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 7 MARZO 2001

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ANCORA SCARSA FIDUCIA NEL COMMERCIO ELETTRONICO, SOSTIENE BYRNE

Bruxelles 7 marzo 2001 I consumatori non hanno ancora fiducia nel commercio elettronico e pertanto non ne utilizzano a pieno le potenzialità, ha dichiarato il commissario europeo per la Salute e la Tutela dei consumatori David Byrne, intervenendo ad una conferenza sull'argomento il 2 marzo scorso. Egli ha fatto notare come, nonostante l'ampia pubblicità e visibilità, il giro d'affari del settore "business to consumer" (dalle imprese ai consumatori) si sia rivelato deludente. Il commercio elettronico rappresenta meno dell'uno per cento delle vendite al dettaglio registrate all'interno dell'Unione. "Ci troviamo davanti a quella che io definisco 'la scarsa fiducia nel mezzo elettronico' ", ha aggiunto. Secondo il commissario Byrne, tale problema ha molteplici cause. La mancanza di trasparenza dovuta ai prezzi espressi in valute diverse potrà essere superata con l'introduzione dell'euro, prevista per il prossimo anno, che renderà più semplice il confronto tra le proposte dei vari dettaglianti. Ma esistono altri problemi ancora irrisolti, ad esempio come garantire la sicurezza e la riservatezza delle informazioni di carattere finanziario che vengono comunicate attraverso Internet o l'esercizio del diritto di regresso nei confronti del dettagliante in caso di insoddisfazione dell'acquirente, due questioni che causano molte preoccupazioni tra i consumatori. Il commissario Byrne ha inoltre fatto riferimento ad alcuni sondaggi che rivelano che chi si affida al commercio elettronico spesso vede "calpestati i propri diritti di base", quali la fornitura di prodotti o servizi già pagati. Se da un lato le aziende operanti nel settore hanno risentito indirettamente dei gravi problemi d'immagine che hanno colpito le aziende maggiori vittime di clamorosi insuccessi, dall'altro perdura il problema degli scarsi progressi in materia di adozione di codici di comportamento comuni. "Ad un livello più generale, sto esaminando possibili modelli futuri di regolamentazione per i consumatori e le imprese nel contesto della nuova economia", ha dichiarato Byrne. "La questione di base è la seguente: l'approccio attuale nei confronti della regolamentazione riesce a stare al passo con i cambiamenti in atto nel settore? Io credo di no e penso anche che potremmo rischiare di essere presi in contropiede dagli sviluppi in atto in questo mercato". Il Commissario ha inoltre aggiunto che, affinché queste nuove regole comuni e codici di autoregolamentazione siano veramente efficaci, sarà necessario trovare un accordo su due questioni chiave, ovvero come assicurare un'ampia rappresentatività e come stabilire una chiara relazione con il quadro normativo vigente. Egli ha inoltre concluso affermando che sono evidenti i vantaggi dell'approccio statunitense alla questione.

CONVEGNO BANCA INTESA: DAI MERCATI LOCALI AL MERCATO GLOBALE IL RUOLO DI INTERNET E GLI STRUMENTI OPERATIVI PER L'E-COMMERCE AL SERVIZIO DELL'IMPRESA E DEI DISTRETTI
Milano, 7 marzo 2001 - Il mondo del lavoro sta cambiando, in un'epoca in cui la cooperazione è la chiave di volta del successo, le tecnologie dell'informazione ne hanno moltiplicato le opportunità nello spazio e nel tempo, facendo interagire molte persone simultaneamente e con crescente rapidità. Comunque una grande potenzialità economica non significa necessariamente capacità di trarne il profitto migliore. Molte volte è la generazione dei figli ad usare in modo migliore le invenzioni tecnologiche dei padri. Anche per la new economy è solo questione di tempo, ma a fare la differenza, è che la generazione successiva ha imparato, spesso dagli errori della precedente. L'imperativo categorico della nostra epoca è: Imparare. Le aziende hanno bisogno di persone esperte e capaci di cooperare nel nuovo ambiente economico multirelazionale in cui, mancando un'autorità sovraordinata che imponga le regole, il successo è dato dalle strategie cooperative. In questa ottica Intesa Learning (società di formazione del Gruppo Intesa operante in Foligno, tel. 0742/357576), il cui Presidente è l'On. Prof. Tiziano Treu e Direttore il Dott. Franco Campagnoli, ha indetto, in collaborazione con la Holding Intesa Centro e la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, per lunedì 12 marzo, alle ore 14,30, presso l'Auditoriun San Domenico della città, un Convegno sul tema "Dai mercati locali al mercato globale, il ruolo di Internet e gli strumenti operativi per l'E-Commerce al servizio dell'impresa e dei distretti". All'incontro prenderanno parte importanti figure politiche locali ed esperti di economia e di formazione. La Dr.ssa Maria Rita Lorenzetti, Presidente della Regione dell'Umbria, aprirà i lavori alle ore14,30, a lei seguiranno i saluti del Sindaco di Foligno Avv. Maurizio Salari e del Prof. Tommaso Sediari, Preside della Facoltà di Economia e Commercio di Perugia. Aprirà il ciclo di relazioni il Dott. Victor Massiah, Amministratore Delegato E-Lab - Banca Intesa, che parlerà del rapporto tra l'e-commerce e sistema bancario, degli scenari e delle prospettive, il Dott. Alberto Valdembri, Responsabile Aree Banche Italiane del Gruppo Intesa, incentrerà il suo intervento sul mercato locale ed il ruolo delle banche, il dott. Eleuterio Bombardi, Responsabile di "Intesa Campus" e Amministratore Delegato di Intesa Formazione, parlerà del ruolo che la formazione dovrà svolgere nell'ambito della new economy, il Prof. Andrea Carignani, dell'Università Cattolica di Milano, incentrerà il suo intervento su Internet come strumento di supporto allo sviluppo delle imprese e dei distretti", il Dott. Guido De Vecchi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Shoplà, vero e proprio centro commerciale su Internet, spiegherà come costruire ed utilizzare un negozio on- line in modo semplice e sicuro per far conoscere e vendere i prodotti della propria azienda. Il Gruppo Intesa sta integrando culture aziendali di grande spessore e tradizione. Molte risorse sono dedicate alla costruzione di una cultura di gruppo condivisa ed alla formazione manageriale e comportamentale, oltre che tecnico-specialistica. Molte altre vengono investite nell'Info Tech, che è la base del futuro, purché nel frattempo si formino le persone ad applicare meglio le loro conoscenze ed a produrre innovazione attraverso la cooperazione. In questo senso il Gruppo Intesa intende proporsi come interlocutore attivo, nell'ambito della new economy, attraverso Intesa Learning e si rivolge al mercato con una strategia di cooperazione che fa leva sulla necessità di imparare ad agire insieme. L'obiettivo è quello di investire sui giovani e sulla collaborazione con Università e Centri di Eccellenza, con un programma di master per dare ad un cospicuo numero di ragazzi (provenienti da tutte le Facoltà: questa è già new economy) l'opportunità di acquisire la cultura del mercato, le logiche di funzionamento delle grandi organizzazioni, le competenze relazionali di base per fare banca oggi, le conoscenze sul mondo della finanza. Inoltre Intesa Learning ha un programma di dialogo-formazione con il mondo delle piccole e medie imprese, ma anche con il quarto settore e la pubblica amministrazione, per contribuire allo sviluppo di una cultura del servizio.

GENETICA E ASSICURAZIONE INCONTRO COL PROFESSOR JEAN LEMAIRE, UNIVERSITY OF PENNSYLVANIA
Milano, 14 marzo 2001 Si svolgerà presso Aula Magna l'Università Cattolica del Sacro Cuore - Largo Gemelli, 1 un incontro sul tema "Genetica e Assicurazione "in collaborazione con la rivista Diritto ed Economia dell'Assicurazione. Il programma della giornata avra' il seguente svolgimento: ore 9 Saluto introduttivo Benito Vittorio Frosini, Preside della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative - Università Cattolica di Milano, quidi ci sarà la presentazione del convegno Sandro Salvati, Presidente Irsa; dei recenti sviluppi degli studi di genetica e assicurazione vita ne parlerà Jean Lemaire, Professor of Insurance and Actuarial Science, The Wharton School - University of Pennsylvania; Risvolti tecnici, economici, giuridici si soffermerà Riccardo Ottaviani, Ordinario di Matematica Attuariale La Sapienza Roma, Lucia Vitali, Ordinario di Economia e Finanza delle Assicurazioni La Sapienza Roma, Aurelio Donato Candian, Professore di Diritto Privato Comparato - Liuc Castellana; La visione dell'Authority di Vigilanza sarà trattata daGiovanni Manghetti, Presidente Isvap, mentre su Le prospettive dell'assicurazione si soffermerà Alfonso Desiata, Presidente Ania

BANCA FIDEURAM: RACCOLTA NETTA TOTALE A 719 MILIARDI DI LIRE (372 MILIONI DI EURO) IN FEBBRAIO, + 42% DAL MESE PRECEDENTE
Roma, 7 marzo 2001 - In febbraio la raccolta netta totale di Banca Fideuram (fondi e gestioni, assicurazioni, titoli e conti correnti) è stata pari a 719 miliardi di lire (372 milioni di euro), in rialzo del 42% rispetto al mese precedente. La raccolta netta dei fondi comuni, incluse le gestioni patrimoniali in fondi, ha registrato in febbraio un saldo negativo di 312 miliardi di lire (161 milioni di euro). Al suo interno la raccolta di private banking (gestioni patrimoniali riservate alla clientela Vip) è stata positiva per 989 miliardi di lire (511 milioni di euro), con un incremento del 58% rispetto al mese precedente. La raccolta netta di titoli e servizi bancari è stata pari a 923 miliardi di lire (477 milioni di euro), in aumento dell'82% rispetto al mese precedente e del 306% da febbraio 2000. Le polizze vita hanno incassato in febbraio premi per 179 miliardi di lire (92 milioni di euro), il 2% in più rispetto allo stesso periodo del 2000. Al netto delle liquidazioni, la raccolta assicurativa è stata pari a 108 miliardi di lire (56 milioni di euro). In febbraio la raccolta dei fondi comuni si è concentrata per 450 miliardi di lire (232 milioni di euro) sui fondi azionari. I fondi obbligazionari hanno invece chiuso il mese con un saldo negativo di 751 miliardi di lire (388 milioni di euro). La raccolta dei fondi bilanciati è stata pari a 5 miliardi di lire (3 milioni di euro), mentre i fondi liquidità hanno registrato un saldo negativo di 16 miliardi di lire (8 milioni di euro). A fine febbraio il patrimonio dei fondi di Banca Fideuram era di 65.302 miliardi di lire (33,7 miliardi di euro), in aumento del 2% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) a fine febbraio erano 76.721 miliardi di lire (39,6 miliardi di euro), in aumento del 4% dallo stesso periodo del 2000. In particolare le attività di Banca Fideuram nel private banking hanno raggiunto a fine febbraio 19.592 miliardi di lire (10,1 miliardi di euro) con un incremento del 35% da febbraio 2000 e del 5% da inizio anno. Il totale delle masse amministrate da Banca Fideuram a fine febbraio era di 94.591 miliardi di lire (48,85 miliardi di euro), in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno..Alla fine di febbraio i promotori finanziari di Banca Fideuram erano 3.767, il 6,3% in più rispetto ai 3.544 dello stesso periodo del 2000.

