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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Giugno 2004 |
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SOCIETÀ SCIENTIFICHE: DECRETO MINISTERIALE SUI REQUISITI |
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Roma, 9 giugno 2004 - Il Ministro della Salute, con proprio decreto del 31 maggio 2004, ha stabilito i requisiti che devono possedere le Società scientifiche e le Associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie. Il provvedimento, ferma restando la libertà di associazione dei professionisti sanitari in tutte le forme e modalità che l’ordinamento consente, prevede che le Società scientifiche e le Associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie, infermieristiche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, per poter svolgere alcune attività di prevalente interesse pubblico, devono essere in possesso di specifici requisiti ed essere preventivamente riconosciute con decreto del Ministro della Salute. Le attività ritenute di prevalente interesse pubblico sono quelle finalizzate all’aggiornamento professionale obbligatorio degli associati attraverso attività dirette ad adeguare le loro conoscenze professionali con l’obiettivo di garantire efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza alle prestazioni sanitarie erogate. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/societa_scientifiche/index.html |
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MICROSCIENCE 2004, LONDRA |
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Londra, 9 giugno 2004 - Dal 6 all'8 luglio, la Royal Microscopical Society inglese organizza a Londra la conferenza Microscience, su scienza, microscopia e analisi in situ. Tra gli argomenti in discussione: microscopia e tomografia in 3D; nanostrutture; eventi dinamici; microscopia via sonda (probe microscopy); proteine fluorescenti; marcatura mediante anticorpi; neuroscienze; nanoFib; superStem; Sem avanzato; ingegnerizzazione dei cereali e microtessitura. Infolink: http://www.Microscience2004.org.uk |
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RISPETTO AI SUOI VICINI, IL REGNO UNITO SI PIAZZA BUON ULTIMO NELLE CURE AI MALATI DI ALZHEIMER |
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Londra, 9 giugno 2004 - Un recente studio condotto da Taylor Nelson Sofres ha constatato che il Regno Unito si situa in coda agli altri paesi europei nella terapia farmacologica per i malati di Alzheimer. Lo studio mostra che solo il 21% dei cittadini inglesi che potrebbero beneficiare di terapia farmacologica sono effettivamente curati. Si tratta di una percentuale ben misera in confronto alla Francia, che assiste il 77% dei suoi malati di Alzheimer. Anche il 73% dei malati italiani e il 56% di quelli spagnoli vengono trattati con i medicinali contro la demenza conosciuti come inibitori dell'acetilcolinesterasi. L'indagine, pubblicata dal Journal of International Medical Research, ha preso in esame 741 persone che si occupano di malati di Alzheimer in Australia, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito. Ha anche rilevato che nel Regno Unito numerosi pazienti debbono attendere a lungo prima di poter essere visitati per un eventuale trattamento. Si tratta di una circostanza particolarmente spiacevole perché 'i medicinali usati per rallentare il diffondersi della malattia sono particolarmente efficaci nelle sue prime fasi. È quindi importante che il trattamento abbia inizio al più presto dopo che la malattia è stata diagnosticata', ha spiegato il dottor David Wilkinson, del Moorgreen Hospital di Southampton. Intervistate nel corso dell'indagine, le persone che si occupano dei malati hanno chiesto una migliore informazione al pubblico su come riconoscere i sintomi. Si stima che nel Regno Unito più di 750.000 persone soffrano di demenza. |
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PALL CORPORATION : GLI ESPERTI INVOCANO MAGGIORE ATTENZIONE E INTERVENTI PIÙ DECISI PER ELIMINARE AGENTI PATOGENI PERICOLOSI DALL'ACQUA DEGLI OSPEDALI |
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East Hills, N.y. 9 Giugno 2004- Conferenza annuale dell'associazione per i professionisti di epidemiologia e controllo delle infezioni. Ogni anno, migliaia di pazienti in Usa si ammalano e muoiono a causa di infezioni contratte in ospedale (nosocomiali). Molte di queste patologie vengono trasmesse dalle mani degli operatori sanitari o attraverso il contatto con superfici o strumenti contaminati. |
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DALLA DIAGNOSI DI DISFUNZIONE ERETTILE ALLA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI CARDIOVASCOLARI |
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Milano, 9 giugno 2004 - Si terrà a Milano il 15 giugno prossimo, presso la Sala Consigliare dell'Ospedale San Paolo in Via A. Rudini 8, la conferenza stampa sul tema: "Dalla diagnosi di disfunzione erettile alla prevenzione degli incidenti cardiovascolari". Studi recenti hanno non solo confermato che la disfunzione erettile in una elevata percentuale di casi, nei soggetti ultraquarantenni, è dovuta a disturbi vascolari locali, ma anche come questi ultimi siano l'espressione più immediatamente percepibile da parte del paziente (per il sintomo che producono, la disfunzione erettile appunto) di un ben più ampio disturbo che coinvolge il sistema cardiovascolare. La presenza presso l'Ospedale San Paolo di un reparto di Andrologia di eccellenza, sede privilegiata d'afflusso anche di un numero elevato di pazienti affetti da disfunzione erettile, ha stimolato i sanitari, in accordo con gli specialisti angiologi e delle branche affini, a mettere in atto un protocollo di prevenzione degli incidenti cardiovascolari sui pazienti che, presentatisi all'andrologo per disfunzione erettile, rivelano fattori di rischio per le patologie vascolari. Questo protocollo si avvale di uno "screening diagnostico" e di un "percorso terapeutico personalizzato" per ogni paziente. Fra i relatori il Prof. Giovanni M. Colpi (Direttore dell'Ud Andrologia), il Prof. Enrico Kunkl (Aiuto Universitario Cattedra di Chirurgia Generale), il Dr. Mario Mancini (Dirigente medico 1° livello Ud Andrologia), il Prof. Roberto Scorza (Direttore della Divisione Clinicizzata di Chirurgia Iii, Direttore del Dipartimento delle Malattie vascolari). I relatori presenteranno detto protocollo diagnostico-terapeutico, esplicitando le metodiche diagnostiche disponibili e le novità terapeutiche in questo campo. |
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LA TECNOLOGIA DI CONIUGAZIONE CON POLIGLUTAMMICO AUMENTA LA TOLLERABILITÀ DI UNA NUOVA CLASSE DI AGENTI CHEMIOTERAPICI CON UNA PROMETTENTE ATTIVITÀ ANTITUMORALE |
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New Orleans, 9 Giugno 2004 - Al 40° convegno annuale dell’“American Society of Clinical Oncology” (Asco), Cell Therapeutics, Inc. (Cti) ha presentato i dati preliminari di fase I di una nuova camptotecina coniugata con acido poliglutammico denominata Ct-2106. Gli obiettivi dello studio multicentrico, in aperto, erano quelli di determinare la dose massima tollerata (Mtd) oltre al profilo di tollerabilità, la safety e la farmacocinetica del Ct-2106 dopo somministrazione a pazienti con tumori avanzati. I pazienti avevano ricevuto in precedenza una media di tre regimi terapeutici (intervallo 1-4). I dati dimostrano che il Ct-2106 è stato ben tollerato e che non ha comportato gli effetti collaterali a carico del sistema gastointestinale (diarrea) e della vescica (ematuria) che sono tipici delle camptotecine. Le tossicità dose-limitanti sono state la neutropenia e la trombocitopenia. Nel 26% dei pazienti (8 su 31) si è ottenuto un controllo della progressione della malattia. Un paziente affetto da tumore del pancreas con metastasi polmonari ha mostrato una risposta parziale. Inoltre, un altro paziente affetto dallo stesso tumore pancreatico ha presentato arresto della progressione della malattia, due pazienti con tumore del colon hanno mostrato stabilizzazione della malattia per un periodo superiore ai tre mesi ed infine quattro pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule hanno ottenuto una stabilizzazione della malattia, che per due di questi pazienti effettori è protratta per quasi nove mesi. La Mtd del Ct-2106 con somministrazione una volta ogni tre settimane è 75mg/m2. "Questi risultati dello studio di fase I dimostrano che la tecnologia di coniugazione con poliglutammato può diminuire in modo significativo gli effetti tossici indesiderati di una ulteriore classe di agenti chemioterapici, le camptotecine, pur mantenendo inalterata la loro efficacia antitumorale. La tossicità dose limitante del Ct-2106, a carico del midollo osseo, è di breve durata e di entità facilmente prevedibile” ha fatto notare Jack W. Singer, Md, Chief Medical Officer di Cti. "Alla luce del profilo farmacocinetico decisamente favorevole e della eccellente tollerabilità, intendiamo procedere quanto prima nella valutazione del Ct-2106 nei principali tumori solidi in cui la classe delle camptotecine costituisce la base fondamentale della terapia clinica. Abbiamo iniziato uno studio di fase Ii nel tumore del colon-retto e prevediamo di iniziare studi di fase Ii nel tumore dell’ovaio e nel tumore polmonare a piccole cellule nel corso dell’anno". Le camptotecine sono una classe di farmaci antitumorali il cui mercato mondiale è in rapida crescita dato che vengono comunemente usate per il trattamento del tumore del colon-retto, del polmone e dell’ovaio, anche se il loro potenziale è limitato da gravi effetti collaterali. La camptotecina naturale, 20S-camptotecina, è uno dei più potenti agenti antitumorali di questa classe ed è stata valutata in studi di fase I/ii dal National Cancer Institute (Nci) ma il suo sviluppo è stato bloccato a causa delle tossicità a carico dell’apparato gastrointestinale e della vescica, tossicità che non sono state invece osservate nello studio di fase I con Ct-2106. Ct-2106 è il secondo farmaco nel portafoglio prodotti di Cti, dopo Xyotax (paclitaxel- poliglutammato) che utilizza la tecnologia della coniugazione di un agente antitumorale con una molecola di acido poliglutammico, un poliamminoacido biodegradabile. L’esperienza clinica con Xyotax, che si basa su alcuni studi di fase Iii in fase di completamento per il trattamento del carcinoma polmonare non microcitoma, conferma i nostri dati preclinici che hanno dimostrato la possibilità di eliminare per mezzo della tecnologia del poliglutammato la necessità di agenti tossici solubilizzanti e di ridurre l’esposizione dei tessuti sani al farmaco mentre aumenta la quantità di farmaco che raggiunge il tessuto antitumorale. |
