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15 FEBBRAIO 2001
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CHE COSA E' IL DIABETE MELLITO
Milano, 15 febbraio 2001 - Il diabete mellito è una
malattia metabolica legata a un'alterazione del metabolismo del glucosio, lo
zucchero semplice implicato nella produzione di energia nelle cellule. La
definizione più generale è quella che descrive il diabete come una
malattia caratterizzata dal fatto che i livelli di glucosio nel sangue
(glicemia) sono più elevati della norma (iperglicemia = elevata glicemia,
il segno caratteristico della malattia), a causa dell'insufficiente
produzione di insulina o della sua insufficiente azione nei tessuti. Si
chiama diabete mellito (per differenziarlo da un'altra forma definita
'diabete insipido' con tutt'altra eziologia), poiché il glucosio in eccesso
presente nel sangue, eliminato attraverso le urine (glicosuria = presenza di
glucosio nelle urine), conferisce loro carattere "mellitus":
appunto dolce. Si narra, infatti, che, nei tempi antichi, il medico, non
disponendo dell'idonea attrezzatura per misurare la glicemia, potesse
diagnosticare il diabete valutando il sapore e l'aroma dolciastro delle
urine del paziente: mellitus est! Fino a qualche anno fa il diabete era
definito e classificato, secondo quanto stabilito dall'Organizzazione
Mondiale della Sanità, sulla base, in pratica, della terapia necessaria: *
diabete insulino-dipendente o IDDM (Insulin Dependent Diabetes Mellitus), la
forma caratterizzata dalla necessità di somministrare insulina, il diabete
giovanile, di tipo 1 dell'attuale classificazione; * diabete non
insulino-dipendente o NIDDM (Non Insulin Dependent Diabetes Mellitus), di
tipo 2 oggi. Recentemente, l'American Diabetes Association (Ada) ha
suggerito una revisione della classificazione, accettata a livello
internazionale, impostata prevalentemente sugli aspetti eziopatogenetici
della malattia. Si riconoscono diverse forme di diabete: il tipo 1; il tipo
2, che comprende la maggior parte dei casi di diabete dell'adulto; il
diabete gestazionale (GDM), che colpisce le donne in gravidanza; il diabete
di altri tipi, che raccoglie un gruppo eterogeneo di sindromi che
comprendono le forme geneticamente determinate, come i casi di MODY (Maturity
Onset Diabetes of the Young o diabete dell'età adulta a esordio giovanile)
e quelli precedentemente conosciuti come diabete secondario; Sono previste,
inoltre, 2 forme, definite Igt o intolleranza al glucosio (Impaired Glucose
Tolerance), e Ifg o alterata glicemia a digiuno (Impaired Fasting Glicemia)
in cui la glicemia a 2 ore valutata con test da carico o a digiuno,
rispettivamente, presenta valori alterati ma non ancora tali da essere
considerati diabetici. Complessivamente, la malattia è presente nel 5-6 per
cento della popolazione generale. La stragrande maggioranza dei casi, però,
è rappresentata dal diabete di tipo 2, che totalizza il 90-95% dei casi
diagnosticati. In altre parole, ogni mille individui, circa 55 sono
diabetici e di questi, 52-53 soffrono di diabete tipo 2. In Italia, ma il
dato è simile in tutti i paesi economicamente sviluppati, la prevalenza (la
percentuale di soggetti colpiti dalla malattia) del diabete "noto"
è circa del 3 per cento, ossia più di 1,5 milioni di italiani soffrono di
diabete. Si è detto "noto", perché esiste almeno un'identica
quota di pazienti non noti o non diagnosticati, che portano appunto la
prevalenza reale del diabete a quel 5-6 per cento prima descritto. Al di
sopra dei 65 anni, la prevalenza sale al 10 per cento. L'incidenza annuale,
invece, (cioè il numero di nuovi pazienti) è del 2-3 per mille ossia più
di 100.000 nuovi diabetici l'anno. La malattia è in rapida espansione in
tutto il mondo. Si prevede che nel 2025 vi saranno nel mondo oltre 300
milioni di diabetici (più di 4 milioni in Italia), rispetto ai 140 milioni
attuali. L'area geografica con il più alto numero di diabetici è oggi
l'Europa, seguita dalle Americhe e dal Sud-Est asiatico. L'incremento
previsto è del 40 per cento nei Paesi industrializzati e del 170 per cento
in quelli in via di sviluppo asiatici e africani. Un ultimo dato: come già
detto il diabete non diagnosticato nei Paesi industrializzati rappresenta il
30-50 per cento di tutti i casi di diabete, includendo in tale stima anche i
soggetti asintomatici, nei quali la malattia è diagnosticata casualmente in
seguito ad esami di laboratorio di routine o nei casi di test richiesti dal
medico per malattie concomitanti. Come insorge il diabete - Per ricavare
energia dagli alimenti, l'organismo si serve di una serie di reazioni
biochimiche, attraverso le quali gli alimenti sono scissi in sostanze più
semplici. In particolare, i carboidrati (pane, pasta, riso, parte delle
verdure) sono trasformati in zucchero semplice o glucosio. Il metabolismo
del glucosio è dunque una delle principali fonti d'energia dell'organismo e
richiede l'intervento di due ormoni prodotti nel pancreas: l'insulina e il
glucagone. L'insulina è prodotta dalle cellule beta, presenti in
particolari strutture del pancreas chiamate Isole del Langerhans, sotto lo
