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Notiziario Marketpress di
Giovedì 24 Febbraio 2005 |
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DEMOCRAZIA ELETTRONICA: LA SFIDA DA AFFRONTARE |
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Bruxelles, 24 febbraio 2005 - Dal 2 al 4 marzo si svolgerà a Bolzano la conferenza sull'eGovernment 'Electronic democracy: The challenge ahead', organizzata dall'Esf (European Science Foundation), La conferenza intende: discutere e valutare come i progressi degli strumenti interattivi di decisione-analisi possono aiutare a sviluppare la eDemocracy; sviluppare sistemi di eGovernment che coinvolgano più a fondo i cittadini nel processo decisionale. Http://www.inf.unibz.it/tcgov2005/index.html |
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LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN DIBATTITO PUBBLICO SULLE SUCCESSIONI INTERNAZIONALI |
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Bruxelles, 24 febbraio 2005 - La Commissione ha adottato ieri un libro verde in materia di successioni internazionali, che avvia una vasta consultazione in tutti gli ambienti interessati sull’insieme dei problemi che pongono attualmente le successioni nell'ambito dell’Unione europea. Il Libro verde esamina in particolare i mezzi per eliminare gli ostacoli amministrativi e pratici che devono superare ora i cittadini, ad esempio, per far riconoscere all'estero la loro qualità di erede. In quest’ottica, è prevista la creazione di un "certificato di eredità europeo”. "In un'Europa senza frontiere interne", ha dichiarato Franco Frattini, Vicepresidente della Commissione e commissario per la Giustizia, libertà e sicurezza "dove i cittadini viaggiano e si stabiliscono liberamente, acquisiscono beni in vari Stati, si sposano, hanno figli, i quali, a loro volta, possono poi vivere in paesi diversi dell'Unione, è imprescindibile che il diritto comunitario agevoli la liquidazione delle successioni". "Aiutare gli eredi a dividersi i beni di un defunto" ha proseguito Frattini, "ma anche, più in generale, aiutare i cittadini a preparare la loro successione, ecco le nuove sfide per l'Unione europea". La consultazione riguarda sia le successioni aperte senza che il defunto abbia lasciato indicazioni quanto alla suddivisione del suo patrimonio, sia le successioni che sono regolate da testamenti. Il Libro verde affronta anzitutto la questione del diritto applicabile. Infatti, le difficoltà che incontrano i beneficiari di una successione internazionale sono legate alle differenze fra norme sostanziali, norme procedurali e norme sul conflitto di leggi che disciplinano la materia nei vari Stati membri. Il Libro verde poi esamina la designazione dei tribunali competenti: in alcuni Stati membri è obbligatorio l'intervento di un giudice, in altri è indispensabile soltanto per liquidare successioni complicate o controverse. Tuttavia, la maggioranza delle successioni si risolve senza contenzioso, talvolta con l’intervento di pubblici ufficiali o di altri professionisti del diritto. Il Libro verde si pone alla fine la questione delle eventuali norme di competenza riguardanti tali pubbliche autorità e professioni. Analogamente, per rispondere ai problemi concreti dei cittadini, esamina il riconoscimento reciproco dei documenti e degli atti extragiudiziari necessari alla liquidazione di una successione (testamenti, atti notori, atti amministrativi). Le risposte alle domande del Libro verde sono attese entro il 30 settembre 2005. Http://europa.eu.int/rapid/pressreleasesaction.do?reference=ip/05/208&format=html&aged=0&language=it&guilanguage=fr |
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EU- CHINA: EU TRADE COMMISSIONER TO VISIT CHINA 23- 26 FEBRUARY |
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Brussels, 24 February 2005 - Eu Trade Commissioner Peter Mandelson will travel to Beijing today for a four day visit to the People’s Republic of China. During the visit, which is the Commissioner’s fist official visit to this country, the Commissioner will meet with his Chinese counterpart, Minister of Commerce Bo Xilai. He will also meet Vice Premier Wu Yi and other senior officials. On February 24 he will deliver a speech on Eu-china relations and responsibilities in a global economy at the University of International Business and Economics in Beijing. Speaking before his departure Commissioner Mandelson said: “I see no greater strategic challenge for Europe than to understand the dramatic rise of China and to forge ties with it.” Commissioner Mandelson’s visit is intended to stress the need to create a new strategic partnership between the Eu and China, based on discussion and negotiation on a wide range of issues both economic and political. He will emphasise that the success of such a partnership depends on China taking up the responsibilities that accompany its new wealth and power. Mr Mandelson said: “I believe that Europeans need to have a clearer sense that China is assuming the responsibilities that go with its new global trading and political power. Not least, China has an overwhelming interest in strengthening a rules-based trading system.” Europe is China’s largest trading partner and China is Europe’s second largest trading partner. China has enormous further potential as a market for European companies. At the Eu-china summit last December, leaders agreed to actively explore the feasibility of a new framework agreement covering the Eu's relations with China. The European Commission believes that among other things this should include ambitious provisions on trade and Investment. By giving China a stake in the global trading system, China’s Wto membership in 2001 has created the framework for constructive global engagement. The Eu will seek to engage with China across the full range of its new global responsibilities; from respecting Wto standards to managing equitable access to global energy resources. With the move to quota-free trade in textiles on 1 January 2005, China has a key role to play in ensuring that its textiles exports grow at a reasonable rate. Commissioner Mandelson said: “We can all benefit from textiles liberalisation, but some moderation and caution in the rate of growth of Chinese exports will help to ensure harmonious adjustment to the new global trading environment.” Along with the Eu, China is already participating in a joint monitoring exercise to closely gauge changing levels of global textile exports. China is also a key player in the ongoing Doha Round of international trade talks. The European Commission has welcomed China’s offer to host a mini-ministerial meeting in June. Coming only months before the Hong Kong Wto ministerial in December, this meeting will need to be an important staging post. |
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CORSO DI FORMAZIONE SUL 6PQ, ITALIA |
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Roma, 24 febbraio 2005 - Il 28 e 29 aprile si svolgerà a Roma il corso di formazione 'Aspetti amministrativi e contrattuali del Sesto programma quadro', organizzato dall'Apre (Agenzia per la promozione della ricerca europea). Il corso, destinato a coloro che hanno già una buona conoscenza degli aspetti finanziari del 6Pq, si occuperà di gestione dei progetti dal punto di vista finanziario. Http://www.apre.it/serviziapre/forma/corso.asp?id=34 |
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MEZZOGIORNO A PROPULSIONE SEGMENTATA |
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Roma, 25 febbraio 2005 - «In questi ultimi anni – dichiara il prof. Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes - l’imprenditoria meridionale si scuote dalle proprie incertezze e mostra una ripresa nell’iniziativa economica in controtendenza con i segnali di cattivo andamento della congiuntura nazionale e internazionale. Proprio per questa nuova vitalità l’attività imprenditoriale nel Sud va sostenuta, incoraggiando una maggiore affermazione dei sistemi produttivi locali. Il rilancio del Mezzogiorno – prosegue Fara – ha bisogno di un progetto forte, di una politica che sappia farsi carico dei veri problemi. Ha bisogno di una politica che unisca piuttosto che dividere. Oggi, di fronte alle tante aree di crisi che si sono sviluppate nel Nord-est e nel Nord-ovest, comincia ad affermarsi la consapevolezza che il Paese contiene al suo interno, tanti Sud e tanti Nord. Vi sono aree del Mezzogiorno che mostrano una capacità di crescita addirittura superiore alla media nazionale e vi sono aree del Nord che provano dolorosamente gli esiti della deindustrializzazione, del declino, della disoccupazione. Quella che si va affermando nel Mezzogiorno – conclude Fara – è una economia a propulsione segmentata». Dagli anni Ottanta ad oggi. Dagli anni Ottanta e fino alla brusca interruzione nel triennio 1991-93, i tassi di espansione economica del Mezzogiorno sono stati più vivaci di quelli del Centro-nord, sì da determinare una moderata convergenza tra le grandezze macro-economiche delle due aree del Paese. Dal 1994, ed in modo più evidente dal 1996, tale tendenza è ripresa, seppure in termini molto più modesti e con fasi altalenanti. Nel corso del 2003, quando l’economia italiana è cresciuta complessivamente solo dello 0,3% a causa del protrarsi della stagnazione internazionale iniziata nel 2001, il Mezzogiorno ha registrato un andamento del Pil pressoché analogo al Centro-nord – rispettivamente +0,3% e +0,2% –, riducendo sensibilmente il differenziale di crescita tra le due aree emerso nel biennio 2001-2002 (+1%) come nel più ampio arco temporale 1995-2003 (+0,3%). Le dinamiche di medio periodo (1995-2003), dunque, indicano ancora nel Mezzogiorno la macroarea nazionale con la migliore performance, ma il processo di convergenza potrebbe aver perso lo slancio degli anni precedenti. Per il biennio 2004-2005, nel quadro di progressiva ripresa della congiuntura internazionale, si prevede una crescita del Pil più sostenuta per le regioni del Centro (+1,5% e +2,1%) e del Nord-est (+1,3% e +2,1%). Il Nord-ovest mostrerebbe i tassi di variazione più contenuti, +1,2% e +1,8%, mentre il Mezzogiorno tornerebbe a registrare un’evoluzione in linea con quella nazionale (+1,3% nel 2004 e +2% nel 2005). Negli ultimi anni il divario tra Mezzogiorno e Centro-nord si è ridotto anche in termini di Pil pro capite, passando dal 55,7% del 1995 al 58,5% del 2003; nel 2005 il Pil pro capite meridionale dovrebbe attestarsi al 58,8%. In valori correnti, nel 2003 il reddito medio per abitante ammontava, nel Mezzogiorno, a 15.600 euro, a fronte dei 26.100 euro del Centro-nord. L’evoluzione del Pil pro capite è stata fortemente influenzata dall’interagire tra la variazione demografica (con un calo di 70.000 unità nel Mezzogiorno rispetto all’aumento di 960.000 abitanti in Italia), la convergenza nella produttività (con una riduzione di 2,4 punti percentuali dello scarto tra Sud e Centro-nord, scesa al 14,1% nel 2003) ed i trend dell’occupazione. Nella determinazione degli attuali divari territoriali nel prodotto per abitante, la scarsa capacità occupazionale del Mezzogiorno sembrerebbe incidere, in negativo, più della contrazione del differenziale di produttività. L’andamento dei macroaggregati del Pil – consumi, investimenti ed esportazioni – del 2003 conferma tale ipotesi. Stabilizzatasi la spesa delle Ppaa al 2,2% in tutto il Paese, coerentemente con la sperequazione reddituale esistente, e nonostante una certa convergenza nel periodo 1996-2003, nel lungo periodo il divario tra i consumi rimane quasi inalterato con un valore medio pro capite, nel Mezzogiorno, pari al 68,3% della media del Centro-nord. Per il 2004-2005 i consumi meridionali dovrebbero registrare un miglioramento lievemente inferiore a quello del Centro-nord. In coerenza con la maggiore intensità del processo di accumulazione verificatasi nel periodo 1996-2003 nel Mezzogiorno (con media pari al +3,2%) rispetto al resto del Paese (+2,6%), nel 2003 gli investimenti si sono ridotti del 2,5% nel Centro-nord e dello 0,8% nel Mezzogiorno. La differenza territoriale di performance del 2003 è in buona parte attribuibile ai risultati dell’investimento in macchine, attrezzature e mezzi da trasporto, calato del 2% nel Mezzogiorno rispetto al più vistoso 5,8% del Centro-nord. Export: aziende meridionali sempre più proiettate fuori dall’Europa. Nel 2003 si è verificata una contrazione delle esportazioni che è stata più marcata al Centro-nord (-4,1%) che non al Mezzogiorno (-3,8%) in virtù della differente diversificazione geografica che vede le aziende meridionali più proiettate in ambito extra-europeo, contesto meno colpito dalle difficoltà internazionali. L’incidenza dell’export meridionale sul totale nazionale, dunque, ha continuato ad accrescersi passando dall’8,7% del 1992 al 10,7% del 2003. Per il biennio 2004-2005, peraltro, è prevista una netta ripresa delle esportazioni della macroarea con tassi stimati, rispettivamente al 3,7% e 6,6%, i più alti a livello nazionale. Nello specifico dei comparti solitamente trainanti per l’export meridionale, va specificato che nell’ultimo decennio è mutato il peso relativo degli stessi, anche in modo sostanziale. L’incidenza dell’industria pesante (metallurgica e petrolchimica), settore ancora preminente, è scesa dal 24% del 1992 al 19,6% del 2003; così come la quota dei beni tradizionali locali quali abbigliamento, cuoio e calzature, alimentari, mobili, minerali non metalliferi: dal 27,3% del 