscrizione, nel mese di luglio, del contratto di compravendita mediante il quale Banca Carige e Cassa di Risparmio di Firenze hanno definito l’acquisizione dell’intero capitale sociale della holding Carinord 2 da Banca Intesa, da Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e da Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia. In data 21 aprile 2004 è stata perfezionata l’operazione di scissione di Carinord 2: la partecipazione nella Cassa di Risparmio di Carrara (90%) è stata conferita alla neo costituita Caricarrara Holding detenuta al 100% da Carige; quanto prima si darà corso alla fusione per incorporazione di Caricarrara Holding nella Banca: in questo modo la partecipazione nella banca carrarese sarà detenuta direttamente dalla Carige. L’espansione del Gruppo è stata accompagnata da un adeguato rafforzamento dei mezzi patrimoniali: a dicembre 2003 si è conclusa con l’integrale sottoscrizione delle azioni e delle obbligazioni convertibili emesse, per un controvalore pari a oltre 306 milioni, l’operazione di aumento di capitale deliberata dal Consiglio di Amministrazione, in parziale attuazione delle deleghe conferitegli dall’Assemblea straordinaria degli azionisti del 10 settembre 2003. Il conto economico 2003 della Banca è stato caratterizzato da un andamento in crescita del margine d’interesse (324,7 milioni; +7%), dei ricavi netti da servizi (389,7 milioni; +12,2%) ed i costi operativi.2 (489,9 milioni; +18,7%), in parte influenzato dalla diversa dimensione aziendale derivante dall’inserimento, a partire da 31/12/2002, delle 42 filiali acquisite dal Gruppo Capitalia; considerando la contribuzione straordinaria, dedotti gli accantonamenti e le imposte d’esercizio, l’utile netto sale a 106,2 milioni (+1,3%). Le Attività Finanziarie Intermediate per conto della clientela (Afi) a fine anno sono salite a 22.792,5 milioni, registrando un incremento del 5,4% rispetto a fine 2002. Le componenti della raccolta diretta ed indiretta evidenziano crescite piuttosto differenziate e pari, rispettivamente all’8,5% ed al 3,1%, raggiungendo, la prima, i 10.025,4 milioni ed i 12.767,1 milioni, la seconda. In particolare, nell’ambito della raccolta diretta, le obbligazioni segnano un incremento del 28%. I crediti verso la clientela raggiungono i 9.247,1 milioni, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto al 2002 trainati da uno sviluppo del 20,5% dei mutui alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione; nonostante la congiuntura sfavorevole, il portafoglio crediti della Carige risulta caratterizzato da livelli di rischiosità contenuti, con un rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti pari all’1,9%. La rete delle filiali della Carige nel corso del 2003 ha registrato un'apertura a Genova ed una a Monza, che ha portato a 393 il numero complessivo, dopo l’operazione di acquisizione di 42 sportelli dal Gruppo Capitalia. A fine anno il personale della Banca Carige si dimensiona in 3.759 unità (3.512 a fine 2002 a cui si sono aggiunti, con decorrenza 1/1/2003, i 371 dipendenti delle filiali acquisite da Capitalia). I mezzi patrimoniali sono saliti a 1.606 milioni (1.369,7 milioni a dicembre 2002) in relazione all’operazione di rafforzamento patrimoniale di fine anno. Comunicazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003 del Gruppo Banca Carige. L’utile netto consolidato raggiunge i 84,7 milioni evidenziando una crescita del 28,1% su quello del 2002. Il totale dell’attivo del Gruppo Carige ammonta a 15.918,3 milioni; le Afi aumentano nell’anno del 4,9% a 25.690,8 milioni, mentre gli impieghi a clientela, pari a 10.251,3 milioni, registrano una crescita dell’8%. Gli sportelli a livello di Gruppo ammontano a 456 unità (489 inclusi i 33 sportelli della Cassa di Risparmio di Carrara) cui il 53,5% localizzati in Liguria (circa il 50% considerando quelli della banca carrarese). Le agenzie assicurative distribuite su tutto il territorio nazionale, raggiungono le 416 unità. Acquisto di azioni proprie (deliberazioni ai sensi dell’art. 2357 e seguenti del Codice Civile). L’assemblea ha approvato la proposta di rinnovare al Consiglio d’Amministrazione l’autorizzazione ad acquistare e a vendere azioni della Banca, per la durata di 18 mesi a partire dalla data della deliberazione assembleare, fino ad un massimo di n. 111.332.683 azioni della Banca Carige nei limiti del 10% del capitale sociale a valere sull’apposita “Riserva per acquisto azioni proprie: quota disponibile”. I risultati del primo trimestre del 2004, pur in uno scenario economico ancora complesso e difficile evidenziano un utile netto sostanzialmente in linea a quello dell’analogo periodo del 2003 e del budget, confermando, al momento, le previsioni di un utile per l’intero anno in lieve miglioramento rispetto a quello del 2003. L’attività di intermediazione a marzo evidenzia un andamento positivo; in particolare il risparmio complessivamente raccolto dalla clientela sale a 23,3 miliardi circa, evidenziando una crescita annua del 6% circa: in particolare le obbligazioni registrano uno sviluppo del 26% circa. Per quanto riguarda gli impieghi a clientela, pari a 9,3 miliardi circa, la crescita annua, di oltre il 9% è sostenuta dal comparto mutui e fondiario che segna uno sviluppo del 26% circa. |
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350MILIONI DI EURO DALLA BEI PER GENOVA 2004 |
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Genova, 3 maggio 2004 - Nuove opportunità di sviluppo per Genova. Arrivano infatti 350 milioni di euro dalla Bei, la Banca Europea per gli Investimenti, che andranno a sostenere gli 850 milioni di euro previsti per la città e la provincia. Un finanziamento destinato alle infrastrutture urbane e alle aziende della Provincia di Genova, per Genova capitale Europea della Cultura e così suddiviso: 150 milioni di euro andranno al Comune di Genova, 50 milioni alla Regione Liguria, 30 milioni alla provincia di Genova e 120 milioni a Banca Carige. Si tratta del primo finanziamento Bei destinato insieme a enti locali e a un istituto di credito, in questo caso la banca dei liguri, una sorta di parternariato pubblico e privato. L’obiettivo infatti è di mirare solo a interventi coerenti e concordati. Il finanziamento, perfezionato in collaborazione con la Filse (Finanziaria Ligure di Sviluppo) sarà utilizzato per la riqualificazione urbana, dai rifacimenti stradali, agli interventi sanitari, scolastici e ambientali. I progetti proverranno dai piani di programmazione del Comune, della Provincia e della Regione, riferiti alla sola provincia di Genova. Banca Carige, che sosterrà gli investimenti delle imprese e degli enti locali, da tempo coopera con la Bei. Siglò infatti un primo finanziamento di 100 milioni di euro per Genova 2004 nel dicembre scorso. La cerimonia di firma del contratto ha visto oggi a Palazzo Ducale, sala collezione Doria, il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, il presidente della provincia Alessandro Repetto, l’assessore regionale Renata Oliveri, il presidente della Filse Cesare Castelbarco Albani, il presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi e il vicepresidente della Bei Gerlando Genuardi. |
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BANCA INTESA: UNIFICATI GLI ARCHIVI STORICI AMBROVENETO, CARIPLO E COMIT |
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Milano, 3 maggio 2004 - Dal 26 aprile disponibili per la consultazione i documenti Ambroveneto, Cariplo e Comit. Per la prima volta on line i verbali fino al 1934, tra cui le carte miscellanee di Raffaele Mattioli. E’ stato inaugurato oggi il nuovo Archivio Storico di Banca Intesa, alla presenza del Presidente Giovanni Bazoli, dell’Amministratore Delegato Corrado Passera, della Soprintendente Archivistica per la Lombardia Marina Messina, del Rettore dell’Università di Milano Enrico Decleva, del Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Lorenzo Ornaghi e del Rettore dell’Università Bocconi Carlo Secchi. Il nuovo archivio riunisce quelli delle tre banche incorporate nella fusione che ha dato vita a Banca Intesa: Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde (fondata nel 1823), che include anche l’archivio del Mediocredito Lombardo (costituito nel 1953 e ora Intesa Mediocredito) Banco Ambrosiano Veneto (fondato nel 1892), Banca Commerciale Italiana (fondata nel 1894). Lo scopo dell’unificazione degli archivi è quello di preservare dalla dispersione questo vasto bene culturale, pilastro non secondario della memoria collettiva. E’ intenzione infatti di Banca Intesa di condividere il valore e il capitale di conoscenze del proprio archivio aprendolo alla consultazione degli studiosi, mentre fino ad oggi solo l’Archivio Comit era aperto regolarmente alla consultazione. La qualità di questo patrimonio documentario trova del resto conferma nella «dichiarazione di notevole interesse storico» emanata dalla Soprintendenza Archivistica per la Lombardia. La consistenza del patrimonio ora riunificato sfiora complessivamente i quattro chilometri di documenti, stimabili in 40 milioni di fogli; la parte aperta alla consultazione (di regola fino all’anno 1945) è inventariata in 56 fondi archivistici. Per la prima volta sono consultabili simultaneamente on line tutti gli inventari sul sito www.Bancaintesa.it, nella sezione “Arte e Cultura”. Due preziose fonti sono state interamente digitalizzate e si possono liberamente leggere on line: le Carte miscellanee di Raffaele Mattioli, relative al salvataggio della Banca Commerciale Italiana nei primi anni Trenta e i verbali degli organi decisionali (Consigli d’Amministrazione e Commissione Centrale di Beneficenza nel caso di Cariplo) fino al 1934. I contenuti dell’Archivio spaziano ben oltre la storia dell’economia, della finanza e del mondo imprenditoriale. Grande è la rilevanza dei documenti di vertice per la storia politica, delle relazioni internazionali e della stampa; forte è l’interesse per la storia sociale a tutti i livelli, dai criteri di formazione e selezione del management alla composizione del personale, alla regolamentazione del rapporto di lavoro, con una preziosa integrazione fornita dagli house organ, periodici ormai di difficilissima reperibilità. Ricche e plurali risultano le innumerevoli testimonianze su interventi creditizi o di beneficenza sociale sui singoli territori. Tutt’altro che infrequenti sono le tracce di architetti famosi che hanno dato decoro alle direzioni centrali come pure a vari palazzi di filiali su tutto il territorio nazionale; del collezionismo di opere d’arte; degli interventi, cospicui e organici, di mecenatismo editoriale. E’ terminata inoltre la ricognizione a tappeto per acquisire i verbali e i libri sociali delle banche incorporate in Banca Intesa (ad oggi l’operazione ha interessato 22 istituti per il Banco Ambrosiano Veneto e 13 per la Cariplo). Con l’occasione è stato redatto anche un libro a cura di Francesca Pino: L’archivio Storico di Banca Intesa: per una storia al plurale (distribuito a partire dal 26 aprile) che dà conto, per ciascuna preesistente istituzione, dei profili storici (corredati da alberi genealogici) e delle tradizioni archivistiche. |
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CAPIALIA APPROVATO BILANCIO 2003: CONFERMATO DIVIDENDO DI € 0,02 PER AZIONE RINNOVATO IL COLLEGIO SINDACALE |
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Roma, 3 maggio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Capitalia S.p.a., tenutasi in sede ordinaria e straordinaria, il 30 maggio, a Roma sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2003, nei termini proposti dal Consiglio di Amministrazione e già resi pubblici lo scorso 30 marzo. La Capogruppo ha registrato nell’esercizio un utile netto di € 88,90 milioni. L’assemblea, confermando la proposta del Consiglio di Amministrazione, ha deliberato di distribuire un dividendo, alle azioni in circolazione, di € 0,02 per azione. Il dividendo, per un importo complessivo di € 43,98 milioni, sarà posto in pagamento, presso tutti gli intermediari autorizzati, dal 27 maggio 2004 previo stacco della cedola n. 7 in data 24 maggio 2004. Al dividendo è attribuito il credito d’imposta pieno, pari al 51,51%, fermo restando che la sua fruibilità deve essere verificata a cura dei singoli percettori in relazione alle vigenti disposizioni fiscali. Il resto dell’utile netto è stato assegnato, oltre alla quota destinata statutariamente ad iniziative benefiche e culturali, alla riserva legale e alla riserva straordinaria e infine, alla speciale riserva da utilizzarsi per un aumento gratuito di capitale e conseguente assegnazione di azioni ai dipendenti, ai sensi dell’art. 2349 del Codice Civile. In Assemblea è stato presentato anche il bilancio consolidato 2003 che evidenzia un utile netto per il Gruppo di € 30,84 milioni. Tale risultato è stato favorito dal forte incremento della redditività che ha bilanciato gli effetti delle rettifiche e degli accantonamenti; tra questi particolarmente rilevanti sono stati quelli relativi al Gruppo Parmalat. Sotto il profilo patrimoniale, il Tier 1 ratio, il principale indicatore di solidità patrimoniale, si è attestato a quota 6,9%, raggiungendo con ampio anticipo il target fissato dal Piano per il 2005, le sofferenze e i crediti dubbi sono risultati in calo, a parità di perimetro, mentre il grado di copertura è aumentato. Sempre in sede ordinaria, l’Assemblea ha poi rinnovato al Consiglio di Amministrazione l’autorizzazione all’acquisto e vendita di azioni proprie, con le modalità degli anni precedenti, eccettuata una riduzione del massimale rotativo da 50 milioni a 30,85 milioni di azioni. L’assemblea ha anche nominato membri del Collegio sindacale per gli esercizi 2004-2005-2006, determinando anche i relativi emolumenti, secondo le modalità previste dall’art. 20 dello Statuto sociale, i Signori Umberto Bertini, Presidente; Franco Luciano Tutino e Michele Galeotti, Sindaci effettivi; Francesco Colombi, Stefano Ciccioriccio e Marcello Mingrone, Sindaci supplenti. Infine, in sede straordinaria, l’Assemblea ha approvato alcune modifiche allo Statuto Sociale, proposte dal Consiglio di Amministrazione essenzialmente al fine di recepire la nuova normativa in materia di diritto societario. |
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ASSEMBLEA CAPITALIA SPA. APPREZZATA DA ASSOGESTIONI L’ATTUAZIONE DEL CODICE DI AUTODISCIPLINA E LE NUOVE REGOLE STATUTARIE SULL’INTERVENTO E IL VOTO IN ASSEMBLEA |
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Milano, 3 maggio 2004 - Assogestioni è intervenuta il 30 aprile all’assemblea di Capitalia s.P.a. Con un proprio rappresentante, il Professor Raffaele Lener che nel suo intervento ha espresso considerazioni di vivo apprezzamento per l’attenzione prestata dalla Società nella attuazione del codice di autodisciplina. Al riguardo ha chiesto delucidazioni in ordine alla istituzione del comitato per le nomine alle cariche sociali e alla frequenza delle riunioni del comitato per il controllo interno, nonché ai criteri di assegnazione del numero di stock option assegnate ai manager. Il Professor Lener ha anche particolarmente apprezzato, a proposito delle modificazioni statutarie approvate in attuazione della riforma societaria la scelta di non prevedere, ai fini della legittimazione all’intervento in assemblea, il deposito preventivo né il blocco delle azioni, sottolineando che tale scelta costituisce la migliore pratica nella opinione degli investitori istituzionali. Infine il rappresentante di Assogestioni ha colto l’occasione per auspicare, in vista di futuri eventuali adeguamenti statutari, che la Società valuti l’opportunità di prevedere l’introduzione del meccanismo del voto di lista per l’elezione degli amministratori e di riservare la nomina del presidente del collegio sindacale ad un sindaco nominato dalle minoranze. |
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ASSEMBLEA CAPITALIA SPA. APPREZZATA DA ASSOGESTIONI L’ATTUAZIONE DEL CODICE DI AUTODISCIPLINA E LE NUOVE REGOLE STATUTARIE SULL’INTERVENTO E IL VOTO IN ASSEMBLEA |
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Milano, 3 maggio 2004 - Assogestioni è intervenuta il 30 aprile all’assemblea di Capitalia s.P.a. Con un proprio rappresentante, il Professor Raffaele Lener che nel suo intervento ha espresso considerazioni di vivo apprezzamento per l’attenzione prestata dalla Società nella attuazione del codice di autodisciplina. Al riguardo ha chiesto delucidazioni in ordine alla istituzione del comitato per le nomine alle cariche sociali e alla frequenza delle riunioni del comitato per il controllo interno, nonché ai criteri di assegnazione del numero di stock option assegnate ai manager. Il Professor Lener ha anche particolarmente apprezzato, a proposito delle modificazioni statutarie approvate in attuazione della riforma societaria la scelta di non prevedere, ai fini della legittimazione all’intervento in assemblea, il deposito preventivo né il blocco delle azioni, sottolineando che tale scelta costituisce la migliore pratica nella opinione degli investitori istituzionali. Infine il rappresentante di Assogestioni ha colto l’occasione per auspicare, in vista di futuri eventuali adeguamenti statutari, che la Società valuti l’opportunità di prevedere l’introduzione del meccanismo del voto di lista per l’elezione degli amministratori e di riservare la nomina del presidente del collegio sindacale ad un sindaco nominato dalle minoranze. |
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BONIFICI IN EUROPA: COSTANO TROPPO E SONO FUORI NORMA INCHIESTA ALTROCONSUMO SU TEMPI E COSTI DEI BONIFICI TRANSFRONTALIERI |
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Milano, 3 maggio 2004 - A nove mesi dall’attuazione del Regolamento europeo che allinea il costo dei bonifici verso l’Europa a quelli nazionali, le banche hanno svicolato dall’obbligo, aumentando i costi dei bonifici nazionali, o facendo pagare ai risparmiatori di più i bonifici transfrontalieri. E’ quanto ha rilevato Altroconsumo con un’inchiesta realizzata inviando un questionario alle sedi centrali di 25 delle principali banche italiane e alle Poste Italiane per verificare tempi e costi di bonifici interni, transfrontalieri ed esteri. Non tutti gli istituti di credito hanno deciso di fornire le informazioni – hanno risposto 18 sui 25 interpellati - e questo la dice lunga sul grado di (scarsa) trasparenza che ancora oggi, nonostante i buoni propositi annunciati, marca l’atteggiamento del settore bancario italiano verso i risparmiatori. L’inchiesta ha coinvolto, oltre l’Italia altri nove paesi: Austria, Belgio, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda e Spagna, ed è pubblicata su Soldi & Diritti di maggio, rivista bimestrale di Altroconsumo. Il regolamento sui bonifici è il n.2560 del 2001. La norma impone alle banche di applicare ai bonifici transfrontalieri lo stesso prezzo di quelli nazionali. Un obbligo che per ora riguarda solo le somme di valore fino a 12.500 euro, ma che dal 1 luglio 2006 sarà esteso anche ai bonifici di valore compreso tra i 12.500 e i 50.000 euro. L’intento è di eliminare qualsiasi ostacolo alla libera circolazione dei capitali, spronandola grazie al contenimento delle spese per i clienti. Un intento raggiunto? Tutt’altro. Alcuni esempi di impennata di costi: San Paolo Imi (da settembre 2002) ha aumentato il bonifico interno con addebito su conto da 1,29 euro a 3,10 euro; da 2,58 euro a 4,10 euro verso altre banche. La Banca Popolare di Vicenza fa pagare un bonifico transfrontaliero anche 15 euro, molto più che per i bonifici interni, il cui costo è di 3,50 euro. Unicredit e Fineco si sono inventate spese aggiuntive come costi della banca estera. Altroconsumo segnala anche la cattiva abitudine dell’applicazione della penale, fino a 20 euro, a carico del risparmiatore nel caso in cui questi fornisca coordinate bancarie incomplete o sbagliate. Da notare la consueta mancanza di reciprocità tra istituto bancario e cliente: se è la banca a sbagliare, l’indennizzo riconosciuto al cliente è calcolato sulla base dell’interesse legale pari oggi al 2,5% per i giorni di ritardo. Ciliegina sulla torta: l’Abi ha stabilito con la circolare del 23.5.03, che l’importo massimo delle penali sia di 3.50 euro! Altroconsumo, alla luce dei risultati dell’inchiesta, ribadisce le proprie istanze al mondo creditizio e isituzionale per una migliore tutela dei risparmiatori, proprio in vista dell’approvazione del Ddl sul risparmio: 1. Prevenzione ed informazione per i risparmiatori; 2. Rigore ed efficacia nell’attività di controllo e vigilanza; 3. Sanzioni certe e forti per chi viola le regole; 4. Rimedi rapidi ed efficaci per i risparmiatori. Inchiesta Altroconsumo Bonifici
| Bonifici Interni | | | Bonifici Esteri | Bonifici Transfrontalieri | | Costo di un bonifico ordinario di 500 euro | Costo di un bonifico urgente di 500 euro | Costo di un bonifico di 500 euro | Costo di un bonifico di 500 euro | Banche | per cassa | con addebito in c/c | per cassa | con addebito in c/c | per cassa | con addebito in c/c | per cassa | con addebito in c/c | Banca Antonveneta | 4,5 | 4,5 | 3,5 | 4,5 | 7,5 | 6,5 | ord 4.5; urg 9 | ord 3.5; urg 8 | Banca Cr Firenze | vs stessa banca 3; vs altre 6 | vs stessa banca 2.5; vs altre 4 | non disponibile | non disponibile | 29,08 | 23,58 | 6 | 4 | Banca Fineco | non disponibile | 0,95 | non disponibile | 18,08 | non disponibile | 9.95 + spese banca estera | non disponibile | 0.95 + spese banca estera | Banca Generali | 3,1 | zero | non disponibile | non disponibile | non disponibile | 23.24 + spese banca estera | non disponibile | zero | Banca Intesa | vs stessa banca 3,5 ; vs altre 5 | vs stessa banca 2,5; vs altre 3,5 | 36 | 36 | 16,45 | 14,39 | 5 | 3,5 | Banca Popolare del Commercio e dell'Industria | vs stessa banca zero; vs altre 2.5 euro | vs stessa banca zero; vs altre 2.5 euro | 10,33 | 10,33 | 23.24; 28 in dollari Usa | 23.24; 28 in dollari Usa | 2.5; urgente 10.33 | 2.5; urgente 10.33 | Banca Popolare dell'Emilia Romagna | vs stessa banca 2; vs altre 3.35 | vs stessa banca 2; vs altre 3.25 | 5,41 | 5,41 | ordinario 12.5; urgente 27.5 | ordinario 12.5; urgente 27.5 | 3,35 | 2 | Banca Popolare di Ancona | 3 | 1,55 | 12,91 | 12,91 | 23.2 + spese banca estera | 23.2 + spese banca estera | 3 | 1,55 | Banca Popolare di Bergamo | 3,87 | 2,32 | 13,43 | 13,43 | 10.84 + spese banca estera | 10.84 + spese banca estera | 3.87 +spese banca estera | 2.32 + spese banca estera | Banca Popolare di Milano | 5,16 | 3 | 7,75 | 7,75 | 10,32 | 10,32 | 5,16 | 3 | Banca Popolare di Puglia e Basilicata | vs stessa banca 2.58; vs altre 5.16 | come ordinario | non disponibile | non disponibile | 18,25 | 18,25 | 5,16 | 7,74 | Banca Popolare di Todi | 3,87 | 2,32 | 14,33 | 14,33 | 10.84+ spese banca estera | 10.84+ spese banca estera | 3.87 + spese banca estera | 2.32 + spese banca estera | Banca Popolare di Vicenza | 4,5 | vs stessa banca 2.75; vs altre 3.5 | 6 | 6 | 5,2 | 5,2 | opzione share 3.5; altre (Our e Ben) 15 | opzione share 3.5; altre (Our e Ben) 15 | Bipop-carire | vs stessa banca max 2 euro; vs altre 4 | vs stessa banca max 1,5; vs altre max 3 | max 11 | max 11 | 25 (per bon in dollari usa 31) | 25 (per bon in dollari usa 31) | ord 4; urgente 11 | ord 3; urgente 11 | Cassa di risparmio di Fano | 3 | da 1.2 euro a 2 euro | 14 | 14 | 15 + spese banca estera | 15 + spese banca estera | 3 + spese banca estera | 2 + spese banca estera | Monte dei Paschi di Siena | 6,25 | 5 | 6,25 | 5 | min 7.5 max 50 euro | min 7,5 max 50 euro | bon di 500 e 15000 euro: 6.25 | bon di 500 e 15000 euro: 5 | Poste Italiane | non disponibile | 2 | non disponibile | non disponibile | non possibile | non possibile | non possibile | non possibile | San Paolo Imi | vs stessa banca 6.2; vs altre 8.2 | vs stessa banca 3.1; vs altre 4.1 | 26 | 26 | 23,24 | 15,49 | 11,2 | 7,1 | Unicredit banca | 3 | vs stessa banca 2; vs altre 3 | 13 | 13 | ordinario 27.5 + spese banca estera; urgente 41.5 | ordinario 27.5 + spese banca estera; urgente 41.5 | ord: 5 + spese banca estera; urgente: 13 + spese banca estera | ord: 5 + spese banca estera; urgente: 13 + spese banca estera | Fonte: Altroconsumo – suppl. Soldi&diritti – maggio 2004 |