stimolo dell'ipotalamo. Questo reagisce all'aumento del glucosio nel sangue
(glicemia), favorendo la produzione dell'ormone e modificandone quindi i
livelli ematici (insulinemia). Particolarmente importante, per il meccanismo
di regolazione glucosio/insulina o meglio glicemia/insulinemia è la prima
fase di secrezione dell'ormone (fase cefalica), che avviene nel momento in
cui ci si appresta al pasto. Gli stimoli ipotalamici, analogamente a come
controllano l'aumento della salivazione ("l'acquolina in bocca")
prima di mangiare, favoriscono la produzione di un iniziale quantitativo
d'ormone, che si prepara a contrastare l'aumento dei livelli di glucosio nel
sangue, derivanti dall'introduzione e dall'elaborazione degli alimenti
(picchi glicemici post-prandiali). L'insulina interviene in tre modi
nell'utilizzazione del glucosio: permette il trasporto del glucosio
all'interno delle cellule per il loro metabolismo; permette la
polimerizzazione del glucosio in glicogeno, la forma in cui lo zucchero è
immagazzinato nei tessuti muscolari per costituire una riserva d'energia da
sfruttare per il lavoro; permette la conversione del glucosio in acidi
grassi, che a loro volta vanno a costituire i trigliceridi del tessuto
adiposo, anche in questo caso per costituire una riserva d'energia da
utilizzare quando nell'organismo non sono introdotti alimenti. Il glucagone,
anch'esso secreto dal pancreas, ha invece il compito di ritrasformare il
glicogeno del fegato in zucchero semplice. Anche in questo caso la
variazione della glicemia influisce sul rilascio di questo ormone. Se la
glicemia cala, è stimolata la secrezione di glucagone, se invece aumenta,
è stimolata la secrezione d'insulina. Il tutto allo scopo di mantenere
stabile la disponibilità d'energia e, di conseguenza, la quantità di
glucosio che circola nel sangue. Se viene a mancare l'insulina, o se
l'insulina non può essere utilizzata, il glucosio non è metabolizzato, ma
rimane in circolo nel sangue per poi essere eliminato con le urine
(glicosuria). La prima conseguenza di ciò è che l'organismo, per quanto ci
si alimenti, non può contare su un'adeguata quantità d'energia. In tutte
le forme di diabete è questo che accade, anche se i meccanismi e le origini
dei diversi tipi di diabete sono differenti. Il diabete di tipo 1 - Questa
forma di diabete è causata dalla cessazione o dalla forte riduzione nella
produzione d'insulina da parte delle cellule beta. La ragione è da
ricercarsi nella distruzione di queste cellule, dovuta ad una risposta
anomala del sistema immunitario, che le aggredisce come se fossero sostanze
estranee all'organismo (reazione autoimmune). Nello sviluppo di questa
malattia pesa una componente genetica, e quindi per i figli di persone con
diabete di tipo 1, la probabilità di avere a loro volta la malattia è più
elevata. Non si tratta di una malattia ereditaria classica, ma piuttosto di
una predisposizione su cui s'instaura un fattore esterno scatenante la
reazione autoimmune (alcuni ipotizzano anche l'intervento di un qualche
virus). Il diabete di tipo 1 colpisce soprattutto in giovane età e ha un
esordio brusco, vale a dire che le sue prime manifestazioni sono già
piuttosto imponenti, soprattutto nei bambini e nei giovani: spossatezza e
debolezza (per la minor produzione d'energia), continuo stimolo della fame
(il glucosio non è utilizzato), dimagrimento, poliuria (aumento della
quantità di urine emesse, per la presenza d'elevate concentrazioni di
glucosio), polidipsia (aumento della sete e della quantità di liquidi
introdotti, per diluire le urine), nei casi più gravi si presentano anche
dolori muscolari, crampi e nausea. Questa forma di diabete, sicuramente più
coinvolgente dal punto di vista emotivo e maggiormente impegnativa da quello
assistenziale, colpisce tuttavia un numero sufficientemente ridotto di
individui. Si stima che solo una persona su mille soffra di diabete di tipo
1. Per questa forma della malattia si notano variazioni sensibili tra
un'area geografica e l'altra: nella maggioranza delle popolazioni asiatiche,
africane e native americane (cioè non quelle che discendono dai coloni
europei) il diabete di tipo 1 è piuttosto raro, mentre invece in Europa è
ben più diffuso, e in paesi come Finlandia e Svezia o in regioni come la
Sardegna, si osserva una prevalenza piuttosto elevata. Il diabete di tipo 2
- Rappresenta di gran lunga la forma di diabete più comune: 9 diabetici su
10, infatti, soffrono di diabete di tipo 2. Si manifesta in età matura, ma
recentemente, negli Stati Uniti, l'American Diabetes Association ha lanciato
l'allarme per l'espandersi della malattia anche tra le fasce più giovani,
di pari passo con l'aumento dell'obesità giovanile. Anche se tra le cause
del diabete di tipo 2 esiste una componente genetica, non si possono però
trascurare i fattori ambientali e individuali. L'obesità, ad esempio: l'80
per cento delle persone affette da diabete di tipo 2 ha un grave eccesso di
peso e se, al contrario, si esaminano gli obesi, quasi la metà soffre di
diabete in forma più o meno grave. Inoltre, altri fattori modificabili ne
