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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Gennaio 2005
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UN SÌ CHIARO E MOTIVATO ALLA COSTITUZIONE, NELL'INTERESSE DEI CITTADINI EUROPEI  
 
Strasburgo, 13 gennaio 2005 - A larga maggioranza, il Parlamento europeo approva il Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa e «ne sostiene vivamente la ratifica». La relazione di Richard Corbett (Pse, Uk) e di Íñigo Méndez De Vigo (Ppe/de, Es) è stata adottata dalla Plenaria con 500 voti favorevoli, 137 contrari e 40 astensioni. La relazione d'iniziativa consta essenzialmente di due parti. Da un lato la risoluzione stessa, scritta in un linguaggio accessibile al grande pubblico, che ha la funzione «pedagogica» di spiegare al cittadino europeo i vantaggi della Costituzione rispetto ai trattati esistenti (chiarezza, efficacia, responsabilità democratica, diritti dei cittadini) e di respingere talune critiche sollevate nel corso dei dibattiti e giudicate «infondate» dai deputati. Vi è poi la motivazione, un documento molto più lungo, che analizza dettagliatamente queste novità. Si noti che i co-relatori hanno preferito parlare di «Costituzione» piuttosto che di «trattato costituzionale». La Plenaria è giunta alla conclusione che, «globalmente, la Costituzione rappresenta un buon compromesso, migliora notevolmente i trattati esistenti e, una volta in vigore, apporterà benefici visibili ai cittadini», nonché al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali in quanto loro rappresentanza democratica, agli Stati membri (comprese le loro regioni e le loro autorità locali) e all'efficace funzionamento delle Istituzioni dell'Unione europea e, quindi, all'Unione europea nel suo insieme. Chiarezza, efficacia, responsabilità democratica e diritti dei cittadini. Per i deputati sono questi i principali progressi che implica la Costituzione e che rappresentano i quattro pilastri su cui si basa la relazione in discussione. Più in particolare: Maggiore chiarezza in merito alla natura e agli obiettivi dell'Unione.la risoluzione si compiace che i vari trattati sono sostituiti da un unico documento più leggibile, che viene riaffermata la doppia legittimità dell'Unione - «un'Unione di Stati e di cittadini» - e che scomparirà la confusione tra Comunità europea e Unione europea. La serie di valori comuni su cui si basa l'Unione e «che crea uno stretto legame tra i suoi cittadini» viene poi esplicitata ed estesa. Inoltre, la coesione economica, sociale e territoriale è riaffermata come obiettivo dell'Unione e, tra le altre cose, sono previste nuove disposizioni concernenti un elevato livello di occupazione, la promozione della parità tra uomini e donne, l'eliminazione di tutti i tipi di discriminazione, la promozione della giustizia e della protezione sociale, il rispetto dei servizi di interesse generale, la tutela dei consumatori e la promozione dello sviluppo sostenibile. E' inoltre sottolineato come gli atti legislativi europei vengano semplificati e la loro terminologia chiarita. L'inserimento nella Costituzione dei simboli dell'Unione, poi, «migliorerà la consapevolezza quanto alle Istituzioni dell'Unione e al loro operato». La clausola di solidarietà tra gli Stati membri in caso di un attacco terroristico, di una calamità naturale o di un disastro causato dall'uomo, infine, farà sì che «i cittadini possano aspettarsi di ricevere aiuti da tutte le parti dell'Unione». Maggiore efficacia dell'Unione e rafforzamento del suo ruolo nel mondo.L'aumento delle decisioni da prendere a maggioranza qualificata in seno al Consiglio viene accolto con favore dai deputati in quanto permette all'Unione «di funzionare senza essere bloccata da veti». Inoltre, viene apprezzato il fatto che la Presidenza del Consiglio europeo sarà in carica per due anni e mezzo invece che per sei mesi e che sia prevista una riduzione del numero dei membri della Commissione, in base ad una rotazione paritaria tra Stati membri. La risoluzione sottolinea poi che vi sarà «un notevole rafforzamento della visibilità dell'Unione e del suo ruolo di attore globale» grazie alla creazione del Ministro degli Esteri europeo ("fusione" dell'attuale Alto Rappresentante per la politica estera e del Commissario per le relazione esterne) e al servizio estero europeo unico. Inoltre, il conferimento della personalità giuridica all'Unione, per i deputati, «migliorerà la sua capacità di agire a livello di relazioni internazionali e di essere parte di accordi internazionali». L'azione nel settore della giustizia e degli affari interni, infine, si fonderà su procedure più efficaci, «promettendo progressi tangibili in materia di giustizia, sicurezza e immigrazione». Maggiore responsabilità democratica.La risoluzione evidenzia che i cittadini «potranno controllare meglio l'operato dell'Unione europea». In effetti, il Parlamento europeo deciderà di regola su base di parità con il Consiglio in merito alla legislazione dell'Unione. Tale normativa, peraltro, sarà soggetta ad una verifica preliminare da parte dei parlamenti nazionali. Questi ultimi, inoltre, riceveranno tutte le proposte dell'Unione europea in tempo utile per discuterle con i loro ministri prima che il Consiglio adotti una posizione e avranno anche il diritto di presentare obiezioni alla legislazione proposta, se ritengono che questa esuli dalle competenze dell'Unione europea. Il Presidente della Commissione, poi, verrà eletto dal Parlamento europeo creando così «un collegamento con i risultati delle elezioni europee», mentre il Ministro degli Esteri sarà responsabile anche dinanzi al Parlamento, oltre che al Consiglio europeo che lo ha nominato. Il Consiglio si riunirà in seduta pubblica all'atto di discutere e adottare leggi dell'Unione, mentre l'esercizio delle competenze legislative delegate da parte della Commissione sarà sottoposto ad un nuovo sistema di supervisione del Parlamento e del Consiglio consentendo «a ciascuno di essi di revocare la decisioni della Commissione cui muovono obiezioni». La Costituzione prevede poi una nuova procedura di bilancio che richiederà l'approvazione sia da parte del Consiglio che del Parlamento europeo di tutta la spesa dell'Unione senza eccezione, «sottoponendo così tutta la spesa ad un pieno controllo democratico». Maggiori diritti per i cittadini.I deputati si compiacciono che la Carta dei diritti fondamentali è incorporata nella Costituzione di modo che le disposizioni e le azioni dell'Unione «dovranno essere conformi» alle norme ivi incluse. Inoltre, l'Unione europea dovrà aderire alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo «sottoponendosi pertanto alla medesima revisione esterna cui sono soggetti i suoi Stati membri». E' poi sottolineato che nuove disposizioni agevoleranno la partecipazione dei cittadini, delle parti sociali, delle associazioni rappresentative e della società civile alle deliberazioni dell'Unione, mentre i cittadini europei avranno un diritto d'iniziativa in base al quale potranno presentare proposte su argomenti per i quali ritengono che un atto giuridico dell'Unione sia necessario per applicare la Costituzione. I singoli individui, infine, avranno maggiore accesso alla giustizia nel quadro della legislazione comunitaria. Contro le critiche infondate La relazione spazza via certe critiche infondate. Ricordando infatti che «la Costituzione è stata oggetto di alcune critiche espresse nell'ambito di dibattiti pubblici», i deputati affermano che esse «non corrispondono al contenuto reale e alle conseguenze giuridiche delle sue disposizioni», perché «la Costituzione non porterà alla creazione di un "superstato" centralizzato, non indebolirà la dimensione sociale dell'Unione ma piuttosto la rafforzerà e non ignora le radici storiche e spirituali dell'Europa in quanto fa riferimento alla sua eredità culturale, religiosa e umanistica». Il futuro La Costituzione non è intoccabile: benché essa assicuri «un quadro stabile e duraturo per il futuro sviluppo dell'Unione europea», molti miglioramenti «restano comunque possibili in futuro». La Plenaria ha inoltre adottato un emendamento con il quale «dichiara la sua volontà di avvalersi del nuovo diritto di iniziativa che la Costituzione gli conferirà per proporre modifiche volte a migliorarla». Ma nell'attualità immediata i parlamentari ribadiscono la richiesta di «fare tutto il possibile per informare chiaramente e obiettivamente i cittadini europei in merito al contenuto della Costituzione», invitando le istituzioni europee e gli Stati membri, al momento della diffusione presso i cittadini del testo costituzionale, a operare una netta distinzione tra gli elementi già in vigore negli attuali trattati e le nuove disposizioni introdotte dalla Costituzione. L'aula ha altresì approvato un emendamento con il quale invita le istituzioni europee e gli Stati membri «a riconoscere il ruolo delle organizzazioni della società civile nei dibattiti sulla ratifica e a mettere a disposizione un sostegno sufficiente per consentire a dette organizzazioni di impegnare i loro aderenti in questi dibattiti a livello di tutta l'Ue, onde promuovere l'impegno attivo dei cittadini nelle discussioni sulla ratifica». I deputati hanno dato un chiaro mandato ai servizi del Parlamento, compresi i suoi uffici d'informazione, affinché «forniscano esaustive informazioni in merito alla Costituzione e alla posizione del Parlamento sulla stessa». Ricordiamo che il Parlamento europeo ha 25 uffici d'informazione, uno per ciascuna delle capitali degli Stati membri, e sei antenne. In Italia vi è un ufficio d'informazione a Roma e un'antenna a Milano. La risoluzione «auspica che tutti gli Stati membri dell'Unione europea siano in grado di completare la ratifica entro il primo semestre del 2006», in modo che la Costituzione possa entrare in vigore il 1° novembre dello stesso anno.Lo scorso 11 novembre la Lituania è stato il primo Paese a procedere alla ratifica, mentre il 20 dicembre lo ha fatto l'Ungheria. Nove Paesi decideranno via referendum (la Spagna sarà il primo, il prossimo 20 febbraio), altri tredici, tra cui l'Italia e i due già citati, per via parlamentare, mentre tre Stati membri non hanno ancora deciso a quale strumento ricorrere per la ratifica. L'esito del voto per appello nominale può essere consultato sul seguente sito Internet: http://www2.Europarl.eu.int/omk/sipade2?pubref=-//ep//text+press+dn-20050112-1+0+doc+xml+v0//it&l=it&level=2&nav=x&lstdoc=n#section1  
   
   
GLOBAL BOND IN DOLLARI USA: AMMONTARE E CARATTERISTICHE  
 
Roma, 13 gennaio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che la Repubblica italiana (Aa2/aa-/aa) ha lanciato un Global bond per un importo minimo di due miliardi di dollari statunitensi. La scadenza è il 21 gennaio 2015 e la data di regolamento è fissata per il prossimo 21 gennaio. Il prezzo del bond verrà stabilito domani, 13 gennaio 2005. Sono previste le commissioni di stabilizzazione secondo le regole Fsa e Ipma. Lead manager dell’operazione sono Merrill Lynch, Morgan Stanley e Nomura e il sindicato di collocamento è in corso di definizione.  
   
   
CORSI DI FORMAZIONE PER IL 6PQ E IL 7PQ  
 
Bruxelles, 13 gennaio 2005 - Nel mese di marzo si svolgeranno a Bruxelles tre corsi di formazione per l'attuale e il prossimo programma quadro di ricerca dell'Ue. Verranno trattati i seguenti temi: 8 marzo: Come scrivere una proposta interessante per il Sesto programma quadro (6Pq) e prepararsi al 7Pq; 9 marzo: Come negoziare, gestire e amministrare un contratto del 5Pq o del 6Pq; Come scrivere un eTip (technology implementation plan, piano di realizzazione tecnologica). Http://www.hyperion.ie  
   
   
COMMISSION INDICATOR FORECASTS EURO AREA QUARTERLY GDP GROWTH OF 0.2% TO 0.6% FOR THE 4TH QUARTER OF 2004 AND GROWTH OF 0.3% TO 0.7% FOR THE 1ST QUARTER OF 2005  
 
Brussels, 13 January 2005 - The indicator-based model for quarterly Gdp growth for the euro area, developed by the European Commission’s Directorate General for Economic and Financial Affairs, forecasts a range of 0.2% to 0.6% for Gdp growth in the fourth quarter of 2004. The range for the first quarter of 2005 is 0.3-0.7%. Compared to the previous release of the Gdp indicator, this is an upward revision of 0.1 of a percentage point for the first quarter of 2005. Next publication of euro area Gdp Indicator scheduled for 15 February 2005 The model, developed by Directorate General for Economic and Financial Affairs of the European Commission, which leads to these forecasts, consists of separate single equations for each forecast quarter. The explanatory variables describe real economic activity or its assessment in opinion surveys and financial variables, both for the euro area and the Us. The real variables are: (1) Car registrations in the euro area. (2) Private consumption in the euro area as reflected in the opinion survey on the present business situation in the retail sector. (3) The construction sector in the euro area as reflected in the construction confidence survey indicator; and (4) The Us Ism (Institute of Supply Management) index of the manufacturing sector reflecting the importance of economic integration at the world level. There are two financial variables: (1) The relative yield spread between the euro area and the Us represents monetary conditions and international financial links; and (2) The real effective exchange rate is an indicator of the competitive position of euro area exporters. Reflecting the unavoidable uncertainty surrounding all such prediction, the forecasts are presented as ranges rather than as point estimates. The model in-sample mean absolute forecast error was 0.15 % under the original release calendar. At the moment of publication of Eurostat's flash estimate, the release calendar is advanced by about 25 days. Forecast ranges have been conservatively widened to ±0.2 percentage point with a view to reflecting the increased uncertainty associated with an advanced forecast and to avoiding a change in the range width due to rounding conventions when the range crosses the zero line. To facilitate interpretation of the forecasts, it is useful to recall that the average quarterly growth rate in the euro area in the nineties was 0.5 %. The sharpest fall was –0.7 % (first quarter of 1993) and the fastest increase 1.5 % (first quarter of 1992). Tests suggest that the success rate in forecasting acceleration/ deceleration/no change for the first quarter is 76 % and 68 % for the subsequent quarter. The model is described in detail in Dg Ecfin's Economic Paper no 154, June 2001, to be found on Dg Ecfin's website: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/publications/economic
_papers/economicpapers154_en.htm
 Previous releases of the indicator-based model forecasts can be found on: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/indicators/euroareagdp_en.htm  
 