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ASSEMBLEA SAN PAOLO SPA. APPREZZATA DA ASSOGESTIONI L’ATTUAZIONE DEL CODICE DI AUTODISCIPLINA |
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Milano, 3 maggio 2004 - Assogestioni è intervenuta all’assemblea di San Paolo s.P.a. Con un proprio rappresentante, il professor Gustavo Olivieri, che ha espresso considerazioni di apprezzamento per l’attenzione prestata dalla Società nella attuazione del codice di autodisciplina. Al riguardo ha chiesto delucidazioni in ordine alla istituzione del comitato per le nomine alle cariche sociali e alla composizione dei comitati, nonché in ordine ai criteri di assegnazione del numero di stock option conferite ai manager.Il rappresentante di Assogestioni ha apprezzato l’attuale assetto previsto dallo statuto per quanto concerne la legittimazione all’intervento in assemblea, auspicando il suo mantenimento anche in occasione di future revisioni dello statuto medesimo. Infine Il professor Olivieri ha colto l’occasione per auspicare, in vista di futuri eventuali adeguamenti statutari, che la Società valuti l’opportunità di prevedere l’introduzione del meccanismo del voto di lista per l’elezione degli amministratori e di riservare la nomina del presidente del collegio sindacale ad un sindaco nominato dalle minoranze. |
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RCS MEDIAGROUP: ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA E CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE: DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI EURO 0,19
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Milano, 3 maggio 2004 - L’assemblea degli azionisti di Rcs Mediagroup tenutasi in data odierna ha approvato, in sede ordinaria, il Bilancio al 31 dicembre 2003 e deliberato la distribuzione di un dividendo di euro 0,19 per le azioni di risparmio ed euro 0,07 per le azioni ordinarie, oltre a rinnovare l’autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie. Inoltre è stato ridotto a diciotto il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione e non è pertanto stato sostituito il dimissionario Francesco Tatò. In sede straordinaria, l’Assemblea ha approvato il progetto di fusione per incorporazione in Rcs Mediagroup delle società interamente controllate: Agr, Cnr, Rcs Radio e Tv, Immobiliare Solferino 28, Hdp Sviluppo Immobiliare e Rcs Internal Auditing. L’operazione si inquadra nel processo di riorganizzazione e semplificazione della struttura societaria. L’assemblea ha quindi revocato la delega, attribuita al Consiglio di Amministrazione il 1° giugno 1999, ad aumentare il capitale sociale con emissione di azioni riservate ai dirigenti del Gruppo, nonché deliberato alcune modifiche statutarie in relazione alla recente riforma del diritto societario. Nel corso dell’Assemblea è stato reso noto che, nella giornata di ieri, Rcs Mediagroup ha comunicato a Burda Media il proprio recesso dagli accordi parasociali del 1995 relativi a Rcs Periodici e alle altre iniziative comuni all’estero. E’ stato inoltre comunicato che Rcs Mediagroup, dopo aver visionato la documentazione messa a disposizione in merito all’operazione Editis, ha preso la decisione di non procedere all’offerta di acquisto, valutando eccessive la complessità dell’operazione, le difficoltà di integrazione delle attività oggetto della vendita con quelle di Rcs e non ultimo le attese di prezzo. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi prima dell’Assemblea, ha preso atto delle dimissioni di Nicolo’ Nefri dal Comitato Esecutivo ed ha nominato, incrementando ad otto i membri del medesimo, Carlo Buora, Carlo Pesenti e Umberto Quadrino. Per quanto riguarda il Comitato per il controllo interno ha recepito le dimissioni del Presidente Carlo Buora, provvedendo a sostituirlo con Raffaele Agrusti. Il Consiglio ha altresì preso atto delle dimissioni di Nicolo’ Nefri e di Corrado Passera dal Comitato per le retribuzioni di Gruppo ed ha provveduto a nominare, diminuendo i componenti dello stesso a sei, Natalino Irti..tali delibere avranno efficacia dal 1° maggio prossimo ed i comitati risulteranno pertanto così composti: Comitato Esecutivo: Guido Roberto Vitale, Presidente, Maurizio Romiti, Carlo Buora, Franzo Grande Stevens, Renato Pagliaro, Carlo Pesenti, Umberto Quadrino, Paolo Savona. Comitato per il controllo interno: Raffaele Agrusti, Presidente, Giangiacomo Nardozzi, Alessandro Pedersoli. Comitato per retribuzioni di Gruppo: Guido Roberto Vitale, Presidente, Maurizio Romiti, Franzo Grande Stevens, Natalino Irti, Renato Pagliaro, Paolo Savona. In merito all’approvazione del Bilancio e alla delibera di distribuzione del dividendo, si riassumono i principali dati già resi noti a seguito del Consiglio di Amministrazione riunitosi il 18 marzo scorso: I risultati 2003, superiori agli obiettivi di piano per l’anno, hanno visto il ritorno in positivo dei risultato netto e il miglioramento di tutte le attività del Gruppo. Risultati consolidati: ricavi netti, in crescita di 23 milioni, pari a 2.236,9 milioni; incremento del 16% del margine operativo lordo che passa da 158,5 a 183,4 milioni; risultato operativo di 86,1 milioni (+42% rispetto al 2002). Utile netto di 46,1 milioni, contro una perdita di 152,3 del 2002. I risultati della Capogruppo vedono il ritorno all’utile con un risultato netto positivo per 51,5 milioni, contro una perdita di 194,4 milioni del pari periodo 2002. Dividendo: Il dividendo di complessivi euro 0,19 per le azioni di risparmio è comprensivo di euro 0,05 per ciascuno degli esercizi 2001 e 2002 in cui non vi era stata assegnazione di dividendi. Il dividendo per le azioni ordinarie è di euro 0,07. Il pagamento avverrà a decorrere dal 27 maggio 2004, previo stacco della cedola n. 2 in data 24 maggio 2004. |
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DADA PRIMO TRIMESTRE TRIMESTRE 2004: CONFERMATA LA IN NETTA IN FORTE CRESCITACRESCITA RICAVI A €9,9 MILIONI (+48% RISPETTO AL Q1/2003) - EBITDA POSITIVO PER A €1,2 MILIONI (+295%)PARI AL 12% SUI RICAVI) |
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Firenze, 3 maggio 2004 - Dada S.p.a comunica i dati preconsuntivi del relativi al primo trimestre 2004.Risultati economico-finanziari Ricavi consolidati pari a circa 9,9 milioni di Euro e in crescita di oltre il 48% (nel primo trimestre del 2003 erano infatti pari a 6,7 milioni). Ebitda consolidato positivo per 1,2 milioni di Euro, in netto miglioramento (+295%) rispetto ai 0,3 milioni ai dellorisultati delloallo stesso periodo del 2003 ( 0,3 milioni di Euro ) e in crescita del 50% rispetto al quarto trimestre 2003 (0,8 milioni).In cui era stato pari a 0,3 milioni e in crescita del 50% rispetto al quarto trimestre 2003 (+0,8 milioni). Ricavi consolidati a circa 9,9 milioni di Euro (nel primo trimestre del 2003 erano 6,7). Posizione Finanziaria netta consolidata a breve al 31 marzo 2004 positiva per oltre 17,5 milioni di Euro e in crescita nel trimestre di oltre il 7,4% (al 31/12/2003 la Pfn era infatti pari a 16,3 milionial 31/12/2003) Risultati di business La Divisione Consumer , i cui ricavi incidono hanno inciso per circa il 42% sul fatturato consolidato del 2003, è incentrata sui brand storici superEva & e Clarence con un’offerta caratterizzata da un ricco portafoglio di prodotti e servizi pay di “Community & Infotainment” fruibili sia dal Web, attraverso i Portali del gruppo, sia dal telefonino, attraverso la numerazione unica Sms verso gli Operatori Tim, Vodafone, Wind e/o attraverso la presenza sui portali di nuova generazione di Tre e di iMode.con oltre 193 milioni di pagine viste mensili, 5 milioni di visitatori unici mese (fonte Redsheriff mese di marzo 2004) e 500.000 clienti sui servizi Mobile Entertainment superEva e Clarence si posizionano tra i leader e punto di riferimento per chiunque voglia: divertirsi, conoscersi, comunicare, informarsi.Nel primo trimestre del 2004 è proseguita l'attività di posizionamento di Dada quale Operatore Online di servizi digitali consumer, basata sulla capacità di individuare ed offrire un mix di prodotti e servizi informativi, di entertainment e community, a pagamento e non, fruibili sia da Pc che da dispositivo Mobile e che hanno saputo incontrare i gusti e gli interessi della propria base utenti.Nel primo trimestre del 2004, Iin particolare, si è assistito ad una rapida crescita dei ricavi derivanti dai servizi Mobile ad abbonamento e dei numerosi servizi informativi via Sms e Mms realizzati in collaborazione con il gruppo Rcs Mediagroup, rendendo disponibili su telefonino servizi quali le news del Corriere, Gazzetta dello Sport, Astra, Novella 2000 e , Max etc.Per quanto riguarda i servizi a valore aggiunto su Web, “Incontri by superEva”, con una crescita media di 2.000 nuovi iscritti al giorno, continua posizionarsi come una delle prime community online in Italia a pagamento con un totale, ad oggi, di oltre 580.000 iscritti (1° sito in Italia come unique audience nel mese di marzo, fonte Nielsen Net Ratings, Category: Family And Lifestyles Subcategory: All). Ultima novità in casa Dada è il lancio del gioco on-line multiplayer “Ragnarok Online. Disponibile su www.Clarence.com, Ragnarok Online è un gioco di ruolo multiplayer ad abbonamento che dopo avere conquistato l‘interesse del pubblico a livello mondiale con oltre 17 milioni di giocatori, è oggi disponibile anche in Italia grazie a Dada licenziataria in esclusiva dei diritti di distribuzione del gioco; . Aad oggi sono Ragnarok conta già più dioltre 15.000 le persone iscrittie ad esso. Nella Divisione Business, che contribuisce al 42% sul fatturato consolidato, in un mercato che registra i primi segnali di ripresa nella richiesta di servizi web avanzati e soluzioni di marketing in Rete da parte delle aziende di medie e grandi dimensioni, Dada risulta essere tra le prime realtà del mercato ed è il punto di riferimento per la realizzazione di progetti di Interactive Marketing. Tra questi ultimi si evidenziano i servizi di posizionamento nei motori di ricerca (Seo) e campagne pay per click. Nei primi mesi del 2004 sono circa 200 le aziende che hanno affidato a Dada la gestione della loro presenza sulla Rete. Tra queste vale la pena ricordaresi evidenziano i progetti di Net Marketing avviati per l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) per la Fiera di Vicenza e per Tod’s, i grandi progetti Web per Merloni econ il marchio Indesit, per Le Fablier e per De Cecco,. I servizi Mobile Vas attivati oltre che per i gruppi Rcs e Monrif anche per il Secolo Xix.inoltre, la divisione ha introdotto nuove tipologie di offerta, sul fronte dei servizi di Web Farm con le soluzioni di Server Dedicato e nel Net Marketing con servizi su misura per le Pmi denominati “ la Fabbrica della Visibilità” prodotti tutti mirati ad incrementare la qualità e quantità del traffico web su siti aziendali. La Divisione Self-provisioning , cui fa capo la controllata Register.it e che rappresenta circa il 16% del fatturato di Gruppo, continua il percorso di crescita nell'universo dei servizi automatizzati a pagamento rivolti alle piccole medie imprese con oltre 180.000 nomi a dominio registrati, oltre 30.000 siti web ospitati in hosting e più di 120.000 mail box attive. Nel primo trimestre 2004 sono stati registrati, trasferiti o rinnovati circa 50.000 domini, sono stati introdotti nuovi prodotti di hosting professionale (che hanno da subito riscosso grande successo tra i clienti) e l'incidenza del fatturato dei prodotti a valore aggiunto sul dominio ha raggiunto il 23% del totale. (Register.it ha inoltre rafforzato la propria leadership visibilità il proprio presidio internazionale organizzando a marzo 2004 il primo meeting di Icann (Internet Corporation For Assigned Names and Numbers) in Italia che ha visto la partecipazione di oltre 800 delegati da più di 100 Paesi.)il C.d.a. Di Dada ha altresì ribadito la volontà di presentare l’ammissione del titolo Dada al Techstar di Borsa Italiana che prevede dei criteri di natura qualitativa dopo l’approvazione dei dati semestrali. |
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L’OPERAZIONE AVRÀ EFFICACIA RETROATTIVA DAL 1° GENNAIO 2004 E.BISCOM-FASTWEB: I CDA DELIBERANO LA FUSIONE CONFERMATI I BENEFICI FISCALI PER 68 MILIONI DI EURO |
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Milano, 3 maggio 2004 – In seguito all’esito positivo delle verifiche sugli impatti fiscali dell’operazione e all’approvazione delle necessarie modifiche statutarie da parte delle rispettive assemblee straordinarie, i Consigli di Amministrazione di Fastweb S.p.a. Ed e.Biscom S.p.a. (Milano, Nuovo Mercato: Ebi), riunitisi il 30 aprile, hanno deliberato la fusione per incorporazione di Fastweb in e.Biscom. Come già annunciato, l’incorporazione di Fastweb rappresenta il naturale esito del processo di razionalizzazione delle attività intrapreso sin dal 2002 dal Gruppo e.Biscom per focalizzarsi sul proprio core business delle telecomunicazioni a larga banda su rete fissa in Italia. L’integrazione della società operativa nella holding permetterà inoltre di ottimizzare l’efficienza gestionale unificando i processi decisionali ed operativi senza comportare modifiche alla strategia e alle attività del Gruppo e.Biscom. La fusione genererà un futuro beneficio fiscale di circa 68 milioni di Euro (derivante dal riconoscimento ai fini fiscali di un disavanzo da annullamento della partecipazione conseguente alla fusione di circa 207 milioni di Euro). Il perfezionamento dell’operazione avverrà entro la fine del 2004, con efficiacia dal 1° gennaio 2004. La Società incorporante manterrà il nome di e.Biscom S.p.a. E continuerà ad utilizzare il marchio Fastweb per la commercializzazione dei propri servizi. |
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ASSOIMMOBILIARE: NUOVA GOVERNANCE |
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Roma, 3 maggio 2004 - Con l’Assemblea svoltasi il 29 aprile , il Presidente Prof. Gualtiero Tamburini ha varato la squadra per attuare, nel corso del prossimo biennio, il programma associativo di Assoimmobiliare - Associazione dell'Industria Immobiliare - nuova sigla assunta da Assogesti. La governance si basa sul contributo diretto dei leader delle imprese associate. Nel Consiglio di Presidenza, cui spetta il compito di eseguire le linee strategiche individuate dal Comitato Esecutivo, composto dai Vice Presidenti, Dott. Luciano Caruso, Dott. Elio Gabetti, e Avv. Alfredo Romeo, dal Consigliere Delegato (per la ricerca e l'innovazione) Dott. Massimo Cimatti e dal Past President Cesare Ferrero. Nel Comitato Esecutivo (i cui Membri sono stati individuati secondo i nuovi criteri statutari ovvero in correlazione con le fasce dimensionali delle imprese rappresentate) che vede la partecipazione di:Dott. Federico Alessandri;dott. Ezio Bigotti;dott. Giovanni Camerani; Dott. Claudio Cappon;arch. Luca Castelli;dott. Massimo de Meo; Prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele; Prof. Cesare Ferrero;dott. Luca Fiorito;dott. Aldo Mazzocco; Avv. Nicola Migliore;dott. Filippo Milone;dott. Riccardo Perissich; Dott. Carlo Alessandro Puri Negri; Dott. Virgilio Tesan;avv. Massimo Varazzani. Le imprese rappresentate in Consiglio Generale (costituito da un Rappresentante per ciascuna Impresa Associata) sono: Aedes – Dott. Giovanni Maria Paviera;beni Stabili - Dott. Luca Lucaroni;bsm-(manutencoop)– Dott. Giovanni Camerani;condotte – Ing. Giuseppe Vadalà;consap – Avv. Emilio Ferrosi;edilnord – Dott. Giorgio Fantoni;ferservizi - Dott. Valter Gigli;gabetti – Dott. Maurizio Benassi; Gefi –Sti – Dott. Luciano Caruso;ggi – Dott. Virgilio Tesan;ipi – Dott. Claudio Pasini;norman 95 - Dott. Massimo Cimatti;paschi Gestioni Immobiliari – Dott. Lamberto Biondini; Pirelli Re – Dott. Giovanni Nassi;progestim – Dott. Filippo Milone;res Nova – Dott. Stefano Masciotta; Rn Property – Dott. Stefano Boidi;romeo – Dott. Giorgio De Rita;s.d.s. Società di Servizi srl – Dott. Alessandro Luzi; Sogepi – Dott. Marco Cirla;sovigest – Ing. Paolo Triglia;studio Attici - Dott. Federico Alessandri.la struttura associativa è completata dal Collegio dei Probiviri (Dott. Giovanni Maria Paviera – Presidente -, Dott. Stefano Masciotta e Ing. Giuseppe Vadalà) e dal Collegio dei Revisori (Prof. Claudio de’ Giovanni – Presidente, Dott. Filippo Maria Aleandri e Dott.ssa Giuseppina Falappa; Supplenti: Dott. Roberto Munno e Rag. Michele Giugliano). Infine, la presidenza si avvale di un Consigliere Generale (Dott. Paolo Crisafi) e di un Comitato di Gestione per supportare l’attività associativa ordinaria (i cui Membri sono il Dott. Federico Alessandri, il Dott. Giovanni Camerani, il Dott. Filippo Milone e l’Ing. Paolo Triglia, quest’ultimo nella veste di Consigliere Tesoriere). |
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L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI AEDES S.P.A.,: RIFORMULAZIONE DELLO STATUTO SOCIALE CONFERITA LA DELEGA AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PER L’AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE |
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Milano, 3 maggio 2004 – L’assemblea degli Azionisti Aedes S.p.a., presieduta dal Dott. Alfio Noto, ha Approvato il 29 aprile , in sede ordinaria, il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003. Il valore della produzione a livello consolidato è stato pari a 147.6 milioni di Euro, contro un valore di 116.9 milioni di Euro del 2002, segnando un aumento del 26.3%. Il risultato consolidato ante imposte e delle quote di competenza di terzi è stato pari a 9.1 milioni di Euro, rispetto a 28.6 milioni di Euro nel 2002, mentre per effetto delle imposte e delle quote di terzi pari a 13.9 milioni di Euro (11.9 milioni di Euro nel 2002), il risultato netto consolidato del Gruppo risulta negativo per 4.8 milioni di Euro (utile pari a 16.7 milioni di Euro nell’esercizio 2002). Il capitale investito al 31 dicembre 2003 ammonta a 1.300 milioni di Euro (1.165 milioni di Euro al 31 dicembre 2002). L’indebitamento finanziario netto consolidato risulta pari a 934 milioni di Euro, con un aumento di 129 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2002. Il rapporto tra l’indebitamento finanziario netto consolidato e il valore di mercato del portafoglio di proprietà su base consolidata (1.752 milioni di Euro) si è leggermente ridotto passando dal 55% a fine 2002 al 54% al 31 dicembre 2003. L’utile netto della Capogruppo è risultato pari a 8 milioni di Euro, dopo imposte di competenza pari a 8.3 milioni di Euro ed è stato interamente accantonato a riserva. In sede ordinaria, l’Assemblea ha altresì deliberato: - l’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione ad effettuare operazioni di acquisto di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e 2357 ter Codice Civile. Più in dettaglio, l’autorizzazione riguarda l’acquisto e la successiva disposizione, fino ad un massimo di 9.993.557 azioni ordinarie e comunque non oltre il quantitativo di azioni rappresentanti il 10 % del capitale sociale a far tempo dal giorno successivo la data dell’Assemblea e per un periodo di 18 mesi; - la determinazione in 12 del numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione, nominando i Signori Dott. Roberto Mazzotta e Dott. Massimo Cremona amministratori fino all’Assemblea per l’approvazione del bilancio 2005; il conferimento a Pricewaterhousecoopers S.p.a. Dell’incarico per la revisione delle situazioni trimestrali per l’esercizio 2004..Www.aedes-immobiliare.com L’assemblea, in sede straordinaria, ha altresì deliberato: l’approvazione delle proposte di adeguamento dello Statuto Sociale al nuovo diritto societario; la fusione per incorporazione nella Aedes S.p.a. Di Solaria S.r.l. E di Immobiliare Panda S.r.l. Secondo un più ampio programma di ristrutturazione del Gruppo Aedes avente come obiettivo il raggiungimento di una maggiore razionalità della struttura e di una gestione più efficiente dell’attività imprenditoriale. Le due operazioni di fusione verranno attuate mediante incorporazione senza concambio di quote in quanto Aedes S.p.a. Detiene l’intero capitale sociale delle due società incorporande; l’approvazione della proposta di attribuzione di deleghe al Consiglio di Amministrazione per l’aumento del capitale sociale fino a un massimo di 250.000.000 Euro di valore nominale e per l’emissione in una o più volte di obbligazioni convertibili o con warrant, anche in valuta estera, fino ad un ammontare che non ecceda i limiti fissati dalla normativa vigente alla data di deliberazione dell’emissione. E’ stato peraltro precisato che non sono allo studio operazioni sul capitale. |
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ASTALDI, NEL 2004 FATTURATO A UN MILIARDO DI EURO DELIBERATO UN DIVIDENDO DI 0,065 EURO PER AZIONE RINNOVATO IL CDA PER IL PROSSIMO TRIENNIO |
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Roma, 3 maggio 2004 – L’assemblea degli Azionisti di Astaldi S.p.a. Ha approvato il bilancio dell’esercizio 2003 e preso visione del bilancio consolidato 2003, che presenta notevoli incrementi sia per il valore complessivo della produzione che per i margini di redditività. L’amministratore Delegato Vittorio Di Paola ha sottolineato l’andamento crescente dei ricavi anche nei primi mesi del 2004 che consentono di confermare l’obiettivo di raggiungere, nell’esercizio in corso, l’importante soglia di un miliardo di euro di fatturato. L’assemblea degli Azionisti ha inoltre rinnovato il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004-2006, portando il numero dei membri da 15 a 12 ed il successivo Consiglio di Amministrazione, tenutosi a margine dell’Assemblea, ha confermato il Prof. Ernesto Monti nella carica di Presidente, Paolo Astaldi Vice Presidente e Vittorio Di Paola Vice Presidente Esecutivo e Amministratore Delegato. È stato infine integrato il Collegio dei Sindaci, in carica per il triennio 2003-2005, con la nomina di un Sindaco supplente. Il bilancio 2003 approvato dall’Assemblea presenta un valore della produzione consolidato pari a circa 923 milioni di euro, con un incremento del 13% rispetto agli 817 milioni di euro del 2002. Il buon andamento economico dell’esercizio 2003 è evidenziato anche dal sensibile aumento degli indici di redditività, che indicano una maggiore capacità di autofinanziamento del Gruppo. In particolare, il margine operativo lordo è stato pari a 130 milioni di euro, con una incidenza del 14,1% sul valore della produzione e una crescita del 22% rispetto al 2002. L’ebitda è salito a 113 milioni di euro, pari al 12,3% del valore della produzione e in crescita del 27% rispetto al precedente esercizio. Il risultato operativo è stato di 66 milioni di euro, pari al 7,2% del valore complessivo della produzione, che ha consentito di raggiungere un utile netto consolidato di oltre 22 milioni di euro, in crescita di circa il 49% rispetto ai 15 milioni di euro di fine 2002. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 presenta un indebitamento di 128 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto all’anno precedente in rapporto all’aumentato valore della produzione. I nuovi ordini acquisiti nel 2003 sono ammontati a 1.838 milioni di euro, un volume superiore all’obiettivo pianificato e che ha portato a 4.407 milioni di euro il valore complessivo del portafoglio al 31 dicembre 2003, risultato che rappresenta un raggiungimento anticipato dell’obiettivo indicato per la fine del 2005 dal piano industriale 2003-2005. L’assemblea degli Azionisti ha inoltre approvato la proposta di distribuzione di un dividendo pari a 0,065 euro per azione per complessivi circa 6,3 milioni di euro, con data stacco della cedola in data 10 maggio 2004 e data pagamento 13 maggio 2004. |