aumentano il rischio: vita sedentaria, fumo, colesterolo elevato nel sangue,
ipertensione. Alle origini di questo tipo di diabete c'è un doppio
fenomeno: una ridotta produzione d'insulina; l'incapacità delle cellule di
utilizzare propriamente l'ormone (resistenza insulinica). Il diabete di tipo
2 può essere presente da tempo al momento della diagnosi anche 6-7 anni, in
quanto si tratta di una malattia lentamente progressiva. Il primo stadio -
una forma preclinica - è la ridotta tolleranza al glucosio (Igt), che
rappresenta una situazione intermedia tra il normale metabolismo del
glucosio e il diabete. L'intolleranza al glucosio non necessariamente si
traduce in iperglicemia costante. In molti casi l'iperglicemia è limitata
al periodo successivo al pasto o al test da carico con glucosio. In fase
iniziale, quindi, il diabete di tipo 2 non è caratterizzato da una
sintomatologia evidente. Un'alterazione della glicemia a digiuno o più
spesso di quella post-prandiale può essere evidenziata solo se ricercata
attraverso gli esami di laboratorio. La malattia può manifestarsi in
situazioni particolari e stressanti per l'organismo: una malattia infettiva,
per esempio, l'uso di determinati farmaci, la stessa gravidanza.
INVERNO 2001: VINCE L'AUTOMEDICAZIONE RESPONSABILE CON
ASPIRINA C NELL'INFLUENZA E NELLE MALATTIE DA RAFFREDDAMENTO
Milano, 15 febbraio 2001 - La stagione invernale di quest'anno sarà
ricordata per il particolare andamento epidemiologico delle infezioni
respiratorie acute (IRA), che hanno visto prevalere nettamente le malattie
da raffreddamento più semplici come raffreddori e faringiti, e la comparsa
tardiva dell'influenza. Determinante il ruolo dell'automedicazione
responsabile, con farmaci in grado di tenere sotto controllo i sintomi
tipici di queste patologie respiratorie, indipendentemente dal virus
responsabile. Febbre, cefalea, raffreddore, mal di gola, malessere generale,
mialgia e dolori ossei sono curati con successo da prodotti come Aspirina C
che, assunti all'insorgere dei sintomi, ne riducono intensità e durata,
qualunque ne sia la causa. Il successo terapeutico è garantito
dall'assunzione tempestiva del farmaco sintomatico all'esordio dei disturbi.
In tale momento è maggiore la probabilità che la malattia da
raffreddamento possa essere contrastata in modo efficace, diminuendo così
il rischio che i sintomi possano peggiorare ed evolvere in una sovrinfezione
batterica. "Lo scenario epidemiologico di quest'annata influenzale è
sicuramente diverso dagli ultimi due inverni ma non va considerato così
atipico", precisa Fabrizio Pregliasco dell'Istituto di Virologia
dell'Università di Milano, uno dei centri di coordinamento di Influnet, la
rete nazionale di sorveglianza dei virus influenzali. "Sono ormai 1
milione e 121 mila gli italiani colpiti dall'influenza, meno di un terzo di
quelli che, nello stesso periodo dello scorso anno avevano già contratto
l'infezione, oltre 3 milioni e 600mila". "Sino alla fine di
gennaio", continua Pregliasco, "i virus influenzali non sono
circolati e, quindi, tutte le forme segnalate fino a quel momento sono state
provocate dalle altre IRA, il cui riconoscimento è difficile ma la cui cura
è importante sia affidata alla tempestiva automedicazione responsabile, la
terapia più opportuna per le malattie da raffreddamento". "Per la
terapia sintomatica delle malattie da raffreddamento - sottolinea Vito
Pappalepore, segretario provinciale della Federazione Italiana Medici di
Medicina Generale di Milano - "anche i medici utilizzano
prevalentemente farmaci dotati di attività antinfiammatoria, antipiretica e
analgesica. Va riconosciuto come ancora oggi Aspirina C, farmaco da
automedicazione responsabile, rappresenti il sintomatico di riferimento per
queste patologie, il principio attivo più prescritto per la sua capacità
di controllo della febbre, del dolore e della flogosi che colpisce le alte
vie respiratorie". L'acido acetilsalicilico ha infatti dimostrato dì
ridurre significativamente la durata della malattia da raffreddamento,
attenuandone i sintomi. In particolare, è in grado di ottenere un triplice
effetto: antipiretico (con il pronto controllo della febbre, anche laddove
questa superi i 38,5° C), antidolorifico (con l'attenuazione, sino alla
scomparsa, di cefalea e malessere generale, anche in presenza di mialgia o
dolenzia articolare diffusa) e antinfiammatorio locale sulla mucosa delle
alte vie respiratorie, In realtà queste patologie tenderebbero a risolversi
spontaneamente nell'arco di 7-10 giorni, comportando però un elevato costo
sociale causato dalle prolungate assenze dal lavoro. Aspirina C è l'opzione
terapeutica di scelta nell'ambito dell'automedicazione responsabile per le
malattie da raffreddamento. La sua efficacia è garantita anche dalla
sinergia d'azione che s'instaura tra l'acido acetilsalicilico e la vitamina
C, di cui è nota la diminuzione nei livelli plasmatici in presenza di
malattie virali respiratorie. Un'efficacia che va di pari passo con la
tollerabilità, ampiamente documentata nei dosaggi giornalieri di
automedicazione responsabile.
