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Notiziario Marketpress di
Giovedì 30 Giugno 2005 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA RACCOMANDA ULTERIORI PASSI NELL’AMBITO DELLA PROCEDURA PER I DISAVANZI ECCESSIVI |
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Bruxelles, 30 giugno 2005 - La Commissione, tenuto conto della sua relazione del 7 giugno (Ip/05/681) e visto il parere del comitato economico e finanziario, ritiene che in Italia esista un disavanzo di bilancio eccessivo. Il disavanzo si è attestato al 3,2% del Pil nel 2003 e nel 2004[1] e dovrebbe mantenersi chiaramente al di sopra del valore di riferimento del 3% del Pil previsto dal trattato nel 2005 e nel 2006 nell’ipotesi di politiche invariate. Con un livello pari a circa il 107%, anche il rapporto debito/Pil dell’Italia è nettamente superiore al valore di riferimento del 60% indicato nel trattato e non diminuisce con sufficiente rapidità. La Commissione raccomanda che questa situazione di bilancio venga corretta al più tardi entro la fine del 2007 tramite misure strutturali. Si prevede che il Consiglio Ecofin adotti queste raccomandazioni nella prossima riunione del 12 luglio. “Con un debito superiore al 100% del Pil, l’Italia deve correggere il proprio disavanzo in modo rapido e durevole. A tal fine è necessario effettuare un aggiustamento strutturale delle finanze pubbliche e affrontare i problemi di competitività dell’economia italiana in modo da riportare il paese su un percorso di crescita”, ha dichiarato Joaquín Almunia, commissario Ue per gli affari economici e monetari. La Commissione ha adottato oggi un parere nel quale conclude che in Italia esiste un disavanzo eccessivo. Il parere di cui all’articolo 104, paragrafo 5, del trattato tiene conto del parere del comitato economico e finanziario e dei risultati della relazione della Commissione del 7 giugno. Il parere della Commissione è basato sugli elementi seguenti: un disavanzo delle amministrazioni pubbliche pari al 3,2% del Pil nel 2003 e nel 2004 e destinato a mantenersi nettamente al di sopra del 3% nel 2005 e nel 2006 nell’ipotesi di politiche invariate; un rapporto debito/Pil, pari al 106-107% nel 2003 e nel 2004, che è nettamente superiore al valore di riferimento del trattato e non è sceso ad un ritmo soddisfacente negli ultimi anni, né è destinato a farlo nel prossimo futuro sulla base dell’attuale livello dell'avanzo primario. La Commissione raccomanda al Consiglio di decidere che esiste un disavanzo eccessivo e di formulare raccomandazioni per assicurarne la pronta correzione rispettivamente in conformità dell’articolo 104, paragrafo 6 e dell’articolo 104, paragrafo 7. Nel formulare le raccomandazioni, la Commissione ha tenuto debitamente conto di tutti i fattori significativi analizzati nella sua relazione di cui all’articolo 104, paragrafo 3 e di quelli addotti dalle autorità italiane. In particolare, alla luce delle circostanze attualmente esistenti in Italia, soprattutto la debolezza del ciclo economico e l'entità dell’aggiustamento necessario per portare il disavanzo al di sotto del 3%, la Commissione raccomanda di concedere all’Italia fino alla fine del 2007 per correggere la propria situazione di bilancio[2]. Si raccomanda che le autorità italiane attuino con rigore il bilancio 2005, in modo tale da evitare ulteriori sforamenti e da contenere il disavanzo leggermente al di sopra del 4% del Pil, e che prendano le misure necessarie per riportare il deficit al di sotto del 3% , in modo durevole, entro il 2007. Cio' richiede una riduzione cumulativa del disavanzo strutturale di almeno l'1,6% del Pil nel periodo 2006-2007. La correzione del disavanzo eccessivo deve essere inserita in un'ampia strategia di riforme volte a risolvere i profondi problemi strutturali che gravano da un decennio sull'economia italiana. Le autorità italiane dovrebbero assicurare inoltre che il rapporto debito pubblico lordo/Pil si riduca sufficientemente e si avvicini al valore di riferimento del 60% ad un ritmo soddisfacente, conseguendo un avanzo primario di livello adeguato e prestando particolare attenzione ai fattori diversi dal disavanzo, come le operazioni registrate sotto la linea, che contribuiscono alla variazione dei livelli del debito. Infine l’Italia è invitata a continuare a migliorare la raccolta e il trattamento dei dati delle amministrazioni pubbliche e a proseguire inoltre ad un ritmo sostenuto il risanamento delle finanze pubbliche negli anni successivi al 2007 per poter raggiungere una posizione di bilancio prossima al pareggio o positiva. Il testo integrale del parere della Commissione sull’esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia è disponibile all’indirizzo seguente: http://www.Europa.eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/edp/edpit_en.htm |
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MINISTRI "ENTUSIASTI" PER I2010, DICHIARA LA PRESIDENZA LUSSEMBURGHESE |
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Bruxelles, 30 giugno 2005 - Nella riunione a livello ministeriale del 27 giugno il Consiglio "Telecomunicazioni" ha accolto con favore la proposta "i2010: società europea dell'informazione 2010". Il ministro del Lussemburgo per le Comunicazioni Jean-louis Schiltz ha dichiarato: "[I] ministri si sono mostrati entusiasti nei confronti dell'iniziativa", i cui lavori proseguiranno durante la Presidenza britannica. Il Commissario responsabile della Società dell'informazione e mezzi di comunicazione Viviane Reding ha partecipato al Consiglio e ha presentano l'iniziativa, intesa a promuovere la crescita e l'occupazione nella società dell'informazione e nei settori dei media. I principali obiettivi di "i2010" sono il conseguimento di uno spazio unico europeo dell'informazione, il rafforzamento dell'innovazione e degli investimenti nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic), al fine di promuovere la crescita e l'occupazione, e la creazione di una società europea dell'informazione in grado di migliorare la qualità dei servizi pubblici e la qualità della vita. All'ordine del giorno figurava altresì la linea comune europea per i negoziati relativi al Vertice mondiale sulla società dell'informazione (Wsis), che si terrà a novembre in Tunisia. L'auspicio è che nel corso della riunione i delegati raggiungano un consenso internazionale sulla gestione di Internet e sui meccanismi finanziari idonei a colmare la divisione digitale fra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo - le due questioni più importanti rimaste irrisolte dal primo vertice Wsis di Ginevra (dicembre 2003). I ministri hanno discusso le modalità di creazione di un nuovo modello di cooperazione per la gestione di Internet che comprenda tutti i governi, insieme al settore privato e alla società civile, in relazione ad esempio ai nomi di dominio, alla cybersicurezza e ai siti web xenofobi e razzisti. Il Consiglio ha espresso il proprio sostegno a favore di un modello di cooperazione intergovernativa "agile" per la gestione di Internet, basato sull'attuale partenariato pubblico-privato con approccio dal basso verso l'alto, che dovrebbe a sua volta fornire una piattaforma per il dialogo politico nell'interesse di tutti i governi in un modo flessibile e con una rapida reazione. La Presidenza ha inoltre sollevato la questione del finanziamento delle Tic come strumento per lo sviluppo economico e sociale e per il raggiungimento dei Millennium Development Goals; la massima priorità del Wsis è superare la "divisione digitale" - la discrepanza fra le popolazioni ricche che hanno accesso alle nuove tecnologie e le popolazioni povere, che continuano ad essere escluse dalla rivoluzione del digitale. Http://www.eu2005.lu/en/actualites/conseil/2005/06/27tte1/index.html |
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IL MINISTRO PER L’INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE E FEDERCOMIN PRESENTANO L’OSSERVATORIO SEMESTRALE DELLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE |
