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Notiziario Marketpress di
Giovedì 23 Settembre 2004 |
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GIORNALISTI: LAVORO IN REDAZIONE VALE DUE ANNI DI UNIVERSITA' |
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Roma, 23 settembre 2004 - Lavorare in redazione puo' valere, per i giornalisti, due anni di universita', consentendo a chi e' in possesso di un diploma di scuola superiore di iscriversi direttamente al terzo anno accademico di alcune facolta', da Scienze della comunicazione a Giurisprudenza, da Economia e commercio a Scienze politiche, da Sociologia a Lettere e Filosofia. E' il frutto dell'intesa che il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti ha stilato con cinque atenei: l'Universita' di Torino (facolta' di Scienze politiche), la Lumsa di Roma (Scienze della comunicazione), l'Universita' di Cassino (Lettere e Filosofia), l'Universita' 'D'annunzio' di Pescara e Chieti (Scienze sociali) e la 'Monnet' di Casamassima, Bari (Giurisprudenza ed Economia). ''Laureare l'esperienza'' e' il titolo del progetto -presentato stamane nella sede nazionale dell'Ordine dei giornalisti dal presidente Lorenzo Del Boca e dal segretario Vittorio Roidi, alla presenza del ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri- che valorizza i crediti formativi relativi ai titoli di studio, ad eventuali esami universitari gia' sostenuti, alla conoscenze delle lingue straniere e delle tecniche informatiche, alle esperienze di lavoro e agli incarichi in redazione.Il ministro Gasparri promuove l'iniziativa: ''Cosi', si valorizza l'esperienza, qualificandola attraverso la formazione universitaria, per dare un'immagine piu' moderna e aggiornata della professione giornalistica. Nella crescita professionale ci deve essere sempre un intreccio fra gli studi, che permettono attraverso gli esami di acquisire qualificazioni, e l'esperienza della vita lavorativa, che non e' una parte secondaria nella qualificazione professionale, specie per un giornalista.Teoria e pratica devono sempre marciare insieme''.Per Gasparri, ''l'Ordine dei giornalisti va difeso; ma e' giusto cercare anche un maggiore coinvolgimento delle Universita', per facilitare l'accesso alla professione. Ferma restando -specifica- la liberta' d'impresa degli editori di scegliere sul mercato le persone che piu' si ritengono utili. Ma e' bene -suggerisce il ministro- che le strutture editoriali si rivolgano a coloro che hanno compiuto percorsi di formazione e di qualificazione professionale''. |
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GIORNALISTI: LAVORO IN REDAZIONE VALE DUE ANNI DI UNIVERSITA' |
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Roma, 23 settembre 2004 - Lavorare in redazione puo' valere, per i giornalisti, due anni di universita', consentendo a chi e' in possesso di un diploma di scuola superiore di iscriversi direttamente al terzo anno accademico di alcune facolta', da Scienze della comunicazione a Giurisprudenza, da Economia e commercio a Scienze politiche, da Sociologia a Lettere e Filosofia. E' il frutto dell'intesa che il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti ha stilato con cinque atenei: l'Universita' di Torino (facolta' di Scienze politiche), la Lumsa di Roma (Scienze della comunicazione), l'Universita' di Cassino (Lettere e Filosofia), l'Universita' 'D'annunzio' di Pescara e Chieti (Scienze sociali) e la 'Monnet' di Casamassima, Bari (Giurisprudenza ed Economia). ''Laureare l'esperienza'' e' il titolo del progetto -presentato stamane nella sede nazionale dell'Ordine dei giornalisti dal presidente Lorenzo Del Boca e dal segretario Vittorio Roidi, alla presenza del ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri- che valorizza i crediti formativi relativi ai titoli di studio, ad eventuali esami universitari gia' sostenuti, alla conoscenze delle lingue straniere e delle tecniche informatiche, alle esperienze di lavoro e agli incarichi in redazione.Il ministro Gasparri promuove l'iniziativa: ''Cosi', si valorizza l'esperienza, qualificandola attraverso la formazione universitaria, per dare un'immagine piu' moderna e aggiornata della professione giornalistica. Nella crescita professionale ci deve essere sempre un intreccio fra gli studi, che permettono attraverso gli esami di acquisire qualificazioni, e l'esperienza della vita lavorativa, che non e' una parte secondaria nella qualificazione professionale, specie per un giornalista.Teoria e pratica devono sempre marciare insieme''.Per Gasparri, ''l'Ordine dei giornalisti va difeso; ma e' giusto cercare anche un maggiore coinvolgimento delle Universita', per facilitare l'accesso alla professione. Ferma restando -specifica- la liberta' d'impresa degli editori di scegliere sul mercato le persone che piu' si ritengono utili. Ma e' bene -suggerisce il ministro- che le strutture editoriali si rivolgano a coloro che hanno compiuto percorsi di formazione e di qualificazione professionale''. |
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INTESA ORDINE-ATENEI; GASPARRI, VALORIZZA PROFESSIONALITA' REPLICA DI FRANCO ABRUZZO: "E' UNA FARSA. IL MINISTERO (COMPETENTE) DELL'UNIVERSITÀ HA GIÀ CHIESTO SPIEGAZIONI AI RETTORI CHE DANNO SCONTI GRATUITI. LA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA DI MILANO, INVECE, HA RESPINTO UN'EGUALE PRETESA DEI RAGIONIERI" |
