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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Ottobre 2004
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LA FRANCIA DECIDE D'IMPORTARE CELLULE STAMINALI EMBRIONALI  
 
Bruxelles, 11 ottobre 2004 - Nel presentare le nuove misure nazionali che regolano la ricerca sulle cellule staminali, il ministro della ricerca François d'Aubert e il ministro della sanità Philippe Douste-blazy hanno annunciato che la Francia permetterà l'importazione di cellule staminali embrionali destinate alla ricerca. Si tratta della prima applicazione della nuova legge sulla bioetica, approvata nel luglio2004, che autorizza la ricerca sugli embrioni umani soprannumerari congelati, concepiti in vitro e di cui i genitori non prevedono l'impianto. Nel sottolineare che la misura è transitoria, d'Aubert ha spiegato che è stata presa per fare in modo che i ricercatori possano cominciare a lavorare sulle cellule staminali embrionali prima che nella primavera del 2005 entri in vigore la nuova legge. 'Nel frattempo i ricercatori useranno embrioni importati', ha detto il ministro. La ricerca sulle cellule staminali ha creato 'considerevoli speranze terapeutiche' tra i malati di cuore, diabete e morbo di Parkinson, ha dichiarato d'Aubert nel corso di una conferenza stampa. Questo tipo di ricerca è 'd'importanza mondiale' e sarebbe stato irrealistico impedirlo, ha continuato, aggiungendo che è 'importante per la ricerca avere un sistema giudiziario che ci permetta di andare avanti in questi campi veramente promettenti'. In base alla nuova legge, i ricercatori francesi potranno 'lavorare sugli embrioni in sovrannumero e di cui i genitori non prevedono l'impianto'. I ministri hanno sottolineato che molte cellule staminali proverranno da ovuli umani fertilizzati di circa cinque o sei giorni. D'aubert ha inoltre annunciato il lancio di un inventario completo di tutti gli embrioni umani attualmente congelati in Francia, stimati in oltre 118.000. Secondo d'Aubert, il 55% di questi embrioni potrebbero ancora essere usati dai genitori. 'Il loro uso è quindi da escludere nel modo più assoluto', ha detto, prima di ribadire la propria opposizione alla clonazione umana e di ricordare ai giornalisti che la legge sulla bioetica lo considera 'un crimine contro l'umanità'. In risposta all'annuncio, il professor René Frydman, 'padre' del primo baby in provetta francese, si è congratulato col governo per la firma del decreto: 'Ci viene così offerta la possibilità di lavorare, qui in Francia, su ciò che a parer mio potrebbe rappresentare un passo in avanti nel campo della medicina, d'importanza pari alla scoperta degli antibiotici'.  
   
   
BISOGNA RINFORZARE LA BASE SCIENTIFICA EUROPEA, AFFERMA UN CEO  
 
Bruxelles, 11 ottobre 2004 - Se vuole restare competitiva, l'Europa deve fare uno sforzo concertato per migliorare la sua base scientifica, ha dichiarato il dottor Franz Humer, presidente della Efpia (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations) e Ceo della Roche, nel suo intervento alla riunione sul mercato unico tenutasi a Bruxelles. Secondo Humer, l'industria farmaceutica orientata alla ricerca può validamente contribuire a raggiungere l'obiettivo europeo di Lisbona e Barcellona d'investire il 3% del Pil comunitario della R&s (Ricerca e sviluppo) e di trasformare l'Europa nell'economia basata sulla conoscenza più dinamica e competitiva. 'L'industria farmaceutica rappresenta da sola il 15% dell'intera spesa industriale in R&s nell'Ue, e rimane uno dei settori più innovativi e di successo, due elementi di benessere e ricchezza per l'Europa', ha detto. 'Tuttavia deve affrontare la sfida posta da una competitività in declino rispetto agli Usa, un paese con un contesto più attraente per gl'investimenti nella R&s e più pronto ad appoggiare l'innovazione farmaceutica'. Humer guarda con favore al promettente avvio della nuova Commissione, che ha indicato come centrale la competitività economica dell'Europa e che, sotto la guida di José Barroso, sembra volersi occupare con particolare attenzione della riforma e la realizzazione dell'agenda di Lisbona. 'La nostra industria farmaceutica orientata alla ricerca costituisce un settore strategico per portare a buon fine l'agenda di Lisbona. Se vogliamo che la ricerca farmaceutica continui a svolgersi in Europa, bisogna che l'Europa rafforzi la propria base scientifica. Dobbiamo invertire l'attuale tendenza negativa, ridare vigore alla nostra competitività, combattere la 'fuga di cervelli' e restare nella corsa per l'innovazione', ha concluso Humer.  
   
   
IL PREMIO NOBEL PER LA CHIMICA A DUE SCIENZIATI ISRAELIANI  
 
Bruxelles, 11 ottobre 2004 - Il premio Nobel per la chimica è stato assegnato a due professori israeliani; per il ruolo svolto nella scoperta della degradazione controllata della proteina, il processo che permette alle cellule di eliminare le proteine danneggiate o in eccesso. All'inizio degli anni '80, Aaron Ciechanover e Avram Hershko, in collaborazione con l'americano Irwin Rose, anch'egli vincitore del Nobel, erano stati i primi a capire che le cellule funzionano come centri di controllo di estrema efficienza, in cui le proteine vengono continuamente prodotte o distrutte. Essi avevano dimostrato che il processo di degradazione della proteina in una cellula viene attentamente controllato con l'uso di marcatori molecolari detti ubiquitine, che si fissano alle proteine indesiderate e le marcano perché vengano distrutte e ridotte in piccoli pezzi dal sistema di smaltimento delle cellule, il proteasoma. Il marcatore ubiquitina si separa dalla proteina poco prima che questa entri nel proteasoma per essere riutilizzato. La scoperta degli scienziati ha mostrato esattamente come la cellula controlla un certo numero di processi centrali, suddividendo selettivamente alcune proteine e lasciandone altre intatte. I processi mediati dall'ubiquitina includono la divisione cellulare, la riparazione del Dna e aspetti fondamentali della difesa immunitaria. Di converso, il mancato funzionamento di questo processo nelle cellule umane può portare ad alterazioni quali la fibrosi cistica e il tumore alla cervice. I tre Nobel si spartiranno un premio di 10 milioni di Sek (1,1 milioni di euro). Infolink: http://nobelprize.Org/  
   
   
ISMB - ISTITUTO SUPERIORE MARIO BOELLA PER IL SECONDO APPUNTAMENTO, MONDOBIT 2004 CI PORTA DALLO SCIAMANO ELETTRONICO · LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA MEDICINA · LE TECNOLOGICHE PIÙ ALL'AVANGUARDIA A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Lunedì 11 ottobre, dalle 18:30 alle 19:30, presso la Sala Conferenze della Galleria d'Arte Moderna in Corso Galileo Ferraris 30, si terrà la 2a conferenza di Mondobit 2004, dal titolo "Lo Sciamano Elettronico. Medicina e Infotecnologie". Una riflessione sul grande interesse reciproco tra medicina ed informatica e sui risultati straordinari che la sinergia tra queste due scienze ha portato: dalla spettacolarità delle immagini Tac fino alle possibilità che offre l'assistenza a distanza. Il medico o sciamano intuisce, grazie ad un istinto, cosa non va anche quando non ne ha la certezza, ed è proprio a questo punto che la tecnologia gli permette di arrivare alla diagnosi e alla cura. Sarà quindi la potenza dei super computer che potrà prevedere in anticipo cosa sta per rompersi nel delicato equilibrio della nostra salute. In questo secondo appuntamento di Mondobit 2004 si potrà valutare l'utilizzo dei dispositivi portatili (Personal Digital Assistant e Tablet Pc) per la raccolta automatizzata dei dati e l'accesso alle informazioni cartella clinica elettronica del paziente; sarà inoltre mostrato un prototipo di servizio telemedicale basato sui telefoni cellulari di terza generazione che permetterà il monitoraggio a distanza e la diagnosi remota in mobilità anche al di fuori delle strutture sanitarie. A presentare gli sviluppi più all'avanguardia della tecnologia applicata alla medicina saranno Claudio Demartini, componente del Comitato Nazionale per l'Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (Ifts) e Preside Vicario della Facoltà di Organizzazione d'Impresa e Ingegneria Gestionale del Politecnico di Torino, e Paolo Narcisi, Dirigente medico Settore Grandi Traumi Rianimazione Dea presso il San Giovanni Battista della Città di Torino. Mondobit è un'iniziativa culturale promossa dall'Istituto Superiore Mario Boella in collaborazione con i Soci Fondatori - Compagnia di San Paolo e Politecnico di Torino - e i Soci Ordinari - Motorola, Stmicroelectronics e Telecom Italia. Per l'edizione 2004, un ciclo di quattro conferenze-dibattito, ogni lunedì fino al 25 ottobre, permetterà al grande pubblico di "provare" il futuro. Si potranno toccare con mano le innovazioni che cambieranno la nostra casa e le tecnologie applicate alla medicina e all'assistenza sanitaria, verificare come impronte, occhi e voce possano identificare una persona e imparare a difendersi da virus e spamming grazie a diritto e tecnologia.  
   
   
COSTITUITA L’UEHP – UNIONE EUROPEA DELL’OSPEDALITÀ PRIVATA  
 
Roma, 11 Ottobre 2004- Lo scorso 8 ottobre si è formalmente costituita, con atto notarile, l’Unione Europea dell’Ospedalità Privata –- Uehp – con sede legale a Roma e sede operativa a Bruxelles. L’atto costitutivo è stato sottoscritto dai rappresentanti delle Associazioni dell’ospedalità privata della Francia, del Belgio, dell’Austria, del Portogallo, dell’Ungheria, della Polonia, del Principato di Monaco, della Svizzera e dell’Italia; inoltre l’Uehp può già contare sull’adesione di Grecia e Spagna. Il Presidente pro-tempore, dr. Alberta Sciachì, ha precisato che l’Uehp tra l’altro “ha lo scopo di promuovere, difendere e rappresentare l’ospedalità privata in Europa e di interessarsi delle condizioni politiche ed economiche idonee a favorire l’iniziativa privata nell’ambito della sanità; e anche di studiare e difendere le migliori condizioni di funzionamento e di gestione delle istituzioni sanitarie”. Infolink: www.Uehp.org  
   
