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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Marzo 2005
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I CAPI DI STATO E DI GOVERNO INSERISCONO LA RICERCA TRA GLI "ASSI FONDAMENTALI" DEL RILANCIO DI LISBONA  
 
Bruxelles, 29 marzo 2005 - Se non sapessimo già che la ricerca e l'innovazione stanno scalando la classifica delle priorità dell'agenda politica europea, l'esito del recente incontro dei capi di Stato e di governo dell'Unione ce ne avrebbe dato la conferma. Il rilancio dell'agenda di Lisbona, tesa a rendere l'Europa l'economia più competitiva del mondo entro il 2010, è stato oggetto di un approfondito dibattito in occasione del Consiglio europeo del 22 e 23 marzo. La ricerca fa il suo ingresso alla pagina tre delle conclusioni del Consiglio, ed è il tema dominante della sezione dedicata agli "assi fondamentali del rilancio". "[è] importante sviluppare la ricerca, l'istruzione e l'innovazione in tutte le forme che consentano di convertire la conoscenza in valore aggiunto e creare nuovi e migliori posti di lavoro", si legge nel documento. "Inoltre, negli anni futuri si dovrà incoraggiare un autentico dialogo tra le parti interessate, pubbliche e private, della società della conoscenza". L'obiettivo di incrementare gli investimenti a favore della ricerca portandoli al tre per cento del Pil deve essere mantenuto. L'aumento del contributo proveniente dal settore privato sarà possibile grazie a strumenti quali gli incentivi fiscali, un migliore effetto moltiplicatore degli investimenti pubblici e la modernizzazione della gestione degli istituti di ricerca e delle università. Tutti gli Stati membri sono inoltre invitati a proseguire sulla via della riduzione del livello generale di aiuti di Stato, ridistribuendo gli aiuti a favore di determinati obiettivi orizzontali quali la ricerca e l'innovazione nonché la valorizzazione del capitale umano. I ruoli assunti dal settimo programma quadro (7Pq) per Ricerca & Sviluppo e dal nuovo programma comunitario per la competitività e l'innovazione sono indicati con chiarezza nelle conclusioni. Il 7Pq ha il compito di rafforzare la collaborazione europea, mobilitare gli investimenti privati in settori decisivi per la competitività e contribuire a superare il divario tecnologico. Il programma deve anche fungere da leva sui bilanci di ricerca nazionali. Tra gli altri aspetti menzionati vi sono il miglioramento delle condizioni dei ricercatori e la creazione di un Consiglio europeo della ricerca destinato a sostenere la ricerca di base. I leader europei hanno convenuto che le politiche di innovazione andrebbero formulate a livello nazionale in funzione delle esigenze nazionali, ma con obiettivi tra loro comparabili: creazione di meccanismi di sostegno alle piccole e medie imprese (Pmi) innovative, promozione della ricerca congiunta tra imprese e università, miglioramento dell'accesso al capitale di rischio, riorientamento degli appalti pubblici verso prodotti e servizi innovativi, sviluppo di partenariati per l'innovazione e di poli di innovazione a livello regionale e locale. Il programma per la competitività e l'innovazione istituirà un nuovo dispositivo di finanziamento per le Pmi innovative ad alto potenziale di crescita, ha concordato il Consiglio europeo. Tale programma dovrebbe razionalizzare e rafforzare la rete di sostegno tecnico all'innovazione nelle imprese e sostenere lo sviluppo di poli regionali e di reti europee per l'innovazione. La Banca europea per gli investimenti (Bei) fornirà nuovo sostegno tramite il proprio strumento di finanziamento strutturato che verrà esteso a progetti di ricerca. Studierà inoltre nuovi mezzi per utilizzare i fondi comunitari come leva per i prestiti Bei. I capi di Stato e di governo europei hanno anche rilevato l'importanza degli investimenti nelle tecnologie dell'informazione e ambientali. Le ecoinnovazioni e le tecnologie ambientali possono contribuire sia alla qualità della vita sia all'occupazione, e dovrebbero pertanto, secondo le conclusioni del Consiglio, rivestire un'importanza maggiore, soprattutto nei settori dell'energia e dei trasporti. "Il Consiglio europeo invita la Commissione e gli Stati membri a dare urgente attuazione al piano d'azione per le tecnologie ambientali", prosegue il documento. Per accedere alle conclusioni del Consiglio consultare: http://ue.Eu.int/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/ec/84335.pdf  
   
   
LA COMMISSIONE INCARICATA STABILISCE I CRITERI DI SELEZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL CONSIGLIO EUROPEO DELLA RICERCA (CER)  
 
Bruxelles, 29 marzo 2005 - La commissione di identificazione del Consiglio europeo della ricerca (Cer) ha definito i principali criteri di selezione dei futuri membri del consiglio direttivo di tale organismo. Gli orientamenti sono pubblicati nella relazione intermedia della commissione di identificazione, che è disponibile sul nuovo sito della Commissione dedicato alla ricerca di base europea. La relazione riguarda la prima fase completata del lavoro della commissione di identificazione, quella dell'individuazione dei criteri da utilizzare nella selezione dei membri del consiglio direttivo, mentre la seconda fase consiste nel processo di selezione vero e proprio. Entrambe le fasi implicano una stretta consultazione con le principali organizzazioni rappresentative della comunità della ricerca a livello europeo. Secondo la relazione, i contributi ricevuti durante la prima fase delle consultazioni "sono stati estremamente costruttivi e hanno indicato una forte convergenza di vedute sulle questioni sollevate". La commissione intende pertanto adottare sei criteri generali quale base dei criteri di selezione. Innanzi tutto, essa sostiene che la credibilità del consiglio direttivo si baserà sulle qualità di autorevolezza scientifica, indipendenza, saggezza e lungimiranza dimostrate da coloro che ne faranno parte. Tali persone dovrebbero riflettere tutta la gamma di interessi della comunità della ricerca in Europa, comprese le scienze umane e sociali, ma non dovrebbero considerarsi rappresentanti di una particolare disciplina. La commissione aggiunge che i membri del consiglio direttivo dovrebbero avere una fama indiscussa di esponenti di punta del mondo della ricerca. In generale, dovrebbero praticare attualmente o aver praticato di recente attività di ricerca, e dovrebbero anche essere presi in considerazione i più giovani, che costituiranno la prossima generazione di protagonisti della ricerca. Il consiglio direttivo deve rispecchiare un'ampia serie di competenze, maturate ad esempio in ambito universitario e accademico, in organismi di finanziamento e nellindustria, e comprendere persone che abbiano acquisito esperienza in più di un paese, in parte anche fuori dall'Europa. Infine, la relazione sottolinea che "per evitare conflitti di interesse potrà essere necessario limitare le possibilità per i membri del consiglio direttivo di occupare contemporaneamente altre posizioni nazionali o internazionali nel settore del finanziamento della ricerca". In seguito, la commissione di identificazione si rivolgerà alle stesse organizzazioni consultate durante la prima fase del suo lavoro, chiedendo loro di proporre persone che soddisfano i criteri espressi e che sono interessate a ricoprire il ruolo. In un allegato della relazione sono specificati i compiti che il consiglio direttivo dovrebbe svolgere e l'impegno in termini di tempo richiesto ai membri. Infine, il documento fornisce indicazioni sul calendario previsto per le future attività, in base al quale la valutazione dei candidati dovrebbe iniziare in maggio e la relazione finale della commissione di identificazione dovrebbe essere pubblicata verso giugno. La relazione è pubblicata sul nuovo sito della Commissione dedicato alla ricerca di base europea, sul quale gli utenti possono seguire tutti i principali sviluppi relativi al sostegno fornito dall'Unione europea alla ricerca fondamentale.
Per leggere la relazione consultare il sito della ricerca di base europea: http://europa.Eu.int/comm/research/future/basic_research/index_en.html  
Ulteriori informazioni sulla ricerca di base sono disponibili anche sul seguente sito: http://www.Cordis.lu/era/basic_rtd.htm  
 
   
   
PRESENTAZIONE DI COST IN FRANCIA  
 
Bruxelles, 29 marzo 2005 - Claire, punto d'informazione sulla ricerca in Europa dell'Aquitania, organizza una giornata di presentazione del programma comunitario Cost (cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica). La manifestazione avrà luogo il 14 aprile a Bordeaux (Francia). Due ricercatori dell'Istituto nazionale francese per la ricerca agronomica (Inra), parleranno della loro partecipazione a un progetto Cost, mentre il coordinatore nazionale francese di Cost fornirà ulteriori informazioni sul programma. Per ulteriori informazioni consultare il seguente sito web: http://www.Eurosfaire.prd.fr/news/eeepleeyvlpljkmrab.html  
   
   
IL GOVERNO SVEDESE SVELA LE PROPRIE PROPOSTE SULLA "RICERCA PER UNA VITA MIGLIORARE"  
 
Bruxelles, 29 marzo 2005 - Il 22 marzo il governo svedese ha presentato al parlamento nazionale un disegno di legge denominato "Ricerca per una vita migliore", fornendo i dettagli dello stanziamento aggiuntivo di 2,34 miliardi di corone svedesi (256 milioni di euro) che prevede di investire nella ricerca. L'incremento dei finanziamenti è volto a promuovere la posizione della Svezia come nazione europea leader nel campo della ricerca. Le misure riguardano sia la ricerca fondamentale sia quella dettata dalle esigenze, allo scopo di incentivare ulteriori innovazioni a favore della crescita e dello sviluppo sostenibile. Tali misure godono anche dell'appoggio dei partner della coalizione di governo, del Partito di Sinistra e dei Verdi. "Il disegno di legge prevede un notevole aumento dei finanziamenti destinati alla ricerca svedese", ha spiegato il ministro dell'Istruzione e della ricerca Leif Pagrotsky. "Il governo ha scelto di porre in primo piano alcuni dei settori in cui la Svezia eccelle a livello internazionale, e nei quali vi sono rilevanti interessi per il settore sia pubblico sia privato". Il ministro Pagrotsky ha poi proseguito: "La Svezia investe più di ogni altro paese nella ricerca e sviluppo, e con questo disegno di legge è mia precisa intenzione rafforzare ulteriormente la nostra competitività internazionale". Il disegno di legge si concentra su tre aree considerate cruciali per lo sviluppo futuro della Svezia: la ricerca medica, la ricerca tecnologica e la ricerca a favore dello sviluppo sostenibile. Riguardo a quest'ultima, il membro del Partito dei Verdi Mikaela Valtersson ha dichiarato: "[E' stato assunto] un impegno pari a 210 milioni di corone svedesi [23 milioni di euro] a favore della ricerca per lo sviluppo sostenibile, ponendo l'accento su questioni cruciali per il futuro, quali i cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile nel settore verde, dove sono necessarie nuove conoscenze". In aggiunta a queste tre aree prioritarie, il governo destinerà una quota significativa del finanziamento aggiuntivo (57 milioni di euro) alle università e ai college universitari. Questi ulteriori fondi verranno impiegati per potenziare la ricerca e l'istruzione universitaria, per offrire possibilità di impiego ai dottori di ricerca appena laureati, e per promuovere le attività di commercializzazione. Altri 300 milioni di corone svedesi (33 milioni di euro) saranno investiti in centri di eccellenza per la ricerca, competitivi a livello internazionale. Tuttavia, come fa presente il governo: "Le università, i college universitari, gli istituti di ricerca, le società e le altre parti interessati dovranno impegnare risorse proprie di notevole entità per questi forti contesti di ricerca". Il governo coglierà l'occasione anche per riorganizzare le proprie strutture per la collaborazione con l'Ue nel campo della ricerca. Il Consiglio "Ricerca e sviluppo" dell'Ue è destinato a essere sciolto e le sue competenze in materia di promozione della partecipazione svedese alla ricerca comunitaria verranno trasferite all'Agenzia svedese per i sistemi innovativi (Vinnova). Infine, il disegno di legge stabilisce che andrebbero prese attentamente in considerazione le opportunità che le piccole imprese hanno di partecipare ai programmi quadro comunitari, e circa un milione di euro sarà impiegato per iniziative volte a consentire alle piccole e medie imprese (Pmi) di accedere alla ricerca. Http://www.sweden.gov.se/sb/d/2034/a/41276;jsessionid=afnafxzzdale  
   
   
PRESENTAZIONE DELLE RELAZIONI E ANALISI ANNUALE DEL 6PQ  
 
Bruxelles, 29 marzo 2005 - Un workshop sulla comprensione dei requisiti per la presentazione di relazioni sui progetti del Sesto programma quadro (6Pq), nonché sulle migliori prassi nelle procedure interne di monitoraggio e di redazione delle relazioni avrà luogo il 28 aprile a Cambridge (Regno Unito). La manifestazione è rivolta ai coordinatori di progetti, ai direttori e agli amministratori e fornirà un approccio pratico alla materia, offrendo esercitazioni ed esempi di studi di casi. Il programma comprenderà sessioni sui seguenti temi: stato di avanzamento e componenti finanziarie della relazione annuale sul progetto da presentare alla Commissione; dichiarazione dei costi e certificato di audit; aspettative legate all'analisi annuale e migliori prassi nelle procedure interne di monitoraggio, funzionamento e presentazione di relazioni riguardanti i progetti. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Simon Walker E-mail: walkerassociates@ntlworld.Com  
   
   
PROGRAMMA DI PRIVATIZZAZIONI: AVVIATO L’ITER PER L’OPERAZIONE ENEL 4  
 
Roma, 29 marzo 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che, nell’ambito del programma di privatizzazioni, ha avviato le attività propedeutiche alla dismissione di un’ulteriore quota di azioni Enel. L’operazione – la cui conclusione è prevista entro settembre, subordinatamente al permanere di adeguate condizioni di mercato – verrà realizzata attraverso un’offerta globale, rivolta al pubblico dei risparmiatori italiani ed agli investitori istituzionali, italiani ed esteri. A seguito dell’offerta è previsto che la partecipazione diretta del Ministero dell’Economia e delle Finanze scenda in modo rilevante e risulti intorno al 20 per cento.  
   
   
ASTA DI FINE MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO  
 
Regolamento 31.03.2005 Durata gg. 183
Prezzo medio ponderato 98,935
Ritenuta fiscale 12,5% 0,13313
Arrotondamento 0,00187
Prezzo netto d'aggiudicazione 99,07
Rendimento semplice netto 1,85
Rendimento composto netto 1,86
Nell'ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,20
Prezzo netto d'aggiudicazione+commissioni (massime) 99,27
Rendimento semplice (minimo) 1,45
Rendimento composto netto (minimo) 1,45
Al pubblico i titoli sono assegnati ai prezzi medi ponderati dell'asta più le ritenute calcolate sui
prezzi fiscali, ai quali vengono aggiunte commissioni differenti a seconda della durata dei Bot:
max 0,05% per i Buoni aventi durata residua pari o inferiore a 80 gg, 0,10% per i Buoni aventi
durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, 0,20% per i Buoni aventi durata residua compresa
tra 171 e 330 giorni e 0,30% per i Buoni aventi durata residua pari o superiore a 331 giorni
Decreto Min.del Tesoro del 12 febbraio 2004). Ai prezzi così ottenuti devono sommarsi i Bolli
(0,00465 ogni 51,65 o frazione di Euro).
Fonte Assiom
 
   
   
ASTA TITOLI DI STATO - CTZ - FINE MESE  
 
Ctz
Scadenza 30.04.2007
Cod./tranche It0003831192/1
Imp.offerto 3000
Regolamento 31.03.2005
Imp.domandato 6373
Imp.assegnato 3000
Prezzo aggiudicazione 94,93
Prezzo esclusione 92,948
Rendimento lordo 2,53
Variazione Rend.asta prec. (*) 0,31
Rendimento netto 2,22
Riparto 60,201
Importo in circolazione (mln) 3000
Riapertura (mln) 750
Prezzo nettisti 94,930000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali
 
   
   
BANCHE: ZADRA (ABI), CRESCE L’’IMPEGNO PER L’’INCLUSIONE FINANZIARIA  
 
Roma, 29 marzo 2005 - «Il microcredito – ha detto il Direttore generale dell’Abi Giuseppe Zadra nel corso dell’incontro “Donne e microcredito. Una esperienza rivolta alle immigrate” promosso dalla Fondazione risorsa donna – va nella giusta direzione di facilitare l’inclusione finanziaria anche degli immigrati. Nella microfinanza non siamo all’anno zero. Secondo un’indagine condotta dall’Abi effettuano operazioni di microfinanza banche che rappresentano il 28% del totale attivo del sistema, per oltre 6.600 sportelli sul territorio nazionale pari al 21,7% del totale. A queste iniziative si aggiungono le attività delle banche di credito cooperativo. La volontà di favorire l’inclusione finanziaria è dimostrata anche dal servizio bancario di base, facile da usare e poco costoso, varato nell’ambito del progetto Patti Chiari ed offerto da circa 17.000 sportelli (55% del totale) in tutte le provincie italiane. Nei primi sei mesi dal lancio dell’iniziativa sono stati aperti 20 mila servizi bancari di base». «Siamo stati tra i promotori – ha aggiunto Zadra - dell’evento di apertura lo scorso novembre dell’Anno internazionale del Microcredito, sancito dall’Onu per il 2005, che in Italia vede il fulcro e il coordinamento nel Comitato nazionale per il microcredito, presieduto dal Ministro Baccini, di cui Abi segue i lavori fin dalla sua costituzione. L’associazione ha anche ha aderito al Global compact, l’iniziativa volontaria dell’Onu diretta a promuovere la responsabilità sociale delle imprese ed a realizzare, anche grazie a partnership tra i diversi attori sociali, un'economia globale più inclusiva e più sostenibile».  
   
