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GIOVEDì
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 24 Febbraio 2005 |
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Web alimentazione e benessere | |
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TECNOLOGIA DI PUNTA PER BEVANDE E ALIMENTI LIQUIDI - DRINKTEC AMPLIA LA SUA OFFERTA E PER IL 2005 SI PRESENTA QUALE SALONE MONDIALE DELLA TECNOLOGIA PER BEVANDE E LIQUID FOOD |
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Oltre alle tecnologie di punta per la produzione, il riempimento e la confezione di bevande di ogni genere, il forum mondiale del settore si occuperà in futuro anche di alimenti liquidi. Accanto alle bevande miste a base di latte e di yogurt, a drinktec 2005 giocheranno un ruolo importante anche vini, tè, acqua, bevande energetiche e wellness drink. I visitatori provenienti da tutto il mondo avranno dunque la possibilità di informarsi sulla varietà di articoli presenti sul mercato e di conoscere da vicino i processi generali di produzione. Attesi 1.400 espositori di 50 Paesi. I preparativi per drinktec 2005, che si svolgerà dal 12 al 17 settembre 2005 presso gli spazi del nuovo Centro Fieristico di Monaco di Baviera, sono già entrati nella fase calda. All’evento si prevede la partecipazione di circa ben 1.400 espositori provenienti da 50 Paesi che esporranno le loro proposte su una superficie di oltre 150.000 m² suddivisa in 14 padiglioni fieristici. Drinktec 2005 sarà dunque la più grande manifestazione del settore che sia mai stata organizzata nel capoluogo bavarese. I leader di mercato entrano in scena alla grande. Ogni quattro anni il salone drinktec rappresenta l’incontro al vertice dell’industria internazionale delle bevande e del liquid food. Tutte le aziende note dell’industria dei fornitori incontrano tutti i grandi produttori ed operatori commerciali delle bevande e del liquid food. Gruppi leader di mercato come Krones (11.000 m²) e Khs (5.500 m²) hanno già riservato notevoli spazi espositivi per il 2005. La superficie dello stand del gruppo Wild Gruppe risulta quasi triplicata rispetto a quella del 2001, l’azienda ha infatti prenotato un’area di ben 1.600 m². Anche Doehler prevede di raddoppiare la sua superficie espositiva che comprenderà 1.000 m². Nel settore dell’industria del latte il leader di mercato olandese Stork Food & Dairy Systems B.v. Ha già assicurato la sua presenza a drinktec 2005. Più vicino al mercato grazie all’ampliamento dell’offerta. Con l’ampliamento dell’offerta drinktec intende andare incontro alle esigenze dell’industria e reagire così prontamente alle nuove tendenze del mercato. In tutto il mondo si va registrando un aumento, in parte alquanto rapido, del consumo di bevande analcoliche in tutte le varianti possibili ed immaginabili. Lo stesso fenomeno si rivela per acqua, succhi, bevande a base di tè nonché per le nuove categorie di bevande dei drink energetici e wellness. Anche gli alimenti liquidi come latte, bevande miste a base di latte e yogurt si stanno notevolmente affermando quasi in ogni Paese. Numerosi birrifici hanno già da tempo reagito a questo sviluppo ed il loro giro d’affari si basa ora non più solo sulla birra, bensì su tutti i tipi di bevande miste, alcoliche ed analcoliche, per la produzione delle quali al salone drinktec è possibile vedere le relative tecnologie. Inoltre la tendenza nell’offerta fieristica di drinktec si muove sempre più verso la rappresentazione di una tecnologia trasversale, che può essere impiegata nella produzione di diverse bevande, dall’acqua al latte, dai succhi di frutta al vino fino ai superalcolici. Petpoint: uno spazio espositivo interamente dedicato al Pet. Anche nel settore del Pet – un segmento del mercato che sta acquistando un’importanza sempre maggiore – drinktec avanza in una nuova dimensione con l’inglobamento della manifestazione fieristica Petpoint, che finora si era svolta nella città tedesca di Essen. Petpoint, quale parte integrante di drinktec 2005, presenterà il materiale da imballaggio Pet in tutta la sua complessità, dalla produzione del granulato alla fabbricazione delle preforme e delle bottiglie fino al suo riciclaggio. Grazie a questo evento lo spettro dell’offerta di drinktec risulterà completo anche in questo settore. Tra le case espositrici di Petpoint saranno presenti sia produttori di materiale e macchine, sia aziende produttrici di bottiglie e addette al riempimento, fornitori di apparecchi periferici, chiusure ed etichette nonché aziende specializzate in soluzioni per il riciclaggio. Le ditte Arburg, Husky, Voridian, Netstal e Erema hanno già manifestato il loro concreto interesse ad una partecipazione a Petpoint. L’offerta sul tema Pet sarà poi completata da un congresso mondiale che si svolgerà dal 14 al 15 settembre 2005 presso l’International Congress Center München (Icm). In tale ambito verranno trattate tutte le questioni rilevanti in materia di tecnica e marketing e per gli interessati, gli esperti ed i meno esperti sarà un’importante occasione per conoscersi e scambiarsi opinioni ed esperienze. Drinktec 2005 copre tutti i settori della tecnologia Con l’ampliamento dell’offerta e la presentazione concentrata della tematica del Pet il salone drinktec abbraccia tutti i settori della tecnologia riguardante la produzione, il riempimento e l’imballaggio di bevande e liquid food – dal trattamento di materie prime, additivi e materiali di esercizio ai macchinari ed impianti per la produzione, al riempimento ed all’imballaggio, ai sistemi di movimentazione, stoccaggio e trasporto, ai processi meccanici e termici fino ai più moderni sviluppi nelle tecniche di misura, comando e regolazione nonché nell’automazione e nella tecnica di controllo di processo. Il particolare fondamentale che contraddistingue la manifestazione è che drinktec è l’unico salone del suo genere che presenta macchine ed impianti in funzione. Gli espositori montano con molto impegno addirittura intere soluzioni di sistema con l’esempio delle quali gli operatori in visita possono seguire lo svolgimento di una completa catena di processo. Trampolino di lancio per le novità mondiali. Drinktec svolge per l’intero settore, sia per il gruppo operante a livello globale, sia per la media impresa orientata al mercato regionale, la funzione di trampolino di lancio per le novità mondiali. I responsabili di tutte le grandi aziende riempitrici di bevande prendono le loro decisioni di investimento per i prossimi anni durante le sei giornate fieristiche del Salone. Grazie alle sue iniziative mondiali di marketing ed alla sua nomea di evento principe, drinktec è anche in grado di conquistare nuovi mercati e segmenti in crescita. In occasione di drinktec 2001 sono stati registrati visitatori provenienti da ben 127 Paesi e da tutti i mercati dell’industria delle bevande: operatori di aziende produttrici di birra e malto, dell’industria delle bibite rinfrescanti e dei succhi di frutta nonché esperti di società di sorgenti di acque minerali, caseifici, cantine vinicole ed i spumanti, industria dei superalcolici, società di importazioni ed esportazioni, studi di progettazione ed ingegneria, del commercio di bevande all’ingrosso e di esercizi alberghieri, ristoranti e mense aziendali. Un programma completo di interessanti incontri dibattito. Anche in occasione di drinktec 2005 verrà allestito un ricco programma di incontri dibattito che comprende temi di attualità riguardanti in particolare i settori della tecnica e dei mercati. Il cartellone prevede due forum che avranno luogo proprio nel bel mezzo dell’attività fieristica. In questa cornice una quarantina circa di esperti dell’industria internazionale delle bevande e del liquid food terranno conferenze e dialogheranno con il pubblico. Gli interventi avranno luogo tutti i giorni, ad eccezione della prima e dell’ultima giornata fieristica. Drinktec in sintesi. Drinktec è il salone mondiale della tecnologia delle bevande e del liquid food e quindi la principale manifestazione fieristica di tutto il settore. Ogni quattro anni tutti i noti fornitori incontrano in questa cornice tutti i grandi produttori ed operatori commerciali di bevande e liquid food. Nel settore drinktec è considerato il trampolino di lancio delle novità mondiali. Il ruolo di leadership internazionale fra le manifestazioni fieristiche del settore viene attribuito a drinktec anche per la riuscita rappresentazione dell’intera catena di processo nei suoi padiglioni. I produttori presentano le ultime tecnologie per la produzione, riempimento e confezione di bevande di ogni genere, nonché di liquid food. Una caratteristica distintiva di drinktec è che per il Salone vengono montati con grande impegno impianti, sistemi e macchinari che poi vengono mostrati in funzione. Una tale realizzazione è possibile unicamente a drinktec. La cadenza quadriennale dell’evento fieristico riflette da un lato l’esigenza innovativa dell’industria delle bevande e, dall’altro, il ciclo delle innovazioni dell’industria dell’attrezzatura e della fornitura. Nell’ambito dell’ultima edizione di drinktec nel 2001 hanno partecipato al Salone 1285 espositori provenienti da 46 Paesi e circa 70.000 visitatori di 127 nazioni. L’appuntamento con drinktec 2005 avrà luogo da lunedì 12 a sabato 17 settembre 2005 presso l’area del nuovo Centro Fieristico di Monaco di Baviera. |
