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NUOVO SITO WEB PER LE DONNE DEL TURISMO NEL MONDO WWW. IFWTO. ORG

E' il nuovo sito completamente rinnovato della International Federation of Women's Travel Organizations (IFWTO), la federazione che raggruppa tremila donne professioniste che lavorano in tutti i settori del turismo in 35 paesi del mondo. Nel sito si possono trovare informazioni sugli obbiettivi, la strategia, la diffusione, il Comitato Esecutivo, la storia, la creazione di un nuovo Club, la Newsletter Federation Footnotes, i link per le singole Associazioni. Tra qualche mese tramite una password si potrà avere anche accesso all'Annuario delle Socie. Anche la nave da crociera "Mistral" di Festival appare nel sito, perché dal 9 al 16 giugno 2001 accoglierà la 32a Convention della IFWTO durante un itinerario di 7 giorni per le isole greche. Il tema scelto è in armonia con l'ambientazione: "Una nuova rotta per la IFWTO".

Marina Tavolato, Governatore della Regione Atlantica 2 (Europa, Medio Oriente ed Africa), unica italiana nel Comitato Esecutivo internazionale, commenta che "una comunicazione efficiente, veloce e poco costosa tra le socie in tutto il mondo è ora fortunatamente possibile attraverso Internet. Queste iniziative saranno di grande aiuto per raggiungere l'obbiettivo di rendere fruibile il network internazionale - uno dei maggiori vantaggi dell'appartenenza a questo tipo di organizzazione".

L'istituzione di GATTO (Global Alliance of Travel and Tourism Organisations) è tra le attività più recenti dell'IFWTO. Le associazioni internazionali che ne fanno parte si sono unite con lo scopo di rendere possibile l'aggregazione delle risorse, sia umane sia finanziarie, e di presentare un fronte comune nelle trattative con i vari enti per quanto riguarda le problematiche dell'intera industria turistica. L'IFWTO parteciperà anche al prossimo "Global Summit on Peace through Tourism" che si terrà dall'8 al 10 novembre ad Amman, Giordania.

Per ottimizzare i servizi amministrativi, gli uffici dell'IFWTO a Scottsdale, Arizona, sono stati trasferiti dal 1° luglio 2000 presso la sede dello SKÅL International a Torremolinos in Spagna. L'accordo avrà una durata di due anni. L'Executive Director continuerà comunque ad operare negli Stati Uniti. L'IFWTO e lo SKÅL hanno finalità e strutture molto simili e la base associativa di ambedue comprende tutti i settori dell'industria turistica. Negli ultimi anni si è verificata una crescente collaborazione tra le due organizzazioni. Marilyn Byfield, Presidente dell'IFWTO, ha partecipato al 60° Congresso Mondiale dello SKÅL a Stoccarda. Richard Hawkins, Presidente di SKÅL International, a sua volta, è intervenuto con una relazione all'ultima Convention IFWTO tenutasi a Ottawa, Canada.

Il nuovo indirizzo della sede internazionale IFWTI è: P O Box 466, Avenida Palma de Mallorca 15 Edificio Espana 1, 29620 Torremolinos, SpainPhone 34.95.205.7060, Fax 34.95.205.8418 E-mail ifwto@ciplus.com  - www.ifwto.org 

Ufficio Stampa c/o Marina Tavolato, Governatore Atlantic Region 2 - Travel Marketing - Via Roberto Bracco 70, 0037, Roma - tel. 06/822940 - Fax 06/822426 - E-Mail martav@rmnet.it

 

PULIRE IL TETTO DEL MONDO

Grande l'impegno di un gruppo di professionisti specializzati in campo ecologico - il team LEVISSIMA FOREVEREST - impegnato in un'operazione di bonifica ambientale sul versante cino-tibetano della montagna più alta al mondo. Ripulire le aree del Campo Base (5000 m) e del Campo Base Avanzato (6400 m) dai rifiuti abbandonati nel tempo dalle spedizioni di alpinisti e trekker, e costruire un'isola ecologica, la più alta al mondo, per la raccolta differenziata, questo l'obiettivo. Sogno di ogni amante della montagna, l'Everest rappresenta da sempre una meta ambitissima: sono infatti migliaia le spedizioni che, nel corso degli anni, hanno voluto provare l'intensa e unica emozione di avvicinare i quasi novemila metri che separano la cima più famosa al mondo dal livello del mare. Un obiettivo tra l'altro veramente difficile da raggiungere: e' stato infatti stimato che su 100 scalatori che ogni anno affrontano l'Everest dal versante cino-tibetano, solo 10 riescono a raggiungerne la vetta.

Ma proprio questa costante attività alpinistica, a cui si è aggiunto negli ultimi anni anche un forte passaggio di gruppi di trekker, e il basso rispetto ambientale di questi "visitatori" hanno trasformato alcune aree dell'Everest in vere discariche a cielo aperto. Migliaia di chilogrammi di rifiuti abbandonati degradano oggi la bellezza e l'unicità di questi luoghi, al punto che anche Edmund Hillary, il primo uomo ad aver conquistato la cima dell'Everest, ha dichiarato pubblicamente: "Ma ora per l'Everest qualcosa deve essere fatto. L'aspetto più evidente sta nei danni e nell'immondizia - tonnellate - abbandonata sulle montagne".

Oltre alle operazioni di bonifica, è stata progettata la realizzazione di un'isola ecologica: un'area attrezzata con appositi contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti, a disposizione di chi frequenterà la zona nei prossimi anni.

Tutte le operazioni sono state affidate alla società milanese Montana, specializzata in indagine e progettazione ambientale, eco-audit e interventi ambientali in area montana di alta quota e non.