CDA TIM: APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2000 1.862 MILIONI DI EURO L'UTILE NETTO (+20,4%) 30 MILIARDI I MINUTI DI TRAFFICO (+ 24,6% RISPETTO AL 1999) 45 MILIONI I CLIENTI DEL GRUPPO TELECOM ITALIA
Roma, 6 marzo 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Tim (Gruppo Telecom Italia) ha approvato oggi, su proposta dell'Amministratore Delegato Marco De Benedetti, il progetto di bilancio relativo all'esercizio 2000. I risultati dell'esercizio 2000 di Tim S.p.A. confermano il buon andamento registrato nel corso dell'anno. Elementi significativi dell'esercizio 2000. L'utile netto e' pari a 1.862 milioni di euro con un incremento del 20,4% rispetto all'esercizio precedente (1.546 milioni di euro); il Mol ha superato i 3,8 miliardi di euro (+10,6%). Migliora anche la redditivita', con un rapporto MOL/ricavi da servizi pari al 53,2% (52% nel 1999); la posizione finanziaria netta e' pari a 2.363 milioni di euro (1.540 milioni di euro nel 1999); i ricavi risultano pari a 7. 929 milioni di euro (+6,4%), e i ricavi da Servizi a Valore Aggiunto hanno raggiunto 340 milioni di euro (+121,5%); il traffico complessivo e' di 30 miliardi di minuti a fine 2000 (+24,6%) rispetto ai 23,9 miliardi di minuti dell'esercizio 1999: un risultato mai raggiunto da nessun operatore mobile al mondo; * migliorata anche l'efficienza con un rapporto linee/dipendenti che a fine esercizio e' risultato pari a 2.242 contro 1.976 del 31 dicembre 1999. La riorganizzazione di Tim all'estero, perfezionata il 29 dicembre 2000 con la collocazione sotto il controllo di Tim S.p.A. delle societa' di telefonia mobile di Smh, permettera' una gestione piu' razionale nell'ambito di un unico business e di una stessa tecnologia. Di conseguenza, il conto economico del bilancio consolidato per l'esercizio 2000 non si discosta significativamente da quello civilistico. A partire dall'esercizio 2001, invece, il bilancio consolidato rispecchiera' pienamente i risultati del Gruppo. L'Azienda ha comunque redatto un bilancio consolidato pro forma per l'esercizio 2000 dove Tim appare come vera societa' multinazionale delle telecomunicazioni mobili. I principali indicatori economici sono: i ricavi sono pari a 9.418 milioni di euro; il Mol si attesta a 4.447 milioni di euro; l'incidenza del Mol sui ricavi e' del 47,2%; le linee mobili del Gruppo Telecom Italia sono 45 milioni (28,3 milioni in termini di equity customer); 13.522 i dipendenti. Relativamente al triennio 2000/2003 le linee del Gruppo Tim aumenteranno mediamente del 15% ogni anno, i ricavi e il Mol registreranno una crescita dell'11% e gli utili ante imposte del 13%. Gli investimenti complessivi saranno pari a 10 miliardi di euro. Sul fronte delle strategie internazionali, Tim ha concluso importanti operazioni nel corso del 2000. Tra queste: l'aggiudicazione della licenza Umts in Spagna e in Austria, oltre che in Italia; l'acquisizione quasi totale (96,6%) di Maxitel (uno degli operatori di telefonia mobile brasiliana); l'acquisizione di una partecipazione di controllo in Digitel (Venezuela); il lancio di TIMnet.com per la fornitura di Vas ai clienti di tutte le societa' partecipate da Tim in Sud America; l'aggiudicazione della licenza Gsm in Turchia, dove il lancio commerciale e' previsto entro il mese di marzo; l'aggiudicazione della licenza Gsm in Peru', dove nelle prime due settimane dal lancio del servizio (fine gennaio 2001), sono stati acquisiti oltre 8.000 clienti. Oggi, dopo l'assegnazione - avvenuta lo scorso febbraio - di altre due licenze Gsm in Brasile, la presenza di TIM in Sud America si e' ulteriormente rafforzata e consentira' la creazione della prima rete Gsm panamericana. Tim S.p.A.: elementi di gestione Nel corso del 2000, Tim ha effettuato investimenti per 6.308 milioni di euro, di cui 2.417 si riferiscono alla gara per l'assegnazione della licenza Umts in Italia. 1.175 milioni di euro sono stati dedicati al potenziamento della rete GSM e al completamento di quella Gprs. L'acquisizione di partecipazioni in societa' all'estero ha comportato investimenti pari a 2.716 milioni di euro. Nel corso del 2000 si e' arricchito il portafoglio di offerte e servizi. Tim ha lanciato "AutoRicarica", "Duetto", "Flash" - la prima tariffa senza scatto alla risposta - e ha esteso con la formula "Premium" la tariffa "Long TIM" anche ai clienti abbonati. Inoltre, l'offerta di CartAuguri, (100 Sms 60 minuti di traffico a sole 10mila lire) ha permesso il raggiungimento di un nuovo primato: oltre 100 milioni di Smsransitati sulla rete Tim nei giorni 24 e 25 dicembre. Grazie a numerosi accordi internazionali, quali quelli siglati con Ntt DoCoMo e Kpn con i principali provider del mondo come Virgilio, Yahoo!, Excite e Sony, i servizi Wap sono stati arricchiti di nuove opportunita'. Dal punto di vista finanziario, l'esito positivo dell'operazione di conversione delle azioni di risparmio conferma la fiducia degli investitori nell'Azienda: oltre il 91% del capitale di risparmio, pari a circa 5,3 miliardi di euro, e' stato portato in adesione. Nonostante la forte competizione nel settore, iniziata piu' di cinque anni fa, la quota del mercato italiano di Tim continua ad essere superiore al 50%. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha deliberato di convocare a Torino per l'11 aprile 2001 in prima convocazione e per il 12 aprile 2001 in seconda, l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti, alla quale sara' proposta la distribuzione di un dividendo, al lordo delle ritenute di legge, di 0,1937 euro (circa 375 lire) per ciascuna azione ordinaria e di 0,2057 euro (circa 398 lire) per ciascuna azione di risparmio, con una crescita rispetto all'esercizio precedente rispettivamente del 15,4% per gli azionisti ordinari e del 15,8% per gli azionisti di risparmio. Il dividendo deliberato sara' messo in pagamento dal 26 Aprile 2001 (data stacco cedola 23 Aprile 2001). Il Consiglio ha altresi' deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti il conferimento alla Reconta Ernst & Young dell'incarico di revisione contabile del bilancio e della relazione semestrale, anche in forma consolidata, per il triennio 2001-2003.