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IN LEGGERO AUMENTO LA PRODUZIONE DI PARMIGIANO-REGGIANO |
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In gennaio si è registrato un + 2,34% rispetto allo stesso periodo del 2004 In gennaio la produzione di Parmigiano-reggiano è risultata del + 2,34% rispetto allo stesso mese del 2004: il dato, scaturito dall’indagine svolta dal Consorzio, è riportato sul comunicato di febbraio del Si P-r – Sistema Informativo di filiera del Parmigiano-reggiano – un bollettino informativo (vedi allegato in pdf) rivolto al mondo della produzione e degli operatori, pubblicato dal Crpa (Centro Ricerche Produzioni Animali) e frutto di un accordo e della collaborazione tra Regione Emilia-romagna, Consorzio del Parmigiano-reggiano, Crpa, Agroter e Camere di Commercio del comprensorio. “Questo leggero incremento – ha dichiarato Andrea Bonati, presidente del Consorzio – risulta inferiore rispetto al trend dell’anno scorso, che ha fatto registrare un aumento del 3,01% sul 2003; inoltre, è anche inferiore all’aumento ottenuto da altri prodotti caseari, che viaggiano a livelli decisamente superiori”. “Dall’inizio del 2005 – ha proseguito Bonati – nei caseifici sono state applicate le norme sulla rintracciabilità, che impongono un rigido controllo della produzione; a questo proposito, nel dicembre 2004 il Consorzio, assieme alle organizzazioni ed associazioni dei produttori, ha emanato il manuale con le linee guida per la corretta applicazione nei caseifici”. “La rintracciabilità nel nostro sistema produttivo – ha concluso Bonati – si basa sulla placca di caseina, introdotta nel disciplinare come marchio aggiuntivo fin dal 2002, con la quale numeriamo ogni singola forma prodotta. Tutto ciò ci consente sia di avere un preciso controllo sulla produzione sia di ottenere una maggiore efficienza nella verifica della produzione e nelle continue verifiche ispettive di vigilanza”. |
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MACFRUT GUARDA AL MEDITERRANEO |
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La 22a edizione della maggior rassegna europea specializzata per l’ortofrutticoltura metterà a confronto i Ministri di vari Paesi del Bacino mediterraneo – Cina e India altri protagonisti - Calano gli acquisti delle famiglie italiane – Cresce il surgelato – Diminuisce il saldo attivo. L’ortofrutticoltura italiana durante il 2004 ha dimostrato una profonda crisi. I quantitativi –dopo due anni di scompensi- sono ritornati pressoché alla normalità (25,5 milioni di tonnellate, con un +10,9% sul 2003). Eppure il reddito delle aziende agricole è calato, secondo Ismea chi ha prodotto ortaggi ha un –17% di reddito e un -3% per frutta ed agrumi (2004 su 2003). D’altra parte, i prezzi al consumatore non hanno la stessa curva discendente: le famiglie italiane hanno sborsato per l’ortofrutta fresca un –6,52%, con un calo del volume del –4,26% (2004 su 2003, fonte Osservatorio dei Consumi di Agri Cesena-iha Gfk). La stessa bilancia commerciale, pur mantenendosi in attivo di 585 milioni di Euro, vede erodersi del -10% il saldo, rispetto ai 651 milioni del 2003. Da più parti si chiede un Piano ortofrutticolo nazionale. “Manca ancora un progetto per l’Italia agricola –ha sostenuto Domenico Scarpellini, Presidente di Agri Cesena, presentando martedì 22 febbraio a Milano l’edizione 2005 di Macfrut- l’ortofrutta è priva di efficaci strumenti che possano indirizzare e gestire lo sviluppo del settore alla luce dei cambiamenti strutturali che comporterà l’adozione della nuova Pac. In sostanza, occorre dare un futuro all’ortofrutticoltura italiana risollevandola da una sempre più ridotta competitività dovuta a costi elevati e dalle difficoltà che i produttori trovano nel fare sistema”. Difficoltà che si notano anche sui mercati esteri. Nel 2004 l’Italia –secondo i dati diffusi da Aneioa alla presentazione di Macfrut a Milano- ha esportato un totale di 3,2 milioni di tonnellate di ortofrutta, contro 3,3 milioni del 2003 (-2,7%). E se gli agrumi denotano una forte inversione di tendenza (+23,9%, ovvero da 149.420 tonnellate del 2003 si è passati alle 185.204 del 2004), l’export della frutta fresca (la “voce” di maggior peso) scende sotto i 2 milioni di tons (1.991.879, pari al –5,4% sul 2003), con un calo del -5,7% sul 2003 anche in valore, che scende a 2,6 miliardi di Euro contro i 2,8 del 2003. L’italia ha importato ortofrutticoli a prezzi bassi: a fronte di un incremento delle quantità del +0,4%, ha corrisposto un esborso all’estero del –4,3% (2,1 miliardi di Euro contro i 2,2 del 2003). “Considerato anche l’andamento della prima parte dell’anno –ha commentato a Milano, Luigi Peviani, Presidente Aneioa- il risultato può definirsi soddisfacente: crescono le importazioni, ma l’Italia si può ancora considerare un paese esportatore”. Secondo l’Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di Agri Cesena, redatto da Iha Gfk, le famiglie italiane nel 2004 hanno acquistato ortofrutta fresca per 8.266.000 tonnellate, pari al –4,6% sugli 8.634.000 del 2003, spendendo 11,9 miliardi di Euro, che rappresentano un -6,52% sui 12,7 miliardi di Euro del 2003. E’ un segnale da cogliere, perché lo stesso acquisto medio annuo per nucleo familiare si è ristretto a 383 kg. Il calo sul 2003 è di 25 kg, pari al –8,37%, ma sul 2001 è di 68 kg (-15,07%). Anche il totale (2004-2001) è diminuito di 1.045.000 tons pari al –11,22%). Il volume della frutta acquistata dai nuclei familiari scende sotto i 4 milioni di tonnellate (3.943.000 di tons nel 2004, un –4% sui 4.107.000 del 2003 e un –9% sui 4,3 milioni del 2001). C’è una flessione del –6,1% della spesa delle famiglie per la sola frutta (5,7 miliardi di Euro contro i 6,1 del 2003). Anche gli ortaggi presentano una diminuzione sia in volume (–4,5%, da 4.527.000 di tons del 2003 ai 4.323.000 del 2004) che in valore (-6,9%, passando dai 6,6 miliardi di Euro del 2003 ai 6,1 del 2004). Rispetto al 2001 l’acquisto medio è calato dai 241 kg annui ogni nucleo familiare ai 200 del 2004. Nel 2004 gli ortaggi surgelati acquistati dalle famiglie italiane hanno superato le 200mila tonnellate in volume e i 650 milioni in valore. Una ascesa che nel triennio parte con 192.924 tons del 2002, che diventano 196.393 nel 2003 (+1,79%) e nel 2004 sono 206.271 (+5,02% sul 2003 e + 6,9% sul 2002). Nel giro di tre anni le famiglie hanno comperato 13.347 tonnellate di surgelati in più. Macfrut 2005 e gli scenari internazionali. Macfrut 2005 si terrà da giovedì 5 a domenica 8 maggio (orario: 9-19; domenica 8 maggio: 9-14, info Agri Cesena tel. 0547 317435, e mail: info@macfrut.Com) nei padiglioni di Pievesestina di Cesena, su una superficie di 30.000 mq. Che consente a circa 700 espositori di offrire un'ampia panoramica di impianti, tecnologie e servizi per la produzione, lavorazione, commercializzazione e trasporto dei prodotti ortofrutticoli. Anche nel 2005, si terranno circa 300 incontri bilaterali fra operatori italiani e delegazioni estere accreditate, in base alle esigenze di ognuno degli interlocutori. Si rinnovano anche gli appuntamenti con il 16° Agro Bio Frut (Salone delle nuove tecnologie e delle sementi), il 10° Salone delle Produzioni Biologiche Mediterranee e il 15° Trans World (Salone del Trasporto Agroalimentare). L’italia è leader in Europa per le produzioni biologiche: circa il 30% dei prodotti biologici in Europa sono “targati” italiano. Macfrut, che ha seguito sin dall’inizio il comparto, dedicherà alcuni importati convegni al mondo del bio. “Le novità dell’edizione 2005 –ha sottolineato Scarpellini- verranno dall’incontro fra il Ministro Alemanno e alcuni Ministri di Paesi del Mediterraneo e il Ministro dell’Agricoltura dell’India e dall’esame delle opportunità in Cina. Non solo, ma da Perù, Argentina e Brasile arriveranno espositori ed operatori col preciso scopo di incontrare produttori e buyers dei Paesi dell’Est”. Lo scenario ortofrutticolo internazionale risente sempre più degli effetti della globalizzazione che ha visto la formazione di tre principali aree di produzione-consumo: orientale, americana e mediterranea. Il Mediterraneo rappresenta l’incrocio fra le altre due grandi aree. Ma non solo. Perché nel rapporto fra know how della riva nord con le terre e le condizioni climatiche delle rive sud ed est del Bacino mediterraneo, vi sono tutti gli elementi per un maggior sviluppo dell’ortofrutticoltura. Dall’altra parte occorre confrontarsi con la sempre maggior presenza sullo scenario mondiale di due “colossi” quali Cina e India. A queste realtà (Mediterraneo, Cina e India) si rivolge la 22a edizione di Macfrut, senza trascurare l’Europa, dove la Comunità europea a 25 si sta consolidando. Da sottolineare che l’Italia può giocare il ruolo di “piattaforma” da e per la sponda sud ed est del Mediterraneo.vari convegni si terranno nei quattro giorni e tutti di alto livello per esaminare i molteplici aspetti del settore. |
