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UN GENE PER PREVENIRE L'INVECCHIAMENTO MUSCOLARE 

Roma, 31 gennaio 2001 Un gene per prevenire l'invecchiamento muscolare: è il risultato della scoperta condotta da un'equipe del Dipartimento di Istologia ed Embriologia Medica dell'Università "La Sapienza" di Roma, in particolare da Antonio Musarò, in collaborazione con Nadia Rosenthal del Massachusetts General Hospital-East della Harvard University (Usa). I ricercatori hanno prodotto topi geneticamente ingegnerizzati (transgenici) per ricavarne un fattore proteico che promuove la crescita - chiamato Insulin-like growth factor 1 (mIgf1) - esclusivamente nei muscoli volontari. Questo fattore solitamente aiuta i muscoli a rigenerarsi, ma nel corso dell'invecchiamento i muscoli perdono la capacità rigenerante probabilmente perché diminuiscono i livelli di questa proteina e si verificano pertanto alterazioni regressive nel muscolo. Aumentando invece i livelli di mIgf-1 nel muscolo degli animali transgenici, si è notato che i meccanismi di rigenerazione muscolare rimangono inalterati nel corso dell'invecchiamento. Questi animali transgenici esibiscono una marcata ipertrofia muscolare, associata ad un aumento considerevole nella forza muscolare, se confrontati con la controparte normale non transgenica. Risultato di peculiare importanza è stata l'osservazione che l'mIgf-1 è in grado di recuperare la funzionalità dei muscoli danneggiati anche in individui vecchi, mantenendo inalterato il processo di rigenerazione muscolare. Alla ricerca hanno partecipato Lee Sweeney e Elisabeth Barton della University of Pennsylvania in Philadelphia, con i quali Musarò aveva sperimentato, in un precedente lavoro, una tecnica di terapia genica per somministrare mIgf-1 nel muscolo di topi vecchi, dimostrando che questo trattamento previene gli effetti dannosi dell'invecchiamento. Mario Molinaro e Gabriella Dobrowolny, del dottorato di ricerca in Scienze Morfogenetiche e Citologiche, sono gli altri due coautori afferenti all'Università di Roma "La Sapienza". Questi risultati suggeriscono che mIgf-1 è in grado di prevenire i segni patologici della senescenza muscolare, preservando l'eterogeneità, la forza e l'architettura delle fibre muscolari e fornisce un modello utile per sviluppare strategie terapeutiche finalizzate alla prevenzione e al recupero del danno muscolare legato all'età. Lo studio, finanziato dalla Muscular Distrophy Association (Usa) sarà pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Genetics di Febbraio. 

FRUTTO DELLA RICERCA ITALIANA IL PRIMO FARMACO CHE CURA L'ARTROSI 
Milano, 31 gennaio 2001. Si chiama glucosamina solfato ed è frutto della ricerca italiana la sostanza che ha dimostrato - per la prima volta al mondo - di arrestare la progressione dell'artrosi. La pubblicazione nel vol. 357 di Lancet (27 gennaio 2001) dei risultati di uno studio durato tre anni e condotto in Belgio apre la strada a una vera e propria rivoluzione nella cura di una malattia degenerativa delle articolazioni che affligge, in Italia circa 4 milioni di persone e ben il 12% della popolazione mondiale. Il farmaco permette di fermare il processo di 'usura' delle articolazioni sia negli anziani, gravemente colpiti da questo problema, ma anche nelle persone che praticano attività lavorative a rischio di artrosi e negli sportivi. La possibilità reale di poter finalmente affrontare l'artrosi - e non solo alleviarne i sintomi - rappresenta oggi anche una notevole possibilità di risparmio: abbattere i costì derivanti dall'invalidità provocata dalla malattia significa ridurre la voce che maggiormente incide sulla spesa sanitaria nazionale. Glucosamina solfato è una sostanza naturale, un aminozucchero, normalmente presente nell'organismo. Si trova in primo luogo nelle articolazioni, nel liquido sinoviale, nei tendini, nei legamenti, nei muscoli ma anche nelle valvole cardiache, nell'occhio, nel sangue, nei tratti digestivo e respiratorio. "Normalmente la glucosamina viene sintetizzata dal glucosio - spiega il prof. Lucio Rovati, docente di Farmacologia Clinica all'Università di Parma - ma nell'artrosi si verifica un difetto metabolico nella sua biosintesi e soprattutto nell'assemblaggio e produzione dei proteoglicani, i costituenti principali della cartilagine articolare che ne garantiscono le proprietà biomeccaniche quali l'elasticità e l'ammortizzamento degli urti. In questa situazione l'apporto esogeno di glucosamina solfato supplisce alla carenza di quella normalmente prodotta dall'organismo". Il farmaco basato su questa sostanza naturale è stato messo a punto già nei primi anni 80 nei Laboratori Rottapharm di Monza, ma solo ora, dopo lo studio belga e la sua pubblicazione su Lancet, ne è stata decretata l'estrema importanza. Glucosamina solfato è infatti oggi il solo prodotto che si è dimostrato in grado di fermare l'avanzare dell'artrosi. Fino ad oggi nulla si poteva contro la progressiva distruzione delle cartilagini e il danno alle articolazioni, l'unica possibilità era quella somministrare al paziente farmaci sintomatici per attenuare il dolore e ripristinare, anche parzialmente, la funzionalità della parte colpita, con il rischio però di accelerarne la progressione anatomica. Per questo la presentazione alla comunità scientifica del lavoro, coordinato dal prof. Jean Yves Reginster dell'Università di Liegi, in Belgio, è stata accolta con entusiasmo e sta facendo rapidamente il giro del mondo. "L'osteoartrosi è una malattia dal formidabile impatto sociale - ha sottolineato Tim McAlindon, reumatologo dell'Università di Boston nella nota pubblicata su Lancet a commento dello studio - i Fans presentano numerosi effetti collaterali indesiderati e possono addirittura aggravare il processo dell'osteoartrosi. Inestimabili risorse sono state impiegate per sviluppare farmaci appartenenti a questa classe, ma poco è stato fatto per trovare molecole in grado di arrestare la progressione dell'artrosi... I risultati di questo studio possono cambiare totalmente la situazione". Lo studio è stato condotto su 212 pazienti con artrosi del ginocchio; di questi, a 106 sono stati somministrati 1.500 mg. di glucosamina solfato al giorno per tre anni, ai rimanenti 106 pazienti è stato somministrato placebo- Al termine dello studio tutti i partecipanti sono stati sottoposti a radiografie del ginocchio, con risultati subito evidenti: chi aveva ricevuto il farmaco mostrava in media un arresto della progressione della malattia, documentato dall'assenza di restringimento dello spazio articolare e da una riduzione della sintomatologia dolorosa e della disabilità verificata con questionari. Chi non aveva assunto glucosamina solfato, per contro, aveva registrato un peggioramento della situazione: restringimento dello spazio articolare medio di 0,31 mm., segno evidente di perdita di cartilagine, e peggioramento della sintomatologia. Il risultato appare di estrema importanza sia per i pazienti, che per l'intera società. "Le malattie reumatiche peggiorano drammaticamente la qualità della vita dei pazienti - spiega il dott. Augusto Zaninelli, coordinatore scientifico della Simg (Società Italiana Medici di Medicina Generale) - perché il malato reumatico, accanto a quelle prettamente cliniche, presenta talvolta gravi problematiche psicologiche. La maggior parte delle persone non accetta la malattia, la vive come un handicap e se ne vergogna: finisce per rinchiudersi in se stessa, tende ad isolarsi, ad avere sfiducia nel futuro, arrivando a soffrire di vere e proprie forme depressive. Per questo è davvero importante che si sia dimostrata scientificamente la possibilità di rallentare l'artrosi con glucosamina solfato, farmaco che non presenta effetti collaterali. Ed è anche importante che si tratti di una scoperta tutta italiana, a dimostrazione di come anche nel nostro Paese si possano raggiungere straordinari livelli nella ricerca". "I costi sociali dell'artrosi sono molto alti - aggiunge la dott. Bianca Canesi, presidente del Cro (Collegio dei Reumatologi Ospedalieri) ogni anno in Italia la spesa totale legata alla malattia supera i 13mila miliardi di lire, di cui quasi 11 mila per gli indennizzi di invalidità, 944 per le prestazioni ambulatoriali, 859 per i farmaci, 686 per le indennità di malattia, 224 per i ricoveri ospedalieri". 