   
   
BANCHE, PROTOCOLLO ABI-REGIONE PER NUOVE INIZIATIVE DI FORMAZIONE IN ABRUZZO  
 
Roma, 12 gennaio 2005 - Promuovere e sostenere interventi formativi di qualificazione e riqualificazione dei lavoratori del settore del credito che operano in Abruzzo. È questo l’obiettivo del protocollo firmato oggi tra il Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Pace e il Presidente dell’Abi Maurizio Sella. Il protocollo ha anche lo scopo di promuovere un maggiore raccordo e collaborazione tra la Regione e le banche presenti sul territorio in materia di formazione. Con tale intesa – che si collega ai processi di riorganizzazione e ristrutturazione in atto nel settore - saranno avviate nuove forme di collaborazione tra l’Assessorato regionale alle Politiche Attive del Lavoro, della Formazione e dell’Istruzione e le Aziende creditizie presenti nella Regione, in tema di analisi dei fabbisogni professionali, riqualificazione del personale, nonché ai fini della realizzazione di stage e tirocini formativi. La Regione e l’Abi – presente sul territorio con la propria Commissione regionale - collaboreranno per l’individuazione delle scelte strategiche in materia - nel quadro delle normative comunitarie, nazionali e regionali – al fine di realizzare nuove iniziative a sostegno della formazione, in un’ottica di sviluppo delle nuove tecnologie e metodologie formative. Il settore bancario in Abruzzo conta 51 banche con 613 sportelli, per 171 comuni serviti.  
   
   
GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE SIGLATA NUOVA CONVENZIONE TRA AGENZIA DELLE ENTRATE E CREDITO VALTELLINESE PER I "RIMBORSI IVA IN CONTO FISCALE"  
 
Sondrio, 13 gennaio 2005 - Agenzia delle Entrate e Credito Valtellinese hanno stipulato una convenzione per consentire l'anticipazione dei rimborsi Iva in conto fiscale, accordo che si inserisce nel contesto delle più ampie intese intercorse tra Abi, Confindustria e Amministrazione fiscale, per permettere alle imprese l'accesso a innovative formule di finanziamento. Attraverso la convenzione, le aziende otterranno - dopo una valutazione del loro merito creditizio - un'anticipazione finanziaria sino al 90 per cento del credito, accertato e certificato nella sua consistenza dall'Agenzia delle Entrate, a tassi di interesse ridotti. Ulteriore innovazione rispetto ad altre forme di finanziamento risiede nella circostanza che tale affidamento sarà considerato di norma come una linea di fido aggiuntiva e non sostitutiva di quelle già concesse sotto altre forme. Con questo meccanismo non si sottrarrà all'impresa liquidità finanziaria nella normale operatività, anzi si offrirà nell'immediato nuova finanza per generare nuovi investimenti che consentiranno un'ulteriore crescita del tessuto imprenditoriale del Paese. Il plafond stanziato dal Credito Valtellinese sarà inizialmente pari a 50 milioni di euro annui e sarà rotativo rispetto alle erogazioni.  
   
   
APPROVATO IL PROGETTO DI AUMENTO DI CAPITALE DELLA BANCA DELL’ARTIGIANATO E DELL’INDUSTRIA  
 
Brescia, 13 gennaio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Bai ha deliberato nella seduta di ieri di sottoporre all'approvazione dell'Assemblea straordinaria dei Soci, che indicativamente sarà convocata per la fine di marzo del 2005, un progetto di aumento di capitale a pagamento. L’ammontare dell'operazione è stato fissato in circa 80,9 milioni di euro da offrire in opzione agli Azionisti in ragione di n. 3 azioni nuove a pagamento ogni n. 2 azioni vecchie possedute alla data di esecuzione prevista per il secondo semestre del 2005; le nuove azioni saranno emesse al prezzo unitario di € 7,00 di cui € 5,16 quale valore nominale e € 1,84 quale sovrapprezzo. L’iniziativa in questione si propone - tra l’altro - di creare le migliori condizioni per lo sviluppo del progetto di espansione della Bai nella regione Veneto già oggetto di comunicazione al mercato. Il prospettato aumento di capitale offerto in opzione ai Soci intende infatti consentire alla Banca di disporre di un flusso di risorse a titolo di mezzi propri in grado di assicurare lo sviluppo della rete territoriale e delle dimensioni operative previsto dal “Progetto Veneto” già avviato con l’apertura della Sede di Vicenza e delle nuove filiali di Thiene e Arzignano. La proposta di aumento di capitale sociale sarà sottoposta all’Organo di Vigilanza in conformità alle disposizioni vigenti.  
   
   
ASSICURAZIONI RC AUTO: MINIMO 1 MILIONE DI EURO PER I DANNI CORPORALI E CAMBIARE COMPAGNIA DI ASSICURAZIONE SFRUTTANDO LA MAGGIORE CONCORRENZIALITÀ DEL SETTORE  
 
Strasburgo, 13 gennaio 2005 - Sarà più agevole assicurare la propria auto per la responsabilità civile, ottenere una copertura valida al di là delle frontiere del proprio Paese di residenza, nonché vendere o acquistare un veicolo in un altro Stato membro. Sono questi gli obiettivi ricercati dalla proposta di direttiva sull'assicurazione Rc Auto, approvata ieri dal Parlamento. La relazione di Manuel Medina Ortega (Pse, Es), adottata dall'Aula in seconda lettura della procedura di codecisione, è frutto di un compromesso raggiunto in extremis con il Consiglio, con il quale sono stati convenuti una serie di emendamenti di compromesso sugli aspetti più controversi, evitando così di dover procedere a una conciliazione. La procedura può quindi considerarsi chiusa, mancando solo l'atto formale di adozione del provvedimento. La direttiva, quinta della serie, mira a colmare le lacune delle quattro precedenti e rispondere a quelle lamentele dei cittadini che avevano spinto il Parlamento a chiedere per primo, già nel 2001, alla Commissione di ammodernare la normativa in materia di assicurazioni per le automobili. In effetti, le precedenti direttive - adottate negli anni '70 e '80 - non tengono sufficientemente conto né dello sviluppo degli scambi nel mercato interno dell'Unione, né della crescita del traffico transfrontaliero dei cittadini. Con la quinta direttiva si tratta ora, più in particolare, di garantire la conclusione dei contratti di assicurazione di breve durata per soggiorni temporanei in uno Stato membro diverso da quello dell'assicurato (per ragioni di studio, lavoro o residenza secondaria) e facilitare la compravendita di auto in altri Stati membri, prevedendo la possibilità di concludere contratti di assicurazione di 30 giorni, cioè il tempo necessario per spedire il veicolo nel paese d'origine dell'acquirente. Il Paese di destinazione sarà quindi considerato come lo Stato membro nel quale si situa il rischio coperto dall'assicurazione. L'assicurato, inoltre, potrà cambiare compagnia di assicurazione sfruttando la maggiore concorrenzialità del settore al fine di ottenere prezzi migliori grazie al fatto che sarà più agevole ottenere un'attestazione relativa ai sinistri subiti o causati, necessaria a una tale operazione. La direttiva garantirà inoltre una maggiore protezione alle vittime di incidenti causati da un veicolo non identificato. Uno dei punti salienti di questo testo riguarda infatti l'importo minimo della copertura. Per i danni alle persone tale importo sarà pari a 1 milione di euro per vittima o, come già richiesto dal Parlamento in prima lettura, 5 milioni di euro per sinistro, indipendentemente dal numero di vittime. Per i danni materiali l'importo della copertura sarà di 1 milione di euro per sinistro. Ove opportuno, gli Stati membri potranno prevedere un periodo transitorio fino a cinque anni per applicare progressivamente tali nuove disposizioni. Questi importi, peraltro, dovrebbero essere rivisti ogni 5 anni. Si noti che, attualmente, gli importi minimi per l’assicurazione obbligatoria per i danni alle persone sono pari a 350.000 euro nel caso di una sola vittima e 500.000 euro per sinistro quando le vittime sono più di una, mentre per i danni alle cose sono pari 100.000 euro per sinistro e per quelli alle cose e alle persone 600.000 euro per sinistro. Il Parlamento è inoltre favorevole alla proposta di coprire con l'assicurazione del veicolo implicato i pedoni e i ciclisti vittime di un incidente, che vi sia o meno la responsabilità del conducente. Gli Stati membri, poi, dovranno prendere tutte le misure necessarie per agevolare l'accesso delle vittime, dei loro assicuratori o dei loro rappresentanti legali ai dati di base necessari (come per esempio i processi verbali della polizia) per depositare delle domande di rimborso nei termini previsti dai contratti d'assicurazione. Su esplicita richiesta, questi dati dovrebbero essere accessibili in versione elettronica a partire di un deposito centrale in ciascuno Stato membro. Cenni storici E' il Parlamento europeo ad aver preso l'iniziativa per l'adozione della quinta direttiva, avvalendosi dell'articolo 192 del Trattato che consente all'Aula di chiedere alla Commissione di presentare una proposta. Il 3 luglio 2001 i deputati avevano per l'appunto adottato una risoluzione che chiedeva all'Esecutivo di proporre una quinta direttiva al fine di migliorare la protezione giuridica delle vittime d'incidenti. Con le prime tre direttive, la Comunità ha compiuto importanti passi verso l’istituzione di un mercato unico nel settore dell’assicurazione degli autoveicoli: è stata introdotta l'assicurazione obbligatoria degli autoveicoli e sono stati fissati importi minimi per tale copertura assicurativa; è stata assicurata la libera circolazione degli autoveicoli stabilendo la validità del certificato di assicurazione su tutto il territorio della Comunità; è stato stabilito che le vittime di incidenti provocati da veicoli non identificati o non assicurati vengano risarcite attraverso l’istituzione di organismi di indennizzo (fondi di garanzia) in tutti gli Stati membri; è stato stabilito che tutti i passeggeri dell’autoveicolo (inclusi i membri della famiglia del conducente) rientrano nella definizione di vittime coperte dall'assicurazione obbligatoria. Le prime tre direttive hanno sviluppato il sistema della «carta verde», che è stata introdotta per facilitare la liquidazione dei danni per incidenti provocati da un automobilista in uno Stato membro diverso da quello nel quale il veicolo circola normalmente. Questo sistema assicura il pagamento di un indennizzo alle vittime di incidenti provocati da veicoli esteri attraverso una rete privata di uffici carta verde istituita dagli assicuratori ed esistente in tutti gli Stati membri. Tuttavia, dato che l’obiettivo originale era di sopprimere i controlli alle frontiere sull’assicurazione, il sistema della ”carta verde” copriva le vittime solo quando esse si trovavano nel loro Stato di residenza. Esso non assicurava la liquidazione del danno quando l’incidente avveniva fuori dello Stato di residenza della vittima. Tale lacuna è stata colmata dalla Quarta direttiva assicurazione autoveicoli, la quale prevede un meccanismo per la liquidazione dei sinistri derivanti da questo tipo di incidenti.  
   
   
SAIPEM: IL CALENDARIO DEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE PER L’ANNO 2005  
 
 San Donato Milanese, 13 gennaio 2005 - L’assemblea che esaminerà il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2004 e delibererà l’attribuzione dell’utile è fissata per il 28 e 29 aprile 2005, rispettivamente in prima e seconda convocazione. Le date di diffusione al mercato dei dati economico-finanziari che saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione nel corso del 2005 sono le seguenti: 24 febbraio: bilancio consolidato preconsuntivo al 31 dicembre 2004; 24 marzo: bilancio consolidato e bilancio di esercizio della Saipem S.p.a. Al 31 dicembre 2004 e proposta dividendo; 10 maggio: relazione trimestrale al 31 marzo 2005; 27 luglio: relazione trimestrale al 30 giugno 2005; 20 settembre: relazione semestrale al 30 giugno 2005; 7 novembre: relazione trimestrale al 30 settembre 2005. L’assemblea che esaminerà il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2004 e delibererà l’attribuzione dell’utile è fissata per il 28 e 29 aprile 2005, rispettivamente in prima e seconda convocazione. L’assemblea sarà altresì chiamata a deliberare in merito al rinnovo degli Organi Sociali. Il bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2004 saranno resi pubblici entro il 31 marzo prossimo; la Società è pertanto esonerata dalla pubblicazione della relazione trimestrale riferita al periodo che scade alla fine dell’anno 2004.  
   