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Roma, 30 giugno 2005 - L’ ”Osservatorio semestrale della Società dell’Informazione”, voluto da Lucio Stanca, ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, e realizzato da Federcomin, analizza semestralmente lo stato e le dinamiche di utilizzo di nuove tecnologie da parte delle imprese, dei cittadini e della Pubblica Amministrazione. L’osservatorio è uno strumento di monitoraggio della domanda e dell’utilizzo delle tecnologie. I dati elaborati rappresentano il risultato di analisi condotte da diversi istituti di ricerche secondo i parametri del Piano eEurope 2005. I dati più significativi emersi dal secondo numero dell’Osservatorio, aggiornati generalmente a dicembre 2004: La spesa in innovazione: 5,5% del Pil - La spesa in Ict è stata pari, nel 2004, al 5,5% del Pil, e la parte preponderante riguarda la spesa in telecomunicazioni (3,6%). Il valore totale risulta in leggera crescita rispetto a quello dei tre anni precedenti (intorno al 5,3%), ma la percentuale di spesa in It è rimasta sostanzialmente invariata negli ultimi anni. I cittadini e l’innovazione tecnologica: 7,9 milioni utilizzano la banda larga - Secondo le rilevazioni di Nielsen//netratings è aumentato il numero di famiglie che possiede un Pc in casa: il 58%, rispetto al 55% del primo semestre 2004. Nel 2004 hanno navigato ad alta velocità 7,9 milioni di italiani, il 47% di tutti gli utilizzatori (il numero di accessi in banda larga è pari invece a 4,7 milioni). Il navigatore in banda larga ha un profilo più maschile e maggiormente concentrato nelle fasce giovani di quello a banda stretta. La sicurezza on-line: un problema per il 33% delle imprese - Per le imprese: il 33% di imprese ha riscontrato problemi di sicurezza informatica e la percentuale è sostanzialmente uniforme tra aziende di dimensioni differenti. Per i cittadini: l’esperienza di trovarsi di fronte a finestre aperte in maniera automatica con pubblicità di altri siti è comune al 57,6% dei navigatori, mentre il 31,5% di loro ha dovuto fronteggiare contenuti indesiderati od offensivi. E-government: 10,4 milioni di cittadini visitano i siti della P.a. - L’81% dei comuni capoluogo di provincia (rispetto al 75% rilevato a giugno 2004) offre la possibilità di scaricare direttamente dal sito i moduli necessari per il pagamento delle tasse. La grande impresa mostra maggiore attitudine nella gestione di pratiche interamente on-line (61%). La percentuale scende al 39% per le Pmi. I cittadini: nel quarto trimestre del 2004 10,4 milioni di navigatori hanno visitato uno dei siti della Pa, circa 300 mila in più rispetto al secondo trimestre dell’anno, il 21% in più rispetto a dodici mesi prima. Aumenta l’accesso delle imprese a Internet: 54% con banda larga - Il valore medio delle imprese che accedono ad Internet è passato dal 45,5% nel primo semestre 2004 al 46,8% nel secondo semestre, ma per quelle di più grandi dimensioni la percentuale è vicina al 100%. Per quanto riguarda le piattaforme Ip-based che abilitano le aziende ad aprirsi verso l'esterno per dialogare con interlocutori interni (Intranet) o esterni (Extranet), o non conosciuti a priori (sito web), nel secondo semestre del 2004 si è rilevato un dinamismo significativo, con un tasso di crescita di circa cinque punti percentuali: la presenza sul web passa dal 26% al 31% (percentuale calcolata sul totale delle aziende), oppure dal 48% al 55% se si calcola la percentuale sulle aziende con accesso a Internet. La diffusione della banda larga nelle imprese ha raggiunto nel 2004 il 54% circa delle aziende che accedono a Internet, contro il 45% del primo semestre 2004. Il Voip: 39.000 aziende lo utilizzano - Il lancio, da parte di diversi operatori di telecomunicazione, di offerte di Voip (Voice over Ip) destinate alla clientela business e consumer è stato uno degli eventi più significativi del mercato dei servizi su rete fissa nel 2004. Si stima che alla fine del 2004, circa 39.000 aziende abbiano utilizzato tali servizi. E-learning Le imprese: il 26% delle imprese con oltre 250 addetti utilizza applicazioni di e-Learning per la formazione del proprio personale, mentre quelle con minor numero di dipendenti si attestano mediamente tra il 4,8% e il 7,4%. I cittadini: si stima che a metà 2004 la maggior parte dei navigatori abbia utilizzato Internet per ricercare informazioni su argomenti di studio o di lavoro (con una sostanziale uguaglianza di valori tra uomini e donne), mentre ancora bassa è la percentuale che utilizza il web per seguire reali corsi di formazione. E-health: in aumento le prenotazioni on-line - La prenotazione on-line di una visita è ancora una pratica poco diffusa, ma in crescita rispetto all’ultima valutazione. A livello nazionale passa dal 4% all’8%. Sul totale di navigatori attivi maggiori di 14 anni, solo il 9,4% ha utilizzato il canale on-line per reperire informazioni di carattere sanitario o per prenotare una visita medica. E-business: il 6,1% delle imprese opera attraverso il commercio elettronico - Le imprese: il peso del commercio elettronico sul fatturato delle imprese ammonta al 6,1%. Ancora basso è il numero di imprese che si rivolgono a tecnologie di e-Procurement per acquistare prodotti o servizi: 6% con punte del 34% nelle aziende con più di 250 dipendenti. Più alto è il numero delle aziende che hanno ricevuto ordini mediante applicativi di e-Commerce, circa il 20%. I cittadini: L’utilizzo di Internet per finalità di e-Commerce è ancora ad uno stadio semi-iniziale: a metà 2004 solo il 6,8% del navigatori attivi utilizza il web con questa finalità. I media televisivi: 6 milioni di cittadini accedono alla Tv digitale - Sono circa 21,8 milioni le abitazioni dotate di apparecchio televisivo, pari al 96.4% del totale delle abitazioni. Le abitazioni dotate di televisione digitale (digitale terrestre, via satellite e via cavo) sono quasi 6 milioni. La televisione digitale terrestre: a fine 2004 erano presenti nelle famiglie italiane quasi un milione di decoder (16% su un totale tv digitale). La televisione digitale via satellite: alla fine del 2004, 4,8 milioni di abitazioni erano in grado di ricevere la televisione digitale direttamente da satellite, grazie all’installazione di una parabola. Queste rappresentano il 23% delle famiglie televisive e l’80% dell’universo digitale. La televisione digitale via cavo: a fine 2004 gli abbonati ai servizi video erano 241.500. Di questi, il 61% riceve la televisione tramite connessione Adsl, il 39% tramite fibra ottica. Il numero totale degli abbonati alla Pay-tv in Italia è pari a 3.341.500, il 15,9% delle abitazioni Tv. La pubblicità on-line - I dati consuntivi rilasciati dall’Osservatorio Iab/acp on-line relativi alla raccolta pubblicitaria attestano che in Italia, a dicembre 2004, il peso di Internet all’interno del media mix complessivo è circa del 1,4%. Tale valore è ancora limitato, ma va contestualizzato in un marcato trend di sviluppo, con un valore assoluto degli investimenti pari a 107 milioni di Euro e una variazione rispetto al 2003 pari al 24,7%. Le previsioni per il 2005: crescono le Tlc e i nuovi servizi Per il 2005 si attende una crescita più importante sia per il settore delle Tlc che per quello dell’It. Sono molteplici le opportunità di business che si presentano per l’Ict e sono legate soprattutto alla crescente adozione di tecnologie innovative: i nuovi servizi legati alla televisione digitale terrestre, la banda larga, le tecnologie Wireless, il mercato dei contenuti digitali, l’atteso sviluppo delle tecnologie di infomobilità e Rfid. Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha dichiarato che: “l’Osservatorio della Società dell’Informazione, seppure caratterizzato da una situazione di scarsa crescita, rileva che il settore dell’Ict in questo nuovo aggiornamento presenta alcuni dati positivi e che fanno ben sperare per il futuro. Mi riferisco, per esempio, al fatto che sono sempre di più i cittadini che si avvalgono dell’e-Government: sono cresciuti del 21% rispetto allo scorso anno, percentuale che conferma il valore dell’utilità dell’e-Government per i cittadini e per le imprese. Un altro dato molto positivo riguarda la diffusione del Pc nelle famiglie italiane: siamo arrivati quasi al 60%, rispetto al 49% del dato medio Ue. Dove certamente vorremmo vedere più dinamismo è nell’ambito delle imprese, soprattutto le piccole e medie e non solo queste ma anche alcuni settori dei servizi, che non hanno ancora colto in pieno le opportunità offerte da queste tecnologie”. Alberto Tripi, Presidente Federcomin, ha così commentato i dati dell’Osservatorio: “Le criticità che hanno segnato l’andamento economico dell’ultimo anno in Italia si riflettono inevitabilmente anche sui settori dell’Ict. È un quadro di luci e ombre dove, accanto al maggior utilizzo della banda larga da parte dei cittadini, si rileva una crescita modesta nella spesa per l’innovazione. Per le imprese dell’Ict è giunto il momento di imboccare con forza la strada dei servizi innovativi e di offrire al Paese la prospettiva di un nuovo modello di sviluppo che offra al mercato una filiera completa di prodotti e di servizi all’altezza della domanda di modernità”. |
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UNA RELAZIONE DEL "PROGETTO DEL MILLENNIO" AVVERTE CHE LA TECNOLOGIA POTREBBE SFUGGIRE AL CONTROLLO UMANO |