PROGETTO AZIENDALE PER LA DISASSUEFAZIONE DAL FUMO DEGLI ASSISTITI DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE 
Milano, 31 gennaio 2001 - E' noto che in Italia le morti attribuibili al fumo sono circa 90.000 ogni anno. Le stime effettuate da uno dei massimi epidemiologi mondiali, Richard Peto, attribuiscono a chi muore da fumo, nel complesso dei paesi sviluppati, una perdita di oltre 15 anni di aspettativa di vita. E' ormai provato che circa un fumatore su due muore a causa del fumo (con una media di circa 15 sigarette/die per fumatore in Italia). Si può pertanto sostenere che gli anni di vita mediamente persi a causa del fumo nel complesso dei fumatori che non interrompono per tempo sono circa 7-8 anni a testa. Supponendo che un fumatore che smette lo faccia a metà circa della sua "carriera", si potrebbe immaginare che questa cessazione comporti un risparmio di circa 3 - 4 anni di vita. Il Prof. La Vecchia, capo Laboratorio di Epidemiologia dell'Istituto Mario Negri di Milano ed esperto internazionale sui problemi fumo-correlati, ritiene tale stima pessimistica. Infatti, nei soggetti che non avessero già contratto una malattia inguaribile, la cessazione, grazie ad es. al rapido ritorno verso livelli di "normalità" dell'eccesso di rischio cardiovascolare, potrebbe determinare un recupero di anni di vita più vicino all'intero ammontare degli anni che si sarebbero persi continuando a fumare (si ripete: circa 7 per ogni fumatore, e 15 per chi muore a causa del fumo). Per la disassuefazione dal fumo è di provata efficacia l'intervento di counselling attuato da un medico, e l'efficacia viene almeno raddoppiata dal contemporaneo impiego di terapia sostitutiva con nicotina (Tsn): la Tabella 1 presenta una sintetica rassegna degli interventi di provata efficacia disponibili, tratta dalle revisioni sistematiche della letteratura scientifica internazionale. I recenti dati della letteratura farmaco-economica documentano in modo inequivocabile che l'interruzione del fumo costituisce il "gold standard" del rapporto costo-effìcacia nell'assistenza sanitaria. Le metanalisi sulla letteratura in proposito mostrano un'estrema convenienza in termini di costo/efficacia degli interventi per smettere di fumare, a confronto con la quasi totalità degli altri interventi correntemente offerti dal Servizio Sanitario. Si ricorda che il costo medio per cessazione viene stimato in pochi milioni di lire nel contesto dell'assistenza sanitaria primaria, e ciò determina il guadagno di diversi anni di vita. Al contrario il costo sanitario medio di un anno di vite guadagnato in condizioni dì buona salute (Qaly) è dai 40 ai 100 milioni (a parità di potere di acquisto delle monete) come media tra i paesi Ocse, secondo un recente studio dell'Istituto Italiano di Economia Sanitaria. L'Asl Città di Milano ha previsto di fare partecipi e primi attori della lotta al fumo i Medici di Medicina Generale (Mmg), che possono costituire una formidabile risorsa di medicina preventiva "sul campo", per il loro radicamento e la capillare presenza territoriale, la profonda conoscenza dei loro assistiti, la credibilità di cui godono e la frequenza degli accessi (in Milano tre successive indagini demoscopiche commissionate dall'Asl hanno provato che nei sei mesi precedenti l'80% degli assistiti ha contatti con i Medici di famiglia, e in media si tratta di 3-4 contatti). Il Dipartimento dei Servizi Sanitari di Base dell'Asl ha dunque proposto ai Mmg l'obiettivo strategico dell'abbandono del fumo di tabacco da parte dei loro assistiti, all'interno dì uno specifico progetto aziendale sottoscritto anche dalle Organizzazioni Sindacali Mediche. Medici di Famiglia hanno già aderito al Progetto, e il doppio sono i Mmg che hanno partecipato ai corsi dì formazione sul tema che si sono svolti in ciascuno dei Distretti cittadini, destinati a tutti i 1.180 Medici di Medicina Generale di Milano. A migliaia di cittadini milanesi fumatori viene proposto dai propri Medici di fiducia di entrare in un programma che, abbinando opportune tecniche di counseling con eventuali presidi farmacologici, assicura significative percentuali di successo (9% di astensioni a due anni dall'intervento se rivolto indistintamente alla popolazione generale dei fumatori, con percentuali dì successo molto maggiori se destinato a gruppi particolarmente motivati, come le gravide o soggetti affetti da importanti malattie correlate al fumo). Il guadagno in salute e, alla lunga, in qualità dì vita garantito da un intervento come questo, condotto sistematicamente, ha pochi paragoni con qualunque altro intervento che la sanità pubblica possa offrire alla popolazione assistita. In particolare, la Tabella 2 mostra che l'andamento corrente della mortalità da fumo negli Usa comporterebbe 20 milioni di morti nei prossimi 50 anni. L'applicazione estensiva da subito degli interventi preventivi efficaci basati sulle migliori evidenze disponibili potrebbe ridurre di poco più del 20 % questa ecatombe. Ma solo l'aggiunta del trattamento fondato sugli interventi di provata efficacia in base alle attuali conoscenze scientifiche avrebbe l'effetto dì ridurre dì quasi tre volte la mortalità finale. Inoltre, l'aspetto di maggiore interesse per aziende sanitarie e direzioni che abbiano la necessità di mostrare nell'arco di pochi anni gli effetti delle proprie politiche consiste nel fatto che la strategia del trattamento dei fumatori per ottenerne la cessazione è in grado di mostrare sensibili effetti sulla mortalità già nell'arco dei primi anni di intervento, con una costante amplificazione nel corso del tempo, mentre gli effetti sulla mortalità delle politiche dì prevenzione, pur doverosamente avviate oggi, sono destinati a rendersi visibili solo a distanza di 30 anni. E' indubbio pertanto che i trattamenti di disassuefazione, oltre a costituire come gli interventi di prevenzione un imperativo etico, hanno possibilità enormemente maggiori di gratificare e ricompensare materialmente chi li conduce e chi li promuove e organizza. 

BANCA INTESA E FRANCO BERNABÈ & C.: ACCORDO DI COLLABORAZIONE NEI SETTORI AD ALTA TECNOLOGIA 
Milano, 31 egnnaio 2001 - Banca Intesa e Franco Bernabè & C. - società che fornisce servizi integrati per lo sviluppo delle imprese, dalla definizione delle strategie finanziarie alla scelta delle tecnologie e al supporto gestionale - annunciano la firma di un accordo di collaborazione per promuovere progetti imprenditoriali, sviluppando e rafforzando attività di merchant banking nei settori a tecnologia avanzata e ad alto valore aggiunto. Nell'ambito dell'accordo, Banca Intesa entra nel capitale sociale della Franco Bernabè &C. con una quota pari al 3% che potrà essere incrementata fino al 20% con un diritto di opzione esercitabile nel corso del 2001. Banca Intesa acquisisce inoltre un diritto di opzione per entrare con una quota del 10% nel capitale sociale della Fb Net, la holding che detiene tutte le partecipazioni di Franco Bernabè Group. Lino Benassi. amministratore delegato di Banca Intesa, ha sottolineato che "la creazione della partnership con la Franco Bernabè & C. rappresenta per Intesa un ulteriore, significativo, passo della strategia di presidio delle aree più innovative e ad alto valore aggiunto. Banca Intesa infatti si sta muovendo da tempo in questa direzione, con l'offerta di soluzioni avanzate che rispondono all'evoluzione delle esigenze della clientela, sia corporate sia retail. Questo accordo arricchisce di nuove e importanti possibilità operative le proposte del Gruppo Intesa alle imprese". Franco Bernabè, presidente della Franco Bernabè & C., ha aggiunto: "Con la creazione della Franco Bernabè & C. abbiamo proposto un modello di business innovativo che combina competenze manageriali, tecnologiche e finanziarie per aiutare le imprese a crescere. L'entrata di un partner prestigioso come Banca Intesa nel capitale sociale della Franco Bernabè & C. è una conferma delle grandi potenzialità di questo modello che, già nel primo anno di attività della nostra società, ha contribuito alla nascita di realtà imprenditoriali importanti". 

