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CHIAMANO KNOWLEDGE WORKERS (LAVORATORI DELLA CONOSCENZA) LE NUOVE PROFESSIONI MULTIMEDIALI Milano, 23 marzo 1999 - Nell'ambito di "Lavoro e Carriere" la manifestazione dedicata ai giovani che cercano opportunità di lavoro nel settore multimediale e più in generale della tecnologia, svoltasi a Milano il 19 e 20 marzo è stato presentato anche un libro contenente le più recenti indagini sulle nuove professioni nel settore multimediale. "Le nuove figure professionali nel settore multimediale ", questo è il titolo del volume, è Edito da Il Sole 24 ore ed è stato realizzato da un'equipe di esperti come il prof. Sergio Campodall'Orto, docente di Economia e Organizzazione aziendale al Politecnico di Milano, Roberto Circià, laureato in filosofia, ha svolto attività di ricerca nell'ambito delle nuore tecnologie della comunicazione e Beatrice Ghglione, laureata anch'essa in filosofia, svolge attività di ricerca nell'area dell'innovazione tecnologica. In pratica si tratta di un lavoro che si rifà alle considerazioni raccolte nel corso di un'indagine svolta presso numerose aziende multimediali italiane. Più in generale emerge prepotentemente che il sistema formativo globale, quindi sia Ue che Usa non è in grado di rispondere in modo adeguato alle richieste che provengono dalle industrie del settore multimediale. All'interno del volume sono stati raccolti i risultati di una ricerca svolta dalla Regione Lombardia presso un campione significativo di imprese che hanno fatto della multimedialità il loro motore di affari (core business) inoltre, il volume è stato integrato con pareri di esperti e responsabili di enti di formazione. Il tutto ha permesso di far emergere due elementi di base che caratterizzano questo momento e che sono: un dettagliato panorama delle nuove professioni e soprattutto quali e quante di queste figure sono quelle richieste. Grazie a questo monitoraggio ora è possibile, soprattutto per chi non lo ha le idee ben chiare, di cominciare ad averle e sulla base di queste informazioni, avviare un concreto programma di formazione per essere preparati a rispondere ad eventuali richieste. Ma la ricerca condotta va oltre ed analizza anche le principali caratteristiche di ogni figura professionale raggruppandole all'interno dei vari settori della produzione mettendo in risalto il loro ruolo nella catena del valore all'interno del settore multimediale e per ogni figura emersa viene riportata anche una scheda riepilogativa. Da questa carrellata di professionalità si comprende come l'emergere di nuovi ruoli sia di fatto l'elemento che più evidenzia l'espandersi di questo settore e dal professionista chiamato Client leader, colui che intrattiene i rapporti fra i clienti e l'azienda mediante una forte preparazione al marketing, si passa al multimedia account che ha invece il compito di mantenere i rapporti fra i reparti tecnici ed i clienti. Anche il concept desig ovvero il regista del prodotto multimediale è una nuova figura che si va affermando come il project manager ed multimedia art director. Queste sono in linea di massima alcune delle figure emergenti che hanno il ruolo di interagire fra il cliente e la produzione, ma altrettante si vanno facendo spazio nel settore della creazione, sviluppo e aggiornamento dei contenuti e oltre al web disiger, grafico multimediale si stanno affermando il multimedia copy writer il fotografo digitale ed il giornalista on line. A queste fanno seguito anche il pubblicitario on-line ovvero colui che si occupa di realizzare campagne pubblicitarie on web ed il programmatore internet l'incaricato dei sistemi che governano gli accessi e tutto ciò che è correlato al sito, il web watcher, ossia il cercatore di informazioni su Internet: testi, immagini, suoni. Un panorama, questo che propone il libro, davvero ricco di spunti che fanno capire che fra on-line (Internet) e off-line (Cd-Rom, DVD) le opportunità per avviare un lavoro nel settore multimediale cominciano a farsi vedere. Va comunque detto che nel corso del convegno di presentazione dai relatori è stato anche sottolineato il fatto che molte di queste figure nascono direttamente dall'esperienza autodidatta e che quindi molti sforzi dovranno essere fatti dai candidati per avere una preparazione all'altezza dei compiti richieste. Ma, del resto, anche in questa sede è stato ribadito come se non bastasse che, il concetto del posto fisso, non può più essere l'obiettivo di generazioni di studenti che, con una laurea in mano, vanno ad ingrossare le file dei concorrenti ad ogni bando di concorso statale. All'opposto di questa mentalità sono le nuove leve statunitensi che, non rimanendo a guardare e soprattutto sfruttando le potenzialità offerte dal Internet, azzardano e mandano curriculum qua e là con il risultato finale che già il 10%, di questi hanno avviato dei rapporti di lavoro o collaborazione contattando direttamente le aziende trovate sul web. Inviare il curriculum alle aziende per cercare lavoro, se fatto in maniera umile ed educata, non è spamming è voglia di lavorare. E su questo argomento, vale la pena far notare che su questo libro non compare la figura del web coordinator (augurandoci di aver trovato e dato un nome giusto) una persona chiave, con un ruolo prettamente amministrativo, ma non per questo meno importante degli altri e soprattutto un profondo conoscitore della "dietrologia" (termine montanelliano che significa ciò che sta dietro) del sito aziendale. Quello che oggi si chiama centralinista già oggi potrebbe avere l'importante compito di smistare l'e-mail ai vari reparti e responsabili e domani dovrà smistare le webconversazioni o le webconferenze ai diretti incaricati che magari lavoreranno in appositi telecentri o dalle loro abitazioni. Oggi a queste nuove figure, che per autoformarsi lavorano giorno e notte, viene richiesta soprattutto un'elevata dote di artigianato abbinata ad una capacità di lavorare in una logica aziendale. Concetti nuovi questi, davvero molto nuovi, ma i cosiddetti lavoratori della conoscenza non hanno alternative e soprattutto che siano delle vere novità sono dimostrate anche dalle sempre più sottili differenze fra i manager e questi professionisti che a causa delle rapide innovazioni sono costretti ad elevare continuamente le loro già elevate specializzazioni. Dall'indagine, di cui accennavamo prima, risulta inoltre che questi professionisti hanno problemi anche ad essere inquadrati con le precedenti classificazioni di lavoratori e oggi, a seconda delle aziende, li troviamo fra i dirigenti, quadri, impiegati, ma non si sa come e soprattutto il perché anche fra gli operai. Il segnale che comunque emerge su tutto il panorama sin qui descritto è che in ogni caso, a prescindere dalla preparazione, vengono sempre più richieste figure di professionisti ad elevata preparazione tecnologica che sappiano lavorare in gruppo. Dal pulpito degli oratori è salito anche una critica nei confronti dell'attuale giornalismo che, fatta eccezione per qualche testata, non parla di tutte queste problematiche. Per quanto riguarda la manifestazione è stata presa d'assalto da numerosissimi giovani (ragazzi e ragazze) che oltre ad assistere ai vari seminari si sono soffermati su tutti gli stand interessandosi sia per quanto riguarda la formazione, che per la ricerca di lavoro e su questo va detto che è stato interessante trovare molte aziende importanti come: Bmw, Coca Cola, L'Oreal e molte altre che avevano come unico compito quello di raccogliere i curricula dei visitatori interessati al loro settore.
LA MODA: I PROBLEMI DELLA FORMAZIONE. DALL'AGO AL LASER |