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Bruxelles, 30 giugno 2005 - Secondo una recente pubblicazione, molte persone non si rendono ancora conto della velocità alla quale la scienza e la tecnologia (S&t) cambieranno nel corso dei prossimi 25 anni e, tenuto conto di questo rapido sviluppo su vari fronti diversi, occorre prendere sul serio la possibilità che la tecnologia sfugga al controllo umano. La relazione "State of the Future 2005" (Stato del futuro, 2005) è realizzata dal "progetto del Millennio" della United Nations University, di cui si occupa un gruppo internazionale di esperti di previsioni, accademici e responsabili politici. Il documento analizza le attuali tendenze mondiali ed esamina in modo approfondito alcune delle sfide attuali e future cui il mondo deve far fronte. Tracciando un quadro della situazione, la relazione afferma: "Le future sinergie tra nanotecnologia, biotecnologia, tecnologia dell'informazione e scienza cognitiva potranno contribuire a un netto miglioramento della condizione umana aumentando la disponibilità di cibo, energia e acqua e collegando persone e informazioni ovunque. L'effetto sarà un aumento dell'intelligenza collettiva e la creazione di valore ed efficienza con una riduzione dei costi". Il documento avverte tuttavia che "resta ancora irrisolto un problema preoccupante rilevato in precedenza dal "progetto del Millennio": pur essendo sempre più chiaro che l'umanità dispone delle risorse necessarie per affrontare le sfide globali, purtroppo non è altrettanto chiaro quanta saggezza, buona volontà e intelligenza verranno riservate a tali sfide". La relazione sostiene che i fattori che hanno determinato l'accelerazione della scienza e della tecnologia si stanno velocizzando a loro volta e pertanto il ritmo del cambiamento degli ultimi 25 anni sembrerà lento rispetto a quello dei prossimi 25 anni, affermando a questo proposito che "per aiutare il mondo ad affrontare l'accelerazione del cambiamento, potrà essere necessario creare un'organizzazione internazionale nel campo della S&t per strutturare le conoscenze scientifiche e tecnologiche mondiali e le previsioni delle possibili conseguenze in modo tale da migliorare l'interazione tra l'uomo e Internet". Prendendo un esempio particolare, quello della nanotecnologia, la relazione prevede che questo settore apporterà considerevoli benefici all'umanità, ma fa presente che attualmente si sa poco riguardo ai rischi dei nanomateriali per l'ambiente e la salute. Dato che al momento uno dei principali settori di sviluppo della nanotecnologia è quello militare, la pubblicazione propone alla ricerca militare di aiutare a comprendere e gestire tali rischi. Secondo la relazione, le domande cui è più importante trovare una risposta sono: in quale modo le nanoparticelle vengono assorbite nell'organismo attraverso la pelle, i polmoni, gli occhi, le orecchie e il canale alimentare? Una volta entrate nell'organismo, le nanoparticelle possono eludere le difese naturali degli esseri umani e di altri animali? Quali sono le possibili vie di esposizione ai nanomateriali in ambiente sia aereo che acquatico? Quanto sono biodegradabili le strutture basate sui nanotubi? Gli autori suggeriscono che sarà necessario un sistema di classificazione per fornire un quadro entro il quale compiere valutazioni nel campo della ricerca e tenersi al corrente delle conoscenze relative al possibile inquinamento derivante dalla nanotecnologia, aggiungendo che "i tossicologi e i farmacologi dovranno unire le forze per indagare sulla capacità delle nanoparticelle di eludere le difese delle cellule per agire sulla malattia". Ritornando alle sfide più ampie che attendono l'umanità, la relazione osserva che i responsabili politici nazionali raramente hanno una preparazione adeguata sulla teoria e la pratica dei processi decisionali, e sostiene che potrebbe essere utile un software avanzato di supporto decisionale. "Un'etica formalizzata e una formazione sui processi decisionali per i responsabili politici potrebbero consentire di ottenere un notevole miglioramento della qualità delle decisioni globali", conclude. Http://www.acunu.org/millennium/ |
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COMMISSIONE UE: DICHIARAZIONE MINISTRO DOMENICO SINISCALCO |
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Roma, 30 giugno 2005 - La Commissione ha approvato, dopo una profonda discussione tecnica con il nostro Paese, la raccomandazione sui conti pubblici italiani. Si tratta del primo test del nuovo Patto di Stabilità. Riteniamo l’esito equilibrato perchè dimostra come disciplina strutturale dei conti e sviluppo economico non siano in contraddizione. La Commissione propone una correzione del deficit che tiene adeguatamente conto delle condizioni economiche nel definire tempi e profilo di convergenza entro i valori di riferimento. E che permette al governo di disegnare una legge finanziaria mirata innanzitutto alla crescita in un quadro di stabilità. Se il Consiglio Ecofin approverà – come confidiamo - questa raccomandazione, sarà un risultato ragionevole per tutti. |
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BANCA INTESA E FONDAZIONE CARIPLO, CON LA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO, SAVE THE CHILDREN, L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SCOUT E CISP (CENTRO ITALIANO PER LO SVILUPPO DEI POPOLI) ANNUNCIANO L’AVVIO DI PROJECT MALAWI, UN PIANO DI INTERVENTO IN UNO DEI 15 PAESI PIÙ POVERI DEL MONDO. STANZIATI 9 MILIONI DI EURO FINO AL GIUGNO 2008. |
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Milano, 30 giugno 2005 - Una speranza media di vita tra le più basse di tutta l’Africa ma che l’Aids fa scendere ancora fino a 38 anni. Si è già vecchi quando da noi si è ancora ragazzi. Il 15% della popolazione affetta dal virus dell’Aids. La diffusione verticale madre-figlio del contagio fa nascere ammalati 11 bambini su 100. Scuole e uffici che si svuotano per mancanza di quadri. Gli orfani che devono lasciare la scuola e andare nei campi. Le pratiche tribali che perpetuano il contagio anche alle vedove. È la situazione del Malawi, uno dei 15 paesi più poveri del mondo. Per la prima volta due protagonisti dell’economia - la principale banca e il più grande ente non profit italiano - uniscono i loro sforzi a quelli delle migliori organizzazioni non governative per lanciare un originale progetto-Paese di lungo periodo in Africa. Obiettivo limitare il contagio dell’Aids, grazie a una strategia integrata in quattro punti per sostenere lo sviluppo sociale ed economico. Ogni azione è affidata ad un’organizzazione specializzata e già operante in Malawi. L’intervento centrale combatterà la trasmissione verticale madre-figlio dell’Aids, e sarà svolto dalla Comunità di Sant’egidio attraverso il protocollo D.r.e.a.m. (Drug Resources Enhancement Against Aids and Malnutrition). Dream si basa su un approccio diagnostico-terapeutico di qualità pari a quella in uso con successo in Occidente, e che ha già dato importanti risultati nel vicino Mozambico. Le tre azioni di supporto a Dream sono rivolte all’aiuto agli orfani (affidata a Save the Children), all’educazione e prevenzione (a cura delle reti scout del Malawi) e alla sviluppo locale (sotto la responsabilità di Cisp). Un milione di orfani che distrugge il tessuto sociale del paese. La scarsa informazione sulla malattia inquinata da leggende popolari che spesso aumentano la circolazione del virus (unirsi a una vergine “guarisce” dal contagio, le vedove dei malati di Aids vanno “purificate” da un guaritore). La mancanza di mezzi economici per le attività più minute. Ecco il secondo piano di intervento. Project Malawi debutterà con un progetto pilota nell’area di Blantyre, nel sud del Paese, dove, entro il giugno 2006, verranno allestiti un laboratorio di biologia molecolare e un centro di salute per lo screening delle donne in gravidanza, la distribuzione dei farmaci anti-retrovirali e il monitoraggio dei malati. In parallelo all’azione sanitaria, saranno creati un centro di assistenza per gli orfani, un centro di consulenza per la microfinanza a sostegno delle famiglie colpite dall’Aids e verrà lanciata la campagna di prevenzione a cura degli Scout. Nei due anni successivi il progetto coprirà la maggior parte dei distretti del Malawi in stretta collaborazione con il Governo democratico malawiano. Banca Intesa e Fondazione Cariplo hanno già stanziato tre milioni di euro a favore di Progetto Malawi. In base ai risultati raggiunti, il finanziamento potrà salire fino a 9 milioni di euro in 3 anni, cui si aggiungeranno altre risorse attraverso il cofinanziamento internazionale e originali iniziative di fund raising in Italia. Il progetto sarà monitorato dalla Fondazione Cariplo (anche attraverso le Fondazioni Giordano dell’Amore). Per garantire la necessaria trasparenza, i risultati saranno resi pubblici in due appuntamenti l’anno con i media e diffusi in tempo reale su Internet. I promotori del Progetto Malawi opereranno insieme secondo una pratica di efficienza e buona organizzazione, ma nella certezza che intervenire oggi in Africa contro l’epidemia di Aids non è solo un’operazione umanitaria a favore di popolazioni sfortunate: è anche un contributo alla stabilità del nostro pianeta e al prestigio globale del nostro paese. Progetto Malawi vuol diventare un laboratorio di intervento in cui culture e approcci diversi al tema della sanità e dello sviluppo convergano insieme per un risultato straordinario. Dichiarazione di Corrado Passera - La qualità dell’intervento sull’Aids svolto dalla Comunità di Sant’egidio, riconosciuta dall’Oms come una delle migliori esperienze sinora realizzate in Africa e l’approccio integrato di Project Malawi ci rendono fiduciosi di poter contribuire allo sviluppo di un Paese in condizioni estreme. Cure d’avanguardia, educazione, presidio dei bambini nelle loro comunità e microfinanza: sono gli strumenti sinergici alla base di un intervento di lungo respiro. Project Malawi segna un momento importante della nostra crescente collaborazione con Fondazione Cariplo e ci offre il privilegio di lavorare con quattro organizzazioni che in Africa stanno ottenendo eccezionali risultati. Dichiarazione di Giuseppe Guazzetti - La Fondazione Cariplo considera la riduzione dei divari tra il Nord e il Sud del mondo uno dei suoi obiettivi prioritari. A questo scopo ha avviato già nel 2002 il bando “Creare partnership internazionali per lo sviluppo”, attraverso il quale sono state finanziate numerose iniziative all’estero. Da allora ad oggi stati sostenuti circa 160 progetti con oltre 11 milioni di euro; nello specifico lo scorso anno i progetti realizzati in partneship sono stati 57. Project Malawi, presentato oggi, si distingue anche per la sua capacità di raccogliere, attorno allo stesso tavolo, più attori impegnati sullo stesso fronte, per il raggiungimento di un obbiettivo comune realizzando così una collaborazione concreta tra le diverse componenti in campo. |