PRE-CONSUNTIVO 2000 DELLA BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA UTILE A 201,5 MILIARDI (+51,9% RISPETTO AL 1999) DESIGNAZIONE DI FRANCO BIZZOCCHI ALLA GUIDA DI BANCA CARIME.
Milano, 31 gennaio 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Commercio e Industria Scrl, riunitosi in data odierna, ha preso visione dei primi dati di pre-consuntivo della sola Capogruppo, Banca Popolare Commercio e Industria. L'esercizio 2000 si è chiuso con un utile della attività ordinaria pari a 201,5 miliardi (+51,9% rispetto al 1999) ed un risultato dopo le imposte pari a 120,6 miliardi di lire, in miglioramento del 73% rispetto ai 69.7 miliardi realizzati nel 1999. Tale risultato renderà possibile un accantonamento prudenziale di 38,5 miliardi di lire al Fondo per rischi bancari generali, che raggiungerà così la consistenza di 150 miliardi di lire. Per effetto di tale accantonamento l'utile netto dell'esercizio si attesterà a 82,1 miliardi di lire (+ 34,1% rispetto ai 61,2 miliardi del 1999). Per quanto riguarda i principali aggregati patrimoniali, al 31 dicembre 2000 gli impieghi a clientela hanno raggiunto la consistenza di 8.515 miliardi di lire (+ 24%), mentre la raccolta diretta da clientela si è portata a 8.720 miliardi (+ 13,2% rispetto al dato del 31 dicembre 1999 rettificato). La raccolta indiretta è aumentata del 17,1%. raggiungendo i 66.120 miliardi di lire (21.116 miliardi di pertinenza della Clientela privata e 9.157 miliardi di risparmio gestito). Nella medesima riunione, il Consiglio ha inoltre deliberato - al fine di avvalersi dell'esonero dall'obbligo di redazione della relazione trimestrale al 31 dicembre 2000 (in conformità con quanto disposto dall'art. 82 del Regolamento Consob in materia di Emittenti) - di rendere disponibili entro 90 giorni dalla chiusura dell'esercizio 2000 (e pertanto entro il prossimo 31 marzo 2001), presso la sede sociale e presso la società di gestione del mercato, il progetto di bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato approvati dal Consiglio stesso. Con riferimento a quanto previsto dall'art. 2.6.2 lettera c) del "Regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A.", si rende noto che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di riunirsi venerdì 23 febbraio 2001 per l'approvazione dei prospetti contabili e della nota integrativa al 31 dicembre 2000 sia a livello di Capogruppo che di consolidato. Il progetto di bilancio d'esercizio della Banca Popolare Commercio e Industria Scrl e il bilancio consolidato del Gruppo Bancario Bpci al 31 dicembre 2000 - completi delle relazioni sulla gestione - saranno invece approvati lunedì 5 marzo 2001. Infine, il Consiglio di Amministrazione ha designato in Franco Bizzocchi, che ha recentemente lasciato la guida del Gruppo Credem, la persona che assumerà il ruolo di Presidente ed Amministratore Delegato di Banca Carime, non appena sarà perfezionata la cessione da Intesa a Banco Popolare Commercio e Industria. Banca Carime, banca leader nel Mezzogiorno, è così caratterizzata; raccolta diretta per 15.000 miliardi di Lire e raccolta allargata per 25.000 miliardi, impieghi per 6.000 miliardi, un rapporto sofferenze/impieghi pari allo 0.4%, 700.000 clienti operanti in 330 sportelli. Franco Bizzocchi sarà successivamente proposto alla carica di Consigliere della Banca Popolare Commercio e Industria. 

AL VIA L'OFFERTA DI AZIONI ORANGE BANCA IMI O REGIONAL RETIL LEAD MANAGER PER L'ITALIA OFFERTA GLOBALE DI 633 MILIONI DI AZIONI COMPRENDENTE UN'OFFERTA ISTITUZIONALE ED UN'OFFERTA PUBBLICA IN FRANCIA, GRAN BRETAGNA, GERMANIA ED ITALIA 
Milano, 31 gennaio 2001 - L'offerta in sintesi: l'Offerta Globale è di 633 milioni di azioni ordinarie di Orange S.A. ("Orange" o la "Società") che rappresentano circa il 13% del capitale azionario della società. L'opzione greenshoe concessa da France Telecom SA ("France Telecom") che, se esercitata per intero, consentirà l'acquisto di ulteriori azioni sino ad un massimo del 15% del numero delle azioni offerte nell'ambito dell'offerta globale. Un' offerta pubblica in Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia ed un'offerta istituzionale, inclusa un'offerta secondo il regolamento 144A negli Stati Uniti. Un intervallo indicativo del prezzo dell'offerta istituzionale compreso tra 11,506 e 13,506 per azione. Il prezzo dell'offerta pubblica sarà pari al prezzo dell'offerta istituzionale, con uno sconto di 0,50 € per azione. Il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo e della nota integrativa è stato rilasciato dalla Consob in data 22 gennaio 2001. Il prospetto informativo è stato depositato presso Consob in data 23 gennaio 2001. Gli obiettivi dell'Offerta Globale dì azioni Orange sono: diventare uno dei leader della telefonia mobile non solo in Gran Bretagna e in Francia ma anche in Europa e nel resto del mondo; finanziare l'acquisto da parte di France Telecom della totalità o di parte delle azioni Orange attualmente detenute da Mannesmann AG (gruppo Vodafone), a seguito dell'esercizio da parte di quest'ultima dell'opzione di vendita con utilizzo parziale o totale dei proventi derivanti dall'Offerta Globale. La Quotazione sulle Borse di Parigi e Londra. I proventi dell'offerta globale sarebbero circa 7,9 € miliardi, calcolati sul presupposto che il numero delle azioni oggetto dell'Offerta Globale sia effettivamente pari a 633.000.000 e sulla base del valore medio dell'intervallo. In calendario è previsto: il lancio dell'offerta istituzionale martedì 23 gennaio; il lancio dell'offerta pubblica in Francia, Gran Bretagna e Germania martedì 23 gennaio; il lancio dell'offerta pubblica in Italia giovedì 25 gennaio; la chiusura dell'offerta pubblica giovedì 8 febbraio; la chiusura dell'offerta istituzionale venerdì 9 febbraio; la comunicazione del prezzo lunedì 12 febbraio; la negoziazione sulla Borsa di Parigi e negoziazione condizionale sul London Stock Exchange in azioni lunedì 12 febbraio; il pagamento giovedì 15 febbraio. Va anche tenuto presente che tutte le date sono soggette a cambiamento. Per quanto riguarda l' Offerta pubblica il lotto minimo per aderire all'offerta pubblica in Italia è pari a 25 azioni. Allocazione preferenziale per gli azionisti dì France Telecom: gli aderenti all'offerta pubblica che alla data del 19 gennaio 2001 detenevano almeno 1 azione di Franco Telecom potranno ricevere in assegnazione un numero di azioni fino a due volte maggiore rispetto ad un richiedente non azionista a quella stessa data. In concomitanza con l'Offerta Globale, France Telecom intende offrire obbligazioni convertibili sino ad un massimo di 243 milioni azioni Orange attraverso un collocamento istituzionale in Francia ed in altri Paesi. L'ammontare, il rapporto di conversione in azioni Orange, il tasso di interesse e i termini previsti per la conversione saranno determinati contestualmente alla determinazione del prezzo dell'offerta istituzionale. Obbligazioni riservate a investitori istituzionali in Europa, negli Stati Uniti secondo la Rulel44A e nel resto del mondo. Il marketing delle obbligazioni avrà luogo prima della chiusura dell'offerta globale e la determinazione del prezzo e l'allocazione avverranno contemporaneamente all'offerta globale. Sarà richiesta l'ammissione a quotazione delle obbligazioni su Euronext Parigi. Per quanto riguarda Orange è uno dei maggiori fornitori mondiali di servizi di comunicazione wirefree ed uno dei primi effettivi fornitori paneuropei di servizi di comunicazione wirefree. • storicamente le attività di rete di Orange si sono concentrate principalmente nella fornitura del servizio di trasmissione vocale sulle reti digitali Gsm. Orange e stato tra i leader nello sviluppo di tecnologie che siano in grado di aumentare la velocità e l'efficienza delle reti e tali tecnologie permetteranno alla Società di offrire prodotti e servizi wirefree più avanzati. Tali servizi comprendono la trasmissione video wirefree, accesso e commercio su internet. Orange intende rimanere tra i leader della comunicazione wirefree attraverso una continua innovazione. Oltre a ciò Orange possiede partecipazioni di controllo o di minoranza in società che operano nell'ambito delle comunicazioni wirefree e che offrono un'ampia gamma di servizi di comunicazione vocali e trasmissione dati. Attualmente Orange ha attività in via diretta ed indiretta in 20 paesi di tutto il mondo. Tale numero è salito da 19 a 20 solo recentemente dopo che la società partecipata Orange Svengo ha vinto una licenza Umts in Svezia ed include 13 paesi in Europa. Al 30 settembre 2000 Orange era accessibile a 480 milioni di persone ed aveva circa un numero ponderato di clienti pari a 26,7 milioni di clienti (tale numero i stato ottenuto moltiplicando il numero di clienti in ciascun paese per la partecipazione detenute da Orange nello società dei Paesi m cui detiene partecipazioni di controllo e di minoranza) ed un totale di 26,2 milioni di clienti nei Paesi in cui detiene partecipazioni di controllo o di minoranza. Al 31 dicembre 2000 Orange aveva un numero ponderato di clienti pari a 30 milioni nei Paesi in cui detiene partecipazioni di controllo e circa 31 milioni di clienti. I ricavi consolidati di Orange su base proforma (non assoggettati a revisione contabile) per l'esercizio chiuso il 31 dicembre 1999 erano di circa 7,66 miliardi. Alla chiusura del primo semestre 2000 i ricavi consolidati erano di circa 5,4 € miliardi un aumento del 70% rispetto al 1999. Gli utili su base prò forma al lordo di interessi, delle imposte della svalutazione ed ammortamento ("Ebitda") per i sei mesi terminati il 30 giugno erano di 906 € milioni che rappresenta quasi il 100% dell'Ebitda su base prò forma per il 1999 (919 € milioni). I ricavi di Orange Gran Bretagna per gli esercizi chiusi il 31 dicembre 1999 e 2000 erano rispettivamente di 2.392 € milioni e 4.211 € milioni, pari ad un aumento del 76%. I ricavi di Grange Francia per gli stessi periodi erano rispettivamente di 4.056 € e 5.690 € milioni, un aumento del 40% Il consorzio di collocamento comprende: Dresdner Kleinwort Wasserstein, Morgan Stanley Dean Witter e Sg Investment Banking agiscono in qualità di Joint Global Co-ordinator e Joint BookrunnerAbn Amro Rothschild, Credit Suisse First Boston, Jp Morgan Securities, Bnp Paribas, Credit Agricole Indosuez e Deutsche Bank gli intennediari aderenti al consorzio di collocamento e garanzia. Banca Imi è Regional Retali Lead Manager per l'Italia. Michel Bon, Presidente di Franco Telecom e Orange, ha commentato: "E' con piacere che annunciamo il lancio dell'Offerta di Azioni Orange, una delle maggiori offerte di azioni in Europa per uno dei maggiori gruppi di telefonia mobile d'Europa. "Con la quotazione di Orange, France Telecom raggiunge il proprio obiettivo di creare una società leader di telefonia mobile con una solida posizione finanziaria e l'abilità di realizzare il proprio potenziale". "Con la combinazione della nostra offerta di azioni e di obbigazioni convertibili, possiamo consegnare fino al 20% di azioni Orange agli investitori". "Orange è una grande società con un eccellente consiglio di amministrazione. Il momentum di crescita in Orange è forte, m un mercato in alta crescita, Orange è già in una fase di outperforming". "L'ambizione di Orange è quella di creare valore straordinario per il cliente e l'azionista in egual modo. Orange ha una chiara strategia, un' "impronta Orange" per cercare di raggiungere proprio questo obiettivo". Hans Snook ha commentato: "Le possibilità e la capacità del Wirefree si stanno espandendo e stanno rendendo possibile in modo progressivo relazioni più ampie e più profonde con i nostri clienti". "Il vostro Orange Wirefree è destinato a diventare qualcosa di più che solo un telefono. E' destinato a diventare il vostro centro di controllo di comunicazioni - infine, intendiamo che diventi il vostro assistente virtuale personale a vita". "Gli inizi esistono già oggi. Con lo sviluppo dei nostri servizi di OrangeWorld, con l'evoluzione della nostra piattaforma tecnologica e con la nostra pianificazione di aumentare l'attivazione vocale, il potenziale non è solo per la crescita nel volume di traffico che portiamo ma anche la creazione di nuovi canali di ricavi". Jean-Francois Pontal ha commentato: "Orange è uno dei maggiori gruppi di telefonia mobile al mondo. La maggior parte della nostra presenza è in Europa ed abbiamo interessi significativi oltre l'Europa". "Con questa piattaforma di eccellenza arriva un team manageriale che è stato costituito dal meglio di Orange. Questo team e unito dalla cultura, dal brand e dalla visione di Orange". "Abbiamo inoltre una storia chiara sia in società di nuovo avviamento di successo sia in innovazioni. Ciò è sempre stato un punto di forza di Orange. Ovunque è stato lanciato il brand di Orange - o ha ri-branded un'operazione esistente - ha superato gli altri operatori in quei mercati". Graham Howe ha commentato: "Orange ha quattro priorità strategiche principali. Innanzitutto l'integrazione delle attività e lo sfruttamento delle sinergie. Secondo, il potenziamento del nostro brand. Terzo l'espensione della nostre piattaforma in maniera finanziariamente sicura ed infine le consegna della nostra visione che si basa sul differenziare fortemente Orange dai nostri concorrenti". "Il nostro brand è centrale nella consegna della nostra integrazione e della nostra strategia. II brand Orange è un vantaggio competitivo unico. Non è solo un'etichetta. E' un insieme di valori, un modo di vedere i bisogni del cliente ed un impegno assoluto a tener fède ai nostri valori e consegnare ai nostri clienti". 