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ASCO: ROCHE, CINQUE FARMACI ESSENZIALI CONTRO IL CANCRO |
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Milano, 9 giugno 2004 - Roche, in collaborazione con Genentech, Osi Pharmaceuticals and Biogen Idec, ha presentato i dati clinici relativi al proprio portfolio di farmaci antitumorali durante il 40° American Society of Clinical Oncology (Asco) meeting tenutosi a New Orleans, Usa. Oltre 100 abstracts e 9 presentazioni orali per parlare dei risultati ottenuti da studi sul tumore al colon retto, al seno e ai polmoni così come sul linfoma non-Hodgkin (Nhl). Tra i dati più significativi: rituximab: la terapia di prima linea fornisce un tasso di sopravvivenza del 95% nei pazienti al di sotto dei 60 anni con Nhl aggressivo e la terapia di mantenimento migliora la sopravvivenza libera da progressione della malattia nei pazienti con Nhl indolente; la capecitabina (chemioterapia orale) somministrata dopo intervento chirurgico accresce il numero di pazienti liberi dal tumore al colon retto del 14% confrontato con la sola chemioterapia standard l’aggiunta di bevacizumab alla chemioterapia standard ha aumentato del 30 % la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore metastatico del colon retto non trattati in precedenza; erlotinib ha ottenuto un miglioramento significativo del 42,5% sulla sopravvivenza media nei pazienti con tumore ai polmoni in fase avanzata; i dati su trastuzumab provenienti da diversi studi confermano l’eccellente efficacia del farmaco nel tumore al seno in metastasi e mostrano risultati promettenti nel trattamento nel tumore al seno in fase precoce “Questa grande quantità di dati clinici positivi dimostra il nostro sforzo nello sviluppare trattamenti innnovativi per la cura dei tumori” ha detto William M. Burns, Head of Roche’s Pharmaceuticals Division. “Nuovi farmaci di svolta come erlotinib e bevacizumab rappresentano ulteriori pietre miliari nel trattamento del cancro che daranno così nuove speranze ai pazienti affetti da tumore. In più, i nostri farmaci antitumorali già disponibili oggi come rituximab, capecitabina e trastuzumab hanno dimostrato risultati molto promettenti per altri utilizzi in molte nuove indicazioni. In particolare il nostro portfolio di oncologia è adesso costituito da cinque farmaci con provato beneficio di sopravvivenza che ci pone in una posizione unicai e sottolinea ulteriormente la leadership modiale di Roche in oncologia.” Raggiunto il 95% di tasso di sopravvivenza nei pazienti con meno di 60 anni affetti da linfoma Non-hodgkin aggressivo- Lo studio internazionale Mint è il primo studio randomizato di fase Iii ad analizzare i risultati clinici in pazienti di età inferiore ai 60 anni con linfoma non-Hodgkin aggressivo. Rispetto alla sola chemioterapia, la combinazione di rituximab e chemioterapia è stata significativamente più efficace in tutti i più importanti endpoint primari. Dopo un tempo di osservazione mediano di due anni, lo studio ha indicato una sopravvivenza globale del 95% per quei pazienti che hanno ricevuto rituximab in combinazione con chemioterapia, rispetto all’85% dei pazienti trattati con la sola chemioterapia. Inoltre, l’81% dei pazienti trattati era libero dal fallimento della terapia, (rispetto al 58% dei pazienti trattati con la sola chemioterapia), e un maggior numero di pazienti ha raggiunto una remissione completa (85% vs 65%). Professor M. Pfreundschuh, lead investigator dello studio Mint, ha commentato: “Non osavo sperare in un tasso di sopravvivenza del 95% in questi pazienti dopo due anni di follow up. Questi impressionanti risultati confermano che rituximab più chemioterapia è il trattamento ottimale per i pazienti con Lnh aggressivo con meno di 60 anni.” Novità importanti per i pazienti con linfoma non-hodgkin indolente - Due anni di terapia di mantenimento con rituximab, in seguito ad un ciclo iniziale di chemioterapia, ha portato ad un notevole miglioramento nella sopravvivenza libera dalla progressione della malattia nei pazienti con linfoma Non-hodgkin indolente (Nhl). Quasi il doppio dei pazienti, il 73%, sono stati liberi dalla progressione della malattia rispetto a quelli che non hanno ricevuto un ulteriore trattamento, 43%. Questo è quanto emerge da un ampio studio randomizzato di fase Iii (E 1496). “Precedenti studi sulla terapia di mantenimento con rituximab hanno dimostrato che questo tipo di trattamento riesce a prolungare la remissione nei pazienti con Nhl indolente,” ha commentato Howard S. Hochster, M.d., Professore, Nyu School di Medicina e Nyu Cancer Institute.“questi risultati dimostrano, ulteriormente, come la terapia di mantenimento con rituximab riesca a prolungare la remissione in seguito ad un trattamento con chemioterapia standard. Dato che lo studio è stato fermato in anticipo, per aver raggiunto il suo obiettivo primario, sarà necessario un follow-up nel lungo termine per determinare se la remissione prolungata ottenuta con la terapia di mantenimento con rituximab si traduce in una maggiore sopravvivenza.” Tumore al colon retto: ridotto il rischio di recidiva dopo l’intervento grazie alla chemioterapia orale - Lo studio X-act ha dimostrato che la capecitabina, chemioterapia orale mirata, potrebbe sostituire l’attuale terapia adiuvante standard, nota con il nome di regime Mayo Clinic (iv 5-Fu/lv), grazie al suo superiore profilo di efficacia e sicurezza. Lo studio, che ha coinvolto quasi 2.000 pazienti, ha verificato l’efficacia di capecitabina proprio nella terapia adiuvante, evidenziando come questa chemioterapia orale mirata riesca a ridurre il rischio di recidiva del tumore (sopravvivenza libera da recidiva) del 14% rispetto alla terapia standard i.V. 5-Fu/lv. “Questi dati evidenziano il grande potenziale di capecitabina di curare i pazienti malati di tumore al colon retto in fase iniziale,” ha dichiarato il Professor Jim Cassidy, Cancer Research Uk, Professore di Oncologia e Chair of Medical Oncology, Beatson Oncology Centre, e Università di Glasgow, che ha presentato i dati dello studio X-act all’Asco. “Inoltre, giustificano gli ulteriori studi già in corso o pianificati, che avranno tra i loro obiettivi verificare l’efficacia di capecitabina in combinazione con altre chemioterapie o terapie mirate come bevacizumab.” Nuovo farmaco “blocca-vasi” aumenta del 30% la sopravvivenza nel tumore metastatico al colon retto - Uno studio su oltre 900 pazienti affetti da tumore metastatico al colon retto, pubblicato dal New England Journal of Medicine - Nej M 2004;350(23) - ha dimostrato come bevacizumab, primo anticorpo monoclonale anti-angiogenesi approvato per la cura del cancro, più chemioterapia standard aumenti del 30% la sopravvivenza totale nel tumore metastatico al colon retto rispetto alla sola chemioterapia. Inoltre l'aggiunta di bevacizumab ha anche incrementato la sopravvivenza libera da progressione (cioè il periodo di tempo che precede la progressione del tumore) del 70%. Si tratta del più importante miglioramento in termini di sopravvivenza mai registrato in uno studio clinico di fase Iii per il tumore al colon retto attribuibile all'aggiunta di una sola terapia mirata alla chemioterapia convenzionale. “La pubblicazione sul New England Journal of Medicine dello studio su bevacizumab è significativa poiché si tratta della prima sperimentazione pubblicata di questo genere pubblicata su una così autorevole rivista,” ha dichiarato Herbert I. Hurwitz, M.d., autore principale dello studio e professore alla Divisione di Oncologia Medica del Duke University Medical Center. “I risultati sono straordinari poiché l'aumento della sopravvivenza è stato osservato in un ampio gruppo di pazienti arruolati nella sperimentazione.” Bevacizumab è la prima terapia oncologica approvata dalla Fda nel febbraio 2004 in grado di inibire l’angiogenesi., ovvero la crescita di una rete di vasi sanguigni che forniscono il nutrimento e l'ossigeno ai tessuti tumorali. Nuova terapia per il tumore al polmone in stadio avanzato - Erlotinib, è nuova molecola in grado di colpire il recettore del fattore di crescita epiteliale umano di tipo 1 (human epidermal growth factor receptor 1, Her1) che è uno dei fattori critici per la crescita cellulare in molti tumori, ha dimostrato di migliorare del 42,5% la sopravvivenza mediana dei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule in fase avanzata (Nsclc), rispetto a placebo (6,7 mesi vs. 4,7 mesi). Questi i risultati dello studio internazionale di fase Iii Br.21, condotto dal National Cancer Institute del Canada, Clinical Trials Group alla Queens University (Ncic Ctg) in collaborazione con Osi Pharmaceuticals, che ha coinvolto 731 pazienti con Nsclc in fase avanzata che non avevano risposto alla chemioterapia di prima o seconda linea. “Questi risultati rappresentano un importante passo avanti nella terapia del tumore al polmone in fase avanzata” ha dichiarato il responsabile dello studio, Frances A. Shepherd, M.d., Frcpc, Scott Taylor Chair in Lung Cancer Research alla Princess Margaret Hospital, professore di medicina all’Università di Toronto. “Il risultato dello studio è particolarmente importante considerando l’ampio numero di pazienti con tumore al polmone avanzato arruolati nello studio. Le osservazioni relative ai sintomi sono state particolarmente significative per questi pazienti.”. Secondo la World Health Organization ci sono più di 1.2 milioni di nuovi casi all’anno di tumore ai bronchi e ai polmoni nel mondo, con 1.1 milioni di morti all’anno. Il tumore non a piccole cellule è la forma più comune della malattia, rappresentando circa l’80% di tutti i casi si tumore ai polmoni. |
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UN CONGRESSO MEDICO INTERAMENTE AL FEMMINILE L’11 E IL 12 GIUGNO 2004, A MODENA EPATOLOGIA, UPDATE AL FEMMINILE: DUE GIORNI DI CONGRESSO MEDICO-SCIENTIFICO |