   
FMR-ART’E’ A FAVORE DELL’ANT  
 
Bologna, 11 ottobre 2004 - Il 29 settembre scorso Fmr Art’e’ ha celebrato la sua prima giornata Nazionale dell’Artpromoter (A.p. Day). Oltre 60 dipendenti del Gruppo hanno affiancato per tutta la giornata altrettanti Artpromoter impegnati nella loro attività di vendita su tutto il territorio nazionale. Un’iniziativa accolta con grande entusiasmo da tutti i partecipanti che hanno formato per un giorno in numerose città italiane, squadre inedite ma caratterizzate dal grande desiderio di conoscersi meglio e condividere difficoltà ed obiettivi. Un’occasione per frequentarsi tra colleghi che, pur appartenendo alla stessa realtà, operano in settori molto diversi, e spesso nel proprio agire quotidiano hanno difficoltà a comprendere caratteristiche, opportunità e problematiche del lavoro altrui. Questo momento di coinvolgimento generale aveva anche degli importanti riflessi di carattere sociale: il Presidente del Gruppo, Marilena Ferrari, ha infatti deciso che una cifra equivalente al totale delle provvigioni maturate in quella giornata sarebbe stata devoluta alla Fondazione Ant Italia Onlus che offre assistenza domiciliare oncologica gratuita in 26 province italiane (ogni giorno sono più di 2.500 le Famiglie che usufruiscono di questo servizio). E perché questa ulteriore motivazione fosse sempre ben presente in quanti erano impegnati nell’iniziativa, è stato approntato un servizio di comunicazione tra tutte le coppie dislocate nelle varie città e la sede centrale di Bologna per aggiornare in tempo reale l’evolversi della situazione. Il grande impegno profuso da tutti ha fatto registrare una risposta straordinaria, tanto che il risultato ottenuto è andato oltre ogni più rosea previsione, con una raccolta ordini pari a 420.000 €, record assoluto nell’anno 2004. Al termine della giornata, l’importo della donazione a favore dell’Ant di Bologna ha raggiunto i 40.000 € che saranno consegnati in occasione della prossima Convention Nazionale del Gruppo, che si terrà a Bologna il prossimo mese di Gennaio. Tra le curiosità della giornata spicca la performance fatta registrare da Ciro Mariano, un Artpromoter che opera nella zona di Trieste e che, in coppia con Maddalena Nardi, impiegata nella Direzione Comunicazione, ha concluso contratti per un totale di circa 50.000 €.  
   
   
LA PIÙ GRANDE KERMESSE D’EUROPA SI È CHIUSA IERI CON UN BILANCIO POSITIVO DAL MERCANTEINFIERA DI PARMA UN SEGNALE DI RIPRESA PER IL SETTORE DELL’ANTIQUARIATO E DEL COLLEZIONISMO  
 
Parma,11 ottobre 2004 – Considerevole aumento del numero dei visitatori rispetto alle ultime edizioni e giro d’affari complessivo che gli stessi espositori definiscono “più che soddisfacente” soprattutto per le vendite agli operatori professionali giunti a Parma dall’Inghilterra, dalla Francia, dall’Olanda, dal Beglio e dagli Stati Uniti , che, da sole, hanno fatto registrare un incremento valutato attorno al 20-25% : è con questo bilancio “a caldo”, che si è chiusa alle 20 di ieri nel qiartiere fieristico di Parma la ventitreesima edizione autunnale di Mercanteinfiera. “Sul fronte dei visitatori”, dicono gli organizzatori, “ci siamo avvicinati i livelli delle edizioni-primato degli anni del boom. Anche le contrattazioni, nonostante la congiuntura economica non certo favorevole, hanno fatto registrare un fatturato complessivo che consente di affermare che l’edizione di quest’anno di Mercanteinfiera autunno sarà archiviata all’insegna della ripresa e, quindi, della fiducia per un futuro migliore per tutto il settore dell’antiquariato, del modernariato e del collezionismo”. Insomma, la mostra-mercato parmense, la più importante d’Europa per numero di espositori e durata di apertura al pubblico, caratterizzata dalla filosofia originale ed accattivante di uno show-market gioioso e irriverente, esuberante, dinamico, mai uguale a se stesso, lontano dal silenzio crepuscolare delle botteghe antiquarie tradizionali, si è rivelata ancora una volta non solo al passo coi tempi, ma anche in grado di vincere il confronto a distanza con un sempre crescente numero di iniziative analoghe organizzate un po’ ovunque in Italia, con la conseguenza, spesso, di disorientare espositori e visitatori. Nella giornata di sabato e ieri fino a sera (come del resto era già accadutro nel primo week-end) l’ affluenza di pubblico nei quattro padiglioni del qiartiere fieristico di Parma in cui si articolava la mostra-mercato è stata particolarmente sostenuta. Collezionisti, professionisti di design e arredamento, scenografi, buyers di importanti case d'aste ma anche semplici appassionati, si sono soffermati per ore ad ammirare nei 1200 stand allestiti su un fronte di 11 chiliometri come altrettanti “scrigni” o botteghe d’altri tempi, una miriade di proposte adatte a qualsiasi esigenza: dai mobili d’alta epoca e alle opere d’arte di grande pregio degne di un museo, a monili, argenti, tappeti, ceramiche, orologi, libri, stampe, giocattoli, strumernti scientifici, oggetti d’uso comune che il trascorrere del tempo rende sempre più rari e quindi, più preziosi. Sono state particolarmente apprezzate dal pubblico anche le due mostre collaterali (come sempre si è trattato anche stavolta di eventi di grande respiro culturale) allestite, rispettivamente, nel padiglione 1 (quella intitolata I rivali di Norman Rockwell, la raccolta di circa 60 dipinti realizzati da un gruppo di llustratori americani degli anni ’30 , ‘40 e ’50), e nel padiglione 2 (la mostra fotografica intitolata Facce da mercante, atto primo, realizzata dal giornalista Luca Campana ).  
   
   
IL "SALON DU MEUBLE DE PARIS " ESPONE L' ART DE VIVRE E INTERPRETA IL MODERNO - PARIGI, 13/17 GENNAIO 2005.  
 
 Parigi, 11 ottobre 2004 - Il Salone del Mobile di Parigi, piattaforma internazionale del mercato del mobile, dà un nuovo slancio al mercato dell'arredamento. Dall'edizione 2005 si attrezza per dinamizzare l'attività di questo settore invogliando i suoi protagonisti con l'esempio e la formazione. A questo proposito il "Salon du Meuble de Paris" si dota di un tema conduttore, declinato e messo in luce nel cuore della manifestazione; la "Art de vivre". L'art de vivre si svuluppa mediante gli stili, i settori e le animazioni del Salone. E' presente nel settore "contract" come in quello dell'habitat, con il coinvolgimento attivo degli espositori nella loro globalità e implica l'allargamento e la selettività dell'offerta. Questo tema corrisponde non solo alle aspettative dei professionisti del mercato, ma anche a quelle del consumatore. Salone professionale, apre le sue porte al pubblico, sabato 15 gennaio e si trasforma in una gigantesca vetrina della produzione mondiale di mobili e accessori per l'arredamento. Ai Salon du Meuble de Paris : 1 200 espositori il cui 50% esteri in rappresentanza di circa 40 paesi: 45 000 visitatori internazionali provenienti di un centinaio di paesi È il punto di convergenza di una refe di alleanze stabilite con editori e organizzatori quali "Designer's Days" o il "Sommef du Design" ; di accordi di collaborazione con il "Tokyo Designers Block2, la "Biennale du Design di Saint Etienne" e "Imm Cologne" (Salone del Mobile di Colonia); di partnership con entità molto prestigiose quali la Federation des Architectes d'Interieur, il Fonds National d'Art Contemporain e il Mobilier National... Il suo programma culturale è unico nel mondo dei saloni europei Dove in quale altra manifestazione, espositori e visitatori potrebbero beneficiare di "Tendances Grand marché", "Influences" e "Repères" ? Dove potrebbero ricercare ciò che differenzia Design Lab e Classic Lab ? Dove potrebbero scoprire le installazioni, proposte dalla rivista Interni, che illustrano "Vers de nouveaux modèles d'habifafion", l'esposizione originale "Swifch on Lebanese Design", una proposta di Williarn Sawaya che porta alla ribaltale nuove generazioni di creativi di questo paese (il Libano). Dove potrebbero apprezzare le Cartes Blanches che il Via ha affidato a Francçois Azambourg e a Jacob & Mac Farlane e il risultato dell'inchiesta che questa associazione ha lanciato, da più di due anni, sulle sedie relax ? Dove potrebbero ammirare il lavoro di fante scuole di design ? Sono più di una dozzina a sviluppare la loro identità nella Métropole. Dove potrebbero farsi stupire dalla "Route du Meubie", questa passerella gettata tra la Métropole e il Villeage da 55 designers. Questi giovani designer di talento punteggiano con bolle di neve gonfiabile, il cammino tra il Villeage e il Pavillon Metropole. Sotto le bolle, sedie in stile rivisitate e corrette dai 55 designers condurranno nella Métropole alla scoperta di un progetto dei più sorprendenti : una rilettura, una valorizzazione di oggetti che essendo presenti nei nostri spazi quotidiani, soffrono di un deficit d'immagine. I designers trasformano così i nostri bicchieri da mostarda in bicchieri da champagne e propongono moduli standardizzati che faranno di una sedia, di un armadio, di una cassapanca in stile, di un mobile regionale.Una creazione di grande originalità. Infolink: www.Salondumeuble.com  
   