JULIUS BAER PRESENTA I RISULTATI DISAGGREGATI DELL'ESERCIZIO 2000 + 63% L'UTILE NETTO CONSOLIDATO UTILIZZO MIRATO DI INTERNET SUI "SELF-DIRECTED INVESTORS", CHE ASSUMONO DIRETTAMENTE LE PROPRIE DECISIONI D'INVESTIMENTO, RINUNCIANDO AI TRADIZIONALI SERVIZI DI CONSULENZA.
Zurigo, 7 marzo 2001 - In occasione della conferenza stampa annuale a Zurigo, Julius Baer ha presentato i dati disaggregati relativi all'esercizio 2000. L'utile netto consolidato della Julius Baer Holding Ltd è cresciuto del 63%, passando da Chf 265 milioni a Chf 433 milioni. Grazie al positivo afflusso di nuovi fondi, i patrimoni della clientela hanno segnato un incremento dell'11%, pari a Chf 14 miliardi, attestandosi a Chf 142 miliardi. Nel corso dell'incontro, Walter Knabenhans - Presidente della Direzione Generale del Gruppo e Ceo - ha dichiarato che Julius Baer amplierà sistematicamente le attività nel settore della gestione patrimoniale allo scopo di conseguire a lungo termine una crescita media annuale del 15%, sia dei patrimoni della clientela, sia dell'utile netto. Grazie al costante afflusso di nuovi patrimoni, Walter Knabenhaus è fiducioso che l'anno in corso si svilupperà nel quadro degli obiettivi di lungo periodo. Nell'esercizio 2000, l'afflusso di nuovi patrimoni della clientela è stato pari a Chf 19 miliardi (+40% rispetto al 1999). "Siamo convinti che le operazioni di Asset Gathering continueranno a svilupparsi annualmente con tassi di crescita a due cifre" ha detto ancora Knabenhans, basandosi sul presupposto che, a differenza del Private Banking classico, il trend che registra una crescita più sostenuta dei patrimoni amministrati collettivamente proseguirà anche in futuro. Knabenhans ritiene inoltre che la Svizzera potrà confermarsi come piazza finanziaria attraente nel lungo termine, soprattutto se l'UE riconoscerà la soluzione di un'imposta alla fonte percepita presso il domicilio di pagamento degli utili, che consentirebbe di tutelare il segreto bancario profondamente radicato in Svizzera. Nel 2000, il ricavo netto di esercizio del Gruppo Julius Baer è aumentato del 43% a Chf 1.729 milioni. Il risultato delle operazioni su commissioni e servizi è salito del 54% a Chf 1.308 milioni; ciò significa che negli ultimi 5 anni i risultati sono stati praticamente quadruplicati. Le commissioni di gestione patrimoniale hanno registrato un aumento del 57%, attestandosi a Chf 906 milioni. Le commissioni di transazione - di cui ormai oltre il 70% è generato dall'attività di brokeraggio per la clientela istituzionale - sono salite del 53% a Chf 533 milioni. I costi operativi sono aumentati del 29% a Chf 1.009 milioni. Le spese per il personale del Gruppo Julius Baer hanno registrato un incremento del 39%, mentre le spese generali e amministrative sono salite del 12%. In ragione di una strategia di crescita organica, nel corso degli ultimi anni il numero degli effettivi è stato gradualmente incrementato (+13% nel 2000) a circa 2.300 collaboratori. La Cost/Income Ratio del Gruppo è stata ridotta dal 67% al 61%. Alla fine del 2000, i mezzi propri del Gruppo ammontavano a CHF 1,6 miliardo. Il Return on Equity (Roe) è salito - dall'11% nel 1996 - al 30%. "Questi risultati confermano la validità della politica del Gruppo, che mira alla realizzazione di una rapporto equilibrato tra redditività, possibilità finanziarie, rispettivamente tra base di capitale e volume d'affari", ha sottolineato il Cfo Dr. Helmut Vollert. Il settore del Private Banking, alla fine del 2000, amministrava Chf 75,5 miliardi (+ 14% rispetto all'anno precedente). L'aumento è dovuto esclusivamente all'afflusso di nuovi patrimoni, per Chf 9 miliardi. Il margine lordo è stato migliorato del 16% a 85 punti base, il margine netto invece del 25% a 22 punti base. Complessivamente, il risultato delle operazioni di Private Banking, dopo le imposte, è aumentato del 46% a Chf 156 milioni. "Sono convinto che Julius Baer saprà continuare a sostenere questa crescita quantitativa e qualitativa nel Private Banking" ha dichiarato Raymond J. Baer, Vicepresidente della Direzione generale del Gruppo e responsabile del settore Private Banking. I patrimoni della clientela nel settore dell'Asset Management Istituzionale ammontavano, alla fine del 2000, a Chf 55 miliardi, registrando un aumento dell'11% rispetto all'anno precedente. Complessivamente, il risultato di questo settore dopo le imposte si è raddoppiato, raggiungendo Chf 84 milioni. Con un mix di prodotti strategicamente in armonia fra tradizione e innovazione nonché un ulteriore potenziamento della rete di vendita, Julius Baer intende promuovere un crescente afflusso di nuovi patrimoni istituzionali, favorito anche dalla riforma dei sistemi pensionistici in Europa. Nel settore dei Fondi d'Investimento, il volume della raccolta è cresciuto dell'11% attestandosi a Chf 31 miliardi, grazie soprattutto all'afflusso di nuovi capitali per Chf 7 miliardi. Il risultato del settore dopo le imposte ha registrato un incremento del 120% a Chf 83 milioni. Con riferimento ai fondi di terzi, la gamma di offerta sarà ulteriormente ampliata e si arricchirà con prodotti di altissima qualità. Raymond J. Baer ritiene particolarmente promettente il Business con i partner di distribuzione che, in Svizzera e all'estero, contribuiscono per circa il 70% al volume della raccolta. Il risultato delle attività di brokeraggio istituzionale è caratterizzato dall'implementazione sistematica della strategia pan-europea, che ha consentito di aumentare i ricavi del 56% a Chf 380 milioni. L'apertura di una nuova sede a Madrid, l'espansione delle unità di brokeraggio già esistenti nonché le spese per il personale, sensibilmente più elevate, hanno tuttavia provocato un incremento dei costi del 71% a Chf 276 milioni. Per questo settore, l'aumento del risultato è perciò del 19% circa, ovvero Chf 53,4 milioni. Il ricavo delle operazioni di trading è migliorato del 13% a Chf 243 milioni. Mentre il ricavo dalle attività di negoziazione titoli ha accusato una flessione a causa della situazione di mercato sfavorevole, quello del commercio di divise ha segnato una crescita confortante. Nel periodo in esame, gli oneri d'esercizio sono aumentati del 26% circa a Chf 112 milioni. Rispetto all'anno scorso, ne consegue un risultato dopo le imposte pressoché invariato di Chf 88 milioni. Con il lancio su Internet di una propria banca autonoma, "Julius Baer Net", previsto nell'estate del 2001, Julius Baer intende rispondere ad una domanda di servizi bancari online rapidi, sicuri e affidabili, espressa dalla clientela. La gamma dei servizi che saranno offerti dalla nuova banca è focalizzata sui cosiddetti "self-directed investors", che assumono direttamente le proprie decisioni d'investimento, rinunciando ai tradizionali servizi di consulenza. Nel quarto trimestre 2000, è stata introdotta con successo nel Private Banking l'applicazione Internet "eBaer" che - nell'osservanza dei massimi standard di sicurezza - offre ai clienti interessati l'accesso elettronico a informazioni di conto e deposito. Dalla primavera 2000, i partner di distribuzione di Julius Baer Investment Funds Services possono avvalersi di una piattaforma che offre loro in qualsiasi momento informazioni dettagliate sui fondi d'investimento Julius Baer. Analogo accesso ad una vasta gamma di Ricerche è altresì disponibile per i clienti del settore Brokerage. Inoltre, il settore Fondi d'investimento ha già intrapreso in alcuni Paesi Europei i passi iniziali per concludere partnership online nel segmento 'Business-to-Consumer'. In complesso, meno del 5% delle spese operative annuali saranno destinate alle iniziative di E-Banking. Come già comunicato in precedenza, il Consiglio di Amministrazione della Julius Baer Holding Sa proporrà alla prossima Assemblea generale del 9 maggio 2001 un aumento del dividendo del 64%, ovvero Chf 120.- per azione al portatore e Chf 24.- per azione nominativa. Sarà inoltre proposto un rimborso del valore nominale di complessivamente Chf 51 milioni nonché un frazionamento delle azioni in rapporto di 1:10. Con il riacquisto di 12.439 azioni al portatore, per un importo complessivo di circa Chf 100 milioni, è stato completato il programma di riacquisto di azioni 2000/2001. Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di riacquistare nuovamente azioni al portatore per un massimo di Chf 100 milioni attraverso una seconda linea di negoziazione alla Swx Swiss Exchange nel periodo tra il19 marzo 2001 e il 28 febbraio 2002.

CONVEGNO ASSOSIM PER LA PRESENTAZIONE DELLO STUDIO "LA SECURITIES INDUSTRY ITALIANA E I PROCESSI DI INTEGRAZIONE EUROPEI"
Milano, 7 marzo 2001 - Post Trading sottovalutato nei processi di integrazione fra Borse Europee. E' uno dei risultati emersi da uno studio condotto dai prof. Onado e Lusignani con la collaborazione di Assosim. Sebbene in passato abbia ricevuto minore interesse, il post trading si rivelerà una componente determinante per l'integrazione e l'efficienza dei mercati finanziari europei. La frammentazione del post trading europeo rappresenta infatti un ostacolo all'integrazione di tutte le operazioni di trading. Tale frammentazione è causa di difficoltà tecniche e alti costi per il "settlement cross-border", oltre a rendere il sistema europeo scarsamente competitivo rispetto a quello statunitense nel quale opera un'unica controparte centrale e due depositari centrali distinti per Titoli di Stato e Titoli Privati. Sono alcuni dei risultati emersi dallo studio "La Securities Industry italiana di fronte ai processi di integrazione europei" condotto dai prof. Onado e Lusignani per conto e con la collaborazione di Assosim - Associazione Italiana degli Intermediari Mobiliari.

VUOI PROVARE A INVESTIRE IN FONDI ON-LINE? SELF TRADE METTE A DISPOSIZIONE 150 EURO PER INIZIARE
Milano, 7 marzo 2001 - Per chi è incuriosito e affascinato dal mondo degli investimenti on-line in fondi ma non ha avuto sinora la possibilità di provare, da oggi c'è un motivo in più per farlo. Self Trade lancia una iniziativa unica nel suo genere per avvicinare il risparmiatore all'investimento in fondi on-line. Per aderire è sufficiente aprire un conto con Self Trade - l'apertura del conto è gratuita e seguire le semplici istruzioni riportate sul sito www.selftrade.it. Dopo circa 10 giorni verranno accreditate sul proprio conto le quote del fondo scelto per un controvalore di 150 euro. Il network di trading on-line - tra i più importanti in Europa e che opera in Italia ormai da un anno - punta così decisamente sul settore consumer con uno strumento, l'investimento in Fondi su Internet, di cui ancora non si sfruttano appieno le potenzialità. Self Trade ritiene infatti che Internet sia il canale ottimale anche per la gestione di questo tipo di investimento che è parte integrante e fondamentale di una valida strategia di diversificazione dell'investimento a medio e lungo termine. La rete, infatti, permette di scegliere dopo aver valutato le diverse opportunità e consente di monitorare continuamente il proprio portafoglio operando, quando si ritiene necessario, in modo tempestivo. Si tratta di una assoluta novità: in questo modo anche il neofita del trading on-line sarà catapultato nell'affascinante mondo dell'investimento in fondi direttamente dalla sua poltrona di casa e sarà guidato nella scelta attraverso una descrizione dettagliata dei singoli fondi distribuiti, confronti grafici, motori di ricerca avanzata, una pratica guida all'investimento, riuscendo a definire infine una strategia di investimento personalizzata. Self Trade è infatti l'unico servizio di investimenti on-line in Italia ad aver affiancato al sito AZIONI, un sito FONDI completamente autonomo, interamente dedicato ai fondi comuni di investimento di diritto italiano ed estero.

IL SITO BORSE.IT COMPIE UN ANNO E SI CONFERMA TRA I LEADER DELL'INFORMAZIONE FINANZIARIA ONLINE IN ITALIA DOPO IL SOLE24ORE
Bologna, 07 marzo 2001 Il sito www.borse.it , fondato il 6 marzo 2000 da Emanuele Bajo e Marco Bigelli (Università di Bologna), festeggia il suo primo compleanno, il sito infatti è online dal 6 Marzo 2000, diventando in pochi mesi punto di riferimento dell'informazione finanziaria online. Dalle ricerche di mercato di onetone research il sito www.borse.it è emerso come uno tra i siti più visitati nella categoria notiziari economici e finanziari, confermandosi il sito preferito dagli utenti italiani dopo ilsole24ore. Secondo onetone il sito www.borse.it a Gennaio, oltre a confermare il secondo posto nella categoria siti di informazione finannziaria è stato in assoluto uno dei siti a più alta crescita del mese con un incremento del 108% rispetto al mese precedente. "Questa notizia è stato proprio un bel regalo di compleanno per il sito -ha affermato Emanuele Bajo, presidente di Borse.it- all'inizio è stato difficile partire, ma fa molto piacere vedere quanto le idee innovative, più che i capitali, vengano apprezzate dagli utenti internet. Abbiamo percorso strade innovative e non abbiamo avuto paura di osare". 