   
PROMETEIA: ALCUNI TEMI TRATTI DAL NUMERO DI DICEMBRE 2004 DEL RAPPORTO "ANALISI E PREVISIONI DEI PREZZI DELLE COMMODITY"  
 
 Bologna, 13 gennaio 2005 - Nel 2004 i mercati mondiali delle commodity hanno evidenziato forti tensioni. In media annua, l’indice Prometeia dei prezzi in dollari delle commodity acquisite dall’industria manifatturiera è cresciuto del 19.9% rispetto al 2003. A novembre 2004 l'indice ha registrato un aumento complessivo del 70% rispetto al punto di minimo del gennaio 2002 (figura 1). Alla forte crescita della domanda mondiale, sempre più attivata dalla produzione industriale dei paesi in via di sviluppo, si è contrapposta un’offerta potenziale di materie prime insufficiente, a causa della riduzione degli investimenti, sia in campo petrolifero che metallifero, attuata dall’inizio di questo decennio; ne è derivata una marcata contrazione delle scorte mondiali di commodity e un forte rialzo dei prezzi prevalentemente concentrato nella prima parte del 2004. Il deprezzamento del dollaro ha, inoltre, da una parte, sostenuto la domanda internazionale di materie prime e, dall’altra, ne ha ulteriormente limitato l’offerta; si pensi ad esempio, sui mercati petroliferi, al progressivo innalzamento dal livello del 2003 del prezzo obiettivo dell’Opec, in risposta al deprezzamento del tasso di cambio del dollaro nei confronti dell’euro. L'indice Prometeia dei prezzi in dollari si manterrà su livelli elevati anche nel 2005, superiori al 4.8% rispetto alla media del 2004, pur mostrando una tendenza al progressivo indebolimento che si rifletterà in una flessione media annua solo nell’anno successivo. Nel 2005, infatti, l'offerta stenterà ancora ad adeguarsi alla domanda che rimarrà su livelli complessivamente elevati, nonostante sia previsto un rallentamento nel ritmo di espansione degli utilizzi di commodity da parte dell’industria manifatturiera mondiale. Per questa ragione si manterranno, pur attenuandosi, condizioni produttive deficitarie in molti mercati, in particolare in quello dei metalli. Il rallentamento della domanda contribuirà, tuttavia, a determinare un progressivo rientro delle recenti tensioni speculative ed inviterà gli operatori finanziari ad una maggiore prudenza nell’investimento in commodity. Il mantenimento di un tasso di cambio del dollaro relativamente debole nei confronti dell’euro anche nel 2005 sosterrà i prezzi in dollari sui mercati internazionali, ma al tempo stesso determinerà un effetto calmieratore sui prezzi in euro delle commodity acquisite dall’industria manifatturiera italiana.  
   
   
BORSA ITALIANA MODIFICA I TICK DI NEGOZIAZIONE A PARTIRE DAL 31 GENNAIO 2005  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - Borsa Italiana, a partire dal 31 gennaio 2005, modificherà i tick di negoziazione degli strumenti azionari e dei futures su azioni quotati sull’Idem. “Questa modifica consentirà una riduzione dello spread denaro-lettera e renderà più convenienti le operazioni di arbitraggio” ha sottolineato Raffaele Jerusalmi, Responsabile Mercati di Borsa Italiana. “Si tratta di un significativo cambiamento in linea con la best practice internazionale e con le posizioni espresse dagli operatori nel corso del processo di consultazione svolto in dicembre”. I tick rappresentano le variazioni minime dei prezzi degli strumenti finanziari scambiati sul sistema telematico di negoziazione; per il mercato azionario sono stabiliti in relazione al prezzo di riferimento di ogni singolo strumento, per i futures su azioni in base al prezzo della proposta di negoziazione. La modifica determina una nuova griglia di tick in grado di ridurre lo spread minimo per gli strumenti finanziari le cui proposte di negoziazione hanno prezzi inferiori a 10 euro, circoscrivendo lo spread minimo all’interno di una fascia più stretta di quella precedente. Per gli strumenti con prezzi superiori a 10 euro resta invariata la situazione precedente di spread, comunque ristretti. La modifica, oltre agli strumenti azionari dell’Mta (Mercato Telematico Azionario), del Nuovo Mercato, del Mercato Expandi e del mercato After Hours si estende anche ai futures su azioni quotati sull’Idem (il Mercato dei Derivati di Borsa Italiana). Sono riportate di seguito le tabelle che risultano così modificate: a) azioni, warrant, quote o azioni di Oicr e diritti di opzione:
Prezzo di riferimento (Euro) Tick
Inferiore o uguale a 0,2500 0,0001
0,2501 – 1,0000 0,0005
1,0001 – 2,0000 0,0010
2,0001 – 5,0000 0,0025
5,0001 – 10,0000 0,0050
Superiore a 10,0000 0,0100
b) obbligazioni convertibili: per ogni prezzo di riferimento il tick è pari a 0,01. C) futures su azioni:
Prezzo della proposta (Euro) Tick
Inferiore o uguale a 0,2500 0,0001
0,2501 – 1,0000 0,0005
1,0001 – 2,0000 0,0010
2,0001 – 5,0000 0,0025
5,0001 – 10,0000 0,0050
Superiore a 10,0000 0,0100
 
   
   
2005: PROSPETTIVE PER I MERCATI OBBLIGAZIONARI E DELLE VALUTE ANALISI DEI GESTORI DI UNION INVESTMENT  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - Il ciclo congiunturale di Eurolandia mostra una crescita moderata e perciò prevediamo un anno tranquillo in cui il principale fattore di rischio è rappresentato da un possibile eccessivo apprezzamento dell’Euro. Le previsioni di crescita per il 2005 sono del 2 per cento per Eurolandia e del 3 per cento per gli Usa. Il rapporto di cambio Euro/usd sarà ancora il tema dominante dei mercati finanziari e prevediamo che il dollaro continuerà a perdere gradualmente nei confronti dell’Euro. Le banche centrali di molti paesi intendono attuare una riallocazione di valute delle riserve, mantenendo una quota principale in Euro e solo una minima parte in Usd. La Russia ha già iniziato questa manovra mentre la Banca Centrale indiana e quelle di altri Paesi, le cui valute finora sono rimaste agganciate al Usd, intendono sovrappesare la quota in Euro. Questo spiegherebbe la volatilità sui mercati valutari che si è osservata nelle ultime settimane. Il twin deficit statunitense e la riallocazione delle vaute rendono possibile un ulteriore deprezzamento del dollaro e quindi per il 2005 consigliamo di sottopesare le posizioni in Usd. In Usa gli aumenti hanno portato a un appiattimento della curva dei tassi d’interesse e non sono da escludere ulteriori rialzi da parte della Fed. I rendimenti dei titoli a lunga scadenza potrebbero salire al 5 per cento nel corso del 2005. Consigliamo perciò di sottopesare soprattutto i titoli a media scadenza che hanno una maggior sensibilità e possono soffrire maggiormente del rialzo dei tassi. Sui mercati asiatici la Borsa di Tokyo non sembra intenzionata ad intervenire in maniera pesante sul mercato e restiamo quindi neutrali sulle posizioni in Yen. Anche sulla sterlina manteniamo una posizione di neutralità poiché in Gran Bretagna ci aspettiamo un possibile rallentamento della crescita congiunturale. Se esaminiamo il mercato finanziario di Eurolandia rileviamo un repo-rate stabile al 2 per cento e non prevediamo rialzi prima della fine del primo trimestre. Con un Euro forte e un contemporaneo rallentamento della crescita riteniamo che sarà posticipato il rialzo del tasso di rifinanziamento principale da parte della Banca Centrale Europea. Per quanto riguarda il posizionamento, suggeriamo una riduzione della duration allo stesso livello del Benchmark. In Eurolandia dal maggio 2004 i rendimenti hanno continuato a cedere e per il 2005 prevediamo una crescita moderata, intorno al 4,5 per cento. Meglio investire quindi a breve termine. Le condizioni per investimenti in obbligazioni societarie rimangono positive, dal punto di vista tecnico e fondamentale, e prevediamo che il differenziale di rendimento rispetto ai titoli di stato rimanga intatto. Restiamo quindi positivi sui corporates nonostante negli ultimi mesi lo spread sia dininuito e sia sceso il vantaggio rispetto ai government bonds. In definitiva, sono ormai molte le società che presentano meno rischi. Consigliamo di investire principalmente su titoli difensivi. Dopo un eccellente 2004, per le obbligazioni dei Mercati Emergenti prevediamo un 2005 meno volatile. Le prospettive a lungo termine sono decisamente migliorate. Si registra infatti un maggior potenziale di crescita, con continui flussi da parte degli investitori. Tra i nostri preferiti i Paesi esportatori di materie prime e le growth- & convergence stories, con prospettive di Upgrade. Per quanto riguarda in particolare i Paesi dell’Europa dell’Est, il 2004 è stato un anno estremamente positivo sia per i bond che per le valute e per il 2005 confidiamo in un ulteriore potenziale di performance, anche se non ai livelli eccellenti del 2004. Tra i possibili fattori di rischio bisogna tener presente le oscillazioni valutarie (in particolare in Ungheria), l’andamento dell’inflazione e le incertezze politiche. E’ bene quindi investire in fondi che diversificano molto e un buon mix è rappresentato, per esempio, dal fondo Unieuroparenta di Union Investment.  
   
   
OSSERVATORIO ASSOFIN - CRIF - PROMETEIA SUL CREDITO AL DETTAGLIO: +10,8% LA CRESCITA DEL CREDITO AL CONSUMO IN ITALIA  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - diciassettesima edizione: prosegue il trend di crescita del credito al consumo, al 30 giugno del 2004 si registra un tasso di incremento delle consistenze del +10,8%, in rallentamento rispetto al dato fatto registrare nel primo semestre 2003, quando la crescita era stata del +16,7%. Prosegue il trend di crescita del credito al consumo: al 30 giugno del 2004 si registra un tasso di incremento delle consistenze del +10,8%, in rallentamento rispetto al dato fatto registrare nel primo semestre 2003, quando la crescita era stata del +16,7%. Al netto dall’effetto delle cartolarizzazioni di crediti performing, il cui ricorso è in aumento, il trend di decelerazione risulterebbe in ogni modo attenuato, con una crescita pari a circa il 15,1% contro il 16,5% di giugno 2003. Il maggiore contributo alla crescita è stato generato dall’attività di intermediazione delle istituzioni finanziarie e banche specializzate, anche per effetto del crescente processo di trasferimento della gestione del business dalle banche generaliste agli intermediari specializzati. Questi sono alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, il rapporto Assofin - Crif - Prometeia giunto alla diciassettesima edizione. Il mercato, le dimensioni e le tendenze - Le consistenze totali di credito al consumo si sono attestate, a fine giugno 2004, attorno a 62.154 milioni di Euro; le banche generaliste rappresentano oltre 16.299 milioni di Euro (con un tasso di variazione del +3,3% a fronte del +18,3% registrato a giugno 2003), mentre le istituzioni finanziarie e banche specializzate hanno raggiunto i 45.855 milioni di Euro (+14,2% contro il +15,9% alla stessa data del 2003). Le forme tecniche del credito al consumo - L’evoluzione delle consistenze è stata analizzata nel Rapporto separatamente per i due comparti del mercato, il primo costituito dalle banche generaliste e il secondo dalle istituzioni finanziarie e banche specializzate. Le consistenze bancarie mostrano un’evoluzione suddivisibile in tre macrocategorie: la componente dei finanziamenti veicolati attraverso carta di credito (la cui incidenza rispetto al totale è in leggera diminuzione, al 3,8% rispetto al 4,5% del 2003), le cessioni del quinto (il cui peso è del 9,1%, contro il 7,7% del giugno 2003) e le altre forme tecniche (prestiti personali e crediti finalizzati), che pesano ancora per oltre l’87%. Sorprendentemente, dopo un lungo periodo di crescita vivace, la componente “Utilizzo carte di credito” ha invece invertito la rotta registrando un decremento delle consistenze pari a circa il 21%, con una flessione di 0,7 punti percentuali dell’incidenza della voce sul totale. Nel comparto delle istituzioni finanziarie e banche specializzate i finanziamenti finalizzati ammontano al 65% del totale (nonostante siano cresciuti di 5,8 punti nel periodo il loro peso si è ridotto, risultando pari al 72,6% del totale alla stessa data del 2003), i finanziamenti non finalizzati sono passati al 20,2% del totale (contro il 15,4% del 2003), le carte di credito revolving rappresentano il 9,2% del totale (rispetto all’8% del giugno 2003) con tassi di crescita ben superiori al 30% ormai da parecchi anni, mentre i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio registrano un vero e proprio picco di crescita nel periodo di riferimento (+61,8%), accompagnato da un aumento della quota sulle consistenze totali, che passa dal 4,1% di giugno 2003 all’attuale 5,6%. Prospettive future - Alla fine dell’anno in corso la dinamica della domanda complessiva di credito al consumo, in termini di stock, dovrebbe registrare un’ulteriore accelerazione attestandosi al 15,4% a fronte del 13,4% relativo al 2003. Per il prossimo biennio si prevede, invece, un lieve rallentamento nel 2005 (+13,8%) ed una crescita sui livelli del 2004 nell’ultimo anno di previsione (+15,5%). A sostenere la maggiore vivacità del mercato, attesa per la fine del 2004, concorrerà la crescita più sostenuta dei consumi, in particolare nella componente dei consumi di beni durevoli, anche se in realtà esiste un legame di doppia causalità fra la dinamica dei consumi e quella del credito al consumo. Lo scenario di previsione delinea anche una crescita delle consistenze di credito complessivo erogato alle famiglie, ancora vivace nei prossimi anni, che continuerà ad essere sostenuta sia da fattori di natura congiunturale, che agiscono da stimolo della domanda e dell’offerta nei mercati dei singoli business, sia dai mutamenti di carattere strutturale che stanno interessando i comportamenti finanziari e di consumo delle famiglie. Per quanto riguarda l’evoluzione comportamentale delle famiglie, i fenomeni che più direttamente influenzano la domanda di credito sono, sostanzialmente, quelli relativi alla propensione all’indebitamento e alla trasformazione qualitativa del risparmio finanziario. L’evoluzione della propensione a ricorrere al credito è conseguenza di una maggiore maturità e cultura finanziaria, che tuttavia continuerà ad evidenziare un gap rispetto a quella che caratterizza i principali paesi europei. Nonostante si preveda che il tasso di ricorso al credito da parte delle famiglie italiane permanga su un sentiero di graduale aumento per l’anno in corso e per tutto il periodo di previsione, il suo livello rimarrà molto inferiore rispetto a quelli che hanno caratterizzato i principali paesi dell’Unione Europea nel 2003. Infatti, a fronte del 129% del Regno Unito, del 111% della Germania, al 92% della Spagna e al 62% della Francia, in Italia il tasso di indebitamento è previsto passare dal 36,6% del 2003 al 38,5% del 2004 sino ad attestarsi nel 2006 al 41,1%, denotando quindi un atteggiamento ancora prudente. Le proiezioni sembrano confermare la tendenza all’aumento delle preferenze verso le scadenze di credito più lunghe, con un tasso di indebitamento a medio e lungo termine che nel 2006 dovrebbe portarsi intorno al 36% (contro una stima del 30,7% nel 2003) e un tasso a breve che continua a diminuire (dal 5,8% al 5,1% nello stesso intervallo temporale).  
   