   
SCULTURE DEL PRIMO MILLENNIO E BILIARDI STORICI IN MOSTRA A TRIESTE  
 
Trieste, 11 ottobre 2004 - Da 22 anni ormai, a cavallo tra la fine di ottobre e i primi di novembre, la Stazione Marittima di Trieste, superbo monumento dell’architettura italiana degli anni 30, si trasforma in un tempio dell’antiquariato nazionale ed europeo di altissimo livello. Ospita, infatti, per ben dieci giorni, Triesteantiqua, la mostra-mercato organizzata dal Consorzio Promotrieste con il sostegno della Camera di Commercio; il patrocinio della Regione Autonoma Friuli-venezia Giulia, della Provincia, del Comune, dell’Agenzia d'Informazione e di Accoglienza Turistica di Trieste e con la collaborazione dell’Associazione Antiquari del Friuli-venezia Giulia. L’edizione di quest’anno, la ventiduesima, consolida lo spirito e i contenuti che hanno reso questa mostra-mercato un evento d'eccellenza nel settore, uno dei più importanti appuntamenti annuali dell’antiquariato a livello nazionale, che conferisce alla città di Trieste un ruolo di riferimento nel mercato antiquario italiano e dei Paesi dell’area Mittel-europea (storicamente l’area di appartenenza del capoluogo Giuliano). E’ ormai tradizione consolidata, per Triesteantiqua, ospitare al proprio interno delle mostre collaterali, tutte di grande respiro storico-culturale. Quest’anno, le due collaterali sono dedicate ad oggetti che fanno parte della memoria materiale della nostra storia, lontana e recente. La prima, tradizionalmente allestita a scopo benefico dal comitato del Friuli Venezia Giulia dell’A.i.r.c., Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, mette in luce antiche chiavi e chiavistelli, lucchetti e serrature, custodi fedeli dei segreti dell’uomo, dei suoi tesori, che siano forzieri pieni di ori o intimità famigliare da preservare da curiosi e malintenzionati. Sensibile all'impegno dell'Associazione, come di consueto, Promotrieste devolverà parte del ricavato della vendita dei biglietti d'ingresso a Triesteantiqua, a favore della Ricerca sul Cancro. La seconda collaterale, a cura del collezionista e unico produttore artigiano di tabarri, Sandro Zara, è dedicata all’indumento che affonda le proprie radici nel mantello dei legionari romani, nella cappa dei cavaglieri medievali e poi dei cicisbei, pellegrini, bellezze mondane, mercanti, frati e contadini, tutti avvolti nell’unico caldo abbraccio del tabarro. Al pubblico verranno presentati tabarri storici, antichi strumenti che si usavano per la loro lavorazione, nonché un libro “Tabarro. Storie di cavaglieri, dame e sognatori”, scritto da Nilla Turri e Lorenza Pizzo (ed. Mulino Don Chisciotte, Verona, settembre 2004) e un nuovo profumo, ispirato, appunto, al tabarro, creato dal maestro profumiere parmense Luigi Larini. Triesteantiqua, che si svolgerà dal 23 ottobre al 1 novembre vedrà rappresentati tutti i settori dell’antiquariato: dai mobili agli argenti, dai gioielli ai dipinti, dai disegni alle stampe, dalle sculture ai complementi d’arredo, ma anche tappeti e arazzi, ceramiche e vetri, capolavori dell’arte orientale. L’alto livello degli espositori selezionati, provenienti prevalentemente dal Nord e Centro Italia e dall’Austria, corrisponde alle aspettative del pubblico che a Trieste è notoriamente attento ed esigente: secondo le statistiche, è la città italiana che, per numero di abitanti, ha il maggior numero di botteghe d'arte e di antiquariato. Quest’anno, poi, gli espositori hanno in serbo alcune novità degne di essere esposte nei musei. Tra queste, possiamo citare una collezione di statue in terracotta provenienti dagli scavi archeologici dell’antica Cina, trovate intatte nelle tombe dei dignitari del periodo Tang (tra il ‘600 e il ‘900 d.C): soldati, dame di corte, animali, cavalli, carri con i buoi. Una vera rarità è costituita, poi, dalle statuine e dai bassorilievi tratti delle scene della vita di Buddha appartenenti all’arte del Gandhâra, corrente artistica che si sviluppò nell’area dell’attuale Afganistan sud-orientale e del Pakistan nord-occidentale dall’incontro tra le culture ellenistica ed indiana, tra la fine del I sec. A.c. E il Vii d.C. Da notare che oggetti appartenenti all’arte gandhârica sono ospitati nei musei più importanti del mondo, tra cui il Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma. Parlando sempre di oggetti degni di essere esposti in un museo (che però, va ricordato, alla mostra-mercato di Trieste possono essere acquistati), merita particolare attenzione un’esposizione di argenti storici inglesi, tra cui una teiera con relativo scaldino e un vassoio firmati Paul Storr (argentiere del re Giorgio Iii). Le sue opere, oggi, sono contese dalle più accreditate case d’aste e dai collezionisti di tutto il mondo. Basti pensare che, recentemente, ad un’asta tenutasi a Londra, una biscottiera di Paul Storr ha raggiunto una quotazione da capogiro: ben 500 mila di Euro!. Non meno interessanti, fra i tanti oggetti e opere d'arte proposti dagli espositori di Triesteantiqua (che sono a “numero chiuso”, frutto di una severa selezione da parte del comitato organizzatore), sono anche alcuni argenti di Tiffany, dei candelieri rococò del ‘700, dipinti di Renato Guttuso, Aligi Sassu e Ottone Rosai. Un ritratto ad olio su legno di Dante Alighieri, oltre ad un'ampia selezione di dipinti e stampe antiche. Anche tra i mobili italiani del ''700 e dell'800, spiccano alcuni pezzi di grande valore. In particolare, si potrà ammirare una ribalta veronese della prima metà del ''700 in noce e radica di noce con cassetti segreti celati nello scarabattolo. Merita una speciale attenzione una coppia di tombeaux (comodini cilindrici) del primo decennio dell'800. Sono realizzati in piuma di mogano con piano in marmo bianco di Carrara. Si tratta di esemplari estremamente rari, poiché presentano una tecnologia ebanistica molto complessa, che sin dall'epoca li rendeva costosi oggetti d'alto arredamento. Sempre numerosi i pregevoli esemplari di mobili e oggettistica Biedermeier, soprattutto negli stands degli espositori austriaci, che da diverse edizioni partecipano alla mostra-mercato di Trieste. I complementi d’arredo sono rappresentati da una bella galleria di specchi e appliques del ''700 veneziano, una ricca esposizione di ceramiche e zuppiere policrome, vasi e lampadari, nonché una selezione di preziosi orologi da tavolo, di varie epoche. Meritano un accenno particolare anche due curiosità dell’edizione di quest’anno: un autentico biliardo del tardo ‘800, realizzato in noce con intarsi in stile molto austero, proveniente da un'mportante collezione privata e un tavolo da gioco con piano apribile, di provenienza Austro-ungarica, databile fra il 1830 e il 1850, realizzato in noce e rifinito in radica lucidata a gomma lacca. L’edizione di quest’anno di Triesteantiqua - che assume un’importanza tutta particolare anche perché si svolge negli stessi giorni in cui si susseguiranno le cerimonie più importanti per la celebrazione del cinquantesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia e a poco più di un mese dalla decisione, da parte del Comitato Internazionale, riguardo alla nomina del capoluogo giuliano quale sede dell’Expo 2008 - è talmente ricca di oggetti di altissimo livello e pregio, che ogni stand riserva ai visitatori attenti un’infinità di meravigliose sorprese. La grande mostra-mercato di fine ottobre, s'inserisce organicamente nel tessuto storico-culturale di Trieste, città di grande fascino turistico, ricca di testimonianze storiche e artistiche. Punto d'incontro fra culture mediterranee e mitteleuropee, Trieste ancora oggi conserva il fascino di un tempo; basta fermarsi ad osservare i palazzi neoclassici che si affacciano sul mare, per fare un tuffo nel suo periodo di maggior splendore, quando, primo porto dell’Impero Asburgico, rappresentava un punto di riferimento per i viaggi e gli scambi commerciali, attività che ne hanno caratterizzato la crescita nel corso della sua storia. Alla luce della nuova situazione geo-politica, con l’avvento dell’Europa allargata, Trieste è destinata ad un ulteriore sviluppo, che la vede come uno snodo importantissimo sugli assi Est-ovest e Nord-sud non più solo per i traffici portuali, ma anche per il suo sistema produttivo e, di riflesso, per il rifiorire delle iniziative artistico-culturali Per ulteriori informazioni su Triesteantiqua e gli speciali “pacchetti turistici” approntati per i due fine settimana che coincidono con l’apertura della rassegna, si può consultare il sito internet www.Promotrieste.it/triesteantiqua  
   
   
SAMAB 2004 A MILANO DAL 3 AL 6 NOVEMBRE MILANO APRE LE PORTE AL MONDO DELLA CONFEZIONE  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Autunno, tempo di sfilate. Milano, nelle ultime settimane, ha accolto gli stilisti più celebri del mondo, i cui meravigliosi abiti hanno sfilato su tutte le passerelle della città. Ancora una volta Milano è stata capitale della moda e testimone della straordinaria creatività e del grande ingegno degli stilisti di casa nostra. Ma cosa si nasconde dietro ad un abito perfetto, capace di far sognare milioni di donne? Le sfilate sono solo l’ultimo anello della catena, rappresentano semplicemente il risultato di un lungo processo di lavorazione che coinvolge una pluralità di soggetti..Stiamo parlando della cosiddetta filiera produttiva del tessile-abbigliamento. Samab 2004, il salone internazionale dedicato ai macchinari e accessori per l’industria dell’abbigliamento e della confezione che si svolge in fiera a Milano dal 3 al 6 novembre 2004, porterà in scena i protagonisti di questa filiera che diventeranno per quattro giorni il principale obiettivo di coloro che si occupano della preparazione, produzione, confezionamento e distribuzione di quanto abbiamo potuto vedere sulle passerelle milanesi. L’obiettivo della fiera, che si rivolge a tutta l’area Pan Europea, è quello di promuovere la qualità del Made in Italy in tutto il mondo, qualità che non riguarda solo la straordinaria bravura dei nostri stilisti, ma anche i macchinari e gli accessori che contribuiscono alla lavorazione dell’abito. Un obiettivo ambizioso, quindi, ma fondamentale per mettersi in evidenza e assecondare l’annunciata ripresa economica. Samab 2004, per la prima volta gestito dalla società Senaf, si presenta con una veste tutta nuova. Tante iniziative interessanti per coinvolgere i visitatori e focalizzare l’attenzione sulle novità esposte in fiera. Tra le tante novità spicca l’area soprannominata It Village, uno spazio interamente dedicato al mondo dell’Information Technology, ovvero ai produttori di software e sistemi gestionali a supporto delle aziende del settore, che verranno suddivisi in base alle diverse tecnologie applicative e presentati con una formula interattiva e innovativa. Samab 2004 non sarà solo business, due mostre animeranno la fiera: “Appendimi!!!- Evoluzione della gruccia tra moda e design” e “C’è una borsa per te - Materiali, creatività e Made in Italy al servizio dell’accessorio. Il primo evento, creato dallo studio di architetti Marcatti e Associati in collaborazione con l’Istituto Marangoni di Milano, proporrà un excursus sulla storia della gruccia, oggetto semplice e utile che con il tempo si è trasformato in un vero e proprio strumento di comunicazione per negozi e boutique. “C’è una borsa per te” coinvolge invece l’Istituto Carlo Secoli di Milano, i cui allievi dovranno sfruttare al meglio la propria “vena creativa” per realizzare delle borse con il materiale (plastica, tessuti, paillettes..) che verrà fornito da diverse aziende del settore. La mostra è stata ideata e organizzata dalla rivista “Confezione” della Casa Editrice Tecniche Nuove. Tutto questo e molto altro a Samab 2004…per conoscere le tante facce dell’industria della confezione.  
   