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IL PIEMONTE AL MEDI.AL MOSTRA SPECIALIZZATA DELL’AGROALIMENTARE DI PALERMO |
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Il Piemonte agricolo e agroalimentare rinnova la sua partecipazione a Medi.al 2005 (mostra specializzata dell’agroalimentare) che si svolgerà alla Fiera del Mediterraneo di Palermo dal 26 febbraio al 1 marzo 2005. La Regione Piemonte infatti sarà presente nel padiglione 22 della Fiera, in un’area allestita di circa 300 m2, insieme a: il Consorzio Tutela Asti Docg, il Consorzio Tutela Vini d’Acqui, il Consorzio Tutela Vini d’Asti e Monferrato, l’Associazione Produttori Suini (Aps Piemonte), il Consorzio Tutela e Valorizzazione Varietà di Riso, l’Asprocarne Piemonte, il Consorzio Carni Qualità Piemonte, la Provincia di Vercelli, Novara Promuove, Associazione I Cavalieri di Aleramo. Essi proporranno il meglio della produzione agroalimentare piemontese: le varietà di riso, i formaggi Dop, le carni bovine, le carni avicunicole, i salumi, le castagne, le nocciole e relativi dolci, una vasta gamma di vini Doc e Docg. In collaborazione con l’Associazione I Ristoranti della Tavolozza, tali prodotti, verranno anche presentati e proposti in degustazione guidata tutti i giorni sotto forma di specialità e di piatti tipici preparati dagli chef, mentre alcuni sommelier ne proporranno l’accostamento con i grandi Doc e Docg piemontesi. Questo il programma del Piemonte nei 4 giorni di fiera. Si inizia sabato 26 febbraio, giornata inaugurale, dedicata all’incontro Piemonte Sicilia che ripropone quella forma di gemellaggio istituzionale e di prodotti tra le due regioni, alla presenza degli Assessori all’Agricoltura della Sicilia, Innocenzo Leontini e del Piemonte, Ugo Cavallera; alle ore 11,30 l’incontro e lo sposalizio tra il riso piemontese e il pomodoro di Pachino Igp; alle ore 15,30 segue il Mito di Aleramo, cavalcata storica ed enogastronomica tra Piemonte e Sicilia con successiva degustazione di “Bagna Cauda”, in collaborazione con il Comune di Racalmuto (Ag) e il Consorzio Olio Sicano di Ribera (Ag) e con l’abbinamento ai vini Doc Barbera d’Asti e Barbera del Monferrato; alle ore 17,00 l’Arancina Fest e alle ore 19,00 l’incontro e lo sposalizio tra il riso piemontese e l’Arancia di Ribera in collaborazione con il Consorzio Tutela Arancia di Ribera (Ag). Domenica 27 febbraio dalle ore 11,00 alle 15,30 sarà protagonista l’Asti Spumante Docg proposto dagli chef dall’antipasto al dolce. Alle ore 15,30 prosegue il Mito di Aleramo con successiva degustazione di Crema di cioccolato al Barolo chinato proposto sul pane siciliano della Cooperativa agricola Valle del Dittaino di Assora (En); alle ore 17,30 presentazione e degustazione della carne bovina piemontese; alle ore 18,30 presentazione e degustazione della carne di coniglio del Piemonte. Lunedì 28 febbraio alle ore 12,00, il Riso e il Gorgonzola Dop; alle ore 15,00 presentazione e degustazione dei salumi piemontesi; alle ore 17,00 protagonista il Brachetto Docg proposto in cocktail e con la torta di nocciole. Martedì 1 marzo dalle ore 11,00 alle ore 14,00 appuntamento con le carni avicunicole del Piemonte e degustazione della torta alle castagne del Piemonte. Quella del Piemonte al Medi.al di Palermo, dunque, è una presenza fortemente rappresentativa del mondo della produzione, complementare a un ricco programma di attività collaterali. Un appuntamento, questo, con il quale il Piemonte si propone come interlocutore autorevole nei confronti dei consumatori, degli operatori economici, dei mezzi di informazione sempre più interessati ai prodotti agroalimentari di qualità, che esaltano le tradizioni, i sapori, i territori che li producono; una occasione importante per la promozione e per creare e sviluppare contatti e relazioni commerciali. |
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PRIMAVERA DEL PROSECCO - PRIMAVERAPROSECCO.IT “PRIMAVERA DEL PROSECCO” TRAINA L’ENOTURISMO TEDESCO NELL’ALTA MARCA TREVIGIANA
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La Cbr di Monaco è la più importante Fiera tedesca dedicata al turismo e quest’anno, per la prima volta, “Primavera del Prosecco” sarà presente con un proprio stand promozionale e di degustazione in nome di quel speciale feeling che già lega le colline dell’alta marca trevigiana e i turisti dei paesi tedeschi. Una sintonia cresciuta notevolmente in questi ultimi anni grazie al successo e alla notorietà del Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene. In Germania arrivano circa il 70% degli oltre 13,5 milioni delle sue bottiglie esportate complessivamente ed anche in virtù dell’importante azione di promozione svolta in questi 10 anni da “Primavera del Prosecco”- il progetto sinergico di valorizzazione delle 15 Mostre del vino primaverili che si svolgono da marzo a giugno sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene - è riuscita a portare ed incentivare gli eno-turisti italiani e stranieri a visitare di persona il territorio di produzione di quel Prosecco Doc che ha conquistato tanti estimatori d’Oltralpe. E i risultati si sono visti: in questi anni le Mostre hanno visto aumentare annualmente la percentuale di stranieri che scelgono la primavera per un week-end eno-gastronomico sull’alta collina trevigiana. Secondo le stime fornite dall’Associazione 15 Mostre della Primavera del Prosecco tra i 250.000 visitatori complessivi un 5 – 6% arrivano appunto dal bacino tedesco. E dunque Primavera del Prosecco, in collaborazione con il Consorzio di Promozione turistica “Marca Treviso”, per il suo decennale, ha voluto riservare quest’anno un’attenzione particolare al mercato tedesco attraverso una serie di iniziative mirate. La prima sarà appunto la presenza con un proprio stand alla Cbr di Monaco di Baviera dal 19 al 23 febbraio presso il quale sono previste degustazioni dei vini della Primavera del Prosecco - rappresentati dalle etichette vincitrici del Gran Premio del Prosecco 2004 - abbinati a prodotti tipici. Ma soprattutto saranno presentati al pubblico gli speciali pacchetti turistici studiati da Marca Treviso e legati appunto alle Mostre della Primavera del Prosecco. Tutto il materiale promozionale di quello che oggi è uno dei più importanti circuiti eno-turistici italiani del resto è stato realizzato per il 2005 anche nella versione in tedesco. Ed in occasione della Cbr per la prima volta tutto il progetto e le iniziative della “Primavera del Prosecco 2005” saranno illustrate direttamente dal Comitato Promotore – Provincia di Treviso, Comunità Montana Prealpi Trevigiane, Altamarca, Unpli, Associazione Mostre Primavera del Prosecco, Consorzi di Tutela del Prosecco Doc e del Colli di Conegliano – alla stampa e ai media locali nel corso della conferenza stampa che si svolgerà presso lo stand nella giornata di sabato 19 febbraio alle ore 13.30. Una presenza importante che permetterà di qualificare al meglio la pregiata produzione enologica dell’alta marca trevigiana che da sempre tenta, riuscendo a coniugare positivamente da un lato il difficile binomio qualità-prezzo e dall’altro quello tra prodotto e territorio di produzione Doc. Www.primaveraprosecco.it |
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DIM SUI E PROSECCO DOC PER UNA PARTNERSHIP PAPILLARE TRA ORIENTE E OCCIDENTE. HONG KONG PRENDE L'ITALIA PER LA GOLA IN OCCASIONE DELL'VIII EDIZIONE DI VINO IN VILLA.