   
BANCA INTESA FIRMA ACCORDO PER L'ACQUISIZIONE DEL CONTROLLO DI CASSA DI RISPARMIO DI FANO  
 
Milano, 29 marzo 2005 - Banca Intesa, Banche Popolari Unite (Bpu), Banca Popolare di Ancona (Bpa, gruppo Bpu) e cinque soci di minoranza di Bpa hanno firmato un accordo per la cessione del 99,9% del capitale di Cassa di Risparmio di Fano (Carifano) detenuto da Bpa, per il 30% a Intesa Casse del Centro (holding del Gruppo Intesa che controlla sette casse di risparmio del Centro Italia) e per il restante 69,9% ad una società veicolo facente capo ai cinque soci di minoranza di Bpa (Newco). Intesa Casse del Centro pagherà € 98 milioni, corrispondente a un multiplo pari a circa 2,6 volte il patrimonio netto di Carifano al 31 dicembre 2004 post distribuzione dei dividendi, e Newco pagherà € 182 milioni, finanziati dal Gruppo Intesa con un credito della durata di cinque anni, garantito dalla costituzione in pegno dell’intera quota di capitale detenuta in Carifano da Newco e quindi con la cessione dei relativi diritti di voto al Gruppo Intesa. Intesa Casse del Centro diventerà titolare del controllo del capitale di Carifano decorsi almeno 36 mesi dalla data del perfezionamento dell’accordo. Carifano al 31 dicembre 2004 aveva un totale attivo di € 1.259 milioni, impieghi con clientela di € 1.037 milioni, raccolta diretta con clientela di € 1.001 milioni, raccolta indiretta di € 562 milioni e un patrimonio netto di € 135 milioni (ante distribuzione dei dividendi). L’utile netto del 2004 è stato di € 9,7 milioni. Carifano ha 41 filiali, di cui 34 nelle Marche. Con questa operazione, Intesa Casse del Centro rafforza in misura significativa il presidio del territorio marchigiano, accrescendo la propria quota di mercato in termini di sportelli dal 5% all’8,5%, e la presenza complessiva del Gruppo Intesa nella regione raggiunge i 107 sportelli, corrispondente a una quota di mercato del 10%.  
   
   
BPU BANCA 2004 : UTILE NETTO A OLTRE 290 MILIONI DI EURO (+45% RISPETTO AL DATO 2003)  
 
Bergamo, 29 marzo 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Banche Popolari Unite Scrl (Bpu Banca) ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio di Bpu Banca e il bilancio consolidato di Gruppo relativi all’esercizio chiusosi il 31 dicembre 2004, e deliberato di proporre all’Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo unitario di 0,67 euro alle azioni ordinarie in circolazione con godimento 1° gennaio 2004 e di 0,335 alle azioni ordinarie in circolazione con godimento 1° luglio 2004. L’esercizio 2004 è stato per il Gruppo Bpu Banca il primo anno di piena operatività, dedicato essenzialmente allo svolgimento delle attività di integrazione, che hanno tra l’altro consentito l’adozione di un unico sistema It sulle 1209 filiali del Gruppo - grazie alla migrazione anticipata di Bpci e Carime sul sistema target -, la riduzione dell’organico (920 risorse dalla costituzione del Gruppo anche grazie all’uscita di personale su base volontaria incentivata), la realizzazione di un nuovo modello distributivo e di una nuova segmentazione della clientela in tutte le banche rete, il roll out di un nuovo avanzato sistema di Crm tattico e strategico, la rifocalizzazione di Centrobanca e l’estensione delle partnership di bancassurance (con Commercial Union) e di asset management (con Prudential Usa) a tutto il Gruppo Bpu. Le attività di cui sopra, oltre a consentire la necessaria razionalizzazione delle strutture del Gruppo, si sono riflesse nei risultati 2004 con un impatto fortemente positivo – seppur non ancora pienamente espresso – sulle spese d’esercizio e hanno consentito di porre solide basi a supporto della crescita, anche prospettica, dei ricavi. La gestione economica Si precisa che il conto economico riferito al 2003 comprende il contributo derivante dal consolidamento di Iw Bank Spa a partire dal 1° aprile 2003, mentre nel 2004 essa vi contribuisce per l’intero periodo. L’esercizio si è chiuso con un utile delle attività ordinarie superiore ai 580 milioni di euro, raddoppiato rispetto ai del 2003, ed un utile netto di 290,1 milioni, in crescita di oltre 90 milioni di euro (+45%) rispetto ai 200,1 milioni del 2003 – che peraltro includevano un utilizzo del Fondo rischi bancari generali per 118,9 milioni di euro – dopo accantonamenti per 22,8 milioni di euro a fondo rischi ed oneri in relazione all’accordo stragiudiziale stipulato per il definitivo componimento del contenzioso Banca Popolare di Ancona. Il miglioramento del risultato è riconducibile da un lato alle componenti legate all’attività bancaria e finanziaria tipica, quali il margine di interesse e le commissioni nette, dall’altro alla riduzione delle spese amministrative, che stanno beneficiando dell’accelerazione del processo di integrazione in atto, e a minori rettifiche di valore su crediti, grazie anche ai positivi risultati del rilancio di Centrobanca. In dettaglio, l’esercizio 2004 ha evidenziato i seguenti andamenti. Il margine di interesse è salito del 3,1% a oltre 1.540 milioni di euro, rispetto ai 1.494 del 2003. L’evoluzione si riconduce essenzialmente alla dinamica degli interessi netti – saliti del 2,1% a 1.517 milioni – che hanno beneficiato della crescita dei volumi di impiego alla clientela (+2,2%) - sia nella componente a breve, più remunerativa, che in quella a medio termine -, e di una politica selettiva di raccolta volta a favorire la crescita della componente a breve termine, meno onerosa. In termini di spread, l’attenta gestione svolta ha consentito di limitarne la flessione a soli 0,03 punti percentuali, nonostante una contrazione dei tassi medi di riferimento di 0,27 punti percentuali (da 2,39% nel 2003 a 2,12% nel 2004). Al positivo andamento degli interessi netti hanno inoltre contribuito oltre 3 miliardi in termini di consistenze medie (4,2 miliardi il dato puntuale di fine anno) di investimenti in polizze assicurative, il cui rendimento medio lordo annuo è stato superiore al 4%. Il margine d’interesse include altresì le voci dividendi e altri proventi per 10,5 milioni (17,7 nel 2003) e utili/perdite delle partecipazioni valutate al patrimonio netto per 13,2 milioni di euro (-10 milioni nel 2003); da segnalare la crescente contribuzione derivante a quest’ultima voce dalle società assicurative a seguito del forte incremento della raccolta assicurativa registrato in corso d’anno, focalizzato sui prodotti index linked (62%) e tradizionali (37%). A fine 2004 i ricavi netti da servizi si sono attestati a 965,7 milioni, contro i 973,6 milioni riferiti all’esercizio precedente. Si rammenta che sia il 2003 che il 2004 hanno beneficiato di proventi non ricorrenti. Al netto di tali voci, i ricavi netti da servizi risulterebbero in crescita del 2%. All’interno dell’aggregato, le commissioni nette sono salite del 5,4% a 788,5 milioni (da 748 nel 2003); al netto della componente non ricorrente registrata nel 2003 (circa 21 milioni derivanti dal diverso criterio di contabilizzazione delle commissioni up front su obbligazioni strutturate a suo tempo adottato dall’ex Gruppo Bpci) la voce registra un incremento dell’8,5%. Gli aumenti più significativi provengono dai Servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+6,7%), attestatisi a 375,3 milioni anche grazie all’apporto commissionale delle gestioni patrimoniali (+30% a 153 milioni), della raccolta ordini (+6% a 41,8 milioni) e della distribuzione di servizi di terzi (+48,7% a 89 milioni di euro), tra cui la distribuzione di prodotti assicurativi (+56% a 40,5 milioni di euro). Complessivamente le commissioni specificamente riferite all’attività “in titoli” hanno aumentato al 46% la propria incidenza sul totale delle commissioni nette. Buono anche l’andamento della voce Altri servizi (conti correnti, finanziamenti a clientela, crediti di firma ecc.) cresciuta dell’8,7% a circa 266 milioni. Fra le Società consolidate, permane rilevante il contributo di Bpu Pramerica Sgr, 44,8 milioni, contro i 36,4 milioni del 2003, e di Iw Bank, 22,6 milioni. Il contributo fornito dal comparto del risparmio gestito (che include anche le polizze assicurative) e dall’attività di Bpu Pramerica, ha raggiunto i 224 milioni, +12,5% rispetto al 2003. I profitti da operazioni finanziarie si sono attestati a 92,8 milioni contro 103,6 nel 2003. Nella voce è inclusa una componente non ricorrente – 64,6 milioni di euro – riveniente dalla valutazione al mark to market e successiva negoziazione dei titoli e dei correlati contratti derivati di copertura trasferiti in corso d’anno dal portafoglio immobilizzato. Si rammenta che anche nei 103,6 milioni di profitti da operazioni finanziarie realizzati nel 2003 erano comprese componenti non ricorrenti per complessivi 44 milioni (19,6 milioni relativi ad unwinding di derivati e 24,4 milioni rivenienti dalla negoziazione/valutazione di titoli trasferiti dal portafoglio immobilizzato). Gli altri proventi netti di gestione hanno totalizzato 84,4 milioni, contro i 122,1 milioni del 2003. In tale ultimo importo rientravano 25,4 milioni quali componenti non ricorrenti, dei quali poco più di 20 milioni riferiti alla vendita di asset di private equity di Centrobanca e 5,4 milioni quale recupero di crediti d’imposta pregressi a seguito dell’avvenuta definizione dell’iter contenzioso. Per effetto degli andamenti sopra descritti il margine di intermediazione ha raggiunto i 2.506 milioni, +1,6% rispetto all’esercizio di confronto. Al netto degli elementi non ricorrenti citati, la crescita risulterebbe del 2,8%. Il forte anticipo del processo di integrazione e razionalizzazione ha consentito, alla fine del primo anno di piena operatività del Gruppo, una sensibile riduzione delle spese amministrative che si sono contratte dell’1,7%, scendendo a 1.420 milioni dai precedenti 1.445 milioni. La stessa tendenza ha riguardato sia le spese per il personale (-0,9% a 982,3 milioni) che le altre spese amministrative (-3,4% a 437,7 milioni). I costi del personale si sono ridotti di oltre 9 milioni di euro: su di essi incidono negativamente il rinnovo del Ccnl e degli accordi aziendali e gli aumenti delle retribuzioni, progressivamente contabilizzati in corso d’anno, mentre sono state riscontrati 32,3 milioni di sinergie rivenienti da una riduzione di circa 504 risorse medie nel 2004. I costi di formazione straordinaria nell’ambito delle migrazioni Carime e Bpci e gli oneri sostenuti dall’Ict per la realizzazione dei medesimi Piani, complessivamente pari a 15,2 milioni di euro, sono stati capitalizzati e sono oggetto di ammortamento incluso nella voce rettifiche su immobilizzazioni materiali ed immateriali. Nonostante includano circa 16 milioni (6 milioni nel 2003) relativi al costo per il personale interinale (di cui 8,2 attribuibili alle migrazioni Carime e Bpci), le altre spese amministrative hanno mostrato una riduzione di 15,6 milioni di euro grazie alla accelerazione delle sinergie – peraltro non ancora pienamente espresse - derivanti dalla rinegoziazione dei contratti a livello di Gruppo (con risparmi per circa 15 milioni di euro), alle anticipate migrazioni sul sistema target (risparmi per circa 35 milioni di euro) e alla progressiva efficacia dell’attività di razionalizzazione dei servizi (risparmi per circa 20 milioni di euro). Conseguentemente il risultato lordo di gestione, calcolato prima di rettifiche ed ammortamenti, è salito a 1.086 milioni, con un incremento del 6,2% rispetto al precedente esercizio. La voce accantonamenti per rischi ed oneri, pari a circa 75 milioni di euro (in linea con il 2003) include, oltre agli ordinari appostamenti, un onere straordinario di 22,8 milioni di euro accantonati a fronte di una delle clausole dell’Accordo raggiunto in data odierna per il definitivo componimento del contenzioso legato all’acquisizione di Banca Popolare di Ancona e oggetto di apposito comunicato al quale si rinvia per più compiuta esposizione. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali sono risultate pari a 224,5 milioni (201,5 milioni nel 2003), di cui 80,9 milioni relativi ad immobilizzazioni materiali e 143,6 milioni ad immobilizzazioni immateriali. Le rettifiche includono 76,7 milioni riferiti a oneri pluriennali capitalizzati in relazione ai Piani di incentivazione all’esodo, alle migrazioni informatiche e ad oneri di fusione . Si rammenta che nell’ultimo trimestre del 2004 è stato contabilizzato l’intero importo di competenza dell’anno (15,7 milioni di euro) relativo al Piano di esuberi previsto dall’Aggiornamento del Piano industriale 2005-2007, presentato a dicembre 2004 e oggetto di recente Accordo Sindacale siglato in data 3 marzo u.S.. Le rettifiche nette di valore su crediti e gli accantonamenti per garanzie e impegni sono scese a 203,3 milioni, e vanno a raffrontarsi con i 460 milioni di euro spesati nel 2003, che includevano 74,3 milioni relativi alle svalutazioni dei Gruppi Parmalat e Parmatour e 137 milioni – al netto delle citate svalutazioni Parmalat – derivanti anche dall’allineamento dei criteri di valutazione e classificazione di Centrobanca agli standard di Gruppo. Complessivamente le rettifiche nette di valore su crediti del 2004 sono state pari allo 0,46% del portafoglio prestiti del Gruppo, contro l’1,07% del 2003. A fine esercizio, l’utile delle attività ordinarie è salito a 583,2 milioni, più che raddoppiando rispetto ai 286,6 milioni del 2003. Anche il 2004 – come il 2003 - ha beneficiato dell’apporto di utili straordinari, che nel 2004 si sono attestati a 97,5 milioni (42,1 milioni nel 2003). Si citano tra le componenti l’utile straordinarie 2004: 48,1 milioni riferibili alla plusvalenza relativa alla cessione di una quota pari al 7,41% di Bpci Spa a Commercial Union Vita Spa, nell’ambito dell’estensione della partnership di bancassurance-vita al Gruppo Bpu e 20,6 milioni relativi all’adeguamento del prezzo di cessione della quota di partecipazione in Bpu Pramerica Sgr a favore di Prudential Financial Inc. Avvenuta nel 2003. Le rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie, pari a 12 milioni di euro, risultano in contrazione rispetto ai 35,9 milioni del 2003. Dopo rettifiche di valore su diferenze positive di consolidamento e di patrimonio netto per 100 milioni di euro, imposte a carico del periodo per 262,6 milioni - in crescita rispetto ai 140,5 milioni del 2003 - e un utile di pertinenza di terzi pari a 28 milioni, il 2004 si è chiuso con un utile netto in crescita del 45% a 290,1 milioni rispetto ai 200,1 milioni nel 2003 che includeva un utilizzo del Fondo per rischi bancari generali per 118,9 milioni. Il cost/income – calcolato come rapporto fra il totale delle spese amministrative + le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali (al netto delle rettifiche su differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto) e il margine di intermediazione – si è attestato al 65,6% rispetto al 66,7% del dicembre 2003 (rispettivamente 62% e 64,7% al netto degli oneri di integrazione). Il Roe (return on equity) – calcolato come rapporto fra l’utile netto d’esercizio ed il patrimonio netto escluso l’utile – è risultato pari al 7,8% (5,7% al dicembre 2003). Anche in relazione alla presenza di ricavi straordinari tassati ad aliquota ridotta, il tax rate è sceso al 45,2%, dal 62,2% del 2003. Sui 45,2 punti percentuali di imposizione fiscale, incidono peraltro 3,7 punti percentuali riferiti alla mancata deducibilità delle differenze positive di consolidamento; al netto di tale componente il tax rate si attesterebbe al 41,5%.  
   