VIAGGIO NEL BENESSERE
Milano, 15 febbraio 2001 - Rimettersi in forma: è la parola d'ordine per la
primavera, quando il corpo e la mente vanno liberati dalle scorie invernali.
Tra le molte opportunità per una vacanza all'insegna del benessere vi sono
le proposte wellness di varie località della Germania meridionale.
Originali i trattamenti nel centro Antonia dell'albergo Antoniushof di
Ruhstorf, vicino a Passau, dove nella "camera dei sensi" si viene
sottoposti a una speciale pulizia delle orecchie con erbe, olii ed essenze,
in omaggio alla teoria ayurvedica secondo cui l'orecchio è l'organo che
interiorizza gli stimoli estemi. In Baviera orientale le classiche
idroterapie Kneipp possono essere abbinate con il gioco del golf, mentrea
Bad Reichenhall, localita delle Alpi Bavaresi, famosa per le miniere di
salgemma, gli alberghi locali propongono soggiorni di una settimana
all'insegna della salute. La Vital-Woche", per esempio, prevede 7 notti
in albergo con prima colazione e una gamma completa di trattamenti (bagno di
fieno, training autogeno, bagni salmastri, esercizi di respirazione e altro)
a partire da 599 marchi (590mila lire) a persona. Nella Foresta Nera c'è il
richiamo degli alberghi immersi nel verde dì Hinterzarten. Al lussuoso
Hotel Reppert, dotato di centro talassoterapico e piscina orientale con
fanghi naturali e vapori alle erbe, il programma "Carpe Diem" è
un weekend di "coccole" con champagne, bagno nei fiori di fieno,
massaggio idrojet e altre piacevolezze; 2 notti con mezza pensione per 2
persone costano da 964 a 1.020 marchi (955-1.010 mila lire). Info: Germania
Turismo, tel. 02-84744444, fax 02-2820807, C. P.10009, 20110 Milano-lsola,
e-mail: gntomil@d-z-t.com
FIAT STILO UN SALTO GENERAZIONALE PER LE MEDIE COMPATTE
Torino 15 febbraio 2001 - Nel prestigioso scenario del Salone internazionale
dell'automobile di Ginevra Fiat presenta, in anteprima mondiale, Stilo,
l'auto che fa compiere un salto di generazione alla classe delle medie
compatte. Modello baricentrico della gamma Fiat e vettura nella quale la
Marca principalmente si riconosce perché più di altre ne interpreta i
valori e il nuovo spirito, Stilo è destinata a rilanciare Fiat come
protagonista del segmento in ambito europeo. Fluido e facile da pronunciare
in tutte le lingue, di suono inequivocabilmente italiano, il nome della
nuova vettura ricorda con immediatezza qualcosa che è di moda e fa moda.
Perché evoca il concetto di stile: in francese e in inglese style, in
tedesco stil, in spagnolo e in portoghese estilo. Stilo, inoltre, si associa
all'idea di emozione, in accordo con un'auto simpatica e divertente da
guidare, compatta, moderna, tecnologica. Infine, un nome non di pura
fantasia perché propone il ricordo di oggetti concreti come la stilografica
o le creazioni di stile, e tuttavia aperto all'associazione con definizioni
diverse come quelle delle differenti versioni di un'intera famiglia di
vetture. Per offrire ad ognuno la sua Stilo, il modello si differenzia in
due vetture a 3 e 5 porte davvero molto diverse tra loro: nello stile, nel
temperamento e addirittura nelle dimensioni: la lunghezza e soprattutto
l'altezza, che è un valore strutturale determinante in relazione allo
spazio interno. Cambia anche l'impostazione di guida, perché è diversa
l'altezza del piano di seduta del pilota rispetto alla strada (il punto H):
più basso nella 3 porte, come si addice ad una vettura dinamica nello stile
e vigorosa nel temperamento; più alto nella 5 porte, a tutto vantaggio
della facilità di accesso, della spaziosità e del dominio della strada che
sa offrire un'auto dalla personalità unica. Con queste premesse è facile
capire perché le due vetture presentano, pur nell'unitarietà del modello,
tratti distinti. Il carattere della 3 porte è improntato
all'individualismo, alla prestazionalità, al piacere di guidare. Quello
della 5 porte è all'insegna del comfort di bordo, della spaziosità e della
sicurezza che trasmette, della versatilità d'uso e della razionalità
espressa in un costo di esercizio globale tra i più competitivi non solo
del segmento ma dell'intero mercato. Fiat Stilo, dunque, si caratterizza
subito come un'auto capace di cogliere trasversalmente le esigenze della
clientela di questo segmento. Il nuovo modello a 5 porte rappresenterà una
forte tentazione anche per i clienti che guardano con interesse al
sottosegmento dei monovolume, emerso di recente in questa fascia di mercato.