   
LASTMINUTE.COM A SMAU 2004!  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - lastminute.Com, leader europeo per i viaggi e il tempo libero online, annuncia la sua partecipazione all’edizione 2004 della Smau, evento fieristico di fama mondiale per l’Ict e l’elettronica di consumo che riterrà a Milano dal 21 al 25 Ottobre. Lastminute.com sarà presente con uno stand tutto suo nell’area E-commerceland dedicata al commercio elettronico nel padiglione 15. Allo stand si potrà “visitare” il sito e conoscerne tutti i servizi e le infinite possibilità. Sarà possibile raccogliere informazioni e testare il facile e sicuro acquisto online grazie a offerte Esclusive create appositamente per i visitatori Smau. Non necessariamente proposte di viaggio ma anche per il tempo libero in senso più lato. Lastminute.com infatti non vende solo prodotti “travel” ma anche qualsiasi “prodotto” acquistabile all’ ultimo minuto: regali, biglietteria concerti ed eventi. Non mancheranno regali e gadget per tutti e sarà anche possibile iscriversi alla newsletter settimanale per rimanere sempre informati sulle migliori offerte e le ultime novità. Lastminute.com, sito dinamico, giovane e innovativo, parteciperà anche al progetto “Itinerario Giovani” all’interno della sezione Smau Giovani. Inoltre Venerdì 22 Ottobre, Gianni Rotondo, managing director del gruppo lastminute.Com Italia effettuerà un intervento al convegno dedicato all’e-commerce e organizzato da Anee/assinform “Il mercato Italiano ed Europeo a confronto”, dove verranno affrontate tematiche scottanti dell’ultimo anno del mercato in rete.  
   
   
COMBINED ACTIVE AND PASSIVE SAFETY (CAPS): SUL CAMMINO VERSO L’AUTOMOBILE SENSITIVA MENO INCIDENTI STRADALI GRAVI CON I NUOVI SISTEMI DI ASSISTENZA VISIBILITÀ ELETTRONICA A 360° CON L’“AUTOMOBILE SENSITIVA”  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - In situazioni di guida critiche, poche frazioni di secondo possono spesso decidere se un incidente stradale avvenga o meno. I risultati di alcune ricerche hanno, infatti, evidenziato come circa il 60 per cento dei tamponamenti e quasi un terzo degli scontri frontali non sarebbero mai accaduti se il guidatore avesse potuto reagire soltanto con mezzo secondo di anticipo. Oltre un terzo di tutti gli incidenti stradali è da ricondurre a cambi di corsia ed a uscite involontarie dalla corsia di marcia. Circa un altro terzo degli incidenti è provocato da tamponamenti e da scontri frontali. Oltre i due terzi di tutti i tamponamenti sono causati da disattenzione del guidatore. In un altro undici per cento dei casi, alla disattenzione si aggiunge anche il mancato rispetto della distanza di sicurezza, mentre questo ultimo fattore è la sola causa del nove per cento di tutti i tamponamenti. Secondo una valutazione di Bosch, i sistemi di assistenza alla guida potrebbero contribuire, nel complesso, a evitare quasi il 90 per cento di tutti i tamponamenti o, quanto meno, a ridurne sensibilmente le conseguenze. Bosch sta dedicando il massimo impegno all’“auto sensitiva”, con l’utilizzo di sensori e di sistemi elettronici, in grado di riconoscere e di interpretare l’area circostante l’autoveicolo, di cogliere per tempo situazioni pericolose e di poter aiutare il guidatore nelle sue manovre di guida. Attraverso il rilevamento per mezzo dell’elettronica dell’area circostante l’autoveicolo, è possibile realizzare numerosi sistemi innovativi di assistenza alla guida. Il loro compito è quello di affinare l’attenzione del guidatore, di avvertirlo del possibile verificarsi di situazioni potenzialmente pericolose e, in caso di emergenza, di intervenire addirittura in modo autonomo nelle manovre di guida. Bosch prevede un’introduzione graduale sul mercato di questi sistemi. I punti di partenza per la realizzazione dei sistemi di assistenza alla guida sono due sistemi di comfort, attualmente già disponibili: da un lato, il dispositivo di aiuto al parcheggio, basato su sensori ad ultrasuoni, che rilevano l’area di prossimità del veicolo, dall’altro lato, la Regolazione Automatica della Distanza (Acc: Adaptive Cruise Control), la cui diffusione è in continuo aumento, con sensore radar di distanza, che rileva la situazione nell’area, in cui si trova il veicolo che precede. In combinazione con altri sistemi, come quelli per la protezione degli occupanti (centralina degli airbag e sensori) oppure il Programma Elettronico di Stabilità (Esp) o ancora, come opzione, un innovativo sistema video, Bosch amplia inizialmente questi sistemi di comfort, in modo che aiutino sempre più il guidatore. In una seconda fase - basandosi sempre sui medesimi componenti di sistemi - verranno implementate funzioni aggiuntive, grazie alle quali si ridurrà la gravità degli incidenti. Alla luce delle esperienze maturate in tal senso, in un futuro più lontano queste funzioni verranno ulteriormente sviluppate, allo scopo di realizzare sistemi che permettano di evitare un incidente. Sensori video e radar aiutano il guidatore I sensori video rivestono un ruolo basilare nei sistemi di Assistenza alla Guida, perché supportano in modo mirato l’interpretazione delle informazioni visive (classificazione degli oggetti). A breve termine, Bosch sarà in grado di proporli per l’impiego a bordo degli autoveicoli, permettendo, così, la realizzazione di molteplici nuove funzioni. Nella zona posteriore del veicolo, i sensori video, pur nella loro esecuzione più semplice, possono – in fase di manovre di parcheggio - supportare il sistema ad ultrasuoni di assistenza al parcheggio. E’, infine, possibile utilizzare una telecamera per ulteriori funzioni di Assistenza alla Guida. Su questa base, ad esempio, Bosch sta attualmente sviluppando sistemi per il “riconoscimento della corsia”, in cui si identificano i riferimenti che delimitano il bordo della carreggiata e l’andamento della corsia di marcia. Se esiste il pericolo che il veicolo esca involontariamente dalla corsia, il sistema provvede ad avvisare il guidatore. In una fase successiva, Bosch prevede di ampliare la funzione di riconoscimento della corsia con quella di “assistente”, in grado di mantenere il veicolo nella corsia giusta, attraverso l’intervento automatico sullo sterzo. In combinazione con l‘Acc, questo sarà il sistema ideale per alleviare l’impegno del guidatore nel traffico “Stop-and-go”. Per fare sì che le funzioni di assistenza alla guida non siano sensibili ai disturbi e, contemporaneamente, siano in grado di identificare e di classificare numerosi oggetti, è necessario combinare e valutare i segnali di numerosi sensori – ad esempio, quelli relativi ai sistemi video e Acc. Attraverso la fusione dei dati forniti dai sensori, i sistemi possono disporre di un’immagine unitaria e conforme alla realtà dell’ambiente che circonda il veicolo. In tal modo, questi sistemi ricevono informazioni decisamente più affidabili sull’ambiente che circonda il veicolo, rispetto a quanto sarebbe possibile ottenere con i singoli sensori. Caps abbina i sistemi di sicurezza attivi a quelli passivi Le future funzioni di assistenza alla guida richiedono una stretta interconnessione dei sistemi di sicurezza attivi e passivi con i sistemi di assistenza alla guida “previdenti”, che Bosch sta sviluppando con il programma Caps (Combined Active and Safety Systems). Le funzioni preposte al miglioramento della sicurezza possono essere realizzate già sulla base del collegamento tra Esp, assistente alla frenata e centralina degli airbag. In molti casi, le situazioni che possono sfociare in un incidente si preannunciano con un forte sottosterzo o sovrasterzo, oppure con l’inizio di una frenata di emergenza. Esp rispettivamente l’assistente alla frenata riconoscono questa condizione di guida dinamicamente critica ed attivano i sistemi di sicurezza passivi, ad esempio, tendendo le cinture di sicurezza, per collocare il guidatore ed i passeggeri in posizione ottimale sui sedili e per ridurre il rischio di lesioni. Con Caps, si evitano incidenti e si riduce il rischio di lesioni In combinazione con i sensori, che rilevano l’area circostante la vettura, Caps schiude nuovi orizzonti, per evitare incidenti e per ridurre l’entità delle lesioni. Nell’ambito di Caps, Bosch sta ampliando l’Adaptive Cruise Control (Acc) nel “Predictive Safety System” (Sistema di Sicurezza Previdente). Quando l’Acc rileva una situazione di traffico critica, il sistema di sicurezza fa aderire le pastiglie dei freni ai dischi, senza che il guidatore se ne accorga, e allerta l’assistente alla frenata, in modo che si prepari ad un’eventuale frenata di emergenza. Quando il guidatore preme effettivamente il pedale del freno, è così possibile guadagnare frazioni di secondo decisive, ottenendo la massima efficienza di decelerazione. Sviluppi futuri del Predictive Safety System permetteranno di avvisare il guidatore dell’imminenza di una collisione oppure, in caso di emergenza, di rallentare addirittura automaticamente la vettura. Prendiamo ad esempio il traffico in senso longitudinale: le collisioni con veicoli che precedono oppure che sopraggiungono da destra o da sinistra (che in Germania riguardano circa il 40 per cento di tutti gli incidenti stradali) potrebbero essere riconosciute preventivamente con l’ausilio della funzione di rilevamento dell’area circostante la vettura. Il Predictive Safety System utilizza il tempo, che precede immediatamente una potenziale collisione, per avvisare il guidatore e aiutarlo ad evitare, in questa fase, un incidente, attivando anche preventivamente i sistemi di protezione reversibili degli occupanti. Anche la funzione di protezione degli occupanti dei veicolo, che si attiva tramite il pretensionamento reversibile delle cinture di sicurezza e la regolazione automatica dei sedili anteriori e posteriori, si annovera tra quelle offerte dal Predictive Safety System. Quando un incidente non può più definitivamente essere evitato, il sistema mette in atto alcune contromisure, per ridurre la gravità dell’incidente e per proteggere le persone coinvolte nello stesso. Una di queste contromisure, che rientra tra quelle di preparazione all’incidente è, ad esempio, la gestione dei sistemi di protezione non reversibili, tramite parametri degli airbag ottimizzati, in funzione della situazione attuale, come il migliorato riconoscimento degli incidenti frontali e angolari oppure l’attivazione a gradi degli airbag intelligenti. In futuro, è anche ipotizzabile l’innesco di una frenata di emergenza da parte del Predictive Safety System, al fine di ridurre l’energia cinetica dell’urto e, di conseguenza, la gravità dell’incidente. Con Caps, tuttavia, in futuro non solo sarà possibile evitare o ridurre le conseguenze delle collisioni nella parte anteriore, ma si potrà anche assistere attivamente il guidatore nelle situazioni di pericolo, che potenzialmente potrebbero provocare scontri laterali, tamponamenti, urti multipli o un ribaltamento della vettura. Grazie alle loro funzioni di assistenza e di avviso, in futuro, i sistemi di assistenza alla guida ridurranno in generale il rischio di incidenti. I sensori dei sistemi precedentemente menzionati saranno, inoltre, utilizzati per migliorare la sicurezza passiva e la protezione dei pedoni. A questo riguardo, i sensori che rilevano l’area circostante la vettura calcolano l’ora e il luogo dell’incidente, nonché la velocità relativa rispetto all’altro veicolo o persona coinvolti nell’urto. Con l’aiuto di queste informazioni, i sistemi di sicurezza possono reagire in modo tempestivo e consono alla situazione. Caps è un’architettura modulare e funzionale, che può essere integrata nelle diverse architetture elettroniche delle Case automobilistiche. La totale interconnessione dei sensori e delle centraline permette di distribuire le funzioni Caps su numerose centraline e di utilizzare più volte i segnali dei sensori. In linea di principio, si persegue l’obiettivo di integrare le funzioni Caps nelle centraline esistenti, ad esempio, in quelle dell’Esp, dell’Acc e degli airbag, al fine di ridurre al minimo i costi. Rispetto alle interfacce delle funzioni, l’architettura di Caps viene progettata in modo tale che i sistemi e le centraline di fornitori diversi possano essere sostanzialmente integrate in un sistema unitario. Traffico stradale senza incidenti – un sogno? La circolazione stradale senza incidenti rimarrà un sogno, ma è comunque un obiettivo che merita di essere perseguito. Bosch prevede numerose realizzazioni mirate ad introdurre, in diverse fasi, sistemi di comfort e di sicurezza, che contribuiranno a ridurre gli incidenti e a rendere meno stressante la guida. Con il programma “eSafety”, l’Unione Europea ha preso l’iniziativa giusta. Le Case automobilistiche ed i fornitori hanno accettato la sfida. Con i sistemi di assistenza alla guida qui descritti e con il sistema di sicurezza integrato Caps, Bosch fornisce un contributo sostanziale per il raggiungimento di questo obiettivo.  
   