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Milano, 23 settembre 2004. Franco Abruzzo ha dichiarato: "Alla conferenza stampa nessuno ha detto che il Ministero dell'Università ha già chiesto spiegazioni ai rettori, che hanno in mente di dare sconti incredibili (fino a 120 crediti sui 180 della laurea triennale). E' incredibile che il ministero delle Comunicazioni avalli una iniziativa non condivisa da un suo collega di Governo. I giornalisti professionisti e pubblicisti sono 70mila circa e di questi, si ritiene, almeno 40mila non abbiano conseguito una laurea. Rivolgo un appello soprattutto ai giovani, perché respingano con sdegno lo sconto di due anni di studi. Un titolo senza saperi non serve. Bisogna studiare, aggiornarsi e continuare ad aggiornarsi per stare sul mercato con possibilità di successo e di lavoro. Spero che il ministro Moratti blocchi questa sconcertante intesa. Due anni di università sono equivalenti a 120 crediti sui 180 della laurea triennale. Potrei giustificare, onorando l'esperienza, un regalo di 20/30 crediti, ma non di 120. La Facoltà di Giurisprudenza di Milano, invece, ha respinto un'eguale pretesa dei ragionieri. L'accordo tra il Consiglio nazionale dell'Ordine e le 4 Università, con la benedizione della Fnsi, è semplicemente scandaloso. Non è educativo, perché offre ai giovani scorciatoie e non indica agli stessi la dura via del sacrificio (qual è quella di saper conciliare lavoro e studi universitari). E' incredibile che l'esecutivo del Consiglio nazionale dell'Ordine abbia potuto avallare un simile pateracchio. Ed è altrettanto incredibile la benedizione della Fnsi. Mi batto da 15 anni per legare professione giornalistica e Università, cioè professione e saperi. E rimango della mia idea: i giornalisti devono studiare in Università per essere padroni degli argomenti che trattano via via e per riacquistare credibilità e autorevolezza. Oggi bisogna pensare alla formazione continua, prefigurata dal contratto, ma mai attuata. Questa trovata della laurea brevissima è semplicemente umiliante per chi esercita la professione più delicata tra le professioni intellettuali. Non abbiamo bisogno di patenti". |
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INTESA ORDINE-ATENEI; GASPARRI, VALORIZZA PROFESSIONALITA' REPLICA DI FRANCO ABRUZZO: "E' UNA FARSA. IL MINISTERO (COMPETENTE) DELL'UNIVERSITÀ HA GIÀ CHIESTO SPIEGAZIONI AI RETTORI CHE DANNO SCONTI GRATUITI. LA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA DI MILANO, INVECE, HA RESPINTO UN'EGUALE PRETESA DEI RAGIONIERI" |
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Milano, 23 settembre 2004. Franco Abruzzo ha dichiarato: "Alla conferenza stampa nessuno ha detto che il Ministero dell'Università ha già chiesto spiegazioni ai rettori, che hanno in mente di dare sconti incredibili (fino a 120 crediti sui 180 della laurea triennale). E' incredibile che il ministero delle Comunicazioni avalli una iniziativa non condivisa da un suo collega di Governo. I giornalisti professionisti e pubblicisti sono 70mila circa e di questi, si ritiene, almeno 40mila non abbiano conseguito una laurea. Rivolgo un appello soprattutto ai giovani, perché respingano con sdegno lo sconto di due anni di studi. Un titolo senza saperi non serve. Bisogna studiare, aggiornarsi e continuare ad aggiornarsi per stare sul mercato con possibilità di successo e di lavoro. Spero che il ministro Moratti blocchi questa sconcertante intesa. Due anni di università sono equivalenti a 120 crediti sui 180 della laurea triennale. Potrei giustificare, onorando l'esperienza, un regalo di 20/30 crediti, ma non di 120. La Facoltà di Giurisprudenza di Milano, invece, ha respinto un'eguale pretesa dei ragionieri. L'accordo tra il Consiglio nazionale dell'Ordine e le 4 Università, con la benedizione della Fnsi, è semplicemente scandaloso. Non è educativo, perché offre ai giovani scorciatoie e non indica agli stessi la dura via del sacrificio (qual è quella di saper conciliare lavoro e studi universitari). E' incredibile che l'esecutivo del Consiglio nazionale dell'Ordine abbia potuto avallare un simile pateracchio. Ed è altrettanto incredibile la benedizione della Fnsi. Mi batto da 15 anni per legare professione giornalistica e Università, cioè professione e saperi. E rimango della mia idea: i giornalisti devono studiare in Università per essere padroni degli argomenti che trattano via via e per riacquistare credibilità e autorevolezza. Oggi bisogna pensare alla formazione continua, prefigurata dal contratto, ma mai attuata. Questa trovata della laurea brevissima è semplicemente umiliante per chi esercita la professione più delicata tra le professioni intellettuali. Non abbiamo bisogno di patenti". |
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TV DIGITALE TERRESTRE: STANCA, "L'ITALIA CI CREDE E LA VUOLE, COME DIMOSTRA IL SUCCESSO DEL BANDO T-GOVERNMENT |
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Roma, 23 settembre 2004 - "L'italia crede nella televisione digitale terrestre e la vuole, come dimostra eloquentemente il successo del bando di t-Government promosso dal Cnipa, appena conclusosi con un grande numero di adesioni". Così Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha commentato i risultati del bando per la sperimentazione di servizi interattivi della Pubblica Amministrazione (e-Government) sulla tv digitale terrestre. Il progetto, il primo in Europa a livello di Sistema Paese, dispone di una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro messi a disposizione, a titolo di co-finanziamento, dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie. Alla chiusura del bando, il ministro Stanca ha reso noto che al Cnipa sono stati presentati ben 51 progetti, che vedono coinvolti oltre 250 enti locali, tra cui tutte le Regioni, oltre 30 Province, 182 Comuni di grandi dimensioni e 16 Comunità Montane. Il valore complessivo dei progetti presentati è di oltre 44 milioni di euro. Le sperimentazioni prevedono la partecipazione anche di 150 partner tra industrie ed emittenti, tra cui Rai, Mediaset