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Strategia vincente non si cambia, è con queste premesse che l'Ente del Turismo di Hong Kong ha deciso, per il terzo anno consecutivo, di promuovere la destinazione attraverso un'attività di co-marketing con partner non turistici. E' così che dopo il concorso a tema cinematografico del 2003 organizzato in collaborazione con Blockbuster e l'evento legato allo shopping del 2004 in cooperazione con Fidenza Outlet Village, quest'anno l'Hktb incontra il Consorzio del Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene per un avvenimento enogastronico di portata mondiale. Si tratta di un gemellaggio culinario, un riuscito matrimonio che sposa le bollicine dell'ottimo spumante italiano con la tipica cucina orientale durante l'Viii edizione di Vino in Villa, Festival annuale celebrato in provincia di Treviso. Dal 20 al 22 maggio i partecipanti avranno modo di mangiare, parlare, scoprire Hong Kong in tutte le sue sfaccettature, in un assaggio che è un anticipo di viaggio verso il Porto dei Profumi. La kermesse per palati fini prenderà avvio con la cena di gala di venerdì 20 maggio, momento in cui raffinate pietanze agrodolci e pregiato sea-food si abbineranno alle specialità di Danimarca e Catalonia, gli altri 2 paesi ospiti d'onore della manifestazione. Sabato 21 sarà il turno dei giornalisti invitati a scoprire la magia del Dim Sum, un'incredibile varietà di dolci, pasticcini, minestre, appetitosi bocconi secondo la ricetta di uno chef re della ristorazione locale. Ma Hong Kong non si ferma qui, nel piatto mette anche tutto il fascino della sua cultura, allestendo un'apposita area espositiva a tema, completa di mostra fotografica interattiva, e organizzando un seminario per operatori e incentive house fissato per il 23 maggio. A garanzia della riuscita del connubio papillare è Vittorio Castellani, conosciuto come Chef Kumalé, il giornalista 'gastronomade' massimo esperto di menu etnici e di ghiotte contaminazioni. Entrate a Hong Kong dalla porta della cucina, Vino in Villa vi aspetta. Www.discoverhongkong.com |
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RECORD DI PRESENZE A RISTOREXPO 19 – 23 FEBBRAIO 2005 – LARIOFIERE - ERBA |
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In cinque giorni l’evento enogastronomico dedicato alla cucina d’autore ha fatto registrare ben 16mila ingressi tra operatori del settore e consumatori. L’edizione 2005 dell’evento si chiude con un nuovo balzo in avanti: +20%. Si chiude così, bissando il successo dell’edizione precedente e raccogliendo solo pareri positivi la fiera della buona tavola. Dodicimila metri quadrati di esposizione, più di 120 espositori e migliaia di marchi rappresentati. E così, se I luoghi domestici raccontano storie, la tavola ha saputo trasmettere emozioni e i Jeunes Restaurateurs, interpreti indiscussi dell’ottava edizione dell’evento, hanno saputo trasmettere sapienza e i segreti del “Bien vivre”. Da Herbert Hintner a Alfredo Russo fino a Antonella Ricci, un viaggio enogastronomico lungo tutto lo Stivale. E poi in cattedra i grandi del momento da Claudio Sadler a Pietro Leman per raccontare ed insegnare la passione per I fornelli. E poi ancora I momenti di formazione riservati agli operatori, una novità per l’edizione 2005 apprezzata e applaudita dagli addetti ai lavori. Applauditissimi gli animatori dello spazio dedicato ai bambini quando tutti I piccoli per qualche ora si sono trasformati in piccoli chef. Ottima l’affluenza agli incontri tecnici e alle lezioni per conoscere I trucchi per una spesa oculata. Per gli appassionati del late hour poi l’appuntamento con il fuori salone con la rassegna “Aperitivi d’autore”. E poi ancora forum, degustazioni, laboratori del gusto e l’area dedicata alla cucina internazionale con la rassegna “Sapori dal mondo”. E per I trofei culinari, vincitore del Trofeo Arturo Della Torre – Premio Ristorexpo - Walter Della Pozza del team cuochi di Pavia. Primo assoluto allievi Nicole Larue dell’Istituto Gianni Brera di Como. Insomma nulla è mancato cosicché per cinque giorni il polo fieristico Lariofiere ha saputo presentare un tour a 360 gradi per scoprire i veri saperi del mondo enogastronomico. La manifestazione si presenta così ancora più forte per il prossimo anno quando a febbraio si cercherà di superare ancora una volta il risultato fino ad ora ottenuto. Info line: www.Lariofiere.com, Tel. 031/6371 |
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TORINO: PATRIA DEL CIOCCOLATO |
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Chi ama il cioccolato deve passare da Torino. Nato nella capitale sabauda con un apposito Regio Decreto Madama Reale che nel 1678 ne autorizzava la produzione, l’arte del cioccolato comincia già alla fine del ‘500 quando il cacao venne fatto conoscere da Emanuele Filiberto di Savoia. Una sessantina di anni dopo, nel 1678, il cioccolato sino ad allora privilegio dei salotti nobiliari, divenne un democratico piacere, il motore di una nuova imprenditoria, per concessione della seconda Madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia. In pochi anni fioriscono decide di botteghe artigianali e sulla finire del ‘700 il capoluogo subalpino, con una produzione giornaliera di 350 chili di cioccolato esportato in Germania, Francia, Austria e Svizzera, diventa una vera e propria capitale nella produzione del ‘cibo degli dei’ e i cioccolatieri torinesi furono i primi, in tutta Europa, a lavorare il cioccolato. Un primato poi rafforzato dalla ‘bavareisa’. Calda miscela di caffè, cioccolato amaro e latte che un secolo dopo è poi ribattezzata ‘bicerin’ dal nome del piccolo contenitore in metallo con manico in cui veniva servita. Alessandro Dumas lo definì come ‘una delle cose più buone e belle di Torino’. Nel 1802 Torino fa un salto di qualità: trasformare la cioccolata liquida in tavolette solide e più durature. Grazie inoltre ad una innovativa apparecchiatura idraulica che raffina la polvere di cacao e la imposta con lo zucchero, vaniglia e acqua calda, i cioccolatieri torinesi hanno un’altra geniale trovata che ovvia la carenza di materia prima causata dal blocco napoleonico. Miscelando un quantitativo minimo di cacao alla più economiche nocciole provenienti dalle vicine Langhe, ricavano una gustosa pasta che nel 1865 diventa l’anima del ‘bocconcino o cicca’ ideato da Michele Prochet e messo sul mercato della Caffarel-prochet. Il capostipite dei cioccolatini a forma di barchetta rovesciata, incartati in stagnola dorata, che nel 1867, in occasione del carnevale prendono il nome di ‘giandujotti’. Per tutto l’800 e il ‘900 tra Torino e il Piemonte si concentra la maggiore produzione europea di cioccolato mentre caffè, destinati a divenire ritrovi storici e laboratori aprono le loro porte. La storia continua e il cioccolato per Torino e il Piemonte diviene un dolce vanto. Nel rispetto delle tradizioni passate e dalla fama di prodotti che hanno conquistato tutto il mondo i mastri cioccolatieri continuano a difendere la tradizione decretando la nomina di ‘distretto del cioccolato italiano’. |
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A.P.C.F.E. E CONFARTIGIANATO A TORINO, CAPITALE INTERNAZIONALE DEL CIOCCOLATO |
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Torino, capitale italiana del gusto, per un mese capitale internazionale del Cioccolato, si prepara ad ospitare 2 importantissimi eventi che coinvolgeranno il mondo del cioccolato ed il settore agroalimentare: il direttivo dell’associazione mondiale A.p.c.f.e. E il convegno mondiale del cacao fine di qualita’ . Il 2 e 3 Marzo, in occasione dell’apertura dei lavori di Cioccolatò (Torino. Piazza Castello. 3-13 Marzo 2005) illustri esponenti mondiali del settore agroalimentare si incontreranno a Torino Incontra per due giorni di intenso lavoro e di dibattiti su temi di grande attualità e rilevanza internazionale. I membri dell’A.p.c.f.e., Associação dos Profissionais do Cacau Fino e Especial, incontreranno alcuni esponenti dell’Associazione Nazionale Cioccolatieri di Confartigianato per consolidare il rapporto che già lega le due associazioni e per pianificare le prossime future occasioni di collaborazione. L’associazione brasiliana è nata nel 2004 a Ilhèus (Bahia) e da più di un anno opera in tutto il mondo per tutelare ed aiutare i produttori della Costa del Cacao, garantendo l’altissima qualità delle loro produzioni. Parallelamente Confartigianato è impegnata da tre anni nella realizzazione di un altrettanto ambizioso progetto: la classificazione del cacao d’origine Stg (Specialità Tradizionale Garantita – Antico Cioccolato Artigianale Italiano). Le grandi affinità fra il progetto di Confartigianato ed con il progetto dedicato alla tracciabilità dell’origine del cacao promosso dall’A.p.c.f.e. Hanno favorito una costruttiva collaborazione tra le due associazioni. Direttivo dell’associazione mondiale a.P.c.f.e. Il 2 Marzo Torino, in collaborazione con Confartigianato ed il Dipartimento di Merceologia della Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Torino, nell’ambito del progetto di cooperazione di tracciabilità fra i produttori di Cacao ed il nostro paese avrà l’onore di ospitare il Direttivo dell’associazione mondiale a.P.c.f.e. Il principale scopo della riunione indetta a Torino è l’elezione del presidente esecutivo mondiale dell’Apc e del suo segretario. I membri dell’A.p.c.f.e. Si riuniranno inoltre per ratificare l’accordo siglato con l’Associazione Nazionale Cioccolatieri di Confartigianato e per istituire una rappresentanza italiana dell’associazione sul nostro territorio. “Siamo molto soddisfatti – dichiara Silvio Bessone, Presidente Associazione Nazionale Cioccolatieri Confartigianato – Innanzitutto perché grazie a Confartigianato l’Italia parteciperà ad un progetto mondiale di grande importanza economica e scientifica. Si corona un sogno, che è partito da molto lontano: organizzare in maniera scientifica e strutturata il percorso del cioccolato di qualità. Da oggi si gettano finalmente le basi affinché il consumatore possa essere tutelato ed informato in maniera chiara e precisa”. Convegno a.P.c.f.e. E confartigianato: classificazione mondiale del cacao fine di qualita’. Si terrà il 3 Marzo il Convegno organizzato da A.p.c.f.e. E Confartigianato, Classificazione mondiale del cacao fine di qualita’. L’interazione tra cioccolatieri e produttori di cacao Una tavola rotonda di altissimo livello alla quale prenderanno parte esponenti di 25 paesi produttori di cacao per discutere sulla situazione attuale e sulle prospettive future del cioccolato, in particolare sulle reali possibilità di interazione tra cioccolatieri e produttori di cacao nel mondo. Ll convegno mondiale si propone come un importante appuntamento per il settore, un’utile occasione di incontro e di confronto aperto fra agricoltori, scienziati e cioccolatieri su temi economici di grande attualità. |