Il team LEVISSIMA FOREVEREST ha lavorato con una squadra di operatori locali (3 sherpa e un gruppo di operai tibetani), utilizzando gli yak con mezzo di trasporto animale. L'operazione ha ottenuto il pieno sostegno della Tibetan Mountaineering Association (TMA), l'organizzazione locale che dirige e controlla le attività alpinistiche ed escursionistiche nell'area dell'Himalaya Tibetano e che si occupa della gestione dell'Isola Ecologica e dello smaltimento dei rifiuti negli anni a venire. sito www.levissima.it 

 

IL MONTE EVEREST UN SOGNO IRRAGIUNGIBILE

Conquistarne gli 8848 mt di altitudine è stato per anni il sogno di ogni scalatore, un sogno iniziato nell'Ottocento, che si è infranto decine di volte di fronte alle difficoltà di questa montagna bellissima e piena di fascino.

I Tibetani hanno sempre considerato l'Everest una montagna sacra, e per questa ragione soltanto nel 1910 il tredicesimo Dalai Lama accordò agli inglesi il permesso di scalarne la vetta. Con questa concessione il Dalai Lama desiderava ringraziare l'amministrazione britannica per l'ospitalità che gli era stata offerta dopo la sua fuga dal Tibet al Darjeeling onde sottrarsi alle pressioni cinesi.

Dopo la conquista del Polo Nord e del Polo Sud, l'Everest era considerato il Terzo Polo del pianeta. Gli inglesi, che non erano riusciti nell'impresa di giungere per primi ai due poli, concentrarono la loro attenzione su questa destinazione, organizzando numerose spedizioni (tra le quali quella famosissima di Mallory e Irvine).

Soltanto nel 1953 Sir Edmund Hillary, neozelandese e Tenzing Norgay, uno sherpa nepalese soprannominato "Tigre delle nevi", riuscirono a raggiungere la cima dell'Everest.

Questo importante traguardo ha aperto la strada agli amanti dell'alpinismo estremo, che da quel momento si sono succeduti nella conquista della vetta più alta del mondo. E ognuno ha cercato di farlo a modo proprio: alcuni sono saliti senza ossigeno (nel 1978 l'italiano Reinhold Messner e l'austriaco Peter Habeler, dalla cresta Sud-Est), altri in solitaria (sempre Messner, nel 1980), altri ancora in coppia (Andrej e Marija Stremfelj, sloveni, il 10 luglio 1990 sono stati la prima coppia sposata a raggiungere la vetta insieme). C'è chi, invece, ha preferito misurarsi con il tempo: Kagzi Sherpa, in 20 ore e 24 minuti, detiene il record di salita più veloce dal versante sud, mentre la salita più rapida sul versante nord è dell'italiano Hans Kammerlander, che il 24 maggio 1996 ha raggiunto la vetta in 16 ore e 45 minuti dal campo base, scendendo poi con gli sci.

Giovani e anziani (Lev Sarkisov con i suoi 60 anni e 161 giorni è la persona più anziana che ha raggiunto la vetta, mentre il sedicenne nepalese Shambu Tamang è il più giovane scalatore ad aver conquistato l'Everest), uomini e donne (la prima donna che ha effettuato con successo la salita è stata la giappponese Junko Tabei nel 1975, dalla cresta Sud Orientale) hanno provato l'emozione unica di toccare la vetta del mondo.

Si calcola che in media ogni anno 300 alpinisti e circa 20.000 trekker scelgano come destinazione l'Everest. Ma cosa spinge queste persone ad avventurarsi in questa impresa dai tratti anche pericolosi?

Sicuramente tra i tanti aspetti che affascinano gli amanti della montagna c'è l'alone di mistero che circonda l'origine dell'Everest, avvenuta circa 60 milioni di anni fa. Fossili di animali marini sono stati ritrovati a oltre 8000 metri, rafforzando la tesi che nel passato geologico le rocce dell'Himalaya si siano formate in un antico oceano. Ma se in questo caso ci troviamo nell'ambito delle ipotesi, gli scienziati concordano invece sul fatto che l'Himalaya, dalla fine dell'epoca glaciale, sia cresciuto in altezza dai 1500 ai 2000 metri, al ritmo di circa 7.5-10 cm l'anno. In altre parole, un metro ogni dieci anni, dieci metri ogni cento anni. La montagna più alta del mondo è quindi destinata a incrementare costantemente la sua posizione di "leader" tra le vette di tutto il mondo.

L'Everest rappresenta per gli abitanti della zona un vero e proprio oggetto di culto e divinazione, un sentimento espresso anche nei nomi con cui viene identificato: in Nepal la montagna si chiama Sagarmatha, che significa "cima nel mare delle onde", in Tibet Chomolungma, che significa "dea madre dell'universo". Il nome con cui è invece conosciuta a livello planetario le è stato attribuito nel 1856 dalla britannica Royal Geographical Society, in onore di Sir George Everest, il direttore del Survey of India (l'Ufficio Trigonometrico e Geodetico dell'India) che si occupò delle prime misurazioni della vetta.

Nella catena Himalayana di cui l'Everest fa parte, il clima è fortemente condizionato dall'effetto monsonico, caratterizzato da piogge, nevicate e bufere. Le stagioni ideali per avventurarsi nella scalata dell'Everest sono quindi quelle pre e post-monsoniche (maggio e ottobre).

La media annua delle temperature sul Monte Everest può variare dai +30° diurni ai -40° notturni. Info tel. 02/773.361 tetto del mondo

 

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