   
AL TEATRO FILODRAMMATICI DI MILANO PROSEGUE IL "PROGETTO JANNACCI...AL FILO"  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Debutterà martedì 12 ottobre "La Mascula", uno spettacolo brillante che racconta di un pallone calciato da gambe femminili nel Meridione d'Italia. Protagonista e autrice insieme ad Enzo Jannacci è la versatile Egidia Bruno, che con questo testo ha vinto il Premio Troisi 2002. Sul palco, diretta dal suo Maestro e "scopritore" Enzo Jannacci, l'attrice veste i panni della quattordicenne Rosalba, che stupisce i suoi compaesani preferendo il gioco del pallone ad altri tipicamente più femminili. Due le costanti che attraversano l'intera vicenda: un'ironia sottile, garbata, dai toni sfumati, ed una continua tensione tra il muliebre e il virile. Infolink: www.Teatrofilodrammatici.it  
   
   
DA GIOVEDI’ 21 OTTOBRE, PER IL FESTIVAL DEL MEDITERRANEO IL TEATRO DI BEIRUT CON MAAARCH AL TEATRO STUDIO  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Giovedì 21 ottobre, al Teatro Studio, alle ore 20.30, la programmazione del Festival del Mediterraneo prosegue con uno degli spettacoli più interessanti, Maarch, ideato e diretto dal regista Issam Bou Khaled e prodotto dal Teatro di Beirut. Esponente di spicco della rinascita culturale libanese degli anni ’90, Issam Bou Khaled appartiene alla generazione di autori e registi che, in una fase di incertezza e fragilità del Paese, reduce dalla guerra civile che dal ’75 al ’90 lo ha scosso profondamente, ha creduto nei mezzi e nella funzione civile del teatro. Suoi punti di riferimento sono Kantor, Grotowski, ma anche Pina Bausch e Bob Wilson. Attualmente è direttore del Teatro di Beirut. Esito di un lavoro laboratoriale che ha coinvolto il regista e i suoi attori per lunghi mesi di preparazione, Maarch ha debuttato a Beirut lo scorso 14 febbraio, registrando il tutto esaurito per un mese. Lo spettacolo è uno spaccato amaro e cinico sulla stupidità e insensatezza di tutte le guerre: nove soldati in scena obbediscono a ordini espressi in lingue diverse - a loro volta parlano lingue incomprensibili, senza comunicare - non devono fare domande; devono solo obbedire e marciare verso nemici sconosciuti e battaglie senza scopo apparente. Sulla scena vuota pochi oggetti funzionali, tra cui una videocamera, testimone “apparentemente innocente” di tutte le azioni. Il movimento degli attori è continuo, sorta di “risposta” automatica agli ordini contrastanti e oscuri. Il tema del ruolo dell’informazione in contesti di guerra scorre parallelo alla centrale denuncia della guerra stessa, una denuncia che s’inscrive sotto il segno dell’ironia, di una comicità “fisica”, alla Buster Keaton. Dichiara Issam Bou Khaled: “L’ironia è un modo per prendere distanza dai fatti, per mostrare la stupidità non solo la violenza (le due cose sono collegate) della guerra, per denunciare la militarizzazione a oltranza, questo virus che non risparmia nulla e che i media non ci aiutano certo a vedere: le immagini che passano sul video sono esattamente quelle che i ‘padroni dell’informazione’ vogliono farci vedere”. Il lavoro di Issam Bou Khaled e del suo gruppo fa parte del progetto Shams, avviato nel 1999 per promuovere i talenti emergenti del panorama culturale libanese, e offrire un aiuto concreto per la realizzazione di produzioni artistiche multidisciplinari: teatro, mimo, danza, musica, ma anche cinema, video, performance multimediali. Fedele all’idea secondo la quale gli spettatori non devono essere soltanto “clienti-consumatori”, ma un “organo attivo di un corpo palpitante di vita”, Shams promuove regolarmente cicli di incontri, dibattiti e seminari in cui il pubblico è chiamato, non tanto ad assistere ,quanto a partecipare direttamente e attivamente. Infolink: www.Piccoloteatro.org  
   
   
PER LE NOTTI DEL MEDITERRANEO AL TEATRO STUDIO “NEL SILENZIO DELLA VITA” CON SERRA YILMAZ  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Nell’ambito del Festival del Mediterraneo, proseguono gli incontri del ciclo “Le notti del Mediterraneo”, in cui si alternano momenti spettacolari e conversazioni, mettendo a fuoco omologie e differenze nella variegata cultura dei paesi affacciati sul “mare nostrum”. Lunedì 18 ottobre, al Teatro Studio, ore 20.30, una serata-evento con Serra Yilmaz, attrice e intellettuale turca, apprezzata in Italia per le sue interpretazioni nei film di Ferzan Ozpetek, Harem Suaré, Le fate ignoranti e il più recente La finestra di fronte. La Yilmaz presenta a Milano il suo progetto Nel silenzio della vita, basato sul testo di una giovane autrice turca, Asli Erdogan. Nata nel 1967, un dottorato in fisica all’Università di Istanbul, lunghi soggiorni di studio all’estero, Asli Erdogan è una delle più interessanti autrici del nuovo panorama letterario turco. Ha pubblicato il suo primo romanzo Kabuk Adam nel 1994 e una raccolta di racconti Mucizevi Mandarin (Il mandarino meraviglioso) nel 1996. Il suo secondo romanzo Kirmizi Pelerinly Kent (tradotto in inglese e francese The city of the red cape, La ville à la cape rouge), che data 1998, ha ricevuto riconoscimenti internazionali, mentre il racconto Wooden Birds è stato insignito in Germania del primo premio Deutsche Welle Radio. Serra Yilmaz, tra parole, musica e immagini, sulle tracce di un viaggio al femminile, dà voce alle inquietudini di un’autrice e di una generazione: “Come parlarvi del silenzio? E del silenzio della vita?” – dichiara Serra – “Forse cedendo la parola a Asli che un giorno mi regalò questo testo..."Ecco questa è la mia storia. La mia nascita, la mia morte e tutto ciò che è stato tra le due. Ancora una storia tra tante, che si batte contro il silenzio... Una pagina tra tante, che si legge velocemente, che si dimentica appena si gira. Forse solo una virgola, tra due lunghe frasi, tra ieri e oggi..." .L’incontro è realizzato in collaborazione con l’ Istituto di Cultura Italiano di Istanbul L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti. Infolink: www.Piccoloteatro.org    
   
   
I CONTRASTI E LA VIBRANTE ENERGIA DEL SUDAFRICA RIVIVONO IN AFRICAN FOOTPRINT SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO SMERALDO  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - In occasione del 10° anniversario dalla fine dell’apartheid, il Teatro Smeraldo ospita per la prima volta in Italia “African Footprint”. Il progetto “African Footprint” nacque nel 1994 dal sogno dell’impresario teatrale Richard Loring di creare un autentico musical sudafricano in grado di riflettere i contrasti e la vibrante energia della sua terra adottiva e, allo stesso tempo, valorizzare la gioventù sudafricana mostrandone l’incredibile talento attraverso il teatro e la danza. Tale proposito venne poi arricchito dall’ispirazione che Loring trasse dai versi d’amore del celebre poeta Don Mattera (poeta, scrittore e militante politico a lungo vittima della repressione dell'apartheid), dall’incontro con i coreografi Debbie Rakusin e David Matamela e dalla nascita di una piccola scuola di danza col fine di perfezionare gli stili di ballo che sarebbero diventati l’elemento significativo e caratterizzante dello spettacolo. Sei anni più tardi, questa idea si concretizzò nell’esplosivo e travolgente spettacolo che prende il nome di “African Footprint”: primo spettacolo teatrale ad aver trasmesso e mostrato con orgoglio la condizione sociale sudafricana e l’energia della nuova democrazia, ad aver viaggiato e portato la sua indelebile impronta “Made in South Africa” su numerosi palcoscenici nazionali e internazionali. Attualmente il musical più celebre in Sud Africa, “African Footprint” esprime lo spirito, la fisicità, la storia e i sogni della popolazione sudafricana attraverso un potente messaggio che intende “celebrare la vita”, riflettere l’armonia, la pace e il trionfo sulle avversità. Lo spettacolo si avvale di un cast multietnico di 35 artisti tra ballerini, cantanti e musicisti che si esibiscono sul palco per 90 minuti. Nel raccontare la storia e mostrare le vibranti diversità culturali del Sud Africa, lo show mescola lo stile di ballo africano con quello europeo unendo straordinariamente vari balli: Kwela-jive, Hip-hop Pantsula e il tradizionale Gumboot. E’ sicuramente uno spettacolo imperdibile per ogni cittadino sudafricano e per chiunque voglia vivere e capire la ricchezza culturale di questo Paese attraverso la musica e il ballo. La storia piena di successi di “African Footprint” inizia in occasione dei festeggiamenti per il -South African Millenium- Capodanno 1999, trasmesso in mondovisione da Robben Island (luogo di reclusione di Nelson Mandela). Il cast si esibì, in un clima emozionante, nel numero “Stick Dance” direttamente dall’interno della cella del blocco B in presenza del Presidente Thabo Mbekim, l’ex presidente Nelson Mandela e numerose autorità. Sei mesi più tardi lo spettacolo debuttò ufficialmente durante l’inaugurazione del nuovo Globe Theater di Johannesburg nel maggio 2000. Anche in questa occasione intervenne entusiasta il Presidente Thabo Mbeki. In seguito lo spettacolo venne messo in scena a Londra durante il Royal Variety Performance 2000 in presenza del Principe Carlo. “African Footprint” ora conta oltre 1800 repliche a Johannesburg e Cape Town e ha raccolto i favori del pubblico in Usa, Cina, India, Australia e più recentemente in Israele. Il segreto di tanto successo deriva anche dalla capacità di Richard Loring – produttore esecutivo e regista- di saper sapientemente rinnovare lo spettacolo con continui miglioramenti e nuovi numeri. Infolink: www.Smeraldo.it    
   