   
GIOVANNI PEZZONI NUOVO RESPONSABILE BUSINESS UNIT RETE DI FINECOBANK  
 
Milano, 29 marzo 2005 – Finecogroup (Gruppo Capitalia) comunica che Giovanni Pezzoni ricoprirà il ruolo di responsabile della Business Unit Rete della controllata Finecobank. Pezzoni, 54 anni, ha maturato una lunga esperienza in ambito bancario nelle aree commerciali e di marketing, sviluppando una profonda conoscenza nella distribuzione multicanale, con particolare riguardo alle reti di promotori finanziari. All’interno di Finecogroup, Pezzoni ha ricoperto numerosi incarichi di responsabilità, tra cui quello di Direttore Commerciale di Finecogroup e di Amministratore Delegato di Banca della Rete. Recentemente si è distinto per il lavoro svolto in qualità di Amministratore Delegato della spagnola Safei, di cui ha portato a termine con successo il piano di riorganizzazione e rilancio. Pezzoni succede a Gino Bellotto, che lascia la società per intraprendere un nuovo percorso in un diverso settore. A Bellotto vanno i ringraziamenti per il contributo offerto e gli auguri per la futura attività professionale.  
   
   
BORSA ITALIANA: DAL 1° APRILE 2005 PRENDE IL VIA LA CAMPAGNA DI SCONTI PER I SERVIZI DI TRADING E POST-TRADING DEL MERCATO AZIONARIO  
 
Milano, 29 marzo 2005 - Borsa Italiana, nell'ambito di un'azione da sempre finalizzata ad assicurare efficienza e qualità ai mercati, ha previsto una serie di incentivi che a partire dal 1° aprile e per tutto il 2005 interesseranno sia il trading che il post-trading con sconti tra il 10 e il 50%. Inoltre, per il clearing saranno agevolate le adesioni su più mercati e per i servizi di liquidazione la campagna interesserà anche i Titoli di Stato. In allegato il dettaglio degli incentivi. Sconto del 20% sulla trading fee attualmente prevista per l'operatività sul mercato azionario compresa tra 500.000 e 1.000.000 di contratti fatturabili annui e del 10% sulla fee prevista oltre tale soglia. Cassa di Compensazione e Garanzia S.p.a.: Sconto che porti a 0,08 euro la clearing fee sul mercato cash per l'operatività compresa tra 700.000 e 2.000.000 contratti annui, nonché a 0,04 euro quella per l'operatività compresa tra 2,0 e 3,6 milioni di contratti e un ulteriore sconto attraverso l'introduzione di una clearing fee di 0,03 euro per l'operatività superiore a 3,6 milioni di contratti; Per il comparto azionario Bit, sconto del 50% applicato alla commissione annua minima di clearing (Minimum Activity Charge - Mac), che risulta di conseguenza quantificata in 1.500 euro (da 3.000 euro); Applicazione di un canone annuale di adesione scontato per tutti i soggetti aderenti sia al mercato cash sia al mercato dei derivati, rispettivamente pari a 40.000 euro per i General Clearing Members, a 20.000 euro per gli Individual Clearing Members e a 10.000 per gli aderenti indiretti (invece di 45.000, 22.500 e 11.250 euro). Monte Titoli S.p.a.: Sconto che porti da 0,70 a 0,30 euro la fee di regolamento per le istruzioni pervenute tramite Rrg Rel al sistema Express Ii (liquidazione lorda); sconto che porti da 0,80 a 0,50 euro la fee per l'esecuzione del giro riscontrato, ossia dell'operazione di trasferimento franco valuta eseguita su piattaforma Rrg Rel + Express Ii lorda.  
   
   
ALLEANZA ASSICURAZIONI: UTILE CONSOLIDATO EURO 390,3 MILIONI (+9,2%), ROE DAL 17,2% AL 17,9%; DIVIDENDO DA EURO 0,28 A EURO 0,36 (+28,6%)  
 
Milano, 29 marzo 2005 - Il Consiglio d'Amministrazione di Alleanza Assicurazioni S.p.a. Si è riunito il 22 marzo sotto la Presidenza di Amato Luigi Molinari e ha esaminato l'attività dell'esercizio 2004 che si è chiuso con un utile netto di E 247,8 milioni (E 403,9 milioni a fine 2003); per una migliore comprensione dei dati si ricorda che l'esercizio 2003 comprendeva la plusvalenza relativa al conferimento del ramo d'azienda bancassurance per E 177,4 milioni lordi e la plusvalenza relativa alla cessione de La Venezia Assicurazioni per E 16,8 milioni lordi. Risultati di Alleanza Spa: Premi lordi contabilizzati a E2.944,1 milioni (+4,4% a perimetro societario omogeneo) e premi di nuova produzione a E956,1 milioni (+9,4%). Incidenza dei costi sui premi all'11,9% (11,7% a fine 2003). Utile a E 247,8 milioni (E 403,9 milioni nel 2003, inclusa la plusvalenza straordinaria di E 177,4 milioni lordi relativa al conferimento del ramo bancassurance e la plusvalenza di E 16,8 milioni lordi relativa alla cessione de La Venezia Assicurazioni). Investimenti: E 20.877,5 milioni (E 19.406,5 milioni a fine 2003). Risultati consolidati: Premi lordi contabilizzati a E 8.704,6 milioni (+28,4%) e premi di nuova produzione a E 6.428,3 milioni (+43%). Incidenza dei costi sui premi al 6,2% (6,8% a fine 2003).Risultato della gestione ordinaria a E 523,4 milioni (+21,8%). Utile consolidato a E 390,3 milioni (+9,2%). Roe al 17,9% (17,2%). Investimenti: E 43.359,8 milioni (E 37.952,6 milioni a fine 2003). Bilancio Alleanza Spa: Il Consiglio d'Amministrazione di Alleanza Assicurazioni S.p.a. Si è riunito in data odierna sotto la Presidenza di Amato Luigi Molinari e ha esaminato l'attività dell'esercizio 2004 che si è chiuso con un utile netto di E 247,8 milioni (E 403,9 milioni a fine 2003); per una migliore comprensione dei dati si ricorda che l'esercizio 2003 comprendeva la plusvalenza relativa al conferimento del ramo d'azienda bancassurance per E 177,4 milioni lordi e la plusvalenza relativa alla cessione de La Venezia Assicurazioni per E 16,8 milioni lordi. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti un dividendo unitario di E 0,36 per azione (E 0,28 nel 2003). In caso di accoglimento delle proposte da parte dell'Assemblea, i dividendi saranno pagati, al netto delle ritenute di legge, presso gli intermediari autorizzati, a partire dal 26 maggio 2005 (stacco della cedola 23 maggio). Produttività I premi e accessori sono ammontati a E 2.944,1 milioni (+4,4% a perimetro societario omogeneo). La nuova produzione alla fine dell'esercizio è ammontata a E 956,1 milioni (+9,4% a perimetro societario omogeneo) con una nuova raccolta di E 251,1 milioni di premi annui (+2,9%); i nuovi premi unici ricorrenti introdotti nel 2004 hanno totalizzato E 66 milioni, i premi unici E 639 milioni (+1,4%). Le somme pagate agli assicurati sono risultate pari a E 1.776,4 milioni (+7,4% a perimetro societario omogeneo): E 1.169,2 milioni si riferiscono a scadenze, E 73 milioni a sinistri e E 534,2 milioni a riscatti. I costi complessivi sono ammontati a E 349,8 milioni (E 354,1 nel 2003) e la loro incidenza rispetto ai premi lordi contabilizzati è risultata pari all'11,9% (11,7% a fine 2003 a perimetro societario omogeneo). I proventi da investimenti sono ammontati a E 494,7 milioni. I profitti da alienazione sono ammontati a 136,3 milioni. Gli investimenti complessivi di Alleanza sono risultati pari a E 20.877,5 milioni (E 19.406,5 a fine 2003).Le plusvalenze lorde non contabilizzate ammontano a E 1.984,6 (E 1.460,7 a fine 2003). Il fabbisogno minimo del margine di solvibilità del Ramo Vita è di E 689 milioni e l'eccedenza degli elementi costitutivi del margine stesso ammonta a E 1.155,9 milioni, ampiamente capiente la somma delle garanzie prestate e delle partecipazioni in imprese assicurative (E 798 milioni) come prescritto dalla normativa di settore. Il bilancio consolidato ha chiuso con un risultato netto di E 390,3 milioni (E 357,4 milioni a fine 2003). Le principali componenti assicurative evidenziano un risultato positivo espresso dalla crescita del risultato della gestione ordinaria a E 523,4 milioni (+21,8%). I premi della nuova produzione hanno raggiunto E 6.428,3 milioni (+43%) di cui E 5.472,2 milioni da Intesa Vita e E 956,1 milioni da Alleanza. I premi annui sono risultati pari a E 251,7 milioni, i ricorrenti a E 84,6 milioni, gli unici a E 6.092 milioni. I premi emessi sono ammontati a E 8.704,6 milioni (E 6.777,6 milioni nel 2003) di cui E 5.760,5 milioni da Intesa Vita e E 2.944,1 milioni da Alleanza. I costi di struttura sono stati di E 542,0 milioni (E 463,6 milioni nel 2003). La loro incidenza sui premi incassati è scesa al 6,2% rispetto al 6,8% rilevato a fine 2003. Le somme pagate agli assicurati sono risultate pari a E 4.318,7 milioni (E 3.310,8 milioni nel 2003): E 1.434,9 milioni si riferiscono a scadenze, E 328,9 milioni a sinistri e E 2.554,9 milioni a riscatti. Il totale dei proventi netti da investimenti è risultato pari a 1.251,6 milioni (E 1.169,0 milioni nel 2003). I profitti da alienazione sono ammontati a E 213,1 milioni di cui E 152,6 milioni su obbligazioni, E 40,5 milioni su azioni, E 19,4 milioni su fondi comuni di investimento e E 0,6 milioni su immobili. Le rettifiche di valore degli investimenti sono ammontate a E 71,5 milioni, le riprese di rettifiche di valore sono risultate pari a E 54,9 milioni. Gli investimenti complessivi del Gruppo Alleanza hanno raggiunto E 43.359,8 milioni (E 37.952,6 milioni a fine 2003). Complessivamente, le plusvalenze non contabilizzate lorde sono ammontate a E 2.118,2 milioni (E 1.464,4 milioni a fine 2003). Applicazione principi contabili internazionali. Il regolamento comunitario 1606/02 impone alle società quotate dell' Unione Europea l'applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs per la redazione del bilancio consolidato a partire dall'esercizio 2005. Il relativo progetto di integrazione dei flussi informativi è in fase di completamento. Conclusioni e prospettive. L'esercizio 2004 è stato complessivamente positivo. L'obiettivo 2005 è la crescita del valore della nuova produzione. L'andamento complessivo della gestione nel primo trimestre 2005 lascia confidare in un soddisfacente risultato di fine esercizio, salvo considerare eventi di carattere non prevedibile. L'assemblea ordinaria degli Azionisti è stata convocata il 28 aprile 2005 alle ore 10,30 e, occorrendo, in seconda convocazione il 29 aprile 2005 alle ore 10.30.  
   
   
TIM CEDE LA PARTECIPAZIONE DEL 7,16% IN CMOBIL B.V., CHE CORRISPONDE AD UNA PARTECIPAZIONE INDIRETTA DEL 4,35% IN T-MOBILE CZ, IL SECONDO OPERATORE MOBILE DELLA REPUBBLICA CECA  
 
Milano 24 Marzo 2005 - Tim ha finalizzato il 24 marzo con T-mobile Global Holding la vendita del 7,16% del capitale sociale di Cmobil (holding olandese che detiene il 60,8% di T-mobile Cz). Tale partecipazione corrisponde ad una quota indiretta del 4,35% in T-mobile Cz, uno dei due piu' grandi operatori della Repubblica Ceca. Il valore dell' operazione e' pari a 70,5 milioni di euro e determinera' una plusvalenza pari a circa 61 milioni di euro nel Bilancio Consolidato del Gruppo Tim. T-mobile Cz e' un operatore Gsm della Repubblica Ceca con una base clienti di 4,4 milioni al 31/12/2004. In linea con il processo di razionalizzazione del portafoglio di partecipate internazionali e in considerazione della natura finanziaria della partecipazione in T-mobile Cz, Tim ha deciso di cedere tale investimento.  
   
   
MERCATO STILI TENDENZE: S.IN.T. S.P.A. CRESCE NEL MERCATO DEL LOYALTY MANAGEMENT 2004 POSITIVO E PRIMO TRIMESTRE 2005 IN LINEA CON LE PREVISIONI  
 
Milano, 29 marzo 2005 - Si è svolto il 23 marzo scorso, presso la sede della Società torinese, il Cda S.in.t. - Servizi integrati per il Terziario - per l’approvazione del bilancio d’esercizio. Il 2004 si è chiuso con un risultato superiore rispetto alle previsioni con un incremento del fatturato del 30% (oltre 4 milioni di euro) ed una crescita dell’utile ante imposte del 51% a circa 985.000 euro. Dati in netta controtendenza rispetto all’andamento complessivo del mercato della comunicazione above e below the line, mercato primario dell’attività di Sint. “L’investimento complessivo in comunicazione above the line è di circa 9 miliardi di euro” osserva Bianca Mutti, direttore generale di Sint “ed un valore almeno equivalente è attribuibile alle formule below the line, con una quota crescente destinata alle carte fedeltà”. Sono circa 30 milioni le carte fedeltà circolanti in Italia, ma il mercato relativo si presenta ancora fortemente destrutturato e frammentato, costituito in prevalenza da iniziative interne alle società. “Si tratta di un mercato ancora parzialmente immaturo” continua Mutti “nel quale le dinamiche di concentrazione che hanno interessato ad esempio il settore della pubblicità non si sono ancora manifestate. Va comunque evidenziata una progressiva crescita nell’utilizzo professionale del prodotto e nella consapevolezza delle opportunità da esso offerte. Questo” conclude “ci porta a prevedere un’ulteriore sviluppo per i prossimi esercizi, con un potenziamento della presenza sul territorio nazionale” L’obiettivo è quello di realizzare il mix di portafoglio, oggi caratterizzato per oltre il 50% da realizzazioni nei settori bancario/finanziario e assicurativo. I primi contratti del 2005 interessano infatti i settori Horeca, utilities, utensileria e materiali professionali, alimentare. Nel corso del 2004 Sint ha dedicato un grande impegno al potenziamento della struttura e dei prodotti nonché alla qualità della gestione. In questo quadro meritano particolare menzione: l’ampliamento del numero dei Consiglieri da 6 a 8 con conseguente miglioramento della governance; la riconferma della certificazione internazionale di qualità Iso 9001-2000; l’apertura delle sedi secondarie a Milano e Roma; il potenziamento dell’apparato tecnologico web e call center;  la grande attenzione dedicata allo scenario di sviluppo tecnologico per sostenere la formulazione di prodotti-servizio innovativi in grado di differenziare l’offerta rispetto alla crescente presenza di competitor e aprire nuovi canali di business; l’attenzione dedicata alla formazione professionale degli addetti e alla cultura della qualità. Di particolare importanza ed interesse la collaborazione che S.in.t. Ha iniziato con l’Università Bocconi per una ricerca sul target stranieri, sicuramente di grande attualità trattandosi di un segmento di elevata potenzialità commerciale. La ricerca è coordinata da Anna Omarini, Ricercatore di Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari presso l`Università L. Bocconi di Milano e Docente dell`Area Intermediazione Finanziaria e Assicurazioni della Sda Bocconi.  
   