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BASTOGI SPA : ASSEMBLEA ORDINARIA APPROVA BILANCIO 2003: UTILE NETTO CONSOLIDATO € 256.520 |
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Milano , 3 maggio 2004 - I principali dati: Utile netto consolidato € 256.520; Perdita bilancio civilistico € 2.984.264; Capitale investito netto consolidato : 194 € milioni; Mezzi propri di gruppo : 195,7 € milioni; Posizione finanziaria netta: 1,6 € milioni. L’assemblea ordinaria degli azionisti ha approvato il, 29 aprile 2004, il bilancio per l’esercizio 2003 che registra una perdita di € 2.984.264 dopo aver iscritto rettifiche di valore delle partecipazioni per € 3.201.000. L’assemblea ha rinviato a nuovo la perdita. Il bilancio consolidato evidenzia un utile netto di € 256.520 rispetto a all’utile di € 3.345.086 dell’esercizio precedente. Nel 2003 Bastogi ha svolto il proprio ruolo di holding di partecipazione ed ha positivamente attuato una strategia di ottimizzazione della struttura e delle risorse del gruppo focalizzato nei tre principali business: immobiliare, logistica di nicchia e formazione che fanno capo rispettivamente a Brioschi Finanziaria, Frigoriferi Milanesi e Nuova Accademia di Belle Arti (Naba)..per quanto concerne l’attività nel settore immobiliare del gruppo Brioschi Finanziaria, si rileva che in data odierna il Comune di Assago ha comunicato alla controllata Milanofiori 2000 che è stato approvato il Piano Particolareggiato relativo al progetto di sviluppo sulle aree in Assago-milanofiori. Si è pertanto concluso l’iter urbanistico-autorizzativo e si potrà procedere alla firma delle convenzioni. Il progetto della controllata Milanofiori 2000 è il principale intervento di sviluppo del gruppo Brioschi Finanziaria. Prevede una edificabilità di 218.000 mq di slp con destinazione commerciale, terziaria e residenziale. L’area di sviluppo sarà servita dalla Metropolitana Milanese (linea verde) che ha già provveduto all’appalto e all’inizio dei lavori. L’assemblea ha infine approvato il conferimento alla società Deloitte & Touche spa dell’incarico per la revisione contabile del bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato, nonché la revisione contabile limitata della relazione semestrale, per il triennio 2004/2006. |
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MARIELLA BURANI FASHION GROUP S.P.A. BILANCIO DI ESERCIZIO 2003: FORTE CRESCITA DEI RICAVI CONSOLIDATI DEL GRUPPO A € 358,8 MILIONI (+31%) |
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Cavriago, 3 maggio 2004 - L’assemblea dei Soci di Mariella Burani Fashion Group Spa ha approvato il Bilancio di esercizio 2003 proposto dal Consiglio di Amministrazione il 30 marzo 2004 confermando una forte crescita dei ricavi (+31%) a € 358,8 milioni e del Margine Operativo Lordo a € 43,5 milioni (+34,1%). Il Reddito Lordo pari a € 29,6 milioni è aumentato del 81,2% e l’Utile Netto del 92,2% arrivando a € 21,7 milioni. Dividendo 2003 pari a € 0,089 per azione in incremento del 37% rispetto a € 0,065 dell’esercizio 2002. L’assemblea dei Soci di Mariella Burani Fashion Group ha approvato il Bilancio di esercizio 2003 che conferma la forte crescita dei ricavi consolidati del Gruppo a € 358,8 milioni (+31% rispetto a € 273,9 milioni del 2002), del Margine Operativo Lordo a € 43,5 milioni (+34,1% rispetto a € 32,4 milioni dell’anno precedente), del Reddito Operativo a € 25,9 milioni (+30% rispetto a € 19,9 milioni del 2002), del Reddito della Gestione Corrente a € 17,3 milioni (+26,9% rispetto a € 13,6 milioni del 2002) e del Risultato consolidato ante imposte pari a € 29,6 milioni (+81,2% rispetto a € 16,3 milioni del 2002). L’esercizio 2003 chiude con un utile netto consolidato pari a € 21,7 milioni (+ 92,2% rispetto a € 11,3 milioni del 2002). La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2003 è pari a € 113,8 milioni in miglioramento rispetto a € 118 milioni registrati al 30 settembre 2003. Highlights 2003 La crescita del fatturato consolidato del Gruppo per il 2003 (+31%) è stata generata sia da una crescita interna, sostenuta in particolare dalle linee Mariella Burani, Braccialini e Baldinini, sia da una crescita esterna dovuta alle acquisizioni effettuate nell’anno tra cui: l’acquisizione del 50% della società Renè Lezard Mode Gmbh, importante player in Germania nel settore dell’abbigliamento uomo e donna di lusso, che ha permesso al Gruppo di espandere in maniera consistente la propria presenza sul mercato tedesco; l’acquisizione del 60% della società Francesco Biasia, società italiana produttrice e distributrice di borse ed accessori in pelle che ha permesso al Gruppo di espandere ulteriormente la propria presenza nel settore del lusso “accessibile”. Il 2003 ha registrato un ulteriore miglioramento del sales mix con vendite di marchi propri salite al 90,7% del fatturato (dall’ 85,3% del 2002), vendite attraverso canali distributivi diretti passate al 65,6% del fatturato (dal 58,1% dell’anno precedente) e export pari al 61,6% del fatturato (rispetto al 59,2% del 2002). La distribuzione geografica delle vendite di Mbfg conferma l’Europa come mercato principale del Gruppo: l’88% del fatturato consolidato è stato, infatti, generato in Europa di cui il 38,4% in Italia e il 14% nella Nuova Europa e Russia. Il mercato degli Stati Uniti assorbe circa il 3,9% del fatturato consolidato (3% nel 2002). Nel corso del 2003 il gruppo ha ulteriormente potenziato la propria rete distributiva diretta che al 31 dicembre 2003 contava 156 boutiques. Tra le aperture dell’anno ricordiamo le boutiques Mariella Burani a Firenze, Brescia e Varsavia, la boutique Francesco Biasia in via Montenapoleone a Milano, le boutiques Baldinini a Milano, Mosca e Dubrovnik, le boutiques Braccialini a Udine e Hong Kong. Nel corso dell’anno sono stati, inoltre, raggiunti diversi accordi di licenza tra cui il più importante è l’accordo con Sector per la produzione e distribuzione di orologi per Mariella Burani. L’assemblea dei Soci ha approvato la proposta di distribuire un dividendo di € 0,089 per azione con stacco il giorno 24 maggio 2004 e pagamento il 27 maggio 2004. Il dividendo 2003 è in crescita del 37% rispetto al dividendo distribuito l’anno precedente. L’assemblea dei Soci ha inoltre deliberato il rinnovo della facoltà da parte del Consiglio di Amministrazione di acquisto di azioni proprie (buy-back) fino alla data di assemblea di approvazione del bilancio 2004 per un ammontare massimo pari al 10% del capitale sociale. L’assemblea dei Soci ha altresì deliberato la nomina del Collegio Sindacale per il triennio 2004-2006 nominando quindi come Presidente il Dr. Fabrizio Fontanesi, come Sindaci il Dr. Danilo Morini e l’Avv. Guido Avanzini e come Sindaci supplenti la Dr.ssa Graziella Boccaletti e il Dr. Raffaele Orsenigo. L’assemblea dei Soci in seduta Straordinaria ha altresì deliberato le modifiche statutarie relative alla normativa del nuovo diritto societario. L’esercizio 2004 si apre con una forte espansione della rete distributiva diretta del Gruppo grazie all’acquisizione del 100% della società Don Gil Gmbh, leader in Austria nella distribuzione di abbigliamento uomo e donna di lusso con 38 negozi situati nelle più lussuose vie dello shopping austriaco. La rete distributiva diretta del Gruppo arriverà a contare oltre 200 punti vendita alla fine dell’esercizio 2004. Ai negozi della società austriaca si aggiunge la boutique Braccialini inaugurata il 13 marzo 2004 a Roma, nel cuore del distretto capitolino del lusso, e la boutique per le calzature Sebastian in via Montenapoleone a Milano. Il 2 aprile è stata inoltre inaugurata a Pescara la prima boutique “Mariella Burani Details”, un negozio di nuova concezione che racchiuderà tutti i brands della pelletteria del Gruppo. I primi mesi dell’anno in corso evidenziano un trend crescente delle vendite dei negozi che, insieme ai risultati del sell in della stagione Autunno/inverno 2004-2005 e alle acquisizioni effettuate nei primi mesi dell’anno in corso, portano il management a stimare una crescita a doppia cifra del fatturato del Gruppo anche per il 2004. |
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CELL THERAPEUTICS, INC. ANNUNCIA PER MAGGIO IN TELECONFERENZA LA PRESENTAZIONE DEI DATI FINANZIARI AL PRIMO TRIMESTRE E L’ASSEMBLEA ANNUALE DEGLI AZIONISTI |
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Seattle e Bresso, 3 maggio 2004 — Giovedì 6 maggio 2004, alle ore 16:30 (Eastern Time) / 13:30 (Pacific Time) / 22:30 (Cet), i vertici di Cell Therapeutics, Inc. Illustreranno nel corso della teleconferenza trimestrale i risultati ottenuti dalla società nel primo trimestre 2004 e i dati finanziari per lo stesso periodo. Verranno inoltre fornite informazioni sui programmi di sviluppo e i prossimi eventi. Venerdì 21 maggio 2004, alle ore 13:30 (Eastern Time) / 10:30 (Pacific Time) / 19:30 (Cet), i vertici di Cell Therapeutics parteciperanno all’assemblea annuale degli azionisti che si terrà a Seattle. L’assemblea sarà trasmessa in diretta sul sito Internet di Cti all’indirizzo http://www.Cticseattle.com e archiviata per successive consultazioni. Domande al management o al consiglio di amministrazione potranno essere inviate all’indirizzo shareholdersmeeting@ctiseattle.Com prima e nel corso dell’assemblea. Per ulteriori informazioni sull’assemblea, si prega di consultare il sito Internet di Cti. Risultati Finanziari per il Primo Trimestre Giovedì 6 maggio 16:30 Eastern / 13:30 Pacific / 22:30 Cet 1-800-475-3716 (partecipanti Usa) 1-719-457-2728 (partecipanti internazionali) Codice di accesso: 385024; Diretta via Internet con slide e Q&a all’indirizzo http://www.Cticseattle.com Registrazione archiviata per successive consultazioni circa 2 ore dopo la conclusione dell’incontro. Numeri per ascoltare la registrazione: 1-888-203-1112 (partecipanti Usa) 1-719-457-0820 (partecipanti internazionali) Codice di accesso: 385024. Assemblea Annuale degli Azionisti Venerdì, 21 maggio 13:30 Eastern / 10:30 Pacific / 19:30 Cet 1-800-310-1961 (partecipanti Usa) 1-719-457-2692 (partecipanti internazionali) Codice di accesso: 209497 Diretta via Internet con slide e Q&a all’indirizzo http://www.Cticseattle.com Registrazione archiviata per successive consultazioni circa 2 ore dopo la conclusione dell’assemblea. Numeri per ascoltare la registrazione: 1-888-203-1112 (partecipanti Usa) 1-719-457-0820 (partecipanti internazionali) Codice di accesso: 209497 |
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ASSEMBLEA AUTOSTRADE SPA.:CHIESTI DA ASSOGESTIONI CHIARIMENTI SULLA STRUTTURA DELLA HOLDING E SUL RUOLO DI DIREZIONE DI SCHEMAVENTOTTO |
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Milano, 3 maggio 2004 - Il professor Raffaele Lener è intervenuto oggi, in rappresentanza di Assogestioni, all’assemblea annuale di Autostrade Spa.nel corso del suo intervento il Professor Lener ha espresso considerazioni di apprezzamento per l’attenzione prestata dalla Società nella attuazione del codice di autodisciplina. Al riguardo ha chiesto delucidazioni in ordine e alla nuova strutturazione di Autostrade come holding e al ruolo di direzione e controllo dell’azionista Schemaventotto e alla istituzione del comitato per le nomine alle cariche sociali.Inoltre, il professor Lener ha apprezzato, a proposito delle proposte di modificazione dello statuto e in particolare della regola della legittimazione all’intervento in assemblea, lo sforzo compiuto di contemperare l’esigenza avvertita dalla società con quelle degli investitori istituzionali. Infine Il rappresentante di Assogestioni ha colto l’occasione per auspicare, in vista di futuri eventuali adeguamenti statutari, che la Società valuti l’opportunità di riservare la nomina del presidente del collegio sindacale ad un sindaco nominato dalle minoranze azionarie. |
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CAMPARI BILANCIO 2003: NOMINATO IL NUOVO CDA CON MAGGIORANZA DI AMMINISTRATORI INDIPENDENTI LUCA GARAVOGLIA CONFERMATO ALLA PRESIDENZA LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO ENTRA NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIVIDENDO DI € 0,88 PER AZIONE |
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Milano, 3 maggio 2004 - L'assemblea degli Azionisti di Davide Campari-milano S.p.a. Ha approvato il 29 aprile all’unanimità il bilancio relativo all’esercizio 2003. L’assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo di € 0,88 per azione (invariato rispetto all’anno scorso) al lordo di eventuali ritenute di legge, con stacco della cedola numero 4 il 10 maggio 2004 e in pagamento a partire dal 13 maggio 2004. L’assemblea ha nominato, sempre all’unanimità, il nuovo Consiglio di Amministrazione composto da Luca Cordero di Montezemolo, Cesare Ferrero, Luca Garavoglia, Franzo Grande Stevens, Paolo Marchesini, Marco P. Perelli-cippo, Giovanni Rubboli, Renato Ruggiero, Stefano Saccardi, Vincenzo Visone e Anton Machiel Zondervan. Nel nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da undici membri, la maggioranza degli Amministratori, in numero di sei, sono indipendenti, a conferma della capacità dell’azienda di rappresentare un modello di eccellenza anche nelle decisioni di corporate governance. L’assemblea ha confermato all’unanimità Luca Garavoglia alla presidenza della società. Le deleghe agli Amministratori verranno conferite dal Consiglio di Amministrazione che si riunirà il prossimo 10 maggio, quando Enzo Visone assumerà ufficialmente l’incarico di Chief Executive Officer. Marco P. Perelli-cippo, pur avendo chiesto di non essere rinnovato nella carica di Chief Executive Officer alla naturale scadenza del suo mandato, rimarrà in Consiglio di Amministrazione. Il Presidente e l’Assemblea hanno espresso a Marco P. Perelli-cippo il più vivo ringraziamento per la fattiva e intelligente opera di guida del Gruppo, in un periodo di eccezionale sviluppo che ha consentito a Campari di scalare le classifiche mondiali e raggiungere livelli estremamente elevati di profittabilità. Ringraziamento che è stato esteso, con gratitudine, a tutti gli Amministratori uscenti. In relazione alla nomina di Luca Cordero di Montezemolo nel Consiglio di Amministrazione di Davide Campari-milano S.p.a., il Presidente Luca Garavoglia ha dichiarato: “In virtù della sua esperienza di successo nella gestione e nello sviluppo di imprese industriali e, in particolare, di marchi dotati di alto contenuto di immagine e forte richiamo internazionale, che gli sono valsi la chiamata alla guida di tutti gli imprenditori italiani, ritengo che Luca Cordero di Montezemolo, di concerto con gli altri Amministratori, darà un contributo di grande valore alla crescita futura del Gruppo Campari.” L’assemblea ha inoltre nominato all’unanimità il nuovo Collegio Sindacale, composto da Umberto Tracanella, Alberto Lazzarini e Antonio Ortolani. Risultati Consolidati 2003 Come già illustrato il 22 marzo, il 2003 si è chiuso con risultati più che soddisfacenti, in termini tanto di crescita delle vendite quanto di incremento di tutti i livelli di redditività operativa, soprattutto alla luce del consistente impatto negativo dei cambi. Le vendite del Gruppo sono state pari a € 714,1 milioni, in crescita del 8,1% (+14,5% a cambi costanti). La crescita organica è stata del 9,6%, mentre l’impatto negativo dei tassi di cambio è stato pari al 6,4%, principalmente a causa della svalutazione del Dollaro Usa e del Real brasiliano. La crescita esterna, pari al 4,9%, è prevalentemente attribuibile al nuovo contratto di distribuzione di tequila 1800 sul mercato americano (+4,3%) e solo marginalmente a Barbero 1891, consolidata per il solo mese di dicembre (+0,6%). Il margine commerciale si è attestato a € 193,1 milioni, evidenziando una crescita del 6,8% e un’incidenza sulle vendite pari al 27%. L’ebitda è stato di € 169,2 milioni, in crescita del 5,8% (+12,4% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 23,7%. L’ebita è stato di € 150,7 milioni, in crescita del 5,8% (+12,8% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 21,1%. L’ebit è stato di € 122,2 milioni, in crescita del 6,6% (+15,3% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 17,1%. L’utile prima delle imposte e degli interessi di minoranza è stato di € 138,1 milioni e ha registrato una crescita pari al 11,9% (+19,2% a cambi costanti). Questo risultato ha beneficiato del contributo di proventi non operativi netti per un totale di € 23,1 milioni che includono la plusvalenza relativa alla cessione dello stabile di Via Filippo Turati a Milano, avvenuta nel mese di luglio 2003. L’utile prima delle imposte di pertinenza del Gruppo, ovvero l’utile ante imposte al netto degli interessi di minoranza, è stato di € 120,2 milioni e ha evidenziato una crescita del 11,8%. L’utile netto di pertinenza del Gruppo è stato di € 79,8 milioni e ha registrato una flessione del 7,9% per effetto del maggiore carico fiscale rispetto all’anno precedente in cui la società aveva beneficiato delle agevolazioni Dit e Tremonti bis Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2003 ammonta a € 548,2 milioni. Al 31 dicembre 2003 l’indebitamento finanziario netto è pari a € 297,1 milioni (€ 198,8 milioni al 31 dicembre 2002). Il rapporto tra indebitamento netto e patrimonio netto è pari al 31 dicembre 2003 al 54,2%. Va evidenziato che il 3 dicembre 2003 il Gruppo ha finalizzato l’acquisizione di Barbero 1891 per un controvalore di € 147,1 milioni, pagato in contanti e finanziato con parte dei fondi raccolti con l’emissione obbligazionaria completata nel corso del 2003. Nel 2003 il Gruppo ha pienamente conseguito gli obiettivi di sviluppo nelle due direttrici sia di crescita organica (malgrado l’impatto negativo dei cambi) sia di espansione per linee esterne (proseguita nel 2003 con le acquisizioni di Barbero 1891 e Riccadonna). I risultati ottenuti nel 2003 pongono le basi per un’ulteriore crescita nel 2004, nonostante la congiuntura non ancora favorevole: si prevede che il Gruppo possa conseguire una crescita organica del 5 - 6%, in linea con quanto ottenuto negli esercizi passati. Altre Delibere Incarico di revisione, azioni proprie, modifiche statutarie e fusione per incorporazione di Campari-crodo S.p.a. In sede ordinaria, l’Assemblea ha conferito l’incarico di revisore contabile a Ernst & Young per il triennio 2004 - 2006 e ha deliberato l’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione per l’acquisto e/o l’alienazione di azioni proprie. Infine, in sede straordinaria, l’Assemblea ha approvato la modifica dello statuto sociale, anche per adeguarlo alla nuova disciplina di cui al D.lgs. 6/2003, e, con l’obiettivo di conseguire una maggiore razionalità e funzionalità del Gruppo, ha deliberato, su proposta del Consiglio di Amministrazione, la fusione per incorporazione di Campari-crodo S.p.a. In Davide Campari-milano S.p.a. |
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GRUPPO CIR: RESI NOTI I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2004 FATTURATO IN CRESCITA UTILE NETTO DI 16,4 MILIONI DI EURO GRAZIE AI POSITIVI RISULTATI DEI GRUPPI ESPRESSO, ENERGIA E SOGEFI |
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Torino, 3 maggio 2004 - Si è riunito il 30 aprile a Torino, sotto la presidenza dell’ing. Carlo De Benedetti, il Consiglio di Amministrazione di Cir per esaminare i risultati del Gruppo al 31 marzo 2004. Nel primo trimestre, Cir ha conseguito un utile netto consolidato di 16,4 milioni di Euro, non confrontabile in termini omogenei con il risultato del primo trimestre 2003 (16,5 milioni di Euro) che aveva beneficiato di una plusvalenza di circa 13 milioni di Euro a seguito della cessione di due immobili di proprietà di Cir Spa. I risultati delle controllate hanno contribuito all’utile netto del Gruppo Cir per complessivi 19,7 milioni di Euro, rispetto a 5,4 milioni del primo trimestre 2003 (+ 14,3 milioni). Il fatturato consolidato di Cir nel primo trimestre 2004 è stato di 754,4 milioni di Euro, rispetto a 678,8 milioni nel corrispondente periodo del 2003 (+11,1%). A parità di perimetro di consolidamento il fatturato è aumentato del 12,9%, passando da 667,4 milioni a 753,5 milioni. A tale miglioramento hanno concorso in particolare il Gruppo Espresso per 50,3 milioni di Euro, il Gruppo Energia per 25,1 milioni e il Gruppo Sogefi per 17,2 milioni. Media Nel primo trimestre 2004 il Gruppo Espresso ha realizzato un fatturato consolidato di 282,6 milioni di Euro (+21,6%) e un utile netto consolidato di 21,7 milioni, contro 3,9 milioni del primo trimestre 2003, grazie all’ottimo andamento dei prodotti editoriali venduti in abbinamento con le testate del Gruppo e ai segnali di ripresa della raccolta pubblicitaria. I positivi risultati della gestione e il contenimento del capitale circolante hanno generato nel periodo un consistente cash flow operativo (118 milioni di Euro), che ha consentito la riduzione dell’indebitamento finanziario netto da 149,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2003 a 52,8 milioni al 31 marzo 2004. Utilities Nel primo trimestre 2004 il Gruppo Energia ha realizzato un fatturato consolidato di 224,8 milioni di Euro (+12,6%) e un utile netto consolidato di 8,1 milioni di Euro, rispetto a 2,7 milioni del primo trimestre 2003. Il consistente miglioramento dei risultati è attribuibile all’aumentata redditività derivante da un miglior mix negli approvvigionamenti di energia elettrica e dall’aumento di oltre il 50% dei volumi di gas venduto, cui si aggiunge il contributo della controllata Tirreno Power che non era inclusa nel perimetro di consolidamento nel primo trimestre 2003. Nei primi tre mesi dell’anno l’indebitamento finanziario netto del Gruppo Energia è aumentato di circa 80 milioni di Euro: la variazione è sostanzialmente dovuta a investimenti tecnici per circa 50 milioni, legati in particolare all’avvio dei lavori per la costruzione della centrale di Termoli, nonché all’incremento del capitale circolante per circa 40 milioni. Componentistica Per Autoveicoli Nel primo trimestre 2004 il Gruppo Sogefi ha realizzato un fatturato consolidato di 240,5 milioni di Euro (+7,7%) e un utile netto consolidato di 8,3 milioni, contro 7,1 milioni del primo trimestre 2003. Nonostante la debolezza dei mercati autoveicolistici mondiali, il Gruppo Sogefi ha incrementato le proprie quote di mercato e migliorato i propri risultati rispetto al primo trimestre 2003. Nel gennaio 2004 il titolo azionario Sogefi è stato ammesso al segmento Star, riservato da Borsa Italiana alle società a media e piccola capitalizzazione con requisiti di eccellenza. La struttura patrimoniale di Cir evidenziava al 31 marzo 2004 immobilizzazioni finanziarie per 592,2 milioni di Euro (567,7 milioni al 31 dicembre 2003) e un capitale investito netto di 1.006,4 milioni di Euro (971,6 milioni al 31 dicembre 2003), finanziato per 894,3 milioni dal patrimonio netto (874,7 milioni al 31 dicembre 2003) e per 112,1 milioni dall’indebitamento finanziario netto aggregato, relativo a Cir Spa e società finanziarie interamente controllate (96,9 milioni al 31 dicembre 2003). La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo Cir presentava al 31 marzo 2004 un indebitamento di 565 milioni di Euro (contro 552,4 milioni al 31 dicembre 2003), risultante dalla somma tra l’indebitamento di Cir e società finanziarie interamente controllate (112,1 milioni di Euro) e l’indebitamento per l’insieme dei gruppi operativi (452,9 milioni). Al 31 marzo 2004 il Gruppo Cir impiegava 10.312 dipendenti, rispetto a 10.160 al 31 dicembre 2003. Il primo trimestre 2004 è stato contraddistinto dagli ottimi risultati realizzati dalle società del Gruppo in un contesto economico che non lascia ancora intravvedere chiari e sicuri segnali di ripresa nei principali mercati nei quali il Gruppo opera. Nei prossimi trimestri si prevede un positivo andamento delle attività del Gruppo, pur non potendosi considerare acquisiti per il resto dell’esercizio i livelli di redditività realizzati nel primo trimestre 2004. |