1992 al 24% odierno. È cresciuto, invece, sia il peso dei mezzi di trasporto – dal 15,8% del 1992 al 17,9% del 2003 – sia quello delle macchine/apparecchiature elettriche ed elettroniche nonché la meccanica strumentale: dal 5,2% al 13,2%. Il Pil in termini di contributo macrosettoriale. Nel 2003 il settore primario si conferma in calo (-0,5%), un lento ma progressivo arretramento che lo ha portato ad un’incidenza del 4,5% della produzione complessiva. Nonostante l’analoga dinamica degli investimenti settoriali degli ultimi anni (in diminuzione), rimangono rilevanti le differenze strutturali e di produttività con il resto del Paese, tant’è che il valore aggiunto per addetto raggiunge, nel Mezzogiorno, appena il 64% di quello del Centro-nord. Il manifatturiero appare stazionario, con una quota del 21,4% (22,1% nel 1995), sebbene la produttività sia diminuita in modo quasi paritario in ambedue le ripartizioni (-1% al Mezzogiorno, -1,2% al Centro-nord) a motivo delle difficoltà manifestatesi a partire dal 2001, anno di inversione del ciclo economico internazionale. In termini assoluti la produttività del lavoro nell’industria meridionale rimane praticamente immutata e pari all’84,1% di quella centro-settentrionale. Il sistema industriale meridionale, dalla metà degli anni Novanta, si mostra cristallizzato sulle produzioni tradizionali del made in Italy a bassa intensità tecnologica. Oltre alla fabbricazione di componenti meccaniche e di mezzi di trasporto (19,7%), branca preminente per tutta l’economia nazionale (al Centro-nord raggiunge il 23,4%), l’output manifatturiero complessivo è dovuto in buona parte ai settori alimentare (14,5%), dei metalli e prodotti in metallo (9,9%), del legno e della gomma (9,5%), di trasformazione e raffinazione dei carbon fossili e del petrolio (9,3%), del tessile-abbigliamento e delle pelli, cuoio e calzature (7,7%). Paradossalmente, peraltro, i dati disaggregati per ramo produttivo mostrano che l’incremento complessivo del valore aggiunto industriale nell’ottennio 1997-2003, pari all’11% (1,4% al Centro-nord), è riconducibile per il 60% proprio al comparto delle produzioni tradizionali (alimentari e bevande, prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, legno, gomma, plastica e altre manifatture) e per il 25% alla meccanica. Nello stesso periodo, tra i comparti cosiddetti maturi, solo il settore tessile e dell’abbigliamento, altro settore di punta delle produzioni tipiche locali, registra una diminuzione dell’incidenza dello 0,3%. Cresce il terziario nonostante il clima di stagnazione economica. Nel quadro di stagnazione economica, il terziario meridionale cresce dal 72,6% del 1995 al 74,2% del 2003. Il +0,6% su base annuale registrato nel 2003, pur confermando il carattere anticiclico del comparto, è attribuibile sostanzialmente alla vivacità del comparto commerciale. Nel 2000-2003, in particolare, il numero di esercizi per la vendita al dettaglio è aumentato del 6,5% nel Mezzogiorno, mentre si è ridotto dello 0,5% al Centro-nord. Dunque, mentre il Centro-nord va caratterizzandosi per la concentrazione dell’offerta, sia specializzata che non specializzata, il Meridione è interessato da una crescente polverizzazione che, se non esclude importanti esperienze di organizzazione in forma di grande distribuzione, vede una crescita piuttosto lenta di quest’ultima, comunque inferiore al resto del Paese. Turismo: il Mezzogiorno batte il Nord. Una performance relativamente migliore del Mezzogiorno emerge dai dati sulle presenze turistiche, con un incremento annuale (il decimo consecutivo) dell’1%, a fronte di una riduzione dell’1,6% al Centro-nord, che gli consente di raggiungere il 20,7% del totale nazionale. Tale aumento, tuttavia, non appare ancora sufficiente per contrastare la debolezza del richiamo turistico delle regioni del Sud rispetto alla dotazione potenziale di attrattive territoriali. Escluse Sicilia e Campania, peraltro, l’attività turistica meridionale continua ad essere imperniata sulle presenze nazionali (72,4% del totale). Tra le singole regioni, pur registrando una contrazione del 3,1%, la Campania mantiene saldamente la leadership con una quota sulla domanda turistica complessiva del Mezzogiorno pari al 27% (ma con il 41% delle presenze straniere). Un contenuto dinamismo locale si riscontra anche nell’aumento delle strutture alberghiere (+2,3%), superiore a quello del Centro-nord. La differenza di ricettività tra le due ripartizioni rimane comunque notevole: soltanto il 17,2% degli alberghi nazionali e il 5,8% delle strutture complementari è localizzato al Sud. Occupazione. Per il prossimo biennio, il tasso di occupazione potrebbe beneficiare della plausibile, ma non affatto certa, ripresa dell’attività economica del 2004 mostrando una dinamica (+0,9%) superiore alla media nazionale, il tasso di disoccupazione dovrebbe contrarsi ulteriormente scendendo al 17,2% nel 2004 ed al 16,8% nel 2005 (4,6% e 4,4% al Centro-nord). Le province con i maggiori tassi di espansione sono quelle che, solitamente ma non sempre, registrano i migliori aumenti dell’occupazione. Su questo versante si osserva che nel periodo 1995-2003, tranne che per lievi cali a Benevento, Taranto, Reggio Calabria e Vibo Valentia, l’occupazione sale in tutte le province, con punte di oltre il 10% a Bari, Lecce, Napoli, Caltanissetta, Enna, e Sassari. La Campania e Ragusa sono, rispettivamente, la regione e la provincia del Mezzogiorno che hanno registrato il tasso di incremento degli occupati più elevato (rispettivamente 10% e 18,1%). Nel solo 2003, invece, a fronte di un incremento registrato in Abruzzo ed in modo meno marcato in Molise, Basilicata, Puglia e Sicilia, l’occupazione è decresciuta in Calabria, Sardegna e Campania. I cali occupazionali di Campania e Calabria sono perfettamente in linea con le pessime performance delle relative province in termini di Pil ed esportazioni. Circa i tassi di disoccupazione, escluso l’Abruzzo che, come già osservato, va ad una velocità convergente con il resto del Paese (la disoccupazione è al 5,6%), Molise, Puglia, Basilicata, Sardegna mantengono una disoccupazione elevata ma comunque inferiore al 19%, mentre Campania, Calabria e Sicilia superano il 20%. Province Meridionali a confronto. Milano è la provincia italiana con il più alto livello di valore aggiunto pro capite (v.A.p.c.), con un indice pari al 150,9% della media nazionale, circa il triplo di Crotone, ultima classificata con il 56,9%. Le dieci province italiane col peggiore risultato sono tutte meridionali; oltre Crotone, infatti, vi sono Enna, Cosenza, Lecce, Foggia, Agrigento, Caltanissetta, Palermo, Vibo Valentia e Napoli (quest’ultima al 64,2%). Tenendo conto della rilevante consistenza demografica di alcune delle province citate, non può che risaltare disomogenea la distribuzione della ricchezza nazionale, con una sperequazione di fatto ben maggiore di quanto emerga dal confronto dei valori medi tra macroaree. Da un approccio dinamico, peraltro, le dieci peggiori province elencate, ad esclusione di Napoli e Vibo Valentia, nel medio periodo 1995-2003 si mostrano saldamente ancorate alle proprie arretrate posizioni. Questo cluster di province, dunque, risulta cristallizzato in una dimensione che si pone ai margini dello sviluppo economico e delle oscillazioni congiunturali alle quali, con intensità variabile, mostra di essere sensibile la maggior parte del Paese. Tale minore reattività rispetto al ciclo economico trova conferma anche nel basso grado di apertura al commercio estero: tra le ultime 10 province nazionali ordinate in base all’export per addetto, cinque rientrano tra le più povere in termini di v.A.p.c. (Crotone, Cosenza, Enna, Foggia, Palermo). All’opposto, tra le prime dieci province meridionali con un maggiore v.A.p.c., nell’ordine Isernia, Pescara, Teramo, Chieti, Sassari, L’aquila, Cagliari, Oristano, Ragusa e Campobasso, alcune risultano, le più reattive anche a livello di commercio internazionale. Non di rado, in effetti, è proprio il dinamismo internazionale a costituire la chiave di volta per una più rapida espansione economica. Sempre al riguardo delle performance esportative, va evidenziato che gli ottimi risultati ottenuti nell’arco temporale 1985-2003 da Potenza, Teramo e L’aquila hanno consentito alle suddette di entrare nella top ten delle province meridionali esportatrici in assoluto, ai danni di Lecce, Catania e Foggia, scavalcando province ben più popolose. Le province meridionali con maggiore capacità esportativa Anni 1985-2003
Posizione | Provincia | % sul totale meridionale | Provincia | % sul totale meridionale | 1985 | 2003 | 1 | Siracusa | 20,8 | Napoli | 13,8 | 2 | Napoli | 16,1 | Bari | 10,9 | 3 | Cagliari | 10,4 | Chieti | 10,6 | 4 | Taranto | 9,5 | Siracusa | 9,9 | 5 | Bari | 7,0 | Cagliari | 6,9 | 6 | Chieti | 4,9 | Salerno | 5,5 | 7 | Salerno | 3,5 | Potenza | 4,0 | 8 | Lecce | 2,9 | L’aquila | 3,7 | 9 | Catania | 2,4 | Teramo | 3,6 | 10 | Foggia | 2,2 | Taranto | 3,5 | Totale | - | 79,7 | - | 72,4 | | | | | | | Fonte:elaborazione Eurispes su dati Ice 2004. Parimenti, Chieti, già al sesto posto nel 1985 con una quota del 4,9% del totale del Mezzogiorno, si è posizionata al terzo posto portandosi ben al 10,6%. Mentre la quota complessiva di Bari e Salerno sale dal 7% al 10,9% e dal 3,5% al 5,5%, quella di Napoli si riduce dal 16,1% al 13,8%. Un vero e proprio crollo è subito da Siracusa (che vede più che dimezzata la sua incidenza) e da Cagliari (dalla terza col 10,4% alla quinta posizione col 6,9%). Si evince anche che il peso complessivo delle prime dieci province è diminuito dal 79,7% del 1985 al 72,4% del 2003, attestando l’emergere di nuove realtà territoriali che hanno saputo imporsi all’attenzione internazionale più delle precedenti, legate in particolare all’attività siderurgica e petrolifera (Siracusa, Napoli, Taranto). Andamento delle esportazioni. La Campania ha recentemente registrato una forte flessione delle esportazioni che ha riguardato un po’ tutti i settori (-14,9%), consegnandole il non invidiabile primato di peggiore regione italiana in termini di variazione percentuale. Questo dato, unito al risultato negativo della Puglia (-3,4%) chiarisce la scarsa performance dell’intera macroarea poiché queste due regioni contano circa per il 50% dell’export meridionale. Il risultato complessivo negativo, ad ogni caso, è stato mitigato dai positivi risultati di Sicilia e Sardegna (con una crescita annuale rispettivamente del 2,7% e del 14,8% su base nazionale), a sua volta attribuibile quasi interamente all’aumento dei prezzi dell’output del settore energetico (petrolchimica), settore che costituisce una delle principali componenti esportative delle due regioni. Internazionalizzazione delle imprese: una sfida ancora aperta. Le difficoltà del processo di internazionalizzazione delle imprese meridionali sono evidenziate anche dai dati relativi agli investimenti diretti esteri (Ide) più di quanto facciano i saldi della bilancia commerciale. Se al Centro-nord l’incidenza degli investimenti esteri diretti sul Pil (12,8% nel 2002) è inferiore a quasi tutte le nazioni comunitarie, nel Meridione le difficoltà si amplificano, seppure il peso delle partecipazioni estere, detenute da imprese locali, sia in crescita: la quota sul totale nazionale è, infatti, passata dal 3% del 2000 (corrispondenti a 48 imprese) al 3,6% del 2003, mentre il relativo fatturato dall’1% al 1,3%. Il lieve recupero del Mezzogiorno, seppure il numero degli addetti medi sia in diminuzione, va attribuito principalmente alla crescita degli insediamenti da parte di imprese pugliesi nelle aree dei Balcani e dell’Asia orientale e alle aziende della Sardegna (dallo 0,3% su base nazionale allo 0,6%), che hanno decuplicato la propria quota di fatturato sul totale nazionale mostrando una precipua vivacità nei comparti delle telecomunicazioni e dell’informatica. Investimenti produttivi: quale capacità di attrazione? Anche la capacità del Mezzogiorno di attrarre investimenti produttivi risulta di gran lunga inferiore rispetto al resto del Paese giacché vi è localizzato solo il 4,7% (141 unità) delle partecipate estere in Italia. Negli ultimi 4 anni tale incidenza è rimasta stabile, ma è diminuita in termini di addetti (dal 6,1% del 2000 al 5,4% del 2003) e di fatturato (dal 4,7% al 4,4%). Va notato che la quota di Ide in entrata sul totale nazionale misurata in termini di stabilimenti presenta una incidenza in assoluto ben maggiore – il 10,6% nel 2003 –, seppur decrescente dal valore massimo dell’11,6% raggiunto nel 2000 (corrispondenti a 348 impianti). Si tratta di un ulteriore aspetto negativo connesso alla marginalizzazione economica del Mezzogiorno; si preferisce, ovvero, localizzare uno stabilimento al Sud per usufruire di eventuali benefici legislativi o fiscali pur mantenendo la sede legale al Centro-nord. In generale, dunque, sembra essersi interrotto anche il trend positivo del decennio 1990-2000 laddove, con una crescita del 45,9%, il Mezzogiorno era stata la seconda macroarea nazionale più dinamica nell’attrarre flussi di Ide in entrata, dopo il Nord-est (+54,1%). Nel biennio 1998-1999, in particolare, il Meridione aveva conseguito la migliore performance in assoluto (+8%). Il risultato meridionale diviene ancora più critico se si considera che, rispetto al resto del Paese, la “attrattiva” del Meridione è in parte una conseguenza dei processi di privatizzazione e dismissione delle partecipazioni statali – particolarmente rilevanti in quest’area – che hanno incentivato l’ingresso dei capitali stranieri e che, a causa del basso livello medio degli investimenti, basta già la costituzione (o dismissione) di un nuovo impianto a far aumentare (diminuire) in termini sensibili l’indice complessivo. |