e La 7 e più di 30 locali. Tutti i progetti hanno una durata massima di 10 mesi e, quindi, entro tale scadenza saranno disponibili i servizi. Tra i 40 proposti, ha detto il ministro, i servizi più gettonati sono quelli relativi al lavoro ed occupazione, turismo, viabilità, salute ed ambiente. Il Ministro Stanca ha sottolineato che "una adesione così vasta al bando del Cnipa non solo è una risposta alle molte 'Cassandre dell'innovazione' che si agitano nel nostro Paese, ma testimonia il valore strategico che viene attribuito dagli Enti locali e dalle imprese alla tv digitale terrestre come uno dei principali veicoli per favorire la diffusione dei servizi on line delle pubbliche amministrazioni nelle case degli italiani". Non solo ma, ha aggiunto il ministro, "si tratta del primo passo fondamentale che si realizza in Europa per utilizzare questa piattaforma digitale per fornire servizi ai cittadini. In tal modo l'Italia in questo settore si pone decisamente all'avanguardia in quanto", ha concluso Stanca, "l'avvio di questi esperimenti consentirà alle industrie del settore di disporre di una eccezionale opportunità tecnologica, che in altri Paesi non è stata ancora proposta". |
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TV DIGITALE TERRESTRE: STANCA, "L'ITALIA CI CREDE E LA VUOLE, COME DIMOSTRA IL SUCCESSO DEL BANDO T-GOVERNMENT |
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Roma, 23 settembre 2004 - "L'italia crede nella televisione digitale terrestre e la vuole, come dimostra eloquentemente il successo del bando di t-Government promosso dal Cnipa, appena conclusosi con un grande numero di adesioni". Così Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha commentato i risultati del bando per la sperimentazione di servizi interattivi della Pubblica Amministrazione (e-Government) sulla tv digitale terrestre. Il progetto, il primo in Europa a livello di Sistema Paese, dispone di una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro messi a disposizione, a titolo di co-finanziamento, dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie. Alla chiusura del bando, il ministro Stanca ha reso noto che al Cnipa sono stati presentati ben 51 progetti, che vedono coinvolti oltre 250 enti locali, tra cui tutte le Regioni, oltre 30 Province, 182 Comuni di grandi dimensioni e 16 Comunità Montane. Il valore complessivo dei progetti presentati è di oltre 44 milioni di euro. Le sperimentazioni prevedono la partecipazione anche di 150 partner tra industrie ed emittenti, tra cui Rai, Mediaset e La 7 e più di 30 locali. Tutti i progetti hanno una durata massima di 10 mesi e, quindi, entro tale scadenza saranno disponibili i servizi. Tra i 40 proposti, ha detto il ministro, i servizi più gettonati sono quelli relativi al lavoro ed occupazione, turismo, viabilità, salute ed ambiente. Il Ministro Stanca ha sottolineato che "una adesione così vasta al bando del Cnipa non solo è una risposta alle molte 'Cassandre dell'innovazione' che si agitano nel nostro Paese, ma testimonia il valore strategico che viene attribuito dagli Enti locali e dalle imprese alla tv digitale terrestre come uno dei principali veicoli per favorire la diffusione dei servizi on line delle pubbliche amministrazioni nelle case degli italiani". Non solo ma, ha aggiunto il ministro, "si tratta del primo passo fondamentale che si realizza in Europa per utilizzare questa piattaforma digitale per fornire servizi ai cittadini. In tal modo l'Italia in questo settore si pone decisamente all'avanguardia in quanto", ha concluso Stanca, "l'avvio di questi esperimenti consentirà alle industrie del settore di disporre di una eccezionale opportunità tecnologica, che in altri Paesi non è stata ancora proposta". |
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EUROPA 7: GASPARRI, TAR LAZIO HA RIBADITO POSIZIONE MINISTERO |
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Roma, 23 settembre 2004 - "Sulla vicenda che riguarda la rete televisiva Europa 7, il ministero delle Comunicazioni, efficacemente difeso dall'avvocatura Generale dello stato, ha sempre sostenuto che l'emittente non aveva alcun interesse ad un provvedimento negativo nei confronti di Sport Italia, dal quale mai sarebbe potuta derivare un'assegnazione di frequenze in suo favore". Lo ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, dopo la sentenza con la quale il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi di Centro Europa 7, sulla trasformazione delle trasmissioni di Sport Italia da criptato in chiaro. "Il Tar del Lazio ha ulteriormente ribadito la legittimita' delle posizioni del ministero, respingendo anche la richiesta di Europa 7 di rimettere alla Corte Costituzionale la questione di costituzionalita' del decreto legge varato dal Governo per porre fine al regime transitorio fissato dalla legge Maccanico e ripreso dalla nuova legge sull'assetto del sistema radiotelevisivo" ha concluso il ministro. |
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EUROPA 7: GASPARRI, TAR LAZIO HA RIBADITO POSIZIONE MINISTERO |
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Roma, 23 settembre 2004 - "Sulla vicenda che riguarda la rete televisiva Europa 7, il ministero delle Comunicazioni, efficacemente difeso dall'avvocatura Generale dello stato, ha sempre sostenuto che l'emittente non aveva alcun interesse ad un provvedimento negativo nei confronti di Sport Italia, dal quale mai sarebbe potuta derivare un'assegnazione di frequenze in suo favore". Lo ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, dopo la sentenza con la quale il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi di Centro Europa 7, sulla trasformazione delle trasmissioni di Sport Italia da criptato in chiaro. "Il Tar del Lazio ha ulteriormente ribadito la legittimita' delle posizioni del ministero, respingendo anche la richiesta di Europa 7 di rimettere alla Corte Costituzionale la questione di costituzionalita' del decreto legge varato dal Governo per porre fine al regime transitorio fissato dalla legge Maccanico e ripreso dalla nuova legge sull'assetto del sistema radiotelevisivo" ha concluso il ministro. |