   
CONCLUSA L'OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO VOLONTARIA PARZIALE PROMOSSA DA IT HOLDING FINANCE S.A.  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - L'11 gennaio 2005 si è conclusa l’offerta pubblica di acquisto volontaria parziale (l'"Offerta") che lo scorso 13 dicembre 2004 It Holding Finance S.a. Ha promosso sull'80,0% delle obbligazioni in circolazione (di ammontare nominale pari a 175.000 migliaia di euro), oggetto del prestito denominato “€200,000,000 7 per cent. Guaranteed Notes due 2005" (codice Isin Xs0146870091), con scadenza 10 maggio 2005, emesse nel maggio 2002 da Ferré Finance S.a. (oggi denominata It Holding Finance S.a.) e garantite da It Holding S.p.a.. La condizione di efficacia dell’Offerta, relativa al mancato verificarsi di eventi pregiudizievoli, indicata nei paragrafi l punto a.1 del documento di offerta, risulta avverata e pertanto l'Offerta è divenuta efficace. Al termine del periodo di adesione le obbligazioni portate in adesione all’Offerta in Italia sono pari a un valore nominale complessivo di 38.121 migliaia di euro, mentre le obbligazioni portate in adesione all'Offerta all'estero sono pari a un valore nominale complessivo di 42.313 migliaia di euro, corrispondenti rispettivamente al 27,2% e al 30,2% delle obbligazioni oggetto dell'Offerta. Il valore nominale complessivo delle obbligazioni portate in adesione all'Offerta in Italia e all'estero al termine del periodo di adesione è quindi di 80.434 migliaia di euro, pari al 57,4% delle obbligazioni oggetto dell'Offerta (140.000 migliaia di euro). Considerato che l'ammontare nominale complessivo delle obbligazioni portate in adesione all'Offerta in Italia e all'estero è inferiore all'ammontare nominale complessivo di obbligazioni in relazione alle quali è stata promossa l'Offerta (140.000 migliaia di euro) non si procederà al riparto proporzionale indicato al paragrafo L del documento di offerta e It Holding Finance S.a. Acquisterà, pertanto, la totalità delle obbligazioni portate in adesione. In conformità a quanto previsto nel paragrafo f.1 del documento di offerta Banca Imi S.p.a., nella sua qualità intermediario incaricato del coordinamento e della raccolta delle adesioni in Italia provvederà in data 14 gennaio 2005, per il tramite degli intermediari incaricati e degli intermediari depositari, al pagamento del relativo corrispettivo (pari al 100,75% del valore nominale delle Obbligazioni maggiorato del rateo maturato sulle stesse dal 10 maggio 2004 (incluso) al 13 gennaio 2005 (incluso), al tasso del 7% annuo) a coloro che abbiano aderito all'Offerta in Italia. Il corrispettivo è al netto di bolli e dei compensi, provvigioni e spese che rimarranno a carico di It Holding Finance S.a., mentre ogni imposta, in quanto dovuta, resterà a carico degli aderenti all’Offerta. Il corrispettivo globale dell'Offerta, tenuto conto delle adesioni in Italia e all’estero, è pari a 84.931.601,17 euro. Le Obbligazioni acquistate da It Holding Finance S.a. Saranno automaticamente annullate ai sensi della Section 6 (e) del regolamento delle Obbligazioni.  
   
   
PIAGGIO & C. S.P.A.: ACQUISIZIONE DEL GRUPPO APRILIA  
 
Mantova, 13 gennaio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Immsi S.p.a., riunito ieri a Mantova sotto la presidenza di Roberto Colaninno, ha esaminato e approvato il Documento Informativo, relativo all’acquisizione, da parte della controllata Piaggio & C. S.p.a., del Gruppo Aprilia ed all’incremento della partecipazione in Piaggio & C. S.p.a. Il Documento sarà depositato in Consob e messo a disposizione del pubblico presso la sede legale di Immsi a Mantova e presso Borsa Italiana S.p.a. A Milano a partire da venerdì 14 gennaio. Il Documento sarà anche disponibile sul sito Internet www.Immsi.it  Con riferimento all’aumento di capitale conclusosi il 20 dicembre 2004 con l’esercizio del 98,98% delle opzioni, Immsi S.p.a. Informa inoltre che l’asta in Borsa dei diritti inoptati avrà luogo, per il tramite di Banca Caboto, a partire da lunedì 17 gennaio e si concluderà venerdì 21 gennaio 2005.  
   
   
VEMER SIBER – L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA LA COPERTURA DELLE PERDITE E L’AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE  
 
Valeggio sul Mincio (Vr), 13 gennaio 2005 – L’assemblea straordinaria degli azionisti di Vemer-siber Group S.p.a., riunitasi ieri, ha approvato la copertura delle perdite e l’aumento di capitale sociale. In particolare, l’assemblea ha deliberato di coprire integralmente le perdite portate a nuovo (Euro 17.544.264) e le perdite dell'esercizio 2004 consuntivate fino al 30 settembre 2004 (Euro 26.806.146), mediante utilizzo della riserva per Euro 300.933 e per il residuo mediante riduzione del capitale sociale. Il capitale sociale residuo ammonta pertanto a Euro 20.827.170,56, rappresentato da n. 65.084.908 azioni ordinarie il cui valore nominale è rideterminato in Euro 0,32 considerando la creazione di una riserva indisponibile per Euro 208.260,44 necessaria al fine di arrotondare il capitale sociale al secondo decimale. L’assemblea ha altresì deliberato di aumentare il capitale sociale a pagamento (scindibile) da Euro 20.827.170,56 sino a massimi Euro 31.240.755,84 mediante emissione di massime n. 32.542.454 azioni da nominali 0,32 Euro ciascuna, godimento regolare. Le nuove azioni saranno offerte in opzione agli azionisti in ragione di 1 nuova azione ogni 2 vecchie azioni possedute, contro versamento di un prezzo pari a 0,32 Euro per azione, corrispondente al valore nominale di ogni nuova azione. E’ ragionevolmente prevedibile che l’operazione di aumento di capitale possa avere inizio entro la fine del mese di marzo 2005. L’aumento di capitale sociale proposto è finalizzato al miglioramento del rapporto tra patrimonio netto ed indebitamento. La sottoscrizione delle azioni di nuova emissione non sarà assistita da alcun consorzio di garanzia e/o collocamento. Il Consiglio ha ragione di ritenere che l’azionista di riferimento (gruppo Hopa) eserciti il proprio diritto di opzione. Il Consiglio di Amministrazione riunitosi al termine dell’assemblea ha approvato il calendario degli eventi societari per l’esercizio 2005: Giovedì 24 marzo 2005: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del progetto di bilancio di Vemer-siber Group S.p.a. E del bilancio consolidato del gruppo Vemer Siber al 31 dicembre 2004. Mercoledì 27 aprile 2005 (1^ convocazione) – Giovedì 28 aprile 2005 (2^ convocazione): Assemblea degli azionisti. Venerdì 13 maggio 2005: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2005. Lunedì 12 settembre 2005: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2005. Venerdì 11 novembre 2005: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione trimestrale al 30 settembre 2005. La società intende avvalersi dell’esonero dalla pubblicazione delle relazioni trimestrali al 30 giugno 2005 e 31 dicembre 2005.  
   
   
RISPARMIARE DA CASA, SU BANCHE E TELEFONIA: DA OGGI SI PUÒ  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - Una famiglia tipo, senza cambiare abitudini, potendo scegliere meglio la compagnia telefonica può risparmiare all’anno 400 euro sulle telefonate con Gsm, 100 euro sulla bolletta del telefono fisso, 55 sulla tariffe Adsl. Con la scelta del conto corrente bancario più adeguato al proprio profilo di utente è possibile un risparmio di oltre 100 euro all’anno. Come far giocare la concorrenza sui conti correnti bancari o sulle tariffe di telefonia fissa, mobile o Adsl, da casa propria? Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, apre da questo mese sino a dicembre 2005 a tutti i cittadini quattro nuovi servizi di confronto e scelta delle tariffe più convenienti. Attraverso il numero verde 800.331177 oppure on-line su www.Altroconsumo.it  è possibile ricevere una consulenza personalizzata su quale sia la scelta più conveniente per il proprio profilo di utente correntista bancario, o di telefonia fissa o mobile o per la navigazione su internet. Il numero verde è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. I servizi sono gratuiti e cofinanziati dal ministero Attività produttive, nel quadro delle inziative a vantaggio dei consumatori grazie all’utilizzo dei circa 30 milioni di euro derivanti dalla multa inflitta dall’Antitrust alle compagnie assicurative Rcauto per accordi anticoncorrenziali. Nel 2004 l’analogo servizio di consulenza sulle tariffe rcauto e moto ha fornito ben 150.000 preventivi. “Altroconsumo vuole così tradurre in strumenti concreti per una reale concorrenza e trasparenza ciò che è derivato dalla negazione di queste, cioé il cartello tra imprese” dichiara Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo; “far risparmiare centinaia di euro ai consumatori contribuendo a far funzionare sani meccanismi di concorrenza alla lunga avrà un effetto positivo di calmiere sulle tariffe” conclude Martinello. I servizi si basano su banche dati in cui sono state inserite tutte le tipologie di 167 conti correnti offerte dalle più importani banche italiane, e oltre 1000 offerte tariffarie per telefono fisso, navigazione internet e telefonino. E’ sufficiente descrivere il proprio profilo all’operatore - per i conti correnti, quantità di prelievi, giacenza media, uso bancomat…, per la telefonia, per esempio, quando si chiama più spesso, per quanto tempo, etc. Per rispondere più efficacemente alle domande dell’operatore è opportuno avere con sé gli ultimi estratti conto bancari o le bollette telefoniche.  
   