   
INDESIT COMPANY : UTILE NETTO A 116 MILIONI. DIVIDENDO A 0,361 EURO  
 
Milano, 29 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Indesit Company ha esaminato i dati del bilancio consolidato 2004 con un utile netto di pertinenza del Gruppo di 116 milioni di Euro (120 milioni nel 2003). L’utile per azione (ordinarie e di risparmio) è di 1,03 Euro (1,08 Euro nel 2003), di cui il 31,6% sarà distribuito sotto forma di dividendo (30% nell’anno precedente). Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo di 0,361 Euro per le azioni ordinarie (come l’anno precedente) e di 0,379 Euro per le azioni di risparmio (come l’anno precedente), da porre in pagamento a partire dal 26 maggio (data stacco della cedola 23 maggio). Il dividendo proposto è comprensivo della quota parte di pertinenza delle azioni proprie (il supplemento calcolato sulla base delle azioni proprie ad oggi in portafoglio sarà di 0,035 Euro). Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato la proposta di conversione facoltativa delle azioni di risparmio in azioni ordinarie che prevede una azione ordinaria ogni azione di risparmio, senza pagamento di alcun conguaglio e senza alcuna modifica del capitale sociale. Il periodo di conversione verrà stabilito con Borsa Italiana e sarà successivo alla data di stacco della cedola. La conversione, che dovrà essere approvata dall’Assemblea degli Azionisti, potrà consentire una semplificazione della struttura del capitale e l’aumento del flottante delle azioni ordinarie, creando i presupposti per una maggiore liquidità del titolo. Principali risultati del 2004 Confermati i risultati relativi del 2004 già anticipati il 10 febbraio, in occasione della presentazione dei dati preconsuntivi. Il fatturato è di 3.177 milioni di Euro (3.008 milioni nel 2003). Il margine operativo lordo è di 405 milioni di Euro (387 milioni nel 2003). Il margine operativo è di 248 milioni di Euro (246 milioni nel 2003). Il tax rate è del 36,3% (36,4% nel 2003). L’utile netto è di 116 milioni di Euro (120 milioni nel 2003). L’indebitamento al 31 dicembre 2004 è di 211 milioni di Euro, rispetto ai 192 milioni del 31 dicembre 2003. Il rapporto indebitamento/mezzi propri totali al 31 dicembre 2004 scende a 0,31 (0,33 il 31 dicembre 2003), al lordo del relativo effetto fiscale. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la proposta di bilancio d'esercizio (i cui dati sono sintetizzati nel prospetto allegato). L'assemblea degli Azionisti, che si esprimerà anche sulla conversione delle azioni di risparmio, è stata convocata per il 29 aprile 2005 in prima convocazione e per il 12 maggio in seconda. Adozione dei principi contabili internazionali (Ias) Indesit Company ha iniziato nel 2003 il progetto di transizione dai principi contabili italiani agli Ias (o Ifrss) nel rispetto della normative europea. Gli impatti più significativi che deriveranno dalla adozione degli Ias sono relativi alla struttura degli schemi di bilancio, al contenuto della nota integrativa, al trattamento delle azioni proprie e dell’avviamento, alla contabilizzazione degli strumenti finanziari derivati, delle immobilizzazioni immateriali, del Tfr e delle stock options nonché del trattamento contabile della operazione di securitization. Altri impatti potrebbero aggiungersi in considerazione dell’evolversi della normativa. Con riferimento alla tempistica di adozione, Indesit Company prevede di redigere la prima e la seconda relazione trimestrale 2005 sulla base dei principi contabili italiani mentre prevede di adottare i principi contabili internazionali a decorrere dalla relazione semestrale 2005. La società non ha ancora affidato l’incarico di revisione contabile relativamente al processo di transizione agli Ias, in attesa dei documenti tecnici che saranno predisposti dagli organi competenti e dalla professione contabile. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione annuale sulla Corporate Governance e ha verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza degli amministratori. Otto consiglieri su tredici risultano indipendenti: Innocenzo Cipolletta, Luca Cordero di Montezemolo, Adriano De Maio, Alberto Fresco, Mario Greco, Carl H.hahn, Hugh Malim, Roberto Ruozi.  
   
   
SEMESTRE IN CALO PER IL GRUPPO FIERA MILANO: APPROVATA LA RELAZIONE PER IL PERIODO LUGLIO-DICEMBRE 2004: RICAVI CONSOLIDATI PER 108,2 MILIONI DI EURO (-16,2% SUL CORRISPONDENTE PERIODO DELL'ESERCIZIO PRECEDENTE). RISULTATO ANTE IMPOSTE NEGATIVO PER 8,3 MILIONI DI EURO, CONTRO I PRECEDENTI +8.  
 
 Milano, 24 marzo 2005. Il Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano Spa ha approvato il 24 marzo la Relazione Semestrale Consolidata relativa al periodo luglio-dicembre 2004 (primo semestre dell'esercizio in corso, che va dal 1° luglio 2004 al 30 giugno 2005). Il semestre in esame è stato negativamente influenzato dalla convergenza di due fattori già emersi nelle relazioni relative ai primi due trimestri 2004-2005: la normale ciclicità dell'attività fieristica, che vede le manifestazioni espositive concentrarsi nel secondo semestre dell'anno fiscale; lo sfavorevole confronto con il corrispondente periodo 2003-2004, che era stato caratterizzato dalla presenza di importanti e non ricorrenti eventi (in particolare la mostra pluriennale delle macchine utensili Emo ed i congressi internazionali Ist e Cop9), che avevano avuti significativi riflessi su ricavi e margine operativo lordo, effetti mancati invece nel periodo in esame. Inoltre alcune mostre hanno accusato una contrazione rispetto alle edizioni precedenti per le difficoltà congiunturali dei settori di appartenenza o dell'economia nel suo complesso. Risultati economici semestrali consolidati Il gruppo Fiera Milano registra nel primo semestre 2004-2005 i seguenti principali dati economici consolidati: Gruppo Fiera Milano Sintesi dei principali dati
Esercizio (dati in migliaia di euro) Progressivo Progressivo
30/06/2004 al 31/12/04 al 31/12/03
291.641 Ricavi delle vendite e delle prestazioni 108.190 129.140
56.767 Margine operativo lordo (Ebitda) 1.641 15.676
35.335 Risultato operativo (Ebit) ( 9.898) 5.674
36.821 Risultato ante imposte ( 9.080) 6.662
( 12.056) (Utile)/perdita ante imposte di Terzi 820 1.324
24.765 Risultato ante imposte di pertinenza del Gruppo ( 8.260) 7.986
58.253 Cash flow ante imposte 2.459 16.664
123.567 Capitale investito netto (a) 150.093 109.422
120.271 Patrimonio netto di Gruppo 99.530 * 113.804 *
18.480 Patrimonio netto di Terzi 13.110 * 10.275 *
(15.184) Posizione finanziaria netta (disponibilità) 37.453 ( 14.657)
22.425 Investimenti 19.592 13.744
606 Dipendenti (n° addetti a fine periodo) 702 583
44.000 a) inclusi impieghi finanziari a breve (quota capitale) classificati nel capitale di esercizio 60.000 35.000
*) include risultato di periodo ante imposte . Ricavi per 108,2 milioni di euro (104,2 a parità di area di consolidamento), rispetto ai precedenti 129,1. Margine operativo lordo (Ebitda) di 1,6 milioni di euro (3,7 a parità di area di consolidamento) contro 15,7 milioni. Anche in questo caso il calo registrato riflette il rallentamento dell'attività evidenziato. Risultato operativo (Ebit) negativo per 9,9 milioni di euro, rispetto ai +5,7 milioni del semestre di confronto, di riflesso al calo del Mol e ad un incremento degli ammortamenti da 10,0 a 11,3 milioni. Risultato prima delle imposte di competenza del Gruppo negativo per 8,3 milioni di euro (era stato positivo per 8,0 nel periodo di confronto). Cash flow (risultato ante imposte più ammortamenti e accantonamenti) di 2,4 milioni di euro contro 16,7 milioni nel 2003-2004. Nel semestre si sono svolte a Fiera Milano 28 manifestazioni, per 12.395 espositori (contro 15.103 nel semestre di confronto) e 547.020 metri quadrati netti venduti (contro 753.965 nel corrispondente periodo del precedente esercizio). Le manifestazioni organizzate dal Gruppo Fiera Milano sono state 11 per 210.100 metri quadrati. "Si tratta - osserva l'amministratore delegato di Fiera Milano Spa, Piergiacomo Ferrari - di un semestre in tono minore, ma anche di un rallentamento che era stato previsto, in attesa di un esercizio 2005-2006 che si annuncia invece molto interessante, grazie alla coincidenza di diversi elementi positivi: il ritorno, come sempre negli anni pari, delle grandi mostre biennali ed il decollo del nuovo centro espositivo, che segnerà l'arrivo di nuove mostre e il potenziamento di alcuni nostri prodotti di punta. In attesa di ciò, e nella consapevolezza della fase di passaggio in cui ora ci troviamo, avevamo annunciato lo scorso ottobre per l'esercizio in corso un obiettivo di ricavi non inferiori a 281 milioni di euro e di mol non inferiore a 41 milioni. Tuttavia, e malgrado l'impegno nostro e di tutti i nostri collaboratori, tali obiettivi si prefigurano a questo punto difficilmente raggiungibili. Riteniamo pertanto corretto prevedere un ritocco al ribasso"Nel semestre è proseguita un'intensa attività di prospezione per l'analisi e la valutazione di ulteriori iniziative volte ad incrementare la presenza del Gruppo nell'area della organizzazione di manifestazioni fieristiche, puntando peraltro anche su attività non ospitate attualmente nel Quartiere e quindi in grado di contribuire ad accrescere i metri quadrati espositivi realizzati sulla piazza milanese, in vista dell'avvio del nuovo polo espositivo. Posizione finanziaria netta La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2004 presenta un indebitamento di 37,4 milioni di euro. Le disponibilità liquide sono pari a 12,2 milioni e presentano un decremento rispetto al 30 giugno 2004 di 30,7 milioni. La riduzione riflette un ulteriore aumento degli impieghi di tesoreria a breve da 44 a 60 milioni, l'andamento fisiologico della liquidità in relazione ai flussi generati dalle manifestazioni, nonché gli esborsi connessi con il pagamento dei dividendi, delle imposte e delle acquisizioni effettuate nel periodo. I debiti finanziari a breve, pari a 36,4 milioni, registrano un incremento di 23,1 milioni rispetto al 30 giugno 2004 dovuto interamente al fatto che le società che hanno in essere gli impieghi di tesoreria hanno ritenuto più conveniente ricorrere all'indebitamento bancario per coprire temporanee esigenze di cassa anziché estinguere parzialmente o totalmente gli investimenti in essere. I debiti finanziari a medio-lungo periodo pari a 13,3 milioni e si riferiscono ai finanziamenti accesi da Nolostand, da Eurostands e da Fiera Milano Tech nell'ambito delle rispettive operazioni di acquisto dei rami d'azienda, nonché il mutuo contratto da Fiera Milano Congressi per finanziare la ristrutturazione del padiglione adibito a centro congressi. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del semestreIn data 12 gennaio 2005 si è conclusa l'operazione di acquisizione del 60% di Tl.ti Expo Spa. Come previsto in contratto, Fiera Milano spa ha designato la controllata Fiera Milano Tech per rilevare il 51% della partecipazione, mentre ha mantenuto in capo a se stessa l'acquisizione del residuo 9% del capitale sociale. Quest'ultima partecipazione rimarrà a disposizione dell'opzione di riacquisto concessa ai venditori, al medesimo prezzo dell'attuale operazione, da esercitare nel secondo semestre del 2007. Il 14 gennaio 2005 Fiera Milano Spa ha sottoscritto con la controllante Fondazione l'atto di trasferimento delle azioni Fiera Milano Exhibitions di proprietà di quest'ultima, portando la sua partecipazione nella società al 100% del capitale. Il prezzo, determinato secondo la formula contrattualmente predefinita, ammonta a 19,2 milioni di euro e sarà pagato il 31 marzo 2005. E' inoltre in corso l'incorporazione di Fiera Milano Exhibitions, che detiene il 53% della società di organizzazione mostre Fiera Milano International, in Fiera Milano Spa. Il 1° gennaio 2005 è iniziato il periodo di sei mesi entro il quale i beneficiari del vigente Piano di Stock Options possono esercitare la seconda tranche di opzioni, per un totale di 288.900 azioni. Le opzioni sono già state interamente esercitate ed hanno comportato l'emissione di un numero equivalente di azioni. Infine il 14 febbraio 2005 si è svolta l'assemblea straordinaria della controllata Sifa, che ha deliberato l'abbattimento del capitale sociale a copertura delle perdite maturate nel semestre in relazione all'assenza di manifestazioni nel periodo ed ha portato il capitale sociale a 500.000 euro. In tale occasione il socio Unione Italiana Vini ha deciso l'uscita dalla compagine azionaria e pertanto la partecipazione di Fiera Milano Spa è passata dall'80 al 100%. Prevedibile evoluzione della gestione Come detto in precedenza i risultati di alcune manifestazioni che si sono svolte nel secondo trimestre, in particolare Smau, Mifed e Bimu, sono stati inferiori alle aspettative. Peraltro, anche la prima importante manifestazione del 3° trimestre, il Macef Primavera, ha registrato un calo dei metri quadrati venduti, per circa due terzi imputabile ai previsti effetti delle modifiche introdotte nel lay out della mostra. Inoltre tempi più lunghi del previsto si stanno riscontrando per la chiusura dell'operazione di affidamento in gestione dell'attività di ristorazione da parte della controllata Fiera Food System. L'attività continua ad essere gestita secondo le medesime modalità del precedente esercizio, cioè con la fatturazione diretta da parte di Fiera Food System del giro d'affari di un solo gestore (Onama), e pertanto con slittamento della presa in carico anche del fatturato del secondo gestore. Alla luce di tutto ciò si confermano le difficoltà che si stanno incontrando per il pieno raggiungimento degli obiettivi originariamente indicati. Il Gruppo rimane fortemente impegnato a conseguirli sia attraverso un'attenta gestione dei costi sia con la ricerca di ogni possibile attività in grado di generare ricavi e margini aggiuntivi, ma sulla base degli elementi attualmente disponibili ricavi e Ebitda potrebbero presentare a consuntivo una riduzione ad oggi quantificabile tra il 5 e il 10% rispetto alle previsioni.
 
   
   
METRO CASH & CARRY REGISTRA NEL MONDO UNA FORTE CRESCITA ANCHE NEL 2004 INCREMENTO A LIVELLO MONDIALE DEL 5,4% DELLE VENDITE E DEL 6,4% DEI RICAVI NETTI  
 
Düsseldorf, 29 marzo 2005 – Nel 2004, Metro Cash & Carry ha nuovamente realizzato una crescita significativa. Il leader internazionale del mercato del self-service all’ingrosso è infatti riuscito a far crescere il proprio fatturato del 5,4 percento, raggiungendo € 26,4 miliardi; i ricavi prima degli interessi, tasse ed ammortamenti (Ebita) sono cresciuti del 6,4 percento, raggiungendo € 962 milioni. Una volta di più, la strategia di internazionalizzazione implementata con successo dalla società ha dimostrato di essere un importante vettore di crescita: all’inizio del 2005, Metro Cash & Carry gestiva oltre 500 punti vendita in 28 Paesi. “Il 2004 è stato tra i più difficili per l’economia italiana nel corso degli ultimi 30 anni, in particolar modo per quanto riguarda la stagnazione dei consumi privati. In questo scenario Metro Italia conferma il proprio trend di sviluppo con un incremento del 3,8%, una crescita Lfl da 3 a 4 punti superiore a quella del mercato (ipermercati e supermercati) ed un numero di clienti acquirenti a parità di magazzini del 2,6%” ha dichiarato Mario Maiocchi, Presidente e Direttore Generale della società italiana. Nel 2004 in Italia sono stati aperti tre nuovi magazzini. Particolare attenzione è stata rivolta al servizio alla clientela, sia attraverso il miglioramento della disponibilità di prodotti (secchi) dal 93,3% al 95,5% che attraverso l’introduzione di Kpi per il servizio di check-out e di customer satisfaction. Thomas Hübner, Ceo di Metro Cash & Carry International, dichiara: “Siamo soddisfatti dell’andamento da noi realizzato nel 2004. Abbiamo rafforzato la nostra posizione di leader del mercato globale nel segmento della vendita self-service all’ingrosso. Con il 78 percento del nostro fatturato generato all’estero da magazzini dislocati in 28 Paesi, siamo uno dei maggiori attori internazionali nel campo dell’ingrosso. Utilizzeremo la nostra posizione di forza per continuare anche nel 2005 sulla via del successo con la crescita in termini di risultati di Metro Cash & Carry.“ Nel 2004, Metro Cash & Carry ha proseguito nella sua coerente strategia di espansione internazionale e nello sviluppo delle reti di vendita già esistenti. La divisione commerciale del Gruppo Metro ha esteso le proprie attività, in particolar modo nei mercati in rapido sviluppo dell’Asia e dell’Europa orientale, dove sono stati registrati tassi di incrementi del fatturato a due cifre. In Europa occidentale, la società è riuscita a rimanere salda nonostante la stagnazione dei consumi, oltre a consolidare la propria posizione sul mercato. Globalmente, Metro Cash & Carry ha incrementato la propria rete di vendita del 33 percento per un totale di 504 punti vendita nel 2004. Il numero dei dipendenti è cresciuto dell’8 percento circa, raggiungendo oltre 83.000 unità. Con ciò, Metro Cash & Carry si conferma come uno dei maggiori datori di lavoro e uno dei più importanti investitori in molte regioni del globo. La società promuove lo sviluppo di infrastrutture commerciali migliori, crea impieghi sicuri e di lunga durata, oltre ad elargire generosi contributi destinati all’istruzione e alla formazione.  
   
   
AD ASTALDI CONTRATTO DI EURO 165 MILIONI PER NUOVA LINEA FERROVIARIA L’AGGIUDICAZIONE PROVVISORIA RIGUARDA IL RADDOPPIO DI 12 KM DELLA PONTREMOLESE  
 
 Roma, 29 marzo 2005 – Sono stati aggiudicati in via provvisoria ad Astaldi i lavori di potenziamento e raddoppio della linea ferroviaria Parma-la Spezia (“Pontremolese”) nella tratta Solignano-osteriazza, per un importo complessivo di oltre 165 milioni di euro. La tratta da realizzare si estende per circa 12 chilometri e l’appalto comprende la progettazione esecutiva e la realizzazione di opere civili, armamento ferroviario, impianto di trazione elettrica, adeguamento degli impianti di sicurezza e segnalazione. La durata dei lavori è prevista in circa 6 anni e tre mesi. Le principali opere riguardano la realizzazione e messa in sicurezza di un nuova galleria a doppio binario di circa 4200 metri, un nuovo ponte sul fiume Taro di 440 metri, un viadotto di 150 metri e due gallerie artificiali sotto l’autostrada Parma-la Spezia lunghe rispettivamente 160 e 243 metri.  
   