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TURIN AWARD CRU 2005 - PRIMO CONCORSO EUROPEO PER PRODUTTORI DI CACAO |
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Il lavoro di un maestro cioccolatiere è un’arte. Antica, raffinata, delicata, creativa. Che ha le sue regole, i suoi strumenti…i suoi ingredienti. Un grande cioccolato è il risultato di un’alchimia di diversi fattori. Abili ed esperti maestri cioccolatieri, veri e propri artisti del gusto, lavorano ogni giorno nei loro laboratori materie prime di altissima qualità per dare vita ai migliori cioccolati del mondo. “Turin Award Cru 2005”, il primo concorso Europeo per produttori di cacao che si svolgerà a Torino durante Cioccolatò (Torino, Piazza Castello, 3-13 Marzo) nasce da un’idea di Silvio Bessone, Presidente dell’ Associazione Nazionale Cioccolatieri Confartigianato, con il preciso intento di premiare i produttori di cacao, offrendo un riconoscimento di valore alle preziose materie prime impiegate nella produzione del cioccolato. Aziende agricole di tutto il mondo sono state invitate a partecipare al concorso ed a fornire alla giuria un sacco di Cacao Fino e Speciale, di monopiantagione, selezionato senza scarto, fermentato e privo di muffe. Nei giorni di Cioccolatò una qualificata giuria composta da esperti internazionali, agricoltori scienziati e cioccolatieri valuterà i cacao in concorso, stabilendo una classifica. Medaglia d’oro, d’argento e di bronzo ai primi tre classificati, che otterranno un diploma di merito ed un premio in denaro offerto da Bessone, main sponsor dell’iniziativa. Durante il concorso la giuria assegnerà anche alcuni premi speciali: “Premio speciale cacao aromatico 2005” , “Premio Varietà rara 2005”, “Premio speciale alla miglior azienda agricola”, che si distingue per la sensibilità verso i suoi lavoratori, e organizzazione. I cacao classificatisi in graduatoria verranno trasformati in Cru (cioccolato monorigine) nella fabbrica artigianale della Confartigianato da Silvio Bessone, davanti agli occhi del pubblico di Piazza Castello. Il pubblico di Cioccolatò avrà poi la possibilità di degustare le deliziose tavolette di cioccolato prodotte nello stand Confartigianato in piazza Castello. |
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VALLE ISARCO (ALTO ADIGE): LA VALLE DEL GUSTO OSPITA DAL 4 AL 20 MARZO 2005 LA ‘STORICA’ “SETTIMANA DELLA BUONA CUCINA”. IL TEMA DELLA 33° EDIZIONE E’ L’ABBINAMENTO CON IL VINO DELLA VALLE ISARCO |
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In Valle Isarco, la valle altoatesina in cui la primavera arriva per prima, senza impedire che le sue zone sciistiche (Plose, Maranza, Valles, Monte Cavallo, Racines, Ladurns 140 km di piste) rimangano perfettamente innevate, va in scena la Settimana della Buona Cucina della Valle Isarco ("Eisacktaler Kost") dal 4 al 20 marzo 2005. Alla sua 33° edizione, probabilmente è uno degli eventi gastronomici di maggiore tradizione e successo d’Italia: ogni volta registra dai 10.000 ai 12.000 coperti nella ventina di ristoranti partecipanti. Un record di longevità per una manifestazione nata quando il grande tema di successo di oggi, l’enogastronomia, era ben lungi da venire, e che, nonostante l’alta vocazione turistica della zona, è frequentatissima anche dalla gente del posto. La manifestazione (che permette di vivere il connubio abbastanza raro fra sci e gastronomia) è promossa dal Consorzio Turistico Valle Isarco in collaborazione con l'Unione Albergatori e Pubblici Esercenti dell'Alto Adige e con i produttori di vini della Valle Isarco. Ogni anno ha un tema diverso, sempre all’insegna della tradizione ma anche dell’innovazione e dell’interpretazione da parte di giovani chef. Negli anni scorsi protagonisti via via sono stati i prodotti caseari, i prodotti del maso contadino, i cereali, le erbe. Quest'anno, per la Xxxiii edizione, il tema è quello dell’abbinamento con i vini tipici della valle. Si potranno assaporare i piatti della tradizione (dai Knödel agli Schlutzkrapfen, dalla Weinsuppe al Gulasch, dal Gröstli alla Kapuzinerfleisch), rivisitati per palati moderni, accompagnandoli con i vini eleganti e fruttati della Valle Isarco. I ristoranti coinvolti, 20 esercizi tra il Brennero e Chiusa, vanno da quelli ben piazzati nelle guide gastronomiche, alle trattorie tipiche a conduzione familiare. Presso i locali, si può partecipare a un quiz a premi, basta compilare un cruciverba e si può vincere un set di bicchieri da vino! Possibilità di pacchetti settimanali da 350 euro mezza pensione. Le cene della ‘Buona Cucina’ sono a pagamento, preferibilmente su prenotazione. Con 240 ettari vitati, la Valle Isarco è la zona vinicola più settentrionale d'Italia, nonché l'unica direttamente al cospetto delle montagne più famose del mondo, le Dolomiti. Intorno a Chiusa e Bressanone, dove si scorgono già le cattedrali di roccia del Putia e delle Odle, si producono infatti straordinari vini bianchi, come il Silvaner, il Müller Thurgau, il Pinot Bianco, il Veltliner, il raro Kerner. Vini di grande reputazione, come dimostrano i riconoscimenti della critica (diversi ‘3 bicchieri’ del Gambero Rosso, per esempio). Qui accanto a famose cantine dalla lunga storia, come la Cantina Produttori Valle Isarco di Chiusa e l'Abbazia di Novacella, ve ne sono altre piccole, ma ormai più che emergenti (Rockhof, Künhof e altre). Www.valleisarco.info |
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ALLA SCOPERTA DELLE SPECIALITÁ ENOGASTRONOMICHE DELLA TERRA DEI CANGURI - IL PAESE DI MEGAN GALE PROMUOVE ITINERARI DEI SAPORI LOCALI |
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In Australia la parola chiave è “cibo”. L’australia non è solo un paradiso culinario, ma un luogo dove si possono gustare alcuni tra i più deliziosi piatti da tutto il mondo. L’australia offre molte opportunità di cucina, dalla spiaggia al bush, con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Data la vastità del paese - i microclimi variano dall’intenso freddo del sud al caldo tropicale del nord - l’Australia è in grado di produrre quasi ogni cosa. Oggi l’Australia è una società fervente e multiculturale, caratterizzata da un afflusso di persone che si sono stabilite qui da ogni parte del mondo, portando la loro cultura e le loro tradizioni. Attraverso questa contaminazione di idee e grazie all’entusiasmo dei nuovi arrivati nel “dare ad ogni cosa una forma” – una sorta di mantra Aussie – le tavole australiane ora sono ricche di tutti i prodotti tipici di una grande varietà di nazioni. Questa è la base della cucina chiamata “Mod Oz” – abbreviazione Aussie per Modern Australian: un insieme di influenze asiatiche, francesi, mediterranee, a cui si mescolano i sapori del bush usati dagli indigeni australiani da tempo immemore. Uno dei primi esponenti dell’innovativa cucina chiamata Australian Native Cuisine, è Raymond Kersh, dal ristorante di Sydney Edna’s Table. Una specialità come il carpaccio di tonno con l’anice australiano e i ravioli alla salsa di pepe sono solo due dei piatti più richiesti dal menu dell’Edna’s Table. Per un’introduzione alla cultura gastronomica australiana a livello di base, è sufficiente fare visita ad alcuni dei numerosi Farmers’ Markets che si tengono in giorni differenti in tutto il paese. C’è sempre un sorriso amichevole di un coltivatore pronto a raccontare dei propri prodotti e del proprio modo di vivere. Gli abitanti di Sydney accorrono in massa, una volta al mese, sulla riva di Pyrmont Bay Park per il Good Living Growers’ Market. Oltre ai prodotti freschi, ci sono bancarelle che vendono qualsiasi tipo di prodotto. Un’altra istituzione locale è il Sydney Fish Market, il cuore ittico della città. Qui si trovano montagne di gamberetti, innumerevoli varietà di pesci, ostriche, aragoste, yabbies, granchi – e tanti crostacei dai nomi strani. Molti venditori offrono una ampia selezione di cibi take away: dal sashimi e sushi ai calamari fritti, polpo, tagliatelle e laksa. Si può seguire l’esempio locale e comprare una bottiglia di birra o vino in un negozio di alcolici nella galleria principale, prendere un tavolo all’ombra sulla banchina e trascorrere il tempo guardando le barche che vanno su e giù. Alla Sydney Seafood School si può imparare come cucinare da alcuni dei migliori chef della città, sorseggiare un bicchiere di vino e incontrare altri amanti del cibo. Più di una storia d’amore