FIDELITY INVESTMENS GESTIONE PROFESSIONALE DEL RISPARMIO 
Milano, 31 gennaio 2001 - Fidelity mette al servizio dei suoi 15 milioni di clienti oltre 50 anni di esperienza, innovazione e professionalità nell'investimento. Grazie all'esperienza, maturata nella gestione finanziaria e guidata da una cultura imprenditoriale, Fidelity è diventata la più grande organizzazione indipendente del mondo, nella gestione degli investimenti, con un patrimonio gestito di oltre 1.084 miliardi di dollari Usa. In quanto azienda non quotata, Fidelity ha potuto reinvestire ingenti risorse economiche nei migliori talenti professionali e nelle tecnologie più avanzate. Nel tempo, ciò ha consentito a Fidelity di conservare la propria leadership e di incrementare la qualità del servizio offerto ai clienti. Segni distintivi della gestione finanziaria di Fidelity sono l'approccio "bottom- up" agli investimenti e l'impegno costante nell'analisi delle aziende nelle quali investire. I 400 professionisti degli investimenti di Fidelity, costituiscono uno dei più grandi gruppi interni di ricerca al mondo. Il lavoro degli analisti semplifica il processo di selezione delle azioni e fa sì che i gestori di Fidelity possano contare su una fonte indipendente di informazioni. La conoscenza approfondita delle aziende e dei settori in cui esse operano costituisce infatti un elemento fondamentale del successo della composizione dei portafogli di Fidelity, che avviene scegliendo ogni singola azione, e della loro eccellente performance di lungo termine. Grazie alla loro reputazione e al fatto di essere presenti in tutti i mercati del mondo, gli analisti di Fidelity hanno una notevole possibilità di accesso e di relazione con il top management e i dirigenti delle aziende in cui la società investe. La rete di comunicazione interna di Fidelity distribuisce in tempo reale le ricerche dai centri di Boston, Londra, Tokio e Hong Kong ai gestori, agli analisti e ai trader del Gruppo in tutto il mondo. I professionisti di Fidelity, gestori e analisti, sono raggruppati in team specializzati per settori di mercato. Questo approccio consente a Fidelity di porre particolare attenzione agli andamenti dei diversi mercati e di trarre il maggior vantaggio possibile dall'enorme flusso di informazioni disponibile. Sin dalla sua costituzione Fidelity ha sempre dato autonomia e responsabilità individuale ai gestori per le decisioni di investimento. Tale scelta, nell'esperienza di Fidelity, si è dimostrata più efficace di quella che lascia le decisioni ai comitati di investimento. Fidelity Investments è la più grande società indipendente di gestione di fondi comuni di investimento al mondo. Fu fondata a Boston nel 1946 con il nome di Fidelity Management Research (Fmr) da Edward C. Johnson II. Fidelity International fu stabilita a Bermuda nel 1969 come base principale per l'amministrazione e la gestione dei fondi di Fidelity al di fuori degli Stati Uniti. Nello stesso anno, Fmr fondò una società a Tokyo per la ricerca sulle società nipponiche e per fornire consulenza sui portafogli giapponesi dei fondi di Fidelity. Come ulteriore elemento di sviluppo internazionale del gruppo, nel 1973 fu fondata a Londra una società di ricerca per coprire i mercati azionari europei. Nel 1979 l'ufficio di Londra diventò una vera e propria organizzazione completa per l'investimento, la commercializzazione e l'amministrazione. Inizialmente semplice fornitore di fondi per gli investitori britannici, si trasformò ben presto in un gruppo integrato di investimento. Sempre nel 1979 fu costituita a Bermuda Fidelity International Limited (Fil). Essa iniziò a operare quale holding indipendente per tutta l'operatività - internazionale di Fidelity. Il patrimonio del gruppo è cresciuto dai 500 milioni di dollari Usa nel 1979 ai 108 miliardi di dollari Usa attuali. Fidelity International Limited serve oggi i maggiori mercati del mondo fornendo prodotti di investimento e servizi a investitori individuali e istituzionali al di fuori degli Stati Uniti. Tra i prodotti e i servizi di Fil vi sono fondi azionari, bilanciati, obbligazionari e monetari e gestione di portafogli istituzionali. Il programma di espansione di Fil è continuato negli anni '90. Oggi il network internazionale opera 24 ore al giorno e copre tutti i principali mercati azionari del mondo. Presidente di Fil è Barry Bateman.
Chairman è Edward C. Johnson III. 