   
EURISPES , PRIMA ANTICIPAZIONE RAPPORTO ITALIA 2005 LAVORATORI ATIPICI: PRECARI E POCO PROTETTI  
 
Roma, 13 gennaio 2005 - Il 61,7% degli uomini e il 62,8% delle donne tra i lavoratori intervistati affermano di aver sempre lavorato con contratti atipici. Hanno sempre lavorato con contratti atipici non solo la maggior parte (il 57,3%) dei lavoratori più giovani (tra i 18 e i 25 anni), ma anche e soprattutto i lavoratori che hanno ormai raggiunto la piena maturità anagrafica: il 66,9% di quanti hanno un’età compresa tra i 26 e i 32 anni ed il 67,8% di quanti hanno tra i 33 e i 39 anni, per i quali l’atipicità ha assunto un carattere permanente. I dati relativi al titolo di studio rivelano, inoltre, come lo status di lavoratore atipico abbia sempre caratterizzato anche la maggior parte del segmento più qualificato dell’offerta di lavoro: il 55,9% degli intervistati in possesso di master o specializzazione post-laurea e l’83,2% dei laureati. La stragrande maggioranza del campione (l’89,7%) è celibe o nubile; appena il 6,5% è sposato, l’1,3% convive ed il 2,5% è divorziato o separato. Estremamente contenuta, tra i lavoratori atipici intervistati, la genitorialità: appena il 6,5% ha uno (3,4%) o più figli (3,1%). Per la maggior parte degli intervistati, il lavoro flessibile non rappresenta, in definitiva, un’opportunità di primo inserimento lavorativo. Questo quanto emerge dalla prima anticipazione di un’indagine realizzata dall’Eurispes condotta, nel periodo 25 novembre 2004-5 gennaio 2005, su un campione rappresentativo di 446 lavoratori atipici di età compresa tra i 18 e i 39 anni, contenuta all’interno del Rapporto Italia 2005, che il prof. Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes presenterà a Roma il prossimo 28 gennaio, alle ore 10,30 presso la Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale (Viale Castro Pretorio, 105). « Negli ultimi anni – dichiara Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes – la nostra classe dirigente politica e imprenditoriale ha puntato solo ed esclusivamente sulla flessibilità e sulla riduzione del costo del lavoro come fattori-chiave per garantire una maggiore competitività all’impresa italiana, disinvestendo nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, ovvero in quelli che, nei sistemi economici avanzati, dovrebbero rappresentare il vero motore dello sviluppo e della crescita. La flessibilità purtroppo – prosegue Fara – in Italia è stata interpretata soltanto come possibilità per l’imprenditore di modificare in qualsiasi momento le condizioni del rapporto di lavoro (e quindi anche le modalità di cessazione del rapporto di lavoro) con il proprio dipendente e non come strumento in grado di rendere flessibile l’organizzazione stessa del lavoro. Si è trattato – conclude il presidente dell’Eurispes – di un tipo di approccio fallimentare e i risultati, dopo l’edificazione di un modello normativo tutto sommato coerente nei suoi princìpi ispiratori e nei suoi istituti giuridici, sono sotto gli occhi di tutti, viste le performance negative del nostro sistema economico negli ultimi 4 anni». Atipici “a progetto”... In relazione alla tipologia di contratto, il 27,9% degli intervistati lavora “a progetto”, il 22,9% ha un contratto occasionale ed il 20,9% è un collaboratore coordinato e continuativo. Risulta abbastanza importante, tra gli intervistati, anche la quota di quanti hanno un contratto di tipo subordinato a tempo parziale (13,2%), mentre l’8,5% lavora tramite agenzie interinali ed il 5,4% tramite contratto d’inserimento. Eppure la maggior parte degli intervistati ha già raggiunto una certa maturità professionale. Si tratta, infatti, di persone per la maggior parte dei casi pienamente inserite nel mercato del lavoro. Solo il 31,1% del campione lavora da un periodo relativamente breve: dai 6 mesi a un anno (16,1%) o da non oltre i 2 anni (15%). Il 38,6% vanta invece un’esperienza lavorativa pluriennale, tra i 2 e i 3 anni (20%) o tra i 4 e i 5 anni (18,6%), mentre il restante 30,3% lavora da un periodo di tempo ancora più lungo: 5-10 anni (22%) o anche più (8,3%). In relazione alla esperienza professionale maturata, il fatto di aver sempre lavorato con un contratto atipico assume ovviamente connotazioni differenti. Per quanti hanno finora lavorato solo con contratti atipici ma si sono affacciati da poco nel mondo del lavoro (il 44,5% di coloro che lavorano da meno di un anno), la flessibilità rappresenta probabilmente un’opportunità di primo inserimento lavorativo. Ben diversa, al contrario, la situazione di quanti vantano un’esperienza lavorativa pluriennale e non sono mai riusciti ad approdare ad una situazione lavorativa stabile. Ci si riferisce, in particolare, al 56,6% di intervistati che lavorano da un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 5 anni, al 67,4% di quanti lavorano da oltre un quinquennio e al 51,4% di quanti lavorano da oltre 10 anni. Datore unico ma il lavoro resta atipico. Il 57,5% degli uomini ed il 52,6% delle donne lavora con l’attuale datore di lavoro da un periodo di tempo considerevole: da almeno un anno (19,3%), da 2-3 anni (13,7%) o più (21,7%). Gli intervistati hanno investito nell’attuale esperienza di lavoro buona parte della propria vita lavorativa: la metà (il 50,8%) di quanti sono entrati nel mercato del lavoro da 1-2 anni lavora con l’attuale datore da almeno un anno ed il 51,6% di coloro che lavorano già da 2-3 anni svolgono l’attuale lavoro da almeno 2 anni. Il 32,5% di quanti lavorano da 3-5 anni ed il 41,8% di coloro che vantano un’esperienza professionale almeno quinquennale svolgono l’attuale lavoro da oltre 3 anni. Ma il dato più rilevante è sicuramente quello relativo a quel 51,4% di intervistati che lavorano da oltre 3 anni con l’attuale datore di lavoro con contratto atipico, pur avendo un’esperienza professionale ultradecennale. La mancata stabilizzazione del rapporto di lavoro di quanti vantano un’esperienza di un anno o più con lo stesso ed attuale datore di lavoro caratterizza il 38,8% degli intervistati più giovani, il 54,4% di quanti hanno tra i 26 e i 32 anni e l’83,9% di quanti hanno un’età compresa tra i 33 e i 39 anni. La subordinazione caratterizza soprattutto le condizioni di lavoro dei collaboratori coordinati e continuativi e dei lavoratori a progetto, mentre riguarda una parte minoritaria dei lavoratori occasionali. In particolare, tra i co.Co.co. Ben il 78,5% lavora per un unico datore di lavoro, il 73,1% svolge un lavoro a tempo pieno e al 71% viene richiesta una presenza quotidiana (appena il 12,9% gestisce in modo del tutto autonomo i modi e i tempi del proprio lavoro). L’irregolarità dei pagamenti. Il 71,5% dei lavoratori atipici intervistati percepisce lo stipendio mensilmente, mentre il 10,8% viene pagato ogni 2/3 mesi, lo 0,7% ogni 4/5 mesi ed il 5,2% alla consegna del lavoro. L’11,2% del campione, invece, viene pagato senza una cadenza periodica regolare. A confrontarsi con l’irregolarità dei pagamenti è, in particolare, la componente femminile (12,2%, contro il 9,8% degli uomini) e giovanile (15,5% dei ragazzi tra i 18 e i 25 anni, contro il 3,4% dei 33-39enni) del lavoro atipico. Oltre i 3/4 dei lavoratori atipici (il 76,5%) percepiscono una retribuzione mensile che non supera i 1.000 euro netti. Il dato acquista particolare rilevanza considerando che la maggior parte di essi lavora per un unico datore di lavoro, che rappresenta l’unica fonte di reddito. La distribuzione dei dati per sesso consente di evidenziare come sia la componente femminile ad essere maggiormente penalizzata: ben l’82,9% delle lavoratrici atipiche, infatti, non supera tale livello retributivo, contro il 67,9% degli uomini. Nello specifico, è possibile osservare come il 30% delle donne percepisca non oltre i 400 euro netti mensili (contro il 20,2% della componente maschile), e come i 3/5 delle lavoratrici atipiche non superi gli 800 euro (a fronte di un dato maschile del 48,2%). La retribuzione si attesta sui 1.000-1.400 euro per il 17,1% degli uomini ed il 15% delle donne. Da evidenziare, in particolare, come appena l’1,2% delle lavoratrici atipiche percepisca un compenso più elevato e come nessuna abbia una retribuzione superiore ai 2.000 euro netti mensili. Al contrario, tra gli uomini, ben il 17,5% percepisce oltre 1.400 euro mensili: tra questi, il 5,7% ha una retribuzione compresa tra i 2.000 e i 3.000 euro (2,6%) o superiore (3,1%). Lo scorporo dei dati per anni di esperienza lavorativa consente di evidenziare come la retribuzione mensile non superi i 400 euro per il 47,2% di quanti si sono inseriti nel mercato del lavoro da un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi, ma anche per il 35,1% di coloro che vantano un’esperienza ultradecennale. Tra questi ultimi la maggior parte (il 40,6%) riceve un compenso compreso tra gli 800 e i 1.000 euro, ma nessuno supera la soglia dei 1.400 euro. Insoddisfatti e non garantiti. Si è avuto modo di osservare come i livelli retributivi dei lavoratori atipici siano, mediamente, estremamente modesti. Non stupisce, pertanto, che circa i 2/3 degli intervistati (il 65,9%) affermino di essere poco (30,5%) o per niente soddisfatti (35,4%) del proprio compenso economico e che appena il 4,7% si dica, al contrario, molto soddisfatto. Sono soprattutto le donne a lamentare una retribuzione insoddisfacente: ben il 72,5% di esse si ritiene, infatti, poco (36,8%) o per niente (36%) soddisfatta, contro il 57% degli uomini. Nel complesso, la percentuale di quanti si ritengono poco o per niente soddisfatti supera l’80% sia tra quanti lavorano tramite contratto d’inserimento (87,5%) che tra i co.Co.co (81,7%), ed è molto elevata anche tra i collaboratori occasionali (73,5%) e tra i lavoratori a progetto (63,4%). Va evidenziato, ancora, come una minoranza significativa dei lavoratori intervistati, il 34,3%, lamenti anche l’irregolarità dei pagamenti, nonché, nella maggioranza dei casi, la mancanza di adeguate tutele sociali (malattia, maternità, sicurezza sul lavoro) e sindacali (inerenti, ad esempio, il diritto di sciopero). In particolare, ben il 68,7% del campione afferma di essere insoddisfatto del proprio tipo di contratto sul piano delle tutele sociali ed il 61,7% si dice insoddisfatto delle tutele sindacali. Circa i 2/3 degli intervistati lamenta la difficoltà di fare progetti o effettuare determinate scelte. Per il 66,1% del campione, infatti, la flessibilità non genera un maggiore controllo sulla propria vita; piuttosto, ostacola la capacità progettuale, minando alla base la possibilità di operare qualsiasi pensiero sul futuro. È soprattutto la componente femminile del campione a “denunciare” come il fatto di essere un lavoratore atipico ostacoli la capacità progettuale e la possibilità di fare determinate scelte di vita: ben il 76,3% delle donne, ma anche il 52,8% degli uomini, esprime insoddisfazione rispetto a questo aspetto del proprio contratto. La percentuale di quanti lamentano la difficoltà di progettare ed operare scelte di vita, pari al 51,5% tra i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni, raggiunge il 74% tra gli intervistati di età compresa tra i 26 e i 32 anni ed il 74,7% tra quanti hanno tra i 33 e i 39 anni. In relazione al tipo di contratto, vive questa precarietà esistenziale la stragrande maggioranza degli intervistati impiegati tramite contratti d’inserimento (91,7%), dei lavoratori interinali (il 73,7%), dei collaboratori a progetto (72,3%) e degli occasionali (64,7%), nonché il 57,6% dei lavoratori part-time ed il 52,7% dei co.Co.co. In relazione al quadro di tutele sociali previste nel proprio contratto, è il segmento femminile e la componente più matura del campione ad esprimere insoddisfazione. In particolare ben il 77,5% delle donne, contro il 57% degli uomini, dichiara di essere insoddisfatta delle tutele sociali previste. Sempre in riferimento alle tutele di tipo sociale, e in particolare rispetto a quelle sindacali sono soprattutto le donne a denunciare (il 71,1%, contro il 49,2% degli uomini) un modesto ed inadeguato livello di protezione. Anche in questo caso la percentuale di insoddisfatti, pari al 58,3% tra gli intervistati più giovani, raggiunge valori più elevati in corrispondenza della classe 26-32 anni (64,4%) e 33-39 anni (70,1%). La mancanza di adeguate tutele di tipo sindacale è avvertita dalla maggioranza degli intervistati, indipendentemente dalla specifica tipologia contrattuale, ma è lamentata in particolar modo dai collaboratori a progetto (75,6%). Il quadro di tutele previste per i lavoratori atipici è da questi ritenuto del tutto inadeguato. Gli intervistati esprimono in modo netto la propria insoddisfazione rispetto al livello di garanzia di alcuni diritti fondamentali, come la maternità, la malattia, la sicurezza sul lavoro, il diritto di sciopero e alla formazione. I lavoratori atipici si sentono poco tutelati soprattutto rispetto al diritto di sciopero, poco (20%) o per niente garantito (70,2%) ad avviso di oltre il 90% del campione, sebbene anche in relazione agli altri diritti sia quasi unanime l’opinione che non esista una tutela sufficiente. In particolare, l’87,9% degli intervistati ritiene che sia poco (36,8%) o per niente garantito (51,1%) ai lavoratori atipici il diritto alla formazione, percentuale solo leggermente superiore a quella di quanti (87,7%) si sentono poco (24,2%) o per niente (63,5%) tutelati in materia di maternità. La malattia è poco (24,7%) o per niente (56,9%) tutelata ad avviso dell’81,6% dei lavoratori atipici, mentre il 75,6% di essi ritiene poco (36,8%) o per niente (38,8%) garantito il diritto alla sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda, in particolare, la tutela della maternità, il 90,5% delle donne e l’83,9% degli uomini ritiene che questo fondamentale diritto sia poco o per niente garantito ai lavoratori atipici. Prevale, in entrambi i sessi, l’opinione che il diritto alla maternità sia per niente tutelato (il 63,7% degli uomini ed il 63,2% delle donne). Accesso al credito negato. In particolare, il 71,3% degli intervistati afferma che il fatto di essere un lavoratore atipico ha influito molto (51,8%) o abbastanza (19,5%) sulla possibilità di comprare una casa ricorrendo a un mutuo. Per i 2/3 del campione, il contratto atipico ha influito molto (33,4%) o abbastanza (33,2%) sulla possibilità di accedere al credito e per il 58,8% ha condizionato negativamente perfino la possibilità di prendere in affitto un appartamento. Nello specifico, in relazione alla tipologia contrattuale, il fatto di essere un lavoratore atipico ha ostacolato molto o abbastanza la possibilità di comprare un appartamento ricorrendo a un mutuo per la maggioranza degli intervistati, in percentuale variabile dal 57,9% dei lavoratori interinali all’87,5% di quanti hanno un contratto d’inserimento. Ha inoltre influito molto o abbastanza sulla più modesta possibilità di prendere in affitto un appartamento per la maggioranza degli intervistati con contratto d’inserimento (75%), dei collaboratori a progetto (72,3%), dagli occasionali (57,8%) e dei lavoratori interinali (52,6%), nonché per il 48,3% dei co.Co.co. E il 40,6% dei lavoratori part-time. Emerge, con forza, ancora, le difficoltà di accedere al credito incontrate da una parte maggioritaria del campione: lo status di lavoratore atipico ha influito molto o abbastanza sulle personali possibilità di accedere al credito per una quota percentuale estremamente elevata di intervistati con contratto d’inserimento (87,5%), collaboratori occasionali (80,4%), collaboratori a progetto (75,6%), lavoratori interinali (60,5%), lavoratori part-time (57,6%) e collaboratori coordinati e continuativi (47,3%). Ansiosi e stressati. Il fatto di non avere un lavoro sicuro e stabile procura spesso o continuamente alla maggior parte delle donne stati di ansia (52,5% contro il 37,7% degli uomini) e/o stress (56,5%, contro il 32,1% degli uomini) ed espone 1/5 di esse (il 20,5%, contro il 10,4% degli uomini) a stati depressivi frequenti o continui. L’instabilità del rapporto di lavoro procura spesso o continuamente stress e/o ansia, rispettivamente, al 46% e al 44,4% degli atipici, per il 16,2% tale condizione è addirittura fonte di stati depressivi frequenti (11,9%) o continui (4,3%). Molto diffusi, anche tra gli intervistati di età compresa tra i 26 e i 32 anni, frequenti o continui stati di ansia (44,3%) e di stress (51,5%), disturbi che colpiscono in misura minore i lavoratori atipici più giovani (18-25 anni), spesso o perennemente ansiosi nel 37,8% dei casi e soggetti frequentemente o continuamente a stati di ansia nel 31%. Il fatto di non avere un lavoro sicuro e stabile espone una percentuale importante (36,7%) del segmento più maturo del campione (33-39 anni) a stati depressivi frequenti (28,7%) o continui (8%), di cui è vittima anche il 14,2% dei 26-32enni ed il 5,8% dei più giovani. In relazione al proprio futuro pensionistico, in particolare, è possibile osservare che tra le donne ben il 71,5% ritiene che al termine della propria esperienza lavorativa la propria pensione sarà inesistente (37,5%) o comunque insufficiente a garantire una vecchiaia dignitosa (34%) e come tra gli uomini il 53,3% crede che non percepirà alcuna pensione (34,7%) o che questa sarà insufficiente (18,6%). Passando alla classe d’età, immaginano una vecchiaia di indigenza il 46,6% dei giovanissimi, i 2/3 degli intervistati tra i 26 e i 32 anni (per il 37,2% dei quali la pensione sarà inesistente) ed oltre il 70% di quanti hanno un’età compresa tra i 33 e i 39 anni (tra cui il 32,2% ritiene che non riuscirà a percepire alcuna pensione). Pessimismo sul proprio futuro pensionistico è espresso non solo dalla stragrande maggioranza di quanti vantano un’esperienza lavorativa almeno biennale, in percentuale variabile dal 64,2% (5-10 anni di esperienza lavorativa) al 75,6% (oltre 10 anni di esperienza nel mercato del lavoro), ma anche da una quota maggioritaria di intervistati che si sono affacciati nel mondo del lavoro da 1-2 anni (47,2%) o da appena 6 mesi-1 anno (51,4%). Va evidenziato come la percentuale di quanti ritengono che al termine della propria esperienza lavorativa non avranno una pensione è drammaticamente elevata sia tra gli intervistati con esperienza ultradecennale (48,6%!) che tra quanti lavorano da un periodo compreso tra i 3 e i 5 anni (41%), dai 2 ai 3 anni (39,3%) o sono appena all’inizio del proprio percorso lavorativo (il 43,1% di quanti lavorano da 6 mesi-1 anno). Ma i lavoratori atipici hanno mai pensato a garantirsi una pensione integrativa? Ben il 63,7% del campione ritiene che al termine della propria vita lavorativa la propria pensione sarà insufficiente a garantirgli un livello di vita dignitoso (27,4%) o sarà addirittura inesistente (36,3%). Circa ¼ degli intervistati (il 25,8%) confida, diversamente, in una pensione sufficiente a vivere dignitosamente (16,4%) o discretamente (9,4%). Nessuno degli intervistati ritiene di poter contare su una pensione in grado di garantire una vecchiaia economicamente “agiata”. Se il 17,7% del campione ritiene ancora prematuro pensare ad una pensione integrativa, appena il 10% non ritiene necessario ricorrervi. Il 32,5% degli intervistati, infatti, vi ha già fatto ricorso (22,4%) o esprime l’intenzione di farlo (10,1%), mentre il 34,5% si trova nella condizione di volere garantirsi una pensione integrativa ma di non avere la possibilità economica per farlo, intrappolato nel presente, escluso dal proprio futuro. In conclusione, la percentuale di quanti immaginano il proprio futuro nei prossimi anni, dal punto di vista economico, mediocre o pessimo, è maggioritaria tra le donne (52,2%), tra gli intervistati di età compresa tra i 33 e i 39 anni (59,8%) e tra quanti vantano un’esperienza lavorativa ultradecennale (59,5%), o ultraquinquennale (47,9%, contro il 41,8% che lo immagina, al contrario, discreto o molto buono).  
   