SOSPESO L'AGENTE DI CAMBIO ERNESTO TITO TASSO
Roma, 7 marzo 2001 - Il Presidente della Consob ha sospeso in via cautelare per 60 giorni l'agente di cambio Ernesto Tito Tasso dall'esercizio delle attività svolte. Con lo stesso provvedimento, il Presidente della Consob ha disposto che il dott. Marco Lori assuma la gestione delle attività svolte da Ernesto Tito Tasso per tutta la durata della sospensione, secondo quanto disposto dal Testo Unico della finanza a tutela dell'interesse dei clienti e dei mercati. Il provvedimento urgente nei confronti dell'agente di cambio è motivato da ipotesi di gravi violazioni di legge e regolamentari emerse nel corso di verifiche ispettive effettuate dalla Consob.

LA CONSOB FINISCE NEL MIRINO DELLA CASSAZIONE. "SE LA CONSOB SBAGLIA RISARCISCA GLI UTENTI"

Milano, 7 marzo 2001 - Non succede tutti i giorni, ma è successo che l'Alta Corte abbia introdotto per la prima volta il principio di omessa vigilanza. Il motivo è che la Consob, secondo la Cassazione, non può limitarsi a prendere per vere tutte le notizie comunicate dalle società che sollecitano il pubblico risparmio, pertanto l'organo di controllo delle società e della Borsa può e deve, essere chiamata a risarcire i danni ai risparmiatori se non ha fatto quanto in suo potere per evitare il crack. Inoltre la Cassazione ricorda che è lo stesso Parlamento a concedere alla Consob tale prerogativa, nel momento in cui gli ha assegnato "la massima funzione di garante della legalità dell'agire delle società", con "plurime potestà di intervento". Fra queste anche quella di disporre esibizioni, integrazioni di documenti, ispezioni e inchieste, per accertare "l'esattezza e la completezza dei dati e delle notizie comunicati o pubblicati". Ma deve, al contrario, verificare se queste notizie rimangono "vere" lungo tutto l'arco dell'operazione di raccolta. In pratica la Consob non può permettersi di approvare il prospetto informativo, nel momento in cui viene comunicata un'operazione di mercato, e quindi metterlo nel cassetto. Ma deve, invece, seguire l'iter dell'offerta, magari richiedendo notizie aggiuntive e dettagliate. Se questo compito non viene assolto i risparmiatori possono richiedere i danni provocati da omessa vigilanza. Sempre in merito alla attuale situazione la Consob venne assolta dai giudici di primo e secondo grado da ogni responsabilità, ma la Cassazione ha ribaltato la sentenza. La sendenza della ha avuto origine dal ricorso di un migliaio di risparmiatori coinvolti nell'operazione di offerta al pubblico di titoli atipici dell'hotel villaggio Santa Teresa. I titoli, per un valore di 44 miliardi, vennero collocati sul mercato nell'83. I risparmiatori hanno chiesto i danni alla Consob, al ministero del Tesoro e ai singoli componenti della Commissione perché questa avrebbe indebitamente autorizzato un'operazione nata con informazioni non vere sul capitale della società proprietaria dell'albergo.

INDAGINE DATAMEDIA: IL RUOLO DI COMPUTER E INTERNET PER IL COMMERCIO MILANESE COINVOLTE 1500 IMPRESE FRA DETTAGLIO, INGROSSO E PUBBLICI ESERCIZI
Milano, 7 marzo 2001 - Oltre il 61% delle piccole imprese commerciali milanesi utilizza il computer e più del 74% ritiene che dall'uso di Internet si possano ottenere vantaggi. E' quanto emerge dall'indagine sull'Alfabetizzazione informatica ed utilizzo della rete Internet" che l'istituto di ricerche Datamedia ha realizzato per conto dell'Unione del commercio e di Promo.Ter su progetto e finanziamento della Camera di commercio di Milano. Il piccolo commercio milanese non è quindi "arretrato" dal punto di vista dell'uso del pc e della rete, ma la dotazione tecnologica viene vista dagli imprenditori più come supporto organizzativo che come strumento per fare affari. Ed anche l'utilizzo della rete viene giudicato necessario soprattutto per far crescere e conoscere l'azienda. L'indagine - (le interviste sono state realizzate nel mese di gennaio) - ha coinvolto 1.500 aziende,di Milano e provincia, del commercio al dettaglio, dell'ingrosso e dei pubblici esercizi con un numero di dipendenti fino a 9. Nel profilo del campione prevalgono, per il dettaglio, le aziende del settore tessile, calzature, abbigliamento e articoli sportivi; le aziende di elettronica per l'ingrosso e i bar, paninoteche, pub nei pubblici esercizi. Come numero di addetti la tipologia prevalente è l'azienda con due dipendenti nel dettaglio e nei pubblici esercizi e l'impresa con 5 dipendenti nell'ingrosso. L'uso del computer - Nel commercio il 61.1 delle aziende usa il computer. Questa percentuale supera il 95% nel settore dell'ingrosso per scendere, invece, al 26% nei pubblici esercizi. Il dato del dettaglio (61,2%) coincide con la media generale. Con riferimento al numero di addetti l'uso del computer riguarda soprattutto (88%) le imprese con più di 5 dipendenti. Il pc in azienda - Quando è entrato il computer in azienda? Da sempre - ed è la risposta prevalente - nel 31,9% dei casi; da 6 anni e più per il 23,3% e da 2/3 anni per il 18,2%. Ed è nei pubblici esercizi, dove la diffusione del computer è minore, che si nota un maggiore sviluppo nell'ultimo anno e negli ultimi 2/3 anni. Chi decide l'acquisto del computer - Il titolare dell'impresa in oltre il 70% dei casi. Il parere dei dipendenti/collaboratori è comunque importante: conta, come decisione, nel 14, 1 % dei casi. Per quale motivo si usano le tecnologie... - E' emersa soprattutto l'esigenza di velocizzare i tempi di gestione delle varie attività (76,5%) e di conferire maggiore precisione nel lavoro di amministrazione (34,9%). Nelle singole voci operative la risposta prevalente (69,7%) è la contabilità gestionale. Di rilievo anche l'utilizzo del computer per la contabilità del magazzino (52%). Seguono i rapporti di fornitura (39,6%), il servizio commerciale (37,2%), la stampa di fatture (35,8%) e Internet (32,5%). ... e per quale motivo non vengono usate - Tra le motivazioni del non acquisto ed utilizzo del computer la risposta che prevale è quella dell'inutilità per il tipo di attività svolta (54,8%). Si acquisterà il computer nei prossimi 3 anni? - Risponde sicuramente no 33,1% e sicuramente si il 9%. In un senso e nell'altro è più alta la probabilità dei "forse". Non si pronuncia l'11,3%. Chi ha risposto si, soprattutto fra le microimprese (1 addetto) motiva la sua scelta in particolare con la necessità di "non essere tagliati fuori"(47,6%). Mediamente la maggior propensione all'acquisto è tra le imprese con tre/quattro addetti. L'importante è farsi conoscere - Il 74,2% percepisce come un vantaggio l'uso di Internet (che con e-mail e sito è il termine, legato al mondo del web, maggiormente noto). Analizzando le risposte in dettaglio la rete rappresenta soprattutto una "grande opportunità di 'conoscenza' per tutti (52,1%) ed è importante anche la "possibilità di interagire con il mercato facendosi conoscere" (27,5%). Solo per il 5,6% Internet costituisce "un grande business" e l'e-commerce viene citato dall'1,7% degli intervistati. Quando si utilizza Internet... - Mai nel 41,1% dei casi, qualche volta per il 25,3%, sempre per il 18%. ... e da quanto tempo lo si utilizza - Da 1 anno (25,7%); da 2 anni (25,4%). Dove lo si utilizza e con che frequenza - Il collegamento a Internet avviene esclusivamente al lavoro nel 34,4% dei casi; sia a casa che al lavoro (28,5%); esclusivamente a casa (20%). Il 47,3% degli intervistati si collega alla rete tutti i giorni occasionalmente il 22,9%. Mediamente la durata della connessione è compresa entro l'ora (81,4%). Perché si usa Internet - Per reperire informazioni utili nel lavoro (69%) e per lo scambio di e-mail (66,4%). Ma anche per interessi personali (44,1%). L'uso di Internet da parte dei dipendenti e dei collaboratori è limitato (17,1)% e la risposta dell'imprenditore ad attivare un collegamento su proposta dei collaboratori/dipendenti è prevalentemente negativa (48%). Le imprese commerciali hanno un sito Internet attivo? - No nel 66,7% dei casi. Tra le imprese che hanno aperto un sito prevalgono quelle con tre/quattro addetti e l'utilizzo è soprattutto per presentare l'azienda e i suoi prodotti (72,20/o). Alla domanda se vi è interesse a realizzare un sito Internet in proprio, ha risposto no il 49,4% degli intervistati. Tra i sì il maggior interesse (ed utilizzo) lo si riscontra nelle imprese con 5 e più addetti. Il ruolo di istituzioni e associazioni - Per aumentare i benefici derivanti da Internet è necessaria in primo luogo una crescita dei siti da parte delle istituzioni e delle associazioni di categoria (21,9%). Ma sono importanti anche i finanziamenti e le agevolazioni per la connessione (15,4%). La realizzazione di un portale insieme ad altre aziende interessa il 9,3% degli intervistati. Perché, invece, non si usa Internet - "Non mi interessa" (34%) è la risposta più diffusa. Difficoltà nell'uso e relativa utilità per il lavoro sono le altre motivazioni prevalenti.

CIAOSERVICE, LA SOCIETÀ DI SERVIZI INTERNET DEL GRUPPO CIAOWEB, ACQUISISCE UNA PARTECIPAZIONE IN MODUS INFORMATICA E SISTEMI DI TORINO
Milano 7 marzo 2001 - Ciaoservice S.p.A., la società del Gruppo Ciaoweb che realizza e gestisce siti Web e soluzioni e-commerce di nuova generazione, annuncia l'acquisizione del 60% di Modus Informatica e Sistemi S.p.A. con opzione di acquisto del rimanente 40% entro i prossimi tre anni. Modus è una società di Torino con oltre 35 dipendenti che opera nello stesso ambito di Ciaoservice, principalmente su primari clienti del Nord-Ovest. Ciaoservice, che conta oggi 70 dipendenti, ha chiuso l'anno 2000 con un brillante risultato: 25 miliardi di fatturato. In questo primo periodo di attività ha lavorato con clienti come Alpitour, Ferrari, Juventus, Magneti Marelli, Rinascente e Rtl 102.5. "Questa unione di forze rappresenta per noi una conferma del nostro successo come Modus, da un lato, e un'opportunità di sviluppo ulteriore, dall'altro" afferma Andrea Romano, Amministratore Delegato di Modus Informatica. "Siamo lieti di poter portare nuove risorse così qualificate ed expertise di prim'ordine all'interno del Gruppo" commenta Nino Olivotto, Amministratore Delegato di Ciaoservice. "Il presidio territoriale della zona nordovest è poi un aspetto particolarmente importante che l'acquisizione di Modus va a rafforzare in Ciaoservice".