   
CARO-VITA: A MARZO AUMENTANO I PREZZI DI FRUTTA E VERDURA. + 35,5% PER GLI ORTAGGI CODACONS E LISTACONSUMATORI, INDISPENSABILE INTERVENIRE CON MISURE CONCRETE PER RIDURRE I PREZZI. VENDITA DIRETTA PRODUTTORE-CONSUMATORI E DOPPIO PREZZO SUI CARTELLINI  
 
Roma, 29 marzo 2005 - E’ ancora allarme prezzi sul fronte dell’ortofrutta. La denuncia arriva da Codacons e Listaconsumatori, che diffondono i dati sull’aumento dei prezzi. Questo mese, infatti, rispetto al marzo 2004, nel settore degli ortaggi si è registrato un aumento medio dei prezzi del 35,5%. I picchi più alti si registrano per il radicchio (+85%), gli spinaci (+74%), la lattuga (72%), cavolfiori (+37%), finocchi (+ 32%). Un po’ meglio invece per la frutta dove, a fronte di aumenti di prezzo per i mandarini (+ 11%) e limoni (+ 6%), si registrano diminuzioni per le arance (-1%) e pere (-7,5%). “Contro questa situazione – afferma il portavoce Codacons Carlo Rienzi – che incide pesantemente sui bilanci delle famiglie con reddito medio/basso, occorrono interventi urgenti che portino a una riduzione dei prezzi. Per questo Codacons e Listaconsumatori propongono due semplici misure da attuare subito: incentivare nelle Regioni la vendita diretta produttore-consumatore, e imporre il doppio prezzo sui cartellini dell’ortofrutta (prezzo all’ingrosso e al dettaglio)”. E proprio per protestare contro il caro-prezzi nel settore dell’ortofrutta oggi a Roma Listaconsumatori ha organizzato in 3 mercati rionali un provocatorio spogliarello da parte di casalinghe e gente comune che mostreranno come, a causa del caro-vita, sono rimasti… nudi!  
   
   
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENAC DELIBERA LA CONCESSIONE QUARANTENNALE PER L’AEROPORTO DI PISA - AVVIATE LE PROCEDURE PER VERONA, LAMEZIA TERME ED ALGHERO  
 
Roma, 29 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile riunitosi il 23 marzo ha deliberato la convenzione finalizzata alla concessione di durata quarantennale della gestione totale dell’Aeroporto di Pisa alla società Sat. La procedura dovrà essere perfezionata con il decreto interministeriale che sarà emesso di concerto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Mistero dell’Economia e Finanze. La convenzione deliberata oggi è inserita nel programma dell’Enac avviato con un decreto ministeriale del 1997 e finalizzato all’assegnazione delle gestioni totali degli aeroporti nazionali. Le linee guida di tale programma prevedono una analisi da parte dell’Enac degli orientamenti, delle procedure e delle condizioni di esercizio degli aeroporti e comprendono anche l’analisi dei programmi di intervento delle società di gestione, inclusi il piano degli investimenti ed il piano economico finanziario, che devono avere requisiti in linea con le importanti trasformazioni che investono il settore in ambito europeo. Ad oggi, oltre a Pisa, risultano in gestione totale i seguenti aeroporti: Roma, Milano, Venezia, gli aeroporti della Puglia, Firenze, Napoli, Torino, Genova, Bergamo, Bologna, Olbia, Cagliari, Catania e Palermo. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha avviato le procedure di valutazione per la stipula delle convenzioni con altri tre aeroporti: Verona, Lamezia Terme ed Alghero. A breve, pertanto, saranno ultimati gli affidamenti per la concessione quarantennale per gli aeroporti attraverso i quali transita circa il 95% del traffico aereo nazionale.  
   
   
FIRMATO ATTO AGGIUNTIVO ENAC SAVE PER LA GESTIONE DELL’AEROPORTO DI VENEZIA FINO AL 2041  
 
Roma, 29 marzo 2005 - Presso la Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, è stato sottoscritto l’atto aggiuntivo tra il Direttore Generale dell’Enac, Com.te Silvano Manera, ed il Presidente della Save, Dott. Enrico Marchi, per la definitiva determinazione fino al 2041 della durata della concessione di gestione dell’aeroporto Marco Polo di Venezia alla società Save. Il Consiglio di Amministrazione dell’Enac riunitosi il 23 marzo ha deliberato all’unanimità l’atto aggiuntivo, in conformità al parere dell’Avvocatura dello Stato del 24 febbraio u.S. Con il quale veniva confermata la delibera dell’Enac del 2002 e si invitata l’Enac stesso a procedere di conseguenza. Vivo compiacimento è stato espresso dal Presidente Vito Riggio, dal Direttore Generale, dai Consiglieri dell’Enac e dal Presidente Marchi considerando tale atto essenziale per lo sviluppo dell’Aeroporto di Venezia e dell’intero territorio del Nord Est.  
   
   
PROROGATE LE ROTTE IN REGIME DI ONERI DI SERVIZIO PUBBLICO DA E PER LA SICILIA  
 
Roma, 29 marzo 2005 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, rende noto che nel corso del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo è stato deliberato di dare mandato al Direttore Generale, Com.te Silvano Manera, di prorogare il regime di oneri di servizio pubblico per la continuità territoriale sulle rotte da e per Trapani. A seguito di gara europea, infatti, la società Air One si era aggiudicata il servizio per le rotte Trapani-roma-milano, Trapani-bari-venezia, Trapani-catania, Trapani- Lampedusa e Trapani-pantelleria da esercire dal 1° giugno 2003 al 31 maggio 2005 in regime di oneri pubblici per una spesa annuale di circa 25 milioni di Euro comprensivi della quota di cofinanziamento della Regione Siciliana. Pertanto, in relazione agli stanziamenti previsti dalla Finanziaria, si sono avviate le procedure di proroga per un anno, fino al 31 maggio 2006, delle rotte di collegamento Trapani- Lampedusa e Trapani-pantelleria in modo da garantire il diritto alla mobilità per i cittadini di queste due isole. Le altre rotte di servizio pubblico, invece, sono state prorogate fino al 31 dicembre. Nel frattempo l’Enac predisporrà le necessarie analisi volte all’eventuale emanazione dei bandi europei per i periodi successivi.  
   
   
SWISS DECOLLA VERSO UN NUOVO FUTURO CON LUFTHANSA  
 
Milano, 29 marzo 2005 - Fumata bianca per Lufthansa e Swiss: il consiglio di sorveglianza di Lufthansa e il consiglio di amministrazione di Swiss International Air Lines hanno approvato oggi il modello di impresa sviluppato congiuntamente dalle due compagnie per l'acquisizione e l'integrazione di Swiss nel Gruppo Lufthansa. La Confederazione Svizzera, il Cantone di Zurigo, e altri importanti azionisti sono favorevoli alla transazione. Ad oggi, gli azionisti che detengono l'80% del capitale sociale hanno dato il loro consenso all'operazione. Il Presidente e Ceo di Lufthansa Wolfgang Mayrhuber e il Presidente e Ceo di Swiss Christoph Franz hanno firmato l'Accordo di Integrazione alle 20.00 del 22 marzo a Zurigo. Il Presidente e Ceo di Lufthansa Wolfgang Mayrhuber ha sottolineato i benefici derivanti dall'integrazione: "La fusione di Lufthansa e Swiss è l'unione di due compagnie aeree rinomate a livello mondiale per il massimo standard di qualità e servizio. L'aspetto più importante di questa operazione sono i nuovi vantaggi che chiaramente deriveranno per i nostri clienti: un maggior numero di destinazioni, coincidenze migliori, condivisione dei rispettivi programmi di fidelizzazione e l'estensione dell'accesso alle lounge per i passeggeri di entrambe le compagnie le renderanno ancora più appetibili. La fusione sarà vantaggiosa non solo per la Svizzera e la Germania, ma per tutti i nostri partner Star Alliance e, inoltre, rafforza il settore dell'aviazione in Europa." Christoph Franz, Presidente e Ceo di Swiss ha dichiarato: "Come membro del Gruppo Lufthansa, Swiss renderà ancora più efficiente il sistema dei collegamenti tra la Svizzera e gli altri paesi del mondo. Il fascino di Swiss crescerà agli occhi dei propri clienti per l'aggiunta di ulteriori servizi derivanti dall'integrazione al network di Lufthansa, alla programmazione coordinata dei voli e all'accesso alle lounge di Lufthansa e dei suoi partner. La gestione competitiva dei costi continuerà a costituire la base per un positivo sviluppo di Swiss." Swiss continuerà pertanto a perseguire il programma di ristrutturazione annunciato in gennaio. La compagnia intende concludere rapidamente le trattative in corso per un nuovo contratto di lavoro generale, sulla base dell'accordo raggiunto da pochi giorni con i tre sindacati per il personale di terra. "L'accordo di integrazione assicura un adeguato sviluppo per l'hub di Zurigo, la dimensione della flotta per i voli a lungo raggio, l'autonomia del marchio e la permanenza di Swiss come linea aerea con sede in Svizzera", ha aggiunto Christoph Franz. Nell'ottica di conservare le infrastrutture di traffico aereo di Swiss nel lungo periodo, sarà costituita una fondazione indipendente sottoposta alle leggi svizzere con durata decennale, che proporrà un membro per il Consiglio di Sorveglianza di Lufthansa e due membri per il consiglio di amministrazione di Swiss. Grazie all'integrazione di Swiss, Lufthansa rafforzerà la propria posizione di vettore leader a livello internazionale grazie all'ingresso in un mercato con una solida economia e all'armonizzazione del traffico aereo con i paesi vicini. Con l'introduzione del nuovo orario invernale 2005/2006, ai passeggeri di entrambe le compagnie sarà offerto un servizio esteso a livello globale. Dal punto di vista dei profitti e dei costi, l'acquisizione crea importanti sinergie che cresceranno gradualmente e che dal 2007 saranno quantificabili annualmente a circa 160 milioni di euro (pari a circa 250 milioni di franchi svizzeri). Secondo il modello d'impresa sviluppato congiuntamente, Swiss rimarrà una compagnia prevalentemente indipendente con direzione e sede in Svizzera, con flotta e personale propri, come profit center all'interno del sistema Lufthansa. Swiss manterrà il proprio marchio e continuerà a sviluppare i propri punti di forza. Questo comporta una rete di collegamenti che soddisfa le richieste del mercato e un hub internazionale a Zurigo, da sviluppare similmente agli hub Lufthansa di Monaco e Francoforte. Lufthansa espanderà la flotta Swiss a lungo raggio con due aeromobili per i voli intercontinentali, purchè sussistano adeguate condizioni economiche. Nel lungo periodo, si stanno delineando prospettive future per Swiss e il suo personale. La struttura della transazione L'obiettivo finale resta il completo rilevamento di Swiss da parte di Lufthansa. Per rispettare le leggi dell'antitrust e per assicurare i diritti di traffico, l'acquisizione è stata frazionata in diverse fasi. Le azioni di Swiss saranno detenute da una nuova società svizzera, Air Trust. Nella prima fase, Lufthansa acquisirà l'11% di Air Trust; dopo aver ricevuto l'approvazione dell'antitrust, la quota di Lufthansa salirà al 49%. Parallelamente, saranno condotte le trattative per assicurare i diritti di traffico aereo. Una volta raggiunti gli accordi rilevanti per l'operazione, Lufthansa acquisirà il 100% di Swiss. Attraverso Air Trust, Lufthansa sottoporrà un'offerta per l'acquisizione del flottante di Swiss, probabilmente in maggio. Il valore sarà calcolato sulla base del prezzo medio delle azioni di Swiss nei 30 giorni precedenti alla data in cui saranno depositati i documenti presso la Commissione per le Acquisizioni in Svizzera. Lufthansa rileverà per circa 45 milioni di euro (70 milioni di franchi svizzeri) il 15% delle azioni di Swiss. I maggiori azionisti di Swiss riceveranno un'opzione out-performance in cambio delle loro azioni, con pagamento nel 2008, che dipenderà dall'andamento del titolo Lufthansa in confronto a quello dei concorrenti. Se il valore delle azioni Lufthansa avrà un andamento del 50% superiore a quello dei concorrenti, il pagamento massimo ammonterà a 250 milioni di euro (circa 390 milioni di franchi svizzeri). Complessivamente, il costo dell'intera acquisizione di Swiss si aggira tra i 45 e i 300 milioni di euro, cioè tra 70 e 460 milioni di franchi svizzeri. Dati su Lufthansa e Swiss: Nel 2004, 50.9 milioni di passeggeri hanno volato con Lufthansa verso 176 destinazioni, 9.2 milioni con Swiss verso 70 destinazioni. Il Gruppo Lufthansa impiega 90.000 dipendenti e ha una flotta composta da 377 aeromobili. Il Gruppo Swiss conta 7.900 addetti e una flotta con 80 aeromobili in servizio. Calendario previsto - Marzo 2005 acquisizione di un pacchetto di minoranza di Swiss Maggio 2005 offerta pubblica gli azionisti del flottante libero. Terzo trimestre del 2005 acquisizione del 49% di Swiss dopo aver ricevuto l'approvazione dalla Commissione Europea. 30 ottobre 2005 graduale integrazione operativa a partire dell'orario invernale 2005/2006 2006/2007 completa acquisizione di Swiss dopo aver assicurato i diritti di traffico aereo  
   
   
PARIGI – AEROPORTO CHARLES DE GAULLE TERMINAL 2 E  
 
Roma, 29 marzo 2005 - Air France accoglie la soluzione di ricostruzione del Terminal 2 E adottata da ‘Aéroports de Paris’: « La strategia di crescita della compagnia, prevista per i prossimi anni, non ne soffrirà» ha sottolineato Jean-cyril Spinetta, presidente Air France. Nel 2007/2008, con la riapertura del Terminal 2 E e la presa di servizio del satellite 3, Air France e Skyteam disporranno di un insieme di installazioni aeroportuali che permetteranno loro di offrire ai passeggeri una qualità di servizio senza eguali in Europa. La Compagnia intende trovare, in pieno accordo con ‘Aéroports de Paris’, una soluzione che le permetterà di continuare ad utilizzare pienamente le strutture dell’aeroporto di Charles de Gaulle, nelle migliori condizioni possibili, fino alla riapertura del Terminal. Dall’incidente del 23 maggio, Air France ha potuto garantire tutti i suoi servizi, senza dover annullare alcun volo.  
   
   
AIRASIA ORDINA 100 AEROMOBILI AIRBUS A320  
 
Milano, 29 marzo 2005 - Airasia, compagnia low cost leader nel Sud-est asiatico, è diventata il maggiore cliente di Airbus nella regione firmando un contratto di acquisto per 60 aeromobili Airbus A320 e un’opzione per altri 40 velivoli dello stesso tipo. Questo ordine rappresenta un incremento di 20 aeromobili rispetto al Memorandum of Understanding firmato il 17 dicembre 2004. La consegna dei primi A320 inizierà alla fine del 2005 e continuerà fino al 2011. Airasia è un nuovo cliente per Airbus nel Sud-est asiatico e l’ultimo in ordine di tempo per quanto riguarda i vettori low cost che hanno recentemente scelto la famiglia degli A320. Più di 350 Airbus A320 sono già in servizio nelle flotte di 30 compagnie del Sud-est asiatico, con ordini totali per più di 450 aeromobili. La famiglia Airbus A320 gode di ampia fama per affidabilità anche sui voli a corto raggio, grazie ad ampi corridoi che facilitano tutte le operazioni di imbarco e sbarco. “L’obiettivo di Airasia e dei suoi partner locali, Thai Airasia e Awair, è di accrescere la propria flotta e la rete di collegamenti offerti, e il nuovo ordine di aeromobili A320 permetterà loro di essere considerati come una deIle maggiori linee aeree del Sud-est asiatico e i primi vettori a impiegare aerei Airbus nella regione. Pensiamo che la strategia di ritardare l’ingresso in flotta di Boeing 737 in leasing sia vincente, in quanto non vogliamo sacrificare la nostra struttura di costo al fine di fronteggiare momenti di debolezza del mercato”, ha dichiarato Tony Fernandes, Ceo del Gruppo Airasia Berhad. “Nel corso del 2004, l’A320 ha dimostrato di essere un aereo molto apprezzato dai vettori più giovani e dalle compagnie low cost. Sono sicuro che contribuirà al successo e all’espansione di Airasia”, ha commentato Noel Forgeard, Presidente e Ceo di Airbus. L’a320 offre un ottimo comfort a bordo in tutte le classi così come il resto della flotta Airbus. Tutti gli aeromobili per il trasporto passeggeri che Airbus produce attualmente hanno in comune importanti innovazioni tecnologiche senza costi aggiuntivi, tra le quali l’aerodinamica che comporta un risparmio di carburante, i componenti di carbonio che alleggeriscono l’aeromobile, la cabina di pilotaggio con tecnologia Fly by Wire e la manutenzione centralizzata. Oggi largamente impiegato, l’A320 comprende diverse configurazioni interne, per rispondere alle specifiche esigenze delle compagnie aeree. Tutti gli A320 hanno in comune la configurazione esterna, i motori, le cabine di pilotaggio e forniscono alle compagnie aeree i benefici della communalità e risparmi considerevoli. L’introduzione di nuovi A320 nei prossimi anni contribuirà all’ottimizzazione dei costi perseguita da Airasia con una notevole riduzione degli stessi grazie alla maggiore capacità di trasporto passeggeri per aeromobile e ai minori costi operativi.  
   