PRESENTATA LA DICIOTTESIMA EDIZIONE DEL LISTINO IMMOBILIARE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO VOLA SEMPRE PIU' IN ALTO IL PREZZO DELLE CASE DI MILANO 
Milano, 31 gennaio 2001 - Non accenna ad arrestarsi la corsa al rialzo dei prezzi degli immobili di Milano. Nel secondo semestre del 2000, infatti, i prezzi delle abitazioni del capoluogo lombardo sono aumentati, in media, del 14,6% su base annua (nel primo semestre 2000 l'aumento è stato dell'8,41%) mentre un'azienda, per comprare un ufficio all'ombra della Madonnina, si è trovata di fronte ad un aumento annuo del 13,8%. Positivo il dato sul numero di compravendite: secondo i dati forniti da Data House a Milano, in un anno, sono aumentate in media dell'1,5% mentre in Provincia sono cresciute dello 0,8%. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla diciottesima edizione della "Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano" realizzata da Osmi-Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con Caam-Fimaa Milano. Il listino viene pubblicato ogni sei mesi ed è il frutto del lavoro del Gruppo Rilevazione Prezzi e dalla Commissione Prezzi composta dai rappresentanti delle più importanti associazioni del settore immobiliare (Assoedilizia, Uppi, Abi, Aicgi-Fita Confindustria, Fiaip, Assimpredil, Aspesi, Ordine degli architetti, Collegio dei geometri, etc.). Alla sua realizzazione hanno contribuito oltre 180 agenti immobiliari Caam-Fimaa Milano che si sono avvalsi di circa 500 collaboratori che, grazie ad un costante lavoro di rilevazione dei prezzi, consentono di monitorare l'andamento del mercato. "Questo strumento di verifica dei prezzi, non si limita al solo compito del controllo del valore degli immobili - ha commentato Giorgio Viganò, presidente di Osmi -Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - ma rappresenta anche un indicatore della qualità della vita della città, una sorta di cartina di tornasole dello sviluppo di Milano, del gradimento di chi ci vive o decide di andare a viverci o ad avviare un 'attività professionale " " Negli ultimi sei mesi il listino ha ufficializzalo un consolidamento della crescila dei prezzi degli immobili già avviata nel corso del '99 - ha spiegato Vigonò -. Questo è dovuto a diversi fattori come ad esempio, il buon andamento dell'economia; la politica fiscale, che ha dato un forte impulso alle ristrutturazioni e al cambio della casa, tassi di interesse vantaggiosi. Ma l'aumento -aggiunge Vigonò - è anche dovuto ad un 'elevata domanda di immobili di qualità a fronte di una scarsa offerta. Questa carenza ha indirizzato gli acquirenti verso immobili anche di minor pregio facendo lievitare in generale i prezzi, anche in zone decentrate. E' da sottolineare, comunque, che la richiesta di case di prestigio rappresenta una parte molto limitata della domanda: ma per la logica del mercato questa alta domanda ha trascinato in su i prezzi dì tutte le tipologie di immobili. L'incremento dei prezzi è in generale più accentuato là dove la città comincia a cambiare e la nostra rilevazione anticipa anche le nuove tendenze del mercato. E' stato registrato, per esempio, un significativo aumento dei prezzi nella zona dei Navigli. I progetti dì riqualificazione di questa parte della città, con la costruzione di nuove palazzine vicino al Sieroterapico e nelle vicine zone di Magolfa e Romolo, con la creazione di grandi spazi verdi, stanno trascinando in alto i prezzi, anticipando l'apertura dei cantieri ". "Questo listino - ha spiegato Claudio Lossa, presidente della Commissione prezzi - conferma anche la crescita dei prezzi degli immobili del settore terziario e d'impresa in genere. Questa tendenza era stata segnalata sin dal 1999 ed ora viene confermata dal mercato con incrementi superiori in certe zone della città come in zona Navigli (+36,5% annuo), Tribunale (+ 29,6% annuo), Indipendenza (+ 26,9% annuo). Un aumento registrato sia nel centro quindi, ma anche in periferia: come a Quarto Oggiaro (+ 29,4% annuo) a Musocco (+22,9% annuo). Le zone del centro sono invece preferite da società internazionali, da aziende che puntano all ' "immagine ", da società di gestione e di intermediazione mobiliare, da società finanziarie e da studi professionali. Per guanto riguarda i rendimenti è da segnalare una riduzione generalizzata dei tassi, riduzione dovuta ad un aumento dei prezzi più che proporzionale ai canoni di locazione. Nonostante questo, oggi il settore immobiliare è ancora concorrenziale rispetto ad altre forme di investimento: il MIB 30 ha fatto registrare nell'arco del 2000 una crescila dell'1.69% mentre l'indice MIB del settore immobiliare è cresciuto del 29,45%, confermando il trend positivo del mercato immobiliare. Per il futuro non sono previste crescite consistenti ma si potrà assistere ad un consolidamento, dovuto anche a ridotte aspettative inflazionistiche (2,5% il tasso di inflazione atteso)". Mercato immobiliare in crescita - Ma qual'è la zona di Milano dove è stato registrato l'aumento maggiore? Il primato spetta alla zona sud (Navigli, Porta Genova, viale Bligny, etc.) dove i prezzi sono aumentati, nel semestre luglio/dicembre '2000, del 7,9% (+ 15,9% su base annuale). Seguono a ruota la zona ovest (Castello, Monterosa, Tripoli, etc.) dove l'incremento è stato del 5,5% (+11,9% su base annua); il centro storico (Diaz, Missori e San Babila) dove i prezzi hanno toccato il 5,02% (+15,9% annuo). Chiudono la classifica la zona est (Tribunale, Indipendenza, porta Venezia) dove la percentuale di aumento è stata del 4,8% (+19,4% annuo) e la zona nord (Quarto Oggiaro, Solferino, Lagosta, Carbonari) dove l'incremento ha sfiorato il 4% (+10% su base annua). Tra le cinque macro zone spiccano le performance rilevate nella parte nord della città dove piazza Repubblica ha toccato un +17,4% (+ 22,7% annuo). Nella parte ovest è da sottolineare l'aumento dei prezzi via Washington +12,7% (+22,3% annuo), di Axum, + 12,5% (+22% annuo). Nell'area sud di Milano gli aumenti hanno interessato diverse zone: Mercalli (+15%; +23,2% annuo). Solari (+12%; +22,6%), Navigli (+10,9%; +15,9% annuo). Porta Genova (+10,5%; +26,1% annuo), Frattini (+10,8%; +10,8% annuo). Nel centro storico l'aumento maggiore è stato rilevato in Nirone (+9,4%; + 20,7% annuo), Brera (+8,6%; +24,2% annuo), piazzale Vetra (+7,1%; + 15,5% annuo). Infine la zona est con viale Indipendenza (+8,7%, +35,9% annuo - una delle più alte percentuali-annue di incremento), piazzale Libia (+8,7%; +33% annuo) e Venezia (+ 6,3%; +27,8% annuo). Il costo degli uffici - Come per gli appartamenti, l'aumento dei prezzi ha interessato anche gli uffici che hanno registrato un incremento medio, nel semestre, del 4,6%. Percentuale che, su base annua, ha sfiorato il 14% (in media). La zona Navigli ha registrato un incremento del 36,5% annuo (+18,36% nel semestre). Seguono la zona intorno al Tribunale (+29,6% annuo; +5% nel semestre); Quarto Oggiaro (+29,4% annuo; 0,0% semestrale) viale Indipendenza (+26,9% annuo, 0,% nel semestre), Brera (+24,1% annuo; +11,7% su base semestrale), via della Spiga (+24% annuo; +9,1% semestrale), Musocco (+22,9% annuo; 0,0% nel semestre). Costo al metro quadro - Nel centro storico la zona più costosa si conferma via della Spiga dove, il prezzo medio al metro quadro di un appartamento, è di circa 11 milioni e 750 mila lire. Nella zona est spicca il costo degli alloggi di corso Venezia (8 milioni e 500 mila lire). Nella parte ovest della città ottima la performance di via Leopardi (7 milioni e 250 mila lire) e piazza Castello (7 milioni e 750 mila lire). Nella zona nord le case costano di più in piazza della Repubblica (6 milioni e 750 mila lire), in Porta Volta (6 milioni e 500 mila lire come in via Solferino. Chiude la zona sud con via Mercalli (6 milioni e 900 mila lire) e Porta Genova (5 milioni e 800 mila lire). Le compravendite - "A Milano e provincia, nel corso del 2000, le compravendite sono aumentate in media dell' 1,04% passando da un totale di 92.422 immobili registrati nel '99 ai 93.389 del 2000 - ha commentato Marco Plazzotta, vice direttore di Osmi-Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano- In particolare a Milano si è passati dai 32.567 immobili registrati nel '99 ai 33.040 del 2000 (con un + 1,5%). in provincia, invece, l'incremento è stato dell'0,8%: le compravendite sono state, nel '99, 59.855 mentre nel 2000 sono state 60.349. In netto calo le ipoteche che a Milano e provincia hanno segnato un - 5,5%. Nel 1999 sono state stipulate 54.117 ipoteche mentre l'anno scorso sono state 51.135. Nel capoluogo lombardo sono state registrate il 6,1% di ipoteche in meno rispetto al 1999 (in particolare si è passati da 18.108 atti del'99 a 16.996 del 2000). In Provincia le ipoteche sono calate del 5,2% : nel '99 sono state 36.009 mentre nel 2000 sono state 34.139", Quali immobili si comprano? Secondo l'elaborazione di Osmi-Borsa Immobiliare, su dati forniti da Data House, in Milano e provincia sono andati a ruba gli appartamenti fra i 76 e i 110 metri quadri (ne sono stati venduti oltre 24 mila), seguiti dalle abitazioni con una superficie fra i 111 e i 150 metri quadri (oltre 8 mila). Al terzo posto si sono piazzati gli appartamenti tra i 41 e i 75 metri quadri seguiti da quelli superiori ai 150 metri quadri. Meno richiesti i monolocali fino a 40 metri quadri. Gli uffici venduti sono stati poco più di mille, come i laboratori/negozi, i magazzini oltre 1.600 mentre i box sono stati oltre 8.000. Affitti a Milano - Nel secondo semestre del 2000 gli affitti degli appartamenti a Milano sono aumentati del 4,3% nel centro storico (+12,3% annuo); sono saliti nella cerchia dei Bastioni +10% (+22,2% annuo) mentre nella periferia c'è stato uno stallo (+ 3,2% annuo). Negli ultimi sei mesi sono rimasti invariati i prezzi degli affitti nella cerchia Circonvallazione (+ 2,9% annuo). Trend positivo per gli affitti degli uffici: nel centro storico sono aumentati, in un anno, del 4,3% mentre nella cerchia dei Bastioni hanno superato la soglia de) 19,2% annuo. In periferia hanno superato il 10 % annuo mentre nella zona Circonvallazione gli affitti hanno raggiunto il 9,3% annuo. Monza e Brianza - La "capitale" della Brianza ha visto, nel secondo semestre, una crescita generalizzata dei prezzi degli immobili in tutte le zone della città. L'aumento è stato, in media, del 3,6% (+6,3% annuo). "Con questa rilevazione, la 18esima, siamo in grado di fare un'analisi di scostamento fra il semestre luglio/dicembre 2000 e gennaio/luglio 2000 - ha commentato Mauro Danielli, vicepresidente del Caam-Fimaa di Milano -. L'incremento maggiore è stato segnato dalla zona Cazzaniga (+6,6%; +6,8% annuo), seguita dalla zona Triante (+6,6%; +8% annuo), San Carlo (+5,3%; +8,2% annuo). Graie Vecchie (+5.2%; 5,2% annuo)". I prezzi al metro quadro - Nel centro storico un appartamento costa, al metro quadro, 5 milioni e 300 mila lire; segue la zona intorno al parco (4 milioni e 900 mila lire). San Biagio (4 milioni e 200 mila lire). Graie Vecchie e Triante (4 milioni e 50 mila lire). Il listino sarà in vendita nelle librerie convenzionate, oppure presso gli sportelli della Borsa Immobiliare di Milano e Monza (02/8515.4516; fax 02/8515.4915) e può essere consultata anche via Internet (a pagamento) sul sito della Borsa Immobiliare www.borsaimmobiliare.net dove sono inseriti i dati a partire dal 1993.