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'ATENE 2004', GIOCHI 'OSCURATI' NELLE AZIENDE ITALIANE IL 72% DEI NOSTRI CONNAZIONALI NON HA AVUTO IL PERMESSO DI GUARDARE LE OLIMPIADI A LAVORO LA RICERCA CONDOTTA DA MONSTER IN EUROPA RIVELA CHE SOLO L’11% DEI LAVORATORI DEL VECCHIO CONTINENTE HA AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI SEGUIRE I GIOCHI. |
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Milano, 23 settembre 2004 - Non c’è stata alcuna tregua olimpica per i lavoratori italiani: il 72% dei nostri connazionali non ha avuto il permesso di guardare in tv le prodigiose gesta degli azzurri in terra greca. Questo, almeno, emerge dai risultati diffusi oggi, relativi al sondaggio effettuato a livello europeo da Monster, il più importante sito di ricerche e offerte di lavoro via Internet al mondo. Solo l’11% degli italiani intervistati ha risposto di aver ottenuto la clemenza del proprio capo, riuscendo, sia pure solo nelle pause, a guardare alcuni spezzoni di “Atene 2004”. Sempre l’11% dei nostri connazionali ha asserito di aver potuto assistere unicamente alle fasi cruciali dei Giochi: solo il 13%, quei pochissimi ultrafortunati coordinati da capi fanatici di sport , ha rivelato di aver potuto soffrire e gioire dinanzi alle tv aziendali rigorosamente sintonizzate sulle Olimpiadi. Calato il sipario sulla 28esima edizione dei Giochi Olimpici, a cui hanno preso parte 10.500 atleti e 3000 team rappresentanti di ben 199 Paesi convenuti ad Atene, Monster ha voluto chiedere a 3497 lavoratori europei se hanno avuto o meno l’opportunità di seguire la manifestazione durante le ore di lavoro, assaporando così l’atmosfera olimpica. I risultati dell’inchiesta mostrano inequivocabilmente come oltre il 56% degli interpellati in Europa non ha avuto il permesso di seguire le gesta dei propri beniamini durante le ore d’ufficio. Il 21% ha rivelato di essere riuscito a spuntare il sì dei propri capi, ma che tale licenza di accendere la tv su “Atene 2004” sia stata gravata dalla pesante limitazione di farlo esclusivamente nei periodi di pausa. Solo l’11% del panel complessivo considerato ha ammesso di ritenersi fortunato, per il fatto di aver potuto seguire liberamente le Olimpiadi anche nel corso delle ore lavorative. Il Monster Meter poneva questa domanda: “Vi è stato “concesso” di vedere le Olimpiadi nel corso dell’orario lavorativo?” A rispondere sono stati 3.497 lavoratori europei, che hanno potuto esprimere un unico voto nel periodo compreso tra il 19 luglio ed il 2 agosto. Ecco, in sintesi, l’esito del sondaggio: 56% (1961 voti) “No, non è concesso guardare eventi sportivi”. 21% (734 voti) “Sì, ma solo durante la pausa”. 11% (389 voti) “Sì, ma solo le principali competizioni”. 11% (413 voti) “Sì, quando ho voluto, dal momento che il mio capo è un grande appassionato di sport”. Ma diamo uno sguardo ai colleghi europei: quanti hanno potuto assistere davvero liberamente alle Olimpiadi senza timore di rimetterci il posto di lavoro? L’irlanda risulta essere la terrà più prolifica di fanatici dello sport, visto che dal sondaggio è emerso che lì risiedono i capi più liberali, che hanno garantito ai propri dipendenti la possibilità di guardare le Olimpiadi. Oltre un terzo dei partecipanti al Monster Meter, (il 37%)degli irlandesi, ha infatti affermato di aver potuto vedere i Giochi in qualsiasi momento della giornata; il 19% ha potuto farlo unicamente nelle pause; il 7% solo le gare principali. I tedeschi e gli svedesi, rispettivamente il 17% ed il 16% hanno risposto di aver portuto vedere i Giochi senza restrizione alcuna. E, ancora, il 21% dei tedeschi ed il 22% degli svedesi ha detto di aver potuto guardare “Atene 2004” solo nei momenti di pausa, mentre oltre il 53% dei tedeschi ed il 51% degli svedesi, la maggioranza dei sondati, ha comunque dichiarato di non aver potuto seguire i Giochi a lavoro. In Gran Bretagna, sebbene il 54% dei lavoratori intervistati abbia affermato di non aver potuto seguire le Olimpiadi in ufficio, il 31% ha riferito di aver comunque visto parte delle gare nelle pause lavoro. Francesi e spagnoli, infine, detengono, (ahiloro!), parimenti ai nostri connazionali, la maglia nera dei lavoratori che meno di tutti hanno potuto seguire le Olimpiadi dall’ufficio: rispettivamente il 73% ed il 79% dei colleghi iberici e d’oltralpe ha dichiarato di essere stato diffidato dall’accendere la tv aziendale in occasione dei Giochi. Per questi “oscurati” lavoratori europei, dunque, medaglia d’oro alla .. Iattura olimpica! |
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'ATENE 2004', GIOCHI 'OSCURATI' NELLE AZIENDE ITALIANE IL 72% DEI NOSTRI CONNAZIONALI NON HA AVUTO IL PERMESSO DI GUARDARE LE OLIMPIADI A LAVORO LA RICERCA CONDOTTA DA MONSTER IN EUROPA RIVELA CHE SOLO L’11% DEI LAVORATORI DEL VECCHIO CONTINENTE HA AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI SEGUIRE I GIOCHI. |