SVC ITALIA SI APRE A NUOVI MERCATI E DIVENTA ITELLIGENCE SVILUPPANDO UN'OFFERTA SPECIFICA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IL SETTORE BANCARIO
Milano, 7 marzo 2001 - Schmidt Vogel Consulting Italia, filiale italiana della multinazionale tedesca Svc Ag, società leader mondiale nelle soluzioni dedicate alla Pmi basate su Sap R/3, annuncia il cambiamento della ragione sociale in itelligence, che nasce dalla fusione di Svg Ag e Apcon Ag, la capogruppo tedesca. Ad oggi la holding, premiata da Sap come migliore Var europeo, è presente con 45 filiali distribuite in 19 Stati del mondo ed è quotata alla Borsa di Francoforte. Il rebranding apre un anno di ulteriore espansione sul mercato italiano e di ampliamento degli ambiti applicativi a settori specifici - Pa e banche - e di consolidamento sul mercato della Pmi. Il potenziamento e il know-how così acquisito permetterà all'azienda di fornire le soluzioni gestionali allo stato dell'arte e di supportare le Pmi e Large Account nell'adozione di nuovi modelli di business dettati dall'economia della rete. Le nuove filiali del Nord-Est e nel Sud Italia consentiranno ad itelligence di consolidare ulteriormente i rapporti commerciali e di fornire un apporto consulenziale concreto a clienti e Partner per raggiungere, in tempi brevi, i propri obiettivi di business. "Questa operazione segna dopo, neache un anno e mezzo di attività dall'apertura di Svc Italia, la nostra posizione di leader - ha affermato Riccardo Urbani, Amministratore Delegato di itelligence - e ci consente di diversificare la nostra offerta per soddisfare le specifiche esigenze di business di alcuni settori che si stanno avvicinando alle nuove tecnologie, quali Application Service Provider (Asp), Supply Chain Management (Scm) e Customer Relationship Management (Crm). In uno scenario in cui l'evoluzione tecnologica impone un continuo aggiornamento in termini di competenze e di know-how la necessità di disporre di profili professionali qualificati è un'esigenza sempre più sentita. Per questo motivo itelligence si è impegnata a partire dal 2001, investendo in maniera significativa nella ricerca e nella formazione del personale in risorse umane e investimenti finanziari. Un impegno concreto che si propone di formare personale specializzato da inserire sui progetti acquisiti e creare nuove possibilità di impiego. Ne è testimone l'accordo concluso recentemente con l'Istituto per la Cooperazione Economica Internazionale ed i problemi dello Sviluppo (Iceps) in "Associazione Temporanea di Scopo" (A.T.S) per l'organizzazione didattica del corso "Esperto di progettazione e realizzazione di sistemi di gestione aziendale su piattaforma SAP", a Napoli. Gli obiettivi di business di itelligence per il 2001 si articolano su diversi fronti e in relazione alle nuove visioni dell'organizzazione aziendale affermatesi di recente, come Supply Chain Management (Scm), Customer Relationship Management (Crm) e Business Intelligence; la società rinominata affronterà con decisione il mercato del Large Account, ampliando la propria offerta con nuove soluzioni e focalizzando il proprio impegno verso business specifici, come Asp ed e-business.

SANPAOLO IMI: PER L'ASSEMBLEA ANNUALE DEGLI AZIONISTI CONVOCAZIONE TRA IL 27 E IL 30 APRILE
Torino 7 marzo 2001 - Il Consiglio di Amministrazione ha approvato ieri due proposte di modifica allo Statuto Sociale della Banca concernenti l'introduzione del regolamento assembleare previsto per le societa' quotate, nonche' la nomina del Collegio Sindacale sulla base dei principi contenuti nella nuova disciplina regolamentare in materia di requisiti di professionalita' dei Sindaci. Tali modifiche saranno sottoposte all'Assemblea degli Azionisti, convocata per i giorni 27-28-30 aprile prossimo. L'ordine del giorno definitivo dell'Assemblea verra' stabilito successivamente.

BANCA DI LEGNANO PROGETTO DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2000
Milano, 7 marzo 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca di Legnano, riunitosi ieri in Legnano sotto la Presidenza dell'Avv. Benedetto Lorito, ha preso in esame il progetto di bilancio al 31.12.2000. Sotto l'aspetto patrimoniale, la raccolta diretta da Clientela ammonta a L. 2.936 miliardi, con un aumento del 2.9% rispetto all'esercizio precedente. Positivo anche l'andamento della raccolta indiretta che, comprendendo le riserve tecniche sui prodotti di Bancassicurazione, aumenta da L. 6.143 miliardi a L. 6.376 miliardi, con un progresso del 3.8%, nonostante una sostanziale stabilità del risparmio gestito, che tuttavia mantiene una quota superiore al 41% della raccolta indiretta complessiva. La raccolta globale ha quindi totalizzato l'importo di L. 9.312 miliardi, con un aumento di L. 316 miliardi, pari al 3.5%, sul dato di fine 1999. Gli impieghi con la clientela sono aumentati a fine dicembre a L. 3.115 miliardi, con un progresso su dicembre '99 del 13.6% pari a L. 373 miliardi; in media d'anno gli impieghi creditizi sono progrediti ad un ritmo ancor più sostenuto (+ 18.7%), con un'ulteriore accentuazione per gli impieghi a medio e lungo termine, quali i mutui (+20.6%) ed i contratti di leasing (+ 66.9%). Le sofferenze lorde si mantengono a L. 137 miliardi, con un incremento minimo (1.1%) su dicembre '99 ed una percentuale di copertura media intorno al 58%; il rapporto sofferenze nette / impieghi scende sotto l'1.9%, contro il 2.1% del precedente esercizio. Per ciò che concerne l'aspetto economico, il margine d'interesse a L. 133,5 miliardi ha potuto registrare un aumento del 19.8% sul risultato dell'esercizio precedente, in un contesto di tassi mediamente più elevati e di un parziale recupero dello spread fra tassi attivi e passivi, ridotto ai minimi durante il 1999. Positivo anche il margine dei servizi, cresciuto a L. 80,4 miliardi (+ 9.1%), grazie all'aumento di commissioni e proventi netti (+ 5.7%) ed al sostanziale raddoppio (+ 94.4%) dei profitti da operazioni finanziarie, peraltro su livelli ancora modesti (L. 5,5 miliardi). Il margine d'intermediazione è quindi progredito da L. 185,1 miliardi a L. 213,9 miliardi, con un miglioramento del 15.6%, mentre gli oneri e le spese di gestione sono stati contenuti in L. 153,8 miliardi (+ 3.2%); la forte differenza fra i due ritmi d'incremento ha consentito al risultato di gestione di portarsi a L. 60,1 miliardi, con un incremento di circa L. 24 miliardi, pari al 66.4%, sull'esercizio 1999. Le rettifiche di valore - al netto delle riprese - e gli accantonamenti per rischi e oneri hanno inciso per complessive L. 16,1 miliardi, contro L. 7,1 miliardi nel '99, mentre il saldo delle partite straordinarie, pur positivo per L. 4,5 miliardi, è nettamente inferiore al saldo di L. 12,5 miliardi registrato nel '99 e non ripetibile in quanto legato alla contabilizzazione della fiscalità differita pregressa. L'utile al lordo delle imposte si attesta a L. 48,5 miliardi, con un aumento del 16.8%, aumento quasi per intero assorbito dalle maggiori imposte dirette a carico dell'esercizio, per cui residua un utile netto di L. 23.716 milioni, di poco superiore al risultato dell'esercizio 1999. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea ordinaria degli Azionisti, indetta in prima convocazione il 4 aprile, un dividendo invariato di L. 400 per azione, che sarà messo in pagamento dal giorno 12 aprile, contro stacco in data 9 aprile 2001 della cedola n°14. Il Patrimonio netto della Banca, comprensivo dell'utile d'esercizio, è di L. 519,5 miliardi. Il Patrimonio di vigilanza è di L. 491,7 miliardi, di cui la componente di rango primario (Tier 1) è in assoluta prevalenza (L. 465,1 miliardi); il rapporto fra patrimonio di vigilanza ed attività di rischio ponderato è vicino al doppio del coefficiente minimo obbligatorio, con una potenzialità operativa notevole. Alla data del 31 dicembre 2000 la rete operativa era composta da 68 sportelli e il numero dei dipendenti era di 814 unità, in diminuzione da 820 di fine 1999. Allo scopo di consentire, anche in ossequio alle raccomandazioni della Consob, una più completa informativa sui risultati gestionali conseguiti nell'esercizio, si allegano i prospetti del Conto Economico e dello Stato Patrimoniale riclassificati in forma sintetica che saranno inclusi nella Relazione sulla gestione, con l'avvertenza che il progetto di bilancio e la documentazione connessa non sono stati ancora verificati dal Collegio Sindacale né fatti oggetto di relazione da parte della Società di Revisione.

A DISPOSIZIONE DEGLI OPERATORI I SITI DEGLI UFFICI ICE REGIONALI IN ITALIA ALL'INDIRIZZO ICE.IT
Roma, 7 marzo 2001 - Si estende a tutto il paese la rete internet degli uffici Ice in Italia. Dopo i siti di Trieste, Firenze e Napoli sono ora online - consultabili all'indirizzo www.ice.it nella rubrica "Uffici nel mondo" - i siti regionali Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Sardegna. "L'Istituto nazionale per il Commercio Estero, che quest'anno celebra i suoi settantacinque anni di attività, con i nuovi siti internet vuole rendere ancora più facile alle aziende l'accesso alle informazioni necessarie a comprendere il panorama economico e commerciale in cui operano", ha affermato il Direttore generale Gioacchino Gabbuti. Nei siti c'è tutta la gamma dei servizi offerti dall'Ice in ambito regionale: dall'attività promozionale, alle informazioni sui calendari fieristici locali, agli "Speciali" sugli eventi di settore più importanti della regione. Una impaginazione agile permette l'accesso alle banche dati del Since, il Sistema Informativo Nazionale del Commercio Estero, e con un semplice click ci si può costruire da soli la propria tabella statistica personalizzata. Altra novità: la rubrica "News regionali" consente al navigatore di leggere le notizie generali sulla propria regione ma anche di risalire ad informazioni mirate personalizzando i criteri di ricerca. Con la prossima pubblicazione dei siti di Reggio Calabria e Palermo e della versione bilingue del sito di Bolzano, l'Ice avrà completato la copertura web delle regioni italiane.