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Modena, 9 giugno 2004 - Si terrà a Modena, presso il Forum Guido Monzani, in Via Aristotele 33, da venerdì 11 giugno a sabato 12 giugno 2004, il Congresso ‘Epatologia: Update al femminile’. Il Congresso, organizzato dalla Prof.ssa Erica Villa, Professore Ordinario di Gastroenterologia e Primario della Divisione di Gastroenterologia dell’Azienda Policlinico, ospiterà gli interventi di 15 relatrici di provenienza nazionale ed internazionale: un gruppo di esperti epatologi interamente al femminile. Il Congresso rappresenta un’importante occasione di approfondimento delle conoscenze sui fattori determinanti l’evoluzione clinica delle epatiti virali e la risposta al trattamento. Verranno, inoltre, discussi le modalità di prevenzione della recidiva e della progressione del danno epatico dopo trapianto di fegato. Epatologia: update al femminile vuole essere anche un riconoscimento del ruolo sempre più importante assunto dalle donne nell’ambito della ricerca medica. Nel settore delle epatiti virali, i ricercatori donna sono sempre stati numerosi, contribuendo in maniera significativa -come dimostrato dal numero e dalla rilevanza delle pubblicazioni scientifiche in cui è una donna il group leader- al miglioramento delle modalità di trattamento delle epatiti croniche e delle loro complicanze. >> Dati e Progressi Le epatiti virali rappresentano un campo d’estremo interesse sociale a causa dell’impatto che esse hanno sulla salute pubblica. Le malattie epatiche croniche da virus epatitici colpiscono, infatti, un numero elevato di soggetti, con percentuali che vanno dall’ 1 al 4% della popolazione generale. Inoltre, più del 70% dei pazienti che subiscono il trapianto di fegato, ha una malattia epatica originariamente dovuta ad un virus epatitico. Spesso la loro vita post-trapianto è condizionata dalla reinfezione del nuovo fegato. Questi dati sottolineano l’importanza della ricerca nel campo delle epatiti virali, sia per una migliore definizione dei meccanismi che determinano il danno del fegato, che per l’individuazione di terapie sempre più efficaci o l’ottimizzazione di quelle già in uso, quale ad esempio la terapia dell’epatite da Hcv con i nuovi interferoni peghilati. Infatti nuovi dati riferiti a Peginterferone alfa-2b dimostrano che è possibile curare i genotipi meno “difficili” (2,3) con un ciclo di terapia più breve (24 o 12 settimane) e migliorare l’accuratezza del dosaggio e la compliance del paziente grazie ad un nuovo sistema di somministrazione in Penna. |
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DAL GENOMA ALLA NUOVA TBC, LE SFIDE DELLA MEDICINA DI LABORATORIO A CONGRESSO 3000 SPECIALISTI PER DISCUTERE DI CANCRO, CARDIOPATIE, VIRUS E BATTERI. FIERA DI PADOVA, 8 – 11 GIUGNO |
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Padova, 9 giugno 2004 - Un sistema sanitario efficiente, basato sulla prevenzione e la ricerca, è decisivo per una società moderna. Dunque razionalizzare sì, razionare no. Con questo messaggio indirizzato al mondo della politica si è aperta stamani a Padova la Settimana Nazionale di Medicina di Laboratorio, ovvero il congresso Medlab 2004 che per quattro giorni metterà a confronto oltre 3000 specialisti italiani delle associazioni scientifiche Sibioc (biochimici clinici) e Amcli (microbiologi). Nella circostanza Sibioc e Amcli celebrano i rispettivi congressi (36° e 33°) presieduti da due noti specialisti dell’Università di Padova: i professori Mario Plebani, direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio, e Giorgio Palù, ordinario di microbiologia e virologia e presidente della Società Italiana di Virologia. Insieme hanno presentato oggi Medlab 2004 fiancheggiati dai presidenti di Sibioc (Luca Deiana, Università di Sassari, noto per la ricerca Akea sui geni dei centenari sardi) e di Amcli (Enrico Magliano, Università di Milano). Tra i principali argomenti in programma, i progressi della genetica, della proteomica, della farmaco-genomica; le nuove sfide della ricerca sul cancro e sulle patologie cardiache, ma anche le vecchie e recenti minacce di batteri e virus, non escluso il rischio del bioterrorismo. “Invece di pensare a toglierci fondi”, ha spiegato Magliano, “i nostri governanti hanno molti buoni motivi per investire nella medicina di laboratorio. Il primo è che il risparmio sta proprio nell’investimento, perché si possono evitare spese e guai peggiori solo garantendo agli italiani assistenza adeguata, energie alla ricerca e lotta anche contro virus e batteri ritenuti sconfitti, in realtà più forti di prima”. Plebani ha peraltro ricordato le nuove sfide della scienza dopo la mappatura del genoma. “Potenzialmente è una rivoluzione”, ha detto, “ma dobbiamo ancora capire un’infinità di cose: i geni che davvero determinano le malattie, il ruolo delle proteine da essi prodotte, il modo in cui si scambiano i segnali e tanti problemi dalla cui soluzione dipendono vita e benessere di milioni di persone e forse dell’umanità”. Uno dei temi di rilievo del congresso Sibioc è, per esempio, quello delle trombofilie, una patologia influenzata da fattori che possono interessare il 10% degli italiani. “Il rischio che vari difetti molecolari si sommino è abbastanza elevato”, ha detto Plebani, “e l’incidenza della malattia, normalmente dell’1 x 1000, può aumentare fino a 20 volte. La trombofilia ereditaria, in particolare, comporta rischi durante gravidanza e puerperio. L’esame di laboratorio è dunque essenziale per varare terapie preventive”. Del resto, ha insistito Deiana, la medicina moderna si basa ormai moltissimo sulla medicina di laboratorio: “Nessuna branca della medicina specialistica, ne’ di quella generale”, ha aggiunto, “può avere dignità scientifica senza il contributo del dato di laboratorio”. Una rivendicazione di competenza valida tanto per i biochimici clinici quanto per i microbiologi. C’è infatti un continuo emergere e ri-emergere di microrganismi che consiglia di stare sempre in guardia. Tralasciando l’inedito virus Hiv dell’Aids, restano da combattere malattie endemiche (morbillo, l’influenza), ma anche patologie infettive su cui si è gridato vittoria troppo presto. Ha detto Magliano: “Certe forme di Tbc, polmoniti, meningiti sono perfino più agguerrite: 30 anni fa in Italia si pensava di aver sterminato lo pneumococco, oggi il 7% delle infezioni resiste alla penicillina. In questa situazione come si fa a parlare di tagli alla sanità e alla ricerca?”. Infolink: http://www.Sibioc.it http://www.Amcli.it |
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9 GIORNI NON-STOP DI SPORT, CURA DEL CORPO E DIVERTIMENTO AL 16° FESTIVAL DEL FITNESS DI RIMINI |
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Rimini, 9 giugno 2004 - Fittissimo di novità e appuntamenti il programma del Festival del Fitness di Rimini che per la sua 16° edizione vanta Biosan come main sponsor e Panata Sport come presenting sponsor, con 9 giorni non–stop, fino al 13 giugno. Chi decide di venire a Rimini avrà l’imbarazzo della scelta sia se vuole partecipare alle mille opportunità che il Festival offre, sia per conoscere e testare dal vivo le novità in arrivo da tutto il mondo. Per la prima volta il Coni, la più importante e prestigiosa istituzione dello sport in Italia è presente, in veste ufficiale, al 16° Festival del Fitness Biosan. Insieme al Coni sono attivamente presenti tredici Federazioni che non si limitano ad una presenza di stile e di immagine, ma che sono protagoniste prestigiose dell’interattività del Festival. In un’area di millecinquecento metri quadrati, al Kid's Village i bambini si possono divertire a fare movimento in una situazione assolutamente ludica ed assistiti da personale specializzato. E sempre in tema di bambini, la Provincia di Rimini ripresenta "Fitness in famiglia", l'invito a tutti i ragazzi delle scuole dell'obbligo della Provincia a partecipare, con la loro famiglia, al Festival, offrendo ingresso gratuito a tutti. Il Festival del Fitness propone una serie di novità che saranno le tendenze del fitness dei prossimi mesi: il tutto, naturalmente, all'insegna del movimento con tanto, tantissimo divertimento. Uno degli eventi più attesi di questa edizione della manifestazione è la World Master Class, la più grande lezione d’aerobica collettiva mai organizzata al mondo. Otto presenters, il meglio dell'aerobica mondiale, si alternano sul palco per una maxi lezione di 2 ore ad una sterminata platea "attiva". Al Festival ritorna – reduce da un tour nelle palestre di tutta Italia - Beto Perez, il colombiano ideatore della Zumba, che presenta in esclusiva le ultimissime applicazioni di danza e aerobica al ritmo dei sensuali e caldi ritmi latino americani per bruciare calorie in modo divertente migliorando la coordinazione dei movimenti. Presentati da Crunch, la catena di palestre americana più ironica e divertente che firma anche una collezione di abbigliamento, a Rimini è possibile scoprire Fire Hola Hoop, la disciplina fitness praticabile con il cerchio a qualsiasi età per essere in forma divertendosi; Tribal Seeds Dance, la nuova danza tribale africana movimentata da cavigliere di semi secchi; Bosu, la naturale evoluzione dello step per camminare, correre e saltare ritrovando stabilità, equilibrio, agilità e forza. Tra le novità i 5 Riti Tibetani, la nuova disciplina orientale che con esercizi facili e adatti a tutti dona benefici fisici, funzionali, energetici e mentali. Al Festival del Fitness, nell’ambito del 1° Volkswagen Golf Fitness Open, la più importante competizione di fitness al mondo iniziata ad ottobre 2003 con le qualificazioni nelle concessionarie Volkswagen ed in oltre 200 palestre, gli 800 finalisti, assoluti e di categoria, si contenderanno il Monte Premi di € 100.000. Con più di 50 ore di stage, Salsa & Salsa Festival cattura tutti gli amanti della Salsa e della musica latino-americana sotto la guida di maestri di fama internazionale che propongono lezioni non stop per tutti, dai principianti ai ballerini provetti. L'edizione 2004 del Festival è arricchita dalle finali nazionali del torneo interscolastico Samsung Basket a 3 destinato alle scuole medie superiori. Martial Arts Village, realizzato in collaborazione con la World C.k.a., ospita per l’intera durata della kermesse tutte le discipline, dal Kung fu cinese tradizionale e moderno al judo, dal karate al jujitsu, dal taekwondo all’aikido, al vietvodao, delle arti marziali con Maestri di fama internazionale e le migliori scuole che offrono una ricca varietà di performances entusiasmanti e coinvolgenti. E ancora: nel cuore del Festival, una spettacolare rampa alta 20 metri e lunga 100: Il Siemens Mountainbike Contest consente agli appassionati di mountain bike performance da brivido.Poiché è dovere, sensibilità e cultura non dimenticare le origini, il body building ha al Festival il rispetto e l’attenzione che si merita con Muscle Beach Gym, l’iniziativa dedicata agli appassionati di body building. Torna al Festival Strongman Challenge. I Vikings, gli uomini più forti al mondo, catturano l’attenzione con le loro performance fatte di una forza straordinaria. Il Festival diventa anche gioco di squadra con il 1° Campionato Italiano di calcio a 5 riservato alle palestre, un evento che ha coinvolto numerosissime palestre che hanno inviato al Festival i loro team ufficiali con maglia ufficiale, Presidente, allenatore