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CIR ESERCIZIO 2003: RISULTATO DELLA GESTIONE ORDINARIA IN FORTE CRESCITA UTILE NETTO DI 62,8 MILIONI DI EURO |
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Torino, 3 maggio 2004 - Si sono tenute il 30 aprile a Torino, sotto la presidenza dell’ing. Carlo De Benedetti, l’Assemblea ordinaria e l’Assemblea straordinaria degli Azionisti di Cir Spa. In sede ordinaria l’Assemblea ha approvato il bilancio civilistico ed esaminato il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2003, che chiudono entrambi con un utile netto di 62,8 milioni di Euro e un patrimonio netto di 874,7 milioni di Euro. Nel 2003 il Gruppo Cir ha realizzato un fatturato consolidato di 2.839 milioni di Euro, rispetto a 2.582 milioni del 2002 (+10%). A parità di perimetro di consolidamento e di cambi, il fatturato consolidato del Gruppo Cir sarebbe stato di 2.867,2 milioni di Euro, in crescita del 13,4% rispetto al 2002. L’ utile consolidato della gestione ordinaria è risultato in forte crescita, passando da 207,8 milioni di Euro del 2002 a 255,1 milioni del 2003 (+22,8%). L’utile ante imposte e quota di terzi prima dei proventi e oneri straordinari nel 2003 è stato di 223,7 milioni di Euro, rispetto a 186,7 milioni nel 2002 (+19,8%). Su tale risultato hanno, tra l’altro, inciso maggiori oneri finanziari netti sostenuti nell’esercizio in relazione al più elevato indebitamento consolidato e minori proventi da negoziazione e valutazione titoli realizzati rispetto al 2002. L’ utile netto consolidato 2003 è stato di 62,8 milioni di Euro, rispetto a 68,2 milioni nel 2002. Tale risultato è particolarmente significativo perché risente dell’incremento del tasso medio di fiscalità per la capogruppo Cir Spa rispetto all’esercizio precedente, essendosi esaurito il beneficio derivante dall’utilizzo di perdite fiscali riportabili. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo Cir passa da 848,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2002 a 874,7 milioni al 31 dicembre 2003, con un incremento netto di 25,9 milioni di Euro, dopo aver pagato dividendi per 31,4 milioni. Il patrimonio netto totale al 31 dicembre 2003 ammonta a 1.244,6 milioni di Euro, rispetto a 1.146,1 milioni al 31 dicembre 2002, con un incremento di 98,5 milioni, dopo la distribuzione di 31,4 milioni di dividendi da parte di Cir e di complessivi 77,1 milioni da parte delle controllate ai propri azionisti terzi. L’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2003 ammonta a 552,4 milioni di Euro, rispetto a 466,9 milioni al 31 dicembre 2002. L’ indebitamento finanziario netto aggregato di Cir e società finanziarie interamente controllate al 31 dicembre 2003 risulta di 96,9 milioni di Euro, contro 90,1 milioni al 31 dicembre 2002. La capogruppo Cir Spa ha chiuso l’esercizio 2003 con un utile netto di 62,8 milioni di Euro. Questo risultato, per effetto dell’applicazione del metodo del patrimonio netto, coincide con l’utile netto consolidato e si confronta quindi con 68,2 milioni di utile del 2002. A fine 2003 il patrimonio netto era di 874,7 milioni di Euro e la posizione finanziaria netta presentava un saldo positivo di 138,2 milioni (contro 848,8 milioni di patrimonio netto e una posizione finanziaria netta positiva per 122,4 milioni al 31 dicembre 2002). L’assemblea ordinaria ha deliberato di distribuire un dividendo di 0,0460 Euro per azione (contro 0,0413 nel 2002). L’ammontare complessivo dei dividendi 2003 è pari a 35 milioni di Euro. Il dividendo verrà messo in pagamento il 13 maggio 2004, contro stacco della cedola il 10 maggio 2004. L’assemblea, in sede ordinaria, ha inoltre: revocato e rinnovato la delega al Consiglio di Amministrazione per l’acquisto di massime n°25 milioni di azioni proprie; deliberato di integrare il Consiglio di Amministrazione con la nomina di due consiglieri indipendenti, nelle persone del Prof. Giampio Bracchi e del Prof. Guido Tabellini. Il Consiglio passa così da 11 a 13 membri, di cui 6 indipendenti, e risulta così composto: Carlo De Benedetti (Presidente), Rodolfo De Benedetti (Amministratore Delegato), Franco Debenedetti, Giampio Bracchi (ind.), Pierluigi Ferrero, Giovanni Germano, Franco Girard, Paolo Mancinelli (ind.), Luca Paravicini Crespi (ind.), Claudio Recchi (ind.), Massimo Segre, Guido Tabellini (ind.), Umberto Zanni (ind.); e in sede straordinaria, ha infine: adottato un nuovo testo di Statuto Sociale, che prevede, tra l’altro, la riduzione dal 5% al 2% della soglia per la presentazione delle liste per le nomine del Collegio Sindacale. |
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NUOVE NOMINE IN LEAF ITALIA A MASSIMO SACCHI L’INCARICO DI GENERAL MANAGER COMMERCIAL; MAX TIMMER NOMINATO GENERAL MANAGER OPERATIONS |
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Cremona, 3 maggio 2004 – Leaf Italia, azienda leader nel mercato delle caramelle (con i marchi Dietorelle, Galatine, Gnammy, La Pasticca del Re Sole e Sperlari), dei dolcificanti ipocalorici (con i marchi Dietor, Fruttil, Vantaggio) e cioccolato senza zucchero (con Lineorel e Lineorella), e dei prodotti stagionali (con i marchi Sperlari per torrone , torroncini e mostarda, e Dondi per torrone e mostarda) rafforza la sua struttura di top management con l’assegnazione di due nuovi incarichi. Massimo Sacchi passa infatti a ricoprire il ruolo di General Manager Commercial, mentre Max Timmer lascia il precedente incarico per guidare l’area operations. Milanese, laureato in Economia e Commercio in Bocconi, Massimo Sacchi è in azienda dal 1993, anno a partire dal quale dirige nell’allora Sperlari prima l’area marketing a cui si aggiunto l’export e quindi le vendite del canale impulso. Successivamente all’integrazione di Sperlari e Socalbe in Leaf Italia, avvenuta nel 2002, Sacchi ne assume la direzione Vendite canale Normal Trade, guidando così le politiche commerciali di quella che è la controllata italiana del gruppo olandese Csm Sugar Confectionary, multinazionale che sviluppa, produce e distribuisce ingredienti alimentari e prodotti dolciari in tutto il mondo Prima di entrare in Sperlari Massimo Sacchi ha lavorato in Nielsen , quindi nel marketing di petfood nel gruppo Mars, passando poi alla direzione marketing in Perfetti. Nella nuova posizione faranno riferimento a Sacchi le due direzioni marketing di Leaf Italia (Ricorrenze/ Dolcificanti e Candies) nonché le direzioni vendite dei due canali moderno e impulso. "Leaf Italia è un’azienda fortemente orientata alla specializzazione funzionale e con una significativa focalizzazione sull’expertise di mercato", ha dichiarato Massimo Sacchi. "Con la mia funzione si introduce in Leaf Italia una significativa innovazione. Svolgerò infatti un ruolo di sintesi e coordinamento tra le diverse aree, che, crediamo, ci permetterà da un lato di raggiungere maggiori sinergie di know how e dall’altro di focalizzarci sempre di più e sempre meglio sulle nostre migliori competenze. Il nostro obiettivo è continuare a incrementare la leadership assoluta nei mercati dove siamo i numero uno (caramelle senza zucchero, mostarda, torroni, torroncini e dolcificanti) e conquistare nuove quote nel mercato delle caramelle con zucchero. Stiamo lavorando molto intensamente nell’area dello sviluppo della Categoria, e della visibilita’ che riteniamo essere punti vitali per la crescita dei mercati dove operiamo. Ma anche sul fronte dell’innovazione ci stiamo muovendo in modo molto dinamico, crediamo infatti sia vitale in quanto traina i consumi e stimola nuovi consumatori." Max Timmer, 37 anni, olandese, assume contestualmente la posizione di General Manager Operations. Dal 1992 in Csm, dove ha ricoperto responsabilità crescenti nell’area finanza di diverse divisioni del gruppo, Timmer avrà la responsabilità di guidare in Leaf Italia logistica, pianificazione, edp, ricerca & sviluppo, acquisti, e i quattro stabilimenti produttivi dislocati rispettivamente a Cremona (prodotti da ricorrenza, le caramelle dure con zucchero e le tavolette al latte), Gordona (So) (caramelle gommose con zucchero), S. Pietro in Casale (Bo) (dolcificanti, caramelle toffee e dure senza zucchero), Zola Predosa (Bo) (caramelle gommose senza zucchero). |
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PARMALAT FINANZIARIA S.P.A.: RINUNCIA DA PARTE DI NOM AD OGNI PRETESA DI RISARCIMENTO |
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Collecchio (Parma), 3 maggio 2004 - Parmalat Finanziaria S.p.a., in Amministrazione Straordinaria, comunica che la società controllata Parmalat Austria Gmbh ha firmato con la società Raiffeisen-holding Niederósterreich-wien reg.Gen.m.b.h., un accordo per la cessione della partecipazione, pari al 25% più una azione, del capitale sociale della società austriaca Nom Ag. La cessione diventerà effettiva con i) la revoca dell’ordine di sequestro emesso dal Tribunale di Vienna sulle azioni Nom; Ii) la conclusione di un accordo circa il presunto diritto reale di garanzia vantato da Raiffeisen Zentralbank Osterreich Ag sulle azioni Nom; Iii) la rinuncia da parte di Nom ad ogni pretesa di risarcimento danno nei confronti di Parmalat S.p.a. In Amministrazione Straordinaria; Iv) il mancato esercizio da parte di Parmalat Austria Gmbh o Parmalat S.p.a. In Amministrazione Straordinaria, del diritto di opzione sul 50% del capitale di Nom. Il closing dell’operazione è previsto non oltre il 15 dicembre 2004. Il prezzo di cessione è pari a 37,6 milioni di euro. Il corrispettivo è stato depositato presso un notaio, che libererà i fondi a favore di una delle parti, a seconda dell’avvenuta esecuzione del closing oppure della risoluzione dell’accordo. |
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GRUPPO CREMONINI: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI CREMONINI S.P.A. HA APPROVATO IL BILANCIO AL 31.12.2003. DIVIDENDO LORDO DI 0,137 EURO PER AZIONE. UTILE NETTO CONSOLIDATO A 29,5 MILIONI DI EURO NEL 2003 (2,5 MILIONI NEL 2002) |
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Castelvetro, 3 maggio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Cremonini S.p.a. Ha approvato il 30 aprile all’unanimità a Castelvetro di Modena il bilancio di esercizio e consolidato, che ha evidenziato come il 2003 sia stato l’anno migliore della storia del Gruppo. Principali risultati economici consolidati del 2003 Nel 2003 i ricavi totali consolidati del Gruppo sono stati pari a 1.786,2 milioni di Euro, in crescita dell’12,4% rispetto ai 1.589,3 milioni di Euro del 2002. Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 117,7 milioni di Euro, facendo registrare un incremento del 9,9% a fronte dei 107,0 milioni di Euro del 2002, mentre il risultato operativo (Ebit) è cresciuto del 16,2%, raggiungendo i 61,8 milioni di Euro, rispetto ai 53,2 milioni di Euro del 2002. A conferma del positivo andamento del Gruppo, il risultato della gestione caratteristica, prima degli effetti di tutte le componenti straordinarie, è stato pari a 35,9 milioni di Euro, in crescita del 70,6% rispetto ai 21,1 milioni di Euro del 2002. L’utile netto ha raggiunto i 34,8 milioni di Euro rispetto ai 3,1 milioni di Euro del 2002. L’utile netto consolidato di Gruppo, calcolato al netto delle componenti di pertinenza dei terzi, è stato pari a 29,5 milioni di Euro rispetto ai 2,5 milioni di Euro del 2002. Dividendo A fronte di tali risultati, l’Assemblea ha approvato la distribuzione di un dividendo lordo di 0,137 Euro per azione, che verrà messo in pagamento in data 20 maggio (stacco cedola n. 4 il 17 maggio). Il monte dividendi complessivo ammonta a circa 17,5 milioni di Euro. Tale dividendo corrisponde ad un pay-out ratio di circa il 59% dell’utile netto consolidato. Risultati dei tre settori di attività Tutti e tre i settori di attività del Gruppo hanno registrato nel 2003 performance di rilievo.
(mln/euro) | Produzione | Distribuzione | Ristorazione | | 2002 | 2003 | % | 2002 | 2003 | % | 2002 | 2003 | % | Fatturato | 760,1 | 859,9 | +13,1 | 665,9 | 744,2 | +11,8 | 192,7 | 235,1 | +22,0 | Ebitda | 47,9 | 52,6 | +10,0 | 41,0 | 46,0 | +12,1 | 19,9 | 22,3 | +11,7 | Ebit | 19,5 | 21,8 | +11,8 | 28,9 | 34,4 | +19,0 | 13,1 | 13,2 | +1,3 | Posizione finanziaria netta e investimenti Nel corso del 2003, la posizione finanziaria netta è migliorata registrando un calo di 36,7 milioni di Euro, attestandosi a 451,1 milioni di Euro rispetto ai 487,8 milioni di Euro dell’esercizio precedente e portando il rapporto net debt/equity a 1,8 (era pari a 2,8 a fine 2002). La struttura della posizione finanziaria netta è altresì migliorata grazie al riposizionamento a medio/lungo termine di parte del debito:
Posizione Finanziaria Netta | (mln/Euro) | 2002 | 2003 | Indebitamento a medio/lungo | (167,4) | (200,8) | Indebitamento a breve | (390,2) | (312,3) | Totale Indebitamento | (557,6) | (513,1) | Disponibilità liquide e altre attività finanziarie | 69,8 | 62,0* | Posizione Finanziaria Netta | (487,8) | (451,1) | * di cui 50,9 milioni di Euro giacenti in conti correnti attivi e cassa Il calo dell’indebitamento è ancora più significativo se si considera che il Gruppo nell’arco del 2003 ha effettuato investimenti per 61,1 milioni di Euro, di cui 25,4 milioni di Euro in acquisizioni finalizzate allo sviluppo dei business, che entreranno a regime già a partire da quest’anno. Risultati della Capogruppo Cremonini S.p.a. La capogruppo Cremonini S.p.a. Ha realizzato ricavi totali per 126,4 milioni di Euro rispetto ai 124,5 milioni di Euro del 2002 (+1,5%) ed un utile netto di 17,8 milioni di Euro contro il valore di 1,8 milioni di Euro dell’esercizio precedente. Altre delibere L’assemblea ha inoltre: approvato il conferimento dell’incarico di revisione contabile per il triennio 2004 – 2006 alla società di revisione Pricewaterhousecoopers S.p.a.; approvato la nomina ad Amministratore del dott. Mario Rossetti quale Consigliere Indipendente; approvato il rinnovo dell’autorizzazione per l’acquisto e l’alienazione di azioni proprie ex artt. 2357 e 2357-ter del Codice Civile; approvato il progetto di fusione per l’incorporazione in Cremonini S.p.a. Delle società controllate (100%) Mister Food S.p.a., So.ge.bar.-società Gestione Bar s.R.l. E S.a.m. S.r.l. Risposte alle richieste di Consob In merito alle richieste formulate da Consob, a cui Cremonini ha già dato risposta in data 17 marzo 2004 e sulle quali Consob non ha fatto rilievi, si precisa che i dati e le informazioni fornite sono state riportate nei documenti del bilancio approvato oggi e, unitamente alle informazioni sulla cartolarizzazione, messe a disposizione sul sito www.Cremonini.com. Cremonini, con circa 5.500 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa, ed opera in tre aree di business: distribuzione al foodservice, produzione e ristorazione. Il Gruppo, con ricavi totali per 1.786,2 milioni di Euro nel 2003, è leader assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (Marr). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express). |
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GRUPPO MARCOLIN: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL BILANCIO DELL’ESERCIZIO 2003 E RINNOVA GLI ORGANI SOCIALI |
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Longarone, 3 maggio 2004 - L’assemblea degli Azionisti della Marcolin S.p.a., riunitasi il 29 aprile a Longarone (Belluno) sotto la presidenza di Giovanni Marcolin Coffen, ha approvato il bilancio relativo all’esercizio 2003 ed ha nominato i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale per il triennio 2004/2006. Il bilancio della capogruppo Marcolin S.p.a. Si è chiuso con un risultato negativo di euro 6.148 migliaia, principalmente influenzato dai risultati di Marcolin Usa che hanno reso necessaria la svalutazione parziale della partecipazione per complessivi 11.099 migliaia di euro. In relazione agli altri dati gestionali, si evidenzia un incremento del fatturato realizzato rispetto al precedente esercizio pari al 19,5% ed un valore di Ebitda che passa da 10.965 migliaia di euro a 11.989 migliaia di euro (+9% circa). Conformemente alle proposte formulate dagli Amministratori, l’assemblea degli azionisti ha deliberato di portare a nuovo la perdita di esercizio, a riduzione della riserva “Utili portati a nuovo”. Non si è provveduto alla distribuzione di dividendi. Il bilancio consolidato 2003 si è chiuso con un saldo negativo di 4.152 migliaia di euro, anch’esso negativamente influenzato dalle perdite subite dalla filiale statunitense, nella quale è stata intrapresa nel corso dell’anno una profonda attività di riorganizzazione. Il fatturato del Gruppo è stato pari a circa 157.294 migliaia di euro, in calo del 6% rispetto al precedente esercizio; a parità di cambi le vendite consolidate sarebbero risultate in linea con il 2002. L’ebitda consolidato è stato pari a circa 10.046 migliaia di euro, con un’incidenza sul fatturato pari al 6,4%, rispetto a 19.687 migliaia di euro del precedente esercizio, con un’incidenza pari al 11,8%. Con riferimento ai risultati ottenuti dal Gruppo, sui mercati diversi da quello statunitense, si evidenzia il tangibile incremento del fatturato per circa 13.987 migliaia di euro (+13%) ed un sostanziale mantenimento dell’Ebitda complessivo, dati che devono essere valutati positivamente tenendo in considerazione il perdurare del difficile momento di congiuntura che caratterizza il settore. L’assemblea degli azionisti ha deliberato, inoltre, la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, le cui cariche sono scadute con l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2003, confermando in nove il numero dei suoi componenti. Gli azionisti hanno rinnovato l’incarico a Giovanni Marcolin Coffen, Cirillo Coffen Marcolin, Maurizio Coffen Marcolin, Antonio Bortuzzo, Giorgio Drago, Maurizio Dallocchio, Emanuele Alemagna e nominato quali nuovi amministratori Enrico Petocchi, candidato proposto dal socio Dolce & Gabbana, eletto dalle minoranze, e Sandro Bartoletti attuale Chief Financial Officier di Marcolin S.p.a.. Longarone, 29/04/2004.L’assemblea ha proceduto inoltre alla nomina del Collegio Sindacale, le cui cariche sono scadute con l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2003 e fra i cui componenti figura un Sindaco effettivo eletto dalle minoranze. L’organo Amministrativo, riunitosi a margine dell’assemblea, ha riconfermato Giovanni Marcolin Coffen quale presidente del Consiglio di Amministrazione. |
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SAIPEM: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL BILANCIO 2003, IL DIVIDENDO DI 0,148 EURO PER LE AZIONI ORDINARIE E DI 0,178 EURO PER LE AZIONI DI RISPARMIO, L’ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE. L’INCARICO DI REVISIONE CONTABILE ALLA PRICEWATERHOUSECOOPERS S.P.A. |
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San Donato Milanese, 30 aprile 2004 - Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2003 chiude con un utile netto di 196 milioni di euro. Il dividendo sarà messo in pagamento dal 27 maggio 2004. Il Consiglio di Amministrazione potrà acquistare fino ad un massimo di 2.460.000 azioni proprie, per un ammontare complessivo non superiore a 21 milioni di euro, al servizio di Piani di Incentivazione, Stock Grant e Stock Option. L’assemblea della Saipem, tenutasi in data odierna, ha esaminato il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2003 che chiude con un utile netto di 196 milioni di euro , ha approvato il Bilancio dell’esercizio 2003 di Saipem S.p.a. E ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,148 euro per le azioni ordinarie (0,144 euro nel 2002) e di 0,178 euro per le azioni di risparmio (0,174 euro nel 2002). Il dividendo sarà messo in pagamento dal 27 maggio 2004. L’assemblea ha inoltre autorizzato il Consiglio di Amministrazione ad acquistare fino ad un massimo di 2.460.000 azioni proprie, per un ammontare complessivo non superiore a 21 milioni di euro, al servizio di Piani di Incentivazione, Stock Grant e Stock Option. L’assemblea ha conferito l’incarico di revisione contabile per gli esercizi 2004,2005, 2006 alla Pricewaterhousecoopers S.p.a. In sede straordinaria, l’Assemblea ha infine deliberato di adeguare lo Statuto alle disposizioni del D.lgs. 6/2003 (riforma “Vietti” del Codice Civile). |
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TERNA INCONTRA GLI ANALISTI DELLE BANCHE DEL CONSORZIO ISTITUZIONALE DI COLLOCAMENTO E GARANZIARISULTATI CONSOLIDATI PRO FORMA 2003: RICAVI A 919 MILIONI DI EURO; EBITDA A 623 MILIONI, PARI AL 68% DEI RICAVI, UTILE NETTO A 173 MILIONI, 19% DEI RICAVI |