è nata tra questi fornelli. Victoria. L’elegante città di Melbourne è ritenuta la mecca dei cibi sofisticati e offre molte esperienze culinarie per spiriti curiosi, menti assettate e palati sensibili. Ad esempio, è possibile cucinare miriadi di piatti guidati da Kate, al Kate Mcghie’s Tasting Tables, inimitabile cuoca e scrittrice di cucina che accompagna piccolo gruppi a visitare i mercati e i negozi dove acquistare i prodotti per poi tornare al suo studio e preparare uno splendido pasto. Al Melbourne’s Queen Victoria Market - storico punto di riferimento all’aperto, conosciuto per i cibi prelibati a base di carne, pesce e pollame, autentici artefatti australiani - passare la domenica pomeriggio è un must. Qui si può bere ottimo vino nelle giornate più fredde, oppure fare una escursione alla ricerca di funghi nei dintorni della Mornington Peninsula. Dopo la raccolta di funghi, il gruppo ritorna all’enoteca T’gallant dove li aspetta un fantastico pranzo a base di funghi e la degustazione di vino. Queensland. Jan Power’s Powerhouse Markets al New Farm di Brisbane aggiunge una dimensione culturale al tradizionale mercato. Ambientato in un centro artistico circondato da un giardino ben curato nelle vicinanze del Brisbane River, il mercato è una mostra artistica della tavola: ostriche, carne, fagiani e petti d’anatra, degustazioni di rari tè e un migliaio di altri affascinanti prodotti. “Incontra i tuoi produttori” è il motto di questo importante mercato. Sono disponibili anche tour enogastronomici nella Chinatown di Brisbane, dove si può trovare qualsiasi cosa. Altri tour guidati includono visite ad alcuni dei migliori “provedores”, negozi-boutique di cibi e wine bar. Per gli amanti della carne, è d’obbligo visitare il Cha Cha Char Wine Bar e il Grill di Brisbane, dove la specialità della casa è la carne Wagyu. Northern territory. Chi si reca nel Top End (Northern Territory), si può visitare l’insolito mercato serale a Mindil Beach e fare un picnic sulla spiaggia. Le libellule sono magiche in questo momento della notte, come anche il tramonto, inoltre il cibo è lo specchio di questa regione ricca di mix di culture, con piatti piccanti asiatici, greci, italiani, inglesi e sudamericani. Il mercato è aperto il giovedì e la domenica per tutta la stagione da maggio a ottobre. Affascinati dai coccodrilli? Presso il ristorante Overland Steak House di Alice Springs, immerso in uno scenario tipico dell’Outback, si può scegliere tra carne di coccodrillo, emù, canguro e un’ampia varietà di carne da allevamento. South Australia. Il vino gioca una parte integrante nella cultura australiana e in questo settore gli australiani competono con i francesi. Alcuni vini sono stati riconosciuti come i migliori del mondo. La più grande regione produttrice di vino è la Barossa Valley del Sud Australia. I primi immigrati europei, stabilitisi qui circa sei generazioni fa piantarono una gran quantità di viti. Cibo e vino sono parte integrante di questa area. La tradizione culinaria contadina della Barossa Valley affonda le proprie radici nella cultura tedesca, ma questa regione è stata popolata anche da greci, italiani, cinesi e slavi e, in tempi successivi, da vietnamiti. I tour enogastronomici abbondano e c’è anche un treno del vino che permette di fermarsi in diverse enoteche e assaggiare i vini di annate locali. Nella stessa regione, la Thorn Park Country House nella Clare Valley offre ai suoi ospiti un ricco programma di tour vitivinicoli, lezioni artistiche e lezioni presso la scuola di cucina diretta dal famoso chef David Hay. Western australia. Nel Western Australia, la Margaret River è una delle principali zone di produzione vinicola dello stato e i suoi Semillon, Chardonnay, Cabernet sono reputati tra i migliori del continente. Molte cantine hanno sale di degustazione e vendita diretta. Per gli appassionati si organizzano escursioni di pesca. Altre aree vitivinicole che meritano di essere menzionate sono le regioni del Mudgee nel New South Wales, la Hunter Valley nel Victoria e la nuova regione di produzione di vino del South Burnett nel Queensland. Tutte offrono la possibilità di fare percorsi enogastronomici. A Canberra, capitale nazionale dell’Australia, ci sono cantine fredde, i Fresh Food Markets e i deliziosi Poachers Trail. Il Poachers Pantry Smokehouse Café è l’ideale per pernottare, parlare con la gente del posto e assaggiare qualsiasi piatto della casa: dal pollo arrosto, all’anatra, all’agnello, alla carne di maiale, canguro o emù. L’isola del tesoro è sicuramente la Tasmania. Qui prospera una rinomata industria vinicola e l’acqua pura e cristallina offre alcuni tra i migliori molluschi, salmoni e crostacei. I ricchi terreni coltivabili producono mele, bacche, susine, pesche noci, wasabi e i più deliziosi formaggi. Il mercato del sabato nel Salamanca Place di Hobart è un incrocio tra una chiesa sociale e un mercato di coltivatori. Nei dintorni di King Island l’aria è profumata e le delizie gastronomiche includono straordinari formaggi, carne di manzo, tacchini selvatici, fagiani e alcune tra le più buone torte della King Island Bakery. I nativi sono estremamente socievoli e molti viaggiatori che chiedono semplicemente delle indicazioni sono spesso invitati dagli abitanti a prendere una tazza di tè. Siti utili: www.Australia.com www.Sydneyfishmarket.com.au www.Katemcghie.com.au www.Qvm.com.au www.Thornpark.com.au |
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FRAGRANTI E INVOGLIANTI COLAZIONI, PRANZI DAL SAPORE MEDITERRANEO A BASE DI PESCE FRESCO E STAGIONALE, FINO ALL’HAPPY HOUR AL MARGHERA37 LODGE LOUNGE |
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Il ristorante Marghera 37 conferma lo stretto legame con il mondo dell’arte, sia come spazio espositivo per giovani artisti, sia come punto di riferimento per attori e spettatori del dopoteatro. La sensibilità per l’arte e la vocazione a location per artisti del Marghera37 Lodge Lounge è favorita dall’atmosfera confortevole che avvolge gli avventori del locale. Lo spirito del Lodge, con la sua atmosfera carica di suggestioni ispirate a terre calde e lontane, si prefigge come obiettivo la massima comodità per gli ospiti, tenendo presente i caratteri predominanti dI paesi remoti, costituiti da un naturale mix di colori e suoni, visioni e sensazioni uniche al mondo. In questo ambiente accogliente trova la sua ideale sede la nuova collezione di collane in pietre preziose di Massimo Nanni, che si pone come contemplativo percorso armonico tra Oriente ed Occidente. Le creazioni di Massimo Nanni sono una sofisticata combinazione di stili e culture che hanno influenzato l’artista durante i suoi lunghi soggiorni in Oriente e negli Stati Uniti. Le suggestive collane risplendono di pietre naturali, quali giada, ametista, quarzo, citrino, agata, turchesi, coralli e ossidiana. Grazie alle influenze delle culture orientale, l’artista presta particolare attenzione all’alto potere curativo delle pietre: le informazioni riguardanti le proprietà e virtù delle pietre incastonate nei singoli gioielli esposti saranno consultabili attraverso un book disponibile gratuitamente su richiesta. Sarà possibile apprezzare l’esposizione dalla mattina fino a notte fonda, durante tutti i momenti che scandiscono la giornata del Marghera37: dalla colazione al pranzo, dal brunch festivo all’ happy hour, dalla cena mediterranea al dopoteatro. La vita del Marghera37 comincia infatti all’alba con fragranti e invoglianti colazioni, prosegue con pranzi dal sapore mediterraneo a base di pesce fresco e stagionale, accoglie al pomeriggio per confortevoli momenti di relax. Alle 18 giunge il momento trendy dell’happy hour, che si trasforma in un rito con uno chef dedicato esclusivamente a soddisfare e strabiliare i clienti con un buffet sempre ricco e gustosissimo e con barman originali e fantasiosi. La cena e il dopo teatro sono i momenti “storici” per il Marghera37, quando, in un salotto reso ormai familiare ed amichevole dalla cordialità del titolare Giuseppe Sellitti, si ritrovano giovani artisti, stilisti emergenti, teatranti e spettatori di teatro per momenti conviviali che si trasformano in occasioni di incontro e di confronto e che si protraggono fino a notte fonda. La domenica è invece l’occasione per il nuovo rito festivo: un abbondante e creativo brunch che da mezzogiorno continua fino alle 16 all’insegna del relax e della tranquillità. |
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MANGIARE IN CASCINA DI LOREDANA LIMONE VIAGGIO NELLA GASTRONOMIA E NELLE TRADIZIONI DELLA CIVILTÀ CONTADINA, CON LE RICETTE TIPICHE DELLE CASCINE PADANE. ATESA EDITRICE, BOLOGNA