e capitano con l’obiettivo di conquistare lo scudetto di Palestra Campione d’Italia 2004 e con il 1°Campionato Italiano di Beach volleyball, anche questo riservato alle palestre. Le squadre sono formate da due giocatori e due giocatrici; in palio per la squadra vincitrice viaggio e soggiorno a Miami in occasione del 7° Miami Beach Fitness Festival (Marzo 2005). Il Sanson Fitness Pentathlon, cinque prove in sequenza ed un tempo finale per la determinazione dei vincitori, e il prestigioso 2004 Caldo Caldo Sport Grand Prix, la competizione tra palestre con una squadra di 10 componenti (di cui almeno due donne) nelle tre specialità (il beach volley, il calcio a cinque, il pentathlon) completano i tornei a squadre. Anche il running è protagonista a Rimini con Rimini Marathon, un grande evento inserito nel calendario ufficiale del Festival del Fitness “Biosan” con runners in arrivo da tutta Italia. La corsa si è svolta domenica 6 giugno su quattro giri. Il programma è stato completato da una mezza maratona ed una 10 km. La domenica successiva, 13 giugno, direttamente al Festival, ma sui tapis roulant, si svolgerà una competizione sulla distanza dei 5 km. Uno dei più prestigiosi tecnici della corsa, Gabriele Rosa, il coach di atleti a livello mondiale come Paul Tergat, presenta il suo programma di corsa “Lets” rivolto a chiunque intenda iniziare a correre o a migliorare le proprie performance. Al Festival non poteva mancare l’attenzione alla cura del corpo con l'area "Festival Spa" (Salus per Aquam), zona riservata ai massaggi, all'abbronzatura, alla sauna, al bagno turco ed a tutte quelle attività più orientate alla bellezza del corpo che alla muscolatura. Il Festival del Fitness presenta inoltre Healthness, un'occasione per sperimentare e beneficiare di tecniche e pratiche della medicina naturale con una scelta di oltre 20 tipi di massaggio differenti. Uno spazio dove lasciarsi coinvolgere in un percorso segnato dai profumi, dai suoni e dai colori, dove ci si può far sedurre dalla danza del ventre o dalla comicoterapia, oppure dove lasciar scorrere l'energia vitale e ritrovare l'armonia con il proprio corpo attraverso la meditazione zen o le arti marziali. Nell’ambito del Festival del Fitness, all’interno del Travel Village un’intera area è dedicata alle opportunità turistiche per chi non ha ancora deciso dove passare le vacanze. In un calendario ricco di eventi e di anteprime spicca un’importante novità di carattere logistico: per la prima volta è operativa la stazione ferroviaria di “Rimini Fiera” che consente di arrivare al Festival comodamente in treno, evitando code o stress. Per chi intende, infatti, trattenersi per la notte o per le notti a Rimini, un attrezzato sistema di navette collega la Fiera con gli alberghi della Riviera. Altra iniziativa interessante è l’accordo con Le Marmotte, una importante catena di 120 agenzie in tutta Italia. Le Marmotte hanno proposto ai settemila gestori delle palestre italiane l’organizzazione di viaggi in pullman per il coinvolgimento dei loro soci. |
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LA MANUTENZIONE, UN SETTORE IN CRESCITA DEBUTTA IN FIERA MILANO BI.MAN, UNA RASSEGNA COMPLETA E AGGIORNATA RIVOLTA AL MONDO DELLA MANUTENZIONE INDUSTRIALE |
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Milano, 9 giugno 2004. Esordisce a settembre Bi.man, la Biennale della Manutenzione Industriale, in programma nei padiglioni di Fiera Milano dal 14 al 17 settembre 2004, in concomitanza con il 31° Bias (Mostra Convegno Internazionale dell’Automazione, Strumentazione, Microelettronica e Ict per l’industria) e Bias-manuf@cturing Forum (Appuntamento con le soluzioni globali It per l’industria). La manutenzione costituisce un mondo tecnologico e professionale di rilevanti dimensioni che sarà sempre più investito, nei prossimi anni, da grandi cambiamenti. “La manutenzione è oggi al centro dell'attenzione del Management e dei Responsabili di produzione e di settore per la rilevanza dei costi diretti e indotti che essa genera” - commenta Luciano Furlanetto, Consigliere Aiman (Associazione Italiana Manutenzione) “ e le ragioni sono da ricercare nella crescente complessità e integrazione degli impianti produttivi, legate allo sviluppo tecnologico e alla canalizzazione dei flussi produttivi”. Diventa necessario garantire una continuità di marcia degli impianti e delle macchine e quindi una elevata disponibilità. Per il perseguimento di questo obiettivo a costi minimizzati, la manutenzione è determinante: da una parte occorre l'ingegnerizzazione del processo manutentivo e cioè la pianificazione supportata dalla diagnostica e dall’altra la manutenzione produttiva che si basa sull’automanutenzione, il miglioramento continuo e l'ottimizzazione del ciclo della vita. Nel settore del patrimonio immobiliare è in atto un parallelo processo di ingegnerizzazione della manutenzione, sia per la complessità crescente degli impianti tecnologici degli edifici e perché, si è sviluppata una sensibilità diffusa tesa a salvaguardare il patrimonio e a migliorare i servizi resi che ha portato a mutuare criteri e modelli organizzativi dal settore industriale a quello civile. “Altro fattore di svolta per la manutenzione- sostiene Furlanetto- è la crescente tendenza all'esternalizzazione e a forniture in global service, disciplinate da contratti a risultato. Per far fronte alla domanda di global service sono nate infatti aziende che hanno come missione l'ingegneria di manutenzione e il cui business consiste nel saper erogare manutenzione secondo logiche di pianificazione spinta e con gli strumenti diagnostici e gestionali più evoluti”. C'è una grande attenzione per la manutenzione anche da parte di costruttori e progettisti, che sempre più si spostano nel mondo della fornitura di servizi. Solo nell'industria e nei servizi (senza il patrimonio immobiliare) si stima che la manutenzione impegni un milione di addetti per un costo complessivo di 50 Miliardi di Euro. Infolink: www.Biman.org www.Ilb2b.it |
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GIORNATA GEMMOLOGICA A VICENZAORO2 SUGLI SMERALDI |
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Vicenza, 9 giugno 2004 - La Giornata Gemmologica, presso la Fiera di Vicenza, edizione di Giugno, è un appuntamento che si ripete già da alcuni anni, durante il quale vengono affrontati e discussi di volta in volta argomenti di attualità e di importanza per il settore orafo. Quest’anno la Giornata Gemmologica, che si svolgerà Domenica 13 Giugno dalle ore 10:00 alle ore 16.30, presso la Sala Palladio, è dedicata agli smeraldi. Al convegno (organizzato da Cisgem – il Centro Gemmologico della Camera di Commercio di Milano – dall’I.g.i., l’Istituto Gemmologico Italiano e dall’I.ri.gem., Centro di formazione di Vicenza, con la collaborazione dell’Ente Fiera di Vicenza) sono quindi invitati tutti gli espositori e visitatori della fiera. Com’è consuetudine, lo scopo del convegno è quello di fare il punto su alcune delle problematiche che coinvolgono il settore, informare gli addetti ai lavori non solo sulle tematiche tecniche, dando un quadro completo anche delle norme che lo regolano, ma affrontando anche le tematiche commerciali e storico-culturali. Interverranno anche alcuni rappresentativi esponenti delle associazioni di settore, che avranno modo di commentare e discutere, insieme ai partecipanti, gli argomenti trattati durante il convegno. |
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21MILA VISITATORI PER LA PRIMA EDIZIONE DI SAPORE DI MARE SODDISFAZIONE DA PARTE DEGLI ORGANIZZATORI |
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Genova, 9 giugno 2004 - Si chiude registrando oltre 21mila presenze la prima edizione di Sapore di Mare, la prima rassegna italiana sulla pesca responsabile, le tecnologie, la cultura e i sapori del pesce organizzata dalla Fiera di Genova e promossa dal Ministero delle Politiche e Forestali e dalla Regione Liguria in collaborazione con le associazioni di categoria della pesca: Agci Pesca, Federcoopesca, Legapesca, Api, Federpesca e Unci Pesca. “Siamo ampiamente soddisfatti del risultato – sottolinea Roberto Urbani, amministratore delegato di Fiera di Genova Spa – e riteniamo che Sapore di Mare abbia offerto al pubblico una grande occasione di conoscenza, di approfondimento e di confronto con un settore fino ad ora poco analizzato nella sua complessità. La presenza di espositori e di visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero testimonia la validità di una rassegna che nasce con un respiro di livello internazionale ” “Sapore di Mare – ha aggiunto Piero Gilardino, assessore alle Politiche Agricole e dell’Entroterra della Regione Liguria – ha rappresentato un grande momento di valorizzazione culturale della pesca. Abbiamo creduto fin dall’inizio in questo grande progetto che dobbiamo far crescere tutti insieme nelle prossime edizioni”. Quattro sono state le giornate di apertura dell’esposizione articolata in tre sezioni: Fishingprof, il Salone professionale della pesca e dell’acquacoltura, Arte d’aMare, un grande spazio culturale per incontri con la letteratura, la poesia, la musica e i grandi personaggi della pesca italiana, e Slow Fish, il Salone del pesce sostenibile, organizzato da Slow Food. Il programma ha visto nell’ambito di Fishingprof lo svolgimento di 13 eventi tra incontri, seminari, presentazioni e la grande tavola rotonda organizzata dal Ministero delle Politiche Agricole sabato 5 giugno che ha registrato pareri unanimi tra i rappresentanti dei governi di Italia, Algeria, Croazia, Slovenia e Spagna per l’attuazione di una comune politica in materia di pesca che coinvolga i ventuno Paesi che si affacciano sulle due sponde del Mediterraneo. Quasi duemila visitatori hanno seguito i diciannove incontri culturali che si sono susseguiti nel fitto calendario di Arte d’aMare: tra gli ospiti da ricordare Tajar Ben Jelloun, Fernanda Pivano, Giuseppe Cederna, Maurizio Maggiani, Luca Ragagnin, Bruno Lauzi e i protagonisti della serata musicale dedicata a Fabrizio De Andrè: Mauro Pagani, Pietro Milesi e Beppe Gambetta. Per quanto riguarda Slow Fish, la parte della rassegna organizzata da Slow Food, dedicata al pesce come espressione della cultura gastronomica legata all’ambiente marino, i numeri rivelano come il pubblico sia desideroso di avvicinarsi al cibo, ai piatti cucinati, al prodotto trasformato con un approccio sempre più consapevole e informato. Grande successo hanno avuto le attività didattiche, sia quelle dedicate ai più piccoli sia quelle per gli adulti: 340 bambini hanno partecipato alle lezioni di Nella pancia della balena, guidati