   
FIERA MILANO COMPLETA L'ACQUISIZIONE DI TL.TI EXPO (TRASPORTI, LOGISTICA, ICT)  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - E' stata finalizzata l'acquisizione da parte del Gruppo Fiera Milano Spa del 60% di Tl.ti Expo Spa, società a cui fanno capo le mostre professionali Transpotec  
   
   
PERMASTEELISA 2004 : NUOVI ORDINI PER 935 MILIONI DI €  
 
Vittorio Veneto, 13 gennaio 2005 - Gli ordini assegnati al Gruppo Permasteelisa nel corso del 2004 sono ammontati a 935 milioni di Euro con un incremento del 1,5% sul 2003. Tenendo in considerazione la cessione del settore alluminio avvenuta all’ inizio del 2004, a parità di perimetro consolidamento, l’ incremento è stato del 5,7 %. Gli Stati Uniti si sono confermati il mercato più importante del Gruppo e rappresentano circa il 25 % dell’ acquisito. Rilevante la crescita in Giappone, Cina e Medio Oriente. Tra i lavori più prestigiosi acquisiti negli ultimi mesi ricordiamo il nuovo quartier generale della Bank of America a New York e lo Shanghai World Financial Center in Cina. La nuova sede di Bank of America sta sorgendo a ridosso di Time Square a New York. Progettata dagli architetti Cook + Fox, raggiungerà un’altezza di 57 piani e di 300 metri. Il valore della commessa è di circa 73 milioni di Us$. L’ edificio impiegherà tutte le esistenti tecnologie per massimizzare il risparmio energetico ed il confort interno oltre a costituire una assoluta novità dal punto di vista estetico. Il Gruppo Permasteelisa è leader sul mercato di New York dove sta realizzando altri 7 edifici di grande prestigio tra i quali la Morgan Pierpont Library progettata da Renzo Piano, la sede di Hearst progettata da Sir Norman Foster e la sede di Us Interactive progettata da Frank O. Gehry Lo Shanghai World Financial Center sorgerà nell’ area Pudong a Shanghai. Progettato dallo studio di architettura statunitense Kpf , raggiungerà un’altezza di 492 metri per 101 piani. Completato con una sovrastruttura metallica, supererà in altezza il 101 Taipei a Taiwan diventando l’edificio più alto del mondo. Ricordiamo che 101 Taipei, rivestito dal Gruppo Permasteelisa, ha un’altezza di 480 metri a cui si aggiungono 28 metri di struttura sulla sommità. L’ edificio sorge a 40 metri dalla torre Jin Mao, fino ad oggi la torre più alta della Cina ed anche questa rivestita dal Gruppo Permasteelisa. Questo nuovo progetto costituisce, senza dubbio, il miglior biglietto da visita per l’espansione di Permasteelisa in Cina e nel sud est asiatico. Il valore della commessa sarà di circa 47 milioni di Us$. Il Gruppo Permasteelisa è presente in modo considerevole sul mercato cinese dove sta tra l’ altro completando a Beijing la sede di China National Overseas Oil Company e dove si impiega circa 600 persone nelle strutture di Shanghai, Dong Guan e Hong Kong “ È troppo presto per affermare che il rallentamento sui principali mercati è finito – ha commentato Enzo Pavan, Presidente di Permasteelisa Spa – sicuramente il basso valore del dollaro ci sta ancora penalizzando e la stasi in alcuni mercati sta influendo in modo importante sulla nostra attività, ma ormai la ripresa si sta sempre più consolidando”.  
   
   
IMPORTANTE SCOPERTA NELLE ACQUE DEL GOLFO DEL MESSICO LE RISERVE DEL NUOVO GIACIMENTO, DENOMINATO ALLEGHENY SOUTH, SONO STIMATE IN 20 MILIONI DI BARILI DI OLIO EQUIVALENTE  
 
San Donato Milanese, 12 gennaio 2005: Eni annuncia di aver scoperto un nuovo giacimento ad olio nelle acque profonde del Golfo del Messico. Il pozzo di scoperta Allegheny South, ubicato a 260 km a sud di New Orleans, nel Green Canyon Block 298, è stato perforato in un fondale di 1.000 metri e ad una profondità totale di 4.870 metri. Le riserve del nuovo giacimento, denominato Allegheny South e di cui Eni è Operatore con il 100%, sono stimate in 20 milioni di barili di olio equivalente. La vicinanza di Allegheny South agli impianti del giacimento Allegheny (di cui Eni è sempre operatore col 100%) renderanno possibile l’avvio della produzione nel 2005. L’attuale produzione di Eni nel Golfo del Messico statunitense è di 42.000 barili di olio equivalente al giorno.  
   
   
FINANTE: NOMINATO PRESIDENTE GIORGIO CORBELLI  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - Si è riunito ieri in forma totalitaria, il nuovo Consiglio di Amministrazione della Finarte Semenzato Casa d'Aste Spa., con il seguente ordine del giorno: Nomina del Presidente; Nomina del Vice Presidente; attribuzioni di poteri ad un Amministratore Delegato. Ii Consiglio ha deliberato all'unanimità, la nomina a Presidente del Signor Giorgio Corbelli, la nomina a Vice Presidente del Signor Franco Semenzato e la nomina ad Amministratore Delegato del Signor Lorenzo Riva, cui sono stati attribuiti tutti i poteri per la gestione ordinaria.  
   
   
POSITIVO IL BILANCIO DEL FUNZIONAMENTO DEL SETTORE AEREO DURANTE LE FESTIVITÀ INVERNALI -RIUNIONE IN ENAC CON TUTTE LE COMPONENTI DELL’AVIAZIONE CIVILE NAZIONALE E LE ASSOCIAZIONI CONSUMATORI  
 
Roma, 13 gennaio 2005 - Positiva la valutazione complessiva dell’andamento del sistema del trasporto aereo durante le ultime festività invernali, uno dei periodi di maggiore traffico aereo dell’anno, nonostante il settore sia stato particolarmente sollecitato a causa delle situazioni che si sono verificate a seguito della catastrofe nel Sud Est Asiatico. È questo quanto emerso dalla riunione convocata oggi pomeriggio, presso la Direzione Generale dell’Enac, dal Presidente, On. Prof. Vito Riggio, ad alla quale hanno partecipato rappresentanti dell’Enav, delle associazioni dei vettori aerei nazionali ed internazionali, dell’associazione delle società di gestione aeroportuale, delle associazioni dei tour operator e delle agenzie di viaggi, del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, del Comitato 8 ottobre, delle associazioni dei consumatori. In apertura dell’incontro, il Presidente Riggio ha ribadito la necessità di rafforzare il presidio ed il personale negli aeroporti con l’approssimarsi dei periodi di particolare flusso, per evitare anche quei rallentamenti dell’operatività di vettori e di aeroporti, così come si è verificato in alcuni recenti episodi esaminati nell’incontro odierno. Un invito rivolto a vettori, gestori, ma anche alle strutture dell’Enac sul territorio, affinché venga garantita la massima efficienza e si operi per la prevenzione di eventuali disagi, ritardi e disservizi. Il Presidente ha illustrato come, per implementare sempre di più l’attività di controllo e di vigilanza propria del mandato istituzionale dell’Enac, nelle convenzioni che l’Ente sta stipulando per le concessioni quarantennali di gestione degli scali italiani, siano presenti apposite sezioni che prevedono meccanismi di sanzioni alle società di gestione nei casi di mancato adempimento ai propri impegni e di mancato rispetto degli standard di qualità dei servizi resi agli utenti. Il Presidente Riggio ha comunicato ai presenti che dal 1° gennaio c.A. In tutti gli aeroporti nazionali sono operative le “Unità di Gestione Carta dei Servizi”, appositi comitati composti da tutti i soggetti aeroportuali che hanno il compito di vagliare l’applicazione di quanto previsto dalle Carte dei Servizi e di segnalare eventuali inadempimenti, con atti di indirizzo verso i responsabili e verso l’autorità di vigilanza. In conclusione di incontro si è convenuto di fissare a breve altri due appuntamenti finalizzati alla presentazione, da parte dell’Enac, dei propri programmi di ispezioni per la sicurezza negli aeroporti. Uno degli incontri verterà appunto sulla sicurezza intesa come safety aeroportuale, e l’altro sulla security, la sicurezza all’interno ed all’esterno degli aeroporti per la prevenzione di atti illeciti.  
   