DADA SPA: QUADRUPLICATO IL FATTURATO '99 QUADRUPLICATO IL FATTURATO A LIVELLO DI SPA. SUPERATE LE PREVISIONI ANNUNCIATE IN SEDE DI IPO 
Firenze, 31 gennaio 2001 - II CdA di Dada SpA, una delle principali Internet Company indipendenti italiane quotata al Nuovo Mercato dal mese di giugno 2000; ha preso atto dei dati relativi al fatturato dell'anno 2000. Dada ha chiuso l'esercizio 2000, con un fatturato pari a circa 37,5 miliardi, con un incremento del +302% rispetto all'esercizio precedente (9,3 miliardi). Con questi risultati Dada supera di ben 17,5 miliardi le stime di ricavo dichiarate in sede di IPO nel Prospetto Informativo e conferma il continuo percorso di crescita che ha contraddistinto lo sviluppo di Dada durante l'esercizio. I fatturati aggregati delle società il cui controllo è stato formalizzato, raggiungono assieme a quello di Dada SpA circa 60 miliardi. Il break-down del fatturato mostra inoltre come Dada SpA, abbia mantenuto l'impegno assunto nei confronti del mercato di dirigersi laddove il valore e i margini sono maggiori. Infatti, il 45,4% del fatturato 2000 deriva dalle attività di B2B delle due Business Unit "e-Business Solutìons" (Web Agency e Business Integrator, che ha inciso per il 38,7%) e "Domini.it Aziende. it " (Servizi On Line per le PMI, 6,7%), mentre il 54,6% deriva dalle attività della Business Unit "Application Portal" che gestisce la community ed il Network di portali incentrato su www.superEva.it La posizione finanziaria netta alla chiusura dell'esercizio 2000 risulta positiva per +116 miliardi. "I dati di chiusura dell'esercizio, significativamente superiori alle aspettative", ha dichiarato Paolo Barberis Presidente alla guida di Dada, "testimoniano la validità de! nostro business model e confermano che la strategia di perseguire una crescita dinamica e solida, basata su un sapiente mix di B2B e B2C, è premiante". Dada, è attiva nella fornitura di servizi e soluzioni web ad alto valore aggiunto rivolti sia ad una clientela business, sia all'utenza consumer. Con oltre 250 dipendenti, è a capo di una realtà composta da 14 società in cui è stato formalizzato il controllo e 10 partecipazioni in Internet Company strettamente sinergiche con il modello di business di Dada stessa. Dada vanta oltre 23.000 le aziende clienti e gestisce SuperEva, una delle più importanti community italiane che, con il suo network di 26 siti collegati, vanta un reach di mercato del 37,9%'' e 2.427.000" visitatori unici al mese ed oltre 2.500.000 di registrazioni ai servizi del portale. 

NOKIA CONTINUA A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP ANNUNCIANDO GLI ECCELLENTI RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE E DELL'ANNO 2000 
Milano, 31 gennaio 2001 Nokia ha annunciato ieri i migliori risultati operativi raggiunti nella sua storia. La società ha aumentato la propria quota di mercato sia nel settore networks sia in quello dei telefoni cellulari, raggiungendo ancora una volta un'elevata redditività. Commentando i risultati, Jorma Ollila, Presidente e Ceo di Nokia, ha affermato: "I dati finanziari relativi al quarto trimestre e all'intero anno 2000 sono assolutamente straordinari e confermano il raggiungimento degli obiettivi previsti dal nostro business plan. Sulla base di queste solide premesse, siamo pronti al passaggio verso le tecnologie di prossima generazione". "Abbiamo iniziato il nuovo anno con una posizione da leader e abbiamo dimostrato, ancora una volta, di saper tradurre la nostra leadership in una crescita più veloce di quella del mercato. Forti del successo ottenuto nel 2000, sono sicuro che grazie alla solida posizione finanziaria, ai prodotti innovativi, alla flessibilità della nostra organizzazione e alla forza del marchio Nokia, siamo pronti per il futuro", ha concluso Ollila. L'attuale scenario economico e la continua evoluzione delle tecnologie wireless hanno reso difficile formulare previsioni a breve termine sullo sviluppo del mercato. Per il primo trimestre 2001, Nokia stima una crescita delle vendite nell'ordine del 25 ? 30% e un utile per azione pari a quello del primo trimestre 2000. Questo riflette, da un lato, una crescita del mercato nel corso del primo trimestre in qualche modo più lenta rispetto a quanto previsto, dall'altro conferma la strategia della società tesa a conquistare in modo aggressivo quote di mercato, in particolare nel settore dei telefoni cellulari. Le previsioni di redditività di Nokia Networks per l'anno vengono confermate, con margini operativi stimati di poco inferiori al 20%, mentre si prevede che i margini per Nokia Mobile Phones raggiungano il 20% al più tardi nel quarto trimestre del 2001. 