nella visita a pescherecci, nella scelta, nella preparazione e nell’assaggio del pesce; 1750 persone hanno seguito Sulle rotte del sapere, 42 conferenze informative su acquacoltura, metodi di pesca tradizionali, accorgimenti per distinguere le diverse qualità del pesce; 800 consumatori si sono seduti allo stand Coop per saperne di più sulla tracciabilità del pesce. Il piacere della conoscenza non è comunque stato separato da quello della degustazione: i Laboratori del Gusto, degustazioni guidate da esperti, e il Teatro del Gusto, lezioni tenute da chef di fama internazionale, hanno accolto un oltre 1800 visitatori interessati; 40 casse di sugarelli, bughe, acciughe e sardine, pari a circa 1800 kg, sono state distribuite in assaggio a un pubblico entusiasta di ritrovare i sapori di un pesce considerato povero e normalmente poco consumato; alla Friggitoria napoletana sono state distribuite 5900 porzioni di frittura in cartoccio, mentre l’Osteria delle Marche, quella della Campania e quella del Porto da Ivan hanno servito 2050 pasti a un pubblico curioso delle specialità regionali più autentiche. Il risultato più significativo viene dai dati del Mercato del pesce fresco: 2100 kg di pesce venduto ai visitatori e oltre 1000 kg ai cuochi per le degustazioni all’interno di Slow Fish, con una netta prevalenza di quello meno “nobile”. Un esempio su tutti riferito ai due Presìdi Slow Food presenti: 1 quintale al giorno di cicciarelli di Noli pescati e 600 kg di mosciolo selvatico di Portonovo in degustazione. Grande curiosità anche nei riguardi del pesce proveniente dall’isola di Robinson Crusoe (Cile), delle salacche di Cornovaglia (Uk) e dell’Astice olandese di Oosterschelde, che hanno finito tutto il prodotto portato. “La pesca è una realtà importante, strategica per il futuro alimentare e ambientale; ma è anche una realtà in crisi che ha bisogno urgente di proposte costruttive, che scaturiscano dal dialogo tra tutti gli elementi della filiera e le istituzioni. A Slow Fish – dichiara Carlo Petrini, presidente di Slow Food - abbiamo cercato di trasmettere al pubblico una nuova sensibilità verso questo settore, definendo con l’aiuto di esperti alcune linee guida per il futuro. Dopo Slow Fish il tema della pesca diventerà centrale nell’attività di Slow Food, anche se è un comparto che da anni ci vede impegnati con numerosi Presìdi già avviati in Italia e nel mondo. Dopo l’esperienza di Sapore di Mare a Genova e grazie agli stimoli arrivati dagli operatori della pesca e dal pubblico, ci siamo rafforzati nel proposito di seguire questa realtà con impegno e dedizione. Il pubblico dei visitatori è stata un’altra positiva sorpresa: qualificato, interessato, proveniente da ogni parte dell’Italia e del mondo ha dato un contributo notevole alla riuscita di Slow Fish”. |
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NUOVA FIAT MUTIPLA: ANCORA PIÙ TECNOLOGIA, NATURALMENTE DA BOSCH! |
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Torino, 9 giugno 2004 - La popolare monovolume Fiat si rinnova e i suoi contenuti tecnologici aumentano ancora. La Bosch ne ha perfezionato le dotazioni motoristiche e di sicurezza con tutti i più moderni dispositivi per il controllo della frenata e della stabilità, con le componenti di potenza per i freni e l’alimentazione. Sicurezza attiva e passiva e intrattenimento musicale L’abs equipaggia di serie tutte le versioni della nuova “Multipla”. Si tratta della versione 8 di nuova concezione perché incorpora sensori di tipo attivo e un canale di rilevazione per ciascuna ruota. La differenza fra i sensori “passivi” e quelli attivi sta nel fatto che il segnale viene generato all’interno degli stessi sensori ed è quindi più preciso e meno influenzato dai campi magnetici esterni. Ogni sensore può rilevare velocità di rotazione della ruota vicine allo zero. La centralina di controllo ha otto elettrovalvole ed è completa del ripartitore elettronico di frenata Ebd per un’azione ottimale dei freni anche quando l’auto è completamente carica, un evento che, vista la spaziosità interna della “Multipla”, è tutt’altro che rara. Completa le caratteristiche di questo impianto il sistema idraulico di amplificazione della forza frenante Hba (Hydraulic Brake Assistant) che, in presenza di un’azione decisa e veloce sul pedale, aumenta la pressione nel circuito così da ottenere un effetto di rallentamento più efficace e tempestivo e, in definitiva, spazi d’arresto più contenuti. L’esp, il controllo attivo della stabilità di marcia è presente a richiesta sulle versioni turbodiesel nella versione 5.7 con 256 Kb di memoria. Il sistema controlla in tempo reale l’accelerazione laterale, la posizione dello sterzo e dell’acceleratore per prevenire e contrastare una possibile sbandata dovuta, per esempio, ad una strada scivolosa. Oltre a ridurre automaticamente l’alimentazione al motore, l’Esp interviene sulla singole ruote attraverso la pinza dei freni per instaurare una coppia di reazione alla forza che tende a far sbandare la vettura. Completano la serie delle dotazioni Bosch la pompa per il carburante immersa nel serbatoio, il sistema Common Rail di alimentazione del gasolio, le candelette per il preriscaldamento in caso di temperature molto rigide e infine il generatore elettrico e il motorino d’avviamento. Naturalmente un’auto così completa e da vivere non poteva mancare di un’importante sezione di intrattenimento musicale, e infatti per questa necessità è stato scelto il meglio: apparecchi con cassette o con compact disc di Blaupunkt, società del Gruppo Bosch. |
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BRERA MAI VISTA UNA VIRTUOSA DEL BEL CANTO RITRATTA DA GIUSEPPE MOLTENI. GIUDITTA PASTA IN “NINA O SIA LA PAZZA PER AMORE” MILANO, PINACOTECA DI BRERA, DAL 26 FEBBRAIO AL 5 SETTEMBRE 2004 |
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Milano, 9 giugno 2004 - E’ dedicata al Bel Canto questa nona edizione del ciclo Brera mai vista, che presenta nella sala Xxxvii della Pinacoteca il ritratto di Giuditta Pasta nelle vesti di Nina o sia la pazza per amore, realizzato da Giuseppe Molteni nel 1829 e recentemente acquistato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e destinato alla Pinacoteca di Brera. Giuditta Pasta, celebre cantante nativa di Saronno, dopo trionfali tournée in Francia ed Inghilterra, tornò nel 1829 a Milano, dove aveva esordito giovanissima nel 1816 al Teatro Filodrammatici: un ritorno attesissimo a giudicare dagli articoli che la stampa locale dedicò all’avvenimento e al programma di recite previsto al Teatro Carcano, con cui il soprano aveva firmato un contratto. Preludio eccezionale alla stagione teatrale del Carcano fu un concerto – o accademia come erano definite allora le esibizioni di celebri interpreti – organizzato dalla Società del Giardino nel dicembre del 1828 negli sfavillanti saloni dell’ancora attuale sede di via San Paolo 10; poi, dopo una breve tournée a Vienna, dove Francesco I le conferì il titolo di Prima Virtuosa di Camera di Sua Altezza Imperiale, iniziarono le recite a Milano: cinquanta in tutto, durante le quali la cantante si esibì in ruoli da contralto, da mezzo soprano e da soprano, in ruoli maschili e femminili: Semiramide, Tancredi, Romeo, Nina, Medea, un vero e proprio tour de force, che si concluse solo in luglio con una memorabile serata terminata con battimani, fiori, sventolii di fazzoletti, e con la folla in delirio che accompagnò la cantante fino a casa e rimase applaudendo e farneticando sotto le sue finestre fino a giorno. Giuseppe Molteni, allora giovanissimo ma già famoso come ritrattista, tanto che i critici cominciavano a confrontare la sua pittura con quella di Francesco Hayez, ebbe l’onore di riceverla nel suo studio e di ritrarla nelle vesti di Nina, la protagonista di una delle più popolari opere di Giovanni Paisiello Nina o sia la pazza per amore, rappresentata nel luglio al Carcano con Giuditta Pasta, come prima donna. Il pittore, commosso per tanto onore, scrisse alla cantante una lettera di ringraziamento, accompagnata da un piccolo album di disegni, alla cui realizzazione parteciparono Vitale Sala, Franceso Hayez, Ignazio Fumagalli, Giuseppe Longhi e Giuseppe Migliara, purtroppo perduto. Il dipinto del Molteni fu presentato all’annuale esposizione dell’Accademia di Brera, insieme a quello di Stefania Favelli, di cui si sono perse le tracce. Accanto a questo dipinto, la Pinacoteca di Brera avrebbe voluto presentare un’opera di Joseph Cornell (1903-1972) Giuditta Pasta (dédicace) (Londra, Tate Gallery), curioso omaggio a questa famosa cantante degli inizi del Xix secolo, interprete preferita di Donizetti e Bellini, ricordata ancora nel 1950 dall’artista che le dedicò una scatola – come sono definite le sue opere dal vago sapore surrealista- all’interno della quale sono allineati una serie di bicchieri da rosolio sormontati da un’asse su cui sono posizionate due sfere. Purtroppo non è stato possibile portare a buon fine le trattative avviate per ottenere il prestito; l’opera è troppo fragile e troppo complesse sono risultate le procedure per un’iniziativa che, come le precedenti edizioni di Brera mai vista, vuole essere un’occasione di approfondimento su dipinti poco noti e può contare su risorse limitate. Al curioso omaggio alla celebre cantante del Xix secolo, eseguito da Cornell nel 1950 è comunque dedicata una lunga scheda del catalogo, redatta da Jennifer Mundy, curatrice della Tate Modern di Londra. All’opera di Molteni, in mostra, è stato accostato un bel dipinto di Elisabeth Vigée Lebrun che ritrae nel 1791 Giovanni Battista Paisiello, l’autore di Nina o sia la pazza per amore, seduto accanto ad un clavicembalo, su cui sono poggiati alla rinfusa degli spartiti: su di uno di essi si legge:” Rond. Di Piano/ Il mio ben quando verrà/ Musica di Giovanni Paisiello”: sono le prime note della più celebre aria dell’opera, uno dei cavalli di battaglia di Giuditta Pasta. Informazioni e prenotazioni : 02.89421146 |
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BRERA MAI VISTA GENOVESINO RIVELATO. UN PITTORE, UN COMMITTENTE, UN ENIGMA MILANO, PINACOTECA DI BRERA, DAL 27 MAGGIO AL 5 SETTEMBRE 2004 |