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Roma, 30 aprile 2004 - Il management di Terna, guidato dal presidente Fulvio Conti e dall’amministratore delegato Sergio Mobili ha incontrato il 30 aprile gli analisti delle istituzioni del consorzio incaricato del collocamento delle azioni ordinarie della Società presso gli investitori istituzionali italiani ed esteri. Terna è il principale operatore nel settore della trasmissione di energia elettrica nazionale e possiede oltre il 94%* delle infrastrutture elettriche in alta ed altissima tensione della rete di trasmissione nazionale con più di 38.000 km di linee; dal 31 dicembre 2003 è presente anche in Brasile, attraverso le sue controllate Tsn e Novatrans, con più di 2.300 km di linee in altissima tensione. Nel corso dell’incontro il management di Terna ha illustrato: - le attività svolte da Terna in Italia e dalle controllate Tsn e Novatrans in Brasile, il mercato di riferimento della Società e delle sue controllate, la normativa di settore ed i risultati storici economico-patrimoniali e finanziari; i risultati consolidati dell’esercizio sociale 2003, rappresentati anche pro-forma per tenere conto degli effetti dell’ottimizzazione della struttura finanziaria, realizzata attraverso la riduzione del capitale della Società, nonché degli effetti economici dell’acquisizione delle società brasiliane sopra indicate; i risultati consolidati del primo trimestre 2004, rappresentati pro-forma per tenere conto degli effetti dell’operazione di ottimizzazione della struttura finanziaria sopra descritta; i principali elementi dell’offerta globale, che prevede un’offerta pubblica di vendita in Italia ed un contestuale collocamento privato rivolto a investitori professionali in Italia e investitori istituzionali all’estero; gli orientamenti strategici. * lettera dell’Autorità dell’Energia Elettrica e del Gas del 11 gennaio 2001 Risultati consolidati e consolidati pro-forma dell’esercizio 2003
(milioni di euro) | Consolidato pro-forma | % su ricavi | Consolidato | % su ricavi | Ricavi | 919 | - | 872 | - | Ebitda | 623 | 68% | 590 | 68% | Ebit | 436 | 47% | 414 | 47% | Utile Netto | 173 | 19% | 220 | 25% | Nel corso del 2003 Terna ha realizzato ricavi consolidati pro-forma pari a 919 milioni di euro, dei quali 807 milioni riconducibili ad attività regolamentate in Italia, 65 milioni ad altre attività svolte sul territorio nazionale e 47 milioni riconducibili alle attività regolamentate in Brasile; i ricavi consolidati, riferiti solamente alle attività svolte sul territorio nazionale, sono invece risultati pari a 872 milioni. L’ebitda (Margine operativo lordo) consolidato pro-forma è risultato pari a 623 milioni (68% circa dei ricavi), mentre quello consolidato è risultato pari a 590 milioni (anch’esso pari al 68% circa dei ricavi). L’ebit (Risultato operativo) consolidato pro-forma è stato pari a 436 milioni (47% circa dei ricavi pro-forma), mentre quello consolidato è risultato pari a 414 milioni (anch’esso pari al 47% circa dei relativi ricavi). Infine l’utile netto pro-forma è stato pari a 173 milioni (il 19% circa dei ricavi pro-forma), inferiore di 47 milioni rispetto al medesimo dato consolidato in conseguenza dell’incremento degli oneri finanziari, dovuto all’aumento del debito sia per la citata operazione di ottimizzazione della struttura finanziaria sia per l’inclusione dei dati relativi alle società brasiliane. Per quanto riguarda la performance patrimoniale-finanziaria: il capitale investito netto consolidato e consolidato pro-forma è risultato pari a 3.572 milioni mentre l’indebitamento finanziario netto pro-forma è risultato pari a 1.805 milioni (rispetto a 605 milioni del dato consolidato); il cash-flow da attività di esercizio pro-forma è stato superiore ai 400 milioni, inferiore di circa 37 milioni rispetto al medesimo dato consolidato, principalmente per effetto dell’inclusione dei dati relativi alle società brasiliane e di quelli relativi all’operazione di ottimizzazione della struttura del capitale. Risultati consolidati pro-forma del primo trimestre 2004
(milioni di euro) | Consolidato pro-forma | | 1Q04 | 1Q03 | Variazione % | Ricavi | 281 | 253 | 11 | Ebitda | 210 | 186 | 13 | Ebit | 166 | 122 | 36 | Utile Netto | 77 | 59 | 30 | Nel corso del 1° trimestre 2004 Terna, sempre a livello consolidato pro-forma, ha realizzato: ricavi per 281 milioni, in crescita dell’11% rispetto ai dati consolidati pro-forma del 1° trimestre del precedente esercizio, grazie anche all’entrata in funzione della quasi totalità delle linee brasiliane; un Ebitda pari a 210 milioni, in crescita del 13% rispetto al dato consolidato pro-forma del 1° trimestre del precedente esercizio, grazie all’effetto combinato dei maggiori ricavi mitigati da un lieve aumento dei costi operativi; un Ebit pari a 166 milioni, in crescita del 36% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio, grazie anche all’effetto dei minori ammortamenti a seguito della revisione dell’allungamento della vita utile dei cespiti; un utile netto pari a 77 milioni (il 28% dei relativi ricavi), in crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Sempre su base pro-forma, il capitale investito netto al 31 marzo 2004 è risultato pari a 3.531 milioni, con un livello di indebitamento finanziario netto pari a 1.773 milioni. Linee strategiche Le linee strategiche tracciate dal management di Terna sono finalizzate alla massimizzazione della creazione di valore per gli azionisti attraverso: l’ottimale gestione delle attività relative alla trasmissione in Italia ed in Brasile, mediante l’incremento dell’efficienza e la razionalizzazione degli investimenti, garantendo al tempo stesso una qualità del servizio in linea o superiore ai livelli richiesti dalle autorità nazionali dei Paesi in cui Terna opera; il perseguimento di opportunità di crescita selezionate con rigore tecnico-economico, sia nello sviluppo di infrastrutture di trasmissione sia nel settore della gestione, in Italia e all’estero, con particolare attenzione ai paesi balcanici, a quelli appartenenti all’area del bacino del Mediterraneo ed al Brasile; un’efficiente gestione della struttura finanziaria in termini di rapporto tra debito e mezzi propri; una politica di dividendi in linea con quella adottata dalle società comparabili italiane ed europee che operano nel medesimo settore. |
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MULTIUTILITY ACSM , APPROVATO IL BILANCIO 2003 NOMINATO IL NUOVO CDA |
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Como, 3 maggio 2004 - Giorgio Bordoli è il nuovo presidente di Acsm S.p.a., la multiutility comasca impegnata nei settori gas, acqua, energia, rifiuti. Subentra a Giuseppe Villani. Bordoli, classe 1935, comasco, è stato nominato dall'assemblea ordinaria della società su proposta del sindaco del Comune di Como, socio di maggioranza con il 50,60% delle quote, che ha indicato anche gli altri cinque componenti dell'esecutivo di competenza di palazzo Cernezzi: Veronica Airoldi, Paolo Bortolotti, Nicola Molteni, Andrea Racheli, Nicola Zerboni. Nominati anche i quattro membri del board espressi dagli azionisti di minoranza: Nicola De Sanctis, Marco Fortis, Paola Sala e Maurizio Colombo. Nominato anche il collegio sindacale: Paolo Lanzara (presidente), Carlo Pagani, Giampaoli Corti (sindaci effettivi), Carlo Sala e Fabio Secchi (supplenti). L'elezione del nuovo consiglio di amministrazione chiamato a guidare il Gruppo nei prossimi 3 anni è stata preceduta dall'approvazione del bilancio Acsm S.p.a. Al 31 dicembre 2003 (disponibile in formato pdf sul sito aziendale www.Acsm.it). Nella stessa riunione è stato presentato il consolidato già approvato dall'esecutivo dell'azienda comasca. Alla votazione hanno preso parte azionisti rappresentativi di 23.016.000 azioni pari al 61,38% del capitale sociale. Ii Direttore Generale, Enrico Poliero, ha illustrato i numeri più significativi del bilancio. I principali indicatori operativi relativi al bilancio consolidato, in marcato miglioramento rispetto al 2002 risultano: Margine operativo lordo 20,0 milioni di €uro (+ 22%); Margine operativo netto pari a 11,2 milioni di €uro (+ 29%); Risultato netto pari a 3,8 milioni di €uro (+ 16%). Per quanto riguarda la capogruppo i risultati sono stati caratterizzati dal conferimento nella società controllata Enerxenia S.p.a., con effetto primo gennaio 2003, del ramo di azienda di Acsm appunto connesso alla compravendita del gas. L'intero conto economico della società risulta dunque ridimensionato proprio quale effetto del conseguente spostamento nella società controllata di tutti i costi e ricavi del comparto. Ecco i principali indicatori operativi di Acsm S.p.a.: Margine operativo lordo pari a 11,5 milioni di €uro; Margine operativo netto pari a 4,8 milioni di €uro; Risultato netto pari a 4,4 milioni di €uro. Ii risultato di esercizio 2003 di Acsm include, peraltro, l'importo di €/000 3.547 quale plusvalenza generata dall'operazione straordinaria di conferimento del ramo vendita in Enerxenia S.p.a.. L'assemblea ha approvato di destinare utile netto, pari a 4.461.508 €uro, come segue: 5% a riserva legale, 2.249.790 €uro a dividendo; 1.988.643 €uro a riserva straordinaria. Ii board di Acsm ha dunque proposto all'assemblea di riconoscere un dividendo pari a 0,06 €uro nette ad azione, con data di pagamento al 13 maggio e stacco cedola (n. 5) al 10 maggio 2004. |
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AEM S.P.A APPROVATI I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2004: RICAVI 527,9 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL 25,4% |
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Milano, 3 maggio 2004 – Si è riunito il 29 aprile, sotto la presidenza dell’ing. Giuliano Zuccoli, il Consiglio di Amministrazione di Aem S.p.a. Che ha esaminato ed approvato i risultati del primo trimestre 2004 che evidenzia una crescita del fatturato del 25,4% e del risultato operativo del 52,4%. “Gli ottimi risultati del primo trimestre”, ha affermato l’ing. Giuliano Zuccoli, “sono in continuità con le performance registrate in passato ed esprimono la capacità del Gruppo di mantenere significativi tassi di crescita nel settore energetico grazie a mirate politiche di investimento. Tuttavia”, ha proseguito il Presidente, “non va dimenticato, nel valutare in termini prospettici l’andamento trimestrale, che l’attività svolta da Aem si caratterizza per una significativa stagionalità che porta ad esprimere nei mesi invernali profili di redditività superiori a quelli medi annui”. Sintesi dei risultati del Gruppo Aem Nel primo trimestre 2004 i ricavi consolidati del Gruppo Aem hanno raggiunto i 527,9 milioni di euro, in crescita del 25,4% rispetto al corrispondente periodo del 2003 (420,9 milioni di euro). La crescita del fatturato nel trimestre è principalmente attribuibile all’incremento dei volumi di energia elettrica venduta che hanno raggiunto i 3.037 milioni di kWh (+84,5%). Il significativo sviluppo dell’attività commerciale è stato sostenuto dall’espansione dell’attività produttiva a cui hanno contribuito il nuovo ciclo combinato ad elevata efficienza da 400 Mw, entrato in esercizio nel mese di ottobre 2003 presso la centrale di Cassano d’Adda, e l’entrata in operatività dei contratti sottoscritti con Edipower S.p.a. Che conferiscono al Gruppo Aem il diritto di utilizzo del 20% della capacità elettrica installata. Significativo anche il contributo connesso all’attività di gestione delle reti di distribuzione: le quantità vettoriate di gas e di energia elettrica sono risultate rispettivamente pari a 613 milioni di metri cubi e a 1.847 milioni di kWh, in crescita rispettivamente del 7,4% e del 3,4% rispetto al primo trimestre 2003. Le vendite di gas metano del trimestre sono risultate pari a 538 milioni di metri cubi. Al netto delle vendite di gas realizzate nel primo trimestre 2003 a favore di Edipower (in attesa dell’avvio dei contratti di cessione di capacità produttiva ai soci industriali) le vendite a clienti finali del periodo in esame risultano sostanzialmente allineate a quelle del corrispondente periodo dell’anno precedente. Positivo anche il contributo dell’attività del settore teleriscaldamento e della gestione calore che evidenzia una crescita delle vendite di kWh termici del 17,2%. Gli oneri esterni sono risultati pari a 304,3 milioni di euro evidenziando una crescita più contenuta di quella del fatturato e pari al 22,2%. Tale dinamica trova spiegazione nei maggiori acquisti di gas e di combustibili (carbone e olio) a sostegno dell’attività produttiva sia degli impianti di proprietà sia degli impianti contrattualizzati con Edipower S.p.a.. Ad attenuare la crescita degli oneri esterni ha contribuito l’elevata efficienza del nuovo ciclo combinato da 400 Mw in esercizio presso la centrale di Cassano d’Adda. La copertura della domanda è stata assicurata dal ricorso a produzione propria (o da impianti con diritto di utilizzo della capacità) per 2.693 milioni di kWh (822 milioni di kWh nel 2003) e dall’acquisto da terzi produttori di 438 milioni di kWh (901 milioni di kWh nel corrispondente periodo dell’esercizio 2003). Rispetto al primo trimestre 2003 e al netto della produzione relativa alla quota di diritto degli impianti di Edipower S.p.a., la generazione termoelettrica è risultata in crescita del 157% mentre la produzione idroelettrica ha mostrato una contrazione dell’ 8,4%. Rispetto al primo trimestre 2003 il costo del lavoro è diminuito del 6,7% ed è risultato pari a 30,4 milioni di euro, riducendo l’incidenza sul fatturato dal 7,7% al 5,8%. La significativa crescita dei ricavi a cui ha fatto fronte una più contenuta dinamica dei costi operativi ha determinato un aumento del 38,7% del margine operativo lordo che ha raggiunto i 193,2 milioni di euro (139,3 milioni di euro al 31 marzo 2003). A seguito dello stanziamento di ammortamenti per 28,0 milioni di euro (27,3 milioni di euro al 31 marzo 2003) ed accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri pari a 5,3 milioni di euro (7,1 milioni di euro al 31 marzo 2003), il risultato operativo netto (Ebit) si è attestato a 159,9 milioni di euro (104,9 milioni di euro al 31 marzo 2003), registrando un incremento del 52,4%. Il saldo della gestione finanziaria è risultato negativo per 8,5 milioni di euro, in miglioramento rispetto al valore del corrispondente trimestre del 2003 (10,5 milioni di euro al 31 marzo 2003). I maggiori oneri finanziari connessi ad un maggior indebitamento medio, sono stati più che compensati dai proventi finanziari connessi all’impiego della liquidità momentaneamente disponibile (a seguito dell’emissione obbligazionaria avvenuta nel mese di ottobre 2003), dai positivi effetti derivanti dalle coperture finanziarie al rischio tasso effettuate negli scorsi mesi e dal ripristino di valore di alcune partecipazioni in portafoglio, a seguito del loro positivo andamento borsistico. L’utile lordo consolidato del periodo, al netto della quota di utili di pertinenza di terzi, si è incrementato del 58,4% ed è pari a 149,2 milioni di euro (94,2 milioni di euro al 31 marzo 2003). |
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AEM S.P.A: UN DIVIDENDO DI € 0,05 |
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Milano, 3 maggio 2004 –L’ Assemblea degli Azionisti di Aem S.p.a. Ha deliberato il 29 aprile: in sede ordinaria: l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003; la distribuzione di un dividendo agli azionisti di € 89.102.370, corrispondente a € 0,05 per ciascuna delle n. 1.782.047.400 azioni in circolazione, al netto delle azioni proprie con pagamento a partire dal giorno 24 giugno 2004, con stacco della cedola n. 6 (data stacco 21 giugno 2004). A seguito dell’entrata in vigore della riforma fiscale, operativa dal 1° gennaio 2004, al dividendo non compete alcun credito d’imposta e, a seconda dei percettori, è soggetto a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta ovvero concorre in misura parziale alla formazione del reddito imponibile. Tuttavia, relativamente ai soli percipienti residenti diversi da persone fisiche, aventi l’esercizio sociale non coincidente con l’anno solare ed ancora in corso alla data di distribuzione del dividendo, questo darà diritto per € 0,049653 all’attribuzione di un credito d’imposta pieno e per € 0,000347 all’attribuzione di un credito d’imposta limitato, entrambi nella misura del 51,51%; il conferimento alla Reconta Ernst & Young S.p.a. Dell’incarico per la revisione contabile della Società per il prossimo triennio. In sede straordinaria: la modifica degli articoli 9, 12, 13, 14, 15, 17, 18, 19 e 20 dello Statuto sociale e la soppressione dell’articolo 16 dello stesso con conseguente rinumerazione degli articoli 17 e seguenti. Alcune di.Queste modifiche sono state adottate al fine di adeguare lo Statuto alle disposizioni del d.Lgs 6/2003 di riforma del diritto societario (termine per l’approvazione del bilancio, deposito delle azioni per intervento in assemblea, eliminazione della competenza assembleare per l’acquisto e l’alienazione di partecipazioni superiori al 5% del patrimonio contabile); altre modifiche, e segnatamente quelle relative alla riduzione del limite di possesso azionario dal 6% al 5%, ai criteri di nomina del Consiglio di Amministrazione ed alla scelta del Presidente tra gli amministratori espressi dal Comune di Milano, si ricollegano al collocamento sul mercato di una ulteriore tranche di azioni Aem S.p.a. Da parte del Comune di Milano, sino ad un massimo del 17,6% del capitale sociale di Aem, recentemente deliberato dal Consiglio del Comune di Milano. Da ultimo è stato soppresso il quorum deliberativo rafforzato del 60% del capitale sociale per le deliberazioni concernenti la modifica di determinate clausole statutarie. |
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INFORMATICA PER LE PUBLIC UTILITIES: DATA MANAGEMENT ACCELERA L'ACQUISIZIONE DEL RAMO D’AZIENDA DI COGAS PORTA LE UTENZE GESTITE A 2,3 MILIONI E SI ACCOMPAGNA A UN SIGNIFICATIVO CONSOLIDAMENTO DELL'OFFERTA |
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Milano, 3 maggio 2004 - Data Management, società leader nelle soluzioni e nei servizi di informatica, ha messo una marcia in più nel promettente mercato delle "public utilities", e cioè delle aziende pubbliche e private dell'acqua del gas, dell'energia e dei servizi ambientali. E' di oggi l'annuncio dell'acquisizione del ramo d'azienda di Cogas Spa specializzato nelle applicazioni e nei servizi di informatica per la fatturazione dei consumi. L'intesa raggiunta con Cogas permette a Data Management di disporre di nuove risorse specializzate per i servizi di informatica in outsourcing indirizzati alle aziende del settore; acquisire nuovi contratti per la gestione di oltre 1 milione di utenze, portando il totale delle utenze gestite direttamente ad oltre 2,3 milioni. Servire un parco clienti più esteso, che ora conta circa 100 utilities di medie dimensioni in tutta Italia; rafforzare un'offerta specializzata che già era fra le più complete e articolate. Un'offerta più estesa e più integrata Il potenziamento dei programmi verso l'intero mercato delle utilities (gas, acqua, energia elettrica, servizi ambientali) trova riscontro in un parallelo consolidamento dell'offerta e delle strutture. Quest'ultima, fa capo dall'inizio dell'anno alla Divisione Akros-aziende di Data Management, forte di oltre 200 specialisti , e si articola oggi in una gamma di soluzioni e servizi che copre l'intera sfera gestionale delle aziende del settore. Fra queste sono le già citate soluzioni per la gestione del cliente e la fatturazione (Siutex, per tutte le esigenze di front e back office, e integrabile con i più diffusi sistemi Erp); i sistemi di gestione integrata (Erp) allineati alle esigenze delle utilities (come Mosaico della stessa Data Management e le soluzioni a base Sap); i sistemi integrati per la gestione delle Risorse Umane (come Gepe, disponibile anche in versione multicontrattuale e multiazienda); e i servizi in outsourcing inerenti a queste stesse applicazioni, cui si aggiungono anche quelli per la gestione operativa di tutto il ciclo della bollettazione, sino all'invio delle bollette, e all'eventuale recupero degli insoluti tramite le società collegate dedicate alla fiscalità locale. "L'accelerazione dei programmi verso le utilities combina un'esperienza ventennale nel settore con una rinnovata focalizzazione ai mercati più esigenti, ove la competenza di servizio fa la differenza - ha commentato Massimo Parravicini, Direttore della Divisione Akros Aziende di Data Management - E va a anche a conferma dei vantaggi generati dal nuovo assetto di Data Management." |
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GE CREA UN NUOVO CENTRO DI RICERCA IN EUROPA PER SVILUPPARE ULTERIORMENTE LA PROPRIA TECNOLOGIA EOLICA
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Milano, 3 maggio 2004 –Lo sviluppo di tecnologie capaci di aumentare l'affidabilità e le prestazioni delle turbine eoliche e uno degli obbiettivi principali del nuovo Ge Global Research - Europe Center, che sarà operativo a partire dalla prossima estate in Germania. La nuova struttura fa parte di Ge Global Research, organizzazione che supporta tutte le divisioni Ge, e che si occupa di ricerca avanzata per lo sviluppo di nuove tecnologie. I sistemi di energia alternativi, inclusi quelli eolici, saranno tra le quattro aree principali di ricerca del nuovo Centro. Tecnologie per sensori, imaging medicale avanzato e tecnologie per l'industria automobilistica sono gli altri tre settori strategici che saranno supportati dalle attività di ricerca. "Quando inaugureremo il Centro, potremo dare il via a un buon numero di progetti per l’energia eolica", ha dichiarato Jim Lyons, Chief Research Engineer. "Uno di questi progetti prevede lo studio di riduttori e trasmissioni, notoriamente i componenti più critici di una turbina eolica. Il nostro impegno è quello di sviluppare tecnologie sempre più avanzate e affidabili che possano funzionare perfettamente per 20 anni anche nelle condizioni più sfavorevoli". Un altro progetto si concentrerà su nuovi metodi per proteggere le turbine eoliche dai fulmini e limitare i danni in caso di scarica e numerosi altri progetti sono già stati identificati per le attività di studio e implementazione. "Con il supporto di questa avanzata struttura europea di ricerca e sviluppo miglioreremo le nostre capacità di rispondere con prontezza alle necessità della clientela. Il centro manterrà Ge all'avanguardia dello sviluppo tecnologico aprendo la strada a nuovi miglioramenti nell'affidabilità e nelle prestazioni complessive delle turbine eoliche - innovazioni che si tramuteranno in vantaggi di lungo termine per i nostri clienti", ha concluso Lyons. La struttura di ricerca e sviluppo è la prima aperta da Ge in Europa e la quarta al mondo, affiancandosi agli impianti dislocati a Niskayuna, New York, Bangalore (India) e Shanghai (China). Il nuovo Centro, che si trova all'interno del campus Garching della Technical University di Monaco di Baviera, impiegherà 150 tra tecnici e ricercatori entro il 2005. |
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ONDULKART DI CESSALTO E’ LA VINCITRICE DEL PREMIO QUALITA’ DELLA PROVINCIA DI TREVISO PROMOSSO DA UNINDUSTRIA |