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CONSOB AUTORIZZA OPAS SU BANCA ANTONVENETA BANCA POPOLARE ITALIANA RICONOSCERÀ 27,50 EURO PER AZIONE E UN PREMIO AGGIUNTIVO DI 1,00 EURO PER AZIONE A CHI CONSERVERÀ LA TITOLARITÀ DELLE AZIONI OFFERTE IN SCAMBIO PER PERIODI PREDEFINITI |
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Lodi, 30 giugno 2005 - Banca Popolare Italiana, il 28 giugno, ha ricevuto dalla Consob il nullaosta alla pubblicazione dell’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio sulla totalità delle azioni Banca Antonveneta. Banca Popolare Italiana riconoscerà a ciascun aderente all’offerta pubblica di acquisto e scambio un corrispettivo complessivo per azione Banca Antonveneta pari a 27,50 euro, al quale si andrebbe ad aggiungere un premio di 1,00 euro per azione, da riservare a tutti gli aderenti all'Opas che manterranno in portafoglio per almeno 10 mesi, decorrenti dalla data di pagamento del corrispettivo dell’Opas, le azioni Banca Popolare Italiana e per almeno 18 mesi, decorrenti da analogo periodo, le azioni Reti Bancarie Holding S.p.a. Oggetto del corrispettivo, rappresentato da: n. 0,50 azioni ordinarie Banca Popolare Italiana di nuova emissione, del valore nominale unitario di Euro 3,00, godimento regolare, valorizzate dall’Offerente, sulla base del valore economico delle stesse, ad Euro 9,20, di cui Euro 6,20 a titolo di sovrapprezzo, e così equivalenti ad Euro 4,60 per azione Banca Antonveneta, pari a circa il 16,7% del controvalore offerto; n. 0,40 azioni ordinarie Reti Bancarie Holding S.p.a. Godimento regolare, che saranno in portafoglio di Banca Popolare Italiana, valorizzate dall’Offerente, sulla base del valore economico delle stesse, ad Euro 45,00 e così equivalenti ad Euro 18,00 per azione Banca Antonveneta, pari a circa il 65,5% del controvalore offerto; Euro 4,90 per azione Banca Antonveneta, pari a circa 17,8% del controvalore offerto, in denaro. Nell’ipotesi in cui la somma (i) dei valori di borsa delle azioni Banca Popolare Italiana e (ii) delle azioni Reti Bancarie Holding S.p.a, calcolati come specificato, e (iii) della frazione di corrispettivo in denaro pari a 4,90 Euro, offerti in scambio agli azionisti Banca Antonveneta aderenti all’Opas, risulti inferiore a 27,50 Euro per azione, si procederà a un conguaglio tramite pagamento in denaro alla data di regolamento dell'offerta. |
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CREDEMHOLDING: L’ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO 2004, DIVIDENDO DI 2,5 EURO PER AZIONE |
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Reggio Emilia, 30 giugno 2005 - L’assemblea degli azionisti della capogruppo Credemholding presieduta da Giorgio Ferrari ha approvato oggi, in sede ordinaria, il bilancio d’ esercizio individuale e consolidato e ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 2,5 euro per azione rispetto a 2,3 euro per azione dello scorso esercizio, che sarà messo in pagamento, e con stacco cedola, l’1 luglio 2005. Il monte dividendi complessivo è di 36,6 milioni di euro rispetto a 33,7 milioni di euro dello scorso anno. Credemholding, il cui risultato economico è ascrivibile interamente ai dividendi incassati dalla controllata Credembanca di cui detiene il 72,6%, ha chiuso il bilancio consolidato con un utile netto in crescita del +31,4% pari a 90 milioni di euro, rispetto al risultato di 68,5 milioni di euro dello scorso esercizio, mentre l’utile netto individuale nel 2004 è stato di 40,6 milioni di euro (41,6 milioni di euro nel 2003). Rispetto all’anno scorso, a parità di dividendi percepiti dalla controllata Credembanca (40,5 milioni di euro negli ultimi due esercizi), l’utile netto individuale del 2004 risente principalmente del venire meno di benefici fiscali straordinari. Analogamente a quanto avvenuto nella controllata Credembanca, l’Assemblea ha proceduto alla nomina a consigliere di Luigi Maramotti. Tale nomina consegue alla cooptazione del 20 gennaio 2005, avvenuta dopo la scomparsa di Achille Maramotti. E’ stato inoltre rinnovato il mandato triennale al consigliere Guido Corradi ricostituendo in 11 il numero degli esponenti del consiglio di amministrazione. L’assemblea ha inoltre provveduto a nominare il Collegio Sindacale, per il triennio 2005-2007, che sarà composto da Giorgio Tagliavini presidente, Gian Carlo Guidi e Gianni Tanturli, sindaci effettivi, e Giorgio Draghi e Carlo Riccò, sindaci supplenti. E’ stato infine conferito l’incarico per la revisione contabile del bilancio civilistico e consolidato di Credemholding, relativamente agli esercizi 2005-2006-2007, alla società Deloitte & Touche Spa, essendo scaduto il mandato precedentemente affidato a Pricewaterhousecoopers Spa. |
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L’INDICATORE DEI CONSUMI UBS SEGNALA UNA SOLIDA CRESCITA |
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Zurigo / Basilea, 30 giugno 2005 - A maggio l’indicatore dei consumi Ubs ha messo a segno un lieve rialzo rispetto al mese precedente e consolidando pertanto l’aumento dopo il recente picco minimo toccato a febbraio di questo anno. Dal secondo trimestre l’indicatore segnala una leggera accelerazione della crescita dei consumi e una complessiva solidità della domanda interna. A maggio l'indicatore si attesta a -0,147, dopo un -0,154 di aprile e un -1,329 di febbraio, mostrando quindi che i consumi in Svizzera mantengono la rotta della solidità e confermando le previsioni degli economisti Ubs secondo i quali la domanda interna continuerà a sostenere la crescita, nonostante le incertezze congiunturali globali e gli elevati prezzi del petrolio. Differenze nell’andamento dei sottoindicatori. I sentimenti dei consumatori, una delle sottocategorie dell’indicatore dei consumi, ha marcato negli ultimi tempi un leggero aumento. Nei mesi di aprile e maggio, dopo i minimi rilevati nel primo trimestre, anche l’indice che mostra la fiducia dei dettaglianti ha evidenziato una ripresa. Per quanto riguarda un altro sottoindicatore, il numero di pernottamenti alberghieri di turisti residenti in Svizzera, ci si è avvalsi per la prima volta dei dati aggiornati tratti dalla statistica dei pernottamenti turistici pubblicata a cura dell'Ufficio federale di statistica, reintrodotta all'inizio del 2005. Dopo una fase di flessione piuttosto lunga, i pernottamenti alberghieri registrano finalmente una stabilizzazione. Il numero mensile di nuove immatricolazioni d'automobili lancia segnali contrastanti in termini di fiducia dei consumatori in Svizzera. La vendita di nuove vetture - che dal 2000 ha subito un persistente calo - a marzo e ad aprile ha mostrato una stabilizzazione, messa tuttavia in discussione a maggio a causa delle vendite in forte contrazione. La quinta variabile utilizzata per il calcolo dell’indicatore dei consumi Ubs corrisponde al fatturato mensile realizzato con le carte di credito Ubs nei punti di vendita in Svizzera. Nel complesso la combinazione dei cinque sottoindicatori e il loro andamento ha permesso di consolidare l’indicatore dei consumi Ubs al livello conseguito in aprile. Previsioni invariate di una graduale ripresa economica. Per il 2005 Ubs prevede una crescita duratura del prodotto interno lordo reale pari all’1,6%. Oltre alla lieve accelerazione della crescita nei consumi privati, segnalata dall’indicatore dei consumi Ubs, nel secondo trimestre si fanno più sostenute le esportazioni, favorendo così la ripresa degli investimenti dell’economia svizzera nella seconda metà dell’anno in corso. |
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PIONEER INVESTMENTS ACQUISISCE I FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO DI AMSOUTH ASSET MANAGEMENT INC. |
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Milano, 30 giugno 2005 - Pioneer Investments informa che in data 27 giugno 2005 la società controllata statunitense, Pioneer Investment Management, Inc., ha sottoscritto un accordo con Amsouth Bancorporation per acquisire il diritto alla gestione dei fondi comuni d'investimento gestiti da Amsouth per un ammontare totale di 65 milioni di dollari. Il perfezionamento dell'operazione è soggetta all'approvazione dei sottoscrittori dei Fondi Amsouth nonché alle normative vigenti. Le società informano che il Board of Trustess dei Fondi Amsouth, chiederanno ai sottoscrittori di approvare la transazione. La gamma dei fondi Amsouth e' composta da 23 fondi comuni per un totale di 5.5 miliardi di dollari di asset in gestione. Tali fondi, una volta ottenute le prescritte autorizzazioni da parte dei sottoscrittori dei fondi e delle normative regolamentari vigenti, saranno fusi negli omologhi fondi Pioneer aventi simile oggetto ed attività di investimento. |