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ASTA DI FINE MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO |
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Regolamento | 28.02.2005 | | | Durata gg. | | 184 | | | | | | | | | Prezzo medio ponderato | | | | | 98,943 | Ritenuta fiscale 12,5% | | | | | 0,13213 | Arrotondamento | | | | | | 0,00487 | Prezzo netto d'aggiudicazione | | | | | 99,08 | Rendimento semplice netto | | | | | 1,82 | Rendimento composto netto | | | | | 1,82 | | | | | | | | | Nell'ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano | | così modificati: | | | | | | | | | | | | | | | Commissioni massime | | | | | 0,20 | | | | | | | | | Prezzo netto d'aggiudicazione+commissioni (massime) | | | 99,28 | | | | | | | | | Rendimento semplice (minimo) | | | | | 1,42 | Rendimento composto netto (minimo) | | | | | 1,42 | | | | | | | | | Al pubblico i titoli sono assegnati ai prezzi medi ponderati dell'asta più le ritenute calcolate sui | prezzi fiscali, ai quali vengono aggiunte commissioni differenti a seconda della durata dei Bot: | max 0,05% per i Buoni aventi durata residua pari o inferiore a 80 gg, 0,10% per i Buoni aventi | durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, 0,20% per i Buoni aventi durata residua compresa | tra 171 e 330 giorni e 0,30% per i Buoni aventi durata residua pari o superiore a 331 giorni | Decreto Min.del Tesoro del 12 febbraio 2004). Ai prezzi così ottenuti devono sommarsi i Bolli | (0,00465 ogni 51,65 o frazione di Euro). | | | | | | | | | | | | Fonte Assiom | |
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ASTA TITOLI DI STATO - CTZ - FINE MESE |
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| | Ctz | | | | Scadenza | | 31.07.2006 | Cod./tranche | | It0003697064/11 | Imp.offerto | | 1500 | Regolamento | | 28.02.2005 | Imp.domandato | | 4478 | Imp.assegnato | | 1500 | Prezzo aggiudicazione | | 96,93 | Prezzo esclusione | | 94,943 | Rendimento lordo | | 2,22 | Variazione Rend.asta prec. (*) | 0,04 | Rendimento netto | | 1,89 | Riparto | | 52,482 | Importo in circolazione (mln) | 12778 | Riapertura (mln) | | 150 | Prezzo nettisti | | 96,745573 | | | | (*) raffronto con titolo di pari durata | | Elaborazione Assiom - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali |
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BANCA FIDEURAM: VIA LIBERA AL PIANO INDUSTRIALE 2005-2007 CRESCITA DEGLI ASSETS UNDER MANAGEMENT AD UN TASSO MEDIO ANNUO COMPRESO TRA 7,5% E 8,5% (€ 59,5 MILIARDI A DICEMBRE 2004). UTILE NETTO PER AZIONE NEL 2007 STIMATO IN € 0,235 – € 0,240 |
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Milano, 24 febbraio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Sanpaolo Imi) ha approvato il Piano Industriale 2005-2007. Linee guida e obiettivi del Piano Il piano 2005-2007 conferma la mission di Banca Fideuram come banca specializzata, leader nella gestione del risparmio per la clientela di fascia alta, Affluent e High Net Worth1, che rafforzerà ulteriormente la sua posizione con una strategia di ripresa della crescita dimensionale, a condizioni di economicità sostenibile e assicurando il presidio dei rischi operativi e reputazionali. Viene confermato inoltre il modello di business imperniato sull’integrazione verticale “produzione-distribuzione”, presupposto fondamentale per l’efficacia dello svolgimento del business e della qualità del servizio erogato alla clientela. Il Piano 2005-2007 prevede un ambizioso target di Raccolta Netta, pari a € 10 miliardi nel triennio, e una crescita degli assets under management da € 59,5 miliardi a dicembre 2004 a circa € 74 – € 76 miliardi a dicembre 2007. A sostegno del raggiungimento del target di crescita sono previsti importanti interventi sia sull’offerta prodotti sia sulla distribuzione. Dal lato dell’offerta, l’elemento centrale della nuova strategia è la creazione di due modelli di servizio distinti a presidio dei due segmenti di clientela target (Affluent e High Net Worth). Ciascun segmento di clientela verrà servito tramite un’offerta specifica e un modello di servizio dedicato. In particolare si prevede: per gli High Net Worth, la creazione di una nuova offerta specializzata e distintiva e la costituzione di un presidio distributivo dedicato; per gli Affluent, una riqualificazione dell’offerta, integrando l’attuale gamma prodotti con gestioni patrimoniali risk driven e multimanager e con l’arricchimento dell’offerta previdenziale. Dal lato della distribuzione si prevede: una significativa ripresa dell’attività di reclutamento, attraverso l’inserimento di circa 1.000 nuovi private banker nel corso del triennio; la focalizzazione degli incentivi delle reti sulla raccolta netta; l’introduzione di un’incentivazione triennale ad hoc e di un piano di stock option collegati al raggiungimento degli obiettivi del Piano. Al fine di presidiare la redditività e contribuire all’autofinanziamento della crescita, Banca Fideuram porrà in essere azioni di ottimizzazione della macchina operativa e innovazioni procedurali, implementando selettivi interventi di lean banking, principalmente nelle aree della logistica, dell’It e delle politiche di acquisto. Proiezioni economico-finanziarie Le proiezioni economico-finanziarie triennali confermano la capacità di Banca Fideuram di autofinanziare la crescita, mantenendo livelli di redditività di eccellenza. Di seguito si riportano le principali grandezze economiche previste per il 2007, poste a confronto con i dati del 2003, in quanto i risultati dell’esercizio 2004 verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 marzo p.V.: commissioni nette comprese tra € 645 - € 655 milioni (€ 479 milioni nel 2003); costi operativi (spese amministrative e ammortamenti) pari a € 400 - € 405 milioni (€ 365 milioni nel 2003); utile netto per azione compreso tra € 0,235 e € 0,240, che si confronta con un utile netto per azione pro-forma pari a € 0,141 nel 20032; Roe stabilmente al di sopra del 30% nell’arco di tutto il triennio (a parità di payout ratio). Dal punto di vista reddituale, i benefici del Piano Industriale 2005-2007 si manifesteranno nella loro interezza a partire dall’esercizio 2008. |
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BANCA DELL’ARTIGIANATO E DELL’INDUSTRIA: APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO AL 31.12.2004 CHE CHIUDE CON UN UTILE. CONVOCATA PER IL 30 MARZO 2005 L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA E ORDINARIA. |
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Brescia, 24 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca dell’Artigianato e dell’Industria, banca appartenente al Gruppo Bancario Credito Valtellinese, ha esaminato ed approvato ieri il progetto di bilancio al 31 dicembre 2004 che manifesta un’apprezzabile evoluzione dei principali indicatori economici ed una crescita significativa degli aggregati patrimoniali. Tali indirizzi confermano l’evoluzione dei processi di fondo connessi allo sviluppo delle strategie di espansione già avviate attraverso l’apertura di nuove filiali. Infatti, l’esercizio trascorso ha rappresentato per la Banca un anno di svolta sia dal punto di vista economico - l’esercizio chiude con un risultato economico positivo di 393 mila euro - sia per quanto concerne l’evoluzione della mission della Bai all’interno del Gruppo Creval attraverso l’ampliamento della propria area di attività che, tenderà progressivamente ad espandersi dal territorio bresciano in cui attualmente è focalizzata verso la regione Veneto, in particolare mediante l’apertura di nuovi sportelli. Altre importanti novità hanno caratterizzato il trascorso esercizio della banca: tra gli eventi più significativi, si ricorda la designazione della signora Anna Cracco alla carica di Direttore Generale e la nomina del dottor Luciano Camagni alla carica di Vice Presidente ed Amministratore Delegato. Tra i dati approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione, la raccolta diretta si rappresenta in 198,5 milioni di euro, con una crescita del 73% rispetto a dicembre 2003. La raccolta indiretta raggiunge 48,8 milioni di euro registrando un incremento su base annua del 38,5%. La componente riferita al risparmio gestito passa da 3,5 a 6,7 milioni di euro. La raccolta globale raggiunge così 247,3 milioni di euro, con un progresso prossimo al 65%. Si conferma ancora significativo il trend di crescita degli impieghi alla clientela che raggiungono 197,4 milioni di euro, con un incremento del 42,5% su base annua. Sotto il profilo reddituale, la positiva dinamica del margine di interesse pari a circa 6 milioni di euro (+28,2%) e delle commissioni nette pari a 2 milioni (+ 62,9%) contribuiscono al significativo incremento del margine di intermediazione che si determina in 8 milioni di euro ed evidenzia un progresso del 35,8% rispetto all’esercizio precedente. Le spese amministrative nette si attestano a 5,2 milioni di euro e si rapportano a 4 milioni dell’esercizio precedente con un incremento essenzialmente riconducibile ai notevoli investimenti connessi all’apertura delle nuove filiali e alla conseguente assunzione di nuovo personale. Tenuto conto di ammortamenti, accantonamenti e rettifiche complessivamente pari a 1,8 milioni di euro, il risultato delle attività ordinarie si attesta intorno a 1 milione in apprezzabile miglioramento rispetto al risultato dello scorso esercizio, che si rappresentava negativo per 0,5 milioni di euro. L’esercizio chiude con un utile netto di periodo di 0,4 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato di convocare l’Assemblea per il giorno 30 marzo 2005. L’assemblea si terrà anche in via straordinaria per l’approvazione della proposta di aumento del capitale deliberata dal Consiglio nella riunione del 12 gennaio scorso. La proposta prevede l’emissione a pagamento di massime n. 11.560.800 azioni da nominali € 5,16 cadauna, da offrire in opzione agli azionisti in ragione di 3 (tre) nuove azioni ogni 2 (due) azioni vecchie possedute, al prezzo unitario di € 7,00 di cui € 1,84 quale sovrapprezzo. Il controvalore complessivo massimo dell’operazione ammonta ad € 80.925.600,00 di cui € 59.653.728,00 a titolo di capitale sociale ed € 21.271.872,00 a titolo di sovrapprezzi di emissione. |
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CONVEGNO "STRATEGIE DI SVILUPPO NEL CORPORATE & INVESTMENT BANKING" |
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Milano, 24 febbraio 2005 - Organizzato dall'Asam (Associazione per gli studi aziendali e manageriali), Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Pricewaterhouse Coopers in collaborazione con il mensile Aziendabanca il convegno "Strategie di sviluppo nel Corporate & Investment Banking" si svolgerà a Milano, il 1 marzo dalle 9,00 alle 13,00 presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, aula Pio Xi, Largo Gemelli 1. L’incontro, che segna la nascita e la presentazione al mondo delle banche e delle imprese della Associazione Italiana Corporate & Investment Banking, Aicib, si propone di indagare sulle modalità del nuovo rapporto tra Banca e Impresa imposto dall'applicazione delle regole di Basilea 2, sulle necessità di dialogo e di confronto tra Banche e Imprese, sugli adeguamenti strategici che mondo bancario e mondo industriale debbono adottare per costruire la cultura di un nuovo tipo di rapporto. Partecipano: Lorenzo Ornaghi, Magnifico Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore; Claudio De Vecchi, professore ordinario Università Cattolica e direttore scientifico Asam; Giacomo Carlo Neri, partner in charge Financial Service Practice, Pricewaterhouse Coopers Advisory; Marco Turrina, amministratore delegato, Banca Akros; Luigi Dante, direttore generale, Iccrea Holding; Clara de Braud, responsabile divisione imprese, Asam; Giancarlo Demichelis, direttore amministrazione e finanza, Walt Disney Italia; Maurizio Rovati, direttore finanziario, Gruppo Mediaste; Renzo Avesani, direttore divisione Capital Market, Fondo Monetario Internazionale; Giuseppe Castagna, responsabile relazioni corporate, Banca Intesa; Fausto Galmarini, direttore centrale crediti, Gruppo Unicredito; Il modulo di iscrizione al seguente indirizzo: http://www.Edipi.com/conference/aicib |
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ISHARES LANCIA QUATTRO NUOVI ETFS SU BORSA ITALIANA GLI INVESTITORI ITALIANI ATTRAVERSO GLI ETF POSSONO ORA ACCEDERE AI MERCATI CINESI, GIAPPONESI, DELLE SMALL E MID-CAP EUROPEE |