   
SWISS PILOTA LA VOSTRA PRIMAVERA CON TARIFFE SPECIALI SUI VOLI INTERCONTINENTALI A MARZO, APRILE E MAGGIO  
 
Milano, 29 Marzo 2005 – Decolla la primavera di Swiss con una serie di incredibili promozioni: che scegliate di migrare a San Paolo o a Bombay, a Boston o a Tokyo, in Economy o in Business Class, con le “Spring Specials” di Swiss avete la sicurezza di un volo di gran classe a piccoli prezzi. La primavera prende quota con le nuove tariffe scontate “Spring Specials” lanciate da Swiss su voli intercontinentali con partenze da Bologna, Milano, Roma e Venezia. Da Tripoli a Bombay, da Miami a Dubai, da Singapore a New York… sono numerosissime le destinazioni a lungo raggio oggi più vicine grazie ai voli operati dalla compagnia elvetica, sia che si opti per il comfort della classe Economy, sia che si scelga l’esclusività della Business. Viaggi d’alto profilo ad alta quota, per prezzi incredibilmente bassi. Spring Specials – Economy Class Promozione valida per partenze fino al 28 maggio 2005 da Bologna, Milano, Roma e Venezia
Destinazione da Milano e Roma da Venezia e Bologna
Boston € 259 * € 299 *
Tel Aviv € 329 * € 369 *
Il Cairo € 389 * -
Jeddah, Riyadh € 449 * € 489 *
Nairobi € 499 * -
Bombay € 509 * -
Hong Kong € 509 * € 549 *
Tripoli, Johannesburg € 549 * € 589 *
San Paolo € 555 * € 595 *
Bangkok € 559 * € 599 *
Singapore, Tokyo € 569 * € 609 *
Dar es Salaam € 599 * -
* tasse aeroportuali a partire da € 57 e supplementi da € 24 esclusi. Acquistate il vostro biglietto entro il 13 maggio 2005 e partite da Bologna, Milano, Roma e Venezia per viaggi entro il 28 maggio 2005 (ultima data di rientro 31 maggio). La tariffa per San Paolo di € 595 è disponibile anche per partenze da Firenze. È richiesto un minimo di permanenza del sabato notte ed un massimo di 21 giorni da trascorrere nella destinazione prescelta. La promozione è valida per voli a/r, esclusivamente su voli operati da Swiss, ad eccezione dei voli da/per Bologna, Venezia e Firenze per Zurigo operati da Denim Airways. Non applicabile su altri voli in code share. Spring Specials – Business Class Promozione valida per partenze fino al 30 aprile 2005 da Bologna, Milano, Roma e Venezia
Destinazione Tariffa a/r
Il Cairo** € 899 * -
Tripoli € 909 *
Boston, Chicago, Washington € 1499 *
Bombay** € 1559 *
New York € 1599 *
Dubai, Jeddah, Riyadh € 1649 *
Miami, San Paolo € 1699 *
Los Angeles € 1799 *
Nairobi** € 1809 *
Dar es Salaam** € 1839 *
Tokyo € 1999 *
* tasse aeroportuali a partire da € 57 e supplementi da € 24 esclusi. ** Le tariffe per Il Cairo, Bombay, Nairobi e Dar es Salaam non sono disponibili da Bologna e Venezia. Acquistate il vostro biglietto entro il 15 aprile 2005 e partite da Bologna, Milano, Roma e Venezia fino al 30 aprile 2005 (ultima data di rientro 21 maggio 2005). È necessario trascorrere la notte del sabato nella destinazione prescelta; la permanenza massima è di 21 giorni. La promozione è valida per voli a/r, esclusivamente su voli operati da Swiss, ad eccezione dei voli Bologna-zurigo-bologna e Venezia-zurigo-venezia operati da 3D e dei voli Usa operati in codeshare con Aa. Entrambe le promozioni in Economy o in Business sono soggette a restrizioni, modifiche e disponibilità posti limitata nella classe di prenotazione dedicata. Tasse aeroportuali e supplemento carburante (esclusi) a partire da € 81, variabili a seconda della destinazione prescelta. Swiss applica diritti d’emissione di biglietteria diretta a partire da € 10. Swiss vola via Zurigo, Ginevra, Basilea; in caso di mancanza di coincidenze in giornata, nel viaggio di andata e/o ritorno, il pernottamento è a carico del passeggero.
 
   
   
AUTO: VA' DOVE TI PORTA LA RATA  
 
Rozzano, 29 marzo 2005 - Fino a 120 mesi. A tanto è possibile dilatare la durata di un finanziamento per l'acquisto dell'auto, quasi come un mutuo casa e ben più della vita media di un'automobile. Lo rivela Quattroruote nella guida "L'auto a rate", allegata al numero di aprile. La tendenza all'allungamento del periodo di rimborso sta andando di pari passo con l'aumento del ricorso al finanziamento, scelto da un numero sempre maggiore di italiani grazie a bassi tassi d'interesse e formule ritagliate su misura per ciascuna fascia di consumatori. E non è raro il caso di automobilisti che scelgono il modello da acquistare in base alla convenienza del finanziamento. Mentre nel 1994 si acquistava a rate solo nel 35% dei casi, lo scorso anno la quota di chi ha scelto questa forma di pagamento ha raggiunto il 56%, a cui va aggiunto il 7% di chi ha optato per il leasing. Il risultato è che nel 2004 gli italiani hanno firmato con banche e finanziarie quasi 1,7 milioni di contratti per un importo complessivo superiore a 17 miliardi di euro e un importo medio di ciascun finanziamento superiore a 10 mila euro, nella maggior parte dei casi (78%) da rimborsare in un arco di tempo compreso tra 13 e 48 mesi. Da notare, inoltre, che in un caso su tre il finanziamento ha riguardato l'acquisto di vetture usate. La guida, un fascicolo di 100 pagine studiato per fornire ai lettori tutti gli strumenti per orientarsi nel labirinto dei finanziamenti, analizza a fondo gli aspetti da conoscere e le trappole da evitare, con tutte le nuove formule finanziarie, dalle mini-rate alle maxi-rate, dal buy-back al cash-back, dal light-lease alla cessione del quinto dello stipendio.  
   
   
MULTE A MILANO: LA PRIMA MAPPA DELLE TELECAMERE  
 
Rozzano, 29 marzo 2005 - Non si trova nei siti Internet dell'amministrazione comunale e nemmeno in quello dei "ghisa". La mappa con la posizione esatta delle 87 telecamere che controllano il traffico milanese è pubblicata per la prima volta su "Quattroruote" di aprile. L'esclusiva cartina, ricostruita sulle comunicazioni ufficiali della Polizia locale, prende in considerazione tutte le zone a traffico limitato, le corsie preferenziali, le nuove telecamere piazzate sui semafori per il controllo dei passaggi col rosso sino agli autovelox in postazione fissa e le strade soggette al controllo della velocità mediante i cosiddetti "video system mobili". Attraverso le foto del servizio intitolato "Telecamere, se le conosci le eviti" diventa possibile riconoscere le varie tipologie dei dispositivi installati sulle nostre strade, un reticolo di controlli che ha portato Milano in testa alla classifica delle città italiane con il maggior numero di punti sottratti sulle patenti degli automobilisti. Oltre a quelle dedicate al traffico, a Milano ci sono circa 9000 occhi elettronici destinati ai vari servizi di sicurezza. E altre 800 webcam stanno per essere installate sui taxi.  
   
   
ENEL: NASCE A VENEZIA LA PIU’ GRANDE CENTRALE A IDROGENO DEL MONDO SARÀ PRONTO NEL 2007 IL NUOVO IMPIANTO AD ALTISSIMA EFFICIENZA E “ZERO EMISSIONI”  
 
Roma, 29 marzo 2005 - La più grande centrale per la generazione di energia elettrica ad altissima efficienza, “zero emissioni” e di taglia industriale (20 Megawatt), alimentata a idrogeno entrerà in funzione a Marghera entro il 2007. E’ il progetto più importante di Enel nel campo della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo delle tecnologie applicative dell’idrogeno, il “vettore energetico” del futuro. L’impianto, che prevede un investimento di circa 33 milioni di euro, sarà parzialmente finanziato dall’accordo di programma firmato il 25 marzo da Regione Veneto e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. L’accordo sancisce la volontà di fare di Fusina il polo all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di sistemi per la generazione stazionaria da idrogeno. “Sono convinto – ha commentato Paolo Scaroni, Amministratore Delegato dell’Enel – che l’accordo sottoscritto oggi ed il nostro innovativo e ambizioso progetto di Fusina, abbiano creato i presupposti perché Venezia e l’Italia diventino un vero centro d’eccellenza mondiale per le tecnologie di utilizzo dell'idrogeno e la produzione di energia pulita”. In una fase iniziale, la turbina a gas della centrale sarà alimentata con l’idrogeno disponibile come sottoprodotto delle lavorazioni del polo industriale di Marghera; in seguito l’idrogeno sarà estratto dal carbone con un processo di gassificazione. Uno dei punti di forza del progetto è l’integrazione con l’area industriale e con la centrale elettrica già esistente. Il polo industriale e l’impegno delle aziende aderenti all’Hydrogen Park fanno di Marghera un vero e proprio distretto dotato di infrastrutture e competenze indispensabili per lo sviluppo di un sistema basato sull’idrogeno. L’integrazione con la centrale termoelettrica di Fusina permetterà inoltre di ridurre i costi di produzione grazie alla possibilità di sfruttare le infrastrutture necessarie all’installazione di un impianto per la produzione e l’utilizzo di idrogeno. Partner del progetto saranno Ge-nuovo Pignone, Irc-cnr, Cesi e Consorzio Pisa Ricerche. Fusina diverrà il sito di riferimento per Enel per sviluppare altri importanti progetti di ricerca sull’idrogeno, finalizzati a: sviluppare tecnologie innovative di produzione di idrogeno ed elettricità da carbone e biomasse (in partnership Irc-cnr, Cesi, Consorzio Pisa Ricerche, Udhe); ricercare tecnologie di accumulo dell’idrogeno che consentano un’adeguata capacità specifica di immagazzinamento (in partnership con Sgs, Cesi, Università di Genova); sviluppare e sperimentare tecniche per il riutilizzo della Co2 nell’ambito di processi industriali (in partnership con Inca-università di Venezia, Università di Bologna, Dow Chemical, Cesi). L’idrogeno, come l’elettricità ed il gas, costituisce per l’Enel un vettore energetico di grande interesse strategico, che unisce ad una notevole flessibilità di impiego una elevata compatibilità ambientale. L’interesse di Enel è quello di divenire un produttore e utilizzatore di idrogeno, sia partendo da fonti fossili, in particolare dal carbone, sia da fonti rinnovabili, favorendo contemporaneamente la crescita ed il consolidamento di un mercato per il suo impiego energetico su larga scala. Nel febbraio del 2004, nel quadro di una strategia aziendale attenta alle tematiche ambientali e dell’innovazione, Enel ha aderito al Consorzio Hydrogen Park.  
   
   
REVAMPING DEI TRENI METROPOLITANI DELLE LINEE 1 E 2 E STATO DI AVANZAMENTO DELLA REALIZZAZIONE DEL NUOVO DEPOSITO TRANVIARIO  
 
Milano, 29 marzo 2005 - Il deposito di Precotto, che ha una superficie totale di 189.393 mq, è una delle località di lavoro di Atm ove vengono svolte numerose funzioni: sono infatti presenti, oltre al deposito dei treni della linea 1, l’officina generale di manutenzione, le squadre di intervento per l’impiantistica della rete metropolitana (binari, segnalamento, alimentazione, etc…) e vengono inoltre sviluppati i nuovi sistemi, quali la B.e.m. (Biglietteria Elettronico Magnetica), gli impianti di radiofrequenza, le reti in fibre ottiche e speciali. La visita era finalizzata ad evidenziare il complesso lavoro in atto per riconfigurare i treni della metropolitana della linea 1 e 2 e per far conoscere la nuova realizzazione, ormai in fase di ultimazione, rappresentata del nuovo deposito tranviario, le cui caratteristiche dimensionali e le soluzioni funzionali lo pongono ai primi posti a livello europeo. Gli impegni finanziari per il programma dei treni e per la realizzazione del deposito sono rispettivamente di 95.000.000 euro e di 38.000.000 euro. La Regione Lombardia e il Comune di Milano hanno sostanzialmente contribuito alla realizzazione di queste opere che sono, ovviamente, propedeutiche per il miglioramento della sicurezza, dell’affidabilità e del comfort dei treni e per dotare la rete tranviaria di una struttura moderna ed efficiente, minimizzando i percorsi a vuoto per tutta la parte nord della città, che prossimamente vedrà l’entrata in servizio della linea tranviaria Milano – Cinisello. Ammodernamento Delle Vetture - Il progetto prevede l’ammodernamento di 168 vetture della linea 1 con una spesa di circa 95 milioni di euro di cui 41,3 stanziati dalla Regione Lombardia. Si tratta di vetture costruite dal 1973 al 1989, che rappresentano circa la metà di quelle circolanti (330, ovvero 110 unità di trazione, di cui 54 con un’età media di circa 15 anni e 56 con un’età media di 35 anni. I lavori di ammodernamento renderanno i treni intercomunicanti e prevedono, tra l'altro, l’installazione di impianti per aria condizionata e telecamere all’interno. Ammodernamento Del Sistema Di Circolazione Dei Treni Della Linea 1 - Il progetto riguarda il rifacimento complessivo degli impianti di segnalamento della linea metropolitana 1. Tale intervento prevede a bordo dei treni la sostituzione degli apparati di ripetizione a bordo dell’informazione e l’introduzione del segnalamento a blocco mobile. L’introduzione del segnalamento a blocco mobile permetterà di ottenere un servizio qualitativamente migliore anche per quanto riguarda il comfort di viaggio (accelerazioni e decelerazioni controllate elettronicamente). La realizzazione dell’intervento consentirà di incrementare la frequenza di passaggio dei treni, passando dagli attuali 2 minuti a 1 minuto e 40 secondi; l’intervento, quindi, consentirà di aumentare la capacità della linea, anche in vista dell’incremento di domanda che si registrerà con la messa in esercizio del relativo prolungamento sino al nuovo polo fieristico di Pero – Rho. Il progetto sarà avviato dal Comune nel corso del 2005. Il finanziamento regionale previsto è pari a 46,2 milioni di euro. Biglietto Elettronico - Nell’ambito dell’integrazione tariffaria, assume particolare valore il biglietto elettronico, sia per il miglioramento dei servizi, sia per la repressione della frode. Nel periodo giugno – settembre 2004 è stata avviata la fase sperimentale con gli utenti. La rete metropolitana è già stata attrezzata con le convalidatrici e sono stati avviati i lavori per attrezzare gli Eurotram e gli altri mezzi di trasporto. Il completamento della rete di superficie (urbana e di area urbana) è previsto entro la fine del 2005 con la conseguente messa a regime del sistema. Per la realizzazione del sistema di bigliettazione la Regione stanzia 31,7 milioni di euro, di cui 5 già erogati. Interventi Sulle Infrastrutture - Il prolungamento della linea M1 da Molino Dorino a Rho-fiera, con realizzazione dell’interconnessione con la fermata ferroviaria Alta Capacità – Servizio Ferroviario Regionale e la realizzazione del parcheggio d’interscambio del nuovo Polo fieristico. Per questo progetto lo stanziamento è di circa 149 milioni di euro. Il prolungamento della linea M1 da Sesto Fs a Monza Bettola (inserito nella Legge Obiettivo), prevede circa 2 km di tracciato con due stazioni: Restellone e Monza Bettola. Il costo complessivo dell'opera è di 176 milioni di euro coperto per il 60% dallo Stato e,per il restante 40%, dagli enti coinvolti (Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comuni di Monza e Sesto San Giovanni). Il costo del progetto definitivo, necessario per ottenere le risorse statali, è di 1 milione di euro. Il finanziamento regionale è di 378 mila euro. Il prolungamento della linea M2 della metropolitana milanese che ha raggiunto piazzale Abbiategrasso, con la conclusione del percorso di 1,4 km dall’attuale capolinea di Famagosta e la realizzazione della nuova stazione. Il progetto sulla linea M2 prevede inoltre: il prolungamento a Sud da Famagosta ad Assago, in fase di esecuzione lavori (cantieri aperti nel novembre del 2003) e il prolungamento verso nord-est, da Cologno Nord a Vimercate (la cui valutazione di fattibilità è stata conclusa a novembre 2004, mentre , a seguito dell’accordo con gli enti locali, è in fase di avvio la progettazione preliminare). Per il prolungamento della M2 fino ad Assago il costo complessivo dell'opera è di circa 70 milioni di euro suddivisi tra Stato, Provincia e Comuni di Milano, Assago e Regione Lombardia che contribuisce con 3 milioni di euro. Per la progettazione preliminare del prolungamento a Vimercate, il cui costo complessivo è di 1 milione di euro, la Regione Lombardia, dopo aver sostenuto interamente la spesa dello studio di fattibilità (c.A. 150.000 euro) contribuisce per la redazione del progetto preliminare con 400 mila euro. Il prolungamento della linea M3 da San Donato Milanese a Paullo (fattibilità conclusa a dicembre 2004, avviata e interamente finanziata dalla Regione per un importo di 900.000 euro, la progettazione preliminare a gennaio 2005) e nel Comune di Milano, da Maciachini verso Dergano-affori sino a Comasina (conclusa la fase progettuale, in corso i lavori per i primi lotti). La nuova infrastruttura, nel suo prolungamento verso est, avrà una lunghezza di 15 chilometri e 8 stazioni (2 a San Donato Milanese) e un costo complessivo di circa 500 milioni di euro. La nuova metropolitana M4 da Lorenteggio a Linate (per il quale la Regione ha espresso parere favorevole sul progetto preliminare ai sensi della Legge Obiettivo nel maggio 2004). La nuova metropolitana M5 da Garibaldi a Bignami con un tracciato di 5,7 chilometri e 9 stazioni per un costo complessivo dell'opera è di 490 milioni. L’ulteriore prolungamento della linea M5 da Bignami a Monza Bettola (conclusione della fattibilità prevista per aprile 2005). L'impegno finanziario della Regione è di 30 mila euro su un costo complessivo dello studio pari a 120 mila euro. Il nodo di interscambio di Monza Bettola, essenziale polo per l’interscambio ferro-gomma nell’area della Brianza, (conclusione della fattibilità prevista per aprile 2005). E' previsto un parcheggio di circa 2500 posti auto e un costo di realizzazione di circa 30 milioni di euro. La nuova metrotranvia di Milano-cinisello il cui esercizio è previsto per il 2006. La riqualificazione e il prolungamento della Tranvia Milano – Desio - Seregno il cui punto di forza è dato dall’integrazione con il sistema ferroviario nel nodo di Seregno (conclusione del progetto definitivo a marzo 2005). Il costo previsto è di circa 180 milioni di euro. La riqualificazione e il prolungamento della Tranvia Milano-limbiate sino all’interconnessione con la linea ferroviaria Milano-saronno-seregno (concluso il progetto preliminare in marzo 2004 e proposto l'accordo per procedere con il progetto definitivo). Il costo stimato è di circa 139 milioni di euro. La nuova metrotranvia di Sesto San Giovanni che collega le aree in trasformazione con Ponte Nuovo a Milano. Lo studio di fattibilità è finanziato al 20% dalla Regione Lombardia con circa 40 mila euro.  
   