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ENI: IL CDA APPROVA IL PIANO DI STOCK GRANT E STOCK OPTION 2005 E DESIGNA I VERTICI DI SNAMPROGETTI, POLIMERI EUROPA E SOFID. |
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San Donato Milanese (Mi), 30 giugno 2005 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Eni riunitosi ieri a Milano ha approvato: il Piano di stock grant 2005 che assegna a titolo gratuito fino a 1,6 milioni di azioni proprie ai dirigenti del Gruppo che nel 2004 hanno raggiunto gli obiettivi individuali prefissati. Le azioni saranno consegnate nel 2008; il Piano di stock option 2005 che assegna fino a 5.443.400 diritti di opzione per l’acquisto di azioni proprie da parte dei dirigenti del Gruppo che occupano le posizioni più direttamente responsabili dei risultati o che sono di interesse strategico (circa 400 dirigenti). Le azioni potranno essere acquistate a partire dal 2008 e fino al 29 giugno 2013. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre designato: Eugenio Palmieri alla carica di Presidente di Snamprogetti, Società di ingegneria dell’Eni, e ha confermato Angelo Caridi Amministratore Delegato. Luigi Patron, Presidente uscente di Snamprogetti, mantiene la posizione di Direttore Tecnico dell’Eni; Giorgio Clarizia e Piero Raffaelli, rispettivamente nelle cariche già ricoperte di Presidente e di Amministratore Delegato della Polimeri Europa, Società controllata nella quale sono concentrate le attività petrolchimiche dell’Eni; Giuseppina Fusco alla carica già ricoperta di Presidente e di Giorgio Ventura a quella di Amministratore Delegato della Sofid. |
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AUTOGRILL: SOTTOSCRITTI CON MEDIOBANCA DUE CONTRATTI DI FINANZIAMENTO DEL VALORE DI € 500 MILIONI LA DURATA MEDIA DEL DEBITO DEL GRUPPO PASSA DA 4 A 6 ANNI |
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Milano, 30 gi9ugno 2005 – Autogrill S.p.a. Ha sottoscritto con Mediobanca S.p.a. due contratti di finanziamento del valore complessivo di € 500 milioni. Nello specifico, i due contratti, a tasso variabile indicizzati all’Euribor, prevedono: un finanziamento con rimborso integrale a scadenza in un’unica soluzione da € 200 milioni, della durata di 10 anni; una linea di credito revolving, del valore di € 300 milioni e della durata di 7 anni. L’operazione consente alla Società di rifinanziare la linea di credito a breve termine contratta con l’acquisizione di Aldeasa. Conseguentemente, la durata media del debito di Autogrill passa da 4 a 6 anni. |
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GRUPPO COIN S.P.A.: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI NOMINA IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E APPROVA LE MODIFICHE ALLO STATUTO; IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOMINA AMMINISTRATORE DELEGATO IL DOTT. STEFANO BERALDO |
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Milano, 30 giugno 2005 - L’assemblea degli Azionisti di Gruppo Coin, riunitasi 27 Giugno sotto la presidenza di Andrea Carrara, ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione di Gruppo Coin. Il nuovo Consiglio di Amministrazione è composto dal presidente Andrea Carrara e dai consiglieri Stefano Beraldo, Marta Coin, Piero Coin, Vittorio Levi, Bertrand Meunier, Michel Maurice Paris, Georges Plassat e Raffaele Roberto Vitale. L’assemblea ha inoltre approvato alcune modifiche statutarie al fine di assicurare un assetto di governance conforme ai Patti Parasociali già diffusi in data 27 maggio 2005. Al termine dell’Assemblea il Consiglio di Amministrazione di Gruppo Coin ha nominato Amministratore Delegato il Dott. Stefano Beraldo. Il nuovo Amministratore Delegato proviene dal gruppo De’ Longhi dove ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato dal giugno 2000 avendo precedentemente maturato esperienze nel settore finanziario e retail raggiungendo sempre importanti risultati. Nel contempo, il Consiglio di Amministrazione di Gruppo Coin esprime il proprio ringraziamento a Fernanda Pelati per l’importante e decisivo contributo dato all’azienda. In oltre due anni di mandato come Amministratore Delegato ha risolto le problematiche relative alle attività in Germania, ha rafforzato il processo internazionale di supply chain, ha contribuito alla messa a punto del piano di rilancio della Coin e alla nuova immagine di Oviesse e ha positivamente accompagnato il percorso per la realizzazione del nuovo assetto societario del Gruppo. |
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ASSEMBLEA ASSOBIOTEC: IN POCHI ANNI VOGLIAMO RADDOPPIARE LE IMPRESE BIOTECH L'ASSOCIAZIONE PUNTA A MISURE INCENTIVANTI PER LE GIOVANI IMPRESE INNOVATIVE |
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Roma, 30 giugno 2005 – Si è svolta il 28 giugno a Roma l'Assemblea annuale di Assobiotec, l'Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie (oltre 70 associati tra imprese e parchi scientifici e tecnologici, 1.300 milioni di Euro il fatturato dei prodotti), che fa parte di Federchimica. All'assemblea, dedicata al tema ''Le biotecnologie in Italia: obiettivo raddoppio'' sono intervenuti il Presidente di Assobiotec, Roberto Gradnik, Edoardo Boncinelli, Direttore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (Sissa), Elena Cattaneo, Presidente di Dialectica S.r.l., Giuseppe Palumbo, Presidente della Xii Commissione Affari sociali della Camera e Federico Vecchioni, Presidente di Confagricoltura. Ha concluso i lavori Giuseppe Vegas, Vice-ministro per l'Economia e le Finanze. Nella sua relazione, il Presidente Gradnik ha fatto il punto sul settore: forte crescita grazie soprattutto alla qualità della ricerca e alla tenacia degli imprenditori. ''Abbiamo ora a portata di mano un traguardo impensabile fino a poco fa: raddoppiare in pochi anni il numero delle imprese ed entrare a pieno titolo nel novero dei Paesi avanzati nel biotech: serve però un sostegno forte e deciso da parte delle Istituzioni. In primis il riconoscere il valore delle imprese innovative''. ''Su questo punto proponiamo concrete misure incentivanti rivolte alle Pmi biotech ad alta tecnologia, nate da non oltre 18 anni e che investono almeno il 30% del loro fatturato in ricerca. Con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo di un tessuto economico dalle elevate potenzialità di sviluppo e innovazione, sul modello di quanto ha già fatto con successo il Governo francese'' ha dichiarato Gradnik. E ha aggiunto ''E' necessario inoltre che il prossimo Programma Nazionale della Ricerca includa nei fatti adeguate misure di sostegno per le realtà italiane biotecnologiche, di ricerca e di impresa. Ciò per favorire anche in Italia la nascita e la crescita di spin off accademici, che costituiscono la parte preponderante del biotech negli altri Paesi europei, ma che da noi sono poco numerosi''. Gradnik ha proseguito dicendo che ''Da parte nostra, per consentire ai giovani imprenditori di poter subito contare sulla necessaria rete di competenze e relazioni, abbiamo deciso di offrire a titolo gratuito, per il primo anno, l'adesione all'Associazione alle nuove start-up''. A proposito dei nodi da sciogliere per promuovere la crescita del biotech italiano, il Presidente Gradnik ha ribadito l'urgenza di chiudere la lunga vicenda relativa al recepimento della Direttiva Ue sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche – che risale al 1998 – che è recentemente costata all'Italia una condanna da parte della Corte di Giustizia Ue. ''La tutela del brevetto non è può essere un optional per l'Italia: senza brevetto non possono esistere né investimenti né sviluppo''. In materia di agrobiotecnologie, Roberto Gradnik ha espresso l'auspicio che non si perda l'occasione delle prossime linee guida nazionali in materia di coesistenza, che dovrà emanare il Ministero dell'Agricoltura, per garantire effettivamente la coesistenza tra le diverse tipologie di coltivazioni, la ricerca e la successiva messa in coltivazione dei prodotti. Gradnik ha infine avanzato una ulteriore richiesta concreta alle Istituzioni: l'agevolazione, sotto forma di defiscalizzazione degli oneri, fino al 50% delle spese di sviluppo, per le imprese impegnate nella ricerca di nuovi prodotti biotecnologici per malattie rare. Un ambito nel quale l'Italia vanta già un riconosciuto expertise, dal momento che ben 6 prodotti italiani hanno ottenuto la designazione di ''Farmaco orfano'', spesso contemporaneamente dall'Agenzia Europea per la registrazione dei prodotti medicinali (Emea) e dalla Food and Drug Administration (Fda). |
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POTENZIAMENTO DEL SÉ: MIDA PRESENTA NUOVE OPZIONI PER AGIRE NEI CONTESTI ORGANIZZATIVI UN INCONTRO PROMOSSO DAL GRUPPO INTERSETTORIALE DEI DIRETTORI DEL PERSONALE PUNTA SUL SELF EMPOWERMENT |