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Milano, 23 settembre 2004 - Non c’è stata alcuna tregua olimpica per i lavoratori italiani: il 72% dei nostri connazionali non ha avuto il permesso di guardare in tv le prodigiose gesta degli azzurri in terra greca. Questo, almeno, emerge dai risultati diffusi oggi, relativi al sondaggio effettuato a livello europeo da Monster, il più importante sito di ricerche e offerte di lavoro via Internet al mondo. Solo l’11% degli italiani intervistati ha risposto di aver ottenuto la clemenza del proprio capo, riuscendo, sia pure solo nelle pause, a guardare alcuni spezzoni di “Atene 2004”. Sempre l’11% dei nostri connazionali ha asserito di aver potuto assistere unicamente alle fasi cruciali dei Giochi: solo il 13%, quei pochissimi ultrafortunati coordinati da capi fanatici di sport , ha rivelato di aver potuto soffrire e gioire dinanzi alle tv aziendali rigorosamente sintonizzate sulle Olimpiadi. Calato il sipario sulla 28esima edizione dei Giochi Olimpici, a cui hanno preso parte 10.500 atleti e 3000 team rappresentanti di ben 199 Paesi convenuti ad Atene, Monster ha voluto chiedere a 3497 lavoratori europei se hanno avuto o meno l’opportunità di seguire la manifestazione durante le ore di lavoro, assaporando così l’atmosfera olimpica. I risultati dell’inchiesta mostrano inequivocabilmente come oltre il 56% degli interpellati in Europa non ha avuto il permesso di seguire le gesta dei propri beniamini durante le ore d’ufficio. Il 21% ha rivelato di essere riuscito a spuntare il sì dei propri capi, ma che tale licenza di accendere la tv su “Atene 2004” sia stata gravata dalla pesante limitazione di farlo esclusivamente nei periodi di pausa. Solo l’11% del panel complessivo considerato ha ammesso di ritenersi fortunato, per il fatto di aver potuto seguire liberamente le Olimpiadi anche nel corso delle ore lavorative. Il Monster Meter poneva questa domanda: “Vi è stato “concesso” di vedere le Olimpiadi nel corso dell’orario lavorativo?” A rispondere sono stati 3.497 lavoratori europei, che hanno potuto esprimere un unico voto nel periodo compreso tra il 19 luglio ed il 2 agosto. Ecco, in sintesi, l’esito del sondaggio: 56% (1961 voti) “No, non è concesso guardare eventi sportivi”. 21% (734 voti) “Sì, ma solo durante la pausa”. 11% (389 voti) “Sì, ma solo le principali competizioni”. 11% (413 voti) “Sì, quando ho voluto, dal momento che il mio capo è un grande appassionato di sport”. Ma diamo uno sguardo ai colleghi europei: quanti hanno potuto assistere davvero liberamente alle Olimpiadi senza timore di rimetterci il posto di lavoro? L’irlanda risulta essere la terrà più prolifica di fanatici dello sport, visto che dal sondaggio è emerso che lì risiedono i capi più liberali, che hanno garantito ai propri dipendenti la possibilità di guardare le Olimpiadi. Oltre un terzo dei partecipanti al Monster Meter, (il 37%)degli irlandesi, ha infatti affermato di aver potuto vedere i Giochi in qualsiasi momento della giornata; il 19% ha potuto farlo unicamente nelle pause; il 7% solo le gare principali. I tedeschi e gli svedesi, rispettivamente il 17% ed il 16% hanno risposto di aver portuto vedere i Giochi senza restrizione alcuna. E, ancora, il 21% dei tedeschi ed il 22% degli svedesi ha detto di aver potuto guardare “Atene 2004” solo nei momenti di pausa, mentre oltre il 53% dei tedeschi ed il 51% degli svedesi, la maggioranza dei sondati, ha comunque dichiarato di non aver potuto seguire i Giochi a lavoro. In Gran Bretagna, sebbene il 54% dei lavoratori intervistati abbia affermato di non aver potuto seguire le Olimpiadi in ufficio, il 31% ha riferito di aver comunque visto parte delle gare nelle pause lavoro. Francesi e spagnoli, infine, detengono, (ahiloro!), parimenti ai nostri connazionali, la maglia nera dei lavoratori che meno di tutti hanno potuto seguire le Olimpiadi dall’ufficio: rispettivamente il 73% ed il 79% dei colleghi iberici e d’oltralpe ha dichiarato di essere stato diffidato dall’accendere la tv aziendale in occasione dei Giochi. Per questi “oscurati” lavoratori europei, dunque, medaglia d’oro alla .. Iattura olimpica! |
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ART SERVIZI EDITORIALI DI BOLOGNA HA OTTENUTO UNA NOMINATION ALL'INTERACTIVE KEY AWARD 2004 |
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Ceserna, 23 settembre 2004 - Art Servizi Editoriali, azienda bolognese leader nella realizzazione dei servizi editoriali, è stata selezionata all’Interactive Key Award 2004. La notizia è stata comunicata nei giorni scorsi dalla Giuria del prestigioso riconoscimento nazionale, dedicato ai migliori siti internet e alle migliori campagne promozionali realizzate per la Grande Rete. Art Servizi Editoriali ha ottenuto la nomination nella sezione “E-commerce, consumer service & support e consumer oriented”, per avere realizzato il sito internet di un prodotto della Fater, azienda leader in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti per la cura della persona. Si tratta di “Linidor”, prodotti per il trattamento dell’incontinenza, sul web all’indirizzo www.Linidor.it Linidor.it non è una semplice presentazione di una gamma di prodotti, in quanto offre contenuti e servizi personalizzati a diversi livelli: ai malati e agli assistenti, grazie alla presenza di informazioni, rubriche e servizi dedicati, quali ginnastica rieducativa e consigli per una corretta dieta; ma anche agli operatori sanitari (Asl case di riposo, farmacie, medici, ecc.) alla ricerca di aggiornamenti normativi, informazioni mirate e presentazione di casi clinici. Inoltre, Linidor.it offre agli utenti articoli, servizi e consulenze mediche interattive (Specialista on line), contenuti giornalistici e scientifici, realizzati da una redazione medico-scientifica e liberamente consultabili. I siti finalisti saranno i protagonisti della serata di premiazione, in programma presso il Teatro Nuovo di Milano giovedì 23 settembre prossimi, che vedrà la partecipazione di tutti gli operatori della comunicazione: pubblicitari, giornalisti, manager, operatori dei media e di internet, e quant’altro. Serata nella quale saranno nominati i vincitori delle diverse sezioni in concorso. Si ricorda che Art Servizi Editoriali é tra le principali aziende protagoniste del mercato dei prodotti editoriali. |