   
BRERA MAI VISTA: FRANCESCO MENZOCCHI PITTORE “RARO E MUTEVOLE” IL TRITTICO URBINATE DELLA DEPOSIZIONE, 1544  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Il trittico dell’Oratorio della Confraternita di Santa Croce ad Urbino fu smembrato durante le requisizioni napoleoniche. La bella carpenteria dell’intagliatore Nicolò Ugolinucci da Cagli e le predelle rimasero sul posto, mentre le tre tavole principali entrarono a Brera, incorrendo da quel momento in una sfortuna critica durata per lungo tempo. L’elemento centrale fu destinato dal 1818 alla chiesa parrocchiale di Fagnano Olona e ritirato negli anni novanta del Novecento; i due laterali rimasero nei depositi e senza più memoria della loro provenienza furono attribuiti prima a scuola bresciana e poi al lodigiano Callisto Piazza. In occasione della mostra forlivese di Menzocchi del 2003 i tre dipinti sono stati ricongiunti e quello centrale è stato restaurato da Isabella Righetti e Francesca Maletto del Consorzio “L’officina” di Roma sotto la direzione di Matteo Ceriana, autore del catalogo-dossier di questa edizione di Brera mai vista, cui si deve la ricostruzione del complesso e della sua storia. Francesco Menzocchi (Forlì 1502-1574) nel quarto e nel quinto decennio del Cinquecento fu coinvolto in commissioni che ne attestano la reputazione non soltanto nelle Romagne e nello stato roveresco, dove era avvenuta la sua formazione presso Gerolamo Genga: l’intervento nel palazzo ducale di Pesaro e alla fine degli anni trenta l’impresa condivisa con Genga stesso, Dosso e Battista Dossi, Bronzino e Raffaellino del Colle della decorazione della villa Imperiale per Francesco Maria I Della Rovere, la collaborazione con Francesco Salviati e lo sfuggente Camillo Mantovano agli affreschi nella Sala di Psiche in Palazzo Grimani a Venezia fra il 1539 e il ’41, la presenza nella Sala Regia in Vaticano fra il 1542 e il ’45 e subito dopo la decorazione di due cappelle nel Santuario di Loreto. La fama presso i contemporanei è testimoniata anche dalle lusinghiere menzioni da parte di Paolo Pino e di Sabba Castiglione, che gli fece affrescare la propria sepoltura in Santa Maria Maddalena a Faenza, e da quella più fugace da parte di Vasari nella seconda edizione delle Vite. Dal Seicento la fortuna di Menzocchi si venne sempre di più restringendo a un ambito locale fino al recupero relativamente recente della sua figura attraverso una serie di contributi fra i quali quelli di Francesco Arcangeli, di Ferdinando Bologna, Philip Pouncey, Anna Colombi Ferretti, Matteo Ceriana e Stefano Tumidei, fino alla mostra monografica di Forlì Il trittico, commissionato nel 1543 e concluso verosimilmente l’anno seguente, è un’opera chiave nel percorso del maestro romagnolo. Nonostante il formato arcaizzante, voluto con tutta probabilità dai confratelli di Santa Croce e negato rappresentando il fatto evangelico in un’unica scena, si tratta di una delle opere più moderne di Francesco che, pur legato alle esperienze dell’Imperiale e del soggiorno in Veneto, vi appare impegnato in un serrato confronto con la cultura romana, evidente nella citazione della Deposizione Baglioni di Raffaello nel gruppo in primo piano e nei riferimenti a Perin del Vaga e a Francesco Salviati nell’incastro e nelle pose serpentinate delle figure. Dopo la stagione particolarmente felice cui appartiene il trittico urbinate, l’attività di Menzocchi continuerà ancora per molti anni nella città natale, con opere a destinazione principalmente religiosa. Pittore “raro e mutevole” come lo definì Ferdinando Bologna, allievo di Gerolamo Genga e maestro di Federico Barocci, Francesco Menzocchi è tornato a occupare accanto a questi un ruolo di primo piano negli sviluppi della pittura manierista fra la Romagna e il ducato roveresco. Il trittico della Deposizione di Francesco Menzocchi è esposto al posto della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, visibile in Pinacoteca all'interno della mostra Fra Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca. Milano, Pinacoteca di Brera, sala Xxiv 13 ottobre 2004 – 9 gennaio 2005  
   
   
A COMO VENERDÌ 15 OTTOBRE, ALLE ORE 15 ALLA MOSTRA “FILI SPEZZATI” INCONTRO CON MARIA LAI  
 

Como, 11 ottobre 2004 - Venerdi 15 ottobre 2004 alle ore 15.00, nello spazio A-shed della ex fabbrica Ticosa, importante esempio di archeologia industriale alle porte del centro storico di Como, sede della mostra d’arte tessile “Fili Spezzati”, quattordicesima edizione di Miniartextil, Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea, si svolgerà un incontro con l’artista sarda Maria Lai, uno degli artisti di riferimento dell’arte tessile italiana e internazionale. L’appuntamento, voluto dall’artista stessa, è aperto a tutti, ma si rivolge soprattutto a docenti di scuole, istituti e accademie d’arte con interesse specifico all’arte contemporanea. Nata a Ulassai il 27 settembre 1919, Maria Lai lascia la Sardegna nel 1939 per iscriversi al Liceo Artistico di Roma. Determinanti per la sua formazione diventano prima l’incontro con Marino Mazzacurati a Roma, poi quello con Arturo Martini e Alberto Viani al corso di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia frequentato dal 1943 al 1945. Negli anni Sessanta si verifica un importante mutamento nella ricerca artistica di Maria Lai, la sperimentazione si estende a nuove materie e nuovi linguaggi: telai, libri e tele cucite, pani e terrecotte, fino alla partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1978. Con gli anni Ottanta la ricerca sui segni e sui materiali assume una più accentuata connotazione ambientale. Ai lavori cuciti si affiancano azioni teatrali e interventi sul territorio che rappresentano gli esiti più recenti del percorso poetico di Maria Lai. Per informazioni: tel. 031 305621

 

 
   
   
ANATOLIA ARSLANTEPE, ALLE ORIGINI DEL POTERE ROMA, MERCATI DI TRAIANO 14 OTTOBRE 2004- 9 GENNAIO 2005  
 
Roma, 11 Ottobre 2004 – Apre Giovedì 14 Ottobre a Roma una nuova grande mostra archeologica ai Mercati di Traiano: i risultati di oltre quarant’anni di scavo e studio compiuti dalla Missione Archeologica Italiana nell’Anatolia Orientale sul sito di Arslantepe vengono presentati per la prima volta al grande pubblico. Lo scavo è uno dei sette Grandi Scavi d’Ateneo sostenuti direttamente dall’Università «La Sapienza», in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e con il Miur: l’esposizione è parte integrante delle celebrazioni per i settecento anni dall’istituzione dell’Ateneo romano. L’evento propone un viaggio alle radici dell’organizzazione sociale complessa dell’uomo, lungo quei processi originari e irreversibili che dalle primissime forme di gerarchizzazione economica hanno condotto al costituirsi della civiltà urbana. Una storia del potere, del suo nascere, del suo formarsi, del suo legittimarsi ideologicamente, dal Ix al I millennio a.C. In mostra, un ampio repertorio di oggetti (circa 200), testimonianze materiali di una civiltà antichissima, riemerse dal passato grazie al lungo e paziente lavoro degli archeologi, che hanno indagato con passione e rigore scientifico i 30 metri del tell posto a poca distanza dalle rive dell’Eufrate, a 5 km. Dall’odierna città di Malatya, nella Turchia orientale. Si tratta di una collina artificiale formata dalla sovrapposizione di villaggi e città distrutti e ricostruiti uno sull’altro, che rivelano una storia millenaria, in una regione situata nel cuore del Vicino Oriente, all’incrocio tra le grandi civiltà che stanno alla base della nostra stessa storia. Tra i reperti visibili in occasione della mostra, numerosissime sono le cretulae, i grumi di argilla con le impressioni di centinaia di sigilli diversi, che furono usate come documenti-ricevuta, e poi ancora gruppi di armi e lunghe spade ageminate, le prime mai utilizzate al mondo; un ricco corredo funebre da una tomba reale, comprendente vasellame, gioielli, armi, nonché testimonianze tra le più antiche di sacrifici umani di giovani adolescenti sulla sepoltura del capo. Ciò che non era trasportabile dal sito -la tomba reale, un angolo di magazzino e i muri dipinti su parte degli elevati del grande edificio palaziale- viene reso visibile al pubblico grazie a ricostruzioni in scala reale. Ampio è l’uso in mostra di immagini ricostruttive ed elaborazioni grafiche al computer, nonché di video realizzati con filmati e foto sui temi trattati nell’esposizione: il tutto per creare un racconto a tappe, che con una narrazione semplice e divulgativa ma al tempo stesso rigorosa, accompagni il visitatore alla scoperta di una civiltà sconosciuta ai più e ricca di fascino. Per informazioni: 06-820.77.304  
   