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Milano, 30 giugno 2005 – Mida, società di consulenza specializzata nella formazione e nello sviluppo delle risorse umane, partecipa all’incontro promosso da G.i.d.p./h.r.d.a., con un intervento sul tema del self empowerment. “Ogni anno in Italia sono molti i professionisti coinvolti in progetti di formazione comportamentale”, commenta Maurizio Castagna, Presidente di Mida. “Si tratta di attività finalizzate ad accrescere i livelli di performance dei manager, attraverso lo sviluppo della consapevolezza dei propri modelli di pensiero e di azione, al miglioramento dei comportamenti esprimibili nell’esercizio del proprio ruolo”. Spesso, nelle situazioni lavorative, i disagi e le difficoltà di tipo relazionale sono determinate da fattori inconsci che condizionano i comportamenti. In queste occasioni le tecniche di self empowerment rappresentano un percorso formativo concretamente praticabile per affrontare e superare queste difficoltà. “La formazione basata sul potenziamento del sé”, spiega Castagna, “agisce infatti su quelle componenti non visibili come le intenzioni, le emozioni, le convinzioni, che condizionano, di fatto, il nostro comportamento e le nostre relazioni sociali.” “Investire sulle tecniche del potenziamento del sé significa offrire a professionisti un percorso per accrescere le possibilità di interpretazione del proprio ruolo, attraverso la comprensione degli schemi che governano il loro agire”, conclude Castagna. “È una modalità che parte dalla riscoperta della relazione con sé stessi, per ritrovare quell’equilibrio interiore che determina in maniera naturale una corretta ed equilibrata gestione delle relazioni nelle situazioni lavorative”. “Potenziamento di sé - formazione e counselling per lo sviluppo delle risorse personali”: Giovedì 30 giugno 2005 – dalle ore 17.00 alle ore 20.00; Siam (Società d’incoraggiamento d’Arti e Mestieri) in Via S. Marta 18, Milano. Relatori: Dott. Maurizio Castagna, Presidente di Mida Spa; Dott Marco Poggi, partner Mida Spa; Dott.ssa Carlotta Spirito, Direzione Risorse Umane, Reale Mutua di Assicurazioni; Dott.ssa Lamberta Margiotta, Responsabile Selezione e Formazione, Publitalia “80. Moderatore, Dott. Marco Righi, Human Resources Generalist, Citigroup. Programma: Dott. Paolo Citterio: saluto ai partecipanti; Dott. Marco Righi – Introduzione all’incontro; Dott. Maurizio Castagna – Efficacia e limiti della formazione attuale sui comportamenti organizzativi di manager e professional; Dott. Marco Poggi – Lo sviluppo delle risorse personali: approcci e risultati; Dott.ssa Carlotta Spirito – L’esperienza di Reale Mutua di Assicurazioni; Dott.ssa Lamberta Margiotta – L’esperienza di Publitalia. |
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BARI E GLI USA PRESTO PIU’ VICINI? UN VOLO DIRETTO CHE COLLEGHI NEW YORK A BARI |
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Bari, 30 giugno 2005 - Un volo diretto che colleghi New York a Bari: l’idea è nata giovedì scorso dal colloquio tra il presidente della Fiera del Levante Luigi Lobuono ed il console generale degli Stati Uniti d’America a Napoli Suneta Halliburton, in visita ad alcune istituzioni del capoluogo pugliese. Il console generale era accompagnato dal console per gli affari politici ed economici e dal funzionario politico della stessa sede consolare. Presente per la Fiera anche il vice presidente Palo Nitti. La signora Halliburton, che ha ricoperto incarichi nelle sedi diplomatiche e consolari degli Usa in Perù, Svizzera, Russia, Finlandia, Italia e al Dipartimento di Stato americano a Washington, ha espresso apprezzamento per le attività della Fiera del Levante e si è mostrata particolarmente interessata alle azioni di promozione dell’imprenditoria italiana che l’ente barese realizza sullo scacchiere balcanico e mediterraneo. Il presidente Lobuono ha illustrato la rete di rapporti e di accordi stretti con una ventina di organizzatori e quartieri fieristici nel sud-est europeo, grazie ai quali la Fiera è in grado di realizzare esposizioni in quei Paesi e di assicurare a costi contenuti assistenza alle aziende italiane che intendano avviare affari in loco. Lobuono ha anche sottolineato il sostegno che la Fiera garantisce al Segretariato Tecnico del Corridoio 8, di cui ospita la sede. A proposito dell’attuale difficile situazione economica italiana, la signora Halliburton ed il presidente della Fiera hanno poi convenuto che il Sud e la Puglia in particolare hanno ancora grandi opportunità di sviluppo economico, legate soprattutto a settori quali il turismo, l’agroalimentare e l’industria ad alta tecnologia. Proprio il turismo può rappresentare la carta vincente per concretizzare nuovi e solidi rapporti commerciali tra gli Usa e la Puglia. Tuttavia, come ha constatato la Halliburton, il sistema dei trasporti interni in Italia è ancora penalizzante per la regione, con tariffe che scoraggiano l’arrivo di turisti d’oltreoceano. La soluzione auspicata dal console e da Lobuono è quella di realizzare collegamenti aerei diretti tra gli Stati Uniti e Bari, analogamente a quanto già accade con Napoli. |
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LA LUNGA CONTROVERSIA SU ITER SI CONCLUDE A FAVORE DELLA FRANCIA |
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Bruxelles, 30 giugno 2005 - Dopo uno snervante processo di selezione durato oltre 18 mesi, l'Unione europea è riuscita a mettere d'accordo tutti i partner del progetto Iter (reattore sperimentale termonucleare internazionale) sul fatto che il reattore dovrà essere costruito in Francia. "Oggi è una giornata storica in termini di cooperazione scientifica internazionale", ha dichiarato il Commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik il 28 giugno. "Dopo lunghe e difficili trattative, i sei paesi che hanno preso parte ai negoziati internazionali sul progetto di ricerca sulla fusione, riunitisi a Mosca, hanno stabilito che Iter dovrà essere ubicato nel sito proposto dall'Unione europea - Cadarache, nel sud della Francia". L'impasse si è verificato quando la rosa dei siti candidati si è ristretta a due - uno in Francia e l'altro in Giappone. Il sostegno dei sei partner di Iter era ugualmente diviso tra i due siti. Ora si spera che tutte le parti potranno iniziare a redigere il testo dell'accordo entro il 2005, consentendo così di avviare le opere di costruzione prima della fine dell'anno. Talvolta, durante l'impasse, era sembrato che l'Europa potesse procedere da sola, senza il sostegno dei partner favorevoli al sito giapponese. La Commissione e il Consiglio, tuttavia, spesso hanno rilevato che l'adozione di un approccio internazionale costituiva l'opzione più auspicabile, e il Commissario Potocnik ha nuovamente ribadito questo punto il 28 giugno. "La decisione odierna dimostra che le parti interessate riconoscono che lavorare insieme è il modo migliore per trovare risposte alle sfide con cui tutti noi siamo confrontati. Abbiamo dimostrato il nostro impegno a sviluppare la fusione come fonte di energia e la priorità che accordiamo al progetto Iter nell'ambito di questo sforzo. La collocazione di Iter all'interno di un più ampio approccio alla fusione nucleare dovrebbe contribuire a una sua più rapida immissione sul mercato", ha affermato il Commissario. Il "più ampio approccio" citato dal Commissario Potocnik prevede la creazione di un "partenariato privilegiato" tra Unione europea e Giappone, grazie al quale quest'ultimo paese potrà così godere di alcuni benefici nell'ambito del progetto e delle attività ad esso correlate. I termini dell'accordo sono i seguenti: - L'ue trasferirà fino al dieci per cento del suo approvvigionamento al Giappone, affinché entrambi possano partecipare a condizioni di parità alla produzione di componenti ad alta tecnologia del dispositivo Iter. - L'ue parteciperà ai progetti avviati in Giappone nel quadro del "più ampio approccio" coprendo fino all'otto per cento dei costi di costruzione di Iter. - L'ue sosterrà un candidato giapponese idoneo a rivestire l'incarico di direttore generale dell'Organizzazione Iter e difenderà anche il diritto del Giappone a essere dotato di più personale all'interno dell'Organizzazione rispetto alla percentuale spettantegli. - Alcuni uffici direttivi potrebbero essere situati in Giappone. - Se verrà siglato un accordo internazionale per avviare l'ultima fase - costruzione di un reattore dimostrativo - l'Unione europea sosterrà il Giappone come sito designato a tal fine. La Commissione europea ritiene che, da parte sua, ospitando Iter l'Ue "manterrà la propria posizione d'avanguardia nel settore della ricerca sulla fusione". I partner di Iter - Ue, Giappone, Usa, Russia, Cina e Corea del Sud - auspicano di riuscire a riprodurre la reazione fisica (fusione) che si verifica nel Sole e in altre stelle. Da precedenti esperimenti è emerso che è possibile replicare questo processo sulla Terra, e Iter dovrebbe illustrare la fattibilità scientifica e tecnologica della fusione come fonte energetica. In un'epoca in cui aumenta la preoccupazione per l'esaurimento delle tradizionali fonti energetiche terrestri, Iter rappresenta un'alternativa allettante. Questo progetto potrebbe fornire una fonte energetica su vasta scala senza utilizzare le limitate risorse della Terra e, non producendo emissioni di Co2, avrebbe un impatto minimo sull'ambiente; non comporterebbe il trasporto o lo smaltimento di materiali radioattivi e, inoltre, le centrali elettriche sarebbero sicure, senza il rischio di una fusione accidentale per il reattore. I costi di costruzione di Iter ammontano a 4,57 miliardi di euro (secondo le stime del 2000), distribuiti in un periodo di dieci anni. Si calcola che, in una fase operativa che secondo le previsioni dovrebbe durare circa vent'anni, i costi di funzionamento complessivi saranno dello stesso ordine. L'ue e la Francia copriranno il 50 per cento dei costi di costruzione, mentre ciascuna delle altre cinque parti contribuirà con il dieci per cento. Http://www.iter.org |