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Londra/Milano, 24 Febbraio 2005 - Barclays Global Investors (Bgi), il piu' grande gestore mondiale di Etfs', hsa annunciato ieri la quotazione di quattro nuovi fondi iShares su Borsa Italiana. I nuovi Etfs, la cui data di prima negoziazione e' fissata per domani, conferiranno agli investitori italiani, per la prima volta, la possibilita' di investire a livello locale nei mercati Cinesi (iShares Ftse/xinhua China 25), Giapponesi (iShares Msci Japan), e delle small e mid-cap europee (iShares Dj Euro Stoxx Smallcap and iShares Dj Euro Stoxx Midcap). Ishares Ftse/xinhua China 25 (Fxc), si concentrera' su due delle quattro tipologie di azioni, le red chip e le azioni H, quotate presso la Hong Kong Stock Exchange. Il Total Expense Ratio (Ter2) pari a 0.74 per cento conferira' agli investitori una esposizione all'economia Cinese in rapida crescita attraverso uno strumento flessibile, trasparente ed economico. Ishares Msci Japan (Ijpn) mira a riflettere il rendimento di 345 tra le maggiori societa' Giapponesi attraverso un indice conosciuto da tutti gli investitori globali. Il Ter del nuovo Etf sara' pari a 0.59 per cento. Ishares Dj Euro Stoxx Smallcap (Djsc) offre agli investitori il primo Etf Eurozone small-cap, un segmento che puo' rivelarsi molto competitivo per gli invetitori in quanto a negoziazione. Il Ter e' pari a 0.40 per cento. Ishares Dj Euro Stoxx Midcap (Djmc) detto fondo Eurozone mid-cap e' il primo nel suo genere. Congiuntamente questi Etf small e mid cap forniscono preziosi building blocks per gli investitori. Il Ter e' pari a 0.40 per cento. Commentando il lancio dei nuovi iShares, Chris Sutton, Ceo di iShares in Europa e Asia (ex Japan) ha dichiarato, "Il lancio in Italia di questi quattro nuovi fondi modifichera' strasticamente 1e modalita' con le quail gli investitori ottengono esposizione a mercati importanti quale quello Cinese, Giapponese, e dei settori small e mid-cap del mercato europeo." Chris Sutton ha aggiunto, "Gli investitori stanno ora iniziando ad aprezzare I benefici degli Etf come strumenti di investimento a basso costo che forniscono flessibilita', liquidita', trasparenza e esposizione diversificata ad una crescente gamma di mercati" Gli Etfs sono fondi indicizzati acquistati e venduti come azioni su una borsa ufficiale e sono un valido strumento per ottenere esposizione diversificata ad un mercato. Sono investimenti liquidi e sono attraenti sia per gli investitori privati che per gli investitori professionali data la loro natura economica e la flessibilita' di negoziazione. Investitori professionali possono negoziare Etf sui mercati regolamentati o Otc, direttamente con un market maker. Gli investitori privati possono utilizzare esclusivamente l'intermediazione di uno stockbroker o di un online broker. Operatore Specialista per detti fondi iShares su Borsa Italiana e' Banca Imi S.p.a.. Gli Etfs possono essere utilizzati per implementare diverse strategie di investimento: per acquistare e detenere strumenti finanziari; per traders attivi che vogliono sfruttare i movimenti di mercato; per investitori che mirano ad operare a copertura di rischi di mercati; per aumentare i profitti da immobilizzazioni di denari attraverso l'acquisto di strumenti finanziari azionari; quale alternative ai futures o altri strumenti accessibili agli investitori professionali. Ishares e' il piu' grande emittente di mondiale di Etfs con oltre 127 fondi quotati in tutto il mondo, con un totale di $130 bilioni3. In Italia, iShares ha gia' quotato 6 Etfs presso Borsa Italiana. |
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HOW TO DO ICT BUSINESS WITH CHINA: ISTITUZIONI E INDUSTRIE CINESI INCONTRANO LE IMPRESE EUROPEE A BOLOGNA. |
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Bologna, 24 febbraio 2005 - Avrà luogo a Bologna il 14 marzo 2005 la conferenza dal titolo “How to do Ict business with China”. L’evento, organizzato con il patrocinio del Ministry of Information Industry della Repubblica Popolare Cinese, dell’Accademia delle Scienze Cinese e in collaborazione con Ccid (China Centre of Information Industry Development), vedrà istituzioni e industrie cinesi offrire ad una platea di operatori It europei una diretta ed autorevole visione d’insieme sull’Information & Communication Technology in Cina, i progetti, i bisogni, le prospettive. Una particolare attenzione sarà dedicata alle opportunità d’affari che le industrie It europee potranno cogliere in questo contesto, anche tenendo conto della straordinaria scadenza rappresentata dai Giochi Olimpici del 2008. Molte, e di “qualità”, le presenze aziendali sul fronte cinese: Lenovo (main sponsor di Pechino 2008, lo scorso dicembre ha acquisito la divisione Pc di Ibm), Langchao e Ufsoft, prima società di software in Cina. Sul fronte “italiano” hanno già confermato la loro presenza realtà come Torino Wireless, Giunti Interactive Labs (società new media ed eLearning del Gruppo Editoriale Giunti), Dixet, Anie, Italeco (che presenterà Nowcast, un sofisticato sistema di previsioni meteo), Tbridge, Smau, Elsag. Alla conferenza parteciperanno anche Alessandro Musumeci, direttore generale del servizio sistemi informativi del Miur, e Franco Malerba, primo astronauta italiano, oggi in Alenia. Anche l’Unione Europea avrà un proprio spazio, attraverso l’intervento di Roger Torrenti, che illustrerà il progetto Digital Olympics, co-finanziato dalla Commissione Europea e dal Governo Cinese. La conferenza sarà accompagnata da un’analisi concreta su obiettivi e opportunità concrete di business attraverso la formulazione di linee guida che gli esperti del Ministry of Information Industry suggeriranno individualmente a ciascun partecipante sulla base del questionario allegato alla scheda di partecipazione. Il programma con le modalità di partecipazione è disponibile al seguente link: http://www.Lamantia.it/conferenza/conferenza.doc |
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SOCIETÀ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE - SMENTITA A RUMORS |
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Verona, 24 febbraio 2005 - In relazione all’articolo apparso ieri sul quotidiano “Finanza & Mercati”, Cattolica Assicurazioni comunica di non avere attualmente alcun interesse nell’operazione prospettata e di non aver avuto contatti di alcun tipo con la proprietà di Liguria Assicurazioni. |
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TELECOM ITALIA MEDIA SPA IL CDA APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO 2004: TENUTO CONTO SIA DELL’OPERAZIONE DI SCISSIONE DI SEAT PAGINE GIALLE SPA (EFFICACE DAL 1° AGOSTO 2003) SIA DELLE VARIAZIONI DI PERIMETRO INTERVENUTE NEI PERIODI A CONFRONTO |
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Milano, 24 febbraio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media Spa (Gruppo Telecom Italia), riunito ieri sotto la presidenza di Riccardo Perissich, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio 2004. Premessa Ai fini di una maggiore chiarezza nella rappresentazione dell’andamento di Telecom Italia Media Spa e del Gruppo nell’esercizio 2004, i principali dati economici e di business, fino al risultato operativo, sono stati confrontati con quelli del corrispondente periodo dell’esercizio 2003 ricostruiti tenendo conto sia dell’operazione di scissione di Seat Pagine Gialle Spa (efficace dal primo agosto 2003), sia delle variazioni di perimetro. Queste ultime hanno riguardato prevalentemente, nel 2003, le dismissioni di alcune società di prodotti per ufficio del Gruppo Buffetti e l’acquisizione di Tm News (titolare di Apcom) nonché, nel 2004, la vendita di Cipi e del Gruppo Gpp. L’esercizio 2004 di Telecom Italia Media Spa e del Gruppo, infine, è stato influenzato dall’accordo transattivo raggiunto con il Gruppo De Agostini (comunicato stampa del 28 giugno 2004). Il Gruppo Telecom Italia Media nell’esercizio 2004 I ricavi ammontano a 596,6 milioni di euro ed evidenziano una crescita del 14,6% in termini omogenei rispetto ai 520,7 milioni di euro dell’esercizio 2003. Alla crescita organica del Gruppo hanno contribuito principalmente l’Area Internet, che ha registrato un incremento dei ricavi pari al 20,6% e l’Area Television, che presenta un aumento dei ricavi pari al 22,4%. Il margine operativo lordo diventa positivo per 24,4 milioni di euro, in miglioramento di 26,9 milioni di euro, in termini omogenei, rispetto all’esercizio 2003 (-2,5 milioni di euro); aumenta anche l’incidenza del Mol sul fatturato, che passa da -0,5% a +4,1%. Tale miglioramento è dovuto principalmente ai maggiori volumi di fatturato realizzati in tutte le aree di business e al miglioramento dell’efficienza delle strutture operative. Il risultato operativo migliora del 22,1% in termini omogenei rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a -88,7 milioni di euro rispetto ai -113,9 milioni di euro del 2003. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2004 è pari a 169,5 milioni di euro (rispetto a una disponibilità di 58,7 milioni di euro al 31 dicembre 2003 e a un indebitamento finanziario netto di 256,2 milioni di euro al 30 settembre 2004). Tale valore è stato influenzato principalmente dalla transazione con il Gruppo De Agostini, che ha comportato un esborso complessivo di 325 milioni di euro, attenuato in parte dalla vendita della partecipazione in Webfin (42,6 milioni di euro) e dall’incasso dell’aumento di capitale effettuato nel periodo (121,4 milioni di euro); inoltre, tale valore non tiene conto dei crediti per 126 milioni di euro derivanti dall’adesione al consolidato fiscale di Telecom Italia che saranno incassati a giugno 2006. Il patrimonio netto consolidato totale al 31 dicembre 2004 ammonta a 327,2 milioni di euro (rispetto a 230,3 milioni di euro al 30 settembre 2004 e a 474,2 milioni di euro al 31 dicembre 2003). I dipendenti al 31 dicembre 2004 erano 1.805 rispetto ai 1.719 dipendenti a fine 2003, a parità di perimetro, con un incremento delle risorse nei settori internet e television, che hanno registrato la maggior crescita in termini di attività. A dicembre 2004 Telecom Italia Media è stata inserita nell’Ethibel Investment Register, il registro delle aziende che hanno raggiunto elevati standard qualitativi in termini di sostenibilità e responsabilità sociale nei diversi settori e paesi in cui operano. All’ethibel Investment Register fanno riferimento un numero crescente di istituzioni finanziarie europee e mondiali per l’orientamento dei propri investimenti socialmente responsabili. Risultati delle Aree di Business Internet I ricavi dell’Area di Business Internet per l’esercizio 2004 ammontano a 302,8 milioni di euro con un incremento del 20,6% rispetto al 2003 (251 milioni di euro), grazie all’andamento positivo di entrambe le attività del settore (accessi a Internet e Portale) e in particolare allo sviluppo dei ricavi connessi alla vendita dei prodotti Adsl. Il margine operativo lordo dell’esercizio 2004, positivo per 67 milioni di euro, registra una crescita del 40,6% rispetto all’esercizio 2003 (47,6 milioni di euro). Il risultato operativo diventa positivo per 17,3 milioni di euro, rispetto al valore negativo di euro 4,4 milioni di euro consuntivato nell’esercizio 2003. In particolare: Tin.it nell’esercizio 2004 registra ricavi in crescita del 19,5% a 265,4 milioni di euro (222,1 milioni di euro nel 2003). Tutti i risultati del periodo evidenziano miglioramenti: il margine operativo lordo aumenta del 31,3% a 58,4 milioni di euro (44,5 milioni di euro nel 2003); il risultato operativo cresce di 16 milioni di euro rispetto al 2003 attestandosi a 18,3 milioni di euro. Nell’esercizio 2004 è inoltre proseguito lo sviluppo della rete Wi-fi che ha raggiunto, al 31 dicembre, i 730 hot spot, di cui 603 attivi e 127 in fase di attivazione, qualificando la rete hot spot di Tin.it come uno tra i primi network Wi-fi in Italia per il numero di location; infine, nel 2004 Tin.it ha raddoppiato il numero di clienti Adsl raggiungendo quota 296.000 (nel 2003 i clienti Adsl erano 148.000). Matrix, con il portale e motore di ricerca Virgilio registra ricavi in crescita del 23,2% a 43,7 milioni di euro (35,5 milioni di euro nell’esercizio 2003). Significativi i miglioramenti della redditività: il margine operativo lordo positivo sale a 8,6 milioni di euro dai 3,1 milioni del 2003; per la prima volta il risultato operativo diventa positivo raggiungendo 1 milione di euro (-4,7 milioni nel 2003). Al 31 dicembre 2004 gli utenti di Virgilio, che si conferma fra i primi portali in Italia, sono circa 14,3 milioni di visitatori unici (+9,2% rispetto al 31 dicembre 2003); sempre a fine 2004, le pagine viste sono state 7,9 miliardi (+19,5% rispetto al 31 dicembre 2003). Television I ricavi complessivi dell’Area di Business Television per l’esercizio 2004, pari a 138,2 milioni di euro, risultano in forte crescita (+22,4%) rispetto allo stesso periodo del 2003 (113 milioni di euro), trainati dall’andamento della raccolta pubblicitaria lorda complessiva che è cresciuta del 16,5% rispetto al precedente esercizio attestandosi a 159,8 milioni di euro. Il margine operativo lordo, nonostante i maggiori costi sostenuti per la sperimentazione del digitale terrestre (15,6 milioni di euro) e per l’arricchimento del palinsesto, risulta in linea con l’esercizio 2003 attestandosi a -28,8 milioni di euro (rispetto a -28,7 milioni del 2003). Anche il risultato operativo, pari a -79,9 milioni di euro (-71,2 milioni di euro nel 2003), risente dei sopracitati costi di sperimentazione del digitale terrestre; al netto di tale effetto, il risultato operativo del periodo migliora del 7,8% a - 64,3 milioni di euro rispetto ai - 69,8 milioni di euro del 2003. In particolare: La7 prosegue con successo nel rafforzamento del proprio marchio e dell’immagine editoriale e ottiene risultati molto positivi dopo il lancio del nuovo palinsesto autunnale, con un progressivo miglioramento degli ascolti mese dopo mese, raggiungendo il 2,6% di share nell’autunno 2004, in crescita del 22% rispetto al 2,2% di dicembre 2003 (fonte Auditel). La raccolta pubblicitaria lorda del 2004, pari a 80,6 milioni di euro, aumenta del 16,6% rispetto al 2003 (69,1 milioni di