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Nella civiltà contadina, la cascina ha rappresentato un microcosmo pregno di umanità e schiettezza dove si viveva una vita intensa e semplice spesa tra la dura fatica accettata con religiosa sopportazione e la sincera condivisione del poco che si possedeva. Elemento architettonico proprio soprattutto del paesaggio agrario padano, la cascina è stata non solo un luogo di lavoro e produzione, ma anche di abitazione e vita di diverse generazioni di contadini: dunque un luogo di socialità, espressione e cultura rurale. Una radice povera ma innegabilmente ricca di significati, contenuti e sapori. Lì nascevano, vivevano e morivano intere generazioni di contadini, detti paišan, indissolubilmente legati ad una terra che non volevano e non potevano lasciare, terra impietosa – come impietoso era spesse volte il padrone – terra che li sfiancava e spaccava loro la schiena nutrendoli appena del necessario. Terra a cui mai osavano ribellarsi accettando sofferenza e destino quasi sempre come inevitabili Questo libro riscopre, valorizza e ci fa riassaporare scene che hanno il respiro e l’incanto di un poema bucolico ricco di gusti poveri e di aromi semplici quali la minestra calda nel paiolo, le fondine del latte riempite con fette di polenta fumante, dolciumi e castagne in bella mostra su una bancarella nella piazza del paese; scene riprese da “L’albero degli zoccoli”, lo straordinario film di Ermanno Olmi, e dalle più belle pagine dei cantori della civiltà contadina padana – quelle di Alessandro Manzoni e Gianni Brera, Pia Fontana, Luisito Bianchi e Mario Lodi, dell’esordiente Giancarlo Broglia ad arrivare addirittura a Gianni Verga, siciliano, che soggiornò in Lombardia e, dapprima scettico, finì per definire “le passeggiate e i dintorni di Milano un po’ lontani, ma fra i più belli al mondo”. In queste scene da non dimenticare ogni contadino si riconosce agevolmente, e così suo figlio, ed i figli dei suoi figli… quale che sia il loro paese. Scene da non dimenticare, sì. Perché la fatica di chi è stato attore sul palcoscenico creato dalla natura – la campagna – s’intrida dell’inchiostro di chi ne ha descritto i giorni ed i ricordi s’impastino con i sapori che furono. Sapori e saperi ormai dimenticati - come scrive Davide Paolini nella presentazione - che ritroviamo nelle ricette di queste pagine: ricette umili che fanno riaffiorare in ognuno di noi sensazioni diverse ma riconducibili a quella vita legata alla terra e alle sue stagioni. A parte un’ampia ricerca bibliografica, “Mangiare in Cascina” è principalmente frutto della testimonianza di vera gente di cascina, e le numerose ricette a corredo sono quelle originali della tradizione. Il libro è diviso nei seguenti capitoli: I sapori della corte , La giornata, ‘l purcell: una ricchezza, I giorni di festa, Verso una nuova cascina. Ogni capitolo ha le sue ricette specifiche: ricette che bisognava ingegnarsi ad inventare con le scarse risorse a disposizione: la qual cosa richiedeva un talento particolare, una vera e propria arte quotidiana nell’attesa del giorno di paga o di festa quando ci si permetteva un po’ di carne ed un fiasco di vino, un’arte fatta di fiabe narrate davanti al camino che parlavano di tovaglie fantastiche che si apparecchiavano da sole, di tavole miracolosamente imbandite di ogni ben di Dio, di luculliani pranzi composti da tre, quattro, cinque paioli di risotto fumante e di intere botti di vino. Come questa, qui riassunta. La tovaglia meravigliosa C’era una volta un buffone che andava alla corte del re, lo faceva divertire ed in cambio mangiava e beveva. A casa aveva sette o otto figli che morivano di fame. La moglie gli diceva: “Ti dicono il buffone e sei proprio un buffone! Lasci morire la tua famiglia di fame per andare a far divertire il re.” “Ascolta,” ribatté un giorno il buffone “domani il re e tutta la sua corte andranno a caccia nella selva ed io condurrò i muli col cibo. Avanzerà tanta roba e ne porterò anche a te. Vedrai che domani non parlerai più così.” Il giorno dopo il re ed il suo seguito partirono per la selva. Mentre il buffone apparecchiava, il sovrano vide un gallo e gli sparò ad un’ala, ma l’animale scappò. Allora il re comandò al buffone di rincorrerlo. Questi obbedì e lo seguì nel palazzo di un mago che, commosso dalla sua storia, gli regalò una tovaglia magica: a distenderla esclamando “Pronto il pranzo!” faceva comparire ogni ben di Dio. Il buffone lo ringraziò, prese il dono e si avviò verso casa. Purtroppo lungo il cammino si fece imbrogliare per ben tre volte e scambiò la tovaglia con altri oggetti, ma poi per fortuna riuscì sempre a recuperarla. Finalmente arrivò a casa e disse : “Moglie, prepara il tavolo con le sedie intorno e voi sedetevi tutti che al cibo ci penso io”. La moglie non ci credeva, ma quando il buffone esclamò “Pronto il pranzo!” apparve ogni ben di Dio e tutti mangiarono e bevvero. Quando il re venne a sapere della tovaglia, se la fece prestare perché doveva invitare il principe di Spagna ad un banchetto. Però poi la regina non voleva più restituirla; così ne comprò un’altra uguale che diede al buffone tenendo per sé quella magica. Ma alla fine la giustizia trionfò e la tovaglia meravigliosa ritornò al suo padrone. Questi provò a distenderla e comparve ancora il pranzo come accadeva prima. E poi han fatto pastino e pastone e non ce ne han dato neanche un boccone. Loredana Limone ha pubblicato la raccolta di fiabe Il Trenino Arlecchino e altre storie (Edizioni Associate, 2002) e La cucina del Paese di Cuccagna - Passeggiate gastronomiche con Matilde Serao (Il leone verde Edizioni, 2003). |
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LA SALUTE VIEN CLICCANDO CON IL NUOVO SITO FONDATION-LOUISBONDUELLE.ORG |
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La Fondazione Louis Bonduelle, l’organizzazione senza scopi di lucro nata in Francia e da oggi attiva anche in Italia, inaugura la messa on–line del suo sito web, vetrina di tutte le attività che rispondono alla sua missione: favorire la diffusione di una corretta cultura alimentare attraverso i benefici di alimenti sani come le verdure. Principale strumento di comunicazione della Fondazione, contestualizzato per l’Italia a partire dalla già esistente versione francese, www.Fondation-louisbonduelle.org è una vera finestra sul mondo della corretta alimentazione: dalle ricerche scientifiche alle spiegazioni sociologiche, dagli aggiornamenti con le notizie dal mondo, sino alla descrizione di dettagliate ricette e dei relativi apporti nutrizionali. La struttura si articola in quattro principali sezioni: una dedicata alla Fondazione, ai suoi impegni e agli strumenti adottati per attuarli, una seconda, cuore di tutto il sito, dedicata invece alle notizie e alle informazioni per il grande pubblico, una terza, a sua volta articolata in tre differenti aree, rivolte ai professionisti del mondo della salute, dell’istruzione e ai giornalisti; infine, un’ultima area dinamicamente aggiornata con tutte le iniziative attivate dalla Fondation nei vari paesi in cui essa opera. |
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I PRODUTTORI DI ALCE NERO, MIELIZIA E LIBERA TERRA AL BIOFACH |
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Saranno i produttori i protagonisti della partecipazione di Alce Nero, Mielizia e Libera Terra al Biofach che si tiene a Norimberga (Germania) dal 24 al 27 febbraio. Alla più grande vetrina europea dei prodotti biologici il gruppo bolognese si presenterà infatti con tutta la professionalità, la competenza e l’esperienza dei propri produttori di miele, riso e derivati del pomodoro: linee merceologiche nelle quali essi vantano una indiscussa leadership sia per quantità che per qualità in Italia e all’estero, in particolar modo in Giappone. Il gruppo bolognese sarà così l’unica realta italiana di produttori biologici di ambiti diversi presente al salone tedesco: dagli gli apicoltori dei mieli regionali Mielizia con carta d’identità ai produttori del riso nebbione invecchiato e a quelli dei sughi e delle polpe di pomodoro Alce Nero, fino alle cooperative sociali che - nelle terre siciliane confiscate alla mafia – coltivano grano e uve dai quali ottengono l’ottima pasta artigianale e il vino catarratto Libera Terra. Nello stand saranno presentati inoltre i prodotti biologici ed equosolidali Mondovero: cacao, cioccolato, caffè, tè, miele e zucchero di canna integrale. |
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HOPLA’: LE CREME VEGETALI BUONE COME LA PANNA, PER UNA CUCINA SANA, LEGGERA, ATTENTA AL COLESTEROLO. |
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Le creme vegetali Hopla’ di Cooperlat, azienda leader nel settore lattiero-caseario, rappresentano l’alternativa ideale alla panna per una cucina sana, leggera, attenta al colesterolo, ma ricca di gusto e di sapore. Le creme vegetali Hoplà, infatti, hanno tutto il sapore e il gusto pieno della panna ma, al tempo stesso, sono leggere in quanto i grassi vegetali, a differenza dei grassi di origine animale, qual è la panna, non contengono colesterolo. Non solo. Le creme vegetali Hoplà, oltre ad essere insuperabili per leggerezza e per bontà, sono anche facilissime da usare e consentono di ottenere sempre ottimi risultati, anche quando si ha poco tempo a disposizione, rendendo semplice e veloce la vita in cucina. Ecco perché, da quasi trent’anni, Hoplà è leader nel settore delle creme vegetali e i prodotti Hoplà sono sempre più utilizzati anche dai pasticcieri e dai gelatieri italiani nella preparazione di golose specialità. Sono quattro i prodotti della linea Hopla’: Hoplà da montare già zuccherata, Hoplà da montare e per cucina non dolce, Hoplà spray, Hoplà cucina da chef. Quattro prodotti insuperabili, che consentono di realizzare un’infinità di ricette squisite, ricche di sapore, ma leggere. Basta consultare ogni mese il sito internet www.Cooperlat.it e farsi guidare da Marina Malvezzi, cuoca d’eccezione, per portare in tavola, oltre alla leggerezza e alla bontà, anche la fantasia… |
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UN GUSTOSO ATTO UNICO CON LA PRELIBATA REGIA DI EUROFOOD E GOLOSI, STRAORDINARI PROTAGONISTI