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AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS TRIMESTRE LUGLIO-SETTEMBRE 2005: FERMA L'ELETTRICITÀ, IN AUMENTO IL GAS (3,7%) |
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Milano 30 giugno 2005 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto all'aggiornamento trimestrale delle tariffe dell'elettricità e di quella di riferimento del gas. L'elettricità non aumenta - sia per le famiglie che in media nazionale - nonostante i forti recenti rialzi dei prodotti petroliferi e dei combustibili utilizzati per la produzione di elettricità (+18,6% l'incremento del petrolio rispetto al trimestre precedente). L'autorità ha potuto compensare l'aumento delle componenti tariffarie relative al costo della produzione utilizzando gli accantonamenti destinati al rimborso degli stranded cost, così come resi disponibili dal decreto del Ministero delle attività produttive del 22 giugno 2005, e sospendendo transitoriamente altre componenti tariffarie il cui gettito risultava anticipato rispetto al riconoscimento alle imprese dei relativi rimborsi. Aumenta invece del 3,7 per cento la tariffa di riferimento del gas metano in conseguenza dei prolungati rialzi del petrolio e degli altri combustibili ai quali è attualmente indicizzato il valore tariffario della materia prima gas. Le delibere dell'Autorità sono disponibili sul sito www.Autorita.energia.it Per l'elettricità, gli andamenti dei prezzi dei combustibili per la produzione elettrica, che incidono sui prezzi degli acquisti di elettricità operati dall'Acquirente Unico per il mercato vincolato, hanno determinato un aumento della relativa voce di tariffa del 6,2% compensato per la gran parte (grazie ai fondi resi disponibili dal richiamato decreto ministeriale) dalla diminuzione della componente relativa agli incentivi per le fonti rinnovabili e assimilate (Cip6) e il ridimensionamento transitorio di altre componenti tariffarie relative agli oneri di sistema. Si sottolinea che le strategie di acquisto dell'Acquirente Unico hanno permesso un contenimento del costo della componente produzione elettrica di circa il 3% rispetto a quello che sarebbe stato l'onere determinato con il precedente sistema di aggiornamento tariffario, basato esclusivamente sugli andamenti dei prezzi internazionali dei combustibili. Per la famiglia residente con una potenza impegnata di 3 kW e consumi di 225 kWh mensili, che rappresenta la grande maggioranza dell'utenza domestica, la tariffa elettrica del prossimo trimestre resta quindi pari a quella già in vigore di10,84 centesimi di euro per kWh al netto delle imposte. Anche la tariffa media nazionale, al netto delle imposte, resta pari a 10,67 centesimi di euro per kWh ed è composta dalle seguenti voci: trasmissione, distribuzione e misura (comprese le componenti a copertura dei relativi costi di perequazione e miglioramento della qualità del servizio) 2,30 centesimi di euro per kWh (21,5%); produzione, dispacciamento e vendita (compresi i relativi costi di perequazione) 7,50 centesimi di euro per kWh (70,3%); componenti specifiche (certificati verdi, interrompibilità, disponibilità impianti e riconciliazione) 0,20 centesimi di euro per kWh (1,9%); oneri generali di sistema (energia rinnovabile, ricerca, nucleare, stranded costs, rimborsi alle reti isolate, perdite, regimi tariffari speciali) 0,67 centesimi di euro per kWh (6,3%). Per il gas, la variazione nel periodo settembre 2004 - maggio 2005 rispetto ai nove mesi precedenti della media delle quotazioni dei greggi e dei prodotti petroliferi, cui è indicizzato il valore della materia prima, ha determinato un aumento pari al 3,7% in media nazionale comprese le tasse. L'aumento trimestrale odierno è pari a 2,22 centesimi di euro per metro cubo: per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi all'anno, 116 al mese) l'aumento comporta una maggiore spesa di circa 31 euro all'anno. Il prezzo finale per chi utilizza fino a 200 mila metri cubi di gas all'anno, definito dall'Autorità e che deve essere obbligatoriamente offerto dai venditori accanto a loro eventuali diverse proposte, è ora pari a 62,29 centesimi di euro/mc. E costituisce la somma delle seguenti voci di costo: distribuzione sulle reti locali e cittadine 7,53 centesimi di euro/mc (pari al 12,1% del totale), trasporto nazionale 2,92 centesimi di euro/mc (4,7%), stoccaggio 0,95 centesimi di euro/mc (1,5%), commercializzazione all'ingrosso 3,84 centesimi di euro/mc (6,2%), commercializzazione al dettaglio 2,39 centesimi di euro/mc (3,8%), materia prima 17,30 centesimi di euro/mc (27,8 %); imposte 27,36 centesimi di euro/mc (43,9 %). Rispetto al trimestre precedente, le imposte registrano una variazione pari a 1,24 centesimi di euro/mc, intervenuta lo scorso 1 gennaio. |
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MILANO: INTERRUZIONI DI ENERGIA ELETTRICA LOCALIZZATE IN ALCUNE ZONE DELLA CITTÀ |
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Milano, 30 giugno 2005 - A partire dalla scorsa settimana, a Milano si sono registrate interruzioni di energia elettrica localizzate in alcune zone della città. E’ importante precisare che la quasi totalità di questi episodi non è stata determinata da guasti alla rete elettrica di Aem, bensì dagli interventi dei sistemi automatici di protezione installati a salvaguardia della rete stessa e degli impianti. I sistemi automatici di protezione consentono di individuare le condizioni di funzionamento critiche per gli impianti (in particolare le sovra-temperature) e di interromperne quindi il funzionamento prima che tale condizione degeneri in un guasto più grave e permanente dell’impianto, o trascini in condizioni critiche altre parti di impianto altrimenti non interessate. L’intervento di queste protezioni consente di limitare la durata e l’estensione delle interruzioni, riducendo conseguentemente l’entità dei disagi per l’intera cittadinanza. Le elevate temperature esterne degli ultimi giorni ed il sensibile incremento della richiesta di energia elettrica della città di Milano, hanno determinato il verificarsi delle condizioni critiche sopra specificate. Ieri, 28 giugno, è stato infatti raggiunto il record storico assoluto dei consumi nazionali di elettricità: 54.100 Mw (600 Mw in più rispetto al precedente record del luglio 2004). Pur nella dispiaciuta consapevolezza dei disagi occorsi ai nostri Clienti, precisiamo che le interruzioni hanno interessato mediamente 2.000 Clienti al giorno, toccando una punta massima di 5.000, nella giornata di giovedì 23 giugno. Aem per far fronte alla eccezionalità del momento, ha prontamente attivato azioni specifiche di intervento ed ha intensificato le attività finalizzate al miglioramento delle condizioni di funzionamento della rete (es: aumento di potenza dei trasformatori installati, raffrescamento delle cabine) in aggiunta ai normali piani di ammodernamento e manutenzione dei propri impianti. In questa situazione del tutto straordinaria, Aem, per garantire un adeguato servizio ai propri Clienti ha inoltre potenziato notevolmente la struttura del Pronto Intervento Elettricità al fine di ridurre i tempi di disagio e ha raddoppiato quella della propria Sala Operativa per la ricezione delle segnalazioni telefoniche (tel. 02 - 2521) E’ importante ricordare che il numero della Sala Operativa in questi giorni sta ricevendo numerose segnalazioni che si chiede di esplicitare nel modo più sintetico possibile al fine di agevolare una veloce risposta alle altre chiamate in attesa. A questo scopo, è stato attivato un apposito indirizzo di Posta Elettronica interruzionielettriche@aem.It funzionante tutti i giorni 24 ore su 24. Nello scusarsi con i propri Clienti, Aem conferma il proprio totale impegno sia per garantire tutta l’energia elettrica richiesta sia per eliminare i disagi alla cittadinanza, anche in queste condizioni climatiche eccezionali. |
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CONTINUA IL SUCCESSO DELLE CONFERENZE DI POWER-GEN EUROPE 2005 |