GIORNATA DI PARTENARIATO ITALO-TUNISINO - MILANO, 8 MARZO - UFFICIO I.C.E.
Milano, 7 marzo 2001 - Al fine di segnalare agli operatori italiani le interessanti opportunità di investimento che la Tunisia offre e che il dialogo euro-mediterraneo ha contribuito a rilanciare, l.C.E. - Istituto Nazionale Commercio Estero - organizza una "Giornata di partenariato italo-tunisino". Nel corso dell'iniziativa, alla presenza del Ministro dell'Industra tunisino Moncef Ben Abdallah e del Ministro del Commercio Estero italiano Enrico Letta, qualificati esponenti del mondo economico dei due Paesi, della Sace, della Simest, dell'unido ed il direttore Ufficio Ice di Tunisi, esporranno e commenteranno la situazione socio-economica della Tunisia e i sostegni finanziari a supporto degli investimenti esteri. I settori presi in esame saranno: agro-alimentare, tessile abbigliamento, industria automobilistica, infrastrutture e privatizzazioni. Sarà presente una delegazione di operatori economici tunisini che riceveranno gli operatori italiani interessati nel pomeriggio - a partire dalle ore 15 - dopo le presentazioni sopra-indicate che avverranno al mattino del giorno 8 marzo, con inizio alle ore 9.00. La partecipazione è gratuita. Si richiede di segnalare al più presto l'adesione. Informazioni e adesioni: Ice Milano - d.ssa Chiara Petrò - fax 02.48005523 tel. 02.480441 e-mail: chiara.petro.milano@ice.it

TERNA: NUOVA LINEA DELL'ALTA TENSIONE DA 400 KV TRA ITALIA E GRECIA COLLEGHERÀ I TERMINALI DI GALATINA (BRINDISI) E AETOS (GRECIA)
Roma, 7 marzo 2001 - Nell'ambito del programma degli interventi di sviluppo della rete di Trasmissione Nazionale posti in essere da Terna, società del Gruppo Enel proprietaria degli impianti di alta tensione, sono state eseguite con successo le prove di messa in tensione del collegamento a 400 kV in corrente continua tra Galatina (Brindisi) ed Aetos (Grecia). Alla prova hanno partecipato anche i rappresentanti del Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (Grtn), fortemente interessato alle interconnessioni con le reti di altri paesi. La linea fa parte di un progetto comune tra Enel e Ppc (Public Power Corporation -società elettrica greca), sotto l'egida dell'Unione Europea, che lo ha parzialmente finanziato. L'interconnessione è costituita da un collegamento terrestre di circa 43,5 km tra la stazione di Galatina e Otranto, un collegamento in cavo sottomarino di 163 km tra Otranto e la località greca di Aetos, con passaggio a nord dell'isola di Corfù, e altri 110 Km di linee terrestri in Grecia. La linea, la cui attivazione definitiva è prevista per il prossimo autunno, ha una capacità di trasporto di 500 Mw con flusso di potenza bidirezionale, è stata concepita per favorire gli scambi di energia tra Italia e Grecia e i paesi confinanti.

WEBEGG: ACQUISITO IL 100% DI SOFTWARE FACTORY
Milano, 57 marzo 2001 - Webegg (gruppo Olivetti-Telecom Italia) ha acquisito per 29,7 miliardi di lire (15,3 milioni di euro) il 100% di Software Factory S.p.A., azienda che offre consulenza tecnica e progettuale su soluzioni di e-commerce ed e-business, specializzata in progetti di rete tecnologicamente avanzati. La società, che ha sede a Milano e 180 addetti, nel 2000 ha realizzato 18,3 miliardi di lire di fatturato (+ 36% sul 1999) e un utile operativo di 4,6 miliardi di lire (25% dei ricavi). ³Questa acquisizione conferma ulteriormente la volontà di espansione di Webegg e ci permette di annoverare nel gruppo altre persone con competenze altamente specializzate² afferma Gianroberto Casaleggio, Amministratore Delegato di Webegg. ³Abbiamo individuato Software Factory per le caratteristiche di gestione affini al Gruppo e per le competenze nella realizzazione di progetti di Rete ". "Gli eccellenti risultati che sono stati raggiunti da Software Factory, l¹acquisizione di clienti operanti nelle più importanti realtà economiche italiane e le professionalità, conoscenze ed esperienze consolidate dalle nostre persone" afferma Eraldo Prini, Amministratore Delegato di Software Factory, "ci hanno consentito di essere parte del Gruppo Webegg e di poterne ampliare l¹offerta e operare con entusiasmo all¹interno di un gruppo multidisciplinare". Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il progetto di bilancio 2000 di Webegg S.p.A, che sarà sottoposto all¹Assemblea degli azionisti convocata per fine marzo. L¹esercizio si è chiuso con un fatturato di 67,2 miliardi di lire (+ 14% sul 1999) e un utile operativo di 6,1 miliardi di lire (5,3 miliardi nel 1999) pari al 9,1% dei ricavi. Il Consiglio di Amministrazione ha anche esaminato il bilancio consolidato 2000 del Gruppo, caratterizzato da un patrimonio netto ammontante a circa 130 miliardi di lire e una disponibilità finanziaria netta consolidata di circa 102 miliardi di lire; le risultanze economiche non sono particolarmente significative in quanto le principali società controllate sono entrate nel perimetro di consolidamento a fine esercizio. Il Gruppo Webegg, con quest¹ultima acquisizione, ha un organico di circa 800 persone e ricavi consolidati pro-forma nel 2000 di circa 145 miliardi di lire, con una redditività operativa consolidata pro-forma di circa il 14% dei ricavi.

OPENGATE ENTRA NEL MERCATO DELLA DISTRIBUZIONE DI MATERIALI ELETTRICI
Milano, 7 marzo 2001 - Opengate Group - leader nella distribuzione di prodotti informatici e fornitore di servizi di e-business e logistica - ha definito l'accordo per l'acquisizione del 70 % del capitale di Cignoli Elettroforniture S.r.l. e Fin Lux S.r.l., due società che operano nel settore della distribuzione di materiali elettrici e prodotti di automazione industriale. Per tale acquisizione è stato definito un valore di 7.129 milioni di lire che sarà corrisposto per il 60% cash (con finanziamento derivante dall'aumento di capitale sottoscritto da Opengate a giugno 2000) e per il restante 40% tramite azioni Opengate. L'operazione consente ad Opengate di proporre il proprio modello distributivo in un settore diverso da quello storico della società, rappresentato dai prodotti informatici, come sottolinea l'Amministratore Delegato Pietro Pozzobon: "Siamo certi che il modello che ci ha consentito di raggiungere risultati importanti in un settore difficile come quello della distribuzione di prodotti infomatici, possa permetterci di ottenere performance altrettanto significative in un mercato con margini decisamente superiori". "Da questo punto di vista quello del materiale elettrico per rivenditori o grandi utilizzatori, rappresenta un mercato dalle grandi potenzialità. Anche in questo campo contiamo di raggiungere in breve una dimensione di rilievo, grazie ad altre acquisizioni di distributori del settore specifico. La scelta di partire proprio da queste due aziende è dovuta alla grande esperienza e competenza maturata da tempo da Cignoli Elettroforniture e da Fin Lux che abbiamo considerato società di grande valore nel panorama della distribuizione elettrica italiana." Nel 2000 i dati economici complessivi di Cignoli Elettroforniture S.r.l. e Fin Lux S.r.l. - che hanno sede a Casteggio (PV), e punti vendita a Casteggio, Voghera (PV) e Trezzano sul Naviglio (MI) - evidenziano un fatturato pari a 27.764 milioni di lire (+ 15% rispetto al 1999) e un margine lordo sulle vendite del 21,9% del fatturato. L'Ebitda si attesta a 1.456 milioni (5,2 % del fatturato), l'Ebit è di 1.117 milioni di lire (4,0% del fatturato) mentre l'utile netto è di circa 300 milioni con un indebitamento finaziario netto di 6.500 milioni. "Sotto il profilo distributivo il mercato della distribuzione di materiali elettrici è molto simile a quello dei prodotti informatici per il grande numero di produttori e il forte frazionamento dei rivenditori" ha spiegato Stefano Perboni, direttore finanziario di Opengate. "Tuttavia i margini sono molto differenti, basti pensare che il margine lordo sulle vendite medio è stato del 22%, mentre il suo corrispettivo nella distribuzione di prodotti informatici è stato nel primo trimestre del 2000, per Opengate Group, del 7,8%". "In virtù delle analogie con il nostro mercato, contiamo quindi di poter applicare modelli già collaudati, quali, ad esempio, la nostra soluzione di e-business e la sua integrazione con la nostra offerta logistica. Oggi oltre il 20% di fatturato di Opengate passa attraverso il sito di e-commerce e i singoli negozi virtuali che, con il progetto Opencommerce, realizziamo e gestiamo per i nostri rivenditori. Grazie alle nostre società di logistica siamo in grado di completare tutto il processo di gestione e distribuzione di qualsiasi prodotto. Da oggi anche di materiale elettrico" ha concluso Perboni.