   
MILANO, PARTE FINALMENTRE LA LINEA 5 MM. GOGGI: ENTRO META’ APRILE LA GARA  
 
Milano, 29 marzo 2005 - E’ finita la lunga attesa per il finanziamento della linea 5 della metropolitana, da Garibaldi a via Bignami, ai confini con Sesto. Entro la metà di aprile l’amministrazione comunale bandirà la gara per la scelta del concessionario. Lo ha annunciato oggi l’assessore ai Trasporti, Giorgio Goggi, alla conferenza stampa presso il deposito Atm di Precotto sull’ammodernamento delle carrozze delle linee 1 e 2 del metrò. ”Il Ministero dell’Economia - ha aggiunto Goggi – ci ha garantito la certezza dei fondi: 175 milioni di euro per la linea 5 e 54 per il collegamento sulla linea rossa da Sesto a Monza Bettola”. La delibera del Cipe del settembre 2004 con cui sono stati assegnati questi contributi al Comune si trova da fine febbraio alla Corte dei Conti per la registrazione. Manca un solo adempimento, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. “Per questo, avendo la sicurezza del finanziamento - ha sottolineato Goggi - possiamo procedere alla pubblicazione del bando di gara”. La linea 5, con un percorso di 5,5 km e 9 stazioni (Garibaldi, Isola, Zara, Marche, Istria, Ca’ Granda, Bicocca, Ponale, Bignami) sarà realizzata come è noto, in project financing, da un consorzio di imprese private che la gestirà per 27 anni. E’ una metropolitana leggera, sul modello di quella di Copenaghen. Il costo previsto è di 495 milioni di euro, di cui 183 a carico dei privati. La durata dei lavori è prevista in 6 anni. Per il progetto e la realizzazione si è fatto avanti un raggruppamento d’imprese, capogruppo la società Astaldi. Bandita la gara e scelto il concessionario, partirà il progetto definitivo. Entro il 2005 potrebbero partire i primi cantieri.  
   
   
REGIONE UMBRIA - GESTORE DELLA RETE: FIRMATO ACCORDO PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) SUL NUOVO PIANO DI SVILUPPO DELLA RETE ELETTRICA  
 
Roma, 29 marzo 2005 – La Regione Umbria e il Gestore della rete, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, hanno siglato un protocollo d’intesa per l’applicazione della procedura Vas (“Valutazione Ambientale Strategica”) alla pianificazione degli interventi di sviluppo della rete elettrica ad alta tensione. L’intento è di sottoporre a verifica preventiva le ricadute territoriali, ambientali e sociali dei progetti relativi allo sviluppo delle infrastrutture elettriche nell’area interessata. L’accordo prevede che il Grtn, a partire dal 2006, sottoponga il Piano di Sviluppo della porzione di rete riguardante la regione Umbria a studi e valutazioni preventive, al fine di verificarne la congruità con gli strumenti di pianificazione energetica, territoriale e urbanistica, nonché con il sistema dei vincoli paesaggistici ed ambientali in atto nella regione Umbria. L’intesa stabilisce che la Regione Umbria, oltre a favorire lo studio ambientale suddetto fornendo dati, cartografie e altro, esprima, previo coinvolgimento degli enti locali interessati, un parere sulla localizzazione degli impianti previsti dal Piano di Sviluppo (corredato da specifico giudizio di Vas). Inoltre la Regione si impegna ad agevolare e snellire, anche attraverso lo scambio continuo di informazioni, i procedimenti autorizzativi delle opere sottoposte a “Valutazione Ambientale Strategica”. “Lo sviluppo delle infrastrutture elettriche – ha dichiarato Carlo Andrea Bollino, Presidente del Grtn – è un’esigenza prioritaria per favorire la qualità del servizio elettrico e la competitività del Paese. Il Gestore della rete è impegnato a perseguire questo obiettivo nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza degli impianti. In tal senso, l’accordo stipulato con la Regione Umbria è per il Gestore estremamente significativo e accelera lo sforzo di estensione dei nuovi strumenti di programmazione ambientalmente sostenibile all’intero territorio nazionale”. “Sulla base di un accordo quadro nazionale tra il Grtn e la Conferenza dei Presidenti – ha detto l’assessore regionale all’energia, Ada Girolamini - anche l’Umbria, come hanno già fatto altre Regioni, ha sottoscritto il protocollo d’intesa per l'applicazione della Vas alla pianificazione delle porzioni di rete ricadenti sui propri territori. Riteniamo infatti che la progettazione di un percorso di Sviluppo sostenibile, attuato attraverso concreti interventi che consentano di realizzare un equilibrio tra crescita economica e salvaguardia del territorio, sia un elemento imprescindibile per la crescita e lo sviluppo del territorio”.  
   
   
REMADE IN ITALY: 10 PRODOTTI D’ECCELLENZA DAL 13 AL 17 APRILE 2005 AL MUSEO BAGATTI VALSECCHI  
 
Milano, 29 marzo 2005 - Dal 13 al 17 aprile, in occasione del Salone del Mobile di Milano, la più importante manifestazione internazionale dedicata al design, si apriranno al pubblico le porte del Museo Bagatti Valsecchi, via Santo Spirito 10 Milano, per un’occasione speciale. Regione Lombardia in collaborazione con Cestec ed i consorzi di filiera Corepla, Cial, Comieco presenteranno “Remade in Italy: 10 prodotti d’eccellenza” nuovi prodotti realizzati in materiale riciclato da aziende lombarde. Remade in Italy è il primo progetto a livello nazionale che si pone come supporto alle imprese lombarde che vogliono affrontare o incentivare produzioni di beni in materiale riciclato al fine di rispondere nel migliore dei modi alle norme vigenti; in particolare al Dm 203 del 2003 che prevede l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di acquistare “prodotti verdi” per il loro fabbisogno nella misura del 30% della spesa annua. “L’obiettivo che ci proponiamo con Remade in Italy è quello di avviare un rapporto con le imprese lombarde al fine di tutelare l’ambiente. La progettazione di beni che utilizzino materiale riciclato e che,giunti a fine vita, siano facilmente riciclabili dovrà essere alla base di qualsiasi progetto industriale.” dichiara l’Assessore ai servizi di Pubblica Utilità Maurizio Bernardo “Mi auguro che presto Remade in Italy possa diventare un punto di riferimento e una vetrina per tutte quelle aziende che investiranno risorse per attuare una politica di prevenzione sulla produzione dei rifiuti e sul riutilizzo dei materiali recuperati. E’ necessario andare oltre il Made in Italy e pensare al Remade in Italy come ad una nuova opportunità di mercato. ” Complementi d’arredo, mobili, accessori da cucina - curati nel design e realizzati in plastica, carta e alluminio riciclati - saranno esposti nella straordinaria cornice di una dimora d’epoca nel cuore di Milano, custode di preziose collezioni rinascimentali ma anche di pezzi d’artigianato di concezione a suo tempo estremamente moderna, come una vasca da bagno con acqua corrente. Per la realizzazione dei prodotti, aziende e designer sono stati supportati negli aspetti tecnici dai Consorzi nazionali - Cial per l’alluminio, Comieco per la carta e Co.re.pla. Per la plastica – coadiuvati dal coordinamento di Marco Capellini.  
   
   
LA BIODIVERSITÀ VIAGGIA SULLE ROTTE DEGLI UCCELLI IL PROGETTO EUROPEO LAKES HA INDAGATO LE RIPERCUSSIONI DEL MUTAMENTO DELLE DESTINAZIONI DEGLI STORMI, CAUSATO DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Roma, 29 marzo 2005 - Le rotte degli uccelli cambiano e influenzano la biodiversità delle specie acquatiche. E’ l’effetto a catena dei cambiamenti climatici, che ha come ultima conseguenza il depauperamento della ricchezza di biotipi che popolano gli ambienti lacustri e fluviali: quelli frequentati, appunto, dagli uccelli migratori. Lo rivela uno studio promosso nell’ambito del Progetto europeo Lakes -Long distance dispersal of Aquatic Key Species- finanziato dall’Unione Europea. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di Italia- con il coordinamento di Marina Manca dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi (Ise) del Cnr di Verbania- Spagna, Gran Bretagna, Olanda e Norvegia, partendo dall’osservazione del comportamento degli uccelli, ha voluto indagare le ripercussioni del mutamento delle loro rotte, causato dai cambiamenti climatici, sulla sopravvivenza della varietà delle specie acquatiche. “Gli uccelli migratori che vivono e nidificano nei laghi e nei fiumi” spiega Marina Manca dell’Ise-cnr “hanno la capacità di trasportare sulle piume, sulle zampe e nell’apparato digerente semi di specie vegetali e uova di organismi microscopici, che germinano e si schiudono negli ambienti palustri, aree di approdo di questi volatili. Tali ambienti sono particolarmente frammentati, pertanto l’avifauna rappresenta un importante mezzo di dispersione delle specie tra i diversi bacini. Tuttavia cambiamenti ambientali, quali le variazioni climatiche, l’inquinamento, l’eutrofizzazione e la perdita di zone umide, stanno minando sia la diversità degli ecosistemi sia le vie migratorie degli uccelli acquatici”. Mediante campionamenti in bacini situati in Europa, all’interno e all’esterno delle principali rotte migratorie, è stata quantificata la biodiversità delle comunità di piante acquatiche e di piccoli crostacei. In particolare, la ricerca ha interessato il bacino inferiore del fiume Guadalquivir (Spagna), l’alto e medio bacino del Fiume Po, i bacini bassi dei fiumi Rhine e Maas (Olanda), l’area Fife (Scozia), diversi bacini adiacenti della Norvegia centrale, e il delta del Fiume Petchora (Russia). Sono stati campionati complessivamente 14 laghi in Russia, 30 in Norvegia, 34 in Scozia, 32 in Olanda, 29 in Italia e 33 in Spagna. E’ stata così scoperta l’esistenza di alcune specie simili in aree anche molto lontane tra loro. “La ricchezza di tali organismi” conclude Marina Manca “è risultata legata alla qualità dell’acqua e alle dimensioni e alla ricchezza degli ambienti umidi circostanti. Tale patrimonio naturalistico è alla base dello sviluppo e della conservazione della vita sulla Terra, perché ad esso è legato l’equilibrio degli ecosistemi. I risultati del progetto servono per realizzare modelli utili a rappresentare gli effetti dei cambiamenti climatici e per quanti si occupano della tutela, salvaguardia e conservazione dell’ambiente”.  
   
   
IL PRESIDENTE BARROSO INTERVERRÀ ALLA CONVENTION DELL'EUA SUL TEMA "UNIVERSITÀ FORTI PER L'EUROPA"  
 
Bruxelles, 29 marzo 2005 - Il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso terrà il discorso conclusivo della convention dell'Associazione delle università europee (Eua) che quest'anno si svolgerà a Glasgow (Regno Unito) dal 31 marzo al 2 aprile. La manifestazione rappresenta un'opportunità unica per conoscere meglio i progetti della Commissione volti al riorientamento della strategia di Lisbona tramite un aumento dei sussidi stanziati per istruzione, ricerca e innovazione. Altri momenti importanti della manifestazione saranno: i discorsi programmatici tenuti da Ján Figel', Commissario responsabile dell'Istruzione, la formazione, la cultura, e il multilinguismo e da Kim Howells, ministro britannico della Formazione permanente e l'istruzione superiore; la presentazione dei primi risultati dell'indagine Trends Iv sull'attuazione delle riforme di Bologna riguardanti il sistema europeo dell'istruzione superiore. Http://www.euaconvention.org  
   
   
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PER TUTTI FINO A 18 ANNI IL MINISTRO MORATTI: "DALL'ANNO SCOLASTICO 2005-2006 OLTRE 30.000 RAGAZZE E RAGAZZI IN PIÙ NEL SISTEMA SCOLASTICO E FORMATIVO, CHE SI AGGIUNGONO AI 90.000 GIÀ REINSERITI"  
 