Alla formula tradizionale, infatti, Fiat Stilo aggiunge i vantaggi propri
del monovolume: è comodo entrarne ed uscirne, dentro c'è molto spazio e si
guida da una posizione più alta, che assicura un senso di maggior controllo
della strada. Inoltre, grazie ad un sedile anteriore che si ribalta in
avanti e a due sedili posteriori che scorrono e si reclinano
indipendentemente è possibile modularlo adattandolo alle proprie esigenze
del momento. Due vetture a 3 e 5 porte, perciò, ma un solo modello per
quanto riguarda i contenuti che - intesi come dispositivi di sicurezza e
dotazioni disponibili - appaiono vincenti non solo sulla concorrenza di
questa fascia di mercato, ma spesso anche nei confronti di modelli dei
segmenti superiori. Fiat Stilo 5 porte è lunga 4,25 metri, larga 1,76, alta
1,51 ed ha un passo di metri 2,60. Fiat Stilo 3 porte conserva le stesse
misure di larghezza e di passo, ma è lunga 4,18 metri e alta 1,46. Entrambe
saranno equipaggiate con quattro motori a benzina e due propulsori
turbodiesel "Common Rail".
ANTICIPAZIONI MODA MASCHILE AUTUNNO-INVERNO 2001-2002
Milano, 15 febbraio 2001 - Dal 14 al 18 gennaio sono state presentate sulle
passerelle di Milanocollezioni Uomo - importante rassegna di prêt-à-porter
maschile - le linee moda che l'uomo à la page indosserà il prossimo
autunno-inverno. Questo uomo ha solo l'imbarazzo della scelta tra capi
classici superconfortevoli per un look tradizionale e capi dalle linee
rigorose e pratiche di sapore militare. Il lusso, mai gridato, caratterizza
l'abbigliamento formale, uno stile in perenne evoluzione che
nell'autunno-inverno 2001-2002 si traduce in giacche di taglio sartoriale.
Nel segno della flessibilità torna di gran moda lo spezzato che consente
una varietà infinita di abbinamenti. Le camicie hanno colli alti, polsini
con gemelli, colori vivaci, rigati giocati in diagonale, mentre le cravatte
sono appena più larghe. Lo stile militare prevale invece nell'abbigliamento
per il tempo libero. L'influenza delle divise sulla moda è sempre esistita
e in queste collezioni è particolarmente evidenziata. L'uomo ha decisamente
voglia della giacca rifinita con cura e del dettaglio che si distingue. E'
questo l'imperativo di Giorgio Armani, che manda in passerella una giacca di
forma più ricostruita e sexy dalla firma inconfondibile. Il capospalla è
insellato, leggermente rinforzato, la vita è accostata e i revers
allungati, mentre i pantaloni si fanno affilati, con qualche accenno di
risvolto, oppure morbidi. Abdicano le t-shirt sotto le giacche e ricompaiono
le camicie dal colletto importante, lisce o con microfantasie. Una raffinata
eleganza di particolari mirabilmente studiati caratterizza la collezione di
Luciano Soprani: le giacche aderenti sono ad un solo bottone allacciato alto
oppure a tre bottoni con doppie asole, intriganti le camicie dai polsi
asimmetrici, essenziali i blouson, ma con grafismi ottenuti da doppie
impunture, smilzi e accostati al corpo i cappotti dalle proporzioni
perfette. Di forte impatto fashion la nuova collezione "MJ" di
Messori con ricercati abbinamenti di tessuto e finitura dei capi, come per
la giacca di jeans dorato con bottoni oro abbinata a jeans stampati.
Inusuale il cappotto di jeans jacquard con collo in pelo lungo a contrasto,
abbinato a pantaloni di pelle stampata sulla gamba con musici jazz.