L'ASE E LA COMMISSIONE SI ALLEANO NELLO SPAZIO
Bruxelles 7 marzo 2001 - Una nuova task force comune, incaricata dell'attuazione di una strategia spaziale europea, si è riunita per la prima volta a Bruxelles il 2 marzo. Fondata dall'Agenzia spaziale europea (ASE) e dalla Commissione europea, la task force attuerà la strategia spaziale europea, approvata dal Consiglio "Ricerca" e dal consiglio dell'ASE a livello ministeriale il 16 novembre. La strategia indica tre priorità fondamentali: rafforzare la base delle attività spaziali in Europa, incrementare la conoscenza scientifica al fine di giungere ad una migliore comprensione del nostro pianeta, del sistema solare e dell'universo, nonché apportare ai mercati ed alla società i vantaggi ottenibili dalla valorizzazione delle capacità tecniche elaborate per lo spazio. I temi principali all'ordine del giorno della prima riunione della task force comprendevano lo stato attuale del progetto "Galileo", il monitoraggio globale dell'ambiente e della sicurezza (Gmes) e l'esame dell'elaborazione di un piano di lavoro per l'anno prossimo. "La costituzione e l'opera di questa task force comune illustrano il ruolo che io vedo per la Commissione nello sviluppo di una vera politica spaziale per l'Europa e nell'incentivare la collaborazione di tutti verso obiettivi comuni", ha dichiarato il commissario europeo della Ricerca Philippe Busquin. "Si tratta di un concreto passo in avanti nella realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, in un settore di interesse strategico per l'Europa e che può apportare concreti vantaggi ai cittadini, ad esempio sotto forma di un migliore monitoraggio dell'ambiente o di un sistema di trasporti più efficiente". Il direttore generale dell'ASE Antonio Rodotà ha aggiunto che la task force comune proseguirà gli sforzi congiunti che nell'anno 2000 hanno avuto come risultato l'approvazione contemporanea della strategia europea per lo spazio da parte del consiglio dell'ASE e del Consiglio dell'UE. "Tramite questa task force comune, l'Europa intraprende un ulteriore passo verso una nuova era nella quale i sistemi spaziali diventeranno parte integrante dello slancio politico ed economico generale verso la promozione degli interessi dei cittadini europei".

EUROBIRD SARA' LANCIATO L'8 MARZO CON IL VETTORE ARIANE 5 (VOLO 140
Milano, 7 marzo 2001 - Eutelsat, uno degli operatori satellitari con la più rapida crescita al mondo, si prepara a lanciare il satellite Eurobird, nuova stella digitale nel cielo dell'Europa. Il satellite, giunto il 25 gennaio scorso allo Spazioporto Europeo di Kourou (Guyana Francese), verrà lanciato con il volo Ariane 140, il giorno 8 marzo 2001. Sarà il quinto volo assoluto dell'ultima versione di Ariane, la numero 5. L'evento sarà mostrato in diretta su Internet all'indirizzo www.eutelsat.com e sarà visibile in chiaro da tutti coloro che sono dotati di impianto TV satellitare, sul canale digitale "Hot Bird Channel" a 13° Est. Eurobird è il primo dei tre satelliti che Eutelsat lancerà nel corso di quest'anno e il suo dispiegamento in orbita a 28,5° Est apporterà preziosa banda di trasmissione ad alta potenza a beneficio di reti in rapidissima espansione in Europa, come nuovi bouquet televisivi digitali e telecomunicazioni business-to-business. Eurobird coprirà le isole britanniche e permetterà a Eutelsat di sostenere in modo decisivo la continua crescita dei servizi digitali di questo mercato, uno tra i più dinamici al mondo. Cinque milioni di famiglie costituiscono infatti già oggi la platea satellitare del Regno Unito. Emittenti come BskyB ed Upc hanno già optato per Eurobird per arricchire le proprie offerte televisive di nuovi canali e di servizi interattivi avanzati. In Germania si registra una forte domanda di capacità trasmissiva per reti business-to-business ed EUROBIRD soddisferà la crescente richiesta di infrastruttura satellitare per applicazioni che comprendono reti Vsat (per il trasporto di ingenti quantità di dati), sistemi di videoconferenza, reti per la gestione dei magazzini. Il satellite sarà inoltre utilizzato in Germania e nei Paesi vicini per alimentare di contenuti televisivi le reti di distribuzione del segnale via cavo. Il nuovo esemplare andrà ad aggiungersi all'attuale flotta di 18 satelliti geostazionari di Eutelsat (la seconda flotta satellitare al mondo), che offrono una copertura completa dell'Europa, dell'Africa, di gran parte dell'Asia e la possibilità di interconnessione con i sistemi tlc delle Americhe. Altri sei satelliti sono in fase di costruzione avanzata e saranno lanciati durante i prossimi 24 mesi. Questo ulteriore apporto di capacità satellitare consoliderà la posizione di operatore leader di mercato che Eutelsat vanta in Europa nella trasmissione di canali radiotelevisivi via cavo e via satellite. I nuovi esemplari rafforzeranno inoltre la strategia di espansione geografica e assicureranno all'operatore europeo il ruolo di protagonista nel mercato dell'accesso digitale a larga banda. L'eurobird in numeri Finestra di lancio: 8 marzo 2001 dalle 22.51 alle 23.47 Gmt (dalle 0.51 alle 1.47 ora italiana); Posizione orbitale: 28,5° Est; Carico utile: 24 circuiti in banda Ku; Frequenze in trasmissione: da 11,2 a 11,7 GHz e da 12,5 a 12,75 GHz; Larghezza di banda dei circuiti: 72 Mhz e 33 Mhz; Coperture: un fascio fisso, due fasci mobili concentrati; Mercato di riferimento: Europa occidentale; Potenza di illuminazione: 54 dBW per il fascio fisso e 53 dBW per i fasci mobili, al centro delle coperture considerate (ricezione con paraboliche di 45 cm di diametro); Massa al lancio: 3 tonnellate; Vita operativa: 12 anni minimo; Dimensioni al lancio: 3,48 X 3,35 X 2,26 m; Dimensioni in orbita: 7,13 X 3,35 X 29 m. Il lancio in diretta- La trasmissione in diretta del lancio di Eurobird sarà visibile in Italia e in Europa su Hot Bird Channel (su alcuni decoder in sigla "Hb Ch"), visibile in chiaro con tutti gli impianti usati per vedere ad esempio Tele+/D+ e Stream. I parametri per la ricezione sono: satellite Hot Bird a 13° Est - Frequenza 12111 Mhz - Polarizzazione verticale - Fec 3/4 - SR 27.5. Gli orari di trasmissione- 8 marzo 2001 (Gmt) = 9 marzo 2001 (ora italiana): dalle 22.21 alle 00.37 (ora solare universale) = dalle 0.21 alle 2.37 del 9/3 (ora legale italiana) 9 marzo 2001 (Gmt) = 10 marzo 2001 (ora italiana): dalle 22.21 alle 00.37 (ora solare universale) = dalle 0.21 alle 2.37 del 10/3 (ora legale italiana)

IL SISTEMA SATELLITARE ASTRA LANCIA NETSYSTEM.COM IN ITALIA
Milano, 7 marzo 2001 - La rivoluzione della larga banda via satellite e dell'IP-Streaming per il mercato Internet Consumer in Italia viene lanciato su Astra. Parte anche in Italia il servizio di Internet a banda larga via satellite. In seguito all'accordo siglato tra la compagnia Netsystem e la piattaforma satellitare lussemburghese Société Européenne des Satellites gli internauti dekka penisola potranno avere accesso via satellite attraverso la trasmissione a banda larga alla rete Internet, oltre ad una vasta gamma di servizi di video streaming messi a punto dalla stessa Netsystem.com. La compagnia italiana fondata da Arturo Artom ha già riservato due transporder sulla piattaforma satellitare Astra a 19.2° Est e ha stretto accordi per l'utilizzo dei servizi di trasmissione a banda larga nel formato Dvb/Ip erogati da Astra-Net. Attraverso il portale audiovisivo Videoportal.com realizzato dalla stessa Netsystem.com gli internauti satellitari potranno avere accesso ad informazioni in esclusiva in formato di testo e video relative a temi di particolare interesse come la new economy, le notizie in generale, la moda e il lifestyle; potranno inoltre disporre dei servizi di Web Tv, di commercio elettronico e di pubblicità interattiva. E' stato lanciato a livello nazionale il nuovo servizio di fast internet che potrà contare su una rete di distribuzione capillare costituita da oltre 4000 rivenditori. Gli utenti potranno avere accesso al servizio di Internet a banda larga via satellite impiegando un'antenna parabolica puntata in direzione della posizione orbitale che fa capo ad Astra ed installando nel proprio Pc una scheda o utilizzando un modem satellitare Usb Circa un terzo della capacità di trasmissione verrà risrvata alla distribuzione di contenuti specifici richiesti dagli utenti attraverso l'impiego della linea telefonica per l'invio del segnale in uscita dall'abitazione. Secondo quanto dichiarato da Roman Bausch, direttore generale e presidente del consiglio di amministrazione di Ses/Astra, "L'accordo con Netsystem.com è pienamente in linea con due importanti obiettivi strategici della nostra società: ottenere il vantaggio di essere i "first mover" nel lancio in Italia di contenuti e servizi broadband IP via satellite e implementare il lancio di servizi Dvb/Ip broadband sul mercato residenziale europeo. Secondo le previsioni fornite dalla stessa Netsystem.com nell'arco dei prossimi due anni la compagnia stima di riuscire a raccogliere qualcosa come 500.000 abitazioni connesse che andranno ad allargare il bacino italiano di oltre 840 mila abitazioni tv che ricevono i segnali televisivi attraverso i satelliti Astra.

TELECOM ITALIA: ACCORDO CON TELEGLOBE PER LA VENDITA DI US$ 200 MILIONI DI SERVIZI DI RETE GLOBALE
Roma, 7 marzo 2001 - Telecom Italia ha concluso un importante accordo per la fornitura di servizi di connettività IP ad alta velocità con il carrier nordamericano Teleglobe, uno dei carrier leader nell'offerta su scala globale di servizi Internet, data e voce. L'accordo ha l'obiettivo di massimizzare la capacità di creazione di valore dei due Gruppi grazie alla complementarità delle rispettive reti e servizi internazionali: Telecom Italia è infatti concentrata sulle aree dell'America Latina, dell'Europa e del Mediterraneo, mentre Teleglobe è particolarmente attiva sul mercato nordamericano e sulla connettività atlantica. Telecom Italia fornirà a Teleglobe collegamenti tra varie città europee per una capacità complessiva di oltre 7,4Gbps, un ring in fibra ottica con una capacità di 2,5 Gbps che collegherà Milano con la Grecia, la Turchia, Israele e l'Egitto ed infine una serie di collegamenti tra Nord America e Sudamerica per complessivi 2,5 Gbps. Si tratta di un sistema integrato realizzato attraverso il backbone paneuropeo di Telecom Italia, attraverso Mediterranean Nautilus, (la Datacom per il bacino mediterraneo, controllata al 51% da Telecom Italia) e Latin American Nautilus (la joint venture di Telecom Italia con le sue partecipate in America Latina). Il valore complessivo del contratto è di 200 milioni di dollari, di questi circa 50 sono relativi ad accordi di traffico voce che si concretizzeranno nei prossimi 5 anni. L'accordo consente inoltre di rafforzare la partnership commerciale tra Telecom Italia e Teleglobe, avviata con la nascita di Sea-Bone (servizio di connettività IP di Telecom Italia), che ha posto le basi per la rapida diffusione dei servizi Internet tra Italia e Nord-America. Telecom Italia, infatti, in base all'accordo acquisisce da Teleglobe un ring per la connettività transatlantica e servizi di IP transiti che permetterà la completa integrazione del network europeo IP di Telecom Italia con il Nord America e Sud America. "Siamo particolarmente soddisfatti - ha affermato Oscar Cicchetti, responsabile di Telecom Italia International Operations - dell'accordo concluso con Teleglobe che conferma le scelte operate da Telecom Italia di concentrare gli investimenti e le attività in selezionate aree raggiungendo una posizione di leadership regionale nei servizi wholesale e retail".