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ART SERVIZI EDITORIALI DI BOLOGNA HA OTTENUTO UNA NOMINATION ALL'INTERACTIVE KEY AWARD 2004 |
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Ceserna, 23 settembre 2004 - Art Servizi Editoriali, azienda bolognese leader nella realizzazione dei servizi editoriali, è stata selezionata all’Interactive Key Award 2004. La notizia è stata comunicata nei giorni scorsi dalla Giuria del prestigioso riconoscimento nazionale, dedicato ai migliori siti internet e alle migliori campagne promozionali realizzate per la Grande Rete. Art Servizi Editoriali ha ottenuto la nomination nella sezione “E-commerce, consumer service & support e consumer oriented”, per avere realizzato il sito internet di un prodotto della Fater, azienda leader in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti per la cura della persona. Si tratta di “Linidor”, prodotti per il trattamento dell’incontinenza, sul web all’indirizzo www.Linidor.it Linidor.it non è una semplice presentazione di una gamma di prodotti, in quanto offre contenuti e servizi personalizzati a diversi livelli: ai malati e agli assistenti, grazie alla presenza di informazioni, rubriche e servizi dedicati, quali ginnastica rieducativa e consigli per una corretta dieta; ma anche agli operatori sanitari (Asl case di riposo, farmacie, medici, ecc.) alla ricerca di aggiornamenti normativi, informazioni mirate e presentazione di casi clinici. Inoltre, Linidor.it offre agli utenti articoli, servizi e consulenze mediche interattive (Specialista on line), contenuti giornalistici e scientifici, realizzati da una redazione medico-scientifica e liberamente consultabili. I siti finalisti saranno i protagonisti della serata di premiazione, in programma presso il Teatro Nuovo di Milano giovedì 23 settembre prossimi, che vedrà la partecipazione di tutti gli operatori della comunicazione: pubblicitari, giornalisti, manager, operatori dei media e di internet, e quant’altro. Serata nella quale saranno nominati i vincitori delle diverse sezioni in concorso. Si ricorda che Art Servizi Editoriali é tra le principali aziende protagoniste del mercato dei prodotti editoriali. |
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“LA GRANDE CUCINA. UN’OPERA TUTTA DA GUSTARE” QUESTO E’ IL CLAIM DELLA CAMPAGNA DI LANCIO FIRMATA TBWAITALIA |
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Milano, 23 settembre 2004 - Al via la campagna tv sui network televisivi nazionali da lunedì 4 ottobre, on air la campagna stampa sulle testate Rcs Mediagroup. Ancora una volta il quotidiano più importante d’Italia lancia una straordinaria iniziativa: “La grande cucina” , una collana di 20 volumi inediti con ricette esclusive della cucina internazionale e italiana , arricchita da invitanti fotografie a colori e dai segreti della preparazione, i consigli e le tecniche dei più grandi cuochi ; in regalo il 1° volume col Corriere della Sera magazine giovedì 7 ottobre . Dall’amore per il buon cibo e dalla passione per la preparazione di piatti esclusivi , dai più semplici ai più raffinati , è nata “La Grande cucina” del Corriere della Sera . “La Grande cucina. Un’opera tutta da gustare” è infatti il claim della campagna pubblicitaria di lancio , firmata ancora una volta da Tbwa\italia , l’agenzia guidata da Marco Fanfani Chief Executive Officer e Fabrizio Russo Chief Creative Officer . Il lancio prevede una campagna stampa , on air da ieri su tutte le testate Rcs Mediagroup e una campagna tv che prenderà il via lunedì 4 ottobre . Campagna Tv: la regia è affidata ad Alvaro Pianezzi e Francesco Nencini . Plot: nel cuore della notte una donna si sveglia e trova suo marito davanti al frigorifero come un predatore di fronte alla sua preda ... L’uomo in realtà non è vittima di un attacco famelico ma di un grande amore per la preparazione di ricette buone ed esclusive. La moglie, infatti, nota la tavola imbandita e ricca dei piatti che il marito si è divertito a preparare mentre lei dormiva . Dalla passione per la cucina nasce infatti l’ultima e grande iniziativa del Corriere della Sera . Ha lavorato alla campagna tv Fabio Palombo Direttore Creativo Associato , Elena Pancotti Art ; alla campagna stampa Fabio Palombo , Laura Gamberoni in qualità di Art . Alleghiamo un’immagine della campagna stampa in formato pdf . Credits Campagna Tv claim: “La grande cucina. Un’opera tutta da gustare” Chief Creative Officer: Fabrizio Russo; Direttore Creativo Associato: Fabio Palombo; Art: Elena Pancotti; Account: Elena Galluzzi , Tiziana Grassi; Regia: Alvaro Pianezzi Per La Parte Pack; Francesco Nencini Per La Parte Live Action. Campagna stampa claim: “La grande cucina. Alimenta la tua passione.” Chief Creative Officer: Fabrizio Russo; Direttore Creativo Associato: Fabio Palombo; Art: Laura Gamberoni; Account: Elena Galluzzi , Tiziana Grassi. |
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“LA GRANDE CUCINA. UN’OPERA TUTTA DA GUSTARE” QUESTO E’ IL CLAIM DELLA CAMPAGNA DI LANCIO FIRMATA TBWAITALIA |