Fondamentale la camicia che, arricchita da tasche con pattine, diventa una
morbida giacca destrutturata. Linee libere e personalizzate da Roberto
Cavalli che, sull'onda dei precedenti successi, porta in scena capi di
spettacolare bellezza, la cui eleganza fa rima con stravaganza. E' una
collezione che privilegia uno stile sexy che piace ai giovani: jeans
ricamati e decorati, pellicce di visone stampate, vintage militare, mostrine
di metallo a frange e un avvolgente poncho fatto da una coperta con tigre
stampata. Attenta ad ogni aspetto del vestire, non solo agli abiti, ma anche
agli accessori, è Laura Biagiotti che con Biagiotti Roma esordisce nel
prêt-à-porter. La nuova linea è per giovani dandy che amano il lusso:
jeans dalle sfumature metalliche realizzati grazie a un filato con l'anima
in acciaio, pantaloni che emettono bagliori argentati, maglie in cachemire
intrecciato con fettucce di pelle argento che riflettono il colore del
metallo. Per Gianfranco Ferrè Studio l'uomo deve essere tradizionale e
vestire linee semplici e dritte, sia nei pantaloni che nelle giacche. I temi
sartoriali sono sempre in evidenza. La palette cromatica spazia dai colori
soft (cammello, grigio, verde sottobosco, giallo senape) ai più begli
accostamenti bicolore (blu e marrone, bianco e nero, nero e blu). Tagli e
dettagli perfetti da Corneliani che propone una collezione decisamente
classica, sobria e rassicurante. I tessuti nobili giocano di pari passo con
le linee sartoriali: cachemire, mohair, cammello, anche mischiati tra loro o
alla seta per gli abiti spezzati e lane mosse e idrorepellenti per i
cappotti sopra il ginocchio, per offrire una elegante e valida alternativa
ai capi tecnici. Insoliti gli accostamenti cromatici. Anche Luciano Barbera
punta sullo stile classico e, all'insegna della massima raffinatezza,
presenta completi di taglio sartoriale, cappotti con inserti in pelo e
giacconi modulari city e country. Poi travel-jacket destrutturate, maglie
seamless a due fili di cachemire e giacche-cardigan hand-made. Per un uomo
che ama il bello e lo sa riconoscere, la collezione Versace Classic V2 punta
su tessuti di alta qualità quali cachemire, seta e velluto per un'immagine
assolutamente chic. Fondamentale la giacca dal taglio impeccabile, ma anche
il trench in pelle spalmata di vernice dorata e il dolcevita leggerissimo da
portare sotto al gilet di piumino. Giacche doppio petto sartoriali, trench
alla Humphrey Bogart, cappotti attillati dal taglio impeccabile per l'uomo
Krizia, che veste anche una vasta collezione di maglie di cachemire. Anche
l'inverno 2002 di Roberto Biagini sarà caratterizzato dai classici di
foggia sartoriale che esprimono equilibrio tra chic rigoroso e chic ottenuto
abbinando e armonizzando colori e tessuti diversi. Vive nella raffinatezza,
distante dalle esasperazioni della moda, l'uomo Hilton che sceglie tessuti
preziosi, morbidi e fluidi che evocano la sensazione del "fatto a
mano", quasi a telaio. Non mancano le curiosità da C.P. Company, come
il giaccone in dynafil, un tessuto ultraresistente, che è anti-strappo,
antiabrasione, anti-acqua e anti-olio, e il piumino ipertecnologico dotato
di un microcomputer con display luminoso in grado di indicare il livello di
inquinamento presente nell'aria che si respira. Nel complesso le collezioni
hanno convinto. L'ultima parola, tuttavia, sarà detta dal mercato, anche se
da sempre, ormai, le risposte del made in Italy sono più che positive.
(Silva Valier)
TURISMO, MOTORE DI ECONOMIA E SVILUPPO
Milano, 15 febbraio 2001 - Si è aperta ieri alla Fiera di Milano la 21°
edizione della Borsa Internazionale del Turismo. Organizzata da Expocts Spa
Bit 2001 esprime in un contesto sempre più ricco e articolato i molteplici
valori del turismo che si avvia a divenire l'industria leader del mondo. Le
stime del World Tourism Organization (Wto) prevedono che entro i prossimi
vent'anni il turismo, diventerà la prima voce di attività economica
planetaria, con un impatto sul Pil mondiale previsto intorno al 15%.
Nell'anno 2000 il flusso turistico nel mondo ha mosso 698 milioni di
persone, il 14% in più rispetto all'anno precedente; da qui al 2020 si
prevede un incremento annuo medio del 4%. Con 350 milioni di presenze
registrate nell'ultimo anno, l'Europa è ai vertici delle destinazioni
turistiche; secondo il Wto queste cifre raddoppieranno entro i prossimi
vent'anni. Anche per l'Italia le stime sono in grande ascesa: il fatturato
indotto dal turismo nel 2000 ha toccato la cifra record di 140 mila miliardi
di cui il 40% in valuta straniera. Borsa internazionale del Turismo:
protagonista del turismo internazionale bit 2001 è pronta a cogliere le
opportunità offerte dal mercato turistico globale e affronta la sfida con
numeri record: un'area complessiva di 140.000 metri quadrati (+9% sul 2000);
+10% gli espositori: oltre 800, in rappresentanza di 5.000 imprese e di
oltre 140 paesi. Molte nuove destinazioni presenti, tra le quali: Arabia
Saudita. Cambogia, Birmania. Butan, Kazakistan, Albania, Bulgaria,
Slovacchia, Nuova Caledonia, Malawi, Mali, Cile. I temi più di tendenza
sono espressi nei padiglioni Bit Virtual. che si sviluppa su 3.000 metri
quadrati di superficie espositiva (pari a un incremento dell'80% sul 2000) e
Bit Neway che copre 3.300 metri quadrati (+ 25% sull'edizione passata). Bit
Virtual, è lo spazio dedicato alle tecnologie multimediali al servizio del
turismo. Bit Neway è un'area dedicata alle diverse interpretazioni delle
forme tradizionali di turismo. Protagonista è un turismo di qualità e di
contenuti, che ha trovato il suo filo conduttore in una nuova coscienza
ecologica e nella necessità di valorizzare il tempo libero, l'universo
personale, la cultura della tavola, le attività outdoor. All'interno della
manifestazione si svolgeranno anche i programmi di Bit Visions: convegni,
seminari dedicati al business, alla formazione-informazione, e alla cultura
di impresa, e di Bit Onstage con un calendario di spettacoli e performance
provenienti da tutto il mondo. L'apertura al pubblico è prevista nei giorni
di sabato 17 e domenica 18, fino alle 17.30 La Borsa Internazionale del
Turismo resterà aperta fino al 18 febbraio.