   
KANDINSKY E L'ANIMA RUSSA IN MOSTRA A PALAZZO FORTI DAL 15 OTTOBRE AL 30 GENNAIO 2005  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Al di là dei confini occidentali esiste una terra di lande sterminate, copiose acque e rigide stagioni: la Russia. Da Pushkin a Evtushenko, i suoi poeti hanno scritto che solo chi fosse nato e cresciuto in quei luoghi, avrebbe potuto comprenderne la complessità e la profonda spiritualità. Senza dubbio, l’arte russa dei secoli Xix e Xx ha saputo narrare con grandissima sensibilità e consapevolezza la straordinaria ricchezza spirituale e culturale della propria terra. Il fascino irresistibile delle esperienze esistenziali e dei percorsi estetici degli artisti vissuti fra Ottocento e Novecento è alla base della mostra Kandinsky e l’anima russa, un grande evento espositivo nato dalla stretta collaborazione fra Palazzo Forti ed il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo. Risultato di una sorvegliata ricerca storico artistica e di scelte critiche puntuali e coerenti, la mostra propone circa centotrenta opere di straordinaria intensità, fra le più significative della storia dell’arte russa dall’Ottocento ad oggi, raramente giunte in Occidente e mai presentate secondo un progetto espositivo così completo ed aderente ai propri intenti. Dai pittori ‘ambulanti’ dell’800, alle avanguardie dei Kandinsky, Malevich, Goncharova, alla visionaria iconografia di Chagall, ai linguaggi contemporanei, la mostra sviluppa per la prima volta al mondo un tema di grande fascino, quale appunto l’anima russa, che si propone peraltro nella storia della cultura come un luogo esclusivo delle vicende artistiche e letterarie dell’Otto e Novecento. I pittori ambulanti e l’Ottocento Di rado accade che i sentieri della creazione artistica si intreccino fin quasi a coincidere con le reali vicende del popolo, colto nell’alternarsi dei tempi e delle stagioni, scrutato nei recessi della sua anima e narrato con le immagini e le parole della propria tradizione: questa è l’arte dell’Ottocento russo, di un secolo pervaso dall’aspirazione alla libertà ed alla giustizia sociale, in cui il valore della povertà diventa baluardo e simbolo della santità del popolo russo e insieme atto d’accusa nei confronti di un Occidente teso al progresso ed alla cieca industrializzazione. Questo raccontano le tele dei pittori ambulanti con i quali si apre il viaggio nell’anima russa. Artisti viandanti per missione, ora accolti ora rigettati nelle periferie delle grandi città corrose dal germe occidentale della ricchezza e del potere, Perov, Fedotov, Makovsky dipingono la Russia cara a Gogol e Dostoevsky in cui solo la fervida fede pare nutrire i corpi e i volti del popolo che improvvisamente compaiono sulle tele a rivendicare la propria sacra dignità. Così, l’opera di Il’ya Repin, Burlakì sul Volga, eccezionalmente presente in questa mostra, diventa vessillo di un’arte della realtà vista con l’anima, in cui la rappresentazione dell’uomo trova corrispondenza e nobilitazione nelle acque del largo fiume, pronto ad accoglierlo. Sempre nell’Ottocento Venetsianov, Krylov, Soroka, Serov approfondiscono il tema della pittura di paesaggio: i villaggi tranquilli nelle lande invernali, le soste delle mietitrici nell’oro dei campi, il riposo dei pescatori all’alba sul mare. Vassily Kandinsky e la ‘Madre Russia’ Dal realismo alla pura astrazione, è in questo contesto attentamente ricostruito che la mostra propone l’opera di Vassily Kandinsky, indiscusso e centrale maestro del Novecento, i cui capolavori vengono finalmente letti in relazione agli artisti ed all’anima della sua patria. È una profonda ‘corrispondenza’ spirituale il legame che Kandinsky intrattiene con la propria ‘Madre Russia’. L’artista stesso ribadisce di avere dipinto sempre e solo Mosca, quella visione carica di tensione e armonia, di semplicità e complessità, di frizioni e di serenità: ‘A quest’immagine complessiva, esteriore e interiore, di Mosca faccio risalire l’origine dei miei tentativi artistici’. Numerose le sue opere in mostra, fra le quali, per portare solo qualche esempio, Macchia nera, 1912, che prefigura il conflitto fra due valori fondamentali, il Male demoniaco e la luminosa Salvezza; il Crepuscolare, 1917, che riecheggia le musicali variazioni e le sfumature cangianti dell’anima russa; ed il San Giorgio Ii, 1911, cavaliere dello spirito e araldo del metafisico, che si erge a salvare il passato della sua terra, le tradizioni profonde e gli antichi valori. Sogni, visioni e realtà. In un denso succedersi di ricerche visionarie e di analisi formali, la mostra propone al pubblico anche le opere fiabesche e cariche di simbolo di Chagall, le tele del nuovo realismo della Serebryakova, i quadri magici di Shterenberg, i lirici grafismi di Bilibin. Le opere del realismo sovietico, rappresentate dalla ricerca di Ermolaev, Rutkovsky, Yakovlev, Deyneka, Volkov ed altri, vengono qui presentate attraverso una lettura critica, finalizzata a cogliere la ricchezza dei legami profondi con l’anima della terra, del popolo e del passato russo. Le forme della contemporaneità. Il percorso espositivo terminerà alle soglie dell’oggi, dopo aver attraversato le vicende ultime dell’arte russa, dai nuovi realismi post-rivoluzionari e sovietici alle più recenti e multiformi esperienze del video e della fotografia. La mostra si conclude con opere di artisti contemporanei di fama mondiale, quali Kabakov, Makarevich, Kolosov, Shteynberg, Tobreluts. La mostra, di grande spessore emotivo, offre al pubblico l’imperdibile opportunità di ammirare capolavori raramente esposti in Europa. L’impatto visivo ed il forte coinvolgimento psicologico si uniscono a quella puntualità critica e sensibilità estetica che da sempre caratterizzano le mostre di Palazzo Forti. Un vero e proprio viaggio nell’incanto di un’arte straordinaria, destinato ad inoltrarsi nell’anima di un popolo e di una terra dalle radici profonde e dalle sconcertanti verità. L’esposizione è stata ideata da Giorgio Cortenova ed è a cura di Giorgio Cortenova, Yosef Kiblitsky ed Evgenia Petrova. La mostra viene completata da un ricco catalogo edito da Marsilio, corredato di tutte le riproduzioni fotografiche delle opere in mostra e di approfonditi saggi e apparati critici. Infolink: www.Animarussa.it  
   
   
"ARTE SELENICA"  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Sabato 23 ottobre, presso l’Atmosphere Jazz Pub di Via Lodovico il Moro 1, prima edizione di "Arte per la Vita ", organizzata dall’Endas Lombardia, in collaborazione con il Club Inner Wheel Milano San Carlo Naviglio Grande, che si terrà L’artista di questa prima edizione è Luigi Cibra, un pittore che ha sviluppato una tecnica esclusiva definita "Arte Selenica". La principale caratteristica dei suoi dipinti, colorati di un’atmosfera sospesa tra romanticismo e meditazione, è quella di illuminarsi al buio come se sui soggetti ritratti agisse realmente la luce lunare. Il calore della musica jazz suonata dal vivo accompagnerà la serata che avrà inizio alle ore 18.00 fino a oltranza. Le opere rimarranno esposte fino al 28 novembre.  
   
   
ACTION PAINTING AMERICANA IN MOSTRA AL CASTELLO DI RIVOLI CON LA GRANDE MOSTRA SU FRANZ KLINE  
 
Rivoli, 11 ottobre 2004 - Il Castello di Rivoli presenta un’ampia ed esaustiva mostra storica dedicata al grande artista americano Franz Kline (1910-1962). Kline è considerato uno dei più significativi esponenti dell’Action Painting americana e colui che ne ha interpretato appieno lo spirito. Sono presentate in mostra oltre cento opere fondamentali nella produzione dell’artista, provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private. Per illustrare tutte le fasi più significative dell’opera di Kline, sono esposti i primi dipinti a olio della fine degli anni Trenta e degli anni Quaranta in cui è possibile rintracciare la sua ispirazione realista, i grandi lavori in bianco e nero, svolta verso l’Espressionismo Astratto, sino alle ultime tele in cui l’artista torna a usare il colore. Catalogo Skira. La mostra è il momento centrale delle manifestazioni organizzate in occasione del ventennale del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Franz Kline 1910-1962, A cura di Carolyn Christov-bakargiev, dal ottobre 2004 al 30 gennaio 2005  
   
   
IL PON VA IN BUCA IL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE PARTECIPA ALLE FINALI NAZIONALI DELLA XIV EDIZIONE DEL “CAMPIONATO INTERAZIENDALE DI GOLF 2004”, AL GOLF CLUB METAPONTO (MT) E RIVA DEI TESSALI (TA) L’8 E IL 9 OTTOBRE 2004  
 
Roma, 11 ottobre 2004 - Il gioco unisce le persone, anima gli spiriti e trasmette valori e messaggi importanti. Per questo motivo, il Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, realizzato dal Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con il cofinanziamento dell’Unione Europea, ha scelto una partita di golf per sensibilizzare sui contenuti e sulle finalità operative che si propone di conseguire. Il campionato di golf diventa così un mezzo per comunicare l’importanza di creare maggiori condizioni di sicurezza nel Sud Italia, accrescendo anche nel tessuto sociale e produttivo la consapevolezza dei vantaggi economici e sociali prodotti dall’azione di ripristino della legalità. Incastonati tra splendide pinete, agrumeti, olivi secolari e un mare blu, il Golf club Metaponto e il Golf Club Riva dei Tessali sono le tappe prescelte l’8 e il 9 ottobre per un evento unico e originale nel suo genere, che vedrà sfidarsi giocatori aziendali dilettanti appartenenti alle maggiori imprese italiane pubbliche e private, agguerriti più che mai per l’ultima buca. Infolink: www.Sicurezzasud.it  o contattare: Dott.ssa Milena D’arienzo (Ufficio Relazioni esterne e cerimoniale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza), Responsabile progetto “Interventi di sensibilizzazione” - Misura Ii.2 “Sensibilizzazione” - Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” - mail: grandieventi.Ps@interno.it  tel. 06/46547322; fax: 06/46536739.  
   