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Milano, 23 settembre 2004 - Al via la campagna tv sui network televisivi nazionali da lunedì 4 ottobre, on air la campagna stampa sulle testate Rcs Mediagroup. Ancora una volta il quotidiano più importante d’Italia lancia una straordinaria iniziativa: “La grande cucina” , una collana di 20 volumi inediti con ricette esclusive della cucina internazionale e italiana , arricchita da invitanti fotografie a colori e dai segreti della preparazione, i consigli e le tecniche dei più grandi cuochi ; in regalo il 1° volume col Corriere della Sera magazine giovedì 7 ottobre . Dall’amore per il buon cibo e dalla passione per la preparazione di piatti esclusivi , dai più semplici ai più raffinati , è nata “La Grande cucina” del Corriere della Sera . “La Grande cucina. Un’opera tutta da gustare” è infatti il claim della campagna pubblicitaria di lancio , firmata ancora una volta da Tbwa\italia , l’agenzia guidata da Marco Fanfani Chief Executive Officer e Fabrizio Russo Chief Creative Officer . Il lancio prevede una campagna stampa , on air da ieri su tutte le testate Rcs Mediagroup e una campagna tv che prenderà il via lunedì 4 ottobre . Campagna Tv: la regia è affidata ad Alvaro Pianezzi e Francesco Nencini . Plot: nel cuore della notte una donna si sveglia e trova suo marito davanti al frigorifero come un predatore di fronte alla sua preda ... L’uomo in realtà non è vittima di un attacco famelico ma di un grande amore per la preparazione di ricette buone ed esclusive. La moglie, infatti, nota la tavola imbandita e ricca dei piatti che il marito si è divertito a preparare mentre lei dormiva . Dalla passione per la cucina nasce infatti l’ultima e grande iniziativa del Corriere della Sera . Ha lavorato alla campagna tv Fabio Palombo Direttore Creativo Associato , Elena Pancotti Art ; alla campagna stampa Fabio Palombo , Laura Gamberoni in qualità di Art . Alleghiamo un’immagine della campagna stampa in formato pdf . Credits Campagna Tv claim: “La grande cucina. Un’opera tutta da gustare” Chief Creative Officer: Fabrizio Russo; Direttore Creativo Associato: Fabio Palombo; Art: Elena Pancotti; Account: Elena Galluzzi , Tiziana Grassi; Regia: Alvaro Pianezzi Per La Parte Pack; Francesco Nencini Per La Parte Live Action. Campagna stampa claim: “La grande cucina. Alimenta la tua passione.” Chief Creative Officer: Fabrizio Russo; Direttore Creativo Associato: Fabio Palombo; Art: Laura Gamberoni; Account: Elena Galluzzi , Tiziana Grassi. |
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LANCÔME STRINGE LE SUE DONNE IN UN NUOVO ABBRACCIO |
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Milano, 23 settembre 2004 – Lancôme si rinnova e lo comunica con Agence 133, l’agenzia del “lusso” del gruppo Publicis, reinventando il linguaggio dell’emozione per essere più vicina alle sue donne. Quindi un’immagine sensuale, di lusso raffinato che sorprende “sans choquer”, per far sì che ogni donna possa pensare “nulla mi emoziona più della bellezza creata da Lancôme”. Il cambio di rotta della storica maison francese si traduce in una comunicazione intensa e di grande impatto: close-up sui particolari del volto, prodotti in primissimo piano, elegante firma Lancôme manoscritta, uso della prima persona nei testi, evoluzione delle immagini in ricche variazioni cromatiche. Una espressione di bellezza vitale che va dritta al cuore di ogni donna. Il nuovo mondo Lancôme, fotografato da Sølve Sundsbø, porta quindi in primo piano l’emozione della creazione e dell’innovazione attraverso l’ intensità delle immagini, la brillantezza dei colori, l’autenticità dei testi. Uno stile diretto tutt’uno con la donna. Rappresentativi del nuovo mood i primi soggetti in uscita: Juicy Wear Duo e Aqua Fusion. Firmano l’adattamento italiano Daniela Zorzi e Daniela Locatelli, Capigruppo Creativi, sotto la direzione creativa esecutiva di Alasdhair Macgregor-hastie. |
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LANCÔME STRINGE LE SUE DONNE IN UN NUOVO ABBRACCIO |
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Milano, 23 settembre 2004 – Lancôme si rinnova e lo comunica con Agence 133, l’agenzia del “lusso” del gruppo Publicis, reinventando il linguaggio dell’emozione per essere più vicina alle sue donne. Quindi un’immagine sensuale, di lusso raffinato che sorprende “sans choquer”, per far sì che ogni donna possa pensare “nulla mi emoziona più della bellezza creata da Lancôme”. Il cambio di rotta della storica maison francese si traduce in una comunicazione intensa e di grande impatto: close-up sui particolari del volto, prodotti in primissimo piano, elegante firma Lancôme manoscritta, uso della prima persona nei testi, evoluzione delle immagini in ricche variazioni cromatiche. Una espressione di bellezza vitale che va dritta al cuore di ogni donna. Il nuovo mondo Lancôme, fotografato da Sølve Sundsbø, porta quindi in primo piano l’emozione della creazione e dell’innovazione attraverso l’ intensità delle immagini, la brillantezza dei colori, l’autenticità dei testi. Uno stile diretto tutt’uno con la donna. Rappresentativi del nuovo mood i primi soggetti in uscita: Juicy Wear Duo e Aqua Fusion. Firmano l’adattamento italiano Daniela Zorzi e Daniela Locatelli, Capigruppo Creativi, sotto la direzione creativa esecutiva di Alasdhair Macgregor-hastie. |
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ARRIVA RENAULT MODUS: SI APRONO I GIOCHI |