I SALONI 2001 - SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE,
EUROLUCE, COMPLEMENTI D'ARREDO, SALONE SATELLITE
Milano, 15 febbraio 2001 - Sono stati presentati a Milano "I Saloni
2001" che avranno luogo nella città lombarda dal 4 al 9 aprile. Con
questa denominazione Cosmit - l'ente organizzatore - riunisce importanti
eventi: Il Salone Internazionale del Mobile (che compie 40 anni) - il Salone
del Complemento d'Arredo, giunto alla 15^ edizione - Euroluce (21^ edizione)
oltre al recente (4^ edizione) del cosiddetto Salone Satellite, dedicato ai
giovani designer di tutto il mondo nell'ambito dell'arredamento. Quest'anno,
i Saloni festeggiano anche un'importante ricorrenza: i 40 anni del Salone
Internazionale del Mobile, la più grande ed affermata manifestazione del
settore a livello mondiale. Nel corso di una lunga storia costellata di
successi, Il Salone Intwrnazionale del Mobile e le manifestazioni che con
esso costituiscono "i Saloni" (ricordiamo che con cadenza biennale
si svolge anche "Eurocucina" ) hanno visti crescere in maniera
rapida e consistente il numero delle aziende espositrici e della superficie
occupata, che in questa edizione è pari a 186.000 metri quadrati netti e
interessa l'intero quartiere di Fiera Milanoi (n attesa di maggiore spazio
con la prevista apertura nel 2004 dei quartieri esterni). I Saloni 2001
ospitano 2150 aziende leader del settore. Punto di forza della
manifestazione è la presenza sia delle imprese piùdinamiche e creative del
sistema dell'abitare - che hanno fatto dell'innovazione una fikisofia
aziendale - sia delle aziende più grandi per dimensioni e per
"globalità" dell'offerta, accomunate dalla costante attenzione
alla qualità del prodotto. Attratti dal numero e dal prestigio delle
aziende e dei prodotti in mostra, gli operatori più autorevoli del settore
partecipano ai Saloni, insieme ad architetti e interior designers, per
aggiornarsi sulle novità e tendenze che si diffonderanno da Milano in tutto
il Mondo
LA MEMORIA DEI SOGGETTI ECONOMICI: GLI ARCHIVI
ECONOMICI TERRITORIALI NELL 'ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA ARCHIVISTICO
NAZIONALE
Milano, 15 febbraio 2001 - Gli Archivi economici territoriali sono oggi in
grado di raccogliere e salvaguardare gli archivi d'impresa in difficoltà e
di fornire supporto e assistenza tecnica perché il patrimonio storico
documentale prodotto dalle imprese possa essere direttamente conservato
dalle stesse. La novità che sta alla base dei progetti per la costituzione
di questi luoghi di raccolta degli archivi economici è la collaborazione
tra pubblico e privato con l'obiettivo comune di salvaguardare e diffondere
la cultura economica del Paese. Se ne parlerà al convegno: " La
memoria dei soggetti conomici" Gli archivi economici territoriali
nell'articolazione del sistema archivistico nazionale 16 febbraio 2001 dalle
ore 9.00 alle 18. Sala Colonne, Palazzo ai Giureconsulti piazza dei Mercanti
2. Milano .L'evento è organizzato da: Ministero per i Beni e le attività
culturali - Ufficio centrale per i beni archivistici, Associazione Bianchi
Bandinelli - istituto di studi e ricerca fondato da Giulio Carlo Argan,
Roma, Centro sulla storia dell'impresa e dell'innovazione, Milano,
Fondazione Ansaldo -Archivio economico delle imprese liguri - Onlus, Genova,
con il patrocinio della Camera di Commercio, industria, artigianale e
agricoltura di Milano, All'incontro interverranno ; Pier Daniele Melegari,
Segretario Generale della Camera di commercio di Milano, Ettore A. Albertoni,
Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Maria Grazia
Pastura, Ufficio centrale per i beni archivistici, Erica Gay, Coordinamento
tecnico interregionale per i Beni Culturali, Giulio Sapelli, Centro sulla
storia dell'impresa e dell'innovazione, Hans Evynd Naess,International
Council on Archives - Section of Business and Labour Archives, Giuseppe
Chiarante, Associazione Bianchi Bandinelli, Rinaldo Luccardini, Regione
Liguria, Ornella Foglieni, Regione Lombardia, Rosaria Campioni, Regione
Emilia-Romagna, Gabriella Serratrice, Regione Piemonte, Renato Covino,
Istituto per la cultura e la storia d'impresa - Franco Momigliano. Alla
Tavola rotonda coordinata da Giovanni Santambrogio, II sole 24 ore
parteciperanno: Carlo Carli, Ministero per i Beni e le Attività culturali
Alberto Meomartini, Assolombarda, Sergio Maria Carbone, Finmeccanica SpA,
Guglielmo Festa, Federazione Formazione e Ricerca CGIL Giulio Sapelli,
Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Vico Valassi, Unioncamere nazionale,
Ettore A. Albertoni, Regione Lombardia.