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Milano, 30 giugno 2005 - Power-gen Europe 2005, l’evento leader in ambito energetico a livello internazionale, prosegue a Fiera Milano City, nei pad. 14 e 15 del Portello, fino a giovedì 30 giugno. Dopo il successo delle conferenze previste nella giornata inaugurale (con ben 1.150 delegati registrati, pari al totale dell’edizione 2004), il programma convegnistico si è presentato denso di conferenze di grande rilievo. I percorsi 3, 4 3 5 focalizzano sul “qui ed ora”, con proposte di soluzioni concrete e di immediata attuazione. È il caso della conferenza Soluzioni It e per l’automazione avanzate. L’incontro si è occupato in particolare di soluzioni per la manutenzione predittiva e sistemi di controllo predittivi dei modelli, inclusa la manutenzione delle prestazioni e l’interazione degli strumenti di gestione. Per l’Italia hanno parlato rappresentanti di Abb Energy Automation, Ansaldo Energia, Enel, Politecnico di Milano e Università. Un tema, questo, di particolare attualità nel nostro Paese come conferma la recente pubblicazione di un volume sul tema con il patrocinio del Ministero per l’innovazione e le tecnologie. Proprio in contemporanea con l’apertura di Power-gen Europe 2005 è uscito nelle librerie italiane il libro “Energia E Ict, Il Grande Legame Invisibile”, realizzato con il patrocinio del Ministero per l’innovazione e le Tecnologie. Quello tra energia e Information & Communication Technology è un legame profondo, eppure fino ad oggi largamente sottovalutato. Che il sistema Paese funzioni in massima parte attraverso l’utilizzo della tecnologia dell’informazione (pensiamo ad aziende, banche, ospedali, telecomunicazioni, ecc.) è oggi un dato di fatto, così come è altrettanto vero che affinché queste soluzioni funzionino è indispensabile che ad esse sia assicurato il corretto apporto di energia. I black out del 2003 hanno svelato che questo legame, inscindibile, è in realtà estremamente fragile. Che fare? Il libro intende indagare sull’evoluzione dei due mercati, fornendo alle imprese alcuni suggerimenti per tutelare i propri sistemi vitali dalle sempre più evidenti inefficienze del mercato elettrico. Il primo passo da compiere? Sviluppare una politica nell’ottica di una reale business continuity. Il tema del rapporto tra It ed energia verrà approfondito a Power-gen Europe 2005 oggi pomeriggio nell’ambito di una conferenza alla quale partecipano esponenti di diverse tra le maggiori realtà del settore. “L’uscita di questo volume in Italia – ha commentato Junior Isles, Editore e Direttore Editoriale di Pennwell Corporation – quasi esattamente in contemporanea con un evento sul medesimo tema nell’ambito di Power-gen è una ulteriore conferma che la nostra manifestazione è allineata sullo stato dell’arte più aggiornato e sui trend più rilevanti del settore”. L’appuntamento con Power-gen Europe 2005 è a Milano, Fiera Milano City - pad. 14 e 15, dal 28 al 30 giugno 2005. Www.powergeneurope.com |
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SIEMENS PUNTA SU FONTI PULITE E RISPARMIO ENERGETICO |
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Milano, 30 giugno 2005 - L’area Power di Siemens, fornitore mondiale di apparecchiature e servizi per la produzione e il trasporto di energia, è uno dei protagonisti del Powergen Europe 2005. In occasione di questo prestigioso appuntamento internazionale, in programma dal 28 al 30 giugno presso la Fiera di Milano, Siemens presenta alcune tecnologie innovative per la produzione di energia che assicurano contemporaneamente la riduzione delle emissioni inquinanti nell’atmosfera e notevoli risparmi economici. Dall’azione combinata di carbone - materiale economico, più disponibile ma con maggiori emissioni nell’ambiente - e gas - costoso e poco disponibile ma meno inquinante - deriva la generazione a ciclo combinato basata su gas di sintesi, denominata Integrated Gasification Combined Cycle (Igcc). Il particolare processo utilizzato limita sensibilmente le emissioni, grazie ad una sorta di polverizzazione del carbone, che può essere così immesso nel ciclo combinato riducendo l’inquinamento ed aumentando i risparmi economici. Siemens ha già realizzato, anche in Italia, particolari turbine compatibili con questo processo. L’uso di tutti i residui organici (legno, fogliame, bucce, agrumi, etc.) è invece alla base degli impianti a biomasse, che rappresentano l’opzione con il più elevato tasso di crescita nell’ambito dell’energia da fonti rinnovabili. Essendo tuttavia limitata la disponibilità di questo tipo di residui a fini energetici, risulta importante utilizzarli al meglio con tecnologie efficienti, affidabili ed economicamente convenienti. Da questo punto di vista Siemens può già contare sulla realizzazione di applicazioni prestigiose, come l’impianto di Simmering in Austria, uno dei più grandi al mondo di questo genere, e in Italia, su una nuova centrale a biomasse con una potenza complessiva di 11,7 Mw. Realizzato per Ital Green Energy, società del Gruppo Casa Olearia Italiana, questo impianto termoelettrico si basa sulla combustione di biomasse - quali legno, sansa, vinacce, bucce di mandorle, residui di agrumi e potature - e produce 90.000 kWh/anno di energia elettrica che viene immessa sulla rete di Monopoli (Bari). I combustibili alimentano la caldaia, il cui il vapore aziona le pale di una turbina disperdendo nell’aria solamente vapore acqueo senza alcun danno per l'ambiente. Sempre in Italia, a Torino, Siemens ha recentemente completato, attraverso la controllata Gas Turbine Technologies, un innovativo impianto pilota per la generazione di energia basato sull’idrogeno. Il progetto, denominato Eos e svolto in collaborazione con il Politecnico di Torino e con il laboratorio Idrogeno Hysylab del parco scientifico Environment Park, mira a testare affidabilità e prestazioni della tecnologia delle celle a combustibile, caratterizzata da: emissioni inquinanti praticamente nulle e ridotte emissioni di Co2, efficienza elettrica molto elevata (circa 50%), utilizzo del combustibile di oltre l’80% e bassissimi livelli di rumore. Sempre nell’ottica di garantire rispetto dell’ambiente e risparmi economici, Siemens punta anche su tecnologie basate su ciclo acqua/vapore a bassa emissione, presenti in fiera con le ultime evoluzioni. “La nostra presenza a Powergen 2005 conferma il costante impegno di Siemens nello sviluppo di tecnologie sempre più avanzate, performanti e in grado di assicurare anche la massima riduzione delle emissioni e la conseguente tutela ambientale”, ha dichiarato Piero Manzoni Direttore dell’area Power di Siemens Italia. “Mirando a questi obiettivi - ha aggiunto Manzoni - siamo riusciti a realizzare soluzioni che consentono di utilizzare le più diverse fonti energetiche, sia combustibili che organiche, con rendimenti record e quindi anche notevoli risparmi economici. Sono personalmente molto soddisfatto nel sottolineare che questa leadership tecnologica di Siemens nel campo della generazione di energia può già contare su significative applicazioni completate nel nostro Paese. I nuovi investimenti effettuati nelle celle a combustibile e nelle fonti rinnovabili costituiscono un’ulteriore testimonianza della nostra attenzione nei confronti dell’ambiente.” |
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CONFERENZA ED ESPOSIZIONE EUROPEA SULLA BIOMASSA |
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Bruxelles, 30 giugno 2005 - Dal 17 al 21 ottobre a Parigi (Francia) si svolgerà la 14ª edizione della conferenza ed esposizione europea sulla biomassa, con il sottotitolo "Biomassa per l'energia, l'industria e la tutela del clima". La manifestazione rappresenta un'opportunità per indagare i più recenti sviluppi nel settore e per instaurare uno scambio di opinioni con altri esperti in materia. I seguenti argomenti saranno trattati nel corso della conferenza: risorse di biomassa; ricerca e sviluppo di sistemi tecnologici di conversione bioenergetica; dimostrazione e commercializzazione della bioenergia nei settori elettrico e termico; applicazioni della biomassa per i prodotti energetici ed industriali; commercio, strategia e politica internazionali in materia di biocarburanti e questioni relative alla tutela del clima. Http://www.conference-biomass.com/biomass2005/welcome_intro.asp |
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BENZINA: ITALIA “MAGLIA NERA” D’EUROPA PER I PREZZI DEI CARBURANTI ECCO LE DIFFERENZE DI PREZZO DI BENZINA E GASOLIO TRA ITALIA E PAESI EUROPEI |
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Roma, 30 giugno 2005 - Gli automobilisti italiani sono tra i più tartassati d’Europa per i prezzi di benzina e gasolio. Fatta eccezione per il Regno Unito e l’Olanda, dove i prezzi sono di poco superiori rispetto ai nostri, all’Italia spetta senza dubbio un pessimo posto nella classifica europea. Ecco nel dettaglio il confronto (prezzi euro/litro): Paese Benzina Sp Gasolio: Belgique 1,228 1,022; Czech Republic 0,945 0,944; Danmark 1,227 1,061; Deutschland 1,232 1,086; Ellas 0,891 0,901; Espana 0,965 0,909; Estonia 0,801 0,802; France 1,160 1,045; Hungary 1,062 1,030; Ireland 1,015 1,005; Italia 1,259 1,148; Lithuania 0,829 0,823; Luxembourg 1,024 0,865; Nederland 1,364 1,056; Poland 0,988 0,901; Portugal 1,120 0,918; Slovakia 0,971 0,981; Slovenia 0,895 0,882; United Kingdom 1,279 1,339. Tali differenze - sostiene il Codacons - sono aggravate dal fatto che in molti di quei paesi dove i prezzi dei carburanti sono più bassi, i redditi medi dei cittadini sono decisamente più elevati rispetto all'Italia. Una differenza che determina forti squilibri nell'incidenza che i prezzi dei carburanti hanno sui redditi delle famiglie. Se in Italia gli ultimi aumenti dei carburanti porteranno la percentuale di incidenza stimabile attorno al 13%, in Germania questa sarà del 7%, in Spagna dell'8%, in Francia del 9% e in Grecia del 10,5% circa. (stime Codacons) |
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