   
MARCIALONGA 2005, IL CLASSICO È DI MODA GABRIELLA PARUZZI NUOVA TESTIMONIAL DI CENTA: VOGLIO VINCERLA SONO GIÀ 1500 GLI ISCRITTI  
 
Trento, 11 ottobre 2004 - È già ora di spolverare gli sci, preparare la sciolina e… iscriversi alla Marcialonga. Lo hanno già fatto in 1.500 quando mancano poco meno di quattro mesi al fatidico 30 gennaio 2005. Lo scorso anno, per la prima volta gara di Coppa del Mondo, la Marcialonga ha radunato sul traguardo ben 3.733 classificati, ma in totale gli iscritti ammontavano a 4.378. La 32.A edizione sarà all’insegna di Gabriella Paruzzi, la vincitrice della Coppa del Mondo 2004 la quale, grazie alla vittoria della scorsa Marcialonga ha avuto gli stimoli per puntare al grande risultato in Coppa. La campionessa tarvisiana è diventata, e non poteva essere altrimenti, la testimonial e l’ambasciatrice della granfondo sugli sci che ha fatto la storia del fondismo italiano. "La Marcialonga é una gara bellissima, emozionante, mitica! È una gara che consiglio a tutti i fondisti perché nonostante i suoi 70 chilometri è una manifestazione dai grandi contenuti umani e sportivi. Ci vuole ovviamente un’adeguata preparazione, ma non occorre essere campioni per prendervi parte". Gabriella Paruzzi usa questi aggettivi per definire la Marcialonga che la vedrà protagonista anche nella promozione dell’evento. "Credo – ha detto la Gabriella nazionale - che una gara storica come la Marcialonga si debba fare in alternato perché è lo stile che secondo me appartiene di più allo sci di fondo". E così la Marcialonga delle Valli di Fiemme e di Fassa si propone per la terza volta consecutiva in stile classico e, dopo la parentesi dello scorso anno, torna valida come tappa della Fis Marathon Cup. Vi saranno due italiani, Gianantonio Zanetel e Cristina Paluselli, che dovranno difendere il titolo della Coppa del Mondo lunghe distanze vinto la scorsa stagione. Il percorso sarà il medesimo dell’ultima edizione, con la tradizionale salita finale di Cascata a decidere le sorti della classifica. Con tutta probabilità ci sarà anche Giorgio Di Centa, secondo lo scorso gennaio sul traguardo di Cavalese "intrappolato" fra i due fratelli Aukland, e questa volta ha ben altre ambizioni: "D’accordo con l’allenatore Chenetti ho messo in calendario la Marcialonga, a meno di inconvenienti strada facendo…Quest’anno voglio vincerla, è una gara troppo importante per me", ha dichiarato il friulano. Resta comunque il fatto che la Marcialonga è e rimane una gara di massa e gli organizzatori lo sanno bene: sono i grandi numeri e le mille storie che si intrecciano a regalare popolarità e fascino a questo evento.  
   
   
“UNA BARCOLANA PERFETTA!” ESCLAMA BRESSANI PAREGGIANDO 3:3 CON KOSMINA  
 
Trieste, 11 ottobre 2004 - Al vincitore della Barcolana 36 Neville Crichton Alfa Romeo sta ormai un po’ stretta, e appena ormeggiato sulle Rive di Trieste annuncia che sta progettando un 95 – 100 piedi, che sarà varato nel 2005. Ma per l’edizione del 2004 ringrazia l’organizzazione e la visibilità che ha ricevuto con l’ imbarcazione a Trieste, tramite i media presenti su tutte le testate nazionali e internazionali, e spera assolutamente di esserci anche per la Barcolana 37. Il triestino Lorenzo Bressani che ha collezionato con la vittoria odierna la terza vittoria consecutiva al pari di Kosmina, ha definito le condizioni perfette. Ma perfette anche perché Bressani per tutto l’anno dà battaglia a Neville Crichton a bordo di Idea e, soltanto per la regata più festosa dell’anno, sale a bordo con il ruolo di tattico di Alfa Romeo. Mitja Kosmina, che per sfuggire ad Alfa Romeo sperava in una bolina larga in modo da poter sfruttare al massimo l’andatura con il jennaker, ha spiegato che la partecipazione di imbarcazioni velocissime come quella di Neville Crichton rappresentano un motivo di orgoglio sia per lui, che puo’ mettersi a confronto, sia per gli organizzatori. “Imbarcazioni come Alfa Romeo danno sicuramente lustro alla manifestazione, riaccendono lo spirito agonistico e ne aumentano l’importanza sportiva. Personalmente, sapere che dovevamo sfidare Alfa Romeo, ci ha caricati di adrenalina e ha fatto lavorare l’equipaggio al meglio. Soddisfatto del proprio equipaggio anche Sandro Fistarollo, il timoniere di Shining. L’imbarcazione di Mimmo Cilenti che ha collezionato nel passato due vittorie alla Barcolana quest’anno alla tattica aveva un altro socio della Svbg, il triestino Gabriele Benussi. “Non abbiamo sbagliato niente – ha dichiarato Fistarollo - anche se sapevamo che superare Neville Crichton e Mitja Kosmina era praticamente impossibile. Ottima come sempre anche l’organizzazione.” Si chiude così, nel solito clima che accompagna l’agonismo alla festa, l’edizione Barcolana 36 e l’organizzazione della Svbg dà già appuntamento al 9 ottobre 2005.  
   
   
I CAMPER DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO SI RIMETTONO IN VIAGGIO PER L’ITALIA. L’OBIETTIVO È QUELLO DI FORMARE DUEMILA NUOVI EDUCATORI SPORTIVI. LE PROSSIME TAPPE IN TOSCANA, LIGURIA, PIEMONTE E LOMBARDIA  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Con la riapertura delle scuole, riprende a muovere i suoi caratteristici camper in oltre 50 città italiane Formazione in tour, la campagna di sensibilizzazione allo sport come strumento di promozione sociale, attivata dal Csi (Centro Sportivo Italiano) con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ogni tappa del tour, che punta a formare 5mila nuovi animatori culturali sportivi in parrocchia e 2000 educatori sportivi (arbitri, allenatori, dirigenti) sensibilizzando, nel contempo, gli studenti nei confronti del volontariato sportivo, sarà caratterizzata da tre momenti: un incontro con le società sportive Csi, uno con le parrocchie locali ed infine un talk show con gli studenti di una scuola superiore, alla quale verrà presentato il progetto finalizzato alla creazione di un circolo sportivo studentesco all’interno della scuola. Ogni camper avrà a bordo un’équipe di formatori, volontari e animatori dell’associazione che cercheranno di incoraggiare i giovani ad una libera partecipazione, ad essere protagonisti del loro tempo libero, da vivere anche come spazio di volontariato e di impegno civile. Nelle prossime settimane, i camper del Centro Sportivo Italiano, sui quali campeggerà la scritta “Metti in gioco il cuore”, faranno tappa in Toscana, Liguria, Piemonte, Campania e Lombardia, per poi spingersi nelle altre regioni italiane. La campagna si chiuderà a Lecce e Brindisi il 5 marzo 2005. Ecco tutte le tappe di Formazione in Tour: 4-5 ottobre: Siena, Firenze; 6-7 ottobre: Prato, Pisa; 8-9 ottobre: Volterra; 13-14 ottobre: Savona, Genova; 15-16 ottobre: Caserta, Imperia; 18-19 ottobre: Torino; 20-21 ottobre: Verbania; 22-23 ottobre: Alessandria, Massa; 25-26 ottobre: Brescia, Cremona; 27-28 ottobre: Lodi, Bergamo; 29-30 ottobre: Lecco, Varese; 2-3 novembre: Milano; 5-6 novembre: Campobasso; 8-9 novembre: Udine Pordenone; 17-18 novembre: Cagliari; 19-20 novembre: Sassari, Roma; 22-23 novembre: Feltre/belluno, Treviso; 24-25 novembre: Venezia, Padova; 26-27 novembre: Verona, Vicenza; 29-30 novembre: Rovigo, Legnago; 3-4-5 dicembre: Assisi; 7-8 febbraio: Teramo, L’aquila; 9-10 febbraio: Chieti; 14-15 febbraio: Bologna; 16-17 febbraio: Modena, Reggio Em.; 18-19 febbraio: Parma, Palermo; 21-22 febbraio: Ancona, Pesaro; 23-24 febbraio: Macerata Fabriano; 25-26 febbraio: Ascoli; 28 febbraio-1 marzo: Foggia, Bari; 2-3 marzo: Taranto, Conversano; 4-5 marzo: Brindisi, Lecce.  
   
   
A SPASSO TRA "COLLI E VALLI": PRIMO RADUNO COMBINATO DI MOUNTAIN BIKE ESCURSIONISTICO  
 
Bologna, 11 Ottobre 2004 - Domenica 24 ottobre la U.s.ciclistica Castel Bolognese e Montainbike Club Molinella lanciano il primo raduno combinato di M.t.b. Escursionistico che prevede un calendario fitto di appuntamenti sportivi e di momenti divertenti per tutti i partecipanti. Il programma offre due escursioni: la prima, svoltasi domenica 10 ottobre 2004, con ritrovo dalle ore 8,00 alle ore 9,00 presso l'Az. Agrituristica La Querciola di Riolo Terme, attraverso le colline Riolesi e della Serra, la seconda, domenica 24 ottobre 2004 con partenza dalle ore 8,00 alle ore 9,00 presso il Parco della Torretta a Molinella, seguirà un percorso lungo gli argini e all'interno dell'Oasi di Campotto. A tutti i partecipanti saranno garantiti diversi punti ristoro lungo il percorso e un pasta party all'arrivo. Da segnalare la lotteria con premi a sorpresa a conclusione della giornata sportiva. Solo per le società sportive più numerose sono riservati fantastici oggetti in sorteggio, dai telai alluminio Easton, alle splendide city bike e tantissimi altri premi importanti. Appuntamento, quindi, a domenica 24 ottobre 2004 con la U.s. Ciclistica Castel Bolognese e la M.t.b. Club Molinella, per il Primo Raduno in sella alle mountain bike per vivere momenti indimenticabili tra i colli romagnoli e le valli ferraresi nel rispetto della natura. Per Informazioni: Claudio 347/4217277  
   
   
GENERAL MOTORS ARGENTINA BENEFICIA DELL'ESPERIENZA DI ALAIN MENU, PILOTA CHEVROLET WTCC 2005, PER RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP NEL CAMPIONATO "TC 2000" ALAIN MENU PER LA PRIMA VOLTA IN GARA CON UNA CHEVROLET IL PROSSIMO 31 OTTOBRE  
 
Milano, 11 ottobre 2004 - Il 31 ottobre 2004 Alain Menu, pilota Chevrolet per il Mondiale Turismo 2005, sosterrà l'eroe locale Christian Ledesma, attualmente in testa al campionato turismo argentino “Tc2000”, nella 200 Chilometri di Buenos Aires. "Chevrolet Europe è felice di constatare come il coinvolgimento di Alain Menu nel prossimo programma Wtcc sia stato accolto dall’intera famiglia Gm & Chevrolet - ha dichiarato Hardy Spranger, Amministratore Delegato Chevrolet Europe – Infatti è una chiara dimostrazione di quanto può essere fatto in termini di sinergie quando si fa parte di un marchio globale come Gm. Sono sicuro che in futuro vedremo altri esempi analoghi e non solo nello sport ma anche in settori quali l’ingegnerizzazione e la produzione". Alain Menu ha dichiarato: "Tornare al volante di una vettura a trazione anteriore competitiva, con le stesse caratteristiche di quelle che ho pilotato nel campionato Britannico Turismo che ho vinto due volte, è per me una grande opportunità. Non c'è bisogno di dire che nella mia prima gara con una Chevrolet darò il meglio di me stesso e farò di tutto per aiutare Christian Ledesma a consolidare la sua leadership nel Campionato Argentino Turismo 2000. Non vedo l'ora di iniziare i test con la vettura per il Wtcc 2005 e questa opportunità di correre per la General Motors Argentina mi fa già sentire perfettamente inserito nella grande famiglia Chevrolet".