A LOCARNO ARP E LE AVANGUARDIE
Milano- 15 febbraio 2001 L'opera di Jean Arp (Strasburgo 1886-Basilea 1966),
presente in modo consistente nelle Collezioni della città di Locarno grazie
alla donazione fatta dall'artista e dalla sua consorte Marguerite Hagenbach
nel 1965, costituisce il fulcro della rassegna "Arp e le
Avanguardie", curata da Luigi Cavadini, che punta a ricostruire il
cammino percorso dalle avanguardie europee, soffermandosi in particolare
sulle esperienze che hanno avviato l'arte fuori dalla realtà di percezione
immediata e quindi verso l'astrazione. L'insieme di opere di Arp proposto
nella mostra, sculture, rilievi e découpage databili tra il 1938 e il 1966,
dimostra l'ampiezza e la complessità della sua ricerca che, dopo aver
superato dadaismo e surrealismo, si sviluppa su tre percorsi in apparenza
contrastanti, tra geometria, casualità (si pensi ai papiers déchirés e
alle opere da essi derivate) e forme di carattere organico. Forme, queste
ultime, che non dimenticano né imitano la natura, ma ne recepiscono le
forze vitali, come appare nei rilievi e nelle sculture a tutto tondo che
possono quasi sempre essere considerate forme in divenire, salde nella
materia che le compone, ma vibranti per quella vitalità interna che le
caratterizza. Il percorso attraverso le avanguardie si sviluppa poi
ampiamente lungo quasi tutto il secolo partendo dalle proposte maturate
presso il Bauhaus e nei gruppi parigini "Cercle et Carrè" e
"Abstraction-Création" e giungendo, con alcuni assaggi di
dadaismo e surrealismo, al concretismo svizzero e alle varie declinazioni
dell'informale, in un'ottica particolarmente vasta che tiene conto di quanto
è avvenuto nelle varie parti d'Europa. Notevoli presenze sono quelle di
Paul Klee, Max Ernst, Francis Picabia, Alexander Calder. Locarno, Pinacoteca
Casa Rusca, Piazza S.Antonio, tel.0041/917563185 F.D.Scotti
A FERRARA DA CANALETTO A CONSTABLE
Milano- 15 febbraio 2001 - Si svolge al Palazzo dei Diamanti di Ferrara dal
25 febbraio al 20 maggio 2001 la mostra "Da Canaletto a Constable.
Vedute di città e di campagna dallo Yale Center for British Art",
curata da Cynthia Roman e coordinata da Maria Luisa Pacalli. Tema della
mostra la grande pittura di paesaggio inglese nel periodo della sua massima
fioritura - dagli inizi del Settecento ai primi decenni dell'Ottocento - con
una serie di capolavori dei più significativi esponenti di quel genere
pittorico. Tra le cinquantuno tele esposte, provenienti da una delle più
celebri raccolte di pittura Inglese del mondo, il museo statunitense Yale
Center for British Art, sono presenti le magnifiche vedute londinesi di
Canaletto, Scott o Marlow, le elegiache scene pastorali di Gainsborough, le
visioni naturali sublimi e selvagge di Stubbs e quelle suggestivamente
pre-romantiche di Wright of Derby. Splendide opere di Constable e Turner,
improntate ad un nuovo sentimento delle natura, concludono il percorso di
questa mostra affascinante e ricca di opere mai viste prima d'ora in Italia.
L'importanza della mostra è data sia dal tema inedito affrontato -
l'impatto avuto dalla rivoluzione industriale sulla pittura di paesaggio
inglese- sia perché racconta un grande secolo di pittura inglese al quale
nel corso dell'Ottocento hanno guardato come a un punto di riferimento
costante protagonisti assoluti dell'arte moderna, da Géricault a Delacroix,
dai maestri dello Scuola di Barbizon agli Impressionisti. Per informazioni e
prenotazioni: tel. 0532.209988 fax 0532.203064 email diamanti@comune.fe.it
Sito web: http://www.comune.fe.it
F.D.Scotti
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