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Metti una sera a cena.....Gli amici che telefonano e si invitano per assistere insieme alla partita.... Pizza a domicilio? Stasera non consegnano. Pastasciutta per tutti? Mezzo chilo non basta. Tutti d'accordo nel voler conciliare gusto, qualità e genuinità: basta scegliere tra le tantissime e prelibate proposte di Eurofood, il leader di mercato che da oltre vent'anni ricerca, seleziona, importa e distribuisce le migliori specialità gastronomiche da ogni parte del mondo. Ecco allora che i golosi protagonisti della nostra cena "dell'ultimo minuto" diventano gli originali wurstel tedeschi Jensen’s da gustare con le fantastiche salse e senapi Maille, storico marchio francese. E per non farsi proprio mancare niente, sulla tavola trovano posto anche il classico Tabasco Mcilhenny e "l'unica" salsa Worchester Lea &Perrins: il tutto per creare condimenti particolarmente gustosi o per creare cocktail e aperitivi originali. Dal 1865 la storica fabbrica tedesca Redlefsen produce wurstel e "delicatessen" a denominazione di origine controllata. Tutti i prodotti Redlefsen nascono nel nord della Germania, dove si trovano materie prime di eccezionale qualità che vengono utilizzate per una ampia gamma di autentiche leccornie distribuite anche con il famoso marchio Jensen's. L'azienda tedesca utilizza lunghe e attente procedure garantite da una rigorosa tracciabilità di filiera e dalla certificazione di qualità europea per portare sulle nostre tavole wurstel e salsicce dal gusto ricco e intenso, l'autentico gusto delle montagne tedesche. Oltre alla classica versione, Mc.ilhenny ha creato alcune alternative altrettanto gustose come la salsa al peperone verde prodotta con peperoni verdi Jalapeno, dal sapore più dolce che si adatta perfettamente alla pizza, alle insalate, alla pasta, nelle minestre. Se Mc.ilhenny è il nome del Tabasco, Lea & Perrins è il nome dell'unica e originale salsa Worchester, un marchio noto a livello mondiale che propone gustose salse per condimenti e aperitivi. Una storia straordinaria, quella di Lea & Perrins, iniziata nel 1835 quando il Governatore del Bengala, Lord Sandys, consegnò al suo rientro dall'India una ricetta segreta a due farmacisti di Worchester - John Wesley Lea e William Perrins - che seguirono attentamente le istruzioni ma crearono uno sgradevole liquido, assolutamente inutilizzabile. Riposero il preparato in alcune giare nelle cantine e solo dopo alcuni anni provarono ad assaggiare nuovamente il contenuto per scoprire che si era trasformato in una salsa saporita e gustosa. Il processo di invecchiamento aveva infatti modificato la miscela originaria in quella che oggi tutti noi conosciamo ed apprezziamo come la salsa Worchester. La salsa di Lea & Perrins è esportata in più di 130 paesi e il suo successo è dovuto anche al fatto che il procedimento originario è sempre rimasto quasi del tutto segreto, essendo noti solo alcuni componenti, tra i quali cipolla inglese, aglio francese, acciughe spagnole e scalogno olandese invecchati in barili di aceto e malto. A questi vengono poi miscelati tamarindi di Calcutta, peperoncini rossi cinesi, chiodi di garofano del Madagascar e melassa dei Caraibi. Oggi sono tre gli anni di invecchiamento, filtraggio e maturazione che danno vita a questa salsa piccante e saporita proposta nella inconfondibile bottiglia a collo lungo con la nota etichetta arancione. La salsa Worchester è perfetta per condire e insaporire carni e verdure o per creare fantastici cocktail. |
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VITÆSPA: L’ESSENZIALITÀ DEL BENESSERE |
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La parola chiave, da qualche tempo a questa parte, è Benessere. Trasmissioni televisive, rubriche sui giornali, non c’è intervista o comunicazione di attualità dove non compaia questa parola “magica”. Il benessere come relax, come fuga dallo stress lavorativo urbano. Un termine spesso abusato e banalizzato. Perché wellbeing è sinonimo di qualità di eccellenza, promesse a cui devono seguire fatti, organizzazione impeccabile, cortesia e professionalità provata quali standard irrinunciabili. Quello che Vitæspa propone è un nuovo concept, un ritorno all’essenzialità per una reale centralità del sé attraverso il corpo. Più di una semplice Urban Spa, un luogo dove valorizzare i tempi di vita fuori dai ritmi quotidiani. Un microcosmo dove arte e ambiente suggeriscono qualità tangibile che sollecita emozioni. Un complesso monastico del 1100 ristrutturato e valorizzato da un recupero attento e rispettoso degli spazi nella città di Brescia. Un luogo dove passato e futuro si incontrano per generare qualità di vita.Una struttura essenziale ma, al tempo stesso, ricercata nei materiali e nelle soluzioni. La parola d’ordine: semplicità. Uno stile che elimina tutto ciò che è superfluo per dare spazio alla centralità della persona. Uno spazio per ritrovare se stessi e distaccarsi dalle tensioni quotidiane. Per dare respiro al corpo e alla mente. La filosofia è tutta qui: un invito a fermarsi, uno spunto per vivere la città in modo diverso. Tempo per la riflessione e la cura del sé. Da impiegare “liberamente” in attività piacevoli, scelte per la propria personale realizzazione. Una struttura poliedrica ed accogliente, un contenitore di idee e sensazioni, dove l’atmosfera percepita sembra pervasa da un’antica preghiera che distende e induce a rilassarsi in modo del tutto naturale. Una scelta ampia di trattamenti, un obiettivo comune: il benessere globale, “intelligente”. Un’occasione per “spezzare” ed “evadere”. Una Spa che lavora sulla qualità del tempo. Per trovare nuovi ritmi di vita. Uno spazio personale dove sperimentare qualcosa di diverso. Un luogo dove imparare tecniche per vivere meglio. Non solo una Day Spa, un Resort per trascorrere week-end all’insegna del raccoglimentio e del relax, ospiti di 22 fra stanze e suites dalla raffinata sobrietà. Qualità, affidabilità e sicurezza grazie alla decennale esperienza di Mariabruna Zorzi. Un patrimonio consolidato, frutto di sperimentazione personale, ricerca, perfezionamento. Cura totale del corpo. Questa l’essenza di Vitæspa. Per allontanarsi dalle tensioni della vita quotidiana, dai dolori di un corpo stanco, dalle ansie di una mente stressata. Un luogo di pace nella frenesia quotidiana. Un concept e una promessa declinati in un contenitore di discipline su più livelli: Percorso Aquae Acqua: preziosa alleata del benessere contemporaneo per disintossicare, rimineralizzare, riequilibrare. Percorso Massaggi Programmi ad personam: interventi mirati per stimolare, rilassare, risolvere squilibri fisici, emotivi e cognitivi. Percorso Movimento Modelling Disciplines: Pilates, Taichi, Watsu, per sviluppare armoniosamente la figura e consolidare l’energia fisica e psichica. Percorso Alimentazione Disciplina Alimentare: salute e gusto per stare bene con se stessi, prevenire, migliorarsi. Percorso Pelle Face Blooming Three Phases: attivazione, nutrizione profonda, rimodellamento. Percorso Anti-aging Terapia Anti-aging: giovani e sani più a lungo per controllare lo stress, combattere i radicali liberi, mantenere efficienti le difese immunitarie. Percorso Pre E Post Intervento (guidato del medico curante) Trattamenti atti a ristabilire l’equilibrio circolatorio, a sedare eventuali traumi, con manovre di drenaggio linfatico, applicazioni topiche di sostanze cosmeceutiche che diminuiscono i tempi di recupero. www.Vitaespa.it |
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FITNESS FIRST PRESENTA GRAVITY PILATES: SCOLPIRE IL CORPO CON LA FORZA DELLA MENTE E DELLA GRAVITA’ |
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Fitness First, la catena di centri benessere numero uno in Europa, dimostra che il miglior trainer è dentro noi stessi: la nostra mente. Nasce da questa consapevolezza Gravity Pilates, il fitness amato dai divi di Hollywood, che sarà praticabile in tutti i quattordici Fitness First club italiani a partire dal nuovo club di Roma via Aurelia (il terzo club della catena nella capitale), in apertura ai primi di marzo. Ai Fitness First club sarà possibile praticare Gravity Pilates in gruppo. Questo nuovo metodo consente di utilizzare il Gravity Training System unitamente alla disciplina creata da Joseph Pilates che insegna a scolpire il corpo con la forza della mente. L’allenamento con Gravity Pilates rappresenta la massima evoluzione dei due metodi e si declina in circa 150 esercizi. I programmi tradizionali si focalizzano di volta in volta sullo sviluppo di fasce muscolari ben individuate. Gravity Pilates, invece, consente di allenare il sistema muscolare nel suo insieme, allungando e rinforzando le articolazioni, in modo da ottenere muscoli più potenti ed elastici in tutto il corpo. Gli esercizi del Pilates Mat tradizionale sono eseguiti sul lettino scorrevole del Gts che può assumere diverse inclinazioni, favorendo di volta in volta o la resistenza al movimento o l’allungamento. Joseph Pilates era un body builder e la perfezione del suo corpo lo aveva reso il modello ideale per la realizzazione delle carte anatomiche del corpo umano. Tuttavia, i cardini su cui si basa il suo allenamento sono molto semplici: concentrazione e respirazione. Tutto il corpo deve beneficiare dell’attività fisica, con particolare attenzione al “core” il punto da cui scaturiscono equilibrio ed armonia nel movimento, individuabile nella parte centrale del corpo. L’inserimento di Gravity Pilates nel programma di allenamento settimanale è adatto a tutti, in particolare a chi pratica sport che sottopongono a dura prova solo alcune zone muscolari. Tra gli obiettivi del lavoro con Gravity Pilates, anche il rafforzamento della parete addominale. Gli esercizi mirano allo sviluppo di una fascia muscolare forte nella zona centrale del corpo, focalizzandosi sui muscoli più profondi posti vicino alla colonna e attorno alla pelvi. Equilibrio ed eleganza nei movimenti completano il quadro dei benèfici effetti prodotti dalla forza della mente e da quella di gravità. |
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