euro). Il fatturato cresce del 14,7% a 62,4 milioni di euro rispetto ai 54,4 milioni di euro del 2003 e migliora la redditività operativa al netto dei costi per il digitale terrestre (Mol +16% e risultato operativo +6% rispetto al 2003). Mtv si conferma televisione leader nel segmento televisivo per i giovani, con ricavi per 80,4 milioni di euro (+25,3% rispetto al 2003) ed un risultato operativo in forte miglioramento rispetto all’esercizio 2003 (7,3 milioni di euro nel 2004 rispetto a 4,1 milioni di euro nel 2003); anche il risultato netto si mantiene stabilmente positivo con un utile di 3,8 milioni di euro rispetto ai 2,4 milioni di euro dell’esercizio 2003. La raccolta pubblicitaria lorda complessiva (79,2 milioni di euro), che tiene conto sia della parte nazionale sia dell’internazionale, aumenta del 16,4% rispetto a fine 2003 (68,1 milioni di euro), con un crescita del 18,3% della raccolta a livello nazionale. Anche sul versante ascolti si registrano importanti risultati, con oltre 8,3 milioni di persone al giorno sintonizzate su Mtv secondo l’indagine Makno inserita all’interno dell’Osservatorio sul sistema televisivo. Prosegue lo sviluppo del digitale terrestre: nel 2004 La7 ha acquisito i diritti per trasmettere le partite giocate sui campi di Bologna, Brescia, Cagliari, Chievo, Fiorentina, Lecce, Palermo, Parma e Reggina (valore complessivo dell’operazione: 32 milioni di euro). Il servizio, offerto in modalità pay-per-view attraverso una scheda prepagata, è stato avviato con successo il 22 gennaio 2005 con Bologna-cagliari, la prima partita in assoluto in digitale terrestre a pagamento in Italia, trasmessa da La7. Office Products & Services I ricavi dell’Area di Business Office Products & Services per l’esercizio 2004 ammontano a 126,8 milioni di euro: si realizza così la positiva inversione del trend delle vendite (+0,5%) rispetto al calo degli anni precedenti (-8% annuo nel biennio 2002-2003), grazie allo sviluppo dei nuovi prodotti. Importanti miglioramenti anche nella redditività, con un risultato operativo che diventa positivo per 1,1 milioni di euro, in termini omogenei, rispetto a un perdita di 1,6 milioni di euro registrata nel 2003. Triplica l’utile operativo della Gruppo Buffetti Spa e per la prima volta dal 2001 il risultato netto torna positivo con un utile netto di 0,6 milioni di euro. Confronto fra i dati dell’esercizio 2004 e i dati storici dell’esercizio 2003 In seguito all’operazione di scissione e alle variazioni di perimetro citate in premessa non risulta significativo, per mancanza di omogeneità, confrontare i risultati consolidati e civilistici dell’esercizio 2004 con i rispettivi dati storici del 2003, che includevano i primi sette mesi delle attività di Seat Pagine Gialle cedute nell’ambito della scissione. Tali dati sono comunque riportati nelle tabelle allegate e nel “Bilancio 2004” che sarà disponibile sul sito Internet di Telecom Italia Media. In particolare, si segnala che l’esercizio 2004 di Telecom Italia Media Spa chiude con un risultato netto negativo pari a 21,4 milioni di euro rispetto alla perdita di 72,6 milioni del 2003. Tale risultato è stato influenzato, oltre che dal positivo andamento della gestione ordinaria, dagli oneri netti derivanti dalla transazione con il Gruppo De Agostini (130,3 milioni di euro) e dai proventi straordinari (182,3 milioni di euro) conseguenti all’eliminazione delle svalutazioni in partecipazioni fatte in precedenti esercizi a soli fini fiscali (“Legge Vietti”). Convocazione dell’Assemblea degli azionisti Il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato al Presidente di convocare l’Assemblea degli azionisti prevista per il prossimo 4 aprile. L’assemblea dovrà provvedere, oltre all’approvazione del bilancio 2004, al rinnovo del Consiglio di Amministrazione, sulla base di un meccanismo per liste concorrenti come da Statuto, e al conferimento dell’incarico a Reconta Ernst & Young Spa per la revisione contabile del triennio 2005-2007. |
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GRUPPO ESPRESSO: UTILE NETTO CONSOLIDATO 2004 A €87,7 MILIONI (+29% SUL 2003); DIVIDENDO A € 0,13 PER AZIONE (+18% SUL 2003) |
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Roma, 24 febbraio 2005 - Si è riunito ieri a Roma, presieduto da Carlo Caracciolo, il consiglio di amministrazione di Gruppo Editoriale L\'espresso S.p.a. Che ha esaminato il bilancio dell’esercizio 2004. Questi, in sintesi i principali risultati consolidati, confrontati con l’esercizio precedente: (€mn) dati consolidati | 2003 | 2004 | ∆ % | Fatturato | 1.051,1 | 1.079,8 | +2,7% | Di cui: | | | | - Ricavi diffusionali | 482,8 | 496,4 | +2,8% | - Ricavi pubblicitari | 534,0 | 546,1 | +2,3% | Margine operativo lordo | 231,5 | 231,5 | | Risultato operativo | 175,1 | 177,4 | +1,3% | Proventi/(oneri) finanziari | (28,6) | (12,9) | | Risultato netto d\'esercizio | 67,8 | 87,7 | | Patrimonio netto | 332 | 375,2 | | Posizione finanziaria netta | (149,5) | (131,1) | | Dipendenti | 3.166 | 3.271 | | Proposta di dividendo Il consiglio di amministrazione ha formulato all’assemblea dei soci, convocata per il 20 aprile 2005, la proposta di distribuire un dividendo, al lordo delle ritenute di legge, pari a €0,13 per azione, in aumento del 18% rispetto a €0,11 per azione dell’anno passato. Il dividendo sarà messo in pagamento il giorno 26 maggio 2005, contro stacco della cedola n.9 che avverrà il giorno 23 maggio 2005. Commento al bilancio consolidato Il Gruppo Espresso ha chiuso l’esercizio 2004 con un utile netto consolidato di €87,7mn (pari a €0,20 per azione) in crescita da €67,8mn (€0,16 per azione) del 2003, a fronte di ricavi consolidati saliti da €1.051,1mn a €1.079,8mn. Il risultato operativo consolidato è stato di €177,4mn, con un’incidenza sul fatturato del 16,4% (€175,1mn nello scorso esercizio, pari al 16,7% del fatturato). L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2004 si è ridotto da €149,5mn del precedente esercizio a €131,1mn, grazie alla liquidità generata dalla gestione operativa che ha più che compensato gli esborsi per investimenti (€99milioni) e dividendi (€47 milioni). Il patrimonio netto consolidato è passato da €332mn a fine 2003 a €375,2mn al 31 dicembre 2004. Questi fatti hanno caratterizzato l’esercizio 2004: l’avvio a pieno regime del progetto full color de la Repubblica (che ha comportato anche la costruzione del nuovo centro stampa di Roma), il trasferimento di tutte le società romane del Gruppo in una nuova sede, la conferma del successo dei prodotti opzionali veicolati con la Repubblica e L’espresso, la crescita dell’audience delle emittenti radiofoniche e il sostanziale risanamento dell’area internet. Parallelamente al rafforzamento del core business si è volta l’attenzione anche allo sviluppo: sono state studiate nuove iniziative editoriali, quali il lancio di un periodico dedicato alla programmazione televisiva (Tvmagazine) e il restyling del settimanale Musica che sarà trasformato in una rivista mensile, ed inoltre è stato raggiunto un importante accordo per l’acquisto dell’emittente televisiva nazionale Rete A. Si tratta di un’emittente per giovani, con ascolti e pubblicità in costante crescita, che può ulteriormente svilupparsi sfruttando i marchi e i know how delle emittenti radiofoniche del Gruppo nonché la tecnologia messa a disposizione dall’area internet. Ancora debole è stata nell’anno la crescita della raccolta pubblicitaria che ha però mostrato segni di ripresa nell’ultimo trimestre, spinta anche dall’offerta full color de la Repubblica. Con l’entrata in funzione delle nuove rotative, in linea con i tempi previsti e con quasi un anno di anticipo rispetto al mercato, la Repubblica è ad oggi l’unico quotidiano nazionale in grado di offrire agli investitori pubblicitari pagine e formati a colori senza vincoli di saturazione. L’accoglienza del mercato è stata positiva: nel mese di dicembre il 73% degli spazi pubblicitari sul quotidiano era a colori, nello stesso periodo del 2003 la percentuale era del 49,4%; considerando poi i dati progressivi, l’incremento del fatturato della pubblicità commerciale a colori su la Repubblica rispetto al precedente esercizio risulta pari al 12,3%, mentre la stessa variazione per il mercato dei quotidiani nazionali è stata appena del 7,5% (dati Fcp dicembre 2004). Anche i primi mesi del 2005 sem! brano muoversi nella direzione di una veloce sostituzione delle inserzioni in bianco e nero con quelle a colori, con un indubbio vantaggio in termini di fatturati e margini. Le vendite di prodotti opzionali allegati alle testate del Gruppo hanno confermato anche quest’anno che esiste ormai un mercato autonomo, ben consolidato e con un peso stabile nella struttura dei ricavi e degli utili del Gruppo. Nel 2004 i ricavi derivanti dai prodotti opzionali hanno raggiunto i €227,2mn, con margini superiori al 35%. Le diffusioni dei quotidiani e dei periodici si sono mantenute in linea con il 2003: la Repubblica a 625 mila copie medie, i quotidiani locali a 488 mila e L’espresso a 390 mila copie medie settimanali. Radio Deejay con 5,6 milioni di ascoltatori nel giorno medio e con 12,7 milioni ascoltatori nella settimana si è confermata la prima radio italiana; Radio Capital ha raggiunto quasi 2 milioni nel giorno medio (5,6 milioni nella settimana) e m2o, posizionatasi sul mercato nella fascia dei giovanissimi, nell’ultimo biennio ha più che raddoppiato gli ascolti a quasi un milione nel giorno medio. Positiva anche la raccolta pubblicitaria delle tre radio che complessivamente è cresciuta del 18,9% sull’anno precedente. Commento ai prestiti obbligazionari in essere La società, dopo aver reso pubblico il rating di Bbb- con outlook positivo rilasciato da Standard&poor’s, l’8 ottobre ha collocato con successo un prestito obbligazionario di durata decennale dell’importo di €300mn presso investitori professionali. Il bond, che ha avuto un’ottima accoglienza sul mercato con richieste di sottoscrizione per oltre 5 volte l’ammontare previsto, è quotato alla Borsa di Lussemburgo e paga una cedola annuale del 5,125%, pari al tasso mid-swap a 10 anni maggiorato di 105 basis points. I fondi raccolti saranno destinati, per €200 milioni al rimborso del prestito obbligazionario quinquennale in scadenza il 1°agosto 2005 e, per circa €100 milioni, per finanziare l’acquisizione di Rete A. Il bilancio 2004 della Capogruppo La Capogruppo ha chiuso l’esercizio con un utile netto di €70,4mn, in crescita rispetto ai €57,7mn dell’anno precedente. Il fatturato è stato pari a €656,4mn, +1,2% rispetto ai € 648,5mn del 2003. Il risultato operativo è in flessione da €125,7mn a €98,5mn, principalmente per i maggiori costi industriali e gli ammortamenti connessi al progetto full color di Repubblica. Andamento nei primi mesi del 2005 Nei primi mesi del 2005 la raccolta pubblicitaria sui mezzi del Gruppo ha mostrato un progressivo miglioramento, spinta dall’incremento della pubblicità a colori. Ottimo anche l’andamento dei prodotti collaterali: le prime uscite delle Guide del Touring con Repubblica hanno venduto oltre 255 mila copie medie, mentre i film in Dvd dell’opera completa di Kubrick allegati all’Espresso vendono quasi 100.000 copie a numero. Il 10 gennaio è stato distribuito nelle edicole Tv magazine, un nuovo quindicinale sulla televisione, che puntando su una formula di successo in Germania e in Francia, offre una guida ai programmi valida per due settimane. I primi numeri hanno venduto circa 400 mila copie medie ottenendo giudizi positivi di pubblico e di critica. Il 14 febbraio ha preso avvio la nuova radio digitale de la Repubblica che trasmette tre ore al giorno nell’ambito del sito internet. La radio che è interamente dedicata a notizie, approfondimenti, opinioni e dibattiti, e che potrà costituire il primo nucleo di un canale digitale, quando questa tecnologia sarà affermata anche per il settore radiofonico, può essere attualmente ascoltata attraverso il sito internet del quotidiano, www.Repubblica.it In data 10 febbraio 2005, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha rilasciato parere favorevole all’operazione di acquisto dell’emittente televisiva nazionale Rete A, e a giorni è atteso il via libera dell’Antitrust. Alla fine di gennaio, infine, la Direzione Regionale del Lazio dell’Agenzia delle Entrate ha accolto l’istanza di interpello presentata al fine di ottenere la disapplicazione delle disposizioni antielusive per un progetto di fusione per incorporazione in Kataweb Spa delle società Elemedia Spa, Ele Tv Spa e Studio Vit Srl. Tale operazione consentirà al Gruppo Espresso di integrare le attività del settore radiotelevisivo e di internet beneficiando così delle sinergie tra i marchi operanti nel settore della multimedialità. Aumento di capitale al servizio di un piano di stock option Il consiglio di amministrazione, infine, in parziale utilizzo della delega concessa dall’assemblea dei soci del 6 aprile 2001 per aumentare il capitale a favore dei dipendenti della società e di sue controllate ai sensi dell’art.2441 codice civile, ha deliberato un aumento di capitale pari numero 1.485.000 azioni ad un prezzo di euro 4,75 di cui 0,15 euro di valore nominale e 4,60 euro di sovrapprezzo, al servizio di un piano di stock option. Proposta di revoca e conferimento nuova delega al consiglio di acquistare azioni proprie Il consiglio di amministrazione ha anche deliberato di proporre all’assemblea dei soci di revocare per il periodo ancora mancante e per la parte non ancora esercitata l’attuale delega ad acquistare azioni proprie e, contestualmente, di conferirne una nuova. Il buy back, anche in considerazione della struttura patrimoniale del Gruppo, potrebbe essere una leva utilizzabile per creare valore per gli azionisti. La delega richiesta ha le seguenti caratteristiche: a) durata: 18 mesi dal giorno successivo all’assemblea che approva la delega; b) numero massimo di azioni ordinarie acquistabili: 6.250.000 pari a circa l’1,5% del capitale sociale; c) intervallo di prezzo: €0,15 (valore nominale) - €8; Convocazione dell’assemblea ordinaria L’assemblea ordinaria dei soci è stata convocata in prima convocazione per il giorno 20 aprile 2005, alle ore 11.00 presso la sede della Fieg in via Piemonte 64 a Roma e in seconda convocazione per il giorno successivo stessi ora e luogo. Gli azionisti dovranno deliberare, oltre che sull’approvazione del bilancio di esercizio e sulla proposta di distribuzione dell’utile di esercizio, sulla nomina del consigliere Francesco Dini, già cooptato dal consiglio del 21 aprile 2004, nonché sulla proposta di revoca e conferimento di nuova delega al consiglio per acquistare azioni proprie. |