NETESI, PRIMO ASP ITALIANO IN UNBUNDLING, FIRMA L'ACCORDO CON TELECOM ITALIA PER L'ULTIMO MIGLIO
Roma, 7 marzo 2001 - Netesi, già rivenditore in modalità wholesale di tecnologia Adsl di Telecom Italia, ha firmato con la stessa Telecom Italia un accordo per l'unbundling del local loop. In questo modo è il primo Application Service Provider (Asp) 'End-to-End' italiano e tra le prime società italiane a poter affittare l'ultimo tratto di linea che unisce le centrali telefoniche alle singole aziende utenti e offrire direttamente la propria tecnologia di connettività xDsl. Tale accordo, che si inquadra nel processo di liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, consente a Netesi di estendere l'offerta alle imprese su tutto il territorio nazionale nel giro dei prossimi mesi. Dal 2 marzo 2001, infatti, nelle aree in cui Netesi eroga già il servizio, l'utente può usufruire di connettività con tecnologia Adsl di proprietà di Netesi e di servizi alternativi a quelli offerti da Telecom Italia e direttamente gestiti da Netesi, tra cui prodotti di connettività a banda minima garantita, prodotti Asp e altri servizi a valore aggiunto, godendo di tutti i vantaggi della liberalizzazione del mercato anche in termini di tariffe. "L'accordo con Telecom Italia è un passo fondamentale - ha dichiarato Alvaro Fusetti, Amministratore Delegato di Netesi - che consente a Netesi di raggiungere l'obiettivo di essere l'unico Asp italiano 'End-to-End' per la fornitura di servizi di connettività e in modalità Asp ad alto valore aggiunto".

GRANDI VANTAGGI PER AZIENDE ITALIANE E BRITANNICHE GRAZIE ALLE INNOVATIVE SOLUZIONI DI CONTENT DELIVERY INTEGRATE DI BT IGNITE
Milano, 7 marzo 2001 - Bt Ignite Content Hosting, la divisione di hosting di Bt Ignite, l'azienda che offre soluzioni e dati IP a banda larga a livello internazionale, ha annunciato oggi che il proprio Content Delivery Network innoverà le aziende di tutta Europa e consentirà agli utenti finali di fruire meglio delle esperienze via rete. Il Regno Unito e l'Italia, tramite il partner italiano di Bt Ignite Content Hosting, I.Net, saranno i primi paesi a beneficiare del Cdn e della piattaforma multimediale di streaming che imporrà nuovi standard Internet in tutto il continente. La rete Cdn apporta benefici sia ai provider sia ai consumatori. Gli utenti finali potranno fruire più concretamente della rete dal momento che le richieste di contenuti verranno elaborate dal server più vicino, mentre i provider potranno migliorare i siti integrando contenuti multimediali. L'annuncio segue una ricerca commissionata da Bt Ignite Content Hosting finalizzata a mostrare come le grandi aziende, pur aspirando a migliorare la qualità dei propri servizi on line, in realtà siano costrette ad ammettere che: non comprendono a pieno il potenziale delle proprie attività su Internet; non sono consapevoli dei profili utenti dei visitatori dei siti; ricevono lamentele da parte degli utenti finali riguardo alla velocità e qualità dei siti; non hanno ancora sistemi pienamente integrati che colleghino le ordinazioni fatte on line con le loro sedi. Richard Wigley, l'esperto di Cdn di BT Ignite Content Hosting, ha commentato: "Tutte le aziende sono pienamente coscienti del fatto che vanno forniti agli utenti contenuti e applicazioni migliori, più rapidi e più affidabili e noi siamo in grado di rendere possibile proprio questo". "Spesso, l'esperienza dell'utente finale è scadente e si fonda principalmente sulla fruizione del testo; questo accade perché l'elaborazione dell'Asp (Application Service Provision) è stata più lenta del previsto e manca l'hosting, ormai diventato un prodotto di prima necessità. Questa situazione ha generato la proliferazione di aziende non profittevoli". "Per attirare e ritenere la prossima generazione di clienti, le società devono far sì che i siti siano interessanti, personalizzati, interattivi, facili da usare e caricabili rapidamente e con una qualità televisiva". "Il nostro obiettivo è di fornire all'utente finale un'esperienza di qualità superiore che sia sicura, dal profilo chiaro, assistita e monitorata e che sia integrata ai sistemi dei back office dei nostri clienti". Lo scorso settembre, Bt Ignite Content Hosting ha annunciato la propria presenza in Europa. Oggi, offre i suoi servizi in dieci paesi tramite 25 WebFarm e, grazie alla vasta gamma di prodotti e servizi, sarà in grado di raggiungere la leadership nel mercato del content hosting. I servizi per la sicurezza Internet garantiscono soluzioni all'avanguardia per proteggere i siti Web da atti di pirateria informatica. I servizi di reporting d'eccellenza possono fornire tutti i dati necessari per misurare l'efficacia di un sito Web e le soluzioni multiserver migliorano la disponibilità e diminuiscono i tempi di download, ovvero funzioni che sono state fonte di problemi per molte organizzazioni, secondo i risultati dell'indagine di Bt Ignite. Wigley ha aggiunto: "Lo scenario del Web hosting sta cambiando. Le aziende hanno bisogno di host che garantiscano servizi convenienti per un gruppo di utenti altamente mobile e molto sparpagliato. Al momento, BT Ignite e le aziende ad essa legate possono essere gli host europei in grado di far fronte a tali esigenze".

BT GENIE SCEGLIE IL BROWSER OPENWAVE COME STANDARD IN GRADO DI SODDISFARE I REQUISITI DELLA TELEFONIA CELLULARE DI NUOVA GENERAZIONE
Redwood City, Calif., 7 marzo 2001 - Openwave Systems Inc, leader mondiale nel software infrastrutturale e applicativo di comunicazione per Internet, annuncia che Genie, il portale Internet Mobile di British Telecommunications (Bt), ha scelto il nuovo Mobile Browser Wap Edition di Openwave (l'evoluzione del prodotto Up.Browser), quale microbrowser standard per i telefoni Bt. La nuova versione del Mobile Browser Wap Edition e' caratterizzata da un'interfaccia utente grafica (Gui) dotata di un modello di navigazione avanzato che riduce al minimo l'uso della tastiera per sfruttare al massimo le funzionalita' intuitive. Riconoscendo il ruolo strutturale e strategico del telefono cellulare, Genie ha sviluppato una gamma di browser destinata ad ottimizzare l'esperienza di navigazione degli utenti mobili di Internet. Questo approccio dara' a Genie l'opportunita' di offrire ai consumatori servizi innovativi e avanzati in grado di assicurare all'utente un'esperienza di navigazione piacevole ed efficace. "Riteniamo che il nuovo Mobile Browser di Openwave possa favorire e migliorare in modo significativo "l'esperienza Mobile Internet" del consumatore - allo stesso modo in cui la transazione dal sistema operativo Dos a Windows ha favorito l'uso del personal computer. L'introduzione della nuova interfaccia utente grafica costituisce un significativo passo avanti volto ad offrire all'utente una "esperienza mobile" innovativa e completa," ha dichiarato Kent Thexton, presidente di Bt Genie. "Genie ha scelto il browser Openwave in virtu' della particolare attenzione posta dall'azienda nello sviluppo di soluzioni di facile uso e di funzioni avanzate che consentono, ad esempio, di scaricare una molteplicita' di immagini e suonerie." Siemens, fornitore di Bt nell'ambito dei dispositivi di telefonia cellulare, intende supportare la decisione presa da Bt volta ad adottare la nuova interfaccia utente grafica del prodotto Mobile Browser. "In qualita' di partner strategici di Openwave, operiamo congiuntamente allo scopo di migliorare l'esperienza d'uso degli utenti Genie supportando contemporaneamente lo standard Wap," ha sottolineato Georges Boulloy, senior vice president, Product Operations di Siemens Mobile Phones. "La nuova interfaccia utente grafica e le funzionalita' di sicurezza di Openwave offrono a Siemens la possibilita' di sviluppare telefoni Gsm di alto livello estremamente facili da usare." Il prodotto Openwave Mobile Browser Wap Edition consente ai communications service providers (Csp) quali Genie di offrire ad aziende e a singoli utenti servizi avanzati e innovativi, come nuove funzioni di sicurezza per le applicazioni di tipo mobile-commerce (m-commerce) ed applicazioni di localizzazione ad alto valore. Il browser supporta la fornitura di nuovi servizi su rete cellulare e include il supporto di Wap Push, wireless server certificate (Wtls Class II) e Wireless Identity Module (Wim). Il microbrowser, compatibile con la tecnologia Wap 1.2, offre una interfaccia utente intuitiva ( in grado di supportare la visualizzazione sia in bianco e nero che a colori) che non richiede memoria aggiuntiva e risulta facilmente integrabile nei telefoni cellulari per il mercato di massa. "Openwave e' consapevole che gli operatori di telefonia mobile hanno la necessita' di favorire e di accelerare l'uso di Mobile Internet. Genie e' il primo operatore Gsm a concordare - come i principali operatori giapponesi e americani - una gamma di requisiti specifici da dettare ai produttori di dispositivi cellulari," ha affermato Jeff Damir, vice president Device Products di Openwave. "Selezionando come standard un browser specifico, piuttosto che utilizzando una varieta' di browser con caratteristiche differenti, Genie avra' l'opportunita' di sviluppare direttamente applicazioni intuitive e avanzate in grado di funzionare sui telefoni cellulari dei propri clienti. Siamo entusiasti di poter collaborare con Genie allo scopo di migliorare e facilitare l'uso dei servizi Wap."

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