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Milano, 9 giugno 2004 - E’ tutto giocato sulla soluzione di un anagramma l’appuntamento di maggio con la serie Brera mai vista che espone nella sala Xxxi della Pinacoteca di Brera una tela del pittore Luigi Miradori detto il Genovesino, di origine ligure ma trapiantato a Cremona dove si svolse la parte più consistente della sua attività tra quinto e sesto decennio del Seicento, fino alla morte nel 1656. Il dipinto raffigura san Nicola di Bari con gli attributi canonici – l’abito vescovile, la borsa con le palle d’oro offerte in dote, i fanciulli immersi nella salamoia, la tempesta che si allontana all’orizzonte – e un devoto genuflesso ai suoi piedi, sullo sfondo di una veduta del porto di Genova; in alto due angeli reggono un foglio con l’iscrizione dedicatoria che precisa la natura dell’opera, un ex voto per uno scampato naufragio (il santo è appunto protettore dei marinai), e la data, il 1654. La tela, giunta a Brera nel 1960 per donazione degli antiquari milanesi Emanuele e Franco Subert e da allora conservata nei depositi, era rimasta finora priva di indagini storiche, e solo la scheda di Mina Gregori nel catalogo della pinacoteca braidense (1989) l’aveva sottratta al più completo disinteresse degli studi. Le ricerche compiute in questa occasione da Lia Bellingeri hanno consentito di accertare la provenienza da Cremona, dove il dipinto è descritto all’inizio del Settecento nella chiesa di San Vincenzo, e di risalire al committente ritratto dal pittore grazie a un gioco di parole contenuto nel distico dell’iscrizione: “Divo Nicolao Myrae Antistiti / ex Voto / Mira Myrae Pastor revocas dum lucis ad Auras / sunt mage mira mihi dum celer orta salus / 1654” (A San Nicola Vescovo di Mira / per voto / Tu, Vescovo di Mira, richiami alla memoria cose mirabili mentre risplendi nell’aria / sono davvero cose mirabili per me dal momento che improvvisa è sorta la salvezza / 1654). Le tre parole scritte in caratteri maiuscoli, sunt, mira, orta, sono infatti l’anagramma di Martinus Rota, rampollo di una intraprendente famiglia di ricchi mercanti giunta a far parte della nobiltà cremonese, il cui stemma, con una ruota dorata a cinque raggi, campeggia nel dipinto portato in volo da un angelo e reca le iniziali Mr. Martino Rota risulta assente da casa proprio nel 1654, probabilmente per compiere un corso di studi in un’altra città secondo la consuetudine dei ceti più elevati: Genova dovette dunque essere il porto di approdo nel ritorno verso casa e verso l’inizio della professione mercantile. Il ricorso a una simile esibizione di arguzia, volta sicuramente a suscitare ammirazione in quanti potevano decifrare il gioco enigmistico, è piuttosto raro in pittura e unico a Cremona, ma destinato al completo occultamento una volta sganciata l’opera dal luogo d’origine e dal nome del committente. L’anagramma, insieme all’acrostico, conobbe grande fortuna nel corso del Seicento sia in ambienti religiosi (basti pensare ai cento anagrammi in onore dell’Immacolata composti a partire dalla salutazione angelica da Giovan Battista Agnesi) che in componimenti encomiastici concentrati appunto sulle permutazioni dei nomi. Quanto al Genovesino, pittore di forte temperamento con uno sguardo sulla realtà attento e disincantato, è uno degli artisti di maggiore levatura della Lombardia spagnola di metà Seicento, che riunisce nelle sue opere un persistente richiamo caravaggesco originato dalla formazione genovese. Lo caratterizzano l’indagine compiaciuta e a tratti ironica del reale, la predilezione per complessi fondali architettonici tracciati con consumata perizia, il gusto per le scene affollate di “figure piccole”, un campionario quanto mai ampio di espressioni caricate nei tipi umani talvolta al limite del grottesco. Uno degli ambiti in cui maggiormente emerge il suo talento è quello dei ritratti nei quali affiorano sempre nella resa dei volti, al di sotto del tono ufficiale, intimi risvolti di sentimento e di umore, come nel bellissimo Ritratto di un monaco della famiglia Pueroni della Hispanic Society di New York, comparso alla mostra di Varese del 2002 dedicata al ritratto in Lombardia da Moroni a Ceruti. La mostra è anche occasione per indagare gli esordi del Miradori a Genova – abbandonata nel 1632 per un temporaneo soggiorno a Piacenza, prima del trasferimento a Cremona – con la presentazione di opere poco note o di recente scoperta eseguite nella città ligure; mentre grazie alle ricerche archivistiche è stato possibile anticipare la data dell’arrivo a Cremona, finora ritenuta il 1640, ad almeno tre anni prima, quando il pittore risulta già residente in città. Informazioni e prenotazioni : 02.89421146 |
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FILIPPINO LIPPI NUOVE LETTURE E NUOVE PROSPETTIVE PERCORSI INCROCIATI PER VOCI A CONFRONTO |
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Firenze, 9 giugno 2004 - In occasione della pubblicazione dell'atteso volume Giovedì 10 giugno alle ore 21° a Firenze Palazzo Strozzi - sala Ferri si terrà un incontro sul tema “Filippino Lippi nuove letture e nuove prospettive Percorsi incrociati per voci a confronto”. Introduce Antonio Paolucci ; intervengono: Cristina Acidini Luchinat, Nicholas Penny. In occasione del cinquecentesimo anniversario della morte di Filippino Lippi Electa presenta la più ricca e completa monografia sul pittore mai pubblicata fino ad oggi. Dopo l'importante studio sull'artista di Berti e Baldini, pubblicato nel 1957, nessuna altra pubblicazione ha infatti affrontato la figura di Filippino Lippi nella sua interezza e complessità di artista. Il volume sarà presentato a Firenze presso Palazzo Strozzi giovedì 10 giugno alle ore 21 e per l'occasione sarà possibile visitare la mostra Botticelli e Filippino. L'inquietudine e la grazia nella pittura fiorentina del Quattrocento fino alle 23.30 con una speciale riduzione. Filippino Lippi appare, già antecedentemente alla biografia che Giorgio Vasari gli dedicò nelle Vite, come uno dei protagonisti dello scenario artistico europeo della fine del Xv secolo. La qualità e la consistenza della sua opera, l’importanza delle commissioni e dei committenti, l’eminenza della collocazione delle sue opere, i contatti con gli artisti più significativi del suo tempo, la considerazione nella quale venne tenuto dai suoi contemporanei, la profonda connessione con gli sviluppi dell’arte fiorentina del suo tempo e il ruolo che la sua arte ebbe per gli esiti cinquecenteschi di quella che Vasari definisce la ‘Maniera moderna’, sono solo alcune delle specificità che fanno di lui non solo un protagonista, ma uno dei ‘costruttori’ della Firenze del primo Rinascimento e del suo mito. Proprio per questo Electa ha deciso di dedicare una monografia all'artista affidando il complesso compito a due studiosi dell'artista, Patrizia Zambrano e Jonathan Katz Nelson, che, data la diversa formazione e la differente metodologia di studi, affrontano la figura di Filippino Lippi da punti di vista e con approcci differenti. Si è così scelto di strutturare la monografia con un'impronta saggistica, suddividendo il volume in due parti curate rispettivamente dai due autori: la prima, curata da Patrizia Zambrano, è dedicata alla formazione di Filippino Lippi e alla sua giovinezza fino alla partenza per Roma, dove si recò inviato da Lorenzo de’ Medici per affrescare la cappella del cardinale Carafa nel 1488; la seconda, curata da Jonathan Katz Nelson, affronta la sua maturità fino alla morte avvenuta a Firenze nel 1504. Questa bipartizione rispecchia gli interessi e gli studi che gli autori hanno autonomamente sviluppato per anni e che poi sono confluiti in questo più ampio contributo comune. Apparentemente il pittore è dunque ancora proposto secondo la divisione sancita da Bernard Berenson e da altri studiosi dopo di lui: da una parte il Filippino giovane, ‘Amico di Sandro’, dall’altra il Filippino più tardo che per lo studioso era un pittore ‘barocco’ e ‘seicentista’. Se la divisione in due tronconi dell’opera del Lippi è perciò una creazione artificiale della critica, questo lavoro cerca proprio di superare le due categorie, l’‘Amico di Sandro’ e il ‘barocco’, mettendo in luce le tappe attraverso le quali il linguaggio di Filippino si formò nel corso degli anni sessanta e settanta del Quattrocento per poi trasformarsi via via in uno stile maturo e, secondo la definizione e il lessico di Giorgio di Vasari, ‘moderno’, che quindi apre la strada a molteplici sviluppi cinquecenteschi. La suddivisione del catalogo all’altezza del viaggio romano corrisponde a una netta differenza che caratterizza il catalogo stesso di Filippino: fino al 1488 per le opere mancano perlopiù sia una datazione certa sia una qualsiasi documentazione. È stato quindi necessario rivedere tanto le attribuzioni quanto le datazioni relative per potere meglio comprendere la formazione del suo vocabolario e, dunque, del suo stile; dopo il 1488, invece, le opere sono documentate con precisione, praticamente ad annum, e spesso esistono notizie dettagliate circa committenti e collocazione originale. Tale situazione permetteva di sviluppare un approccio e percorsi metodologici diversi rispetto alla prima parte della carriera di Filippino, per la quale solo una profonda revisione del catalogo poteva portare ad una nuova lettura dell’opera. Da questa attenta e importante monografia, frutto di anni di lavoro da parte dei due autori, emergono così numerose nuove attribuzioni all'artista oltre che la ricollocazione cronologica delle sue opere all'interno del contesto storico, politico e culturale della Firenze Medicea. Il volume, che si apre con un ricco profilo biografico di Filippino Lippi, è inoltre corredato da più di duecento immagini a colori delle opere del pittore, offrendo al lettore l'opportunità di ammirare tutto il catalogo di Filippino Lippi a colori. Chiudono il volume una ricca appendice, che propone una scelta dei più significativi documenti in relazione alla biografia e all’opera del pittore, e una cronologia della sua vita. Autori: Patrizia Zambrano e Jonathan Katz Nelson; Editore: Electa; Collana: Grandi monografie; Anno Edizione: 2004; Pagine: 672; Illustrazioni: 660; Prezzo: 200,00 € ; Uscita: 1 giugno. |