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Treviso, 3 maggio 2004 - La vincitrice 2003 del Premio Qualità della provincia di Treviso, promosso da Unindustria per segnalare l’azienda che meglio si sia distinta per l’attenzione alla cultura della qualità è lo Scatolificio Ondulkart Sr.l. Di Cessalto, specializzato nella produzione di imballaggi in cartone ondulato. Il riconoscimento è stato consegnato il 28 aprile, a Belluno nel corso di un convegno di Confindustria Veneto su Qualità e globalizzazione che si tiene presso la locale Associazione Industriale. Queste le motivazioni del Comitato di selezione: “Il percorso verso l’eccellenza, avviato da qualche anno da Ondulkart fa leva su un consolidato Sistema di Gestione per la Qualità, conforme alle norme Iso 9000, certificato dal 1997 e aggiornato nel 2003 alla nuova norma Uni En Iso 9001:2000. La politica e le strategie dell’azienda sono caratterizzate dall’impegno verso il cliente, la società e l’ambiente. L’azienda mostra di utilizzare gli strumenti del miglioramento e della prevenzione, con la definizione di chiari obiettivi, indicatori e punti di misura, come parte integrante della propria pianificazione, per supportare l’attuazione delle politiche e strategie. L’attenzione alla ricerca e all’uso di tecnologie innovative per i prodotti e servizi svolge un ruolo rilevante nel perseguire l’eccellenza, ed ha permesso il conseguimento di obiettivi di efficienza ed efficacia, testimoniati dai riconoscimenti ricevuti da organizzazioni ed operatori del settore”. Lo Scatolificio Ondulkart opera nel settore del packaging industriale dal 1961 distinguendosi nel Triveneto come sicuro riferimento nello studio, progettazione e produzione specializzata di imballi in cartone ondulato, per tutti i settori merceologici, con stampe flessografiche fino a cinque colori. La partnership con grandi aziende del Nord Est ha permesso di sviluppare un elevato know-how utilizzando le più recenti tecnologie disponibili: nei 30.000 mq coperti, organizzati in tre divisioni operative, a Cessalto sono attive oltre 100 persone, coinvolte in un continuo processo di crescita professionale e con a disposizione ricorrenti investimenti nell’innovazione degli impianti produttivi. Oggi i titolari Antonio e Federico Pesce, allo scopo di aumentare la competitività dello Scatolificio Ondulkart, hanno intrapreso un percorso di sviluppo strutturato e graduale di crescita e miglioramento di tutto il sistema di gestione aziendale introducendo il modello di autovalutazione del Premio Qualità Italia. Insieme a Ondulkart il Comitato di selezione, in collaborazione con l’Associazione Premio Qualità Italia, ha individuato altre due aziende finaliste per il Premio Qualità della provincia di Treviso: le Officine Meccaniche di Ponzano Veneto S.p.a., e la Stelbi S.p.a. Di Farra di Soligo. Il nome di Ondulkart S.r.l. Si aggiunge nell’albo d'oro del Premio Qualità della provincia di Treviso ad aziende come Breton di Castello di Godego, Mac di Treviso, Pagnossin di Treviso, Canil di Bessica di Loria, Mobileur di Oderzo, Giò Style Monouso di Casale sul Sile, Asco Piave di Pieve di Soligo e alla Home Cucine di Cison di Valmarino, quest’ultima vincitrice del Premio regionale della Qualità Veneto 2003. |
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GRUPPO GIACOMELLI SPORT: APPROVATO IL PROGRAMMA DI CESSIONE DEI COMPLESSI AZIENDALI |
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Rimini, 3 maggio 2004 - I Commissari Straordinari del Gruppo Giacomelli Sport in Amministrazione Straordinaria comunicano che, il 29 aprile, è stato nuovamente approvato il Programma di cessione dei Complessi Aziendali del Gruppo Giacomelli Sport in Amministrazione Straordinaria ex art. 54 D.lgs. 270/99, parzialmente modificato a seguito della interruzione delle trattative per l’affitto del Compendio Aziendale Longoni. Si segnala, altresì, che in pari data, si è stati autorizzati alla pubblicazione degli Avvisi di Vendita riguardanti i Compendi Aziendali facenti capo al Gruppo Giacomelli Sport in Amministrazione Straordinaria per i quali si procederà, in data 3 maggio p.V., alla pubblicazione su “Il Sole24ore” e sul “Corriere della Sera”. Si precisa, infine, che il perimetro attuale della rete vendita è composto da n. 59 punti vendita ad insegna Giacomelli Sport, n. 19 punti vendita ad insegna Longoni Sport e n. 13 punti vendita ad insegna X Sport regolarmente aperti. Il personale dipendente conta attualmente n. 1286 unità, delle quali circa il 20% in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. |
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ARRESTO DEI DIRIGENTI GIACOMELLI, IL CODACONS: RISPARMIO ITALIANO SEMPRE PIU’ IN PERICOLO ECCO L’ELENCO DEI BOND A RISCHIO CON PROSSIMA SCADENZA |
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Roma, 3 maggio 2004 - “La vicenda dell’arresto dei dirigenti del gruppo Giacomelli dimostra che il risparmio italiano è sempre più a rischio”. Così l’Avv. Carlo Rienzi, presidente Codacons, commenta la notizia dell’arresto disposto dal Pm di Rimini Luca Bertuzzi e firmati dal Gip Giacomo Gasparini, all’alba di stamattina, di 5 dirigenti della società riminese. “Il Governo ha promesso una legge sul risparmio che ancora non c’è – prosegue Rienzi - e intanto i risparmiatori italiani continuano ad essere coinvolti in crac finanziari e a perdere i risparmi di una vita. A questo punto è arrivato il momento che i vertici delle varie istituzioni, a partire da Banca d’Italia e Consob, si dimettano lasciando il posto a qualcun altro”. Ma non ci sono solo i casi Cirio, Parmalat e Giacomelli. I bond a rischio sono numerosi e coinvolgono una moltitudine di investitori. Il Codacons è in grado di stilare un elenco di bond di prossima scadenza la cui restituzione ai sottoscrittori è stata considerata a rischio. Segue Elenco Bond A Rischio |
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TASSE SULLE IMPRESE: L’INDAGINE KPMG ITALIA: LE ALIQUOTE DIMINUISCONO, MA RIMANGONO TRA LE PIU’ ALTE DEL MONDO |
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Milano, 3 maggio 2004 – Kpmg International ha diffuso 29 aprile i risultati della periodicaindagine internazionale relativa alle aliquote fiscali sui redditi d’impresa. L’analisi, giunta allasua undicesima edizione, è stata condotta su un campione di 69 Paesi, inclusi tutti gli Statimembri dell’Unione Europea e dell’Ocse, nonché i principali Paesi dell’Asia/pacifico edell’America Latina.in Italia, le aliquote sui redditi d’impresa sono scese al 37,25% in diminuzione di un puntopercentuale, rispetto al 38,25% registrato nel 2003. Nel nostro Paese il processo di riduzionedelle aliquote va avanti, anche se quelle italiane rimangono tra le più alte del mondo. Infatti, soloil Giappone (42%), gli Usa (40%) e la Germania (38,29%) hanno una corporate tax più elevatadell’Italia. L’introduzione della nuova aliquota Ires pari al 33%, che ha sostituito la vecchiaIrpeg, ha garantito una diminuzione dell’aliquota complessiva, ma su quest’ultima continua adincidere fortemente l’Irap, pari al 4,25%, (anche se le Regioni possono aumentare o diminuirela stessa Irap fino al 1%). In termini storici, nel periodo compreso tra il 1997 e il 2004, l’Italiaha realizzato la terza più importante riduzione delle aliquote tra i paesi dell’Ue dopo Irlanda eGermania (abbassando le aliquote dal 53,25% del 1997 al 37,25% di quest’anno).Per Vincenzo Donnamaria, Managing Partner di Kstudio Associato il network di fiscalisti eavvocati associato a Kpmg International, che ha curato i risultati della ricerca per l’Italia “Lariduzione di un punto percentuale della tassazione va letta con favore, anche per la ricadutapositiva che potrebbe avere sotto il profilo degli investimenti stranieri. Resta inteso che, a livellosostanziale, eventuali effetti benefici potranno essere valutati solamente il prossimo annoquando, pervenuti i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi delle società, si otterrannomaggiori elementi di raffronto. D’altro canto, la riforma introduce nuovi istituti, come lacapitalizzazione sottile, il consolidato fiscale nazionale e internazionale, l’esenzione perdividendi e plusvalenze, e ne abolisce altri, come la Dit , l’imposta sostitutiva sulle operazionistraordinarie e il credito d’imposta sui dividendi. Tali interventi potrebbero, in effetti, favoriredeterminate tipologie d’imprese a scapito di altre, modificando in tal modo il livellod’imposizione effettivo. Per ogni valutazione di merito è opportuno comunque, aspettare ilcompletamento dell’intera riforma fiscale”.La ricerca conferma anche per quest’anno la tendenza generale alla diminuzione delle aliquotefiscali, soprattutto nell’area dell’Unione Europea e dell’Ocse. Tra gli Stati membri dell’Unioneeuropea, il Portogallo è quello che ha fatto registrare la riduzione più consistente, con la riduzione delle aliquote dal 33 al 27% (-16,7%). Sempre in ambito Ue, la Germania si confermail Paese con l’aliquota più alta (nonostante la riduzione dal 39,58 al 38,29%) mentre l’Irlanda èquello con il fisco più leggero (12,5%).Da sottolineare il taglio delle aliquote fiscali realizzato in Polonia, il più grande tra i Paesi diprossimo ingresso nell’Ue, che ha portato l’aliquota sulle imprese dal 27 al 19%. Nel complessoil livello medio delle aliquote dei 10 Paesi di prossimo accesso all’Ue è pari al 21,3%.L’ingresso dei nuovi Stati membri, avrà dunque un impatto significativo, sull’aliquota mediadell’Ue. Infatti, se tra il 2003 e il 2004 l’aliquota fiscale media dell’Ue è scesa solo leggermente,dal 31,84% al 31,32%, dopo il 1° maggio di quest’anno raggiungerà il 27,4%. Per la prima voltasotto il 30%, anche le aliquote fiscali medie nei Paesi dell’Ocse (al 29,96%).Nell'area Asia/pacifico e nell'America Latina si registrano invece variazioni di minore portata. Ladiminuzione più sensibile è stata rilevata in Costa Rica, dove nel periodo 2003-04, le aliquote suiredditi d’impresa, sono diminuite dal 36 al 30%. In calo di un punto percentuale l’aliquota delMessico, dal 34 al 33%. Dei 69 Stati presi in considerazione nella ricerca, solamente tre hannoaumentato le loro aliquote: il Perù (dal 27 al 30%), il Cile (dal 16,5 al 17%) e Hong Kong (dal 16al 17,5%). |
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CONFCOMMERCIO - ICE - MAP INSIEME PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL TERZIARIO BILLÈ, CALZONI E CAPRIOLI FIRMANO L'INTESA OPERATIVA TRIENNALE |
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Roma, 3 maggio 2004 - Formazione, infrastrutture e servizi, manifestazioni promozionali mirate: queste le aree di intervento individuate nell'Intesa Operativa - firmata da Sergio Billè, Presidente Confcommercio, Ugo Calzoni, Direttore Generale dell'Istituto nazionale per il Commercio Estero e Gianfranco Caprioli, Direttore Generale Commercio Estero del Ministero delle Attività produttive - per l'internazionalizzazione delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi. Il progetto triennale (2004 -2006), denominato "Italian Service On Trade" si basa sull'integrazione tra l'azione nazionale pubblica e quella privata nel commercio internazionale di servizi attraverso interventi congiunti e mirati, che prevedono, per il primo anno, un'attivazione di interventi per circa 3 milioni di euro, di cui il 50% derivanti da copertura pubblica. Fra le iniziative più significative previste dall'Intesa: la formazione all'export di servizi, finalizzata alla creazione di addetti specializzati nel commercio e negli investimenti internazionali, ma anche la formazione per operatori esteri nel commercio dei servizi, come necessario interfaccia degli operatori italiani; nell'ambito delle infrastrutture, fiere virtuali, promozione per la modernizzazione di mercati all'ingrosso nei paesi fornitori dell'Italia nella filiera agroalimentare, assistenza tecnica per joint venture nella distribuzione, creazione di pacchetti turistici di nicchia; diverse le manifestazioni promozionali previste, che spaziano dalla cucina mediterranea alla promozione del italian style nelle diverse componenti della cerimonia nuziale. |
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RIUNIONE MINISTERIALE SU SICUREZZA DEL TRASPORTO AEREO E SULL’INCONVENIENTE ALL’AEROPORTO DI NAPOLI |
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Roma, 3 maggio 2004 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, conferma che il prossimo 6 maggio, alle ore 11:00, si svolgerà una riunione in ambito ministeriale sulla sicurezza degli aeroporti italiani, finalizzata anche a chiarire le dinamiche e le responsabilità relative all’inconveniente avvenuto nell’aeroporto di Napoli Capodichino. Rimane altresì confermata la riunione, convocata dallo stesso Riggio per la stessa data, presso la Direzione Generale dell’Enac, di tutti i direttori degli aeroporti italiani, responsabili delle Circoscrizioni aeroportuali, le articolazioni periferiche dell’Enac. |
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IL PRESIDENTE RIGGIO IN MERITO ALL’AFFIDAMENTO DELLE GESTIONI AEROPORTUALI |
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Roma, 3 maggio2004 - In merito alle dichiarazioni del Presidente di Assaeroporti, Dott. Giovanni Maniscalco, rilasciate nel corso del convegno del 29 aprile organizzato dalla stessa associazione, il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, conferma l’impegno dell’Enac ad affidare le gestioni aeroportuali man mano che gli aeroporti verranno certificati in conformità al “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti”, in applicazione dell’Annesso 14 dell’Icao, International Civil Aviation Organization. |
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ENAC INCONTRA ENAV, ASSOCIAZIONI DEL SETTORE E ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI PER LA QUALITÀ DEL TRASPORTO AEREO |
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Roma, 3 maggio 2004 - Si è svolta il 29 aprile, presso la sede centrale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, la riunione convocata dal Presidente, On. Prof. Vito Riggio, sulla qualità dei servizi del trasporto aereo. Hanno partecipato i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Consigliere di Amministrazione dell’Enac, Arch. Manlio Mele, i rappresentanti dell’Enav, delle associazioni del settore, del Comitato 8 ottobre per non dimenticare, del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti e di tutte le associazioni dei consumatori. I lavori sono stati caratterizzati da un costruttivo confronto sui temi della sicurezza, della trasparenza dell’informazione, della necessità della condivisione dei dati, del miglioramento della qualità dei servizi, dell’applicazione della Carta dei Diritti del Passeggero, del controllo dell’attuazione di quanto previsto dalle Carte dei servizi dei vettori e dei gestori aeroportuali. La riunione, che fa seguito ai lavori del tavolo tecnico coordinato dall’On. Mario Tassone, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stata aperta con l’intervento del Presidente Riggio che ha illustrato il progetto che l’Enac ha avviato per la costituzione di un comitato istituzionale permanente dei consumatori e degli utenti formato da rappresentanti scelti dai convenuti. Il comitato affiancherà l’Ente in un continuo scambio di idee ed opinioni per la vigilanza nell’attuazione di regole certe per il settore. Il confronto verterà su aspetti concreti che contribuiscano a migliorare il sistema e a informare con puntualità e trasparenza gli utenti sui temi della sicurezza, della qualità dei servizi e della tutela dei diritti dei passeggeri. Nei prossimi giorni verrà convocata la riunione di costituzione del comitato. |
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UNA RICERCA SULL'E-GOVERNMENT E DUE NUOVI LIBRI LE NOVITA' DEL GRUPPO GALGANO AL FORUM PA 2004 |
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Roma, 3 maggio 2004 - Novità del Gruppo Galgano al Forum romano della P.a, la rassegna dedicata ai rapporti fra Pubblica Amministrazione, imprese e cittadini, che si svolgerà presso la Fiera di Roma dal 10 al 14 maggio. La Galgano è presente con una serie di iniziative mirate, a testimonianza del suo crescente impegno e sensibilità nei confronti di una Pubblica Amministrazione, centrale e locale, in forte evoluzione. I lavori si aprono lunedì 10 maggio alle 9.30 con il Convegno Inps "Flussi di processo e qualità di servizi- come costruire la mappa del valore nei servizi ai cittadini e alle imprese" dove il partner Galgano, Luciano Bray, farà un intervento sull'aspetto metodologico della questione.. Tra le novità Galgano: - una Ricerca su "L'impatto organizzativo dell'e-government nella Pa", che sarà presentata da Bruno Susio, partner e direttore area Pubblica Amministrazione della Galgano, in collaborazione con Forumpa, con l'obiettivo di meglio capire su quali binari corre l'innovazione informatica dei servizi nel settore pubblico (venerdì, 14 maggio ore 14); - due novità editoriali della Collana Best Practices nella Pa, diretta da Bruno Susio per la Guerini e Associati editore: "La pubblica Amministrazione snella. Tre innovazioni per la Pa" di Alberto Galgano e Bruno Susio, e "Orientati alla qualità. Modelli di eccellenza nella gestione dei Comuni" curato dall'Accademia Europea di Bolzano. La ricerca e i volumi, disponibili in libreria da giugno, saranno presentati in anteprima alla Stampa, giovedì 13 alle ore 13, nella sala Master Galgano. Appuntamento ormai istituzionale, che negli anni ha riscosso sempre crescente successo, è il Master Galgano di giovedì 13 maggio (dalle 10 alle 18) sul tema "Organizzazione Snella nella pubblica amministrazione: una leva di competitività, una prospettiva europea". L'argomento, molto innovativo, tratterà le applicazioni della Lean Organization attraverso interventi teorici che verranno esemplificati e supportati dalle case history del Comune di Milano e del Comune di Bolzano. I relatori sono: i partner Galgano Bruno Susio e Donato Offredi, direttore Area Sanità, Massimo Accarisi e Giulia Amato, rispettivamente direttore e dirigente settore Spettacolo e Turismo del Comune di Milano, Renzo Caramaschi, direttore generale del Comune di Bolzano, Josef Bernhart, ricercatore senior all'Accademia Europea di Bolzano. La Galgano sarà, inoltre, presente nella sezione espositiva presso lo stand 11 C - pad.10, |
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LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DA PARTE DELL'IMPRESA FINLANDESE SAMPO OYJ DELL'IMPRESA SVEDESE DI ASSICURAZIONE NON VITA IF SKADEFÖRSÄKRING |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - La Commissione autorizza l'acquisizione da parte dell'impresa finlandese Sampo Oyj dell'impresa svedese di assicurazione non vita If Skadeförsäkring La Commissione europea ha autorizzato l'acquisizione dell'impresa svedese di assicurazione non vita If Skadeförsäkring Holding Ab da parte del gruppo finanziario finlandese Sampo Oyj. L'operazione non dà adito a problemi sotto il profilo della concorrenza. If Skadeförsäkring offre prodotti assicurativi non vita a clienti in Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e nei paesi baltici. L'impresa si trova attualmente sotto il controllo congiunto di Sampo, delle imprese di assicurazione svedesi Skandia e Skandia Liv, dell'impresa norvegese Storebrand e della finlandese Keskinäinen työeläkevakuutusyhtiö Varma. Sampo presta servizi di vario genere (investimento, risparmio, inclusa l'assicurazione vita, e servizi bancari) a privati, imprese e a clienti istituzionali, principalmente in Finlandia. Con l'operazione in questione Sampo rileverebbe le azioni di Skandia, Skandia Liv e Storebrand e arriverebbe a detenere circa il 90 % del capitale sociale. Le restanti azioni di If rimarrebbero nelle mani di Varma. L'operazione determinerebbe pertanto il passaggio dall'attuale controllo congiunto di If ad un controllo unico. Da quando, nel 2001, la Commissione ha autorizzato il trasferimento ad If delle attività non vita di Sampo, questa presta solo servizi di assicurazione vita, mentre If presta solo servizi di assicurazione non vita. Non vi sono pertanto sovrapposizioni orizzontali tra le attività delle parti. Tuttavia, ciascuna delle parti distribuisce, seppure in misura limitata, le polizze di assicurazione non vita e vita dell'altra. Questi accordi di distribuzione reciproci sono stati conclusi dalle parti in occasione del trasferimento ad If delle attività assicurative non vita di Sampo. Queste relazioni verticali non comportano alcun rischio di preclusione del mercato né altri problemi di carattere verticale sotto il profilo della concorrenza. Nel complesso, non si può ritenere che la concentrazione progettata determini cambiamenti sostanziali sul mercato, neanche per quanto concerne la distribuzione di prodotti assicurativi. La Commissione ha pertanto autorizzato l'operazione proposta. |
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LE DECISIONI PRESE DAI PARLAMENTARI EUROPEI NEGLI SCORSI CINQUE ANNI HANNO INFLUITO DIRETTAMENTE SULLE CONDIZIONI DI VITA DI TUTTI I CONSUMATORI, ITALIANI E EUROPEI |
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Milano, 3 maggio 2004 - Altroconsumo, in occasione dell’appuntamento elettorale dei prossimi 12 e 13 giugno, con un’Europa allargata a 25 paesi, offre ai consumatori sul proprio sito www.Altroconsumo.it l’opportunità di conoscere le decisioni prese dal parlamento europeo nell’ultima legislatura, cioé dal 1999 a oggi. Nel contesto della campagna del Beuc (organismo europeo delle associazioni di consumatori indipendenti) di cui Altroconsumo fa parte, ecco la lista positiva, ma anche il cahier des doléances, degli interventi dei parlamentari i cui effetti pratici i consumatori possono ritrovare nella vita di tutti i giorni: in campo ambientale, per la tutela della salute pubblica, per l’agricoltura e la produzione alimentare, nel settore della proprietà intellettuale ed industriale, nei servizi di pubblica utilità, nel settore bancario e finanziario. Tra i principali interventi che possono essere considerati delle conquiste per i consumatori L’obbligo di indicare in etichetta la presenza di allergeni e di Ogm negli prodotti alimentari; Trasparenza su quali siano i componenti dei detersivi e dei cosmetici; Divieto di pubblicità per i farmaci con obbligo di ricetta; Minori ostacoli alla concorrenza nel settore della distribuzione delle auto; Tutela dei dati personali e lotta allo spamming; Smaltimento e compatibilità ambientale degli elettrodomestici. Questo il cahier des doléances che Altroconsumo ha stilato riguardo le decisioni del Pe poco favorevoli ai consumatori: Carente tutela dei passeggeri del trasporto aereo; Sicurezza stradale ancora insufficiente per i pedoni; Nessun sostegno per una reale e profonda riforma della politica agricola; Pratiche inique nel settore della multiproprietà; Sicurezza strutturale negli hotel in Europa ancora da regolamentare; Limitazione del diritto alla copia privata di materiale protetto on-line. L’associazione indipendente di consumatori invita i cittadini a non sottovalutare l’appuntamento elettorale e presenterà ai candidati alle elezioni un memorandum di priorità sui temi consumeristi. |