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BENI STABILI GESTIONI S.P.A : APPROVATI I RENDICONTI 2004 DI SECURFONDO€ 200 PER QUOTA, IMMOBILIUM 2001 € 250 PER QUOTA E INVEST REAL SECURITY € 21 PER QUOTA |
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Roma, 24 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Beni Stabili Gestioni S.p.a. – Sgr, riunitosi ieri, ha approvato i rendiconti dell’esercizio 2004 dei fondi immobiliari chiusi quotati Securfondo, Immobilium 2001 e Invest Real Security. Securfondo. A fine 2004, l’ammontare del patrimonio risultava pari a € 196,78 milioni (€ 182,0 alla fine dell’esercizio precedente), mentre il valore unitario della quota di partecipazione si è attestato a € 3.279,70 (€ 3.033,19 a fine 2003). L’utile d’esercizio è stato pari a € 20,19 milioni (€ 11,97 nell’esercizio precedente). La performance annua netta per l’investitore è stata pari all’11,43%, tenuto conto del risultato dell’esercizio nonché del provento di € 90 pro quota distribuito nel mese di aprile del 2004. Il forte incremento dell’utile è dovuto al contributo degli utili da realizzi, pari a circa € 5 milioni, conseguenti alla cessione di un’immobile ad uso uffici sito in Roma. Non sono state effettuate operazioni in conflitto d’interesse. Sono rimasti stabili i ricavi da locazioni (€ 10,4 milioni). Circa € 43 milioni, pari al 21% delle attività del fondo, risultano costituiti da titoli di Stato e liquidità, contro gli € 10,3 milioni dell’esercizio precedente; l’incremento risulta dovuto in misura prevalente dall’incasso di crediti Iva e dalla cessione dell’immobile di Roma. L’ammontare dei prestiti assunti è pari a € 9,1 milioni, contro € 10,2 dell’esercizio precedente. Il risultato d’esercizio permette di distribuire un provento di € 200 per ciascuna delle 60.000 quote emesse. Il provento rappresenta l’8% del valore di sottoscrizione della quota ed è esente da ritenute poiché esso trova capienza negli utili maturati al 31 dicembre 2003 e già assoggettati all’imposta sostitutiva dell’1% allora vigente; per le quote assunte nell’esercizio di attività di impresa commerciale, esso dà diritto ad un credito d’imposta, che non concorre a formare il reddito, pari all’1% del valore delle quote possedute. Lo stacco del provento avverrà il 21 marzo, con pagamento in data 24 marzo 2005. Immobilium 2001. Il patrimonio del Fondo è pari a € 150,27 milioni (€ 143,45 milioni a fine 2003). Il valore unitario della quota è pari a € 5.779,51, contro € 5.517,22 alla fine dell’esercizio precedente, ed evidenzia una performance annuale del 4,75%. L’utile conseguito nell’esercizio è stato pari a € 6,82 milioni di Euro, contro € 9,97 milioni nell’esercizio 2003. La riduzione è dovuta in misura prevalente al minor contributo delle rivalutazioni del valore degli immobili (€ 2,5 milioni contro € 6,8 milioni), mentre è cresciuto da € 5,8 a € 7,6 milioni l’importo dei canoni percepiti a fronte di una maggior quota di investimento medio. Non sono state effettuate operazioni in conflitto d’interesse. Circa € 37 milioni, pari al 24% delle attività del fondo, risultano costituiti da titoli di Stato e liquidità, contro gli € 28,8 milioni dell’esercizio precedente; detto incremento è dovuto all’incasso dei canoni di locazione e di crediti Iva. Il risultato d’esercizio, cumulato a quello degli esercizi precedenti, permette la distribuzione di un provento unitario di € 250, che rappresenta il 5% del valore di sottoscrizione della quota. Il provento è esente da ritenute, poiché esso trova capienza negli utili maturati al 31 dicembre 2003 e già assoggettati all’imposta patrimoniale dell’1% allora vigente; per le quote assunte nell’esercizio di attività di impresa commerciale, esso dà diritto ad un credito d’imposta, che non concorre a formare il reddito, pari all’1% del valore delle quote possedute. Lo stacco del provento avverrà il 21 marzo, con pagamento in data 24 marzo 2005. Invest Real Security. A fine esercizio 2004 il patrimonio del Fondo risulta essere di € 146,84 milioni di Euro, contro € 142,9 milioni di fine 2003; il valore unitario della quota, pari a € 2.603,63 (€ 2532,87 a fine esercizio precedente), evidenzia una performance annuale del 2,79%. L’utile d’esercizio è stato pari a € 3,99 milioni di Euro, rispetto a € 1,85 milioni del 2003. Nel corso dell’esercizio sono stati acquisiti sei immobili ad uso commerciale localizzati in Lombardia ed Emilia Romagna. Non sono state effettuate operazioni in conflitto d’interesse. La liquidità, impiegata in titoli di Stato e depositi bancari, si è ridotta da € 96,6 milioni alla fine del 2003 a € 87,3. L’utile conseguito nell’esercizio permette la distribuzione di un provento unitario pari a € 21. Il provento è esente da ritenute, poiché esso trova capienza negli utili maturati al 31 dicembre 2003 e già assoggettati all’imposta patrimoniale dell’1% allora vigente; per le quote assunte nell’esercizio di attività di impresa commerciale, esso dà diritto ad un credito d’imposta, che non concorre a formare il reddito, pari all’1% del valore delle quote possedute. Lo stacco del provento avverrà il prossimo 21 marzo, con pagamento in data 24 marzo 2005. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato la relazione sul sistema di corporate governance della Sgr. Dati Significativi Dei Rendiconti Annuali Al 31 Dicembre 2004
Securfondo | Esercizio 2004 | Esercizio 2003 | | | Valore complessivo netto del Fondo | 196.782.128 | 181.991.525 | | Risultato netto dell'esercizio | 20.190.603 | 11.974.418 | | Valore unitario della quota | 3.279,70 | 3.033,19 | | Incremento nell'esercizio del valore unitario della quota | 336,51 | 109,57 | | Dividendo unitario distribuito nel corso dell'esercizio | 90,00 | 90,00 | | Performance annuale | 11,43% | 7,04% | | Immobilium 2001 | | | Esercizio 2004 | Esercizio 2003 | | Valore complessivo netto del Fondo | 150.267.251 | 143.447.594 | | Risultato netto dell'esercizio | 6.819.657 | 9.970.882 | | Valore unitario della quota | 5.779,51 | 5.517,22 | | Incremento nell'esercizio del valore unitario della quota | 262,29 | 383,50 | | Performance annuale | 4,75% | 7,47% | | | | | Invest Real Security | Esercizio 2004 | Esercizio 2003 | | Valore complessivo netto del Fondo | 146.844.548 | 142.853.851 | | Risultato netto dell'esercizio | 3.990.697 | 1.853.851 | | Valore unitario della quota | 2.603,63 | 2.532,87 | | Incremento nell'esercizio del valore unitario della quota | 70,76 | 32,87 | | Performance del periodo 29.9 – 31.12.2003 | 2,79% | 1,31% | | |
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MONDO HOME ENTERTAINMENT (GRUPPO MONDO TV): NULLA OSTA DI CONSOB ALLA QUOTAZIONE AL MERCATO EXPANDI DI BORSA ITALIANA. IL 24 FEBBRAIO SI TIENE L’ASSEMBLEA DEI SOCI MONDO TV PER L’ASSEGNAZIONE GRATUITA DI AZIONI MONDO HOME ENTERTAINMENT. |
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Milano, 24 febbraio 2005 - Consob ha rilasciato in data odierna il Nulla Osta per la pubblicazione del Prospetto Informativo relativo alla quotazione al mercato Expandi di Borsa Italiana delle azioni ordinarie di Mondo Home Entertainment (Mondo He), società specializzata nella distribuzione di prodotti home video (Vhs e Dvd) e di diritti Vod (Video on Demand), controllata al 90% da Mondo Tv e per il restante 10% da Guglielmo Marchetti, Amministratore Delegato della società. Banca Imi è “listing partner” di Mondo Home Entertainment per l’operazione di quotazione. Simmons & Simmons è lo studio legale per l’operazione. Come già comunicato, la quotazione - che non prevede offerta al pubblico - avverrà attraverso l’assegnazione gratuita (tramite distribuzione di riserve in natura) di azioni Mondo Home Entertainment ai soci Mondo Tv, più un’ulteriore distribuzione di riserve in contanti. Tali distribuzioni saranno oggetto dell’Assemblea degli azionisti di Mondo Tv del 24 febbraio 2005. Al termine dell’operazione di quotazione, la prevista compagine azionaria di Mondo He sarà la seguente: Mondo Tv S.p.a. (64,98%), Orlando Corradi (12,71%), Guglielmo Marchetti (10%), Giuliana Bertozzi (1,4%) e mercato (10,91%). Borsa Italiana con provvedimento n° 3846 del 17 febbraio 2005 ha disposto l'ammissione delle azioni ordinarie Mondo Home Entertainment S.p.a. Alla quotazione al mercato Expandi. La data di inizio negoziazioni sarà stabilito con successivo provvedimento da Borsa Italiana. Il prezzo d’apertura sarà indicativamente stabilito da Borsa Italiana. Mondo Home Entertainment, opera in Italia come distributore di prodotti home video (Dvd e Vhs) e di diritti video on demand ed è presente nell’intero ciclo distributivo, che prevede l’acquisizione dei diritti nonché la produzione e la distribuzione dei supporti. Alla data odierna, Mondo He distribuisce una “library” di circa 1. 330 titoli cinematografici, programmi televisivi e prodotti di animazione. Nell’ultimo esercizio fiscale chiuso (che va dal 1° ottobre 2003 al 30 settembre 2004), Mondo He ha conseguito ricavi per Euro 8,4 milioni di Euro (3,4 milioni di Euro nel precedente esercizio), un Ebitda per circa 0,9 milioni di Euro (0,1 milioni di Euro nel precedente esercizio) ed un utile netto per circa 0,7 milioni di Euro (circa 22.000 Euro nel precedente esercizio). Com e già comunicato, inoltre, nel solo primo trimestre dell’esercizio 2004/2005 la società ha realizzato un Valore della Produzione pari a 6,5 milioni di Euro (+287% rispetto al corrispondente trimestre del precedente esercizio fiscale), un Ebitda a oltre 1 milione di Euro (+267%) ed un risultato netto a 0,51 milioni di Euro (+136%). |
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SNAM RETE GAS ESAMINA IL PRECONSUNTIVO CONSOLIDATO 2004 UTILE NETTO DI 526 MILIONI DI EURO (+5,8% RISPETTO ALL’UTILE NETTO ADJUSTED 1 DELL’ANNO PRECEDENTE) NUOVO PIANO DI INVESTIMENTI PER IL QUADRIENNIO 2005-2008 DI 3,5 MILIARDI DI EURO |
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San Donato Milanese, 24 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Snam Rete Gas S.p.a., ieri , ha esaminato il bilancio consolidato preconsuntivo al 31 dicembre 2004, che chiude con l'utile netto di 526 milioni di euro (+5,8% rispetto all’utile dell’anno precedente depurato della componente non ricorrente di 48 milioni di euro dovuta agli effetti fiscali derivanti dalla rivalutazione di parte dei beni d’impresa ai sensi della Legge n. 350/03). La spesa per investimenti dell’anno ha raggiunto i 574 milioni di euro con una crescita di 69 milioni di euro rispetto al 2003, di cui 417 milioni di euro finalizzati allo sviluppo e potenziamento delle infrastrutture di trasporto. Sulla base di questi risultati, il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea degli Azionisti, che sarà convocata il 27 e 28 aprile, rispettivamente in prima e seconda convocazione, un dividendo di 0,20 euro per azione con un pay-out del 74%. La data di stacco del dividendo sarà il 23 maggio 2005; il dividendo sarà messo in pagamento dal 26 maggio 2005. La società comunica inoltre il nuovo programma investimenti che prevede una spesa complessiva di 3,5 miliardi di euro nel quadriennio 2005-2008, di cui oltre l’80% relativa agli investimenti di sviluppo. Preconsuntivo Consolidato 2004 Scenario operativo La domanda di gas naturale nel 2004 in Italia è stata di circa 80,32 miliardi di metri cubi, con una crescita di circa il 3,8% dovuta all’incremento dei consumi nel settore termoelettrico (+8,9%), per l’entrata in esercizio di alcune centrali a ciclo combinato, e ai maggiori consumi di gas naturale nel settore industriale (+3,4%). I volumi di gas immessi nella Rete Nazionale Gasdotti nel 2004 sono stati pari a 80,4 miliardi di metri cubi con un incremento di 4 miliardi di metri cubi, pari a 5,3%, rispetto all’anno precedente. I volumi di Gnl rigassificati nel terminale di Panigaglia sono stati di 2,1 miliardi di metri cubi, con una riduzione di 1,4 miliardi di metri cubi rispetto all’anno precedente. La riduzione è dovuta agli effetti dell’incidente all’impianto di produzione di Gnl di Skikda in Algeria che ha provocato una minore disponibilità di Gnl sul mercato. Ricavi | 2003 | 2004 | (milioni di euro) Var. | Trasporto | 1.701 | 1.734 | 33 | Rigassificazione | 41 | 34 | (7) | Ricavi regolati | 1.742 | 1.768 | 26 | Altri ricavi della gestione caratteristica | 16 | 12 | (4) | Altri ricavi e proventi | 