Roma, 29 marzo 2005 - Il nuovo obbligo scolastico e formativo fino a 18 anni e l'alternanza scuola-lavoro diventano legge. Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva, su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, i due decreti legislativi in attuazione della Riforma introdotta dalla legge 53/2003, che prevedono l'obbligatorietà dell'istruzione e della formazione sino a 18 anni e l'opportunità dell' alternanza scuola-lavoro per gli studenti a partire dai 15 anni. Il primo provvedimento disciplina il diritto-dovere all'istruzione e alla formazione di ciascuna persona, a partire dal primo anno della scuola primaria, per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età. Tale percorso si realizza nel primo ciclo del sistema dell'istruzione (scuola primaria + scuola secondaria di primo grado) e nel secondo ciclo (licei ed istruzione e formazione professionale). "Il decreto", ha detto il Ministro Letizia Moratti, "eleva l'obbligo all'istruzione e alla formazione per tutti dai 9 anni precedenti a 12. L'innalzamento del livello di scolarità avrà effetti positivi sui singoli studenti e più in generale sul sistema Paese. Tutte le statistiche infatti, sia nazionali sia internazionali, concordano sul fatto che a livelli di istruzione e formazione più elevati corrispondono posti di lavoro più qualificati e più remunerati. Vorrei ricordare che, secondo l'Ocse, ad ogni anno di istruzione e formazione in più corrisponde un punto in più del Pil". "Dall'anno scolastico 2005-2006", ha precisato il Ministro Moratti, "l'obbligo scolastico e formativo sale da nove a dieci anni. Per il raggiungimento di questo obiettivo sono investiti circa 16 milioni di euro l'anno, tratti dallo stanziamento della Finanziaria 2004, per l'esenzione dalle tasse e per l'incremento delle spese di funzionamento. Utilizzando parte delle risorse iscritte nella Finanziaria 2005, per un importo di 25 milioni di euro, si procederà all'innalzamento di un ulteriore anno dell'obbligo scolastico e formativo (da 10 a 11)". "Dal prossimo anno scolastico", ha aggiunto il Ministro, "verranno quindi inseriti nel sistema scolastico e formativo 30.000 ragazzi l'anno, che si aggiungeranno ai 90.000 complessivi già reinseriti grazie all'innalzamento dell'obbligo scolastico di un anno già attuato e ai percorsi sperimentali di formazione professionale realizzati dalle Regioni sulla base dell'accordo quadro in Conferenza unificata del 19 giugno 2003. Vengono infine aumentate da 34 a 45 milioni, con un incremento di 11 milioni, le risorse destinate al completamento dei corsi sperimentali di istruzione e formazione professionale e all'attivazione del quarto anno". Gli studenti che abbiano compiuto il 15° anno di età potranno, inoltre, come prevede il secondo decreto approvato oggi, realizzare i corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, sia nei percorsi liceali sia in quelli dell'istruzione e formazione professionale. Questa particolare metodologia serve a rendere l'apprendimento più attraente per i giovani, come raccomandato dall'Unione europea; estende e mette a sistema le migliori esperienze già acquisite dalle scuole e viene attuata sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, le competenze spendibili sul mercato del lavoro, valorizzando al tempo stesso vocazioni e attitudini che potranno servire per una scelta più consapevole rispetto ai percorsi successivi. Potranno cioè costruirsi, in tal modo, un vero e proprio "passaporto" per il futuro ingresso nel mondo del lavoro, costituito dal certificato supplementare rilasciato dalle istituzioni scolastiche o formative, che sarà spendibile anche in altri Paesi dell'Unione europea secondo il sistema Europass. Le scuole hanno avuto già l'opportunità di sperimentare, nel decorso anno scolastico, l'alternanza scuola-lavoro secondo il modello previsto dal decreto legislativo oggi approvato. Con i 10 milioni di euro stanziati dal Miur nel 2004, 418 istituti secondari superiori, compresi 53 licei classici, scientifici e artistici, hanno realizzato progetti sperimentali, seguiti da 20.431 ragazzi di 15/17 anni, che hanno valutato molto positivamente questa loro esperienza. Il raddoppio dello stanziamento per l'anno 2005 consentirà di offrire questa opportunità ad oltre 40.000 ragazzi e ragazze. "Con il provvedimento sull'alternanza scuola-lavoro", ha spiegato ancora il Ministro, "offriamo alle ragazze e ai ragazzi l'opportunità di essere protagonisti delle loro scelte, attraverso esperienze concrete nelle quali potranno sperimentare le loro attitudini e dare risposta alle loro aspirazioni". "La validità in termini occupazionali dei tirocini formativi", ha concluso il Ministro Moratti, "è oltretutto confermata da tutte le rilevazioni sinora condotte dal Miur e dal Ministero del Lavoro, anche con riferimento ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e ai corsi di laurea. Per quanto riguarda i diplomati, secondo una recente indagine di Alma Diploma, i giovani che hanno svolto uno stage pre-diploma hanno un vantaggio occupazionale di 9 punti: lavora infatti il 35,5 % dei diplomati contro il 26,6 % di coloro che non hanno svolto stage. Il vantaggio sale all'11% per i laureati: secondo i dati di Alma Laurea, infatti, a un anno dalla laurea lavorano 63 giovani su cento, contro il 52 % di coloro che non ha svolto stage". Obbligo scolastico e formativo fino a 18 anni Ecco altri punti qualificanti del decreto legislativo: responsabilità dei genitori o di "coloro che a qualsiasi titolo ne facciano le veci" per l'adempimento del dovere di istruzione e formazione dei minori; vigilanza dei Comuni sull'adempimento da parte dei genitori del dovere di mandare i figli a scuola o nei centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni fino ai 18 anni; raccolta dei dati da parte dell'Anagrafe nazionale degli studenti istituita presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. L'anagrafe evidenzierà l'elenco nominativo degli eventuali abbandoni, scuola per scuola, in modo da assistere gli alunni e le famiglie perché i ragazzi che hanno lasciato la scuola possano rientrare nel sistema e raggiungere il pieno successo formativo. Tale anagrafe si raccorderà con le anagrafi regionali secondo modalità definite con apposito accordo tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e gli Enti locali in modo da seguire tutti gli studenti, anche quelli che scelgono i percorsi di istruzione e formazione professionale o quelli in apprendistato; servizi di orientamento delle scuole secondarie di primo grado sulla base dei percorsi personalizzati di ciascun allievo, con il coinvolgimento delle famiglie e delle istituzioni scolastiche e formative; sanzioni ai genitori inadempienti, come previsto dalle norme attualmente in vigore; esenzione da qualsiasi tassa di frequenza per le scuole statali; monitoraggio congiunto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sull'attuazione del decreto con conseguente relazione triennale al Parlamento. Alternanza scuola-lavoro Ecco i punti qualificanti del decreto legislativo: riconoscimento dell'alternanza scuola-lavoro quale modalità di realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione del secondo ciclo per gli studenti compresi tra il 15° ed il 18° anno di età; stipula di apposite convenzioni tra le istituzioni scolastiche e formative, le camere di commercio, gli enti pubblici e privati, compresi gli enti di ricerca, le imprese e il mondo del volontariato; istituzione di un Comitato nazionale per lo sviluppo, il monitoraggio e la valutazione del sistema di alternanza scuola-lavoro; organizzazione didattica volta ad alternare periodi di formazione in aula a periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, anche esternamente al calendario delle lezioni; sistema tutoriale costituito dal docente tutor interno all'istituzione scolastica o formativa e dal tutor formativo esterno, designato dai soggetti che ospitano gli studenti per periodi di esperienza pratica; riconoscimento dei crediti per il periodo di alternanza scuola-lavoro anche in base alle indicazioni fornite dal tutor formativo esterno; l'istituzione scolastica o formativa rilascerà una certificazione supplementare che attesti le competenze acquisite dallo studente per il proseguimento dei percorsi formativi e per il successivo inserimento nel mondo del lavoro; possibilità di realizzare percorsi in alternanza nel sistema dei licei e nel sistema di istruzione e formazione professionale.  
   
   
IL COMMISSARIO POTOCNIK OFFRE IL PROPRIO SOSTEGNO ALL'APPROCCIO DI RETE DEL COMMISSARIO FIGEL' PER L'ISTITUTO EUROPEO DI TECNOLOGIA (EIT)  
 
Bruxelles, 29 marzo 2005 - Il Commissario per la Scienza e ricerca Janez Potocnik ha appoggiato la proposta del collega, Commissario Ján Figel', relativa all'Istituto europeo di tecnologia (Eit), e ha espresso la propria preferenza per una rete tra le università esistenti piuttosto che la creazione di un nuovo ente. Il Commissario Potocnik ha affermato: "La creazione di una nuova istituzione sarebbe relativamente innaturale e inoltre si dovrebbe partire da zero". Inoltre, ha aggiunto: "Creare una rete tra le università esistenti sarebbe più utile e logico per quella che è la realtà europea". Queste considerazioni, espresse durante un dibattito organizzato da Friends of Europe e dalla Missione svizzera presso l'Unione europea, emergono in seguito alla pubblicazione di una nota informativa a favore dell'approccio di rete del Commissario responsabile dell'Istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo Ján Figel'. L'eit contribuirebbe a richiamare in Europa i ricercatori più validi e a trattenere un numero maggiore di ricercatori europei, ha detto il Commissario Potocnik. Rispondendo a un intervento circa l'importanza delle retribuzioni per riuscire a trattenere in Europa i ricercatori migliori, il Commissario ha affermato che, dal confronto con alcuni dei più eminenti ricercatori europei, tra cui alcuni Premi Nobel, è emerso che nella scelta del luogo di ricerca il compenso non è il fattore determinante. È molto più importante che ci siano le giuste condizioni, ha spiegato il Commissario. L Il Commissario Potocnik ha ribadito la necessità di raddoppiare il bilancio della ricerca europea e ha citato Albert Einstein per sottolineare l'importanza di prendere la decisione giusta sulle prospettive finanziarie dell'Ue. "Innovazione significa passare da un fallimento all'altro senza perdere l'entusiasmo", ha detto una volta Einstein. "Spero che non falliremo con queste prospettive finanziarie, altrimenti avremo davvero bisogno di molto entusiasmo per ricominciare!", ha affermato il Commissario.  
   
   
ULTIME SELEZIONI PER IL MASTER IN RETAIL DEL CUOA ANCORA DISPONIBILI 15 BORSE DI STUDIO  
 
Altavilla Vicentina, 29 marzo 2005 - Il prossimo 11 aprile si svolgerà l'ultima sessione di selezioni del Master in Retail Management organizzato dalla Fondazione Cuoa in collaborazione con Carrefour Italia, Coop Adriatica, Gruppo Coin, Gruppo Pam e The Boston Consulting Group. Il master formerà i futuri manager del settore distributivo, quali manager di punti vendita, category manager, specialisti in costumer relationship management, buyer, esperti nella gestione dei processi commerciali e logistici, responsabili di sviluppo della rete vendita. A tre mesi dalla fine della passata edizione del master, i 2/3 dei diplomati sono stati confermati nell'azienda presso la quale avevano realizzato lo stage. Per gli altri è stato messo a disposizione il Servizio Placement del Cuoa, che assiste gli allievi dopo il master. "Non ci occuperemo solo di supermercati, ma anche di...", dice Romano Cappellari, Direttore scientifico, insieme a Lara Facchinetti, del master. Per la partecipazione la Fondazione Cuoa, le aziende partner e le aziende sostenitrici hanno istituito 15 borse di studio a copertura totale o parziale del costo di iscrizione. Www.cuoa.it  
   
   
I PREMI ROLEX PER UN’INGEGNOSA IMPRESA  
 
Milano, 29 marzo 2005 - I Premi Rolex per un’Ingegnosa Impresa intendono incoraggiare lo spirito di iniziativa fornendo aiuto finanziario e il dovuto riconoscimento a singoli individui che abbiano elaborato progetti, innovativi ma concreti, miranti al progresso e al benessere dell’umanità. Giunti alla dodicesima edizione, i Premi vengono assegnati ogni due anni a dieci Vincitori che, pur lavorando in ambiti e con approcci molto diversi, sono accomunati dalla volontà di migliorare le condizioni di vita sul nostro pianeta. I Premi vengono banditi in cinque discipline chiave: Applicazioni scientifiche e medicina: progetti afferenti alle scienze naturali, volti a migliorare la salute e il benessere dell’umanità. Tecnologia e innovazioni: scoperte, innovazioni e processi nel campo delle scienze applicate che apportano un contributo significativo alla società. Esplorazioni e scoperte: spedizioni, viaggi e imprese che stimolano la nostra immaginazione, e ampliano la conoscenza del mondo. Ambiente: progetti volti alla tutela o al miglioramento dell’ambiente naturale. Patrimonio culturale: progetti che contribuiscono alla salvaguardia e allo sviluppo del nostro patrimonio storico, culturale e artistico. Rolex istituì i Premi nel 1976 per commemorare il 50° anniversario della sua più importante realizzazione tecnica, il cronometro Oyster, il primo orologio da polso impermeabile. Questa iniziativa ribadisce una volta di più il secolare impegno dell’azienda nei confronti dell’eccellenza e delle capacità e realizzazioni individuali. La partecipazione ai Premi è aperta a chiunque, senza restrizioni di età, cittadinanza o ceto sociale. Fra i Vincitori delle passate edizioni figurano tassisti e insegnanti, falegnami, studiosi di biologia molecolare e archeologi. Contrariamente ad altri riconoscimenti, basati su criteri di selezione da parte di terzi, i candidati ai Premi Rolex possono presentare la propria candidatura personalmente. Chi intendesse partecipare a questa edizione dei Premi, deve presentare il proprio progetto entro il 30 settembre 2005, scaricando il modulo di partecipazione dal sito www.Rolexawards.com  
   
   
GLI SCIENZIATI STUDIERANNO I MISTERI DELL’UNIVERSO CON UN ESPERIMENTO RIVOLUZIONARIO  
 
Bruxelles, 29 marzo 2005 - Un progetto internazionale guidato dal Regno Unito si propone di studiare i meccanismi del Big Bang e il modo in cui si è formato il nostro universo. Il progetto innovatore, che ha ricevuto uno stanziamento di 9,7 milioni di sterline (14 milioni di euro) da parte del governo britannico, svilupperà tecnologia allavanguardia per studiare le caratteristiche delle particelle misteriose chiamate neutrini, e costruirà un dispositivo senza precedenti per effettuare dimostrazioni di tecnologia ingegneristica presso il Rutherford Appleton Laboratory nellOxfordshire, Regno Unito. Il progetto, conosciuto come Mice (Muon Ionisation Cooling Experiment), riunisce 140 fisici e ingegneri internazionali di Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Giappone, Russia, Svizzera e Stati Uniti. Come ha spiegato il ministero britannico del Commercio e dellindustria, gli scienziati sanno già che i neutrini si formano in concomitanza con la disintegrazione di un muone - un elemento importante nella fisica delle particelle - e che il controllo della produzione di muoni è destinato ad avere un impatto diretto sulla creazione dei neutrini. "L'esperimento in questione costituirà il primo passo verso la costruzione di un'innovativa fabbrica dei neutrini, una struttura futuristica che consentirà agli scienziati di esplorare nuove straordinarie aree della fisica su cui non è ancora stata fatta luce", ha dichiarato il ministero. La costruzione di questa fabbrica destinata alla produzione dei neutrini è prevista entro i prossimi cinque anni. Nel corso degli ultimi 30 anni gli scienziati si sono avvalsi del Modello standard della fisica delle particelle per descrivere le particelle e le forze fondamentali della natura. Secondo il Modello standard, i neutrini non sono dotati di massa. Le osservazioni più recenti effettuate sui neutrini solari hanno invece dimostrato che essi oscillano tra tre forme - elettroni, tau e muoni - durante il loro viaggio dal sole alla terra. Poiché le oscillazioni si possono generare solamente se i neutrini sono dotati di massa, ciò implica che il Modello standard è incompleto o errato. Mice si propone pertanto di studiare il comportamento dei muoni durante il loro passaggio attraverso i materiali e quando vengono sottoposti ad accelerazione. "In questo modo gli scienziati impareranno a creare gruppi di muoni con energie simili e che viaggiano nella stessa direzione, per poi sottoporli ad accelerazione e immagazzinarli all'interno della fabbrica di neutrini; ciò fa parte del processo volto a esplorare le caratteristiche dei neutrini con una accuratezza senza precedenti, per riconfigurare la nostra comprensione della struttura della natura e delle forze che la tengono insieme", afferma il Particle Physics and Astronomy Research Council (Pparc), che partecipa al finanziamento del progetto. A Mice occorre un raggio di protoni potente per generare i muoni e, dopo una ricerca approfondita, il gruppo internazionale di scienziati ha deciso che il raggio di muoni di Isis, operante al Rutherford Appleton Laboratory, offriva l'ambiente più adatto per l'esperimento, in quanto si tratta della sorgente pulsata di neutroni più potente del mondo. "L'approvazione di Mice nel Regno Unito costituisce un importante risultato dei nostri colleghi britannici", dichiara Alain Blondel dell'Università di Ginevra in Svizzera, portavoce per la collaborazione internazionale di Mice. "L'approvazione rappresenta una vera e propria svolta e apre la strada alla costruzione di una fabbrica di neutrini nel prossimo decennio. La struttura sarà lo strumento preferenziale per esplorare le affascinanti proprietà fisiche dei neutrini, quelle particelle infinitesimalmente piccole di cui è pieno l'universo. I neutrini potrebbero svelare il segreto della scomparsa dell'antimateria da un universo costituito da energia pura ai tempi del Big Bang, un fenomeno che ha consentito all'universo stesso di evolversi nel mondo ricco e sfaccettato in cui viviamo, composto esclusivamente da materia", ha aggiunto il professor Blondel. "è un grande passo avanti verso la dimostrazione del funzionamento effettivo del raffreddamento mediante ionizzazione, e una tappa essenziale lungo la strada che conduce alla costruzione di una fabbrica di neutrini, uno dei progetti futuri più interessanti nel campo della fisica delle particelle", ha concluso Yoshitaka Kuno dell'Università di Osaka in Giappone, responsabile del gruppo giapponese. "Mice è uno straordinario esempio dei vantaggi di una vera collaborazione internazionale per progetti scientifici avanzati". Per ulteriori informazioni su Mice consultare: http://hepunx.Rl.ac.uk/uknf/miceuk/