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Milano, 9 giugno, 2004 - Business Objects produttore leader mondiale di soluzioni per la business intelligence (Bi), annuncia Crystal Enterprise Live Office. La soluzione consente agli utenti di Microsoft Office di inserire report “live” e componenti di report nelle versioni 2000, 2002 e 2003 di Microsoft Office Word, Microsoft Office Excel, Microsoft Office Powerpoint e Microsoft Office Outlook. Crystal Enterprise Live Office aiuterà ad estendere l’utilizzo della Bi e allo stesso tempo consentirà alle aziende di rendere sicure le informazioni e di poterle gestire centralmente. “Le applicazioni Crystal Reports e Microsoft Office, in particolare Excel, sono da tempo gli strumenti di business intelligence più utilizzati,” commenta Mike Schiff, vice president of data warehousing e business intelligence in Current Analysis, azienda di ricerca e di analisi di mercato. “Consentendo agli utenti business di integrare il contenuto da Crystal Reports nelle applicazioni Microsoft Office, utilizzate quotidianamente per lavorare, le organizzazioni sono in grado di ottenere il massimo valore dalle proprie funzionalità di Bi.” Crystal Enterprise Live Office permette agli utenti business di accedere alla soluzione per il reporting leader di mercato che consente loro di prendere decisioni sulla base di dati puntuali e precisi. Attraverso la perfetta integrazione con Microsoft Office, gli utenti beneficiano di un format familiare mediante il quale possono utilizzare i dati aziendali senza dover chiedere supporto all’It. “Siamo entusiasti dell’impegno dimostrato ancora una volta da Business Objects verso gli utenti business attraverso questa stretta integrazione con Microsoft Office System,” afferma Simon Marks, product manager Microsoft Corp. “Mediante l’integrazione di Crystal Enterprise con Microsoft Office System, Crystal Enterprise Live Office può aiutare gli utenti business, poiché fornisce loro dati aziendali rilevanti e precisi.” Utilizzando Crystal Enterprise Live Office, gli utenti finali possono connettersi facilmente ai dati e scegliere quelli di cui necessitano attraverso un wizard e una barra di navigazione di Microsoft Office. Questo servizio di accesso autonomo e flessibile fa sì che utenti si connettano direttamente a viste dei dati familiari o a campi di dati all’interno dei report Crystal esistenti. Gli utenti business possono, inoltre, integrare componenti dei report riutilizzabili come ad esempio tabelle, diagrammi e grafici nei propri documenti, selezionando e inserendo parti dei report aziendali attraverso un viewer di report integrato. La soluzione consente agli utenti di utilizzare le funzionalità di formattazione, di calcolo e di riorganizzazione di Microsoft Office. Crystal Enterprise Live Office garantisce, inoltre, che i dati aziendali integrati nei file di Microsoft Office siano sicuri, puntuali e significativi. La soluzione consente di beneficiare appieno delle potenzialità di Crystal Enterprise; i dati vengono in questo modo estratti dai report aziendali che sono stati a loro volta gestiti dall’It in modo preciso e significativo. E non è tutto, i file risultanti con Microsoft Office conservano le stesse caratteristiche di sicurezza applicate originalmente ai dati, con la garanzia che solo le persone autorizzate ad accedervi siano in grado di utilizzare le informazioni. Inoltre, Live Office fornisce funzionalità tecnologicamente avanzate per distribuire, effettuare il refresh e convalidare i documenti aziendali. Gli utenti possono condividere i propri file con altri utenti all’interno ed all’esterno dell’azienda, pubblicando i file di Office su Crystal Enterprise per ospitarli all’interno delle implementazioni Microsoft Sharepoint. Gli utenti possono anche effettuare il refresh dei dati nel proprio documento con un semplice click; questo consentirà loro di assicurarsi che le informazioni che stanno usando siano quelle più recenti e complete. In ultimo, i destinatari dei documenti - che vogliono comprendere la fonte che racchiude le informazioni - possono vedere con facilità i report sottostanti utilizzati per creare il documento; in questo modo saranno certi della provenienza dei dati sulla base dei quali verranno prese decisioni importanti. “In molte aziende, gli utenti solitamente immagazzinano i dati in fogli di Excel o in documenti Word sui propri desktop – lasciando così che i dati diventino vecchi e inutilizzabili,” afferma Chris Caren, vice president of worldwide product marketing di Business Objects. “Crystal Enterprise Live Office risolve questo problema per milioni di utenti Microsoft Office in tutto il mondo, estendendo le potenzialità del più diffuso strumento per il reporting a livello entreprise direttamente alle applicazioni che si trovano sul desktop, applicazioni che gli utenti utilizzano quotidianamente per lavorare.” |
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LE SABLES DE LA CLAREE: DOVE ARTE E NATURA SI INCONTRANO DAL 19 GIUGNO AL 25 LUGLIO, UN'INTERESSANTE MOSTRA PITTORICA IN UN RIFUGIO SULLE ALPI FRANCESI |
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Milano, 9 giugno 2004 - Se si vuol approfittare di un momento di arte e cultura, immerso in uno splendido paesaggio alpino, è possibile visitare l'esposizione "Le Sables de la Clarée", un’interessante mostra ispirata al paesaggio francese della valle de la Clarèe a pochi chilometri dal confine italiano. Ad opera di Jean-françoise Béné, il direttore dell'Ufficio Turistico di Serre Chevalier, che dopo venticinque anni di pittura privata ha deciso di esporre i propri dipinti “non con l’obiettivo di far conoscere le mie opere ma piuttosto di trasmettere in quali condizioni ambientali e tecniche avviene il mio lavoro che nasce proprio in seno al paesaggio in cui mi trovo”. I suoi dipinti, infatti, nascono da un melange di differenti tecniche pittoriche nelle quali l’acqua, ma anche la terra e la sabbia giocano un ruolo fondamentale. “L’acqua, la terra, l’aria, il fuoco, tutti gli elementi naturali costruiscono un istante del tempo che passa..” e che danno costante ispirazione alle opere di Jean–françoise Béné. Giochi di luce e di colori, di materiali e di techiche pittoriche , in uno straordinario coinvolgimento di sensi che riscoprono nella contemplazione della natura la loro massima gratificazione. La scelta di esporre le proprie pitture al rifugio “Buffère” a Névache nella valle della Clarée (tel. +33 049 2213403) sta proprio a dimostrare l’importanza dell’intimo contatto di Béné con la natura. Una splendida occasione per far coincidere un intenso momento culturale e artistico con la visita ad una delle valli più belle delle Alpi Francesi, a pochi passi dalla suggestiva località montana di Serre Chevalier, con i suoi 250 km di piste sciistiche e le moltepici attrattive per gli sportivi e per le famiglie, che la rendono unica sia d'estate che d'inverno. L’esposizione avrà inizio il 19 giugno e si concluderà il 25 Luglio 2004. Infolink : www.Serre-chevalier.com |
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BUSTO ARSIZIO, RICORDI D’OLOCAUSTO CON LA T&T DANCE COMPANY |
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Busto Arsizio, 9 giugno 2004 - “Nel clima di intolleranza e conflitti etnico-culturali che stanno segnando il volto del nostro mondo, è oggi più che mai attuale e necessario rifarsi al ricordo degli orrori del passato, così da non dimenticarli e, anzi, da prenderli a monito affinché nel presente e nel futuro simili barbarie non debbano più accadere”. Così la coreografa Antonella Colombo spiega ciò che l’ha condotta a riflettere, attraverso il linguaggio della danza, sul tema dell’Olocausto, sulla persecuzione degli ebrei ad opera del nazismo: triste emblema del trionfo della violenza dell’uomo sul suo simile. Il risultato di tale lavoro, dal titolo “Il giorno della memoria”, verrà presentato in prima assoluta dalla “T&t Dance Company”, durante l’annuale saggio-spettacolo della scuola “Tip Tap Dance” di Olgiate Olona (Varese), che si terrà al teatro Sociale di Busto Arsizio, nelle serate di giovedì 10 e venerdì 11 giugno (alle 21.00). “La ricerca coreografica alla base del pezzo – spiega Antonella Colombo - è stata condotta anche attraverso la scelta di inserire, tra le musiche, spezzoni originali di discorsi di propaganda d’epoca. La voce del Furher si mescola così alla musica, a tratti facendosi vera e propria impersonificazione dell’odio e dell’angoscia, sottolineati dalle movenze delle danzatrici. Ma lo snodarsi della coreografia – afferma, ancora, la responsabile della compagnia olgiatese - approda a un finale a sorpresa che, se non può definirsi banalmente consolatorio, vuole, però, essere un messaggio di speranza e un omaggio alla vita che, sempre e nonostante tutto, miracolosamente rinasce”. Di riscatto dal dolore “parla” anche un altro lavoro che la coreografa Antonella Colombo porterà sul palco di piazza Plebiscito il 10 e il 11 giugno: “On my way”, una coreografia recentemente presentata, con successo, al concorso Coreografico Città di Spoleto (marzo 2004). Nato come omaggio all’americano Alvin Ailey, questo balletto è uno spiritual, genere molto amato dal famoso artista, che lo ha trattato raggiungendo ineguagliati vertici di espressività e genio coreografico. Sulle note di tradizionali canti gospel dei neri americani ai tempi della schiavitù, le ballerine della compagnia porteranno ancora gli spettatori a riflettere sul tema della persecuzione, che, qui, ha indubbiamente toni più positivi: “ciò che il pezzo vuole comunicare – spiega Antonella Colombo – è, infatti, la forza, l’energia, la capacità di reazione e la speranza che la fede e la voglia di vivere donano all’uomo anche nelle situazioni più difficili”. A questi due brani verrà affiancata la massa in scena di una coreografia non nuova per il pubblico del Sociale: “Spiral”, uno dei balletti che ha recentemente partecipato alla terza edizione di “Angeli”, la serata di beneficenza a favore della ricerca della divisione di Senologia dell’Istituto Oncologico Europeo di Milano. Il pezzo, presentato per la prima volta lo scorso maggio al Concorso Coreografico Danzaria del teatro Giuditta Pasta di Saronno (di cui direttore artistico è stato il maitre del teatro alla Scala Giuseppe Carbone), è stato selezionato, tra altri 50 provenienti da tutta Italia, per la partecipazione ad una tourneè che toccherà nella prossima stagione vari teatri italiani. Protagonista di questo lavoro è la forma della spirale, intesa sia come forma geometrica, sia come simbolo dell’universo, sia come metafora della vita. Le due serate vedranno, infine, anche la presentazione dei balletti preparati dalle allieve della Scuola di danza “Tip Tap Dance”, di età compresa tra i 4 e i 20 anni, e alcuni lavori della Scuola di Danza “Tous en scene” di Lonate Pozzolo, diretta da Michela Marchioni e gradita ospite della serata. Infolink: www.Teatrosociale.it |
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SOLIDARIETÀ IN PIAZZA L’11 E 12 GIUGNO, A MILANO, DUE GIORNI DI FESTA, MUSICA E ARTIGIANATO PER CONOSCERE E AIUTARE INDIA E SENEGAL |