9 | 29 | 20 | Ricavi non regolati | 25 | 41 | 16 | Totale | 1.767 | 1.809 | 42 | I ricavi delle attività regolate (1.768 milioni di euro) aumentano di 26 milioni di euro (+1,5%) rispetto all’esercizio precedente. La crescita dei ricavi dell’attività di trasporto (+33 milioni di euro) è dovuta principalmente agli investimenti di sviluppo entrati in esercizio e ai maggiori volumi di gas trasportati (complessivamente pari a +47 milioni di euro), parzialmente compensati dalla riduzione di componenti di ricavo (-14 milioni di euro) che trovano contropartita nei costi. I ricavi di rigassificazione (34 milioni di euro) si riducono di 7 milioni di euro per effetto della riduzione dei volumi di gas rigassificati (2 milioni di euro) e dei minori riaddebiti di gas utilizzato nei processi di rigassificazione (5 milioni di euro). I ricavi non regolati aumentano di 16 milioni di euro per effetto principalmente della restituzione da parte della Regione Sicilia della prima rata del tributo ambientale, versata nel mese di aprile 2002 (11 milioni di euro) e di altri proventi non ricorrenti. Costi operativi | 2003 | 2004 | (milioni di euro) Var. | Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi | 262 | 248 | (14) | Costo lavoro | 102 | 107 | 5 | Totale costi operativi | 364 | 355 | (9) | I costi operativi sono pari a 355 milioni di euro e diminuiscono di 9 milioni rispetto al 2003. Il decremento di 14 milioni di euro dei costi per acquisti, prestazioni di servizi e diversi (248 milioni di euro) è conseguente principalmente: - a minori costi per materiali e servizi di manutenzione e a minori costi generali e amministrativi (-9 milioni di euro), parzialmente compensati dai maggiori costi di acquisto del gas per l’incremento dei volumi di gas naturale utilizzato per il funzionamento delle centrali di spinta (+6 milioni di euro); - alla riduzione delle componenti di costo che trovano contropartita nei ricavi, ed in particolare ai minori costi di interconnessione (-15 milioni di euro); - all’incremento delle minusvalenze derivanti principalmente dalla dismissione di componenti impiantistiche di una centrale di spinta e di alcuni tratti di metanodotti (+7 milioni di euro). Il costo lavoro aumenta di 5 milioni di euro per effetto della dinamica salariale, compresi gli adeguamenti contrattuali e le politiche gestionali, e di componenti non ricorrenti, parzialmente compensate dalla riduzione dell'organico medio. Conto Economico | | | | | 2003 | 2004 | (milioni di euro) Var. | Ricavi Della Gestione Caratteristica | 1.758 | 1.780 | 22 | Altri Ricavi E Proventi | 9 | 29 | 20 | Ricavi Totali | 1.767 | 1.809 | 42 | Costi Operativi | (364) | (355) | 9 | Margine Operativo Lordo | 1.403 | 1.454 | 51 | Ammortamenti E Svalutazioni | (477) | (485) | (8) | Utile Operativo | 926 | 969 | 43 | Proventi (Oneri) Finanziari Netti | (124) | (109) | 15 | Utile Prima Delle Componenti Straordinarie E Delle Imposte | 802 | 860 | 58 | Proventi (Oneri) Straordinari Netti | 0 | (2) | (2) | Utile Prima Delle Imposte | 802 | 858 | 56 | Imposte Sul Reddito | (257) | (332) | (75) | Utile Netto (*) | 545 | 526 | (19) | (*) Utile netto adjusted 2003: 497 M€ | | | | | | | | Il margine operativo segna un incremento di 51 milioni di euro rispetto al 2003 mentre l’utile operativo si attesta a 969 milioni di euro. Gli oneri finanziari netti diminuiscono di 15 milioni di euro, in conseguenza della riduzione dell’indebitamento medio e dei tassi di interesse. Le imposte sul reddito si incrementano di 75 milioni di euro anche per la presenza nel 2003 di una componente positiva non ricorrente conseguente la rivalutazione di parte dei beni (Legge n. 350/03). L'utile netto è pari a 526 milioni di euro con un incremento di 29 milioni di euro, pari al 5,8%, rispetto all’utile netto adjusted dell’anno precedente. Stato Patrimoniale | 31/12/2003 | 31/12/2004 | Var. | Immobilizzazioni Materali | 9.292 | 9.358 | 66 | Immobilizzazioni Immateriali | 89 | 75 | (14) | Debiti Netti Relativi All'attivita' D'investimento | (173) | (175) | (2) | Capitale Immobilizzato | 9.208 | 9.258 | 50 | Capitale Di Esercizio Netto | (386) | (542) | (156) | Trattamento Di Fine Rapporto Di Lavoro Subordinato | (19) | (23) | (4) | Capitale Investito Netto | 8.803 | 8.693 | (110) | Patrimonio Netto | 5.683 | 5.819 | 136 | Indebitamento Finanziario Netto | 3.120 | 2.874 | (246) | Coperture | 8.803 | 8.693 | (110) | | | | | L’indebitamento finanziario netto è pari 2.874 milioni di euro con un leverage (indebitamento/indebitamento+patrimonio netto) pari al 33,1% (35,4% nel 2003). Rispetto al 30 settembre 2004, l’indebitamento finanziario netto è diminuito di 208 milioni di euro (da 3.082 a 2.874 milioni di euro) in relazione alla consistenza del flusso di cassa generato dalla gestione. Gli investimenti del 2004 ammontano a 574 milioni di euro (505 nel 2003) e si riferiscono per 417 milioni di euro a progetti di sviluppo e potenziamento delle infrastrutture di trasporto (+15,5% rispetto all’esercizio precedente) e per 157 milioni di euro a progetti di mantenimento, destinati a garantire l’efficienza e la sicurezza della rete dei metanodotti, e di adeguamento dei sistemi informativi. Evoluzione prevedibile della gestione Le stime più recenti sulla evoluzione della domanda del gas in Italia confermano una previsione di crescita di circa il 3% medio annuo nell’arco del quadriennio 2005-2008. Snam Rete Gas continuerà a perseguire nel 2005 obiettivi di sviluppo per linee interne principalmente attraverso progetti di investimento di grande rilevanza destinati ad incrementare la capacità di trasporto in coerenza con gli aumenti attesi della domanda del gas in Italia. La spesa per investimenti nel 2005 è prevista in crescita. Il 30 settembre 2005 si concluderà il primo periodo di regolazione. L’autorità per l’Energia Elettrica e il Gas nei primi mesi del 2005 dovrà definire il nuovo quadro regolatorio per il secondo periodo di regolazione (1° ottobre 2005 ÷ 30 settembre 2009). Covenants Snam Rete Gas ha stipulato accordi di finanziamento con banche che prevedono il mantenimento di determinati indici finanziari basati generalmente sul bilancio consolidato del gruppo Eni. Al 31 dicembre 2003 e 2004 i debiti finanziari soggetti a queste clausole restrittive ammontavano rispettivamente a 75 e 44 milioni di euro. Le condizioni sono state rispettate. |
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AEM SPA ACQUISTA IL 30% (CON CALL OPTION DELL’INTERO CAPITALE) DEL GRUPPO ECODECO, OPERATORE ATTIVO IN ITALIA E ALL’ESTERO NELLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA TERMOVALORIZZATORI E NEL TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DI RIFIUTI |
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Milano, 24 febbraio 2005 - Aem Spa ha sottoscritto ieri un contratto preliminare per l’acquisizione del 30% di Ecodeco srl, holding industriale del Gruppo Ecodeco attivo in Italia, Gran Bretagna e Spagna, operante nel trattamento e smaltimento di rifiuti e nella produzione di energia elettrica da termovalorizzazione dei rifiuti e da biogas. Il closing dell’operazione è previsto nel mese di marzo ed è condizionato unicamente ad autorizzazione da parte dell’Antitrust. Il valore dell’acquisizione, pari a 69 milioni di euro, verrà corrisposto da Aem, in parte mediante cessione di 7,9 milioni di azioni proprie e, per la parte rimanente, mediante sottoscrizione di un aumento di capitale ad essa riservato di 55 milioni di euro. L’accordo contrattuale conferisce ad Aem un diritto all’acquisto (call option) dell’intero capitale sociale di Ecodeco srl da esercitarsi, in date prestabilite, nel corso del triennio 2006-2008. Il prezzo d’esercizio è parametrato ai risultati economici della società. I ricavi e il margine operativo lordo (Ebitda) del Gruppo Ecodeco, sulla base dei dati di pre-consuntivo, sono stimati rispettivamente pari a circa 115 milioni di euro e a 27 milioni di euro. Il debito netto del Gruppo è stimato in 110 milioni di euro. Il budget 2005 prevede, per il solo effetto dell’entrata a regime di impianti ed iniziative avviate nel 2004, un incremento dell’Ebitda a circa 45 milioni di euro ed una riduzione del debito netto a circa 80 milioni di euro. Il Gruppo Ecodeco ha, tra l’altro, sviluppato e brevettato negli ultimi anni un innovativo processo per il trattamento dei rifiuti solidi urbani mediante impianti di bioessiccazione (Intelligent Transfer Station o Its). Gli impianti Its hanno riscontrato un elevato interesse sia in Italia che all’estero. Ad essi può essere associata la produzione di energia elettrica mediante l’utilizzo di combustibile derivato da rifiuti (Cdr) ottenuto dal processo di bioessiccazione mediante le Its. Alla produzione di energia elettrica così ottenuta è riconosciuto il titolo di fonte rinnovabile con conseguente assegnazione di certificati verdi. Attualmente il Gruppo Ecodeco ha realizzato nel nord Italia 7 impianti Its, di cui 6 gestiti direttamente da società del Gruppo, ed ha in portafoglio un importante numero di commesse da eseguire in Inghilterra e Spagna. Potenziali sviluppi sono anche previsti in Scozia, Irlanda e Belgio. Aem e Ecodeco rappresentano due espressioni di spicco della cultura imprenditoriale lombarda. Hanno in comune la ricerca e l’utilizzo di fonti rinnovabili e rigenerabili di energia. I due Gruppi sono diversi per posizione nel ciclo di vita delle rispettive missioni e conseguentemente per dimensioni, ma proprio per questo sono fortemente complementari in quanto la posizione consolidata di Aem rappresenta un solido supporto per l’innovativo e rapido processo di espansione di Ecodeco. |
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ENEA: LA RICERCA FA IMPRESA CON IL PROGETTO SPINTA |
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Roma, 24 Febbraio 2005 - Presso il Centro Ricerche Enea della Casaccia è stato presentato ieri il bando per la partecipazione al Progetto Spinta (Servizi per la Promozione di Imprese Nuove a Tecnologia Avanzata), promosso dal Consorzio Impat Consorzio per la promozione di Imprese ad Alta Tecnologia- costituito da Enea, Università di Ferrara e Tecnopolis Csata. Il Direttore Generale dell'Enea, Giovanni Lelli, insieme ai vertici del Consorzio (Patrizio Bianchi, Presidente del Consorzio Impat e Rettore dell'Università di Ferrara, Antonio De Giorgio, Presidente di Tecnopolis Csata, Marco Casagni, Amministratore Delegato del Consorzio Impat) ha illustrato le opportunità offerte dal progetto per la costituzione di nuove imprese a tecnologia avanzata, per le quali si mettono a disposizione i risultati della ricerca suscettibili di applicazioni industriali nei settori tecnologici di punta, con particolare riferimento all'informatica e alle telecomunicazioni. L'ing. Giovanni Lelli ha evidenziato che: "La partecipazione Enea al Consorzio Impat è da considerare nellambito delle attività dell'Ente destinate alla ricerca applicata, e pertanto, alla diffusione di tecnologie e al loro trasferimento al sistema industriale italiano. Nella legge di riforma dell'Ente è prevista la costituzione di una Società per Azioni controllata dall'Enea, che ha lo scopo di valorizzare i brevetti prodotti dall'Enea e dalle sue partecipate, e più in generale, le conoscenze ed i risultati della ricerca sviluppati nei suoi laboratori". Le domande di partecipazione dovranno essere inviate entro il 31 maggio 2006, registrandosi sul sito del Consorzio, allindirizzo www.Consorzioimpat.it Epossibile scaricare dal sito il modulo di presentazione della proposta e consultare le informazioni relative a: regolamento del bando, tecnologie di interesse del Progetto Spinta, servizi offerti dal Consorzio e modalità di valutazione. Liniziativa si rivolge a singoli o gruppi, in possesso di adeguata qualificazione tecnico-scientifica e manageriale interessati ad avviare unattività imprenditoriale, e ad aziende ad alta tecnologia di recente costituzione. Il Progetto Spinta si propone di predisporre circa 50 studi di fattibilità, di accompagnare almeno 30 imprese nella fase di costituzione e di crearne non meno di 15. Al momento sono già pervenuti al Consorzio Impat 18 progetti di impresa, presentati in gran parte da piccoli gruppi e costituiti prevalentemente da giovani. Il percorso proposto si articola in due fasi distinte: una fase di pre-incubazione della durata media di 8 mesi e una fase di incubazione della durata media di 6 mesi. Durante il primo stadio ai progetti selezionati vengono offerti servizi finalizzati prevalentemente alla verifica di fattibilità tecnologica ed economico-finanziaria; nel secondo step i partecipanti vengono affiancati con servizi dedicati alla messa a punto del business plan, assistenza nella ricerca dei finanziamenti (contributi pubblici, capitali di debito e di rischio) e nella costituzione della società. Il Consorzio Impat si pone un duplice obiettivo: da un lato valorizzare, promuovere e sfruttare economicamente i risultati delle attività di ricerca, dallaltro sviluppare tra i ricercatori una cultura imprenditoriale, per la nascita di imprese ad alta tecnologia. |
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I° CONVEGNO NAZIONALE ASSOCHANGE PER AFFRONTARE CON SUCCESSO LE SFIDE LEGATE AI CAMBIAMENTI IN AZIENDA |