   
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENAC CONCLUDERÀ L’ANALISI DELLA NORMATIVA SUI TEMPI DI VOLO NELLA PROSSIMA RIUNIONE  
 
Roma, 13 gennaio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Enac, nella riunione di ieri, ha iniziato l’analisi della nuova normativa nazionale in materia di tempi di volo e di servizio del personale navigante che opera nel trasporto aereo passeggeri e merci, sottolineando la necessità della sua improcrastinabile emanazione. Resta ancora aperta la valutazione di alcuni articoli della normativa presentata ed illustrata dal Direttore Generale, Com.te Silvano Manera. L’esame verrà concluso nel corso della prossima riunione, già fissata per mercoledì 26 gennaio.  
   
   
GERMANWINGS: NUOVA PARTNERSHIP CON CENTRALWINGS, LOW COST DI LOT INOLTRE STA VALUTANDO NUOVE ROTTE PER DIVERSE DESTINAZIONI IN EUROPA, TRA CUI CATANIA  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - Una nuova partnership per Germanwings: la low cost tedesca di Eurowings, compagnia partecipata Lufthansa, e Centralwings, low cost della compagnia polacca Lot, si sono recentemente unite in un’alleanza, secondo quanto hanno annunciato alla stampa Andreas Bierwirth, Managing Director Germanwings, e Piotr Kociolek, Ceo di Centralwings. Grazie a questa partnership - la seconda per Germanwings dopo quella con l’inglese bmi Baby – le due compagnie puntano a diventare leader di mercato nel traffico aereo low cost tra Germania e Polonia. L’alleanza fra Germanwings e Centralwings riguarderà soprattutto le attività di marketing nei mercati terzi e il comune acquisto di servizi presso gli aeroporti all’estero. Sia Germanwings che Centralwings presentano sui propri siti internet una pagina informativa dedicata alla nuova cooperazione. Tutti i collegamenti della compagnia partner verranno presentati sia graficamente su una mappa, sia nella maschera delle prenotazioni, mentre i siti sono direttamente collegati, per dare la possibilità ai passeggeri Germanwings di prenotare direttamente i voli Centralwings e viceversa. Già da ora Germanwings e Centralwings propongono diversi voli tra Germania e Polonia: Germanwings collega Colonia/bonn e Stoccarda a Cracovia e Varsavia, mentre Centralwings vola da Varsavia a Hannover e Norimberga e da Kattowitz a Colonia/bonn e Hannover. “Quella che presentiamo è un’alleanza aerea paneuropea secondo il nostro modello “Wings”, che per noi significa offrire il miglior rapporto qualità/prezzo, massima affidabilità e un’ottima offerta a bordo. Germanwings e Centralwings, compagnie ben affermate nei rispettivi mercati, hanno in comune il tipo di clientela, sia leisure che business, e volano ambedue sugli aeroporti principali nelle diverse città di destinazione”, ha detto Andreas Bierwirth.  
   
   
CON LUFTHANSA VOLI IN EUROPA DA €109, IN USA DA €249, IN CINA E GIAPPONE DA €479 FINO AL 18 MARZO PROMOZIONE PER VOLI A/R DALLE MAGGIORI CITTÀ ITALIANE VIA GERMANIA  
 
Milano, 13 gennaio 2004 - Al via la nuova campagna promozionale di Lufthansa su biglietti prenotabili fino all'11 marzo 2005 per voli di andata e ritorno nel periodo dal 10 gennaio al 18 marzo da Ancona, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Torino, Trieste, Verona verso numerose città europee, degli Stati Uniti, dell'Asia e del Medio Oriente via Germania. Lufthansa propone tariffe per la Germania (Amburgo, Berlino, Colonia, Düsseldorf, Monaco) a partire da €109, per Atene, Belgrado e Praga a partire da €149 e per altre metropoli europee a partire da 199 (per es. Amsterdam, Bilbao, Budapest, Tallin). La nuova tariffa Lufthansa per Mosca è di €209, di €299 per San Pietroburgo o Vilnius. Inoltre, con le nuove tariffe di Lufthansa si può volare anche verso alcune destinazioni in Nord Africa e Medio Oriente, per esempio su Alessandria, Beirut, Cairo con 299 euro e su Dubai con 389 euro. Grazie alla partnership con United Airlines, Lufthansa offre voli dall'Italia per gli Stati Uniti, via Germania, a tariffe competitive, per esempio: New York e Charlotte da €249, Boston, Chicago, Philadelphia e Washington a meno di €300, Atlanta, Dallas, Denver, Detroit, Houston, Los Angeles, Portland, San Francisco da €319 a €399. Lufthansa serve numerose altre destinazioni con un transito all'interno degli Usa, tra cui: New Orleans, Memphis, Cleveland, Saint Louis a partire da 329 euro, Buffalo, Providence, Pittsburgh, Austin, Omaha, Aspen Las Vegas, San Diego da 399 euro. In Asia, Lufthansa applica le nuove tariffe in Cina, Giappone e Corea con proposte per Pechino e Shanghai a partire da €479, per Hong Kong e Guangzhou a partire da €509 e per Osaka, Seul e Tokio da €609. Le tariffe, di classe economica con tasse e supplementi esclusi, sono valide per tutti i voli Lufthansa (e per i voli United Airlines verso gli Usa) prenotati e acquistati almeno sette giorni prima della partenza. Le tariffe sono soggette a specifiche restrizioni, alla disponibilità di posti e prevedono la permanenza minima del sabato notte e massima di 21 giorni. La promozione è valida, con un supplemento di €50, anche per i voli in partenza da città italiane servite da Lufthansa, Air Dolomiti e Air One diverse da Ancona, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Torino, Trieste, Verona. Tutti i voli permettono di accumulare miglia nel programma Miles & More di Lufthansa. Informazioni sono disponibili presso le agenzie di viaggi, presso il call centre Lufthansa al numero 199 400 044*, e sul sito www.Lufthansa.it  La campagna di lancio della nuova tariffa prevede una pianificazione di due settimane sulle maggiori emittenti radiofoniche e sui maggiori quotidiani nazionali, sulla stampa di settore e su Internet.  
   
   
NUOVO RECORD: PIÙ DI 50 MILIONI DI PASSEGGERI TRASPORTATI TRAFFICO PASSEGGERI IN FORTE CRESCITA NEL 2004 E NETTO MIGLIORAMENTO DEL COEFFICIENTE DI RIEMPIMENTO DEI VOLI  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - Nel 2004 più di 50 milioni di passeggeri hanno scelto di volare con Lufthansa. Questo è il dato più alto mai registrato annualmente dalla Compagnia, che celebra proprio quest'anno il suo cinquantesimo anniversario. Una gestione della capacità mirata e orientata alle esigenze della clientela ha portato a una crescita a due cifre di tutti i segmenti di traffico e a un miglioramento nell'utilizzo stesso dei posti disponibili. Da gennaio a dicembre 2004, sono 50,9 milioni i passeggeri che hanno volato con Lufthansa, il 12% in più rispetto allo scorso anno. La disponibilità dei posti è aumentata del 13% con una crescita del fatturato per passeggero/km pari al 14,7%, oltrepassando per la prima volta i 100 miliardi di euro. Coerentemente con gli altri dati, il coefficiente di riempimento passeggeri è aumentato di 0,9 punti percentuali, attestandosi al 74%. La ripresa economica ha avuto un effetto positivo sulle attività di trasporto merci del Gruppo. Nel 2004 Lufthansa Cargo ha trasportato 1,8 milioni di tonnellate di merci e posta, con una variazione rispetto all'anno precedente del 10,9%. Anche il coefficiente è salito al 67%, con un aumento di 1,4 punti percentuali. Il coefficiente di riempimento generale del Gruppo (segmento passeggeri e cargo) è cresciuto di 1,3 punti percentuali attestandosi al 71,1%.  
   
   
DENIM AIRWAYS ESPANDE IL PROPRIO NETWORK IN ITALIA NUOVI VOLI DA BOLOGNA PER ZURIGO  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - A partire dal 17 gennaio 2005, come previsto, Denim Airways e Swiss International Air Lines rafforzano ulteriormente la propria partnership sul mercato italiano con l’aggiunta dello scalo di Bologna. In soli sette mesi salgono a tre le città italiane collegate in code-share a Zurigo e conseguentemente a tutto il network Swiss, confermando l’apprezzamento dei passeggeri per questo prodotto. Due voli al giorno, uno al mattino e uno alla sera, collegheranno Bologna e Zurigo e con l’entrata in vigore dell’orario estivo, le frequenze giornaliere saliranno a tre. Ignazio Strano, General Manager per l’Italia di Swiss, dichiara: “Questo nuovo accordo con Denim Airways apre per Swiss nuove possibilità di espansione. Abbiamo infatti grande fiducia in Bologna come destinazione all’interno del nostro network”. Secondo la programmazione Denim Airways anche il collegamento Genova-zurigo avrebbe dovuto iniziare contemporaneamente a Bologna. La data del primo volo da Genova è stata però posticipata a causa di un ritardo nella consegna dell’aeromobile Fokker 50, necessario a operare la rotta. Denim Airways e Swiss International Air Lines hanno avviato la loro collaborazione lo scorso giugno 2004 con l’inizio dei collegamenti da Venezia e Firenze per Zurigo. Queste rotte continuano a registrare ottimi risultati prospettando così un’ulteriore espansione di questo accordo di code share sul mercato italiano. Le esigenze dei passeggeri sono il motore delle scelte di Denim Airways nella definizione degli orari e nell’erogazione dei servizi. Proprio per questo motivo, assecondando la forte domanda di mercato, Denim Airways ha disposto di raddoppiare la frequenza del volo Firenze-zurigo con due collegamenti al giorno a partire dal 27 marzo 2005. Con due frequenze giornaliere, Firenze potrà beneficiare appieno della connettività che Swiss offre attraverso il proprio network in Europa e nel mondo intero. Tutti i voli Denim Airways tra Italia e Svizzera, per i quali il vettore olandese si assume il rischio commerciale delle rotte, sono operati in code-share con Swiss International Air Lines. “I nostri voli vengono operati con il più confortevole e affidabile aeromobile presente sul mercato: il Fokker 50. A bordo i passeggeri possono usufruire del nostro servizio di catering comodamente seduti su poltrone in pelle. La puntualità e la qualità del nostro prodotto sono estremamente apprezzate dai nostri clienti e siamo certi che queste caratteristiche ci assicureranno una veloce acquisizione di maggiori quote di mercato”, aggiunge Raymond Vrijenhoek, Managing Director di Denim Airways. Il network di Denim Airways in Svizzera continua dunque ad allargarsi e i voli in code-share tra Bologna e Zurigo non saranno certamente gli ultimi ad aggiungersi alla rete della compagnia. Www.swiss.it  www.Denimairways.com  
   
   
PROMOZIONE LE MERIDIEN PER GUADAGNARE TRIPLE MIGLIA CON LE MAGGIORI COMPAGNIE AEREE  
 
Milano, 13 gennaio 2005 – La catena internazionale di hotel di lusso Le Méridien Hotels & Resorts ha lanciato una promozione, realizzata in collaborazione con 12 compagnie aeree, che consente di accumulare triple miglia . La promozione è valida fino a fine marzo 2005. Tutti gli ospiti che soggiorneranno per un minimo di due notti consecutive negli hotel Le Méridien in tutto il mondo che partecipano alla promozione, accumuleranno triple miglia con Air France, American Airlines, Alitalia, Continental Airlines, Delta, Emirates, Gulf Air, Lufthansa, Qantas, South African Airways, Thai Airways e Virgin Atlantic Per ottenere le miglia gli ospiti dovranno registrare i dati del programma frequent flyer di appartenenza nel sito www.Lemeridien.com/bonusmiles  dopo aver effettuato la prenotazione e presentare la carta del programma all’atto della registrazione.  
   