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Milano, 23 settembre 2004 – E’ in uscita la nuova, originale e grintosa campagna pubblicitaria realizzata da Publicis per il lancio di Modus, la neo nata di casa Renault. La campagna è composta da una fase di pre-lancio, che ha l’obiettivo di creare curiosità e aspettative, e una fase di lancio vero e proprio. La pianificazione ha un orientamento multimediale: tv, radio, stampa, internet, cinema, affissione supportate anche da un serie di simpatiche e diversificate iniziative. Con un investimento di 38 milioni di euro, Renault ha voluto “festeggiare” il lancio di Modus con una campagna multisoggetto, interamente giocata sull’effervescente personalità dell’auto. Due sono i fili conduttori delle nuove pubblicità: il claim, “Crescere. Ma perché?” e le caratteristiche di Modus: accattivante, colorata, dinamica. Publicis ha voluto sottolineare e dare ampio spazio all’aspetto intrigante della nuova auto di Renault, capace di stimolare il bambino che è in ognuno di noi, anche nei contesti più seriosi. Il commercial infatti si apre con immagini di uffici, riunioni, meeting, presentazioni di progetti: giornate di lavoro come tante altre. Ma qualcosa rompe la routine: manager e segretarie corrono verso il parcheggio, assistenti incravattati e account in tailleur si scatenano in una gara per arrivare primi…al parcheggio. E’ proprio lì infatti che si svolge la partita a filetto: lo scopo del gioco è mettere in fila verticale, orizzontale e diagonale cinque Modus dello stesso colore. Lo spot televisivo, in onda prevalentemente in prime time su tutte le reti nazionali e sui canali satellitari, è sostenuto da una coloratissima campagna stampa e dalle affissioni. Per evidenziarne l’originalità e la creatività, Publicis ha posto Renault Modus in primo piano su uno sfondo dalle tinte anni ’70. Il format classico delle immagini Renault è stato stravolto e il nuovo soggetto si caratterizza per titoli, colori e immagini forti e coloratissime. Il risultato è un insieme di colori, forme morbide e impattanti che producono un effetto originale e che ben si sposano con lo spirito della nuova Modus. Questi annunci stampa sono una vera e propria innovazione nel campo della comunicazione pubblicitaria di un’auto al pari di ciò che rappresenta. Originalità anche nella scelta dei mezzi: oltre alla massiccia implicazione di tutti i mezzi Atl, il lancio è caratterizzato da operazioni speciali sul territorio, che hanno l’obiettivo di seguire il target nella sua quotidianità, ed esprimere una diversa filosofia di vita. Ecco che la Renault Modus ci parla del suo mondo colorato e positivo non solo all’interno di grandi multisala, nelle maggiori piazze italiane durante il week-end di lancio , ma anche i luoghi meno “ludici” come supermercati o ristoranti di pause aziendali si colorano di allegria Modus. La campagna, che si protrarrà fino a dicembre, è stata sviluppata per il mercato italiano da Mimmo Di Lorenzo, Direttore Creativo Associato, e dal suo team che hanno lavorato a questo importante progetto con Angelo Bencivenga e Vittoria Cristofaro di Renault Italia. Direzione creativa esecutiva: Alasdhair Macgregor-hastie. |
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ARRIVA RENAULT MODUS: SI APRONO I GIOCHI |
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Milano, 23 settembre 2004 – E’ in uscita la nuova, originale e grintosa campagna pubblicitaria realizzata da Publicis per il lancio di Modus, la neo nata di casa Renault. La campagna è composta da una fase di pre-lancio, che ha l’obiettivo di creare curiosità e aspettative, e una fase di lancio vero e proprio. La pianificazione ha un orientamento multimediale: tv, radio, stampa, internet, cinema, affissione supportate anche da un serie di simpatiche e diversificate iniziative. Con un investimento di 38 milioni di euro, Renault ha voluto “festeggiare” il lancio di Modus con una campagna multisoggetto, interamente giocata sull’effervescente personalità dell’auto. Due sono i fili conduttori delle nuove pubblicità: il claim, “Crescere. Ma perché?” e le caratteristiche di Modus: accattivante, colorata, dinamica. Publicis ha voluto sottolineare e dare ampio spazio all’aspetto intrigante della nuova auto di Renault, capace di stimolare il bambino che è in ognuno di noi, anche nei contesti più seriosi. Il commercial infatti si apre con immagini di uffici, riunioni, meeting, presentazioni di progetti: giornate di lavoro come tante altre. Ma qualcosa rompe la routine: manager e segretarie corrono verso il parcheggio, assistenti incravattati e account in tailleur si scatenano in una gara per arrivare primi…al parcheggio. E’ proprio lì infatti che si svolge la partita a filetto: lo scopo del gioco è mettere in fila verticale, orizzontale e diagonale cinque Modus dello stesso colore. Lo spot televisivo, in onda prevalentemente in prime time su tutte le reti nazionali e sui canali satellitari, è sostenuto da una coloratissima campagna stampa e dalle affissioni. Per evidenziarne l’originalità e la creatività, Publicis ha posto Renault Modus in primo piano su uno sfondo dalle tinte anni ’70. Il format classico delle immagini Renault è stato stravolto e il nuovo soggetto si caratterizza per titoli, colori e immagini forti e coloratissime. Il risultato è un insieme di colori, forme morbide e impattanti che producono un effetto originale e che ben si sposano con lo spirito della nuova Modus. Questi annunci stampa sono una vera e propria innovazione nel campo della comunicazione pubblicitaria di un’auto al pari di ciò che rappresenta. Originalità anche nella scelta dei mezzi: oltre alla massiccia implicazione di tutti i mezzi Atl, il lancio è caratterizzato da operazioni speciali sul territorio, che hanno l’obiettivo di seguire il target nella sua quotidianità, ed esprimere una diversa filosofia di vita. Ecco che la Renault Modus ci parla del suo mondo colorato e positivo non solo all’interno di grandi multisala, nelle maggiori piazze italiane durante il week-end di lancio , ma anche i luoghi meno “ludici” come supermercati o ristoranti di pause aziendali si colorano di allegria Modus. La campagna, che si protrarrà fino a dicembre, è stata sviluppata per il mercato italiano da Mimmo Di Lorenzo, Direttore Creativo Associato, e dal suo team che hanno lavorato a questo importante progetto con Angelo Bencivenga e Vittoria Cristofaro di Renault Italia. Direzione creativa esecutiva: Alasdhair Macgregor-hastie. |
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