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Milano, 24 febbraio 2005 - Si terrà il prossimo 9 maggio a Milano il Primo Convegno Nazionale di Assochange, l’Associazione Italiana per il Change Management. Il Convegno sarà il primo appuntamento a livello nazionale per approfondire un argomento di grande attualità: numerosi sono infatti i fattori in grado di determinare un cambiamento nelle organizzazioni (globalizzazione, competitività, introduzione di nuove soluzioni informatiche, fusioni e acquisizioni, integrazioni e dismissioni, estensione della filiera e questioni ambientali, solo per citarne alcuni) ed è fondamentale adeguarsi efficacemente, per evitare i rischi e – soprattutto – per valorizzare le opportunità di crescita. “Oggetto del Primo Convegno Nazionale Assochange”, afferma Giovanni Sgalambro, presidente di Assochange, “sarà, pertanto, l’arte di fare accadere le cose, ossia il Change Management, definito quale il governo sistematico dei processi di cambiamento attraverso lo sviluppo integrato, e costantemente monitorato, delle persone, della cultura, dei processi organizzativi, delle strutture e delle tecnologie. Sarà un evento di notevole spessore e valore scientifico”. Infatti, su questo tema si confronteranno nel corso del Convegno importanti Ceo e Senior Executive, imprenditori, studiosi, accademici e rappresentanti del mondo politico, governativo e amministrativo. In particolare, il programma prevede l’approfondimento di concreti casi aziendali italiani, modelli accademici e imperativi di cambiamento del Sistema Paese. Inoltre, i Gruppi di Lavoro Assochange, formati da manager, professionisti, esperti e accademici, presenteranno i risultati dei lavori compiuti sulle seguenti tematiche: l’efficacia dei modelli di gestione del cambiamento in relazione al contesto italiano; l’aspetto psicologico del Change Management in relazione al cambiamento individuale; la misurazione e il monitoraggio del cambiamento. In considerazione della novità dei temi e il livello dell’Evento, l’appuntamento si presenta come uno dei più innovativi del panorama italiano del 2005. |
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MILANO, TRA BILANCI E PROSPETTIVE: COSTO DELLE CASE, AFFITTI E VIVIBILITÀ URBANA |
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Milano, 24 febbraio 2005 - Come è cambiato il valore delle case vicino alle prossime trasformazioni urbane di Montecity-rogoredo e della Fiera? Quali sono le novità sul mercato immobiliare milanese, anche come indicatore della qualità della vita negli ultimi sei mesi del 2004? Quanto vale la mia casa? Investire in un immobile rende ancora? In quale zona della città? E affittare una casa quanto costa? Le prime anticipazioni della “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano”, giunta alla sua 26° edizione, (Luglio - Dicembre 2004), edita da Osmi- Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Fimaa Milano: questi alcuni degli argomenti della presentazione che si svolgerà giovedi’ 24 febbraio 2005 , dalle ore 10,45 alle 12,15, palazzo Affari ai Giureconsulti, sala Parlamentino 1° Piano, Piazza Mercanti 2 (Mm Cordusio/duomo) Parteciperanno: Antonio Pastore, presidente Osmi-borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano; Claudio Lossa, presidente del Comitato Prezzi della Camera di Commercio di Milano; Mauro Danielli, vice presidente Osmi-borsa Immobiliare e presidente Fimaa Milano; Giorgio Viganò, presidente Osservatorio permanente sul mercato immobiliare, Camera di commercio di Milano; Andrea Marietti, presidente Comitato di vigilanza Osmi-borsa immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, Stefano Stanzani, ufficio studi Osmi-fimaa e docente all’Università di Bologna. |
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CONFARTIGIANATO ALTO MILANESE DÀ IL VIA A UNA SERIE DI INTERESSANTI INCONTRI E CONVEGNI: PROTAGONISTA È L’AGGIORNAMENTO GRATUITO PER LE IMPRESE ARTIGIANE |
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Legnano, 24 febbraio 2005 - Si aprirà lunedì 28 febbraio, alle ore 20.30, presso la sede centrale di via Xx Settembre 28, a Legnano, un interessante ciclo di incontri, riunioni e convegni organizzati da Confartigianato Alto Milanese per le imprese artigiane della zona. Da sempre l’Associazione presieduta da Edmiro Toniolo crede nell’importanza della formazione e dell’aggiornamento continui: in particolare nel 2005, Confartigianato intende essere molto attiva su questo fronte, chiamando a raccolta le aziende dell’Alto Milanese per discutere e confrontarsi su tematiche di grande attualità. Si partirà lunedì sera con il primo di una serie di incontri rivolti agli impiantisti elettrici, di cui Confartigianato vanta un elevato numero di iscritti. Le prossime serate in calendario (23 marzo, 28 aprile, 7 giugno e 5 luglio) toccheranno argomenti vari, scelti dai funzionari di Confartigianato in stretta collaborazione con la Presidenza di Categoria, sulla base delle più attuali problematiche di settore. L’incontro di lunedì 28 febbraio, realizzato in collaborazione con Albiqual (Albo dei Costruttori Qualificati di Impianti Elettrici) e sponsorizzato da Bticino (prodotti e soluzioni per progettisti e installatori) tratterà la “Predisposizione di tubazioni, canali, cassette, etc. Per futuri impianti per servizi di servizi di telecomunicazioni e Tv digitale terrestre e Bus”. Relatore sarà il p.I. Luigi Muzzini, membro Cei Ct e Sc 64-D 64-M, che si occuperà di spiegare i dettagli tecnici dell’argomento. Si darà quindi il via al dibattito, nel corso del quale i presenti all’incontro potranno vedersi chiarire qualsiasi loro dubbio in materia. La prossima categoria per cui Confartigianato realizzerà un incontro sarà quella delle pulitintolavanderie, per proseguire poi con i fotografi e gli installatori di impianti termici, per i quali verranno organizzate numerose serate. |
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KINGFISHER AIRLINES AGGIUNGERA’ TRE A319 ALLA PROPRIA FLOTTA A320 |
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Milano, 24 febbraio 2005 - Kingfisher Airlines ha firmato un contratto con Airbus per tre A319, diventando un nuovo acquirente per questo modello di aeromobile. Inoltre, la compagnia ha già inoltrato ordini per dieci A320 e ne ha opzionati altri venti, che verranno consegnati a partire da aprile 2005. I nuovi A319 cominceranno a essere consegnati a dicembre 2005 e completeranno la flotta di A320, operando rotte verso città minori dell’India. Ciascuno dei velivoli A319 ospiterà 144 passeggeri configurati in un’unica classe e sarà equipaggiato con un motore International Aero V2500. “Il nostro obiettivo è di offrire un’unica ed affascinante esperienza di volo a costi accessibili e gli Airbus A319 e A320, dotati di sedili più spaziosi, cabine più ampie e di impareggiabili economia o flessibilità operative, ci aiuteranno a raggiungere questo scopo”, ha dichiarato Vilay Mallya, Presidente del Gruppo Ub, una delle maggiori aziende dell’India e casa madre di Kingfisher Airlines. La famiglia degli Airbus A320 offre il design più moderno tra tutti gli aeromobili a ponte unico, con cabine confortevoli e molto apprezzate dai passeggeri, come dimostrano sondaggi condotti da società indipendenti. Un design innovativo e aerodinamico che permette il risparmio di carburante, grazie anche alle guide di appoggio sulle estremità alari, alla manutenzione centralizzata con prolungati periodi di servizio e alla comprovata affidabilità nell’attività quotidiana, che gli consentono di offrire i costi operativi più bassi nel mercato. “Sappiamo che i clienti come Kingfisher Airlines vogliono differenziare i prodotti sul mercato e si sono concentrati sulla realizzazione e offerta di una tipologia di aeromobili nuovi e dinamici in grado di supportare i loro obiettivi”, ha dichiarato Noël Forgeard, Presidente e Amministratore Delegato di Airbus. Tutti gli aeromobili della famiglia A320, che comprende gli A318, A319, A320 e A321, utilizzano la stessa scala di valutazione per i piloti e condividono la communalità, il considerevole risparmio sui costi di formazione e l’ineguagliata flessibilità operativa. Quella degli A320 è la famiglia di aeromobili che ha riscosso maggiore successo al mondo, scelta da oltre 180 clienti e vettori, tra cui molti in Asia. Gli ordini già firmati per aeromobili di questa famiglia ammontano a 3.400, di cui più di 2.300 sono stati puntualmente consegnati. Airbus è una società controllata di Eads e Bae Systems., |
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IMPRESA VERDE: OPPORTUNITÀ A CONFRONTO STANZIATI DAL COMUNE DI ROMA 1.000.000 DI EURO A FONDO PERDUTO PER PROGETTI DI IMPRESE NEI SETTORI DELLE ENERGIE RINNOVABILI, DEL RIUSO E RICICLO DEI MATERIALI |
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Roma, 24 febbraio 2005 - Sarà un’occasione per fare il punto su “Ambiente e sviluppo locale: quando l’impresa diventa verde”. E’ un’iniziativa del Comune di Roma – Assessorato alle Politiche per le Periferie, lo Sviluppo Locale, il Lavoro in programma oggi, giovedì 24 febbraio, alle 9.30 presso la Sala Torlonia dell’Hotel de Russie in via del Babuino, 9. Dopo i saluti dell’assessore Luigi Nieri, si entrerà nel vivo della discussione. Due le relazioni introduttive affidate a Sandro Polci, consigliere delegato di Serico (Gruppo Cresme), e a Marco Frey della Scuola superiore Sant’anna di Pisa. Subito dopo, spazio alle “buone pratiche”: la parola passerà a rappresentanti di gruppi e imprese verdi che hanno consentito la creazione di autentiche occasioni di sviluppo locale e nazionale. Ne parleranno Marco Versari, responsabile marketing di Novamont, Arturo Malagoli, presidente di Raggio Verde, Marco Palazzetti, direttore ricerca e sviluppo dell’omonima azienda e Ciro Vigorito, direttore delle relazioni esterne del Gruppo Ivpc. A seguire, Alessandro Messina, del Xix dipartimento del Comune di Roma U.o. Autopromozione sociale, presenterà l’iniziativa messa in campo dall’Amministrazione Capitolina: 1.000.000 di euro per sostenere le imprese verdi che producono sviluppo e occupazione nella Capitale. Un intervento che vuole incentivare la creazione di nuove imprese e i progetti di investimento di quelle già esistenti. Infine, moderati dal giornalista del quotidiano La Repubblica Antonio Cianciullo, si confronteranno sul tema “Energie rinnovabili, riuso e riciclo: le opportunità di un mercato in crescita”, Elena De Leo, lead auditor di Dnv, Ugo Biggeri, responsabile ambiente della Banca popolare etica, Giancarlo Coccia responsabile ambiente di Confindustria, Mario Gamberale, responsabile efficienza energetica del Kyoto Club, Giancarlo Longhi, direttore generale di Conai e Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. La mattinata terminerà con un buffet di prodotti biologici e tipici dell’Agro Romano. |
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OLTRE 460 MILIONI DI EURO PER IL SOSTEGNO DELLA RICERCA INDUSTRIALE E PER L'ISTITUZIONE DI 12 NUOVI LABORATORI PUBBLICO-PRIVATI IL MINISTRO MORATTI: "COSÌ RILANCIAMO LA COMPETITIVITÀ DEL MEZZOGIORNO" |
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Roma, 24 febbraio 2005 - Oltre 460 milioni di euro per il rilancio della ricerca scientifica e tecnologica nelle regioni del Mezzogiorno. Con due distinti provvedimenti il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha attivato queste risorse per finanziare progetti di ricerca industriale e nuovi laboratori pubblico-privati. "Si tratta di provvedimenti che rafforzano la nostra politica di rilancio della ricerca nelle regioni del Mezzogiorno", spiega il Ministro Moratti. "Il primo finanziamento, oltre 253 milioni di euro (fondi strutturali Ue, delibere Cipe, ricavi delle operazioni di cartolarizzazione) andrà a sostenere 119 progetti di ricerca industriale. L'obiettivo è quello di realizzare nuovi processi per lo sviluppo della competitività nelle regioni dell'Obiettivo 1, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, in settori strategici quali l'informatica, i nuovi materiali, le tecnologie meccaniche e le telecomunicazioni. I progetti finanziati sono così ripartiti: 47 riguardano le grandi imprese, 72 le piccole e medie imprese". Il secondo finanziamento, pari a 212 milioni di euro, è destinato alla realizzazione di 12 laboratori pubblico-privati di ricerca e alta formazione. "E' questa una novità assoluta per il Mezzogiorno", ha spiegato il Ministro. "Abbiamo scelto aree di frontiera: diagnostica medica avanzata, medicina personalizzata, energia solare, sismologia, nuovi farmaci anti-infettivi, piattaforme tecnologiche innovative nei settori agro-alimentare, turismo, beni culturali. Un'altra novità", ha concluso Letizia Moratti, "è il fatto che il 10% di questo finanziamento è finalizzato alla formazione dei ricercatori. Questo ci permetterà di inserire nel sistema ricerca del Mezzogiorno un centinaio di giovani ricercatori". |
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"I RAPPORTI NATO-RUSSIA DI FRONTE A SFIDE COMUNI" |
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Milano, 24 febbraio 2005 - Il prossimo 7 marzo alle ore 18.00 l'Ispi Palazzo Clerici, Via Clerici, 5, in collaborazione con la Divisione della Diplomazia Pubblica del Segretariato Generale della Nato, promuoverà una Tavola Rotonda dal titolo: "I rapporti Nato-russia di fronte a sfide comuni" Intervengono: Anatoly Adamishin, Association for Euro-atlantic Cooperation, Russia, già Ambasciatore russo in Italia; Massimo de Leonardis, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Maurizio Moreno, Rappresentante Permanente d'Italia presso la Nato Modera: Boris Biancheri, Ispi. Www.ispionline.it |
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