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LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE CONGIUNTA DELLA GRUNDIG DA PARTE DELLA SOCIETÀ TURCA BEKO E DELLA BRITANNICA ALBA |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - La Commissione europea ha autorizzato, in virtù del regolamento sulle concentrazioni, la creazione di una joint venture tra la società turca di produzione di apparecchi televisivi Beko Elektronik e la società britannica Alba Plc per l'acquisizione delle attività della Grundig finalizzate allo sviluppo e alla commercializzazione di prodotti elettronici di largo consumo. L'accordo notificato, che non riguarda l'attività di produzione della Grundig, non solleva problemi di concorrenza per quanto concerne il mercato dei televisori in Europa. All'inizio del 2004, Beko Elektronik, una controllata del gruppo industriale turco Koç Holdings, e Alba Plc hanno reso noto di essere in procinto di creare una joint venture per acquisire le attività di sviluppo e commercializzazione della Grundig, società tedesca di prodotti elettronici di largo consumo, in amministrazione controllata dallo scorso anno. L'accordo è stato notificato alla Commissione per ottenerne l'autorizzazione, ai sensi del regolamento sulle concentrazioni, in data 23 marzo. Beko fabbrica e vende principalmente apparecchi televisivi a colori senza marca agli "Original Equipment Manufacturers" (produttori di materiale originario), mentre Alba non fabbrica prodotti elettronici di largo consumo ma se ne approvvigiona da terzi per poi venderli sul mercato europeo. La Grundig produce e commercializza apparecchi televisivi a colori, video-registratori, lettori Dvd, impianti hi-fi, camcorder e ricevitori satellitari. Oggetto di indagine da parte della Commissione sono stati, pertanto, i mercati della vendita di apparecchi televisivi a colori (Ctv) di marca e non, in particolare la fascia bassa dei televisori a colori con schermo di piccole dimensioni a raggi catodici, in quanto si tratta di quelli maggiormente fabbricati e commercializzati dalle parti. I televisori a colori convenzionali utilizzano la tecnologia Crt (tubo a raggi catodici), che sta progressivamente cedendo il posto alla tecnologia Lcd (schermi al plasma e cristalli liquidi), grazie alla quale gli apparecchi televisivi diventano più leggeri e occupano molto meno spazio. L'indagine ha evidenziato che nel segmento di prodotti senza marca si registrano soltanto lievissimi accavallamenti tra le attività di Grundig e Beko e che continuerà ad esserci un'intensa concorrenza da parte di altri produttori sia in Europa che nel resto del mondo. Per quanto riguarda gli apparecchi televisivi a colori di marca, oltre ad osservare che l'operazione in questione consentirà al marchio Grundig di occupare nuovamente una posizione di rilievo sul mercato, la Commissione è giunta inoltre alla conclusione che non sussistano problemi di concorrenza vista la presenza di numerose società ben avviate e da tempo protagoniste sul mercato mondiale, quali Philips, Thomson, Sanyo, Daewoo e Sony. |
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LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DI POLAR MOTOR DA PARTE DI FORD |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - La Commissione ha approvato l'acquisizione del dettagliante britannico di autoveicoli Polar Motor Group Ltd da parte dell'impresa costruttrice statunitense Ford Motor Company. L'analisi dell'operazione ha confermato che essa non modificherà in maniera significativa la struttura della concorrenza sul mercato della distribuzione di autovetture e di veicoli commerciali leggeri nel Regno Unito. Il 26 marzo 2004 Ford ha notificato alla Commissione il proprio acquisto di Polar, al fine di ottenere l'autorizzazione nell'Unione europea. Polar gestisce una rete di 40 punti vendita al dettaglio nel Regno Unito e vende soprattutto veicoli a marchio Ford e Mazda Polar. Si tratta attualmente di un'impresa comune di Ford e Jardine Motors Group plc.; mediante questa operazione la proprietà dell'impresa passa interamente a Ford. L'analisi svolta dalla Commissione ha rivelato che i rapporti commerciali tra Ford e Polar sono già molto stretti a causa della proprietà congiunta e del fatto che Polar è un rivenditore autorizzato dei marchi Ford. Oltre ai marchi Ford, Polar ha solo un'attività molto ridotta relativa al marchio Iveco, che continuerà a svolgere. La concentrazione è pertanto un esempio di integrazione verticale di una rete di vendita al dettaglio da parte di un costruttore di autovetture e veicoli commerciali. In considerazione di ciò e del fatto che le sovrapposizioni tra le attività al dettaglio delle parti sono limitate, la Commissione ha deciso di autorizzare l'operazione. |
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ALLARGAMENTO” DELLA UE : LE IMPRESE LOMBARDE SI SONO GIA’ “ALLARGATE”: OGNI GIORNO NUOVI AFFARI AD EST PER 1,5 MILIONI NELL’ULTIMO ANNO BOOM DELL’EXPORT LOMBARDO VERSO EST: +10%. BENE ANCHE L’IMPORT +3,6%. LE PIÙ ATTIVE: MILANO (50% DELL’IMPORT LOMBARDO, 47% DELL’EXPORT), BERGAMO (17%, 13%), BRESCIA (11%, 12%), MANTOVA (6%, 10%), E VARESE (6%, 7%) |
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Milano, 29 aprile 2004 - Un’unione europea allargata? Tra i settori più interessati per le imprese lombarde quelli a maggiore intensità di manodopera (automobilistico e macchinari elettrici) e quelli per tradizione destinati alle Pmi (tessile-abbigliamento, legno arredamento, turismo e trasporti), quasi un’impresa lombarda su 10. E’ il manifatturiero protagonista di quasi tutto l’interscambio lombardo verso i Paesi dell’allargamento. E le imprese si preparano in vista del primo maggio, con l’ingresso nell’Unione europea di Cipro, Estonia, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Ungheria. Paesi sempre più vicini già negli ultimi anni, con rapporti economici in crescita: le esportazioni lombarde guadagnano il 10% nell’ultimo anno e l’import accelera un po’ meno, ma cresce quasi del 4%. Tra le province più attive negli scambi prima Milano (50% dell’import lombardo, 47% dell’export), Bergamo (17%, 13%), Brescia (11%, 12%), Mantova (6%, 10%), e Varese (6%, 7%). I Paesi che pesano di più nel commercio con la Lombardia? La Polonia (22% dell’import e 26% dell’export), la Repubblica Ceca (22%, 21%), l’Ungheria 828%, 21%). Ma anche Slovenia (12%, 12%) e Slovacchia (12% e 6%). E’ quanto emerge da una elaborazione effettuata dall’Euro Info Centre della Camera di Commercio di commercio di Milano. Euro Info Centre, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano, opera dal 1987 per fornire servizi di informazione e assistenza alle piccole e medie imprese su tutti i temi comunitari, con particolare attenzione alle opportunità di finanziamento offerte dall'Unione europea e all'euro. Ma anche assistenza alle imprese in seguito all’allargamento dell’Unione europea. ”Il primo maggio il mercato interno dell’Unione europea conterà 450 milioni di cittadini. L’allargamento rappresenta quindi una sfida e un’opportunità importante per le nostre imprese, – spiega Guido Galardi, presidente dell’Euro Info Centre, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano -. Per aiutare le imprese milanesi e lombarde a prepararsi e far fronte alle conseguenze dell’allargamento Euro Info Centre ha attivato un servizio informativo. Anche per cogliere le opportunità di finanziamento europeo per investire in questi Paesi e offrire assistenza. Da sottolineare che le imprese dei futuri membri saranno tra le beneficiarie dei fondi strutturali erogati dalla Commissione europea, che ammontano complessivamente a 22 miliardi di Euro per il periodo 2004/2006. Si tratta di aiuti allo sviluppo di questi Paesi destinati ad una consistente quantità di investimenti cui anche le nostre imprese potranno contribuire.” Import – export verso i Paesi dell’allargamento (in euro) elaborazione Euro Info Centre - Camera di Commercio di Milano
| 2003 | Quota % per provincia 2003 | variazione % 02-03 | import | export | Import | export | import | export | Varese | 162.668.634 | 303.438.469 | 5,7% | 6,7% | 14,8% | 16,1% | Como | 105.393.113 | 174.854.137 | 3,7% | 3,9% | 22,6% | 3,1% | Sondrio | 15.658.666 | 35.031.221 | 0,6% | 0,8% | -7,2% | 0,5% | Milano | 1.402.323.612 | 2.148.571.498 | 49,5% | 47,3% | 3,2% | 14,2% | Bergamo | 480.831.517 | 576.390.057 | 17,0% | 12,7% | 8,7% | 16,3% | Brescia | 317.769.744 | 552.548.899 | 11,2% | 12,2% | -6,2% | 8,1% | Pavia | 51.366.429 | 109.532.161 | 1,8% | 2,4% | -13,3% | -16,6% | Cremona | 43.576.352 | 63.172.349 | 1,5% | 1,4% | 2,6% | 7,3% | Mantova | 178.607.055 | 443.832.723 | 6,3% | 9,8% | 2,3% | 5,7% | Lecco | 65.703.871 | 108.202.826 | 2,3% | 2,4% | 6,3% | -3,0% | Lodi | 10.400.297 | 25.575.893 | 0,4% | 0,6% | -18,0% | -7,4% | Lombardia | 2.834.299.290 | 4.541.150.233 | 100,0% | 100,0% | 3,6% | 10,7% | Italia | 9.227.917.925 | 15.557.387.644 | 30,7% | 29,2% | 3,6% | 7,0% | Import dai Paesi dell’allargamento. Per import prima Milano (1.402.323.612 di euro nel 2003, in crescita rispetto allanno precedente del 3,2%). Poi Bergamo (480.831.517, 8,7%), Brescia (317.769.744 -6,2%), Mantova (178.607.055, 2,3%), Varese (162.668.634, 14,8%), Como (105.393.113, 22,6%), Lecco (65.703.871, 6,3%), Pavia (51.366.429, -13,3%), Cremona (43.576.352, 2,6%), Sondrio (15.658.666, -7,2%), Lodi (10.400.297, -18,0%). Per tutta la Lombardia (2.834.299.290, 3,6%). Per l’ Italia (3.183.953.294, 3,2%). Export verso i Paesi dell’allargamento. Per export prima Milano (2.148.571.498 di euro nel 2003, in crescita rispetto allanno precedente del 14,2%). Poi Bergamo (576.390.057, 16,3%), Brescia (552.548.899, 8,1%), Mantova (443.832.723, 5,7%), Varese (303.438.469, 16,1%), Como (174.854.137, 3,1%), Pavia (109.532.161, -16,6%), Lecco (108.202.826, -3,0%), Cremona (3.172.349, 7,3%), Sondrio (35.031.221, 0,5%), Lodi (25.575.893, -7,4%). Per tutta la Lombardia: 4.541.150.233 10,7%. Per l’Italia: 5.291.466.185, 9,0%. Peso per provincia sull’import. La Lombardia rappresenta il 31% dell’import nazionale. Tra le province prima Milano (49% sul totale regionale), Bergamo (17%), Brescia (11%), Mantova (6%), Varese (6%), Como (4%), Lecco (2%), Pavia (2%), Cremona (2%), Sondrio (1%). Peso per provincia sull’export. La Lombardia rappresenta il 29% dell’export nazionale. Tra le province prima Milano (47%), Bergamo (13%), Brescia (12%), Mantova (10%), Varese (7%), Como (4%), Pavia (2%), Lecco (2%), Cremona (1%), Sondrio (1%), Lodi (1%). Import ed export lombardo nei Paesi dell’allargamento: quote per Paese. Da Malta arriva l’1% dell’import lombardo e verso Malta esce il 5% dell’export lombardo con i paesi dell’allargamento. L’estonia, sia per import che per export con la Lombardia rappresenta l’1%. Lettonia 1% e 2%, la Lituania 2% e 4%, la Polonia 22% e 26%, la Repubblica Ceca 22%, 21%, la Slovacchia 12%, 6%, Ungheria 28%, 21%, Slovenia, 12%, 12%, Cipro, 0%, 2%. Import ed export lombardo nei Paesi dell’allargamento: quote per settore. Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura import: 27.953.240 euro, 1% sul totale dell’import dai Paesi dell’allargamento Ue, export 7.341.478, 0%. Prodotti della pesca e della piscicoltura: import 449.383, 0%, export 84.555, 0%, Minerali energetici e non energetici: import 6.576.232, 0%, export 4.077.582 0%. Prodotti trasformati e manufatti: import 2.744.213.216, 97%, export 4.527.111.349 100%. Energia elettrica,gas e acqua: import 51.435.949 2%, export 142.863 0%. Prodotti delle attivita' informatiche, professionali ed imprenditoriali: import 210.203 0%, export 2.040.910 0%. Prodotti di altri servizi pubblici, sociali e personali: import 692.693 0%, export 293.758 0%. Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie: import 2.768.374 0%, export 57.738 0%. L’impatto sulle Pmi dei paesi dell’allargamento. Le Pmi dei Paesi dell’allargamento si dichiarano in maggioranza ottimiste (più del 50% su un campione di 1600 imprese intervistate, di cui un 15% operante sul solo mercato nazionale), mentre un 15% vede la necessità di interventi di supporto al fine di non perdere la propria posizione di mercato e solo un 4%si sente a rischio di scomparsa. Il commercio fra Italia e Peco è prevalentemente intra-industriale, concentrato sulle stesse classi di prodotto (l’industria manifatturiera rappresenta il 90% del commercio totale). La percentuale di commercio verticale, ossia lo scambio di prodotti simili, ma caratterizzati da una diversa qualità, si colloca tra il 65% (Polonia) ed il 90% (Bulgaria) del totale del commercio intra-industriale. In questo ambito, essendo la qualità della produzione italiana superiore, si configura un vantaggio competitivo. |
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IMMIGRATI E REGOLARIZZAZIONE: CHI TROVA UN AMICO, TROVA UN LAVORO PER UN CITTADINO EXTRACOMUNITARIO, LA FAMIGLIA E GLI AMICI (ITALIANI E NON) SONO LA STRADA PIÙ VELOCE PER OTTENERE UN POSTO DI LAVORO. BOOM DI ASSUNZIONI: 1 NUOVO ASSUNTO SU 3 È EXTRACOMUNITARIO. E IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE DEGLI STRANIERI SCENDE AL 4,1% |
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Milano, 30 aprile 2004. La pressione migratoria a Milano? Punta al raddoppio: rispetto agli extracomunitari residenti a fine 2001, sono arrivate nel 2002 quasi altrettante domande di regolarizzazione, quasi 88 mila (12,4% del tot. Italiano), seconda provincia dopo Roma. Per i cittadini extracomunitari che risiedono a Milano e che si sono regolarizzati, l’accesso al mercato del lavoro è una questione soprattutto di aiuto di familiari e di amici connazionali, (63%), ma anche italiani (6,6%). Chi si è regolarizzato è giovane (tra i 18 e i 35 anni), è uomo se lavora per le aziende e donna se lavora come colf, e nel 7,6% dei casi ha studiato a lungo, dai 16 ai 21 anni di scuola. In quasi la metà dei casi risiede in una casa in affitto con altri immigrati e in generale è abbastanza soddisfatto della sua situazione abitativa. E il mercato del lavoro per i cittadini extracomunitari va bene: quasi 20 mila richieste di assunzione secondo le previsioni delle imprese nel 2003 (+37,7% rispetto al 2002). Come risultato, solo il 4,1% dei cittadini extracomunitari è disoccupato nel capoluogo lombardo. Sono questi i principali dati che emergono da una ricerca della Caritas Ambrosiana per conto della Camera di commercio di Milano, su un campione di oltre 400 extracomunitari milanesi che si sono regolarizzati e che sono in contatto con gli sportelli del Sai - Servizio Accoglienza Immigrati della Caritas Ambrosiana -, Cgil, Ce.s.i.l. - Centro Solidarietà Internazionale Lavoratori della Cisl Milano -, Uil, Fratelli di S. Francesco. “Il lavoro e le imprese – ha commentato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano – costituiscono le occasioni più concrete d’integrazione degli extracomunitari nel tessuto socio-economico. Per prendere il meglio dal fenomeno immigrazione, occorre che gli stranieri che vengono abbiano quindi la reale possibilità di integrarsi, di lavorare. Bisogna cioè favorire l’integrazione intesa come accettazione di una comune idea di cittadinanza da parte di tutti i diretti interessati, nel rispetto delle diversità ma anche nel rispetto delle regole”. “Il fenomeno dell’immigrazione e i dati in questione – ha dichiarato Don Virginio Colmegna, direttore della Caritas Ambrosiana - lasciano intravedere una reale esigenza di regolarizzazione ed inserimento all’interno del nostro sistema sociale e produttivo. D¹altra parte è però necessario avere ben chiare le regole di questo processo, considerando l’aumento di precarietà che si è finora verificato. Riteniamo opportuna una maggiore vigilanza ed attenzione al problema, che non si limiti alla programmazione per tempo dei flussi. La domanda di regolarizzazione e di superamento del precariato da parte degli immigrati e delle categorie produttive si fanno sempre più pressanti e richiedono un intervento immediato”. Domande e contributi per la regolarizzazione. Nella quasi totalità dei casi (94,8%) è il datore di lavoro che ha presentato domanda per la regolarizzazione del lavoratore extracomunitario. Il datore di lavoro, secondo quanto previsto dalla legge, è inoltre tenuto a pagare all’Inps 290 o 700 euro (a seconda se regolarizza una posizione subordinata di collaborazione familiare o di lavoro in azienda). Il lavoro dopo la regolarizzazione. Per quasi 1 regolarizzato su 2 (43,3%) il posto di lavoro che sta svolgendo attualmente non è lo stesso posto di lavoro per il quale era stata richiesta la regolarizzazione. I principali motivi del cambio di lavoro emersi sono riconducibili soprattutto a licenziamento (58,9%), dimissioni (19,8%) e decesso del datore di lavoro (10,4%). Per i lavoratori dipendenti da aziende, un ruolo importante è stato giocato anche dalla chiusura dell’azienda (5,0%) e dal fatto che il datore di lavoro si è reso irreperibile dopo aver presentato domanda di regolarizzazione (5,0%). Tutti I Dati Della Ricerca Sul Campione Di Lavoratori Regolarizzati Il profilo degli immigrati regolarizzati. In oltre 1 caso su 3 (38,9%), si tratta di lavoratori dipendenti da aziende; mentre il 28,6% dei casi è un lavoratore del settore domestico-assistenziale. C’è poi un 30% di disoccupati al momento dell’intervista. Tra i lavoratori del settore domestico-assistenziale, l’88,8% è donna, di età compresa tra i 18 e i 35 anni (58,6%). Per quanto riguarda il settore aziendale, si tratta in maggioranza di maschi (87,3%) e sono per lo più giovani (per l’84,8% dei casi compresi tra 18-35 anni). Il settore lavorativo che occupa il gruppo più numeroso di personale dipendente da aziende è quello edile (24,7%), seguito da quello dei trasporti e consegne (16,5%), pulizie e disinfestazione (15,9) e alberghiero-ristorazione (14,6%). Nazionalità. Le prime cinque nazionalità di provenienza degli intervistati sono: Ecuador (31,8%), Perù (12,3%), Cina (7,6%), Marocco (7,1%) e Romania (6,7%). Gli equadoregni sono la nazionalità più numerosa in entrambi gli ambiti di lavoro (azienda; domestico-assistenziale). Le persone originarie del Perù, Ucraina e Romania (principalmente di genere femminile) prevalgono nelle attività di tipo domestico-assistenziale, mentre i lavoratori dipendenti da aziende (soprattutto maschi) provengono da Marocco, Cina ed Egitto. Livello di istruzione. Più di un regolarizzato su due (54,2%) ha frequentato dagli 11 ai 15 anni di scuola (54,2%) e ben il 7,6% dai 16 ai 21 anni. Tra i lavoratori domestico-assistenziali, l’indirizzo di studio più diffuso è quello medico-infermieristico (44,8%). Le informazioni sulla domanda di regolarizzazione. L’aiuto al dipendente per la compilazione della domanda di regolarizzazione (e questioni connesse) è venuto soprattutto dal datore di lavoro (69,2%); seguono il sindacato (8,1%), parenti e amici connazionali (5,4%), centri e servizi collegati alla Chiesa e alla Caritas (4,7%). Abbastanza utili anche le informazioni ricevute tramite televisione e giornali (4,7%). Le strade per trovare lavoro. L’accesso all’impiego degli immigrati è avvenuto preferibilmente grazie a canali di tipo informale. In particolare: aiuto di familiari e amici connazionali (63,1%); aiuto di amici italiani (6,6%). Circa un quinto degli intervistati (21,9%) dichiara di aver trovato l’attuale lavoro da solo. Tra i lavoratori domestico-assistenziali, un ruolo importante è stato giocato anche dalle parrocchie, istituti religiosi, centri di ascolto (5,2%). Extracomunitari e integrazione sociale. Oltre la metà dei lavoratori che hanno richiesto di essere regolarizzati è nel nostro paese da più di due anni. Risiedono nel 41,6% dei casi in una casa in affitto insieme ad altri immigrati; nel 22,2% dei casi abitano in appartamento da soli o con il proprio nucleo familiare; mentre un gruppo più ristretto alloggia presso il datore di lavoro (16,7%) o presso parenti e amici gratuitamente (14,1%). Per i collaboratori domestico-assistenziali prevale il sottogruppo che risiede presso il datore di lavoro (46,5%), mentre i lavoratori dipendenti da aziende vivono soprattutto in case in affitto con altri immigrati (53,8%) o in appartamenti da soli o con la famiglia (26,6% contro 17,2% dei lavoratori domestico-assistenziali). Sei lavoratori extracomunitari su 10 sono molto o abbastanza soddisfatti della loro situazione abitativa (46,6%); il 40,7% lo è invece poco o per niente (percentuale che scende al 31% nel caso dei lavoratori domestico-assistenziali). Extracomunitari e società civile. Nel periodo precedente alla loro regolarizzazione, il 54,9% degli extracomunitari ha ricevuto aiuti dal privato sociale (associazioni, sportelli, servizi per immigrati, parrocchie, centri di ascolto, ecc.); mentre solo il 12,3% è stato sostenuto dai connazionali (parenti, amici, connazionali). Gli intervistati hanno risposto di aver ricevuto principalmente informazioni riguardanti varie necessità e la regolarizzazione (23,4%), pasti caldi da mense gratuite (21,7%), corsi d’italiano (12,3%) (risposta multipla). Altri Dati Quante regolarizzazioni a Milano e in Italia. Nel corso del 2002 sono state presentate in Italia 702.156 domande di regolarizzazione (341.121 per il lavoro domestico; 361.035 per lavoro aziendale). Più di 1 domanda di regolarizzazione su 10 è avvenuta nella provincia di Milano (87.165 domande; pari al 12,4% del tot.), seconda in Italia dietro a Roma (15,3% del tot.). Nel caso milanese, il 41,2% delle domande proveniva da colf (media italiana: 48,6%). Milano è prima per il lavoro dipendente (51 mila domande); e seconda per il lavoro domestico (36.000 domande). L’indice della pressione migratoria a Milano (dato dal rapporto tra istanze di regolarizzazioni presentate nel 2002 e lavoratori stranieri residenti a fine 2001) assume un valore pari a 92,4 (ogni 100 lavoratori stranieri soggiornanti, si registrano cioè oltre 92 domande di regolarizzazione). Permessi di soggiorno a Milano. Oltre 1 permesso di soggiorno su 10 in Italia è localizzato a Milano (170.737 permessi; pari all’11,3% del tot.: ultimo dato disponibile: 2002); la provincia di Milano è seconda in Italia dietro Roma (14,1% del tot.). Nel 48,9% dei casi si tratta di donne (83.512 permessi), una percentuale leggermente superiore alla media italiana (pari al 48%). Il 51,6% del tot. È sposato, il 44,9% è celibe, il 3,6% è minorenne e, infine, l’8,6% è ultrasessantenne. Rispetto alla media italiana, i cittadini extracomunitari milanesi sono caratterizzati per una percentuale maggiore di ultrasessantenni (media italiana: 7,1%) e inferiore di minorenni (media italiana: 5,5%). Nell’arco di 10 anni (1992-2002), i permessi di soggiorno sono aumentati del 45,5% (rispetto a una media italiana del 94,3%). Il mercato del lavoro degli extracomunitari a Milano. Il 65,8% dei cittadini extracomunitari regolarmente residenti a Milano hanno un permesso di lavoro, una percentuale superiore sia alla Lombardia (61%) che all’Italia (55,2%). Questo si riflette anche nel tasso di disoccupazione: solo il 4,1% dei cittadini extracomunitari è disoccupato a Milano; contro il 4,3% in Lombardia e il 5,2% in Italia. Le Previsioni Di Assunzione Di Extracomunitari Per Le Imprese Milanesi Nel 2003 La manodopera reclutata fra gli extracomunitari, secondo le previsioni delle imprese milanesi per il 2003 raggiunge le 20.000 unità e la richiesta è in aumento di oltre 5.000 unità (+37,7%) rispetto alle previsioni del 2002. Nel complesso quasi 1 ogni 3 neo assunti (30,7%) dalle imprese della provincia milanese è un immigrato. Vanno a infoltire soprattutto le fila degli operai delle imprese dei servizi (62,8%) e di quelle industriali (19,7%); in particolare, ditte di servizi per le imprese (18,2%), alberghi, ristoranti e turismo in genere (15,8%) e attività di commercio (11,9%). I più richiesti sono gli extracomunitari con un’età compresa fra i 26 e i 35 anni (35,7%) e devono essere almeno in possesso della licenza media (54,8%). Vanno a ricoprire mansioni di operaio generico (78,2%). È il quadro delineato dall’elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Milano su dati Excelsior 2003 con le previsioni di occupazione per il 2003 delle imprese. Il quadro italiano. Le imprese italiane sono intenzionate ad assumere nel corso del 2003 un numero massimo di quasi 224.000 nuovi dipendenti extracomunitari (il 33,3% fra tutte le nuove assunzioni previste in Italia). Sono 60150 in più rispetto al 2002 (+36,7%). A Milano – Richiesta di lavoratori extracomunitari. Le assunzioni di lavoratori extracomunitari previste dalle imprese milanesi sfiorano nel corso del 2003 il tetto delle 20.000 unità: quasi 5.500 unità in più (+37,7%) rispetto alle previsioni del 2002. I neo assunti extracomunitari rappresentano complessivamente il 30,7% della nuova forza lavoro milanese. A Milano – i settori delle imprese che assumono. A Milano candidati extracomunitari sono ricercati soprattutto da aziende del comparto dei servizi (62,8% della richiesta di extracomunitari), seguite da quelle dell’industria (19,7%). Le restanti richieste provengono invece dal commercio (11,9%) e dal settore delle costruzioni (5,6%). In particolare, il 18,2% dei neo assunti extracomunitari è atteso da fornitori di servizi operativi alle aziende, il 15,8% da alberghi, ristoranti e società di servizi turistici, l’11,9% da imprese del commercio, l’11,8% dalle ditte di trasporti e servizi postali e il 5,9% da ditte di servizi sanitari privati. Tra tutte le imprese che arruolano extracomunitari l’8% saranno imprese artigiane. A Milano – la dimensione delle imprese che assumono. Il 48,5% dei nuovi assunti va a imprese con un numero di dipendenti superiore alle 250 unità e il 21% va in aziende da 50 a 249 dipendenti, il 19,3% si inserisce in imprese sino a 9 dipendenti e l’11,2% in ditte da 10 a 49 addetti. A Milano – l’età dei neo assunti extracomunitari. L’età degli extracomunitari da assumere non è una discriminante nel 41,6% dei casi, ma il 35,7% dei neo assunti deve avere dai 26 ai 35 anni e il 18,5% non oltre i 25. Solo il 4,3% delle nuove assunzioni è di persone con più di 35 anni. A Milano – l’istruzione dei neo assunti. Al 54,8% dei nuovi assunti extracomunitari a Milano basta la licenza di scuola media, mentre al 21,2% viene richiesto un diploma di scuola superiore. Il 15,5% deve aver ottenuto una qualifica professionale e l’8,5% deve possedere la laurea. A Milano – il posizionamento dei neo assunti. La maggior parte dei neo assunti extracomunitari a Milano viene inserita in azienda come operaio e apprendista (78,2%), ma anche come impiegati e quadri (21,6%) e, in percentuale molto bassa, con mansioni dirigenziali (0,3%). Riguardo alle professionalità più richieste, invece, ai primi posti troviamo le professioni operative dei servizi e delle vendite (33,1%), seguite da quelle a bassa qualifica (30,1%), da quelle tipiche della produzione industriale (19,2%), da quelle specialistiche e tecniche (14,5%) e da quelle amministrative (3,1%). |