   
"SOLUZIONI INTERNAZIONALI DA UN’UNICA FONTE" INTERVISTA A KLAUS M. KNAPPIK, AMMINISTRATORE DELEGATO DI DHL GLOBAL MAIL SULLA LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATI POSTALI  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - Quali opportunità offre la liberalizzazione del mercato delle poste ai fornitori di servizi postali? Klaus M. Knappik: la liberalizzazione dei precedenti monopoli e dei mercati controllati dai governi è in pieno movimento. In questa situazione di cambiamento, i servizi postali stanno tentando di agire sempre più a livello internazionale ed espandersi in nuove sedi così da aprire nuovi mercati. Deutsche Post World Net, in concomitanza alla liberalizzazione dei mercati postali, ha rafforzato l’area delle spedizioni internazionali e continuerà a estenderla in tutto il mondo. Da un lato, questo assicurerà la nostra crescita nell’ambito della fornitura di soluzioni per le spedizioni internazionali, dall’altro ci serviremo della liberalizzazione per sviluppare i mercati domestici nei Paesi stranieri. Ci siamo mossi su questa linea già qualche anno fa nei Paesi Bassi con la joint venture Selekt Mail Nederland. Abbiamo anche guadagnato gradualmente terreno nei mercati nazionali del Regno Unito con Speedmail International, in Spagna attraverso la holding in Unipost, il più grande fornitore di servizi postali privati e in Francia attraverso l’acquisizione di Koba. Inoltre abbiamo guadagnato l’ingresso nel mercato Usa grazie alle controllate Smartmail Services e Quikpak che sono state riunite sotto l’unico brand di Dhl Smart & Globalmail. Dhl Global Mail punta a diventare il più grande fornitore mondiale di soluzioni per spedizioni internazionali. Quanto siete vicino a questo obiettivo? Klaus M. Knappik: fin dall’inizio, Dhl Global Mail è cresciuta stabilmente e dinamicamente, attraverso per esempio acquisizioni e cooperazioni negli Stati Uniti, in Asia-pacifico e in Europa. Siamo vicino ai nostri clienti di tutto il mondo con 41 Centri di Smistamento in quattro continenti. Dhl Global Mail possiede la più vasta rete di trasporti postali internazionali. Se si includono anche le nostre ampie soluzioni per le spedizioni nel mercato domestico, penso che siamo sulla strada giusta. Che tipo di esigenze ha la vostra clientela? Klaus M. Knappik: i nostri clienti internazionali danno grande importanza alla spedizione rapida di qualsiasi tipo di merce in tutto il mondo. Ecco perché necessitano di un fornitore di servizi organizzato e con strutture efficienti. Ed ecco perché la gestione dei nostri sistemi It all’avanguardia e della qualità rappresentano un must per la nostra azienda. È l’unico modo per mantenere elevati standard nei nostri servizi e una copertura a livello globale. Per questo motivo stiamo costantemente sviluppando dei sistemi di controllo e informazione per ottimizzare i processi di produzione, le procedure decisionali e l’utilizzo delle risorse. Potete fare un esempio dei vostri standard qualitativi? Klaus M. Knappik: la più importante interfaccia per la spedizione da e verso la Germania è il nostro International Mail Center di Francoforte, vicino all’aeroporto. Stiamo sempre lavorando per apportare miglioramenti ai flussi di spedizione. Sempre grazie ad avanzate tecnologie stiamo dotando le nostre macchine per lo smistamento con dispositivi di riconoscimento automatico dei caratteri e codifica a video per colmare le difficoltà dovute a indirizzi illeggibili o incompleti. Con l’aiuto di questa tecnologia siamo all’avanguardia nell’ambito del numero transiti postali in Europa rispetto al resto del mondo: secondo lo standard concordato a livello internazionale, il 97,1% della posta che processiamo, sia nazionale che straniera, raggiunge il destinatario entro tre giorni dall’invio nei centri postali. A parer mio, queste sono performance di alto livello. Come potete mantenere questi standard qualitativi così elevati? Klaus M. Knappik: E’ semplice: pensiamo a livello globale, ma agiamo tenendo conto delle peculiarità locali. Lavoriamo in piccole unità, ma non perdiamo di vista l’obiettivo finale. Le gerarchie piane, unite ad una profonda cultura di gruppo creano rapidi canali di comunicazione e processi decisionali. Questa strategia ci permette di mettere insieme velocemente specialisti che sviluppano in prima persona soluzioni su misura per i problemi più complessi. In questo processo, le tecnologie logistiche e di aggiornamento delle informazioni assicurano un incremento dei nostri livelli qualitativi.  
   
   
DEUTSCHE POST WORLD NET UTILIZZERÀ IL BRAND DHL PER I SERVIZI POSTALI INTERNAZIONALI IN TUTTA EUROPA  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - Da oggi Deutsche Post World Net utilizzerà il nuovo brand Dhl anche per i servizi postali internazionali in tutti i paesi europei, al di fuori della Germania, dove Deutsche Post Global Mail diventa infatti Dhl Global Mail. Con questa decisione il Gruppo realizza in modo sistematico il concetto di “one-stop shopping” per offrire soluzioni di logistica, espresso e per la gestione della corrispondenza a livello globale da un’unica fonte. Nonostante il cambiamento del brand, Dhl Global Mail rimarrà una struttura organizzativa indipendente di Dhl Express. "Dhl è un marchio molto conosciuto in tutto il mondo e da questo ne trarremo grandi benefici,” afferma fiducioso Klaus Knappik, Presidente del Divisional Board Mail International di Deutsche Post World Net. "Unendo le attività di spedizione a livello internazionale alla grande esperienza di Dhl nell’espresso e nella logistica daremo vita ad un portafoglio di prodotti unico in tutto il mondo.” Il nuovo brand è già stato introdotto in America e nell’Asia-pacifico lo scorso autunno. In Germania, l’attività postale a livello nazionale e internazionale continuerà a ricadere sotto il brand Deutsche Post.  
   
   
SMOG, CONTROLLI PIÙ RIGOROSI LI CHIEDE LA REGIONE A COMUNI E PROVINCE PER CALDAIE E NON CATALIZZATI  
 
Milano, 13 gennaio 2005 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, insieme all'assessore alla Qualità dell'Ambiente, Franco Nicoli Cristiani, ha incontrato sindaci e assessori dei Comuni delle zone critiche di Milano/como/sempione, Bergamo e Brescia per valutare insieme la situazione dell'inquinamento e fare un primo bilancio sui provvedimenti che la Regione sta realizzando. E' stata concordata in particolare una "maggiore fermezza" nell'applicazione dei provvedimenti già stabiliti. "Ho chiesto - ha spiegato Formigoni - che vengano effettuati da parte di Province e Comuni maggiori controlli sugli impianti di riscaldamento e sulla circolazione dei veicoli non catalizzati per garantire la piena efficacia alle misure in atto". I blocchi del traffico, ha ricordato Formigoni anche sulla base dei dati presentati oggi dall'Arpa, si sono dimostrati un fattore efficace nella lotta all'inquinamento atmosferico insieme ai numerosi altri interventi di natura strutturale che la Regione ha realizzato quest'anno: divieto dell'olio combustibile per riscaldamento (che comporterà 200 tonnellate in meno di Pm10), incentivi per il rinnovo degli impianti termici (da gasolio a metano), per la trasformazione a metano e gpl dei veicoli privati, per il rinnovo dei veicoli commerciali con mezzi ecologici, per l'acquisto di moto e motorini a minore emissione, introduzione (in corso) della tessera sconto metano e gpl. Anche su queste misure il presidente Formigoni e l'assessore Nicoli Cristiani hanno chiesto ai rappresentanti degli enti locali un maggiore impegno nell'informare i propri cittadini sulle opportunità che vengono offerte e una più capillare vigilanza sui provvedimenti strutturali come il divieto dell'olio combustibile. E' stata infine decisa la nascita, in tempi brevissimi, di un nuovo tavolo di lavoro permanente tra Regione e enti locali sui problemi legati all'inquinamento. Al tavolo siederanno alcuni rappresentanti delle aree critiche (a cominciare proprio dalle Province e dai Comuni capoluogo), che saranno chiamati a valutare, insieme alla Regione, le nuove proposte e le iniziative per contrastare l'inquinamento atmosferico. L'obiettivo condiviso è quello di avere a disposizione un ambito di lavoro pienamente rappresentativo (saranno gli stessi enti locali a scegliere i propri delegati) ma più agile nella composizione e che permetta di effettuare consultazioni e assumere decisioni più rapidamente.  
   
   
IL DEPURATORE MILANO SAN ROCCO APRE AL PUBBLICO  
 
 Milano, 13 gennaio 2005 - “Visto il successo delle precedenti edizioni, domenica 16 gennaio, il Depuratore Milano San Rocco, inaugurato il 29 novembre scorso alla presenza del Ministro Matteoli, aprirà nuovamente le porte ai visitatori” – lo ha comunicato oggi l’assessore all’Ambiente Domenico Zampaglione. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Milano in collaborazione con la società Degremont che ha realizzato e gestisce l’impianto, e con Metropolitana Milanese, gestore del Servizio Idrico Integrato della Città di Milano. La visita guidata, che avverrà in due turni (alle ore 10.00 e alle ore 11.30), e richiederà circa un’ora e trenta minuti, sarà anticipata da una breve presentazione dell’impianto nella Sala Conferenze della Palazzina uffici. Seguirà quindi il percorso guidato all’interno dell’impianto. Al Depuratore si accede dal parcheggio del centro commerciale Fiordaliso, situato nel comune di Rozzano, in via Curiel. I cittadini interessati, senza necessità di prenotazione, potranno così osservare il funzionamento dell’impianto e constatare con i propri occhi come avviene il passaggio “da acqua sporca ad acqua pulita”.  
   
   
RICERCA: AL VIA IL SISTEMA DI VALUTAZIONE STUDIATO DAL CIVR. 18.500 PRODOTTI ALL'ESAME DI 20 PANEL IL MINISTRO MORATTI: "PER LA PRIMA VOLTA L'ITALIA AVVIA UNA VALUTAZIONE STRUTTURALE DELLA RICERCA NELLE DIVERSE BRANCHE DEL SAPERE"  
 
Roma, 13 gennaio 2005 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, e il Presidente del Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca), professor Franco Cuccurullo, hanno presentato questa mattina i 20 Panel costituiti dal Civr per la valutazione di 18.500 prodotti di ricerca appartenenti a Università, enti pubblici di ricerca e industrie. La presentazione, cui ha preso parte il Viceministro Guido Possa, si è svolta nella sede del Ministero di piazzale Kennedy. 14 dei 20 Panel costituiti afferiscono alle aree disciplinari individuate dal Dm 4 ottobre 2000 a seguito della riforma universitaria definita dal Dm 509/99, mentre i rimanenti 6 fanno riferimento ad aree speciali individuate dal Civr. Il processo di valutazione sarà svolto dai referee, oltre 12.000 tra esperti, italiani e stranieri, di elevato profilo internazionale, che supporteranno il lavoro dei Panel. Sono nel complesso 157 i componenti dei Panel: 75 sono accademici italiani (pari al 48% del totale), 44 appartengono a Università e istituzioni di ricerca estere o internazionali (28% del totale), 19 (12%) a enti di ricerca o organismi statali italiani, 19 al mondo dell'industria, nazionale ed estera/multinazionale, nonché a quello delle professioni (12%); 2 infine sono inseriti in organi ministeriali italiani e 5 sono esperti italiani non affiliati a istituzioni. Nel corso dell'esercizio di valutazione è emerso un dato significativo in tema di internazionalizzazione del sapere: ben 14.052 prodotti, pari al 75,92 per cento del totale, sono stati redatti in lingua inglese. Seguono, seppur molto distanziati, i lavori in lingua italiana, in francese e spagnolo. Ridotta la rappresentanza delle altre lingue. "Con l'articolato processo predisposto dal Civr presentato oggi l'Italia avvia per la prima volta una valutazione della propria attività di ricerca, mirata a promuovere qualità, rilevanza, originalità/innovazione e internazionalizzazione della nostra attività di ricerca", ha spiegato il Ministro Moratti. "Si tratta di una scommessa importante, nella quale ho creduto sin dall'inizio del mio mandato governativo al Ministero. Ho sempre incoraggiato l'impegno del Civr e del suo presidente, Franco Cuccurullo, che con grande dedizione ha consentito il raggiungimento di questo importante risultato". Ha poi aggiunto il Ministro: "È interessante osservare che ad un numero così alto di prodotti si arriva grazie al contributo fornito dalle diverse discipline comprese nelle 20 aree individuate per la classificazione: il primato spetta all'area delle scienze mediche, con 2.832 prodotti, ma altre aree come le scienze fisiche e le scienze biologiche non sono da meno per numero di prodotti. Emerge una rappresentatività ben proporzionata al numero di ricercatori delle singole aree". Dal canto suo Franco Cuccurullo ha spiegato che "con l'organizzazione di questo primo esercizio di valutazione della ricerca anche il nostro Paese, come già avviene in numerosi altri Paesi europei e non, eleva a sistema una serie di iniziative isolate, promosse da diverse strutture, universitarie e non, certamente virtuose, ma a carattere sporadico e non uniformi, rendendo finalmente possibile un confronto nazionale e transnazionale, in termini di qualità dei prodotti e di efficienza delle strutture stesse". "Sono certo che questo impegno", ha continuato Cuccurullo, "comporterà nel tempo ricadute decisamente positive sulla qualità della ricerca, a beneficio del Paese e dei cittadini, che restano gli ultimi destinatari delle scoperte scientifiche e del lavoro dei nostri ricercatori, in tutte le discipline. Ricercatori che, voglio sottolineare, nonostante l'esiguità numerica, sono altamente competitivi nel panorama internazionale".