SABRE ANNUNCIA I RISULTATI FINANZIARI DEL QUARTO TRIMESTRE E TIRA LE SOMME DEL 2000
Milano 31 gennaio 2001 Sabre Holding Corporation ha annunciato che i ricavi relativi al quarto trimestre 2000, sono stati di 643.4 milioni di dollari, facendo segnare un incremento del 19% per cento, rispetto allo stesso periodo del 1999. Questo risultato va riportato principalmente alla robusta crescita nel settore delle prenotazioni e al costante miglioramento dei risultati riportati, anno su anno, dalle divisoni outsourcing e software solutions Le transazioni totali a livello mondiale, avvenute attraverso il sistema di prenotazioni Sabre, comprendenti sia le prenotazioni dirette che quelle derivanti dalle joint venture, sono stati 104.6 milioni in questo quarto trimestre, con un incremento del 8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le prenotazioni dirette negli Stati Uniti sono cresciute del 6.5% e le prenotazioni internazionali dirette hanno segnato un incremento pari al 10%. Questo miglioramento è dato dalla forte crescita delle prenotazioni online e di quelle registrate in Nord America e Europa. Le prenotazioni per l'intero anno, chiusosi il 31 dicembre 2000, sono state 467.1 milioni, un più 6.4% rispetto al 1999. Travel Marketing and Distribution: la divisone che gestisce le prenotazioni provenienti dalle agenzie di viaggi è cresciuto di un 26.2%. Outsourcing and Software Solution Business: anche questo comparto ha riportato buono risultati facendo segnare un incremento del 7.4%. Il reddito operativo del trimestre, si sono attestati sui 58.7 milioni di dollari, per il trimestre, che riportano un incremento del 3.7% se paragonati con i 56.6 milioni del '99. I guadagni netti per il quarto trimestre 2000, sono stati di 32.1 milioni di dollari, o $0.25 per azione su base diluita, un flessione se paragonati con i 41.7 milioni di dollari, o 0.32% per azione siu base diluita dello stesso periodo del 1999. Questa flessione va principalmente imputata all'acquisizione di GetThere lo scorso ottobre e al pagamento dei dividendi derivanti dello spin-off da AMR Corporation. Anno 2000 - I ricavi che Sabre ha registrato alla chiusura del 2000 si attestano sui $2.6 miliardi, facendo segnare un incremento del 7.5%, rispetto al 1999. Reddito operativo (esclusi progetti straordinari): si attesta sui $408.8 milioni, incremento del 2.4% rispetto ai $399 milioni del 1999. Guagadni netti: hanno subito una flessione del 2.7% e sono stati di $256.7 milioni se comparati con quelli del 1999 che sono stati di $263.7 milioni Il reddito operativo comprendente le operazioni straordinarie fa segnalare una flessione del 32.8%, attestandosi sui $250.4 milioni di dollari, mentre nel 1999 erano stati di $372.5 milioni di dollari. I guadagni operativi, comprendenti le operazioni straordinarie, sono stati di $114.1 milioni di dollari, facendo riportare una flessione del 56.6% rispetto allo stesso periodo del 1999. 

JUNIPER NETWORKS, INC. RIPORTA I RISULTATI FINANZIARI RELATIVI AL QUARTO TRIMESTRE E ALL'ANNO CHE SI È CONCLUSO: RICAVI NETTI PARI A UN VALORE DI 295.4 MILIONI DI DOLLARI
Milano, 31 gennaio 2001 - Juniper Networks, Inc.(Nasdaq: Jnpr), fornitore leader di soluzioni per l'infrastruttura IP di prossima generazione, ha annunciato i risultati finanziari riportati nel quarto trimestre, relativi al periodo che si è concluso il 31 Dicembre 2000. I ricavi netti relativi al quarto trimestre hanno ammontato a 295.4 milioni di dollari con un incremento del 47% rispetto ai 201.2 milioni di dollari relativi al terzo trimestre. L'utile netto pro-forma è stato di 84.6 milioni di dollari (0.24 dollari per azione), paragonato all'utile netto pro-forma di 60.3 milioni di dollari (0.17 dollari per azione) relativo al terzo trimestre del 2000. L'utile netto effettivo relativo al quarto trimestre, che include l'ammortamento d'avviamento ed altri acquisti "immateriali" per un valore di 5.3 milioni di dollari, l'ammortamento per il compenso differito di 11.5 milioni di dollari e le spese in essere per la ricerca e lo sviluppo, per il valore di 10.0 milioni di dollari, è stato di 62.2 milioni di dollari (0.18 dollari per azione), rispetto ai 58.1 milioni di dollari, (0.17 dollari per azione) nel terzo trimestre del 2000. I ricavi netti relativi all'anno che si è concluso il 31 Dicembre 2000 hanno ammontato a 673.5 milioni di dollari, rispetto ai 102.6 milioni di dollari relativi all'anno 1999. L'utile netto pro-forma relativo all'anno 2000 è stato di 184.0 milioni di dollari (0.53 dollari per azione), paragonato alla perdita netta pro-forma di 4.7 milioni di dollari (0.03 dollari per azione) nel corso del 1999. "I risultati finanziari relativi al quarto trimestre, così come quelli riportati dalla compagnia nel corso dell'intero anno, sottolineano l'impegno di Juniper nella pianificazione e nel raggiungimento degli obiettivi", ha detto Scott Kriens, Chairman e CEO di Juniper Networks". Questo impegno continuerà e diventerà più intenso nel corso del 2001 quando amplieremo la fornitura dei nostri servizi di networking a livello mondiale". Juniper Networks, Inc. è fornitore leader di soluzioni appositamente progettate per rispondere alle crescenti difficoltà in termini di scalabilità, performance, densità e compatibilità richieste dai network IP. La gamma di prodotti Juniper Networks fornisce ai service provider più importanti a livello worldwide soluzioni per la nuova infrastruttura IP. Tutto lo staff della società e gli ingegneri IP lavorano a stretto contatto con i propri clienti per sviluppare e supportare i loro network. La compagnia ha la propria sede a Sunnyvale, in California. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito http://www.juniper.net

XX2 BILL GATES PRESENTA A CIAMPI IL PC DEL FUTURO E IN CONFINDUSTRIA CONFERMA CHE MICROSOFT.NET SI ADATTERA' ALL'UOMO 
Milano, 31 gennaio 2001 Durante la sua visita al Quirinale il fondatore della Microsoft, ha presentato ieri al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il computer del futuro dotato di un monitor piatto e leggero che si puo' portare in mano come un libro e che consente di fare tantissime cose, dalla selezione di una pagina all' invia di una e-mail''. E' grande quanto una mano, piatto e leggero, ed in grado di fare tantissime cose. Nel pomeriggio ha partecipato alla tavola rotonda organizzata in Confindustria nel corso della quale ha affermato che una nuova generazione di Internet sta per vedere la luce: la rete infatti non sara' piu' un semplice ambiente in cui vengono pubblicate le informazioni ma diventera' un ambiente ''collaborativo multiutente'' a cui accedere in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo. Una dimostrazione delle potenzialita' del prodotto e' stata data durante l'incontro: dal proprio computer palmare (ma quello nuovo, con gsm incorporato) si puo' cercare un ristorante, ad esempio su Roma. Si puo' poi raffinare la ricerca, magari mentre dall'aeroporto si va al proprio albergo, e decidere che qualita' di cibo si vuole mangiare e quanto si vuole spendere. Per gli operatori Gates ha illustrato le potenzialita' di Visual Studio.Net e Microsoft.Net Framework per creare servizi web basati sulla piattaforma .Net. Alla nuova piattaforma e' legata la nuova generazione di software che consentiranno ''di realizzare una nuova concezione del web come servizio''. Si trattera' di servizi ''realmente distribuiti, in grado di dialogare fra loro rendendo le informazioni disponibili ovunque, in qualsiasi momento e da qualunque dispositivo rivoluzionando il modo di comunicare, accedere alle informazioni ed elaborare i dati da parte degli utenti''. ''Per le aziende queste nuove possibilita' di comunicazione significheranno integrare le diverse piattaforme di oggi, dai sistemi tradizionali ai sistemi wireless in modo assolutamente trasparente, dando cosi' origine a un'infrastruttura in grado di supportare una nuova era di relazioni di business dinamiche e interattive''. 