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A CAPRI IL 3 E 4 MAGGIO IL CONVEGNO DEGLI ESPERTI CONTABILI DEL MEDITERRANEO (FCM) |
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Roma, 3 maggio 2004 - Globalizzazione delle piccole e medie imprese e ruolo della professione contabile. E’ questo il tema del quarto Congresso internazionale della Fcm, la Federazione degli esperti contabili del Mediterraneo, in programma a Capri presso l’Hotel Quisisana dal 3 al 4 maggio. Organizzato con il contributo del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti, dell’Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) e del Consiglio nazionale dei Ragionieri e dei Periti commerciali, il prestigioso appuntamento, a cadenza biennale, segue quelli di Instanbul, Bucarest e Atene. “La Fcm – spiega il Presidente Francesco Serao, in procinto di passare il testimone al turco Masum Turker, ex ministro dell’economia della Turchia– ha lo scopo di favorire la crescita dei rapporti tra piccole e medie imprese del Mediterraneo promuovendo il confronto d’idee tra i consulenti aziendali sulle normative economico giuridiche degli stati membri”. Al Congresso, oltre a Serao, interverranno tra gli altri il Ministro per le Attività produttive, Antonio Marzano, il Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, il Sindaco di Capri, Costantino Federico, il Presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti, Antonio Tamborrino, il Presidente del Consiglio nazionale dei Ragionieri e dei Periti commerciali, William Santarelli, il Presidente dell’Ifac, Réné Ricol, il Presidente della Fee, David Devlin, il Presidente dell’Ice, Beniamino Quintieri, il Presidente di Fee Taxation Working Party. Concluderà i lavori il neo Presidente della Federazione Masum Turker. |
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POLITICI E RICERCATORI CERCANO L'ORIENTAMENTO PER UNA "SVOLTA" DEL DIBATTIMENTO SULL'UNIVERSITÀ |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - "Il dibattimento sulle università è a una svolta", ha dichiarato il Commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin all'apertura di una conferenza internazionale sul ruolo delle università che si è tenuta a Liegi, Belgio, il 26 aprile. L'origine di questo dibattimento è stato illustrato dal Ministro irlandese dell'Istruzione e delle Scienze, Noel Dempsey: "È stato riconosciuto che in linea generale il progresso sociale ed economico dell'Unione non si basa più su fattori tradizionali. Apprendimento, ripartizione e diffusione del sapere portano al successo". Oltre 1.000 partecipanti si sono radunati a Liegi con l'obiettivo di definire il ruolo delle università, e forgiare una visione futura dell'università stessa basata sulla ricerca, mostrandosi tutti consapevoli dell'importanza delle università nella società attuale fondata sulla conoscenza. Il Sig. Busquin ha sottolineato questa importanza, dichiarando che "il futuro dell'Europa dipenderà dalla nostra capacità di trasferire il sapere alle generazioni più giovani, e dalla misura in cui essi potranno gestire ricerca e innovazione". L'europa non è la sola ad essere consapevole del ruolo chiave delle università, e deve quindi competere con altri paesi del mondo per accaparrarsi i migliori cervelli, mostrare il meglio, soprattutto nella ricerca, e adeguare quanto viene prodotto dalle università alle esigenze dell'industria. Il Sig. Dempsey ha sottolineato due ulteriori sfide, il cui incontro influirà sui risultati di questa competizione: accelerare il ritmo del cambiamento all'interno delle università per combinare le ambizioni e identificare le priorità sui finanziamenti. Un'ulteriore sfida, unica per l'Europa, consiste nel garantire che i cambiamenti seguano lo stesso ritmo in ogni parte del continente in modo da evitare di amplificare le divergenze esistenti. Gli oratori hanno parlato dell'insufficienza dei finanziamenti per le università e di diverse attività da realizzare nel settore privato. In realtà, il Sig. Dempsey ha dichiarato che il motivo principale della differenza dei livelli di finanziamento tra l'Ue e gli Usa è dovuto al finanziamento privato - piuttosto generalizzato negli Usa, ma abbastanza carente da questo lato dell'Atlantico. L'acquisizione di denaro non è, tuttavia, il solo problema. Anche il modo in cui i fondi vengono gestiti influisce sul successo dell'università. La conferenza ha ascoltato gli appelli per una maggiore autonomia delle università a questo riguardo, in particolar modo da parte di Michel Rocard, un europarlamentare francese. Diversi oratori hanno chiesto una maggiore responsabilità per la sopravvivenza delle università. "Andrebbe chiarito alle università che il loro ruolo dovrebbe essere quello di aiutare a trasformare la conoscenza in profitto. A questo serve il finanziamento", ha dichiarato Maria van der Hoeven, Ministro olandese dell'Istruzione, della Cultura e delle Scienze, che subentrerà come presidente del Consiglio Competitività dell'Ue l'1 luglio. José Mariano Gago, un ex ministro portoghese delle scienze e della tecnologia, e attualmente Presidente del Laboratorio per la fisica delle particelle del suo paese, ha chiesto di sviluppare un ruolo politico sulle università, e aiutare a organizzare la comunità scientifica. Egli ha affermato inoltre che le università devono essere più auto-critiche. "Le università non possono rimanere dove sono. Esiste troppo conservatorismo. Hanno bisogno di tensione e divisione. Alcuni colleghi non desiderano questo tipo di cambiamento, e non saranno ben disposti ad agire, ma in tal caso, le università non otterranno questo ruolo [politico]. Alcuni lo faranno, ma non le università in essere". Lattrarre studenti e ricercatori più brillanti è stato considerato da molti un punto essenziale per garantire l'eccellenza. Ma, come Helga Nowotny, presidente del Comitato consultivo europeo per la ricerca (Eurab) ha chiarito, "se vogliamo attrarre studenti provenienti da tutto il mondo, dobbiamo innanzitutto fare un pò di ordine". L"dobbiamo impegnare noi stessi prima ancora di attrarre i migliori cervelli", ha dichiarato il Sig. Dempsey. Egli ha esternato il sospetto che la fuga di cervelli dall'Europa è dovuta tra parentesi al fatto che qui i giovani ricercatori vengono pagati. È più facile ottenere un incarico di ruolo in un'università degli Usa, e forse ancora più importante, mantenerlo. In Europa la situazione indica che "stiamo restringendo la mobilità e le opportunità a favore dei nostri brillanti giovani laureati", ha affermato il Sig. Dempsey. Con un ripetente invito per giungere a una maggiore istruzione a livello europeo, il Professor Nowotny si è inoltre espresso contro il tentativo di imporre un modello alle università europee: "Raccogliendo così tanti esperti si corre il rischio che ognuno di loro possa avere in mente un modello diverso sul modo in cui le università dovrebbero lavorare. Questo modello è solitamente il solo a cui ci siamo ispirati. Dobbiamo renderci conto tutti che non esiste un modello giusto. È necessario adottare un approccio più olistico". Ldi sicuro, una conferenza sul ruolo delle università, tradizionalmente responsabili della ricerca di base, non sarebbe completa senza un confronto di proposte per il Consiglio europeo della Ricerca (Erc). In relazione all'Erc il Professor Nowotny ha inoltre suggerito: "In questo dibattimento ho notato molte volte che questa è considerata la soluzione miracolosa per tutti i problemi che affliggono le università. Lasciatemi dare un consiglio. Non si tratta di una soluzione miracolosa, e non si può colmare un deficit strutturale o una insufficienza di finanziamenti nazionali. Esso avrà, tuttavia, un'influenza positiva sull'eccellenza". Lil Professor Gago ha ripetuto il suo appello a favore dell'autonomia, affermando che l'Erc non dovrebbe essere limitato al ruolo di organo consultivo, ma dovrebbe allargarsi come policy player. La Sig.ra van der Hoeven, alla quale si rivolgeranno tutti i sostenitori dell'Erc nella seconda metà del 2004 quando indirizzerà le discussioni sulle proposte, a proposito dell'Erc l'ha definito "semplicemente un dovere". "Spero che il Consiglio dei ministri sarà in grado di conferire assistenza alla Commissione a proposito dell'Erc", ha dichiarato. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/research/conferences/2004/univ/index_en.html |
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BANCA INTESA: ANCHE PER LE UNIVERSITA' BOCCONI E LUISS ARRIVA INTESABRIDGE OLTRE 7000 STUDENTI TRA LAUREE TRIENNALI, LAUREE SPECIALISTICHE E CORSI POST-LAUREA |
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Milano, 3 maggio 2004 - Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa, ha sottoscritto il 29 maggio due convenzioni Intesabridge, il primo “prestito ponte” dall’università al lavoro, con Carlo Secchi, Rettore della Bocconi e Adriano De Maio, Rettore della Luiss Guido Carli. Da quando Intesabridge è stato lanciato, nel luglio dello scorso anno, presso i Politecnici di Milano, Torino, Bari e l’Università Politecnica delle Marche, ha prodotto 350 prestiti già erogati e 650 in via di perfezionamento, con la previsione di raggiungere già quest’anno l’obiettivo di 500 prestiti fissato per il 2005. L’accordo di oggi, che estende il servizio Intesabridge ai due prestigiosi atenei, con i quali da anni Banca Intesa collabora, rappresenta un anello importante del Progetto Università di Banca Intesa. Intesabridge è un conto corrente con possibilità di scoperto: una soluzione che consente allo studente la massima flessibilità di utilizzo. Bocconi e Luiss, due tra le maggiori università private italiane, hanno aderito a Intesabridge per offrire un’opportunità in più ai propri studenti e per incentivare la rapidità degli studi. Le regole di Intesabridge prevedono infatti che lo studente mantenga il diritto al prestito solo se rispetterà un ritmo costante di studi. Intesabridge prevede di concedere agli studenti delle università Bocconi e Luiss, nel prossimo biennio 2005-06, fino a 1500 prestiti, per una durata massima di tre anni e un importo che arriverà fino a 24 o 35.000 euro a seconda dei corsi finanziati. Ciascuna università ha stabilito i requisiti di merito degli studenti idonei ad ottenere il finanziamento. Banca Intesa, basandosi esclusivamente sulla valutazione espressa dall’università, accorderà il finanziamento allo studente in maniera rapida e completamente informatizzata. E’ già attivo il sito www.Intesabridge.it nel quale lo studente può accedere alle informazioni e compilare on-line la domanda di finanziamento. Il sito gli risponderà a mezzo mail entro pochi giorni dall’inserimento dei dati e, in caso di ammissione, lo studente potrà recarsi in una qualsiasi filiale di Banca Intesa e formalizzare in 24 ore l’apertura del conto semplicemente esibendo un documento di identità. “Da sempre sono stato un sostenitore del prestito d’onore - ha dichiarato De Maio - E’ una delle modalità più interessanti per far sì che l’unico vero criterio di selezione di talenti sia l’intelligenza e la volontà. L’università deve essere meritocratica e questo ci offre l’opportunità di accogliere i migliori talenti, indipendentemente dalle condizioni economiche familiari. Questo, finalmente, permetterà anche di evitare che esista un freno all’iscrizione a quelle università che, non godendo del finanziamento statale, devono far pagare il servizio direttamente agli studenti anziché alla comunità.” Carlo Secchi ha aggiunto che “la formazione è per un giovane il migliore investimento possibile, i cui frutti si godono nel medio-lungo periodo. Con i finanziamenti agevolati l’Università intende garantire a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche, l’accesso all’istruzione superiore, anche a corsi come le lauree specialistiche e i master”. “Dare fiducia, anche creditizia, agli studenti universitari che dimostrano con i risultati di voler investire su se stessi” dichiara Corrado Passera “può contribuire ad avvicinare il sistema universitario italiano ai parametri dei principali paesi europei ed è una parte cui teniamo particolarmente nel nostro progetto di Banca per il Paese. I nostri contatti con numerose università, su tutto il territorio nazionale, fanno prevedere una rapida espansione di Intesabridge”. |
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APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI LO SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE UNIVERSITÀ: VIA LIBERA ALLA RIFORMA DEL CUN
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Roma, 3 maggio 2004 - Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha approvato oggi uno schema di disegno di legge per il riordino del Cun, Consiglio universitario nazionale. La bozza di provvedimento è stata predisposta in considerazione dell'esigenza di procedere ad una riforma organica del Cun emersa dal dibattito parlamentare in occasione dell'approvazione della norma legislativa che ha prorogato il Cun nella sua composizione fino al 30 aprile 2004. Peraltro dallo stesso Cun, per iniziativa del suo Presidente, è stata fatta più volte presente la necessità di procedere a sostanziali modifiche miranti a razionalizzare il sistema attraverso una revisione dell'ordinamento vigente. L'attuale assetto del Cun, che è stato delineato dalla legge 127/1997, ha ridefinito il ruolo del collegio in correlazione al processo autonomistico delle università sviluppatosi con la legislazione intervenuta a partire dalla legge 168/1989, che aveva riconosciuto alle università l'autonomia statutaria, finanziaria e contabile in attuazione dell'articolo 33 della Costituzione. Rispetto al modello delineato dalla legge 127/1997 lo schema di disegno di legge introduce le seguenti innovazioni principali: configurazione del Cun quale organo elettivo di rappresentanza dell'intero sistema universitario con compiti specificatamente tecnico-scientifici, mentre la Crui, Conferenza dei rettori delle università italiane, resta l'organo di rappresentanza degli atenei; conferma della composizione numerica del Cun con tre rappresentanti eletti dal personale tecnico e amministrativo e un rappresentante della Conferenza permanente dei Direttori amministrativi: novità, quest'ultima, che garantisce la presenza in seno al collegio di tutte le componenti universitarie, non solo sul piano della ricerca, della didattica e dell'utenza studentesca, ma anche dell'organizzazione e della gestione; diversificazione, in prima applicazione, della durata del mandato di metà dei componenti il collegio (sei anni anziché quattro) in modo da assicurare la continuità dell'attività del Cun; cessazione del mandato prima della scadenza del singolo componente, con conseguente immediata sostituzione, qualora lo stesso perda o modifichi lo stato di docenza o categoria rappresentata, in modo da garantire che i ricercatori siano rappresentati dai ricercatori, gli associati dagli associati e gli ordinari dagli ordinari; raccordo e interazione con gli altri organi universitari attraverso la partecipazione alle adunanze del Cun, senza diritto di voto, dei Presidenti del Cnvsu, Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario, e del Cnsu, Consiglio nazionale studenti universitari, eccetera. Inoltre è previsto che il Cun possa arricchire la propria base di conoscenze acquisendo il parere dell'Accademia dei Lincei, del Cnr e di altri enti di ricerca; reintroduzione, tra le competenze del Cun, dell'espressione di pareri obbligatori sugli atti delle commissioni giudicatrici nelle procedure per il reclutamento di professori e ricercatori; revisione della composizione della Corte di disciplina (costituita da tre professori ordinari, uno associato, un ricercatore e altrettanti supplenti) e, allo scopo di assicurarne l'indipendenza, la nomina di un Presidente distinto dal Presidente del Cun, eletto tra i professori ordinari componenti della Corte. Rilevante è anche l'adozione del principio del contraddittorio cui deve ispirarsi il procedimento disciplinare. |
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IL SISTEMA DI MONITORAGGIO GLOBALE DELLA TERRA COMPIE UN PASSO IMPORTANTE |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Il 25 aprile, alla conclusione di un programma globale di dieci anni di osservazione coordinata della Terra, è stato compiuto un passo importante nel momento in cui i rappresentanti di 47 paesi e numerose organizzazioni internazionali si sono incontrati a Tokyo, Giappone, ed hanno approvato la bozza di un piano di attuazione. La rete di monitoraggio proposta, nota come Geoss (Global Earth observation system of systems), fornirà dati ambientali per scopi sia scientifici, sia umanitari. Sia i paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo avranno libero accesso a tutti i dati raccolti dalla rete. Fra i rappresentati europei del Geoss vi sono 14 Stati membri dell'Unione europea (Cipro inclusa), la Norvegia, la Svizzera e la Commissione europea. Il contributo tecnico europeo alla rete si traduce nell'iniziativa di monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (Gmes), gestita dalla Commissione e dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa). José Achache, direttore dei programmi di osservazione terresti dell'Ase, ha affermato: "La bozza del piano di attuazione rappresenta un passo in avanti importante per trasformare l'idea Geoss in una realtà. Tutti i partecipanti europei erano uniti nel supportare l'iniziativa Gmes quale sua componente europea". L'implementazione dell'iniziativa Gmes è prevista entro il 2008, in seguito alla preparazione dei componenti necessari fra il 2004 e il 2006, nell'ambito del Sesto Programma Quadro (6Pq). Inoltre, il progetto è stato incluso nel programma "Quick Start" dell'Iniziativa di Crescita della Commissione, per favorirne il finanziamento da parte della Banca europea per gli investimenti (Bei). L'obiettivo principale di Geoss è massimizzare l'efficacia e i risultati delle attività di osservazione della Terra riducendo le lacune di dati, sviluppando le capacità e scambiando le informazioni in modo rapido ed accurato. La migliore conoscenza dell'ambiente che potrebbe derivare da un tale sistema rappresenterebbe una risorsa chiave per coloro che prendono decisioni in tutto il mondo. La bozza del piano di attuazione è stata approvata da ministri e da altri rappresentanti Geoss in seguito ad un summit di due giorni del Geo (Group on Earth Observations) a Tokyo. L'incontro si è basato sul lavoro dei summit Geo precedenti tenutosi a Baverno, Italia, e a Città del Capo, Sudafrica. "La sensazione è che il summit abbia apportato un contributo importante", ha affermato il Sig. Achache. "Non ci siamo limitati a migliorare le previsioni del tempo e lo studio del cambiamento climatico. Geoss rappresenterà uno strumento di gestione planetario, una risorsa per uno sviluppo più efficace e un mezzo per attenuare le calamità naturali". Nell'ambito della bozza del piano di attuazione, cinque sottogruppi Geoss si occuperanno di ulteriori tematiche in merito all'architettura, allo sviluppo delle capacità, all'utilizzo dei dati, alle esigenze dell'utenza e alla collaborazione internazionale. L'esa agirà in qualità di co-presidente del sottogruppo addetto all'architettura. Una volta ultimato, il piano di adozione di dieci anni sarà presentato ai ministri, affinché venga accettato, in occasione del Summit sull'osservazione della Terra che si terrà il prossimo febbraio a Bruxelles. Per informazioni sul Geoss: http://earthobservations.Org/default.asp Per sull'iniziativa Gmes: http://www.Gmes.info/ |
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APPRENDIMENTO SOCIALE E USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Il progetto Slim, finanziato nell'ambito del Quinto Programma Quadro (5Pq) della Commissione Europea, organizzerà un seminario pubblico a Bruxelles, Belgio, il 26 maggio. Il progetto Slim (apprendimento sociale per la gestione integrata e l'uso sostenibile dell'acqua a livello di bacino idrografico) è incentrato sull'applicazione dell'apprendimento sociale come struttura concettuale, principio operativo, strumento di politica e processo per un cambiamento sistemico. Il seminario è rivolto ai responsabili decisionali, ai ricercatori, ai dirigenti, ai professionisti e ad altri interessati. Infolink: http://slim.Open.ac.uk |
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