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Milano, 9 giugno 2004 - Per il terzo anno consecutivo, Largo Murani a Milano sarà teatro di una festa di strada a scopo benefico. Accanto alla Federazione Internazionale di Appoggio Umano, che ha progetti di volontariato in atto in India, quest’anno ci sarà anche l’associazione Senza Confine che opera in Senegal. Per due giorni sarà possibile vivere la cultura, i costumi e i colori di questi luoghi, e conoscere i progetti di sviluppo realizzati dalle due associazioni. Ovviamente si potrà dare un piccolo contributo al loro finanziamento e prendere informazioni su come dare una mano alle attività delle associazioni, sia in Italia sia all’estero (ulteriori informazioni sui progetti sono disponibili sul sito Web www.Fiau.org). L’appuntamento è per le giornate di: Venerdì 11 e Sabato 12 Giugno 2004 Largo Murani, Milano (zona Lambrate - Città Studi, bus 61, 93; Mm Lambrate) Programma della manifestazione (entrambi i giorni): Per tutta la durata della manifestazione saranno attivi un punto di ristoro, giochi e intrattenimento per bambini, stand informativi di varie associazioni di volontariato, bancarelle con prodotti artigianali, video e informazioni sui progetti di appoggio umano. Ore 16: Animazione e giochi per bambini; Dalle 18 in poi: Presentazione delle campagne di appoggio umano: Racconti sulle esperienze dei volontari di ritorno dall'India; Mostra fotografica; Proiezione di video. Dalle 19 in poi: Intrattenimento con musica, spettacoli e cabaret. L'intero ricavato della manifestazione sarà devoluto alle associazioni che partecipano alla campagna per sostenere i progetti di sviluppo umano in India e Senegal. |
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XXII TROFEO ACCADEMIA NAVALE E CITTA’ DI LIVORNO |
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Livorno, 9 giugno 2004 - Il Comitato organizzatore del più grande evento velico del Mediterraneo ha ufficializzato le date del Xxii Trofeo Accademia Navale e Città di Livorno che avrà luogo, sempre nella splendida cornice labronica, dal 22 al 25 aprile 2005. Come consuetudine, il Villaggio Tuttovela offrirà supporto e completamento alle attività sportive, aprendo i propri stand nei giorni dal 16 al 25 aprile 2005. |
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RALLY DELL'ACROPOLI: SUZUKI IGNIS DOMINA NELL'INFERNO GRECO |
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Robassomero, 9 giugno 2004 - Cinque vetture all'arrivo su ventuno partite, un vero "inferno" a cui Suzuki ha risposto con una grande prova di squadra corale con tutti e quattro i suoi piloti che si sono alternati al comando dominando il rally dell'Acropoli, valido quale seconda prova del Mondiale Rally Junior. E alla fine, su tutti, il britannico Guy Wilks con la nuovissima Ignis Super1600 vincitore su Nicolas Bernardi (Renault Clio) con oltre 5 minuti di vantaggio. Era particolarmente temuto, questo secondo appuntamento del Jwrc, non solo per la durezza del percorso, ricco di pietre taglienti e dal fondo "impossibile", ma anche per il caldo. A farne le spese sono stati in molti e, come detto, solo cinque vetture hanno raggiunto il traguardo di Lamia dopo tre giorni di gara. Un banco-prova davvero importante per la nuova Ignis Super1600, appena alla sua seconda partecipazione in una prova mondiale. Le Suzuki hanno subito dimostrato le loro qualità a cominciare da Per-gunnar Andersson, quindi Kosti Katajamaki, poi Urmo Aava e infine Mirco Baldacci: tutti i piloti di Suzuki sono stati alternativamente in testa alla classifica. Così le Ignis si sono aggiudicate 11 delle 21 prove speciali disputate. Partito con una tattica più guardinga, Guy Wilks è emerso alla distanza, cogliendo a soli 23 anni la prima vittoria importante in carriera e soprattutto dando alla Suzuki un successo importantissimo nell'ottica del Mondiale Junior. Da segnalare che con la piccola Ignis, Wilks ha terminato addirittura dodicesimo assoluto il rally dell'Acropoli, davanti a vetture ben più potenti e dotate di trazione integrale. "Sono più felice di quello che riesco ad esprimere - ha detto Wilks all'arrivo - perché ho aspettato tanto questo momento. Sapevo prima del via che avrei potuto lottare per vincere ma fino a quando non l'ho visto con i miei occhi… La macchina è stata perfetta e devo ringraziare la squadra, il Monster Sport Europe, perché ha lavorato molto e bene". "La vettura - ha detto Risto Laine, team manager della squadra che schiera le Ignis ufficiali nel Jwrc - ha mostrato di possedere l'affidabilità che ci aspettavamo avesse e ora guardiamo con fiducia al rally di Turchia, prossimo appuntamento del campionato, che si preannuncia duro almeno quanto l'Acropoli". La classifica dell'Acropoli: 1. Guy Wilks (Suzuki Ignis) in 5.14'13.1"; 2. Nicolas Bernardi (Renault Clio) a 5'11.9"; 3. Xavier Pons (Fiat Punto) a 6'44.0"; 4. Larry Cols (Renault Clio) a 10'01.7"; 5. Oliver Marshall (Renault Clio) a 19'10.8". |
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GLI AZZURRI TESTANO LA STRALIVIGNO 2004 IN ATTESA DELLA COMPETIZIONE PODISTICA DEL PRIMO DI AGOSTO, I MARATONETI ITALIANI PREPARANO L'APPUNTAMENTO OLIMPICO A LIVIGNO |
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Livigno, 9 giugno 2004 – Dal 6 giugno la Valle dello Spoel si è tinta d'azzurro e il tracciato della Stralivigno è frequentato da una gruppo di podisti italiani nel pieno della preparazione olimpica. Infatti, fino al prossimo 20 giugno, la nazionale italiana di maratona guidata da Luciano Gigliotti risiederà a Livigno in vista dell'impegno di Atene ad agosto. Sei gli atleti convocati, Stefano Baldini (Corradini Exc.), Daniele Caimmi (Ff.gg.), Alberico Di Cecco (Carabinieri), Ruggero Pertile (Assindustria Padova), Tiziana Alagia (Cover Verbania) e Rosalba Console (Ff.gg.) che ritornano a Livigno dove la quota di 1.800 metri e una ampia varietà di percorsi rendono il "piccolo Tibet" una palestra ideale per gli allenamenti in altitudine. Perché la scelta di Livigno per gli allenamenti in altura? Alla domanda risponde il capitano degli azzurri, Stefano Baldini. "Innanzitutto per l'altitudine che permette un'ottima ossigenazione con l'aria frizzante dei 1800 metri" spiega il maratoneta "e poi la posizione orografica di una vallata lunga ben più di 10 chilometri con percorsi pianeggianti e sentieri per qualsiasi tipo di allenamento". Stefano non manca di ricordare i piaceri della cucina valtellinese "qualche strappo alla regola con un buon piatto di polenta e stinco cucinato dal nostro amico Sergio" e nemmeno risparmia parole per l'aspetto umano "la possibilità di uscire la sera per una birra in compagnia, il calore dei livignaschi che rende più piacevole i duri allenamenti". Durante il collegiale i maratoneti azzurri correranno lungo gran parte del tracciato della Stralivigno, la competizione di 21 chilometri che il prossimo primo agosto spegnerà la quinta candelina. Vista la vicinanza della competizione all'avvenimento a cinque cerchi, gli azzurri della maratona non potranno partecipare alla Stralivigno, ma sono attesi al via della competizione valtellinese atleti di grande spessore internazionale. Infatti, la Stralivigno è un'ottima occasione per gli atleti non convocati nelle proprie rappresentative nazionali, per affinare la preparazione in vista delle maratone autunnali. Stralivigno per l'elite del podismo internazionale, ma non solo. Alla edizione dello scorso anno furono 600 i podisti al via, adesione importante che conferma quanto la gara valtellinese sia entrata nel cuore dei podisti amatori. Per loro, il due volte "Re di Central Park", Orlando Pizzolato ripropone l'esperienza di successo della scorsa stagione, con uno stage dal 24 al 31 luglio, e possibile partecipazione alla competizione. C'è ne per tutti a Livigno, per grandi e piccini. Per questi ultimi, sabato 31 luglio si terrà la Ministralivigno, competizione riservata ai piccoli podisti dai 9 ai 17 anni che gareggeranno in base all'età su percorsi da 1 a 3,3 chilometri. Infolink: www.Aptlivigno.it |
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POPOVICH STARTER DELLA PEDALEDA 2004 |
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Livigno, 9 giugno 2004 - Con il quinto posto in classifica generale nel Giro d'Italia appena conclusosi, l'ucraino Yaroslav Popovich ha confermato le qualità di ciclista di "alta schiera" e nessuno ha dubbi che il ventiquattrenne della scuderia Landbouwkrediet Colnago sarà ancora protagonista dei prossimi anni. Per preparare al meglio gli appuntamenti agonistici della seconda parte della stagione, Popovich effettuerà un ritiro a Livigno nella prima metà del mese di luglio: con i suoi 1800 metri di quota "il piccolo Tibet" rappresenta la palestra ideale per gli allenamenti di numerosi sportivi. "Il mio prossimo appuntamento è Atene" ha dichiarato l'ucraino "e la rincorsa alla medaglia olimpica partirà da Livigno". Popovich: "Pronti via" In concomitanza della scelta di Livigno da parte di Popovich, e confermando la ormai nota disponibilità del ragazzo di Dragobych, gli organizzatori della Pedaleda sono lieti di comunicare che Yaroslav sarà lo starter ufficiale della manifestazione. Il prossimo 4 luglio, infatti, Popovich darà il via alla gara che assegnerà per la seconda volta nella storia della nostra federazione, la maglia di campione italiano di mountainbike sulla distanza "marathon". Popovich inoltre sarà presente anche alla Mini Pedaleda di sabato pomeriggio riservata ai "campioncini" delle categorie Cuccioli, Ragazzi, Allievi e Juniores. Italian National Mtb Team Popovich non sarà il solo in quel periodo a risiedere a Livigno per ragioni di "lavoro", poiché molte formazioni private e team nazionali saliranno in Alta Valtellina per affinare la preparazione. Tra queste ultimi ha già dato conferma la squadra italiana di mountainbike guidata da Alfonso Morelli che, confermando la partnership tra Livigno e la Federciclismo, ritorna nella valle dello Spoel dove i biker azzurri hanno a disposizione centinaia di chilometri di tracciati sterrati. Professionisti e amatori Oltre all'elite del fuoristrada, Livigno accoglierà numerose iniziative rivolte al popolo degli amatori della "due ruote" prima fra tutte quella di Winning Time che dal 30 giugno al 4 luglio organizza un "training camp" ricco di sedute di allenamento e di incontri su preparazione e aspetti tecnici. L'eco che Livigno è palestra ideale per gli "allenamenti d'altura" è giunta fino in Germania dove i due ex professionisti Michael Antes e Christoph Listmann hanno organizzato una spedizione che porterà un gruppo di 40 tedeschi a pedalare per una settimana sui tracciati del comprensorio montano. Intanto proseguono le iscrizioni alla competizione che il prossimo 4 luglio firmerà l'undicesima edizione: alla data in cui scriviamo, e manca ancora un mese, le iscrizioni hanno già raggiunto quota 250 adesioni. Inutile nascondere l'ottimismo per il record di iscrizioni che dovrebbe superare i 800 biker.(cb) Infolink: www.Livignopen.com |
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