E*MAZE, START-UP ITALIANA ATTIVA NELL'INTERNET SECURITY, ANNUNCIA IL PRIMO TURNO DI FINANZIAMENTO TRAMITE VENTURE CAPITAL 
Milano, 31 gennaio 2001 Alice Ventures ed E*Maze Communications, fornitore di servizi di sicurezza per le reti, annunciano il completamento nel Novembre 2000 del primo round di finanziamento di E*Maze mediante capitale di rischio. L'investimento di 3 milioni di Euro sara` utilizzato per potenziare la divisione di Ricerca e Sviluppo e le iniziative di E*Maze in tutta Europa. E*Maze fornisce innovativi servizi di sicurezza dei dati per reti fisse e wireless che proteggono e monitorano dispositivi abilitati all'accesso a Internet e ai perimetri delle reti aziendali. E*Maze ha realizzato un servizio di valutazione della vulnerabilita` basato su Web che corrisponde a un salto di qualita` nella concezione della verifica delle intrusioni. Esso effettua la verifica e il monitoraggio a distanza della sicurezza per tutti i dispositivi abilitati alla connessione con Internet - non solo Pc e cellulari - identificando minacce e modifiche apportate all'infrastruttura per poter affrontare e risolvere i problemi di potenziali violazioni della sicurezza. La societ` ha intenzione di offrire una gamma completa di prodotti per la gestione dei rischi connessi con la sicurezza delle reti. Edoardo Lecaldano, presidente di Alice Ventures ritiene che ''la possibilita` di operare con sicurezza sul Web h il presupposto per poterne sviluppare significativamente l'impiego con finalit` economiche. Ponendosi al centro di questa problematica, sia riguardo alla navigazione da postazioni fisse, sia per l'uso di apparecchiature mobili come i telefoni cellulari, i computer portatili, i palmari o le agende elettroniche, E*Maze si pone al centro della creazione di valore''. ''La tecnologia di E*Maze rappresenta un'evoluzione dell'offerta di infrastrutture per Internet destinata a rispondere in modo efficace alla domanda sempre piy pressante di sicurezza nel settore dell'e-business'', ha dichiarato l'amministratore delegato di E*Maze, Rodolfo Rosini. Infolink:
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LA SOLUZIONE BUSINESS OBJECTS È STATA SCELTA DA BANCA 121 PER DISTRIBUIRE INFORMAZIONI VIA CELLULARE ALLA RETE DI VENDITA 
Milano, 31 gennaio 2001 - Business Objects (Nasdaq: Bobj), produttore leader nell'ambito dell'e-business intelligence (e-BI), annuncia la disponibilità della nuova versione 2.0 di BusinessObjects InfoView Wireless Edition, il primo portale di business intelligence (BI) interattivo per ambienti wireless. Con il lancio lo scorso marzo della prima release di BusinessObjects InfoView Wireless Edition, Business Objects ha aperto la strada alle applicazioni di business intelligence interattiva per utenti mobili. Questa soluzione consente di superare i limiti del semplice broadcasting scatenato da eventi, permettendo agli utenti di condurre analisi interattive mediante dispositivi mobili. Ad esempio, invece di limitarsi ad avvertire che l'andamento trimestrale delle vendite sta registrando una flessione del 20% rispetto alle previsioni, BusinessObjects InfoView permette a un responsabile commerciale di accedere interattivamente a report mirati per comprendere con precisione il problema e definire un piano d'azione appropriato. "Banca 121 ha scelto Business Objects come componente di business intelligence della propria strategia di Customer Relationship Management (Crm). Uno dei principali motivi di questa scelta è la disponibilità di un portale wireless. Grazie alla tecnologia di business intelligence in ambiente wireless, infatti, potremo fornire informazioni sulla clientela alla nostra rete di vendita sull'intero territorio nazionale. BusinessObjects InfoView Wireless Edition ci permetterà di distribuire le informazioni finanziarie in modo rapido e facile alle figure professionali che ne hanno maggiormente bisogno", ha commentato Marcello Milano, Responsabile Ict di Banca 121. Banca 121 è la prima banca in Italia ad aver realizzato una strategia multicanale integrata, articolata in filiali, negozi finanziari e teleboutique, promotori finanziari, virtual banking (via Internet, telefono e tv). Banca 121 è parte del Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena ed è presente in tutta Italia con circa 290 punti vendita e oltre 2.400 risorse nella promozione finanziaria. Specializzata nell'offerta di servizi finanziari personalizzati, Banca 121 si caratterizza per la centralità del cliente, in una logica one-to-one, e per il forte orientamento all'innovazione tecnologica e distributiva. Nuove funzionalità e supporto di un maggior numero di dispositivi portatili per una distribuzione più ampia delle funzionalità di business intelligence Grazie al supporto della tecnologia wireless, BusinessObjects InfoView mette a disposizione degli utenti mobili un ambiente di business intelligence in grado di offrire un accesso facile e sicuro alle informazioni aziendali in ogni momento e da qualunque luogo. Queste informazioni vengono personalizzate in tempo reale per consentire la visualizzazione dei soli dati rilevanti, evitando all'utente di dover scorrere grandi quantità di informazioni inutili. Nella consultazione dei dati trimestrali di vendita, ad esempio, un responsabile d'area può visualizzare solamente le cifre inerenti alla propria zona geografica. "Mentre le prime applicazioni in ambiente wireless internet si limitavano a funzionalità a basso valore aggiunto come il controllo delle quotazioni di borsa o la consultazione delle previsioni del tempo, le soluzioni wireless per la business intelligence sfruttano le potenzialità delle reti mobili permettendo agli utenti di accedere alle informazioni necessarie per poter lavorare in modo efficace in qualsiasi momento e da qualunque luogo", ha dichiarato Crispin Read, Senior Director of Product Marketing di Business Objects. "Business Objects continua a guidare l'evoluzione di questo settore, estendendo le opzioni di deployment di business intelligence a una gamma sempre più ampia di dispositivi". BusinessObjects InfoView Wireless Edition 2.0 dispone di funzionalità avanzate per il supporto di telefoni cellulari, garantisce un miglior utilizzo dei dispositivi PDA (Personal Digital Assistant) e prestazioni ottimizzate. Il supporto di numerose tipologie di telefono cellulare allarga l'utenza della BI wireless Con BusinessObjects InfoView Wireless Edition, chiunque possieda un telefono cellulare dotato di browser Wap (Wireless Application Protocol) - detto anche microbrowser - può accedere al server InfoView e ai documenti BI ivi residenti. InfoView Wireless Edition 2.0 supporta vari tipi di browser Wap ed è in grado di rilevarne automaticamente il tipo per inviare le informazioni nel formato più adatto. Il supporto dei computer palmari offre maggiore flessibilità nella consultazione dei report Bi E' possibile accedere a InfoView Wireless Edition 2.0 tramite qualunque PDA collegato a un modem e dotato di browser Wap. Oltre ad avere pieno accesso alle funzionalità di InfoView Wireless Edition, gli utenti di Pda possono scegliere se consultare i report di business intelligence sul proprio telefono cellulare o sul più ampio schermo dello stesso Pda. Navigazione e prestazioni ottimizzate per un accesso più rapido ai report InfoView Wireless Edition 2.0 offre tempi di risposta ulteriormente migliorati per un più facile e veloce accesso alle informazioni da parte dell'utenza mobile. Ad esempio, un utente che necessita di navigare tra più pagine può sfruttare la funzionalità di caching per ridurre i tempi di visualizzazione delle pagine già consultate. Inoltre, è possibile ritornare all'elenco dei documenti in qualunque momento, per un accesso più rapido alle informazioni di business. "L'accesso wireless alla business intelligence è ormai una realtà", ha sottolineato Bob Moran, Research Vice President e Managing Director of Decision Support Research di Aberdeen Group. "Con la sua soluzione wireless, Business Objects propone un innovativo elemento di differenziazione dei servizi. Le aziende più innovative hanno la possibilità di sfruttare subito i benefici garantiti dalla business intelligence in ambiente wireless, mentre tutte le altre potranno scegliere le nostre soluzioni con la certezza di poter usufruire di funzionalità wireless non appena lo riterranno necessario". Telefoni cellulari e Pda supportati BusinessObjects InfoView Wireless Edition 2.0 supporta qualunque Pda e telefono cellulare Wap dotato di un microbrowser e compatibile con Wml 1.1 o Hdml3.0. InfoView Wireless Edition supporta i telefoni cellulari di numerosi produttori come Alcatel, Ericsson, Mitsubishi, Motorola, Nokia, Samsung, Siemens e Sony. Tra i computer palmari supportati, si ricordano le diverse versioni di Palm, dispositivi basati su Windows Ce come quelli commercializzati da Compaq e HP, e i dispositivi Rim Blackberry. BusinessObjects InfoView Wireless Edition 2.0 viene supportato dalle piattaforme Windows NT o 2000 ed è immediatamente disponibile.

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